settembre 2019
SETTEMBRE 2019
Politecnico di Torino Dipartimento di Architettura e Design Corso di Laurea in Design e Comunicazione Visiva Tesi di Laurea di Primo Livello
Cultura e creatività per attivare processi partecipativi e creare sinergie nelle periferie urbane La rigenerazione di uno spazio pubblico abbandonato in un laboratorio urbano
→ CANDIDATE
→ RELATORE
Sabrina Casu
Fabio Guida
Erica David
INTRODUZIONE
10
PREMESSA → Obiettivi del progetto → Contenuti della tesi
12 14 15
PAROLA CHIAVE La cultura
16
01
RICERCA
20
01.1
LA CULTURA SI FA SPAZIO
21
Partecipazione culturale Capitale relazionale Capitale intellettuale Audience Development Luoghi per la cultura Associazionismo e volontariato culturale Community Engagement
22 30
ACCESSO ALLA CULTURA IN EUROPA
53
Programmi europei per la cultura Fondazione Symbola Fondi per le politiche giovanili
56
RAPPORTO PERIFERIA - CITTÀ
63
Collegare la periferia alla città Luoghi abbandonati / nonluoghi Rammendo delle periferie
64 66 70
CULTURA E CREATIVITÀ PER LA RIGENERAZIONE URBANA
75
Rigenerazioni creative Case history
80 82
01.5
IL RUOLO DEL DESIGNER
86
02
SCENARIO
90
02.1
SETTIMO TORINESE
91
Città in trasformazione Candidatura a Capitale Italiana della Cultura, 2018
92 106
01.2
01.3
01.4
36 44 48
60
Capitale Europea della Cultura Luoghi, identità e comunità Parish Map
114
FOTOGRAFIA DEL CONTESTO
127
Analisi del pubblico Numeri: indagine e analisi dei giovani a Settimo Offerta culturale locale
128 130 136
POSIZIONAMENTO DEL PROGETTO
139
Case history / Spazi per i giovani Mappa di posizionamento
140 144
LABORATORIO URBANO GIOVANILE
149
Primi passi verso il Dega Urban Lab Le associazioni no profit Parco De Gasperi Utenti del parco
150
STRATEGIE DI COINVOLGIMENTO DEL PUBBLICO
159
Audience Development e Audience Engagement Case history
160 164
03
PROGETTO
170
03.1
MANIFESTO CULTURALE
171
Mission Obiettivi Requisiti Risultati attesi Il tema
172 176 180 182 184
IDENTITÀ DELLO SPAZIO
187
Concept e identità visiva Comunicazione e promozione Spazio e allestimento
188 196 204
ATTORI
209
Segmentazione del pubblico Target Questionario
210 216
02.2
02.3
02.4
02.5
03.2
03.3
152 156
03.4
Stakeholders
228
STRATEGIA DI ATTUAZIONE
241 242
Contenuti e sistema → PIANO D'AZIONE FASE ZERO Rifunzionalizzazione dello spazio PRIMA FASE Apertura dello spazio e indagine dei bisogni SECONDA FASE Avvio delle attività e ampliamento dell'utenza TERZA FASE Ampliamento delle attività → TRASFORMAZIONI URBANE Il tema dell'evento Case history
244
04
SOSTENIBILITÀ
310
04.1
PIANO FINANZIARIO
311
Finanziamenti Case history
312 318
QUALITÀ COMPLESSIVA DEL PROGETTO
321
Analisi SWOT Strategie di ampliamento del team Replicabilità della metodologia
322 328
05
CONCLUSIONI
330
05.1
SVILUPPI FUTURI
331
05.2
RISONANZA MEDIATICA
335
→ Bibliografia → Sitografia → Fonti Iconografiche → Ringraziamenti 365 giorni → Appendice fotografica
342 344 346 350
04.2
246 256 286 294 304
352
INTRODUZIONE
PREMESSA
SEZIONE →
INTRODUZIONE
12
La presente tesi nasce nel 2018 come conseguenza del nostro coinvolgimento nel progetto Dega Urban Lab di Settimo Torinese, presentato a Fabio Guida che ci ha seguite e supportate nel nostro percorso di tesi: dall'apertura dello spazio, allo sviluppo di strategie e attività fino alla creazione di una rete di attori e sinergie a livello territoriale. Il progetto prende forma a seguito degli sviluppi delle politiche giovanili quando il Comune di Settimo Torinese decide di concedere in comodato d’uso il locale presente all’interno del Parco De Gasperi, da anni in stato di degrado e vittima di fenomeni di vandalismo. La gestione dello spazio è affidata, fino a Dicembre 2019, a due associazioni no-profit attive nel panorama cittadino: il Tavolo Giovani, promotore di azioni per la cittadinanza attiva ed il sociale, e l’associazione Space Tortilla, composta da giovani artisti e designer impegnati nella diffusione della creatività e del visual design. L’obiettivo primario è quello di costruire un centro culturale e di aggregazione informale dai giovani e per i giovani, offrendo un palinsesto di attività ed eventi che possa coinvolgere anche un pubblico distante, promuovendo una maggiore partecipazione culturale. Nel corso della tesi il progetto ha intrapreso una strada più ampia e ambiziosa grazie all'incontro tra il Comune di Settimo Torinese, Graphic Days Torino e Print Club Torino. All'interno di questo sistema di realtà locali si è sviluppata una strategia di interventi di attivazione di iniziative culturali sul territorio.
13
INTRODUZIONE
Nasce quindi una collaborazione a più fronti che vede la curatela di Graphic Days Torino come esperto internazionale che segue il progetto e si interfaccia con artisti e realtà locali. La prima tappa di questo percorso è il progetto di riqualificazione degli esterni dello spazio Dega Urban Lab tramite un intervento di Street Art realizzato dall'artista CIREDZ, curato da Graphic Days Torino e Print Club Torino, in collaborazione con l'Associazione Pigmenti. L'evento è previsto per Ottobre 2019 in concomitanza con la quarta edizione del festival Graphic Days Torino. Il progetto vuole rafforzare l'immagine dello spazio continuando il suo percorso di riattivazione e coinvolgendo i giovani del quartiere nell'intervento. Questi sono gli obiettivi per i quali abbiamo lavorato durante l’anno 2019, come studentesse del Politecnico di Torino e soprattutto come progettiste dell'Associazione Space Tortilla. Il riscontro concreto con la realizzazione del laboratorio urbano non si è rivelato facile in un contesto periferico, dove il pubblico è più distante da raggiungere, lo spazio non è presidiato costantemente ed è vittima di atti di vandalismo. Nonostante questo è stato fondamentale il supporto del nostro relatore, Fabio Guida, e del sindaco, Elena Piastra, che hanno creduto nel progetto e ci hanno motivate a portarlo avanti. Un altro aspetto da non sottovalutare è il contesto pubblico in cui è inserito il progetto: elezioni comunali, partiti politici avversi, la difficoltà delle comunicazioni e degli infiniti passaggi burocratici.
← SEZIONE
OBIETTIVI
SEZIONE →
INTRODUZIONE
14
Il progetto di tesi intende proporre un'analisi e successiva progettazione di strategie per la riattivazione di un luogo pubblico abbandonato in un laboratorio urbano giovanile che vuole favorire l'accesso alla cultura nelle zone di periferia. Attraverso un’offerta di eventi e attività multidisciplinari rivolte ai più giovani si vuole diffondere la creatività e la cultura, intese come catalizzatori di processi partecipativi ed esperienziali che favoriscano sinergie a livello territoriale e creino impatto sociale ed economico, attivando collaborazioni con realtà locali che possano supportare la progettazione di una strategia più ampia e radicata.
CONTENUTI
15
INTRODUZIONE ← SEZIONE
La tesi è strutturata in quattro sezioni: le prime due relative alla ricerca ed analisi di scenario, la terza e quarta dedicate, rispettivamente, alla progettazione e alle valutazioni relative alla gestione futura dello spazio. La sezione Ricerca (p 20) prevede l’indagine introduttiva del macro ambito “creatività e cultura”, intese come catalizzatori dello sviluppo territoriale e leve di riqualificazione nel contesto della periferia urbana. La sezione Scenario (p 90) si apre con un approfondimento sulla città di Settimo Torinese e le trasformazioni che hanno portato alla sua candidatura come Capitale Italiana della Cultura 2018. Dopo una riflessione generale sugli odierni cambiamenti della comunità, vengono presentati il pubblico di riferimento ed il posizionamento del progetto rispetto all’offerta culturale locale. Viene quindi presentato il progetto Dega Urban Lab, la sua collocazione territoriale e le associazioni di promozione sociale coinvolte. La terza sezione descrive il Progetto (p 170) nelle sue molteplici declinazioni, a partire da mission e identità visiva fino alla definizione di obiettivi e requisiti; seguono la segmentazione del pubblico, la definizione del target e l’individuazione degli stakeholders. Successivamente sono descritte le fasi di attuazione del progetto: dalla rifunzionalizzazione all’apertura dello spazio, dall’indagine dei bisogni alla programmazione delle prime attività, dalla creazione di una rete di attori all’ampliamento del progetto grazie alla collaborazione con Graphic Days Torino. Nell’ultima sezione Sostenibilità (p 310) si conclude con valutazioni e considerazioni sui risultati del progetto, sulla sua replicabilità e sugli sviluppi futuri.
PAROLA CHIAVE
INTRODUZIONE
16
→ Conferenza mondiale sulle politiche culturali. Rapporto finale della conferenza internazionale organizzata nel dall’UNESCO a Città del Messico, 1982.
SEZIONE →
In un mondo dove l’economia e l’illimitata fiducia nella scienza e nella tecnologia vengono assunti acriticamente come fattori interpretativo-descrittivi e come modelli di pensiero e orientamento delle scelte individuali e collettive, alla cultura deve essere rivendicato un ruolo sempre più essenziale e determinante. Non solo: “Di fronte alla dematerializzazione del sapere e delle relazioni abbiamo bisogno di un luogo dove gli incontri si manifestano e dove l’accesso al saper si ricomponga”. La cultura è sia consumo e fruizione di esperienze più o meno memorabili ed educative sia partecipazione attiva, esercizio di una cittadinanza critica e consapevole, precondizione per produrre innovazione e creatività nei diversi settori della produzione.
Francesco De Biase (a cura di), I Pubblici della cultura, audience development e audience engagement, Milano, Francoangeli, 2014, p 216 Alessandro Bollo (a cura di), Il marketing della cultura, Roma, Carocci editore, 2012
17
«La cultura in senso lato può essere considerata come l’insieme degli aspetti spirituali, materiali, intellettuali ed emozionali unici nel loro genere che contraddistinguono una società o un gruppo sociale. Essa non comprende solo l’arte e la letteratura, ma anche i modi di vita, i diritti fondamentali degli esseri umani, i sistemi di valori, le tradizioni e le credenze.»
SEZIONE →
INTRODUZIONE
18
In un articolo scritto su La Repubblica (Gambaro, 2014), Marc Fumaroli identifica in questa ideologia la causa della scomparsa di alcune competenze fondamentali e necessarie per la convivenza, per il benessere e per il complessivo sviluppo civile umano: lo spirito critico, la capacità di giudizio, l’empatia, la consapevolezza di sé. La cultura - attraverso i processi di istruzione, produzione e conservazione culturale, e soprattutto attraverso l’arte - consente di educare le passioni e il cuore, di sviluppare un rapporto sensibile e intuitivo con il reale, di sviluppare l’immaginazione e la creatività, potenziando il lateral thinking e lo spirito critico, e di sviluppando in sintesi quelle life skills (Who, 1998) considerate fondamentali nei processi decisionali, relazionali e cooperativi e nei comportamenti soggettivi di promozione della salute. Il nesso presente tra qualità sociale e salute (De Piccoli, 2014) e tra qualità sociale e cultura (Santagata, 2014) è stato sottolineato anche da numerosi studi. La qualità sociale indica il grado di partecipazione attiva alla vita sociale, economica e culturale dei singoli individui, nonchè al coinvolgimento degli stessi allo sviluppo delle loro comunità. Consente agli individui di compiere azioni elementari e complesse, sia in termini di accesso alla cultura, ai beni di cittadinanza, al diritto di salute, che in termini di realizzazione personale. Anche la cultura si delinea come uno dei maggiori fattori in grado di determinare la qualità della vita e la qualità sociale, importante per incentivare il lavoro collettivo, la costruzione di capitale sociale, la connessione tra gruppi sociali, la promozione della tolleranza e del dialogo tra culture, incentivando processi identitari inclusivi.
Alessandra Rossi, Arte, Benessere e Partecipazione, in Francesco De Biase (a cura di), I Pubblici della cultura, audience development e audience engagement, Milano, Francoangeli, 2014, pp 216 - 249
19
INTRODUZIONE
← SEZIONE
In questa prima sezione vengono approfonditi i topics alla base del progetto, supportati e rivisitati anche attraverso casi studio. Le tematiche affrontate analizzano varie sfaccettature riguardo il ruolo della cultura all’interno della società , dai livelli di partecipazione
culturale, all'importanza delle istituzioni e del capitale relazionale, fino alle politiche intraprese dall’Europa e dall'Italia a favore dello sviluppo culturale stesso.
Sezione 01 → Ricerca
partecipazione culturale punto di partenza
LA CULTURA SI FA SPAZIO
01.1.1 PARTECIPAZIONE CULTURALE
RICERCA
22
→
SEZIONE →
F. De Biase, Premessa, in F. De Biase (a cura di), OP. CIT, pp 7-24
In una società in continuo mutamento a seguito delle rivoluzioni tecnologiche e culturali è necessario avere un panorama chiaro e definito di quali siano le dinamiche dell’accesso e della fruizione culturale, soprattutto per chi vuole intraprendere un percorso che porterà a confrontarsi con un pubblico sempre più difficile da coinvolgere e fidelizzare.
“la progressiva de-materializzazione e de-localizzazione di molti contenuti culturali sta progressivamente rendendo meno automatica l’identificazione fra luoghi e oggetti e pratiche di consumo o partecipazione culturale. Un film può essere visto in molti luoghi diversi dal cinema; dalla televisione allo smartphone, dal volo aereo allo schermo del pc”
SEZIONE →
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In I Pubblici della cultura, audience development e audience engagement Annalisa Cicerchia e Michele Trimarchi in De Biase sottolineano come sia possibile spiegare il fenomeno dell'accesso alla cultura partendo dal concetto di partecipazione culturale e di come la si misura, analizzando correttamente le modalità di fruizione culturale che si sono aggiornate e che sfruttano canali, strumenti e media di recente uso. Un’attenta osservazione del pubblico della cultura è utile soprattutto per chi opera nell’ambito della cultura per conoscere i livelli di consumo e di partecipazione della popolazione alle diverse attività ed esperienze culturali, facendo riferimento alle indagini europee, confrontandole con quelle italiane.
Per l’Europa, si tratta di Eurobarometro Speciale 2013 (commissionato dalla Commissione Europea, Settore Analisi dell’opinione pubblica): una rilevazione che ha coinvolto circa 27.000 intervistati nei 27 stati che all’epoca erano membri dell’UE (più la Croazia), con un campione nazionale medio di poco meno di 1000 unità (1016 nel caso dell’Italia). Per l’Italia si fa riferimento a quanto riportato all’interno dell’Annuario statistico italiano 2018, che offre un ritratto dell’Italia e della sua evoluzione, favorendo una lettura integrata dei fenomeni in atto.
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Eurobarometro indaga i livelli di impegno degli intervistati nelle diverse attività culturali; misura le possibilità di accesso e di coinvolgimento in esse, nonché la presenza di eventuali barriere. È stata posta una scala a quattro valori per elaborare un indice di partecipazione culturale che analizza la frequenza dell’accesso e della pratica di nove attività culturali comprese nel questionario: dall’ascolto di programmi radiofonici, alla lettura di libri o alla visita di musei e gallerie. Ogni rispondente ha ricevuto un punteggio basato sulla frequenza della sua partecipazione, e i punteggi sono stati utilizzati per costruire diversi tipi di indicatori: (1) Molto alto, (2) Alto,
(3) Medio e (4) Basso. Dall’analisi del quadro europeo è emerso che: → Rispetto alla precedente indagine del 2007, il livello di partecipazione alla maggior parte delle attività si è abbassato e si è ridotto in maniera significativa il “coinvolgimento personale”. → Le due ragioni più diffuse della non partecipazione alle attività culturali sono la “mancanza di interesse” e “mancanza di tempo”. → Più di metà degli europei utilizzano Internet per finalità culturali, di cui il 30%, almeno una volta a settimana. Fra gli usi più popolari, c’è la lettura di articoli di giornale (53%), la ricerca di informazioni culturali (44%) e l’ascolto di radio o musica (42%). La percentuale di rispondenti italiani che hanno dichiarato di essere stati coinvolti almeno una volta in dodici mesi nelle nove attività culturali proposte dal questionario rimane sempre molto più bassa rispetto alla media europea. L’Italia si presenta come una realtà ancor più
chiusa e isolata della media. Per quanto riguarda invece la diffusione delle pratiche artistiche di tipo amatoriale, la variabile dell’età mostra in modo drammatico che spesso persino tra i più giovani vi è un’ampia percentuale di soggetti che non dedica tempo all’arte nemmeno una volta all’anno. L’ISTAT (Istituto nazionale italiano di statistica) rileva dati diretti e indiretti circa la partecipazione culturale in Italia. In particolare, per i primi utilizza il sistema Multiscopo: i dati raccolgono annualmente informazioni sugli aspetti della vita quotidiana con interviste a 20.000 famiglie, corrispondenti a 50.000 individui dai 3 anni in su. Si riportano alcune analisi dalla sezione 10 dell’Annuario statistico italiano 2017, nello specifico i dati relativi la cultura e il tempo libero. Nel 2017 si è registrato un generale decremento nella partecipazione culturale, che torna ai livelli del 2015 (64,6%), principalmente dovuto al calo di spettatori del cinema (passati dal 52,2 al 49,6%) e di chi
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Annalisa Cicerchia, Misure della partecipazione culturale in Europa e in Italia, in Francesco De Biase (a cura di), I Pubblici della cultura, audience development e audience engagement, Milano, Francoangeli, 2014, pp 91 - 137 A. Cicerchia, OP. CIT, pp 91 -137
SEZIONE →
RICERCA
26
frequenta i concerti di musica diversa da quella classica. L’unico intrattenimento in crescita è il concerto di musica classica, cui ha assistito negli ultimi 12 mesi il 9,1 per cento della popolazione di 6 anni e più (contro l’8,3% del 2016). I giovani fino ai 24 anni, – tendenzialmente assidui beneficiari di intrattenimenti e spettacoli nel tempo libero - sono in marcata crescita anche come fruitori di concerti di musica classica (il 13,5% contro il 10,1% del 2016). Rimane stabile nel 2017 la quota di lettori di libri e mentre continua a diminuire quella di quotidiani. Anche nel 2017 i residenti nel Centro-Nord sono i più attivi in termini di partecipazione culturale e si distinguono per i più bassi tassi di astensione complessiva. Nel 2017, il 30,6% circa ha dichiarato di aver visitato un museo o di essersi recato ad una mostra negli ultimi 12 mesi. I più giovani sono tra i fruitori più numerosi del patrimonio museale, archeologico e artistico. I ragazzi di 11-14 anni e quelli di 18-19 anni hanno visitato musei o mostre almeno una
volta l’anno. Nel 2017, il 54% della popolazione di 3 anni e più dichiara di utilizzare il computer e l’uso del pc coinvolge soprattutto i giovani e raggiunge i livelli più elevati nelle fasce di età 15-17 anni e 18-19 anni (81,9% e 80,9%). Dall’analisi si vede come i “nuovi” supporti si aggiungano ai “vecchi”: in particolare la de-materializzazione del prodotto culturale suggerisce nuove possibilità di utilizzare, ascoltare, condividere e produrre musica su supporti diversi, il cui esito è un rapporto quotidiano e pervasivo con i contenuti audiovisivi e musicali contrappuntato da momenti e situazioni d’uso molto variegate. I dati ricavati dalle indagini Multiscopo sono stati utilizzati dall’Istat per ricostruire il quadro complessivo del “non pubblico” della cultura costituito da coloro che, in un anno intero, non hanno mai visitato un luogo della cultura, che non sono mai stati a teatro, non hanno assistito a nessun tipo di concerti musicali e nemmeno eventi sportivi, che non sono mai andati al cinema,
www.istat.it/it/archivio/225274 Bollo A., OP. CIT. A. Cicerchia, OP. CIT, pp 91 -137
non hanno mai letto un libro, né un quotidiano. In Italia, il 20,2% della popolazione non svolge nessuna attività culturale, per quanto semplice e occasionale. CHE COSA MISURIAMO QUANDO DICIAMO PARTECIPAZIONE CULTURALE? Appare utile riflettere sulla definizione del concetto stesso di partecipazione culturale e sul modo di misurarla. Di particolare interesse l’inclusione di un indicatore sintetico di partecipazione culturale fra le misure utilizzate nel progetto Benessere Equo e Sostenibile (BES), per il superamento del PIL come indice di sviluppo, promosso dall’ISTAT negli ultimi anni. La sfida di misurare in forma quantitativa il contributo della cultura all’inclusione sociale, all’autostima, allo sviluppo delle capacità e delle competenze, al benessere, può rappresentare una motivazione a proseguire la ricerca di questo campo.
27
↙
FONTE, dati Eurobarometro Speciale 2013
RICERCA
Purtroppo e principalmente è la mancanza di interesse a motivare la non partecipazione degli italiani. Lo dichiarano loro stessi per le seguenti attività:
55% balletto, danza e opera 46% biblioteche pubbliche 41% teatro 40%
concerti
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32% programmi culturali radio/tv 31% lettura dei libri 27% cinema
28
Dati Eurobarometro Speciale, 2013
Chi sono tra gli intervistati italiani i meno interessati alla partecipazione alle attivitĂ culturali?
A 60% / 39%
B 47% / 34%
C 44% / 34%
D 32% / 26%
A ultracinquantenni B adulti (40-54 anni) C giovani adulti (25-29 anni) D giovani (14-24 anni)
RISPOSTE ITALIANI
RISPOSTE MEDIE EUROPEE
29
Dati ISTAT, Indagine AVQ, 2017
La percentuale di cittadini italiani che, nel corso dell’intero anno 2017, hanno usufruito di servizi culturali o hanno acquistato prodotti di questo tipo*
64,1% *visitare musei, mostre, siti archeologici o monumenti, assistere a concerti di musica classica o di altro genere, partecipare a spettacoli teatrali, a proiezioni cinematografiche, ad eventi sportivi o frequentare luoghi di ballo.
01.1.2 CAPITALE RELAZIONALE
RICERCA
30
↗
SEZIONE →
L. Argano, Capitlolo 10.2, in F. De Biase (a cura di), OP. CIT, pp 181-200
Il contesto sociale, economico e tecnologico ha modificato sempre più i ritmi vitali, imprimendo velocità iperboliche alla mutevolezza della realtà circostante, dei comportamenti e dei valori, quando prima a produrre cambiamenti servivano anni se non secoli (Fabris, 2008). Le persone reclamano oggi un maggiore protagonismo nelle proprie scelte; prevale un individualismo come ricerca dell’identità e più soddisfacente. La maggiore velocità e l'intreccio tra occasioni, consumi ed esperienze rivelano la necessità di orientamento, riconoscimento e scambio da parte delle persone. Le dinamiche della fruizione culturale sono cambiate anche in funzione della figura del consumatore, diventato sempre più attivo e dinamico.
31
Un nuovo ConsumAttore va profilandosi all’orizzonte. (Fabris, 2008)
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Lucio Argano, Le Organizzazioni culturali e il capitale relazionale, in Francesco De Biase (a cura di), I Pubblici della cultura, audience development e audience engagement, Milano, Francoangeli, 2014, pp 181-190 L. Argano, OP. CIT, pp pp 200-215
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Il consumatore assume sempre più potere grazie ad una forte autonomia di giudizio, discrezionalità di scelta e di menù, maggiori competenze e informazioni e consapevolezza di queste sue prerogative (Fabris, 2008). L'utente agisce in ogni consumo similmente alle altre azioni della sua vita, massimizza l’utilità, tutte le sue azioni vanno ricomprese e non viste come singole funzioni e questo anche nelle esperienze culturali. Le organizzazioni investono parte delle proprie strategie nella valorizzazione del capitale intellettuale e del capitale relazionale, fattore critico del loro successo. Il capitale relazionale (CR) è quello più importante per l’osmosi dell’organizzazione culturale con l’ambiente esterno e contribuisce alla costituzione del suo capitale sociale (Tsai e Ghoshal, 1998). Esso difatti contiene tutte le relazioni espresse dall’organizzazione con persone, gruppi e strutture organizzate (imprese, istituzioni, altri soggetti) in un’ottica inter e intra organizzativa, in modo diretto e indiretto. I soggetti che esprimono un determinato interesse o una capacità d’influenza e sui quali l’organizzazione produce conseguenze nel perseguire i suoi obiettivi sono definiti stakeholders (Freeman, 1984). Il CR include anche i social network a cui partecipa e gli aspetti d’immagine (percezione dell’identità) e di reputazione (percezione dell’identità nel tempo in base alle esperienze), che denotano il brand. L’accreditamento, il posizionamento (di mercato, istituzionale, verso la comunità) e la credibilità dell’organizzazione.
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(Insight) FONTE Elaborazione D'Egidio, 2013, in De Biase
“Bisogna porre o riporre al centro di ogni organizzazione culturale, di ogni artista, di ogni compagnia il capitale relazionale, rimettendo al centro le persone, territorio, sensibilità, scambi sociali, relazioni, cooperazione.”
SEZIONE →
Ciò può generare nuove opportunità e aiutare ad affrontare l’attuale ancora scarsa comprensione e cura dei pubblici di riferimento collocati spesso in una posizione di subalternità, a ridosso di un totale primato conferito all’offerta.
Lucio Argano, Premessa, in F. De Biase (a cura di), OP. CIT, p 15 IBIDEM
33
Nelle organizzazioni il capitale la capacità di accedere Alcuni esempi interessanti intellettuale (CI) è quell’insieme a informazioni e poi di arrivano da quelle realtà diffonderle, velocità che vedono la stretta di assetlaprevalentemente nell’acquisire obiettivi e interconnessione tra immateriali, che a loro volta costruire cittadinanza produzione culturale nell’organizzazione; ma e innovazione sociale producono intangibles (risorse anche l’attivazione di e sviluppano processi intangibili) nuove prospettive,nell’interazione la partecipativi. con disseminazione valori e L’intensità delle relazioni il capitale difinanziario. la condivisione dell’identità è funzionale per l’impresa dell’organizzazione. Sono le realtà piccole e destrutturate a puntare sulla qualità, sulla consistenza e sull'accuratezza delle relazioni come un piccolo tesoro. Le In realtà altre culturali strutture culturali, invece, resiste solitamente mostrano rilevante la logicauna che vede debolezza il del capitale finanziario consumatore culturale e, al contrario, una come un soggetto ricchezza considerevole immaturo, inveceintellettuale. di di capitale Per unaun organizzazione considerarlo attore può sociale culturale che oggisi non solo sostenere che esso intendesideterminare le articola in quattro proprie componenti scelte madiè cui fornito tre interne (CAPITALE di conoscenze consistenti.
RICERCA
STEWARD, 1997
I vantaggi riscontrabili quanto si attuano strategie INSIGHT di incremento del CR possono essere:
→
FOLLOW UP Come incrementare il CR?
culturale allo sviluppo di strategie di marketing esperienziale, emozionale, generazionale e multiculturale (Bollo, 2012).
qualità
L. Argano, OP. CIT, pp. 200-215
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UMANO, CAPITALE CREATIVO, CAPITALE STRUTTURALE), mentre la quarta, il CAPITALE RELAZIONALE, costituisce le diverse interconnessioni
dell’organizzazione con l’esterno. Le organizzazioni culturali dovrebbero, in una logica dinamica, comprendere meglio, mappare e delineare gli elementi del proprio capitale intellettuale, cercando da un lato di utilizzarli in tutte le direzioni, dall’altro rintracciare gap e aree grigie da colmare, procedendo così al loro miglioramento e rafforzamento, evitando situazioni statiche.
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↘↘
(Insight) FONTE Elaborazione D'Egidio, 2013, in De Biase
“Bisogna porre o riporre al centro di ogni impresa organizzazioneculturale culturale, di ogni artista, di ogni compagnia il capitale relazionale, rimettendo al centro le persone, territorio, sensibilità, scambi sociali, relazioni, cooperazione.”
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INSIGHT
capitale finanziario
capitale intellettuale
capitale umano
valori, motivazione, competenze
network, reputazione, relazioni
capitale relazionale
SEZIONE →
Ciò può generare nuove opportunità e aiutare ad conoscenza dei mercati, affrontare l’attuale ancora scarsa comprensione e cura capitale progettualità, esperienza, dei pubblici di riferimento collocati spesso in una creativo linea culturale posizione di subalternità, a ridosso di un totale primato conferito all’offerta.
capitale strutturale
beni materiali, immateriali, organizzazione e storia
Lucio Argano, Premessa, in F. De Biase (a cura di), OP. CIT, p 15 IBIDEM
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I vantaggi riscontrabili quanto si attuano strategie di incremento del CR possono essere: Alcuni esempi interessanti arrivano da quelle realtà che vedono la stretta interconnessione tra produzione culturale e innovazione sociale e sviluppano processi partecipativi. L’intensità delle relazioni è funzionale per l’impresa culturale allo sviluppo di strategie di marketing esperienziale, emozionale, generazionale e multiculturale (Bollo, 2012).
RICERCA
la capacità di accedere a informazioni e poi di diffonderle, la velocità nell’acquisire obiettivi e costruire cittadinanza nell’organizzazione; ma anche l’attivazione di nuove prospettive, la disseminazione di valori e la condivisione dell’identità dell’organizzazione. Sono le realtà piccole e destrutturate a puntare sulla qualità, sulla consistenza e sull'accuratezza delle relazioni come un piccolo tesoro. In altre strutture culturali, invece, resiste la logica che vede il consumatore culturale come un soggetto immaturo, invece di considerarlo un attore sociale che oggi non solo intende determinare le proprie scelte ma è fornito di conoscenze consistenti.
→
FOLLOW UP Come incrementare il CR?
qualità ← SEZIONE
1. Avere un approccio sistemico e dinamico, perché le relazioni hanno natura evolutiva; 2. Avere una visione nitida, una buona strategia, che rispecchi obiettivi a lungo termine; 3. Percepire un sistema relazionale connesso allo schema etico, valoriale, d'identità: ascolto, collaborazione, condivisione, lealtà, pazienza, umiltà e costanza; 4. Prediligere la qualità rispetto alla quantità delle relazioni e fattore tempo come elemento di stabilizzazione dei legami; 5. Incentivare la responsabilità sociale dell'organizzazione, aspetto imprescindibile su cui si basa la sua reputazione.
36
01.1.3 AUDIENCE DEVELOPMENT ↑
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SEZIONE →
Fintan O'Toole, Capitolo 9, in F. De Biase (a cura di), OP. CIT, p 174
«La partecipazione è qualcosa che deve essere vista come un sistema complessivo di comportamenti. In altre parole, non esiste un significato semplice e unico secondo il quale le persone partecipano alla vita culturale e politica, ma piuttosto esiste un istinto a una capacità di partecipazione. Se una persona partecipa ad una forma di attività umana – ad esempio di natura culturale – aumenta la probabilità che quella persona abbia le capacità di partecipare in altre forme. Quindi la partecipazione culturale è strettamente collegata con la cittadinanza, al senso della cittadinanza»
37
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MIchele Trimarchi, Urbs et civitas: una mappa della cultura, in Francesco De Biase (a cura di), I Pubblici della cultura, audience development e audience engagement, Milano, Francoangeli, 2014, pp 138-150
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Il pubblico della cultura può essere percepito e analizzato da molteplici punti di vista. Viene di norma considerato una sorta di gruppo uniforme e stabile, solitamente abbinato all’ulteriore luogo comune che vede la cultura come un blocco omogeneo rivolto a un selezionato pubblico. Ciò dipende dalla visione che molti addetti ai lavori mantengono dell’offerta culturale. Le analisi del pubblico (gli audience studies realizzati a tutte le latitudini con un metodo piuttosto consolidato) mettono a fuoco il profilo socio-demografico dei consumatori, concentrando l’attenzione su quattro essenziali valori: genere, età, titolo di studio, reddito. Si può tuttavia osservare che l’errore più incisivo nell’interpretazione di queste ricerche consiste nel considerare età, reddito e istruzione fonti dirette di motivazione del consumo culturale. Finché si ritiene che chi non è adulto, istruito e ricco non abbia alcuna motivazione forte verso l’esperienza culturale si rende del tutto inutile e dispendiosa qualsiasi possibile azione rivolta a pubblici di diversa tipologia, anche con un basso grado d’istruzione.
RICERCA
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La relazione con il pubblico deve essere una delle essenze del fare cultura, propria di tutte le organizzazioni del settore e non un compito esclusivo di una figura professionale specializzata. Definizione dell'AD
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INSIGHT
SEZIONE →
Audience Development, in italiano "SVILUPPO DEL PUBBLICO"
In Cinquanta sfumature di pubblico e la sfida dell'audience development Alessandro Bollo sottolinea come quest'ultima “dovrebbe essere considerata una filosofia e un’attitudine in grado di permeare i diversi livelli decisionali e operativi delle organizzazioni culturali” mentre alla figura professionale dell’audience developer, spetterà il compito, "di regia delle politiche e delle strategie verso il pubblico, agendo come collettore delle risorse, delle azioni e delle potenzialità attraverso l’individuazione e l’attuazione di reti corte”.
Per audience development si intende il processo strategico e dinamico di diversificazione e allagamento del pubblico e di miglioramento delle condizioni complessive di fruizione da un punto di vista quantitativo e qualitativo. L’audience development rappresenta un componente importante in termini di “accesso”, “inclusione sociale” e “conoscenza”. L’audience development richiede tempo, proprio per questo viene definito spesso un “processo” pianificato, continuativo e, soprattutto, duraturo.
Cristina Da Milano, L'accesso alla cultura in una prospettiva europea, F. De Biase (a cura di), OP. CIT, pp 151-162
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Le tipologie di pubblico John Holden, che a più riprese ha affrontato il tema del valore della cultura e della capacità delle politiche di orientare e ampliarne gli effetti, parla del concetto di pubblico spiegando che è un termine collettivo che comprende diversi segmenti: ”audience”, “spettatori”, “visitatori” e un ulteriore blocco, ampio ed eterogeneo, costituto dal “non pubblico”. Il concetto di pubblico dovrebbe essere declinato sempre al plurale per sottolineare la presenza di una molteplicità di categorie che si rapportano all’esperienza di fruizione con percezioni, motivazioni, modalità, atteggiamento molto eterogenei.
RICERCA
L’AD consiste in una categoria piuttosto ampia di approcci e di attività che spesso si fanno rientrare nel raggio d’azione e di competenza del marketing. In realtà alcune finalità molto ben delineate – come quelle, ad esempio, del coinvolgimento di nuovi pubblici o di pubblici difficili da raggiungere – mobilitano competenze e ambiti che riguardano più direttamente le funzioni didattiche e educative proprie delle organizzazioni culturali. Ad oggi, l’AD è un argomento di sempre maggiore interesse, già presente nel Programma europeo “EUROPA CREATIVA” 2014-2020, che nel suo indirizzo generale e nelle diverse linee di azione pone ripetutamente l’audience development come uno degli obiettivi da perseguire per contrastare i limiti e le fragilità dei settori culturali e per cogliere le opportunità derivanti dalla nuova cultura digitale.
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HIGHLIGHTS Nell’ambito della cultura occorre ritualizzare il concetto di partecipazione, così come declinare al plurale quello di pubblico.
Si riportano, quindi, alcune classificazioni di pubblici, che l’audience development non può non prendere in considerazione, superando così il concetto di pubblico come un unico blocco monolitico. ← SEZIONE
Alessandro Bollo, Cinquanta sfumature di pubblico e la sfida dell'audience development, in F. De Biase (a cura di), OP. CIT, pp 163-177 IBIDEM
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INSIGHT
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È presente un progressivo aumento delle barriere all’accesso e dei “costi di attivazione” quando ci si muove dai pubblici centrali a quelli potenziali e al non pubblico
Pubblici centrali i “coinvolti”, caratterizzati da conoscenza, assiduità nei confronti di un determinato prodotto servizio culturale; pubblico con bassi “costi di attivazione” nei confronti dell’esperienza culturale, in quanto il loro coinvolgimento non richiede l’abbattimento di barriere di natura culturale, sociale e percettiva. Definiti “onnivori culturali”, sono persone caratterizzate, mediamente, da buoni livelli di istruzione, predisposizione e interesse nei confronti delle diverse opzioni di natura culturale. Pubblici occasionali sono caratterizzati da un rapporto saltuario e incostante nei confronti di un determinato bene o prodotto culturale;
pubblici occasionali
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pubblici centrali
pubblici potenziali
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A. Bollo, IBIDEM
Pubblici potenziali sono costituiti da tutte quelle persone che attualmente non acquistano, fruiscono, consumano uno specifico prodotto culturale, anche se potenzialmente potrebbero essere interessate a farlo. Diventa molto importante valutare i reali fattori di incentivo e di disincentivo, al momento della fruizione. Caratterizzati da elevati “costi di attivazione”, potrebbero essere avvicinati attraverso opportune strategie di marketing e comunicazione da parte delle istituzioni. Al contrario gli interventi sul cosiddetto non pubblico o indifferenti rientrano in iniziative più ampie e generali di politica culturale o in progetti specifici indirizzati a quelli “difficili da raggiungere”.
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Non pubblico
la frequenza è spesso determinata da eventi e situazioni straordinarie. Pubblico con “costi di attivazione” medio-alti in cui il processo di consumo può essere “frenato” anche da ostacoli di natura culturale. Spesso si tratta di persone che lamentano difficoltà a reperire le informazioni di offerta culturale del territorio.
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Non pubblico Con questo termine si si fa riferimento alla fascia di non utenti di un determinato prodotto, la più lontana e difficilmente intercettabile, in primis per mancanza di interesse. Il non pubblico non sembra coinvolgibile attraverso forme di incentivazione specifiche o una maggiore efficacia nella comunicazione. Il suo avvicinamento sembra esplorabile attraverso politiche culturali e percorsi educativi da progettarsi nell’ambito delle principali agenzie formative quali la scuola e la famiglia. UN ULTERIORE FATTORE CHE INFLUENZA LA FRUIZIONE CULTURALE È LA PRESENZA DI BARRIERE TRA IL PUBBLICO E IL CONTENUTO.
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Le problematiche legate all’accesso, infatti, non sono solo legate alle barriere di tipo architettonico (distanze) e finanziarie (costi biglietti), ma anche sono presenti anche “barriere sensoriali e cognitive, le barriere
A. Bollo, OP. CIT, pp 163-177 IBIDEM
culturali (gli interessi, le esperienze di vita), attitudinali (la cultura) e tecnologiche. L’obiettivo del fare cultura è raggiungere tutti i pubblici potenzialmente interessati e abilitare contesti di fruizione e di partecipazione che siano stimolanti, gratificanti, congruenti con le aspettative e gli interessi delle persone. L'importanza data alla partecipazione implica un riconoscimento dell’audience come interlocuzione attiva, intelligente e protagonista che viene consultata ed eventualmente coinvolta nell’ideazione e nella programmazione del sistema di offerta. Diversi studi e riflessioni mettono in evidenza una relazione molto stretta tra partecipazione e cittadinanza. L’approccio partecipativo è un esercizio di cittadinanza attiva; è capacitazione di risorse e competenze individuali, è rafforzamento di capitale culturale, sociale e creativo del territorio.
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Istituzioni e partecipazione
Le istituzioni culturali hanno, quindi, una straordinaria opportunità per candidarsi a diventare luoghi in cui si sperimenta nuove strade per riabilitare quell’istinto collettivo alla partecipazione, di cui si sente sempre piÚ bisogno.
01.1.4 LUOGHI PER LA CULTURA
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Cultura, patrimonio e paesaggio costituiscono la concreta essenza della bellezza del nostro Paese.
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Antonio Di Lascio, Cultura, turismo, patrimonio e paesaggio, in F. De Biase (a cura di), OP. CIT, p 45
Nell’era della globalizzazione dei prodotti e dei mercati, della concorrenza, anche sleale, fra diversi modelli economici, della delocalizzazione delle industrie, della lotta alla contraffazione, la bellezza può contribuire al rilancio del nostro Paese, alla riscoperta delle sue peculiarità, alla diffusione di un prodotto impossibile da copiare: l’arte, la cultura, le tradizioni, il territorio, il design, i manufatti artigianali. È questa la ragione dell’aumento della domanda dei luoghi di cultura correlata al bisogno di ricerca di identità, contrapposta all’uniformazione che appiattisce verso l’indistinto e l’uguale.
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RICERCA
L’obiettivo di sensibilizzare i cittadini alla ricchezza presente sul territorio e alla sua importanza sociale ed economica è stato il focus dell'Anno europeo dedicato al Patrimonio culturale dell'Europa. Nel corso di tutto il 2018 sono state realizzate iniziative e manifestazioni in diversi Paesi, per incoraggiare il maggior numero di persone a scoprire e lasciarsi coinvolgere dal patrimonio culturale, rafforzando così il senso di appartenenza a un comune spazio europeo. Il patrimonio culturale plasma la nostra identità e soprattutto la nostra vita quotidiana. Non si tratta soltanto di letteratura, arte e oggetti, ma anche dell'artigianato appreso dai nostri progenitori, delle storie che raccontiamo ai giovani, del cibo che gustiamo e dei film che guardiamo. È importante conservarlo e trasmetterlo alle generazioni future, rendendolo al contempo accessibile, fruibile e attuale. È soprattutto nelle città che emerge il tema delle nuove forme di partecipazione della cittadinanza alla gestione del patrimonio culturale, da porsi in relazione ai crescenti trend di economie di condivisione e di comunità. Oltre alle Case di quartiere, nate per ridare vita a luoghi storici in disuso perseguendo finalità di dialogo interculturale, sono stati promossi molti bandi per la rigenerazione di spazi abbandonati, come il bando Culturability, promosso da Fondazione Unipolis; BoomPolmoni Urbani per promuovere la rigenerazione nelle città siciliane; il progetto Spazi Indecisi, per mappare e valorizzare gli spazi culturali abbandonati a partire dalla Romagna. Si assiste ad una maggiore consapevolezza dell’importanza della dimensione collettiva e comune dei beni culturali. Se le comunità diventano protagoniste nella valorizzazione e gestione dei beni culturali, il vantaggio è doppio: i beni culturali diventano beni di tutti e le società diventano più coese, rafforzando i propri legami di territorio.
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Fondazione Symbola, Unioncamere, Io sono Cultura, Rapporto 2016 IBIDEM
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In vista dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, la Commissione europea ha affidato ad Eurobarometro un’indagine sulle attitudini e le opinioni degli europei in merito al patrimonio culturale. Il sondaggio ha coinvolto cittadini residenti nei 28 Paesi membri dell’Unione, dai 15 anni di età in su.
INTERVISTE REALIZZATE
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1.027
Il sondaggio indaga il rapporto degli europei nei confronti del patrimonio culturale e l'importanza e il valore che ad esso attribuiscono. Viene analizzato il modo in cui è percepito l'impatto dello stesso sul turismo e sull’occupazione; viene inoltre affrontato il tema delle responsabilità legate alla protezione del patrimonio culturale in Europa. Secondo l’indagine, i giovani fra i 15 e i 24 anni, anche nel caso in cui vivano vicino a un sito o a un evento culturale, sono poco inclini a considerare
importante per loro il patrimonio culturale ed evidenziano una mancanza di interesse sull’argomento. Tuttavia, sono i più propensi a partecipare a quasi tutte le attività richieste nel sondaggio e svelano che la presenza di beni culturali può influenzare la destinazione delle loro vacanze. Sono anche i più propensi a pensare che l'Unione europea in primis dovrebbe fare di più per proteggere il patrimonio culturale, seguita da vicino dalle autorità nazionali e dai cittadini stessi.
EUROPA.EU, Relazione speciale di Eurobarometro sugli europei e il patrimonio culturale, www.europa.eu/culturalheritage/toolkits/special-eurobarometer-europeans-andcultural-heritage_it
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Dati Eurobarometro Speciale 466, 2017
I cittadini europei e il patrimonio culturale
MANCANZA DI TEMPO
RICERCA
A) Principali barriere di accesso al patrimonio europeo MANCANZA DI INTERESSE
32%
34%
37%
31%
PREZZO
MANCANZA DI INFORMAZIONI
34%
33%
34%
25%
B) Soggetti che dovrebbero occuparsi della protezione del patrimonio culturale LE AUTORITÀ NAZIONALI
I CITTADINI STESSI
45%
35%
46%
34%
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RISPOSTE ITALIANI
RISPOSTE MEDIE EUROPEI
01.1.5 ASSOCIAZIONISMO E VOLONTARIATO CULTURALE
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L’attuale società sempre più dominata dal sistema di produzione-consumo ha fatto rinascere iniziative e pratiche alternative commons-based, per la transizione ecologica, sociale e culturale all’interno delle comunità umane. In molti ambiti, l’approccio commons offre un nuovo vocabolario per l’azione collettiva e la giustizia sociale. Si ridisegnano ed evidenziano processi di governance delle risorse da parte della comunità rispetto a valori di condivisione, cooperazione ed equità, ma allo stesso tempo esaltando la diversità e la sostenibilità.
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ed esigenze locali, e viene definita placed-based. LA CULTURA È LA FONTE DI FIDUCIA E COOPERAZIONE E FACILITA LE RELAZIONI ECONOMICHE e di conseguenza il capitale sociale è omogeneo tra individui appartenenti alla medesima cultura (società). Le comunità sono strutture sociali adeguate per lo sviluppo e la condivisione della conoscenza all’interno di organizzazioni. Le comunità di pratica sono volontarie, rivestono un compito fondamentale nella costruzione delle identità urbane, in particolare per le piccole e medie città che presentano un ruolo differente nelle gerarchie.
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Spazi urbani condivisi Sempre più studi oggi esplorano ed approfondiscono il tema della gestione e la governance degli spazi urbani condivisi. Numerosi sono gli esempi di città, italiane e straniere, che stanno ridefinendo le periferie come luoghi di innovazione e sperimentazione da parte di comunità di cittadini.
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L’azione degli individui che non rinunciano ad agire nello spazio e a porsi in relazione con gli altri per prendersi cura dell’interesse generale, per rinvigorire i territori locali, con effetti positivi che si muovono da scale locali a globali, conduce ad un nuovo modello socioeconomico e territoriale e quindi l’affermazione e generazione di forme di sviluppo locale autosostenibili (Dematteis, Magnaghi, 2016). Si parla di economia sociale e solidale, di economia della conoscenza, di economia collaborativa, di sharing e gig economy; realtà in cui la conoscenza è un bene comune al servizio della società, dove la reciprocità e la fiducia sono variabili e pre-requisiti per il perseguimento di fini sociali ma anche economici e di sviluppo. Le iniziative civiche e collaborazioni basate su reti di comunità vengono adoperate sempre di più per rivitalizzare i rapporti contrapposti fra spazi e luoghi per la promozione di una realtà guidata dalla partecipazione sociale. Queste pratiche promuovono una concezione di sviluppo che valorizza specificità
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volon Progetti che dimostrano come sia possibile rigenerare luoghi pubblici di quartieri periferici, per restituire - nuove - identità ai rioni, per contrastare il degrado, l’abbandono e l’isolamento percepiti e/o reali, rendendo protagonisti e corresponsabili gli abitanti. Gli spazi dismessi e inutilizzati possono essere il primo step per attirare attenzioni, progettualità che incentivino proposte, azioni, piani di riutilizzo sociale; allo stesso tempo possono essere terreno fertile per la ricerca e lo sviluppo di progetti in cooperazione tra Istituzioni e la sfera pubblica. I progetti che sono in grado di coinvolgere attivamente la cittadinanza assumono un valore patrimoniale del territorio come base per la produzione sociale di ricchezza, fondata sull’unicità e peculiarità dei patrimoni locali dove gli attori diventano le comunità, i titolari del → fare comune.
Volontari per la cultura
BRODIE ET AL. 2011
Gli studi del cambiamento sociale evidenziano il concetto di community engagement, nel quale rientra l'approccio di partecipazione da parte della collettività, che sono diventati sempre più popolari e di interesse all’interno della geografia sociale.
A. Mandelli, C. Accoto, Social Mobile Marketing, 2012, p. 93
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Le dinamiche relazionali INSIGHT sono importanti perché si svolgono senza gerarchie verticali prestabilite; i loro punti di forza sono la trama, l’inclusività e la qualità dei legami tra i componenti della comunità. All'interno della sfera culturale le dinamiche relazionali influenzano i progetti e la buona riuscita degli stessi. Un ulteriore elemento importante è la partecipazione dei volontari, persone che prestano la loro opera al servizio dell’organizzazione in forma gratuita, occasionale e volontaristica, dove l’aspetto motivazionale è determinante per il coinvolgimento e l'adesione. ENGAGEMENT indica un coinvolgimento Inoltre, è necessario psicologico, individuale, motivazionale, dipendente riconsiderare il ruolo dal contesto e composto dall'approccio attivo dei volontari per la nell’interazione con altri. cultura aggiornando L’interazione sociale nei mercati è basata sulla metodologia e strumenti combinazione di risorse tra gli attori nelle di coinvolgimento alla reti sociali ma non richiede necessariamente luce delle trasformazioni interattività personale e creazione di valore, ma avvenute nel campo della se si intende partecipazione attiva alla comunità fruizione, dei media e delle allora è possibile stabilire un legame tra tale tecnologie. partecipazione e la formazione di valore creato nell’economia della relazione.
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ntari
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INSIGHT
volon MASSOLUTION, 2012
Progetti che dimostrano come sia possibile rigenerare luoghi pubblici di quartieri periferici, per restituire - nuove - identità ai rioni, per contrastare il degrado, l’abbandono e l’isolamento percepiti e/o reali, rendendo protagonisti e corresponsabili gli abitanti. Il CROWDFUNDING in tal caso si tratta di Gli spazi dismessi e è un’altra forma di innovazione sociale. inutilizzati possono essere sostegno diretto alla Esso rappresenta nuove cultura da parte dei risposte alle domande il primo step per attirare cittadini ma anche un sociali che influenzano attenzioni, progettualità che modo di partecipare e il processo di interazioni incentivino proposte, azioni, scegliere patrimoni e mirando a migliorare piani di riutilizzo sociale; iniziative che vengono non solo la società ritenute di valore. ma anche la capacità allo stesso tempo degli individui di agire possono essereComposto terreno da tre elementi base -la (European Commission, fertile per la ricerca e fondi, lo la folla raccolta 2013). sviluppo di progetti in è un invito e internetCosì sembra più facile online alla ricerca di avvicinare il donatore cooperazione tra Istituzioni risorse finanziarie sotto al progetto sociale, e la sfera pubblica. forma di donazione in tramite la creazione di I progetti che sono in di grado cambio un prodotto, un collegamento diretto di coinvolgere attivamente servizio o ricompensa con la causa umanitaria fine di sostenere e alle volte civica. Il la cittadinanza al assumono iniziative per scopi donatore, utilizzando la un valore patrimoniale specifici. piattaforma on-line, del territorio come base Queste pratiche hanno soddisfa il suo per la produzione sociale grandi potenzialità per desiderio di contribuire integrare le tradizionali al benessere della di ricchezza, fondata fonti di finanziamento. comunità, concretizzato sull’unicità e peculiarità L’obiettivo di profitto per una buona causa dei patrimoni locali dove può avere anche un e attraverso una gli attori diventano le sociale; carattere partecipazione attiva. comunità, i titolari del → fare comune. Ordanini et al, 2009, De Buysere er al, 2012, Pais et al, 2014
GORSKI ET AL. 2010
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I principi base di tale coinvolgimento sono:
Volontari per la cultura Le dinamiche relazionali sono importanti perché si svolgono senza gerarchie verticali prestabilite; i loro punti di forza sono la trama, l’inclusività e la qualità dei legami tra i componenti della comunità. All'interno della sfera culturale le dinamiche relazionali influenzano i progetti e la buona riuscita degli stessi. Un ulteriore elemento importante è la partecipazione dei volontari, persone che prestano la loro opera al servizio dell’organizzazione in forma gratuita, occasionale e volontaristica, dove l’aspetto motivazionale è determinante per il coinvolgimento e l'adesione. Inoltre, è necessario riconsiderare il ruolo dei volontari per la cultura aggiornando metodologia e strumenti di coinvolgimento alla luce delle trasformazioni avvenute nel campo della fruizione, dei media e delle tecnologie.
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ntari
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ACCESSO ALLA CULTURA IN EUROPA
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«La cultura è parte integrante del passato e della memoria di un territorio, è strumento di creazione d'identità e di crescita personale ed è anche indicata, in anni recenti, come mezzo per la creazione di società più coese, in grado di favorire processi di integrazione sociale e rafforzare i processi di apprendimento permanente in contesti non formali.»
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Le analisi dei dati statistici delineano una situazione di progressiva perdita del legame di identità tra i cittadini e i beni comuni, da sempre è stato elemento cardine per chi vive il territorio e la sua storia. Questo difetto di stima del valore complessivo dei beni culturali – da un punto di vista culturale, storico, economico ma soprattutto in termini di identità collettiva e personale – si tramuta in una percezione del patrimonio inteso come ostacolo più che come risorsa, una forma di inconsapevolezza collettiva che produce nel migliore dei casi disinteresse o incuria, fino a sfociare, nel peggiore, in comportamenti illeciti. Per ricucire questo rapporto è necessario adottare politiche di valorizzazione del patrimonio e della partecipazione culturale.
Negli ultimi decenni, la democratizzazione della cultura è stata oggetto delle politiche culturali dei Paesi occidentali ponendo l’attenzione sull'incremento di modelli di sviluppo legati all'accessibilità, all'integrazione socioeconomica e all'inclusione culturale. Accesso, partecipazione e rappresentazione sono stati individuati come i meccanismi in grado di far vivere pienamente l’esperienza culturale. Per eliminare le barriere alla partecipazione, le istituzioni culturali hanno a loro disposizione una ricca gamma di strategie anche molto diverse tra loro.
C. Da Milano, L'accesso alla cultura in una prospettiva europea, F. De Biase (a cura di), OP. CIT, pp 151-162 IBIDEM
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INSIGHT
Ad esempio: Creare organismi consultivi in rappresentanza dei giovani; sviluppo di percorsi formativi finalizzati a coinvolgere i destinatari nella progettazione e/o nell’erogazione di servizi culturali; incentivare la partecipazione dei giovani grazie alle recenti piattaforme e tecnologie informatiche a loro familiari.
01.2.1 PROGRAMMI EUROPEI PER LA CULTURA
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In questo periodo storico è sempre più crescente l’attuazione di politiche per lo sviluppo dei pubblici: l’Unione Europea sta delineando attività di studio per la definizione di linee guida per gli Stati membri e programmi dedicati alla cultura. A partire dal Consiglio Europeo di Lisbona nel marzo 2000, l’apprendimento permanente è divenuto infatti un elemento chiave delle strategie europee, non solo per la competitività e l’impegno ma anche per una maggiore inclusione sociale, una cittadinanza più attiva e il raggiungimento delle aspirazioni personali.
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Programma Europa Creativa Il riconoscimento della cultura come dimensione trasversale a tutte le politiche comunitarie ha quindi portato a questo ampliamento delle possibilità e delle fonti di finanziamento per la stessa. LE MISURE DEL PROGRAMMA SONO RIVOLTE A SOGGETTI PROFIT E NON PROFIT, PROFESSIONISTI, OPERATORI E ARTISTI.
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Europa Creativa è il nuovo programma dell’Unione Europea che stabilisce misure e finanziamenti ai settori culturale, creativo e audiovisivo per il settennio 2014-2020. Esso prevede tre sottoprogrammi - cultura, media e un sottoprogramma trasversale – ed ha in tutti e tre i casi un obiettivo congiunto: il sostegno dell’audience development. Il programma riunisce, pur mantenendo la distinzione tra i marchi, i “vecchi” MEDIA e Cultura e prevede risorse per 1,46 miliardi, il 9% in più rispetto al settennio precedente. Nello specifico si fa riferimento alla frammentarietà dei mercati culturali europei e alla necessità di ampliare i pubblici di tali prodotti, alla possibilità di sperimentare nuove forme di coinvolgimento attraverso i media digitali e di rafforzare le competenze degli operatori che devono affrontare le molteplici sfide dei pubblici: i nuovi pubblici.
Il piano è composto inoltre da una sezione transsettoriale, un nuovo Fondo di Garanzia che mira ad agevolare l’accesso al credito per le micro, piccole e medie imprese del settore e a migliorare le capacità di valutazione del rischio da parte degli intermediari finanziari partecipanti.
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C. Da Milano, L'accesso alla cultura in una prospettiva europea, F. De Biase (a cura di), OP. CIT, pp 151-162 S. Costa, Programma Europa Creativa 2014-2020, F. De Biase (a cura di), OP. CIT, p 38 IBIDEM
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Il SOTTOPROGRAMMA CULTURA è dedicato al settore culturale e creativo e rappresenta il 31% del budget di Europa Creativa. Mira alla cooperazione transnazionale, sostenendo progetti di cooperazione europea, progetti di traduzione letteraria, network e piattaforme, incentivando in tal modo uno dei primi obiettivi del Programma: creare una cultura europea. Il SOTTOPROGRAMMA MEDIA sostiene invece l’industria europea del cinema e dell’audiovisivo nei settori di progetti audiovisivi e videogames, produzione di opere televisive, distribuzione, formazione, promozione. Lavora su due fronti, da una parte puntando al rafforzamento della capacità del settore audiovisivo di operare a livello transnazionale e internazionale e dall’altra promuovendo la circolazione transnazionale. La creazione di una cultura europea è uno tra gli espliciti obiettivi del programma, come stabilito dall’art. 167 dello stesso trattato di Lisbona, secondo il quale «l’Unione contribuisce al pieno sviluppo delle culture degli Stati membri nel
rispetto delle loro diversità nazionali e regionali, evidenziando allo stesso tempo il retaggio culturale comune». Lo stesso progetto europeo è nato, prima ancora che sulla base di valori economici, su principi di pace, solidarietà, e coesione tra i popoli sostenuti da un comune retaggio che attraversa la pluralità delle nostre culture e fonda la nostra identità. «LA CULTURA HA FINALMENTE RAGGIUNTO IL RUOLO CHE LE SPETTA AL CENTRO DEL PROGETTO EUROPEO, nella propria area e come dimensione trasversale anche nelle politiche implementate in altre Direzioni Generali e nei Fondi strutturali. Il nuovo programma Europa Creativa 2021–2027 è in gestazione. Il 30 maggio 2018 la Commissione ha diffuso la Nuova Agenda europea per la Cultura, successiva a quella del 2007 e si pone un orizzonte temporale lungo: propone una visione organica delle politiche europee per la cultura, inquadrandole in tre aree, che già stanno trovando
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IO SONO CULTURA, 2019
Per avere una panoramica della situazione del settore cultura in Italia si può fare riferimento ai Rapporti redatti annualmente dalla Fondazione Symbola.
"Io sono Cultura, 2019" è il rapporto che alla sua nona edizione costituisce un riferimento per l’Italia sulla perimetrazione e sui numeri delle filiere culturali e creative nell’economia italiana. Lo studio si focalizza sul Sistema Produttivo Culturale e Creativo, ovvero su quell’insieme di attività produttive che concorrono a generare valore economico e occupazione e che sono in parte riconducibili ai settori della dimensione culturale e creativa (Core) e in parte ad attività che, pur non facendo parte della filiera, impiegano contenuti e competenze culturali per accrescere il valore dei propri prodotti (Creative Driven).
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(Insight) FONTE Fondazione Symbola, Unioncamere, Io sono Cultura, Rapporto 2019
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CREATIVE DRIVEN Confluiscono qui le attività economiche non appartenenti al core culturale ma soggette a processi di culturalizzazione.
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Sistema Produttivo Culturale e Creativo
90 MILIARDI 6,1% del PIL
1,5 milioni di occupati
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Cultura e creatività hanno un effetto moltiplicatore sul resto dell’economia: l’intera filiera culturale produce 265,4 miliardi di euro, il 16,9% del valore aggiunto nazionale, col turismo come primo beneficiario di questo effetto volano.
↙ CORE CULTURA → → → →
industrie creative industrie culturali patrimonio storico/artistico performing arts e arti visive
FONTE, Fondazione Symbola, Unioncamere, Io sono Cultura, Rapporto 2016 e Rapporto 2019
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(Insight) FONTE Fondazione Symbola, Unioncamere, Io sono Cultura, Rapporto 2019
6,1% del PIL
1,55 milioni di occupati
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96 MILIARDI
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→ 18%
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Chi sono i lavoratori del Sistema Produttivo Culturale e Creativo?
La maggior parte dei lavoratori ha un'età compresa nel range sopra evidenziato, con una forte concentrazione di figure professionali nella fascia 25-34 anni. Il 20% del totale degli impiegati nella filiera appartiene a questa fascia, contro il 17,6% del resto dell'economia.
IO SONO CULTURA, 2019
→ 7,6%
I dati del registro delle imprese delle Camere di commercio consentono di approfondire alcune caratteristiche tipologiche delle imprese del Sistema Produttivo Culturale e Creativo. In particolare, è possibile verificare il ruolo di alcuni segmenti quali imprese femminili, giovanili e straniere. Le imprese femminili (ovvero condotte o a prevalenza di conduzione da parte di donne) rappresentano la categoria più rilevante nel Sistema, con 52.391 imprese pari al 18,0% del Sistema Produttivo Culturale e Creativo. Le imprese giovanili (condotte o a prevalenza di conduzione da parte di persone con meno di 35 anni) sono 21.993 e pesano per il 7,6%. In questo caso sono particolarmente presenti nelle imprese di videogiochi e software (10,0%), e poco nel settore dell’architettura e design (3,8%).
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Conclusioni A livello europeo è sempre più chiaro il ruolo sociale delle istituzioni culturali e la necessità di mettere in atto processi di democratizzazione della cultura che rispecchino nella pratica la concezione teorica di cultura come bene comune. Si tratta di operare in due direzioni: → il cambiamento dell’audience, intesa non più come pubblici tradizionali ma come società nel suo complesso → il cambiamento istituzionale, passando cioè da una prospettiva orientata alla produzione/ prodotto culturale ad una orientata ai visitatori.
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(Insight) FONTE Fondazione Symbola, Unioncamere, Io sono Cultura, Rapporto 2019
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EUROPA CREATIVA, programma culturale europeo WWW.EUROPACREATIVA-MEDIA.IT S. Costa, Programma Europa Creativa 2014-2020, F. De Biase (a cura di), OP. CIT, p 38 Fondazione Symbola – Unioncamere, Io sono Cultura – Rapporto 2019. L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi. 2019
RICERCA
implementazione in altre Direzioni generali, nelle Relazioni esterne (EEAS), nella Ricerca, nell’Educazione (Erasmus+), nelle politiche di cooperazione allo sviluppo (DG DEVCO), in campo industriale (Imprese Creative e culturali) e, soprattutto, nei Fondi strutturali.» Nella struttura in discussione per il 2021–2027 si parla della «necessità che il settore del patrimonio culturale abbia misure ad hoc che consentano partecipazione, sostenibilità, protezione e innovazione, i quattro pilastri sui quali sono state progettate le dieci grandi iniziative europee dell’Anno del Patrimonio. [...] A dimostrazione che la cultura e la creatività sono al centro del progetto europeo, nella propria area e come dimensione trasversale a tutte le politiche» c'è anche la «creazione di un cluster Cultura, Creatività e Società inclusiva all’interno Horizon Europe, ex Horizon 2020.»
01.2.2 FONDI PER LE POLITICHE GIOVANILI
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Per i giovani l'Unione Europea ha attivato due tipologie principali di finanziamenti: → Istruzione e formazione, nel quale rientrano le opportunità di studio sviluppate tramite il programma Erasmus+, l'assistenza per gli allievi dell'ultimo anno delle superiori e la formazione professionale in un altro paese. → Gioventù, che prevede il cofinanziamento di progetti per incoraggiare la partecipazione dei cittadini, il volontariato e l'incentivazione di un clima più multiculturale.
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Youth Goals
Programma Erasmus+ combina tutti gli attuali meccanismi di finanziamento dell’Unione Europea nel settore dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport, compresi il Programma di Apprendimento Permanente, Gioventù in Azione e cinque programmi di cooperazione internazionale. L’obiettivo principale è quello di favorire l’occupazione giovanile in Europa attraverso la formazione e lo sviluppo di competenze trasversali dei cittadini: accanto a questo obiettivo c'è anche quello di incoraggiare la cittadinanza attiva, intesa come partecipazione consapevole alla vita sociale in senso lato, attraverso attività di apprendimento non formale. Il bilancio economico di 14,7 miliardi per il 20142020 rappresenta un aumento del budget del 40% rispetto allo scorso programma.
“Youth in Europe: What’s next?” è la tematica del Ciclo di Dialogo Strutturato europeo con i giovani e le organizzazioni giovanili, svoltosi da luglio 2017 a dicembre 2018 e focalizzato sulla nuova Strategia dell’UE per la gioventù. A seguito della conferenza, sono stati delineati gli “YouthGoals”, gli obiettivi delle politiche per i giovani. Questa strategia costituisce il quadro di riferimento per la collaborazione a livello europeo sulle politiche condotte a favore dei giovani per il 2019-2027. Si concentra su tre settori/slogan d'intervento fondamentali (Mobilitare, Collegare, Responsabilizzare) e si avvale di diversi strumenti, come le attività di apprendimento reciproco, i pianificatori delle future attività nazionali, il dialogo con i giovani, la piattaforma della strategia dell’UE per la gioventù e gli strumenti basati su dati concreti.
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Erasmus+
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European Commission, www.europa.eu/european-union/about-eu/funding-grants_it European Commission, Youth. www.ec.europa.eu/youth/policy/youth-strategy_it
RAPPORTO PERIFERIA-CITTÀ
01.3.1 COLLEGARE LA PERIFERIA ALLA CITTÀ
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Il tessuto urbano è il risultato di un lungo processo di stratificazione che parte dalla combinazione di bisogni funzionali e caratteri simbolici tipici delle città antiche.
Con l'avvento del capitalismo manifatturiero, la città ha iniziato a ridefinire la forma dell'urbs, da sempre legata al rapporto tra comunità e territorio, ridisegnandola e modificandone l'uso degli spazi. La città diventa funzionale, e si ricompone di un centro che ne governa le dinamiche economiche, politiche e sociali, e di una periferia che, come la stessa parola mostra, gli si colloca intorno per portare risorse ed energia verso i poli produttivi attraverso una serie di connessioni centripete che facilitano e intensificano flussi di scambio scanditi da una tabella oraria fissa e immodificabile.
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La cultura si posiziona in luoghi lontani dalle periferie, poco raggiungibili e separati da barriere, siano esse fisiche o simboliche. Questi luoghi tendono infatti a ritrovarsi man mano che ci si avvicina verso il centro urbano: ci si può passare accanto ma la sosta, e a volte l'ingresso, sono scoraggiati. Solo i cinema rientrano fisiologicamente nel tessuto urbano, essi nascono infatti come luoghi di puro divertimento. L’isolamento accentua la percezione di specialità dei luoghi della cultura: spazi rapidamente "filtrati" da barriere economiche e percettive che tendono a concretizzarsi nella biglietteria. In questo modo, il consumatore (singolo o in gruppo) affronta un percorso del tutto privo di permeabilità tra il tessuto urbano e i luoghi della cultura. Anche gli spazi commerciali sono collocati in coda all’offerta e la loro esplorazione serena non è incoraggiata. I luoghi della cultura hanno, quindi, adottato una mappa funzionale. Bisogna ricollegare la periferia - e i suoi abitanti alla città, ai luoghi della cultura, attivando strategie e politiche idonee a superare le barriere dell'accesso e della partecipazione culturale.
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Michele Trimarchi, OP. CIT, pp 138-150 IBIDEM
01.3.2 LUOGHI ABBANDONATI /NONLUOGHI
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È opinione comune che il tessuto sociale si stia sfilacciando. I rapporti tra le persone sono sempre più basati su relazioni asettiche, legami a termine, a volte utilitaristici. Occorre trovare un nuovo filo conduttore che riavvicini, unisca e fornisca occasioni di dialogo, per stare insieme, tornare a parlarsi, a conoscersi. Questo anello capace di tenere le persone può essere identificato nella cultura. Concetto che spesso viene inteso come un’attività d’élite e che invece oggi si riscopre nella sua più alta accezione popolare. Ecco allora che i luoghi, superando con sforzo il concetto di nonluogo, possono tornare a essere riempiti di persone che condividono momenti culturali, nelle più svariate forme, divenendo così fattore chiave di inclusione e coesione sociale, giocando un ruolo attivo nella lotta ai fenomeni di marginalità e disagio.
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INSIGHT
Nonluoghi, neologismo introdotto dall'antropologo francese Marc Augé nel 1992. Identifica gli spazi anonimi del grande commercio e della comunicazione (aeroporti, ipermercati...) che, in ogni paese, sono caratterizzati dalla stessa atmosfera e dallo stesso stile.
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impatto positivo sulla vita degli individui e delle comunità, è tutt’altro che inedita». Ma è da poco che si considerano le istituzioni culturali come veri e propri «veicoli di lotta all’esclusione sociale, laddove per “esclusione” si intende «un processo dinamico che preclude del tutto o in parte all’individuo la possibilità di partecipare a quei sistemi sociali, economici, politici e culturali che determinano la sua integrazione nella società».
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PERIFERIE, CULTURA E INCLUSIONE SOCIALE - QUADERNO N.1, www.fondazionecariplo.it/it/strategia/osservatorio/quaderni/periferie-cultura-einclusione-sociale-quaderno-n-1.html WWW.FONDAZIONECARIPLO.IT
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Si riportano alcuni passaggi dal quaderno “PERIFERIE, CULTURE E INCLUSIONE SOCIALE”, a cura di Simona Bodo, Cristina Da Milano e Silvia Mascheroni, realizzato nel 2009 dall’Osservatorio di Fondazione Cariplo. Esso traccia un quadro teorico articolato sui concetti di “esclusione” e “inclusione” sociale, focalizzandosi sull' un’analisi delle barriere all’accesso, alla partecipazione e alla rappresentazione in ambito culturale. Esistono «buone pratiche relative all’utilizzo della cultura in funzione di prevenzione e contrasto al disagio sociale nelle periferie, intese sia nella accezione “canonica” quale area marginale della città centrale, sia nella accezione più ampia di margine sociale e culturale.» «La nozione che la dimensione culturale e quella sociale siano legate a doppio filo e, più in particolare, che le politiche e le istituzioni culturali possano esercitare un
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Per le istituzioni culturali pubbliche (o finanziate con fondi pubblici), gli sviluppi dell’ultimo decennio hanno comportato alcune fondamentali conseguenze:
→ maggiori energie dedicate all’audience development, con sviluppo di programmi e iniziative dedicate ai cittadini in formazione e ai pubblici tradizionalmente “emarginati”;
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PERIFERIE, CULTURA E INCLUSIONE SOCIALE Quaderno n. 1
→ l’evoluzione delle istituzioni culturali da luoghi deputati a conservare e trasmettere una cultura sedimentata ad agenti di cambiamento sociale, che pongono le comunità di riferimento al cuore della propria missione;
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→ la ricerca di metodologie per individuare benefici sociali di breve e lungo termine delle proprie attività, dalle iniziative
di outreach ai progetti di sviluppo di comunità, e in tal modo accedere ai finanziamenti pubblici. In conclusione, si riportano alcuni punti utili alla stesura del progetto che si andrà a proporre in questa tesi per il contesto di Settimo Torinese. Nei Quaderni delle Periferie, infatti, vengono descritti alcuni casi studio, scelti perché rispondenti di alcune caratteristiche fondamentali utili alla delineazione di uno schema base per progetti che si rivolgono a destinatari “periferici”, ovvero esclusi dalla partecipazione alla vita culturale.
PROMUOVONO AZIONI CHE RISPONDONO A BISOGNI REALI, PARTENDO DALL’ANALISI DEI BISOGNI ESPRESSI DIRETTAMENTE O RILEVATI DA PARTE DEI DESTINATARI ADOTTANO STRATEGIE COERENTI ED EFFICACI RISPETTO ALLE FINALITÀ E AGLI OBIETTIVI DEL PROGETTO METTONO IN ATTO UNA PROGETTAZIONE PARTECIPATA, COINVOLGENDO IN OGNI FASE DI IDEAZIONE E DI REALIZZAZIONE I DESTINATARI DELL’ESPERIENZA PREVEDONO L’ATTIVAZIONE DI SINERGIE INTERISTITUZIONALI, COINVOLGENDO PIÙ SOGGETTI SUL TERRITORIO, SUPERANDO UNA LOGICA AUTOREFERENZIALE; INVESTONO IN PERCORSI FORMATIVI INDIRIZZATI AGLI ATTORI DEL PROGETTO E FINALIZZATI ALL’ACQUISIZIONE DELLE NUOVE COMPETENZE RICHIESTE HANNO TRA I PROPRI ESITI L’ACQUISIZIONE DI COMPETENZE SPECIFICHE DA PARTE DEI DESTINATARI IMPIEGANO MODALITÀ E STRUMENTI INNOVATIVI PREDISPONGONO UNA DOCUMENTAZIONE CONSULTABILE, CHE PERMETTA LA RICOSTRUZIONE E LA COMPRENSIONE DEL PROCESSO COMPLETO IMPIEGANO MODALITÀ E STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO IN ITINERE, PER L’AZIONE DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE SONO ATTENTI ALLA COMUNICAZIONE E ALLA DIFFUSIONE SONO GENERATIVI: L’IMPIANTO PROGETTUALE E/O LE DIVERSE AZIONI PROMOSSE PRODUCONO A LORO VOLTA ALTRE SITUAZIONI SIGNIFICATIVE NON SONO EPISODICI NÉ “STRAORDINARI”, MA ASSUNTI DAGLI ATTORI ALL’INTERNO DELLE RISPETTIVE PRATICHE CULTURALI, CONTRIBUENDO AD ORIENTARNE LA MISSIONE PER L’INTEGRAZIONE E LA RIGENERAZIONE CULTURALE
01.3.3 RAMMENDO DELLE PERIFERIE
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Renzo Piano, WWW.ARCHPHOTO. IT/ARCHIVES/2210, 2014, Domenicale del Sole24 ore.
Parlando di periferie si riporta il pensiero e il lavoro intrapreso da Renzo Piano nella sua veste di senatore a vita. L'architetto ha dato avvio al progetto G124, composto un gruppo di lavoro che concretizza il suo impegno politico attraverso una serie di iniziative, con la partecipazione attiva di giovani architetti, dedicate in particolare al “rammendo” delle periferie, attraverso progetti partecipati. Le aree di intervento sono quelle parti di città dove i piani regolatori non hanno funzionato o dove il rapporto tra servizi e persone si è rotto o non è mai esistito, in cui gli spazi dedicati alla socialità sono quindi stati riempiti nel tempo da emarginazione e abbandono.
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FIG 1, 2 Otranto / Renzo Piano, Il Rammento delle Periferie
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«Perché le periferie? Le periferie sono la città del futuro, non fotogeniche d’accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città sono le periferie. Nel centro storico abita solo il 10 per cento della popolazione urbana, il resto sta in questi quartieri che sfumano verso la campagna. Qui si trova l’energia.»
Perché è importante investire nelle periferie? “Spesso alla parola periferia si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città? Diventeranno o no urbane, nel senso anche di civili? La prima cosa da fare è non costruire nuove periferie. Bisogna che le periferie diventino città ma senza ampliarsi a macchia d’olio, bisogna ricucirle e fertilizzarle con delle strutture pubbliche”.
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Il G124 opera facendo rete. Un esempio concreto lo possiamo leggere in quanto accaduto a Torino, tra la primavera e l’estate 2014, a Borgo Vittoria. Quartiere figlio del boom economico, nacque per le famiglie degli operai della Fiat, e venne poi investito da un ingente fenomeno di immigrazione straniera; oggi rientra tra casi più emblematici torinesi di micro-criminalità e mancanza di integrazione. A riattivare lo spazio è stato il neo "Parco senza nome", un’area diventata polo di aggregazione grazie a piccoli interventi concordati con i residenti. Si tratta dello sviluppo di percorsi ciclabili e della trasformazione di un parcheggio in area verde con orti coltivati dai ragazzi. Fondamentale l’aiuto dell’associazione Plinto, un gruppo di giovani architetti, la cooperativa sociale Agridea e il parroco Don Angelo Zucchi. Il Parco senza nome è diventato uno spazio di scambio: ad esempio sul muro si fanno esperimenti di street art.
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Renzo Piano, WWW.ARCHPHOTO.IT/ARCHIVES/2210, 2014, Domenicale del Sole24 ore. IBIDEM ArticoloRoma, 22 gennaio 2016, Le "scintille" dell'archistar genovese Ecco cos’è il G124, WWW.RINNOVABILI.IT/GREENBUILDING/G124-PERIFERIE-RENZO-PIANO-888/
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Il metodo adottato del G124 è il seguente: si individuano aree deboli, divenute tali spesso a causa di opere incompiute, e si elaborano progetti in sinergia con i residenti, ovvero coloro che sanno per certo cosa non funziona nel quartiere. In questo modo si creano dei tavoli di progettazione partecipata. Nelle periferie non c’è bisogno di demolire, considerato un gesto d’impotenza, ma bastano interventi di microchirurgia per rendere le abitazioni più belle, vivibili ed efficienti. In questo contesto si può dunque parlare dei processi partecipativi come azioni in cui il coinvolgimento degli abitanti nell’autocostruzione può portare a pratiche virtuose e concrete, realizzando piccole opere di consolidamento fatte autonomamente (o quasi) - il che corrisponde alla forma minima dell’impresa. Si parla di "cantieri leggeri" che non implicano l’allontanamento degli abitanti dalle proprie case ma di farli partecipare attivamente ai lavori.
CULTURA E CREATIVITÀ PER LA RIGENERAZIONE URBANA
CREATIVITÀ “la capacità di riorganizzare gli elementi esistenti in una nuova combinazione efficace”. L’idea di creatività - che ha conosciuto una grande diffusione solo a partire dall’inizio del Novecento ed è entrata nel lessico comune verso la metà del secolo scorso – è, dunque, legata alle categorie dell’innovazione e dell’utilità, che ne rappresentano l’essenza: lo sradicamento dei modelli precedenti (il nuovo) comporta anche la scelta di un altro modello condiviso (l’utile).
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“Le città creative sono i luoghi in cui un milieu creativo offre agli individui, alla comunità, alle imprese e alle istituzioni la possibilità di inventare e realizzare nuovi modi di operare” (Ezio Manzini) La qualità di una città è uno degli elementi di maggiore importanza e di forte attrazione per i talenti creativi. Un recente studio condotto nelle città di Torino, Roma, Catania e Palermo ha evidenziato come, accanto a una visione più “tradizionale” del contributo della cultura allo sviluppo locale, stiano prendendo forma interventi che «fanno leva sui nuovi modi del linguaggio artistico [...] per concorrere alla costruzione di identità e memoria di un luogo, per sostenere i processi di cittadinanza attiva e di empowerment individuale e della comunità» (ECCOM, 2005). Il nesso tra città e arte è da tempo presente negli studi che da più punti di vista hanno sondato sia il terreno dell’arte pubblica (Miles, 1997), sia gli aspetti più generali del rapporto fra città e cultura fino a raggiungere una grande diffusione con le teorie di Richard Florida (2002): esse rappresentano una fase di riflessione incentrata sulla cosiddetta atmosfera creativa, e in generale sulle conseguenze che la diffusione delle attività artistiche e culturali sarebbe in grado di apportare nello sviluppo economico della città, attraverso i canali commerciali e turistici e le loro implicazioni imprenditoriali (Bertacchini e Santagata, 2012). Una linea teorica sulla cui spinta si sono avviati molti progetti di riorganizzazione urbana e culturale con lo scopo di rigenerare l’ambiente e l’immagine delle città, puntando ad una definizione identitaria basata su innovazione, creatività e cultura (Crivello e Salone, 2013). La cultura e la creatività sono fattori fondamentali per comprendere l’identità e lo sviluppo delle società, infatti sono da sempre «servite per generare beni e idee che nella storia hanno prodotto valore simbolico,
Sustainable cities and creativity, Brussels, 2004 Richard Florida, L’ascesa della nuova classe creativa: stile di vita, valori e professioni, Milano, Arnoldo, Mondadori, 2003 Enrico Bertacchini, Walter Santagata, Atmosfera creativa, un modello di sviluppo sostenibile per il Piemonte fondato su cultura e creatività, Il Mulino, Bologna, 2012
estetico, economico e sociale, ma solo negli ultimi anni si è iniziato a enfatizzare il loro ruolo come fattori tangibili per lo sviluppo economico e sociale. […] A seguito delle teorie sulla creative class, si è analizzato come il capitale culturale e la concentrazione di talenti e creativi possano generare nuove opportunità di sviluppo, dove la crescita economica si coniuga con la qualità sociale e la produzione di valore culturale [Throsby, 2010; Florida 2002]. Infatti i principali lavori a livello internazionale […] hanno evidenziato il crescente ruolo delle industrie culturali e creative nei sistemi economici di numerosi paesi». I prodotti culturali e creativi, posti al centro delle politiche di sviluppo, marketing e attrattività turistica dei sistemi urbani, generano valore economico. Se l’uomo, la sua cultura e la sua creatività stanno diventando il nuovo centro analitico del paradigma dello sviluppo economico mondiale, anche a livello locale si assiste a un’analoga ri-centralizzazione delle strategie e dei modelli di sviluppo. Cultura e creatività, quindi, vengono considerati fattori di crescita e di sviluppo per due motivazioni: 1. Il primo riguarda l'espansione della sfera culturale nell’economia, intesa come produzione e consumo di simboli e significati; il ruolo del design, sempre più presente nella produzione di beni funzionali; la rivoluzione delle information and communication technologies (ICT) che ha portato a nuove opportunità nello sviluppo di contenuti e servizi culturali, oltre ad essere alla base della network-society. 2. Il secondo motivo risiede nel fatto che si inizia a riconoscere e studiare il ruolo della creatività come precondizione all’innovazione. La creatività è un processo di scoperta che richiede capacità cognitive e ricettive degli stimoli esteri, avere intuizioni e capacità di good problem solving [Legrenzi, 2005].
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E. Bertacchini, W. Santagata, OP. CIT IBIDEM
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Grazie alla creatività si generano nuove idee, processi, tecnologie, prodotti e servizi che possono trasformarsi in innovazioni se incontrano i bisogni e le preferenze degli utilizzatori. Cultura e creatività sono due elementi estremamente interconnessi che pongono l’uomo al centro della nozione di sviluppo. La creatività produce cultura, ma anche quest'ultima può essere un attivatore sistemico di creatività e innovazione, aumentando la propensione delle persone a investire nelle loro capacità e competenze cognitive [Sacco e Segre 2006]. Insieme all’emergere della classe creativa, la tecnologia diventa sempre di più una componente importante delle nuove forme di organizzazione sociale e produttiva; con lo specializzarsi delle attività si realizzano diverse reti comunicanti che creano un tessuto formidabile di scambi di informazione estetiche, tecnologiche e commerciali.
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01.4.1 RIGENERAZIONI CREATIVE
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A livello territoriale le istituzioni sono più vicine alle preferenze e ai bisogni dei cittadini e, accorciando le distanze, le rende più sensibili al tema dello sviluppo economico locale e più responsabili per l’elaborazione di politiche per la produzione di cultura e creatività. Molti sono i progetti di riorganizzazione urbana e culturale con lo scopo di rigenerare l’ambiente e l’immagine delle città, puntando ad una definizione identitaria basata su innovazione, creatività e cultura (Crivello e Salone, 2013). L’arte negli spazi pubblici diventa veicolo di funzionalità partecipativa e attiva il cittadino per il miglioramento delle condizioni abitative e di condivisione sociale.
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Il giornale dell'architettura, Elena Franco, aprile 2016, Placemaking, www.ilgiornaledellarchitettura.com IBIDEM E. Azzalini, G. Crise, Strategie di engagement per la crescita della partecipazione culturale sul territorio, tesi di laurea presso il Politecnico di Torino, DAD, 2016/2017
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I rigidi processi di progettazione a scala urbana concedono poco spazio per le comunità locali nelle scelte relative alla realizzazione e rifunzionalizzazione degli spazi pubblici. Si vedono spesso spazi esteticamente risolti ma vuoti o sottoutilizzati - o peggio vandalizzati e abbandonati. In quest’ottica di integrazione e complessità si stanno affermando oggi visioni come quella del placemaking che – andando oltre i semplici concetti di design urbano e di marketing territoriale – insiste sulla organicità dell'esperienza urbana, dove gli approcci sociali, culturali, economici ed ecologici concorrono a definire un ambito di attività creative e connettive in grado di dar corpo all’identità fisica e culturale dei luoghi. Il placemaking si può definire un «approccio condiviso alla progettazione degli spazi pubblici per farne il cuore pulsante d’iniziative di rigenerazione di quartieri o città. Nel rafforzare il legame tra le persone e i luoghi che queste condividono, la metodologia del placemaking si concentra sul processo collaborativo fra gli attori pubblici e privati, sia nella fase progettuale che in quella gestionale». Si recupera in questo modo la dimensione dello spazio pubblico, inteso come uno spazio sia fisico sia intellettuale, legato all'evoluzione della città, dove si possono manifestare liberamente le attività di tempo libero, le imprese commerciali, il dibattito politico e intellettuale che concorrono a definire l’ambito delle principali pratiche democratiche e di cittadinanza. La visione della cultura come leva di riqualificazione urbana è un’altra importante svolta nella sua concezione. La riqualificazione, spontanea o indotta mediante programmi e politiche di pianificazione urbana, prende diverse forme tra cui l’apertura di nuovi poli culturali e l’adozione di strategie di disseminazione delle attività culturali nel tessuto della città, che promuovono in particolare dinamiche di riuso di spazi e edifici abbandonati.
Tra “cultura” e “capability” BANDO
Culturability è una piattaforma aperta a progetti di innovazione culturale e sociale che promuovono benessere e sviluppo all’insegna della sostenibilità. Nata nel 2009 sotto forma di workshop di co-progettazione, si è poi concretizzata in un manifesto che ha portato nel 2013 alla nascita del primo bando Culturability – fare insieme in cooperativa: 300 mila euro e un percorso di supporto per sostenere i progetti innovativi in ambito culturale e creativo ad alto impatto sociale, che recuperano e danno nuova vita a spazi, edifici abbandonati o sottoutilizzati.
FONDI
Iniziativa promossa dalla Fondazione Unipolis, la fondazione d’impresa del Gruppo Unipol.
OBIETTIVI
I progetti avviati grazie a questo bando sono esempi concreti di esperienze che dimostrano il ruolo attivo della cultura nella rigenerazione urbana e nel riuso di spazi abbandonati a cura di associazioni locali, spesso operative nei campi della comunicazione, della cultura e del sociale.
STRUTTURA
PERIODO
CALL ONLINE → raccolta dei progetti sul sito web
FEB/APR
VALUTAZIONE E PRESELEZIONE
APR/MAG
SUPPORTO → dei 15 progetti Percorso di miglioramento e sviluppo delle proposte; invio documenti
GIU/AGO
SELEZIONE DEI PROGETTI → 5/6 progetti
AGO/SET
CONTRIBUTO E MENTORING → erogazione del contributo di 50mila euro per ogni progetto e attività
SET/NOV
LUOGO Mazara del Vallo, Trapani ANNO 2017 TIPOLOGIA DI PROGETTO Formativo, culturale, artistico GESTIONE Cooperativa Officina Periferica, in Periferica Project (2013)
EVOCAVA - Museo Evocativo delle cave OBIETTIVO Rigenerazione urbana attraverso processi sociali, culturali ed artistici, potenziando il legame comunità/territori e valorizzando il patrimonio artistico e naturalistico della città. PROGETTO La creazione di un museo che evochi la Mazara sotterranea in diversi ambiti (dalla storia all'arte), in cui contenuti e contenitore vengano co-creati in collaborazione con giovani -professionali, studenti, artisti e designer). ATTIVITÀ Laboratori, concorsi, corsi di formazione, eventi culturali, festival, gestione di una foresteria ed un coworking.
86+73 è il progetto di rigenerazione urbana di Alberonero, in collaborazione con ViaVai Project e Linvea per il Playground, zona espositiva di Periferica Project.
LUOGO Parco del Valentino, Torino ANNO 2018 TIPOLOGIA DI PROGETTO culturale, sociale GESTIONE Radio Banda Larga, Amici dell’Imbarchino, Aegee Torino
IMBARCHINO - Uno spazio per vivere la cultura OBIETTIVO Nuovo luogo di incontro e cultura nel parco. PROGETTO Rigenerazione dello spazio originario dell’Imbarchino distrutto da un'alluvione nel 2016. Futuro anfiteatro, sala multimediale e studio radiofonico. ATTIVITÀ Palinsesto di eventi (cinema, teatro, musica dal vivo, esposizioni, workshop) ideati con la cittadinanza, attraverso un tavolo di co-progettazione tra operatori culturali, amministrazione pubblica e cittadini.
Tablò, struttura temporanea, un palco progettato da AUT Polito e realizzata con il tutoring del collettivo ORIZZONTALE di Roma.
Per lo sviluppo della creatività ANCI
Il Dipartimento e l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) hanno sottoscritto accordi per cofinanziare interventi attuati dai Comuni per favorire le condizioni di “incontro” dei giovani, la rigenerazione urbana, lo sviluppo della creatività giovanile e l’innovazione sociale.
BANDO
“Giovani RiGenerAzioni Creative” è uno degli Avvisi pubblici promossi da Anci e finanziato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
FONDI
Il primo bando del 2015 è partito con 14 progetti ammessi a finanziamento, quasi 3 milioni considerando la quota di cofinanziamento locale.
OBIETTIVI
Lo sviluppo di progetti comunali di rigenerazione urbana e la promozione della creatività, rivolti e gestiti da giovani under 35, in modo tale da renderle i giovani stessi protagonisti dello sviluppo delle proprie città. Nel 2018 si è svolto il convegno nazionale “Giovani RiGenerAzioni Creative. Remixing Cities III”, che ha fatto tappa in diversi Comuni Italiani. L’iniziativa - organizzata da ANCI, Associazione GAI, all’interno del programma regionale di EnERgie Diffuse – si posta l’obiettivo di essere un momento conclusivo sul bando ANCI del 2016 che ha consentito il finanziamento di 16 progetti nazionali di rigenerazione urbana attraverso i linguaggi e la pratica della creatività giovanile.
STRUTTURA BENEFICIARI → Giovani under35, singolarmente o in forma associata COFINANZIAMENTO → Del Comune capofila/partner in misura non inferiore al 20% del costo totale del progetto CONCLUSIONE ATTIVITÀ → entro il 28 febbraio 2018 PROGETTO → Sviluppo di attività innovative per giovani creativi, mirate alla ridefinizione dell'identità degli edifici individuati con un piano di utilizzo. PARTECIPAZIONE → Progettazione partecipata con giovani, comunità interessate e attori locali (ambito sociale, economico e culturale)
CONSORZIO WUNDERKAMMER
LUOGO Ferrara
OBIETTIVO. Trasformare l’energia del mondo giovanile e universitario in una risorsa creativa per la città, incoraggiando pratiche di cittadinanza attiva, l’uso dello spazio pubblico, la fruizione/produzione di cultura e la valorizzazione del Paesaggio locale. PROGETTO. Primo centro culturale di Ferrara, punto di incontro e di sinergie tra l'Amministrazione comunale e le associazioni che usufruiranno dello spazio. ATTIVITÀ. Dualità innovativa del progetto: il Consorzio unisce due settori imprenditoriali solitamente separati: l’industria culturale e della creatività e l’innovazione sociale (social innovation). SPAZIO. Il Consorzio WUNDERKAMMER ha in gestione una sala performativa di oltre 200 mq all'interno degli ex-magazzini fluviali nel centro storico di Ferrara, ora Palazzo Savonuzzi. FOCUS → ALLESTIMENTO Il progetto di allestimento rispecchia il modello gestionale ipotizzato basato sulla volontà di massimizzarne l’uso continuativo dello spazio prevedendo la possibilità di frazionare lo spazio in maniera funzionale e flessibile, possibile grazie alla completa rimovibilità degli arredi, costituiti da moduli componibili. RIGENERAZIONI URBANE, ANCI. Programma di attività che dal 2010 al 2015 ha reso i giovani protagonisti diretti del ripensamento degli spazi pubblici della città; il progetto ‘CANTIERE VERDE: un quartiere di nome Giardino’ che ha coinvolto abitanti, associazioni, uffici della Pubblica Amministrazione, Università in percorsi di urbanistica partecipata e workshop internazionali.
ANNO 2011 / 2015 TIPOLOGIA DI PROGETTO Culturale, artistico e produttivo GESTIONE Ass. Basso Profilo, Ass. Phormamentis, Ass. AMF - Scuola di musica moderna, Ass. Fiumana
Il progetto è uno dei vincitori dell’edizione 2012 del bando “INCREDIBOL” del comune di Bologna, finalizzato a selezionare giovani aspiranti imprese nel territorio romagnolo.
01.5 RUOLO DEL DESIGNER
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CURIOSITÀ
Nel 2019 si celebrano 100 anni dalla nascita del Bauhaus, scuola e movimento fondati a Weimar da Walter Gropius.
SEZIONE →
Il designer è quella figura interdisciplinare che colma il gap tra associazioni, artisti, progetti e cittadini.
Design inteso come progettazione consapevole, come motore per attivare processi sociali e culturali, come strumento politico e di presa di posizione, di scelta. Le iniziative territoriali di coinvolgimento dei giovani nel co-design di percorsi e progetti di rigenerazione di edifici e/o aree pubbliche urbane hanno come obiettivo lo sviluppo di dinamiche virtuose per la società e la città stessa, parlano di integrazione, inclusione sociale e di ampliamento della partecipazione giovanile.
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Quando diamo un senso a qualcosa – qualsiasi cosa – stiamo «progettando»
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E. Bertacchini, Progettare cultura in W. Santagata, (a cura di) OP. CIT, pp 71-90
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La cultura del progetto è un’attitudine, prima ancora che una disciplina composta da prassi e metodi. Mondo, cultura e società sono in continua mutazione, soprattutto a seguito della «rottura della postmodernità» con il passaggio dall’economica delle merci a quella della conoscenza. Per decenni la cultura è stata l’ambito principale del lavoro non produttivo, ma basato, soprattutto in zone anglosassoni, sul mecenatismo volontario, che si basa sul puro piacere estetico e sulla promozione dell'arte. Adottare la cultura del progetto significa agire in senso opposto al mecenatismo poiché ogni aspetto, da quello culturale a quello economico, di un contesto viene assorbito e diventa parte di un'idea, che abita il mondo. Ecco allora delineata la sfida del progettista: saper concepire, e non solo realizzare, un’idea. Il designer deve sapersi porre anche come mediatore sociale, una risorsa che consente l’innovazione e il collegamento tra idee, attori sociali, creativi, produttivi. La progettazione culturale - il principio che considera la cultura come strumento di coesione sociale ed economica nella società - è un elemento irrinunciabile per una cittadinanza libera e consapevole, principio che prevede una «priorità di azione» alla cultura del progetto, diventata condizione necessaria per lo sviluppo sostenibile di un territorio e insieme processo sistemico in grado di considerare il contesto e le reti relazionali nel quale opera. Possiamo così immaginare la progettualità culturale come un’opportunità per coltivare l’identità, creare valore (anche economico) e produrre cambiamento, attraverso quella dimensione dell’innovazione che difficilmente altre industrie (prima fra tutte, quella dell’entertainment) possono o vogliono perseguire.
CREATIVITÀ E CULTURA
partecipazione culturale
benessere
senso di cittadinanza
sviluppano.
partecipazione attiva
comunitĂ protagoniste
relazioni interpersonali
consapevolezza soggettiva
legami col territorio
metodi innovativi di problem solving
Nella seconda sezione si presenta il contesto di riferimento del progetto a partire dall'analisi delle trasformazioni che Settimo Torinese ha attraversato nel corso degli anni, fino ad arrivare ad oggi, per focalizzare l'attenzione su un'area specifica. Dalla candidatura a
Capitale Italiana della Cultura 2018 ai recenti sviluppi di programmi culturali promossi dall'amministrazione che contribuiscono a creare un clima di partecipazione della cittadinanza e dei giovani ai cambiamenti e a vincere il distacco dell'abitare un luogo.
Sezione 02 → Scenario
fotografia del contesto
SETTIMO TORINESE
02.1.1 CITTÀ IN TRASFORMAZIONE
SCENARIO
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Giacomo Corna Pellegrini, Periferia della grande città e periferizzazione di un territorio. Un' analisi comparata, in Giancarlo Mazzocchi, Andrea Villani (a cura di), Sulla città, oggi. La periferia urbana Ambiente, cultura, sicurezza, Milano, Francoangeli, 2004, p 69
«Il concetto di periferia è preciso ed ambiguo al tempo stesso. Per Il Nuovo Zingarelli “periferia”, oltre che circonferenza, perimetro, è parte o zona più esterna rispetto a un centro. Figurativamente, “periferico” significa invece marginale, rispetto ad un argomento principale. Nel Dizionario italiano ragionato (D’Anna) “periferia” può essere una zona urbana rispetto al centro, tipica dell’urbanesimo moderno, in genere anonima, senza la vivacità dei quartieri centrali, oppure il decoro di quelli storici.»
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SCENARIO
Nonostante Settimo Torinese sia una città a tutti gli effetti, viene spesso considerata come l’estensione di un quartiere periferico di Torino, viste le ridotte distanze geografiche che la separano dal capoluogo piemontese: si trova infatti a ridosso di Barriera di Milano, circoscrizione della periferia Nord-Est Torinese. Come quest’ultima, Settimo è sempre stata una zona marginale della città più grande, essendo collocata appena al settimo miglio dal centro sabaudo, caratteristica da cui appunto deriva il suo nome.
«Una città il cui nome deriva dalla distanza dalla città più grande, Torino» La “città minore”, che per molti anni ha corrisposto al concetto comunemente dispregiativo della “periferia”, in quanto associata ad “un’immagine di degrado, di mancanza di infrastrutture, di povertà economica e culturale; un’area fortemente problematica e di secondaria importanza rispetto alle zone centrali qualificate”. Eppure sarebbe un errore considerare la periferia settimese un territorio omogeneo, privo di identità e caratterizzato esclusivamente da fattori negativi. Nel corso degli anni Settimo ha subìto numerosi cambiamenti, intraprendendo un percorso di trasformazione, ancora attuale, che l’ha resa terreno fertile per lo sviluppo di politiche e progetti innovativi.
Comune di Settimo Torinese, Tg 2 - Storie, www.comune.settimo-torinese.to.it 25/09/2016
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Marina Iemmi, La "città minore", in G. Mazzocchi, A. Villani (a cura di), Sulla città, oggi. La periferia urbana Ambiente, cultura, sicurezza, Milano, Francoangeli, 2004, p 79
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BORGO AGRICOLO
time line Settimo Torinese nasce come piccolo borgo di agricoltori e di lavandai, con una popolazione che sfiora i 13.000 abitanti circa. Tuttavia, come Torino e le principali città del nord Italia, tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio degli anni ’60, conosce un vero e proprio boom industriale e demografico: nel giro di cinque anni arriva a 43.000 abitanti, con flussi provenienti soprattutto dal Polesine e dal Sud Italia. Una crescita esponenziale, per certi versi dolorosa, che crea contrasti e tensioni sociali.
“Il piccolo borgo si trasforma in città dormitorio e piattaforma industriale. Vi erano tutte le premesse perché Settimo diventasse una polveriera sociale, una banlieue, un nonluogo” TG2 STORIE, GABRIELE VACIS, 2016
PERIFERIA SOCIALE
CITTÀ INDUSTRIALE
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Di pari passo con i flussi migratori, a partire dalla seconda metà degli anni ‘50 anche le fabbriche iniziano ad approdare sul territorio. Lentamente le antiche tradizioni lasciano il posto ad un'attività economica intensa, che negli anni ha fatto di Settimo uno dei principali poli industriali del Piemonte. Un’attività pesante, invasiva, che segna fortemente la città: tre acciaierie (Lucchini, Cravetto e Ferrero), la Pirelli, due fabbriche di vernici (Paramatti e Siva), un’azienda farmaceutica posta proprio nel cuore della città (l’ex Farmitalia) e poi L’Oreal, Lavazza, numerose fabbriche di penne e molte altre.
Nel periodo post-industriale, la carenza di servizi è all’ordine del giorno e Settimo si ritrova ad avere la più alta concentrazione di case popolari in Italia rispetto al numero di abitanti. Una “periferia” da intendersi come “enclave negative”, in cui il degrado non è solo urbano ma è anche sociale. Il decadere dell’interesse politico-amministrativo per il problema delle abitazioni, la mancanza dei servizi più basilari - “ancora fino agli anni ’80 si andava alle elementari divisi in tre turni, perché le scuole non bastavano per tutti” (G. Vacis) - l’avvento della droga tra i giovani, la diffusa sensazione di insicurezza per la presenza di microcriminalità cittadina sono tra i principali fenomeni che contribuiscono nel tempo a trasformare Settimo da semplice periferia urbana a “periferia sociale” (Foot, 2003).
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SCENARIO
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SEZIONE →
Le operaie della Paramatti, 1925 NEWSPETTACOLO.COM
Pescatori di gamberi sul Freidano, 1918 TROVARSINRETE.ORG
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SCENARIO
La Paramatti in B. Campidoglio, 1904-1913 MUSEOARTEURBANA.IT
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Ex Acciaieria Ferrero dismessa, 1904-1913 MUSEOARTEURBANA.IT
SCENARIO
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È allora che la città suburbana, brulicante di industrie maleodoranti e quartieri popolari operai, inizia il percorso di ripensamento della propria identità e del proprio ambiente, nel tentativo di recuperare uno sviluppo equilibrato e tenendo presenti le potenzialità del territorio. Un ruolo centrale in questo percorso di rinascita è stato svolto proprio dall'incentivazione culturale, da sempre risorsa strategica per un riscatto sociale e la più importante frontiera su cui le città giocano la loro competitività. Scrive Luigi Luca Cavalli Sforza, genetista e scienziato italiano: “Esattamente come la biologia, la cultura evolve in funzione dell’adattamento di una specie al suo ambiente. Nel caso umano, si è rivelata il più potente strumento di adattamento a disposizione della nostra specie”.
SEZIONE →
Un percorso articolato, ancora oggi in corso, ma capace di dimostrare quella teoria per cui la cultura è occasione di miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini.
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CULTURA COME TEATRO
SCENARIO
CULTURA COME GREEN ECONOMY
CULTURA COME IINTEGRAZIONE ← SEZIONE
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SCENARIO
«Cultura innanzitutto come teatro, letteratura e immagini.»
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SEZIONE →
Gabriele Vacis, 2016
Alla fine degli anni Settanta nasce l’esperienza del “Teatro Laboratorio Settimo” fondato da Gabriele Vacis e un gruppo di amici, dove crescono i talenti di Laura Curino, Marco Paolini, Alessandro Baricco, Roberto Tarasco e tanti altri. «Quei cinque o sei ragazzi non volevano una cosa sola. Ne volevano due: la prima era restituire la memoria ad una periferia invivibile, e tutti i nostri spettacoli successivi, in fin dei conti, raccontano storie così, perché soltanto creando memoria, realtà condivise, si produce società e convivenza. La seconda era inventarci una vita diversa da quella che questo posto sembrava destinarci».
Proprio il disagio e la violenza nella periferia sono il soggetto delle loro prime sceneggiature teatrali, che segnano un punto di svolta e pongono le basi per la trasformazione della città: per la prima volta Settimo comincia a farsi conoscere in maniera positiva, attirando flussi di persone da tutta la regione.
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“Abbiamo cercato di fare una cultura che non fosse solo effimero ed eventi, ma memoria e innovazione. Una cultura come creazione di relazioni, di comunità, di società. Questo ha salvato una periferia che aveva tutte le condizioni per diventare un luogo invivibile. E adesso Settimo può essere considerata come punta dell’iceberg di tante periferie che hanno fatto e continuano a fare cultura”
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SCENARIO
«Cultura come sostenibilità e green economy.»
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Settimo tra i 10 centri mondiali (e unico esempio italiano) per le pratiche di risparmio energetico e di sfruttamento delle fonti rinnovabili. Recentissimo il caso di Pirelli, che ospita nella fabbrica altamente tecnologizzata uno degli edifici più innovativi di Renzo Piano, una spina completamente vetrata lunga 400 metri e con un tetto di pannelli solari. Innovazione quindi per un’idea più “Green” del territorio e delle imprese; le realtà produttive dismesse, invece, sono state negli anni oggetto di progetti rivolti alla nascita di nuovi e significativi luoghi culturali.
SEZIONE →
Fondazione Pirelli, 2015
A partire dagli anni Ottanta la collaborazione pubblico-privato porta «ad un nuovo modello di reindustrializzazione in chiave moderna, puntata su ricerca, innovazione e sostenibilità. Tre grandi marchi multinazionali come Pirelli, Lavazza e L’Oreal non solo non hanno delocalizzato ma hanno investito centinaia di milioni di euro proprio a Settimo per rinnovare e riqualificare le loro fabbriche» In questo senso sono diversi gli esempi cittadini, tanto che nel 2007 Woodrow Clark (vincitore con Al Gore del premio Nobel per la Pace) ha inserito
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aveva lavorato Primo Levi, la quale grazie ai fondi del bando “Piani Periferie” è stata recentemente convertita in «un nuovo spazio culturale della città dedicato al Levi chimico de “La chiave a stella” e del “Sistema periodico”», una Casa della Scienza all’interno di uno dei quartieri più emarginati della città. Infine, sempre nell’ottica di una città più “green”, nel percorso di trasformazione sono nati i grandi parchi cittadini: oltre un milione di metri quadri di verde pubblico che hanno consentito a Settimo di diventare uno dei polmoni dell’area metropolitana, con il Parco del Po inserito proprio nel 2016 tra le Riserve della Biosfera UNESCO italiane.
SCENARIO
Tra le prime politiche attuate dal Comune di Settimo, nel 1985 viene sviluppato il "Progetto di massima di Ecomuseo del Freidano", inserito all'interno del Piano Regolatore Comunale, che porta nel decennio successivo al restauro del complesso Ottocentesco del vecchio Mulino Industriale. Qui, nel 2002, nasce il Museo Etnografico, poi diventato punto di snodo dei percorsi ciclabili cittadini e dei progetti “Tangenziale Verde” e VenTo. Altri significativi casi di riconversione interessano due grandi aree industriali dismesse: la ex Paramatti e la ex-Siva. La prima e la storica industria di vernici, è diventata nel 2010 sede della Biblioteca Archimede, oggi importante polo culturale cittadino ed uno dei centri più innovativi del Piemonte, con oltre 400.000 utenti annui (quasi 4 volte la media nazionale) e 140.000 prestiti (circa 3 volte la media nazionale). La seconda è invece la fabbrica chimica dove
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SCENARIO
«Cultura come integrazione.»
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INSIGHT
SEZIONE →
SPRAR, Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati
Per un’innovazione non solo produttiva, ma anche sociale. Come avveniva negli anni ’50 con l’accoglienza di migliaia di immigrati dal sud-Italia, negli ultimi trent’anni la città è stata oggetto di imponenti ondate migratorie, in particolare dai paesi dell'area nord africana. Di nuovo la cultura si è rivelata ingrediente fondamentale dei percorsi di integrazione e dei numerosi progetti cittadini: primo fra tutti il Centro Fenoglio, il più importante hub del Nord Italia per la prima accoglienza dei richiedenti asilo, gestito dalla Croce Rossa Italiana nell’ambito del progetto di
accoglienza SPRAR. “Nel 2015 sono passate dal Fenoglio oltre 40.000 persone (quasi quanto i cittadini di Settimo). Proprio per e con gli immigrati sono stati avviati diversi progetti, perché non si parli sempre e solo di emergenza ma anche di valore e opportunità. Progetti che si intrecciano con il teatro, la musica, la formazione, il lavoro.” L’obiettivo è infatti di accompagnare ogni singola persona accolta lungo un percorso di (ri)conquista della propria autonomia, tramite progetti che completino l'accoglienza integrata con servizi di inserimento socioeconomico.
Comune di Settimo Torinese, Capitale Italiana della cultura 2018 - Settimo Torinese Città Candidata, WWW.COMUNE.SETTIMO-TORINESE.TO.IT Croce Rossa Italiana, Progetto SPRAR, WWW.CRI.IT
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Fondazione Pirelli, 2015
FABBRICA
SFIDA CONFINE PERCHÈ NO? BELLEZZA
CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2018 RAMMENDO
SOSTENIBILITÀ
TRASFORMAZIONE INTEGRAZIONE PERIFERIE
SEZIONE →
02.1.2 CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2018
Perc
SCENARIO
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n o? è h
Con queste premesse, nel 2016, Settimo si candida a Capitale Italiana della Cultura per il 2018 e nel mese di novembre la città viene ammessa nella lista ristretta delle dieci candidature, accanto a centri ricchi di storia e patrimonio come Palermo (poi vincitrice) e Trento. L’amministrazione settimese, su proposta dell’allora vicesindaco e assessore alla cultura Elena Piastra, si candida presentandosi al MIBAC (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) con una semplice domanda: “Settimo Torinese, perché no?”.
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INSIGHT
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Capitale Italiana della Cultura, WWW.BENICULTURALI.IT Le capitali della cultura, WWW.TEMI.CAMERA.IT
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Elena Piastra, 2016
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Alla fine del 2014 Matera è stata designata Capitale europea della cultura 2019. A partire dal 2015, viene quindi deciso di conferire ad una città italiana, annualmente, il titolo di Capitale Italiana della cultura, con uno stanziamento di risorse ah hoc. La capitale italiana della cultura viene designata dal MIBAC - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - e scelta da una commissione di sette esperti nominata dallo stesso ministero. Per la durata di un anno, la città che decide di candidarsi e viene nominata ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale.
SCENARIO
L’iniziativa “Capitale Italiana della Cultura” è volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura.
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02.1.2 CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2018 INSIGHT
n o? è h
Perc
SCENARIO
In linea con l’Azione UE “Capitale Europea della Cultura 2007-2019”, gli obiettivi delle diverse città sono:
Il miglioramento dell’offerta culturale in città
Il rafforzamento della coesione, dell’inclusione sociale,della partecipazione pubblica L’incremento dell’attrattività turistica
L’utilizzo delle nuove tecnologie
SEZIONE →
La promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi Sostenibilità e innovazione culturale per lo sviluppo economico ed il benessere individuale e collettivo
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“La bellezza di questa candidatura sta nel racconto, nella possibilità di portare un dibattito sul centro e sulle periferie a livello nazionale. È una candidatura anomala ne siamo consapevoli, ma non arrogante, perché non è in contrapposizione con le Città d’arte classiche. [...] È il nostro turno di rimboccarsi le maniche, costruire una cultura di integrazione, tecnologia, architettura sostenibile. Noi a Settimo l’abbiamo fatto”.
SCENARIO
Settimo effettivamente non è una città “bella” nel senso canonico del termine. Non presenta paesaggi peculiari dalla sua, né un particolare patrimonio artistico esclusivo. Non ha una reggia o cattedrali rinomate, non ha residenze sabaude, monumenti simbolo o musei d’arte contemporanea. Quella di Settimo è stata la sfida, per alcuni provocazione, di introdurre un nuovo concetto di “cultura”. Una storia che produce una bellezza “altra”, quindi, non quella ereditata dal passato ma quella che si può costruire dalla voglia di riscatto di una città che è stata sempre simbolo di un “rammendo delle periferie” in senso culturale, urbanistico e industriale.
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Elena Piastra, 2016
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Comune di Settimo Torinese, Capitale Italiana della cultura 2018 - Settimo Torinese Città Candidata, WWW.COMUNE.SETTIMO-TORINESE.TO.IT
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«La “cultura politecnica”, quella delle fabbriche e del “saper fare”, della innovazione tecnologica e sociale, della ricerca, dell’accoglienza, delle relazioni e dell’integrazione. Una cultura ampia, insomma. Che ha radici profonde nei territori industriali. E che prepara un buon futuro di “sviluppo sostenibile”, dal punto di vista sia sociale sia ambientale.»
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Fondazione Pirelli, 2016
Confine e fabbriche SCENARIO
La tematica della candidatura Confine e Fabbriche rappresentano le due chiavi di lettura del percorso di Settimo, i motivi della candidatura e il programma di eventi proposti per il 2018. Settimo Torinese si propone come simbolo di una città che vuole superare i confini geografici e i pregiudizi della periferia, che sul confine e sulla frontiera dell’innovazione ha puntato come elemento fondamentale di crescita e sviluppo territoriale; una città accogliente che attraverso la cultura prova ad abbattere le
barriere, per non rimanere confinata, e che ambisce a essere una centralità urbana e culturale, facendo rete sul territorio. Il calendario di eventi previsti per il 2018 era piuttosto ricco e diversificato, al fine di coinvolgere un pubblico il più ampio possibile, e interessava non solo i consueti luoghi per la cultura ma anche e soprattutto le fabbriche del territorio. Molti di questi eventi sono stati realizzati, altri invece sono rimasti solo un progetto su carta. ← SEZIONE
Il Nuovo Corriere, Settimo Torinese, periferia la ricchezza - Candidata a Capitale Italiana della Cultura, 27-07-2016, WWW.ONLINE-NEWS.IT
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Sponsor del progetto
SCENARIO
Tra gli sponsor e sostenitori del progetto vi è stato Renzo Piano e la Fondazione G124, con la sua volontà di operare per mezzo di architetti che, vivendo nei quartieri e collaborando con abitanti e associazioni, individuassero piccoli interventi di riqualificazione dello spazio collettivo, per migliorarne la qualità della vita. →
Elena Piastra, 2016
“L'IDEA DI PIANO È UTILIZZARE LA CITTÀ COME LABORATORIO DI PENSIERO PER CREARE BELLEZZA”
Nonostante la “sconfitta”, Settimo Torinese ha colto la sfida ed è quasi riuscita a vincerla: un buon punto di partenza per una città che è sempre vissuta nell’ombra e che invece, grazie a questa candidatura, ha affermato con forza la volontà di continuare il suo percorso di trasformazione.
SEZIONE →
Tra gli altri sponsor troviamo anche attori e registri teatrali come Gabriele Vacis e Luciana Curino (la interprete del ciclo di spettacoli dedicati a Camillo e ad Adriano Olivetti); il Museo del Cinema e il Circolo dei Lettori di Torino; attori sociali come Confcommercio e Coldiretti; istituzioni per
la formazione e la ricerca, come il Politecnico di Torino e l’Istituto Italiano di Tecnologia; la Fondazione della Compagnia di San Paolo presieduta da Francesco Profumo, ex Rettore del Politecnico ed ex Ministro dell’Istruzione; infine le principali imprese che operano a Settimo, dalla Pirelli alla Lavazza e a L’Oreal.
Comune di Settimo Torinese, Capitale Italiana della cultura 2018 - Settimo Torinese Città Candidata, WWW.COMUNE.SETTIMO-TORINESE.TO.IT
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SCENARIO
“Il risultato immediato è la costruzione di una rete con altre città italiane, per partecipare a progetti nazionali ed europei. Il risultato meno palpabile è una città culturalmente credibile. Significa che sarà più semplice portare progetti culturali qui e nelle periferie. In questo senso si è trattato di una piccola rivoluzione! E come tutte le rivoluzioni gli effetti non sono immediati, per quanto profondi. La candidatura è stata la prova che anche in Italia è possibile iniziare un percorso coraggioso di trasformazione dei luoghi attraverso la cultura.” ↖
Elena Piastra, Intervista per Civico 20 News, 8 Marzo 2017
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12 SPONSOR
27 PROGETTI
PROGETTO FABBRICA DI NOTE, musica classica tra Settimo e Milano; Pirelli, 2018
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PROGETTO OTELLO, CHI HA PAURA DELLO STRANIERO? Spettacoli teatrali al Garybaldi, ragazzi italiani e ragazzi migranti ospiti del Centro Fenoglio portano in scena l'Otello shakespeariano
PROGETTO PARATISSIMA KIDS: laboratori artistici per bambini tra i 3 e i 14 anni, in Biblioteca Archimede e presso la Ex-Siva
02.1.3 LUOGHI, IDENTITÀ E COMUNITÀ
SEZIONE →
SCENARIO
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Nel tempo la città ha superato l’equazione “periferia uguale degrado”, arricchendosi di persone, attività, percorsi. Tuttavia, se oggi non si può più parlare della città suburbana come di un’isola spersonalizzata, molto resta da fare per migliorarne la vivibilità, farne crescere la socialità, ripensarne gli spazi pubblici in funzione della nuova realtà economica e sociale in cui essa si trova. Nel ripensamento delle città diventa sempre più centrale il ruolo della comunità, dell’identità e del senso di appartenenza, concetti molto complessi della sociologia e dell’antropologia, imprescindibili quando si parla di abitare un luogo. In questo capitolo affronteremo le relative problematiche nel contesto di Settimo Torinese, per poter poi analizzare l'ambito specifico di inserimento del progetto Dega Urban Lab.
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Il cambiamento della comunità INSIGHT
TURRI 2008
Niente di ciò che ci circonda è casuale: gli elementi del paesaggio sottintendono un insieme di relazioni che ci legano all’ambiente naturale e alla società in cui viviamo; esprimono palesemente il nostro modo di “operare nell’ambiente, di utilizzarlo economicamente, esteticamente, ludicamente”. La nostra relazione con i luoghi è dinamica, mutevole, e ciò contribuisce alla definizione di noi stessi e alla nostra integrazione all'interno del territorio; si trasforma di conseguenza il senso che ai luoghi attribuiamo, definito da diversi fattori. È interessante sottolineare come questi legami interferiscano nei processi di sviluppo e mantenimento dell’identità. Marc Augé attribuisce ai luoghi tre caratteristiche:
SCENARIO
La Parish Map Una modalità narrativa tra mantenimento della memoria e prospettive future.
1. Identitari: distinguono l’identità di chi ci abita 2. Relazionali: individuano i rapporti reciproci tra i soggetti in funzione di una loro comune appartenenza 3. Storici: ricordano all’individuo le sue radici. ← SEZIONE
Laura Bonato (a cura di), Parish maps, Un linguaggio iconico per un patrimonio condiviso, in Davide Porporato (a cura di), Nuove pratiche di comunità I patrimoni culturali etnoantropologici fra tradizione e complessità sociale, Omega Edizioni, 2010
02.1.3 LUOGHI, IDENTITÀ E COMUNITÀ
SCENARIO
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SEZIONE →
Essi creano negli individui un senso di appartenenza che coinvolge memoria e ricordi, emozioni e affetti. Radicamento, appartenenza, identità sussistono proprio perché si fondano sulla memoria, intesa sia come interpretazione del passato sia come prospezione verso il futuro. Questo fluire circolare di passato e presente, di ambizioni e progettualità, di coerenza e attaccamento affettivo è riscontrabile in una innovativa modalità narrativa: la Parish Map, o mappa di comunità. Da “parish”, parrocchia, comune; misura del territorio inglese. Sviluppatasi in area anglosassone nei primi anni Ottanta, si tratta di una narrazione verbale e della trascrizione iconica di luoghi e risorse, persone, aneddoti, edifici, credenze, leggende, accadimenti, piatti tipici, elementi architettonici, musica, ecc.. che vengono riportati su una “base” costituita dalla
L. Bonato (a cura di), Parish maps, Un linguaggio iconico per un patrimonio condiviso, in D. Porporato (a cura di), OP. CIT
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Il cambiamento della comunità
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Comunità
SCENARIO
cartina geografica del territorio stesso. Non servono solo a mantenere la memoria, parlano anche di quanto ancora c’è e di cosa si vorrebbe che ci fosse, in un mosaico di passato, presente, futuro. Predisporre una mappa di comunità significa avviare un percorso finalizzato ad ottenere un “archivio” duraturo. Al contempo una volta elaborata non è data per sempre ma necessita di essere aggiornata perché è la fotografia di un dato momento di una comunità e dei luoghi che essa abita, ma dipende anche del processo con cui la si fotografa.
114
02.1.3 LUOGHI, IDENTITÀ E COMUNITÀ
SEZIONE →
SCENARIO
INSIGHT
“Costruire comunità” diventa sempre più un obiettivo da perseguire sia sul piano dello sviluppo sociale e culturale sia su quello economico. È un concetto dinamico, implica un’azione costante di costruzione e ricostruzione e si fonda sui legami tra le persone. Relazioni che fanno di un posto un “luogo”, che fanno di un insieme di persone una “comunità”, appunto capace appunto di generare reciprocità, solidarietà, iniziativa, passione. Comunità più che appartenenza è condivisione. Non a caso communitas nei suoi etimi originari (dal latino “cum-munus”) significa rendere agli altri, e rendersi reciprocamente, beni e vantaggi. A differenza di donum che è unilaterale, espressione di generosità che non implica necessariamente un contro-dono, munus riporta con sè ad un’idea di alleanza, contraccambio, accoglienza. In alcuni casi il termine comunità, comprendendo la dimensione relazionale, è diventato sinonimo di capitale sociale, definito come la possibilità per il singolo individuo di rapportarsi con gli altri e quindi avere accessibilità ad informazioni, idee innovative e quant’altro occorra per avere un maggiore successo nel raggiungimento di fini individuali o collettivi, che possano assumere anche rilevanza economica (Mohan, 2002; Nicolosi, Et al; 2011).
Donatella Privitera, Agata Nicolosi, (a cura di), Comunità luoghi e condivisione, esplorazione di modelli alternativi di consumo, FrancoAngeli, Milano, 2017
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Il cambiamento della comunità
← SEZIONE
Pier Luigi Roccatagliata, La politica dei quartieri e suoi esiti. Quale qualità urbana?, in G. Mazzocchi, A. Villani (a cura di), OP. CIT, p 171 Andrea Villani (a cura di), Il degrado urbano e la questione periferia, in G. Mazzocchi, A. Villani (a cura di), OP. CIT, p.35
SCENARIO
Ripercorrendo le fasi della trasformazione di Settimo Torinese in merito al discorso popolazione e comunità diversi elementi sono in gioco nel confronto tra passato e presente. Con l'avvento dell'industria negli anni '50 del secolo scorso la rapidità delle trasformazioni e la quantità di risorse e mezzi impiegati modifica profondamente la città, ridisegnata dalla rapida costruzione di quartieri di case popolari. Questo richiamo eccessivo di forza lavoro ha un difficile assorbimento sociale da parte del territorio, ancora poco votato a simili rapidi conglomeramenti: l’arrivo di sempre nuovi immigrati, specialmente dal Sud Italia, crea problemi di integrazione soprattutto in termini di conflitti sociali. Tuttavia, quelli sono gli anni del “miracolo economico” e, nonostante i problemi, esiste ancora una grande forza d’animo a livello individuale e collettivo. Sebbene nella grande città non esistano i rapporti propri dei piccoli borghi, anche le persone che giungono dal Sud Italia, principalmente giovani, condividono questo ottimismo verso il futuro. In questo senso è importante ricordare come un ruolo fondamentale sia giocato da alcune solide strutture dell’epoca, che favoriscono la socializzazione e l’integrazione, spingendo le persone ad uscire dall’isolamento e a partecipare: le realtà della Chiesa, dei partiti politici, del sindacato, e soprattutto la realtà della fabbrica. Fondamentali quindi in questo senso le numerose imprese del territorio che se da una parte sono origine di problematiche ambientali e conflitti sociali, diventano al contempo anche i primi luoghi di cittadinanza. La comunità allora riesce a formarsi come oggi non è più possibile, perché le persone in quegli anni condividono gli stessi problemi, la stessa appartenenza alla classe operaia e gli stessi ideali politici.
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SEZIONE →
SCENARIO
il tessuto Negli anni '70 e '80 si assiste alla fase di deindustrializzazione “pilotata” della città, avvenuta anche all’insegna della fiducia in una nuova possibilità di sviluppo legata alla rivoluzione informatica e al conseguente decollo della “società dell’informazione”. Questa ulteriore trasformazione coincide con un acuirsi delle problematiche di tipo sociale già presenti nei decenni precedenti, a cui si aggiungono l’invecchiamento della popolazione, il cambiamento diffuso della cultura dei modelli di consumo e degli stili di vita, l’impoverimento dei momenti di socializzazione e partecipazione costituiti dalla Chiesa, dai partiti, dai sindacati, dalla scuola; la fine quindi non solo della comunità
tradizionale, propria del borgo minore, che nella città metropolitana non esisteva, ma di quei momenti importanti di socialità che si creavano all'interno di quelle istituzioni. E poi - ultimo ma non meno importante - la fine della fabbrica. Con il tempo e lo spostamento dei centri produttivi ormai vecchi ed obsoleti, si creano enormi "cattedrali architettoniche" vuote che occupano una grossa fetta del territorio cittadino rischiando di trasformarsi in “terre di nessuno”. Grandi aree industriali che con la loro scomparsa contribuiscono all’offuscamento dell’identità dei luoghi e della comunità locale che si era formata negli anni di maggiore crescita economica e residenziale, aggravando il senso di disagio (anche economico)
Fabio Falvo (a cura di), Le aree industriali, in Abitare la città, Roma, ARACNE, 2012, p.40
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sociale effetti diretti sull’identità della città, dei suoi luoghi e della comunità stessa. Oggi, in una società sempre più stratificata e dinamica, si sente spesso parlare della perdita del senso di identità, appartenenza al luogo e coesione che caratterizzano la vita sociale contemporanea. Il semplice “vivere” in uno spazio infatti non comporta necessariamente la creazione di luogo e/o di identità. (GeCo, 2016). La vicinanza non necessariamente conduce ad interazione della e nella comunità. Il discorso è molto più complesso poichè diversi fattori, rapportati a specifici contesti, contribuiscono a determinare il rapporto cittadino-luogo-comunità.
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Andrea Villani (a cura di), Il degrado urbano e la questione periferia, in G. Mazzocchi, A. Villani (a cura di), OP. CIT, p.36-37 IBIDEM
SCENARIO
degli abitanti. Con il cambiamento nei modi e nei luoghi di lavoro decade la comunità operaia e si acuisce il disagio sociale, poiché in generale i fattori che influiscono sulla qualità della vita di qualsiasi ambiente urbano sono strettamente legati, oltre che ad aspetti materiali, alla qualità dei rapporti sociali che si instaurano all’interno della comunità. Nell’era moderna della terziarizzazione e del decentramento produttivo lo scenario cambia ancora, con un passaggio dal modello razionale a quello biologico, dalla complessità dei fenomeni all’affermarsi della città dei servizi. La nascita della città postmoderna infatti ha avviato una trasformazione profonda delle tradizionali funzioni del territorio urbano, con
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SEZIONE →
SCENARIO
Il genius loci Nel ripensamento delle città oggi bisognerebbe interrogarsi più spesso se l’ “identità” debba essere solo frutto di un passato epurato da ogni ramificazione che devii dalla linea centrale, o una nuova forma di realtà, molto più contestuale, nella quale il passato figuri come memoria e al tempo stesso testimone del cambiamento. Maria Fiori in “Pianificazione per lo sviluppo territoriale. Strumenti, formazione e cultura” accanto all’idea di “territorio fruibile per tutti” fa riferimento ad un altro concetto chiave, la “rinascita della comunità”. Secondo questa idea, soprattutto nelle aree economicamente più sviluppate del Paese di cui fa parte il comune di Settimo Torinese, bisogna tener conto prima di tutto che questa comunità oggi è composta solo da una minoranza di popolazione insediata da generazioni sul territorio ed in grado di condividerne facilmente storia, tradizioni, modi di vita, abitudini, dialetti. Sul territorio di Settimo permangono ancora una serie di iniziative che sono
poco rappresentative delle generazioni più giovani: ci si riferisce ad esempio alla riscoperta di feste e tradizioni popolari, alla valorizzazione delle “preziosità” enogastronomiche. Tra queste si possono citare due eventi folkloristici e caratteristici della città, come la “Festa dei Calabresi” al Parco De Gasperi, o la più celebre Fera dij Còj nel centro cittadino. Eventi come questi sono importanti, perchè contribuiscono al mantenimento della memoria del luogo (da notare come la prima iniziativa citata risulti essere estremamente emblematica poiché, quasi inaspettatamente, rende traccia di un nodo fondamentale del processo di immigrazione legata alle opportunità lavorative), però occorrerebbe chiedersi se siano sufficienti alla creazione di un senso di comunità quando questa è oggi così diversificata e complessa. Se la memoria, il cosiddetto “genius loci”, è da un lato fondamentale per rafforzare il senso di appartenenza ad un luogo, dall’altro
è necessaria una rifunzionalizzazione, cioè una ripresa o meglio riqualificazione originale e soprattutto condivisa, dei segni, simboli e tradizioni del passato. Solo così questi possono diventare un mezzo efficace per comunicare tra le persone e favorire un processo di integrazione comunitaria. Un esempio positivo sviluppatosi a Settimo Torinese è l'Ecomuseo del Freidano, un “work in progress”, articolato su una serie di temi che si basano sull’intreccio fra le caratteristiche naturali del territorio, le sue vicende storiche e la crescita infrastrutturale e tecnologica. Intesi come musei “del tempo e dello spazio in un territorio dato”, gli ecomusei sono realtà costituite da un territorio (fisico e inteso come memoria storica), una comunità (abitanti, amministratori, associazioni e in generale tutti coloro che vivono il territorio) e un progetto finalizzato ad accrescere le risorse sul territorio attraverso un vero processo di sviluppo locale.
Carlo Brusa (a cura di), Comprendere e riproporre il territorio nella sua ricchezza e complessità, in D. Porporato (a cura di), OP. CIT WWW.ECOMUSEODELFREIDANO.IT Rete Ecomusei Piemonte, Cos'è un Ecomuseo, WWW.ECOMUSEIPIEMONTE.WORDPRESS.COM
119
Ecomuseo del Freidano, 2017, WWW.ECOMUSEOFREIDANO.IT
«La tradizione è la somma in continua mutazione dei valori oggettivi utili alla gente. Ripetere pedestremente un valore, senza fantasia, vuol dire non continuare la tradizione ma fermarla, farla morire.» BRUNO MUNARI, FANTASIA , 1977
120
SEZIONE →
SCENARIO
Interculturalismo Quando si parla di rinascita della comunità subentra anche il concetto di “patrimonio e intercultura”, settore nel quale le città stanno sviluppando sempre più analisi e pratiche. In Italia ormai vi è una fortissima presenza di culture extraeuropee e anche centri piccoli come Settimo Torinese non sono esenti da questo fenomeno: secondo i dati Istat gli immigrati regolari residenti a Settimo Torinese al 1° gennaio 2019 sono 3.044, un numero in costante aumento rispetto agli anni precedenti. Per affrontare l’attuale, crescente livello di complessità bisognerebbe attuare politiche di integrazione su cui costruire le comunità locali, soprattutto in momenti di crisi dei valori e di frammentazione sociale e culturale come questi. Come scrive Carlo Brusa, «L’ Articolo 3 della Carta Fondamentale della Repubblica invita a raccogliere il guanto della sfida della “rinascita di una comunità”, che deve garantire una piena cittadinanza sociale “senza distinzione di
sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”. Rinascita di una comunità e territorio fruibile per tutti sono valori che ritroviamo anche nelle politiche dell’UE.”» Sul discorso “intercultura”, a Settimo il Centro Fenoglio ha giocato un ruolo fondamentale nel dare risposta ai fenomeni migratori provenienti dai Paesi in via di sviluppo. Nato nel 2007 e divenuto nel 2010 centro emergenza della Croce Rossa Italiana, che lo gestisce insieme a Casa Dei Popoli. Nel 2017, in occasione dei 10 anni del Centro, sono state promosse numerose iniziative, che hanno coinvolto la città nella scoperta e nella valorizzazione delle culture straniere. Un anno di eventi, tra proiezioni, laboratori di cucina etnica, arte e spettacolo, esposizioni, letture e dibattiti. Nell'Aprile 2019, a seguito del mancato rinnovo della convenzione tra Comune e CRI e agli ingenti tagli effettuati sui progetti Sprar, viene determinato la chiusura del centro di accoglienza migranti.
Carlo Brusa (a cura di), Comprendere e riproporre il territorio nella sua ricchezza e complessità, in D. Porporato (a cura di) OP. CIT Comune di Settimo Torinese, I Dieci anni del Centro Fenoglio, WWW.COMUNE.SETTIMO-TORINESE.TO.IT Torino Today, Claudio Martinelli (a cura di), Chiude il Centro Fenoglio, WWW.TORINOTODAY.ITaprile 2019
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Balon Mundial: la squadra del Centro Fenoglio, 2018
"Una storia di accoglienza", photo reportage di Uliano Lucas in occasione dei 10 anni del Centro Fenoglio
«La tradizione è la somma dei valori oggettivi della collettività e la collettività deve continuamente rinnovarsi se non vuol deperire» BRUNO MUNARI, FANTASIA , 1977
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Dati ISTAT, Settimo Torinese, 2018
Area metropolitana, Abitanti, Amministrazione
SCENARIO
46 999 ABITANTI
SETTIMO TORINESE CITTÀ METROPOLITANA Torino SINDACO Elena Piastra, PD (in carica dal 10.06.2019) SUPERFICIE 31,6 km2
↘
SEZIONE →
FONTE, Rielaborazione Dati ISTAT di Tuttitalia.it
ANNO CITTADINI
2015
2016
2017
2018
47.669
47.485
47.220
46.999
123
Dati ISTAT, Cittadini stranieri residenti, 2019
Andamento demografico, distribuzione per area geografica D A 1103 B 2200 C 2765 D 3044
C B
SCENARIO
A
2005
2010
2015
2019
La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 54,8% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Repubblica Popolare Cinese (6,6%) e dal Marocco (5,4%).
PROVENIENZA
A Europa B Africa C Asia D America
69,6% 15,6% 9,7% 5,1%
D C
B
← SEZIONE
A
124
SEZIONE →
SCENARIO
Settimo e nonluoghi Con l'espansione urbana della città le infrastrutture nascono per collegare insediamenti-satelliti, ma poi via via si aggiungono strutture con funzioni diverse da quelle residenziali, con una perdita di “centralità” delle parti interne sotto il profilo economico e lavorativo: è il caso dei grandi poli commerciali, le catene della grande distribuzione, le industrie del divertimento. Mentre le grandi città diventano sempre più ricche e competono tra loro, i piccoli centri si impoveriscono, perdono di identità e si spopolano anche a causa della morte del commercio locale, che non può trovare futuro nell’offerta turistica. In questo senso Settimo affronta una situazione piuttosto critica poichè, solo negli ultimi cinque anni, è stata “invasa” da due grandi centri commerciali costruiti alle porte della città (mentre è imminente l’apertura di un terzo): Torino Outlet Village e Settimo Cielo.
Quest'ultimo, dopo il recente ampliamento a 69’000 metri quadri di area commerciale, è oggi il più grande Retail Park in Italia. Sono i "nonluoghi" della città, tanto "indispensabili" per vivere in questa moderna società quanto irrisori proprio dal punto di vista sociale. Luoghi senza storia e memoria, dove la relazione ha senso solo nell'estemporaneità del quotidiano. Questo ha messo in ginocchio il commercio locale del Centro Città, contribuendo ad una sua omologazione e conseguente indebolimento dell’identità, condizione ormai condivisa dei piccoli centri e delle aree interne, sempre più oscurati dalle grandi aree metropolitane.
Donatella Privitera, Agata Nicolosi, (a cura di), Comunità luoghi e condivisione, esplorazione di modelli alternativi di consumo, FrancoAngeli, Milano, 2017 Fabio Falvo (a cura di) I nonluoghi, in Abitare la città, Roma, ARACNE, 2012, p.85
125
Individualismo-da city users a cives senso di alienazione e disinteresse per lo spazio collettivo, per la città in cui si vive. Eppure, perché un territorio diventi veramente fruibile per tutti, tutti dovrebbero diventare cittadini (cives) e non solo “utilizzatori” del medesimo (city users). “City user infatti è il semplice utente, spesso eterodiretto (si pensi solo al ruolo dei media e della pubblicità), di una città o di un qualsiasi altro territorio. Anche se abita da anni in un determinato luogo, purtroppo non si sente coinvolto nella vita del medesimo, sia esso un centro storico, un quartiere residenziale periferico una cintura metropolitana, come quella in cui si trova Settimo Torinese, o anche uno spazio agricolo.” Centro storico, quartiere periferico, città diffusa o spazio rurale sono per lo user “solo un dormitorio o meglio una macchina per viverci dalla quale pretendere, se ne ha la forza contrattuale che manca ad esempio a chi non ha il diritto di voto come lo straniero o il non residente, servizi senza dare nulla in cambio,
soprattutto in termini di partecipazione e di coinvolgimento culturale, politico e sociale.” NELLA REALTÀ ATTUALE, ESTREMAMENTE FRAMMENTATA, SIAMO UN PO’ TUTTI CITY USERS Quando ad esempio come pendolari ci spostiamo quotidianamente a Torino (anche per anni) in un determinato luogo solo per lavoro o studio; quando andiamo in centro città o nei nuovi centri commerciali a fare shopping (o nel migliore dei casi per turismo), senza pensare minimamente ad instaurare legami tipici del cives. Non possiamo però vivere ovunque e sempre in uno spazio “alienato del quale siamo al massimo, o ci viene concesso dalle leggi del mercato, solo gli usufruitori.”
← SEZIONE
F. Falvo (a cura di) I rapporti sociali all'interno dei quartieri: marginalità e problematiche connesse, OP. CIT p. 101 F. Falvo (a cura di) La congestione degi spazi I nonluoghi, OP. CIT p. 28 Davide Porporato (a cura di) Nuove pratiche di comunità, i patrimoni culturali etnoantropologici, fra tradizione e complessità sociale, Omega Edizioni, 2010
SCENARIO
Oggi si assiste al prevalere delle biografie individuali: la comunità attuale ha generato una struttura collettiva del mondo adulto che rispecchia la società dell’individualismo di massa, presente non solo nelle grandi metropoli ma anche nelle piccole città. Nei centri urbani la qualità della vita non è data solo dalle condizioni ambientali ed economiche, ma è determinata anche dai rapporti che si instaurano all’interno della comunità sociale. Si assiste a fenomeni di isolamento ed individualismo sempre più frequenti che riguardano tutti i cittadini: i rapporti interpersonali sono resi difficili dai frenetici ritmi della vita, dalla diffidenza nei confronti degli estranei, dalla perdita di identità della città. “Se le si osserva attentamente, le città, sembrano più che i luoghi dell’abitare i luoghi del risiedere, spingendo sempre più l’armonica dimensione di ciò che ci circonda nel chiuso dello spazio privato.” Una delle prime conseguenze di questo fenomeno è il
FOTOGRAFIA DEL CONTESTO
02.2.1 ANALISI DEL PUBBLICO
SCENARIO
128
SEZIONE →
↘ Gino Rigoldi, I giovani di oggi – ricchezza e deserto nella grande città, in G. Mazzocchi, A. Villani (a cura di), Sulla città, oggi. La periferia urbana Ambiente, cultura, sicurezza, OP. CIT, p 165
Solo analizzando il passaggio dalle comunità alle nuove forme comunitarie (Bonomi parla di Geocomunità) sarà possibile capire cosa ci troviamo di fronte al posto delle vecchie periferie. Se infatti le prime avevano quasi sempre una ragione sociale legata all’appartenenza persistente a un luogo (la terra, la fabbrica, la città, il quartiere, l’omogeneità linguistica o religiosa), le nuove comunità nascono e si sviluppano spesso su basi diverse e il più delle volte contraddittorie. A volte hanno la necessità di far sopravvivere i vecchi caratteri comunitari/identitari in presenza di un inevitabile allentamento della prossimità fisica, in altri casi (per le generazioni più giovani) nascono già di per sé scollegate da qualsiasi identità fisica, basate su ragioni che trovano il loro spazio su Internet, o su un gusto o una passione comune, su un lifestyle. “Nella pianificazione per lo sviluppo del territorio i giovani sono le persone più promettenti perché aperte in modo flessibile al cambiamento, alle proposte educative, ma al tempo stesso quelle più vulnerabili alle insidie della società dei consumi, e dell’individualismo.”
La cultura, intesa non solo come arte o patrimonio, ma ampliata alle manifestazioni che compongono l’identità di territori e collettività, gioca un ruolo forte di fronte a tali esigenze. Sono i territori (comunità, istituzioni, realtà) a rivalutare la propria dimensione culturale, fatta da asset tangibili e intangibili, come le industrie culturali. E la cultura in quanto mix di risorse ed opportunità è uno straordinario volano per lo sviluppo e l’attrattività dei luoghi ma anche per creare senso di appartenenza e maggiore qualità della vità.
Nella società odierna il problema dell'individualismo e della mancanza di identità, fortemente connessa ai luoghi, ha grande impatto specialmente sulle generazioni più giovani. E’ il periodo in cui si concretizzano tutta una serie di bisogni: quello di avere con se stessi un buon rapporto e una buona immagine, avere relazioni affettive e amicali importanti, avere degli ideali per il futuro, ideali che siano insieme concreti ma anche di valori. Nelle pagine seguenti daremo una panoramica del pubblico giovanile di Settimo Torinese, dell'offerta locale e delle proposte culturali in altre città dell'Area Metropolitana Torinese, per poi definire il posizionamento del nostro progetto e la segmentazione del pubblico.
←← Lucio Argano, Alessandro Bollo, Dalla Sega, Paolo, Candida Vivalda (a cura di), Gli eventi culturali - Ideazione, progettazione, marketing e comunicazione, Franco Angeli, Milano, 2017
130
Dati ISTAT, Settimo T.se, 2019
Analisi della popolazione per fascia d'età sul totale di 46999 abitanti
SCENARIO
A 0-15 anni B 15 - 35 anni C 35-55 anni D 55-75 anni E 75+ anni A 12,6%
E 12,6%
B 19,5%
D 25,9%
SEZIONE →
C 29,6%
B 19,5%
ETÀ
N. ABITANTI
%
15-19 20-24 25-29 30-35
2.278 abitanti 2.387 abitanti 2.198 abitanti 2.332 abitanti
4,8% 5,1% 4,7% 5,0%
131
Dati Anagrafe Settimo T.se, 2018 e dati ISTAT, 2019
Analisi della popolazione giovanile (focus sulla fascia d'età 15-35)
SCENARIO
TOTALE 2018, DATI ANAGRAFE
9964 TOTALE 2019, DATI ISTAT
4791
991
FEMMINE
MASCHI
CITTADINI STRANIERI
← SEZIONE
5173
132
Dati Liceo - Studenti iscritti all'anno 2018/19
SCENARIO
Nell'indagine della comunità, i dati ricevuti dall'Anagrafe del Comune di Settimo Torinese e reperiti sul sito dell'Istat sono stati poi confrontati con quelli relativi al percorso di studi dei cittadini più giovani, in particolare: GLI STUDENTI → iscritti all'anno 2018/2019 → residenti a Settimo Torinese → di età compresa tra i 15 e i 30 anni Il lavoro di ricerca dei dati è durato diversi mesi durante i quali sono stati contattati singolarmente, tramite email e telefono, i principali Licei, Istituti, Università e Accademie
2278 SEZIONE →
ETÀ 15-19 DATI ISTAT 2019
852
dell'Area Metropolitana Torinese. Per quanto riguarda la fascia d'età 1519 i dati raccolti provengono dai Licei di Settimo Torinese (IIS 8 Marzo e l'IIS Galileo Ferraris), da quelli di Chivasso (IIS Europa Unita Chivasso e il Liceo Classico Scientifico Musicale Isaac Newton) e da 47 Licei di Torino (di cui solo 30 hanno dato risposta). Dai dati raccolti emerge come, di un totale di 2278 cittadini in età compresa tra i 15 e i 19 anni, 1426 frequentano le scuole superiori, mentre 852 sono un'incognita: "Quanti di questi ragazzi non studiano?"
STUDENTI ISCRITTI DATI SCUOLE
Numero di giovani di cui non si hanno dati
133
Dati Liceo - Studenti iscritti all'anno 2018/19
I Licei di Settimo Torinese, Chivasso e Torino. Indirizzi di studio
40% 20% 18% 10% 7,1% 2% 2% 0,9%
STUDENTI FREQUENTANTI LICEI FUORI SETTIMO
Scientifico Linguistico Classico Moda&Grafica Artistico Alberghiero
� SEZIONE
537
32% 18% 15% 12% 13% 10%
Scientifico Marketing Manutenzione Socio Sanitario Turismo Relazioni interne Sistemi informativi Commerciale
SCENARIO
STUDENTI FREQUENTANTI LICEO SETTIMO
134
SCENARIO
Dati Università - Studenti iscritti all'anno 2018/19 Per la fascia d'età 19-30 i dati raccolti provengono principalmente dall'Università degli Studi di Torino e dal Politecnico di Torino, a cui si aggiungono quelli di alcune realtà minori come la Scuola Internazionale di Comics, il Conservatorio di Torino e la Facoltà di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Su un totale di 4585 cittadini (della fascia d'età 19-30) sono stati raccolti dati relativi a soli 1181 studenti. Vi sono quindi potenzialmente 4585 giovani che non studiano. Tra questi quanti lavorano e quanti sono disoccupati? In generale,
4585 SEZIONE →
ETÀ 19-30 DATI ISTAT 2019
3404
considerando entrambe le fasce di età, si può concludere affermando che gli studi scientifici e umanistici hanno una netta prevalenza rispetto alle discipline più "creative".
STUDENTI ISCRITTI DATI UNIVERSITÀ
Numero di giovani di cui non si hanno dati
135
Dati Università - Studenti iscritti all'anno 2018/19
Dati sugli studenti iscritti all'Università. Le facoltà più frequentate
909
260
12
STUDENTI TOTALI
UNIVERSITÀ DI TORINO
POLITECNICO DI TORINO
ALTRO
SCENARIO
1181
120 management 106 giurisprudenza 92 cultura e politica studi umanistici
66
74
filosofia
architettura e design
← SEZIONE
79
136
02.2.2 OFFERTA CULTURALE LOCALE IL SISTEMA DI ECM Esperienze di cultura Metropolitana
SCENARIO
La Fondazione ECM promuove e sviluppa le attività culturali sul territorio, conservando e valorizzando il patrimonio culturale di Settimo. Inoltre coordina le attività della Biblioteca Archimede, Ecomuseo del Freidano, Suoneria e Teatro Garybaldi. È promotore di due importanti iniziative culturali: Il Fuori Tutti Festival al Parco DeGasperi (evento musicale) e Il Festival dell’innovazione e della Scienza. → SUONERIA E TEATRO GARYBALDI OBIETTIVI Promuovere la musica e il teatro rendendole accessibili a tutti (concerti, spettacoli, corsi), confrontandosi con le realtà TARGET Professionisti, principianti, appassionati → BIBLIOTECA ARCHIMEDE OBIETTIVI Essere centro culturale ed informativo, di ricerca e documentazione nell’area scientifica, all’avanguardia nella sperimentazione delle nuove tecnologie TARGET Pubblico ampio, molte attività sono rivolte alle famiglie, bambini → ECOMUSEO DEL FREIDANO OBIETTIVI Promuovere la cultura e far conoscere la memoria collettiva globale della comunità settimese e delle sue caratteristiche geografiche. Al suo interno lavora l'Associazione artistica Pluribol TARGET Studenti, famiglie e bambini
Associazioni ed Enti per il Sociale → FENOGLIO e CASA DEI POPOLI OBIETTIVI Promozione della solidarietà verso i più vulnerabili TARGET Progetti di integrazione/formazione per immigrati, sensibilizzazione e scambi internazionali per i giovani
SEZIONE →
→ CENTRO EDUCATIVO MINORI OBIETTIVI Progetti educativi per minori dai 6 ai 17 anni, ponendo attenzione alle dinamiche relazionali interne alla famiglia, alla scuola, e alla società TARGET Famiglie che stanno incontrando particolari difficoltà educative nei confronti dei loro figli minori → IL MARGINE - PROGETTO PONTE OBIETTIVI Favorire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati tramite l’acquisizione di competenze pratiche e laboratori TARGET Disabili, anziani, stranieri neo-comunitari e non
137
BISOGNI SOCIALI E DI SVAGO → Amicizie e di sentirsi accettati nel gruppo → Luoghi/eventi serali per il divertimento, a km zero → Interessi di bassa attenzione → Spazi per la socializzazione
LUOGHI → → → →
Bar aperti la sera Enoteche e bar Cinema Petrarca Oratori e Centri estivi
→ → → → →
Scuole Alternanza scuola/lavoro Biblioteca Archimede Ecomuseo del Freidano Teatro Garybaldi
EDUCAZIONE E FORMAZIONE
IMPEGNO CIVILE/SOCIALE → Creazione di una consapevolezza civile-politica e sociale → Coltivare interessi extra-scolastici e lavorativi
CULTURA E ARTE → Spazi dove sperimentare e apprendere competenze pratiche sia per svago che per arricchimento culturale → Luoghi dove assistere a concerti, eventi musicali, spettacoli, seguire corsi
→ Informagiovani, Servizio Civile → Tavolo Giovani → Legambiente → Croce Rossa, Fenoglio, Centro → Educativo Minori → Retake (decoro urbano)
→ CoFab Lab Settimo → Teatro Garybaldi → Suoneria di Settimo → Biblioteca Archimede → Fuori Tutti Festival → Festival dell’Innovazione e della Scienza
→ → → →
Centri sportivi Palestre Piscine, Scuole di yoga
← SEZIONE
SPORT E BENESSERE → Cura del corpo, spazi per allenarsi outdoor e indoor → Sport come costruzione di identità e amicizie
SCENARIO
→ Luoghi flessibili per studiare → Orientamento scolastico e anche lavorativo → Ampliare gli interessi culturali (mostre, spettacoli, seguire dei corsi extra scolastici/lavorativi)
POSIZIONAMENTO DEL PROGETTO
Summer School di autocostruzioni insieme ad Izmade. Dieci giorni di workshop con studenti, per la realizzazione di sedute per il progetto del cinema all'aperto
Big Table DIY Sessione di progettazione partecipata in un pomeriggio di autocostruzione, insieme agli abitanti del quartiere
AREA CASELLI, CHIERI È il Centro Giovanile di Chieri, gestito da associazioni locali: APS RadioOhm, Multiker, Techlab, Il Timone e Patchanka. PROGETTO → Luogo di aggregazione dove convivono progetti diversi (TechLab, Skatepark, ArKA) per costruire un nuovo “welfare urbano”. Uno spazio condiviso in cui i bisogni dei singoli sono soddisfatti in modo collettivo, in cui viene dunque sollecitata la partecipazione e la relazione, dove è importante la dimensione del “fare insieme”. ATTIVITÀ → Cittadinanza attiva, integrazione, rigenerazione urbana, creatività analogico/digitale, educazione ambientale, sviluppo di competenze artistiche, creative, comunicative, organizzative e gestionali FOCUS → TechLab, uno dei primi dieci makerspace d'Italia. Nasce con i Fondi pubblici del "Piano Locale Giovani", gestito dall'Associazione APS Tech Lab. In seguito il progetto si trasforma, ampliando la rete di collaborazioni e la proposta. OBIETTIVO → Promuovere l’intraprendenza e la creatività locale mettendo a disposizione competenze, strumenti e spazi, progettare prodotti e servizi attraverso la partecipazione. ATTIVITÀ → Workshop di autocostruzioni, stampa 3D, laser press, cinema all'aperto, streetwear.
ANNO 2017 TIPOLOGIA DI SPAZIO Artistico, makerspace, autocostruzioni GESTIONE Associazioni locali e Amministrazione
141
SPAZI GIOVANI Live perfomance nella sala musicale al piano terra dell'edificio. Il locale ospita annualmente artisti da tutta Italia, offrendo un programma piuttosto variegato
Banchetto espositivo di vestiti vintage e oggetti handmade durante i giorni del Festival Prima Era Fest
EL BARRIO, FALCHERA PROGETTO → El Barrio, Centro per il Protagonismo Giovanile della Rete TO&TU della Città di Torino, nasce a Torino nel 2002. Situato ai confini dello storico quartiere di Falchera, è rigorosamente a conduzione giovanile (sotto i 35 anni). Dialogando con i Comitati per lo Sviluppo, i gruppi giovanili e le associazioni, è una realtà viva ed attiva nel quartiere, oltre che polo fondamentale nella promozione dell’arte, della cultura e della partecipazione giovanile. È protagonista del progetto YEPP Falchera. ATTIVITÀ → Da più di 10 anni El Barrio è una location chiave nella scena musicale indipendente torinese e nazionale, ed ha ospitato diversi festival musicali (musica psichedelica, hip hop). Festival annuale Prima Era Fest, sul tema handmade ed autoproduzioni, che vuole favorire l'incontro tra i giovani, la sostenibilità ambientale creando reti tra giovani contadini ed artigiani. Parallelamente il Barrio offre durante l'anno corsi di fotografia e video con professionisti del settore, Cineforum, corsi di recitazione e ballo e anche attività nel giardino esterno.
ANNO 2002 TIPOLOGIA DI SPAZIO musica, handmande e artigianato, video, danza GESTIONE Giovani sotto i 35 anni
We Play the Music We Love, uno dei festival musicali ricorrenti dello spazio.
Il Bunker Big Market, appuntamento annuale tra abiti, accessori, autoproduzioni, musica, food e laboratori per bambini.
BUNKER, TORINO È un progetto nato nel 2012, in uno spazio situato in prossimità dello Scalo Ferroviario Vanchiglia, dismesso dagli anni Ottanta e oggetto di una grande trasformazione urbana. Le attività che il Bunker propone vogliono essere uno stimolo alla città per la ri-progettazione dell’intera area, partendo da esperienze condivise e nate dal basso verso i temi della cultura, della musica, dell’arte, dello sport e della natura ATTIVITÀ → culturali, di diversa natura: orti, manifestazioni musicali, attività sportive e la presenza diffusa di opere artistiche caratterizzano il progetto nel suo percorso di crescita, finalizzato a dare una risposta provocatoria all’immobilismo delle aree in attesa di trasformazione e soprattutto a prefigurare delle possibili attività innovative in grado di caratterizzare l’area urbana. Luogo di riferimento giovanile per il fitto programma di musica elettronica e clubbing, è apprezzato nel quartiere anche per le attività sportive, l'orto urbano, il progetto Urbees (corso di apicoltura) e i campi sportivi. FOCUS → Bunker Big Market, per gli amanti del vintage e dell'hand made, delle autoproduzioni.
ANNO 2012 TIPOLOGIA DI SPAZIO Festival musicali e concerti, artigianato e vintage, sport GESTIONE Associazione Variante Bunker
143
SPAZI GIOVANI
SAN MAURO InformaGiovani San Mauro. Luogo per la partecipazione della comunità locale che promuove lo sviluppo delle potenzialità e delle abilità individuali e la consapevolezza sociale. FOCUS → Punto di riferimento nel panorama artistico e musicale locale, soprattutto per quanto riguarda la scena hip hop. Il centro negli ultimi anni è diventato un centro di richiamo anche da fuori, organizzando spesso serate dove i ragazzi hanno la possibilità di esibirsi. ATTIVITÀ → Eventi musicali, corsi di comunicazione e video.
TIPOLOGIA DI SPAZIO Musica, cittadinanza GESTIONE Giovani under 35 anni Eventi musicali di Jam Rap ed improvvisazione
SAN MAURIZIO CANAVESE SMS - San Maurizio Saturdays. Il progetto intende promuovere l’aggregazione giovanile e a creare una rete sociale di riferimento e supporto per i giovani. Progetto rivolto ai giovani delle scuole medie di San Maurizio Canavese, creato dall'associazione AreaG Volontari Onlus Piemonte con il supporto del Comune. ATTIVITÀ → Workshop di creatività per i giovani, laboratorio di street art tenuto dai Truly Design. In foto: laboratorio per bambini di maschere stampate in 3D.
TIPOLOGIA DI SPAZIO Laboratori creativi GESTIONE Associazione no-profit Laboratorio di maschere di carta. SMS, Facebook.
SCENARIO
144
Posizionamento del progetto → HIGHLIGHTS
Una nicchia è costituita da persone che, pur potendo avere pochi tratti di omogeneità sono legate da un interesse specifico nei confronto del prodotto.
SEZIONE →
02.3.1 MAPPA DI POSIZIONAMENTO
Il posizionamento riguarda la capacità di differenziazione di un’organizzazione o di un prodotto in un sistema competitivo. Compito del marketing è quello di comunicare e far percepire al pubblico le caratteristiche che rendono unico e distintivo il progetto o il prodotto e che gli conferiscono una precisa identità. Per le organizzazioni culturali diventa molto importante attuare un'efficacie strategia di posizionamento, che dovrà essere modulata per ciascun target individuato a partire dal seguente processo (Bollo, 2005): → Analisi delle caratteristiche e dei fattori distintivi del proprio sistema di offerta; → Confronto tra i fattori individuati e quelli che maggiormente soddisfano i benefici cercati dai target; → Individuazione dei fattori di collocamento e del sistema di comunicazione più appropriato; Molto spesso nell’ambito delle organizzazioni culturali che si rivolgono a pubblici particolari e numericamente non molto rilevanti può essere vincente applicare strategie di marketing di nicchia. Sulla base della proposta culturale locale e degli spazi giovanili presenti nei dintorni verrà presentato il modello di posizionamento del progetto Dega Urban Lab.
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Mancanze offerta locale
LUOGHI DI CONFRONTO E DIALOGO dove affrontare tematiche attuali, culturali, di impegno civico e sociale ma senza un'eccessiva formalità
SCENARIO
SPAZI PER GLI ARTISTI LOCALI, dove farsi conoscere ed esporre. Un luogo dove far conoscere la creatività e la cultura svincolate dal pregiudizio di "materie scolastiche"
OCCASIONI PER SVILUPPARE CAPACITÀ ARTISTICHE, avere a disposizione mezzi e strumenti per sperimentare
EVENTI CHE PORTINO NOVITÀ. Educative, per un pubblico intimidito dalla parola cultura; attività di svago ma con contenuto culturale aggiornato al panorama attuale
← SEZIONE
EVENTI CHE CONNETTANO LA PERIFERIA con Torino e città limitrofe. Migliorare la comunicazione degli eventi
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varietà contenuti Dega Urban Lab San Mauro DIBATTITO
SMS
El Barrio
Bunker
ARTE
TechLab
MAKERS
MUSICA
SPORT
DI NICCHIA
DIFFERENZIATO
AMPIO
Target
Dopo aver individuato le mancanze a livello locale, in base ai bisogni del cittadino più giovane, si ipotizzerà un collocamento del progetto rispetto alle principali attività che caratterizzano i centri giovanili presentati nelle pagine precedenti. Le due variabili considerate nel posizionamento sono: l'ampiezza del target (sull'asse delle ascisse) dove è definita la dimensione dell'utenza a cui rivolgere le attività (se indirizzate ai giovani oppure ad un target più ampio); la varietà culturale (sull'asse delle ordinate), dove viene considerata l'eterogeneità delle proposte culturali.
147
In questo contesto di riferimento si inserisce il progetto Dega Urban Lab che, se da un lato vuole seguire “l’onda” delle spinte virtuose degli ultimi anni avvenute a Settimo Torinese (Cap 02.1.2, p 216), dall’altro intende presentarsi con una proposta culturale innovativa ed insolita per il territorio. Infatti, nonostante il miglioramento dell’offerta locale negli ultimi vent’anni, sono ancora presenti gli strascichi di quella “emarginazione culturale” che separa i piccoli centri dalle grandi città. Ecco quindi che la maggior parte dei giovani cittadini non è stimolata ad un accrescimento culturale e spesso nemmeno lo cerca, mentre chi non è soddisfatto dell’offerta locale, si sposta nella più fertile Torino. Nello specifico il progetto vuole inserirsi in riferimento a due problematiche evidenti della partecipazione giovanile e del panorama culturale e sociale della città:
L’individualismo e l’immobilismo della maggior parte della popolazione giovanile settimese: spesso anche come diretta conseguenza della mancanza di una proposta culturale “fresca”, le nuove generazioni sono sempre più alienate dal contesto in cui vivono.
La mancanza di un’offerta di qualità e aggiornata ai recenti sviluppi del panorama dell’arte e dei linguaggi visivi, soprattutto per il cittadino più giovane che invece aspira ad un’offerta in linea coi trend culturali e gli scenari del circuito globale dell’arte, della cultura e dello spettacolo.
LABORATORIO URBANO GIOVANILE
02.4.1 PRIMI PASSI VERSO IL DEGA URBAN LAB
SCENARIO
150
SEZIONE →
uno spazio abbandonato, due associazioni Agli inizi del 2018 il Comune di Settimo Torinese decide di dare in comodato d'uso il locale abbandonato all'interno del Parco De Gasperi, una delle più grandi e frequentate aree verdi cittadine. L'idea è quella di riqualificare uno spazio ormai privo di identità, vittima di frequenti fenomeni di vandalismo ed incuria, restituendolo alla collettività come bene urbano. Il 13 Dicembre 2017 il Tavolo Giovani, associazione giovanile locale attiva da qualche anno sul territorio, incontra un gruppo di ragazzi tra i 15 e i 30 anni. Di qui inizia la collaborazione con un'altra associazione di artisti e progettisti settimesi, gli Space Tortilla.
151
INSIGHT
SCENARIO
La visione della cultura come leva di riqualificazione urbana è un'importante svolta nella sua concezione. Questa prende diverse forme tra cui l’adozione di strategie di disseminazione di attività culturali nel tessuto urbano, l’apertura di nuovi poli culturali, che promuovono dinamiche di riuso di spazi e di edifici abbandonati. Nei progetti europei si parla di approccio integrato tra riqualificazione dello spazio e attenzione alle problematiche sociali e culturali. L'intervento più idoneo, non sarà quindi solo di natura economica o progettuale, ma più organico e strutturato. Lo scopo è quello di individuare strategie sempre più proiettate alle attività di carattere sociale e culturale, favorendo le figure che in qualche modo possono rientrarvi, tra cui organizzazioni di volontariato ed enti no profit.
←← La Voce, WWW. GIORNALELAVOCE. IT, 2 Gennaio 2018
Gli enti no profit rientrano nel Terzo Settore e connettono l’assenza di profitto con un intento altruista, rivolgendosi ad attività socialmente utili in diversi settori come quello culturale, di indagine, di studio, assistenziale, medico, ambientale. Possono essere strutturati in diverse forme giuridiche quali fondazioni, comitati, organizzazioni di volontariato e non governative, associazioni di promozione sociale riconosciute e non riconosciute. ← SEZIONE
Alessio Ferreri (a cura di), Colorful Distric Project, Tesi di Laurea Triennale in Design e Comunicazione Visiva, 2018
150
02.4.1 PRIMI PASSI VERSO IL DEGA URBAN LAB INSIGHT
SCENARIO
Una commons-centric società, dove esistono movimenti sociali a favore della gestione di beni comuni, per realizzare un programma nella quale la trasformazione venga descritta anche in termini politici (Bauwens, Restakiss, 2014). La cultura è la fonte di fiducia e cooperazione e facilita le relazioni economiche, di conseguenza il capitale sociale è omogeneo tra individui appartenenti alla medesima cultura (società).
SEZIONE →
uno spazio abbandonato, due associazioni
Le comunità rivestono un compito fondamentale nella costruzione delle identità urbane, in particolare per le piccole e medie città. Gli studiosi stanno esplorando ed approfondendo la gestione e la governance degli spazi urbani condivisi. Numerosi sono gli esempi di città, italiane e straniere, che stanno ridefinendo le periferie come luoghi di innovazione e sperimentazione da parte di comunità di cittadini. Progetti che dimostrano come sia possibile rigenerare significativi luoghi pubblici di quartieri periferici, per restituire (nuove) identità per contrastare il degrado. Gli spazi dimessi e inutilizzati rappresentino elementi in grado di stimolare attenzioni, desideri e progettualità per iniziative, proposte, azioni, piani di riutilizzo sociale.
A. Bollo (a cura di), Cinquanta sfumature di pubblico e la sfida dell'audience development, OP.CIT p 163 -177
DEMATTEIS, MAGNAGHI 2008
L’attuale società ha favorito iniziative commons-based: l’azione degli individui che non rinunciano ad agire nello spazio e a porsi in relazione con gli altri, con l’affermazione e generazione di forme di sviluppo locale.
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←← La Voce, WWW. GIORNALELAVOCE. IT, 2 Gennaio 2018
SCENARIO
«Erano presenti una trentina di giovani: musicisti, ballerini, artisti, universitari, ragazze e ragazzi. Lo spirito esprimeva voglia di trovare un posto per le proprie passioni. Il De Gasperi, i giovani, l’amministrazione e il loro futuro, quattro lati di un quadrato che riusciranno a stimolare e a creare una partecipazione alla vita sociale settimese dal basso»
← SEZIONE
Foto di finre riunione presso la Biblioteca Archimede, con Tavolo Giovani, gennaio 2018, Biblioteca Archimede, su La Voce, Settimo Torinese
02.4.2 PARCO DE GASPERI
SEZIONE →
SCENARIO
152
Il locale del Dega Urban Lab si trova all'interno di uno dei più grandi parchi di Settimo Torinese, il Parco Alcide De Gasperi, situato al confine tra la città e San Mauro Torinese, verso l'area industriale di Pescarito di Torino. È anche il punto di passaggio nel percorso di VenTo e della Tangenziale Verde che collega più parchi e aree verdi.
153
SCENARIO
AREA PARCO ← SEZIONE
AREA DI SETTIMO TORINESE
154
2008
SEZIONE →
SCENARIO
2012 2018
Nel 2008 il locale apre come bar del parco, ma chiude presto a causa di ripetuti fenomeni di vandalismo, alcuni piuttosto violenti. Il locale qualche anno dopo viene definitivamente abbandonato e diventa magazzino del Comune
per le feste di partito e gli eventi che si svolgono occasionalmente nel parco. Recentemente viene usato come locale spogliatoio per il pattinaggio. Nel 2018 iniziano ufficialmente i lavori di rimessa a norma del locale per l'apertura del Dega Urban Lab.
155
SCENARIO
← SEZIONE
156
02.4.3 UTENTI DEL PARCO
“Posso portare mio figlio il pomeriggio?”
SCENARIO
FAMIGLIE
COSA QUANDO INTERAZIONE
→ Tempo libero, relax → Pomeriggi, weekend → Distanza, se non per chiedere informazioni
COSA QUANDO INTERAZIONE
→ Svago, passeggiate → Tutti i giorni → Curiosità, richiesta informazioni
“Posso usare il bagno?”
ANZIANI
“Organizzate corsi di yoga nel parco?”
SPORTIVO
COSA QUANDO INTERAZIONE
→ Allenameno, uso attrezzi → Quotidianamente → Richiesta informazioni
COSA QUANDO INTERAZIONE
→ Tempo libero, gioco → Pomeriggi e sere → Indifferenza
“Occhio! Le vetrate!”
RAGAZZI
SEZIONE →
“Ma qui non c'era un bar?!”
SALTUARI
COSA QUANDO INTERAZIONE
→ Solo per eventi, attività nel parco → Raramente → Utilizzo dei locali interni
157
SCENARIO
← SEZIONE
STRATEGIE DI COINVOLGIMENTO DEL PUBBLICO
SCENARIO
160
→ INSIGHT
SEZIONE →
Gli obiettivi dell’AD e del marketing, sono facilmente fraintendibili. Il primo mira principalmente all’ampliamento delle tipologie di pubblico, il secondo invece punta all’aumento quantitativo del pubblico.
02.5.1 AUDIENCE DEVELOPMENT
L'Audience Development (AD) viene considerato come un approccio sistemico al tema dei pubblici, della sostenibilità sociale ed economica e della capacità di generare innovazione. Non può esserci AD senza un’adeguata e preliminare analisi e comprensione dei fenomeni sociali, culturali ed economici che possono influenzare gli impatti delle organizzazioni e dei progetti culturali in termini di risultati quantitativi e qualitativi di pubblico. Motivazioni, aspettative, comportamenti di fruizione, determinanti del processo decisionale, fattori costitutivi l’esperienza, barriere all’accesso e ostacoli alla partecipazione sono aspetti fondamentali per impostare qualsiasi strategie di avvicinamento, coinvolgimento, fidelizzazione del pubblico. Alla base della strategia per lo sviluppo dell'AD c'è la cosiddetta "matrice 3x2" spiegata nel seguente schema. Le organizzazioni culturali devono tenere in conto di tre obiettivi nella definizione delle loro strategie di AD: → AMPLIAMENTO DEL PUBBLICO Riguarda l’insieme delle azioni volte a massimizzare il numero di persone, con profili simili, che già partecipano e che rappresentano il pubblico attuale di un determinato prodotto. Le attività di ampliamento vengono ideate e gestite principalmente nell’ambito delle attività di marketing. → DIVERSIFICAZIONE DEL PUBBLICO Consiste nella possibilità di attrarre profili diversi di utenza, rivolgendosi a pubblici potenziali che per vari motivi non sono ancora entrati in relazione con l’organizzazione e i suoi prodotti ("pubblici difficili"). In questo modo si lavora per abbattere le diverse barriere di natura fisica, psicologica, sociale, economica e culturale che allontanano le persone dalla partecipazione. Le attività di questa tipologia rientrano in quelle con funzioni educative.
161
AMPLIAMENTO
DIVERSIFICAZIONE
INCREMENTO RELAZIONE
REACH
Comunicazione Pricing, Advertising, Costumer Relationship Management, Flessibilità di orari, Strategia digitale
Guerrilla marketing, Segmentazione, Marketing inusuale Nuovi formati dell'offerta, Diversificazione orari, Outreach, Peer-to-peer comunication
-
ENGAGE
Matrice 3x2, Obiettivi e fasi dell'AD
Marketing relazionale Co-creation, Co-curation, Active spectatorship, Contest e premi, Legame con il main event Pubblicazione costante di foto "dietro le quinte" e gestione del post evento (photobooth sui canali social)
Esperienzialità, Mediazione, Contest, Multisensorialità, Attività educative, Outreach, Strategia digitale
Membership, Volontariato, Coinvolgimento attivo, Crowdfunding, Ambasciatori
→ MIGLIORAMENTO DELLA RELAZIONE Comprende quelle attività, servizi e soluzioni utili a creare migliori condizioni di esperienza per i pubblici coinvolti proponendo modalità di fruizione congruenti con le esigenze dei diversi pubblici. Obiettivo del miglioramento della relazione non riguarda solo il marketing, ma dovrebbe essere perseguito attraverso un’attitudine istituzionale più generale che comprende la visione apicale, la direzione scientifica, la gestione del progetto per arrivare agli aspetti della comunicazione, della didattica e del fundraising.
A. Bollo, Cinquanta sfumature di pubblico e la sfida dell'audience development, in F. De Biase (a cura di), OP. CIT, pp 163-177 IBIDEM
MARK WALKER
Lo studio di strategie utili per l'ampliamento dei pubblici, in un contesto di difficile raggiungimento e fidelizzazione. «L’Audience Engagement è la strategia programmata per trasformare i partecipanti a un evento da uno stato passivo a uno attivo, al fine di soddisfare gli obiettivi e le esigenze sia degli organizzatori, sia dei partecipanti». Il coinvolgimento del pubblico spesso è dapprima emozionale e poi cognitivo. Agli obiettivi seguono le due fasi che identificano il rapporto tra l’organizzazione ed il pubblico.
163
→ PRIMA FASE: REACH
SCENARIO
Fase iniziale del processo strategico, consiste in un insieme di azioni volte a intercettare, raggiungere, far conoscere, convincere, avvicinare e attrarre i pubblici attuali e quelli potenziali. Si tratta di strategie di natura comunicativa, ma che possono riguardare anche la progettazione di iniziative e la sperimentazione di approcci inusuali. Progettare adeguatamente il reach, nella prospettiva dell’AD, vuol dire ragionare su come allineare coerentemente il “cosa”, il “come” e il “chi” dei molteplici processi comunicativi che si intendono avviare. Il reach non è solo comunicazione, ma anche il design delle proposte e la diversificazione dei formati dell’offerta culturale. La fase del reach infatti può essere utilizzata sia per ampliare che per diversificare i pubblici. Dal punto di vista del marketing i social network permettono alle organizzazioni culturali di diversificare e “alleggerire” la comunicazione tradizionale perchè più spontanei e diretti. Questo aumenta l'efficacia nell'interfacciarsi con pubblici nuovi: non solo i giovani (i cosiddetti “nativi digitali”), ma anche audience più trasversali, meno coinvolte nella vita delle istituzioni culturali.
Interessanti anche le iniziative volte a portare l’offerta culturale al di fuori dei muri canonici, favorendo l’incontro (o anche lo scontro) con pubblici distanti e lontani, come le Biblioteche "mobili" che arrivano nelle periferie. ← SEZIONE
A. Bollo, Cinquanta sfumature di pubblico e la sfida dell'audience development, in F. De Biase (a cura di), OP. CIT, pp 163-177
REACH → LA CALL
FIG 1 Uno dei poster affissi nelle strade di Bologna che lancia la Call per il CHEAP Festival FIG 2 Uno dei poster del Festival, selezionato e stampato
CALL FOR ARTIST - CHEAP FESTIVAL CHEAP lancia nel 2019 la sua settima CALL for ARTIST. I lavori raccolti in formato digitale sono stati stampati e installati sulle bacheche del circuito CHEAP On Board nel centro di Bologna. CHEAP street poster art, il progetto di arte pubblica fondato 7 anni fa proprio a Bologna; la call è sempre stata per loro un elemento centrale: consente ibridazione dei linguaggi, abbatte le frontiere geografiche, costruisce un discorso collettivo, indaga tematiche attuali a partire dal basso, tenta di ricomporre i singoli discorsi in una narrazione collettiva. “SABOTATE con grazia”: nel gennaio 2019, questo invito si poteva leggere su un poster nelle strade del centro di Bologna. Poco dopo è arrivato anche “DISOBBEDITE con generosità”, seguito da “DEMISTIFICATE con stile”. Dai poster cartacei e fisicamente installati in strada ai social è stato un attimo: il messaggio è diventato virale. "Quella che vi chiediamo è una reazione dal basso: ribaltate, manipolate, stravolgete e sovvertite i codici,praticate il cortocircuito. Dirottateci. Sabotate. E fatelo con un poster".
ANNO 2019 TARGET Street artist, grafici, fotografi, illustratrori e visual artist STRATEGIA Coinvolgimento e partecipazione, campagna online/offline
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Tagwords, i manifesti invitano ad una ricerca per immagini su Google tramite keywords
TAGWORDS, SEARCH FOR IT - BUDWEISER Campagna realizzata dall’agenzia Africa per Budweiser che integra sapientemente i supporti cartacei con il digitale. Budweiser, famosa marca di birre, ha un posto indiscutibile nella storia della musica e il marchio ha le immagini per dimostrarlo. L'azienda ha voluto puntare su questa caratteristica nella nuova campagna nella quale Budweiser ha legato il suo posto in molti momenti legati alla musica negli ultimi decenni incoraggiando i consumatori a cercare immagini di questi momenti iconici su Google. Invece di usare codici QR o altre tecnologie, il marchio di birra spera che un semplice invito all'azione spingerà i consumatori a cercare immagini in cui Budweiser appare insieme ad alcuni dei più grandi nomi della musica. Da qui il nome "Tagwords". “We can’t show you the proofs. But we can tell you where to find them.” / "Non possiamo mostrarti le prove. Ma possiamo dirti dove trovarli."
ANNO 2018 TARGET Pubblico ampio / società STRATEGIA Brand strategy e Brand Awareness
OUTREACH
Il pullman usato per il progetto in sosta in uno degli appuntamenti nel costesto periferico di Palermo, Sicilia. Importante anche l'elemento riconoscibile sul mezzo e l'identità visiva del progetto.
EDUCATIONAL HUB, MANIFESTA 21 - PALERMO PROGETTO Bus dismesso riconvertito a piattaforma didattica itinerante che avrà il compito, durante i mesi della biennale Manifesta 21, a Palermo, di coinvolgere le comunità delle periferie in attività culturali. Education Hub è stato realizzato in collaborazione con l’Università e l’Accademia di Belle Arti di Palermo e la società per il trasporto pubblico AMAT. Education Hub è una piattaforma itinerante il cui obiettivo primario è quello di coinvolgere in modo diretto nei progetti di Manifesta le comunità dei diversi quartieri di Palermo. Il progetto avrà luogo in un vecchio bus dismesso. OBIETTIVO Si facilita l’incontro e il dialogo con le periferie della città anche attraverso un fitto programma di interventi site-specific, performance, laboratori, incontri, proiezioni, visite guidate alla città, progetti educativi digitali e molto altro ancora.
ANNO 2018 TARGET Pubblico ampio, cittadini STRATEGIA Coinvolgere il pubblico direttamente nelle periferia in attività di outreach
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SCENARIO
Alcune foto dal sito di Tothemtour.com, momenti di stampa con il pubblico e di composizione delle matrici di linoleum per costruire il tothem
ANNO 2016
TOTHEM TOUR
Pubblico dei non addetti ai lavori STRATEGIA Coinvolgere il pubblico direttamente in piazza sperimentando la tecnica lineografica di stampa
� SEZIONE
PROGETTO Sviluppato da due studenti - Eugenio Bertozzi e Francesco Fidani - di Urbino per il laboratorio di stampa all'ISIA. OBIETTIVO Portare la tecnica di stampa fuori le mura del laboratorio, attraverso delle performance che rendono il pubblico partecipe di sperimentare il processo direttamente nelle piazze della cittĂ .
TARGET
168
→ SECONDA FASE: ENGAGE Conseguente al reach, ha l'obiettivo prevede un contesto significativo di partecipazione e di esperienza che consenta di ottenere risultati in termini di soddisfazione, di autorealizzazione, di coinvolgimento. Si tratta, quindi, di una fase costituita da azioni eterogenee che possono comprendere: → Attività di mediazione dei contenuti culturali;
SCENARIO
→ Coinvolgimento con laboratori, workshop, attività educative, approcci interculturali; → Partecipazione del pubblico nella progettazione di attività culturali e nella creazione di contenuti (cocuration, co creation, active spectatorship); → Utilizzo del pubblico nel miglioramento e nell’ampliamento delle attività di comunicazione (peer to peer comunication, ambasciatori e testimonial); → Volontariato e forme attive di cittadinanza culturali; → Comunità virtuali attraverso media digitali stimolata tramite comportamenti di condivisione (ad esempio i social tagging); → Concorsi, votazioni, premi che stimolino modalità più intense di relazione con l’istituzione; → Coinvolgimento attraverso esperienze immersive, multisensoriali.
SEZIONE →
I tre obiettivi di fondo dell’AD – ampliamento, diversificazione e miglioramento della relazione – possono venire perseguiti attraverso un utilizzo combinato, e possibilmente armonico e coerente di entrambe le fasi del reach e dell’engage con strumenti e strategie di marketing, comunicazione e progettazione diversificate.
ENGAGE
Workshop partecipato con lo studio Orizzontale. Veduta sul parco pubblico di Florinas, in Sardegna, 2015
VILLA FIGULINAS, SARDEGNA - ORIZZONTALE Dalle idee di un gruppo di giovani nasce il progetto artistico per la rivitalizzazione del parco pubblico sulla sommità del monte che sovrasta Florinas, vicino a Sassari, primo Comune ad aderire all’azione Nuovi Committenti Sardegna. OBIETTIVO → Il gruppo, costituito in maniera informale e spontanea, nasce dall’esigenza di restituire un’area sottoutilizzata del paese a tutti i cittadini e creare un nuovo spazio per attività sociali, culturali e ricreative ideate da e per le nuove generazioni. METODO → Con il collettivo di architetti Orizzontale il gruppo ha immaginato forme e future funzioni per l’area durante un ciclo di laboratori avviati nell’autunno 2015. Il progetto di Orizzontale, dal titolo Villa Figulinas mira alla creazione di nuovi significati per l’area, costruiti a partire dal rapporto con i committenti, ai quali è stato proposto di diventare i nuovi custodi del parco: un percorso di costruzione, materiale e immateriale, concepito come atto di fondazione di una comunità e di un organismo capace di radicarsi e di costruire un luogo in cui essi possano riconoscere.
ANNO 2015 TARGET Gruppo di volontari tra i ragazzi del collettivo Orizzontale e i cittadini STRATEGIA Rivitalizzazione di uno spazio pubblico dal basso, coinvolgendo direttamente i cittadini nell'azione
In questa sezione verrà spiegata ed analizzata la strategia operativa per la realizzazione del progetto, in seguito alla ricerca di scenario, alla segmentazione e allo definizione del target. Verranno presentate le attività svolte in ogni fase strategica, progettate in
seguito alla definizione degli obiettivi e dei requisiti del progetto. Infine si presenterà una possibile linea strategica di collaborazioni tra più attori e realtà per la realizzazione di attività culturali mirate al coinvolgimento dei cittadini in processi di trasformazioni urbane.
Sezione 03 → Progetto
spazio aperto e flessibile
MANIFESTO CULTURALE
03.1.1 MISSION
SEZIONE →
PROGETTO
172
Nella seguente sezione vengono descritti gli intenti del progetto attraverso la presentazione del manifesto dello spazio, che comprende la mission, degli obiettivi generali e degli obiettivi specifici. I requisiti sono la base di partenza per lo sviluppo di una strategia efficace che punta al raggiungimento dei risultati attesi per il progetto.
DEGA URBAN LAB è un progetto culturale che si concretizza in uno spazio aperto ed informale, il primo laboratorio urbano della città. Attraverso una sempre più ampia offerta di eventi e attività multidisciplinari rivolte ai più giovani si vuole diffondere la creatività e la cultura, intese come catalizzatori di processi partecipativi ed esperienziali che favoriscano sinergie a livello territoriale e creino impatto sociale ed economico.
IL PROGETTO SI PONE COME UN ESPERIMENTO SOCIALE
IL CITTADINO
PROTAGONISTA
PIÙ GRANDE
E PER LA SUA BUONA RIUSCITA
175
PROGETTO
La sfida consiste nel dare nuovo valore alla cultura in un contesto dove questa è solitamente data per scontata, legata a luoghi comuni e vincolata ai soliti centri istituzionali: la biblioteca, la scuola, l'ecomuseo. Il progetto si pone come un esperimento sociale: il pubblico a cui si rivolge, il cittadino più giovane, è il vero protagonista ma anche l'ostacolo più grande. L’obiettivo è quello di avvicinare alla cultura, alla creatività e alla cura del bene comune non solo il giovane che non ne ha interesse, ma anche quello che ricerca questi valori in altri luoghi, dando per scontato che a Settimo Torinese non ci possa essere un’offerta del genere. Per raggiungere questi obiettivi si intende offrire un programma culturale ampio e diversificato, che esuli dai circuiti tradizionali e coinvolga attivamente i giovani tramite eventi, attività e laboratori di ampio accesso, rivolti ad un pubblico di "non addetti". Il progetto vuole in questo modo favorire la sperimentazione di tecniche e linguaggi artistici, fornendo spazi e strumenti per dare forma a idee e proponendo in simultanea occasioni di riflessione su temi di attualità culturale e sociale. Tutto questo si concretizza a partire da uno spazio che, in quanto abitato e vissuto, può diventare un punto di riferimento dove tessere relazioni, condividere esperienze e apprendere competenze pratiche in un ambiente friendly. La presenza di capitale sociale, ma soprattutto di fiducia, sono quindi risorse immateriali “necessarie a superare la prospettiva individuale e a “fare sistema”, per produrre conseguenze (economiche, ma anche di identità e di coesione sociale) che coinvolgano l’intera collettività e abbiano così maggiori probabilità di radicarsi sul territorio.”
← SEZIONE
Davide Porporato (a cura di), OP. CIT
176
03.1.2 OBIETTIVI
PROGETTO
GIOVANE
SEZIONE →
TERRITORIO
177
SPAZIO APERTO → sentirsi parte di un luogo Spazio aperto alla creatività e al confronto che vuole offrire ai giovani il giusto contesto per crescere e riflettere. Un luogo in cui si possano apprendere competenze pratiche, dove giovani artisti possano esporre i loro elaborati. Un punto di riferimento, un luogo confortevole e accogliente che venga vissuto e abitato quotidianamente dai giovani.
GIOVANE → da city user a cives
NETWORK → oltre i confini cittadini
PROGETTO
Coinvolgere attivamente i giovani in attività laboratoriali e di sperimentazione, fornendo loro strumenti per acquisire competenze pratiche ma anche occasioni di riflessione sul contesto socio, politico e culturale in cui vivono. L’intento è quello di contrastare l’individualismo odierno e l’attitudine passiva ed alienata del vivere la città.
Incentivare una rete di relazioni con realtà esterne (associazioni, laboratori artistici, professionisti, spazi e realtà istituzionali, imprese e scuole) innescando sinergie che generino un impatto sociale ed economico. Adottare un modello di lavoro partecipativo, che preveda una co-progettazione di contenuti artistici e culturali con attori che condividono simili obiettivi.
TERRITORIO → la rivalsa della periferia Valorizzare il territorio e le sue potenzialità artistico-culturali accrescendone la visibilità e superando l’emarginazione di Settimo come periferia. Sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto della città e del bene comune coinvolgendo direttamente i giovani, la comunità e realtà locali in attività di riqualificazione e rigenerazione urbana.
INTEGRAZIONE → favorire momenti d'incontro ← SEZIONE
Comunicare un messaggio di integrazione ed incentivare l’abbattimento delle barriere, favorendo la multiculturalità tramite attività che portino ad un incontro tra il target e soggetti emarginati (disabili, minori in situazioni familiari problematiche, cittadini stranieri ed immigrati...), coinvolgendo gli enti territoriali impegnati in questi settori sociali.
178
OBIETTIVI SPECIFICI
ABITARE UNO SPAZIO
PROGETTO
Affrontare il problema del vandalismo a cui è soggetto lo spazio, visto come luogo inabitato e non familiare, coinvolgendo i giovani attivamente nella riqualificazione estetica e funzionale dello spazio: autoproduzione di arredi e mobili che utilizzino materiali di recupero; coinvolgimento delle comunità artistiche locali nelle decorazioni interne ed esterne tramite street art, collaborazioni con associazioni e realtà sociali che si occupano di integrazione.
COINVOLGIMENTO DEL PUBBLICO L’offerta delle attività organizzate nello spazio permette ai visitatori di apprendere tecniche artistiche spesso poco conosciute e di avvicinarsi alla filosofia del fare, sperimentando in prima persona in maniera attiva. Si intendono progettare attività con un climax di coinvolgimento crescente:
SEZIONE →
Diventare SOCIO ATTIVO dello spazio, proponendo nuovi ambiti e attività, in un’ottica di scambio alla pari (PEER TO PEER).
Volontà di APPROFONDIRE determinate conoscenze, partecipando attivamente a laboratori più strutturati e a pagamento;
CONOSCERE attraverso workshop gratuiti che incuriosiscono il pubblico
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CAMBIO DI PROSPETTIVE Portare la cultura vicino ai giovani in un luogo che possa offrire anche divertimento e che ben si colloca, quindi, all’interno di un parco. Coinvolgere i giovani in attività culturali fuori da contesti convenzionali è un primo passo per favorire un cambio di opinione e superare il pregiudizio che associa la cultura a qualcosa di scolastico e noioso.
Progettare un palinsesto di attività con cadenza regolare, ma diversificate e multidisciplinari, che permettano al pubblico di familiarizzare con il luogo e di renderlo parte della loro quotidianità, partecipando ad appuntamenti settimanali e mensili costanti. Incentivare l’elaborazione soggettiva sul tema grazie alla produzione da parte del visitatore di elaborati fisici che può tenere con sé, come ricordo dell’esperienza. Fondamentale il ruolo della comunicazione delle attività e dell’identità del luogo stesso, che dovrà avere un linguaggio versatile, fresco e non convenzionale, per attirare i giovani e differenziarsi dalle realtà locali.
PROGETTO
ATTRATTIVITÀ E FIDELIZZAZIONE
← SEZIONE
180
03.1.3 REQUISITI Meglio friendraising che fund-raising!
PROGETTO
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
Il progetto nasce dall’impegno di due associazioni culturali non profit, che intendono avviare dinamiche positive per il quartiere e la cittadinanza. Alla base del progetto ci sono valori quali l’autoproduzione e la volontà di raggiungere l’auto-sostentamento economico, grazie alle sponsorizzazioni da parte di aziende del territorio, ai contributi professionali inkind, ai ricavi provenienti dalle attività stesse, al tesseramento degli utenti e alla partecipazione a bandi culturali under35. Un altro aspetto fondamentale è quello del friend-raising, in quanto il tessere e mantenere forti legami con altre associazioni o singoli individui può assicurare l’entrata di risorse economiche.
SEZIONE →
Scambio di saperi e apertura a nuovi percorsi
181 Distinguiamoci dai doposcuola!
PROPOSTA CULTURALE DI QUALITÀ
PROGETTO
Progettare contenuti secondo un approccio metodologico che, tramite un’analisi del contesto, consenta di colmare la scarsa offerta culturale giovanile del territorio. L’intento è proporre occasioni di riflessione su tematiche sociali attraverso l’utilizzo di tecniche artistiche e linguaggi visivi per sensibilizzare il target e avvicinarlo ad ambiti a lui estranei. Progettare esperienze formative ed educative, analizzare i risultati delle attività (monitorando e stabilendo degli indicatori predefiniti) sono strumenti determinanti per garantire la qualità dell’offerta.
MULTIDISCIPLINARIETÀ
← SEZIONE
Per creare un ambiente il più possibile aperto e costruttivo è necessaria la condivisione di saperi ed una eterogeneità di esperienze e conoscenze in ambiti diversi da parte dei membri del team. Lo scambio e il confronto continuo con le realtà presenti sul territorio sono il punto di partenza per le iniziative proposte dal progetto.
I RISULTATI ATTESI vengono considerati come situazioni, effetti o benefici che potranno verificarsi in conseguenza dell'evento. 1. Networking con le realtà torinesi per aumentare la visibilità del progetto fuori dal contesto periferico grazie al con conseguente ampliamento del bacino d’utenza, collaborazioni e partecipazione a eventi. 2. Raggiungere anche i giovani di Torino grazie alla qualità delle proposte offerte; 3. Spronare la comunità alle buone pratiche di riuso
e riciclo di materiali. 4. La presenza di un luogo attivo e dinamico, con flussi di persone costante produce un aumento di valore economico per le realtà commerciali e i servizi del quartiere. 5. Ampliamento del bacino di utenza grazie al passaparola tra i giovani stessi. 6. Favorire l'arricchimento del singolo beneficiario, in un’ottica in cui l’individuo è strettamente legato alla comunità di cui fa parte.
03.1.4 RISULTATI ATTESI
SEZIONE →
PROGETTO
184
03.1.5 IL TEMA
185
PROGETTO
Il concetto di trasformazione è strettamente collegato al concetto di dinamica, ovvero il passaggio da uno stato iniziale ad uno stato finale desiderato. Questa variazione dello stato di equilibrio di un sistema si verifica quando il sistema inizialmente isolato e in equilibrio viene fatto scontrare con un altro con cui scambia energia. Diversamente dalla termodinamica, se si considera la periferia come un sistema isolato che raggiunge un utopico equilibrio per i suoi abitanti, con il passare del tempo - e il rinnovarsi della società, dei comportamenti, della cultura - gli abitanti più giovani potrebbero sentirsi fuori posto, inseriti in un sistema cristallizzato di strutture e modi di vivere lontani dai contesti di riferimento. Più la situazione rimane immobile, più gli individui diventano passivi, adattandosi al contesto senza uscire fuori dagli schemi, accontentandosi dell’offerta proposta dal sistema, limitando le proprie azioni. La creazione di un polo culturale, giovanile e informale, apparentemente innocuo, vuole inserirsi nel sistema periferia e scontrarsi con le realtà più istituzionali e formali, per generare fermento e scombussolamento, rompendo le strutture cristallizzate nel tempo, tirando fuori gli individui dal baratro della passività e dell'indifferenza e portando la cultura fuori dai soliti contesti di riferimento, favorendo l'incontro - e lo scontro - tra più realtà.
← SEZIONE
IDENTITÀ DELLO SPAZIO
SEZIONE →
PROGETTO
188
03.2.1 CONCEPT E IDENTITÀ VISIVA
Un impulso. Scontro ed energia in espansione. Una sensazione, non tangibile, ma là. La tensione e il dinamismo del mutamento.
Questo concetto di trasformazione si concretizza in un cambiamento visivo di forma, aspetto, struttura o altre qualità e caratteristiche. Il Dega Urban Lab vuole essere il catalizzatore di questo cambiamento nel panorama culturale e creativo giovanile settimese. Non pretende di stravolgere radicalmente la situazione, non sarebbe possibile. Vuole però lanciare il sasso, contribuire a smuovere la condizione attuale delle cose, dando modo a tutti gli altri - giovani curiosi, creativi e non - di dare il proprio contributo nella diffusione di questo cambiamento.
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LINEE GUIDA CHIAREZZA. Comunicare un messaggio che sia semplice e di immediata comprensione, anche per chi non è del settore.
ALTO IMPATTO VISIVO. Proporre un linguaggio visivo accattivante, che usa i colori e i segni come mezzi per attirare l’attenzione anche dei più indifferenti.
PROGETTO
NOVITÀ. Carattere di innovazione che si distingue dalla proposta locale e che quindi possa generare curiosità. Linguaggio innovativo rispetto all’offerta locale.
VERSATILITÀ. Essere facilmente declinabile in base ai vari supporti e all’eterogeneità di attività ed eventi proposti.
← SEZIONE
FRESCHEZZA. Modo di comunicare fresco, diretto e non istituzionale (essendo l’utenza di riferimento soprattutto giovanile).
190
NAMING
RiconoscibilitĂ del nome, collegamento diretto con il parco De Gasperi
DEGA
Slang giovane e fresco, utilizzato spesso dai giovani, adatto ad uno spazio di aggregazione informale
Il contesto urbano della periferia Come spazio e servizio per la cittĂ
URBAN
Uso di linguaggi visivi urbani, dal murales al poster da strada, alla street photography
Laboratorio, spazio aperto e accessibile a piĂš persone per poter creare e innovare
LAB
Spazio dove sperimentare tecniche artistiche e acquisire competenze pratiche Suffisso che rimanda all'idea del saper fare, del tramandare conoscenze e conoscenze competenze artigianali
191
LINEE GUIDA DEL LOGO
RAPPRESENTATIVO Il logo deve rimandare ad un luogo fisico ed essere facilmente associabile allo spazio del Dega Urban Lab
VERSATILE Logotipo declinabile su più supporti in modo coerente ed efficace. La scelta di un font geometrico è utile a facilitare la lettura da parte di un pubblico più ampio
INTERESSANTE La forma deve incuriosire il pubblico a prima vista, catturare l’attenzione anche del più distratto
PIÙ LIVELLI DI LETTURA Il naming racchiude più significati e concetti per cercare di raggiungere diverse tipologie di pubblico
192
SEZIONE →
PROGETTO
Caratteristiche del logo
La riconoscibilità è data dal nome “Dega”: il modo con cui è chiamato il parco De Gasperi dai giovani. Si è scelto un font semplice e geometrico per facilitare la lettura dei singoli caratteri, anche se modificati. Il dinamismo infatti è reso grazie ad un gioco di allungamento e accorciamento della tipografia, che vuole
trasmettere il concetto di uno spazio flessibile e che cambia a seconda delle attività proposte. Infine, a contrasto con la geometria della tipografia, è presente un elemento morbido - la Nche caratterizza l’aspetto morfologico e architettonico dello spazio, posizionato sotto una collinetta del parco.
193
LOGOTIPO
PROGETTO
Font
DEGA URBAN LAB Work Sans Medium Nel complesso le funzionalità sono semplificate e ottimizzate per le risoluzioni dello schermo, utile per la comunicazione in prevalenza sui canali online dello spazio.
← SEZIONE
Work Sans è una famiglia di caratteri tipicamente basata sui primi grotteschi, come quelli di Stephenson Blake, Miller & Richard e Bauerschen Giesserei. Il peso Regular e gli altri nel mezzo della famiglia sono ottimizzati per l'uso del testo su schermo, ma sono anche utilizzati nel editorial design e per la stampa dei supporti.
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Unità di spaziatura per l'area di rispetto del logo
Thin Extrathin Light Regular
Medium Bold Extrablack Black
← I diversi pesi della famiglia del font Work Sans
Identità visiva L'identità visiva dello spazio è stata definita a partire da uno studio cromatico del brand di Settimo Torinese. Nell'immagine coordinata, infatti, sono stati ripresi i colori del logo comunale, il rosso ed il blu. Partendo da questa base cromatica si è deciso di rendenderla più accattivante giocando con un mix di colori accesi. Il giallo, come colore luminoso e giovanile, Il verde rimanda invece al contesto naturale nel quale è collocato lo spazio, una sua peculiarità . Questo permette al Dega di inserirsi bene nel contesto locale, giocando sulla riconoscibilità dei colori e del luogo.
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Contrasti
BUIO LUCE
Le due facce dello spazio, luminosa di giorno, buia durante la notte. Individuano le attività divise per target e pubblici: → famiglie, associazioni del territorio, scuole, istituzioni di giorno; → il fermento giovanile che trova il suo luogo negli eventi serali, dove la componente culturale si aggiunge al divertimento.
Palette colori Una base bianca e nera dove andare a evidenziare elementi con una palette di colori forti, brillanti, che attirino l’attenzione dei giovani e di un pubblico difficile, poco abituato ad una comunicazione strutturata. La scelta di una palette colori ampia aiuta a definire e individuare più attività tra quelle definite dal palinsesto delle attività proposte.
Tipografia
Sporting Grotesque
É stato scelto lo Sporting Grotesque come font particolare e caratteristico per la comunicazione, da usare nei titoli e nei diversi supporti, giocando tra pieni e vuoti, per incuriosire. Questo font viene affiancato con un font più geometrico, usato per il logotipo del Dega Urban Lab.
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03.2.2 COMUNICAZIONE E PROMOZIONE
PROGETTO
Un ulteriore elemento dell’identità visiva è costituito da una delle caratteristiche del Dega Urban Lab:
PUNTO DEBOLE
SEZIONE →
PUNTO DI FORZA Si è deciso di valorizzare e iconicizzare queste componenti architettoniche per il loro dualismo: da un lato sono uno schermo, una barriera visiva che ostacola l’interazione con gli utenti del parco - a causa dei riflessi del sole - rendendolo un punto debole e fragile. Nel corso della gestione dello spazio le vetrate sono state anche vandalizzate in più occasioni. Dall’altro lato sono una finestra sul parco, uno spazio per comunicare e dialogare con l’esterno, per attirare l’attenzione e rendere riconoscibile il luogo, generando un impatto visivo forte.
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FIG 1 Vetrata al Dega Urban Lab vandalizzata. 1 dicembre 2018 FIG 2 TeamThursday, Seoul City Sampling, installazione per una mostra, 2017
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Strategia di comunicazione
INTERNO DEGA
ESTERNO DEGA
Per creare un’identità riconoscibile e modulabile si è deciso di giocare sui diversi formati di cornici delle porte a vetri, riprendendole nella comunicazione.
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Digitale → Reale Questo gioco di formati crea una connessione tra la comunicazione digitale (che utilizza forme geometriche in outline) e l'elemento fisico dello spazio, come strategia di comunicazione per attirare gli sguardi dei passanti del parco. Infatti i visual digitali possono essere facilmente applicati sulle vetrate, utilizzandole come mezzo di comunicazione diretto e come vetrina espositiva nel parco che incuriosisca.
LAYOUT SUPPORTI ONLINE
� SEZIONE
LAYOUT CARTACEI
PROGETTO
STRUTTURA VETRATE
200
Comunicazione online
PROGETTO
Per la prima fase di apertura dello spazio le strategie di comunicazione e promozione hanno previsto l'uso principale dei canali social in quanto la creazione e la gestione di un sito web non era sostenibile dal team interno senza rivolgersi a terzi (con aumento del budget).
SEZIONE →
INSTAGRAM per la fascia di pubblico più giovane, abituato ad una comunicazione principalmente visiva e asciutta di contenuti. → Feed di immagini delle attività proposte → Comunicazione degli eventi → Storytelling sulla quotidianità dello spazio, dalla sua rimessa a nuovo, all'allestimento e i backstage delle attività ed eventi, utilizzando le IG stories
201
I principali supporti online progettati sono state le copertine degli eventi Facebook, il visual dei post di lancio e della campagna informativa sui social network e degli eventi.
PROGETTO
FACEBOOK, per un target di pubblico ampio e generico, da pubblici centrali a pubblici potenziali.
← SEZIONE
→ Pagina di riferimento con descrizione e informazioni basiche. Si è deciso di utilizzarlo come mezzo di comunicazione principale al posto del sito web → Pubblicazione degli eventi → Calendario mensile degli appuntamenti → Aggiornamenti e novità sullo spazio e sulle attività
ErBrina
204
03.2.3 SPAZIO E ALLESTIMENTO
SEZIONE →
PROGETTO
VERSATILE
L’azione del costruire insieme gli arredi dello spazio vuole creare nei ragazzi il compiacimento per essere riusciti a fare qualcosa di materiale di cui vediamo il risultato, approfondendo così il legame con l’oggetto creato e con lo spazio, cercando di avvicinarli ed evitare successivi atti di vandalismo. Questo approccio si basa sul cosiddetto '“effetto Ikea” secondo il quale costruire un mobile Ikea crea un legame più profondo con quell’oggetto che esserne in possesso dopo averlo acquistato già fatto.
205
Lo spazio
Le attrezzature
Il Dega Urban Lab si presenta come un grande salone polivalente, visibile dall'esterno grazie alle vetrate che danno direttamente sul piazzale del parco De Gasperi. Nel locale sono presenti altre piccole stanze interne, tutte cieche e difficili da rendere agibili e fruibili dal pubblico.
Le attrezzature presenti nello spazio sono
Le linee guida del progetto sono state seguite anche per la scelta dell'allestimento:
→ Free wifi, SettimoPublic → Postazioni studio, plance e cavalletti removibili → Magazzino e archivio una zona riparata dall'ambiente dove tenere i materiali per le diverse attività dello spazio → Ampie pareti bianche per esposizioni o cineforum
→ Flessibilità resa grazie alla presenza di elementi removibili e facilmente riposizionabili → Autoproduzione degli arredi interni, da realizzare insieme ai ragazzi che frequentano lo spazio, a partire da materiali di recupero trovati sul territorio
PROGETTO
→ Versatilità dello spazio, adattabile a più contesti, attività ed esigenze
← SEZIONE
"Effetto ikea" teoriazzato da Dan Ariely, professore di pssicologia ed economia comportamentali della Duke University. Fonte: Martino Pietropoli, L'effetto Ikea, Medium, 2015
206
MAGAZZINO
PROGETTO
SALA PRINCIPALE POLIVALENTE
SOTTOSCALA
SCALE ESTERNE CHE COLLEGANO IL TERRAZZINO
SEZIONE →
INGRESSI SUL PARCO
207
STANZE SECONDARIE
TUNNEL
PROGETTO
SERVIZI
← SEZIONE
scala 1:100 mm
ATTORI
03.3.1 SEGMENTAZIONE DEL PUBBLICO
→ INSIGHT
La segmentazione è un processo di individuazione e di selezione di gruppi di utenti necessario nella progettazione al fine di perfezionare il sistema di offerta in funzione dei loro specifici bisogni e specializzando le strategie di marketing. In ambito culturale le variabili più utilizzate per definire i segmenti sono quelle di tipo sociodemografico, combinate con variabili di tipo psicografico e comportamentale. Le motivazioni per partecipare ad un evento culturale sono molteplici e i bisogni che deve soddisfare sono di varia natura: sociali, intellettuali, emozionali, di auto-realizzazione (ognuno cerca e trova qualcosa di diverso nell’esperienza). Nella prima fase strategica del progetto sono stati presi in considerazione i pubblici centrali, quindi i cittadini tra i 15 ed i 35 anni, come fascia a cui rivolgere in generale le attività all'interno del Dega Urban Lab.
PROGETTO
210
SEZIONE →
NEET (Not in Education, Employment or Training) Indicatore che definisce la quota di popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non lavora e non studia.
211
Nell'analisi è stato adottato il modello delle motivazioni alla partecipazione culturale elaborato da Abraham Maslow nel 1954. Questi sono definiti da una matrice a piramide: gli eventi culturali si apprestano a soddisfare molteplici bisogni collocati nella parte centrale e alta della piramide: in questa ritroviamo i bisogni di autorealizzazione, estetici, di stima, cognitivi e sociali. Successivamente, tramite l'utilizzo del questionario come strumento d'indagine, è stato approfondito l'interesse sociale e culturale del cittadino più giovane, definendo il target e le azioni di marketing mix specifiche.
←
INSIGHT
Abraham Harold Maslow (1908 – 1970) è stato uno psicologo statunitense, esponente di spicco della "psicologia umanistica".
ESTETICI piacere estetico, sorpresa, commozione
COGNITIVI E DI STIMA curiosità e apertura alla diversità senso di sfida identità culturale professionale e/o hobby stimolazione intellettuale
←
Nella Piramide sono previsti anche i bisogni di sicurezza e fisiologici, posti alla base della stessa
← SEZIONE
SOCIALI “dover esserci” o show off divertimento e svago, interazione sociale e Inclusione
PROGETTO
REALIZZAZIONE fuga dal quotidiano, elevazione, stimolo alla creatività
LICEALE
PUBBLICO
Non avendo ancora un'identità professionale definita è facile che possa interessarsi ad ambiti diversi, perchè non sa ancora quale sarà il suo settore di studi o lavorativo.
SOCIALI Relazionarsi, divertirsi e uscire (in città, non può spostarsi)
OCCUPAZIONE È uno studente, va a scuola a Settimo o a Torino
STIMA Avere seguito sui social. Crearsi una coscienza politica e sociale (se non è disinteressato)
VALORI E STILE DI VITA Attraversa una fase "passiva" dal punto di vista culturale, ma è aperto agli stimoli
COGNITIVI Trovare hobby per il tempo libero, orientarsi nel lavoro/studio
ABITUDINI Va al liceo, ha amicizie con cui frequenta luoghi per socializzare (parchi, piazze, bar) per lo sport e per il divertimento (cinema, discoteche, pub) in città
ESTETICI Maggiore sensibilità se ha passioni nel campo della musica, dell’arte
SEZIONE →
AUTOREALIZZAZIONE La scuola è il primo banco di prova per migliorarsi, anche se è più per la sfera delle relazioni
UNIVERSITARIO Pendolare per necessità. Attivo, interessato alle attività di settore, curioso e aperto a nuovi interessi.
OCCUPAZIONE Studente che si reca quotidianamente a Torino
STIMA Avere un'indipendenza economica Cerca visibilità sui social, anche come piattaforma per il lavoro
VALORI E STILE DI VITA Vita sociale attiva, smartphone come prolungamento della mano, smartphone come prolungamento ha una vita parallela sui social
COGNITIVI È aggiornato, cerca eventi del suo settore, ma è aperto a nuovi stimoli. Sta costruendo la sua identità culturale e intellettuale ESTETICI Cerca il bello se i suoi studi sono inerenti a settori artistici. Influenzato dai trend del momento (social), frequenta l'ambiente di Torino
ABITUDINI Aula studio addicted (luoghi flessibili per lo studio), ha una vita sociale e culturale attiva anche se già definita dall'ambito di studi/lavoro, frequenta locali e concerti per svago e relazionarsi, spesso al di fuori della città, avendo più mezzi a disposizioni (di trasporti, economici...)
← SEZIONE
AUTOREALIZZAZIONE Elevazione personale motivata da esigenze professionali. Si informa partecipa attivamente e sperimentare (concorsi, tirocini, corsi, progetti universitari e non)
PUBBLICO
SOCIALI Vuole coltivare relazioni più mature, anche professionalmente
LAVORATORE
PUBBLICO
Le sue giornate sono scandite da una routine fissa, passa la maggior parte della giornata in ufficio o a lavoro e quando può si ritaglia tempo da dedicare ai suoi interessi.
SOCIALI Relazionarsi, divertirsi e trovare una stabilità familiare STIMA Avere seguito sui social. Godere dei benefici di uno stipendio fisso COGNITIVI Trovare hobby per il tempo libero ESTETICI Sviluppati se la sua professione lavorativa rientra nell'ambito di quelle "creative"
SEZIONE →
AUTOREALIZZAZIONE Avere una stabilità economica ed una posizione lavorativa soddisfacente
OCCUPAZIONE Lavora tutti i giorni, in città oppure si sposta nelle città limitrofe VALORI E STILE DI VITA Ha già intrapreso la sua strada, questo gli porta sicurezza ma anche una certa "chiusura" al cambiamento ABITUDINI In giornata è in ufficio, la sera si svaga con amici in locali, oppure passa tempo con la propria famiglia
215
1. Divisione generica della fascia di pubblico del cittadino piĂš giovane: quella compresa tra i 15 e i 35 anni.
QUESTIONARIO 2. Indagine degli atteggiamenti, delle opinioni e i desideri del cittadino, per strutturare una strategia adeguata di azioni.
3. Dall'analisi si suddiivide il pubblico in base al livello di partecipazione culturale: l'artista locale, l'appassionato, il curioso, l'indifferente.
03.3.2 TARGET
216
«Nel processo di segmentazione e posizionamento bisogna rispondere ad alcune domande cardine:
SEZIONE →
TARGET
Chi è il mio pubblico? Qual è il suo processo decisionale? Chi influenza le sue scelte?»
↑ Lucio Argano, Alessandro Bollo, Paolo Dalla Sega, Vivalda Candida (a cura di), Gli eventi culturali - Ideazione, progettazione, marketing e comunicazione, Franco Angeli, Milano, 2017
Un metodo d'indagine Il questionario è uno strumento di misura e analisi strutturato che permette di standardizzare l’osservazione e raccogliere informazioni sulle variabili qualitative e quantitative oggetto di indagine. Struttura Solitamente ‘ad imbuto’, con domande iniziali generiche e successivamente quelle più specifiche: 0. Preambolo del progetto ed obiettivi, per instaurare un rapporto di fiducia con l’intervistato 1. Prima sezione generica, con domande relative agli atteggiamenti. 2. Seconda sezione relativa ai comportamenti, le opinioni, i valori, le motivazioni, gli orientamenti, i giudizi. 3. Proprietà socio-grafiche, per poter ricostruire il profilo La modalità di somministrazione Dipendono soprattutto dall'utente e alle disponibilità economiche a disposizione: i canali utilizzati sono stati principalmente Facebook, Instagram e Whatsapp, strumenti social utilizzate ampiamente dall'utente. Campione indagato Il questionario è stato somministrato ad un campione eterogeneo di 110 soggetti, in un periodo di tre settimane.
217
Obiettivi INSIGHT
La struttura del questionario
TARGET
→ Sei impegnato in attività sociali / umanitarie (volontariato) politiche culturali nessuna di queste → In relazione ad eventi e attività in ambito artistico, tu in quale definizione ti identifichi Arte? non fa per me. Se trascinato da amici potrei essere coinvolto Se si presenta l’occasione, sono molto interessato Mi informo costantemente e partecipo
→ Cosa pensi che manchi a Settimo per i giovani? ...........................................................................................
← SEZIONE
→ Quanto sei soddisfatto dell’offerta culturale della città di Settimo Torinese? Molto soddisfatto Abbastanza soddisfatto Soddisfatto Poco soddisfatto Per niente soddisfatto
03.3.2 TARGET
216
INSIGHT
«Nel processo di segmentazione e posizionamento bisogna rispondere ad alcune domande cardine:
Chi è il mio pubblico? Qual è il suo processo decisionale? Chi influenza le sue scelte?»
TARGET
→ Il Dega Urban Lab vuole essere uno spazio aperto e multisfaccettato. Queste sono alcune delle funzioni che vorremmo dare allo spazio
↑ Lucio Argano, Alessandro Bollo, Paolo Dalla Sega, Vivalda Candida (a cura di), Gli eventi culturali - Ideazione, progettazione, marketing e comunicazione, Franco Angeli, Milano, 2017
Un luogo di confronto e dialogo su temi attuali Un luogo dove artisti locali possano esporre Aula studio flessibile, serale o nel week end Occasioni per sviluppare capacità artistiche Spazio per avvicinarsi alla cura del bene comune Eventi e attività serali per giovani → A quale di questi eventi partecipi e con che frequenza?
Mostre
Concerti
SEZIONE →
Dibattiti
Laboratori
Eventi di integrazione
Mai
2 volte l'anno
1-3 al mese
Sempre
217
Obiettivi INSIGHT
ATTIVITÀ LABORATORIALI
TARGET
→ Generalmente partecipo a questi eventi per (scala numerica da 1 a 5 livello importanza): interesse e arricchimento personale prendere qualche contatto professionale stare con amici più che per vero interesse visibilità: è un’occasione per far vedere che esisto → Dovendo scegliere la tipologia di approccio alla sperimentazione di tecniche artistiche, preferiresti: un evento serale friendly un pomeriggio insieme per prendere confidenza un ciclo di attività monotematica a pagamento non sono interessato → Quanto sei disposto a pagare per una giornata di attività di sperimentazione artistica? 5-10 per assistere, apprendere pillole di sapere 10-15 euro per lezione, sperimentazione pratica 20 euro, tutto compreso
altro…......................................................................................
← SEZIONE
→ Ipotizzando un ciclo di attività a pagamento, a quale tipologia di laboratorio pratico parteciperesti? riuso e riciclo di materiale per arredi tecniche di stampa artigianali progetto fotografico non sono interessato
03.3.2 TARGET
216
INSIGHT
«Nel processo di segmentazione e posizionamento bisogna rispondere ad alcune domande cardine:
Chi è il mio pubblico? Qual è il suo processo decisionale? Chi influenza le sue scelte?»
TARGET
→ Sesso M F
↑ Lucio Argano, Alessandro Bollo, Paolo Dalla Sega, Vivalda Candida (a cura di), Gli eventi culturali - Ideazione, progettazione, marketing e comunicazione, Franco Angeli, Milano, 2017
→ Età ........................................................ → Qual è il tuo titolo di studi? Licenza media inferiore Qualifica professionale Diploma di scuola superiore Laurea triennale Laurea specialistica Master universitario Dottorato di ricerca Altro...........................................
SEZIONE →
→ Al momento studi o lavori? (puoi selezionare più di una risposta) Studio Lavoro → Comune di residenza ........................................................
217
Obiettivi
NEL PREAMBOLO sono stati introdotti gli obiettivi, anche per informare il lettore ignaro del progetto.
LA PRIMA SEZIONE è mirata a valutare genericamente l'interesse e l'attitudine dell'utente alla partecipazione culturale, sociale, politica, il suo rapporto con la sfera della creatività e il suo grado di soddisfazione dell'offerta culturale locale. Le domande sono principalmente a risposta chiusa (politomiche, scale numeriche). LA SECONDA SEZIONE è specifica sulla tipologia di attività nel settore culturale, artistico e sociale (mostre, dibattiti, conferenze, corsi, eventi serali), le motivazioni alla partecipazione e la disponibilità a pagare per laboratori artistici (indagine specifica per la proposta dell'Associazione Space Tortilla). Le domande sono a risposta chiusa (scale verbali a chiusura come la scala di Likert). LA TERZA SEZIONE conclude con domande generiche di tipo sociografico, utili per la contestualizzazione dei dati.
← SEZIONE
“Dega Urban Lab, un progetto culturale nato a Settimo Torinese da un gruppo di giovani volontari che hanno dato vita al primo laboratorio urbano della città. Vorremo progettare un programma di attività multidisciplinari rivolte a noi giovani, che unisca il dialogo alla sperimentazione pratica, approfondendo tecniche di espressione artistica non svincolate però da tematiche di attualità sociale, politica e culturale.
Le idee sono tante, ora abbiamo bisogno della tua opinione! Non ti preoccupare, il questionario è in forma anonima!”
TARGET
Per progettare attività mirate all'interno dello spazio è stato utilizzato il questionario come strumento quantitativo. L'obiettivo è quello di somministrare un numero molto limitato di domande (per non annoiare) ad un numero più ampio possibile di utenti della fascia di riferimento. Valutare il reale interesse del giovane cittadino settimese in attività di tipo sociale, culturale e di sperimentazione artistica ha poi permesso di elaborare una strategia adeguata di coinvolgimento.
218
Dati relativi la terza sezione del questionario
Variabili anagrafiche: sesso e livello di istruzione
FEMMINE
44% MASCHI
2%
6,3%
9,1%
37,3%
44,5%
ALTRO
MASTER
LICENZA MEDIA
LAUREA TRIENNALE
DIPLOMA
219
Dati relativi la terza sezione del questionario
Variabili anagrafiche: etĂ , occupazione (studio/lavoro)
3,7% (al di sotto dei 15 anni) 12,7% (15-19 anni) 43,9% (20-24 anni) 23,7% (25-29 anni) 16% (30-35 anni)
STUDIA
41% LAVORA
220
Dati relativi la terza sezione /ATTITUDINI
Impegni extra lavorativi/scolastici Interess artistici (fruizione culturale)
42% culturali e artistiche 33% sociali e umanitarie 21% nessuna di queste 4%
politiche
54%
MI INFORMO E PARTECIPO
24%
SE NE HO OCCASIONE
13%
SOLO SE TRASCINATO
9%
ARTE? NON FA PER ME!
221
Dati relativi la terza sezione /ATTITUDINI
Quanto sei soddisfatto dell'offerta culturale di Settimo? (SCALA DA 1 A 5)
19,6%
28%
39,3% 12,1%
0,9%
Si riportano le tre tipologie di attivitĂ piĂš richieste dagli intervistati
serali tra musica e arte
serale
222
Dati relativi la terza sezione /COMPORTAMENTI
Con che frequenza partecipi a mostre, concerti, dibattiti ed eventi di sensibilizzazione? (SCALA DA 1 A 5) 60
0
CONCERTI
MOSTRE
DIBATTITI
Perchè partecipi?
38% arricchimento 33% prendere contatti 25%
amici
4%
visibilità
223
Dati relativi la terza sezione /COMPORTAMENTI
Quanto sei disposto a pagare per una giornata di attività artistica?
60%
30%
10%
5€
20€ PILLOLE DI SAPERE
BREVE TEORIA + ELABORATO
WORKSHOP STRUTTURATO
Ipotizzando un ciclo di attività a quale laboratorio parteciperesti?
51% fotografia 30%
autocostruzioni
16% 13%
tecniche di stampa
non sono interessato
«COSA MANCA A SETTIMO PER TE?»
TARGET
“Non saprei, magari un luogo diverso dove incontrarsi la sera e che non sia il solito bar... una discoteca!”
ESIGENZE Ricerca luoghi dove incontrare quotidianamente gli amici, socializzare e dove trovare attività di intrattenimento da integrare alla canonica "bevuta in compagnia".
SEZIONE →
ATTIVITÀ Eventi prettamente serali dove al contenuto culturale viene integrato lo svago, la musica, il cinema. Aula studio serale come servizio da offrire per spingere a prendere familiarità con il luogo e le persone che lo vivono. LINGUAGGI E STRATEGIA Comunicazione principalmente sui social (Instagram e Fb), gergo informale che faccia emergere l'animo più "festaiolo" del luogo. Strategia di comunicazione sui social, sulle storie instagram e strategie di aumento follower, per motivare la partecipazione.
OCCUPAZIONE Rappresenta la fascia più ampia di target. Studia al liceo oppure lavora (se non è disoccupato). VALORI E STILE DI VITA Non ha interessi specifici, dà più importanza alla sfera delle relazioni, non ricerca una "crescita" culturale o sociale. È vittima del consumismo, la dimensione dell'apparire prevale e lo porta a dipendere dalle ultime tendenze. Spende gran parte del suo tempo sui social, è molto influenzato dal "gruppo". ABITUDINI In giornata si dedica allo studio o al lavoro, il tempo libero (sere e weekend) lo spende in attività poco impegnative e di svago con amici, frequentando locali, bar, cinema, centri sportivi, parchi.
“Settimo ha bisogno di un luogo che faccia fiorire la curiosità sotto diversi punti di vista: artistico, sociale, letterario, musicale.”
ATTIVITÀ Eventi con contenuto culturale eterogeneo, ma comunque "comprensibile" al non addetto. LINGUAGGI E STRATEGIA Comunicazione principalmente sui social (Instagram e Fb), facendo emergere la "novità" della proposta. Importante la condivisione degli eventi sulle piattaforme online (Fb, Instagram).
OCCUPAZIONE Lavora/studia in un ambito diverso da quello dei linguaggi visivi, dell'arte, del sociale.
TARGET
ESIGENZE Varietà culturale in città, affinchè non debba sempre spostarsi a Torino, eventi che portino "novità", da frequentare con gli amici.
VALORI E STILE DI VITA È una persona attiva alla ricerca di nuovi interessi, soprattutto se trascinato da amici. Le relazioni lo influenzano molto: non si muove in solitario ma viene trascinato. Attivo sui social, mette "partecipo" a tutti gli eventi, condivide foto in maniera amatoriale. Abitando a Settimo questa curiosità può essere frenata dal doversi spostare a Torino.
← SEZIONE
ABITUDINI Passa il tempo con gli amici di quartiere ma spesso si sposta anche fuori città, partecipa ad attività eterogenee ma non è non è disposto a pagare molto.
«COSA MANCA A SETTIMO PER TE?»
TARGET
“Il fermento creativo di Torino, spazi ed eventi che coinvolgano l'arte, il visual design, ma anche per lo scambio di idee, competenze, conoscenze”
ESIGENZE Ricerca luoghi che possano essere un punto di riferimento dove instaurare relazioni, magari anche utili a livello professionale, e dove apprendere competenze e scambiare opinioni.
SEZIONE →
ATTIVITÀ È selettivo nelle scelte, interessato ad eventi più strutturati. Cerca corsi, laboratori (anche in più puntate) e cicli di dibattiti per cui è disposto a pagare. LINGUAGGI E STRATEGIA Comunicazione principalmente sui social, nei luoghi di transito (stazione ferroviaria), nei luoghi per lo studio (biblioteca). Linguaggio più tecnico e non superficiale nella comunicazione degli eventi.
OCCUPAZIONE Lavora o studia in un settore vicino a quello dei linguaggi visivi o del sociale. VALORI E STILE DI VITA Culturalmente non a digiuno, ricerca attività di diversi ambiti, riesce a comprendere argomenti anche non del suo settore. A differenza del curioso il suo non è un interesse superficiale, ha una passione forte che lo spinge ad investire tempo e anche denaro. Reputa la cultura come un valore in più per sé, come un valore sociale e di elevazione di status. ABITUDINI È sempre fuori città, sia per motivi di studio e lavoro sia per partecipare ad eventi e corsi, perchè insoddisfatto dell'offerta locale.
227
“Un luogo di libera creatività che possa fornire strumenti e spazi per realizzare qualcosa, dove i giovani possano esprimere la propria arte al meglio.”
ATTIVITÀ Serate dove esibirsi (mostre personali, eventi musicali), ma anche per attività per apprendere (workshop). LINGUAGGI E STRATEGIA Comunicazione principalmente sui social (Instagram), gergo più "tecnico" e di settore. Per attirarlo è utile far emergere l'anima più creativa del luogo e la sua funzione di polo artistico locale. Una strategia adottabile è quella della "CALL FOR ARTISTS".
OCCUPAZIONE La sua passione (arte, musica, fotografia..) è anche il suo mestiere/corso di studi o più probabilmente è un hobby, una valvola di sfogo dal quotidiano.
TARGET
ESIGENZE Ricerca spazi aperti e facilmente accessibili, anche economicamente,soprattutto se è adolescente. Vuole mettersi in mostra e apprendere nuove competenze.
VALORI E STILE DI VITA Adotta il culto del “bello” come stile di vita, è attivo e ricerca sempre un miglioramento, sfidando costantemente le proprie capacità, spesso aprendosi a nuovi settori. ABITUDINI Va al liceo, ha amicizie con cui frequenta luoghi per socializzare (parchi, piazze, bar) per lo sport e per il divertimento (cinema, discoteche, pub) in città; si sposta anche a Torino per cercare eventi di "qualità". ← SEZIONE
228
03.3.3 STAKEHOLDERS
SEZIONE →
PROGETTO
ASSOCIAZIONI E COOPERATIVE
PROFESSIONISTI E ARTIGIANI
Per stakeholder si intendono gli individui o gruppi che hanno un interesse legittimo nei confronti dell’impresa e delle sue attività, passate, presenti e future, e il cui contributo (volontario o involontario) è essenziale al suo successo (D’Orazio, 2004). Clarkson (1995) distingue fra stakeholder primari, fondamentali alla riuscita del progetto, e secondari, ovvero tutta la rete di attori in senso più ampio. Nonostante il target primario di riferimento sia il cittadino in età compresa tra i 15 e i 35 anni, tra gli obiettivi del progetto vi è quello di creare una rete di attori a livello locale, valorizzando il territorio e coinvolgendo la comunità in progetti sempre più ampi. Articolo "Stakeholders" WWW.GLOSSARIOMARKETING.IT
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UTENTI E REALTÀ GIOVANILI ENTI E ISTITUZIONI
SCUOLE E ORATORI
PROGETTO
BOARD OPERATIVO
ENTI COMMERCIALI
← SEZIONE
COMUNITÀ DI QUARTIERE
TAVOLO GIOVANI
SEZIONE →
PROGETTO
Associazione di Promozione Sociale attiva dal 2015 sul territorio settimese nel campo delle politiche giovanili in quanto promotrici di una socialità inclusiva, improntata alla reciprocità, in una forma di welfare innovativa e non solo verticale, che trovi nuove metodologie per incentivare e garantire la partecipazione diretta dei soggetti beneficiari. Negli anni hanno promosso diverse attività ed eventi, spesso in collaborazione con il Comune di Settimo T.se, tra cui il “Writer’s Festival” nelle sue due edizioni, le attività del progetto “Retake” e gli eventi aggregativi e musicali “Suma Bin Ciapà” e "Arte Migrante" in collaborazione con Casa Dei Popoli e Centro Fenoglio.
OBIETTIVI PER IL PROGETTO → Offrire uno SPAZIO aggregativo informale, dedicato appositamente ai giovani e co-gestito tra beneficiari e associazioni responsabili
→ Garanzia di uno spazio in cui si possa sviluppare il proprio interesse verso la COSA PUBBLICA, la cura dei beni comuni e la cittadinanza attiva
→ Redazione di un quadro di riferimento normativo per la GESTIONE DEI BENI comuni urbani
→ Intervento sulla SITUAZIONE DI DEGRADO e abbandono del luogo
231
SPACE TORTILLA L'Associazione di Promozione Sociale Space Tortilla nasce nel 2017 come un collettivo informale di designer, riunitisi per collaborare e sperimentare una commistione di linguaggi visivi differenti e per poter crescere come realtà autonoma all’interno del panorama creativo offerto dalla città di Torino e dalla sua provincia. Design e comunicazione visiva, street art, fotografia, tecniche di stampa analogiche (serigrafia, linoleumgrafia). Un illimitato spazio metaforico di arte visiva, che si manifesta nelle varianti più disparate, mescolando stili e forme differenti per ottenere un risultato unico nel suo genere. PROGETTO
OBIETTIVI PER IL PROGETTO → Creare un POLO ARTISTICO giovanile dove sperimentare tecniche di stampa e proporre attività laboratoriali per avvicinare il pubblico dei non addetti al mondo dell'ARTE E DELLA GRAFICA → Aprire uno spazio in cui si possano apprendere delle competenze pratiche al di fuori dei circuiti tradizionali
→ Sensibilizzare le persone a riflettere su tematiche sostenibili proponendo attività pratiche, dal riciclo al riuso creativo. Arredare lo spazio nel tempo attivando laboratori aperti di autoproduzione, partendo da materiali di recupero
← SEZIONE
→ Riqualificazione degli ambienti tramite linguaggi artistivi/visivi (street art)
→ Connettere il panorama artistico culturale di Torino con Settimo, tramite eventi satellite e collaborazioni con esperti
ENTI E ISTITUZIONI Il requisito della sostenibilità economica impone la ricerca di sostegni esterni da parte di fondazioni e altri enti. Per questa prima fase si è fatto riferimento principalmente al Comune e alla Fondazione ECM, impegnati in prima linea nella gestione dell'offerta culturale locale.
PROGETTO
COMUNE DI SETTIMO TORINESE Il progetto nasce in collaborazione con l'Amministrazione locale, che supporta il progetto tramite i fondi destinati alle politiche giovanili. FONDAZIONE ECM (Esperienze di Cultura Metropolitana) l'ente che gestisce l'offerta culturale locale tramite le attività di importanti poli quali la Biblioteca Archimede, l'Ecomuseo del Freidano, la Suoneria e il Teatro Garybaldi.
INPUT → Finanziamenti
→ Ritorno di immagine
→ Visibilità
→ Visibilità
→ Patrocinio
→ Contributo alla loro azione di promozione dello sviluppo sociale e culturale
SEZIONE →
→ Produzione culturale
233
ASSOCIAZIONI Le Associazioni che lavorano sul territorio in ambito culturale e sociale sono numerose. Il loro coinvolgimento diventa importante per creare una rete di attori e come base per la sostenibilità futura del progetto. Con alcune di queste si sono avviati progetti già nei primi mesi di attività, mentre in futuro si prevede di estendere la collaborazione.
PROGETTO
AMBITO SOCIALE/INTEGRAZIONE Casa dei Popoli Onlus Il Margine, Progetto Ponte Centro Educativo Minori La Traccia Fondazione Comunità Solidale AMBITO CULTURALE/ARTISTICO Pluribol Arte Totale
INPUT → Network, scambi e connessioni → Produzione culturale → Attività e continuità all'interno dello spazio
→ Relazioni → Accesso allo spazio e alle attrezzature → Contatto con i più giovani
← SEZIONE
234
REALTÀ GIOVANILI Uno dei primi obiettivi dello spazio è diventare un luogo aperto e un polo artistico-culturale. È fondamentale incentivare il contatto e la collaborazione con tutte le realtà locali di giovani impegnati nella diffusione culturale ed artistica.
PROGETTO
IL GIOVANE ARTISTA LOCALE REALTÀ GIOVANILI (impegnate nella diffusione culturale ed artistica) Le Suppellettili Le Rumate QuokKattivi WAP - We are Pyrographer Fridays For Future - Torino/ Settimo Torinese
INPUT → Produzione culturale
→ Gestione eventi
→ Scambi di idee
→ Visibilità
→ Creazione rete
→ Spazi, attrezzature, strumenti e competenze
SEZIONE →
→ Co-creation e Co-curation
235
PROFESSIONISTI Per garantire un'offerta di qualità e aggiornata è importante il coinvolgimento di figure esperte come professionisti, artigiani, che possano condividere il loro know-how supportando le Associazioni interne allo spazio nella realizzazione di eventi e attività. In questo caso è stato fondamentale il supporto di Graphic Days Torino e Print Club che, in quanto esperti internazionali, si sono affiancati nel progetto come curatori, mettendo a disposizione conoscenze e rete di contatti, tra cui l'Associazione Pigmenti.
PROGETTO
Torino Graphic Days Print Club Torino Associazione Pigmenti CoFab Lab Figure di riferimento in ambito artistico, sociale, politico e umanitario
INPUT → Network, scambi e connessioni
→ Scambi di idee, co-creation, co-curation
→ Conoscenze, competenze
→ Visibilità a livello locale
→ Offerta di qualità
→ Contatto con i più giovani, → Link con le amministrazioni comunali ← SEZIONE
236
SCUOLE Partendo dal presupposto che il target primario a cui rivolgere le attività è il cittadino più giovane, è fondamentale il coinvolgimento delle realtà territoriali che interessano proprio questa categoria, come le scuole (primarie, secondarie e licei) e gli oratori del quartiere. In questo modo è possibile avere un bacino sicuro dal quale partire per creare un "legame" e una riconoscibilità dello spazio.
PROGETTO
SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DEL QUARTIERE Scuola Primaria Roncalli Scuola Media Inferiore Statale Italo Calvino Scuola Media Statale Nicoli LICEI IIS 8 marzo, scientifico e tecnologico IIS Galileo Ferraris serale turismo / Istituto Professionale ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO
INPUT → Produzione culturale → Bacino d'utenza fisso a cui destinare attività future
SEZIONE →
→ Co-creation
→ Co-progettazione dei contenuti culturali → Networking → Spazi, attrezzature, strumenti e competenze
237
IL QUARTIERE I centri di produzione culturale emergenti si confrontano spesso con associazioni e comunità di quartiere. Inoltre lo spazio è collocato all'interno di un grande parco pubblico cittadino, di conseguenza il progetto mira a coinvolgerne anche gli usufruitori del parco, con cui si interfaccia quotidianamente, e le realtà che lavorano a stretto contatto nel quartiere.
UTENTI DEL PARCO ESERCIZI COMMERCIALI NELLE VICINANZE PROGETTO
ORATORI DEL QUARTIERE
INPUT → Visibilità anche tramite passaparola → Lettura dei reali bisogni per le progettualità future → Scambio di idee
→ Scambi di idee → co-creation, co-curation → Occasioni per contribuire al miglioramento locale → Contatto con i più giovani, ← SEZIONE
→ Link con le amministrazioni comunali
238
ENTI COMMERCIALI
PROGETTO
La collaborazione con realtà commerciali è fondamentale nel contesto settimese, dove si parla sempre più di morte del commercio locale e perdita di identità. Nel tentativo di coinvolgere la comunità, il progetto deve tenere in conto anche della presenza di numerosi esercizi commerciali a livello cittadino. L'inclusione di questi attori può inoltre rappresentare uno dei punti chiave per l’ampliamento e la diversificazione del pubblico, oltre che per la sostenibilità economica.
ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI SERVIZI E NEGOZI DEL QUARTIERE Bar Archimede café VERNELLI (colorificio del quartiere)
INPUT → Visibilità → Sponsor
SEZIONE →
→ Co-curation, confronto per sviluppo future progettualità
→ Contatto con realtà di progettisti → Networking → Visibilità
239
INDUSTRIE Le industrie attive nel panorama locale sono numerose, sempre più importanti oltre che dal punto di vista economico anche per la proposta sempre più improntata all'ambito sociale, culturale e al coinvolgimento della comunità. Diventa quindi una grande risorsa collaborare a stretto contatto con queste realtà che potrebbero portare grande visibilità e risorse per migliorare l'offerta proposta dallo spazio.
PROGETTO
Pirelli Lavazza L'Oreal Carioca Olon
INPUT → Sponsor
→ Networking locale
→ Networking, scambi e nuove sinergie
→ Occasioni per contribuire al miglioramento locale
→ Visibilità
→ Contatto con giovani progettisti e cittadini giovani ← SEZIONE
STRATEGIA DI ATTUAZIONE
SEZIONE →
PROGETTO
242
03.4.1 CONTENUTI E SISTEMA
La strategia di attuazione del progetto è stata suddivisa in 4 FASI, dall’idea iniziale fino ad arrivare realizzazione. La prima fase, detta "zero" perché a monte dell'avvio del progetto, comprende la rifunzionalizzazione dello spazio - la messa in sicurezza, la ristrutturazione e la rimozione del bancone del bar ancora presente - e l'organizzazione interna del team. Sempre in questa fase è presente l'analisi di casi studio e lo sviluppo di possibili strategie di engagement del pubblico. La fase successiva comprende la messa a punto dello spazio e dell'identità visiva per il lancio della comunicazione sui canali online che annuncia l'imminente apertura del Dega Urban Lab. Segue una fase di avvio delle prime attività e dell'ampliamento dell'utenza con un'analisi critica dei feedback riscontrati che porta alla terza fase. La riapertura dello spazio dopo la pausa estiva e il lancio dell'intervento di riqualificazione dell'area esterna durante un evento torinese: In The City, palinsesto di eventi precedenti il Festival Graphic Days Torino. Ultima, ma non meno importante, è la definizione di obiettivi futuri che pongano i presupposti per un ulteriore ampliamento del progetto.
243
NOVEMBRE 2018 FASE ZERO Rifunzionalizzazione dello spazio e progettazione delle attività
MARZO 2019 PRIMA FASE Apertura dello spazio e indagine dei bisogni
APRILE 2019
PROGETTO
SECONDA FASE Avvio delle prime attività e ampliamento dell'utenza
SETTEMBRE 2019 TERZA FASE Ampliamento delle attività e lancio dell'evento di riqualificazione → TRASFORMAZIONI URBANE La collaborazione con Graphic Days Torino e Print Club Torino
Scadenza del comodato d'uso dello spazio per l'anno 2018/2019
← SEZIONE
DICEMBRE 2019
FASE ZERO Novembre
Dicembre
RINNOVAMENTO
RISCALDAMENTO Cambio della caldaia e prove di funzionamento del riscaldamento. Ricerca di mobili e arredamenti per lo spazio interno
A seguito della conferma del comodato d'uso; consegna delle chiavi dello spazio. Messa in sicurezza della struttura e delle porte a vetri
COSTITUZIONE DEL DIRETTIVO Costituzione del direttivo decisionale, analisi dei casi studio, del pubblico e ricerca di strategie di engagement del pubblico
PROGETTAZIONE ATTIVITÀ Creazione dei Team e sviluppo del palinsesto di attività multidisciplinari. Richiesta di contributo dal Comune per il co-finanziamento delle prime attività
↑ PROGETTAZIONE
IDENTITÀ VISIVA Sviluppo dell'identità, del concept e del logo dello spazio
↑ REACH
Gennaio
Febbraio
TINTEGGIARE LE PARETI Copertura della carta da parati del bar. Team di volontari per dipingere i muri e soffitti
ARREDAMENTO Progetto di allestimento dello spazio, autocostruzione dei tavoli (plance e cavalletti)
REGOLAMENTO DEGA Stesura del regolamento del Dega Urban Lab condiviso da tutti
LANCIO DEI SOCIAL Apertura delle pagine sociale, racconto "dietro le quinte" dei lavori di riqualificazione per iniziare a incuriosire il target
PREPARAZIONE SUPPORTI Preparazione dei supporti per il lancio dell'inaugurazione dello spazio a Marzo 2019
PRIMA FASE Marzo
8 Marzo
RICHIESTA DI CONTRIBUTO Richiesta al Comune, definizione del budget su ipotesi di attività
PREPARAZIONE INDAGINE Analisi dei bisogni e interessi del target per strutturare le attività ↑ PROGETTAZIONE
COMUNICAZIONE Online: Facebook e Instagram, newsletter (di Informagiovani) Offline: affissione locandine e distribuzione di flyer, passaparola
INAUGURAZIONE - serale Ingresso gratuito, orario flessibile per i giovani, diversificazione dei contenuti proposti nella serata: Presentazione dello spazio informale, mostra poster, musica, installazione, live performance
↑ REACH
Estrazione a premi a fine serata (poster, stampe e maglie serigrafate), Photobooth specifico per una stanza (ricondivisione foto) ↑ ENGAGE
23 Marzo
Aprile
LANCIO DEL QUESTIONARIO Pubblicazione del questionario (Cap 03.3.2, p 216) sui canali social
ANALISI DEI DATI Inizio della raccolta dei dati del questionario per analisi
INAUGURAZIONE - giornata Comunicazione online su social e offline (volantini, flyer, inviti, comunicato stampa su giornali locali, passaparola)
CONDIVISIONE Pubblicazione delle foto degli eventi, con tag e ricondivisioni da parte degli utenti
Light workshop di stampa (linoleografia e serigrafia), Parete per le proposte, muro lavagna, analisi affluenza, monitoraggio e feedback (tramite questionario)
SEZIONE →
PRIMA FASE
INAUGURAZIONE
Con l'evento di inaugurazione dell'8 marzo il Dega Urban Lab ha ufficialmente aperto le porte al pubblico. Turn Dega On è il titolo scelto per l'evento che incentiva ad "accendere" il Dega in più modi: dalle luci, alla musica ai colori del posto (ancora "bianco"). Per la serata sono state progettate delle strategie di engagement per far entrare in confidenza il pubblico con lo spazio e le attività proposte, creando un percorso di visita dello spazio, ancora vuoto e spoglio. Come elemento principale dell'allestimento sono stati scelti i teloni di plastica, solitamente utilizzati per dipingere le pareti, disposti in più punti dello spazio, dal soffitto al tunnel, per rendere un'immagine di spazio "in trasformazione", in uno stadio ancora di costruzione.
QUANDO
TARGET
TIPOLOGIA
OBIETTIVO
8 Marzo 2019 dalle 21.30
indifferente, curioso, appassionato, artista
Serata di inaugurazione tra musica, live performance, visual design e installazioni
Avvicinare il pubblico dei non addetti ai contenuti che verranno proposti in seguito nello spazio
STRATEGIE ATTIVITÀ
LE SUPPELLETTILI, FAVELAS
PHOTOBOOTH
A inizio serata il gruppo artistico Le Suppellettili si è esibito in una live performance di sperimentazioni di arti (tra la musica e la poesia).
Installazione di nastri colorati che riprende l'opera realizzata a San Francisco, per "The Color Factory", è stato progettato per creare occasioni di divertimento collettivo durante la serata.
Durante il corso della serata si è esibito Favelas, rapper settimese. ERRE10 A metà serata il writer locale settimese Erre10 ha realizzato la prima opera da esporre nello spazio, sulla tematica dell'8 Marzo; Un live painting in omaggio a Frida Kahlo. SPACE TORTILLA
ENGAGE → Posizionato alla fine del percorso di visita dello spazio del Dega, intende concludere e completare un'esperienza immersiva nel colore. ESTRAZIONE A PREMI A fine serata il materiale realizzato per l'esposizione di poster è stato messo in palio nell'estrazione, realizzata per coinvolgere il pubblico in un'attività familiare, lasciare un ricordo della serata da portasi con sé. INSTALLAZIONE AUDIO-VISIVA Il percorso di scoperta dello spazio partiva dal salone principale, per svilupparsi nelle stanze dell'esposizione e del photobooth, fino ad arrivare nel tunnel, parte laterale dello spazio, dove è stata realizzata un'installazione audio-visiva grazie all'uso di un proiettore che creava un gioco visivo su uno sfondo scenografico di teloni.
← SEZIONE
In occasione della Festa delle Donne l'Associazione Space Tortilla ha realizzato 8 poster (7 Arti+1) come omaggio alle personalità artistiche per una delle sette arti "canoniche" con l'aggiunta della sezione Design, che rispecchia le intenzioni dell'associazione.
REACH → Le fotografie realizzate nel photobooth sono state pubblicate su Facebook nei giorni successivi e i partecipanti sono stati invitati a taggarsi per stimolare la condivisione sui social network e raggiungere altre fasce di pubblico.
PRIMA FASE
ATTORI
SEZIONE →
PRIMA FASE
282
251
PRIMA FASE
← SEZIONE
SEZIONE →
PRIMA FASE
INAUGURAZIONE
L'inaugurazione del Dega Urban Lab è stata divisa in due momenti. L'8 marzo 2019 come prima apertura rivolta a un pubblico giovane, il target del progetto. La seconda apertura, ufficiale, è stata organizzata il 23 marzo, come momento di restituzione alla comunità di quanto fatto fino a quel momento. Sono stati invitati per l'occasione l'Amministrazione, con l'ex Sindaco Fabrizio Puppo, le associazioni locali con le quali si è iniziato ad avviare una collaborazione. Infine all'evento hanno partecipato anche gli utenti del parco, curiosi dell'apertura dello spazio abbandonato all'interno del parco che frequentano quotidianamente. Durante l'evento è stato presentato il progetto, gli obiettivi e le attività future, ufficializzando l'apertura con il taglio del nastro. Sono state progettate delle piccole attività partecipative e pratiche per coinvolgere maggiormente il pubblico.
QUANDO
TARGET
TIPOLOGIA
OBIETTIVO
23 Marzo 2019 dalle 16
Indifferente, curioso, Pubblico ampio
Pomeriggio di presentazione dello spazio e delle future attività; light workshop
Far conoscere lo spazio e inauguralo "ufficialmente" con il benestare del Comune
STRATEGIE ATTIVITÀ
SINDACO
LIGHT WORKSHOP
Presentazione del percorso di riattivazione del bene comune; taglio del nastro e visita dei locali interni del Dega Urban Lab.
Durante il pomeriggio è stata offerta un'attività di engagement suscitando interesse ed entusiasmo. È stata fornita la possibilità di cimentarsi nella pratica della stampa serigrafica e con il linoleum.
TAVOLO GIOVANI Associazione intestataria dello spazio, ha presentato gli intenti del progetto e le attività imminenti. SPACE TORTILLA Associazione che co-gestisce lo spazio, prima presentazione ufficiale alla cittadinanza, esposizione degli intenti dell'associazione e delle attività che si vogliono promuovere.
ENGAGE → Learning by doing, attività didattica che insegna queste tecniche di stampa lasciando spazio anche alla sua comprensione grazie all'esperienza pratica → Gamification, Composizione di segnalibro di cartoncino personalizzabile con timbrini di linoleum realizzati in precedenza.
PRIMA FASE
ATTORI
VIDEO SULLE AUTOCOSTRUZIONI Nello spazio è stata allestita una sezione con materiali recuperati dall'azienda S.E.T.A., bancali di legno e scale, e un contenuto digitale informativo spiga l'obiettivo di autocostruzione degli arredi interni tramite la pratica del riuso creativo. RACCONTO VISIVO Racconto fotografico del percorso dello spazio dagli inizi, uno spazio abbandonato, vandalizzato, ai lavori di pulizia e di allestimento.
Due pareti sono state lasciate al pubblico per interagire e lasciare idee e consiglio sullo spazio: un muro lavagna per disegni e una ragnatela di fili divise in sezioni (arte, cultura e spazi verdi).
← SEZIONE
INSTALLAZIONE PARTECIPATIVA
286
SECONDA FASE Aprile
Maggio
CALENDARIO ATTIVITÀ
CAMPAGNA INFORMATIVA Azione di Brand Awareness per informare il pubblico degli intenti dello spazio
Pubblicazione online del calendario delle prime attività (analisi del questionario)
ASSEMBLEA GENERALE
AULA STUDIO SERALE ↑ REACH
INCONTRI E DIBATTITI
LABORATORI DI AUTOCOSTRUZIONE
↑ ENGAGE
WORKSHOP CON ORATORI
Giugno
Luglio
SONDAGGIO ONLINE In seguito a richieste di attività pubblicazione di un sondaggio (struttura del cineforum)
ANALISI ATTIVITÀ
ASSEMBLEA GENERALE
COMUNICAZIONE EVENTO SERALE
ATTIVITÀ DI OUTREACH
EVENTO SERALE
SECONDA FASE
SEZIONE →
SECONDA FASE
Per il periodo iniziale del Dega Urban Lab sono state progettate una serie di attività rivolte a segmenti diversi, divise in attività aperte al pubblico e attività progettate per specifici utenti.
Sulla base dei dati raccolti tramite il questionario di indagine (Cap. 03.3.2) e l'analisi degli attori è stata affinata la proposta di attività iniziale dello spazio. Dal questionario è emersa la necessità di uno spazio per i giovani che offra una proposta culturale meno scontata e più vicino agli ambienti Torinesi: uno spazio dove potersi relazionare, aperto alle novità e alla sperimentazione. In generale il pubblico si è dimostrato interessato all'ambito socio-culturale (il 42% è impegnato in attività artistiche, il 33% in attività socio-umanitarie) e ha affermato di informarsi regolarmente sulle novità e gli eventi inerenti l'ambito artistico (54%).
La maggior parte delle persone è mediamente soddisfatta dell'offerta culturale locale e aspira ad eventi poco "impegnativi", principalmente serali, dove poter godere di contenuti culturali a poco prezzo ed in compagnia di amici (il 60% è disposto a partecipare saltuariamente, mentre solo il 10% vorrebbe prendere parte a workshop più strutturati a pagamento). Tra le varie tipologie di attività suggerite all'interno del questionario, l'utente parteciperebbe a: → eventi serali con contenuti leggeri come mostre, live performance; → aula studio; → cineforum serali; → corsi (fotografia, autocostruzioni).
259
DIBATTITI
CINEFORUM EVENTI SERALI
SECONDA FASE
ARREDI INTERNI
AULA STUDIO
WORKSHOP E CORSI
ESPOSIZIONI ← SEZIONE
SECONDA FASE
260
Format attività
Audience development
Nella fase di ricerca e produzione dei contenuti offerti al pubblico settimese le associazioni interne al Dega Urban Lab hanno svolto un ruolo fondamentale di coordinamento: in alcuni casi sono state le stessa associazioni a progettare i contenuti proposti, in altri hanno co-progettato insieme a utenti esterni. L’intento di promuovere la cultura e la creatività settimese si esplicita nelle diverse modalità di collaborazione attuate: alcuni attori coinvolti hanno presentato progetti propri da realizzare nello spazio, mentre altre hanno affiancato le associazioni interne come curatori, (per mostre, performance e conferenze), favorendo così un clima di scambio e d’incontro.
Le attività progettate per la fase di apertura dello spazio sono finalizzate alla creazione di un pubblico attuale e al suo successivo ampliamento.
Il format di proposte progettuali attuabili nello spazio deve rispettare determinati punti, descritti all'interno del Regolamento dello spazio. → Attività aperte al pubblico (no eventi privati) SEZIONE →
→ Target giovanile → Contenuti in linea con gli obiettivi del progetto (rilevanza socio-culturale) → Sostenibilità economica
Una volta che il contatto è stato attivato attraverso la prima fase di raggiungimento del pubblico (reach), si passa alla creazione di un contesto di fruizione, di interazione, di partecipazione e di esperienza che possa ottenere risultati in termini di conoscenza, di soddisfazione, di autorealizzazione, di coinvolgimento e di supporto al progetto (engage). Dall'analisi dei dati del questionario sono state progettate le strategie di audience development tenendo in contro delle preferenze del target: → Serate tra DIVERTIMENTO, arte e arricchimento culturale. → Eventi artistici strutturati rivolti ad un BACINO SICURO, come scuole e associazioni del quartiere.
261
Con Audience Development si intende il processo strategico e dinamico di allargamento e diversificazione del pubblico e di miglioramento delle condizioni complessive di fruizione da un punto di vista sia quantitativo e qualitativo.
REACH
AMPLIAMENTO → La comunicazione e le campagne informative promosse sui social, orari flessibili e strategie digitali DIVERSIFICAZIONE
→ La diversificazione dei formati dell'offerta culturale che esce dai soliti contesti canonici di fruizione
ENGAGE
SECONDA FASE
→ Il design delle proposte, guerrilla marketing, segmentazione del pubblico e attività di outreach
AMPLIAMENTO → Partecipazione del pubblico: co-curation, co-creation delle attività. Realizzazione di contest e premi → Pubblicazione di foto "dietro le quinte" dello spazio e delle attività sulle pagine social DIVERSIFICAZIONE → Il coinvolgimento attivo attraverso laboratori, workshop, attività educative e pratiche → La partecipazione attraverso i diversi media digitali stimolata attraverso comportamenti di creazione, di condivisione, di personalizzazione INCREMENTO ← SEZIONE
→ Membership, Volontariato e forme attive di cittadinanza culturali, con il supporto dei volontari del servizio civile del Comune e di Informagiovani come ambasciatori dell'offerta dello spazio
262
REACH → Campagna di comunicazione Nella campagna di comunicazione online i social network hanno un ruolo fondamentale, in quanto mezzo efficace per comunicare con la tipologia di target individuato. A seguito del questionario si è riscontrata una carenza di informazione relativa al progetto in generale. Si è scelto di promuovere una campagna informativa per comunicare i valori e le intenzioni del Dega Urban Lab rivolta ai giovani e alla comunità.
SEZIONE →
SECONDA FASE
COME
CONTENT MARKETING / BRAND AWARENESS Creando un format di contenuti pubblicati costantemente per un primo periodo che possano informare senza annoiare il lettore e che abbiano come obiettivo una continuità visiva e una riconoscibilità.
REQUISITI
→ Trasparenza → Rapidità diffusione → Economicità
OBIETTIVI
→ Diffusione dei valori e obiettivi → Modello partecipativo e di co-creation delle attività → Attivare le pagine social dello spazio, per una maggiore interazione e diffusone dell'offerta
TARGET
→ Target specifico: indifferente, curioso, appassionato e l'artista → Cittadino
263
APERTO
SENZA BARRIERE. Perchè prima era un luogo chiuso, abbandonato e in stato di degrado. Adesso è uno spazio aperto alla creatività e al confronto, senza barriere intellettuali o ideologiche.
GESTITO DAI GIOVANI VOLONTARI delle associazioni no profit Tavolo Giovani e Space Tortilla. Per chi vuole fare arte, parlare di cultura o anche solo curiosare. La partecipazione attiva delle persone è il punto di partenza per rendere lo spazio vissuto, innescando il fermento giovanile locale.
CONTAMINAZIONE LABORATORIO DI SPERIMENTAZIONE CREATIVA, DIALOGO E DIFFUSIONE CULTURALE. Spazio in cui la condivisione di saperi e la contaminazione tra ambiti differenti genera confronto e sviluppo di nuovi progetti. Il Dega vuole essere un ambiente dinamico e in continua evoluzione: collaborazione, co-progettazione, nuove proposte!
La collaborazione con le realtà di quartiere è importante per creare sinergie a livello territoriale. IL NETWORKING CON ATTORI ESTERNI, dell’area torinese, può essere l’occasione di crescita e sviluppo per superare le barriere culturali e geografiche della periferia.
264
REACH → Iniziative di outreach Le iniziative di outreach possono essere utilizzate in questa fase di avvicinamento, sia per ampliare che per diversificare i pubblici. Portando le attività fuoriporta, azione volte a intercettare, raggiungere, far conoscere, convincere, avvicinare e attrarre i pubblici attuali e quelli potenziali.
COME
ATTIVITÀ DI ENGAGEMENT
SEZIONE →
SECONDA FASE
Attraverso la promozione del progetto sul territorio, nel centro città durante feste o eventi, proponendo light workshops o attività informative.
REQUISITI
→ Promuovere contenuti → Attirare l'attenzione → Raggiungere ampie fasce di pubblico
OBIETTIVI
→ Raggiungere e coinvolgere pubblico → Aumentare la consapevolezza → Pubblico da passivo ad attivo
TARGET
→ Target specifico: indifferente, curioso, appassionato e l'artista → Cittadino, comunità di quartiere
265
REACH → Guerrilla Marketing Le campagne di guerrilla marketing vengono scelte perché sono azioni mirate, hanno uno specifico pubblico e sono attuate in location precise, scelto perché deve mettere in risalto le caratteristiche stesse del luogo, cruciale per la buona riuscita dell'azione. L'autenticità è la chiave dell’azione, insieme all’effetto di sorpresa. A differenza delle campagne pubblicitarie ben riuscite, ma per cui si paga il billboard su cui vengono posizionati, l'azione di guerrilla ha il vantaggio di essere economica. Il messaggio diretto al pubblico deve colpire emotivamente e deve far riflettere, mentre il monitoraggio dell'azione aiuta a capire il successo o meno dell’attività (condivisione, coinvolgimento, raggiungimento di persone).
Le azioni di guerrilla sono pensate per attirare l'attenzione in vista di eventi.
REQUISITI
→ Differenziazione del brand rispetto alla concorrenza → Utilizzare elementi e punti comuni per il target → Economicità
OBIETTIVI
→ Visibilità dell’azione → Aumentare la conoscenza del progetto → Effetto sorpresa e passaparola
TARGET
→ Target specifico: indifferente → Cittadino, comunità di quartiere
SECONDA FASE
COME
← SEZIONE
266
REACH → Strategia digitale Per avvicinare il target del giovane artista è stata pensata una call di artisti e musicisti per innescare una rete di conoscenze sul territorio settimese per co-progettare eventi e attività artistiche, coinvolgendo direttamente i giovani, rendendoli partecipi e consapevoli delle novità.
COME
CALL TO ACTION
SEZIONE →
SECONDA FASE
Attraverso le pagine social di Instagram e Facebook dello spazio. Una chiamata alle "armi" per tutti gli artisti interessati a progettare attività.
REQUISITI
→ Impatto visivo → Economicità
OBIETTIVI
→ Diffusione → Viral (passaparola) → Engagement e partecipazione
TARGET
→ Target specifico: appassionato e l'artista
267
ENGAGE → Co-creation/Co-curation Progettare insieme a giovani locali e realtà territoriali contenuti culturali da presentare sotto forma di eventi serali dove il contenuto artistico viene proposto insieme a musica e momenti di socialità. La call di artisti pone le basi per il coinvolgimento di nuovi utenti e la creazione di team progettuali per la realizzazione di mostre, esposizione e performance.
COME
CO-CREATION, CO-CURATION Selezione di tematiche, di linguaggi espressivi in base agli utenti raggiunti
→ Contenuto non autoreferenziale → Qualità dei contenuti proposti
OBIETTIVI
→ Coinvolgimento diretto del target → Avvicinamento di altre fasce di pubblico unendo più ambiti culturali insieme → Creazione di una rete di sinergie con gli artisti locali da attivare in più occasioni
TARGET
→ Target specifico: appassionato e l'artista → Target secondario: Professionista, esperto del settore
SECONDA FASE
REQUISITI
← SEZIONE
268
ENGAGE → Social network
↘ INSIGHT Se la chiave dello storytelling sta nel rispetto di alcune piccole e semplici regole, ciò che funziona di più è suscitare un'emozione nel pubblico, creare una connessine emotiva con il target di riferimento.
Utilizzare i social network come strumento per coinvolgere il pubblico nella scelta delle tematiche e del periodo di realizzazione delle attività che si vogliono proporre, creando un'offerta su misura per il pubblico. Le Stories stanno facendo registrare su tutte le piattaforme un incremento continuo del loro tasso di engagement (crescono più velocemente dei contenuti su feed). Lo Storytelling, un trend usato dai brand nel 2019 con l’obiettivo di rendere questo formato social un elemento centrale delle loro strategie di contenuto. Sticker, geo-tag, filtri come divertimento per i giovani, ma sono anche l'evoluzione dei linguaggi e della narrazione sui canali social, utilizzata dall'utente più giovane.
SEZIONE →
SECONDA FASE
COME
SONDAGGI Creazione format per coinvolgere l'utente con domande, quiz e sondaggi su diverse tematiche con cui il pubblico interagirà. La prima sperimentata riguarderà la scelta del primo ciclo di Cineforum
REQUISITI
→ Coinvolgere, sorprendere → Rapidità → Personalizzazione
OBIETTIVI
→ Aumentare il pubblico → Interazione non passiva → Promozione della futura attività proposta
TARGET
→ Target specifico: indifferente, curioso, appassionato e l'artista
269
ENGAGE → Membership Uno degli strumenti fondamentali per stimolare un rapporto duraturo nel tempo tra visitatore e luogo è la “membership”, ovvero programmi atti a creare una rete non solo tra visitatore e attività ma anche tra visitatore e visitatore, raggiungendo un ampio pubblico di giovani. La membership è ciò che differenzia un utente da un altro ed aiuta a formare il suo stato di appartenenza. Strumento per generare politiche mission based permettendo ai visitatori di agire e interagire in maniera esclusiva o speciale con l’istituzione e la sua offerta culturale. Infine con il tesseramento si offre all’utente la possibilità di elevarsi dallo status di visitatore passivo verso quella dell’utente attivo.
COME
TESSERAMENTO
REQUISITI
→ Basso costo iniziale dell'iscrizione → Consolidamento e fidelizzazione target → Contatto diretto tramite newsletter
OBIETTIVI
→ → → →
TARGET
→ Target specifico: indifferente, curioso, appassionato e l'artista
SECONDA FASE
Associazione allo spazio tramite tesseramento che conferisce vantaggio, sconti e opportunità di collaborazioni dirette con il team gestionale
Coinvolgimento attivo Pubblicizzare eventi e attività Co-progettazione con l'utente Maggiore frequenza di partecipazione
← SEZIONE
SECONDA FASE
SEZIONE →
SECONDA FASE
Nella prima fase di avvio delle attività si inizia anche il percorso graduale di costruzione di una rete di sinergie e collaborazioni con più realtà ed attori. Partendo da bacini sicuri di utenze, sono stati progettati specifiche attività e laboratori che vedessero il coinvolgimento attivo e diretto dei giovani. Partendo dalle realtà di quartiere, sono state coinvolte principalmente associazioni di ragazzi e gli oratori in attività di autoproduzione e piccoli workshop artistici.
COME
Laboratori, workshop, attività educative specifiche gestite dall'associazione Space Tortilla
REQUISITI
→ Fattore educativo e formativo → Sostenibilità dell'attività → Raggiungere diverse tipologie di progetto
OBIETTIVI
→ Rendere i soggetti co-autori e attivi → Avvicinamento alla progettazione e al mondo del design con piccole attività.
TARGET
→ Giovane under 15, da ragazzi delle elementari a medie, target sensibile
271
ENTI E ISTITUZIONI
ASSOCIAZIONI COOPERATIVE ENTI COMMERCIALI
ORATORI
UTENTI
SECONDA FASE
ATTORI
SCUOLE COMUNITÀ DI QUARTIERE
REALTÀ GIOVANILI ← SEZIONE
PROFESSIONISTI ARTIGIANI
SEZIONE →
SECONDA FASE
WORKSHOP
L'Associazione Space Tortilla ha organizzato un programma di quattro appuntamenti, due a settimana, rivolto ai bambini dell'oratorio del quartiere. Gli animatori hanno selezionato un numero ristretto di bambini interessati alle attività creative. Nella prima settimana i due appuntamenti sono stati rivolti ai bambini delle elementari, mentre nella seconda settimana a quelli delle medie. Il singolo appuntamento, di circa un'ora, è stato ospitato presso il Dega Urban Lab, il martedì e il giovedì. Le attività presentate sono state dei workshop artistici, strutturati per avvicinare i bambini al mondo della stampa e dell’artigianato. L’obiettivo di ogni ciclo di attività è stato la produzione di un elaborato fisico che i bambini si sono portati a casa come ricordo dell’attività. La collaborazione con l'oratorio della parrocchia del quartiere è stata l'inizio della creazione della una rete e tra le realtà del quartiere con il Dega Urban Lab, il cui obiettivo è quello di valorizzare la cultura e creatività promuovendo la partecipazione dei giovani di Settimo.
QUANDO
TARGET
TIPOLOGIA
OBIETTIVO
Giugno 2019
Oratorio del quartiere Fiat di Settimo
Workshop artistici di avvicinamento, educativi con riscontro pratico
Insegnare due tecniche di stampa artigianali e costruire insieme un gioco da portarsi a casa
STRATEGIE
ORATORIO
WORKSHOP DI AVVICINAMENTO
Parrocchia San Giuseppe Artigiano in Settimo Torinese. Bambini dai 8-11 anni e dai 11-13 anni
→ difficoltà unica/base → singolo incontro → rivolto ai ”non addetti ai lavori” → volontà di incuriosire, avvicinare il target ad un ambito poco conosciuto
SPACE TORTILLA Organizzatore e tutor di tutti e quattro gli appuntamenti dei workshop
LINOMEMORY → Learning by doing, attività didattica che insegna la tecniche di stampa della linoleografia, dalla spiegazione dei materiali alla prova pratica, per facilitare la comprensione da parte di un pubblico molto giovane. Sono state lasciate alcune matrici di linoeum con le sgorbie per far provare l'incisione ai bambini, seguiti dai tutor e dagli animatori. → Gamification, ogni bambino stamperà con gli inchiostri colorati il proprio mazzo di Memory, composto dalle figure realizzate dai bambini, più altre 8 figure realizzate dai tutor in precedenza.
← SEZIONE
AQUILONE → Learning by doing, Il workshop è stato diviso in due fasi: nella prima fase verrà realizzata la copertura, sulla quale i ragazzi sperimenteranno la tecnica della serigrafia. Nella seconda fase si realizzerà la struttura portante dell’aquilone, composta da spina, tasselli e cornice di filo. Si legherà la copertura alla struttura, tagliata a forma di rombo, insieme alla briglia e alla coda. → Gamification, infine i ragazzi hanno provato a far volare gli aquiloni nel parco, portandosi a casa un gioco che ricordi il Dega Urban Lab.
SECONDA FASE
ATTORI
SEZIONE →
SECONDA FASE
QUANDO
TARGET
TIPOLOGIA
OBIETTIVO
11 Giungo 2019 13 Giugno 2019
Bambini delle elementari (8-11 anni)
Workshop artistico: Realizzazione del gioco LinoMemory, con stampa in linoleum
Avvicinare il target al mondo della stampa, creare un legame utente/spazio
SECONDA FASE � SEZIONE
SEZIONE →
SECONDA FASE
QUANDO
TARGET
TIPOLOGIA
OBIETTIVO
18 Giungo 2019 20 Giugno 2019
Bambini delle medie (11-13 anni)
Workshop artistico: creazione di un aquilone personalizzato con la serigrafia
Avvicinare il target al mondo della stampa, creare un legame utente/spazio
SECONDA FASE � SEZIONE
SEZIONE →
SECONDA FASE
LABORATORI
L'Associazione Space Tortilla ha organizzato un programma di più appuntamenti per il mese di Giugno e di Luglio insieme ai ragazzi del Centro Educativo Minori finalizzati alla realizzazione di arredi in legno per il Dega. Accompagnati dai loro educatori, i ragazzi si sono spostati dalla loro sede per raggiungere il parco dove, per un paio d'ore, hanno aiutato nella costruzione di divanetti in pallet. Il materiale per il laboratorio è stato recuperato da diversi enti, tra cui la S.E.T.A., Società Territorio e Ambiente, che ha messo a disposizione alcuni pezzi di scarto raccolti dall'azienda e inutilizzati. L’azione del costruire insieme gli arredi vuole incentivare un legame tra i ragazzi, l’oggetto creato e lo spazio stesso, rafforzando l'interesse verso il progetto da parte di una fascia di utenti "indifferenti", che spesso sono abituati a vandalizzare gli spazi pubblici piuttosto che prendersene cura. Queste attività con i ragazzi del CEM sono servite per consolidare il rapporto con progetto, già iniziato a Febbraio quando si sono resi disponibili insieme ad altri volontari ad aiutare i giovani del Dega Urban Lab nella ripittura delle pareti interne del locale. Partendo da appuntamenti puntuali si intende costruire una rete di sinergie sempre più ampie, per raggiungere un coinvolgimento costante e duraturo nel tempo. Parallelamente a questa attività il gruppo Space Tortilla ha collaborato anche con il Progetto IL Ponte, attivo sul territorio settimese, in un'attività di riuso creativo a partire da materiali di scarto. Gli utenti avevano già collaborato con lo spazio nel progetto di un orto urbano comunitario.
311
QUANDO
TARGET
TIPOLOGIA
OBIETTIVO
Giugno 2019
Ragazzi del CEM, dagli 11 ai 17 anni
Laboratorio pratico di costruzione di arredi per lo spazio Dega
Incentivare un rapporto e un legame tra i ragazzi e lo spazio; acquisire competenze pratiche
STRATEGIE
CEM
WORKSHOP AUTOCOSTRUZIONE
Centro Educativo Minori, Servizio semi-residenziale Diurno promosso dal NET (Unione dei Comuni Nord Est Torino), gestito dalla Cooperativa Animazione Valdocco a partire dal 2008.
→ Difficoltà crescente → Ciclo di incontri → Rivolto a un target "sensibile" → Volontà di incuriosire, avvicinare il target al progetto con attività familiari a loro
PROGETTO IL PONTE Gestita dalla Onlus Il Margine, il progetto Il Ponte intende favorire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati tramite l’acquisizione di competenze pratiche e laboratori pratici (negli spazi de “La Bottega”) TARGET: disabili, anziani, stranieri neo-comunitari e non. SPACE TORTILLA Organizzatore e tutor del laboratorio di autocostruzione insieme agli educatori dei ragazzi
ARREDI DI PALLET → ENGAGE
SECONDA FASE
ATTORI
Partecipazione e coinvolgimento diretto dei ragazzi nell'attività di costruzione e arredamento dello spazio (attività didattica e pratica). Pubblicazione di foto "dietro le quinte" del percorso di realizzazione degli arredi. Percorso educativo dei ragazzi alle pratiche di volontariato e di cittadinanza attiva grazie a laboratori rivolti ad uno spazio pubblico. DA SCALA A APPENDIABITI → ENGAGE
← SEZIONE
Gli utenti del progetto Il Ponte sono stati coinvolti nel processo di trasformazione creativa a partire da un elemento di scarto, come una vecchia scala e tramite lavorazioni semplici e sicure si è mutato il suo utilizzo in arredo per gli interni dello spazio.
SEZIONE →
SECONDA FASE
SECONDA FASE
← SEZIONE
SEZIONE →
SECONDA FASE
DIBATTITI
Durante il primo periodo di apertura il Dega Urban Lab ha aperto le porte anche a esterni organizzando due dibattiti su tematiche di attualità che potessero avvicinare anche un pubblico specifico, interessato ad approfondire conoscenze settoriali. Venerdì 15 marzo 2019 migliaia di giovani in tutto il mondo hanno dato vita, assieme a Greta Thunberg, al primo sciopero globale contro il cambiamento climatico L’obiettivo è quello di ottenere un radicale mutamento di rotta da parte delle élites politiche sui temi ambientali L’evento di Torino è stato un successo. Il Dega Urban Lab ha deciso di ospitare i due gruppi che hanno guidato la mobilitazione, Climate Save Torino e Fridays For Future, ad un’assemblea pubblica durante la quale hanno spiegato le loro rivendicazioni e le azioni che stanno intraprendendo per contrastare il cambiamento climatico e salvare il futuro della nostra generazione. A tre settimane dal voto per le elezioni europee del 26 maggio, lo spazio ha inoltre ospita Domenico Cerabona Ferrari e Thomas Fazi, in un confronto sul significato del processo di integrazione europea. Gli incontri hanno visto la partecipazione di un pubblico molto vario: curiosi, studenti, adulti e utenti dello spazio che, incuriositi, hanno preso parte alla discussione.
QUANDO
TARGET
TIPOLOGIA
OBIETTIVO
17 aprile 2019, 3 maggio 2019
Curioso, appassionato, cittadino interessato
Dibattito su tematiche attuali (Sostenibilità), sociali e politiche (UE)
Sensibilizzare il pubblico su tematiche attuali. Incentivare la partecipazione culturale
ATTORI
STRATEGIE
FRIDAYS FOR FUTURE - TORINO
→ Diversificazione dell'offerta, flessibilità di orari, evento gratuito, coinvolgimento del pubblico nella discussione.
CLIMATE SAVE TORINO Torino Climate Save sensibilizza il pubblico informandolo sul devastante impatto dell’agricoltura animale, incoraggiandolo ad adottare un’alimentazione completamente vegetale, oltre ad uno stile di vita più sostenibile.
THERE'S NO PLANET B → La comunicazione promosse sui social, orario flessibile per il pubblico (ore 21.30) → Target giovane, incuriosito dalla tematica "scottante" del cambiamento climatico
SECONDA FASE
Movimento di studenti, insegnanti, lavoratori di tutto il mondo che chiedono ai governi di posizionare il problema del cambiamento climatico al 1° posto della loro agenda politica.
UNIONE EUROPEA: FUORI O DENTRO? → La comunicazione promosse sui social, orario flessibile per il pubblico (ore 21.30) → Target giovane-adulto, non a digiuno di conoscenze del campo, interessato ad approfondire conoscenze utili
CERABONA FERRARI Presidente di Partito Democratico Torino, giornalista ed esperto di Brexit. THOMAS FAZI ← SEZIONE
giornalista ed economista iscritto a Senso Comune.
SEZIONE →
SECONDA FASE
ASSEMBLEA CITTADINA
L'assemblea cittadina è un momento di riflessione sulle attività proposte, presentazione di attività future, di confronto su nuovi progetti e di raccolta di idee. Un'occasione per incontrarsi e aprire le porte ai curiosi, garantendo sempre un ricambio di idee e un ampliamento del team. REACH → Per raggiungere gli utenti è stata adottata una strategia di comunicazione online e offline, diffondendo locandine e flyer per la città e usando le vetrate dello spazio come mezzo di comunicazione. ENGAGE → Gli utenti interessati sono stati invitati a co-progettare insieme alle associazioni interne le attività proposte
QUANDO
TARGET
TIPOLOGIA
OBIETTIVO
Maggio 2019 Luglio 2019
Indifferente curioso, appassionato, artista
Momento di confronto con gli utenti presso il Dega Urban Lab.
Raccogliere proposte progettuali, idee, spunti e critiche per migliorare l'offerta.
“Ci sono tanti ragazzi che hanno voglia di fare e vorrebbero uno spazio dove suonare.” “Ma non avete mai pensato ad un cinema all'aperto?” (FRASI DALL'ASSEMBLEA DEL 3.07.19)
SECONDA FASE ← SEZIONE
TERZA FASE Settembre
21 Settembre
PALINSESTO ATTIVITÀ Attività costanti (CORE), come aula studio, cineforum, dibattiti, eventi serali tra musica e arte
ATTIVITÀ AGGIUNTIVE A seguito dell'assemblea di Luglio e dell'ampliamento di utenti ↑ PROGETTAZIONE
COMUNICAZIONE EVENTO
TRASFORMAZIONI URBANE EVENTO → IN THE CITY
↑ REACH
Light workshop, mappa partecipata
Co-progettazione delle attività future insieme a utenti interessati ↑ ENGAGE
Ottobre
Novembre
RICHIESTA RINNOVO SPAZIO
INTERVENTO STREET ART RIQUALIFICAZIONE ESTERNI
SCENARI FUTURI E COLLABORAZIONI tra Dega Urban Lab, Graphic Days Torino, Print Club Torino e Comune di Settimo
Partecipazione dei volontari nell'intervento pratico
EVENTO DI INAUGURAZIONE
IL CORE
SVAGO E DIVERTIMENTO
Le realtà giovanili
SEZIONE →
TERZA FASE
→ Eventi serali (musica e dj set) → Cineforum → Serate a tema e ludiche
ATTIVITÀ ATTIVITÀ CORE Le attività core comprendono il sistema di eventi per il target primario che verranno organizzati regolarmente all'interno dei locali, coinvolgendo i giovani cittadini (artisti locali, realtà giovanili, utenti in generale) nella coprogettazione degli eventi. L'obiettivo è di allargare sempre più la proposta e coinvolgere nuovi utenti in progetti tramite un format prestabilito che dovrà essere approvato dal direttivo. Organizzare assemblee generali costanti è un ottimo modo per garantire il ricambio di idee e progetti.
L'appassionato
289
CULTURA E ARTE → Mostre → Live perfomance (musicali e artistiche) → Light workshop (durante eventi) → Studio di registrazione e Radio Archimede → Mostra mercato e vendita di materiale autoprodotto
L'artista locale
CULTURA E SOCIALE → Dibattiti su tematiche di attualità → Talk con l'intervento di guest esterni → Cene di quartiere → Cene multietniche
Il curioso
STUDIO E FORMAZIONE → Aula studio serale e pomeridiana → Workshop artistici/ linguaggi visivi → Corsi di fotografia → Corsi per aumentare skills e capacità
← SEZIONE
L'indifferente
TERZA FASE
À CORE
SVILUPPI FUTURI UTENTI DEL PARCO
TERZA FASE
→ Riqualificazione muri esterni → Co-progettazione attività per il piazzale esterno (strutture, eventi di attivazione urbana e sociale) → Realizzazione di un murales (pavimentazione) didattico per il gioco → Tornei sportivi
Associazioni locali
Professionisti ed esperti
DEGA UR
COMUNITÀ DI QUARTIERE → Cene di quartiere → Orto urbano → Cinema all'aperto
SEZIONE →
STEP 2 Parallelamente al programma centrale si vuole ampliare l'offerta, anche grazie al networking con le realtà del quartiere. Fra le prime attività outdoor si ipotizzano progetti in collaborazione con le scuole, gli oratori e la comunità di quartiere; le Associazioni con cui lo spazio è entrato in contatto e nuove potenziali collaborazioni e gli utenti del parco.
Cittadinanza
ORATORI E SCUOLE → Tornei sportivi → Tour guidato dei murales cittadini → Giornate di sensibilizzazione su tematiche attuali → Workshop artistici di avvicinamento, educativi e pratici
Utenti del parco
Le realtà giovanili
→ Workshop di autoproduzione e attività artistiche → Co-curation e co-creation contenuti culturali
STEP 3
Scuole e oratori
Amministrazione ed Enti
← SEZIONE
Si vuole progettare una strategia a medio-lungo termine, un format ripetibile che ponga le basi per la costruzione di una rete di azioni e di attori con cui realizzare interventi futuri di attivazione urbana sul territorio. La progettazione di attività culturali ha come obiettivo il coinvolgimento dei giovani in azioni per la città, la rivitalizzazione di zone degradate, portando a Settimo una strategia consolidata di intervento e un’offerta di eventi che aumentino la visibilità, grazie alla collaborazione tra amministrazione, associazione di giovani progettisti ed il supporto di professionisti.
TERZA FASE
RBAN LAB
ASSOCIAZIONI
ORIZZONTALE
LO STUDIO. Orizzontale è un collettivo di architetti con base a Roma, il cui lavoro attraversa architettura, paesaggio, arte pubblica e autocostruzione. Orizzontale promuove dal 2010 progetti di spazi pubblici relazionali, dando forma ad immagini di città dismesse o inedite. Questi progetti sono stati terreno di sperimentazione per nuove forme di interazione tra gli abitanti e i beni comuni urbani, e al tempo stesso occasione per mettere alla prova i limiti del processo di creazione architettonica. LABORATORIO Il processo di progettazione condivisa è complesso e indeterminato. Gli abitanti, le amministrazioni, le associazioni, gli architetti, gli urbanisti, gli attivisti, chiunque si senta parte di uno specifico territorio dovrebbe rientrare in questo processo, ciascuno nella fase più opportuna ma con un obiettivo comune: incoraggiare nuove modalità di utilizzo dello spazio pubblico e renderlo effettivamente territorio del confronto. Lo strumento stesso del laboratorio permette di testare le soluzioni proposte fin dal primo utilizzo, mettendo così in discussione l’infallibilità dell’idea progettuale, che invece viene continuamente contaminata dai molteplici apporti derivanti dal contesto.
ZAC - Costruire Largo Milano. Gli abitanti, le associazioni del territorio e i frequentatori della zona hanno partecipato attivamente al progetto in tutte le sue fasi; dall’inserimento di idee su una mappa online di geo-democracy, fino alla scelta del progetto da realizzare
Space Cabins - Darmstadt Progetto in collaborazione con Collectif Etc e altri studi, un workshop sperimentale che ha visto la partecipazione di 60 studenti per la costruzione di una serie di residenze d'artista. “Living Together?“ era il tema del progetto
293 LETTURA DEL TERRITORIO → Esigenze di partenza
COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITÀ → Focus group → Interviste → Mappatura partecipata
INTERVENTI PARTECIPATI → Workshop strutturati → Azioni site specific → Mappatura partecipata
INDICATORI E VALUTAZIONI → Per la progettazioni di eventi futuri, nell'ottica di un'azione sistemica territoriale
IL FORMAT
“Lo spazio pubblico è la dimensione nella quale viviamo quotidianamente come abitanti, e dove abbiamo deciso di agire professionalmente come architetti. Il progressivo allontanamento delle comunità dagli spazi collettivi della città, unito ad una società contemporanea sempre mutevole sia nella forma sia nei bisogni, ci ha spinto ad iniziare una ricerca progettuale che avesse come tema centrale lo spazio pubblico contemporaneo. La mobilità, la temporaneità, la flessibilità, la globalizzazione sono elementi della società contemporanea che si riflettono su uno spazio pubblico che non riesce più a soddisfare i bisogni reali e immediati della comunità.” → Modus operandi, Articolo di ORIZZONTALE
SEZIONE →
TERZA FASE
294
03.5.1 TRASFORMAZIONI URBANE
Trasformazioni Urbane rappresenta la fase zero di questa progettazione strategica di azioni di attivazione urbana sul territorio di Settimo Torinese e vede la collaborazione tra diversi attori nella riqualificazione degli spazi esterni al Dega Urban Lab: l'APS Space Tortilla supportata da Graphic Days Torino e Print Club Torino, in collaborazione con il Comune di Settimo Torinese. L'intervento è previsto per ottobre 2019, mese durante il quale gli esterni del locale saranno ridipinti grazie all'azione di uno street artist di fama internazionale, che ridarà un'immagine nuova al luogo. L'azione contribuirà a risanare il piazzale antistante i locali dello spazio, da tempo degradato, e rappresenterà l'evoluzione del processo di riqualificazione iniziato. Prima di questa azione il 21 settembre lo spazio aprirà le porte alla città e ai Torino Graphic Days con un evento che rientrerà nel palinsesto di eventi In The City del Festival, sfruttando così la risonanza dei canali online. Il progetto nasce da un'idea dell'Associazione Space Tortilla che, grazie alla curatela di Graphic Days Torino e Print Club Torino, ha potuto presentare l'intervento all'Amministrazione ottenendo un contributo di 4000€ totali. L’intervento in programma si presenta come uno dei primi case history di riqualificazione, tramite attività culturali, curati da Graphic Days Torino nei contesti periferici ed intende creare i presupposti di una strategia per le azioni future che possa coinvolgere anche realtà locali e territoriali.
L’OBIETTIVO è di riportare valore ad un luogo privo d’identità con un’azione che parta dal Street art basso e che veda nell’arte un’opportunità di riattivazione della comunità stessa. Il fil rouge collega le diverse attività progettate Unche luogo dimenticato che per l'evento In The City del 21 Settembre è la trasformazione luoghi diventa spaziodeigiovanile aperto urbani abbandonati. Un pomeriggio tra talk, un'esposizione a nuove azioni. fotografica, light workshop e live performance, per coinvolgere i cittadini ed Il contesto culturale e creativo inaugurare la nuova stagione dello spazio. dell'immaginario che vogliamo praticare. INSIGHT
A partire dal racconto del Dega Urban Lab come spazio dimenticato ridato alla città, si propone una riflessione che tocca tematiche inerenti i beni comuni urbani, la riconversione degli spazi cittadini e la street art come strumento di attivazione sociale e riqualificazione urbana. L'evento è infatti occasione per presentare ufficialmente l'intervento di street art, previsto per ottobre 2019, che darà un'immagine completamente nuova al luogo grazie al coinvolgimento di un artista internazionale. Tramite un'azione partecipata, l'evento coinvolgerà alcuni giovani cittadini, gli utenti del Parco De Gasperi e le Associazioni interne il Dega Urban Lab, che prenderanno parte attivamente all'intervento, supportando l'artista - CIREDZ - nella riqualificazione visiva degli esterni.
294
03.5.1 TRASFORMAZIONI URBANE INSIGHT
SEZIONE →
TERZA FASE
ART Negli ultimi anni la parola “costruzione” è stata sostituita dal termine “riqualificazione”: le città in continuo movimento si sono rese conto di non poter creare all’infinito e hanno preso coscienza di come valorizzare l’esistente possa porre le basi per uno sviluppo urbano sostenibile, soprattutto in termini di identità territoriale. In questo senso l’arte di strada – street art - che negli anni ha avuto sempre un rapporto conflittuale con le istituzioni, è ormai diventata un potente strumento per la riqualificazione, non tanto in senso meramente estetico e visivo quanto piuttosto in chiave civica e culturale.
Si parla sempre più spesso dell’arte come mezzo in grado di portare un cambiamento, ispirare, educare e comunicare con gli individui ed i luoghi. Uno strumento di dialogo tra il cittadino e lo spazio pubblico.
P. Ciorra, (a cura di), La fine delle periferie, Enciclopedia Treccani, 2010
L’OBIETTIVO è di riportare valore ad un luogo privo d’identità con un’azione che parta dal basso e che veda nell’arte Public Art «una specifica modalità di presentazione e fruizione dell'artedi che riattivazione un’opportunità entra nel tessuto sociale e nella struttura urbana della città; che punta a stabilire una della comunità stessa. comunicazione diretta tra artista e fruitore, al di là di ogni mediazione “colta” in una prospettiva che allarga insieme scena e pubblico dell’arte.» Un luogo dimenticato che diventa spazio giovanile aperto a nuove azioni. Il contesto culturale e creativo dell'immaginario che vogliamo praticare. INSIGHT
La concezione di spazio pubblico è mutata. Da un’idea dimensionale, topografica e architettonica dello spazio urbano si è lentamente passati a quella di spazio d’interazione. In questa evoluzione paradigmatica, il lavoro artistico è passato dalla creazione di un oggetto da collocarsi nello spazio urbano alla creazione di un agire artistico nel luogo pubblico. Pratiche artistiche partecipate fra opera e pubblico, sulla via del coinvolgimento attivo dello spettatore nell’opera, sono andate di pari passo con l’apertura dell’arte all’ambiente circostante e alla ridefinizione del concetto stesso di spazio. L’artista che lavora in senso site specific rivendica oggi un’opera diretta e attiva nel contesto sociale, storico, comunicativo e simbolico dell’ambiente urbano e naturale.
“In quanto artisti scegliamo ogni volta di essere cartografi sociali, interventisti politici, manipolatori di spazio”.
Lorenza Perelli, PUBLIC ART, Arte, interazione e progetto, FrancoAngeli, Milano, 2006 Blum,“From the Other side: Public Artists on Public Art”, 1989
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03.5.1 TRASFORMAZIONI URBANE INSIGHT
TERZA FASE
Una metodologia diffusa è quella di rendere la comunità parte integrante del processo di riqualificazione, dalla fase di analisi e proposta di idee fino al coinvolgimento pratico. I possibili attori di questi processi partecipati: abitanti; associazioni, docenti, operatori scolastici; artigiani o commercianti; portatori di handicap, centri anziani, comunità di recupero; enti locali. Le loro motivazioni possono essere quelle di: partecipare attivamente ai cambiamenti culturali del proprio territorio; riqualificare o attribuirgli una nuova identità, promuovendo un rapporto diretto con le istituzioni e sviluppando il turismo culturale.
IN THE CITY → MUTAZIONI (a cura di Stefano Greco, Associazione Arte Totale) Esposizione fotografica sull'arte urbana nei luoghi abbandonati di Settimo Torinese → #BRINGWALLSTOLIFE (a cura di Lorenzo Saracino), Nuove frontiere dell’arte con la realtà aumentata AR → TALK SUI BENI COMUNI (a cura di) Ilda Curti e Labsus.
SEZIONE →
→ MAPPATURA PARTECIPATA → LIGHT WORKSHOP (a cura dell' APS Space Tortilla) per apprendere le basi della tecnica di stampa serigrafica.
Fondazione Adriano Olivetti, Il Programma Nuovi Committenti, Roma 2000, WWW.FONDAZIONEADRIANOLIVETTI.IT
L’OBIETTIVO è di riportare valore ad un luogo privo d’identità con un’azione che parta dal basso e che veda nell’arte un’opportunità di riattivazione della comunità stessa. Un luogo dimenticato che diventa spazio giovanile aperto a nuove azioni. Il contesto culturale e creativo dell'immaginario che vogliamo praticare.
IL CONTESTO
Il progetto vuole rivolgersi nello specifico ai giovani che usufruiscono quotidianamente del Parco De Gasperi ma che non sono coinvolti nelle attività del Dega Urban Lab a causa della mancanza di dialogo. L’aspetto degradato degli esterni, infatti, non incentiva al rispetto degli spazi comuni da parte dei giovani stessi, provocando fenomeni costanti di vandalismo e incuria. Oltre alla distanza con i ragazzi sopracitati, vi è anche una mancanza di interazione con tutti gli altri utenti del parco. Questo anche a causa dei muri esterni degradati, i quali comunicano una sensazione di abbandono del luogo e non l’immagine di uno spazio aperto e ridato alla cittadinanza.
IL NEET
Durante tutto l'anno il piazzale diventa luogo di ritrovo per diversi gruppi di adolescenti. Si tratta di ragazzi in età compresa tra i 15 e i 22 anni, in generale studenti di liceo oppure neo-diplomati in cerca di lavoro ma principalmente disoccupati, senza molte prospettive per il futuro. Trascorrono i pomeriggi giocando a calcio nel piazzale e usando tutto quello che hanno a disposizione: un pallone, che spesso urta e rompe le vetrate, i bidoni dell'immondizia, che finiscono rovesciati a terra insieme al loro contenuto.
ESIGENZE
→ Instaurare un DIALOGO con gli utenti del parco, in prima linea i ragazzi che giocano a calcio nel parco
TERZA FASE
IL PROBLEMA
SEZIONE →
→ Riprogettare il PIAZZALE, dal punto di vista funzionale, degli usi dello spazio, per rispondere ai bisogni di fa sport, non solo di chi gioca a pallone
→ Educare gli utenti alla cura del BENE COMUNE tramite azioni pratiche che possano generare appartenenza e un legame con il luogo → COMUNICARE in maniera forte ed immediata la presenza del Dega Urban Lab all'interno del Parco
TERZA FASE
← SEZIONE
OBIETTIVI
RIGENERAZIONE SOCIALE E
TERZA FASE
ARTIVISMO
L'obiettivo è quello di progettare più interventi nel tempo, che portino alla riqualificazione visiva e funzionale degli spazi esterni. Partendo da un’indagine sugli usi della piazza si intende migliorarne la funzionalità, soprattutto in risposta ai bisogni degli utenti del parco. Lo strumento visivo della street art invece determinerà la riqualificazione visiva e percettiva dei muri esterni, dando un’immagine riconoscibile che rafforzi l’identità dello spazio e porti un miglioramento del parco stesso. Questo consentirebbe l'attivazione del progetto Dega Urban Lab, in occasione della riapertura dello spazio e del rinnovo del contratto di comodato d'uso per la gestione del locali.
NETWORKING
SEZIONE →
Attivazione sociale e sensibilizzazione dei ragazzi che utilizzano il piazzale verso la cura del bene comune. Per superare questa problematica si costruirà un dialogo con i giovani, al fine di individuare problematiche e bisogni specifici, progettando un intervento che vedrà il loro coinvolgimento diretto. In questo senso l'arte diventerebbe un potente strumento per includere i cittadini più giovani rendendoli partecipi della rigenerazione urbana e sensibilizzandoli alla cura e al rispetto del bene comune.
RIQUALIFICAZIONE E IDENTITÀ
→ Incentivare la creazione di una rete di relazioni e collaborazioni durature con le realtà attive sul territorio di Settimo Torinese. → Coinvolgere gli attori presenti sul territorio, a partire dalle scuole e dagli oratori del quartiere. L’obiettivo è di fornire agli studenti partecipanti l’acquisizione di competenze pratiche ma anche occasioni di riflessione sul contesto in cui vivono e sul ruolo attivo del cittadino. → La costruzione di un network permette l’estensione del progetto a livello territoriale, attivando dinamiche positive per la comunità e ampliando il bacino di pubblico di pubblico e di utenza del Dega Urban Lab.
ATTORI
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STREET ALPS
COMUNE DI SETTIMO TORINESE TORINO GRAPHIC DAYS
SPACE TORTILLA
TERZA FASE
Come partner e co-finanziatore dell’iniziativa, aiuta le realtà del territorio a inserirsi e prendere parte delle iniziative, facendo rete.
APS SPACE TORTILLA
Come realtà interna del Dega Urban Lab e attivatore dell’iniziativa di riattivazione urbana. L'associazione mette a disposizione le proprie competenze artistiche e progettuali gestendo le fasi dell’intervento di riqualificazione e affiancandosi al professionista che guiderà l’azione partecipata, coinvolgendo anche gli utenti del Dega Urban Lab interessati.
GRAPHIC DAYS TORINO
Insime a Print Club Torino, sono i curatori che garantiscono professionalità e qualità al progetto; grazie ai loro canali portano visibilità al progetto; mettono inoltre a disposizione il know-how e la propria rete di conoscenze (ad esempio Street Alps e Associazione Pigmenti per l'intervento di ottbre 2019) per il coinvolgimento di un artista professionista.
← SEZIONE
COMUNE DI SETTIMO TORINESE
GRAPHIC DAYS TORINO Graphic Days Torino è il festival internazionale di quattro giorni interamente dedicato al visual design che si svolge annualmente a Toolbox Coworking.
L’evento è nato nel 2016 con l’intento di sostenere il valore culturale della comunicazione visiva, fornire nuovi stimoli progettuali ed espressivi, contribuire allo scambio e al confronto critico attraverso workshop, mostre, conferenze, performance e una mostra mercato. La quarta edizione di Graphic Days Torino stimola una riflessione sul legame fra visual design ed impegno sociale. Quest’anno, infatti, l’Organizzazione, ha scelto di affrontare il tema dell’integrazione culturale.
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� HIGHLIGHTS Il Festival è frutto della collaborazione di Print Club Torino, Plug, Tal, Quattrolinee, MG2 Architetture
Nel mese di settembre si svolge il programma di avvicinamento al festival che coinvolge il tessuto cittadino con un calendario di eventi gratuiti. Nel 2019 gli appuntamenti di In the city si snodano attraverso 6 zone di Torino per altrettante serate dedicate al mondo delle arti visive. Gli attori del panorama artistico-culturale presenteranno serate di mostre, performance, talk e workshop invitando tutta la cittĂ ad immergersi nella comunicazione visiva.
SEZIONE →
TERZA FASE
IN THE CITY L’evento del 21 settembre al Dega Urban Lab verrà inserito nel palinsesto di attività inerenti il Festival Graphic Days Torino. Scopo dell'evento è di raccontare in anteprima il progetto di riqualificazione urbana promosso dal Dega Urban Lab e curato dagli esperti internazionali di Graphic Days Torino e Print Club Torino. L'intervento verrà presentato come uno dei primi case history tra gli interventi di attivazione urbana nella periferia torinese promossi dal Festival. La pubblicizzazione dell’evento ad un bacino di persone così ampio come quello dei TGD garantisce maggior visibilità al
progetto, attirando visitatori anche fuori Settimo Torinese. In aggiunta al supporto curatoriale ed organizzativo, Graphic Days Torino affiancherà le associazioni del Dega Urban Lab nella progettazione di un sistema di indicatori di misurazione dell’evento. Questi saranno utili per l’analisi delle strategie di audience development ed engagement, consentendo una valutazione critica dell’evento e dei feedback, e per strutturare in maniera sempre più efficace i successivi interventi.
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Street Alps è il primo festival di street art in ambiente pedemontano. Le Alpi fanno da cornice ad una rassegna artistica che ha l’obiettivo di rivalutare esteticamente aree urbane.
TERZA FASE ← SEZIONE
Intervento di Riccardo Ten Colombo, membro dell'Associazione Pigmenti e promotore di Street Alps. Murales realizzato per lo Skatepark di Rosendal, in Norvegia, Giugno 2018
L'intervento di riqualificazione vedrà la collaborazione con un'altra importante realtà territoriale: l'Associazione Pigmenti, promotrice di Street Alps, Festival annuale di Street Art che si svolge a Pinerolo e che richiama artisti di fama internazionale. Il ruolo dell'Associazione nel progetto di riqualificazione sarà quello di affiancarsi nella progettazione agli Space Tortilla e ai Graphic Days Torino. In quanto esperti della street art il loro coinvolgimento è fondamentale per il supporto tecnico e nella scelta dell'artista più adatto alle esigenze e al contesto di riferimento.
LUOGO Mantova ANNO 2016 / 2019 TIPOLOGIA DI PROGETTO Artistico, site specific e partecipato GESTIONE Creative Lab
WITHOUT FRONTIERS - LUNETTA A COLORI Il festival ha l'obiettivo di rigenerare il quartiere periferico di Lunetta, nella periferia Nord di Mantova. → La prima fase è lo studio del progetto curatoriale → La seconda si innesta su iniziative presenti sul territorio per raccogliere le testimonianze, le opinioni, le idee dei cittadini. → La terza e ultima fase prevede la realizzazione della notte bianca dell’arte, nei luoghi dismessi del quartiere, con mostre, workshop, tour, interventi di street art partecipata insieme agli abitanti del quartiere ma soprattutto le scuole. FOCUS → INTERVENTO PARTECIPATO di Corn 79
di Corn79, supportato dal Creative Lab, Associazione di giovani del luogo, nella riqualificazione del Sottopasso Espanso di Viale Lombardia che ha visto il coinvolgimento degli studenti della scuola d'arte "Giulio Romano", in un workshop di più giorni (lezioni teoriche ed intervento pratico)
LUOGO Civitanova Marche ANNO 2009-2019 TIPOLOGIA DI PROGETTO Street art, rigenerazione urbana, territorio e interventi site specific
VEDO A COLORI Street Art al porto di Civitanova Marche. Progetto di recupero urbano di alcuni siti portuali, con l'obiettivo di rendere fruibile la zona del porto, in stato di forte degrado. Riqualificazione urbana e dialogo sociale attraverso la street art. FOCUS → PROGETTO SCUOLE "Chiamatemi Arte" è il progetto tutto dedicato alle scuole in collaborazione con Vedo a Colori partito all'interno delle classi con lezioni e workshop mirati alla comprensione della street art e portato all'esterno in un secondo momento coinvolgendo gli alunni in attività didattiche molto suggestive.
GESTIONE Giulio Vesprini
“HOPE”, di Giulio Vesprini, realizzato lo scorso 8 Luglio 2019 all'Istituto Comprensivo di Via Ugo Bassi grazie alla collaborazione tra artista, professori e studenti.
LUOGO Lucca ANNO 2018 TIPOLOGIA DI PROGETTO Arte pubblica partecipata GESTIONE GianGuido Grassi, Associazione stART Simurg Ricerche
stART FESTIVAL Festival di arte pubblica e partecipata nel quartiere di San Vito. La rassegna è curata dal giovanissimo Gian Guido Maria Grassi. L’iniziativa, fortemente voluta dal Comune di Lucca, si inserisce nel più ampio progetto "Lucca sicura", che è stato finanziato dalla Regione Toscana ed è realizzata, in collaborazione con Simurg Ricerche, dall’associazione “StARTopen your eyes” composta da giovani ragazzi lucchesi. FOCUS → MURALES DIDATTICO ciascuna forma e colore è infatti un bersaglio da colpire con la palla sulla base di punteggi prestabiliti, fino a un massimo di 1.005 punti.
“Lucca01”, opera inaugurata il 5 Maggio 2018 e realizzata dallo street artist Teo Pirisi, in arte Moneyless. Un’opera didattica e interattiva pensata e realizzata insieme ai bambini della Scuola Donatelli di Lucca.
LUOGO Bologna ANNO 2013-2019 TIPOLOGIA DI PROGETTO Poster art partecipata, rigenerazione urbana, territorio
CHEAP FESTIVAL Street Poster Art Festival di Bologna organizzato annualmente da CHEAP organizza annualmente un Festival di Street Poster Art diviso in due segmenti principali: l’intervento di alcuni guest artist per la realizzazione di lavori site specific, modulati sul paesaggio urbano e periferico e la Call for Artist. FOCUS → POSTER ART SITE SPECIFIC di Giulio Vesprini. Intervento di analisi di 9 quartieri cittadini, rielaborati dall'artista che ha realizzato un intervento partecipato in collaborazione con i ragazzi dell'Accademia di Belle Arti di Bologna e Atelier Sì.
“Shared Space”, di Giulio Vesprini, 2017. Intervento di 250 mq della cinta muraria dell’Autostazione, integrando pittura su muro e poster art. Quest’ultima prenderà forma sui 43 spazi affissivi, scanditi in 13 moduli composti ciascuno da un trittico di bacheche.
LA STRATEGIA “Veniamo qui tutti i giorni a giocare. Questo è il nosro posto.”
SEZIONE →
TERZA FASE
→ IL CALCIATORE
LETTURA DEL TERRITORIO
L’intervento prevede una fase iniziale di analisi dei bisogni delle utenze del Parco De Gasperi. La strategia adottata in questo primo step comprende l’utilizzo del questionario come strumento da sottoporre ad un campione eterogeneo di fruitori del parco.
FOCUS GROUP
Seguono poi interviste e focus group, con lo scopo di approfondire le esigenze specifiche di chi utilizza il piazzale davanti ai locali del Dega Urban Lab, primi fra tutti i gruppi di ragazzi che giocano.
LABORATORIO PARTECIPATO
L’intervento si concretizza in un workshop diviso in due fasi: una prima fase teorica, gestita dai ragazzi delle associazioni del Dega Urban Lab con esperienza in ambito di politiche giovanili e di street art. Attraverso momenti di riflessione e sensibilizzazione (brainstorming, creazione di mappe concettuali) spiegando come la street art sia uno strumento per “riappropriarsi” della città e per valorizzare zone degradate, educando al bello e alla cura dei beni comuni. Una seconda fase pratica, gestita da uno Street Artist che seguirà i ragazzi, insieme all’Associazione Space Tortilla, nella realizzazione di un’opera di sulle facciate esterne del Dega Urban Lab e sui muri laterali, attualmente in uno stato di conservazione degradato.
L'ARTISTA
L'artista individuato è Roberto Cireddu, in arte CIREDZ, artista di origini sarde, famoso in tutto il mondo nel campo della street art. Il suo stile è chiaro, astratto, preciso e minimale. Mantiene una connessione diretta con la natura e l’ambiente in cui interviene. Nelle sue opere i volumi e la geometria delle architetture vengono combinati in un dialogo continuo che produce composizioni ed effetti talvolta “illusori”.
307
I REQUISITI MURALES DIDATTICO L’obiettivo è coinvolgere i ragazzi che giocano a calcio in questo primo intervento, per far si che prendano confidenza, e successivamente ipotizzare con loro un disegno per il murales che sia funzionale per le loro partite.
SITE SPECIFIC L’artista dovrà elaborare un disegno che interpreti i bisogni individuati, dialogando in maniera armonica con il luogo ed il contesto, non "intaccando" il panorama del parco. L’aumento della qualità percepita e il miglioramento dell’immagine complessiva del parco è uno dei risultati attesi dell’intervento, di cui beneficerà un ampio ventaglio di utenti del Parco. TERZA FASE
GEOMETRIE Uno stile astratto e semplice, fatto di geometrie, è un requisito importante. Prima di tutto perchè consente il coinvolgimento pratico anche dei più inesperti. In secondo luogo perchè uno stile geometrico e tridimensionale si adatta molto bene alla particolare conformazione del locale.
COMPLESSIVITÀ La realizzazione di un’identità visiva complessiva e di impatto, che comprenda la facciata del Dega Urban Lab, estendersi a tutti i muri laterali del piazzale. Contribuirà a rendere il posto riconoscibile e attrattivo da parte di non conosce il progetto.
← SEZIONE
Nel seguente capitolo si affronta la sostenibilitĂ economica del progetto a partire dalla presentazione del piano finanziario dei costi sostenuti e dei finanziamenti ricevuti, allo sviluppo di possibili strategie di autofinanziamento o sostentamento economico.
A seguito dell'analisi secondo la metodologia SWOT, si sono evidenziati punti di forza e di debolezza del progetto, da cui partire per il miglioramento dello stesso e dell'offerta culturale. Primi fra tutto l'ampliamento del team e la ricerca di risorse umane.
Sezione 04 → Sostenibilità
risorse finanziarie, risorse umane
PIANO FINANZIARIO
SEZIONE →
SOSTENIBILITÀ
312
04.1.1 FINANZIAMENTI
Il piano economico finanziario prevede la stesura di tutte le risorse necessarie per l'avviamento del progetto per il primo anno di attività. Le spese iniziali sono state sostenute dall'Amministrazione Comunale di Settimo Torinese, che si è appoggiata a fondi per le politiche giovanili e bandi (Bando Aggregazione 2017). L’Amministrazione Comunale è da anni attiva in progetti finalizzati a promuovere tra i giovani il rafforzamento delle competenze, la cittadinanza attiva e il protagonismo. Per questo ha deciso di investire nella ristrutturazione e messa in sicurezza dello spazio abbandonato nella città per trasformarlo in un polo culturale giovanile, erogando anche fondi per le attività. L'indagine dei costi è stata suddivisa in base alle fasi progettuali sopracitate, esplicitando i costi di ristrutturazione, le spese per l'inaugurazione e per le prime attività dello spazio, fino alla successiva richiesta di contributo per l'attività di riqualificazione esterne. Per valutare l’esito del primo periodo di apertura risulta necessario condurre una breve analisi di quanto è stato progettato e realizzato, al fine di evidenziare i punti di forza su cui investire ancora e i punti di debolezza su cui intervenire per migliorare la progettazione, analizzando i risultati in base ai requisiti e agli obiettivi delineati in fase iniziale. Questa metodologia intende questa analisi critica non come una conclusione del percorso progettuale, ma come base di partenza per migliorare la struttura e l'offerta della proposta, cercando metodi di finanziamento più sostenibili e duraturi nel tempo.
313
Costo
Tipologia
Importo
→ FASE ZERO Ristrutturazione generica
Impianti, allacci, messa in sicurezza, porte a vetri, porte e bagni
-
Ristrutturazione delle pareti interne
Stuccatura e antimuffe/ umidità
200€
Imbiancatura pareti
Latte di colore, materiale per dipingere
300€
Arredamenti interni
Mobili, plance e cavalletti
400€
→ PRIMA FASE - INAUGURAZIONE Locandine, flyer, supporti
100€
Allestimento e materiale extra
Poster, Photobooth, installazioni, SIAE, aperitivi
400€ SOSTENIBILITÀ
Comunicazione eventi 8/23.03.19
→ SECONDA FASE - PRIME ATTIVITÀ Locandine, flyer, supporti, promozione social
150€
Materiale per laboratori e workshop
Serigrafia, linoleum, autocostruzioni, murales interno, poster
160€
Rimborsi Professionisti
Spese di viaggio e di pernottamento
150€
Eventi serali e spese generali
SIAE, performance, service, spese di mantenimento
600€
← SEZIONE
Comunicazione
Costo
Tipologia
Importo
→ TERZA FASE - TRASFORMAZIONI URBANE IN THE CITY
Comunicazione Service, SIAE, performer Materiale mostra Materiale per attività
100€ 450€ 300€ 250€ 1000€
INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE
Materiali (vernici, fissativo, strumenti, permessi) Cachet artista (rimborsi) Comunicazione e video
1600€ 1250€ 150€ 3000€
SOSTENIBILITÀ
4000€
SEZIONE →
totale
315
Periodo
Finalità
Contributo
FINANZIAMENTI DAL COMUNE 2018/2019 Dicembre
Inizio dei lavori di riqualificazione dello spazio a cura delle associazioni interne
554€
Gennaio
Imbiancatura, spese per inaugurazione e allestimento
1000€
Aprile
Avvio delle attività, arredamento interni e spese di mantenimento
4500€
Settembre
Co-finanziamento per l'intervento di ottobre di riqualificazione degli esterni tramite attività di Street Art e materiali per l'In The City del 21 settembre 2019
2000€
SOSTENIBILITÀ
+8054€ ← SEZIONE
316
Possibili fonti di sostentamento
SEZIONE →
SOSTENIBILITÀ
La fase di avviamento del progetto è stata resa possibile grazie all'aiuto dei finanziamenti pubblici che hanno permesso la riqualificazione e il lancio dello spazio, autogestito per il primo anno da parte delle Associazioni interne Tavolo Giovani e Space Tortilla. È necessario pensare al futuro con consapevolezza e individuare le possibili fonti di sostentamento per il futuro del Dega Urban Lab. La vocazione pubblica del progetto obbliga a offrire una proposta culturale di base gratuita, se non per rare eccezioni. Quindi, sarà necessaria la ricerca di sponsorizzazioni tecniche o partecipazione a bandi specifici, specialmente per quanto riguarda l’ipotesi di proporre ulteriori attività laboratoriali più strutturate, o interventi sistemici di attivazione urbana. I requisiti alla base del progetto rimangono sempre quelli di un'offerta di qualità, diversificata e che coinvolga i giovani, per cui risulta fondamentale la ricerca di soluzioni che possano abbassare i costi o trovare finanziamenti terzi rispetto ai contributi del Comune di Settimo Torinese, individuando come possibili fonti di sostegno economico:
Partecipazione a BANDI CROWDFUNDING su piattaforme digitali Donazioni private e contributi pubblici Tesseramento degli utenti Pagamento partecipazione a workshop Vendita di artefatti autoprodotti
Bando Culturability (vedi cap 01.4.1, p 82)
317
Bando Fermenti “Il futuro ha bisogno di protagonisti. Giovani”. BANDO → Bando che intende dare un sostegno finanziario e tecnico per trasformare le idee dei giovani in progetto, promuovendo iniziative di imprenditorialità giovanile di natura sociale e coesiva che migliorino le condizioni di vita dei giovani e della collettività FINANZIAMENTO → 16 milioni di euro, gestito dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile universale con il Dipartimento delle Pari Opportunità TEMPISTICHE → 3 giugno 2019,(scaduto)
TEMA PROPOSTE → Uguaglianza per tutti i generi; Inclusione e partecipazione; formazione e cultura; Spazi, ambiente e territorio; Autonomia, benessere e salute PARTECIPANTI → Il bando è rivolto a 1. Gruppi informali – i composti da 3/5 soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni 2. Associazioni Temporanee di Scopo (ATS) – tra soggetti qualificati come enti del Terzo settore, i cui organi direttivi siano costituiti per la maggioranza da giovani tra i 18 e i 35 anni LINK → fermenti.gov.it
Bando Founder 35 BANDO → Bando annuale (2012-2017) mira ad aiutare le imprese culturali giovanili nell’acquisizione di modelli gestionali e di produzione tali da garantirne un migliore posizionamento sul mercato e una maggiore sostenibilità TEMA PROPOSTE → Organizzative, gestionali e di innovazione tecnologica
PARTECIPANTI → Imprese culturali non profit composte in prevalenza da giovani under 35 anni, caratterizzate da una forte fragilità strutturale e operativa e dalla dipendenza delle sovvenzioni saltuarie di finanziatori pubblici e privati. LINK → funder35.it
Bando Civica
SOSTENIBILITÀ
FINANZIAMENTO → Oltre alla natura “erogativa” promuove anche l’ampliamento
dei servizi, il rafforzamento e l’estensione della comunità di imprese culturali; la costruzione di una rete tra tutte le iniziative realizzate dalle Fondazioni
Progetti di Cultura e Innovazione Civica TEMA PROPOSTE → Nuove sperimentazioni che possano poi essere inserite nelle attività permanenti dei soggetti coinvolti o che abbiano elementi di sostenibilità imprenditoriale nel medio periodo
FINANZIAMENTO → Per ogni progetto stanziati fino a un massimo di € 80.000, a copertura al massimo del 70% del budget complessivo di progetto.
PARTECIPANTI → Il bando è rivolto a partenariati di soggetti pubblici e privati per progetti culturali focalizzati sulla sperimentazione di nuovi prodotti o processi culturali volti ad agire sull’impatto civico
TEMPISTICHE → 30.10.2018 (scaduto)
← SEZIONE
BANDO → Partendo dall’esperienza nella realizzazione del Polo del ‘900 la Compagnia di San Paolo ha aperto nuovi fronti di riflessione sul rapporto tra la cultura e l’innovazione civica
FARM CULTURAL PARK COSA
Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere. Farm Cultural Park è un Centro Culturale Indipendente. Arte e cultura come strumenti nobili per dare alla Città di Favara una nuova identità e una dimensione di futuro. Lo spazio è situato nel cuore del centro storico di Favara, nell'agrigentino, in un quartiere denominato de “I sette cortili” per la sua conformazione urbana caratterizzata da sette piccole corti - Kasba siciliana - e che nel tempo era rimasto semi abbandonato.
PERCORSO
L’originalità e l’eclettismo di due artisti hanno dato inizio, nel 2010, all'ambizioso progetto che intende porsi come antagonista all’abusivismo edilizio e all’incuria - fenomeni tipici di molte cittadine del Mezzogiorno -, diventando un'alternativa valida ed economicamente concreta di rivalutazione sociale e di sviluppo sostenibile. Nel 2015 viene lanciato un crowdfunding per il lancio del FARM Children’s Museum, realizzato nel vicino Palazzo Micciché.
ATTIVITÀ
La Farm offre una programmazione culturale continua di stampo avanguardistico: ogni quattro mesi si organizzano mostre d’arte temporanee e permanenti, si possono incontrare creativi e artisti provenienti da ogni parte del mondo che soggiorneranno nella struttura.
OBIETTIVI
Spazio espositivi di arte contemporanea, spazi d’incontro, cucine a vista per workshop e pranzi, cocktail bar, shop vintage e altro ancora. In questo modo l’area si è trasformata da luogo abbandonato e degradato, in centro di attrazione turistica e sede di meeting sull’innovazione e le arti. La nascita di Farm Cultural Park è inoltre servita da stimolo per l’intera cittadinanza di Favara, nel tempo l’intero centro storico si è rivitalizzato, grazie anche a investimenti nel binomio centro storico/cultura.
FONDI
Progetto attivato senza fondi pubblici se non per la ristrutturazione del palazzo dedicato ai bambini (fondi europei). Il progetto è nato grazie ai finanziamenti di sponsor, privati, contributi inkind e campagne di crowdfunding.
LUOGO Favara, Sicilia ANNO 2017 TIPOLOGIA DI PROGETTO Promozione territoriale, culturale, artistica GESTIONE Cooperativa di Comunità che si chiama Farmidabile
“A PLACE THAT MAKES YOU HAPPY”
IN NUMERI 1750 m2 dedicati alla cultura del contemporaneo 2550 m2 da ristrutturare 162* appuntamenti culturali 100* creativi presentati 90.000 visitatori nel 2016 2 partecipazioni a Biennale di Venezia
Gli spazi del Centro di Favara
QUALITÀ COMPLESSIVA
322
04.3.1 ANALISI SWOT
Qualità del progetto QUALITÀ CULTURALE QUALITÀ DEI CONTENUTI E DELL'IDEA DI PROGETTO
SEZIONE →
SOSTENIBILITÀ
QUALITÀ ORGANIZZATIVA
QUALITÀ DELLA COMUNICAZIONE E DELL'INFORMAZIONE
Il progetto del Dega Urban Lab si prefigge come obiettivo il coinvolgimento dei giovani in attività culturali e artistiche che siano progettate secondo un approccio metodologico che punti alla qualità delle attività proposte, alla diversificazione dell'offerta e, per quanto possibile, alla sostenibilità dello stesso. La qualità complessiva del progetto è data dalla somma di elementi tra cui, accanto ai contenuti, è di pari importanza la qualità organizzativa e come viene prodotto l’avvenimento nonché la qualità delle strategie e delle azioni di comunicazione del progetto.
323
Analisi SWOT Lo strumento della SWOT Analysis, solitamente utilizzato nel marketing, è utile per la valutazione del progetto in quanto mette in evidenza i punti di forza e le opportunità (intese come vantaggi, che possono venire da e per il progetto-organizzazione, a livello interno), ma anche i punti di debolezza e le eventuali carenze del progetto (gli ostacoli ed elementi che si presentano anche livello esterno, la loro evoluzione e impatto sul progetto). Un’analisi di questo tipo valuta un progetto (o un business) focalizzandosi su ciascuno di questi fattori, aiutando a mettere a fuoco le caratteristiche distintive della propria attività e del contesto di riferimento.
FATTORI ESTERNI
STRENGHTS (forze)
OPPORTUNITIES (opportunità)
WEAKNESS (debolezze)
THREATS (minacce)
SOSTENIBILITÀ
FATTORI INTERNI
←← L. Argano, A. Bollo, P. Dalla Sega, V. Candida (a cura di), OP. CIT; pp 200-250
← SEZIONE
Fattori FORZE → Approccio di analisi e coinvolgimento di realtà locali per la costruzione di una rete sistemica → Attività didattiche ed esperienziali che possano potenzialmente coinvolgere più categorie di pubblico → Un palinsesto di attività artistiche per giovani, poco presenti sul territorio. Spazio aperto per giovani artisti → Approccio pratico alle diverse tecniche artistiche proposte durante eventi e attività → Dinamiche ludiche e gratificanti per target inesperti o ancora distanti
SOSTENIBILITÀ
→ Location particolare del progetto, in un parco, che garantisce presenza costante di pubblico
DEBOLEZZE → Necessità di continui fondi e risorse economiche → Il confronto con molte realtà, alcune che rallentano i processi di progettazione (Amministrazione) → Risorse umane. Basato su una gestione autonoma di due associazioni no profit, il tempo dedicato ai progetti non è sempre lineare e costante
SEZIONE →
→ Relativo isolamento dello spazio rispetto al centro cittadino (atti vandalici, scarsa illuminazione, difficoltà di raggiungimento senza mezzi la sera)
OPPORTUNITÀ → Un'offerta eterogenea che risponde a più interessi, attirando sempre più persone → Assemblea come momento di confronto diretto con il target e di miglioramento del progetto → Presenza di giovani creativi in più settori (arte, poesia, hip hop) che sono disposti a partecipare se ben coinvolti, incentivando così un ampliamento del pubblico → La possibilità di realizzare eventi in ampi spazi coinvolgendo più realtà senza allontanarsi dalla "base" → Cambio di Amministrazione comunale più favorevole allo sviluppo delle politiche giovanili sul territorio
→ Difficoltà di avvicinamento del pubblico ad un contenuto prettamente culturale → Non riuscire a coinvolgere totalmente la cittadinanza nel processo di riqualificazione e attivazione dello spazio
SOSTENIBILITÀ
MINACCE
→ Scarsa gestione interna, per fattori di tempo e risorse: mancanza di forze divise in team che si occupano di settori diversi del progetto
→ Spazio in comodato d'uso, a livello decisionale e organizzativo bisogna sottostare ai tempi imposti dalla burocrazia comunale
← SEZIONE
→ Mancanza di una formazione gestionale e imprenditoriale utile allo sviluppo e alla crescita del progetto
326
Analisi dei Social Networks Per valutare l'andamento della partecipazione alle attività proposte e l'interesse generale verso lo spazio si analizzano anche gli insight relativi alle pagine social del Dega Urban Lab, utilizzate come principali mezzi di comunicazione e di informazione con il pubblico.
FACEBOOK PUBBLICO TOTALE ONLINE, LUGLIO/SETTEMBRE 2019
525
SOSTENIBILITÀ
11 28.436
SEZIONE →
987 514
FOLLOWERS + 35 negli ultimi 3 mesi
EVENTI + 5 negli ultimi 3 mesi
PERSONE RAGGIUNTE + 17.917 negli ultimi 3 mesi
RISPOSTE AGLI EVENTI + 612 negli ultimi 3 mesi
INTERAZIONI CON I POST + 262% negli ultimi 3 mesi
327
INSTAGRAM PUBBLICO TOTALE ONLINE, SETTEMBRE 2019
324
6731
FOLLOWERS
IMPRESSION
CHI È IL PUBBLICO DI INSTAGRAM?
SOSTENIBILITÀ
55% DONNE 45% UOMINI 1%
LOCALITÀ
18-24 anni
45%
25-34 anni
43%
35-44 anni
6%
81% Torino 5% Settimo T.se 14% altri comuni
45-54 anni
3%
+65 anni
2%
← SEZIONE
13-17 anni
SEZIONE →
SOSTENIBILITÀ
328
04.3.2 STRATEGIE DI AMPLIAMENTO DEL TEAM
Una delle debolezze del progetto che ha influito maggiormente nella sua resa e qualità totale è proprio la mancanza di risorse umane all'interno del board operativo dello spazio, composto dai ragazzi di due associazioni no profit che, oltre alle difficoltà gestionali, si dovevano interfacciare anche con problemi relativi a studio, lavoro e impegni personali. Il rafforzamento e l'ampliamento del team dovranno essere i prossimi obiettivi del progetto, per far sì che continui nel tempo, in un'ottica imprenditoriale e volta al miglioramento dell'offerta proposta. Sono state valutate possibili strategie e soluzioni da mettere in atto con la prossima domanda di rinnovo dello spazio per il periodo 2019-2020. Nel piano operativo la costruzione e lo sviluppo del capitale relazionale, inteso come catena di relazioni, richiede una serie di processi da mettere in campo, riguardanti tanto la parte corporate dell’organizzazione, quanto le attività e soprattutto i suoi progetti. Dall' analisi dell’ambiente circostante alla formulazione di scenari verso cui tendere, all'individuazione dei soggetti interessanti per stabilire contatti, rapporti e reti. I passaggi sono molteplici, una soluzione sicura è la partecipazione a bandi che assicurano periodi di mentoring e supporto imprenditoriale ai progetti selezionati, ma sono state ipotizzate anche alcune soluzioni a livello "locale".
329
CALL JOIN THE TEAM INSIGHT
← SEZIONE
→ Supporto all'apertura dello spazio, presidio del locale L'elemento chiave di questa strategia → è la Organizzazione di attività nello collaborazione tra l'amministrazione comunale e le spazio, gestione della newsletter associazioni locali, affiancate da teamedistrategie progettisti social in combinazione in grado di analizzare il contesto, comprenderne con quelle della pagina bisogni ed ipotizzare soluzioni efficaciInformagiovani che di Settimo coinvolgano attivamente il tessuto cittadino nei → Trasferimento della Radio processi di rigenerazione urbana. Archimede, con alcuni canali gestiti e condotti in prevalenza da giovani, presso il Dega Urban Lab
SOSTENIBILITÀ
Tra gli obiettivi del progetto è compresa anche la sua replicabilità, intesa come elaborazione di un format flessibile e applicabile anche in altri contesti.
328
04.3.2 STRATEGIE DI AMPLIAMENTO DEL TEAM INSIGHT
SEZIONE →
SOSTENIBILITÀ
Requisito importante sviluppato nel corso della tesi è l'attivazione di giovani progettisti che ha portato allo sviluppo di un approccio "dal basso", efficace nel contesto attuale dove il target principale - il giovane cittadino - è generalmente distante dagli ambienti culturali più formali e istituzionali. L'applicazione di questa strategia in altre periferie urbane potrebbe rivelarsi un buon punto di partenza per l'attivazione di spazi culturali che coinvolgano i giovani nella definizione e promozione di attività, modellandosi in base al contesto di riferimento e agli attori e alle realtà coinvolte.
Per garantire la replicabilità è fondamentale elaborare un sistema di monitoraggio della partecipazione culturale e dell'interesse verso le attività proposte, utile all'analisi della risposta del pubblico come punto di partenza per progettare con sempre più consapevolezza nel futuro.
329
CALL JOIN THE TEAM INSIGHT
Le attività future proposte all'interno dello spazio, e più in generale sul territorio, dovranno essere monitorate in maniera costante ed organizzata.
← SEZIONE
Manuale di progettazione europea, http://www.promisalute.it/upload/mattone/ gestionedocumentale/4.7%20monitoraggio%20e%20valutazione_784_2708.pdf
SOSTENIBILITÀ
Un sistema di monitoraggio efficace per le valutazioni dei progetti contribuisce a facilitare il processo di gestione dello spazio, rafforza la credibilità del progetto, motiva i partecipanti, e garantisce una proposta di qualità, limitando il rischio di un'offerta rivolte a nicchie di pubblici e con contenuti autoreferenziali. Il sistema quindi deve: → essere delineato nelle fasi iniziali → essere strutturato intorno a un gruppo di indicatori controllabili in maniera oggettiva; → essere organizzato in considerazione → dei momentiall'apertura dello Supporto critici del progetto in modo da garantirne il controllo; spazio, presidio del locale → assicurare la partecipazione di tutti →gliOrganizzazione attori di attività nello coinvolti. spazio, gestione della newsletter e strategie social in combinazione Lo studio e la progettazione di specificicon indicatori quellesono della pagina indispendabili per la misurazione e il monitoraggio Informagiovani di Settimo delle attività svolte. L'analisi dei dati raccolti aiuta a → Trasferimento della Radio comprende il grado di soddisfazione delArchimede, pubblico, con alcuni canali valutare la partecipazione degli utenti agli eventi per gestiti e condotti in prevalenza da strutturare al meglio la seguente offertagiovani, culturale. presso il Dega Urban Lab
328
04.3.2 STRATEGIE DI AMPLIAMENTO DEL TEAM INSIGHT
SEZIONE →
SOSTENIBILITÀ
Gli strumenti Come sapere se ciò che è stato programmato sta veramente accadendo? Come verificare il successo del progetto?
Per la valutazione delle attività indoor è utile la progettazione di questionari specifici per le diverse proposte culturali dello spazio. La raccolta dei feedback è prevista durante lo svolgimento delle attività stesse, somministrando i questionari (su supporti cartacei o digitali), dando la possibilità a tutti i partecipanti di compilarli liberamente. Durante le attività svolte presso il Dega Urban Lab è stato posto un banchetto in prossimità dell'uscita per la raccolta di informazioni generiche riguardo la tipologia di pubblico delle attività. In futuro si prevedono modalità più rapide ed interattive di monitoraggio per stimolare anche l'utente più distante a lasciare una valutazione sull'offerta. Per le attività sul territorio l'approccio è un po' più complesso e potrà prevedere, oltre a sistemi di monitoraggio indiretti come il questionario, anche strumenti più diretti come la realizzazione di interviste. Importante anche l'analisi delle interazioni sulle piattaforme online e l'adozione di strategie social utili ad indagare le preferenze culturali degli utenti.
329
CALL JOIN THE TEAM Call Join The Team per allargare il gruppo base che gestisce lo spazio, rivolto a studenti, ragazzi, artisti o utenti interessati a co-progettare attività. TARGET
OBIETTIVO
Giovane appassionato, curioso, artista locale
→ Raggiungere le fasce di pubblico ancora all'oscuro del progetto; → comunicare l'informalità dello spazio, aperto a proposte e progetti non solo "educativi e didattici"; → attivare una strategia per accorciare le distanze tra il team e il possibile utente dello spazio, invitandolo a co-progettare insieme
STRATEGIA Sviluppo di una campagna informativa online e offline in punti di frequente passaggio o sosta del target (scuole, fermate autobus, stazione, biblioteca, locali)
SERVIZIO CIVILE
OBIETTIVO
Giovane tirocinante del Servizio Civile del Comune
→ Supporto all'apertura dello spazio, presidio del locale → Organizzazione di attività nello spazio, gestione della newsletter e strategie social in combinazione con quelle della pagina Informagiovani di Settimo → Trasferimento della Radio Archimede, con alcuni canali gestiti e condotti in prevalenza da giovani, presso il Dega Urban Lab
STRATEGIA Richiesta all'Amministrazione Pubblica per aiutare lo sviluppo del progetto del Dega Urban Lab. Informagiovani come realtà vicina al progetto
← SEZIONE
TARGET
SOSTENIBILITÀ
Proporre all'Amministrazione di spostare una parte del monte ore dei ragazzi che svolgono il tirocinio presso l'Informagiovani di Settimo Torinese al Dega Urban Lab.
A conclusione del percorso progettuale verranno presentati i possibili scenari futuri per lo spazio, i feedback ricevuti dalle pubblicazioni dei giornali e dei blog online che hanno seguito l'evoluzione del Dega Urban Lab. Infine si ringraziano tutte le persone che hanno reso
possibile questo progetto, sia quelle che hanno supportato la sua idea dalla nascita, sia quelle che hanno contributo alla gestione e alla realizzazione delle attivitĂ proposte.
Sezione 05 → Conclusioni
valutazioni finali
328
DURANTE LA LETTURA È CONSIGLIATO L'ASCOLTO SU SPOTIFY
SVILUPPI FUTURI
332
SEZIONE →
CONCLUSIONI
Cultura e creatività al centro dei processi di rigenerazione individuale, territoriale e urbana. Questa è la motivazione di partenza, la sfida da cui è nato il progetto di tesi (e il Dega Urban Lab): dimostrare che cultura e creatività possano essere strumenti utili e necessari allo sviluppo della partecipazione giovanile nelle periferie urbane. Molti degli obiettivi del progetto sono stati raggiunti, sono emerse criticità e carenze dalle quali si intende ripartire per migliorare l'offerta dello spazio nel prossimo futuro. Ogni attività, evento, relazione ha contribuito in piccoli step alla costruzione di un sistema sempre più articolato e ramificato, che potrà coinvolgere un crescente numero di persone e realtà. Lo sviluppo di sinergie forti è l'obiettivo fisso del progetto, su cui si basano le decisioni e direzioni progettuali stabilite dal team interno. Durante questi primi mesi di attività molti giovani hanno espresso entusiasmo e volontà di adesione, proponendo piccole collaborazioni o rendendosi volontariamente disponibili ad aiutare le associazioni nell'organizzare e gestire lo spazio. Sebbene l'affluenza registrata durante gli eventi non sia ancora elevata, è in crescita il numero di persone che seguono gli aggiornamenti online e sempre più frequentemente vengono sottoposte richieste di collaborazione per nuove iniziative. Questi dati, dunque, dimostrano che il valore culturale dell'offerta è stato riconosciuto a livello cittadino.
333
Il Dega Urban Lab nasce per essere protagonista dell'offerta culturale giovanile nel panorama settimese, proponendosi come spazio aperto di condivisione sui temi della creatività e della cultura che possa coinvolgere il settimese più indifferente in piccoli eventi, così come essere la nuova factory cittadina per l'artista locale.
CONCLUSIONI
A seguito dell'analisi SWOT e dei feedback diretti avuti dai primi utenti che hanno frequentato lo spazio sono stati valutati i principali punti deboli sui quali investire le prossime strategie di azione: → Sostenibilità economica Raggiungere una sempre maggiore indipendenza economica dal Comune di Settimo Torinese, partecipando a bandi o proponendo future campagne crowdfunding. → Ampliamento del Team interno Organizzazione e gestione sono stati i fattori chiave per il successo (o l'insuccesso!) delle attività proposte, in quanto le scarse risorse umane non hanno permesso la realizzazione di un piano strategico forte e strutturato, limitandosi ad offrire un palinsesto di attività puntuali nel tempo, poco collegate tra loro. → La comunicazione online Come strumento di coinvolgimento del pubblico nelle attività e nella vita dello spazio. Infine ulteriori fattori sono: la diversificazione dei temi proposti dalle attività per raggiungere sempre più fasce di giovani; la collaborazione costruttiva con realtà e professionisti locali per l'attivazione di processi e strategie (a lungo termine) di interventi che possano ampliare il respiro del progetto, evidenziare la sua presenza e azione positiva sul territorio. In questo senso il supporto del nostro relatore Fabio Guida e la collaborazione con Graphic Days Torino sono stati fondamentali per l'ampliamento del progetto e della qualità dell'offerta.
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RISONANZA MEDIATICA
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RASSEGNA STAMPA → PUBBLICAZIONI CARTACEE
SEZIONE →
CONCLUSIONI
La Nuova Periferia, Martedì 5 febbrario 2019
La Nuova Periferia, Martedì 12 marzo 2019
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Il percorso del Dega Urban Lab è stato raccontato anche attraverso la pubblicazione costante di articoli da parte di quotidiani locali (La Nuova Periferia; La Nuova Voce), sia offline che online. Ciò ha permesso di promuovere le attività dello spazio, arrivare a diverse tipologie di pubblico settimese (e di altri Comuni limitrofi), favorendo la diffusione della conoscenza del progetto e la sua visibilità.
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La Nuova Periferia, Martedì 9 luglio 2019
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CONCLUSIONI
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La Nuova Periferia, Martedì 17 Settembre 2019
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RASSEGNA STAMPA → PUBBLICAZIONI ONLINE
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CONCLUSIONI
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Blog Novacoop, 3 maggio 2019 «In principio fu… il residenziale di Coop Academy. Correva l’anno 2017 e per tre giorni nella Casa Alpina di Charporcher, circondati da una corona di montagne innevate, una ventina di ragazzi dell’area metropolitana torinese si sono confrontati, hanno discusso e hanno provato a presentare delle proposte che avessero un impatto concreto sui loro territori e nelle loro comunità. Tra questi anche il gruppo del Tavolo Giovani di Settimo Torinese, che si presentava con un’idea tanta ambiziosa quanto affascinante: costruire, insieme all’Amministrazione Comunale e altri stakeholder del territorio, un percorso progettuale per recuperare e animare uno spazio, anzi un luogo, dove svolgere attività di animazione culturale , costruire spazi di empowerment giovanile, definire percorsi laboratoriali per la cittadinanza tutta (aule studio, sala prove, laboratori ecc ecc). “Portate tutte le vostre idee e proposte per quel che potrà diventare questo spazio”, è l’appello, quasi una sorta di mission per il Dega Urban Lab che ambisce non solo a contaminarsi con le esperienze cittadine più o meno strutturate, più o meno formalizzate ,ma a pensare il luogo stesso rigorosamente in termini di co-progettazione e co-produzione di servizi e attività. Nasce così ufficialmente lo scorso 23 marzo il Dega Urban Lab, spazio polivalente, all’interno del Parco De Gasperi dove la creatività e il protagonismo giovanile possono trovare espressione piena e compiuta; uno spazio voluto, pensato e progettato da giovani per i giovani per arricchire la proposta culturale della città di Settimo Torinese, “contaminandola” appunto con esperienze più moderne e vicine alla sensibilità e al gusto del proprio target demografico. Un progetto che strizza sicuramente l’occhio a esperienze simili già attivate in diverse parti d’Italia, ma che riflette altresì il civismo, la voglia di partecipare e di innovare dei ragazzi del luogo, nonché la loro capacità progettuale e di costruzione di alleanze territoriali. Tra queste ultime non si può ovviamente sottacere il rapporto con Nova Coop e Coop Academy per lo storico ruolo di connettore della prima sul territorio e per la funzione di facilitazione e formazione assunta dalla seconda all’interno dell’ecosistema Coop. Un grosso in bocca al lupo a Dega Urban Lab!!!»
CONCLUSIONI
COOPACADEMY.IT/DEGA-URBAN-LAB-UN-NUOVO-SPAZIO-PER-I-GIOVANI-DI-SETTIMO/
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BIBLIOGRAFIA
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CONCLUSIONI
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CONCLUSIONI
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SITOGRAFIA
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CONCLUSIONI
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WWW.MAPPADICOMUNITA.IT WWW.REGIONE.PIEMONTE.IT/WEB/ WWW.ONLINE-NEWS.IT WWW.RINNOVABILI.IT/GREENBUILDING/G124-PERIFERIE-RENZO-PIANO-888/ WWW.TORINOTODAY.ITAPRILE 2019 WWW.TUTTITALIA.IT
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FONTI ICONOGRAFICHE
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CONCLUSIONI
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p. 300 → (Studio Acapulco) www.facebook.com/ graphicdaystorino/ (Talk, Pentagram) www.facebook.com/ graphicdaystorino/
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p. 301 → (Logo 2019) www.facebook.com/graphicdaystorino/, (Mostra mercato) www.facebook.com/graphicdaystorino/
CONCLUSIONI
p. 292 → (Progetto ZAC), www.orizzontale.org, (Progetto Space Cabins), www.orizzontale.org
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p. 304 → (Intervento di Corn 79, Lunetta a Colori), www.facebook.com/withoutfrontiersmn/ (Hope, Giulio Vesprini, Vedo a Colori), www.instagram.com/vedo_a_colori/?hl=it p. 305 → (“Lucca 01” di Moneyless), www.moneyless.it/, (Shared Spaces, Cheap Festival), www.cheapfestival.it p. 308 → (Roberto Cireddu), www.ciredz.com/ p. 319 → (Farm Cultural Park) www.farmculturalpark.com/
Le immagini per cui non è stato segnalato un riferimento (Capitoli Scenario, Progetto e Conclusioni) sono state realizzate dai componenti dell'Associazione Space Tortilla → Davide Campagnaro → Sabrina Casu → Erica David
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CONCLUSIONI
→ Erica Toscano
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CONCLUSIONI
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CONCLUSIONI
ARTWORK BY ERBRINA
+23 PARTY GIRL!
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Questo progetto è stato condiviso insieme a molte persone: Chi ci ha nutrite e consolate. Chi ha dato il suo contributo in manovalanza per allestimenti ed eventi. Chi ha condiviso con noi le noie e i problemi del progetto (tra vetrate rotte, email senza risposta e i tempi infiniti delle amministrazioni). Gli amici che ci avevano date per disperse, aspettando questo momento da più sessioni. A tutti voi, grazie del supporto! → Erica e Sabrina
CONCLUSIONI
PROTAGONISTA INDISCUSSA DEL PROGETTO: LA VETRATA ROTTA
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2017 - 2018
APPENDICE FOTOGRAFICA
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2017 - 2018
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12.2018 - 02.2019
12.2018 - 02.2019
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03.2019
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03.2019
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03.2019
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06.2018
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04.2019 - 07.2019
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12.07.2019
STAMPATO E RILEGATO Legatoria Monti, Grugliasco UPM Tripla Colla da 100 g/m2 INSERTI Carta Fedrigoni Uncoated Woodstock 140 g/m2 → Rosso → Verde → Malva → Pistacchio → Blu intenso
FONT Work Sans → → → → →
Bilbo INC Compagnon Sporting Grotesque Bagnard Millimetre