Dermopigmentazione Sopraccigliare

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Ennio ORSINI

DERMOPIGMENTAZIONE SOPRACCIGLIARE Il manuale del trucco permanente alle sopracciglia

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E’ vietata la riproduzione dell’opera o parti di essa con qualsiasi mezzo, se non espressamente autorizzata dall’autore. Revisione dei testi: Valentina Ferraro Illustrazioni e foto: Ennio Orsini

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©2012 Ennio Orsini DECO STUDIO Via Aragona 23, 67039 Sulmona AQ info@ennioorsini.com

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Ad Emily

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Indice

RINGRAZIAMENTI

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PREFAZIONE

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INTRODUZIONE

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Come devi parlare del trucco permanente alle sopracciglia Cosa darò per assodato

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CAPITOLO PRIMO – La progettazione delle sopracciglia 1.1. Premesse 1.2. Ma per poter fare un buon trucco permanente è necessario saper truccare? 1.3. I motivi fondamentali per bocciare le regole classiche di trucco correttivo nel trucco permanente alle sopracciglia 1.4. Creare un buon trucco permanente alle sopracciglia 1.5. La teoria 1.6. Sviluppare l’istinto 1.7. Sviluppare la razionalità 1.7.1. La nomenclatura necessaria 1.7.2. I 4 concetti/strumento 1.7.3. Il sopracciglio oggettivo 1.7.4. Il sopracciglio soggettivo 1.7.5. Il carattere del sopracciglio 1.7.6. Epilare il sopracciglio 1.7.7. Metodi per la ricerca della simmetria 1.8. Violentare il proprio senso estetico CAPITOLO SECONDO – Le attrezzature, gli aghi ed i colori 2.1. Quale attrezzatura scegliere 2.1.1. Attrezzature didattiche 2.1.2. Attrezzature professionali 2.2. Principio di funzionamento ed utilizzo corretto del dermografo 2.3. Classificazioni ed uso degli aghi 2.4. Colori adatti e colori da evitare: composizione e comportamento nel tempo 2.4.1. Miscele di pigmenti 2.4.2. Eccipienti: Glicerina, alcool isopropilico ed acqua 2.5. Il viraggio delle sopracciglia 2.5.1. Viraggio verso il rosso, arancio 2.5.2. Viraggio verso il viola, lilla 2.5.3. Viraggio verso il blu 2.5.4. Viraggio verso il grigio 2.6. La rimozione laser del sopracciglio

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CAPITOLO TERZO – Tecniche di realizzazione del sopracciglio 3.1. I 5 parametri fondamentali della dermopigmentazione 3.1.1. Pulsazione 3.1.2. Pressione 3.1.3. Velocità 3.1.4. Punti di penetrazione 3.1.5. Diluizione 3.2. La traccia epidermica 3.3. Le tre tecniche fondamentali 3.3.1. Tecnica di riempimento 3.3.2. Tecnica di sfumatura 3.3.3. Tecnica a pelo 3.3.3.1. Grafica del pelo 3.4. Tecniche miste 3.4.1. Tecniche miste classiche 3.4.1.1. Tecnica mista [pelo a due colori] 3.4.1.2. Tecnica mista [pelo a due colori con sfumatura inferiore] 3.4.1.3. Tecnica mista [pelo a due colori a coda riempita] 3.4.1.4. Tecnica mista [pelo + sfumatura] 3.4.1.5. Tecnica mista [monocromatica, pelo + sfumatura] 3.4.2. Tecniche miste esclusive 3.4.2.1. Tecnica mista per uomo [pelo 3D + sfumatura 3D] 3.4.2.2. Tecnica mista [sfumatura intensa 3D] 3.4.2.3. Orsini's Technique 3.4.2.4. Orsini's Technique [variante a 2 colori] 3.5. Trattamento ed indicazioni post-tatuaggio, rinforzo e revisione

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CAPITOLO QUARTO – Ottimizzazione della dermopigmentazione 4.1. Impostazione generale 4.2. Le posizioni di lavoro 4.3. Lavorare in “pianura” 4.4. Il gioco dell’infiammazione

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CONCLUSIONI

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APPENDICE – Strumenti di lavoro ausiliari

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BIBLIOGRAFIA

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BIOGRAFIA

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Ringraziamenti

“Questa volta non è stato facile raggiungere l’obbiettivo, sono stato coraggioso quanto incosciente. E così, una volta iniziato il cammino l’ho dovuto portare a termine. La sfida era: creare un opera “MIA” che aiutasse tanti operatori a coltivare la mia stessa passione per la dermopigmentazione sopraccigliare. Cosa intendo per “MIA”? Che volevo creare qualcosa con le sole mie forze e soprattutto le mie idee, senza aver bisogno di chiedere aiuto a nessuno. Per questo motivo oltre a tutta la parte testuale, sono mie anche le illustrazioni, gli schemi, le foto, i concetti, la copertina, l’impaginazione ed i costi di stampa. Tutto. Nonostante ciò devo assolutamente e doverosamente ringraziare alcune persone che hanno avuto dei ruoli fondamentali in questo mio percorso. La prima in assoluto è sicuramente mia figlia, nata mentre scrivevo il terzo capitolo. Lei mi ha dato l’energia necessaria al completamento dell’opera ma al tempo stesso ha subito la mia stanchezza. Così anche Evelin, la mia attuale compagna e presto moglie, che ha avuto la pazienza e l’amore di abbracciarmi in ogni notte quando, quasi sempre alle quattro, mi mettevo nel letto accanto a lei, distrutto e con gli occhi in fiamme per il duro lavoro davanti al PC. Alessandro, che mi ha convinto a pubblicare come autore indipendente e poter così non piegarmi alle condizioni delle case editrici. Toni, che non smette mai di credere in me. Valentina, che diplomaticamente mi ha reso più “italiano”. I miei genitori, per il trasferimento del DNA. Ma soprattutto vorrei ringraziare la mia testa dura da Abruzzese verace.” Ennio ORSINI

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Prefazione

“La prima volta che ho sentito parlare di Ennio Orsini, anni fa, è stata attraverso una collega che aveva partecipato ad un suo corso: era letteralmente entusiasta, non solo per le sue capacità tecniche ma anche per il suo talento comunicativo, aveva registrato con il cellulare alcuni momenti del corso e, facendomeli rivedere, l’energia che ne sprigionava aveva coinvolto anche me! Nel corso degli anni ho avuto sempre più conferme di quanto Ennio fosse capace di coniugare grande creatività, elasticità e spirito di adattamento, entusiasmo, intelligenza e comunicazione. Tutte qualità che fanno di un professionista del nostro settore un uomo di successo. Ne ho avuto poi la certezza durante il Convegno Atec del 2009, al quale Ennio ha partecipato come relatore con grande generosità. Sono sicura che questo libro sarà solo l’inizio di una brillante carriera di scrittore, è così ricco di iniziativa e voglia di sperimentare cose nuove che non finirà di sorprenderci. Il mio augurio è che, nonostante il sicuro successo che otterrà, Ennio non perda quel suo approccio così umano e umile che mi ha conquistato e che gli conferisce un grande carisma. Auguro anche a tutti i lettori buona lettura e soprattutto di lasciarsi coinvolgere da una sana e costruttiva curiosità in modo da cogliere spunti e modelli per la propria crescita professionale.” Brigida Stomaci Estetista Micropigmentista Fondatore Associazione Tatuaggio Estetico Correttivo Presidente Nazionale Estetiste CNA

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“Учебник по перманентному макияжу бровей итальянского мастерапреподавателя по дермопигментации и перманентному макияжу международного класса Эннио Орсини специалисты ждали долго и с нетерпением. Дело в том, что это первый учебник, посвященный исключительно работе с бровями. Этим он и уникален. В нем подробнейшим образом освещены все нюансы перманентного макияжа бровей, начиная с выбора эскиза и заканчивая восстановительным этапом после проведения процедуры и коррекции. Целая глава посвящена выбору оборудования и пигментов, что при их нынешнем разнообразии часто становится проблемой. Кроме того, автор уделяет большое внимание умению общаться с клиентом на всех этапах процедуры. Именно от способности специалиста объяснить клиенту все особенности и тонкости перманентного макияжа зависит степень доверия к мастеру и, в конечном счете, его удовлетворенность полученным результатом. Отдельно хочется отметить прекрасно подобранные иллюстрации, которых в учебнике порядка 300, включая фотографии работ и схемы. Книга написана подробно, в каждой ее строчке чувствуется глубокое знание материала. При этом в ней нет ни единого лишнего слова. Я уверена, что даже опытные специалисты найдут здесь для себя много нового и интересного, не говоря уже о начинающих мастерах. Очень хотелось бы, чтобы учебник о перманентном макияже бровей был как можно скорее переведен на русский язык.” Анна Савина Президент Российского Общества специалистов эстетической дермопигментации (ОСЭД) руководитель Российского отделения Академии перманентного макияжа Biotek,Москва

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“Abbiamo aspettato a lungo e con impazienza questa opera sul trucco permanente alle sopracciglia del maestro italiano Ennio Orsini. Lo consideriamo un grande insegnante di dermopigmentazione e trucco permanente nonché un esperto di livello mondiale. Riteniamo che questo sia il primo ed unico manuale al mondo dedicato esclusivamente alla dermopigmentazione sopraccigliare. Vengono trattate in dettaglio tante tecniche di realizzazione e molta cura è riservata alla parte della progettazione. Utilissimi anche i capitoli sulle correzioni. Un’ intero capitolo è dedicato alla scelta delle attrezzature e dei pigmenti, infatti spesso le attuali diversità diventano un problema. L'autore presta grande attenzione a sviluppare la capacità dell’operatore di comunicare le caratteristiche del trattamento. La soddisfazione del cliente dipende dalla capacità dell’esperto di spiegare tutte le fasi ed i dettagli del permanente makeup, ma soprattutto dal il risultato finale. Degne di nota le perfette illustrazioni, circa 300, tra cui fotografie di opere e schemi. Il libro è scritto con una grande attenzione ai dettagli ed in ogni riga si sente una profonda conoscenza della materia di chi scrive. Per creare ciò che è stato creato “la conoscenza” non è un concetto superfluo. Sono sicura che anche i professionisti esperti troveranno un sacco di nuovi ed interessanti insegnamenti, per non parlare di chi inizia da zero. Mi piacerebbe tanto che “DERMOPIGMENTAZIONE SOPRACCIGLIARE” fosse al più presto possibile tradotto in russo.” Anna Savina Presidente della Società Russa di Estetica Specializzati Dermopigmentisti (OSED) Dirigente della filiale Russa dell'Accademia di trucco permanente Biotek Mosca

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Introduzione

Questa opera nasce con l’intento di diventare un riferimento per tutti gli operatori nel settore della dermopigmentazione che desiderano specializzarsi nel trucco permanente alle sopracciglia. Riverserò qui dentro anni di lavoro in cabina, ma soprattutto l’esperienza accumulata nell’insegnamento di questa fantastica materia a centinaia e centinaia di operatori. Sono certo che queste informazioni saranno utili non solo al principiante, ma anche e soprattutto a chi già lavora. In quest’ultimo caso ci sarà un sicuro arricchimento tecnico, e chissà che non riesca anche a colmare qualche lacuna causata da una pregressa formazione non pienamente recepita. Ora ti occorre solo silenzio, passione e “fiato”. Buona lettura.

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DERMOPIGMENTAZIONE SOPRACCIGLIARE

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Come devi parlare del trucco permanente alle sopracciglia

Sei soprattutto tu che devi conoscere le potenzialità del trucco permanente alle sopracciglia, i rischi teorici ed i grandi vantaggi che offre. Devi capire come trasmettere tutte queste informazioni al tuo cliente per evitare di omettere aspetti che lui, per legge, è tenuto a conoscere. Dovrai informarlo cercando di non esagerare nel sottolineare delle eventualità statisticamente poco probabili e cadere così nel terrorismo psicologico! Di seguito elencherò una serie di concetti che ti consiglio di tenere sempre presente nel tuo lavoro. In sede di consulenza pre-trattamento dovrai assolutamente informare (e formare) la tua clientela nella maniera che ti indico, esattamente così! Dovrai dare spiegazioni semplici ma efficaci, approfondire ed integrare quello che avrai già introdotto con la domanda che ti suggerisco di fare a chi avrai davanti. Ovviamente questi concetti andranno trasmessi opportunamente filtrati ed adattati al tuo interlocutore.

DOMANDA DA FARE AL CLIENTE: “Lo sa che il trucco permanente alle sopracciglia non è altro che un tatuaggio fatto sul viso con colori destinati a scomparire pian piano?” CONCETTO DA TRASMETTERE: Anche se spesso viene fatta una netta distinzione tra trucco permanente e tatuaggio artistico, devi capire che NON E’ COSI’! L’azione è la stessa! Ma vengono impiegate attrezzature e prodotti differenti, e con scopi diversi. Non devi credere al luogo comune che il pigmento, nel trucco permanente alle sopracciglia, vada messo più in superficie e nel tatuaggio più in profondità. Pratico con discreti risultati ed insegno da anni tatuaggio artistico e ti assicuro che, mentre eseguo un trucco permanente alle sopracciglia, faccio penetrare l’ago nella pelle esattamente nella stessa maniera rispetto ad un tatuaggio artistico! Non esiste nessunissima differenza nell’azione compiuta.

DOMANDA DA FARE AL CLIENTE: “Lo sa che l’esecuzione del suo trucco permanente alle sopracciglia potrebbe risultare fastidiosa?” CONCETTO DA TRASMETTERE: Fortunatamente oggi il professionista dermopigmentista è in grado di svolgere un intero lavoro senza far patire le pene dell’inferno, come succedeva qualche tempo fa. Esistono escamotage, strategie, prodotti desensibilizzanti, attrezzature e manualità tali per cui il trattamento risulterà molto meno doloroso di una ceretta!

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DOMANDA DA FARE AL CLIENTE: “Lo sa che il suo trucco permanente alle sopracciglia potrebbe causarle delle reazioni allergiche?” CONCETTO DA TRASMETTERE: Tra tutte le paure che puoi dissolvere, forse questa è l’unica che non puoi totalmente esorcizzare. Anche se c’è da dire che il livello tecnico e qualitativo raggiunto dai prodotti utilizzati nella micropigmentazione moderna può essere considerato molto alto, difatti ad oggi sono rarissime le reazioni allergiche in seguito ad un lavoro di trucco permanente (rispetto ai lavori che giornalmente si eseguono). Benché molti operatori consiglino prove colore pre-trattamento per minimizzare i rischi di allergie al pigmento, c’è da dire che la figura professionale più idonea ad esprimere un’ opinione circa il rischio di allergia di una sostanza spinta all’interno di un organismo, è l’allergologo e non tu. Solo attraverso analisi approfondite, presso un centro di allergologia, è possibile realmente minimizzare i rischi già infinitesimali. Hai letto bene? INFINITESIMALI, ossia tendenti allo zero. Con questo voglio dire che fare un trucco permanente da un professionista ed in condizioni di sicurezza e ritrovarsi con un rigetto dovuto ad un’ allergia, è meno probabile di uscire quando piove e ritrovarsi fulminati da una saetta. In sostanza questo è possibile ma veramente poco probabile.

DOMANDA DA FARE AL CLIENTE: “Lo sa che il suo trucco permanente alle sopracciglia con il tempo diventerà grigiastro o rossiccio?” CONCETTO DA TRASMETTERE: Eh si! Hai letto bene! Ma fortunatamente si può contrastare questo viraggio (inevitabile) intervenendo con un’altra seduta tatuatoria, prima che il colore introdotto nella pelle cominci la sua scomposizione. In ogni caso va detto che non ci sono altre ed alte possibilità di mutazione del colore. Il colore castano, moro, o biondo che utilizzerai non può diventare, blu, fucsia o verde! O perlomeno non diventerà così se utilizzerai dei colori idonei! Alla lunga il colore potrà diventare rossiccio, se tu sceglierai un marrone caldo per effettuare il lavoro, o grigiastro se utilizzerai un marrone freddo. Questo però non deve spaventarti né spaventare il tuo cliente perché è un esito che può essere tranquillamente tenuto sotto controllo. Durante la scomparsa inoltre, il sopracciglio potrebbe assumere colorazioni differenti in base alla sua composizione ed altri fattori. Questo argomento verrà approfondito nel secondo capitolo.

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DOMANDA DA FARE AL CLIENTE: “Lo sa che, prima di andare ad eseguire il suo trucco permanente alle sopracciglia, le simulerò preventivamente differenti forme di sopracciglia per valutare insieme a lei quale linea si adatterà meglio al suo viso ed alla sua personalità?” CONCETTO DA TRASMETTERE: Quello che mette ansia al tuo cliente non deriva dalla mancanza di fiducia che ha verso di te, ma dai pessimi lavori che lui ha visto in giro. Ti spiego meglio. Quando ascoltiamo in TV di una sciagura aerea, siamo portati quasi a non voler più prendere l’aereo, come se quell’evento ci porti a credere che spostarsi in aereo sia una scelta molto rischiosa. In realtà tutti sanno che statisticamente l’aereo è uno dei mezzi più sicuri! Il problema è che gli aspetti negativi risuonano molto più di quelli positivi. Hai mai sentito al telegiornale una notizia tipo: “oggi 150.000 aerei sono arrivati a destinazione ed i passeggeri sono tutti felici”? No, perché le notizie positive solitamente passano inosservate, come i tanti trucchi permanenti ben eseguiti. Ricorda che la prima cosa che ti chiederà il tuo cliente è: “mi raccomando vorrei qualcosa di naturale”. Come se ci fosse qualcuno che voglia dei lavori innaturali! Capiterà, ma si tratta di una minoranza incontestabile. Tu dovrai fare una netta distinzione tra questi ultimi casi (minoranza) ed il concetto di trucco permanete che dobbiamo portare avanti. La naturalezza è un concetto molto più che ambiguo. Quello che è naturale per il tuo cliente potrebbe non esserlo per te. Una volta ebbi a che fare con una ragazza che si presentò nel mio studio con delle sopracciglia molto simili a quelle di “Joker” in Batman, ed io rimasi interdetto nel comprendere come per lei quel tipo di linea potesse essere definita “naturale”. Continuava a ripetere: “Ecco Ennio, io vorrei farle così, come le porto di solito…. Naturali insomma!”. Quindi ti consiglio di promettere alla tua cliente, in ogni caso, un sopracciglio “naturale” e le tue intenzioni renderanno senz’altro felice la tua cliente. Quella promessa deve essere per te un punto di partenza nel ricercare poi ciò che per lei è NATURALE!

DOMANDA DA FARE AL CLIENTE: “Lo sa che per avere un buon risultato bisognerà effettuare due sedute distanziate di circa 40 o 50 giorni?” CONCETTO DA TRASMETTERE: Ti consiglio di rendere subito noto al tuo cliente che dovrà tornare per una seconda seduta, non prima di 40 o 50 giorni, a fare un rinforzo ed una rifinitura di ciò che hai fatto in prima seduta. Così come un imbianchino ha bisogno di due mani di vernice per avere una parete perfettamente tinteggiata in modo uniforme, tu hai bisogno di due sedute per offrire un buon lavoro! E’ una regola fissa, anche se a volte si può anche ottenere un buon risultato con una sola seduta. Se sei alle prime armi ti consiglio di dire al tuo cliente che dopo la prima seduta a volte succede che il lavoro vada via quasi completamente! Ma non bisogna preoccuparsi perché nella seconda seduta rimetterai tutto apposto. …Si spera!

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DOMANDA DA FARE AL CLIENTE: “Lo sa che il suo trucco permanente alle sopracciglia, dopo la seduta di rinforzo, rimarrà dignitoso per circa 10 mesi?” CONCETTO DA TRASMETTERE: Anche in questo caso ti consiglio di essere più che sincero con il tuo cliente ed abbassare le aspettative. Ricorda che una delusione è sempre figlia di un’aspettativa. Quindi sei tu che puoi decidere quanto il tuo cliente si deve aspettare dal trucco permanente! Cerca di ridimensionare le promesse, se non hai la sicurezza che il tuo sopracciglio rimarrà invariato per circa un anno (e non ce l’hai proprio) non glielo dire! Rifletti sul fatto che se dirai al tuo cliente che “il trucco permanente alle sue sopracciglia durerà un anno” lei non intenderà che, dopo un anno, ci saranno ancora delle molecole di colore sbiadite nel derma! Ma pretenderà di vedere il sopracciglio all’undicesimo mese e mezzo, esattamente come lo aveva dopo dieci giorni dall’ultima seduta! Il che non è possibile! Quindi devi capire che quando ti verrà fatta la domanda da un milione di dollari “Quanto dura il trucco permanente alle sopracciglia???”, puoi destreggiarti in questo modo: “Non è possibile signora stabilire quando lei avrà ancora necessità di fare un’altra seduta di rinforzo, perché dipende da troppi fattori! Probabilmente potrebbe aver bisogno di una revisione tra 6-8 mesi. Ciò non significa che lei non può sfruttarle, con l’aiuto di un po’ di matita, fino a 12-14 mesi. In ogni caso sarà lei a decidere quando è il caso di venirmi a fare visita. Non si preoccupi però, non succederà che una mattina lei si sveglierà senza sopracciglia! La scomparsa è un processo molto lento, quindi lei avrà modo e tempo a sufficienza per prendere appuntamento e riportare tutto alla perfezione!”

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Cosa darò per assodato

Essendo mia intenzione scrivere un manuale interamente dedicato al trucco permanente alle sopracciglia, non posso estendere l’argomento ad altri campi che inevitabilmente ruotano attorno a questa disciplina. Sto parlando di infettivologia, igiene, legislazione, e tante altre materie che andrebbero approfondite singolarmente. Forse in futuro mi cimenterò a scrivere anche su questi ultimi argomenti, ma per il momento farò finta che tu già conosca i seguenti concetti:        

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Come si allestisce una postazione di lavoro Come ci si prepara prima di eseguire un lavoro Come si prepara il cliente prima di eseguire il lavoro La necessità dell’utilizzo smodato del monouso e l’esigenza di mantenere più alto possibile lo standard sanitario con una idonea buona prassi igienica Come ci si protegge da malattie infettive Processi di sterilizzazione Come si arriva ad ottenere una regolare autorizzazione sanitaria per svolgere trucco permanente in uno studio Norme generiche che regolano questo settore: Testo unico sulla sicurezza, RESAP Europee, Linee guida ministeriali, Smaltimento dei rifiuti speciali, Decreti regionali e regolamenti comunali. La teoria del colore (perlomeno il cerchio cromatico di Itten) Anatomia fisiologia ed istologia della pelle

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CAPITOLO PRIMO La progettazione delle sopracciglia

1.1.

Premesse

La fase più importante di tutto un trucco permanente sulle sopracciglia è senza dubbio questa, disegnare la forma che andrai poi a tatuare sul viso della tua cliente. Quando avrai fatto vedere alla tua cliente la forma del sopracciglio che dovrai realizzare, tatuerai sopra quel disegno e inevitabilmente spingerai la sostanza impiegata per la realizzazione della forma nella pelle. Utilizzando una comune matita da trucco per svolgere questo disegno, commetteresti un gravissimo errore! Questo per tre grandi motivi. Il primo, il più importante, è che la matita da trucco non è sterile, e non pensare che temperandola o utilizzandola nuova risolverai questo problema. Anzi probabilmente temperandola lo peggiorerai visto che forse il temperino sarà a sua volta pieno zeppo di batteri e microrganismi di tutti i generi. Utilizzare invece una matita da trucco nuova, non serve a molto visto che non esiste in commercio una “matita per sopracciglia sterile”, venduta in busta sigillata sottovuoto e sottoposta a processo di sterilizzazione. Il secondo motivo è che la pasta grassa contenuta nelle matite da trucco non è biocompatibile, nel senso che quegli eccipienti e quei pigmenti non sono stati studiati per andare nel derma! Ma solo per essere poggiati sull’epidermide. Si sta parlando quindi di sostanze per uso esterno e non interno. I prodotti cosmetici infatti, dovrebbero essere manipolati in modo tale da non causare danni alla salute umana se applicati nelle normali o ragionevolmente prevedibili condizioni d’uso, (Legge 713/86). Il terzo motivo è che i pigmenti presenti all’interno della matita, durante la dermopigmentazione, si sommeranno ai pigmenti presenti nella preparazione colorante scelta per tatuare il sopracciglio modificando il colore che abbiamo scelto per il trucco permanente al sopracciglio. Hai capito come stanno le cose, e quanto rischiano i tuoi colleghi o futuri colleghi che praticano ancora questa fase con la matita da trucco? Se hai ancora dei dubbi ti farò un esempio pratico. In Italia si stima che circa il 4% della popolazione abbia l’epatite B. Se entrasse nel tuo studio un cliente per un trucco permanente alle sopracciglia e se fosse un portatore di epatite virale di tipo B senza saperlo e quindi senza dirtelo (Sapevi che molti non sanno di avere l’epatite?), cominceresti ad epilare alcune sopracciglia che sono fuori dal disegno che intendi tatuargli. Da questa epilazione scaturirebbe una piccola fuoriuscita di sangue, dovuta alla rottura del cortocircuito capillare presente in prossimità del bulbo al momento dell’estrazione. In altre parole il virus epatitico presente nel sangue sarà arrivato sull’epidermide. A quel punto bisognerebbe prendere la matita da trucco e cominciare a disegnare sulla pelle la forma del sopracciglio che vuoi proporgli,

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toccando inevitabilmente con la punta della matita la zona contaminata dal sangue. Da quel momento in poi la tua matita sarà compromessa ed infetta, ed il virus potrà nel giro di pochi minuti infettare gran parte della pasta colorata, quindi risulterà inutile, successivamente, temperare la stessa. Il lavoro andrà avanti fino alla fine ed il tuo primo cliente uscirà soddisfatto dal tuo studio. Se entrasse un secondo cliente perfettamente sano come un pesce, e volesse sottoporsi allo stesso trattamento, tu procederesti alla solita epilazione. Con la tua matita contaminata disegneresti la linea che intendi seguire con il dermografo. A questo punto eseguendo il trattamento, spingeresti inevitabilmente matita e virus nel derma della malcapitata. Il tuo secondo cliente a questo punto avrebbe contratto l’epatite B per via parenterale. Ti sembra giusto? Lo stesso esempio si potrebbe fare con mille altre malattie, più o meno gravi. A volte non è nemmeno necessaria la presenza di sangue per contaminare gli ignari clienti, pensa per esempio a semplici funghi. Per quanto detto, l’unico modo per eseguire la progettazione di un sopracciglio è il seguente. Esistono fortunatamente in commercio dei feltrini monouso, sono tipo quelli che trovi sui pennarelli a spirito, ma sono vergini e sterili. Questi feltrini vanno montati su un porta-feltrino costruito con materiale sterilizzabile. Il feltrino, inserito nel suo supporto, verrà imbibito nel bicchierino porta-pigmento (sterile anch’esso) che fungerà da calamaio. All’interno della capsula porta colore ovviamente avremo già messo il colore (sterile) scelto. Ricorda, questo è l’unico sistema che dovrai utilizzare, è questo il “Golden standard” della dermopigmentazione sopraccigliare. Bene, ora che hai capito con quale strumento procedere, posso proseguire nel farti capire come si disegnano delle sopracciglia. Ma per fare questo ho bisogno che tu capisca bene alcuni concetti.

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1.2.

Ma per poter fare un buon trucco permanente è necessario saper truccare?

Ho sempre pensato che il mio passato da truccatore mi aiutasse a eseguire trattamenti di trucco permanente, e forse così è stato, ma questo mi ha portato a credere che per fare trucco permanente si dovesse saper già truccare. Con il passare degli anni invece ho capito che non è così! Avendo avviato al mondo del trucco permanente migliaia di allievi, ho visto accadere tante cose dalle quali ho tratto una morale che ti voglio esporre. Il visagismo, ossia l'arte di valorizzare gli aspetti di maggior pregio estetico di un viso, è un argomento fondamentale ma non sufficiente per eseguire un trucco permanente. Tra le armi a disposizione di ogni visagista, ne esiste una molto potente chiamata trucco. Il trucco non è il tema principale di questo testo, ma devo e dovrò nel seguito di questo manuale, spendere necessariamente qualche parola riguardo questa materia. Nell’universo estetico, succede spesso di sentir parlare di trucco come se si trattasse di una scienza matematica. A partire da una bibliografia didattica colma dei soliti visi geometrici e maniacali classificazioni di nasi, occhi, etc., fino ad arrivare alla massima espressione: il “prontuario di trucco”, visibile su ogni buona rivista di settore e non. Trovo che un approccio al trucco così iperanalitico e classificatore, non possa che causare solo la spersonalizzazione del truccatore ma soprattutto del “truccato”. Senza aggiungere che le tecniche classiche hanno un ristrettissimo campo d’impiego. Parlo dei mosaici chiaroscurali nell’applicazione di fondotinta, di modifiche importanti sulle sopracciglia o sulla bocca per “riequilibrare un viso”, applicazione di fard con delle inclinazioni a dir poco utopiche. Sono fermamente convinto che per rendere più attraente una persona comune, non si debba scambiare il suo viso per una tela pittorica, scurendo o schiarendo spicchi del suo ovale o cose del genere! Operazioni come queste potrebbero funzionare (sempre se ben eseguite), solo su un piano bidimensionale statico, come quello di una fotografia. Oppure possono dare buoni risultati chiaroscurali su piani bidimensionali dinamici, come quello di uno schermo televisivo. Insomma, nella tridimensionale vita di tutti i giorni, il mio occhio non gradirebbe molto essere ingannato da eccessive quantità di fondotinta ed ombretti colorati! Ma questa è una mia visione personale. Con questo non voglio dire che nel visagismo non debbano esistere tecniche ed escamotage in grado di aiutarci ad inseguire stereotipi, ma che troppo spesso le classiche tecniche di trucco, vengono impiegate in maniera troppo presuntuosa ed onnipresente, pretendendo che la loro effettuazione risulti necessaria al raggiungimento della bellezza indiscriminata. 20


Queste tecniche infatti, avendo un forte potere illusorio, vanno benissimo per tutte le donne dello spettacolo, le modelle da copertina, e qualunque altra persona che abbia esigenze fotografiche. Ma la somma di questa utenza non rappresenta nemmeno l’1% di tutta la popolazione femminile esistente. In realtà ritengo che questo stile poco si adatti a truccare tutto il resto delle donne. Le classiche regole di trucco potrebbero essere quindi impiegate in ambito fotografico o al massimo in quello cine-televisivo, insomma lì dove ogni inquadratura del soggetto è studiata a tavolino. Queste tecniche non possono certamente costituire una base per la micropigmentazione visagistica, dove il tutto deve essere necessariamente più naturale, tridimensionale ed aderente alle forme, alla muscolatura ed ai volumi propri dell’individuo. Ti spiegherò più avanti le motivazioni di questa mia affermazione, tali spiegazioni ti faranno capire come questo intento sia fallimentare in partenza! Aldilà di tutto, il punto più importante è che se si limitasse l’utilizzo dell’approccio classico al trucco solo ed unicamente per il trucco, sarei d’accordissimo, ma se si pretende che tali tecniche possano essere lo zoccolo duro nello studio del trucco permanente, non sono assolutamente d’accordo. Sicuramente queste teorie vanno conosciute e studiate, ma diversamente applicate e soprattutto razionalmente interpretate. Quello che ci vuole nella preparazione del dermopigmentista visagistico è un’ estrapolazione delle teorie di trucco classiche, unita ad un’ interpretazione molto più moderata, anzi inversa. Esempio Viso magro, tendenzialmente lungo, quindi verticale.

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La risposta delle classiche regole di trucco correttivo riguardo le sopracciglia è: “Cerca di disegnare le sopracciglia molto orizzontali cercando di mantenere gli angoli esterni più bassi possibili. Inoltre cerca di allungare ed estendere il più possibile il corpo del sopracciglio, così che possa con la sua orizzontalità spezzare l’eccessiva verticalità del viso”.

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Il concetto è giusto, ma l’interpretazione che devi dare è inversa. Ossia, nel fare trucco permanente alle sopracciglia su questo tipo di viso, cerca di non tracciare sopracciglia troppo alte (angolo esterno eccessivamente alto), e cerca di non far scegliere alla tua cliente un disegno troppo corto.

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Sembrerebbe una considerazione poco utile, oppure potresti pensare: “ma è uguale”. Invece interpretando come ti dico io questi concetti, ti dirigerai verso una “non correzione” ma eviterai certamente un peggioramento. Capisci? Non è altro che un metodo meno presuntuoso di applicare determinate regole ..sempre sacrosante.

Applicando i consigli del trucco correttivo classico in maniera indiscriminata, potresti essere portato ad eseguire delle modifiche sicuramente più importanti al sopracciglio, mentre con il mio metodo imparerai a modificare meno ciò che madre natura ha già deciso prima di noi.

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In conclusione, per rispondere al titolo di questo paragrafo, la risposta è che se vuoi fare trucco permanente non è necessario che tu sia già un truccatore, ma è sufficiente che tu conosca alcuni strumenti di analisi visagistica che in seguito ti illustrerò. Oltre a fornirti questi mezzi di lavoro teorici, ti darò degli utili spunti di riflessione che innescheranno la tua personale logica, leve emozionali che alimenteranno la tua voglia di capire e risolvere.

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Se pensavi di ottenere da me un elenco di tutte le possibili forme di viso, per poi dare la corrispondente soluzione correttiva con le sopracciglia, non è questo il manuale che fa al caso tuo. Quel genere di prontuario, lo trovi anche in autogrill. Probabilmente l’era del trucco “dell’ovale perfetto” è finita e sicuramente non ha nulla a che vedere con il mondo del trucco permanente. In fin dei conti, il segreto della bellezza non può essere ridotto e confinato solo al raggiungimento di uno stereotipo medio.

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1.3.

I motivi fondamentali per bocciare le regole classiche di trucco correttivo nel trucco permanente alle sopracciglia

Un conto è mettere pigmenti sopra la pelle, uno metterli dentro la pelle Capiresti molto meglio questo concetto studiando il trucco permanente alle labbra, motivo per cui ti farò anche un esempio riguardante la differenza che c’è tra il truccare una bocca con il rossetto e truccarla con un trucco permanente. Cercherò, nonostante tutto, di spiegarti questo concetto anche nel trucco permanente alle sopracciglia. Una modifica importante fatta a matita andrà a coprire fisicamente la zona frontale in prossimità della parte superiore del muscolo orbicolare. La pasta grassa della matita creerà quindi una cappa fisica che riuscirà anche a camuffare e nascondere la vera conformazione del margine sopraorbitale e dell’arcata sopraccigliare. Un trucco permanente invece non riuscirà ad ammorbidire le naturali curve anatomiche di quella zona e di conseguenza l’incidenza della luce su quel volume, perché appunto il pigmento è nel derma, e non sull’epidermide. Quindi la luce svelerà la vera conformazione frontale i veri volumi della muscolatura, e di conseguenza un sopracciglio ingannevole verrà scoperto!

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Vediamo cosa succede per quanto riguarda la bocca. In questo caso è tutto più comprensibile, esempio: La tua cliente ti chiede di fare il trucco permanente sulla bocca per dare l’illusione di avere la bocca più grande. Con il rossetto lei ci riesce, quindi pensa (come tante altre persone), di poter dare lo stesso effetto illusorio anche con il trucco permanente. Errore! Il Rossetto si applica sopra la bocca, aggiungendo spessore e quindi livellando il profilo formato tra la parte sotto e la parte sopra la rima labiale naturale.

In questo modo la tua cliente riesce a dare quasi un unico colore su tutta la superficie della bocca, perché riesce a coprire anche la parte che ha aggiunto con un prodotto che dà spessore, riplasmando un nuovo profilo meno spigoloso, di conseguenza l’incidenza della luce sulla sua bocca riuscirà a creare una menzogna credibile.

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Con il trucco permanente il profilo del labbro invece, rimane quello originale e semplicemente colorato. Quindi la rima naturale della tua cliente delimiterà in maniera piuttosto precisa e netta le due facce del labbro, la parte illuminata dalla luce e la parte meno illuminata.

Sarebbe come coprire lo spigolo di un tavolino con uno spesso drappo di panno verde, e di contro realizzare lo stesso tavolino con un materiale verde. La rigidità del cambio di direzione prodotta dallo spigolo si vedrà molto meno nel tavolino coperto dal drappo. Inoltre ingrandendo la bocca con il trucco permanente si andranno a creare tre differenti risposte dello stesso colore. La prima derivante dall’applicazione del colore sull’epidermide, la seconda derivante dalla risposta del colore sul vermiglione o zona di transizione e l’ultima nascerà dalla risposta che quel colore darà sulla mucosa. Quindi lo stesso colore genererà 3 effetti differenti perché applicato su 3 tessuti di diversa origine. Ma questo è un altro argomento. Hai capito insomma perché un’ illusione si può raggiungere più facilmente nel trucco cosmetico che nel trucco permanente? Perché in quest’ultimo il colore è dentro la pelle, non sopra! Congelare un espressione o modificare la dinamica mimica per una sera è un conto, modificarla per un anno è un altro Un altra ragione per la quale non puoi utilizzare le classiche modifiche del sopracciglio, dettate dalle regole di trucco cosmetico correttivo, deriva da fatto che più modificherai la naturale arcata sopraccigliare e più trasformerai l’espressività di quel volto. Effetto che potrebbe andar benissimo per una sera, ma per un periodo più lungo potrebbe essere un po’ pericoloso. La tua cliente nel giro di una settimana

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potrebbe non ritrovarsi più nelle scelte fatte, o nelle decisioni prese per inseguire le famose regole “dell’ovale perfetto”. Ridimensionare e moderare quelle regole, applicandole all’inverso, produrrà un effetto meno trasformante della personalità della tua cliente. Non partire dal tentativo di migliorare quel viso, ma impegnati più semplicemente a rievocare ciò che era già presente su di esso.

In molti casi il trucco permanente si pratica su soggetti con una coda sopraccigliare perfettamente pelosa, o a volte può stimolare la ricrescita di peli su soggetti con il sopracciglio diradato nella coda, modificare eccessivamente l’arco sopraccigliare potrebbe significare ad un tratto trovarsi con due code. Questa è una situazione spiacevole o quanto meno scomoda specialmente per chi ha molti peli. Le famose regole potrebbero esortarti a modificare l’inclinazione della coda, alzandola e facendola fuggire sulla tempia in maniera più orizzontale. Benché queste modifiche possano creare splendidi risultati, c’è da dire che tali decisioni vanno prese con molta prudenza nel trucco permanente. Altrimenti rischierai di condannare la tua cliente ad epilare le sopracciglia in continuazione, pena sopracciglio biforcuto in coda. Quindi attenzione ad applicare stravolgimenti della coda in maniera indiscriminata, ma soprattutto se vuoi guadagnare altezza alzandola un po’, assicurati che la coda sia effettivamente diradata irreversibilmente.

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1.4.

Creare un buon trucco permanente alle sopracciglia

Per quanto sopra esposto spero tu abbia capito che hai una probabilità di eseguire un buon lavoro non inferiore rispetto ad un fantasioso e raffinato truccatore o ad un esperto tatuatore. Essere un buon dermopigmentista visagistico significa avere una formazione del tutto diversa o quantomeno più estesa di quella necessaria a compiere un bel trucco o un fantastico tatuaggio. Ti prego, non sentirti penalizzato se, senza avere nessuna nozione sul trucco o non avendo mai provato la sensazione di scrivere sulla pelle, vuoi iniziare questo cammino. Forse essere truccatori, o tatuatori artistici potrebbe essere un piccolo vantaggio, ma non uno svantaggio. Il tatuatore, il truccatore ed il neofita partono tutti dallo stesso punto, solo che i primi due sono partiti prima. Seguendo percorsi differenti da quello che dovrai seguire tu e probabilmente più lunghi! Quindi La cosa più importante è partire, fare il primo passo verso la giusta direzione, chissà che tu non riesca a trovare una scorciatoia in grado di portarti più velocemente verso la destinazione comune. Il vero punto di forza sai qual'é? La voglia che hai di camminare ed il tuo fiato. Ma ricorda che in questo cammino non esiste una meta da raggiungere, qui il vero successo è il cammino, non l’arrivo. I miei più grandi allievi, quelli che oggi ogni giorno riescono ad ottenere delle splendide soddisfazioni in cabina, ed alla sera hanno il cassetto pieno, prima di approcciarsi al trucco permanente non capivano nulla di trucco classico né di tatuaggio. La loro felicità è la prova inconfutabile che ciò che scrivo corrisponde ad una discreta verità!

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1.5.

La teoria

Ogni nostra azione è frutto di due componenti: l’istinto e la razionalità. In ognuno di noi, può prevalere l’una o l’altra componente. Nel trucco permanente, ma anche in genere, l’ideale sarebbe non far prevalere sempre e solo una di queste componenti, né farle prevalere ognuna al 50%, ma modulare questa proporzione in base a ciò che abbiamo di fronte, in questo caso la tua cliente. Il bravo dermopigmentista visagistico è chi riesce a penetrare in quella intima e privata sfera emotiva di ogni donna, per tirarne fuori tutta la femminilità in maniera naturale e anche personale, trovare con lei feeling e complicità proponendo il proprio punto di vista sulla bellezza e talvolta moderando la propria cliente. Ma è bravo anche l’operatore in grado di eseguire alla lettera le volontà della cliente, riuscendo ad applicare magnificamente sopracciglia stereotipate, perfettamente aderenti ai classici parametri concettuali ed ideali, tatuando perfettamente ogni pelo con una linea nitida, costante nello spessore alla stessa profondità e con la medesima quantità di pigmento in ogni punto della traccia. Tu non dovrai essere né l’uno né l’altro, ma l’unione dei due tipi nella giusta proporzione. Solo così otterrai dei risultati eccellenti. Pertanto bisogna sviluppare con la stessa passione e devozione, istinto e razionalità. L’istinto con un cammino interno ed introspettivo, riflettendo ed osservando, ma anche osservando per poi riflettere. La razionalità con l’allenamento, lo studio ed il metodo che ti esporrò più avanti. Nei paragrafi che seguiranno cercherò di indicarti la direzione da prendere per coltivare al meglio queste componenti fondamentali.

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1.6.

Sviluppare l’istinto

Ti sembrerà un concetto utopico ma puoi sviluppare il tuo istinto. Più precisamente intendo dire che ciò può avvenire migliorando il tuo senso estetico visagistico. In realtà tu già possiedi un senso estetico visagistico, ma attraverso un paziente lavoro di ricerca, puoi affinarlo e potenziare questa componente. E’ ovvio però che una ricerca di questo genere presuppone un grande lavoro, lungo e apparentemente astratto. Dunque questo paragrafo non può far altro che farti capire l’atteggiamento che devi avere per iniziare tale ricerca. Esiste uno strumento che nel campo dell’estetica è fondamentale, questo strumento si chiama osservazione. E’ con l’osservazione che riusciamo a capire cosa appare bello alla vista ed è quindi con l’osservazione che riuscirai a potenziare il tuo senso estetico visagistico. Più osserverai più capirai cosa ti dà piacere. “Il piacere che da il bello”, come scrive F. D. Schleiermacher, “ ..è dunque il vero oggetto”, concetto tanto affascinante quanto utopico. Ma cosa bisogna osservare? Due cose meritano attenzione: Il passato ed il presente. Per il momento non chiederti cosa sarà bello, ma cosa è stato bello e cosa appare bello ai tuoi occhi. Per esempio studiare la storia del trucco e del costume, soprattutto i cambiamenti dei canoni estetici nel corso degli anni, ti aiuterà a capire cosa è stato considerato attraente e contestualmente, di contro, cosa probabilmente è obsoleto oggi. Analizzare l’aspetto estetico della società che ti circonda significherà sviluppare il tuo senso estetico visagistico. Ti attrae il viso di una ragazza o di un personaggio noto? Chiediti il perché, rifletti e memorizza le sue sopracciglia, la distanza tra l’una e l’altra, il loro spessore, il colore, la proporzione tra corpo e coda, l’altezza dell’angolo esterno, la lunghezza della coda ed il punto in cui si interrompe. Guarda, fissa, osserva e memorizza. Osservare cosa c’è sui visi delle persone è un compito apparentemente semplice, basterebbe frequentare delle metropolitane, bar, centri commerciali, oppure sfogliare riviste, guardare televisione, insomma vivere. In realtà il tutto andrebbe fatto con “un’attenzione particolare.. ai particolari”. Chiediti il perché sei attratto dal look di quella persona al bar, oppure ritaglia l’immagine da quel giornale se ti colpisce e conservala in un raccoglitore ad anelli, fai questo ogni volta che qualcosa ti piace, preferisci i primi piani ovviamente. Oggi la stampa propone centinaia di testate su cui poter “studiare”. Le foto di modelle vanno benissimo per esempio, esse sono state già selezionate da qualcuno prima di te e ti posso assicurare che questo qualcuno probabilmente ha un notevole senso estetico visagistico. Un altro esercizio molto efficace in questa fase è senz’altro quello di sforzarti di capire quali differenze ci sono tra il trucco, con maggiore attenzione per le sopracciglia, di un personaggio noto simpatico, rispetto ad un altro statisticamente antipatico. Insomma, il concetto principe è che devi imparare a soffermarti sulle “superficialità”. 33


All’inizio questo atteggiamento ti sembrerà inutile, probabilmente non capirai nemmeno cosa tu stia studiando, ma al momento giusto, un’opportunità incontrerà la tua invisibile preparazione. A quel punto la tua mente riverserà all’esterno quello che avrà assimilato, elaborando tutto ciò che gli hai sottoposto in maniera, inevitabilmente, personale ed unica, dando vita ad una forma squisitamente tua. Un altro valido strumento per sviluppare il tuo istinto è l’ascolto. Ascoltare i tuoi clienti è importantissimo, specialmente al fine di realizzare una forma del sopracciglio aderente alla personalità di chi poi la dovrà portare con se. Ti assicuro che ascoltare i tuoi futuri clienti è molto più importante dello sforzarsi a capire se i loro visi sono “rettangolari” piuttosto che “triangolari”. Svegliati e concentrati su ciò che dicono, non farti ubriacare dai soliti prontuari. Evita di ostinarti a mettere in pratica “direttive” di chissà quale giornale o casa cosmetica, così facendo dimenticherai di ascoltare il parere del cliente e il modo in cui la pensa. Spesso chi proviene dal mondo del trucco, in fase di progettazione, tende ad imporre il proprio modo di vedere le cose dimenticando di ascoltare, avendo la brama di far risultare il proprio lavoro protagonista su quel determinato viso. Questo nel trucco permanente è un gravissimo errore. Nel disegnare l’arcata sopraccigliare della tua cliente l’unica protagonista deve essere la sua personalità, e non la tua bravura. Per percepire la personalità ed il carattere di chi hai davanti, oltre ad osservare, devi ascoltare ciò che egli dice. Attenzione però a non confondersi, ascoltare non significa realizzare ogni desiderio della tua cliente, errore tipico del tatuatore artistico che si cimenta nel trucco permanente senza una opportuna formazione. Imparerai gradualmente a creare la giusta proporzione tra istinto e razionalità e questo sarà alla base di una condotta adatta al delicato compito di tatuare le sopracciglia ad una persona. Per concludere questo paragrafo sull’ascolto, mi piacerebbe che tu ricordassi il seguente concetto: quando sarai in procinto di progettare le tue prossime sopracciglia, ricorda di rimanere un po’ più con la bocca chiusa. Parlare meno ed ascoltare di più. Regola, questa, estendibile in ogni campo e motivo per cui ci sono state date due orecchie e una sola bocca. In realtà tutto dovrebbe convergere al fine di aiutarti a trovare l’ispirazione, l’idea giusta, la soluzione per ogni viso, in un'unica parola: l’equilibrio. Ognuno di noi può essere più o meno portato per discipline come quella del trucco permanete alle sopracciglia, ma ricorda, quello che sai fare ora non è il massimo del tuo potenziale, tu puoi fare di più! PUOI FARE MEGLIO!

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Lascia che ti dia 2 grandi consigli per aumentare il tuo potenziale. 1. PER AUMENTARE IL TUO POTENZIALE BISOGNA PRIMA DI TUTTO CHE TU CREDA DI POTERLO FARE. 2. PER AUMENTARE IL TUO POTENZIALE DEVI TORNARE AD ESSERE UN BAMBINO. ASSORBENDO, CON I TUOI ORGANI DI SENSO, IL MONDO CHE TI CIRCONDA. ED E’ FONDAMENTALE E NECESSARIO CHE TU RICOMINCI A CHIEDERTI IL PERCHE’ DI TUTTO.

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1.7.

Sviluppare la razionalità

La razionalità dell’operatore si traduce nel modo di eseguire procedure per logica, opponendosi alle sensazioni. Probabilmente in questo posso darti una grande mano, ma voglio che tu abbia sempre presente che la lettura di questo manuale non può sostituire un vero e proprio corso di formazione. In questo paragrafo ti illustrerò tutta la teoria che ti serve per cominciare a progettare le tue sopracciglia. Una volta che avrai digerito perfettamente questa parte, potremo cominciare a parlare delle tecniche tatuatorie. Di seguito ti esporrò questi fondamentali argomenti:    

La nomenclatura necessaria I 4 concetti/strumento Il sopracciglio oggettivo Il sopracciglio soggettivo

Tutto ciò rappresenta il bagaglio teorico “razionale” che devi possedere per arrivare a tatuare un sopracciglio. In altre parole voglio dirti che non puoi non apprendere se ci metti volontà, ora tutto quello che imparerai sarà frutto solo del tuo studio e costanza, non hai scuse, qui non c’è nulla di astratto. Prima di approcciarci a discorsi più tecnici ho la necessità di stabilire con te una precisa nomenclatura che mi permetterà di farti comprendere più efficacemente i concetti esposti, arricchendo il tuo glossario tecnico.

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1.7.1. La nomenclatura necessaria

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1.7.2. I 4 concetti/strumento

Ora ti presenterò degli strumenti che ti consentiranno di sviluppare la capacità di procedere per logica nella realizzazione di una progettazione del sopracciglio e quindi, di conseguenza, coltivare la tua razionalità senza l’ausilio delle classiche regole che di solito si insegnano nei corsi di trucco cosmetico correttivo. Questi si chiamano strumenti di valutazione visagistica. Essi sono:    

Chiaro - scuro Verticalità – orizzontalità Termine di paragone Consuetudine

Di seguito analizzerò questi concetti generali uno per uno. La loro conoscenza ti permetterà di realizzare razionalmente un sopracciglio. Comprendere completamente e saper applicare correttamente questi quattro meccanismi, significa non dover più dipendere da un libro di trucco o dover seguire un corso di trucco classico per poi praticare trucco permanente. Scusami se torno a ripetere che l’esposizione di queste teorie non può sostituire la frequenza di uno specifico corso di formazione di trucco permanente. Ti ricordo inoltre che tali strumenti/concetti vanno utilizzati non per rendere un viso più bello, ma per evitare di renderlo più brutto. In altre parole devono essere impiegati solo per evitare di evidenziare determinate caratteristiche del viso, che il nostro cliente non ama. Non, come spesso accade, per raggiungere il “viso perfetto”.

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Chiaro-Scuro Benché questo concetto/strumento non sia protagonista nella fase di progettazione di un trucco permanente in genere, ma soprattutto in quella delle sopracciglia, è bene che tu capisca questo meccanismo fondamentale che è alla base di tutte le arti grafiche: Il chiaroscuro. Non è altro che un effetto dato dall’utilizzo di tonalità chiare e scure, capace di dare tridimensionalità ad una superficie piana bidimensionale. Ti ricordo che gli effetti di questa tecnica vanno visti semplicemente come un illusione ottica. I principi fondamentali di questo concetto sono i seguenti:  

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Le tonalità scure creano zone d’ombra, quindi fanno retrocedere la superficie su cui vengono applicate (portano in secondo piano, allontanano); Le tonalità chiare creano zone di punti luce, quindi fanno avanzare la superficie su cui vengono applicate (portano in primo piano, avvicinano).


 

Le tonalità scure tendono a rimpicciolire la superficie su cui vengono applicate; Le tonalità chiare tendono ad ingrandire la superficie su cui vengono applicate.

 

Il passaggio dalla tonalità scura a quella chiara ,se è sfumato, crea unvolume tondeggiante, morbido; Il passaggio dalla tonalità scura a quella chiara, se è netto, crea unvolume spigoloso, rigido.

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Sulla base di quanto detto potrai già capire la differenza tra un sopracciglio totalmente campito ed uno riempito con un chiaroscuro.

L’utilizzo consapevole di questo concetto ti aiuterà a creare il volume tipico di un sopracciglio folto, in cui il perimetro inferiore è più in ombra del perimetro superiore.

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Verticalità-Orizzontalità Questo concetto/strumento è probabilmente il più importante in fase di progettazione di un sopracciglio e si basa sui seguenti principi generali:  

Le linee verticali allungano, alzano, sfinano; Le linee orizzontali allargano, accorciano, ispessiscono.

E’ molto semplice ma ti faccio qualche esempio. Una ragazza con un seno non molto grande, se volesse dare l’illusione ottica di avere un seno più grande, potrebbe indossare una maglia leggermente attillata a bande orizzontali. Mentre una ragazza con delle caviglie non proprio sottilissime, farà bene a non indossare sotto la gonna quei simpatici collant a strisce colorate orizzontali, altrimenti la sua caviglia sembrerà ancora più spessa. Continuando potrei confidarti che io, non essendo molto alto, alle cerimonie importanti cerco di indossare sempre abiti gessati. E con tutte quelle linee verticali pare che io sembri più alto. Per lo stesso principio, se sai di non avere un addome piatto, evita di mettere maglie a strisce orizzontali oppure, per il concetto del chiaroscuro, bianche. Preferisci tonalità più scure ed eventualmente con una fantasia composta di elementi decorativi molto verticali. Insomma provare per credere.

Questo concetto nel trucco permanente alle sopracciglia assume una discreta rilevanza perché, se pensi ad un volto visto frontalmente, capirai che le sopracciglia non sono altro che due linee orizzontali applicate sulla nostra fronte. Quindi, per quanto detto, potrebbero avere la facoltà di allargare il nostro viso. Più precisamente

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potrebbero dare l’illusione di avere un viso più largo. In realtà però il discorso è un po’ più complesso perché il sopracciglio non è costituito solo da una linea orizzontale, ma da due parti. La prima ascendente, più grossa e più lunga. La seconda discendente, più sottile e più corta. Questo significa che tra corpo e coda chi “comanda”, ossia chi imprime al sopracciglio il proprio orientamento, è più il corpo. Ti spiego meglio. Da questo momento in poi evita di vedere il sopracciglio come una linea, ma come un rettangolo in cui esso è inscritto.

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Più il sopracciglio avrà l’angolo esterno basso ed ottuso, più il rettangolo in cui è inscritto sarà orizzontale e basso

Questo tipo di rettangolo ha delle proprietà molto orizzontalizzanti, ossia è più in grado di allargare, e di accorciare il viso su cui è posizionato.

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Invece Il sopracciglio con un angolo esterno più alto ed acuto, creerà un rettangolo più alto e meno largo.

Questo tipo di rettangolo ha delle proprietà molto meno orizzontalizzanti, di conseguenza più verticalizzanti rispetto al precedente. Quindi questo tipo di rettangolo è in grado di ridurre la larghezza del viso su cui è posizionato e, da un certo punto di vista, anche di allungarlo.

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Termine di paragone Tra le illusioni ottiche che dobbiamo conoscere c’è sicuramente il concetto/strumento del termine di paragone. Per farti capire questo meccanismo molto velocemente, osserva la figura qui sotto.

Ti sembrerà strano ma i due cerchi neri sono uguali. Questo ti fa capire che l’accostamento di un elemento più grande o più piccolo influenza la percezione dell’elemento a cui lo stai accostando. In altre parole, se invece del cerchio nero immagini di avere un occhio di una tua cliente ed al posto dei cerchi bianchi metti un sopracciglio, puoi dedurre che hai la possibilità di far apparire l’occhio più grande o più piccolo a seconda di quello che devi fare. Ma secondo quello che sto cercando di inculcarti, nel trucco permanente non devi utilizzare questi concetti/strumenti per migliorare un occhio troppo grande, quindi non sforzarti di imporre alla tua cliente una progettazione eccessivamente più grande al fine di “rimpicciolirle l’occhio”. Evita che lei ti faccia disegnare un sopracciglio troppo più sottile di quello che tu pensi essere il suo naturale (prima del diradamento). Pensi di aver compreso come devi applicare questi concetti/strumenti? Semplicemente con meno presunzione. Questo meccanismo puoi applicarlo non solo alle grandezze, ma a tutto. Il termine di paragone si applica anche nelle tonalità e nelle tinte. Esempio: un grigio medio, rispetto ad un grigio chiaro è ovviamente più scuro. Questo però non basta a definire il grigio medio un colore scuro perché, rispetto ad un nero, è un colore chiarissimo. Quindi attenzione a scegliere le tonalità dei colori per disegnare le sopracciglia, non esiste un colore chiaro o scuro per antonomasia, esiste solo un colore da rievocare per raggiungere l’obiettivo di rendere minima la differenza tra il colore che dovrai

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scegliere ed il tuo termine di paragone, ossia il pelo che devi rievocare. Il termine di paragone entra in gioco non solo nelle grandezze tra occhio e sopracciglio, ma anche nelle distanze. Esempio, se la tua cliente ti chiedesse uno spazio intersovraciliare troppo stretto, ossia sopracciglia molto vicine tra loro, ed ha le ali del naso o le narici molto larghe, cerca di farla riflettere dicendole che, per termine di paragone, avvicinare troppo le sopracciglia tra di loro provocherà una illusione ottica tale per cui il suo naso sembrerà ancora più largo.

Devi stare attento ai termini di paragone che ruotano attorno a ciò che vuoi modificare, in questo caso il sopracciglio. Devi rispettarli e creare un’armonia con essi. Ma quali sono i termini di paragone del sopracciglio? Semplicissimo, tutti gli elementi che gli ruotano attorno, quindi: L’occhio, la radice del naso, l’altro sopracciglio, lo zigomo, la totalità dell’elemento naso, la fronte, il naso, la bocca. Ma anche il colore dell’incarnato, la densità dei peli presenti sull’arco sopraccigliare, la sezione del singolo pelo e soprattutto la sua curvatura. Insomma, se come me non sei altissimo, evita di farti foto accanto ad una squadra di basket. Perché chi vedrà quella foto penserà che tu non sia molto normale.

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Consuetudine Infine l’ultimo concetto/strumento su cui devi riflettere molto è la consuetudine di vedere sempre determinate cose in un certo modo. Ti faccio il classico esempio bislacco: Se sei abituato a vedere le persone con due occhi, e tutti abbiamo due occhi, saresti disturbato/turbato da vedere una persona con tre occhi? Ecco da qui parte il meccanismo della consuetudine, concetto/strumento che ti porterà fino alla teoria della bellezza dello stereotipo medio. Alla base di questa teoria c’è una semplice riflessione: Più persone hanno una determinata caratteristica, più quella caratteristica conferisce bellezza. Quindi, come già individuato dal buon Leonardo Da Vinci, se la maggior parte di persone ha la distanza tra i due angoli interni dell’occhio uguale alla distanza del singolo occhio, quella persona ha una bella caratteristica. Di questo passo si può affermare che il viso più bello dell’umanità è quel viso che proviene dalla media di tutti i visi degli abitanti della terra. E’ a queste teorie che si ispirano gli approcci al trucco cosmetico “dell’ovale perfetto”, ma attenzione. Perché, un conto è pensare che se si ha un viso stereotipato si hanno più possibilità di apparire belli, quindi accettazione della teoria dello stereotipo medio, altro conto è pensare di ricreare quello stereotipo modificando una superficie tridimensionale con delle polveri e paste colorate. L’intento teorico potrebbe essere corretto, ma la realizzazione pratica ha forti limiti. Tornando alle applicazioni pratiche di questo ultimo concetto/strumento ti faccio notare una cosa. Hai mai notato che statisticamente il corpo del sopracciglio giace sulla fronte, o piano frontale, e la coda giace sul piano laterale in prossimità della tempia? In altre parole l’angolo esterno del sopracciglio è come se dividesse i due piani. Sai cosa significa? Che tu inconsciamente associ la distanza tra gli angoli esterni delle sopracciglia alla larghezza della fronte.

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