Espoarte #93

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ANNO XVII | TRIMESTRE N.3 2016 | € 6,00 € 5,00

93 Cover Artist

PINUCCIO SCIOLA

Interview

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Trimestrale / Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale -70% NO / SAVONA MP-NO04659 / 2014 - Contiene I.P.

CLAUDIA LOSI HEDWIG FIJEN GIOVANNI LINDO FERRETTI VITALIANO

SPeciale

BENI CULTURALI PARTE II

I NUOVI DIRETTORI DELLA RIFORMA FRANCESCHINI BERTOLUCCI, FELICORI, MARINI, PIERINI

Focus Lubiana


VITALIANO OPENING 25 GIUGNO 26 GIUGNO- 30 LUGLIO

ACCESSO GALLERIA

P I E T R A S A N T A V I A D E L M A R Z O C C O 6 8 - 7 0 WWW.ACCESSOGALLERIA.CO M


Claudia Lo si —

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ottobre 2016 giovedì – domenica Via Fratelli Cervi 66 – Reggio Emilia tel. +39 0522 382484 info@collezionemaramotti.org www.collezionemaramotti.org




12a EDIZIONE

ART PROJECT FAIR

ICONA 2015 / ROBERT MONTGOMERY, IN THE SILENCE OF YOUR BONES

ARTVERONA.IT

14/17 OTTOBRE 2016 ORGANIZED BY

WITH THE PATRONAGE OF

IN COLLABORATION WITH

MAIN PARTNER

SUPPORTED BY

INSURANCE PARTNERS

CO-MARKETING


ARTE

A cura di Franco Basile

19 LUGLIO - 8 OTTOBRE 2016 20 SETTEMBRE I LUOGHI E LE COSE DI DINO BOSCHI, UN RICORDO Incontro-dialogo con Franco Basile, giornalista, critico d’arte, e Alberto Boschi figlio dell’artista.Si parlerà della profonda relazione tra l’artista e il luogo dove ha vissuto e dove la luce di Gaibola ha fornito allo sguardo di Boschi nuove interpretazioni al suo dipingere .

DINO BOSCHI

IL MONDO DIETRO LA COLLINA Inaugurazione mostra temporanea “Luoghi e cose nella pittura di Dino Boschi”.

Ingresso libero SPAZIO ARTE

Piazza Vieira de Mello, 3 (BO) - Tel 051.507.6060 - arte@cubounipol.it - www.cubounipol.it



2016

DAL 14 GIUGNO AL 13 SETTEMBRE Incontri d’autore Jazz melodies

23 serate di spettacoli a ingresso gratuito

Serate classiche Storie sul palco

GIORGIO COMASCHI

MASSIMO CACCIARI

SERENA DANDINI

MUSICA NUDA

A ritmo d’estate

PHILIPPE DAVERIO

MATTEO MARANI

FRANZ CAMPI

IRENE GRANDI

CARLA BLEY

PAOLO CEVOLI DANIELE MARCHESINI

ANTONELLA RUGGIERO JURY CHECHI

Giardini al CUBO fa parte di bè bolognaestate 2016, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna.

LUCA CARBONI

ENRICO PIERANUNZI MARC RIBOT

NINO BENVENUTI

AMANDA SANDRELLI MARIO VENUTI THE PUPPINI & URBAN FABULA ROBERTO VECCHIONI SISTERS

JAMES CARTER DARIO VERGASSOLA PEPPE VOLTARELLI Scopri tutti gli appuntamenti su cubounipol.it

CUBO Centro Unipol BOlogna - Piazza Vieira de Mello, 3 (BO) - Tel 051.507.6060 -

GABRIELLA DORIO


DEADLINE ISCRIZIONI: 31 LUGLIO 2016 MOSTRA FINALE ARTISTI SELEZIONATI Palazzo del Monferrato, Alessandria 29 ottobre - 20 novembre 2016

Per partecipare vai su www.arteam.eu e:

1. SCARICA IL REGOLAMENTO 2. DIVENTA SOCIO ARTISTA ARTEAM 3. ISCRIVITI GRATUITAMENTE AL PREMIO


Arteam Cup 2016 è la seconda edizione del premio d’arte contemporanea indetto dall’Associazione Culturale Arteam, editore della rivista Espoarte. L’obiettivo principale dell’Arteam Cup è quello di dare visibilità e di contribuire alla crescita professionale degli artisti che verranno selezionati e premiati dalla Giuria. L’intenzione e l’impegno di Arteam sono quelli di valorizzare, promuovere e sostenere gli artisti emergenti, predisponendo le condizioni per un ingresso nel circuito delle gallerie d’arte e nel mercato principale. La scelta è quella di sviluppare premi “tecnici” piuttosto che premi in denaro è finalizzata proprio a questo obiettivo: “far vincere il futuro”, garantendo agli artisti premiati mostre personali in sedi di importanti e riconosciute Gallerie d’Arte Contemporanea che sviluppano attività nazionale o internazionale e/o partecipazioni a mostre e progetti curatoriali. Al premio Arteam Cup 2016 sono ammesse tutte le espressioni artistiche: pittura, illustrazione, fotografia, incisione, scultura, installazione, new media art, ecc, senza alcun vincolo di tematica. Unico requisito per la partecipazione all’Arteam Cup è quello di essere Socio Artista Arteam per il 2016.

Potrai vincere una mostra personale in una di queste sedi:

BANCA SISTEMA, Milano (Premio Speciale Under 30) FABBRICA EOS, Milano MUST GALLERY, Lugano (CH) SPAZIO TESTONI, Bologna RICCARDO COSTANTINI CONTEMPORARY, Torino PUNTO SULL’ARTE, Varese THECA GALLERY, Milano e una Residenza presso OFFICINE SAFFI, Milano Scopri l’elenco completo di tutti i premi su

www.arteam.eu I premi sono in costante aggiornamento... Continua a seguirci per non perdere le novità!

via Traversa dei Ceramisti 8/bis 17012 Albissola Marina (SV) Tel. +39 019 4500744 / Tel. +39 019 4004123 info@arteam.eu www.facebook.com/asso.arteam


#93

RIFLETTER(SI)...

“Questo progetto fisico non è un museo, ma un progetto reale, riguarda le cose vere, sole, pioggia, vento, non le cose virtuali sono contento di aver visto il drappo arancio bagnarsi, la pioggia ha donato dei colori magnifici a tutta l’opera, mostrandone la sua vera essenza”. (Christo, giugno 2016) Christo and Jeanne-Claude, The Floating Piers, Lago d’Iseo, Italia 2014-2106. Foto: Wolfgang Volz

Christo and Jeanne-Claude. The Floating Piers Christo & Jeanne-Claude, Wolfgang Volz, Jonathan William Henery Editore: Taschen copertina con alette, cm 23,5x29, 128 pagine € 19,99

espoarte #93 Pinuccio Sciola, Pietra legata, 1990 ca, taglio con disco diamantato su basalto colonnare di Suni, cm 51x37x36x300, lavorata fronte e retro, Museo all’aperto di Pinuccio Sciola “Giardino Sonoro”, San Sperate (CA). Foto: Attila Kleb 10 | ESPOARTE 93


e Breil Loc. Cret d on ll ti â h 11024 C ta) s o ’A d e (Vall 63252 5 T +39 0166 ogamba.vda.it ll te s a www.c

Massimo Sacchetti Latitudine 46,7 Longitudine 7,6 05 ∙ 0 2016 ∙ 10 8 31

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indice #93 16 18 20 22 26

ANTINEUTRALE #18 | “Boccioni? Per carità!” di Roberto Floreali EPPUR SI MUOVE #14 | Un vero FALSO mondo di Christian Ghisellini UPLOAD / DOWNLOAD | Game Art: oltre le regole del gioco Mauro Ceolin, Miltos Manetas, Carlo Zanni di Fulvio Chimento ESERCIZI DI STILE - CONTEMPORARY TALES | Questa foto varrà un Baudelaire. Quando l’immagine muove l’azione: Giovanni Marrozzini e #parolamia di Luisa Castellini ART LAWYERS | AVVOCATI DELL’ARTE | Le vendite all’Asta di Francesco Fabris e Simone Morabito

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28 TALKIN’ | EDITORIA | Ni una más: il grido delle madres Intervista a Francesca Guerisoli di Milena Becci 30 DOSSIER LUOGHI & SPAZI | CAMERA Torino: 1000 metri quadrati dedicati alla fotografia Intervista a Francesco Zanot di Eleonora Roaro 34 CLAUDIA LOSI | Mutaforma. Tutto si trasforma Intervista di Chiara Serri 40 TALKIN’ | Nel segno di Giuliano Mauri, una nuova cattedrale verde Il racconto di Francesca Regorda | di Matteo Galbiati

SPeciale 44 46 49 52 55

BENI CULTURALI: I NUOVI DIRETTORI DELLA RIFORMA FRANCESCHINI. VOL. 2 I nuovi super direttori: parola ora a quattro italiani | di Matteo Galbiati A Genova con Serena Bertolucci. Parole d’ordine: restituzione e riposizionamento! Intervista di Luca Bochicchio La sfida di Mauro Felicori: Reggia di Caserta reloaded Intervista di Luca Bochicchio Ripartire dallo splendore. Paola Marini alle Gallerie dell’Accademia Intervista di Matteo Galbiati Marco Pierini alla guida della Galleria Nazionale dell’Umbria Intervista di Antonio D’Amico

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58 VITALIANO | Esercizi di impermanenza In dialogo con Francesca Di Giorgio 64 OMAGGIO A PINUCCIO SCIOLA | Dal suono alla luce. Chi dice a ogni mandorlo che a fine gennaio si deve vestire di bianco? di Luisa Castellini 70 OPEN STUDIOS | MADDALENA AMBROSIO Di terra e di luce | di Antonio D’Amico 74 MANIFESTA 11 | ZURIGO | To work or not to work... Questo è il problema Intervista a Hedwig Fijen di Francesca Di Giorgio

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Bianca Kennedy & The Swan Collective Hydra Islands 08.09. — 08.10.2016

Alessandro Casciaro Art Gallery

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alessandrocasciaro.com

T/F +39 0471 975461


Focus Lubiana 81 84 87

Nel segno della contemporaneità. Lubiana Capitale Verde d’Europa 2016 Racconto di una valorizzazione che cavalca storia, impegno green e istanze contemporanee Intervista a Blaž Peršin, direttore del MGML, di Livia Savorelli La fotografia a Lubiana, tra Salgado e Momenti Fotonici Intervista a Marija Skočir, curatrice del MGML, di Matteo Galbiati

90 GIOVANNI LINDO FERRETTI | Il primo cavaliere. La corte transumante di Nasseta In dialogo con Luca Bochicchio

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Giovani 94 96

STEFANO PERRONE | In un mondo vettoriale: oltre la soglia del razionale di Alberto Mattia Martini EDOARDO TRESOLDI | Il collezionista di venti: ricerche scultoree sul vuoto di Tommaso Evangelista

98 TALKIN’ | Enno de Kroon. Questioni di percezione di Francesca di Giorgio

SPeciale Arte & ImPresa

103 GRANDI GIARDINI ITALIANI | Bellezza work in progress di Francesca Di Giorgio 104 Intervista a JUDITH WADE di Francesca Di Giorgio 106 ARTE SELLA | Trent’anni di arte in montagna Intervista a Emanuele Montibeller di Matteo Galbiati 109 ROSSINIARTSITE | Il sogno diventa realtà: Rossini l’imprenditore divenuto mecenate Intervista a Marco Rossini di Matteo Galbiati 112 FONDAZIONE LA VERDE LA MALFA | Da eredità privata a “Museo a cielo aperto” Intervista ad Alfredo La Malfa di Francesca Di Giorgio

ESPOARTE

#93 | Anno XVII | Trimestre n.3 2016 Registrazione del Tribunale di Savona n. 517 del 15 febbraio 2001

Espoarte è un periodico di arte e cultura contemporanea edito dall’Associazione Culturale Arteam. © Proprietà letteraria riservata. È vietata la riproduzione, anche parziale, di testi pubblicati senza l’autorizzazione scritta della Direzione e dell’Editore. Le opinioni degli autori impegnano soltanto la loro responsabilità e non rispecchiano necessariamente quelle della direzione della rivista. Corrispondenza, comunicati, cartelle stampa, cataloghi e quanto utile alla redazione per la pubblicazione di articoli vanno inviati all’indirizzo di redazione. Tutti i materiali inviati, compresi manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non verranno restituiti.

Editore Ass. Cult. Arteam Redazione via Traversa dei Ceramisti 8/b 17012 Albissola Marina (SV) Tel. +39 019 4004123 redazione@espoarte.net www.espoarte.net Redazione grafica – Traffico pubblicità villaggiodellacomunicazione® traffico@villcom.net 14 | ESPOARTE 93

Direttore editoriale Livia Savorelli Publisher Diego Santamaria Segreteria di redazione Francesca Di Giorgio Direttore web Matteo Galbiati Direttore responsabile Silvia Campese Art Director Elena Borneto Rubriche Luisa Castellini, Fulvio Chimento, Francesco Fabris, Roberto Floreani, Christian Ghisellini, Simone Morabito Hanno collaborato a questo numero Milena Becci, Luca Bochicchio, Luisa Castellini, Antonio D’Amico, Francesca Di Giorgio, Tommaso Evangelista, Matteo Galbiati, Alberto Mattia Martini, Eleonora Roaro, Livia Savorelli, Chiara Serri

109 Stampato in Italia da Bandecchi & Vivaldi s.r.l. Via Papa Giovanni XXIII 54, 56025 Pontedera (PI) Distribuzione edicole MEPE Distribuzione Editoriale Via Ettore Bugatti 15, 20142 Milano (MI) Pubblicità - Direttore Commerciale Diego Santamaria Tel. 019 4500659 / Mob. 347 7782782 diego.santamaria@espoarte.net Abbonamenti Italia Annuale (4 numeri): 20 € Biennale (8 numeri): 36 € Triennale (12 numeri): 48 € Numeri arretrati: euro 10 a copia (spedizione in piego libri inclusa). Bonifico bancario anticipato. Oppure shop online su www.espoarte.net/shop c/c bancario Bonifico intestato a: Ass. Cult. Arteam IBAN: IT83V0569610600000010041X60 Banca Popolare di Sondrio - Agenzia di Savona Ufficio Abbonamenti abbonamenti@espoarte.net


SPAZIO TESTONI in

Preview sept. 01-2016 Artists

Alberto Zilocchi - L’orMa Bologna

sept. 17 oct. 29 2016

Omar Galliani ON PAPER ON PAPER Filippo Centenari Caroline Le Méhauté ON PAPER ON PAPER L’orMa Alberto Zilocchi ON PAPER ON PAPER Donatella Lombardo Andrea Mazzola ON PAPER ON PAPER Paolo Giannì www.spaziotestoni.it


antineutrale #18 di ROBERTO FLOREANI

“BOCCIONI? PER CARITÀ!” Con la mostra di Palazzo Reale a Milano dedicata a Boccioni (visitabile fino al 10 luglio), il rapporto tra l’Italia e il Futurismo è, di fatto, ancora irrisolto, dopo l’imperdonabile rifiuto della GAM di Roma (diretta da Palma Bucarelli) che lasciò, illo tempore, espatriare negli Stati Uniti i Boccioni più importanti commentando: “Boccioni? Per carità!”. Dopo un silenzio assordante durato oltre mezzo secolo, non sono state sufficienti le molte iniziative organizzate nel 2009, in occasione del centenario del Movimento, troppo spesso frutto d’iniziative di singoli gruppi di appassionati, anziché di autentiche volontà istituzionali. La stessa grande mostra filo-cubista realizzata, allora, negli spazi di Palazzo Reale, ha lasciato più di qualche perplessità, oltre all’aver incomprensibilmente separato il suo mentore Filippo Tommaso Marinetti – in altra sede, alle Stelline – dal resto del folto gruppo di adepti. A Umberto Boccioni, nell’importante centenario della morte, sta andando ancor peggio. L’unica iniziativa nazionale degna di nota è infatti quella dell’attuale mostra a Palazzo Reale,

che dimostra ampiamente di che morbo esterofilo sia ancora malata l’Italia. Anche in questo, Boccioni era stato di una lucida preveggenza, dichiarando con energia che si sarebbe dovuto istituire, dopo il delitto politico, anche quello artistico per chi aveva obbligato all’esilio Medardo Rosso, deriso Segantini e Previati, escluso Pellizza da Volpedo fino al suicidio, a beneficio di molti artisti d’oltralpe, sopravvalutati e osannati senza qualità particolari. Imbarazzante la scelta del percorso espositivo all’interno del Palazzo, con un’accoglienza caratterizzata da un enorme straccio poverista in juta con impresso il nome dell’artista: rozzezza inspiegabile per un autore di tale raffinatezza materica, condotti poi verso un claustrofobico tunnel giallo-canarino d’ingresso-mostra, perfetto per un McDonald’s. Punitiva poi la scelta, immediatamente dopo l’esposizione straordinaria dei taccuini in originale, del confronto di Boccioni con i suoi maestri: il venerato Previati rappresentato da un capolavoro monumentale, messo a impari confronto con un paio di quadretti di piccolo

formato, fino all’approdo nel guado del corridoio-incubo con cabina (elettrica?), dominato da una serie sconnessa di volumi multicolori in tinta pastello di diversi colori, formati e altezze, allineati un-po’in-dentro-un-po’-in fuori, ognuno con la sua bella cornicetta appesa (cosa mai vista, nemmeno nelle bizzarrìe glamour del Salone del Mobile). Proseguendo, ancora juta a profusione, il capolavoro immortale Antigrazioso, posizionato fronte-muro, a poco più di un metro dalla parete, il colosso pittorico Materia esposto, illeggibile, con luce radente e quindi riflettente, installato sull’ennesima parete tinta pastello. Una sala di disegni meravigliosi valorizzati dalla normalità di un allestimento a parete, Forme uniche della continuità nello spazio mimetizzata tra opere di diversa natura in un grande salone, quasi fosse una testimonianza scultorea qualsiasi e non l’autentica icona del Novecento, senza alcuna contestualizzazione documentaria che ne valorizzi l’irripetibilità storica, magari con le immagini della commovente prima mostra antologica dedicatagli post-mortem da Marinetti, in un autentico affastellamento di opere su linee sovrapposte, che pur testimoniarono l’enormità della ricerca dell’autore. Nel complesso, poche opere su tela in mostra, esposte invece in abbondanza e ben allineate, a poche centinaia di metri, nel Museo del Novecento. Perché tutto questo? Difficile rispondere, ma non casuale.

Boccioni nel suo studio presso i bastioni di Porta Romana nel 1913. Courtesy: Archivio Luciano Pollini. Immagine tratta dal volume edito Johan & Levi, Umberto Boccioni. L’artista che sfidò il futuro, autore Gino Agnese, anno 2016 16 | ESPOARTE 93


La versione di Bassanio, 2016, olio su tavola, 150 x 100 cm

Parole al vento, 2015, tecnica mista su tavola, 150 x 100 cm

Luca Moscariello Memoriale, 2014, tecnica mista su tavola, 100 x 150 cm


eppur si muove #14 di CHRISTIAN GHISELLINI

UN VERO FALSO MONDO «Il futuro è già arrivato. Solamente non è ancora stato uniformemente distribuito.» William Gibson

April and the Extraordinary World (Avril et le Monde Truqué), Francia, 2015, frame da video

Un mondo in cui la seconda rivoluzione industriale – quella dell’elettricità – non ha mai avuto luogo. Perché? Perché gli scienziati più talentuosi spariscono misteriosamente dal 1870. Da questa semplice idea nata da Franck Ekinci e Christian Desmares e affidatata visivamente a Jacques Tardi1, nasce una delle più affascinanti e genuine opere steampunk degli ultimi anni: Avril et le Monde Truqué. Nato a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta, lo steampunk è un filone della narrativa fantascientifica che introduce una tecnologia anacronistica all’interno di un’ambientazione storica, spesso ottocentesca. L’opera che ha fatto conoscere al grande pubblico e diffuso questo genere, pur non essendo la prima, è sicuramente La macchina della realtà2 (The Difference Engine, 1990) di William Gibson e Bruce Sterling. Je suis bien content è questo il nome 18 | ESPOARTE 93

dello studio di animazione francese fondato nel 1996 da Franck Ekinci e Marc Jousse che ha dato vita a uno dei lungometraggi più interessanti degli ultimi anni. Lo studio non è nuovo alla creazione di piccole meraviglie animate ispirate al talento di autori della bande dessinée; furono loro a portare in animazione nel 2007 Persepolis di Marjane Satrapi, ma questa volta non si tratta di un semplice adattamento ma di una creazione totalmente originale, tra l’angosciante e il burlesco, sullo sfondo di una Parigi industriale immaginata con minuzia e talento, dove tutto si intreccia e si incastra in un universo noir, quello noto di Tardi talmente plausibile da aver voglia di saperne di più. L’animazione, dal canto suo, aggiunge qualcosa di ancora più intrigante allo scenario orchestrato dagli autori e ogni scena è sapientemente perfetta, mixando animazione tradizionale e 3D animation in cui

sembra quasi fondersi il ritmo, l’amore per l’azione e le macchine assurde del miglior Miyazaki con lo stile e la sintesi visiva di Hergé3. April and the Extraordinary World (questo il nome dato per la distribuzione internazionale) è un’avventura alla Jules Verne, una favola universale e moderna, delicatamente moraleggiante, delicatamente hippie.

1. Jacques Tardi, nato a Valence il 30 agosto 1946, è uno scrittore e fumettista francese, creatore di una delle eroine più famose dei fumetti francesi, Adèle Blanc-Sec. 2. In questo romanzo i temi e i principi ispiratori delle storie cyberpunk di Gibson e Sterling sono applicati a un’età vittoriana alternativa, un’ucronia nella quale la creazione del primo computer, causa l’inizio dell’era dell’informazione con oltre un secolo di anticipo. 3. Hergé, all’anagrafe Georges Prosper Remi nato a Etterbeek il 22 maggio 1907 e morto a Woluwe-Saint-Lambert il 3 marzo 1983, è stato un fumettista belga, padre della cosiddetta linea chiara.



upload / download di FULVIO CHIMENTO

GAME ART: OLTRE LE REGOLE DEL GIOCO MAURO CEOLIN, MILTOS MANETAS, CARLO ZANNI

In Italia, gli anni più importanti per la produzione di games d’artista vanno dalla fine degli anni Novanta al 2005 circa. Tra i maggiori interpreti di questo filone d’arte troviamo Mauro Ceolin (Milano, 1963), Miltos Manetas (Atene, 1964) e Carlo Zanni (La Spezia, 1975), che realizzano games liberamente accessibili dai loro siti internet. Non si tratta dunque di stampe o dipinti che si ispirano a videogiochi (tendenza attualmente molto in voga) ma di games giocabili a tutti gli effetti. I videogiochi sono uno strumento di interesse da parte di artisti poiché restituiscono in modo efficace l’immaginario neo pop del nostro tempo. I personaggi dei videogiochi, infatti, possono essere considerati delle icone moderne, che alimenta-

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no un culto iconografico non dissimile da quello interpretato da Andy Warhol e Roy Lichtenstein, con la differenza che questi attingevano a un repertorio segnico tratto dalla TV, dalla pubblicità e dai beni di massa. È probabile che questi maestri oggi guarderebbero con interesse all’evoluzione della tecnologia digitale e al mondo di Internet. Lo sa bene Miltos Manetas (artista greco formatosi in Italia), pittore e al tempo stesso precursore della Game Art, che già alla fine degli anni Novanta utilizza le icone dei videogiochi più commerciali come protagoniste di performance artistiche virtuali: Lara Croft sbatte contro una parete fino a farsi male, mentre Super Mario Bros si addormenta in un parco circondato da farfalle o su una scacchiera disegnata secondo

Mauro Ceolin, RGBtetris, 2002, flash animation, 550x450 pixel, 85 KB. Courtesy: l’artista. Il videogioco è giocabile al sito dell’artista al link: www.rgbproject.com/RGBtetris/RGBtetris.html


Dall’alto: Carlo Zanni, Average Shoveler, 2005. MATA Modena per Effimera. Courtesy: l’artista. Foto: Elenia Megna. Il videogioco è giocabile sul sito dell’artista al link: http://zanni.org/wp/index.php/portfolio/as/ Miltos Manetas, SUPERMARIO SLEEPING II, 1996, dvd after SuperMario for Nintendo 64, edition of 5

la grafica del Nintendo. Una delle principali caratteristiche di questi games sta nel non perseguire nessuno scopo, in sostanza… non si vince nulla. Sono opere che rappresentano un pretesto (mascherato) che permette di indagare il complesso rapporto tra l’uomo e la “macchina”. Carlo Zanni realizza nel 2005 uno dei games d’artista più noti a livello internazionale, Average Shoveler: un videogioco collegato alla rete, senza livelli o obiettivi, in cui il personaggio principale vive in un mondo sovraccarico di notizie. La grafica, piuttosto semplice, è ispirata al videogioco Leisure Suit Larry, e contrasta con le immagini continuamente aggiornate provenienti dal sito della “abc NEWS”, con cui l’opera è connessa in tempo reale. Il videogioco, simbolo dell’aggregazione giovanile degli anni Novanta, diventa con Zanni uno strumento che permette di smascherare gli artifici della comunicazione, che basa la propria forza su continue intromissioni nel reale, generando falsi bisogni e distrazione costante. Il fatto che Average Shoveler sia stato realizzato nel 2005 rende questo lavoro profetico in relazione all’ingerenza delle immagini nella vita reale, poiché Internet non era ancora presente sulla telefonia mobile e i social network venivano ancora poco praticati. Altra opera ricca di senso è quella ideata da Mauro Ceolin, artista milanese che nel 2003 riprende Tetris, uno dei giochi interattivi che hanno fatto la storia del videogame,

e lo manipola, sostituendo alle figurazioni modulari dell’originale i loghi di multinazionali come Nike, McDonald’s, Camel, Apple. Ceolin mette in evidenza una delle caratteristiche principali dei games d’autore, ovvero, la capacità di dis-velare il senso profondo del reale: i loghi delle multinazionali che occupano la griglia del suo Tetris alludono alla globalizzazione, alla spartizione di potere da parte dei colossi dell’economia, alla connivenza di un mercato basato su regole in cui il giocatore/individuo è

colpevole protagonista, poiché alimenta in prima persona quel sistema che si riflette nella realtà virtuale del game. Un approfondito viaggio all’interno di queste esperienze creative permette di comprendere come l’artista, che oggi utilizza a proprio vantaggio la tecnologia e gioca con i principi della comunicazione e dell’economia, torna ad avere un ruolo di guida all’interno della società. Sulle sue spalle, infatti, grava gran parte del peso di rivelare il lato d’ombra della nostra esistenza.

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esercizi di stile contemporary tales di LUISA CASTELLINI

QUESTA FOTO VARRÀ UN BAUDELAIRE QUANDO L’IMMAGINE MUOVE L’AZIONE: GIOVANNI MARROZZINI E #PAROLAMIA Lei avrà poco più di quarant’anni e a stento trattiene le lacrime. Giovanni Marrozzini, siamo a un workshop, intuisce tenta interroga le immagini che lei gli mostra ed è inarrestabile. Sincero puntuale dolcemente spietato. Poco prima qualcuno si è commosso ascoltando, letta dal poeta Massimo Gezzi, Ossi di Seppia di Montale. È la prima volta che sperimentano un workshop fotografiapoesia: ci sono voluti anni, molti aerei, ancora più passi, altrettanti libri, forse più negativi, innumerevoli incontri, avventure, incidenti e riconciliazioni, illuminazioni e dubbi, senza dimenticare quel chinino bevuto nella foresta per tornare alla vita dalla malaria, per arrivare fino a qui, a questo incontro tra immagine e parola. Fuori, il grande bersò in metallo della ferrovia è un incanto. Pronuncio un laconico bellissimo. Vengo subito punita affinché la storia possa iniziare.

«Vedi, è quasi meglio che un posto non sia bellissimo perché altrimenti ti perdi: non guardi». Prende fiato, Marrozzini, e inizia la sua corsa, così la mia per stargli dietro tra queste righe insieme a voi. «Qui potrei scattare una foto in b/n e fare di tutti questi rami un sistema nervoso. Poi arriva Gezzi e scrive solo del rumore del treno che passa. Nello stesso luogo. Ma nessuno vivrebbe nell’ombra dell’altro». Scherza, ma non troppo.

«Se lo scrittore è bravo, l’immagine muore. Ecco io voglio salvare il fotografo». È questa una delle premesse di un progetto straordinario, #parolamia, iniziato ad aprile 2015, che si muove sull’equilibrio tra immagine e parola. Relazione che il nostro già esplorava mentre percorreva, insieme allo scrittore Matteo Fulimeni, tutto lo Stivale in camper per un anno (ITACA Storie d’Italia, 2012) e, ancor prima, con Hotel Argentina (2005), quando immaginava di raccontare il paese come un enorme albergo.

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«Ogni stanza, una storia. Tante e diverse storie per capire un luogo. Qui, la parola. Non ti piace? Apri un’altra stanza e incontri la fotografia. L’immagine non serve a spiegarti il racconto di prima perché l’hai già letto: l’hai già vissuto». Quanto hai ragione, Giovanni Marrozzini. Per tanto tempo –­e quanto spesso ancora?­ – abbiamo pensato di valorizzare l’immagine vestendola con gli attributi del linguaggio, arrampicandoci sulla semantica e scivolando sui significanti, salvo poi accorgerci del rischio di appiattirla o peggio di annoiarci, quando l’una e l’altra possono guardarsi e parlarsi senza specchiarsi mai. «Non chiedo mai di descrivere. Così Gianni Farinetti ha scritto un suo ricordo per la foto di un bambino che si dondola sulla corda di un orfanotrofio in Camerun». L’immagine come la di un’esperienza. Altra. Attraverso, con, nella parola. L’immagine si arricchisce. La parola anche. La prima #parolamia? «Una pioggia in Paraguay e un testo di Cesare Colombo». Come scegli lo scatto, e lo scrittore? «Mi affido al caso, che poi non esiste. Conosco Angelo Ferracuti che mi presenta Stefano Valenti. Incontro Andrea Bajani e quindi Igiaba Scego, scrittrice italiana di origine somala. Potrei domandarle di scrivere per una foto scattata in Africa, invece le mando una ragazza peruviana in cima a un monte. Molto più interessante». Il tam tam è immediato e il meccanismo si perfeziona con Hoepli. Ogni mese, una foto in tiratura limitata di 40/50 copie abbinata a un testo che leggerà solo chi riceverà la stampa in cambio dell’acquisto di tre libri di una precisa lista tematica che va a costruire ­– ecco il cuore del progetto ­– una biblioteca per i figli di Marrozzini e, perché no, per la comunità di Fermo. «Voglio che sia un rito: un giovane artigiano la sta costruendo in legno di cirmolo: è profumato, abbassa il battito cardiaco». La biblioteca sarà il porto dal quale i bambini, una volta adulti, potranno salpare alla volta del mondo come quel babbo ora tanto spesso in viaggio, con cui recupereranno allora il tempo ora negato. Le immagini portano

parolamia #7 - Bambina non vedente, Etiopia, 2006 Nella pagina a fianco: Ritratto di Giovanni Marrozzini parolamia #9 - Rio Tapajós, 2015

ESPOARTE 93 | 23


parole e queste, insieme, generano eventi e riconciliazioni. #parolamia 7 è la foto di una bambina non vedente in Etiopia, testo di Massimo Raffaeli. Un’idea, una crisi di coscienza. Farne un simbolo della possibilità di portare la lettura dove è più difficile. Ogni tre serie di foto, una sarà destinata a creare una biblioteca in una zona sensibile. La prima, vicina, a Torino, con l’UGI (Unione Genitori Italiani) per una struttura che ospita le famiglie di bambini malati di tumore. La seconda, 120 titoli in spagnolo e 30 in portoghese, deve raggiungere una sperduta località in Amazzonia, distretto di Pichari, noto per la coltivazione della coca. Chi rifiuta, è emarginato: sono i campesinos, minoranze. La spedizione è messa a rischio dalla burocrazia e dai costi. Le spese diventano parte di un biglietto aereo per un ambasciatore di #parolamia. «Aiuto chi vuole viaggiare a patto che porti subito, di persona, i libri a destinazione». Così le foto e le parole muovono altre occasioni, destini, incontri, opportunità. 1300 i libri raccolti a oggi. 11 minuti, per darvi un’idea, la velocità con cui si è esaurita la lista abbinata alla foto Rio Tapajós.

«Tra me e chi riceve la fotografia e il testo c’è uno scambio culturale. I prezzi dei volumi variano a seconda delle liste. Se c’è un valore è riconducibile solo alla parola, alla letteratura. Se vuoi dare un valore alla fotografia che hai, cosa puoi dire? L’ho scambiata con tre Baudelaire. Non è fantastico?». Col tempo ho capito che la fotografia, l’immagine, l’arte tutta, ha più valore quanto più, come del resto è stato per secoli, fa essere e accadere, muove, unisce o ­ divide. Le fotografie di Marrozzini potevano restare un negativo, farsi mostra in galleria, ordine in catalogo, tiratura-formato-prezzo. Con #parolamia fanno invece accadere: creano attesa, invitano all’azione, alla scoperta, alla conquista, all’incontro. Così l’immagine, complice la parola, diventa altro da sé e rende il favore al mondo che le ha prestato lo sguardo facendosi ritrarre. Crescendo e portando a crescita. Ancora. 24 | ESPOARTE 93

parolamia #1 - Pioggia torrenziale in Avenida Eusebio Ayala, Asunción, Paraguay, 2011


inaugurazione Sabato 21 maggio ore 18.30 Galleria Passaggi | Via Garofani 14 | Pisa


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