PROFESSIONE
la VETERINARIA A.N.M.V.I.
Il Parlamento accelera e fissa il termine del 16 luglio per un testo base sulla riforma delle professioni. Al riguardo sarà istituito un Comitato ristretto tra le Comissioni Giustizia e Attività Produttive della Camera. Le audizioni, ha dichiarato Mantini, sono concluse.
FIRME La raccolta delle firme per presentare l’alternativa alla riforma Mastella, il disegno di legge di iniziativa popolare per la riforma delle professioni intellettuali, ha raggiunto le 10.000 firme in 7 giorni. La FNOVI, che sostiene l’iniziativa del CUP, ha rivolto l’invito ad aderire. I centri di raccolta delle firme, istituiti presso le province, sono pubblicati al sito fnovi.it
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 4, numero 26, dal 9 al 15 luglio 2007
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
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Sicurezza alimentare
Brevi RIFORMA
262007
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
Un Segretariato per la valutazione del rischio
CONDIZIONALITÀ La Commissione Europea alleggerisce la condizionalità e, relativamente agli obblighi ambientali, acconsente ad una semplificazione amministrativa e dei controlli. Ma nel breve periodo chiede uno sforzo formativo dei consulenti aziendali previsti dai piani di sviluppo rurale, anche da parte dei relativi Ordini professionali.
CODEX ASSALZOO L’Assemblea di Assalzoo ha presentato il Codex Assalzoo, il nuovo disciplinare per la produzione di mangimi finalizzato a garantire la massima sicurezza alimentare. Dopo la positiva valutazione del Comitato permanente UE, nel gennaio 2007, il codice dovrebbe trovare applicazione dal prossimo anno.
TRF È ancora aperta la questione della previdenza complementare dei dipendenti pubblici, anche se ha iniziato il suo iter costitutivo il fondo per gli enti locali e la Sanità. Uno dei nodi da sciogliere sta nel ruolo dell’INPDAP che di fatto provvede già ad accantonare e liquidare il trattamento di fine rapporto. Al fondo confluirebbero solo le quote previste contrattualmente a carico del datore di lavoro e del dipendente.
UNIRE Nei primi sei mesi del 2007 sono vistosamente calati gli introiti dell’Erario e dell’UNIRE derivanti dalle scommesse sui cavalli. E nel corso dell’anno la situazione peggiorerà. Errori strategici e scarsa professionalità dei lavoratori del settore le lacune da colmare.In Commissione Finanze è stata avanzata la proposta di trasferire le scommesse ad altri gestori, versando all’UNIRE solo il minimo garantito.
DOG RUNNING Cani obesi o iperattivi? A Manhattan è nata un’agenzia di dog running. Con lavoratori part-time, l’agenzia gestisce 150 cani alla settimana. La veterinaria Monica Clare approva e apprezza: “a certi cani serve più che una passeggiata”. Prima di affidare il cane al dog runner si consigliano controlli veterinari su articolazioni e funzionalità respiratoria.
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Incontro con il Dottor Fabrizio Oleari, A PAG. 3 nuovo Direttore Generale
Le liberalizzazioni non consentono la cointeressenza a Commissione Centrale Esercenti le Professioni Sanitarie (CCEPS) del Ministero della Salute “ha confermato la sospensione di 6 mesi al medico veterinario titolare di una struttura sanitaria attivata nel contesto di una attività commerciale, riconoscendo, nonostante le modifiche introdotte dalla Legge Bersani, le ragioni di cointeressenza che ne avevano determinato la sospensione”. Ne ha dato notizia nei giorni scorsi la FNOVI, precisando che si tratta del “sanitario che aveva prodotto un esposto all’Antitrust nei confronti dell’Ordine di Torino e della FNOVI”, innescando un’istruttoria per violazione dell’art. 82 del Trattato CE sulla concorrenza atteneva alla pubblicità sanitaria ed all’esistenza di un tariffario minimo deontologico”. In attesa di conoscere le motivazioni della CCEPS possiamo avanzare alcune considerazioni di estrema importanza per la nostra professione. La prima è che il divieto di cointeressenza rimane un confine deontologico invalicabile e che per commistione tra attività medico-sanitaria e attività commerciale l’Ordine può ancora aprire procedimenti disciplinari e, nel caso, infliggere sanzioni. È il caso di ricordare che l’Ordine dei medici veterinari della provincia di Torino contestava all’iscritta (oltre a tariffe e pubblicità) “la violazione del divieto di accordi di cointeressenza a causa degli stretti rapporti con l’associazione Animalcity” (Provvedimento n. 15451 dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato- Adunanza 24 maggio 2006) di cui l’iscritta figura come direttore sanitario. Lo Statuto dell’associazione, “prevede, fra l’altro, che questa possa aprire ambulatori veterinari, promuovere la vendita ai soci di prodotti alimentari e non, e di ogni specie animale, organizzare con ogni mezzo qualsiasi iniziativa che possa aiutare i possessori di animali ad accudire gli stessi nel miglior modo possibile”. (ibidem) L’Antitrust, chiamata in causa dall’interessata, si appuntava solo sugli articoli 54-57-60-64 del vecchio Codice Deontologico (su tariffe e pubblicità). La seconda considerazione è che nessuno può forzare - più o meno in buona fede - la Legge Bersani e le regole della concorrenza spingendosi fino ad interpretazioni inconciliabili con la deontologia professionale. Il nuovo Codice, approvato dal Garante e conforme alle liberalizzazioni, continua a bandire la cointeressenza come contraria all’etica professionale: - Il Medico veterinario svolge attività professionale a prevalente apporto intellettuale. Qualunque forma di cointeressenza, che condizioni la libertà intellettuale del Medico Veterinario, costituisce violazione del presente Codice Deontologico. (Art. 42 - Cointeressenza). Inoltre, la deontologia vieta di svolgere un’altra attività, se tale attività comporta una qualsiasi limitazione od influenza l’indipendenza intellettuale del Medico veterinario nello svolgimento dell’attività professionale. Le più recenti circolari della Federazione (es. l’ultima sul pet corner) si ispirano ad una condotta deontologica che risulta conforme alla Legge Bersani e alle regole della concorrenza e non intende snaturare l’essenza professionale del medico-veterinario.
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Al centro il Direttore Fabrizio Oleari, ospite dell'ANMVI a Palazzo Trecchi. Con lui, da sinistra, Giancarlo Belluzzi e Bartolomeo Griglio.
SILENZIO: ASSENSO? Negli anni ci siamo abituati ad essere continuamente criticati, intendiamo noi dell'ANMVI, con le accuse più diverse e spesso pesanti: non fate niente, fate solo i vostri interessi, non siete democratici, raccontate solo bugie, chissà quanti soldi prendete, pensate solo alla vostra carriera, ecc. "È come essere alla fiera: tre palle 100 lire." disse una volta, un po' scoraggiato, un dirigente dell'ANMVI, di fronte a questi continui attacchi, superficiali, disinformati, gratuiti, portati spesso a livello personale. Ben vengano le critiche quando sono costruttive o progettuali, ma fanno veramente cadere le braccia quando arrivano da chi se ne sta tranquillo alla finestra senza aver mai dato la minima disponibilità ad impegnarsi. Negli ultimi tempi, in verità, la situazione è abbastanza cambiata e si è riusciti a sviluppare spesso un confronto serio e costruttivo che ha permesso di arrivare ad approfondimenti importanti per l'ANMVI e per tutta la categoria. Ultimamente, inoltre, alcuni risultati ottenuti hanno evidenziato come il continuo impegno dell'Associazione possa raggiungere qualche obiettivo
importante. La sentenza del Tar del Lazio, che su nostro ricorso, ha finalmente annullato il decreto del Miur che autorizzava il nuovo Corso di Laurea a Catanzaro, è stata una vittoria importante; l'annullamento dell'obbligo al Contributo ONAOSI, sancito nell'ultima Finanziaria, è il risultato anche del nostro forte impegno, come lo è ora la sentenza della Corte Costituzionale che permetterà a molti sanitari privati di chiedere il rimborso di quanto versato. La riduzione del numero programmato per il Corso di Laurea 2007/2008, ottenuto in questi giorni dalla FNOVI, è anche il risultato di una lunga battaglia che l'ANMVI sostiene da vari anni. Ed è forse meno importante l'ammissione ufficiale del MIPAAF che riconosce: "allo stato attuale manca nel nostro Paese qualsiasi norma che consenta l'identificazione a figure professionali diverse da quella del veterinario"? E questi risultati sono costati tempo, fatica e tanti soldi per avere i consulenti migliori. Ci aspettavamo forse dai colleghi un maggior apprezzamento o riconoscimento degli sforzi fatti, ma anche il silenzio va bene se significa ■ "assenso".
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laPROFESSIONE VETERINARIA 26/2007 ANMVI INFORMA
Documento ANMVI AIVEMP
Libera professione dei veterinari SSN ma solo entro il mandato istituzionale Definire i limiti di un’attività che non ha molto a che vedere con il miglioramento della sanità pubblica
“Risulta necessario definire i limiti di un’attività che quando esercitata in libera professione nulla ha a che vedere con l’attività istituzionale del SSN”. Un Documento sull’attività libero professionale dei veterinari SSN è stato trasmesso mercoledì 4 luglio da ANMVI e AIVEMP alla Commissione Igiene e Sanità del Senato dove è in discussione il Ddl 1598 “Disposizioni in materia di sicurezza delle strutture sanitarie e gestione del rischio clinico, nonché di attività libero - professionale intramuraria e di esclusività del rapporto di lavoro dei dirigenti del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale”. Nel documento si chiede “un approfondimento sulla libera professione nel settore pubblico veterinario” in vista di “una specifica regolamentazione” e che sul disegno di legge in esame siano valutate “opportune modifiche che vadano a definire meglio gli spazi di intervento della libera professione dei veterinari pubblici”. Secondo ANMVI e AIVEMP, le finalità della libera professione medica (es.la riduzione delle liste d’attesa) “non trovano logica applicazione ed utilità nell’ambito della prevenzione ed in particolare della veterinaria”. Al contrario, “la libera professione dei veterinari SSN si collocherebbe al di fuori del mandato istituzionale”. Inoltre, “la mancanza di una regolamentazione specifica, potrebbe lasciare spazio a situazioni di incompatibilità di ruoli, se non espressamente di conflitto di interessi” basti pensare al settore della sanità animale e della sicurezza alimentare “dove l’autorità veterinaria che controlla i capi e le produzioni agro-alimentari non può che essere soggetto super partes”. Il documento, trasmesso anche al Ministro della Salute e ai Sottosegretari Patta e Zucchelli, evidenzia che “l’attività istituzionale libero professionale intramuraria dei dirigenti medici non coincide con l’attività istituzionale dei dirigenti sanitari dei dipartimenti di prevenzione (nel quale sono inse-
riti i medici veterinari)”. E inoltre che l’attività libero professionale dei dirigenti medici e veterinari del dipartimento “è quella che concorre ad aumentare la disponibilità e a migliorare la qualità complessiva delle azioni di sanità pubblica integrando l’attività istituzionale”. Migliorare le azioni di sanità pubblica L’analisi della legislazione vigente e l’excursus storico dei fatti intervenuti dalla legge 833/78 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale non pone dubbi sul diritto dei veterinari pubblici dipendenti di esercitare attività libero professionale. Ma è necessario evidenziare, ai fini di una corretta lettura, che l’attività istituzionale libero professionale intramuraria dei dirigenti medici non coincide con l’attività istituzionale dei dirigenti sanitari dei dipartimenti di prevenzione (nel quale sono inseriti i medici veterinari). L’attività libero professionale dei dirigenti medici e veterinari del dipartimento è quella che concorre ad aumentare la disponibilità e a migliorare la qualità complessiva delle azioni di sanità pubblica integrando l’attività istituzionale. È evidente che questa limitazione risulterà essere fondamentale nella definizione della materia. L’assistenza zooiatrica, ad esclusione dell’attività di profilassi e prevenzione delle zoonosi e al di fuori dell’attività connessa al randagismo canino e felino, non costituisce compito e fine istituzionale della Sanità Veterinaria pubblica. Tale esclusione deve costituire la chiave di interpretazione per un corretto esercizio da parte dei veterinari pubblici a rapporto di lavoro esclusivo con il SSN di attività libero professionale. Diversamente si parlerà di libera professione extramuraria e di rapporto di lavoro non esclusivo. A titolo esemplificativo: • è connaturata con i fini istituzionali l’organizzazione e la partecipazione a progetti finalizzati al controllo e/o all’eradicazione di malattie infettive, piani di miglio-
ramento della qualità degli alimenti, la vendita di servizi integrativi dell’attività istituzionale (es. prestazioni erogate in orari diversi dalla fascia diurna, su richiesta e nell’interesse dell’operatore economico) • non è conforme ai fini istituzionali l’assistenza zooiatrica agli animali da reddito e d’affezione in territori in cui è disponibile una diversa assistenza. In questo senso non è giustificabile l’approntamento da parte delle aziende sanitarie di strutture all’esclusivo scopo di consentire l’attività libero professionale intramuraria in favore degli animali d’affezione. Si evidenzia inoltre che non può darsi per scontata l’inesistenza di incompatibilità tra funzioni pubbliche e attività libero professionale in favore di animali d’affezione. Limiti del non contrasto Decadono per la libera professione extramuraria i vincoli rispetto al tipo di prestazione. Sarà possibile esercitare in libera professione extramuraria qualsiasi attività tipicamente libero professionale (es. assistenza zooiatrica agli animali da reddito e/o affezione) fatto salvo il rispetto dei limiti del non contrasto. L’attività libero professionale in senso lato (intramuraria ed extramuraria) dei medici veterinari SSN dovrà essere esercitata entro i limiti del non contrasto: • non dovrà essere incompatibile con le funzioni istituzionali • non sarà erogabile in favore di soggetti pubblici o privati da parte di veterinari che svolgono nei confronti dei medesimi soggetti funzioni di vigilanza e controllo; • anche un contrasto potenziale dovrà essere motivo di esclusione dall’attività libero professionale intramoenia. Organizzazione e tariffe L’attività libero professionale intramuraria: • dovrà essere esercitata fuori dall’impegno di servizio, compresa la pronta disponibilità, sarà organizzata dall’azienda e non dovrà avere un volume orario superiore a quello assicurato per i compiti istituzionali, • le tariffe dovranno essere stabilite dall’azienda e dovranno essere approvate dagli Ordini professionali competenti per territorio per evitare forme di concorrenza sleale nei confronti del settore privato e garantire la copertura economica dei costi sostenuti dalla struttura pubblica. ■
“Non abbiamo bisogno di inventare niente di nuovo” l dottor Fabrizio Oleari - Direttore Generale Segretariato nazionale della valutazione del rischio della catena alimentare presso il Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria la nutrizione e la sicurezza degli alimenti del Ministero della Salute - è stato ospite dell’ANMVI il 2 luglio. Al colloquio, presso la sede nazionale di Palazzo Trecchi, sono intervenuti il Vice Presidente dell’ANMVI, Giancarlo Belluzzi e il Vice Presidente dell’AIVEMP Bartolomeo Griglio. L’ANMVI ha espresso particolare soddisfazione per l’avvenuta nomina alla Direzione del Segretariato, organismo inserito nel Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria il cui vertice risultava vacante da molto tempo. L’Associazione, a suo tempo promotrice della ricostituzione del Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria, nel garantire il proprio sostegno collaborativo alle istituzioni ministeriali e dipartimentali preposte alla sanità veterinaria ed alla sicurezza degli alimenti di origine animale, ha assicurato la più qualificata collaborazione e la piena disponibilità ad un fattivo apporto di competenza, anche riguardo alle attività di coordinamento dei rapporti con l’EFSA. Quanto all’istituendo Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (Cnsa), l’ANMVI ha manifestato la propria condivisione circa le recenti dichiarazioni del Ministro della Salute. Livia Turco, annunciando la presentazione del Comitato in Consiglio dei Ministri, ha infatti sottolineato che in Italia “non abbiamo bisogno di inventare niente di nuovo, non ci occorre un’autorità a se stante, ma ci occorre rendere autorevoli l’insieme delle eccellenti professionalità e competenze disseminate sul territorio nazionale: nel Servizio sanitario nazionale, negli istituti zooprofilattici, nelle università nel mondo della ricerca’’. Un compito che potrà essere svolto dal Cnsa che avrà una competenza tecnico scientifica in materia e sarà in grado di sintetizzare gli apporti delle altre istituzioni”. L’incontro è stato anche l’occasione illustrare al Direttore Oleari le attività di formazione e di aggiornamento svolte dall’ANMVI e dalle sue associazioni federate in tutti i comparti della veterinaria, sia a livello nazionale che internazionale, per la qualificazione del professionista operante nel settore pubblico e nel settore privato. Il Segretariato nazionale della valutazione del rischio della catena alimentare nutrizione ha sede in Piazza G. Marconi 25 a Roma. È articolato nei seguenti uffici di livello dirigenziale: • Ufficio I - Affari generali: segreteria del direttore generale; gestione del personale della direzione e vigilanza sulle modalità di svolgimento del rapporto di lavoro; gestione finanziaria e contabile; programmazione e verifica delle attività della direzione generale; coordinamento con il controllo di gestione dipartimentale; affari giuridici e coordinamento normativo. • Ufficio II - Rischio chimico-fisico e biologico: valutazione del rischio chimico-fisico e biologico. • Ufficio III - Consulta delle associazioni dei consumatori e dei produttori in materia di sicurezza alimentare: coordinamento dei rapporti con le associazioni dei consumatori in materia di sicurezza alimentare; • Ufficio IV - Segreteria del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare: coordinamento dei rapporti con l'EFSA; Segreteria del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare
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Il CNSA, istituito con l’Intesa Stato, Regioni e Province autonome del 17 giugno 2004, è l’interfaccia italiana dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). Ha il compito di promuovere e coordinare la definizione di metodi uniformi di valutazione del rischio alimentare, proporre metodi per la pianificazione dei programmi di monitoraggio e sorveglianza per il controllo della sicurezza dei prodotti agroalimentari e per la verifica della corretta applicazione della normativa relativa alla sicurezza alimentare e alle biotecnologie. (www.sicuralimentare.it)
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laPROFESSIONE VETERINARIA 26/2007 ANMVI INFORMA
Impianti elettrici
di Silvia Berri e Angelo Baggini
Strutture veterinarie, basta il differenziale Un approfondimento del Sole 24 Ore illustra le nuove regole tecniche del CEI
on il 1°giugno 2007 è entrata in vigore la variante 1 alla guida CEI 64-56 “Edilizia a uso residenziale e terziario Guida per l’integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici. Criteri particolari per locali a uso medico” dedicata alle strutture veterinarie individuate dall’accordo tra ministero della Salute, Regioni e Province Autonome del 26 novembre 2003 . Prima della pubblicazione della variante i locali delle strutture veterinarie erano assimilati a quelli a uso medico. Gli ambienti veterinari vengono classificati dalla variante 1 alla Guida CEI 64-56 in locali di
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gruppo 0 (clinica e diagnostica non strumentale) o di gruppo 1 (clinica e diagnostica strumentali e terapia chirurgica). La libertà di scelta fra un gruppo e un altro è lasciata al medico veterinario responsabile della struttura. In ogni caso, è bene che le scelte operate siano sottoscritte dal responsabile sanitario prima della costruzione o dell’adeguamen- to dell’impianto elettrico. Il nuovo documento CEI raccomanda che anche i locali di gruppo 0 siano provvisti di impianto di illuminazione di riserva o di sicurezza (ad esempio anche mediante lampade autoalimentate). Rientrano nella categoria locali di gruppo 0 i locali di degenza ad uso veterinario. Si considerano di gruppo 1 gli ambienti veterinari dove gli animali vengono sottoposti a diagnosi o trattamenti con l’ausilio di apparecchi elettromedicali, definiti dalla Norma CEI EN 60601-1 (CEI 62-5), con parti applicate. Questi locali possono essere utilizzati anche per interventi chirurgici in anestesia generale in quanto non si considera, in g e n e re , i l r i s c h i o d i m i c ro shock. Le scelte che intende a-
dottare il medico veterinario risultino da una dichiarazione scritta, redatta prima della costruzione o dell’adeguamento dell’impianto elettrico. Per la protezione contro i contatti indiretti nei locali di gruppo 1 si forniscono le seguenti raccomandazioni: a) per i sistemi TN e TT si considera sufficiente, quando si usano interruttori differenziali, l’uso di interruttori differenziali di tipo A; b) per l’alimentazione delle apparecchiature radiologiche (RX) di tipo fisso, alimentate senza interposizione di un gruppo presa/spina, si possono adottare interruttori differenziali con correnti differenziali superiori a 0,03 A (si consiglia di non superare 0,5 A). Per il dimensionamento della linea di alimentazione va sempre calcolata la Resistenza Apparente di Rete come definita nella norma CEI 62-27 (Rar). Nei locali appartenenti al gruppo 1 il rischio di esplosione praticamente non esiste, poiché per l’anestesia di animali, vengono utilizzati gas medicinali alogenati inalati, quali ad esempio: alotano, forane, sevorane, vaporizzati nelle dosi consentite. (da: Il Sole 24 Ore 25, giugno 2007) ■
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Generatori d’emergenza con il segnalatore Per l’illuminazione dì sicurezza si raccomanda che: • le lampade scialitiche e gli apparecchi elettromedicali che necessitano dell’alimentazione di sicurezza in continuità o a interruzione breve siano rialimentati senza interruzione o entro un periodo di commutazione di 0,5 s; • tutti gli altri servizi possano essere rialimentati con periodi di commutazione superiori a 15 s (interruzione lunga), in accordo con le decisioni scritte dal medico-veterinario. Sarebbe opportuno che l’installatore provveda a fornire un sistema di segnalazione ottica e acustica che avvisi tempestivamente il medico veterinario della avvenuta cessazione dell’alimentazione elettrica ordinaria. Nei casi in cui si ritenga utile l’adozione di gruppi generatori per l’alimentazione di emergenza, spetta al medico veterinario, il quale meglio conosce i tipi e i tempi di cura o d’intervento che intende effettuare agli animali, decidere circa l’autonomia da assegnare al gruppo generatore. Per i locali veterinari di gruppo 1, la variante 1 consiglia l’adozione di un Ups garantendo condízíoni di selettività. Si ricorda che la lampada scialitica può essere alimentata anche a corrente continua, derivata direttamente da batterie (di tipo chiuso, non del tipo per autotrazione) complete di carica batteria (gruppo soccorritore). I locali delle strutture veterinarie - in quanto ad uso medico - sono soggetti all’obbligo di progettazione. In alcuni casi si tratta di locali inseriti all’interno delle strutture con destinazioni anche diverse da quelle di uso medico-veterinario. L’unità immobiliare che li contiene, pertanto, anche se non tutti i locali sono del gruppo 0 o 1, è soggetta all’obbligo di progetto, secondo quanto stabilito dal Dpr 447/91, articolo 4. (S. 24 O.)
Quarta edizione di Fido Park. al 6 luglio i proprietari in viaggio nei weekend potranno contare sulle aree di sosta dell’Autogrill per l’assistenza al loro cane. Infatti, per il quarto anno consecutivo, ANMVI aderisce al progetto Fido Park, promosso da Autogrill. Fino al 26 agosto, all’esterno di 16 punti di ristoro Autogrill, i proprietari in sosta potranno ricevere assistenza per i loro animali e avvalersi della consulenza di un medico veterinario. L’iniziativa, ampiamente pubblicizzata dalle agenzie stampa, coprirà i seguenti orari: dalle ore 12.30 alle ore 14.30 dei week end. Le aree sono pensate per la sosta degli animali da compagnia che viaggiano verso le vacanze con i loro proprietari. Sono dotate di cucce isolate termicamente e igienizzate, di aree di agility con acqua corrente e distributore di paletta. Ai proprietari viene consegnato un regolamento in lingua italiana e inglese riportante le condizioni di utilizzo del servizio. I medici veterinari dell’ANMVI saranno presenti per prestare consulenza e assistenza agli animali in viaggio con i proprietari. Al medico veterinario nell’area di sosta Fido Park vengono richiesti consigli su come prevenire stress da viaggio e colpi di calore o su come trattare l’animale nei luoghi di vacanza, in montagna o al mare. In caso di bisogno, l’animale in difficoltà viene indirizzato verso la struttura veterinaria territorialmente più vicina al Fido Park dove potrà ricevere cure adeguate. La prestazione veterinaria, gratuita per il cliente, è retribuita al professionista dall’organizzatore. Ai medici veterinari si chiede di indossare il camice e un badge di identificazione per rendersi facilmente riconoscibile. L’iniziativa impegna 45 medici veterinari lungo tutta la Penisola. Molti i Colleghi già impegnati nelle precedenti edizioni e altrettanti quelli che hanno chiesto di poter partecipare, segno di attenzione e interesse per l’iniziativa. L’ANMVI ringrazia per la collaborazione e l’entusiasmo.
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laPROFESSIONE VETERINARIA 26/2007 ATTUALITÀ
1342 posti: ancora troppi per il mercato
Facoltà, il Ministro Mussi abbassa il numero programmato Con 63 posti in meno la Categoria ottiene la riduzione più bassa mai concessa dal Miur on il Decreto 3 luglio 2007 “Definizione posti per le immatricolazioni corso di laurea specialistica/magistrale in Medicina Veterinaria” il Ministero dell’Università ha fissato in 1.342 i posti per l’anno accademico 2007-2008. Sono 63 in meno rispetto ai 1.405 dell’anno scorso, ma sono ben 707 in più (+53%) rispetto ai 635 richiesti dalle Regioni”. E il Presidente della FNOVI non è soddisfatto: “auspicavamo - ha commentato Gaetano Penocchio che almeno quanto proposto dal Tavolo tecnico (una riduzione di 125 posti correlata alla qualità dell’offerta formativa verificata dall’EAEVE, francamente irrilevante, ma che poteva rappresentare l’inizio di un serio discorso di progressiva riduzione su base pluriennale del numero di immatricolazioni) trovasse conferma nel decreto ministeriale. Così non è stato”. La Federazione, che aveva chiesto e ottenuto di entrare a far parte del tavolo tecnico per la programmazione delle professioni sanitarie lo scorso giugno, non è soddisfatta e commenta dal proprio portale che “il criterio adottato dal MIUR per la ripartizione appare non coerente rispetto alla richiesta delle Regioni e rispetto al potenziale formativo di diverse Università”. La FNOVI ha annunciato che chiederà la revisione del decreto: la soluzione adotta-
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ta dal MIUR “non è assolutamente condivisibile”. I criteri di riduzione Il decreto parla invece di “considerazioni condivise” dal Tavolo tecnico e dell’ “opportunità di definire l’offerta formativa degli Atenei correlandola alla richiamata rilevazione attraverso una progressiva riduzione su base pluriennale a partire dal prossimo anno accademico, tenendo anche conto della qualità formativa così come richiesta dalle direttive dell’Unione Europea nn. 1026 e 1027 del 18 dicembre 1978 e della conseguente approvazione da parte dell’European Association of Establishments for Veterinary Education (EAEVE)”. La definizione in riduzione dell’offerta formativa non si estende “a quegli Atenei che hanno ottenuto dal predetto Organismo un riconoscimento di qualità a livello europeo e, al contrario riguardi, nella misura fissata per il prossimo anno accademico del dieci per cento, quegli Atenei che non presentano adeguati requisiti funzionali e strutturali e nella misura del cinque per cento le rimanenti sedi”. Con 63 posti in meno la Categoria ha comunque ottenuto la riduzione più bassa mai concessa dal Miur. Nei due anni precedenti la riduzione complessiva era stata di 21 unità. Il dettaglio (v. tabella) assegna i numeri di ciascuna facoltà. ■
Determinazione del numero dei posti disponibili per l'accesso al corso di laurea specialistica/magistrale in Medicina Veterinaria Classe 47/S anno accademico 2007-2008 Università
Comunitari e non comunitari di cui alla legge 30 luglio 2002 n. 189, art. 26.
Bari
135
Bologna
150
Camerino
76
Catanzaro
22
Messina
90
Milano
180
Napoli "Federico II"
114
Padova
70
Parma
77
Perugia
90
Pisa
90
Sassari
43
Teramo
85
Torino
120
Totale
1.342
E Catanzaro impugna la sentenza stata impugnata dall’ateneo di Catanzaro la sentenza del Tribunale Amministrativo del Lazio che, accogliendo il ricorso dell’ANMVI, ha annullato il decreto del Ministero dell’Università 3 settembre 2003 con il quale l’allora Ministro Letizia Moratti autorizzava l’istituzione del corso di laurea in medicina veterinaria di Catanzaro. L’udienza è fissata per martedì 10 luglio. Motivo del contendere: la sospensione dell’efficacia della sentenza del TAR. Sul ricorso in appello proposto dall’Università degli Studi Magna Grecia di Catanzaro, l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, in virtù della bontà delle proprie motivazioni, confida nel parere favorevole del Consiglio di Stato. Il Tribunale Amministrativo del Lazio aveva infatti accolto tutte le censure dell’Associazione ricorrente nei confronti del provvedimento ministeriale e ha riconosciuto piena legittimazione dell’ANMVI ad agire in sede giurisdizionale. Il TAR del Lazio ha inoltre respinto l’assunto che l’ANMVI non tuteli nella sua interezza la categoria professionale dei veterinari. Nella sentenza infatti si legge che l’Associazione, nel contrastare l’attivazione di un corso di laurea in medicina veterinaria non tutela solo una parte della Categoria a scapito di un’altra, ma anzi agisce “nel perseguimento del duplice e connesso obiettivo di tutelare, da un lato, la professionalità del medico veterinario e, dall’altro, di garantire una migliore ripartizione delle opportunità di lavoro”.
È
ONAOSI, l’incostituzionalità non coinvolge gli enti di previdenza a tesi della Fondazione secondo cui tutte le casse di previdenza sarebbero “trascinate” nella stessa situazione di incostituzionalità, si schiera l’ENPAF che respinge ogni azione di solidarietà nei confronti dell’ONAOSI. La Fondazione aveva annunciato che si sarebbe rivolta all’ADEPP e infatti , la scorsa settimana, nel corso dell’Assemblea dell’’Associazione che riunisce le 19 Casse di previdenza dei professionisti , il presidente della Fondazione Aristide Paci, ha sollecitato l’impegno degli Enti previdenziali per ristabilire l’obbligatorietà del contributo ONAOSI per tutti i professionisti sanitari iscritti ai rispettivi Ordini. Secondo Paci infatti, la sentenza della Corte Costituzionale che - anche sulla spinta delle categorie interessate - aveva abrogato l’obbligo del contributo ONAOSI rappresenterebbe un pericoloso precedente e potrebbe preludere a ulteriori futuri colpi di mano sulle Casse previdenziali. Ma contro questa considerazione è intervenuto il presidente dell’ENPAF Emilio Croce che dichiara: “Si tratta di una questione specifica e completamente avulsa dal sistema previdenziale obbligatorio. Va sempre ricordato che l’ONAOSI non ha mai fatto previdenza. Secondo l’ENPAF non ci sono quindi pericoli per le altre Casse a seguito della succitata sentenza. Indubbiamente” ha proseguito Croce “siamo in presenza di una sentenza scritta male, che promana da un giudizio, in cui la difesa delle tesi ONAOSI è stata sostenuta soltanto dall’Avvocatura dello Stato.
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f. to IL MINISTRO Fabio Mussi
Sarebbe interessante conoscere i motivi per i quali l’ONAOSI non si è neppure costituita”. D’altra parte la norma approvata nella Legge Finanziaria 2003 era una norma in bianco, che non prevedeva alcun modello procedimentale per la corretta determinazione del contributo rispetto alle prestazioni”. “Le Organizzazioni dei Farmacisti all’unanimità hanno sempre contestato l’assenza di qualsivoglia correlazione tra obbligo contributivo e prestazioni assistenziali, che tra l’altro non sono circoscritte solo agli orfani dei sanitari” ha proseguito Croce “Su questo punto la Corte Costituzionale ha dato la sua valutazione. È ammissibile una contribuzione correlata all’assenza di prestazioni di valenza generale? Andrebbe chiaramente detto quanti sono gli orfani assistiti dall’ONAOSI e quante altre persone sono invece presenti nelle sue strutture”. Per il presidente dell’ENPAF, forse a questo punto andrebbe fatto un “mea culpa” da chi ha proposto una norma inserita in Finanziaria e approvata senza qualsiasi consultazione con alcuna professione sanitaria. Anche perché l’ONAOSI esisteva e svolgeva la sua attività già prima della Legge del 2003. Gli obblighi contributivi delle Casse sono finalizzati a prestazioni di carattere generale in favore di tutti gli iscritti: vi è pertanto una stretta correlazione tra obblighi contributivi e prestazioni previdenziali. Di qui il netto dissenso di Croce e il suo voto contrario a qualsiasi iniziativa di solidarietà dell’ADEPP in favore dell’ONAOSI.
E intanto si chiede il rimborso Arrivano a ritmo incessante e quotidiano, negli uffici dell’ANMVI, le richieste del fac-simile per il rimborso delle quote ONAOSI versate dai veterinari negli anni 2003-2006 in virtù di disposizioni di legge bocciate come anticostituzionali dalla Consulta. Il rimborso attiene anche a alla restituzione delle somme con rivalutazione monetaria e interessi legali. Più complicato, ma egualmente efficace, l’iter di chi non aveva mai pagato la contribuzione obbligatoria: è necessario proporre individualmente ricorso contro l’iscrizione a ruolo, chiedendo la dichiarazione di nullità o l’annullamento della cartella. Alla luce della sentenza della Corte Costituzionale, l’esecuzione forzata ed il fermo amministrativo dei beni mobili registrati ( es. l’automobile) oppure l’ipoteca sugli immobili di proprietà, conseguenti al mancato pagamento del contributo, risultano azioni non più riconducibili ad un diritto di riscossione. Il ricorso è di competenza del giudice territorialmente competente cioè del tribunale del luogo in cui ha la residenza il veterinario ricorrente. L’incostituzionalità, si legge sul Sole 24 Ore Sanità, si direbbe decretata anche per i contributi versati dai veterinari convenzionati e dipendenti, dato che la Finanziaria 2003 aveva affidato all’iniziativa del Consiglio di Amministrazione la determinazione delle quote, secondo procedure che, benché approvate dai ministeri vigilanti, risultavano anticostituzionali alla fonte. Il fac-simile può essere richiesto a: info@anmvi.it ■
Via libera dal Ministero del Lavoro al CdA ENPAV l Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale ha trasmesso all’ENPAV il decreto che ufficializza la ricostituzione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Sindaci dell’Ente. Da lunedì 2 luglio, i vertici dell’Ente, eletti nel novembre dell’anno scorso dall’Assemblea dei Delegati, sono formalmente in carica. L’avvicendamento alla Presidenza vede l’On. Gianni Mancuso succedere ad Alessandro Lombardi, che rimane in Consiglio di Amministrazione come Rappresentante dei Pensionati. “Affronto questo incarico con serenità- ha dichiarato Mancuso- grazie al lavoro del mio predecessore. Intendo svolgerlo all’insegna della continuità, a coronamento di un impegno che a vario titolo, come delegato e consigliere, porto avanti da quindici anni. Mi sento forte dell’eredità lasciata da un Cda che ha lavorato molto bene nel precedente mandato, di una Vice Presidenza di grande esperienza e di Colleghi molto attenti e impegnati”. Mancuso è affiancato dal Vice Presidente Tullio Paolo Scotti e da un Consiglio così composto: Roberta Bortone Rappresentante del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, Renata Parisse Rappresentante del Ministero della Salute, Gaetano Penocchio Presidente FNOVI, Alessandro Lombardi Rappresentante Pensionati e, in veste di rappresentanti degli iscritti, Giovanni Cottignoli Oscar Gandola Gianfranco Gili, Francesco Sardu e Alberto Schianchi.
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laPROFESSIONE VETERINARIA 26/2007 RUBRICA FISCALE
Elenchi annuali Iva Premessa Con Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 25 maggio 2007, pubblicato sul supplemento ordinario n. 139 alla Gazzetta Ufficiale n. 136 del 14 giugno 2007, sono stati individuati gli elementi informativi e sono state definite le modalità tecniche ed i termini relativi alla trasmissione degli elenchi dei clienti e dei fornitori il cui obbligo di trasmissione è stato disposto dall’articolo 37, commi 8 e 9, del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248. Soggetti obbligati Sono obbligati alla trasmissione telematica degli elenchi dei clienti e dei fornitori tutti i soggetti passivi IVA e quindi: • Artisti e professionisti • Ditte individuali • Società di persone • Società di capitali • Enti ed altri soggetti, pubblici o privati, dotati di partita IVA. Elementi informativi da indicare negli elenchi A regime gli elementi informativi da indicare negli elenchi sono i seguenti: • Il codice fiscale e la partita IVA del soggetto a cui si riferisce la comunicazione degli elenchi. • L’anno a cui si riferisce la comunicazione (il primo elenco sarà quello relativo all’anno 2006). • Il codice fiscale ed eventualmente la partita IVA (ove ne siano titolari) dei soggetti nei cui confronti sono state emesse fatture nel corso dell’anno cui si riferisce la comunicazione. Si tratta quindi di soggetti di ogni tipo sia privati sia artisti o professionisti o imprese. • Il codice fiscale e la partita IVA dei soggetti da cui sono stati effettuati acquisti rilevanti ai fini dell’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto. Sono quindi esclusi, ad esempio, gli acquisti effettuati da privati. • Per ciascun cliente e per ciascun fornitore occorre indicare l’importo complessivo delle operazioni effettuate, distinto tra operazioni imponibili, non imponibili (ad esempio esportazioni) ed esenti (si tratta di tutte le operazioni indicate nell’articolo 10 del D.P.R. 633/72) al netto delle relative note di variazione, e l’importo dell’IVA afferente. • Per ciascun soggetto (cliente e fornitore) e per ciascuna tipologia di operazione (imponibile, non imponibile ed esente) occorre indicare l’importo complessivo delle eventuali note di variazione relative ad annualità precedenti e l’importo dell’IVA afferente. Come chiarito al punto 2.3 del citato Provvedimento del Direttore
dell’Agenzia delle Entrate per individuare le informazioni da trasmettere occorre aver riguardo all’anno indicato sulla fattura (o sulla nota di variazione), e non all’anno di registrazione. Ad esempio, una fattura datata 31.12.2006, pervenuta del 2007 e registrata nel 2007, andrà registrata negli elenchi relativi all’anno 2006. Operazioni escluse Le seguenti operazioni non andranno indicate negli elenchi clienti e fornitori: • Cessioni intracomunitarie di beni e servizi • Acquisti intracomunitari di beni e servizi • Importazioni • Esportazioni risultanti da documento doganale (art. 8, comma 1, lettere a) e b) del D.P.R. 633/72). Non sono comprese tra le operazioni escluse le cessioni, senza applicazione dell’imposta, effettuate nei confronti di esportatori abituali (art. 8, comma 1, lettera c) del D.P.R. 633/72). Agevolazioni per gli anni 2006 e 2007 Per i primi due anni di applicazione sono previste le seguenti agevolazioni: • L’elenco dei soggetti nei cui confronti sono state emesse fatture (clienti) comprenderà solamente i titolari di partita IVA (non dovranno essere inclusi quindi i clienti soggetti privati privi di partita IVA). • Sia per i clienti che per i fornitori sarà possibile indicare solamente la partita IVA (e non quindi il codice fiscale). • Non dovranno essere compresi negli elenchi i dati relativi a fatture, emesse o ricevute, di importo inferiore ad Euro 154,94, registrate cumulativamente ai sensi dell’articolo 6 del D.P.R. 9 dicembre 1996, n. 695. • Non andranno comprese negli elenchi le operazioni, relative a fatture emesse o ricevute, per le quali non è prevista la registrazione ai fini IVA (qualsiasi fattura con IVA indeducibile per le quali quindi non sussiste l’obbligo di registrazione ai sensi del comma 7 dell’articolo 6 del D.P.R. 9 dicembre 1996, n. 695). • Non andranno incluse le fatture emesse dai commercianti al dettaglio ed annotate nel registro dei corrispettivi. • Potranno non essere indicate le note di variazione riferite ad anni precedenti (tale agevolazione è prevista nelle specifiche tecniche allegate al Provvedimento). Modalità di trasmissione degli elenchi I soggetti tenuti alla trasmissione degli elenchi dei clienti e dei fornitori potranno effettuare la tra-
di Giovanni Stassi Dottore Commercialista, Torino
smissione utilizzando il servizio telematico Entratel o Internet (Fisconline). Sarà possibile anche avvalersi dei soggetti (intermediari abilitati) di cui all’articolo 3, commi 2bis e 3, del D.P.R. 322/98: a) gli iscritti negli albi dei dottori commercialisti, dei ragionieri e dei periti commerciali e dei consulenti del lavoro; b) i soggetti iscritti alla data del 30 settembre 1993 nei ruoli di periti ed esperti tenuti dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura per la sub-categoria tributi, in possesso di diploma di laurea in giurisprudenza o in economia e commercio o equipollenti o diploma di ragioneria; c) le associazioni sindacali di categoria tra imprenditori indicate nell’articolo 32, comma 1, lettere a), b) e c), del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241 nonché quelle che associano soggetti appartenenti a minoranze etnico-linguistiche; d) i centri di assistenza fiscale per le imprese e per i lavoratori dipendenti e pensionati; e) gli altri incaricati individuati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze; f) società facente parte di un Gruppo. Tempistica di trasmissione degli elenchi A regime la trasmissione degli elenchi dovrà essere effettuata da tutti i soggetti passivi IVA, indipendentemente dal volume d’affari, entro il 29 aprile dell’anno successivo a quello cui si riferiscono gli elenchi. Per il solo anno 2006 sono state previste due scadenze differenziate: • 15 novembre 2007 per tutti i soggetti passivi IVA che nell’anno di riferimento (2006) hanno realizzato un volume d’affari non superiore ad Euro 309.000 per le imprese aventi per oggetto prestazioni di servizi e per gli esercenti arti o professioni ovvero Euro 516.000 per le imprese aventi per oggetto altre attività. • 15 ottobre 2007 per tutti i soggetti passivi IVA che nell’anno di riferimento (2006) hanno realizzato un volume d’affari superiore ai predetti limiti. Notizia dell’ultima ora Il 2 luglio scorso è stato approvato in Senato un emendamento alla legge che, se approvato anche alla Camera, potrebbe escludere, per il solo anno 2006, dall’obbligo di trasmettere gli elenchi clienti e fornitori i titolari di partita IVA che operano in regime di contabilità semplificata ed i professionisti indipendentemente dal volume dei compensi contabilizzati. ■
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laPROFESSIONE VETERINARIA 26/2007
RUBRICA LEGALE
Randagismo
Il Tar dà ragione all’Ordine di Palermo l tribunale amministrativo regionale, accogliendo la richiesta dell’ordine dei veterinari di Palermo, ha sospeso il decreto sul randagismo pubblicato lo scorso 6 aprile sulla gazzetta ufficiale della Regione siciliana’. Lo dice, in una nota, Paolo Giambruno, Presidente dell’ordine dei veterinari di
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Palermo. ‘La legge regionale sul randagismo - continua la nota - la numero 15 del 2000, a distanza di sette anni dalla sua approvazione rimane, quindi, ancora senza il regolamento di attuazione e quindi non è ancora completamente applicabile’. L’ordine dei veterinari di Palermo, assistito dall’avvocato
Cristian Dolce, aveva proposto ricorso al Tar perché il decreto imponeva che le sterilizzazioni fossero effettuate in base alle quote minime individuate dal tariffario dell’ordine provinciale dei medici veterinari togliendo cioè ai professionisti la possibilità di applicare tariffe superiori alle minime. “Abbiamo
protestato con l’Assessorato facendo presente che le tariffe minime erano state abrogate dal decreto Bersani ma ci hanno riposto facendo confusione tra tariffe minime (abrogate) e tariffario.” spiega Paolo Giambruno. “Addirittura ci hanno risposto che il decreto Bersani è dell’11 agosto 2006 e loro il
decreto sul randagismo lo avevano inviato per il parere due giorni prima, anche se poi il decreto è stato firmato a gennaio 2007.” Ma, secondo quanto scritto nel ricorso dell’avvocato Dolce, ancor più inaccettabile era quella parte del decreto che imponeva ai Veterinari Liberi Professionisti di effettuare gratuitamente le sterilizzazioni nei cani e nei gatti i cui proprietari “hanno compiuto i sessantacinque anni di età e che sono titolari di pensione sociale”. “Questo oltre ad andare contro ogni legge, va contro ogni logica ed contro ogni ragione” scriveva Giambruno nella sua lettera di protesta del 21 aprile scorso, “in quanto priverebbe i veterinari del diritto alla giusta retribuzione sancito dall’art. 36 della Costituzione”. “Sono semmai i funzionari che hanno partorito cotanto decreto che andrebbero privati della retribuzione.”Ma l’assessorato non aveva voluto sentire ragioni.Da qui la decisione dell’Assemblea dei Veterinari di ricorrere al TAR.“L’Ordine dei Veterinari di Palermo non è mai stato sentito nonostante la legge lo prevede espressamente.” precisa Giambruno “Forse se lo avessero fatto, forse, avrebbero evitato un siffatto risultato del quale certamente la Regione Siciliana non potrà andare fiera”.Il decreto addirittura pone a carico dei già disastrati bilanci delle aziende sanitarie locali i farmaci per i cani presenti nei rifugi.“Di questi aspetti del decreto” aggiunge Giambruno “interesseremo la Corte dei Conti”. ■
Se muore il cavallo non è danno esistenziale e il cavallo viene investito da un TIR il proprietario non ha automaticamente diritto al danno esistenziale. Secondo la Cassazione (sentenza n. 14846/07) l’amore per il proprio destriero non rientra nella sfera di integrità affettiva costituzionalmente garantita (salute, famiglia, reputazione, libertà di pensiero, ecc.). Perciò il proprietario deve rassegnarsi ad incassare il valore economico dell’animale di razza. A meno che non possa dimostrare, a mezzo testimoni, che quella perdita gli ha cambiato la vita. La giurisprudenza si ferma quindi al danno patrimoniale e la perdita di un animale d’affezione può costituire tutt’al più “lesione morale” (autonoma ipotesi di danno non patrimoniale collegato intimamente all’entità ed intensità della sofferenza) e dare diritto a un risarcimento simbolico. Ma i giudici italiani non si sono ancora spinti a riconoscere la perdita di un animale come perdita “esistenziale”.
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Delibera della Regione Liguria
Approvato il piano pandemico regionale a Giunta Regionale della Liguria, con delibera n. 572 del 1° giugno 2007, ha approvato il piano pandemico regionale di preparazione e di risposta ad una pandemia influenzale. Il documento, pur individuando le modalità essenziali attraverso le quali procedere, verrà via via aggiornato ed integrato con successivi provvedimenti. Obiettivo del piano pandemico regionale è rafforzare la preparazione alla pandemia a livello locale in coerenza con il Piano Nazionale. Il piano prevede pertanto le seguenti azioni: - aggiornare in tempo reale il computo dei casi di influenza aviaria nell’uomo nel mondo, comprese le caratteristiche dei ceppi virali studiandone l’evoluzione; - seguire l’epidemiologia dell’influenza aviaria negli animali nel mondo e in Italia, particolarmente durante le fasi e secondo le linee migratorie dell’avifauna selvatica; - identificare, confermare e descrivere rapidamente casi di influenza causati da nuovi sottotipi virali, in modo da riconoscere tempestivamente l’inizio della pandemia; - minimizzare il rischio di trasmissione e limitare la morbosità e la mortalità dovute alla pandemia; - ridurre l’impatto della pandemia sui servizi sanitari e sociali ed assicurare il mantenimento dei servizi essenziali; - assicurare un’adeguata formazione del personale coinvolto nella risposta alla pandemia; - garantire informazioni aggiornate e tempestive per i decisori, gli operatori sanitari, i media ed il pubblico; - monitorare l’efficienza degli interventi intrapresi. Il decreto, identifica un comitato Pandemico Regionale che costituisce il livello tattico, classifica il rischio, definisce gli obiettivi e le priorità preventive e assistenziali, graduate in rapporto alla situazione epidemiologica e gli indicatori da utilizzare per il monitoraggio dell’efficacia del meccanismo di allerta. L’Azienda Sanitaria Locale, tramite il Dipartimento di Prevenzione, garantisce il livello essenziale di assistenza per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive quale compito istituzionale e a supporto dell’Autorità Sanitaria Locale. Il decreto è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria n.27 del 4 luglio. ■
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TOSCANA
Modificata la legge sulle MNC
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a legge della Regione Toscana recante “modalità di
esercizio delle medicine complementari da parte dei medici e odontoiatrici, dei medici veterinari e dei farmacisti” è stata modificata dal consiglio regionale che ha promulgato un nuovo testo. La legge che era stata approvata dal consiglio nel mese di febbraio era stata in seguito annullata dalla Corte Costituzionale perché riteneva illegittimi gli elenchi dei sanitari. In seguito all’incontro tra gli esperti del ministero e della regione, le modifiche hanno spostato l’asse dalla Regione all’Ordine dei medici - con un patto d’intesa con la regione - per quanto riguarda l’istituzione degli elenchi e la definizione dei criteri di accreditamento. La legge stabilisce la creazione di appositi elenchi di professionisti (medici e odontoiatri, veterinari e farmacisti) che esercitano le medicine complementari. Sarà compito degli Ordini in questione istituire questi elenchi ai quali potranno iscriversi i professionisti in possesso dei requisiti necessari. I criteri verranno definiti in un protocollo di intesa tra gli Ordini professionali e la Regione. (Fonte: Il Sole 24 Ore)
LAZIO
Frosinone, lotta al randagismo con 26,34 euro n punto a favore di chi lotta contro il randagismo”. La presidente della sezione Enpa di Frosinone, Nives Campanelli, ha reso noto un provvedimento dell’Asl cittadina, il cui direttore sanitario, dott. Raffaele Ciccarelli, ha firmato un accordo per garantire ai cittadini privati una serie di servizi veterinari a prezzo forfetario: microchip, sverminazione, vaccinazioni e sterilizzazioni “a un costo più che accettabile anche per chi ha qualche difficoltà a farsi carico delle spese sanitarie del proprio amico”. Gli animali che vengono adottati possono essere controllati dalle strutture dei servizi veterinari della provincia “ a un prezzo ragionevole, evitando così il diffondersi di zoonosi e per evitare le riproduzioni incontrollate che non fanno che aumentare il randagismo”. Questo accordo ha anche l’intento di limitare gli abbandoni. Enpa Frosinone sottolinea poi come, pure riducendo così gli oneri per i privati cittadini, lo stesso Comune potrà risparmiare somme notevoli: ogni animale ospitato in una struttura privata costa all’amministrazione locale circa 700 euro più Iva ogni anno. “Ridurre il numero dei cani randagi non è solo eticamente auspicabile, ma è addirittura economicamente vantaggioso anche come investimento, nonostante l’iniziale costo per sterilizzazioni”. Non solo, l’ASL di Frosinone potrà ridurre i co-
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sti degli interventi di accalappiamento dei randagi che vengono effettuati fuori servizio e che ammontano a circa 250 euro più IVA. Affinché il provvedimento dell’ASL diventi esecutivo gli animalisti dovranno compilare un modello con i dati del cane e della persona che lo ha adottato. Tale documento deve essere timbrato e approvato dal competente ufficio del Comune nel territorio in cui il cane è stato trovato e poi sarà presentato al dipartimento veterinario dell’ASL. (fonte: Ciociaria Oggi)
UMBRIA
Progetto pilota contro randagismo u proposta dell’assessore alla sanità della Regione Umbria - Maurizio Rosi - è stato approvato dalla giunta regionale un progetto pilota contro la lotta al
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randagismo. A darne notizia è la Regione Umbria che in un comunicato stampa spiega che l’obiettivo del progetto è quello di ridurre il fenomeno del randagismo anche attraverso la sterilizzazione degli animali. Il progetto prevede una sperimentazione della durata di diciotto mesi, che sarà attuata dal servizio veterinario di sanità animale dell’Asl n.3 (Foligno-Spoleto) sul territorio di competenza. Il progetto, proposto in un incontro sul randagismo che si è tenuto nello scorso settembre con il sottosegretario alla Sanità Giampaolo Patta, è reso possibile dalle disposizioni contenute nella legge Finanziaria nazionale. Per la sperimentazione del servizio, la Giunta regionale ha stabilito di erogare un contributo di 25 mila euro. L’iniziativa - continua il comunicato - rientra in una serie di misure per la revisione e l’integrazione dell’anagrafe canina regionale, che è stata tra le prime in Italia a
essere inserita nel sito internet del Ministero della Salute con lo scopo di limitare il fenomeno del randagismo, in funzione della Banca dati nazionale canina in via di costituzione.
BASILICATA
Rinnovata la Giunta Regionale uova Giunta della Basilicata. Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, l’ha presentata il 2 luglio presso la sala Verrastro del Palazzo regionale. Giunta che è stata varata il 30 giugno con i decreti di nomina per Vincenzo Folino (Ds, vicepresidente-Attività Produttive), Antonio Potenza (Udeur, Sanità), Roberto Falotico (Margherita, Agricoltura), Antonio Autilio (Idv, Formazione), Vincenzo Santochirico (Ds, Ambiente), Innocenzo Loguercio (Sdi, Infrastrutture). ■
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Task force in Sardegna per contrastare la peste suina arà creata, in Sardegna una task force interassessoriale per debellare la peste suina africana e continuare nell’opera di valorizzazione degli allevamenti e delle produzioni del suino sardo. Dell’emergenza sanitaria e dei progetti per consentire ai produttori di avere una prospettiva economica con allevamenti in regola, ne hanno parlato nel corso di una riunione che si è
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tenuta lo scorso 4 luglio gli assessori regionali Francesco Foddis (Agricoltura) e Nerina Dirindin (Sanità), insieme ad alcuni amministratori locali del Nuorese (Orgosolo) e dell’Ogliastra (Arzana, Talana, Urzulei). Erano presenti anche i tecnici di Ersat, Era, Ente Foreste e Corpo Forestale, oltre ai rappresentanti dell’Università di Cagliari. “Occorre agire nel più breve tempo possibile per eliminare la peste
suina - ha detto l’assessore Dirindin - e superare una volta per tutte i problemi sanitari. Sarà fondamentale continuare nel processo di tutela e valorizzazione già avviato da Comuni e Regione”. Su quest’ultimo punto si è trovato d’accordo l’assessore Foddis: “Un gruppo ristretto, al quale prenderanno parte tecnici ed esperti degli assessorati regionali competenti (Agricoltura, Ambiente, Enti locali e Sanità), do-
vrà lavorare in sintonia con le esigenze dei Comuni per gestire e superare l’emergenza”. Gli assessori Dirindin e Foddis hanno anche auspicato che, con l’impegno di tutti i settori dell’amministrazione regionale, si arrivi a un rapido rilascio dei nulla osta e delle autorizzazioni mancanti che fanno capo al Corpo forestale, all’assessorato dell’Ambiente e agli uffici di Tutela del paesaggio. “Grazie all’opera
virtuosa di alcune amministrazioni locali, che stanno convincendo i produttori delle loro comunità a regolarizzare gli allevamenti, si sta arginando l’allarme - ha continuato Foddis -. Siamo di fronte a un percorso culturale di estrema importanza, che dà la possibilità di trainare i Comuni che ancora incontrano difficoltà nel coinvolgimento dei produttori. A questo processo occorre affiancare un progetto per il rilancio del comparto del suino sardo, arrivando alla tutela della razza autoctona. Un risultato al quale si può giungere dando la possibilità ai produttori di aderire alla filiera, accompagnandoli fino al mercato. Sono necessari i disciplinari per certificare il valore delle produzioni così peculiari di queste zone. Nel Programma di sviluppo rurale 2007-13, appena spedito a Bruxelles, sono previste diverse misure per la tutela della biodiversità animale e per la valorizzazione produttiva e commerciale della razza autoctona sarda”. Altra esigenza irrinunciabile, sulla quale tutti si sono trovati d’accordo, è il trasferimento delle competenze finanziarie (come il pagamento dei premi e degli indennizzi) dalla Regione ai Comuni: questo per facilitare le procedure e tagliare i tempi tecnici. Considerazioni che hanno trovato l’assenso degli amministratori, i quali hanno poi fatto una serie di proposte per sostenere gli allevatori locali: dai progetti pilota al marchio Dop, dalla progettazione integrata all’associazione tra produttori, fino a una maggiore sensibilizzazione per arrivare a nuovi sbocchi di mercato. (Regione Sardegna) ■
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Canile abusivo a Bari: denunciato titolare l Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo forestale dello Stato di Bari, in collaborazione con il personale del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali (NIRDA), ha posto sotto sequestro più di 200 cani sopravvissuti all’incendio scoppiato in un canile abusivo di Torre a Mare, vicino a Bari, durante il quale sono morti oltre cinquanta cani. I Forestali hanno sequestrato gli animali presso tre strutture di associazioni animaliste nei comuni di Valenzano, Triggiano e Molfetta, in provincia di Bari, e denunciato all’Autorità Giudiziaria competente il titolare del canile abusivo coinvolto nell’incendio, per maltrattamento continuato degli animali. La maggior parte degli animali, inoltre, presentava gravi patologie infettive, come la rogna e la rabbia, ed erano privi dei necessari microchip previsti dalla legge. L’uomo rischia ora la reclusione da 3 mesi ad un anno o una multa da 3 a 15 mila euro.
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Farmaci veterinari nel REG. (CE) N. 658/2007
AIC in regola o scatta la procedura d’infrazione Decise le sanzioni per le violazioni connesse all’autorizzazione in commercio l regolamento (CE) N. 658/2007 del 14 giugno 2007 (GUCE L155 del 15.06.2007) ha stabilito le regole per l’irrogazione di sanzioni pecuniarie (ammende o penalità) ai titolari delle autorizzazioni all’immissione in commercio per le violazioni di determinati obblighi e nei casi in cui le violazioni in questione possano avere importanti implicazioni per la salute pubblica. In caso di inosservanza, l’Agenzia Europea per i Medicinali può avviare il procedimento di infrazione di sua iniziativa o su richiesta della Commissione o di uno Stato membro. Per assicurare l’efficace esecuzione della fase d’indagine della presunta violazione, l’Agenzia e la Commissione devono far ricorso alle autorità competenti degli Stati membri. A tal fine è appropriato che le autorità di sorveglianza espletino le attività d’ispezione e di sorveglianza che loro competono conformemente - per quanto attiene i farmaci veterinari - alle disposizioni della direttiva 2001/82/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 novembre 2001, recante un codice comunitario relativo ai medicinali veterinari. Gli obblighi da rispettare pena sanzioni sono: • completezza e accuratezza delle informazioni e dei documenti contenuti nella domanda di autorizzazione all’immissione in commercio e di tutti gli altri documenti e dati presentati all’Agenzia europea per i medicinali • condizioni o restrizioni previste
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nell’autorizzazione all’immissione in commercio e concernenti la fornitura o l’uso del medicinale condizioni o restrizioni incluse nell’autorizzazione all’immissione in commercio e concernenti l’uso sicuro ed efficace del medicamento introduzione di eventuali variazioni necessarie nei termini dell’autorizzazione all’immissione in commercio per tener conto del progresso tecnico e scientifico e consentire la fabbricazione e il controllo dei medicinali sulla base di metodi scientifici generalmente accettati presentazione di eventuali nuove informazioni che comportino una variazione nei termini dell’autorizzazione all’immissione in commercio, la notificazione di eventuali divieti o restrizioni imposti dalle autorità competenti di qualsiasi paese nel quale il medicinale è immesso in commercio, o la comunicazione di qualsiasi informazione che possa influenzare la valutazione dei benefici e dei rischi del prodotto presentazione, a richiesta dell’Agenzia, di dati che dimostrino che il rapporto rischi/benefici rimane favorevole rilevazione dei residui nel caso di medicinali veterinari immissione in commercio conformemente al contenuto del sommario delle caratteristiche del prodotto e dell’etichettatura o del foglietto illustrativo quali previsti nell’autorizzazione
LMR, diidrosteptomicina e streptomicina on Regolamento (CE) N. 703/2007 del 21 giugno 2007 la Commissione ha modificato l’allegato I del Reg. comunitario 2377/90 sulle sostanze farmacologicamente attive da somministrare ad animali destinati alla produzione alimentare. La sostanza diidrostreptomicina è inserita nell’allegato I del reg. 2377/90 in riferimento a tutti i ruminanti per muscoli, grasso, fegato, reni e latte, nonché in riferimento ai suini per muscoli, pelle, grasso, fegato e reni. In seguito all’esame di una domanda per l’estensione ai conigli della voce già esistente per la diidrostreptomicina, si è ritenuto opportuno modificare la voce in questione per comprendere i conigli. La sostanza streptomicina è inserita nel medesimo allegato in riferimento ai bovini e agli ovini per muscoli, grasso, fegato, reni e latte, nonché in riferimento ai suini per muscoli, pelle e grasso, fegato e reni. In seguito all’esame di una domanda per l’estensione ai conigli della voce esistente per la diidrostreptomicina e tenendo presente che la valutazione della sicurezza delle due sostanze in questione è stata effettuata inizialmente a livello congiunto, sulla base della struttura chimica e dell’attività biologica simili, la Commissione ha ritenuto opportuno modificare la voce relativa alla streptomicina per comprendere il riferimento ai conigli per quanto riguarda muscoli, grasso, fegato e reni. Si ritiene inoltre opportuno modificare la voce relativa alla streptomicina per i bovini e gli ovini inserendo una nuova voce riferita a tutti i ruminanti per muscoli, grasso, fegato, reni e latte. Prima di applicare il nuovo regolamento occorre prevedere un periodo adeguato per consentire agli Stati membri di effettuare le modifiche eventualmente necessarie in base al regolamento stesso, relative alle autorizzazioni per l’immissione in commercio dei medicinali veterinari, rilasciate a norma del Codice comunitario relativo ai medicinali veterinari.
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UE: la Decisione 2006/415/CE si applica fino al 30 giugno 2008 ulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea è pubblicata la decisione CE del 29 giugno 2007 che modifica la decisione 2006/415/CE che reca alcune misure di protezione dall’influenza aviaria ad alta patogenicità del sottotipo H5N1 nel pollame nella Comunità. Secondo la commissione, data la situazione epidemiologica, è opportuno estendere il periodo di applicazione della decisione 2006/415/CE al 30 giugno 2008. Tra le modifiche adottate ad integrazione delle misure precedentemente stabilite, l’articolo 3 è sostituito dal seguente: “Aree A e B 1. L’area di cui alla parte A dell’allegato (“area A”) è classificata come area ad alto rischio consistente in zone di protezione e di sorveglianza istituite a norma dell’articolo 16 della direttiva 2005/94/CE. 2. L’area di cui alla parte B dell’allegato (“area B”) è classificata come area a basso rischio comprendente l’intera zona ulteriore soggetta a restrizioni, o parti di essa, istituita in conformità dell’articolo 16 della direttiva 2005/94/CE e che separa l’area A dalla parte dello Stato membro interessato esente dalla malattia, se tale parte è individuata, o dai paesi vicini.” Non appena sospettata o confermata la presenza di un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità causata dal virus dell’influenza A, sottotipo H5, ad alta patogenicità, di cui sia sospettata o confermata l’appartenenza al tipo di neuroaminidasi N1, lo Stato membro interessato istituisce: un’area A conformemente alle prescrizioni giuridiche di cui all’articolo 16 della direttiva 2005/94/CE; un’area B, tenendo conto dei fattori geografici, amministrativi, ecologici ed epizootici legati all’influenza aviaria. Lo Stato membro interessato dovrà comunicare le aree A e B alla Commissione, agli altri Stati membri e, se del caso, al pubblico. La decisione è in vigore dal 1° luglio. Le misure adottate sono conformi al parere del comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali.
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all’immissione in commercio; • persona adeguatamente qualificata responsabile della farmacovigilanza, • registrazione e comunicazione di presunti effetti collaterali negativi e, nel caso dei medicinali veterinari, di effetti collaterali negativi per l’uomo, • comunicazione di presunti effetti collaterali negativi gravi e inattesi, presunte trasmissioni attraverso un medicinale di un agente infettivo e, nel caso dei medicinali veterinari, di effetti collaterali ne-
gativi per l’uomo, • tenuta di registrazioni dettagliate di tutti i presunti effetti collaterali negativi e loro presentazione sotto forma di relazioni periodiche di aggiornamento sulla sicurezza • comunicazione al pubblico di informazioni sui problemi di farmacovigilanza • raccolta e verifica dei dati specifici di farmacovigilanza All’atto di determinare se imporre o meno una sanzione pecuniaria e di stabilire la sanzione pecuniaria ap-
propriata la Commissione si ispira ai principi di efficacia, proporzionalità e dissuasività. Per la quantificazione è determinante anche la valutazione degli effetti dalla violazione stessa sulla salute e sul benessere degli animali e l’impatto sui proprietari di animali. È rilevante anche il fatto che la violazione costituisca o possa costituire un rischio per la salute umana, la salute degli animali o l’ambiente. Altrettanto rileva la gravità della violazione in relazione alla salute umana, alla salute animale e all’ambiente. ■
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laPROFESSIONE VETERINARIA 26/2007 LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL
Ovariectomia laparoscopica terapeutica nella cavalla in stazione
di Maria Grazia Monzeglio www.vetjournal.it
Efficace la tecnica dell’ovariectomia standard in una cinquantina di soggetti sistono scarsi dati clinici circa l’utilizzo dell’approccio laparoscopico per la rimozione delle ovaie patologicamente aumentate di volume nella cavalla in stazione. Uno studio ha valutato il tasso di succes-
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so e le complicazioni associati alla rimozione di ovaie patologiche sotto guida laparoscopica, utilizzando solo metodi elettrochirurgici per l’emostasi, nella cavalla sedata in stazione. Si rivedevano retrospettivamente 55 cavalle sotto-
poste a rimozione di un ovaio aumentato di volume mediante la procedura laparoscopica standard per l’ovariectomia di routine in stazione, utilizzando unicamente una pinza elettrochirurgica bipolare con ghigliottina per l’emo-
stasi e la scontinuazione del peduncolo ovarico. In 45 cavalle su 55 l’intervento aveva successo. In una cavalla si verificava una significativa emorragia intraoperatoria che induceva ad utilizzare anche un dispositivo emostatico protesi-
co. Le uniche complicazioni aggiuntive incontrate erano dolore addominale postoperatorio (n = 9), ritardo di cicatrizzazione della ferita incisionale (n=6) e puntura uterina iatrogena (n = 2). Una cavalla sviluppava una lacerazione rettale, non come diretta complicazione della procedura chirurgica. Gli autori concludono che, nella cavalla sedata in stazione, la rimozione delle ovaie patologicamente aumentate di volume (fino a 30 cm di diametro) può essere effettuata in maniera prevedibile e sicura applicando l’approccio laparoscopico standard utilizzato per l’ovariectomia laparoscopica di routine, incluso l’utilizzo esclusivo di strumenti endoscopici elettrochirurgici per l’emostasi del peduncolo ovarico. ■
Atopia umana ed esposizione ai gatti Uno studio ipotizza un ruolo degli allergeni felini anche nei soggetti non allergici al gatto ’esposizione ai gatti potrebbe esacerbare i sintomi dell’allergia nei soggetti atopici. Sono le osservazioni preliminari di uno studio pubblicato sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine. Lo studio ha inaspettatamente riscontrato che le persone non specificamente allergiche al gatto ma con allergie diverse mostravano una maggiore responsività bronchiale in presenza dei gatti. In particolare, sembrerebbero più coinvolte le persone allergiche a muffe, coda di topo e acari della polvere. “La responsività bronchiale è una misura della propensità alla costrizione delle vie aeree; benché non sia sinonimo di asma, è un indicatore della possibilità di una risposta asmatica delle vie aeree” spiegano gli autori. I quali precisano però che occorrono ulteriori studi per confermare tali risultati, comunque non sufficienti per raccomandare la non esposizione ai gatti dei soggetti atopici.
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Possibile trasmissione di epatite E da un maialino all’uomo
di Maria Grazia Monzeglio www.vetjournal.it
In Francia, HEV isolato da maiale d’affezione e dal suo proprietario 3 mesi nato in Francia. L’animale era maneggiato di frequente dal proprietario. I campioni sierologici prelevati dal maialino erano positivi per HEV. Come nel proprietario, si identificava un ceppo
n articolo descrive la possibile trasmissione zoonosica dell’epatite E mediante contatto diretto tra un maialino d’affezione e il suo proprietario in Francia. In un uomo di 41 anni con sintomi di affaticamento si identificavano igM specifiche e RNA virale di HEV (virus dell’epatite E), ascrivibili a diagnosi di epatite E. Si identificava un isolato di genotipo 3, simile a quello di altri isolati europei ma specifico per questo caso. Otto settimane prima della comparsa dei sintomi, l’uomo aveva ricevuto in regalo un maialino vietnamita di
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Amiloidosi nel furetto Probabile la predisposizione genetica in Mustela nigripes no studio descrive gli aspetti clinici, istologici, immunoistochimici e di microscopia elettronica dell’amiloidosi A dei furetti dai piedi neri (Mustela nigripes) di otto strutture zoologiche americane. I furetti presentavano anemia non rigenerativa, quadro biochimico riferibile a nefropatia cronica e proteinuria. L’amiloide era presente in una varietà di tessuti, ma era più grave nei glomeruli renali ed era associata a perdita proteica tubulare ed emaciazione. Le colorazioni rosso Congo/permanganato di potassio (KMnO4) e immunoistochimica rivelavano che l’amiloide era del tipo AA. Si consideravano quali fattori contribuenti principali per lo sviluppo dell’amiloidosi le malattie concomitanti e la predisposizione genetica. L’analisi dell’albero genealogico non rivelava una convincente esistenza di un antenato comune tra i furetti affetti, tuttavia la predisposizione genetica era ritenuta probabile poiché tutti i furetti in cattività erano imparentati.
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Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo http://www.evsrl.it/vet.journal/ • Notizie scientifiche • Archivio bibliografico • Servizio Cytovet
HEV genotipo 3. Il virus dell’epatite E si trasmette in genere attraverso cibo e acqua tuttavia non tutte le vie di trasmissione nei paesi industrializzati sono note. L’isolamento del virus con se-
quenze correlate a HEV da un paziente umano e dal suo maialino suggeriva che la più probabile via di trasmissione fosse quella dal suino all’uomo. Il caso supporta l’attuale ipotesi che l’HEV può es-
sere un virus zoonosico e che il suino d’affezione domestico può essere una delle specie ospite naturale del virus. Tuttavia, l’origine dell’infezione HEV in questi animali non è conosciuta. ■
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laPROFESSIONE VETERINARIA 26/2007
LETTERE AL DIRETTORE
Per la risposta alla lettera del Collega che qui pubblichiamo ho ritenuto opportuno richiedere l’intervento del Collega Giuliano Lazzarini che, come tutti sanno, da qualche anno fa parte della commissione di esperti dell’Agenzia delle Entrate incaricata di discutere gli studi di settore con le categorie professionali. Ringrazio entrambi per i contributi che ci hanno mandato. Carlo Scotti
Studi di settore e incrementi retributivi Nell’ambito delle svariate riflessioni pervenute presso questo giornale, volevo aggiungere la mia, che so per certo non costituire caso a sé. Sono laureato da quasi 10 anni ed esercito come libero professionista da 9. Agli inizi è anche capitato che collaborassi contemporanea-
mente con 3-4 strutture (sia di stampo ambulatoriale sia di stampo “pronto soccorso 24 ore”), a tutt’oggi (stabilmente dal 2002) con un ambulatorio e con un pronto soccorso. Ho all’attivo (come una certa quota dei lettori) 250 ore di lavoro al mese, 12 mesi l’anno, reperibilità escluse. Congruo e coerente fino a due anni fa, lo scorso anno sono risultato essere assolutamente non a norma, e per l’anno in corso non ho ancora avuto il coraggio di chiedere al commercialista. E co-
me potrete immaginare al fine di conseguire la congruità in passato avevo dovuto dichiarare non oltre le 40 ore di lavoro la settimana. Quanto sia sottopagato un collaboratore di pronto soccorso è tra noi arcinoto, quanto sia non proporzionato anche il “netto in busta” per il titolare d’impresa lo so perfettamente, avendo coi miei titolari non solo rapporti professionali ma anche di sincera amicizia, per cui conosco fin troppo bene le oggettive difficoltà che essi incontrerebbero nel con-
“Una potenziale pandemia influenzale nell’uomo non si può escludere finché il virus continua ad essere presente nei polli”. Joseph Domenech, responsabile Ufficio veterinario Fao
cedere ai collaboratori un seppur minimo incremento retributivo. Quello che tuttavia trovo paradossale nel contesto generale, offensivo per la mia dignità professionale, ma che alla fine devo non solo sopportare ma persino avallare è l’essermi trovato costretto a ridurre il fatturato al titolare d’impresa al fine di rendere il medesimo congruo e coerente, finendo così col dover emettere io direttamente fatture a clienti non miei pur di non ridurre il mio volume d’affari. Certo, mi vengono corrisposti gli importi relativi ad IVA ed ENPAV, ciò che non mi viene trattenuto alla fonte come ritenuta d’acconto mi verrà poi richiesto con l’anno a venire (ossia so che il mio netto in busta di fatto rimane lo stesso), ma l’assurdità del contesto mi pare evidente. In tale ambito, inoltre, non deve altresì essere omesso un “insignificante” dettaglio: se io emetto fattura per un intervento chirurgico e poi ci dovessero essere esiti tanto infausti da subire una citazione a giudizio, chi ne è di fatto responsabile? So per certo che le folli penalizzazioni a cui si era soggetti fino allo scorso anno (quando veniva supposto che un bene strumentale acquistato da poco dovesse immediatamente dare un marcato incremento delle relative entrate) sono state in qualche modo smorzate, ma ho avuto modo di apprendere che se il medesimo titolare d’impresa investisse la medesima cifra in collaborazioni esterne, ecco che tale depenalizzazione diviene assolutamente inesistente. Vede, direttore, il problema non è lavorare tanto, di notte, di festività; il problema non è non avere un reddito che mi metta in condizione di cambiare l’auto prima magari di passare oltre i 350.000 km, il problema non è trovarsi a quasi 40 anni avendo difficoltà oggettive nell’affrontare il seppur minimo imprevisto economico. Il problema è invece che, pur essendo in tanti nelle mie stesse condizioni, nessuno in tanti anni ha osato farsi avanti; il problema è che sebbene fosse noto anche nelle alte sfere dirigenziali della categoria che tali situazioni popolassero il “sottobosco” veterinario, in ambito di interazione con le massime figure istituzionali, si sia finiti soltanto con il soffermarsi sulle conseguenze relative ad un eccessivo numero di corsi di laurea in medicina veterinaria, dimenticandosi
laPROFESSIONE VETERINARIA 26/2007
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LETTERE AL DIRETTORE di problematiche sicuramente non meno importanti e sicuramente di maggiore gravità (e non soltanto nel breve periodo). Mi
Università di Teramo
Master sugli aspetti produttivi e gestionali della Filiera Avicunicola
La Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo ha organizzato un Master di II livello sugli “Aspetti produttivi e gestionali della filiera avicunicola”. Il master è finanziato dalla Regione Abruzzo ed è gratuito. Finalità del Master è quella di approfondire le conoscenze sui diversi comparti della filiera avicunicola, con particolare riferimento al pollo da carne, al coniglio e alla gallina ovaiola. La didattica proposta considererà gli aspetti relativi alla moderna tecnologia di allevamento ed alimentazione delle specie avicole e cunicole destinate alla produzione di carne e uova. Verranno sviluppati temi relativi al benessere ed alla protezione animale nelle fasi di allevamento, trasporto e sosta pre-macellazione degli animali, sia dal punto di vista sanitario, sia da quello ispettivo e argomenti relativi alla lavorazione delle carni, al confezionamento, conservazione e commercializzazione dei prodotti, alla tracciabilità, alla qualità delle produzioni e alla loro certificazione. Saranno infine considerati aspetti di marketing, di gestione dell’informazione e di indagine di mercato. L’obiettivo del master sarà quindi quello di formare personale qualificato che possa operare nei diversi settori della filiera avicunicola. Il master è rivolto a 20 allievi inoccupati e/o occupati di età inferiore a 29 anni in possesso di Laurea magistrale in Medicina Veterinaria classe 47S; Lauree specialistiche classi 77S, 78S, 79S; o Lauree V.O. in Medicina Veterinaria, Sc. Agrarie, Sc. Produzioni animali. Per informazioni: Tel. 0861/266990 E-mail: llambertini@unite.it
rendo conto di quanto possa apparire irriconoscente e noiosa questa mia disamina, ma un’onesta presa di coscienza di queste tematiche rappresenta la condizione necessaria per far sì che si possa godere un giorno, tutti insieme, del giusto riconoscimento e della dignità che spetta ad ognuno di noi. Lettera firmata Caro collega, le problematiche da te sollevate sono, in parte, giustificabili tecni-
camente perché dopo sette anni di inizio lavoro o apertura partita IVA, vengono a chiudersi quelle “agevolazioni” che l’Agenzia delle Entrate mette in atto per i neo laureati. La congruità dell’anno prima può non essere raggiunta l’anno seguente. I nuovi indicatori di normalità economica, che da pochi giorni sono stati resi sperimentali e quindi potranno essere rivisti nel caso in cui non riflettessero la realtà, non sono in grado da soli di fare cambiare lo stato di soggetto congruo ad
una struttura così come tu dici. Infatti se provi ad introdurre nel prototipo Gerico una struttura con un certo ricavo ed aggiungi un collaboratore, otterrai una non congruità sia per il 2005 che per il 2006 fermo restando le entrate. Questo significa che i nuovi INE non penalizzano la struttura di più di quanto accadesse prima. Credo che si voglia dare un’importanza finanziaria ad un problema che ha un’altra veste, quella di una veterinaria che arranca sotto il peso di scelte poli-
tiche che niente hanno a che fare con la razionale risposta alle esigenze della nostra socetà. Non mi addentro oltre in un problema più volte affrontato, concludo solo dicendo che la qualità del nostro lavoro deve essere quella che ci permette di esigere un prezzo e di vivere dignitosamente una vita in cui abbiamo scelto una professione che deve progredire e migliorare fino all’ultimo giorno in cui ci dedicheremo a lei. Giuliano Lazzarini,
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laPROFESSIONE VETERINARIA 26/2007 CALENDARIO ATTIVITÀ Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi
INCONTRO MACROREGIONE CENTRALE SIVE
8 set.
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
12-15 set.
CORSO AIVEMP / E.V. IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA
14-16
CORSO SIVAR/E.V. IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA
20-22
CORSO SIVE
set.
set.
21-22 set.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA
23 set.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO
23 set.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
23 set.
27-29 set.
SEMINARIO SIVE
28 set.
CORSO SCIVAC
29-30 set.
SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC INCONTRO SIARMUV
29-30 set.
30 set.
INCONTRO GRUPPO DI STUDIO DI PRACTICE MANAGEMENT INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA
30 set.
30 set.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE
30 set.
CORSO AIVEMP/EV IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
3-5 ott.
3-6 ott.
INCONTRO REGIONALE SIVAR VALLE D’AOSTA
4 ott.
SEMINARIO SCIVAC
6-7 ott.
INCONTRO SINUV
7 ott.
INCONTRO SISCA
7-10 ott.
INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC FRIULI VEN. GIULIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA
7 ott.
7 ott.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA
7 ott.
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
10-12 ott.
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
11-13 ott.
LAMINITE E RADIOLOGIA DIGITALE: VECCHI PROBLEMI E NUOVE SOLUZIONI - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI: IV PARTE - CHIRURGIA TORACICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it IL VETERINARIO CONVENZIONATO CON IL SSN - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it IL VETERINARIO AZIENDALE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE E L’EPIDEMIOSORVEGLIANZA Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 12 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it CORSO BASE DI EMBRYO TRANSFER - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona e San Daniele Po (CR) Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it L’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA (IRC) NELLA PRATICA CLINICA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - Email: delregionali@scivac.it L’OCCHIO DOLENTE - Park Hotel Villa Fiorita, Monastier (TV) - Via Giovanni XXIII, 1 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it QUANTI DETTAGLI CI SFUGGONO IN UNA RADIOGRAFIA ADDOMINALE? - Hotel Campanile - Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ANESTESIA: IV PARTE - ANESTESIA E SISTEMA NERVOSO - TERAPIA DEL DOLORE - COMPLICANZE IN CORSO DI ANESTESIA - EUTANASIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CONCETTI APPLICABILI DI DERMATOLOGIA EQUINA PER IL VETERINARIO PRATICO - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA RADIOLOGICA - Novotel Caserta Sud, Caserta - Strada Statale, 87 Sannitica - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it APPROCCIO E GESTIONE PRATICA DELLA LEISHMANIOSI - Holiday Inn Cagliari, Cagliari - Viale Umberto Ticca - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it L’ANESTESIA NEI PAZIENTI AFFETTI DA PATOLOGIE EPATICHE E RENALI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it CRITERI DI VENDITA DI UN SERVIZIO AL CLIENTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it DERMATOFITOSI E DERMATITE ATOPICA: COME GIUNGERE AD UNA CORRETTA DIAGNOSI ED EFFETTUARE UN’ADEGUATA TERAPIA. - Hotel Internazionale, Cervignano del Friuli (UD) - Via Ramazzotti, 2 - ECM: Rich. Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LA GESTIONE DELLE PIÙ COMUNI CARDIOPATIE DI RISCONTRO AMBULATORIALE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it IL VETERINARIO DI SANITÀ PUBBLICA: DALL’ISPEZIONE DI PRODOTTO AL SISTEMA DEGLI AUDIT (IN APPLICAZIONE DEI REGOLAMENTI EUROPEI 854/2004 E 882/2004) - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Rich. Accr. - Per info: Lara Zava - Segr. AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it MEDICINA COMPORTAMENTALE: IV PARTE - LA GESTIONE DEL CLIENTE E DEL PAZIENTE E LA PREVENZIONE COMPORTAMENTALE DEL CANE, GATTO, CONIGLIO, FURETTO, PSITTACIDI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accr. - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it PATOLOGIE DEL GIOVANE VITELLO - IZS Piemonte, Ligura e Valle D’aosta (Quart) - Regione Amerique, 7/g - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it PATOLOGIE OSTRUTTIVE DELLE VIE RESPIRATORIE: VIVERE CON UN FILO D’ARIA - Sheraton Padova Hotel Conference Center, Padova - Corso Argentina, 5 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it PATOLOGIE OSTRUTTIVE NON ONCOLOGICHE DELLE VIE URINARIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it LA GERARCHIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it PRIMO NON NUOCERE: APPROCCIO ALLA TERAPIA D’URGENZA NEGLI ANIMALI ESOTICI DA COMPAGNIA - “Il Quadrifoglio srl” Ronchi dei Legionari - Gorizia - Via Staranzano, 23 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it LE LUSSAZIONI ARTICOLARI TRAUMATICHE NEL CANE E NEL GATTO - Matera - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LA GESTIONE DELLE PIÙ COMUNI CARDIOPATIE DI RISCONTRO AMBULATORIALE - Palermo - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DERMATOLOGIA: IV PARTE - TERAPIA IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO: APPRENDIMENTO BASATO SUL PROBLEMA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: VI PARTE - ECOGRAFIA AVANZATA - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON DELEGAZIONE SCIVAC SICILIA
12-14 ott.
CORSO REGIONALE SICILIA - CHIRURGIA NEI PICCOLI ANIMALI - Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia, Ragusa - c/a Nunziata km 1.3 S.P 40 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON DELEGAZIONE SCIVAC SICILIA
12-14
CORSO REGIONALE SICILIA - ANESTESIOLOGIA NEL CANE E NEL GATTO - Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia, Ragusa - c/a Nunziata km 1.3 S.P 40 - ECM: Richiesto Accr. - Per informazioni: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO SIDEV / SIONCOV
13-14
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PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it
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LE SINDROMI PARANEOPLASTICHE: IL PUNTO DI VISTA DELL’ONCOLOGO E DEL DERMATOLOGO Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it
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