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Cover Artist
Remo Salvadori In primo piano: Continuo Infinito Presente, 1997, acciaio, cm ∅9x700, Piazza Duomo, Carrara Courtesy: Centro per l’Arte Contemporanea L. Pecci, Prato Foto: Luciano Massari 1■
MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARRARAMARBLEWEEKS 2016 Carrara, sedi varie 17 giugno - 11 settembre 2016 Direzione artistica e Progetto generale: Comune di Carrara e Luciano Massari Coordinamento e Progetto Area Arte: a cura dell’Ufficio Cultura del Comune di Carrara Con il Patrocinio di
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Ufficio Stampa Monica Zanfini / Comunicazione Ufficio Stampa-Eventi Via dell’Osservatorio 36, 50141 Firenze Tel. 055 452567; Mob. 338 8060156 monicazanfini@alice.it
www.marbleweeks.it ■2
CARRARA MARBLE WEEKS. LA CULTURA DEL MARMO È IN CITTÀ Strade, piazze, edifici e palazzi storici sono le locations di Carrara Marble Weeks, un evento che si rinnova nei contenuti coinvolgendo le istituzioni. L’edizione 2016 è organizzata e promossa dal Comune di Carrara in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Carrara, Carrara Fiere, Camera di Commercio, Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, AMIA ed ERP, uniti nell’impegno di far scoprire e comunicare la cultura del marmo valorizzando il grande patrimonio della città. Dal 17 giugno all’11 settembre percorsi d’arte con installazioni, sculture, design, mostre, eventi culturali, intrattenimento e spettacoli con un programma attraverso il quale tutti, residenti ed ospiti, possono vivere la Città. La direzione artistica affidata a Luciano Massari, pone al centro ancora una volta l’arte con mostre e dibattiti dedicati ai temi più attuali della contemporaneità. Per questa edizione sono in programma quattro eventi espositivi: tre prodotti dal Comune di Carrara e uno organizzato dall’Accademia di Belle Arti. Tornano, il 15 e il 22 luglio, nel Giardino di Palazzo Binelli, gli incontri Illuminations. Idee per l’arte in città, moderati da Pietro Gaglianò, critico d’arte e curatore indipendente tra i più affermati fra le nuove leve “curatoriali”: due serate in cui verranno coinvolti giornalisti e studiosi per animare un confronto sulla capacità della Città di avere un futuro come “cantiere” dell’arte contemporanea. Quest’anno il tema sarà: gli artisti e la città, indagando il modo in cui gli interventi nello spazio urbano creano una vibrazione tra memoria, identità e ricerca di una nuova idea di comunità. Si conferma, dopo l’edizione invernale, PARKOUR, il percorso d’arte creato in città nell’estate 2015 con un’occupazione temporanea, da parte degli artisti, di fondi commerciali abitualmente sfitti: la città storica sarà caratterizzata da numerose piccole mostre ospitate in spazi che vengono riaperti per l’occasione, trasformando le strade del centro in una “galleria diffusa”. Gli studenti dell’Accademia di Belle Arti espongono le loro opere al Paretra. Carrara Marble Weeks ha inaugurato il
17 giugno con la mostra Daniel Spoerri. Una dura scelta: esposte una quarantina di opere che percorrono 40 anni di carriera dell’artista. Il 24 giugno è stata la volta di Andrea Aquilanti Doppio movimento, a cura di Lucilla Meloni, organizzata dall’Accademia di Belle Arti negli spazi dell’Ex-Ospedale di San Giacomo, nel popolare quartiere di Grazzano. L’8 luglio, nell’Aula Magna del Liceo Artistico di Via Verdi ha aperto Il tempo dei luoghi di Maura Banfo, a cura di Luciano Massari (catalogo con testi di Francesca Franco ed Erica Faccioli). Mentre sabato 16 luglio è in programma l’opening della personale di Remo Salvadori, Né da né verso, a cura di Luciano Massari (catalogo con testo critico di Sergio Risaliti e una conversazione con Domenico Scudero). Fitto anche il programma degli spettacoli in città: per questa estate sono numerose le iniziative organizzate da soggetti pubblici e privati. Il Comune di Carrara organizzerà una serie di concerti al CAP il 13, il 20 e il 27 agosto. Piazza Alberica sarà teatro, il 9 agosto, del concerto di Eugenio Bennato. La novità assoluta in questa edizione di Marble Weeks è la prosa, protagonista per quattro serate in Piazza XXVII Aprile. In scena l’Odissea un racconto mediterraneo nelle interpretazioni di Paolo Rossi (1 luglio), Moni Ovadia (14 luglio); Massimo Wertmüϋller (30 luglio). Sono stati coinvolti, inoltre, gli studenti dei licei che hanno calcato le scene il 18 luglio con il loro racconto del viaggio di Ulisse. A Marble Weeks è entrata anche l’attualità con Carrara’s Duels Opinioni a confronto nella terra del marmo a cura di Luca Telese, con importanti ospiti, che hanno animato Piazza Alberica.
Vedute di Carrara, dall’alto: Duomo di Carrara. Foto: V.E. Brambilla Palazzo Pisani. Foto: V.E. Brambilla Palazzi di Piazza Alberica. Foto: V.E. Brambilla Cave e ponti di Vara. Foto: V.E. Brambilla Orticanoodles, Non abbandonare la città ritratto di Francesca Rolla, murales permanente, Piazza delle Erbe Carrara, 2013
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L’Assessore Giovanna Bernardini al vernissage di D. Spoerri. Foto: A. Paolini, Studio 47, Carrara
Quest’anno, in maniera ancora più caratterizzata, si confermano le scelte dell’Amministrazione Comunale per la promozione dell’arte contemporanea in città, sia attraverso le quattro importanti mostre sia Parkour, il percorso nel centro cittadino che vede la presenza di artisti nei fondi sfitti. Si conferma il dialogo con l’arte contemporanea, una linea nata con le Biennali che non è proseguita, ma con questo progetto espositivo si ribadisce la volontà di sviluppare una necessità per la città e i suoi laboratori: la presenza autorevole di artisti che portano avanti una ricerca qualificata è un’ulteriore spinta alla realizzazione della vocazione artistica della città.
Lucilla Meloni
Giovanna Bernardini Assessore alla Cultura Comune di Carrara
Ritengo che questa edizione di M. W. sia stata ben strutturata dal punto di vista dell’offerta culturale: mostre, incontri, conferenze e dibattiti hanno potenziato il ruolo della città nel territorio e promosso una vivace rete di interscambi, che ha visto partecipi, oltre ai protagonisti, moltissimi cittadini. L’idea di inaugurare in settimane diverse le 4 mostre personali (Daniel Spoerri, Andrea Aquilanti, Maura Banfo, Remo Salvadori) e la mostra collettiva degli allievi dell’Accademia, unitamente a Parkour, ha regalato alla città un clima di attesa e di sorpresa. Per quanto riguarda la partecipazione dell’Accademia di Belle Arti, alla nostra Istituzione per la prima volta è stata data la possibilità di essere presente con ben due eventi. La mostra “Giovani artisti dall’Accademia”: una esposizione collettiva degli allievi di Pittura, Scultura, Decorazione, Grafica, Nuove Tecnologie dell’Arte, ci ha permesso di mostrare una parte della nostra produzione artistica, mentre la personale di Andrea Aquilanti,: “Doppio Movimento”, che ha visto anch’essa al lavoro alcuni studenti di Pittura che hanno coadiuvato l’autore nella realizzazione dell’opera, è stata per noi l’occasione per chiamare un artista di grande qualità a produrre un lavoro proprio per Carrara. Mi sento di ringraziare l’Assessore alla Cultura Giovanna Bernardini, l’Ufficio Cultura del Comune di Carrara (Ildo Fusani, Sandra Botti e Ilaria Tusini), il direttore artistico di Marble Weeks Luciano Massari, non solo per aver offerto all’Accademia la possibilità di essere presente alla manifestazione, ma per la scelta coraggiosa che hanno operato: una scelta culturale trasversale, che ha messo insieme grandi nomi e giovani artisti, che ha reso la città un percorso di creatività diffusa. Lucilla Meloni Direttrice Accademia di Belle Arti di Carrara
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PRASTO, MONSTRUM 2011 - cm 500x350x135 Piazza Alberica, Carrara (MS) 17 giugno - 11 settembre 2016
Monstrum è una grande scultura in ferro e acciaio lucidato che resterà in città per tutta la durata della manifestazione. Monstrum è un’opera di Prasto, ovvero lo scultore georgiano Vazha Mikaberidze, da alcuni anni residente a Pietrasanta, che nel suo lavoro artistico si è confrontato con tutti i materiali, dal bronzo al marmo, dalla ceramica al ferro, dal legno all’acciaio. Prasto nasce a Tbilisi in Georgia nel 1967. Studia all’Accademia di Belle Arti di Tblisi dal 1984 al 1992. Nel 1993 si trasferisce a Firenze per proseguire gli studi. Dal 1995 vive e lavora a Pietrasanta. Le sue opere sono in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero e nel 2014 ha tenuto una mostra al Palazzo di Tsarskoe Selo a San Pietroburgo. 5■
CARRARA MARBLE WEEKS. ARTE CONTEMPORANEA “IN PRIMA LINEA” Intervista a LUCIANO MASSARI di Francesca Di Giorgio
Se guardiamo al lato meramente geografico Carrara è una piccola città di provincia ma basta fare due passi in centro per respirare un clima aperto e internazionale. Grazie, e non solo, ad un “materiale simbolo” come il marmo, Carrara è un luogo di cultura scelto come “base” da molti artisti che qui hanno intrecciato i loro percorsi di vita e lavoro. Mentre all’Accademia di Belle Arti si formano le nuove leve dell’arte contemporanea, nei laboratori di scultura attivi in città, Jan Fabre, Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan, solo per citarne alcuni, hanno scelto di realizzare le proprie opere. In questa nuova edizione, in corso fino all’11 settembre, le Marble Weeks puntano proprio sull’arte come occasione per rimarcare «Il ruolo identitario in una città in cui l’arte è sempre stata in prima linea» racconta Luciano Massari, curatore di Carrara Marble Weeks, che conosce profondamente la città dall’interno, come artista e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara... Carrara Marble Weeks è un progetto che si inserisce in un contesto culturale molto vivo. Quest’anno si è fatto uno scatto in avanti... È uno “scatto” frutto del lavoro di quattro anni. Nel 2013, su proposta dell’Amministrazione, mi fu affidato il compito di in-
nestare sulle Marble Weeks una sezione dedicata all’arte contemporanea. Carrara Marble Weeks è nato come “fiera” in città e della fiera, in senso commerciale, conservava le caratteristiche. C’erano iniziative dedicate al design, spettacoli e installazioni per le strade. Mancava, tuttavia, una proposta di qualità dedicata all’arte. In quel momento era acuta anche la sofferenza per la perdita della Biennale, congelata per motivi economici, e la città, da sempre votata all’arte, rischiava di smarrire per sempre la sua identità di centro di produzione artistico. È stato un compito non sempre facile da gestire, ma a distanza di quattro anni si può fare un bilancio positivo. Da quest’anno anche l’attenzione della stampa, da sempre concentrata sulle iniziative della Versilia, si è spostata sulla programmazione di Carrara. Quali le principali novità di questa edizione dal punto di vista dell’organizzazione e del programma? Com’è stato coinvolto il tessuto cittadino? La principale novità è nella regia della manifestazione. Le passate edizioni erano organizzate da CarraraFiere, da quest’anno l’organizzazione è interamente del Comune di Carrara, attraverso l’Ufficio Cultura. Si è trattato comunque di fare scelte all’interno di un
Prasto, Monstrum, 2011, cm 500x350x135, Piazza Alberica, Carrara. Foto: Fabio Frenk Franchini
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Luciano Massari
contenitore ipertrofico, non sostenibile da un punto di vista economico. Liquidati gli aspetti più commerciali ci si è indirizzati all’arte contemporanea con il preciso intento di sottolineare l’identità di un territorio. Il tessuto urbano, attraverso la scelta di alcune direttrici, è sempre stato al centro della manifestazione. L’operazione, di segno opposto rispetto alle edizioni precedenti, sta nell’avere eliminato gran parte delle installazioni su strada: quest’anno c’è una sola opera in piazza Alberica a contrassegnare la manifestazione, ed è grande scultura in ferro e acciaio lucidato di Prasto. Le altre opere per le strade sono invece collegate alle mostre: in Via Verdi e di fronte all’Accademia ci sono due lavori in bronzo di Daniel Spoerri, a creare un collegamento visivo tra le due sedi espositive che ospitano la mostra; mentre in piazza del Duomo le due opere di Remo Salvadori dialogano con la città e con ciò che l’artista ha realizzato in tre spazi interni. Quali scelte, quindi, sono state privilegiate dalla regia del Comune? Il Comune di Carrara ha deciso di puntare sull’Arte contemporanea, riconoscen-
done l’importanza e il ruolo identitario in una città in cui l’arte è sempre stata in prima linea. Nello stesso tempo sono stati privilegiati momenti espositivi autogestiti dagli artisti. Parkour, il percorso d’arte in città, è nato lo scorso anno e ha avuto un grande successo: quest’anno sono 20 gli spazi coinvolti e 59 gli artisti che vi espongono durante l’estate. Il Comune di Carrara riaprendo temporaneamente fondi commerciali abitualmente sfitti ha fatto sì che la città riacquistasse vita. Adesso il centro è un reticolo di gallerie d’arte in cui si presentano scultura, design, performance e pittura. Per quanto riguarda le quattro mostre (Spoerri, Aquilanti, Banfo e Salvadori) c’è stata una scelta condivisa: nel caso di Spoerri si è trattato di un omaggio a un grande maestro del Novecento, figlio di quelle avanguardie che tanto hanno contribuito alla definizione e alla pratica della contemporaneità. La mostra di Andrea Aquilanti, organizzata dall’Accademia di Belle Arti e curata da Lucilla Meloni, è nata all’interno di un progetto didattico che l’Accademia porta avanti da tempo: quello dei workshop con gli artisti. Maura Banfo, invece, è ospitata in un luogo in cui, dal 2013, espongono artisti italiani che hanno debuttato e si sono affermati alla fine del millennio. Conoscevo il lavoro di Maura e lei ha aderito con entusiasmo a questa mostra. Remo Salvadori, infine, è una personalità di grande spessore che porta avanti una ricerca su tematiche filosofiche strettamente legate al tema dello spazio e dei luoghi.
dibattito sul contemporaneo... Anche quest’anno abbiamo organizzato i talks con Pietro Gaglianò dedicati al futuro dell’arte in città: il tema centrale è quello dell’arte pubblica e delle esperienze partecipative. Questa edizione ha tuttavia presentato una grande novità: il teatro, che per la prima volta si è sperimentato all’interno della manifestazione. In scena l’Odissea, nelle interpretazioni di Moni Ovadia, Paolo Rossi e Massimo Wertmüller (30 luglio). La risposta del pubblico è stata positiva.
Dall’alto: Remo Salvadori, Non si volta chi a stella è fisso, 2016, statuario, cm 72x215x215, Piazza Duomo, Carrara. Foto: Agostino Osio, Milano Paola Romoli Venturi, Libro trasparente, per Parkour 2016
L’arte contemporanea in città è protagonista tutto l’anno. Che clima culturale si respira a Carrara? Carrara è una città in cui l’arte si respira ovunque e in cui la presenza degli artisti è costante. Alcuni dei più importanti nomi del contemporaneo, Jan Fabre, Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan, ad esempio, fanno realizzare le proprie opere nei laboratori di scultura attivi in città. Allo stesso tempo Carrara è una città internazionale: molti artisti giunti dall’estero per frequentare l’accademia si sono fermati qui, vivono in città e della città sono parte attiva. L’Accademia di Belle Arti, del resto, continua a essere un crocevia di esperienze e un importante polo formativo tra i più accreditati a livello internazionale. Oltre alle mostre d’arte il progetto prevede un calendario eventi, spettacoli e incontri con personalità centrali nel 7■
DANIEL SPOERRI. UNA DURA SCELTA CAP - CENTRO ARTI PLASTICHE | ACCADEMIA DI BELLE ARTI, AULA MAGNA 17 GIUGNO - 11 SETTEMBRE 2016 Ha inaugurato il 17 giugno, presso il CAP Centro Arti Plastiche di Carrara, la mostra “Daniel Spoerri. Una dura scelta”. L’esposizione, a cura di Luciano Massari – prodotta dall’ Assessorato alla Cultura nell’ambito di Carrara Marble Weeks 2016, organizzata dal Comune di Carrara e patrocinata dalla Regione Toscana – è allestita in due prestigiose sedi: al CAP Centro Arti Plastiche e nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti. Al Centro Arti Plastiche saranno esposte una quarantina di opere che percorrono 40 anni di carriera dell’artista: tableauxpièges (“quadri trappola”), ottenuti da assemblaggi di oggetti di uso quotidiano incollati a supporti e ribaltati nell’orientamento – composizioni casuali di residui di cibo e stoviglie usate, intrappolati nella resina e disposti in verticale come quadri, fusioni in bronzo, opere delle serie Histoire des Boîtes à Lettres e Investigations Criminelles, oltre a La catena genetica del mercato delle pulci, un’opera del 2000, nella quale Spoerri mostra, cristallizzandole, le sue passioni di collezionista, attraverso un’installazione costituita da oggetti acquistati nei “mercati delle pulci” di tutto il mondo. Insieme a queste, sono presentate le Ultime Cene, 13 tavole/lapidi in marmo, trattate con ossidi di ferro, dedicate a diversi personaggi storici (da Ötzi a Marcel Duchamp), sulle quali
spicca, per maggiori dimensioni, la cena di Cristo. L’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti accoglie, invece, l’installazione L’ombelico del mondo, una grande composizione con cui l’artista rianima la figura mitica dell’unicorno e che diventa il fulcro di un percorso scultoreo all’aperto, lungo l’asse di Via Verdi, che collega le due sedi espositive dove sono installate La colonna democratica e La morte falciante.
Una mostra con la quale la città di Carrara rende omaggio a uno dei maggiori artisti del nostro tempo che nella sua opera esprime la complessità del sentire contemporaneo. Daniel Spoerri, nato il 27 marzo 1930, deve la sua fama di artista soprattutto ai cosiddetti tableaux-pièges, realizzati a partire dagli anni Sessanta. La sua carriera è iniziata come ballerino nella Berna degli anni Cinquanta. In seguito si è fatto un nome come ristoratore (anni Settanta) e come fondatore della Eat Art, inaugurando la Eat Art Gallery di Düsseldorf e dando vita ai suoi numerosi banchetti. Negli anni Novanta ha realizzato un grande parco di sculture, che dal 1997 è diventato una fondazione: il Giardino di Daniel Spoerri a Seggiano nella Toscana meridionale. Dal 2009 è aperto l’archivio Ausstellungshaus Spoerri / Hadersdorf am kamp (in Austria).
In queste pagine: Vedute della mostra Daniel Spoerri. Una dura scelta. Foto: Alessandro Paolini, Studio 47, Carrara
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Daniel Spoerri. Una dura scelta A cura di Luciano Massari Con testo critico di Antonio d’Avossa 17 giugno - 11 settembre 2016 CAP - Centro Arti Plastiche Via Canal del Rio, Carrara (MS) Orari: martedì - domenica 09.30-12.30; giovedì - domenica 20-24; chiuso il lunedì Accademia di Belle Arti, Aula Magna Via Roma 1, Carrara (MS) Orari: da lunedì a venerdì 10-13 Ingresso libero
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REMO SALVADORI. NÉ DA NÉ VERSO CHIESA DELLE LACRIME | ACCADEMIA DI BELLE ARTI | PIAZZA DUOMO 16 LUGLIO - 11 SETTEMBRE 2016
Sabato 16 luglio, ha inaugurato, presso la Chiesa delle Lacrime di Carrara, la mostra Né da né verso di Remo Salvadori, a cura di Luciano Massari e organizzata dal Comune di Carrara con il patrocinio della Regione Toscana. Esponente della generazione successiva a quella dell’arte povera e dell’arte concettuale, Remo Salvadori ha incentrato il proprio percorso artistico su una costante attenzione a ciò che lo circonda, alla ricerca dell’armonia e della relazione con la realtà. Esterno ed interno alla propria sensibilità si coniugano dunque entro l’esperienza dell’opera. A Carrara l’artista interviene in più luoghi: sulla soglia della Chiesa delle Lacrime con un intervento site-specific e in Piazza del Duomo con l’installazione Continuo infinito presente, alla base della statua del Gigante, – un’opera circolare, composta da un intreccio di fili in acciaio, ispirata dalla possibilità di una creazione fondata sulla presenza ininterrotta dello spazio e del tempo – e con la scultura in marmo Non si volta chi a stella è fisso. Continuo infinito presente (proposta in copertina, ndr) è stata realizzata per la prima volta nella metà degli anni ’80 e, da allora, è diventata elemento costitutivo del linguaggio e della poetica dell’artista,
trovando nuove forme di sviluppo, con dimensioni e spessori variabili, sia all’interno di musei e gallerie sia all’esterno, come opera d’arte pubblica. Sempre in Piazza del Duomo è installata Nel Momento, un’opera in piombo e rame. All’Accademia di Belle Arti, nel cortile interno del Palazzo del Principe, è esposta, invece, l’opera Seme. L’esperienza artistica di Remo Salvadori, nato a Cerreto Guidi (FI) nel 1947, prende
l’avvio a Firenze dove studia presso l’Accademia di Belle Arti e in seguito si sviluppa e si attua pienamente a Milano dove l’artista si stabilisce all’inizio degli anni ’70 . Ha partecipato alle Biennali di Venezia del 1982, 1986 e 1993 e alle Documenta di Kassel del 1982 e 1992, oltre a numerose grandi mostre come The European Iceberg al Art Gallery of Ontario nel 1985, Chambres d’amis a Gand nel 1986 a Happiness: A Survival Guide for Art and Life, la mostra inaugurale del Mori Art Museum di Tokyo nel 2003. Le sue mostre personali più ampie e importanti hanno avuto luogo al Magasin, Centre National d’Art Contemporain di Grenoble nel 1991, al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato nel 1997 e alla Fondazione Querini Stampalia, Venezia nel 2005 e un’altra importante mostra presso Cardi nel 2007 e nel 2010 una collettiva al GAMEC di Bergamo “Il grande gioco. Forme d’Arte in Italia 1947-1989”. Le sue opere sono esposte in numerose collezioni pubbliche e private.
Dall’alto: Remo Salvadori. Foto: Andrea Paoletti Remo Salvadori, Nel momento, piombo e rame. Foto: Andrea Paoletti
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Remo Salvadori. Né da né verso A cura di Luciano Massari Con testo critico di Sergio Risaliti e una conversazione con Domenico Scudero. 16 luglio - 11 settembre 2016 Chiesa delle Lacrime Via Carriona, Carrara (MS) Orari: da giovedì a domenica 19.30 - 23.30 Accademia di Belle Arti Via Roma 1, Carrara (MS) Orari: da lunedì a venerdì 10-13
Remo Salvadori, Soglia, 2016, intervento sitespecific per Carrara Marble Weeks 2016. Foto: Andrea Paoletti
Piazza Duomo Ingresso libero
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DOPPIA VOCE. ANDREA AQUILANTI E MAURA BANFO PER LE MARBLE WEEKS DI CARRARA EX OSPEDALE SAN GIACOMO | 24 GIUGNO - 11 SETTEMBRE 2016 AULA MAGNA LICEO ARTISTICO | 8 LUGLIO - 11 SETTEMBRE 2016 Intervista ad ANDREA AQUILANTI e MAURA BANFO di Matteo Galbiati
In occasione di Carrara Marble Weeks, all’interno del ricco palinsesto di mostre e appuntamenti, abbiamo individuato due progetti, rispettivamente intitolati Doppio movimento (all’Ex Ospedale San Giacomo) di Andrea Aquilanti (1960) e Il tempo dei luoghi (nell’Aula Magna Liceo Artistico) di Maura Banfo (1969), che abbiamo voluto approfondire con una doppia intervista ai due artisti protagonisti. Aquilanti ha scelto di lavorare in modo particolare sul contesto storico offertogli dalle sale del vecchio nosocomio, dove ha operato con un intervento caleidoscopico e mobile che genera una suggestione tra visione reale e immaginifica in cui lo spettatore si trova immerso – fino a diventarne parte – nell’artificio mosso dall’opera stessa. Banfo, in stretto legame con una riflessione che sta conducendo autonomamente da qualche tempo, ha voluto installare un grande nido scultoreo-installativo. Il tema simbolico del Nido, infatti, per l’artista rappresenta una metafora del riparo-casa che suggerisce, nella dimensione scenografica e al contempo straniante del luogo, uno spunto per evocare atmosfere intime, sicure e protettive...
Andrea Aquilanti
Maura Banfo
Cosa avete pensato di realizzare per Carrara Marble Weeks? Andrea Aquilanti: Ho pensato ad un’installazione video, che riguardasse anche la straordinaria storia della città nel suo rapporto con la scultura.
Maura Banfo: Ho proposto un grande nido… in resina e zinco! Quasi specchiante. Ad accompagnare lo spazio una piccola immagine fotografica.
Le opere per la vostra mostra sono state realizzate appositamente per questa occasione? A.A.: Sì, come faccio spesso, per me un luogo come l’ex Ospedale San Giacomo è un’occasione preziosa per poter sperimentare.
M.B.: Certamente, ho realizzato tutto in modo site specific per questo progetto.
Come si legano e inseriscono, allora, nel vostro percorso di ricerca? A.A.: Già in passato avevo lavorato con la scultura e il suo rapporto con il colore. Ultimamente al Museo dell’Arte Classica dell’Università Sapienza di Roma, ho affrontato di nuovo que-
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M.B.: Il progetto sui Nidi è un percorso intrapreso da diversi anni. Carrara mi ha ulteriormente ispirata nella realizzazione di un nido site specific intitolato Il tempo dei luoghi, voluto pro-
Andrea Aquilanti. Doppio movimento, veduta della mostra. Foto: Alessandro Paolini, Studio 47, Carrara
Maura Banfo. Il tempo dei luoghi, Carrara 2016. Foto: Alessandro Paolini, Studio 47, Carrara 13 â–
Andrea Aquilanti. Doppio movimento, veduta della mostra. Foto: Alessandro Paolini, Studio 47, Carrara
sto argomento con Eracle e il Toro di Creta trovando una soluzione che mi ha interessato. A Carrara ho riproposto lo stesso procedimento con un gesso della Gipsoteca dell’Accademia di Carrara, copia del Davide di Donatello, ma inserendolo in un percorso di rimandi che si è ulteriormente trasformato e contaminato con l’intero ambiente della mostra.
prio per lo spazio che occupa, a sottolineare come un posto possa mutare in base alla fruizione che ne viene fatta.
Su quali significati vi siete concentrati? A.A.: Mi sono concentrato sulla percezione, l’interazione di chi guarda, lo spazio, il tempo, non riesco a concentrarmi su un solo aspetto in particolare.
M.B.: Mi sono relazionata con uno spazio che nel tempo ha cambiato funzione, ma che è nato come Convitto in cui alloggiavano gli studenti giunti in città. In questo contesto il Nido, immagine abitativa per eccellenza, ne racconta la storia e la memoria. Intimità e maestosità si confrontano in punta di piedi, nel silenzio di un luogo che invita quasi alla meditazione restituendo un rapporto dimensionale con ciò che gli sta intorno. Il Nido è una struttura che si mette in relazione costruttiva con chi lo “abita”: è la metafora della casa, della relazione e della cura, dove per cura si intende un “prendersi cura” in modo da “ridare forma”, da “accompagnare la forma”.
Sulle pareti dell’Ex Ospedale San Giacomo sei intervenuto con un gioco di finzione/realtà, dove la scultura – ma anche gli spettatori – si trovano a dialogare con il loro doppio proiettato nell’ambiente. Cosa vuoi sollecitare in chi osserva e vive il tuo intervento?
Nell’Aula Magna del Liceo Artistico troviamo un grande nido, una forma simbolica e arcaica, evocativa di svariate sfumature di significati. Su cosa vuoi focalizzare la nostra attenzione?
A.A.: Il rapporto tra ciò che è considerata realtà e ciò che non lo è, è sempre stato uno dei cardini della mia ricerca. M’interessa anche il modo in cui percepiamo noi stessi, l’immagine che si ha di sé e del luogo in cui ci si trova. Confondendo il dato cosiddetto oggettivo con il soggettivo, invito a riflettere di quali sostanze siamo fatti, di materia, pensiero e su cosa sia il tempo.
M.B.: Un invito al silenzio principalmente! Osservare, ascoltare, lasciarsi cullare e trasportare. Il nido racconta delle storie silenziose che ognuno può ritrovare (riscoprire) dentro di sé. Ma soprattutto i luoghi raccontano delle storie… Bisogna saperli ascoltare. Sono testimoni silenziosi di un’identità, che nel tempo può cambiare lasciando sempre traccia di sé. Io in fondo non ho inventato nulla…
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Come vi siete rapportati al luogo del vostro intervento? Come ha influito sul vostro lavoro? A.A.: È il luogo che determina il lavoro e non viceversa. Al primo sopralluogo portai con me una telecamera e un videoproiettore e feci una prova. Capii immediatamente di avere a disposizione un posto con notevoli possibilità, molto suggestivo e che avrei potuto elaborare un progetto interessante. La divisione degli spazi, i due ambienti al pianterreno e il piano superiore, la scala centrale tutti elementi che poi ho introdotto nel lavoro.
M.B.: L’ottagono!!! Per giorni sono stata rapita da questa figura geometrica, l’ho osservata, studiata, analizzata, fino a che ho sentito l’esigenza di annullarla! Perché circoscrivere il lavoro ancor prima di aver dato vita allo stesso, mi sono chiesta? E così in punta di piedi ho pensato che il mio lavoro avesse bisogno di silenzio intorno e di essere se stesso, invitato ad abitare uno spazio altro senza esserne condizionato. Ho cercato di mettere in relazione intimità e maestosità, in silenzio, invitando quasi alla meditazione, pur sfruttando un palcoscenico centrale. Uno spazio intimo, il Nido, da difendere, ma che inevitabilmente resta connesso con uno spazio circostante, diventando consonanti. Ho agito per decostruzione, per annullamento della forma geometrica.
Cosa significa per voi, artisti e scultori, un materiale nobile e antico come il marmo? Che significati e che importanza ha nell’arte di oggi e anche nel vostro lavoro? A.A.: Il marmo è un materiale che ha generato l’arte ed è molto difficile trattarlo senza cadere nella retorica. Carrara ha una magia particolare e mi ha aiutato. Penso di essere riuscito a raccontarlo, indirettamente, attraverso l’evocazione. Dopo quest’esperienza conto proprio di usarlo di nuovo, e, chissà, magari scolpendolo come nella più piena delle tradizioni.
M.B.: Oggi vedo il marmo con occhi diversi, non più un materiale lontano e distaccato dalla mia ricerca seppur non ne abbia mai fatto uso. A Carrara il marmo la fa da padrone… Non puoi non esserne affascinato. L’esperienza delle Cave mi ha totalmente rapita, per quanto sia stata esperienza affascinante ma destabilizzante! Lui, il marmo, in tutta la sua fierezza, lì ad avvolgerti… Forse un invito per nuovi progetti. Chissà!
Maura Banfo. Il tempo dei luoghi. Foto: Andrea Paoletti 15 ■
Andrea Aquilanti nasce nel 1960 a Roma, dove vive e lavora. Tra le ultime esposizioni si ricordano Codice Italia, Padiglione Italia, 56. Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, Tese delle Vergini all’Arsenale, Venezia. L’arte contemporanea per Dynamo Camp, a cura di Graziano Menolascina, Macro Testaccio La Pelanda, Roma. Post Classici. La ripresa dell’antico nell’arte contemporanea italiana, 2013, Foro Romano Palatino (Roma). Ritratto di una città #2. Arte a Roma 19602001, 2013, MACRO – Macro Museo d’arte contemporanea di Roma (Roma). Sempre nel 2013 ha inoltre partecipato alla 5th Beijing International Art Biennale, National Art Museum of China di Pechino (Cina). Maura Banfo (Torino, 1969). Dopo anni d’irrequietezza “vagabonda” ad esplorare il mondo, Maura Banfo trova nella sua città natale il proprio “nido” dove inizia alla fine degli anni novanta una ricerca attraverso la fotografia come linguaggio predominante. Il lavoro di Maura Banfo dalla metà degli anni Novanta a oggi, ha segnato delle tappe importanti nel sistema dell’arte contemporanea italiana, con uno sguardo e una presenza significativa anche in ambito internazionale. Il suo percorso è caratterizzato da una coerenza interna che raramente si riscontra nell’opera degli artisti italiani della sua generazione. La forza del suo lavoro sta nel mantenere ben riconoscibile la propria impronta creativa e la propria poeti-
Maura Banfo, Nido. Foto: Maura Banfo
ca, ma in una continua scoperta di nuove sfaccettature e punti di vista. Lo stesso discorso vale per i media utilizzati: sebbene prevalga una preferenza per la fotografia, lavora con padronanza anche con il video, il disegno e la scultura. Le sue opere sono presenti in molte collezioni private e pubbliche (la Gam Galleria d’arte moderna e contemporanea di Torino, il Castello di Racconigi, l’Unicredit Private Banking, il Museo della Fotografia di Cinisello Balsamo, l’Istituto Garuzzo per le arti visive, la Fondazione Castello di Rivara). Ha partecipato a varie mostre sia in Italia che all’Estero. A marzo 2014 è stata l’unica artista italiana in residenza alla Fondation pour l’art la Napoule (Mandelieu-Cannes, France).
Andrea Aquilanti. Doppio movimento A cura di Lucilla Meloni Organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Carrara Catalogo con testi di Lucilla Meloni e Daniela Lancioni 24 giugno - 11 settembre 2016 Ex Ospedale San Giacomo Via Grazzano 1, Carrara (MS) Orari: da giovedì a domenica 19.30-23.30 Ingresso libero e Maura Banfo. Il tempo dei luoghi A cura di Luciano Massari Catalogo con testi di Francesca Franco e intervista all’artista di Erica Faccioli 8 luglio - 11 settembre 2016 Aula Magna Liceo Artistico via Verdi, Carrara (MS) Orari: da giovedì a domenica 19.30-23.30 Ingresso libero
Andrea Aquilanti. Doppio movimento, veduta della mostra. Foto: Alessandro Paolini, Studio 47, Carrara
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Maura Banfo. Il tempo dei luoghi, dettaglio. Foto: Alessandro Paolini, Studio 47, Carrara
Andrea Aquilanti. Doppio movimento, veduta della mostra. Foto: Alessandro Paolini, Studio 47, Carrara 17 â–
PARKOUR. L’ARTE IN MOVIMENTO CARRARA, SEDI VARIE | 24 GIUGNO - 11 SETTEMBRE 2016
“Il parkour /paʁ.ˈkuʁ/, spesso abbreviato in PK, è una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ‘90. Consiste nell’eseguire un percorso, superando qualsiasi genere di ostacolo vi sia presente con la maggior efficienza di movimento possibile, adattando il proprio corpo all’ambiente circostante”. (da Wikipedia)
Torna Parkour, dopo il successo dello scorso anno, in un’edizione accresciuta. Sono 20 le sedi disseminate nel centro storico, da Via Carriona a Via Verdi, 30 le mostre ospitate e oltre 50 gli artisti coinvolti per una manifestazione che ha incontrato, da subito, i favori del pubblico. Parkour è un’ esposizione “diffusa” organizzata dal Comune di Carrara, che vede un’occupazione temporanea, da parte di artisti e studenti dell’Accademia di Belle Arti, di fondi commerciali abitualmente sfitti. PARKOUR allude a un percorso, ma anche a una strategia di autodifesa, di attraversamento e di “resistenza urbana”. Gli atelier, sulle direttrici tra Via Carriona e il CAP, collegano così idealmente e visivamente le sedi delle principali mostre: quella di Andrea Aquilanti all’Ex-Ospedale di San Giacomo, di Remo Salvadori alla Chiesa delle Lacrime, di Maura Banfo nell’Aula Magna del Liceo Artistico e di Daniel Spoerri al CAP, passando per l’Accademia di Belle Arti, dove sono ospitate un’installazione di Spoerri e un’opera di Salvadori.
Paola Romoli Venturi, performance per Parkour 2016
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Macbeth Azioni residuali, performace e installazione scenografica a cura di Simonetta Baldini e Natalia Antonioli, Parkour 2016
Roberto Rocchi e Tiziano Campi per Parkour 2016
Maria Bressan per Parkour 2016 19 â–
Qui a fianco gli artisti, le mostre e le sedi di Parkour >>
PARKOUR l’arte in movimento 24 giugno - 11 settembre 2016 Carrara, sedi varie Orari: da Giovedì a domenica 19.30-23.30
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GIOVANI ARTISTI DELL’ACCADEMIA PALAZZO PARETRA | 24 GIUGNO - 11 SETTEMBRE 2016
Giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Carrara in mostra dal 24 giugno all’11 settembre 2016 presso il palazzo Paretra in via Beccheria a Carrara. Per la durata della mostra sarà esposta una selezione delle opere realizzate durante l’anno accademico dagli studenti di Pittura, Scultura, Scenografia, Grafica, Decorazione, Nuove Tecnologie dell’Arte.
In queste pagine: veduta della mostra Giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Carrara a Palazzo Paretra. Foto: Alessandro Paolini, Studio 47, Carrara
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Giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Carrara 24 giugno - 11 settembre 2016 Palazzo Paretra via Beccheria, Carrara (MS) Orari: dal giovedì alla domenica 19.30-23.30
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ODISSEA UN RACCONTO MEDITERRANEO PIAZZA SAN FRANCESCO | 1 - 30 LUGLIO 2016 PROGETTO E REGIA SERGIO MAIFREDI Sergio Maifre
di
Dal 1 al 30 luglio quattro serate tra mito e contemporaneo in viaggio nella cultura del Mediterraneo con il progetto Odissea un racconto mediterraneo, firmato da Sergio Maifredi e prodotto dal Teatro Pubblico Ligure, per la prima volta a Carrara. Ha aperto il progetto Paolo Rossi (1 luglio), interprete di una maga Circe sublime, e proseguito Moni Ovadia (14 luglio) con una struggente Gara dell’arco: al grande cantore di oggi il compito di riportare gli spettatori al rito civile della lettura in pubblico, come in chiesa o davanti ad un focolare, una eccezionale prova aperta con i giovani di Carrara. Il gran finale si terrà il 30 luglio con Massimo Wertmüller che interpreterà l’indimenticabile episodio del Ciclope, magica descrizone di Omero della cultura del Mediterraneo. Il porgetto Odissea un racconto mediterraneo ha debuttato in Liguria al Festival internazionale degli Scali a Mare di Pieve Ligure ed è presentato in Italia, davanti al mare e nei siti archeologici, a testimonianza della forza della parola antica per il racconto del contemporaneo. www.teatropublicoligure.it i. Foto: Gioia
Paolo Ross
Casale
Moni Ovadia
Massimo Wertmüller
IL PROSSIMO APPUNTAMENTO: 30 luglio 2016, ore 21.30 Piazza San Francesco, Carrara
Massimo Wertmüller Il ciclope | Canto XIX Massimo Wertmuller si addentrerà nell’oscuro antro del Ciclope Polifemo, il feroce figlio di Poseidone, che Odisseo ubriaca e acceca scatenando le ire del dio dei mari. Il canto ripropone il racconto della cultura del Mediterraneo, nella caverna si trovano il vino il formaggio ed il gregge, Polifemo è un pastore che compie i riti della terra a noi cari. Il canto è famoso per l’astuzia con cui Odisseo mette in salvo i suoi e si fa chiamare Nessuno, una rara descrizione del mondo antico tra mito e realtà.
L’elenco completo di tutti gli eventi di Carrara Marble Weeks è disponibile sul sito web www.marbleweeks.it 25 ■
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