Professione Veterinaria, Anno 2011, Nr 11

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

11 2011

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 8, numero 11 dal 21 al 27 marzo 2011

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

PRIMO INCONTRO SIOVET E SCIVAC MARCHE

IL TRIBUNALE NON RICONOSCE IL DANNO MORALE

QUINTO APPUNTAMENTO CON LE BPV

IL FARMACO NEGLI EQUIDI NON NON DPA

LA SETTIMANA DI ANMVI INTERNATIONAL

A PAGINA 4, 6

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A PAGINA 14

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CESIO 134, CESIO 137 E IODIO 131

BREVI POLIZZE PET L'ANMVI ha avviato una ricognizione, tramite questionario on line, per la rilevazione della frequenza di alcune prestazioni riconducibili ad episodi di infortunio negli animali da compagnia. Il questionario è rivolto a medici veterinari. Lo scopo è raccogliere dati d'orientamento, utili alla definizione di prodotti assicurativi basati su garanzie di rimborsabilità. Partecipazione al sito: www.anmvi.it

ZOONOSI Il declino dei casi di Salmonella nell'uomo è un grande risultato, che dimostra l'efficacia delle misure di controllo messe in atto dagli Stati membri dell'UE e dalla Commissione europea. Hubert Deluyker, direttore della cooperazione e assistenza scientifica dell'EFSA, commenta la relazione annuale sulle zoonosi. La relazione esamina 14 malattie zoonotiche. Il Rapporto integrale è scaricabile da www.anmvioggi.it

AGGRESSIONI Il Sottosegretario alla Salute On.le Francesca Martini ha firmato il 22 marzo la proroga dell'Ordinanza 3 marzo 2009 concernente la "Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani”. Il Sottosegretario Martini ha sottolineato “la necessità di implementare ulteriormente il sistema di prevenzione” attraverso, “la formazione dei proprietari”.

ONAOSI Si sono concluse il 23 marzo le operazioni di voto per l'elezione dei nuovi organi amministrativi. La procedura ha previsto, per la prima volta, a forma diretta, secondo il nuovo statuto che ammette al voto tutti i contribuenti della Fondazione. In tutto 170 mila professionisti coinvolti dalle votazioni, fra cui 7.568 veterinari.

CORTE UE La Corte dei conti europea ha pubblicato una relazione speciale sui controlli veterinari delle importazioni di carne dopo le riforme legislative del 2004. Raccomandazioni alla Commissione Europea per superare le carenze nell'implementazione del "pacchetto igiene". Ritardi nel mettere in atto i correttivi chiesti dall'FVO.

Salute risparmio

e

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

www.anmvioggi.it

68° SCIVAC

La riscoperta della riproduzione Una disciplina finalmente specialistica. Sorprendente affluenza a Milano: un riconoscimento per SIRVAC A PAGINA 3

Il Ministero della Salute ha rafforzato i controlli di frontiera sui prodotti alimentari provenienti dal Giappone. Sono infatti sottoposte a blocco ufficiale le partite di alimenti di origine animale e non animale prodotti o confezionati dopo l'11 marzo 2011 "sino ad acquisizione della certificazione analitica attestante l'esito favorevole del controllo". I PIF e gli USMAF procedono al "controllo per la ricerca di radionuclidi". I campioni sono inviati ai laboratori dell'IZS di Foggia e dell'IZS di Roma. I Posti di Ispezione Frontalieri e gli Uffici di Sanità marittima potranno consentire le importazioni di quei prodotti per i quali sia comprovata la produzione o il confezionamento prima dell'11 marzo 2011. Il portavoce dell’ufficio del Pacifico dell’Oms, ha dichiarato che il fatto che sia stata rilevata la presenza di tracce di radioattività su prodotti alimentari giapponesi, mostra che la situazione è "più grave" di quanto s'era originariamente pensato. L’Oms ritiene che in Giappone si "debba essere cauti" su cosa si beve o mangia. Nei giorni scorsi sono

state rilevate tracce di sostanze radioattive su spinaci, altre verdure e latte provenienti dalle aree vicine a Fukushima. Rilevata radioattività anche nell'acqua corrente di Tokyo. Mentre l'area di sicurezza decisa dal governo giapponese s'estende fino a 30 km dalla centrale, gli spinaci contaminati e le mucche che hanno fatto il latte si trovavano anche a 120 km. Le nostre importazioni dal Giappone di alimenti di origine animale sono limitate a poche categorie merceologiche costituite in particolare da prodotti della pesca e dell'acquacoltura, che rappresentano tuttavia una percentuale minima rispetto al totale delle importazioni da Paesi Terzi. Analoghe percentuali riguardano gli alimenti di origine vegetale rappresentati soprattutto da preparazioni alimentari e non da prodotti freschi. In Italia arrivano pescato e prodotti di acquacoltura lavorati. Parliamo soprattutto di prodotti ittici inscatolati e confezionati, una parte minima delle nostre importazioni, fra cui prodotti utilizzati nei mangimi a■ nimali.

DIECI ANNI DOPO SONO PASSATI DIECI ANNI DAL MARZO 2001 PROBABILMENTE RIMASTO FAMOSO NEL NOSTRO PAESE perché fu scoperto il primo caso certo di encefalopatia spongiforme (BSE) comunemente chiamato “morbo della mucca pazza”, durante i controlli su alcuni bovini portati ad un macello in Lombardia. Di colpo ci siamo resi conto che anche l’Italia, come altri paesi che avevano già segnalato da mesi diversi casi di BSE, non era purtroppo immune da questa situazione drammatica che ha colpito per anni la zootecnia europea. Seguirono controlli a tappeto, interventi rigidi, a volte discutibili, ma di certo la paura trasmessa dalle notizie pubblicate in grande evidenza da telegiornali e quotidiani ha bloccato il consumo di carne bovina che solo dopo anni è tornato a livelli normali. Riteniamo che la paura sia andata oltre la realtà della situazione e che le polemiche continuate per mesi non abbiano aiutato il consumatore a ritrovare fiducia comprendendo i veri rischi, spesso ingigantiti da chi ha voluto strumentalizzare quanto accaduto. Il problema dopo dieci anni è ormai completamente superato, restano per fortuna maggiori controlli sulla sicurezza alimentare, la tracciabilità degli animali e divieti di utilizzo di farine di origine animale nei mangimi. Più nessuno parla di BSE. Ci fa però piacere ricordare che mesi prima, ancora nel 1999, la SIVAR aveva organizzato sulla BSE un importante congresso internazionale presso l’Università di Padova. Erano presenti relatori di paesi che già avevano trovato vari casi di “mucca pazza”: Svizzera, Francia, Inghilterra, e tutti avevano evidenziato nelle loro relazioni che presto anche in Italia sarebbero stati scoperti casi di BSE. Forse era facile prevederlo ma siamo anche convinti che una maggiore collaborazione fra veterinaria pubblica e privata sarebbe stata molto importante.

@nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line


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68° Congresso SCIVAC Dalle Associazioni

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Veterinari attenti alla riproduzione Erano 16 anni che non si dedicava un evento così importante all’argomento

di MANUELA FARABOLINI sattamente nel marzo 1995 si svolse l’ultimo congresso SCIVAC interamente dedicato alla Riproduzione. In questi anni in molti abbiamo concertato sforzi ed impegno scientifico, affinché questa materia continuasse ad avere una sua identità al passo con i tempi, ma un particolare riconoscimento è dovuto alla SIRVAC (società

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italiana di riproduzione veterinaria animali da compagnia). Mai avrei immaginato che tale impegno venisse così riconosciuto. Tale conferma è arrivata in occasione del Congresso tenuto a Milano il 12-13 marzo 2011, “Le domande più frequenti in riproduzione” in collaborazione con EVSSAR, con una giornata specialistica di aggiornamento sulla riproduzione felina. Dal primo giorno del concepimento (tanto per rimanere in tema) di tale progetto i nostri

entusiasmi, in tutta onestà, sono rimasti in parte frenati dal timore che il tema potesse riguardare solo gli addetti al settore e pochi altri. Abbiamo, pertanto, costruito un congresso attorno a temi quotidiani, affrontati in modo pratico ma innovativo, al passo con le più attuali tecniche chirurgiche, diagnostiche e protocolli terapeutici. Anche nella scelta della sede abbiamo cercato un luogo più accogliente del solito, che permettesse di dare ai partecipanti la sensazione di essere davvero benvenuti. E il sogno si è avverato…… Venerdì mattina oltre 700 colleghi erano presenti. Mano a mano che le relazioni si susseguivano si percepiva il crescente interesse e la soddisfazione; dopo ogni presentazione molte sono state le domande e gli interventi. Per tutta la durata del congresso ho ricevuto solo parole di consenso e tale atmosfera ha accompagnato l’intera manifestazione. Credo, e spero sentitamente, che ognuno dei presenti abbia avuto modo di ricevere una, o forse più, buone informazioni da portare via con sé, ricevendone così uno stimolo e un entusiasmo professionale rinnovato, al fine di raggiungere un più alto livello professionale in campo riproduttivo, che è lo scopo più ambito, e di richiamare maggiore attenzione su tematiche spesso affrontate con superficialità. Mi riferisco alla fisiopatologia della riproduzione, alla neonatologia, alla gestione

dell’accoppiamento e della gravidanza, alla inseminazione artificiale, etc. etc. In questo modo si spera di isolare sempre più, fino “all’estinzione”, quelle prestazioni professionali approssimative e non scientifiche, ma basate su vecchie e obsolete nozioni, acquisite da fonti sconosciute o fondate su presuntuose opinioni personali non supportate da dati scientifici. Ringrazio tutti coloro che erano presenti, tutti voi che ora state leggendo queste righe e siete rammaricati per non essere stati lì con noi. Non mancheranno, però, nuove occasioni. E infine ringrazio la commissione scientifica intera, i relatori e tutti coloro che con impegno ed energia hanno reso possibile questo brillante congresso. ■

sempre meno disposto a delegare ad altre figure professionali spazi che sono di sua specifica competenza. Questo lo dico perché questa evoluzione la vedo anche in altri settori (medicina comportamentale, fisioterapia, medicina non convenzionale, ecc.) ed è un fenomeno che da un lato deriva da una precisa presa di coscienza dovuta anche ad una preparazione universitaria più qualificata e dall’altro da una continua ricerca di spazi derivante dalla crisi occupazionale. Ben venga quindi questa evoluzione se supportata da specifiche conoscenze scientifiche e da un impegno di seria professionalità. Ma torniamo ai numeri: poco più di 700 i veterinari iscritti, dei quali un centinaio stranieri (arrivati a Milano per la giornata EVSSAR di Venerdì e rimasti in parte per gli ultimi due giorni del congresso SCIVAC), 50 studen-

ti e poco meno di 50 Tecnici Veterinari che hanno partecipato Domenica alla giornata dell’ATAV. Quindi circa 800 partecipanti anche se ripartiti in diverse giornate. In particolare l’iniziativa per i Tecnici è stata fortemente penalizzata da un tempo terribile che ha scoraggiato buona parte dei preiscritti che erano oltre 70. Vale la pena aggiungere alcune riflessioni sulla collaborazione avviata con l’EVSSAR in questa occasione. L’European Veterinary Society for Small Animal Reproduction, al suo 14° congresso, non è fra le società europee più numerose, ma esprime sempre eventi di ottimo livello qualitativo. La collaborazione iniziata con questo congresso ha dato ottimi risultati. Ha permesso alla SCIVAC, oltre alla collaborazione della SIRVAC, di avere un buon supporto scientifico interna-

Manuela Farabolini, Med Vet, Libero Professionista, Roma. Membro del Comitato Scientifico del 68° Congresso Nazionale SCIVAC. Da più di 10 anni è operativa nel consiglio direttivo della SIRVAC e dal 2003 al 2010 ne è stata Presidente. È coautrice di un testo di ginecologia e neonatologia (2010).

Ottima la partecipazione dei soci SCIVAC di ANTONIO MANFREDI uando all’inizio del 2010 la Commissione Scientifica della SCIVAC ha dovuto scegliere i temi per i congressi del 2011 credo che abbia avuto molti dubbi nel momento in cui si è dovuto valutare il tema suggerito da alcuni per Milano: la riproduzione canina e felina. I dubbi certamente derivavano dal fatto che questo tema non veniva trattato da anni a livello congressuale per il semplice motivo che sembrava di scarso interesse per i Medici Veterinari a parte un gruppo ristretto che fa riferimento alla SIRVAC (Società Italiana di Riproduzione Veterinaria per Animali da Compagnia). In effetti l’ultima iniziativa congressuale su questo tema è del 1995. Il problema è che in Italia questi aspetti della medicina veterinaria sono sempre stati lasciati agli allevatori, quasi fosse compito loro occuparsi della riproduzione, anche perché i clienti privati sono in genere poco interessati a questi aspetti preferendo la sterilizzazione dell’animale per avere meno problemi e rischi nella sua gestione. Con queste premesse il tema riproduzione

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è sempre stato accantonato e rinviato. Il successo inaspettato, quindi, del congresso di Milano, tenutosi dall’11 al 13 marzo, con il titolo: “Le domande più frequenti in riproduzione canina e felina: tutto quello che i vostri clienti osano spesso chiedere e a cui voi talvolta non sapete rispondere”, che ricorda molto i titoli di alcuni film anni settanta, da cosa deriva? Certamente da come sono stati proposti gli argomenti, in modo molto pratico da attività quotidiana, evidenziando aspetti importanti nel rapporto con il cliente privato, scegliendo relatori di ottimo livello anche internazionale, ma capaci di rivolgersi al veterinario libero professionista che deve operare tutti i giorni nella propria struttura dando indicazioni, informazioni, consigli facilmente applicabili nel lavoro di tutti i giorni, ma certamente anche da una evoluzione della professione veterinaria nel settore degli animali da compagnia che cerca di recuperare spazi lasciati negli anni ad altre figure professionali con il desiderio di diventare reali interlocutori del mondo allevatoriale e non semplici spettatori come spesso è accaduto ed avviene ancora oggi. Un veterinario libero professionista, quindi, più consapevole del proprio ruolo e delle proprie capacità e conoscenze e


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4 Dalle Associazioni 68° Congresso SCIVAC zionale ed alla EVSSAR di avere un riferimento organizzativo in Italia per la gestione del loro congresso. Considerato che i 100 europei presenti a Milano per l’EVSSAR sono stati tutti soddisfatti del loro evento e della possibilità di restare alle giornate della SCIVAC potremmo dire che questa collaborazione ha veramente funzionato creando le basi per uno sviluppo futuro. Il Congresso è stato organizzato presso la nuova struttura dell’ATA Hotel di Pero, un nuovo albergo con ampi spazi congressuali ed espositivi ed una buona organizzazione. Inoltre la sua posizione permette di arrivare facilmen-

te in auto ed anche con il metrò. Purtroppo lo sciopero dei mezzi pubblici di Venerdì ha creato difficoltà a molti che sono arrivati in ritardo. Le navette da noi previste per favorire l’arrivo al centro congressi sono servite a poco per il blocco di ore di tutti i trasporti pubblici. Visto comunque il buon giudizio espresso su questa struttura, sia da parte dei congressisti che dalle aziende presenti, certamente l’ATA hotel sarà mantenuto come riferimento anche per il congresso del 2012 a Milano perché offre diverse sale sino a 2000 posti e permette l’organizzazione di eventi congressuali importanti, anche internazionali. ■

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VETERINARIA 11 | 2011

Il pancreas endocrino, ad Ancona prima giornata SCIVAC Marche

A MILANO UNA GIORNATA DI AGGIORNAMENTO PER I TECNICI ì è svolta a Milano, nell’ambito del 68° Congresso Nazionale SCIVAC, la prima giornata di aggiornamento per tecnici veterinari organizzata dall’Associazione Tecnici Ausiliari Veterinari (ATAV) per il 2011. L’affluenza dei tecnici che hanno partecipato all’incontro non è stata elevata (una cinquantina di iscritti) ma per chi era presente a Milano la giornata è stata di grande interesse sia per i contenuti trattati che per la presenza di relatori che con la loro indiscussa esperienza professionale hanno catturato l’attenzione dei partecipanti con nozioni e contenuti in grado di fornire al tecnico veterinario una maggiore formazione professionale. La prima parte della giornata è stata dedicata al practice management. Marco Viotti e Stefano Zigiotto hanno affrontato vari concetti di practice management dalla comunicazione al cliente, all’organizzazione della sala d’attesa per proseguire poi con una relazione sulle feste in clinica per cuccioli e sul modo di proporre il servizio ai clienti ed una sulle regole fondamentali per una corretta educazione nutrizionale del cucciolo. Nel pomeriggio invece è stato fatto il punto sulle principali metodiche di assistenza in riproduzione degli animali da compagnia. Giovanni Majolino ha aperto i lavori pomeridiani con una relazione sull’assistenza all’accoppiamento e sulla preparazione alle tecniche di inseminazione artificiale. A proseguito poi Matteo Spallarossa con una relazione sul monitoraggio del calore della cagna. Infine Manuela Farabolini ha concluso i lavori con una relazione sull’assistenza al parto, la rianimazione dei cuccioli e le cure neonatali. Il prossimo appuntamento ATAV è previsto a Rimini nell’ambito del 69° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC. Il tecnico tra sala operatoria e gestione delle diete sarà il tema della giornata. In quell’occasione si terrà anche l’assemblea annuale dei soci ATAV. Vi aspettiamo quindi numerosi a Rimini, domenica 29 maggio.

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Nella foto alcuni componenti della Delegazione SCIVAC Marche insieme al relatore della giornata. Da sinistra Francesco Ciribè (Consigliere), Martina Andreoni (Consigliere), Federico Leone (Presidente), Federico Fracassi (relatore) e Walter Crotti (Vice Presidente).

di WALTER GUALTIERO CROTTI n relatore efficace ed un argomento interessante hanno garantito un buon successo al primo incontro dell'anno per quanto riguarda l'attività della Delegazione Regionale SCIVAC Marche. Domenica 27 febbraio 2011, ad Ancona, il Dott. Federico Fracassi, ricercatore universitario presso il dipartimento clinico della facoltà di medicina veterinaria di Bologna, ha tenuto la sua relazione riguardante le malattie del pancreas endocrino davanti ad un nutrito gruppo di colleghi giunti anche dalle regioni limitrofe. Il relatore ha avuto la capacità di introdurre una serie di concetti non immediatamente facili da comprendere, utilizzando esempi e casi clinici esplicativi ed utili per impostare un piano diagnostico efficace e non dispersivo. Quando si parla di pancreas endocrino si ragiona prevalentemente su iper ed ipoglicemia e sulle complicanze metaboliche legate a tali sindromi, con necessari richiami ad altre endocrinopatie. È molto importante quindi tracciare un approccio orientato al problema con logica e metodo. Spesso i pazienti con malattia diabetica si presentano in situazioni di chetoacidosi, e allora il ragionamento diagnostico e terapeutico deve essere spostato sulla correzione, sui gravi e potenzialmente mortali effetti metabolici dell'alterazione della glicemia prima ancora del lento e talvolta difficile ripristino di uno stato glicemico accettabile. L'abilità del clinico si dimostra proprio nel sapere gestire le emergenze di questo tipo conoscendo le modalità di reidratazione di un soggetto chetoacidosico, il riconoscimento dell'importanza degli squilibri elettrolitici e le priorità da dare nella correzione degli stessi. Determinante risulta a questo riguardo l'utilizzo dell'emogasanalisi e dei parametri da esso offerti. Lo studio degli squilibri acido base ormai è comune prassi, e chi dispone dell'apparecchiatura necessaria e sa come interpretare i

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risultati ha degli strumenti determinanti per impostare le adeguate terapie. Il relatore ha anche chiarito quale deve essere l'obiettivo del clinico nello stabilizzare i valori di glicemia del paziente in relazione al corretto uso dell'insulina ed alla necessità di utilizzare farmaci ad azione rapida oppure più lenta, ma sempre con almeno due somministrazioni giornaliere. L'utilizzo dell'insulina veterinaria (Caninsulin®) ogni dodici ore stabilizza meglio il paziente, riduce il rischio di ipoglicemia e dell'effetto Somogy. Molto importante risulta identificare le malattie ormonali di origine surrenalico– ipofisaria oppure ovarica che predispongono all'iperglicemia. Senza trattare le malattie sottostanti non si otterrà un controllo della glicemia efficace. Per quanto riguarda il gatto, il relatore, con l'aiuto di casi clinici, ha dimostrato come spesso il diabete sia una malattia complessa e con aspetto ed evoluzione differenti rispetto a ciò che avviene nel cane. Spesso il diabete nel gatto, infatti, risulta reversibile se diagnosticato nei tempi giusti e trattato in maniera adeguata. Per Fracassi l'insulina di uso comune nel gatto è la glargine. Soddisfatti a fine giornata i numerosi colleghi intervenuti per la qualità complessiva dell'incontro. Complimenti a Federico, che si conferma relatore chiaro ed efficace, e che ha offerto in maniera semplice e comprensiva molti spunti di riflessione per riconoscere e trattare malattie considerate spesso frustranti e foriere di insuccessi terapeutici. Ringraziamo gli sponsor della giornata che hanno sostenuto l'attività della Delegazione Regionale: Hill's come sponsor della giornata e le ditte Ati, Intervet-Schering-Plough e Royal Canin come espositori. La presenza delle ditte alle giornate delle Delegazioni Regionali contribuisce al mantenimento di un alto livello della qualità dell'aggiornamento. Il prossimo incontro della delegazione marchigiana si terrà il 2 ottobre 2011, si parlerà di odontostomatologia e avrà come gradito relatore la Dott.ssa Margherita Gracis. ■


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6 Dalle Associazioni SIOVET

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Strategie per le revisioni chirurgiche nel fallimento di trattamenti ortopedici di SALVATORE MAUGERI Segretario SIOVET l primo incontro annuale di SIOVET (Società Italiana di Ortopedia Veterinaria) si è svolto a Cremona nei giorni 12 e 13 Marzo e ha avuto come tema “Strategie per le revisioni chirurgiche nel fallimento di trattamenti ortopedici”. L’argomento è stato affrontato a 360° iniziando con “Strategie generali in caso di revisioni chirurgiche” presentato dal Dott. Aldo Vezzoni in apertura dell’incontro, continuando con “La gestione e prevenzione delle infezioni” che ha visto come relatore il Dott. Pier Mario Piga, per arrivare poi ad un’analisi dettagliata delle complicazioni legate alle singole tecniche chirurgiche (fissazione interna, fissazione esterna, stabilizzazione extrarticolare del crociato, TPLO, TTA, trattamento per la displasia del gomito, lussazione dell’anca e lussazione di protesi dell’anca, artrodesi non riuscita) ed al loro trattamento, argomenti che hanno visto il susseguirsi di ottimi relatori come Silvia Boiocchi, Fulvio Cappellari, Antonio Ferretti, Francesco Gallorini, Maurizio Isola, Gian Luca Magni, Filippo Maria Martini, Salvatore Maugeri, Massimo Petazzoni, Bruno Peirone, Lisa Adele Piras, Luca Vezzoni.

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Nell’arco delle due giornate la discussione è stata aperta e costruttiva, anche grazie ad una serie di comunicazioni libere che sono state presentate da alcuni soci e che sono state spunto di riflessione. A fine incontro, un intervento davvero inaspettato, ma decisamente apprezzato da tutti. Il Dott. Aldo Vezzoni ha esposto il suo intervento di protesi d’anca eseguito su una tigre del Bengala presso l’università di Lipsia; un’esperienza unica nonché orgoglio e fiore all’occhiello per l’ortopedia veterinaria Italiana. In occasione dell’incontro è stato eletto il nuovo Consiglio Direttivo della Società. Il Dott. Aldo Vezzoni, a fine mandato, diventa Past President e la Presidenza viene affidata al Professor Filippo Maria Martini. I Dottori Michele D’Amato e Salvatore Maugeri sono una new entry nel Consiglio Direttivo e ricopriranno rispettivamente la carica di VicePresidente e Segretario. Un sentito ringraziamento è stato espresso dal nuovo Consiglio Direttivo e da tutti i soci presenti al Dott. Vezzoni e al Dott. Petazzoni, che purtroppo non ha rinnovato la sua candidatura, per il brillante lavoro svolto in questi anni. La programmazione del triennio appena trascorso ha certamente segnato un ulteriore progresso nella professionalità degli iscritti SIOVET, non solo per le loro competenze "tecniche" ma

Nella foto il nuovo Consiglio Direttivo SIOVET. A partire da sinistra: Salvatore Maugeri (Segretario), Filippo Maria Martini (Presidente), Aldo Vezzoni (Past President), Michele d’Amato (Vice Presidente).

anche per la visione a 360 gradi che deve possedere oggi un Professionista. Al nuovo Consiglio Direttivo, che avrà l’impegno di mantenere e se possibile migliorare ulteriormente il livello della Società, è stato augurato altrettanto successo. I Consigli Direttivi, quello uscente e quello entrante, ringraziano tutti i relatori per il loro contributo, assolutamente determinante per

l’ottima riuscita dell'iniziativa, sancita anche dalla presenza di quasi 200 partecipanti, e per l’interesse che hanno saputo suscitare nella platea. Il prossimo appuntamento previsto per il 2011 si terrà a Padova nei giorni 8 e 9 Ottobre in occasione del Seminario Nazionale SCIVAC “fratture semplici e fratture complesse: soluzioni chirurgiche e non”. Il seminario, che di fatto sostituisce l’incontro della Società solitamente previsto a Cremona, sarà gratuito per tutti i soci SIOVET. ■

LISTE TELEMATICHE, PROBLEMI CON LA LETTURA DELLE E-MAIL ualche utente del sistema di liste di ANMVI-EV lamenta saltuari problemi con la lettura della posta (caratteri strani, corpo del messaggio vuoto, ecc.). Sono pochi casi rispetto al numero di utenti complessivo (svariate migliaia), ma comunque è giusto tentare di risolverli. Poiché sono coinvolti sistemi operativi diversi (Windows, MAC, Linux, cellulari, iPad ecc...), numerosi sistemi di lettura della posta (Outlook, Thunderbird, tutte le webmail), il metodo di invio delle email (in formato testo, html ecc...), i sistemi antispam,... per capire che soluzione adottare si suggerisce a coloro che riscontrino problemi di inoltrare il messaggio anomalo al seguente indirizzo: help-liste@anmvi.it Indicando il programma di posta elettronica impiegato, il sistema operativo e l'ISP (il provider attraverso il quale si accede alla rete Internet).

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Sentenze Legale

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Se muore il cane non c’è danno morale A dettare la linea del Tribunale è l’orientamento “unitario” della Cassazione st'ultimo caso, che la rilevanza costituzionale deve riguardare l'interesse leso e non il pregiudizio conseguenzialmente sofferto e che la risarcibilità del pregiudizio non patrimoniale presuppone, altresì, che la lesione sia grave (che superi cioè la soglia minima di tollerabilità, imposto dai doveri di solidarietà sociale) e che il danno non sia futile (vale a dire che non consista in meri disagi a fastidi o sia addirittura immaginario)". Ciò precisato, il Giudice ritiene "che, nella specie, non sussista un'ingiustizia

eguendo un orientamento delle Sezioni Unite della Cassazione, il Tribunale di Sant'Angelo dei Lombardi (Avellino) ha negato, il risarcimento del danno morale ed esistenziale a una signora che si era vista uccidere al parco il suo cagnolino, un volpino, da due maremmani. La sentenza è del 12 gennaio 2011. Per il Giudice di merito, il risarcimento non trova fondamento nel vigente ordinamento costituzionale, come già evidenziato dalle Sezioni Unite della Cassazione. In sostanza, il danno non patrimoniale (morale, esistenziale, biologico) può essere riconosciuto solo in caso di violazione di un diritto costituzionalmente protetto. Sul punto si legge nella sentenza che "in tale prospettiva la peculiarità del danno non patrimoniale viene individuata nella sua tipicità, avuto riguardo alla natura dell'art. 2059 c.c., quale norma di rinvio ai casi previsti dalla legge (e, quindi, ai fatti costituenti reato o agli altri fatti illeciti riconosciuti dal legislatore ordinario produttivi di tale tipo di danno) ovvero ai diritti costituzionali inviolabili, presieduti dalla tutela minima risarcitoria, con la precisazione in que-

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È ABUSO DI PROFESSIONE ANCHE L’ATTIVITÀ TIPICA qualificare una libera professione non è solo l'attività riservata per legge ai soli iscritti ad un Albo, ma anche quella cosiddetta "tipica", cioè "caratteristica" di quel profilo. Per questo la Cassazione, con la sentenza 10100/2011, ha stabilito che commette esercizio abusivo della professione di commercialista il consulente del lavoro che presta assistenza fiscale e redige o controlla il bilancio di un'impresa. La sentenza della Suprema Corte assume rilevanza perché non riconosce l'esercizio abusivo solo in caso di esercizio illecito di una attività riservata per legge, ma anche in caso di esercizio di una attività "tipica" di una determinata professione. In sostanza, le attività «caratteristiche» vanno messe sullo stesso piano di quelle esclusive. E non è necessario, per stabilire se una prestazione integri il reato di esercizio abusivo della professione (articolo 348 del Codice penale) una clausola di riserva esclusiva sancita dal Legislatore. «È sufficiente - spiegano i Giudici l'accertamento che la prestazione erogata costituisce un atto tipico, caratteristico di una professione per il cui esercizio manca l'abilitazione».

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costituzionalmente qualificata, tanto che la perdita da animale d'affezione è stata proprio indicata in maniera esemplificativa, dalle Sezioni Unite". Non sono stati giudicati suscettibili di "alterare il modo di esistere delle persone", le motivazioni addotte dalla proprietaria che si è limitata a dedurre di aver utilizzato il proprio cane nell'ambito di una pet therapy (con ciò lasciando sottintendere la sussistenza di un rapporto non solo affettivo ma anche terapeutico con la propria bestiola), senza tuttavia corro-

borare in alcun modo sul versante probatorio il proprio assunto". Molti ricorderanno che sul danno non patrimoniale la giurisprudenza si è espressa anche a favore del riconoscimento e che la Cassazione stessa ha prodotto sentenze favorevoli. Ma questa volta, a fare la differenza, è il fatto che la Cassazione ha segnato un precedente di svolta sentenziando a “Sezioni Unite”, con una unitarietà d’intenti che difficilmente le altre sezioni potranno smentire e che i Tribunali dovranno rispettare. ■


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8 Anmvi Informa Buone Pratiche Veterinarie

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Quinto appuntamento con la certificazione BPV

già conseguito la certificazione BPV, mentre altre quattro stanno completando il percorso di preparazione all’attuazione del disciplinare (Manuale) dell’Anmvi.

TARGET E OBIETTIVI

Il 18 maggio i titolari di struttura per animali da compagnia potranno misurarsi con lo standard di qualità delle Buone Pratiche Veterinarie uinto appuntamento per i titolari di struttura che vogliono applicare le Buone Pratiche Veterinarie ANMVI, in vista della certificazione di

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qualità: il percorso di consulenza sulle BPV e di avviamento alla certificazione ripartirà nel 2011 con la giornata del 18 maggio prossimo, presso il Centro Studi di Palazzo Trecchi. Docente del percorso di consulenza è il Collega Andrea Verme.

A.N.M.V.I.

Il percorso di qualità è basato sul Manuale delle Buone Pratiche Veterinarie dell’ANMVI, patrocinato dalla FNOVI e dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Sono cinque, fino ad ora, le strutture veterinarie per animali da compagnia che hanno

QUALITALIA®

ANMVI SERVIZI BPV

ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV

PROGRAMMA

Mercoledì, 18 Maggio 2011

DOMANDA DI PARTECIPAZIONE

DA INVIARE ENTRO IL 9/05/2011 al fax 0372/40.35.26 o in busta chiusa: ANMVI Via Trecchi 20 - 26100 Cremona o via posta elettronica all’email info@anmvi.it IL SOTTOSCRITTO COGNOME ...................................................................................................... NOME ............................................................................................................ VIA ......................................................................................................................................................................................... CAP. ......................................... CITTÀ .................................................................................................................................................................................... PROVINCIA .............................. TEL. ............................................................... CELL. ............................................................... EMAIL ................................................................................... CODICE FISCALE ........................................................................................... ORDINE DEI VETERINARI DI ......................................................................... CHIEDE DI ISCRIVERSI ALLA K GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - Mercoledì 18 Maggio 2011 VERSANDO LA QUOTA DI 600,00 EURO + IVA (20%) (N.B. comprensiva di un anno di assistenza a distanza, del Manuale ANMVI per le BPV e del Sistema Documentale) E REGOLA LA QUOTA DI ISCRIZIONE TRAMITE: K VAGLIA POSTALE intestato a EV Soc. Cons. a r.l. - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona. Causale del versamento: Avviamento alla certificazione. Si prega di allegare copia del versamento alla presente scheda di iscrizione K CARTA DI CREDITO H CARTA SI

H MASTERCARD

H VISA

(non sono accettate carte di credito elettroniche)

NUMERO DELLA CARTA

La giornata del 18 maggio 2011 è rivolta a titolari di struttura veterinaria per animali da compagnia ed è propedeutica alla certificazione BPV perché prepara alla corretta applicazione del Manuale e a sostenere la verifica ispettiva (audit) con l’ente certificatore. In fase di audit di certificazione, l’auditor valuterà se i vari elementi del sistema qualità strutturale sono documentati, implementati, mantenuti e costantemente perfezionati. Il titolare di struttura potrà scegliere se e quando richiedere la verifica di certificazione in qualsiasi momento. Il percorso di consulenza non vincola al conseguimento della certificazione. L’ente di certificazione individuato dalla Commissione ANMVI per la Qualità, valutate esperienza e convenienza, è il CSQA.

SCADENZA (MESE E ANNO)

CVV2 (NUMERO DI 3 CIFRE RIPORTATO SUL RETRO DELLA CARTA) TITOLARE CARTA (NOME / COGNOME) ...............................................................................................................................................................................

La giornata prevede otto ore di docenza e 1 anno di assistenza a distanza, mediante piattaforma informatizzata e dà diritto a ricevere eventuali aggiornamenti periodici del materiale documentale ed una serie di note informative che aiutano a mettere in pratica il sistema BPV nella propria struttura. La consulenza fornisce elementi teorici e pratici per la comprensione del Manuale BPV e per apprendere le modalità di utilizzo del sistema documentale, entrambi curati dalla Commissione ANMVI per la Qualità. Il programma dei lavori nella sede di Palazzo Trecchi tratta dei seguenti argomenti: organizzazione generale del disciplinare BPV, analisi dei requisiti del disciplinare BPV, valutazione della documentazione di riferimento e audit BPV. Ai titolari partecipanti viene consegnato il Manuale ANMVI delle Buone Pratiche Veterinarie (CDROM) e una dispensa didattica. I titolari affrontano in sede anche delle esercitazioni pratiche, allo scopo di personalizzare il sistema documentale, adattare il Manuale alla propria struttura, impostando da subito la documentazione che dovrà essere utilizzata una volta rientrati nella propria struttura. Docente e partecipanti sono affiancati da auditor BPV e da un medico veterinario titolare di struttura.

FIRMA PER L’ADDEBITO........................................................................................................................

AVVERTENZA: I partecipanti possessori di CARTA DI CREDITO ANMVI-VISA possono richiedere la rateizzazione (finanziamento a tasso zero) del pagamento. K PAGAMENTO RATEIZZATO TRAMITE CARTA DI CREDITO ANMVI-VISA (Finanziamento a TASSO ZERO) mediante: H 6 rate mensili, senza interessi H 12 rate mensili, senza interessi NUMERO DELLA CARTA DI CREDITO ANMVI-VISA

SCAD. (MESE E ANNO)

CVV2 (NUMERO DI 3 CIFRE RIPORTATO SUL RETRO DELLA CARTA) TITOLARE CARTA (NOME / COGNOME) ............................................................................................................................................................................... DATA DI NASCITA (GIORNO / MESE / ANNO) ........................................................................................................................................................................ FIRMA PER AUTORIZZAZIONE ALL’ADDEBITO CON RATEIZZAZIONE .......................................................................................................................... FATTURAZIONE (indicare i dati per l’intestazione) ................................................................................................................................................................... PARTITA IVA ................................................................................................................................................. (per i non titolari vale il Codice Fiscale sopra riportato) DATA ............................................................................................

FIRMA ...........................................................................................................................

ACCOGLIMENTO DELLE DOMANDE - La Segreteria dei corsi accoglierà le domande nell’ordine cronologico di ricezione e fino ad esaurimento dei posti disponibili, il numero dei quali è stabilito dalla Direzione dei corsi nel numero di 25, sulla base delle esigenze didattiche e dell’ ottimizzazione delle risorse logistiche. La Segreteria non considera vincolanti eventuali espressioni di interesse alla frequenza, scritte o verbali, ma considererà valide solo le domande di iscrizione regolarmente pervenute. RINUNCE ED ESUBERI - Le richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate solo se pervenute entro 5gg dalla data di attivazione del corso. Per le domande in esubero non si procederà all’addebito della carta di credito e all’iscrizione. CONFERMA - Agli iscritti ammessi alla frequenza della giornata di consulenza verrà inviata una comunicazione di conferma della partecipazione. PRIVACY - Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 luglio 2003, Serie generale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto consente al trattamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiesti non può avere luogo senza le comunicazioni dei dati personali all’ANMVI e/o ai soggetti a cui la stessa deve rivolgersi. FIRMA ………………………………………………………………………………

Centro Studi Veterinari E.V. Soc. Cons. a r.l. - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona - Tel. 0372/40.35.37- anmviservizibpv@anmvi.it

CERTIFICARE CHI E COSA La certificazione BPV è applicabile a qualunque struttura rientri tra le seguenti: Studi veterinari, Studi veterinari associati, Ambulatori veterinari, Cliniche veterinarie, Ospedali veterinari, Laboratorio veterinario di analisi. Il campo di applicazione del certificato deve essere dichiarato dalla struttura richiedente e riferibile alle prestazioni sanitarie erogate nella stessa, tra le seguenti: area medica, area chirurgica e anestesiologica, diagnostica per immagini, laboratorio analisi interno alla struttura, medicina d’urgenza/terapia intensiva, ricovero e degenza.

IL PROCESSO DI CERTIFICAZIONE La certificazione BPV prevede i seguenti step: 1. sottoscrizione contratto quadro fra ANMVI e OdC 2. invio richiesta di certificazione a CSQA tramite ANMVI 3. sottoscrizione accordo contrattuale tra CSQA e la struttura richiedente (validità 4 anni) 4. verifica di certificazione 5. emissione del certificato di conformità (validità 4 anni) 6. verifica di sorveglianza ■ 7. rinnovo del certificato di conformità


Professione Veterinaria 11-2011:ok

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Eventi Veterinari

VETERINARIA 11 | 2011

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC UMBRIA Chirurgia del digerente Perugia, 8 Maggio 2011

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC PUGLIA Approccio clinico diagnostico e terapeutico al prurito del cane e del gatto Bari, 8 Maggio 2011

13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale a cura di Hill’s 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

Paolo Buracco

SEDE Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia Via San Costanzo, 4 - Perugia

OBIETTIVI

PER INFORMAZIONI

RELATORE

Affrontare e risolvere situazioni più o meno complesse (neoplastiche e non) dal punto di vista chirurgico (si affronteranno le patologie di più frequente riscontro). Gli aspetti diagnostici saranno trattati solo nei loro elementi fondamentali e pratici. Fornire elementi prognostici.

Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel. 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

PROGRAMMA SCIENTIFICO

5 CREDITI ECM

8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Dalla bocca al piloro e fegato 11.00 Pausa 11.30 Dal piccolo intestino e pancreas alla regione perianale

9

9.30 Approccio clinico diagnostico e terapeutico al prurito del cane 11.00 Pausa 11.30 Approccio clinico diagnostico e terapeutico al prurito del gatto 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale a cura di Hill’s 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

RELATORE Federico Leone

SEDE

OBIETTIVI

Sheraton Bari Hotel - Via Cardinale Agostino Ciasca 9 - 70124 Bari

La giornata si propone di fornire ai partecipanti tutte le informazioni necessarie per un approccio sistematico alle malattie pruriginose del cane e del gatto. Durante la sessione mattutina viene affrontato l’iter diagnostico al prurito evidenziando le differenze esistenti tra cane e gatto. La sessione pomeridiana è dedicata alla discussione di casi clinici interattivi attraverso i quali sono affrontate le diverse opzioni terapeutiche disponibili per ogni singola situazione.

PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel. 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

5 CREDITI ECM

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori

SIRVAC SOCIETÀ ITALIANA DI RIPRODUZIONE VETERINARIA PER ANIMALI DA COMPAGNIA

SIMUTIV SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA D’URGENZA E TERAPIA INTENSIVA VETERINARIA

APPROCCIO ALLA FISIOPATOLOGIA DELLA RIPRODUZIONE NEL CONIGLIO, FURETTO E PICCOLI RODITORI, CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLE PROCEDURE TERAPEUTICHE E NUOVI PROTOCOLLI Domenica 10 Aprile 2011 - Cremona, Palazzo Trecchi

GESTIONE PRE E POST OPERATORIA DEL PAZIENTE CON MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO E NEL TRAUMATIZZATO Domenica 10 Aprile 2011 - Cremona, Palazzo Trecchi 15.30 Domande e discussione 16.15 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori

INCONTRO IN COLLABORAZIONE CON

14.00 Principali patologie riproduttive, diagnosi e approccio terapeutico nel furetto 15.00 Casi clinici 15.30 Domande e discussione 16.00 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori

TRADUZIONE È previsto il servizio di traduzione simultanea.

ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIMUTIV in regola con l’iscrizione 2011. NON è necessaria la preiscrizione, presentarsi in sede congressuale per la registrazione.

ISCRIZIONE

RELATORE Elisabetta Mancinelli, Cambridgeshire (UK)

PROGRAMMA SCIENTIFICO 9.00 Registrazione dei partecipanti 9.30 Anatomia e fisiologia dell’apparato riproduttore nel coniglio, furetto e piccoli roditori 10.15 Pausa 10.30 Principali patologie riproduttive, diagnosi e approccio terapeutico nel coniglio 11.30 Principali patologie riproduttive, diagnosi e approccio terapeutico nei piccoli roditori 12.30 Domande e discussione 12.45 Assemblea elettiva SIRVAC 13.30 Pausa pranzo

L’incontro è gratuito per tutti i soci SIRVAC e SIVAE in regola con l’iscrizione 2011. NON è necessaria la preiscrizione, presentarsi in sede congressuale per la registrazione.

QUOTE DI PARTECIPAZIONE Soci SIRVAC/SIVAE 2011: GRATUITO Soci SCIVAC: € 75,00 Non soci: € 150,00

PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 E-mail: socspec@scivac.it

5 CREDITI ECM

RELATORI

QUOTE DI PARTECIPAZIONE

Andrea Armenise, Bari Marc C. Raffe, Minnesota (USA)

Soci SIMUTIV 2011: GRATUITO Soci SCIVAC: € 75,00 Non soci: € 150,00

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Anestesia nei pazienti ad alto rischio per patologie respiratorie - M. Raffe 10.00 Gestione post operatoria del paziente con trauma toracico - M. Raffe 11.00 Pausa 11.30 L’ecografia in medicina d’urgenza A. Armenise 12.30 Pausa pranzo 13.30 Assemblea elettiva 14.00 Impiego dei nuovi alfa 2 agonisti nei pazienti critici - M. Raffe 14.45 Sedazione e terapia del dolore nei pazienti critici - M. Raffe

PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 E-mail: socspec@scivac.it

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10 Eventi Veterinari

VETERINARIA 11 | 2011

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

INCONTRO REGIONALE SOVEP IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC Si fa presto a dire pancia: problemi di gastroenterologia negli animali esotici da compagnia Rivoli (TO), 8 Maggio 2011 to e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

RELATORE Giuseppe Visigalli

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 I principali problemi gastroenterici nei rettili: il rigurgito negli ofidi, la stasi gastrointestinale nei cheloni, le enteropatie nei sauri. Approccio alle diarree acute 11.00 Pausa 11.30 Problemi gastroenterici negli uccelli pets: stasi del gozzo, enteropatie, epatopatie croniche (storage disease) 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 Gastroenterologia nel furetto domestico 15.30 Pausa 16.00 La stasi gastrointestinale nel coniglio da compagnia 17.00 Test di valutazione dell’apprendimen-

SEDE Hotel Campanile Corso Allamanno, 153 - Rivoli (TO)

QUOTE DI PARTECIPAZIONE Neoiscritti Ordine di Torino: gratuito Iscritti Ordine di Torino e SCIVAC 2011: 40 € Altri: 60 € Il pagamento è da effettuarsi in sede congressuale.

PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel. 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

CONVEGNO NAZIONALE SIVAR 14 Aprile 2011 - Fiere di Reggio Emilia Limiti e prospettive nella gestione della scrofetta Rassegna Suinicola Internazionale OBIETTIVI EVENTO L’elevata efficienza che oggigiorno deve essere raggiunta dal comparto scrofe, per poter rimanere competitivo, inizia con una corretta gestione della scrofetta. Troppo spesso a questi giovani riproduttori non viene riservato un trattamento adeguato. Vale però la pena ricordare che saranno il futuro dell’azienda e che sulle modalità con cui verranno gestite, peserà anche il risultato od il fallimento dell’espressione legata al potenziale genetico stesso. Management, alimentazione e sanità inoltre, hanno delle richieste ben precise, spesso diverse, o comunque più particolari di quanto non avvenga per le scrofe. Ecco che allora fornire spunti per ottimizzare la gestione di questi giovani animali, può risultare fondamentale per “partire con il piede giusto” ed evitare di perdere produttività per il futuro.

RELATORI GIUSEPPE BARICCO - Medico Veterinario Libero Professionista, Torino CARLO LASAGNA - Medico Veterinario Martini Spa, Forlì-Cesena FRANCESCO BERTACCHINI - Topigs, Manerbio (Brescia)

MODERATORE CLAUDIO MAZZONI - Medico Veterinario Libero Professionista, Reggio Emilia Richiesto accreditamento ecm

F. Bertacchini 16.00 Pausa 16.30 Gestione alimentare della scrofetta, tra miti e realtà - Giuseppe Baricco 17.30 Discussione 18.30 Questionario ECM, consegna attestati e termine della giornata

SEGRETERIA SCIENTIFICA ED ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli Tel. 0372-40.35.39, Fax 0372-40.35.54 info@sivarnet.it, www.sivarnet.it

SEDE SVOLGIMENTO CONVEGNO SIPER - Fiere di Reggio Emilia (Centro Esposizioni) - Via Filangieri, 15 - Reggio Emilia

ISCRIZIONE Iniziativa gratuita riservata ai laureati e studenti in Medicina Veterinaria. Per esigenze organizzative è richiesta la pre-iscrizione. L’iscrizione al convegno dà diritto a: • Partecipazione alle lezioni • Atti delle relazioni • Attestato ECM • Attestato di frequenza

PROGRAMMA SCIENTIFICO

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

14.15 Registrazione dei partecipanti, saluto del Moderatore ed inizio lavori 14.30 Punti critici nella gestione della scrofetta: la segregazione parziale Carlo Lasagna 15.15 Punti critici nella gestione della scrofetta ed alcuni interventi per affrontarli

Richiesto Accreditamento per 3 Crediti Formativi

In collaborazione con

“Festina lente”: Testuggini & Tartarughe Domenica 3 Aprile 2011 In collaborazione con l’UNIVERSITÀ DI PERUGIA e con il patrocinio dell’Ordine Medici Veterinari di Perugia

15.30 16.00

17.00 17.30

RELATORE

18.00

metaboliche e traumatiche Stefano Cusaro Pausa Possibili terapie mediche, chirurgiche e cenni di anestesia applicata Stefano Cusaro Casi clinici interattivi Stefano Cusaro, Gianluca Deli Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

STEFANO CUSARO

DELEGATO REGIONALE

SEDE

GIANLUCA DELI

Aula Magna della Facoltà di Veterinaria. L’evento ha ricevuto il Patrocinio da parte dell’Ordine dei Medici Veterinari di Perugia.

MODERATORE PROF. LEONARDO LEONARDI

ISCRIZIONE PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Legislazione testuggini (C.I.T.E.S.) Stefano Cusaro 10.00 Anamnesi: alimentazione e gestione Gianluca Deli 10.45 Pausa 11.00 Approccio clinico in funzione all’anatomia e alla fisiologia - Stefano Cusaro 12.00 Contenzione, siti di prelievo, esami diagnostici (dimostrazione pratica) Stefano Cusaro 12.30 Pausa 14.00 Principali patologie infettive, infestive,

L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e SCIVAC in regola con l’iscrizione 2011. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 08.30 presso la segreteria.

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

L’anestesia negli animali non convenzionali: dalla fantascienza alla pratica clinica Domenica 8 Maggio 2011 - Modena In collaborazione con l’Ordine dei Medici Veterinari di Modena e A.V.M Associazione Veterinari Modenesi OBIETTIVI Questa giornata regionale si pone come primo obiettivo quello di fornire a tutti i partecipanti le nozioni base per poter affrontare in maniera corretta l'anestesia nelle principali specie non convenzionali. Nella prima parte della giornata valuteremo quali sono le peculiarità anatomofisiologiche di piccoli mammiferi rettili e uccelli sottolineando gli aspetti importanti dal punto di vista anestesiologico. In seguito affronteremo le diverse fasi dell'anestesia nelle principali specie non convenzionali facendo particolare riferimento alla corretta scelta dei farmaci, alle tecniche di intubazione, alla gestione del dolore intra e post operatorio e alle procedure di risveglio. Un altro aspetto importante che verrà trattato nel corso della giornata sarà poi, il monitoraggio intraoperatorio, essenziale per poter mantenere adeguati livelli di sicurezza durante le procedure anestetiche. Valuteremo le diverse tecniche di monitoraggio sottolineando quali siano le più adatte alle diverse specie prese in esame.

RELATORE Igor Pelizzone

PER INFORMAZIONI

DELEGATO REGIONALE

Segreteria SIVAE Elisa Feroldi Tel. 0372/40.35.00 - E-mail: info@sivae.it

Elisa Muzzoni

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Aspetti anatomici e fisiologici importanti da un punto di vista anestesio-

11.00 11.30 13.00 13.30 14.30 16.00 16.30 17.00 17.30

logico nelle principali specie non convenzionali Pausa Cenni di anestesia dei piccoli mammiferi Spazio per eventuale relazione commerciale Pausa Cenni di anestesia di rettili e uccelli Pausa L’importanza del monitoraggio intraoperatorio: aspetti pratici Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Ristorante Hotel Baia Del Re (MO)

ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e SCIVAC in regola con l’iscrizione 2011, gli iscritti all’ordine dei medici veterinari di Modena e all’A.V.M. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 8.30 presso la segreteria.

PER INFORMAZIONI Segreteria SIVAE - Elisa Feroldi Tel. 0372/40.35.00 - E-mail: info@sivae.it


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VETERINARIA 11 | 2011

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Attualità scientifica Vet Journal

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Programmare il parto cesareo nella cagna Molti i fattori che concorrono al successo della procedura. Xavier Lévy al 68° Congresso SCIVAC (Milano, 11-13 marzo 2011)

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO l parto cesareo deve essere proposto al momento giusto, né troppo presto né troppo tardi, dopo aver identificato accuratamente i fattori di rischio di distocia. Ne ha parlato Xavier Lévy (Med Vet, Dipl ECAR, Francia) al 68°Congresso SCIVAC dedicato alla riproduzione (Milano, 11-13 Marzo 2011). Vari sono i fattori di rischio di distocia nella cagna: • Razze: soprattutto Boston terrier, Bulldog francese, Bulldog (tasso maggiore dell'80%). Poi Mastini, Scottish terrier, Bull terrier nani, Pointer tedesco a pelo ruvido, Clumber spaniel, ecc. • Cagne nullipare di più di 6 anni di età • Numero di cuccioli: < 3 o > 8-12

I

• Anamnesi di inerzia uterina • Anomalie anatomiche vestibolo-vaginali • Malposizionamento/malpresentazione fetale • Stress fetale (hr < 150 bpm) • Mancanza di strutture veterinarie nelle vicinanze • Disordini metabolici in tarda gestazione • Idrope fetale Nella pianificazione di un parto cesareo, occorre tenere presente che l'anestesia è un fattore chiave del successo dell’intervento. Può essere utile effettuare una fluidoterapia (NaCl, Glucosio, K+; 10-20 ml/kg/h) e somministrare antiemetici preoperatori (metoclopramide 0,2-0,4 mg/kg IM) per evitare il vomito durante l'intervento. È preferibile evitare la premedicazione con acepromazina, glicopirrolato, diazepam e medetomidina. Per l'induzione, il protocollo attualmente preferito è costituito dal propofolo seguito dal mantenimento con un anestetico volatile (O2, isoflurano). La cagna deve sempre essere intubata, soprattutto se il cesareo viene effettuato in emergenza e lo stomaco è pieno. Un altro agente di induzione sicuro è l’alfaxalone. L'analgesia può essere effettuata con morfina (0,1-0,2 mg/kg EV, dopo l'estrazione del neonato).

ECG ed ecocardiografia nel furetto sveglio Indagini effettuabili con successo, secondo uno studio che delinea anche i valori di riferimento per la specie no studio ha valutato la possibilità di effettuare l’esame elettrocardiografico (ECG) ed ecocardiografico nel furetto sveglio sano, stabilendo i valori di riferimento per la specie in tali condizioni. In 46 soggetti si misuravano mediante ecocardiografia M-mode i diametri telesistolici e telediastolici del ventricolo sinistro e lo spessore del ventricolo sinistro e del setto interventricolare; mediante ecocardiografia bidi-

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mensionale si misurava invece il diametro dell'atrio sinistro, dell’aorta e del tronco polmonare. In alcuni soggetti si misurava inoltre la velocità massima del flusso ematico nell'aorta e nel tronco polmonare mediante Doppler spettrale. L’ECG veniva effettuato con gli elettrodi sugli arti sia in decubito laterale destro sia nella cosiddetta posizione di contenimento "sospesa". Nel corso degli esami ECG (n=43) si registravano per tutti e sei gli elettrodi presenza, direzione, durata e ampiezza delle onde P, QRS e T e la durata degli intervalli PR e QT. L’ECG e l'ecocardiografia venivano effettuati con successo nei furetti non sedati rispettivamente nel 90 e 96% dei casi. I maschi erano significativamente più pesanti e avevano dimensioni cardiache maggiori rispetto alle femmine. Sia l'esame ecocardiografico sia l’ECG, concludono gli autori, sono indagini effettuabili nel furetto sveglio e lo studio propone i valori di riferimento per ulteriori confronti (vedi full text di seguito). (M.G.M.) “Echocardiographic and electrocardiographic examination of clinically healthy, conscious ferrets” Z Dudás-Györki; Z Szabó; F Manczur; K Vörös. J Small Anim Pract. January 2011; 52(1): 18-25. ■

Il protocollo anestesiologico seguito dall'autore prevede: • preossigenazione con maschera • induzione con propofolo • mantenimento con isoflurano più ossigeno • infiltrazione di lidocaina nella linea alba • neonato in incubatrice dopo l'estrazione Il relatore ha infine indicato il metodo da lui utilizzato per la programmazione del parto cesareo. La data del parto viene pianificata in accordo alla data dell'ovulazione. Il principio è quello di somministrare un antagonista del recettore del progesterone per mimare la caduta del progesterone prima del parto. Si inietta quindi aglepristone (Alizine®, 10-15 mg/kg SC) a 60-61 giorni di gestazione. L'intervento viene effettuato 12 ore dopo l'iniezione. L’aglepristone mima la caduta del progesterone e stimola la secrezione di prolattina e ossitocina. La mortalità neonatale osservata con questo protocollo è quasi pari a zero. Il 90% delle cagne allatta nelle 4 ore dopo il parto. Non sono stati osservati effetti collaterali specifici. Le cagne non mostrano segni di parto al momento dell’intervento. I cuccioli presentano peso corporeo normale. Questo protocollo offre molti vantaggi al veterinario e al proprietario ma implica un'accurata determinazione dell'ovulazione. ■

Tessuto ovarico residuo e asse ipofisi-ovaio a persistenza di tessuto ovarico residuo (ROT) può essere difficile da determinare nelle cagne presumibilmente ovariectomizzate. Per distinguere tra cagne ovariectomizzate e cagne in anestro si può utilizzare un test di stimolazione con GnRH, tuttavia non è certo se le variazioni indotte dal GnRH sulle concentrazioni plasmatiche di LH ed estradiolo che si verificano nelle cagne intere si verificano anche nelle cagne ROT. Uno studio ha confrontato i risultati del test di stimolazione con GnRH di 18 cagne ROT, 6 cagne ovariectomizzate e 6 in anestro. La concentrazione plasmatica di estradiolo basale (n = 17) e/o GnRH-indotta (n = 18) era superiore ai limiti di identificazione del test (< 7 pmol/l) in tutte le cagne ROT mentre era inferiore a tale limite in tutte le cagne ovariectomizzate. La concentrazione plasmatica ba-

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CELLULE STAMINALI PLURIPOTENTI GENERATE DAL CAVALLO er la prima volta sono state generate cellule staminali pluripotenti dal cavallo. Tali cellule potranno consentire nuove terapie rigenerative basate sulle cellule staminali in medicina veterinaria e umana. Dopo due mesi di riprogrammazione delle cellule somatiche equine, le cellule staminali pluripotenti indotte risultanti possedevano tutti gli indicatori di pluripotenza, contenevano un corretto set di cromosomi del cavallo ed erano in grado di formare uno spettro completo di tipi cellulari e tessuti. Tali linee cellulari superavano quindi tutti i test disponibili per determinarne la reale pluripotenza. Nel cavallo, le fratture ossee e le lesioni di tendini, legamenti e cartilagini presentano difficoltà di guarigione. L'utilizzo di cellule staminali pluripotenti in questa specie può quindi favorire la riparazione a lungo termine dei tessuti. Inoltre, il cavallo costituisce un eccellente modello per una gamma di malattie degenerative umane, soprattutto quelle articolari e ossee, come l'artrite. (M.G.M.) “Induced Pluripotent Stem Cell Lines Derived from Equine Fibroblasts” Kristina Nagy, Hoon-Ki Sung, Puzheng Zhang, Simon Laflamme and Patrick Vincent, et al. Stem Cell Reviews and Reports. Online First™, 23 February 2011.

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sale di LH era significativamente superiore nelle cagne ROT (4,1 ± 0,.7 µg/l) rispetto a quelle in anestro (0,64 ± 0,04 µg/l) e significativamente inferiore alle cagne ovariectomizzate (20,2 ± 3,6 µg/l). La concentrazione plasmatica basale di LH era relativamente elevata nelle cagne in cui l'intervallo tra ovariectomia e comparsa dell'estro era lungo. La somministrazione di GnRH determinava un aumento significativo dell’LH e dell’estradiolo plasmatici nelle cagne ROT. L'aumento e il successivo declino dell’LH plasmatico indotto dal GnRH erano significativamente inferiori nelle cagne ROT che in quelle ovariectomizzate o in anestro. L'aumento dell'estradiolo plasmatico indotto dal GnRH era significativamente inferiore nelle cagne ROT che in quelle in anestro. I risultati dimostrano, concludono gli autori, che nella cagna il tessuto ovarico residuo è associato a evidenti modificazioni dell'asse ipofisi-ovaio e suggeriscono che è possibile utilizzare un test di stimolazione con GnRH per differenziare tra cagne ovariectomizzate in maniera completa e cagne con ROT. (M.G.M.) “The pituitary-ovarian axis in dogs with remnant ovarian tissue” Buijtels JJ, de Gier J, Kooistra HS, Naan EC, Oei CH, Okkens AC. Theriogenology. 2011 Mar 1; 75(4): 742-51. Epub 2010 Dec 7. ■


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Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC

Rimini, 27-29 Maggio 2011 Palazzo dei Congressi di Rimini

LORRIE GASCHEN

ANTONIO POZZI

DENNIS B. DENICOLA

NICO J. SHOEMAKER

BS, DVM, Drmedvet, PhD, Dipl ECVDI, Louisiana State University, Baton Rouge, Louisiana, USA

Med Vet, Dipl ACVS College of Veterinary Medicine, University of Florida, Gainsville, Florida

DVM, PhD, Dipl ACVP Chief Veterinary Educator IDEXX Laboratories, Inc., Westbrook, Maine, USA

DVM, PhD, Dipl ABVP-Avian, Dipl ECZM-Avian, Dipl ECZM-Small Mammal Utrecht, Olanda

CARLO MASSERDOTTI

FREDERIC GASCHEN

HANS KOOISTRA

CRAIG E. GRIFFIN

Med Vet, Dipl ECVCP Brescia

Drmedvet, Dipl ECVIM (CA), Dipl ACVIM (SA Int Med), Louisiana State University, Baton Rouge, Louisiana, USA

DVM, PhD, Dipl ECVIM-CA Utrecht University, Olanda

DVM, Dipl ACVD, California, USA

Anche quest’anno abbiamo portato a Rimini i grandi nomi della Veterinaria… Un evento internazionale da non perdere PER INFO VISITA IL SITO: www.scivacrimini.it


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Allergia al cavallo in Italia Non trascurabile e sottostimata in soggetti con contatto diretto, indiretto o non apparente con l'animale vano o avevano contatti occasionali con l'animale), 23 soggetti erano saltuariamente in contatto con proprietari di cavalli e 60 negavano qualsiasi esposizione diretta o indiretta. Tra i 9 pazienti con monosensibilizzazione al cavallo, 6 presentavano una rinite modica intermittente e 3 una rinite persistente moderata/grave associata ad asma. Tre di questi erano proprietari di cavalli o cavalieri e i restanti non avevano contatto con l'animale. I dati, concludono gli autori, mostrano che la cavalli hanno un ruolo significativo nel tempo libero delle persone in Italia e in altri paesi, tuttavia esistono pochi dati circa la sensibilizzazione IgE-mediata agli allergeni equini nei pazienti che non hanno un’esposizione occupazionale a questi animali. Uno studio multicentrico effettuato in Italia ha valutato la prevalenza e le caratteristiche cliniche della sensibilizzazione al cavallo nei soggetti atopici. Si richiedeva agli allergologi su tutto il territorio italiano di raccogliere i risultati dei prick test cutanei da almeno 100 soggetti consecutivi. I soggetti con test positivi alla “forfora” (dander) equina venivano sottoposti a una dettagliata intervista circa l'anamnesi clinica, il possesso di animali da compagnia e le possibili esposizioni. Si raccoglievano i dati di 3235 pazienti, 2097 dei quali avevano almeno un test cutaneo positivo. Tra questi, 113 (5,38%) erano sensibili al dander equino (9 monosensibilizzati). Trenta pazienti segnalavano un contatto diretto con i cavalli (4 proprietari di cavalli e 26 che cavalca-

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TRE METODI DI INIEZIONE NELL'ARTICOLAZIONE INTERFALANGEA PROSSIMALE DEL CAVALLO n uno studio è stata valutata l'efficacia di tre metodi di iniezione nell'articolazione interfalangea prossimale del cavallo. Cinque studenti di veterinaria privi di esperienza iniettavano un mezzo di contrasto radiografico acquoso nell'articolazione utilizzando 5 arti di cadaveri equini per ogni tecnica. Si registrava il numero di tentativi e si confermava l'efficacia dell'iniezione valutando la presenza del mezzo di contrasto intrarticolare con l’esame radiografico. Il grado di accuratezza dell'approccio dorsale, dorsolaterale e palmoprossimale era rispettivamente pari a 32, 48 e 36%. Nel 64% delle procedure si verificava l'iniezione inavvertita della guaina del tendine flessore digitale attraverso l'approccio palmoprossimale. L'approccio dorsolaterale richiedeva minori manipolazioni dell’ago. (M.G.M.) “Comparison of three methods of injecting the proximal interphalangeal joint in horses” L. A. B. Poore, K. L. Lambert, D. J. Shaw, M. P. Weaver. Veterinary Record 2011; 168:302

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Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo

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frequenza di sensibilizzazione al dander equino non è trascurabile ed è probabilmente sottostimata. Nei soggetti sensibili non esposti per motivi occupazionali, il contatto con i cavalli, ma anche l'esposizione indiretta o non apparente, può indurre sensibilizzazione. È quindi consigliabile includere gli allergeni equini nel pannello convenzionale per la diagnosi delle allergie respiratorie dell'uomo. (M.G.M.) “Sensitization to Horse Allergens in Italy: A

Multicentre Study in Urban Atopic Subjects without Occupational Exposure” Liccardi G, D'Amato G, Antonicelli L, Berra A, Billeri L, Canonica GW, Casino G, Cecchi L, Folletti I, Gani F, Lombardi C, Lo Schiavo M, Meriggi A, Milanese M, Passalacqua G, Pio R, Rolla G, Russo M, Scaccianoce S, Senna GE, Scavalli P, Scichilone N, Sposato B, Siracusa A, Ventura MT. Int Arch Allergy Immunol. 2011 Feb 22;155(4):412-417. [Epub ahead of print] ■


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14 Osservatorio farmaco Settore ippiatrico

La gestione del farmaco negli equidi non DPA di FILIPPO VERDE Dirigente Veterinario - Area “C” - Asl di Matera MIMMO FERRULLI Dirigente Veterinario - Area “C” - Asl di Bari uali veterinari di Sanità Pubblica, prima di entrare nel merito giuridico della questione, desideriamo esprimere alcune considerazioni sull’attuale ruolo dell’attività Libero Professionale nella nostra Comunità. L’esperienza Libero Professionale che come verosimilmente molti Veterinari ASL abbiamo affrontato prima di intraprendere la strada della Sanità Pubblica, dovrebbe permetterci d’interpretare il nostro ruolo Istituzionale con consapevolezza ed equilibrio a tutto vantaggio della Collettività. Ci riferiamo ad una consapevolezza molteplice che se da un lato ci consente di avere pochi dubbi su come interpretare il nostro ruolo, dall’altro evidenzia i nostri limiti operativi e infine ci porta a riconoscere serenamente quanto sia fondamentale la collaborazione con il Veterinario Libero Professionista per dare efficacia alle nostre ASL nella gestione della salute pubblica. In altri termini, pur essendo coscienti delle nostre capacità, comprendiamo anche i confini delle nostre possibilità operative e come il Veterinario Libero Professionista costituisca, di fatto, l’altra faccia della medaglia della Salute Animale, della salubrità dei prodotti di origine animale, della salute pubblica e della tutela dell’ambiente. Pertanto, nel riconoscere il valore dei “Liberi Professionisti” e le difficoltà operative con le quali sono costretti a misurarsi quotidianamente tra regole sempre più attorcigliate e complesse, invitiamo ogni Collega dipendente ASL ad interpretare con intelligenza il proprio ruolo al fine di semplificare la vita dei “Liberi” tutte le volte che ciò sia possibile, senza rischi per il consumatore di alimenti di origine animale e per il benessere animale, specie qualora l’interpretazione restrittiva delle norme, al di là dello spirito del Legislatore, possa rivelarsi controproducente mettendo a rischio la collaborazione con gli stessi liberi professionisti. Un esempio calzante e di grande attualità riguarda il controllo dei trattamenti farmacologici sui cavalli sportivi o da competizione. Misurarsi con questo genere di attività fa emergere impietosamente tutti i nostri limiti di veterinari pubblici garanti della salute del consumatore di carni equine, limiti non attribuibili ad incapacità, bensì allo stile di vita di questi animali che ai fini della Sanità Pubblica non può essere credibilmente gestito da un Regolamento di Polizia Veterinaria, nato nel 1954 e pensato per animali stanziali. Capita spesso, quando ci si reca in una scuderia per controllare il registro dei trattamenti farmacologici, di constatare che la metà dei cavalli residenti nella struttura si trovi altrove per partecipare a concorsi ippici. Si ritorna dopo due settimane, succede che alcuni equidi non siano ancora rientrati, oppure siano nuovamente partiti, ma non si verifica quasi mai che i Proprietari dichiarino di aver effettuato trattamenti farmacologici durante le trasferte, il registro dei trattamenti farmacologici rimane quindi invariabilmente immacolato. È risaputo che questo tipo di cavalli, per le attività che esercitano, ricevono frequenti tratta-

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menti farmacologici, ma di queste terapie non si trova quasi mai traccia, il guaio è che si tratta di equidi destinati alla produzione di alimenti, quindi da un giorno all’altro e in chissà quale piazza possono entrare in un stabilimento di macellazione per produrre carni e finire sulle tavole dei consumatori. Per saperne di più dovremmo accompagnare i cavalli nelle loro trasferte in Italia e all’Estero. Di fatto nessun Veterinario ASL, pur con il massimo impegno, può realmente garantire la sicurezza delle carni prodotte da equidi sottoposti ad attività agonistica. Se il Nostro fine principale è come dovrebbe essere la tutela della salute pubblica, ci chiediamo che senso abbia spenderci nel ferreo controllo delle poche decine di cavalli sportivi produttori di alimenti esistenti nel nostro territorio, quando sullo stesso migliaia di bovine, bufale, pecore ecc……, producono tutti i giorni svariati ettolitri di latte. In un’elementare scala di valori e di priorità, l’emergenza diossina, l’insidiosa brucellosi, la blue tongue, l’influenza aviaria, solo per citare gli esempi più immediati meritano tutto il nostro impegno professionale e la ricerca della più ampia collaborazione con i colleghi liberi professionisti. Allora come la mettiamo con i cavalli sportivi? Per i Sottoscritti veterinari di Medicina Pubblica, coinvolti moralmente ed istituzionalmente nella difesa e nella diffusione della cultura della sicurezza alimentare, la soluzione è semplice ed univoca: siano definitivamente esclusi dalla catena alimentare. L’iscrizione dei cavalli sportivi al ruolo NON DPA, facilita la collaborazione tra veterinari ASL e liberi professionisti, favorisce la trasparenza dei loro comportamenti e la collaborazione con i proprietari, a tutto vantaggio del benessere animale e della tutela della salute pubblica. In qualità di veterinari ASL possiamo fare molto: • informare i liberi professionisti e i proprietari dei grandi vantaggi sul piano della semplificazione burocratica e della deresponsabilizzazione connessi alla gestione sanitaria dei cavalli NON DPA; • incentivare la creazione di strutture che ospitino solo cavalli NON DPA; • facilitare il ricorso a farmaci per soli equidi NON DPA; • consentire soluzioni economiche per lo smaltimento degli equidi NON DPA a fine vita. Già oggi l’industria farmaceutica veterinaria mette a disposizione degli equidi NON DPA un prontuario di specialità medicinali dedicate in grado di soddisfare le principali esigenze terapeutiche. In base alla Nostra esperienza, il risultato dell’iscrizione dei cavalli sportivi al ruolo NON DPA è

immediatamente misurabile sottoforma di relazioni professionali migliorate con i Colleghi ippiatri e con i proprietari/detentori di equidi, di una maggiore conoscenza degli eventi del territorio e di un controllo facilitato delle situazioni critiche. Inoltre, l’esclusione degli equidi sportivi dalla catena alimentare ci dà un vantaggio essenziale: la possibilità di concentrare la nostra operatività sui comparti zootecnici di reale impatto sanitario sulla popolazione umana senza omettere Atti di Ufficio a causa di un’attività dispersiva e aleatoria come la rincorsa dei cavalli da competizione, notoriamente troppo veloci. Attualmente, la disciplina sulla farmacosorveglianza impone differenti comportamenti giuridici secondo che gli animali da trattare siano “produttori di alimenti per l’uomo” (DPA) oppure “da compagnia” , ovvero NON DPA. Pare del tutto evidente che nella fattispecie il legislatore non sia minimamente interessato al rapporto sentimentale che intercorre tra l’uomo e l’animale, e che la concessione di maggiori gradi di libertà per i trattamenti farmacologici degli animali da compagnia sia pienamente giustificato dalla loro esclusione dalla catena alimentare umana, al pari degli equidi NON DPA. Si noti che oggi nessun cavallo che non abbia le carte in regola per produrre alimenti per l’uomo può entrare in macello. Tale filosofia trova riscontro nel Dlvo n. 158/06 (Attuazione della direttiva 2003/74/CE, concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali) e s.m.i., e nel Dlvo n. 193/06 (Attuazione della direttiva 2004/28/CE recante codice comunitario dei medicinali veterinari) e s.m.i. Il Reg. (CE) n° 504/2008, riguardante i metodi di identificazione degli equidi, in vigore dal mese di giugno 2008 ma che si applica dal 1 Luglio 2009, dà la possibilità al proprietario/detentore di classificare l’equide, da un punto di vista della farmaco-sorveglianza, quale animale “da compagnia”, nella parte II, Sez. IX del passaporto, in quanto soggetto che non sarà mai avviato alla macellazione. Se la parte III della Sez. IX del passaporto non viene compilata dal proprietario/detentore al momento del rilascio del passaporto l’equide è DPA, tuttavia in qualsiasi momento successivo può essere escluso dalla macellazione, in questo caso il Legislatore comunitario impone la compilazione della parte II della Sez. IX del passaporto con la dicitura “NON DPA” con firma apposta: • dal proprietario /detentore dell’equide ovvero dal veterinario responsabile (art. 20, comma 1 del Reg. (CE) n° 504/2008);

PRESCRIZIONE Lo sforzo profuso delle Industrie Farmaceutiche veterinarie nella registrazione di medicinali per soli equidi NON DPA consente fin d’ora alle categorie professionali coinvolte nella prescrizione, nella gestione e nella somministrazione del farmaco, di superare le criticità derivanti dalle carenze terapeutiche e di assicurare il benessere dei cavalli sportivi. Certamente molto si può ancora fare in tal senso, ad esempio si avverte la necessità di uno strumento di consultazione affidabile, che da un lato faciliti la corretta prescrizione del farmaco da parte del veterinario libero professionista e dall’altro sia sfruttabile per il corretto controllo dei trattamenti da parte dei veterinari ASL, tale

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strumento potrebbe essere un “PRONTUARIO ON-LINE” tenuto costantemente aggiornato. Ricordiamo che la prescrizione di farmaci per soli equidi NON DPA non richiede la ricetta in triplice copia non ripetibile, policromatica di cui all’art 76, comma 3, del Dlvo n. 193/2006, ma la ricetta in copia unica ripetibile o non ripetibile di cui all‘art 167 T.U.LL.SS.

LA REGISTRAZIONE DEI TRATTAMENTI I Responsabili degli impianti di allevamento di equidi NON-DPA, sono esonerati dall’obbligo di registrare sull’apposito registro l’impiego dei farmaci riservati ai soli equidi esclusi dalla catena alimentare, acquistabili con ricetta in copia unica ripetibile o non ripetibile normale: • di cui agli artt. 79 ( Registro dei trattamenti) ed 11(Registro dei trattamenti in deroga) del Dlvo n. 193/2006; • di cui all’art. 4 del Dlvo 158/2006; inoltre, • i medici veterinari liberi professionisti sono esonerati dal registrare sul passaporto i trattamenti eseguiti con le sostanze di cui al Reg. (CE) n. 1950/2006; • i proprietari sono esonerati dal conservare la ricetta utilizzata per l’acquisto di detti medicinali che dev’essere trattenuta solo per giustificare il possesso del medicinale Veterinario fino all’esaurimento dello stesso, dopodiché potrà essere eliminata.

LE MODALITÀ DI CARICO E SCARICO DEI MEDICINALI Per le scorte degli impianti di allevamento e custodia degli equidi NON DPA valgono le stesse norme degli animali da compagnia, di cui all’art. 82 del Dlvo n. 193/2006: gli obblighi di registrazione vengono assolti, per il carico, dalla documentazione di acquisto dei medicinali veterinari, e per lo scarico, dalla registrazione dell’utilizzo dei farmaci solo nel caso si tratti delle specialità di cui all’articolo 76, comma 5 (Triplice copia non ripetibile quando le categorie di medicinali, sono presentate in confezioni autorizzate anche o esclusivamente per animali destinati alla produzione di alimenti per l’uomo). Per le scorte del medico veterinario, di cui all’art. 85 del Dlvo 193/2006, gli adempimenti di carico e scarico, sono definiti dall’art. 84, comma 4, e cioè il carico è assolto conservando la documentazione d’acquisto per tre anni, mentre lo scarico è richiesto solo per i medicinali somministrati ad animali DPA, fermo restando l’obbligo di registrazione del trattamento e di conservazione di cui all’articolo 79.

CONSIDERAZIONI FINALI In conclusione per quanto riguarda la gestione farmacologica degli equidi NON DPA, esistono finalmente i presupposti per mettere a frutto un’aperta collaborazione tra medici veterinari libero-professionisti, veterinari ASL, proprietari/detentori di equidi ed industrie farmaceutiche al fine di migliorare la sicurezza alimentare e il benessere animale. La corretta informazione dei diversi protagonisti della gestione sanitaria degli equidi è indispensabile per proseguire su una strada ben tracciata. Quali dipendenti ASL, moralmente e istituzionalmente tenuti a garantire la salute pubblica e il benessere animale, non dovremmo perdere l’occasione di fare la prima mossa: dialogare senza pregiudizi con colleghi liberi professionisti e proprietari raccontando le cose come stanno. Se attraverso una corretta informazione basata sulla logica interpretazione dello spirito del legislatore riusciremo a semplificare loro la vita potremo contare sull’altra faccia della sanità pubblica e sarà un risultato rilevante e duraturo nel ■ tempo.


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Settimana 3-7 maggio Anmvi International

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A Cremona per imparare il modello italiano dell’eccellenza agroalimentare ANMVI International richiama esperti e allievi da tre continenti A CREMONA, A SCUOLA DI SICUREZZA ALIMENTARE rosegue il cammino di ANMVI International verso EXPO 2015, l’esposizione universale che farà della Nutrizione il tema globale dell’evento. A segnare un’altra tappa verso EXPO 2015 sarà la Settimana Internazionale, dal 3 al 7 maggio nella sede cremonese dell’Associazione, in Palazzo Trecchi. Si tratterà di un tirocinio formativo per 30 medici veterinari provenienti da tre Continenti. Il gruppo sarà composto da giovani professionisti dall’Est Europa, dalla Russia, dall’India e dal cuore dell’Africa, oltre a rappresentanze Israeliane e Palestinesi. Un vero e proprio esercizio di internazionalizzazione per il nostro territorio, dunque, che si conferma un banco di prova importante per la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari e della formazione professionale per la sicurezza degli alimenti. L’iniziativa rientra nel Progetto “EccellEnte” di ANMVI International, finanziato dalla Regione Lombardia dal 2007, per la diffusione di un modello formativo ad elevata specializzazione, che trae linfa dal sistema agroalimentare lombardo e che è stato promosso dall’Assessore regionale alla Formazione, Gianni Rossoni. In 5 anni, ANMVI International ha portato a Cremona, centinaia di operatori internazionali, favorendo lo scambio tecnico-culturale con oltre duemila medici veterinari italiani, pronti a trasmettere un bagaglio di conoscenze medico-scientifiche e sistemi di produzione che molti Paesi considerano un modello a cui guardare.

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Docenti e allievi, durante la Settimana Internazionale, a Cremona nel 2010

di PAOLA GHERARDI ll’insegna del cammino di avvicinamento ad EXPO2015, ANMVI, l’associazione nazionale dei veterinari che ha sede al Trecchi, è già pronta alla settimana di intenso tirocinio per i consueti 30 stranieri che giungeranno a Cremona il 2 Maggio. Da 5 anni la branca internazionale dell’Associazione, coordinata dal cremonese Giancarlo Belluzzi, ha in calendario una serie di lezioni universitarie e di visite didattiche con a tema la Sicurezza degli Alimenti. Il modello utilizzato è quello delle lezioni collegate a visite didattiche in aziende ed impianti della provincia e della Regione Lombardia, a cui si aggiungerà una puntatina a Parma, all’Authority Europea EFSA. Il gruppo degli stranieri quest’anno è composto da giovani professionisti che provengono dall’Est Europa, Russia compresa, dall’India e dal cuore dell’Africa.

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Al mattino lezioni sulle malattie trasmissibili all’uomo mentre il pomeriggio è dedicato ai sopralluoghi nelle aziende cremonesi prese a modello. Infine, il venerdì ed il sabato della prima settimana di maggio, ultima parte dello stage, gli stranieri incontreranno alcune centinaia di veterinari che, sempre al Trecchi, popoleranno il congresso internazionale della Società degli animali da reddito. Ormai sono quasi 200 i professionisti che sono passati da Cremona e che hanno preso le nostre realtà agroalimentari come modelli di eccellenza per un’alimentazione sicura. ANMVI International, finanziato dalla Regione Lombardia è lo strumento che consente questa iniziativa; l’Assessore Rossoni, fin dal 2007 ha creduto in questo modello formativo ed i numeri gli hanno dato ragione: in 5 anni 200 stranieri hanno incontrato 2500 veterinari italiani, portando a casa un bagaglio di conoscenze e modelli di produzione che fanno invidia a molti Paesi! È questa di ANMVI una delle tante iniziative inserite nel progetto ANMVI-EXPO2015. ■

Giappone, l’Anmvi in aiuto dei veterinari al desk organizzativo del Vet2011 arriva l'appello dei medici veterinari giapponesi. La Japan Veterinary Medical Association ha aperto un conto corrente bancario per chiedere aiuti alle attività sugli animali della zona di Tohoku, l'area interessata dal sisma e dall'emergenza nucleare. La nota si rivolge alla comunità veterinaria internazionale per ringraziare quanti hanno manifestato preoccupazione e vicinanza alla popolazione giapponese colpita dal sisma, dallo tsunami e ora interessata da una emergenza nucleare. La regione di Tohoku, la più colpita dalla catastrofe comprende anche il distretto di

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Fukushima dove si trova la centrale nucleare. "La situazione è molto confusa e il problema più grave - dichiara il Presidente dei veterinari, Yoshihisa Yamane - è il caos nei trasporti dovuto alla mancanza di rifornimenti energetici". Per questo le regioni limitrofe non riescono a raggiungere la zona portando aiuti, anche se poche ore fa le agenzie di stampa riferiscono il ripristino della principale arteria ferroviaria collegata con Tohoku. "La mancanza di acqua, di cibo e di beni di prima necessità - dichiara Yamane - colpisce egualmente la popolazione e gli animali. Ma nonostante il caos, alcuni medici veterinari hanno iniziato a prestare soccorsi agli animali e ad adoperarsi per far arrivare aiuti e sostentamento". La Japan Veterinary Medical Association ha aperto un conto corrente bancario per chiedere aiuti per veterinari e per animali. Solidarietà è stata espressa anche dall’ANMVI che ha contribuito direttamente, effettuando in favore dei colleghi giapponesi colpiti dalla catastrofe, un versamento sul conto aperto dalla Japan Veterinary Medical Association. Queste le coordinate diramate dallo staff del Vet 2011: Bank name/ Branch: MIZUHO BANK, LTD / AOYAMA BRANCH Swift Code: MHBKJPJT A/C No.: 648856 Beneficiary¹s Name: JAPAN VETERINARY MEDICAL ASSOCIATION Address: ROOM 2357, SHIN-AOYAMA BILDING, 1-1-1 MINAMI-AOYAMA, MINATO-KU, Tokyo 107-0062, JAPAN ■


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16 Lettere al Direttore Farmaci, come funziona la scontistica? Riportiamo la lettera del collega Semprini anche perché negli ultimi tempi abbiamo ricevuto altre richieste di informazione su questi aspetti economici. Riteniamo che il caso specifico che ci è stato segnalato non possa essere generalizzato e sia del tutto occasionale ma crediamo che possa essere lo spunto per un chiarimento certamente utile a molti colleghi. Carlo Scotti Spett. ANMVI, nonostante vi siano problemi ben più importanti per la nostra categoria, mi permetto di portare alla Vs attenzione una situazione che da molti anni si trascina nel rapporto fra noi veterinari e le aziende farmaceutiche e mangimistiche. Trarrò spunto dall’ultimo caso vissuto in clinica. Si presenta un informatore scientifico che si prodiga nell’illustrare un prodotto. Il prodotto ha un costo di 10,00 € al pubblico. L’informatore informa che per noi veterinari ci sarà uno sconto del 40% cui si aggiungerà un ulteriore 10%. Questo è quanto viene dichiarato. Nella realtà, facendo i conti, succede questo: • 10.00 euro è il prezzo al pubblico (quindi IVA compresa) • lo sconto 40% viene calcolato sul prezzo al pubblico (quindi "ivato") • quindi lo sconto è di 4,00 euro (quindi costo prodotto 6,00 euro nel quale è presente sempre l’IVA) • a questo punto mi immaginerei, per conoscere il prezzo al netto dell’IVA, di dovere scorporare l’IVA (10-4=6,00 euro cui tolgo il 10% di IVA, 6:1,1= 5,45); quindi 5,45 euro sarebbe il mio costo del prodotto al netto dell’IVA • a questo punto l’informatore mi dice: NO! al costo del prodotto scontato bisogna aggiungere l’IVA; quindi 6,00 euro + 10% IVA = 6,60 euro; • ora: un prodotto che costa 10,00 euro (Iva 10% compresa) che viene proposto al 40% di sconto a mio parere dovrebbe costare (10.00/1.1= 9.00 euro al netto dell’IVA * 40% sconto = 5,4 euro anziché 6,60!!) Bene. Questo sistema viene applicato da tutte le aziende mangimistiche e farmaceutiche da anni, ma questo non significa che prima o poi, a mio parere, sarebbe da biasimare e contrastare in quanto non veritiero sulla effettiva scontistica applicata. In pratica mi sento preso in giro ogni volta. Possiamo fare qualcosa come categoria? Grazie per l’attenzione, e nel caso avessi sbagliato i conti..... ditemelo pure! Dr Giovanni Semprini, Bologna Egr. dr. Semprini, in riferimento alla Sua lettera ci permettiamo di riportare le nostre osservazioni. Non avendo nessun elemento che ci permetta di dubitare sulla completa veridicità del Suo racconto crediamo che ci sia stata una incomprensione o una mancanza di comunicazione tra Lei e l’informatore a cui fa riferimento. Per Sua informazione lo schema di scontistica che si applica attualmente nel nostro comparto prevede la vendita da parte dell’Industria Farmaceutica al canale distributivo autorizzato con la condizione di: “sconto del X% sul prezzo al pubblico + IVA 10%” Normalmente questo schema viene poi replicato a valle, quindi anche per la vendita ai Veterinari da parte di Grossisti e Farmacie. Nella trattativa commerciale mancherebbe una precisazione del tipo: "sconto 40% sul prezzo

al pubblico + IVA 10%”, nel qual caso il prezzo finale corretto sull’esempio da Lei riportato sarebbe di 6,6 euro. Forse l’informatore ha omesso questa precisazione, dandola erroneamente per scontata, convinto che la prassi consolidata di questo schema fosse a Sua completa conoscenza. Senza entrare nell’aritmetica dei calcoli da lei effettuati, che in alcuni passaggi non sono completamente omogenei, La invitiamo a controllare le Sue precedenti fatture d’acquisto, a confrontarsi con l’informatore per chiarire l’arcano e a mettersi in contatto con il Suo fornitore per verificare quali sono le condizioni a Lei riservate. Le Industrie Farmaceutiche con queste attività commerciali cercano di supportare ed incrementare in maniera attiva la gestione diretta del

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Farmaco Veterinario all’interno degli Ambulatori Veterinari, supporto già manifestato più volte presso tutte le sedi Istituzionali, per tutte quelle molteplici ragioni che ben conosciamo e non da ultima quella economica per i Veterinari. Sarebbe davvero un boomerang poco accorto quello di non essere trasparenti verso coloro i quali sono da sempre i nostri clienti, ovvero i Veterinari. Augurandomi che le nostre osservazioni possano aiutare a chiarire la questione, ci permetta di concludere nel modo in cui Lei ha iniziato: "che ci sono problemi più importanti e urgenti per la vostra categoria"...... taluni dei quali da discutere anche insieme all’Industria Farmaceutica. Cordiali saluti Dr. Giulio Predieri

“Nell’Università sono stati fatti tagli agli sprechi, a corsi di laurea inutili sulla qualità di vita del cane e del gatto o sull’asino dell’Amiata” Maria Stella Gelmini, Ministro dell’Università


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Lettere al Direttore

VETERINARIA 11| 2011

Triste quella professione... Vorrei commentare l’articolo comparso su “Professione Veterinaria” n. 5/2011. È vero che “c’è chi può e chi non può”. Infatti a Fasano (BR) da oltre vent’anni un signore ha esercitato la professione di medico veterinario, ben protetto da alcuni “colleghi”. È stato denunciato per ben tre volte, ha sempre giustificato la sua posizione dicendo che era sul punto di laurearsi e che comunque era sempre il più bravo degli altri “veterinari”, si intende, ma anche dei ciarlatani, aggiungo io. Come Ordine non ci siamo mai rivolti ad una trasmissione televisiva per smascherarlo, perché la promessa di non esercitare più la professione abusivamente sarebbe stata riduttiva. Nel 2007, dopo ben già due condanne, grazie alla raccolta di prove da parte di alcuni impavidi colleghi, i Carabinieri di Fasano, con un mandato di perquisizione, sono entrati in casa sua ed hanno sequestrato tutto ciò di medico che vi era: attrezzature di vario genere, farmaci scaduti e non, fili per sutura, disinfettanti per campi operatori, materiale sterile per chirurgia, borsa medica, ecc... A luglio 2008, finalmente la sentenza. Il giudice, dopo patteggiamento, lo ha condannato ad un risarcimento di trecento euro all’Ordine, che chiaramente non si sono visti per-

ché occorre fare un altro provvedimento per ottenerli, pena sospesa per tre anni a seguire, ma la cosa più interessante è che gli è stato restituito tutto ciò che i carabinieri avevano sequestrato. Complimenti alla Giustizia. Chiaramente tutta questa vicenda non ha fermato assolutamente l’attività lavorativa dell’abusivo, che a fine anno 2010 ha costituito una società di capitali con un neo-collega. Insieme hanno aperto una struttura che inizialmente hanno chiamato “Ospedaletto veterinario”. Il direttore sanitario e il rappresentante legale è il neo-collega, ma lui ormai si aggira tranquillamente con il camice bianco che ha tanto desiderato indossare, tra le mura della sua mega struttura dove agli occhi della gente è il “supremo primario”. Come vede è inutile chiedere aiuto ad una trasmissione televisiva che viaggia ormai sulle notizie che fanno audience. Il problema di fondo è che proprio chi ci deve tutelare, la giustizia, non lo fa. È triste rivolgersi a Striscia la notizia o trasmissioni simili, ma è ancora più triste che la legge permetta di costituire società per aprire una struttura veterinaria, dove uno dei soci è stato più volte condannato per esercizio abusivo di professione veterinaria. Dr. Rosanna Panebianco Cara Collega, ci sono almeno tre diversi aspetti nella tua importante testimonianza: l'abuso di professione propriamente detto, la gestione socie-

taria di attività veterinaria e la truffa. Mi fa molto piacere che tu sia d'accordo sul fatto che non si denuncia in TV un reato, ma alla Procura della Repubblica, in sostanza che anche tu sia del parere che siamo in prima persona pienamente titolati ad uscire allo scoperto, pena il rischio di diventare complici, anche solo moralmente di un reato. Il rinforzo mediatico può anche essere di stimolo e di aiuto, ma la Giustizia per la nostra Costituzione è ancora materia della magistratura. Certamente, oggi le norme di contrasto all'abuso di professione non sono abbastanza severe e nemmeno abbastanza efficaci. Per esempio non sono commisurate al tipo prestazione resa illegalmente e non abbastanza efficaci nell'impedire la reiterazione del reato. Il fatto di non essere medico veterinario ma di essere egualmente socio di capitale di una società che gestisce una attività veterinaria non è abuso di professione se l'attività è svolta sotto la direzione sanitaria di un Collega e le prestazioni sono rese da Colleghi. Certamente, la creazione di fattispecie societarie per i professionisti (oggi si prendono a prestito le forme societarie del diritto commerciale) consentirebbe di individuare anche forme di maggiore tutela dell'utenza, quando si tratta di attività mediche. Ma resta il fatto che presentarsi lasciando intendere di essere "un supremo primario" è truffa, perché si lascia intendere all'utenza ("agli occhi della clientela", scrivi Tu) una qualifica che non c'è, con un vero e proprio raggiro allo scopo di

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attrarre ingannevolmente la clientela. Non sarà abuso di professione ma non è meno grave ed è altrettanto illecito. Ti ringrazio per la Tua lettera e invito i Colleghi a considerarla attentamente. Cordialità, Carlo Scotti

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Professione Veterinaria 11-2011:ok

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Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it

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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 21 marzo 2011

SOLUZIONI

a Vitamina E e Selenio b Iodio molecolare c Compagnia d Nessuna delle

a b c d e

“Endocrinologia negli animali

QUIZ 2

Dipende dal momento dell’anno

Risposta corretta: c)

Falso

Incontro SIVAE:

Vero Cremona, marzo 2009 Dipende dal tipo di alimentazione

Incontro SIVAE: “ POA” Risposta corretta: d)

Dipende dall’età del soggetto

QUIZ 1

precedenti

esotici” - Cremona, Marzo

2) Il metabolismo del glucosio negli uccelli granivori è regolato in maggior misura dal glucagone:

2008

1) I boidi sono particolarmente sensibili alla carenza di:


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