RAPPRESENTARE LE RETI Un atlante ragionato di spazi reticolari
Ettore Donadoni Tutor: prof. Francesco Infussi
UniversitĂ IUAV di Venezia
Università IUAV di Venezia Dottorato in “Urbanistica” Coordinatore: prof.ssa Paola Viganò ciclo XXIII Febbraio 2012 RAPPRESENTARE LE RETI Un atlante ragionato di spazi reticolari Ettore Donadoni Tutor: prof. Francesco Infussi
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“Non è la tecnica l’origine della mappa, ma la mappa l’origine di ogni tecnologia” Franco Farinelli
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INDICE
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Ringraziamenti Introduzione
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I. CHE COSâ€™Ăˆ UNA RETE 1.Nascita e modificazione del concetto di rete 1.1. Percorso storico del concetto di rete 1.2. La nascita della scienza delle reti 2. Descrivere la rete nel suo complesso 2.1. Labirinti 2.2. Modelli 2.3. Livelli 3. Descrivere la rete attraverso le sue parti 3.1. Convenzioni di base 3.2. Leggi che governano le reti 3.3. Figure 3.3.1. Hub 3.3.2. Cluster 3.3.3. Griglia 3.3.4. Alberi
77 79 84 86 88 94 102 104 107 109 112 114 114 116 118 120 120 127 131 137 140 141 145 147 149
II. SELEZIONARE E INTERROGARE 4. Interrogare le rappresentazioni 4.1. Raffigurazione 4.1.1. Oggetto Infrastrutture Relazioni 4.1.2. Geometria Prevalenza dell’hub Prevalenza della griglia Prevalenza dell’albero Prevalenza del cluster 4.1.3. Supporto Assente Topografico Topologico 4.1.4. Stile Il dettaglio del contesto I simboli dei nodi Il disegno dei legami 4.2. Opera 4.3. Paratesto 4.3.1. Autore 4.3.2. Titolo 4.3.3. Didascalie o testi di accompagnamento 4.3.5. Annessi
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III. FAMIGLIE 5. Caratteri dialogici delle reti 5.1. Materiale/Immateriale 5.2. Topografico/topologico 5.3. Circolazione/Comunicazione 5.4. Globale/Locale 6. Atteggiamenti 6.1. Descrittivo 6.2. Funzionale 6.3. Addizionale 6.4. Retorico
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IV. APERTURE 7. Il territorio come ipertesto 7.1. Spazi senza territorio 7.2. Vivere quotidianamente all’interno delle reti 7.3. Territori discontinui, sovrapposti e nuove forme di prossimità 7.4. L’immagine complessiva di descrizioni frammentate
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V. REPERTORIO 8. Il ruolo del repertorio 8.1. Matrice delle rappresentazioni 8.2. Ridisegni 8.3. Mappe originali
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BIBLIOGRAFIA SITOGRAFIA
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Ringraziamenti
Vorrei ringraziare: Il prof. Bernardo Secchi e la prof.ssa Paola Viganò per la loro costante e attiva presenza durante gli incontri del Corso di Dottorato in Urbanistica; il prof. Francesco Infussi per le lunghe e intense discussioni avute durante tutti e quattro gli anni in cui è durato questo lavoro; la prof.ssa Cristina Bianchetti, la prof.ssa Maria Chiara Tosi e il prof. Stefano Munarin per gli stimoli continui ricevuti durante l’attività del Dottorato; Marco, Emanuel, Daniela e Gaia il cui sostegno, aiuto e confronto sono stati indispensabili per arrivare alla fine di questo percorso; Paolo Bozzuto e Lorenzo Fabian per i consigli nell’impostazione e nella stesura di questo ricerca; i compagni del Corso con cui ho condivisio gioie e sofferenze; tutti coloro che hanno arricchito il mio lavoro attraverso colloqui, incontri e discussioni, in particolare il prof. Matteo Bolocan, il prof. Paolo Perulli, Piero Bassetti e Carlo Tognoli; tutti gli autori delle rappresentazioni raccolte che si sono resi disponibili a soddisfare le mie curiosità.
Vorrei dedicare questo lavoro al mio piccolo Pietro che più di tutti mi ha aiutato dandomi le energie necessarie per affrontare qualunque difficoltà.
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Introduzione
Perché parlare di reti. La Rete è oggi un concetto esteso e maturo. Alcune sue accezioni si sono ormai depositate, stratificate e consolidate all’interno del significato generale del termine. Nonostante ciò, rimane una parola difficile da afferrare saldamente, che necessita di essere precisata e circoscritta. Entro il campo disciplinare, già nell’Ottocento il concetto di rete emerge in modo rilevante per descrivere e per guidare la costruzione del territorio antropizzato. Tuttavia, è tra gli anni Ottanta e Novanta del Novecento che esso entra diffusamente nel vocabolario degli studi urbanistici e geografici, divenendo un concetto spesso irrinunciabile per parlare delle forme organizzative del territorio.1 In questi anni, il fenomeno della globalizzazione contribuisce a estendere il concetto di rete alla scala dell’intero pianeta, in modo tale da consentire la descrizione di una realtà con dimensioni e potenzialità molto diversi rispetto al passato.2 Con la globalizzazione le reti dei legami internazionali, prevalentemente di natura economica,3 “dissolvono” i confini 1
Si veda a questo proposito in particolare: Clementi A., a cura di, Infrastrutture e piani urbanistici, Palombi, Roma, 1996; Curti F., Diappi L., a cura di, Gerarchie e reti di città: tendenze e politiche, Franco Angeli, Milano, 1990; Dematteis G., Progetto implicito. Il contributo della geografia umana alle scienze del territorio, Franco Angeli, Milano, 1995; Dematteis G., “L’ambiente come contingenza e il mondo come rete”, Urbanistica n. 85, novembre 1986, pp. 112-117; Perulli P., La città delle reti, Bollati Boringhieri, Torino, 2000; Perulli P., Neoregionalismo, Bollati Boringhieri, Torino, 1998. 2 Mi riferisco soprattutto agli studi di Saskia Sassen, Manuel Catells e Peter J. Taylor, che descrivono una condizione globale profondamente mutata dal punto di vista sociale, economico e delle comunicazioni. 3 Gli studi di Taylor descrivono la densità delle relazioni tra città di rilevanza mondiale, concentrandosi sulle logiche localizzative delle attività economiche a elevata specializzazione e le dinamiche alla loro base. Il quadro che emerge è quello di un mondo densamente connesso per merito di alcune città, attraverso le
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nazionali, generando una nuova geografia dello spazio urbano.4 Entro l’immaginario collettivo, il concetto di rete ha avuto una diffusione ancor più ampia e pervasiva, grazie a Internet e all’uso capillare dei social network, delle risorse condivise o del cloud computing. Se da una parte questo ha contribuito a radicarlo più profondamente nella cultura contemporanea, dall’altra parte ha reso tale concetto confuso e scivoloso, a volte abusato, tanto che alcuni studiosi hanno provato a cercare dei concetti alternativi come il sistema5 o il rizoma.6 Tuttavia, essi non hanno avuto la capacità di sostituire l’idea di rete, perché più rigidi, come nel caso del sistema, 7 o perché sfuggenti e inafferrabili, come nel caso del rizoma. Esiste, quindi, un insieme di contributi differenti che concorrono a formare una definizione plurale di rete. Non vi è motivo per scartarne alcuno perché ognuno di essi contribuisce ad arricchire il concetto. Riferendosi a essi è
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quali vengono gestiti i maggiori flussi economici mondiali. Taylor P. J., World City Network. A Global Urban Analysis, Routeledge, London, 2004. Saskia Sassen parla chiaramente della perdita d’importanza della dimensione nazionale all’interno delle dinamiche globali in cui le scale di rilevo sono quelle dei nodi (città) e quelle delle relazioni internazionali. Sassen S., A Sociology of Globalization, W. W. Norton & Company Inc., New York, 2007 (trad. it., Una sociologia della globalizzazione, Einaudi, Torino, 2008) Bertalanffy L., General System Theory, George Braziller Inc., New York, 1967 (trad. it. Teoria generale dei sistemi, Mondadori, Milano, 2004) Deleuze G., Guattari F., Mille Plateaux, Éditions de Minuit, Paris, 1980 (trad. it., Mille piani. Capitalismo e schizophrenia, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma, 1987) Latour B., “We are the missing masses?”, in Bijker W. E. e Law J., a cura, Shaping Technology/Building Society: Studies in Sociotechnical Change, The MIT press, Cambridge (Mass), 1992
possibile costruire un’immagine ideale del concetto di rete; tale immagine può essere riconosciuta in molteplici rappresentazioni (che chiameremo reticolari) del fenomeno urbano contemporaneo. Queste rappresentazioni reticolari concorrono a costruire il mosaico di una visione territoriale non scontata, che questo lavoro di ricerca vuole descrivere. Perché parlare di rete attraverso le sue rappresentazioni. “Ci sono condizioni in cui solo un ragionamento per immagini permette di risolvere un problema o di raggiungere un risultato conoscitivo altrimenti irraggiungibile”.8 Data la polisemia del concetto di rete, uno dei pochi modi attraverso il quale è possibile trattarlo è lo studio di come esso si sia depositato in modo materialmente osservabile attraverso le sue rappresentazioni. Le rappresentazioni sono un oggetto concreto e attraverso di esse il concetto di rete diviene visibile nelle sue varie forme. Solo dopo la sua rappresentazione (ovvero non appena il concetto diventa tangibile), infatti, è possibile coglierne gli aspetti problematici che, una volta tracciati su una mappa,9 si pongono in tutta la loro evidenza. Questo lavoro di ricerca si configura nel suo complesso come un atlante 8 Massironi M., Vedere con il disegno. Aspetti tecnici, cognitivi, comunicativi, Franco Muzzio Editore, Padova, 1982, p. 119. 9 Secondo Farinelli, le mappe sono un’immagine della Terra senza però esserne la copia. “Ancora si crede che la mappa sia la copia della Terra senza accorgersi che è vero il contrario: è la Terra che fin dall’inizio ha assunto, per la nostra cultura, la forma di una mappa, e perciò spazio e tempo hanno guidato il nostro rapporto con essa” (Farinelli F., Geografia, un’introduzione ai modelli del mondo, Einaudi, Torino, 2003). Ogni rappresentazione reticolare trattata all’interno di questo lavoro di ricerca può essere intesa come una mappa.
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ragionato, in cui le forme della rappresentazione permettono inizialmente di parlare delle forme dell’oggetto, per poi evidenziare gli aspetti della visione territoriale che esse compongono: una visione non scontata, di un territorio abitato come un ipertesto, molteplice, in cui vi sono spazi invisibili, aree escluse e rapporti di prossimità indipendenti dalle distanze. L’immagine del territorio come ipertesto. La metafora del territorio come un ipertesto è stata utilizzata da Andrè Corboz nel 1994. Nel suo saggio “L’ipercittà” egli descrive chiaramente l’ipertesto confrontandolo con la struttura del testo classico: “Un testo è un insieme di paragrafi, stampati su carta, che abitualmente si leggono dall’inizio alla fine; un ipertesto è un insieme di dati testuali numerizzati da un supporto elettronico, che si può leggere in diversi modi. Un testo - è la cosa importante - è una struttura lineare, gerarchizzata (…); l’ipertesto al contrario (…) non ha una struttura univoca e imperativa, si recepisce quasi ad libitum”.10 Oltre che la capacità di raffigurare la struttura dell’ipertesto-territorio, le rappresentazioni reticolari offrono un’immagine molto più complessa e allo stesso tempo più semplice da trattare, di quanto Corboz potesse immaginare. Fanfano rileva, sebbene non parli esplicitamente d’ipertesto, alcune caratteristiche analoghe parlando del modello reticolare rispetto al territorio: “Il modello reticolare ha rilevanza disciplinare proprio nella misura in cui consente una rilettura del fenomeno urbano, del ruolo di ciascuna città, delle sue dinamiche di sviluppo, indipendentemente dalla caratterizzazione dimensionale che essi esprimono. In tale senso l’aspetto dimensionale 10 Corboz A., “L’ipercittà” in Urbanistica, n. 103, 1994 (ora in: Corboz A., a cura di Paola Viganò, Ordine sparso, Franco Angeli, Milano, 1998, p. 235)
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perde di centralità nella descrizione reticolare del territorio, consentendo di uscire da una tautologia esplicativa che non riesce a dare ragione di alcune anomalie dello sviluppo urbano attuale”.11 In questo senso le caratteristiche dell’ipertesto-territorio derivano in gran parte dalle reti che lo attraversano. Al fine di leggere quanto il modello reticolare imprima la propria forma al territorio (quella dell’ipertesto), questo lavoro di ricerca ha osservato un ampio repertorio di rappresentazioni reticolari (in genere riconducibili alla convenzione di disegno dei grafi), smontandole nelle loro parti costitutive, interrogandole rispetto ai temi che sollevano e raggruppandole in diversi tipi di famiglie. Oggetto della ricerca. La ricerca indaga la produzione di rappresentazioni reticolari che descrivono aspetti direttamente12o indirettamente13 legati al fenomeno urbano. Alcune rappresentazioni si auto-dichiarano come reticolari, ma alcune (la maggior parte) non si dichiarano come tali, pertanto è stato necessario precisare un criterio di riconoscimento delle rappresentazioni reticolari basato su diversi punti di vista in grado di costruire un’immagine ideale della rete e riconoscerla successivamente in alcune figurazioni. Esse utilizzano (a volte in modo apparentemente inconsapevole) un codice che 11 Fanfano D., “La descrizione delle reti territoriali per il progetto di sviluppo locale autosostenibile”, in Magnaghi A., a cura di, Rappresentare i luoghi. Metodi e tecniche, Alinea, Editrice, Firenze, 2001, p. 23 12 Quando le rappresentazioni mostrano aspetti che hanno delle conseguenze dirette sulla trasformazione dello spazio. 13 Nei casi in cui le rappresentazioni mostrano aspetti che non hanno conseguenze sulla trasformazione dello spazio, ma possono riguardare il suo uso o la sua frequentazione.
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deriva dalla teoria matematica dei grafi, basato sull’utilizzo di due semplici elementi: i nodi e i legami tra di essi.14 Il grafo, infatti, oltre a essere alla base di una teoria matematica che ha permesso di sviluppare i primi modelli legati ai trasporti, è stato usato come convenzione per innumerevoli descrizioni del territorio, in relazione non solo agli aspetti trasportistici, ma anche agli aspetti legati ai rapporti economici, al grado di comunicazione tra le città o alle relazioni tra soggetti di diverso tipo.15 Le rappresentazioni selezionate sono sempre riconducibili a questa convenzione (quella del grafo); l’aspetto rilevante per la selezione, quindi, non riguarda tanto la natura dell’oggetto che vi è rappresentato (se l’oggetto è o non è una rete), quanto il modo in cui l’oggetto è rappresentato (un disegno riconducibile a due semplici elementi di base quali i nodi e i legami e che riflette l’immagine della rete): è per questo motivo che possiamo parlare di rappresentazioni reticolari e non di rappresentazioni di reti. Il confine tra le rappresentazioni che possono essere incluse nel repertorio e quelle che invece possono esserne escluse non è netto ma dotato di uno spessore, all’interno del quale è necessario di volta in volta decidere come comportarsi. Nell’indecisione ha sempre prevalso l’opportunità di includere una rappresentazione anziché escluderla. Il tentativo è, quindi, quello di costruire un repertorio che fosse il più possibile ampio, nonostante la consapevolezza che non potrebbe mai essere esaustivo.
14 Biggs N. L., Lloyd E. K., Wilson R. J., Graph Theory 1736-1936, Oxford University Press Inc., New York, 1976 15 Nel repertorio delle reti trattate in questo lavoro è possibile cogliere la flessibilità di questo tipo di rappresentazione nella descrizione di vari aspetti del territorio.
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Periodizzazione. Il periodo al quale si riferiscono le rappresentazioni qui raccolte coincide con quello in cui è stato dato un forte impulso alla formulazione di differenti modelli reticolari16(si veda a questo proposito il capitolo 2), che prende avvio dal modello gerarchico delle località centrali elaborato nel 1933 da Walter Christaller e si spinge fino ai giorni nostri. Lo studio condotto non è di tipo diacronico, ma tenta di fornirne una lettura tematica, piuttosto che costruire una storia delle rappresentazioni. Pertanto l’evoluzione degli stili nel tempo è una dimensione secondaria in questo lavoro; nonostante ciò, quest’aspetto è stato recuperato, senza essere stato trattato nello specifico, ordinando cronologicamente il repertorio (presentato alla fine del volume) che raccoglie tutte le rappresentazioni trattate nella ricerca. Operazioni di ricerca. Le operazioni condotte hanno avuto come obiettivo preliminare quello di formulare una descrizione pluridimensionale di ciò che può essere inteso come “rete”. Sono state trattate la dimensione storica del termine (capitolo 1), una dimensione prettamente concettuale e figurativa che permettesse di costruire un’immagine dal punto di vista macroscopico (capitolo 2) e una dimensione che descrive la rete attraverso le parti di cui è costituita (capitolo 3). In questo modo è stato possibile formulare un’immagine ideale di rete esito di questi differenti punti di vista, della quale fosse possibile riconoscere diverse rappresentazioni. La selezione di alcune rappresentazioni reticolari ha costituito, quindi, un passo fondamentale per 16 Un elenco completo dei modelli reticolari che si sono sviluppati nel corso del tempo è descritto da Dematteis in: Dematteis G., “Modelli urbani a rete. Considerazioni preliminari”, in Curti F., Diappi L., a cura, Gerarchie e reti di città: tendenze e politiche, “Scienze regionali”, Milano, Franco Angeli., 1990, pp. 27-48.
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circoscrivere il campo entro il quale operare. È stato, poi, necessario trovare un sistema per interrogare le rappresentazioni, sia operando una loro scomposizione (ridisegni), sia procedendo a una lettura approfondita della raffigurazione e di quanto ruota attorno ad essa (quello che ho chiamato il paratesto della rappresentazione in analogia con il paratesto letterario analizzato da Genette).17 I ridisegni hanno permesso di studiare separatamente gli elementi della rappresentazione (supporto o contesto, nodi e legami) permettendo di descrivere alcune figure ricorrenti all’interno della rete che dipendono dalla distribuzione dei legami tra i nodi (hub, cluster, griglia e albero), ma anche di analizzare approfonditamente i modi attraverso i quali tali elementi sono stati di volta in volta raffigurati. Ogni singola mappa è stata analizzata dal punto di vista della costruzione grafica (che tipo di oggetto è rappresentato, in che modo è indicato il contesto, qual è lo stile della rappresentazione e quale geometria emerge), ma anche interrogata su aspetti quali il ruolo dell’autore rispetto alla mappa (se è un osservatore esterno, un soggetto appartenente alla rete, un soggetto incaricato dalla rete di rappresentarla, ecc.), la funzione del titolo, l’eventuale appartenenza della raffigurazione, a un lavoro più ampio e la rilevanza di ulteriori integrazioni testuali o figurative (gli annessi, cioè tutto l’apparato informativo che affianca raffigurazione, le didascalie e gli eventuali testi di accompagnamento). Dalla lettura approfondita di ogni singola rappresentazione in relazione alle altre è stato possibile costruire famiglie e gruppi di rappresentazioni legati da un tema o da un intento comune. Questi gruppi non si configurano come scatole chiuse e separate tra loro ma, spesso, ogni rappresentazione appartiene a più di una di esse. 17 Genette G., Seuils, Éditions du Seuil, Paris, 1987 (trad. it., Soglie. I dintorni del testo, Giulio Einaudi, Torino, 1989) 16
Articolazione. Questo lavoro di ricerca si presenta come un atlante ragionato di spazi reticolari, in altre parole come una raccolta sistematica di rappresentazioni spaziali di natura reticolare. L’atlante è strutturato in cinque parti. I. Che cosa è una rete. La prima parte descrive il concetto di rete da diversi punti di vista che ne restituiscono la complessità, la maturità e la capacità descrittiva. All’inizio è restituita una lettura storica dell’evoluzione del termine che ricostruisce le ragioni alla base dei significati che esso tuttora conserva: “Macchina circolatoria di cui si privilegia l’analisi dei flussi, secondo un approccio che riprende i concetti saint-simoniani; topologia in cui è il principio della comunicazione che introduce i temi della modificazione spazio-temporale, del passaggio da criteri di continuità a criteri di connessione; sistema relazionale, non gerarchico, flessibile, derivante dalla metafora suggerita dall’informatica interattiva”.18 Successivamente (capitolo 2) sono stati raccolti alcuni contributi che descrivono la rete da un punto di vista macroscopico, individuandone aspetti e caratteristiche complessive: la concettualizzazione delle reti attraverso l’immagine del labirinto proposta da Umberto Eco,19 la sequenza di numerosi modelli di natura reticolare elaborati nell’ambito scientifico e descritti da Dematteis20 e le relazioni tra i tre livelli di operatori reticolari descritta da Dupuy.21 18 Pucci P., I nodi infrastrutturali: luoghi e non luoghi metropolitani, Franco Angeli, Milano, 1996, p. 22 19 Eco U., “L’antiporfirio”, in Vattimo G., Il pensiero debole, Feltrinelli, Milano, 1985, pp. 52-80 20 Dematteis, 1990, cit. 21 I tre livelli di operatori funzionali sono descritti da Gabriel Dupuy: Dupuy G.,
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Al punto di vista macroscopico si affianca una descrizione della rete in funzione delle sue parti costitutive (i nodi e i legami), delle leggi matematiche che cercano di spiegare le loro modalità di aggregazione e delle figure che ne emergono. Per riconoscere le figure interne alla rete mi sono avvalso soprattutto delle operazioni di ridisegno. II. Selezionare e interrogare. In questo capitolo sono descritti una modalità per leggere e analizzare le rappresentazioni raccolte all’interno del repertorio e alcuni primi esiti che ne derivano. La prima operazione consiste in una lettura accurata della raffigurazione, che nello specifico si è preoccupata di: -riconoscere l’oggetto raffigurato e individuare i criteri di raccolta e restituzione delle informazioni che la raffigurazione si propone di mostrare (oggetto); -leggere la geometria dell’oggetto, riconoscendo la figura prevalente al suo interno, tra le figure individuate nella prima parte, cioè hub, cluster, griglia, albero (geometria); -studiare il disegno di tutto ciò che la raffigurazione mostra come il supporto o il contesto dell’oggetto (supporto); -studiare le convenzioni grafiche utilizzate per rappresentare le parti che costituiscono la raffigurazione e cioè i nodi, i legami e il supporto. Attraverso questa modalità è stato possibile individuare alcune caratteristiche delle organizzazioni reticolari (attraverso l’analisi di ciò che è rappresentato), e, parallelamente, mettere in luce i limiti e le possibilità delle rappresentazioni stesse (attraverso l’analisi delle forme e dei modi della rappresentazione). Questa parte può svolgere implicitamente la funzione di un manuale, cioè di un testo rivolto alla descrizione di come costruire una rappresentazione L’urbanisme des réseaux, théories et méthodes, Armand Colin, Paris, 1991, pp. 115126.
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attraverso la presentazione di alcuni esempi. Un testo in cui il tema centrale della rappresentazione reticolare è analizzato soprattutto dal punto di vista del disegno grafico, indagando modi, stili, caratteri delle raffigurazioni e cercando di capire quali geometrie sono descritte. Parallelamente a questo tipo di lettura è stato indagato il paratesto22della raffigurazione e il suo contesto di provenienza (l’opera in cui è spesso contenuta). La scrupolosa lettura dei “dintorni del testo” proposta da Genette permette di individuare alcune categorie interpretative fertili per l’analisi delle rappresentazioni, ad esempio se considerassimo queste ultime come un testo cui si affiancano altre forme di descrizione e comunicazione assimilabili al paratesto della rappresentazione. Ovviamente non è possibile applicare pedissequamente lo studio di Genette alle raffigurazioni, ma occorre declinare le categorie interpretative da lui individuate per adeguarle a una rappresentazione grafica. III. Famiglie. Nella terza parte sono delineati alcuni temi sollevati dalle mappe prese in esame, capaci di fornire un’immagine di quegli stessi temi spesso assente nelle pubblicazioni e nei saggi che li trattano. È possibile, quindi, riconoscere alcuni caratteri dialogici23 delle rappresentazioni 22 Per quest’operazione si fa riferimento al testo di Genette, in cui descrive il paratesto di un testo letterario come: “un certo numero di produzioni, esse stesse verbali o non verbali, come un nome d’autore, un titolo, una prefazione, delle illustrazioni, delle quali non sempre è chiaro se debbano essere considerate o no come appartenenti a esso, ma che comunque lo contornano e lo prolungano”. Genette, cit. 23 Secondo Edgar Morin dialogico “significa che due logiche, due nature, due principi sono connessi in un’unità senza che con ciò la dualità si dissolva nell’unità”. Morin E., “Le vie della complessità” in Bocchi G., Cerutti M., a cura, La sfida della complessità, Feltrinelli, Milano, 1985, p. 57.
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reticolari (capitolo 5): -materiale/immateriale, -topografico/topologico, -circolazione/comunicazione, -globale/locale. Caratteri che non possono essere separati e che rimandano sempre l’uno all’altro, ma che non si annullano mai a vicenda perché sempre compresenti. Sebbene ogni rappresentazione mostri in genere uno dei due caratteri della coppia, è sempre possibile associare a essa altre rappresentazioni che mostrino lo stretto rapporto con il carattere corrispondente. Osservando una rappresentazione è sempre necessario tenere in considerazione il suo rapporto con le mappe che mostrano il carattere simmetrico. Nelle rappresentazioni è possibile riconoscere come esse siano l’esito, da parte dell’autore, di un atteggiamento specifico che favorisce alcuni particolari connotati della rappresentazione (capitolo 6). Alcune mappe si limitano a mostrare descrizioni ostensive, operando a un livello d’interpretazione molto basso (atteggiamento descrittivo); altre si preoccupano di guidare/orientare l’utilizzo (atteggiamento funzionale); altre ancora aggiungono, alla descrizione geometrica, informazioni riguardo altre dimensioni che il semplice codice dei grafi non permette di mostrare (atteggiamento addizionale). Infine è possibile imbattersi in rappresentazioni che hanno il chiaro intento di promuovere e supportare attivamente una teoria, un progetto o semplicemente se stesse (atteggiamento retorico). Riconoscere l’atteggiamento alla base di una rappresentazione è un’operazione complessa, poiché non sempre questo è dichiarato dall’autore; può essere individuato, però, attraverso lo studio della raffigurazione, del paratesto e dal
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rapporto con l’opera in cui è inserita. IV. Aperture. L’ultima parte dell’atlante mette a fuoco alcune considerazioni di carattere trasversale a tutte le categorie interpretative costruite in precedenza. La sezione individua alcuni temi legati tra loro da una riflessione comune: le rappresentazioni reticolari restituiscono l’immagine complessiva di un territorio abitato come un ipertesto. Il territorio delineato dalle rappresentazioni reticolari ha una geometria variabile, che dipende dal punto di vista di chi lo abita, lo attraversa o semplicemente lo osserva. Interpretare il territorio come un ipertesto, studiando le rappresentazioni reticolari che ne restituiscono l’immagine e che mostrano le dinamiche con cui esso è abitato, permette di descrivere nuove forme di prossimità che non dipendono semplicemente dalla vicinanza fisica o dall’accostamento in continuità, ma che dipendono in vario modo dalle maglie delle reti. Maglie capaci di includere luoghi e soggetti all’interno di nuovi spazi delle relazioni, ma che simmetricamente ne escludono altri che non hanno la possibilità di accedere a quelle stesse reti. Le rappresentazioni reticolari mostrano spazi delle relazioni che non si manifestano fisicamente o geograficamente nel territorio; permettono di mostrare come molte nostre azioni si svolgono all’interno di una rete, rendono visibili nuove relazioni di prossimità e una forma del territorio che non si riflette solamente nella sua forma geografica e, infine, garantiscono una visione complessiva della realtà osservata. In questo senso le rappresentazioni reticolari e, quindi, l’immagine dell’ipertesto permettono di gettare uno sguardo sul territorio maggiormente consapevole delle sue reali dimensioni e delle sue forme effettive. In questo modo sarebbe possibile riflettere su nuovi modelli urbani, scardinandone alcuni ormai consolidati a favore di altri più innovativi e meno rigidi.
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V. Repertorio. Nella sezione finale del volume sono raccolte, in ordine cronologico, tutte le rappresentazioni prese in esame nel corso della ricerca. Il repertorio è preceduto da una matrice in cui ogni rappresentazione è ricondotta ai temi trattati nei capitoli precedenti. Ogni rappresentazione è introdotta da una scheda che mette a fuoco i contenuti della mappa e il suo paratesto. Ogni figura scelta per accompagnare la trattazione dei temi delle prime quattro parti non è da intendere come un caso isolato, ma assume un ruolo emblematico e istituisce una classe di realizzazioni grafiche analoghe. Il lettore, accompagnato da questi esempi e dalla matrice che precede il repertorio, ritroverà in esso un buon numero di altri casi appartenenti alla stessa categoria. Il repertorio, suddiviso in due parti, consiste nella raccolta di tutte le immagini su cui si basa la ricerca, presentate in ordine cronologico. La prima parte comprende gli elaborati prodotti attraverso le operazioni di ridisegno e la mappa originale, da cui derivano, tali elaborati sono serviti soprattutto per formulare alcune considerazioni contenute nel terzo capitolo (riguardo alle figure riconoscibili all’interno della rete) e per individuare alcune caratteristiche della rappresentazione (trattate nel quarto capitolo) da riconoscere poi nelle rappresentazioni che non sono state ridisegnate. Nella seconda parte sono presenti tutte le altre rappresentazioni originali prese in esame durante il lavoro di ricerca.
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I. CHE COS’È UNA RETE
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1. Nascita e modificazione del concetto di rete
Il concetto di rete deve la ricchezza del suo significato a un insieme di vicende complesse. Questo capitolo ha lo scopo di ripercorrere brevemente i passi che hanno portato prima alla formulazione del concetto e in seguito alla sua applicazione in modo fertile e multidimensionale nell’ambito della costruzione del territorio. In questa sede tratterò il termine “rete” descrivendo la sua evoluzione storica. Tale dimensione non può essere ignorata, nonostante all’interno del lavoro sia secondaria. Essa risulta fondamentale per comprendere sia l’evoluzione del concetto e la sua complessità, sia la sua rappresentazione, argomento centrale di questo testo. Il concetto di rete è, infatti, un termine profondamente radicato nella nostra cultura1, dotato di un’ importante stratificazione storica che ha contribuito ad arricchirlo delle molte accezioni che oggi possiamo riconoscere. 1.1. Percorso storico del concetto di rete. Nel tempo il termine rete ha acquisito una notevole ricchezza di significato, questa sua complessità ha fatto si che diventasse progressivamente sempre più utilizzato in diversi ambiti a volte senza la consapevolezza del suo reale significato. “The term network has been used in so many different ways that it seems to be universally apllicable. Network urban planning could thus be written off as a trendy notion that everybody is talking about without knowing 1 Parrochia descrive la nascita del termine “rete” ripercorrendo la sua etimologia fin dal XII secolo. Il termine, tuttavia, prima del Settecento non è utilizzato nella decrizione e nel progetto del territorio. Parrochia D., “Quelques aspects historiques de la notion de réseau”, Flux, n° 62 Octobre - Décembre 2005, pp. 10-20
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exactly what it means.”2 La rete è, infatti tra i più fertili oggetti teorici in quanto: “Il carattere principale di un oggetto teorico è quello di mettere in comunicazione tra loro diverse aree del sapere. La rete è, da questo punto di vista, esemplare: parliamo di rete di conoscenze, come di rete del potere, di rete dei trasporti o di rete vascolare, idrica, telefonica o telematica, senza che questi campi siano necessariamente tra loro fisicamente connessi”.3 Ma cosa ha contribuito nel tempo a rendere così ricco il concetto di rete? Innanzitutto una lunga tradizione e un ampio deposito teorico nato durante il Seicento, quando per la prima volta viene applicato in campo medico, e successivamente tra Settecento e Ottocento quando la stessa metafora viene utilizzata per descrivere alcuni caratteri del territorio antropizzato. Originariamente il termine rete si riferisce all’intreccio di fili di un tessuto: “Le sens de « filet » est constant jusqu’au XVIIe siècle, où le mot « réseau » est à la fois un mot technique et populaire utilize par les tisserands et les vanniers pour désigner un entrecroisement de fibres textiles ou végétales (5). Présent dans les dictionnaires de Furetière (1670), de Richelet (1680) et de l’Académie (1694), il décrit une sorte de tissu de fil ou de soie. C’est dans ce contexte – et dans ce contexte seulement – que Descartes l’emploie. Dans son célèbre Traité de L’homme, la notion de « réseau » s’applique à la description de la zone central du cerveau.”4 Secondo Guillerme il termine compare, all’inizio del XIX° secolo nella letteratura medica con riferimento alle arterie, alle vene ed ai nervi con una prima inflessione verso la dimensione circolatoria. 2 Garritzmann U. Nio I., Redactional, OASE, n. 53, 2000, pp. 1 3 Secchi B., infrastrutture, Dizionario Einaudi di architettura del Novecento 4 Parrochia, cit., p. 11
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Lamarck, fisiologo, Quesnay, economista, ma medico di formazione e SaintSimon, personaggio difficile da definire nei termini delle attuali discipline, lo usano per chiarire la logica del corpo vivente, concettualizzato come rete di reti tra loro interconnesse. L’utilizzo del termine si diffonde per analogia, tra gli ingegneri idraulici e delle fortificazioni per designare dei sistemi di opere destinate a facilitare la circolazione; di qui passa al campo della circolazione delle merci ed a quello delle infrastrutture della mobilità. Oggi lo ritroviamo come parola utilizzata nelle più diverse discipline.”5 La figura di Saint-Simon, in particolar modo, è indicativa per comprendere lo sviluppo del concetto di rete intorno all’inizio dell’Ottocento, infatti, i suoi studi si situano all’incrocio di quattro discipline (medicina, ingegneria idraulica, ingegneria dei trasporti, economia) che hanno contribuito alla ricchezza originaria del concetto.6 In questo periodo e sino a tutto il periodo napoleonico, l’Europa è ridisegnata da una fitta rete di canali e di strade che ancor oggi costituiscono l’infrastruttura di base di vaste regioni; ad essa si aggiungerà nel diciannovesimo secolo, la rete ferroviaria per il cui sviluppo sarà fondamentale il contributo della “religione” sansimoniana.7 È possibile, quindi, affermare che la definizione topologica originaria di rete come maglia di un tessuto formato da un intreccio di fili (concetto che recupererà in sociologia anche Norbert Elias nel 1939, aprendo al termine 5 Guillerme A., Genèse du concept de réseau. Territoire et génie en Europe de l’Ouest 17601815, Université de Paris VIII, 1988 6 Musso P., Saint-Simon et le saint-simonisme, Presses Universitaires de France, Paris, 1999, p. 15 7 Picon A., Les saint-simoniens. Raison, imaginaire et utopie, Editions Belin, Paris, 2002; Musso P., Le religion du monde industriel. Analyse de la pensée de Saint Simon, Editions de l’Aube, Paris , 2006
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anche le scienze sociali), “acquista carattere operativo ed emerge come concetto moderno dal contributo prevalente di due diverse discipline: la medicina e l’ingegneria, alle quali deve la sua stessa natura di metafora, da un lato e di rappresentazione fisico-territoriale dall’altro.”8 L’impiego metaforico della nozione di rete è quindi proprio della medicina del XVIII secolo. È per il contributo della medesima disciplina che il termine si arricchisce, grazie alla dimensione circolatoria, di valenze capaci di rivelarne la configurazione materiale. In questo modo il concetto diviene utilizzabile nella pratica comune dell’ingegneria. E’, infatti, proprio grazie al principio di circolazione che la rete si costituisce come oggetto da costruire, riproducibile secondo regole di razionalità ed efficacia. “Nella trasposizione del concetto dalla medicina all’ingegneria una dimensione viene, tuttavia, svilita: la sua capacità di autocostituirsi.”9 Superando la dimensione circolatoria, le reti hanno ricoperto notevole importanza nella rappresentazione delle relazioni tra parti di territorio, tra centri urbani e tra soggetti. Come ho accennato precedentemente in sociologia il concetto dei legami reticolari viene introdotto in modo chiaro da Norbert Elias nel 1939, il quale per descrivere il sistema di relazioni tra i singoli esseri che portano al mutamento del tipo di individualità, riconosce la necessità di ricorrere a strumenti che siano sufficientemente elastici e flessibili. Secondo Elias, quindi: “Per accostarsi a questa forma di connessione possiamo ricorrere a quella formazione da cui è tratto il concetto di intreccio, ossia alla rete. Tale intreccio comprende molti singoli fili legati l’uno all’altro. Tuttavia, 8 Pucci P., I nodi infrastrutturali: luoghi e non luoghi metropolitani, Franco Angeli, Milano, 1996, p. 21 9 Ibid., p. 22
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né la totalità di questo intreccio, né la forma che in esso ottiene il singolo filo possono essere comprese rifacendosi a un solo filo o anche a tutti i singoli fili presi ognuno per sé, ma esclusivamente rifacendosi al loro legame, al loro rapporto reciproco. Da questo legame scaturisce un sistema di tensioni il cui ordine si comunica a ciascun singolo filo, ma a ciascuno in modo più o meno differente a seconda della posizione e della funzione che ciascuno ha nell’insieme dell’intreccio. La forma dei singoli fili muta quando mutano le tensioni e la struttura dell’intero intreccio. Tuttavia questo intreccio non è altro che l’unione dei singoli fili; e all’interno di questa totalità ciascun filo costituisce al tempo stesso una unità a sé, con una posizione e una forma peculiari.”10 In quest’affermazione viene colta la complessità degli ordinamenti reticolari. La dimensione sociale delle reti si lega direttamente alla proprietà delle nuove reti di comunicazione, divenendone un carattere imprescindibile. Si può affermare che il concetto di rete viene interpretato ed utilizzato come: “-macchina circolatoria di cui si privilegia l’analisi dei flussi, secondo un approccio che riprende i concetti saint-simoniani; -topologia in cui è il principio della comunicazione che introduce i temi della modificazione spazio-temporale, del passaggio da criteri di continuità a criteri di connessione; -sistema relazionale, non gerarchico, flessibile, derivante dalla metafora suggerita dall’informatica interattiva.”11 Questi tre caratteri del termine ne restituiscono la densità di significato e testimoniano il suo lungo deposito 10 Elias N., La società degli individui, Il Mulino, Bologna, 1990, p44 11 Pucci P., cit., p. 22
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teorico. E’ partendo dalla consapevolezza di queste diverse valenze che è possibile comprendere le sue rappresentazioni, attraverso le quali emergeranno più evidenti i tre diversi modi di utilizzare il concetto di rete. 1.2. La nascita della scienza delle reti La rete è stato un concetto fertile, capace di guidare l’infrastrutturazione dell’Europa, dai primi canali navigabili alle ferrovie. Durante il processo evolutivo che ha portato questo termine a un progressivo arricchimento, è possibile individuare un momento chiave, in cui si comincia a trattare la rete dal punto di vista scientifico. Nel 1736 viene pubblicato il primo saggio in cui una rete viene descritta attraverso l’analisi matematica.12 L’origine di questo documento è legata a un problema noto come “il problema dei ponti di Königsberg”.13 La cittadina di Königsberg fu fondata nel 1255 vicino a san Pietroburgo lungo le sponde del fiume Pregel14 in corrispondenza di due grandi isole. Le isole su cui sorge il borgo sono collegate da sette ponti. Il problema riguardava l’esistenza di un percorso che permettesse di attraversate tutti e sette i ponti senza mai passare due volte attraverso lo stesso. Eulero risolse il problema attraverso una rigorosa dimostrazione matematica. Egli disegnò le parti della città unite dai sette ponti come se fossero dei punti e rappresentò i ponti come 12 Il saggio di Eulero “Solutio problematis and geometriam situs pertinentis” , ora raccolto in versione estesa nel testo: Biggs N. L., Lloyd E. K., Wilson R. J., Graph Theory 1736-1936, Oxford University Press Inc, New York, 1976 13 Barabási A. L., Linked: the new science of networks, Perseus, Cambridge (Mass.), 2002 (trad. it. Link: la scienza delle reti, Einaudi, Torino, 2004, p.13 14 Lima M., Visual Complexity. Mapping Pattern of Information, Princeton Architectural Press, New York, 2011, p.74
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La cittadina di Königsberg
Il grafo con cui Eulero risolse il problema dei ponti di Königsberg
delle linee che collegavano i punti tra di loro.15 Egli disegnò così il primo grafo: ossia un insieme di nodi o vertici uniti da archi o legami. “Per dimostrare che a Königsberg non esisteva un percorso che attraversasse un’unica volta tutti e sette i ponti, Eulero si basò su una semplice osservazione. I nodi con un numero dispari di link dovevano trovarsi all’inizio o alla fine del cammino. Un percorso continuo che attraversi tutti i ponti può avere soltanto un punto di partenza e uno di arrivo. Di conseguenza, su un grafo che abbia più di due nodi con un numero dispari di link un percorso simile non può esistere e, avendo il grafo di Königsberg quattro nodi del genere, l’ambita passeggiata era impossibile”.16 In questo modo Eulero diede vita ad un codice di rappresentazione che ora chiamiamo “Teoria dei grafi”. A questo codice sono riconducibili, salvo sporadici casi, tutte le rappresentazioni reticolari raccolte nel mio lavoro. Attraverso la teoria dei grafi è possibile studiare il funzionamento di una rete e le sue caratteristiche geometriche ed è inoltre possibile individuare alcune regole matematiche che descrivono la distribuzione dei legami tra i nodi.
15 Biggs N. L., Lloyd E. K., Wilson R. J., cit. 16 Barabàsi, cit., p.13
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2. Descrivere la rete nel suo complesso
Hal Burch and Bill Cheswick’s (Lumeta) IPv4 Internet Map 2011
Rappresentazione originale M59
In analogia con quanto afferma Edgar Morin, se è vero che non possiamo considerare un oggetto complesso come la rete solamente “(…) attraverso l’alternativa del riduzionismo (che vuole comprendere il tutto a partire solamente dalla qualità delle parti) o dell’olismo – non meno semplificante – che ignora le parti per comprendere il tutto.”17 i punti di vista da considerare per poter cogliere tutte le caratteristiche sono quindi entrambi: uno che osserva gli elementi della rete e l’altro che osserva il comportamento della rete nel suo complesso. Infatti: “(…) Per descrivere le attività di reti di tal genere dobbiamo trattare una quantità di informazioni enorme. (…) È possibile distinguere – praticamente in tutti i casi – un livello microscopico caratterizzato da numerosi elementi e un livello macroscopico nel quale ci troviamo dinanzi alle proprietà del sistema nel suo complesso”.18 Come procedere quindi all’analisi delle reti intendendole come sistemi complessi? “Il metodo più comune (…) consiste nella loro scomposizione negli elementi costitutivi. (…) Il passo successivo di analisi consiste nello studio delle proprietà degli elementi, e si spera quindi che le proprietà del sistema totale possano venir comprese attraverso le proprietà degli elementi”. Purtroppo alcune proprietà della rete non si possono descrivere solamente attraverso le proprietà dei singoli elementi e in molti casi “possono inoltre giocare un ruolo decisivo gli effetti cooperativi: in questo caso la cooperazione fra le parti risulta molto più importante per il comportamento macroscopico del sistema quanto non lo siano le proprietà degli elementi separatamente. (…) 17 Morin E., “Le vie della complessità” in Bocchi G., Cerutti M., a cura, La sfida della complessità, Feltrinelli, Milano, 1985, pp. 52 18 Haken H., “L’approccio della sinergetica al problema dei sistemi complessi”, in Bocchi G., Ceruti M., cit., pp. 195-196
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In un approccio di questo genere viene studiata la relazione che intercorre fra il livello microscopico e il livello macroscopico. Nel caso di molti sistemi naturali, ma anche in una serie di sistemi prodotti dall’uomo, lo stato macroscopico viene ottenuto attraverso un processo di autorganizzazione degli elementi microscopici.”19 L’intento di questo capitolo è quello di descrivere la rete nel suo complesso. Per prima cosa verrà introdotto il concetto attraverso una metafora capace di associare la rete ad una figura concreta: il labirinto. Successivamente saranno presentati una serie di modelli elaborati durante il Novecento capaci di descriverne il comportamento macroscopico. Infine verrà proposta una classificazione delle reti che segue i tre livelli di operatori reticolari individuati da Dupuy.20 Nel capitolo successivo, invece, saranno trattate le caratteristiche microscopiche di una rete analizzandone gli elementi costitutivi. 2.1. Labirinti Parlare di reti non è facile. Il concetto di rete è un concetto scivoloso, come abbiamo visto viene applicato in diversi ambiti, ma non è sempre chiaro cosa implichi questo tipo di organizzazione. E’ necessario innanzitutto costruire un’immagine ideale della rete, per fare questo sarà utile ricostruire una traiettoria che descriva la rete come l’ultimo anello di una catena di crescente complessità che lega tra loro tre concetti: il corridoio, l’albero e la rete. In riferimento ad un saggio di Umberto Eco, “L’antiporfirio”, il legame tra 19 Ibid., pp. 197-198 20 Dupuy G. L’urbanisme des réseaux, théories et méthodes, Armand Colin, Paris, 1991
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Il Labirinto di Cnosso
L’Irrweg
questi tre concetti viene espresso attraverso l’idea del labirinto. Secondo Eco: “Ci sono tre tipi di labirinto. Il labirinto, classico, quello di Cnosso, è unicursale: come vi si entra non si può che raggiungere il centro (e dal centro non si può che raggiungere l’uscita). Se il labirinto unicursale fosse “srotolato” ci ritroveremmo tra le mani un unico filo. Il filo di Arianna, che la leggenda ci presenta come il mezzo (estraneo al labirinto) per uscire dal labirinto, mentre di fatto altro non è che il labirinto stesso.”21 Ci troviamo di fronte al corridoio: un’unica via che collega due punti, apparentemente senza attraversare un contesto che non sia il corridoio stesso. Un elemento semplice che connette due punti in modo opportunamente banale. Il corridoio in sé è privo di senso: come il labirinto classico necessita del Minotauro, il corridoio deve essere, quindi necessariamente associato a qualcos’altro per essere completo, come le stanze che distribuisce o i punti che mette in comunicazione. “(…) Il secondo tipo è il labirinto manieristico o Irrweg. L’ Irrweg propone scelte alternative, tutti i percorsi portano ad un punto morto, salvo uno, che porta all’uscita. Se srotolato, l’Irrweg, assume la forma di un albero, è una struttura a vicoli ciechi. Vi si possono commettere errori, si è obbligati a tornare sui propri passi. Potrebbe essere utile, in questo secondo caso, un filo di Arianna.”22 Questo tipo di labirinto corrisponde quindi all’albero. Un percorso da cui si diramano altri percorsi che giungono ad altrettanti punti, dai quali non si può mai raggiungere gli altri punti direttamente: si può solo tornare indietro fino al bivio che permette di raggiungere un altro punto. L’albero è costituito da un punto di partenza e una serie di recapiti, ogni 21 Eco U., “L’antiporfirio” , pp. 76-77 in Vattimo G., Il pensiero debole, Feltrinelli, Milano, 1985, pp 52-80 22 Ibid.
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bivio che permette di raggiungere un nuovo punto ne costruisce l’ordine gerarchico e da tale gerarchia non si può prescindere nel percorrere una struttura di questo tipo. “(…) Il labirinto di terzo tipo è una rete, in cui ogni punto può essere connesso con qualsiasi altro punto. Non si può srotolarlo. Anche perché, mentre i labirinti dei primi due tipi hanno un interno (il loro proprio intrico) e un esterno, da cui si entra e verso cui si esce, il labirinto di terzo tipo, estensibile all’infinito, non ha più ne interno ne esterno. Può essere finito o (purché abbia possibilità di espandersi) infinito. In entrambi i casi, poiché ogni suo punto può essere connesso con qualsiasi altro punto, e il processo di connessione è anche un processo continuo di correzione delle connessioni, sarebbe sempre illimitato, perché la sua struttura sarebbe sempre diversa da quella che era un istante prima e ogni volta si potrebbe percorrerlo secondo linee diverse”. Sono evidenti le caratteristiche della rete: l’intrico di relazioni che non può essere dipanato come nei due labirinti precedenti, e la sua forma indefinita e infinita.”23 (…) “Una rete non è un albero” ma “Una rete (suggerisce Pierre Rosensthiel) è un albero più infiniti corridoi che connettono i nodi dell’albero.”24 Un’apparente struttura orizzontale, tale solo in linea teorica poiché alcuni studi geografici hanno mostrato come le reti siano dotate di un complesso e caratteristico ordine gerarchico. L’imprescindibile struttura gerarchica dell’albero, infatti, sembra annullarsi all’interno della rete; ma non è così: all’interno del concetto di rete l’articolazione gerarchica delle relazioni può risultare molto complessa; tuttavia è possibile riconoscere due ordini di 23 Rosenstiehl J., Labirinto in Enciclopedia VIII, Einaudi, Torino, 1979, p. 3-30 24 Eco U., cit., pp. 76-77
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La Rete
2.2. Modelli Il concetto di rete applicato alla rappresentazione del territorio e della società che lo abita mostra una notevole capacità nel restituire situazioni molto complesse e diverse tra loro. Lo studio dei diversi modelli reticolari di interpretazione della realtà evidenzia la capacità del concetto di rete di adeguarsi a strutture organizzative di volta in volta differenti. Occorre però mettere in evidenza che la costruzione di modelli è un’operazione che si pone a cavallo tra creatività e conoscenza. Secondo Maldonado, infatti “La modellazione è certamente una strategia creativa, ma anche conoscitiva. E il rapporto tra creatività e conoscenza è un tema tutt’altro che risolto”;1 in questo modo quindi riferirsi ad alcuni modelli organizzativi e di descrizione della realtà è utile per poter comprendere la complessità che può assumere una struttura reticolare, ma bisogna fare sempre attenzione al livello di interpretazione dell’autore rispetto alle dinamiche osservate e la loro trasposizione nel modello. Nella costruzione dei primi modelli di descrizione della realtà, i rapporti gerarchici sono state le relazioni maggiormente indagate. I modelli, costruiti esprimendo principi gerarchici di organizzazione, si basavano originariamente su forze di natura economica come economie di scala e costi di trasporto. In base a queste ipotesi la formalizzazione dei sistemi e delle forme urbane, secondo Dematteis, per certi livelli di astrazione, ha potuto riferirsi a modelli deterministici o probabilistici: -Modelli delle località centrali (Christaller, 1930; Beckmann e McPherson, 1970; Parr, 1978). -Modelli d’interazione spaziale basati sulla distanza (Olsson, 1967; Wilson, 1 Maldonado T. (2007), Reale e virtuale, Feltrinelli, Milano, p. 100
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1971). -Modelli di diffusione (Brown, 1981).2 Alcuni dei modelli citati hanno avuto la forza di tradursi in rappresentazioni che si sono fortemente radicate nella cultura urbanistica. Modelli che, nonostante esprimessero concetti e organizzazioni territoriali ormai considerate eccessivamente semplificate, restano tuttora riferimenti importanti per comprendere la struttura reticolare del territorio. La teoria delle località centrali di Christaller è sicuramente il caso più evidente, esso si è cristallizzato in una rappresentazione, derivata da ipotesi di natura economica e ulteriormente rafforzata dalle rappresentazioni di Parr.3 Tuttavia non è possibile adattare un modello a una realtà che si scopre sempre più complessa del modello elaborato in precedenza in campo matematico (disciplina di riferimento per la costruzione di modelli descrittivi della realtà), secondo Mandelbrot infatti “In altri domini la realtà si rivela così irregolare, che il modello continuo perfettamente omogeneo perde ogni efficacia e non può servire nemmeno come prima approssimazione”,4 e di conseguenza si rende necessaria la formulazione di nuovi modelli capaci di descrivere nel modo migliore le forme e le dinamiche che si stanno studiando. 2 Dematteis G., “Modelli urbani a rete. Considerazioni preliminari”, in Curti F., Diappi L., a cura, Gerarchie e reti di città: tendenze e politiche, “Scienze regionali”, Milano, Franco Angeli., 1990, pp 27-48. L’autore traccia un’evoluzione dei modelli reticolari che si sono succeduti nel tempo, dal punto di vista dell’interpretazione geografica del territorio. 3 Parr, J. B., “Models of the central place system: a more general approach”, Urban Studies, n. 1, febbraio 1978, pp. 35-49 4 Mandelbrot B., Les objects fractals: forme, hasard et dimension, Flammarion, Paris, 1975 (trad. it. 1987, Gli oggetti frattali, Einaudi, Torino, p.8)
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Dematteis riconosce, inoltre che il tipo di organizzazione descritta dai modelli precedenti, è valida solo per strutture reticolari di natura gerarchica, mentre per la rappresentazione di processi sinergici e auto-organizzativi è necessario fare ricorso a paradigmi capaci di considerare strutture complesse e dinamiche non lineari; da qui la necessità di elaborare modelli interattivi, non deterministici (Bocchi e Ceruti, 1985): -connessionismo (reti neurali, reti di automi, Fogelman-Soulié, 1986; Parisi 1989) -modelli dell’auto-organizzazione (Dumouchel e Dupuy, 1983; Maturana e Varela, 1985; Ceruti, 1989) -approccio sinergico (Haken, 1977 e 1985) In questi ultimi modelli la dinamica dei singoli nodi non è semplicemente determinata dalle caratteristiche complessive della rete: al contrario, certi comportamenti locali non prevedibili, possono portare a trasformazioni strutturali.5 Essi non afferiscono direttamente alla sfera della disciplina urbanistica, tuttavia la loro influenza è rilevante nel modo di intendere le reti e la crescita urbana, per la loro capacità di poter descrivere i fenomeni territoriali. La rete è un concetto in grado di rappresentare fenomeni molto complessi come ad esempio le organizzazioni sociali, che “sono organizzazioni complesse perché sono in uno stesso tempo acentrate (funzionano cioè in maniera anarchica, attraverso interazioni spontanee), policentriche (caratterizzate da numerosi centri di controllo, o organizzazioni) e centrate (dispongono cioè, nello stesso tempo, di un centro di decisione)”.6 5 Dematteis, cit. 6 Morin, cit, p. 51.
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L’approccio sinergico proposto da Haken coglie proprio un aspetto rilevante della rete: essere un modello concettuale che può essere osservato molto da vicino scoprendone alcune caratteristiche, ma anche da molto lontano e che queste due dimensioni non possono essere disgiunte l’una dall’altra. Haken trattando la questione afferma innanzitutto che “Possiamo anche definire i sistemi complessi proprio come quei sistemi il cui comportamento non può essere compreso in maniera semplice a partire dal comportamento dei loro elementi. In altre parole, la cooperazione degli elementi determina il comportamento dei sistemi globali e fornisce ad essi delle proprietà che possono essere completamente estranee agli elementi”.7 La dimensione complessiva di una rete e il suo comportamento generale sono strettamente legati, ma non dipendono, dalle caratteristiche delle differenti parti che la costituiscono. Inoltre per la comprensione delle reti è necessario osservare, oltre agli elementi di base, anche le figure aggregative individuate nel capitolo successivo; esse sono a una scala intermedia tra la dimensione degli elementi base e la scala della dimensione complessiva. Il concetto di rete conserva le caratteristiche e le accezioni dei modelli descritti, e, per la sua natura duttile è facilmente adattabile a nuove ipotesi di interpretazione della società e del territorio.
7 Haken, cit., p. 195.
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2.3. Livelli Dupuy individua nel 1991 tre “niveaux d’opérateur des réseaux qui (ré) organisent l’espace urbain: -Opérateur de 1er niveau; Réseau Routier, Réseau De Trasport En Commun, Réseau Téléphonique. -Opérateur de 2e niveau; Réseau Production, Réseau Consommation, Réseau Domestique -Opérateur de 3e niveau; Réseau/territoire du ménage urbain”.32 Lo spazio urbano, come dice lo stesso Dupuy, si struttura attraverso questi tre livelli, che saranno considerati il punto di partenza di un’ indagine più approfondita sulle forme delle reti. Il primo livello è, quindi, costituito dalle reti fisiche riconoscibili concretamente sul territorio. Queste reti coincidono con le infrastrutture; cioè con gli interventi che l’uomo opera sul territorio a sostegno delle strutture economico-politiche. In senso stretto, in particolare in urbanistica, sono da considerare le opere necessarie alla vita di relazione delle strutture politiche stesse, e cioè il complesso delle linee e dei nodi costituenti il sistema reticolare dei collegamenti, degli scambi, dell’adduzione dell’acqua e dell’energia di vario tipo, del convogliamento e dell’eliminazione dei rifiuti. In genere quindi esse sono divise in settori: acqua, energia, trasporti, comunicazione e permettono l’accesso a servizi corrispondenti. Le politiche di sviluppo di queste reti sono spesso state in passato di iniziativa pubblica, nella convinzione (non sempre vera) che attraverso le decisioni di infrastrutturazione di un territorio ne vengono indirizzate le trasformazioni di lungo periodo. È molto difficile fissare un’esatta definizione di infrastruttura
32 Dupuy, cit.
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PERCEZIONE INDIVIDUALE DUPUY selezione
relazioni possibili
riconoscibilità sul territorio
RETI DOMESTICHE RETI DI LAVORO
RETI SOCIALI RETI DI PRODUZIONE RETI DI CONSUMO
RETI FISICHE RILIEVO IMPERSONALE
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poiché dipende molto dal punto di vista in cui viene considerata.33 Ciò è dovuto in gran parte al rapporto con la dimensione pubblica: dal costituirsi delle infrastrutture come capitale fisso sociale al loro carattere di lavoro pubblico. Tuttavia si può affermare che le reti appartenenti al primo livello individuato da Dupuy corrispondano alle reti che Dematteis definisce come “reti tecniche o reti di supporto”. Ovvero “Le infrastrutture fisiche continue (linee ferroviarie e stradali, elettrodotti, linee telefoniche cablate, ecc.) o puntuali (porti, aeroporti, teleporti, emittenti radio-televisive a onde hertziane, ecc.) che sono tramite di flussi materiali (beni, persone, ecc.) o immateriali (informazioni) tra luoghi. È importante la configurazione geografica che possono avere: interconnessa equipotenziale, gerarchica ad albero, gerarchica polarizzata (a stella) o forme intermedie tra questi tipi. Tali configurazioni hanno un ruolo fondamentale nella morfogenesi delle strutture insediative”.34 In seguito approfondirò la questione della geometria delle reti che emerge dalle loro rappresentazioni, e farò riferimento al termine “infrastrutture” facendo sempre riferimento a queste considerazioni. In seguito, nell’approfondimento della geometria delle reti,35 il termine 33 Per comprendere quanto possa risultare incerto un termine come “infrastruttura” si rimanda al saggio: Bellicini L., “Infrastrutture. Italia e Europa a confronto” in Clementi A., a cura, Infrastrutture e piani urbanistici, Palombi, Roma, 1996. In questo testo l’autore affronta la definizione del termine, soprattutto dal punto di vista economico, restituendone la complessità. 34 Dematteis G., “Grandi opere e contesti territoriali locali: un problema di interconnessione complessa” in Clementi, cit., p. 229. 35 Il paragrafo “3.3. Figure” descrive quali figure si possono riconoscere all’interno di una rete. Esse dipendono dalla distribuzione dei legami tra i nodi della rete e sono state individuate attraverso il ridisegno di alcune tra le rappresentazioni reticolari raccolte. Il paragrafo “4.1.2. Geometria” si occupa invece di analizzare,
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infrastruttura sarà inteso nell’ambito di queste considerazioni. Nel secondo livello si trovano invece le reti funzionali di interesse comune come le reti di produzione, di distribuzione e le reti sociali.36 Le relazioni che fanno parte di questo livello sono permesse dalle reti fisiche costruite sul territorio e quindi sono direttamente legate ad esse. In questo livello sono identificate da Dematteis come “Reti funzionali o sociali”, cioè tutte le “strutture di relazioni e interazioni stabili tra soggetti (economiche, sociali, culturali, di servizio, di comando, ecc.), pensate come relazioni tra i luoghi (nodi) da essi stabilmente occupati (indipendentemente dal tracciato geografico dei flussi che li commettono)”.37 Nel terzo livello, in cui si collocano “le ménage urbain”, esso “utilisant touse les moyens de comunication mis a disposition par les opérateurs du premier niveau, doit faire lui-même les connexions nécessaires entre les trois type de réseaux du deuxiéme niveau”.38 Ogni soggetto attua una selezione delle reti fisiche e dei servizi che queste permettono. In questo modo per ogni soggetto, ogni compagnia, ogni impresa, si individua una dimensione propria e specifica delle reti cui fa riferimento. Essi costruiscono la loro città virtuale partendo dalla propria abitazione o dalla sede della compagnia. Secondo Drewe, infatti: “The resulting networks of both household and companies represent “virtual cities”. Virtual means functionally but not formally in its kind. The virtual cities on level three tend to clash with municipal boundaries and with how
in ogni rappresentazione presente all’interno del repertorio, la sua geometria, che dipende dalla prevalenza di una delle figure descritte nel paragrafo 3.3. 36 Dupuy, cit., p. 116 37 Dematteis, 1996, cit., pp. 229-230 38 Dupuy, cit., p. 117
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planning actors usually view a desirable spatial (zonal) structure”.39 Queste considerazioni possono portare alla convinzione che sia possibile costruire una rappresentazione delle relazioni reticolari del terzo livello partendo da una serie di soggetti selezionati (operatori funzionali, ad esempio gli ospedali, le università, ecc. ) di cui si possa individuare un limite che dipenda dalle caratteristiche endogene della rete, senza dover circoscrivere a priori un ambito entro il quale operare. Non è possibile, infatti costruire queste rappresentazioni se non in modo parziale, per la difficoltà di selezionare i soggetti coinvolti (non sempre alla luce del sole), per la necessità di fissare un rigoroso criterio nell’individuazione del tipo di legami da ricercare e, infine, per l’impossibilità di poter decidere, senza che la decisione potesse sembrare arbritraria, il grado di separazione40 cui arrestare la catena delle relazioni. L’individuazione di questi tre differenti livelli in cui si riflettono le reti ha lo scopo di riconoscere più chiaramente la natura dell’oggetto delle rappresentazioni reticolari presenti nel repertorio. Questa classificazione sarà sempre uno sfondo, o meglio, una cornice di senso all’interno della quale sarà possibile distinguere caratteri diversi di ciascuna rete rappresentata.
39 Drewe P., “The Network City: A New Old Way of Thinking Cities in the ICP Age” in Louis Albrechts and Seymour J. Mandelbaum, a cura di, The Network Society. A New Context for Planning, Routledge, London, 2005, pp. 110-119 40 Per grado di separazione intendo il numero di passaggi attraverso altri nodi che bisogna compiere per passare da un nodo a un altro: due nodi collegati direttamente hanno un grado di separazione, se per raggiungere un nodo devo necessariamente passare attraverso un altro nodo perché non ci sono collegamenti diretti il nodo iniziale e quello finale hanno due gradi di separazione e così via. Vedi Barabasi, cit. pp. 29-44
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3. Descrivere la rete attraverso le sue parti
Ettore Donadoni La topologia della rete degli Operatori Sanitari nel territorio di Milano I nodi della rete sono le Eccellenze Sanitarie della regione milanese e i soggetti direttamente legati ad essi raggruppati per tipo di soggetto
Dopo aver trattato la rete nel suo complesso, sarà ora descritto il suo comportamento a livello microscopico.41 Questo capitolo è dedicato alla presentazione della teoria dei grafi e alla descrizione di alcune leggi matematiche formulate per spiegare la distribuzione dei legami tra i nodi, che corrisponde all’organizzazione interna della rete. Attraverso il ridisegno di alcune rappresentazioni reticolari42 è stato possibile analizzarne le parti costitutive (i nodi e i legami) e osservare come queste parti elementari si aggregano tra loro formando delle figure riconoscibili. Esse, come vedremo, possono considerarsi alla base della configurazione geometrica di una rete e possono non essere sempre tutte compresenti al suo interno. La rappresentazione di Cesare Emanuel che mostra le connessioni funzionali tra i comuni dell’area padana centro-occidentale43 può essere intesa come caso esemplare al cui interno è possibile evidenziare tutte le figure riconosciute attraverso il ridisegno di più di una decina di mappe. Usare un’unica rappresentazione per mostrare queste figure è il modo migliore 41 Un approccio di tipo sinergico ha guidato la mia descrizione del concetto di rete che cerca di legare la dimensione della rete nel suo complesso e le sue caratteristiche interne. 42 La prima parte del repertorio raccoglie tutti i ridisegni che sono stati effettuati. In ognuno di essi la rappresentazione è scomposta nei suoi elementi costitutivi (nodi e legami) analizzandone le caratteristiche proprie; successivamente sono riconosciute le figure in base alle quali nodi e legami si distribuiscono all’interno della rete. 43 La rappresentazione è stata elaborata da Emanuel nel corso di una ricerca del CNR conclusasi nel 1989. Emanuel C., “Integrazione urbana e nuove gerarchie di uno spazio regionale: la Padania centro-occidentale” in Innocenti R., Paloscia R. (a cura) , La riqualificazione delle aree metropolitane, FrancoAngeli, Milano, 1990, pp 769-788
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per descriverle, in questo modo infatti è sempre possibile ricondurre ogni figura al ruolo che svolge sia rispetto alle altre figure, sia all’intera struttura reticolare. 3.1. Convenzioni di base. La geometria alla base del concetto di rete è descritta dalla teoria dei grafi. Il grafo è un modello che semplifica la realtà attraverso uno schema basato su due elementi: i nodi e i collegamenti tra di essi. La teoria dei grafi è una teoria matematica ora molto utilizzata in problemi di assegnazione, di trasporti, di flussi in una rete di tubazioni e in generale ai cosiddetti problemi di assegnazione.44 Essa, come abbiamo visto precedentemente, si basa su di un codice di rappresentazione molto semplice costituito da nodi e da legami tra i nodi.45 Attraverso questo codice è possibile rappresentare e dominare dal punto di vista matematico tutte le strutture reticolari. La teoria dei grafi permette, infatti, di ricondurre il disegno di una rete ad una spiegazione matematica, ma anche di tradurre una serie di dati aggregati in una rappresentazione grafica di natura reticolare. I grafi possiedono, infatti particolari proprietà geometriche che non corrispondono alle regole della geometria euclidea. Evidenziare ora queste caratteristiche renderà più chiaro il successivo lavoro di analisi della geometria identificabile nelle rappresentazioni raccolte nel repertorio. Un grafo è 44 Ore O., I grafi e le loro applicazioni, Zanichelli, Bologna, 1965, p. 10 45 Per un approfondimento riguardo la teoria dei grafi rimando ad alcuni testi che ne descrivono le basi: Biggs, Lloyd, Wilson, cit.; Ore, cit.; Muracchini L., Introduzione alla teoria dei grafi, Boringhieri, Torino, 1976. Tutti i termini indicati in corsivo nel testo sono definizioni ricavate dalla teoria dei grafi per descriverne le proprietà.
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Grafo 0 Esempio di grafo nullo
Grafo 1 Esempio di grafo completo
Grafo 2
Grafo 3
Grafo 4
costituito da un insieme di punti (nodi) legati da segmenti (legami), può avvenire,però, che tra i nodi non vi sia alcun legame: in questo caso il grafo è nullo (grafo 0). All’opposto se tutti i nodi sono legati tra loro ci troviamo difronte ad un grafo completo (grafo 1). Questo tipo di grafi verrà analizzato successivamente quando parlerò di cluster e di clique46. Si consideri ora il grafo 2 disegnato qui a finaco.. In esso è possibile riconoscere un certo livello di arbitrarietà: in primo luogo i legami possono essere rappresentati attraverso una curva anziché con un segmento rettilineo, purchè connettano gli stessi nodi del grafo (grafo 3). In secondo luogo i vertici possono essere situati in posizioni arbitrarie nel piano. I grafi 2, 3 e 4 contengono tutti esattamente le stesse informazioni riguardo i nodi e le relazioni che li uniscono. Si può dire che essi siano lo stesso grafo. Due grafi sono quindi isomorfi se sono immagini di una medesima situazione. L’isomorfismo è una caratteristiche molto rilevante dei grafi poiché in base a essa la geometria rilevante di un grafo (e quindi di una rete) non dipende dalla sua forma apparente, bensì dal numero dei nodi e dalla distribuzione dei legami tra di essi. Ovviamente se il grafo rappresenta una precisa situazione territoriale la posizione dei nodi non può cambiare a meno che la relazione tra la posizione geografica dei nodi e le caratteristiche della rete non sia irrilevante. Inoltre è possibile passare da una descrizione topografica di una rete in cui la posizione dei nodi ha una corrispondenza con la loro reale posizione sul territorio ad 46 Taylor P. J., World City Network. A Global Urban Analysis, Routeledge, London, 2004
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una descrizione topologica della stessa rete, in cui la posizione dei nodi non ha più alcun legame con il contesto territoriale e l’unica informazione messa in evidenza sono le relazioni interne alla rete. Osserviamo ora il grafo 5 immaginandolo come una carta stradale. Immaginiamo di partire dal vertice A e di percorrere il segmento AB fino al vertice B e da B proseguire fino a C seguendo una certa strada BC e così via. Se al termine del viaggio giungiamo al vertice T diremo che T è collegato o connesso al vertice A nel grafo. Ciò significa che vi sono strade che portano da A a T. Un percorso che non passa due volte per alcun vertice si dice arco. Un itinerario che passi più volte per i medesimi vertici ma non adoperi mai due volte un medesimo tratto di strada si chiama cammino. Se un cammino ritorna al punto di partenza si dice che è ciclico; un arco che ritorni al punto di partenza si chiama circuito. Un albero è invece un grafo connesso privo di circuiti (grafo 6). Ciò significa che non ci sono spigoli multipli. Implica anche che in un albero vi è un solo arco congiungente qualunque coppia di vertici. Dato che non vi sono circuiti nell’albero i vari archi (o rami) uscenti dal vertice di partenza devono rimanere separati non appena si biforcano,, proprio come i rami dei veri alberi. Ogni ramo del grafo deve avere un legame terminale con un vertice terminale da cui non escono ulteriori legami. La figura dell’albero, come ho già descritto in precedenza ha un ruolo rilevante all’interno della geometria di una rete. Con queste basilari nozioni riguardanti le proprietà dei grafi possiamo addentrarci con maggior sicurezza nello studio delle rappresentazioni reticolari, sia dal punto di vista delle caratteristiche della rete, sia dal punto di vista terminologico.
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Grafo 5
Grafo 6
Infine è importante fare alcune considerazioni rispetto al modo in cui sono rappresentati i grafi (e le reti). Finora sono stati descritti grafi rappresentati per nodi e legami in modo esplicito. Tuttavia Jaques Bertain ci ha mostrato come possiamo considerare equivalenti rappresentazioni molto diverse tra loro: grafi, insiemi, ecc.47 Secondo Bertain è quindi possibile ricondurre al grafo anche rappresentazioni che apparentemente non lo sono come alcune rappresentazioni per aree o insiemi. Questo ragionamento è utile per poter interpretare alcune rappresentazioni che non usano in modo diretto il codice della teoria dei grafi,48 riportandole a quest’ultimo. 3.2. Leggi che governano le reti In questo paragrafo verranno descritte le regole matematiche, ipotizzate da alcuni studiosi, che determinano la distribuzione dei legami all’interno di una rete. In un grafo regolare ogni nodo possiede esattamente lo stesso numero di legami di ogni altro nodo, ad esempio in una griglia rettangolare ogni nodo possiede quattro legami con i nodi vicini. Lo schema delle interstatali degli Stati Uniti è un esempio di questo tipo di strutture, tuttavia in genere i legami non si distribuiscono in maniera così 47 Bertain J., Sémiologie graphique. Les diagrammes - Les reseax ñ Les cartes, Éditions Gauthier-Villars, Paris, 1967 (ripubblicato da Éditions de EHESS, Paris, 2005, p. 270) 48 Mi riferisco in particolar modo alla rappresentazione di Christaller in cui i legami verso una località centrale vengono indicati attraverso un’area all’interno della quale tutte le località hanno un rapporto gerarchico con la località centrale in questione.
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Jacques Bertain La costruzione di una rete Fonte: Bertain J., Sémiologie graphique. Les diagrammes - Les reseax – Les cartes, Éditions GauthierVillars, Paris, 1967 (ripubblicato da Éditions de EHESS, Paris, 2005)
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regolare tra i nodi di una rete. Due matematici, Erdős e Rènyi49 ipotizzano un modello delle reti casuali in cui i legami tra i nodi si dispongono in maniera casuale tra di essi. “Così se in un grafo, disponiamo i link a caso, certi ne otterranno più di altri e alcuni, meno fortunati, potranno addirittura ritrovarsi a mani vuote. (…) Secondo la teoria dei grafi casuali, quindi, costruendo dei legami interpersonali a caso si ottiene una società altamente democratica, composta da individui medi con rarissime deviazioni dalla norma, quelle per esempio, di individui del tutto asociali. La rete risultante è un tessuto altamente uniforme, governato dalla regola del giusto mezzo”.50 Alcuni studi mostrano, come la rete sia molto più complessa rispetto alla teoria dei grafi casuali. I legami che si formano all’intero di una rete seguono, infatti, una regola matematica diversa dalla distribuzione casuale: la legge di potenza51. La caratteristica peculiare di una legge di potenza è la presenza di molti piccoli eventi che coesistono con pochi eventi grandi. “Le leggi di potenza esprimono in termini matematici il fatto che nelle reti del mondo reale la maggioranza dei nodi ha solo pochi link, e questi innumerevoli piccoli nodi coesistono con pochi grandi hub, dotati invece di un numero eccezionalmente alto di link. I pochi link che connettono tra loro i nodi più piccoli non sono sufficienti a garantire la piena interconnessione della rete. Questa funzione è assicurata dalla sporadica presenza di hub, che impediscono alla rete di frammentarsi”.52 49 La serie di otto articoli che descrivono la teoria dei grafi casuali è contenuta nel testo: Graham R. L., Nesetril J., ed, The Mathematics of Paul Erdős, Springer, Berlin, 1997. 50 Barabási, cit., p.22 51 Ibid. 52 Ibid., p. 77
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Chris Yates The Eisenhower Interstate System 2007 Rappresentazione originale. In questa rappresentazione i nodi possiedono quasi tutti lo stesso numero di legami, come avviene nei grafi regolari.
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Questo significa che molti nodi con pochi legami coesistono con pochi nodi da cui si diramano molti collegamenti (hub). Un procedimento che evidenzia l’importanza di un hub è di isolare questo tipo di nodi all’interno della rete. Si consideri per esempio la rappresentazione di Sandra Niedersberg,53 che mostra i legami di amicizia tra alcune persone che hanno abitato a Londra per un periodo di alcuni anni. Osservandone il ridisegno in cui gli hub vengono isolati, emerge quanto questi nodi siano elementi chiave della rete. Senza di essi infatti, non solo la rete sarebbe meno interconnessa, ma addirittura si spezzerebbe in tre parti distinte senza legami tra loro. Le reti che seguono una legge di potenza nella distribuzione dei legami tra i nodi vengono definite “scale-free networks” evidenziando la permanenza del rapporto tra il numero dei nodi e il numero dei collegamenti tra di essi al variare della scala della rete. All’interno di reti governate dalla legge di potenza è possibile riconoscere forti differenze nella densità dei legami tra i nodi. La struttura delle reti è, quindi, altamente disomogenea: in una massa di nodi debolmente connessi si trovano cluster di nodi fortemente connessi tra loro tenuti insieme da pochi nodi capaci di costruire molti legami con gli altri nodi della rete. Per spiegare la presenza degli hub all’interno di una rete governata dalla legge di potenza, bisogna osservare le reti nel loro processo evolutivo e non considerarle come entità statiche. Secondo Barabási “le reti del mondo reale sono governate da due leggi: la crescita, e il 53 Le rappresentazioni di Sandra Niedersberg, che utilizzano una descrizione di tipo reticolare per mostrare differenti legami tra soggetti, sono pubblicate in: Lima, cit., p. 193; Fawcett Tang R., Mapping. An Illustraded Guide to Graphic Navigational System, RotoVision, Mies (CH), 2002, p. 124
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Sandra Niedersberg London Connection 2000 Ridisegno R05
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Sandra Niedersberg London Connection 2000 Ridisegno isolando gli hub della rete R05
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Sandra Niedersberg London Connection 2000 Ridisegno. La rete privata degli hub: la rete si spezza in tre parti senza connessioni tra loro. R05
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collegamento preferenziale. Ogni rete parte da un piccolo nucleo e si espande con l’aggiunta di nuovi nodi. Questi nuovi nodi poi, quando devono decidere dove connettersi, preferiscono i nodi che hanno più link.”54 Per dimostrare che le reti ad invarianza di scala si formano seguendo queste leggi, Barabási elabora un modello matematico che si evolve in base a essi. Il modello prevede che si aggiungano progressivamente nuovi nodi, i nodi nuovi allacceranno dei legami con i nodi esistenti attraverso la legge del collegamento preferenziale. Se riflettiamo questo ragionamento sulle reti territoriali il criterio individuato da Barabási per la crescita di una rete non è sempre applicabile poiché spesso ci troviamo difronte a realtà in cui il numero dei nodi non può crescere all’infinito (ad esempio nel caso in cui ogni nodo rappresenta un insediamento), ma se osserviamo la rappresentazione dell’evoluzione della rete telematica della regione di Lione55 scopriamo che la crescita di una rete non è legata esclusivamente all’aumento del numero dei nodi, ma può riguardare anche il progressivo aumento dei legami tra un gruppo di nodi il cui numero non aumenti nel tempo. Riassumendo possiamo dire che le reti crescono nel tempo, ma non sempre questa crescita dipende dall’aumento del numero di nodi, essa può avvenire attraverso un progressivo aumento dei legami tra i nodi. Anche in questo caso la crescita porterà verso una rete a invarianza di scala, che segue la legge di potenza? Per rispondere a questa domanda basterà osservare le mappe che mostrano l’evoluzione della rete telematica della città di Lione: la crescita del numero 54 Barabási, cit., p.95 55 La mappa elaborata da Begag, Claisse e Moreau nel 1991 è presente in Clementi, cit., p. 234
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Begag, Claisse, Moreau Evoluzione della connettivitĂ di una rete: la rete telematica della regione di Lione 1991 Rappresentazione originale R04
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di legami segue comunque la legge del collegamento preferenziale. I nuovi legami tendono a svilupparsi preferibilmente a partire da quei nodi che hanno già un elevato numero di connessioni. Le leggi individuate da Barabási, strutturate in un modello a invarianza di scala, descrivono la rete come un’entità dotata di forte eterogeneità al proprio interno e quindi nella propria forma organizzativa. 3.3. Figure Una rete può essere fortemente disomogenea: al suo interno si possono alternare parti in cui la densità di nodi e legami è elevatissima con parti in cui i nodi e i legami tra loro sono molto pochi. Osservando i modi in cui i nodi e i legami si dispongono è possibile individuare alcune figure riconoscibili da cui dipendono le sue caratteristiche geometriche ed organizzative. Esse sono: l’hub, il cluster, la griglia e l’albero. Per descrivere queste figure verrà presa in esame la rappresentazione delle connessioni funzionali tra i comuni urbani dell’area padana centro-occidentale calcolata in base alla dotazione dei servizi dei singoli centri di Cesare Emanuel56. Essa è particolarmente rilevante perché al proprio interno è possibile riconoscere tutte le figure menzionate 56 Questa rappresentazione è pubblicata in: Emanuel, cit. In questa rappresentazione le relazioni sono individuate attraverso criteri molto simili a quelli di Christaller; la dotazione di servizi di ogni centro urbano definisce la gerarchia del centro urbano osservato, l’eventuale dipendenza da altri centri di rango superiore o il rapporto di interdipendenza tra centri urbani. La rete mostra le relazioni immateriali senza preoccuparsi del supporto fisico che permette tali relazioni (infrastrutture di comunicazione e di circolazione), tuttavia il fattore di infrastrutturazione del territorio è un parametro economico rilevante nel tipo di analisi alla base di questa rappresentazione.
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Cesare Emanuel Connessioni funzionali di dipendenza gerarchica (line continue) e di interdipendenza (linee tratteggiate) dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale calcolata in base alla dotazione di servizi dei singoli centri 1990 Ridisegno. R03
precedentemente. Nei paragrafi successivi la descrizione di tali figure sarà accompagnata dal ridisegno di questa rappresentazione, mettendo in evidenza di volta in volta la figura descritta. 3.3.1. Hub. Parlando della legge di potenza sono stati descritti gli hub come nodi con un numero di collegamenti molto maggiore rispetto a qualunque altro nodo della rete. Essi sono nodi importantissimi all’interno della rete infatti i pochi legami che connettono fra loro i nodi più piccoli non sono sufficienti a garantire la piena interconnessione della rete; questa funzione è assicurata dalla sporadica presenza di hub, che impediscono alla rete di frammentarsi. Nella mappa di Emanuel gli hub hanno una elevata rilevanza, ma non sono indispensabili alla connettività globale della rete di cui fanno parte. La connettività (e continuità) della rete è assicurata, in questo caso, da altre figure che descriverò successivamente. Gli hub descrivono una gerarchia della rete ponendo l’accento su alcuni nodi che appaiono decisamente più importanti di altri per il numero di connessioni che costruiscono sul territorio. Questa considerazione tanto semplice in realtà deve far riflettere. Apparentemente in molte descrizioni di reti i nodi sono rappresentati tutti nello stesso modo (in Emanuel i nodi sono quasi tutti uguali, tranne i nodi di recapito) eppure alcuni hanno la capacità di generare un maggior numero di connessioni: c’è quindi una gerarchia implicita nei nodi della rete (apparentemente tutti uguali) che dipende solo dalle relazioni che riguardano il nodo, oppure questa capacità di attrarre un maggior numero di legami dipende dalle caratteristiche del nodo, non evidenziate nella rappresentazione? Per rispondere a questa domanda è possibile solo fare alcune congetture e considerare ogni singola rappresentazione un caso specifico su cui riflettere. Se prendiamo in esame la
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Cesare Emanuel Connessioni funzionali di dipendenza gerarchica (line continue) e di interdipendenza (linee tratteggiate) dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale calcolata in base alla dotazione di servizi dei singoli centri 1990 Ridisegno. Il ridisegno mette in evidenza i due hub presenti nella rete: Milano e Torino R03
rappresentazione di Emanuel possiamo ragionare sui criteri in base ai quali è stata costruita questa mappa57 e formulare alcune ipotesi riguardo le qualità dei nodi rispetto alle connessioni funzionali. La mappa si basa sugli stessi criteri di analisi economica adottati da Christaller per la rappresentazione del territorio della Germania Meridionale.58 Se confrontiamo le due rappresentazioni, gli 57 Emanuel. cit. 58 Christaller utilizza il criterio di approvvigionamento individuando gli insediamenti centrali: “Useremo il termine di insediamenti centrali per tutti quegli insediamenti che sono prevalentemente dei punti centrali di un territorio. Centrale è un concetto relativo che dunque si riferisce ad un territorio o, più correttamente, agli insediamenti sparsi su di un territorio. (…) Le località la cui funzione centrale si estende su di un più ampio territorio e condiziona altre località centrali di minor importanza, possono essere definite “località centrali di ordine superiore”. Quelle invece che hanno un’importanza centrale a livello locale, cioè per il loro immediato circondario, saranno chiamate “località centrali di livello inferiore e di ordine infimo”. Le località minori, in prevalenza prive di importanza centrale, ma che tuttavia esercitano una limitata funzione centrale, sono dette “località centrali ausiliarie”. (…) Parleremo brevemente della “centralità” di una località, intendendo con ciò la sua importanza relativa in rapporto al territorio circostante; in altre parole il grado con cui la città esercita delle funzioni centrali. (…) L’importanza di una località centrale dipende dall’estensione del suo territorio, dalla densità dello stesso e dalla qualità della transitabilità in esso. Il traffico è comunque visto solamente come espressione manifesta di fenomeni e processi economici, e solo questi ultimi sono considerati i fattori essenziali e decisivi che determinano preferibilmente la rete degli insediamenti e dei luoghi di produzione. “Il traffico riveste unicamente un ruolo di mediazione, rende cioè possibile uno scambio”. Tuttavia “l’esistenza di migliori condizioni di trasporto significa una diminuzione della distanza economica, una diminuzione cioè non solo dei costi effettivi, ma anche della perdita di tempo e degli ostacoli di natura prevalentemente psicologica che, nel caso di strade disagevoli (…), pongono un freno all’acquisto più frequente di beni centrali. (…) In linea di principio, ogni
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esiti sono molto differenti: nella rappresentazione di Christaller l’attenzione è posta sui nodi anziché sui legami tra di essi, i nodi appaiono con una precisa ed evidente gerarchia mentre i legami sono di dipendenza gerarchica e quasi impliciti. Nella rappresentazione di Emanuel l’attenzione è posta sulle relazioni, ridisegnando le relazioni effettive che si sono instaurate tra i centri urbani. , Tuttavia, in questi casi, la capacità di un nodo di generare relazioni con gli altri dipende dalle proprie caratteristiche interne, in particolare dalla capacità di offrire un bene centrale di ordine superiore che non è offerto da singolo genere di beni, anche se la differenza di qualità è minima, ha una sua particolare portata; la portata di uno stesso bene varia inoltre da una località centrale all’altra, e varia anche in estensione nel territorio che circonda le località centrali; non ha quindi una forma circolare, bensì forma irregolare di stella, a seconda della distanza economica oggettiva e soggettiva; infine essa è soggetta alle fluttuazioni temporanee dovute a cambiamenti di prezzo, spostamenti della popolazione e così via. Pertanto la portata di un determinato bene centrale dipende in primo luogo dalle dimensioni e dall’importanza della località centrale e dalla distribuzione degli abitanti, in secondo luogo dal “consenso al prezzo” da parte degli acquirenti, in terzo luogo dalla distanza economica soggettiva ed infine dal tipo, dalla quantità e dal prezzo del bene nella località centrale. (…) Abbiamo dunque stabilito che ogni singolo tipo di beni ha una sua caratteristica portata; se questa ha un limite superiore, come quello inferiore, molto alto, allora si tratta di una bene che viene offerto in località centrali di ordine superiore e venduto in un territorio più grande; si chiamerà perciò “bene centrale di ordine superiore”. Se invece il limite superiore e quello inferiore della portata sono bassi, il bene centrale deve essere offerto in numerose località. Anche più piccole se si vuole rifornire in egual misura tutto il territorio; si chiamerà perciò bene centrale di ordine inferiore. Christaller W., Die zentralen Orte in Süddeutschland, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt, 1934 (trad. it. Le località centrali della Germania Meridionale, Frando Angeli, Milano, 1980)
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altre località circostanti. La rappresentazione di Emanuel non è veritiera nel rappresentare tutti i nodi allo stesso modo poiché ci sono nodi che gravitano su altri che ricoprono un ordine gerarchico superiore, ma mostra le effettive relazioni di dipendenza e interdipendenza tra i centri urbani della regione considerata. La rappresentazione di Christaller, invece, riflette sul territorio un modello costruito in astratto attraverso precise regole economiche, sovrainterpretando, a volte il territorio oggetto dello studio. In seguito mostrerò come in alcune mappe gli hub sono fondamentali per assicurare un buon livello di connettività e come alcune reti siano basate su questa figura. 3.3.2. Cluster. I cluster sono strutture interne alla rete composte da gruppi di nodi altamente interconnessi tra loro (ogni nodo è, in genere, interconnesso a tutti gli altri nodi del cluster), ma connessi all’esterno del gruppo attraverso pochi collegamenti. Secondo alcuni studi la struttura del cluster è alla base della relazioni sociali: gruppi di persone altamente legati tra loro costituiscono un cluster; che comunica con l’esterno con alcuni legami. I cluster sono messi in comunicazione tra loro dai legami stabiliti da persone che appartengono a diverse cerchie di amici.59 Nella rete descritta da Emanuel questa figura è invece difficile da trovare, poichè prevalgono forme di organizzazione di diversa natura. Nella network analysis 60 la presenza di cluster all’interno di una rete è una caratteristica rilevante per capirne il funzionamento; in questo ambito i cluster sono, chiamati clique. Secondo Scott il clique è un gruppo di nodi in 59 Barabási, cit., p. 46 60 Taylor, cit., p 118
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Cesare Emanuel Connessioni funzionali di dipendenza gerarchica (line continue) e di interdipendenza (linee tratteggiate) dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale calcolata in base alla dotazione di servizi dei singoli centri 1990
cui ogni nodo è connesso a tutti gli altri61. Il clique, come il cluster è quindi rappresentabile attraverso un grafo completo. La cliquishness, ossia la presenza e la dimensione dei cluster all’interno di una rete valutata attraverso alcuni criteri matematici62, nella network analysis diventa quindi uno dei parametri con cui valutare la forza e la connettività di una rete.
Ridisegno. Nel ridisegno sono isolati gruppi di nodi completamente interconnessi tra di loro. Sono disegnati solo i grafi completi (cluster) presenti all’interno della rete
3.3.3. Griglia. La griglia è una figura isotropa (o quasi) in cui è possibile osservare una distribuzione omogenea dei collegamenti tra i nodi che la compongono. La griglia è una figura chiave, in cui Albert Pope riconosce il carattere principale della città stessa: “Idealized or circumstantial, pedestrian or vehicular, curvilinear or orthogonal, the grid is literally the city.”63 In quest’affermazione traspare anche una caratteristica fondamentale della griglia: essa non è geometricamente predeterminata, o meglio, nonostante spesso venga associata ad una forma ortogonale64, può assumere diverse configurazioni spaziali e interagire con le caratteristiche geografiche dello spazio; infatti “La griglia non si oppone alla topografia: gli esempi che la storia della città ci propone ci dicono che la griglia non si adatta unicamente ad un terreno piatto e privo di accidenti, al contrario, la griglia interferisce con la topografia, mostrando a tutta evidenza il rapporto tra natura e artificio.”65 La griglia non è, quindi, una figura rigida; tutt’altro: è una figura che può
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Scott J., Social Network Analysis, Sage, London, 1991, p. 117 Taylor, cit., p 118 Pope A., Ladders, Rice University School of Architecture, Houston, 1996, p. 18 Mittner D., “La città reticolare” in, Mittner D., a cura, La città reticolare e il progetto moderno, De Agostini scuola, Novara, 2008, pp. 3 – 29. 65 Secchi B., “La città normale”, in Mittner, cit., p. 50
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Cesare Emanuel Connessioni funzionali di dipendenza gerarchica (line continue) e di interdipendenza (linee tratteggiate) dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale calcolata in base alla dotazione di servizi dei singoli centri 1990 Ridisegno isolando la figura della griglia all’interno della rappresentazione di Emanuel. La griglia ha un ruolo molto importante all’interno della rete funzionale. R03
esser vista come un agente di diversità e complessità66. Le sue maglie possono adattarsi al territorio, collegare luoghi, essere elemento ordinatore, anzi essa può essere considerata, secondo Bernardo Secchi, “elemento ordinatore per eccellenza”67. Come rileva lo stesso Pope quando afferma che la griglia è la figura e l’icona dell’ordine68. Questa figura contribuisce a infondere alla rete il suo carattere di illimitatezza69, secondo Pope “The centrifugal reading of the grid posits its infinite extension or continuity outward in all directions - the unlimited expansion of an inherently open system.”70 La griglia è quindi una struttura aperta e illimitata contrapposta alla figura chiusa dell’albero. 3.3.4. Alberi. L’albero è una figura chiusa, che non presenta la libertà permessa dalla griglia. Come abbiamo visto, è una figura con vicoli ciechi71, ovvero nodi connessi al resto della rete solo attraverso il successivo nodo di ordine gerarchico superiore. L’albero è una figura interna alla rete: “una rete è un albero più infiniti corridoi che connettono i nodi dell’albero”72, è quindi possibile riconoscerlo ovunque all’interno di una rete. Come in queste rappresentazioni che descrivono la somma dei percorsi più brevi che connettono un punto di una città con tutti gli altri punti. Gli esiti di queste rappresentazioni sono degli alberi, nonostante 66 67 68 69 70 71 72
Pope, cit., p. 19 Secchi, 2008, cit., p. 48 Pope, cit., p. 19 Eco, cit. Pope, cit., p. 22 Eco, cit. Rosenstiehl, cit.
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Brandon Martin-Anderson Shortest Path Tree 2008 Rappresentazione originale M36
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la struttura urbana cui si sovrappongono non è altro che una griglia. Gli alberi mostrati in questo disegno sono, quindi, presenti nella griglia del reticolo stradale, ma sono solo una delle possibilità di movimento che la griglia permette. In alcune reti, tuttavia è possibile riconoscere parti che degenerano, assumendo le caratteristiche dell’albero. Secondo Albert Pope, infatti, l’albero compare nella sua evidenza quando la struttura della griglia si erode73 e le connessioni diventano quasi esclusivamente di ordine gerarchico e unidirezionali. L’albero è, infatti “una figura che attraverso le differenze definisce progressivamente un’entità prefissata. (…) L’albero definito in questo modo (…) non può rinunciare ad un rapporto gerarchico di dipendenza totale tra il nodo di ordine inferiore e il nodo di ordine superiore. Quest’ultimo costituisce, infatti un passaggio obbligatorio per definire il nodo successivo.”74La struttura dell’albero è monodirezionale e basata su un obbligato rapporto gerarchico che lo rende una struttura rigida. Pope individua nell’albero (figura che chiama ladder) una struttura fondamentale per descrivere alcuni caratteri della città contemporanea, legata alla prevalenza dello spazio aperto sulla griglia e al conseguente disfacimento di quest’ultima. Da un modello di costruzione della città di tipo agerarchico si passa ad un modello fortemente gerarchizzato: “In contrast with the infinite continuity of the open grid, the ladder is a finite, indivisible, hierarchical structure.”75, l’albero rompe la dimensione infinita della griglia per introdurre una dimensione più chiusa e meno libera. Per Christopher Alexander: 73 Pope, cit. 74 Eco, cit. 75 Pope, cit., p. 63
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Cesare Emanuel Connessioni funzionali di dipendenza gerarchica (line continue) e di interdipendenza (linee tratteggiate) dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale calcolata in base alla dotazione di servizi dei singoli centri 1990
“Whenever we have a tree structure, it means that within this structure no piece of any unit is ever connected to other units, except through the medium of that unit is a whole”.76 Ogni punto della rete non è più, quindi connesso ad ogni altro punto della rete e l’albero non è solo la progressiva erosione o il disfacimento della griglia, ma la rottura della rete stessa.
Ridisegno isolando gli alberi riconoscibili all’interno della rappresentazioneall’interno . I nodi di recapito permettono di individuare le strutture ad albero presenti all’interno di una rete
R03
76 Alexander C., “A City is Not a Tree” in The Architectural Forum, vol 162, aprile 1965, pp. 58-62;
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II. SELEZIONARE E INTERRROGARE
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4. Interrogare le rappresentazioni
Cesare Emanuel Connessioni funzionali di dipendenza gerarchica (line continue) e di interdipendenza (linee tratteggiate) dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale calcolata in base alla dotazione di servizi dei singoli centri 1990 Ridisegni R03
Le rappresentazioni raccolte in questo lavoro sono solo alcune delle numerose rappresentazioni reticolari in cui è possibile imbattersi nella letteratura e negli ambiti di interesse dell’urbanistica, dai primi decenni del ‘900, da quando, cioè, la formulazione di modelli reticolari è particolarmente intensa1. L’intento non è quello di costruire un repertorio esaustivo di rappresentazioni, quanto il mostrare l’eterogeneità in cui il concetto è rappresentato graficamente. Il lavoro individua un approccio metodologico che permetta di analizzare le rappresentazioni e poter isolare alcune famiglie e alcuni tratti costitutivi del concetto di rete. Tutte le rappresentazioni selezionate descrivono differenti aspetti del fenomeno urbano; esse non sempre sono circoscritte in un ambito territoriale specifico e spesso descrivono la condizione urbana costruendo rappresentazioni alla scala globale che evidenziano ruolo e importanza di alcune città. È stato necessario procedere a un’ulteriore selezione che permettesse di limitare il campo di osservazione e di dotarsi di un gruppo sufficientemente omogeneo di rappresentazioni per essere trattato unitariamente: domandandosi quanto una rappresentazione fosse in 1 Christaller W., Die zentralen Orte in Süddeutschland, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt, 1934 (trad. it. Le località centrali della Germania Meridionale, Frando Angeli, Milano, 1980)
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Mappa dei sottoservizi lungo Grand Street and Wilshire Boulevard a Los Angeles 2000 Il disegno segue una convenzione tecnica e descrive esattamente il tracciato delle infrastrutture preoccupandosi di descriverlo nel modo piu preciso possibile in modo da poter consultare la mappa punto per punto e senza preoccuparsi di restituire un’immagibne complessiva
grado di costruire un’immagine complessiva. In questo modo sono state escluse alcune rappresentazioni tecniche ed esecutive delle reti: rappresentazioni che non preoccupandosi di assumere una restituzione anche lievemente astratta e iconica, mostrano un disegno delle reti, volto alla descrizione puntuale ed estremamente dettagliata della rete fisica (come ad esempio il disegno dei sottoservizi lungo il Grand Street and Wilshire Boulevard a Los Angeles2) senza che queste rappresentazioni siano finalizzate a mostrare l’immagine complessiva dell’oggetto rappresentato. I codici di queste rappresentazioni sono quelli del disegno tecnico e non quelli delle rappresentazioni reticolari che abbiamo visto attraverso la teoria dei grafi La convenzione grafica della teoria dei grafi è alla base di tutte le rappresentazioni reticolari che non siano rappresentazioni tecniche, tuttavia in alcune di esse il disegno della rete attraverso l’uso di nodi e aste è più evidente: su di esse ho concentrato la mia attenzione. In questo modo è stato possibile selezionare rappresentazioni in cui è evidente la descrizione teorica della prima parte. Non tutte le rappresentazioni selezionate, però, possono essere studiate allo stesso modo; tra queste alcune possono essere ridisegnate, altre invece, a causa della densità delle informazioni che mostrano o della 2 in: Varnelis K., a cura di, The Infrastructural City. Networked Ecologies in Los Angeles, Actar Barcelona-New, York, 2009, p.123
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tecnica attraverso la quale sono state prodotte, non possono essere ridisegnate. Il ridisegno è un’operazione importante, perché permette di isolare alcune figure viste in precedenza all’interno della rete e anche di leggere, in ciascuna rappresentazione, con maggior chiarezza, lo stile della rappresentazione. Permette infine di evidenziare con chiarezza le caratteristiche geometriche della rappresentazione analizzata. Come sostiene Paola Viganò, infatti: “Una lettura rigorosa, anzi solo una lettura lenta e precisa attraverso la riproduzione dell’opera, in questo caso il ridisegno, permette di entrare nella logica costitutiva del diagramma e consente una perfetta libertà nella sua decostruzione e interpretazione”.3 Le rappresentazioni ridisegnate sono raccolte separatamente all’interno del repertorio e presentate al suo inizio. L’attenzione verso di esse è stato maggiore nella convinzione che le caratteristiche riconoscibili nelle rappresentazioni attraverso il ridisegno siano in qualche modo generalizzabili alle rappresentazioni che sono state oggetto di uno studio cosi approfondito. Il repertorio non va, quindi, inteso come un insieme circoscritto ma come una nuvola di rappresentazioni grafiche, che ha un centro più denso costituito da rappresentazioni che innanzitutto è possibile trattare attraverso il ridisegno e che 3 Viganò P., I territori dell’urbanistica. Il progetto come produttore di conoscenza, Officina Edizioni, Roma, 2010
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generalmente sono riconducibili alla convenzione grafica della teoria dei grafi. Le rappresentazioni all’interno di questo centro trattano direttamente il fenomeno urbano e allontanandosi progressivamente da esso possiamo includere rappresentazioni che descrivono aspetti correlati ai fenomeni urbani (reti sociali, scambi di informazioni, ecc.); e una serie di rappresentazioni reticolari che non seguono propriamente i canoni della rappresentazione convenzionale delle reti. Esistono infine una grande parte di rappresentazioni reticolari che non sono legate al fenomeno urbano, ma che potrebbero essere utili per osservare nuove possibili forme di rappresentazioni delle reti. Queste ultime rappresentazioni non sono considerate in questo lavoro di ricerca. Ho cercato di utilizzare la parte centrale di questa nuvola di rappresentazioni (che costituisce il repertorio vero e proprio), per verificare le considerazioni iniziali riguardanti le caratteristiche interne della rete e successivamente per cogliere gli aspetti che implica il concetto di rete. Tutte le mappe raccolte nel repertorio sono state oggetto di una lettura della raffigurazione osservando gli aspetti direttamente correlati al modo di descrivere graficamente le reti: questa parte si configura come un manuale che possa descrivere come si costruisce una rappresentazione reticolare. Oltre a questa lettura strettamente legata alla raffigurazione è stata condotta un’indagine rispetto all’opera da cui è tratta la mappa e del
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paratesto della raffigurazione in modo analogo allo studio di Genette rispetto al paratesto di un’opera letteraria.4 4.1. Raffigurazione. Le rappresentazioni presenti in questo atlante descrivono solo alcune realtà particolari che possono essere espresse attraverso il concetto di rete. Esse trattano spazi reticolari, di cui vengono descritte le dimensioni fisiche, l’intreccio delle relazioni, le dinamiche, le dimensioni temporali. Tali rappresentazioni possono essere considerate una risposta alla domanda su come restituire la complessità della realtà posta da Tufte5. Secondo Massironi, “Ogni rappresentazione grafica, per quanto fedele alla realtà, proporzionata e precisa nei dettagli, particolareggiata in ogni sua parte, è sempre un’interpretazione e quindi un tentativo di spiegazione della realtà stessa”.6 Le rappresentazioni reticolari, pur essendo rappresentazioni settoriali, hanno la grande capacità di costruire 4 Genette G., Seuils, Éditions du Seuil, Paris, 1987 (trad. it., Soglie. I dintorni del testo, Giulio Einaudi, Torino, 1989) 5 Tufte. E. R., Visual explanations. Images and quantities, evidence and narrative, Graphics press, Cheshire (CT), 1997; Tufte E., Envisioning Information, Graphics press, Cheshire (CT), 1990; Tufte E., The Visual Display of Quantitative Information, Graphic Press, Cheshire (CT), 1983 6 Massironi M., Vedere con il disegno. Aspetti tecnici, cognitivi, comunicativi, Franco Muzzio Editore, Padova, 1982, p. 55
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“The world is complex, dynamic, multidimensional; the paper is static, flat. How do we represent the rich visual world of experience and measurement on mere flatland?” Edward R. Tufte
un’immagine complessiva in grado di ridurre la frammentazioni delle informazioni che descrivono la realtà. Partendo dal presupposto che “La rappresentazione concreta, può essere vista come una ‘messa in codice’ cioè un processo attraverso il quale si scelgono, si costruiscono, si giustappongono i segni grafici col fine di raggiungere quel significato; si tratta cioè della formalizzazione di un messaggio visivo la cui decodifica sia prevista entro un preciso confine”,7 questo paragrafo cercherà di descrivere il codice grafico utilizzato nelle rappresentazioni reticolari. Bisogna esser consapevoli che quello delle rappresentazioni reticolari è un codice molto preciso8 e come tale “(...) funziona in quanto è comune o comunicabile e può essere tale perché strutturato e regolamentato: la regolamentazione permette la comunicabilità, ma irrigidisce la possibilità di adattamento alla realtà. Questa realtà può esser quindi indagata e comunicata attraverso il filtro del codice, per approssimazioni successive.”9 Entrando nel linguaggio di ognuna delle raffigurazioni raccolte in questo lavoro di ricerca, sono stati riconosciuti alcuni gruppi per tipo di oggetto rappresentato, altri in base alla geometria della rete, e altri ancora osservando il supporto 7 Ibid., p. 7 8 Ibid., capitolo 1 9 Ibid., p. 55
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che fa da sfondo alla rappresentazione e guardando allo stile del disegno. Questa prima operazione permette di entrare nel vivo delle rappresentazione cominciando a guardarle da dentro aprendo la strada alle considerazioni dei capitoli successivi. 4.1.1. Oggetto. Che cosa stiamo guardando quando osserviamo una rappresentazione reticolare? Come ha evidenziato Jacques Bertain10 a proposito di un disegno di Lucien Febvre, vi sono rappresentazioni che mostrano le rotte e la quantità di traffico che le percorre. In esse non è possibile riconoscere le relazioni tra le città coinvolte, ma solo il percorso del traffico e la sua intensità. La rappresentazione di Lucien Febvre (R02) cui si riferisce Bertain mostra questa differenza: nella mappa superiore sono mostrate le rotte e i flussi di traffico commerciale, in quella inferiore le relazioni che effettivamente coinvolgono le città. Nella prima mappa è stata rappresentata l’infrastruttura che permette lo svolgersi del commercio del grano, nella seconda le relazioni commerciali che si sviluppano tra le diverse città. Infrastrutture e relazioni sono i due oggetti che si possono riconoscere nelle rappresentazioni reticolari raccolte in questo lavoro di ricerca.
10 Bertain J., Sémiologie graphique. Les diagrammes - Les reseax ñ Les cartes, Éditions Gauthier-Villars, Paris, 1967 (ripubblicato da Éditions de EHESS, Paris, 2005
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Lucien Febvre Mappa del commercio del grano nel XVI secolo 1953 Rappresentazione originale La mappa mostra la quantità di navi che percorrono le rotte del commercio marittimo nel Mar Mediterraneo. E’ sufficiente a descrivere le relazioni tra le città coinvolte?
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Infrastrutture. Queste rappresentazioni sono decisamente radicate al territorio che trattano, poiché descrivono degli oggetti che concretamente si depositano su di esso. Esse possono essere molto precise e ricche d’informazioni.11 Nella rappresentazione della rete ferroviaria europea disegnata da Carto Studio,12 ad esempio, le informazioni presenti nella carta sono molto dettagliate, sia per quanto riguarda la rete ferroviaria, sia per quanto riguarda la descrizione del territorio cui la rete si riferisce. Ogni collegamento è disegnato seguendo in modo semplificato il tracciato effettivo della ferrovia nel territorio indicandone le sue caratteristiche tecniche, suddividendo le linee in modo molto dettagliato (alta velocità, linee principali, primarie, secondarie, linee con riduzione, linee bus e di traghetto) costruendo una descrizione della capacità e dell’importanza di ogni segmento della rete. I nodi sono indicati tutti con lo stesso simbolo salvo le città che ospitano un centro assistenza Eurail; non sono indicate tutte le stazioni, ma solo le fermate dei treni a lunga percorrenza. Il territorio europeo attraversato dalla rete 11 Alcuni esempi di mappe che descrivono le infrastrutture in modo molto dettagliato sono: Rete stradale della regione milanese (M29), Rete metro-ferro-tramviaria della regione Milanese (M30), All Streets (M35), European Railway Map (M38), Visualizing Lisbon traffic (M45), Bus Paris (M55), Atlante stradale (M63). 12 Carto Studio, European Railway Map (M38). La mappa descrive la rete ferroviaria europea.
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Carto Studio Mappa della rete ferroviaria europea 2008 Rappresentazione originale
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ferroviaria è descritto nelle sue componenti geografiche ed è possibile apprezzare il rapporto tra i tracciati dell’infrastruttura e l’orografia del territorio. Questa mappa è tra le rappresentazioni più complesse raccolte in questo lavoro per la quantità d’informazione che restituisce ed è una rappresentazione con un grado minimo d’interpretazione, perché descrive in modo molto aderente alla realtà la rete oggetto della rappresentazione e il suo contesto. Al suo opposto, una serie di rappresentazioni come l’analisi di Forrest Ralph Pitts13 condotta sulla rete stradale della Russia durante il XII e il XIII secolo riduce la maglia stradale a un grafo essenziale formato da punti e da linee che connettono i nodi.14 Tutti i nodi hanno la stessa importanza, così come tutti i collegamenti tra i vari nodi. Questa rappresentazione mostra solo alcune informazioni essenziali divenendo quasi banale. 13 Forrest Ralph Pitts, Studio della rete stradale della Russia del XII e XII secolo (M03) 14 Oltre alla mappa di Forrest Ralph Pitts altre rappresentazioni utilizzano un codice di descrizione delle infrastrutture molto basilare: Stylized map with the network of aerial cargo routes in Europe (M06), Map of rail, air and ship, route network and locations of hotels owned by Canadian Pacific Ltd (M07), China Railway Timetable (M08), Rappresentazione diagrammatica dei principali nodi e collegamenti nella regione urbana del delta del Pearl River (M10), Intercity courier services in late medieval Europe (M14), European Terrestrial Map (M16), Densità di rotte aeree (M18), The Eisenhower Interstate System (M22), NY Traingraphic, Travel Times on Commuter Rail (M24), Global Connections (M28), Movement on the North Sea During 24 Hours (M32), Map of SNCF National Railway Network in France (M37), Reseax TGV, RER, tram (M40).
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Forrest Ralph Pitts Studio della rete stradale della Russia del XII e XII secolo 1965 Rappresentazione originale
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Tra le rappresentazioni delle infrastrutture, alcune sono realizzate per permettere l’utilizzo dell’infrastruttura rappresentata: mappe stradali, carte del trasporto ferroviario, linee metropolitane, mappe delle linee di trasporto pubblico. Tra di esse le mappe del trasporto pubblico, in particolare la mappa della metropolitana di Londra (R11) seguono particolari regole di rappresentazione in cui il rapporto con il territorio è riconoscibile, ma non sempre la distanza tra i punti non è la distanza geografica tra due spazi, essa è calibrata in base alla leggibilità della mappa e dipende solo dalla chiarezza della rappresentazione. Questo tipo di rappresentazioni, che si possono far risalire alla mappa che Henry C. Beck disegna nel 1931 per la metropolitana di Londra15, sono impiegate per descrivere la rete metropolitana di molte città e in alcuni casi per descriverne anche la rete del trasporto ferroviario. Il suo scopo è propedeutico all’utilizzo della rete e non solo alla sua descrizione nel contesto territoriale: i punti non sono localizzati nelle corrette coordinate geografiche, anche se è chiaro a chiunque legga la mappa, quale sia la localizzazione reale di ogni nodo. Alcune rappresentazioni della rete metropolitana di una città16 però non seguono questo canone, come ad esempio la mappa della metropolitana 15 Garland K. K., Mr. Beck’s Underground Maps: a history, Capital Trasport Paublishing, Harrow Weald, 1994 16 Ovenden M., Metro Maps of the World. Subway, Underground, Metro and U-Bahn
maps from 200 cities, Capital Trasport Publishing, Harrow, 2003
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Henry Beck (disegno originario) London Tube Map 2011 (1933 disegno originario) Rappresentazione originale
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di New York (M53), cercando di mantenere il rapporto di scala delle effettive distanze tra i nodi. In queste rappresentazioni è mantenuto il reale rapporto geografico tra lo spazio e l’infrastruttura, tuttavia le linee di questo particolare tipo d’infrastruttura sono sotterranee e quindi senza relazione reale, se non nelle uscite in superficie, con città. Mantenere la reale posizione del tracciato infrastrutturale rende meno chiara questo tipo di rappresentazioni, ma è più semplice leggere la posizione dell’infrastruttura nello spazio urbano. Relazioni. Spesso le rappresentazioni reticolari descrivono relazioni immateriali tra diversi soggetti e luoghi, esse possono essere di natura diversa: economiche, sociali oppure informatiche. Molte descrivono le reti funzionali di un determinato ambito attraverso l’elaborazione delle relazioni economiche che lo coinvolgono senza considerare le infrastrutture che permettono tali relazioni.17 Secondo Paola Pucci: “Nelle scienze economiche il concetto di rete viene impiegato per 17 Alcuni esempi di rappresentazioni che mostrano relazioni di natura economica sono: I territori complementari nel sistema delle località centrali e Il sistema delle località centrali nella Germania Meridionale (R01), Le commerce du blé en Mediterranée, au XV siècle (R02), Connessioni funzionali dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale (R03), The World City Hierarchy (M09), A minuscule portion of the world city network as an interlocking network: ten “alpha” cities and three advanced producer sevices firms (M13), The shape of globalization,the world auto industry (M23), Global Dependency Explorer (M47).
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Metropolitan Transportation Autority MTA New York City Subway 2011 Rappresentazione originale
M53
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descrivere tanto un ordine equipotenziale, quanto un ordine gerarchico, di tipo gerarchico-areale con cui si definiscono le relazioni asimmetriche tra le subaree di cui si compone il territorio (Christaller-Lösch), o gerarchico nodale (Gottman, Hoenberg) in riferimento alla capacità dei singoli nodi di articolare la maglia delle relazioni”.18 L’oggetto in questo caso delle rappresentazioni sono i rapporti di dipendenza o interdipendenza (funzionale) tra diverse città, tali rappresentazioni possono riguardare un preciso ambito geografico, ma anche estendersi fino alla scala globale descrivendo le relazioni economiche tra le città più rilevanti a quella scala. La prima e tra le più rilevanti rappresentazioni che mostrano le relazioni economiche all’interno di una regione urbanizzata è la rappresentazione delle località centrali della Germania meridionale elaborata da Walter Christaller nel 1934 (R01).19 La mappa di Christaller si basa sul principio di approvvigionamento, cioè sulla possibilità di una località (centrale) di offrire un determinato bene (centrale), che possa creare un rapporto di dipendenza ad altre località che non dispongono di quel determinato bene20. Le relazioni 18 Pucci P., I nodi infrastrutturali: luoghi e non luoghi metropolitani, Franco Angeli, Milano, 1996 19 Christaller, cit. 20 Oltre a Christaller, sicuramente debitore a von Thunen per la formulazione
della sua teoria delle località centrali, altri studiosi hanno contribuito a rafforzare questa formulazione teorica come Losch e Parr.
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Walter Christaller Il sistema delle località centrali nella Germania Meridionale 1934 Rappresentazione originale
R01
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descritte da Christaller sono di dipendenza economica e le città sono descritte attraverso una forte connotazione gerarchica legata alla gerarchia dei beni (e dei servizi) centrali offerti dalle località. Christaller non rappresenta le relazioni tra una città di ordine inferiore con quella di ordine superiore, egli disegna un limite all’interno del quale le località di ordine inferiore dipendono dalla località centrale al centro di quell’area.21 Christaller costruisce la sua rappresentazione da alcune enunciazioni teoriche, anziché da un rilievo delle reali dinamiche urbane. La rappresentazione del territorio è adeguata alla teoria, restituendo la descrizione di un modello e non il rilievo della condizione urbana studiata. Le relazioni economiche che descrivono le condizioni urbane di alcune città possono avere un’estensione tale da comprendere l’intero globo. La rappresentazione di Friedman della gerarchia delle città globali22 mostra relazioni economiche estese alla scala globale e il ruolo di ogni singola città rappresentata. Secondo 21 Jacques Bertain decrive nel suo manuale le differenti equivalenti
rappresentazioni di reti e quella di Christaller è un particolare tipo di rappresentazione delle reti che sintetizza i legami gerarchici tra i nodi attraverso un insieme. Rimando inoltre alle schede di analisi e ridisegno del modello di Christaller in cui attraverso l’interpretazione ricavabile da Bertain ho reso esplicite le relazioni specifiche tra una località e l’altra.
Bertain J., Sémiologie graphique. Les diagrammes - Les reseax – Les cartes, Éditions Gauthier-Villars, Paris, 1967 (ripubblicato da Éditions de EHESS, Paris, 2005, p.270) 22 Friedman J., The world city hierarchy (M09)
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Friedmann The world city hierarchy 1986 Rappresentazione originale
M09
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Taylor23 questa mappa e il punto di partenza della maggior parte delle discussioni riguardo alle città mondiali. Curiosamente Friedman per disegnare questa mappa si è ispirato a una carta che descriveva le rotte aeree della Japanese Airlines. La rappresentazione di Friedman è molto semplice, descrive innanzitutto una gerarchia delle città: il vero oggetto della rappresentazione. Le relazioni tra i nodi della rete sono legate semplicemente al grado gerarchico delle città che connettono (rapporti con le città primarie e altre relazioni) senza esprimere una qualità specifica propria. Le relazioni descritte dalle rappresentazioni reticolari possono anche mostrare lo scambio di qualcosa meno tangibile dei beni alla base delle relazioni economiche: i flussi di dati e le relazioni informatiche che ne derivano.24 In queste rappresentazioni il criterio di restituzione dei dati è fondamentale per la costruzione della mappa. Inoltre in queste rappresentazioni il punto di osservazione, cioè il nodo attraverso il quale vengono letti i dati è determinante per l’esito finale. Ad esempio nella mappa Internet World Map (M15), ma in modo simile anche in altre rappresentazioni che usano criteri analoghi per il tracciamento 23 Taylor P. J., World City Network. A Global Urban Analysis, Routeledge, London, 2004 24 Mi riferisco ad esempio a: Internet World Map (M15), Internet Map (M25), Global Traffic Map (M39), IPv4 Internet Maps e IPv6 Internet Maps (M59), The Topology of the Core of the Internet (M62).
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Philippe Bourcier Internet World Map (rootzmap) 2002 Rappresentazione originale
M15
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delle relazioni, la lettura dei dati avviene dall’interno di un nodo (un router) da cui si ricavano i dati, permettono di ricostruire le relazioni all’interno della rete. Il nodo scelto determina un punto di vista, come se si osservasse un oggetto da un particolare punto di vista. Alcune rappresentazioni reticolari mostrano aspetti che non hanno un rapporto molto debole con la trasformazione dello spazio, ma che non sono indifferenti alla città e al territorio, anzi spesso sono intimamente legati a essi.25 Le rappresentazioni reticolari che descrivono relazioni sono spesso una descrizione slegata dal contesto topografico e la posizione dei nodi corrisponde al ruolo che essi hanno all’interno della rete e non all’effettiva posizione sul territorio. Esse ricoprono una certa rilevanza dal punto di vista della rappresentazione e per la descrizione di alcune dinamiche sociali, ma si collocano in posizione tangenziale rispetto alla descrizione della città e del territorio. 4.1.2. Geometria. La geometria che è possibile riconoscere all’interno di una rappresentazione reticolare dipende dal modo in cui le relazioni si distribuiscono tra i nodi. I legami hanno un ruolo sostanziale nel definire la geometria perché a partire dalla loro distribuzione è possibile 25 Ad esempio: London Connections (R05), Le relazioni tra le università nelle ricerche finanziate dal MIUR (M33), Mapping Facebook Friendships (M48), Mappa delle collaborazioni scientifiche dal 2005 al 2009 (M58).
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Rachel Ratner, Keith Whiteman, Golf Sinteppadon Seattle Band Map 2011 Rappresentazione originale
M52
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riconoscere le figure presenti all’interno della rete (albero, cluster, hub, griglia) e la prevalenza di una di queste figure all’interno di una rete ne definisce la geometria. Attraverso di essa è possibile esprimersi riguardo il modo in cui la rete opera al proprio interno, sul tipo di connettività che esprime e sulle sue effettive qualità. In secondo luogo la localizzazione dei nodi determina quanto le maglie della griglia siano più o meno larghe, l’estensione dei clusters o dei rami dell’albero. Prevalenza di Hub. Se la figura prevalente all’interno della rappresentazione è l’hub,26 la geometria della rete è fortemente gerarchizzata, come nella mappa della rete dei voli in India (R06). In questo caso, la gerarchia non dipende dalle carattestiche dei nodi (nodi di ordini superiori ad altri come nelle organizzazioni territoriali descritte da Christaller) ma dall’importanza che un nodo assume a causa del numero di legami che allaccia con gli altri nodi della rete. In questi casi la connettività della rete è legata fortemente all’esistenza degli hub27. 26 Alcuni esempi in cui nella geometria della rete è prevalente la figura dell’hub: Le commerce du blé en Mediterranée, au XV siècle R02, Evoluzione della connettività di una rete: la rete telematica della regione di Lione R04, London Connections R05, Air Network in India R06, Flight density during one week between international airports M04, UUNET’s North America Internet Network M11, Internet World Map (rootzmap) M15, Global Connection M28, Le relazioni tra le università nelle ricerche finaziate dal MIUR M33, Global Traffic Map M39, Global Dependency Explorer M47, Frankfurt traffiQ_Liniennetzplan M57. 27 Come è stato descritto nel terzo capitolo, gli hub sono nodi con un numero di
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Compare Infobase Pvt Ltd. Air Network in India 2001 Rappresentazione originale
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Questo tipo di organizzazione è ricorrente nelle reti aeree, in cui la maggior parte del traffico aereo è concentrato in alcuni aeroporti (gli hub appunto), da cui arrivano e partono i quasi tutti i voli per le altre destinazioni. In questo modo la rete è molto vulnerabile: se uno di questi nodi venisse a mancare la rete rischierebbe di spezzarsi e comunque di perdere la maggior parte del livello di connettività, tuttavia si può affermare che una rete basate sulla presenza di hub è abbastanza robusta, nel caso venissero a mancare nodi o link in modo casuale, perché le probabilità che scompaia un hub sono statisticamente poche a causa del loro numero ristretto rispetto agli altri nodi. Nel caso in cui venissero disabilitati i nodi più grandi in maniera selettiva, come si diceva prima la rete cadrebbe in pezzi.28 Oltre alle reti del trasporto aereo anche le reti sociali, in genere si organizzano in base a questo tipo di geometria29o quantomeno hanno nella rilevanza degli hub un loro tratto caratteristico. In una rete sociale in genere sono sempre presenti individui che allacciano con gli legami decisamente più alto rispetto agli altri nodi della rete. 28 Barabási A. L., Linked: the new science of networks, Perseus, Cambridge (Mass.), 2002 (trad. it. Link: la scienza delle reti, Einaudi, Torino, 2004 p. 126) 29 “Disseminata in varie occupazioni esiste una manciata di persone che possiede l’abilità davvero straordinaria di stringere un numero eccezionale di amicizie e conoscenze. Sono i connettori. I connettori sono di fatto gli hub all’interno di una rete sociale”. Barabási, citando le parole di Gladwell, che aveva condotto una ricerca sulle reti sociali e il loro grado di connettività. Barabási, cit. p.63
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altri individui un numero di legami nettamente superiore al numero di legami allacciati da tutti gli altri individui, essi ricoprono un ruolo fondamentale all’interno della rete sociale contribuendo in maniera sostanziale alla sua connettività. Se consideriamo anche l’economia come una rete in cui i nodi sono le società e i link i legami economici e finanziari che le connettono, la struttura a prevalenza di hub è evidente e le operazioni di fusioni di società sono un fenomeno particolare all’interno di una dinamica reticolare. “In una network economy, infatti, più la rete si espande, più gli hub devono ampliarsi. Per soddisfare la loro brama di link, i nodi della rete finanziaria imparano a inghiottire i nodi più piccoli: un metodo nuovo, mai riscontrato in altre reti. Poiché la globalizzazione spinge i nodi a ingrandirsi, fusioni e acquisizioni sono la naturale conseguenza di un’economia in espansione”30 Una geometria in cui prevalgono gli hub è tuttavia più facilmente riscontrabile in reti di natura immateriale piuttosto che nelle reti fisiche, in genere perché le reti fisiche hanno una dinamica evolutiva più lenta rispetto alle reti immateriali. Prevalenza della griglia. All’opposto della geometria fortemente gerarchica, che dipende dalla prevalenza degli hubs, in una rete se la figura
30 Ibid., p. 212
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prevalente è quella della griglia si ottiene una geometria quasi isotropa.31 Nessun nodo sembra assumere un ruolo più rilevante rispetto agli altri e la connettività della rete dipende dalla dimensione delle maglie della griglia: una maglia fitta assicura una connettività maggiore di una maglia larga. La griglia è la figura che rimanda alla dimensione potenzialmente infinita della rete e alla sua estensibilità senza confini nel territorio.32 La rappresentazione delle piazze di Boston (R07) è interessante perché mostra due geometrie sovrapposte: la griglia degli spazi urbani e dei loro collegamenti, e quella dei trasporti pubblici in cui la figura prevalente è quella dell’albero. Prevalenza dell’albero. Nelle reti in cui prevale la figura dell’albero33 la connettività è quasi interamente unidirezionale in un senso o nell’altro,
Bill Rankin Boston Square 2003 Rappresentazione originale
R07
31 Alcuni esempi di rappresentazioni in cui la figura prevalente è la griglia: Boston Square R07, Eurail Map R09, Stuttgart Tarifzones R12, Studio della rete stradale della Russia del XII e XII secolo M03, Trans European transport network outline (2020 horizon) M12, European Terrestrial Map M16, Densità di rotte aeree M18, Volumi di traffico, rete viaria esistente M21, Cultural and Tourist Routes in Rhodopi Cultural Area Map M26, National Ecological Networks of European Countries Map M27, All Streets M35, Map of SNCF National Railway Network in France M37, European Railway Map M38, Visualizing Lisbon traffic M45, City of Zurich Network M49, Belarus National Ecological Network Map M51, Atlante stradale M63. 32 Pope A., Ladders, Rice University School of Architecture, Houston, 1996 33 Alcuni esempi di rappresentazioni in cui prevale la figura dell’albero: Boston Square R07, New York Subway Map M05, Map of rail, air and ship, route network and locations of hotels owned by Canadian Pacific Ltd M07, Time Travel from Elephant & Castel M20, NY Traingraphic, Travel Times on Commuter Rail M24, Shortest Path Tree M36., NY Subway Ridership M41. 109
Bill Rankin Boston Square 2003 Ridisegno Il ridisegno mostra solo le piazze e i legami che le connettono: la figura che emerge è quella della griglia.
R07
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Bill Rankin Boston Square 2003 Ridisegno Il ridisegno mostra la rete costituita dalle linee della metropolitana: la figura prevalente è quella dell’albero.
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mentre sono rari i collegamenti trasversali tra i rami dell’albero. Spesso le linee del trasporto metropolitano sono strutturate in questo modo. Nella rappresentazione delle piazze di Boston (R07) è rilevante che pur avendo una struttura urbana a griglia, le linee del trasporto pubblico seguano un’organizzazione ad albero in cui i rami sono sempre più distanti con l’aumentare della distanza dal centro. L’albero34 è una forma organizzativa gerarchica anche se in modo diverso rispetto alla gerarchia formata dagli hubs: una gerarchia fatta di esclusioni e di dipendenza forzata dai nodi precedenti. Prevalenza del cluster. Difficile trovare rappresentazioni reticolari che mostrino geometrie in cui la figura prevalente è il cluster. Nel disegno di Taylor (M13) è rappresentato un solo cluster, che definisce una rete chiusa in se stessa. Non può quindi essere tutta rete. È la rappresentazione di un cluster all’interno di una rete che non ci viene mostrata. Nella rappresentazione dello studio Lin (M44) elaborata per la consultazione della Grand Pari sono riconoscibili aree in cui la densità dei collegamenti tra i nodi, interni all’area stessa, è decisamente più alta rispetto al resto della rete. Purtroppo questa rappresentazione non può essere analizzata attraverso un’operazione accurata di ridisegno a causa 34 Alexander C., “A City is Not a Tree”, The Architectural Forum, vol. 162 april 195 pp. 58-62; May 1965 pp 58-61
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Taylor P. J. A minuscule portion of the world city network as an interlocking network: ten “alpha� cities and three advanced producer sevices firms 2001 Rappresentazione originale
M13
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della densità di informazioni che contiene e non è quindi verificabile quanta parte di questa rappresentazione sia un artificio retorico e quanto l’esito di un’effettiva osservazioni delle dinamiche urbane. 4.1.3. Supporto. Il supporto è il contesto rilevante di una rappresentazione, in questo paragrafo tratterò il tipo di contesto che viene considerato all’interno di una rappresentazione reticolare. Assente. Il supporto non è rappresentato, è assente.35 Non è possibile stabilire con certezza quale sia il criterio con cui sono posti i nodi, gli uni rispetto gli altri. Potrebbero essere nella loro reale posizione geografica oppure in una posizione opportuna rispetto alla chiarezza della raffigurazione, tuttavia in alcune mappe il lettore può coglierne la 35 Alcuni esempi di rappresentazione in cui il contesto non è rappresentato sono: I territori complementari nel sistema delle località centrali e Il sistema delle località centrali nella Germania Meridionale R01, Connessioni funzionali di dipendenza gerarchica (line continue) e di interdipendenza (linee tratteggiate) dei comuni urbani dell’area padana centrooccidentale calcolata in base alla dotazione di servizi dei singoli centri R03, Czechoslovakia Air Route Map M01, China Railway Timetable M08, Rappresentazione diagrammatica dei principali nodi e collegamenti nella regione urbana del delta del Pearl River M10, A minuscule portion of the world city network as an interlocking network: ten “alpha” cities and three advanced producer sevices firms M13, The Eisenhower Interstate System M22, The shape of globalization,the world auto industry M23, Internet Map M25, Movement on the North Sea During 24 Hours M32, All Streets M35, Shortest Path Tree M36, Moscow Metro M46, Mapping Facebook Friendships M48, Seattle Band Map M52, Stadtbahn-Liniennetz (Verkehrslinienplan Stuttgart) M56, Map of Scientific Collaborations from 2005 to 2009 M58, IPv4 Internet Maps e IPv6 Internet Maps M59
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Lin (senza titolo) 2009 Rappresentazione originale
M43
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rispondenza rispetto alla reale localizzazione nel territorio: il contesto è implicito.36 Il supporto esiste nella mente del ricevente che è in grado di leggere un contesto che non viene rappresentato. Ovviamente il verificarsi di questa condizione dipende dal destinatario della rappresentazione, il quale deve essere in grado di riconoscere qualcosa che non è disegnato. Topografico. Il supporto è esplicito. Esso è rappresentato nelle sue caratteristiche topografiche:37 le distanze tra gli oggetti rappresentati sono proporzionali alle reali distanze rilevabili sul territorio. I nodi si localizzano nella posizione che occupano rispetto alla realtà fisica 36 In questi casi è difficile portare esempi a riguardo, poiché il riconoscimento di un contesto implicito dipende dalla predisposizione del destinatario. Ciò nonostante, alcune rappresentazioni in cui dovrebbe essere evidente il contesto della rappresentazione, pur non essendo raffigurato, sono: Internet Map M25, Movement on the North Sea During 24 Hours M32, All Streets M35, Mapping Facebook Friendships M48, Map of Scientific Collaborations from 2005 to 2009 M58 37 Alcuni esempi di rappresentazioni in cui il supporto è costituito da una rappresentazione topografica del contesto sono: Eurail Map (R09), Cable And Wireless (M02), Flight density during one week between international airports (M04), Trans European transport network outline (M12),Internet World Map (M15), European Terrestrial Map (M16), Paris Metro (M17), volumi di traffico, rete viaria esistente (M21), Cultural and Tourist Routes in Rhodopi Cultural Area Map (M26), National Ecological Networks of European Countries Map (M27), Rete stradale della regione milanese (M29), Rete metro-ferro-tramviaria della regione Milanese (M30), European Railway Map (M38), NY Subway Ridership (M41), Bus Paris (M55), atlante stradale (M63).
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Eurail Eurail Map 2010 Ridisegno. Isolando il supporto di questa rappresentazione è possibile riconoscere chiaramente la sua descrizione topografica.
R09
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del territorio rappresentato. Gli elementi che concorrono a costruire questo tipo di rappresentazioni del contesto possono essere, di natura diversa: il contesto può essere costituito da una selezione di elementi fisici (orografia, idrografia, figura insediativa, ecc.) o politici (confini regionali, nazionali, ecc.) e la loro rappresentazione segue i canoni delle comuni rappresentazioni cartografiche in base alla scala che sta trattando. La scelta degli elementi che compaiono nella descrizione del contesto può essere molto selettiva fino alla selezione di uno solo, il più significativo tra gli aspetti che possono radicare la rappresentazione al territorio. Topologico. Il supporto di una rappresentazione reticolare non è sempre una descrizione topografica del contesto; a volte è la descrizione di dimensioni astratte che assumono significato solo se relazionate con le caratteristiche della rete. Il supporto è costituito da una descrizione topologica del contesto, in cui le distanze non sono rilevanti.38 Esso descrive un contesto della rete costituito da informazioni che non riguardano la spazialità del territorio, in cui le distanze tra gli oggetti rappresentati non sono più le distanze reali, ma distanze di senso. In 38 Alcuni esempi di rappresentazioni in cui il contesto è descritto attraverso caratteristiche topologiche sono: London Tube Map R11, Stuttgart Tarifzones R12, Time Travel from Elephant & Castel M20, NY Traingraphic, Travel Times on Commuter Rail M24, Global Dependency Explorer M47, Wabenplan, Karlsruhe M54.
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VVS Stuttgart Tarifzones 2011 Ridisegno. Il supporto in questa rappresentazione non ha alcun legame con la fisicità del territorio.
R12
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queste mappe l’attenzione è rivolta alle relazioni tra i vari nodi piuttosto che alla loro reale posizione sul territorio. Le descrizioni topologiche del contesto possono riguardare sia reti immateriali sia reti materiali, come Stuttgart Tarifzones (R12). In ognuno dei due casi l’aspetto rilevante della rappresentazione dipende solamente dalle relazioni tra i nodi e la loro posizione restituisce informazioni che non riguardano la loro posizione all’interno di uno spazio topografico. 4.1.4. Stile. Le rappresentazioni reticolari si basano sull’uso di due componenti di base: i nodi e i legami. A essi è necessario associare il contesto che fa da sfondo alla rappresentazione (il supporto), considerandolo come parte integrante della rete stessa. All’interno di questa semplicità, i codici e gli stili della rappresentazione possono, tuttavia, essere molto complessi e articolati, mostrando un’elevatissima quantità di informazioni. Per cercare di descrivere lo stile delle rappresentazioni reticolari sono state osservate separatamente queste tre componenti (contesto, nodi e legami) ed è stato descritto come si declinano all’interno delle rappresentazioni raccolte all’interno di questo lavoro. Il dettaglio del contesto. In alcune rappresentazioni il contesto è descritto in modo dettagliato.39 Il contesto è spesso il punto di partenza di uno 39 Alcuni esempi in cui il contesto è descritto dettagliatamente sono: Flight density
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TCI Atlante stradale 2011 Rappresentazione originale
M63
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studio che si traduce poi in una rappresentazione di tipo reticolare. Il legame tra rete e contesto, è in questi casi molto forte e molto spesso il dettaglio elevato con cui il esso è raffigurato lo restituisce. Ciò avviene prevalentemente nella rappresentazione di infrastrutture. Nella mappa European Railway Map (M38) il contesto è disegnato, seppur in modo semplificato, attraverso le sue caratteristiche orografiche e idrografiche. Sono indicate le pianure e le catene montuose, i fiumi e i laghi. Oltre alla descrizione della rete ferroviaria e al suo rapporto con i nuclei urbani, la mappa restituisce il rapporto tra la rete stessa e la conformazione del suolo. Il disegno del supporto territoriale è molto ricco in questa rappresentazione, tanto che oltre alla descrizione molto articolata dell’orografia, sono distinti gli stati che aderiscono all’Eurail40 rispetto quelli al di fuori di questo circuito, disegnate con un colore diverso. Il dettaglio accurato della rappresentazione del contesto può riguardare aspetti fisici, ma anche politici come i confini amministrativi o statali. In altre rappresentazioni il territorio viene descritto attraverso pochi during one week between international airports M04, Internet World Map (rootzmap) M15, Paris Metro M17, Cultural and Tourist Routes in Rhodopi Cultural Area Map M26, European Railway Map M38, NY Subway Ridership M41, Bus Paris M55, Atlante stradale M63. 40 L’Eurail è una società specializzata nella vendita di Eurail Pass, speciali biglietti ferroviari che permettono di viaggiare sulla rete ferrioviaria dei Paesi che aderiscono a essa.
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Metro Transit Twin Cities Metro Area Transit System Map 2005 Ridisegno Isolando gli elementi del supporto essi costruiscono una descrizione del contesto attraverso una selezione di quelli ritenuti essenziali per contestualizzare la rete.
R08
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elementi selezionati.41 Nella mappa del monitoraggio dei progetti di intervento sulla rete del trasporto pubblico su ferro, disegnata dal Centro Studi PIM (M30) o la rappresentazione Twin Cities Metro Area Transit System Map (R08), il contesto appare attraverso alcune informazioni selezionate: idrografia, confini provinciali, aree urbanizzate, parchi, grandi infrastrutture (aeroporti, autostrade, poli logistici). Poche informazioni mirate, che descrivono un contesto estremamente selezionato, ma sufficiente a radicare la rete alla condizione geografica e urbana in cui opera. Mostrando il suolo urbanizzato, e le grandi infrastrutture, in questa mappa, sono descritti anche alcuni aspetti relativi alle scelte localizzative del tracciato. La rappresentazione non vuole mostrarci la rete in se ma come la rete collabora col territorio in cui s’inserisce. In alcune rappresentazioni la descrizione del contesto territoriale è talmente semplificata da riassumersi in un singolo segno, un confine, una traccia che ne indica semplicemente l’esistenza.42 41 Alcuni esempi di rappresentazioni in cui il contesto è costituito da pochi elementi selezionati sono: Twin Cities Metro Area Transit System Map R08, Trans European transport network outline M12, European Terrestrial Map M16, volumi di traffico, rete viaria esistente M21, Rete stradale della regione milanese M29, Rete metro-ferro-tramviaria della regione Milanese M30, Rete ecologica provincia di Milano M31, Global Traffic Map M39, Belarus National Ecological Network Map M51, MTA New York City Subway M53. 42 Esempi di mappe in cui un solo elemento descrive il contesto: Le commerce du blé
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Bill Rankin Boston Square 2003 Ridisegno Il contesto di supporto è rappresentato attraverso un unico elemeto fortemente connotante
R07
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Spesso sono rappresentati solo i confini (di una regione, di un’area, dello Stato di cui è rappresentata una certa rete) oppure come nel caso della rappresentazione Boston Square (R07) il contesto è descritto attraverso la linea di costa, un semplice elemento sufficiente a referenziare la rete rispetto alla realtà urbana che descrive. Quando gli elementi del contesto sono molto selezionali e soprattutto quando è solo un elemento a costruire il contesto della rappresentazione, questo può essere disegnato in modo semplificato e stilizzato, riducendo la complessità forma ai suoi tratti essenziali.43 Questa rappresentazione è il limite tra una rappresentazione reale del contesto e una sua descrizione iconica. Oltre questo limite la descrizione del contesto (quando avviene) è di en Mediterranée, au XV siècle R02, London Connections R05, Air Network in India R06, Boston Square R07,New York Subway Map M05, Stylized map with the network of aerial cargo routes in Europe M06, Map of rail, air and ship, route network and locations of hotels owned by Canadian Pacific Ltd M07, UUNET’s North America Internet Network M11, Paris Metro M17, Densità di rotte aeree M18, Global Connection M28, Le relazioni tra le università nelle ricerche finaziate dal MIUR M33, Concept - Proximité Globalité Densités M44, Frankfurt traffiQ_Liniennetzplan M57, Sub Marine Cable Map M60, The Topology of the Core of the Internet M62 43 Esempi di rappresentazioni in cui il contesto è rappresentato in modo stilizzato: London Connections R05, London Tube Map R11, New York Subway Map M05, Stylized map with the network of aerial cargo routes in Europe M06, Map of rail, air and ship, route network and locations of hotels owned by Canadian Pacific Ltd M07, Paris Metro M17, Kick Map M19, Global Connections M28, Le relazioni tra le università nelle ricerche finaziate dal MIUR M33, City of Zurich Network M49.
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natura topologica:44 il contesto viene ridotto a uno spazio astratto le cui forme non rispecchiano più le forme reali dello spazio fisico e dipendono solo dalle relazioni che ospita. I simboli dei nodi . I nodi possono essere descritti in modo quasi banale seguendo strettamente il codice del grafo in cui tutti i nodi hanno lo stesso simbolo.45 La mappa che riassume lo studio della rete stradale della Russia del XII e XIII secolo di Forrest Ralph Pitts è un grafo (M03). Nel suo disegno più diagrammatico i nodi sono tutti uguali (come i legami) e nessuno sembra avere rilevanza rispetto agli altri. Ogni nodo è un pallino uguale a tutti gli altri. Una descrizione così semplice dei nodi non aggiunge elementi di interesse rispetto al modello del grafo; una descrizione di questo tipo è interessante per la capacità di sintesi che dimostra nella descrizione di alcuni caratteri del territorio, ma questa estrema semplificazione rischia di banalizzare 44 Esempi di in cui il contesto è rappresentato attraverso caratteristiche topologiche: London Tube Map R11, Time Travel from Elephant & Castel M20, NY Traingraphic, Travel Times on Commuter Rail M24, City Railway System (London) M34, Global Dependency Explorer M47, Wabenplan, Karlsruhe M54. 45 Esempi di rappresentazioni in cui i nodi sono rappresentati con lo stesso simpbolo: Le commerce du blé en Mediterranée, au XV siècle R02, Evoluzione della connettività di una rete: la rete telematica della regione di Lione R04, London Connections R05, Eurail Map R09, Stylized map with the network of aerial cargo routes in Europe M06, The Eisenhower Interstate System M22, Le relazioni tra le università nelle ricerche finaziate dal MIUR M33, NY Subway Ridership M41.
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Sandra Niedersberg London Connections 2000 Rappresentazionie originale Nella mappa ogni soggetto è rappresentato con lo stesso simbolo degli altri
R05
eccessivamente gli esiti di uno studio. Alcune rappresentazioni descrivono, invece, attraverso il simbolo dei nodi, una complessa gerarchia.46 Ad esempio la mappa disegnata da Walter Christaller nel 1933 (R01) per descrivere il territorio della Germania meridionale attraverso le relazioni economico-funzionali tra le località presenti in esso, mostra una gerarchia dei nodi estremamente complessa. Christaller suddivide i nodi in sette livelli gerarchici e distinti attraverso differenti simboli grafici senza l’utilizzo del colore. I simboli usati restituiscono a colpo d’occhio qual è il peso di ogni singolo nodo rispetto agli altri rendendo evidente il rapporto gerarchico tra ogni località e l’altra. Tali simboli si articolano dal nodo rappresentato attraverso un piccolo punto alla rappresentazione di nodi con cerchi concentrici di diverso spessore. Come nella mappa di Christaller (che rappresenta il caso più complesso) in molte altre rappresentazioni il diverso simbolo dei nodi corrisponde a un loro diverso livello gerarchico. Non sempre la differenza dei nodi corrisponde però a una loro diversa 46 Esempi in cui i nodi sono differenziati gerarchicamente: I territori complementari nel sistema delle località centrali e Il sistema delle località centrali nella Germania Meridionale R01, Connessioni funzionali dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale R03, The World City Hierarchy M09, Rappresentazione diagrammatica dei principali nodi e collegamenti nella regione urbana del delta del Pearl River M10, Map of SNCF National Railway Network in France M37, The Topology of the Core of the Internet M62.
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importanza, ma può corrispondere alla loro specializzazione o alla loro funzione.47 Nella distinzione di queste caratteristiche possono essere usati colori o simboli differenti e in questo caso le relazioni sono prevalentemente di interdipendenza. Per rilevare l’importanza dei nodi è necessario osservare il tipo e il numero di legami che si formano tra di loro. In alcune rappresentazioni il nodo assume un’importanza notevole, poiché contiene al proprio interno importanti informazioni.48 I nodi diventano molto grandi e complessi e prendono generalmente più importanza rispetto ai legami tra di essi. In questi casi la descrizione dei nodi è molto dettagliata e necessita di simboli complessi. Il disegno dei legami. I legami tra i nodi sono l’informazione più importante di una rappresentazione reticolare; di conseguenza il loro disegno può essere molto complesso.Innanzitutto bisogna distinguere in due grandi gruppi di rappresentazione: quelle in cui i nodi sono rappresentati con Henry Beck (disegno originario) London Tube Map 2011 (1933 disegno originario) Ridisegno Il ridisegno mostra solo i nodi della rete, evidenziando la loro diversità che non necessariamente è di natura gerarchica
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47 Esempi in cui i nodi hanno differenti qualità: Boston Square R07, China Railway Timetable M08, UUNET’s North America Internet Network M11, Intercity courier services in late medieval Europe M14, NY Traingraphic, Travel Times on Commuter Rail M24, Cultural and Tourist Routes in Rhodopi Cultural Area Map M26, Seattle Band Map M52, Wabenplan, Karlsruhe M54 48 Esempi in cui all’interno dei nodi compaiono informazioni: Czechoslovakia Air Route Map M01, A minuscule portion of the world city network as an interlocking network: ten “alpha” cities and three advanced producer sevices firms M13, The shape of globalization M23, Belarus National Ecological Network Map M51
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un tratto nero49 e quelle in cui i tratti sono rappresentati attraverso linee colorate.50 Generalmente nel secondo gruppo il numero del tipo di legami può essere anche molto grande. Le informazioni descritte dal colore possono descrivere sia al tipo di legame o di collegamento, sia la sua intensità. Detto questo il tratto impiegato nella descrizione dei legami può essere 49 Esempi di rappresentazioni in cui i legami sono disegnati attraverso un tratto nero: Le commerce du blé en Mediterranée, au XV siècle R02, Connessioni funzionali dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale R03, Evoluzione della connettività di una rete: la rete telematica della regione di Lione R04, Czechoslovakia Air Route Map M01, Studio della rete stradale della Russia del XII e XII secolo M03, Flight density during one week between international airports M04, Stylized map with the network of aerial cargo routes in Europe M06, China Railway Timetable M08, The World City Hierarchy M09, Rappresentazione diagrammatica dei principali nodi e collegamenti nella regione urbana del delta del Pearl River M10, A minuscule portion of the world city network as an interlocking network: ten “alpha” cities and three advanced producer sevices firms M13, Intercity courier services in late medieval Europe M14, NY Traingraphic, Travel Times on Commuter Rail M24, Internet Map M25, All Streets M35, Shortest Path Tree M36. 50 Esempi di rappresentazioni in cui i legami sono rappresentati attraverso un tratto colorato: Twin Cities Metro Area Transit System Map R08, London Tube Map R11, New York Subway Map M05, Map of rail, air and ship, route network and locations of hotels owned by Canadian Pacific Ltd M07, UUNET’s North America Internet Network M11, Internet World Map M15, Kick Map M19, Volumi di traffico, rete viaria esistente M21, Cultural and Tourist Routes in Rhodopi Cultural Area Map M26, Global Connections M28, Rete stradale della regione milanese M29, Movement on the North Sea During 24 Hours M32, European Railway Map M38, NY Subway Ridership M41, Visualizing Lisbon traffic M45, Moscow Metro M46, A day of Muni M50, MTA New York City Subway M53, IPv4 Internet Maps e IPv6 Internet Maps M59, Sub Marine Cable Map M60, The Topology of the Core of the Internet M62.
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Eurail Eurail Map 2010 Ridisegno. Isolando i collegamenti della rete, ogni linea è rappresentata con un colore diverso che indica le sue caratteristiche tecniche e il loro tracciato approssima il reale tracciato dei binari.
R09
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distinto rispetto al modo in cui congiunge i due nodi alle sue estremità. Ci sono raffigurazioni in cui la linea tracciata sulla carta approssima il più possibile un tracciato reale, depositato sul territorio.51 In questi casi i legami sono strettamente radicati al suolo e generalmente identificano un’infrastruttura. Il simbolo descrive il rapporto col territorio e mostra alcune caratteristiche fisiche dell’oggetto raffigurato. In altri casi il tracciato dei legami è rappresentato attraverso una sua stilizzazione molto pronunciata,52 a volte costruendo un vero e proprio metodo per la rappresentazione di reti analoghe come nel caso della metropolitana di Londra (R11). In questi casi il legame non corrisponde a un’approssimazione del tracciato reale, ma è un’invenzione che mantiene un difficile equilibrio tra il rapporto con il territorio e la sua astrazione. In questo modo il disegno riesce a conservare la sua 51 Esempi di rappresentazioni in cui i collegamenti seguono un tracciato reale: Le commerce du blé en Mediterranée, au XV siècle R02, Twin Cities Metro Area Transit System Map R08, Eurail Map R09, Rete FS in esercizio R10, National Ecological Networks of European Countries Map M27, Rete stradale della regione milanese M29, Rete metroferro-tramviaria della regione Milanese M30, All Streets M35, Shortest Path Tree M36, European Railway Map M38, Visualizing Lisbon traffic M45, A day of Muni M50, Belarus National Ecological Network Map M51, Atlante stradale M63. 52 Esempi di rappresentazioni in cui i legami sono rappresentati attraverso una stilizzazione del tracciato reale: London Tube Map R11, R12, New York Subway Map M05, European Terrestrial Map M16, Kick Map M19, The Eisenhower Interstate System M22, Cultural and Tourist Routes in Rhodopi Cultural Area Map M26, City Railway System (London) M34, NY Subway Ridership M41, Moscow Metro M46, City of Zurich Network M49, Sub Marine Cable Map M60.
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Henry Beck (disegno originario) London Tube Map 2011 (1933 disegno originario) Ridisegno Il tratto grafico delle linee rende questa rappresentazione la prima di una serie di mappe che ne hanno preso lo stile come modello.
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riconoscibilità all’interno di uno spazio fisico, ma al tempo stesso modifica ed elimina informazioni legate al suo tracciato reale. Il grado di astrazione con cui sono rappresentati i legami può essere anche molto alto: essi non hanno più alcun rapporto con alcun tracciato reale se non il punto di origine e quello di destinazione.53 In questi casi non è importante la descrizione di quale percorso mette in relazione due nodi. Le rappresentazioni possono infine utilizzare lo spessore dei legami per descriverne ulteriori aspetti qualitativi: intensità, quantità, frequenza, ecc.).54 In questo modo il legame è un segno complesso 53 Esempi di rappresentazioni in cui i legami sono disegnati attraverso tracciati astratti: Le commerce du blé en Mediterranée, au XV siècle R02, Connessioni funzionali dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale R03, Evoluzione della connettività di una rete: la rete telematica della regione di Lione R04, London Connections R05, Flight density during one week between international airports M04, China Railway Timetable M08, Rappresentazione diagrammatica dei principali nodi e collegamenti nella regione urbana del delta del Pearl River M10, UUNET’s North America Internet Network M11, A minuscule portion of the world city network as an interlocking network: ten “alpha” cities and three advanced producer sevices firms M13, Internet World Map M15, Internet Map M25, Global Connections M28, Le relazioni tra le università nelle ricerche finaziate dal MIUR M33, Global Dependency Explorer M47, Mapping Facebook Friendships M48, Seattle Band Map M52. 54 Esempi di mappe in cui i legami hanno differente spessore: Le commerce du blé en Mediterranée, au XV siècle R02, Flight density during one week between international airports M04, UUNET’s North America Internet Network M11, Volumi di traffico, rete viaria esistente M21, Movement on the North Sea During 24 Hours M32, Shortest Path Tree M36, Global Traffic Map M39, NY Subway Ridership M41.
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che restituisce informazioni a più livelli. In questi casi il tratto con cui sono rappresentati i legami si fa carico di mostrare informazioni che riguardano il funzionamento o l’utilizzo della rete. 4.2. Opera In questo lavoro è considerato come opera il più ampio contesto di ricerca in cui compaiono le rappresentazioni selezionate. Le categorie interpretative individuate per fare alcune distinzioni tra le rappresentazioni non sono tra di loro esclusive, i loro confini non sono netti ma leggermente sovrapposti, cosicché possa esistere una zona di transizione in cui le rappresentazioni possano appartenere a più di una classe. Le mappe possono far parte di un testo letterario più ampio:55 può trattarsi di un libro, un saggio, una ricerca, una relazione, ecc. In ogni caso la mappa funge da corredo a una trattazione più ampia che ha un inizio, una fine e uno svolgimento lineare. Essa compare in un 55 Alcuni esempi di mappe che sono parte di un testo: I territori complementari nel sistema delle località centrali e Il sistema delle località centrali nella Germania Meridionale R01, Le commerce du blé en Mediterranée, au XV siècle R02, Connessioni funzionali dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale R03, Studio della rete stradale della Russia del XII e XII secolo M03, The World City Hierarchy M09, Rappresentazione diagrammatica dei principali nodi e collegamenti nella regione urbana del delta del Pearl River M10, A minuscule portion of the world city network as an interlocking network: ten “alpha” cities and three advanced producer sevices firms M13, Intercity courier services in late medieval Europe M14, Densità di rotte aeree M18, Global Connections M28, Movement on the North Sea During 24 Hours M32, The Topology of the Core of the Internet M62.
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punto preciso del testo e svolge un ruolo ben determinato: spesso la mappa ha uno scopo retorico quasi pretestuoso nei confronti del testo in cui compare, altre volte essa è solo una descrizione propedeutica a quanto descritto nel testo. Nel primo caso può accadere che la mappa sia fortemente impregnata di falsificazione, per costruire un’immagine già presente nella mente dell’autore e sarà tanto più efficace quanto più elevata sarà la sua capacità seduttiva nei confronti del suo destinatario. Nel secondo caso la chiarezza della mappa è la caratteristica di maggior rilievo: la mappa deve descrivere esattamente e inequivocabilmente le informazioni necessarie allo svolgimento del testo che correda. Il testo in cui compare la rappresentazione può essere talvolta di natura particolare presentandosi come ipertesto. In questi casi la mappa non può avere una posizione precisa all’interno di una descrizione lineare per il semplice fatto che all’interno di un ipertesto è il lettore che decide l’ordine di letture delle informazioni. In genere le raffigurazioni reticolari che compaiono all’interno di un ipertesto sono rappresentazioni descrittive, salvo che l’ipertesto non si configuri come un atlante o un manuale in cui sono raccolte rappresentazioni anche molto eterogenee tra loro. All’interno dell’ipertesto la raffigurazione è solo un tassello che insieme con altri compone un quadro conoscitivo completo. Qualora la mappa non faccia parte né di un testo né di un ipertesto può
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darsi il caso che essa stessa sia l’opera56 e contenere al suo interno tutte le informazioni necessarie. Può essere un poster oppure un libro ma, in ogni caso, è la mappa e suoi annessi a costituire l’intera opera. Alcune rappresentazioni, però, nonostante siano costruite con valore di opere in se stesse, possono essere raccolte all’interno di un ipertesto. Esistono infine opere con la caratteristica di raccogliere una serie di rappresentazioni che abbiano tra loro una qualche forma di coerenza e si possono presentare in forma di atlanti, di repertori o di manuali. In casi di questo tipo possiamo trovarci frequentemente difronte a una sovrapposizione con il genere di opere descritto in precedenza. Un manuale o un repertorio sono un’antologia di mappe disegnate indipendentemente dal testo di origine. Le rappresentazioni, in questo caso, sono scelte tra quelle più rilevanti ai fini che la raccolta si prefigge, sono redatte in prevalenza da autori che non coincidono con quello dell’antologia e non sono costruite ad hoc per quella specifica pubblicazione. Le raffigurazioni presenti in opere di questo tipo sono come scelte da un catalogo più ampio che cerca di coincidere il più possibile con tutte le rappresentazioni prodotte in un determinato ambito d’interesse. Gli atlanti sono, invece raccolte di rappresentazioni che possono avere due caratteristiche: la prima, come nei manuali e nei repertori, di essere mappe scelte all’interno di un’ampia produzione 56 Alcuni esempi di rappresentazioni identificabili come l’opera stessa
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relativa di uno specifico ambito;57 la seconda di essere rappresentazioni create appositamente per descrivere un determinato argomento o un ambito territoriale.58 È solo in quest’ultimo caso che l’opera può essere considerata una fonte primaria. 4.3. Paratesto In questa parte del lavoro di ricerca l’attenzione è focalizzata sull’apparato informativo che accompagna la raffigurazione. Essa può essere considerata come un testo vero e proprio, poiché come afferma Massironi è possibile equiparare una descrizione grafica con una descrizione verbale: “I vari tipi di produzione grafico-visiva (…) funzionano come catene semantiche che riescono a veicolare contenuti particolari e specifici, che all’interno di un’economia comunicativa non sono qualcosa di altro e di diverso rispetto alla lingua”. 59 Con questo presupposto è possibile, quindi riferirsi a un testo di Genette in cui l’autore descrive il paratesto di un testo letterario come “un certo numero di produzioni, esse stesse verbali o non verbali, come un nome d’autore, un titolo, una prefazione, delle illustrazioni, delle quali non sempre è chiaro se debbano essere considerate o meno 57 Dodge M., Kitchin R., Atlas of Cyberspace, Pearson Education, London, 2001 58 Lust, “Atlas of the North Sea” in Fawcett cit. 59 Massironi, cit. p. 93
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come appartenenti ad esso, ma che comunque lo contornano e lo prolungano”.60 La scrupolosa lettura di Genette dei “dintorni del testo” permette di individuare alcune categorie interpretative fertili per l’analisi delle rappresentazioni, considerando queste ultime come il testo cui si affianca il paratesto. Ovviamente non è possibile applicare pedissequamente lo studio di Genette alle raffigurazioni, per diversi motivi: la soglia tra testo e paratesto nel caso delle raffigurazioni è più netta, la complessità del paratesto di un testo letterario è molto più alta rispetto a quella di una rappresentazione iconica, alcune categorie interpretative non si adattano all’interpretazione del paratesto che accompagna un’immagine, nel medesimo significato o con tutte le sfumature che rileva Genette a proposito del testo letterario. Partendo dal presupposto che una rappresentazione può essere intesa come un testo, cioè come un’unità fondamentale della comunicazione dotata di coerenza e senso compiuto; il tentativo compiuto è stato quello di selezionare e risemantizzare gli elementi che compongono il paratesto letterario, trattati da Genette, per renderli fertili nella lettura e nell’interpretazione delle rappresentazioni reticolari. 4.3.1 Autore. Il più delle volte l’autore (o gli autori) di una raffigurazione sono espliciti e incrociando informazioni che derivano da testi di 60 Genette, cit., p. 3
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corredo alla raffigurazione è possibile capire come si colloca il suo sguardo nei confronti della rappresentazione ha realizzato. All’interno di questo lavoro sono posti sullo stesso piano le rappresentazioni originate da un singolo autore con quelle che sembrano essere frutto di un’intelligenza collettiva. In altre parole: alcune rappresentazioni sono realizzate da un’istituzione o un centro di ricerca e altre rappresentazioni sono l’opera di un singolo autore. L’aspetto rilevante è capire a quale gruppo di lavoro o a quale istituzione appartenga l’autore singolo di una mappa, piuttosto che individuare esattamente la mano che all’interno di un gruppo di lavoro ha prodotto la rappresentazione analizzata. D’ora in poi, quindi non distinguerò tra autore singolo o autore collettivo, ma focalizzerò l’attenzione su alcune caratteristiche dell’autore che permettono di posizionare il suo punto di vista rispetto alla rappresentazione: - quanto l’autore sia direttamente legato alla rete che deve rappresentare; - il campo disciplinare cui appartiene l’autore; - la motivazione che spinge l’autore a realizzare la mappa (essa non coincide con lo scopo della rappresentazione); La lettura del ruolo dell’autore rispetto alla rappresentazione che ha prodotto seguirà, quindi questi tre diversi criteri, nella convinzione che difronte ad una tale quantità di situazioni differenti, si possa far
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emergere un quadro generale solo partendo dall’incrocio di più punti di vista. L’autore può essere in vario modo legato alla rete che sta rappresentando:61 nella maggior parte dei casi si tratta del soggetto che gestisce una rete con lo scopo di permetterne il suo l’utilizzo o di promuoverla. Nel primo caso i criteri utilizzati nella redazione della mappa sono mirati a restituire una rappresentazione più chiara possibile, in cui il destinatario della rappresentazione possa leggere in modo semplice tutte le informazioni di cui necessita. Nel secondo caso le mappe prodotte tendono ad accentuare un particolare aspetto che esalti alcune caratteristiche della rete. In pochi casi l’autore è coinvolto in prima persona all’interno della rete perché ne fa parte.62 L’autore, in altri casi, è una figura slegata rispetto alla rete che sta rappresentando,63 e si posizione come un osservatore della stessa. 61 Esempi in cui l’autore è legato alla rete: Metro Transit (R08), Railway Ministry of the People’s Republic of China (M08), RFI (R10), Henry Beck (R11), Czechoslovakia Air Transport Company (M01), UUNET (M11), Provincia di Milano (M31), Ciuccarelli (M33), Paul Butler (M48), Greater Zurich Transport System - ZVV (M49), Rachel Ratner, Keith Whiteman, Golf Sinteppadon (M52), Metropolitan Transportation Autority (M53), KVV - Karlsruher Verkehrsverbundes (M54), RATP (M55), Stuttgart GmbH VVS (M56), Olivier H. Beauchesne per Science-Metrix (M58). 62 Ad esempio: Ciuccarelli (M33), Rachel Ratner, Keith Whiteman, Golf Sinteppadon (M52), Olivier H. Beauchesne per Science-Metrix (M58). 63 Esempi in cui l’autore non è legato alla rete che sta descrivendo: Walter Christaller (R01), Cesare Emanuel (R03), Sandra Niedesberger (R05), Bill Rankin
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In genere gli esiti di questo posizionamento dell’autore hanno un atteggiamento ostensivo, volto alla descrizione dell’oggetto osservato. Le rappresentazioni reticolari sono presenti in molti ambiti disciplinari (quasi certamente in tutti, ma in questa ricerca non è possibile verificarlo per aver scelto solo rappresentazioni legate al fenomeno urbano e alle sue dinamiche). Tra gli autori delle mappe raccolte in questo lavoro si possono individuare: storici, economisti,64 studiosi del territorio,65studiosi delle telecomunicazioni,66 grafici. Non è possibile riconoscere uno stile degli storici, uno stile degli economisti o uno stile degli urbanisti. Non è possibile, cioè, riconoscere uno stile proprio di ciascun ambito disciplinare: il messaggio è più importante della firma del messaggero. La diffusione di rappresentazioni reticolari in diversi campi non significa che la rete sia un concetto sufficientemente (R07), Massimo Vignelli (M05), Taylor P. J. (M13, M14), Philippe Bourcier (M15), Eddie Jabbour -KICK DESIGN- (M19), Centro Studi Pim (M21), Amanda Cox, Matthew Ericson -The New York Times- (M24), Paolo Ciuccarelli (M33), Pedro Miguel cruz, Penousal Machado, João Bicker (M45), Brad Huffaker, kc claffy (M62). 64 Esempi in cui l’autore della rappresentazione appartiene all’ambito economico: Walter Christaller (R01), Cesare Emanuel (R03), Begag, Claisse, Moreau (R04), Friedman (M09), Woo E. S. W. (M10), Taylor P. J. (M13, M14). 65 Esempi in cui l’autore è una studioso del territorio: Bill Rankin (R07), Forrest Ralph Pitts (M03), Centro Studi PIM (M29, M30), Multiplicity (M18). 66 Studiosi delle telecomunicazioni: Tele Geography- (M16, M39, M60, M61), Lumeta (M59), CAIDA (M62).
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valido per essere declinato efficacemente in diversi ambiti disciplinari. Significa semplicemente che in essi vi sono molti oggetti con una struttura comune: quella della rete; anche se in alcuni ambiti le strutture reticolari e di conseguenza le loro rappresentazioni sono più ricorrenti rispetto ad altri.67 4.3.2. Titolo. Il titolo accompagna quasi sempre la rappresentazione o facendo parte della rappresentazione stessa o comparendo nella didascalia. Come per il testo letterario68 il destinatario del titolo è il pubblico. Fatte salve le considerazioni di Genette riguardo cosa possiamo intendere per pubblico di un testo69 è necessario fare alcune considerazioni rispetto al pubblico di una rappresentazione. Il pubblico di una rappresentazione coincide con il pubblico dell’opera in cui la raffigurazione è contenuta, esso, quindi non è direttamente legato alla rappresentazione se non l’opera coincida con la mappa stessa.70 Questa 67 Negli ambiti legati alle telecomunicazioni o quelli legati alla circolazione le rappresentazioni reticolari sono inevitabili e molto frequenti. 68 Genette, cit., p. 74 69 Genette, riconoscendo quanto possa essere grossolana la nozione di pubblico, la definisce in modo più preciso considerando il pubblico di un libro come un’entità più vasta della somma dei suoi lettori, perché ingloba delle persone che non leggono necessariamente il libro, o non lo leggono per intero, tuttavia partecipano alla sua diffusione. 70 Alcuni esempi in cui la rappresentazione coincide con l’opera stessa: Cable And Wireless M02, European Terrestrial Map M16, Kick Map M19, The shape of globalization
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considerazione influenza direttamente le funzioni del titolo. Secondo Genette71 esiste una trattazione consolidata secondo la quale il titolo di un’opera letteraria ha tre scopi, riconoscibili anche nei titoli delle rappresentazioni trattate in questo lavoro: 1. Identificare l’opera (la rappresentazione). 2. Designare il suo contenuto. 3. Valorizzarla. Come ricorda Genette nei confronti dell’opera letteraria e anche nel caso di una raffigurazione, queste tre funzioni non sono necessariamente presenti allo stesso tempo. In una raffigurazione presente all’interno di un’opera più ampia solo la seconda funzione è veramente necessaria72 e il titolo è in genere presente nella didascalia che accompagna la mappa. Se la mappa costituisce l’opera in sé le funzioni prevalenti del titolo sono la prima e la terza. In genere il ruolo del titolo di una rappresentazione non ha la stessa rilevanza del titolo di un libro: una rappresentazione può essere apprezzata M23, NY Traingraphic, Travel Times on Commuter Rail M24, Rete stradale della regione milanese M29, City Railway System (London) M34, All Streets M35, European Railway Map M38, Global Traffic Map M39, Visualizing Lisbon traffic M45, Map of Scientific Collaborations from 2005 to 2009 M58, Sub Marine Cable Map M60, Global Internet Map M61, Atlante stradale M63. 71 Genette, cit., p. 76 72 Secondo Genette, nel caso di un testo letterario è la prima a essere veramente obbligatoria.
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nella sua interezza con un colpo d’occhio a differenza di un testo. La capacità di sedurre, quindi, è demandata alla rappresentazione stessa anziché affidarla interamente al titolo. Inoltre la mappa, presentandosi spesso all’interno di un’ opera più ampia e, quindi facendo parte di un contesto circoscritto, non necessita di essere identificata in modo inequivocabile dal titolo, quanto di essere descritta nei suoi contenuti fondamentali rispetto al testo che correda. Alcuni titoli possono essere molto descrittivi dell’oggetto rappresentato, come nel caso della mappa di Emanuel: “Connessioni funzionali di dipendenza gerarchica (line continue) e di interdipendenza (linee tratteggiate) dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale calcolata in base alla dotazione di servizi dei singoli centri”. In ogni caso l’oggetto della rappresentazione è sempre riconoscibile dal suo titolo. L’importanza descrittiva del titolo è sottolineata dalla necessità, talvolta di affiancare, un vero e proprio testo di accompagnamento alla mappa, che ne descriva i contenuti e le modalità di rappresentazione. 4.3.3. Discalie e testi di accompagnamento. Il titolo di una rappresentazione spesso compare solo nelle didascalie che accompagnano le immagini; esse sono un importante strumento per la lettura della raffigurazione e rappresentano un vero e proprio rifugio per chi sta leggendo la mappa, perché, come afferma Massironi: “L’immagine di
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per se stessa può essere assunta e viene sempre assunta come vera e ciò in conseguenza del suo essere per molti versi sempre e solo falsa (…). L’impossibilità di decidere se è vero o se è falso quanto rappresentato (…) ci porta ad usare frequentemente, a cercare, a leggere con avidità, la didascalia che accompagna l’immagine (…). Ma l’uso della didascalia ci rassicura perché contribuisce a far rientrare i dati percettivi acquisiti nella meccanica di una logica conseguente (…). Così l’immagine che può sempre e solo essere una presentazione, un’evidenza e mai un giudizio, attraverso la didascalia rientra nel campo del giudicabile e quindi del comprensibile oltre quindi a quello del riconoscibile”73 Spesso, tuttavia, nella didascalia compare solo il titolo della rappresentazione, essa ci rassicura nel riconoscimento di ciò che stiamo osservando. A volte, però, abbiamo bisogno di altro. La nostra interpretazione di ciò che vediamo non basta, è limitata dalla nostra conoscenza: ci serve una spiegazione della rappresentazione che ci dia gli strumenti per addentrarci all’interno di essa. Abbiamo bisogno di informazioni che contestualizzino la mappa dal punto di vista concettuale e narrativo: cosa veramente sta mostrando la raffigurazione? Su cosa pone l’accento? Quanto neutra vuole sembrare la mappa che stiamo osservando? La didascalia ci conduce per mano all’interno della mappa, descrivendo a volte persino alcune scelte stilistiche, la selezione 73 Massironi, cit., pp.95-96
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dei soggetti, la delimitazione del contesto e il motivo alla base della rappresentazione. Negli atlanti, nei manuali o nelle raccolte il testo che accompagna una rappresentazione è di primaria importanza perché la mappa risulta estrapolata dal suo contesto originario. Il testo di commento serve a restituire questa dimensione, fondamentale per interpretare la mappa, che altrimenti risulterebbe perduta. 4.3.4. Annessi. La quasi totalità delle rappresentazioni trattate in questo lavoro di ricerca è costituita da un’immagine integrata da una legenda che permette la lettura delle informazioni visualizzate graficamente, infatti, come avverte Massironi “(…) Nei diagrammi e nei grafi la parte grafica è integrata da una parte verbale che è la legenda. Essa non è una specie di didascalia che spiega la figura, ma è una componente verbale che può integrarsi direttamente con i tratti grafici e diventarne parte. (…) La funzione della legenda è quindi quella di legare uno stimolo visivo con un concetto astratto e di rappresentare variazioni, relazioni o modalità di quest’ultimo mediante variazioni dello stimolo”.74 La legenda può essere molto semplice75 oppure essere molto complessa 74 Massironi, cit., p. 101 75Alcuni esempi in cui la legenda è semplice sono: London Connections R05, Rete FS in esercizio R10, The World City Hierarchy M09, Rappresentazione diagrammatica dei principali nodi e collegamenti nella regione urbana del delta del Pearl River M10, A minuscule
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Markus Krisetya, Alan Mauldin (TeleGeography) Global Internet Map 2011 Rappresentazione originale
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per permettere di decodificare tutte le informazioni presenti nella mappa76. La legenda è, però, solo una delle parti che possono comparire all’interno di una rappresentazione grafica, per integrarne o decodificarne le informazioni. Se la mappa costituisce l’opera in sé, cioè se la rappresentazione deve contenere tutte le informazioni che riguardano un certo argomento, spesso la raffigurazione è affiancata da un importante apparato informativo.77 Si possono trovare all’interno della rappresentazione: testi, grafici, tabelle, diagrammi. Tutto ciò che è necessario per descrivere i risultati della ricerca: tutte le informazioni raccolte si esauriscono con un poster. Una mappa, in questi casi può essere corredata da altre mappe. Queste ultime possono descrivere portion of the world city network as an interlocking network: ten “alpha” cities and three advanced producer sevices firms M13, Intercity courier services in late medieval Europe M14, MTA New York City Subway M53, The Topology of the Core of the Internet M62 76 Alcuni esempi di raffigurazioni che necessitano di una legenda molto articolata sono: I territori complementari nel sistema delle località centrali e Il sistema delle località centrali nella Germania Meridionale R01, Eurail Map R09, The shape of globalization M23, Cultural and Tourist Routes in Rhodopi Cultural Area Map M26, Movement on the North Sea During 24 Hours M32, Map of SNCF National Railway Network in France M37, European Railway Map M38, Belarus National Ecological Network Map M51, Atlante stradale M63. 77 Alcuni esempi di raffigurazioni affiancate da un importante apparato informativo sono: Eurail Map R09, European Terrestrial Map M16, Cultural and Tourist Routes in Rhodopi Cultural Area Map M26, Global Traffic Map M39, Global Dependency Explorer M47, Bus Paris M55, Sub Marine Cable Map M60, Global Internet Map M61.
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nel dettaglio alcune parti della rappresentazione generale o mostrare aspetti complementari: ci troviamo difronte a una rappresentazione multipla, multiscalare, capace di descrivere una rete da molti punti di vista e restituirne la sua complessità. Infine è possibile individuare alcune mappe che contengono informazioni relative al funzionamento e alle modalità attraverso le quali è possibile usare la rete oggetto della rappresentazione: il codice di utilizzo. Queste mappe mostrano gli orari delle singole linee, informazioni relative all’accessibilità delle stazioni, dove effettuare gli scambi, le zone tariffarie, ecc. Tutto quanto sia indispensabile per permettere a chiunque di poter usufruire di un servizio. In questo caso gli annessi della rappresentazione sono motivati da un preciso scopo della mappa che vedremo in seguito: guidare verso l’utilizzo della rete descritta nella rappresentazione.
Markus Krisetya, Alan Mauldin (TeleGeography) Global Internet Map 2011 Rappresentazione originale
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III. FAMIGLIE
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5.Caratteri dialogici della rete
Markus Krisetya, Alan Mauldin, Derrick Shippert (TeleGeography) Sub Marine Cable Map 2011 Rappresentazione originale
M60
Attraverso lo studio delle rappresentazioni reticolari è possibile notare la presenza di due caratteri dialogici fortemente legati tra loro, la rappresentazione in genere ne evidenzia solo uno, ma implicitamente rimanda al carattere corrispondente. Secondo Edgar Morin dialogico “ Significa che due logiche, due nature, due principi sono connessi in un’unità senza che con ciò la dualità si dissolva nell’unità”.1 Sono state quindi individuate quattro coppie di caratteri dialogici: materiale/immateriale topografico/topologico, circolazione/comunicazione, globale/locale. Ognuna di esse apre questioni che vanno oltre la rappresentazione, ma quest’ultima riesce a fornire una descrizione complementare nella trattazione teorica facendo emergere in modo più immediato aspetti inediti rispetto alla letteratura su questi temi.2 In questo capitolo verranno descritti i legami tra le rappresentazioni di ciascuna coppia. Tra le reti materiali e quelle immateriali c’è un legame di dipendenza: le seconde non potrebbero esistere senza le prime; così come le descrizioni topologiche degli spazi reticolari si riflettono in rappresentazioni topografiche che mostrano il legame della rete con 1 Morin E., “Le vie della complessità” in Bocchi G. e Cerutti M., a cura di, La sfida della complessità, Feltrinelli, Milano, 1985, p. 57 2 Mi riferisco, ad esempio, alla folta letteratura che tratta il tema della globalizzazione in cui è molto raro imbattersi in rappresentazioni che cercano di costruire un’immagine del fenomeno descritto.
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i territori cui fa riferimento. Il rapporto tra reti di circolazione e reti di comunicazione è molto più complesso e bisogna considerare il loro legame da quando comunicazione e circolazione dipendevano dalla stessa rete prima dell’invenzione del telegrafo. Infine puntando l’attenzione sulle rappresentazioni che descrivono spazi globali e spazi locali è possibile raccogliere una descrizione di questo rapporto non sempre presente nelle trattazioni teoriche. 5.1. Materiali/Immateriali La caratteristica più evidente di una rete è la sua capacità di unire, da cui traspare la doppia natura grazie alla quale si è trasformato il territorio, Mattelart afferma infatti che: “Like the religion, the vocation of networks is to religare, to create the universal bond. This is true of both spiritual networks (or financial networks) and material networks (or trasportation networks). Thanks to them, industrialists, guided by scientists, will manage the nation and its relatios with other nations like a great industrial concern.”3 La prima coppia di caratteri dialogici che verrà trattata sarà materiale/ immateriale, fondamentale nella descrizione dei fenomeni che interessano il territorio.
Markus Krisetya, Roxanna Tran (Tele Geography) Global Traffic Map 2008 Rappresentazione originale
3 Mattelart A., “Mapping Modernity: Utopia and Comunications Networks” in Cosgrove D., a cura di, Mappings, Reaktion Books Ltd, London, 1999, pp. 179
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Le due accezioni del concetto di rete sono descritte da Paola Pucci richiamando alcuni concetti espressi da geografi come Dematteis e Dupuy: “- la rete tecnica, infrastruttura fisica puntuale o lineare interconnessa insieme di linee intersecate dal disegno dato, in cui i flussi possono essere misurati e quantificati; -la rete come metafora, come rappresentazione astratta di relazioni e connessioni anche indipendentemente dalla localizzazione dei processi, dall’individuazione dei tracciati infrastrutturali e delle loro caratteristiche”. 4 La dimensione materiale permette lo sviluppo della dimensione immateriale e quest’ultima, influenzando le scelte localizzative, ne determina la prima. Nella sua rappresentazione la rete appare chiaramente in una delle due accezioni; nella descrizione del territorio, invece, bisogna sempre capire in che modo si sta usando il termine; infatti “Abbiamo uno spazio reticolare, con proprietà diverse da quelle degli spazi areali quando usiamo la parola rete in senso metaforico. Cioè quando rappresentiamo insiemi stabili di interazioni sociali tra attori, come reti di interconnessioni tra luoghi dove tali attori sono localizzati. In questo senso si parla di reti
4 Pucci P., I nodi infrastrutturali: luoghi e non luoghi metropolitani, Franco Angeli, Milano, 1996, pp. 23- 24
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sociali, reti di imprese, reti di cooperazione, reti di città”5. Ciascuna di queste reti ha delle implicazioni sia sul piano fisico, sia sul piano astratto; quali? Le reti territoriali rispondono ad un’esigenza sistemica entro cui ricondurre la complessità delle relazioni tra la società e i suoi territori e possono essere pensate come insieme di progetti relazionali di attori localizzati nello spazio (reti immateriali), quindi si può dire che le reti fisiche rappresentano la trascrizione delle reti immateriali6. La “rete fisica,”quale compromesso realizzato dall’operatore a partire da una rete virtuale (cioè immateriale)7 “rivelerebbe, attraverso la creazione di relazioni materializzate, le dinamiche del sistema, attivato dal processo stesso di trasformazione della rete immateriale in rete materiale che consente di interconnettere i luoghi geografici e specificatamente le funzioni”8. 5.2. Topografico/topologico In alcune rappresentazioni la posizione dei nodi costruisce uno spazio determinato solo dalle relazioni tra di essi e non dalla loro localizzazione 5 Dematteis G., Progetto implicito. Il contributo della geografia umana alle scienze del territorio, Franco Angeli, Milano, 1995, p. 81 6 Pucci, cit., p. 32 7 Dupuy G., “Vers une théorie territoriale des réseaux: une application au trasport urbain”, Annales de géographie, n. 538, 1997, pp 658-679 8 Raffestin C., “I segni della geografia”, Herodote Italia, n. 4, 1981, pp. 47-76
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Markus Krisetya, Alan Mauldin, Derrick Shippert (TeleGeography) Sub Marine Cable Map 2011 Rappresentazione originale
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territoriale. La fiducia verso le nuove condizioni di relazione permesse dalla diffusione delle reti informatiche ha, infatti, diffuso la convinzione di una perdita di senso della città in senso tradizionale. Per Mitchell internet rappresenta il vero spazio delle relazioni, considerando che “un indirizzo di posta elettronica equivale di fatto al nome proprio di un individuo, ma anche al recapito stesso di tale individuo, a segno della simultanea ridefinizione di spazio, identità, personale, soggettività che va emergendo dalla nascita della rete”9. Nella società dell’informazione, dei flussi, delle reti, secondo Dematteis, ognuno è mobile e la rete di connessioni rappresenta bene questa condizione di estrema libertà combinatoria, in cui i valori di scambio circolano liberi da riferimenti a valori d’uso particolari; le informazioni si scambiano senza vincoli di radicamento a specifici luoghi; “puro insieme interconnesso di relazioni orizzontali, superficie pura del Mondo, che ignora la Terra e le relazioni verticali con essa”10. Non è importante la posizione geografica del nodo ma solamente la sua posizione rispetto gli altri, Lo spazio diventa uno spazio di pure relazioni senza legami con lo spazio topografico che li ospita. Non siamo tuttavia di fronte alla dissoluzione dello spazio urbano, bensì ad una risignificazione dello stesso alla luce delle nuove 9 Mitchell W. J., City of bits Space, Place and Infobahn, Mit press, Cambridge-London, 1995 10 Dematteis, cit., p. 75
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Paul Butler Mapping Facebook Friendships 2008 Rappresentazione originale
M48
relazioni che lo investono. Farinelli rileva quanto, nel corso degli anni Ottanta, la crescita dei flussi elettronici, traducendosi nella definitiva crisi dello spazio topografico - euclideo, riconfigurava il rapporto tra questo e la pluralità dei luoghi, tra il modello di spazio e il modello dei luoghi11. Le nuove possibilità di relazione, quindi, riconfigurano il rapporto con il territorio e la città senza negarne l’importanza come supporto di tali relazioni. Se si pensasse il contrario, occorrerebbe domandarsi perché in questo mondo fatto solo di reti dovrebbero ancora esserci le città? Perché i nodi di queste reti globali invece di distribuirsi a caso sulla Terra finiscono per addensarsi in poche località? In particolare perché nella società dell’informazione le grandi città invece che scomparire e dissolversi nel villaggio globale aumentano oggi il loro potere di comando e di controllo a scala internazionale? La spiegazione, secondo Dematteis, è quella che le reti globali devono attingere per il loro funzionamento a condizioni ambientali e infrastrutturali specifiche, che si presentano solo in date situazioni territoriali complesse. Le grandi città offrono “esternalità” derivanti dall’eccezionale accumulazione storica di risorse culturali, di capitale fisso sociale e dall’intensità delle relazioni sociali12. 11 Farinelli F., Geografia, un’introduzione ai modelli del mondo, Einaudi, Torino, 2003, p.191 12 Dematteis, cit., pp. 77-78
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Anche secondo Camagni le reti informatiche rafforzano il ruolo delle grandi città anziché indebolirlo, egli rileva infatti che le grandi città, sedi privilegiate proprio delle funzioni di informazione e comunicazione, non si decentrano e non si annullano nella rete, ma semmai si collegano in un sistema internazionale chiaramente superimposto al sistema delle città di ordine inferiore; a fronte di queste relazioni si accosta un sistema reticolare valido per le città di dimensione media, tipicamente produttrici di beni più che di servizi13. Infine il tradizionale sistema delle reti urbane non si smaterializza all’interno delle nuove condizioni, ma viene integrato da un ulteriore livello costituito dal sistema delle relazioni sovranazionali. 5.3. Circolazione/Comunicazione Le reti sono di natura differente, Rafferstin, trattando le relazioni tra le reti e il potere distingue tra due famiglie: reti di trasporto di beni (circolazione) e reti di trasporto di informazioni (comunicazione), benché anch’egli riconosca una semplificazione in questa distinzione, essa distingue due caratteri molto rilevanti delle reti. La distinzione tra comunicazione e circolazione è permessa dalle innovazioni tecnologiche 13 Camagni R., “Strutture urbane gerarchiche e reticolari: verso una teorizzazione”, in Curti F., Diappi L., a cura, Gerarchie e reti di città: tendenze e politiche, “Scienze regionali”, Milano, Franco Angeli, 1990, pp. 49-69
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dell’epoca contemporanea. Innovazioni che hanno avuto uno sviluppo rilevante a partire dal 1850 con la prima società telegrafica mondiale fondata da Morse e basata su un sistema a nodi interconnessi14, sino al balzo tecnologico nel campo informatico degli anni Settanta e Ottanta dello scorso secolo, decritto da Castells.15 Infatti mentre l’informazione ha camminato, sino al XIX secolo, press’a poco al ritmo degli uomini e dei beni, da allora le distanze in materia di comunicazione sono state praticamente abolite in quanto con le odierne tecnologie il trasferimento dell’informazione da un punto all’altro del mondo può essere quasi immediato. Questa discordanza tra distanza di circolazione e distanza di comunicazione non ha mancato di creare problemi nuovi assai specifici nella nostra epoca.16 Nella società contemporanea la comunicazione occupa sempre più il centro di uno spazio astratto mentre la circolazione non ne è che la periferia. Ciò non significa affatto che la circolazione sia meno importante, poiché al contrario essa testimonia l’efficacia della 14 DeFleur M. L.,Ball-RokeachS.J., Theories of mass communication, D. McKay Co., New York, 1975 (trad. it. Teorie delle comunicazioni di massa, Il Mulino, Bologna, 1995) 15 Castells M., The rise of the network society, Blackwell, Cambridge (MA), Oxford, 1996 (trad. it. La nascita della società in rete, Egea Università Bocconi Editore, Milano, 2002) 16 Raffestin C., Pour une géographie du pouvoir, Les livres techniques, Paris, 1981 (trad. it. Per una geografia del potere, Unicopli, Milano, 1983, p. 204)
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Taylor P. J. (da Spufford P.) Intercity courier services in late medieval Europe 2002 Rappresentazione originale
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comunicazione, ma ciò significa che il movimento dell’informazione comanda la mobilità degli esseri e delle cose. Lo spazio centrale della comunicazione tende ad appropriarsi dello spazio periferico della circolazione; “la comunicazione si nutre della circolazione: il territorio concreto è trasformato in informazione, diviene un territorio astratto e rappresentato in cui le relazioni tra circolazione e comunicazione appaiono indissolubili”.17 Non le linee obbligate percorse dai flussi e che nessuno vede mai nella loro realtà e nella loro totalità, ma piuttosto la rappresentazione di quelle 17 Ibid., 207.
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vie colleganti dei punti; secondo Rafferstin questa rappresentazione può essere letta come “i fili tenui di una rete morbida che può plasmarsi su tutte le situazioni concrete e per ciò stesso, deformarsi per meglio rinchiudere. La rete è proteiforme, mobile e incompiuta. Da questa incompiutezza essa trae la sua forza nello spazio e nel tempo: essa sposa le variazioni dello spazio e i mutamenti che sopravvengono nel tempo. La rete fa e disfà le prigioni dello spazio divenuto territorio: libera altrettanto di quanto imprigiona. (…) E’ proprio questa mobilità della rete che vanifica l’immagine utilizzata da quelli che paragonano sistema di circolazione o organismo vivente”.18 La rete è per definizione mobile nell’involucro spazio-temporale. Essa dipende dagli attori che gestiscono e controllano i punti della rete, altrimenti detto dalla posizione relativa che occupa ciascuno di essi in rapporto ai flussi che circolano o che sono comunicati nelle reti. Reti di circolazione e di comunicazione contribuiscono, quindi, a modellare l’involucro spaziotemporale costituito da ogni territorio, poiché attraverso di esse si creano opportunità localizzative differenti secondo la loro interazione reciproca; Attraverso di esse si organizzano le relazioni gerarchiche tra i centri urbani e differenti aree territoriali. Molte rappresentazioni delle comunicazioni evidenziano i flussi 18 Ibid., pp. 207-209
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ESPON Trans European transport network outline (2020 horizon) 2002 Rappresentazione originale
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che passano da un nodo ad un altro, quest’operazione mette in luce l’intensità delle relazioni tra i due nodi. Bisogna ricordare che le comunicazioni, nonostante siano spesso associate a flussi immateriali necessitano di un complesso e articolato insieme di infrastrutture, che spesso appare nascosto alla nostra percezione. Nascosto, ma intimamente legato alla struttura urbana. Il miraggio di un’indifferenza localizzativa delle attività umane che sembra permessa dalla diffusione pervasiva delle nuove tecnologie di comunicazione è decisamente messo in crisi dalla concentrazione, nelle aree urbane, di una maggior densità e qualità di questi stessi servizi. Le opportunità localizzative, dipendenti dalle possibilità di connessione, sono quindi sempre maggiori nelle aree urbane. Come ha rilevato Dematteis , infatti, nei paesi occidentali industrializzati il fenomeno urbano tenderebbe ad articolarsi su due livelli gerarchici di rete: uno superiore, metropolitano, con intenzioni “strategiche” a scala transnazionale e uno inferiore di reticolo urbano con funzioni intermedie. Al di sotto di questo permane un livello non urbano, caratterizzato da funzioni banali diffuse19. Questo livello può essere definito attraverso un modello teorico di reti equipotenziali (o a indifferenza localizzativa) in cui le funzioni urbane si suddividono tra i nodi (centri) di una rete urbana in modo tendenzialmente casuale. La distribuzione geografica 19 Dematteis, cit., p. 95
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Jennifer Bruce, Markus Krisetya, Timothy J. Stronge (Tele Geography) European Terrestrial Map 2002 Rappresentazione originale
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di condizioni localizzative derivanti da contingenze locali, può essere considerata casuale almeno nella misura in cui fattori di prossimità (domanda di un determinato bene, agglomerazione-polarizzazione) non intervengano a regolare la distribuzione delle funzioni urbane tra i nodi della rete.20 Comunicazione e circolazione concorrono pertanto a costruire la gerarchia del territorio sovrapponendo due geometrie simili per quanto riguarda la costruzione delle infrastrutture fisiche, ma che nel caso della comunicazione permettono un utilizzo che va al di là della loro forma fisica. 5.4. Globale/Locale In un’analisi delle contraddizioni del concetto di rete Dematteis riconosce che “Un primo gruppo di contraddizioni si esprime nel rapporto locale (nodo) globale (rete). Le reti d’interazione urbana possono essere viste a diversa scala e a divesi livelli gerarchici che, come s’è detto, sono riconducibili a due fondamentali: quello locale, corrispondente agli ambiti della vita quotidiana (dimensione del daily urban system) e quello globale di dimensione tendenzialmente planetaria. Si tratta di livelli diversi per organizzazione e struttura, quindi non omologabili né riconducibili uno all’altro. Su questa diversità di base s’innesta la contraddizione gerarchico/non gerarchico, urbano/antiurbano. Essa 20 Ibid.
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si esprime in due ideologie contrapposte, entrambe riduzioniste: quella egualitaria, che pensa che il globale possa ridursi a semplice insieme non gerarchizzato di sistemi locali e quella, tuttora dominante, che non riconosce al livello locale nessuna specificità rilevante e perciò nega la possibilità che possa esserci interazione tra questo livello e il livello globale, ma solo dipendenze dell’uno dall’altro. Sarebbe cioè sempre e solo il livello globale a modificare per omologazione il livello locale, adattandolo alle proprie esigenze, senza che il locale sia in grado di esprimere valori suoi propri, capaci di arricchire il sistema a rete di cui fa parte”.21 In questa ultima ipotesi la scala globale determina dall’alto la scala locale, ma questo non è accettabile perché “Le rappresentazioni reticolari sono esclusivamente orizzontali, ma non deterministiche: esse rappresentano rapporti intersoggettivi in cambiamento continuo, aperto a esiti imprevedibili: in queste geo-grafie il livello globale non necessariamente determina quello locale. (…) I nodi possono essere pensati con entità autonome rispetto alla rete, e l’osservatore può decentrarsi e anche adottare contemporaneamente un punto di vista globale e locale, come se fossero complementari, anche se (o proprio perché) ciò comporta l’accettazione di contraddizioni sul piano logico 21 Dematteis G., “Modelli urbani a rete. Considerazioni preliminari”, in Curti F. , Diappi L., a cura, Gerarchie e reti di città: tendenze e politiche, Franco Angeli, Milano, 1990, p. 42.
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e di conflitto su quello pratico”22. L’articolazione delle reti è, quindi complessa, in continua contraddizione tra rapporti gerarchici e relazioni orizzontali, e soprattutto, tra spinte a livello locale e cambiamenti imposti da un livello globale più elevato. Quando parliamo di reti globali bisogna essere però consapevoli che non tutte le parti del mondo fanno parte di queste reti allo stesso modo: se guardiamo una mappa che rappresenta le reti di comunicazione non tutte le aree sono coinvolte allo stesso modo. Le reti globali in realtà coinvolgono solo parte del pianeta mentre alcune zone ne risultano escluse. Nel 1981 Rafferstin, osservava in modo ottimistico, che “la comunicazione ha investito l’insieme dello spazio terrestre: bastano un satellite e una rete di punti per trasmettere tutta l’informazione desiderata. Il pianeta può essere attrezzato in modo tale che nessun punto sia isolato: lo spazio è sotto questo riguardo perfettamente dominato. (…) I media utilizzati hanno breve durata d’esistenza se paragonati ai media classici, essi sono fragili nella misura in cui dipendono da una tecnologia complessa in balia di una rottura di rifornimenti d’energia. L’informazione è sottesa dalla circolazione di energia”23. Il fenomeno individuato da Rafferstin è duplice: da un lato la progressiva affermazione del controllo spaziale sulla 22 Dematteis, 1995, cit., p. 83 23 Raffestin, 1983, cit., pp. 213-214
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Takanori Makitani (The Kajima Institute Publishing) Flight density during one week between international airports 1968 Rappresentazione originale
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scala planetaria attraverso reti sempre più pervasive e onnipresenti, dall’altro la dipendenza di queste reti di controllo dalla tecnologia e dall’approvvigionamento energetico sempre più necessario per il funzionamento delle reti di comunicazione e delle reti di circolazione. Tuttavia la progressiva espansione e proliferazione di reti alla scala planetaria ha innescato un processo mediante il quale centri di produzione e di consumo di servizi avanzati, e le società subordinate, sono collegati da una rete globale sulla base di flussi di informazioni, i quali allo stesso tempo, riducono l’importanza dei legami delle città globali con i loro Hinterland.24 La concomitanza di integrazione globale e dispersione territoriale ha, infatti attribuito alle metropoli un nuovo ruolo strategico. Secondo Saskia Sassen le grandi città assolvono oggi quattro funzioni: quella di stanze dei bottoni dell’economia mondiale; sedi privilegiate delle società finanziarie e delle aziende del terziario avanzato; luoghi di produzione e innovazione per le medesime società; infine, quella di mercati per la compravendita di quegli stessi prodotti e innovazioni.25 Assumendo come scala globale della rete la globalità del mondo, ciò che assume una nuova importanza sono, quindi i nodi della rete, il mondo non è più rappresentato attraverso una giustapposizione 24 Castells, 2002, cit., p. 445 25 Sassen, S., The global city. New York, London, Tokyo, Princeton University Press, Princeton, 1991 (trad. it. Città globali. New York, Londra, Tokyo, Utet, Torino, 1997, pp. 3-4)
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di aree o di territori, ma come una serie di punti legati tra loro in modo sempre differente, con una perdita progressiva delle divisioni nazionali. “Le strutturazioni del globale all’interno del nazionale comportano una denazionalizzazione parziale, altamente specializzata e specifica, di particolari componenti del nazionale.”26 Essendo i nodi delle reti internazionali concentrati nelle grandi città “I processi di sviluppo più marcati non sono tanto nazionali ma riguardano piuttosto alcune zone limitate, sempre comunque sotto il controllo di grandi centri urbani”27 Le reti di transazioni tra città globali, quindi “(…) costituiscono una delle odierne formazioni globali fondamentali perché includono una gamma, in rapida espansione, di attori e attività, in cui rientrano casi disparati come la rete globale delle affiliate di un impresa, reti di migrazione transnazionale, reti terroristiche internazionali. Questo tipo di localizzazione (…) ha l’effetto di disaggregare il globale in particolari circuiti transconfinari che connettono località specifiche, riconducendo così, almeno in parte, la nozione di globale a quella più concreta di rete di luoghi”28 Nello specifico è infatti da notare che nonostante le grandi città globali abbiano affievolito i legami col proprio contesto immediato, acquistano 26 Sassen S., A Sociology of Globalization, W. W. Norton & Company Inc., New York, 2007 (trad. it., Una sociologia della globalizzazione, Einaudi, Torino, 2008, p.8) 27 Veltz, cit. 28 Sassen, 2008, cit.
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sempre maggior importanza le reti locali riconoscibili sotto la forma di comunità locali. La concomitanza di reti globali e di reti locali mette in crisi l’attuale struttura del potere nel controllo del territorio, secondo Perulli, infatti, il potere dello Stato è sottoposto a pressioni di scale opposte che riducono la sua capacità di organizzazione e controllare il territorio attraverso una logica schematizzabile nel modo seguente: Reti locali à Comunità locali à STATO ßImprese globali ß Network globali.
Perulli rileva l’importanza sempre maggiore delle reti di relazioni locali: “esse sono luoghi di autogoverno e di rappresentazione più ravvicinata degli interessi. Ma sono anche luoghi dell’interazione, dell’incontro e quindi luoghi sociali in cui si formano le relazioni e le cornici cognitive di ogni individuo”. La struttura a rete è come se riflettesse se stessa nei nodi che la costituiscono: la rete è un frattale29 che riproduce la struttura a rete in ogni suo nodo. Nelle reti alla scala planetaria ogni nodo è costituito da una rete alla scala locale a sua volta costituita da reti di attori che agiscono in quel contesto territoriale. Il rapporto tra la scala globale (la rete) e la sua scala locale (il nodo) non si esaurisce col rapporto della rete con i nodi che la costruiscono ma rimanda a nuove strutture reticolari presenti nei nodi. 29 Mandelbrot B., Les objects fractals: forme, hasard et dimension, Flammarion, Paris, 1975 (trad. it. Gli oggetti frattali, Einaudi, Torino, 1987) 180
Woo E. S. W Rappresentazione diagrammatica dei principali nodi e collegamenti nella regione urbana del delta del Pearl River 1991 Rappresentazione originale
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6. Atteggiamenti
Osservando le rappresentazioni selezionate si possono individuare quattro diversi atteggiamenti che corrispondono alla disposizione mentale dell’autore nel costruire la rappresentazione più efficace per un determinato scopo. Tali atteggiamenti sono: 1. Descrittivo: ad esso sono riconducibili le rappresentazioni che restituiscono una descrizione operando a un livello d’interpretazione molto basso. 2. Funzionale: è riscontrabile in ogni rappresentazione che descriva una rete e tutte le informazioni necessarie al suo utilizzo. 3. Addizionale: emerge nelle rappresentazioni che mostrano caratteristiche che non è possibile visualizzare attraverso l’impiego rigoroso del codice dei grafi (tempo, intensità, frequenza, velocità, forma) 4 Retorico: si riscontra quando emerge la volontà di promuovere attivamente un’idea, una teoria o la rappresentazione stessa. Nei paragrafi successivi sarà trattato ognuno di questi atteggiamenti, mostrando alcune rappresentazioni esemplari. Essere consapevoli dell’atteggiamento che ha portato alla costruzione di ogni raffigurazione permette di trattare in modo critico le informazioni che essa contiene. Questi quattro atteggiamenti, diversi e complementari tra loro, restituiscono la complessità dei modi di utilizzare il concetto di rete. Esso si presta a descrizioni semplici ma anche pluri-dimensionali
183
dei fenomeni: si possono trovare infatti rappresentazioni reticolari che possono essere una pura traduzione di dati quasi assimilabili al rilievo di una situazione esistente, oppure mappe con una forte carica interpretativa che s’interrogano su come comunicare aspetti della rete noti solo a chi la abita. In questo capitolo vengono evidenziate alcune caratteristiche delle rappresentazioni reticolari che mostrano come le reti siano spazi abitati. Le mappe che mostrano codici di utilizzo, tempi di permanenza al suo interno, flussi di dati, intensità di relazioni, ecc. mostrano come nella vita quotidiana accada molto spesso di muoversi all’interno di spazi reticolari sia materiali che immateriali. Partendo da questa lettura è stato possibile riflettere sulle nuove forme di prossimità permesse dalle reti e su quanto queste siano parte della vita quotidiana di ciascuno.30 6.1. Descrittivo Molte rappresentazioni corrispondono ad una descrizione della rete in cui l’autore mantiene un livello di interpretazione molto basso, riportando uno stato delle cose che può essere presente, passato o futuro. L’intento dell’autore in queste rappresentazioni è di mostrare la rete nel modo più oggettivo possibile. L’oggetto di tali
Ben Fry (Fathom) All Streets 2008 Rappresentazione originale
30 Vedi capitolo 7.
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rappresentazioni può corrispondere sia a infrastrutture fisiche, 31 sia a legami immateriali32. Nel caso delle reti infrastrutturali il tracciato è generalmente preciso e approssima il più possibile il reale tracciato dell’infrastruttura che descrive. Nella mappa All street (M35) disegnata da Ben Fry nel 2008 sono ridisegnate tutte le strade di 48 Stati Uniti d’America, un’immagine costituita da 26 milioni di segmenti individuali. Non sono rappresentate altre informazioni, tuttavia emergono chiaramente le caratteristiche orografiche del suolo e le aree a bassissima densità abitativa. In questa rappresentazione la figura territoriale emerge chiaramente nonostante sia rappresentato solo un preciso oggetto del territorio: le reti della 31 Alcuni esempi di mappe che descrivono reti materiali con un livello d’interpretazione molto basso sono: Stylized map with the network of aerial cargo routes in Europe (M06), Map of rail, air and ship, route network and locations of hotels owned by Canadian Pacific Ltd (M07), The Eisenhower Interstate System (M22), Rete stradale della regione milanese (M29), Rete metro-ferro-tramviaria della regione Milanese (M30), All Streets (M35), Map of SNCF National Railway Network in France (M37), European Railway Map (M38), Reseax TGV, RER, tram (M40). 32 Alcuni esempi di mappe in cui sono descritte reti immateriali con un livello d’interpretazione molto basso sono: Le commerce du blé en Mediterranée, au XV siècle (R02), Connessioni funzionali dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale (R03), London Connections (R05), The World City Hierarchy (M09), The shape of globalization, the world auto industry (M23), Global Dependency Explorer (M47), Mapping Facebook Friendships (M48), Mappa delle collaborazioni scientifiche dal 2005 al 2009 (M58).
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Ben Fry (Fathom) All Streets 2008 Rappresentazione originale Dettaglio
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mobilità veicolare. Inoltre la mappa raggiunge un grado di precisione tale da essere consultabile nel dettaglio in ogni suo punto. In ogni parte della carta è possibile sapere quali strade sono presenti, seguirne il tracciato da un punto all’altro e contare il numero di intersezioni che incontra lungo il suo percorso. Il livello di iconicità di questa rappresentazione è minimo, ciò che viene rappresentato è disegnato così come è realmente senza nessuna convenzione simbolica. Alcune rappresentazioni con intenti descrittivi mostrano le reti infrastrutturali che permettono la comunicazione: in questo caso si tratta di reti invisibili ai nostri occhi, benché siano costituite da oggetti concreti. Anche in questo caso le linee telefoniche (quelle che oggi trasportano anche i flussi di dati del web) sono rappresentate in modo da costruire sia la figura complessiva sia da permettere la loro consultazione punto per punto. Le rappresentazioni che descrivono le infrastrutture delle telecomunicazioni hanno una storia che risale agli inizi del Novecento, quando la diffusione della comunicazione telefonica ha spinto le compagnie che se ne occupavano a monitorare la costruzione di queste nuove infrastrutture. Nella successione diacronica di queste mappe la rappresentazione delle caratteristiche dell’oggetto diventa sempre più complessa. Nella più recente di esse il disegno della rete è accompagnato da un nutrito corredo di dati che aggiungono informazioni quantitative alla mappa.
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Nei casi in cui le rappresentazioni reticolari non riguardano infrastrutture fisiche ma le relazioni che esse permettono (le reti che Dupuy colloca nel secondo livello33), l’atteggiamento di tipo descrittivo si limita a mostrare i legami che si generano tra i diversi nodi della rete. In questi casi è fondamentale il criterio di selezione dei nodi e il significato dei legami disegnati. In questa rappresentazione di Internet: Internet Map (M25) redatta da Chris Harrison nel 2007, sono descritte le connessioni città-città attraverso l’elaborazione dei dati provenienti dalla configurazione dei router (e non attraverso il traffico rilevabile nei backbone. Quest’ultima rappresentazione si colloca, tuttavia, ai margini della nuvola di rappresentazioni che fanno parte di questo lavoro, poiché descrive aspetti del fenomeno urbano non direttamente legati al territorio.
33 Dupuy G., L’urbanisme des réseaux, théories et méthodes, Armand Colin, Paris, 1991
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Press Handbook Cable And Wireless 1947 Rappresentazione originale
M02
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Chris Harrison Internet Map (city to city) 2007 Rappresentazione originale
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6.2. Funzionale Finora abbiamo esplorato le rappresentazioni che mostrano solamente la forma delle reti, ora parlerò di tutte quelle rappresentazioni che ci descrivono anche il loro funzionamento e come utilizzarle. Esse costruiscono sempre un’immagine complessiva riconoscibile e, proprio per la loro funzione finalizzata all’utilizzo della rete, consultabile punto per punto. Spesso queste mappe necessitano di un corposo corredo che descriva le modalità di accesso alla rete: il codice di utilizzo. Può succedere che queste rappresentazioni presentino un grado di astrazione maggiore rispetto a quelle viste finora: una mossa necessaria per rendere più chiare le informazioni presenti nella mappa. Il loro fine legato all’utilizzo della rete, porta ad alcune considerazioni sul rapporto tra rappresentazione e codice di utilizzo di una rete. Esso si manifesta in tre modi: 1. Il codice di utilizzo è affiancato alla mappa (legenda, orari, tipo di utenti, tariffe, ecc…) ed è strettamente legato ad essa.34 In questo modo c’è un rapporto di simbiosi tra la mappa e la descrizione del codice. Senza orario, tipo di utenza ammessa, caratteristiche dei nodi unite alla rappresentazione, l’utilizzo della rete non sarebbe possibile. 34 Alcuni esempi in cui la rappresentazione è integrata da un apparato informativo che ne descriva le possibilità di utilizzo sono: Twin Cities Metro Area Transit System Map R08, , London Tube Map R11, Czechoslovakia Air Route Map M01, China Railway Timetable M08, Paris Metro M17, Bus Paris M55.
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Metro Transit Twin Cities Metro Area Transit System Map 2005 Rappresentazione originale
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The chart on the other side shows approximately how often trips operate on each route. For a detailed map and schedule information, refer to the printed schedule, available at Metro Transit stores and hundreds of area retail outlets. Call 612-373-3333 (TTY 612-341-0140) to have a schedule mailed to you. Schedules also can be viewed and printed at metrotransit.org
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Transit Link dial-a-ride service is operated by small buses and is open to the public in the Twin Cities metropolitan area where regular-route service is not available. Transit Link is for Strehler trips that can’t be accomplished on regular transit routes alone, and may combine regular route and Transit Link service. It is shared-ride service, which must be reserved before the trip – the same day or up to five business days in advance.
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Non-stop to/from Forest Lake Transit Center Park & Ride 19955 Forest Road N. Running Aces Park & Ride 15201 Zurich Street
Lino Lakes City Hall 125th Ave
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from Minnetonka and Hopkins to Minneapolis
12X 12X 12X 12X 12X 12X 12X 12X 12X 12X 12X 12X 12X
Serving: Minnetonka Opus II K-Tel Drive Hopkins Mainstreet Excelsior Boulevard St. Louis Park Excelsior Boulevard Methodist Hospital Minneapolis Uptown Downtown
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All buses on this route are wheelchair accessible.
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Effective 9/10/11 Local/Limited Stop Bus Route
612-373-3333
from Minneapolis to Hopkins and Minnetonka
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Transfer from Route 12X to Routes 6 or 17 at Uptown Transit Station for service to downtown Minneapolis.
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Metro Transit is your transportation resource. One call connects you to everything you need to keep moving. Metropolitan Transit Information Call for assistance from a transit expert.
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Hours: Monday – Friday 6:30 a.m. – 9:00 p.m. Saturday, Sunday & holidays 8:00 a.m. – 5:00 p.m. Closed Thanksgiving Day and Christmas Day.
6:51
NexTrip Real-time and scheduled departure information Customer Relations and Lost & Found 570 Sixth Ave. N., Minneapolis Provide comments and suggestions or check on lost items. Hours: Monday – Friday Closed holidays. 2:51
TTY service is available for the deaf and hard of hearing. Call 612-341-0140 for routes and schedules; call 612-349-7439 for Customer Relations/Lost & Found.
metrotransit.org •
10:54
• • • • • •
www.metrotransit.org
Route 12
Schedule subject to change. Please have exact fare ready. Bus fareboxes and drivers do not make change.
Minutes between buses on this route: Rush Hours
Midday
Evening
15-20
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30
6–9 am and 3:00–6:30 pm
Light Rail Trains will pick up or drop off customers at any station along this route. Northstar Line Transfers from Northstar to light rail are free. Transfers from light rail to Northstar require an additional fare.
Fare Information
Traffic and weather conditions may delay buses.
Approximate Bus Frequency
Regular Route Bus will pick up or drop off customers at any bus stop along this route.
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1 am–5 am
This document is available in alternate formats to individuals with disabilities by calling 612-349-7365 (TTY 612-341-0140).
Special Note:
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Convention Center
Minneapolis Downtown Zone Ride in the Downtown Zone for 50¢.
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Please tell the bus driver before you pay your fare if you qualify for a fare listed below. On rail, be ready to show police officers you qualify for the reduced fare.
RIV
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These fares apply only during non-rush hours: Seniors (65+): To qualify, show a Minnesota driver’s license/state ID with a endorsement. Youth: Ages 6-12 qualify for a reduced fare. Medicare card holders: To qualify, show a Medicare card along with a Minnesota driver’s license/state ID.
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Metrodome
These fares are in effect at all times: Persons with Disabilities: To qualify, show your Metro Mobility card or transfer, Metro Transit temporary ID with a photo ID or Minnesota driver’s license/state ID with an or endorsement. For information on certification, call Customer Relations at 612-373-3333. Children: Ages 5 and under ride free (limit 3) when accompanied by a paid fare. Downtown Zone: Ride in the Downtown Zone for 50¢. Young Adults: Students and workers ages 17 and under may qualify for a discounted Young Adult Card – contact your school or employer.
Fare Cards Save money purchasing
fare cards at Metro Transit stores, 175 retail outlets or at metrotransit.org.
Fareboxes Buses accept U.S. bills and coins. Change is not available.
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Reduced Fares
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Transfer Point Several routes serve this stop.
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Hennepin
Bike Locker These sites have weatherproof bike storage for rent.
$2.25 $3.00 $2.25 $3.00
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Minneapolis
For midday or weekend service to downtown Minneapolis, transfer from Route 12X to Routes 6 or 17 at Uptown Transit Station.
Connecting Routes to transfer to/from See those route schedules for details.
rush hours
$1.75 $2.25 $ .75 $ .75
Rush hours Monday-Friday 6:00-9:00 am & 3:00-6:30 pm Local fare is charged on light rail.
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Route Letter Indicates which trips travel on this section of the route. Letter is found in schedules and on bus destination signs.
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non-rush hours Local Fare Express Fare
Seniors (65+) Local Fare Youth (6-12) Express Fare & Medicare card holders Persons with disabilities
Note: These times are averages and may apply only to the main portion of the route. Refer to the schedule for details.
For rush hour express service on Excelsior Boulevard, please refer to a Route 664 schedule. For express service to Hopkins, please refer to a Route 665 schedule.
Adults (ages 13-64)
Limited Service Only certain trips take this route. Route Ending Point Trips with the indicated number/ letter end at this point. Number/letter is found in schedules and on bus destination signs.
NexTrip, real-time departure times online Trip Planner maps and schedules for buses and trains buy or add value to your Go-To Card carpool and vanpool services register for a free Guaranteed Ride Home bicycling resources
612-373-3333
Printed on recycled paper containing at least 10% post-consumer fiber
Timepoint on schedule Find the timepoint nearest your stop, and use that column of the schedule. Your stop may be between timepoints.
7:30 a.m. – 5:30 p.m.
Rideshare, bicycling and employer programs Carpool and vanpool services, Guaranteed Ride Home registration and bike locker rental
Transfers give you unlimited rides on buses and 612-373-3333 www.metrotransit.org
light rail – for 21/2 hours. Ask for one when you pay your cash fare. Transfers are automatically embedded on fare cards and light-rail tickets. To transfer from bus to light rail using a Stored Value Card, you must ask the bus driver for a light-rail transfer.
Metro Transit Twin Cities Metro Area Transit System Map 2005 Rappresentazione originale La raffigurazione della rete del trasporto pubblico delle Twin Cities è affiancata dagli orari e dalle frequenze di passaggio dei mezzi lungo ogni singola linea
R08
Per poter accedere ad una linea ferroviaria è necessario conoscere la stazione più vicina al punto di partenza e quella più prossima alla destinazione (geometria dei nodi), verificare che esistano delle linee di collegamento tra i due nodi (legami), dopodiché andranno verificati la frequenza e l’orario in cui il mezzo di trasporto effettuerà il servizio passeggeri e la tariffa da pagare (codice di utilizzo). Una lacuna nelle informazioni descritte in precedenza renderebbe impossibile l’utilizzo della rete. 2. Il codice di utilizzo non è espresso nella mappa e l’accesso alla rete è permesso dalla descrizione della sua forma. Gli atlanti stradali in genere esprimono questo tipo di rapporto tra rappresentazione della rete e il suo codice di utilizzo. Le mappe in questi casi descrivono la geometria della rete, le caratteristiche di ogni nodo e di ogni collegamento, ma non sono affiancate dalle regole di utilizzo. Esse sono note a tutti al pari delle regole scritte di convivenza sociale. Nel caso della rete stradale queste regole sono descritte dal Codice della Strada. Paradossalmente: per capire il proprio itinerario è sufficiente leggere la geometria della rete, ma per percorrerlo realmente è necessario essere in possesso di precisi requisiti e rispettare alcune norme descritte in un testo indipendente dalla rappresentazione. 3. Il codice di utilizzo e la forma della rete sono irrilevanti: l’accesso alla rete avviene nell’inconsapevolezza della sua forma e indipendentemente
195
Wabenplan
Stand 12. Dezember 2010
590
MaikammerKirrweiler
St. Martin
580
Eußerthal Ramberg
Edenkoben Wein- SchwegenFreisbach garten heim Rinnthal Annweiler Frankweiler Rhodt Albersweiler Venningen Edesheim 591 SiebeldingenGommersSarnstall Böbingen Böchingen heim -Birkweiler Lingenfeld KnöringenLustadt WestLeinsweiler Godramstein Essingen Hochstadt heim Ilbesheim Germersheim Waldhambach Landau 585 Zeiskam Wernersberg 581 Billigh. Gossersweiler
570
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Silz
Offenbach
Münchweiler
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OttersheimKnittelsheim
Herxheim
Klingenmünster Rohrbach
588
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Böllenborn
Hayna
578 Dörrenbach Oberotterbach Rechtenbach Schweigen
Steinfeld
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540 Wörth Mozartstr.
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233
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Maximiliansau Neuburg im Rüsten Maximiliansau
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Ausnahme: Für Fahrten von den KVV Waben 540, 550, 555, 557, 565, 575 und 585 in die Au am Rh. VRN Waben 580, 581, 588, 590 und 591 gilt der VRN ElchesheimIllingen Tarif.
246
Gondelsheim Weingarten
Bgh. Hummelberg
Krapp- Bergmühlen- hausen weg
Walzbachtal Jöhlingen
Wöschbach Söllingen
Gölshausen
Diefenbach Ruit
Knittlingen
648 248
Bilfingen Bf.
232 Würmersheim
Ispringen Bf.
Busenbach
259
Birkenfeld
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Unterreichenbach
635 633
MonbachNeuhausen
Höfen Spielberg
Karlsbad
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Vaihingen
Pf.-Weißenstein
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Sulzbach
240
241
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Mühlacker
675
Pforzheim Hbf.
Auerbach Langensteinbach
Waldbronn Malsch
342 Bietig-
Ötisheim Maulbronn West Enzberg Niefern Eutingen
641
230
Maulbronn Stadt
Kleinvillars
ÖlbronnDürrn
631
Königsbach Bf.
660
Freudenstein
Wössingen
Ersingen Bf.
249
278
680
Kleinsteinbach WilferdingenSingen Bf.
Eppingen Bf.
Sternenfels
Bretten
Ettlingen
Ettl.-weier Spessart Bruchhausen OberSchluttenbach weier Schöllbronn
Elsenz
Zaisenhausen Sulzfeld
Kürnbach Flehingen Oberderdingen Bauerbach Großvillars
Mutschelbach Ettlingen West Forchheim
Mörsch
Durmersheim
268
Menzingen
Diedelsheim Rinklingen Dürrenbüchig
Battstraße Neuburgweier
Bahnbrücken
Tiefenbach
Eichelberg
Helmsheim Ober258 Untergrombach Neibsheim Büchig
236
2 Waben
Nußbaumweg
Ittersbach
Calmbach
653
Bad Wildbad
Etzenrot Waldprechtsweier
351
352
Muggensturm
Plittersdorf Rauental
Rastatt
B.B.-Oos
382
371
Oberweier
Bischweier
372
Dobel
Gaggenau Bad Rotenfels
Ottenau
Baden-Baden
Gerns-
Baden-Baden Staufenberg bach 370 480 2 Waben Malschbach Scherrhof
480 Sinzheim
Hügelsheim Baden- Weitenung Airpark
Rebland
391 Bühl Ottersweier
Loffenau Kaltenbronn Hilpertsau Obertsrot
Weisenbach
Au Langenbrand
Bühlertal
392
260
Hörden
Selbach
Haueneberstein
Iffezheim
Fischweier Marxzell Pfaffenrot Burbach Schielberg 250 Frauenalb Bad Völkersbach Herrenalb Rotensol Freiolsheim Neusatz Bernbach Gaistal Moosbronn
Kuppenheim
Förch Niederbühl
Wintersdorf
Lichtenau
Hbf.
100
Karlsruhe
Ötigheim
Rheinmünster
Friedrichstal Staffort Blankenloch
Grötzingen
Durlach
Kraichtal
Gochsheim Heidelsheim
238
557
Steinmauern
Ottersdorf
Büchenau Spöck
Hagsfeld
Lauterbourg
VRN Waben, die zum Verkehrsverbund Rhein-Neckar (VRN) gehören (560–591). Für Fahrten innerhalb dieser Waben gilt der VRN Tarif. Für Fahrten in das KVV Gebiet und aus dem KVV Gebiet gilt der KVV Tarif.
361
Bruchsal
266
Odenheim
Unteröwisheim Neuenbürg Landshausen
MünzesOberacker heim
KarlsdorfNeuthard
Kirchfeld
Maxau
256
Langenbr. Stettfeld Zeutern
UbstadtWeiher
Stutensee
Leopoldshafen
Östringen
Mingolsheim
Forst
Linkenheim
Freckenfeld Hagenbach
569
253
Rußheim
Minfeld
Vollmersweiler Büchelberg
Schweighofen
Kuhardt Leimersheim Neupotz
GrabenLiedolsheim Hatzenbühl Neudorf Rheinzabern ErlenHochstetten bach 555 Minders243 Jockgrim lachen
Winden
Dierbach Hergersweiler
Kapsweyer
579
Barbelroth
Kapellen-Drusweiler
Wiesental
Hördt Huttenheim
550
568 Oberhausen
Herxheimweyher
Kirrlach Kronau Hambrücken Weiher
Philippsburg
565
Bad SchönbornKronau
Waghäusel
Rheinsheim
Bellheim Rülzheim
Steinweiler Blankenborn
Bad Bergzabern
OberhausenRheinhausen
Sondernheim Insheim
Vorderweidenthal
390 Unterstmatt
Sand
Herrenwies
380 Hundsbach
Gausbach
VPE Waben, die zum Verkehrsverbund Pforzheim-Enzkreis (VPE) gehören (610–680). Für Fahrten innerhalb dieser Waben gilt der VPE Tarif. Für Fahrten in das KVV Gebiet und aus dem KVV Gebiet gilt auf der Schiene der KVV Tarif.
Forbach Raumünzach
Mummelsee Kirschbaumwasen
Bahnlinien Buslinien
KVV - Karlsruher Verkehrsverbunde Wabenplan, Karlsruhe 2011 Rappresentazione originale
KVV. Bewegt alle.
196
M54
dal suo codice di utilizzo. Le rappresentazioni che mostrano questo rapporto non sono finalizzate all’utilizzo della rete, le reti oggetto di queste rappresentazioni sono indipendentemente accessibili rispetto alla loro rappresentazione. Le reti di comunicazione, in particolare internet funzionano in questo modo: non importa quale sia la propria posizione o la posizione del destinatario, all’interno della rete (purché facciano entrambe parte di essa), non è necessario conoscere la geometria della rete, ma soprattutto non serve conoscere il protocollo di accesso: si accede semplicemente componendo un numero o attraverso un computer. È evidente come nell’ultimo caso non sia necessario costruire una rappresentazione della rete per poterla rendere accessibile, mentre nei primi due casi ci troviamo di fronte ad una descrizione tecnica che ne mostra innanzitutto estensione e forma, una rappresentazione che possa essere consultata nel dettaglio e che a volte è affiancata dalle “istruzioni” per il suo utilizzo. 6.3. Addizionale Quando un autore si preoccupa di mostrare dimensioni aggiuntive rispetto alle caratteristiche geometriche descrivibili attraverso la convenzione dei grafi, è possibile riconoscere un atteggiamento addizionale. Le rappresentazioni di questo tipo sono multidimensionali
197
e la mappa descrive anche alcune dinamiche della rete (tempo, flussi, quantità, variazioni, ecc…). Con questo atteggiamento vengono prodotte una serie di rappresentazioni tra le più interessanti. L’oggetto della rappresentazione non è solo la rete, ma anche alcuni aspetti che vanno oltre la sua definizione geometrica convenzionale costituita da nodi e legami. In queste rappresentazioni a volte la rete viene deformata, oppure nodi e legami assumono una forma particolare in relazione all’aspetto che viene evidenziato in ognuna di esse. Alcune rappresentazioni cercano di aggiungere alla rappresentazione della rete la dimensione temporale.35 La forma fisica della rete viene distorta e le distanze tra i nodi rappresentano la distanza temporale che li divide. Spesso queste rappresentazioni riguardano reti di circolazione e presentano generalmente un limite: dover scegliere un nodo in base al quale determinare i tempi di viaggio da ciascun nodo per raggiungere il nodo prescelto. In alcuni casi la mappa è interattiva e per ogni nodo è possibile avere una rappresentazione che descriva i tempi di percorrenza verso tutti gli altri nodi. La rappresentazione è multipla: una mappa differente per ogni nodo che possiamo scegliere. In altre, una volta scelto un nodo come punto di partenza, la geometria della rete è deformata in base ai tempi di percorrenza, considerando
Amanda Cox, Matthew Ericson (The New York Times) NY Traingraphic, Travel Times on Commuter Rail 2007 Rappresentazione originale
35 Ad esempio: Time Travel from Elephant & Castel (M20) e NY Traingraphic, Travel Times on Commuter Rai (M24).
198
M24
199
quel nodo come inizio dei percorsi possibili all’interno della rete, come avviene in Time Travel from Elephant & Castle (M20) o in NY Traingraphic, Travel Times on Commuter Rai (M24). In queste rappresentazioni è possibile riconoscere aspetti della quotidianità e di come le reti siano spazi vissuti e utilizzati. Nella particolare rappresentazione “Shortest path tree”, l’autore, Brandon Martin-Anderson, descrive i percorsi più brevi per raggiungere un particolare punto da tutti gli altri punti della rete stradale considerata. L’esito di questo intento è una mappa che esprime delle intensità, perché i percorsi più brevi tendono a raccogliersi in alcune strade, in numero sempre più ristretto man mano che si procede verso il punto di origine della rappresentazione. La figura che emerge è quella di un albero. L’intensità di frequentazione della rete, introdotta nella mappa precedente è trattata in molte altre rappresentazioni, in modo analogo, attraverso lo spessore dei collegamenti.36 I collegamenti di queste rappresentazioni hanno uno spessore diverso in base all’intensità dei flussi. L’intensità può essere rappresentata dal numero di viaggiatori che stanno percorrendo quel tratto di strada 36 Oltre Shortest Path Tree (M36), altri esempi di rappresentazioni che descrivono l’intensità di frequentazione della rete attraverso lo spessore dei legami sono: Flight density during one week between international airports M04, volumi di traffico, rete viaria esistente M21, Movement on the North Sea During 24 Hours M32, Global Traffic Map M39, NY Subway Ridership M41.
200
Brandon Martin-Anderson Shortest Path Tree 2008 Rappresentazione originale M36
201
202
Sha Hwang NY Subway Ridership 2009 Rappresentazione originale M41
o presenti in quel particolare tratto di metropolitana, dal numero di voli nella tratta considerata o dalla quantità di informazioni scambiata tra un nodo o l’altro di una rete di comunicazione. Le parti della rete appaiono nella loro importanza: qualunque rete svelerà di essere costituita da elementi più rilevanti di altri, il peso dei singoli nodi e dei loro collegamenti andrà ponderato in base all’intensità della sua frequentazione. Nessuna rete è omogenea, la gerarchia viene messa a nudo rivelando nodi più rilevanti di altri e collegamenti maggiormente sollecitati di altri. In alcuni casi molto interessanti la rappresentazione descrive la velocità di percorrenza o di trasferimento (di dati).37 In Visualizing Lisbon Traffic (M45) essa è generata attraverso un processo automatico senza frapporre apparentemente l’interpretazione dell’autore tra dati e sue rappresentazioni. La sfumatura di colore restituisce i dati di intensità e velocità ottenuti attraverso il tracciamento satellitare dei veicoli. In realtà l’interpretazione dell’autore è un’operazione inevitabile, in queste rappresentazioni più che in altre, poiché è necessario decidere come restituire nella mappa una serie di informazioni che vanno oltre 37 Alcune rappresentazioni in cui è descritta la velocità di percorrenza o di trasferimento di dati sono: Internet World Map (rootzmap) M15, Visualizing Lisbon traffic M45, A day of Muni M50, The Topology of the Core of the Internet M62.
203
Natalia Yurgenson (Istitute of Zoology of the National Accademy of Science of Belarus) Belarus National Ecological Network Map 2010 Rappresentazione originale M51
Pedro Miguel cruz, Penousal Machado, Jo達o Bicker Visualizing Lisbon traffic 2010 Rappresentazione originale M45
204
205
la rappresentazione geometrica della rete. L’impronta dell’autore e della sua interpretazione dello spazio è evidente; senza di essa queste rappresentazioni non potrebbero esistere, poiché alla loro base c’è la scelta, operata dall’autore, di una determinata chiave di lettura. C’è infine un gruppo di rappresentazioni in cui i nodi e i legami che costituiscono la rete hanno la necessità di essere rappresentate con la loro forma e dimensioni reali come nel caso delle reti ecologiche.38 I nodi in queste rappresentazioni sono raffigurati con loro estensione, forma e, a volte, ne vengono esplicitate determinate caratteristiche. I legami tra i nodi (i corridoi) possono comparire con uno spessore che corrisponde alla loro larghezza sul territorio. Tutte queste informazioni sono rilevanti per la descrizione della rete e delle sue capacità. 6.4. Retorico Le rappresentazioni che ho mostrato finora, si posizionano in maniera imparziale rispetto a quello che stanno descrivendo. I dati vengono visualizzati in maniera oggettiva, sia che si tratti di descrizioni della forma della rete, sia che vengano trattate le modalità di utilizzo o la presentazione di dimensioni aggiuntive rispetto alla geometria della 38 Alcuni esempi in cui sono rappresentate reti ecologiche con la necessità di disegnare la forma fisica degli elementi costitutivi sono: National Ecological Networks of European Countries Map M27, Rete ecologica provincia di Milano M31, Belarus National Ecological Network Map M51.
206
rete. In forme anche molto diverse tra loro, alcune rappresentazioni sono, invece mostrano una finalità rivolta alla promozione di un ragionamento. Non sempre questo intento è dichiarato esplicitamente, tuttavia è possibile riconoscerlo attraverso il modo in cui la mappa si relaziona all’opera più ampia in cui è inserita. Se non esiste un’opera in cui si inserisce la mappa è probabile che la mappa promuova se stessa; può succedere che in questi casi l’autore sia legato alla rete e non è un osservatore imparziale.39In queste mappe sono valorizzate le capacità della rete attraverso lo stile della rappresentazione e l’enfasi nella comunicazione di alcuni dati selezionati. Quando una mappa si trova all’interno di un testo più ampio, come un libro o un saggio, e il suo scopo è di supportare attivamente quando descritto nel testo, essa assume un ruolo pari a quello delle argomentazioni presenti nel testo, come nel caso di Christaller. Nel suo libro più importante40 la rappresentazione delle località centrali della Germania meridionale è un’immagine costruita ad arte per promuovere il suo modello. In questa rappresentazione Christaller41 39 Alcuni esempi di rappresentazioni in cui il disegno valorizza alcuni aspetti della rete sono: UUNET’s North America Internet Network M11, Global Internet Map M61. 40 Christaller W., Die zentralen Orte in Süddeutschland, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt, 1934 (trad. it. Le località centrali della Germania Meridionale, Frando Angeli, Milano, 1980) 41 La rappresentazione de Il sistema delle località centrali nella Germania Meridionale
207
UUNET’s North America Internet network EDMONTON
x3 x3
VANCOUVER VICTORIA
x3
SASKATOON x2
CALGARY
x4
REGINA
WINNIPEG
SEATTLE
x2
TORONTO
Minneapolis
x2
x3
SACRAMENTO x2
SAN FRANCISCO
x5 x2
Santa Clara x2
x2
Palo Alto Moffet Field x4 SAN JOSE x2
x4
x2
SALT LAKE CITY
x2
x2
Denver
x2
x2
x2 x4
x2 x6
LOS ANGELES
x2
TOKYO SYDNEY
San Diego
x3
x2
PHOENIX
x3 x2 x4 Hamilton
x2
Indianapolis
FAIRFAX
x5
x4
x4
x2 x2
T1/E1 (1.5 Mbps/2 Mbps) T3/DS3 (45 Mbps) OC3c/STM1 (155 Mbps) OC12c (620 Mbps)
Multiple Hubs City
208
x2
x2
ATLANTA
DALLAS x2
PARIS LONDON STOCKHOLM
LONDON FRANKFURT AMSTERDAM
x2
Jacksonville
x4
Austin
x2
New Orleans
x4
HOUSTON
x2
Orlando
x3 x2
TAMPA
x7
MIAMI
OC192c/STM64 (10 Gbps) Single Hub City
x2
x2
x2
OC48c/STM16 (2.5 Gbps) HAWAII
LONDON
WASHINGTON, D.C.
RICHMOND
x2
x2
x2
AMSTERDAM FRANKFURT
x2
x4
HONOLULU
x2
Columbus
x4 x2
x8
Raleigh
x8
x2
x3
Peterborough Barrie
x2 x2
x2
Waterloo
MONTREAL x2
x4
ST. LOUIS
x2
x2
x2
KANSAS CITY
x2
x2
Las Vegas
TOKYO
x5
x5 x2
HONG KONG
x2
OTTAWA
BOSTON x2 x2 x2 x4 x5 x2 Hartford Buffalo London x2 x6 St. Catharines x10 x2 x2 x2 NEW YORK Newark Detroit Windsor x2 x6 Vernon Valley x2 x2 PHILADELPHIA x4 Holmdel CHICAGO Cleveland Tysons Corner Pennsauken x4 x 3 Baltimore Pittsburgh x2 x2 x2 x3 x3 x3 x2 x2 x2 x2 x2 x3 x2
x2
x4
OSAKA
x2
x2
PORTLAND
SINGAPORE
HALIFAX
QUEBEC
x2 x 4
For more information visit www.uu.net
NB: UUNET also has infrastructure within individual countries, which is not shown on this map. June 2000
x12
SAN JUAN
UUNET UUNET’s North America Internet Network 2000 Rappresentazione originale M11
va oltre il mero rilievo: egli imprime alla mappa le forme del modello economico costruito teoricamente attraverso regole e criteri di natura economica. In questo caso la mappa supporta attivamente il modello christalleriano elaborato nella prima parte del libro costruendo un’immagine applicata al territorio. La prova di queste affermazioni è rintracciabile confrontando la rappresentazione di Christaller con la mappa delle “Connessioni funzionali tra i comuni dell’area padana centro occidentale” disegnata da Cesare Emanuel nel 1990 (R03), quest’ultima mostra una struttura del territorio molto più complessa e articolata della mappa delle località centrali della Germania meridionale, pur essendo disegnata seguendo gli stessi principi economici utilizzati da Christaller. La visione di Christaller non era di natura progettuale anche se poi ebbe delle infelici ripercussioni sulla pianificazione del territorio. In alcune rappresentazioni è invece possibile riconoscere un vero e proprio intento progettuale come ad esempio il caso delle mappe disegnate da Linn per lo studio su Parigi.42 Queste riproducono un’immagine rivolta ad argomentare una visione futura del territorio trattato. In USE43 invece, la visione finale della “Città Europa” è R01 42 MI riferisco a Concept - Proximité Globalité Densités (M44) e (M43) 43 Multiplicity, USE. Uncertain State of Europe, Skira, Milano, 2003
209
permessa dalla rappresentazione delle reti che attraversano il territorio Europeo che rivela un’immagine unitaria significativa. Non sempre l’immagine che promuove una visione complessiva è finalizzata a giustificare una visione futura del territorio; essa può semplicemente costruire una cornice di senso in cui inscrivere una serie di operazioni di lettura del fenomeno urbano che potrebbero risultare frammentate. In “The Endless City”44 la rappresentazione delle rotte aree planetarie è impiegata all’inizio del teso come immagine paradigmatica del fenomeno della globalizzazione. Al centro di questo fenomeno si trovano infatti i casi presi in esame contenuti nel testo. Infine può essere rilevante notare, quanto sia la descrizione di Multiplicity del territorio europeo, sia la descrizione di Burdett delle città mondiali, siano costruite accostando in modo volutamente frammentato osservazioni da punti di vista molto diversi (dati economici o demografici, fotografie, racconti, interviste, ecc.), tale questione sarà approfondita successivamente.
44 Burdett R., Sudjic D., a cura di, The Endless City, Phaidon Press Ltd, New York, 2007
210
Lin Concept - Proximité Globalité Densités 2009 Rappresentazione originale M44
211
212
IV. APERTURE
213
214
7. Il territorio come ipertesto
Lust Movement on the North Sea During 24 Hours 2008 Rappresentazione originale M32
In questo lavoro di ricerca emerge che le rappresentazioni reticolari concorrono a costruire l’immagine di territorio che Andrè Corboz aveva intravisto negli anni Novanta: quella di un territorio abitato come un ipertesto. Corboz nel suo saggio “L’ipercittà” descrive chiaramente l’ipertesto confrontandolo con la struttura del testo classico: “Un testo è un insieme di paragrafi, stampati su carta, che abitualmente si leggono dall’inizio alla fine; un ipertesto è un insieme di dati testuali numerizzati da un supporto elettronico, che si può leggere in diversi modi. Un testo - è la cosa importante - è una struttura lineare, gerarchizzata (…); l’ipertesto al contrario (…) non ha una struttura univoca e imperativa, si recepisce quasi ad libitum”.1 Corboz descrive alcune caratteristiche di quella che lui definisce Ipercittà. Le rappresentazioni raccolte in questo lavoro ne restituiscono la sua immagine, mostrando aspetti più dettagliati di quanto non avesse fatto Corboz. Esse permettono di visualizzare le proprietà del territorio-ipertesto e di mostrare i modi con cui è abitato. Emerge innanzitutto l’esistenza di spazi delle relazioni che non necessariamente si concretizzano spazialmente sul territorio, anche se rimangono dipendenti da esso per diversi motivi.2 Essi sono spazi topologici che esistono solo a causa delle relazioni che ospitano, non sono riconoscibili direttamente al territorio e non è possibile identificare uno spazio fisico cui corrispondono. Molte rappresentazioni ci mostrano la dipendenza quotidiana dalle reti da 1
Corboz A., “L’ipercittà” in Corboz A. (a cura di Paola Viganò), Ordine sparso, Franco Angeli, Milano, 1994, p. 235. 2 Come è descritto nel quinto capitolo la dimensione topologica riconoscibile in alcune rappresentazioni reticolari rimanda sempre alla descrizione topografica dello spazio. Allo stesso modo le reti immateriali, che generano spazi delle relazioni privi di fisicità, sono strettamente legate alle reti materiali che permettono l’esistenza di tali relazioni.
215
molti punti di vista: la permanenza all’interno di reti di circolazione, il loro codice di utilizzo, la necessità di accedere alle reti di comunicazione e la loro intensità di utilizzo.3 Simmetricamente le rappresentazioni reticolari mostrano i territori esclusi dalle reti, esclusi da quella che sembra una dipendenza ineludibile da esse. Il mosaico composto dalle rappresentazioni reticolari evidenzia, inoltre, un territorio in cui le forme di prossimità possono essere molteplici e non dipendere semplicemente dalla contiguità di uno spazio con l’altro, ma essere legate alle diverse forme di interazione della rete con il territorio.4 Questo lavoro vuole sottolineare come le rappresentazioni reticolari, capaci per loro natura di restituire un’immagine complessiva dell’oggetto che raffigurano, permettano di costruire una cornice di senso in cui inscrivere una descrizione del territorio contemporaneo spesso costituita dall’accostamento di frammenti. Recentemente, infatti, le descrizioni dei territori contemporanei sono spesso costituite dall’accostamento di dimensioni narrative differenti: reportage fotografici, microstorie, presentazioni di dati, interviste, ecc. Le rappresentazioni reticolari possono essere considerate uno strumento utile per ricomporre l’immagine complessiva di queste descrizioni.
3
Le rappresentazioni cui si fa riferimento per questa riflessione sono trattate anche nel capitolo 6 parlando dell’atteggiamento (addizionale e funzionale) adottato dall’autore durante la costruzione di una rappresentazione e nel capitolo 5 quando nella descrizione dello stretto rapporto tra reti di circolazione e reti di comunicazione. 4 La continua interazione tra la scala globale e la scala locale delle rappresentazioni reticolari evidenzia, ad esempio, la presenza di territori esclusi dalle reti e dalle possibilità che esse offrono.
216
7.1. Spazi senza territorio L’aspetto preminente che le rappresentazioni raccolte in questo lavoro mettono in luce sono le relazioni tra i nodi della rete. Il contesto può apparire come totalmente astratto dalla realtà oppure non essere indicato del tutto, slegando la posizione dei nodi dalla loro posizione fisica. Nel primo caso5 il contesto è costituito da pura informazione. Esso non è riconducibile in alcun modo al contesto geografico e costituisce uno sfondo astratto su cui si appoggia la rete. Questa dimensione, tuttavia, non riguarda solamente reti immateriali ma può essere presente anche in rappresentazioni che hanno per oggetto reti di trasposto generando confini invisibili che non è possibile associare direttamente al territorio cui fanno riferimento.6 Le informazioni che costituiscono il contesto della mappa possono essere di natura molteplice: possono descrivere un contesto legato al codice di utilizzo di una rete di trasporto;7 descrivere un contesto temporale;8 oppure rimandare alla posizione geografica dei nodi, ma descrivendo uno spazio topologico
5 Alcune rappresentazioni in cui il contesto descritto è solo un supporto astratto alle relazioni (carattere topologico della rappresentazione) sono: Stuttgart Tarifzones R12, Time Travel from Elephant & Castel M20, NY Traingraphic, Travel Times on Commuter Rail M24, Global Dependency Explorer M47, Wabenplan, Karlsruhe M54, The Topology of the Core of the Internet M62. 6 Nella mappa delle zone tariffarie di Stoccarda (R12) il contesto è costituito da una serie di settori circolari che non è possibile associare alla regione urbana se non attraverso la nominazione e la localizzazione dei nodi della rete. 7 Come avviene nella mappa della rete dei trasporti pubblici di Stoccarda riferita alle zone tariffarie (R12) o della mappa analoga costruita per Karlsruhe (M54). 8 Ad esempio: Time Travel from Elephant & Castel (M20) e NY Traingraphic, Travel Times on Commuter Rai (M24).
217
218
inedito.9 In ogni caso il rapporto tra il contesto reale e la rete è di importanza secondaria, le relazioni tra i nodi e il loro legame con il contesto informativo sono il vero oggetto della rappresentazione mostrandoci quindi uno spazio delle relazioni che non esiste fisicamente. Nelle mappe del secondo caso il contesto apparentemente non esiste, perché non compare alcuna informazione a riguardo.10 In realtà la rete nel suo complesso può essere considerata il contesto di ogni relazione e la posizione di ogni nodo assume un senso, solo se messa in relazione con gli altri nodi della rete. In questo gruppo di rappresentazioni sono descritti spazi delle relazioni, i quali esistono solamente all’interno delle reti che le permettono. Spesso queste rappresentazioni reticolari mostrano reti sociali, a volte sono spazi virtuali di comunicazione oppure spazi degli scambi economici. Il territorio reale scompare, sostituito da uno spazio delle relazioni che non necessita di esso. Queste rappresentazioni potrebbero confermare quanto affermava Mitchell riguardo all’esistenza della città dei bits, cioè di: “(…) Una città sradicata da qualsiasi punto definito sulla superficie della terra, configurata dalle limitazioni della connettività e dall’ampiezza della banda, più che dall’accessibilità e dal valore di posizione delle proprietà, ampiamente asincrona nel suo funzionamento, abitata da soggetti incorporei e frammentati che esistono come collezioni di alias e di agenti elettronici. I suoi luoghi saranno Hal Burch, Bill Cheswick’s (Lumeta). IPv6 Internet Maps 2011 Rappresentazione originale M59
9 Come ad esempio la mappa della topologia di Internet realizzata da Caida (M62), oppure in Global dependancy Explorer (M47). 10 Alcuni esempi di rappresentazioni che non mostrano il contesto e che non si riferiscono a un contesto geografico sono: A minuscule portion of the world city network as an interlocking network: ten “alpha” cities and three advanced producer sevices firms M13, The shape of globalization M23, Seattle Band Map M52, , IPv4 Internet Maps e IPv6 Internet Maps M59.
219
220
costruiti virtualmente dal software e non più fisicamente da pietre e legno; questi luoghi saranno collegati da legami logici al posto di porte, passaggi e strade”.11Gli spazi virtuali, delle relazioni, che esistono solo nelle reti sono, tuttavia (come ho descritto nel capitolo 5),12 profondamente legati al territorio e agli spazi urbanizzati. Per ogni rappresentazione in cui la rete descrive uno spazio delle relazioni apparentemente senza legame con lo spazio geografico se ne può trovare almeno una che lo radica al suolo,13 localizzando soggetti, nodi e relazioni a spazi fisici concreti. Se facciamo riferimento ai tre livelli di reti che ho descritto in precedenza seguendo quanto affermava Dupuy nel 199114 diremmo che il secondo e il terzo livello sono profondamente legati al primo livello senza il quale non potrebbero esistere. Le reti del secondo e del terzo livello, tuttavia, investono il territorio di valenze capaci di arricchirlo al punto da aumentare il numero di dimensioni attraverso le quali è possibile abitarlo, percorrerlo o attraversarlo.
Camelia Smeria, Eric Mulder, Koen Jacobs, Lynn Engl, Maarten Hoogvliet, Patrick Mast, Sanja Bankras Global Dependency Explorer 2010 Rappresentazione originale M47
11 Mitchell W. J, City of bits Space, Place and Infobahn, Mit press, Cambridge London, 1995 12 Nel Paragrafo 5.2. è descritto il rapporto tra la coppia dialogica topografico/ topologico, riferita al carattere delle rappresentazioni reticolari. 13 Alcune mappe che descrivono le caratteristiche di internet (M11, M15, M25, M61) la mappa dei mezzi di Stoccarda (M56) o della metropolitana di New York (M53) che possono essere associate alle mappe cui ho fatto riferimento in precedenza. 14 Per un approfondimento rimando al paragrafo 2.3 e al saggio: Dupuy G., L’urbanisme des réseaux, théories et méthodes, Armand Colin, Paris, 1991.
221
7.2. Vivere quotidianamente all’interno delle reti Alcune tra le rappresentazioni raccolte in questo lavoro di ricerca mostrano aspetti rilevanti del modo in cui il territorio è abitato quotidianamente. I punti di vista possono essere molteplici e riguardare dimensioni differenti della vita di ogni giorno.15 Molte mappe, come ho mostrato in precedenza16 si occupano di descrivere le modalità di accesso a una rete, al fine di guidarne l’utilizzo.17 Ogni regione urbana di una certa rilevanza ha la necessità di dotarsi di una mappa che descriva agli abitanti le possibilità permesse dalla rete del trasporto pubblico. Questo non solo ci permette di capire alcune dinamiche della vita quotidiana, ma è un indice di quanto un territorio sia indissolubilmente legato alle reti che lo innervano. Nessun territorio potrebbe rinunciare a esse. Le rappresentazioni reticolari, tuttavia, ci mostrano un territorio costituito da spazi con tre caratteri distinti: spazi frequentati, che in genere corrispondono con i nodi di una rete; spazi semplicemente attraversati, quelli lungo i collegamenti; e spazi esclusi dalla rete perché all’interno delle maglie o perché non sono raggiunti da essa.18 Tre condizioni dello spazio 15 Il riferimento è a quelle rappresentazioni costruite con un atteggiamento addizionale e a tutte le rappresentazioni che descrivono il codice di utilizzo di una rete; trattate nel capitolo 6. 16 Il riferimento è al capitolo che descrive le rappresentazioni destinate a guidare l’utilizzo delle reti. 17 Rimando al repertorio, ad esempio alle seguenti mappe: Paris Metro (M17), City of Zurich Network (M49), 18 Molte rappresentazioni mostrano una maglia stradale come: Studio della rete stradale della Russia del XII e XII secolo (M03), Rete stradale della regione milanese (M29), All Streets (M35); altre descrivono una maglia ferroviaria come: Eurail Map (R09) Rete metro-ferro-tramviaria della regione Milanese (M30) o Map of SNCF National
222
abitabile profondamente diverse, che esprimono possibilità e caratteristiche molto differenti. Alcuni urbanisti hanno rilevato l’importanza degli spazi dell’attraversamento oltre che degli spazi urbani dei nodi. Lanzani nel 1996 nota che (Durante tutti gli anni ottanta) “vengono realizzati molteplici fatti urbani innovativi attraverso processi di costruzione, riuso, risignificazione (...) ed emergono nuovi paesaggi dell’abitare (i paesaggi della percezione cinematica del sistema autostradale e tangenziale, i paesaggi intensivamente abitati delle vecchie reti statali, ora totalmente urbanizzate; o anche i paesaggi, dall’identità ora sempre più vaga e però ricchi di tracce di nuove significazioni, dei vecchi giardinetti a fianco della stazione o dei campi abbandonati a ridosso della rete della grande mobilità)”.19 L’aspetto su cui riflettere maggiormente però, non riguarda tanto gli spazi che fanno parte della rete, quanto quelli che ne sono esclusi. Parti di territorio probabilmente assimilabili ai “territori lenti” di cui parla Emanuel Lancerini20 e che non necessitano di un legame diretto con le reti che li lambiscono: bolle tra le maglie di una rete dotate di una loro indipendenza specifica. Le rappresentazioni reticolari non trattano questi spazi, non li descrivono, non ci danno strumenti per leggerli; ma solo, eventualmente, per individuarli. Railway Network in France (M37) in cui è evidente quanto possa essere differente la localizzazione di una porzione di territorio nei confronti della rete e quanto possa questa essere esclusiva e fonte di disuguaglianze nei confronti del territorio che copre. È evidente in questi casi la doppia natura contrastante della rete: capace di unire, ma allo stesso tempo di dividere. 19 Lanzani A. “Lombardia”, Laterza, Bari-Roma in Clementi A. (a cura), Le forme del territorio italiano, Laterza, Bari-Roma, 1996 p.74 20 Lancerini E., Territori lenti, tesi di dottorato in urbanistica, Università Iuav di Venezia, 2004
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Gli spazi che appartengono alle reti sono spesso descritti, oltre che nelle loro configurazioni geometriche, anche attraverso alcune caratteristiche capaci di mostrare le dinamiche che li attraversano. Nel capitolo precedente ho mostrato come tra le diverse finalità di una rappresentazione reticolare vi possa essere la volontà di mostrare dimensioni aggiuntive rispetto alla sua descrizione geometrica.21 Questa finalità ha permesso di costruire rappresentazioni in grado di descrivere come sono abitati gli spazi delle reti, o almeno di cogliere alcuni aspetti della vita quotidiana che li riguardano. Il repertorio raccoglie mappe che descrivono quanto intensamente sono frequentati gli spazi interni alle reti22 oppure la velocità con cui vengono attraversati.23 In alcuni casi le mappe descrivono i tempi di spostamento da un punto a un altro della città attraverso una particolare rete.24 Queste mappe tuttavia mostrano solo aspetti parziali di come questi spazi sono vissuti. 21 Il riferimento è al sesto capitolo, nel quale sono descritti gli atteggiamenti che hanno guidato la redazione delle rappresentazioni trattate: descrivere in modo ostensivo una rete (atteggiamento descrittivo), guidarne l’utilizzo (atteggiamento funzionale), mostrare dimensioni altre rispetto alle caratteristiche geometriche (atteggiamento addizionale) e costruire una rappresentazione retorica in grado di promuovere idee (atteggiamento retorico). 22 Alcune mappe descrivono flussi di traffico tra un nodo e un altro della rete considerata, ad esempio: Flight density during one week between international airport (M04), Flussi di traffico, rete viaria esistente nella regione milanese (M21), Movement on the North Sea During 24 Hours (M32), NY Subway Ridership (M41). 23 Alcune mappe descrivono, oltre all’intensità di frequentazione degli spazi della rete, anche la velocità con cui vengono percorsi tali spazi, ad esempio: Visualizing Lisbon traffic (M45), A day of Muni (M50). 24 Alcune rappresentazioni come abbiamo visto cercano di descrivere il tempo impiegato nel percorrere la rete, ad esempio: Time Travel from Elephant & Castel (M20), NY Traingraphic, Travel Times on Commuter Rail (M24)
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Un ragionamento analogo può essere fatto osservando gli scambi d’informazioni, notando che esistono regioni quasi totalmente escluse da questi traffici e ambiti tra cui avvengono intensi e importanti scambi.25 Scambi di informazioni ormai irrinunciabili, alla base di attività economiche, scientifiche e sociali che hanno comportato una rilevante stratificazione di infrastrutture che permettono di stabilire queste relazioni.26 Queste descrizioni ci raccontano quanto la società e l’economia contemporanea dipendano dall’estensione, dall’efficienza e dalle capacità delle reti che attraversano il territorio, dalla scala locale alla scala globale. Le reti sono quindi indispensabili, tuttavia esistono territori, addirittura intere porzioni del globo che ne sono esclusi.27 7.3. Territori discontinui, sovrapposti e nuove forme di prossimità Osservando le descrizioni prodotte dalle rappresentazioni reticolari raccolte in questo lavoro di ricerca è possibile cogliere quanto affermato da Pierre Veltz: “Il disegno che emerge è un territorio economico e sociale sempre 25 In alcune rappresentazione è particolarmente evidente l’esclusione e la marginalizzazione di alcuni territori, ad esempio: Internet World Map (Rootzmap) (M15), Internet Map (City to City)(M25), Global Traffic Map (M39), Mapping Facebook Friendships (M48). 26 Lo spazio topologico e lo spazio geografico si sovrappongono, uno dipende dall’altro e viceversa. Per rendersene conto possono essere messe in relazione le mappe della nota 25 con alcuni esempi come: Cable And Wireless (M02), UUNET, North America Internet Network (M11), European terrestrial map (M16), Sub marine cable map (M60). 27 Anche Saskia Sassen rileva quanto il fenomeno della globalizzazione generi forti disparità economiche tra diverse aree del pianeta; non solo tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo, ma anche all’interno della stessa regione urbana.
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più difficile da rappresentare cartograficamente, utilizzando schematizzazioni spaziali semplici, il cui modello centrale resta quello delle gerarchie piramidali. (…) Sono passati i tempi del mondo organizzato dalla distanza. (…) Il territorio pertinente è sempre più un territorio d’interazioni sociali e non di semplice vicinanza fisica”.28 Per comprendere meglio quest’affermazione è necessario fare una riflessione sul rapporto tra una visione areale e una visione reticolare del territorio. Il territorio può essere disteso su una tavola ed essere rappresentato su una mappa.29 Esso viene ridotto a un foglio piano in cui è possibile leggere alcune informazioni che lo descrivono. Le distanze rappresentate in questa mappa in genere corrispondono con le reali distanze rilevabili sul territorio e l’idea implicita è quella di uno spazio percorso senza discontinuità, secondo una logica areale, nel modo che descrive Dematteis: “Come operatore logico, “areale” implica principalmente i concetti di estensione e delimitazione di uno spazio continuo e omogeneo di tipo euclideo. Esso permette di descrivere i fenomeni per comparti spaziali contigui”.30 Una rappresentazione di questo tipo è rigida e limitata, infatti, “I limiti della rappresentazione areale sono il determinismo, la staticità e in definitiva l’assimilazione dei rapporti e dei
28 Veltz P. (2001) “Le città europee nell’economia mondiale”, in Bagnasco A., Le Gales P. a cura (2001), Le città nell’Europa Contemporanea, Liguori Editore, Napoli pp. 45-65 29 Farinelli descrive in modo preciso l’operazione attraverso la quale il mondo viene disteso su una tavola dando origine alla cartografia. Farinelli F., Geografia, un’introduzione ai modelli del mondo, Einaudi, Torino, 2003 30 Dematteis G., Progetto implicito. Il contributo della geografia umana alle scienze del territorio, 1° e, Milano, Franco Angeli, 1995 (7° ed. 2007), p 82
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processi sociali in rapporti meccanicistici tra cose”.31 Le reti permettono di prendere idealmente la carta su cui è rappresentato il territorio e di piegarla, avvicinando punti fisicamente distanti tra loro oppure di farla a pezzi e di ricomporla in modo totalmente differente dall’originale. Seguendo ciò che afferma Olsson: “Reticolare può, infatti, prescindere dall’estensionalità, dalla continuità-contiguità e dalla confinazione. Esso implica uno spazio fatto di connessioni lineari (o per fasci) tra punti (o luoghi, nuclei, areole compatte). (…) La non omogeneità dello spazio reticolare comporta che il valore della distanza ( e perciò la metrica spaziale) possa variare a seconda del contesto di fenomeni cui si applica. Perciò due nodi di una rete geograficamente definiti possono avere tra loro distanze diverse o, più in generale, ogni nodo geograficamente definito può appartenere contemporaneamente a reti di relazioni diverse e ricevere definizioni diverse secondo il contesto di relazioni in cui viene considerato”.32 Territori geograficamente distanti possono essere, quindi, molto più prossimi di territori contigui tra loro, grazie alle reti che li uniscono. La dimensione topologica espressa da una rete trasforma lo spazio fisico cambiando le distanze e le prossimità, senza annullare la fisicità dello spazio che attraversa,33 ma costruendo centralità e marginalità differenti. Osservando le reti dal punto di vista dei tre livelli descritti da Dupuy34 nel 1991 si potrebbero costruire mappe differenti dello stesso territorio, considerando il punto di vista della prossimità effettiva dei luoghi. Ad ogni livello possono 31 Olsson G. (1980), Birds in Egg, Eggs in Bird, Pion, London, Trad. it. (1987), Uccelli nell’uovo. Uova nell’uccello, Theoria, Roma-Napoli. 32 Ibid.. 33 Mitchell, cit. 34 Si rimanda al capitolo 1 e a Dupuy, cit.
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corrispondere più rappresentazioni di prossimità, perché più il livello è alto e maggiore è il grado di soggettività rappresentato da ciascuna rete: dal primo livello in cui osserviamo reti fisiche che possono essere selezionate per tipo di infrastruttura fino al terzo livello in cui per ogni soggetto è possibile riconoscere una particolare rete domestica che fa riferimento a esso. In questo modo si potrebbero legare in modo originale rappresentazioni di tipo areale con rappresentazioni di tipo reticolare del territorio. Secondo Dematteis, infatti, “Il fatto che la rappresentazione per reti è ambigua, aperta e contraddittoria mentre quella per aree è satura, definita, chiusa, fa si che mentre la seconda tende a escludere la prima, uno spazio reticolare possa combinarsi con spazi areali e persino contenerli (i nodi della rete possono essere visti come areali). Ciò rende lo spazio reticolare adatto a rappresentare ciò che è complesso, contraddittorio, conflittuale: per esempio diverse logiche locali da quelle globali, incontro di relazioni “verticali” e “orizzontali”.35 È, quindi, possibile rappresentare il territorio partendo dalla dimensione reticolare, mostrando un cambiamento delle geografie, dal punto di vista areale, dipendente dalle reti che lo attraversano. Spesso, però “Quando pensiamo lo spazio geografico strutturato per reti possiamo riferirci a insiemi di infrastrutture fisiche lineari interconnesse, ai flussi che le percorrono e ai nodi determinati dalle interconnessioni”.36 Oggi, tuttavia questo pensiero appare riduttivo rispetto alla realtà: se osserviamo i modi in cui il territorio viene abitato, le reti sono capaci di deformarne la forma percepita. “La scelta di rappresentare il fenomeno urbano per aree o per reti non è 35 Dematteis, cit., p. 84 36 Dupuy G., Systemes, reseaux e territoires. Principes de reseautique territoriale, Paris, Presses de l’ecole Nationale Ponts et Chaussees, 1985, p. 8
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del tutto oggettiva, né del tutto soggettiva. Essa dipende in parte dalle scale dell’osservazione e dai rapporti interscalari (i passaggi di scala comportano variazioni negli oggetti studiati non solo di tipo quantitativo, come nella cartografia, ma anche qualitativo)”;37 la rappresentazione del territorio proposta in questo lavoro è una rappresentazione ibrida, di natura aerale ma capace di mostrare gli effetti sul territorio di una rappresentazione di natura reticolare. Cercando, in questo modo, di superare la sfasatura tra gli ambiti della vita quotidiana, che conservano forme areali compatte e che esprimono in esse interessi globali diffusi (come sviluppo dell’occupazione, qualità della vita, ecc.) e gli interessi delle imprese, che per essere competitive devono operare, con una logica settoriale di rete. Secondo tale logica l’ambito locale-regionale è visto essenzialmente come “nodo” della rete e il rapporto interattivo con esso riguarda esclusivamente quelle specificità regionali che possono essere assunte come valori nelle più vaste interazioni di rete.38 Alcuni territori, tuttavia, sono solo attraversati dalle reti senza farne parte: essi sono come bolle dotate di una propria quiete39 e si collocano ai margini di un’ipotetica mappa delle prossimità permesse dalle reti. Territori periferici che sono bypassati dalle reti rimanendone esclusi.40 La geografia di questi luoghi marginali può essere molteplice pur trattando lo stesso ambito territoriale, essa dipende dal tipo di rete utilizzata come punto di vista e dalla scala che stiamo
37 Dematteis, cit., p. 81 38 Ibid., p. 86 39 Lancerini, cit 40 Ad esempio se osserviamo la mappa della rete sociale di facebook (M48), una rete immateriale alla scala globale, è impossibile non notare che alcune parti della mappa sono totalmente buie, spente, al di fuori della rete considerata
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considerando.41 Possono esistere quindi territori contigui meno prossimi di territori geograficamente distanti tra loro. Attraverso questo lavoro si possono individuare tre forme di prossimità derivate dall’essere parte di una rete: - Prossimità rispetto ai tempi di percorrenza: alcuni territori sono più vicini ad altri in termini temporali, perché possono essere raggiunti prima di altri da un territorio di partenza stabilito;42 - Prossimità rispetto all’intensità della frequentazione: alcuni territori sono più prossimi ad altri perché è possibile riconoscere tra di essi maggiori flussi di scambio, sia di beni e persone, sia di informazioni.43 - Prossimità rispetto al grado d’infrastrutturazione: tra alcuni territori il numero e il 41 Alcuni esempi di rappresentazioni che evidenziano l’esclusione di alcuni territori dalle reti sono: Connessioni funzionali dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale R03, Evoluzione della connettività di una rete: la rete telematica della regione di Lione R04, Trans European transport network outline (2020 horizon) M12, Intercity courier services in late medieval Europe M14, Mi riferisco ad esempio a: Internet World Map M15, European Terrestrial Map M16, Internet Map M25, Rete metro-ferro-tramviaria della regione Milanese M30, Mapping Facebook Friendships M48, Map of Scientific Collaborations from 2005 to 2009 M58, Global Internet Map M61, The Topology of the Core of the Internet M62, 42 Alcune rappresentazioni cercano di mostrare la forma di alcune reti rispetto ai tempi che occorrono per attraversarle da un punto all’altro. Ad esempio: Time Travel from Elephant & Castel (M20) o NY Traingraphic, Travel Times on Commuter Rail (M24). In esse la rete viene deformata rispetto la dimensione temporale e in questa deformazione è possibile leggere una deformazione del territorio stesso di cui la rete fa parte. 43 Sono territori più vicini perché legati in modo più intenso. In molte mappe presenti nel repertorio è possibile riconoscere l’intensità degli scambi tra territori diversi; per esempio: la mappa delle collaborazioni scientifiche dal 2005 al 2009 (M58), Flight density during one week between international airports (M04), Global traffic map (M39), Movement on the North Sea During 24 Hours (M32).
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tipo d’infrastrutture è molto elevato, questo consente una grande facilità di circolazione e comunicazione. Queste diverse forme di prossimità, descritte dalle rappresentazioni reticolari, sono in parte riconoscibili anche nelle logiche distrettuali, in cui parti di territorio apparentemente distanti fanno parte della stessa filiera produttiva44. Dematteis rileva infatti che “in una visione sistemica parrebbe che la regione stia perdendo oggi di senso e identità, in quanto i sistemi (produttivi, finanziari, culturali, ...) tendono a strutturarsi per reti specializzate, che si distribuiscono, s’intrecciano e si sovrappongono variamente nello spazio geografico, frammentandolo in tante unità territoriali, non più connesse tra loro in base a rapporti di vicinanza-continuità, ma attraverso relazioni di scambio e di cooperazione di portata sovra-regionale e sovente internazionale”.45 In questi casi è possibile osservare alcune possibilità concrete permesse dalla dimensione ipertestuale che il territorio assume grazie all’azione delle reti che lo percorrono.
44 Si vedano ad esempio i testi: Bolocan Goldstein M., Monaci G, a cura di, Cooperare per lo sviluppo. Reti di attori e valorizzazione dei territori nel milanese, Franco Angeli, Milano, 2002; Bagnasco A., Le Gales P., a cura di, Le città nell’Europa Contemporanea, Liguori Editore, Napoli, 2001; Perulli P., Neoregionalismo, Bollati Boringhieri, Torino, 1998 45 Dematteis Giuseppe, Progetto implicito. Il contributo della geografia umana alle scienze del territorio, 1° ed, Milano, Franco Angeli, 1995 (7° ed. 2007), p 86
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7.4. L’immagine complessiva di descrizioni frammentate Le mappe raccolte in questo lavoro sono descrizioni settoriali della condizione urbana, esse costruiscono un’immagine complessiva, che, però, è relegata a un aspetto particolare della realtà osservata. La caratteristica irrinunciabile di una rappresentazione reticolare è proprio questa capacità di restituire sempre un’immagine complessiva di ciò che si sta osservando e descrivendo. Tutte le rappresentazioni reticolari ci mostrano immagini complete dal punto di vista dell’estensione, degli elementi che le compongono, e della figura che si ottiene. Ogni nodo e ogni relazione ha un ruolo specifico rispetto agli altri nodi e alle altre relazioni descritte dalla rete. È sempre possibile, inoltre, riconoscere una relazione tra le parti della rete e la rete nella sua dimensione complessiva. Questo è possibile perché i criteri di selezione degli oggetti da rappresentare (nodi, legami, contesto, ecc.) sono i prerequisiti di ognuna di queste rappresentazioni. Attraverso queste immagini il fenomeno urbano può essere descritto attraverso una sovrapposizione di descrizioni specializzate ma complessive. La considerazione è tanto più rilevante se messa a confronto con alcune pubblicazioni che cercano di descrivere il fenomeno urbano contemporaneo46 46 Alcune tra le recenti pubblicazioni che contribuiscono a descrivere il fenomeno urbano contemporaneo sono ad esempio: Varnelis K., a cura di, The Infrastructural City. Networked Ecologies in Los Angeles, Actar Barcelona-New, York, 2009 Burdett R., Sudjic D., a cura di, The Endless City, Phaidon, New York, 2007 Koolhaas R. et al., Mutations, Actar, Barcelona, 2000 Taylor P. J., World City Network. A Global Urban Analysis, Routeledge, London, 2004 Multiplicity, USE. Uncertain State of Europe. A trip through a changing Europe, Skira, Milano, 2003
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John Palmesino, Isabella Inti, Massimiliano Gherzi (MULTIPLICITY) Densità di rotte aeree 2003 Rappresentazione originale M18
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dalla seconda metà degli anni 90. Quest’ultimo è presentato attraverso la giustapposizione di descrizioni eterogenee: fotografie, dati, racconti, interviste; restituendo un mosaico in cui non sempre è riconoscibile una figura complessiva. Spesso questa visione frammentata del fenomeno urbano è ottenuta attraverso la scelta di alcuni casi studio, con il risultato di ottenere un’analisi parziale dei fenomeni che si vogliono descrivere. In questi casi i criteri di selezione dei casi studio dovrebbero essere chiari e rigorosi, in quanto costituiscono le basi del lavoro di ricerca, purtroppo però non è sempre possibile rimanere fedeli a criteri prestabiliti nel trattare un fenomeno così complesso come quello urbano.47 Una generalizzazione delle osservazioni che emergono da un’analisi di questo tipo è, quindi, sempre un’operazione difficoltosa, poiché ogni caso studio è un fenomeno a sé stante48 che mostra dinamiche proprie, difficilmente riconoscibili altrove. Infine è possibile notare quanto l’accento sia posto sulla spettacolarizzazione del fenomeno urbano anziché sulla sua semplice descrizione.49 Le rappresentazioni reticolari, quando sono presenti in queste ricerche50, 47 Se guardiamo la selezione dei casi studio di USE o Mutations non è facile stabilire un criterio rigoroso alla base della loro scelta. 48 Multiplicity, USE. Uncertain State of Europe. A trip through a changing Europe, Skira, Milano, 2003 49 In The Endless City quest’aspetto è preminente. Basti osservare le pagine in cui sono indicati dati e percentuali a caratteri cubitali, la costruzione di mappe e grafici che evidenziano gli aspetti più clamorosi e le fotografie che mostrano le situazioni più estreme. 50 In USE sono presenti solo alcune mappe relegate a ruoli marginali nella descrizione del territorio europeo e dei fenomeni che lo riguardano: la rete delle rotte aeree e la rete di distribuzione dell’energia. Un ruolo marginale ma che evidenzia alcune
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permettono di costruire quella visione di insieme che altrimenti sarebbe assente. Le rappresentazioni reticolari permettono di costruire un’immagine che esprime una figura complessiva del territorio osservato, capace di guidare lo sguardo nell’interpretazione dei fenomeni e delle dinamiche che è possibile individuare in esso. Le rappresentazioni reticolari possono essere utilizzate con un intento retorico, cercando di costruire un quadro complessivo a priori che cerchi di dare un senso generale a un lavoro di ricerca.51
considerazioni alla base di tutto il lavoro: cioè che il territorio europeo può essere interpretato come un’unica grande regione urbana. In The Endless City, invece compare solamente una mappa delle rotte aeree alla scala globale come pretesto per introdurre il fenomeno della globalizzazione e delle città globali. 51 E’ il caso della mappa Global Connection (M28), che costruisce all’inizio di The Endless City l’immagine della globalizzazione all’interno della quale sono descritti i fenomeni analizzati nel testo.
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V. REPERTORIO
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8. Il ruolo del repertorio Nel repertorio sono raccolte tutte le rappresentazioni reticolari che hanno permesso di sviluppare i ragionamenti presenti in questo lavoro di ricerca. In questa parte è possibile riconoscere quali altre rappresentazioni possono essere affiancate tematicamente a quelle esposte in modo esemplificativo nei capitoli precedenti. Le rappresentazioni sono state selezionate per formare un repertorio il più ampio possibile che possa contribuire alla descrizione del fenomeno urbano. Esse possono essere legate a quest’ultimo in modo diretto quando descrivono aspetti che hanno ripercussioni sulla trasformazione dello spazio, oppure indiretto, nel caso contrario. Sono state scelte rappresentazioni all’interno di un periodo storico in cui si è dato un forte impulso alla costruzione di modelli reticolari: dalla formulazione dei modelli delle località centrali da parte di Christaller nel 1933 fino ai giorni nostri. Il repertorio è diviso in due parti: nella prima oltre alle rappresentazioni originali sono raccolte tutti gli elaborati grafici derivati dalle operazioni di ridisegno. In questa parte le raffigurazioni sono state ridisegnate, separate nei loro elementi costitutivi (nodi e legami) e sono state evidenziate le figure generate dalla distribuzione dei legami tra i nodi. Nella seconda parte sono raccolte tutte le altre rappresentazioni originali trattate all’interno di questo lavoro di ricerca e che hanno permesso di individuare famiglie e atteggiamenti comuni. L’operazione del ridisegno è strettamente legata alla prima e alla seconda parte del lavoro, poiché attraverso quest’operazione è stato possibile riconoscere alcune figure presenti all’interno della rete e in base alle quali si definisce la geometria della rete stessa. Inoltre i ridisegni hanno permesso
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di osservare separatamente i modi attraverso i quali sono rappresentati gli elementi costitutivi di una rappresentazione reticolare: il disegno dei nodi, la grafica dei legami, il disegno del contesto, ecc. In questo senso le operazioni di ridisegno hanno permesso di riconoscere modi e stili delle rappresentazioni per riproporli in una parte del lavoro, che prende la forma di un manuale (la sezione II). Il resto delle rappresentazioni originali insieme a quelle oggetto di ridisegno, costituiscono il materiale di studio su cui è stato costruito questo lavoro di ricerca. Alcune di esse compaiono direttamente all’interno del testo accompagnando la trattazione tematica, come casi esemplari. Il lettore può, tuttavia, riconoscere all’interno del repertorio le altre rappresentazioni che hanno permesso di costruire il ragionamento. Una matrice prima del repertorio ha lo scopo di aiutarlo in questo riconoscimento. Essa riassume, infatti sinteticamente gli aspetti che caratterizzano ogni rappresentazione e fornisce l’elenco completo di tutte le mappe presenti nel repertorio. L’ordine con cui sono presentate le rappresentazioni all’interno del repertorio è cronologico. Solo in questa sede è restituita un’evoluzione degli stili e delle tecniche alla base di ogni rappresentazione, tale dimensione è, infatti secondaria in questo lavoro, ma ineludibile.
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LE LOCALITA’ CENTRALI DELLA GERMANIA MERIDIONALE 1934 RAFFIGURARE Oggetto: le relazioni funzionali della Germania meridionale. Geometria: per interpretare questa rappresentazione è utile osservare quanto descritto da Jacques Bertain1 rispetto ai modi in cui rappresentare le reti. Christaller, infatti non disegna esplicitamente i legami tra una città e l’altra, ma individua un’area in cui le località dipendono da una località centrale al centro di quest’area. È lecito supporre che tutte le località abbiano un legame di dipendenza gerarchica con la località centrale che definisce l’area di influenza. La geometria che ne deriva è una geometria a prevalenza di hub poiché le uniche relazioni che vengono descritte sono di natura gerarchica verso le località di ordine gerarchico superiore e tali relazioni si concentrano nelle località di ordine gerarchico massimo. Supporto: il contesto territoriale non è disegnato. Sono solo indicate le località nella posizione geografica in cui si trovano. Stile: la rappresentazione è costruita in modo semplice e rigoroso. Christaller utilizza solo il bianco e il nero e un’articolata serie di simboli che descrivono il livello gerarchico dei nodi. OPERA Christaller W. (1980), Le località centrali della Germania Meridionale, Franco Angeli, Milano, ed or. 1934, Die zentralen Orte in Süddeutschland, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt. Il testo di Christaller parte da presupposti pragmatici: “Il compito di quest’opera è essenzialmente concreto; si tratta cioè di stabilire e chiarire l’effettiva situazione delle città della Germania meridionale, in merito alle loro dimensioni, numero e distribuzione. (…) Finora non esiste assolutamente una teoria coerente sulle basi economiche della struttura urbana, che è invece indispensabile quando si vogliono ricercare delle regole”2 1 Bertain J. (2005), Sémiologie graphique. Les diagrammes - Les reseax – Les cartes, Éditions de EHESS, Paris (Ed. O. 1967, Éditions Gauthier-Villars, Paris) p. 270. Bertain, in questa parte del suo manuale, descrive modi alternativi di descrivere reti di equivalente geometria. 2 Christaller W. (1980), Le località centrali della Germania Meridionale, Franco Angeli,
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Christaller parte dal presupposto che “La vocazione principale, o anche la caratteristica fondamentale della città è quella di essere il punto centrale di una territorio.”3 Nel suo studio del territorio dal punto di vista economico introduce una gerarchia per distinguere le caratteristiche delle diverse località, fortemente evidente nelle sue rappresentazioni: “Le località la cui funzione centrale si estende su di un più ampio territorio e condiziona altre località centrali di minor importanza, possono essere definite “località centrali di ordine superiore”. Quelle invece che hanno un’importanza centrale a livello locale, cioè per il loro immediato circondario, saranno chiamate “località centrali di livello inferiore e di ordine infimo”. Le località minori, in prevalenza prive di importanza centrale, ma che tuttavia esercitano una limitata funzione centrale, sono dette “località centrali ausiliarie”.4 I criteri alla base dello studio di Christaller sono di natura economica: “L’importanza di una località centrale dipende dall’estensione del suo territorio, dalla densità dello stesso e dalla qualità della transitabilità in esso. Il traffico è comunque visto solamente come espressione manifesta di fenomeni e processi economici, e solo questi ultimi sono considerati i fattori essenziali e decisivi che determinano preferibilmente la rete degli insediamenti e dei luoghi di produzione. “Il traffico riveste unicamente un ruolo di mediazione, rende cioè possibile uno scambio”. Tuttavia “l’esistenza di migliori condizioni di trasporto significa una diminuzione della distanza economica, una diminuzione cioè non solo dei costi effettivi, ma anche della perdita di tempo e degli ostacoli di natura prevalentemente psicologica che, nel caso di strade disagevoli (…), pongono un freno all’acquisto più frequente di beni centrali.”5 E molta attenzione è riservata alla portata di un determinato bene centrale offerto dalla località centrale che si sta osservando: “In linea di principio, ogni singolo genere di beni, anche se la differenza di qualità è minima, ha una sua particolare portata; la portata di uno stesso bene varia inoltre da una località centrale all’altra, e varia anche in estensione nel territorio che circonda le località centrali; non ha quindi una forma circolare, bensì forma irregolare di stella, a seconda della distanza economica oggettiva e soggettiva; infine essa è soggetta alle fluttuazioni temporanee dovute a cambiamenti di prezzo, spostamenti della popolazione e così via. Pertanto la Milano, ed or. 1934, Die zentralen Orte in Süddeutschland, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt. P. 30 3 Ibid p. 42 4 Ibid p. 45 5 Ibid pp. 72-77
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portata di un determinato bene centrale dipende in primo luogo dalle dimensioni e dall’importanza della località centrale e dalla distribuzione degli abitanti, in secondo luogo dal “consenso al prezzo” da parte degli acquirenti, in terzo luogo dalla distanza economica soggettiva ed infine dal tipo, dalla quantità e dal prezzo del bene nella località centrale.”6 La mappa all’interno del testo è un modello di territorio, non una semplice descrizione, in cui Christaller riflette la propria teoria. Le ipotesi di Christaller non nascono da un rilievo del territorio, ma da teorie economiche che poi vengono trasferite su di un territorio. PARATESTO Autore: Walter Christaller. Economista, agrimensore. Christalller affronta un percorso che parte dalla filosofia per approdare all’economia. Successivamente è il lavoro svolto come agrimensore che gli permette di notare una particolare distribuzione delle città nel territorio; osservazione che sarà alla base della sua teoria delle località centrali. Il suo incarico nell’ufficio di Pianificazione del Commissariato del Reich gli permette di applicare i principi della sua teoria nella riorganizzazione dei territori conquistati dai nazisti. Titolo: I territori complementari nel sistema delle località centrali (modello astratto) Il sistema delle località centrali nella Germania meridionale (modello territoriale) Didascalie o testi di accompagnamento: Non ci sono ulteriori testi che commentano le mappe. Esse seguono il testo di Christaller chiarendo i concetti espressi in esso. Annessi: le mappe sono accompagnate da una legenda che descrive la gerarchia delle località e i confini dei territori cui fanno riferimento. Fonte:Christaller W. (1980), Le località cemtrali della Germania Meridionale, Frando Angeli, Milano, ed or. 1934, Die zentralen Orte in Süddeutschland, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt.
Walter Christaller I territori complementari nel sistema delle località centrali e Il sistema delle località centrali nella Germania Meridionale 1933 Rappresentazione originale
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Walter Christaller I territori complementari nel sistema delle località centrali 1933 Ridisegni In senso orario dall’alto: ridisegno completo,nodi, relazioni gerarchiche, relazioni di interdipendenza tra le località di rango minore (griglia) R01
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Walter Christaller I territori complementari nel sistema delle località centrali 1933 Ridisegni In senso orario dall’alto: relazioni gerarchiche versola località di rango maggiore (hub), relazioni gerarcchiche verso le località di rango intermedio i di relazioni gerarchiche, relazioni di interdipendenza/competizione tra località di livello intermedio (griglia) R01
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R02 IL COMMERCIO DEL GRANO NEL MEDITERRANEO 1953 RAFFIGURARE Oggetto: le rotte di trasporto del grano, a scopo commerciale, nel Mediterraneo durante il XV secolo. La mappa ci mostra la rappresentazione di legami economici tra le città portuali del XV secolo. L’interesse maggiore di questa rappresentazione consiste nel mettere in relazione una rappresentazione dei flussi con una rappresentazione delle reti che esprimono questi flussi: la prima descrive semplicemente le rotte (i flussi) del commercio del grano; una descrizione insufficiente per capire i rapporti effettivi tra le diverse città poiché descrive solo la quantità di merce che transita in un particolare tratto della rotta marittima. La seconda descrive la rete degli scambi individuando i rapporti diretti tra città e città. Geometria: I nodi hanno una distribuzione disomogenea in relazione alla loro posizione effettiva rispetto la geografia del territorio, sono rappresentati (quasi) solo nodi disposti sulla linea di costa (città portuali). I legami della rete sono anche molto lunghi perché i nodi rispettano la loro posizione reale, tuttavia la loro lunghezza non ha un rapporto diretto con i tempi percorsi per passare da un nodo all’altro, tanto che sarebbe possibile astrarremaggiormente questa rappresentazione attraverso un diverso criterio di disposizione dei nodi; ad esempio: la chiarezza dei legami, il loro numero legami, ecc. I nodi potrebbero anche essere disposti lungo una linea o in un cerchio e rendere ancora più evidente quali siano i nodi maggiormente attivi negli scambi commerciali. La rete che ne risulta è fortemente dipendente da alcuni nodi molto attivi: gli hub, nodi che in questo caso, a ragione della loro posizione strategica, istituiscono il maggior numero di legami col resto dei nodi. È impossibile riconoscere una struttura a maglie regolari o quasi. Supporto: i limiti dell’area geografica sono i confini del Mar Mediterraneo. Le uniche informazioni geografiche sono la posizione delle città portuali e il segno delle coste che definisce la dimensione del territorio di riferimento, in questo caso costituito dal mare. Stile: i nodi sono sempre rappresentati nello stesso modo, le differenze tra un nodo e l’altro sono evidenziate dal numero di legami che partono da essi. Allo stesso modo i legami tra una città e l’altra hanno il medesimo tratto grafico, non viene detto nulla sul tipo di rapporto specifico, l’importanza è data alla connessione e al legame commerciale generico. Il tratto essenziale è utilizzato anche nella descrizione del supporto geografico, che mostra esclusivamente il segno della costa sul quale si dispongono la maggior parte dei nodi.
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R02
Lucien Febvre Le commerce du blé en Mediterranée, au XV siècle 1953 Rappresentazione originale R02
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R02
OPERA Febvre L. (1953), Combats pour l’historie, Armand Colin, Paris. La mappa compare anche in Bertin J. (2005, ed. or. 1967), Semiologie graphique. Les diagrammes-Les reseaux-Les cartes, Editionsde l’EHESS, Paris Anche in: Bertain J. (2005), Sémiologie graphique. Les diagrammes - Les reseax – Les cartes, Éditions de EHESS, Paris (Ed. O. 1967, Éditions Gauthier-Villars, Paris) PARATESTO Autore: Lucien Febvre. È stato uno storico francese, ebbe un ruolo fondamentale nella fondazione della Scuola delle Annales. Febvre fu influenzato in un primo tempo da Vidal de la Blanchedurante il tempo trascorso nella École Normale Supérieure. Nel 1929 Febvre e Marc Bloch fondarono il giornale Annales d’histoire économique et sociale che nel dopoguerra curò da solo. Suo allievo fu anche Fernand Braudel con cui fondò la sesta sezione della Ecole Pratique des Hautes Etudes. Titolo: Le commerce du blé en Mediterranée, au XV siècle Didascalie o testi di accompagnamento: “Il ne suffit pas de tracer les itinéraires réelment parcours puor représenter un système de relations. Une carte des routes maritimes, même pondérée, ne montre pas l’orientation commerciale de centre d’activité. Elle montre la densité des bateaux en mer. Les relations marititimes marchandes entre les villes de l’Europe et de la Méditerranée n’apparaissent seulement dans leur diversité, leur poids et leur orientation géographique que lorsque chaque relation, bien que maritime, est représentée par un droite”1 Annessi: la rappresentazione non è affiancata da legende, solo da una scala metrica che unita al disegno della costa restituisce le dimensioni geografiche dell’ambito considerato. Fonte:Bertin J. (2005, ed. or. 1967), Semiologie graphique. Les diagrammes-Les reseaux-Les cartes, Editionsde l’EHESS, Paris. 1 Bertain J., Sémiologie graphique. Les diagrammes - Les reseax – Les cartes, Éditions Gauthier-Villars, Paris, 1967 (ripubblicato da Éditions de EHESS, Paris, 2005) Trad: “Non è sufficiente tracciare gli itinerari realmente percorsi per rappresentare un sistema di relazioni. Una carta delle rotte marittime, anche se ponderata, non mostra l’orientamento commerciale dei centri d’attività. Essa mostra la densità delle navi in mare. Le relazioni del mercato marittimo tra le città dell’Europa e del Mediterraneo appariranno nella loro diversità, nel loro peso e nel loro orientamento geografico solo quando ogni relazione marittima sarà rappresentata con una linea”.
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Lucien Febvre Le commerce du blé en Mediterranée, au XV siècle 1953 Ridisegni In senso orario dall’alto: supporto, nodi, hub, alberi, la rete privata degli hub, legami. Non è stato possibile riconoscere grifglie o cluster. R02
R02
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R03 CONNESSIONI FUNZIONALI DEI COMUNI URBANI DELL’AREA PADANA CENTROOCCIDENTALE 1990
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RAFFIGURARE Oggetto: le connessioni funzionali tra i comuni urbani dell’area padana centrooccidentale calcolate in base alla dotazione dei servizi dei singoli centri. Le relazioni sono individuate attraverso criteri molto simili ai principi alla base della teoria delle località centrali di Walter Christaller; la dotazione di servizi di ogni centro urbano definisce la gerarchia del centro urbano osservato, l’eventuale dipendenza da altri centri di rango superiore o il rapporto di interdipendenza tra centri urbani. La rete mostra le relazioni immateriali senza preoccuparsi del supporto fisico che permette tali relazioni (infrastrutture di comunicazione e di circolazione), tuttavia il fattore di infrastrutturazione del territorio è un parametro economico rilevante nel tipo di analisi alla base di questa rappresentazione. Geometria: la mappa evidenzia le relazioni tra i centri abitati della pianura Padana centro occidentale basandosi sull’analisi dei servizi offerti in ciascun centro abitato. Nella lettura che viene effettuata da Emanuel sono riconoscibili alcuni principi alla base della teoria delle località centrali di Christaller, soprattutto per quanto riguarda l’individuazione di rapporti di dipendenza o interdipendenza tra i comuni osservati; tuttavia la geometria che ne emerge è di tutt’altra natura. Infatti, mentre Christaller faceva derivare il rilievo delle relazioni territoriali dal presupposto teorico-economico, Emanuel, basandosi su i medesimi principi economici tenta di restituire l’immagine effettiva delle relazioni nel territorio padano senza cercare di farlo aderire ad una teorizzazione costruita in precedenza. La rappresentazione di Emanuel descrive le relazioni tra i centri abitati, mostra quindi una rete immateriale e non si preoccupa di capire come queste relazioni si manifestino concretamente sul territorio. Questa rappresentazione non si preoccupa di individuare le reti fisiche che permettono a tali relazioni di sussistere, ma solo le relazioni di natura economica che si sviluppano tra i centri abitati. Per osservare il supporto delle relazioni individuate da Emanuel sono necessarie altre rappresentazioni reticolari, in particolare rappresentazioni che trattano le reti della mobilità. La rappresentazione di Emanuel restituisce una struttura reticolare altamente complessa della pianura Padana in cui all’interno è possibile riconoscere molte figure di aggregazione parziale dei nodi di una rete. Attraverso il ridisegno della mappa di Emanuel è stato possibile isolare tali strutture aggregative, riconoscerle e valutarne il peso all’interno della rete nella sua totalità. Emerge un’importanza evidente delle catene di centri uniti da maglie omogenee: la connettività della rete dipende fortemente dalla presenza di centri urbani uniti prevalentemente da relazioni di interdipendenza e che costituiscono una trama quasi isotropa. Si è parlato in precedenza dell’evidente discostamento tra le rappresentazioni di Christaller e la rappresentazione di Emanuel, ma bisogna essere consapevoli che le rappresentazioni di Christaller sono derivate dalla sua formulazione teorica e non viceversa. Più interessante è rilevare le relazioni della rappresentazione con le leggi di potenza che governano la maggior parte delle reti sociali. Dalla rappresentazione di Emanuel è evidente l’importanza delle maglie isotrope nella costruzione della continuità della rete che emerge. I due hub (Milano e Torino) riconoscibili nella mappa di Emanuel non ricoprono l’importanza delle strutture
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Cesare Emanuel Connessioni funzionali di dipendenza gerarchica (line continue) e di interdipendenza (linee tratteggiate) dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale calcolata in base alla dotazione di servizi dei singoli centri 1990 Rappresentazione originale R03
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a maglia rispetto alla connettività complessiva della rete. Supporto: Emanuel delimita il territorio considerato alla “Padania centro occidentale”. In alcune rappresentazioni, che nascono da quella analizzata, il supporto delle relazioni è ulteriormente ristretto ad ambiti regionali, ad esempio il Piemonte. La perimetrazione di un ambito entro il quale operare è, in questo caso, dettata dagli obiettivi della ricerca di Emanuel, che si occupa in primo luogo di osservare la struttura urbana di un’area geografica prestabilita. All’interno di tale area Emanuel riconosce una struttura reticolare basata sulle relazioni di tipo economico. In quest’ottica la priorità viene accordata all’area geografica e non alla possibile estensione (infinita?) della rete. Stile: la rappresentazione è essenziale: Cesare Emanuel utilizza esclusivamente il bianco e nero. Sono distinti, attraverso un simbolo più piccolo i nodi di recapito, mentre i legami sono distinti in quattro tipi attraverso spessore e tipo di linea: relazioni di interdipendenza e gerarchiche le quali possono essere esistenti o in formazione. OPERA: Emanuel C., “Integrazione urbana e nuove gerarchie di uno spazio regionale: la Padania centro-occidentale” in R. Innocenti e R. Paloscia (a cura) , La riqualificazione delle aree metropolitane, FrancoAngeli, Milano 1990 pp 769-788 Questa rappresentazione compare in alcuni saggi di Dematteis. PARATESTO Autore: Cesare Emanuel. Laureato in Architettura, Dottore di Ricerca in Geografia Urbana e Regionale. Le sue ricerche hanno riguardato lo sviluppo urbano e territoriale del terziario, gli investimenti pubblici, l’organizzazione reticolare dei sistemi metropolitani e regionali, la controurbanizzazione, le trasformazioni dell’apparato produttivo, la rappresentazione cartografica delle strutture territoriali, l’analisi delle strutture e delle politiche ambientali ed urbanistiche, la valorizzazione delle risorse ambientali e paesistiche, i sistemi di governo delle trasformazioni territoriali e i processi di autoorganizzazione locale. Ha svolto attività di consulenza nel campo della pianificazione urbanistica, territoriale, del commercio e del turismo per la Regione Piemonte, Valle d’Aosta ed Umbria, per la Provincia di Asti, di Novara, di Vercelli, per il Comune di Torino ed altri dell’area metropolitana, per Enti, quali Ministeri dello Stato e Direzioni Generali dell’UE, e per centri di ricerca regionali, quali IRES, IRER, e IRRES. Titolo: connessioni funzionali di dipendenza gerarchica (line continue) e di interdipendenza (linee tratteggiate) dei comuni urbani dell’area padana centrooccidentale calcolata in base alla dotazione di servizi dei singoli centri. Didascalie o testi di accompagnamento: la rappresentazione accompagna il saggio di Emanuel e oltre ad esso non sono presenti altre forme testuali affiancate alla rappresentazione in questione se non il suo titolo. Annessi:una semplice legenda descrive i simboli grafici utilizzati per identificare i differenti tipi di legami: relazioni gerarchiche esistenti, relazione gerarchiche in formazione, relazioni di interdipendenza esistenti, relazioni di interdipendenza in formazione. Nella carta sono indicati i nomi delle città principali attraverso la loro sigla. Fonte: in Emanuel C., “Integrazione urbana e nuove gerarchie di uno spazio regionale: la Padania centro-occidentale” in R. Innocenti e R. Palascia (a cura) , La riqualificazione delle aree metropolitane, FrancoAngeli, Milano 1990 pp 769-788
Cesare Emanuel Connessioni funzionali di dipendenza gerarchica (line continue) e di interdipendenza (linee tratteggiate) dei comuni urbani dell’area padana centro-occidentale calcolata in base alla dotazione di servizi dei singoli centri 1990 Ridisegni Da sinistra a destra dall’alto verso il basso: nodi, relazioni di interdipendenza, relazioni di dipendenza gerarchica, griglie, cluster, hub, alberi R03
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R04 RETE TELEMATICA DI LIONE (EVOLUZIONE) 1991
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RAFFIGURARE Oggetto: l’evoluzione della rete telematica della regione di Lione. Geometria: la distribuzione dei nodi è disomogenea in relazione (probabilmente) alla distribuzione dei nodi sul territorio. In questa rappresentazione oltre alla geometria di una rete si può osservare l’evoluzione di questa geometria in tre diversi stadi. Si può osservare quanto rilevato da Barabasi a proposito della formazione di hub all’interno di una rete: alcuni nodi hanno più legami rispetto ad altri e nell’evoluzione della rete questi nodi tendono ad accrescere maggiormente rispetto agli altri il numero dei legami. Più un nodo possiede legami e più facilmente tenderà a incrementarli. La conseguenza è che alcuni nodi accrescono esponenzialmente la loro connettività. In questa rappresentazione particolare la connettività della rete è quasi interamente affidata al ruolo degli hub (è possibile riconoscerne due) senza i quali non esisterebbe la rete stessa. Non è riscontrabile, invece la figura della griglia rendendo fortemente gerarchica e polarizzata la geometria di questa rappresentazione. Supporto: il supporto territoriale non è rappresentato, questo grado di astrazione elimina ogni informazione che non riguardi i nodi e le loro connessioni. Resta tuttavia il dubbio su cosa rispecchi la posizione reciproca dei nodi (presumibilmente la loro posizione effettiva sul territorio) e sul significato di lunghezza e forma dei legami in relazione al territorio. Stile: lo stile della rappresentazione è molto semplice, monocromatico, tutti i nodi e tutti e legami sono rappresentati nello stesso modo; l’unica eccezione sono i legami che compaiono nell’ultimo stadio di evoluzione della rete, ma la spiegazione di tale distinzione (forse legata alla presenza di linee di telecomunicazione più performanti) non è affidata a nessuna legenda. OPERA: Begag A., Claisse G., Moreau P. «L’espace des bits: utopies et réalités; téléinformatique, localisation des entreprises et dynamique urbaine» in Bakis H., ed. , Communications et territoires, La Documentation française, Paris., 1991 (in Clementi A. (1996), Infrastrutture e piani urbanistici, Fratelli Palombi, Roma, p. 234) PARATESTO: Autore: Azouz Begag. Economista. Ricercatore nel campo di economia e trasporti. Ministro durante il governo di Dominique de Villepin. Il lavoro è stato svolto insieme a Claisse G. e Moreau P. (1990) Titolo: Evoluzione della connettività di una rete: la rete telematica della regione di Lione. Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: Fonte: Begag A., Claisse G., Moreau P. «L’espace des bits: utopies et réalités; téléinformatique, localisation des entreprises et dynamique urbaine» in Bakis H., ed. Communications et territoires, La Documentation française, Paris. 1991 Presente anche in Clementi A. (1996), Infrastrutture e piani urbanistici, Fratelli Palombi, Roma, p. 234.
Begag, Claisse, Moreau Evoluzione della connettività di una rete: la rete telematica della regione di Lione 1990 Rappresentazione originale In alto a sinistra Ridisegni Dall’alto in senso orario: nodi, alberi, hub R04
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R05 LONDON CONNECTION 2000 RAFFIGURARE Oggetto: Le relazioni di un gruppo di persone a Londra La rappresentazione ha alcuni caratteri interessanti soprattutto rispetto allo stile, tuttavia bisogna riconoscere alcune imprecisioni: non sono descritti tutti i criteri di selezione dei soggetti e non è chiaro il criterio di posizionamento dei nodi, ma solo presumibile. In questa mappa specifica sono descritte le relazioni di conoscenza tra le persone prese in considerazione. Geometria: La geometria di questa serie di rappresentazioni è variabile, il criterio della chiarezza grafica non è sempre vero, come nel caso selezionato. In alcune prevale la ricerca estetica che esplora modi molto diversi di rappresentare informazioni sotto forma di rete andando però oltre le ragioni della chiarezza. La lunghezza dei legami coincide con la distanza fisica dalle abitazioni dei soggetti, ma non è significativa rispetto alle informazioni presentate nella mappa. La distribuzione dei legami è disomogenea distribuzione molto disomogenea, essi si concentrano in alcuni nodi (hub). La distribuzione dei legami crea, quindi, una gerarchia all’interno dei nodi: quelli con più collegamenti contribuiscono maggiormente alla coesione della rete, senza di essi la rete si spezza. Supporto: Il supporto è rappresentato attraverso un unico tratto, il fiume Tamigi, caratteristico della città cui fa riferimento la rappresentazione. La posizione dei nodi coincide con l’indirizzo di residenza delle persone cui questi corrispondono. Stile: Ogni nodo è rappresentato con lo stesso simbolo: non hanno importanze differenti, ogni nodo è quindi uguale all’altro. Anche i legami sono rappresentati tutti allo stesso modo: tutti i legami dovrebbero avere lo stesso significato. Questo però è vero solo in parte perché se ogni legame unisce due soggetti che si sono incontrati almeno due volte durante il 2000, non è vero che ogni collegamento abbia effettivamente la stessa intensità degli altri. Molti legami saranno più forti di quanto si possa riconoscere in questa rappresentazione. L’intensità del legame è, in questo caso, molto rilevante per quanto riguarda la struttura della rete. I collegamenti sono disegnati attraverso una linea che si spezza in un punto e non con una linea retta in modo da rendere più leggibili le informazioni. OPERA L’opera è costituita da tutte le rappresentazioni che fanno parte di questo lavoro. È, tuttavia possibile ritrovarla in alcune pubblicazioni che raccolgono diverse rappresentazioni dei dati sul territorio: -Lima M, Visual Complexity. Mapping Pattern of Information, Princeton Architectural Press, New York, 2011, p. 193. -Fawcett R., Mapping, An Illustrated Guide to Graphic Navigational System, Rotovision, 2008, p. 124.
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Sandra Niedersberg London Connections 2000 Rappresentazione originale R05
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PARATESTO Autore: Sandra Niedesberg Designer, formatasi in Germania alla Fachhochschule Mainz. Attualmente lavora a Londra come senior designer presso Mytton Williams Brand & Design. Titolo: London Connection Didascalie o testi di accompagnamento: Testi di accompagnamento sono presenti nelle pubblicazioni che raccolgono una serie di rappresentazioni come quella di Sandra Niedersberg. In Visualcomplexity viene descritto il lavoro che ha portato alla costruzione delle mappe: “Using the ‘six degrees of separation’ theory as an inspiration, Sandra Niedersberg mapped and analyzed the way she made friends and acquaintances over a fivemonth period after moving from Germany to London. The research was extended to include interviews with each contact that formed a book. With the information amassed she also created a series of A2 maps printed onto translucent paper allowing the different levels to be over-laid to show further associations. Each map uses the geography of London as its framework, reduced to a symbolic representation of the river Thames. Each person is represented by a dot and their name, the position of which corresponds to where they live. All the coordinate dots appear on every map, but a person’s name only appears if they have a connection on that particular map. Each map shows different statistics for different situations, such as living, home, work, institutions, school, meeting points and so on, with color coding used to reveal further levels of information.”1 Annessi: Ogni mappa è accompagnata da legende sintetiche che descrivono il significato dei legami. Fonte: Fawcett R. , Mapping, An illustrated guide to graphic navigational systems, Rotovision, 2008 http://www.visualcomplexity.com/vc/project.cfm?id=63 1 Sul sito di Visualcomplexity curato da Manuel Lima le rappresentazioni di Sandra Niedersberg sono affiancate dal testo che ho riportato. Trad. “Usando come ispirazione la teoria dei sei gradi di separazione, Sandra Niedersberg ha mappato e analizzato il modo in cui ha trovato amici e conoscenze in oltre cinque mesi di tempo dopo essersi trasferita dalla Germania a Londra. La ricerca, che ha costituito un libro, si è estesa includendo le interviste con ogni contatto,. Con le informazioni raccolte ha creato una serie di mappe in formato A2 stampate su carta da lucido che consentono attraverso diversi livelli di mostrare ulteriori associazioni. Ogni mappa usa la geografia di Londra come supporto, riducendolo alla rappresentazione simbolica del fiume Tamigi. Ogni persona è rappresentata da un punto e dal suo nome, la posizione corrisponde al posto dove questa vive. Ogni punto compare sempre in ogni mappa ma il nome della persona compare solo se il soggetto ha una connessione in quella particolare mappa. Ogni mappa mostra differenti statistiche per diverse situazioni, come vive, la casa, il lavoro, le istituzioni, la scuola, i punti di ritrovo, e altro ancora, attraverso il colore vengono mostrati ulteriori livelli di informazioni.
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Sandra Niedersberg London Connections 2000 Ridisegni Dall’alto in senso orario: supporto, nodi, legami, cluster, alberi, hub. R05
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AIR NETWORK IN INDIA 2001 RAFFIGURARE Oggetto: Le rotte aeree in India Geometria: La prevalenza di hub è alla base della geometria evidenziata da questa rappresentazione. Molte raffigurazioni di reti aree mostrano come esse siano basate su di una geometria dove gli hub hanno un ruolo prevalente nel loro funzionamento: pochi nodi gestiscono l’intero traffico aereo. Supporto: Il contesto è descritto attraverso i confini dell’India e l’individuazione delle principali città che costituiscono i nodi della rete aerea. Quella dei nodi rappresentati è quindi la posizione geografica effettiva delle città raggiunte dal trasporto aereo. OPERA La mappa fa parte di una serie di rappresentazioni dell’India raccolte in un sito che si configura come un vero e proprio atlante dell’India. PARATESTO Autore: Compare Infobase Pvt Ltd. La società con base in India, fornisce servizi multimediali quali costruzioni di mappe, gestione di siti web, creazione di applicazioni specifiche. Titolo: Air network in India Didascalie o testi di accompagnamento: La mappa è affiacata da un testo che descrive la recente evoluzione del trasporto aereo in India: “In the past few years, several investments have been made in the Indian air industry to make use of its vast unutilized air transport network. Many low cost air carriers have also entered the Indian market in the past two to three years. This has also benefited the Indian economy and is the cause of the boom in the tourism industry. The famous tourist spots in India are Mumbai, Kolkata, Goa, Kerala, Delhi, Chennai and Bangalore. To satisfy the splurge in the demand for air travel, Air India purchased more than 68 jets from Boeing and Indian Airlines purchased 43 jets from Airbus. Others who have recently made significant investments in air travel are Jet Airways, IndiGo Airlines and Kingfisher Airlines. This has made air travel more luxurious and has immensely benefited the travelers and the travel agents.”1 Annessi: Per chiarire le informazioni rappresentate nella mappa è presente una legenda che distingue le tratte in base alla compagnia che effettua la tratta e gli aeroporti in nazionali e d internazionali. Fonte: http://www.mapsofindia.com/maps/india/major-airports.html
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1 Negli ultimi anni, numerosi investimenti sono stati fatti nel settore aereo indiano per utilizzare la sua vasta rete di trasporto aereo non utilizzato. Molte compagnie aeree a basso costo sono entrate nel mercato indiano nel corso degli ultimi due o tre anni. Questo ha portato benefici anche all’economia indiana ed è la causa del boom nel settore del turismo. Le mete turistiche più famose in India sono Mumbai, Kolkata, Goa, Kerala, Delhi, Chennai e Bangalore. Per soddisfare la folle domanda di viaggi aerei, Air India acquistato più di 68 aerei da Boeing e 43 aerei da Airbus. Altri che hanno recentemente effettuato investimenti significativi nel trasporto aereo sono Jet Airways, IndiGo Airlines e Kingfisher Airlines. Ciò ha reso il trasporto aereo più lussuoso e ha portato immesi benefici ai viaggiatori e alle agenzie di viaggio.
Compare Infobase Pvt Ltd. Air Network in India 2001 Rappresentazione originale In alto a sinistra Ridisegni Dall’alto in senso orario: supporto, nodi, legami, hub, alberi R06
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R07 BOSTON SQUARES 2003 RAFFIGURARE Oggetto: Le piazze di Boston e i loro collegamenti sovrapposti alle linee di trasporto pubblico, con riferimento al 1939. Geometria: È rilevante in questa rappresentazione la sovrapposizione delle connessioni tra una piazza e l’altra, con la rete del trasporto pubblico. Il rapporto tra le due reti evidenzia quanto la geometria dei trasporti pubblici tenda a rafforzare la struttura degli spazi pubblici. La mappa è dotata di un’interessante complessità, poiché il significato delle connessioni tra le piazze non è la trasposizione della rete del trasporto pubblico che le mette in comunicazione. Inoltre, mentre nella descrizione delle connessioni si stanno disegnando rapporti ipotetici, che appartengono maggiormente al mondo immateriale, nella descrizione della rete dei trasporti pubblici sono disegnati delle connessioni fisiche, infrastrutturali che appartengono al mondo degli oggetti materiali. In questo senso questa rappresentazione può essere considerata un esempio della possibile doppia natura, materiale/immateriale delle reti. La distribuzione dei nodi-piazza è omogenea (escludendo le parti occupate dal lago), mentre la distribuzione dei nodi della rete del trasporto pubblico, pur cercando di aderire alla geografia delle piazze, si distribuisce lungo alcune direttrici senza riuscire ad ottenere una distribuzione omogenea delle fermate. I legami tra le piazze disegnano una maglia riconoscibile ma con dimensione variabile, la rete del trasporto pubblico, invece tende a far emergere la figura di un albero i cui rami tendono ad allargarsi man mano che si allontanano dalla zona centrale. Supporto: I limiti fisici della mappa non sono indicati, presuppone, quindi, che il riconoscimento degli spazi denominabili quali “piazze” avvenga entro i limiti del tessuto urbano stesso. L’unica geometria direttamente riconducibile alla dimensione topografica della mappa è l’idrografia. In ogni modo la posizione reciproca delle piazze e delle fermate è quella effettiva all’interno di una descrizione topografica della città di Boston. Stile: Dal punto di vista stilistico questa rappresentazione è molto articolata. I nodi sono distinti innanzitutto tra quelli che rappresentano le piazze, indicati in nero, e quelli che rappresentano le fermate del trasporto pubblico, che hanno lo stesso colore della linea. I nodi-piazza hanno due dimensioni differenti presumibilmente per indicare l’importanza della piazza, anche se il significato non è specificato nella legenda. In modo analogo il testo che ci informa sul nome del luogo varia la sua dimensione. I legami tra una piazza e l’altra sono indicati con lo stesso tratto grafico (grigio), mentre la legenda che descrive le linee di trasporto pubblico è molto complessa: oltre alla distinzione per colore delle diverse linee di trasporto viene introdotta la dimensione temporale con tipi di tratteggio differenti. Vengono messe in evidenza
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Bill Rankin Boston Squares 2003 Rappresentazione originale R07
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le linee esistenti nel 1939, le linee discontinue fino al 1939, le estensioni proposte nel 1947 e le proposte di estensione al momento della redazione della carta. OPERA
http://www.radicalcartography.net
Questo sito internet si configura come un vero e proprio atlante di rappresentazioni urbane. Sempre aggiornato, raccoglie i contributi di giovani ricercatori di tutto il mondo. In esso è possibile trovare mappe di ogni genere che descrivono temi specifici rispetto alle città trattate. PARATESTO Autore: Bill Rankin (2003) Bill Rankin è uno storico e cartografo. La sua attività si concentra sulla mappatura e sulla rivisitazione quotidiana di geografie urbane e territoriali. Le sue mappe sono apparse in varie pubblicazioni e mostre, tra cui articoli di Perspecta, Harvard Magazine Design, e il National Geographic e spettacoli al Harvard University, Pratt Institute, al Bienalle cartografico di Losanna, in Svizzera, e al Festival di Toronto Molte delle sue carte sono anche in viaggio con ICI “Experimental Geographies” mostrato durante il 2011. La sua ricerca storica riguarda il cambiamento delle tecnologie di cartografia e navigazione nel ventesimo secolo. Titolo: The Squares of Boston Didascalie o testi di accompagnamento: “Perhaps a midly successful attempt to 1 - Show Boston as a system of interconnected squares. It’s a travesty that modern maps omit this basic fact of local geography. 2 - Show that the pre-war mass transit system reinforced this organization, but that since the creation of the MTA (1947) and MBTA (1962), there has been a retreat from the squares, both in planning and construction. This is due in part to the financial and planning constraints on the MBTA, which must increasingly use existing rail lines and easements. But at the same time, the MBTA is clearly a regional agency whose mandate is to provide alternate routes for car commuters. Unlike the earlier private inter-square trolley lines, the MBTA is not designed to provide an alternative to walking.” Annessi: La mappa richiede una legenda che descrive le parti di cui è costituita: piazze, connessioni, linee del trasporto pubblico esistenti nel 1939, completate dopo il 1939 e proposte. Altrimenti la lettura di una rappresentazione così complessa sarebbe difficile. Si tratta, comunque di una legenda breve che descrive pochi essenziali elementi che compongono la rappresentazione. Fonte: in http://www.radicalcartography.net/
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Bill Rankin Boston Squares 2003 Ridisegni Dall’alto in senso orario: supporto, nodi, nodi-piazze, nodi-fermate MBTA (trasporto pubblico), collegamenti tra piazze, collgamenti MBTA R07
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R08 TWIN CITIES METRO AREA TRANSIT SYSTEM MAP 2005 RAFFIGURARE Oggetto: La rete del trasporto nell’area urbana delle Città Gemelle (MinneapolisSaint Paul) Geometria: Una griglia molto fitta nel centro che ai margini si disgrega nella figura dell’albero. I nodi non sono indicati esplicitamente, se non in coincidenza delle stazioni ferroviarie, le fermate con parcheggi e i Transit centers. Supporto: Il contesto è descritto attraverso le sue caratteristiche oro-idrografiche essenziali e per mezzo del reticolo stradale principale. Le distanze tra gli oggetti rappresentati e la loro forma sono quelle geografiche. Non è presente alcun livello di astrazione. OPERA L’opera coincide con la mappa stessa, ed è finalizzata a fornire indicazioni sull’utilizzo della rete di trasporto che compare nella rappresentazione. PARATESTO Autore: Metro Transit Metro Transit, società di trasporto per l’area delle Twin Cities, offre una rete integrata di autobus, metropolitana leggera e treni per pendolari oltre a ulteriori risorse per coloro che utilizzano carpool, vanpool, o che si spostano a piedi e in bicicletta. Titolo: Twin Cities Metro Area Transit System Map Didascalie o testi di accompagnamento: Sotto il titolo della mappa sono presenti alcune precisazioni riguardo l’utilizzo della mappa: “This map is an overview of regional transit routes. To find a route, look for the route number and follow the matching colored line. Each route has its own color on the map (a fading line shows that the route continues non-stop to downtown). Route numbers also appear in signs above windshields. Each route has its own printed schedule. The chart on the other side shows approximately how often trips operate on each route. For a detailed map and schedule information, refer to the printed schedule, available at Metro Transit stores and hundreds of area retail outlets. Call 612-373-3333 (TTY 612-341-0140) to have a schedule mailed to you. Schedules also can be viewed and printed at metrotransit.org” Annessi: La mappa è corredata da una legenda che descrive il significato dei simboli utilizzati, dei colori e dello spessore delle linee. Inoltre ogni linea è descritta da una scheda apposita che permette ad ogni viaggiatore di accedere a tutte le informazioni necessarie per poter utilizzare il servizio di trasporto. Fonte: http://www.metrotransit.org/Data/Sites/1/media/pdfs/sysmap/ map_system.pdf http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=189&id=189&domain=
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Metro Transit Twin Cities Metro Area Transit System Map 2005 Rappresentazione originale R08
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766
252
The chart on the other side shows approximately how often trips operate on each route. For a detailed map and schedule information, refer to the printed schedule, available at Metro Transit stores and hundreds of area retail outlets. Call 612-373-3333 (TTY 612-341-0140) to have a schedule mailed to you. Schedules also can be viewed and printed at metrotransit.org
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This map is an overview of regional transit routes. To find a route, look for the route number and follow the matching colored line. Each route has its own color on the map (a fading line shows that the route continues non-stop to downtown). Route numbers also appear in signs above windshields. Each route has its own printed schedule.
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Base service hours are Monday-Friday, 6 a.m. to 7 p.m. and reservations are taken Monday-Friday 7 a.m. to 3:30 p.m. For details, call 651-602-LINK or visit transitlinktc.org.
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Transit Link dial-a-ride service is operated by small buses and is open to the public in the Twin Cities metropolitan area where regular-route service is not available. Transit Link is for Strehler trips that can’t be accomplished on regular transit routes alone, and may combine regular route and Transit Link service. It is shared-ride service, which must be reserved before the trip – the same day or up to five business days in advance.
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Serving: Minnetonka Opus II K-Tel Drive Hopkins Mainstreet Excelsior Boulevard St. Louis Park Excelsior Boulevard Methodist Hospital Minneapolis Uptown Downtown
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All buses on this route are wheelchair accessible.
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Effective 9/10/11 Local/Limited Stop Bus Route
612-373-3333
from Minneapolis to Hopkins and Minnetonka
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Transfer from Route 12X to Routes 6 or 17 at Uptown Transit Station for service to downtown Minneapolis.
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12:44
12:50
12:52
Metro Transit is your transportation resource. One call connects you to everything you need to keep moving. Metropolitan Transit Information Call for assistance from a transit expert.
3
Hours: Monday – Friday 6:30 a.m. – 9:00 p.m. Saturday, Sunday & holidays 8:00 a.m. – 5:00 p.m. Closed Thanksgiving Day and Christmas Day.
6:51
NexTrip Real-time and scheduled departure information Customer Relations and Lost & Found 570 Sixth Ave. N., Minneapolis Provide comments and suggestions or check on lost items. Hours: Monday – Friday Closed holidays. 2:51
TTY service is available for the deaf and hard of hearing. Call 612-341-0140 for routes and schedules; call 612-349-7439 for Customer Relations/Lost & Found.
metrotransit.org •
10:54
• • • • • •
www.metrotransit.org
Route 12
Schedule subject to change. Please have exact fare ready. Bus fareboxes and drivers do not make change.
Minutes between buses on this route: Rush Hours
Midday
Evening
15-20
30
30
6–9 am and 3:00–6:30 pm
Light Rail Trains will pick up or drop off customers at any station along this route. Northstar Line Transfers from Northstar to light rail are free. Transfers from light rail to Northstar require an additional fare.
Fare Information
Traffic and weather conditions may delay buses.
Approximate Bus Frequency
Regular Route Bus will pick up or drop off customers at any bus stop along this route.
Owl
Saturday
Sunday/Hol.
—
30
45-60
1 am–5 am
This document is available in alternate formats to individuals with disabilities by calling 612-349-7365 (TTY 612-341-0140).
Special Note:
44th
Bren
Lake
Har
12 114 604 615
St
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114 115 X
Lagoon Lake St
LAKE HARRIET
Red Circle
Bren Rd E
le Circ
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12CD
169
MCTC
7th 8th St St
SISS
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3rd
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4th St 5th St St
Nic Ma ollet M rqu ett all e
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16th St Uptown Transit Station Metro Transit Routes: 6 12 17 21 23 53
$ .75
$ .75
Reduced Fares
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2n d 3rd Ave 4th Ave 5th Ave Av e
Chicago
3rd Ave
Route 12X Turnaround
Dupont
ep in Dupont
nE
ou
Calhoun W
h Cal
394
Convention Center
Minneapolis Downtown Zone Ride in the Downtown Zone for 50¢.
sh
Please tell the bus driver before you pay your fare if you qualify for a fare listed below. On rail, be ready to show police officers you qualify for the reduced fare.
RIV
ER
These fares apply only during non-rush hours: Seniors (65+): To qualify, show a Minnesota driver’s license/state ID with a endorsement. Youth: Ages 6-12 qualify for a reduced fare. Medicare card holders: To qualify, show a Medicare card along with a Minnesota driver’s license/state ID.
ing
ton
HCMC
Metrodome
These fares are in effect at all times: Persons with Disabilities: To qualify, show your Metro Mobility card or transfer, Metro Transit temporary ID with a photo ID or Minnesota driver’s license/state ID with an or endorsement. For information on certification, call Customer Relations at 612-373-3333. Children: Ages 5 and under ride free (limit 3) when accompanied by a paid fare. Downtown Zone: Ride in the Downtown Zone for 50¢. Young Adults: Students and workers ages 17 and under may qualify for a discounted Young Adult Card – contact your school or employer.
Fare Cards Save money purchasing
fare cards at Metro Transit stores, 175 retail outlets or at metrotransit.org.
Fareboxes Buses accept U.S. bills and coins. Change is not available.
Bren Rd E 568 12FGHK United Health
F F
Blue
Hwy
6 23 114 36th St
55
35W Lake
Westbrook Apartments Opportunity Partners
n
Marriott Hotel 62
38th St
Excelsior Blvd & Quentin Ave
24th
Opus II Area Detail
Smetana Rd Smetana Dr GHK
Ex ce lsio rB lvd
Hwy
100
France
Alabama
Golf Course
LAKE CALHOUN
17
12X 21 53
Lincoln Dr
Shady Oak
3
Opportunity
169
Co Rd
Quentin
Excelsior
B CDFGHK
Westbrook Apartments Smetana Rd Opportunity Partners SmetanaG Dr 12CD H BrenF K Marriott 12FGHK Hotel United Health Red 568 Circle Ye llow Circle Hwy 62
288
Louisiana
169
Brookside
615
11th Ave
C D F G H K
11th Ave
5th
l K-Te
665
CG
25
Park 36th Nicollet Clinic Methodist Hospital 604 Miracle Mile
Ve rn o
3
Blake
Co Rd
7
Shady Oak
5th
K
Jackson St
12th 11th
17th
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615
Mainstreet 12B
664
Hwy
Eisenhower Community Center
Lagoon
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St
7
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Hwy
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17
Target Target Center Center
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5
Hopkins
73
Minnetonka
Texas
Co Rd Co Rd
Minnetonka Mills Shopping Center
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LAKE OF THE ISLES
Co Rd
Lyndale
100
Calhoun Minnetonka Blvd Commons
Target Field
Franklin
2 4
Hennepin
St Louis Park
Hwy
94
Fremont
CEDAR LAKE
Transfer Point Several routes serve this stop.
y
ington Wash Riv ers ide
394 Walker Art Center Kenwood Park Douglas 25
Hennepin
Bike Locker These sites have weatherproof bike storage for rent.
$2.25 $3.00 $2.25 $3.00
any trip
10 th
Minneapolis
For midday or weekend service to downtown Minneapolis, transfer from Route 12X to Routes 6 or 17 at Uptown Transit Station.
Connecting Routes to transfer to/from See those route schedules for details.
rush hours
$1.75 $2.25 $ .75 $ .75
Rush hours Monday-Friday 6:00-9:00 am & 3:00-6:30 pm Local fare is charged on light rail.
4 Unth St ive rsit
94
t tS t S 1s d 2n
Route Letter Indicates which trips travel on this section of the route. Letter is found in schedules and on bus destination signs.
East Hennepin 8th 35W
7th
non-rush hours Local Fare Express Fare
Seniors (65+) Local Fare Youth (6-12) Express Fare & Medicare card holders Persons with disabilities
Note: These times are averages and may apply only to the main portion of the route. Refer to the schedule for details.
For rush hour express service on Excelsior Boulevard, please refer to a Route 664 schedule. For express service to Hopkins, please refer to a Route 665 schedule.
Adults (ages 13-64)
Limited Service Only certain trips take this route. Route Ending Point Trips with the indicated number/ letter end at this point. Number/letter is found in schedules and on bus destination signs.
NexTrip, real-time departure times online Trip Planner maps and schedules for buses and trains buy or add value to your Go-To Card carpool and vanpool services register for a free Guaranteed Ride Home bicycling resources
612-373-3333
Printed on recycled paper containing at least 10% post-consumer fiber
Timepoint on schedule Find the timepoint nearest your stop, and use that column of the schedule. Your stop may be between timepoints.
7:30 a.m. – 5:30 p.m.
Rideshare, bicycling and employer programs Carpool and vanpool services, Guaranteed Ride Home registration and bike locker rental
Transfers give you unlimited rides on buses and 612-373-3333 www.metrotransit.org
light rail – for 21/2 hours. Ask for one when you pay your cash fare. Transfers are automatically embedded on fare cards and light-rail tickets. To transfer from bus to light rail using a Stored Value Card, you must ask the bus driver for a light-rail transfer.
Metro Transit Twin Cities Metro Area Transit System Map 2005 Rappresentazione originale Orario e frequenza del servizio Ridisegni In senso orario dall’alto: Supporto, hub, griglia, alberi R08
R08
289
R09 EURAIL MAP 2010 RAFFIGURARE Oggetto: La rete del trasporto ferroviario europeo Geometria: La figura prevalente è quella della griglia. Solo in alcuni casi le parti marginali presentano dei recapiti e solo in due casi (Parigi e Londra) è possibile riconoscere compiutamente degli hub. La griglia presenta maglie più o meno larghe in relazione all’orografia del territorio e alla localizzazione delle città. Supporto: Il contesto è rappresentato dall’indicazione delle suddivisioni dei confini nazionali. Non sono raffigurate informazioni riguardo alla conformazione fisica del territorio se non per alcuni accenni all’idrografia principale. Stile: Il colore viene utilizzato per distinguere le varie parti del contesto e le caratteristiche delle linee di collegamento. Il grado di astrazione è minimo: ogni nodo è localizzato geograficamente, così come i confini approssimano il più possibile i confini reali e i tratti delle linee seguono il tracciato reale della ferrovia sul territorio. OPERA La mappa compare all’interno del sito dell’Eurail. In esso sono raccolte informazioni in merito alla possibilità di viaggiare sulla rete ferroviaria europea utilizzando degli appositi pass. All’interno del sito sono descritte tutte le possibilità di viaggio, tutte le informazioni necessarie all’utilizzo del servizio e i servizi aggiuntivi cui è possibile accedere. PARATESTO Autore: Eurail Eurail è una società specializzata nella vendita di Eurail Pass per viaggiare in treno on line, in Europa. Ha sede in Olanda, con centri operativi negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Titolo: Eurail map Didascalie o testi di accompagnamento: Nessun testo significativo accompagna la mappa Annessi: La mappa è affiancata da una legenda che descrive il codice dei segni presenti nella mappa e da una serie di riquadri che contengono informazioni di diversa natura (tempi di percorrenza, paesi aderenti all’Eurail e i diversi tipi di pass disponibili). Un’importante integrazione alla mappa è costituita dall’orario del trasposto ferroviario, che, unito alla mappa, permette di utilizzare la rete con facilità. Fonte: http://www.eurail.com/planning/railway-map
290
Eurail Eurail Map 2010 Rappresentazione originale R09
R09
Northern Europe
Travel times Kiruna Rovaniemi 16:00
Trondheim Östersund
3:50 6:45
Bergen
9:30
7:00
Turku
Oslo
Helsinki
1:50
6:20
Stockholm
8:40
Westport
Belfast
5:15
4:00
3:30
Dublin
Cork 2:45 11:15
København
4:30
Hamburg Amsterdam 2:20 2:15
Rennes
1:25
Paris
Bern Santander
7:05
4:30
11:00
Madrid
3:50 2:35
Sevilla
2:50
2:55
Lyon
València
2:45
Málaga
Milano 5:10 2:35
Nice
7:30
4:30
4:10
11:20
Wien
2:45
7:05
7:20
Budapest
9:00
9:00 Ljubljana
2:35 1:00
Bologna
Warszawa 8:40
6:05
7:45
4:00
3:50
1:40
2:20
Marseille
Barcelona
1:45 5:30
6:15
Montpellier
4:40 3:00
10:10
Faro
Bordeaux
Pamplona
2:45
6:05 4:35
Praha
Frankfurt
3:55 München
1:55
Santiago
Porto
3:10
3:55
3:10
3:00
Berlin
2:38
5:50 1:47 Köln 4:20 Bruxelles 1:22 5:45 3:40
2:00
Lisboa
1:35
6:10
1:53
London
6:05
Zagreb
2:20
2:03
5:35
Ancona Split 1:35
Roma
9:10
15:00
Beograd
9:00
12:10
Bucureşti
8:05
Sarajevo
4:00 1:10
9:00
8:45
So a 9:00 Bar Skopje
9:32
6:40
4:00
Bari 9:30
Napoli
13:50
7:30
6:05
Venezia
0:37
Firenze
Thessaloniki 7:30
Igoumenitsa
4:25
6:00
Catania
Patras 3:35
Athinai Piraeus 6:30
11:50
Rhodes Heraklion
Switzerland
Legend
The Eurail Global Pass is valid in the following 22 countries: A ustria (including Liechtenstein)
Ireland (Republic) + N orthern Ireland
Belgiu m
Italy
Bulgaria
Luxe m bourg
Croatia
EuRail2010_aug2010_v8def.indd 1
N orw ay
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Portugal
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France (including M onaco )
Slo venia
G erm an y
S pain
G reece
S w eden
Hu n gary
S w itzerland
Eurail’s prod uct ran ge co nsists of 4 pass ty pes: 1 Eurail Global Pass ; 2 Eurail Select Pass ; 3 Eurail Regional Pass ; 4 Eurail One Country Pass ;
The N etherlands
Czech Repu blic
Eurail’s product range
= Schengen country
valid in 21 cou ntries valid in 3, 4 or 5 co untries valid in 2 cou ntries valid in 1 cou ntry
W ith the exception of the Eurail Global Pass, the cou ntries in w hich y o ur Pass is valid are alw ays printed o n y o ur ticket.
10/4/10 5:30:35 PM
291
R09
Eurail Eurail Map 2010 Ridisegni In senso orario dal basso: supporto, collegamenti (legami), nodi R09
292
R09
Eurail Eurail Map 2010 Ridisegni In senso orario dall’alto: griglia, hub, alberi R09
293
R10 RETE FERROVIARIA ITALIANA 2010 RAFFIGURARE Oggetto: La rete del trasporto ferroviario italiana Geometria: I nodi seguono la distribuzione delle città italiane con una densità maggiore in alcune aree e lungo le coste. Le linee che connettono i nodi seguono le linee effettive del trasporto ferroviario con un grado minimo di astrazione; la geometria è quindi molto irregolare e rimarca le dorsali tra le città principali. È riconoscibile una figura a maglie nella pianura padana e nel centro sud anche se più diradata in quest’ultima parte. È possibile anche isolare alcuni hub della rete, non particolarmente evidenti. La geometria di questa rete è decisamente influenzata dall’orografia che non è rappresentata. Supporto: I confini dell’Italia sono l’ambito di questa rappresentazione, solo entro questi confini è rappresentata la rete ferroviaria. Nessun elemento geografico è descritto nonostante la geometria di questa rete di trasporto fisico ne sia inevitabilmente influenzata. Stile: I nodi sono distinti in passanti e recapiti. Attraverso il colore si distinguono il tipo di linee che compongono la rete ferroviaria: fondamentali, in blu scuro, complementari in azzurro e linee di nodo in arancio (intorno alle stazioni principali.) OPERA Prospetto Informativo della Rete edizione dicembre 2011 Questa rappresentazione è una delle mappe presenti all’interno del prospetto informativo della rete. Il testo descrive lo stato dell’infrastruttura attraverso un’analisi meticolosa di diversi aspetti: condizioni generali, condizioni di accesso all’infrastruttura, caratteristiche dell’infrastruttura, allocazione della capacità, servizi e tariffe. PARATESTO Autore: RFI Titolo: Rete FS in esercizio Didascalie o testi di accompagnamento: Affianca la mappa un testo vagamente retorico: “Proiettata nel futuro con tecnologie per il controllo della circolazione che la pongono ai primi posti nel mondo per sicurezza ed affidabilità, la rete ferroviaria italiana si sviluppa capillarmente in tutto il paese e costituisce un fitto tessuto di collegamento tra piccoli e grandi centri. Da nord a sud, lungo le grandi direttrici internazionali, così come verso le località più periferiche e nelle isole la ferrovia fa circolare ogni anno milioni di viaggiatori e
294
RFI Rete FS in esercizio 2010 Rappresentazione originale R10
R10
295
R10
milioni di tonnellate di merci in modo sicuro”. Seguito da alcuni chiarimenti di natura tecnica, che rimandano direttamente alla mappa: “La classificazione delle linee ferroviarie Le linee che compongono la rete sono classificate in base alle loro caratteristiche in: linee fondamentali, caratterizzate da un’alta densità di traffico e da una elevata qualità dell’infrastruttura, comprendono le direttrici internazionali e gli assi di collegamento fra le principali città italiane linee complementari, con minori livelli di densità di traffico, costituiscono la maglia di collegamento nell’ambito dei bacini regionali e connettono fittamente tra loro le direttrici principali linee di nodo, che si sviluppano all’interno di grandi zone di scambio e collegamento tra linee fondamentali e complementari situate nell’ambito di aree metropolitane” Annessi: Alla mappa è associata una legenda molto sintetica che descrive il significato dei tre colori che distinguono le tratte ferroviarie: linee fondamentali, linee complementari e linee di nodo. Fonte: RFI, Prospetto Informativo della Rete edizione dicembre 2011 disponibile parzialmente in: http://www.rfi.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=60048c3e13e0a110V gnVCM10000080a3e90aRCRD http://www.rfi.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=25bc8 c3e13e0a110VgnVCM10000080a3e90aRCRD
RFI Rete FS in esercizio 2010 Ridisegni In senso orario dall’alto: supporto,nodi, linee fondamentali, linee complementari, griglia, alberi R10
296
R10
297
R11 RETE METROPOLITANA DI LONDRA 2011 RAFFIGURARE Oggetto: La rete del trasporto metropolitano di Londra Geometria: La geometria della rete in questa rappresentazione è basata su due figure tra loro in competizione: la griglia e l’albero. La griglia è la figura prevalente nella parte centrale della rete, ma procedendo progressivamente verso i limiti esterni la figura che prevale è quella dell’albero. In molte rappresentazioni di reti di trasporto metropolitano la figura dell’albero è prevalente, nella rappresentazione della metropolitana di Londra, tuttavia, tale prevalenza è molto meno evidente, comparendo solo nelle parti più periferiche. Supporto: Il supporto è costituito da due elementi: uno di natura simbolica e l’altro totalmente astratto. Si tratta del tracciato del Tamigi e delle zone tariffarie. OPERA Mappa ufficiale del sistema dei trasporti pubblici di Londra, redatta da Trasport for London. Possiamo considerare la mappa come l’opera stessa. Essa non è di corredo a un testo o a un saggio, ma costituisce il testo essa stessa. La mappa della metropolitana di Londra compare in alcune pubblicazioni1 perché è stata la prima mappa del trasporto metropolitano a utilizzare una convenzione grafica che in seguito si è diffusa in tutto il mondo. PARATESTO Autore: Henry Charles Beck (1933) Henry Beck, ingegnere disegnatore, fu l’inventore della convenzione su cui si basa l’attuale rappresentazione della metro di Londra e di molte altre rappresentazioni di reti metropolitane. Titolo: Tube map Didascalie o testi di accompagnamento: La mappa originale non è accompagnata da alcun testo essendo la mappa in se l’opera completa. Annessi: La legenda che accompagna la mappa descrive il significato dei simboli usati nella mappa, distingue le diverse linee e descrive la distinzione in zone. Oltre ad essa è presente un complesso apparato d’informazioni che descrivono il funzionamento della rete, lo stato delle linee e una serie d’informazioni per permettere di utilizzare in modo semplice e corretto la rete della metropolitana. La mappa è affiancata anche dall’elenco di tutte le stazioni (i nodi), dei servizi presenti in esse e delle facilitazioni per utenti con disabilità motorie. Fonte: http://www.tfl.gov.uk/gettingaround/14091.aspx 1 Maxwell J. R., (2005), Underground Maps Sfter Beck, Capital Trasport Paublishing, Singapore Garland K. (20089, Mr. Beck’s Underground Maps, Capital Trasport Paublishing, Singapore Ovenden M. (2005), Metro Maps of the World, Capital Trasport Paublishing, Singapore
298
Henry Beck (disegno originario) London Tube map 2011(1933 disegno originario Rappresentazione originale R11
R11
299
Henry Beck (disegno originario) London Tube map 2011(1933 disegno originario Rappresentazione originale Informazioni riguardo le stazioni Ridisegni In senso orario da sinistra in alto: contesto, nodi, linee (legami), griglia, albero, hub. R11
300
301
R12 STUTTGART TARIFZONES 2011 RAFFIGURARE Oggetto: La rete del trasporto pubblico di Stoccarda Geometria: La prevalenza della figura della griglia è evidente se consideriamo tutti i tipi di trasporto pubblico possibili. Se, invece, consideriamo solo il trasporto pubblico pesante (treni) la geometria prevalente è quella dell’albero. La forza di questa rete è l’integrazione tra mezzi di trasporto di diverso tipo che permettono di costruire una griglia diffusa capillarmente su tutta la regione. Supporto: Il contesto è rappresentato attraverso elementi astratti: le zone tariffarie. Le relazioni tra i nodi sono di natura topologica; esse si articolano in uno spazio ridotto all’astratta individuazione di confini invisibili ma vincolanti dal punto di vista dell’ attraversamento. Stile: L’uso del colore è molto limitato e la rappresentazione appare asciutta. Le differenze tra le linee di natura diversa dipendono dallo spessore e dal tipo di linea e vengono usate solo due tonalità di grigio per distinguere le zone tariffarie. La mappa non segue le dimensioni topografiche del territorio, ma lo rappresenta attraverso l’astrazione geometrica. OPERA: La mappa fa parte di un ipertesto più ampio: il sito della VVS, nel quale è possibile trovare tutte le informazioni necessarie a utilizzare il trasporto pubblico in questa regione urbana. PARATESTO Autore: Il VVS Associazione Stoccarda (Verkehrs-und Tarifverbund Stoccarda, VVS), insieme ai suoi partner, sta contribuendo in modo significativo a mantenere e migliorare la mobilità nell’area metropolitana di Stoccarda. Titolo: Stuttgart tarifzones Didascalie o testi di accompagnamento: Nessuna didascalia accompagna la mappa. Annessi: Associata direttamente alla mappa si trova la legenda, molto semplice, che descrive gli elementi presenti nella mappa stessa. Attraverso alcuni link è possibile accedere a mappe più dettagliate e all’orario di transito dei mezzi pubblici. Fonte: http://www.vvs.de/download/88.pdf
VVS Stuttgart Tarifzones 2011 Rappresentazione originale In alto a sinistra Ridisegni In senso orario dall’alto: contesto, nodi, linee (legami), griglia. R12
302
Tarifzonen
vvs
75
Beilstein
Schiene oder Schiene mit Bus
Oberstenfeld
65 Kirchheim a. N.
Bönnigheim
Großbottwar
Gemmrigheim
Aspach Burgstall
34
Breuningerland IKEA
Enzweihingen Pulverdingen Hemmingen
Heimerdingen
Weil der Stadt Renningen
Leonberg Rutesheim
Malmsheim
Ditzingen
Höfingen
Giebel
Pattonville
Kornwestheim
Weilimdorf
20
Bittenfeld
Freiberg
Mönchfeld
Auenwald
Alter Gutshof R.B.Krankenhaus
Kaisersbach Althütte
Killesberg
Necklinsberg
Kleinheppach
Waiblingen
20
10
57
67
47
31
39
48
Jettingen
Bondorf
58
Gäufelden Gültstein
Waldenbuch
Walddorfhäslach
Welzheim
Alfdorf
Beilstein Dettenhausen Walddorfhäslach
Für Fahrten in das VVSGebiet und aus dem VVS-Gebiet gilt der VVS-Tarif, im Übrigen der Tarif des örtlichen Verbundes.
71
50
59
60
Neckartailfingen
Schlaitdorf Altenriet
Dettenhausen
61
72
Stadt,Gemeinde, Stadtteil,Gemeindeteil, Haltestelle
40
49
Weil im Schönbuch
68
51
62
Tarifzonen
30
38
Mötzingen
41
20
52
42
32
37
Böblingen
Mannenberg
Rommels- Korb Beinstein hausen Stetten-Beinstein Bf Stettener Str. Fellbach Stetten Wilhelma HölderlinGerlingen Buoch platz SommerWestbahnhof rain Endersbach Berliner Golfplatz/Ramtel Nürnberger Str. Platz Birkenkopf Solitude Rudersberg Stuttgart BeutelsGlemseck Grunbach bach Feuersee Hauptbahnhof Magstadt Büsnau Waldfreibad Schwabstr. Bad Cannstatt Schattengrund Warmbronn Stadtmitte Bruderhaus Mineralbäder Geradstetten Neckarpark Winterbach Frauenkreuz RudolfHebsack (Mercedes-Benz) Charlottenplatz SophienRohrbronn Weiler Steinenberg Stift Universität Schlachthof Bopser Miedelsbach Untertürkheim WangenerMarienplatz Landhausstr. OberAichWaldau Schorndorf Heslach türkheim Mettingen wald BaltmannsRuhbank Haubersbronn Vogelrain Fernsehturm weiler Österfeld Haigst Esslingen a.N. Urbach WaldWangen Stelle Weinfriedhof Frauenkopf steige Oberesslingen Kaltental Plüderhausen Grafenau Gründgensstr. SillenLichtenwald Pascalstr. Rohracker buch Zell Degerloch Vaihingen Hedelfingen Hochdorf Altbach Lederberg Sindelfingen MönchsRohr Körschtal RiedenReichenbach a.d.F. Maichingen Birkach Dürrlewang brunnen/ berg Nellinger Darmsheim Plochingen Waldheim Wernau a.N. Plieningen Linde Heumaden Dagersheim Möhringen Garbe Ohmden Hohenheim Wendlingen Fasanenhof Aidlingen a.N. Ostfildern Oberaichen Deizisau Schelmenwasen Notzingen Weilheim Möhringen a.d.T. Jesingen Deckenpfronn Goldberg Bf Plieningen Freibad Denkendorf HolzKöngen Neuhausen Böblingen Flughafen/ maden NeidLeinfelden Ötlingen Hulb a.d.F. Echterdingen Messe Unterlingen Nabern Ehningen ensingen Kirchheim u.T. Bissingen a.d.T. Zimmerschlag Filderstadt Oberboihingen Gärtringen SeebrückenDettingen u.T. Owen mühle Rauher Kapf Hildrizhausen Gutenhalde Lenningen Schönaicher Nufringen Harthäuser First Weg Wolfschlugen Altdorf Steinenbronn Nürtingen Schönaich Herrenberg Beuren Aichtal Holzgerlingen Botnang
Botnanger Sattel Herderplatz
77
63
53
Berglen
43
Neugereut SteinOeffingen haldenfeld Schmiden Obere Ziegelei
Pragsattel Löwentor Löwentorbrücke Nordbahnhof
Heiningen Winnenden
Schwaikheim NeustadtHohenacker
Münster
Zuffenhausen
Feuerbach
73
Allmersbach i. T. Waldrems
Affalterbach
Remseck a. N.
Hofen
36
Weissach i. T.
Backnang
Maubach
Nellmersbach Mühlhausen
Kallenberg Borkumstraße
Bus
Fornsbach
Strümpfelbach
Leutenbach
Möglingen
Korntal Neuwirtshaus Bf (Porscheplatz) Weilimdorf Bf/ Industriegeb.
36
46
56
44
Ludwigsburg
Stammheim
Markgröningen
Schwieberdingen Münchingen
Poppenweiler
Favoritepark Bf Hoheneck Neckarweihingen
Schnellfahrstrecke (SFS)
Murrhardt
Oppenweiler
54
Erbstetten
Freiberg a.N.
Hochdorf/Enz
66
Kirchberg a. d. M.
ErdmannhausenRielingshausen
Bietigheim-Bissingen Tamm
Weissach
Sulzbach a.d.M.
Marbach Benningen
45
Asperg
Eberdingen
Großerlach Spiegelberg
64
Murr
Pleidelsheim
Löchgau
Oberriexingen
Vaihingen a. d. Enz
Ingersheim
55
Besigheim
Erligheim
Sachsenheim Freudental
Sersheim
74
Steinheim a.d.M.
Mundelsheim Hessigheim
Walheim Häfnerhaslach Hohenhaslach Ochsenbach Spielberg
R12
Neckartenzlingen
69
Frickenhausen
Großbettlingen Kohlberg
Altdorf Bempflingen
70
Neuffen
Erkenbrechtsweiler
Die DB-Angebote City-Ticket und City mobil gelten in - Stuttgart (gesamte Tarifzonen 10 und 20), einschl. Fellbach und Korntal bzw. - Esslingen (gesamte Tarifzone 31) bzw. - Ludwigsburg (gesamte Tarifzone 34), einschl. Asperg, Kornwestheim, Remseck Stand: Januar 2011
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M01 CZECHOSLOVAKIA AIR ROUTE MAP. 1933 RAFFIGURARE Oggetto: la rete del trasporto aereo della Czechoslovakia Air Transport Company Geometria: la figura che prevale è quella dell’albero. Dal centro della rappresentazione dove alcuni nodi assumono il valore di Hub si giunge a nodi periferici raggiunti solo come recapiti. Supporto: il contesto è assente, ma la posizione dei nodi richiama la posizione geografica reciproca delle città che rappresentano. Stile. Lo stile di questa raffigurazione è molto asciutto rispetto alla quantità d’informazioni che mostra. I colori non sono utilizzati, tutto il disegno si basa sulle distinzioni che si possono ottenere attraverso il tipo di tratto e la dimensione dei simboli dei nodi. Questi ultimi sono un elemento fondamentale della carta perché contengono informazioni concernenti il nome della città che rappresentano e l’orario dei voli. OPERA La mappa compare originariamente in una brochure rivolta ai viaggiatori per permetter loro di poter utilizzare i voli che la compagnia offriva. Attualmente la mappa è raccolta all’interno di una pubblicazione di Tufte: E. R. Tufte, Envisioning Information, Graphics Press, Cheshire, Connecticut, 1990. PARATESTO Autore: Czechoslovakia Air Transport Company La Czechoslovakia Air Transport Company è la principale compagnia aerea della Repubblica Ceca. Titolo: Czechoslovakia Air Route Map. Didascalie o testi di accompagnamento: nel testo di Tufte la mappa è commentata così: “A comprehensive narrative description of a transport system requires a record of both time and spatial experiences. Here a complex network of routes is brought together with flight times and identification numbers in a brillant map/schedule for the Czechoslovakia Air Transport Company in the 1933.”1 Annessi: non ci sono dati sufficienti per stabilire se originariamente la mappa fosse corredata anche da una legenda che spiegasse il significato dei tratti usati per indicare le linee di collegamento. Fonte: Tufte E. R. Tufte, Envisioning Information, Graphics Press, Cheshire, Connecticut, 1990. 1 Trad.: Una descrizione completa di un sistema di trasporto richiede una documentazione che riguarda sia il tempo sia le esperienze spaziali. Ecco una complessa rete di rotte in cui sono riuniti i tempi di volo e i numeri di identificazione dei voli in un’unica mappa/ orario redatta per la Società Cecoslovacca del trasporto aereo nel 1933.
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M01
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M02 CABLE AND WIRELESS 1947 RAFFIGURARE Oggetto: la rete dei cavi e dei ripetitori che permette le trasmissioni radio telefoniche nel 1947 Geometria: la geometria messa in luce da questa rappresentazione è fortemente basata sull’esistenza di hub. Pochissimi nodi (tra cui spicca Londra) gestiscono l’intera rete. Senza di essi rimarrebbero solo pochi collegamenti insufficienti a costituire una rete. Supporto: nella mappa è disegnato un planisfero con l’indicazione dei confini Statali. È utilizzata una proiezione parallela cilindrica e le distanze sono quelle geograficamente determinabili attraverso tale metodo di costruzione del planisfero. Stile: la mappa utilizza pochi colori e descrive gli oggetti con la loro forma geografica. OPERA La mappa è l’opera stessa pubblicata dalla Press Handbook. PARATESTO Autore: Press Handbook Titolo: Cable and Wireless “Via Imperial” map Didascalie o testi di accompagnamento: sotto la mappa è presente un’informazione che riguarda le caratteristiche del servizio: “Direct cable routes, in which instantaneus automatic retrasmission only is used at intermediate stations, are provided from London to Capetown, Hong Kong, Adelaide, Singapore, Rio De Janeiro, Buenos Aires, Montreal, Bombay, Colombo, and Egypt”1 Annessi: una legenda in basso a sinistra descrive il significato dei tracciati che compaiono nella mappa: i tracciati della Compagnia e i tracciati delle altre compagnie, e se si tratta di cavi o collegamenti radio. Il numero che compare sulla linea indica il numero di cavi in quella tratta. Fonte: http://atlantic-cable.com/Maps/1947-Cable-&-Wireless.jpg
1 Trad.: “Tracciati di cavi diretti, in cui nelle stazioni intermedie il segnale è trasmesso automaticamente viene utilizzato da Londra a Capetown, Hong Kong, Adelaide, Singapore, Rio De Janeiro, Buoenos Aires, Montreal, Bombay, Colombo, e Egitto.”
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M02
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M03 LA RETE STRADALE DELLA RUSSIA DEL XII E XIII SECOLO 1965 RAFFIGURARE Oggetto: la rete stradale russa del XII e XIII secolo Geometria: la rete descritta da Pitts è una griglia molto semplice in cui il numero dei collegamenti è distribuito omogeneamente tra i nodi. Supporto: la rappresentazione di Pitts è doppia: nella prima rappresentazione il contesto è descritto solamente con alcuni cenni rispetto all’idrografia e indicando i nomi delle città. Nella seconda il grado di astrazione è molto più elevato: scompaiono tutti i riferimenti al contesto reale, fatta eccezione per la reale posizione dei nodi. In questo senso il territorio cui lo studio fa riferimento non è descritto ma risulta ancora riconoscibile. Stile: la restituzione cartografica di questo studio usa convenzioni grafiche molto semplici: nessun colore, solo tratti neri; i nodi sono tutti indicati con lo stesso simbolo, così come i collegamenti che sono descritti dallo stesso tratto grafico. La seconda delle due figure, in particolare, è caratterizzata dalla sintesi estrema del disegno riducendo tutta la rete alla sua geometria senza aggiungere altre informazioni. OPERA La mappa è presentata nel libro di Panos Mantziaras: Mantziaras P., La ville-paysage, Rudolf Schwarz et la dissolution des villes, MetisPresses, Genéve, 2008 PARATESTO Autore: Forrest Ralph Pitts. Geografo Titolo: studio della rete stradale della Russia del XII e XIII secolo Didascalie o testi di accompagnamento: all’interno del testo di Mantziaras, un passo è dedicato interamente alla mappa: “Le géographe a recours deux notions analytiques: l’intermédiarité (nombre de fois où une ville se trouve sur le plus court chemin entre deux autres villes) et l’accessibilité (somme de tous les chemins les plus courts entre une ville et toutes les autres). L’étude conclut que Moscou se trove plus souvente quel es autres villes sur le chemins de commerce (forte valeur d’intermédiarité) et qu’elle est la plus accessible de tuotes les parties du pays (forte mesure d’accessibilité”1 Annessi: la mappa è talmente essenziale che è possibile comprenderla senza alcuna ulteriore spiegazione Fonte: Mantziaras P., La ville-paysage, Rudolf Schwarz et la dissolution des villes, MetisPresses, Genéve, 2008 1 Trad.: “Il geografo utilizza due concetti analitici: il betweenness (numero di volte che una città è sul percorso più breve tra due città) e l’accessibilità (somma di tutti i percorsi minimi tra una città e tutti gli altri ). Lo studio conclude che Mosca si trova più spesso di alter città sulle strade del commercio (valore betweenness alto) ed è la più accessibile di tutte le parti del paese (misura elevata di accessibilità)”.
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M04 FLIGHT DENSITY DURING ONE WEEK BETWEEN INTERNATIONAL AIRPORTS 1968 RAFFIGURARE Oggetto: rotte aeree intensità di percorrenza tra aeroporti internazionali durante un fine settimana. Geometria: quella che emerge da questa rappresentazione, soprattutto se si tiene conto dell’intensità di utilizzo delle tratte, è una geometria in cui la figura degli hub è prevalente. I collegamenti si concentrano in alcuni nodi che costituiscono la rete quasi nella sua interezza. Supporto: la mappa è costruita su di una proiezione polare del globo. I confini geografici dei luoghi sono rappresentati nelle loro dimensioni cartografiche secondo questo tipo di proiezione. Sono indicati i confini politici degli stati e le città raggiunte dalle linee aeree. Stile: la rappresentazione è basata sull’utilizzo della scala di grigio. L’aspetto interessante è nel modo in cui vengono rappresentati i collegamenti, in altre parole attraverso un arco di circonferenza che assume uno spessore tanto maggiore tanto più la rotta è frequentata. L’uso degli archi di circonferenza rende la mappa graficamente molto particolare dal punto di vista stilistico. OPERA Quest’immagine è raccolta all’interno di Herdeg, Walter. Graphis Diagrams. 4th Expanded ed. Zurich, Switzerland: Graphics Press Corp., 1981. Il testo è una raccolta di immagini che hanno l’intento di rappresentare dati. PARATESTO Autore: Takanori Makitani. Designer (The Kajima Institute Publishing). Titolo: Flight density during one week between international airports. Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: la mappa è corredata da numerose informazioni legate ai voli e alle compagnie aree che li assicurano.
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M04
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M05 RETE METROPOLITANA DI NEW YORK 1972 RAFFIGURARE Oggetto: la rete del trasporto metropolitano rapido di New York Geometria: la figura dell’albero è decisamente quella prevalente in questa rappresentazione. Nelle aree centrali l’intreccio delle linee genera una griglia, ma la sua estensione è molto limitata. Supporto: la città di New York è rappresentata in modo totalmente astratto. Una campitura bianca individua la terra ferma e all’interno di essa sono indicati i parchi. Le forme rappresentate richiamano alle forme geografiche della città ma le distanze non corrispondono alle distanze reali misurabili sul territorio. Stile: lo stile di questa mappa è molto simile a quello della mappa della metropolitana di Londra cosi come era stata inventata da Beck: l’uso dei colori per distinguere le linee, la semplificazione dei tracciati con linee orizzontali, verticali od oblique OPERA La mappa costituisce l’opera stessa. Essa è stata costruita con la finalità di permettere l’utilizzo della rete metropolitana in modo semplice e chiaro. PARATESTO Autore: Massimo Vignelli (1972). Nato a Milano, ha studiato architettura a Milano e Venezia. È andato negli Stati Uniti tra il 1957 e il 1960 con borse di studio da Argentieri Towle del Massachusetts e l’Istituto di Design, l’Illinois Institute of Technology, Chicago. Nel 1960, con Lella Vignelli, ha istituito l’Ufficio Vignelli di Design e Architettura di Milano. Nel 1965, è diventato co-fondatore e design director di Unimark International Corporation. Con Lella Vignelli, ha fondato la sede di Vignelli Associates nel 1971 e Vignelli designs nel 1978. Il suo lavoro comprende programmi di immagine coordinata, progetti editoriali, grafica architettonica ed esposizioni, interni, mobili, design e prodotti di consumo per molte importanti aziende americane, europee e per le istituzioni. Titolo: The Metropolitan Transportation Authority Revised Map of Rapid Transit Facilities of New York City Transit Authority Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: sopra la mappa sono descritte le convenzioni e le informazioni che permettono di interpretarla e di utilizzare correttamente la rete metropolitana. Le informazioni sono relative al particolare funzionamento di alcune linee rispetto a determinate fermate e quindi direttamente legate al funzionamento della rete. Fonte:http://www.nycsubway.org/perl/caption.pl?/img/maps/system_1972.jpg http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=266&id=266&domain=
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M05
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M06 NETWORK OF AERIAL CARGO ROUTES IN EUROPE 1973 RAFFIGURARE Oggetto: le rotte aeree cargo in Europa. Geometria: la geometria della rete rappresentata è riconducibile a un albero con un centro nella città di Londra, che costituisce l’hub in grado di tenere unita la rete o meglio che ne permette l’esistenza in questo caso. In questa rappresentazione sono, infatti, disegnati solo i collegamenti che fanno capo all’hub, i quali partendo da esso si ramificano fino a raggiungere le aree marginali della rete. In questo caso usare il termine “rete” significa farlo al limite del suo significato (PARTE I) Supporto: l’Europa è il contesto di questa mappa, essa è rappresentata in modo stilizzato, anche se seguendo le sue reali proporzioni geografiche. Non viene indicato altro se non la linea di costa. Stile: l’uso del colore è limitato al rosso per individuare la parte continentale. Non vengono date ulteriori informazioni sulle caratteristiche orografiche del suolo. I perimetri sono disegnati in modo stilizzato e semplificato. La rete è rappresentata in modo molto basilare: i nodi sono tutti uguali legati da una linea nera che mantiene sempre lo stesso aspetto grafico. OPERA Tratta da una brochure su ti servizi cargo della BEA Cargo, a branch of British Airways in Herdeg W. (1974), Graphis Diagrams. The Graphic Visualization of Abstract Data, The Graphis Press, Zürich, p. 122 (art director: Domenig Geissbühler, autore: Domenig Geissbühler e Emanuela Riva per Atelier Geissbühler). La mappa è pubblicata successivamente in in Herdeg W. (1974), Graphis Diagrams. The Graphic Visualization of Abstract Data, The Graphis Press, Zürich, p. 122 PARATESTO Autore: Domenig Geissbühler e Emanuela Riva Titolo: Stylized map with the network of aerial cargo routes in Europe Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: la mappa non necessita di ulteriori descrizioni, le informazioni mostrate sono talmente basilari da non richiedere alcuna legenda. Fonte: Herdeg W. (1974), Graphis Diagrams. The Graphic Visualization of Abstract Data, The Graphis Press, Zürich, p. 122
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M07 MAPPA DELLA RETE AEREA, NAVALE E FERROVIARIA DELLA CANADIAN PACIFIC LTD 1973 RAFFIGURARE Oggetto: la rete aerea, ferroviaria e navale della Canadian Pacific ltd. Geometria: la rete rappresentata in questa mappa si configura come un albero nella parte marginale; nella parte centrale, dove si concentrano le sedi della Canadian Pacific ltd, i collegamenti sono più fitti, concentrandosi in alcuni punti che tendono a diventare gli hub della rete. Supporto: il contesto di questa mappa è rappresentato attraverso l’uso del colore e raffigura in modo semplificato il planisfero Stile: essenziale. L’uso del colore è limitato allo stretto necessario. Le geometrie sono semplificate, ma richiamano alla forma reale degli oggetti rappresentati. OPERA PARATESTO Autore : Art director: Frank A. Lipari autore: Peter Hablutzel/Gazette per Gazette Creative Services. Designer all’interno di una società che si occupa di visualizzazione di dati. Titolo: Map of rail, air and ship, route network and locations of hotels owned by Canadian Pacific Ltd Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: la legenda descrive il mezzo di trasporto a cui corrisponde ciascun colore Fonte: Herdeg W. (1974), Graphis Diagrams. The Graphic Visualization of Abstract Data, The Graphis Press, Zürich, p. 134
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M08 CHINA RAYLWAY TIMETABLE 1973 RAFFIGURARE Oggetto: parte della rete ferroviaria cinese. Geometria: la figura prevalente in questa rappresentazione è quella dell’albero: molto numerosi sono i nodi di termine. Non è possibile riconoscere né una griglia né la presenza di hub. Supporto: il territorio attraversato dalla rete non è indicato in alcun modo. Le distanze, anche se non è possibile verificarlo con esattezza, dovrebbero corrispondere con la posizione geografica delle città. Stile: lo stile è decisamente minimale: due soli simboli per identificare ogni nodo (un pallino nero o uno bianco) e un solo tratto grafico per segnare i collegamenti. Si tratta del disegno essenziale di un grafo costituito da nodi e legami. OPERA Originariamente questa mappa è parte integrante dell’orario ferroviario cinese. Un libro di più di duecento pagine in cui la mappa rimanda direttamente alle informazioni presenti nelle altre pagine, riguardanti gli orari di passaggio dei treni. La mappa è stata raccolta in seguito da Tufte in E. Tufte R., Envisioning Information Graphics Press, Cheshire 1990 e da Manuel Lima sul sito di Visualcomplexity. PARATESTO Autore: Railway Ministry of the People Republic of China Titolo: China Railway Timetable Didascalie o testi di accompagnamento: nel testo di Tufte la mappa viene commentata così: “Route map and index, an unusualpairing, are merged in this 200-page timetable for the railroad of China. Although the linework and typography are faltering, the overall layout has a directness and clarity of organizationmaintaining the full spatial relationship of the town, patterns usually reduced to a witless alphabetical ordering, a conventional typological index”.1 Annessi: il numero presente su ogni asta che collega un nodo all’altro rimanda alla pagina dove si trova una scheda in cui sono indicati gli orari di transito in quella particolare tratta. La mappa è talmente elementare che non necessita di una legenda per essere compresa. Fonte: E. R. Tufte., Envisioning Information Graphics Press,1990 http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details.cfm?id=74&index=3&domain= Transportation%20Networks
1 Traduzione: “Mappa delle rotte e indice, un abbinamento insolito, si fondono in questo orario di 200 pagine per le ferrovie della Cina. Anche se, il disegno al tratto e la tipografia sono incerti, il layout generale ha immediatezza e chiarezza di organizzazione, mantenendo il rapporto spaziale corretto delle città, maglia solitamente ridotta a sciocco ordine alfabetico, un indice formalmente convenzionale.
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M08
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M09 WORLD CITY HIERARCHY 1986 RAFFIGURARE Oggetto: la gerarchia delle città mondiali Geometria: la mappa mostra una geometria in cui prevale la griglia. Le distribuzioni dei legami tra i nodi sono quindi omogenea ma le relazioni descritte non sono tutte della stessa importanza. Supporto: il contesto non è indicato graficamente, tuttavia vengono identificati i nomi delle città (i nodi) e il nome dei continenti in cui si localizzano le città. La disposizione dei nodi approssima la posizione geografica delle città che essi rappresentano. Stile: l’uso del colore è assente. I nodi sono distinti attraverso i simboli così come i legami sono distinti dal tipo di tratto (continuo o tratteggiato). La rappresentazione è molto asciutta e mostra solo le informazioni essenziali a corredare il testo che accompagna. OPERA Friedmann (1986) “The World City Hypotesis”, Development and Change, n. 17, p. 69-83 (immagine anche in Taylor P. J.(2004), World City Network. A Global Urban Analysis, New York: Routledge, p.23) PARATESTO Autore: John Friedmann. Urbanista. I suoi studi e le sue ricerche hanno sempre riguardato la pianificazione e lo sviluppo urbano. Recentemente la sua attenzione è rivolta allo studio dello sviluppo urbano in Cina. Titolo: The world city hierarchy Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: la legenda descrive quattro livelli gerarchici di nodi (città primarie e città secondarie e se esse sono il cuore o la periferia dell’intera rete di città) e due tipi di legami che dipendono dal carattere dei nodi che collegano: legami tra le città centrali e i legami tra le città periferiche. Fonte: Friedmann (1986) “The World City Hypotesis”, Development and Change, 17: 69-83 (immagine anche in Taylor P. J.(2004), World City Network. A Global Urban Analysis, New York: Routledge, p.23)
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M09
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M10 REGIONE URBANA DEL DELTA DEL PEARL RIVER 1991 RAFFIGURARE Oggetto: le connessioni stradali della regione urbana del Pearl River che è soggetta a un’impetuosa evoluzione. Geometria: la distribuzione dei collegamenti tra i nodi segue una distribuzione abbastanza omogenea, tanto da sembrare individuabile una griglia, che tuttavia si rompe nelle parti marginali generando dei nodi terminali e quindi degli alberi. Supporto: il contesto non è indicato ma è evidente che quella dei nodi rispecchia la posizione geografica delle città, poiché queste sono indicate con il loro nome. Stile: il disegno è diagrammatico ed è assente l’uso del colore. I nodi sono disegnati con una dimensione variabile a seconda della grandezza delle città. OPERA Castells M. (2002), La nascita della società in rete, Egea Università Bocconi Editore, Milano p. 467: La mappa è di corredo ad un passaggio del testo di Castells che tratta la formazione di agglomerati urbani che definisce “Megacittà” PARATESTO Autore: Woo E. S. W. Titolo: Rappresentazione diagrammatica dei principali nodi e collegamenti nella regione urbana del delta del Pearl River Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: la legenda è molto semplice e descrive la dimensione dei centri urbani e le caratteristiche dei legami: strade esistenti e in costruzione. Fonte: Castells M. (2002), La nascita della società in rete, Egea Università Bocconi Editore, Milano p. 467
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M10
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M11 UUNET, NORTH AMERICA INTERNET NETWORK 2000 RAFFIGURARE Oggetto: Le infrastrutture di comunicazione realizzate dalla società UUNET (internet service provider) nel Nord America. Geometria: La maggior parte dei legami si concentra in nodi che tendono che hanno le caratteristiche per essere considerati degli hubs Supporto: nella mappa sono indicati i confini politici degli Stai Uniti e le distanze sono in scala rispetto le reali distanze geografiche. Il contesto è disegnato solo per i suoi tratti essenziali senza informazioni riguardo all’orografia o la conformazione del suolo; serve solo a localizzare la rete sul territorio. Stile: il contesto è disegnato in modo molto semplice. Per disegnare le linee che raffigurano i collegamenti e la velocità di passaggio di dati, viene fatto uso di un’ampia gamma di colori e spessori. Il tracciato del collegamento non segue quello della reale infrastruttura ma si limita a indicare quali nodi sono collegati tra loro e da quale tipo d’infrastruttura. Il risultato non è particolarmente efficace dal punto di vista della chiarezza. Probabilmente questa mappa è stata realizzata dalla stessa società che ha costruito la rete con lo scopo di mostrarne le grandi capacità. OPERA La mappa è l’opera completa. Essa non è parte integrante di un’opera più ampia. PARATESTO Autore: UUNET. Uno dei primi Internet Service Provider, per tempo ed importanza. L’azienda, fondata nel 1987 , ha sede principale nel Nord Virginia. È stata la prima azienda a fornire connessioni Internet per il mondo business. Titolo: UUNET’s North America Internet Network Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: Una legenda basilare che mostra le caratteristiche delle linee di collegamento e dei nodi. Nella mappa è anche indicato un sito dove reperire ulteriori informazioni rispetto ai servizi della società UUNET. Fonte: http://www.nthelp.com/images/uunet.pdf http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=270&id=270&domain=
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M11
UUNET’s North America Internet network EDMONTON
x3 x3
VANCOUVER VICTORIA
x3
SASKATOON x2
CALGARY
x4
REGINA
WINNIPEG
SEATTLE
TORONTO
Minneapolis x2
x2
x4
x2
x3
SACRAMENTO x2
SAN FRANCISCO
x2
x2
Palo Alto Moffet Field x4 SAN JOSE x2
x4
x2
SALT LAKE CITY
x2
x2
x2
Denver
x2
x2
x2 x4
Las Vegas x6
LOS ANGELES
TOKYO
x2
TOKYO SYDNEY
San Diego
x3
x8
x2
x3
x5
Newark
Vernon Valley x2 x4 Holmdel Tysons Corner Pennsauken x4 x3 Baltimore Pittsburgh x2 x3 x3 x3 x2 x2 x2 x2 x2 x3
FAIRFAX
T3/DS3 (45 Mbps) HONOLULU
x2
OC3c/STM1 (155 Mbps) OC12c (620 Mbps)
x2
Columbus
x6
x2
x2
FRANKFURT LONDON PARIS LONDON STOCKHOLM
x4
x4
x2
x2
x2
x2 x2
ATLANTA
DALLAS x2
LONDON FRANKFURT AMSTERDAM
x2
Jacksonville
x4
Austin
x2
New Orleans
x4
HOUSTON
x2
Orlando
x3 x2
TAMPA
x7
MIAMI
OC48c/STM16 (2.5 Gbps) HAWAII
x2
WASHINGTON, D.C.
RICHMOND
x2
x5
NEW YORK x2
PHILADELPHIA
x2
T1/E1 (1.5 Mbps/2 Mbps)
x6
x2
x4
x2
x2
Hartford x2
Cleveland
Indianapolis
x4 x2
BOSTON AMSTERDAM
x2 x2
Raleigh x2
PHOENIX
x8
x2
Buffalo St. Catharines x10
x2 x2
x2
MONTREAL x2
Peterborough Barrie
x2 x4
ST. LOUIS
x2
x2
x2
KANSAS CITY
x2
x2 x2
x2
CHICAGO
x2
Santa Clara
x3 x2 x4 Hamilton
OTTAWA
x4
Waterloo x2
London x2 Detroit Windsor
x5
x5
x2
HONG KONG
x2
x5
OSAKA
x2
x2 x2
SINGAPORE
HALIFAX
QUEBEC
x2 x 4
PORTLAND
x12
SAN JUAN
OC192c/STM64 (10 Gbps) Single Hub City Multiple Hubs City
For more information visit www.uu.net
NB: UUNET also has infrastructure within individual countries, which is not shown on this map. June 2000
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M12 TRANS EUROPEAN TRANSPORT NETWORK 2000 RAFFIGURARE Oggetto: la rete ferroviaria europea con l’indicazione delle linee ferroviarie pianificate Geometria: la rete ferroviaria si distribuisce sul territorio europeo attraverso una griglia dalle maglie più o meno fitte. All’interno di questa griglia si possono riconoscere due hub: Parigi e Londra. La geometria prevalente è quella della griglia. Supporto: la rete è disegnata in un contesto geografico e politico dell’Europa in cui sono indicati i confini degli appartenenti all’Unione Europea. Stile: nel disegno della rete non vengono indicati tutti i nodi, ma solo le capitali. Il colore è impiegato per fornire alcune informazioni base rispetto alla tratta. Il tracciato delle linee approssima il più possibile il tracciato reale della ferrovia. OPERA La mappa è presente in molti documenti dell’Unione Europea ed è stata recepita dai governi degli stati membri. PARATESTO Autore: ESPON, European Observation Network for Territorial Development and Cohesion Titolo: Trans european transport network outline plan (2020 horizon) Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: Una legenda nella parte bassa della tavola descrive il codice colore delle tracciati presenti nella mappa: alta velocità, linee ordinarie, linee di progetto. Fonte: European Observation Network for Territorial Development and Cohesion http://www.espon.eu
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M12
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M13 TEN “ALPHA” CITIES 2001 RAFFIGURARE Oggetto: le relazioni di tre società che forniscono servizi avanzati: una di pubblicità, una finanziaria e una di consulenze legislative, in dieci “alpha cities” cosi come sono nominate da Beaverstock.1 Geometria: la rete descritta in questa immagine è un cluster. La finalità di questa mappa è, infatti, quella di mostrare quanto sia definito e ristretto l’universo delle società fornitrici di servizi avanzati all’interno delle città più rilevanti alla scala globale. Supporto: il contesto di questa rete non è rappresentato. Le città sono disposte in cerchio descrivendo uno spazio topologico che non esiste fisicamente. Stile: nessun uso del colore. Nella sua semplicità la mappa riesce a descrivere differenti tipi di relazioni in uno spazio topologico. Interessante in questa rappresentazione è il modo in cui sono rappresentati i nodi: ogni città è disegnata con un cerchio al cui interno vi sono dei cerchi più piccoli, essi rappresentano tutte le società di servizi avanzati. Alcuni di questi cerchi più piccoli, al proprio interno, presentano un simbolo cui corrisponde una delle società selezionate per costruire la mappa. Opera: Taylor P.J. (2001) “Specification of the world city network”, Geographical Analysis, n. 33, p. 181 Taylor P. J.(2004), World City Network. A Global Urban Analysis, New York: Routledge, p.62 PARATESTO Autore: Peter J. Taylor. Direttore e fondatore del network di ricerca Globalization and World Cities (GaWC). Il gruppo di ricerca focalizza la sua attenzione sulle relazioni esterne delle città globali, contrariamente a quanto avviene negli studi relativi alla globalizzazione che si limitano a studiare il fenomeno osservando le relazioni interne a queste città. Titolo: A minuscule portion of the world city network as an interlocking network: ten “alpha” cities and three advanced producer sevices firms Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: l’immagine è corredata da una legenda elementare che spiega i simboli usati per descrivere i nodi e indicarne le relazioni. Fonte: Taylor P.J. “Specification of the world city network”, Geographical Analysis, 33: 181-94 (immagine presente anche in Taylor P. J.(2004), World City Network. A Global Urban Analysis, New York: Routledge, p.62) 1 Beaverstock et al. (1999), “A roster of world cities”, Cities, n. 16, p.445-458
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M14 RETE DEI CORRIERI NEL TARDO MEDIOEVO 2002 RAFFIGURARE Oggetto: la rete del servizio dei corrieri nel tardo medioevo a testimonianza di un momento storico in cui le reti di comunicazione e circolazione erano sostanzialmente coincidenti. Geometria: la figura che prevale in questa rappresentazione è l’albero. Solo alcuni nodi al centro della mappa sono connessi tra loro formando un circuito. Supporto: il supporto non è disegnato e la localizzazione dei nodi non corrisponde alla loro posizione geografica. Stile: la rappresentazione è in bianco e nero e non utilizza campiture. Il disegno della rete è affidato solo al tratto. I nodi hanno tutti lo stesso simbolo, mentre i legami sono di due tipi: con una linea continua sono indicate le strade primarie e con una linea tratteggiata le strade secondarie. OPERA Taylor P. J.(2004), World City Network. A Global Urban Analysis, Routledge, New York: L’immagine parte dalla rielaborazione di una mappa presente in Spufford P. (2002), Power and profit:The Merchant in Medieval Europe, Thames and Hudson, London. La rappresentazione accompagna il testo di Taylor, ma non ha un ruolo portante nel suo saggio. PARATESTO Autore: Taylor P. (rielaborando una mappa di Spufford) Direttore e fondatore del network di ricerca Globalization and World Cities (GaWC). Il gruppo di ricerca focalizza la sua attenzione sulle relazioni esterne delle città globali, contrariamente a quanto avviene negli studi relativi alla globalizzazione che si limitano a studiare il fenomeno osservando le relazioni interne a queste città. Titolo: Intercity courier services in late medieval Europe Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: Una legenda descrive i simboli grafici utilizzati nella raffigurazione. Fonte: Taylor P. J.(2004), World City Network. A Global Urban Analysis, Routledge, New York
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M15 INTERNET MAP (ROOTZMAP) 2002 RAFFIGURARE Oggetto: il percorso dei flussi di dati in Internet che transitano per il router AS15600. Un interessante tentativo di descrizione della rete perché, essendo costruita a partire dal flusso di dati transitante da un nodo della rete, ammette che vi possano essere un numero di rappresentazioni simili realizzabili a partire da altrettanti routers. Questa mappa mostra internet come se si guardasse da un punto di vista molto preciso e l’immagine della rete muta al variare dell’angolazione attraverso cui la si guarda. Geometria: non è possibile stabilire con certezza la geometria della rete rappresentata in questa mappa a causa della densità molto elevata delle connessioni evidenziate. Osservando nel dettaglio è però possibile riconoscere una notevole quantità di nodi in cui si concentra un numero impressionante di connessioni: la figura prevalente di questa mappa è l’hub Supporto: lo sfondo di questa rappresentazione è una mappa geografica del mondo. In essa sono indicati confini politici e, in maniera molto semplificata le caratteristiche orografiche del suolo. I nodi sono localizzati geograficamente nella loro posizione rispetto al contesto topografico. Stile: una rappresentazione inutilmente complessa: il colore descrive aspetti del contesto non rilevanti, mentre il colore dei legami tra un nodo e l’altro non è descritto da alcuna legenda o spiegato in alcun testo di accompagnamento. L’esito è una rappresentazione d’effetto ma poco efficace il cui intento, solo parzialmente raggiunto, è quello di descrivere la forma di Internet partendo dall’analisi di un flusso di dati all’interno di un router. OPERA La mappa costituisce l’opera in se. PARATESTO Autore : Philippe Bourcier Titolo: Internet world map as seen from AS15600 Didascalie o testi di accompagnamento: nel sito dell’autore il seguente testo accompagna le rappresentazioni: “Mapping the Internet A few months ago (June 2002) I was surfing a NASA website, when I saw they were giving out data sets from satellites. I thought that was so cool I downloaded a set of datas and analysed those a bit... I started to do some maps of the earth... but nothing really funny... Then came to me the idea of making some maps of the Internet and here is why this website exists, and probably why you are reading this...”.1 Annessi: - Fonte: http://www.sysctl.org/rootzmap/ http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details.cfm?index=233&id=233&domain
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1 Traduzione: “Mappare Internet. Qualche mese fa (giugno 2002) stavo navigando un sito della NASA, quando ho visto che stavano dando fuori set di dati dai satelliti. Ho pensato che sarebbe stato così eccitante che ho scaricato una serie di dati e li ho analizzati un po ‘... Ho iniziato a fare alcune mappe della terra ... ma niente di veramente divertente ... Poi mi venne l’idea di fare alcune mappe di Internet ed ecco perché questo sito esiste, e probabilmente perché stai leggendo questo”.
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M16 EUROPEAN TERRESTRIAL NETWORKS MAP 2002 RAFFIGURARE Oggetto: connessioni tra le maggiori città europee per larghezza di banda Geometria: la mappa mostra una geometria in cui sono due le figure prevalenti: una griglia sullo sfondo che si addensa in corrispondenza di alcuni nodi che si contraddistinguono come hub. La griglia che si riconosce è fortemente gerarchica; infatti, anche nelle parti dove la distribuzione dei collegamenti tra i nodi è quasi omogenea la larghezza della banda genera dei collegamenti preferenziali o più forti. Supporto: la rete si appoggia su una carta d’Europa in cui sono segnati i confini politici e le principali città. Stile: il colore è usato in modo molto misurato per mostrare le necessarie informazioni: una scala di colore indica la larghezza maggiore o minore della banda di ogni collegamento. I collegamenti tra le città sono segnati attraverso una linea retta che le collega senza cercare di approssimare il reale tracciato dell’infrastruttura. Pochi simboli distinguono i nodi della rete in base al ruolo rispetto lo Stato di appartenenza (capitale o città principale) e rispetto alla larghezza della banda presente in essa. OPERA In questo caso la mappa è tutta l’opera. In essa sono mostrati tutti i dati della ricerca. L’apparato conoscitivo che si affianca alla mappa è infatti corposo, in modo da mostrare quanto più possibile riguardo l’argomento della mappa. PARATESTO Autore : Jennifer Bruce, Markus Krisetya, Timothy J. Stronge (TeleGeography) TeleGeography è TeleGeography è una società di consulenza per ricerche di mercato delle telecomunicazioni. Essa conduce ricerche che trattano e visualizzano grandi insiemi di dati, spesso legati alla cominicazione. Titolo: European terrestrial networks map 2002 Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: Oltre alla legenda che descrive la simbologia utilizzata nella mappa, in una fascia sotto la mappa vera e propria sono mostrati dati relativi alle infrastrutture di comunicazioni attraverso grafici, altre mappe e parti di testo. A destra sono elencati invece in modo comparativo dati aggregati per nazioni che mettono a confronto la popolazione e il grado di infrastrutturazione (delle telecomunicazioni) nei territori nazionali. Fonte:http://www.telegeography.com/assets/website/images/maps/europeanterrestrial-map-2002/european-terrestrial-map-2002-x.jpg
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M17 PLAN DE MÉTRO 2003 RAFFIGURARE Oggetto: la rete costituita dalle linee del trasporto metropolitano di Parigi. Geometria: la rete rappresentata mostra nella parte centrale una geometria in cui prevale la figura della griglia, perché le linee sono sufficientemente numerose. Nelle parti marginali, tuttavia, la geometria prevalente è quella dell’albero. Supporto: la mappa è doppia: nella prima parte il disegno del contesto è limitato alla rappresentazione schematica della Senna pur non rispecchiandone esattamente il reale tracciato. Nella seconda rappresentazione, invece, la rete del trasporto metropolitano è disegnata su di un supporto geografico in cui sono indicate, in scala, tutte le strade di Parigi. I nodi sono nella loro posizione all’interno della città e i tracciati delle linee approssimano il più possibile i tracciati reali dell’infrastruttura. Le distanze del contesto, in questo caso corrispondono alle distanze geografiche. Stile: nella prima parte lo stile di questa rappresentazione è debitore all’originaria mappa diagrammatica della metropolitana di Londra di Henry Beck nel 1933. Il codice di disegno è lo stesso per quanto riguarda le distanze, che non rispecchiano quelle reali della città, e la semplificazione dei tracciati delle linee distinte attraverso l’uso dei colori. Nella seconda rappresentazione invece non ci sono forme di astrazione o semplificazione che rendano maggiormente chiara la rete. È privilegiato il rapporto fisico della rete con gli spazi della città. OPERA La mappa fa parte di un ipertesto: il sito di RATP (http://www.ratp.fr) che mostra tutte le informazioni disponibili riguardo le reti di trasporto pubblico nell’Ile-deFrance e a Parigi. Attraverso il sito non solo è possibile avere ogni informazione necessaria per accedere ai servizi della rete, ma anche informazioni rispetto a progetti avviati sulla rete, dall’ente che la gestisce. PARATESTO Autore: RATP. Una delle società di trasporto pubblico più grandi del mondo Titolo: Plan de métro e Plan de métro avec rues Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: la legenda è minima nella prima mappa e assente nella seconda. Di fatto tutte le informazioni riguardo alla rete sono presenti nella mappa. Fonte:http://www.ratp.fr/informer/pdf/orienter/f_plan.php?fm=pdf&loc=res eaux&nompdf=metro http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=253&id=253&domain
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M18 DENSITÀ DI ROTTE AEREI IN EUROPA 2003 RAFFIGURARE Oggetto: le rotte aeree in Europa (Cargo e passeggeri) Geometria: apparentemente questa rappresentazione mostra una griglia molto fitta. Le rotte aeree sono disegnate come un reticolo stradale, ma in realtà non sono indicati gli incroci di questo reticolo, cioè i nodi. La mappa omette di indicare dove effettivamente avvengono gli scambi rendendo difficilmente verificabile la geometria della rete. Supporto: il supporto è rappresentato dalla linea di costa dell’Europa. Il territorio è identificato solo da una linea che ne segna il confine. Una nota informa che si tratta della proiezione conforme di Lambert: le distanze sono quindi di natura topografica. Stile: la rete viene rappresentata solo attraverso i legami omettendo i nodi. È usato un solo colore sia per le rotte cargo, sia per quelle passeggeri riducendo molto la quantità delle informazioni che potrebbe mostrare. Le linee aeree tendono a confondersi con il segno del confine mostrando a colpo d’occhio solo una fitta griglia, che è intuitivamente l’intento degli autori. OPERA: USE (Multiplicity (2003), USE. Uncertain State of Europe, Skire, Milano). Il libro indaga le condizioni abitative in Europa attraverso 26 casi studio che campionano 26 diverse situazioni urbane all’interno del territorio europeo. Parallelamente il fenomeno urbano europeo viene descritto attraverso reportage fotografici, giustapposizioni di dati e interviste. A fronte di questa descrizione frammentata vengono realizzate alcune mappe che permettono di costruire una visione unitaria del territorio europeo. La mappa delle rotte aeree è tra queste, e oltre la metà delle mappe presenti in USE, che descrivono il territorio europeo, è di natura reticolare. PARATESTO Autore: John Palmesino, Isabella Inti, Massimiliano Gherzi (Multiplicity) Titolo: Densità di rotte aeree Didascalie o testi di accompagnamento: l’Europa è una città ad alta densità di persone, di flussi e di cose. Annessi: una frase: “In Europa il cielo è un territorio attraversato da una fitta rete di rotte aeree” e alcuni informazioni rispetto le fonti e i dati della mappa. Fonte: Multiplicity (2003), USE. Uncertain State of Europe, Skire, Milano.
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M19 NYC SUBWAY MAP REDESIGN RAFFIGURARE Oggetto: la rete del trasporto pubblico metropolitano di New York. Geometria: in questa rappresentazione (come nelle altre mappe della metropolitana di New York) la figura prevalente è quella dell’albero. Solo in una porzione piuttosto ristretta al centro della mappa si riconoscono le caratteristiche di una griglia. Supporto: il supporto è un elegante ibrido tra una descrizione topografica del contesto e la sua rappresentazione diagrammatica. Il delicato equilibrio tra queste due forme di disegno del contesto rendono la mappa particolarmente chiara, poiché riesce a localizzare la rete del trasporto pubblico nello spazio urbano (riconoscibile dal disegno delle strade) Stile: la rappresentazione è volutamente un ibrido tra la rappresentazione diagrammatica (come quella di Beck per Londra o di Vignelli per New York) e la rappresentazione topografica (come quella ufficiale della metropolitana di New York). OPERA La mappa è l’opera stessa ed è pensata come un’applicazione interattiva in grado di funzionare sui dispositivi portatili come gli smartphone. PARATESTO Autore: Eddie Jabbour (kick design). Kick Design, studio che si occupa di grafica, pubblicità e rappresentazione. Titolo: Kick Map (of NYC Underground) Didascalie o testi di accompagnamento: Un lungo testo di accompagnamento spiega le logiche alla base di questa rappresentazione, finalizzate alla massima chiarezza per chi dovrà leggere la mappa e utilizzare la metropolitana. Il testo descrive il difficile, ma riuscito, tentativo di disegnare una mappa della metropolitana di New Youk che non fosse una completa astrazione come la mappa di Vignelli, ma che non fosse neppure un disegno solamente topografico della rete. Una mappa che conservasse sia la semplicità di lettura delle mappe diagrammatiche, sia la corrispondenza delle la rete con le strade. Annessi: una piccola legenda molto semplice spiega i simboli dei nodi. Fonte:http://www.kickmap.com/ http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=267&id=267&domain=
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M19
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M20 TIME TRAVEL FROM ELEPHANT & CASTEL 2005 RAFFIGURARE Oggetto: la rete metropolitana di Londra e i tempi di attraversamento partendo dalla stazione di Elephant & Castle Geometria: in questa rappresentazione della metropolitana di Londra si sottolinea la prevalenza della figura dell’albero all’interno della rete. La deformazione della rete in base ai tempi di percorrenza evidenzia quanto sia ristretta la parte che è strutturata come una griglia e quanto sia estesa la parte periferica che invece è strutturata attraverso linee che terminano con un semplice recapito. La dimensione temporale accentua quindi la predominanza degli alberi all’interno di questa rete. Supporto: il segno del Tamigi è l’unico richiamo al contesto fisico; la rappresentazione utilizza un supporto costituito da curve isocrone. Stile: lo stile della rappresentazione richiama allo stile impiegato nella rappresentazione della metropolitana di Londra per permetterne l’utilizzo ma, al posto delle zone tariffarie, la sfumatura di grigio descrive la progressione temporale dalla fermata di Elephant & Castle. OPERA La mappa è l’opera stessa ed è pensata come un’opera indipendente da qualunque altro testo. PARATESTO Autore : Oscar Karlin Titolo: Time Travel from Elephant & Castel Didascalie o testi di accompagnamento: La mappa è accompagnata da un testo che descrive i motivi e le tappe della sua costruzione. Oltre al testo sono presenti le immagini degli elaborati intermedi e delle molte possibilità prese in considerazione nel decidere i simboli da usare per rappresentare i nodi. Annessi: Solo una legenda è affiancata alla mappa per descrivere la corrispondenza tra i colori e le linee della rete di trasporto Fonte: http://www.oskarlin.com http://www.visualcomplexity.com
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M20
Time Travel from Elephant & Castle 75 minutes
75 minutes
70 minutes
70 minutes
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45 minutes
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High Barnet
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45
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40 minutes
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Cockfosters Totteridge & Whetstone
Chesham 40 in
m
Watford Edgware
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Woodside Park
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Oakwood
50
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in
Epping 35 minutes
Croxley
West Finchley
Burnt Oak
m 45
Northwood
Southgate
Colindale Northwood Hills
Canons Park
Finchley Central
Pinner
in
Moor Park
Rickmansworth
m
Chorleywood
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Chalfont & Latimer
Theydon Bois
Mill Hill East
in
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Stanmore
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Hendon Central
Amersham Queensbury
Debden Arnos Grove
30 minutes
40
m
in
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North Harrow
East Finchley
Bent Cross
Kingsbury
m in
Golders Green
es ut
Rayners Lane ut es
Northwick Park Ruislip Manor
West Ruislip
Dollis Hill
Wembley Park
Harrow-on-the-hill
Neasden
Preston Road
Buckhurst Hill Hornchurch Turnpike Lane
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in
m
Chalk Farm
in
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20
m
Holloway Road
Finchley Road
m
in
Willesden Junction
Kilburn Park
Queen’s Park
25
Harlesden
Camden Town
Swiss Cottage
Kensal Green
Seven Sisters
Manor House
ut es
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West Hampstead
30
Stonebridge Park Sudbury Town
Elm Park
Fairlop Woodford
Kentish Town
35 minutes
South Ruislip
Northholt
Hainault
North Wembley
Sudbury Hill Ruislip Gardens Hillindgon
Uxbridge
Grange Hill
Roding Valley
25
Belsize Park
Kilburn Wembley Central
Chigwell
Tufnell Park
South Harrow
Ickenham
Wood Green
Archway
Hampstead
Willesden Green
South Kenton
Ruislip
Upminister Bridge
25 minutes
35
m
in
Kenton
Loughton
Bounds Green
Highgate West Harrow
Eastcote
Upminister
30
Harrow & Wealdstone
Maida Vale
Tottenham Hale
Dagenham East
Walthamstow Central
Blackhorse Road
Arsenal
Barkingside
South Woodford
Snaresbrook
Finsbury Park
Dagenham Heathway
Gants Gill
Redbridge
Caledonian Road
Newbury Park
20
Mornington Crescent
m
Becontree
es ut
in
St. John’s Wood
Warwick Avenue
Alperton
Higbury & Islington
Wanstead
Royal Oak
15 minutes
ut es in m 20
ute s min 10
Tower Hill
5 minutes
Shadwell
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m
m
Upton Park
Canning Town
Wapping
Lambeth North Borough Bermondsey Elephant & Castle
5 minutes
10 minutes
15 minutes
Rotherhithe Canary Wharf Canada Water
North Greenwich
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Kennington m
Vauxhall
5
20 minutes
Plaistow
15 minutes
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m
25 minutes
Bromley-by-bow Whitechapel
Aldgate East London Bridge
Southwark
St. James’s Park
Fulham Broadway
Aldgate
tes
30
Gunnersbury
Hounslow East
Bank Monument
Mansion House
Pimlico West Brompton
Hounslow Central
St. Paul’s Cannon Street
Embankment
Waterloo
Turnham Green
Osterley
Hounslow West
Hatton Cross
Charing Cross
Westminister
Victoria
West Ham inu
Sloan Square South Kensington
East Ham
Stratford
Bow Road
Stepney Green Shoreditch
m
Gloucester Road
Earls Court
Mile End
Bethnal Green
Liverpool Street
Blackfriars
10
Picadilly Circus
Barons Court Ravenscourt Park
West Kensington
Heathrow Terminals 1,2,3
Temple
Moorgate
Chancery Lane
Covent Garden
Green Park
10 minutes
Farringdon Barbican
Holborn
Leicester Square
Stamford Brook
Chiswick Park
Barking
Tottenham Court Road
Oxford Circus
Hyde Park Corner
South Ealing Acton Town
15 minutes
Old Street
50
25
30
m
Bond Street
Marble Arch
Upney
Angel Russel Square
Goodge Street
35 minutes
Lancaster Gate
Knightsbridge
Northfields
Leyton
Great Portland Street
30 minutes
Edgware Road
Notting Hill Gate
High Street Kensington
Regent’s Park
25 minutes
Shepherd’s Bush
Hammersmith
Kings Cross
Warren Street Queensway
Holland Park
West Acton
Ealing Broadway
Boston Manor
Euston
in
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m 35
Baker Street Euston Square
Bayswater Shepherd’s Bush
White City
20 minutes
East Acton North Acton
North Ealing
Marleybone Ladbroke Grove
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40 minutes
45 minutes
50 minutes
55 minutes
60 minutes
65 minutes
70 minutes
75 minutes
Park Royal
m
Edgware Road
Paddington Latimer Road
Hanger Lane
Leytonstone
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Westbourne Park Perivale
15 minutes
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Greenford
Surrey Quays 5 minutes
m
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Heathrow Terminal 4
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Parsons Green es ut
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Kew Gardens
Stockwell Putney Bridge New Cross
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10 minutes
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Brixton Clapham North Clapham Common
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Clapham South
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Colliers Wood Wimbledon
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Metropolitan
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75
Jubilee
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Victoria
Morden
25 minutes
30 minutes
Picadilly
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District 40 minutes
Northern 45 minutes
Hammersmith & City
50 minutes
Bakerloo
55 minutes
East London
60 minutes
Circle
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70 minutes
Station
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Interchange
Scale in minutes
Travel Time
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10 Copyright © 2004 by Oskar Karlin
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M21 VOLUME DEL TRAFFICO NELLA REGIONE MILANESE 2006 RAFFIGURARE Oggetto: la rete stradale della regione milanese e la quantità di auto che la percorre ogni ora durante l’orario di punta. Geometria: la geometria della rete è quasi interamente riconducibile alla figura della griglia. La quantità di traffico indica che la griglia è gerarchica e che alcuni tratti sono più rilevanti di altri. Supporto: il supporto è il contesto topografico della rete stradale. Possiamo riconoscere la figura insediativa e l’idrografia principale; è inoltre evidente al centro della mappa la città di Milano. Stile: il disegno del supporto è riconoscibile per i suoi tratti essenziali che sono lasciati sullo sfondo. Non sono indicati i nodi della rete, ma solo i collegamenti. Ogni tratto della rete ha un colore e uno spessore cui corrisponde l’informazione numerica relativa al numero di veicoli che transitano in quel tratto ogni ora, considerando l’orario di punta. OPERA La tavola del PIM è un’opera in sé, poiché è indipendente da qualunque testo e contiene al suo interno tutte le informazioni necessarie a definire il tema oggetto della rappresentazione. PARATESTO Autore : Centro Studi PIM. Il Centro Studi per la Programmazione Intercomunale dell ‘area Metropolitana è un’associazione volontaria di Enti Locali senza fini di lucro, a cui partecipano la Provincia di Milano, il Comune di Milano e 80 Comuni contermini. La sua storia risale al 1955 quando viene formulate la necessità di un Piano Intercomunale per governare la crescita urbana del comune di Milano verso I comuni di prima cintura. Nel 1961 viene deliberate la nascita ufficiale del PIM. Le vicende del PIM hanno depositato alcune immagini rilevanti per il territorio Milanese (il Piano Turbina di De Carlo, Tintori e Tutino o la proposta di sviluppo lineare di Bacigalupo, Corna Pellegrini e Mazzocchi) Titolo: Volumi di traffico. Rete viaria esistente. Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: alla mappa è affiancata una legenda che descrive la corrispondenza tra dati i quantitativi, il colore e lo spessore dei tratti della rete, Inoltre un breve testo spiega il modo in cui sono espressi i dati (Quantità di traffico espresso in veicoli equivalenti/ora per direzione di marcia nell’ora di punta del mattino 8.00-9.00) e che i dati sono attenuti attraverso una simulazione modellistica. Fonte: http://www.pim.it/index.html
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M22 THE EISENHOWER INTERSTATE SYSTEM 2007 RAFFIGURARE Oggetto: la rete schematica delle interstatali degli Stati Uniti. Geometria: la rete rappresentata da Yates è una griglia. Il reticolo viario è rappresentato in modo ortogonale accentuando questa sua caratteristica. Quello descritto è quasi un grafo regolare in cui ogni nodo possiede lo stesso numero di collegamenti. La distribuzione dei legami tra i nodi segue una legge di distribuzione casuale e non una legge di potenza. Supporto: non è rappresentato il supporto di questa rete che sappiamo essere il territorio degli U.S.A. dal Canada fino al Messico. La posizione delle città e il tracciato delle interstatali non possiedono un riscontro diretto con la realtà. Stile: lo stile si fonda sulla semplicità: il reticolo delle interstatali viene reso ortogonale semplificando i tracciati reali e modificando l’esatta posizione dei nodi. OPERA La mappa è una delle opere dell’artista. PARATESTO Autore: Chris Yates. Artista multimediale indipendente. Titolo: The Eisenhower Interstate System Didascalie o testi di accompagnamento: “You know, the Interstate System is a pretty incredible bit of infrastructure, but have you ever looked at a map? It’s all over the place! Did those civil engineers never hear of a ruler? I actually designed most of this seven years ago, but I figured you might enjoy some semiotics/map-porn today, and I’ve got to hustle to get all the pending orders shipped out in the next two days! Thanks so much to everyone who snatched up my art over the weekend - Y’all are the best fans ever. Also - the Sun has returned with force! I think everything is going to be just okay!” Annessi: Fonte: http://www.chrisyates.net/reprographics/index.php?page=424
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M23 THE SHAPE OF GLOBALIZATION. 2007 RAFFIGURARE Oggetto La rete costituita dalle case automobilistiche in tutto il mondo descritta attraverso le partecipazioni societarie. Geometria: in questa rete l’albero è una figura prevalente soprattutto se considerato che la maggior parte delle relazioni è di tipo gerarchico. La rete non è connessa, alcune parti restano slegate dalla parte principale. Supporto: il supporto è assente e la mappa descrive lo spazio topologico delle relazioni. È possibile tuttavia riconoscere a quale parte del mondo, appartiene ogni singola casa automobilistica. Stile: lo stile di questa rappresentazione è particolarmente interessante perché i nodi sono un elemento complesso della rete: alcuni nodi ne contengono altri e ogni nodo potrebbe essere rappresentato a sua volta come una rete. Le relazioni tra i nodi non sono rappresentate con una linea ma con un semicerchio in cui è indicata la percentuale di partecipazione di una società all’interno di un’altra. OPERA La raffigurazione è l’opera stessa. In essa l’autrice rappresenta tutte le informazioni riguardo l’industria automobilistica mondiale cercando di ricondurla a una forma che possa esprimere chiaramente la complessità della rete. PARATESTO Autore: Christina D. Van Vleck Christina Van Vleck è un’artista e designer che si occupa di comunicazione visiva delle informazioni. L’obiettivo delle sue ricerche è di visualizzare le informazioni nella forma più intuitiva possibile. Titolo: The Shape of Globalization: The World Auto Industry Didascalie o testi di accompagnamento “The complex web of players in the auto industry illustrates the rich interdependence of a globalized world”. Annessi La legenda descrive il modo in cui leggere la mappa e il significato delle relazioni e della struttura dei nodi. Una mappa del mondo in cui sono colorate alcune parti indica il significato del colore per provenienza geografica delle società. Fonte Klanten R. et al. (2008), Data Flow, Gestalten, Berlin p.35 http://cvanvleck.com/ vanvleck_thesis.html#globalization http://www.visualinformation.info/the-shapeof-globalization-the-world-auto-industry/
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M24 TRAVEL TIME ON COMMUTER RAIL 2007 RAFFIGURARE Oggetto: la rete del trasporto ferroviario diretto a New York e i tempi di viaggio per giungere a Manhattan da ogni stazione. Geometria: la rete che ci mostra questa rappresentazione è in realtà un albero che da Manhattan si ramifica verso le aree periferiche. Supporto: il supporto è di natura topologica ed è rappresentato attraverso una serie di cerchi concentrici che indicano il tempo progressivo (isocrone). Stile: il contesto è disegnato attraverso dei settori circolari colorati alternativamente di bianco e di grigio che indicano il tempo di viaggio. I nodi sono indicati con punti di diverso colore che mostrano la velocità media con cui il treno si approccia alla stazione. Ogni nodo è collegato al successivo attraverso una semplice linea nera. OPERA La mappa è l’opera stessa. Compare all’interno del New York Times, ma esaurisce in se stessa tutte le informazioni che gli autori si propongono di dare. PARATESTO Autore : Amanda Cox, Matthew Ericson (The New York Times) Titolo: Travel time on commuter rail Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: gli annessi a questa raffigurazione sono di diverso tipo: -un breve testo di descrizione dell’oggetto della mappa -una legenda che descrive il significato dei simboli impiegati -una precisazione (con l’utilizzo di grafici) sugli effetti del servizio espresso -una tabella comparativa delle diverse società che gestiscono il servizio ferroviario nell’area. Fonte:http://www.nytimes.com/imagepages/2007/03/17/nyregion/ nyregionspecial2/20070318_TRAIN_GRAPHIC.html http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=757&id=757&domain=
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M25 INTERNET MAP CITY TO CITY 2007 RAFFIGURARE Oggetto: le interconnessioni tra le città (nel mondo e in Europa) calcolate in base alla configurazione dei router. Geometria: non è facile stabilire quale sia la geometria che emerge da questa rappresentazione. Sembrerebbe che la maggior parte delle connessioni sia legata Supporto: il supporto non è indicato, ma il testo informa che è stata utilizzata una proiezione cilindrica del globo. Le distanze e le posizioni dei nodi sono quindi topografiche, in scala con le distanze reali. Stile: lo stile è molto elementare: Harrison utilizza solo il nero per disegnare i collegamenti tra città e città e l’intensità nel segno indica quella realitiva alla connettività. Nessun altro segno viene utilizzato, né per descrivere i nodi, né per il contesto. OPERA Le due rappresentazioni fanno parte di una sequenza di mappe che mostrano le connessioni tra le città del mondo a partire dai set di dati prodotti da Dimes Project1 PARATESTO Autore : Chris Harrison. Si occupa di rappresentazione dei dati e di design. Titolo: Internet city to city Didascalie o testi di accompagnamento “The Dimes Project provides several excellent data sets that describe the structure of the Internet. Using their most recent data at the time (Feb 2007), I created a set of visualizations that display how cities across the globe are interconnected (by router configuration and not physical backbone). In total, there are 89,344 connections. The first rendering displays the relative densities of Internet connectivity across the globe. The stronger the contrast, the more connectivity there is. It is immediately obvious, for example, that North America and Europe are considerably more connected than Africa or South America. However, it is important to note that this only reflects density of connections, and not usage - hundreds of people may utilize a single connection in an internet cafe, often the only form of connectivity people have access to in developing nations. Additionally, three graphs were created that display how the net is connected. I should note this is not the first time graphs like this have been created - I’ve seen several variations, most being practical in nature (e.g. cable locations, bandwidth). I decided to pursue an aesthetic approach - one more visually intriguing and interesting to explore than useful. The intensity of edge contrast reflects the number of connections between
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Il Dimes Project è un gruppo di ricerca con la finalità di descrivere la struttura e la topologia di internet con l’aiuto di una comunità di volontari in tutto il mondo.
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the two points. No country borders or geographic features are shown - the only thing you see is the data. However, it should be fairly easy to orient yourself. Note: These visualizations use a cylindrical equidistant projection. Point latitudes and longitudes were rounded to the nearest whole number and used in a flat coordinate system. This means that the planetary surface area represented by each point varies, skewing density data (both point and edge)!”2 Annessi: Fonte: http://chrisharrison.net http://www.visualcomplexity.com
2 Trad: “Il progetto Dimes fornisce diversi insiemi di dati eccellenti che descrivono la struttura di Internet. Utilizzando i dati più recenti, al momento (febbraio 2007), ho creato una serie di visualizzazioni che mostrano come le città in tutto il mondo siano interconnesse (dalla configurazione del router e non dalla dorsale fisica). In totale, ci sono 89.344 connessioni. Il primo rendering mostra la densità relativa di connettività Internet in tutto il mondo. Più forte è il contrasto, maggiore è la connettività. E ‘immediatamente evidente, per esempio, che il Nord America e l’ Europa sono molto più collegati di Africa o Sud America. Tuttavia, è importante notare che questo riflette solo la densità di connessioni, e non l’utilizzo - centinaia di persone possono utilizzare una sola connessione in un internet cafè, spesso l’unica forma di connettività cui le persone hanno accesso nelle nazioni in via di sviluppo. Inoltre, sono stati creati tre grafici che mostrano come la rete è collegata. Vorrei sottolineare che non è la prima volta che grafici come questo sono stati creati - Ho visto diverse varianti, la maggior parte è di natura pratica (sedi cavo ad esempio, larghezza di banda). Ho deciso di perseguire un’ approccio estetico - più visivamente intrigante e interessante nell’ esplorazione pittosto che utile. L’intensità del contrasto dei collegamenti riflette il numero di connessioni tra i due punti. Nessun confine nazionale o alcuna caratteristica geografica sono indicati - l’unica cosa che si vede sono i dati. Tuttavia, dovrebbe essere abbastanza facile orientarsi. Nota: queste visualizzazioni utilizzano una proiezione cilindrica equidistante. Punti di latitudine e longitudine sono stati arrotondati al numero intero più vicino e utilizzati in un sistema di coordinate piane. Ciò significa che la superficie planetaria rappresentata da ogni punto varia l’inclinazione e la densità dei dati (sia punti che collegamenti)! “ 354
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M26 ITINERARI CULTURALI TURISTICI NELL’AREA DI RHODOPI 2007 RAFFIGURARE Oggetto: luoghi e percorsi di valore culturale nella regione di Rhodopi in Bulgaria. Geometria: la geometria di questa rete, che è in realtà la somma di più reti tematiche, è chiaramente identificabile attraverso la figura della griglia. Supporto: la rete è disegnata su una carta stradale molto dettagliata che, tuttavia resta sullo sfondo. Le distanze tra i nodi della rete sono distanze topografiche misurabili. Stile: il supporto è molto dettagliato ma schiarito e lasciato sullo sfondo. La rete è la somma di sei itinerari tematici differenti identificati da un colore. Ogni tratto prende il colore dell’itinerario tematico corrispondente, se più itinerari utilizzano lo stesso tratto di strada sono presenti, affiancati, tutti i colori degli itinerari corrispondenti. Il disegno dei nodi segue lo stesso principio: il nodo è disegnato con il colore del tema di cui fa parte la località interessata e se più temi lo riguardano il nodo somma tutti i colori corrispondenti attraverso dei cerchi concentrici. OPERA La mappa si trova all’interno di un ipertesto: il sito dei corridoi culturali del sud est d’Europa. Questo progetto è sviluppato dall’Associazione per il Turismo Culturale in partnership con l’Università di Ingegneria Civile e Geodesia (Laboratorio Multimediale del Patrimonio Culturale), ICOMOS/Bulgaria e da una rete di esperti del sud-est europeo. Nel sito è possibile trovare mappe e itinerari rispetto al patrimonio culturale di tutta Europa e anche del mondo e sono inoltre presenti informazioni riguardo progetti e ricerche in atto riguardo alla valorizzazione del Patrimonio culturale. PARATESTO Autore Lo studio che si concretizza nella mappa è stato svolto da un gruppo di studenti e professori di Conservazione del patrimonio architettonico, del dipartimento di Storia e teroria dell’architettura della Facoltà di Architettura, UACEG, Bulgaria. Studenti: Boyka Ognianova, Vela Nikolova, Georgie Todorov, Danail Dimov, Dimitar Rahov, Ivan Kiurkchiiski, Ivan Rujev, Ivan Shterev, Ina Dineva, Ioana Dimitrova, Lidia Liubomirova, Lina Iotova, Magdalena Yordanova, Maria Petkova, Maia Mollova, Olga Doreva, Rositsa Boyanova, Svetoslava Shtilianova, Stanko Musov, Tsvetomir Panaiotov, Yasen Popov; (studenti) Professori: Prof. Todor Krеstev, PhD in Architecture (leader of the project), Assist. Prof. Arch. Yordanka Kandulkova, PhD, Assist. Prof. Arch. Emil Yordanov, Assist.
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Prof. Arch. Velina Pandjarova, Assist. Prof. Arch. Donika Georgieva, Arch. Miroslav Velkov (tutors). Titolo: Mappa degli itinerari culturali turistici nell’area di Rhodopi Didascalie o testi di accompagnamento: La mappa è accompagnata da un testo che descrive il lavoro di ricerca svolto per costruire la mappa: “In most of the cases, a historical territory is a strong integration field for interaction between culture and tourism, having also as elements of connection the cultural roads on different levels and from different type: cultural corridors and cultural routes. In the frames of the project Heritage: ESPRIT the territory of Rhodopi Cultural Area (part of Central and East Rhodopi Mountains and including 20 Phodopean municipalities) is chosen for the development of a pilot territorial basis for cultural tourism. The cultural resource of the territory is studied together with the participation of fifth year students, specializing in Preservation of architectural heritage at the History and Theory of Architecture Department (UACEG). The exceptional richness of specific values is expressed. At this grounding a series of thematic cultural routes is defined – a basis for regional integrated tourist products with cross-border effect, connected with the network of the cultural corridors of South East Europe and with the European and World cultural roads. The students continue their researches in the territory as a basis for a series of course and diploma projects at urban and architectural levels. Students continue their researches in the territory as a basis for course and diploma project at urban and architectural levels. The results from the project are an excellent basis for future tourist products, suitable for the assimilation of European structure funds in the frames of the Operational programme Regional Development or for cross-boarder projects. For that purpose the Association for Cultural Tourism in partnership with the National Association of Municipalities in the Republic of Bulgaria and the Municipality of Krumovgrad, carry out a course for raising the capacity of local societies in the field of cultural heritage and cultural tourism”. Annessi: la legenda racconta in modo pluridimensionale i sei itinerari tematici (antiche strade e ponti d’Europa; habitat rurale; acqua; la varietà dei popoli e delle religioni - patrimonio commune; uomo e natura; antichi culti- uomo divinità - natura). Il colore viene affiancato ad una foro rappresentativa del tema dell’itinerario, da una mappa in cui è indicato solo l’itinerario in questione e da una descrizione sintetica del tema. Fonte: http://mappery.com/Cultural-and-Tourist-Routes-in-Rhodopi-Cultural-AreaMap http://www.seecorridors.eu/?w_p=109&w_l=2
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M27 ECOLOGICAL NETWORKS OF EUROPEAN COUNTRIES 2007 RAFFIGURARE Oggetto: le reti ecologiche nazionali in Europa. Geometria: in questa rappresentazione la figura prevalente è quella della griglia. Le maglie sono più o meno larghe, e tendono a distribuirsi omogeneamente sul territorio su cui sono state studiate. Supporto: il supporto è una carta topografica dell’Europa in cui sono indicati i confini degli Stati. Stile: il contesto è disegnato nei suoi tratti essenziali ma seguendo la forma topografica del territorio; è indicata l’idrografia ma nessuna indicazione viene data sull’orografia. La rete in questo caso, come in genere nei disegni della rete ecologica, è disegnata nella forma esatta degli elementi da cui è costituita. I nodi sono indicati con la loro effettiva estensione e forma e così anche per le connessioni tra i nodi (corridoi) di cui è indicato non solo il tracciato preciso ma anche il loro spessore. OPERA La mappa è parte della documentazione presente nel sito dell’European Centre for Nature Conservation. Il sito raccoglie tutto il materiale riguardo alle attività del centro e rende disponibile una cartografia riguardo le reti ecologiche sia a scala europea sia alla scala dei singoli stati. PARATESTO Autore: Janos Tardy, Mihaly Végh, Laszlo Zentai, Balazs Mihalyi (ECNC, European Centre For Nature Conservation). L’ECNC (European Centre for Nature Conservation) è un’organizzazione indipendente che lavora per la conservazione e l’uso sostenibile della natura, della biodiversità e del paesaggio in Europa. Titolo: National ecological networks of european countries map Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: Una legenda spiega che i diversi colori con cui sono campiti gli stati europei indicano il livello con cui il progetto di una rete ecologica entra a far parte delle politiche nazionali. Negli stati in cui la rete ecologica è definita e incorporata nelle politiche o nella pianificazione una tonalità di verde indica le aree di maggior biodiversità e con un’altra tonalità i corridoi ecologici che le collegano.http:// mappery.com Fonte: http://www.ecnc.org/programmes/green-infrastructure/maps http://mappery.com
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M28 GLOBAL CONNECTIONS 2008 RAFFIGURARE Oggetto: le rotte globali del trasporto aereo Geometria: la densità delle rotte mostrate in questa mappa rende difficile un riconoscimento certo della figura prevalente, tuttavia sembra possibile riconoscere che la maggior parte dei collegamenti presenti è riconducibile alla presenza di hub senza i quali l’intera rete non sarebbe così interconnessa. Supporto: la rete si appoggia su di un planisfero. Le distanze sono geografiche ed è riconoscibile la forma dei continenti. Stile: il contesto resta sullo sfondo debolmente accennato nelle sue forme essenziali. I nodi non sono indicati, ma si riconoscono per la convergenza delle rotte. I collegamenti sono indicati con una linea sottile che assume diversi colori. OPERA: The Endless City (Burdett R., Sudjic D. (ed), The Endless City, Phaidon Press Ltd, New York, 2007). Il testo è una ricerca sul fenomeno urbano contemporaneo condotta attraverso lo studio e la comparazione di sei città mondiali. Esse vengono indagate attraverso reportage fotografici, dati riguardanti la popolazione, dati economici, considerazione rispetto la densità e i tessuti urbani, temi emergenti per ogni caso studio. Il libro procede per campionamenti e accostamenti giustificati nella cornice di senso del processo di globalizzazione che ha ormai raggiunto una sua maturità, come ben evidenziato da questa mappa presente all’inizio del volume. Il libro è una pubblicazione del progetto “The Urban Age” (http://urban-age.net) PARATESTO Autore Bruno Moser, Quentin Newark, Paola Faoro (Atelierworks) Lo studio si occupa di design, grafica e data visualization. Titolo: Global Connections Didascalie o testi di accompagnamento: Compare un breve testo al di sotto del titolo con la funzione di didascalia: “Increased international air travel is one of the key traces of globalization, bringing cities into closer contact and, at the same time, highlighting differences between them”.1 Annessi: Fonte : Burdett R., Sudjic D. (ed), The Endless City, Phaidon Press Ltd, New York, 2007, pp. 30-31
1 Trad.: “L’aumento internazionale dei viaggi aerei è una delle tracce chiave della globalizzazione, portando le città in stretto contatto e, al tempo stesso, mettendo in evidenza le differenze tra di loro”. 360
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M29 RETE STRADALE REGIONE MILANESE 2008 RAFFIGURARE Oggetto: la rete stradale della regione milanese, attuale e in previsione. Geometria: la geometria della rete rappresentata è riconducibile quasi interamente alla figura della griglia. I tratti della griglia, però, non hanno tutti lo stesso peso: emerge, infatti, una forte gerarchizzazione dei tracciati stradali. Supporto: la rete è disegnata su di un supporto topografico in cui è evidenziata la figura insediativa e l’idrografia principale. Stile: il colore, la grafica e lo spessore dei tracciati distinguono la gerarchia delle strade rappresentate e seguono, approssimandolo, il percorso reale della strada sul territorio. I colori accesi della rete contrastano con i colori tenui usati per descrivere le caratteristiche del territorio di riferimento. OPERA La tavola è pensata come un’opera in sé benché sia raccolta all’interno del sito del PIM. I contenuti della tavola sono sufficienti a descrivere il tema che tratta la rappresentazione e sono indipendenti dagli altri materiali all’interno del sito. PARATESTO Autore : Centro Studi PIM. Il Centro Studi per la Programmazione Intercomunale dell’area Metropolitana è un’associazione volontaria di Enti Locali senza fini di lucro, a cui partecipano la Provincia di Milano, il Comune di Milano e 80 Comuni contermini. La sua storia risale al 1955 quando viene formulate la necessità di un Piano Intercomunale per governare la crescita urbana del comune di Milano verso I comuni di prima cintura. Nel 1961 viene deliberate la nascita ufficiale del PIM. Le vicende del PIM hanno depositato alcune immagini rilevanti per il territorio Milanese (il Piano Turbina di De Carlo, Tintori e Tutino o la proposta di sviluppo lineare di Bacigalupo, Corna Pellegrini e Mazzocchi Titolo Monitoraggio dei progetti d’intervento sulla rete stradale Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: affiancata alla rappresentazione si trova una legenda che descrive la simbologia utilizzata per il disegno della rete. Fonte: http://www.pim.mi.it
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M30 RETE TRASPORTO PUBBLICO SU FERRO DELLA REGIONE MILANESE 2008 RAFFIGURARE Oggetto La rete del trasporto pubblico su ferro della regione milanese, presente e prevista. Geometria: una griglia a maglie molto larghe è la figura prevalente di questa rappresentazione. Inoltre è possibile riconosce un ruolo importante anche alla figura dell’albero nelle vicinanze della città di Milano. Supporto: la rete è disegnata su di un supporto topografico in cui è evidenziata la figura insediativa e l’idrografia principale. Stile: i colori accesi della rete contrastano con i colori tenui usati per descrivere le caratteristiche del territorio di riferimento. OPERA La tavola è pensata come un’opera in sé benché sia raccolta all’interno del sito del PIM. I contenuti della tavola sono sufficienti a descrivere il tema che tratta la rappresentazione, ed essi sono indipendenti dagli altri materiali presenti all’interno del sito. PARATESTO Autore : Centro Studi PIM. Il Centro Studi per la Programmazione Intercomunale dell’area Metropolitana è un’associazione volontaria di Enti Locali senza fini di lucro, a cui partecipano la Provincia di Milano, il Comune di Milano e 80 Comuni contermini. La sua storia risale al 1955 quando viene formulate la necessità di un Piano Intercomunale per governare la crescita urbana del comune di Milano verso I comuni di prima cintura. Nel 1961 viene deliberate la nascita ufficiale del PIM. Le vicende del PIM hanno depositato alcune immagini rilevanti per il territorio Milanese (il Piano Turbina di De Carlo, Tintori e Tutino o la proposta di sviluppo lineare di Bacigalupo, Corna Pellegrini e Mazzocchi) Titolo: monitoraggio dei progetti d’intervento sulla rete di trasporto pubblico su ferro Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: affiancata alla rappresentazione si trova una legenda che descrive la simbologia utilizzata per il disegno della rete. Fonte: http://www.pim.mi.it
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M31 RETE ECOLOGICA DELLA PROVINCIA DI MILANO 2008 RAFFIGURARE Oggetto: la rete ecologica della provincia di Milano Geometria: questa rappresentazione mette in evidenza una particolarità di tutte le reti ecologiche: per essere rappresentate in modo significativo le parti costituenti la rete sono indicate attraverso una forma e un’estensione precisa. Nel suo complesso la figura della griglia, seppur con maglie molto diverse, è la figura predominante. Alcuni nodi non risultano però connessi con il resto della rete. Supporto: la rete è disegnata sulla base di una rappresentazione topografica del territorio della provincia di Milano. Sono indicate la figura insediativa e le reti di trasporto automobilistico e ferroviario, oltre ai confini comunali. Non vi è ambiguità: le forme e le distanze presenti in questa mappa sono in rapporto diretto con le forme e le distanze reali. Stile: la mappa è molto complessa e articolata. Il disegno del supporto topografico costituito da alcuni elementi selezionati resta sullo sfondo. Un ricco campionario di aree retinate e di tratteggi descrive i nodi (gangli) e i collegamenti (corridoi) della rete. In questa rappresentazione si crea un rapporto particolare e indissolubile tra la rete ecologica e quella della circolazione; ci sono nodi in cui le due reti si sovrappongono generando un conflitto e non sarebbe possibile descriverne una senza coinvolgere anche l’altra. OPERA PTCP della provincia di Milano PARATESTO Autore: Provincia di Milano Titolo: Rete ecologica. Provincia di Milano Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: Una legenda che occupa la parte superiore della tavola mostra il significato del tipo di tratti, dei retini e dei simboli presenti nella raffigurazione. Fonte:http://www.provincia.milano.it/export/sites/default/pianificazione_ territoriale/piano_territoriale/PTCP_vigente/cartografia/tav4_rete_eco.jpg
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M32 MOVEMENT ON THE NORTH SEA DURING 24 HOURS 2008 RAFFIGURARE Oggetto: le rotte del trasporto navale che solcano il Mare del Nord Geometria: la maggior parte dei nodi ha un numero medio di legami, in questa rappresentazione prevale quindi la figura della griglia. È da rilevare tuttavia che alcune rotte sono molto più intensamente frequentate di altre e che i differenti tipi di traffico non sono distribuiti in modo altrettanto omogeneo. Supporto: il supporto è assente, ciononostante è riconoscibile perfettamente la linea di costa dell’isola britannica. La mappa rappresenta il territorio nelle sue dimensioni topografiche. Stile: i nodi non sono disegnati esplicitamente, ma si riconoscono dalla convergenza delle rotte. Le rotte sono rappresentate attraverso una linea che congiunge l’arrivo con la destinazione senza seguire il tracciato reale della rotta; il suo colore indica il tipo di traffico che percorre quella rotta e lo spessore indica l’intensità del traffico navale che la percorre. OPERA Lust, North Sea Atlas Il libro cerca di descrivere il Mare del Nord costruendo un atlante di rappresentazioni innovative, perchè finalizzate a descrivere uno spazio profondamente diverso dallo spazio della terraferma. PARATESTO Autore : LUST. Studio di grafica che si occupa anche di visualizzazione di dati. Titolo: Movement on the North Sea during 24 hours Didascalie o testi di accompagnamento Un lungo testo descrive i criteri utilizzarti per redigere la mappa Annessi: una legenda descrive il tipo di rotta che corrisponde ai colori impiegati nel tracciare i collegamenti. Fonte: Lust, North Sea Atlas Klanten R. et al. (2008), Data Flow, Gestalten, Berlin p. 110 http://lust.nl
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M33 LE RELAZIONI TRA LE UNIVERSITÀ NELLE RICERCHE FINAZIATE DAL MIUR 2008 RAFFIGURARE Oggetto: i rapporti che si stringono tra diverse Università italiane in occasione di ricerche finanziate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nell’ambito del design. Geometria: la geometria di questa rete è in bilico tra la prevalenza di una struttura omogenea a griglia, in cui la distribuzione dei legami segue una legge di distribuzione casuale, e la presenza rilevante di hub come Milano. Se però oltre al numero di legami si considerano anche l’intensità delle relazioni gli hub risultano avere un ruolo predominante. Supporto: in una prima parte la rete è rappresentata su di un supporto geografico appena accennato in cui le posizioni dei nodi corrispondono alle posizioni delle università sul territorio italiano. Affiancata alla prima, in una seconda parte la stessa rete viene rappresentata in modo topologico: il contesto scompare e i nodi sono disposti in cerchio ponendo l’accendo solo sulle relazioni tra di essi. Stile: la mappa è doppia. Una mappa principale descrive in maniera essenziale tutte le relazioni tra le università italiane nelle ricerche finanziate dal MIUR. I nodi sono tutti identificati dallo stesso simbolo e dalla reale posizione topografica, così come tutti i legami sono indicati con lo stesso tratto grafico. Nella mappa che affianca la prima, lo spazio diventa topologico e nodi e legami hanno valenze differenti: i nodi hanno una dimensione che dipende dai finanziamenti che riescono a percepire e i legami sono tanto più marcati quanto più stretta e intensa è la collaborazione tra le due università. OPERA Bertola P., Mafferi S. (2008) a cura, DRM. Design Research Maps. Prospettive della ricerca universitariua in design in Italia | Vision of academic design research in Italy, Polidesign, Milano PARATESTO Autore : Paolo Ciuccarelli con Donato Ricci e Mauro Napoli, Daniele Guido, Gaia Scagnetti. Paolo Ciuccarelli è professore associato del dipartimento INDACO, il suo lavoro concerne: la comunicazione di marca attraverso sistemi di media, la comunicazione per la gestione di sistemi complessi, strumenti e metodi per la gestione delle informazioni e della conoscenza per il design. È responsabile scientifico del Laboratorio di Merceologia e Analisi Settoriale (MAST) e di POLIteca, coordina il progetto DesignNet (strumenti e metodi per la gestione di informazioni e documenti a supporto dei processi progettuali). È direttore scientifico del Density design all’interno del dipartimento INDACO, che si occupa di rappresentare e visualizzare organizzazioni sociali e fenomeni urbani. Titolo: Le relazioni tra le università nelle ricerche finaziate dal MIUR Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: un brevissimo testo ci informa sulla fonte dei dati: “MIUR è il Ministero per l’Università e la Ricerca. Le ricerche MIUR realizzate dalle università nel periodo 2003-2007 sono visibili sul sito web www.miur.it o sul portale ufficiale della Ricerca Italiana - www.ricercaitaliana.it.” Fonte: Bertola P., Mafferi S. (2008) a cura, DRM. Design Research Maps. Prospettive della ricerca universitariua in design in Italia | Vision of academic design research in Italy, Polidesign, Milano, pp. 70.71 http://www.densitydesign.org/research/cpf/ http://www.sistemadesignitalia.it/drm/ http://www.flickr.com/photos/densitydesign/2655864136/sizes/o/in/set-72157624265861504/
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M34 CITY RAILWAY SERVICES (LONDON) 2008
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RAFFIGURARE Oggetto: la rete del trasporto ferroviario (o metropolitano) di alcune città del mondo. Nel caso specifico si riporta l’esempio di Londra. Geometria: la geometria di questa mappa è la stessa della metropolitana di Londra osservabile nei ridisegni (R12) benché lo stile di rappresentazione sia diverso. Supporto: il supporto di queste mappe non rispecchia le dimensioni topografiche della città. Sono indicati tuttavia i simboli di alcuni luoghi turisticamente rilevanti con la finalità di guidare in modo più efficace i visitatori. Vengono, infatti, messi in relazione diretta luoghi rilevanti e nodi della rete. Stile: in questa mappa, come nelle altre realizzazioni di Zeroperzero, il disegno richiama lo stile della maggior parte delle mappe del trasporto metropolitano, introducendo però un modo alternativo di disegnare la forma delle linee di trasporto. Ogni linea è raffigurata attraverso un tratto orizzontale o verticale che si raccordano con ampi archi di circonferenza. Nell’intenzione degli autori la rappresentazione dovrebbe contraddistinguere la mappa con lo specifico carattere di ogni città. OPERA Ogni mappa, sotto forma di pieghevole, è pensata come un’opera a sé, a disposizione dei turisti in visita nella città. La serie completa di tutte le mappe è stata oggetto di varie mostre in diverse città del mondo. PARATESTO Autore : Kim Ji-Hwan, Jin So (Zeroperzero) Zeroperzero è una studio di grafica e design che si occupa di rappresentare in modo creativo informazioni legate prevalentemente al turismo. Titolo: City Railway System (London) Didascalie o testi di accompagnamento: Le singole mappe non sono accompagnate da alcun testo, ma la serie di mappe è così commentata dagli autori sul proprio sito: “The subway line map is a symbol of the variable city. The railway is the easiest means of transportation for tourists who are unfamillar to the city. Every city has different numbers and structures of line and the railway system that has been constructed for ages reflects the caracter of the variable city, that is why the subway line map is the symbol of city. The line map is simplified and modified for easy information communication and it is different from a map on a real reduced scale. So we thought it is possible to infuse the character of the city into the line map with such course of simplification and modification. By means of line map design following the character and identity of the city, we can easily communicate with tourist with the expression of the city and its character by aiming to develop a total tourism system with service that targets tourism through line map design”. Annessi: una legenda essenziale descrive il nome delle linee del servizio metropolitano. Fonte: http://zeroperzero.com/crs/london-.html http://zeroperzero.com/2008/crc.html http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details.cfm?index=632&id=632&domain=
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M35 ALLSTREETS 2008 RAFFIGURARE Oggetto: tutti i tracciati stradali degli Stati Uniti. Geometria: nella rete stradale rappresentata prevale la figura della griglia che, in alcune porzioni, è molto più fitta rispetto ad altre parti e, talvolta, ha una forma irregolare. Supporto: non è indicato nessun supporto, tuttavia è possibile riconoscere il territorio degli Stati Uniti. Stile: la rappresentazione ricalca il tracciato preciso di ogni strada degli Stati Uniti senza operando a un livello d’interpretazione molto basso. Nessun altro elemento del contesto è indicato. OPERA Questa rappresentazione è un poster ad alta risoluzione. Non fa parte di una pubblicazione più ampia che la contiene, ma è l’esito di un lavoro di rilievo e ridisegno molto dettagliato. PARATESTO Autore : Ben Fry (Fathom Information Design). Lo studio si occupa di fornire servizi di visualizzazione dati attraverso l’information graphics, strumenti interattivi o lo sviluppo di software studiato specificatamente. Titolo: Allstreets Didascalie o testi di accompagnamento: Sul sito dello studio che ha prodotto la mappa è descritto il suo processo di costruzione e alcuni dati quantitativi riguardo alla mappa stessa. Annessi: Fonte: http://fathom.info/ http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=624&id=624&domain=
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M36 SHORTEST PATH TREE 2008 RAFFIGURARE Oggetto: la mappa mostra la somma dei percorsi più brevi per raggiungere un preciso punto, stabilito dall’autore, all’interno della città. Lo shortest path tree è prodotto caricando le informazioni stradali e di transito in un software che calcola i percorsi più brevi, chiamato Graphserver. Geometria: la geometria evidenziata da questa rappresentazione è quella dell’albero, benché il reticolo stradale che sta alla base del calcolo sia una griglia. Supporto: il supporto non viene rappresentato, ma è evidentemente il reticolo topografico delle strade. Stile: nella serie di mappe prodotte da Brandon-Martin Anderson viene impiegato solo il bianco e il nero. Solo nel caso delle mappe che prevedono l’uso di più mezzi di trasporto viene usato anche il rosso e il nero per indicare i tracciati. Lo spessore della linea è più grosso dove confluiscono più percorsi. OPERA Ogni mappa è un’opera a se stante, non fa parte di un percorso di ricerca o di un testo più ampio che la comprenda in un ragionamento complessivo. PARATESTO Autore : Brandon Martin-Anderson. È un ingegnere informatico, autore di Graphserver, un programma opensource in grado di pianificare i viaggi in base al percorso più breve (shortest path tree). Titolo: Shortest path tree Didascalie o testi di accompagnamento: la serie di mappe è accompagnata da un testo che descrive il funzionamento del programma. Annessi: Fonte: http://graphserver.github.com/graphserver/ http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=610&id=610&domain=
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M37 MAP OF SNFC NATIONAL RAILWAY NETWORK IN FRANCE 2008 RAFFIGURARE Oggetto: la rete del trasporto ferroviario francese Geometria: la figura prevalente nella geometria di questa rappresentazione è quella della griglia in cui le maglie s’infittiscono in corrispondenza delle stazioni principali. Il fatto che i nodi corrispondano alle stazioni permette di riconoscere una griglia anche in corrispondenza di grandi agglomerati urbani come Parigi dove è evidente una convergenza delle linee di trasporto. Se fosse stato disegnato un unico nodo per indicare la città anziché indicare le stazioni di Parigi in modo distinto, quel nodo avrebbe assunto le caratteristiche di un hub. Supporto: la rete è disegnata su un supporto topografico essenziale di cui non vengono date altre informazione oltre ai suoi confini. La posizione dei nodi rispecchia quella geografica delle stazioni. Stile: una campitura azzurra distingue il mare dalla terraferma. Il suolo francese è identificato dal colore bianco neve a differenza del color bianco sporco del resto dell’Europa. I simboli dei nodi distinguono, attraverso la loro dimensione, l’importanza di ogni stazione e le linee precisano, attraverso il colore rosso e il maggior spessore, quali siano i collegamenti ad alta velocità. OPERA La mappa è parte di un sito d’informazioni turistiche riguardanti la Francia. All’interno del sito questa mappa, che è finalizzata a guidare l’utilizzo della rete ferroviaria, è completata dagli orari delle singole linee. In sé la mappa esaurisce il proprio intento con la descrizione della rete. PARATESTO Autore: Titolo: SNFC national railway network in France. Didascalie o testi di accompagnamento: Nel sito la mappa è corredata da un breve commento: “A SNCF map (Société Nationale des Chemins de Fer) showing the French train System with the train stations. This France railway map can help you prepare your French travel plans”. Annessi: L’unico annesso è costituito da una legenda sintetica che descrive i simboli dei nodi e il significato del tratto impiegato per disegnare le linee. Fonte: http://www.bonjourlafrance.com http://mappery.com/Map-of-SNCF-National-Railway-Network-in-France
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M38 EUROPEAN RAILWAY MAP 2008 RAFFIGURARE Oggetto: la rete del trasporto ferroviario in Europa. Geometria Nella geometria di questa rappresentazione prevale la figura della griglia, anche se al proprio interno alcuni nodi sono riconoscibili come hub. Supporto: il supporto è rappresentato in modo molto dettagliato. Il territorio è restituito nelle sue dimensioni topografiche indicandone le caratteristiche orografiche e idrografiche. In questo modo è possibile leggere la relazione tra la rete e la forma del territorio che attraversa. Inoltre sono distinte, e disegnate più dettagliatamente, le parti d’Europa in cui è possibile utilizzare uno speciale biglietto: l’Eurail pass. Stile: il colore è impiegato per descrivere nel dettaglio sia aspetti morfologici del territorio, sia le caratteristiche della rete ferroviaria. I tracciati dei collegamenti tra i nodi approssimano il tracciato della ferrovia che corre attraverso il territorio. OPERA La mappa è l’opera al cui interno è possibile trovare tutte le informazioni necessarie. La mappa ha un atteggiamento descrittivo. Non vengono fornite altre informazioni che cercano di agevolare altri utilizzi della rete rappresentata dal momento che la mappa è concepita per l’uso dell’Eurail pass. PARATESTO Autore: CartoStudio. Lo studio si occupa di produzione cartografica, tra cui anche la costruzione di mappe relative a reti infrastrutturali. Titolo: European railway map. Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: Una legenda molto dettagliata descrive a quale servizio di trasporto corrispondono i colori impiegati per tracciare i percorsi: linee di sola alta velocità, linee principali, primarie, secondarie, linee ridotte, bus di collegamento e trasporto navale. Fonte: http://www.cartostudio.nl/ http://railways.discoverallword.com http://mappery.com/map-of/European-Railway-Map
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M39 GLOBAL TRAFFIC MAP 2008 RAFFIGURARE Oggetto: il traffico telefonico avvenuto nel mondo durante il 2008 espresso in (milioni) minuti di conversazione. Geometria: in alcuni nodi di questa rappresentazione tendono ad accentrarsi la maggior parte dei collegamenti. La prevalenza degli hub che si determinano di conseguenza è ancora più forte se oltre a considerare il numero di collegamenti si prende in esame anche l’intensità del traffico. Supporto: il supporto della mappa è topografico. Più precisamente una proiezione cilindrica parallela del globo. I nodi corrispondono ai singoli stati nella loro posizione geografica. Il supporto resta sullo sfondo senza partecipare attivamente alla rappresentazione. Stile: il colore è impiegato per mettere in evidenza la rete, i suoi nodi e le relazioni tra di essi. Il contesto, seppur disegnato con accuratezza e dettaglio rimane grigio, in secondo piano. La dimensione dei nodi corrisponde al traffico originato dal nodo. Lo spessore dei collegamenti indica il flusso complessivo in minuti. OPERA La mappa è pensata come una complessa e importante opera che possa restituire molte informazioni rispetto ai flussi di comunicazione, alla loro crescita nel tempo e ai modi attraverso i quali avviene. La rappresentazione è una composizione molto articolata di mappe, diagrammi, immagini, testi, dati e grafici. PARATESTO Autore: Markus Krisetya, Roxanna Tran (TeleGeography) TeleGeography è una società di consulenza per ricerche di mercato delle telecomunicazioni. Essa conduce ricerche che trattano e visualizzano grandi insiemi di dati, spesso legati alla cominicazione. Titolo: Global traffic map Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: Gli annessi di questa rappresentazione sono molto articolati. Una parte di essi integra in modo diretto la mappa attraverso elaborati di dettaglio di singole porzioni: l’Europa, il continente americano e il sud est asiatico. Un’altra parte è costituita da tabelle di dati che mostrano informazioni di vario tipo rispetto il tema trattato nella mappa. Infine una serie di grafici completa il corredo delle informazioni. La legenda indica la scala di riferimento per interpretare la dimensione dei nodi e lo spessore dei collegamenti e i pochi altri simboli presenti nella mappa. Fonte: http://www.telegeography.com/assets/website/images/maps/global-trafficmap-2010/global-traffic-map-2010-l.jpg
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M40 RESEAUX TGV, RER ET TRAM 2009 RAFFIGURARE Oggetto: la sovrapposizione delle reti di alta velocità, Rer e tramviaria nella regione parigina. Geometria: la figura prevalente è la griglia. Una griglia con maglie più fitte corrisponde presumibilmente alla maggior densità abitativa ed è dotata di una gerarchia che dipende dal tipo di rete e dalle possibilità offerte. Supporto: non è disegnato alcun supporto, solo una scala metrica nella parte alta della mappa indica che si tratta di uno spazio topografico in cui le posizioni dei nodi e le distanze corrispondono alla realtà. Stile: la rappresentazione schematica è essenziale e priva del contesto. Anche se il colore non è impiegato sono chiaramente distinte le tre reti oggetto della mappa (TGV, Rer, tram). Solamente i nodi del TGV e della Rer sono indicati in corrispondenza degli scambi con le altre due reti. OPERA La mappa si trova all’interno del dossier finale costruito in occasione della consultazione. Équipe Studio 09, Bernardo Secchi e Paola Viganò, Le diagnostic prospectif de l’agglomération parisienne, Consultation internationale de recherche et développement sur le grand pari de l’agglomération parisienne. All’interno del documento complessivo, questa rappresentazione, è annoverata tra quelle secondarie. PARATESTO Autore : Studio 09. Lo studio si occupa di progettazione urbana a diverse scale. I loro lavori riflettono una continua ricerca sul territorio e sul ruolo del progetto al suo interno. Titolo : Reseaux tgv, Rer et Tram Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: Fonte: Studio 09, Bernardo Secchi et Paola Viganò, Le diagnostic prospectif de l’agglomération parisienne, Consultation internationale de recherche et développement sur le grand pari de l’agglomération parisienne http://www.legrandparis.net/actualitedetail/87
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M41 NYC MTA RIDERSHIP 2009 RAFFIGURARE Oggetto: la quantità di viaggiatori che hanno utilizzato la metropolitana di New York ogni anno dal 1905 al 2006. Il numero dei passeggeri è misurato attraverso le registrazioni in ciascuna stazione. Geometria: la geometria della rete complessiva è la stessa rilevata nelle altre mappe della metropolitana di New York (M05, M19, M53). Con la variabile che questa rappresentazione è dinamica e attraversando diverse soglie temporali mostra geometrie intermedie rispetto all’attuale in cui la figura prevalente è comunque quella dell’albero. Supporto: la rete è rappresentata sulla base di una mappa di New York in cui sono riconoscibili il reticolo stradale, gli spazi pubblici e la forma della costa. Stile: la mappa è interattiva, si può scegliere di visualizzare i dati in diversi modi: attraverso lo spessore variabile della linea oppure attraverso la dimensione variabile dei nodi (i dati sono raccolti nodo per nodo); inoltre è possibile visualizzare i dati assoluti o gli incrementi relativi ma, soprattutto, si può far scorrere un cursore lungo una linea del tempo per esplorare la successione di mappe dal 1905 al 2006. Lo sfondo è costituito da una carta di New York City in cui è riconoscibile, in scala di grigio, la forma della città. OPERA L’opera è la mappa interattiva che attraverso un’interfaccia molto semplice permette di esplorare la successione di mappe. PARATESTO Autore: Sha Hwang Architetto e designer, si occupa prevalentemente di interaction design, data visualization e infographics. Titolo: NYC MTA Ridership in (Year) Didascalie o testi di accompagnamento. Annessi: Per navigare nella mappa, in basso a destra c’è un’interfaccia molto semplice che mostra anche un grafico con i dati aggregati. Fonte: http://diametunim.com/shashi/nyc_subways/ http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=698&id=698&domain
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M43 LES TRANSPORTS EN COMMUN 2009 RAFFIGURARE Oggetto: la rete del trasporto pubblico in ambiti del territorio parigino dove è possibile riconoscere una prevalenza dello spazio aperto. Geometria: la geometria è difficile da riconoscere in questa rappresentazione, tuttavia sembra prevalere la figura della griglia che in alcune parti s’infittisce in modo particolare. Supporto: la rete è disegnata sopra l’elaborazione di una carta del territorio parigino. Il supporto è quindi di tipo topografico. Le aree della naturalità e la figura insediativa sono accuratamente messe in risalto per corrispondere alla finalità dell’opera. Stile: lo stile di questa rappresentazione è impressionista. L’uso molto accentuato dei colori e il disegno dei tratti comunicano un insieme di sensazioni più che una serie d’informazioni. La mappa non è, infatti, corredata da alcuna legenda. OPERA Lin (2008), La métropole du XXIème siècle de l’Après Kyoto. Consultation internationale de recherche et de développement sur le grand pari de l’agglomération parisienne, report finale, vol. 2, p. 48 La mappa fa parte del report finale redatto in occasione della consultazione internazionale sulla Grand Paris. PARATESTO Autore LIN. Studio di architettura e urbanistica, con sede a Berlino e Parigi. LIN sviluppa progetti di architettura, progetti urbani e paesaggistici. Nei loro lavori flessibilità, programmazione aperta e riduzione del consumo di risorse sono questioni ricorrenti. Titolo: Didascalie o testi di accompagnamento Les transports en commun desservent aussi les espaces naturels. Annessi: Fonte: Lin (2008), La métropole du XXIème siècle de l’Après Kyoto. Consultation internationale de recherche et de développement sur le grand pari de l’agglomération parisienne, report finale, vol. 2, p. 48 http://www.legrandparis.net/actualitedetail/88
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PROXIMITÉ GLOBALITÉ DENSITÉS 2009 RAFFIGURARE Oggetto: una possibile rete dei luoghi d’incontro e partecipazione. Geometria: in questa rappresentazione viene evidenziata una concentrazione di relazioni e percorsi in corrispondenza di alcune aree che sembrano essere totalmente interconnesse al proprio interno: in questa mappa la figura del cluster emerge chiaramente. Supporto: non è indicato il supporto se non per il tratto azzurro che individua parzialmente il corso della Senna. Possiamo intuire che si tratta di una mappa costruita attraverso la localizzazione dei nodi e dei tracciati nella loro posizione geografica. Stile: lo stile di questa rappresentazione è impressionista. Non è chiaro a cosa corrispondono i tracciati presenti nella mappa: probabilmente ai percorsi. Il testo che accompagna la mappa sembra alludere a questo, ma l’intento evidentemente retorico di questa rappresentazione non ci assicura la corrispondenza a una situazione reale o di progetto. Essa rappresenta un’idea, un concept. OPERA Lin (2008), La métropole du XXIème siècle de l’Après Kyoto. Consultation internationale de recherche et de développement sur le grand pari de l’agglomération parisienne, report finale, vol. 1, p. 38 La mappa fa parte del report finale redatto in occasione della consultazione internazionale sulla Grand Paris. PARATESTO Autore: LIN. Studio di architettura e urbanistica, con sede a Berlino e Parigi. LIN sviluppa progetti di architettura, progetti urbani e paesaggistici. Nei loro lavori, la flessibilità, la programmazione aperta e la riduzione del consumo di risorse sono questioni ricorrenti. Titolo: Concept - Proximité Globalité Densités Didascalie o testi di accompagnamento: “La proximité se développe, quand les différents participantsd’un environnement urbain ont un intérêt commun dans un lieu : ils peuvent changer de moyens de transport, changerde direction, ou acheter des biens et s’arrêter pour bavarderun peu. Les différents mouvements de la ville deviennent intéressants lorsqu’ils s’étendent au territoire, quand ils perdent de la vitesse et qu’ils deviennent visqueux. Nous pouvons alors influencer la densité qui se développe. De tells environnements permettent une multiplicité de contacts socio-culturels qui marquent la métropole. Les environnements d’aujourd’hui essaient cependant d’effacer les lieux de rencontreet de ralentissement. La globalisation soutient les contournements et les séparations de fonctions. Des obstaclesde toutes sortes sont dépassés ou simplement supprimés. Nous le savons bien, la proximité n’est pas une valeur en soi. Hélas, nous pouvons en dire de même pour le mot abstrait de global pour l’individu. La Métropole Post-Kyoto se développera si elle réussit à intégrer, d’un coté la proximité et de l’autre la globalité. Dans ce cas seulement elle peut agir comme intermédiaire et développer des approches innovatrices et originales”. Annessi: Fonte: Lin (2008), La métropole du XXIème siècle de l’Après Kyoto. Consultation internationale de recherche et de développement sur le grand pari de l’agglomération parisienne, report finale, vol. 2, p. 48 http://www.legrandparis.net/actualitedetail/88
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M45 VISUALIZING LISBON’S TRAFFIC 2010 RAFFIGURARE Oggetto: velocità e intensità del traffico automobilistico a Lisbona in una giornata tipo (i dati raccolti si riferiscono al mese di ottobre e sono stati aggregate per costruire una media giornaliera). Coordinate e velocità sono raggruppate e codificate per colore: con colori caldi che indicano il traffico lento e colori freddi che indicano il traffico che si sta muovendo velocemente. Geometria: la figura prevalente in questa rappresentazione è la griglia. Supporto Il supporto non è rappresentato, la rete è visualizzata su di un fondo nero. La mappa è in scala e sia la forma sia la dimensione della rete sono legate dimensionalmene alla carta topografica di Lisbona. Stile: i nodi non sono rappresentati, ogni singola riga corrisponde al tracciato di una singola auto, quindi i percorsi maggiormente trafficati sono riconoscibili dalla sovrapposizione di un numero elevato di tratti. Il colore è impiegato per descrivere la velocità dei mezzi. OPERA L’opera da cui sono tratte le singole mappe è un video che mostra la condizione dei flussi automobilistici durante l’arco della giornata. PARATESTO Autore: Pedro Miguel cruz, Penousal Machado, João Bicker Titolo: Visualazing Lisbon’s Traffic Didascalie o testi di accompagnamento Un testo presenta il lavoro descrivendo la provenienza e il tipo di dati utilizzati, nonchè i criteri in base ai quali questi ultimi si traducono in una visualizzazione. Annessi: Fonte : http://pmcruz.com/information-visualization/traffic-in-lisbon-condensed-inone-day http://www.laboralcentrodearte.org/en/recursos/obras/visualizacion-del-trafico-enlisboa-2010/ http://www.moma.org/interactives/exhibitions/2011/talktome/objects/146206/ http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=728&id=728&domain=
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M45
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M46 MOSCOW METRO 2010 RAFFIGURARE Oggetto: la rete del trasporto metropolitano di Mosca. Geometria: la geometria in questa rappresentazione è riconducibile alla figura della griglia se osservata all’interno della linea di raccordo circolare, al di fuori di questa la rete assume le caratteristiche di un albero. Supporto: il supporto non è rappresentato. I nodi non sono nella loro posizione topografica ma in una che dipende solo da criteri legati alla chiarezza della rappresentazione. Stile: lo stile è molto simile a quello usato per descrivere la metropolitana di Londra (R12). I criteri con cui vengono utilizzati i colori sono gli stessi. Nel modo in cui vengono disegnate le linee, invece, questa mappa si differenzia da quella londinese: i nodi lungo i rami terminali sono, infatti, indicati in successione molto ravvicinata tra loro. OPERA La mappa è l’opera complessiva, redatta per guidare in modo sintetico l’utilizzo della metropolitana di Mosca. In altri esempi di mappe del trasporto metropolitano l’efficacia della rappresentazione è maggiore per la presenza di ulteriori informazioni (R12, M05, M17, M19, M49, M54). PARATESTO Autore:Московский метрополитен. (L’ente che gestisce la metropolitana di Mosca) Titolo: Moscow Metro Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: una legenda descrive il nome delle linee con riferimento al loro colore e i simboli con cui sono indicate le stazioni d’interscambio tra una linea e l’altra. Fonte: http://www.wtr.ru/moscow/eng/metro/metro.html http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=263&id=263&domain=
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M47 GLOBAL DEPENDENCY EXPLORER 2010 RAFFIGURARE Oggetto: le relazioni commerciali tra tutti i paesi del mondo. Geometria: in questa rappresentazione alcuni nodi generano la maggior parte delle relazioni visualizzate: prevale la figura dell’hub. Quasi l’intero traffico commerciale mondiale risulta, quindi, gestito da un numero ridotto di paesi. Supporto: non è rappresentato alcun contesto. I nodi di questa rete sono disposti in cerchio descrivendo un puro spazio topologico delle relazioni. Stile: la mappa è interattiva: il colore delle linee sfuma da quello relativo alla relazione d’importazione a quello della relazione di esportazione. Le relazioni possono essere selezionate ed evidenziate, lasciando tutte le altre in grigio sullo sfondo. OPERA La mappa è l’opera stessa. PARATESTO Autore: Camelia Smeria, Eric Mulder, Koen Jacobs, Lynn Engl, Maarten Hoogvliet, Patrick Mast, Sanja Bankras Titolo: Global Dependency Explorer Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: La mappa è corredata da una semplice legenda che distingue i rapporti d’importazione da quelli di esportazione e da alcuni grafici interattivi con cui si possono visualizzare dati demografici ed economici dei Paesi del mondo. Fonte: http://cephea.de/gde/beta http://www.visualcomplexity.com/vc/project_ details.cfm?id=726&index=26&domain=Business%20Networks
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M48 VISUALIZING FACEBOOK FRIENDSHIP 2010 RAFFIGURARE Oggetto: mappa delle relazioni dei 500 milioni di utenti di Facebook. Geometria: la densità delle informazioni necessita forme di analisi più approfondite per individuare la figura prevalente di questa rappresentazione. L’aspetto più evidente che mostra questa mappa è che vi siano parti del mondo fortemente connesse mentre altre risultano escluse dalla rete. Supporto: non è rappresentato alcun contesto, tuttavia è possibile riconoscere chiaramente le forme dei continenti. La posizione dei nodi corrisponde, infatti, con quella reale delle città. Stile: la mappa traccia con un’unica scala di colore tutti i legami tra le città. La gamma cromatica passa dal bianco al blu e la tonalità è in funzione sia della distanza tra le città collegate sia del numero di amici connessi. La mappa è molto semplice, ma molto densa di linee, tanto che non è possibile riconoscere una figura prevalente nella sua geometria. Lo stile è simile alla rappresentazione delle collaborazioni scientifiche (M58) o alla mappa di Internet di Harrison (M25). OPERA La mappa costituisce l’opera. In essa sono descritte in modo retorico tutte le informazioni che l’autore si era preposto di mostrare sin dall’inizio della costruzione dell’immagine. PARATESTO Autore: Paul Butler(Ingegnere dell’infrastruttura dati all’interno di Facebook) Titolo: Visualizing Friendship Didascalie o testi di accompagnamento: Un testo descrive il processo attraverso il quale è stata realizzata la mappa, dall’origine dei dati alla loro manipolazione grafica per ottenere il risultato voluto. Annessi: Fonte:http://www.facebook.com/notes/facebook-engineering/visualizingfriendships/469716398919 http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=749&id=749&domain=
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M49 CITY OF ZURICH NETWORK 2010 RAFFIGURARE Oggetto: i trasporti pubblici della città di Zurigo. Geometria: in questa mappa la geometria è definita dalla prevalenza della figura della griglia; essa rappresentata solo la parte della rete concernente la parte più centrale della città dove la distribuzione delle linee di trasporto è capillare. Supporto. il supporto è rappresentato da un disegno schematico del contesto, in cui si riconoscono alcune parti del territorio come il lago, o i boschi e dove le distanze tra i punti approssimano le distanze topografiche dei nodi nella realtà. Stile: lo stile della rappresentazione è debitore alla mappa della metropolitana di Londra soprattutto per il modo in cui sono semplificati i tracciati delle linee e il modo con cui sono indicati i nodi. OPERA La rappresentazione è inserita in un ipertesto: il sito della compagnia che gestisce il trasporto pubblico a Zurigo. Oltre ad essa il sito fornisce tutte le informazioni relative gli orari, i servizi particolari e quant’altro necessario per usare correttamente i mezzi pubblici nella regione di Zurigo. PARATESTO Autore: Greater Zurich Transport System - ZVV La società gestisce i trasporti pubblici della regione urbana di Zurigo. Titolo: ZVV Stadt Zürich | Zurich City Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: La mappa è corredata da una legenda che descrive la corrispondenza tra il tipo di linea nel disegno e il trasporto pubblico corrispondente tra il significato dei simboli e quello dei nodi. Oltre alla legenda è presente una mappa molto schematica che localizza la porzione urbana rappresentata in questa carta rispetto alle altre zone della regione urbana. Fonte: http://www.zvv.ch/de/ http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=93&id=93&domain=
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Chrüzächer
S5
S6
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Im Ebnet
Käshaldenstr. Köschenrüti Leimgrübelstr. Schönauring
en ld Ha ten en t L ä ies w m ru nt Ze st Po
11 10
K AT ZENSEE
10 50
©ZVV|VBZ|12.2010
401
M50 A DAY OF MUNI, ACCORDING TO NEXTBUS 2010 RAFFIGURARE Oggetto: la velocità e la frequenza dei bus del trasporto pubblico di San Francisco. Geometria: in questa rappresentazione di Fisher, la figura che prevale è quella della griglia, legata al reticolo stradale di San Francisco. Supporto: non è disegnato alcun contesto, ma i tracciati sono disegnati per le loro caratteristiche topografiche. Stile: non sono indicati nodi, ogni linea corrisponde al percorso di un bus e il colore della traccia indica la sua velocità di passaggio. La sovrapposizione di linee indica la frequenza dei mezzi di trasporto lungo una tratta. OPERA One day of Muni è una mappa (ma anche un video) che mostra velocità, persorso e intensità dei bus del trasporto pubblico di San Francisco. PARATESTO Autore : Eric Fischer Titolo: A day of Muni, according to NextBus Didascalie o testi di accompagnamento: Il commento alla mappa descrive il codice dei colori che sono legati alla velocità di passaggio dei bus. Annessi: Fonte: http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details.cfm?index=730&id=73 0&domain= http://www.flickr.com/photos/walkingsf/4521616274/
402
M50
403
M51 ECOLOGICAL NETWORK SCHEME OF THE REPUBLIC OF BELARUS 2010 RAFFIGURARE Oggetto: la rete ecologica della Repubblica di Belarus. Geometria: la geometria complessiva di questa rete dipende dalla figura della griglia. I corridoi sono, infatti, distribuiti in modo omogeneo tra i nodi. Supporto: la rete è disegnata su una carta della Bielorussia in cui sono indicate le città principali, le strade che le connettono (una rete) e i confini nazionali. Le distanze, la dimensione e la posizione degli oggetti rappresentati corrispondono con quelli reali. Stile: in questa rappresentazione l’uso del colore è molto importante nella descrizione della rete perché definisce alcuni caratteri di natura differente: giuridica oppure ambientale. I nodi (cores) sono rappresentati con la loro forma ed estensione precisa e un perimetro colorato ne indica la rilevanza (alla scala europea, alla scala nazionale e alla scala nazionale nel caso in cui quelle aree venissero riqualificate). Inoltre al loro interno ulteriori contorni colorati indicano le aree protette all’interno del nodo. I legami tra i nodi (corridors) sono indicati con la loro forma e il loro spessore effettivo e sono distinti in corridoi legati ai corsi d’acqua o alla presenza di foreste. OPERA La mappa è l’opera stessa e costituisce un documento indipendente da altre opere. PARATESTO Autore: Natalia Yurgenson (Istitute of Zoology of the National Accademy of Science of Belarus) Titolo National ecological network scheme of the Republic of Belarus. Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: Una legenda descrive i diversi colori usati nella mappa. Gli aspetti descritti dai colori riguardano sia il regime giuridico dei suoli (aree protette), sia le caratteristiche naturali-ambientali, sia la loro rilevanza. Fonte: http://www.ecnc.org/ http://www.ecologicalnetworks.eu/html/maps/EcologicalNetworkMaps. php?src=mappery http://mappery.com/map-of/Belarus-National-Ecological-Network-Map
404
M51
405
M52 SEATTLE BAND MAP 2011 RAFFIGURARE Oggetto: la rete delle relazioni personali e delle collaborazioni tra le band di Seattle. Geometria: la geometria che emerge in questa rappresentazione rispecchia le caratteristiche di una rete a invarianza di scala, segue cioè una legge di potenza. In essa il ruolo degli hub è rilevante: in pochi nodi sono concentrati un numero molto elevato di collegamenti, mentre vi è un numero elevato di nodi con poche e distribuite relazioni tra loro. La geometria è quindi in equilibrio tra la figura dell’hub e la figura della griglia. Nelle parti marginali della rappresentazione sono riconoscibili strutture ad albero e nodi non connessi alla parte più rilevante della rete. Supporto: il supporto non è rappresentato. Quello descritto è solo uno spazio topologico delle relazioni in cui le posizioni dei nodi dipendono dalle relazioni con i nodi circostanti. Stile: la mappa è navigabile in modo interattivo attraverso un sito web. I nodi sono rappresentati con un cerchio colorato all’interno; il colore distingue il genere musicale della band. Il cerchio ha una dimensione in funzione del numero di contatti stabiliti con le altre band. I legami sono rappresentati tutti attraverso lo stesso segno grafico: una sottile linea grigia. OPERA La mappa è l’opera stessa. Originariamente essa era disegnata su carta, in un secondo momento è stata portata sul web in modo da renderla costantemente aggiornabile e navigabile a diverse scale (avvicinandosi è possibile sapere anche il nome della band). PARATESTO Autore: Rachel Ratner Ha trascorso gli ultimi 10 anni a Seattle dove lavora in negozi di dischi, e suona con differenti band Keith Whiteman Si esibisce con tre band locali e gestisce un’attività di stampa serigrafica. Golf Sinteppadon Ha studiato Scienze dell’Informazione presso l’Università di Washington e frequenta dei corsi per sviluppatori web. Titolo:Seattle Band Map. Didascalie o testi di accompagnamento: un lungo testo di accompagnamento descrive il contenuto della mappa, la sua storia e alcune informazioni riguardanti gli autori. Annessi: nella finestra in cui è possibile navigare all’interno della mappa sono segnalate le band aggiunte più recentemente, quelle con più connessioni e quelle più popolari. Fonte: http://www.seattlebandmap.com/
406
M52
407
M53 MTA NEW YORK CITY SUBWAY 2011 RAFFIGURARE Oggetto: la rete del trasporto metropolitano di New York City. Geometria: la geometria che si può leggere in questa rappresentazione è la stessa che è possibile riconoscere nelle precedenti rappresentazioni della metropolitana di New York (M05, M19), cioè la prevalenza della figura dell’albero. Solo nella parte centrale l’incrocio delle varie linee forma una griglia, la maggior parte dei nodi è raggiunta da una sola linea che si conclude con un nodo di termine. Supporto: il supporto di questa mappa è un disegno topografico della città di New York. È possibile riconoscere la forma della città ma non sono disegnate le strade; le dimensioni sono in scala con quelle reali. Stile: il colore viene usato per distinguere le parti del supporto: il mare, la terraferma e i parchi. Non vi sono altri dettagli che possano ricondurre la posizione dei nodi all’interno della città. I nodi sono rappresentati con un punto nero ad eccezione dei nodi d’interscambio tra linee diverse. Le linee sono rappresentate con un colore che le identifica e il loro tracciato segue il percorso sotterraneo della metropolitana. OPERA La mappa è inserita all’interno del sito della MTA. In esso sono reperibili tutte le informazioni per muoversi con il trasporto pubblico attraverso la città di New York. Sono presenti nel sito le mappe di tutti i trasporti pubblici, delle singole linee metropolitane, gli orari relativi e tutte le informazioni necessarie per facilitare l’uso dei trasporti pubblici nella città. PARATESTO Autore : Metropolitan Transportation Autority Titolo : Mta New York City Subway. La società gestisce la subway e il trasporto pubblico di superficie della città di New York. Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: in un piccolo riquadro è fornita la chiave di lettura della mappa attraverso un esempio. Fonte: http://www.mta.info/
408
M53
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M54 TARIFWABENPLAN 2011 RAFFIGURARE Oggetto: la rete del trasporto pubblico nella regione urbana di Karlsruhe. Geometria: la rete mostrata in questa rappresentazione presenta una geometria riconducibile, nel suo complesso a due figure in equilibrio tra loro: la figura della griglia e quella dell’albero. Supporto. Il supporto è di natura topologica. Non sono disegnate caratteristiche geografiche del territorio ma le zone relative al costo del viaggio. Il supporto è costituito da una serie di esagoni accostati (un favo, waben appunto) in cui sono indicati i codici relativi alla tariffa per il viaggio. Solo un elemento del contesto viene disegnato in modo stilizzato: il corso d’acqua. Stile: Il contesto è disegnato in modo astratto e originale sotto forma di un favo in cui ogni cella corrisponde a una tariffa e il colore distingue diverse aree amministrative. Le linee sono disegnate con un unico colore, il rosso, e sono distinte attraverso lo spessore in linee del bus e linee ferroviarie. Il loro tracciato è schematico e non corrisponde al reale tracciato nel territorio. I nodi sono indicati con due simboli che distinguono i nodi serviti dal trasporto ferroviario e quelli serviti solo dal servizio dei bus. OPERA La mappa è inserita insieme a molte altre rappresentazioni (reticolari) all’interno di un ipertesto: il sito web della società dei trasporti della regione urbana di Karlsruhe. Come molti siti analoghi descrive, attraverso le molte informazioni necessarie, le possibilità di utilizzo dei trasporti pubblici nella regione urbana gestita dalla società. PARATESTO Autore: KVV - Karlsruher Verkehrsverbundes. Titolo: Tarifwabenplan Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: Una legenda minima indica il significato dello spessore delle linee (bus o treno) e alcuni testi descrivono verbalmente informazioni relative al servizio. Fonte: http://www.kvv.de/index.php
410
Wabenplan
Stand 12. Dezember 2010
590
MaikammerKirrweiler
St. Martin
580
Eußerthal Ramberg
Rinnthal
Annweiler
591 Sarnstall
Edenkoben Wein- SchwegenFreisbach garten heim Frankweiler Rhodt Albersweiler Venningen Edesheim SiebeldingenGommersBöbingen Böchingen heim -Birkweiler Leinsweiler
Wernersberg Gossersweiler
581
KnöringenLustadt Essingen Hochstadt
Godramstein
Ilbesheim Waldhambach
575 Offenbach OttersheimKnittelsheim
Herxheim
Klingenmünster Rohrbach
588
560 Hayna
Dörrenbach Oberotterbach Rechtenbach Schweigen
Steinfeld
Wissembourg
Schweighofen
540 Wörth Mozartstr.
Neuburgweier
Jöhlingen
Diefenbach Ruit
Knittlingen
Wössingen
648 248
Königsbach Bf.
Bilfingen Bf.
232 Würmersheim
Ispringen Bf.
641 Birkenfeld
230
Malsch
Auerbach Langensteinbach
Vaihingen
610
Unterreichenbach
633
MonbachNeuhausen
Höfen Spielberg
Karlsbad
Reichenbach
240
241
heim
259
Sulzbach Busenbach
342 Bietig-
Illingen
635
Neuenbürg
Waldbronn
Mühlacker
675
Pforzheim Hbf.
Pf.-Weißenstein
Ettlingen
Ettl.-weier Spessart Bruchhausen OberSchluttenbach weier Schöllbronn
Ötisheim Maulbronn West Enzberg Niefern Eutingen
631 Ersingen Bf.
249
Maulbronn Stadt
Kleinvillars
ÖlbronnDürrn
Kleinsteinbach WilferdingenSingen Bf.
660
Freudenstein
Mutschelbach Ettlingen West Forchheim
Durmersheim
Walzbachtal
Wöschbach Söllingen
Battstraße
Mörsch
Ittersbach
Calmbach
653
Bad Wildbad
Etzenrot Waldprechtsweier
351 Muggensturm
Plittersdorf Rauental
Rastatt
B.B.-Oos
382
371
Oberweier
Bischweier
372
Ottenau
Baden-Baden 480 2 Waben Malschbach Scherrhof
Gerns-
Staufenberg bach
391 Bühl Ottersweier
370
Loffenau Kaltenbronn Hilpertsau Obertsrot
Weisenbach
Rebland
Au Langenbrand
Bühlertal
392
260
Hörden
Baden-Baden
480 Sinzheim
Hügelsheim Baden- Weitenung Airpark
Dobel
Gaggenau Bad Rotenfels
Selbach
Haueneberstein
Iffezheim
Fischweier Marxzell Pfaffenrot Burbach Schielberg 250 Frauenalb Bad Völkersbach Herrenalb Rotensol Freiolsheim Neusatz Bernbach Gaistal Moosbronn
Kuppenheim
Förch Niederbühl
Wintersdorf
Lichtenau
Diedelsheim Rinklingen Dürrenbüchig
Bgh. Hummelberg
Krapp- Bergmühlen- hausen weg
2 Waben
Nußbaumweg
352
Rheinmünster
Grötzingen
Durlach Hbf.
Karlsruhe
Ötigheim
Ottersdorf
Bretten
Weingarten
238
100
Tiefenbach
Eichelberg
Unteröwisheim Neuenbürg Landshausen
236
Kirchfeld
557
266
Kraichtal
Bruchsal
Hagsfeld
Lauterbourg
Steinmauern
361
233
Eggenstein
Maxau
Ausnahme: Für Fahrten von den KVV Waben 540, 550, 555, 557, 565, 575 und 585 in die Au am Rh. VRN Waben 580, 581, 588, 590 und 591 gilt der VRN ElchesheimIllingen Tarif.
UbstadtWeiher
Odenheim
Elsenz 268 MünzesOberacker heim Eppingen Bf. Zaisenhausen Sulzfeld MenGochszingen heim 278 BahnKürnbach Büchenau Flehingen Heidelsbrücken heim Oberderdingen Spöck 246 Friedrichstal Bauerbach Großvillars Helmsheim OberSternenfels 258 Stutensee Staffort Untergrombach Neibsheim Büchig Blankenloch 680 KIT Campus Gölshausen Gondelsheim Nord
Leopoldshafen Wörth
Maximiliansau Neuburg im Rüsten Maximiliansau Berg
256
Langenbr. Stettfeld Zeutern
KarlsdorfNeuthard
243
Scheibenhardt
Östringen
Mingolsheim
Forst
Linkenheim
Kandel
VRN Waben, die zum Verkehrsverbund Rhein-Neckar (VRN) gehören (560–591). Für Fahrten innerhalb dieser Waben gilt der VRN Tarif. Für Fahrten in das KVV Gebiet und aus dem KVV Gebiet gilt der KVV Tarif.
253
GrabenLiedolsheim Neudorf Rheinzabern Hochstetten 555
Freckenfeld Hagenbach Schaidt
Bad SchönbornKronau
Kirrlach Kronau Hambrücken Wiesental Weiher
Rußheim
Minfeld
Vollmersweiler Büchelberg
569
Hördt Huttenheim
Hatzenbühl Erlenbach MindersJockgrim lachen
Winden
Niederotterbach
Kapsweyer
579
Barbelroth
Dierbach Hergersweiler
Waghäusel
Philippsburg
565
Kuhardt Leimersheim Neupotz
550
568 Kapellen-Drusweiler
Herxheimweyher
Rheinsheim
Bellheim Rülzheim
Steinweiler Blankenborn
Oberhausen
OberhausenRheinhausen
Sondernheim Insheim
Böllenborn
578
Germersheim
570
Münchweiler Vorderweidenthal
Bad Bergzabern
Lingenfeld
Westheim
585 Zeiskam
Landau
Billigh.
Silz
Birkenhördt
M54
390 Unterstmatt
Sand
Herrenwies
380 Hundsbach
Gausbach
VPE Waben, die zum Verkehrsverbund Pforzheim-Enzkreis (VPE) gehören (610–680). Für Fahrten innerhalb dieser Waben gilt der VPE Tarif. Für Fahrten in das KVV Gebiet und aus dem KVV Gebiet gilt auf der Schiene der KVV Tarif.
Forbach Raumünzach
Mummelsee Kirschbaumwasen
Bahnlinien Buslinien
KVV. Bewegt alle.
411
M55 BUS PARIS 2011 RAFFIGURARE Oggetto: La rete del trasporto pubblico (di superficie) a Parigi. Geometria: la geometria della rete in questa rappresentazione è caratterizzata da due figure prevalenti: l’hub e la griglia. Alcuni nodi della rete tendono ad essere raggiunti da un numero elevato di linee di trasporto pubblico: ogni linea passa da almeno uno di questi nodi. Nel resto della città rappresentata in questa mappa (non tutta la città di Parigi) le linee si distribuiscono in modo omogeneo e capillare, in modo da formare una griglia. Supporto: la rete (nella mappa principale) è rappresentata su una carta topografica, a colori, di Parigi in cui sono indicate in modo dettagliato tutte le strade (con i loro nomi), i parchi, i corsi d’acqua e i principali edifici pubblici della città. La posizione dei nodi riflette la loro posizione reale all’interno della città in modo riconoscibile. Stile: la mappa è molto dettagliata, soprattutto nella descrizione del contesto urbano. Ogni colore identifica una linea di bus differente, mentre per identificare i nodi (le fermate) è usato sempre lo stesso simbolo. OPERA La carta è pensata come uno strumento indipendente da altri testi, con essa e i suoi annessi è possibile circolare con facilità utilizzando il servizio di trasporto pubblico. Può essere, quindi considerata l’opera conclusa essa stessa, nonostante sia possibile scaricare dal sito della RATP una sua riproduzione digitale. PARATESTO Autore: RATP. Titolo: Bus Paris Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: Gli annessi presenti in questa rappresentazione la rendono uno dei migliori esempi di mappa volta a descrivere l’utilizzo della rete (atteggiamento funzionale). Oltre alla legenda che descrive la simbologia della mappa in essa compaiono: -Alcune informazioni riguardo i biglietti -Una tabella in cui sono indicate le stazioni di interscambio dirette verso i principali nodi -Una mappa stilizzata della rete del trasporto pubblico di superficie in cui sono indicate anche alcune informazioni essenziali riguardo l’orario di transito della linea. -La mappa delle linee della metropolitana -La mappa delle linee di trasporto notturno -Un numero di telefono da chiamare per avere sempre informazioni sulla rete del trasporto pubblico. Fonte: http://www.ratp.fr/fr/ratp/c_20559/plans-des-lignes/
412
M55
413
M56 VERKEHRSLINIENPLAN STUTTGART 2011 RAFFIGURARE Oggetto: la rete del trasporto pubblico a Stoccarda Geometria: la figura prevalente in questa rappresentazione è l’albero. La maggior parte dei nodi si trova in sequenza lungo linee terminali. Supporto: il supporto non è disegnato. Distanza e posizione dei nodi non sono in scala con quelle reali. Stile: lo stile di questa rappresentazione è simile a quello della mappa della metropolitana di Londra. Ogni linea ha un colore diverso e il tracciato è semplificato riconducendolo a tratti orizzontali, verticali o inclinati di quarantacinque gradi. Il modo in cui sono rappresentati i nodi è particolarmente interessante: sono indicati con un rettangolo bianco senza contorno, il risultato è quello di un interruzione della linea. Il rettangolo con cui è rappresentato il nodo interrompe tutte le linee che convergono in esso. OPERA La raffigurazione è parte di un ipertesto. Essa compare all’interno del sito web della società di trasporto pubblico che gestisce il servizio nella regione urbana. Nel sito sono presenti raffigurazione diverse della stessa rete e altre informazioni riguardo orari e frequenza del servizio. La mappa, però, può essere utilizzata in modo indipendente rispetto al resto del sito. PARATESTO Autore: Stuttgart GmbH (VVS). Titolo: Stadtbahn-Liniennetz (Verkehrslinienplan Stuttgart). Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: Sono presenti alcune informazioni per contattare un servizio di informazioni attraverso il telefono o il web. Fonte http://www.vvs.de/ http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=134&id=134&domain=
414
M56 Stadtbahn-Liniennetz
ab 12.12.2010 S4
S5
Bietigheim
Stammheim
Korntaler Str.
Wimpfener Str.
Zuffenhausen Rathaus
Fürfelder Str.
S5
Hohensteinstr. Friedrichswahl
Zuffenhausen
S6
Himmelsleiter
Freiberg
Tapachstr.
Schozacher Str.
Kirchtalstr. S4
Weil der Stadt
Marbach
Zuffenhausen Kelterplatz
Ludwigsburg U15 nach Stammheim gültig ab 11. Dezember 2011. Bis 10. Dezember 2011 Ersatzverkehr U15 E Heutingsheimer Str. Salzwiesenstr.
Wagrainäcker
Suttnerstr. Hofen
Mönchfeld
Mühlhausen
Mühle
Auwiesen Hornbach Brückenstr. Max-Eyth-See Neckargröningen Remseck Elbestr. Gnesener Str. Hauptfriedhof Freibergstr. Pragsattel Münster Obere Ziegelei Steinhaldenfeld Neugereut Kursaal Föhrich Weilimdorf Feuerbach Wolfbusch Rathaus Löwen-Markt Bf Feuerbach Münster Viadukt Pfostenwäldle Löwentor Bergheimer Hof Kraftwerk Löwentorbrücke Daimlerplatz RosensteinBacknang Münster Salamanderweg park Mühlsteg Uff-Kirchhof Glockenstr. NordAugsburger Platz bahnhof RosenGiebel Eckartssteinbrücke MerKillesberg haldenweg MittMilchEbitzweg Bad Cannstatt Breitwiesen Wilhelma cedesnachtstr. (Pragfriedhof) hof Wilhelmsplatz Nürnberger Str. str. S1 S2 S3 Waiblingen S2 S3 Bad PragSiedlung Kienbachstr. Cannstatt Türlenstr. friedhof Mineralbäder (Bürgerhospital) Rosenberg-/ Blick Antwerpener Str. Seidenstr. Metzstr. (SWR) Neckarpark (Mercedes-Benz) Eszet Cannstatter Gerlingen Russische Hölderlinplatz Hauptbahnhof Wasen Berliner Platz Kirche FriedrichsBeskidenstr. Schlotterbeckstr. (Arnulf-Klett-Pl.) Stöckach bau Schorndorf Schloss-/ Johannesstr. Karl-OlgaUntertürkheim Bf NeckarPark Krankenhaus Höhenstr. (Stadion) NeckarSchwab-/ Bebelstr. Bergfriedhof tor Staatsgalerie Raitelsberg SchlossEsslinger Str. platz Arndt-/ Spittastr. Ostendplatz Schlacht- Brendle CharlottenRotebühlplatz hof Ostheim platz BeetEltinger Insel(Groß(Stadtmitte) Leo-Vetter-Bad Herderplatz hovenstr. Str. str. markt) Schwabenlandhalle Wasenstr. Olgaeck Gaisburg RatWangener-/ LindMillöckerIm haus Botnang Vogelsang Landhausstr. paintnerstr. str. Degen Eugensplatz Österreich. Marienplatz Heidehofstr. Platz Dobelstr. Schwabstr. Wangen Marktplatz Fellbach Erwin-SchoettleStafflenbergstr. Lutherkirche Liststr. Platz Bubenbad Pfaffenweg Hedelfinger Str. Payerstr. Bopser Wielandshöhe Südheimer Bihlplatz Geroksruhe Platz Haigst Stelle Kalten- WaldVaihingen eck tal Viadukt Nägelestr. Hedelfingen Ruhbank (Fernsehturm) EngelWaldau boldstr. Heslach ZahnradFauststr. Silberwald Vogelrain bahnhof Waldfriedhof Weinsteige Sillenbuch Vaihinger PeregrinaVaihingen Schillerplatz Str. str. Riedsee WallSSBSchemppstr. graben Zentrum Bockelstr. SonnenDegerloch Degerloch Jurastr. berg Albstr. Rohrer Heumaden Möhringen Vaihingen Bf Sigmaringer Str. Weg Bf Böblingen Ruit S1 Möhringen Freibad Leinfelden Rohr Plieninger Str. Frank Zinsholz Fasanenhof Borsigstr.
Rastatter Str.
Sportpark Feuerbach
Landauer Str.
WilhelmGeiger-Platz
Sieglestr.
Maybachstr.
S3
S5 S4 S6
S S4 1 S S5 2 S S6 3
S2
S1
S2
S3
S1
Maichingen
S6
S2
S1
0
S3
Herrenberg
Unteraichen
Europaplatz
Parksiedlung
Salzäcker
EnBW City
Landhaus Leinfelden Bf
Kirchheim (T)
Scharnhauser Park
Fasanenhof Schelmenwasen
Kreuzbrunnen Technische Akademie
Plieningen Flughafen/Messe
Nellingen Ostfildern
Filderstadt
Stuttgarter Straßenbahnen AG
www.ssb-ag.de
Tel: 0711 7885-3333
© VVS 12.2010
415
M57 LINIENNETZPLAN FRANKFURT 2011 RAFFIGURARE Oggetto: la rete dei trasporti pubblici dell’area urbana di Francoforte. Geometria: in questa rappresentazione alcuni nodi raccolgono tutte le linee del trasporto pubblico: la figura prevalente è l’hub. Nelle aree periferiche, tuttavia, i nodi sono collegati in successione attraverso i rami di un albero. Supporto: il supporto è costituito da un’indicazione dell’area in cui si può accedere al servizio di trasporto con la tariffa urbana e dal disegno stilizzato del fiume Main. Le distanze tra i nodi non sono in scala con le distanze reali. Stile: il disegno di questa rete è molto simile alla rappresentazione della rete del trasporto pubblico di Stoccarda (M56) per quanto riguarda il modo in cui sono rappresentati i nodi. Le linee sono indicate con colori diversi e il loro tracciato è astratto e ridotto a linee orizzontali, verticali e inclinate di quarantacinque gradi raccordate da ampi archi di cerchio. OPERA La raffigurazione è parte di un ipertesto. Essa compare all’interno del sito web della società di trasporto pubblico che gestisce il servizio nella regione urbana. Nel sito sono presenti raffigurazioni diverse della stessa rete e altre informazioni riguardo orari e frequenza del servizio. La mappa, però, può essere utilizzata in modo indipendente rispetto al resto del sito. PARATESTO Autore: Rhein-Main-Verkehrsverbund GmbH. Titolo Liniennetzplan Frankfurt Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: La mappa è corredata da una legenda che ne decodifica i simboli. Fonte:http://www.vgf-ffm.de/fileadmin/data_archive/tickets-tarife/traffiQ_ Liniennetzplan_2011.pdf http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=174&id=174&domain=
416
M57
We
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K
417
M58 MAP OF SCIENTIFIC COLLABORATIONS FROM 2005 TO 2009 2011 RAFFIGURARE Oggetto: i legami di collaborazioni scientifiche tra i ricercatori aggregati per città. Geometria: come per la mappa delle relazione tra gli amici di Facebook (M48) la densità delle informazioni necessita di forme di analisi più approfondite per individuare la figura prevalente che emerge da questa rappresentazione. L’aspetto più evidente che mostra questa mappa è che vi siano parti del mondo fortemente connesse tra loro e parti del mondo escluse dalla rete. Supporto: la carta non mostra alcun supporto anche se nella descrizione che accompagna la rappresentazione è dichiarato che è stata costruita sulla base della proiezione cilindrica parallela. Stile: lo stile è simile a quello usato per la rappresentazione delle relazioni di amicizia in facebook (M48) o alla rappresentazione di internet redatta da Harrison (M25). I nodi non sono rappresentati, ma si riconoscono dalla convergenza dei legami. Le relazioni sono rappresentate da una linea la cui intensità dipende dal numero di collaborazioni tra le due città collegate. OPERA La mappa è l’opera stessa. Essa non è di corredo a nessun testo più ampio e mostra le relazioni tra città generate dalle collaborazioni scientifiche tra i ricercatori. PARATESTO Autore Olivier H. Beauchesne(Science-Metrix). Ricercatore presso Science Metrix, un ente di ricerca che si occupa di creare delle metriche sull’impatto delle pubblicazioni scientifiche nel mondo sulla base di citazioni bibliografice, pertanto, disponendo dell’accesso a siti di riviste scientifiche come Elsevier’s Scopus e Thomson Reuter’s Web of Science, è capace di ricostruire reti di collaborazioni scientifiche attraverso citazioni, autori e le loro affiliazioni, abstract, etc. Titolo: Map of Scientific Collaborations from 2005 to 2009. Didascalie o testi di accompagnamento: un lungo articolo accompagna la mappa descrivendone i criteri con cui è stata costruita, questi sono molto simili ai criteri con cui è stata costruita la mappa delle relazioni di Facebook (M48). Annessi: Fonte: http://flowingdata.com/2011/01/27/map-of-scientific-collaboration-betweenresearchers/ http://olihb.com/2011/01/23/map-of-scientific-collaboration-between-researchers/ http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details. cfm?index=747&id=747&domain=
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M58
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M59 IPv4 E IPv6 INTERNET MAPS 2011 RAFFIGURARE Oggetto: la topologia di Internet letta a partire dal livello di connettività dei router. Geometria Nella geometria di queste raffigurazione emergono due figure in modo chiaro: l’hub, poiché i legami tendono a concentrarsi in alcuni nodi e l’albero, in quanto gran parte della rete è costituita da diramazioni che terminano con un unico recapito. Supporto: il supporto non è indicato. La mappa è una rappresentazione topologica delle connessioni di Internet, lo spazio descritto è uno spazio di sole relazioni. Stile: il contesto non esiste. I nodi non sono rappresentati con un simbolo, ma si riconoscono dalla convergenza dei legami. I colori distinguono le diverse caratteristiche di connettività della rete. OPERA IPv4 e IPv6 Research. La ricerca da cui sono tratte queste rappresentazioni è mirata a costruire rappresentazioni giornaliere della topologia di internet attraverso un software elaborato da Lumeta: IPsonar. Attraverso il software è possibile mappare le connessioni che si sviluppano tra i router che utilizzano i protocolli internet IPv4 o IPv6 durante un giorno. PARATESTO Autore: Lumeta. Una società, nata nel 2000 dai laboratori della Bell Labs, che si occupa di sviluppare tecnologie capaci di esplorare la forma e la dimensione di internet. Titolo: IPv4 Internet Maps e IPv6 Internet Maps. Didascalie o testi di accompagnamento: Un testo descrive brevemente la ricerca di cui vanno parte le visualizzazioni Annessi: Le legende descrivono il tipo di router da cui passano le informazioni Fonte: http://www.lumeta.com/
420
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M60 SUBMARINE CABLE MAP 2011 RAFFIGURARE Oggetto La rete dei cavi telefonici sottomarini. Geometria: in questa rappresentazione i collegamenti si concentrano in alcuni nodi che prendono le caratteristiche di hub. Quasi tutti i collegamenti si snodano da essi e la figura prevalente è l’hub. Molti nodi, tuttavia sono raggiunti solo da connessioni terminali rendendo evidente l’importanza della figura dell’albero. Supporto: il supporto della mappa è topografico. Più precisamente una proiezione cilindrica parallela del globo. Esso è rappresentato attraverso la sagoma dei continenti e i confini nazionali. Non sono aggiunte altre informazioni a riguardo il contesto geografico se non la posizione delle capitali, che non sempre sono i nodi della rete. Stile: il contesto è disegnato in modo semplice, distinguendo solo la sagoma dei continenti e poche altre informazioni. I nodi della rete non sono indicati, ma emergono dalla convergenza di più linee o quando rappresentano un recapito. OPERA In questo caso la mappa è tutta l’opera. In essa sono mostrati tutti i dati della ricerca. L’apparato conoscitivo che si affianca alla mappa è infatti corposo, in modo da mostrare quanto più possibile riguardo l’argomento della mappa. I colori distinguono le diverse compagnie costruttrici e che gestiscono la linea. PARATESTO Autore: Markus Krisetya, Alan Mauldin, Derrick Shippert (TeleGeography). TeleGeography è una società di consulenza che si occupa di ricerche di mercato nell’ambito delle telecomunicazioni. Essa conduce ricerche che trattano e visualizzano grandi insiemi di dati, spesso legati alla comunicazione. Titolo: Submarine Cable Map. Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: in una fascia sotto la raffigurazione vera e propria sono mostrati dati relativi alle infrastrutture di comunicazioni attraverso grafici, altre mappe e parti di testo. In alto un grafico a istogrammi paragona la capacità e l’effettivo utilizzo delle singole tratte. Fonte: http://www.telegeography.com
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M61 GLOBAL INTERNET MAP 2011 RAFFIGURARE Oggetto: la capacità di connessione tra le città maggiormente connesse per ogni regione del Pianeta (prime 10 città con la maggior larghezza di banda all’interno della regione considerata). Geometria: La rappresentazione mostra come la maggior parte delle connessioni sia concentrata in pochi nodi: la figura dell’hub è prevalente. Supporto: il supporto di questa rappresentazione è costituito da una proiezione parallela della Terra, separata in quelle che vengono chiamate regioni, le quali corrispondono approssimativamente ai continenti. Ogni regione del globo è racchiusa in un cerchio e separata dalle altre. Stile: il contesto è rappresentato in modo topografico, ma disaggregato per continenti (chiamati regioni). Il cerchio intorno ad ogni regione del Pianeta indica la larghezza totale della banda di connessione ed è diviso in due: la banda utilizzata per i collegamenti tra le città della regione e la banda utilizzata per i collegamenti verso le altre regioni del globo. I nodi sono disegnati con un cerchio giallo al cui interno è indicata la posizione in una scala da 1 a 10 tra le prime dieci città per larghezza di banda all’interno della regione. Le linee che collegano i nodi hanno un colore che ne identifica la larghezza della banda e quindi la velocità di trasferimento dei dati. OPERA La mappa è pensata come una complessa e importante opera che possa restituire molte informazioni rispetto alla capacità dell’infrastruttura attraverso la quale comunichiamo, alla sua crescita nel tempo, ai suoi costi, al numero di utenti, ecc. La mappa è una composizione molto articolata di diagrammi, immagini, testi, dati e grafici. PARATESTO Autore: Markus Krisetya, Alan Mauldin (TeleGeography). TeleGeography è una società di consulenza che si occupa di ricerche di mercato nell’ambito delle telecomunicazioni. Essa conduce ricerche che trattano e visualizzano grandi insiemi di dati, spesso legati alla comunicazione. Titolo: Global Internet Map. Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: gli annessi di questa rappresentazione sono molto articolati. Una parte di essi è costituita da tabelle di dati che mostrano informazioni di vario tipo rispetto al tema trattato dalla mappa. Alcuni dati sono messi in evidenza in modo preponderante. Infine una serie grafici completa il nutrito il corredo di informazioni. La legenda descrive il complesso codice con cui è stata redatta la raffigurazione e permette di decodificare i complessi espedienti grafici utilizzati in essa. Fonte:http://www.telegeography.com http://www.visualcomplexity.com/vc/project_details.cfm?index=636&id=636&domain=
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M62 TOPOLOGY OF THE CORE OF INTERNET 2011 RAFFIGURARE Oggetto: la topologia di Internet derivata dagli scambi di dati tra router. Geometria: in questa rappresentazione la densità delle informazioni non permette di individuare una figura prevalente. Supporto: il supporto di questa rappresentazione è un cerchio in cui sono indicati i nomi dei continenti. Un contesto totalmente astratto, che corrisponde allo spazio delle relazioni. Stile: il contesto è ridotto ad un cerchio in cui la posizione dei continenti non riflette la loro posizione geografica, ma è determinata dalle coordinate dei router che gestiscono il traffico dati. La posizione dei nodi, cui corrispondono i router, dipende, infatti angolarmente dalle coordinate informatiche all’interno della rete (da qui la corrispondenza dei router con le aree geografiche indicate sul cerchio). I nodi hanno una distanza dal centro inversamente proporzionale all’intensità del traffico dati che gestiscono. Nel centro sono posizionati, quindi i nodi maggiormente connessi all’interno della rete. OPERA Claffy, Kc, “Tracking IPv6 Evolution: Data We Have and Data We Need”, in ACM SIGCOMM Computer Communication Review (CCR), n. 3, luglio 2011, pp. 43-48 Il paper si occupa di descrivere le prestazioni della rete attraverso la mappatura della sua topologia. La rappresentazione è parte dell’esito di questa ricerca e ne costituisce una sintesi. PARATESTO Autore: Brad Huffaker, Kc Claffy Software Development: Young Hyun, Matthew Luckie Poster Design: Connie Lyu, Will Michaelsen (CAIDA) Titolo: The Topology of the Core of Internet. Didascalie o testi di accompagnamento Un testo descrive il modo in cui sono stati raccolti i dati e i criteri di restituzione grafica dei dati raccolti. Annessi: la raffigurazione è accompagnata da una scala di colore cui corrispondono la quantità di dati scambiati attraverso un collegamento e la quantità di dati che gestisce ogni router. Fonte: Claffy, Kc, “Tracking IPv6 Evolution: Data We Have and Data We Need”, in ACM SIGCOMM Computer Communication Review (CCR), n. 3, luglio 2011, pp. 43-48 http://ccr.sigcomm.org/online/?q=node/745 http://www.caida.org/research/topology/as_core_network/
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M63 ATLANTE STRADALE 2011 RAFFIGURARE Oggetto: la rete stradale italiana. Geometria: la geometria di questa rappresentazione è riconducibile alla prevalenza della figura della griglia, nonostante alcuni nodi tendono a concentrare su di essi un numero più elevato di collegamenti rispetto ai nodi circostanti. Supporto: nella rappresentazione il supporto è costituito dal disegno dei tratti essenziali del territorio: la linea di costa, l’idrografia, l’orografia e le aree di interesse paesistico. Stile: il supporto è rappresentato in maniera dettagliata ma con colori tenui in modo da restare sullo sfondo. OPERA TCI, Atlante Stradale. Italia, Touring, Milanofiori, 2011 La rappresentazione è l’opera stessa, suddivisa in più tavole e rilegata in un volume. PARATESTO Autore: Turing Club Italiano. Il TCI è una libera associazione che si occupa di turismo. L’associazione è attiva nel promuovere in prima persona il turismo attraverso l’organizzazione di eventi, ma soprattutto nel mondo dell’editoria con una importante produzione di atlanti stradali. Titolo: Atlante Stradale. Italia Didascalie o testi di accompagnamento: Annessi: una legenda all’inizio del volume descrive tutti i simboli presenti nella carta. Fonte: TCI, Atlante Stradale. Italia, Touring, Milanofiori, 2011
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