Arteam Cup 2017

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III edizione

Arteam Cup 2017

Organizzazione Arteam Associazione Culturale via Traversa dei Ceramisti 8/bis 17012 Albissola Marina (SV) info@arteam.eu www.arteam.eu Presidente Diego Santamaria Giuria Arteam Cup 2017 Irene Biolchini Claudio Cerritelli Adele Costantini Matteo Galbiati Matteo Lorenzelli Livia Savorelli Mostra Artisti Selezionati 28 ottobre - 19 novembre 2017 Sede Espositiva BonelliLAB via Cavour, 29 - Canneto sull’Oglio (MN) tel. +39 0376 244769 www.bonelliarte.com A cura di a cura di Matteo Galbiati e Livia Savorelli Patrocinio Comune di Canneto sull'Oglio (MN)

Editore

In collaborazione con BonelliLAB Main Partners CUBO Centro Unipol Bologna Figli di Pinin Pero & C., Nizza Monferrato (AT) Partners Bergamo Arte Fiera 2018 Bonioni Arte, Reggio Emilia Casa Museo Jorn, Albissola Marina (SV) Casermarcheologica, San Sepolcro (AR) Circolo degli Artisti, Albissola Marina (SV) KAMart, Cereggio (RE) Leo Galleries, Monza Luisa Catucci Gallery, Berlino Maurizio Caldirola Arte Contemporanea, Monza Officine Saffi, Milano Studio Berné, Legnano (MI) Villa Contemporanea, Monza Vanillaedizioni Ringraziamenti: Si ringraziano tutti i volontari e coloro i quali, grazie al loro prezioso contributo, hanno permesso la buona riuscita di Arteam Cup 2017.

via Traversa dei Ceramisti, 8 17012 Albissola Marina (SV) Tel. + 39 019 4500744 info@vanillaedizioni.com www.vanillaedizioni.com ISBN 978-88-6057-385-8 Immagine coordinata e progetto grafico catalogo Elena Borneto Copyright © Arteam Associazione Culturale © Vanillaedizioni © per i testi, gli autori © per le opere, gli artisti Ebook pubblicato nel mese di novembre 2017 a cura di Vanillaedizioni. Nessuna parte di questo ebook può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore.


Patrocinio

Comune di Canneto sull'Oglio

Organizzazione

In collaborazione con

Main Partners

Partners

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MOSTRA FINALE

BonelliLAB

Canneto sull’Oglio (MN) 28 ottobre - 19 novembre 2017


CUBO sostiene Arteam Cup perchĂŠ crede nello sviluppo del talento

CUBO Centro Unipol BOlogna Piazza Vieira de Mello, 3 e 5 (BO) - Tel 051.507.6060 www.cubounipol.it


Arteam, storia di una passione condivisa di Livia Savorelli e Diego Santamaria

Una passione condivisa, all'interno di un progetto di vita comune, è alla base della nascita dell'Associazione Culturale Arteam, un “figlio” alimentato, fatto crescere senza fretta, gustando ogni momento, per essere sempre all'altezza, per percorrere la strada fianco a fianco, mano nella mano. Tanti sacrifici ma anche tante gioie e soddisfazioni. Quelle stesse che riviste ora, ad anni e anni di distanza, riportano alla mente tanti dolci ricordi, rivivendo teneramente i sogni di due ragazzi che, partiti da una cittadina ligure, avevano grandi sogni ed ambizioni. Un progetto da vivere anima e corpo. Arte e vita, un binomio imprescindibile per entrambi. E tutti coloro che hanno collaborato attivamente ad Arteam, credo che abbiano respirato questo spirito, che pensiamo possa aver donato un valore aggiunto importante e significativo ad un progetto, la cui entità lasciamo a voi giudicare. È quindi con un certo orgoglio che facendo un bilancio della quasi ventennale vita di Arteam – con il magazine Espoarte che si sta avvicinando all'ambitissimo traguardo del n. 100 – tre edizioni di un evento quale Arteam Cup in costante crescita e tanti tanti progetti nel cassetto, guardiamo indietro con soddisfazione volti a nuovi e ambiziosi traguardi.

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Quando finiscono gli -ismi... di Matteo Galbiati

La terza edizione dell'Arteam Cup conferma quello che le due edizioni precedenti hanno dimostrato, attraverso la selezione delle opere di quegli artisti che, iscritti all'Associazione, hanno scelto di partecipare a questo premio, ovvero che l'arte del nostro tempo sfugge sempre più a codificazioni certe, ad inquadramenti di poetiche, a cartelli di appartenenza e attesta quanto nella nostra epoca (il nostro presente) si siano superati e/o cancellati quasi del tutto, quegli -ismi che tanto avevano connotato il XIX e il XX secolo. Oggi, salvo rare eccezioni, nessuno si rifà più ad alcun manifesto, ad alcuna rilevante precisazione di ricerca che possa far assimilare ed applicare quella loro specifica identità ad un'altra di un gruppo omogeneo, proposto e sostenuto da altri artisti. Ciascun artista, in un certo senso, lavora partendo dal proprio baricentro esperienziale per riverberare nell'opera, prima che un sentore "epocale", la propria personale essenza, il proprio intimo sentire che, benché possa anche dichiarare modelli e punti di riferimento storici, passioni e alunnati, letture della cronaca del proprio tempo e dei suoi temi portanti, rimanda sempre ad una individualità singola e singolare. L'artista rispecchia innanzitutto, spesso molto più che in altri tempi, il suo essere, il suo sentire di "uomo singolo", anche spingendo il proprio lavoro, prima che verso una lettura intellettuale ed estetica, soprattutto in una direzione di forte empatia fisica tra opera, esecutore e fruitore. Il lavoro della giuria, quindi, ha necessariamente risentito di questo modo di essere e proporsi di artisti e di opere e le selezioni hanno tenuto conto di quanto questa, eterogenea e assai diversa, compagine di creazioni fosse in grado tanto di identificare il senso proprio di un pensiero artistico e quanto potesse individuarsi come testimonianza contemporanea dell'oggi, presenza unica in accordo con le recipro-

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che tensioni libere promosse dalle altre. Se resta possibile la divisione, in fase di allestimento, di "tipologie" di lavori per omogeneità stilistiche e realizzative, resta vero anche che il grande punto di convergenza di questi lavori guarda – con poche eccezioni – a un superamento di ogni delimitazione limitante e costrittiva, anche di tecniche e di tipologie artistiche convenzionali come la pittura, la scultura, la fotografia, il video… che paiono sintetizzarsi l'una nell'altra. Ogni lavoro testimonia la sensibilissima eccellenza di quella sollecitudine che si cerca e si pretende dalle ricerche di artisti over e under (come sono divisi nel premio), capaci di emozionare coinvolgendoci e ri-attivandoci attraverso "immagini" che trasportano in altri orizzonti e altre dimensioni. Qui subentra il valore principale di questo Premio, ovvero tessere i presupposti per un dialogo, un confronto tra tutte le parti in causa. Se il principio di un premio è individuare un vincitore o diversi vincitori, in realtà questa funzione passa in secondo piano se si privilegia la forza delle connessioni che si mettono in campo tra artisti che, in tanti casi, non si conoscono e in questo comune ritrovarsi hanno il modo di recepire le contaminazioni e le influenze del raffronto con le esperienze, i percorsi e i traguardi dell'altro. L'-ismo non si inquadra più come necessario se il principio e il valore è credere nell'esigenza – che sarebbe poi un dovere per ogni artista – proprio del dialogo con l'altro, della collegialità dell'approccio e dello scambio, prescindendo amicizie, affetti, legami e corrispondenze evidenti. Il senso principale diventa quello di comprendere altre posizioni, un dovere di conoscenza per generare meccanismi virtuosi di compenetrazione e condivisione che fanno maturare anche le coscienze e il pensiero che ad esse si accompagna. Le opere in mostra denunciano tutte un generale e vibrante sentore di fragilità, di debolezza, di vulnerabilità, di alteratità, di mutabilità; sono tutte pervase da un "senso di attraversamento" che lascia indifferenti rispetto a definizioni di genere e che pone l'arte a status primario di giudizio, di valutazione, di racconto: ciascuna di esse, dalle più grandi alle più piccole, da quelle canoniche a quelle installative, accompagnano lo sguardo ad una contaminante germinazione di affioramenti


che lasciano sfogliare il luogo espositivo come fosse il catalogo di un "emozionario" umano vividissimo e intenso. Se una certa coerenza di qualità artistica s'intuisce immediatamente, altrettanto diretto è il codice espressivo che accompagna questi lavori la cui interpretazione pare agevolarsi del riverbero della sensibilità di quella degli altri interventi posti accanto. Il Premio rinnova la sua magia alchemica, capace di miscelare e assimilare esperienze in un unicum imprevedibile e non determinabile a priori; le scelte della giuria e il rapporto con opere "concorrenti", ma senza un tema accomunante, stabiliscono un'autenticità di afflati che diversamente sarebbe pianificabile o progettabile. La proposta, la scelta, la lettura e la partecipazione avvengono per la spontaneità del caso che ha avvicinato tutte le parti che, grazie all'occasione offerta da Arteam, hanno modo di avvicinarsi e "parlare". Missione questa imprescindibile dell'operato di ogni associazione (il termine ha in sé il senso stesso del suo etimo) far associare e dialogare i suoi membri. Abbiamo scelto intenzionalmente di non suddividere questa volta, né il catalogo né la mostra, in sezioni nette, abbiamo voluto cambiare ancora pelle e posizione, riformulando un contest che ha in sé il valore del cambiamento quale forza motrice delle sue proposte: l'apertura dello spazio del BonelliLAB ha facilitato un allestimento "senza spigoli", senza porte e senza muri, lascia scorrere lo sguardo che assimila le opere tutte d'un fiato, secondo quella coralità dialogante che doveva essere rispettata anche in questa pubblicazione, in questo testo. Un testo che certamente avrebbe potuto avere altre direzioni critiche, magari specificando ciascun lavoro e ciascun nome, ma che ha il dovere anche di restituire una suggestione, un indirizzo, una semplice chiave di lettura per poter acquisire l'anima delle opere nella singolare tensione che generano nel giudizio di ciascuno e nell'identità del Premio che questo dialogo sostiene, stimola e favorisce. Il Premio, lo spazio che l'accoglie, il prezioso documento del catalogo trovano tutti una specifica corrispondenza, perché danno a tutti noi il "luogo" senza -ismi per una collettività collegiale capace di sapersi ri-trovare con maturità e desiderio di scoperta.

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Irene Biolchini

Claudio Cerritelli

Adele Costantini

Irene Biolchini (1984) è visiting lecturer al Department of Digital Arts, University of Malta ed è Guest Curator per il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza. Da anni affianca l’attività di ricerca alla curatela di mostre. Il suo libro, "Le faenze di Lucio Fontana" è stato pubblicato dalle Edizioni del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, in collaborazione con l’Università di Malta.

Claudio Cerritelli (1953) si è laureato nel 1977 al DAMS presso l’Università di Bologna dove si è perfezionato in Storia dell’Arte Contemporanea. I suoi interessi si sono rivolti verso alcuni problemi d'interpretazione del ‘900: dal genere del paesaggio al concetto di avanguardia, dalla pittura astratta e informale alla scultura ambientale, dalle ricerche verbo-visive alle esperienze del concettuale. Dal 1994 dirige la rivista “Nuova Meta. Parole e immagini”, attualmente in versione online. Dal 1986 insegna Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

Adele Maria Costantini (1975) si è laureata alla LUMSA di Roma in Scienze della comunicazione. L’Arte è stata sempre la sua passione: ha insegnato allo IED, ha fatto parte del gruppo Studio Azzurro, e ha lavorato alla Triennale di Milano. Ha scritto il saggio ‘La virtualità come elaborazione di nuovi linguaggi esteticoartistici’, pubblicato nel libro ‘Labirinti dell’apparenza’ a cura di Daniella Iannotta. Giornalista dal 2005, oggi è una delle voci della redazione di Radio Monte Carlo dove, oltre ai notiziari, cura rubriche dedicate alle mostre e al Teatro.


Matteo Galbiati

Matteo Lorenzelli

Livia Savorelli

Matteo Galbiati (1974) è critico e curatore d'arte. Docente presso l'Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia, tiene regolarmente conferenze e corsi d'arte per istituzioni pubbliche e private. È tra i curatori del Premio Artivisive San Fedele di Milano. È, inoltre, il Direttore Web di Espoarte.

Matteo Lorenzelli inizia fin da giovanissimo a lavorare nel mondo dell’arte. Nel 1989 assume la direzione della Galleria Lorenzelli che viene trasformata in Lorenzelli Arte. Sotto la sua direzione la galleria si apre ad un clima più internazionale, con un occhio particolare verso artisti americani. Partecipa alle fiere più importanti, si apre ad attività culturali quali concerti, spettacoli teatrali, esposizioni dedicate a culture extraeuropee ed esposizioni di Design. Fra le mostre da lui curate si annoverano le personali di artisti quali Allen Jones, Lee Ufan, Robert Indiana, Enrico Castellani, Ronnie Cutrone, Piero Dorazio, Eduardo Chillida, Koji Yamamoto, Giuseppe Maraniello, Rodolfo Aricò, Marco Gastini, Paolo Icaro, Max Bill, Paul Jenkins, George Segal e molti altri, senza mai perdere come obiettivo di tenere il valore dell’arte come perno del suo lavoro.

Livia Savorelli (1975). Piemontese di nascita, ligure d'adozione. Tra i fondatori dell'Associazione Culturale Arteam, fa parte del Consiglio direttivo. È stata Presidente di Arteam fino all'agosto 2017. Riveste il ruolo di Direttore Editoriale di Espoarte dal 2004.

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Alessandro Amaducci Daniela Ardiri Alessandra Baldoni Elisa Bertaglia Nicola Bertellotti Gianni Berti Giorgio Bormida Gianluca Brando Erica Campanella Andrea Cereda Isabel Consigliere Carolina Corno Alessandro Costanzo Marcello De Angelis Dana de Luca Diego Dutto Massimo Ferrando Giorgia Fincato Massimiliano Galliani Ilaria Gasparroni Marcello Gobbi Federica Gonnelli Marco Grimaldi Gabriele Grones Gian Luca Groppi Monika Grycko Asako Hishiki

pag. 16 pag. 20 pag. 24 pag. 28 pag. 32 pag. 36 pag. 40 pag. 44 pag. 48 pag. 52 pag. 56 pag. 60 pag. 64 pag. 68 pag. 72 pag. 76 pag. 80 pag. 84 pag. 88 pag. 92 pag. 96 pag. 100 pag. 104 pag. 108 pag. 112 pag. 116 pag. 120


L’orMa Elisa Leonini Donatella Lombardo Nataly Maier Alessandra Maio Eleonora Manca Vincenzo Marsiglia Me Né - Simone Meneghello Vincenzo Merola Oriella Montin Ayako Nakamiya Daniele Nitti Sotres Silvia Noferi Daniela Novello Patrizia Novello Juan Eugenio Ochoa Alice Padovani Alice Paltrinieri Pietro Pasquali Gianluca Patti Mara Pepe Mattia Peruzzo Luca Pianella Ettore Pinelli Francesca Romana Pinzari Annalisa Pisoni Cimelli Gianluca Quaglia Nicolò Quirico Stefy Ranghieri Thomas Scalco Lapo Simeoni Anna Skoromnaya Diego Soldà Valdi Spagnulo Matteo Suffritti Paolo Maria Tatavitto Giorgio Tentolini Manuela Toselli Luisa Turuani Simona Uberto Valeria Vaccaro Giulia Zappa Stefano Zaratin

pag. 124 pag. 128 pag. 132 pag. 136 pag. 140 pag. 144 pag. 148 pag. 152 pag. 156 pag. 160 pag. 164 pag. 168 pag. 172 pag. 176 pag. 180 pag. 184 pag. 188 pag. 192 pag. 196 pag. 200 pag. 204 pag. 208 pag. 212 pag. 216 pag. 220 pag. 224 pag. 228 pag. 232 pag. 236 pag. 240 pag. 244 pag. 248 pag. 252 pag. 256 pag. 260 pag. 264 pag. 268 pag. 272 pag. 276 pag. 280 pag. 284 pag. 288 pag. 292

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Alessandro Amaducci Torino, 1967 | Vive e a lavora a Torino www.alessandroamaducci.net

Opera selezionata A Secret Place, 2016-17 installazione video e foto cm 100x100

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Preview video Screen 01: https://vimeo.com/227568500/f27788f218 Screen 02: https://vimeo.com/227569657/c936e35b42

Nasce nel 1967 a Torino e si laurea con una tesi sulla videoarte. Ha collaborato con il Centro Arti Visive Archimede di Torino, realizzando corsi di video. Ha svolto l’attività di docente di video presso l’Istituto Europeo di Design di Milano e attualmente insegna presso il DAMS di Torino. Ha alternato la sua attività artistica fra fumetti, fotografia, teatro e musica. Ha collaborato con l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, realizzando documentari sulla Seconda Guerra Mondiale, sulla Resistenza e sulle lotte operaie. Ha collaborato al Teatro Juvarra di Torino per la realizzazione di alcuni spettacoli multimediali. Attualmente realizza video di videoarte, videoinstallazioni, documentari, videoclip, fashion movies, spettacoli multimediali e live video, curandone in parte anche gli aspetti musicali. Realizza inoltre fotografie digitali. La sua ricerca ruota intorno al rapporto fra il corpo e le nuove tecnologie.


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Electric Self, 2017 videoinstallazione misure variabili

Pagina seguente I Am Your Database, 2016 videoinstallazione misure variabili Black Data, 2016 videoinstallazione cm 80x100


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Daniela Ardiri Catania, 1984 | Vive e lavora a Milano

Opera selezionata Fuori Luogo, 2017 matita su carta, fotografie installazione ambientale

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Daniela Ardiri, nata a Catania nel 1984, vive e lavora a Milano. Si è diplomata in pittura presso l’Accademia di Belle Arti Di Brera - Milano. Ha esposto in diverse gallerie in Europa, tra cui Obraz Gallery e Fabbrica Borroni. Ha partecipato a diversi premi nazionali e residenze artistiche nazionali ed internazionali. La sua ricerca è volta all’indagine dei ricordi e del vissuto personale, attraverso diversi strumenti fra i quali la fotografia, il disegno e la scrittura.


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Documentare il nonsense, 2017 grafite e collage su carta installazione ambientale, cm 150x150 - particolare

Pagina seguente (my) Flowers garden, 2017 31 disegni su carta (varie dimensioni) installazione ambientale, cm 150x150 - particolare Potremmo non essere mai esistiti, 2017 18 fotografie analogiche e 12 disegni (varie dimensioni) installazione ambientale - particolare


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Alessandra Baldoni Perugia, 1976 | Vive e lavora a Perugia www.alessandrabaldoni.it

Opera selezionata Il messaggio dell’imperatore, 2016 serie di 3 fotografie, stampa fine art+dibond cm 40x60 - 40x25

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Alessandra Baldoni è nata 1976 a Perugia dove attualmente vive e lavora. Le sue foto sono il risultato di “piccole sceneggiature scritte per uno scatto”; mette in scena veri e propri set, costruisce un mondo metafisico ed incantato, cerca di raccontare i luoghi dell’anima, le geografie esistenziali in cui ognuno può riconoscersi. I temi centrali della sua ricerca sono la memoria, il sogno, la favola e l’amore. Scrittrice, lavora sulla narrazione convinta che esistere sia raccontare ed essere raccontati. Salvare piccole storie attraverso l’arte, recuperare ciò che altrimenti andrebbe perduto, ascoltare le voci di solito non udite, proteggere ciò che fragile rischia di svanire: Alessandra Baldoni è un’archivista sentimentale. Lavora attivamente dal 2000 ed ha esposto in numerose mostre collettive in Italia e all’estero oltre che in varie personali. Da anni tiene seminari e workshop sulla fotografia narrativa nelle scuole ed università.



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Atlas Mnemosyne_1, 2017 serie di 3 fotografie, stampa fine art+dibond cm 40x60


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Atlas Mnemosyne_3, 2017 serie di 3 fotografie, stampa fine art+dibond cm 40x60


Elisa Bertaglia Rovigo, 1983 | Vive e lavora a Rovigo www.elisabertaglia.com

Opera selezionata S.T., 2017 carte di vario tipo, olio, carboncino e grafite cm 110x150 ca. Courtesy Galleria Officine dell’Immagine

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Elisa Bertaglia è nata a Rovigo nel 1983. Nel 2009 ha conseguito la Laurea di II Livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dal 2007 ad oggi ha stretto solide collaborazioni con curatori, galleristi e critici, ha intrapreso progetti espositivi sia in Italia sia all’estero ed è stata selezionata in varie residenze d’artista. Diverse riviste hanno scritto sul suo lavoro, tra cui: AreaArte, Artribune, Espoarte, Exibart. Il mondo dell’inconscio, la natura, il doppio, la memoria, sono alcune delle tematiche centrali nella sua ricerca artistica. In cicli di dipinti su carta, installazioni, disegni parietali e progetti site-specific, l’artista adotta un linguaggio onirico e simbolico per indagare il concetto di soglia come metamorfosi: il ricco vocabolario di animali, piante e bambini, immersi in paesaggi fantastici ma possibili, allude al corto circuito nel compendio di rituali che celebrano il naturale passaggio tra non-coscienza e consapevolezza.


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Out of the Blue, 2016 olio, carboncino e grafite su carta cm 30x23 Courtesy Galleria Officine dell’Immagine


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Out of the Blue, 2016 olio e pastelli su carta cm 102x76 Courtesy Galleria Officine dell’Immagine


Nicola Bertellotti Pietrasanta, 1976 | Vive e lavora a Pietrasanta www.nicolabertellotti.com

Opera selezionata 1001 Secrets, 2017 stampa su carta cotone Hahnemühle cm 90x135

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Studia storia all’Università di Pisa, dove si avvicina alla filosofia di John Ruskin e dove il senso di caducità di ogni cosa si radica profondamente nella sua visione del mondo. Quel che emerge nella sua estetica è la nostalgia del paradiso perduto, espressa nell’amore per le rovine, e la riproposizione in chiave fotografica della poetica decadente. La bellezza dei suoi soggetti consiste nella loro caducità: è il fascino delle crepe, dell’incuria vegetale e architettonica, che riconduce le cose al loro stato primordiale. Gli oggetti desueti e i luoghi ritratti dal fotografo rivestono la stessa funzione che ricopre in Proust la madeleine, quella di evocare il ricordo di un’età felice. Ha esposto in tutta Italia e collabora da alcuni anni con diverse gallerie.


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Chronopolis, 2016 stampa su carta cotone Hahnemühle cm 135x90

Pagina seguente Black sea, 2016 stampa su carta cotone Hahnemühle cm 90x135 Zugunruhe, 2016 stampa su carta cotone Hahnemühle cm 90x135


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Gianni Berti Pordenone, 1973 | Vive e lavora in Versilia www.gianniberti.com

Opera selezionata There’s no return from heaven III, 2016 installazione, sale industriale, fusione in piombo piena, luce cm 22x60x220

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Nato a Pordenone nel 1973, studia Lingue Orientali presso l’Università Cà Foscari di Venezia e Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Vive e lavora in Versilia.


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There’s no return from heaven I, 2016 piombo, foglia d’oro, legno cm 20x60x20

Pagina seguente There’s no return from heaven II, 2016 installazione, sale industriale, piombo, foglia d’oro, luce cm 40x60 ø Hypnos e Thanatos, 2017 fusione in piombo, ossido naturale cm 40x70x30


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Giorgio Bormida Cengio (SV), 1969 | Vive e lavora a Savona www.giorgiobormida.com

Opera selezionata PARENTS - I, 2016 manipolazione digitale cm 30x30

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Dopo aver frequentato il Liceo Artistico Paul Klee di Genova, si laurea all'Accademia di Belle Arti G.B. Cignaroli di Verona con una tesi dal titolo "L'attività scenografica di Gianfranco Padovani tra teatro e televisione". La sua attività artistica è legata alle attività di musicista e scenografo – dal 2004 al 2008 è scenografo realizzatore per il Teatro Carlo Felice di Genova. Nel 2016 la sua prima personale VIXI presso Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea, mostra premio di Arteam Cup 2015. Di recente si è conclusa la bi-personale Presenze con Nicola Oliveri presso la Fortezza del Priamar a Savona.


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AGES - VI, 2016 manipolazione digitale cm 15x15


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PARENTS - VIII, 2017 manipolazione digitale cm 30x30


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Gianluca Brando Maratea (PZ), 1990 | Vive e lavora tra Taiwan e Italia gianlucabrando.tumblr.com

Opera selezionata Lo stesso, 2016 due elementi in gesso, residui di argilla cm 130x65x60

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Gianluca Brando è nato a Maratea nel 1990. Ha conseguito il diploma in Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2014. Nella sua ricerca, l’aspetto residuale, l’impronta, il calco delle cose sono modi per conoscere la materia e lo spazio. Il processo scultoreo, il contenuto simbolico di azioni quasi performative che portano al compimento dell’oggetto e alla sua successiva trasformazione da parte dell’intervento dello spettatore o del tempo, sono alcuni degli elementi principali presenti all’interno dei suoi recenti lavori. Tra il 2016 e il 2017 è stato artista in residenza presso la Yonghe Arts Foundation a Taipei, stessa sede in cui si è tenuta anche la mostra bi-personale The poetics of space. È stato finalista in diversi premi tra i quali ricordiamo: Premio ORA 2017, Frase Got Talent Prize 2016, Premio Francesco Fabbri 2015, Concorso di scultura Antonio Canova ediz. 2014 e 2015. Vive e lavora tra Taiwan e Italia.


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Fill the hollow, 2016 progetto realizzato all'interno di una cava dismessa serie di calchi, ciascuno di forma e dimensione differente, gesso, poliuretano

Pagina seguente Somiglianza, 2017 calco, cellophane, argilla cm 16x68x73 Senza titolo (seguire il flusso), 2017 ramoscello di pianta rampicante, ferro di recupero cm 300 (lunghezza)


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Erica Campanella Milano, 1974 | Vive e lavora a Casalmaiocco (LO) www.ericacampanella.com

Opera selezionata Ostaggi emotivi - opera 2, 2017 stampa su carta Hahnemühle Rag Baryta cm 70x100

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Erica Campanella nasce a Milano nel 1974. Si diploma all'Accademia di Brera con S. Terruso. È docente di storia dell’arte. Spazia tra pittura, restauro e fotografia. Nella sua arte si può cogliere la proposta di un rinnovato linguaggio della bellezza, delle emozioni e dell’anatomia. Mescola reminiscenze antiche e tagli fotografici attuali, una forte sensualità e una limpidezza surreale. Tuttavia, le sue immagini non si fermano a un puro estetismo, si entra in relazione con esse percependone l'aspetto psicologico, emotivo ed umano. L’osservatore dialoga con l'opera e scorge in essa parte di sé proiettata. Nella serie Ostaggi emotivi l’artista indaga i legami affettivi. La corda è il simbolo del legame e i gesti ne spiegano lo stato affettivo: amoroso, di sudditanza, di distacco o vergogna. L’emozionalità della foto parla quindi di noi, degli incontri mai casuali, che spesso ci tengono in ostaggio.


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Ostaggi emotivi - opera 4, 2017 stampa su carta Hahnemühle Rag Baryta cm 100x70

Pagina seguente Nido, 2017 stampa su carta Hahnemühle Rag Baryta cm 50x70 Dune, 2017 stampa su carta Hahnemühle Rag Baryta cm 50x70


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Andrea Cereda Lecco, 1961 | Vive e lavora a Robbiate (LC) www.andreacereda.com

Opera selezionata L’ordine delle cose (Cosmo#02), 2017 lamiera, filo e tondino di ferro composizione a parete cm 153×143 singoli elementi ø cm 32 - cm 25 - cm 21 - cm 18 - cm 15

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Nato a Lecco nel 1961, Andrea Cereda vive a Robbiate, un paese della Brianza. La sua attività espositiva inizia nel 2001, da allora molte le mostre sia in Italia sia all’estero. Da anni collabora con le sue opere alle edizioni Pulcinoelefante. Andrea Cereda arriva al mondo dell’arte passando per l’esperienza maturata nel campo della pubblicità. Per realizzare i suoi lavori utilizza ferro e lamiere di vecchi bidoni industriali scoloriti, arrugginiti, combusti, assemblati fra loro e tenuti insieme da cuciture o da saldature “urgenti”, come ama definirle l’artista. Le sue opere partono da considerazioni che riguardano principalmente le grandi tematiche dell’uomo e la sua natura e si fondano su un’idea estetica che, in fase di realizzazione, lascia molto spazio all’istinto compositivo.


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Chrysalis - Tempio del cambiamento, 2016 lamiera e filo di ferro installazione - dimensioni variabili

Pagina seguente Atempore #3, 2017 lamiera e filo di ferro cm 54x30x25 Gestazione, 2017 lamiera, tondino di ferro e gomma cm 240x165


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Isabel Consigliere Genova, 1968 | Vive e lavora a Genova www.isabelconsigliere.blogspot.it

Opera selezionata Requiem per un Biancospino, 2017 Crataegus Monogyna, pappi di tarassaco, plexiglass, nylon parte interna cm 27x8,5x6,5 - parte esterna cm 55x36x33

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Isabel Consigliere è nata a Genova nel 1968. Dopo la maturità classica, ha conosciuto lo scenografo Emanuele Luzzati e ne è divenuta assistente e scenografa realizzatrice, imparando il mestiere direttamente nei laboratori di scenografia. La collaborazione è durata 12 anni, anche per progetti al di fuori dell'ambito teatrale, quale, ad esempio, il soffitto della Biblioteca Ebraica di Roma. Ha deciso, infine, di dedicarsi esclusivamente alla scultura, che usa per indagare le emozioni, l’interiorità dell’essere umano, il rapporto tra l'anima degli uomini e quella del mondo che li circonda, per lei indissolubilmente concatenate. I suoi media, come un'ossessione inconscia, sono sempre materiali fragili e trasparenti quali carta, acqua, vegetali, tessuti, cera. L'obiettivo: rendere visibile l'invisibile, la meraviglia, il passaggio del limite tra materia e spirito.


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Sublimazione (o della trasformazione del dolore), 2017 fiori veri (Prunus Domestica Ramassin), stoffa, nylon, liquido conservante, vasca in vetro cm 20x20x20

Pagina seguente Per la Sopravvivenza n. 8, 2014 stoffa, pappi di tarassaco, ferro, legno, scatola in plexiglass cm. 44x36x36


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Carolina Corno Milano, 1991 | Vive e lavora a Milano

Opera selezionata Nel nome, 2017 incisione su pietra dimensioni variabili

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Frequenta il terzo anno di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera con il maestro Omar Galliani. Ha preso parte ad esposizioni personali e collettive tra le quali: Tra sogni e segni Accademia Aperta (galleria VS arte, Milano, 2017), Opere dei Maestri e dei loro migliori allievi delle Scuole di Pittura dell’Università d’Arte e Design di Joshibi e dell’Accademia di Belle Arti di Brera (Joshibi University, Tokyo, 2016), Portali (mostra personale, ex studio di Piero Manzoni, Milano, 2016). Nel nome è uno studio delle immagini contenute nelle parole e nei segni, attraverso la loro rappresentazione e impronta nella memoria. Ripentendo il suo nome in vortici senza confini, svuota, ascolta e osserva come muta a contatto con la materia in una danza reciproca, entra nel mondo attraverso queste emozioni, fino a dove c’è una domanda di senso, di significato e un desiderio di felicità che continuano a rimanere una sfida e che ruotano come vento, come fossero una porta girevole in noi.


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Nel nome (un velo per Ofelia), 2016 inchiostro su carta di riso cm 92x47,5

Pagina seguente Nel nome, 2017 incisione a fuoco su pelle cm 107x130 Nel nome, 2017 incisione a fuoco su pelle cm 87x82


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Alessandro Costanzo Catania, 1991 | Vive e lavora a Catania www.alessandrocostanzo.it

Opera selezionata Sul Ring, 2017 tecnica mista su tavola, carta da lucido, cera d’api, fili di cotone, chiodi cm 100x100

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Alessandro Costanzo nasce a Catania nel 1991. Dopo il diploma decide di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Urbino dove, per due anni, studia pittura presso la cattedra di Luigi Carboni. Dal 2012 prosegue, invece, gli studi a Catania e inizia una nuovo percorso di ricerca artistica, partecipando costantemente a premi ed esposizioni. Nel 2014 completa il suo primo ciclo di studi in Accademia ottenendo il diploma di Laurea di primo livello. A luglio del 2016 viene selezionato per una residenza d’artista con Gianni Caravaggio: RITRATTO A MANO 3.0, a cura di Giuliana Benassi svolta a Caramanico Terme (Pescara). A settembre dello stesso anno consegue presso l’Accademia di Belle Arti di Catania la laurea specialistica in Arti Visive.


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Nell’intervallo, l’ampiezza del ricordo, 2017 tecnica mista su tavola, cera d’api, fili di cotone, chiodi cm 31x264

La deriva dei continenti, 2017 tecnica mista su tavola, carta da lucido, cera d’api, fili di cotone, chiodi cm 123x123


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Nostalgie da visione, 2017 tecnica mista su tavola, cera d’api, fili di cotone, chiodi cm 123,5x123,5


Marcello De Angelis Villafranca di Verona, 1977 | Vive e lavora a Villafranca di Verona www.marcellodeangelis.com

Opera selezionata Contatto silente, 2017 acrilico e injection painting su tela cm 70x140 (dittico)

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Marcello De Angelis è nato nel 1977 a Villafranca di Verona, dove vive e lavora. Dopo la Maturità sperimentale con specializzazione in Grafica Visiva presso il Liceo artistico di Verona, si laurea in Industrial design presso il Politecnico di Milano nel 2003. La sua ricerca è rivolta al tentativo di imbrigliare la materia pittorica entro un ordine logico e razionale. Punto di partenza dei suoi lavori, è un disegno che viene successivamente rielaborato al computer mediante un programma di modellazione CAD. Nascono così griglie vettoriali costituite da linee e curve tangenti, forme geometriche che vengono successivamente trasferite sulla tela. Da questa struttura ordinata crea una fitta trama di tratti di colore allineati. Questo "labirinto" è realizzato iniettando il colore acrilico sulla superficie della tela tramite l’ago di una siringa da iniezione, tecnica ribattezzata injection painting. Si delineano così superfici dinamiche che mutano al variare della luce.


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Entr'acte 2, 2017 acrilico e injection painting su tela cm 50x60

Pagina seguente Il distacco, 2016 acrilico e injection painting su tela cm 50x60 Dinamismo, 2016 acrilico e injection painting su tela cm 40x60


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Dana de Luca Calusco (BG), 1967 | Vive e lavora a Calusco (BG) danadeluca.tumblr.com

Opera selezionata La grotta, dalla serie Ipogea, 2017 fotografia digitale, stampa su carta Awagami Inbe montata su alluminio 2 mm cm 60x45

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Dana de Luca ha una formazione artistica nel teatro di ricerca. Risiede a Madrid dal 2000 al 2007 lavorando come fotografa indipendente, collaborando con diversi media (Servimedia, Croce Rossa Spagnola, magazines nazionali) e dedicandosi al fotogiornalismo, reportages, ritrattistica. Rientrata in Italia, approfondisce la sua ricerca fotografica in un orizzonte piĂš artistico e soggettivo. Nel 2013, con una campagna di crowdfunding, pubblica il libro fotografico La petite mort, esposto al Festival di Fotografia di Arles (Book Award Exhibition), Festival di Fotografia SiFest e a Luganophotodays. Ha esposto alla Galleria Nobili di Milano, al Guernesey Photo Festival, allo Studio Masiero di Milano, al Beguira Photo Festival, nella collettiva Eterne Stagioni al Palazzo Monferrato di Alessandria.


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Crisantemo, dalla serie Ho cercato la bellezza perchĂŠ avevo male alle ginocchia, 2016 foro stenopeico, stampa inkjet su carta Awagami BambĂš 220 mg cm 20x14

Pagina seguente Senza titolo, dalla serie L’ineffabile gemito, 2016 chemigramma, stampa inkjet su carta cotone montata su alluminio 2 mm cm 60x55 Nel regno dei funghi, dalla serie Ipogea, 2017 fotografia digitale, stampa su carta Awagami Inbe montata su alluminio 2 mm cm 40x40


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Diego Dutto Torino, 1975 | Vive e lavora a Torino www.diegodutto.it

Opera selezionata Reperto, 2017 acciaio, resina, colori a olio e cera cm 140x53x35

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Diego Dutto è nato nel 1975 a Torino, dove vive e lavora. Dopo essersi diplomato al liceo artistico ed aver conseguito Laurea ed abilitazione in Architettura, intraprende la carriera di artista. In contemporanea agli studi universitari, approfondisce una passione ed attività tramandata di generazione in generazione per l’antiquariato, il modernariato e le arti decorative sviluppate nelle varie epoche. Parallelamente, la ricerca della forma e dello stile è affrontata attivamente attraverso lo studio e la realizzazione di oggetti e mobili dal forte carattere sperimentale. Da alcuni anni ha iniziato l’attività espositiva presso gallerie, fiere d’arte e spazi pubblici.


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Reperto, 2017 resina, vernici, cera, vetro, legno, alluminio e carta cm 63x31x31

Pagina seguente Organikall, 2017 resina e vernici e cera cm 40x25x50 Infinito, 2017 resina, vernici e cera cm 64x126x20


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Massimo Ferrando Savona, 1972 | Vive e lavora a Sassello (SV) www.massimoferrando.it

Opera selezionata Border, 2017 installazione di land art, alluminio dimensioni ambientali

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Nato a Savona nel 1972, è artista poliedrico e versatile. Ha compiuto studi in architettura grazie ai quali può lavorare coerentemente nello spazio; la lunga prassi con la parola poetica gli permettono, invece, di conferire ai suoi oggetti profondità e contenuti simbolici. Ha pubblicato suoi scritti in Italia (Lietocolle, Joker, Galata, Fara edizioni, Espoarte) e Francia (Jacques Flament Edition). Ha frequentato nel 2009 il centro TAM dello scultore Arnaldo Pomodoro nel corso di scultura, gioiello e design nei laboratori di Pietrarubbia (PU) e presso la fonderia Battaglia di Milano. Ha intervistato i designers Ugo La Pietra, Riccardo Dalisi, Lapo Binazzi, Enzo Mari, Michele De Lucchi, Andrea Branzi e Mario Nanni. Nel 2013 ha inaugurato il suo spazio espositivo OPUS Design. Il suo ultimo lavoro è il progetto museale del nuovo parco archeologico di Karkemish, sul confine turco siriano (vedi New York Times, 16 gennaio 2013), con installazioni di land art dal forte impatto simbolico ("Border").


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Creatura dell'abisso n.1, 2017 scultura, legno di recupero e filo metallico cm 150x60x40

Pagina seguente Alchimia, 2016 assemblaggio polimaterico, bracciale in rame, ottone, pietre dure e resine cm 15x5x8 Equilibri. Che cos'è la mente?, 2016 scultura, assemblaggio monomaterico (ferro saldato) cm 130x100x170


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Giorgia Fincato Marostica (VI), 1982 | Vive e lavora a Bassano del Grappa (VI)

Opera selezionata L'elogio dell'errore, 2016 china su carta cm 74x140

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Giorgia Fincato nasce a Marostica (VI) nel 1982, studia all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove si diploma nel 2007. Tra il 2007 e il 2009 vive a New York, dedicandosi al disegno. Nel 2009 si trasferisce a Roma. Dal 2013 torna a vivere a Bassano del Grappa (VI), sua città di origine. Tra le mostre recenti: Claudio Adami / Giorgia Fincato. Soliloqui. Unconventional twins#2 (Studio d’arte Pino Casagrande, Roma, 2012, testo critico di Elio Grazioli), Tutto tu doni al pian e nulla ricevi (Nuove / Residency, Nove, Vicenza, 2015), Drawing Now (Galleria Marie-Laure Fleisch, Parigi, 2016), Time and details. Artists | Artisans | Carlo Scarpa (Zanon’s Matel Workshop, Capovilla’s Carpentry, Mario Baratto Hall, Venezia, 2016, a cura di Chiara Bertola e Geraldine Blais).


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Continua a cercarmi che arrossisco, 2016 oggetti di ruggine cm 90x1300

Pagina seguente Senza titolo, 2015 collage su carta cm 93x141 Onde gravitazionali, 2016 china su carta cm 95x95


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Massimiliano Galliani Montecchio Emilia (RE), 1983 | Vive e lavora a Montechiarugolo (PR) www.massimilianogalliani.com

Opera selezionata Natività, 2017 vernice + oro in foglia su tela cm 150x100

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Massimiliano Galliani nasce nel 1983 a Montecchio Emilia (RE). Nel 2002 si diploma in Scenografie per l’arte presso l’Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma. Nel 2008 si laurea in Nuove Tecnologie per l’Arte presso l’Accademia di Brera, Milano. Nel 2010 si diploma in Regia Cinematografica presso NUCT, Nuova Università del Cinema e della Televisione di Roma. Pittore, fotografo e video maker, ha preso parte ad esposizioni personali e collettive, tra le quali si segnalano LSDT - Le Strade Del Tempo (Spazioborgogno, Milano, 2015), Destrutturazioni - Maurizio Galimberti, Massimiliano Galliani, Michelangelo Galliani (Spazio Gerra, Reggio Emilia, 2015), A Bigger Splash (Glenda Cinquegrana Art Consulting, Milano, 2016), Il mio segno (Castello di Montecchio Emilia, 2017) e la personale De Visu (Spazio Testoni, Bologna, 2017), Premio Speciale Spazio Testoni vinto in occasione di Arteam Cup 2016. Vive e lavora a Montechiarugolo (PR).


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aniMALE, 2017 matita su carta cm 42x30

Pagina seguente disegno E matita, 2017 matita su carta cm 30x42 disegno E matita, 2017 matita su carta cm 30x42


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Ilaria Gasparroni Sant'Omero (TE), 1989 | Vive e lavora ad Alba Adriatica (TE) www.behance.net/_ilaria

Opera selezionata Tovagliolo, 2017 marmo rosa del Portogallo, legno di rovere cm 13,5x13,5x1 - base in legno: cm 90x25x25

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Per tutte le foto di Ilaria Gasparroni: © Riccardo Piccioni

Nata a Sant’Omero (TE) nel 1989. Frequenta il Liceo Scientifico G. Peano di Nereto (TE) e si diploma nel 2008. Inizia la sua formazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino (PU) in Tecniche del marmo e delle pietre dure durante gli anni accademici 2009-2014, laureandosi col massimo dei voti, relatore Michelangelo Galliani. Vive e lavora ad Alba Adriatica (TE) dove ha un laboratorio/studio di scultura; attualmente collabora con diversi privati e con un’azienda di lavorazione dei marmi di Ascoli Piceno. Il lavoro di quest'artista si articola attraverso un’ampia gamma di linguaggi che hanno come ispirazione la letteratura, la filosofia, la natura e la geometria. L’uomo e il suo quotidiano sono motivi di particolare attenzione dai quali l’artista trae spunto per affrontare le diverse tematiche che toccano la storia presente come quella passata, mettendo così in relazione individui, luoghi e narrazioni.


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L’«altro», 2017 marmo di Carrara statuario, campana di vetro, fiore secco di ortensia marmo (volto) cm 17x11x9, campana 40x22 ø

Pagina seguente Ascoltami, 2017 marmo statuario di Carrara, tessuto (seta rosa antico e stoffa macramè), legno di noce marmo cm 6,5x17x13, cuscino cm 30x20x5 Vanitas. La natura morta, 2017 marmo verde del Guatemala, legno d’acero, vetro, clessidra, fiori secchi (alkekengi) marmo cm 12,5x12,5x10,5, clessidra cm 21,4x7x10, base in legno cm 85x40x25, supporto in vetro cm 100x30x0,5


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Marcello Gobbi Brescia, 1970 | Vive e lavora a Brescia www.marcellogobbi.com

Opera selezionata Chrysalis Grey, 2016 silicone su fibra di vetro e tessuto cm 60x58x26

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Marcello Gobbi nasce nel 1970 a Brescia, dove vive e lavora. Nel 1996 si diploma in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Dal 2010 è docente presso LABA, Brescia. Gobbi riveste i suoi corpi plastici di silicone. La scelta del materiale è coerente con la sua poetica, il silicone da materia “povera” diviene nuova epidermide, una sorta di metafora della continua osmosi tra scelta e non scelta dell’uomo. Un cammino spirituale e artistico specifico, una sorta di narrazione dentro-fuori le opere, che riflette sulla necessità del “cambiare” pelle, senza rinnegare il passato.


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Cocoon, 2015 silicone su fibra di vetro e tessuto cm 150x34x50


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Renascence, 2015 silicone su fibra di vetro e tessuto cm 177x70x30


Federica Gonnelli Firenze, 1981 | Vive a Campi Bisenzio (FI), lavora a Prato www.federicagonnelli.it

Opera selezionata Quella cosa che non c’è, 2017 micro videoinstallazione, assemblaggio di immagine fotografica stampata su organza, elemento in ferro, monitor e legno dimensioni ambientali

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Federica Gonnelli è nata a Firenze nel 1981 dove ha frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti, diplomandosi in Arti Visive e Pittura e, nel biennio di specializzazione, in Nuovi Linguaggi Espressivi. Vive e lavora tra Firenze e Prato, situazione di confine che ha caratterizzato il suo percorso artistico nei temi e nei componenti. Dal 2001 ha sviluppato una ricerca che si situa al limite tra le discipline canoniche delle arti visive; volta al superamento delle barriere, qualsiasi esse siano, che relegano in compartimenti stagni le varie arti, così come i confini che dividono gli individui. Sovrapponendo, in modo bidimensionale prima e tridimensionale successivamente, vari elementi e immagini grazie alla trasparenza dell’organza, ampliando i suoi progetti con la realizzazione di performance, video proiezioni, installazioni e videoinstallazioni.


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Dove si va da qui?, 2017 stampa digitale su carta cotone cm 45x60 cad.

Pagina seguente L’Offerente, 2016 assemblaggio di immagine fotografica stampata su stoffa, organza e legno cm 70x70x5 cad. Dispositivo Confini - Non Luoghi, 2017 videoinstallazione, assemblaggio di immagine fotografica a doppia esposizione stampata su stoffa, organza, legno e metallo cm 200x200x200


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Marco Grimaldi Udine, 1967 | Vive a Seriate (BG), lavora a Paratico (BS)

Opera selezionata Satellite in attesa, 2016 olio su tela cm 70x70

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Marco Grimaldi nasce a Udine nel 1967. Si diploma nel 1985 al Liceo Artistico di Bergamo e nel 1989 all'Accademia di Belle arti di Brera, sezione Pittura, sotto la guida di Gottardo Ortelli. Tiene la sua prima mostra personale nel 1994 al Centro San Fedele di Milano. Da allora si susseguono numerose esposizioni personali e collettive in Italia e all'estero in gallerie private e spazi pubblici. Nel 1997 viene selezionato da Paolo Minoli e Claudio Cerritelli per i progetti "da Brera al Giamaica" e "Nuovi Temperamenti". Ha collaborato con le Gallerie Cavenaghi Arte di Milano e Valente di Finale Ligure. Dal 2012 collabora con la Nuova Galleria Morone di Milano. Nel 2013, in collaborazione con Riccardo Zelatore, ha pubblicato un piccolo volume monografico dal titolo Habitat con testi di Marcello Carriero; nel 2015 Marco Grimaldi carte con testo di Flavio Arensi. Nel 2017 allestisce presso il Museo Diocesano Bernareggi di Bergamo la mostra Il posto e lo spazio anime in cerca di un luogo.


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Esercizio di misurazione, 2017 olio su tela cm 250x200

Pagina seguente Satellite in attesa, 2016 oliosu tela cm 70x70 Esercizio di misurazione, 2016 olio su tela cm 140x200


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Gabriele Grones Arabba (BL), 1983 | Vive e lavora a Rovigo www.gabrielegrones.com

Opera selezionata Roots (Jennifer 1), 2017 olio su tela cm 25x40

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Gabriele Grones è nato ad Arabba (BL) nel 1983. Ha frequentato il Liceo Artistico Leonardo da Vinci di Belluno e il Liceo Artistico Statale di Venezia. Nel 2009 ha conseguito la Laurea di II Livello in Pittura, presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Attraverso una pittura raffinata ed analitica, nei suoi dipinti ad olio su tela Grones indaga i soggetti scelti dando forma in essi a ogni singolo dettaglio che possa evocare la complessità della realtà. I ritratti attraverso immagini iconiche, intense e intime, rappresentano volti immersi in atmosfere metafisiche. Le composizioni ed i dettagli di nature riflettono sul dialogo con gli elementi minimi della nostra esperienza, sottolineando come ogni porzione di reale celi in sé aspetti poetici e simbolici.


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A62A0B, 2017 olio su tela cm 40x40


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Frammento 18, 2017 olio su tela cm 30x30


Gian Luca Groppi Piacenza, 1970 | Vive e lavora a Genova www.gianlucagroppi.blogspot.it

Opera selezionata Suite Suisse, dalla serie Nightmore, 2016 fine art digital print, polittico, 8 fotografie misura totale variabile cm 310x84 - cm 150x40,5 - ed.1/5 + 1 p.a.

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Gian Luca Groppi è nato a Piacenza nel 1970, vive e lavora a Genova. Dai 27 anni si dedica alla fotografia, prevalentemente in bianco e nero, stampata personalmente in camera oscura. Negli ultimi anni sperimenta anche il digitale a colori. Definito dalla critica “un cantastorie moderno che unisce sensibilità ed ironia, nascosta da una facciata di rigida serietà”, pratica l’arte come necessità, utilizzando mente e medium fotografico per esprimere la propria poetica; raccoglie e mette in scena, per disvelare e bonificare, i malesseri, i vuoti e le ansie della società, ammantandoli di uno humor salvifico, piuttosto nero. Dopo aver vinto numerosi premi, nel 2008 è finalista con menzione speciale ad Art Prize Laguna. Le sue fotografie sono state pubblicate, tra gli altri, su Eyemazing (inverno 2012-2013) e B+W photography (agosto 2016). Ha al suo attivo mostre collettive e personali in Italia e all'estero.



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Miss Hula-Hope, dalla serie Nightmore, 2017 fine art digital print cm 120x82 - ed. 1/5 + 1 p.a.

Tribute to Unica Zurn #2, dalla serie Tributo all’Inespresso, 2017 fine art digital print, polittico, 4 fotografie cm 146x26 - ed. 1/5 + 1 p.a.


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Tribute to Marina Cvetaeva, dalla serie Tributo all’Inespresso, 2016 stampa b/n su carta baritata cm 46x31 - ed. 5 + 1 p.a.


Monika Grycko Varsavia (Polonia), 1969 | Vive e lavora a Faenza www.monikagrycko.net

Opera selezionata Metamorph/crisalidi, 2017 tecnica mista dimensioni variabili

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Monika Grycko ha conseguito la laurea in Scultura e Filosofia presso l'Università e Accademia di Belle Arti di Varsavia nel 1999, nello studio del Prof. Gregorz Kowalski, in un ambiente artistico post concettuale. Il suo lavoro è incentrato sulle installazioni scultoree, ma comprende anche pittura, fotografia e video. Le installazioni possiedono certe caratteristiche tipiche della pop-cultura: lisce, narcisistiche, facili da osservare e da piacere, fatte però in modo non industriale – handmade – e questo permette loro di gestire l'espressività in modo istintivo e immediato. Monika Grycko è molto affezionata al freddo espressionismo dell'arte nordica medioevale e rinascimentale, soprattutto agli autori anonimi di crocefissi e a Wit Stwosz, Hieronymus Bosch, Bruegel, Hans Memling, artisti che riuscivano a trasmettere un senso di inquietudine e paura come nessuno sapeva fare nei paesi più caldi (e come, molto più tardi, è riuscito a fare nei suoi film David Lynch).


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Uboot, 2016 tecnica mista dimensioni variabili

Pagina seguente Metamorph/lampadari, 2017 tecnica mista dimensioni variabili Nephertweety/larve, 2016 tecnica mista dimensioni variabili


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Asako Hishiki Hamamatsu (Giappone), 1980 | Vive e lavora a Monza www.asakohishiki.com

Opera selezionata Confine dell’inconscio, 2017 xilografia su tessuto, plexiglas tre elementi cm 30x30 cad.

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Asako Hishiki è nata in Giappone ad Hamamatsu (Shizuoka) nel 1980. Consegue la laurea in Pittura nel 2004 presso la Joshibijutsu Daigaku (Joshibi University of Art and Design) di Kanagawa, Tokyo. Nel 2005 si iscrive all’accademia di Belle Arti di Bologna dove, nel 2010, si diploma in Pittura e successivamente, dopo aver ottenuto nello stesso anno una borsa di studio dal Governo Italiano, si iscrive al Biennio Specialistico in Pittura. Vive e lavora a Monza. Concetto fondamentale dell’artista è la "conservazione del tempo". Al fondo della nostra coscienza si trova un contenitore, come una ciotola bianca di ceramica in cui si riversano continuamente i frammenti delle memorie che sono immagini ripetute. Queste immagini ripetute sono "tempo" proprio, che si possiede come espansione di un motivo musicale interiore.


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Sensi Segreti #4 - #1, 2017 xilografia su tessuto cm 30x30 - cm 25x30

Pagina seguente Sensi Segreti, 2017 xilografia su tessuto cm 300x270 Confine dell’inconscio #2, 2017 xilografia su tessuto cm 84x74


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L'orMa Milano, 1985 | Vive e lavora a Milano www.lorma.eu

Opera selezionata Terrarium, 2017 ceramica bianca dipinta con ossidi e cristallina a due fuochi, cubo di cristallo cm 26x26x26

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L’orMa è nato nel 1985 e vive e lavora a Milano. Nel 2007 si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e diventa l’assistente di vedovamazzei. Nel 2011 gli viene commissionata dalla Regione Lombardia una scultura rappresentativa per EXPO 2015. Espone presso gallerie d’arte, enti pubblici e privati in Italia e all’estero e conquista la selezione in vari concorsi d’arte (vincitore Arteam Cup 2016, vincitore Premio Euromobil Under 30). Artista che spazia dalla pittura, all’installazione, agli interventi manuali su elementi naturali ed infine all’arte della ceramica, realizza opere che riescono sempre a sorprendere il fruitore, oltre che per le tematiche e il taglio visuale, anche per le sue capacità esecutive in sicurezza di tecnica in ogni disciplina e con perfezione realizzativa quasi maniacale. Negli ultimi anni l'indagine si è concentrata principalmente sull'attuale "coabitazione" tra il mondo naturale e la nuova realtà virtuale.


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A summer's day, 2017 tarassaco, terra, radici, resina e pigmento cm 74x51

Pagina seguente Primavera e cartacce, 2017 elementi vegetali naturali, carta, terra cm 55x70x27 Continenti, 2017 tarassaco, terra, resine cm 41x37x23


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Elisa Leonini Ferrara, 1980 | Vive e lavora a Ferrara elisaleonini.wordpress.com

Opera selezionata Silenzio, 2015-2017 scultura, vetro sintetico e ferro cm 150x25x30 Courtesy Galleria Villa Contemporanea

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Elisa Leonini è nata a Ferrara nel 1980, dove vive e lavora. Nel 2006 consegue il Diploma di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e nel 2008 ottiene la Laurea specialistica abilitante all’insegnamento di Discipline Plastiche presso la stessa Accademia. Espone dal 2003 e, negli ultimi anni, ha collaborato con vari artisti e musicisti. Dal 2009 al 2013 è una componente del gruppo artistico laCRUNA. Nel 2013 e 2014 ha lavorato nel campo cinematografico realizzando film e cortometraggi. L'interesse per lo spazio ha diretto il suo lavoro perlopiù verso la realizzazione d’installazioni site specific attraverso l’uso di vari mezzi espressivi, compresa la tecnica prospettica dell'anamorfosi, che ha utilizzato fin dal 2005. Affascinata dal concetto di sinestesia e di scultura immateriale, nei suoi lavori si sviluppa una relazione tra bidimensionalità e tridimensionalità, nella quale dialogano e si trasformano luce, ombra, materia e soprattutto il suono.


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Mag=898 X, 2016 installazione sonora, stampa giclée b/n su kapa tech, audio stereo 5” loop stampa cm 80x120 Courtesy Galleria Villa Contemporanea

Pagina seguente Mag= 131 X, 2016 stampa giclée b/n su kapa tech cm 50x70 Courtesy Galleria Villa Contemporanea b/w NOISE, 2017 video proiezione a colori, 3’ loop dimensioni ambientali Courtesy Galleria Villa Contemporanea


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Donatella Lombardo Erice (TP), 1980 | Vive e lavora a Castellammare del Golfo (TP) www.donatellalombardo.com

Opera selezionata Inter/Azioni Mediatiche, 2016 stampa digitale su stoffa e su carta, cucito, quadro luminoso, legno, cavo elettrico cm 91x86x4,5

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Donatella Lombardo nasce ad Erice (TP) nel 1980. Si forma prima all’Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente frequenta la Facoltà di Lettere e Beni Culturali (Bologna, Campus di Ravenna), conseguendo la laurea magistrale con una tesi premiata da Soroptimist (Ravenna) nell’anno 2012. Partecipa a varie mostre, fra le più recenti collaborazioni si citano quelle con il Museo Riso di Palermo, il Caos, Centro Arti Opificio Siri di Terni e il MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna. Il percorso di ricerca ha come fondamento lo studio della percezione in relazione all’influenza delle nuove tecnologie comunicative e l’analisi della loro evoluzione, mettendo a nudo codici e strutture che quotidianamente e velatamente rendono visibile e fruibile il mondo dell'informazione via web. In questo percorso rientra l'ultimo corpus di opere relativo al progetto Partiture Mute realizzato col fine di omaggiare le donne musiche dimenticate: stralci e proiezioni di partiture musicali ricamate con ago e filo.


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Partitura 19 - Hensel Fanny - Lieder fuer das Pianoforte Bote Pastorella, 2016 cucito e stampa digitale su stoffa, plexiglas, poliuretano espanso, fuselli, spilli cm 49x20x13 ca.


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Tele-grafiche astrazioni visive, 2016 stampa digitale su lino, ago e filo colorato, legno cm 120x80x4,5


Nataly Maier Monaco di Baviera (D), 1957 | Vive e lavora a Starnberg (D) e Milano www.natalymaier.com

Opera selezionata Sconfinitudine, 2017 tempera all’uovo su tela cm 120x90

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Nataly Maier è nata a Monaco di Baviera nel 1957. La sua ricerca si sviluppa attraverso svariati linguaggi per giungere alla piena esperienza attuale della pittura. Nella fase iniziale lo strumento della ricerca dalla fine degli anni ’80 è stato la fotografia. Si dedica al superamento bidimensionale del linguaggio fotografico, applicando alcune immagini su dei supporti tridimensionali , riattribuendo loro un valore plastico e creando cosi la fotoscultura. In una parte del percorso resta costante il modo di procedere per strutture duali, con generalmente una parte ad alta condensazione astratta e una parte di pittura che riflette la memoria emotiva in forma di monocromo. La sua rilettura della pittura del passato si è svolta per paradigmi di stemmi e moduli cromatici su cui costruire un personale abbecedario di lettura della realtà, appropriandosi di una raffinata e vasta gamma cromatica. La ricerca cromatica è sempre la base dell'intera opera.



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Cromatismi fluttuanti, 2017 ferro e tempera all’uovo su carta intelaiata cm 118x47x35 + 3 elementi cm 42x29,7


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Cromosculture 4/5, 2017 ferro e tempera all’uovo cm 55x20x4


Alessandra Maio Bologna, 1982 | Vive e lavora a Bologna www.alessandramaio.com

Opera selezionata TENTATIVO DI MIMESI – mi nascondo tra le ombre dei miei sogni, 2016 acquerello e penna su carta di cotone, cartoncino cm 20x19,5x1 (da chiuso)

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Diplomata nel 2005 all’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel 2008 consegue la Laurea Magistrale in Storia dell’Arte Contemporanea. Vive e lavora a Bologna. Negli ultimi anni il suo lavoro si concentra sul dialogo tra scrittura e pittura. Da qui, nascono gli ultimi lavori come Orizzonti, un’installazione composta da tanti fogli su ognuno dei quali acquerello e parole si dissolvono uno nell'altro costruendo dei paesaggi nebbiosi. Scrive di lei F. Fiumelli: «Gli “Orizzonti” della Maio, sono luoghi, arcipelaghi o isole, paradossalmente letterarie, dove la non-significanza risiede nella bellezza del gesto. Un gesto puro sintomo di una ricerca minuziosa, quasi ascetica che la avvicina ad una grande artista come la tedesca (ma italiana d’adozione) Irma Blank, anche per le scelte cromatiche. La scrittura in entrambe diviene movimento, respiro e riflessione (in) formale.»


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VERDE - Je retiens mon souffle parce que je ne veux pas que ce moment passe, 2017 matita e acquerello su carta cm 76x56

Pagina seguente Linee parallele, 2017 acquerello e penna su carta di cotone cm 23x30,5 Orizzonte 10 – sto cercando di non perdermi, 2017 carta di cotone e matita cm 23x23


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Eleonora Manca Lucca, 1978 | Vive e lavora a Torino eleonoramanca.wixsite.com/eleonoramanca

Opera selezionata Inventario/Niente di personale, neanche un diario, 2017 fotografie digitali cm 10x10 cad. - tot. cm 200x200

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Laureatasi sulle Avanguardie russe, Eleonora Manca (Lucca, 1978) è un'artista visiva che utilizza foto, video, poesia visiva, libri d'artista creando narrazioni e installazioni (spesso unendo immagine e parola al fine di dare origine a una forma ibrida di codice poetico). Formatasi in Storia dell’Arte Contemporanea presso Lettere Moderne a Pisa, si specializza in Teatro e Arti della Scena a Scienze della Formazione indirizzo DAMS, Torino. Si è occupata di saggistica teatrale presso il Centro della Fenomenologia della Rappresentazione di Torino. Il suo lavoro ruota attorno i temi della metamorfosi, della memoria e della memoria del corpo; è un racconto in progress sulla quarta parete che intercaliamo fra noi e la memoria. I rimandi tra significato e significante sovvertono l'idea di un oggetto privo di collegamenti con l'ambiente nel quale compare o con le emozioni che lo rivestono. Ogni vuoto di memoria, promemoria, ricordo sono il riprendere le tracce del proprio e altrui cammino.



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Sineddoche I, 2016 fotografia digitale cm 15x10

Pagina seguente Inventario #50b e #84b, 2017 fotografie digitali cm 10x10 cad. Distillando gesti mutanti XXIV, 2016 fotografie digitali cm 30x30 cad.


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Vincenzo Marsiglia Belvedere Marittimo (CS), 1972 | Vive e lavora a Soncino (CR) www.vincenzomarsiglia.it

Opera selezionata Fold Star, 2017 carta 100% cotone cm 56 ø

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Vincenzo Marsiglia nasce nel 1972 a Belvedere Marittimo (CS). I primi approcci all’arte risalgono agli anni di studio, inizialmente ad Imperia presso l’Istituto Statale d’Arte, poi all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, dove consegue la laurea in Pittura. Ha iniziato poi ad esporre a metà degli anni ’90, partecipando a mostre presso gallerie, fiere e musei in Italia e all’estero. Le sue opere si sviluppano partendo da una stella a quattro punte che diventa nel tempo il suo carattere distintivo, vero e proprio “logo” dell’artista. La composizione delle opere diventa quasi un’operazione ossessiva che genera elementi in cui questo simbolo si unisce al tessuto, al feltro, alle paillettes e alla ceramica, in un gioco il cui ritmo e la forma, rigorosi ed equilibrati, rimandano alla lezione dei maestri dell’astrattismo e del minimalismo.


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Fold Star Mirror, 2017 incisioni e pieghe su carta cotone e pellicola specchiante cm 56 ø


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Fold Carpet, 2017 specchi intagliati cm 140 ø


Me Né - Simone Meneghello Milano, 1973 | Vive e lavora a Milano www.me-ne.it

Opera selezionata Connessioni 018, dal progetto Luoghi mentali, 2017 stampa giclèe su carta 100% cotone, cm 30,5x30,5 - ed. 10 + 2 PdA

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Me Né vive e lavora a Milano dove è cresciuto studiando, alla fine degli anni ’80, al Liceo artistico I di Brera e, successivamente, all’Accademia di Belle Arti Scenografia e alla Civica scuola di Jazz. Talentuoso sassofonista, ha lavorato per 20 anni con i più grandi e importanti jazzisti italiani e come compositore, produttore e arrangiatore musicale. L’espressione artistica di Me Né, in costante relazione con l’esistenza umana, offre una riflessione e sperimentazione sui temi che toccano nel profondo il significato di capitale e valore umano, portandoci in una dimensione culturale e spirituale, nonché mistica. L’esperienza umana nella sua dimensione fenomenica e l’immaginazione di ciò che la trascende, sono al centro della ricerca artistica dell’autore. Le opere propongono una rappresentazione che parte da “I luoghi Mentali”, sperimenta l’umanità di “io sono” per essere trasportati nello “stare senza volontà”, stato mistico di consapevolezza. Lo spazio e il tempo, il luogo mentale, deformano il soggetto, la forma e la percezione che il soggetto ha di sé stesso; lo spazio e il tempo veicolano la definizione di tale percezione rendendola reale. “Io” si adegua allo spazio che lo contiene, in uno stato di costrizione, trasformazione, equilibrio.


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Trasformazioni 003, dal progetto Luoghi mentali, 2017 stampa giclèe su carta 100% cotone, cm 30,5x30,5 - ed. 10 + 2 PdA


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Equilibri 008, dal progetto Luoghi mentali, 2017 stampa giclèe su carta 100% cotone, cm 30,5x30,5 - ed. 10 + 2 PdA


Vincenzo Merola Campobasso, 1979 | Vive e lavora a Campobasso www.vincenzomerola.it

Opera selezionata Multilingual Waste of Time, 2016 penna a sfera su carta cm 90x240 (6 elementi cm 40x40)

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Vincenzo Merola è nato nel 1979 a Campobasso, dove vive e lavora. La sua ricerca si sviluppa a partire dall’interesse per le sperimentazioni verbovisuali e da una riflessione sul ruolo del caso e dei processi aleatori nella determinazione delle scelte e dei comportamenti individuali.



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200 Dice Rolls and 721 Coats, 2017 acrilico su tela cm 100x200

Pagina seguente 489 Dice Rolls, 2016 penna a sfera su carta cm 49x66 Self-Tracking, 2017 inchiostro e timbri su carta 8 elementi cm 78x58


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Oriella Montin Lendinara (RO), 1978 | Vive e lavora a Milano www.oriellamontin.com

Opera selezionata Wedding Women's Shoes, 2016 intervento di cucito e riso incollato su scarpa femminile da sposa di recupero cm 30x49,5x10, pezzo unico

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Nata a Rovigo il 7 marzo 1978, vive e lavora a Milano. Dopo il Liceo Artistico Bruno Munari di Castelmassa (RO), si è diplomata in Pittura presso la NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano col massimo dei voti. Seguendo un indirizzo concettuale la sua ricerca è in bilico tra linguaggio fotografico e pittorico. Attratta dal valore simbolico degli oggetti di recupero, l’artista lavora sull’effetto straniante, enigmatico e surreale della rappresentazione. Negli ultimi anni la sua ricerca è incentrata sul tema della Famiglia in tutte le sue sfaccettature. Attraverso l’uso di oggetti di recupero appartenenti all’ambiente domestico e rielaborati tramite l’utilizzo della garza medica e del cucito, l’artista parla della Donna e del suo ruolo all’interno della Famiglia. Ci mostra le memorie e i percorsi che l’inconscio traccia nei corpi e nei volti di queste figure ripescate dal passato. Mai conosciute, mai viste, ma così familiari. Ritratto fotografico: Gherardo Pilone


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Battipanni - Carpet Beater n°2, 2017 fotografia di recupero incollata su battipanni cm 67x22, pezzo unico


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Mamma, 2017 cucito su fotografia di recupero con cornice garzata cm 16,9x12,6, pezzo unico


Ayako Nakamiya Tokyo, 1960 | Vive e lavora a Vimodrone (MI)

Opera selezionata Rosa bianca, 2016 olio su tela cm 150x130

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Ayako Nakamiya, nasce a Tokyo nel 1960. Dal 1987 è residente a Milano, dove vive e lavora. Nel 1985 si è diplomata alla Sokei Academy of Fine Arts di Tokyo. Nell’anno accademico 1991/92 consegue il Diploma Accademico in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha studiato con il Prof. Gottardo Ortelli, con Paolo Minoli, Italo Bressan e Giovanni Accame. Della sua opera si sono interessati e ne hanno scritto: Claudio Cerritelli, Alberto Veca, Valerio Dehò, Claudio Rizzi, Emidio De Albentiis, Gabriele Simongini, Matteo Galbiati, Gottardo Ortelli, Paolo Minoli.


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Macchia solare, 2016 acquarello su carta incollato su tela cm 105x75


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Macchie lunari, 2016 acquarello su carta incollato su tela cm 105x75


Daniele Nitti Sotres Milano, 1977 | Vive e lavora a Milano

Opera selezionata Dalla Terra I, 2017 acciaio patinato e terracotta cm 28x21x22,5

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Daniele Nitti Sotres, scultore italo-spagnolo, nasce a Milano nel 1977 dove vive e lavora. Diplomato in Scenografia, Master in Landscape Design e diploma specialistico in Scultura all'Accademia di Belle Arti di Brera. Durante gli studi accademici scopre un forte richiamo verso la materia e l'energia emanata da essa, in particolare verso i metalli e le pietre. Questo richiamo lo spinge gradualmente ad allontanarsi dalla finzione scenografica per instaurare un dialogo sempre piĂš intimo e stretto con l'energia primaria del fare scultoreo. La sua attivitĂ espositiva inizia nel 2004, la sua prima mostra personale si tiene a Milano nel 2007. Ha partecipato a mostre collettive in spazi pubblici e privati in Italia e all'estero. Ha partecipato a concorsi, workshop e simposi nazionali ed internazionali, ricevendo alcuni riconoscimenti tra i quali il Premio Nazionale delle Arti e il Premio di Scultura Weir Gabbioneta. Ha realizzato installazioni temporanee e interventi scultorei permanenti.



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Stanza Sarda, 2016 acciaio patinato e granito rosa cm 28x24x25

Pagina seguente Primi passi, 2016 acciaio patinato e marmo orobico cm 31x27x33 Dal cilindro, 2016-2017 acciaio patinato e alabastro cm 25x26,5x29


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Silvia Noferi Firenze, 1977 | Vive e lavora a Firenze www.silvianoferi.com

Opera selezionata Polvere #3, 2017 fotografia digitale cm 60x60 cad.

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Silvia Noferi è nata a Firenze nel 1977. Il suo percorso nella fotografia inizia nell'adolescenza e si sviluppa negli anni attraverso molteplici esperienze di studio e approfondimento, fino alla prima esperienza lavorativa come stampatrice e assistente in uno studio di riproduzione d'arte. Nel 2003 si iscrive alla scuola di fotografia Fondazione studio Marangoni, conseguendo il diploma del triennio nel 2006. In quegli anni inizia la sua ricerca artistica concentrandosi inizialmente sull'autoritratto. Attualmente i temi sui quali concentra il suo lavoro sono quelli dell’identitĂ , del sogno e della memoria.


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Polvere #4, 2017 fotografia digitale dimensioni variabili

Polvere #1, 2017 fotografia digitale cm 60x60 cad.


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Polvere, 2017 fotografia digitale dimensioni variabili


Daniela Novello Milano, 1978 | Vive e lavora a Milano www.danielanovello.com

Opera selezionata Angolo di rotta #2, 2017 piombo e legno dipinto installazione, misure variabili

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Daniela Novello nasce a Milano nel 1978. Al termine degli studi artistici si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove si diploma in Pittura. Si dedica alla scultura in marmo, pietre e piombo, per poi iniziare una duratura collaborazione con la Scuola di Scultura dell'Accademia nel 2005. La ricerca scultorea nasce dall’analisi di oggetti di uso comune connotati da un forte valore simbolico: delle borse o una cravatta, fino all’installazione dei giubbotti di salvataggio. Di volta in volta il piombo con il quale sono realizzate le opere assume le caratteristiche estetiche dell’oggetto. Il paradosso che si crea è evidente: nessuno degli oggetti mostrati, sebbene riprodotto fedelmente, può essere utilizzato per il suo scopo reale. Lo spettatore è lasciato ad una osservazione puramente estetica e può prendere parte alla situazione e agli spazi emotivi che le installazioni pongono in atto: tutti i lavori parlano dell’esistenza umana senza che però la figura sia presente. Ritratto fotografico: Andrea Pezzini


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Angolo di rotta, 2017 piombo e granito nero assoluto cm 45x54x25 e cm 70x90x3

Pagina seguente The visitor, 2017 piombo e legno installazione, misure variabili The visitor, 2017 piombo e acrilico 4 elementi da cm 20x13x2,5 - cm 40x32x19 - cm 10x7,5x2,3 - cm 9,5x6,5x1,5


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Patrizia Novello Milano, 1978 | Vive e lavora tra Milano e Londra www.patrizianovello.it

Opera selezionata One in Two Moments, 2017 pastello su carta estroflessa cm 70x100

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Patrizia Novello nasce a Milano nel 1978. Dopo il liceo artistico si iscrive all’Accademia di Brera dove consegue il diploma di laurea in Restauro dell’arte contemporanea. Parallelamente si forma in pittura sotto la guida di Vincenzo Ferrari. I linguaggi utilizzati spaziano dalla pittura alle parole, dal disegno geometrico al libro d’artista alle installazioni; i materiali impiegati sono svariati: olio, tempera, pigmenti, carta copiativa, tela, pastelli, collage. Il lavoro si sviluppa per progetti, per cicli; la scelta dei materiali impiegati è parte fondamentale del processo creativo. Novello cerca ogni volta il medium, il mezzo che meglio si adatta al principio creatore dell’opera. Base fondamentale del lavoro è la ricerca, intesa sia come studio di tematiche scientifiche/naturalistiche sia come tentativo di comprensione dell’esistenza umana. Con un approccio di tipo analitico il tentativo, per Novello, è quello di coniugare il rigore formale ad un contraltare più emotivo.


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Memories, 2017 grafite e pastello su carta estroflessa cm 100x70


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Small Memories, 2017 grafite e pastello su carta estroflessa cm 30x23


Juan Eugenio Ochoa Colombia, 1983 | Vive e lavora a Milano

Opera selezionata Blu e seta (serie), 2017 olio su seta su plexiglass cm 100x70

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Dopo aver conseguito il Diploma di Laurea in Medicina, Juan Eugenio Ochoa ha realizzato studi di ricerca in Cardiologia presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ottenendo il titolo di dottorato nel luglio 2013. Ha conseguito il diploma di Bienno specialistico in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera nel luglio 2013 con la tesi “Caratteri della Pittura Analitica Italiana e rapporti con la Pittura Europea”. La sua pittura si fonda sullo studio del colore-luce integrando un versante astratto-strutturale e un referente iconico-figurale, l'uno necessario alla percezione dell'altro. Nelle sue ultime ricerche, Ochoa ha deciso di indagare la tela in quanto medium (supporto) della pittura e in particolare le sue potenzialità di filtrare e modulare il passaggio della luce (trasparenza).


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Blu e seta (serie), 2017 olio su seta su supporto di plexiglass cm 60x50

Pagina seguente Blu e seta (serie), 2017 olio su seta su supporto di plexiglass cm 52x52 Blu e seta (serie), 2017 olio su tela su supporto di plexiglass dimensioni variabili


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Alice Padovani Modena, 1979 | Vive e lavora a Modena www.alicepadovani.com

Opera selezionata 220 R, dalla serie Classificazione Immateriale, 2017 tecnica mista (assemblaggio con materiali entomologici e un coleottero) cm 50x50x5 Courtesy Le Dame Art Gallery

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Nata a Modena nel 1979, dove vive e lavora. Laureata in Filosofia e in Arti Visive, dalla metà degli anni ‘90 al 2012 si forma e lavora come attrice e regista nell’ambito del teatro contemporaneo. Parallelamente, preferendo l'utilizzo del disegno, dell'installazione e della performance, sviluppa il proprio percorso di artista visiva che la porta a esporre in mostre personali, collettive e fiere d’arte a carattere nazionale e internazionale. I suoi lavori fanno parte di alcune importanti collezioni a Roma, Parigi e Londra. Attraversando differenti tecniche, materiali e linguaggi espressivi, la ricerca di Alice Padovani trae origine dagli archetipi di meraviglia e repulsione. Con uno spirito classificatorio simile a quello neosettecentesco, essa unisce alla spontaneità dell’impulso creativo, il rigore del metodo scientifico. Passando attraverso installazioni vegetali, assemblaggi entomologici e performance agite con insetti vivi, nelle sue opere propone frammenti di una natura decontestualizzata e crea collezioni che sono, al contempo, cumuli e tracce, dove la memoria naturale e quella personale si fondono per diventare il punto di origine.


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Ossi di seppia, 2017 tecnica mista (assemblaggio con acquerello scomposto e materiali entomologici) cm 26x39x5 Courtesy Le Dame Art Gallery

Pagina seguente Isola 112 B, dalla serie Classificazione Immateriale, 2017 tecnica mista (assemblaggio con stucco, materiali entomologici e un coleottero) cm 10x10x15 Courtesy Le Dame Art Gallery Black and white nest, dalla serie Collezione di una gazza ladra, 2017 tecnica mista (assemblaggio con materiali entomologici, piccoli oggetti e un coleottero) cm 50x50x5 Courtesy Le Dame Art Gallery


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Alice Paltrinieri Roma, 1987 | Vive e lavora a Roma www.alicepaltrinieri.com

Opera selezionata Namazu, 2017 cemento e pigmento dimensioni variabili

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Alice Paltrinieri nasce a Roma nel 1987. Federica Soldati scrive di lei: «Alice Paltrinieri cola cemento, distilla interiorità. Erige pilastri, leva blocchi monolitici atti a strutturare recondite membrature. In stratificazioni litoidi assembla i frantumi di un’integrità negata, cementa frangibili ricordi: vi imprime corporeità, paesaggi, architetture, sedimenta sparse vestigia. Silenziosi testimoni di una storia personale, i monoliti di Alice ne sorreggono l’intimità. La proteggono. La granitica superficie custodisce ferite viscerali – germogli di intima forza. Alice consolida le vacillanti pareti, amalgama pigmenti agli strati lapidei; il colore diviene vivida materia. Vela di un tenue azzurro le piaghe: la celestiale cromia ricade salvifica. Nella “infinita leggerezza di un mondo che ha perso le sue dimensioni”, Alice innalza monoliti di cemento, perni fatiscenti di rinnovata stabilità.»


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47kg, 2017 argilla cm 40x20x20

Pagina seguente 295,dittico, 2017 cemento e pigmento cm 40x30x10 295,blu, 2016 cemento e pigmento cm 30x30x10


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Pietro Pasquali Paratico (BS), 1967 | Vive e lavora a Palazzolo sull'Oglio (BS)

Opera selezionata La pittura è una condizione dell'essere n.3, 2017 olio e pigmento su tela cm 120x90

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Pietro Pasquali è nato a Paratico (BS) nel 1967. Ha frequentato il liceo artistico di Bergamo, l’Accademia di Brera (Pittura da Ortelli), Minoli, Bressan, Benati e ha collaborato con gli scrittori G. Marchetti e G. Paris. All’inizio esplorava i limiti della pittura: sulla tela il colore veniva assorbito dalla luce; poi il colore aumentava la sua presenza trasformandosi in minime vibrazioni che stimolavano l’identità della superficie. Il dipinto, quasi monocromo, avviava un dialogo tra sé e l’essere nello spazio. I lavori, costituiti da telai assemblati tra loro, tornano poi a una forma unica, non ortogonale. Segna la tela con pennellate asciutte di un primario; ne introduce un altro, creando vibrazioni e dissolvenze verso i colori secondari. Il gesto, in apparenza leggero, è pressante e ossessivamente ripetitivo: tela e colore sono una cosa sola. Lo spazio non si conquista né si domina, si vive. La pittura è un valore in sé e per sé. Testo, non pretesto. Metafora dell’essere e del potere creativo dell’io.


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La pittura è una condizione dell'essere n.9, 2017 olio e pigmento su tela cm 120x90


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Senza memoria n.6, 2017 olio e pigmento su tela cm 105x85


Gianluca Patti Monza, 1977 | Vive e lavora a Monza www.gianlucapatti.com

Opera selezionata Payne frequencies, dalla serie Frequencies, 2017 retina, acrilico e resina su tela cm 76x106

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Gianluca Patti nasce nel 1977 a Monza, dove vive e lavora. Collabora per circa 20 anni nel settore delle comunicazione e dell’editoria. Durante questi anni ha modo di approfondire la passione per l’arte, cimentandosi fin da subito con la pittura e lo studio dell’arte contemporanea. L'attuale ricerca indaga sullo studio incessante del colore e sull’importanza dei materiali a lui cari e che hanno segnato il suo percorso di vita, quali cemento, terra, pietre, resine. Attraverso la stratificazione di questi elementi, racconta il tempo e quello che lo circonda.


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Blue frequencies, dalla serie Frequencies, 2017 retina, acrilico e resina su tela cm 120x120


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Noise, dalla serie Frequencies, 2017 retina, acrilico e resina su tela cm 45x45


Mara Pepe Luogosano (AV), 1944 | Vive e lavora a Milano

Opera selezionata Senza titolo, 2017 stampa su carta fotografica, stampa su carta spessa rugosa cm 30x40

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Mara Pepe nasce a Luogosano (AV) nel 1944. A Genova, dopo il diploma d’Istituto Magistrale, consegue il diploma universitario alla Scuola Superiore di Servizio Sociale e lavora per alcuni anni in campo psichiatrico e sociale. Negli anni '70 si trasferisce a Milano dove, dal 1979 al 1982, frequenta i corsi serali dell’Accademia di Brera. Dopo anni di lavoro sull’immagine bidimensionale, nel 1994, si dedica esclusivamente alla scultura. Concentra il suo lavoro sulla ricerca delle modalità di rappresentazione del concetto dentro-fuori e, soprattutto, apparenza-essenza, finto-vero. Costruisce opere a struttura geometrica minimale inserendo, in alcune parti della superficie levigata e lucida, piccole “finestre” attraverso cui si possa vedere l’interno costituito da un materiale diverso da quello usato per l’esterno. Negli ultimi anni il suo interesse si sposta, pur mantenendo i medesimi temi, nell’utilizzo “plastico” della fotografia.


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Senza titolo, 2016 stampa su carta fotografica, carta sottile rugosa cm 17x17

Pagina seguente Senza titolo, 2017 stampa su carta fotografica, stampa su carta comune spessa cm 30x40 Senza titolo, 2017 stampa su carta fotografica, stampa su carta rugosa spessa cm 18x23


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UNDER 30

Mattia Peruzzo Novara, 1992 | Vive e lavora a Milano pettix.wixsite.com/mattia

Opera selezionata IR-rappresentabile, 2016 acquarello e fusaggine su carta intelata cm 100x100

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Mattia Peruzzo nasce a Novara nel 1992 e, fin da bambino, nutre particolare interesse per le arti in genere . Si trasferisce a Torino per studiare danza presso il teatro Nuovo e, per lo stesso motivo, si sposta a Milano per formarsi presso la scuola di danza contemporanea Dance Haus. Nel 2015 inizia a frequentare l'Accademia di Brera (pittura). Unendo questi due linguaggi crea prodotti dall'alto contenuto emotivo . Ritratto fotografico: Federico Modena, 2017


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IR-rappresentabile, 2016 acquarello e fusaggine su carta intelata cm 100x100


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Moltitudine, 2017 olio e acrilico su tela cm 30x30


Luca Pianella Genova, 1985 | Vive e lavora a Genova lucapianella.it

Opera selezionata Ombre, 2016 matita su carta cm 100x70

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Nato a Genova nel 1985, dove vive e lavora. Nel 2004 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera e nel 2012 consegue il Diploma accademico di II livello in Arti Visive. Tra le sue mostre piÚ recenti si ricordano: HO(M)me (Galleria Paolo Maria Deanesi, Trento, 2016), Arteam Cup 2016 (Palazzo del Monferrato, Alessandria, 2016), De luce lucem proferens con Luciano Zanoni (Galleria Paolo Maria Deanesi, Trento, 2016), Della natura, della figura e il volto (Palazzo Trentini, Trento, 2015).


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Ombre XV, 2017 matita su carta cm 40x30


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Ombre XX, 2017 matita su carta cm 100x70


Ettore Pinelli Modica (RG), 1984 | Vive e lavora a Modica (RG) www.ettorepinelli.com

Opera selezionata Come out and play | Supremacy Serie (payne gray), 2016 fusaggine e olio su tela applicata su pannello cm 23x20,5 cad. Courtesy Collezione Antonio Menon (VI)

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Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Firenze, si diploma in pittura nel 2007 e in progettazione e cura degli allestimenti nel 2010. Nel 2014 è selezionato per la 1a edizione del Premio FAM Giovani per le arti visive (AG). Nel 2015 partecipa al Workshop Residenza Ritratto a Mano 2.0 con Simone Berti e Valentina Vetturi, a cura di Giuliana Benassi e Giuseppe Pietroniro, Caramanico Terme (PE) e, sempre nel 2015, è selezionato da Eva Comuzzi ed Andrea Bruciati per Some Velvet Drawings (ArtVerona). Tra il 2015 e il 2016 è finalista in numerosi premi tra cui il Premio Fondazione San Fedele (Milano), Premio Combat Prize (Livorno), Premio Arteam Cup (Alessandria) e Premio Francesco Fabbri (Treviso). Nel 2015 è vincitore del Premio Marina di Ravenna e nel 2016 del Premio We Art International (Milano). Nel 2015 è artista selezionato dai curatori del premio ORA. Nel 2016 è uno dei finalisti di TU 35, geografie dell’arte emergente in Toscana.


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Gorilla #001_leg (payne gray), 2016 olio su tela cm 50x35

Pagina seguente Come out and play | Conversations 2, 2016 fusaggine su carta cm 100x100 Come out and play | Conversations 3, 2016 fusaggine su carta cm 100x100


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Francesca Romana Pinzari Perth (Australia), 1976 | Vive e lavora a Roma www.francescaromanapinzari.com

Opera selezionata GO DAI 2, 2017 tronco di ulivo e cristalli di allume di rocca cm 60x60x70 Courtesy Gilda Contemporary Art

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Francesca Romana Pinzari nasce a Perth, in Australia, nel 1976. Si trasferisce in Italia all'età di quattro anni. Studia a Roma all'Accademia di Belle Arti, dove consegue la laurea. Nel 2001, dopo gli studi, comincia la sua carriera da artista figurativa. Lavora con video, installazione, performance, scultura e pittura. Ha un approccio al lavoro di stampo performativo, la sua ricerca parte dal corpo per parlare d’identità fisica, culturale, politica e religiosa. Prende come punto di partenza se stessa e le proprie esperienze, i suoi lavori sono intimi ritratti che raccontano concetti universalmente noti nei quali gli spettatori possono immedesimarsi. Nelle sue installazioni, fatte di crini di cavallo e di suoi stessi capelli intrecciati, il rapporto con il corpo e l’organico diventa immediato. Lavora sul tema dell’identità e utilizza spesso i capelli delle persone rappresentate in modo che l’opera d’arte sia un’estensione corporea del soggetto. Le sue opere più recenti sono installazioni fatte di intrecci di rami spinosi e cristalli che realizza lei stessa attraverso un semplice procedimento alchemico. In questo modo la parte finale della fase creativa sfugge al suo totale controllo ed è la Natura stessa che completa l'opera. Ritratto fotografico: FraChimeraeStudio


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Natura Naturans rosso 00, 2017 rami di rovo e cristalli di ferricianuro cm 70x25 Courtesy Gilda Contemporary Art


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Deep Blue, 2017 solfato di rame su corda cm 40x35x35 Courtesy Gilda Contemporary Art


Annalisa Pisoni Cimelli Genova, 1981 | Vive e lavora a Genova www.annalisapisoni.com

Opera selezionata Lost on green planet, 2017 stampa su carta fine art Hahnemühle Photorag Baryta 315 gsm (100x100 cotton moud-high-gloss) Epson stylus pro 11880 inchiostro Epson UltraChrome K3 cm 90x60

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Annalisa Pisoni Cimelli nasce nel 1981 a Genova, dove vive e lavora. Dopo aver frequentato il liceo Artistico Nicolò Barabino, si forma all’Accademia Ligustica di Belle Arti, dove approfondisce lo studio della pittura, della fotografia del video e del cinema. Comincia così il suo percorso artistico che prosegue partecipando a workshop, mostre collettive e personali, e collaborando con Juliet Art Magazine. Nell’anno in corso le è stata richiesta la partecipazione alla Biennale dei Giovani Artisti di Monza. La sua ricerca si rivolge principalmente al tema del Corpo: la pelle, i dettagli, i respiri, un particolare, il rapporto tra il corpo e un paesaggio fisico, un ricordo impresso. Una memoria primordiale, l’esplorazione forse di un erotismo originario.


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Notes of me #3, 2017 stampa su carta fotografica con inchiostro a pigmento formato polaroid, cm 10x9

Tri.duo, 2016 stampa su carta fine art HahnemĂźhle William Turner (100x100 cotton moud-made white) Epson stylus pro 11880 inchiostro Epson UltraChrome K3 cm 50x225


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Mappe siderali - territorio del sensibile - APC1, 2016 stampa su carta fine art HahnemĂźhle Photorag Baryta 315 gsm (100x100 cotton moud-high-gloss) Epson stylus pro 11880 inchiostro Epson UltraChrome K3 cm 50x75


Gianluca Quaglia Magenta (MI), 1978 | Vive e lavora a Milano www.gianlucaquaglia.com

Opera selezionata Cani, 2017 ceramica colorata ad engobbio, collage misure ambientali

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Nato a Magenta (MI) nel 1978, vive e lavora a Milano. Intraprende un percorso artistico di formazione e riflessioni sul paesaggio e l’interazione con esso, avvicinandosi a diverse associazioni culturali e gallerie d’arte, sviluppando progettazione di laboratori d’arte contemporanea per il sociale e, soprattutto, collaborando con istituti e realtà nel campo della disabilità. È stato finalista del premio Arte Laguna nel 2014 all’Arsenale di Venezia. Il suo progetto The shadow and I è stato presentato a New York a Pulse Art Fair nella primavera del 2016. Recentemente è stato invitato dall’artista Franko B per una residenza in collaborazione con Palazzo Lucarini Contemporary a Trevi (PG).


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Mosaico (viola e blu), 2016 stampa digitale, vetro stampato a nido d’ape cm 40x30

Pagina seguente Case (homes), 2016 ceramica con cristallina vari elementi, misura variabile Farfalle (butterflies), 2016 intagli su manuale entomologico cm 38x23,5x3


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Nicolò Quirico Monza, 1966 | Vive e lavora a Imbersago (LC) www.quirico.com

Opera selezionata Alveare urbano con parole stanche, 2017 stampe fotografiche su collages di pagine di libri d’epoca, cassetti tipografici e caratteri mobili in piombo cm 110x135x5 + caratteri a pavimento (cm 30x30x165 ca.)

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Nicolò Quirico si occupa di comunicazione visiva ed editoria, dal 1985, anno in cui si è diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Monza. Dal 1996 al 2004 si occupa dell’organizzazione del premio Morlotti-Imbersago e dà inizio alle sue ricerche artistiche, partendo dall’utilizzo del mezzo fotografico per creare installazioni di matrice concettuale. Ne nascono raffinati incontri tra immaginazione e memoria, tra storia e fantasia, tra immagine e letteratura, come la mostra itinerante dedicata al fiume Adda e il Bestiario dell’ora blu, pubblicata sulla rivista Il fotografo. Nel 2009 vince la seconda edizione del Premio nazionale organizzato dalla Fondazione Vittorio e Piero Alinari di Firenze Fotografare il territorio. È tra i vincitori del premio Confini 10 e del Premio Ora 2012. Ritratto fotografico: Giudicianni&Biffi


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Milano, I Pianificatori, 2017 stampa fotografica su collage di pagine di libri d’epoca cm 160x115x4

Pagina seguente Milano, L’eco delle celebrazioni, 2017 stampa fotografica su collage di pagine di libri d’epoca cm 100x100x4 cm Napoli, Fossili di energie antiche, 2017 stampa fotografica su collage di pagine di libri d’epoca cm 150x130x4


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Stefy Ranghieri Gallarate (VA), 1963 | Vive e lavora a Milano www.stefaniaranghieri.it

Opera selezionata Cosmic Blak Rain 01, 2017 tecnica mista su plexiglas cm 60 ø

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Stefy Ranghieri è artista e designer in "KSTER art & design". È nata a Gallarate (VA) nel 1963, vive e lavora a Milano. È insegnante di discipline plastiche e pittoriche; dal 1998 insegna alla Scuola Civica d’Arte Federico Faruffini di Sesto San Giovanni (MI). Si diploma al Liceo Artistico per poi laurearsi in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera (MI) e inizia subito la propria attività d’artista. Nel 2003 la sua ricerca artistica incontra il plexiglas, materiale contemporaneo legato agli aspetti industriali, capace di contenere forme plastiche e colore sensibile. Le opere qui proposte proseguono la ricerca “Cosmic”. L’idea dello spazio infinito che rappresenta l’energia ancestrale da dove tutto comincia e si espande. Le opere della serie sono come satelliti che fluttuano nello spazio cosmico, protettori e portatori di forme primarie di quel principio primo che permette la vita.


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Cosmic Storm, 2017 tecnica mista su plexiglas, cm 1,8x140 ø

Pagina seguente Cosmic Black Rain o-1, 2017 tecnica mista su plexiglas cm 30x60 ø Cosmic Garden Light 019, 2015 tecnica mista su plexiglas cm 3,5x40 ø cad.


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Thomas Scalco Vicenza, 1987 | Vive e lavora a Vicenza www.scalcothomas.com

Opera selezionata Moto perpetuo, 2017 tecnica mista su tavola cm 100 ø

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Nato a Vicenza nel 1987, si è specializzato in pittura e arti visive nel 2014 presso l'A.B.A. di Venezia con una tesi intrecciante il pensiero di P. Florenskij e la ricerca artistica di M. Tirelli. Tra i maestri che più lo hanno influenzato vi sono Luca Bendini e Remo Salvadori. Vive e lavora a Vicenza. Partendo dal riconoscimento delle relazioni che si possono creare tra due o più elementi contigui e dalla loro analisi, quello che cerca di raggiungere è uno stato di equilibrio che si manifesta nella compenetrazione tra figura e sfondo e nel porsi sul limite tra figura ed astrazione. Tecnicamente, se all'interno del processo pittorico viene aggiunta materia alla superficie in un porre contrapponibile al levare della scultura, nel suo operare cerca di mettere in crisi questa dinamica, essenzialmente tramite le trasparenze, ultima fase del porre, che anziché coprire e velare, diviene un tentativo di mettere in rapporto tra loro i vari livelli, i vari stadi della materia, svelandone le connessioni.


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Il crollo delle mie certezze, 2017 tecnica mista su tavola cm 70x70 Courtesy Villa Contemporanea, Monza


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Origine, 2017 tecnica mista su tela cm 150x130


Lapo Simeoni Orbetello (GR), 1979 | Vive e lavora a Berlino www.laposimeoni.com

Opera selezionata Blanda Mind and Diagnostik Theorie, 2016 tecnica mista, collage su frigorifero in alluminio cm 80x65

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Nasce ad Orbetello (GR) nel 1979. Si forma alla scuola Saint Martins di Londra, dove nel 2002 consegue il Diploma Foundation in Art and Design. Sin dagli esordi, sperimenta una vasta gamma di mezzi espressivi, dalla pittura murale, alla fotografia, fino alla realizzazione di opere pittorico-installative, vera e propria peculiarità del suo lavoro. Dimostra anche una profonda sensibilità per l’utilizzo di diversi materiali come acciaio, alluminio, plexiglas, o materiali di recupero fino ad installazioni luminose. Simeoni delinea così le tematiche portanti della sua riflessione: gli effetti del consumismo globalizzato, le trasformazioni urbanistiche, simboli e stereotipi della storia italiana. Ritratto fotografico: Stefania Santarcangelo


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25.000 Euro, 2015-2016 25.000 euro tagliati, borsa in plastica, teca, piedistallo dimensioni variabili

Pagina seguente Liepzig, 2016 smalti, litografia e spray su tavola cm 80x120 ca. Gli Illuminati #17, 2016-2017 banner PVC applicato su piedistallo in legno dimensioni ambientali


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Anna Skoromnaya Minsk (Bielorussia), 1986 | Vive e lavora tra Genova e Firenze www.annaskoromnaya.com

Opera selezionata Cream Hand Mixer # 1, 2017 acciaio Cor-Ten, ferro verniciato, 3 monitor Full HD, video wall, cassa Bose, audio cm 150x74x141

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Diplomata in Arti Applicate al Liceo Artistico, nel 2008 consegue il diploma triennale in Grafica d’arte all’Accademia Belle Arti di Minsk. Nello stesso anno è vincitrice di un Grant per effettuare un corso di laurea presso un’Accademia di Belle Arti in Italia che consegue nel 2013 presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 2013 è docente di Disegno all’Accademia di Belle Arti di Sanremo. Ricerca e sperimentazione costanti dei new media da anni ne caratterizzano la produzione. Rapporto individui-società, difficoltà comunicative, meccanismi di condizionamento ed esclusione i maggiori temi, fino alla serie KINDERGARTEN dove ologrammi e monitor narrano negazione, snaturamento e cancellazione dei diritti primari dell'infanzia. Nel parco per bambini i piccoli sono assenti, trasformati in giochi nelle mani degli adulti, strumenti di un perverso egoismo che schiaccia le regole elementari, inglobati nel “sarcofago” che li racchiude e li proietta nella dimensione degli aguzzini e l'infanzia violata si colora delle tinte corruttive dello sfruttamento, dell'esaltazione deformata di un credo tradito, dove i più innocenti sono indifesi strumenti di morte.


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Cream Hand Mixer # 2, 2017 acciaio Cor-Ten, ferro verniciato, monitor Full HD, cassa Bose, audio cm 245x75x75


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Popcorn Machine (e dettaglio), 2017 ologramma, plexiglas lucido e satinato, audio cm 220x610x344


Diego Soldà Arzignano (VI), 1981 | Vive e lavora a Chiampo (VI)

Opera selezionata Rotolo #7, 2017 tempera a strati su perno in acciaio cm 50x110

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Diego Soldà è nato ad Arzignano (VI) nel 1981. Fin dall’inizio della sua attività ha analizzato e modificato la struttura dell’atto pittorico e della materia condizionandone il risultato. La sua ricerca non si limita solo ad utilizzare la pittura, ma innerva tutta la sua osservazione sul significato, la potenza e la forza narrativa e suggestiva del colore da cui questa si genera. Negli ultimi anni la sua ricerca si è focalizzata sulla stratificazione di elementi che evidenziano la processualità del dipingere unita all'estetica della materia. Ha preso parte a numerose mostre collettive e ha esposto in mostre personali in Italia e all'estero. Vive e lavora a Chiampo (VI).


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30 giorni (e dettaglio), 2017 struttura in metallo, tempera a strati cm 140x75x19 ca.


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12 settimane (e dettaglio), 2016 struttura in ferro, tempera a strati su corda cm 178x58x39


Valdi Spagnulo Ceglie Messapica (BR), 1961 | Vive e lavora a Milano www.valdispagnulo.it

Opera selezionata Domus impluvium, 2015-2016 ferro e acciaio inox bruniti, plexiglas colorato e trattato cm 116x177x9 ca.

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Valdi Spagnulo nasce a Ceglie Messapica (BR) nel 1961. Nel 1973 si trasferisce a Milano, ove nell’84 si laurea in Architettura e vive. La sua scultura è “struttura aperta”, ponte tra interno e esterno, il segno è emergente, libero sulle superfici della materia, costruzione dello spazio proprio dell’opera tridimensionale. Essa è sempre pronta a librarsi nell’aria quasi priva di gravità, ne esalta l’irregolare precarietà, il suo aspetto filtrante non invasivo, va oltre lo sguardo. Vi è assenza di materia greve, forme e segni che reiterandosi tramite la loro proiezione, grazie al dualismo luce-ombra, scandiscono misure, tracciano immagini liriche. Concave-convesse, rette-torte, integre-rotte, questo insieme di forme asimmetriche sono portatrici di tempi e luoghi dell’immaginazione. Questo fare scultura, vuol essere, quindi, il trait-d'union fra forza costruttiva e sensibilità creativa che l’uomo da sempre concreta con l’operare, in bilico tra presenza dell’essere e leggerezza del vuoto.


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La domus di Zeus, 2015 ferro e acciaio inox satinati, bruniti, spazzolati, plexiglas colorato e trattato cm 250x145x59 ca.

Pagina seguente Folla di anime, 2014 ferro verniciato, plexiglas pigmentato e trattato cm 100x265x40 ca. (istallazione di 7) Progetti scultura, 2015-2016 tecnica mista su cartoncino, plexiglas colorato e trattato cm 15x17x2 ca. cad.


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Matteo Suffritti Milano, 1978 | Vive e lavora a Mediglia (MI) www.matteosuffritti.it

Opera selezionata Capsule Tower, 2017 installazione, stampa su spirit film, led, argento tedesco cm 24x16x16 cm

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Quando era piccolo Matteo Suffritti amava giocare con una Kodak Disc regalatagli dal padre, girovagando tra le vie della periferia milanese. Successivamente gli studi di grafica lo hanno portato a manipolare le prime reflex e ad apprendere le nozioni della camera oscura. Oggi vive a Milano, lavora in una fotoincisione e ama sperimentare continuamente. Di fronte ad una installazione fotografica di Matteo Suffritti si può scavalcare il presente con il ricordo e approdare nostalgicamente alle immagini della fotografia analogica. Forse si dovrebbe evitare il confronto tra l’analogico e il digitale, in quanto ciò che è cambiato è la realtà che l’artista si ferma a fotografare. Due sono i filoni di ricerca sui quali Suffritti si sofferma: il sociale e l’intimo personale, argomenti che, in egual misura, affronta per raccontare sensazioni a lui care, in un intreccio di reale e metafisico.


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Frammentazione ambientale #1, 2016 fotografia digitale, stampa su fujitrans, led cm 60x15x3

Pagina seguente Frammentazione ambientale #4, 2016 fotografia digitale, stampa su fujitrans, led cm 60x15x3 Oltre, in uno spazio #1, 2017 installazione, stampa su carta blue-back con cornice cm 170x100


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Paolo Maria Tatavitto Milano, 1960 | Vive e lavora a Lodi

Opera selezionata La Città - Scansione gialla metallizzato in campo rosa, 2017 poliuretano espanso rigido a bassa densità, verniciatura epossilica spray cm 60x40x40

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Nato a Milano nel 1960, dal 1974 al 1979 frequenta l’Istituto d’Arte “Scuola Beato Angelico” a Milano. Si diploma con il Prof. Gottardo Ortelli all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 1983. Successivamente agli studi, sviluppa una ricerca, dove l’interesse, spostandosi dalla superficie chiusa del quadro alla parete si è concentrato sull’idea di corpo cromatico in relazione alle possibili collocazioni nell’ambiente. Negli ultimi anni indaga inoltre il campo più strettamente legato alla scultura ambientale, tra cui i rapporti derivanti da volumi e luoghi d’installazione. Parallelamente è attivo nel campo dell’industrial design, con la progettazione di articoli ad alta componente tecnologica e decorativa nel settore dell’illuminazione, home design ed office design. Vive e lavora a Lodi.


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Scansione ritmica giallo in campo bianco, 2017 acciao, mdf, poliuretano espanso rigido a bassa densità, verniciatura epossilica spray cm 68x25x25

Pagina seguente Studio - Città metafisica, 2017 legno cirmolo, poliuretano espanso rigido a bassa densità, verniciatura epossilica cm 38x25x15 Teatrino - Scansione ritmica in campo grigio, 2016 legno della Malesia Jeruton, poliuretano espanso rigido a bassa densità, verniciatura epossilica spray cm 20x30x10


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Giorgio Tentolini Casalmaggiore (CR), 1978 | Vive e lavora Casalmaggiore, Reggio Emilia e Milano

www.giorgiotentolini.com

Opera selezionata Edge (dalla serie false memorie), 2017 7 fogli di carta pergamena intagliata e sovrapposta a fondale nero cm 26,7x18 cad. - serie di 6

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Giorgio Tentolini nasce a Casalmaggiore (CR) nel 1978, si forma in Arti Grafiche presso l’Istituto d’Arte “Toschi” di Parma, per diplomarsi in design e comunicazione alla “Università del Progetto” di Reggio Emilia. Dopo stages presso artisti come Marco Nereo Rotelli e Denis Santachiara, inizia una personalissima ricerca con installazioni su base fotografica, per le quali subito ottiene riconoscimenti significativi. Ogni sua opera nasce da una precisa indagine sul Tempo come memoria e identità, in un’attenta e lenta ricostruzione che avviene con lo studio della luce e l’incisione di strati di materiali diversi, tessuti, carte, PVC. Sono il tulle, la rete metallica e il nastro adesivo l’attuale medium della sua ricerca per la levità meditativa che i suoi strati restituiscono all’immagine, metafora di luoghi e ricordi, di sogni e visioni. Un lavoro pittorico dunque che vive la realtà della scultura. Vive e lavora tra Casalmaggiore, Reggio Emilia e Milano.


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Alise, dalla serie Elementi per una Teoria della Jeune-Fille, 2017 rete metallica a maglia esagonale intagliata a mano e sovrapposta a fondale bianco cm 80x80 ca.


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Athena - movimento 3, dalla serie Pagan Poetry, 2017 rete metallica a maglia esagonale intagliata a mano e sovrapposta a fondale bianco cm 70x70 ca., serie di 3


Manuela Toselli Torino, 1971 | Vive e lavora in provincia di Udine www.manuelatoselli.it

Opera selezionata Tessuto Precario - Disegni #9, 2017 seta Shantung cm 60,5x60,5 Courtesy Castel Negrino Arte

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Nel 1990 consegue il Diploma di Maturità d'Arte Applicata nella sezione "Tessuto" presso l'Istituto Statale d'Arte di Udine "G . Sello". Nel 1995 si diploma come Designer Orafo a Vicenza, all'Istituto "Callegari" e inizia a collaborare con uno studio di design di gioielli per grandi marchi internazionali. Sempre nello stesso anno, espone presso il "World Gold Council" di Vicenza, fiera mondiale dell'arte orafa. Dopo un periodo di pausa in cui si dedica ad altre attività, nel 2004 si iscrive all' Accademia di Belle Arti di Venezia, terminando il ciclo di studi nel 2010 con la Laurea Specialistica in "Pittura", cattedra del Professore Carlo Di Raco, con un punteggio di 110/110 e lode. Nella sua ricerca, la quotidianità è ciò che scuote la sua attenzione, diventa motivo d'indagine che rielabora attraverso meccanismi di personale astrazione. La seta, pura o accompagnata da altri materiali di supporto, è il medium che predilige. Tutto il suo lavoro è diviso in cicli.


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Ipotetico spessore #6, 2016 cotone, organza di seta e filo di seta cm 45x38,5 Courtesy Civiero Art Gallery

Pagina seguente Ho raccolto un anno di polvere e l'ho legata alle perle del tempo passato #4, dettaglio, 2017 seta, filo di seta, polvere, acrilico e perle di vetro cm 30x30 Legami #12 - #13, 2017 legno, seta shantung e chiodi cm 14x25.5x18 - cm 14x26.5x18 Courtesy Castel Negrino Arte


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UNDER 30

Luisa Turuani Milano, 1992 | Vive e lavora a Milano

Opera selezionata La zattera della Medusa, 2016 scotch trasparente e fotografia analogica cm 20x130x130

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Luisa Turuani nasce a Milano nel 1992. Laureata al primo livello della scuola di scultura dell'Accademia di Brera nel 2014, conclude il biennio specialistico nel 2017. Particolarmente interessata al concetto di limite come spazio abitabile, cerca di interrogare le parentesi della quotidianità in quanto stimolo per una creatività leggera e disincantata, critica e ironica. Nel 2017 viene selezionata ad Artagon, mostra collettiva selezionata tra studenti delle accademie d'Europa; lo stesso anno partecipa alla mostra collettiva Tirarsi fuori, a cura di M. Marchetti, alla galleria P420 di Bologna ed è invitata alla mostra Fare e disfare, a cura di C. Muccioli, evento collaterale del Festival della Filosofia di Modena. Nel 2016 partecipa a una residenza artistica in Cina. Tra le mostre collettive si ricorda, nel 2015, Nel deserto cresce la ginestra presso la galleria R. Fabbri. Espone come seconda classificata alla terza edizione del premio Cramum nel 2015.


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Protesi, 2016 ferro e sacchi per l’immondizia cm 60x50x50

Pagina seguente Trappola per il cielo III, 2016 pittura segnaletica, chewing gums, asfalto dimensioni variabili Cade, 2016 aspiratore in moto, sgabello e maglione cm 350x100x150


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Simona Uberto Savona, 1965 | Vive e lavora a Milano www.simonauberto.com

Opera selezionata Fata Morgana 5, 2017 stampa a colori su alluminio spazzolato e sagomato cm 60x130

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Simona Uberto nasce a Savona il 12 luglio 1965. Vive e lavora a Milano. È docente di Pittura, presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove ha compiuto i suoi studi artistici. Dal 1989 espone in mostre personali e collettive presentando sculture, installazioni con l’uso della fotografia. La sua ricerca artistica è caratterizzata dall’indagine sui confini, personali, sociali e territoriali. Un rapporto in continuo mutamento tra dentro e fuori, che va a tracciare nuovi spazi. Lo straniamento percettivo volutamente creato nell’immagine, un luogo non definito da coordinate precise, lascia spazio per indagare territori reali e immaginari. Critici e curatori, hanno scritto sul lavoro: Giorgio Bonomi, Alberto Fiz, Simona Bartolena, Maria Laura Gelmini, Melania Rossi, ecc. Diverse sono le pubblicazioni su quotidiani e riviste: La Repubblica (1999), il Corriere della sera (2002), Exibart on paper (2008), (Domus 1993), Flash Art Milano (1994-1999-2001), Colophonarte, Belluno (2014) e altri. Ritratto fotografico: Ferdinando Cioffi


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Vertigine, 2017 stampa foto colori su doppio alluminio spazzolato e traforato cm 90x130

Pagina seguente Fata Morgana 3, 2017 stampa foto colori su alluminio spazzolato e sagomato cm 54x120 Fata Morgana 2, 2017 stampa foto colori su alluminio spazzolato e sagomato cm 55x130


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UNDER 30

Valeria Vaccaro Torino, 1988 | Vive e lavora a Torino www.valeriavaccaro.com

Opera selezionata Marmiferi, 2015 marmo bianco di carrara e inchiostri cm 6x100x65

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Valeria Vaccaro nasce a Torino nel 1988, dove vive e lavora. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico, studia scultura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti. Espone dal 2005. Tra il 2013 e il 2015 partecipa alla Biennale itinerante europea JCE Jeune Création Européenne e nel 2015 espone ad Exhibit a Torino, al Museo d'Arte Contemporanea del Castello di Rivara e a Berlino nell'ambito del COFFI Festival.


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Handle with care, 2015 marmo bianco di Carrara e inchiostri cm 200x200x170

Pagina seguente Urban platform burned, 2016 marmo bianco di Carrara e inchiostri cm 80x60x17 That which remains, 2015 marmo bianco di Carrara e inchiostri cm 200x200x173


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UNDER 30

Giulia Zappa Brescia, 1988 | Vive e lavora a Brescia zappagiulia.tumblr.com

Opera selezionata Una Linea Blu, 2017 cera, pigmento blu di prussia cm 60x175

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Nasce a Brescia il 15 novembre 1988. Si diploma nel 2012 in Pittura e si specializza in Arti Visive Contemporanee nel 2014 presso l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia. Tra il settembre 2012 e il febbraio 2013 ha partecipato a un progetto Erasmus presso l'Ecole Supérieure d’Art de Clermont Métropole, Clermont-Ferrand, Francia, mentre dal 2010 al 2012 ha fatto parte di una galleria gestita da un gruppo di artisti, Spazio Qasba, situato a Brescia.


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Se Mi Cerchi, 2016 fiori, rami, acrilico bianco, cera cm 100x130

Pagina seguente Un posto vacante, 2017 fotografia stampata su carta termica cm 48,5x28,5 Cartoline, 2015 - presente serie di fotografie stampate su carta termica cm 7,2x9,5 cad. - dimensioni totali ambientali


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Stefano Zaratin Mestre (VE), 1962 | Vive e lavora a Mestre (VE) www.stefanozaratin.it

Opera selezionata ri-Costruzioni #3, 2017 acciaio inox, legno cm 175x45x45

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Stefano Zaratin nasce nel 1962 a Mestre (VE), dove vive e lavora. Dopo un’esperienza in campo scientifico (corso di laurea in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Padova), frequenta la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia e, successivamente, la SommerAkademie di Salisburgo (corso “Sculpture meets photography”). Dal 2001 al 2007, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Venezia, corso di scultura, e consegue la laurea.


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Impressione, 2016 alluminio, legno, tubi fluorescenti cm 135x94x11

Pagina seguente EV #8, 2016 carta, rete metallica, cera, paraffina, tessuto, pittura murale cm 40x40x25 Circle, 2017 carta, rete metallica, filo di seta cm 18x20x18


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Alessandro Amaducci Daniela Ardiri Alessandra Baldoni Elisa Bertaglia Nicola Bertellotti Gianni Berti Giorgio Bormida Gianluca Brando Erica Campanella Andrea Cereda Isabel Consigliere Carolina Corno Alessandro Costanzo Marcello De Angelis Dana de Luca Diego Dutto Massimo Ferrando Giorgia Fincato Massimiliano Galliani Ilaria Gasparroni Marcello Gobbi Federica Gonnelli Marco Grimaldi Gabriele Grones Gian Luca Groppi Monika Grycko Asako Hishiki L’orMa Elisa Leonini Donatella Lombardo Nataly Maier Alessandra Maio Eleonora Manca Vincenzo Marsiglia Me Né - Simone Meneghello

Vincenzo Merola Oriella Montin Ayako Nakamiya Daniele Nitti Sotres Silvia Noferi Daniela Novello Patrizia Novello Juan Eugenio Ochoa Alice Padovani Alice Paltrinieri Pietro Pasquali Gianluca Patti Mara Pepe Mattia Peruzzo Luca Pianella Ettore Pinelli Francesca Romana Pinzari Annalisa Pisoni Cimelli Gianluca Quaglia Nicolò Quirico Stefy Ranghieri Thomas Scalco Lapo Simeoni Anna Skoromnaya Diego Soldà Valdi Spagnulo Matteo Suffritti Paolo Maria Tatavitto Giorgio Tentolini ISBN 978-88-6057-354-8 Manuela Toselli Luisa Turuani Simona Uberto Valeria Vaccaro 9 788860 573858 Giulia Zappa Stefano Zaratin € 9.90 EBOOK


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