Capizzi enrica kitesurfing

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Cenni storici

Il kitesurfing, kitesurf, kiteboarding è uno sport relativamente recente, nato all’incirca nel 1999 nelle calde e ventose acque delle isole Hawaii. Si pratica con un’apposita tavola e un aquilone (kite o ala) manovrato mediante una barra di controllo collegata ad esso da due, quattro, o più line (cavi) lunghi e sottili in dyneema o spectra. Le condizioni di vento ideali per i principianti del kitesurf sono comprese tra i 12 e i 24 nodi (tra i 20 e i 45 km/h). L’esperto riuscirà, con l’opportuna attrezzatura, ad usare venti compresi tra gli 8 ed oltre i 40 Kts! (tra i 10 e gli 80 km/h). A differenza, per esempio, del windsurf, il kitesurf si può praticare con venti ritenuti “deboli” permettendo trick, velocità ed accelerazioni di tutto rilievo.

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Il Kitesurf è da Ottobre 2008, ufficializzato da ISAF, il natante mosso dal vento più veloce del pianeta,il kitesurf è stato anche il mezzo più veloce in ogni andatura dal lasco alla bolina. E’ parere di tanti che c’è ancora molto da evolvere in ambito tecnico e che questo porterà ad ulteriormente allargare la forbice di performances tra le attività concorrenti. Il kitesurf infatti è uno sport definito estremo e benché i moderni materiali abbiano esteso la sicurezza, le insidie sono numerose, anche e soprattutto per gli altri.

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I rischi del kite Meccanici: Cadute Urti, colpi, impatti, compressioni Punture, tagli, abrasioni Termici Ipertermia Ipotermia Rischi marittimi Non rispettare le precedenze Scontri in acqua con altri natanti Perdita dell’oreintamento

Altri rischi Perdita dell’attrezzatura (tutta o in parte) Esporre incautamente a rischio gli altri kiter per comportamenti non in sicurezza

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Una soluzione al problema è quella di progettare capi di abbigliamento teecnici di colori ben visibili.

Aumentando la visibilità dell’uomo a mare si può facilitare l’avvistamento e il recupero dello stesso.

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Lo stesso principio di visibilità può essere applicato agli elmetti di protezione.

Schizzi preliminari di maglie termiche ad “alta visibilità”.

Le grafiche sulle T-Shirt sono stampati in materiale catarifrangente

Alcuni schizzi esemplificativi

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A livello di produzione si puo semplificare la progettazione della precedente attrezzatura sfruttando le parti di cui sono abitualmente composti tali capi minimizzando gli eventuali problemi di redesign degli indumenti.

Maglia termica in lycra. La parte superiore del torso è arancione. Le cuciture sono eseguite con fibre catarifrangenti.

Mutino da donna. Il ritaglio di neoprene che compone la parte superiore è arancione.

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Un’altra possibilità di migliorare la sicurezza nea pratica del kite è quela di attrezzarsi con un minimo kit d’emergenza che comprenda: Una radiotrasmittente VHF

Un segnalatore acustico

Un eliografo

Una torcia elettrica

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Per attrezzarsi della sopracitata attrezzatura è necessario un contenitore adatto. I primi schizzi

Scocca rigida in PVC Rete incerata Tessuto in poliestere

In uno sport come il kitesurf la soluzione migliore è un marsupio che garantisce il minimo ingombro e la massima ibertà di movimenti.

Rifiniture in corda

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Studio degli ingombri delle attrezzature.

VHF (ingombro 12x3x6 cm)

Eliografo (Ingombro 10x10cm)

Torcia (Ingombro 5cm; diametro 4 cm)

Tromba (ingombro 5 cm; diametro 4cm)

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Foto del prototipo

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Prototipo durante la normale navigazione Spostamento in caso di necessità di accesso all’attrezzatura

Prototipo in posizione frontale con massima accessibilitĂ alle tasche

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