#80
Lo Spirito dei tempi di livia savorelli
«La vita sarebbe infinitamente più felice se nascessimo a ottanta anni e ci avvicinassimo gradualmente ai diciotto» Mark Twain
Non c’è che dire, i mesi appena trascorsi non hanno fatto che accentuare quel senso di incertezza di cui abbiamo, in più occasioni, parlato: elezioni, il cui esito – tra ribaltamenti storici e voti di protesta – non ha potuto legittimare alcun tipo di governo, dando il via ad una legislatura monca, alla quale solo Napolitano potrà, forse, fornire gli adeguati strumenti operativi; un Papa dimissionario, apertura dei lavori del Conclave e – primo alito di certezza dell’anno – la nomina di Papa Francesco, anch’egli chiamato in un clima di crisi, della Fede compresa, a ricongiungere l’Europa e il Nuovo Mondo; un’instabilità economica che non sembra trovare una via d’uscita e miete quotidianamente vittime. In questo contesto, abbiamo colto con due Fermo Immagine alcuni contrasti e contraddizioni dell’epoca nella quale viviamo: lo scenario post-nucleare, post-umano di Pierpaolo Mittica all’interno della Fukushima No-Go-Zone in cui «la luce prodotta dal nucleare va avanti in una città dove non c’è più vita, spazzata via da quella stessa luce». Un’immagine che, oltre ad evocare il tragico fatto contingente, poggia visivamente su un contrasto molto forte, il buio che acuisce la sensazione spettrale della città disabitata e priva di vita e la surreale luce artificiale che la illumina: incertezza e straniamento contro paradosso. Sempre la forza del contrasto e del nonsense, fornisce la linea guida del Fermo Immagine a chiusura di questo numero, dedicato ad Aurore Valade: l’opera Eaux du Monde – che fa parte di un ciclo in cui la fotografa francese si interroga su temi sociali scottanti quali l’invecchiamento della società, il rapporto con le risorse (in particolare l’acqua), la maternità in tarda età – ritrae una “terza età” da copertina, con sorrisi smaglianti e una “sicurezza” che contribuisce ad evocare un senso di benessere e tranquillità. Anche in questo caso il paradosso è servito: alla vecchiaia è quasi sempre affiancato un “senso di incertezza” e, se vogliamo, una “perdita di centralità”. Nei tableaux vivants della Valade queste caratteristiche vengono, invece, sublimate e la figura debole del sistema è individuata nella nuova generazione che, in un contesto come quello delineato, non dispone degli strumenti e delle risorse per dare concretezza al proprio futuro.
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espoarte #80
© Lorenzo Mattotti, Capricci (Portfolio), 2008, Works, Logos, 2012
indice #80 16 Antineutrale #6 | Quando cinque stelle non bastano | di Roberto Floreani 18 Esercizi di Stile | BiennaleOnline. Democratica sì ma non troppo | di Luisa Castellini 20 Pensieri Albini #13 | di Alberto Zanchetta 24 Gremlins | Oscar 2013. Back to the past | di Mattia Zappile 26 Concetti Visibili | Giulio II attraversa l’opera di Rodolfo Aricò | di Leonardo Conti
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58 Il collezionista: Thomas Olbricht | Il sogno della collezione perfetta | di Alessandra Casadei 64 Talkin’ | Piero Manzoni: presente continuo | intervista a Rosalia Pasqualino di Marineo di Ilaria Bignotti
58 28 Eppur si muove #1 | Cool world | di Christian Ghisellini 30 Eppur si muove #2 | Nel paese dei balocchi | di Christian Ghisellini 38 Editoria | Viaggio attraverso il bambino che è in ognuno di noi: editoria per l’infanzia in pillole | di Livia Savorelli
68 Fermo immagine | Carla Cerati | Il tempo di García Márquez | a cura della Redazione 70 Nino Migliori | Attraverso la fotografia. Provocazione, rottura, sperimentazione | intervista di Alice Zannoni
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48 Lorenzo Mattotti | La voce delle immagini, il silenzio delle parole | intervista di Francesca Di Giorgio
ESPOARTE #80 | Anno XIV | Trimestre n.2 2013 Direttore editoriale Livia Savorelli Publisher Diego Santamaria Redazione via Traversa dei Ceramisti 8/b 17012 Albissola Marina (SV) Tel. +39 019 4004123 redazione@espoarte.net Segreteria di redazione Francesca Di Giorgio Direttore web Matteo Galbiati Direttore responsabile Silvia Campese 10 | espoarte 79 76
Collaboratori Ginevra Bria Luisa Castellini Francesca Di Giorgio Matteo Galbiati Chiara Serri Viviana Siviero Alessandro Trabucco Alberto Zanchetta Alice Zannoni Igor Zanti Rubriche Leonardo Conti Luisa Castellini Roberto Floreani Christian Ghisellini Alberto Zanchetta Mattia Zappile
Hanno collaborato a questo numero Ilaria Bignotti Francesca Caputo Alessandra Casadei Giovanni Cervi Massimo Ferrando Alessandra Giacardi Alberto Mattia Martini Carola Serminato Daniela Trincia
A:MARE 85 x 100 cm | tecnica mista su tela | 2013
margherita martinelli
A MARE dal 14 marzo al 10 maggio 2013* lunedĂŹ-venerdĂŹ 14.00-19.00
al
* dal 5 al 7 aprile saremo presenti Fieramilanocity Gate 5 pad. 3
114 Talkin’ | Stefano Di Stasio. La Scala dei Verdi tra musica ed esperienza pittorica | intervista di Viviana Siviero
Giovani
78 Evgeny Antufiev | I materiali sono per l’arte quello che il corpo è per l’uomo | di Chiara Serri 80 Nunzio Paci | Nuovi bestiari contemporanei | di Matteo Galbiati 82 Guglielmo Castelli | La pittura del silenzio che precede una risposta | di Viviana Siviero 84 Ester Grossi | Destinazione cosmo | di Giovanni Cervi 86 Ayumi Kudo | Messaggi dell’anima | di Ilaria Bignotti 88 Aqua Aura | Per una psicologia del profondo | intervista di Francesca Caputo
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116 Jeff Wall | Attualità transitorie | intervista di Alessandro Trabucco
102 94 Kaarina Kaikkonen | La memoria degli oggetti | intervista di Daniela Trincia 100 Design Limited Edition | BELLA GIOIA! Italian Contemporary Jewelry. In Israele il gioiello si fa spazio | a cura della Redazione 102 Mario Nanni | Dalla parte della luce | intervista di Alessandra Giacardi e Massimo Ferrando 108 Fermo immagine | Pierpaolo Mittica | Fukushima. “Limbo nucleare” | a cura della Redazione
122 Open Studios | Medhat Shafik. Diario di un Viaggiatore tra storia e mito | di Alberto Mattia Martini 126 Nuovi Spazi | Castello Gamba per la valorizzazione di un bene chiamato Cultura | intervista a Roberto Domaine, Alessia Favre e Viviana Vallet di Carola Serminato 128 Fermo immagine | Aurore Valade | L’or gris: una nuova età dell’oro | a cura della Redazione
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110 Roberto Floreani | Principio concentrico | intervista di Matteo Galbiati
ESPOARTE
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Simone Ferrarini, Jim Morrison, 2012, acrilico su carta, performance pittorica
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2 ti en La cultura è il miglior viatico per la vecchiaia Aristotele
lorenzo mattotti intervista di francesca di giorgio
In queste pagine: Š Lorenzo Mattotti, Oltremai, Logos, 2013 48 | espoarte 76
Cover Artist
La voce delle immagini, il silenzio delle parole
Lorenzo Mattotti è conosciuto per le sue “immagini narrative”, lontane anni luce da quanto si potrebbe concepire come descrizione. Il suo non essere didascalico ha influito sulle scelte dell’autore, coerenti, mai scontate, frutto di un profondo lavoro di “relazione” e “traduzione”, che non termina nella forma del calco, di un soggetto o di un luogo. L’illustrazione, da immagine conforme, per tradizione, all’accompagnare, scatena un’espressione autonoma dell’io e preannuncia il manifestarsi di un mondo che, dal più solare al più tenebroso, è spesso sconosciuto anche al suo autore. Ci fermiamo dove le parole non servono più a spiegare ciò che nella realtà non trova risposta e dove il “vuoto” lasciato dal “mistero” può essere riempito in silenzio, assecondando solo l’immaginazione. Lo raggiungiamo mentre in libreria tornano ri-edizioni e in mostra sorprendenti tavole inedite. Un Mattotti, maestro indiscusso del colore (la cover scelta per questo numero lo ricorda) ma che sa tornare, sotto l’egida di una ritrovata improvvisazione, all’efficacia del segno in bianco e nero...
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Thomas Olbricht
Il collezionista
intervista di alessandra casadei
Il sogno della collezione perfetta Ha iniziato con i francobolli per arrivare all’arte contemporanea: oggi Thomas Olbricht possiede la più completa collezione delle Edizioni di Gerhard Richter. Storia di una passione che da Berlino arriva a Torino...
Alessandra Casadei: Innanzitutto, che effetto le fa vedere la sua collezione tutta insieme? Thomas Olbricht: L’avevo già nella mia testa ma vederla è un’altra cosa! Lo scorso anno l’abbiamo esposta a Berlino ma ora alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è un’altra cosa ancora: c’è più spazio e sono esposte più Edizioni. E il fatto che Richter sia venuto alla mostra è qualcosa di cui essere orgogliosi! Credo volesse vedere gli arazzi... In un’intervista ha detto che è stato l’incontro con Beuys a farle decidere di collezionare arte: cosa c’è nell’arte che non ha trovato altrove? Credo che la cultura dia l’energia di vivere più a lungo di quel che si vive. Per me questa è l’arte. Così ho deciso di entrare in quel mondo che da sempre avevo visto in casa mia. Ho cominciato quando ho avuto un po’ di soldi da investire, poi la passione è esplosa.
Veduta della mostra Gerhard Richter. Edizioni 19652012. Courtesy: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Foto: Maurizio Elia
Nella pagina a fianco: Ritratto di Thomas Olbricht, 2012. © me Collectors Room, Berlino. Foto: Jana Ebert espoarte 76 | 59
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nino migliori intervista di alice zannoni
Attraverso la fotografia. Provocazione, rottura, sperimentazione Incontriamo Nino Migliori nel suo studio a Bologna, l’intervista inizia con una partita a flipper su un pezzo originale degli anni ‘50 perfettamente funzionante. A gioco terminato, con una punta di compiacimento, il Maestro, leggendo il fianco del flipper, dice: «2.636.400, ieri ho fatto il mio record!» (una serie di punteggi sono appuntati a matita, n.d.r.). L’episodio è sintomatico per capire Nino Migliori, il suo spirito, il suo approccio alla vita e alla realtà attraverso il mezzo fotografico sempre messi in discussione e tesi alla rottura esattamente come si mette in discussione il limite di un record tentandone sempre uno nuovo.
Alice Zannoni: È in corso una mostra antologica a Bologna (Palazzo Fava, ndr) sottotitolata La materia dei sogni. Qual è la materia dei sogni di Nino Migliori? Nino Migliori: Tutto ciò che attira la mia attenzione, che mi induce il sorriso, che mi stimola a progettare, che accende uno stupore, che mi spinge ad una riflessione. In poche
Ritratto di Nino Migliori. Foto: G. Schicchi
Nella pagina a fianco, dall’alto: Nino Migliori, Orantes, 2011/2012, installazione Veduta della mostra antologica Nino Migliori a Palazzo Fava, Bologna. In primo piano: Orantes, 2011/2012. Foto: Paolo Righi – Meridiana Immagini espoarte 76 | 71
Kaarina Kaikkonen intervista di daniela trincia
La memoria degli oggetti Finlandia, Cile, Francia, Stati Uniti, Italia, Grecia, Polonia, Inghilterra e Russia sono questi solo alcuni dei Paesi che, negli ultimi due anni, hanno ospitato Kaarina Kaikkonen. Capelli lunghi segnati dagli anni, occhi scuri, viso solare e incarnato bianco, con l’espressione gioiosa dei tipici troll, l’artista – che ha esposto pressoché nei quattro angoli dell’emisfero con collettive e importanti personali in prestigiose sedi museali – resta tuttavia legata alla sua terra natia, la Finlandia. Nata nel 1952 e diplomata nell’83 al Finnish Academy of Fine Arts, è difatti reduce dalla partecipazione al Wa-
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shington Festival Nordic Cool 2013, che ha visto la presenza di oltre settecentocinquanta artisti di diverse discipline, dal teatro alla musica, dalla cucina alle arti visive. Con Are We Still Afloat?, un’installazione che assume la forma di una barca, che si estende per sessanta metri, con un’altezza di tredici e larghezza di sei e realizzata, come sua prassi artistica, con milleduecento camicie donate, Kaarina ha occupato la hall principale del Kennedy Center in una versione più imponente, e con ulteriori sfumature di significato, di quella proposta, fino al 21 aprile, alla Collezione
Maramotti di Reggio Emilia (Are We Still Going On?). Titanica impresa alla quale ha seguito l’altra importante personale suddivisa tra le sedi del Museo della Memoria e dei Diritti Umani e del Museo delle Belle Arti di Santiago del Cile. Prediligendo vestiti, scarpe, posate, carta e, in generale, semplici elementi di uso quotidiano, Kaarina si contraddistingue anche per concepire i suoi lavori esclusivamente per il luogo ospitante. Perché per lei ogni oggetto ha un indiscusso valore...
In queste pagine: Kaarina Kaikkonen, Are We Still Going On?, 2012, installazione site specific, Collezione Maramotti, Reggio Emilia. Foto: Dario Lasagni espoarte 76 | 95
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