GREY7OPICS N°2

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La rivista che esce quando vuole

grey7 opics

LA D’OGGI CRISI

#2


1! ! ! a i t l a z o a a z t est nisol utali a ro d r no co pe b la ndo van l e b esse se che sta co ? i e s i l r c dal a l l a d e r i c us i vuo

! i t a i l g e v s o n a i l Ita

a r p m o c

e l e v r o p a l i r p s a l’ ni e r it x u l no n n a o c iver arr pre in ! 1 sem rio!!! ora

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DJ FAGIANO CI PRESENTA IL SUO GIORNALE L’uomo non ha mai avuto bisogno della crisi finanziaria per andare in crisi. -Matthew Broderick-

Buongiorno cari lettrici, non è un caso se vi trovate tra le mani codesto entusiastico numero di Greytospic. Mi presento, sono Don Ernesto De La Fuente, detto “Il Fagiano” e sono fiero di presentarvi il nuovo numero dell’unica rivista Italica nata come lassativo negli anni 100 per ordine del Re dell’Aioua. Come molti di voi già sapranno, questo è il secondo numero, della “rivista che esce quando vuole”, una rivista che usa come cavallo di battaglia le ripetizioni di “rivista”, e che ha come obbiettivo il fastidio alle palle degli occhi ed il propagarsi della dislessia nel globo terracqueo. Rivista. L’enorme ritardo della pubblicazione è dovuto soltantemente agl’inetti artisti presenti nel periodico e non va assolutamente attribuita a me stesso medesimo, poiché sono solamente un umile redattore (vorrei inoltre sottolineare che non mi occupo nemmeno di quest’arringa, in quanto incarico un mio sgherro di farla). Passiamo ora al tema di questo numero: La d’oggi Crisi, un argomento molto scottante di questi tempi. Ma parliamo degli oviraptor. Indubbiamente l’Oviraptor è Il simbolo della crisi. Non ci credete? Ve lo capirò con una storia. Passeggiando per un mercatino dell’usato, quand’ecco che trovai sul banco dei giocattoli un bellissimo esemplare di Oviraptor Philoceratops dalle dubbie proporzioni. chiesi il prezzo. -due euri- mi rispose una donna. provai a ribattere -è grande come una piccola blatta, potrebbe valere si e no 50 centesimi!-. -certo, ma è un Dinofrost!- mi fu risposto. Non essendo un esperto di Dinofrost dissi -Ah, se lo dice lei...-. Pagai e mi ritrovai con 2 euro in meno ed un finto Dinofrost in tasca. Quella sgualdra m’aveva raggirato! Pensate che questa storia possa avere una morale? Io non credo, ma sta di fatto che la sera stessa mi mancavano giusto due euro per comprarmi la cena. Insomma, Greitsopic non sarà come un quotidiano dei gossìp, quelli dove la gente vuole sapere i cavoli degli altri, soprattutto se ci sono storie di morti ammazzati, ma quanti di voi ci seguono da tempo ben san che non abbiamo nulla da individuare a quelle baggianate da massaie drogate! in questo numero potrete trovare infatti un fottio di chicche, ma non anticipiamo nulla, questo spazio è infatti dedicato ai rituali amorosi del Nyctereutes Procyonoides. ah, dalla regia dicono che siamo in fascia protetta, sono spiacente, ma sarà per un’altra volta. In ultimo volevo aggiungere, che la gestazione di questo numero è stata così lunga, che noi tutti abbiamo temuto che la crisi finisse e non fosse più un tema attuale. In questo caso saremmo entrati in crisi noi stessi, dunque non ci sarebbe stato alcun problema, e l’argomento sarebbe rimasto immutato. 1

Don E. De La Fuente

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INDICE RIVISTA 4 TRAME - APPUNTI ILLUSTRATI

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SATANA DISOCCUPATO

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LA CRISI DELL’ULTIMO ANNO E VAFFANCUCCO

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LA CRISI DELLE VACANZE ESTIVE

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IO, IN CRISI

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VOLANO VANGELO VELOCE

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L’angolo della frutta

CRISI2

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QUELLA VOLTA CHE ABBIAMO FINITO IL TE’

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La rubrica del cornetto

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La posta di capitan Allodola

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L’holletto su Greytopics

TONIGHT

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IL SONNO

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INDICE AUTORI BADASS ILLUSTRATIONS

p17, p19

ANDREA BOSCO

pp63-73

GABRIELE BOSCO

pp75-78

IL BUON FABIO

pp48-51

SOFIA BURATTI

p35, p79

JULIEN CITTADINO ZENO COLANGELO LUCA COLLIGNAN

p13, pp41-46, p47, pp63-73, p80, p86 copertina, p52 layout grafico, secondo di copertina, pp14-15, p22, p54, pp57-59, p85

LUCA DELLOSTE

pp14-15, pp24-30, pp86-87

ALBHEY LONGO

pp7-12

POGO ELENA QUAGLIA FEDERICO SINI FUMETTO SPERIMENTALE

p37 pp17-18 pp82-83, quarto di copertina pp20-21, pp32-33, pp38-39, p55 3

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Napoleone ritratto mentre nasconde abilmente il numero uno di GreyTopics nella sua giacca

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Einstein firma in modo scherzoso il numero uno di GreyTopics


Sì, cari lettori. Nonostante quello che bisbigliano le malelingue, Greytornyx n°1 è uscito ed è piaciuto. Immediatamente dopo lo scandalo che ha visto DJ Fagiano nell’occhio di ciclone composto da accuse infondate e infami infamie, affezionati lettori storici ci hanno inviato con prontezza fotografie che li ritraggono con il suddetto numero. E ora guardate, increduli, e non vi osate più mettere in dubbio le nostre parole!

Papa Francesco I esulta per essersi aggiudicato il numero uno di Greyopics ad un’ asta ebay.

Jimi Hendrix in una foto dell’epoca ritratto mentre sfotte una giovine bimba che non possiede il primo numero

Lui possiede il numero uno, ma non te lo farà avere facilmente…

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ALBHEY LONGO 6

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Illustratore, fumettista

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“Chiedigli una sua descrizione, tu lo conosci meglio, saprai cosa scrivere” eravamo soliti dire al nostro collega. Tutt’al più quest’ultimo, dal momento in cui lo esortavamo a consegnarci la descrizione di suddetto Albhey Longo, soleva rispondere con mesto e rammaricato “Ah… già è vero! Me ne sono scordato!”. Passarono così i mesi e le stagioni, ma nulla si seppe sul caso Albhey Longo. Pertanto ciò che state leggendo, non sono altro che poche righe raffazzonate alla bell’e meglio riguardati i pochi fatti pervenuti in archivio. Ciò che sappiamo, o meglio, che possiamo supporre di Albhey Longo è che sia stato capace di aggredire più volte la nostra redazione con una sorta di Alzheimer per di più contagioso. Pertanto suddetto individuo non merita alcuna descrizione, né tanto meno un piatto di pasta fresca cucinata da Dj Fagiano. Ci limiteremo a parlare di lui in qualità … Di cosa …? A già! Le focene sono naturalmente interessate alle possibili generalizzazioni e astrazioni, in relazione alle economie di pensiero e ai miglioramenti degli strumenti (in particolare degli strumenti di calcolo) che esse sono portate a realizzare. Le focene quindi spesso conducono a visioni più approfondite dei problemi e stabiliscono rilevanti sinergie tra progetti di indagine inizialmente rivolti ad obiettivi non collegati.








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vuoi combattere il capitalismo ed il consumismo ed essere sempre alla moda?


Solo questa settimana, con

TRENDY RIOT l’inperdibile maschera di anonymous in vera plastica

E solo per oggi, insieme a codesto meraviglianticosissimo oggetto, in regalo il fermacarte di Che Guevara, per essere un rivoluzionario anche in ufficio!!


BADASS ILLUSTRATIONS 16

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Andrei, nato in Kosovo da madre scozzese e padre messicano, trascorre una felice giovinezza ad imparare l’arte della conciatura delle pelli di pecore albine. Costretto dal clima politico di tensione a trasferirsi in canada, scopre il mondo del fumetto ritrovando per caso delle vecchie tavole del nonno, uno dei principali documentaristi della guerra pieds noir in magreb. Inizia una florida carriera da illustratore, che ha il suo culmine quando, all’inizio degli anni 2000 visita l’europa e conosce, in Italia, DJ Fagiano e la redazione di Greytopics. Illustrerà per il suddetto giornale una poesia dell’americana di origini tahilandesi Elena Quaglia.

Illustratore

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SATANA DISOCCUPATO Mezzanotte. Al crocicchio vedo un’atra figura oscura e allampanata. Tossicchio, educata, un po’ per palesarmi al suddetto figuro un po’ pel ributtante olezzo di solfuro, che aleggia, diffuso dal moto browniano; ho il naso un po’ chiuso, per mia fortuna, da un raffreddore antesignano. “C’hai da accendere?” chiede Come da accendere? Ma vi sembra normale? Lui che dovrebbe avere non cerini, bensì fuoco infernale a disposizione…ma meglio non entrare in una discussione con Belzebù, così, all’improvviso: ne sa sempre una in più. “Non fumo” è la scusa, osservando il viandante con aria delusa: me lo aspettavo più prestante, più truce, più maledetto, chessò, e un po’ più benvestito, invece alla luce fioca del lampione noto colletto sporco, macchie sul paltò. Lui tira un sospiro di rassegnazione, nota forse il mio sguardo stupito “Beh, allora? Mi trovi patito? Che ti aspettavi, le demoniche schiere? Ignavi, fiamme che ti bruciassero il sedere? Purtroppo inflazione e crisi generale non sono un’esclusiva del mondo mortale” Mi mette il broncio ed io, intimorita, “Su con la vita!” e mi siedo lì accanto “Al diavolo, intanto io rischio il lavoro “Ma come? E poi l’Ade? Caronte,

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i dannati che piangono in coro, la selva, le cagne studìose e conte, i lamenti…” “Bei tempi, quelli medioevali, l’Inferno era un paradiso di dimensioni epocali. Ora ci arrivano solo più i geologi. Niente da fare: nell’era di Scientology non c’è posto per me: anche il Capo, lassù, è stato sincero: faccio meno audience di una puntata di Mistero. Replicata. Davvero, non piaccio, ho perso l’attrattiva ho bisogno di trovare un’occupazione alternativa.” Immaginare la scena esplosiva di Lucifero all’ufficio collocamento Suscita pena, e ilarità, in un momento. Lo penso operatore in un call center A fare contratti luce-e-gas, offerta speciale La coda con scatti nervosi Scende, sale…pensieri rischiosi. Azzardo: “E provare l’Isola Dei Famosi? Hanno rilanciato Pappalardo. O tentare ai party in discoteca, quello lo fa ogni ciofeca del Grande Fratello. Potrebbero pagarti benino.” “…al massimo ad un festino di satanisti sfigati e anche loro in ‘sti tempi si sono un po’ ritirati: da anni non vedo un massacro, una testa di capro disegnata col sangue” E l’Immondo langue Ad un angolo buio di strada, la peluria rada, sul volto, impregnata di lacrimucce strane: gocce di catrame. Mai come in questa notte pallida e assorta, presso un crocicchio fuori porta fra due vie ininterrotte, ho compreso il senso reale di quel detto popolare: “E’ un povero diavolo”

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Imparando dai Fumetto Sperimentale


Parte 1



Illustratore, fumettista, giardiniere, cazzaro

LUCA DELLOSTE 23

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Luca Delloste, illustre e demagogo artista bla bla bla... che accogliamo (ahinoi), con una sua poco riuscita opera, disegnata (forse appositamente), in modo molto discutibile e obbrobrioso. Fastidiosamente autocelebrativa e scopiazzata dai peggiori: Ortolani e Grassani... no, scusate: Ortolani e Zerocalcare. Mancano completamente, inoltre: le proporzioni; una sceneggiatura in qualche modo accettabile; trama di un certo spessore; dialoghi interessanti; il senso di prospettiva; il senso civico. Per finire, volevo far notare all’autore, che oltre ad imparare a ripassare i disegni, evitare di usare un linguaggio altolocato che egli stesso non conosce e non sa usare, non guasterebbe, di quando in quando, l’uso della gomma (se vorrà, sarò lieto di di consigliargli alcuni ottimi negozi di cancelleria), per cancellare i pastrocchi che è d’uso fare quando finge di disegnare. 22/12/2013

In fede Luca Delloste









Se vuoi affittare questo spazio chiama il n. in sovraimpressione

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Imparando dai Fumetto Sperimentale


Parte 2


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Scrittrice, illustratrice

SOFIA BURATTI 34

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Sofia è un folletto dei boschi costretto a vivere in città (non vi dico quanto ci dispiaccia la sua situazione). Ha giurato di servire fedelmente l’esercito di Greybriosky per pochi danari (hahaha, i folletti si comprano facilmente) finchè le sue stanche membra non verranno divorate dai corvi.. Immagino avremmo dovuto scrivere una descrizione dettagliata dell’artista Beh ma diamine, dobbiamo fare sempre tutto noi? Sul blog troverete i contatti, fateveli bastare!


LA CRISI DELLE VACANZE ESTIVE Se la gente con un minimo di tempo libero come le vacanze estive o le varie ferie o ponti che siano, che costellano l’anno lavorativo e scolastico, se ne va che so.. all’estero, in sperduti paesi tra laghi e montagne, al mare o in campeggio.. pur di compiere tremende traversate in chilometriche code autostradali sotto al sole cocente di agosto o di prendere diversi aerei pur avendone il terrore e quindi spendere anche soldi in alberghi e zuzzurellaggini varie, forse è perché inconsciamente c’è qualcosa nella loro testa che li chiede, li supplica di andarsene dalle grigie, tossiche e fumose città contemporanee. Ebbene.. nessuno si chiede il perché di tutto questo? “Qui si muore di caldo d’estate”, “Ho bisogno di un po’ di mare”, “Vorrei viaggiare un po’ “, etc... ecco questa è la prova schiacciante. L’uomo non è fatto per vivere in questi giganteschi formicai di cemento pieni di metalli pesanti che fluttuano nell’aria e gente monotona. Tutti pubblicano le foto del mare o della montagna su facebook sognando di rivedere un giorno quei luoghi.. Nonostante ciò è in atto una deformazione dell’essere umano, ovvero dell’animale per meglio dire mammifero della specie homo di razza sapiens sapiens che implica nel cambiamento dell’adattamento all’habitat.. noi che vivevamo in capanne in mezzo alle foreste, pieni di problemi relativi alla sussistenza ma ancor di più alla sopravvivenza, ora siamo come larve senza alcun problema ameno che non sia relativo a conti bancari, lavoro o il canone rai, ovviamente a parte la preoccupazione del frigorifero pieno o vuoto, ma quello è più che altro l’istinto di sopravvivenza che ci porta come zombie a comprare, spendere, spandere per riempire lo stomaco, come lecito. Comunque sto divagando.. il vero punto della situazione è.. Siamo davvero tutti sulla via della catastrofe o i vecchi che giocano a briscola nei bar hanno ragione? Cioè che i giovani d’oggi sono amebe e che nel ‘49 dove vivevano loro c’erano campi a perita d’occhio e che il mondo sta diventando una merda a causa nostra? ..Forse tutte e due le ipotesi, anzi sicuramente tutte e due le ipotesi. Allora il punto cambia e mi chiedo.. Non sarebbe allora meglio concepire un futuro migliore per tutti, ma soprattutto per i figli che avremo, anche solo evitando di creare gli ecomostri e i palazzoni invetriati e disseminare sostanze tossiche nell’acqua e nell’aria? Pensarci basta poco.. Addirittura il clima sta cambiando.. E il nostro subconscio continua a suggerirci di fuggire dalle megalopoli.. Eppure.. il mondo è ancora pieno di stronzi.. penso che sia così solo perché galleggiano..

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Illustratore, vignettista

POGO 36

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Ah... devo presentarmi? E chi l’ha detto?... E io non lo faccio guarda, non mi va, tanto che devo dire? Ok mi chiamo marco, sono alto, ho i capelli e gli occhi scuri? Dai siamo seri ma che è? E poi alla gente non interessa più l’artista, interessano le opere; che gliene frega a quelli se uno c’ha l’ansia di non piacere, di fare un pessimo lavoro eccetera. Io non mi presento guarda un pò... ma vedi questi.





JULIEN CITTADINO 40

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Illustratore, fumettista, grafico, pittore

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Julien Cittadino

Da Wikipiedia, l’enciclopedia libera. Julien Cittadino è un personaggio dei fumetti creato da Andrea Pazienza nel 1981. Fece la sua prima comparsa nella storia breve “tossire arcobaleno” Pubblicata nel 1993 (a cinque anni dalla morte dell’autore), sulla rivista “curcuma comunista” (editoriale di inchieste, fumetti e free jazz). il personaggio talvolta gentile e onesto tal’altre scontroso e cinico, arriverà ad assumere connotazioni addirittura malvagie ed oscure, quando in “Quel verme chiamato Charlie” (“that worm called Charlie” crossover di Hellboy) di Mike Mignola, l’autore sceglierà per lui la parte di un controverso stregone alchimista residente della celeberrima torre di Lockwoods. Il personaggio di Julien Cittadino venne in seguito ripreso e ridisegnato da Bill Sienkiewicz per la Marvel nella serie “corto di idee” (“short of idea”) del 2001, per la prima volta nei panni di un intellettuale medio borghese patriottico che lotta al fianco di un giovane Capitan America durante la rivoluzione francese. Il quotidiano “mammiferi maculati” ha inserito Julien Cittadino alla 66ª posizione nella Top 200 Comic Book Characters of All Time, ovvero la classifica dei 200 migliori personaggi dei fumetti di sempre. Da non confondere con la “Juichan cijadi no” (pronuncia: Julien Cittadino), tipica pietanza Nord Coreana a base di pesce. Dj Fagiano e Paolo Sorrentino gireranno nel 2017 un film documentario su Julien Cittadino intitolato “cose grigie”.









La RUBRICA del CORNETTO A cura del buon Charles de Camembert III

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Cari amici lettori di greystspic. Come in ogni numero, anche questa volta cercheremo di affrontare l’argomento del mese attraverso una recensione cinematografica. Ci troviamo, sta volta, ad affrontare un tema molto delicato e molto importante per la salvaguardia del nostro piccolo pianetuccolo. L’argomento in questione è nientepopòdimenoche la “d’oggi crisi“ e, dal momento che a me non piace vedere le cose come la maggior parte di voi carissimi e ineguagliabili lettori, affronterò questa tematicha da un altro punto di vista, vale a dire quello ambientale. Si perché non so se lo sapete, ma il nostro pianeto soffre molto da quel punto di vista e anche se molti di voi si sforzano in tutti i modi di tenerlo pulito, egli sta morendo piano piano. Ma, per fortuna, su questa palla blu e grigia (perché il verde ormai è un colore fuori moda) esistono ancora degli eroi che si battono per la salvaguardia del nostro habitat, e non sto parlando di greenspeace o di wwwf e tutte quelle altre cose li che per carità stimo tanterrimo; no, la gente di cui parlo è gente che vedete tutti i giorni, gente che non dorme mai per garantirci sonny tranquilli e la salute e il benessere. Essi sono gli hollywooodyani. Cosa sono, ve lo spiegherò la prossima volta. Quindi senza frapporre indugi partiamo subito con la recensione di oggi. Riferendoci, quindi, alla crisi ambientale e prendendo come esempio di vita da seguire gli holliywuoudiyani, nessun personaggio potrebbe affrontare meglio la cosa più di lui. Un eroe, un combattente, una macchina votata alla salvaguardia della gaia terra fino a che il sole non la inghiottirà... se state pensando a beer grills sappiate che vi sbagliate di grosso… non lo sopporto quell’egocentrico figlio d’una proteina sbracata. No no, sto parlando di Steven Seagal. L’ unico divo che non ha recitato in nessun film. Eh già. E lo sapete perché? Perché i suoi sono tutti documentari cari miei auscultabili lettori. Eh già. E oggi , qui, ne prenderemo uno in particolare, che rispecchia alla perfezione la nostra argomentazione. Il documentario in questione si intitola “sfida tra i ghiacci”, diretto e interpretato dal buon vecchio Steven.


TRAMA Steven Seagal, fingendosi un tale di nome Forrest Taft, si introduce in una piattaforma petrolifera senza gabbiotto con guardia di sicurezza ( e già qui scatta la denuncia per mancanza di personale) per tentare di smascherare un complotto capitalista ai danni degli abitanti della alaska. Ma come suo solito in ogni documentario, si fa scoprire e fa saltare il posto in aria ( creando ancora più danni di quanti già non ce ne fosero, ma questo lui non lo sa. È convinto di aver fatto una cosa buona) Il documentario è ovviamente un inno totale alla salvaguaria della natura e steven si fa carico personalmente di questo peso enorme che grava sul mondo, sentendosi in dovere di mostrare allo spettatore uno spaccato di quella realtà nascosta ai nostri occhi che mostra come viene creato quel prodotto che noi utilizziamo solamente nella sua ultima forma, il più delle volte senza nemmeno porci domande riguardo alla provenienza. Beh signori miei cari lettori d ogni tempo, lui se l’è posta questa domanda. E ha avuto il coraggio di affrontare mille peripezie per mostrarci quel poco che è riuscito a registrare. Inutile dire che la critica cinematografica non ha apprezzato la capacità e la determinazione del regista in quanto portatore sano di verità e di informazioni anti-capitaliste. Siccome io sono uno a cui piace fare bene le cose fatte per bene e andare fino in fondo alle questioni trattate a fondo , ho chiesto al nostro amico Steven di unirsi a noi per una veloce e mirata intervista. È qui con noi Steven Seagal.

Nella prossima pagina:

FACCIA A FACCIA CON STEVEN

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FACCIA A FACCIA con

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STEVEN SEAGAL


Caro amico Steven… Noi non siamo amici charles, e non chiamarmi Steven. Chiamami El tortuga ma certamente, mi scusi tanto signor Tortuga, posso chiederle l’origine di questo nome? No Perfetto, allora cominciamo subito con la prima domanda. Signor Tortuga, che significato ha, per lei la salvaguardia dell’ambiente? Potrei rispondere a questa domanda con un’altra domanda Charles. Che significato ha,per me, la salvaguadia dell ambiente? ……… Beh devi sapere, charles, che una volta ero un teppista, sporcavo e inquinavo sempre e ovunque. Poi un giorno, mentre mi allenavo a spezzare il collo in 17876534 modi diversi a lattine della mia bevanda preferita, la “fulmine bullone” che troverete nei miglioi magazzini d’america, mi sono chiesto se quello non fosse un dono datomi al fine di aiutare la terra e, perché no, anche l’umanità. Quindi ho iniziato a viaggiare e girare documentari Fantastico. Ho visti che in molti di questi documentari ci sono anche i suoi figli e deii cameraman. Come si occupa della loro salvaguardia? Ah di loro non c’è da preoccuparsi. Hanno degli scudi magnetici protettivi che li circondano mentre giriamo. Li ho avuti da certe persone per le quali ho fatto dei favori Gente come la CIA o la mafia americana? Queste sono informazioni top secret che non posso svelarti a meno che tu non sia della cia o della mafia americana “ …ssi comunque, un’ultima domanda Tortuga. Molti hanno criticato sue opere dicendo che erano solo cattiva propaganda e pessima finzione. Lei cosa risponderebbe a costoro che hanno infangato il suo operato? A me non interessa quello che dice la gente. Finchè il grande spirito mi fornirà l’uso delle mani continuerò a fare quello che ho sempre fatto. Continuerò a girare documentari, a supportare ogni possibile forma di volontariato su questa terra e soprattutto continuerò a fare ciò per cui mi è stato donato il talento… continuerò a suonare la chi… …erhehrm e questo è tutto gentili lettori di greysposticic. Ringrazio molto Steven che è stato con noi mentre con voi ci vediamo nel prossimo numero con un altro salto nel mondo dello spettacolo. Saluti dal vostro Buon Charles de Camembert III

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ZENO COLANGELO 52

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Fumettista, illustratore, pittore

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Zeno è un rettiliano Hipster del pianeta Colangelo I. Lascia il suo pianeta natale nel 24 maggio del 1994 per raggiungere la terra. Alieno e fumettista dal sangue freddo, studia pittura all’accademia di Torino dopo aver precedentemente studiato fumetto alla scuola internazionale del comics . Prova un gran gusto nel disegnare i cetacei (chissà perché? Mah) legge Massimiliano Frezzato e ascolta gli “Officina della camomilla”. Quando non si nutre disegna costantemente sul suo Moleskine, anche durante le ore di sonno. Dotato di una forza inumana, resiste a qualunque clima. Pare sappia anche volare, tuttavia definisce la cosa troppo “mainstream”, specie fra i supereroi, per altro preferisce seguire altre tendenze come ritrarre la gente all’uscita del kebabbaro o scrivere storie assurde su rospi e viaggi interstellari.



Dal mese prossimo con

TRENDY RIOT La primissima classifica ufficiale dell’edizione 2013-14 del concorso Miss Riot

In allegato il primo dei 24 preziosi sanpietrini firmati dai grandi del blackblocking per rivivere le forti emozioni degli scontri d’epoca.


“NOI siamo Fumetto Sperimentale. Osservateci e non verrete osservati” qtsueo è il mnafiteso dlela coerrtne craultue e atirstcia che ha nmoe di “Fumetto Sperimentale”. Lanacita da Niccolò Buttigliero ora cnota un nemuro conisstnete di arittsi. Aaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu uuu eeeeeeeeeeeeeeeeeeeççççççççç ….. “Alcuni linguisti credono che le lingue tai-kadai debbano essere collocate all’interno della famiglia dei vegetali compresi. Si suppone che sul pianeta vivano specie ancora non conosciute Considerate fra i padri fondatori della Supermoto italiana. Niccolò Buttigliero Marcello Cavuoto Prette

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Grafico, vignettista, fumettista

LUCA COLLIGNAN 56

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La vita e le opere di Luca Collignan sono talmente poco interessanti che la redazione ha preferito pubblicare in questo spazio (che altrimenti sarebbe rimasto vuoto) un utile estratto da un documentario sui crostacei. Quello dei Crostacei costituisce un gruppo molto eterogeneo i cui membri, a livello morfologico, sono accomunati soprattutto da due caratteri, che sono segno di primitività : 1) La presenza di due paia di appendici preorali (antennule e antenne) nel capo (detto cefalon), che per il resto è uguale (come numero e disposizione dei segmenti, e come appendici) a quello di Miriapodi ed Esapodi; 2) La presenza di alcune appendici biramose (diverse però da quelle dei Trilobitomorfi).


Una volta abbiamo finito il tè. Come al solito il ghiro se n’è sbattuto ed

è tornato a dormire.

Ma noi si doveva continuare a bere.

Quando si litiga con il tempo non si ha scelta, si deve fare come dice lui.

E noi si era bloccati alle cinque di pomeriggio. Per sempre

Ed era finito il tè


Allora abbiamo provato a tirare fuori qualcosa strizzando un vecchio calzino della lepre

(che aveva indossato alle cinque del

pomeriggio almeno un anno fa)

Alle cinque di pomeriggio

(per diversi mesi) abbiamo bevuto il succo di calzino della lepre marzolina,

come il tempo aveva voluto

Non era nemmeno marzo, quel calzino aveva un sapore strano.


Poi..

Abbiamo cambiato i posti a tavola ed è arrivato il tè fresco. Anche il ghiro era contento

La prossima volta che alle cinque di pomeriggio, tra

qualche ora, f inirà il tè, useremo l’altro calzino della lepre


LA POSTA DEL CAPITAN ALLODOLA

HARR

Euginìo Apocrifi Cara redazione di grey-sette-opics. Non ho potuto fare a meno di scrivervi due righe, a proposito del commento del tutto fuorviante, spocchioso e razzista del cardiologo Spotrogoff a proposito di quella faccenda delle scolopendre. Mai mi ero indignato si tanto per qualcosa: il rispetto prima di tutto. In fede E. Apocrifi.

Il Capitano Corpo di mille balene, come abbiamo più volte ribadito, in codesto giornale siamo parecchio restii ad abbordare soggetti riguardanti la politica.

Mario Miracco Cari greytpogjkcs, sarei molto interessato a provare quella strana e miracolosa cura di cui si parla molto verso la fine dello scorso numero, e della quale il ministro della salute ha scritto quell’interessante passo.

Il Capitano 60 60

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Per la barba di Nettuno, complimenti per l’intervento acuto e degno di nota, le ricordiamo che a luglio il clima è


dannatamente caldo, per Diana, e che nel cielo gli exocoetuns volitans sono soliti scrivere noiosi articoli di cronaca, buona giornata a lei e famiglia. Si ricorda che greytopics è una tipologia di apparecchio terminale dell’impianto telefonico.

Gigi Latrato Ciao raga, vi scrivo per chiedervi dove posso shoppare il primo numero di greitopigscs, ho cercato al tabacchino di fronte, al circolo dei bufali, n’el c’entro dell’angolo e su ibbei e poi ancora su e giù per Bitonto, ma proprio nulla, cioè, posso ancora comprarlo onnò? Ordinarlo chessò? Rispondetemi please.

Il Capitano Caro Gigi, purtroppo l’ultima ristampa reperibile del primo numero è stata stampata sull’ispido petto d’un famoso corsaro, schiantatosi di recente, a bordo della sua cabrio, contro un isola dell’arcipelago siberiano. Il corpo del pirata è tutt’ora in decomposizione, sicuramente preda dei procioni e dei comunisti. Si narra tuttavia che sia ancora possibile leggere le pagine dedicate alla pesca e l’Art déco.

Il Capitano Esistono poi forze intermolecolari, di minore intensità rispetto al legame chimico, che attraggono atomi e molecole fra di loro. Tali forze originano quello che viene comunemente definito legame chimico secondario e hanno un ruolo importante nel determinare lo stato fisico di una sostanza. Sono inoltre responsabili anche della deforestazione di massa. Harr

Kikka JB Love Vorrei risp a Fabri Dante ke nell ultimo numero di geripoticks ha scritto quella cosa su Juss... c’è ma come ti permetti??’? io nn sn una biberer ma cueste cs nn si dicono sei sl un hater di m***a e sei sl invidioso di Juss xk lui e bello e canta bene e invece tu sei 1 cesso e quando canti sembra un rospo che gracida. Peace ;)

Il Capitano Che scorbuto ti colga :P

Ci Controllano Sbrirri infami, bruciate, al rogo, voi e le vostre famiglie sbirre!!!!! Tutti casa e chiesta sto’ cazzo, w la droga!!!! Fasci bastardi!!!! W i ragazzi di Viboviterbo HC!!!! FREE KETA FREE!!!

Harr, marinai d’acqua dolce, se avete commenti, critiche, o semplicemente volete romperci le sartie con le vostre inutili opinioni scrivete anche voi alla Posta del Capitano Allodola all’indirizzo

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grey7opics@gmail.com

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L’HOLLETTO SU

grey7 opics

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La nuova rubrica di libri completi di Grey7opics

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Cheffigo mamma, guarda, sul nuovo numero di grey7topics posso leggere tutto il libro di Julien Grey, e poi guarda tette, culi e robe sataniche di gente dljhbSDLJHche si fanno brutalmente inghiushdgjhcsdfj bocca, che poi io non sapevo che dkjfvbjbsdkjvkjssdkjperchè se chi legge è scemojhsdflkjsbdfjkhskjdskjdhscemo chi legge, ma propriojsbdjhvbajhdbvajhrincoglionito a livelli stratosfericijsdbvjbsdjhbva tutta colpa di questi occhiali che lkjsdvkjnskdjv le tette delle ragazzeks non kjsbdkjvsbhdkjvbsdkjkjahd vedere, nè leccjhsdbvjsdbvkjsbdkvjsabdvkjbskdjvbkjsannusarekjsbvkjSBDVKJSBDVJKSBDKJVBSKJDBVKSBIRI che èhdsbvfkjabdkjvsjfvskjdhvkjskdjfvskjdvkasjd inventatajhsbvkjsbdvk e quindi kjdfv scatologia anchejksbdvkjsdbvkjbskjfskdj mi fann fotti il sistemajksdhkjbsdkvjbakjdbvkjsadbv messaggi politici,snbdv,jadbnvjasndvllakdn inali, perchè qua non sijsbdvkjsbdvkjsbdvkjsbndv vuole parlare di politicaslkdvnakjlsdnbvkjladnbv a me 62non me ne frega ljnsdvkjb<sdvkjnsdvjlknlakj un ca62 zzo io facc,sbvmnsdb vjksadbvkjsdnbvjks mi pare.













GABRIELE BOSCO 74

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Fumettista, pittore, illustratore

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Gabriele Bosco vive ad Asti e … no, non è un parente del Bosco di prima. Ha frequentato la scuola internazionale del comics contemporaneamente al Liceo scientifico. Attualmente è iscritto al primo anno del corso di pittura all’Accademia di Belle Arti di Torino assieme ad una lunga serie d’altri disagiati ed ergastolani del borgo. appassionato di disegno fin da piccolo, è cresciuto leggendo ogni tipo di libro o fumetto. Viene influenzato sovente anche dal cinema, che contribuisce ad accrescere i suoi dipinti e le sue illustrazioni.






GREYMOSTRI

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Fumettista, incisore, illustratore

FEDERICO SINI 81

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Federico Sini, classe 1992, perse la memoria a due anni a causa di un brutto colpo alla testa. Niente di grave, recuperò quei ricordi qualche tempo dopo, non che avesse perso poi così tanto. Ritardatario, assenteista, buontempone, forse è la persona migliore che lui stesso conosca… figuratevi le altre. Il suo motto quotidiano è “cosa ci sto a fare io qui?”, frase che lo accompagna in ogni suo spostamento e che gli procura spesso una buona dose di smarrimento nei confronti del destino dell’umanità. Il suo sogno più grande è quello di diventare un giorno proprietario di un allevamento di yeti, mestiere che lui sostiene essersi tramandato nella sua famiglia fin dall’antichità.





Anche questa volta sono io che ho curato la grafica di Grey7opics. Nonostante le minacce di morte da parte del club dei grafici, nonostante gli attentati contro la mia persona e il rapimento del mio orsacchiotto preferito, ho scelto di non coprirmi il volto e di perseverare nello scempio che sto creando. Sì, ne sono consapevole, sto partecipando all’immolazione della grafica sull’altare dell’ignoranza, la sto sacrificando per compiacere gli Dei del chaos e della follia. Ogni sogno di fare di questo giornale un prodotto di eccezionale qualità stilistica è presto finita nella tazza del water, insieme alla mia ultima copia di Animals, e per sbaglio ho pure tirato lo sciacquone. Ora è rimasto solo il desiderio di svegliarsi da questo incubo, di guardare questo numero di Grey7opics e dire “questo non è mio“, ma non nasconderò il mio volto e la mia firma, e tutti sapranno che Luca Collignan è colui che ha distrutto l’ultima possibilità di redimere il mondo con la grafica. Ma prima che mi giudichino troppo male, voglio che i lettori che stanno per avventurarsi tra queste pagine rischiando di perdere la vista sappiano che sono un donatore di organi, e tutto il male che ho causato sarà lavato dalle buone azioni che commetterò alla mia morte Luca Collignan

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DINOSAURI SERI Tenterò di iniziare questo documento in modo serio, con un espediente narrativo usato spesso sul noto social netuorc “feisbu”: “E poi boh”, riguardando il giornale per intero, noi della redazione ci siamo accorti di quante balordate avessimo scritto. Intendiamoci, tutte queste minchiate ci piacciono da morire, ma ci chiedevamo se non servisse anche un “momento serietà”. Forse sì. Il tema di questo numero è “la crisi”, un argomento davvero scottante, di questi tempi, come direbbe uno di quei pensionati mentali, capaci soltanto di parlare per frasi fatte e di come il tempo non sia più quello di una volta (a volte riescono addirittura a parlare di tempo usando frasi fatte, sono dei maestri in questo campo); capaci di lamentarsi di tutto e di tutti, senza però sforzarsi di cambiare il proprio stato delle cose: lo stato, appunto, di pensionato mentale. Non sono state le banche a catafotterci in questa crisi finanziaria. Cioè, sì, certo che sono state le banche, ma non volevamo parlare di questo oggi. Oggi proviamo a dare la colpa un po’ a noi stessi. Noi esseri umani ed il nostro consumismo estremo. La crisi non ha intaccato solo il nostro stupendo modo di vivere, fatto di COSE, ma anche tutto il resto. Accendete la radio ed ascoltate le nuove canzoni, non ne troverete una che non abbia il gusto di plagio. Per non parlare degli attori sosia e dei film fotocopia. Non oso immaginare cosa succederà di qui a qualche anno. Forse la gente non cerca più la novità, non cerca più il rischio. La gente non è più curiosa, e quindi tende a comprare cose già certificate, ad andare in posti già recensiti, a vedere solo film visti e commentati da emeriti critici. L’occidente umano si sta trascinando nella pozza di melma stagnante fatta da vecchi stimoli ormai decaduti e corrotti. Non tutti, ovviamente. Ci siamo noi, la redazione di Greytopisc, quattro sognatori illusi con un malsano gusto per il trash, i dinosauri e le colonne sonore epiche. Poi ci sono i dodici illustratori e scrittori, che, curiosi di vedere dove si sarebbe arrivati, hanno contribuito con opere straordinarie ed inedite. E poi boh, ci siete 86 voi, che state leggendo queste immonde ed inqualificabili pagine, 86 86 perchè siete curiosi. 86

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Parliamo di greytopsic Gaeytopics è un progetto editoriale con l’ambizione di raggruppare un buon numero di artisti e talenti non ancora conosciuti dal grande pubblico. Rivista perlopiù di fumetti e racconti, in parte demenziale/satirica in parte d’autore, si propone con l’obbiettivo di analizzare ad ogni numero un tema diverso legato al sociale e ad un immaginario collettivo proprio del nostro decennio. Dove potrebbe nascere la rivista indipendente più grigia se non a Torino? Forse a Milano.. Forse Alessandria. Però è successo a Torino. Greysopitcis non è nato per arricchirci. In primo luogo perchè nessuno di noi è così stolto da pensare che potremo mai pagarci anche un solo pranzo, anche solo una merenda, con i soldi ricavati dalla diffusione del giornale. L’obiettivo è creare qualcosa di nuovo, qualcosa di qualità, qualcosa di divertente che possa spingere al dibattito. Qualcosa di diverso. Non siamo finanziati da nessuno, nemmeno noi stessi siamo in grado di finanziarci. Ma prima di essere troppo tristi per le nostre sorti, ricordate le parole del saggio CapaRezza: “Sono al verde, vado in bianco e il mio conto è in rosso, quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera“. Finchè non ci saranno soldi diremo quello che vogliamo e varrà la pena di leggerci. E non mangeremo con regolarità. In definitiva, tutti sanno quello che gli oviraptor sanno fare, ma nessuno ha il coraggio di dirlo in che sono degli sporchi ladri di uova del mesozoico e nient’altro.. Anche se alcuni di noi anche se alcuni di noi hanno tendenza a divinizzare questo alcosa gengenere di creature, io, che li conosco bene quei manigoldi, so che il loro onore non vale e quindi greysopitiks non ha nulla da spasjbvjksfnvakjnvakjbkajdfbzkjdfbnakòjdfzòka spartire con la loro sporca kajsnvgòkajsvnaòkjaòkjaòkjasòkjaòkjfdakjdfvnakjsfn razza. Noi dell’equipe un membro inb particolare siamo pe affezionati primo luogo ogo perc crisi, poi perchè è dinosauro, e quindi di base ci piace tantissimo insomma ciao.

equipe, soprattutto mbro in particolare, però intimamente all’oviraptror, in è il simbolo della un d sdfjsdjfs asdfsfgaesdfb

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RINGRAZIAMENTI Tutte le cose belle hanno una fine. Anche le cose brutte. Effettivamente potremmo azzardarci a dire che tutte le cose hanno una fine. E anche Greytopichis, che pur si distanzia dalla consuetudine per nuerosi aspetti, deve piegarsi a questa grande legge. Prima di lasciarvi, la redazione ci tiene a presentarsi (ebbene sì, siamo tutti orgogliosi di questo numero!) e ringraziare chi ci ha aiutato, supportato (e sopportato) e ispirato durante il nostro lavoro.

Quindi GRAZIE ALLA REDAZIONE che ha intrapreso questo viaggio nella profondità del Disagio Julien Cittadino: rubriche Luca Collignan: grafica e rubriche Luca Delloste: rubriche e immagini Federico Sini: rubriche

A GLI ILLUSTRATORI E SCRITTORI senza i quali questo numero non sarebbe potuto essere Albhey Longo Badass Illustrations Fumetto Sperimentale Zeno Colangelo Sofia Buratti Elena Quaglia Andrea Bosco Gabriele Bosco Il buon Fabio Pogo

AGLI AMICI CHE CI HANNO SOSTENUTO nel bene e nel male Luca Di Nunno Stefano Sgarbi Martina Simonti Andrea Simone

A CHI CI HA ISPIRATO e ci ispirerà sempre

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Manu Chao Lewis Carroll Godzilla Hans Zimmer e altri epici figuri i LEGO Will Smith Jeff Bridges Steven Seagal Jean-Michel Basquiat Dei pirati e tanti altri..


NEL PROSSIMO NUMERO A cura di DJ Fagiano

Prossimo numero? Sì, credo.. credo che ci sarà un terzo numero.. Voglio dire, perchè no? I ragazzi si stanno divertendo, disegnano con le matitine, pasticciano con i loro computers da giovani, scrivono.. Loro lo sanno che non verranno mai pagati, chissà perchè ci mettono tanto entusiasmo. Ammetto di non aver letto attentamente questo numero, ma mi è piaciuto. Credo. Cioè, i ragazzi non scriverebbero nulla che io non approverei no? Immagino che questa rivista tratti argomenti di gusto. Sento già le critiche venire dai più bigotti tra di voi, ma le ragazze che abbiamo fotografato per queste pagine sono maggiorenni e pienamente consenzienti. E per chi non apprezza questo genere di immagini, sono sicuro che i ragazzi hanno avuto la prontezza di inserire rubriche trattanti argomenti di mondo. Suppongo. Non mi è stato detto il tema del prossimo numero. O magari mi è stato detto, ma un uomo del mio calibro non può tenere a mente tutte le informazioni secondarie da cui viene quotidianamente bombardato. Non conosco, in definitiva il tema del prossimo numero, così come non riesco a ricordare quello dello scorso, ma ho fondati sospetti che sia composto da una o più parole, probabilmente in italiano, e che con un po’ di attenzione e di fortuna le potrete trovare in un comune vocabolario. Nel prossimo numero, come in questo, troverete chiaramente la rubrica di quello lì, che è stato molto bravo, mentre non sono sicuro che quell’altro, quello che ha scritto quella cosa, potrà scrivere di nuovo per noi. In ogni caso il prossimo numero sarà pieno di cose scritte, alcune cose disegnate, alcune cose fatte al computer e altre fatte a mano, e forse scriverò delle cose anch’io, se ho tempo. E su queste magnifiche parole scritte dal mio più valido assistente, il quale avrà sicuramente interpretato alla perfezione i miei pensieri, prendo congedo e mi auguro che continuerete a seguire numerosi Grysotipcs, come avete sempre fatto. Don E. De La Fuente

Alla redazione preme aggiungere: Se sapete tenere in mano una matita, se sapete più di dieci parole e ne sapete scrivere correttamente almeno tre, se vi piace cliccare con il mouse su uno schermo vuoto, ma soprattutto se avete delle idee che nessuno capisce mai, siete come noi! Mandateci una mail o scriveteci su facebook, che siamo alla ricerca di artisti!

grey7opics@gmail.com

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LA D’OGGI CRISI

Vi regaliamo emozioni dal 1992. Grey7opics, il giornale dei coglioni per i coglioni


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