Telefoni cellulari

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Circa due terzi della popolazione mondiale possiedono un telefono cellulare. Si stima che ­n el 2012 siano stati venduti 1,7 miliardi di cellulari, dei quali circa 2,8 milioni in Svizzera. Fanno ormai parte del nostro quotidiano. Ma la loro fabbricazione è molto problematica : dall’estrazione dei metalli preziosi presenti nei telefonini all’assemblaggio degli apparecchi e al loro smaltimento le violazioni dei diritti umani, i danni alla salute e l’inquinamento dell’ambiente sono all’ordine del giorno. La presente documentazione fa luce sull’intera filiera e indica dove bisogna cominciare a cambiare.

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Edito da  Dichiarazione di Berna (DB), Dienerstrasse 12, casella postale, 8026 Zurigo, Telefono 044 277 70 00, Fax 044 277 70 01,

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Foto : Bobby Yip  /   R euters

Documentazione  « Telefoni cellulari : tecnica intelligente, affare sporco » 01/2014 Febbraio  Tiratura 3000


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TELEFONI CELLULARI  :

#01/Febbraio 2014/CHF 6.–

TECNICA INTELLIGENTE, AFFARE SPORCO


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1

2

Materie prime

Produzione Pagina 6

3

Vendita Pagina 8

Pagina 4 Circa la metà dei telefoni cellulari è prodotta in Cina. La Svizzera è diventata ­una piattaforma mondiale ­ del commercio di materie prime. Almeno 1 tonnel­lata su 5 è commercializzata ­attraverso aziende svizzere. Tra le 12 maggiori multi­ nazionali delle materie ­prime, 11 hanno impor­tanti succursali in Svizzera.

Nel 2012 sono stati ven­duti in tutto il mondo circa 1,7 miliardi di cellulari.

Nokia /

Oro Apple

Tantalio

Stagno

Rame


Cellulari_3

4

5

Utilizzo Pagina 10

Smaltimento/足 Riciclaggio

6

Che fare? Pagina 14

Pagina 12 Circa 6,8 miliardi di 足cellulari sono in funzione nel mondo intero.

Si stima che in tutto il mon足do vengono prodotte 40 milioni di tonnellate 足 di rottami elettrici.

Microsoft

Oro

Samsung

Oro

Stagno

Cobalto

Stagno

Tantalio

Oro Oro


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Materie prime

1

Piccole quantità­ si sommano La costruzione di un telefono cellulare richiede circa 60 materiali diversi. L’estrazione ­di nu­me­rose materie prime avviene in Paesi in via di sviluppo in condizioni disumane e disastro­­se sul piano ecologico. Le violazioni dei diritti umani sono all’ordine del giorno. Ma per il momento è impossibile controllare da dove provengono esattamente i metalli ­presenti nei nostri cellulari.

Lavoro minorile Secondo le stime dell’Organizzazione internazionale del lavoro ILO, un milione di bambini al mondo lavora nelle miniere.

__ Le materie prime rivestono un’importanza fondamentale per l’economia mondiale e sono diven­tate un tema di scottante attualità. Molti Paesi in via di sviluppo sono ricchi di materie prime ma le loro popolazioni rimangono povere. Leggi inefficienti, strategie di aggiramento fiscale delle multinazionali e governi corrotti fanno sì che la popolazione locale viva sulla propria pelle soprattutto i problemi legati ­all’estrazione di materie prime, invece di beneficiare della ­ricchezza che ne deriva.

Conflitti La lotta per il controllo delle risorse minerarie provoca spesso conflitti tra Stati, ma anche tra di­versi gruppi di interesse all’interno di un ­singolo Paese. In questi casi, le comunità indigene hanno quasi sempre la peggio. Per far posto all’estrazione dei metalli, esse vengono scacciate dalle loro terre o perdono l’accesso all’acqua potabile. Numerosi conflitti armati in tutto il mondo sono cofinanziati dai proventi dell’estrazione mineraria. Nella Repubblica Democratica del Congo ( RDC ), ad esempio, sia i ribelli che l’esercito sfruttano la vendita dei metalli estratti dalle miniere da loro controllate. Con il termine « minerali da conflitto » si intendono soprattutto i minerali tantalio, oro, tungsteno e stagno provenienti dalla RDC e dai Paesi circostanti.

Condizioni di lavoro Il lavoro nelle miniere è duro, pericoloso e in genere anche mal pagato. Il contatto con sostanze tossiche come il mercurio, utilizzato ad esempio per l’estrazione dell’oro, con le polveri o anche la fatica eccessiva provocano gravi danni alla salute. Nei pozzi stretti e non protetti delle miniere artigianali gli incidenti sono all’ordine del giorno. Chi lavora nelle miniere artigianali non ha un salario garantito. La paga dipende dal materiale estratto e da quanto trattiene per sé il proprietario della miniera. E il lavoro minorile è un problema molto diffuso. Distruzione ambientale Nelle miniere industriali a cielo aperto, per estrarre i metalli si distruggono immense super­fici per raggiungere gli strati di roccia che ­contengono minerali metallici, c ­ onsumando ­ingenti quantità di energia e di acqua. Inoltre, per separare i metalli dalla roccia si ricorre spesso a prodotti chimici altamente tossici come ­il cianuro. Nelle zone minerarie, ingenti ­quantità di suolo e molti corsi d’acqua sono contaminati. Le conseguenze sono malattie e perdite di reddito.

Per costruire un telefono cellulare ci vuole solo una quantità minima di metalli. Ma per gli

1,8 miliardi di cellulari venduti nel 2011 sono oltre

6800 t di cobalto e 43 t di oro. Fonte : Hagelücken 2012

16 000 t di rame,


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Iniziative per una maggiore trasparenza

A

Minerali da conflitto Stati Uniti

Nel 2010 il Congresso degli Stati Uniti ha adottato una base legale che esige dalle aziende una maggiore cautela in materia di minerali da conflitto ( Dodd Frank Act, sezione 1502 ). Dal maggio 2014 le imprese statunitensi quotate in borsa dovranno verificare la provenienza dei minerali che lavorano e accertare che non si tratti di minerali da conflitto. La Commissione UE sta elaborando un progetto analogo e prevede di presentarlo alla fine del 2013. Stando a quanto annunciato dal c­ ommissario UE competente, la normativa sarà ancora più estesa e, oltre ­al Congo, comprenderà anche altre zone di conflitto.

Foto  : Sven Tor finn / Panos

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B

Trasparenza dei pagamenti Attraverso la coalizione « Publish what you Pay » ( PWYP ) oltre 600 organizzazioni non governative ( ONG ) come la DB operano a favore di maggiore trasparenza nel settore delle materie prime. Chiedono alle compagnie estrattive e petrolifere di pubblicare i loro proventi e i loro pagamenti tributari. Anche il ­rilascio di concessioni deve diventare più trasparente ­ ( www.publishwhatyoupay.org ). La Extractive Industries Transparency Initiative ( EITI ) è stata lanciata da governi, aziende e ONG. La EITI lotta contro l’appro­ priazione indebita degli introiti provenienti dal settore delle materie prime, promuovendo maggiore trasparenza. Può ade­ rire all’EITI ogni Paese produttore di materie prime. Con la ­ sua adesione si impegna a far sì che le aziende notifichino i loro pagamenti e lo Stato stesso notifichi le proprie entrate legate ­ al settore delle materie prime ( www.eiti.org ).

Foto  : Rober t Wallis / Panos

Giovani cercatori setacciano, in parte a mani nude, alla ricerca di rame in una miniera a Lubumbashi, Congo.

Alcune donne attraversano quello che era in precedenza un terreno coltivabile, ora distrutto dall’attività mineraria ( I ndia ) .

Mozambico 33,9 %

RP Cinese 13,6 %

Congo 55,0 %

RP Cinese 49,2 %

Rame

16 145 t

Stagno

244 110 t

Cobalto

109 100 t

Oro

2660 t

767 t

Tantalio

Metalli preziosi nel telefonino : i maggiori Paesi produttori del 2011

Cile 32,6 %

Australia 9,7 %

Russia 7,5 %

Congo 12,4 %

Sudafrica 6,8 % Perù 6,2 % Altri Paesi 47,4 %

Ruanda 12,1 % Etiopia 9,9 % Nigeria 6,5 % Burundi 1,7 %

Il tantalio è un metallo resistente al calore e agli acidi che viene estratto dal raro coltan ( columbite-tantalite ). Viene utilizzato per accumulare cariche elettriche ( condensatori ) . Il 50 – 60 % del tantalio estratto in tutto il mondo viene utilizzato nell’industria elettronica.

Oro L’oro viene usato per i contatti nei circuiti stampati e nei microchip.

USA 8,8 % Brasile 23,5 %

Tantalio

RP Cinese 8,1 %

Canada 6,5 % RP Cinese 6,2 % Russia 5,8 % Zambia 4,9 % Altri Paesi 21,5 %

Indonesia 17,2 %

Peru 11,8 % Bolivia 8,3 % Brasile 4,5 % Altri Paesi 9,0 %

Perù 7,7 % USA 6,9 % Australia 5,9 % Altri Paesi 38,8 %

Cobalto Il cobalto si usa negli accumulatori dei cellulari e di altri apparecchi mobili, come pure nelle batterie delle auto ibride.

Stagno Con la pasta di saldatura a stagno si saldano i chip e altri componenti sul circuito stampato del cellulare.

Rame Il rame ha una buona conducibilità elettrica e viene usato in combinazione con altri metalli nei contatti sui circuiti stampati.

Fonte  : www.minerals.usgs.gov


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Produzione

2

Sfruttamento alla catena di montaggio Circa la metà di tutti i telefoni cellulari è prodotta in Cina. Ma da quando i costi salariali in Cina hanno iniziato a crescere, si produce sempre di più in altri Paesi asiatici come Vietnam o India. Le condizioni di lavoro sono in genere precarie.

Lunghi orari di lavoro e bassi salari  __ Gli orari di lavoro normali nell’industria elettronica si situano tra le otto e le undici ore al giorno, sei giorni alla settimana. A questi si aggiungono numerose ore straordinarie, che vengono ordinate o per le quali i dipendenti si annunciano a titolo « volontario » perché il salario di base non basta per sopravvivere. Nei periodi di punta i dipendenti devono rinunciare al loro giorno libero e lavorare più di undici ore al giorno. Dal salario già di per sé misero vengono dedotti i costi per vitto e alloggio ( stretti dormitori con fino a dodici letti ). Chi commette errori, non osserva le regole, si addormenta sul lavoro o non lavora perché malato viene punito. Condizioni di lavoro repressive Il lavoro monotono alla catena di montaggio è pieno di restrizioni : è vietato parlare e chi vuole andare al gabinetto o bere un sorso d’acqua deve chiedere il permesso al superiore. Le pause sono brevi e possono essere cancellate in modo arbitrario. Nelle assunzioni viene data la precedenza alle giovani nubili – in Cina spesso lavoratrici migranti – dato che sono disposte a lavorare per i salari più bassi.

I sindacati – qualora ne esistano – sono spesso controllati dal management dell’azienda o, come avviene in Cina, i loro diritti vengono ristretti da leggi statali. E i dipendenti che si adoperano per migliorare le condizioni di lavoro rischiano il licenziamento.

Rischi per la salute La produzione di telefonini prevede l’impiego di prodotti chimici tossici. La manodopera è spesso esposta a queste sostanze nocive senza protezione, senza abiti adeguati e senza formazione specifica in materia di sicurezza. Le conseguenze del frequente contatto con prodotti chimici sono affezioni cutanee e delle vie respiratorie, danni al fegato e cancro. In caso di gravidanza, le conseguenze possono essere aborti spontanei o difetti di nascita. Anche i movimenti monotoni e ripetitivi, la cattiva aerazione e il rumore possono causare danni alla salute. Inoltre, gli orari di lavoro particolarmente lunghi e la necessità di rendere al massimo comportano un pericolo di infortuni molto elevato.

Presso il fornitore di Apple Pegatron, nei pressi di Shanghai, i dipendenti guadagnano

1.50 dollari all’ora, ossia 268 dollari al mese ( senza lavoro straordinario ), una paga inferiore alla metà del reddito medio locale

di

764 dollari e del tutto insufficiente per sopravvivere a Shanghai. Fonte : China Labor Watch


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Foxconn Taipeh, Taiwan

L’azienda Foxconn – il nome ufficiale è Hon Hai Precision Industry – con sede a Taiwan assembla almeno il 40 % dei p­ rodotti elet­tronici in commercio nel mondo intero. Oltre 1,5 milioni di per­­sone lavorano per l’azienda; in Cina il gruppo conta oltre un milione di dipendenti ed è il maggiore datore di lavoro privato. Foxconn produce anche in India, negli Stati Uniti, in Messico ­e in Europa. Uno dei maggiori committenti è Apple, ma Foxconn produce anche per altri marchi noti come Nokia, Sony o Motorola. L’azienda è da anni nel mirino della critica : nel 2010 nel giro di poche settimane ci sono stati 14 suicidi tra i dipendenti. Foxconn contesta che il motivo siano le cattive condizioni di lavoro. Benché dal 2010 il gruppo abbia in parte aumentato i salari e stia cercando di introdurre miglioramenti in collaborazione con Apple e la Fair Labor Association, le cattive notizie perdurano, con rapporti sull’occupazione di minorenni, pestaggi di massa e scioperi. Nella primavera 2013 ci sono stati altri tre suicidi. Ma purtroppo Foxconn non è un’eccezione : le condizioni di lavoro nelle fabbriche di Samsung o presso aziende come Pegatron o Riteng sono altrettanto precarie, anche fuori dalla Cina.

B

La zona economica speciale di Nokia nell’India meridionale Sriperumbudur, India

Foto  : Sheng Li / Reuters

A

Foto  : Bobby Yip / Reuters

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I governi creano cosiddette zone economiche speciali nelle quali concedono alle aziende, nell’ambito di un territorio delimitato, facilitazioni fiscali e commerciali. Lo scopo di queste zone è di attrarre investitori stranieri. Nella zona economica speciale di Nokia Sriperumbudur, nell’India meridionale, lavorano circa 25 000 persone. Nokia può importare nella zona componenti esenti da dazi doganali ed esportare i prodotti finiti praticamente senza versare dazi. Per i primi cinque anni l’azienda ha prelevato la corrente elettrica gratis ed ora la ottiene a una tariffa speciale. Per ­la zona di 850 km² Nokia versa un affitto simbolico pari a una Rupia all’anno. Benché nella zona di Nokia vigano ufficialmente tutte ­le leggi indiane sul lavoro, disposizioni speciali limitano il diritto di organizzarsi e di condurre negoziati collettivi. Gli scioperi devono essere annunciati con 15 giorni di anticipo e devono essere in­­ terrotti all’apertura di negoziati. Date le enormi perdite subite dallo Stato, i critici si chiedono giustamente se i vantaggi accordati dallo Stato per la sola creazione di posti di lavoro siano giustificati, tanto più che questi comportano una limitazione dei diritti del lavoro.

In una fabbrica di Foxconn lavoratrici assemblano ­f otocamere per telefonini che vengono esportati in Africa.

Orari di lavoro in Cina

Orario di lavoro settimanale 0 h 10 h 20 h

orario di lavoro

Legge sul lavoro cinese

Promessa

Apple

orario di lavoro Reale Pegatron

30 h

40 h

50 h

60 h

70 h

La legge sul lavoro cinese prevede un orario di lavoro settimanale di 40 ore, con un massimo di 36 ore straordinarie al mese. Apple promette di limitare l’orario di lavoro a un massimo di 60 ore settimanali. Presso Pegatron si lavora normalmente da 66 a 69 ore alla settimana, qualche volta anche di più. Fonte : China Labor Watch


8_Cellulari

Vendita

3

Sempre l’ultimo modello? Davvero ? Gli utenti di telefonia mobile scelgono un modello e un operatore di rete. L’offerta di modelli di telefonini è ampia, quella degli operatori è più ristretta. In compenso la scelta di offerte tariffarie è poco trasparente.  __ Nel mercato dei telefoni cellulari c’è una forte concorrenza. Chi non riesce a tenere il passo con la rapida evoluzione tecnologica e la pressione sui costi scompare in poco tempo. Chi riconosce troppo tardi una nuova tendenza – come Nokia quella degli smartphone – può perdere ingenti quote di mercato. Molti produttori si concentrano pertanto sulla ricerca e sul marketing dei loro prodotti e trasferiscono l’intera produzione a fornitori esterni. Mentre aziende come Apple e Samsung registrano ingenti margini di guadagno, i fornitori lavorano di solito sotto forte pressione temporale e di costi, che trasferiscono ai loro dipendenti.

La responsabilità degli operatori di rete Non solo le aziende produttrici ma anche gli operatori di servizi di telefonia mobile influiscono sulla nostra scelta quando compriamo un

apparecchio. Che si tratti di Swisscom, Orange, Sunrise o di un altro operatore : tutti vendono prodotti al prezzo simbolico di un franco o di un altro importo altrettanto sovvenzionato, a condizione che si stipuli contemporaneamente un contratto. Molti operatori premiano inoltre il rinnovo del contratto con un nuovo telefonino. Non lo fanno solo per legare a sé il cliente, ma anche perché per loro è particolarmente interessante se la clientela utilizza gli apparecchi più recenti, dato che più sono le funzioni di un telefono e più le applicazioni vengono utilizzate, maggiori sono le possibilità di guadagno degli operatori. Con queste pratiche commerciali e con messaggi pubblicitari tipo « Vuoi sempre avere l’ultimo modello? Con noi puoi! » gli operatori contribuiscono a fare in modo che da noi i cellulari vengano sostituiti in media ogni 12 – 18 mesi, malgrado il fatto che li si potrebbero utilizzare ancora a lungo. Ma va anche detto che presso diversi operatori, su richiesta, invece di un nuovo apparecchio si può anche ricevere uno sconto sulla fattura.

Pressione sulle aziende fornitrici Nella lista « F ortune Global 500 » pubblicata annualmente, nel 2013 Foxconn, con un fatturato di 132,1 miliardi di dollari USA, figura al 30° posto tra le 500 aziende con maggiore fatturato, mentre Apple, con 156,5 miliardi di dollari, figura al 19° posto, con un fatturato che supera pertanto solo del 18 % circa quello del suo fornitore. Un’occhiata agli utili delle due aziende mostra un quadro diverso : nell’anno di esercizio 2012/2013 Apple ha realizzato un utile pari a 41,7 miliardi di dollari, superando pertanto di oltre tredici volte quello di Foxconn ( 3 ,2 miliardi di dollari ) .

Fatturato

Apple

$ 156,5 Mld

$ 132,1 Mld

Utile

Apple : Foxconn 1,18 : 1

Foxconn

$ 41,7 Mld

$ 3,2 Mld

Apple : Foxconn 13 : 1

Fonte : Fortune Global 500 Lista 2013


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A

Iniziative volontarie del settore : GeSI e EICC Quale reazione alle critiche legate alle cattive condizioni lavorative e ai problemi ambientali causati dall’industria, diverse aziende del settore dell’elettronica e della comunicazione hanno fondato nel 2001 la Global e-Sustainability Initiative ( GeSI ). Tra la trentina di aderenti figurano, accanto a Microsoft e Blackberry, anche Swisscom e Orange. Una seconda iniziativa del settore a favore di una maggiore sostenibilità è la Electronic Industry Citizenship Coalition ( EICC ) fondata nel 2004, che conta attualmente 80 membri, tra cui Apple, Samsung, Foxconn, Pegatron e altre importanti aziende del comparto dei telefonini. Sia alla GeSI che alla EICC, le aziende si impegnano a titolo volontario. Insieme hanno tra l’altro elaborato il programma Conflict-­ Free Smelter, destinato a fornire all’industria filiere di fornitura ­trasparenti per materie prime particolarmente problematiche quali tantalio, tungsteno, stagno e oro ( www.conflictfreesmelter.org ).

I principali produttori di telefoni cellulari 2012

Ripartizione dei costi di un iPhone

iPhone 5 (16 GB )

Samsung 22,0 % Altri 44,2 %

Prezzo ­ ­n ell’Apple Store Fr. 729.–

Altri costi ( trasporto, dazi, sviluppo, marke­ ting ecc. ) e utile

Produzione

1 746 175 600 cellulari

Nokia 19,1 %

LG 3,3 %

( d al settembre 2013 appartiene a Microsoft  )

Apple 7,5 %

I costi del lavoro per l’assemblaggio dello smartphone ammontano solo a circa l’1 % del prezzo finale

Spese per il materiale Fr. 180.–

Costi del lavoro ­ di assemblaggio Fr. 7.25

ZTE 3,9 % Fonte : www.gartner.com, febbraio 2013

Fonte  : www.apple.com/chde (  a gosto 2013  )   , www.isuppli.com


10_Cellulari

Utilizzo

4

Il telefonino quale motore di sviluppo Per la maggior parte di noi, una vita senza telefonino non è più immaginabile. Nell’arco di pochi anni si è trasformato da giocattolo esclusivo a strumento di cui non possiamo più fare a meno. E il telefonino si sta diffondendo nel mondo intero, più rapidamente di ogni altra tecnologia precedente.

__ I cellulari ci semplificano la vita : con un unico ­ap­parecchio che sta comodamente in tasca possiamo comunicare, fotografare, filmare, navigare in Internet, ascoltare musica e via di seguito. ­Diversi servizi non sono nemmeno più fruibili senza telefonino e nel frattempo in molti ambiti lavorativi è diventato semplicemente indispensabile. Gli smartphone stanno man mano scalzando dal mercato i cellulari tradizionali, che consentono « solo » di telefonare e inviare SMS. Anche nei Paesi più poveri i telefonini si sono diffusi rapidamente. Laddove fino a pochi anni fa in un villaggio c’era un solo collegamento fisso – se c’era –, oggi quasi ogni famiglia ­possiede uno o più telefonini. Chi non può permetterselo, se lo fa prestare. Se è vero che le lacune in termini di copertura delle reti cellulari e di approvvigionamento di energia elettrica, Quali cellulari utilizzano ­ gli svizzeri?

100 %

I giovani preferiscono gli smartphone

80 %

Smartphone di ultima generazione 46 %

Cellulare standard 35 %

nonché la mancanza di denaro per l’acquisto di un credito telefonico rappresentano tuttora grandi ostacoli in molte regioni povere, il telefonino riveste comunque una notevole importanza nei Paesi dotati di un’infrastruttura carente. Oltre a facilitare la comunicazione con parenti lontani, consente anche di effettuare bonifici o ricevere denaro, ottenere informazioni sulla situazione di mercato o beneficiare di una consulenza medica. Per i movimenti ( di protesta ) sociali, come ad esempio la Primavera araba, gli SMS, Twitter e la funzione di fotocamera degli smartphone hanno svolto un ruolo importante nella mobilitazione della popolazione. Prima della rivoluzione, un quarto scarso della popolazione egiziana aveva accesso a Internet, ma più di due terzi possedeva un telefonino.

60 %

40 %

Numero di telefonini ogni 100 abitanti

20 %

0 %

115

83

143

17

103

98

127

Portogallo

1978 le PTT hanno lanciato la « Natel A », la prima rete telefonica mobile della Svizzera.

82

Fonte  : www.demoscope.ch

Argentina

Nel

Fonte  : www.bonus.ch

USA

Altri smartphone 19 %

49

2011 2013

svizzera

Dal 2011 la quota di giovani proprietari­ di smartphone in Svizzera è passata dal 54 al 90 %


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A Fare bonifici con il cellulare Colombia

Ushahidi : osservazione dei diritti umani via telefonino Kenya

C 1677 Farmer I­ nformation Superhighway Thailandia

106

65

101

Australia

81

16

41

Il numero *1677 consente ai contadini thailandesi di richiamare informazioni su prodotti quali riso, frutta e verdura, ma anche sull’allevamento di bestiame e sulla piscicoltura. Il progetto è gestito dall’operatore di telecomunicazioni thailandese dtac in collaborazione con una fondazione per l’agricoltura sostenibile. I contadini ricevono suggerimenti sulle tecniche di coltivazione, sulle soluzioni per accrescere la produttività del suolo o per ridurre l’impiego di fertilizzanti. Attualmente il servizio è utilizzato da 200 000 persone.

RP Cinese

69

1

20

India

185

23

111

Arabia Saudita

5

Ushahidi è un’impresa tecnologica non-profit keniana che si è specializzata nello sviluppo di un software liberamente accessibile che consente di raccogliere e visualizzare informazioni nel campo dei diritti umani. Ushahidi è nata quale sito web con cui i suoi realizzatori hanno potuto documentare in tempo reale i violenti scontri verificatisi in Kenya dopo le elezioni presidenziali del 2008. Via cellulare, da tutto il Paese si potevano mandare alla piattaforma notizie e immagini, dove venivano visualizzate su una mappa. Nel frattempo il software di Ushahidi viene usato dalla Banca mondiale, dall’ONU e da Al Jazeera, nel 2010 è stato utilizzato ad Haiti per coordinare gli aiuti dopo il devastante terremoto ( www. ushahidi.com ).

2

< 1

B

Eritrea

72

4

30

Kenya

184

12

119

Russia

135

79

Svizzera

109

Trasferire denaro a un altro telefonino, ricevere denaro dall’estero, pagare gli acquisti o la bolletta del­ l’elettricità, il tutto con il telefonino, senza bisogno di un conto bancario. In Colombia, dove solo il 26 % circa della popolazione possiede un conto in banca, ma il 90 % ha un telefono cellulare, tutto questo funziona ad esempio attraverso Daviplata, un’offerta della banca Davivienda ( www. daviplata.com ). Vigono determinate restrizioni in termine dell’ammontare delle transazioni finanziarie, ma in compenso per aprire un conto cellulare non è necessario né un credito iniziale né la prova che si dispone di un reddito regolare o di un capitale sufficiente. Inoltre, con Daviplata s­ i può aprire il conto direttamente via telefonino, il che, per chi abita in regioni discoste, elimina i c­ omplicati viaggi per recarsi in banca. Dopo due anni di esercizio, il servizio D ­ aviplata conta 1,4 milioni di utenti. Progetti analoghi esistono in altri Paesi sud­ americani, in Kenya e Sudafrica e nelle Filippine.

Proprietari di cellulari ogni 100 persone (  m edia  ) Confronto decennale tra Paesi scelti  2002  2007  2012

Fonte  : ITU 2012 (  h ttp://www.itu.int  )


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5

Smaltimento/Riciclaggio

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore Le nostre abitudini di consumo fanno crescere a ritmo impressionante la quantità di rottami elettrici. Solo una piccola parte degli apparec­ chi fuori uso viene convogliata verso impianti di riciclaggio adeguati, la maggior parte finisce nelle discariche o negli impianti di riciclaggio improvvisati dei Paesi in via di sviluppo o emergenti, causando danni alla salute e inqui­ namento ambientale.

discariche raccolgono, smembrano o riparano tutto ciò che può essere rivenduto. In genere le persone che lavorano in questo ramo di riciclaggio informale non conoscono né i pericoli legati al loro lavoro né le apparecchiature indicate per svolgerlo senza pericoli. Tuttavia, anche nei ­Paesi in via di sviluppo è in corso una professionalizzazione del riciclaggio.

__ L’Europa non sa più come affrontare la crescente quantità di rottami elettrici, pari a c­ irca 10 milioni di tonnellate all’anno. Televisori, computer, telefoni e apparecchiature elettroniche da ufficio vengono accumulati in discariche o esportati nei Paesi in via di sviluppo. Benché la « Convenzione di Basilea », entrata in vigore nel 1992, vieti l’esportazione di rifiuti tossici nei Paesi non membri dell’OCSE, migliaia di tonnellate di apparecchi fuori uso giungono in Cina, India o nell’Africa occidentale. Per aggirare le ispezioni, questi rifiuti illegali vengono spesso trasportati assieme ad apparecchi ancora funzionanti. Nel Ghana, uno dei principali Paesi di destinazione dell’elettronica di seconda mano, nel 2009 un terzo degli apparecchi importati, circa 40 000 tonnellate, non era più funzionante. Gli abitanti dei Paesi in via di sviluppo ed emergenti hanno scoperto che i rifiuti elettronici possono essere una fonte di reddito. Nelle

In tutto il mondo, meno del

Danni alla salute e inquinamento ambientale Di solito i vecchi apparecchi vengono smembrati con metodi alla buona da famiglie o piccole imprese. I lavoratori bruciano cavi isolanti per scinderne il rame, estraggono metalli tramite bagni acidi o fondono i circuiti stampati su fuochi all’aperto per estrarne l’oro, liberando così vapori estremamente tossici e pericolosi metalli pesanti o diossine cancerogene. Le conseguenze sono irritazione degli occhi e delle vie respiratorie, malattie cutanee, danni agli organi e al sistema nervoso. I materiali di scarto vengono spesso depositati in discariche illegali, inquinando così il suolo. Ciò espone a gravi rischi anche la popolazione locale, che assume le sostanze nocive attraverso l’acqua e i prodotti alimentari coltivati sui terreni inquinati.

3 % dei cellulari usati vengono riconsegnati nei punti di riciclaggio.

In Svizzera, nel 2011 sono stati pur sempre il Questi apparecchi contenevano quasi

20 %.

20 kg di oro e più di 100 kg di argento.

Fonte : www.swicorecycling.ch, Rapporto tecnico 2011


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Foto  : w w w.panos.co.uk

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Rischi per i bambini I bambini sono particolarmente colpiti dalle ­sostanze dannose per la salute. Secondo uno ­studio del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente UNEP, nell’Africa occidentale i bambini lavorano nella raccolta e separazione dei rottami elettrici a partire dai dodici anni. Già a cinque anni i bambini aiutano a compiere lavori leggeri come la cernita dei materiali o lo smontaggio di piccoli pezzi. I bambini sono molto più vulnerabili alle malattie causate dagli inquinanti ambientali. Inoltre sono meno consapevoli dei pericoli e prendono in mano e si mettono in bocca oggetti che gli adulti non si sognano di toccare. Gli avvelenamenti si traducono spesso in danni cerebrali e del sistema nervoso che pregiudicano lo sviluppo dei bambini per tutta la vita.

A

« Ho sempre mal di testa, gli occhi che bruciano, tosse e bruciore alle vie respiratorie. Quando non ce la faccio più, con i soldi guadagnati mi compero dei farmaci contro il dolore. Li vendono qui alla discarica.» Frank, 12 anni, lavora in una discarica di rifiuti elettronici ad Accra, i­ n Ghana Fonte : Agenzia Südwind 2013

Smaltimento corretto Diversamente da quanto avviene in molti Paesi dell’UE, in Svizzera dal 1998 i commercianti e gli importatori devono riprendere gli apparecchi elettronici e smaltirli in modo appropriato. Il riciclaggio è finanziato dalla Tassa di riciclaggio anticipata pagata sui nuovi prodotti.

Il valore dei telefonini inutilizzati I circa 8 milioni di telefonini che giacciono nei cassetti delle famiglie svizzere racchiudono oltre 330 chili di oro e quasi 2 tonnellate di argento. Ai prezzi attuali dei metalli* ciò corrisponde a un valore di 15,4 milioni di franchi circa.

+ 330 kg Oro

2000 kg Argento

= 15,4 Mio. Fr. Valore

* Prezzo attuale dell’oro e dell’argento ( f inanzen.net, 22 ottobre 2013 )

Fonte : Swicorecycling.ch, Rapporto tecnico 2011


14_Cellulari

Conclusione

6

Che fare? Dall’estrazione delle materie prime all’assemblaggio di un apparecchio fino al suo smem­ bramento, le violazioni dei diritti umani e i danni ambientali sono una « costante » dei telefoni cellulari. Non esistono telefonini prodotti in modo equo e solidale. Spetta prima di tutto ai governi fare in modo che l’economia rispetti i diritti umani. Ma anche le aziende sono respon­ sabili del modo in cui vengono fabbricati i loro prodotti.  __ Chi deve fare il necessario affinché non avvengano più violazioni dei diritti umani nell’industria elettronica? Per eliminare questi abusi ci vuole l’impegno di tutte le parti coinvolte nella produzione e nell’impiego dei telefonini. Se venissero applicate tutte le leggi e norme esistenti avremmo già fatto un passo importante. Spetta alla politica fare in modo che vengano osservati standard sociali ed ecologici nell’intera catena del valore dei cellulari. Ma indipendentemente dal comportamento degli Stati, anche le aziende sono responsabili dell’osservanza dei diritti umani e delle leggi vigenti. Le aziende devono verificare con cura i rischi di violazione dei diritti umani e agire di conseguenza. Lo ha chiaramente confermato il Consiglio dei diritti umani dell’ONU nel 2011 adottando all’unanimità i Principi guida proposti dal relatore speciale per imprese e diritti uma-

300 g Argento da 1t di vecchi cellulari

ni John Ruggie. Dato che solo una parte esigua del prezzo finale di un telefonino è costituita dai costi salariali, l’aumento dei salari a un livello di sussistenza farebbe accrescere solo minimamente i costi di produzione. Ci vogliono però anche modelli commerciali che promuovano un utilizzo più duraturo dei telefonini. Già nella progettazione si dovrebbe tener conto del fatto che la produzione non richieda l’impiego di prodotti chimici tossici, che gli apparecchi possano essere usati il più a lungo possibile e che le parti difettose possano essere facilmente riparate o sostituite ( come potrebbe funzionare lo mostra ad es. phonebloks.com ). Gli operatori di rete devono proporre contratti che offrano vantaggi a quei clienti che usano il loro telefonino a lungo, oppure, tramite sistemi di leasing o di pegno, stimolare la riconsegna dei vecchi telefonini.

5 g Argento da 1t di minerale

Il Fairphone : un primo passo Urban Mining Il concetto di Urban Mining fa presente che le zone urbane possono anche essere conside­ rate delle specie di miniere ­d alle quali è possibile estrarre numerose materie prime, in particolare attraverso il recupero ­d i metalli rari dalle apparecchiature elettroniche. Il potenziale è tuttora enorme. La concentrazione di metalli preziosi nei rottami elettrici supera spesso quella presente nei minerali esistenti in natura. Da una tonnellata di minerale si possono ad es. estrarre 5 g di argento, da ­u na tonnellata di telefonini circa 300 g o anche più.

Lo smartphone Android dell’impresa olandese Fair­ phone dovrebbe dimostrare che è possibile apportare miglioramenti nella produzione di telefonini. 25 000 esemplari di questo cellulare giungeranno sul mercato entro la fine del 2013. L’apparecchio viene fabbricato con stagno e tantalio proveniente da miniere congolesi i cui ricavi non con­tribuiscono al finanziamento del conflitto. Il Fair­ phone viene assemblato in una fabbrica in Cina. ­Come ovunque in Cina la manodopera non ha libertà di riunione, tuttavia esiste un fondo destinato a garantire che i dipendenti percepiscano un salario adeguato. Inoltre, per ogni cellulare venduto Fairphone versa 3 euro a progetti in Paesi in cui non esiste ancora un riciclaggio sicuro di rottami elettrici.


Cellulari_15

Documentazione_DB_Febbraio 2014

Cosa posso fare?

A

B

Chiedere ai fornitori e produttori di telefonini : cosa fate voi per prevenire violazioni dei diritti umani nell’intera filiera e rispettare gli standard lavorativi internazionali?

Rinunciare al nuovo telefonino gratuito del­ l’operatore di rete e chiedere invece uno sconto sul prezzo dell’abbonamento

C

Far riparare lo smartphone difettoso dal dottore dei telefoni (  w ww.handydoktor.ch )

D

Usare il telefonino possibilmente a lungo e darlo a qualcun d’altro se non lo si usa più

E

Riconsegnare gratis il cellulare presso un ­c ommerciante o un punto di raccolta ufficiale

Tuttavia, c’è ancora molta strada da fare prima che il Fairphone sia veramente degno del suo nome. Infatti, la maggior parte delle materie prime proviene da fonti altrettanto incontrollate di quelle dei telefonini convenzionali. Ma l’iniziativa degli olandesi, sorta da una campagna contro l’impiego di ­minerali da conflitto per la produzione di tele­fonini, mostra che col tempo sarà possibile tenere sotto controllo la propria filiera ­di fornitura ( www.fairphone.com ). Informazioni di approfondimento e ­indicazione delle fonti:

www.db-si.ch/telefonini


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