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S T R A W B E R R Y ... F I E L D S From Beatles' strawberry flowers to nowadays lavenders fields of music & life impressions... by Rita

GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO 2010

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1968/1969: meditazione e fermenti giovanili (1) All'inizio del 1968 vidi le foto dei Beatles che meditavano in India ,e lessi sui giornali che si trovavano presso l'ashram himalaiano del Maharishi Mahesh Yogi, che aveva diffuso una tecnica tradizionale di meditazione da lui chiamata "meditazione trascendentale". Secondo il suo insegnamento questa tecnica aumenta l'ordine delle onde cerebrali e conseguentemente la chiarezza mentale ,inducendo una rigenerazione spirituale. Maharishi stesso, nonostante alcune critiche e fraintendimenti, di fatto non insegnava nessun tipo di teologia né richiedeva l'adesione ad una fede particolare. I Fab vi andarono in un gruppo che comprendeva tra gli altri Donovan e Mike Love dei Byrds, diventato insegnante di meditazione a sua volta.

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▼ 2010 (18) ▼ febbraio (2) Era una specie di reazione al velleitarismo distruttivo di una parte dei movimenti giovanili dell'epoca, imperniato sulla non-violenza: il Maharishi sosteneva che la meditazione avrebbe cambiato il mondo. Ma nelle università americane e francesi era nata la contestazione studentesca che voleva cambiare le cose in un altro modo. Il movimento si diffuse presto in Italia e raggiunse parecchie scuole superiori.

1968/1969: meditazione e fermenti giovanili (1) 1967: The summer of love, San Francisco, the Swing... ► gennaio (16) ► 2009 (8)


Nell'anno scolastico 1968/69 capitai in un liceo "caldo", nella classe più "impegnata" della scuola. Le assemblee erano continue e gli insegnanti non potevano spiegare, però poi ci chiedevano lo stesso il programma ed io, che non ero abituata, mi ritrovai ben presto a sgobbare notti intere per far fronte alle interrogazioni programmate.

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Se non si passava, si perdeva facilmente l'anno, cosa che assolutamente non potevo permettermi. Non fu un anno facile e mi ritrovai ad invidiare i Fab che, vestiti da hippies, (fingevano?) belli tranquilli di meditare. Ma mi consolai subito col nuovo White album che, uscito quell'inverno, era il loro nuovo regalo. C'erano 4 magnifiche foto dei Fab che subito, armata di cacciavite, fissai sulle 4 ante dell'armadio in camera mia, togliendo le stampine "classicheggianti" che non mi piacevano. La reazione in casa fu di sgomento ma le foto rimasero. Quell'anno in camera mia comparvero anche cuscini e tappeti su cui mi rilassavo facendo yoga e meditazione e ascoltando la musica con gli amici! Avevo infatti trovato finalmente un gruppo di ragazzi che amavano i Fab e la musica che mi piaceva e suonavano, riuniti nei garage che trovavano disponibili, i loro pezzi e talvolta nei locali quando ne trovavano uno adatto. Infatti a scuola le assemblee musicali non erano certo ancora permesse! I Fab presero posizione, nel loro pezzo "Revolution" nei confronti dei moviment giovanili: "But if you talk about distruction, well you know that you can count me out…" e gli Stones, mesi dopo, in "Beggar's Banquet", in "Street Fighting man": "But what can a poor boy do, but to sing in a rock'n'roll band" dichiarando London town una città "sleepy" dal punto di vista della contestazione..... Pubblicato da Enrico Pelos a giovedì, febbraio 18, 2010 0 commenti Link a questo post Etichette: byrds, donovan, maharishi, meditazione, revolution, stones, street fighting ma, white album, yoga SABATO 13 FEBBRAIO 2010

1967: The summer of love, San Francisco, the Swinging London Ed ecco l'anno della svolta, durante il quale mi arrivavano di continuo e molto velocemente gli echi di avvenimenti e di innovazioni musicali così entusiasmanti da rendere unica ed irripetibile l'atmosfera che mi circondava. Non che in Italia questi fermenti venissero vissuti pienamente, però a poco a poco si diffondevano anche nel nostro paese proprio verso la fine del 1966/67, e finalmente anche in radio, gruppi innovativi come i Byrds dalla West Coast, la risposta americana al pop dei Beatles, che mi piacevano sia per le melodie che per la parte vocale improntata su cori in falsetto (tutti i componenti erano, oltre che capaci musicisti, anche validi vocalists). I loro brani - specialmente quelli riferiti alla prima produzione davano la sensazione di "volare in alto", come gli uccelli da cui avevano preso a prestito, storpiandolo, il nome. Mi piacevano perché appunto mi ricordavano i Fab in versione americana. Avevano spopolato con con "Mr Tambourine Man "di Bob Dylan, ma Bob e la cosiddetta "canzone di protesta" non era completamente capita qui, io stessa preferivo in quegli anni ascoltare lo scozzese Donovan, chiamato "il menestrello", ispirato da ballate popolari tradizionali o dai fermenti pacifisti del mondo giovanile. Ricordava in effetti Dylan vagamente

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nell'aspetto, nel modo di cantare accompagnato dalla sola chitarra e dall'armonica a bocca e nella ispirazione venuta dal comune maestro Woody Guthrie. La sua "Mellow yellow"ebbe un enorme successo. Per un paio di anni Donovan fu uno degli esponenti più significativi della "Swinging London", la Londra di quegli anni, dove la musica diventava un bene di consumo per masse sempre più grandi di giovani; in questa musica volevano trovare i messaggi sociali, l'apertura verso le culture orientali e le percezioni "allargate" della cultura psichedelica… questa "swinging London" era diventata per me un richiamo irresistibile e mi pareva il centro dell'universo. Il mio unico sogno era poterci andare, un giorno! E poi Yardbirds, Beach Boys, Bee Gees, Mamas &Papas, Eric Burdon and the Animals, anche lui a farci sognare con la sua "San Franciscan nights"! Solo per citane alcuni! Come riuscire a seguire tutta questa nuova musica fantastica che cominciava ad esaltarci tutto d'un tratto, fino allora qui da noi quasi sconosciuta?

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Le informazioni arrivavano e lessi che nel gennaio 1967 l'enorme raduno all'aperto di San Francisco rese popolare la cultura hippy in tutti gli Stati Uniti, richiamando 20.000 persone al Golden Gate Park. Il Monterey Pop Festival dal 16 giugno al 18 giugno diffuse la musica rock della controcultura ad un vasto pubblico e segnò l'inizio della Estate d'amore." The Summer of love", Scott McKenzie della canzone "San Francisco", divenne un enorme successo negli Stati Uniti e in Europa. Il testo: " If you're going to San Francisco, be sure to wear some flowers in your hair" cioè "Se stai andando a San Francisco, assicurati di indossare dei fiori nei tuoi capelli", convinse migliaia di giovani di tutto il mondo a recarsi a San Francisco, a volte portando fiori tra i capelli e distribuendoli ai passanti, guadagnandosi il nome di "Flower Children".Il fenomeno rimase noto come Flower power. Gruppi come i Grateful Dead, and the Holding Company con Janis Joplin e i Jefferson Airplane erano rappresentativi di quel fenomeno di costume. Anche la liberazione dei costumi sessuali ebbe inizio da qui. "The times are a-changin'"..cambiavano i tempi...aveva ragione Bob Dylan, che apprezzai dopo... 25 giugno 67 in mondovisione, in 157 nazioni, fu trasmessa su

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programma satellitare" All You Need is Love". I Beatles presentarono il pezzo in diretta da Londra. Ricordo di averlo visto alla televisione (ma fu di breve durata). Ma in quella Summer of Love uscì il nuovo album dei Beatles," Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club band". Quando lo comprai restai perplessa: cosa ci facevano i Fab così vestiti, mi parevano un po' ridicoli…volevano fare gli psichedelici pure loro? Lo so, fui irriverente verso il primo" concept album" della storia, ma rimasi folgorata quando ascoltai il pezzo "Lovely Rita"! Passai l'estate in uno stato di esaltazione maniacale perché Paul lo aveva intitolato col mio nome! " Lovely Rita"! NON RIUSCIVO A CREDERCI! Lo ascoltavo di continuo.. Cominciai ad incontrare gli hippies in quell'estate, giravano in autostop con i loro zaini e venivano dagli USA ma anche dall'Olanda, Germania, paesi del nord Europa.Come tutte le adolescenti dell'epoca non ero libera di girare per conto mio per il mondo, ma ebbi modo di parlare con questi ragazzi, gentili, altruisti pieni di ideali: si parlava dell'esistenza di Dio, della pace, di amore, di amicizia, di musica, dei paesi che avevano visitato, dei valori diversi dalla generazione precedente che cominciava ad essere contestata... Pubblicato da lovelyrita a sabato, febbraio 13, 2010 1 commenti Link a questo post Etichette: bob dylan, byrds, donovan, eric burdon hippies, flower power, san francisco, scott mckenzie MERCOLEDÌ 27 GENNAIO 2010

The Beatles in Hamburg - part. III E poi? E poi ritornarono in patria. In quattro perchè Stuart si era definitivamente stabilito ad Amburgo. E ricominciarono a suonare: al Cavern e in altri locali. Nel frattempo un giornale locale il "Mersey Beat" cominciò ad interessarsi moltissimo a questi 4 ragazzi che avevano nientemeno che inciso un disco in Germania. Coincide più o meno con questo periodo l'incontro dei Beatles con Brian Epstein e la decisione di quest'ultimo di fare loro da produttore. Mentre Brian si stava dando da fare per procurare ai Beatles un contratto disocgrafico con qualche etichetta inglese (memorabili e degne di nota le vicende che li portarono prima a una deludente audizione alla DECCA e poi alla stipula del contratto con la EMI - ma questa è un'altra storia) appunto, proprio alla vigilia della firma del contratto con la EMI ai ragazzi fu proposto di ritornare ad Amburgo per una serie di serate in un nuovo locale: lo Star Club. Questa volta si prepararono a recarsi nella città tedesca da quasi-star, con una paga da 500 marchi alla settimana e peraltro in aereo e con tutti i comfort. Ritenevano che all'arrivo avrebbero trovato Stu ed Astrid ad attenderli e non vedevano l'ora di riabbracciare i vecchi amici. Ma ad attenderli, in quel 10 aprile del 1962, trovarono la sola Astrid che li informò che Stu era deceduto proprio il giorno precedente a causa di una emorragia cerebrale. Fu un colpo terribile, soprattutto per John che con Stu era amico più che fraterno. La sera seguente avrebbero debuttato allo Star Club. Narra la leggenda (non si sa quanto attendibile) che John quella sera, non appena la band salì sul pacoscenico, si recasse al microfono per "dedicare una canzone a una caro amico" e che qui avesse cominciato a cantare "Love me tender" (la canzone preferite di Stu) senza riuscire più a smettere, come in trance. Accortisi che il pubblico cominciava a rumoreggiare spazientito, George e Paul attaccarono con il coretto iniziale di "Twist and Shout": "aaah-aaah-aaaah"; le loro voci ebbero l'effetto di risvegliare John il quale attaccò a cantare "Shake little baby, Twist and Shout ......" e il concerto andò così avanti e fu un grande successo (ndr: tuttora Twist and shout" è considerata una delle prove vocali e interpretative migliori di Lennon. Passarono un paio di mesi ad Amburgo fra esibizioni Live e l'incisione di altri due pezzi con Tony Sheridan (Swanee River e Sweet Giorgia Brown). Poi tornarono a Liverpool, dopo pochi giorni ci sarebbe stata l'audizione

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BLOGS che seguo PORTALE APPENNINI E MONTI LIGURI TRANSUMANZA Mucche e campanacci - Una aggiunta alla photo gallery concernente la transumanza di Mendatica riguardante le mucche con i loro campanacci 1 giorno fa

R NI D'AIGURA IL NIDO d'AQUILA TRANSUMANZA Mucche e campanacci - Una aggiunta alla photo gallery concernente la transumanza di Mendatica riguardante le mucche con i loro campanacci 1 giorno fa

LIGURIA LANDSCAPE RESEARCH PHOTOGRAPHY TRANSUMANZA Mucche e campanacci - Una aggiunta alla photo gallery concernente la transumanza di Mendatica riguardante le mucche con i loro campanacci 1 giorno fa

PASSEGGIATE A LEVANTE Monte Gifarco Panorama a 360° (Val Trebbia GE) - sali sulla vetta con la


alla EMI Records, l'incontro con George Martin e la consacrazione. Dalla registrazioni delle esibizioni allo Star Club è stato fatto, negli anni '80, un doppio Album che ben testimonia l'energia e la grinta dei giovani Beatles: di seguito avrete modo di ascoltare, tratte da questo album live , Ask me why, I saw her standing there e, appunto, Twist and shout.

foto panoramica a 360

5 giorni fa

FAB4FANS BEATLES Com -

Links interessanti http://www.pelos.it http://www.passeggiatealevante.it http://www.liguri.net/portappennini/inde x.htm http://www.enricopelos.it

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Pubblicato da lovelyrita a mercoledì, gennaio 27, 2010 0 commenti Link a questo post Etichette: [contributors: glory12], amburgo, astrid, beatles, george martin, liverpool, star club, stu, tony sheridan VENERDÌ 22 GENNAIO 2010

Anni '60: Beatles e dintorni (1965/66) III Il film "A hard day's night", uscito in Italia come "Tutti per uno, uno per

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tutti", era passato in sordina, ma dopo i concerti del '65 l'uscita del secondo film, a colori, "Help", ("Aiuto") attirò nelle sale gruppi numerosi di ragazzine urlanti alle quali riuscii ad unirmi dopo qualche sotterfugio. A quei tempi con lo stesso biglietto si stava al cinema tutto il pomeriggio quindi lascio immaginare lo stravolgimento e l'emozione! Diceva la stampa dell'epoca: "In definitiva i giovani sfogano così, abbandonandosi alle frenetiche manifestazioni di fanatismo, le loro esuberanze che potrebbero prendere altra via..." Devo dire però che ala maggior parte di quel pubblico esuberante non interessavano davvero le canzoni dei Fab, e pochi furono poi i fans che li seguirono fino allo scioglimento. Forse era anche una moda, sì, per molti. Ma comunque, in ogni caso, i Fab4 restavano sempre un amore proibito! La televisione dopo un servizio velocissimo d'informazione di TV7 del dicembre '63 si decise finalmente a mostrarli nelle vesti di entertainers soltanto il 25 marzo del '66 alle 22, sul primo canale. Ritagliai la notizia e la misi sul mio album! Si trattava di uno special di 30 minuti presentato da Valeria Ciangottini ,nel quale si vedevano il video di I feel fine con la bici, We can work it out, Day Tripper, Ticket to ride, e Help! Ecco i Beatles alla televisione italiana! inoltre erano apparsi solo al telegiornale per un minuto mentre scendevano dagli aerei di tutto il mondo, circondati dai soliti fans urlanti, come fatto di cronaca. STOP.......Ogni tanto, ospiti dello show del sabato sera, qualche gruppo beat italiano ci teneva aggiornati sulle canzoni più di successo. Non sto a raccontare le polemiche sul loro look e sui capelli lunghi.... Ed ecco che, finalmente, nel '66 la radio di stato elargì la trasmissione " Per Voi Giovani",che cominciava a rispecchiare l'atmosfera musicale emergente in USA e UK. Era praticamente l'unica, espressamente dedicata per la prima volta ai giovani, nella quale si poteva ascoltare la musica internazionale ed italiana meno commerciale, assieme comunque ai successi del momento. Durante la conduzione di Arbore ebbe spazio la musica americana, sia il R&B allora imperante, sia alcuni gruppi allora quasi sconosciuti da noi come i Doors di Jim Morrison. Nella successiva conduzione di Giaccio e Luzzatto-Fegiz e poi soprattutto di Massarini ebbe maggiore spazio la musica inglese ed lil genere progressive, con in evidenza i Pink Floyd, i Genesis, i Gentle Giant, gli Yes, ma senza trascurare gli italiani, soprattutto Le Orme e il Banco del Mutuo Soccorso. Come suonava alle orecchie dei ragazzi dell'epoca? Bè ricordo specialmente il periodo che ebbe come sigla "Moby dick" dei Led Zeppelin, e questa musica sembrava del tutto innovativa e stimolante. Un cambiamento profondo nella vita dei teenagers italiani era come sollecitato da questa musica: più libertà personale, la possibilità di frequentare i primi veri ritrovi per ragazzi che non fossero il solito bar con juke-box: allora non si chiamavano ancora discoteche, ma "locali", diversi ed innovativi rispetto al "night club" frequentato dai giovani adulti di allora che potevano permetterselo! Non erano proprio come il Piper di Roma e non offrivano sempre musica dal vivo, ma molti finalmente facevano ballare al ritmo di musica veramente "giovane", come si diceva allora! Inutile dire che alle famiglie italiane( e ai "matusa" dell'epoca, ahaahah!) questi locali non piacevano per niente e poche erano le ragazze a cui veniva permesso, all'inizio, di andarci. Carlo Massarini era il conduttore più interessato alla nuova musica inglese, orientando alla radio le scalette musicali verso i propri gusti, eppure, a causa della velocità con cui venivano consumati i miti, e a causa dell'enorme varietà di musica eccezionale che arrivava da USA e UK all'epoca nello stesso periodo, poche e secondarie erano le presenze degli album storici di Beatles (solo in seguito un LP, Sgt. Pepper, neanche tra i primi 10, ed assente persino un capolavoro come Abbey Road) e Rolling Stones (due album e molto in basso: Aftermath e Let It Bleed ), ignorati altri notevoli LP e addirittura assenti i Doors, per non parlare dei Creedence

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Clearwater Revival, dei Beach Boys o dei Byrds, ritenuti probabilmente troppo "americani" e (ingiustamente) commerciali. Visto che i Beatles continuavano ad essere poco diffusi da queste trasmissioni pur innovative per l'Italia, in quegli anni mi dedicai allora al rito irrinunciabile dell'acquisto dei loro dischi ! Come sarebbe stato il prossimo, che emozioni avrebbe suscitato? Andavo all'appuntamento sempre molto emozionata, e comprai quasi tutti i 45 giri, poi la maggior parte degli LP per via del prezzo. Presi Help!,poi Rubber Soul e nel '66 Revolver....Però mi interessai anche ai Rolling Stones." Paint it black "mi laciò senza fiato, la tradussi e la imparai subito. Satisfaction ebbe un enorme successo. All'epoca volevano far credere che gli Stones fossero ragazzacci poco raccomandabili mentre i Beatles erano educati e pulitini: ma era una delle ipocrisie tipiche degli anni 60, visto che già ad Amburgo i Fab si erano dimostrati piuttosto ...irrequieti!Ma allora si diceva che ad una madre sarebbe piaciuto più che la propria figlia uscisse con un Beatle, piuttosto che con un tipaccio dei Rolling Stones! Erano forse le divise che indossavano a farli credere così ingenui? Quelle divise, così attillate e stylish, gli stivaletti ed i caschetti, avevano comunque stregato il pubblico femminile. Molto astuto il loro manager, Brian Epstein! All'epoca la moda maschile era grigia ed i vestiti informi e tristi. Ma quando i Fab si tolsero le divise, ecco che arrivò il bello! Li guardavo crescere come persone ed intanto io crescevo con loro. Dalle fotografie apparivano ormai artisti maturi e con Revolver si ebbe poi la svolta. A volte non capivo i testi ed i nuovi esperimenti musicali. Devo dire che questa passione mi isolò abbastanza dagli amici che ascoltavano altra musica e mi facevano anche annoiare alle famose feste "anni 60" dove sul giradischi impazzava di tutto tranne che il pop inglese...ma qualche disco decente riuscivo talvolta a farlo ascoltare! I ragazzi? A me piacevano quelli come i Fab, di una decina di anni più vecchi e possibilmente musicisti ! Pubblicato da lovelyrita a venerdì, gennaio 22, 2010 0 commenti Link a questo post Etichette: a hard day's night, Arbore, beatles in televisione, help, massarini, per voi giovani DOMENICA 17 GENNAIO 2010

Beatles in Hamburg - part II Una volta ritornati a Liverpool con la coda tra le gambe i nostri ripresero la loro vita di sempre; che vale a dire che continuarono ad esibirsi nei locali della loro città natale, primo fra tutti il mitico Cavern Club. Però Stu faceva praticamente la spola fra Liverpool e Amburgo, dove conviveva con Astrid, e quindi la band si ritrovava a fare a meno di un elemento: il bassista. Per un certo periodo ingaggiarono un certo Chas Newby ma fu proprio in quel periodo che Paul McCartney incominciò a suonare il basso. Eh, già: Paul che siamo da sempre abituati a vedere col famoso basso Hofner a forma di violino era inizialmente un chitarrista e incominciò a suonare il basso facendo di necessità virtù e costruendosi un improvvisato basso mettendo delle corde di pianoforte alla sua chitarra! Fatto sta che cominciarono ad avere un certo successo a Liverpool e dintorni dove venivano presentati (quasi) come se fossero un gruppo tedesco: "direttamente da Amburgo: i Beatles!" annunciavano le locandine dei locali! Ma i nostri avevano ancora da onorare l'impegno al Top Ten. Nell'aprile del 1961 con George finalmente maggiorenne e con Paul e Pete "perdonati" dalle autorità tedesche per la bravata incendiaria di qualche mese prima i nostri ritornarono nella città tedesca. Fu proprio durante il secondo soggiorno ad Amburgo che accaddero alcune cose destinate a pesare in un certo modo sulle sorti del gruppo. La prima fu che Stuart, piano piano, diradò sempre più gli impagni con la band fino a decidere il definitivo abbandono da essa e dalle scene


musicali. Stu non si sentiva un granchè portato per la musica; aveva scelto di fare parte della band solo per compiacere John, di cui era molto amico, ma ora preferiva stare con Astrid e dedicarsi a quella che veramente era la sua grande passione: l'arte figurativa. Lasciava quindi spazio, nel ruolo di bassista, a Paul col quale fra l'altro non era mai stato tanto amico; si dice per divergenze musicali, nel senso che uno (Paul) prendeva la band molto sul serio e per l'altro (Stu) essa non era altro che un gioco. In realtà credo che i due si contendessero l'amicizia di John e fossero un po' gelosi l'uno dell'altro. Un'altro fatto importantissimo fu che i nostri ebbero l'opportunità di incidere un disco per la Polydor, insieme niente meno che a quel Tony Sheridan che avevano già conosciuto durante il loro primo soggiorno ad Amburgo. Solo che dovettero cambiarsi nome perchè in tedesco Beatles è molto simile a Peedles che però è un termine che sta ad indicare l'organo genitale maschile. Fu così che i brani furono incisi col nome di Tony Sheridan and the Beat Brothers; ma Tony Sheridan all'epoca incise brani anche con altri gruppi che avevano lo stesso, fittizio, nome di Beat Brothers. Ecco quindi che dei tanti brani che risultano incisi da Tony Sheridan e dai Beat Brother solo di una parte di essi siamo sicuri che si tratti effettivamente dei Beatles; essi sono: My Bonnie (che uscì come singolo e arrivò al 5 posto nella classifica di vendita tedesca), Cry for a Shadow (brano strumentale scritto da Lennon-Harrison), Ain't she sweet (con John cantante solista), The Saints (When the Saint go marching in), Why, Nobody's child e If you love me baby più altri due brani Swanee River e Sweet Georgia Brown (con arrangiamento di Paul) che saranno registrati l'anno seguente nel terzo periodo amburghese dei Beatles. Per il resto i cinque, ormai (quasi) defintivamente ridotti a quattro passarono il loro tempo in Amburgo suonando al Top Ten e facendo tanta esperienza sia come musicisti sia come intrattenitori; infatti sovente invitavano le persone del pubblico ad esibirsi sul palcoscenico insieme a loro ed erano bravissimi ad attirare l'attenzione. Soprattutto quella del pubblico femminile, pare, soprattutto se diamo retta all'osservazione di Stu secondo il quale John, Paul e George erano diventati i Casanova di Amburgo. Glory12


Pubblicato da lovelyrita a domenica, gennaio 17, 2010 2 commenti questo post Etichette: [contributors: glory12], amburgo, beatles, casanova, hofner

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DOMENICA 10 GENNAIO 2010

The Beatles in Hamburg – Parte I

La mattina del 16 Agosto 1960 i ventenni John Lennon e Stuart Sutcliffe, i diciottenni Paul McCartney e Pete Best e il diciassettenne George Harrison si imbarcavano al porto di Liverpool destinazione Amburgo. Il loro manager, Alan Williams, aveva loro procurato un contratto per suonare in un locale della città tedesca. E così i Beatles, non ancora ricchi e famosi, si apprestavano a quella che sarebbe stata un'esperienza veramente indimenticabile ...nel bene e nel male! Nel pomeriggio del 17 Agosto i 5 arrivarono ad Amburgo laddove avrebbero cominciato a suonare la sera stessa; prima però ebbero a conoscere il loro alloggio. E qui cominciarono le delusioni: il loro alloggio altro non era che un paio di camerini di un cinema di infim'ordine (il Bambi kino), arredati in modo sommario, senza finestre e senza bagno; per lavarsi e per i vari bisogni i nostri avrebbero dovuto usare le toilette del cinema..... pare che si lavassero poco, però! Iniziarono subito, abbiamo detto, ad esibisrsi; quella sera stessa suonarono all'Indra club e andarono avanti per parecchi mesi. Le loro


serate erano interminabili: suonavano per circa sei ore, otto nei weekend, con brevi intervalli mentre il proprietario dell'Indra Club, tale Bruno Koschmider, li spronava al grido di "Mach Schau" (germanizzazione dell'inglese Make show, ovvero fate spettacolo) e ben presto i nostri cominciarono ad usare anfetamine per reggere quei turni di esibizione così massacranti ....eh, sì. signori miei: non solo è vero che i Beatles usavano le droghe (e nessuno di loro ha mai fatto mistero di questo) ma anche che hanno inziato ben presto ad usarle! Va inoltre detto che sia il Bambi kino che l'Indra club erano collocati nel bel mezzo del quartiere a luci Rosse di Amburgo e quindi immaginate quale esperienza in termini sessuali facero in quel periodo ....e del resto, tempo dopo, John Lennon avrebbe affermato "Siamo cresciuti a Liverpool ma siamo diventati uomini ad Amburgo". Risalgono inoltre a questi tempi i primi incontri con un gruppo di artisti e intellettuali amburghesi ; gli EXIS. Una di loro Astrid Kircherr si innamorò, ricambiata (ma che dico? ricambiatissima) di Stuart Sutcliffe e fu la prima fotografa "ufficiale" del gruppo: la celebre fotografia che vedete sopra riprodotta è opera sua. Dopo qualche mese Beatles, passarono dall'Indra Club passarono al Kaiserkeller (sempre di proprietà di Koschmider) in tutto questo turbinio di performance ebbero modo di migliorare notevolmente le loro capacità musicali: suonavano cover di altri artisti, suprattutto di Chuck Berry, di Carl Perkins, di Ray Charles suonavano anche brani di loro ideazione: I'll follow the sun, Hello little girl. Fu allora che conobbero sia i componenti di un altro gruppo musicale di Liverpool Rory Storm and the Hurricanes (il cui batterista si chiamava Ringo Starr) sia Tony Sheridan, un cantante abbastanza conosciuto, grazie al quale avevano trovato l'opportunità di fare un certo salto di qualità con l'offerta di esibirsi al Top Ten, locale di altro proprietario e di sicuro migliore e molto più (e meglio) frequentato e con annesso migliore alloggio. Stavano per traslocare ma......si ritrovarono denunciati! (indovinate un po' da chi?). Il primo ad avere problemi con la polizia tedesca fu il giovane George il quale aveva tenuto nascosto il fatto di essere minorenne e fu rispedito a casa col foglio di via. Fu poi la volta di Paul e Pete i quali passarono qualche ora in gattabuia per avere nientemeno che appiccato fuoco ai camerini del Bambi Kino. Le versioni sul fatto sono discordanti: c'è chi dice che i due diedero fuoco alla tappezzeria delle loro ex dimora per vendicarsi di Koschmider, ma Paul afferma che la cosa fu accidentale che lui e Pete erano andanti in tal posto unicamente per ritirare oggetti di loro proprietà e che, essendo il locale privo di luce, avevano pensato bene di dare fuoco a un preservativo (eh,eh) per illuminare la stanza e che, una volta appeso al muro quale improvvisata lanterna, questo aveva finito con l'incendiare la tappezzeria. Fatto sta che, comunque i due furono rispediti di corsa in Inghilterra anche loro col foglio di via. Degli altri due si sa per certo che Stuart rimase ancora qualche mese ad Amburgo e che John ritornò invece a Liverpool, in nave e da solo! e qui si conclude la prima parte del mio racconto. Torneranno i nostri ad Amburgo e soprattutto: cose ne fu di Stuart e Pete che non troviamo nella formazione dei Beatles "ricchi e famosi"? Ve lo dirò un'altra volta..... Glory12 Pubblicato da lovelyrita a domenica, gennaio 10, 2010 questo post Etichette: [contributors: glory12], beatles

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SABATO 9 GENNAIO 2010

George Harrison: il bagno fu a Sori o a Bogliasco?

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Come ho già raccontato, la sera prima del concerto a Genova, 25 giugno 1965, George volle fare un bagno notturno in riviera. Rimane un piccolo mistero, se alle 3 di notte nuotò a Bogliasco o a Sori - due cittadine del Levante ligure a circa 15/20 km da Genova che sono le prime spiagge abbastanza grandi e visibili dalla strada per chi proviene da Capoluogo accompagnato dal suo fido autista-bodyguard Neil Aspinal mentre gli altri 3 girovagavano in centro. Alla morte di George, novembre 2001, seppi di un concertocommemorazione sulla spiaggia da parte di fans miei coetanei, e dell'esistenza di una targa commemorativa dell'evento (poi forse rimossa?) Così mi sono recata, domenica 11/10/2009, con Enrico, Beatlesiano (ma Pinkfloydiano storico!) a Sori alla ricerca di informazioni sulla permanenza serale e notturna di George Harrison. Dopo aver perlustrato il borgo in lungo ed in largo ,sia sulla spiaggia che all'interno alla ricerca della targa commemorativa che, da alcune informazioni sarebbe stata posta alla morte di George e dopo aver chiesto informazioni a diverse persone che ricordavano si ... forse il fatto del bagno (ma non della targa), siamo andati a bere al Bar " Vintage" , secondo le informazioni di un gentile signore che ci ha confermato: "se qualcuno sapeva qualcosa a Sori di questo avvenimento, doveva essere per forza il titolare del Bar"(dato anche il nome..... n.d.r.) Al bar, con un bicchiere in mano, per combinazione, c'erano anche un assessore del Comune ed un amico che ricordava i tempi del concerto : molto gentili, hanno però detto di non sapere nulla della targa di cui sopra. A questo punto abbiamo deciso quindi, delusi, di tornare sui nostri passi confortati dalle frasi del titolare del Vintage che ci ha detto "una cosa così andrebbe valorizzata..." e dall'assessore che ci ha confermato che avrebbe approfondito l'argomento". Questo post è anche l’occasione per chiedere a chiunque fosse a conoscenza di dettagli su questo fatto o che , meglio, avesse partecipato alla serata con la "posa" della famosa targa... se mai avvenne. Pubblicato da lovelyrita a sabato, gennaio 09, 2010 0 commenti Link a questo post Etichette: aspinal, bagno, bar vintage, bogliasco, borgo, harrison, mare, sori, spiaggia

Beatles a Genova: il biglietto


Questo è il biglietto simile a quello che avevo anch’io per il concerto, che però ho perso. Purtroppo. (tratto dal sito di FrancoBampi al link, che ringrazio) Pubblicato da lovelyrita a sabato, gennaio 09, 2010 post

Beatles a Genova - foto

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Alcune delle foto del concerto dei Beatles al palasport di Genova del 1965 (Fotografie del grande Bruno Leoni fotografo in Genova, e tratta dal sito di FrancoBampi al link, che ringrazio, a sua volta tratte dal libro di Fulvio Fiore, Ignazio Felcher, Mauro Colombi, I Beatles in Italia, 23 - 28 Giugno 1965 Satisfaction Edizioni, Milano, Maggio 2005) Pubblicato da lovelyrita a sabato, gennaio 09, 2010 post

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Beatles a Genova - Poesia in Genovese Una bella e simpatica poesia in genovese scritta da LuigiBi in occasione del concerto dei Beatles a Genova Corrî corrî zuenotti corrî son arrivae quelli che portan lûtto a-o propio perrûcchê. O l'é un gran avvenimento a l'é 'na gran giornâ se stesse a mi, ve-o zûo, che te l'imbraego in mâ. Spende quattromia lïe pe vedde-i da vixin beseugna ese imbriaeghi de coca e no de vin. L'an faeti cavalieri e no se sa o perché visto che tanto danno han daeto a-i perrûcchê. Na cösa son segûo che a Zena i zeneixi no son tanto sciacchaeli da fâne di Marcheixi. LUIGIBI (dal sito di FrancoBampi, che ringraziamo, al link) Correte correte giovanotti Correte sono arrivati quelli che significano lutto per i propri parrucchieri E’ un grande avvenimento


È una grande giornata Se dipendesse da me, ve lo giuro te li imbragherei in mare Spendere quattromila lire per vederli da vicino bisogna essere ubriachi di coca e non di vino Li hanno fatti cavalieri e non si sa perché visto che tanto danno hanno danneggiato i parrucchieri Di una cosa son sicuro che a Genova i genovesi non così sprovveduti da farli Marchesi Traduzione di Enrico Pelos La poesia è tipica dell'atmosfera che si respirava a quiei tempi. I riferimenti a barbieri e parrucchieri sono dovuti al fatto che i giovani, seguendo l'esempio dei Beatles, volevano farsi crescere i capelli. Nelle famiglie scoppiavano grandi litigi ed i padri trascinavano di peso i figli dal barbiere. Era una vergogna in effetti avere i capelli lunghi per i ragazzi. Questo però durò solo pochi anni. Poi si fece l'abitudine anche ai "capelloni". Bisogna però sottolineare il fatto che i caschetti dei Beatles erano in realtà curatissimi e lucenti, come ho già detto,e nel 1965 non davano certo un'aria trascurata. Che vi sia stata un po' di invidia, tanto da volerli buttare a mare? O forse ciò va imputato alla leggenda della scarsa ospitalità dei liguri? Recentemente impazzava un famoso tormentone riguardo a una certa "torta di riso"! Cavalieri dell'impero Britannico i Beatles erano stati nominati poco prima di questo tour europeo, ricevendo l'onorificenza dalla regina. Questo fatto aveva suscitato enorme scalpore e proteste, anche in Italia. Pubblicato da lovelyrita a sabato, gennaio 09, 2010 0 commenti post Etichette: capelloni, caschetto, cavalieri, parrucchieri

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