Appunti delle lezioni di Building Information Modeling con Revit Architecture

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Revit速 Architecture

Appunti delle lezioni Building Information Modeling con Revit Architecture By Simon Greenwold - version edits by David Driver Traduzione a cura di Anna Osello


Building Information Modelling con Revit Architecture

Contenuti Appunti delle Lezioni Contenuti Prefazione Organizzazione Introduzione Unità 1 Teoria: CAD contro Building Information Modeling Revit Architecture: Introduzione, interfaccia e disegno Unità 2 Teoria: Oggetti Revit Architecture: Muri, pavimenti e soffitti Unità 3 Teoria: Famiglie e famiglie nidificate Revit Architecture: Modificare i tipi Unità 4 Teoria: Parametri Revit Architecture: Quote, porte e finestre Unità 5 Teoria: Rappresentazioni Revit Architecture: Viste, visualizzazioni e tavole Unità 6 Teoria: Vincoli di progetto Revit Architecture: Livelli, piani di riferimento e griglie Unità 7 Teoria: Organizzazione delle informazioni del progetto Revit Architecture: Componenti, gruppi, categorie e sottocategorie Unità 8 Teoria: Conoscenza specifica del dominio Revit Architecture: Tetti Unità 9 Teoria: Posticipare specificità Revit Architecture: Volumetrie Unità 10 Teoria: Progetto di componenti Revit Architecture: Editor di famiglie Unità 11 Teoria: Propagazione dei vincoli Revit Architecture: Allineamenti, blocchi e vincoli Unità 12 Teoria: Inter-dipendenze Revit Architecture: Planimetria Unità 13 Teoria: Forma unica Revit Architecture: Famiglie specifiche

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Unità 14 Teoria: Dettaglio Revit Architecture: Disegno e linee di dettaglio Unità 15 Teoria: Sequenza Revit Architecture: Progettare come si vorrebbe costruire Unità 16 Teoria: L’architettura è ingegneria? Revit Architecture: Formule Unità 17 Teoria: Database Revit Architecture: Workset Unità 18 Teoria: Dati non grafici - abachi, etichette e legende Revit Architecture: Etichette, abachi e legende Unità 19 Teoria: Tempo Revit Architecture: Fasi Unità 20 Teoria: Modifiche Revit Architecture: Varianti

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Prefazione Questo documento comprende delle unità (appunti teorici con relativi esercizi in Revit® Architecture per la modellazione delle informazioni costruttive) che insegnano i principi della progettazione con la piattaforma denominata BIM (Building Information Modeling). L’apprendimento pratico, associato alle lezioni, in Revit Architecture deve essere fatto utilizzando materiali anche diversi. Questo è un documento più concettuale che pratico. Gli argomenti sono stati suddivisi in 20 unità che potrebbero essere facilmente distribuite su un corso bisemestrale o su un corso semestrale intensivo. Non tutte le unità sono tra loro uguali in lunghezza o importanza. La seguente tabella indica quanto tempo potrebbe essere necessario per insegnare ciascuna unità. Inevitabilmente, è l’apprendimento pratico che assorbe la maggior parte del tempo, e questo deve essere tenuto in conto. All’inizio, per ciascuna unità, viene presentata la teoria: questa è fondamentale per dare una buona base all’apprendimento pratico. Teoria

Revit Architecture

I.

1

CAD contro BIM (lunga)

Introduzione, interfaccia e disegno

I.

2

Oggetti (lunga)

Muri, pavimenti e soffitti

I.

3

Famiglie e famiglie nidificate (corta)

Modificare i tipi

I.

4

Parametri (lunga)

Quote, porte e finestre

I.

5

Rappresentazioni (media)

Viste, visualizzazioni e tavole

I.

6

Vincoli di progetto (corta)

Livelli, piani di riferimento e griglie

I.

7

Organizzazione delle informazioni del progetto (media)

Componenti, gruppi, categorie e sottocategorie

I.

8

Conoscenza specifica del dominio (media)

Tetti

I.

9

Posticipare specificità (corta)

Volumetrie

I.

10

Progetto di componenti (media)

Editor di famiglie

I.

11

Propagazione dei vincoli (media)

Allineamenti, blocchi e vincoli

II.

12

Inter-dipendenze (corta)

Planimetria

II.

13

Forma unica (corta)

Famiglie specifiche

II.

14

Dettaglio (corta)

Disegno e linee di dettaglio

II.

15

Sequenza (corta)

Progettare come si vorrebbe costruire

Sem.

II.

16

L’architettura è ingegneria? (corta)

Formule

II.

17

Database (corta)

Workset

II.

18

Dati non grafici – Abachi, etichette e legende (corta)

Etichette, abachi e legende

II.

19

Tempo (corta)

Fasi

II.

20

Modifiche (corta)

Varianti

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Organizzazione In generale, ciascuna unità è suddivisa nelle seguenti parti: Teoria Revit Architecture Connessione Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Appunti Argomenti pratici Domande Alla fine di ciascuna unità viene proposto un elenco di argomenti per aiutare l’allenamento pratico; in alcuni casi è citato l’eserciziario associato a questo documento. In altri casi questi argomenti sono aree di funzionalità che l’insegnante può utilizzare per illustrare i concetti e la teoria affrontati durante le lezioni. Queste unità non costituiscono da sole un programma ma potrebbero diventarne lo schema. Esse possono essere utilizzate per supportare un programma esistente o possono diventare la base per uno nuovo. Pensare che siano degli argomenti per le lezioni può essere utile ma, i contenuti di queste dipendono dall’utente.

Introduzione Il BIM è un processo che fondamentalmente cambia il ruolo del calcolo nella progettazione architettonica. Questo significa che piuttosto di usare il computer come uno strumento per la realizzazione di disegni e tabelle che insieme rappresentano un edificio, si può utilizzare il computer per produrre una singola ed unificata rappresentazione dell’edificio, completa al punto tale da poter fornire tutta la documentazione necessaria. I concetti con cui si compongono questi modelli non sono gli stessi di quelli impiegati nel CAD (punti, linee e curve). Al contrario, si modella con componenti edilizie come muri, porte, finestre, soffitti e tetti. Il software utilizzato riconosce la forma ed il comportamento di queste componenti: è così possibile alleviare molto del tedio legato alla loro manipolazione. I muri, ad esempio, si congiungono ad angolo retto automaticamente, connettendo lo strato strutturale allo strato strutturale e gli strati di finitura agli strati di finitura. Molti dei vantaggi sono ovvi: ad esempio, le modifiche effettuate in prospetto sono propagate automaticamente ad ogni pianta, sezione, vista di dettaglio e rendering del progetto. Altri vantaggi sono meno evidenti e richiedono qualche indagine per essere scoperti. L’opportunità di rielaborare le relazioni parametriche consente di iniziare il lavoro con una modellazione di massima che verrà successivamente dettagliata: questa è una tecnica che può richiedere anche più di una “carriera” per approfondire tutte le possibilità. La progettazione BIM segna un avanzamento fondamentale nella progettazione che utilizza il computer come strumento. Migliorando gli strumenti, diffondendosi le idee e diventando gli studenti più istruiti nei principi della progettazione BIM, è inevitabile essi si possano assicurare un meritato posto in ogni ufficio, proprio come era accaduto con il tradizionale CAD.

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Unità 1 Questa unità affronta le differenze tra il CAD e il Building Information Modelling, introduce l’interfaccia di Revit Architecture e le operazioni di disegno in Revit Architecture.

Teoria: CAD contro Building Information Modeling Modellazione non è CAD Il BIM (Building Information Modeling) è completamente diverso dagli strumenti del CAD (Computer Aided Drafting) che affiorarono negli scorsi cinquant’anni e che sono tuttora in ampio uso nella professione dell’architetto. Le metologie, le motivazioni e i principi BIM rappresentano un allontanamento dal tipo di sistemi di disegno assistito offerti dal CAD. Prima di arrivare ad una definizione di Buliding Information Modeling occorre analizzare i principi di base e le assunzioni che stanno dietro a questo tipo di strumento.

Perchè disegnare le cose due volte? Si disegnano le stesse cose molteplici volte per diverse ragioni. Nel processo di perfezionamento del progetto è possibile che si voglia utilizzare un vecchio progetto come modello per uno nuovo. Viene sempre chiesto di disegnare le stesse cose molteplici volte per vederle in rappresentazioni diverse. Disegnare una porta in pianta, ad esempio, non significa collocare automaticamente la porta anche in sezione. È per questo che il tradizionale programma CAD richiede che la stessa porta venga disegnata più volte.

Perchè non disegnare le cose due volte? Non disegnare la stessa cosa due volte non è soltanto una questione di risparmio di tempo. Supponendo di avere disegnato una porta in pianta e di avere aggiunto la stessa porta in due sezioni e in un prospetto, se si dovesse decidere di spostare quella porta improvvisamente sorgerebbe la necessità di trovare ogni punto in cui essa è stata inserita, per modificare la sua posizione. In un insieme complesso di disegni la probabilità che si possano trovare tutti i punti in cui è stata inserita quella porta la prima volta è molto improbabile, a meno che si stia utilizzando un sistema molto efficiente di organizzazione del lavoro.

Riferimento e rappresentazione Un computer non dovrebbe essere capace di fare questa operazione di organizzazione del lavoro? Questa è infatti una delle tre cose fondamentali che sa fare il computer. Tra l’altro, in questo è estremamente efficace. Il principio basilare della progettazione BIM è che si progetta dando un riferimento ad un oggetto in modello olistico e non descrivendo le forme degli oggetti in una rappresentazione specifica. Quando si posiziona una porta in pianta, appare automaticamente in tutte le sezioni, prospetti o altre piante in cui dovrebbe essere visibile. Quando la si sposta, tutte queste viste si aggiornano perché c’è solo un esemplare di tale porta nel modello, anche se ci possono essere molte rappresentazioni della stessa.

Non si stanno realizzando dei disegni Creando un modello con il software di modellazione non si sta facendo un disegno. Viene chiesto di specificare solo la geometria necessaria per localizzare e descrivere le componenti dell’edificio che si desiderano posizionare all’interno del modello. Per esempio, quando esiste un muro, per posizionare una porta in esso

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bisogna specificare solo il tipo di porta (questo automaticamente determina tutta la sua geometria interna) e la distanza lungo il muro alla quale deve essere collocata. Questa stessa informazione crea una porta in tutti i disegni, quanti essi siano. Non è richiesto nessun ulteriore lavoro di specificazione. Questo significa che posizionare una porta in un modello non è affatto come disegnare una porta in pianta o in prospetto e neanche modellarla in 3D. Non si realizzano solidi, non si disegnano linee. Si sceglie semplicemente il tipo di porta da una lista e si seleziona la posizione in un muro. Non si disegna la porta. Un disegno è un artefatto che può essere automaticamente generato dalla descrizione di livello superiore che si sta facendo.

Ancora più di un modello 3D Si sta realizzando un Building Information Model: una descrizione completa di un edificio. Questo non deve essere confuso con un modello 3D completo di un edificio. Un modello 3D è solo un’altra rappresentazione del modello di un edificio con la stessa incompletezza di una pianta o di una sezione. Un modello 3D completo può essere tagliato per rivelare i profili di base per sezioni e piante, ma esistono delle convenzioni del disegno associate a queste rappresentazioni che non si possono ottenere in questo modo. Come sarà modificato in un modello 3D il senso d’apertura di una porta? Per poter inserire il senso d’apertura della porta in modo intelligente in una pianta ma non in un modello 3D è necessaria una descrizione dettagliata degli elementi di costruzione della porta separatamente dalla descrizione in 3D della sua forma.

Codifica dell’intento progettuale Questo modello codifica molto più della semplice forma: esso codifica un intento progettuale di alto livello. All’interno del modello infatti, muri e tetti non sono modellati come solidi 3D, ma come muri e tetti. In questo modo, se un piano cambia altezza, entrambe gli oggetti si adeguano automaticamente ai nuovi criteri. Se il muro viene spostato, ogni tetto che abbia una relazione con quel muro si adatta automaticamente in funzione della modifica.

Specificazione di relazioni e comportamento Anche se si modifica il progetto, il software di modellazione cerca di mantenere l’intento progettuale. Il modello codifica implicitamente il comportamento necessario per mantenere tutte le relazioni relative mentre il progetto si evolve. Pertanto al modellatore viene chiesto di specificare sufficienti informazioni in modo tale che il sistema possa applicare i cambiamenti ottimali per mantenere l’intento progettuale. Quando si sposta un oggetto, questo è situato in una posizione relativa ad un dato specifico (spesso il livello di un piano). Quando questo dato viene modificato, l’oggetto viene modificato con esso. Questo tipo di informazione di relatività non è necessario aggiungerlo ai modelli CAD che sono fragili ai cambiamenti.

Obiettivi e parametri Può darsi che il progettista sia preoccupato dall’idea che le uniche porte di cui sia consentito il posizionamento nel muro siano solo quelle che appaiono nella lista predefinita. Questo non potrebbe limitare la scelta di porte possibili? Per permettere la variazione degli oggetti, essi sono creati con una serie di parametri che possono assumere arbitrariamente valori diversi. Se si vuole creare una porta alta 210 cm, è necessario modificare solo il parametro altezza di una porta esistente. Ciascun oggetto ha dei parametri (porte, finestre, muri, soffitti, tetti, pavimenti; persino i disegni di sé stessi). Alcuni hanno valori fissi e altri sono modificabili. Nella modellazione avanzata è possibile imparare anche come creare tipi di oggetti personalizzati con parametri specifici.

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Come differiscono gli strumenti BIM da quelli CAD? Chiaramente, poiché la modellazione BIM è diversa dal CAD, bisogna imparare ad utilizzare strumenti diversi. Gli strumenti di modellazione BIM non offrono molte opzioni di basso livello geometrico. Come regola generale la modellazione BIM ha a che fare con operazioni di più alto livello rispetto a quelle del CAD. Si posizionano e si modificano interi oggetti invece di disegnare o modificare serie di linee e di punti. Occasionalmente bisogna fare lo stesso con il BIM ma questo non è frequente. Di conseguenza, la geometria è generata dal modello e pertanto non è disponibile per una manipolazione diretta. Gli strumenti di modellazione BIM sono frustranti per le persone che hanno realmente bisogno degli strumenti CAD. Per gli utenti che non sono modellatori esperti, la modellazione può essere percepita come una perdita di controllo. Questo è proprio lo stesso argomento che sostengono i guidatori di macchine a cambio manuale a proposito del controllo e della sensazione della strada. Ma il cambio automatico permetterebbe di mangiare un panino e guidare, la scelta è personale. Esistono anche dei percorsi per stratificare su un controllo di livello geometrico basso (come operazioni di post-modellazione) attraverso i quali è possibile riacquistare il controllo del disegno senza però distruggere tutti i benefici della costruzione di un modello completo. La modellazione richiede una grande conoscenza di domini specifici. Molte operazioni nella creazione di un Building Information Model hanno un contenuto semantico che deriva direttamente dal settore architettonico. La lista delle tipologie predefinita per i tipi di porte, ad esempio, è stata ricavata da un’indagine nel settore specifico delle porte. Laddove il CAD trae la sua forza nell’essere interamente sintattico ed agnostico nell’intenzione del progetto, la progettazione BIM è l’opposto. Quando si posiziona una componente nel modello è necessario spiegare al modello che cos’è, non come appare. Oppure richiede che siano costruiti. Aggiungere caratteristiche e componenti personalizzate in un modello BIM è possibile ma richiede più sforzi di quanto non richieda il CAD. Non solo deve essere specificata la geometria ma anche i significati e le relazioni inerenti la geometria stessa.

La modellazione BIM è sempre migliore del CAD? Come in ogni cosa, c’è qualcosa da dare in cambio. Un modello richiede molte più informazioni. Un modello BIM contiene molte più informazioni di un disegno CAD. Queste informazioni devono provenire da qualche parte. Mentre si lavora con uno strumento di modellazione, il sistema elabora un numero enorme di informazioni necessarie al modello. Per esempio, mentre si posizionano dei muri, questi sono inizialmente tutti della stessa altezza. È possibile modificare i valori predefiniti dell’oggetto prima o dopo il suo inserimento. Poichè esistono un’infinità di parametri e di valori possibili il programma, mentre si sta lavorando, fa delle ipotesi. La stessa cosa accade quando si legge un disegno. Il disegno non contiene abbastanza informazioni per definire interamente un edificio. Chi legge il disegno completa le parti mancanti secondo tacite assunzioni. Rifiutare le convenzioni rende la modellazione più difficile. Questo metodo lavora bene quando l’edificio che è stato modellato si accorda ragionevolmente con le assunzioni che il modellatore sta facendo. Per esempio, se il modellatore suppone che i muri non possono inclinarsi ma possono solo salire e scendere, questo significa che non è necessario che l’angolo verticale sia specificato al momento della modellazione. Ma se il progettista vuole delle pareti inclinate, questa operazione richiederà più lavoro. Potenzialmente più lavoro rispetto a quello che sarebbe necessario per creare la stessa forma con un programma CAD. É persino possibile che il modello

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interno al software non abbia la flessibilità per rappresentare ciò che il progettista ha in mente. Pareti inclinate possono non essere rappresentabili in una parte del software. Bisogna allora escogitare una soluzione che rappresenti un compromesso della ipotesi migliore. Per questo i progetti “unici” sono difficili da modellare. Invece al CAD non importa. Nel CAD la geometria è geometria. Al CAD non interessa di cosa sia o non sia costituito un muro. Si è ancora legati alle limitazioni geometriche del software (per esempio, qualche software CAD supporta curve e superfici non-uniform rational b-splines [NURBS] mentre altri no), ma nella maggior parte dei casi esiste sempre il modo per costruire arbitrariamente delle forme, se si vuole. La modellazione può aiutare la coordinazione del progetto. Avere una sola unificata descrizione di un edificio può aiutare a coordinare un progetto. Poiché i disegni non possono mai uscire dalla sincronizzazione del progetto non è necessario preoccuparsi che gli aggiornamenti abbiano raggiunto una certa persona. Un singolo modello potrebbe guidare l’intero ciclo di vita della costruzione. Sempre di più c’è l’interesse nella comunità architettonica per progettare l’intero ciclo di vita di un edificio che va molto oltre la progettazione e le fasi costruttive. Una descrizione completa dell’edificio è fondamentale per un simile progetto. Il calcolo energetico può essere ricavato dal modello dell’edificio, oppure, per esempio, le pratiche di sicurezza possono essere prototipate. I sistemi costruttivi possono così essere resi consapevoli del loro ruolo all’interno dell’intera struttura. Il BIM potenzialmente amplia il ruolo del progettista. Ovviamente ciò comporta delle implicazioni nel ruolo degli architetti. Essi possono diventare progettisti di qualcosa che va oltre la forma dell’edificio, e determinare anche i modi di utilizzo ed i servizi dell’edificio. Non è detto che la modellazione faccia guadagnare tempo una volta imparata. È probabile che mentre i progettisti impareranno a modellare piuttosto che a disegnare, la tecnica non risparmierà tempo in un ufficio. Ci si deve aspettare questo. Lo stesso vale per il CAD. La modifica degli uffici dal disegno a mano al CAD è avvenuta solo quando gli studenti sono stati addestrati al CAD e pertanto non hanno dovuto imparare queste tecniche sul lavoro. Lo stesso accadrà con la progettazione BIM. Quando più studenti, familiari con la progettazione BIM, entreranno nel mercato del lavoro, gli uffici saranno più determinati a cambiare verso questo nuovo metodo di lavoro, avendo una risorsa più grande da cui attingere. Nella progettazione BIM esistono potenziali rischi che non sussistono nel CAD. Poichè l’intelligenza di progettazione è radicata in un modello è ugualmente possibile radicare la stupidità del disegno. Modelli costruiti impropriamente che sembrano corretti possono essere inutilizzabili. È possible creare un modello che sembri corretto ma che in realtà è stato realizzato in maniera tale da risultare inutilizzabile. Per esempio, sarebbe possibile creare qualcosa che assomigli ad una finestra all’esterno di una raccolta di muri estremamente piccoli, ma in seguito le regole del programma legate al comportamento delle finestre sarebbero rovinate. Inoltre, le regole per il comportamento dei muri porterebbero il programma a fare cose sbagliate nel momento il progetto dovesse cambiare.

A che cosa servono le tecniche ingegnerestiche in architettura? La progettazione BIM deriva da tecniche di ingegneria che sono state raffinate durante molti anni. Molte forze stanno collaborando per portare le metodologie dell’ingegneria come la progettazione BIM nell’architettura. Per prima cosa, la potenza del lavoro che si può fare con il computer e le abilità basilari ad utilizzare questo

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strumento, sono diventati universalmente accessibili. Per seconda cosa, il rendimento del tempo ed i soldi stanno diventando sempre piÚ parte attiva della preoccupazione di un architetto. La progettazione BIM offre un margine possibile nell’efficienza della progettazione e della costruzione.

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Revit Architecture: Introduzione, interfaccia e disegno Connessione Questo argomento introduce le basi della progettazione BIM nella sua realizzazione in Revit Architecture. All’utente viene chiesto di posizionare dei componenti e di modificare le loro proprietà. Esso aiuta a spiegare perchè l’ambiente può sembrare sconosciuto per chi è abituato al CAD.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Interfaccia di Revit Architecture Barre degli strumenti

Strumenti di editing

Barra delle opzioni Browser di progetto Barra di progettazione Fondamentali Vista Modellazione Disegno Rendering Planimetria Volumetrie Locali e aree Strutturale Costruzione Barra dei controlli della vista Barra di stato Definizioni Elementi Modello (host contro hosted) Vista Annotazione (annotazione contro dato) Progetto Modello Componente Categoria Tavola grafica Disegno Lavorare nell’ambiente di Revit Architectural

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Cambiare viste e vista dinamica Posizionare muri, finestre e porte Passare il modello a viste differenti Modifica numerica delle quote Unione di muri Menu Contestuale Comandi rapidi da tastiera

Appunti -

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In generale, in Revit Architecture le cose mostrate di blu in una vista sono modificabili. Quando si seleziona un oggetto, appaiono degli elementi blu. Utilizzare questi per trascinare le parti finali del muro, spostare degli inserti, manipolare testi di note, ecc. L’opzione concatena è spesso utile per posizionare i muri. In Revit Architecture non si inizia facendo un “disegno”. Si inizia con un progetto (solitamente partendo da un modello). Questo progetto contiene un modello vuoto con delle viste predefinite, delle famiglie e dei tipi di oggetti con cui lavorare. Per aggiungere tipi di oggetti differenti si caricano diversi file di famiglie nel progetto.

Argomenti pratici -

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Realizzare un nuovo progetto ed esercitarsi con esso. Affiancare una vista in pianta ad un prospetto e delle viste 3D. Creare i muri. Posizionare finestre e porte. Aggiungere un pavimento e un soffitto. Realizzare alcune versioni con differenti modifiche del progetto. Quanto tempo si è dedicato per fare tutto ciò? Quanto tempo sarebbe stato necessario con un programma CAD? Usare il menu File per iniziare diversi progetti con dei modelli forniti. Quali sono le maggiori differenze tra i modelli? Eserciziario unità 1, Esercizio 1A: Interfaccia e terminologia. Eserciziario unità 1, Esercizio 1B: Iniziare un nuovo progetto.

Domande -

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Dove sono tutti gli strumenti di disegno? Quali forme non sono supportate per il posizionamento di un muro? Perché si pensa di no? Quale tipo di regola a dominio specifico è stata codificata nel modo in cui Revit Architecture unisce muri e pareti? Si può determinare esattamente quali sono le sue regole per i giunti dei muri (entrambe gli angoli e giunti a T)? Quanto sono alti i muri che si stanno creando? Si può cambiare l’altezza? Qual’è la differenza tra la Barra delle opzioni e la barra degli strumenti? Perchè alcuni parametri della Barra delle opzioni sono disponibili e altri no? Quali parametri sono disponibili mentre si disegnano gli oggetti e come si differenziano dalla Barra delle opzioni quando si seleziona un oggetto che è già stato inserito nel progetto? Come si accede ad ulteriori finestre di strumenti (Barra di progettazione)? Quali funzioni svolge il Browser di progetto? Si può trovare un metodo per realizzare un muro che sia inclinato dalla sommità alla base?

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Queste immagini mostrano l’unione automatica dei muri come è visualizzata al livello di dettaglio alto. Quale ipotesi viene fatta da Revit Architecture?

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Unità 2 Questa unità introduce il concetto di oggetti e dà delle idee per impratichirsi a creare muri, pavimenti e soffitti in Revit Architecture.

Teoria: Oggetti La progettazione BIM procede essenzialmente “posizionando” degli oggetti in un modello e poi aggiustandone i parametri. Questi oggetti sono componenti complete dell’edificio come muri, porte e finestre. Sebbene i loro parametri possano variare, gli oggetti, una volta posizionati, mantengono le loro identità fondamentali. Ad esempio, una porta che si amplia rimane comunque una porta.

Una linea oggetto, per contrasto Gli oggetti che costituiscono un disegno nel CAD acquisiscono una propria identità in funzione dei ruoli che hanno all’interno della costruzione del disegno. Una linea è una linea e un punto è un punto. Il fatto che si abbia l’opzione di selezionare la linea e cambiarne le proprietà, come lo spessore o il layer, significa che la linea è un oggetto con dei parametri: è un esempio di classe di linea che ha dei parametri legati allo spessore e al layer. Ma il programma manipola gli oggetti solo a livello di disegno. L’oggetto di più alto livello che disegna con le linee oggetto non ha alcun supporto esplicito dal CAD. Il CAD è solo concentrato sulla produzione della rappresentazione di un oggetto, invece la progettazione BIM è concentrata sulla costruzione del modello di un edificio abbastanza completo da consentire che le rappresentazioni possano essere automaticamente generate dal modello stesso. Gli oggetti utilizzati nella progettazione BIM definiscono molto di più di una geometria pura.

Elementi, famiglie, tipi e istanze Ciascun oggetto nel progetto con Revit Architecture appartiene ad una gerarchia che aiuta ad organizzare gli oggetti nel modello dell’edificio. I termini usati per descrivere questa classificazione gerarchica dal generico allo specifico sono: elementi, famiglie, tipi e istanze. Questa è l’organizzazione fondamentale del database del modello. La maggior parte degli aspetti del modello, incluse le viste, hanno questa struttura organizzativa. Questo concetto è fondamentale perché ciascun oggetto ha un controllo parametrico per ognuno di questi diversi livelli di organizzazione. Elementi o categorie: Tutti gli oggetti nel modello dell’edificio sono assegnati ad una categoria. Tutte le porte in un progetto, ad esempio, appartengono alla categoria Porte. Questa categoria generica è poi suddivisa in famiglie. Famiglie: Le famiglie sono dei raggruppamenti di geometrie uguali. Continuando con l’esempio delle porte, una singola porta tamburata appartiene ad una famiglia diversa da quella di una porta a doppio battente con vetro perchè la geometria dei due tipi di porte è diversa. Tipi: Tutti gli oggetti di un progetto hanno un tipo. (Un tipo è la stessa cosa della classe). Il tipo definisce quali sono le proprietà di un oggetto, come esso interagisce con altri oggetti, e come disegna esso stesso in ciascun diverso tipo di rappresentazione. Istanze: Una istanza è semplicemente un oggetto singolo di un tipo nel modello dell’edificio.

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Gli oggetti sono creati a partire da un tipo Nel momento in cui si posiziona un oggetto nel modello, si sta creando l’istanza di una famiglia. La maggior parte delle famiglie hanno molteplici tipi. Un tipo specifica i valori predefiniti dei parametri di una famiglia. Un tipo di porta, ad esempio, ha particolari larghezza ed altezza. Alcuni tipi possono essere scambiati l’uno con l’altro dopo che l’oggetto è stato creato. Per esempio, una porta può Una porta può facilmente essere essere riassegnata ad un tipo con diversi valori di larghezza e altezza. Una porta scambiata con una porta di tipo diverso e in seguito si può tornare singola può anche essera scambiata con una porta di una famiglia diversa come indietro. ad esmpio una porta doppia. Il software si occupa di tutti i cambiamenti di basso livello geometrico che siano necessari. Allo stesso modo si può facilmente creare un muro e cambiarne la struttura in seguito. Anche il suo spessore può, di conseguenza, cambiare. Questo tipo di cambio è assimilato dal sistema. Non è tuttavia possibile cambiare un tipo con un altro se questi non hanno alcuna relazione, perché, in questo caso, non esiste una mappatura di proprietà e di funzionalità che il programma può seguire. Non si può, ad esempio, creare un muro e poi cambiarlo in una finestra.

Istanze Le istanze di famiglie sono la sostanza di un modello. Mentre una famiglia è una descrizione astratta di quali parametri una classe di oggetto deve avere e come essi si relazionano, una istanza è un esempio concreto di quel tipo. L’insieme dei parametri è la geometria che un tipo stabilisce. I tipi sono unici ma possono esserci molte istanze diverse di qualunque tipo. Queste istanze possono essere molte ed essere posizionate in luoghi diversi del disegno. Alcuni possono avere parametri impostati con valori diversi ma fondamentalmente condividono il tipo e la classe.

Qui niente di nuovo Gli architetti si occupano già di tipi e istanze sebbene non sempre in modo così esplicito. L’abaco delle porte ad esempio deve elencare ogni istanza di porta e le raggruppa per tipo. Le finestre in un abaco possono essere elencate per tipo. Il CAD non ha notzioni di tipo e istanza, così non può essere di aiuto in questo. Il CAD non può differenziare il basso livello del lavoro delle linee che rappresentano una porta dalle linee che invece rappresentano una finestra. Comunque, con un modello completo di un edificio costituito da oggetti-orientati, ogni oggetto usa e conserva la categoria, la famiglia, il tipo e l’istanza. Il software utilizza questa informaziona per creare abachi di porte e di finestre basandosi sull’istanza o sul tipo.

Codifica delle intenzioni di progetto Se si sa che qualcosa è un muro, è possibile avere delle informazioni su come esso funziona. Ad esempio, si sa che deve connettersi con altri muri negli angoli o nei nodi a T (struttura con struttura, finitura con finitura). Inoltre, quando si sposta lo spigolo di un muro, si vorrebbe che i due lati del muro si muovessero. Può darsi anche che si vogliano degli elementi incastrati nel muro come finestre e porte che si spostino con il muro mentre questo viene progettato. Questo è esattamente quello che fa il software di progettazione BIM. Affinchè il software possa fare questo, deve sapere cosa realmente rappresentano gli oggetti disegnati. Nel CAD può accadere che si stia disegnato un muro come un rettangolo lungo e sottile ma, allo stesso modo, potrebbe essere stato disegnato un marciapiede lungo e dritto. Come potrebbe il software riconoscere che uno era un muro e l’altro un marciapiede? Necessiterebbe di una sofisticata intelligenza artificiale. Infatti attualmente non c’è nessuna macchina sulla terra che possa anche parzialmente decifrare le intenzioni progettuali a partire da un

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disegno CAD tradizionale. Ciò è imputabile all’ampio fallimento delle promesse di metà Novecento a proposito della intelligenza artificiale. I problemi sono molto più complessi di quanto pensassero i ricercatori. Infatti, anche le persone hanno spesso difficoltà a decifrare i disegni degli altri e hanno bisogno di chiedere dei chiarimenti. In breve, il computer non può leggere i nostri pensieri. Appurata questa comprensibile lacuna, come può la progettazione BIM non essere condannata al fallimento?

Specificare cosa e poi dove La sequenza di lavoro nella progettazione BIM procede nel modo seguente: 1. Specificare quale tipo di oggetto si sta per inserire nel modello. 2. Specificare tutte le informazioni necessarie su di esso affinché possa essere posizionato correttamente. Quali siano tali informazioni dipende in gran parte dal tipo di oggetto si sta inserendo. Per un muro è necessario specificare almeno i suoi punti di inizio e di fine. Inoltre, prima, si sarà anche scelto il tipo di muro (di partizione, esterno, ecc.) e la sua altezza, anche se i suoi parametri possono essere modificati in seguito. In questo modo non vi è ambiguità. Ogni volta che si realizza il modello di un edificio in realtà si specificano alcuni parametri dell’oggetto che si sta inserendo. Un marciapiede sarà un marciapiede e un muro sarà un muro sin dall’inizio. Occorre rendersi conto di come questo metodo consente di eliminare del lavoro inutile. Non è infatti necessario disegnare quattro linee per finire il muro ma solitamente è sufficiente selezionare due punti per un muro dritto o tre per un muro ad arco. Ovviamente è possibile disegnare un muro ad arco se si vuole, ma è necessario specificare prima che cosa si vuole fare. Sarà possibile cambiare i parametri come il centro dell’arco o il diametro in seguito.

Ogni cosa in Revit Architecture è un oggetto I modelli sono costituiti da oggetti di progettazione (muri, porte, finestre, scale, ecc.); non solo gli oggetti fisici dell’edificio sono “oggetti” in Revit Architecture. Qualsiasi cosa con proprietà che possono variare è un oggetto di Revit Architecture, e ciò include anche gli elementi come le viste. Una vista ha una proprietà che specifica ciò che è visibile. Per esempio, si può scegliere di mostrare l’arredamento oppure no e una sezione specifica il posizionamento del piano di taglio e la direzione del punto di vista.

Riassunto L’orientamento dell’oggetto è un potente metodo di lavoro che si è fatto strada a partire dai software dell’ingegneria verso quelli dell’architettura nella veste di progettazione BIM. La progettazione BIM consente agli architetti di specificare la loro intenzione progettuale ad un livello più alto. Essi sono liberi di comporre i loro modelli da componenti dell’edificio già realizzate e di variarne i parametri in seguito.

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Revit Architecture: Muri, pavimenti e soffitti Connessione Chiaramente, i muri aggiunti ad un progetto sono oggetti del modello. Quando sono manipolati in una sola vista sono modificati in tutte le viste. Questo indica che sono presenti in un sottostante modello BIM. Ora che si è capito il concetto degli oggetti, si può iniziare a popolare il modello con degli oggetti interdipendenti tra loro.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Pavimenti Pavimento da superficie Pavimento dal perimetro dei muri Differenza di spostamento dei muri con pavimenti associati e con pavimenti da superfici Cambiamento dello spigolo del muro al quale si riferisce il disegno Soletta con aperture Soffitti Soffitti da muri e locali Soffitti composti Muri Cambiare i parametri di un muro Tipo Orientamento Linea di ubicazione Altezza Vincoli di base e altezza, compreso l’offset Facciate continue, muri sovrapposti Sagome del muro e mazzette Interazione di sagome e mazzette con porte e finestre Creazione di muri, pavimenti e soffitti a diversi livelli Piani di lavoro Cambiare i parametri di una vista Modalità di visualizzazione (stile modello grafico) Wireframe Linea nascosta Ombreggiatura Ombreggiatura con bordi Livello di dettaglio Intervallo di visualizzazione (piano di taglio) Sottostante Librerie di famiglie esterne Sfogliare i tipi installati che sono disponibili, il website di Autodesk ed altri website Caricare e scaricare Selezionare tutte le istanze (Browser di progetto), o RMC (right mouse click) con l’oggetto selezionato nell’area di disegno

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Appunti Un disegno in Revit Architecture è una struttura informativa che un componente complicato come ad esempio una soletta utilizza per controllare la sua forma. Il modo migliore di pensare ad un disegno è dunque quello di immaginare un parametro grafico utilizzato per controllare la forma di un componente. Esso può essere modificato dopo essere stato creato e, il componente a cui è vincolato si modifica di conseguenza. Non esiste una cosa come un disegno senza un componente associato. Il disegno può essere fatto inizialmente per definire una forma di default del componente ma il disegno non è il componente, è solo una proprietà di questo. L’interafaccia del disegno è modale ossia, quando si è dentro al disegno, lo si è veramente. Si possono fare delle operazioni in modalità disegno che non possono essere fatti al di fuori di esso e viceversa. Infatti, ci sono diverse modalità di disegno, ciascuna adatta al componente per cui si sta disegnando. Alcuni sono disegni volumetrici, alcuni forme bidimensionali, altri forme aperte e altri ancora forme chiuse. In ogni caso per lasciare la modalità disegno devbisogna scegliere tra il comando Finisci disegno (per accettare il disegno) o Abbandona Disegno (per eliminarlo). Un altro modo di pensare alla modalità disegno è legata ad una serie di parametri geometrici per un oggetto. Un muro piano ortogonale, ad esempio, ha bisogno di soli due punti di selezione e di un’altezza per determinare i suoi confini. Il piano di una soletta, invece, ha bisogno della definizione dei limiti: occorre definire il disegno geometrico di questi e poi passare all’oggetto, con i suoi parametri.

Argomenti pratici -

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Sperimentare i disegni. Definire che cosa fa ogni strumento. Realizzare un edificio multipiano con diverse aperture a ciascun piano. Usare il menu File e sceglire Carica da Libreria > Carica Famiglia. Sfogliare i componenti interessanti. Inserirne nell’edificio. Ce ne sono alcuni che non si riescono ad identificare? Scambiane qualcuno con altri della stessa categoria. Modificare il progetto in modo tale che tutti i muri abbiano altezze differenti: alcuni possono coprire diversi piani e altri uno solo. Vincolare le condizioni alla base e in sommità direttamente ai livelli. Cambia i livelli. I muri si sono adattati in maniera appropriata? Eserciziario unità 2: Muri, pavimenti e soffitti.

Domande - Perché l’interfaccia disegno è modale? - Quali sono le regole per determinare se un disegno è un perimetro chiuso? - Sono validi due perimetri chiusi divisi? - Chiaramente, un perimetro chiuso dentro ad un perimetro chiuso è interpretato come un foro. Come sarà interpretato un perimetro chiuso dentro un furo? - C’è più di una coincidenza per ringraziare della somiglianza degli strumenti disponibili per modificare disegni di solette e posizionare muri? - Nella modalità disegno, qual’è la differenza tra le proprietà sulla Barrra delle opzioni e le proprietà nella Barra di progettazione? - Tutti gli elementi hanno proprietà modificabili? - Quali proprietà nella finestra di dialogo proprietà del muro non “comprendi”? - Perchè ci sono delle proprietà disattivate nella parte alta della finestra di dialogo che non possono essere modificate? - Come si è stato ottenuto questo?

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Nell’eserciziario Unità 2, dopo aver caricato Curtain Wall Dbl Glass.rfa, può essere utilizzato in un muro? Perché sì o perché no? Spiegare in termini di categoria, famiglia, tipo ed istanza.

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Unità 3 Questa unità introduce il concetto di famiglie e famiglie nidificate e dà delle idee per impratichirsi nella modifica dei tipi in Revit Architecture.

Teoria: Famiglie e famiglie nidificate Famiglie: Gruppi di tipi Come illustrato nella precedente unità, i tipi sono descrizioni di parametri degli oggetti, e gli oggetti sono dei parametri di istanza che controllano specifici valori parametrici. Nella gerarchia di Revit Architecture, immediatamente sopra il tipo c’è la famiglia. Le famiglie sono delle raccolte correlate di tipi. È comune che specifiche serie di valori di parametri abbiano significato come gruppo. Un certo tipo di finestre, ad esempio, può essere disponibile solo con una specifica serie di dimensioni. A queste serie di valori parametrici possono essere dati dei nomi e possono essere raggruppate in una famiglia. Sinteticamente, le famiglie sono delle serie di tipi che variano solo per i valori parametrici del loro “tipo”. In aggiunta, la famiglia controlla il comportamento di un oggetto. Buona parte dell’intenzione del progetto presentata nell’Unità 1 è codificata a livello di famiglia. Ci sono due tipi principali di famiglie: le famiglie di sistema e le famiglie ospitate o esterne. Le famiglie esterne sono quelle raccolte in librerie come ad esempio le porte e le finestre. Le famiglie di sistema invece sono quelle di oggetti come ad esempio i muri, i tetti ed i solai. Le famiglie di sistema non possono esistere all’esterno del file di progetto in Revit Architecture come files di famiglia separati. Tutte le finestre di un tipo hanno, al loro interno, le stesse dimensioni.

I tipi di famiglia di finestre a croce sono quelli mostrati qui.

Tutte le finestre del tipo a croce: 100x100 cm hanno stessi materiali, altezza e larghezza.

Ogni parametro istanza, comunque, può avere ad esempio i propri valori in altezza dell’estremità e della soglia.

Sebbene si abbia controllo su alcuni parametri di forme base, in generale, non è possibile modificare la disposizione interna di una finestra utilizzando i parametri di base. Per la famiglia di finestre prefissate per esemipio potrebbe non esserci il parametro relativo ai montanti. Il software ha la capacità di supportare la creazione di famiglie complesse che guidino anche la geometria ma tale argomento va oltre lo scopo di questo documento. Nuovamente, come regola generale la geometria o la costruzione stanno all’interno della famiglia. Questa figura mostra una diversa famiglia di finestra: Casement 3x 3with trim. Essa mantiene la geometria per i montanti e tutti i tipi di questa famiglia hanno anche la stessa divisione 3x3.

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Modificare i tipi Si possono creare tipi personalizzati nella maggior parte delle famiglie. I tipi possono essere creati all’interno del progetto o in un file esterno (family.rfa). Questi tipi rappresentano delle variazioni parametriche sul tema della famiglia. Si potrebbe, ad esempio, creare un nuovo tipo nella famiglia Finestra - Croce e nominarlo come si vuole. I nomi predefiniti sono relativi ai parametri che rappresentano (100 x 100, per esempio), ma questa è solo una convenzione. Ovviamente si possono nominare i propri tipi come si vuole.

Parametri del tipo Quando si modificano i parametri di un oggetto come ad esempio un muro, molte proprietà rimangono immutate. Queste appaiono in una finestra grigia chiamata parametri dei tipi. I parametri dei tipi sono dei valori che devono rimanere invariati per ciascuna istanza del tipo. La famiglia fornisce il modello per cui esistono questi parametri e gli stessi tipi sono i modelli che soddisfano questi valori. Infine, le istanze soddisfano i valori dei parametri di istanza. Il risultato è che tutti gli oggetti dello stesso tipo condividono i medesimi parametri del tipo. Qualsiasi variazione dei loro valori influisce su tutti questi oggetti. La modifica di questi valori è quindi una cosa che dovrebbe essere fatta con attenzione. È per questo motivo che essi non sono immediatamente modificabili dalla stessa finestra che mostra i parametri di istanza da modificare.

Duplicare e modificare Per modificare i parametri del tipo bisogna scegliere esplicitamente di modificarli o di duplicare un tipo e modificare i parametri di questa copia. La duplicazione di un tipo per la sua modifica è il modo migliore di lavorare perché in questo modo non si rischia di “rovinare” i tipi modello mentre si effettuano delle modifiche. Inoltre, se si vogliono esportare delle famiglie con i tipi ad esse associate per utilizzarle in altri progetti, è necessario assegnare dei nomi univoci che dovranno pertanto essere memorizzati.

Scegliere tra tipo e istanza Perchè alcuni parametri sono parametri del tipo e altri sono parametri di istanza? Le proprietà del tipo sono quelle che definiscono l’identità di una classe di oggetti, ed i parametri di istanza sono quelli che variano attraverso caratteristiche specifiche. I parametri di istanza generalmente hanno a che fare con il contesto (relazioni estrinseche, come ad esempio la sistemazione in un luogo), i parametri del tipo invece di solito sono intrinsechi (le proprie dimensioni, ad esempio).

Il ruolo della famiglia Se le proprietà del tipo sono contenute in un tipo e i valori di istanza sono contenuti in un oggetto, qual’è esattamente il ruolo della famiglia? La famiglia definisce quali parametri esistono, se essi sono parametri del tipo o di istanza. La famiglia definisce come l’oggetto visualizza sè stesso in viste diverse, e questo dipende dai suoi parametri. Come tutto questo deve essere specificato esattamente verrà spiegato di seguito, in questo stesso documento.

Famiglie nidificate Una famiglia può contenere una o altre famiglie come parte integrante della sua definizione. Queste sono chiamate famiglie nidificate e sono un concetto importante. Le famiglie nidificate permettono a gruppi di

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componenti di essere trattati come componenti singoli. Per esempio, un insieme di porte metalliche può essere creato da solo come una famiglia e poi utilizzato in altre differenti famiglie di porte; cosÏ, se viene fatto un cambiamento alle porte di origine, il cambiamento può essere facilmente trasferito a tutte le famiglie di porte che le contiene, ricaricando semplicemente la famiglia porte metalliche.

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Revit Architecture: Modificare i tipi Connessione Modificare i tipi è un esercizio fondamentale nella variazione parametrica. L’abilità di modificare e immagazzinare serie (a cui è stato dato un nome) di valori di parametri, consente di costruire delle librerie di componenti adattate all’uso delle proprie, specifiche esigenze progettuali.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Sagome e mazzette Creare, modificare ed utilizzare i profili Muri estrusione/scalanature Tipo di muro orizzontale Applicato verticalmente Tetto e limiti della soletta Parapetti Tipi Modifica dei tipi Creare nuovi tipi dalle famiglie caricate Dalla finestra delle proprietà Dal Browser di progetto Creare nuovi tipi da famiglie di sistema Modi diversi per accedere ai parametri Famiglie Nuove famiglie dalla libreria delle famiglie Introduzione all’editor di famiglie Salvare una famiglia dal progetto (salvarla in una libreria) Modifiche all’interno del progetto

Appunti -

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Funzionalmente, le famiglie sono diverse l’una dall’altra. Ci sono delle famiglie che possono esistere al di fuori dal modello dell’edificio, come file separati, e ci sono delle famiglie di sistema che possono esistere solo con il file di progetto dell’edificio. I file di sistema possono essere copiati da un progetto all’altro. Esistono due modi per modificare una famiglia: si può aprire la famiglia esterna per modificarla oppure, si può selezionare la famiglia e modificarla all’interno del progetto. Se si seleziona una famiglia ospitata nel progetto è possibile modificarla direttamente all’interno del progetto stesso. Terminate le modifiche è possibile scegliere di: caricare la famiglia in un qualsiasi progetto aperto (essa viene salvata nel progetto originale sovrascrivendo la definizione esistente); salvare la famiglia come file .rfa sovrascrivendo l’originale; salvare la famiglia come nuova famiglia.

Argomenti pratici -

Caricare qualche famiglia dal disco. Modificare radicalmente alcuni tipi. Qual’è la differenza tra modificare le proprietà del tipo e i parametri di istanza? C’è modello che spiega quali sono i parametri?

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Creare due differenti tipi di muri: pannelli di rivestimento in cartongesso con montante i metallo e pannelli di rivestimento in cartongesso con montante in legno (per esempio). Aggiungere alcuni di questi ad un progetto in modo tale che essi si intersichino formando delle giunzioni a L o a T. Visualizzare questi in una vista in pianta ad un dettaglio medio. Questi muri dovrebbero pulire i componenti? Perché sì e perchè no? Con i muri creati nella precedente unità, utilizzare lo strumento Modifica i giunti dei muri (in Strumenti) per modificare ciò che nel muro viene cambiato. Eserciziario: unità 3

Domande -

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Si vede un modello nella lista delle famiglie di sistema? Perché esse sono fisse? (C’è una logica specifica per questo, sebbene si possa sostenere che la decisione sia dannosa). Quali tipi possono essere scambiati al posto di un altro? Qual’è il modello? Ci sono delle eccezioni? Quale può essere la conseguenza nel consentire più scambi di carattere generale come ad esempio tra una porta ed una finestra? Quali tipi di cose dovrebbe conoscere il software? Si può aggiungere una finestra ad una parete continua Perché sì o perchè no? Quali assunzioni fa il software? Caricare le aperture della porta dalla libreria delle famiglie installate. Perchè bisogna aggiungere questa come componente piuttosto che una porta?

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Unità 4 Questa unità introduce il concetto di parametri e dà delle idee per impratichirsi a creare quote, porte e finestre in Revit Architecture.

Teoria: Parametri Gli oggetti sono differenziati da: Comportamento: come un oggetto si comporta (viene aggiunto, modificato, si visualizza) e come si collega ad altri oggetti, sono tutte caratteristiche determinate innanzittutto dalla categoria. Questo tipo di codifica non è semplice per il sofware. Oggetti apparentemente molto diversi tra loro, come ad esemio una parete continua vetrata e un muro in mattoni, se appartengono alla stessa categoria, condividono un comportamento comune: entrambe sono aggiunti nello stesso modo, possono essere scambiati tra di loro, e possono stabilire i confini di un locale. Inoltre, qualche comportamento può essere influenzato anche dalle impostazioni della famiglia. Infatti, quando si crea una famiglia di componenti si può scegliere un modello che fissa un collegamento ad un muro, ad un soffitto o ad una soletta. Proprietà e parametri: ciascun oggetto nella progettazione BIM ha delle proprietà che influiscono sul suo comportamento e sulla sua descrizione. Queste proprietà sono i parametri di istanza o i parametri di tipo. In ogni caso, si modifica un oggetto cambiando i parametri che descrivono l’oggetto stesso: la lunghezza, il materiale, il colore, o la descrizione testuale. Ciascun oggetto è anche codificato con regole specifiche che consentono o non consentono determinate modifiche. Per esempio, una finestra deve avere un muro che la ospita per poter esistere; infatti una finestra non può essere posizionata se non vi è nulla in cui collocarla.

Tipi di proprietà Lavorando con le proprietà di un elemento ci si può accorgere che i valori dei parametri sono diversi tra loro. Il genere di valore che essi possono contenere è sempre indicato. Alcuni valori di parametro sono dei numeri, altri delle posizioni nello spazio, altri una serie di caratteri ed altri ancora possono essere degli oggetti. Per esempio, l’”altezza non collegata” di un muro è un parametro di distanza, dove il suo “vincolo di base” si riferisce ad un qualsiasi livello già fissato. Così il parametro “vincolo di base” è realmente un parametro di tipo “livello”. L’abilità dei parametri di riferirsi ad altri oggetti all’interno del modello introduce una divisione fondamentale tra due tipi di parametri: tipi primitivi e tipi complessi.

Tipi primitivi contro tipi complessi I tipi primitivi dei valori parametrici comprendono ad esempio i numeri, le lunghezze e le posizioni approssimative. Questi tipi non sono elementi che possono essere posizionati direttamente in un modello. Per esempio, non c’è il modo di inserire un “2” nel secondo piano di un edificio. È certamente possibile annotare le viste con un testo, ma queste annotazioni sarebbero solo degli oggetti di annotazione ed il testo sarebbe semplicemente una delle loro proprietà. I tipi primitivi sono semplici da specificare: possono essere digitati oppure essere dedotti dal modello attraverso le quote. I parametri dei tipi complessi assumono i valori dei diversi i tipi di elementi. Questi parametri normalmente si riferiscono ad un elemento specifico in un modello, come ad esempio una vista o un livello. Pertanto gli oggetti di riferimento devono esistere prima della impostazione del parametro. Per esempio, non si può fissare la base di un muro al quarto piano prima che il piano sia stato realizzato; inoltre, una volta inserita una proprietà complessa all’interno del modello, la relazione rimane invariata. Ossia, se il livello 4 cambiasse altezza, il muro cambierebbe altezza con esso e se il livello 4 venisse

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cancellato, la proprietà connessa ad esso non sarebbe più valida. Non esiste una regola standard di comportamento corretto sul da farsi quando una proprietà perde la propria validità: di solito compare l’indicazione all’interno di un messaggio di avvertimento o di errore.

Valori di default Quando si crea un oggetto alcuni dei suoi parametri sono specificati dall’azione che si esegue per inserirlo all’interno del modello. Per esempio, un muro ha il suo inizio e la sua fine specificati in questo modo. Altri parametri non sono invece esplicitamente specificati al momento del posizionamento dell’oggetto ed i valori sono impostati di default. Il valore di una proprietà impostata di default è parte integrante della descrizione dell’elemento della famiglia o del tipo ed è indice di una buona progettazione impostare questi valori in maniera ragionevole. A esempio, non c’è alcun motivo di impostare l’altezza di default di un muro pari a 30 cm, poiché sarebbe necessario del lavoro inutile per modificare questa altezza per ogni muro creato. Infatti, un muro dovrebbe avere come altezza di default quella del livello al quale viene aggiunto; in questo modo si estende automaticamente da un piano all’altro. Se poi sarà necessario cambiarlo, si potrà fare.

Parametri istanza contro parametri del tipo La differenza tra parametri del tipo o parametri istanza è sottile ma importante. Ogni elemento ha un tipo ed è un’istanza di quel tipo. I parametri del tipo hanno il potere di cambiare molte istanze individuali contemporaneamente. Per esempio, se si dovessero posizionare delle porte dello stesso tipo e quel tipo specificasse lo spessore della porta tra i parametri del tipo, tutte le porte di quel tipo verrebbero modificate se si cambiasse il valore del parametro spessore. Questa è una caratteristica di default per la maggior parte delle porte fornite con il software. Al contrario, se lo spessore della porta fosse un parametro istanza, ciascun oggetto porta manterrebbe la propria specificità quel parametro e il valore potrebbe essere modificato separatamente per ogni porta. Sebbene Revit Architecture fornisca la possibilità di fare questo, in generale questo livello di autonomia non è desiderato per garantire, all’interno di un edificio l’utilizzo di dimensioni standard per porte, finestre ed altri oggetti. Più enfasi è dunque data ai parametri del tipo e molti tipi leggermente differenti tra loro sono definiti per flessibilità. Alcuni parametri, comunque, hanno senso solo come parametri istanza. L’altezza del davanzale di una finestra potrebbe essere specificata come parametro del tipo. In questo modo però tutte le finestre di un certo tipo potrebbero essere spostate verso l’alto o verso il basso contemporaneamente anche se questo non comporterebbe alcuna flessibilità progettuale: non sarebbe infatti possibile posizionare questo tipo di finestra ad altezze diverse o anche in muri differenti. Questo è quindi un tipo di parametro che ha senso come parametro istanza. In generale, si può pensare alla differenza tra i due in questo modo: i parametri del tipo definiscono tutto ciò che è comune tra istanze individuali del tipo e i parametri istanza definiscono tutto ciò che può variare da istanza ad istanza (come ad esempio la posizione).

Parametri impliciti, espliciti e misti Esistono modi diversi per modificare i parametri. Tipi di parametri diversi richiedono differenti tipi di manipolazione: uno di questi consiste nel digitare i nuovi valori all’interno della finestra di dialogo, un altro può essere quello di posizionare un punto con il mouse. Persino un singolo parametro può essere modificato in diversi modi. Cambiare un parametro esplicito: si prenda l’altezza di un muro come parametro di esempio. Questa proprietà appare nella lista delle proprietà del muro. Questa è un’altezza non collegata. È possibile digitare un nuovo

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valore all’interno della finestra di dialogo e il muro cambia la sua altezza. Questo è un cambiamento di parametro esplicito. Cambiare un parametro implicito: si può anche scegliere di collegare la sommità di questo muro ad un altro valore, come ad esempio l’altezza di un “livello”. In questo caso, quando si sposta verso l’alto o verso il basso questo livello l’altezza del muro cambia. Se la sommità del muro ad esempio è stata vincolata “fino al livello 2”, questo significa che qualsiasi sia l’altezza del livello 2, il muro finirà a quella quota. In questo caso l’altezza del muro è diventata un parametro implicito. Essa cambia per soddisfare le condizioni del sistema, mentre questo viene modificato. I parametri impliciti spesso non vengono notati ma un semplice click del mouse può condizionarne centinaia contemporaneamente. Si può quindi operare sull’altezza di un muro sia in maniera esplicita che implicita, dipende da come sono impostate le cose. Alcuni parametri, invece, possono essere soltanto una cosa o l’altra. Si prenda ad esempio il parametro materiale. Un materiale è una definizione che contiene la sua specifica serie di parametri. Questi parametri controllano la visualizzazione del retino, l’ombreggiatura e la modalità di rendering. Poichè un materiale è una collezione di parametri, non esiste un modo più conveniente di specificare di quale materiale sia costituito un elemento che selezionarlo da una lista. In questo modo il parametro è impostato per mostrare esclusivamente delle liste di proprietà. Al contrario, ci sono dei parametri esclusivamente impliciti che non compaiono mai in liste di proprietà perchè non possono. Un buon esempio di questo tipo di parametro puramente implicito è un disegno. Revit Architecture introduce il concetto di disegno per rappresentare qualsiasi forma libera o parametro basato sulla forma che un oggetto può avere. Una un pavimento, ad esempio, è definito da diversi parametri che ne determinano la composizione, lo spessore ed il livello; ma esso ha bisogno di conformarsi anche attraverso una forma. Revit Architecture fornisce l’interfaccia grafica di Disegno per specificare tali forme. Gli strumenti disponibili in modalità Disegno, soprattutto quando si seleziona lo strumento Linee, sono abbastanza famigliari agli utenti del CAD. Questi sono gli strumenti che servono per disegnare le forme geometriche di massima. La differenza con il CAD è sostanziale perchè con questi la specificazione geometrica è l’unico modo di operare e la geometria è pressoché tutto ciò che deve essere specificato. Nella progettazione BIM invece la geometria è uno dei parametri. Si noti infatti che al termine del lavoro in modalità disegno, si hanno due opzioni possibili: Termina disegno e Esci dal Disegno (). Questo indica che in Revit Architecture il disegno è una modalità minore ed è utilizzato occasionalmente per definire il parametro geometrico di un elemento, ma non va oltre. (Termina disegno e Esci dal Disegno consentono di uscire dalla modalità del disegno, ma Esci dal Disegno elimina il lavoro). Questo è un punto delicato ma importante: un disegno non è un pavimento; un pavimento ha un parametro disegno che definisce il suo contorno. Come si può immaginare, non esiste un modo conveniente per descrivere un disegno in una lista di proprietà, così esso non appare mai in questa. È un parametro proprio come l’altezza del muro. Questo parametro però è rinforzato dall’accesso alle proprietà del pavimento dalla Barra di progettazione alla modalità Disegno e, mentre si lavora sul parametro disegno, si ha anche accesso alla costruzione e al tipo di pavimento. Interazione dei parametri tra più elementi: specificare le relazioni tra i parametri che un progetto deve mantenere, è una delle operazioni più difficili di un disegno parametrico. Si è già visto un esempio semplice di quello che si può fare fissando l’estremità di un muro all’altezza del livello 2. Si possono inoltre fissare molti altri parametri di elementi agli stessi dati e, quando questi cambiano, tutti rimangono validi. Ci si aspetta ad esempio che un pavimento e l’estremità di una scala siano fissati allo stesso livello. Un vincolo di questo tipo è una semplice relazione di equivalenza, ma si è liberi di specificare relazioni anche molto più complicate. Ad esempio si potrebbe volere che l’apertura di un muro sia il doppio dello spessore di un’altra, oppure si potrebbe specificare che l’angolo di un tetto sia un valore multiplo dell’angolo del sole che è inizialmente sconosciuto. Quando si inserirà l’angolo del sole, il progetto si adeguerà di conseguenza. In questo caso è come se i

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parametri che si stanno collegando tra loro siano di tipo geometrico e possano non comparire su una lista di parametri, anche se essi sono connessi l’un l’altro in modo automattico quando vengono modificati.

La maggior parte degli oggetti hanno dei parametri Nel software Revit Architecture alcuni elementi, anche se non sono delle componenti costruttive hanno delle proprietà specifiche. Le viste, ad esempio, sono definite da molti parametri (osservare la figura a destra). Tra le altre cose, ad esempio, si può specificare se l’arredamento sia visibile in una vista specifica o meno. Poiché esiste un solo modello unificato dell’edificio, non si deve fare una versione del modello con arredamento e un’altra senza: si dispone l’arredamento all’interno del modello e si sceglie se deve essere visibile in ciascuna specifica vista del modello. Tipicamente, le interfacce grafiche per collegare i parametri tra loro sono esposte attraverso le stesse finestre di dialogo che mostrano le componenenti costruttive con rappresentazioni grafiche. Pertanto, spesso non è possibile stabilire delle relazioni parametriche con le proprietà di elementi astratti come le viste. Teoricamente si può immaginare di collegare la scala della vista fino all’estensione degli elementi in essa, ma il programma non supporta ancora questo tipo di controllo parametrico.

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Revit Architecture: Quote, porte e finestre Connessione Revit Architecture consente l’accesso ai parametri dell’elemento in diversi modi. Per ciascun elemento esiste una finestra di dialogo delle proprietà. Questa mostra tutte le possibili proprietà modificabili di un elemento, ma Revit Architecture potrebbe essere un sistema puramente testuale se questo fosse l’unico accesso possibile ai parametri. Esiste una ricca interfaccia grafica per creare e modificare la forma dei componenti: queste sono operazioni parametriche che chiunque può confermare controllando la finestra di dialogo delle proprietà prima e dopo la modifica della lunghezza di muro, ad esempio. Revit Architecture utilizza un altro meccanismo per esporre i parametri-quote. Una quota in Revit Architecture è un parametro attivo che può essere utilizzato per controllare le proprietà del modello. Infatti, quasi ogni proprietà lineare può essere espressa e modificata testualmente o graficamente per mezzo delle quote. Inoltre, le quote servono per introdurre i parametri del modello che non appartengono direttamente al singolo elemento. La distanza tra due muri, ad esempio, può essere quotata e poi si può utilizzare la quota come parametro. Questa distanza non appartiene ad entrambe i muri come una proprietà pertanto non può essere indicata nella finestra delle proprietà, ma la quota esiste come vincolo nel modello permanente e Revit Architecture cerca di soddisfarla.

Caratteristiche di Revit Architecture e Concetti de imparare Quote Temporanee e permanenti Lineari, angolari, radiali Sintassi di lunghezza Muovere le linee di guida Quote di riferimento multiplo Contrassegno di quota Quote rispetto a centro, superficie e anima dei muri Proprietà delle quote Blocco delle quote Porte Cambiare orientamento e senso di apertura Cambiare tipo Altre proprietà Finestre Posizionare Cambiare tipo Altre proprietà Modificare muri contenenti porte e finestre Parametri istanza o parametri tipo Famiglie e tipi Caricare famiglie Modificare parametri dei tipi Attraverso la lista delle famiglie nel Browser di progetto Attraverso Modifica/Nuovo… Creare nuovi tipi Duplicare tipi

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Attraverso la caratteristica Modifica della Barra delle opzioni Convenzioni per il nome dei tipi

Appunti -

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Le quote in Revit Architecture hanno molti più significati di quanto non ne abbiano nel CAD. Negli strumenti CAD esse danno essenzialmente delle informazioni del modello all’utente. In Revit Architecture invece le quote danno informazioni ma sono anche uno strumento per le operazioni di manipolazione del modello: esse danno delle informazioni al modello da parte dell’utente. Sono pertanto molto più utilizzate di quanto non lo siano nel CAD. Tutti i parametri di lunghezza e distanza possono essere espressi attraverso le quote. Alcuni sono anche espressi in altri modi (come una finestra di dialogo delle Proprietà), ma si possono sempre ottenere quotando gli elementi e modificando le quote. Ogni elemento ha dei parametri che sono modificabili nello stesso modo: viste, sedie, muri, livelli, ecc.

Argomenti pratici -

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Elencare tutte le proprietà che si pensa debba avere un muro poi realizzare un muro e aprire la finestra di dialogo delle sue Proprietà. La lista personale coincide con quella di Revit Architecture? Spiegare ogni differenza. Caricare alcune famiglie e posizionare delle istanze nel progetto. Scegliere diversi tipi e duplicare questi con nuovi nomi. Modificare le loro proprietà fino a che essi non siano riconoscibili. Manipolare i tipi e le istanze fino a che non sono ben chiare le differenze tra loro. Eserciziario: unità 4.

Domande -

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Quali ruoli diversi hanno le quote in Revit Architecture? Provare a realizzare due muri paralleli e una quota permanente che li divida. Ora selezionare questa quota e provare a cambiarne il valore. Perché non funziona? Cosa si sarebbe dovuto fare per farla funzionare? Giocare un pò con il lucchetto. Cosa sembra fare? Si ritornerà a questo argomento in modo più approfondito nell’unità 17. Quando i muri contenenti porte e finestre cambiano forma, cosa accade nello specifico a porte e finestre? Cosa succede se si accorcia un muro al di sotto della parte superiore di una finestra? Perchè non si possono modificare i parametri direttamente da una finestra di dialogo delle Proprietà di un’istanza? Quale sarebbe il danno? Perchè duplicare i tipi quando si possono modificare? Quando non si dovrebbero duplicare?

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Unità 5 Questa unità introduce il concetto delle rappresentazioni e dà idee per impratichirsi creando viste e tavole in Revit Architecture.

Teoria: Rappresentazioni Per poter utilizzare un modello è necessario specificare le condizioni di vista con le quali esso deve essere rappresentato. Non ci può essere alcuna interazione significativa con un modello se non si sceglie una vista, sia essa in pianta, in prospetto, in sezione, in 3D o in un abaco. Per poter essere utilizzato in un modello ciascun elemento deve essere in grado di mostrare se stesso in tutte le viste possibili. Ossia, gli elementi devono avere l’intelligenza di inviare informazioni diverse alla scheda grafica (dicendo “mostrami in questo modo) per poter essere visualizzati in maniera differente in pianta, in prospetto o in una direzione isometrica. Si prenda il seguente esempio: Quale rappresentazione descrive meglio una porta?

porta – 1 anta

La risposta certamente è che sembrerebbe nessuna di queste e tutte queste allo stesso tempo. Esse infatti sono tutte valide rappresentazioni dello stesso elemento nel database del modello, ma sono utili in circonstanze diverse.

Perchè non si disegna la geometria degli elementi Se si dovesse disegnare una porta in pianta occorrerebbe una potente intelligenza artificiale della macchina per decidere cha poche linee ed un arco dovrebbero rappresentare una porta. A volte potrebbe essere giusto, altre no. Piuttosto che incorrere in questa ambiguità conviene definire in anticipo una porta che possa essere disegnata in ogni vista e poi, modificare semplicemente una istanza di quell’elemento all’interno del modello. Questo tipo di “intelligenza” è il frutto migliore della progettazione elemento-orientato. L’algoritmo per disegnare qualsiasi tipo di vista diventa abbastanza simile se si consente a ciascun elemento di possedere un proprio corredo di istruzioni per il sistema di visualizzazione del computer. In questo caso è sufficiente dirgli “disegna te stesso” ed esso riconosce che cosa questo significa in funzione della vista attiva.

Una vista è più di una rappresentazione Oltre una semplice rappresentazione, una vista in Revit Architecture specifica una modalità di interazione con i dati del modello. È possibile modificare l’altezza degli oggetti manipolandoli con il mouse in un prospetto o in una una sezione ma non in una pianta. In una vista 3D c’è una considerevole ambiguità nei tipi di trasformazioni che il movimento bidimensionale di un mouse può generare. In questi casi Revit Architecture introduce la nozione di Piano di lavoro per costringere il movimento del mouse a due sole dimensioni. Il fatto è che una vista è realmente più di una vista: è un’interfaccia. È indispensabile scegliere di lavorare nella vista che ottimizza il

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lavoro che si sta facendo. Ad esempio, non ha senso lavorare in pianta per definire degli elementi di una facciata; e le geometrie complesse potrebbero essere impossibili da comprendere in qualcosa di diverso dalla vista 3D. È abbastanza comune spostarsi da una vista all’altra per fare le modifiche agli elementi, alla loro posizione e alle proprietà.

Alcuni elementi appaiono solo in qualche vista Non tutto ciò che appare in una vista deve mostrarsi in ogni altra vista. È possibile aggiungere una folla di persone nei rendering delle viste 3D ma può essere necessario che queste stesse persone non siano visibili in pianta, per non interferire con il disegno degli altri elementi (con il disegno del negozio che si sta progettando, per esempio). Questa è ancora una decisione oggetto-vista: ogni vista ha la prerogativa di ignorare le specifiche categorie o sottocategorie che non devono essere mostrate. Il fatto che un elemento non appaia in una vista non deve essere male interpretato come assente dal modello: esso è ancora lì, ma è invisibile e non modificabile nella vista corrente. È possibile chiedersi se esiste un modo per catalogare ogni elemento presente nel modello e se ci sono degli elementi che possono mostrarsi solo in alcune viste. Questa è una domanda corretta e può essere risolta rendendo visibile tutto quello che si può in una particolare vista oppure, utilizzando il software Revit Architecture per l’esportazione ODBC (Open Database Connectivity) che esporta informazioni su tutti gli elementi presenti nel modello ad un foglio di lavoro o ad un database.

Annotazioni e modifiche Alcune attività non appartengono al modello costruttivo unificato. Per esempio, se si decide di mostrare una specifica quota che rappresenta un elemento grafico in una vista ma si esclude la sua visualizzazione in una vista 3D oppure, se si posiziona un testo esplicativo in un dettaglio. In questo caso il testo appartiene al dettaglio specifico e non dovrebbe essere duplicato in altre parti. Revit Architecture supporta la creazione di testo e geometria direttamente in una vista. Si tratta di annotazioni “oggetti redazionali” che non pesano sul modello. Annotazioni e oggetti redazionali sono immagazzinati in una vista specifica e possono essere copiati in altre viste. Questo tipo di inserimento è la modalità più famigliare per gli utenti del CAD perchè è esattamente lo stesso dell’utilizzo di linee, archi, testi, ecc. nel pacchetto CAD tradizionale. Come può Revit Architecture introdurre elementi specifici della vista senza annullare i benefici del modello di vista indipendente? La risposta può essere data solo con cautela. Per gli utenti del CAD potrebbe esistere la tentazione di ritornare alle vecchie abitudini: inserire la modalità disegno in una vista e iniziare a disegnare. Tale approccio però è rischioso perché la geometria creata in questo modo non eredita alcuna intelligenza del progetto tipica invece del resto del modello. Se si sta lavorando in un disegno in pianta ad esempio, gli elementi non si mostrano in prospetto così se viene aggiunto un dettaglio al prospetto, questo non si aggiorna quando la pianta viene modificata. È dunque un imperativo di Revit Architecture utilizzare elementi di vista specifici solo quando sono strettamente necessari. Ci sono tre casi in cui hanno senso. Per prima cosa, qualsiasi informazione che appartenga concettualmente solo ad una vista dovrebbe essere creata come un elemento specifico di questa vista. Tale informazione include spesso annotazioni, modifiche e quote. Esse non sono parte dell’edificio e non appartengono quindi al modello. Il programma non dovrebbe nemmeno sforzarsi di formattare questa informazione per passare ad un’altra vista. Questo tipo di annotazione non rovina il modello ma dovrebbe appartenere solo alla vista specifica. In secondo luogo, qualsiasi informazione che vada oltre il livello di dettaglio inteso per il modello dovrebbe essere resa dipendente dalla vista. Per esempio, non si modellerebbe mai ogni elemento di ferramenta che costituisce un sistema di riferimento, perché questo soprafarrebbe il sistema: sarebbe necessario rappresentare questo tipo di elemento in una vista di dettaglio rappresentativa. Essenzialmente: gli elementi vengono “abbozzati” nel disegno complessivo, ma la loro descrizione particolareggiata dovrebbe esistere solo in questa

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vista specifica come spiegazione del dettaglio e, se dovesse cambiare la geometria circostante, il dettaglio dovrebbe essere “ri-abbozzato”. Scegliere il livello di dettaglio a cui modellare è una decisione che influisce enormemente sul flusso di lavoro. Si tornerà su questo argomento nell’Unità 14. Terzo, si cancellano o si effettuano delle correzioni quando il programma visualizza qualcosa che non deve apparire. Non importa quanto il programma sia intelligente, talvolta la rappresentazione grafica del modello nella vista specifica non combacia con ciò che si sa che dovrebbe apparire. Questi casi nascono da errori nella visualizzazione, da disegni di convenzioni che il programma non riconosce, da richieste inusuali (come “questa porta deve essere disegnata come mezza aperta”) oppure da preferenze di “colpo d’occhio” non basate su regole precise (come ad esempio, “questa linea dovrebbe essere più sottile qui”). Revit Architecture consente di controllare questi tipi di modifiche ma questi strumenti sono deliberatamente poco enfatizzati. Essenzialmente ogni revisione del software ha anche lo scopo di ridurre questo tipo di lavoro.

Molteplici viste simili con proprietà diverse Un modo di lavorare con le viste, che diventerà famigliare, è la copia delle viste e la modificare minima dei loro parametri. Le proprietà di una pianta con arredamento ad esempio possono essere simili a quelle di un classico piano tipo. Allora si copia semplicemente la vista della pianta tipo, si rinomina la nuova vista con “pianta arredamenti” e si cambiano le caratteristiche della vista in modo tale che l’arredamento sia visibile: in questo modo non si è cambiato il modello ma si è semplicemente introdotta una nuova vista dello stesso. Anche un abaco, non è diverso. Esso è una vista del modello che non ha nulla a che fare con la geometria: è una vista (sotto forma di lista) dei nomi e dei tipi di elementi contenuti all’interno del modello.

Sezioni e prospetti Sezioni e prospetti sono storicamente un metodo di comunicazione di alcune intenzioni progettuali tridimensionali. È comune per i progettisti creare degli schizzi a mano libera per lavorare in sezione contemporaneamente con le viste in pianta su cui stanno disegnando. Con Revit Architecture si può usare anche questo metodo. Mentre si inserisce una sezione in pianta o in un punto del prospetto non si posiziona solo un rimando di annotazione ma si crea una sezione del modello dell’edificio. Essa appare nella lista delle viste all’interno del browser di progetto. Spesso è più facile lavorare o selezionare elementi in una sezione o in un prospetto piuttosto che in una pianta. Poichè la sezione è una vista del modello dell’edificio e non solo un’estrazione, qualsiasi cambiamento si realizzi nella vista in sezione qualsiasi altra vista viene automaticamente aggiornata.

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Revit Architecture: Viste, visualizzazioni e tavole Connessione Revit Architecture rafforza notevolmente la separazione tra modello e vista. La terminologia dell’interfaccia lo chiarisce: le viste sono elencate sotto una categoria chiamata viste, non disegni. Esse non sono disegni ma diverse rappresentazioni dello stesso modello. Certamente il termine “vista” è improprio perchè è solo attraverso un abaco o una vista grafica che si ha la possibilità di modificare il modello. Una vista è più di una finestra all’interno del modello, perché attraverso essa è possibile modificare il modello stesso. Vediamo ora più da vicino come lavorare con le viste, che sono fondamentali nella progettazione BIM.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Viste, generale Creare nuove viste Copiare con e senza dettagli Viste dipendenti Navigazione e zoom Collegare viste Mostrare la parte sottostante Visibilità Mostrare o nascondere le cose Ridurre l’ingombro Sezioni Creare Navigare Tagliare una regione e ritagliare la parte lontana Dettagli Creare Scalare Livello di dettaglio Viste 3D Creare cineprese Modificare viste Navigazione Ombreggiare Rendering veloci Studi di soleggiamento e ombre Tavole Comporre viste Una vista può apparire solo su una tavola Considerazioni di scala Blocchi titolo Modelli Testo tavola Materiali Disegnare riempimenti o retini superficiali

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Appunti La scala della vista è l’unico parametro che determina la scala di rappresentazione, così come viene posizionata sulla tavola. Questo ha uno scopo e non è vincolante. Se si vuole che una certa vista appaia anche ad una scala di rappresentazione diversa, si deve fare un’altra vista con questa specifica scala di rappresentazione. La differernza in Revit Architecture tra gli elementi di annotazione e gli elementi del modello è fondamentale. Una annotazione è vista specifica mentre gli elementi del modello appaiono in tutte le viste. È importante capire che cosa Revit Architecture considera una annotazione, che cosa un dato e che cosa una vista. - Se si posiziona un’etichetta ad una porta, questa è una annotazione. Essa appare solo nella vista in cui è posizionata. - Se si posiziona un simbolo di livello o di griglia, questi appariranno in ogni vista perché sono dei dati. - Se si aggiunge un simbolo di sezione o di prospetto si aggiungenge una vista. Questo è rafforzato dal fatto che le proprietà di questi simboli hanno gli stessi controlli e gli stessi parametri delle proprietà della vista di sezione. - I file di Revit Architecture collegati hanno anche lo stesso controllo basato sulla vista per quanto riguarda la visibilità. Vedere l’unità 12 per gli approfondimenti.

Argomenti pratici -

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Creare diverse viste di prospettiva 3D del progetto dell’esercizio precedente. Comporre una tavola con un cartiglio appropriato. Creare due nuove piante del Livello 1: una per visualizzare l’arredamento e l’altra, per mostrare i muri interni ad una scala di maggior dettaglio. Creare una vista in pianta con etichette di porte, simboli di sezione e testo. Duplicare questa vista: la prima volta con caratteristiche di dettaglio; la seconda volta come normale duplicazione, senza dettaglio. Analizzare le differenze tra le copie. Cosa appare e cosa no? Esistono due diversi strumenti di linea. Una è nella scheda Fondamentali nella Barra di progettazione. L’altra sulla scheda Disegno nella Barra di progettazione (Linee di dettaglio). Qual è la differenza fondamentale tra questi due strumenti? Eserciziario: unità 5.

Domande -

Quali funionalità sostituiscono le tavole nel CAD? Perchè non si può mettere una vista in pianta su più di una tavola? Chi determina la scala di rappresentazione della vista sulla tavola? Perchè? A quale scala sono disegnati gli elementi quando sono posizionati direttamente sulla tavola (non da una vista esterna)? Quali elementi appartengono ad una tavola piuttosto che ad una vista? Perchè annotazioni e simboli cambiano dimensione quando la vista in scala viene modificata? Cambiano la loro forma? Quale scopo ha una vista dipendente? Discutere i vantaggi di una vista originale con due viste dipendenti rispetto a due viste che sono solo duplicate con dettagli.

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Unità 6 Questa unità introduce il concetto di vincoli alla progettazione e dà idee per impratichirsi nel creare livelli, piani di riferimento e griglie in Revit Architecture.

Teoria: Vincoli di progetto Restrizioni Molto del lavoro di progettazione è creazione e scoperta di vincoli. Per un dato lavoro saranno fornite delle richieste da parte del committente, un sito e un budget. Presi singolarmente questi vincoli chiaramente non sono sufficienti per generare una forma. Il lavoro del progettista consiste formulare fare una proposta specifica basata su una domanda spesso poco definita. Che se ne sia consci o meno, la maggior parte della fase preliminare di progettazione è l’invenzione di un sistema di vincoli coerenti tra loro e ricchi abbastanza da guidare le valutazioni successive.

Da dove vengono? È utile in questa fase preliminare stabilire i criteri dominanti dell’esplorazione. Alcuni di questi criteri provengono direttamente dalle indicazioni del committente: il programma, i metri quadrati e il budget. Alcuni provengono da influenze storiche o teoriche. Alcuni provengono da condizioni prestabilite: il sito, le tecnologie ed i materiali disponibili, le richieste dei clienti. Alcuni provengono da una esperta intuizione o analisi: gli assi dominanti, il sistema strutturale, l’altezza dei livelli. La maggior parte di essi proviene però dalla personalità del progettista.

Definire relazioni Se ciascuno di questi vincoli iniziali può essere espresso formalmente, può essere anche codificato in relazioni parametriche che possono portare alla definizione del modello. Paradossalmente, stabilire i vincoli è la parte più difficile della creazione di un modello dinamico. Le relazioni parametriche consentono di progettare in base a delle condizioni guida che possono essere modificate in seguito, pur conservando la validità progettuale. Ad esempio, se si è deciso di progettare con un’altezza fissa di 300 cm per ogni interpiano e, in seguito, si decide che il primo piano deve essere rialzato di 60 cm, se sono state definite delle condizioni di vincolo in modo corretto per i livelli, tutto ciò che si deve fare per alzare il primo piano, sarà la modifica di un solo parametro. Infatti, ciascun muro interno ed esterno, ogni scala e ogni soffitto che erano stati accuratamente fissati ad un determinato livello di altezza si aggiornano automaticamente.

Dati Per promuovere questi tipi di relazioni, Revit Architecture rende semplice stabilire certi tipi di dati. Le altezze dei livelli sono un buon esempio. Il programma include una struttura per stabilire ed impostare delle relazioni che poi possono essere modificate. Lo stesso principio vale per le griglie che possono essere impostate con considerevole libertà così qualsiasi tipo di progetto può essere sviluppato in conformità con la griglia e, quando la griglia viene modificata in funzione delle evoluzione progettuale, il disegno si aggiorna di conseguenza. Entrambe, le griglie ed i livelli, sono dei dati degli elementi in Revit Architecture ed hanno delle differenze minime nei cambiamenti. Un livello può essere intrinsecamente associato ad una vista e, quando gli elementi del modello vengono posizionati all’interno della vista si instaura un legame coerente tra gli elementi, il livello e la vista. A loro volta, le griglie, possono agire come piano di riferimento per posizionare e allineare elementi diversi.

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Allineamenti Fino ad ora si è lavorato con vincoli di livello e di quota. L’allineamento è un altro vincolo comune. Molti elementi possono essere allineati tra loro. Parte della funzione dello strumento allinea è il lucchetto che viene visualizzato nell’ area di disegno. Questo lucchetto appare immediatamente dopo avere allineato due oggetti e aver stabilito le restrizioni tra gli oggetti allineati. Questa relazione può essere presente tra quasi tutti gli oggetti con due superfici: spigolo di una finestra - griglia in prospetto; superficie di un muro – superficie di un altro muro; angolo di un mobile - superficie di un muro; superficie di un muro, superficie del nucleo, centro del nucleo; linea di una griglia; piano di riferimento; ecc. Revit Architecture introduce i “piani di riferimento” per aiutare a stabilire tali condizioni. Una volta che un piano di riferimento è stato posizionato in un modello, gli elementi possono essere sistemati relativamente ad esso. Quando il piano di riferimento viene spostato anche tutti gli oggetti dipendenti da questo si muovono.

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Revit Architecture: Livelli, piani di riferimento e griglie Connessione Specificare l’invarianza è la chiave del disegno parametrico. Per chiarire: se due muri devono incontrarsi in un angolo e uno di questi viene mosso, Revit Architecture cambia la lunghezza dell’altro per mantenere l’angolo. L’angolo è dunque la condizione invariante sfidata dall’operazione di movimento del muro. Revit Architecture presenrva l’invarianza dell’angolo con l’estensione o l’accorciamento del muro che non è stato spostato. Questo è un esempio semplice ma il principio è lo stesso, indipendentemente da dove esso sia applicato. Ad esempio, se un muro è costretto ad iniziare 90 cm sopra il livello 1 e il livello 1 cambia altezza, Revit Architecture mantiene la condizione invariante tra livello 1 e il muro: piuttosto che vietare la modifica al livello 1, il software modifica l’altezza del muro per mantenere il vincolo. Certo, i parametri fissati per l’altezza del muro in questo caso cambiano: si tratta di un caso di propagazione dei vincoli su cui si tornerà in seguito. Gli elementi che in Revit Architecture formano la base per una grande quantità di realazioni invarianti son fondamentalmente tre: i livelli, i piani di riferimento e le griglie. Nessuno di questi è un elemento fisico del modello ma si tratta di dati astratti da cui eseguire operazioni successive.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Livelli: Revit Architecture dati di base dei piani orizzontali (controllo verticale) Livelli di default Stabilire livelli Viste associate Legame Muro/soffitto ai livelli Piani di riferimento I piani verticali sono facili da aggiungere in pianta o sezione I piani orizzontali sono facili da aggiungere in prospetto o sezione Piani di riferimanto possono essere posizionati ovunque Livelli come piani di riferimento Necessari per il disegno 2D Piani di riferimento assoluti per le viste Selezionare un piano di lavoro Quotare “fino” o “dai” piani di riferimento Aggiungere piani di riferimento in modolità disegno Allineamento Lo strumento allinea Bloccare gli allineamenti Griglia Una serie nominata di piani di riferimento Fare apparire di default in molte viste Creare Quotare Etichettare Usare la griglia sottostante Uguagliare le quote La caratteristica EQ Vincolare i muri ad una griglia di riferimento modificabile

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Appunti -

Stabilire la struttura iniziale. I livelli sono degli elementi prioritari all’interno di un progetto. Qualsiasi disegno che nasca con uno strumento 2D (ad esempio una linea) deve essere posizionato su un piano specifico. Nella maggior parte dei casi questo è il piano di un livello.

Argomenti pratici -

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I vincoli codificano l’intento progettuale nel modello. Se si crea un progetto basato e fissato ad una griglia regolare e si deforma radicalmante la griglia, come si comporta il progetto? Realizzare un pianio di riferimento da est verso ovest in pianta. Passare al prospetto sud. Dove è il piano di riferimento? È possible lavorare sul piano in questa vista? Passare al prospetto est. È possible lavorare sul piano in questa vista? Cambiare la lunghezza di una linea di livello nella vista sud di un progetto. Guardare la vista nord. La lunghezza della linea di livello è cambiata anche in questa vista? Si può trovare un modo per non influire sulle viste parallele? Disegnare un muro sopra una linea della graglia con la linea di posizionamento impostata a Linea d’asse del muro. La funzione del lucchetto che appare è la stessa o è diversa rispetto a quella del lucchetto dello strumento allinea? Eserciziario: unità 6

Domande -

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Perchè i piani di riferimento sono necessari? Cosa significa l’icona 3D quando si seleziona un livello o una gliglia? Descrivere il funzionamento che sta alla base della funzione di inserimento di default degli elementi strutturali. Per esempio, quando si posiziona un pilastro in cemento armato dal livello 1 alla base della fondazione, oppure nel caso di colonne dal livello 2 fino al livello 1. C’è differenza tra utilizzare il lucchetto dello strumento Allinea e posizionare una quota, impostare questa a “0” e poi bloccarla?

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Unità 7 Questa unità introduce il concetto di organizzazione delle informazioni del progetto e dà delle idee per impratichirsi lavorando con componenti, categorie/sottocategorie, famiglie/tipi in Revit Architecture.

Teoria: Organizzazione delle informazioni di progetto Gli utenti CAD hanno incominciato ad abitursi ad organizzare i propri progetti utilizzando i layers. Il layer è l’elemento standard per l’organizzazione grafica dei diversi strumenti di progettazione: foto ritocco, disegno CAD e ingegneria. La loro assenza in Revit Architecture può essere una sorpresa. Comunque, si sia fiduciosi che questa assenza non è una svista ma una decisione di principio finalizzata a rimpiazzare i layers con sistemi molto più potenti. Per introdurre il sistema di componenti, gruppi e categorie, si inizia accennando quali layers siano utili per poi dimostrare come Revit Architecture vada oltre questi con il suo sistema di impostazioni grafiche di visualizzazione, di componenti e sottocomponenti degli stili di elementi, e con il controllo offerto dalle impostazioni di lavoro e dalle opzioni di progetto. I layers consentono di raggruppare elementi che sono concettualmente legati tra loro. È possibile modificare le proprietà di un layer per determinare le caratteristiche di default di tutto ciò che appartiene al layer come ad esempio il colore e lo spessore di linea. Si può anche evitare di visualizzarli. Questa opzione li rende particolarmente utili ad esempio quando si lavora con un disegno particolarmente complicato. In questo caso è possibile visualizzare volta per volta solo ciò che serve e mostrare tutti i dettagli solo alla fine. I layers si prestano anche ad essere utilizzati come elementi di riferimento per strutturare dei componenti e, quando non sono più necessari, possono essere rimossi. Il “layer” metafora su cui il sistema dei layers è basato ha senso in un contesto di disegno 2D in cui ciascun layer può essere utilizzato in sovrapposizione con quello sottostante, secondo un ordine predefinito ma modificabile. Questo tipo di composizione introduce implicitamente una terza dimensione nel disegno 2D in cui i layers sono accatastati senza avere alcuna analogia diretta nella progettazione 3D. Così, nella progettazione 3D, i layers hanno essenzialmente un valore organizzativo. Alcune implementazioni di layer sono gerarchiche, o almeno lo consentono per gruppi di layers con nome, ma la maggior parte sono semplicemente lineari. I layers sono estremamente flessibili e costituiscono un principio di struttura. Essi sono essenzialmente dei dispositivi personalizzati. La semantica dell’utilizzo dei layers è completamente personale. Esistono tanti significati per le impostazioni dei layers quanti sono coloro che li utilizzano. Alcuni dividono il proprio lavoro in layers a seconda del materiale. Tale suddivisione può essere utile perché spesso consente di controllare le proprietà del materiale sulla base dei singoli layers. Ma in questo caso si perde la capacità di organizzazione secondo qualsiasi altro criterio. Se ad un certo punto si capisse che una organizzazione diversa avrebbe dato un risultato migliore, questo comporterebbe molto lavoro. Ciò è particolarmente pericoloso quando il progetto si sviluppa da una fase ad un’altra. Spesso, nella fase di esplorazione, una serie concettualmente astratta di layers può essere appropriata. In seguito però, quando i disegni vengono preparati per la presentazione, dei layer basati su dettagli di rappresentazione può essere più utile. È una procedura comune a molti utenti iniziare i nuovi documenti disegnando sopra a quelli vecchi solo per evitare di dover riorganizzare in maniera diversa la struttura dei layers. I layers sono semplicemente inadeguati per organizzare la moltitudine di gerarchie, tutte ugualmente valide e contemporaneamente operative, del BIM: spaziale, funzionale, temporale, materiale, finanziario, ecc. Sebbene all’inizio l’utente possa sentire la mancanza dei layers, si accorgerà subito che questa sensazione è solo il sintomo di una errata metodologia di modellazione, come se si pensasse che fosse il CAD.

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Coerenza Uno degli obbiettivi dell’organizzazione BIM è la coerenza. Come menzionato prima, i layers non impongono una metodologia di organizzazione specifica. Questa libertà semantica dei layers porta ad un altro problema: l’incompatibilità dei documenti. I layers di due persone diverse non combaciano esattamente. Questo comporta una enorme di fatica per la traduzione delle informazioni da un sistema di convenzioni ad un’altro, spesso anche all’interno dello stesso lavoro. Le persone che lavorano su disegni realizzati da altri devono imparare ad adottare la strategia dei layers dell’autore oppure spendere una enorme quantità di tempo per convertirla nella propria strategia preferita. La cosa peggiore che può capitare, è dover lavorare su un documento realizzato da qualcuno che non conosce affatto come utilizzare i layers (una realtà diffusa). Questi documenti tradiscono quasi qualsiasi organizzazione. Non è detto che questo tipo di confusione sia sempre il risultato di ignoranza. Creare layers richiede tempo e lungimiranza sin all’inizio di un progetto. Spesso però le persone hanno fretta di iniziare oppure il progetto non è ancora specificato in maniera esauriente per poterlo impostare in maniera accurata. E, poiché i layers richiedono lavoro durante la fase di disegno, gli errori sono inevitabili.

Una alternativa Nel CAD c’è una piccola possibilità per l’organizzazione automatica. Il software non conosce nulla della geometria che si sta realizzando per poter aiutare la sua organizzazione. Comunque, durante la modellazione, il software riconosce molto di quello che il progettista sta realizzando ad un livello abbastanza alto da rendere possibile l’organizzazione automatica degli elementi. In Revit Architecture è possibile organizzare gli oggetti in due modi primari. Le prime unità hanno mostrato l’organizzazione gerarchica degli elementi del modello costruttivo in Revit Architecture: Elemento > Famiglia > Tipo > Istanza. Revit Architecture fornisce un altro metodo organizzativo che è più specifico della visualizzazione degli elementi. Questa organizzazione è mantenuta dagli stili dell’oggetto e consente il controllo su come gli elementi sono visualizzati. L’organizzazione automatica prevede una gerarchia di categorie e sottocategorie dell’elemento così, ogni cosa può essere creata in una struttura esistente astratta. La produzione di questa struttura richiede un considerevole quantità di lavoro e, se lasciata agli utenti, ci si confronterebbe nuovamente con il problema della non trasportabilità dei lavori. Revit Architecture definisce questa organizzazione in modo tale che ad essa si possano aggiungere dei dati, ma non possa essere modificata. Le categorie e le sottocategorie di Revit Architecture consentono la modifica della visualizzazione degli elementi nel modello.

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All’interno di questa organizzazione Revit Architecture utilizza i termini categoria e sottocategoria per descrivere i livelli della struttura. Le Porte sono un esempio di una categoria e le porte oscillante sono un esempio di sottocategoria. È questa categoria/sottocategoria che consente la modificazione del controllo di visibilità che può essere utilizzato per creare diverse rappresentazioni del modello dell’edificio.

Comunicare l’intento di progetto Qualsiasi progetto assegnato ha degli aspetti che devono essere comunicati a diverse parti coinvolte nella progettazione. Ciò che è necessario presentare al cliente è diverso da quello che deve essere comunicato al progettista di interni o allo strutturista o all’appaltatore. Le caratteristiche delle categorie e delle sottocategorie di Revit Architecture consentono di presentare diversi contenuti nella stessa vista del modello. Nell’eserciziario, ad esempio, si lavora con una vista in pianta in cui sono visualizzate le quote e le etichette, ma non viene mostrano l’arredamento, poi si crea una vista in pianta invece mostra l’arredamento ma non le etichette e le quote.

Vantaggio Questa organizzazione rigida ha un forte vantaggio. Ovviamente, la coerenza aiuta lo scambio dei file. Risparmia anche una gran perdita di tempo e di energia che altrimenti dovrebbero andare alla creazione di una gerarchia come questa, partendo da zero. Non è necessario che gli utenti perdano il proprio tempo mentre modellano per creare i layer degli oggetti. E un sottile vantaggio si ha anche nel guardare alla gerarchia, perché questo può essere didattico. Si può sapere o no che il “Montante angolare ad L” è comunemente disponibile. Se si vuole vedere come uno di questi si presenta, è sufficiente posizionarne uno in una facciata continua e vedere come è fatto. Questo rende la lista della categoria qualcosa di simile ad un catalogo di componenti dell’edificio attraverso cui si possano sfogliare e selezionare gli elementi.

Svantaggio Certamente, la rigidità ha il suo svantaggio naturale: l’inflessibilità. Un tavolo con delle sedute incorporate è un tavolo o un gruppo di sedie? In Revit Architecture, se si creano delle sottocategorie con questo livello di imprecisione, non è possibile assegnare questi elementi ad entrambe le sottocategorie. Sebbene la lista delle categorie non sia modificabile, essa è estendibile. Si possono aggiungere sottocategorie commerciali alle categorie esistenti, ma non si possono creare nuove categorie. In aggiunta, poiché la lista è estendibile, si corre il rischio di perdere di vista la finalità di questa “inflessibilità”: se ogni utente crea una propria lista di categorie uniche, che hanno un significato solo per se stesso, queste rischiano di non essere coerenti. Questa organizzazione gerarchica superficiale secondo il tipo di elemento è anche l’unica organizzazione che consentita da Revit Architecture. Fortunatamente, essa è efficace per molte operazioni come la realizzazione di abachi, ma non consente di raggruppare facilmente elementi basati su proprietà arbitrarie. Perciò, Revit Architecture fornisce gruppi, famiglie annidate, o entrambe, come si vedrà nell’unità successiva.

Altre organizzazioni implicite Revit Architecture offre poche ulteriori opzioni per organizzare gli elementi del modello. Il primo è comune alla maggior parte degli strumenti di progettazione: il raggruppamento. Si possono selezionare dei componenti e raggrupparli in una singola entità. Si può poi copiare questo gruppo o muoverlo come una singola entità. Ai gruppi in Revit Architecture possono essere affidati dei nomi.

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Il potere dell’organizzazione per tipi di elementi sta nel fatto che si possano definire minuziosamente tipi di elementi. È perfettamente ragionevole creare due diversi tipi che siano graficamente identici in modo da essere abili a selezionarli separatamente. Revit Architecture offre l’abilità a selezionare tutte le istanze di un particolare tipo, rendendo il tipo un conveniente meccanismo di raggruppamento.

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Revit Architecture: Componenti, gruppi, categorie e sottocategorie Connessione Si esplora l’organizzazione della progettazione automatica che in Revit Architecture rimpiazza i layers. Per usare Revit Architecture in maniera produttiva è necessario diventare abile con questa organizzazione e con la terminologia che le compete: Categoria/Sottocategoria, Famiglia/Tipo. In contrasto con la tassonomia gerarchica e visuale, Revit Architecture usa altri metodi di organizzazione. Questi includono serie di selezione e raggruppamenti di oggetti chiamati gruppi che possono essere manipolati collettivamente. I gruppi possono essere creati in un progetto di Revit Architecture e poi esportati come file Revit separati. Al contrario, un file di progetto collegato in Revit può essere delimitato all’interno di un progetto in corso e diventare un gruppo.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Finestra di dialogo Stile Oggetto Categoria Sottocategoria Browser di famiglia Famiglia Tipo Livello di visualizzazione grafica sovrapposta Categoria Sottocategoria Livello di oggetto grafico sovrapposto Gruppi in Revit Creazione Modifica Salvataggio come file separato di Revit

Appunti -

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Le categorie sono fissate. Si possono aggiungere delle sottocategorie personalizzate ad una categoria. Molte sottocategorie sono determinate come parte della definizione di famiglia. Mentre si aggiunge una famiglia in un progetto, essa porta con sé le sottocategorie che sono già definite in essa. Quando si aggiungono più famiglie si vodono più categorie apparire nella lista degli stili dell’elemento. Fare riferimento all’unità 11 per maggiori informazioni sulle sottocategorie nelle famiglie. Le categorie sono difficilmente codificate all’interno delle famiglie. Nell’Editor di famiglia, nella finestra di dialogo Stili oggetto è possibile creare delle sottocategorie personalizzate ma l’unica possibilità è quella di creare una sottocategoria che parte dalla famiglia (dal modello di famiglia o dal file RFT).

Argomenti pratici - Usare i concetti di categorie, sottocategorie, e tipi così come li definisce Revit Architecture; descrivere dei componenti non inclusi nel programma. Qual’è la categoria? É questa categoria parte della tassonomia di Revit Architecture? Se no, perché no? Cosa sono le sottocategorie? Cosa sono i tipi?

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Istituire diversi tipi di componenti in un progetto a cui si sta lavorando. Selezionare un gruppo per tipo e scambiare l’intero tipo. Duplicare e cambiare i tipi di parametri dai tipi. Notare tutte le modifiche che avvengono. Creare un gruppo e nidificare quel gruppo all’interno di un altro. Quali benefici danno i gruppi nidificati? Creare un gruppo che abbia elementi ospitati fuori dal gruppo (finestre, porte). Quali problemi causano questi durante la copia e la specchiatura del gruppo e come si possono superare questi inconvenienti? Eserciziario: unità 7.

Domande - Qual’è un modo diverso di organizzare le categorie rispetto al modo usato da Revit Architecture? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi? - Le impostazioni dei materiali sono anche disponibili dalla finestra di dialogo Stili oggetto ma non dalla visibilità grafica di proprietà della vista. Questo è un intralcio o una buona idea? - Perchè una porta ha una categoria oscillazione verticale? In quali casi si vorrebbe mostrare l’oscillazione? In quali casi non vorresti? - Come la finestra di dialogo Stili oggetto si differenzia dalla finestra di dialogo Proprietà visibilità/grafica? Cosa controlla ciascuna di esse? - Cosa succede se si apre una famiglia, si aggiunge un componente e questo viene assegnato ad una nuova sottocategoria? Dove è il controllo su questo nuovo componente dopo che la famiglia è posizionate in un progetto? - Perchè usare viste dipendenti?

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Unità 8 Questa unità introduce il concetto di conoscenza di dominio specifico e dà idee per impratichirsi con i tetti in Revit Architecture.

Teoria: Conoscenza specifica del dominio Comportamento basato su regole Building Information Modeling implementa un comportamento complesso, basato su regole come la giunzione intelligente tra muro e tetto. Il vocabolario ed i concetti creati nella progettazione BIM sono legati in maniera specifica alla professione architettonica e ingegneristica. Un utente che non abbia la conoscenza lavorativa di come un muro e un tetto si connettono potrebbe non capire come o perché la progettazione BIM sta funzionando. Questo dipende dal fatto che il modello parte dal presupposto che l’utente abbia una competenza specifica di base. Ciò richiede allo studente che progetta di imparare due cose allo stesso tempo: la modellazione e la pratica. Non è comune, ad esempio, che gli studenti, durante una prima fase di progettazione architettonica considerino le fondazioni, ma queste sono un componente necessario nella progettazione con Revit Architecture se l’utente vuole fondare un edificio su un sito. Agli studenti verrà chiesto quale tipo di muro vogliono usare: può darsi che essi non abbiano ancora considerato tali questioni quando i muri sembrano essere solo due linee parallele.

Vantaggi Tempo, energia e buona pratica: A parte l’ovvio vantaggio di risparmiare tempo e sforzi, un vantaggio di questa specificità di dominio è che esso può implicitamente fare rispettare una buona pratica di progettazione. Ci sono cose che Revit Architecture semplicemente non supporterà, ad esempio, non sarà possibile posizionare una porta senza che vi sia un muro in cui inserirla. Sebbene questa intelligenza specifica possa risparmiare tempo e sforzo e ridurre gli errori, comporta dei costi.

Costi Perdita di generalità. Il più ovvio danno al comportamento di dominio specifico è la perdita di generalià. Sebbene i pacchetti CAD siano tipicamente adattati a diversi domini, fondamentalmente per il linguaggio formale che supportano (splines piuttosto che meshes, per esempio), Revit Architecture è fortemente legato all’architettura. Non avrebbe senso provare a sviluppare un progetto industriale con Revit Architecture: tutte le intuizioni basate sulla conoscenza del software Revit Architecture sarebbero errate. Non c’è un “tetto” nel mouse. Non tutti considerano questa restrizione un impedimento. Altre discipline hanno software su misura, perchè non dovrebbero esserci anche per l’architettura? Gli architetti probabilmente sentono di meritare dei software progettati per affrontare quelle tipologie di cose che fanno quotidianamente a scapito della generalità. Ma diventa un problema se in un progetto ci sono componenti che non sono strettamente architettoniche. Se ad esempio bisogna progettare insieme anche una struttura, Revit Architecture non potrà essere facilmente di aiuto. Eccezioni. Un problema più sottile può scaturire ogni volta che si cerca di introdurre un’eccezione ad una regola che Revit Architecture ha applicato. Se si volessero avere due muri che si incontrano in un angolo e si volesse anche che questi non siano uniti strutturalmente, è necessario esplicitamente al muro di non unirsi agli altri. Questa è una perdita di controllo immediato di basso livello. È un sacrificio fatto per assicurare che i controlli più comuni siano compiti di background automatizzati dal software; è lo stesso tipo di controllo che i guidatori di

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macchine con cambio manuale hanno su macchine con trasmissione automatica. Questo tipo di azione automatica è presente in molti software commerciali, in maniera nota nella maggior parte dei prodotti Microsoft® Office, che ha introdotto la “graffetta danzante” che prova ad intuire le intenzioni degli utenti. La reazione è che questa forma invadente di intelligenza automatizzata ha dato adito a critiche, pertanto i progettisti di software ora devono porre attenzione a questo problema. Non importa quali passaggi il software consenta di saltare, è necessario che esso permetterta di rivederli uno ad uno per cambiare i parametri in maniera minuziosa. L’equilibrio tra facilità di uso ad alto livello e controllo a basso livello non è facile da raggiungere. Di più da imparare. Un altro problema che si verifica con i software di dominio specifico si manifesta nella caratteristica di avere una serie di strumenti ad uso limitato sempre crescente. Revit Architecture, per esempio, ha degli strumenti di progettazione separati per tetti, soffitti, scale e pareti continue. Tutti gli eminenti hanno delle caratteristiche in comune ma devono essere imparati singolarmente perché hanno comportamenti e regole diversi. Può darsi che non sia possibile enumerare approfonditamente tutte le regole che anche uno solo di questi strumenti assume, non parliamo di cinque di questi. Questo può portare alla sensazione che il software non sia conoscibile e non sia controllabile. Può diventare poco chiaro quali conseguenze avrà una azione. In uno strumento di progettazione parametrica come Revit Architecture, non tutte le conseguenze sono visibili. Lo stesso piano che sembra essere nel posto giusto potrebbe anche avere un vincolo non manifesto rispetto alla posizione di qualche altro elemento. Casi speciali. Questi strumenti di nicchia introducono anche una miriade di casi speciali in cui qualche intelligenza seria deve venire a confrontarsi. Cosa dovrebbe accadere quando due falde inclinate che partono da livelli diversi si incontrano? C’è più di una possibilità. Bisogna provare a determinare in Revit Architecture quale di queste soluzioni il programma supporta. La verità è che ci sono un numero infinito di casi speciali come questo, alcuni senza soluzione ovvia, che nessuna intelligenza di un software può affrontare. La decisione di affrontare il problema dell’interpretazione dell’intenzione progettuale è basata sulla fede che ci sia sufficiente spazio per supportare un assortimento completo di espressioni progettuali. Rafforzare i paradigmi dominanti. Un ultimo e forse più insidioso pericolo dell’intelligenza sopra descritta è che essa fa rispettare i paradigmi dominanti e scoraggia la sperimentazione. Il software di progettazione che si conforma rigidamente alla pratica esistente ha dei problemi nel supportare qualsiasi cosa che vada oltre i confini di ciò che è possibile. È anche vero però che i componenti nella lista di una categoria sono conosciuti per essere facilmente disponibili. Meno il componente è conosciuto, meno è probabile che esso sia rappresentato. Sebbene si possa sostenere che ciò non rappresenta un impedimento per la reattività, allo stesso modo con cui il metro e il ritmo non soffocano la poesia, questo significa solo che c’è un’inclinazione naturale a camminare su sentieri già conosciuti. Dal punto di vista pratico ed economico, questa è probabilmente una grande notizia, ma per gli studenti che stanno lottando per trovare il proprio stile, spesso in opposizione alla pratica classica, questo può sembrare un limite ingiusto. Sebbene in generale Revit Architecture sia basato su paradigmi dominanti, fornisce anche dei meccanismi per uscire dai canoni. Forme Solido/Vuoto nel Building Maker del software permettono una grande flessibilità di forma. Elementi come muri, pavimenti e tetti sono poi applicati alle superfici della forma. In aggiunta, il posizionamento degli elementi consente una rapida generazione di componenti dei bordi mentre si stanno facendo che va al di là dei paradigmi dominanti.

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Revit Architecture: Tetti Connessione L’apoteosi della specificità di dominio di Revit Architecture è il suo sistema di creazione dei tetti. In nessun altro punto (eccetto forse che nella realizzazione delle scale) la complessità geometrica è gestita da così pochi parametri. Come tutti gli utenti del CAD sanno, la geometria del tetto è difficile da gestire. È nei tetti che si utilizzano calcoli angolari complessi. Più di uno studente ha scelto un tetto piano per un progetto, non perchè fosse la scelta migliore ma perchè era la più semplice da modellare. Revit Architecture cerca di rendere la progettazione delle diverse tipologie di tetti standard affinché possano essere creati/modificati in modo semplice. È stato abbastanza attento nel controllo delle operazioni relative alla modellazione del tetto affinché la geometria di questo possa essere gestita semplicemente e possa così essere integrata con il resto del modello dell’edficio: ad esempio, i muri che terminano in modo specifico al tetto, indipendentemente dal tipo di tetto. Intersezioni di diversi tetti e tipi di tetti sono trattati automaticamente. Quando Revit Architecture fa quello che l’utente vuole che esso faccia, il sistema tetto è piacevole, ma quando non lo fa è estremamente frustante.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Tetti Tetti da estrusione (unità 6) Tetti da perimetro Tagliare profili piani Aperture Definire pendenza dei lati Unire muri al tetto Unire tetto a tetto Tetti avanzati Tetti a padiglione Tetti rotondi Frecce di inclinazione Intradosso, fasce e grondaie Usare tetti specifici per andare oltre il concetto tradizionale di un tetto Strumento intradosso tetto

Appunti -

Le frecce di inclinazione possono anche essere usate anche per solette in pendenza come le rampe.

Argomenti pratici - Descrivere la differenza tra tetti da estrusione e tetti da perimetro. In quali casi si preferisce l’uno invece dell’altro? - Creare un progetto semplice con un tetto particolare. Questo potrebbe contenere un tetto da perimetro che interseca un tetto da estrusione. Fino a che ampiezza è possibile modificare la forma originale facendo rimanere il tetto valido? Come si può determinare? - Creare un edificio con muri esterni in mattone o con montanti metallici. Fare un tetto con una capriata metallica. Creare una connessione tetto/muro e aprire una vista con dettaglio medio. Spiegare perché i

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diversi componenti si vedono o non si vedono. Cambiare il tipo di tetto nei diversi forniti nel modello e spiegare le differenze. Creare un tetto semplice. Applicare una curva ad alcuni dei suoi bordi. Caricare diversi profili di estrusione (dalla cartella Profili > Tetti). Creare dei tipi basati su questi nuovi profili e provarli su un tetto diverso. Eserciziario: unità 6 e 8.

Domande -

Quali tipi di tetti Revit Architecture può realizzare con gli strumenti esistenti? Quali tipi non può realizzare? (usare delle famiglie specifiche del modello) Analizzare le proprietà di un tetto. C’è qualche termine specifico che non è chiaro? Se si cambia la geometria di un tetto con estrusioni assegnate ai suoi bordi, le estrusioni si posizionano in modo corretto? Discutere le implicazioni del processo del flusso di lavoro dal generale al dettaglio. Quali sono le differenze tra usare lo strumento Apertura per sistemare un buco in un tetto da perimetro e aggiungere una forma chiusa all’interno del suo disegno? Quando conviene usare una o l’altra?

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Unità 9 Questa unità introduce il concetto di specificità di elaborazione del progetto e dà idee per impratichirsi con le volumetrie in Revit Architecture.

Teoria: Posticipare specificità Troppo, troppo presto Una critica comune agli strumenti di progettazione informatici è che essi richiedono troppa specificità e troppo presto. Ma se applicate con padronanza, le tecniche parametriche e BIM possono aiutare ad iniziare la progettazione dal generale per proseguire gradualmente con livelli di dettaglio empre più definiti.

Eccesso di precisione La discussione si basa sul fatto che nella progettazione con il computer ad alcuni livelli tutto deve essere specificato abbastanza precisamente. Nello schizzo su di un foglio è abbastanza facile chiarire che un segno non è preciso. Può essere disegnato in mofo leggero, tremolante o essere stato cancellato. La scala di rappresentazione non deve essere determinata in maniera precisa. Ci sono tutti i tipi di accorgimenti visivi che indicano approssimazione. Questi accorgimenti non sono facilmente disponibili sul computer. Una linea sembra abbastanza precisa e definitiva, non importa quale sia l’intenzione del disegno. La modellazione richiede le specifiche relative a molte più informazioni che nel semplice disegno. È ragionevole essere preoccupati che tutte queste informazioni, specificate all’inizio della progettazione, possano essere prematuramente limitanti. È necessario specificare ogni dettaglio subito? Come si può, per esempio, rimanere approssimativi mentre si conosce già l’esatta posizione di ogni gamba di una sedia nel progetto? Inoltre, questa iniziale determinazione di informazione può comunicare un falso senso di completezza nel processo di progettazione. Tutti gli accorgimenti visivi che indicano approssimazione vengono rimossi, e dunque la presentazione del modello ad uno stadio concettuale anche tardo può dare la percezione di completezza in chi osserva. Questo può essere un bene o un male: un bene se si sta cercando di comunicare un progetto completo, un male se si stanno ancora affrontando questioni come quelle dei materiali o delle textures. Spesso se si presenta un modello completo con l’intenzione di comunicare idee che si stanno ancora enucleando in maniera approssimativa, il dialogo progettuale potrebbe concentrarsi su materiali e dettagli invece che su concetti generali. I modellatori BIM possono usare tecniche diverse per comunicare solo le informazioni che intendono presentare. Revit Architecture fornisce un controllo particolare a livello di visualizzazione, di elementi volumetrici, e di colori di riempimento che possono essere utilizzati in maniera ottimale per presentare solo le informazioni necessarie.

Abbozzare, poi rifinire La progettazione parametrica naturalmente supporta una tecnica specifica per la comunicazione della specificità dei diversi livelli di elaborazione del progetto. L’idea è di iniziare posizionando componenti definiti in modo generico per poi modificarli, rendndoli più specifici. Quando si apre Revit Architecture e si disegna un muro senza specificare null’altro, il tipo di default è “Generico – 30 cm”. Questo chiaramente non è un tipo di muro: è un elemento che occupa uno spazio per la definizione del muro, che avverrà successivamente. La specificazione di 30 cm di spessore è il minimo necessario per rappresentare il muro correttamente in diverse viste. Così se si apre Revit Architecture e si decide di iniziare una progettazione in pianta, è sufficiente posizionare i muri, senza prestare particolare attenzione a quale tipo di muro essi rappresentano. Più tardi si

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dovrà semplicemente selezionare i muri e scegliere un tipo di muro diverso da quelli caricati ed il modello si aggiornerà di conseguenza, anche se lo spessore dovesse cambiare. In generale, la maggior parte dei tipi possono facilmente essere sostituiti da qualsiasi altro tipo della stessa categoria. È possibile sentirsi liberi di posizionare una porta in un muro senza preoccuparsi dall’inizio del tipo di porta o di come dovrebbe aprirsi. Tutto ciò è modificabile in seguito. Lo stesso vale per le altezze dei livelli: si sceglie un valore e si inizia a progettare. Le altezze del livelli possono essere sistemate successivamente. Questo metodo di progettare solleva dalla pressione di conoscere tutti i tipi di elementi nel momento del loro posizionamento. Nota che è specificatamente la natura parametrica oggetto-orientato che permette il rinvio della definizione della specificità. Nel CAD tradizionale conveniva “decidere” lo spessore del muro prima di iniziare a disegnare perché altrimenti si doveva spendere anche molto tempo per ri-disegnare tutti gli elementi ogni volta che qualcosa veniva modificato.

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Revit Architecture: Volumetrie Connessione Revit Architecture ha degli strumenti che consentono di posticipare la definizione delle specificità. Questi strumenti sono collettivamente chiamati Building Maker. Con Building Maker si inizia a progettare creando una massa. La massa consiste di vuoti e pieni. Alle diverse superfici che costituiscono la massa si possono assegnare muri, pavimenti, sistemi di facciate continue e tetti. Building Maker è stato progettato per associare gli studi volumetrici con gli elementi dell’edificio come i muri, i pavimenti, le facciate continue e i tetti. Ha i propri strumenti e le proprie regole che accrescono il processo dalla progettazione concettuale a quella schematica, permettendo una comprensione complessiva delle relazioni tra forma espressiva e costruito nelle diverse fasi della progettazione. Le caratteristiche Building Maker includono: - Sistema facciata continua da superficie - Pavimento da superficie - Tetto da superficie - Muro da superficie - Editor di massa - Famiglie di masse riutilizzabili, incluse le famiglie di masse nidificate. - Istanze di massa multipla che può essere assegnata a ciascuna impostazione di lavoro, fase o opzione di progetto - Proprietà di masse catalocabili, incluso il volume aprossimativo e l’area di pavimento - Creazione più flessibile e associatività degli elementi dell’edificio per istanze di massa Gli strumenti Building Maker consentono di iniziare a lavorare in modo approssimativo e aggiungere i componenti man mano che questi vengono definiti. Questa caratteristica permette di ritardare una grande quantità di specificità e di iniziare a progettare partendo da informazioni preliminari. Si hanno anche diverse opzioni nel riversare questi informazioni sulla massa al resto del processo di modellazione. Al suo stadio più elevato, la massa diventa il guscio dell’edificio. Questo è il sogno di ogni utente CAD che si è sempre chiesto, “perchè non posso semplicemente disegnare una scatola in cui realizzare muri e solette?” Con gli strumenti Building Maker si può.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Volumetrie Associatività degli elementi Estrusione Rivoluzione Estrusione su percorso Unione Solidi e vuoti Flusso di lavoro sulle volumetrie Livelli Piani di riferimento Mostra lo strumento massa Massa come impalcatura Massa come involucro Rivestimenti architettonici Mostra massa/involucro

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Lavorare con gli elementi dell’edificio Muri, pavimenti, tetti, sistema facciata continua da superficie Funzione Ridefinisci Importare file di SketchUp

Appunti -

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La massa è essenzialmente un disegno ad alto livello che agisce come parametro di controllo geometrico per il guscio. Dopo avere realizzato una massa e aver creato i componenti da superficie non si può cambiare l’associatività che intercorre tra la massa e i componenti creati. Un pulsante sulla finestra di dialogo delle Proprietà dei componenti avvisa che questi componenti sono connessi alla massa, ma non è possibile disattivare questo tasto. I componenti generati dalle superfici rimangono collegati a quelle superfici fino a quando la massa non viene cancellata dal progetto. Mostra massa è automaticamente attivo quando si crea una massa ma non è necessariamente attivo se si salva, si chiude e si riapre il progetto.

Argomenti pratici -

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Importare la mappa del sito di un luogo esistente. Realizzare un volume che divida il sito in regioni separate. Articolare alcune delle regioni in costruzioni di chiusura e generare componenti dalle loro superfici. Ora cambiare leggermente la logica di separazione delle regioni. Cosa succede ai componenti inseriti? Eserciziario: Unità 9 Caricare qualche famiglia di Volume (Libreria delle famiglie>Massa) e utilizzarle come masse.

Domande -

Quali regole usa Revit Architecture per creare componenti basati su superfici? Come traduce un vuoto in una massa, in un buco, in un muro? Come differiscono le masse importate da quelle realizzate negli esercizi dell’eserciziario? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questi due tipi di masse di oggetti? Descrivere perchè si possono usare gli strumenti Building Maker sulla massa di un modello SketchUp nidificato e non su un modello SketchUp collegato direttamente al modello.

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Unità 10 Questa unità introduce il concetto progettazione di componenti e dà idee per impratichirsi lavorando con l’editor di famiglie in Revit Architecture.

Teoria: Progetto di componenti Progettare componenti personalizzati con un comportamento parametrico è una delle cose più complesse della modellazione BIM. Tutti i componenti hanno una propria origine e capire come lavorano e come si può aggiungere il controllo parametrico ai contenuti personalizzati, è parte integrante del successo della modellazione. In generale, i componenti sono realizzati all’esterno dei progetti e poi caricati in essi. Così, un ambiente di lavoro separato ma coerernte è necessario per realizzare gli elementi che eventualmente vengono inseriti nel progetto. In Revit Architecture questo ambiente è chiamato Editor di famiglie.

Andare oltre il pre-confezionato Revit Architecture ha un’ampia varietà di tipi pre-confezionati in molte categorie ma può nascere l’esigenza di dovere definire dei tipi personalizzati. Questi tipi possono essere ad esempio nuovi mobili, piante, luci, ecc. Ha senso definire il tipo se si pensa che di questo si dovranno creare dei multipli, soprattutto se le istanze variano in relazione a regole specifiche. Questi punti di varianza diventano i parametri del tipo. Sebbene ci sia una differenza tra un tipo e una famiglia, non può esistere nessun tipo che non appartenga ad una famiglia e, in Revit Architecture, ciascuna famiglia definisce almeno un tipo. Così definire e modificare i tipi tende ad essere pensato come modifica delle famiglie.

Modellare la variabilità Creare una nuova famiglia è considerevolmente più stimolante che produrre semplici geometrie. Tutte le variazioni parametriche che la famiglia consente devono essere esplicitamente modellate. Gli strumenti necessari per la realizzazione delle familglie sono abbastanza simili a quelli utilizzati per la loro modellazione nel momento in cui sono state definite, ma devono essere più potenti in alcune aree. Per capire gli strumenti da utilizzare nella costruzione di una famiglia bisogna pensare innanzitutto a ciò è necessario per definire e per specificare un tipo in maniera esauriente. Per fare questo in modo pratico, si definisca ad esempio una nuova famiglia “tavolo”.

La sfida Modellare con componenti parametrici è sufficientemete diverso dal modellare forme 3D e richiede pratica anche per i modellatori esperti. Inoltre, anche quando si è diventati dei bravi modellatori, è necessario fare diversi passi nella progettazione di un componente prima che esso sia parametricamente corretto. I primi errori strutturali tendono a mescolarsi. Sebbene questo sembri un lungo lavoro, dovrebbe essere paragonato a quello necessario per creare ciascuna potenziale variazione in un disegno a mano.

Pre-progetto La complessità di questi componenti sta nel fatto che è necessaria una riprogettazione prima di tentare la realizzazione di un componente personalizzato all’interno del software. Presumibilmente all’inizio di questa fase, una forma 3D di default del componente è più comprensibile. Altrimenti potrebbe essere necessaria qualche

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ricerca formale per determinare un modo efficiente di produrre la forma dal punto di vista geometrico. Il passaggio successivo è la determinazione delle proprietà del componente che dovrebbero rimanere aperte alle modifiche. Questo passaggio può essere abbastanza difficile perchè ciascun componente reale ha essenzialemente infinita variabilità. È necessario imparare a selezionare solo i parametri più significativi. Possono ad esempio essere presi in considerazione i criteri con cui questo componente verrebbe selezionato dalla matrice di un catalogo stampato (spessori, lunghezze, materiali, ecc.).

Applicabilità specifica contro applicabilità ampia Lo scopo è quello di realizzare un componenete che sia ampiamente utile ma specifico abbastanza da non cambiare identità. Un elemento strutturale, ad esempio, probabilmente non permetterebbe una variabilità tale da consentire che esso possa essere utilizzato sia come lastra che come trave. A lungo termine, i benefici di componenti più specifici sono quelli che mantengono il rimando al loro tipo e possono pertanto essere cambiati ed elaborati in massa. É improbabile che si vogliano applicare le stesse operazione successive a due forme di un componente che variano così tanto da non avere più alcuna somiglianza di famiglia. Infatti, l’uso del termine famiglia per un tipo con dei parametri collegati non è casuale: nessun parametro “tirato per i capelli” dovrebbe produrre un componente che appartiene alla famiglia.

Proprietà intrinseche contro proprietà estrinseche Le precedenti linee guida aiutano nella determinazione delle proprietà intrinsiche di un componente. Come passo successivo vale la pena di considerare quali sono le proprietà estrinseche necessarie. Piuttosto che determinare proprietà formali o materiali del componente, queste proprietà specificano dove e come il componente si integra con gli altri. Per esempio, in Revit Architecture, un’istanza finestra non specifica solo le sue dimensioni ma anche l’altezza del suo davanzale in relazione al livello di partenza. Perché una finestra dovrebbe immagazzinare la propria altezza relativa? Questo parametro non ha alcuna attinenza con le dimensioni o la forma della finestra. L’idea è quella che se si vuole una istanza di finestra, perchè l’altezza sia controllabile numericamente, è necessario che questa sia impostata come parametro. In seguito, sarà così possibile definire automaticamente le altezze di tutte le finestre di questo stesso tipo con il medesimo valore: questo avrà l’effetto di allinearle rispetto ad ogni livello. Vale anche la pena di considerare l’opportunità di fare un tipo di finestra separato, con la stessa forma di un tipo esistente, che però verrà utilizzato alcune volte con una altezza diversa. In questo modo l’altezza di ogni tipo può essere controllata centralmente.

Invarianti di modellazione Un ultimo step di pre-progetto è la determinazione delle relazioni fisse tra i parametri che sono stati specificati. Quali di questi sono legati agli altri in modo specifico? Alcuni di questi possono sembrare troppo ovvi da specificare, ma bisogna ricordarsi che alla macchina manca ogni tipo di intuizione umana per quella che può essere una condizione accettabile. Si consideri ad esempio una credenza a gambe corte. Cosa dovrebbe accadere quando viene modificata l’altezza complessiva della credenza? La forma dovrebbe modificarsi allungando/accorciando sia le gambe che il corpo o le gambe dovrebbero rimanere fisse alla loro lunghezza iniziale mentre il corpo dovrebbe crescere/restringersi? Queste sono le domande tipiche che si chiede di risolvere a questo livello di progettazine. Non possono essere evitate perché quando un componente è modificato, deve, per definizione, mostrare una reazione. Se non è stata trasmessa l’intenzione progettuale, quasta reazione sarà arbitraria e non sarà di alcun aiuto.

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Complessità Un’ultima serie di preoccupazioni legate alla progettazione di componenti parametrici è il livello di complessità che si vuole che essi supportino. È possibile, infatti, nidificare i componenti. Si può realizzare un componente costituito solo da una griglia di altri componenti esistenti. Questo tipo di relazione gerarchica permette la creazione di componenti altamente complessi. È possibile specificare una complessità tale in un componete comune che il software ha dei problemi di gestione. Occorre evitare questa tentazione a favore della completezza. Sebbene la progettazione BIM si basi sull’idea di modello completo da cui possono essere lette descrizioni dettagliate, il livello di dettaglio deve fermarsi da qualche parte per non finire a lavorare con modelli così completi da diventare inutili. Come scrisse Martin Fowler nel suo libro sulla modellazione per l’ingegneria, “Comprehensiveness is the enemy of comprehnsibility” (UML Distilled, 3rd Ed., 2004). Se ad esempio si disegna la maniglia di una porta e questa viene posizionata nel modello di default per un tipo di porta specifico che viene utilizzato ovunque, il software deve produrre e gestire la geometria di questa maniglia ovunque essa appaia; questo è uno spreco di potere computazionale, non importa quanto raffinata sia la maniglia. Il modo migliore per affrontare questo tipo di situazione consiste nel modellare la maniglia separatamente, annotarla a parole o in un diagramma all’interno della porta che la ospita, ma sostituire la maniglia con un semplice parallelepipedo. Poichè ogni elemento geometrico in una famiglia di Revit Architecture ha dei paramentri che ne controllano la visibilità, questa capacità consente il controllo basato sul tipo di vista (3D, pianta, prospetto) e sul livello di dettaglio (basso, medio, alto). La maniglia, per esempio, potrebbe allora essere inclusa nella famiglia delle porte con la specifica di essere visibile solo nelle viste ad alto livello di dettaglio.

Tipi di parametri É molto importante capire la varietà di parametri disponibili per un componente. Ciascun parametro ha un tipo; il tipo fissa le varietà di valori che può assumere. I parametri più comuni sono quelli dimensionali; essi immagazzinano semplici valori lineari. Le aree e i volumi sono i risultati di diverse misure ad una dimensione che invece di essere specificate direttamente vengono espresse come unità quadrate o cubiche. Un altro tipo di parametro che può essere utilizzato è il materiale; questo non è un parametro a cui non possono essere applicate delle operazioni matematiche ma rimane comunque un parametro. Un terzo e fondamentale tipo di parametro è il valore booleano; un valore booleano può essere vero o falso, nulla di più. È usato per modellare variazioni discontinue basate su una condizione: se si incontra una certa condizione allora bisogna fare una cosa da fare, altrimenti l’altra. Un esempio potrebbe essere quello di un componente che è stato modellato come rampa fino quando la sua inclinazione diventata eccessiva e, a quel punto diventa una scala. Tutte le considerazioni precedenti sono abbastanza generali. Si applicano alla costruzione di componenti parametrici, dalle componenti di una costruzione architettonica ai sistemi del software. L’attuale processo di realizzazione della modellazione parametrica, comunque, è qualcosa di complicato e, il dominio specifico ed i suoi dettagli sono abbastanza particolari per il software che la implementa. Revit Architecture usa un interessante modello che espone i parametri per mezzo di misure dimensionali.

Errori La complicazione della modellazione parametrica fa sì che non sorprenda il fatto che qualche errore a cui può portare sia sottile e difficile da seguire o da rimediare. Sperimentare senza lungimiranza gli strumenti parametrici porta senza dubbio a messaggi di errore che spiegano come le condizioni non possono essere soddisfatte. Questo accade perché è semplice introdurre delle condizioni in conflitto attraverso relazioni che sono soddisfatte per alcune condizioni ma non per altre. Ad esempio, si potrebbe realizzare una forma triangolare e fissare la

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misura di un angolo e la lunghezza del lato opposto all’angolo. Quando si prova a cambiare la lunghezza di questo lato, la restrizione dell’angolo non può essere soddisfatta: il programma si lamenta.

Eccesso di vincoli Errori dovuti all’eccesso di vincoli non sembrano errori fino a quando non si raggiunge una condizione impossibile. A quel punto il programma si lamenta e, quando lo fa, il problema può essere ampiamente sotterrato all’interno di dipendenze nidificate. Il problema è che non esiste alcun modo per conoscere quando ciò accadrà e se mai accadrà (sebbene si può indovinare che sicuramente accadrà quando si sarà in ritardo per una scadenza!). È necessario che il progettista scelga le relazioni con attenzione e in maniera giudiziosa in modo tale da non vincolare in modo eccessivo il modello. Esiste anche la probabilità che un valore che può essere assunto dai parametri possa portare a geometrie impossibili. Se, nell’esempio del tavolo precedente, si specificasse l’altezza di una gamba più alta dell’altezza complessiva, quali sarebbero i risultati? Probabilmente, ciascuno vorrebbe essere avvertito che la richiesta è impossibile ed avere l’opportunità di modificare i valori errati. Revit Architecture si avvicina a questa modalità.

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Revit Architecture: Editor di famiglie Connessione L’Editor di famiglie è come un laboratorio privato rispetto al resto del modello per lavorare su componenti personalizzati. L’Editor di familglie è quello in cui si creano e si sperimentano gli elementi del progetto che varrano inseriti nel modello. Questo strumento è comunemente usato per riprodurre elementi con delle variazione parametriche. Ad esempio, la creazione di una “vetrina” che non combaci con i tipi di default presenti in Revit Architecture è un buon progetto per l’Editor di famiglie. L’Editor di famiglie considera gli utenti più importanti della parametrizzazione preconfezionata. Essi diventano gli autori di relazioni implicite che loro stessi o altri possono sottoscrivere. È un ruolo importante e prendere famigliarità con l’Editor di famiglie è il primo passo per capire la totale potenzialità della progettazione parametrica. Gli utenti che sono frustrati per ciò che sentono essere delle limitazioni di Revit Architecture, in realtà sono poco abili con l’Editor di famiglie.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Composizione di famiglie Strumenti per la geometria 3D Solidi: Estrusione, Rivoluzione, Estrusione su percorso, Unione Vuoti: Estrusione, Rivoluzione, Estrusione su percorso, Unione Linee dei simboli Controllo di visibilità Da proprietà visibilità Da proprietà visibile Da sottocategoria Piani di riferimento e linee di riferimento Allineare con vincoli, senza vincoli Quote Etichette (parametri) Lucchetti statici (vincoli espliciti) Testo e testo di modello Parametri Tipi Formule con logica “se, allora” Parametri impliciti Nominare Processo e flusso di creazione di famiglia Entare nell’Editor di famiglia Essere unico Dall’interno di un progetto Componenti della famiglia modello Processo progettuale Sequenza: linee di riferimento, quote>parametri, flex, solidi/vuoti, flex, linee dei simboli Disegnare prima, parametrizzare in seguito Modificare il disegno e quote Flexing il modello Lavorare con famiglie

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Caricare e ricaricare famiglie Modificare le famiglie che sono state posizionate in un progetto Cancellare le famiglie che sono state posizionate in un progetto Fare dei tipi nella famiglia Fare dei tipi durante un progetto

Appunti -

Per prima cosa realizzare sempre una stuttura di piani di riferimento. Bloccare la geometria ai piani di rieferimeto. Assegnare le quote ai piani di riferimento e non la geometria. Flexing il modello: dopo avere realizzato un componente bisogna modificare i suoi parametri e allungare/accorciare le sue estremità per vedere come reagisce. Spesso, un componente non si comporta nel modo in cui si vorrebbe. Se non lo fa, è necessario aggiungere o cambiare le relazioni parametriche. Questo processo è chiamato “flexing il modello”, ed è un passo essenziale. Flex presto and flex spesso: questo è il modo migliore per evitare di vincolare eccessivamente la famglia.

Argomenti pratici -

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Creare una facciata continua basata su una nuova definizione del tipo di profilo. Realizzare una serie di arredi parametrizzati, includendo sedie con e senza braccioli, un tavolo e una scrivania. Variare i parametri per vedere che tipo di variazioni si possono produrre. Salvare le variazioni migliori come tipi. Creare una famiglia da un modello di componente. Creare un oggetto simile usando una famiglia specifica. Quali sono le differenze? Eserciziario: unità 10 e 11.

Domande -

Cosa offrono i modelli della famiglia di componenti? Come si distinguono? Spiegare perchè non ci sono modelli di muri o tetti. Ci sono cose nei modelli che non si capiscono? Cosa sono? Paragonare e contrapporre le famiglie di componenti basati su modello e su famiglie specifiche. Perché si vorrebbe utilizzare una invece di un’altra?

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Unità 11 Questa unità introduce il concetto di propagazione di vincoli e dà idee per impratichirsi a lavorare con gli allineamenti, i blocchi e i vincoli in Revit Architecture.

Teoria: Propagazione dei vincoli Si è visto che il disegno parametrico consente l’imposizione di vincoli sui parametri degli elementi. Adesso si approfondiscono i tipi di vincoli possibili e come questi vincoli si propagano attraverso un modello.

Validità dei vincoli

Alcune condizioni devono essere presenti affinché gli elementi siano ben definiti. Per esempio le lunghezze dovrebbero essere maggiori o uguali a zero. Questi vincoli sono dei limiti impliciti sui valori dei parametri e non devono essere specificati. Quando essi sono violati, viene notificato che l’ultima transazione è fallita (vedere gli argomenti retativa ai databases per una definizione di transazione), e la modifica che ha causato il problema è stata rifiutata. Può essere difficile determinare l’origine della causa del problema perchè la modifica che comporta il cambiamento del progetto può essere lontana dal luogo in cui il problema si manifesta. Può servire del tempo per scorrere l’albero delle dipendenze per cercare l’errore. Per esempio, l’errore indicato in figura è stato generato perchè una porta è stata posizionata in un muro, poi il muro è stato realizzato più corto rispetto alla posizione della porta. La parte significativa della voce dell’errore è “Le istanze di 80x120 non tagliano nessun oggetto.” Il sistema non può tagliare una porta in muro che non la contiene. Questa è chiaramente una violazione di validità di vincolo e, in questo caso, la causa è palese, ma è facile pensare a casi molto più complicati in cui è abbastanza difficile estirpare l’errore. In questo caso specifico è sufficiente cliccare Cancella per annullare il tentativo di accorciare il muro.

Vincoli costanti Un vincolo costante si realizza impostando un parametro ad un valore che non può cambiare. Revit Architecture rende abbastanza semplice vincolare le quote, lineari o radiali, ad un valore costante. L’eccesso di vincoli è un problema nell’Editor di famiglie, e i vincoli costanti sono un modo semplice di produrre eccesso di vincoli nella modellazione di base. A meno che il programma abbia regole esplicite per cambiare il valore parametrico di un elemento, tutte le proprietà non fissate sono costanti. Nell’esempio a destra, gli errori di vincolo eccessivo sono derivati dal fatto che sono state fissate le dimensioni di due dei tre lati di un triangolo (notare l’icona blu dei lucchetti) e si è provato a muovere il terzo lato. È chiaro che questa richiesta non può funzionare. Uno dei vincoli costanti dovrebbe essere violato. Di nuovo questo è un caso facilmente rimediabile ma, dare un numero di vincoli maggiore a quello strettamente necessario è un buon sistema per avere problemi in futuro.

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Carenza di vincoli Il cugino furbo dell’eccesso di vincoli è la mancanza di vincoli. Il software non segnala mai un errore di mancanza di vincoli pertanto, come accorgersi di essersi incappati in uno di questi? La mancanza di vincoli diventa ovvia quando si realizza una modifica nel progetto e qualcosa all’interno del progetto stesso cambia o non cambia come si sarebbe voluto. Il vincolo è uno degli strumenti più potenti del disegno parametrico nel controllo del comportamento del progetto in seguito a modifiche. Se cambia qualcosa contro la volontà del progettista, allora è necessario vincolare gli elementi in modo tale che tale la modifica sia impossibile. Ad esempio, tutti e tre i disegni riportati in figura sono versioni modificate del 1 progetto posto più in alto: il muro di destra è stato spostato verso destra. Le differenze sono tutte dovute ai vincoli. Nel disegno n°2, la larghezza 2 della stanza è vincolata a destra. Nel disegno n°3, sono state vincolate sia la larghezza della stanza che la distanza tra le stanze. Se anche la larghezza della stanza di sinistra fosse stata vincolata, questa modifica 3 avrebbe dato un un errore di vincolo eccessivo. Se il disegno n°1 non è quello che si voleva, il progetto avrebbe dovuto essere vincolato in maniera differente.

Propagazione dei vincoli Come è evidente da questi esempi, i vincoli regolamentano la propagazione dei cambiamenti. La soddisfazione di un vincolo ad esempio, può portare ad una sezione di progetto completamente diversa da quella attesa. L’elenco di variazioni che un singolo cambiamento può innescare può essere difficile da prevedere, soprattutto se i vincoli soffisfano altre parti del progetto.

Vincoli di proprietà fissate Le proprietà fissate sono direttamente legate una all’altra. Se un parametro assume un nuovo valore la stessa cosa succede all’altro valore. Questo concetto matematicamente può essere espresso con una formula del tipo: A = B + (constante). Questo genere di relazione è comune e utile. Essa è facilmente reversibile: se uno dei parametri cambia, anche l’altro si modifica, indipendentemente dalla direzione della connessione. Così un parametro può dipendere facilmente da due o più parametri. Si prenda ad esempio la relazione A = B + C. Non appena questa relazione sia verificata, si perde la reversibilità della relazione stessa. Mentre è chiaro qual’è la conseguenza della modifica di B o C perché A viene semplicemente ricalcolato, quale dovrebbe essere la conseguenza nel caso in cui a cambiare fosse A? Bisognerebbe cambiare solo B, solo C, o metà B e metà C? Non c’è una risposta corretta: questa è una ambiguità connessa di funzioni assolutamente non invertibili.

Direzionalità Una relazione come A = B + C implica una direzioanalità: B e C portano ad A. A può cambiare e in funzione di cosa B e C rappresentano graficamente, può esserci una convenzione che aiuti a descrivere quale sia l’ovvia conseguenza per ciascuno quando la loro somma cambia. Se B e C sono due lunghezze di un asse che insieme danno la lunghezza di A, forse ha senso cambiare B e C quando cambia A, conservando la proporzione tra B e C. Questo è un problema ben vincolato, risolvibile. Le formulazioni dei vincoli parametrici sono soggetti di innumerevoli studi in campo informatico tra cui: il constraint solving e il declarative programming.

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Declarative programming Sistemare dei vincoli in un disegno parametrico è un tipo di declarative programming. In nome del declarative programming dipende dal fatto che tutte le formulazioni nei declarative languages sono formulazioni di verità inconfutabili (come A = B + C). Il linguaggio è responsabile, esso stesso, di trovare una soluzione che soddisfi tutti i vincoli specificati. Per esempio, se si impostasse un valore pari a 6 per A e si chiedesse il valore di C, si spera che il sistema di declarative language sia sufficientemente esaustivo da dire che C = 6 – B. Questo non dà un valore di C, ma fa sapere quale relazione il valore specifico di A ha implicitamente stabilito tra i fattori. È stato provato che il declarative programming è capace di produrre qualsiasi algoritmo programmabile su un computer ma molti algoritmi sarebbero difficili da scrivere in questo modo. Il fatto che sia possibilie non significa molto.

Constraint solving L’azione che il programma fa per soddisfare tutti i vincoli che l’utente ha specificato è chiamata constraint solving. Si tratta di un meccanismo complicato. Infatti è abbastanza difficile realizzarlo correttamente. Una volta dato un sistema di vincoli abbastanza complicato, probabilmente si possono fare modifiche che sono tecnicamente possibili da realizzare ma che il risolutore del software non può fare. Il caso mostrato in figura è un esempio. È richiesta una semplice soluzione alla modifica del muro in alto, ma il software non riesce a trovarla. Questo non è per biasimare Revit Architecture. La soluzione di vincoli generali geometrici è un problema enormemente difficile e Revit Architecture spesso se la cava egregiamente.

Vincoli impliciti Revit Architecture rende la vita del progettista più semplice impostando una varietà di vincoli impliciti basati su supposizioni circa l’intenzione progettuale. Quando si disegna un muro che con un altro forma uno spigolo, Revit Architecture imposta un vincolo d’angolo. Nella figura a destra quando il muro in basso si muove gli altri muri si estendono/accorciano automaticamente per soddisfare il vincolo d’angolo. Questo è un vincolo implicito perchè non è mai stato specificato manualmente. I vincoli impliciti sono più difficili da controllare rispetto a quelli espliciti perché non sono stati resi visibili alla modifica.

Dipendenze cicliche É facile introdurre vincoli impossibili da soddisfare perchè ciclici. Un semplice esempio è quello di immaginare che x = y + 1. Se poi si dice che il vincolo y = x – 1, il vincolo non può essere soddisfatto perché la definizione è ciclica. Il valore di y dipende da quello di x, e quello di x dipende da y. Non c’è modo di risolvere questo sistema. Se i vincoli sono applicati senza attenzione, le situazioni come queste possono verificarsi facilmente nella modellazione parametrica.

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Revit Architecture: Allineamenti, blocchi e vincoli Connessione Prima si è visto che le basi teoriche delle relazioni parametriche sono la creazione di condizioni invarianti. Revit Architecture propone un modo per definire vincoli invarianti per l’allineamento e il dimensionamento di componenti attraverso un sistema visualmente ovvio di lucchetti. Tutte le quote, siano esse lineari o radiali, mostrano un lucchetto aperto che può essere chiuso con un semplice click. Una volta chiuso, Revit Architecture fa del suo meglio per mantenere quelle quote. Se si prova a realizzare una modifica che viola necessariamente un vincolo precedentemente imposto, Revit Architecture visualizza un avverimento e rifiuta la modifica, a meno che il vincolo venga rimosso. I modelli con pochi vincoli consentono troppe variazioni e non rispondono in modo intelligente ai cambiamenti. I modelli con un eccesso di vincoli sono fragili e generano messaggi di errore ogni volta che vengono modificati. Con la pratica, si trova il giusto equilibrio che consentirà di creare modelli efficienti, flessibili e reattivi.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Quote Bloccare le quote Uguagliare le quote Rimuovere dei vincoli dimensionali Allinemento Bloccare l’allineamento Vincoli angolari Catene di propagazione Editor di famiglie Riferimento debole Riferimento forte

Appunti -

L’Editor di famiglie talvolta non può trovare soluzioni a certe variazioni parametriche. In questo caso è necessario riparametrizzare in modo diverso o provare una modifica differente. Un lucchetto viene visualizzato immediatamente dopo l’utilizzo dello strumento Allinea. Questo lucchetto sparisce una volta che qualsiasi altra azione viene iniziata. Lucchetti insiti: - Ci sono molte istanze di vincoli insiti. Se ad esempio si disegna una linea sulla estremità di una linea di riferimento, un lucchetto appare automaticamente, consentendo di bloccare il disegno al piano di riferimento. - Se usi utilizza strumento Seleziona linee mentre si crea una Linea di dettaglio, compare un lucchetto.

Argomenti pratici -

Creare un sistema di propagazione dei cambiamenti nel progetto. Realizzare una modifica partendo da un punto e osservare come questa si propaga. Che cosa succede se si cambia il lato di “output”? Revit Architecture può risolvere il problema inverso? Si può riprogettare il sistema di propagazione dei cambiamenti in modo tale che sia possibile cambiare il lato di output?

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Progettare un piccolo edificio che cambi colore in funzione dell’angolo del sole. Funziona se i meccanismi fisici richiesti per realizzare il progetto non esistono. Iniziare una famiglia di componenti e aggiungere due piani di riferimento. Creare l’estrusione di un solido. Mentre si creano le linee di disegno posizionarle sui piani di riferimento ma non bloccarle. Aggiungere dei parametri dimensionali e finire il disegno. Flex la famiglia. Sono necessari i lucchetti? Perchè sì o perchè no? Eserciziario: unità 10 e 11.

Domande -

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Quali tipi di relazioni si possono esprimere con i vincoli offerti da Revit Architecture? Quali non si possono esprimere? Gli appunti accennano a due diversi tipi di vincoli che appaiono automaticamente quando si aggiungono delle linee in modalità disegno. Revit Architecture anticipa che l’azione richiederà probabilmente vincoli ma non assume che queste condizioni siano bloccate. Quali altre azioni hanno un simile effetto? Quando disegni quattro muri e aggiungi un tetto da perimetro, il tetto è vincolato di default ai muri. In questo caso Revit Architecture assume che questa sia una relazione vincolata. Si può eliminare questa dipendenza? Come? Pensare a qualche altra relazione che Revit Architecture assume come vincolata (in altre parole, non mostra lucchetti ma è vincolata?).

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Unità 12 Questa unità introduce il concetto di inter-dipendenze e dà idee per impratichirsi lavorando con le planimetrie in Revit Architecture.

Teoria: Inter-dipendenze Un argomento collegato alla definizione di riferimenti fissi e alla posticipazione delle specificità è quello delle inter-dipendenze. I progetti acquistano ricchezza di dettaglio in risposta a molteplici pressioni diverse tra loro: la planimetria, il programma, il budget e la razionalità del progetto. Tutto questo porta contemporaneamente al progetto definitivo, ma è utile essere abili ad introdurre nel processo di progettazione, in qualsiasi ordine si preferisca, tutti i parametri necessari.

Planimetria, ad esempio Si prenda la planimetria, ad esempio. La planimetria può essere una condizione che deve essere presente dall’inizio, altrimenti bisognerà essere in grado di cimentarsi con uno spazio totalmente decontestualizzato. Gli strumenti di progettazione devono essere abbastanza flessibili da consentire di aggiungere e modificare la planimetria senza avere altre preoccupazioni. La modellazione della planimetria non dovrebbe quindi usare lo stesso strumento di modellazione degli edifici, ma i due dovrebbero essere collegati con delle relazioni parametriche.

Risposta dell’edificio alla planimetria Ci sono diversi modi in cui si può immaginare che l’edificio risponda alla planimetria. Ad esempio, i livelli possono essere posizionati in base alla topografia e agli edifici circostanti inoltre, la planimetria è molto importante per la scelta del sistema strutturale. Una base progettuale può nascere da un’intensa analisi della planimetria e del contesto. In questo modo un modello può essere parametrizzato dal sito.

Risposta della planimetria all’edificio É anche vero, comunque, che la planimetria non può non essere cambiata dall’edificio. Le fondazioni dell’edificio infatti scavano ampiamente la planimetria e molte proposte progettuali richiedono una pianificazione territoriale e la creazione di strade o parcheggi. I volumi su una planimetria influiscono sulle condizioni di luce di tutti gli edifici circostanti. È chiaro pertanto che sull’edificio non esiste solo l’influenza da parte della planimetria.

Direzionalità di influenza e progetto parametrico La modellazione parametrica è uno strumento eccellente per la progettazione, a condizione che esista una forte direzionalità di influenza. Questo significa che se la planimetria influenza molto la forma dell’edificio, ha senso modellare la planimetria e poi impostare le relazioni parametriche nella progettazione dell’edificio. In questo caso la planimetria condiziona la forma dell’edificio ma la progettazione dell’edificio non fa altro che rispettare i vincoli della planimetria in un feedback ciclico. All’inizio questo tipo di feedback non è distruttivo. Infatti, fino a un certo punto, esiste in ogni condizione di influenza reale, ma modellarlo in un software è più complesso. La maggior parte dei progetti parametrici sono realizzati per essere condotti in una sola direzione. L’influenza reciproca è molto più difficile da modellare e richiede simultanee propagazioni in avanti e indietro dei vincoli.

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Preoccupazioni contrastanti Oltre all’indeterminatezza delle cose, esiste una sfida sui vincoli necessariamente conflittuali. Nella vita di tutti i giorni si ha a che fare continuamente con vincoli conflittuali. I problemi di progettazione reali sono abbastanza complessi e anch’essi agiscono nei confronti di questi conflitti con dei vincoli simultaneamente conflittuali. Il ruolo del progettista è, ovviamente, dare priorità a questi conflitti e risolvere ciascuno di questi fino al punto appropriato.

Vincoli deboli Questo tipo di compromesso è possibile perchè la maggior parte dei vincoli del mondo reale sono deboli. Ad esempio, possono avere un valore soddisfacente ben distinto (“essere qui alle 12:00”), ma c’è una scala di penalità per le loro mancanze: è diverso, arrivare alle 12:05 o alle 13:30. Anche i budget di progetto devono essere considerati piuttosto elasticatamente. Se ci fossero delle limitazioni inflessibili, ci sarebbero molti edifici senza tetti.

Espressione É inusuale per i software di progettazione parametrica supportare questo tipo di vincolo debole perché il meccanismo per esprimerli sempre in maniera quantitativamente sufficiente ad un computer è una sfida (ad esempio, “tieni questo angolo attorno ai 90 gradi”). Inoltre, anche se i vincoli deboli sono specificati in un linguaggio abbastanza preciso per la macchina, il problema di ottimizzazione che le loro spinte simultanee implicano non è sempre risolvibile con il computer (in particolare non in tempo reale).

Attenzione all’ottimizzazione Diverse strategie come “logica illogica” sono state proposte per risolvere questo tipo di sistema di vincolo debole, ma la loro applicazione all’architettura è difficile perchè il problema dello spazio (il posizionamento di tutti i volumi degli edifici) è troppo grande e amorfo per supportare l’ottimizzazione algoritmica. In questa arena, l’uomo deve ancora essere sfidato da qualsiasi intelligenza meccanica. E chiunque provi a vendere “progettazione automatizzata ottimizzata” dovrebbere essere visto con sospetto.

Il ritorno dell’uomo Questo non è per dire che i vincoli deboli non hanno spazio nella progettazione computazionale, ma il loro ruolo in pratica è necessariamente più analitico che generativo. Data una serie di vincoli deboli, ad esempio si può valutare qualsiasi proposta relativa agli assi, così come all’efficienza termica o al costo. Comunque, molti fattori rimangono, come la qualità complessiva di uno spazio basata sull’esperienza, che nessuna serie di criteri computazionali potrà valutare. Questo tipo di valutazione deve essere lasciato all’uomo.

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Revit Architecture: Planimetria Connessione Un posto ovvio per incominciare a cimentarsi con le inter-dipendenze è la planimetria, che spesso rappresenta uno dei vincoli maggiori per il progetto. Revit Architecture fornisce una serie completa di strumenti di Planimetria che sono fondamentalemente diversi dai suoi strumenti per il building-design. Comunque, le planimetrie prodotte sono elementi del modello che possono essere utilizzati come conduttori parametrici per il progetto dell’edificio.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Superficie topografica Importata Disegnata Punto di quota Proprietà Curve di livello ed etichette Dividere/unire superfici Regione livellata Confine catastale Piattaforma Componenti della planimetria Parcheggio Regione livellata Piante e vegetali Importazione ed esportazione di file di disegno di AutoCAD® Collagare un file di Revit Architecture in un altro

Argomenti pratici -

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Progettare un piccolo edificio i cui livelli sono influenzati dalle condizioni della planimetria. Cambiare la planimetria. Creare una superficie topografica scegliendo quattro punti. Posizionare un punto di quota in una posizione più alta e aggiungere dei punti. Porre il prospetto fuori dall’intervallo delle curve di livello e aggiungere dei punti. Che relazione c’è tra i punti e le curve di livello? Selezionare e cancellare qualche punto. Come reagisce la superficie topografica? Sistemare un albero sulla superficie topografica nella vista in pianta della planimetria. Muovere l’albero in questa vista. Realizzare una sezione attraverso la planimetria che guardi in direzione dell’albero. Affiancare le viste in sezione e in pianta. Muovere l’albero in ogni vista. L’albero rimane associato alla superficie topografica in entrambe le viste? È possibile muovere l’albero dalla superficie topografica?

Domande - In quale modo gli strumenti della planimetria differiscono dagli strumenti del CAD 3D? - Quale tipo di intelligenza ha planimetria in Revit Architecture? - Perchè un confine catastale è un oggetto e non una semplice linea di lavoro? - Quando conviene tagliare una superficie topografica piuttosto che per creare una sottoregione?

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Unità 13 Questa unità introduce il concetto di forma unica e personalizzata e dà idee per impratichirsi con le famiglie specifiche in Revit Architecture.

Teoria: Forma unica Uso di vincoli La progettazione BIM può essere un processo vincolante. Le cose possono verificarsi in un certo ordine e devono conformarsi a ciò che viene supportato dal software. Cosa succede se si vuole aggiungere una geometria (può darsi che sia semplice come un muro sagomato a cuneo) che il programma non supporta nella sua origine? Il software deve fornire qualche meccanismo per operare fuori dalle sue definizioni originali altrimenti diventerebbe troppo restrittivo. Fondamentalmente, l’idea è che quando il progetto va al di fuori dell’area di competenza del programma, l’utilità del software dovrebbe degradare in modo graduale piuttosto che semplicemente non affrontare le condizioni che i progettisti non hanno anticipato.

Tipi decontestualizzati La necessità dell’utente di ampliare il campo di azione degli strumenti di progettazione BIM è in gran parte soddisfatta dall’abilità di creare componenti parametrici personalizzati come preventivamente mostrato. Ma la creazione di tipi di componenti deve essere riservata solo ai casi in cui un singolo componente o i cambiamenti parametrici devono essere inseriti in maniera multipla. Il loro posto di istituzione futura è sconosciuto al momento della definizione della famiglia, che limita l’ammontare di informazioni contestuali a cui il tipo può essere sensibile. Ad esempio, si supponga che in un progetto ci sia un muro geometricamente complicato che curvi all’indietro indietro fino alla sommità, in modo da unirsi facilmente ad una piastra orizzontale posta sopra ad esso. Gli strumenti Muro realizzati in Revit Architecture non offrono un muro così personalizzato. Generalizzare questa eccezione dà molto più lavoro che modellare la singola istanza sul posto.

Tipi personalizzati nel contesto Fortunatamente, Revit Architecture consente di usare gli strumenti formali direttamente nel contesto del progetto, usando gli elementi esitenti come strutture di riferimento. Questa tecnica è chiamata di famiglia specifica. Come le viste di disegno, questa tecnica dovrebbe essere usata moderatamente. Non solo sconfigge ogni intelligenza del sistema, ma calcola anche in modo estremamente lento. L’utilizzo eccessivo di questa tecnica porta a modelli poco maneggevoli che non hanno alcun vantaggio sul CAD.

Quando usare una famiglia specifica Talvolta è difficile affermare quando sia necessaria una famiglia specifica. In generale, è meglio evitarle quanto più sia possible, perchè impediscono molto di ciò che è prezioso nella progettazione BIM. Esse sono parametricamente variabili, ma non hanno identità oltre alla loro parametrizzazione ad-hoc con cui possono influenzare i cambiamenti automatizzati del disegno. Generalmente conviene usarle quando il lavoro specializzato è così specifico che nessuna parte di questo può essere riutilizzata in altre circostanze. Vale la pena pensare a varie parametrizzazioni di diversi aspetti della famiglia, per essere sicuri che nessuna parte di questa in realtà debba essere utilizzata come componente parametrizzata di tipo generale. Quando si è sicuri che le necessità personali siano realmente uniche, allora è il momento di utilizzare una famiglia specifica.

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Considerazioni di progetto Mentre si crea una famiglia specifica, bisogna definire come si mostra in ciascuna vista in cui appare oppure si può creare la geometria 3D di questa famiglia e usare Revit Architecture per determinare l’aspetto che la famiglia specifica dovrà avere in tutte le viste. Questo non è un lavoro inferiore rispetto a quello della costruzione di un tipo generale personalizzato. Almeno, la famiglia speciale, personalizzata, dovrebbe variare senza problemi con qualsiasi cambiamento possibile interno al contesto in cui è inserita. L’esercizio di flexing del modello che si è imparato quando si sono realizzati i componenti personalizzati, deve essere fatto anche qui se sono stati creati dei vincoli tra la famiglia specifica e la geometria esterna alla famiglia specifica. Per fare questo, comunque, si può avere bisogno di fare delle modifiche di prova al contesto, per valutare le reazioni del compenente specifico.

Famiglie specifiche contro disegno e dettaglio Le famiglie specifiche danno una via di uscita nel caso in cui il programma non supporti la forma voluta. Scorciatoie più semplici sono disponibili nel caso in cui una forma semplicemente non si visualizzi come desiderato in una vista specifica. Queste vie d’uscita sono analizzate nell’unità 14.

Famiglie specifiche contro famiglie di componenti di modello generico Revit Architecture fornisce una famiglia di componenti chiamata modello generico. Usando uno di questi modelli, è possibile creare dei progetti unici pur mantenendo l’abilità di gestire i tipi all’interno della famiglia. La contropartita con le famiglie specifiche è che non si ha accesso ai tipi. Comunque, hai si ha accesso all’intero modello dell’edificio, avendo creato una geometria personalizzata, consentendo di usarlo come riferimento per la creazione della geometria.

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Revit Architecture: Famiglie specifiche di progetto Connesione L’Editor di famiglie ha rappresentato un tipo di workshop aperto e dissociato dal contesto del modello, in cui lavorare su componenti parametrizzati personalizzati. Le famiglie specifiche sono simili, ma in questo caso il workshop è il modello stesso. Tutti gli strumenti dell’Editor di famiglie sono mostrati ma possono essere utilizzati solo in riferimento diretto agli elementi fondamentali del modello, dando al progettista una considerevole flessibilità geometrica. Questa operazione è profondamente diversa dalla creazione di un nuovo tipo di componente generalizzata. Le famiglie specifiche possono essere utilizzate molteplici volte in un singolo modello. Possono essere copiate e incollate in un altro progetto se necessario. Dovrebbero essere considerate eccezionali perchè sacrificano uno dei due enormi poteri della progettazione parametrica. Trattengono la loro abilità di flex e reagiscono parametricamente con il resto del modello, ma sacrificano la loro qualità di utilizzazione generica (Non si possono definire dei tipi per le famiglie specifiche). Questo può essere totalmente appropriato: può accadere che si abbia bisogno di qualche geometria particolare per una situazione specifica. Se questo è il caso, le famiglie specifiche sono la risposta.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparere Creare famiglie specifiche Parametrizzare Controllare le viste Modificare la geometria Interazione del modello con le famiglie specifiche Aggiungere degli inserti

Appunti -

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Una famiglia specifica è una famiglia creata nel contesto del progetto corrente. La famiglia esiste solo in questo progetto e non può essere caricata in altri progetti, ma può essere copiata e incollata in altri progetti. Creando delle famiglie specifiche, si creano dei componenti unici per un progetto o dei componenti che si riferiscono alla geometria all’interno del progetto. Ad esempio, se si ha bisogno di creare un bancone da reception che deve stare tra i muri in una stanza, potrebbe essere progettato come una famiglia di arredo specifica. Se il progetto originale dovesse cambiare, la famiglia specifca potrebbe essere modificata per cambiare di conseguenza. In alternativa, si portebbe vincolare ai muri la geometria della famiglia specifica, mentre essa viene creata. Quando si modifica una famiglia specifica in un progetto, dapprima si seleziona l’intera familia e poi si clicca l’Editor di famiglie. Questo porta all’Editor di famiglia. Per cambiare gli elementi propri della famiglia specifica si seleziona l’elemento e si clicca Modifica disegno per entrare in modalità disegno e modificare l’elemento selezionato.

Argomenti pratici -

Produrre un muro sagomato a cuneo. Produrre un tetto con volta a botte che gira in un angolo. Integrare entrambe queste famiglie in un progetto in modo tale che quando il progetto cambia la famiglia specifica risponde in maniera corretta.

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Produrre una famiglia specifica che intereferisca con la geometria del proprio progetto. Quali strumenti offre Revit Architecture per risolvere questo tipo di conflitto geometrico? Creare una famiglia specifica che sia vincolata ad alcuni elementi nel modello dell’edificio. Ci sono delle condizioni che si possono creare con questa combinazione che non possono essere create usando il generico componente della famiglia e ancorando gli elementi della famiglia al modello dell’edifico?

Domande -

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Gli scopi della parametrizzazione di famiglie specifiche sono diversi da quelli della parametrizzazione di famiglie esterne. Come? Quali sono le differenze? Che tipi di parametri sono appropriati per ciascuna? (Questo può essere elaborato come domanda: “Chi si sta servendo con questo componente?). Creare alcune diverse categorie di famiglie specifiche (muri, tetti, ecc.). Come si comportano queste diversamente dalle istanze originarie di questi elementi?

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Unità 14 Questa unità introduce il concetto di dettagli e dà idee per impratichirsi con il disegno e con la creazione dei linee di lavoro in Revit Architecture.

Teoria: Dettaglio I limiti della modellazione Per quanto sia potente l’idea di un modello costruttivo pienamente specificato, deve esistere un punto in cui la specificazione dei dettagli finisce all’interno dei componenti del modello costruttivo. Si possono posizionare delle porte e queste porte possono avere delle cerniere, ma avere queste cerniere che appaiono in qualsiasi altra composizione che non sia di dattaglio minuzioso non solo non è di aiuto, ma anche dannosa per la performance del programma. Specificare troppi dettagli su componenti ripetuti è un buon modo per fare un modello grande troppo lento per essere utilizzabile. Alcuni sistemi di software high-end gestiscono in tempo reale questo livello di dettaglio con algoritmi tremendamente complessi che filtrano automaticamente le informazioni rilevanti per la vista corrente, a partire da raccolte di dati enormemente ampi. Revit Architecture ha alcune di tali capacità nelle potenzialità di specificazione del livello di dettaglio di ogni vista, in modo tale da filtrare ciò che viene visualizzato; ma non è capace di aver gestire quelle raccolte di dati utilizzate per specificare pienamente qualcosa come un aeroplano (che può facilmente girare sui 10 gigabytes).

Livello di dettaglio La sconvenienza del software di Revit Architecture per la progettazione di aerei non è né sorprendente né inerentemente limitante, ma forza l’utente a decidere il livello di dettaglio appropriato per il modello. Un modello con un basso grado di definizione, ma ben organizzato, può facilmente essere elaborato semplicemente con l’inserimento di ulteriori dettagli dei suoi componenti. È una buona idea iniziare da qualcosa di abbozzato, come descritto nell’unità “Posticipare specificità”.

Sovrapposizione grafica L’alternativa a specificare il dettaglio come una componente completa del modello è aggiungerlo come una pellicola puramente grafica direttamente in una vista. Forse questo viola tutto ciò che è stato detto sui benefici della progettazione BIM? Come, ad esempio, questa pellicola rimane in sincronia con le variazioni del modello? Bene, non lo rimarrà. Questo è il motivo per cui un dettaglio di questo tipo dovrebbe essere fatto sporadicamente, solo una volta, in un disegno di dettaglio rappresentativo, per essere citato altrove, e più tardi nel processo di sviluppo del progetto. Una distinzione che vale la pena di tenere è che un lavoro di disegno come questo è fatto su una vista piuttosto che dentro la vista mentre un modello cambia. I cambiamenti al modello fondamentale sono passati attraverso la vista sino al database. Sebbene il lavoro del disegno sia davvero memorizzato nel database, esso è memorizzato come una descrizione schematica della geometria. Non si mostra negli abachi e non si può mostrare in una vista che non sia quella su cui è stato disegnato. Si può considerare un disegno di dettaglio come i graffiti: spray disegnati all’estremità di una finestra del modello (una vista) dell’edificio per inviare un messaggio; oppure come viste separate, “statiche”, che possono essere citate in altre parti dei documenti. Un dettaglio standard può vivere in una vista in cui nessuna parte “del modello” sarà mai presente.

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Ritorno al CAD? Gli strumenti disponibili per disegnare direttamente su una vista sono quelli più simili al CAD tradizionale di ogni altro in Revit Architecture. Questo perché una volta che si è disegnato su una vista, si è già perso tutto il valore della progettazione BIM, tanto varrebbe usare il CAD per questa parte di disegno. Questi strumenti non sono per nulla sofisticati, proprio come gli strumenti analoghi in un programma CAD, e questo per lo più ha uno scopo: spesso è meglio capire come risolvere un problema di modellazione correttamente piuttosto che abbandonare e fare ricorso al disegno, anche se i risultati saranno mostrati solo in una vista.

Modificare rendering automatici Un’altra circostanza in cui è necessario disegnare si verifica quando l’esposizione di dafault dei componenti nelle viste selezionate non corrisponde a cosa si vuole vedere. Questo può essere semplicemente un problema di spessore di linee, e in questo caso Revit Architecture offre strumenti speciali come aiuto. Può anche essere il risultato di una condizione inusuale che la grafica di Revit Architecture non tratta nel modo in cui si vorrebbe, o semplicemente un desiderio non codificato per una modifica specifica. Si può ad esempio volere mostrare il profilo di un componente in una vista diversa da quella che si mostrerebbe normalmente. Se Revit Architecture disegna un componente in maniera molto diversa dalle preferenze personali, bisognerebbe dedicare del tempo alla modifica della definizione stessa del componente (stile dell’oggetto). Questo è un modo più sistematico di fare la modifica. In questo modo si propaga attraverso tutte le viste.

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Revit Architecture: Disegno e linee di dettaglio Connessione Se famiglie specifiche reppresentano un parziale allontanamento dai vincoli della progettazione BIM, il disegno e le linee di dettaglio rappresentano il suo totale abbandono (con l’eccezione di componenti di dettaglio). Nuovamente, questa è semplicemente una precauzione. Spesso questi strumenti sono appropriati da usare.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Creare la vista di dettaglio Dettagliare gli strumenti Tracciare dettagli da Viste di dettaglio Componenti di dettaglio Linee di lavoro Rifare i dettagli

Appunti -

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Usare le viste di disegno sporadicamente. La geometria che si creano in esse non è una parte del modello costruttivo. Gli strumenti di disegno e le linee di dettaglio sono simili agli strumenti CAD ma sono basati su un uso parametrico. In alcuni casi non sono così potenti come gli strumenti analoghi nel software AutoCAD. A causa della loro natura parametrica, comunque, superano gli strumenti CAD standard in altro modo. Ci sono due differenze fondamentali nelle viste di dettaglio. Una sezione o uno strumento vista di dettaglio creano una nuova vista che mostra il modello costruttivo. Una vista di disegno non mostra il modello costruttivo: è semplicemente uno spazio per disegnare linee di dettaglio 2D e componenti di dettaglio.

Argomenti pratici -

Produrre una sezione della migliore qualità possibile di un proprio progetto usando linee di dettaglio personalizzate e disegni di dettaglio se necessario. Molte riviste di architettura includono dettagli dei progetti che hanno come protagonista in quel mese. Duplicare uno di questi. Creare una vista di disegno in un progetto. Caricare diversi componenti di dettaglio dalla libreria delle famiglie. Creare un dettaglio con questi componenti. Eserciziario: unità 14.

Domande -

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Quando nella propria esperienza fino ad ora sono stati necessarei questi strumenti? Molti degli strumenti di componenti di dettaglio usano dei parametri. Nello scaffale costruito in esercizi precedenti, questi parametri come controllano lunghezza, larghezza e profondità dei sottocomponenti nell’elemento di dettaglio? Come i parametri trovati su una famiglia di componente di dettaglio differiscono da quelli trovati su una famiglia di componente del modello costruttivo?

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Unità 15 Questa unità introduce il concetto di sequenza ed esercita a progettare come si vorrebbe costruire in Revit Architecture.

Teoria: Sequenza La sequenza costruttiva è rigida, come si è imparato nella esperienza in cantiere o in aula su materiali e edilizia. Nulla è realizzato fuori da un ordine. Non si può costruire il piano terzo prima del secondo. Il CAD non si preoccupa molto della sequenza. Si potrebbe iniziare il modello con il tetto e poi costruire le parti sottostanti. Parte della libertà esilarante della progettazione computazionale è la totale mancanza di vincoli fisici. Domande sulla validità strutturale di un progetto possono essere lasciate ad una fase di analisi secondaria oppure possono essere lasciate totalmente agli ingegneri. La progettazione BIM, in contrasto al CAD, si preoccupa invece della sequenza. Riporta la sequenza come forza primaria nella costruzione del modello. La sequenza non deve seguire dettagliatamente la sequenza costruttiva futura (per esempio, in cantiere non è consigliato realizzare prima i muri in cemento armato e creare poi i buchi per porte e finestre), ma ad un macro livello, Revit Architecture incoraggia un processo di progettazione che racconta la costruzione dell’edificio. Questa dipendenza dalla sequenza non è una imposizione arbitraria dei realizzatori del software di Revit Architecture. La progettazione parametrica è sempre impostata sulla sequenza. La scelta di unire la sequenza parametrica alla sequenza costruttiva è, comunque, il contributo dei realizzatori di Revit Architecture. Questa sequenza del modello dell’edificio aiuta a mettere in scena l’intento progettuale, mentre si creano gli elementi costruttivi.

Storia della costruzione Molti strumenti di progettazione consentono di essere parametrizzati dalla storia della costruzione. In una storia della costruzione basata sulla modellazione (esistono molti software, in particolare Autodesk® Maya®), il programma conserva le informazioni sugli oggetti da cui si è generata una forma. Ad esempio, se un cerchio è aperto secondo una spline per formare un tubo, il tubo mantiene una connessione implicita con il cerchio. Se lo stesso cerchio viene modificato, per esempio trasformato in un ellisse, il tubo si modifica in un tubo ellittico. Essenzialmente, la storia della costruzione è codificatata da dipendenze parametriche. Le forme originarie diventano le conduttrici formali del sistema.

Inflessibilità Questo sistema è potente ma fondamentalmente inflessibile. Si può fondare attentamente un’intera gerarchia di dipendenze in modo che, ad esempio, dalla statura di una persona possa dipendere l’intera progettazione di una casa. Ma se c’è un errore nella parametrizzazione del primo componente, l’unica soluzione è cancellare ogni cosa fino al punto di realizzazione di quel componente per poterlo ricostruire correttamente. È un bel modo di perdere tempo e diventare frustrati.

Parametrizzazione totale Revit Architecture propone una versiona più completa di progettazione parametrica in cui le relazioni non sono fissate al momento della creazione degli elementi. Possono essere modificate o legate ad altri parmatri in

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qualsiasi istante. Se, ad esempio, si decidesse che la lunghezza di un muro è da collegare alla lunghezza di un altro componente, sarebbe conveniente, ma non necessario, che questa componente esistesse. È possibile creare il muro e poi stabilire la sua dipendenza parametrica. L’abilità di stabilire una dipendenza parametrica in un secondo momento, successivo alla creazione iniziale di un componente, richiede un sistema che esponga i parametri come elementi primari ed un sistema per stabilire le relazioni invarianti tra loro.

“Tenere lo spazio” Revit Architecture rafforza, comunque, certe regole per la creazione dei componenti. Alcuni componenti come le porte e le finestre sono “ospitati” in altre componenti come i muri. Non si può inserire un componente ospitato (hosted) senza specificare un ospite (host). Non è possibile. Non è neanche possible cambiare l’ospite del componente ospitato dopo che questo è stato posizionato. Questo può avere qualche senso concettuale se le porte e le finestre devono essere considerate per una funzione primaria di separazione, ma impone un ordine al proprio pensiero. Non si possono comporre un’infinità di finestre da sole. Non si può dire “Non importa cosa ci sarà qui nel progetto finale, ma proprio qui ci deve essere un’apertura”. Questo tipo di sequenza non è supportata da Revit Architecture. Questo problema però è risolvibile nel modo in cui lo sarebbe nel CAD: provvisoriamente si inserisce un “contenitore solido” nel luogo in cui dovrà essere inserita l’apertura e, successivamente, quando sarà il momento di posizionare l’apertura l’operazione potrà essere fatta con estrema semplicità, occupando l’area precedentemente occupata dal “contenitore solido”.

Imparare la sequenza costruttiva attraverso la modellazione. Come precedentemente espresso, la sequenza gioca un ruolo importante in entrambe le modellazioni quella costruttiva e quella parametrica. Tradizionalmente, la sequenza costruttiva è pensata come una disciplina separata dalla progettazione ma può essere utile prendere lezione dalla costruzione nel progetto. Nella costruzione, ogni elemento deve avere una fondazione su cui appoggiare. I muri del primo piano devono necessariamente posarsi su qualcosa. Può dirsi con certezza che le fondazioni determinano molto dei muri del primo piano (dove possono essere e dove non possono). Se si progettassero i muri del primo piano prima delle fondazioni, implicitamente si starebbe definendo una condizione di supporto che può o non può essere possibile. Se questo accadesse davvero, potrebbe significare che: il costo del progetto aumenta per risolvere in maniera estrema la fondazione oppure, il progettista dovrebbe tornare indietro, fino alla tavola del disegno su cui integrare la condizione di progetto che avrebbe dovuto essere considerata sin dall’inizio.

Limitare l’indeterminatezza Questo tipo di indeterminatezza è il frutto di una progettazione che non tiene conto della sequenza costruttiva. Revit Architecture è progettato in modo tale che gli utenti inizino lentamente e si consolidino con il tempo. I plinti di fondazione aiutano a determinare i muri. I tetti possono essere definiti senza richiamare i muri esistenti, ma sono più facili da definire se i muri sono già stati posizionati. L’intero sistema è progettato per fare seguire alla modellazione il più possibile le sequenze costruttive. Gli edifici progettati in questo modo sin dall’inizio hanno un processo di razionalizzazione più facile nello sviluppo del progetto.

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Revit Architecture: Progettare come si vorrebbe costruire Connessione Revit Architecture supporta un processo di progettazione che quasi preannuncia il processo costruttivo. Questa cosa è intenzionale e abbastanza utile in pratica. Attenersi a questo sistema massimizza l’utilità degli strumenti di Revit Architecture e limita la possibilità di introduzione implicita di condizioni impossibili mentre si disegna in “disordine”. In pratica, progettare in sequenza porta alla razionalizzazione del progetto nelle sue diverse fasi di approfondimento. Questo può essere visto in contrasto ai processi ora famosi di Frank O. Gehry: il maestro realizza sulla carta modelli stravaganti e li consegna al suo team il cui compito è di concretizzare il progetto senza sacrificare le qualità scultoree delle opere. Gehry non usa Revit Architecture, perchè non è uno strumento appropriato per la razionalizzazione di progetti così estremamente liberi nella forma. Al contrario, Revit Architecture, è uno strumento ottimale per la realizzazione di un progetto pre-razionalizzato che diventa formalmente complesso durante il suo processo di sviluppo. Se gli strumenti fossero sufficientemente potenti, la pre-razionalizzazione potrebbe simulare le esigenze della costruibillità. La gravità potrebbe essere modellata e usata per testare la forza e la stabilità dei materiali. La sequenza costruttiva diventerebbe parte della progettazione formale. Questo livello si integrazione avverrà in futuro e Revit Architecture ha iniziato il processo.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Planimetria Ingombro Piattaforma e planimetria Fondazioni Griglie Livelli Costruire dalla base Tetto è ultimo Collegare i tetti Strati dei muri e regole Modificare la struttura del muro Modificare la struttura verticale

Argomenti pratici -

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Si provi a costruire un piccolo edificio iniziando dal tetto e lavorando verso il basso. Quali problemi si incontrano? Sono intrinsechi al metodo di Revit Architecture di trattare la progettazione parametrica o alla disciplina stessa? Si realizzi un un tipo di muro verticale composto personalizzato, e lo si utilizzi nel progetto. Si crei un muro composto verticale dal livello 1 al livello 2 e un muro diverso dal livello 2 al livello 3. Si allineino e si blocchino le superfici di questi muri. Si posizioni un tipo di “muro sovrapposto”. Come differiscono queste composizioni? In che modo sono le stesse?

Domande -

Gli elementi architettonici in Revit Architecture sono progettati per essere implementati in un processo simile alla costruzione. Gli elementi strutturali sono progettati per essere usati dal tetto verso il basso. Perché questa differenza?

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Unità 16 Questa unità discute l’idea dell’architettura come ingegneria e dà idee per impratichirsi con le formule in Revit Architecture.

Teoria: l’architettura è ingegneria? Sì. Si scherza solo. Si vedrà che è una domanda sciocca a cui si cercherà di dare una risposta definitiva. È possibile strutturare la discussione paragonando ideologie, metodi, tecniche e campi di pratica. Una irresponsabilmente riduttiva storia da ingegneria in architettura: architettura e ingegneria si sono intrecciate da quando esistono. Un riparo è esso stesso una tecnologia. Nel Rinascimento ci si aspettava che l’architetto fosse anche l’ingegnere. E alcuni di questi furono eccezionali. Per costruire il duomo a Firenze, Filippo Brunelleschi introdusse diverse innovazioni meccaniche per innalzare le lanterne che furono usate per secoli in seguito. La nascita dell’industria meccanica, in qualche modo portò ad una crescente professionalizzazione di cosa fu precedentemente un mestiere informale come l’ingegneria meccanica. Una separazione nacque tra architetti e ingegneri strutturali e civili. Piuttosto andare contro questa tendenza, all’inizio del ventesimo secolo l’architettura rinunciò alla responsabilità in favore dell’ingegneria, assumendo invece la tecnologia come metafora (“macchina per vivere”). L’ingegneria fu vista come un problema di completamento o di razionalizzazione da applicare dopo che la progettazione è stato fatta. A metà del secolo, alcune pressioni affinchè l’ingeneria entrasse nel processo progettuale vennero dall’esterno dell’architettura, da figure come Buckminster Fuller, che furono però facilmente esclusi, come pazzi, per la loro eccessiva visuale analitica del comportamento umano e per il loro idealismo utopista. In seguito, negli anni 60, architetti retorici come Archigram fecero scioccanti proposte tecno-architetturali che non furono mai pensate per essere costruite. Recentemente, comunque, qualcosa è cambiato.

Sono più vicini di quanto non lo fossero? Sia la progettazione parametrica che quella BIM sono state metodologie di progettazione ingegneristica prima di passare all’architettura. L’ingeneria iniziò a muoversi sulle tecnologie parametriche negli anni Ottanta ed ora costituiscono il paradigma dominante della maggior parte delle discipline dell’ingegneria. Perché l’architettura ha impiegato così tanto ad impadronirsene? E perchè ora è di moda per gli architetti assumere ingegneri e programmatori come partners nel processo progettuale?

Software per ingegneri Molte risposte hanno a che fare con i cambiamenti nei software disponibili e nell’apprendimento. Il software scritto per gli ingegneri tende a rivolgersi ad una utenza abbastanza tecnica e gli architetti hanno spesso resistito ad essere eccessivamente tecnici per paura di perdere la loro credibilità artistica. Fino a tempi abbastanza recenti i software tipicamente ingegneristici non ponevano molta attenzione alle interfacce grafiche e spesso si basavano su un gran numero di interazioni puramente numeriche. Un altro problema è stato quello dello spazio radicalmente sotto-vincolato dell’architettura. Più vincoli specifici possono essere definiti su un problema, meglio il software sarà in grado di aiutare l’utente. I problemi architettonici sono spesso poveri di vincoli ben definiti e richiedono una maggiore modalità esplorativa.

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Software per artisti Un altro regno che il software dell’ingeneria tipicamente non ha focalizzato è il rendering. Le nuove economie di intrattenimento hanno però generato una sorta di software progettato per fare appello agli artisti grafici. Questi strumenti sono abbastanza maneggevoli per essere avvicinati dagli architetti. Un software di questo tipo tende a spingere verso la produzione di immagini. Le tolleranze dell’ingegneria non sono importanti fino a quando il rendering appare buono. Questo è un mondo seducente di lavorare e molti architetti per lungo tempo hanno abusato di software di animazione 3D per l’architettura, semplicemente perché le immagini che si possono produrre sono affascinanti. Vale la pena notare che in generale questi programmi operano sul modello geometrico più semplice possibile, ma che può essere renderizzato in maniera convincente (un modello di superfici). Questo significa che ciascun oggetto in una scena è definto solo dalle superfici che lo definiscono. Non è facile trattare la massa, la densità o la materialità, se non come trattamento di superficie. L’architettura modellata come una serie di superfici può davvero solo funzionare come rendering. Non è una rappresentazione che può generare qualcosa che va oltre l’immagine.

Un ibrido? Gli architetti condividono preoccupazioni sia con gli artisti che con gli ingegneri. Come gli artisti, il loro pubblico è per la maggior parte profano e il desiderio per l’immagine non può essere ignorato. Allo stesso tempo però hanno bisogno di lavorare con una rappresentazione che possa produrre più di un’immagine. Fortunatamente, il software per gli architetti che sposano le due cose è in arrivo.

L’economia L’economia che ora gioca un ruolo importante nel raggruppare architettura ed ingegneria, fino a poco tempo fa serviva di più a separare le due discipline. Gli edifici sono essenzialmente unici, lavori personalizzati tutte le volte. Piccole efficienze in un progetto di architettura non ha lo stesso beneficio di quello che si può ottenere nella produzione di massa. Quale progetto di un edificio potrebbe ad esempio competere, su una scala economica, con un sistema di armi militari? Gli elementi comuni tra i progetti degli edifici sono molto più sottili e richiedono sistemi di software più sofisticati. Questi sistemi stanno diventando disponibili.

Valutazione Una prima linea di demarcazione tra architetura e ingegneria è la valutazione dei prodotti. I criteri di valutazione di qualsiasi progetto di ingegneria sono chiaramente spiegati nelle direttive per la progettazione. In questo modo il successo o il fallimento possono essere controllati oggettivamente. Non ci può essere una misura così oggettiva in architettura. La sua misura di successo come prodotto finito sono davvero solo l’approvazione del cliente e del pubblico. Comunque, architettura e ingegneria condividono preoccupazioni obiettive durante le loro fasi di progettazione e di realizzazione. Tempi e costi della progettazione e della realizzazione sono preoccupazioni condivise. La modularità e il riuso dei componenti è un ideale di progettazione che ora anche gli architetti stanno abbracciando. La progettazione BIM serve questo tipo di progetto modulare particolarmente bene poichè i moduli possono essere parametricamente definiti e utilizzate in diverse condizioni.

Metodi quantitativi in una disciplina qualitativa Questa intera discussione formula una domanda più ampia: fino a dove l’architettura è una disciplina qualitativa a cui è impossibile applicare i metodi quantitavi? Non c’è risposta. Diverse pratiche architettoniche si pongono in differenti posizioni in proposito. Alcune sono altamente scultoree, mentre altre rivendicano una posizione

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fortemente efficiente dal punto di vista energetico. Queste pratiche che si fanno forza nell’impiego di metodi quantitativi, si attirano un fardello che non tutte affrontano responsabilmente. Non esiste un metodo numerico capace di una generale ottimizzazione della forma architettonica. Ci sono semplicemente troppe variabili e troppi vincoli qualitativi, come ad esempio quelli estetici. Inoltre qualsiasi ottimizzazione deve essere eseguita con riferimento ad una piccola raccolta di variabili specifiche relative ad una condizione già fissata per il progetto. C’è tanta soggettività in queste scelte quanta ce n’è nella progettazione scultorea. Questo non significa che l’ottimizzazione non sia utile. In effetti, è solo responsabile per il tentativo di ottimizzazione delle decisioni progettuali in ambito energetico. Comunque, queste ottimizzazioni servono solo a migliorare la dannosa pratica di costruire senza particolare attenzione al luogo. Fino a quando i metodi numerici saranno utili come tecniche generative e valutative per l’architettura, essi non dovranno essere confusi con l’ottimizzazione.

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Revit Architecture: Formule Connessione Le formule sostanzialmente espandono il campo delle relazioni parametriche esprimibili. Una lunghezza può, ad esempio, derivare da una radice quadrata di un’altra. Per il loro potere, le formule introducono grandissime complicazioni di dati e limitano la possibilità di “ritorno”. Se non si è attenti, è facile finire con un progetto sovravincolato e inflessibile.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Formule nell’Editor di famiglie Sintassi di validità della formula Unità Se-allora logico Funzioni Propagazione

Appunti - Si possono inserire delle formule per calcolare i valori dei parametri. Le formule possono includere costanti numeriche e altri nomi di parametri. Ad esempio, la famiglia potrebbe avere due parametri chiamati Lunghezza e Larghezza. Il valore per la Larghezza potrebbe essere calcolato con la formula Lunghezza/2. - Le formule sono sensibili al caso. Se i nomi dei parametri iniziano con la maiuscola devono essere digitati con la maiuscola. Per esempio, se il nome del parametro è Larghezza; se di digita Larghezza * 2 nella formula il parametro è abiguo per Revit Architecture, ed esso non accetta la formula. - Le formule supportano le seguetni operazioni aritmetiche: addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione, elevamento a potenza, logaritmo e radice quadrata. - Le formule supportano anche le seguenti funzioni trigononmetriche: seno, coseno, tangente, arcoseno, arcocoseno e arcotangente. - Per i valori numerici nelle formule si possono introdurre numeri interi, decimali o frazioni. - Esempi di formule corrette: Lunghezza = Altezza + Larghezza + sqrt (Altezza*Larghezza) Lunghezza = Muro 1 (11,000 mm) + Muro 2 (15,000 mm) Area = Lunghezza (500 mm) * Larghezza (300 mm) Volume = Lunghezza (500 mm) * Larghezza (300 mm) * Altezza (800 mm) Larghezza = 100 m * cos(angolo)

Argomenti pratici -

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Rappresentare un edificio con degli elementi (porte, finestre, pavimenti, ecc.) che siano ciascuno legati al precedente da una formula. Cambiare le dimensioni dell’elemento iniziale ed osservare gli aggiornamenti degli altri. Eserciziario: unità 16

Domande -

Quali sono i limiti sulle formule corrette?

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Quali tipi di preoccupazioni progettuali possono essere espressi in formule e quali no?

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Unità 17 Questa unità introduce il concetto di database e dà idee per impratichirsi usando i workset in Revit Architecture.

Teoria: Database Ci sono più database di quanto si pensi, soprattutto se si è inclini ad essere generali nelle definizioni. Sono ovunque. Ce ne sono migliaia in un computer. Ce ne sono migliaia nel computer di ognuno. Ce ne sono un centinaio in un telefono. Ce ne sono alcuni di dimensioni notevoli come il credit rating, il real-estate e i databases IRS, ma la maggior parte di essi sono piccoli database locali ai quali nessuno presta attenzione.

Perchè questo è rilevante? É rilevante perchè lavorare in una parte di software di progettazione BIM significa impegnare direttamente un database. Ed i principi generali del rapporto delle architetture client/server si applicano abbastanza bene alla disciplina e sono interessanti anche nella discussione relativa alle capacità multiuso dei software di progettazione.

Definizione di database In linea di massima, un database è un sistema in cui i dati possono essere contrassegnati con un rimando e immagazzinati per essere recuperati in seguito con il rimando stesso. Questo non richiede molto, e una grande quantità di memoria nel computer certamente dà i requisiti necessari. I databases sono usati in ogni circostanza in cui l’informazione non è totalmente transitoria. Ad esempio, una agenda elettronica sul proprio telefono, è un database. Sempre più, è diventato chiaro che la maggior parte delle applicazioni del computer nel mondo sono progettate per essere inserite in sistemi di database. Ad esempio, gli agenti assicurativi li usano per scrivere le polizze, i negozi li usano per monitorare le vendite e i clienti e le compagnie di carte di credito li usano per registrare ogni operazione. In termini più banali un database è un metodo per memorizzare, organizzare e mostrare informazioni. Il Building Information Model non è nulla di più o di meno di questo. Ogni successo del software BIM è determinato in parte anche da come la sottile apparenza dell’interfaccia dell’utente consente agli utenti di interagire con i dati.

Architetture client-server Un database ben congegnato separa cliet e server. Il compito del server è quello di rispondere alle richieste del client e, sulla base dei dati che gli sono forniti, applicare le modifiche. Sebbene questa sia una semplificazione grossolana, generalmente si considera che un singolo server per ogni database soddisfi le richieste di molti clients. Questa struttura consente a molteplici utenti (clients) di un singolo database di operare simultaneamente sui dati senza introdurre diverse versioni locali. Questo fattore diventa estremamente importante nella componente informazione-organizzazione del progetto di un edificio. Diversi team hanno continuamente bisogno di accedere simultaneamente agli stessi dati, spesso con privilegi di modifica. La difficoltà di provare a sincronizzare versioni simili di documenti di grandi dimensioni, non può essere capita se non è stata sperimentata in maniera diretta. Non può allora, un documento di progetto come un database aiutare a risolvere questo problema?

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Prinicipi di base L’architettura client-server introduce un livello di madiazione tra l’utente e i dati. Questo significa che il formato attuale o la dimensione del dataset potrebbe anche non essere chiara all’utente. Ad esempio, si potrebbe far girare una semplice agenda elettronica sul database del National Social Security e non sapere che essa contiene solo venti numeri telefonici; in alternativa, si potrebbe usarla come database per organizzare il sistema del Social Security. I due usi non si escludono a vicenda e possono essere simultanei. Queste due applicazioni funzionano nello stesso modo delle “viste” nella progettazione BIM: esse funzionano come filtro su un ampio dataset. Cosa si chiede al database (il modello dell’edificio), come si mostrano i dati in modo che abbiano senso per l’utente (una pianta, una sezione, ecc.) e come si consente all’utente di modificare quei dati in modo che essi siano appropriati alla vista.

Vista-modello come client-server Non è un caso che i clients del database e le viste condividano le stesse caratteristiche. Una vista nella progettazione BIM è un client di un database del modello. Questo dipende dal fatto che tutte le modifiche effettuate in una vista si mostrano in tutte le altre (la vista traduce la modifica in una richiesta al database di cambiare i dati di partenza). Le altre viste sono client degli stessi dati pertanto riflettono quella modifica. Non c’è nulla di più completo di una “vista” del modello. Il modello è esso stesso l’unica rappresentazione possibile di sé, ed è così grande, interconnesso e codificato da diventare di difficile comprensione per un essere umano. Così ogni vista del modello è per definizione incompleta e questo la rende utile all’uomo. Una vista serve a filtrare l’informazione in un modello basato su determinati criteri e a rappresentarlo in modo tale che abbia senso per l’utente. Le modifiche che si realizzano nel modello sono mediate attraverso la vista corrente. La vista è responsabile di tradurre l’operazione dell’utente in una richiesta di modifica del modello di base.

Dati relazionali Il database del software di Revit Architecture è relazionale. Questo significa che una informazione al suo interno può riferirsi ad altre informazione contenute in esso. La natura relazionale dei dati di Revit Architecture è ciò che gli consente di stabilire relazioni parametriche.

Utenti multipli La separazione del modello e della vista ha profonde conseguenze sulla modifica simultanea dei progetti. Se un singolo modello può servire molte viste appartenenti ad un solo utente, perché non può servire viste appartenenti a più utenti? La risposta è che può farlo. Con il worksets in Revit Architecture più utenti, contemporaneamente, possono accedere al database o al modello costruttivo. Il software segue le tracce delle cose esatte per ciascun elemento, impedendo a due utenti di modificare lo stesso dato. Allo stesso tempo, l’idea di utenti multipli per lo stesso modello è di fondamentale importanza. Uno dei primi casi di errore in qualsiasi pratica industriale avviene perché esistono diverse copie dei dati, che perdono così la sincronia. Più sono le copie più diventa difficile il lavoro di sincronizzazione. Idealmente, come accade nel caso del file centrale di Revit Architecture, dovrebbe sempre esserci solo una copia dei dati, o almeno solo una che può essere modificata.

Bloccare e controllare Un modo di approcciarsi a questo modo ideale di lavorare senza costringere tutti gli utenti ad una sola macchina è consentire agli utenti il controllo di porzioni del modello; in questo modo ogni utente può realizzare delle

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modifiche solo a quella porzione e, quando lo ha fatto, deve nuovamente registrare questa porzione. Questo rende la modifica simile ad una singola transazione atomica che può essere abbandonata o invertita se necessario. Gli altri utenti non sono costretti a controllare le porzioni del modello che sono già state controllate. Devono essere registrate prima che nessun altro possa modificarle. Questo è essenzialmente un meccanismo di blocco del componente che vincola porzioni di modello mentre un singolo utente lo controlla, per poi sbloccarlo quando è stato controllato. Il processo di controllo della porzione di un modello è considerata una singola transazione di database. Nel momento della registrazione dei cambiamenti del modello, Revit Architecture calcola se questi cambiamenti sono accettabili (che non causino nessun problema con vincoli del modello). Se, per qualsiasi ragione il cambiamento non funziona, l’utente può accettare o rifiutare la modifica, in funzione del tipo di conflitto all’interno del modello costruttivo.

Esportare il database BIM ad altri formati Sebbene molti sistemi rientrano nella grossolana definizione di BIM (un “sistema in cui i dati possono essere etichettati con un riferimento e memorizzati indefinitamente per essere recuperati in seguito con il riferimento”) la natura del BIM in Revit Architecture facilita il trasferimento di queste informazioni da un formato database ad un altro. Revit Architecture permette di esportare informazioni contenute nel modello in vari formati, in funzione alle informazioni che si vogliono trasmettere. Il minimo comune denominatore associato con il modello può essere esportato ad un database ODBC-conforme. Altri pacchetti software possono poi usare questo database per esportare altre informazioni. IFC: Se l’informazione sul modello è tridimensionale e spaziale, si può usare l’esportazione IFC (Industry Foundation Class) per trasmettere l’informazione geometrica in altri pacchetti di software. Poiché molte compagnie traggono vantaggi dal Revit Architecture API (Application Programming Interface), diversi programmi sono in fase di scrittura per ottimizzare i vantaggi dei dati di massima e di quelli geometrici. Esportare in gbXML (Green Building eXtensible Markup Language) è un esempio di esportazione ad una applicazione esterna che utilizza queste informazioni per fornire l’analisi energetica complessiva di un progetto.

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Revit Architecture: Worksets Connessione I worksets utilizzano un fondamentale vantaggio del database (progetti tecnologi guidati). Disegnando severi confini di interdipendenza tra gli elmenti, è possibile modellare un progetto in parti diverse, che possono svilupparsi indipendentemente mentre viene preservato il singolo modello. Il vantaggio che questo rappresenta per un team che lavora su grandi progetti non può essere sottostimato.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Flusso di processo Creare un modello (quanto completo è il modello prima della creazione del workset dipende dall’utente). Consentire il workset (non annulabile). Rivedere i worksets predefiniti. Creare quanti più worksets si pensa che saranno necessari. Assegnare parti della progettazione BIM ai worksets che sono appena stati creati. Creare un file centrale su un server al quale ha acceso ogni componente del gruppo di progettazione. “Registrazione” (resa non modificabile) di tutti i worksets. Salvataggio e chiusura del file centrale. Ciascun membro del team apra il file centrale e crei una copia locale con Salva con nome. Gli utenti controllino gli interi worksets oppure “prendano in prestito” raccolte di oggetti più piccoli. Mentre il lavoro procede, ciascun membro del team salvi spesso nella sede centrale. Comporre dei worksets Comporre dei worksets modificabili Lavorare da una copia locale Prendere in prestito elementi Fare richieste e accettare richieste degli altri Controllare i cambiamenti Workset non modificabili Aggiungere elementi al workset Selezionare elementi nei worksets Visibilità Vedere gli ultimi cambiamenti Aprire selettivamente Project rollback

Appunti Quando i worksets sono consentiti in un progetto, i successivi vengono creati automaticamente: Viste. Per ciascuna vista, viene creata una vista di workset dedicato. Essa contiene automaticamente l’informazione chiara della vista e di ogni elemento specifico della vista come note testuali o quote. Le viste specifiche degli elementi non possono essere spostate ad altri worksets. Workset di famiglia. Per ciasuna famiglia viene caricato nel progetto un workset. Workset di progetto standard. Viene caricato un workset per ogni tipo di impostazione progettuale (materiali, stile di linee, ecc.)

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Livelli condivisi e griglie. Il workset definito dall’utente che inizialmente contiene griglie e livelli esiste dal momento in cui il progetto viene condiviso. Workset1. È il workset definito dall’utente che all’inizio contiene ogni elemento non incluso negli altri worksets. Si possono cambiare i nomi del Workset1, dei livelli condivisi e delle griglie in qualsiasi momento. Vista, famiglia e worksets standard di progetto non possono essere rinominati. Le decisioni prese nel momento in cui si condivide un progetto e si impostano worksets dell’utente possono avere effetti duraturi sul team di progettazione. In generale, quando si impostano i worksets, si dovrebbero considerare: - Dimensione del progetto. - Dimensione del team. - Ruoli dei mebri del team. Workset di visibilià di default. Si può mantenere più facilmente una buona performance del progetto se i worksets vengono pianificati in modo appropriato e si usano correttamente. Stabilire delle politiche pratiche sulle modalità con tutti i membri del team accedono e creano nuovi worksets nel progetto aiuta a mantenere la performance per gli utenti esistenti e facilita il processo di introduzione di nuovi membri nel progetto. Dimensione del progetto. La dimensione dell’edificio può condizionare il modo in cui si creano i worksets per il team. Non è necessario realizzare worksets separati per ciascun piano dell’edificio; comunque, in una struttura a più piani, è possibile creare worksets separati per gli elementi dell’edificio che si vuole che appaiano solo su un piano, come per esempio “gli affittuari”. Se ad esempio il piano del pavimento del progetto è sufficientemente grande e deve essere diviso (con una linea) in più tavole, allora si può prendere in considerazione l’idea di creare un workset dell’edificio per ciascun lato della linea di divisione. Dimensione del team. La dimensione iniziale del team influenza la scelta della struttura dei worksets del progetto. Si dovrebbe certamente avere almeno un workset per ciascuna persona, senza includere gli Standard di progetto, i livelli condivisi e le girglie o i worksets di vista. Un tipico progetto ha almeno tre o più worksets per ciascuna persona. Con il prestito degli elementi, gli utenti possono realizzare elementi modificabili senza dover possedere interi worksets così, in fase di progettazione il grado di definizione dei workset diventa meno importante. Revit Architecture consente ad un singolo leader del team di svilppare un concetto e poi condividere il file con gli altri membri del team. Inoltre, la dimensione del team di solito cresce mentre i progetti progrediscono dallo sviluppo progettuale alle fasi successive di documentazione. Le viste sono gestite automaticamente dal workset di vista. Ciascuna vista diventa automaticamente il proprio workset. Gli elementi di vista specifica automaticamente vanno sul workset della vista. Questa capacità consente a molti utenti di lavorare contemporaneamente sui dattagli e sulla documentazione. Ruolo dei membri del team. Tipicamente, i progettisti lavorano in team avendo ognuno assegnato un compito funzionale specifico. Ciascun membro del team ha il controllo sulle proprie porzioni del progetto e usa Revit Architecture per coordinare i cambiamenti tra loro. La struttura del workset per il progetto dovrebbe riflettere i compiti dei membri del team. Visibilità di workset di default. La performance migliora se alcuni worksets non sono visibili di default, per esempio, un layout di arredamento complesso. Questa tecnica mantiene la performance eliminando il tempo aggiuntivo richiesto per ridisegnare questi elementi in tutte le viste del progetto.

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Per impostare la visibilità correttamente, si deve decidere se gli elementi nel workset dovranno essere visualizzati ovunque o solo in alcuni casi. Secondo questa guida, si dovrebbe avere un workset esterno visibile di default, mentre l’arredamento del terzo piano, per esempio, non lo sarebbe; in questo modo gli elementi dall’esterno sarebbero visibili in molte piante, sezioni e prospetti, mentre gli elementi dell’arredamento del terzo piano potrebbero essere visibili solo sulla pianta dell’arredamento. Per determinare se un workset è visibile nella vista corrente, aprire in Visualizza > Visibilità/Grafica, aprire la scheda Workset. Se il workset non è visibile nella vista, non c’è il segno di spunta nella finestra vicino al nome del workset. Attenzione perchè gli elementi possono facilmente essere mossi da un workset dell’utente all’altro e possono essere accidentalmente posizionati sul workset dell’utente sbagliato. Se la visibilità del workset è utilizzata per prevenire la visualizzazione dell’arredamento, è possible che una parte dell’arredamento finisca in un workset diverso o che alcuni muri siano messi sul workset dell’arredamento. Il controllo della visibilità per categoria previene questo tipo di sorpresa.

Prestito di elementi In Revit Architecture, è possibile prendere in prestito degli elementi dai workset che non sono modificabili. Il prestito di un elemento è un processo di realizzazione di elementi modificabili mentre si sta lavorando, ottenendo il permesso sia dal file centrale che dagli utenti che possiedono questi worksets. Quando si cerca di rendere un elemento modificabile, Revit Architecture accorda la richiesta se nessun altro utente ha quell’elemento modificabile. Altrimenti invia un messaggio che avverte che è necessario chiedere il permesso all’utente che ha il workset modificabile. Gli utenti possono accordare o negare le richieste nella finestra di dialogo File > Richieste di modifica. In Revit Architecture, è necessario avvisare l’utente della richiesta con una e-mail o con un messagio istantaneo perchè l’altro utente non riceve alcuna notifica automatica di richiesta. Aggiungere elementi ai workset. In Revit Architecture, si possono aggiungere elementi ad ogni workset senza rendere il workset modificabile. In seguito si possono modificare i nuovi elementi fino a quando questi vengono salvati nel file centrale (File > Salva su centrale). Quando un elemento viene salvato nel file centrale non può più essere modificato senza rendere lui o i suoi workset modificabili. I seguenti sono esempi indicano delle operazioni che possono essere fatte senza rendere il workset modificabile: - È possibile creare nuovi tipi (soletta, tetto, muro, componente, ecc) dalla finestra di dialogo delle Proprietà. Si possono anche aggiungere elementi specifici della vista, come le quote. - Si possono modificare i tipi recentemente creati nella finestra di dialogo delle Proprietà; comunque, una volta che i cambiamenti sono stati salvati sul file centrale, le proprietà dei tipi appena creati non sono più modificabili fino a quando il corrispondente workset di progetto standard è modificabile. - Non si possono variare i tipi esistenti nel progetto a meno che il corrispondente workset di progetto standard sia modificabile. - Usare i tasti Rendi elementi modificabili nei messaggi di errore per creare specifici workset di progetto standard (ad esempio, materiali individuali o tipi di muro). Usare l’opzione di abbandonare gli standard di progetto, workset di vista e di famiglia, quando si salva nel modello centrale per assicurare che questi worksets siano disponibili agli altri all’interno del progetto. Gruppi. I gruppi hanno un workset di tipo e un workset di istanza che non devono essere gli stessi. Tutti gli elementi di un gruppo sono nel workset di istanza del gruppo. Per modificare il gruppo, è necessario avere il workset di tipo del gruppo modificabile. Per modificare gli elementi in un gruppo il workset di istanza del gruppo deve essere modificabile. È possibile determinare in quale workset sia presente l’instaza o il tipo controllando le proprietà dell’elemento. Se si usa il prestito di elementi per controllare l’istanza di un gruppo, Revit Architecture

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automaticamente impresta tutti gli elementi al gruppo. Il tipo può essere imprestato dal Browser di progetto o da Rendi modificabile dal menu di scelta rapida.

Argomenti pratici -

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Creare un piccolo progetto. Consentire i worksets e salvare nel file centrale. Aprire il file centrale e salvare come file locale. Per un solo utente c’è qualche vantaggio a lavorare con i worksets? Ci sono degli svantaggi? Usare i worksets, pianificare e progettare una proposta come in classe o in un piccolo gruppo. Esportare in un database ODBC-conforme e aprire con Microsoft® Access™. Esportare un modello di edificio nel formato gbXML. Entrare nel sito www.greenbuildingstudio.com e fare una analisi energetica del proprio progetto. Eserciziario: unità 17.

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Unità 18 Questa unità discute alcune differenze tra l’ambiente scolastico e il luogo di lavoro e dà alcune idee per impratichirsi nel creare etichette e abachi in Revit Architecture.

Teoria: Dati non grafici - Abachi, etichette e legende Studenti come radicali Quello che viene chiesto di fare a scuola è diverso da quello che vinene chiesto di fare nella pratica architettonica. Laddove la scuola di architettura è interessata alla crescita dell’espressione individuale di ognuno e del pensiero critico, i primi anni della pratica sono ampiamente votati ad imparare il mestiere. Se non si è un avanguardista a scuola qualcuno vorrà saper perché mentre, se lo si è nella pratica qualcuno potrebbe chiedere di lasciare il lavoro. È facile essere radicali quando non si deve costruire. Spesso la libertà di espressione degli studenti, li conduce ad imitare degli stili praticati “dai grandi nomi dell’architettura”. Oggi questi pochi studi stanno realizzando forme pazze con curve composte. Si è ben convinti che sia importante esprimere nuove possibilità di realizzare forme semplicemente perché sono nuove (sebbene il fatto che siano nuove sia abbastanza discutibile). Una forma pazza sembra avere una giustificazione di per sé.

Razionalizzazione e costruzione a scuola Basterà dire che qualsiasi beneficio offerto da Revit Architecture nella razionalizzazione del progetto e nelle fasi costruttive viene perso dagli studenti. Non è che non lo capiscano o non lo apprezzino; semplicemente non se ne rendono conto. Nessuno chiede loro di fare abachi o documeti esecutivi. Occasionalmente producono dei dettagli ma non usualmente. Molto del potere di un modello unificato emerge quando si ha a che fare con un team di progettazione ed un ambiente che affronti scadenze temporali reali, budget e componenti di edificio reali. Cosa può importare allo studente se una finestra è personalizzata o disponibile dal rivenditore? Perché non rivestire la struttura in titanio? Chi pagherà per quella?

La logica progettuale segue la logica costruttiva Durante una discussione con degli sviluppatori di Revit Architecture sono state poste delle domande a proposito delle restrizioni sulla modellazione delle forme “libere”, il che implica il progetto basato sulle componenti. Si prese un muro a forma di cuneo come esempio conveniente di qualcosa che Revit Architecture non supporta direttamente senza l’uso di una famiglia specifica. Qualcuno chiese, “Come si costruirà?” Quel tale aveva ragione. Se il “muro a forma di cuneo” è davvero un arrangiamento triangolare derivante da una discussione, perché non modellarlo in quel modo? È comunque più esatto.

Attenzione alla costruibilità Questo significa chiedere molto agli studenti che probabilmente non conoscere esattamnte cosa le loro idee formali implichino in termini di pratica costruttiva. Dovrebbe essere chiesto loro di considerare questo? Supportando lo stato comune dell’arte, Revit Architecture lo richiede implicitamente. Gli autori di Revit Architecture reclamano che lo stato di default degli strumenti nel programma supporti il 95% della costruzione corrente nel mondo. Ed è anche vero, probabilmente, che la progettazione degli studenti risiede per il 65% in quel 5% che Revit Architecture non supporta. Gli studenti saranno quelli che sfideranno il software formalmente.

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Architettura retorica Molta dell’architettura degli studenti è retorica ed ha poca o nessuna relazione alle esigenze dell’architettura come una pratica; ma l’architettura retorica non è limitata agli studenti. C’è un’intera classe di architetti che non costruisce ma piuttosto produce progetti come commento. Si prendano i recenti lavori di Daniel Libeskind. Le sue aggrovigliate matasse di linee non sono architettura come descrizione di edificio ma architettura come argomento. Revit Architecture non è probabilmente lo strumento migliore per progetti retorici perché è così legato alla costruibilità.

Il dato tabellare è una vista Sebbene non è probabile che agli studenti venga chiesto di produrre abachi o altre tabulazioni dei dati dei propri edifici, è meritevole la capacità di come Revit Architecture supporta quel tipo di organizzazione dei dati, anche solo per sottolineare che una vista testuale di un modello è una vista come una qualsiasi altra vista di render.

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Revit Architecture: Etichette, abachi e legende Connessione Il lavoro di applicare etichette a componenti dell’edificio, ad aree e viste e la costruzione di tabelle testuali è fondamentalmente un lavoro di rimando. Il rimando fu l’argomento con cui si iniziò a parlare dei benefici della progettazione BIM. L’abilità del software di Revit Architecture a monitorare tutti i componenti una volta per tutte allevia una grande quantità della fatica di questo tipo di elaborazione. Come con i workset, gli studenti possono trovare difficile interessarsi di etichette ed abachi ma vale la pena vederli anche solo per aiutare ad introdurre il tremendo sforzo che porta dalla progettazione alla realizzazione. Nell’ambiente educativo, il modo di utilizzare il colore può essere utile per presentare graficamente l’intento progettuale per soddisfare le richieste programmatiche. Il riempimento di colore dipende dal posizionamento delle etichette del locale in almeno una vista. Le legende, d’altra parte, sono strumenti utili per visualizzare l’informazione grafica in modo coordinato, per cose come pannelli di materiali e appunti per le presentazioni del progetto.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Etichette Etichette di porte Etichette di locale Etichette personalizzate Locali Nomi di locali Aree e volumi Etichette di locali Abachi Cosa sono Definizione di abachi Tabelle abachi di proprietà Applicare una fase ad un abaco Formule negli abachi Colori di riempimento Creazione Cambiare rappresentazione Cambiare colori Legende Creare legende Aggiungere simboli, quote e testo alle legende

Appunti -

Gli abachi rappresentano solo un’altra vista dei dati del modello, proprio come una pianta o una sezione. Le legende sono bi-dimensionali. Non si possono posizionare oggetti in viste di legenda direttamente dalla Barra degli strumenti di modellazione e fondamentali. Per fare questo si devono usare gli strumenti di legenda.

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Argomenti pratici -

Creare una legenda per un progetto corrente e usarla come base per una presentazione di materiali selezionati. Eserciziario: unità 18.

Domande -

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Perchè usare etichette e abachi? La risposta può sembrare ovvia, allora, perché i software come Revit Architecture pongono questa domanda? Quali possibilità potrebbe offrire Revit per il posizionamento di etichette ed abachi? Cosa succede quando si muove l’etichetta di un locale in un locale diverso? Se si cancellasse un muro tra i due locali? Perchè Revit Architecture proibisce di disegnare un muro con lo strumento muro direttamente in una legenda? Come si potrebbero usare gli abachi e le etichette in una scuola di architettura? Si può verificare come gli abachi potrebbero essere usati oltre la documentazione della costruzione? Perché non usare gli abachi come feedback per il processo progettuale? Quali abachi possono essere creati per vedere le informazioni che non sono prontamente visibili nella vista del modello?

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Unità 19 Questa unità introduce il concetto di tempo e di mutamento nel progetto e dà idee per impratichirsi lavorando con la simulazione di edifici e con la fasi in Revit Architecture.

Teoria: Tempo Tempo e mutamento Il progetto parametrico apre la possibilità ai modelli di cambiare non solo attraverso parametri fisici ma anche quantità astratte come il tempo. È possibile usare la progettazione parametrica per produrre un singolo modello che cambia nel tempo.

Animazione Se si considera che il tempo è un conteggio continuamente crescente, è facile immaginare che questo diventi un’animazione. Infatti, l’animazione 3D può semplicemente essere strutturata come un modello 3D parametrizzato dal tempo. L’animazione ha un fascino eccezionale per gli architetti perché può spesso comunicare lo spazio in modo più completo rispetto ad un’immagine fissa. L’uso degli strumenti di animazione sono diventati quasi una regola per la presentazione del progetto architettonico. Spesso queste animazioni sono moderatamente parametriche. Il sole può attraversare il cielo. La cinepresa può muoversi nello spazio. Anche una folla di gente può essere animata in uno spazio. In modo interessante qui tutto il cambiamento parametrico è applicato ad entità estrinseche al progetto. Né la cinepresa, né il sole, né la gente sono parte del modello dell’edificio. Il modello dell’edificio rimane assolutamente fisso.

É realistico? Sì e no. Sappiamo tutti che gli edifici sono entità dinamiche che cambiano in ogni istante. Le porte sono aperte e chiuse. Gli impianti accesi e spenti. Il tempo li rovina. Ma all’osservatore esterno, un edificio statico non è un’approssimazione così sgradevole. Ci sono, comunque, delle circostanze come la costruzione e il rinnovo, in cui gli edifici cambiano radicalmente in maniera abbastanza veloce. In particolare questi sono i momenti in cui si inseriscono i progettisti. Non sarebbe affascinante essere abili a parametrizzare un modello dalla “fase” di costruzione?

Fasi Si consideri un rinnovamento. Si può modellare la condizione esistente come la fase “esistente”. Alcuni muri devono essere rimossi. Questo è un fatto della fase di “demolizione”, dopo questa operazione c’è ampio open space. Poi, nella fase “nuova construzione” si possono costruire nuovi muri in punti diversi. Tutti questi elementi possono essere presenti nello stesso modello, sebbene non coesistano temporaneamente. Si ha la scelta di mostrare componenti di alcune o di tutte le fasi. Anche se i componenti di una fase non sono mostrati correntemente, sono parametricamente fissati al modello, così anche quando sono invisibili, vengono aggiornati.

Il tempo come Proprietà Le implicazioni sono enormi. Nel CAD tradizionale, bisognerebbe realizzare 3 tre modelli separati per le tre fasi. Se il modello di base cambiasse, si dovrebbe applicare quel cambiamento ai tre file separati. La coordinazione

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delle informazioni diventa immediatamente un incubo. Questo è nuovamente il problema del rimando. In un sistema BIM un modello singolo può matenere stati multipli mutuamente esclusivi legati parametricamente alla stessa base. Percorrere le fasi di un progetto significa vedere un tipo diverso di animazione in cui nulla di estrinseco al modello è paramerizzato dal tempo. È il modello stesso che cambia.

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Revit Architecture: Fasi Connessione Revit Architecture offre strumenti che consentono di trattare con entrambe i tipi di parametrizzazione del tempo come precedentemente particolareggiato. Qui si vede il potere delle fasi di mostrare un’affascinante narrazione del lavoro architettonico.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Percorsi di animazione Creare un percorso di animazione Modificare il percorso di animazione Modifica la struttura del percorso di animazione Mostrare la vista del percorso di animazione durante le modifiche Fasi Fasi e filtro di fasi per ogni vista Proprietà delle fasi Fasi con abachi Proprietà delle fasi per la modellazione dei componenti Il comando fasi Creare delle fasi Filtri delle fasi

Appunti -

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Tutto quello può essere fatto con i layers. La sintassi è abbastanza simile: ogni oggetto è assegnato ad una fase (layer), e poi le fasi (layers) possono essere visualizzate o nascoste oppure avere il loro aspetto modificato. Ma i layers aggiungono semantiche basate sul tempo. Poche fasi dovrebbero bastare. Con troppe fasi c’è il pericolo di fare pasticci. Realizzare fasi consente di specificare e nominare delle strutture in cui parti del modello avranno diverse condizioni. Per esempio, iniziando con una pianta di piano esistente, si possono demolire delle parti nalla fase demolizione e costruire nuovi elementi in nuove fasi di nuova costruzione. Potrebbero anche esserci dei supporti significativi della struttura già realizzati, che verranno rimossi in seguito.

Argomenti pratici -

Creare un edificio che utilizzi le fasi. Usare Nuovo Esistente Demolito Temporaneo (Filtri delle fasi di lavoro) e i Tipi temporanei di fase che si trovano in un modello standard di default. Creare un master plan a partire da elementi di massa. Creare un nuovo sistema di fasi (Fase 1, Fase 2, Fase 3, ecc.). Impostare delle tavole con viste che illustrino i cambiamenti e la crescita del master plan. Eserciziario: unità 19. Lavorare con il tutorial (Aiuto > Tutorials poi sfogliare Viewing e Rendering > Rendering Views e Creating Valkthroughs). Produrre un percorso di animazione di progetti personale. Usare le fasi per mostrare una sequenza animata del processo costruttivo che includa un ponteggio significativo.

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Domande -

Quali vantaggi ci sono per il sistema di fasi sui layers? Quali svantaggi? Quali sono le fasi che ha senso specificare per la maggior parte dei progetti?

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Unità 20 Questa unità introduce il concetto di variante e dà idee per impartichirti a lavorare con le opzioni in Revit Architecture.

Teoria: Modifiche Vincoli sconosciuti In una lezione recente, Greg Pasquarelli di ShoP, ha parlato di un progetto in cui hanno progettato una finestra altamente personalizzata per un cliente prima che sapessero quanto il cliente fosse in grado di spendere. Non è assolutamente fuori dal comune per gli architetti dovere realizzare una proposta prima che l’intera informazione sui vincoli sia disponibile.

Parametrizzare il budget Cosa fecero fu un esempio eccezionale del potere del progetto parametrico. Il costo del progetto fu giustamente collegato severamente al numero di pannelli di vetro con cui fu suddivisa l’area. Furono capaci di produrre questa relazione come una relazione matematica ben definita in modo tale da poter calcolare il costo di qualsiasi progetto in maniera automatica. Poi svilupparono un progetto parametrizzato in cui poterono variare il numero dei pannelli in più o in meno per rispettare un certo costo. Così, per un certo budget il progetto si mostrarà in un modo, e per un altro budget sarà diverso.

Una macchina di progettazione Il progettista andò poi dal cliente: non con il progetto ma con una macchina di progettazione capace di produrre un progetto che soddisfasse le condizioni al contorno del progetto senza pensare quali fossero. L’idea dell’architetto come progettista di macchine di progettazione è potente ed affascinante. Un architetto potrebbe produrre una macchina per progettare edifici in grado di soddisfare le condizioni della planimetria e di budget in qualsiasi luogo essi siano posizionati. Ultimatamente, la macchina di progettazione parametrica sta diventando un modo per prendere vantaggio sulla velocià stupefacente dell’economia di computazione e per diffondere le intenzioni dei progettisti più ampiamente di quanto essi poterono senza questa.

Studi per un dettaglio di vetrata parametrizzata progettata da ShoP.

Progettazione generica Queste macchine di progettazione parametrica sono una forma di progetto generico. Codificano tutto ciò che è esplicitamente non variabile in uno spazio di progettazione teorica e lasciano il resto alla sperimentazione. La separazione esplicita tra le invaribili e le variabili è un processo che necessariamente espone esattamente cosa sia la vera intenzione progettuale. La serie di invariabili compone il nocciolo delle decisioni di progetto che rendono una famiglia di proposte accettabili e altre irrilevanti.

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Il prodotto di progetto generico Questa idea di realizzare macchine di progettazione come progetti inizia a portare a chiedersi quale sia il progetto finale. PerchÊ non mostrare un’intera famiglia di forme diverse prodotte dallo stesso modello parametrico e chiamarle con lo stesso progetto? A qualche livello lo sono. Variazioni come questa possono essere un buon metodo per offrire un controllo o una illusione ai clienti che la desiderano.

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Revit Architecture: Varianti Connesione Le varianti in Revit Architecture sono una enorme potenzialità che consente di verificare molteplici progetti contemporaneamente. Questi possono essere dettagliati come opzioni testuali da presentare ad un cliente, sfruttando l’agilità del software di progettazione nella pratica architettonica e nella flessibilità ad interessi mutevoli.

Caratteristiche di Revit Architecture e concetti da imparare Impostazioni di variante Prima opzione Seconda opzione Modifica di una variante Creare una variante primaria Accettare una variante primaria Sostituzione di visibilità della vista Abaco delle varianti Varianti Creazione Filtri

Appunti -

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Le varianti si riferiscono ad un tipo di progettazione generica discusso precedentemente. Gli schemi del progetto possono essere specificati concretamente e poi diverse caratteristiche opzionali possono essere applicate. Quando si usano le varianti di progetto, non bisogna dimenticare le relazioni inerenti e i vincoli tra gli elementi. Se si posizionano quattro muri esterni in una variante di progetto ma non viene inclusa la piastra della soletta o il tetto, modificare la posizione dei muri non aggiornerà le solette o il tetto.

Argomenti pratici -

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Usare le opzioni, fare un solo telaio di un edificio e produrre tre opzioni sostanziali che si differenziano. Creare un gruppo con gli elementi che compongono l’ingresso o altre porzioni dell’edificio. Duplicare il gruppo e ridefinirlo aggiungendo e cambiando degli elementi nel gruppo. Qual’è la diversità rispetto all’utilizzo delle varianti di progetto? Eserciziario: Unità 20.

Domande -

Quanto è simile il sistema di varianti e quanto differisce dal sistema delle fasi? Come si paragona il sistema delle varianti all’uso dei layers per lo stesso scopo?

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