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Digestione &
Disturbi correlati A cura di
Gabriele Pellicciotta Specialista in Malattie dell’Apparato Digerente, Ospedale San Raffaele, Milano
© Copyright 2011 by Edizioni Internazionali srl Divisione EDIMES - Edizioni Medico-Scientifiche - Pavia Via Riviera, 39 - 27100 Pavia Tel. 0382/526253 r.a. - Fax 0382/423120 E-mail: edint.edimes@tin.it Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) senza il permesso scritto dell’editore.
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Indice
n IntroduzIone...................................................................................5 n LA.dIGeStIone.....................................................................................7 n IL.SeCondo.CerVeLLo.............................................................. .11 n L’APPArAto.dIGerente.......................................................... .15 Stomaco. .............................................................................................................. 18 Intestino............................................................................................................... 23 Ghiandole salivari............................................................................................ 29 Fegato.................................................................................................................... 30 Cistifellea............................................................................................................. 32 n Le.CoMPLICAnze.deLLA.dIGeStIone........................ 37 n LA.dISPePSIA...................................................................................... 41 Sintomi................................................................................................................. 41 Cause..................................................................................................................... 42 Terapia.................................................................................................................. 42
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DIgestIone & DIsturbI correlatI
n L’uLCerA.PePtICA.......................................................................... 45 Che cos’è.............................................................................................................. 45 Quali sono le cause.......................................................................................... 46 Come si manifesta l’UP................................................................................. 52 Diagnosi................................................................................................................ 53 Quali sono i rischi. ........................................................................................... 53 Cosa si deve fare................................................................................................ 54 Indicazioni dietetiche...................................................................................... 55 Quando rivolgersi al medico....................................................................... 60 n IL.CoLon.IrrItAbILe................................................................. .61 Frequenza ed età............................................................................................... 62 Causa...................................................................................................................... 62 Fisiopatologia...................................................................................................... 63 Sintomi.................................................................................................................. 68 Diagnosi................................................................................................................ 69 Terapia................................................................................................................... 76
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Introduzione
A
cosa serve l’apparato digerente, questo complesso “tubo” che ci fa provare piacevoli sensazioni quando assaporiamo un alimento che ci fa gola o che ci fa invece stare molto male quando lo maltrattiamo (pasti frettolosi, alimenti difficili da digerire, introduzione di farmaci capaci di infiammarlo o addirittura bucarlo)? Questo magnificamente complicato ed efficiente apparato è indispensabile alla nostra sopravvivenza, così come il cuore, i reni, il cervello, i polmoni, ecc., e serve essenzialmente a introdurre alimenti, trasformarli in energia ed … espellere gli avanzi inutili. Questo libro illustra come è costituito e come funziona normalmente il nostro apparato digerente e si sofferma poi su 3 condizioni molto comuni e diffuse di un suo cattivo e fastidioso malfunzionamento. Lo scopo di questa trattazione, ideata per il pubblico non addetto ai lavori, è quello di renderci ancor più edotti e consci che dobbiamo “volerci più bene”, cominciando dal nostro apparato digerente, fedele compagno di viaggio di tutta una vita, adottando corretti stili di vita.
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la digestione
Q
uando si pensa all’apparato digerente ci si riferisce istintivamente a quella parte del corpo umano (ma anche di tutti gli altri esseri viventi) che serve solo ad alimentarsi. Ma come apparirà evidente addentrandoci in questo scritto, questo insieme di organi è più complesso di quanto sembra. Anzitutto, l’assunzione del cibo da parte dell’organismo può essere paragonata all’introduzione di combustibile in una macchina che produce energia. L’energia chimica contenuta nelle sostanze ingerite si trasforma in energia meccanica (per poter svolgere le nostre attività) e in energia termica (che produce calore per il nostro benessere). Nel caso del nostro organismo, gli alimenti non possono essere assimilati nella forma nella quale si presentano in natura. Per raccogliere l’energia, il corpo umano deve “digerirli”. Questo processo consiste nella demolizione delle parti (molecole) che compongono i diversi tipi di sostanze alimentari, al fine di ottenere molecole più semplici. Tali molecole forniscono ai vari tessuti i costituenti necessari per il loro mantenimento e funzionamento.
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Il cibo, dopo essere entrato in bocca ed essere stato masticato, si converte in bolo.alimentare. Mentre si mastica (e si riducono le dimensioni del boccone), la saliva agisce iniziando a separare i componenti nutrizionali dell’alimento. Passando attraverso la faringe e l’esofago, il bolo raggiunge lo stomaco, dove i succhi gastrici procedono con la separazione dei componenti nutrizionali, anche grazie a caratteristici movimenti che fanno progredire il contenuto dello stomaco (movimenti peristaltici). Nell’intestino.tenue, gli alimenti ormai ridotti a chimo vengono assorbiti dal sangue, previo filtraggio del fegato. I prodotti di scarto, ridotti a feci, percorrono l’intestino.crasso e vengono eliminati. Il compito principale dell’apparato.digerente (AD) è quindi di fornire all’intero organismo le sostanze nutritive di cui necessita. Come già anticipato, solitamente gli alimenti non sono già pronti per essere subito utilizzabili dal nostro organismo e quest’ultimo deve quindi provvedere a sottoporli a numerosi processi chimicofisici: compiti specifici dell’AD sono la digestione e l’assorbimento degli alimenti e l’eliminazione di quanto non è assimilabile. La digestione inizia già nella bocca e si perfeziona nello stomaco e nell’intestino tenue (detto anche piccolo intestino):
la DIgestIone
consiste in una serie progressiva e consequenziale di processi biochimici e meccanici che trasformano gli alimenti interi in particelle semplici e quindi assorbibili. L’assorbimento è un susseguirsi di trasformazioni per le quali tali molecole semplici passano dall’interno dell’intestino nel circolo sanguigno o in quello linfatico, attraversando il rivestimento interno della parete intestinale (detta mucosa). Molte particelle di alimenti vengono assorbite direttamente dalla mucosa intestinale (assorbimento attivo), oppure grazie a speciali sostanze che trasportano le particelle alimentari all’interno della cellula della mucosa, oppure per pinocitosi (le particelle vengono inglobate in vescicole della membrana cellulare, dove subiscono modifiche che le rendono diffusibili). Altre sostanze, infine, sono assorbite per semplice diffusione attraverso la mucosa. L’Ad,. inoltre,. partecipa. al. funzionamento. globale.dell’organismo: infatti, nella mucosa intestinale e nel pancreas si trovano almeno 15 tipi di cellule che producono particolari sostanze (ormoni enterici) capaci di agire sia sulle cellule circostanti sia a distanza, river-
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sandosi nel sangue e diffondendosi così in tutto l’organismo. Questo sistema di regolazione dell’AD, denominato sistema GEP (gastro-entero-pancreatico), è strettamente collegato con un complesso sistema di fibre nervose e si ritiene che la maggior parte di queste cellule siano distribuite anche in altre parti dell’organismo (cervello e surreni) e producano ormoni che possono fungere anche da neurotrasmettitori. Il sistema digestivo, poi, tramite i linfociti (cellule del sistema di difesa dell’organismo) svolge importanti funzioni immunitarie e si comporta come un vero e proprio sistema a sé che unifica tutte le mucose dell’organismo. Ne fa parte ad esempio l’appendice ileocecale, che si comporta da vera e propria postazione di difesa immunitaria. L’importanza di queste cellule di difesa è ben comprensibile se si pensa all’enorme quantità di sostanze (i cosiddetti antigeni, ben noti ai soggetti allergici) che entrano in contatto con tali mucose attraverso l’alimentazione. Il sistema GEP fa parte di una struttura ancora più complessa dell’AD, costituita da cellule nervose che secernono sostanze in grado di stimolare o deprimere le funzioni gastrointestinali.
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Il secondo cervello
D
ata l’importanza attribuita dai fisiologi, esso viene definito “cervello addominale” o “secondo cervello”, sul quale fenomeni stressanti e l’alimentazione svolgono una grossa influenza. Ad esempio, è capitato a ciascuno di noi, almeno una volta nella vita: da ragazzi l’ansia per un compito in classe, da adulti un importante appuntamento di lavoro, lo stress di tutti i giorni, l’apprensione per chi ci è caro, la rabbia per qualcosa che non è andato come ci aspettavamo, ci hanno fatto “correre” in bagno, oppure hanno bloccato il regolare funzionamento del nostro intestino. La scienza medica chiama queste situazioni “somatiz-
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zazione”:.emozioni.che.ci.coinvolgono.profondamente.“si. scaricano”. sugli. organi. del. nostro. corpo. che,. come. la. natura. li. ha. costruiti,. non. sono. sotto. il. nostro. controllo. cosciente.. Uno di questi è l’intestino, delicato e molto sensibile “tubo” che, per brusche sollecitazioni, pensieri inquietanti, preoccupazioni ripetute e arrabbiature di tutti i giorni, diviene ipersensibile. Questo aumento di reattività dell’intestino comporta contrazioni più intense e disordinate della sua muscolatura, con la comparsa di dolori e diarrea, seguiti da periodi di stitichezza. In alcune persone si verificano anche difficoltà digestive, senso di ripienezza dello stomaco e pancia gonfia (meteorismo). Se l’apparato digerente di questi soggetti viene sottoposto ad accertamenti specifici non si riscontrano danni o malattie, ma solo un’alterazione del suo normale movimento (peristalsi). Questi fenomeni, però, non rimangono solo nell’intestino, ma interessano tutto l’organismo (sudorazioni, palpitazioni, difficoltà nel dormire, ecc.) e la psiche (es. ansia crescente e crisi di panico). Fino a qualche anno fa questo fastidioso comportamento intestinale veniva attribuito a stimoli provenienti dal cervello. Di recente uno scienziato americano, Michael. d..Gershon (Dipartimento di Anatomia e Biologia cellulare della Columbia University).ha.parlato.del.nostro.intestino.come.di.un.“secondo.cervello” che “sente” ed elabora emozioni, smista informazioni, reagisce alle sollecitazioni dell’ambiente circostante, soffre,
Il seconDo cervello
gioisce ed è capace di governare in piena autonomia le delicate funzioni della complessa macchina digestiva. Secondo Gershon pur avendo solo un decimo delle cellule del cervello, l’intestino produce da solo ben il 95% della serotonina, sostanza che regola umore, sonno, dolore e anche le contrazioni addominali: la rilascia in seguito all’ingestione del cibo, ma anche a emozioni e abitudini. Quindi, quando cibi particolari, variazioni climatiche, farmaci, ecc. disturbano l’intestino, la formazione di serotonina ne risente e, come tutti sperimentiamo, proviamo disturbi del comportamento, ansia, depressione e paure. Secondo. Gershon,. infatti,. esiste. una. comunicazione.pancia-testa,.con.invio.di.messaggi.dal. cervello.addominale.a.quello.centrale.e. viceversa:.stress.e.ansia.alterano.l’intestino.e.i.disordini.intestinali.provocano.variazioni.del.comportamento. e.dell’umore.. Ma se il “cervello addominale” è così capace di interferire con la nostra vita, cosa bisogna fare per evitare che le nostre tensioni emotive finiscano col ripercuotersi (somatizzarsi) in modo tanto fastidioso sul nostro organismo? Esistono per questo farmaci specifici che agiscono sulla serotonina, ma è anche importante per ciascuno di
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DIgestIone & DIsturbI correlatI
noi analizzare il proprio modo di essere, di relazionarsi agli altri e soprattutto elaborare costruttivamente i molteplici stimoli esterni, ponendosi in atteggiamento positivo con la vita e con sÊ stesso. Oltre a queste situazioni mediate dal sistema nervoso, le. cattive. abitudini. alimentari,. lo. stress. cronico. e. persino.le.alterazioni.della.nostra.postura.possono.indurre.disfunzione.dell’apparato.digerente,. cosÏ.come.il.malfunzionamento.degli.organi.del. sistema.digestivo.sono.in.grado.di.causare.problematiche.di.posture.e.alterazioni.psichiche (ad es. l’ansia e le crisi di panico).
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