La Professione Veterinaria 26-2018

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

Anno 15, numero 26 Dal 30 luglio al 5 agosto 2018 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

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POSTE ITALIANE SPA Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

L’EQUO COMPENSO NON È EQUO

ENPAV ATTIVA 50 BORSE LAVORO

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO DAL VETERINARIO

DOWN WITH VAT RATES

DIAGNOSTICA AVANZATA NEI RETTILI

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BREVI E-INVOICE Mef e Parlamento studiano interventi legislativi per abolire l’obbligo di fatturazione elettronica sotto i 100mila euro. Le piccole Partite IVA, secondo il Sottosegretario al Mef, Massimo Bitonci (Lega), potrebbero essere esonerate ampliando la platea di contribuenti ‘minimi’.

SPESOMETRO I dati delle fatture emesse e ricevute nel terzo trimestre 2018 potranno essere inviate all’Agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio 2019, scadenza entro la quale dovranno essere inviati anche i dati delle fatture dell’ultimo trimestre di quest’anno. Invece, le due scadenze per l’invio semestrale saranno il primo ottobre 2018 e il 28 febbraio 2019.

ANIMAL HEALTH LAW

NÉ I CANI NÉ L’INCOLUMITÀ PUBBLICA

SPLIT PAYMENT Il decreto dignità ha abolito lo split payment per le prestazioni rese alla PA dai professionisti. Sulle fatture emesse dopo il 14 luglio non si dovrà più applicare il meccanismo della "scissione dei pagamenti”, in base al quale il privato riscuote dalla PA il compenso al netto dell’IVA.

PSA Dopo i focolai di peste suina africana in Romania, la Commissione e il Consiglio hanno accolto la richiesta delle autorità rumene di un aiuto finanziario a sostegno delle misure per evitare che la malattia si diffonda ulteriormente nell’UE e per aiutare gli agricoltori delle zone colpite.

REGOLAMENTI La presidenza austriaca del semestre europeo ha indicato, fra le sue priorità programmatiche, la prosecuzione dei lavori sugli atti di esecuzione e delegati dei regolamenti adottati nel 2016 e 2017 relativi alla salute degli animali (AHL) e ai controlli ufficiali.

ARCHEOLOGIA Uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences svela antiche tracce di odontoiatria equina. Lo studio conferma l’ipotesi che le prime cure veterinarie, le più antiche del mondo, sarebbero nate nelle tribù mongole. La scoperta è avvenuta analizzando la dentatura di alcuni resti di cavalli risalenti a circa 3mila anni fa e ritrovati presso un sito archeologico nelle steppe della Mongolia.

Cosa succederà D in Italia dal 21 aprile 2021? La nuova legge europea della sanità animale renderà obsoleto il Regolamento di polizia veterinaria. Lavori in corso A PAG. 3

ata l’escalation di aggressioni canine, l’ANMVI chiede al Parlamento una vera legge. La prevenzione e la tutela dell’incolumità pubblica sono ancora affidate ad una ordinanza e non ad un provvedimento legislativo ordinario. Dal 2017 la gestione del fenomeno è un LEA. Ma è fuori controllo. Un Gruppo di lavoro coordinato dal Vicepresidente Raimondo Colangeli (settore medicina veterinaria comportamentale) ha elaborato alcune proposte legislative da condividere con i parlamentari interessati ad affrontare il problema. I Medici Veterinari, pubblici e privati, possono migliorare le proprie azioni di intervento, ma tutto ciò richiede un radicale ripensamento operativo, legislativo e finanziario. Le norme vigenti non risultano efficaci a prevenire (educazio-

ne/patentino) né a gestire il fenomeno (interventi sanitari e veterinari sulle persone e sui cani aggressori-aggrediti, tracciabilità dei casi, statistiche di monitoraggio, misure sanzionatorie). In Italia non esiste una epidemiologia ufficiale e sistematica delle morsicature e delle aggressioni canine, né ai danni delle persone né di altri cani. Ne pagano il prezzo tutti, anche i cani spesso abbattuti o rinchiusi a vita. Al contrario, una efficace educazione al binomio “persona-cane” potrebbe prevenire fatti drammatici e costosi sotto tutti i punti di vista. Possiamo rifondare la relazione con i cani su evidenze scientifiche e comportamentali, che hanno ormai acclarato che il problema non sono le razze canine e che le soluzioni sono tutte affidate all’intervento umano.

SONO “BUFALE” MA CI CREDO! LA “BUFALE” CI SONO SEMPRE STATE MA CERTAMENTE IL DIFFONDERSI DI MEZZI DI INFORMAZIONE SEMPRE PIÙ VELOCI (quotidiani, radio, televisione) e negli ultimi tempi Internet e soprattutto i social le ha rese sempre più diffuse e radicate. Il problema è che spesso sono sostenute da trasmissioni importanti o personaggi pubblici che hanno un forte impatto sull’opinione pubblica. Per restare nel nostro settore ricorderete tutti la puntata di Report dedicata al petfood. Report è una trasmissione nota ed apprezzata per avere il coraggio di affrontare gli argomenti trattati “senza peli sulla lingua” e quindi ha forte credibilità. Nella trasmissione dedicata al petfood sono state riportate informazioni a volte scorrette, superate, già in altre occasioni dimostrate come false che nel complesso sono state utili a raggiungere l’obiettivo degli autori: dimostrare che il petfood non è affidabile. Un esempio? Il petfood è consigliato da migliaia di veterinari che lo ritengono un alimento completo e necessario ma in trasmissione hanno intervistato uno dei pochi che reputa migliore un’alimentazione casalinga giudicando il petfood un alimento per diversi motivi “pericoloso”. Al pubblico è rimasta impressa questa dichiarazione e ci sono voluti mesi per recuperare il danno che la trasmissione ha fatto a questo settore. Sarebbe bastata un po’ di razionalità da parte dei proprietari di animali da compagnia per capire quante bufale gli stavano raccontando ma, purtroppo, anche per la potenza della rete le fake news sono sempre più diffuse. Non dimentichiamo però che “se siamo pronti a bere le frottole è perché siamo guidati più dalle emozioni che dal cervello e chi specula su questo meccanismo lo sa bene”.

A.N.M.V.I


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Sanità animale Europa

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La lotta alle malattie animali trasmissibili Il momento di passaggio dal DPR 320/1954 all’applicazione della Animal Health Law (Reg. UE 2016/429) di SILVIO BORRELLO1, PIERDAVIDE LECCHINI1, LUIGI RUOCCO1, MARCO IANNIELLO1, UGO SANTUCCI1, SALVATORE MACRÌ1, SARAH GUIZZARDI1, PATRIZIA IPPOLITO1, DONATELLA CAPUANO1, MARCO SORDILLI1, ANTONIO FERRARO1, DOMENICO CASTELLUCCIO1, LUIGI PRESUTTI1, ANDREA MARONI PONTI1, MICHELE BRICHESE2, GUIDO RUGGERO LORIA3 1 Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari, Ufficio1, Ministero della Salute; 2Regione Veneto; 3Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia rischi sempre più frequenti legati alla globalizzazione dei mercati, ad un sempre più intenso scambio di prodotti e animali destinati al consumo alimentare, le gravi “emergenze veterinarie” verificatesi nell’ultimo ventennio come la BSE, l’Influenza aviaria, la Blue tongue, hanno spinto la Commissione Europea a considerare una più moderna strategia di gestione per il settore della sanità animale e del benessere animale al fine di contribuire, in un’ottica “One Health”, alla tutela della sanità pubblica nell’Unione che fosse coerente con le moderne conoscenze scientifiche e soprattutto omogenea tra tutti gli Stati Membri (SM). Lo sforzo compiuto dalla Commissione è stato quello di fornire “sussidiarietà” agli SM in tutti quei casi in cui è auspicabile un approccio sovranazionale (“valore aggiunto”) e quindi istituire una nuova “copertura normativa europea” per formalizzare un corretto equilibrio tra le competenze della UE e quelle degli SM. Con questo obiettivo il 31 Marzo del 2016 è stato pubblicato sulla GUCE il Nuovo Regolamento di Salute Animale, Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento Europeo e del Consiglio (Animal Health Law-AHL) che costituisce un nuovo, unico, robusto, contesto legale per la Sanità Animale in Europa. La AHL detta, quindi, una serie di principi e regole uniformi convogliando in un unico atto tutte le disposizioni attuali in materia di sanità animale applicabili al commercio di animali all’interno dell’Unione, all’ingresso nell’Unione di animali e prodotti, all’eradicazione delle malattie, ai controlli veterinari, alla notifica delle malattie e al sostegno finanziario. La futura applicazione della AHL modificherà o abrogherà 38 Decisioni, Direttive e Regolamenti adottati dal 1964 ad oggi «in materia di Sanità Animale». Le caratteristiche principali del Nuovo Regolamento di Salute Animale sono legate sia ad un approccio epidemiologico basato sul rischio, sia alla sua “flessibilità”, ovvero la possibilità di modificarne gli atti qualora nuove, eventuali evidenze scientifiche e/o epidemiologiche lo giustifichino. La AHL si basa su comportamenti preventivi e sulla proattività, in modo da poter ottenere una risposta più efficace nel controllo delle malattie endemiche ancora oggi circolanti in EU, dei rischi legati alle epizoozie esotiche provenienti da paesi terzi e soprattutto per poter operare con tempestività e “regole certe”, in presenza di malattie nuove o emergenti. La AHL uniforma, in tutti gli Stati Membri, le regole da adottare per le azioni di sorveglianza, controllo ed eradicazione delle malattie animali (di interesse comunitario), utili a garantire gli allevamenti, i commerci di bestiame e dei loro derivati. Gli articoli contenuti nella AHL definiscono tuttavia

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teriori opinions dell’EFSA e/o arruolate a seguito delle note inviate dei Centri di Referenza Europei (e comprendenti anche 18 malattie delle specie acquatiche, delle api, degli anfibi).

IL FUTURO ALLEGATO IV DELLA AHL: GRIGLIA UNICA DI CLASSIFICAZIONE DELLE MALATTIE ANIMALI TRASMISSIBILI E DELLE SPECIE COINVOLTE

“le regole generali” per governare la sanità animale, è poi necessario completare il percorso legislativo con “atti specifici” (Atti Delegati ed Atti Esecutivi) indispensabili per finalizzare modi, tempi ed intensità delle azioni.

IL GRUPPO DI LAVORO (GDL) ITALIANO ED IL RUOLO DI COORDINAMENTO E CONSULENZA DELL’UFFICIO 3° DEL MINISTERO DELLA SALUTE La AHL sarà applicabile dal 21 Aprile 2021, data entro la quale la Commissione dovrà emanare gli Atti Delegati o Esecutivi per ottemperare ai numerosi poteri normativi che il regolamento stesso le ha conferito. In totale si parla di 180 empowerments, di cui 62 obbligatori, ai quali la Commissione darà seguito con l’elaborazione di 16 Atti. Per tale motivo la Commissione, a partire dal Novembre 2017, ha dato avvio ai differenti tavoli tecnici con tutti gli SM, necessari a preparare i futuri Atti Delegati ed Esecutivi. I primi due atti che hanno visto impegnato il GdL italiano del Ministero della Salute sono stati: la revisione dell’Allegato II (Diseases listing) della AHL che entrerà in vigore il 20 Aprile 2019 e la successiva preparazione dell’Allegato IV (Disease categorization). Questi due atti delegati riguardano in particolare i primi 9 Articoli della AHL (in particolare agli Articoli 4 e 5) ed avranno una forte ricaduta sulle nostre produzioni e soprattutto sul nostro sistema di controlli veterinari (disposizioni in materia di “malattie animali trasmissibili”). I due Atti Delegati riportano la lista delle malattie animali oggetto di regolamentazione europea e le relative misure di controllo, che dovranno essere riconosciute ed accettate da tutti gli SM. Gli Atti Delegati verranno adottati direttamente senza votazione seguendo il consueto iter che prevede la presentazione al Parlamento (che avrà a disposizione un intervallo di tempo di 2 mesi per eventuali obiezioni). Tutti gli Atti Delegati e di Esecuzione dovranno essere approvati almeno 24 mesi prima della data “ultima” per applicazione della AHL prevista per 21 Aprile 2021. L’Italia ha contribuito e contribuisce alle varie fasi del processo legislativo tramite gli esperti (Working Group) dei differenti Uffici Tecnici del Ministero della Salute, Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari, ognuno per le sue specifiche competenze. Per la parte che ha riguardato il processo di revisione degli Allegati II e IV (lista e categorizzazione delle malattie animali) è stato incaricato l’Ufficio III - Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari con il ruolo di valutare la sostenibilità scientifica, epidemiologica ed economica delle nuo-

ve regole europee. In questo processo di revisione il Ministero, per le competenze specifiche nelle diverse malattie, si è avvalso del supporto degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali e dei loro Centri di Referenza Nazionali ed OIE che si sono rivelati strategici nel processo di confronto e sintesi scientifica portato avanti dal GdL a Bruxelles. I lavori, iniziati con la prima riunione del 27 Novembre, presso la Commissione Europea, DGSANTE a Bruxelles, vedevano presenti i delegati delle commissioni veterinarie di tutti e 28 gli Stati Membri (UK compresa), coordinati dalla Commissione Europea, in presenza di rappresentanti dell’OIE e dell’EFSA e di eventuali altri esperti esterni per le problematiche di volta in volta discusse.

LA REVISIONE DELL’ALLEGATO II DELLA AHL Il processo di revisione dell’Allegato II della AHL, ha previsto una rigorosa analisi preparatoria suddivisa in una prima fase in cui la Commissione ha affidato il mandato all’EFSA di stilare una metodologia/approccio analitico/sistematico (“Ad hoc method for the assessment on listing and categorisation of animal diseases within the framework of the Animal Health Law”) ed una seconda fase di confronto tra i delegati degli Stati Membri e la Commissione. Tale metodo era necessario a selezionare tra le numerose malattie che circolano in EU quelle di oggettivo “interesse regolatorio” secondo una griglia di valutazione che teneva conto delle differenti caratteristiche epidemiologiche dei patogeni e del loro differente impatto sanitario, economico, sociale, ambientale, sulle biodiversità (More et al., 2017). In coerenza metodologica con le norme contenute nella AHL, la nuova lista ha preso origine dalle ultime acquisizioni scientifiche disponibili nel manuale e nei codici OIE, che annoverano oltre 100 diverse malattie tra animali terrestri ed acquatici delle quali la Commissione ne ha inizialmente considerate 88 di interesse europeo, tenendo fuori le zoonosi e le TSE in quanto già “coperte” da recenti regolamenti (Direttiva 2003/99/CE e Reg. (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio). Al termine della selezione operata dal lavoro della Commissione e degli SM si è giunti a considerare un totale di 58 malattie candidate ad entrare nel futuro Allegato II (listing) e seguente processo di “categorization”. Di queste, 29 già selezionate dall’EFSA, altre 5 entrate “di diritto” in lista perché riportate direttamente nell’articolo 5 del Regolamento in quanto di prioritaria importanza (le grandi epizoozie virali: FMD, PSA, PSC, HPAI, PE); altre 24 derivanti da valutazioni interne alla Commissione, da ul-

La grande novità rappresentata dall’approccio sistematico, basato sul “rischio”, previsto dagli Art. 8 e 9 (che sarà formalizzato con il futuro Allegato IV), è un sistema valido per tutto il territorio europeo, che stabilisce l’intensità delle azioni veterinarie da intraprendere a seconda dell’appartenenza (categorization) della malattia ad una delle 5 diverse categorie (A-B-C-D-E) identificate dall’“ad hoc method for the assessment on listing and categorisation of animal diseases…” messo a punto dall’EFSA. Ogni categoria quindi comprenderà un numero variabile di malattie che colpiscono le varie specie nei confronti delle quali si applicheranno le medesime norme: Categoria A: normalmente non si manifestano nell’Unione e non appena individuate richiedono l’adozione immediata ed obbligatoria di misure di eradicazione (es. le grandi epidemie virali come l’Afta o le pesti suine). Categoria B: devono essere oggetto di controllo in tutti gli SM allo scopo di eradicarle obbligatoriamente in tutta l’Unione (es. le malattie ancor oggi oggetto dei piani di eradicazione TB bovina, Brucellosi). Categoria C: rilevanti per alcuni SM e rispetto alle quali sono necessarie misure per evitare la diffusione in parti dell’Unione che sono ufficialmente indenni o che hanno programmi di eradicazione (es. malattie oggetto di programmi di eradicazione “volontari” come l’IBR o la BVD). Categoria D: sono necessarie misure (controllo delle movimentazioni) per evitarne la diffusione tra gli SM o il loro ingresso in Unione (es. malattie di impatto economico limitato a particolari comparti produttivi/settori come l’epididimite del montone, l’echinococcosi, la tricomoniasi). Categoria E: necessaria una sorveglianza all’interno dell’Unione (es. malattie contro le quali non si dispone di strumenti di controllo, legate generalmente all’ecologia dei vettori o dei serbatoi selvatici come la WND, febbre Q). Esempio evidente del cambio di prospettiva basata sul rischio, messa in atto dalla AHL, è la classificazione della Blue tongue (BT) in categoria “C”: questa malattia fino ad oggi considerata “esotica”, quindi potenzialmente classificabile come “A” e ad eradicazione obbligatoria, è stata invece “declassata” in C ovvero ad eradicazione volontaria (soltanto per quei territori che, indenni da sempre, vogliono mantenere tale status) mentre ci si limiterà al controllo delle movimentazioni da paesi a rischio verso paesi indenni (D) ed azioni di sorveglianza (E). L’esperienza acquisita dall’Europa nella lotta alla BT ha confermato che non è possibile fermare la malattia con il semplice abbattimento dei capi infetti, o con il semplice blocco delle movimentazioni, oggi infatti è accertato che gli unici responsabili della diffusione della epizoozia in EU sono i suoi vettori (Culicoidi) contro i quali al momento non abbiamo strumenti disponibili. Per rientrare nelle prime 3 categorie A-B-C una malattia, oltre ad implicare automaticamente le misure previste dalla cat. D (regolamentazione delle movimentazioni animali) ed E (sorveglianza), deve corrispondere a tutti i criteri epidemiolo-


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4 Europa Sanità animale gici considerati dalla prima griglia del metodo EFSA (contenuta nell’“ad hoc method…”) ovvero: presenza, trasmissibilità, trasmissione, specie sensibili, morbilità/mortalità ed avere impatto significativo in almeno uno dei parametri aggiuntivi compresi dalla seconda griglia del metodo EFSA: rischio zoonotico, l’impatto economico ed altri eventuali impatti (mercati del lavoro, benessere animale, ambiente, biodiversità, etc). Per tutte le malattie presenti in lista (e categorizzate nelle varie classi A-B-C-D-E), sono quindi sempre previste attività di sorveglianza (cat. E). Con il grado successivo, cat. D, si aggiungeranno, se necessario, misure di controllo delle movimentazioni. Alla sorveglianza e controllo delle movimentazioni (ovvero E e D) possono essere aggiunte ulteriori misure a seconda che la malattia ricada nelle diverse categorie C, B o A. Queste 3 ultime categorie si escludono a vicenda perché ognuna prevede criteri diversi: una malattia che ricade nella categoria A non può essere anche in B o in C ma implica sempre D ed E in quanto “misure trasversali”. Bisogna però considerare che, se una malattia della categoria A viene identificata in Unione ma non viene eradicata immediatamente e col passare del tempo diventa endemica, seppur rimanendo nella categoria iniziale (A), in questo caso si potranno applicare misure relative alla categoria B. La categorizzazione crescente o decrescente (da “A” vs “E”) nella quale viene inserita una malattia non implica necessariamente costi di gestione sanitaria “direttamente proporzionali” alla categoria stessa, ma dipende dal patogeno coinvolto. Ad esempio (la cat. E) ovvero “attività di vigilanza” può variare da una forma molto semplice ad una più complessa a seconda della specie in causa. Ad esempio l’Influenza aviaria a bassa patogenicità (la cui diffusione potrebbe riguardare un mercato che comprende oltre 500 milioni di capi allevati, senza tener conto di tacchini ed anatre), verrà classificata nel futuro Allegato IV come cat. D - E , per la quale è prevista attività di sorveglianza ed eventuale movimentazione controllata, si trova nello stesso gruppo di malattie della sfera genitale degli equini o dei bovini (quali ad es. l’Epididimite del montone, la Campilobacteriosi del bovino, la Tricomoniasi) che richiederanno risorse molto inferiori e limitate nel numero e nella logistica degli interventi (indirizzate soltanto ai centri di monta o semplicemente al controllo della circolazione di materiale seminale, embrioni etc). Quindi due casi che prevedono le stesse misure ma ben diverso impatto sulle risorse necessarie ai servizi veterinari europei per adempierle. Le misure saranno sempre economicamente proporzionate all’impatto del patogeno nel territorio: una categoria A o B (in un paese quasi indenne) potrebbe anche essere meno onerosa di una categoria C, D, E. Le disposizioni previste dagli Art. 8 e 9 prevedono che le nuove misure di intervento siano indirizzate non soltanto alle specie notoriamente “bersaglio” della malattia ma anche a tutte le altre specie suscettibili di infezione (o serbatoio) della malattia. Per tal motivo, alcune malattie trasmissibili a diverse specie domestiche e selvatiche (es.: TB, brucellosi, rabbia, blue tongue) saranno definite “malattie multispecie”, con livelli di intervento differenti (B-C-D-E) a seconda della specie implicata. Un esempio è la TB bovina che prevede la cat. B, con eradicazione obbligatoria per tutti i bovidi e genere Capra, la D-E per tutti gli altri artiodattili suscettibili di infezione (suidi, cammelli, etc.) semplicemente la E se le specie in causa sono altri mammiferi occasionali reservoires (tassi, carnivori). Questi temi ed il dibattito che ne è seguito, ha visto numerose riunioni tra gli esperti delegati dei vari Paesi Europei e quelli della Commis-

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Disease prevention and control rules to be applied to categories (art. 9 AHL):

sione, dell’OIE dell’EFSA, che sono servite a raggiungere un accordo o almeno, un punto di equilibrio tra quanto dettato dai principi della AHL e quanto (realmente) sostenibile da parte dei 28 Stati Membri. Tale confronto è attualmente in corso e si è rivelato spesso molto conflittuale: un’azione di sorveglianza/controllo per intervenire nel settore apistico (varroasi), in Italia o Francia coinvolge migliaia di operatori mentre in Svezia o in Finlandia poche decine. L’eventualità dell’inclusione della PRRS tra le malattie dei suini che da domani potrebbero obbligatoriamente essere soggette a controlli ufficiali (ovvero includerla in lista-anche se semplicemente come D-E) se per l’Ungheria o la Grecia non rappresenta un problema per l’Italia, che possiede un settore suinicolo molto sviluppato e migliaia di aziende, potrebbe risultare in costi insostenibili. La dialettica durante le commissioni deputate alla elaborazione dei nuovi “Atti operativi” ovvero passare dai buoni propositi legati all’“analisi del rischio” “alla realtà quotidiana” (e dei mercati) è un processo sofferto, difficile, molto spesso ostacolato dagli interessi nazionali di ogni paese.

ENTRANO CON MAGGIORE IMPATTO I SELVATICI Un altro esempio (contenuto nell’All. IV), che ha suscitato resistenza nella sua applicazione, è l’inclusione delle specie selvatiche tra le specie sensibili, introducendo la competenza veterinaria nella sorveglianza e controllo (e nei campionamenti ufficiali) anche di queste specie. Nel nuovo regolamento, quest’ultime vengono reclutate in maniera “complementare” alle azioni dei piani di sorveglianza e/o eradicazione delle malattie infettive, comprendendo anche prelievi e controlli di laboratorio in queste specie ai fini della determinazione di aree/territori/aziende “indenni” dal patogeno. In tal modo la Commissione vuole fornire la base giuridica per operare anche su specie dove finora non si poteva: se uno SM ha la qualifica di indenne può attivare un programma di eradicazione (anche) nelle popolazioni selvatiche per arrivare al soddisfacimento di tutti i requisiti previsti dalla AHL (in coerenza con l’Art 82 ed 83). Tale ipotesi, assodato scientificamente che i selvatici hanno riconosciuto un ruolo attivo nel successo dei piani di eradicazione (basti pensare al problema tassi e TB bovina nel Regno Unito, ai suini selvatici per il mantenimento di virus pestosi, etc) ha suscitato un atteggiamento fortemente critico da parte di molti SM, spesso intransigente, contrario all’inclusione di nuove specie oltre a quelle domestiche già tradizionalmente bersaglio delle campagne di eradicazione, per i possibili aggravi economici che tali nuove competenze

potrebbero causare. Questi due Atti Delegati (Annesso II e IV della AHL), una volta recepiti, supereranno le normative nazionali di ogni SM (in Italia l’ormai obsoleto DPR 320/1954).

COSA SUCCEDERÀ IN ITALIA? Assisteremo alla rottamazione del DPR 320/1954? Dal processo metodologico sinora condiviso si può evincere che la AHL lascia meno spazio alla discrezionalità ed interpretazione della legge, ogni categoria infatti prevede misure chiare e definite. Il vigente DPR 320/1954 dichiara che si possono “attuare tutte o in parte” le varie disposizioni per confinare e debellare il focolaio per una lunga lista di malattie. Questo margine discrezionale ha spesso causato dubbi su come dimensionare le azioni sanitarie o peggio, ha incoraggiato la mancata denuncia da parte dei sanitari per timore che restrizioni/norme troppo severe potessero arrecare un danno economico all’azienda molto maggiore di quello causato dalla malattia. Da questo punto di vista la nuova legge lascia pochi dubbi e gli operatori/veterinari avranno un riferimento normativo più chiaro e definito su come comportarsi. Nella lista delle malattie dell’Allegato II sono state escluse dall’elenco originale (OIE-EFSA) 19 “malattie candidate” ma il bilancio delle esclusioni è ancora maggiore rispetto alle 62 malattie comprese dal nostro regolamento di Polizia Veterinaria DPR 320 del 1954 (Capo I - Malattie infettive e diffusive degli animali soggette a provvedimenti sanitari) dal quale vediamo “bocciare” (o rimandare a data da destinarsi) un totale di 32 malattie: • Agalassia contagiosa degli ovicaprini • Affezioni influenzali degli equini • Mastite catarrale contagiosa dei bovini • Carbonchio sintomatico • Gastro-enterotossiemie • Pasteurellosi dei bovini, bufalini, suini ed ovini • Mal rossino • Farcino criptococcico • Distomatosi dei ruminanti • Strongilosi polmonare ed intestinale dei ruminanti • Rogna degli equini, bovini, bufalini, ovini e caprini • Malattie del pollame: colera aviare, affezioni pestose, diftero vaiolo aviare, tifosi aviare, pullurosi • Malattie delle api: nosemiasi acariasi • Malattie dei pesci: plerocercosi, missoboliasi • Mixomatosi dei conigli e delle lepri • Ipodermosi bovina • Malattia cosiddetta respiratoria cronica

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Bronchite infettiva Corizza contagiosa Laringo tracheite infettiva Encefalomielite enzootica dei suini (morbo di Teschen) • Leptospirosi animali • Parainfluenza • Rinite enzootica • Malattia virale emorragica del coniglio • Stomatite vescicolare Il fatto della “non eleggibilità” di queste malattie all’interno della nuova regolamentazione europea trova una giustificazione, da un lato, nella assenza di un dato epidemiologico “numericamente significativo” (ad esempio nel caso dell’agalassia in Italia si dichiarano ufficialmente meno di 50 focolai all’anno) sia nella riconosciuta “scarsa trasmissibilità/contagiosità” (e quindi basso impatto commerciale/economico) di molte malattie il cui controllo non comporta nessuna utilità derivante da una gestione “sovranazionale-europea” del problema ma solo un sovraccarico burocratico. La eventuale regolamentazione di queste patologie non risentirebbe infatti di alcun beneficio, ad esempio, dalla chiusura delle frontiere e/o dall’obbligo della documentazione durante gli spostamenti. Alla luce di questo approccio analitico - pur condividendo l’omessa inclusione di alcuni gruppi di malattie (alcune endemiche in Italia) come ad esempio le gastroenterotossiemie, le endo ed ecto parassitosi dei ruminanti, la mastite catarrale dei bovini ridimensionate, ad oltre 60 anni dal DPR 320/54, nell’impatto epidemico e nelle maggiori possibilità di controllo - per altri gruppi di malattie si pone sicuramente dubbio di sottostimare il problema. Spiccano tra queste la malattia emorragica virale del coniglio (MEV), l’agalassia contagiosa delle pecore e delle capre, la Maedi-Visna e la CAEV, la Tularemia, la Leishmaniosi, per le quali presumibilmente verrà lasciato ambito decisionale ad ogni stato membro. Questa possibilità potrebbe infatti contribuire ad alleggerire i sistemi di sorveglianza e controllo delle malattie trasmissibili animali ad oggi inadeguati e legati ad un DPR scientificamente obsoleto, stimolando finalmente nel legislatore soluzioni alternative (buone pratiche di allevamento, linee guida per la gestione dei focolai) meglio dimensionate e specifiche per i differenti livelli di rischio. Da non dimenticarsi che, secondo lo spirito della AHL, se nuove evidenze epidemiologiche richiederanno un aggravio delle misure di controllo per determinate malattie, si potrà sempre ricorrere alla “flessibilità” e revisione degli allegati oggi in corso di pubblicazione.

COSA SUCCEDERÀ DAL 21 APRILE 2021? Al di là dell’acceso dibattito sino ad oggi registrato e grazie al lavoro e alla mediazione dei vari dei gruppi in Commissione, bisogna sottolineare il grande passo avanti fatto verso una sanità animale moderna, in linea con le conoscenze scientifiche ed ancora l’incredibile sforzo di revisione e condivisione coordinato dalla Commissione insieme ai delegati dei 28 Stati Membri. In questo percorso l’Italia, con una tradizione sanitaria di altissimo profilo, che vede la Veterinaria Pubblica Italiana quale esempio funzionale e virtuoso all’interno delle competenze del Ministero della Salute (One Health), ha interpretato in pieno lo spirito della AHL, dimostrandosi leader anche questa volta nell’innovare il sistema, grazie all’esperienza acquisita, guidando questa prima fase dei lavori in un’ottica di modernità, efficienza e semplificazione. Oggi, nell’interesse della salute del cittadino, degli allevatori e dei produttori non possiamo perdere una occasione unica per rivedere la legislazione italiana e superarne gli attuali limiti normativi di fronte alle sempre nuove emergenze e sempre nuovi rischi legati ad un mercato globale ■ in costante espansione.


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Concorrenza Attualità

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Antitrust: l’equo compenso non è equo Limita l’indipendenza dei professionisti. Meglio l’aggregazione. Salvi i parametri con la PA battuta d’arresto” della concorrenza: “l’Autorità osserva con preoccupazione l’ampliamento del numero degli ordini professionali in materia sanitaria. Si tratta di uno degli aspetti “di maggiore rilevanza concorrenziale” della Legge, secondo l’Antitust, che boccia la creazione di nuovi Ordini professionali sanitari, in aggiunta a quelli già esistenti dei medici-chirurghi, dei veterinari e dei farmacisti. Pitruzzella si è soffermato sulla introduzione di una procedura aperta per il riconoscimento di nuove professioni. La Legge Lorenzin, “prevede, infatti, la possibilità di individuare nuove professioni sanitarie, il cui esercizio deve essere riconosciuto in tutto il territorio nazionale, con procedura a carico del Ministero della Salute”. Una

ella sua ultima relazione di mandato, il Presidente dell’Antitrust (Agcm), Giovanni Pitruzzella, ha svolto numerosi passaggi sulle professioni e sulla loro effettiva concorrenzialità. Fra i passaggi critici più insistiti della relazione figurano quelli sull’equo compenso. Per il Garante della Concorrenza, la nuova disciplina ha di fatto reintrodotto un regime tariffario per i servizi professionali, il che “costituisce una grave restrizione della concorrenza”. A farne le spese sarebbero gli stessi professionisti, ai quali “si impedisce di adottare comportamenti economici indipendenti” e di utilizzare “il più importante strumento concorrenziale, ossia il prezzo della prestazione”. L’equo compenso è anche un ostacolo allo sviluppo dell’organizzazione dell’attività professionale in forma societaria: dovendosi applicare anche alle società di professionisti, l’equo compenso impedisce alle stesse di competere, sotto il profilo del prezzo. L’alternativa all’equo compenso potrebbe essere quella di “un migliore utilizzo delle opportunità offerte da nuovi modelli organizzativi e dalle possibilità di aggregazione”. Ad esempio, costituire studi professionali in forma di società di capitali o studi multidisciplinari, attraverso i quali - sostiene Pitruzzella - si possono certamente raggiungere elevate economie di scala, senza pregiudicare la qualità della prestazione”. La norma sull’equo compenso è in vigore dal 6 dicembre del 2017. È stata introdotta dall’articolo 19 quater-decies (Introduzione dell’articolo 13-bis della legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di equo compenso per le prestazioni professionali degli avvocati) della Legge 4 dicembre 2017, n. 172. Si applica a tutte le professioni: tanto a quelle ordinistiche quanto a quelle non regolamentate, sia sulle prestazioni rese a committenti privati che alle

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Pubbliche Amministrazioni. Ma l’attacco dell’Antitrust si direbbe indirizzato solo allo specifico equo compenso voluto dagli Avvocati per tutelarsi dai clienti forti (banche e assicurazioni), una “giustificazione corporativa” secondo Pitruzzella. Non una bocciatura generalizzata dunque, anche in ragione del fatto che la norma come rilevato dallo stesso Legislatore in fase di approvazione parlamentare - esclude espressamente dal suo raggio d’azione le micro, piccole e medie imprese e quindi non consente di considerare il principio dell’equo compenso universalmente applicabile a tutte le fattispecie di committenti del professionista.

I PARAMETRI E LA PA Fuori dal mirino dell’Agcm anche l’equo compenso con le pubbliche amministrazioni che non essendo soggetti economici di mercato non ricadono nell’analisi sullo stato di salute del libero mercato delle prestazioni professionali. Il 19 quater-decies prevede che per remunerare gli incarichi affidati ai professionisti le pubbliche amministrazioni si attengano ai decreti che fissano i parametri di liquidazione di ciascuna professione. I parametri delle prestazioni veterinarie sono contenuti nel decreto n. 165 del 19 luglio 2016 («Regolamento recante la determinazione dei parametri per la liquidazione da parte di un organo giurisdizionale dei compensi per le professioni regolamentate) e sono stati previsti dalla seconda riforma liberalizzatrice, perfezionata dal Governo Monti dopo la lenzuolata della Legge Bersani. È legittimo definire parametri di liquidazione che il Giudice potrà utilizzare per dirimere le controversie civili sull’onorario professionale; altrettanto legittimo che le pubbliche amministrazioni poggino i loro incarichi sulla base di onorari già legittimati in sede giudiziale.

NUOVI ORDINI IN SANITÀ Anche la Legge Lorenzin può considerarsi “una

LA GUERRA DEI FORMAGGI ’Antitrust ribadisce il suo no alla fissazione di limiti quantitativi alla produzione da parte dei Consorzi di tutela: sono incompatibili con le leggi della concorrenza nazionali ed europee. I Piani di Regolazione dell’offerta dei tre principali Consorzi italiani di tutela di produzioni casearie DOP (Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano) ammessi in via eccezionale dall’Agcm nella

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consapevolezza dell’importanza strategica di questi DOP non possono però diventare intese restrittive. La raccomandazione è stata formalmente inviata a maggio del 2017 al Mipaaf e ai Presidenti di Lombardia, Emilia Romagna, Sardegna e Veneto, a seguito di numerose denunce pervenute da produttori di latte e caseifici, in merito alle modalità di adozione e applicazione dei Piani di Regolazione.

previsione critica - secondo Pitruzzella - che ha ribadito che “sotto il profilo della qualificazione professionale, le esigenze di tutela del consumatore possono essere soddisfatte con la previsione di un apposito percorso formativo di livello universitario obbligatorio”.

UNA RESTAURAZIONE L’accoppiata della Legge Lorenzin con l’equo compenso segna “un netto arretramento - e in alcuni casi una vera e propria restaurazione - rispetto alle seppur parziali aperture pro-concorrenziali introdotte dalla Legge Concorrenza” (Legge 4 agosto 2017, n. 124) la prima mai adottata in Italia. ■

Made in Italy: equivoci in etichetta La valutazione dell’idoneità deve basarsi sull’aspettativa del consumatore medio a relazione annuale del Garante della Concorrenza - riferisce di procedimenti (favorevolmente già chiusi) aperti nei confronti di aziende alimentari che indicavano in etichetta “elementi grafici suscettibili di ingenerare nei consumatori l’equivoco che il vanto del made in Italy fosse riferibile all’origine della materia prima e non - come nei fatti - al luogo di trasformazione e lavorazione”. Il Garante ha ricordato che secondo la normativa UE vigente, “il paese d’origine o il luogo di provenienza non figurano tra le indicazioni obbligatorie in etichetta”. Ai fini del Codice del Consumo - ha spiegato Pitruzzella - “la valutazione dell’idoneità di un’etichetta a indurre in errore l’acquirente va operata in relazione all’aspettativa di un consumatore medio, informato ed attento circa l’origine e la provenienza del prodotto alimentare”. Nei casi avviati dall’Autorità, “è stato rilevato il rischio che - in relazione a prodotti tradizionali e non di chiara provenienza esotica, quali pomodori, capperi e lenticchie - presentati come “made in Italy” e con segni in etichetta evocativi di una origine italiana del prodotto (si pensi alla bandiera nazionale) - il consumatore potesse ritenere che l’origine italiana riguardasse la materia prima e non già il luogo di trasformazione e lavorazione”.

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LA PROVENIENZA ORIENTA GLI ACQUISTI Scopo dell’intervento dell’Antitrust è stato di “orientare gli operatori al rispetto di elevati standard di chiarezza e trasparenza sotto il profilo delle informazioni da veicolare al consumatore tramite l’etichetta dei prodotti alimentari, anche al di là della conformità della stessa alle specifiche prescrizioni poste dalla normativa di settore”. In ambito agroalimentare, infatti, la correttezza dell’informazione rappresenta un elemento cruciale, posto che le caratteristiche dei prodotti in questione, anche sotto il profilo del-

la provenienza geografica degli stessi, sono in grado di orientare le scelte di natura commerciale del consumatore. I procedimenti si sono conclusi con l’accettazione di impegni che l’Autorità ha ritenuto idonei a rimuovere i possibili profili di scorrettezza della pratica commerciale e utili a fornire uno standard di riferimento per tutti gli operatori del settore.

CONFEZIONE APPROVATA DAL MINISTERO DELLA SALUTE Sempre restando nel settore alimentare, la relazione del Garante ha richiamato la giurisprudenza per ricordare che “l’approvazione della confezione del prodotto da parte del Ministero della salute non può valere a fondare una situazione di affidamento sulla legittimità della condotta promozionale” essendo la stessa tesa “ad accertare l’adeguatezza del prodotto in relazione alla composizione, agli apporti giornalieri, alle proprietà rivendicate e alle indicazioni”, senza incidere in ordine alla valutazione della capacità decettiva del consumatore, a tutela della quale ha agito l’Antitrust.

IL CONSUMATORE E LA GRAFICA COMPLESSIVA DELLE ETICHETTE Con specifico riguardo alle etichette dei prodotti alimentari, il giudice ha ritenuto che non “può assumere rilievo la circostanza che talune informazioni, pur presenti nel contesto dell’immagine pubblicitaria, siano affidate a caratteri di dimensioni minori in quanto, come affermato dalla giurisprudenza proprio con riguardo alle dimensioni minime dei caratteri presenti nelle etichette relative ai prodotti alimentari, la portata decettiva del messaggio risiede nella complessiva modalità grafica adoperata per la diffusione del claim”. ■ Relazione annuale - Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) - 31 marzo 2018


PROFESSIONE VETERINARIA 26-2018_ok 24/07/18 11:38 Pagina 6

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6 Previdenza Bando 2018

VETERINARIA 26|2018

L’ENPAV è pronto ad attivare 50 Borse Lavoro Definiti i requisiti dei giovani borsisti e delle strutture veterinarie che li potranno ospitare to si rivolge ai giovani neolaureati - con meno di 32 anni - e ai professionisti che li ospiteranno nelle proprie strutture: sei mesi di formazione in una struttura veterinaria per animali da compagnia, finanziata con un contributo 500 euro al mese a carico dell’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Veterinaria. Le prime basi del progetto sono state gettate nel 2016 fino alla recente approvazione dei Ministeri vigilanti. Si tratta di uno strumento di "welfare attivo", secondo la definizione del Presidente Gianni Mancuso, che premiando giovani meritevoli "vuole costituire una leva per la cultura del lavoro". Il contributo a favore del neolaureato, a carico dell’Ente, è di 500 euro al mese.

REQUISITI DEI NEOLAUREATI on uno stanziamento di 150 mila euro, diventano operativi i percorsi di formazione a favore dei neolaureati in Medicina Veterinaria per l’avvio alla professione. Sono infatti pubblicati i bandi per aderire al Progetto "Talenti incontrano

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Eccellenze": le domande di adesione - sia da parte dei giovani borsisti che delle strutture ospitanti - dovranno essere inviate all’ENPAV entro il 15 settembre. Tutta la documentazione è pubblicata sul sito enpav.it

WELFARE ATTIVO Deliberato e finanziato dall’ENPAV, il Proget-

Possono aderire al bando i giovani laureati al di sotto dei 32 anni di età, regolarmente iscritti all’Albo e all’ENPAV e in possesso di una partita IVA. Ai fini delle selezioni, inoltre, l’aspirante borsista non dovrà essere già inserito in altri piani di formazione. La graduatoria terrà conto di alcuni parametri, fra i quali il voto di laurea. In caso di ex aequo, la preferenza sarà accordata a chi abbia la

Alternanza scuola-lavoro nel mondo delle professioni Intesa Anpal-Confprofessioni per far conoscere la realtà professionale. Due testimonianze in strutture Veterinarie endere i percorsi di transizione e alternanza scuolalavoro quanto più connessi alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro. Con questo obiettivo Maurizio Del Conte, presidente di Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) e Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che mira a rafforzare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro. L’intesa rafforza una realtà: l’alternanza scuola lavoro trova già applicazione nel mondo libero professionale. Anche di quello veterinario come testimoniano le relazioni di due giovani liceali che pubblichiamo e che hanno trascorso un periodo all’interno di una struttura veterinaria privata. L’intesa, firmata il 4 luglio, rientra nelle azioni previste dal Piano Operativo Anpal Servizi 2017-2020, con l’obiettivo di potenziare le politiche di transizione e fronteggiare lo skill mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Per il presidente Del Conte si tratta di «un importante passo avanti per la realizzazione della rete indispensabile per il lancio e la riuscita nel nostro Paese delle politiche attive»; mentre per il presidente Stella l’intesa consente di avvicinare i giovani alla realtà degli studi professionali. «Attraverso l’alternanza scuola-lavoro, gli studenti avranno la possibilità di respirare l’aria del lavoro e cogliere quelle sensazioni che permetteranno di maturare una scelta consapevole nel loro percorso di formazione universitaria», commenta il presidente di Confprofessioni. Le azioni prevedono la diffusione della cultura dell’alternanza e di altri strumenti

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della transizione (tirocini, apprendistato, etc.) tramite l’adozione di modelli e buone pratiche, l’organizzazione di eventi di sensibilizzazione, il coinvolgimento di testimoni privilegiati e la costruzione - attraverso le azioni dei tutor e dei facilitatori di Anpal Servizi - di un raccordo strutturato tra gli studi professionali e le istituzioni scolastiche, le Università, gli ITS, i CFP e l’attivazione di percorsi diversificati di transizione. In tema di transizione scuola-lavoro Anpal prevede l’assunzione di 250 tutor da destinare a circa 1.200 scuole secondarie di secondo grado con l’obiettivo di facilitare e consolidare i percorsi di alternanza. Il tutor ha competenze specifiche nell’ambito della formazione e dell’orientamento utili a mettere in contatto il mondo della scuola con quello dell’impresa.

ALTERNANZA DAL VETERINARIO Lo strumento dell’alternanza scuola-lavoro è già una realtà anche nella libera professione veterinaria. Lo testimoniano le relazioni conclusive redatte da alcuni studenti che dai banchi del Liceo Classico sono approdati in una struttura veterinaria privata. Dopo 36 ore settimanali di permanenza, i ragazzi hanno raccontato la loro esperienza, mettendo a confronto la figura del Medico Veterinario dell’immaginario collettivo con quella maturata vivendo a stretto contatto con la quotidianità della clinica degli animali da compagnia. Ne ricaviamo, al netto di ingenuità da comprendere con la massima indulgenza, una esperienza utile a sfatare i luoghi comuni. Il senso è ben riassunto dallo stesso Presidente di Confprofessioni: «La libera professione, in tutte le sue articolazioni, rappre-

senta una forte attrattiva per i giovani che guardano al mercato del lavoro, ma bisogna capire che cosa significa svolgere un’attività professionale, anche per favorire sbocchi occupazionali in linea con le aspettative dei giovani laureati». Si tratta dunque di una esperienza di orientamento agli studi (nella fattispecie i giovani liceali non avevano ancora pensato al loro futuro universitario) utile alle categorie professionali che vogliano restituire una immagine concreta e realistica di se stesse, contro ingannevoli miraggi e fraintendimenti. Se ne ricava l’importanza di queste occasioni di incontro per veicolare ai giovanissimi una visione della professione veterinaria più aderente alla sua propria competenza e alla sua immagine. I ragazzi che partecipano all’iniziativa chiedono proprio questo. Le risposte dipendono molto dal professionista che incontrano, la cui responsabilità al riguardo non è da sottovalutare.

IL VETERINARIO E L’ANIMALISTA (Prima testimonianza) - “Al giorno d’oggi spesso il ruolo del veterinario viene confuso con quello dell’animalista. Bisogna innanzitutto precisare che il veterinario è un professionista che si occupa di medicina veterinaria ovvero una branca della medicina volta a tutelare il benessere e la salute degli animali. Con il termine animalisti si intende invece chi segue una corrente filosofica (nata nel 1975) secondo la quale gli animali dovrebbero avere gli stessi diritti dell’uomo. Dal momento che il Veterinario si interessa a che gli animali siano in salute può sorgere spontanea la domanda: ma il Veterinario è anche un animalista? Talvolta i veterinari e

media più alta degli esami sostenuti nel corso degli studi.

STRUTTURE VETERINARIE OSPITANTI Per quest’anno, potranno candidarsi come struttura ospitante, solo le strutture veterinarie che si occupano di animali d’affezione. Oltre a soddisfare determinate caratteristiche vincolanti, le strutture veterinarie che intendono ospitare giovani neolaureati devono presentare un piano formativo - della durata di sei mesi - che definisca obiettivi, attività e strumenti di monitoraggio e verifica dell’andamento e dei risultati del progetto. Inoltre, all’interno della struttura dovrà essere individuato un tutor che seguirà la realizzazione del piano formativo. La documentazione fornita dall’ENPAV include una guida alla stesura del piano formativo.

SCELTA DELLA STRUTTURA Il borsista, secondo l’ordine decrescente del suo posizionamento in graduatoria, effettuerà la scelta del soggetto ospitante - incluso nell’elenco delle strutture veterinarie che sarà reso noto dall’ENPAV - presso il quale intende svolgere il piano formativo. ■

gli animalisti si trovano in grande disaccordo. Un punto di contrasto è quello dell’utilizzo degli zoo. Gli animalisti li ritengono infatti dei luoghi dove viene tolta ogni libertà agli animali mentre dai veterinari sono visti come luoghi ottimi per la tutela della specie in via di estinzione: ad esempio gli zoo sono stati fondamentali per la protezione dei panda. Per di più, grazie a questi luoghi, sono state reintrodotte alcune specie che si erano estinte. Quindi possiamo dire che sia i veterinari che gli animalisti hanno a cuore la salute degli animali, ma i primi li osservano dal punto di vista scientifico, i secondi invece si preoccupano che l’animale sia libero”

ASPETTATIVE E REALTÀ (Seconda testimonianza) - “Ci è stato chiesto di mettere per iscritto le differenze tra le attività che ci eravamo aspettate e quelle che hanno effettivamente avuto luogo. Da quanto ci era stato riportato, ci eravamo immaginate un ambiente accogliente, con persone socievoli e disponibili e la realtà non ha deluso le nostre aspettative. Infatti, attraverso il lavoro dei medici veterinari, che svolgono una prestazione volta a proteggere e migliorare la salute degli animali, abbiamo potuto constatare in prima persona la competenza e la cordialità con cui ognuno di loro si è relazionato con i propri clienti. Siamo rimaste piacevolmente impressionate dall’umiltà e professionalità con cui i Dottori si sono saputi mettere a disposizione di qualsiasi cliente, ponendosi come obiettivo la salute degli animali che necessitavano di assistenza. Diversamente da ciò che ci aspettavamo, abbiamo dovuto persino affrontare alcune situazioni difficili causate dalla sofferenza degli animali e dal dolore visibilmente riconoscibile sul volto dei loro padroni. Nonostante ciò, pur non avendo nessuna competenza e preparazione in questo ambito, è stata una esperienza davvero interessante e formativa, poiché ci ha fatto comprendere l’importanza di muoversi in un contesto professionale e di lavorare come par■ te di un team”.


PROFESSIONE VETERINARIA 26-2018_ok 24/07/18 11:38 Pagina 7

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Comunicati Anmvi Informa

VETERINARIA 26| 2018

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Si riaprono i giochi per la riduzione dell’IVA Con Sophia Society e Gaia, ANMVI ha scritto ai Ministri delle finanze LA RIFORMA IVA

IL TESTO INVIATO

Le nuove regole proposte ora alla Commissione Europea consentirebbero agli Stati Membri non solo una autonomia regolatoria sulle aliquote, ma anche la revisione delle categorie di servizi che possono beneficiare di una aliquota ridotta: oggi le prestazioni veterinarie non sono nella “positive list” europea delle categorie fiscalmente agevolabili. ANMVI auspica il coinvolgimento delle rappresentanze veterinarie europee. La lettera congiunta - di cui trascriviamo la traduzione integrale - è stata inoltrata al Ministro delle Finanze Giovanni Tria.

Vi stiamo contattando per il seguente motivo. Nei Paesi Bassi, in Belgio, in Italia e in molti altri paesi europei, le prestazioni veterinarie sono soggette ad aliquote IVA elevate. I governi traggono profitto dai redditi fiscali a spese degli animali bisognosi di cure mediche. Una situazione ingiusta e inaccettabile secondo la Sophia Society per la protezione degli animali Global Action in the Interest of Animals (GAIA) e l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI). Apprezzeremmo molto che ai paesi europei fosse data la possibilità di abbassare le aliquote IVA sulle prestazioni veterinarie. Gli animali da compagnia non possono essere considerati una necessità, mentre l’assistenza veterinaria lo è. I proprietari di animali da compagnia hanno il dovere legale di prendersi cura dei loro animali, ma non sempre hanno i mezzi finanziari per farlo. Organizzazioni come le nostre ricevono regolarmente richieste di sostegno finanziario in favore di proprietari di animali domestici, perché non sono più in grado di pagare le spese sanitarie del loro pet o non riescono a portarlo dal veterinario quando è il momento. Ciò può comportare terribili sofferenze per l’animale. Oltre a questo, un’assistenza veterinaria tempestiva è essenziale anche per un uso prudente

BASTA RIMPALLI

al 13 luglio le regole europee sulle aliquote IVA sono state rimesse in discussione: la Commissione europea intende dare maggiore flessibilità agli Stati membri nel fissare le aliquote dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) e i Ministri delle Finanze degli Stati Membri hanno iniziato a parlarne. Per questo il Presidente dell’ANMVI, Marco Melosi, ha firmato una lettera - insieme alle associazioni Sophia Society (Steffie Van Horck, General Director) e Gaia (Ann de Greef, General Director) - per chiedere la riduzione dell’aliquota IVA sulle prestazioni veterinarie.

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La revisione delle aliquote europee è l’occasione per superare il rimpallo di competenze che c’è sempre stato fra l’Europa e l’Italia. Alle iniziative dell’ANMVI sia Bruxelles che Roma hanno risposto con un rimpallo di competenze ogni volta che si è sollevata la questione dell’IVA sulle prestazioni veterinarie. Basti confrontare la risposta di Pierre Moscovici all’eurodeputato Angelo Ciocca (“le prestazioni veterinarie non figurano fra le categorie che possono beneficiare dell’aliquota ridotta”) e il parere della 14 a Commissione del Senato che nella scorsa legislatura aveva ritenuto “incompatibili” con la Direttiva IVA eventuali modifiche unilaterali dell’Italia sull’aliquota che grava sulle cure veterinarie.

degli antibiotici e per il controllo dell’antimicrobico-resistenza. Quando le prestazioni veterinarie diventeranno più accessibili, più proprietari saranno in grado di fornire le cure mediche necessarie ai loro animali. Ora che le aliquote IVA europee sono in corso di negoziazione, vi chiediamo di non inserire le cure veterinarie in una “negative list”. Gli Stati membri europei potrebbero così decidere, individualmente, quale aliquota IVA applicare nel loro Paese alle prestazioni veterinarie fra gli scaglioni possibili. In questo modo, ciascun Paese sarebbe nelle condizioni di poter evitare la sofferenza degli animali rendendo i servizi veterinari più accessibili per i loro cittadini. In molti Paesi europei, tra cui Italia, Belgio e Paesi Bassi, abbassare le aliquote IVA elevate per le cure veterinarie è oggetto di dibattito da molto tempo, sia politico che sociale. Solo nei Paesi Bassi, oltre 37.000 persone hanno firmato una petizione in merito. In Italia, una petizione di ANMVI ha raggiunto più di 75.000 sottoscrittori. Ci auguriamo che sarete disposti a prendere tutto questo in considerazione al prossimo Consiglio economico e finanziario del 13 luglio. Steffie Van Horck (General Director Sophia Society) Marco Melosi (President ANMVI Board) Ann de Greef, (General Director GAIA). ■

Chiedi al tuo negoziante? ANMVI al MinSal: messaggi incontrollati al pubblico sulle malattie animali l Presidente dell’ANMVI ha segnalato alla Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari la circolazione di messaggi al pubblico, sui rischi legati alle zoonosi, recanti l’invito: “Chiedi al tuo negoziante”. Rischioso e scorretto rinviare i proprietari ad operatori commerciali: l’unico messaggio educativo che il “negoziante” può veicolare è quello di rivolgersi al proprio Medico Veterinario. La segnalazione, “in osservanza alla nostra mission statutaria - scrive il Presidente dell’ANMVI Marco Melosi - si riferisce ad iniziative aziendali, brandizzate e riconducibili alla disponibilità di prodotti farmaceutici correlati”. Si tratta di messaggi pubblicitari, che indirizzano al pubblico generici inviti a rivolgersi ad operatori commerciali (“Chiedi al tuo negoziante”) per informarsi sui rischi legati a zoonosi trasmesse da vettori biologici. La lettera - indirizzata alla DGSAF - chiede ai competenti uffici ministeriali di “valutare l’opportunità di impartire direttive generali sulla comunicazione sanitaria al pubblico, circa la prevenzione e la terapia di malattie animali (e di zoonosi in particolare) che indirizzino sempre gli utenti-destinatari verso il Medico Veterinario, evitando generici rimandi a fonti non qualificate e non controllabili”. “Del tutto superfluo”, per il Presidente dell’ANMVI, argomentare la rilevanza di queste malattie per la sanità pubblica e animale, come pure la complessità d’approccio che le stesse ri-

I PIÙ DIGNITÀ SENZA REDDITOMETRO ’articolo 10 del Decreto Dignità ha congelato il redditometro, lo strumento con il quale il Fisco accerta la capacità contributiva dei cittadini. In vista dell’emanazione di un nuovo provvedimento, l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) chiede al Vicepremier Luigi di Maio e al Ministro delle Finanze Giovanni Tria di togliere le spese per gli animali da compagnia, cavalli compresi, fra quelle che denotano ricchezza. Il possesso di un cane o di un gatto non è certo paragonabile a quello di uno yacht o di una fuoriserie. Eppure, il Fisco ha catalogato queste spese alla stregua di hobby di lusso. Inoltre, l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani prospetta il rischio di disincentivare il possesso responsabile, a partire dalla microchippatura dell’animale, come già accaduto in passato. L’ANMVI ricorda

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che la Corte di Cassazione (sentenza del 23 luglio 2015) ha dato ragione al possessore di una cavalla d’affezione, finito nel mirino del redditometro. La Commissione Tributaria presumeva, sbagliando in pieno, che per il solo fatto di possederla fosse economicamente in grado di sostenere spese elevate per il suo mantenimento: la Suprema Corte ha sentenziato che i cavalli detenuti senza finalità lucrativa - per affezione, compagnia e passeggiata - non possono essere considerati un indice di capacità contributiva. Il nuovo provvedimento - previsto dal Decreto Dignità - sia dunque l’occasione per sgombrare il campo da ogni equivoco, facendo definitivamente uscire le spese sostenute per il possesso di animali da compagnia dalla ricostruzione induttiva del reddito complessivo. (Comunicato stampa ANMVI, 18 luglio 2018)

chiedono, in termini di prevenzione e di terapie. “Non altrettanto superfluo, invece, ristabilire con la più ferma autorevolezza la competenza del Medico Veterinario, la sua piena titolarità di professionista sanitario sui contenuti rivolti al pubblico nonché le sue maggiori garanzie di indipendenza del messaggio” - scrive Melosi. Il Presidente dell’ANMVI sottolinea l’elemento della non controllabilità del messaggio genericamente affidato ad operatori commerciali: “Senza voler deprimere l’importanza delle collaborazioni intersettoriali”, la lettera dell’ANMVI mette in luce “gli elevati rischi di diseducazione e di pericolosità; tali rischi sono scongiurabili solo stabilendo inequivocabilmente che l’unico messaggio educativo che il “negoziante può veicolare è quello di rivolgersi al proprio Medico Veterinario curante”. Inoltre, “la scelta del piano di prevenzione e del prodotto farmaceutico (irrilevante che non sia soggetto ad obbligo di prescrizione veterinaria) non può in alcun modo essere incontrollabilmente affidata ad operatori privi della prescritta abilitazione di Stato”. La nota dell’ANMVI conclude osservando che “paradossalmente, le Linee guida sulla pubblicità dei medicinali veterinari presso il pubblico (**) e successive note della DGSAF - nel precludere al medico veterinario sbocchi di comunicazione, lasciano libero adito a produttori e ad operatori commerciali di veicolare al pubblico messaggi molto meno indipendenti e tutelanti i consumatori e i pazienti animali. ■


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ANTICIPAZIONE  PROGRAMMAZIONE

Edizioni Veterinarie

2019

SOCIETÀ SPECIALISTICHE DATA

SEDE

SOCIETÀ

TITOLO

23 Febbraio

Cremona

SIMUTIV aperto SICARV

Gestione del paziente in arresto cardio-respiratorio: dalla CPCR alla ripresa della circolazione spontanea

24 Febbraio

Cremona

SIATAV

Il rischio anestesiologico: come prevenirlo per meglio difendersi

24 Febbraio

Cremona

SICIV

Passi ordinati per un percorso ad ostacoli: il referto citologico

2-3 Marzo

Cremona

SIOVET

Traumatologia della pelvi: fare la cosa giusta al momento giusto

3 Marzo

Cremona

SIMEF aperto SIMIV

Il gatto giallo. Il punto sulle attuali conoscenze: dalla diagnosi alla terapia dell’ittero

9 Marzo

Cremona

SISCA/ALGOVET

Relazione, emozioni e percezione del dolore

9-10 Marzo

Cremona

SIONCOV

L’osteosarcoma appendicolare: cosa è cambiato?

10 Marzo

Cremona

SIFIRVET

La fisiatria incontra la medicina interna: attenzioni speciali nel paziente affetto da endocrinopatie

10 Marzo

Cremona

SVIDI

Il cranio non è solo encefalo. Il corretto utilizzo della DPI partendo dai segni clinici

15-17 Marzo

Verona

22-23 Marzo

Cremona

SIDEV

Corso avanzato - Laser

24 Marzo

Cremona

SIDEV

Linee guida basate sull’EBM: utilizzarle al meglio nella pratica clinica quotidiana

24 Marzo

Cremona

SIODOCOV

Il trattamento endodontico: le regole del successo, i motivi degli insuccessi

30 Marzo

Cremona

SICARV

La diagnostica di laboratorio al fianco del cardiologo

30-31 Marzo

Cremona

SINVET

I movimenti che disturbano il neurologo!

31 Marzo

Cremona

SIRVAC

La chirurgia specialistica in riproduzione: non solo castrazioni

31 Marzo

Cremona

SIANA aperto SIONCOV

La nutrizione del paziente ricoverato e di quello oncologico

6-7 Aprile

Cremona

SCVI

Chirurgia di base e specialistica avanzata

27-28 Aprile

Cremona

SIMIV aperto SIMUTIV

Quando la medicina interna diventa emergenza

28-29 Settembre

Cremona

SCVI

La gestione medico-chirurgica delle neoplasie mammarie: confronto diretto tra la medicina umana e la medicina veterinaria

29 Settembre

Cremona

SIRVAC

Patologie genetiche e import/export di seme canino secondo l’ENCI

6 Ottobre

Cremona

SIFIRVET

Il rilascio miofasciale: nuovi spunti in terapia manuale

6 Ottobre

Cremona

SICIV

Le lesioni metastatiche: la ricerca dell'invisibile

20 Ottobre

Cremona

SISCA

La sindrome competitiva di relazione intraspecifica del cane: dinamiche sociali e derive patologiche

20 Ottobre

Cremona

SVIDI

Radiologi ed oncologi si confrontano sulla stadiazione: cosa c'è di nuovo?

20 Ottobre

Cremona

SIODOCOV

Main topics in odontostomatologia veterinaria: che cosa c’è di nuovo?

9-10 Novembre

Cremona

SIOVET aperto SIFIRVET

Un tema sempre più attuale: l’ortopedia e la traumatologia del cane sportivo

10 Novembre

Cremona

SICARV

Le aritmie ventricolari familiari

16-17 Novembre

Cremona

SIONCOV aperto SCVI

I margini… al centro

17 Novembre

Cremona

SIDEV

Attenti al lupus: dermatologia comparata

22 Novembre

Cremona

ALGOVET

Manteniamo la testa sul collo: come gestire e ottimizzare l'approccio anestetico, analgesico e medico

23 Novembre

Cremona

ALGOVET/SIATAV

Manteniamo la testa sul collo: come gestire e ottimizzare l'approccio anestetico, analgesico e medico

23-24 Novembre

Cremona

SINVET

Le patologie del sistema nervoso periferico

24 Novembre

Cremona

SIMUTIV

Equilibrio acido base ed elettroliti: è una questione di approccio!

30 Novembre/ 1 Dicembre

Cremona

SIMIV

Malattie emergenti e terapie innovative

1 Dicembre

Cremona

SIANA/SIVAE

L’alimentazione nelle principali specie esotiche: come prevenire e gestire le patologie alimentari

14-15 Dicembre

Cremona

SOVI

Patologie oculari immunomediate

14-15 Dicembre

Milano

Congresso SCIVAC in collaborazione con SOVI

www.scivac.it

Seminario nazionale SCIVAC in collaborazione con SIMEF

www.sive.it

www.sivarnet.it

Neurologia felina

www.sivae.it


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ANTICIPAZIONE  PROGRAMMAZIONE

Edizioni Veterinarie

Seminari Regionali - Argomenti previsti ANESTESIA

Anestesia e analgesia nella pratica clinica

Giuliano Ravasio

CARDIOLOGIA

Come rispondere alle domande più frequenti dei proprietari dei cani cardiopatici

Serena Crosara

CHIRURGIA

Patologie chirurgiche inusuali, come approcciarle e trattarle

Filippo Cinti

CITOLOGIA

Sediamoci davanti alla citologia - Sei tu il protagonista di una giornata che ti guiderà ad approcciare e interpretare

Laura Pintore

DERMATOLOGIA

Sediamoci davanti a: un quadro clinico dermatologico raro (ma non troppo) - Sei tu il protagonista di una giornata che ti guiderà ad approcciare e interpretare

Nicla Furiani Annalisa Liotta

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI FISIATRIA

Fisiatria breve manuale d’uso: quando come e perché?

Francesca Cazzola

MEDICINA COMPORTAMENTALE

ABC della medicina comportamentale veterinaria

Clara Palestrini

MEDICINA INTERNA

Giornata di aggiornamento in gastroenterologia del cane e del gatto

Fabio Procoli

NEUROLOGIA

Il neurologo, i cortisonici: come, quando e perché. Sfatiamo i “vecchi” e falsi miti

Floriana Gernone

NUTRIZIONE

Le enteropatie croniche e le patologie del pancreas: come le gestiamo dal punto di vista nutrizionale?

Giacomo Biagi Domenico Multari

OFTALMOLOGIA ONCOLOGIA

Neoplasie dell’apparato gastroenterico: la parola all’oncologo

Paola Valenti

ORTOPEDIA

Basi conoscitive e approccio scientifico per affrontare con serenità dall’ortopedia più frequente alla traumatologia ortopedica complessa

Enrico Panichi

10-12 FEBBRAIO - CREMONA

CORSO DI MEDICINA COMPORTAMENTALE DEI NUOVI ANIMALI DA COMPAGNIA

16-17 MARZO - CREMONA

PRIMO INCONTRO SIVAE

17 MARZO - CREMONA

WORSHOP SPECIALISTICO: PARASSITOLOGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI

12-13 OTTOBRE - CREMONA

SECONDO INCONTRO SIVAE

13 OTTOBRE - CREMONA

WORKSHOP SPECIALISTICO: CITOLOGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI

15-17 MAGGIO - CREMONA

21° CONGRESSO INTERNAZIONALE SIVAR

24 OTTOBRE - CREMONA

CONVEGNO NAZIONALE SIVAR BOVINI - FIERA INTERNAZIONALE DEL BOVINO DA LATTE

26 OTTOBRE - CREMONA

CONVEGNO NAZIONALE SIVAR SUINI - RASSEGNA SUINICOLA “ITALPIG”

3-5 OTTOBRE - VERONA

CONGRESSO MONDIALE WEVA

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10 Focus SCIVAC Rimini 2018

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Rettili: la diagnostica di secondo livello Tomografia Computerizzata e Risonanza Magnetica tecniche avanzate per eccellenza di GIORDANO NARDINI Med Vet, Dipl ECZM (Herpetology), Spilamberto (MO) a Tomografia Computerizzata (TC) e la Risonanza Magnetica (RM) rappresentano le tecniche di diagnostica avanzata per eccellenza che vengono da anni applicate anche ai rettili. Tra le due tecniche la TC attualmente è la più utilizzata, per la maggiore rapidità di esecuzione dello studio e la maggiore diffusione dell’apparecchiatura nelle strutture veterinarie. Per questo l’utilizzo della TC è in notevole aumento nella medicina dei rettili, specialmente nei cheloni, dove risulta una tecnica molto importante per l’indagine delle patologie polmonari. La tomografia computerizzata è una tecnica di diagnostica per immagini avanzata che permette di ottenere la visualizzazione di sezioni seriali della zona presa in esame basandosi sull’elaborazione dei valori densitometrici ricavati dai coefficienti di assorbimento di un fascio di raggi X, utilizzando lo stesso principio della radiografia. La grande innovazione della TC è l’utilizzo di software di analisi correlati alla formazione delle immagini, che ha aperto la strada all’era delle immagini digitali. Nel sistema tradizionale di tipo analogico i raggi X, dopo aver interagito con i tessuti, vanno ad impressionare un materiale sensibile determinando la formazione di un’immagine che riproduce il differente assorbimento delle radiazioni da parte dei tessuti stessi, dipendente dal loro numero atomico, dalla loro densità e dal loro spessore. Nella tecnologia digitale, invece, i dati relativi all’attenuazione del raggio X da parte dei tessuti vengono decodificati in forma numerica da parte di detettori. I fotoni che arrivano ai detettori generano impulsi elettrici che vengono poi codificati in forma numerica (conversione analogico-digitale); da qui il termine digitale, dall’inglese “digit”, che significa numero. Dopodiché il computer provvede a ricostruire delle immagini in forma analogica (riconversione digitale-analogica) (Vignoli, 2005). Nel sistema TC i valori numerici dell’attenuazione del fascio sono definiti Hounsfield Units (HU), cioè consentono di valutare la densità dei vari tessuti. La TC è molto più sensibile della radiologia alle diverse densità, consentendo la differenziazione ad esempio di liquido e tessuti molli che la radiologia non può differenziare. I sistemi TC sono sistemi tomografici, termine che deriva dal greco “tomos”, che significa tagliare, e “gramma”, che significa fetta. Questa tecnica diagnostica infatti prevede l’acquisizione di diverse immagini corrispondenti a una sottile sezione assiale del corpo. Ogni sezione è visualizzata in due dimensioni (pixel), sebbene corrisponda in realtà ad una porzione tridimensionale di tessuto (voxel); la terza dimensione è data dallo spessore della sezione stessa (Ohlerth and Scharf, 2007). Tanto più sottile è lo spessore della fetta e tanto maggiore è la risoluzione spaziale, per cui aumenta la possibilità di vedere delle piccole lesioni. La TC ha una risoluzione spaziale maggiore rispetto alla RM, la quale invece è superiore nella risoluzione di contrasto per i tessuti molli. Oltre alle immagini acquisite direttamente, è possibile nella fase di “post processing” la ricostruzione multi planare o tridimensionale delle immagini grazie all’utilizzo di specifici software. Questo rende la

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Allo scorso Congresso di Rimini erano presenti anche alcuni membri della Commissione Scientifica SIVAE. Da sinistra: Nicola Di Girolamo, Daniele Petrini, Giordano Nardini, Igor Pelizzone, Francesco Origgi e Paolo Selleri. TC superiore alla RM, che invece richiede l’acquisizione delle immagini in tutti i piani spaziali, aumentando notevolmente i tempi di acquisizione. Queste ricostruzioni tridimensionali risultano inoltre essere molto efficaci per la divulgazione scientifica e professionale, per l’insegnamento universitario e per la comunicazione con i proprietari di animali (Mackey et al., 2008). La TC presenta due principali vantaggi rispetto alla radiologia classica: il primo è dato dalla possibilità di visualizzare l’anatomia degli organi interni senza la sovrapposizione con le strutture circostanti, superando i limiti dati dallo schiacciamento bidimensionale dell’immagine radiografica. Il secondo vantaggio dell’ottimizzazione digitale, è la capacità per il software di captare e rappresentare circa 4000 sfumature di grigio corrispondenti a diversi valori HU, rispetto alle 5 tonalità caratteristiche dell’RX convenzionale, come già accennato in precedenza. Sebbene l’uomo sia in genere in grado di distinguerne soltanto 20, l’operatore ha la possibilità di indagare uno specifico range di valori HU definito window (finestra), a seconda del tipo di tessuti che si vuole meglio visualizzare. Ciò garantisce una risoluzione di contrasto nettamente superiore nella TC rispetto alla comune tecnica radiografica. I fattori limitanti che hanno ritardato l’utilizzo clinico nella routine veterinaria della TC rispetto alla medicina umana sono i costi molto maggiori rispetto alla radiologia e la necessità dell’anestesia generale. Sebbene i costi siano ancora piuttosto elevati, le moderne tecnologie a multistrato o multidetettore garantiscono un’acquisizione rapidissima dell’immagine, con diminuzione dei tempi di anestesia e, pertanto, dei rischi ad essa correlati. Correntemente, l’applicazione clinica di questa modalità diagnostica è pertanto in aumento anche nella medicina degli animali non convenzionali. Inoltre, questa tecnica è molto utilizzata in medicina veterinaria per lo studio in vivo di determinate strutture anatomiche, sia nella loro presentazione fisiologica che per quanto riguarda alterazioni patologiche. Ciò è vero sia negli animali convenzionali che negli animali esotici. I primi studi anatomici effettuati nei cani utilizzando la TC hanno riguardato il cranio, con particolare interesse alle strutture di naso, orbita e del sistema nervoso centrale. Per quanto riguarda invece gli esotici, questa tecnica è stata utilizzata soprattutto per indagare la cavità orale di lagomorfi e roditori, il cranio dei pazienti aviari, l’apparato scheletrico dei rettili in generale, con particolare interesse nelle strutture craniche e le strutture intracelomatiche soprattutto dei cheloni, dove altre tecniche in vivo trovano

enormi limitazioni conseguentemente alla presenza del carapace. Come nella maggior parte delle tecniche diagnostiche, anche nella TC si è sviluppato l’uso di sostanze capaci di intensificare il contrasto tra i tessuti, in modo da studiare l’anatomia vascolare dell’area ed individuare e caratterizzare eventuali strutture patologiche. A questo scopo vengono utilizzati gli stessi contrasti positivi e negativi già testati per la radiologia classica, somministrati per via venosa, arteriosa o subaracnoidea. Per contrasto positivo si intende una sostanza che porta ad un aumento del valore di attenuazione, con conseguente visualizzazione tendente al bianco dei vasi e tessuti in cui si localizza. Il concetto fisico che sta alla base di questo risultato è la natura metallica dei mezzi di contrasto (MDC), caratterizzati da alta densità elettronica, da cui dipende direttamente l’attenuazione dei raggi X. Per MDC negativi, invece, si intendono quelle sostanze a bassa densità, come aria o anidride carbonica, che, al contrario, contrastano grazie alla riduzione di assorbimento indotta dalla loro presenza. I MDC positivi sono quelli baritati e iodati, questi ultimi sono maggiormente utilizzati in TC. In generale, lo iodio (I) rappresenta ad oggi l’elemento pesante che si ritrova con maggior frequenza nei moderni mezzi di contrasto, solitamente veicolato da un anello benzenico, il quale assicura legami chimici stabili con 3 atomi di I. Il complesso garantisce contemporaneamente un alto assorbimento dei raggi X e una bassa tossicità. Diversi studi cinetici sono stati effettuati in pazienti sani umani e veterinari con lo scopo di ottenere dati sul normale comportamento del contrasto nei diversi organi. In genere sono sempre evidenti tre fasi successive di opacizzazione: la fase vascolare primaria, la fase parenchimatosa, e la fase vascolare secondaria, durante l’eliminazione del MDC. La fase vascolare è determinata dalla quantità di MDC presente a livello di circolo ematico (pool vascolare), la cui visualizzazione permette di ottenere un tracciato delle strutture vascolari maggiori, nonché di valutare la minore o maggiore vascolarizzazione di strutture contigue, sia patologica che fisiologica, ad esempio nel caso di corticale e midollare renali. La fase parenchimatosa deriva da un accumulo del contrasto (pool di diffusione) a livello di parenchimi, conseguentemente ad una componente liquida extracellulare più elevata rispetto, ad esempio, ai tessuti connettivali. L’enhancement d’organo non deriva più dall’opacizzazione dei vasi, bensì dalla distribuzione del MDC a livello di interstizio, direttamente proporzionale alla quantità del contrasto, ed inversamente proporzionale al peso del paziente, poiché correlato alla superficie extravascolare presente. Gli studi di tipo non vascolare analizzano il grado e la modalità di opacizzazione degli organi durante questa fase. La TC con contrasto viene oggi applicata nella pratica veterinaria in numerosi ambiti, tra i quali l’oncologia, la neurologia, l’ortopedia, il sistema vascolare (angio-TC), ecc. In particolare, l’esame TC è ritenuto il “gold standard” in oncologia, sia per le informazioni che può dare sulla lesione primaria (sede, dimensione, estensione), sia per la ricerca delle lesioni secondarie (metastasi). L’evidenziazione di masse tumorali è infatti possibile sia durante la fase vascolare che parenchimatosa, caratterizzate entrambe da alterazioni nella diffusione del contrasto e dunque dell’enhancement rispetto al tessuto circostante. Questa tecnica risulta particolarmente impor-

tante in organi in cui le lesioni tumorali hanno normalmente minima variazione di attenuazione rispetto al parenchima normale. Ciò avviene ad esempio a livello epatico, mentre le masse spleniche maligne hanno valori di attenuazione significativamente minori rispetto alle masse spleniche non maligne, sia nelle immagini pre e post contrasto. Tuttavia, non tutte le neoplasie si comportano allo stesso modo. Gli studi dinamici in pazienti sani risultano pertanto un prerequisito necessario per stabilire il tipo di perfusione normale di un organo e potere diagnosticare le conseguenti variazioni come patologiche. In questo modo è possibile stabilire protocolli di studio standardizzati che consentono di ottenere una corretta diagnosi ed informazioni cliniche per specifiche patologie. Il maggior numero di studi dinamici sulla vascolarizzazione visualizzata tramite TC con contrasto sono stati effettuati a livello epatico.

TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) NEI RETTILI La TC è una tecnica molto utile per ottenere informazioni su strutture che presentano densità diverse come ossa, uova, scuti o vie aeree. La TC esegue delle scansioni assiali del corpo che vengono raccolte in serie, perciò ogni movimento del paziente durante il periodo di esposizione ai raggi X produrrà degli artefatti. Per questo motivo è necessario che il paziente sia in anestesia generale. Tuttavia, vista la rapidità dell’esame TC, in alcuni pazienti debilitati si può eseguire una scansione senza artefatti anche con l’animale sveglio; questo riduce i rischi da anestesia su un paziente critico e fornisce contemporaneamente molte informazioni utili al clinico. Anche nei rettili è possibile eseguire la TC con mezzo di contrasto (MDC), infatti la maggior parte dei prodotti iniettabili che oggi sono disponibili, hanno una viscosità talmente bassa da permetterne la somministrazione anche in pazienti molto piccoli. La viscosità del mezzo di contrato è molto importante a causa delle dimensioni ridotte dei cateteri endovenosi e degli aghi che vengono utilizzati in questo genere di pazienti. Non esistono studi orientati all’individuazione del dosaggio ottimale del MDC nei rettili, ma può essere utilizzato un dosaggio tra il 25 e il 35% della concentrazione di MDC in un paziente pediatrico (da 1 a 2 ml/kg). Il dosaggio massimo non deve superare i 4 ml/kg. Questo dosaggio dovrebbe permettere la corretta visualizzazione di cuore, reni e vasi nelle tartarughe e nelle iguane. Buoni risultati sono stati ottenuti nella scansione di una Caretta caretta con un dosaggio di 0,1g/kg. Il MDC permette la corretta visualizzazione degli organi maggiormente vascolarizzati, come fegato, reni, cuore e polmoni. Il grande vantaggio della TC è la rapidità con cui si riescono ad ottenere le immagini, questo ci permette di eseguire un’intera scansione del paziente in pochi secondi, perciò in tartarughe o in altri rettili debilitati, che non si muovono o che rimangono immobili il tempo necessario per l’acquisizione dell’immagine, non è necessaria nemmeno l’anestesia generale. Nella Risonanza Magnetica invece sarebbe impossibile eseguire un’intera scansione senza addormentare il paziente. ■ Abstract tratto dagli atti del Congresso Internazionale Multisala SCIVAC, Rimini 25-27 Maggio 2018


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Attualità scientifica Vet Journal

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Ruolo dell’ecografia con contrasto nelle patologie della cistifellea del cane Maggiore sensibilità e specificità rispetto all’ecografia convenzionale nella diagnosi delle patologie della cistifellea di GAIA CAROTENUTO Med Vet PhDstudent e malattie della cistifellea sono comuni nei cani e l'ecografia bidimensionale rappresenta il metodo attualmente più usato per la diagnosi e la pianificazione del trattamento. Tuttavia, le informazioni ricavate tramite questa tecnica sono spesso non-specifiche. Uno studio retrospettivo si è posto l’obiettivo di descrivere le ecografie convenzionali e con mezzo di contrasto (SonoVue®) in un gruppo di 65 cani con patologie della cistifellea confermate istologicamente. Una presa di contrasto ramificata, eterogenea e omogenea da parte di lesioni ecogene intraluminali formanti massa era tipica di strutture polipoidi in corso di iperplasia mucosale cistica e/o

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ANOMALIE OCULARI CONGENITE NEI CERVI DALLA CODA BIANCA ei cervidi sono state segnalate alcune anomalie oculari congenite, quali microftalmia, anoftalmia, cataratta congenita, cisti dermoidi e coloboma oculare. Attualmente non è ancora stata stabilita una causa responsabile di queste anomalie, come ad esempio carenze nutrizionali, esposizione a tossine ambientali o mutazioni genetiche. Uno studio retrospettivo ha preso in esame i casi di sospette anomalie oculari congenite in 15 esemplari di cervo dalla coda bianca (Odocoileus virginianus). Le condizioni riscontrate erano microftalmia (8/15), cataratta congenita (3/15), anoftalmia (2/15), coloboma oculare (1/15), disgenesia del segmento anteriore (1/15), tessuto ghiandolare lacrimale ectopico (1/15) e cecità congenita con opacità corneale (1/15). La maggior parte (11/15, 73%) dei soggetti erano cerbiatti maschi con un'età media di 4 mesi. La maggior parte degli animali presentava anomalie bilaterali. In alcuni casi i soggetti sono stati sottoposti ad indagini infettive al momento della presentazione e 2 di questi sono risultati positivi per il virus della febbre catarrale. Questo studio fornisce un riassunto conciso e sistematico dei casi conosciuti di difetti oculari congeniti nei cerbiatti ma non è stato in grado di identificare una causa. “Congenital Ocular Abnormalities in FreeRanging White-Tailed Deer” Clarke LL, et al. Vet Pathol. 2018 Jul;55(4):584-590. doi: 10.1177/0300985818759771. Epub 2018 Feb 14.

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di tumore, con le dovute differenze in termini di washin e washout. Nei cani con fango biliare o mucocele, invece, le strutture intraluminali ecogene non prendevano contrasto. In presenza di edema della parete questa assume un tipico aspetto a binario, diversamente in corso di necrosi/rottura della parete si vede un’interruzione della presa di contrasto nel tratto interessato.

In corso di colecistite/edema della parete l’ecografia con contrasto ha mostrato performance simili a quelle dell’ecografia convenzionale. Invece, in presenza di necrosi/rottura, lesioni benigne polipoidi e neoplasie l’ecografia contrastografica ha permesso di emettere una diagnosi corretta, senza risultati falsamente positivi. I risultati di questo studio supportano l’utilizzo

dell'ecografia con mezzo di contrasto a completamento di quella convenzionale nei cani con sospetta patologia della colecisti. “Contrast-enhanced ultrasound complements two-dimensional ultrasonography in diagnosinggall bladder diseases in dogs”. Bargellini P, et al. Vet Radiol Ultrasound. 2018 May; 59 (3): 345-356. doi: 10.1111/vru.12601. Epub 2018 Feb 2. ■


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12 Intervista OMV Sassari e Olbia-Tempio e Cremona

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Non siamo un Più visibili e più sindacato, ma il compresi dalla lavoro è un problema società Molto positivo il bilancio dei primi 100 giorni. Il motto del nostro Ordine è “collaborare”

Il veterinario va tutelato dall’abuso di professione e da ingerenze commerciali

ott. Cubeddu, è al suo primo mandato di Presidente dell’Ordine provinciale di Sassari. Cosa l’ha spinta ad affrontare questo incarico, certamente impegnativo e di responsabilità e qual è il bilancio di questi primi 100 giorni da Presidente? Quali sono le principali problematiche professionali del suo territorio? Ci sono criticità peculiari legate alla territorialità? Sono stato spinto a formare un nuovo consiglio direttivo dalla necessità e voglia di rinnovamento. Da troppi anni ormai l’Ordine era stato amministrato da uno stesso gruppo di persone e una svolta mi sembrava necessaria. Insieme ad un gruppo di colleghi fortemente motivati, alcuni giovani e altri meno giovani (compreso il sottoscritto), ci siamo trovati a condividere le stesse idee di rinnovamento e non è stato difficile metterle in pratica, vista la grande affluenza alle elezioni e l’appoggio di numerosi colleghi alla nostra idea di cambiamento. È noto che l’Ordine non esercita funzioni e attività sindacali, ma non si può sottacere che la problematica più importante in questo momento sia la carenza di sbocchi lavorativi. A questo si aggiungono i problemi di licenziamento che si prospettano verso i colleghi dipendenti dell’Associazione Regionale Allevatori della Sardegna, i problemi relativi ai colleghi della medicina specialistica veterinaria per la definizione del loro Status. Come già detto, l’Ordine non fa attività sindacale, ma sicuramente, in sinergia con gli altri Ordini professionali sardi, si possono portare avanti istanze da sottoporre agli organismi istituzionali di competenza, quali gli assessorati regionali alla Sanità e all’Agricoltura.

ott.ssa Colombo, è al suo primo mandato di Presidente dell’Ordine provinciale di Cremona. Cosa l’ha spinta ad affrontare questo incarico, certamente impegnativo e di responsabilità e qual è il bilancio di questi primi 100 giorni da Presidente? Il consiglio precedente, siamo un gruppo affiatato e lavoriamo bene insieme, inoltre abbiamo tutti competenza differenti che ci aiutano a coprire le varie problematiche di una professione dai diversi ambiti. Certamente mi sento una maggior responsabilità rispetto a quando ero solo consigliere e spero di riuscire ad essere di aiuto insieme al nostro consiglio a tutti gli iscritti. Il mio desiderio e impegno è anche quello di far in modo che il valore, la professionalità e l’importanza del veterinario sia più visibile e compresa dalla società, che deve vedere in noi il garante sia della salute dell’uomo che degli animali, e il garante dei diritti di qualsiasi animale. Nei primi 100 giorni abbiamo lavorato parecchio, numerosi sono i cambiamenti sia nella gestione dell’ordine che nella professione, vedi ricetta elettronica, privacy e le richieste a livello amministrativo sono veramente tante. Per fortuna abbiamo un grande aiuto dalla nostra segretaria, la Dott. Giada Sacchetti, competente e precisa. Come dicevo la nostra professione sta cambiando velocemente in tutti i settori dagli animali da reddito al quelli da compagnia. Un punto dolente è la poca partecipazione ed è anche su questo che stiamo lavorando per coinvolgere maggiormente gli iscritti.

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Qual è stata la prima questione che si è trovato ad affrontare? E come è stata gestita? Il primo problema che il nuovo direttivo ha dovuto affrontare con grande impegno e determinazione è stato il passaggio amministrativo. Un direttivo composto per sei noni da giovani colleghi ha dovuto affrontare il rodaggio necessario; ma, con una dose massiccia di buona volontà, abbiamo iniziato a lavorare di buona lena e stiamo procedendo a grandi passi per riuscire a soddisfare le varie richieste dei colleghi e di organi come Enpav, Fnovi, altri Ordini professionali, Università etc. Si è ristabilito un forte legame di collaborazione, che forse nel passato si era un po’ assopito nei confronti degli enti suddetti. Il nostro motto è “COLLABORARE” e lo mettiamo in pratica sia all’interno del direttivo, sia con tutti gli enti preposti a rapporti istituzionali con il Consiglio dell’Ordine. Nel breve lasso di tempo di pochi mesi abbiamo organizzato una serie di eventi formativi, uno dei quali con ECM; abbiamo patrocinato giornate di studio sulle nuove normative sull’anagrafe canina, sulla responsabilità del medico veterinario, sulle parassitosi ovine etc. Sono in programma altri eventi con ECM e senza, sulle patologie dei grossi ruminanti, attraverso il contri-

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Giovanni Maria Cubeddu è Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Sassari. È veterinario medico legale, già titolare della cattedra di Medicina Legale Veterinaria, Deontologia, Legislazione Veterinaria e Protezione Animale presso l’Università degli Studi di Sassari.

buto di relatori particolarmente qualificati. Per meglio capire quali fossero gli argomenti di maggiore interesse dei colleghi, appena insediati abbiamo proposto un questionario attraverso il quale i colleghi hanno scelto le materie di studio per loro più interessanti. Così facendo abbiamo soddisfatto le esigenze di moltissimi colleghi, che in numerose occasioni hanno speso parole di apprezzamento per il lavoro intrapreso dal nuovo consiglio direttivo. A fronte di quanto su riportato, posso dire che il bilancio di questi primi cento giorni sia estremamente positivo. Che valutazione dà della riforma del sistema ordinistico realizzata dalla Legge Lorenzin? Per quanto riguarda la riforma del sistema ordinistico, possiamo dare una valutazione sufficiente. Forse, anche dopo aver sentito i pareri di alcuni presidenti, sia sardi che del continente, la riforma sarebbe dovuta essere molto più vicina ai colleghi che a tutt’oggi trovano difficoltà nel rapporto con gli enti previdenziali. Ringrazio tutti i colleghi che ci hanno sostenuto e, nella speranza di poter dare risposte concrete alle numerose problematiche della categoria, posso affermare che, con l’aiuto e la collaborazione della squadra coesa che ci ritroviamo, il mio e il nostro impegno per il triennio sarà orientato alla difesa dei valori della professione del Medico Veterinario. ■

Quali sono le principali problematiche professionali del suo territorio? Ci sono criticità peculiari (sanitarie, economiche, ambientali, professionali in senso stretto) legate alla territorialità? Le problematiche sono simili in qualsiasi territorio del Nord Italia, da noi dove la concentrazione di animali da reddito è notevole il veterinario patisce a volte l’ingerenza di aziende commerciali, su questo punto va tutelato. Vedremo se l’ufficialità del veterinario aziendale porterà un miglioramento in questo senso. L’abuso di professione, specialmente per gli animali da compagnia è un altro punto dolente. L’accorpamento delle due ATS Cremona e Mantova ha portato a delle criticità legate, oltre alla geografia del territorio stretto e lungo, a un notevole carico di lavoro in alcuni distretti, non coperto da un adeguato numero di personale e dallo scarso interesse dei nuovi laureati verso questo indirizzo della veterinaria. È ancora poco conosciuto il lavoro eseguito dai colleghi del servizio pubblico. Qual è stata la prima questione che si è trovata ad affrontare? Esposti tra professionista e cliente. Queste problematiche sono frequenti, purtroppo anche nella medicina veterinaria, specialmente per i piccoli animali, si sta virando verso una medicina difensiva, per questo il veterinario deve mettere in atto tutte gli accorgimenti di legge per tutelarsi. E come è stata gestita? Credo bene, non tralasciando nulla, sentendo le

Nicoletta Colombo è Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Cremona. È libero professionista e si occupa di animali da reddito. Ricopre per la prima volta la carica di Presidente dopo una lunga esperienza come Consigliere dell’Ordine. Il Consiglio Direttivo da lei presieduto rispecchia tutti gli ambiti professionali della veterinaria: dalla medicina pubblica agli animali da compagnia e da reddito.

varie parti e tutelando il collega. Che valutazione dà della riforma del sistema ordinistico realizzata dalla Legge Lorenzin? Positiva in quanto ha portato ad un inasprimento per la pena di abuso della professione che continua ad essere presente e sulla riorganizzazione del provvedimenti disciplinari. Riguardo alla nascita delle nuove professioni sanitarie credo che sia importante che facciano capo ad un ordine che possa definire delle regole a cui gli iscritti devono attenersi. ■

Le pubblicazioni riprendono a settembre. Se vuoi mandare un articolo o una lettera, scrivi a: professioneveterinaria@anmvi.it Tieniti informato consultando l’archivio on line: www.professioneveterinaria.it


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Pubblicazioni Edizioni Veterinarie

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Il manuale genetico del gatto Una collaborazione editoriale nata dal Master Allevatore Felino. Istruzioni pratiche per allevatori e veterinari alla diffusione delle razze feline. E proprio in questo senso va intesa la concessione del patrocinio a tale lavoro. ANFI ritiene infatti che la conoscenza delle caratteristiche di ogni singola razza, nonché lo studio delle patologie correlate, costituisca senza dubbio un passo in avanti nella loro divulgazione, ma anche per lo sviluppo della loro cultura, della tutela e della valorizzazione. ANFI si è detta orgogliosa di aver avvicinato il

asce da una collaborazione tra EV - Eventi Veterinari - ed ANFI - Associazione Nazionale Felina Italiana - il neo-pubblicato “Manuale del gatto genetico”, scritto dal dott. Stefano Bo. Distribuito in anteprima ai partecipanti della terza edizione del Master Allevatore Felino, in via di conclusione il prossimo settembre, è sponsorizzato da Hill’s che ne ha sostenuto il progetto. Un libro “per le razze” e non “sulle razze”, come dichiarato dallo stesso autore nell’introduzione, in quanto intende fornire ad allevatori e veterinari informazioni essenzialmente di carattere pratico: si è prestata infatti attenzione più agli aspetti caratteriali delle singole razze (come ad esempio dolcezza, indipendenza, comportamento, indole) piuttosto che alle particolarità morfologiche. All’interno della premessa sono riscontrabili le informazioni aggiornate sulle problematiche d’organo, stilate da alcuni dei migliori specialisti italiani del settore. Nelle pagine a seguire, invece, sono state inserite le schede descrittive accompagnate dalla spiegazione delle patologie genetiche razza-specifiche. Sono state evidenziate in particolare le variazioni ematologiche e biochimiche dei singoli soggetti, quindi l’elenco delle normative che disciplinano le caratteristiche di razza secondo la legge italiana. Le malattie ereditarie insorgono a causa di geni anomali che si tramandano da una generazione all’altra. L’allevamento selettivo, nonché la consanguineità utilizzata per sviluppare determinate caratteristiche, possono incrementare il rischio di manifestare questa tipologia di disturbo. In alcuni casi è la razza stessa a farsi portatrice di una mutazione che potrebbe potenzialmente essere dannosa per la salute. Nella trattazione delle più frequenti patologie oftalmologiche, neurologiche, cardiache, nefrologiche di origine ereditaria sono riportati contributi rispettivamente di Claudio Peruccio, Marco Bernardini, Serena Crosara e Paola Scarpa. Le razze, enumerate in ordine alfabetico e corredate di fotografie di ottima fattura, sono quelle riconosciute dalla Fife e dal Disciplinare del Libro Genealogico del Gatto di Razza. ANFI, rappresentata dal Presidente Dario Domancich, ha evidenziato come fin dalla sua fondazione abbia promosso studi, ricerche e iniziative rivolti al miglioramento, al benessere e

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mondo della veterinaria attraverso la collaborazione con ANMVI - Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani - che ha anche patrocinato tutte e tre le edizioni del Master con l’obiettivo di dare una maggiore qualificazione agli allevatori, migliorandone la preparazione tecnico-professionale e fornendo le basi per un corretto e proficuo rapporto col proprio veterinario. Il lungo e fruttuoso impegno svolto da ANFI è inoltre testimoniato dal riconoscimento rice-

vuto dallo Stato con il decreto del 6 agosto 1997 che ha sancito l’affidamento, da parte del Ministero competente, della tenuta del Libro Genealogico. ■ Chi fosse interessato a ricevere una copia del libro può rivolgersi allo sponsor, Hill’s Pet Nutrition, che si occuperà della sua distribuzione e diffusione.


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14 Calendario attività Dal 4 settembre al 7 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi 4 - 6 Set

ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC / ANMVI Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. Attenzione: Date evento modificate. ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

1° IT. PRACTICE MANAGEMENT: IV PARTE - CORSO 4 - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 5° IT. MEDICINA INTERNA: IV PARTE - NEUROLOGIA PER IL MEDICO INTERNISTA - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

7 - 8 Set

CORSO SIVE

CORSO BASE DI RADIOLOGIA EQUINA - Torino - Bari - Roma - Via Leonardo da Vinci, 44 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

8 - 9 Set

CORSO REGIONALE SCIVAC

8 - 11 Set

ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC

9 Set

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC VENETO

9 Set

CORSO E.V. IN COLLABORAZIONE CON APT Nuova edizione!

12 - 15 Set

CONGRESSO INTERNAZIONALE ESVOT

CORSO REGIONALE DI NEUROLOGIA - Roma; Appia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 1° IT. ACUPUNCTURE: III PART - ELECTROACUPUNCTURE; REFRESH AND UPDATE; BEYOND MUSCULOSKELETAL PAIN - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it UNA CAVIA IN SALA D’ATTESA! COME GESTIRE LA VISITA E LE PATOLOGIE DI QUESTO RODITORE - Vicenza, Roun Center - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403501 - E-mail: info@sivae.it II EDIZIONE MASTER TOELETTATORI - PRIMA GIORNATA - Centro Studi - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento non richiesto - Per informazioni: Giada Sacchetti - Segreteria Master Toelettatori - Tel. 0372/403541 - E-mail: giada.sacchetti@evsrl.it 5TH WVOC - WORLD VETERINARY ORTHOPAEDIC CONGRESS - Barcelona (E), Fira de Barcelona - Avinguda de la Reina Maria Cristina, s/n - Per informazioni: Erika Taravella - WVOC 2018 Secretariat - Tel. +390372403509 - E-mail: info@wvoc2018.eu

14 - 16 Set

CORSO REGIONALE SCIVAC

CORSO REGIONALE DI RADIOLOGIA - Cagliari - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

20 - 22 Set

ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

20 - 22 Set

ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

21 - 22 Set

MASTER CLASS SCIVAC

21 - 22 Set

CORSO SIVE

3° IT. ONCOLOGIA: IV PARTE - TUMORI DI MAMMELLA, APPARATO DIGERENTE, PARETE TORACICA E SPAZIO RETROPERITONEALE - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accr. ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 1° IT. RIPRODUZIONE: IV PARTE - NEONATOLOGIA E PEDIATRIA - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CHIRURGIA TORACICA AVANZATA E MINI INVASIVA. CHIRURGIA A CUORE BATTENTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO PRATICO “FULL IMMERSION IN EMBRYO TRANSFER NEGLI EQUINI CON FERNANDO RIERA: DALLA TEORIA ALLA PRATICA” - Centro di Riproduzione Equina Centauro, Bagni di Tivoli (Roma) - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it LA CHIRURGIA UMANA E QUELLA VETERINARIA A CONFRONTO - TESTA E COLLO - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it 6° ITINERARIO DIDATTICO DI CARDIOLOGIA (2018/2020) - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI: II PARTE - CHIRURGIA 2 - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 13TH WCVA - WORLD CONGRESS OF VETERINARY ANAESTHESIOLOGY - Venezia, Terminal 103 - Isola Nova del Tronchetto, 107 - Per informazioni: Erika Taravella - WCVA 2018 Secretariat - Tel. +390372403509 - E-mail: info@wcvavenice2018.eu CORSO REGIONALE DI MEDICINA D’URGENZA - Bari, Parco dei Principi Hotel - Prol.to Viale Europa, 6 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

4 - 7 Set

22 - 23 Set

INCONTRO SCVI

24 - 27 Set

ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC Nuova edizione!

24 - 27 Set

ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

25 - 29 Set

CONGRESSO INTERNAZIONALE E.V.

29 - 30 Set

CORSO REGIONALE SCIVAC

30 Set

INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA

ORTOPEDIA: BASI CONOSCITIVE E APPROCCIO SCIENTIFICO PER AFFRONTARE CON SERENITÀ DALL’ORTOPEDIA PIÙ FREQUENTE ALLA TRAUMATOLOGIA ORTOPEDICA COMPLESSA - Bologna - ECM: Crediti non previsti - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC e Corsi Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

30 Set

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP

1 - 4 Ott

ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC

4 - 5 Ott

CORSO SIVAR IN COLLABORAZIONE CON SEMENTUSA

4 - 6 Ott

ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

5 - 6 Ott

CORSO SIMV / ANMVI

5 - 7 Ott

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

SOVEP - DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: DIAGNOSTICA PER IMMAGINI NEL PRONTO SOCCORSO E NELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA - Hotel Campanile - Rivoli (TO) - Via Guido Rossa 11 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 6° IT. NEUROLOGIA: IV PARTE - LE PATOLOGIE DEL MIDOLLO SPINALE E DEL SNP - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it APPROCCIO INNOVATIVO PER LA DIAGNOSI E IL CONTROLLO DELLE PARASSITOSI - Cremopar, Eboli (Salerno) - Località Cioffi - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Organizzativa Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it 1° IT. ENDOSCOPIA: IV PARTE - ENDOSCOPIA INTERVENTISTICA - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO BASE DI MANAGEMENT VETERINARIO - Cremona, Centro Studi Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Milena Migliavacca - Segreteria Management Anmvi - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it 1° IT. ECOCARDIOGRAFIA CON CERTIFICAZIONE (CECEV): VIII PARTE - STUDIO DELLE CARDIOMIOPATIE, DEL PERICARDIO, DELLE MASSE/ECHOLAB - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accr. ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

6 Ott

CONGRESSO NAZIONALE ANMVI

CONGRESSO NAZIONALE ANMVI - Cremona, Centro Studi Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Segreteria Anmvi - Tel. +39 0372 403536-47 -Email: segreteria@anmvi.it

6 - 7 Ott

INCONTRO SIONCOV

IL CARCINOMA SQUAMOCELLULARE DEL CANE E DEL GATTO: RICONOSCERLO PRESTO PER CURARLO MEGLIO - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

6 - 7 Ott

CONGRESSO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA

CHIRURGIA GENERALE - Milano - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

laPROFESSIONE

VETERINARIA 26| 2018

la VETERINARIA

PROFESSIONE

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi, Daria Scarciglia Segreteria di Redazione Giada Sacchetti, Erika Taravella professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di EDPS Srl - Via Volta 60 20090 Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d’attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all’ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. La rivista è inviata a tutti i Medici Veterinari e operatori di settore interessati con il versamento di € 62,00 per l’Italia (una copia € 3,00). Servizio abbonamenti Tel. 0372-403507. Ai soci delle Associazioni federate ANMVI in regola con il pagamento della quota associativa, la rivista è inviata gratuitamente in quanto la quota è comprensiva dell’abbonamento alla rivista stessa Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 23 luglio 2018

SOLUZIONI

Anomalia bilaterale del V Nervo cranico Anomalia bilaterale del VI Nervo cranico Anomalia bilaterale del IV Nervo cranico

d

Tumore Malattia matabolica Micobacteriosi

QUIZ 1

Anomalia bilaterale del VII Nervo cranico

Micosi sistemica

Risposta corretta: c) 56° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC Palacongressi di RIMINI Giugno 2007

Anomalia bilaterale del III Nervo cranico

a b c

QUIZ 2

a b c d e

2) La micosi fungoide nel gatto è:

Risposta corretta: b) Incontro SIMEF: “Aggiornamento sulle micosi superficiali e sistemiche del gatto” - Cremona, Novembre 2007

1) Viene portato alla visita un cane con caduta della mandibola ed incapacità di chiudere volontariamente la bocca. Quale risposta descrive meglio la più probabile causa neurologica di questa anomalia?


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