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PROFESSIONE
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ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Salute risparmio
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Fondo Sanitario A.N.M.V.I.
Anno 10, numero 38 dall’11 al 17 novembre 2013
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona
UN MASTER PER GATTI DI RAZZA
DIFFAMAZIONE AGGRAVATA SU FACEBOOK
LOTTA ETOLOGICA AL RANDAGISMO
NUOVA POLIZZA RC PROFESSIONALE
UN CASO DI RABBIA IN FRANCIA
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ANMVI: NESSUN OBBLIGO ECM PER I LIBERI PROFESSIONISTI
BREVI SPESOMETRO Proroga al 31 gennaio 2014. La comunicazione delle operazioni Iva relative all’anno 2012 (nuovo Spesometro) può essere validamente effettuata tramite i servizi telematici Fisconline o Entratel fino al 31 gennaio 2014.
SISTRI Una circolare diffusa dal Ministero dell’Ambiente fuga ogni dubbio: i professionisti non dovranno aderire alla tracciabilità informatizzata dei rifiuti. Dopo l’emendamento parlamentare promosso dall’Area Sanità e Salute di Confprofessioni, anche il Ministero dell’Ambiente ufficializza l’esclusione.
TESI DI RICERCA
SSN Approvato il disciplinare tecnico per alimentare l’elenco nazionale dei direttori di struttura complessa appartenenti ai ruoli regionali del Servizio sanitario nazionale. In base all’Accordo sancito dalla Conferenza Stato Regioni, l’elenco sarà pubblico e dettaglierà incarichi, professione e disciplina.
ECM Quattro emendamenti alla Legge di Stabilità - se approvati - permetteranno ai liberi professionisti della sanità di portare in deducibilità, integralmente, le spese sostenute per la formazione continua obbligatoria. Li firmano i senatori Mandelli, D'Ambrosio, Galimberti, Barani, Stefani e Bonfrisco.
Il mio stress più grande… Prima indagine sul burnout in veterinaria. Psicologia del lavoro applicata alla libera professione negli animali da compagnia
REDISTRIBUZIONE Sulla redistribuzione del cibo alle persone indigenti il Ministro Lorenzin ha annunciato una normativa ad hoc. Andrà “nella direzione di agevolare ulteriormente la redistribuzione dei prodotti alimentari ai fini di solidarietà sociale, salvaguardando al contempo le misure di sicurezza alimentare’’.
IHSC La FEI e la IFHA, hanno dato vita alla International Horse Sports Confederation. Si tratta del primo organismo di cooperazione formale fra gli organismi di governo internazionale dello sport equestre.
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Il bilancio della conferenza sull’educazione continua è tutto a sfavore dei liberi professionisti. Il commento dell’ANMVI non può che essere negativo, specie se si guarda al modello francese: Oltralpe lo Stato obbliga ma copre i costi. In Italia, invece, i medici veterinari sono per il 70% liberi professionisti e sono teoricamente considerati obbligati da una norma imperfetta e inadempiente, che promette agevolazioni ai liberi professionisti, anche sotto forma di recuperi fiscali, che non si sono mai visti, malgrado il "tesoretto" accumulato in più di dieci anni dal sistema ECM. A questo vulnus, dai profili incostituzionali secondo i nostri legali, non ha posto rimedio il Forum nazionale ECM che si è svolto la scorsa settimana a Roma. Dunque per l’ANMVI l’obbligo ECM per i liberi professionisti non sussisteva e continua a non sussistere. Lo Stato francese, invece, non appena ha ritenuto di obbligare all’aggiornamento i suoi professionisti della sanità (nello specifico i farmacisti) ha anche previsto forme di reintegro dei costi, con tanto di apprezzamento di rappresentanti della Commissione ECM italiana (e della FOFI). I medici veterinari liberi professionisti italiani non possono essere costretti
ad un obbligo a loro spese e non potranno essere sanzionati (a tutt’oggi le sanzioni non ci sono). La Conferenza ECM non ha considerato la crisi economica che stiamo sopportando. Al contrario, il sistema ECM è ben finanziato, burocraticamente elefantiaco e, di fatto - malgrado imponenti regole contro il conflitto di interessi - non fa mistero di sorreggersi anche grazie agli sponsor. Ad oggi, stando alle regole ECM, un medico veterinario libero professionista dovrebbe pagare sempre di tasca propria: sia quando frequenta un corso in forma residenziale, sia quando fa formazione a distanza, perché deve sospendere la propria attività professionale, ben diversamente da quanto accade per i professionisti del SSN per i quali è - giustamente - previsto che si aggiornino in orario di servizio, senza spese. Indipendentemente dall’ECM, i medici veterinari si confermano fra le professioni sanitarie più impegnate nell’aggiornamento, in osservanza di un obbligo deontologico, che, a differenza del sistema ECM, non misura "a punti e a pagamento" la qualità della formazione. Marco Melosi Presidente ANMVI
RITORNA LA MEDIAZIONE IL DECRETO DEL FARE, CONVERTITO IN LEGGE, HA RIPORTATO L’OBBLIGO DI TENTARE LA CONCILIAZIONE PER POTER RICORRERE AL GIUDICE. Il nuovo testo del decreto sulla mediazione stabilisce che l’obbligatorietà del tentativo di mediazione sarà in vigore per quattro anni in via sperimentale per superare eventuali rischi di censure di incostituzionalità future per eccesso di delega e prevede la presenza obbligatoria degli avvocati per poter superare la loro ostilità al progetto più volte dichiarata. Non vi è d’altra parte neppure la certezza che la nuova normativa sia in regola con le norme europee. Dopo due anni dall’avvio partiranno le verifiche degli effetti della sperimentazione. L’obbligo di tentare la conciliazione per poter ricorrere al giudice è previsto per vari settori da quelli bancari e finanziari a quelli assicurativi, esclusa la RC auto, mentre sono confermati quelli sanitari e non solo medici. I vantaggi della nuova normativa sono i costi ridotti. Nel caso in cui nel primo incontro tra le parti il tentativo di mediazione si fermi per mancanza del consenso a proseguire, non è dovuto niente dalle parti coinvolte. Varie anche le agevolazioni e gli sconti fiscali: niente bollo sugli atti del procedimento di mediazione ed esclusione da ogni altra tassa o diritto. È prevista anche un’esenzione dall’imposta di registro per il verbale di accordo ed un credito di imposta per le spese pagate all’organismo di mediazione. La possibilità di mediazione si presenta quindi molto vantaggiosa e conveniente rispetto ad un ricorso al giudice che per la riduzione dei tribunali e l’aumento previsto delle tasse relative alla pratica si presenta sempre meno conveniente soprattutto per importi inferiori ai 10mila euro. La cosa importante è avere sempre comunque una buona polizza di RC professionale.
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Anteprima di una ricerca Anmvi Informa
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Burnout! Una professione bruciata? Primo studio sulla veterinaria. La psicologia del lavoro aiuta il quotidiano professionale nticipiamo dalle pagine di Professione Veterinaria alcuni risultati del primo studio, nel suo genere, sul burnout nel nostro settore. Si tratta della ricerca “La dimensione del benessere nella categoria professionale dei medici veterinari”, che troverà pubblicazione integrale sulle riviste scientifiche di psicologia. Siamo quindi di fronte alla prima indagine dei fattori lavorativi (e in parte privati e familiari) che possono mettere in evidenza la presenza della sindrome del burnout nella nostra categoria. L’ha realizzata il Collega Alessandro Schianchi, con la collaborazione della Facoltà di Psicologia di Parma e dell’ANMVI. Una menzione speciale è d’obbligo per la professoressa Annalisa Pelosi del Dipartimento di Neuroscienze, dell’Università degli Studi di Parma, che spiega così il senso di questo sforzo d’indagine: “Il risultato di questa prima e fortunata collaborazione con l’ANMVI - dichiara - ha permesso, attraverso uno scambio virtuoso di competenze, di poter accedere, con un approccio tutto nuovo, ad un mondo lavorativo così complesso ed articolato come quello della professione del Medico Veterinario. Le fatiche reciproche che ci hanno impegnato a lungo e la sollecita partecipazione della categoria si sono materializzate in una ricerca densa e complessa che è stata, a nostro avviso, capace di fotografare il variegato mondo della professione veterinaria attraverso il peculiare punto di vista della Psicologia del Lavoro”. Lo stress da lavoro è un fattore di rischio contemplato anche dalle norme sulla salute e la sicurezza sul lavoro. Oltreconfine lo chiamano burnout, ma la sostanza non cambia. Si tratta di nuove variabili associate al mondo del lavoro, da cui le libere professioni non sono esenti. L’indagine potrà suggerire l’elaborazione di possibili strategie di intervento. L’iniziativa è coerente con l’impegno formativo che ANMVI svolge da anni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Lo “stress da lavoro correlato” è un fattore di rischio disciplinato dal D. Lvo 81, che tutti gli studi professionali con almeno un collaboratore sono tenuti a riconoscere e a prevenire. Contrastare lo stress sul lavoro permette anche di favorire la produttività e prevenire forme di infortunio o malattia.
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“Attraverso lo sguardo del professionista, abbiamo fatto emergere - spiega Annalisa Pelosi - i punti di forza e le debolezze dell’attività quotidiana di Medico Veterinario, sottolineando, nel contempo, quelle aree di criticità e dimensioni lavorative che ci auguriamo siano in grado di portare ad ampi e futuri approfondimenti, sia nel campo della Psicologia che della Medicina Veterinaria, nonché stimolare una profonda e curiosa riflessione all’interno della categoria professionale stessa e nell’opinione pubblica”.
LE VOSTRE RISPOSTE In questo articolo ci soffermiamo in particolare sulle risposte (72 le domande) fornite dai Colleghi al questionario on line predisposto da Alessandro Schianchi. Lo spaccato analizzato si è concentrato sul settore privato degli animali da compagnia: oltre ad una serie di dati anagrafici, l’indagine ha misurato la percezione dei professionisti rispetto a varie dimensioni sia dell’attività lavorativa, che della vita privata. Il campione di riferimento è rappresentativo dei veterinari operanti su tutto il territorio nazionale speculare allo spaccato demoscopico utilizzato nell’indagine 2012 commissionata da ANMVI (A. Cassinari; Kronos ricerche di mercato; 2012).
IL TEST DI MASLACH Grazie al test di Maslach si è ottenuto un dato descrittivo del livello di burnout dei partecipanti all’indagine, misurato attraverso le sue tre categorie: esaurimento emotivo, depersonalizzazione e ridotta realizzazione personale. I punteggi dei medici veterinari si sono collocati, con estrema prevalenza, nella categoria di alto esaurimento emotivo, alta depersonalizzazione ed, in misura minore, ridotta realizzazione personale. Le donne sembrano avere un livello maggiore di esaurimento emotivo, dimensione sulla quale la presenza di figli sembra avere un debole influsso protettivo. Lo stato civile non condiziona nessuna delle tre diverse dimensioni, così come l’età, la tipologia di occupazione, organizzativa e l’ambiente di lavoro. L’orario di lavoro è invece significativo solo per la dimensione dell’esaurimento emotivo: ad un maggior numero di ore lavorative corrispondono più elevati livelli di esaurimento.
PERCEZIONI Lo stress lavorativo è una tra le dimensioni più evidenti e viene percepito in maggior misura dalle donne e dai veterinari che si dichiarano senza legami affettivi, indipendentemente dall’età. Chi lavora solo saltuariamente o si dice in cerca di una occupazione avverte livelli più alti di stress. Un numero considerevole di soggetti, afferma di percepire oggettivamente, come negative, alcune dimensioni del lavoro; in particolare emerge la percezione di scarsa utilità sociale. Una parte dei soggetti riconosce soggettivamente di non riuscire a difendere e sviluppare, attraverso il proprio lavoro, i valori nei quali crede. Anche i temi dell’esaurimento emotivo e della percepita ridotta realizzazione personale sembrano coinvolgere quasi un terzo dei soggetti, mentre nella terza componente misurata dal test di Maslach per valutare la dimensione del burnout lavorativo, ossia il dato riguardante la depersonalizzazione, solo una minoranza del campione si considera ad un livello critico. La maggioranza dei soggetti del campione si dichiara in uno stato di stress elevato. Le donne denunciano un livello maggiore di stress. I veterinari separati o divorziati, vedovi e coniugati, hanno ottenuto punteggi non significativamente differenti tra loro ed inferiori ai veterinari in stato civile libero. L’avere dei figli sembra esercitare un leggero effetto protettivo. Le deboli differenze nei livelli di stress percepito, in relazione alle differenti tipologie occupazionali, sono ragionevolmente attribuibili alla precarietà della situazione professionale, visto che le differenze si riscontrano solo tra coloro che sono disoccupati, o precari e chi possiede un lavoro full-time o part-time. Lavorare da solo, in équipe o con uno-due colleghi non sembra determinare nessuna differenza di stress percepito. Tra tutte le variabili occupazionali, il lavorare frequentemente per più di otto ore al giorno, sembra quella che determina una rilevante differenza nella percezione dello stress, non solo statistica, ma anche interpretativa. Non superare mai, o solo saltuariamente, le otto ore lavorative giornaliere comporta quindi un minor grado di stress percepito rispetto a chi sfiora questo limite almeno una o due volte a settimana. L’età dei soggetti si correla con lo
UNA PROFESSIONE “COMPLESSA” ella foto il Collega Alessandro Schianchi, autore della ricerca “La dimensione del benessere nella categoria professionale dei medici veterinari”, e curatore scientifico del questionario on line, lanciato a settembre dell’anno scorso e partecipato da moltissimi colleghi. "Anche la professione del medico veterinario - dichiara Schianchi - ha dovuto affrontare tempi di sfide e di cambiamenti, dovendosi evolvere ed adattare ai diversificati e pressanti bisogni di un mercato sempre più esigente ed in continua evoluzione. In questo particolare momento, per la categoria, si rende indispensabile una fotografia che metta in luce l’odierna complessità del quadro lavorativo ed evidenzi le nuove e peculiari difficoltà, spesso serpeggianti, che quotidianamente ci troviamo ad affrontare, a volte fonti di stress, insoddisfazioni ed incertezze". Il questionario, così come lo studio che ne è derivato, garantiscono l’anonimato e la massima riservatezza. Le domande riguardavano le condizioni lavorative per raggiungere maggiore consapevolezza delle tematiche più critiche e prospettare soluzioni di intervento che solo una consistente e motivata partecipazione ha reso possibile: 2257 questionari validamente compilati su quasi tremila adesioni.
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stress negativamente ed in modo trascurabile. Andando ad analizzare le risposte ai singoli item che definiscono la dimensione dello stress, posiamo evidenziare come a giudizio della maggioranza ed in ordine di importanza
IL RAPPORTO CON I CLIENTI eno importanti, a detta dei partecipanti, sono tutte le preoccupazioni legate al sentirsi all’altezza delle aspettative dei clienti, il tempo passato al telefono, la carenza di risorse disponibili, la gestione degli stati emotivi del cliente, gli interventi chirurgici, le frequenti procedure di eutanasia, il doversi aggiornare, il dover trattare temi inerenti alla malattia ed alla morte, ed infine le manipolazioni rischiose di attrezzature ed animali. Nonostante tutto, emerge che la gestione delle aspettative dei clienti è in relatà un aspetto spesso stressante e la correlazione tra questa dimensione e l’età anagrafica suggerisce che a preoccuparsi maggiormente per questo aspetto lavorativo possano essere i veterinari ad inizio carriera. Nella relazione coi clienti, i Colleghi non segnalano una criticità eccessiva, ma molte risposte “libere” hanno messo in rilievo alcuni aspetti particolarmente delicati: “...più dai alle persone e più loro ti assorbono risorse: molti di loro, purtroppo, non rispettano il tuo lavoro e la tua professionalità; Non sopporto il dover telefonare ai creditori che non hanno nessun rispetto del mio operato; I clienti troppo spesso senza gratitudine, e non parlo di soldi; ...la mancanza di fiducia da parte del cliente; Non essere visto da certe persone meritevole come professione del compenso da medico; Il fatto di non riuscire a gestire bene il cliente, non
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il paziente; Il senso di impotenza nella comunicazione con il cliente; Il carico emotivo che il cliente pone, per la spesa economica da dover contenere; Il dover, sempre più spesso, confrontarsi con disagi di natura psicologica dei clienti ed infine la difficoltà a farsi pagare le prestazioni ed ancora la sensazione che i clienti si aspettino sempre il miracolo anche quando c’è poco da fare; Il finto amore per gli animali in realtà scarsa disponibilità del proprietario ad affrontare il percorso terapeutico”. “Le cose che stressano di più, per me, è ovviamente il rapporto con il proprietario...mille pretese, senza limiti di buonsenso, il tutto dovuto, l’approfittarsene della disponibilità e della professionalità della gente in ogni momento ed ad ogni orario...questo rientra nella mancanza di buonsenso... Le cose che mi danno più fastidio ultimamente sono: le diagnosi che i clienti si fanno su internet, i consigli a cui danno retta degli amici o dei vicini di casa esperti di cani, quando non rispettano le terapie e le posologie, quando non rispettano gli appuntamenti, e quando vogliono essere loro a decidere quando è il momento giusto per un intervento chirurgico o una tecnica di diagnosi; Gestione dei 109 clienti, ansia da diagnosi rapida, ritmi incalzanti; Vorrei migliorare l’empatia nei confronti dei clienti, togliendo a volte i giudizi e i preconcetti”.
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4 Anmvi Informa Anteprima di una ricerca decrescente, le cause che concorrono a questa condizione sono: il guadagno non proprozionato all’impegno investito, gli aspetti amministrativi, la mancanza di tempo per sé, le preoccupazioni legate al lavoro, il timore di commettere errori sul lavoro e la quantità di ore lavorative. Come conseguenza dello stress, appare evidente che anche la dimensione della somatizzazione sia notevolmente sentita. Le donne, in particolare, mostrano livelli leggermente maggiori di somatizzazione. Il lavorare più di otto ore giornaliere in maniera non occasionale, sembra essere il fattore più determinante della somatizzazione. Riferiscono minori sintomi somatici, infatti, coloro che non superano mai le otto ore o lo fanno solamente in modo saltuario. Il campione si è dichiarato particolarmente soggetto a preoccupazioni lavorative, alle malattie, a dolori muscolo-scheletrici, alla difficoltà nel conciliare gli impegni di lavoro con le esigenze della famiglia. Grande importanza hanno anche i temi del non sentirsi sufficientemente apprezzato sul lavoro, essere irritabile, non sentirsi all’altezza di risolvere i propri problemi, provare un senso di noia e monotonia pervasivo, uno stato d’ansia immotivato, soffrire di emicrania, di stati infiammatori, disturbi digestivi e del sonno. La maggior parte del campione dichiara che la professione del medico veterinario richieda troppe responsabilità, non trasmetta un senso di appartenenza, non offra la possibilità di fare carriera, non è né sicura né stabile, non lascia tempo libero ed autonomia di gestione, è poco organizzata, non permette un sufficiente riconoscimento sociale, nonostante venga ritenuta di pubblica utilità. ■
“CIÒ CHE PIÙ MI CREA STRESS” lle domande “aperte” del questionario è seguita una notevole quantità di risposte. Ne riportiamo alcune: “Ciò che più mi crea stress è il fatto di non vedere economicamente riconosciuto il lavoro e l’impegno; Ho difficoltà a recuperare il credito e paura di controlli fiscali; Lavorare così tanto e guadagnare così poco: questo è lo stress; Il guadagno non è proporzionale all’impegno e ai fondi investiti nell’attività; Lavoro ben più di 50 ore a settimana, incluse reperibilità e lavoro festivo ma prendo 1000 euro; … a 45 anni devo ancora chiedere un aiuto economico a parenti pur essendo un medico”; Percepiamo bassi guadagni rispetto all’impegno ed il nostro lavoro è per gli altri una missione. La mia tensione è più che altro legata all’impossibilità economica per un corretto aggiornamento ed ancora, il mio stress più grande è quello di non aver fatto ferie da 16 mesi soprattutto per questioni economiche”.
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Migliorare benessere e produttività Lotta allo stress anche come prevenzione degli infortuni uesta indagine, ha l’ambizione di avere aperto una finestra sulle complessità psicologiche collegate al lavoro di una categoria professionale che chiede, a gran voce, di venire compresa e sostenuta. Alla luce dei risultati fin qui ottenuti, forse anche influenzati dalla particolare criticità del momento socio-politico che sta attraversando il Paese, emerge una “fotografia” della professione di medico veterinario estremamente complessa ed a volte tormentata, che richiede a gran voce di venire considerata con una maggiore attenzione. Urge, anche nel nostro caso, il dovere di fornire, ad ogni lavoratore, il maggior numero di strumenti che lo possano aiutare a garantirsi un accettabile livello di salute fisica e psicologica, così come dovrebbe avvenire per tutte le altre categorie professionali (cfr. Testo Unico della Sicurezza sul lavoro). Non esistono soluzioni facili al problema burnout, infatti andrebbe operata una “cura” a vari livelli: individuali, sociali ed istituzionali. Un modo per migliorare il lavoro è quello di cercare di amministrare le forze a disposizione, ad esempio ricavandosi delle pause tra una mansione e quell’altra, per riprendere le forze e rilassarsi; oppure prendersi una sana e rigenerante vacanza. L’ideale dietro una professione sanitaria è spesso quello di portare salute e felicità agli altri ed essere utili, una vera astrazione della realtà difficilmente realizzabile che può trasformare il lavoro in una serie di successivi fallimenti. Ecco che diventa importante porsi degli obiettivi coerenti e specifici, che si possono vedere realizzati e monitorare, in funzione dei limiti di ciascuno. Occorre iniziare a guardare gli aspetti positivi della relazione col cliente, ricercando la positività di ogni evento, o richiedere feedback positivi dall’utente stesso. Le azioni a livello sociale mirano a migliorare le interazioni di gruppo, attraverso il miglioramento della comunicazione interpersonale. Un buon rapporto coi colleghi aiuta a ridurre le fonti di stress, a trovare soluzioni migliori, o sostenere temporaneamente durante una difficoltà, sia emotivamente, che fisicamente. A livello ambientale si possono apportare migliorie, come ad esempio iniziare a lavorare per obiettivi e piani, condividere le decisioni, strutturare meglio compiti e mansioni, e predisporre un sistema di monitoraggio periodico. Lavorare per obiettivi migliora l’organizzazione del lavoro, permettendo feedback utili all’autostima, migliora la qualità delle attività svolte con una maggiore percezione di controllo del lavoro ed una minore sensazione di sicurezza ed ambiguità. Gli obiettivi possono essere a breve, medio e lungo termine, purché tutti facili da verificare e misurare. Quando un lavoratore partecipa alle decisioni dell’équipe ne beneficia dal punto di vista psico-fisico. La condivisione porta ad un maggiore investimento di risorse personali nell’organizzazione, un flusso comu-
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nicativo più aperto e produttivo, una riduzione dei conflitti e delle ambiguità di ruolo. Importante è anche garantire un certo margine di autonomia professionale, creando nel contempo standard di qualità e meccanismi informativi che indichino con chiarezza la qualità della prestazione, variando le mansioni con una certa frequenza. I corsi di aggiornamento sono utili allo sviluppo professionale. Potrebbe avere senso introdurre un sistema di valutazione periodica del livello di stress che miri a percepire le cause dello stesso, ma anche il clima psicologico presente, le opinioni e gli atteggiamenti nei confronti delle condizioni lavorative.
SEI AREE DI INTERVENTO Ecco quali potrebbero essere le possibili aree di intervento per migliorare la salute mentale e il benessere dei veterinari. 1. Promuovere la salute mentale attraverso tecniche empiricamente validate per esaltare le risorse di coping intra ed interpersonali adattive; riconoscere i primi segni di un disturbo mentale in se stessi e negli altri; riconoscere quei colleghi che presentano stati di malessere e sostenerli nel cercare aiuto; promuovere la coscienza dei pericoli dello stress lavorativo; sfidare lo stigma e la discriminazione per chi è in difficoltà e sollecitare comportamenti di ricerca di aiuto. 2. Fornire servizi di supporto accessibili e appropriati. È necessario valutare l’efficienza delle iniziative presenti sul territorio per sostenere il benessere psicologico nella professione veterinaria italiana. Sarebbe importante introdurre un servizio di counselling telefonico, se possibile, quale parte di un programma di assistenza ai membri offerto da veterinari che svolgono la professione privata o associati a organizzazioni di categoria. Anche un servizio di mediazione, che faccia uso di abilità ed esperienze di professionisti esperti, può aiutare a risolvere le criticità o le dispute correlate al lavoro. 3. Monitorare e migliorare le condizioni di lavoro. Un dato certo è che i veterinari riportano condizioni di lavoro psicosociali meno favorevoli rispetto alla popolazione lavorativa generale in relazione alle richieste e al sostegno manageriale. Gli studi confermano che richieste psicologiche elevate, basso livello decisionale e basso supporto sociale al lavoro sono predittivi di malessere psicologico. Le condizioni di lavoro possono essere modificate e i miglioramenti in questo campo possono sostenere la salute e il benessere psicologico. Gli interventi di successo che migliorano la salute psicologica impiegano approcci “organizzazionali” e di training per incrementare la partecipazione nei processi decisionali, incrementare il sostegno, il feedback e migliorare i processi comunicativi. Inoltre, all’interno delle strutture ove i veterinari operano in équipe è importante garantire
ai collaboratori un carico di lavoro sostenibile rispetto alle ore lavorate, con compiti ritagliati sulle abilità individuali a sostegno della percezione di autoefficacia; garantire opportunità di supervisione clinica, mentoraggio; incoraggiare la collaborazione tra colleghi e gli incontri per discutere esperienze di lavoro stressanti. È importante incoraggiare tutte le relazioni supportive, formali e informali, tra colleghi e con i clienti. Le relazioni interpersonali sono un tema centrale nei programmi di promozione della salute mentale. Un training nelle abilità comunicative per affrontare le aspettative dei clienti e le loro lamentele potrebbe aiutare a mitigare questi fattori e andrebbero aumentate le ore nel curriculum di studi dedicate a simili training. 4. Valutare anche gli altri fattori di stress personali e correlati al lavoro. Il numero totale di ore lavorate e la mancanza di tempo per sé sono state indicate dai soggetti dello studio come fattori di elevato stress, sebbene, in maniera conforme ad altre ricerche sulla professione medica, il presente studio non ha mostrato un’associazione così intensa tra orari di lavoro prolungati, salute e benessere mentale. Tuttavia sarebbe necessario osservare le norme prescritte dalla legge che regola gli orari di lavoro. 5. Non dimenticare il fattore “Interazione lavoro-casa”. I risultati di questo studio suggeriscono che alcuni veterinari esperiscono livelli elevati di interazione negativa tra il lavoro e la famiglia. È necessario rinnovare l’attenzione sulle pratiche e le politiche esistenti, per capire quanto il lavoro e la vita familiare siano in conflitto, sia per i veterinari di sesso maschile che femminile. Dal momento che l’interazione negativa lavoro-famiglia è associata al numero di ore lavorate e di chiamate extra-lavorative, è possibile impegnarsi a rendere flessibile l’orario lavorativo, a ridurre le ore di lavoro e le chiamate extra-lavorative. 6. Intervento sulla crisi e ritorno al lavoro. È importante facilitare la precoce identificazione di segnali di stress psicologico al lavoro che possa rendere possibile un intervento appropriato e supportivo, attraverso adatti cambiamenti all’ambiente lavorativo che permettano all’individuo di continuare a lavorare. Un processo di screening al lavoro per individuare precoci segni di depressione e incoraggiare un trattamento efficace di questi ultimi può migliorare i risultati clinici e la performance lavorativa. I datori di lavoro dovrebbero creare una cultura positiva di accettazione per le assenze dovute a malattia, che garantisce ai veterinari di prendersi periodi di riposo senza sentire troppi sensi di colpa. ■ (Estratto dalla ricerca: “La dimensione del benessere nella categoria professionale dei medici veterinari”, di Alessandro Schianchi)
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Un Master per allevare gatti di razza Dalla riproduzione di qualità e al possesso responsabile. Presentata l’Anagrafe nazionale felina
TRE MODULI FORMATIVI l Master si è articolato in tre moduli formativi. Il primo ha trattato gli aspetti della filogenesi, riproduzione e comportamento; il secondo i risvolti delle malattie infettive e della genetica, sottolineando la loro importanza e quella del Libro genealogico; il terzo, infine, ha riguardato la gestione nell'allevamento, gli aspetti alimentari e dell'accrescimento con particolare evidenza per l'ortopedia e le patologie ossee, ma anche dermatologia, neurologia ed oncologia.
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al 5 al 6 novembre, i soci allevatori dell’ANFI (Associazione Nazionale Felina Italiana) hanno acquisito elementi di qualificazione dell’attività allevatoriale, in favore del miglioramento riproduttivo e genetico del gatto di razza. Il Master per l’allevatore felino, presso il Centro Studi EV di Palazzo Trecchi, era destinato in particolar modo ai soci allevatori dell’ANFI o Società correlate, ai soci di CLUB riconosciuti dall’ANFI, ai soci delle Associazioni Specializzate di razza riconosciute, ai titolari di Affisso riconosciuto dalla Federation Internationale Feline - F.I.Fe.
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ALLEVATORE DIPLOMATO L’avvenuta partecipazione viene certificata da un diploma siglato dai presidenti di ANFI e ANMVI-FSA, i promotori e organizzatori del Master. L’allevatore in possesso del diploma avrà diritto, da quel momento, alla menzione del conseguimento del Master sul libro genealogico on-line. L’obiettivo principale del Master, infatti, è quello della maggiore qualifi-
cazione dell’allevatore e del suo accrescimento tecnico-professionale. L’ANFI si occupa delle specie e varietà feline, sviluppandone la cultura, incoraggiandone e disciplinandone l’allevamento, promuovendone lo sviluppo, il miglioramento, la tutela e la conservazione di tutte le razze e varietà. Si adopera per il benessere felino favorendo l’impiego e la valorizzazione del gatto a fini zootecnici oltre che culturali, amatoriali. Il coronamento di questa attività è stato il riconoscimento ministeriale con DM del 6 Agosto 1997 (registrato presso il Ministero delle politiche agricole, in data 8 Settembre 1997 al n. 207) che ha portato all’affidamento da parte del Ministero competente alla tenuta del Libro Genealogico.
conta oggi circa 19.000 gatti di proprietà registrati dai veterinari aderenti. Dal 2010 ad oggi, l’Anagrafe Nazionale Felina vede attivamente partecipi circa 3.900 medici veterinari, impegnati a promuovere l’identificazione volontaria del gatto di proprietà tramite microchip e la contestuale registrazione nel data base nazionale, a disposizione di medici veterinari, proprietari, autorità e forze dell’ordine, in favore di un pronto rintraccio del gatto in caso di smarrimento o furto o abbandono. Il Ministero della Salute ha riconosciuto l’utilità dell’Anagrafe Nazionale Felina stabilendo un link di collegamento dalle pagine ufficiali
dell’Anagrafe Nazionale degli Animali d’affezione. Valore aggiunto per il proprietario del gatto di razza è anche la sezione divulgativa (Mondo Felino) curata da Daniele Merlano (SISCA) e corredata da un atlante on line (Le razze feline) a cura della dottoressa Maria Cristina Crosta e Lia Stein, a consultazione libera e gratuita. Dall’anno scorso, l’incessante attività dei Medici Veterinari per la registrazione anagrafica del gatto è premiata con la campagna Meriti un Premio, a significare l’apprezzamento per il lavoro di implementazione e sensibilizzazione verso il pubblico dei proprietari e degli allevatori. ■
NUMERO DELLE REGISTRAZIONI DI GATTI E DETENTORI
NUMERO MEDIO DI GATTI REGISTRATI PER VETERINARIO
PER LA TUTELA DEL MONDO FELINO All’inaugurazione del Master, il Presidente ANMVI, Marco Melosi, ha presentato l’Anagrafe Nazionale Felina gestita da Frontline Combo Education Program in collaborazione con l’ANMVI. L’anagrafe, privata e volontaria,
DISTRIBUZIONE PROVINCIALE DEI VETERINARI ATTIVI
grafici di questa pagina riportano i dati dell’Anagrafe Nazionale Felina (ANF) aggiornati al 5 novembre 2013. Si evidenzia una notevole operatività da parte dei veterinari aderenti e una ripartizione geografica che, pur con punte di attività localizzate, consolida la diffusione nazionale delle attività di identificazione e registrazione anagrafica volontaria del gatto. Si tratta di un processo culturale, prima che di un mero adempimento amministrativo, che ha preso piede fra i proprietari, in particolare fra i proprietari dei gatti di razza dai quali provengono anche le più alte segnalazioni di furto. I Medici veterinari che intendono aderire all’Anagrafe Nazionale Felina possono farlo in qualsiasi momento e gratuitamente. La prestazione al proprietario viene liberamente pattuita (esecuzione e onorario) con il cliente; altrettanto liberamente, il medico veterinario che microchippa e registra il gatto nell’ANF dispone del proprio “storico-pazienti” e dei documenti attestanti il rilascio di avvenuta identificazione e registrazione anagrafica. Diverso è il caso del rilascio del pet passport, che rientra fra gli obblighi del proprietario in caso di espatrio con il gatto: in questo caso il proprietario dovrà necessariamente far registrare l’animale anche nell’anagrafe canina regionale e rivolgersi alla ASL per il documento. Attenzione però: l’eventuale microchip già volontariamente impiantato in precedenza da un veterinario dell’ANF andrà considerato ‘regolare’; al riguardo il Ministero della Salute ha ribadito la validità della microchippatura volontaria dei gatti che, in un secondo momento, per seguire oltreconfine il proprietario, dovranno essere accompagnati dal pet passport e registrati nell’anagrafe regionale ufficiale.
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8 Legale Sentenze
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Spara al gatto: condanna senza attenuanti La Cassazione conferma la pena. ‘Aggravante’ la reiterazione dei comportamenti a sentenza n. 44422 della Cassazione Penale, pubblicata il 4 novembre, ha confermato la condanna ad un’ammenda pari a 7000 euro e senza alcuna attenuante per l’imputato accusato di aver ucciso con la carabina uno dei gatti del vicino solo perché infastidito. La reiterata condotta aggressiva verso gli animali è ritenuta circostanza aggravante. Nel caso di specie, il tribunale di Genova aveva condannato l’uomo ritenuto colpevole del reato previsto dall’articolo 544 del c.p. a pagare l’ingente multa 7mila euro per aver causato la morte di uno dei gatti della vicina dopo l’esplosione di alcuni colpi. Il condannato ha quindi proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza di primo grado nella convinzione che il primo giudice avesse erroneamente ritenuto la condotta aggressiva verso gli animali una circostanza aggravante. Ma gli ermellini hanno rigettato tali doglianze ed anzi rilevano che: «Non solo il tribunale ha esplicitato la valutazione di non necessità della condotta, anche volendosi porre nell’ottica di una reazione dell’imputato a situazione di fastidio, ma ha complessiva-
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mente ricostruito il fatto nella prospettiva di una ripetizione di condotte aggressive che hanno in ultimo condotto alla morte di un animale». Non può essere applicata, quindi, alcuna attenuante generica. Il giudice di prime cure, ha soltanto condannato l’imputato alla pena pecuniaria in virtù della circostanza che vittima del reato è risultato un solo animale, «così effettuando un complessivo bilanciamento degli elementi ritenuti rilevanti. Non ritenendo di scendere sotto la pena minima edittale e, anzi, valutando opportuno infliggere una pena di poco superiore in relazione alle modalità della condotta sopra ricordate, il giudicante ha offerto una motivazione che escluda l’esistenza, i ragioni per l’applicazione dell’art.62-bis c.p».
LA MASSIMA Paga un’ammenda salata e non ha attenuanti chi, infastidito dai gatti del vicino, provoca con la carabina la morte di uno degli animali. La reiterata condotta aggressiva verso gli animali è una circostanza aggravante: il responsabile è pertanto condannato a pagare 7000 euro di ammenda. ■
AGGRAVANTI E ATTENUANTI ileva la “non necessità” della condotta, “anche volendosi porre nell’ottica di una reazione dell’imputato a situazione di fastidio”. La Cassazione si è allineata al Tribunale di Genova che “ha complessivamente ricostruito il fatto nella prospettiva di una ripetizione di condotte aggressive che hanno in ultimo condotto alla morte di un animale”. La circostanza che la pluralità di episodi non sia stata contestata in modo specifico “discende dalla impossibilità di fissare le date delle condotte anteriori e non impedisce che tale elemento venga accertato e ricostruito al fine di collocare nel giusto contesto l’episodio” (di uccisione, ndr). Quanto alla mancata concessione delle attenuanti generiche, “a fronte della pluralità delle condotte e dell’uso dell’arma,
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circostanze valutate negativamente, il giudicante ha ritenuto di applicare la sola pena pecuniaria in relazione al fatto che un solo animale risulta vittima del reato, così effettuando un complessivo bilanciamento degli elementi ritenuti rilevanti”.
Aggravata la diffamazione via Facebook I social network come la stampa: pubblica l’offesa in bacheca catta l’aggravante per la diffamazione via facebook: i social network sono molto diffusi e il messaggio lesivo della può raggiungere un numero indeterminato di persone, e ciò anche al di là delle intenzioni dello stesso autore. Arrivano le prime sentenze delle giurisdizioni di merito dopo che Fb è diventato uno strumento di massa. Scattano la multa e il risarcimento alla parte offesa costituitasi parte civile a carico dell’ex dipendente che dalla bacheca del proprio profilo svia la clientela del vecchio datore di lavoro, offendendone la professionalità (e non solo): lo prevede la sentenza 38912/12, pubblicata il 31 dicembre dal tribunale di Livorno. Questa la massima: “Integra l’ipotesi aggravata di diffamazione di cui al comma terzo dell’articolo 595 Cp, equiparata sotto il profilo sanzionatorio al reato commesso con il mezzo della stampa, la condotta posta in essere dall’agente tramite l’utilizzo di Internet attraverso un social network, che si risolve nel pubblicare sulla bacheca del proprio profilo una frase denigratoria nei confronti del precedente datore di lavoro, dovendosi sottolineare il carattere pubblico dello spazio virtuale in cui si diffonde la manifestazione del pensiero del partecipante che entra in relazione con un numero potenzialmente indeterminato di partecipanti e quindi la conoscenza da parte di più persone e la possibile sua incontrollata diffusione”. Soltanto il patteggiamento, invece, evita il carcere all’autore delle offese pubbliche, per quanto “postate” sotto falso nome, che accusano la destinataria di essere una poco di buono per via di una relazione col datore di lavoro: è quanto emerge dalla sentenza 322/12, pubblicata il 21 dicembre dal tribunale di Benevento, sezione distaccata di Airola. Ottiene soddisfazione la parte civile. L’ex dipendente invita tutti quelli che leggo-
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no il suo “stato” su facebook a non andare nel centro estetico presso cui lavorava prima, scrivendo chiaramente: «Sono persone che non lavorano seriamente». E giù pesanti e colorite accuse in dialetto livornese sulle condizioni igieniche del locale. Nel thread di conversazione che si apre si passa alle offese dirette al vecchio datore di lavore. Costa cara, l’intemerata: mille euro di multa (ma pena sospesa con la condizionale e non menzione nel casellario), ma soprattutto 3 mila euro di risarcimento più interessi alla parte offesa e 1.500 euro di spese di costituzione. Il tutto perché ricorre l’ipotesi aggravata di cui al comma terzo dell’articolo 595 Cp, equiparata sotto il profilo sanzionatorio al reato commesso con il mezzo della stampa: non si può negare il carattere pubblico dello spazio virtuale in cui si diffonde la manifestazione del pensiero. E soprattutto la frase ingiuriosa entra in relazione con un numero potenzialmente indeterminato di partecipanti e quindi con la conoscenza da parte di più persone. Di più: si rischia la diffusione incontrollata, laddove in Rete resta traccia di tutto e con il meccanismo dei tag e della condivisione le offese pubblicate rischiano di essere riproposte anche al di là della volontà dello stesso autore. Ottiene altrettanta soddisfazione la parte offesa, denigrata nel paesino campano attraverso un account falso: la vera autrice delle frasi ingiuriose è individuata dalla polizia postale. E ora è costretta a patteggiare la pena di due mesi e venti giorni di reclusione, sospesa con la condizionale (ha promesso che non lo farà più). Comunicando sotto mentite spoglie su facebook, l’imputata attribuisce alla destinataria delle offese una relazione
extraconiugale con il datore di lavoro, con un tipico volgare epiteto e un’incursione nel gossip di provincia: «Lo sa tutto il paese!». Il giudice ha ammesso anche la costituzione di parte civile del marito e della figlia minore della persona offesa. Spese di costituzione da risarcire a ciascuno. (fonte: Dario Ferrara, cassazione.net)
SEGNALARE L’ABUSO In più occasioni l’ufficio legale dell’ANMVI si è interessato a situazioni analoghe a carico di medici veterinari. In via generale, l’ANMVI può agire quando ad essere compromessa è l’onorabilità della categoria e non per vicende individuali. L’anno scorso, a giugno, l’ufficio ha consegnato le pratiche di denuncia/querela alla Polizia Postale per l'oscuramento della pagina 'Segnaliamo il veterinario bastardo'. Al veterinario segnalante, citato nella pagina censurata, il nostro legale ha consigliato di evitare sollecitazioni dirette agli autori della pagina, riservandosi di agire nei loro confronti per eventuali pretese risarcitorie solo ad oscuramento ottenuto, evenienza per la quale sussistevano tutte le circostanze più favorevoli. Un’altra pagina (gruppo aperto) è stata segnalata dall’ANMVI ai propri uffici legali per le azioni da esperire nei confronti della polizia postale (Veterinari OK Veterinari KO). Ma nel frattempo, è utile - in questo come in analoghi casi di supposto abuso - segnalare le pagine o i gruppi a Facebook, alla casella abuse@facebook.com. L’ANMVI l’ha fatto ritenendo che “il gruppo per finalità e contenuti esponga a diffamazione i professionisti segnalati come VETERINARI KO, nonché ad attività di boicottaggio e calunnia. Circostanze evidentemente penalmente rilevanti”. I nostri legali invitano a non trascurare di rivolgersi ai servizi di vigilanza interna di FB per segnalare abusi che, qualora penalmente rilevanti, se ignorati possono esporre a conseguenze lo stesso FB. ■
IL TAR COME L’ANTITRUST: NO ALLA VENDITA ONLINE l Tar del Lazio ha confermato lo stop deciso dell’Antitrust alla società britannica “Hexpress Ltd” relativo alla vendita online di farmaci soggetti a prescrizione medica. Il tribunale amministrativo ha respinto la richiesta della stessa società che sollecitava la sospensione del provvedimento con il quale l’Autorità, il 2 ottobre, le aveva intimato di sospendere la vendita online, dando cinque giorni per rispettare la decisione. Per l’Autorità Antitrust i siti sembravano indurre il consumatore a ritenere lecito l’acquisto di farmaci online che, al contrario, necessitano sempre di prescrizione. Il provvedimento era stato adottato dopo una segnalazione di Aifa, Nas, ministero per lo Sviluppo Economico, ministero della Salute, Guardia di Finanza, Federfarma e Federazione Ordine Farmacisti Italiani. No quindi alla consegna a casa delle medicine acquistate da siti esteri: secondo l’Agcm è una pratica scorretta perché induce i consumatori a credere che sia lecito l’acquisto sul web dei farmaci per i quali è richiesta la prescrizione.
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SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINI Federation of European Equine Veterinary Associations
RELATORI INVITATI LAWRENCE R. BRAMLAGE - DVM, MS, Dipl. ACVS - Lexington KY (USA) THOMAS J. DIVERS - DVM, DACVIM, DACVECC, NY (USA) SUE DYSON - MA Vet MB, PhD, DEO, FRCVS, Newmarket (UK) DEREK KNOTTENBELT – OBE BVM&S DVM&S DipECEIM MRCVS, Univeristy of Liverpool (UK) JUAN C. SAMPER - DVM, PhD, Dipl. ACT - Langley BC - Canada STEPHANIE VALBERG - DVM, PhD, Dipl. ACVIM - University of Minnesota (USA) PAMELA A. WILKINS - DVM, MS, PhD, DACVIM-LA, DACVECC University of Illinois Champaign-Urbana IL (USA)
ORGANIZZATO DA
E.V. Soc. Cons. a r.l. è una Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008
INFORMAZIONI: Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 - E-mail: info@sive.it - Web: www.sivecongress.it
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10 Riflessioni Metodi alternativi
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Cos’è la lotta etologica al randagismo? Lo chiedono in molti, stimolati dal dibattito pugliese. “A domanda rispondo” di VALERIO JARUSSI Foggia alla redazione mi scrivono che il mio intervento sul Randagismo in Puglia, apparso sul n. 33, ha suscitato interesse e mi chiedono note più dettagliate e tecniche, in particolare sulla proposta di una “lotta etologica” al fenomeno. Rispondo che ci provo… anche se avrei bisogno dell’intero giornale, e forse non basterebbe. Provo a riassumere. Chi non conosce la situazione in Puglia non può immaginare: presenza costante di cani in ogni dove, nelle stazioni, nelle piazze e nelle vie, nelle campagne, spesso a gruppi, a volte isolati, a volte al seguito di barboni, nei giardini degli ospedali, all’interno dei cimiteri a vegliare i morti, sulle strade veloci a farsi investire o sulle strade interne a inseguire ciclisti da passeggio o da corsa. Le statistiche sono bugiarde: parlano solo dei morsi ufficiali e degli incidenti importanti. Non tengono conto dei disagi quotidiani, dei bambini e dei vecchi terrorizzati, delle cadute, delle strade sozze, degli inseguimenti, dei cani padronali aggrediti, ecc. ecc. Poi c’è l’altra faccia del randagismo: canili indecenti stracolmi di cani e topi, con muri dirupati, recinti di ferri taglienti, fango, merda e piscio stagnante, tettoie di eternit; cani senza un raggio di sole o sotto troppo sole, pieni di rogna, di zecche, di leishmania, di ferite, di morsi. Venite a vedere. Poche sono le eccezioni. Una corretta lotta al randagismo dovrebbe, allora, mirare a questi 2 obiettivi primari: drastica riduzione degli animali vaganti e loro dignitosa collocazione in ricoveri idonei. Il tutto nel debito conto della spesa pubblica. Cercare di contenere il numero dei cani con la sterilizzazione, come finora si è cercato di fare, oltre che dispendioso è “matematicamente” inefficace. Il cane rientra nelle specie animali con strategia di sopravvivenza “R”: pubertà precoce, estri annuali plurimi, gravidanze brevi, parti plurimi. Come i topi, come i conigli. Non importa quanti ne muoiano (o vengano sterilizzati!): se le condizioni lo consentiranno, ci metteranno pochissimo a ritornare ai numeri di partenza. Quindi, l’unica misura efficace per controllare il
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Foggia, piazza Vittorio Veneto. Spesso i senza fissa dimora e i randagi condividono gli stessi spazi e tra loro si stabiliscono spontanee alleanze.
Stazione di Foggia. Randagio di grosse dimensioni oggettivamente molto buono. Purtroppo per la sua mole e per l’eccessiva confidenza con gli uomini, crea disagi in chi non lo conosce.
loro numero rimane quella di agire sul fattore ambientale che, anche tramite le conseguenti modificazioni neuroendocrine, influenzerà la prolificità, concentrazione e distribuzione degli individui (Wynne - Edwards, 1962). Inoltre, un ambiente privo di risorse alimentari, acqua e rifugi non è più appetibile e viene disertato. Non è però facile convincere gli animalisti che tutto ciò non comporta sofferenza per gli animali; che questi non morirebbero di stenti o di fame ma semplicemente si distribuirebbero su un territorio più ampio e diffuso e la loro prolificità si rimodulerebbe sull’indice della capacità biologica del nuovo sito. Senza interventi esterni (umani!) il loro numero si manterrebbe costante nel tempo senza più sfociare nel sovraffollamento. Senza interventi esterni, però!!! Molta energia dovrà pertanto essere profusa in un’opera educativa e divulgativa (rivolta soprattutto agli animalisti), tesa a promuovere un nuovo rapporto con i randagi. Il protezionismo dovrà limitarsi a combattere i casi di maltrattamento e a soccorrere i soggetti in difficoltà secondo i protocolli validi per i selvatici. Nessun intervento antropico, atto a foraggiarli e favorire la loro stanzializzazione, potrà essere più consentito. Bisognerà anzi porre particolare attenzione nel rendere inaccessibili ai cani le discariche e i rifiuti domestici. Studi su cani randagi in condizioni estreme, precisamente in Alaska a temperature medie di -30°, hanno evidenziato un’esemplare capacità degli animali all’adattamento e sopravvivenza. Nello stesso tempo si è osservata una drastica riduzione della prolificità: 1 sola cagna, della trentina di soggetti osservati, andò in calore, una sola volta all’anno, partorendo intorno a settembre/ottobre. Tutti i cani traevano sostentamento da una discarica (Philip Gipson, 1983). I nostri cani sarebbero molto più fortunati. Potrebbero contare su ettari ed ettari di terreno agricolo, ricco di piccole prede, su cui distribuirsi. Invece di innaturali assembramenti di cani concentrati in città, si assisterebbe al sorgere di gruppi famigliari, di numero contenuto, ciascuno dipendente dal territorio occupato e con esso in equilibrio. Inoltre, in poco tempo, i soggetti neonati in questo nuovo contesto, nell’assoluta mancanza di contatti umani, mostrerebbero una salutare “diffidenza” verso l’uomo e riconquisterebbero quella che noi chiamiamo “distan-
za di sicurezza”: non si avvicinerebbero più all’uomo e non si farebbero avvicinare. Tradotto in etologhese significa che scomparirebbero gli inseguimenti e le aggressioni e che i cani non sarebbero più facili vittime di individui senza scrupoli. Ma a tutto questo bisognerà giungere gradualmente, preceduti da tanta, tanta informazione perché il tutto non vada vanificato dai protezionisti “integralisti”. Sindaci illuminati e lungimiranti provarono, qui in Puglia, a vietare il foraggiamento dei randagi per arginarne la proliferazione. Purtroppo giudici disinformati, condizionati da politici incompetenti, li hanno condannati per maltrattamento. E invece il maltrattamento è proprio creare condizioni innaturali di vita, rendere gli animali dipendenti dall’uomo, castrarli e sterilizzarli (e in che modo, poi!), impedirgli di esprimere il loro comportamento naturale, cacciare, corteggiarsi, lottare, riprodursi, ecc. ecc. Con un severo controllo dell’ambiente e delle abitudini, tra l’altro, sarebbero persino inutili le sterilizzazioni, con grande risparmio di soldi nostri e di sofferenze degli animali. In capo a pochi anni diminuirebbe sensibilmente il numero dei vaganti. Nei centri abitati sarebbe una eccezione vederli e sarebbe molto più facile collocarli in canili in attesa di un’auspicabile adozione. I canili, nell’arco di una generazione, non sarebbero più ingolfati: gli ospiti attuali, infatti, andrebbero ad esaurirsi per anzianità o affidamento mentre i nuovi ingressi, come si è detto, sarebbero rappresentati solo da quei rari soggetti,
Noto “barbone” di Foggia, oggi deceduto. Numerosi cani lo accompagnavano costantemente e lo… difendevano creando non pochi disagi. La comunicazione tra loro era assolutamente non verbale.
prontamente accalappiabili che si avventurassero nei centri urbani (dove peraltro non troverebbero risorse). A questo proposito sarebbe opportuno non consentire più l’esistenza di maxi-canili pubblici, difficili da gestire, quasi mai a norma, impossibili da chiudere. Il canile pubblico è l’esempio più tipico di conflitto di interessi: il Servizio Veterinario ASL segnala al Sindaco l’inadeguatezza di una struttura, ma proprio il Sindaco è l’inadempiente e non dispone dei mezzi per metterla a norma… e tutto rimane immutato. La stessa Procura, se pure informata, ha difficoltà a imporre la doverosa chiusura degli impianti fuori legge per l’oggettiva difficoltà di collocare 500 – 700 cani in altra sede senza generare maltrattamento su maltrattamento. Proponevo, ai tempi del mio attivismo, una deroga alla norma: prevedere l’istituzione di minicanili e concedere la loro gestione a privati cittadini. Dal privato infatti, più che da una Pubblica Amministrazione, il veterinario ASL può pretendere l’applicazione pedissequa dei requisiti di legge e delle corrette procedure gestionali, l’impiego dei materiali consentiti, la tutela del benessere, la convenzione obbligatoria con un veterinario LP e, soprattutto, al privato si può richiedere la certificazione “Antimafia” di comprovata moralità. Concessa l’autorizzazione, il veterinario ASL potrà costantemente vigilare sul mantenimento dei requisiti e, nel caso di cattiva osservanza, non avrà difficoltà a revocare l’autorizzazione. Infatti, trattandosi di pochi soggetti, risulterà possibile e agevole il trasferimento dei cani presenti. Purtroppo non è un mistero che oggi, dietro la facciata perbenista di associazioni protezionistiche, spesso si celino malavitosi a cui niente frega della gestione dei randagi ma solo mirano al business che ne deriva. Più forte è il disagio, più alto è il numero dei ricoverati per ogni singola struttura, più si vive in regime di emergenza, tanto più corposi saranno i guadagni. Forse di questi personaggi è il “merito” se da decenni niente cambia. ■
Una decina di cani stanziano abitualmente all’interno del cimitero di Foggia. La loro presenza è fortemente incentivata da gruppi di animalisti. Sono comunque ben accetti per la loro indole, rispettosa dell’uomo e dell’ambiente. Un altrettanto folto gruppo di capi fa base presso i recinti degli Ospedali Riuniti.
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Eventi Veterinari
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SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
SEMINARIO REGIONALE SCIVAC-ASVAC IL PAZIENTE ACUTO Cagliari, 1 Dicembre 2013
DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC UMBRIA ERRORI E TRAPPOLE DIAGNOSTICHE IN MEDICINA INTERNA E PATOLOGIA CLINICA Perugia, 1 Dicembre 2013
lenamenti poiché la sintomatologia, spesso, è sovrapponibile.
RELATORE Marco Bertoli, Med Vet, Roma OBIETTIVI Prima relazione L’approccio corretto ad un paziente con patologia acuta determina spesso la sua prognosi. Risulta quindi essenziale avere un approccio razionale per non omettere nulla nell’iter diagnostico ed impostare una corretta terapia.
Seconda relazione Molti proprietari portano il paziente in visita certi che sia stato avvelenato. La difficoltà del clinico sarà differenziare patologie croniche scompensate da avve-
PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Arriva un paziente acuto, cosa non dimenticare nel mio iter diagnostico 11.00 Pausa caffè 11.30 Il proprietario dice che il suo cane è stato avvelenato, ha ragione? 12.45 Eventuale relazione Commerciale 13.15 Pausa Pranzo 14.30 Casi clinici 16.00 Pausa caffè 16.30 Casi clinici 17.30 Termine del seminario SEDE Ordine dei Medici Veterinari di Cagliari Via dei Carroz, 14 - 09131 Cagliari PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/40.35.30 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it
9.25 9.30 11.00 11.30 13.00 13.30 14.30 RELATORE Walter Bertazzolo
15.30 16.00
OBIETTIVI
17.00
La patologia clinica rappresenta uno dei cardini essenziali in medicina interna, in quanto i risultati di laboratorio vengono spesso utilizzati al fine di prendere decisioni cliniche, terapeutiche e prognostiche rilevanti. Purtroppo numerosi errori pre-analitici, analitici ed interpretativi possono seriamente influenzare il medico internista, conducendolo a potenziali decisioni cliniche sbagliate. Durante la giornata verranno fornite le basi teoriche e pratiche per una corretta interpretazione dei risultati di laboratorio. Attraverso l’utilizzo di casi clinici interattivi verrà evidenziato come gli errori spesso insegnino più delle scelte corrette, a patto di saperli riconoscere come tali.
17.30
Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori Impariamo a riconoscere gli errori per evitare trappole diagnostiche Pausa Trappole diagnostiche che conducono a scelte cliniche sbagliate Spazio per eventuale relazione commerciale Pausa Casi clinici interattivi: trappole ematologiche e biochimiche Pausa Casi clinici interattivi: trappole in endocrinologia, esame urine ed altro Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
SEDE Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia, Via San Costanzo 4 - Perugia PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/40.35.30 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it
PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze
SINVET
SOVI
SOCIETÀ ITALIANA DI NEUROLOGIA VETERINARIA
LA GESTIONE DEL PAZIENTE EPILETTICO Aperto ai soci SISCA Sabato 30 Novembre e Domenica 1 Dicembre 2013 Cremona, Palazzo Trecchi 16.00 16.30 17.30 18.00
RELATORI Marco Bernardini, Bologna - Sara Canal, Venezia - Alberto Cauduro, Milano - Daniele Corlazzoli, Roma - Cristian Falzone, Perugia Gualtiero Gandini, Bologna - Stefania Gianni, Milano - Valentina Papa, Roma PROGRAMMA SCIENTIFICO Sabato 30 Novembre 2013 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 La fisiopatologia dell’epilessia: viaggio nei neurotrasmettitori - A. Cauduro 10.00 Le mille sfaccettature della clinica dell’epilessia - S. Canal 10.45 Pausa 11.15 Epilessia primaria vs epilessia secondaria: dove è il limite? - C. Falzone 12.00 Evidenze e miti nella terapia classica dell’epilessia primaria del cane - M. Bernardini 13.00 Pausa pranzo 14.30 Gestione dell’epilessia primaria nel gatto - V. Papa 15.15 Il paziente refrattario: quali nuove strategie? - G. Gandini
SOCIETÀ DI OFTALMOLOGIA VETERINARIA ITALIANA
MALATTIE INFETTIVE CON COINVOLGIMENTO OCULARE: DALLA PATOGENESI ALLA DIAGNOSI Sabato 30 Novembre e Domenica 1 Dicembre 2013 Cremona, Palazzo Trecchi
Pausa Casi clinici a cura dei soci SINVET Discussione Chiusura dei lavori del primo giorno
Domenica 1 Dicembre 2013 9.00 Trattamento dei pazienti refrattari: tavola rotonda M. Bernardini, D. Corlazzoli, C. Falzone, G. Gandini, S. Gianni 10.30 Pausa 11.00 Lo stato di male e i cluster: linee guida SINVET di trattamento - CD SINVET 12.00 Domande e discussione 12.30 Chiusura dei lavori ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SINVET/SISCA in regola con l’iscrizione 2013. NON è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. QUOTE DI PARTECIPAZIONE (COMPRENSIVE DI IVA 22%) Soci SINVET/SISCA 2013: GRATUITO Soci SCIVAC: € 120,00 Non soci: € 240,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 403558 E-mail: socspec@scivac.it
15.00 15.30
RELATORI Tommaso Furlanello, Padova - Federica Maggio, Walpole, Massachussents (USA) Domenico Multari, Treviso RESPONSABILE: Federica Maggio PROGRAMMA SCIENTIFICO Sabato 30 Novembre 2013 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Malattie batteriche (Parte 1) - Da Borrelia a Rickettsiae: eziopatogenesi, segni clinici e ruolo del sistema immunitario - F. Maggio 9.45 Malattie batteriche (Parte 2) - Non solo TBD (Tick Borne Diseases): facciamo il punto su altre patologie importanti e loro segni oculari - D. Multari 10.30 Pausa 11.00 Malattie virali e parassitarie - Dal microscopico al macroscopico: breve excursus su patologie emergenti, rare od inaspettate - F. Maggio 11.45 Malattie protozoarie - Leishmania e non solo... - D. Multari 12.30 Domande e discussione 13.00 Pausa pranzo 14.00 Diagnosi, stadiazione e monitoraggio
16.00 16.30 17.30
terapeutico delle malattie trasmesse da vettori: dalla sierologia alle indagini di biologia molecolare (Parte 1) T. Furlanello Pausa Diagnosi, stadiazione e monitoraggio terapeutico delle malattie trasmesse da vettori: dalla sierologia alle indagini di biologia molecolare (Parte 2) T. Furlanello Discussione finale Assemblea annuale dei soci SOVI Chiusura dei lavori del primo giorno
Domenica 1 Dicembre 2013 9.00 Comunicazioni brevi dei soci SOVI 10.30 Pausa 11.00 Comunicazioni brevi dei soci SOVI 12.30 Chiusura dei lavori ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SOVI in regola con l’iscrizione 2013. NON è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. QUOTE DI PARTECIPAZIONE (COMPRENSIVE DI IVA 22%) Soci SOVI 2013: GRATUITO Soci SCIVAC: € 120,00 Non soci: € 240,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 403558 E-mail: socspec@scivac.it
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12 Eventi Veterinari SIDEV
SOCIETÀ ITALIANA DI DERMATOLOGIA VETERINARIA
WORKSHOP SELF-ASSESSMENT DI CITOLOGIA DERMATOLOGICA Venerdì 21 e Sabato 22 Marzo 2014 Cremona, Palazzo Trecchi
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SOCIETÀ ITALIANA DI DERMATOLOGIA VETERINARIA
IL CONFINE TRA DERMATOLOGIA E NEUROLOGIA Domenica 23 Marzo 2014 Cremona, Palazzo Trecchi Aperto ai Soci SINVET
Sabato 22 Marzo 2014 9.00 Self-assessment su preparati citologici 11.00 Pausa 11.30 Self-assessment su preparati citologici 13.00 Pausa pranzo 14.30 Self-assessment su preparati citologici 16.00 Pausa 16.30 Discussione dei casi 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine dei lavori RELATORI Francesco Albanese, Med Vet, Arezzo Carlo Masserdotti, Med Vet, Dipl ECVCP, Brescia - Chiara Noli, Med Vet, Dipl ECVD, Cuneo PROGRAMMA SCIENTIFICO Venerdì 21 Marzo 2014 14.30 Registrazione dei partecipanti 15.00 La refertazione in citologia - C. Masserdotti 15.45 Presentazione di prototipo di refertazione - infiammatorio e tumorale - C. Noli 16.15 Self-assessment su preparati citologici 16.45 Pausa 17.15 Self-assessment su preparati citologici 18.30 Termine dei lavori del primo giorno
L’ISCRIZIONE COMPRENDE Attestato di partecipazione, pause pranzo e caffè. QUOTE DI PARTECIPAZIONE (COMPRENSIVE DI IVA 22%) ENTRO IL 23 FEBBRAIO 2014 Soci SIDEV: € 242,00 Soci SCIVAC: € 315,00 Non soci: € 363,00 Numero massimo di partecipanti: 30 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 403558 E-mail: socspec@scivac.it
MAGDA GEROU-FERRIANI - Manuale di ematologia veterinaria e medicina trasfusionale 1° ed., 160 pagg., Edizioni Veterinarie, Maggio 2013 Listino: Euro 60,00
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14.30 Sindromi iperestesiche nel cane e nel gatto - C. Falzone 15.15 Quando si incontrano la neurologia e la dermatologia: casi clinici - C. Falzone 16.00 Pausa 16.30 Casi clinici presentati dai soci SIDEV 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine dei lavori
RELATORI Carlo Cantile, Med Vet, Pisa - Cristian Falzone, Med Vet, Dipl ECVN, MRCVS, Zugliano (VI) - Rosanna Marsella, Med Vet, Gainesville, Florida (USA) PROGRAMMA SCIENTIFICO Domenica 23 Marzo 2014 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Fisiopatologia del prurito - R. Marsella 9.45 Nuove frontiere terapeutiche nel controllo del prurito - R. Marsella 10.30 Pausa 11.00 Automutilazione acrale di origine neurologica nel cane - C. Cantile 11.45 Grattamento nel Cavalier King Charles Spaniel: non solo siringomielia - C. Falzone 12.30 Assemblea annuale soci SIDEV 13.30 Pausa pranzo
ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIDEV/SINVET in regola con l’iscrizione 2014. NON è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. QUOTE DI PARTECIPAZIONE (COMPRENSIVE DI IVA 22%) Soci SIDEV/SINVET 2014: GRATUITO Soci SCIVAC 2014: € 90,00 Non soci: € 180,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 403558 E-mail: socspec@scivac.it
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Attualità scientifica Vet Journal
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Vaccinazione nella coda: studio pilota nel gatto
Fenestrazione pericardica toracoscopica nel cane
Ben tollerata e con buona risposta sierologica, in uno studio che ha considerato la possiblità di exeresi del sarcoma da iniezione
Buon controllo a lungo termine dell’effusione pericardica idiopatica, in uno studio su 15 cani
di MARIA GRAZIA MONZEGLIO Med Vet PhD l sarcoma da iniezione del gatto interessa 1-10 gatti ogni 10000 soggetti vaccinati ed è associato a mortalità elevata. L’exeresi radicale può essere curativa ma spesso comporta un ricovero prolungato, deformazioni e perdita di funzione quando il tumore si sviluppa nelle sedi di iniezione attualmente raccomandate. Uno studio ha valutato sedi di vaccinazione alternative a quelle attuali in base alle preferenze degli oncologi, alla facilità di iniezione e alla risposta sierologica. Si chiedevano le preferenze degli oncologi, chirurghi, radioterapisti
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e medici circa la sede di vaccinazione sulla base della facilità di rimozione del tumore. Si determinava la reazione comportamentale del gatto con una scala di Likert a 6 punti dopo vaccinazione sottocutanea dell’arto posteriore distale o della coda distale. Si testava il siero prelevato prima e 1-2 mesi dopo la vaccinazione per determinare gli anticorpi verso il virus della panleucopenia felina (FPV) e il virus della rabbia (RV). Le sedi di vaccinazione preferite da 94 oncologi erano l’arto distale sotto il ginocchio (41%) e la coda (30%). Non vi erano differenze significative nella reazione comportamentale dei gatti alla vaccinazione sotto il ginocchio (n = 31) e nella coda distale (n = 29). Dei gatti sieronegativi per FPV al momento della vaccinazione, il 100% sviluppava anticorpi protettivi (≥40) verso FPV 1-2 mesi dopo la vaccinazione. Dei gatti sieronegativi per RV, tutti tranne uno (vaccinazione nella coda) sviluppavano titoli anticorpali accettabili (≥0,5 IU/ml) verso RV. La vaccinazione nella coda era ben tollerata e induceva una risposta sierologica simile a quella della vaccinazione negli arti ditali, concludono gli autori. “Tail vaccination in cats: a pilot study.” Hendricks CG, Levy JK, Tucker SJ, Olmstead SM, Crawford PC, Dubovi EJ, Hanlon CA. J Feline Med Surg. 2013 Oct 9. [Epub ahead of print] ■
ARTROSCOPIO AD AGO PER IL GINOCCHIO EQUINO no studio ha valutato l’utilizzo di un artroscopio 18 G per l’esame diagnostico del ginocchio nel cavallo in stazione. La Fase 1 utilizzava arti di cadavere con simultanea valutazione ecografica. La Fase 2 utilizzava 6 cavalli normali in cui si valutava il ginocchio sia in stazione sia in posizione flessa. La Fase 3 valutava cavalli con sospette lesioni o patologie del ginocchio. Si includevano 6 cavalli normali per valutare la possibilità di effettuare un’indagine diagnostica (Fase 2) e 3 casi clinici (Fase 3). Nella Fase 1 si utilizzavano 5 arti di cadavere per valutare tutte le articolazioni del ginocchio. Nella Fase 2 si utilizzavano soggetti in stazione sedati e con anestesia locale. Si utilizzavano approcci artroscopici convenzionali sia negli arti in appoggio sia in quelli flessi. Nella Fase 1 e 2 si effettuavano esami ecografici e artroscopici simultanei per confermare l’estensione dell’esame diagnostico. Il metodo sviluppato nella Fase 2 era utilizzato per esaminare il ginocchio in 3 cavalli con sospetta patologia articolare. Negli arti di cadavere e nei soggetti vivi, si identificavano tutte le strutture articolari osservabili in un esame artroscopico com-
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pleto. Non si registrava una morbilità intrao postoperatoria. Nella Fase 3, l’atroscopio era utilizzato per l’accurata identificazione delle modificazioni patologiche e in un soggetto si identificava un frammento osteocondrale non rilevato ecograficamente e radiograficamente. Lo studio preliminare indica che l’artroscopio 18 G può essere utilizzato per la valutazione diagnostica del ginocchio del cavallo in stazione, concludono gli autori. “Diagnostic stifle joint arthroscopy using a needle arthroscope in standing horses.” Frisbie DD, Barrett MF, McIlwraith CW, Ullmer J. Vet Surg. 2013 Oct 31. [Epub ahead of print].
Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana. Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo www.vetjournal.it/
no studio retrospettivo ha descritto le complicazioni a breve termine e l’esito a lungo termine della fenestrazione pericardica toracoscopica per il trattamento dell’effusione pericardica nel cane. La fenestrazione pericardica si otteneva utilizzando una tecnica con 3 cannule. Le diagnosi includevano effusione pericardica idiopatica (n = 10), masse cardiache (n = 4) e mesotelioma (n = 1). Un caso richiedeva la conversione in sternotomia. Il tempo mediano della chirurgia toracoscopica era di 52,5 minuti (45-80). Si verificavano complicazioni in 4 casi (26%). Il tempo mediano per le dimissioni era di un giorno (16). Tra i cani con effusione pericardica, uno era vivo a 150 giorni, uno veniva perso al followup a 180 giorni e 8 venivano soppressi, in 5 casi per cause non correlate. Tutti i soggetti con cause neoplastiche morivano o erano soppressi a causa della patologia. Il tempo mediano di sopravvivenza dei cani con effusione pericardica idiopatica (635 giorni; intervallo, 70-1165) era significativamente maggiore di quello dei cani
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con neoplasie (30 giorni; intervallo, 1-107). La fenestrazione pericardica toracoscopica ha una bassa morbilità e tempi chirurgici e di ricovero brevi. Fornisce un buon controllo a lungo termine dell’effusione pericardica idiopatica e una palliazione a breve termine dei segni clinici delle cause neoplastiche, concludono gli autori. “Thoracoscopic pericardial window for management of pericardial effusion in 15 dogs” S. Atencia, R. S. Doyle, N. T. Whitley. Journal of Small Animal Practice. Volume 54, Issue 11, pages 564-569, November 2013 ■
Aspetti atipici di Leptospirosi nel cane no studio retrospettivo ha determinato gli aspetti clinicopatologici, la percentuale di alterazioni atipiche, il titolo anticorpale contro i sierogruppi di Leptospira e l’importanza dei titoli di convalescenza in 51 cani affetti da leptospirosi. I criteri d’inclusione erano un test di agglutinazione microscopica (MAT) positivo (titolo ≥ 1:1.600 nei soggetti vaccinati, ≥ 1:800 nei non-vaccinati o aumento ≥ 4 volte dei titoli di convalescenza), l’anamnesi clinica completa e i segni clinici o i risultati di laboratorio compatibili con leptospirosi. I segni clinici iniziali, la distribuzione temporale e il segnalamento erano simili a quelli dei precedenti studi. I titoli MAT di convalescenza erano necessari per la diagnosi nel 45% dei casi. Le alterazioni atipiche includevano l’evidenza radiografica di pneumopatia in 10 cani su 23 e il solo coinvolgimento epatico in 7 cani su 51. Altre alterazioni includevano proteinuria in 34 cani su 51, trombocitopenia in 26 su 51, coagulopatie in 7 su 24, ipoalbuminemia in 14 su 5 e glicosuria in 9 su 51. Si riscontravano associazioni significative tra anticorpi contro il sierogruppo Grippotyphosa e l’interessamento renale e il sierogruppo Icterohaemorrhagiae e il coinvolgimento epatico. Una maggiore conoscenza delle alterazioni atipiche può ridurre le mancate diagnosi di leptospirosi, che possono comportare un rischio sanitario pubblico, concludono gli autori. I risultati dei concomitanti test infettivi dovrebbero essere interpretati con cautela. I titoli di convalescen-
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za erano necessari per identificare l’infezione quando i test d’infezione acuta erano negativi. Ulteriori studi sono necessari per determinare la reale associazione tra anticorpi contro sierogruppi specifici e aspetti clinici. “Clinicopathologic and atypical features of naturally occurring leptospirosis in dogs: 51 cases (2000–2010)” Lindsay E. Tangeman, Meryl P. Littman. Journal of the American Veterinary Medical Association. November 1, 2013, Vol. 243, No. 9, Pages 1316-1322. ■
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14 Dalle Associazioni SIVE
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Tutela, salute e benessere del cavallo Corrispondenza e collaborazione fra la SIVE e gli Imprenditori Ippici Italiani a Commissione Tutela Salute e Benessere del Cavallo si è costituita "con precisa connotazione di tavolo tecnico" in seno ad Imprenditori Ippici Italiani e a supporto del progetto di riforma radicale del settore ippico denominato "Lega Ippica Italiana" che, delle rilevanti questioni inerenti la tutela della salute e del benessere del cavallo, si è fatta carico e promotrice in ambito di Statuto, Codice etico e Progetto di legge. Condividendo ed appoggiando questa linea, la Commissione ha raccolto l’incarico e le indicazioni del presidente Enrico Tuci, dando vita a partire da maggio agli incontri di questo tavolo di lavoro. La Commissione è attualmente composta da cinque veterinari Ippiatri con esperienze e competenze professionali nelle diverse disci-
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pline e realtà territoriali e nelle varie fasi della vita del cavallo maturate nei diversi comparti del settore: dall’allevamento all’allenamento, dall’attività sportiva alla sua gestione a fine carriera. Coordinata da Giordana Marcolini, la Commissione è inoltre costituita da Germano Dicorinto, Paola Gulden, Stefano Mannocchio e Cesare Rognoni. Dallo scorso Maggio la Commissione si è riunita regolarmente, presso una sala messa gentilmente a disposizione da Hyppogroup - Ippodromo dell'Arcoveggio, per cercare di individuare i punti per una proposta compatibile, integrata, sostenibile e a supporto di una riforma radicale del settore. È accezione comune e condivisibile che la riforma del settore ippico debba, necessariamente, passare non solo da una riconsiderazione del ruolo centrale del cavallo e da una efficace regolamentazione del suo rapporto con
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DIRETTORE Filippo Maria Martini, Med Vet, Dr Ric, Parma RELATORI Filippo Maria Martini, Med Vet, Dr Ric, Parma Bruno Peirone, Med Vet, Dr Ric, Torino ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (36) LIMITE DI ISCRIZIONE: 6 Dicembre 2013 QUOTE Soci SCIVAC: € 700,00 + IVA Non soci: € 950,00 + IVA (Supplemento alla quota di € 50,00 + IVA dopo il limite di iscrizione)
che il comparto possa rilanciarsi solo restituendo al cavallo atleta la centralità che merita e affidando senza tentennamenti al medico veterinario un ruolo attivo di garante sanitario del patrimonio equino nazionale. Ne converranno tutte le componenti dell’ippica che avvertono l’urgenza di riconquistare credibilità etica al settore e di riconoscere al medico veterinario un ruolo più attivo e partecipato, a partire dall’accesso e dalla condivisione dei dati anagrafici ed epidemiologici degli equidi”.
IMPRENDITORI IPPICI ITALIANI l’uomo in ogni ambito di utilizzo ma, anche, da una riqualificazione del ruolo dei veterinari Ippiatri che, gestendo in prima persona la salute del cavallo, hanno una funzione basilare nella tutela e nella promozione del benessere stesso. La Commissione ha impostato il proprio lavoro partendo dalla considerazione che attorno alla tutela della salute e del benessere ruotano, di fatto, necessità, interessi, competenze e figure diverse e che quindi, ogni questione, riguardante carriera e vita (dall’anagrafe equina, alla destinazione finale, alla lotta al doping, alla gestione di ippodromi e centri, fino ai progetti di ricollocamento a fine carriera) non può privilegiare e/o trascurare nessun aspetto e nessuna figura. E ancora la Commissione dichiara “Stiamo pensando ad un sistema che impegnando, utilizzando e condividendo competenze specifiche e conoscenze scientifiche, il più trasversalmente possibile, dia vita ad una rete di relazioni al servizio della riscrittura di un progetto, in cui il benessere del cavallo non dipenda dalla sola applicazione, per legge, di requisiti standard o venga tutelato da una maggiore severità delle sanzioni della giustizia sportiva, bensì si trasformi, per tutti gli operatori del settore, ivi inclusa la pubblica opinione, in un valore aggiunto per la qualità degli eventi sportivi, delle strutture, dei beni e dei servizi, diventi, cioè, un comportamento etico imprescindibile ed inattaccabile”. La Commissione ritiene che per ricucire lo strappo che questo settore lamenta e che tanta responsabilità ha nella difficoltà della sua ripresa, “sia indispensabile interfacciarsi con le competenze di figure istituzionali qualificate, già presenti e operanti, proprio per cercare di ripotenziare il coordinamento della formazione e delle informazioni”. In quest’ottica, di futuro lavoro condiviso, la Commissione aveva incontrato, nel Luglio scorso, Andrea Brignolo, Presidente SIVE e Vicepresidente ANMVI con Delega per gli equini, e Giorgio Ricardi, Presidente FEEVA. Un sostegno particolarmente apprezzato dalla Commissione: "La disponibilità e il supporto di una associazione di elevato spessore scientifico, riconosciuta e stimata a livello nazionale ed internazionale, ad alta competenza tecnica, quale è SIVE, non può che rafforzare e potenziare il progetto ed essere garanzia di tutela per l'immagine di tutti". SIVE e ANMVI hanno espresso la loro condivisione per quanto riguarda il piano di lavoro della Commissione alla quale assicurano la collaborazione sia per quanto attiene alle istanze professionali di categoria, che a quelle di informazione-formazione del comparto. “Nel confermare l’attenzione di ANMVI e di SIVE - dichiarano Marco Melosi, Presidente ANMVI e Andrea Brignolo - agli sviluppi più favorevoli per il settore ippico, siamo dell’avviso
Imprenditori Ippici Italiani, è un’Associazione di imprenditori che operano trasversalmente all’interno della filiera ippica. Non nasce dunque come associazione “di categoria”, ma come organo finalizzato all’integrazione di tutti gli imprenditori che, a diversi livelli, operano nel comparto ippico, con l’obiettivo primario di esercitare una rappresentanza forte e coesa in sede istituzionale e mediatica. Il sano spirito di selezione ed i forti principi etici sui quali pone le proprie basi l’Associazione Imprenditori Ippici Italiani garantiscono che ogni suo membro sia degno rappresentante del settore ippico. In particolare ogni associato risponde ai requisiti di: • Appartenenza alle categorie di Proprietari, Allenatori con Scuderia in proprio, Allevatori e Società fornitrici di prodotti o di servizi. • Integrità morale ed economica. • Imprenditorialità (scuderia, terreni, dipendenti, cavalli, fattrici ecc...) Gli obiettivi che l’Unione Imprenditori Ippici Italiani si propone di raggiungere, ed i fini che ne hanno giustificato la nascita sono: • Applicazione di norme Etiche al Settore. • Ottenere una riforma che porti le imprese ippiche a contribuire alla gestione diretta del settore. • Interagire con il Governo e con le Istituzioni per stabilire un quadro economico e normativo per lo sviluppo del settore, nell’ambito di un confronto aperto con le Associazioni. • Promuovere e sviluppare Programmi imprenditoriali in ambito ippico. • Agire con costanza e con la massima trasparenza nei seguenti ambiti: • Salvaguardia del cavallo, dell’allevamento e dell’ambiente. • Salvaguardia delle competenze artigianali e professionali in ambito ippico. • Esigere regole certe, giustizia, chiarezza e regolarità dei pagamenti sia da parte degli Enti preposti che verso i fornitori di prodotti e di servizi. • Intervenire con programmi che portino ad una forte riduzione dei costi. • Creare opportunità che consentano la crescita del settore. • Agire nell’ambito fiscale per ridurre i costi della manodopera ed eliminare il lavoro nero. • Aprire un tavolo di lavoro con il Mef per definire meglio l’interpretazione del cavallo nel redditometro. • Accedere a finanziamenti per il miglioramento delle strutture di allenamento e di allevamento nonché del parco genealogico. • Intraprendere ed incentivare attività commerciali sui mercati internazionali. • Sviluppare ed incrementare la partecipazione ai circuiti di Corse internazionali. • Esigere l’attuazione di corsi di formazione e stages per i giovani. • Investire sulla crescita dei giovani operatori e delle future generazioni.. ■
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Assicurazioni Anmvi Servizi
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Nuova polizza RC Professionale Le soluzioni sono presentate su un innovativo portale web NMVI, in collaborazione con MARSH SpA (broker assicurativo), ha contratto con HDI Assicurazioni (assicuratore) ed AIG EUROPE LIMITED (assicuratore), nuovi accordi dedicati alle polizze di Responsabilità Civile Professionale. Nuove soluzioni rivolte a tutti i Medici Veterinari ed alle Strutture Medico Veterinarie, studiate per affrontare i rischi economici derivanti dalla responsabilità originata dall'esercizio dell'attività professionale. Il Medico Veterinario avrà a disposizione un nuovo portale internet gestito da Marsh da utilizzare per l’acquisto della propria posizione assicurativa, disponibile tra le seguenti soluzioni: • RC Professionale Medico Veterinario Libero Professionista ANMVI con HDI: Il singolo Medico Veterinario può individuare la soluzione assicurativa maggiormente adatta alle sue esigenze di libero professionista. La soluzione si articola in tre distinte opzioni: Base, Estesa e Speciale. • RC Professionale Medico Veterinario Dipendente di Pubblica Amministrazione ANMVI con HDI: Prodotto dedicato esclusivamente al Medico Veterinario Dipendente di Pubblica Amministrazione. La soluzione si articola in due distinte opzioni: Base ed Estesa. • RC Professionale per la STRUTTURA VETERINARIA ANMVI con AIG EUROPE LIMITED: Polizza dedicata alle Strutture Veterinarie, ovvero a: Studi, Ambulatori, Cliniche, Ospedali o Laboratori di Analisi, autorizzati ai sensi di legge all’erogazione di prestazioni Medico-Veterinarie. Tutti i dettagli delle suddette coperture sono con-
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PARTI DEL CONTRATTO ASSICURATIVO • Chi può sottoscrivere le polizze La convenzione è rivolta a tutti i Medici Veterinari iscritti all’Albo del relativo Ordine. • Chi è HDI Assicurazioni S.p.A. L’Assicuratore per i prodotti A e B è HDI Assicurazioni S.p.A. - Ufficio Brokers - Via Russoli n. 5 - 20143 Milano • Chi è AIG Europe Limited L’ Assicuratore per il prodotto C è AIG Europe Limited che fa parte di AIG, gruppo assicurativo leader mondiale. La Rappresentanza Generale per l’Italia è in Via della Chiusa n. 2, 20123 Milano • Chi è Marsh S.p.A. Marsh S.p.A. è un intermediario assicurativo che opera a livello internazionale, iscritto al Registro Unico degli Intermediari Assicurativi sez B-Broker, n. di iscrizione B000055861, con sede a Milano in viale Bodio 33
sultabili dalla nuova piattaforma web tramite il seguente link: www.rcprofessionale.org Nella piattaforma è a disposizione un manuale operativo che è costituito dalle risposte ai quesiti più frequenti in relazione alla copertura assicurativa ed il percorso di navigazione step by step, per aiutare il Medico Veterinario nel processo di preventivazione ed eventuale acquisto della polizza. All'interno della pagina "Registrazione" sarà richiesto l’inserimento del "Codice Adesione ANMVI, ovvero: ANMVI0913", che permetterà
di accedere ai prodotti riservati ai Medici Veterinari ANMVI. La registrazione consentirà nei successivi accessi, di consultare la propria area personale e di tenere traccia in ogni momento della documentazione pre-contrattuale e delle polizze stipulate in base al proprio profilo di rischio. La Polizza ha una durata annuale senza tacito rinnovo. Convenzionalmente sono previste due scadenze fisse: 30 aprile e 31 ottobre a cui verranno ricondotte tutte le scadenze dei singoli contratti stipulati. Pertanto il premio alla firma sarà pari al premio annuo, maggiorato dell’eventua-
le rateo che verrà conteggiato sino alla prima scadenza favorevole. Per qualsiasi problema o informazione riguardante l’accesso alla piattaforma, il Contact Center di Marsh è disponibile al numero di tel. 02/48538880, dal Lunedì al Giovedì dalle 9.30 alle 12.30 oppure tramite mail: claims.affinity@marsh.com. Per informazioni o chiarimenti relativi alle condizioni delle diverse coperture è possibile contattare Marsh al numero di tel. 049/8285480 oppure tramite mail a: professionisti.italy@marsh.com ■
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16 Osservatorio farmaco Cani, gatti e bovini
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Desametone, pulci, filariosi e prurito L’Agenzia europea per i medicinali e il Ministero della Salute hanno autorizzato nuovi medicinali veterinari ’Ema ha autorizzato con procedura centralizzata due nuovi farmaci veterinari per cani: Trifexis di Eli Lilly and Company Limited e Apoquel di Zoetis Belgium SA. Il primo è in tavolette masticabili contenenti spinosad e milbemicina oxima ed è indicato per il trattamento e la prevenzione delle infestazioni da pulci quando occorra anche prevenire la filariosi e/o trattare le infezioni intestinali causate da altri tipi
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di vermi (nematodi anchilostomi, ascaridi e tricocefali). Nelle aree in cui la filariosi è endemica occorre iniziare la somministrazione del farmaco un mese prima della comparsa delle zanzare (che trasmettono l’infezione con il loro morso) e proseguire a intervalli di un mese fino a un mese dopo il termine dell’esposizione alle zanzare (non più di 6 mesi consecutivi). Trifexis si può anche utilizzare come parte della strategia terapeutica volta a controllare la dermatite allergica da pulci (registrazione in GU). La seconda
autorizzazione riguarda Apoquel di Zoetis Belgium SA è un medicinale in compresse a base di oclaticinib, indicato per il trattamento del prurito associato alla dermatite allergica e per la dermatite atopica (registrazione in GU). Il ministero della Salute italiano, invece, ha autorizzato l’immissione in commercio di Depomix, 2 mg/ml di Ceva salute animale, soluzione iniettabile di desametasone per bovini, suini, cani e gatti. Il farmaco è indicato per le sue azioni antinfiammatoria, antiallergica, anti-
shock, gluconeogenica e per l’induzione del parto. Deve essere venduto soltanto dietro presentazione di ricetta medico-veterinaria in triplice copia non ripetibile. Autorizzazione italiana anche per Efex di Sogeval, compresse masticabili per gatti e per cani contenenti marbofloxacina. Indicazioni terapeutiche: nel gatto, infezioni cutanee e sottocutanee (ferite, ascessi, flemmoni) e infezioni delle prime vie respiratorie causate da germi sensibili; nel cane, infezioni cutanee e sottocutanee (piodermite delle pieghe cutanee, impetigine, follicolite, foruncolosi, cellulite), infezioni del tratto urinario, associate o meno a prostatite o epididimite, infezioni dell’apparato respiratorio causate da germi sensibili. Da vendersi soltanto dietro presentazione di ricetta medico veterinaria ripetibile. (fonte: Farmacista33) ■
ANTIBIOTICORESISTENZA ’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha pubblicato un Addendum alla Guideline on evaluation of medicinal products indicated for treatment of bacterial infections. Con l’Addendum si delinea un nuovo approccio per facilitare lo sviluppo di agenti antibatterici mirati, contro gli agenti patogeni multiresistenti, nei confronti dei quali sono rimaste ben poche opzioni di trattamento. In particolare, l’EMA si sofferma sulle strategie di raccolta dei dati a supporto della valutazione rischio-beneficio, come parte del processo di autorizzazione all’immissione in commercio. "Le infezioni da batteri multiresistenti nell’Unione Europea sono un importante problema di salute pubblica, provocando 25.000 morti ogni anno", ha dichiarato Guido Rasi, direttore esecutivo dell’EMA. "Abbiamo urgente bisogno di nuovi antibatterici per affrontare il crescente problema della resistenza antimicrobica. Una delle nostre attività chiave nel contribuire a portare questi farmaci sul mercato è quello di fornire una guida chiara per le aziende che sviluppano questi farmaci. Con questo Addendum stiamo definendo un nuovo approccio per facilitare lo sviluppo di nuovi antibiotici mirati di multiresistenza ai farmaci in zone dove non ci sono o solo limitate opzioni terapeutiche. Esso segna un’evoluzione nel modo di pensare di portare nuovi antibiotici per i pazienti". L’Addendum fornisce raccomandazioni sullo sviluppo clinico di farmaci destinati, fra gli altri, al trattamento delle principali infezioni, dei bisogni clinici "insoddisfatti" per assenza di soluzioni terapeutiche e per indicazioni che potrebbero presentare aspetti problematici (es. batteriemia).
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18 Europa Zoonosi
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Caso di rabbia in Francia Il virus sarebbe stato introdotto in Europa da un gatto riportato da un viaggio in Marocco e autorità francesi hanno diffuso la notizia della morte di un gatto affetto da rabbia, malattia assente dal Paese da circa 12 anni. Il gatto, che si trovava ad Argenteuil, vicino Parigi, è deceduto il 28 ottobre scorso, tre giorni dopo la diagnosi, ma ora le autorità temono un pericolo di contagio; il virus della rabbia è presente nella saliva degli animali infettati, e si trasmette agli umani prevalentemente tramite
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morsi, mentre i sintomi si presentano solitamente dopo due o tre settimane dal contagio. Il Ministro francese dell’agricoltura ha ottenuto l’apertura di un’indagine e, nel frattempo, cinque persone che hanno avuto contatti con l’animale sono state vaccinate per precauzione. Nel 2001 la Francia aveva ottenuto una certificazione che attestava il debellamento della rabbia, sospesa solo nel 2008, e solo per due anni, dopo un caso isolato che riguarda-
va dei cani affetti dalla malattia. Al momento, quindi, le autorità temono che possa ripresentarsi la stessa situazione del 2008, e si stanno muovendo per contenere l’avvenimento: "È estremamente importante trovare tutte le persone che hanno avuto a che fare con questo gatto e, soprattutto, il suo padrone; vorremmo riuscire a trovare anche tutti gli animali che hanno avuto dei contatti con lui e persino la madre e gli altri gatti della cucciolata", ha dichiarato il ministro dell’agricoltura.
Le autorità francesi hanno inoltre informato la FASFC, l’Agenzia Federale per la sicurezza della catena alimentare del Belgio; altri due animali sarebbero infatti stati catturati in Marocco sotto gli occhi di alcuni testimoni da turisti belgi o svizzeri. La scena sarebbe avvenuta il 12 ottobre 2013, sulla spiaggia di Aïn Diab, Casablanca. I gatti contagiati potrebbero essere entrati illegalmente in Belgio, o il virus trasportato dal turista. L’Ente belga ha comunicato che le persone che si riconoscono in questa situazione e che sarebbero entrate in contatto con questi gatti, sono invitate a contattare il più rapidamente possibile il medico di base ed eventualmente il loro veterinario. I veterinari belgi sono stati già avvertiti. La FASFC ha ricordato che chi torna dalle vacanze con un animale domestico non in regola con la normativa europea effettua un’importazione illegale. Anche in Svizzera è stata lanciata la medesima allerta proprio per il rischio di contagio da rabbia dopo un soggiorno in Marocco. Anche in questo caso l’uomo entrato in contatto con gli animali idrofobici potrebbe essere stato infettato. L’Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP) ha messo in guardia la popolazione facendo presente testualmente che esiste la possibilità che un turista svizzero sia stato infettato durante le vacanze in Marocco o che un gatto portatore di rabbia sia stato introdotto sul territorio elvetico. Secondo un testimone, un turista elvetico potrebbe essere stato in contatto con altri gatti della stessa cucciolata sulla spiaggia di Aïn Diab a Casablanca, lo scorso 12 ottobre. Inoltre, un gattino tigrato e uno bianco potrebbero essere stati recuperati da un turista svizzero e portati in territorio elvetico. Questi felini erano già contagiosi e qualsiasi graffio, morso o leccata sulla pelle ferita potrebbe aver contaminato le persone che sono state in contatto con loro. Anche l’UFSP ha diramato un analogo comunicato "Qualora delle persone si riconoscano nella situazione appena descritta (...), sono pregate di recarsi al più presto presso il loro medico di famiglia e il veterinario o il Centro svizzero della rabbia a Berna". Per quanto riguarda il contagio di esseri umani, comunque, l’ultimo caso in Francia risale al 1923, mentre molto più recente è il caso presentatosi in Inghilterra dove, nel maggio del 2012, una donna è deceduta in un ospedale di Londra. A quanto pare, però, la donna era stata morsa da un cane infetto durante un viaggio in Asia. ■
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Disaccoppiamento Europa
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La protesta dei cugini francesi I veterinari hanno protestato contro il divieto di vendere antibiotici prese dal governo, ma proseguono la loro mobilitazione in quanto non è stata data alcuna nessuna garanzia, trattandosi comunque di un disegno di legge che può essere modificato in aula dai deputati e dai senatori", ha detto Baussier Michel, presidente del Collegio nazionale dei Veterinari alla AFP. "Questo è un monito per chi è al potere legislativo. Non è consentito di toccare l’onore, la dignità e la rispettabilità dei veterinari attraverso delle procedure che contrastano na proposta di modifica legislativa, su iniziativa del Ministero della Salute francese, limiterebbe" con la scusa dell’antibiotico-resistenza", la vendita del farmaco veterinario, facoltà riconosciuta ai Colleghi d’Oltralpe, contestualmente alla prescrizione e alla somministrazione, specie nel settore degli animali da reddito. Il divieto riguarderebbe in particolare alcune categorie di antibiotici, quelli cosiddetti "critici", vale a dire di importanza strategica per le cure all’uomo. Le sigle di categoria hanno protestato a Parigi, mentre i veterinari sono stati invitati ad astenersi da ogni prestazione professionale che non abbia carattere d’urgenza. Si tratta di una grave compromissione della fiducia: "Siamo insultati!" dicono. Da anni, in una sorta di delega di esercizio pubblico, i veterinari francesi vendono il farmaco veterinario e un divieto avrà gravi conseguenze sugli allevamenti. Il disaccoppiamento "rappresenterebbe la separazione tra la prescrizione e la dispensazione" e “siamo totalmente contrari". La proposta non avrà vita facile nell’Assemblea Nazionale, il parlamento francese, dove i veterinari promettono battaglia. Dopo un vertice al Ministero dell’Agricoltura - è stato un comunicato stampa ministeriale a dirlo - si sono impegnati a lottare contro l’antibiotico-resistenza. Di tenore diverso i comunicati contro il Ministro della salute Marisol Touraine da parte dei veterinari militanti che si sono autodefiniti Vétérinaires en colére. “Le limitazioni, alla luce delle resistenze antimicrobiche, non si giustificano” hanno dichiarato i colleghi che rivendicano un calo di forniture di questi medicinali del 30% negli ultimi 18 mesi, grazie a un piano nazionale per la riduzione dei rischi antibiorésistance in medicina veterinaria denominato Ecoantibio 2017, di cui soggetto-pilota è proprio il Ministero dell’Agricoltura. In vista dell’implementazione della farm veterinary visit annuale, considerata il baluardo della prevenzione, "potremmo non avere abbastanza veterinari con altre conseguenze negative per i nostri territori", si legge nei comunicati, in un contesto rurale dove il medico veterinario non più dispensatore potrebbe fare venire meno le proprie prestazioni, un timore che gli allevatori sono i primi a paventare. E se il mondo agricolo è compatto a sostegno della causa dei veterinari, la vendita diretta del farmaco veterinario non è sempre vista di buon grado dagli addetti ai lavori (che accusano i veterinari di monopolizzare il farmaco veterinario) e dagli utenti finali (che lamentano come ormai non vi sia più prestazione che non sia seguita da una prescrizione con vendita). Secondo gli organizzatori, più di 2.000 veterinari "en colère", si sono riuniti il 6 Novembre scorso alla stazione Montparnasse per difendere la loro professione. In 250 anni di esistenza, la professione non si era mai mobilitata per protestare nelle strade di Parigi. "I veterinari sono stati rassicurati dalle decisioni
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con il clima di fiducia che deve essere adottato con una professione liberale e responsabile", ha aggiunto. Anche gli studenti di veterinaria si sono uniti al corteo che si è radunato davanti al Ministero della Salute. "Questo è un primo avvertimento in quanto la manifestazione di protesta potrebbe essere seguita da uno sciopero che coinvolgerebbe il sistema sanitario, quali il controllo della rabbia e dei cani pericolosi", ha dichiarato Alain Varailhon, veterinario dell’Haute-Vienne. "Se
togliamo i medicinali, nei casi di emergenza, un animale può morire", ha detto. Emmanuel Karazza, veterinario nel dipartimento di Yvelines, ha difeso l’etica della professione. “Non possiamo permettere al Ministero di affermare che i veterinari prescrivono gli antibiotici con il solo fine del guadagno. Non è il denaro dei clienti che determina il trattamento. Inoltre, se perderemo la licenza, dovremo anche licenziare del personale” ha dichiarato. ■
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20 Europa Mangimi
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Micotossine T-2 e HT-2 Secondo un parere dell’EFSA i gatti sono la specie più sensibile u richiesta della Commissione Europea il gruppo di esperti scientifici sui contaminanti nella catena alimentare (gruppo CONTAM) dell’EFSA ha adottato un parere sui rischi per la salute degli animali e per la salute pubblica legati alla presenza delle tossine T-2 e HT-2 negli alimenti e nei mangimi. Il gruppo CONTAM ha concluso che è da ritenersi "improbabile che l’attuale esposizione sti-
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mata alle tossine T- 2 e HT-2 costituisca un problema per la salute dei ruminanti, dei conigli dei pesci. Le stime dell’esposizione alle tossine T2 e HT-2 indicano che il rischio di effetti negativi sulla salute dei suini, del pollame, dei cavalli e dei cani è basso. I gatti sono tra le specie animali più sensibili". Alla luce delle conclusioni presentate nel parere scientifico, la Commissione Europea ha raccomandato indagini intese a raccogliere informazioni sui fattori che determinano tenori rela-
tivamente elevati di tossine T-2 e HT-2 nei cereali e nei prodotti a base di cereali, nonché sugli effetti della trasformazione dei mangimi e degli alimenti. Data la tossicità delle tossine T-2 e HT-2 per i gatti, la Commissione ha inoltre stabilito un valore di riferimento per la somma delle tossine T2 e HT-2 nei mangimi per gatti, da applicare per determinare l’accettabilità dei mangimi per tali animali per quanto riguarda la presenza delle tossine T-2 e HT-2. La raccomandazione è del 4
novembre 2013 e modifica la precendente (2006/576/CE). Le tossine T-2 e HT-2 sono micotossine prodotte da diverse specie di Fusarium. La tossina T-2 è metabolizzata rapidamente in un gran numero di prodotti e la tossina HT-2 è uno dei principali metaboliti. ■
VARROASI NUOVO CERTIFICATO VETERINARIO PER LA TUTELA DELL’INDENNITÀ a varroasi delle api è causata da acari ectoparassiti del genere Varroa ed è stata rilevata in tutto il mondo. Per l’introduzione nell’Unione di partite di api regine e bombi regine (Apis mellifera e Bombus spp.), la Commissione Europea ha stabilito le condizioni di certificazione veterinaria (Regolamento UE n. 206/2010) e uno specifico modello veterinario (Modello ‘QUE’). Con la pubblicazione sulla GUCE del nuovo Regolamento UE n. 1044/2013 si dovrà utilizzare un nuovo Modello QUE, che tiene conto delle garanzie supplementari richieste, dallo scorso mese di ottobre, per la protezione della qualifica di territori indenni da varroasi (Decisione 503/2013): gli Stati membri vietano l’introduzione nell’Unione di partite di api regine e delle relative nutrici se la loro destinazione finale è un territorio indenne da varroasi. Dopo un periodo transitorio, dal 30 maggio 2014 il nuovo Modello QUE sarà pienamente vigente. La varroasi si diffonde attraverso la movimentazione delle covate di api ed il contatto diretto fra api adulte infestate. Quest’ultimo può aver luogo soltanto nel raggio di volo delle api. Il riconoscimento dell’indennità dalla malattia può essere concesso esclusivamente ai territori nei quali è possibile controllare la movimentazione delle arnie e delle covate e che, dal punto di vista geografico, sono sufficientemente isolati da impedire la migrazione di api dall’esterno. Alle autorità competenti, la Commissione Europea chiede di dimostrare, attraverso i risultati di un’attività di sorveglianza estesa, che il territorio è effettivamente indenne da varroasi e che, ai fini del mantenimento di tale qualifica, l’introduzione di api vive e di covate è sottoposta a rigoroso controllo.
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Barriere sanitarie Europa
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Via alle esportazioni di carni negli USA Washington ha annunciato l’allineamento all’OIE. Le restrizioni duravano dal 1998 mondiale per la salute animale, dal 2005 in poi. L’allineamento con gli standard dell’OIE annunciato da Washington vede la dismissione di parametri di valutazione sanitaria e veterinaria sulla encefalopatia spongiforme bovina (Bse) più stringenti di quelli riconosciuti e adottati a livello internazionale. Un ulteriore segnale di disgelo nell’ambito dei colloqui sul patto commerciale transatlantico tra Stati Uniti e Unione europea che dopo l’esplosione dello scandalo Datagate in molti vorrebbero
ade anche l’ultima barriera per l’export, sono infatti state allentate le restrizioni sanitarie imposte all’epoca della BSE. La decisione delle autorità Usa è andata ben oltre i «tempi tecnici», visto che le rassicurazioni sul manzo Ue hanno cominciato ad arrivare dall’OIE, l’organizzazione
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DNA EQUINO NELLA CARNE BOVINA IN SCATOLA a Food Standard Agency del Regno Unito ha informato che in un lotto di carne di manzo in scatola è stata rilevata la presenza di DNA cavallo. Il prodotto è stato fabbricato in Romania nel gennaio 2013 e distribuito nel Regno Unito dai negozi della Home Bargains (TJ Morris Ltd) e Quality Save. Il prodotto è stato ritirato dalla vendita, in quanto nella lista degli ingredienti non veniva menzionata la presenza di carne equina, che di conseguenza non avrebbe dovuto essere presente. Sulle confezioni da 320 grammi si legge infatti: Food Hall Sliced Beef in Rich Gravy. La FSA informa inoltre che la presenza di DNA di cavallo è stata identificata durante i test condotti nell’ambito di controlli di routine. I laboratori ufficiali hanno trovato tracce di DNA equino di entità compresa fra l’1 e il 5% . Negativo, invece, il test per la presenza del fenilbutazone. Ad aprile di quest’anno, la Commissione Europea ha pubblicato i risultati ufficiali dei test condotti in Europa per la ricerca di DNA equino e ‘bute’. A settembre, il Commissario Europeo alla Salute, Tonio Borg, ha annunciato uno studio di fattibilità per l’esecuzione di nuovi test (non più co-finanziati dalla UE) e per l’introduzione di nuovi provvedimenti contro le frodi alimentari. In audizione al Parlamento Europeo sulla riforma dei controlli ufficiali, Borg ha dichiarato che "lo scandalo denominato horse gate ha dimostrato la necessità di prestare più attenzione alle avvisaglie di possibili pratiche fraudolente, in modo da individuarle ed eliminarle rapidamente".
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sospendere. L’adozione dello standard internazionale da parte degli Usa segue l’annuncio del maggio 2013 sul declassamento del rischio sanitario da Bse. «Con queste modifiche», si legge in una nota dell’ufficio veterinario americano (Aphis), «dimostriamo ai nostri partner commerciali il nostro impegno per l’adozione degli standard internazionali e speriamo che decisioni come queste possano servire ad aprire nuovi mercati e rimuovere le restrizioni per i
nostri prodotti». «L’annuncio del dipartimento Usa per l’agricoltura è benvenuto», è la reazione ufficiale della Commissione europea, «perché costituisce un’ulteriore conferma per tutti i nostri partner commerciali nel mondo che la nostra carne di manzo è sicura e che tutti dovrebbero ricominciare a importarla». Restrizioni che vanno aldilà delle raccomandazioni OIE sono ancora adottate in diversi paesi, come Taiwan e Giappone. ■
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22 Calendario attività Dal 20 novembre al 9 febbraio Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi 20 - 22 Nov
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili
20 Nov 21 - 22 Nov
CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON ISTITUTO ZOOPROPFILATTICO DEL MEZZOGIORNO, SEDE DI PORTICI CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.
3° IT. ANESTESIA: III PARTE - SUPPORTO VENTILATORIO, METABOLICO, ANALGESIA E GESTIONE DELLE COMPLICAZIONI PERIANESTETICHE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accr. per 25,4 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
LE MICOPLASMOSI NEGLI ANIMALI DOMESTICI: DIAGNOSTICA, TERAPIA E PREVENZIONE - Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Portici (NA) - Via Salute 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Organizzativa - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: segreteria@aivemp.it CORSO AVANZATO INTENSIVO - TUTTO SUL CROCIATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA DEL CANE SPORTIVO - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO AVANZATO - DALL’INTERPRETAZIONE ALLA REFERTAZIONE IN RADIOLOGIA: METODOLOGIA E STRATEGIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
23 - 24 Nov
INCONTRO SIOVET
23 - 24 Nov
CORSO SCIVAC Attenzione: Evento annullato.
23 Nov
CORSO CEFME
CORSO BASE - UTILIZZO DEI LASER IN ODONTOSTOMATOLOGIA - - Per informazioni: Monica Villa - Segreteria Commissione Scientifica - Tel. +39 0372 403504 - E-mail: commscientifica@scivac.it
24 Nov
INCONTRO SIRVAC
24 Nov
INCONTRO SICIV / SIMIV
24 Nov
INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA
24 Nov
INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP
27 - 30 Nov
ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.
29 Nov
SEMINARIO NAZIONALE FSA / SCIVAC
29 Nov - 1 Dic
CORSO REGIONALE SCIVAC
30 Nov - 1 Dic
INCONTRO SOVI
30 Nov - 1 Dic
INCONTRO SINVET / SISCA
30 Nov
CORSO CEFME
COSA C’È DI NUOVO NEL PANORAMA DELLA RIPRODUZIONE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it APPARATO URINARIO: CITOLOGIA E NON SOLO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it ERRORI E TRAPPOLE DIAGNOSTICHE IN MEDICINA INTERNA E PATOLOGIA CLINICA - Euro Hotel - Cascina (PI) - Viale Europa 6 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it MALATTIE OSTRUTTIVE DELLE VIE RESPIRATORIE SUPERIORI: CROCE E DELIZIA DEL MEDICO VETERINARIO - Hotel Tulip Inn - Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it 2° IT. MEDICINA INTERNA: III PARTE - ENDOCRINOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SEMINARIO FSA- “PERCORSO DI STUDIO DI OFTALMOLOGIA: DI RAZZA IN RAZZA” - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it VENETO - CORSO REGIONALE DI CITOLOGIA - Padova - Hotel Biri - Via Antonio Grassi 2 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it MALATTIE INFETTIVE CANINE CON COINVOLGIMENTO OCULARE: DALLA PATOGENESI ALLA DIAGNOSI Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LA GESTIONE DEL PAZIENTE EPILETTICO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it UTILIZZO DELL’OSSO DI BANCA E DEL PRGF NELLE RIGENERAZIONI OSSEE MASCELLARI - Cremona Palazzo Trecchi - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Villa - Segreteria Commissione Scientifica - Tel. +39 0372 403504 - E-mail: commscientifica@scivac.it ERRORI E TRAPPOLE DIAGNOSTICHE IN MEDICINA INTERNA E PATOLOGIA CLINICA - Perugia - Via San Costanzo 4 - ECM: No crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 1° IT. MEDICINA FELINA: VII PARTE - CORSO 7 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ENDOSCOPIA DELL’APPARATO GASTROENTERICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 17,5 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ENDOSCOPIA APPLICATA ALLE MALATTIE RESPIRATORIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento per 15,2 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it UTILIZZO DEI LASER IN ODONTOSTOMATOLOGIA - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Villa - Segreteria Commissione Scientifica - Tel. +39 0372 403504 - Email: commscientifica@scivac.it CARDIOANESTESIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO AVANZATO - CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
1 Dic
INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA
2 - 4 Dic
ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC
3 - 4 Dic
CORSO SCIVAC
5 - 6 Dic
CORSO SCIVAC
7 Dic
CORSO CEFME
9 - 11 Dic
CORSO SCIVAC
11 - 13 Dic
CORSO SCIVAC
12 - 14 Dic
SEMINARIO SIVE
8TH SKIVE RESORT MEETING - Romantik Hotel Cappella - Corvara (BZ) - Str. Pecei, 17 - ECM: No crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: info@sive.it
20 - 22 Gen
CORSO SCIVAC / FSA Nuova edizione!
21 - 22 Gen
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Nuova edizione!
CORSO BASE PER IL CONTROLLO DELLE CARDIOPATIE DEL CANE - Centro Studi SCIVAC - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 4° IT. ORTOPEDIA: V PARTE - CHIRURGIA ARTICOLARE E PERIARTICOLARE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 36,6 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
31 Gen - 1 Feb
CORSO SCIVAC Attenzione: Evento annullato.
CORSO AVANZATO - CHIRURGIA DELLA CATARATTA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
7 - 9 Feb
CONGRESSO INTERNAZIONALE SIVE
XX CONGRESSO INTERNAZIONALE SIVE - Milano - NH Hotel Assago - Strada 1 - Milano Fiori - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: info@sive.it
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VETERINARIA 38 | 2013
la VETERINARIA
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La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Erika Taravella - Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d’attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all’ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa l’11 novembre 2013
SOLUZIONI
a b c
a b c d e
2004 I mangimi in scaglie compositi per pesci rossi
QUIZ 1
Le tarme della farina
Risposta corretta: c)
Le artemie saline
Secondo Incontro SIVAE -
f
Le uova di zanzara CREMONA - SETTEMBRE
Dermatiti per l'imbrattamento delle penne
I naupli
QUIZ 2
Aspergillosi dei sacchi aerei per l'aumentata carica micotica ambientale
Le daphnie
Risposta corretta: e)
Enteriti per l'aumento della defecazione
Secondo Incontro SIVAE -
d
Obesità
CREMONA - SETTEMBRE
2) Nell’alimentazione del pesce rosso quali alimenti sono da evitare?
2004
1) Lasciare il cibo costantemente a disposizione può creare problemi di salute alla maina, qual è il più frequente?
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