PROFESSIONE
la VETERINARIA A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
20 2008
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 5, numero 20, dal 26 maggio al 1 giugno 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
SE CI SCRIVE L’AVVOCATO DEL CLIENTE
LA GESTIONE ECONOMICA DELLA CLINICA
LRTD NEL PUROSANGUE DA CORSA
ANIMALI SENTINELLA IN CAMPANIA
AUTORIZZAZIONE AL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI
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BREVI
PER UN’IVA EUROPEA
TRASPORTO Stress termico, traumi, malattie respiratorie: migliaia di bovini destinati alla macellazione sono trasportati vivi dal Brasile al Libano, dove arrivano stremati o già morti dopo un viaggio che può durare anche più di tre settimane. È la denuncia del filmato della coalizione "Handle With Care" diffuso in Italia dalla Lav.
AEREO Riferisce il tabloid tedesco Bild che un cucciolo di yorkshire terrier è morto a seguito di un volo aereo Catania-Baviera durante il quale era stato costretto dal personale di volo dentro una valigia. Per essere ammesso in cabina insieme alla sua padrona, il cane era stato inizialmente collocato in una borsa, ma colpevole di ribellarsi e di disturbare, il cane è stato rinchiuso in una valigia più grande. Due giorni dopo l’atterraggio il cane è morto.
ASINA Forse in farmacia sarà venduto il latte di asina in polvere. In questo senso, come riferisce il mensile "Eurocarni", sono in corso contatti con il Consorzio nazionale allevatori di asini, che si propone di rilanciare l'allevamento di questi animali, fortemente depauperato negli anni (poco più di 3mila in Italia). Il latte di asina è quello che presenta caratteristiche di composizione più vicine al latte di donna e rappresenta talvolta l'unico tipo di latte d'origine animale con il quale è possibile alimentare bambini affetti da allergie.
PROTEZIONISMO Il Commissario Europeo al Commercio Peter Mandelson ha criticato il tentativo di strumentalizzare la sicurezza alimentare per fini economici, come il rialzo dei prezzi degli alimenti, e per fini protezionistici. Mandelson ha sottolineato, al contrario, l’importanza di aiutare tutti i Paesi a sviluppare l’agricoltura e a riformare il commercio globale.
TURCHIA Il Turkish Daily News ha pubblicato un articolo sul proliferare delle strutture per cani, gatti e animali da compagnia nel Paese. Le strutture sono all'avanguardia e offrono comfort ed estetica. Una delle strutture più famose è Avrupa Animal Hospital. Negli ultimi due anni le cliniche per animali sono raddoppiate, arrivando a 370 a Istanbul, 250 ad Ankara e oltre 1000 in tutto il Paese. E c'è anche chi si sta specializzando. Al Pet Hospital di Ankara curano solo gatti.
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DOCUMENTI
Dai numeri alle strategie Il “bilancio sociale” della veterinaria conferma l’urgenza di una pianificazione demografica A PAGINA 3
Il delegato dell’ANMVI ai rapporti con l’Europa, Giuliano Lazzarini, ha proposto all’UEVP (Union of European Veterinary Practitioners) di mettere all’ordine del giorno della prossima riunione di giugno l’armonizzazione delle aliquote IVA in Europa. L’iniziativa si richiama agli orientamenti della Corte di Giustizia europea volti ad uniformare le aliquote in territorio comunitario per il buon funzionamento del mercato interno europeo. Nell’Europa a 27 anche la concorrenza tra professionisti si è “allargata” e, con particolare riguardo ai confini con l’Est Europa, sono già evidenti gli squilibri nell’offerta di prestazioni veterinarie dove l’imposta può fare la differenza per il proprietario. Inoltre, dopo il recepimento delle norme comunitarie che equiparano le qualifiche dei veterinari europei, non è pensabile che si possa davvero favorire la libera circolazione dei professionisti differenziando il trattamento fiscale delle loro prestazioni. Non mancano le ragioni da portare avanti in sede europea per abbassare la nostra IVA, ma non mancano
nemmeno in sede di confronto con le autorità italiane. L’ANMVI si muoverà nuovamente nei confronti del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che durante il suo precedente mandato ci aveva rinviato alle decisioni di Bruxelles. Ma stavolta è intervenuta una novità che l’ANMVI non mancherà di far presente: alla fine dell’anno scorso il Comitato Europeo per gli Affari Economici e Monetari ha proposto di modificare il meccanismo delle deroghe nazionali, consentendo agli Stati Membri di applicare aliquote più basse. Questa facoltà riguarderebbe beni o servizi necessari, come ad esempio alimenti e cure mediche, posto che ne venga evidenziato il livello di necessità sociale, economica o ambientale e tenendo presente il vantaggio per il consumatore. Si aprono dunque due strade, quella europea e quella nazionale, senza trascurare nemmeno il contributo del Legislatore che riproporrà al Parlamento la riduzione dell’IVA sulle nostre prestazioni e una più consistente defiscalizzazione delle spese a favore dei pro■ prietari.
UN ALBERO CHE CADE FA PIÙ RUMORE DI UNA FORESTA CHE CRESCE SUL NUMERO 18 ABBIAMO PUBBLICATO IN PRIMA PAGINA UN EDITORIALE DAL TITOLO: "NON C'È POSTO PER I "FANNULLONI" nel quale, riprendendo le dichiarazioni del neo Ministro alla Funzione Pubblica, Renato Brunetta, condividevamo il suo impegno contro i "fannulloni" dell'Amministrazione Pubblica. Ricordavamo, inoltre, che questo problema può esistere anche nel settore della veterinaria pubblica e che lo si doveva affrontare soprattutto per rispetto verso la maggioranza dei veterinari che, al contrario, lavorano con serietà ed impegno. Qualche collega, per dovere di parte o perché ha la coda di paglia, ha contestato questa nostra posizione. Diciamo subito che criticare quei pochi dipendenti "fannulloni" non significa denigrare tutta la veterinaria pubblica, anzi, è il modo per difenderla e poterla sostenere nel suo ruolo, nelle sue competenze e nelle sue richieste. D'altra parte, l'accusa di avercela con i dipendenti pubblici, mentre difenderemmo sempre e comunque i veterinari privati, non trova alcuna giustificazione visto che anche verso questi ultimi siamo, spesso, fortemente critici su aspetti che riteniamo inaccettabili per la nostra immagine professionale: prestazioni in nero, non rispetto del codice deontologico, tariffe da svendita, mancanza di qualità, ecc. Tutti comportamenti che sviliscono il nostro lavoro. Non dimentichiamo che per costruire un'immagine di categoria, professionalmente seria, ci vogliono anni, per distruggerla bastano pochi "fannulloni".
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Documenti Attualità
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Demografia della professione veterinaria Il Bilancio Sociale 2007 della FNOVI è anche una rappresentazione demografica della popolazione veterinaria nazionale a Federazione Nazionale degli Ordini ha pubblicato sul proprio sito ufficiale il Bilancio Sociale 2007, un documento che - nel rendicontare struttura, finalità e attività della stessa FNOVI - fotografa la nostra Categoria dal punto di vista professionale e demografico. Nel capitolo dedicato alla gestione territoriale della professione, (100 Ordini provinciali per
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un totale di 26.030 iscritti), si fornisce una descrizione, nazionale e regionale, della popolazione degli iscritti. I dati che si propongono di seguito, estrapolati dal documento, rappresentano una base oggettiva di analisi e di sviluppo delle future strategie professionali e costituiscono, insieme agli strumenti di indagine (v. Professione Veterinaria 19/2008) un ausilio meritevole d’attenzione anche da parte delle istituzioni ed organismi di settore.
ABRUZZO
CAMPANIA
Il numero totale degli iscritti in Abruzzo è pari a 654 che corrisponde al 2,5% su base Nazionale. Il 67% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Abruzzo risulta essere di genere maschile, il restante 33% di genere femminile.
Il numero totale degli iscritti in Campania è pari a 1.930 che corrisponde al 7,41% su base Nazionale. Il 64% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Campania risulta essere di genere maschile, il restante 36% di genere femminile.
NEANCHE 1 VETERINARIO IN PIÙ ll’incontro tra il Ministero della Salute e le Federazioni Nazionali delle professioni sanitarie per la rilevazione dei fabbisogni formativi, in base ai quali stabilire le immatricolazioni ai corsi di laurea magistrale per l’anno accademico 2008-2009, la FNOVI ha ribadito la posizione di un anno fa: il fabbisogno di professionalità veterinarie è pari a zero in tutte le Regioni. L’incontro, riferisce un comunicato della Federazione, si è svolto il 20 maggio scorso. Carla Bernasconi, consigliere FNOVI ha riferito le ragioni di questa stima: elevato numero annuale di laureati, aumento del precariato, mercato del lavoro - saturo e incapace di assorbire i nuovi professionisti - incremento dei liberi professionisti senza un reale incremento della domanda, con conseguente abbassamento del reddito professionale, blocco del turn over nel SSN. L’indagine condotta dall’ANMVI sulla condizione occupazionale (v. Professione Veterinaria 19/2008) conferma la presenza nel mondo del lavoro di un numero di giovani laureati superiore alla potenzialità di assorbimento del mercato.
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BASILICATA
EMILIA ROMAGNA
LAZIO
LOMBARDIA
Il numero totale degli iscritti in Basilicata è pari a 289 che corrisponde all’1,11% su base Nazionale. L’84% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Basilicata risulta essere di genere maschile, il restante 16% di genere femminile.
Il numero totale degli iscritti in Emilia Romagna è pari a 2.771 che corrisponde al 10,65% su base Nazionale. Il 64% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Emilia Romagna risulta essere di genere maschile, il restante 36% di genere femminile.
Il numero totale degli iscritti nel Lazio è pari a 1855 che corrisponde al 7,13% su base Nazionale. Il 61% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Lazio risulta essere di genere maschile, il restante 39% di genere femminile.
Il numero totale degli iscritti in Lombardia è pari a 4.421 che corrisponde al 16,98% su base Nazionale. Il 61% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Lombardia risulta essere di genere maschile, il restante 39% di genere femminile.
CALABRIA
FRIULI VENEZIA GIULIA
LIGURIA
MARCHE
Il numero totale degli iscritti in Calabria è pari a 715 che corrisponde al 2,75% su base Nazionale. L’81% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Calabria risulta essere di genere maschile, il restante 19% di genere femminile.
Il numero totale degli iscritti in Friuli Venezia Giulia è pari a 449 che corrisponde all’1,72% su base Nazionale. Il 59% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Friuli Venezia Giulia risulta essere di genere maschile, il restante 41% di genere femminile.
Il numero totale degli iscritti in Liguria è pari a 502 che corrisponde all’1,93% su base Nazionale. Il 59% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Liguria risulta essere di genere maschile, il restante 41% di genere femminile.
Il numero totale degli iscritti nelle Marche è pari a 671 che corrisponde al 2,58% su base Nazionale. Il 65% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Marche risulta essere di genere maschile, il restante 35% di genere femminile.
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4 Attualità Documenti
VETERINARI E VETERINARIE all’analisi della distribuzione maschile e femminile all’interno dei Consigli Direttivi e dei Collegi dei Revisori Dei Conti è risultato che, i Consigli Direttivi dei 100 Ordini Provinciali, sono formati per l’82% da uomini e dal 18% da donne e che la percentuale dei Revisori dei Conti di genere maschile è pari al 73% mentre la presenza femminile e del 27%. Infine il numero dei Presidenti di genere maschile è decisamente superiore rispetto a quello femminile, infatti su 100 Presidenti ben 92 sono uomini mentre gli Ordini che hanno un Presidente donna sono solo 8. (fonte: Bilancio Sociale FNOVI)
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MOLISE
PIEMONTE
Il numero totale degli iscritti nel Molise è pari a 208 che corrisponde all’0,80% su base Nazionale. L’84% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Molise risulta essere di genere maschile il restante 16% di genere femminile.
Il numero totale degli iscritti in Piemonte è pari a 2.556 che corrisponde al 9,82% su base Nazionale. Il 59% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Piemonte risulta essere di genere maschile il restante 41% di genere femminile.
VETERINARIA 20 | 2008
PUGLIA
TRENTINO ALTO ADIGE
Il numero totale degli iscritti in Puglia è pari a 1.230 che corrisponde al 4,73% su base Nazionale. Il 67% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Puglia risulta essere di genere maschile, il restante 33% di genere femminile.
Il numero totale degli iscritti in Trentino Alto Adige è pari a 343 che corrisponde all’1,32% su base Nazionale. Il 69% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Trentino Alto Adige risulta essere di genere maschile, il restante 31% di genere femminile.
SARDEGNA
UMBRIA
Il numero totale degli iscritti in Sardegna è pari a 1.328 che corrisponde al 5,10% su base Nazionale. Il 68% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Sardegna risulta essere di genere maschile, il restante 32% di genere femminile.
Il numero totale degli iscritti in Umbria è pari a 789 che corrisponde allo 3,03% su base Nazionale. Il 63% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Umbria risulta essere di genere maschile, il restante 37% di genere femminile.
SICILIA
VALLE D’AOSTA
Il numero totale degli iscritti in Sicilia è pari a 1.604 che corrisponde al 6,16% su base Nazionale. Il 75% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Sicilia risulta essere di genere maschile, il restante 25% di genere femminile.
Il numero totale degli iscritti in Valle d’Aosta è pari a 94 che corrisponde al 0,36% su base Nazionale. Il 68% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Valle d’Aosta risulta essere di genere maschile, il restante 32% di genere femminile.
TOSCANA
VENETO
Il numero totale degli iscritti in Toscana è pari a 1.836 che corrisponde al 7,05% su base Nazionale. Il 53% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Toscana risulta essere di genere maschile, il restante 47% di genere femminile.
Il numero totale degli iscritti in Veneto è pari a 1.782 che corrisponde al 6,85% su base Nazionale. Il 67% degli iscritti agli Ordini Provinciali della Regione Veneto risulta essere di genere maschile, il restante 33% di genere femminile.
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6 Legale Controversie
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Se ci scrive l’avvocato del cliente… Come ci dobbiamo comportare quando riceviamo una lettera da parte di un legale che chiede il pagamento di una somma? di MARIA TERESA SEMERARO Avvocato, Bologna ome deve comportarsi il medico veterinario che riceve una lettera da parte di un legale ove si avanza una richiesta di una somma in nome e per conto di un soggetto (un cliente del medico veterinario, un commerciante di animali, un allevatore, una ditta che ha fornito macchinari professionali)? A più di un veterinario, nel corso della propria vita professionale, è capitato di ricevere una lettera (generalmente mediante raccomandata a /r) da parte di un avvocato, ove possono essere avanzate richieste di vario genere. Qui vogliamo occuparci delle lettere nelle quali si chiede di pagare una somma in favore del soggetto assistito dal legale stesso, che rappresentano peraltro la maggioranza delle lettere in questione.
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VARIE SITUAZIONI Alla base di una richiesta di pagamento possono esserci varie situazioni, delle quali possiamo elencare alcune soltanto a titolo di esempio, con l’avvertenza che l’elenco è tutt’altro che esaustivo di tutte le circostanze che possono concretamente verificarsi: 1) può trattarsi della richiesta di risarcimento dei danni da parte del proprietario di un animale (che è stato cliente del veterinario) secondo il quale il medico veterinario è incorso in responsabilità professionale in quanto, nell’effettuare una terapia (farmacologica o chirurgica) ha agito con negligenza / imprudenza / imperizia provocando all’animale danni evitabili; 2) può essere la lettera del legale di una ditta che ha fornito macchinari e/o apparecchiature e/o materiale sanitario al professionista e questi non risulta aver pagato (in tutto o in parte) il prezzo della merce fornita; 3) può anche verificarsi il caso della richiesta, tramite
avvocato, di un risarcimento danni avanzata da un commerciante o da un allevatore che si sia sentito leso nella propria reputazione commerciale dalle affermazioni che il medico veterinario può aver pronunciato nel visitare un animale ceduto dal commerciante o dall’allevatore, dichiarando, ad esempio, che l’animale ceduto era affetto da patologia nota al venditore e taciuta all’acquirente.
COSA FARE Senza entrare nel merito di ciascuna delle tipologie di richieste sopra elencate - a mero titolo di esempio - posso qui di seguito fornire delle indicazioni su alcuni elementi generalmente comuni a tutte le richieste avanzate da un legale. La prima cosa che mi sento di consigliare vivamente a chi riceve la lettera di un avvocato è di rivolgersi a propria volta ad un legale affinché riscontri la lettera stessa: il fai da te in questi casi non funziona nella maggior parte delle situazioni, non solo perché soltanto l’avvocato può - alla luce degli elementi che il medico veterinario gli fornirà - adeguatamente consigliare il cliente sul da farsi, dopo aver riscontrato se la richiesta di controparte è fondata o infondata, ma anche perché anche nei casi in cui il veterinario ha dalla sua parte tutti gli elementi volti a respingere la richiesta, è bene che tali elementi vengano esposti da chi, in ragione della propria professionalità, conosce le insidie che possono celarsi in qualsivoglia circostanza (mi sento di citare un detto ricorrente tra gli avvocati in base al quale non basta aver ragione ma è necessario “saper farsi dare ragione”).
AZIONE LEGALE? In secondo luogo è bene sapere che la lettera di un avvocato non determina l’inizio di un’azione legale dinanzi ad un Tribunale o ad un Giudice di Pace. È l’atto che può portare ad un’azione in giudizio, ma non è detto che ciò accada: la controversia può risolversi pri-
ma o perché si trova un accordo, o perché il veterinario (o meglio l’avvocato incaricato dal veterinario), nel rispondere alla lettera respinge le richieste fornendo elementi tali da far desistere la controparte dall’intraprendere una causa, o per altri motivi, tra i quali può annoverarsi anche la desistenza volontaria del richiedente, posto che più di una persona affida ad un avvocato le proprie richieste, sperando che la lettera del legale sia da sola sufficiente ad ottenere la soddisfazione del proprio preteso credito, ma poi - in caso di insuccesso della lettera - si tira indietro perché non intende affrontare i costi economici e psicologici di una causa.
LA RICHIESTA DI SOMME Un’ulteriore precisazione: nelle lettere di richiesta di somme è presente (nella quasi totalità dei casi) l’indicazione di un termine (che in genere va da un minimo di tre giorni ad un massimo di quindici giorni) entro il quale il destinatario della missiva è invitato a pagare la somma indicata, pena l’inizio di un’azione giudiziale (le formule ricorrenti sono più o meno del seguente tenore: “La invito al pagamento della somma di ? tot entro e non oltre giorni x dal ricevimento della presente. In difetto adirò le competenti autorità giudiziarie allo scopo di tutelare i diritti del mio assistito, giusto mandato conferitomi in tal senso dal cliente”). Tale termine non è un termine di legge, e dunque non è un termine al decorrere del quale scatta, contro il destinatario, una qualche sanzione: è il termine che il legale indica non solo perché da tale termine decorreranno (nella maggior parte dei casi) gli interessi di mora, ma anche per una ragione pratica ben precisa, ovvero per sapere quando il destinatario della richiesta può considerarsi inadempiente, ed è dunque legittimo intraprendere un’azione legale. Ciò significa che il predetto termine non è rigoroso, e dunque è possibile riscontrare la missiva dell’avvocato anche oltre il termine indicato nella lettera stessa, purché non passi troppo tempo (direi che un mese circa è il termine massimo consigliabile). Al riguardo è opportuna tuttavia un’importante precisazione: quando la richiesta di denaro è fondata su una fattura già emessa dal richiedente (ed è quanto in genere si verifica nel caso delle ditte fornitrici di ap-
“SAPER FARSI DARE RAGIONE” hi riceve la lettera di un avvocato si rivolga a propria volta ad un legale affinché riscontri la lettera stessa: il fai da te in questi casi non funziona nella maggior parte delle situazioni, perché anche nei casi in cui il veterinario ha dalla sua parte tutti gli elementi volti a respingere la richiesta, è bene che tali elementi vengano esposti da chi, in ragione della propria professionalità, conosce le insidie che possono celarsi in qualsivoglia circostanza. È bene sapere che la lettera di un avvocato non determina l’inizio di un’azione legale dinanzi ad un Tribunale o ad un Giudice di Pace. È l’atto che può portare ad un’azione in giudizio, ma non è detto che ciò accada.
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parecchi, macchinari ecc.), l’ordinamento riconosce al creditore una “corsia preferenziale” nel giudizio, in quanto se la somma richiesta non viene pagata, il venditore può chiedere ed ottenere un decreto ingiuntivo, ossia un provvedimento con cui il Giudice, senza sentire il destinatario della richiesta e sulla base del solo ricorso del creditore - suffragata dalla fattura e da altri elementi di tipo contabile relativi a quella fattura - intima il pagamento della somma portata dalla fattura stessa oltre alle spese legali, con l’instaurarsi della vera e propria causa (e la conseguente possibile presenza anche del destinatario) solo se questi si oppone al decreto ingiuntivo. Nel caso di richiesta di somme basata su fattura, dunque, è bene che il veterinario consulti un avvocato nel più breve tempo possibile. ■
DENUNCIA GRATIS IL VETERINARIO rca2000 è tornata sulle cronache dei giornali e dalle pagine del Venerdì di Repubblica si apprende di una nuova iniziativa: l’Associazione, in collaborazione con lo studio di consulenza legale Animali e Ambiente, offre gratuitamente un servizio di consulenza legale a tutti i proprietari di animali da compagnia che vogliano denunciare casi di malasanità nel settore veterinario. Se il proprietario avrà dei dubbi sul comportamento professionale del veterinario (casi di negligenza, superficialità, diagnosi errate, terapie o valutazioni sbagliate che hanno portato danni all’animale o alla sua morte) potrà rivolgersi al sito dell’Associazione e contattare gli avvocati che gratuitamente daranno consigli su come agire contro il professionista. Ogni singolo caso sarà valutato attentamente per individuare il percorso legale più adeguato. L’Associazione è nata in seguito ad una esperienza personale della sua Presidente, Daniela Ballestra, il cui cane sarebbe morto per cause di malpractice.
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“Nei casi come il mio - ha dichiarato - i medici finora non vengono quasi mai denunciati. Per sfiducia o per mancanza di prove certe. Ma qualcosa, oggi, si può fare”. Arca2000 è un’associazione già nota al mondo veterinario per le battaglie contro la malasanità veterinaria, tradotte, in passato, in proposte di legge da parlamentari non più rieletti alle ultime elezioni. Già nel 2004, quando la stampa parlava di Far West della veterinaria, si erano registrati gli interventi di ANMVI e FNOVI. Il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti, ha commentato questa iniziativa, ricordando che anche nel settore veterinario ci possono essere a volte problemi di qualità che si sta cercando di superare con vari progetti, ma Arca2000 sembra voler lanciare una caccia alle streghe che non porterà certo ad una crescita professionale del settore. In ogni modo l’ANMVI, da anni, offre ai veterinari un servizio di consulenza legale gratuito. Finirà per essere uno scontro fra legali, compresi ovviamente quelli delle Compagnie Assicurative.
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XVI Legislatura Parlamento
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Affari sociali e ambiente per Mancuso e Viola Definite le Commissioni di Camera e Senato. Incarico da Segretario per Gianni Mancuso, cambio di Commissione invece per Rodolfo Viola amera e Senato hanno definito la composizione delle loro Commissioni parlamentari. I Deputati veterinari, Gianni Mancuso e Rodolfo Viola, sono stati assegnati rispettivamente alla XII Commissione (Affari Sociali) e alla VII Commissione (Ambiente) della Camera. Per l’On. Gianni Mancuso si tratta di un incarico all’insegna della continuità all’interno della commissione in cui ha svolto la propria attività
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PDL PER 6 NUOVI ORDINI allita nella scorsa Legislatura, la costituzioni di nuovi ordini sanitari viene riproposta al Parlamento dall’ex ministro della Salute Livia Turco, che ha depositato alla Camera un nuovo disegno di legge. L’istituzione degli Ordini delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione attuerebbe quanto previsto dalla legge 43 del 2006. Ai nuovi Ordini viene riconosciuta la natura di enti pubblici non economici, sottoposti alla vigilanza del Ministero della Salute e con autonomia patrimoniale, finanziaria, statutaria e regolamentare. I sei Ordini si costituiranno in altrettante Federazioni nazionali mentre all’interno di ciascun Ordine è prevista l’articolazione delle 22 professioni afferenti gli Ordini in Albi provinciali, che saranno comunque soggetti alle disposizioni dei codici deontologici approvati dalle Federazioni nazionali dei tre Ordini professionali di riferimento. Gli statuti degli Ordini e delle Federazioni dovranno attenersi a una serie di principi tra i quali: democraticità nelle procedure di elezione degli organi; non discriminazione per motivi religiosi, sessuali, razziali, politici o relativi ad altra condizione personale o sociale; la partecipazione effettiva alla vita dell’Ordine delle professioni meno rappresentate nel Consiglio direttivo; la leale collaborazione con lo Stato e gli altri Enti pubblici; la separazione della funzione di indirizzo politico dalla gestione amministrativa. È inoltre prevista l’incompatibilità tra cariche ordinistiche e qualsiasi altra carica esecutiva in partiti, sindacati, enti previdenziali e incarichi di governo nazionale o locale. Per l’iscrizione agli Ordini sarà indispensabile un titolo universitario o equivalente, mentre sono previste specifiche norme per l’esercizio professionale dei professionisti comunitari ed extracomunitari. Il decreto stabilisce infine le attività riservate alle 22 professioni sanitarie inserite nell’ambito dei sei Ordini. È questo il principale nodo della questione ed è proprio su questo punto che nella scorsa Legislatura erano insorti gli Ordini sanitari esistenti, FNOVI compresa.
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parlamentare per tre Legislature. La novità di rilievo è che, per la XII Commissione, Mancuso svolgerà l’incarico di Segretario, all’interno del Consiglio di Presidenza, un incarico che attiene alla programmazione dei lavori della Commissione stessa. Per il Collega Rodolfo Viola si registra invece un cambiamento rispetto alla Commissione Lavoro di cui è stato componente nella scorsa Legislatura. La presenza dei Colleghi parlamentari in Commissioni che trattano di materia legislativa afferente le competenze veterinarie è un buon auspicio per la professione che potrà partecipare, attraverso Colleghi di comprovata esperienza parlamentare, ai lavori per l’emanazione di nuove leggi di interesse medico veterinario. Le due Commissioni non hanno ancora iniziato i lavori. Le Presidenze sono state assegnate all’On. Giuseppe Palumbo (Affari Sociali) e all’On. Angelo Alissandri (Ambiente).
IN SENATO La Presidenza della Commissione Igiene e Sanità del Senato è stata assegnata al Sen. Antonio Tomassini, che ha già convocato i parlamentari per esaminare le novità introdotte dalla Direttiva Reach e in particolare l’esame dello Schema di decreto legislativo recante “Attuazione della direttiva 2006/121/CE che modifica la direttiva 67/548/CEE concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative in
materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose, per adattarle al regolamento (CE) n. 1907/2006”.
ALL’AGRICOLTURA Presidente della 9ª Commissione permanente del Senato (Agricoltura e produzione agroalimentare) è stato nominato il veneto Paolo Scarpa Bonazza Buora. Mentre alla Camera, la presidenza della XIII Commissione Agricoltura è andata al napoletano Paolo Russo. ■
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8 Europa Strategie comunitarie
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VETERINARIA 20 | 2008
L’Europarlamento chiede un nuovo piano di sanità animale Approvata una risoluzione affinché la Commissione presenti un piano d’azione “più ambizioso” e un quadro normativo unitario e semplificato pprovando con 482 voti favorevoli, 9 contrari e 16 astensioni la relazione del polacco Janusz Wojciechowski (foto), il Parlamento europeo ha accolto con favore lo sviluppo di un approccio strategico alla politica comunitaria in materia di salute degli animali. Sostiene, inoltre, gli scopi, gli obiettivi e i principi complessivi stabiliti nella comunicazione sulla strategia per la salute degli animali, che consentiranno all’UE di rafforzare i propri meccanismi di protezione e la sua preparazione dinanzi all’insorgere di nuove epizoozie. Nella seduta del 22 maggio scorso, l’Europarlamento ha rilevato l’utilità dei sistemi di tracciabilità e che la qualità del trasporto è più rilevante della sua durata, mentre la clonazione degli animali andrebbe vietata. Vengono inoltre auspicati una strategia di vaccinazione, il libero flusso dei prodotti di animali vaccinati e incentivi alla prevenzione. Benché la produzione animale europea sia «più sicura che mai» e sia soggetta a rigorosi controlli, la percezione che i cittadini hanno riguardo a tale settore è molto lontana dall’essere soddisfacente. I rischi sanitari per gli animali, d’altra parte, sono aumentati a causa della maggiore mobilità mondiale e dell’accresciuta richiesta alimentare, dell’intensificazione degli scambi commerciali internazionali e del cambiamento climatico. Il Parlamento chiede alla Commissione di presentare un piano d’azione, sollecitando una maggiore ambizione e una visione a più lungo termine nella presentazione delle sue proposte legislative, nonché la definizione chiara e trasparente dei finanziamenti delle singole azioni. L’attuale quadro normativo dell’UE in materia di salute degli animali è, infatti, complesso e dispersivo e deve essere semplificato raccogliendo in un unico atto giuridico i principi fondamentali dell’intervento in materia di salute degli animali. La strategia per la salute degli animali dovrebbe anche includere le attività delle imprese di macellazione e di trasporto degli animali, dei produttori e dei fornitori di mangimi.
razione di accordi di libero scambio conclusi con l’India, la Corea e i paesi del Sudest asiatico comprendano un capitolo sulle misure sanitarie e fitosanitarie e il benessere animale. Esortano, infine, la Commissione a concludere protocolli veterinari con potenziali mercati di esportazione, come quello cinese.
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LE FRONTIERE I deputati sono favorevoli ad un’eventuale adesione dell’UE all’OIE (l’Organizzazione Internazionale per la salute animale) ed esor-
TRACCIABILITÀ
tano l’UE a difendere, a livello internazionale e in seno all’OMC, gli elevati standard in materia di salute e benessere degli animali applicati nell’UE, che potrebbero essere messi in pericolo da importazioni provenienti da paesi terzi in cui gli allevatori non hanno gli stessi obblighi. Sostengono, infatti, che una migliore biosicurezza alle frontiere sia particolarmente rilevante e che, a causa del rischio derivante da importazioni di animali portatori di infezioni o malati, i controlli veterinari e sanitari alle frontiere debbano essere particolarmente «accurati e rigorosi».
PROTEZIONE Il Parlamento, tuttavia, riconosce che i produttori dell’UE sono soggetti a costi maggiori, poiché gli standard europei sono più elevati che altrove. Per questo, i produttori dovrebbero essere protetti dalle importazioni di prodotti di origine animale soggetti a standard minori. Chiede quindi, di valutare in che modo ci si possa proteggere da tale concorrenza, prendendo anche in considerazione di imporre gli stessi requisiti, validi per i prodotti europei, ai prodotti importati. Sollecita poi l’aumento delle risorse finanziarie dell’Ufficio alimentare e veterinario della Commissione. D’altra parte, il Parlamento sottolinea che il ritardo nell’adozione di misure atte a garantire che le importazioni di carne bovina dal Brasile provengano esclusivamente da bestiame non affetto da afta epizootica rischia di minare la fiducia dei cittadini nel regime UE per la salute degli animali. I deputati suggeriscono inoltre che la nuova gene-
Il Parlamento sostiene che la tracciabilità dei prodotti, sulla base dell’identificazione e della registrazione, sia di fondamentale importanza per il controllo della salute degli animali e la prevenzione delle malattie, nonché per la sicurezza alimentare. È quindi favorevole all’identificazione elettronica obbligatoria e genetica tramite DNA e al controllo degli spostamenti degli animali. Si dice, infine, preoccupato per il crescente collegamento fra scambi internazionali di uccelli vivi e di pollame e lo sviluppo e la diffusione di malattie quali l’influenza aviaria.
SOPRATTUTTO PREVENZIONE l sistema di compensazione, secondo i deputati europei, non si dovrebbe limitare ad assegnare compensazioni ai proprietari degli animali che sono eliminati a causa dell’insorgere di una malattia. Dovrebbe, invece, collegarsi a incentivi per la prevenzione del rischio, sulla base della diminuzione dei contributi da parte degli agricoltori ai fondi nazionali o regionali per la salute degli animali. Gli agricoltori, d’altra parte, dovrebbero adottare misure aggiuntive di riduzione del rischio come la promozione del ricorso alla vaccinazione (d’emergenza), piuttosto che all’abbattimento. Ciò rappresenterebbe una garanzia di reddito per il proprietario dei capi di bestiame vaccinati in stato di emergenza.
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CLONAZIONE Facendo proprio un emendamento avanzato dall’UEN, il Parlamento ritiene che la clonazione degli animali a fini economici «dovrebbe essere vietata».
VACCINAZIONE I deputati ricordano che non esiste alcuna differenza tra beni ottenuti da animali vaccinati e quelli ottenuti da animali non vaccinati. Sostengono, quindi, lo sviluppo di strategie di vaccinazione per tutte le specie e le malattie rilevanti e supportano con fermezza le azioni volte ad ampliare il ricorso alla vaccinazione di emergenza (sia soppressiva sia profilattica), che favorirebbe la prevenzione e il contenimento delle malattie. Richiamano, a tal proposito, l’attenzione sul fatto che l’introduzione di un sistema di vaccinazione efficace necessiti di sovvenzioni adeguate e della garanzia che i prodotti derivanti da animali vaccinati non siano soggetti a restrizioni.
CIRCOLAZIONE DEI PRODOTTI La Commissione e gli Stati membri dovrebbero prendere misure al fine di garantire la circolazione indiscriminata dei prodotti derivanti da animali vaccinati, la cui assenza ha rappresentato un freno importante per l’uso della vaccinazione quale mezzo per lottare contro il diffondersi delle malattie zootecniche contagiose. Suggeriscono, quindi, il bando della etichettatura di prodotti derivanti da animali vaccinati e strategie efficaci di comunicazione pubblica riguardanti l’innocuità di tali prodotti. Dovrebbero poi essere concluse le convenzioni sulla libera circolazione dei prodotti derivanti da animali vaccinati tra governi, organizzazioni di allevatori, organizzazioni di consumatori e operatori al dettaglio e commerciali.
BANCHE DI VACCINI Il rafforzamento delle banche comunitarie di vaccini sarebbe altrettanto indispensabile e sarebbe necessario applicare tutte le misure
TRASPORTO l Parlamento sostiene che, in materia di trasporto di animali, l’UE si sia dotata di norme rigorose che soddisfano l’esigenza di standard elevati di benessere degli animali e di misure di prevenzione e lotta contro le malattie. Il trasporto di animali vivi su lunga distanza, infatti, potrebbe provocare un aumento dei rischi, facilitando la diffusione delle malattie. Chiede quindi che queste norme siano pienamente applicate da tutti gli Stati membri e rispettate dai paesi che esportano prodotti animali nell’UE. In questo modo, si potrebbero promuovere e assicurare, a livello mondiale, standard elevati di benessere e salute degli animali. Accogliendo un emendamento dell’ALDE, peraltro, l’Aula ritiene che occorra sottoporre a un attento esame le norme relative al trasporto e, se giudicato necessario, renderle più rigorose. Osserva d’altra parte che la qualità del trasporto «è più importante della sua durata».
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utili alla riduzione del numero di abbattimenti di animali sani, quali test per provare che gli animali sono esenti da patogeni, permettendone, in tal modo, la macellazione normale. Tuttavia, secondo i deputati, in situazioni di crisi e ove sia inevitabile, sarebbe indispensabile garantire la disponibilità di conoscenze specialistiche e di strumenti affinché l’eliminazione degli animali sia eseguita con umanità, risparmiando sofferenze inutili e rispettandoli in qualità di esseri viventi senzienti. ■
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Anagrafe equina Attualità
VETERINARIA 20 | 2008
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Nuove definizioni per gli orientamenti produttivi degli equini Non più visualizzabili nella BDN le vecchie definizioni. Introdotto il distinguo fra “ippico” ed “equestre” per essere macellati per il consumo umano e di fatto corrispondono agli allevamenti per i quali precedentemente era stato indicato come orientamento produttivo la definizione di PRODUZIONE.
mento produttivo “LAVORO” sono quelli in cui gli equidi vengono allevati esclusivamente o prevalentemente per lavoro (trasporto materiali o altro) e corrispondono agli allevamenti per i quali precedentemente era stato indicato come orientamento produttivo la definizione di LAVORO.
“IPPICO” ED “EQUESTRE” “LAVORO” Gli allevamenti per i quali è indicato l’orienta-
ono scadute a maggio le vecchie definizioni degli orientamenti produttivi degli allevamenti di equidi. Le nuove, come modificate dal Comitato tecnico di coordinamento per l’anagrafe equina sono state precisate in una nota inviata ai Servizi Veterinari degli Assessorati Regionali sin dal mese di febbraio. La nota premette che, in considerazione del fatto che la Banca Dati degli Equidi non è ancora stata istituita, è stato ritenuto giusto continuare l’attività di registrazione anche delle aziende che allevano equidi nella BDN dell’anagrafe zootecnica. L’impostazione della BDN prevede che sia possibile indicare quale specie animale viene allevata in una determinata azienda soltanto mediante la registrazione dell’allevamento del quale dovrà indicarsi anche l’orientamento produttivo. Firmata dalla Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, la nota chiarisce il significato delle nuove definizioni da utilizzare per l’attività di nuova registrazione di allevamenti. Le precedenti definizioni erano visualizzabili per novanta giorni dalla data della nota ministeriale (4 febbraio 2008), “nell’attesa che i Servizi Veterinari competenti effettuino in modalità di aggiornamento le opportune conversioni”. Trascorso tale periodo le precedenti definizioni non sono più disponibili né visualizzabili”.
S
NUOVE DEFINIZIONI Le definizioni riguardano i termini “carne”, “produzione”, “lavoro”, “ippico”, “equestre” (questi ultimi orientamenti produttivi erano precedentemente accorpati nella definizione unica “diporto-ippico sportivi”). Di seguito le specifiche tecniche: CODICE
DESCRIZIONE
E
CARNE CON FATTRICI
F
CARNE SENZA FATTRICI
G
EQUESTRE CON FATTRICI
H
EQUESTRE SENZA FATTRICI
C
IPPICO CON FATTRICE
D
IPPICO SENZA FATTRICI
L
LAVORO
“CARNE” Gli allevamenti per i quali è indicato l’orientamento produttivo “CARNE” (con fattrici o senza fattrici) sono quelli in cui gli equidi vengono allevati esclusivamente o prevalentemente
Gli allevamenti per i quali è indicato l’orientamento produttivo “IPPICO” (con fattrici o senza
fattrici) sono quelli in cui gli equidi vengono allevati esclusivamente o prevalentemente per attività sportive agonistiche o da competizione mentre quelli per cui è specificata la definizione “EQUESTRE” (con fattrici o senza fattrici) allevano equidi per attività di diporto, amatoriale, compagnia, e in ogni caso non da competizione agonistica. Gli allevamenti suddivisi tra questi due orientamenti produttivi erano precedentemente accorpati nell’unica definizione di “DIPORTO-IPPICOSPORTIVI”. ■
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10 Anmvi Informa Servizi e formazione
VETERINARIA 20 | 2008
Cancerogeni e mutageni: dall’ANMVI un nuovo Manuale Pratico Con il prossimo numero di Professione Veterinaria le strutture private per animali da compagnia riceveranno un nuovo strumento di prevenzione e sicurezza
di CARLO PIZZIRANI entre mi accingevo a concludere la stesura di questi appunti è stato approvato dal Consiglio dei Ministri (n. 95 del 6 marzo 2008) lo schema del DLgs “Testo unico Salute e Sicurezza sul Lavoro”. Per quanto riguarda la nostra categoria professionale e tutti gli altri professionisti è importante sottolineare come verranno coinvolti anche gli associati in partecipazione e per certi aspetti anche i lavoratori autonomi, figure che fino ad adesso sono fuori dal campo di applicazione della legislazione in materia di sicurezza. Anche per quanto concerne il documento di valutazione dei rischi non vi è più traccia della possibilità che possa essere sostituito da una semplice autocertifi-
M DLgs. 626/94 Capo I Art. 60 Art. 61 Capo II Art. 62 Art. 63 Art. 64 Art. 65 Art. 66 Art. 67 Art. 68 Capo III Art. 69 Art. 70 Art. 71 Art. 72
cazione e sono previsti, a differenza di quello che avviene adesso, gli aggiornamenti obbligatori anche per i datori di lavoro che svolgono direttamente il ruolo di responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP). Questa novità mi ha portato a dover fare un esame approfondito del Testo Unico in tempi rapidissimi per poter verificare eventuali variazioni apportate o novità introdotte e far si che questa pubblicazione non fosse vecchia e superata ancor prima di nascere. Per quanto concerne la protezione da agenti cancerogeni e mutageni il TU, dedica al problema l’intero Capo 2° del Titolo IX, diviso in 3 Sezioni composte dagli articoli che vanno dal 233 al 245. Cambiano esclusivamente i numeri degli articoli ma i loro titoli e il loro contenuto rimangono perfettamente identici a quanto previsto nel Dlgs 626/94. Giusto per dare dei riferimenti riporto la seguente tabella:
Titolo
Testo Unico (2008)
DISPOSIZIONI GENERALI Campo di applicazione Definizioni OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Sostituzione e riduzione Valutazione del rischio Misure tecniche, organizzative, procedurali Misure igieniche Informazione e formazione Esposizioni non prevedibili Operazioni lavorative particolari SORVEGLIANZA SANITARIA Accertamenti sanitari e norme specifiche Registro di esposizione e cartelle sanitarie Registrazione dei tumori Adeguamenti normativi
Sezione I Art. 233 Art. 234 Sezione II Art. 235 Art. 236 Art. 237 Art. 238 Art. 239 Art. 240 Art. 241 Sezione III Art. 242 Art. 243 Art. 244 Art. 245
(dal Manuale Agenti cancerogeni e mutageni: una valutazione del rischio, di Carlo Pizzirani)
UN RISCHIO “STOCASTICO” uando il datore di lavoro (DL) è chiamato ad eseguire quel complesso processo che è la valutazione dei rischi presenti nella propria struttura, che si proceda poi alla stesura di un Piano Programmatico o ci si limiti all’Autocertificazione che la legge permette alle unità produttive che impiegano fino a 10 addetti, insieme al rischio infortuni, al rischio chimico e al rischio fisico, al rischio costituito dall’uso di apparecchi muniti di videoterminali, al rischio biologico e ad altri rischi non può non essere valutata anche la protezione da agenti cancerogeni mutageni. Il rischio legato all’uso di agenti cancerogeni - mutageni è un rischio definito stocastico, un rischio per il quale non è possibile stabilire una correlazione tra il livello di esposizione e l’entità del danno per gli addetti. Sono stati descritti casi di tumore in lavoratori esposti a quantità ridotte di ammine aromatiche anche a distanza di 20 anni dall’esposizione (dal Manuale “Agenti cancerogeni e mutageni: una valutazione del rischio”, di Carlo Pizzirani)
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Pensioni e Finanze Fisco
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L’ENPAV è una “public utility” Il riordino della previdenza dei professionisti si propone di definire una distinzione precisa tra finalità pubblica e mezzi privati l nuovo Governo eredita una piattaforma programmatica che dà alle casse un modello di gestione con principi privati, ma a funzione pubblica, in cui lo Stato assuma il ruolo di regolatore, non di gestore o erogatore diretto di servizi. È un po’ il principio applicato, negli Stati Uniti, alle public utility dell’energia elettrica o dell’acqua. Allo scadere della scorsa legislatura, il Presidente dell’Adepp Maurizio de Tilla e il Ministro del Lavoro Cesare Damiano hanno sottoscritto un documento che riconosce, senza chiaroscuri, la natura privata degli enti previdenziali. Si tratta di un “memorandum”, come l’ha definito l’Adepp, che dovrebbe rappresentare il punto di partenza del nuovo Governo per il riordino della previdenza privata. Un riordino che dovrà affrontare tutte le tematiche legate alla previdenza dei professionisti: l’autonomia, la natura privatistica, l’obbligatorietà di iscrizione.
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PRIVATE MA PUBBLICHE In base al documento siglato al Ministero del Lavoro, ora al vaglio del Ministero dell’Economia, lo Stato assume a tutti gli effetti il ruolo di regolatore e non di gestore o erogatore diretto dei servizi previdenziali. Questo significherà che le circolari e gli atti ministeriali fisseranno regole compatibili con il principio dell’autonomia e che gli organi pubblici si limiteranno ad una funzione di controllo. La piattaforma dovrebbe essere tradotta in un decreto dall’attuale Governo. L’autonomia delle Casse, riconosciute nero su bianco come associazioni di diritto privato, si concretizzerà nelle scelte organizzative e, dunque, anche in una maggiore indi-
pendenza nella determinazione delle aliquote contributive. Per le Casse si pensa ad un sistema di controlli dei costi amministrativi meno formale: non solo l’invio annuale dei consuntivi, ma una periodica acquisizione di informazione tecnica. La funzione di vigilanza avrà come unica finalità quella di garantire la sostenibilità degli enti. Per il Ministero l’accordo è un segnale di “armonia tra l’utilità collettiva del ruolo svolto dalla previdenza professionale e il rispetto della sua natura privata”. Il memorandum apre anche ad un sistema fiscale più equo al welfare professionale con una graduale eliminazione della doppia tassazione e invita a legare la contribuzione del professionista a meccanismi premianti per incentivare forme di previdenza complementare.
L’AUSPICIO Il documento, gradualmente e compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, auspica: l’eliminazione della tassazione cui è sottoposto l’investimento in capitale delle Casse che è funzionalmente vincolato alla garanzia del pagamento delle pensioni, con la conseguente tassazione solo delle pensioni erogate secondo le aliquote progressive vigenti; l’introduzione di regole partecipate e riconoscibili di efficienza usando criteri condivisi di redazione dei bilanci e indicatori sintetici e comparabili di risultato e suggerisce lo sviluppo di sinergie di scopo e di scala tra le Casse per il contenimento dei costi amministrativi. L’auspicio delle Casse e degli Enti di previdenza dei liberi professionisti è di dare un riassetto definitivo alla disciplina con apposito disegno di legge, frutto di un percorso negoziato con i professionisti. ■
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DOMANDE E RISPOSTE I RIMBORSI SPESE NEL REDDITO DEL PROFESSIONISTA Quando un cliente intende pagarmi con ri.ba (ricevute bancarie), addebito in fattura, oltre all’importo della prestazione, le spese bancarie relative all’emissione della ri.ba. Entrambe sono imponibili Iva. Il dubbio è invece se, anche l’importo delle spese bancarie concorra a formare l’imponibile su cui vengono calcolati il contributo cassa di previdenza e la ritenuta d’acconto. La risposta è affermativa. I rimborsi spese (forfetari o analitici) percepiti dai professionisti costituiscono proventi che concorrono alla formazione del reddito di lavoro autonomo. Fanno eccezione solo i rimborsi per anticipazioni in nome e per conto del soggetto committente. L’esperto risponde, 12 maggio 2008.
TRATTAMENTO FISCALE DELLE PERDITE Sono un libero professionista. In considerazione delle novità introdotte dalla Finanziaria 2008 in materia di trattamento fiscale delle perdite, vorrei sapere che comportamento bisogna adottare per le perdite generate nel 2007. La nuova disciplina sul trattamento fiscale delle perdite di liberi professionisti e imprese in contabilità semplificata, introdotta con la Finanziaria 2008, trova applicazione a decorrere dall’1/1/2008. Le perdite dell’anno 2007 sono soggette alla normativa previdente in applicazione della quale: le perdite possono essere compensate con redditi della stessa categoria; le perdite non compensate possono essere riportate a “nuovo” negli esercizi successivi ma non oltre il quinto; nel caso in cui le perdite sono maturate nei primi tre anni di inizio attività, possono essere riportate a nuovo in modo illimitato. Quesitario – ItaliaOggi, 12 maggio 2008.
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Un imprenditore, che svolge esclusivamente l’attività di allevamento di animali (cani) assoggettato al regime forfetario e al regime Iva ordinario, rientra tra i soggetti che possono adottare il nuovo regime per i contribuenti minimi del 2008? La circolare dell’Agenzia delle Entrate 7/E/2008 precisa che in presenza di un’attività svolta dall’impresa agricola, che ai fini delle imposte dirette rientra nel reddito d’impresa anche se determinato forfetariamente, qualora per l’attività agricola il produttore agricolo abbia rinunciato al regime speciale Iva, questa attività rientra nel regime dei minimi (articolo 1, commi da 96 a 117, legge 244/2007). Quindi, ad esempio, in presenza di attività di allevamento di animali con terreno insufficiente a produrre almeno un quarto del mangime necessario (articolo 56, comma 5 del Tuir), la rinuncia al regime speciale comporterebbe l’ap-
plicazione del regime dei minimi per la predetta attività. L’esperto risponde, 13 aprile 2008.
LA RITENUTA IN FATTURA NON È UN OBBLIGO Un contribuente lavoratore autonomo professionista ha emesso nei primi giorni di gennaio 2008 alcune fatture per prestazioni avvalendosi, avendone i requisiti, del nuovo regime dei minimi. Stante l’incertezza riguardo alla ritenuta d’acconto su tali fatture non l’ha indicata. Il cliente, soggetto passivo d’imposta, al momento del pagamento non l’ha operata. Cosa si deve fare per rimediare a questa situazione? Eventuali sanzioni sono a carico del professionista che non ha indicato la ritenuta o del cliente che non l’ha operata? L’indicazione della ritenuta d’acconto non è un dato obbligatorio nella fattura emessa dal professionista, ma solo un elemento utile per il committente al fine di permettere a quest’ultimo di eseguire correttamente il pagamento. Ciò non toglie che grava sul committente l’adempimento di operare la ritenuta e di versarla a prescindere dall’esposizione della stessa in fattura. Quindi, è solo il committente che, sapendo di aver commissionato e pagato una prestazione di lavoro autonomo, deve altrettanto sapere quali sono gli adempimenti correlati al suo ruolo di sostituto d’imposta. L’eventuale omissione dell’operazione di ritenuta è violazione sanzionabile in capo al committente. È chiaro che se questi ha corrisposto al professionista anche l’importo della ritenuta, questo importo dovrà essere restituito al committente per permettergli di eseguire il versamento, ancorché tardivo. L’esperto risponde, 14 aprile 2008.
IL PROFESSIONISTA DEDUCE I COSTI PER L’USO DELL’AUTO Un professionista utilizza la macchina personale, acquistata precedentemente dall’apertura della partita Iva, per lo svolgimento della sua attività. Può dedurre le spese relative ai carburanti nei limiti previsti dalla disciplina fiscale? Per rispondere al quesito bisogna premettere che nell’ambito del reddito da lavoro autonomo non esiste una disposizione simile a quella di cui all’articolo 65 del Tuir che regoli l’immissione dei beni privati nel regime di impresa. Non essendovi tale disposizione, la disciplina della deduzione del costo e delle spese d’impiego di beni privati è suscettibile di diverse opinioni. Che scrive ritiene che mentre possano sussistere dubbi sulla deduzione di quote d’ammortamento, sia invece legittimo dedurre le spese relative all’utilizzo del veicolo per il quale sia dimostrabile una inerenza, anche solo parziale, all’esercizio dell’attività professionale. Pertanto, si ritiene che nei limiti fissati dall’articolo 164 del Tuir, le spese d’impiego del veicolo acquistato come privato siano deducibili dal reddito professionale. L’esperto risponde, 14 aprile 2008.
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12 Practice Management Introduzione
VETERINARIA 20 | 2008
La gestione economica a della vostra clinica veterinaria (1 parte) Fattori che influenzano gli aspetti economici di una clinica veterinaria di CAROLINE JEVRING-BACK ettiamo che possediate una clinica veterinaria che sta andando molto bene. Il vostro staff è d’avanguardia, le strutture sono di grande effetto e i clienti si affollano. La vita è meravigliosa! Ma che dire della gestione economica della clinica? È davvero così importante? Voglio dire, tutto va bene e questa deve essere proprio la cosa più importante? Bene, se avete davvero questo atteggiamento mentale, vi consiglio di leggere attentamente questo capitolo. Farlo potrebbe spingervi a cambiare il vostro punto di vista sul valore della gestione economica della vostra clinica. Vi chiedo anche di considerare attentamente questa domanda: qual è il fine ultimo dell’attività imprenditoriale della vostra clinica? La funzione fondamentale di questo capitolo è quella di aiutarvi a migliorare le vostre capacità di utilizzare gli elementi economici come uno strumento per gestire la vostra clinica. Per ottenere questo risultato, vi condurrò attraverso le aree più importanti della gestione economica con una forte attenzione per gli aspetti pratici. Sto partendo dal presupposto che abbiate già familiarità con i concetti di base dell’economia. Ciò mi consente di focalizzare l’attenzione sugli aspetti pratici della gestione economica - le voci che avranno davvero un impatto sulla redditività della vostra struttura. Ciò significa che troverete ben poco, diciamo, sulla contabilità, sui rendiconti annuali e sulle tasse. Nella prima sezione illustrerò i fattori più importanti che influenzano gli aspetti economici della vostra clinica - ad es., la sua redditività. L’attenzione sarà focalizzata su questi fattori e la redditività della vostra impresa migliorerà significativamente. La seconda sezione, sulla gestione della clinica, prenderà in considerazione i processi più pratici di pianificazione dell’attività di impresa attraverso il budget e ciò che è importante considerare quando si confronta il budget stesso con la realtà. Inoltre, inserirò una breve nota sull’importanza di essere a conoscenza della differenza fra risultato e liquidità. Di conseguenza, verrete introdotti al valore di elementi chiave per la gestione dell’economia. Infine, vi spingerò ad essere generosi con le informazioni al vostro staff. Ricordatevi che vi ho chiesto di prendere in considerazione la domanda: qual è lo scopo ultimo dell’attività di impresa nella vostra clinica? Da un punto di vista economico, lo scopo primario della vostra attività è quello di generare il maggior profitto possibile - ed è importante comprendere il vostro staff in questa visione. Dopotutto, sono le loro azioni ed i loro contributi che fanno la differenza per il profitto della struttura. Ciò genera anche uno scopo ed un contesto che consente loro di lavorare nella clinica aiutando i clienti ed i loro animali. La terza sezione, “Sistemi di attività di impresa” prende in considerazione l’importanza della contabilità e dei sistemi di software aziendali nella gestione delle operazioni.
mantenere la redditività ad un livello elevato è assicurarsi che le visite prenotate non vengano cancellate e che l’agenda sia il più possibile piena. Dal momento che ci sono due ragioni fondamentali per cancellare la visita di un cliente, vediamo più da vicino come è possibile gestire questo problema. ■
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INCONTRO GRUPPO DI STUDIO DI PRACTICE MANAGEMENT FATTORI CHE INFLUENZANO GLI ASPETTI ECONOMICI DI UNA CLINICA VETERINARIA Esistono molti fattori che influiscono sul rendimento economico di una clinica veterinaria. Tuttavia, ce ne sono alcuni che lo condizionano più di altri. Questi sono: • le visite dei clienti • la vendita di farmaci, alimenti ed articoli sanitari • i costi del personale • l’investimento in strutture ed apparecchiature
LE VISITE DEI CLIENTI Senza i clienti, la vostra attività non esiste. La fonte di entrate della vostra clinica è data da ciò che queste persone stanno spendendo in servizi e prodotti forniti dalla clinica stessa. Quindi, è chiaro che dovrete sempre sforzarvi di attirare il maggior numero possibile di visite ed incoraggiare i clienti ad acquistare il più possibile ad ogni visita. Quando la vostra agenda è piena di appuntamenti con i clienti tutto va bene e ci si augura che i profitti siano buoni. Ma cosa succede quando un cliente che è stato prenotato non può essere servito? Ciò avviene sia quando il cliente non si presenta in tempo, sia quando il veterinario che ha fissato l’appuntamento è malato e non è possibile trovare un sostituto. Qual è l’effetto sul risultato economico della clinica quando si verifica una di queste due cose? Potreste pensare che non faccia molta differenza, dato che non ci sono costi supplementari per la clinica. Bene, consideriamo più da vicino questo aspetto. Partiamo dal presupposto che il prezzo, e quindi l’entrata, per la visita sia di 50 euro; allora, la clinica ha perso un reddito di 50 euro. Quanta parte del costo per la produzione del servizio è variabile? Partendo dal presupposto che tutti i costi diretti fossero rappresentati dal personale impiegato in modo permanente - tutti i costi erano fissi. L’implica-
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zione di ciò è che saltare un appuntamento con un cliente ha un impatto negativo sul vostro risultato che ammonta a 50 euro - il che moltiplicato per un fattore pari al numero di appuntamenti saltati/cancellati, dà un valore enorme! L’esempio sopra riportato è una semplificazione della realtà, ma una semplificazione pratica. Nell’esempio sopra riportato, ho scelto di trascurare l’effetto della perdita dell’appuntamento sulle vendite di materiali e farmaci. La ragione è che quando perdete una vendita di questo genere di articoli, la perdita reale è limitata al margine di profitto corrispondente. Dal momento che queste voci rappresentano normalmente il 10-20% della vendita totale, la perdita effettiva ammonterà all’1-2% della stessa, che risulta trascurabile nel contesto di cui sopra. Quindi, una visita non effettuata ha sempre un considerevole impatto negativo sulle entrate. La perdita deriva principalmente dai costi dello staff. Tuttavia, potrete anche andare incontro ad una perdita per la mancata vendita di cibo e farmaci. Per queste voci la perdita è limitata al margine di profitto- ma è sempre una perdita! Esistono due eccezioni in cui non si ha alcuna perdita associata alla mancata visita di un cliente: • il veterinario e lo staff destinati alla visita cancellata possono venire riassegnati ad altre attività che generano entrate • la visita del cliente può venire riprenotata in un momento libero Potreste pensare che perdere una visita non sia così grave, potreste ipotizzare che sia abbastanza facile fissare un nuovo appuntamento al cliente, potreste pensare che il veterinario e lo staff possono venire riassegnati ad altre attività che generano entrate… tuttavia, la realtà è che una mancata visita di un cliente ha praticamente sempre un impatto negativo diretto e considerevole sui risultati della vostra attività di impresa. Il punto è che uno dei modi più efficaci per
Centro studi ANMVI - Cremona, Palazzo Trecchi 28 Settembre 2008 ISCRIZIONI Le iscrizioni 2008 sono gratuite ed aperte a tutti i medici veterinari. Per motivi organizzativi è necessaria la preiscrizione. Info segreteria: tel.0372/403536 management@anmvi.it Sito web: http://www.anmvi.it/documenti/practice_ management.htm
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Elsevier, Ltd 2008 Jevring-Back Managing a veterinary practice, 2 ed., W.B. Saunders. All rights reserved. Traduzione di Maurizio Garetto
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Eventi Veterinari
VETERINARIA 20 | 2008
A.N.M.V.I.
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SCHEDA D’ISCRIZIONE
ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO
TAVOLA ROTONDA “CONDIZIONALITÀ” 25 Giugno 2008, Cremona
in collaborazione con Ordine Medici Veterinari della provincia di Cremona
Scheda di pre-adesione da inviare in busta chiusa o mezzo fax entro il 20 Giugno 2008 al seguente indirizzo: Segreteria SIVAR - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona - Fax 0372 - 40.35.54
Tavola rotonda CONDIZIONALITÀ: NUOVE PROSPETTIVE PER IL MEDICO VETERINARIO Cremona, 25 giugno 2008 - ore 14.30
COGNOME ………………………………………………………………………………… NOME ………………………………………………………………………………………
INTERVERRANNO Gaetano Penocchio - Presidente FNOVI Alberto Casartelli - Med Vet, Libero Professionista, Milano Marino Pini - Med Vet, Libero Professionista, Brescia
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PARTECIPAZIONE Iniziativa libera e gratuita rivolta esclusivamente ai Medici Veterinari. L’invio della scheda d’iscrizione entro il 20 Giugno 2008 è condizione indispensabile ai fini della partecipazione
TEL. ………………………………… EMAIL …………………………………………… ISCRITTO ORDINE MED VET DI …………..................…… TESSERA N. …………
SEDE Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - Cremona
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INFORMAZIONI Segreteria SIVAR - Paola Orioli Tel. 0372-40.35.39 - Fax 0372-40.35.54 info@sivarnet.it - www.sivarnet.it
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Cremona, 11/13 Settembre 2008 Centro Studi SCIVAC
(6° Parte dell’Itinerario didattico di Chirurgia) Cremona, 18/20 Settembre 2008 Centro Studi SCIVAC
(2° Parte del 2° Itinerario didattico di Dermatologia) Cremona, 25/27 Settembre 2008 Centro Studi SCIVAC
ECM: In fase di accreditamento
ECM: In fase di accreditamento
ECM: In fase di accreditamento
DIRETTORE Stefano Bo, Med Vet, Torino
DIRETTORE Giorgio Romanelli, Med Vet, Dipl ECVS, Cusano Milanino (MI)
DIRETTORE Rosario Cerundolo, Med Vet, Dipl ECVD, Pennsylvania (USA)
RELATORI Sarah M. Caney, BVSc, PhD, Dipl SAM (Feline), MRCVS, RCVS Spec in Feline, Emsworth (UK) Danielle Gunn Moore, BSc, BVM&S, PhD, ILTM, MACVSc, MRCVS, Edinburgh (UK)
RELATORI Paolo Buracco, Med Vet, Dipl ECVS, Torino Margherita Gracis, Med Vet, Dipl AVDC, Dipl EVDC, Milano Giorgio Romanelli, Med Vet, Dipl ECVS, Cusano Milanino (MI)
RELATORI Rosario Cerundolo, Med Vet, Dipl ECVD, Pennsylvania (USA) Federico Leone, Med Vet, Senigallia (AN) Fabia Scarampella, Med Vet, Dipl ECVD, Milano
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)
QUOTE Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20%
QUOTE Soci SCIVAC: € 650,00 + IVA 20% Non soci: € 800,00 + IVA 20%
QUOTE Soci SCIVAC: € 650,00 + IVA 20% Non soci: € 800,00 + IVA 20%
GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT Roma, 3/5 Novembre 2008 ECM: In fase di accreditamento
Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it
RELATORI Fabrice Clerfeuille, Med Vet, PhD, MBA, Università di Nantes Yannick Poubanne, Med Vet Stefano Zigiotto, Med Vet, Milano ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (50) QUOTE Soci SCIVAC: € 250,00 + IVA 20% Non soci: € 350,00 + IVA 20% Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 E-mail: info@scivac.it www.scivac.it
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LRTD del Purosangue da corsa: aspetti endoscopici L’accumulo di muco tracheale dura circa quindici giorni di MARIA GRAZIA MONZEGLIO ono numerosi gli studi che hanno valutato i possibili agenti causali e l’epidemiologia delle malattie delle vie respiratorie inferiori (LRTD) del cavallo, mentre sono scarsi i dati riguardanti la progressione clinica e l’esito di queste patologie. Uno studio ha valutato gli aspetti clinici delle LRTD nei cavalli da corsa e l’associazione con l’età e la durata media della malattia attraverso l’analisi dei dati endoscopici. Si effettuava l’analisi retrospettiva delle cartelle endoscopiche effettuate in un periodo di due anni. I cavalli erano sottoposti a esami endoscopici regolari per una varietà di motivi; tutti i soggetti a cui si prescriveva una terapia antibiotica per LRTD venivano nuovamente sottoposti ad esame endoscopico dopo il trattamento. I dati analizzati includevano un punteggio da 0 a 8 per il muco tracheale basato sulla quantità di muco endoscopicamente visibile, la torbidità macroscopica del liquido di lavaggio tracheale, l’età e il tipo e la durata del
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trattamento. Si registravano 522 esami endoscopici totali effettuati in 123 cavalli, evidenziando 169 episodi di LRTD. La durata media degli episodi patologici era di 15,5 giorni (mediana = 11 giorni, range = 4-61 giorni). I cavalli di due anni di età avevano una probabilità significativamente maggiore di manifestare almeno un episodio di malattia respiratoria rispetto ai cavalli di età maggiore o uguale a tre anni (P<0,001). Era presente un’associazione diretta tra il punteggio endoscopico iniziale del muco tracheale e il punteggio dopo il trattamento. Gli autori concludono che le malattie delle vie respiratorie inferiori erano
più comuni nei cavalli di due anni di età rispetto ai cavalli di età maggiore. I cavalli affetti mostravano endoscopicamente un accumulo di muco tracheale per una media di 15,5 giorni per episodio, periodo considerevolmente inferiore rispetto a quanto suggerito da studi precedenti. L’esame endoscopico permette la valutazione longitudinale delle malattie delle vie respiratorie inferiori nei cavalli da corsa purosangue. In una piccola percentuale di casi, alcuni dei quali refrattari al trattamento, è possibile una durata prolungata della malattia, anche di alcuni mesi. È chiara la necessità di un’analisi basata sulle evidenze dei regimi di trattamento per assistere il clinico nella scelta della terapia nelle situazioni sia individuali sia di gruppo. ■ Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana. Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo www.vetjournal.it/
ENUCLEAZIONE OCULARE IN STAZIONE NEL CAVALLO ’enucleazione oculare nel cavallo sedato in stazione è altrettanto efficace, più sicura e più economica di quella tradizionale con l’animale anestetizzato in decubito. Lo suggerisce uno studio retrospettivo che ha valutato in maniera critica una nutrita casistica. L’enucleazione tradizionale è associata al rischio di complicazioni inerenti soprattutto l’anestesia, quali movimenti oculari imprevisti durante la procedura, ipotensione, aritmie e risveglio prolungato. Per questi motivi la chirurgia equina in stazione si sta maggiormente diffondendo. Lo studio ha considerato 40 cavalli sottoposti ad enucleazione in tre diverse cliniche universitarie; l’anestesia delle strutture orbitali veniva ottenuta mediante blocco nervoso locale e infiltrazione del campo operatorio con una soluzione anestetica locale. L’intervento era effettuato con successo in tutti i casi e le complicazioni a breve termine includevano tumefazione moderata (5 cavalli) e drenaggio della ferita in un caso. Non si osservavano complicazioni a lungo termine. I risultati mostrano, concludono gli autori, che l’enucleazione oculare può essere effettuata nel cavallo in maniera sicura ed efficace eliminando i rischi e i costi dell’anestesia. (M.G.M.)
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EPIDEMIA DI POLMONITE EMORRAGICA FATALE IN UN CANILE n’epidemia di polmonite emorragica acuta fatale colpiva più di 1000 cani meticci in un unico rifugio per animali in California. Le necropsie venivano effettuate nei cani trovati moribondi con difficoltà respiratoria acuta o morti con evidenza di epistassi. Tutti i cani presentavano emotorace e polmonite fibrinosuppurativa acuta. Si riscontravano numerosi cocci Gram positivi nei polmoni di tutti cani e nei tromboemboli settici di organi remoti nel 50% circa dei casi. Le colture batteriche dei cani e del loro ambiente rivelavano una presenza diffusa di Streptococcus equi subspecies zooepidemicus (Lancefield Group C) beta-emolitico. Gli approfonditi esami diagnostici effettuati nei singoli casi non rivelavano la presenza consistente di copatogeni. I dati clinici, epidemiologici, molecolari e patologici indicavano che un singolo clone di S. zooepidemicus era la causa dell’infezione respiratoria acuta fatale osservata in questi cani. (M.G.M.)
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Zoonosi: on-line una raccolta di articoli Tutti gli aggiornamenti su zoonosi e bioterrorismo resi disponibili da AVMA
na raccolta on-line di articoli sulle zoonosi organizzati per soggetto. Fa parte delle AVMA Collections ed è stata pubblicata sul sito dell’associazione americana in aprile 2008; raccoglie tutti gli Zoonosis Update pubblicati su JAVMA e AJVR dal 2000 ad oggi e altre risorse scientifiche sul tema. La raccolta sarà aggiornata costantemente. Una prima serie di articoli riguarda gli agenti zoonosici potenzialmente utilizzabili per il bioterrorismo. Gli Arenavirus, RNA virus dei roditori (es, febbre emorragica virale), i cui rischi devono essere conosciuti dai medici veterinari durante la manipolazione di queste specie. Gli Hantavirus, agenti eziologici di rare ma potenzialmente fatali malattie zoonosiche trasmesse dai roditori (es., Sin Nombre Virus). La peste da Yersinia pestis, con 5-15 casi umani segnati negli Stati Uniti ogni anno; nel 1977 è stata segnalata per la prima volta la peste associata ai gatti. La psittacosi da Chlamydophila psittaci, che colpisce 150 specie aviarie e molte specie mammifere e che costituisce un serio rischio infettivo nell’industria avicola. La febbre Q da Coxiella burnetii, al cui rischio sono esposte
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soprattutto le persone che lavorano con gli animali da reddito. La tularemia o febbre del coniglio da Francisella tularensis, la cui forma polmonare non trattata ha un tasso di mortalità del 60%. La raccolta di articoli contiene inoltre un documento riassuntivo sul terrorismo biologico contro gli animali e l’uomo e il ruolo chiave dei veterinari nella sorveglianza di queste malattie. La raccolta prosegue poi con articoli riguardanti altri patogeni animali con possibili conseguenze sulla salute umana, tra cui le zoonosi acquatiche, l’influenza aviaria (rischio basso per l’uomo), la malattia di Newcastle (lieve e autolimitante nell’uomo), la Bartonellosi da Bartonella henselae (malattia da graffio di gatto) e da B. berkhoffii (causa di endocardite nel cane). Ancora, la borreliosi di Lyme da Borrelia burgdorferi, trasmessa dalle zecche e causa inizialmente di segni di eritema nell’uomo; la campilobatteriosi, un rischio per la professione veterinaria, causa soprattutto di infezioni alimentari originate da pollame e latte non pastorizzato, complicata dalla resistenza ai fluorochinoloni. L’ehrlichiosi (Ehrlichia e Anaplasma) trasmessa dalle zecche. Un bovino su quattro al macello elimina Escherichia coli O157:H7 e la carne bovina poco cotta costituisce un rischio di infezione per l’uomo. Pollame, carni bovine e uova sono le più comuni fonti di infezione umana alimentare da Salmonella, per la quale lo stato di portatore inapparente tra gli animali rappresenta un problema. Mycobacterium bovis può causare la tubercolosi umana ed è diffuso dagli animali selvatici alle specie domestiche. Infine il West Nile virus, principale causa di encefalite umana da arbovirus negli Stati Uniti; il virus è trasmesso dagli uccelli selvatici ai moscerini; i cavalli e l’uomo sono altamente suscettibili alla malattia. (M.G.M.) ■
EPIDEMIOLOGIA DEI NEMATODI GASTROINTESTINALI DEGLI OVINI no studio ha analizzato l’epidemiologia delle infestazioni da nematodi in un allevamento commerciale di pecore nel corso di un anno. Le femmine venivano trattate mediante somministrazione orale di moxidectina al momento del passaggio ai pascoli contaminati da nematodi e gli agnelli venivano trattati con somministrazione orale di ivermectina per tutto il periodo estivo, in accordo con la pratica usuale dell’allevamento, al fine di ottenere un controllo quasi soppressivo dei nematodi. Le pecore in lattazione mostravano un aumento significativo del numero di uova emesse con le feci durante l’inizio dell’estate, terminato il periodo di persistenza della moxidectina. L’eliminazione di
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uova da parte delle pecore e degli agnelli era dominata dalla specie Teladorsagia, nonostante la persistenza dell’effetto della moxidectina contro questo parassita. Le pecore primipare di due anni di età mostravano al parto una conta di uova fecali significativamente superiore rispetto alle pecore di 3-4 anni d’età, ma le pecore più adulte mostravano aumenti post-trattamento significativamente maggiori. Le popolazioni di Trichostrongylus sembravano seguire gli schemi epidemiologici accettati, in assenza di tricostrongilosi estiva. A fine estate e in autunno l’eliminazione di uova con le feci da parte delle pecore era caratterizzata principalmente dalla presenza di grossi nematodi intestinali. (M.G.M.)
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PRRS: modalità di diffusione nell’allevamento suino Trasmissione, persistenza ed evoluzione dell’arterivirus al X Congresso SIVAR di MARIA GRAZIA MONZEGLIO na dettagliata descrizione delle caratteristiche del PRRSV (Porcine reproductive and respiratory syndrome virus) e delle modalità di trasmissione e infezione nell’allevamento suino è stata effettuata da Laura Batista (Centre du Développement du Porc du Québec, Québec, Canada) al X Congresso Multisala SIVAR (Cremona, 9-10 Maggio 2008), in una relazione intitolata “Dinamiche di diffusione dell’infezione della PRRS”.
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CARATTERISTICHE DEL PRRSV Il PRRSV è un virus ad RNA classificato nell’ordine Nidovirales, famiglia Arteriviridae e genere Arterivirus. Questi virus possono indurre una viremia prolungata in presenza di anticorpi, replicarsi nei macrofagi e determinare infezioni persistenti. Nelle popolazioni con infezione endemica, la trasmissione del virus si può avere all’interno degli allevamenti da riproduzione, esitando in episodi ricorrenti da malattia riproduttiva da PRRSV e nell’infezione delle popolazioni di suini svezzati, secondariamente alla trasmissione verticale o orizzontale da scrofa a suino prima dello svezzamento. Il PRRSV è altamente infettivo, per cui l’esposizione di un animale ad un numero relativamente scarso di particelle virali esita nella trasmissione. Yoon et al. (1999) hanno stimato che l’esposizione intranasale o intramuscolare ad un numero di particelle pari o inferiore a 10 era sufficiente a determinare l’infezione. Tuttavia, PRRSV non è altamente contagioso, la trasmissione non avviene facilmente per contatto con animali infetti o con fomiti contaminati dal virus. Il PRRSV viene trasmesso verticalmente, orizzontalmente ed indirettamente. I dati disponibili indicano che verticalmente il virus si trasmette per via transplacentare durante l’ultimo
terzo di gestazione. Ciò nonostante, esiste una segnalazione di Molitor et al. (2001) secondo la quale la trasmissione si è verificata già a 30 giorni di gestazione. Orizzontalmente, il PRRSV viene trasmesso per contatto diretto fra animali (contatto naso-naso) oppure per esposizione a liquidi organici contaminati, come ad es. il seme, il sangue contaminato dal virus, le secrezioni mammarie e la saliva. È stata riferita la trasmissione indiretta mediante fomiti quali tute, stivali e mani. Tuttavia, l’adozione di misure igieniche di base come la sostituzione delle tute e degli stivali ed il lavaggio delle mani consente di eliminare la trasmissione. Gli stessi autori hanno confermato la propagazione del PRRSV in condizioni sperimentali da suini infetti a suini non infetti mediante aghi. Dee et al. (2002, 2003) hanno accertato che il PRRSV può essere trasferito dai fomiti durante l’inverno e, in minor misura, in estate, dimostrando l’importanza della temperatura nella sopravvivenza del virus come descritto da Pirtle e Beran (1996). Recentemente, è stato confermato sperimentalmente il ruolo degli artropodi come le zanzare (Aedes vexans) e le mosche (Musca domestica) nella trasmissione meccanica del PRRSV. Infine, diversi ricercatori sono riusciti a diffondere il virus attraverso un aerosol a brevi distanze comprese fra 0,5 e 2,5 m. Recentemente, Dee et al. (2003, 2004, 2005, 2006) e Batista (2006, 2007) hanno dimostrato una trasmissione tramite aerosol per distanze maggiori e l’importanza della filtrazione dell’aria per interrompere la trasmissione del PRRSV. Una volta che ha infettato un allevamento, il PRRSV tende a circolare a tempo indefinito. Il fattore chiave sembra essere l’infezione persistente da PRRSV, l’introduzione di animali mai venuti a contatto con esso (naïve), il rapido calo dell’immunità materna che rende i suini giovani e suscettibili esposti all’infezione o alla reinfezione e la presenza di popolazioni naïve
suscettibili. È stata segnalata la trasmissione fra allevamenti, in particolare nelle aree ad elevata densità suina. Sono importanti fattori di rischio l’introduzione di capi da riproduzione contaminati, seme contaminato, vettori come le zanzare e le mosche, oggetti di uso comune (ad es., refrigeratori, cassette degli attrezzi metalliche, scatole di cartone e scatole in plastica per il pranzo) utilizzati negli allevamenti suini. Infine, è stato ipotizzato che un metodo molto importante per la trasmissione del PRRSV fra gli allevamenti sia la diffusione tramite area, definita come l’introduzione in modo non accertato del virus in un allevamento in assenza di contatto animale o umano.
PERSISTENZA DEL PRRSV Il PRRSV determina nei suini un’infezione persistente, replicandosi nelle cellule suscettibili dei soggetti infetti per parecchi mesi. La persistenza di un’infezione viene definita come “la continua presenza di un virus in un ospite per periodi di tempo prolungati dopo un’infezione”. I virus ad RNA come il PRRSV non tornano agli stadi inattivi dopo l’infezione, ma piuttosto continuano a replicarsi ad un certo livello entro certi siti dell’organismo. L’infezione persistente è stata documentata in parecchi studi di trasmissione ed anche attraverso l’identificazione del virus in animali che ne erano affetti. Zimmerman et al. (1992) hanno segnalato la trasmissione del PRRSV a sentinelle suscettibili da una scrofa infettata 99 giorni prima. Albina et al. (1994) hanno inoculato scrofe a 90 giorni di gestazione e poi seguito la progenie nel tempo. La trasmissione positiva ai contatti è stata riconosciuta all’età di 22 settimane. Christopher-Hannings et al. (1995) hanno inoculato 4 verri con VR 2332 ed hanno riscontrato il PRRSV nella ghiandola bulbouretrale di uno di essi sacrificato al giorno 101 post-infezione. Willis et al. (1997) hanno recuperato il PRRSV vitale a 157 giorni post-infezione dal tessuto tonsillare dei suini in accrescimento. Bierk et al. (2001a) hanno condotto un’indagine diagnostica sull’infezione cronica da PRRSV in una popolazione di campo con un’infezione endemica. I dati diagnostici ottenuti da 60 suini da riproduzione adulti (45 scrofe e 15 verri) hanno indicato che il 2% circa della popolazione campionata ospitava il PRRSV. Anche Bierk et al. (2001b) hanno dimostrato l’infezione persistente e la disseminazione del PRRSV da scrofe sperimentalmente infette a soggetti di controllo a contatto con esse in scrofe non gravide da 49 ad 86 giorni post-infezione. Horter et al. (2002) hanno individuato il PRRSV infettivo sia mediante isolamento del virus che con il saggio biologico in suini com-
presi fra 63 e 205 giorni post-infezione. Batista et al., 2003 hanno riferito che la trasmissione del PRRSV era limitata a meno di 90 giorni post-infezione, mentre la persistenza era di almeno 135 giorni post-infezione. Sfortunatamente, nelle condizioni di campo con il test diagnostico disponibile in commercio risulta difficile individuare i portatori del PRRSV. Non esiste alcuna relazione diretta fra gli anticorpi ELISA antiPRRSV, secondo quanto segnalato da Horter et al. (2002) in un lavoro in cui non è stato possibile trovare differenze significative nella risposta anticorpale ELISA fra portatori e non portatori. Anche se il PRRSV persiste sia nelle tonsille che nei linfonodi, ad oggi non esiste alcuna tecnica diagnostica pratica, accurata ed economicamente conveniente per l’identificazione dei portatori. Non esistono neppure delle precise stime pratiche della percentuale di animali con infezione persistente all’interno di una popolazione, o della probabilità di trasmissione in una popolazione stabilita.
EVOLUZIONE E VARIAZIONE GENETICA DEL PRRSV Anche se tutti i ceppi di PRRSV identificati al mondo causano nel suino una malattia simile, si vanno raccogliendo sempre più dati che indicano che questi ceppi differiscono per virulenza e caratteristiche biologiche ed antigeniche. Due genotipi distinti di PRSSV si sono evoluti indipendentemente in Europa ed in Nord America. Nei confronti fra le sequenze genomiche intere e parziali, è stato riscontrato che gli isolati del Nord America presentavano un’omologia rispettivamente dell’8797% e dell’88-96% nelle loro sequenze nucleotidiche ed aminoacidiche, ma erano simili solo al 64-67% agli isolati europei. I lavori pubblicati indicano che esistono differenze significative nella gravità della malattia respiratoria clinicamente manifesta, nelle temperature rettali, nelle lesioni polmonari macroscopiche ed in quelle microscopiche derivanti dall’infezione da differenti ceppi di PRRSV. I ceppi di PRRSV possono anche presentare delle variazioni di virulenza per la loro incapacità di causare insufficienza riproduttiva. Mengeling et al. (1996) hanno dimostrato che gli effetti del PRRSV sul rendimento riproduttivo erano dipendenti dal ceppo. Ohlinger et al. (1992) e Van Alstine (1992) hanno riferito entrambi la presenza di ceppi di campo non patogeni, dimostrando che gli isolati di PRRSV differiscono in quanto a virulenza. Infine, in una grave epizoozia acuta ed atipica da PRRSV descritta negli Stati Uniti, è stato dimostrato che il ceppo isolato era più virulento di quelli riscontrati in precedenza. ■
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Emergenza rifiuti Info Regioni
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Campania, animali sentinella nel piano rifiuti Previsto il loro utilizzo per monitorare la qualità dell’ambiente ra le azioni approvate il 21 maggio dal Governo per l’emergenza rifiuti in Campania, è previsto l’utilizzo di animali sentinella per monitorare la qualità dell’ambiente in cui vengono svolte pratiche zootecniche. Gli animali sentinella saranno api, galline ovaiole e greggi di pecore al pascolo. Il “Piano di intervento operativo sulla salute”, presentato dal Ministro del Lavoro, Salute e Politiche sociali, Maurizio Sacconi insieme al Sottosegretario con delega alla salute Ferruccio Fazio, stabilisce che gli animali sentinella siano impiegati nelle prossime settimane. In proposito, “è in corso l’informazione e la formazione degli operatori sanitari”. Lo scopo è il monitoraggio della contaminazione degli alimenti e la sicurezza dei prodotti lattierocaseari. In questo stesso ambito di intervento, il Piano prevede il controllo da parte dei NAS della presenza di diossina nei prodotti lattiero caseari, prevedendo di “monitorare gli allevamenti positivi e di controllare tutti gli allevamenti situati nel raggio dei 3 chilometri da questi. Sempre nei 3 chilometri di raggio verrà effettuato il controllo della presenza della diossina nel suolo”. Sul rischio di un’eventuale epidemia in Campania, il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, a margine del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’UE a Bruxelles, ha dichiarato che “non è il caso di sollevare allarmi più di quanto è già stato fatto. Non ci sono in questo momento ratti infetti e quindi c’è assenza di rischio leptospirosi”. Quanto alla diossina, ha sottolineato ancora Martini, il problema “non è tanto il sacchetto domestico, quanto i grandi rifiuti industriali e agricoli che producono tanta plastica”. Il sottosegretario ha infine sottolineato che è dovere del Governo italiano “assicurare a tutti i cittadini dell’area colpita questi standard igienico-sanitari che sono garantiti in tutto il resto del paese”.
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IL PIANO DEL GOVERNO l Piano di intervento operativo sulla salute per l’emergenza rifiuti in Campania si articola in tre principali linee di attività: • corretta informazione al pubblico su eventuali rischi per la salute derivanti dall’accumulo dei rifiuti e dal loro smaltimento; • aggiornamento permanente degli operatori sanitari; • monitoraggio di salute, ambiente e alimenti. Le azioni previste dal documento saranno sostenute da un finanziamento ministeriale pari a dieci milioni di euro per tre anni.
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Il “Piano di intervento operativo sulla salute” rinvia al documento “Salute e rifiuti”, pubblicato in aprile a cura del commissario governativo. ■
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18 Info Regioni
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IZS Teramo, Commissione Sanità approva il riordino Il percorso legislativo si concluderà quando ci sarà l’approvazione anche da parte della Regione Molise pprovato all’unanimità in V Commissione Sanità il disegno di legge sul riordino dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise, redatto dalla sottocommmissione formata dai consiglieri Pisegna, Misticoni e Pagano. Il testo ridefinisce
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le funzioni regionali dell’istituto in relazione alle più recenti esigenze in materia di ricerca scientifica e servizi diagnostici, conferma il ruolo strategico dell’istituto nel sistema sanitario nazionale e nelle relazioni internazionali, definisce in maniera compiuta, superando la fase commissariale di quasi 14 anni, gli organi dell’ente definendone le funzioni e le modalità
di elezione. Con l’approvazione nel prossimo Consiglio regionale del testo licenziato dalla commissione - spiegano in una nota Misticoni Macera e Pisegna - si determinano le condizioni per dotare l’istituto di organi di governo. Il percorso legislativo si concluderà quando ci sarà l’approvazione da parte della Regione Molise del testo di legge che l’Abruzzo, come
regione capofila, avrà licenziato. Sull’argomento interviene anche il consigliere regionale Claudio Di Bartolomeo. “Anche se con notevole ritardo - rileva - è approdato in Commissione Sanità il PDL sul “Riordino dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise”. È con estrema soddisfazione che prendo atto del licenziamento del provvedimento avvenuto all’unanimità. Sottolineo - prosegue - come tale proposta di legge tende a valorizzare il ruolo svolto dall’Istituto che va ben otre la realtà locale. L’approvazione definitiva in Consiglio regionale, che spero avvenga senza ulteriori ritardi, porrà fine ad un commissariamento straordinario che è durato troppo a lungo, oltre 14 anni. Si ripristina con tale atto una condizione di normalità in un Istituto che è un vanto per il nostro territorio in ambito nazionale ed internazionale, costituendo una punta di diamante in campo scientifico. Quanto sopra è sicuramente frutto della grande professionalità e competenza dimostrata dal personale a tutti i livelli. È a loro - conclude Di Bartolomeo - che in questa occasione voglio esternare tutto il mio apprezzamento come Consigliere regionale”. ■
PIEMONTE, NOMINATO IL COMITATO TECNICO PER LA TUTELA ANIMALE on D.D. n. 179 dell’8 aprile 2008 sono stati nominati i componenti del comitato tecnico per la tutela animale istituito in Piemonte. Come previsto dall’art. 13 della L.R. n. 34/93 il comitato si riunirà almeno una volta all’anno e, in ogni caso, su richiesta della maggioranza dei componenti. Ecco i nomi degli otto componenti: Giuliana Moda - Presidente del Comitato, delegato dal Presidente della Giunta Regionale Patrizia Vignetta - Medico veterinario della Direzione Sanità, Assessorato Regionale Tutela Salute e Sanità Paolo Ghisleni - Funzionario della Direzione Ambiente dell’Assessorato Regionale Ambiente Marcello Caputo - Medico della Direzione Sanità, Assessorato Regionale Tutela Salute e Sanità Marilena Gilardi - Medico Veterinario, libero professionista designato dagli Ordini Provinciali dei Medici Veterinari Giovanni Porta - Coordinatore nazionale L.I.D.A. Piemonte, in qualità di esperto qualificato designato dalle Associazioni iscritte all’Albo regionale per la protezione degli animali Davino Fazia - Vice Presidente Lega Nazionale per la Difesa del Cane Giancarlo Granelli - Esperto qualificato designato dalle Associazioni iscritte all’albo regionale per la protezione degli animali. La determinazione è pubblicata sul Bollettino Ufficiale n.20 della Regione Piemonte del 15 maggio 2008.
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Blue Tongue e AIE Info Regioni
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Sardegna, prorogata la campagna vaccinale 2008 Sarà possibile sino al 31 maggio la somministrazione del vaccino vivo attenuato per il sierotipo BTV1 n via eccezionale e sentito il Centro di Referenza Nazionale per le Malattie Esotiche, si autorizza la Regione Sardegna alla proroga del termine della somministrazione del vaccino vivo attenuato per il sierotipo BTV1 sino al 31 maggio 2008. È quanto stabilito dal Direttore Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario del Ministero della Salute, Gaetana Ferri, in riferimento alla campagna vaccinale nei confronti della Blue Tongue e al relativo protocollo vaccinale. Al fine di ridurre i tempi di attesa e agevolare le attività sul territorio, è possibile per i Servizi veterinari territoriali effettuare contestualmente le due i-
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AIE, PIANO DI SORVEGLIANZA PER LA PROVINCIA DI BOLZANO arà applicato in provincia di Bolzano per gli anni 2008 e 2009, un piano di sorveglianza in deroga alle disposizioni nazionali, che preveda una minore frequenza di prelievo dei campioni di sangue. A stabilirlo è il Direttore del Servizio Veterinario provinciale, Paolo Zambotto con decreto del 29 aprile scorso. Per il prossimo biennio pertanto, dovrà essere prelevato da ogni equide di età superiore a 6 mesi un campione individuale di sangue, ai fini della sorveglianza dell’anemia infettiva, secondo quanto previsto dal piano nazionale di sorveglianza. Priorità dovrà essere data agli equidi che partecipano ad eventi sportivi, mostre, fiere, mercati e tornei. In deroga al comma 1 devono essere sottoposti annualmente a controllo sierologico, ai fini della sorveglianza dell’anemia infettiva, gli equidi che vengono condotti fuori provincia. Per quanto non espressamente previsto dal decreto trovano applicazione le disposizioni dell’ordinanza ministeriale del 18 dicembre 2007. Le violazioni al decreto sono punite con una sanzione pecuniaria che va da € 305 a € 3.045. Il livello di prevalenza per l’anemia infettiva in provincia di Bolzano è da considerarsi basso (pari allo 0,01%) visto che - si legge nel decreto - nel 2007 sono stati controllati complessivamente nella provincia di Bolzano 7564 equidi e che un solo animale è risultato positivo ed è in seguito deceduto.
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noculazioni del vaccino vivo attenuato e di quello spento bivalente (BTV2 e BTV4) all’atto della visita in azienda. Nella nota inviata il 14 maggio scorso alla Regione Sardegna e alle associazioni si categoria, il direttore Gaetana Ferri ricorda in ogni caso “il rigoroso rispetto dei tempi per la movimentazione verso il territorio dei sog-
getti vaccinati con il vaccino vivo attenuato BTV1”. La proroga è stata autorizzata tenendo conto anche di alcuni disagi del comparto produttivo sardo, di particolare entità nella Gallura segnalati alla direzione del Ministero della Salute da rappresentanti della Col diretti nazionale e della Regione Sardegna. ■
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Authority alimentare, da Foggia a Verona? l consigliere comunale di Torremaggiore Enzo Quaranta (PD) interviene sulle sorti dell’Agenzia per la sicurezza alimentare: “Leggo con profondo stupore - dichiara alla stampa pugliese - le notizie sull’Authority che il leghista Luca Zaia, vuole trasferire da Foggia a Verona”. “Il governo Berlusconi - ha proseguito - inizia a mostrare il suo vero volto e se da un lato toglie l’ICI (la cui franchigia fino a 300 Euro era sta-
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ta già inserita dal Governo Prodi), dall’altro spoglia il nostro territorio di un volano di sviluppo proprio nel settore economico più importante e più in crisi come l’agricoltura. E le dichiarazioni del ministro uscente De Castro, per cui sono già stati dirottati altrove 2,5 milioni di euro destinati proprio all’Authority, fanno capire da un lato che danno è stato già prodotto per la provincia di Foggia, dall’altro quali effettivi vantaggi avrebbe portato questo ente nel nostro territorio. La cosa più
stupefacente - prosegue Quaranta - è che per anni abbiamo portato avanti questa battaglia per ottenere l’Authority nella nostra provincia, avendo anche una notevole conflittualità con l’altra città candidata, ossia Parma, e invece ora potrebbe arrivare la beffa del nuovo ministro, dirottando questo ente a Verona. Se queste sono le premesse del lavoro del neo ministro leghista Zaia, il futuro per la nostra agricoltura, settore dominante della no-
stra economia, è davvero poco roseo”. Per questo l’invito di Quaranta è prima di tutto rivolto al sindaco e all’amministrazione foggiana “a tenere a breve un consiglio comunale all’aperto monotematico per proporre un ordine del giorno di protesta contro una eventuale decisione di spostare l’authority a Verona, invitando a partecipare tutti gli onorevoli e senatori della provincia di Foggia e che questi prendano l’impegno di difendere questo strumento di sviluppo senza alcuna logica di stretta appartenenza politica”. ■
MODENA, APPROVATO IL PIANO SUL BENESSERE ANIMALE zioni mirate per lo sviluppo del benessere degli animali sia d’affezione che da reddito per arrivare a quelli selvatici, sono previste nel documento approvato nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale di Modena con il voto favorevole di Pd, Prc e Verdi e quello contrario dei gruppi di minoranza. Prodotto dagli assessorati provinciali all’Ambiente, all’Agricoltura e alla Sanità, il documento, che prevede anche l’avvio di un piano operativo sulle emergenze sanitarie legate agli animali, è stato illustrato in Consiglio da Maurizio Guaitoli, assessore provinciale alla Sanità, che ha sottolineato come il piano «sia basato sulle competenze della Provincia e sia il punto di partenza per il lavoro coordinato dei tre assessorati che si occupano di animali con l’obiettivo di migliorarne le condizioni di vita anche nell’interesse della nostra salute».
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PUGLIA, PUBBLICATA LA LEGGE SULLA PET THERAPY pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 82 del 23 maggio 2008 la legge Regionale n.11 del 21 maggio 2008 che definisce e promuove le terapie e le attività assistite dagli animali. La legge stabilisce i parametri da adottare e regolamenta gli interventi al fine di evitare che i fruitori e gli animali siano oggetto di improvvisazione con il rischio di gravi danni.
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VETERINARIA 21 | 2008
Prossimi appuntamenti Dalle Associazioni
Condizionalità, Tavola rotonda SIVAR Quali prospettive per la veterinaria? Appuntamento a Cremona il prossimo 25 giugno ull’attribuzione delle consulenze aziendali in zootecnia si sta giocando una delle partite più importanti della veterinaria. Con questa consapevolezza, la SIVAR ha organizzato per il 25 giugno prossimo una tavola rotonda che, insieme alla FNOVI, farà il punto sulle strategie in atto per assicurare alla Categoria lo svolgimento delle consulenze. La cosiddetta “misura 14” (Titolo IV, Capo I, articolo 24 del Reg. (CE) del Consiglio n.1698/2005) obbliga gli allevatori all’utilizzo di servizi di consulenza in grado di supportarli nell’osservanza dei criteri di gestione obbligatoria (CGO) previsti dalla condizionalità. Fra i CGO rientrano la salute e il benessere animale e la regola della PAC (Politica Agricola Comunitaria) è che gli aiuti e i premi europei siano erogati solo a “condizione” che i CGO siano rispettati. Le consulenze diventano quindi per l’azienda agro-zootecnica uno strumento rilevante per beneficiare di aiuti e premi comunitari. Il Ministero delle Politiche Agricole ha inserito le previsioni della PAC nel Decreto 20 marzo 2008 (Disposizioni in materia di violazioni riscontrate nell’ambito del regolamento (CE) n. 1782/03 del Consiglio, del 29 settembre 2003 sulla PAC e del regolamento (CE) 1698/2005 del Consiglio, del 20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) - GU n. 76 del 31-3-2008). Le Regioni hanno stanziato per questa misura 241,8 milioni di euro, con l’obiettivo di aiutare oltre 133mila imprenditori agricoli a sostenere le spese delle consulenze (fino ad un massimo dell’80% dei costi e per un massimo di 1.500 euro a prestazione). L’importanza attribuita da ciascuna Regione alla misura 114 appare diversificata in funzione della spesa prevista, ma anche del numero potenziale dei destinatari. Ogni Regione ha poi declinato nel proprio piano sia il contenuto della consulenza che i livelli del contributo da destinare. Il nodo della questione è chi sia titolato ad erogare le consulenze. L’Antitrust ha dato la prima indicazione: non devono esserci commistioni di ruolo e pertanto gli organismi di consulenza non possono confondersi con le organizzazioni agricole. Ma l’ultima parola su chi siano questi consulenti non è ancora stata pronunciata con un provvedimento nazionale e la partita si gioca per ora di Regione in Regione. L’ultima è stata vinta in Toscana dalla FNOVI, grazie all’azione congiunta con gli agrotecnici (competenti sui CGO agro-ambientali) insieme ai quali è stata creata la Fondazione per i Servizi di Consulenza aziendale. Nella convinzione che le azioni di sanità e di benessere animale siano una competenza indiscutibile del medico veterinario, la Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito ha deciso di dedicare il 25 giugno un convegno ai temi della condizionalità e delle consulenze aziendali. Presso la sede cremonese di Palazzo Trecchi, la SIVAR propone un approfondimento sui nuovi scenari professionali e sulle iniziative intraprese al riguardo dalla FNOVI. L’incontro si svolge in collaborazione con ANMVI e con
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l’Ordine dei Veterinari di Cremona. La partecipazione è gratuita e riservata a medici veterinari. Scadenza adesioni: 20 giugno 2008. Info: 0372/40.35.39. ■
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22 Letto su Internazionale
VETERINARIA 20 | 2008
“A Parigi un macello su due è fuorilegge” Con questo titolo Agrisole ha riportato i risultati di una inchiesta del ministero dell’agricoltura francese ’inchiesta condotta dalla stampa francese sulla base di un documento ministeriale riservato ha scatenato un vero putiferio, anche se dalla Direzione generale dell’alimentazione (Dgal) - che dipende dal ministe-
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ro dell’Agricoltura - sono subito arrivate rassicurazioni, sebbene non vere e proprie smentite.
PROBLEMI INTESTINALI L’igiene alimentare nel settore della carne è attualmente al centro di un dibattito nazio-
nale dopo che in marzo decine di persone erano finite in ospedale con problemi intestinali: avevano consumato carne macinata distribuita da due catene di supermercati. Nell’articolo scritto per Agrisole da Leonardo Martinelli si racconta che due tonnellate e mezzo di carne (perlopiù hamburger) sono
risultati contaminati da E. coli. I prodotti erano stati messi in vendita da due importanti catene della grande distribuzione, Carrefour e Monoprix. La prima ha ricevuto la protesta di una trentina di persone, affette da nausea e vomito, mentre nel caso di Monoprix sono stati una dozzina i clienti interessati da problemi intestinali. In entrambi i casi la carne proveniva da un macello-colosso, il secondo gruppo in Francia dopo Bigard nel campo della macellazione e della trasformazione delle carni.
LE ISPEZIONI Nella primavera 2006 l’Ufficio alimentare e veterinario (Uav) della Commissione europea aveva inviato quattro ispettori per tutta la Francia a visitare una ventina di macelli, con risultati deludenti. La situazione “può passare dall’eccellenza all’inaccettabile”, si legge nel rapporto stilato dagli ispettori. In un macello scoprirono che «fino all’80% delle carcasse di vitello e quasi la metà di quelle degli altri bovini presentavano contaminazioni fecali visibili». Da allora le autorità francesi si sono impegnate a migliorare l’igiene nel settore così da rispettare le norme europee (particolarmente severe dal 2005) con l’obiettivo fissato da Bruxelles di mettersi in regola all’orizzonte del 2010.
“NON CONFORMITÀ?” Ma se si dà un’occhiata alle cifre pubblicate da Le Point, la battaglia non è ancora vinta. Nel novembre del 2007, il 47% dei 9 macelli di carne bovina era fuori regola a livello igienico. Nel rapporto ministeriale si indica che almeno 700mila tonnellate di carne bovina arrivano sul mercato dai macelli che non sono in regola, mentre per il pollame e i conigli siamo a circa 500mila tonnellate. I dirigenti ministeriali hanno sottolineato che la «non conformità» di un macello non si traduce sistematicamente in un pericolo per la salute dei consumatori, perché può essere determinata anche da ragioni amministrative. Alla Dgal, comunque, hanno ammesso di aver posto i sigilli alle porte di 59 macelli negli ultimi cinque anni, come dire il 20% del totale, per ragioni economiche, ma soprattutto sanitarie. Non solo: hanno riconosciuto di aver inviato lo scorso 15 aprile una nota ai responsabili dei servizi veterinari di ogni dipartimento (equivalente della provincia italiana) invitandoli a controllare con maggiore attenzione le condizioni sanitarie dei macelli più piccoli. ■
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Trasporto animale Leggi in Gazzetta
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Prime disposizioni per l’autorizzazione al trasporto di animali vivi viaggio si svolga interamente all’interno del territorio nazionale 2) Autorizzazione Tipo 2 (L): per lunghi viaggi, ovvero superiori alle 8 h od alle 12 h, qualora il viaggio si svolga interamente all’interno del territorio nazionale I Servizi Veterinari delle Aziende Sanitarie, di competenza per la sede legale, dovranno rilasciare una autorizzazione, valida 5 anni dalla data di emissione, con numero di autorizzazione così codificato: CE IT TX-NNN-
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 maggio scorso (Serie generale n. 118) l’Accordo sancito tra la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano sul documento “Prime disposizioni per l’autorizzazione al trasporto di animali vivi”. Il documento è del 20 marzo scorso e risponde alla “necessità di predisporre un documento al fine di uniformare le modalità procedurali per le autorizzazioni e/o registrazioni dei trasportatori di animali vivi su tutto il territorio nazionale e, di conseguenza, anche quello di uniformare gli aspetti relativi alle modalità dei controlli ufficiali sul trasporto animale”. Per i mezzi di trasporto su strada che trasportano animali per lunghi viaggi è necessario il possesso di un certificato di omologazione e ciascuna autorizzazione del trasportatore, rilasciata dall’autorità competente deve essere contrassegnata da un numero unico nazionale. Inoltre, le autorizzazioni rilasciate per i trasportatori che effettuano lunghi viaggi devono essere registrate in una base elettronica. Le tipologie di autorizzazione al trasportatore vengono distinte in: 1) Autorizzazione Tipo 1 (S): per brevi viaggi, ovvero inferiori alle 8 h od alle 12 h, qualora il
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GAZZETTA UFFICIALE UNIONE EUROPA L 136, 24 maggio 2008 2008/387/CE - Decisione della Commissione, del 30 aprile 2008, che modifica le decisioni 2001/881/CE e 2002/459/CE per quanto riguarda l'elenco dei posti d'ispezione frontalieri [notificata con il numero C(2008) 1646] (1) L 131, 21 maggio 2008 Rettifica della decisione 2008/377/CE della Commissione, dell'8 maggio 2008, che stabilisce alcune misure di protezione contro la peste suina classica in Slovacchia (GU L 130 del 20.5.2008) L 130, 20 maggio 2008 2008/377/CE - Decisione della Commissione, dell'8 maggio 2008, che stabilisce alcune misure di protezione contro la peste suina classica in Slovacchia [notificata con il numero C(2008) 1765] (1)
NNNNNN dove: X assume i valori S o L se l’autorizzazione è rispettivamente di tipo 1 o di tipo 2; NNN corrisponde al codice ISTAT della Regione; NNNNNN è un progressivo numerico da 000001 a 999999. Il provvedimento riporta dei fac-simile di moduli da utilizzare fermo restando che ogni Regione e Provincia può apportare modifiche ai modelli A1, A2, B (eventualmente prevedendo ulteriori check-list per il trasporto di specie diverse da quelle indicate, a seconda della
propria realtà territoriale) ed E, G. H. I modelli C, D, F non devono invece essere modificati se non con l’inserimento dell’Azienda sanitaria che li emette, in quanto conformi ai modelli previsti all’allegato II, capo I-II ed IV del regolamento. Le prime disposizioni indicate nell’Accordo discendono dal documento redatto da un gruppo di lavoro appositamente istituito al Ministero della Salute, trasmesso a febbraio alla Conferenza. ■
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24 Agenda Sicurezza alimentare
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Una miglior formazione per alimenti più sicuri Tre i corsi di formazione per il progetto organizzato dalla Commissione Europea e realizzato dall’IZS di Brescia. A Brescia il corso sulla produzione e trasformazione del latte no dei tre corsi programmati dalla Commissione Europea, Direzione Generale per la Salute e la tutela del Consumatore, nell’ambito del progetto “Una miglior formazione per alimenti più Sicuri” e realizzato dall’Istituto Zooprofilattico in collaborazione con Agriconsulting Europe SA (BE) e AETS Europe (FR) si terrà a Brescia e riguarderà l’igiene della produzione e trasformazione del latte e dei suoi derivati. In Francia e in Spagna si svolgeranno invece, rispettivamente quelli relativi alle medesime tematiche ma sulle matrici carne e pesce. Un riconoscimento importante per l’Istituto Zooprofilattico di Brescia dove hanno sede oltre allo storico “Laboratorio latte”, che tra i vari compiti ha quello di analizzare il latte prodotto da tutte le stalle lombarde, anche il Centro Nazionale di Referenza per la qualità del latte bovino, e il Centro Nazionale per la Formazione Veterinaria.
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IL PROGETTO L’Unione Europea ha sviluppato misure finalizzate ad assicurare alti standard di igiene durante tutte le fasi che vanno dalla “bocca dell’animale alla tavola” e le ha concretizzate in una serie di regolamenti comunitari chiamati nel loro insieme “pacchetto igiene” (Reg EC 852, 853, 854 e 882 del 2004). Obiettivo dei corsi specialistici sull’igiene degli alimenti è di aumentare il livello di capacità ed esperienza nel controllo igienico sanitario di tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione di carne, latte e pesce. Il progetto è indirizzato ai veterinari in staff alle autorità competenti dei paesi membri della UE e dei paesi candidati; alcuni posti sono inoltre riservati ai veterinari in staff ad associazioni europee di commercio, ad autorità di paesi vicini all’Europa e a paesi terzi selezionati. Complessivamente saranno coinvolti nell’iniziativa Veterinari provenienti da 52 paesi del mondo. Nell’arco del 2008 si prevedono 5 edizioni alle quali parteciperanno ogni
volta 20 veterinari, per un totale di 100 partecipanti, ed oltre 150 ore di formazione frontale ed in campo. Responsabile scientifico del progetto è il Dr. Giorgio Varisco, Dirigente Veterinario responsabile del citato laboratorio latte e docente insieme ad altri 5 colleghi dell’Istituto, Dr. Giuseppe Bolzoni, Dr. Luigi Bertocchi, Dr. Guido Finazzi, Dr. Paolo Daminelli, Dr.ssa Elena Cosciani e a 6 colleghi delle realtà istituzionali locali, Dr.ssa Daniela Feltrinelli (ASL Brescia) e Dr. Antonio Vitali (ASL Bergamo), regionali Dr. Mario Astuti (Direttore U.O. Veterinaria Regione Lombardia) e Dr. Filippo Castoldi (U.O. Veterinaria Regione Lombardia) e nazionali Dr. Silivio Borrello (Direttore Generale Sicurezza degli alimenti e nutrizione Ministero della Salute). Per favorire lo scambio di esperienze non mancheranno, tra i relatori, importanti rappresentanti del Dipartimento alimenti Irlandese quali il Dr. P. Collins per la prima edizione, che proporranno una visione generale delle normative Europee. Un importante supporto sarà inoltre assicurato dalla Dr.ssa Valentina Rizzi, esperta internazionale nel settore della microbiologia applicata agli alimenti, dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo e membro esperto dell’EFSA (European Food Safety Agency).
Il Professor Stefano Cinotti, Direttore dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna
A BRESCIA IL CORSO SUL LATTE L’impostazione del corso è particolarmente pratica e volta a fornire conoscenza ma anche esempi applicativi che possano essere replicati nei differenti paesi; l’interattività tra docenti e discenti sarà il punto centrale di ogni giornata di formazione per permettere uno scambio di esperienze e informazioni che permettano di elevare l’apporto scientifico che i servizi veterinari europei potranno garantire per un più alto standard di sicurezza dei prodotti alimentari di origine animale. Le lezioni frontali si svolgeranno presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, nella sua prestigiosa sede di Brescia centro operativo tecnico scientifico principale, diretto dal prof. Stefano Cinotti, attorno al quale ruota l’attività di 18 sezioni provinciali dislocate in altrettante province delle due regioni di competenza. Quello di Brescia è il primo in termini di tempo e il più prestigioso in termini di valore scientifico di una rete che vede altri 10 istituti a capo di un complesso di oltre 100 sezioni provinciali diffuse su tutto il territorio nazionale. Alle lezioni frontali seguiranno applicazioni pratiche dei concetti trattati che si svolgeranno presso una stalla, un caseificio ed uno stabilimento di trattamento termico del latte. In quest’ultimo caso non poteva essere che la Centrale del Latte di Brescia ad essere campo di formazione nella trasformazione del latte crudo in latte alimentare trattato termicamente, prima nel panorama nazionale a commercializzare all’inizio degli anni ’90 il “latte fresco pastorizzato di Alta Qualità”.
OBIETTIVI L’obiettivo del corso è di contribuire ad assicurare un approccio uniforme al controllo ufficiale e ad armonizzare le procedure nel controllo del latte e derivati per assicurare la sicurezza degli alimenti e la protezione del consumatore all’interno dell’Unione Europea. Per questo è necessario che le autorità di controllo Europee condividano conoscenze esperienze e professionalità, ma anche che paesi esterni all’Unione Europea siano a conoscenza delle normative da rispettare per il commercio internazionale. Dopo la fase legislativa è infatti importante assicurare la piena applicazione delle normative; ciò richiede una loro completa comprensione per verificarne la corretta attuazione da parte degli operatori di sanità pubblica e del settore alimentare. La fase formativa sarà importante dal punto di vista didattico ma tra gli obbiettivi del corso c’è anche l’avvio di conoscenze personali ed istituzionali che potranno concretamente favorire una crescita professionale continua, per assicurare al consumatore quella sicurezza nel consumo degli alimenti che il legislatore comunitario ha fissato come obiettivo. ■
Dalle Aziende
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Essential 6 spot on Dalla Candioli un nuovo prodotto dermatologico APPLICAZIONE
a continua ricerca di prodotti innovativi che contraddistingue l’Istituto Farmaceutico Candioli mette oggi a disposizione dei Medici Veterinari una rivoluzionaria novità ad uso dermatologico per cani e gatti.
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IL PRODOTTO Essential 6 spot-on è il primo trattamento dermo-cosmetico brevettato per uso veterinario a base di principi attivi naturali al 100%. Essential 6 spot-on, stabilizzando e proteggendo la parete delle cellule epidermiche, è in grado di ripristinare l’ottimale composizione del film idrolipidico cutaneo se alterato, rinforzando così la funzione di barriera della cute. La sua applicazione aumenta l’idratazione cutanea, diminuendo in tal modo la produzione di sebo attraverso la riduzione della perdita idrica trans-epidermica.
CARATTERISTICHE Le caratteristiche principali di questo nuovo prodotto, che lo rendono unico nel suo genere sono: Formulazione esclusiva, originale, brevettata • Oli essenziali di rosmarino, lavanda, melaleuca, cedro, origano, menta, neem • Acidi grassi essenziali polinsaturi • Vitamina E 2) Ipoallergenicità e tollerabilità dermatologicamente testate da veterinari 3) Efficacia dermocosmetica clinicamente dimostrata sia nel cane sia nel gatto • Migliora l’idratazione cutanea • Riduce la seborrea, la desquamazione e il cattivo odore della cute • Migliora la lucentezza del mantello • Rallenta l’eccessiva perdita di pelo • Potenzia la funzione di barriera della cute contro allergeni e microrganismi patogeni Essential 6 spot on ha dimostrato la sua efficacia non solo in campo dermocosmetico, ma anche come trattamento complementare in molte patologie cutanee caratterizzate dalla presenza di alterazioni cheratoseborroiche. La sua estrema facilità d’uso e la possibilità di ottenere in tempi rapidi un netto miglioramento delle condizioni di cute e mantello, consente di affrontare più agevolmente e con maggior compliance da parte del proprietario le terapie dermatologiche indicate per il caso specifico, evitando il rischio di interruzione precoce del trattamento.
COMUNICATI STAMPA Le aziende interessate alla pubblicazione dei comunicati stampa possono inviare il comunicato, possibilmente corredato da una foto, all’indirizzo e-mail: professioneveterinaria@anmvi.it
Essential 6 spot on si applica come un normale spot-on una volta alla settimana per un periodo iniziale di 2 mesi consecutivi, per poi proseguire in base alle necessità. È disponibile in confezioni da 4 pipette per gatti, per cani fino a 10 kg di peso, per cani di peso compreso tra 10 e 25 kg, e per cani di peso superiore ai 25 kg. Il suo utilizzo è compatibile con l’applicazione di qualunque altro prodotto spot-on. ■
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26 Calendario attività Dal 13 giugno al 28 settembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl
13 GIU
GIORNATA DI APPROFONDIMENTO SIVAL IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC
13 GIU
SEMINARIO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CUNEO
14 - 15 GIU 17 - 20 GIU 23 - 24 GIU 26 - 28 GIU 27 - 29 GIU 29 GIU 2 - 5 LUG 9 - 12 LUG 5 - 7 SET
CORSO FSA IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC
11 - 13 SET 13 SET 14 SET 14 SET 14 SET 18 - 20 SET 20 SET 20 - 21 SET 21 SET 21 SET 25 - 27 SET 27 - 28 SET 27 - 28 SET 27 - 28 SET 28 SET 28 SET
CORSO - CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO NEL CANE - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
CORSO SCIVAC
CORSO DI BIOCHIMICA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
CORSO SCIVAC
GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT AVANZATE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
CORSO SCIVAC
ADVANCED VETERINARY DIAGNOSTIC IMAGING: PRATICAL AND INTERACTIVE MRI WORKSHOP - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Crediti non previsti
CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC
SARDEGNA: CORSO REGIONALE BASE DI PRONTO SOCCORSO - Sassari - ECM: 16 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SCRIPTA MANENT... AVES VOLANT... PER FAVORE CHIUDETE LA FINESTRA. LE BASI DELLA MEDICINA AVIARE - Marche - Jesi - Via San Francesco - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it CARDIOLOGIA: VII PARTE - DIAGNOSI E TERAPIA DELLE CARDIOPATIE ACQUISITE E MALATTIE SISTEMICHE CON EFFETTI CARDIOVASCOLARI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: II PARTE - LE DIAGNOSI DIFFERENZIALI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SICILIA - CORSO REGIONALE DI ORTOPEDIA - Ragusa, Villa Di Pasquale - Viale delle Americhe - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it RUOLO DELLA FISIOTERAPIA NELLA CORRETTA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA ERNIE DISCALI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC MARCHE ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON IZS RAGUSA INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA
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ACCESSI VENOSI CENTRALI A MEDIO E LUNGO TERMINE. BASI TECNICHE E CAMPI DI APPLICAZIONE PRECLINICI E CLINICI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento GESTIONE SANITARIA DELLE ZOONOSI E SISTEMI DI PREVENZIONE - Ordine Dei Medici Veterinari, Cuneo Via Mameli, 4/bis - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it
CORSO SCIVAC
CORSO DI MEDICINA FELINA I PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
INCONTRO SIMIV
EMOGASANALISI ED EQUILIBRIO ACIDO-BASE NELLA PRATICA CLINICA DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it SIMPOSIO DI MEDICINA FELINA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it
INCONTRO SIMEF
INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA
LE ERNIE IN CHIRURGIA GENERALE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA
EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI: VI PARTE - CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SEMINARIO “ECOGRAFIA TORACICA ADDOMINALE NELL’ADULTO” - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - Email: info@sive.it
SEMINARIO SIVE
CORSO SIVE
CORSO BASE DI ECOGRAFIA TORACICA ADDOMINALE NELL’ADULTO - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO
VALUTAZIONE DELL’OCCLUSIONE E TRAUMATOLOGIA DENTALE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DIFFICOLTÀ DEAMBULATORIE: IL RUOLO DELLE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO - UN APPROCCIO CLINICO, DIAGNOSTICO E (FISIO)TERAPEUTICO - Milano - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. DERMATOLOGIA: II PARTE - APPROCCIO DIAGNOSTICO AI PROBLEMI DERMATOLOGICI (2°) - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
EVENTO SIVAE
ORTOPEDIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
INCONTRO SCVI
LA CARDIO-CHIRURGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it
CORSO SCIVAC
CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
INCONTRO SIDEV
AGGIORNAMENTI IN MALATTIE FUNGINE SUPERFICIALI DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it
INCONTRO ANMVI IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC E GPM
INCONTRO GPM ANMVI 2° SEMESTRE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Milena Migliavacca - - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it
laPROFESSIONE
VETERINARIA 20 | 2008
PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 26 maggio 2008
SOLUZIONI
La parte mediale degli arti anteriori appare imbrattato
Malassezia sp.
C’è un eccesso di cerume auricolare
Aspergillus fumigatus
C’è una grande quantità di acari del pelo
Penicillium sp
QUIZ 1
Cryptococcus sp.
Risposta corretta: b) Incontro SIVAE Malattie respiratorie degli Animali Esotici, Cremona marzo 2007
Il ciecotrofo non viene consumato
QUIZ 2
Quale, fra quelli sottoelencati, rappresenta l’agente micotico più spesso causa di micosi rinosinusale nel cane?
Risposta corretta: c) Seminario SCIVAC Patologie ostruttive delle vie respiratorie, Palermo, giugno 2007
Quale di questi sintomi è correlabile ad un’infezione delle prime vie respiratorie nel coniglio?