Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 29

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

29 2010

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 7 numero 29 dal 6 al 12 settembre 2010

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

L’ANMVI SCRIVE AL MINISTRO DEI TRASPORTI

PREVENZIONE NEGLI ALLEVAMENTI AVICOLI RURALI

TROPPO VAGO DIRE MEDICO VETERINARIO

REGISTRO STUPEFACENTI E CAMBIO TITOLARE

I SOTTOPRODOTTI DELL’INDUSTRIA AGROALIMENTARE

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BREVI

TROPPO BASSI I VOTI DI AMMISSIONE

OGM La Commissione Ogm ha autorizzato il 28 luglio sei mais per l’alimentazione umana e animale, ma non per la coltivazione. Le autorizzazioni saranno valide per dieci anni, e tutti i prodotti ottenuti a partire da questi mais Ogm saranno soggetti a rigorose regole di etichettatura e tracciabilità.

CAMPIONAMENTO Il Ministero della Salute ha emanato nuove Linee Guida sul campionamento per il controllo ufficiale degli alimenti per gli animali. Riunione di coordinamento in settembre per la definizione del periodo transitorio del controllo su ogm e micotossine, chiesto dalla Regione Veneto. Prevista anche la riduzione dell'attuale numerosità campionaria, a causa della necessità di disporre di idonee attrezzature per la macinazione dei campioni e la valutazione dell’attendibilità dei risultati.

BIOLOGICO La Commissione europea ha pubblicato on line il manuale d’uso del logo europeo accompagnato dalle 10 FAQ sul suo uso. Il logo è in uso dal 1 luglio. Gli agricoltori convenzionali devono sottostare ad un periodo di conversione di un minimo di due anni prima di poter iniziare a produrre prodotti agricoli commercializzabili come biologici. I due processi di produzione dovranno essere separati.

CONVENZIONATI L’intesa Stato Regioni dell’8 luglio 2010 per la medicina veterinaria specialistica convenzionata è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. L’intesa riguarda il biennio economico 2008-2009. (GU n. 176 del 30-7-2010 - Suppl. Ordinario n.175).

MISURA 215 È stata prorogata al 30 settembre la scadenza per la presentazione delle domande per i "Pagamenti per il benessere degli animali" (Misura 215). I medici veterinari hanno quindi più tempo per la valutazione sul benessere animale (check list), che gli allevatori devono allegare alla domanda del contributo economico.

AGGRESSIVITÀ Ritirata l’Ordinanza del comune campano di Altavilla che prevedeva l’abbattimento di cani randagi aggressivi. Il Sottosegretario Martini: “La comprovata pericolosità di un cane può essere determinata solo attraverso un’accurata analisi comportamentale effettuata da un medico veterinario esperto in comportamento animale e la soppressione dell’animale deve essere l’estrema ratio nei casi in cui non sia possibile alcuna terapia di recupero”.

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SCIENZA E GIUSTIZIA

Prednisolone: non è trattamento illecito Allevatore assolto. Sivar: noi buiatri i primi a mettere in dubbio le positività ai cortisonici A PAGINA 3

Secondo un’indagine proposta da Il Sole-24Ore il sistema di selezione per l’ammissione ai Corsi di laurea a numero chiuso o programmato non funziona. Troppa differenza di punteggio fra le varie Università per essere ammessi. Il Miur sta valutando possibili correttivi. Basandosi sui punteggi ottenuti dagli studenti agli esami di ammissione ai Corsi di laurea a numero chiuso o programmato per l’anno accademico 2009/2010 Il Sole-24 Ore sviluppa un interessante confronto evidenziando reali sperequazioni fra le diverse sedi. Vediamo la situazione di alcuni Corsi di laurea in Medicina Veterinaria ricordando che i test di ammissione sono identici in tutte le sedi e vengono svolti tutti nello stesso giorno: a Padova gli studenti che hanno superato il test e sono stati ammessi hanno ottenuto un punteggio superiore a 49,3, questo significa che l’ultimo ammesso ha ottenuto questo punteggio. A Pisa il valore è leggermente inferiore, 42,8 mentre a Bologna è bastato un 41. In altre sedi, però questi valori sono risultati decisamente più bassi: a Sassari bastava un punteggio di 33, a Teramo 34,3 e a Bari o Camerino 35,5. Cosa significa questo? Visto che i test erano identici, dovremmo pensare che gli studenti che si sono presentati all’esame di ammissione a-

vessero una preparazione molto diversa a seconda delle regioni, e questo dipendendo in gran parte dal percorso scolastico potrebbe anche essere vero ma a condizione che gli studenti che si sono presentati a Padova fossero tutti del Veneto, a Pisa tutti toscani, a Bologna emiliani e di seguito a Sassari solo sardi, ecc. In verità mentre alcune facoltà, quelle ritenute migliori, richiamano studenti da tutta l’Italia, altre si limitano ad un bacino regionale. Per capirci studenti “bravi” tentano l’ammissione a Padova, Bologna, o Pisa, ecc. ed arrivano anche da fuori regione perché ritengono che una laurea acquisita presso queste facoltà, indipendentemente dal valore legale, abbia un titolo diverso da spendere sul mercato del lavoro. Questa situazione sta creando però sperequazioni evidenti. A Padova, Pisa o Bologna, per ricordare solo le tre università riprese dall’indagine, sono rimasti esclusi molti studenti che comunque hanno raggiunto punteggi che in altre sedi avrebbero dato loro la certezza di ammissione. Sono tanti infatti che pur non raggiungendo a Padova il 49,3 hanno ottenuto valutazioni nettamente superiori al 33 di Sassari. Se si fossero quindi presentati in Sardegna, o a Bari, Camerino, Teramo, ecc. la maggior parte di loro sarebbe stata ammessa a scapito di tanti altri studenti della regione. ■

LA QUALITÀ CORRISPONDE AL PREZZO NEGLI ULTIMI GIORNI SULLA VETLINK SI È SVILUPPATA UN’INTERESSANTE DISCUSSIONE SU TEMI PROFESSIONALI, IN PARTICOLARE SUI COSTI DELLE PRESTAZIONI. Un collega, nel suo intervento, ha voluto citare l’economista inglese John Ruskin riportando questa sua frase: “Non c’è prestazione professionale che non possa essere eseguita in modo un po’ peggiore facendola pagare un po’ di meno, e chi bada solo al prezzo è la legittima preda di queste persone”. Può essere un ragionamento in apparenza scontato o banale ma purtroppo terribilmente vero. Se un collega non rispetta le BPV (Buone Praticate Veterinarie) o semplicemente il Codice Deontologico è evidente che non vi è limite al ribasso. Per questo abbiamo sempre sostenuto che nelle professioni sanitarie sia necessario un tariffario minimo a garanzia della salute e del benessere del paziente, umano o animale che sia. Se il tariffario minimo, come è quello elaborato dalla FNOVI, non è altro che la sommatoria dei costi che si devono sostenere per una prestazione corretta, è evidente che sotto quel livello non ci può essere “qualità” e spesso, purtroppo, si evidenziano, mal practice o concorrenza sleale. Un tariffario difende anche l’immagine professionale garantendo al veterinario un corretto riconoscimento delle sue prestazioni. Lo svendersi per non perdere a tutti i costi un cliente o per acquisirne di nuovi facendo concorrenza ai colleghi sul prezzo non è mai produttivo. Certamente la tariffa elevata non assicura per forza la qualità, ma di certo una tariffa particolarmente bassa non potrà mai garantirla. Oggi i nostri clienti sono spesso in grado di valutare il nostro lavoro e sanno benissimo che la qualità richiede un giusto prezzo.

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Sivar Dalle Associazioni

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Si fa presto a dire “trattamento illecito” Giudice assolve allevatore per le positività al prednisolone: non ci sono prove scientifiche per un giudizio di condanna. Sivar: una vittoria dei buiatri

ra stato emesso il Decreto penale di condanna per l'allevatore lombardo poi assolto dal Tribunale di Mantova, imputato di aver attestato "falsamente, in atto pubblico, ed a pubblico ufficiale, veterinario del macello, che il bovino non era stato trattato nei giorni precedenti la spedizione al macello, allorquando invece, dall'esito di un successivo esame, effettuato su un campione dell'urina per la ricerca di cortisonici emergeva la non conformità al prednisolone cortisonico". Ad una indagine effettuata dal veterinario della Asl non risultava nel registro aziendale che la bovina fosse stata effettivamente trattata con cortisonici; l'allevatore si era difeso dichiarando che "la positività al prednisolone non implica necessariamente che l'animale sia stato trattato con farmaci cortisonici".

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I DUBBI Lo scenario di sfondo al caso mantovano mostra un esponenziale incremento di non conformità nelle urine da vacche a fine carriera, che induce gli addetti ai lavori a nutrire forti dubbi e ad avviare studi e ricerche su quanto può incidere lo stato di stress sull’innalzamento dei valori urinari dei corticosteroidi. Un ulteriore elemento anomalo è che quasi sempre le risposte positive riguardano il prednisolone, “molecola di scarso significato terapeutico nella clinica della bovina da latte per le inadeguate perfomance curative-

scrive l’Ama-nonché per gli importanti effetti collaterali”. Inoltre, “nella quotidiana attività clinica tutti i cortisonici sono molto più efficacemente sostituiti con antinfiammatori non steroidei”. Già nel mese di febbraio l’associazione mantovana degli allevatori interessava gli Assessorati alla Sanità e all’Agricoltura regionali: “Molti allevatori colpiti dai provvedimenti- scrivono Ama, Cia, Confagricoltura e Coldiretti alla Regione Lombardia – e veterinari che si occupano della cura degli animali in queste aziende garantiscono la loro assoluta estraneità all’accusa di avere illecitamente sottoposto a trattamenti con queste sostanze le vacche avviate alla macellazione. Pur dimostrando di non aver somministrato farmaci contententi cortisonici, tanto da non detenerne nella propria scorta, vengono accusati di aver sottoposto l’animale a trattamento illecito, configurandosi con quella che si può definire “presunzione di colpevolezza”, ovvero che il suddetto prodotto farmacologico è presumibilmente detenuto e utilizzato irregolarmente. Ciò viene contestato senza che sia confermato il rinvenimento in azienda del farmaco non regolarmente prescritto”. La questione, era la conclusione, “merita una riflessione da parte dell’autorità di controllo” e di “sospendere le azioni intraprese nei confronti degli allevatori, quando gli animali risultassero non negativi per ricerca di corticosteroidi nelle urine” in attesa di risposte scientifiche.

sentenza, pronunciata dal giudice Eleonora Pirillo lo scorso 4 maggio (motivazioni depositate il 29 giugno 2010) nella sostanza accoglie le conclusioni del pubblico ministero Maddalena Grassi e del difensore dell'allevatore imputato, secondo i quali, appunto, il fatto non sussiste. L'assoluzione con formula piena è stata motivata anche in seguito alle dichiarazioni del teste della pubblica accusa Giuseppe Consadori, veterinario Asl, secondo il quale "la positività al prednisolone non implica necessariamente che l'animale sia stato trattato con farmaci cortisonici". Nel caso in oggetto, appunto, la quantità minima di prednisolone rilevato al macello deve essere considerata come conseguenza di un evento stressante (la bovina aveva partorito pochi giorni prima). Per queste ragioni gli animali potrebbero aver prodotto fisiologicamente la sostanza. "Risultava infatti anomala - osserva Stefania Tagliati, veterinario dell'Ama - la presenza di prednisolone in bassissime quantità nelle urine, quando nessun campione era risultato positivo nelle analisi effettuate sui fegati". L'origine endogena dei cortisonici è ora allo studio dell'Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia Romagna.

GLI ALLEVATORI Sulla questione prednisolone, l'Associazione

I FATTI All'allevatore mantovano imputato era stato contestato di aver attestato falsamente che un bovino, spedito al macello Italcarni di Ghedi (Brescia), non era stato trattato nei 90 giorni precedenti la spedizione al macello con cortisonici. Un prelievo di urina sull'animale giunto al macello (disposto nell'ambito dell'Extrapiano della Lombardia, per la ricerca di residui cortisonici), al contrario, rilevava la presenza di prednisolone cortisonico. Di qui il rinvio a giudizio per l'allevatore.

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mantovana allevatori si era mossa con tempestività, contattata proprio da alcuni allevatori, ai quali era stata segnalata la presenza di prednisolone nelle urine delle bovine condotte al macello. Così, il direttore dell'Apa di Mantova, Isalberto Badalotti, aveva scritto, nei mesi scorsi, alla Regione Lombardia, con l'obiettivo di prendere in esame l'origine metabolica e non illecita della positività. "L'Associazione mantovana allevatori continuerà ad operare al fianco dei produttori - commenta il presidente, Alberto Gandolfi - per garantire la sicurezza nei processi produttivi e la correttezza in tutte le fasi di propria competenza. Possiamo con soddisfazione sostenere che è grazie alla competenza del nostro staff che abbiamo evitato sanzioni ingiuste e discriminatorie per l'intera categoria, troppo spesso esposta alla gogna mediatica".

LA RICERCA Che si trattasse di false positività dovute ad origine endogeno-metabolica e non illecita era stato già ipotizzato dai veterinari buiatri della SIVAR, tanto da suggerire agli allevatori di effettuare delle contro-analisi e da indurre i ricercatori ad approfondire la questione. La sentenza ricorda infatti che è "allo studio dell'istituto nazionale di farmacologia la questione relativa alla possibilità che il prednisolone possa essere prodotto in minime quantità dall'animale stesso, come risposta fisiologica ad alcune situazioni stressanti". Nel caso di specie, la bovina "aveva partorito e tale evento rientra senza dubbio come riferito dal teste della Pubblica Accusa, tra gli eventi stressanti in presenza dei quali gli animali- scrive il Giudice - potrebbero produrre fisiologicamente la sostanza. Alla luce delle attuali conoscenze scientifiche e delle ricerche e sperimentazioni in atto non può essere formulato un giudizio di assiomatica relazione tra la somministrazione di farmaci cortisonici e la positività degli animali al prednisolone". "Tanto è sufficiente a pronunciare nei suoi confronti sentenza assolutoria", nei confronti dell’allevatore "per insussistenza del fatto di reato".

PUBBLICAZIONE Saranno pubblicati nei prossimi mesi, negli atti del Congresso mondiale di buiatria (W.B.C. Santiago, Cile 14-18 novembre 2010) e sulla rivista Steroid, i risultati delle ricerche condotte dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna e dalla Università di Milano, sulla presenza di prednisolone nelle urine delle vacche da latte. Si tratta di risultati preliminari e non esaustivi, ma sufficienti ad avviare un percorso di ulteriori approfondimenti e studi da parte della comunità scientifica. Presso i laboratori dell'IZLER di Brescia i ricercatori parlano di risultati interessanti, non conclusivi, ma certamente da approfondire, con ulteriori ricerche e successive indagini. ■

LA SENTENZA La sentenza è chiara: assoluzione perché il fatto non sussiste. Il Tribunale di Mantova (sezione distaccata di Castiglione delle Stiviere) ha messo un punto fisso sulla questione 'prednisolone cortisonico'. Dando ragione all'allevatore. E questo grazie al contributo decisivo dell'Associazione mantovana allevatori e della consulente Stefania Tagliati, medico veterinario dell'Apa virgiliana. La

L’IMPORTANZA DELLA CONSULENZA VETERINARIA

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a Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito (SIVAR) ha sempre sostenuto la tesi dell'origine endogena e non illecita delle positività al prednisolone in alcuni bovini del Nord Italia. Per questo, commenta favorevolmente la sentenza del Tribunale di Mantova che ha assolto un allevatore mantovano dall’accusa di falso in atto pubblico per aver dichiarato di non aver somministrato alcuna sostanza all'animale avviato al macello. Il caso evidenzia l’importanza della consulenza veterinaria, dell’esperienza clinica di medici veterinari

buiatri, che hanno consigliato di chiedere le contro-analisi e di non arrendersi al pagamento di decine di migliaia di euro di multa. Le sanzioni comminate per una condotta antigiuridica, nella fattispecie prevedono una multa agli allevatori fino a 30 mila euro e la decurtazione dei premi Pac fino al 30%. Agli atti della difesa anche l'articolo pubblicato dal Sole 24 Ore che raccoglieva i dubbi dei veterinari SIVAR, che ora esprimono soddisfazione per il risultato e si augurano che la sentenza mantovana costituisca un precedente nella giurisprudenza. I medici ve-

terinari buiatri della SIVAR seguiranno con attenzione gli sviluppi della ricerca scientifica e il lavoro dei colleghi ricercatori e auspicano che la magistratura voglia sospendere il giudizio in attesa di conoscere gli esiti delle ricerche dalle pubblicazioni ufficiali che saranno disponibili fra il mese di ottobre e di novembre di quest'anno. Se gli approfondimenti scientifici dovessero giustificare la tesi dell'origine metabolica e non illecita, è probabile che anche le relative normative che governano questa materia possano essere di seguito adeguate.


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Stato di necessità: stand by in attesa del decreto ANMVI al Ministro dei Trasporti: collaborazione per definire lo stato di necessità e la relativa documentazione ’obbligo di soccorso stradale agli animali e l’impiego di autoveicoli d’urgenza saranno pienamente esecutivi quando il Ministero dei Trasporti avrà emanato un apposito decreto. Lo sottolinea la Polizia di Stato in una circolare del 12 agosto, che spiega le novità del Codice della Strada e mette in evidenza i passi da fare per completare il quadro legislativo. Gli articoli di interesse sono il 177 e il 189 del nuovo Codice, ma ci vorrà un decreto del Ministero dei Trasporti per renderli applicativi.

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COME LE AUTOAMBULANZE Come spiega la nota della Polizia, gli articoli 177 e 189 del nuovo Codice della Strada equiparano di fatto “i veicoli attrezzati per il soccorso di animali o ai servizi di vigilanza zoofila” alle autoambulanze. L’equiparazione fa sì che i veicoli in questione, specificamente attrezzati, possano far uso dei dispositivi supplementari acustici e visivi (sirena e del lampeggiante blu). In quali casi vige l’equiparazione? Nelle attività di recupero di animali o durante i servizi di vigilanza zoofila, per “l‘espletamento dei servizi urgenti di istituto, individuati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti”. La disposizione, dunque, non è immediatamente operativa, ma potrà essere applicata solo quando sarà approvato il decreto in questione, con il quale “saranno stabilite le casistiche relative ai servizi urgenti di istituto che giustificano l’uso di tali sistemi”. Dopo di che, i conducenti, nell’espletamento di servizi urgenti di istituto, qua-

lora usino congiuntamente il dispositivo acustico supplementare di allarme e quello di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu, non saranno tenuti a osservare gli obblighi, i divieti e le limitazioni relativi alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere, ad eccezione delle segnalazioni degli agenti del traffico e nel rispetto comunque delle regole di comune prudenza e diligenza. Agli incroci regolati, gli agenti del traffico provvederanno a concedere immediatamente la via libera. A questi stessi veicoli, inoltre, “si estende l’esimente (la non sanzionabilità, ndr), conseguente al trasporto in condizioni di necessità, a quello dovuto al trasporto di animali in gravi condizioni di salute”. Ma anche in questo caso, occorre il decreto dei Trasporti.

DEFINIRE LO STATO DI NECESSITÀ Il Ministero dei Trasporti dovrà disciplinare le condizioni alle quali il trasporto di un animale in gravi condizioni di salute può essere considerato in stato di necessità, anche se effettuato da privati; dovrà anche essere definita la documentazione da esibire, “eventualmente successivamente all’atto di controllo”, alle autorità di polizia stradale. Dalla circolare della Polizia di Stato risulta più esplicito il riferimento ad un mezzo qualsiasi, anche un comune autoveicolo privato, per il trasporto d’urgenza di un animale in pericolo di vita: “Il medesimo decreto stabilirà le condizioni e la documentazione necessari per comprovare l’esclusione della responsabilità del conducente per le violazioni commesse durante il

trasporto animale in gravi condizioni di salute che viene effettuato da un privato con un veicolo diverso da quelli sopra indicati”.

OBBLIGO DI ASSICURARE IL SOCCORSO È stato inoltre introdotto “l’obbligo per l’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno”. Anche le persone coinvolte nell’incidente hanno il medesimo obbligo. Le violazioni sono punite con sanzioni amministrative pecuniarie: chi ha causato l’incidente e non osserva l’obbligo di soccorso è punito con una multa da euro 389 a euro 1.559; se invece a non adoperarsi per il soccorso animale sono le persone coinvolte nell’incidente la sanzione è inferiore ma non meno importante e va da un minino di euro 78 a un massimo di 311 euro.

ATTENZIONE AI SEGNI DI SPAVENTO Il Codice della Strada già prevedeva misure di prevenzione per evitare incidenti agli animali. Le norme di comportamento impongono infatti al conducente- compreso il conducente di animali da tiro, da soma e da sella- di “ridurre la velocità e, occorrendo, anche fermarsi”, quando “al suo avvicinarsi, gli animali che si trovino sulla strada diano segni di spavento”. La sanzione in questi casi va dai 38 ai 155 euro. (Art. 141. Velocità). Si ricordi anche che

EVIDENTI I RISVOLTI CLINICI E PROFESSIONALI

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e novità riguardanti il soccorso animale e il trasporto in stato di necessità sono state introdotte dalla Legge 29 luglio 2010, n. 120 (Gazzetta Ufficiale 29 Luglio 2010). Le nuove disposizioni modificano le norme di comportamento dell’utente della strada (Titolo V, artt. 177 e 189 del Codice della Strada). L’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ha scritto al Ministro dei Trasporti Altero Matteoli chiedendo il coinvolgimento della professione veterinaria nella stesura del decreto che dovrà definire lo “stato di necessità” e la documentazione idonea a comprovarlo. “Le evidenti implicazioni cliniche e professionali del provvedimento - scrive l’ANMVI in una nota- suggeriscono una consultazione con i Medici Veterinari”.

sulle autostrade e sulle strade extraurbane è vietata la circolazione di animali, eccezion fatta per le aree di servizio e le aree di sosta. In tali aree gli animali possono circolare solo se debitamente custoditi. ■

In auto, in bici e in moto I passeggeri animali non mettano a rischio la sicurezza stradale

l Codice della Strada contiene una copiosa serie di norme legate alla presenza degli animali sulle strade, siano essi soggetti trasportatori o trasportati, d’affezione o da lavoro. Escludendo normative speciali - ad esempio la protezione del trasporto per fini commerciali – gli animali comportano già da tempo precise disposizioni a carico dei conducenti, legate ad obiettivi di sicurezza stradale. Non è una novità, ad esempio, che sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote sia

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consentito il trasporto di animali “purché custoditi in apposita gabbia o contenitore”. In questi casi, gli animali devono essere “solidamente assicurati”, non devono sporgere lateralmente rispetto all’asse del veicolo o longitudinalmente rispetto alla sagoma di esso oltre i cinquanta centimetri e non devono impedire o limitare la visibilità al conducente. (Art. 170. Trasporto di persone e di oggetti sui veicoli a motore a due ruote, sanzione amministrativa da euro 74 a euro 299). Trasportare un animale in bicicletta è possibile, ma bisogna seguire le stesse regole che valgono per ciclomotori e motocicli (Art. 182. Circolazione dei velocipedi). Ai ciclisti è invece vietato condurre animali: la bicicletta non è un veicolo a trazione animale e l’animale in questo caso non è da tiro, insomma non è prevista dal Codice (che, attenzione, si applica solo a strade, autostrade e strade extraurbane) la “passeggiata” in bici con cane al guinzaglio. Le sanzioni in questo caso possono variare a seconda dei diversi fattori di violazione: norme di comportamento del ciclista o della conduzione a traino. E in auto? Quanti animali si possono trasportare in auto? In tutti i veicoli “il conducente deve avere la più ampia libertà di movimento per effettuare le manovre neces-

sarie per la guida”. Sui veicoli diversi da quelli autorizzati dal Regolamento di Polizia Veterinaria, è vietato il trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida. È consentito il trasporto di soli animali domestici, anche in numero superiore, purché custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri. (Art. 169. Trasporto di persone, animali e oggetti sui veicoli a motore, sanzioni da euro 78 a euro 311).

TRAZIONE ANIMALE La guida dei veicoli e la conduzione degli animali sono invece disciplinati dal Titolo IV del Codice della Strada a partire dall’articolo 115 (Requisiti per la guida dei veicoli e la conduzione di animali). Bastano quattordici anni per guidare veicoli a trazione animale o condurre animali da tiro, da soma o da sella, ovvero armenti, greggi o altri raggruppamenti di animali. Il conducente deve essere idoneo per requisiti fisici e psichici. ■

PRIMA MULTA A LEGNARO

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stata comminata il 5 settembre a un pensionato di 60 anni a Legnaro, in provincia di Padova, la prima multa per omissione di soccorso nei confronti di un animale investito. Una multa, da 389 euro, il minimo della sanzione che può arrivare ad un massimo di 1.559 euro. L'uomo non ha soccorso il cane investito che è morto poche ore dopo l'incidente. Sono stati alcuni passanti, tra cui il padrone del cane, a segnalare il numero di targa e a denunciare il fatto ai carabinieri, che hanno identificato il proprietario e lo hanno sanzionato per avere violato l'articolo 189/bis del codice della strada.


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6 Attualità Epidemiologia

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Sorveglianza attiva e monitoraggio delle forme cliniche da virus West Nile nell’uomo Dal Ministero della Salute la definizione di “caso umano” dopo le allarmanti e dichiarazioni di alcuni medici nitoraggio delle forme cliniche nell'uomo. Su tutto il territorio nazionale vige il Piano di Sorveglianza varato nel 2008 che viene costantemente aggiornato. Una ulteriore nota ministeriale offre precisazioni sulla circolare del 21 luglio scorso, in materia di sorveglianza. Gli atti ministeriali sono pubblicati integralmente da @nmvi Oggi www.anmvioggi.it ■

l Ministero della Salute, nell'ambito della sorveglianza attiva e del monitoraggio delle forme cliniche da virus West Nile nell'uomo, ha emanato la Circolare del 21 luglio 2010 "Sorveglianza della Malattia di West Nile in Italia - 2010". Il documento a cura del Dipartimento della Prevenzione e della Comunicazione e del Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria è rivolto alle Regioni e alle Provincie autonome- dà la definizione di caso umano e fornisce la scheda di segnalazione. Si tratta di una puntuale trattazione della materia, utile anche a seguito di allarmanti dichiarazioni rese alla stampa da personale medico che erroneamente indicava nel cavallo un pericolo di trasmissione per l'uomo. La circolare chiarisce che il virus della West Nile "non si trasmette da persona a persona né da cavallo a persona". La trasmissione interumana è documentata "mediante trasfusione di sangue o trapianti di organi e tessuti". A questo riguardo il Centro nazionale del

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sangue ha elaborato uno specifico modello di risk assessment associato alla segnalazione di casi umani. La circolare ministeriale definisce il caso umano, distinguendo fra possibile, probabile e confermato; dettaglia inoltre le disposizioni per le "aree affette" e le "aree di sorveglianza", la lotta agli insetti vettori e conclude con raccomandazioni generali per la popolazione in aree con circolazione accertata del virus della WN negli animali. La misura preventiva più idonea è di evitare di essere punti da zanzare e pertanto si rimanda ad alcune semplici misure comportamentali contenute nella guida "Consigli sulla prevenzione di alcune malattie infettive" presente sul sito del Ministero della Salute. In Italia i casi umani di WDN sono stati registrati per la prima volta nell'uomo nel 2008 e nel 2009 e hanno portato a tre decessi. Nelle Regioni direttamente coinvolte (Emilia Romagna, Lombardia e Veneto) sono stati attuati piani di sorveglianza integrata medicoveterinaria per la sorveglianza attiva e il mo-

Aviaria: i rischi vengono dagli allevamenti rurali on il Decreto 25 giugno 2010, il Ministero della Salute ha varato alcune misure di prevenzione, controllo e sorveglianza del settore avicolo rurale. In particolare il Ministero ha adottato un Piano di controllo sanitario e di gestione dei rischi rilevati nel settore avicolorurale introducendo tra l'altro l'attuazione di misure di biosicurezza nonché un sistema di accreditamento delle strutture che commercializzano in ambito extraregionale. Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta

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Ufficiale n. 196 del 23-8-2010, viene adottato "considerata la situazione epidemiologica venutasi a verificare nel corso degli ultimi due anni sul territorio nazionale con numerose positività per virus influenzale a bassa patogenicità nelle Regioni del Nord e Centro Italia". Nello specifico, il settore rurale, in forza della propria tipologia, "potrebbe svolgere un ruolo epidemiologico rilevante nella incursione di virus influenzale nel settore industriale, in funzione del rischio derivante da eventuali correlazioni epidemiologiche tra il serbatoio naturale dei virus influenzali e gli allevamenti industriali, nonché dalla movimentazione nel circuito rurale extraregionale di potenziali volatili infetti, di materiali contaminati, di attrezzature, di veicoli e di personale". Il Decreto aggiunge che il "circuito avicolo rurale è un settore molto complesso della filiera avicola italiana con un notevole impatto socio-economico, anche perché l'abitudine ad allevare volatili è molto diffusa nelle zone rurali e peri-urbane". Inoltre, l'attività di monitoraggio ha permesso di individuare due epidemie di LPAI H7N3, nel 2007 e nel 2009 che hanno riguardato principalmente il settore rurale e marginalmente quello industriale per i molteplici collegamenti esistenti tra gli stessi. Una volta entrata nel circuito rurale, con l'inevitabile rilevamento di numerosi focolai secondari nel pollame da cortile, è difficile controllare l'infezione. Il decreto è in vigore dal 24 agosto 2010. ■

IL VIRUS PER LA PRIMA VOLTA IN PROVINCIA DI TRAPANI

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e autorità sanitarie locali svolgeranno i dovuti approfondimenti diagnostici nelle aziende del Comune di Erice e di Valderice (Trapani), alle quali appartenevano i cinque cavalli con sintomatologia clinica di tipo neurologico, sottoposti a campionamento, tre dei quali sono risultati positivi al virus West Nile. La positività sierologica è stata confermata dal Cesme, il Centro di Referenza per le malattie esotiche. Ulteriori indagini di laboratorio sono in corso per accertare alcuni risultati dubbi ottenuti sui campioni degli altri 2 equidi, appartenenti a 2 diverse aziende nel comune di Valderice. Gli approfondimenti diagnostici riguarderanno le aziende focolaio e i territori circostanti (raggio di 4 Km) allo scopo di definire l'area di diffusione del virus. L'area territoriale interessata non risultava classificata quale area con circolazione virale e per la prima volta è sede di individuazione di circolazione del virus. Il Ministero della Salute ha scritto agli Assessorati Regionali alla Sanità affinché siano informati i servizi veterinari territoriali in modo da "attuare in maniera sollecita e puntuale" tutte le procedure di intervento e relative ai flussi informativi previste dal Piano nazionale di sorveglianza per la encefalomielite di tipo West Nile (D.M. del 29 novembre 2007 e sue successive modifiche ed integrazioni).


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8 Europa Competenze professionali

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Troppo vago dire “medico veterinario” Il pubblico va oltre il titolo generalista e vuole più informazioni quando cerca il veterinario a medicina veterinaria è una scienza vastissima che annovera al proprio interno innumerevoli settori di esercizio professionale, molte specie animali e altrettante specializzazioni. L'esigenza di qualificarsi agli occhi del pubblico con una definizione più descrittiva rispetto al generico "medico veterinario" è sentita a livello europeo da anni, ma è solo in questi ultimi mesi che il dibattito sta prendendo corpo all'interno della UEVP e della FVE. Durante i lavori dell'Assemblea UEVP (Basilea 10 giugno, 2010), i rappresentanti della veterinaria libero-professionale europea hanno rilanciato la discussione sull'Acknowledged vet sulla base di due position papers, uno della UEVP e uno della CPD. Al dibattito ha partecipato per l'Italia il delegato ANMVI Giuliano Lazzarini.

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INDICARE LA SPECIE In sostanza, la proposta della UEVP è di connotare il medico veterinario con un riferimento alla specie animale (o gruppo di specie) piuttosto che al settore disciplinare per pre-

sentarsi più chiaramente agli occhi dell'utenza. Qualifiche e titoli disciplinari (specializzazioni, titoli universitari ed europei) rimarrebbero un discorso a parte; si tratterebbe piuttosto di indicare se la professione è esercitata sugli animali da compagnia, equidi, animali da reddito, ecc. almeno a livello prevalente (su base annua, oraria o percentuale), stante la possibilità (è l'osservazione italiana) che uno stesso professionista eserciti su più specie o gruppi di specie. L'Assemblea ha rilevato l'ampiezza del settore degli animali da compagnia, ma anche respinto l'ipotesi di creare dei "veterinari Bonsai" in settori troppo di nicchia o sulla base delle conoscenze verticali che le specializzazioni consentono.

ACKNOWLEDGEMENT A stabilire l'acknowledgement del veterinario potrebbe essere l'autorità veterinaria competente, vale a dire l'Ordine professionale, sulla base di un riconoscimento il più possibile uniforme su scala europea, in virtù della libera circolazione dei professionisti e del mutuo riconoscimento delle qualifiche. La discussione di Basilea ha mosso i primi passi, metten-

do la questione in relazione anche alla formazione continua che si presume debba essere coerente con l'esercizio professionale e pertanto di ulteriore garanzia per l'utenza in cerca di un medico veterinario per una data spe-

cie animale. L'Assemblea ha concluso per la creazione di un gruppo di lavoro, che si occupi anche di conoscere la situazione attuale nei vari Stati Membri, e per la prosecuzione dei lavori in sinergia con la FVE. ■

La sperimentazione animale ha bisogno di nuove regole sbagliato ridurre la complessità legislativa della sperimentazione animale a un superficiale dibattito tra favorevoli e contrari. L'Europa si appresta a dare nuove regole ad una materia che necessita di essere aggiornata nell'interesse della medicina e della tutela animale. ANMVI: l'errore più grande è di impedire il processo di aggiornamento di norme, che in Italia sono

È

ferme al 1992. Ora che il Parlamento europeo si appresta a votare la proposta di direttiva europea che riforma le norme sulla sperimentazione animale, il segnale che la comunità scientifica e la professione veterinaria devono lanciare è quello dell'urgente necessità di aggiornare le regole e i principi che governano la materia ponendo la massima attenzione al benessere animale. Secondo l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) l'errore più grande è di impedire il processo di aggiornamento delle norme, bloccando una evoluzione legislativa alla quale l’ANMVI ha sempre dato il suo massimo contributo. Nel nostro Paese, buone soluzioni di riforma delle vecchie leggi, condivise da tutte le parti in causa, sono state lasciate cadere, in attesa di una direttiva europea che adesso non può più essere ritardata. In Italia la legislazione non è al passo con le doverose richieste di innalzamento della tutela animale che la medicina veterinaria di laboratorio è in grado di garantire, non solo in fase di impiego ma anche di riabilitazione e adozione a fine esperimento. Da tempo la comunità scientifica e il legislatore comunitario e nazionale sono orientati a sostituire l'impiego di animali da laboratorio in presenza di metodi alternativi validati e ad innalzare le tutele degli animali da laboratorio. Si tratta di un processo virtuoso, in linea con l'evoluzione scientifica e la sensibilità etica, oggi non adeguatamente incoraggiato e formalizzato da una legislazione al passo con i tempi. L’Europa stessa riconosce che, in alcuni campi, la ricerca ha ancora bisogno di impiegare animali da laboratorio, non avendo ancora a disposizione valide alternative. In questi casi, sottolinea l'ANMVI, la professione medico veterinaria deve essere più presente a tutti i livelli della sperimentazione per innalzare e garantire gli standard di tutela e benessere degli animali e perché possa interagire con le altre professionalità coinvolte. ■


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AGGIORNAMENTI DI MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI 9-10 Ottobre 2010, Palazzo Trecchi, Cremona COORDINATORE SCIENTIFICO Marco Bedin

MODERATORE: Cristina Stocchino

OBIETTIVI Lo sviluppo della medicina veterinaria continua ad una velocità talmente elevata che è complesso anche per gli specialisti riuscire ad essere aggiornati su ogni argomento. Il programma di questa giornata vuole offrire ai partecipanti la possibilità di ricevere informazioni estremamente recenti, sia da un punto di vista terapeutico che diagnostico. Tutte le relazioni sono di 25 minuti + 10 di discussione

PROGRAMMA SCIENTIFICO SABATO 9 OTTOBRE 2010 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 9.30 Otite media e interna nel coniglio Massimo D’Acierno 10.15 Esoftalmo nel coniglio Giuseppe Visigalli 10.40 Pausa 11.15 Immunologia nei rettili Marco di Giuseppe 11.50 Un caso di ileo in una iguana rinoceronte Simone Agostini 12.25 Pausa Pranzo 14.00 Gestione dei lori e lorichetti Fabio Pelicella 14.35 Gestione in cattività dei gechi Tommaso Giorgi 15.10 Il paziente che collabora: addestramento degli animali esotici alle principali manualità cliniche Sara Mainardi

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

15.45 Pausa 16.15 Risoluzione chirurgica in un caso di distocia in un falco di harris Tommaso Collarile 16.50 Problematiche specifiche nel recupero del rondone Renato Ceccherelli 17.25 I Galliformi come pet Tamara Vela Gil 18.00 Discussione e termine della giornata DOMENICA 10 OTTOBRE 2010 9.00 Diagnosi e trattamento di una massa addominale in un furetto Marco Bedin 9.35 Nuove metodologie diagnostiche nel campo dei volatili ornamentali Dania Bilato 10.10 Un caso di micobatteriosi in un furetto Carlo Paoletti 10.45 Pausa 11.15 Approccio al topo e al ratto come animale da compagnia Cristiano Papeschi 11.50 Patologie gestionali e riproduttive del cincillà Daniele Petrini 12.25 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 12.40 Consegna degli attestati di partecipazione e termine dell’evento L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE in regola con l’iscrizione 2010. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 8.30 presso la segreteria. PER INFORMAZIONI Segreteria SIVAE Elisa Feroldi - Tel. 0372/40.35.00 info@sivae.it

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

I PICCOLI MAMMIFERI: MAI PIÙ PAZIENTI DI “SERIE B” 17 Ottobre 2010 - Pescara IN COLLABORAZIONE CON GLI ORDINI DELLA REGIONE ABRUZZO RELATORE Dr. Alessandro Melillo DELEGATO REGIONALE Dr. Maurizio Manera OBIETTIVI Molti proprietari di piccoli Mammiferi ormai richiedono un approccio competente e professionale alle malattie dei loro beniamini, aprendo al libero professionista un campo d’azione nuovo, interessante e remunerativo: scopo di questa giornata sarà comunicare le nozioni di base per un corretto approccio clinico alle specie più diffuse come animali da compagnia: il Coniglio, il Furetto ed i piccoli Roditori, in modo da consentire ai colleghi di affrontare questi pazienti spesso sottovalutati in maniera soddisfacente per paziente, proprietario e veterinario stesso. . PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Il Coniglio animale da casa: gestione, alimentazione, comportamento, esame clinico e principali patologie 11.00 Pausa 11.30 Il Coniglio paziente chirurgico: nozioni base di anestesia, chirurgia e ospedalizzazione 13.00 Spazio per eventuale relazione

Stefano Bo, Med Vet Torino Xavier Roura, Med Vet, Dipl ECVIM, Barcellona, Spagna

PROGRAMMA SCIENTIFICO SABATO 23 OTTOBRE 2010 9.15 Registrazione dei partecipanti Presentazione dei relatori e saluto del presidente SOVEP 9.30 Il processo della medicina basata sull’evidenza: approccio generale all’EBM; approccio utilizzando Pub Med (uso della letteratura in ambito clinico pratico) Classifica della qualità dei reports sulla base degli EBM: serie di casi, la miglior evidenza, pubblicazioni retrospettive, resoconti dei singoli casi clinici, articoli su riviste con index - Xavier Roura 10.50 Pausa 11.20 Tiroide vs Cusching- quale test fare per primo? Diagnosi differenziali ed utilità dei

test - Xavier Roura 12.15 Cosa posso diagnosticare in un animale in terapia con glucocorticoidi? Stefano Bo 13.00 Pausa Pranzo 14.00 Associazione tra malattie renali e non renali e proteinuria nel cane Xavier Roura 15.15 Errori diagnostici con l'utilizzo della Pcr nel cane - Xavier Roura 16.00 Pausa 16.30 Proteinuria e malattie infettive nel gatto - Stefano Bo 17.15 La medicina veterinaria basata sull’evidenza: dalla teoria all'applicazione pratica. Esempi di casi clinici discussi con l’aiuto dei partecipanti. (si prega chi volesse partecipare di portarsi un computer con connessione WiFi) Xavier Roura e Stefano Bo 18.00 Fine prima giornata

15.30 16.00 17.00 17.30

SEDE Serena Majestic - Montesilvano, a 5 km da Pescara, in Abruzzo. Situato in pieno centro Italia, è facilmente raggiungibile grazie a una rete di collegamenti completa ed efficiente. ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e SCIVAC in regola con l’iscrizione 2010. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 08.30 presso la segreteria. SEGRETERIA SIVAE Elisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

FIERA INTERNAZIONALE BOVINO DA LATTE CremonaFiere, 28 Ottobre 2010 Convegno Nazionale SIVAR: AGGIORNAMENTI IN BUIATRIA ALLEVARE VITELLI SANI: DAL COLOSTRO ALLO SVEZZAMENTO

Seminario SOVEP - SCIVAC LA MEDICINA INTERNA BASATA SULL'EVIDENZA: DALLE PATOLOGIE AI CASI CLINICI Rivoli (TO), 23/24 Ottobre 2010

RELATORI

13.30 14.30

commerciale (nel caso non si svolga la relazione, il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) Pausa I Roditori, pet “emergenti”: approccio alla Cavia, al Cincillà e ai piccoli Roditori in ambulatorio Pausa Il Furetto non è un gattino allungato: guida ad un corretto approccio clinico a questa specie Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

10.00

10.45 11.30

13.00

SOCIETÀ VETERINARI PIEMONTESI ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

mofelis-felis-spp) e toxoplasmosi Stefano Bo Diagnosi avanzate delle malattie infettive nel gatto (uso di PCR e altri metodi) - Stefano Bo Pausa Gastroprotettori e antiinfiammatori (AINES e Cortisone) Xavier Roura Fine del seminario

SEDE Hotel Campanile Corso Allamanno 153 Rivoli (TO) Per ricevere la scheda d’iscrizione ed avere maggiori informazioni, Segreteria SCIVAC Monica Borghisani Tel. 0372/40.3506 email: delregionali@scivac.it

DOMENICA 24 OTTOBRE 2010 9.15 Malattie sovradiagnosticate in medicina felina: micoplasmosi (m. heRichiesto accreditamento

CONVEGNO NAZIONALE SIVAR ORIGINE UTERINA DELL’INFERTILITÀ BOVINA: IL PROGETTO UTEROFERT Cremona, Palazzo Trecchi, 30 Settembre 2010 RELATORI Gaetano DONOFRIO Maura FERRARI Andrea GALLI Cesare GALLI Giovanna LAZZARI Mario LUINI Martin SHELDON

PER INFORMAZIONI SIVAR - Paola Orioli Tel. 0372-40.35.39 Fax 0372-40.35.54 info@sivarnet.it www.sivarnet.it


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Eventi Veterinari

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DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC TOSCANA Citologia per non citologi! Come praticare il gioco dell’esame citologico con soddisfazione… e senza sbagliare troppo! Montecatini (PT), 19 Settembre 2010

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC BASILICATA Facile come respirare? Un viaggio fra i fatti e i misfatti dell’apparato respiratorio Matera, 26 Settembre 2010 RELATORE Davide De Lorenzi

RELATORE Caniatti Mario OBIETTIVI La giornata si propone di sensibilizzare il veterinario all’uso costante della citologia nella pratica ambulatoriale. Le relazioni avranno lo scopo di: definire gli ambiti in cui la citologia è in grado di dare le maggiori informazioni diagnostiche; indicare brevemente le tecniche di prelievo in funzione del tipo e della sede della lesione; fornire indicazioni sul trattamento del campione citologico; definire quali siano i criteri di base con cui deve essere affrontato un preparato al microscopio allo scopo di differenziare le lesioni infiammatorie da quelle neoplastiche; riconoscere le più comuni neoplasie e, infine, evidenziare le più comuni cause di errore nella diagnosi citologica. PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Citologia diagnostica: quando e come farne un gioco vincente 11.00 Pausa 11.30 Citologia diagnostica: le regole del

gioco 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi: Flogosi o neoplasia. Cosa pensi che sia? 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi: Che neoplasia? Questo è il dilemma! 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata SEDE Vittoria Centro Congressi Via Baccelli, 2 Montecatini Terme (PT)

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OBIETTIVI La funzione principale dell’apparato respiratorio consiste nello scambiare, a livello degli alveoli polmonari, ossigeno con anidride carbonica. Questo evento, di vitale importanza per l’organismo, è associato alla costante lotta per impedire ad elementi estranei di qualsiasi natura di penetrare a livello alveolare. Sono numerosissimi ed apparentemente perfetti i sistemi di difesa dell’apparato respiratorio ma esistono molteplici cause che possono alterare, a vari livelli, il funzionamento di questo complesso meccanismo difensivo. Le relazioni di questa giornata hanno l’intento di illustrare, in primis, i vari sistemi di difesa dell’apparato respiratorio superiore e inferiore (i “fatti”) e le conseguenze derivanti dalla inattivazione di uno o più di questi meccanismi difensivi (i ”misfatti”). Verrà illustrato come, in presenza di elementi patogeni della più svariata natura, le difese possano diventare inefficaci e come questo si possa manifestare clinicamente con una o più alterazioni all’attività respiratoria normale. Numerosi casi clinici, inseriti nelle relazioni, avranno lo scopo di illustrare al clinico quali indagini diagnostiche possono essere messe in atto per individuare le alterazioni a carico delle difese dell’apparato respiratorio nonché le principali opzioni terapeutiche per tentare di ripristinare, quando possibile, le funzioni difensive alterate.

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Le difese dell’apparato respiratorio in salute e malattia: i possibili punti deboli di un sistema difensivo apparentemente perfetto 11.00 Pausa 11.30 Misfatti delle vie aeree superiori 13.00 Pausa 14.00 Misfatti delle vie aeree inferiori 15.30 Pausa 16.00 Alcuni misfatti molto complessi 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata SEDE Hilton Garden Inn Via Germania - Borgo Venusio - 75100 Matera

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SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE Quando la chirurgia diventa intrigante Trento 26 Settembre 2010

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC CAMPANIA La radiologia del torace dalla A…………………….alla D(iagnosi) Pozzuoli (NA), 26 Settembre 2010

RELATORE Buracco Paolo OBIETTIVI Affrontare e risolvere situazioni più o meno complesse (neoplastiche e non) dal punto di vista chirurgico (si affronteranno le patologie di più frequente riscontro). Gli aspetti diagnostici saranno trattati solo nei loro elementi fondamentali e pratici. Fornire elementi prognostici. PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Indicazioni cliniche e tecniche di ricostruzione di ampie soluzioni di continuo in diverse regioni corporee nel cane e nel gatto 11.00 Pausa 11.30 Indicazioni cliniche e chirurgia di colon/retto, regione perianale e perineale nel cane e nel gatto

13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione, il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata SEDE Ordine dei Medici Veterinari di Trento, Viale Zambra - Trento

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RELATORE Dr. Massimo Vignoli OBIETTIVI L’ obiettivo della giornata è di fornire ai partecipanti alcune nozioni di base sulla tecnica di acquisizione e di lettura delle radiografie del torace. Quindi, analizzare le diverse patologie con particolare attenzione alla sede delle stesse nel tentativo di aumentare la specificità della nostra diagnosi radiografica. PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Quale tecnica per la radiologia toracica? 10.15 Anatomia e semeiotica radiografica delle malattie toraciche 11.00 Pausa 11.30 Come aumentare la propria specificità diagnostica nella valutazione ra-

diografica delle patologie toraciche 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione, il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 Insufficienza respiratoria acuta: Casi clinici interattivi 15.30 Pausa 16.00 Tosse cronica: Casi clinici interattivi 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata SEDE Complesso Turistico Averno Via Monte Nuovo Licola Patria, 85 - Pozzuoli (NA)

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PER TUTTI GLI INCONTRI È STATO RICHIESTO L’ACCREDITAMENTO PARTECIPAZIONE Si ricorda che la partecipazione agli incontri delle Delegazioni Regionali è riservata ai Soci Scivac, indipendentemente dalla regione di appartenenza, in regola con la quota Associativa dell'anno in corso. I Soci Scivac possono partecipare a qualsiasi incontro regionale organizzato da Scivac in qualsiasi regione e a titolo gratuito (portare con sé la tessera Scivac). INFORMAZIONI - Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani - Tel. 0372/403506 - delregionali@scivac.it


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Il cane imita i gesti del padrone? Secondo uno studio, con le zampe ripetono i gesti delle mani e con il muso quelli della bocca del proprietario entrambi questi fattori possono aumentare la loro partecipazione alle attività umane. Ma il nostro esperimento suggerisce anche che è l’ultimo addestramento durante lo sviluppo a giocare un ruolo significativo nel plasmare il

comportamento imitativo». *"Automatic imitation in dogs" Friederike Range, Ludwig Huber, and Cecilia Heyes. Proc. R. Soc. B Published online before print July 28, 2010. ■

L’atteggiamento dei proprietari di gatti verso la vaccinazione di MARIA GRAZIA MONZEGLIO econdo uno studio dell’Università di Vienna i cani imitano i movimenti umani, utilizzando le zampe per rifare i gesti che gli uomini fanno con le mani e il muso per quelli con la bocca. Come noi tendiamo ad imitare in automatico i movimenti del corpo di un’altra persona, così fanno i cani e la loro abilità imitativa cresce e si modella in base alla capacità di interazione con i loro proprietari. La ricerca, pubblicata sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, ha analizzato i comportamenti di dieci cani a cui era stato insegnato ad aprire delle porte scorrevoli usando testa e zampe in cambio di un premio (biscotto). A cinque di questi cani (3 Border collie, un Pastore australiano e un meticcio) era stato chiesto di ripetere automaticamente il gesto

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del loro proprietario (testa o mano/zampa), mentre ai restanti cinque (4 Border collie e un meticcio) era stato ordinato di usare la zampa solo dopo aver visto l’uso della testa e della mano da parte dell’uomo. In quest’ultimo caso, gli animali ci mettevano molto più tempo ad eseguire correttamente il gesto rispetto a quelli che dovevano semplicemente limitarsi ad imitarlo. «I cani sono portati a sperimentare la tendenza automatica all’imitazione mano/zampa – ha spiegato sul Daily Mail Friederike Range, a capo dello studio – nonché ad imitare quelle azioni anche quando è costoso farlo o quando queste interferiscono con lo svolgimento efficace di un compito in corso. Ecco perché i risultati dei nostri test forniscono la prima prova di imitazione automatica e di controimitazione nei cani, che sono animali speciali sia per quanto riguarda la storia dell’addomesticamento che per il grado di intensità della loro educazione evolutiva, ed

no studio ha analizzato i fattori coinvolti nella decisione dei proprietari di gatti di sottoporre il proprio animale alla vaccinazione, esplorando il loro punto di vista e la conoscenza in merito alla profilassi vaccinale. Rispondevano correttamente a un questionario 3163 proprietari di gatti. Il 69% di questi era stato vaccinato negli ultimi 12 mesi. La vaccinazione fin da cucciolo era il fattore predittivo maggiore di uno stato vaccinale aggiornato, seguito dall'intenzione di portare il gatto in un gattile o a una mostra felina nel corso dell'anno successivo. La percezione del proprietario dell'importanza dello stress, dell'età dell'animale o dei costi della vaccinazione era associata allo stato vaccinale corrente dell'animale. I proprietari che concepivano la gravità delle malattie infettive o i consigli del veterinario come molto importanti erano quelli che avevano maggiore probabilità di vaccinare i loro animali, rispetto ai proprietari che consideravano meno importanti questi fattori. La perce-

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zione dei rischi della vaccinazione e la precedente esperienza con effetti collaterali vaccinali nel proprio gatto non erano associati a una minore probabilità di sottoporre l'animale a vaccinazione. (M.G.M.) “Use of a web-based questionnaire to explore cat owners' attitudes towards vaccination in cats” G. Habacher, T. Gruffydd-Jones, and J. Murray. Vet Rec. 2010 167: 122-127. ■

LO XILITOLO NEI BISCOTTI E DOLCI PUÒ INDURRE UN'IPOGLICEMIA MARCATA

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dolcificanti artificiali come lo xilitolo sono pericolosi per il cane. La British Veterinary Association (BVA) ha effettuato una campagna di informazione per i proprietari di cani circa i pericoli posti da questo dolcificante considerato innocuo per l'uomo ma pericoloso se ingerito dal cane, perché induce un immediato rilascio di insulina che può determinare una marcata ipoglicemia e causare lesioni epatiche. Lo xilitolo viene usato sempre più frequentemente come dolcificante nei prodotti alimentari senza zucchero, oltre che nei prodotti per l'igiene dentale e come eccipiente di molti farmaci. Di particolare preoccupazione per il cane sono i sostituti dello

zucchero contenenti xilitolo utilizzati nei prodotti da forno e nei dolci industriali. Torte, biscotti e altri dolci preparati con questa sostanza sono tossici per il cane. Il proprietario spesso non è consapevole del pericolo e può non associare un eventuale problema clinico (es., vomito, incoordinazione) del proprio animale con l'ingestione di questi alimenti. Non è noto, ma è possibile, che anche altri animali come gatti e furetti siano similmente esposti al rischio. Si tratta di un altro esempio, commenta la BVA, di un alimento o un additivo alimentare considerato sicuro per l'uomo ma pericoloso per altre specie. (M.G.M.)

Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana.

Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo

www.vetjournal.it/


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14 Anmvi Servizi Sicurezza sul lavoro

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Dialogo fra gli studi di settore e la sicurezza sul lavoro Incrocio di informazioni tra il Fisco e l’Inail: l’organizzazione del lavoro come dato fiscale e di prevenzione ettere in comune le informazioni su tutta l'attività ispettiva per coordinare in modo mirato i controlli futuri ed affrontare con più forza la lotta al sommerso. L’Agenzia delle

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Entrate e l’Inail hanno sottoscritto una intesa quinquennale sullo scambio delle informazioni in possesso dei due enti per rendere più tempestiva ed efficace la lotta all’evasione contributiva, ma anche per incrociare i dati sulla prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro. L’intesa sarà operativa sotto forma di protocollo e

con il benestare del Ministero del Lavoro, da settembre favorirà il coordinamento delle attività di vigilanza. Infatti, l’Inail potrà ricorrere ai dati che i contribuenti forniscono con gli studi di settore, in possesso dell’agenzia delle entrate, per indirizzare i controlli sulle misure di sicurezza del lavoro.

CORSI SALUTE E SICUREZZA ANMVI Da inviare in busta chiusa a ANMVI - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona oppure al fax 0372-457091 entro il 25 ottobre 2010, allegando l’attestazione di versamento

IL SOTTOSCRITTO COGNOME……....................................................................……… NOME……….........................................................…. VIA ....................................................................................................................................................................................... CAP, CITTÀ E PROVINCIA ................................................................................................................................................. TELEFONO….....................................................................…..CELL……...........................….....................………………… EMAIL .................................................................................................................................................................................. CODICE FISCALE ............................................................................................................................................................... ORDINE DEI VETERINARI DI ........................................................ TESSERA N. …............................................…………

CHIEDE DI ISCRIVERSI AL (spuntare il corso o i corsi prescelti) ❑ Corso per datori di lavoro in struttura veterinaria 4-5 Novembre VERSANDO LA QUOTA DI € 140,00 + IVA (20%) 12 crediti ECM

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VERSANDO MEDIANTE (è possibile effettuare un unico versamento per più corsi) ❑ vaglia postale intestato a EV soc. cons. A.R.L. Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona (si prega di indicare la causale del versamento. Allegare fotocopia del versamento) ❑ tramite carta di credito ❍ Carta sì ❍ Mastercard ❍ Visa (non si accettano carte elettroniche) Intestata a ………………………………………………………… Numero della carta (3 numeri sul retro) Scadenza (mese e anno) FATTURAZIONE La fattura dovrà essere intestata a: ..……………………………….........................…………………….. Domicilio fiscale…………...……………………………………… PARTITA IVA CODICE FISCALE (solo se non in possesso di Partita IVA) DATA……………………...…………………………………… FIRMA…………………..…………...……...……………………….. ATTIVAZIONE DEL CORSO I corsi saranno attivati solo in caso di raggiungimento di un quorum minimo di presenze che sarà stabilito dall’organizzazione. In caso di mancata attivazione si darà luogo al rimborso della quota versata. Non verranno accettate più di 50 domande di iscrizione. Agli iscritti verrà inviata una comunicazione solo in caso di mancata accettazione. RINUNCE Le richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate solo se pervenute entro 10 gg dalla data di inizio del corso. In caso contrario l’amministrazione non darà luogo a rimborso alcuno. PRIVACY Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 luglio 2003, Serie generale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto acconsente al trattamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiesti non può avere luogo senza le comunicazioni dei dati personali all’ANMVI e/o ai soggetti a cui la stessa deve rivolgersi.

FIRMA…………………...……...……...……...……...……...……..

La lotta all’evasione e al lavoro irregolare e in nero (e quindi meno sicuro) assume i contorni di una strategia combinata, che punta sul coordinamento degli interventi e rende più efficace l’azione ispettiva. Gli enti firmatari del protocollo metteranno l’un l’altro a disposizione gli archivi informatici per condividere il patrimonio di informazioni telematiche nel pieno rispetto delle norme sulla privacy. L’Agenzia delle Entrate e l’Inail potranno così predisporre specifici piani di intervento coordinato, sapendo chi figura sotto controllo evitando sovrapposizioni e arricchendo il dato fiscale e produttivo con dati relativi ai cicli lavorativi, all’organizzazione del lavoro, il numero e la tipologia di attrezzature, il territorio di operatività, ecc.; tutte informazioni che, oltre a fungere da indicatori di reddito, possono anche dire molto sulle misure di prevenzione e tutela della salute dei lavoratori. "Si tratta di un'intesa che garantirà ai due enti la capacità di monitorare come mai fatto prima la reale attività di tutte le imprese italiane: sarà individuato con certezza cosa viene denunciato e cosa no e, dunque, emergeranno anche situazioni eventualmente non in regola", spiega il presidente dell'Inail, Marco Fabio Sartori. "Metteremo a disposizione dell'Agenzia i dati di cui siamo in possesso e che portano alla determinazione, per ogni singola azienda, delle voci di tariffa. Da parte sua, invece, l'Agenzia risponderà concedendoci l'accesso a tutte le informazioni presenti negli studi di settore affini ai nostri". "Questa convenzione segna una tappa importante sulla strada di una lotta all'evasione sempre più condivisa, in sinergia con altri enti, per scovare gli illeciti fiscali con analisi di rischio puntuali e coordinate", dichiara il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. "L'utilizzo efficace delle banche dati, l'incrocio delle informazioni e la gestione strutturata degli archivi con l'Inail, infatti, consentono di intercettare in maniera sempre più mirata le sacche di evasione, potenziando la selettività dei controlli e incoraggiando la tax compliance dei contribuenti". ■

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16 Osservatorio farmaco Nuove autorizzazioni

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Cassazione: attenersi alla ricetta del medico veterinario

Come gestire il registro speciale se cambia il titolare della struttura?

È “macroscopica” la responsabilità del farmacista che non si attiene al prodotto prescritto

La risposta dalla Direzione Generale del Farmaco Veterinario: la responsabilità non è cedibile

da ritenere "macroscopica" la responsabilità del soggetto che all'interno della farmacia, pur in presenza di ricetta ove sia precisata la denominazione del prodotto destinato a cani e gatti, consigliava l'acquisto di altro prodotto con diversa concentrazione del principio attivo e senza nessuna avvertenza, in termini chiari e precisi, circa le modalità di utilizzazione e somministrazione del prodotto. Lo afferma in questi giorni la Cassazione Civile in una sentenza che risponde alla domanda: Quali sono le responsabilità del farmacista in materia di prescrizioni medico-veterinarie? Nel caso in questione viene affermata la responsabilità del titolare della farmacia per avere consegnato ad un incaricato del cliente piuttosto che il prodotto medicinale prescritto nel dosaggio indicato dal veterinario, altro medicinale con lo stesso principio attivo, ma destinato a curare animali di diversa specie e grossa taglia. L'evento ha determinato la morte di quattro cani di razza e di un cane meticcio, ai quali il prodotto medicinale veniva fatto somministrare su incarico dell'allevatore senza che costui né il suo incaricato neppure fossero stati informati del fatto che quello consegnatogli non dovesse essere usato per animali di taglia minore, quali cani e gatti.

n base al DPR n. 309/90 (Testo Unico degli stupefacenti), i direttori sanitari e i titolari di gabinetto per l'esercizio delle professioni sanitarie, conservano il registro speciale per due anni dal giorno dell'ultima registrazione. I registri di carico e scarico decaduti devono essere conservati fino alla loro scadenza e tenuti a disposizione delle autorità di controllo. Il Testo Unico non contiene invece previsioni in caso di passaggio di titolarità. La Direzione Generale della Sanità Animale è intervenuta con una nota del 5 agosto scorso in cui "ritiene che la responsabilità di tali documenti, essendo dalla legge attribuita ad una persona fisica sia esclusivamente personale e quindi non cedibile. Pur in assenza di una specifica previsione normativa, non appare congruo affidare quindi la responsabilità della conservazione di tali documenti ad un soggetto che non ne è giuridicamente responsabile". "Neppure appare giustificata la prassi - prosegue la nota- che il titolare uscente conservi tale documentazione presso il proprio domi-

I

È

La responsabilità del farmacista deve essere esclusa, salvi taluni profili opportunamente evidenziati nel testo della sentenza, quando lo stesso si attenga alle prescrizioni mediche contenute nella ricetta, che è il documento, compilato dal professionista abilitato, contenente tutte le informazioni necessarie per la dispensa del medicinale. (fonte: Centro Studi Diritto Sanitario). ■

PUBBLICITÀ DEI FARMACI: AUTORIZZAZIONE VELOCE CON LA PEC

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a Direzione Generale dei Farmaci e dei Dispositivi Medici adotta una procedura sperimentale per il rilascio delle licenze di pubblicità sanitaria. L'obiettivo è di snellire il processo avvalendosi della posta elettronica certificata. Le aziende potranno presentare domanda

di autorizzazione a dgfm@postacert.sanita.it. Nessun invio cartaceo: basterà la copia elettronica del messaggio pubblicitario. Sono i criteri che ispirano la modalità sperimentale che dal 1 ottobre 2010 cambierà le procedure per il rilascio delle licenze di pubblicità sanitaria.

PARTECIPA AL SONDAGGIO ANMVI SUL FARMACO VETERINARIO È in corso fino al 31 ottobre il questionario proposto dalla Commissione ANMVI sul farmaco per animali da compagnia. Compilazione on line raggiungendo il sito www.anmvi.it o via fax inviando il questionario compilato al numero 0372/40.35.26. Dite la vostra sull’impiego del medicinale veterinario nella clinica degli animali da compagnia.

cilio, rendendone difficoltosa una eventuale consultazione agli organi di vigilanza. Ai fini della verifica si ritiene corretta la possibilità di redigere un verbale di ritiro della documentazione con contestuale certificazione delle giacenze, da conservarsi da parte del cedente e del subentrante. Sarà cura del veterinario cedente provvedere alla chiusura del registro con l'indicazione delle giacenze finali". Ogni acquisto o cessione, anche a titolo gratuito, di sostanze stupefacenti o psicotrope sottoposte alla vigilanza ed al controllo del Ministero della Salute è iscritto in un registro speciale nel quale, senza alcuna lacuna, abrasione o aggiunta, in ordine cronologico, secondo una progressione numerica unica per ogni sostanza o medicinale, è tenuto in evidenza il movimento in entrata e in uscita dalle stesse sostanze o medicinali. Tale registro è numerato e firmato in ogni pagina dal responsabile dell'azienda unità sanitaria locale o da un suo delegato, che riporta nella prima pagina gli estremi dell'autorizzazione ministeriale e dichiara nell'ultima il numero delle pagine di cui il registro è costituito. ■

LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA LA VALNEMULINA PER I CONIGLI

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a valnemulina, autorizzata fino ad oggi solo per i suini, è stata autorizzata dall'Unione Europea anche per i conigli. Con il Regolamento 758/2010, la Commissione ha infatti accolto le raccomandazioni del Comitato per i medicinali veterinari di includere i conigli nella tabella 1 dell'allegato del regolamento (UE) n. 37/2010. All'origine del provvedimento la richiesta avanzata alla Agenzia europea per i medicinali. Il nuovo Regolamento definisce pertanto i limiti massimi di residui negli alimenti in rapporto a muscoli, fegato e reni e prevede "un periodo di tempo ragionevole per consentire alle parti interessate di adottare le eventuali misure necessarie per conformarsi al nuovo LMR". L'aver fissato gli LMR della valnemulina per i conigli "apre la strada alla possibilità per le industrie farmaceutiche di registrare un farmaco a base di valnemulina anche per il coniglio", commenta la FNOVI.

La Federazione ricorda che i medici veterinari del settore "necessitano da lungo tempo di questo strumento farmacologico al fine di poter operare professionalmente nella tutela della salute pubblica, della sanità e del benessere animale e senza rischi di sanzioni che la FNOVI, tra l'altro, ha sempre contestato con argomenti inerenti sia la necessità di modifica dell'impianto legislativo sia, nella fattispecie degli episodi accaduti, di liceità delle sanzioni stesse ai sensi della normativa vigente".

AVVELENAMENTI: AUTORIZZATO FARMACO SALVAVITA

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on decorrenza ed efficacia "immediata", il Ministero della Salute ha emanato il decreto di autorizzazione all'immissione in commercio del medicinale per uso veterinario «Vitamin K1 Laboratoire TVM, 10 mg/ml» per il trattamento di emergenza nei cani dell'avvelenamento da anticoagulanti rodenticidi, prima di iniziare il trattamento orale. Il Decreto n. 69 del 5 luglio 2010 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del

31 luglio. Titolare dell'AIC (n. 104187012) è la Società francese Laboratoire TVM; le confezioni autorizzate sono in blister contenente 6 fiale da 5 ml, il principio attivo fitomenadione 10,0 mg. Il periodo di validità del medicinale veterinario confezionato per la vendita è di tre anni, dopo la prima apertura il medicinale deve essere usato immediatamente e non conservato. La dispensazione potrà avvenire soltanto dietro presentazione di ricetta

medico-veterinaria non ripetibile, in copia unica.L'importanza e la necessità di disporre della specialità veterinaria in questione aveva suscitato un dibattito all'interno della categoria medico veterinaria che aveva portato l'ANMVI ad interessare la Direzione Generale del Farmaco Veterinario. L'Associazione sollevava questioni di responsabilità medica in assenza di uno specifico rimedio terapeutico e di farmacovigilanza.


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Sottoprodotti dell’industria agroalimentare destinati alla produzione dei mangimi Aspetti tecnici e giuridici del loro utilizzo

di CARMELO CICERO Direttore responsabile dell’Ufficio VII “alimentazione animale” di GIOVANNA GIROLAMO Dirigente Veterinario Ufficio VII “alimentazione animale” Ministero della Salute Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ’Unione Europea, in questi anni, partendo dal presupposto che la sicurezza e l’igiene dei mangimi influiscono direttamente sulla salute degli animali destinati alla produzione di alimenti per uso umano e che, di conseguenza, la qualità dei prodotti di origine animale ha un notevole impatto sulla salute umana, ha emanato un insieme di regolamenti, il cosiddetto “pacchetto igiene”, per elevare gli standard della sicurezza degli alimenti e dei mangimi. Per adottare un’impostazione globale e integrata “dai campi alla tavola”, la legislazione europea ha considerato tutti gli aspetti delle fasi del processo produttivo, cioè della filiera alimentare, come un unico processo, a partire dalla produzione, dalla trasformazione, dal trasporto, dalla distribuzione fino alla fornitura dei prodotti: ciascuna fase, infatti, può rappresentare un potenziale impatto negativo sulla sicurezza alimentare. Con l’emanazione del Regolamento CE n. 178/20021, la Commissione Europea ha introdotto un principio fondamentale, e cioè che la responsabilità giuridica del controllo della sicurezza dei prodotti durante le varie fasi della filiera, e quindi il rispetto della legislazione, ricade sull’operatore del settore mangimistico e/o alimentare. Tale concetto di “responsabilità primaria” fa sì che l’operatore del settore mangimistico e alimentare sia tenuto a garantire il rispetto dei requisiti di sicurezza per mangimi ed alimenti in regime di autocontrollo, degli obblighi rela-

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tivi alla loro etichettatura, degli obblighi di rintracciabilità e di ritiro dal mercato di mangimi ed alimenti che presentino un rischio per la salute dei consumatori. Anche il Regolamento CE n. 183/20052, “sull’igiene dei mangimi” (che a pieno titolo va annoverato tra i regolamenti del pacchetto igiene), ha ribadito il concetto di responsabilità primaria dell’operatore del settore dei mangimi a partire dalla produzione primaria dei mangimi fino alla loro somministrazione agli animali destinati alla produzione di alimenti, e per assicurare un’accurata rintracciabilità ha previsto un sistema di registrazione e riconoscimento di tutte le imprese del settore dei mangimi. Lo stesso regolamento prevede che gli operatori del settore dei mangimi debbano elaborare piani di prevenzione e minimizzazione dei pericoli (HACCP), adottare manuali di corretta prassi (volontari) in materia di igiene già a partire dal settore primario, al fine di favorire l’efficacia dei controlli ufficiali e garantire la tracciabilità e la sicurezza dei mangimi, comprese le materie prime. Tra le materie prime, che possono essere destinate all‘alimentazione animale, annoverate nell’elenco non esaustivo del recentissimo Regolamento (UE) n. 242/2010 della Commissione del 19 marzo 2010 “che istituisce un catalogo delle materie prime per mangimi”3 (tale regolamento abroga le Direttive 96/24/CE, 96/25/CE, 98/67/CE e 98/87/CE, già recepite nell’ordinamento giuridico nazionale con il D.Lvo 360/994), sono riportati anche i sottoprodotti dell’industria agroalimentare che possono essere considerati materie prime destinate all’alimentazione animale. Tali sottoprodotti, che scaturiscono direttamente dal processo di trasformazione primario, possono essere impiegati nella catena alimentare animale (mangimistica), oppure essere classificati come rifiuti ed essere destinati ad altri settori. Il Ministero dell’Ambiente5, nel 1999, aveva dato indicazioni in merito alla distinzione tra

sottoprodotti e rifiuti, sostenendo che: “I materiali, le sostanze e gli oggetti originati dai cicli produttivi o di preconsumo, dei quali il detentore non si disfi, non abbia l’obbligo o l’intenzione di disfarsi e che quindi non conferisca a sistemi di raccolta o trasporto dei rifiuti, di gestione di rifiuti ai fini del recupero o dello smaltimento, purché abbiano le caratteristiche delle materie prime secondarie indicate dal D.M. 5.2.19986, e siano direttamente destinati in modo oggettivo ed effettivo all’impiego in un ciclo produttivo, sono sottoposti al regime delle materie prime e non a quello dei rifiuti”. Anche il Ministero della Salute con circolare del 22 luglio 20027 ha sostenuto che: “I materiali ed i sottoprodotti derivanti dalle lavorazioni dell’industria agroalimentare sono «materie prime per mangimi» ove, in presenza dei requisiti igienico sanitari, esista la volontà del produttore di volerli utilizzare nel ciclo alimentare zootecnico. In tal caso i suddetti materiali non sono assoggettati alla normativa sui rifiuti, bensì alle disposizioni relative alla produzione e commercializzazione degli alimenti per animali e, nel caso di prodotti di origine animale o contenenti costituenti di origine animale, anche alle norme sanitarie vigenti in materia. In assenza delle suddette garanzie sull’effettiva destinazione all’alimentazione animale, i materiali ed i sottoprodotti derivanti dal ciclo produttivo e commerciale dell’industria agroalimentare dovranno essere sottoposti al regime giuridico dei rifiuti”. I suddetti provvedimenti hanno determinato, in seno alla Commissione Europea, la convinzione che la Repubblica italiana fosse venuta meno agli obblighi previsti dalla direttiva 75/442/CEE 8, poiché le autorità italiane, con tali provvedimenti, escludevano, dall’ambito di applicazione della disciplina sui rifiuti, gli scarti originati dall’industria agroalimentare destinati alla produzione di mangimi, tanto che, la Commissione Europea, in data 25 aprile 2005, presentava alla Corte di Giustizia delle Comunità europee un ricorso contro la Repubblica italiana. La Corte di Giustizia delle Comunità europee9, accogliendo il ricorso della Commissione, il 18 dicembre 2007 ha emesso una sentenza di condanna nei confronti della Repubblica italiana per “aver adottato indirizzi operativi validi su tutto il territorio nazionale tali da escludere dall’ambito di applicazione della disciplina sui rifiuti gli scarti alimentari originati dall’industria agroalimentare destinati alla produzione di mangimi e per essere venuta meno agli obblighi che le incombono in forza dell’art. 1, lett. a), della direttiva del Consiglio 15 luglio 1975, 75/442/CEE, sui rifiuti, come modificata dalla direttiva del Consiglio 18 marzo 1991, 91/156/CEE”. Quanto sopra deciso dalla Corte di Giustizia ha, ovviamente, creato una serie di contraddizioni e dubbi sull’utilizzo dei sottoprodotti dell’industria agroalimentare, ostacolando il mercato Comunitario, con evidenti ripercussioni negative, anche economiche, sull’approvvigionamento di materie prime per mangimi nel settore dell’alimentazione animale. Non esistendo, infatti, nella legislazione co-

munitaria una chiara definizione di “sottoprodotto”, la stessa Commissione Europea nel febbraio 2007, con la “Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento”10, ha fornito indicazioni interpretative in materia di rifiuti e sottoprodotti, specificando in particolare che i sottoprodotti dell’industria agroalimentare, a determinate condizioni, non possono essere considerati rifiuti. A tal proposito si legge infatti: “ i sottoprodotti dell’industria agroalimentare sono utilizzati massicciamente nei mangimi. I processi di produzione in numerosi settori (produzione di zucchero, amido e malto, frangitura di oleaginosi) generano sostanze che sono utilizzate come materie prime per mangimi, direttamente dagli agricoltori o dai fabbricanti di alimenti composti per animali. Sebbene non si possano automaticamente considerare tutti i residui di produzione destinati all’alimentazione animale come non rifiuti, le suddette sostanze sono prodotte deliberatamente nell’ambito di processi di produzione adattati a tal fine, oppure, qualora non siano prodotte deliberatamente, soddisfano i criteri cumulativi per i sottoprodotti definiti dalla Corte, dato che il loro riutilizzo nei mangimi è certo, non necessitano di trasformazione preliminare e la produzione avviene nella continuità del processo di produzione. Le materie prime per mangimi sono inoltre disciplinate da testi quali il regolamento (CE) n. 178/2002, sulla legislazione alimentare, e la direttiva 96/25/CE, sulla circolazione di materie prime per mangimi. Si può quindi ritenere che, in entrambi i casi, la definizione di rifiuto non si applica al materiale in questione”. Considerato quanto sopra si deve intendere: - rifiuto11: qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell’Allegato A, alla parte quarta del Decreto legislativo 152/06 e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi. - sottoprodotti12 «le sostanze ed i materiali dei quali il produttore non intende disfarsi ai sensi dell’articolo 183, comma 1, lettera a), che soddisfino tutti i seguenti criteri, requisiti e condizioni: 1) siano originati da un processo non direttamente destinato alla loro produzione; 2) il loro impiego sia certo, sin dalla fase della produzione, integrale e avvenga direttamente nel corso del processo di produzione o di utilizzazione preventivamente individuato e definito; 3) soddisfino requisiti merceologici e di qualità ambientale idonei a garantire che il loro impiego non dia luogo ad emissioni e ad impatti ambientali qualitativamente e quantitativamente diversi da quelli autorizzati per l’impianto dove sono destinati ad essere utilizzati; 4) non debbano essere sottoposti a trattamenti preventivi o a trasformazioni preliminari per soddisfare i requisiti merceologici e di qualità ambientale di cui al punto 3), ma posseggano tali requisiti sin dalla fase della produzione; 5) abbiano un valore economico di mercato». La definizione di sottoprodotto compare an-


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20 Attualità Sicurezza alimentare che nella più recente Direttiva 2008/98/CE13 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, “relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive”, dove all’art. 5 il sottoprodotto è definito come “ una sostanza od oggetto derivante da un processo di produzione, il cui obiettivo primario non è la produzione di tale articolo, può non essere considerato un rifiuto ai sensi dell’articolo 3, lettera a) bensì un sottoprodotto soltanto se sono soddisfatte le seguenti condizioni: a - è certo che la sostanza od oggetto sarà ulteriormente utilizzato; b - la sostanza od oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; c - la sostanza od oggetto è prodotto come parte integrante di un processo di produzione e d - l’ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza od oggetto soddisfa, per l’utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell’ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o la salute umana”. In relazione alle suddette precisazioni, il Ministero della Salute, d’intesa con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e con la partecipazione dell’Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici) della Federalimentare (Federazione Italiana dell’Industria Alimentare) e la Regione Toscana quale Regione di “coordinamento interregionale” -Alimenti e Veterinaria ha fornito indicazioni, a livello nazionale, con la “nota esplicativa sull’utilizzo dei sottopro-

dotti originati dal ciclo produttivo delle industrie agroalimentari destinati alla produzione di mangimi”, prot. n. 509-12/01/2009/DGSAP 14”, abrogando nel contempo la precedente circolare del 2002. Pertanto, le condizioni igienico sanitarie stabilite dai relativi Regolamenti comunitari sull’alimentazione animale, non permettono, agli operatori del settore dei mangimi, l’acquisizione di sottoprodotti dalle industrie agroalimentari con lo status di “rifiuti” per la successiva produzione di mangimi. A tal proposito, il TAR Umbria15 (Tribunale Amministrativo Regionale) chiamato a pronunciarsi sulla legittimità della nota del Ministero della Salute, prot. n. 509-12/01/2009/DGSAP, a seguito del ricorso presentato da un operatore del settore dei mangimi, nei confronti

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del Ministero della Salute, delle Amministrazioni Sanitarie coinvolte (in particolare la Regione Umbria, Direzione Regionale Sanità e Servizi Sociali, l’A.S.L. Servizio Veterinario di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche) e del Ministero delle Politiche Agricole alimentari e Forestali, ha respinto il ricorso, ritenendo, tra l’altro “criterio con valore preminente” ai fini della distinzione tra rifiuto e sottoprodotto, “quello fondato sul concetto del disfarsi”. Ha anche affermato che l’operatore che abbia deciso di disfarsi di una sostanza può farlo attraverso lo smaltimento del prodotto, ovvero tramite il suo recupero nel rispetto della normativa di tutela ambientalistica16, ma gli stessi non possono essere in alcun modo destinati all’industria zootecnica, non potendosi nel processo di lavorazione,

applicare la normativa igienico sanitaria del settore mangimistico proprio perché considerati, ab initio, come rifiuti dal produttore, avendo quest’ultimo manifestato la volontà di disfarsene. Tenuto conto che i sottoprodotti dell’industria agroalimentare sono anche disciplinati dalla specifica normativa nazionale (D.L.vo n. 360/99) che li definisce come “materie prime per mangimi” e ne regola la commercializzazione, non è ammissibile quindi far rientrare nel ciclo di produzione dei mangimi sostanze non rispondenti, all’origine, alle prescrizioni igienico sanitarie del settore alimentare e/o mangimistico. Tale concetto è ben espresso anche nella Comunicazione della Commissione17, dove si precisa tra l’altro che l’ulteriore utilizzo del sottoprodotto deve essere legale, e cioè il sottoprodotto non può essere un materiale di cui il fabbricante ha l’obbligo di disfarsi (rifiuto) o il cui utilizzo previsto è vietato dalla legislazione comunitaria o nazionale; pertanto il sottoprodotto è “un residuo di produzione che non costituisce un rifiuto”, che viceversa possedendo gli specifici requisiti igienico sanitari può essere impiegato nell’alimentazione animale. Nel caso dei sottoprodotti, invece, è l’impresa alimentare che decidendo preventivamente di destinarli alla alimentazione animale, ne garantisce l’utilizzo sicuro, senza dover ricorrere a trattamenti o trasformazioni che hanno la finalità di risanare una sostanza che in origine non è conforme. Di norma, i prodotti della lavorazione provenienti da un processo di produzione principale, o quelli che presentano solo difetti superficiali, la cui composizione è identica a quella del prodotto principale, sono a tutti gli effetti sottoprodotti. Soltanto la destinazione del sottoprodotto all’impresa produttrice di mangimi per animali destinati alla produzione di alimenti, consente il rigoroso rispetto degli obblighi previsti dalla normativa igienico sanitaria in materia, fornendo anche le garanzie per la tracciabilità. Da quanto sopra esposto si deduce che, al fine di garantire adeguate condizioni igieniche nella produzione dei mangimi e quindi un elevato livello di protezione dei consumatori di alimenti, le materie prime, tra cui anche i sottoprodotti dell’industria agroalimentare, utilizzate nella produzione dei mangimi devono essere destinate a tale utilizzo sin dal momento della loro produzione, assumendo così il valore di prodotto o di sottoprodotto, ma certamente non quello di rifiuto, così come definito nella sentenza del TAR. ■

NOTE 1

GUCE 1.2.2002 L 31 2 GUCE 8.2.2005 L 35 3 G. U. U. E. del 24.3.2010 L 77. 4 G. U. R. I n. 246 del 19. 10. 1999 - Decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 360 di “attuazione delle direttive 96/24/CE, 96/25/CE, 98/67/CE e 98/87/CE”, 5 Circolare interpretativa prot. 3402/V/MIN del 28.6.1999. 6 D. M. 5. 2. 1998 relativo all’individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22; supplemento ordinario alla GURI n. 88 del 16 aprile 1998 7 G.U.R.I. n. 180 del 2 Agosto 2002. 8 G. U . C. E. 25 luglio 1975 n. L 194 9 causa C-195/05 10 Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo relativa alla Comunicazione interpretativa sui rifiuti e sui sottoprodotti COM/2007/0059 def. 11 Decreto legislativo 152/2006 art. 183, comma 1, lettera a 12 Decreto legislativo 152/2006 all’articolo 183 , lettera p) modificato dal D.Lgs 4/2008 13 G.U. U. E. n. L312 del 22/11/2008 14 COMUNICATO 31 marzo 2009 (G.U. Serie Generale n. 75 del 31 marzo 2009) 15 Sentenza TAR Umbria n. 274/2010 16 G.U.R.I. n. 88 del 14 aprile 2006 - Supplemento Ordinario n. 96 17 Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo relativa alla Comunicazione interpretativa sui rifiuti e sui sottoprodotti COM/2007/0059 def.


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Ospedale Veterinario a Teramo: ANMVI Abruzzo aspetta una risposta Chiesto un tavolo per chiarire i termini del servizio di emergenza agli animali senza proprietario dai medici veterinari in servizio presso l'Ospedale universitario. La struttura garantirà la copertura di competenze specialistiche mediche, chirurgiche ed ostetrico-ginecologiche d'urgenza esclusivamente rivolte a cani e gatti randagi. Gli animali dovranno essere identificati con microchip e riportati nel verbale di cattura. Il trasporto, nel rispetto del benessere dell'animale, spetta alla ASL che ha provveduto alla cattura. Il medico veterinario ASL, valutato che l'animale rientra nei termini previsti dalla con-

N

venzione, prende accordi con l'Ospedale per l'eventuale ricovero; se l'animale non rientrerà fra i soggetti beneficiari della convenzione, dopo un esame clinico, sarà consegnato al detentore con un referto clinico di accompagnamento ed eventuali consigli terapeutici. Nel caso in cui si identificasse il proprietario, la ASL competente provvederà a contattarlo, ad informarlo della situazione sanitaria dell'animale. Le spese sostenute per la cura, compreso l'eventuale smaltimento verranno addebitate al proprietario. ■

ANMVI REGIONE RIUNITE AD AREZZO

I

Organizzato da

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

AREZZO 15 - 17 OTTOBRE 2010

67°

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC EPATOLOGIA MEDICA E CHIRURGICA TERMINE ISCRIZIONE 21 settembre 2010 http://registration.evsrl.it COMITATO SCIENTIFICO 67° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC PAOLA GIANELLA Med Vet, Dr Ric, Dipl ACVIM (SAIM), Torino GIORGIO ROMANELLI Med Vet, Dipl ECVS, Milano GILIOLA SPATTINI Med Vet, Dipl ECVDI, Dr Ric, Reggio Emilia RELATORI INVITATI HUGUES A. GAILLOT Med Vet, Dipl ECVDI, Alfort, Francia PAOLA GIANELLA Med Vet, Dr Ric, Dipl ACVIM (SAIM), Torino HEIDI HOTTINGER DVM, Dipl ACVS, Texas, USA FRANCO ORSI Med Chir, Milano FEDERICA ROSSI Med Vet, SRV, Dipl ECVDI, Sasso Marconi (BO) DAVID TWEDT DVM, Dipl ACVIM, Colorado, USA

co di cui solo la veterinaria privata dispone. Una risposta “realistica”, secondo l’ANMVI, ad un bisogno sociale e di salute animale che cresce mentre diminuiscono le finanze pubbliche.

ASSOCIAZIONE VETERINARI MODENESE (Associazione federata ANMVI) In collaborazione con Ordine dei Medici Veterinari di Modena e AVPAC

Chirurgia plastica ricostruttiva Relatore: Dott. Giorgio Romanelli 3 Ottobre 2010 HOTEL RAFFAELLO - Strada per Cognento 5 MODENA

8.30 9.00 10.30 11.00 11.30 12.15 13.00 14.00 14.30 15.15 16.00 16.30 17.15 18.00

Soc. Cons. a r.l.

Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

Richiesto accreditamento

Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403508 - Fax 0372 403512 - info@scivac.it - www.scivac.it

ad un detentore; il Progetto operativo risulta a nostro avviso carente di adeguate misure atte ad accertare l’effettiva condizione di “randagio” dell’animale rinvenuto, con conseguente trasferimento (anche su lunghe distanze), ricovero e trattamento, in mancanza delle necessarie autorizzazioni e senza alcuna consultazione con l’eventuale medico veterinario curante. L’ANMVI ritiene che quanto esposto sia bastante a rendere opportuno un incontro nei tempi più favorevoli e celeri possibili, auspicando che la ripresa delle attività, dopo la stagione estiva, consenta alle autorità in indirizzo di riscontrare la richiesta dell’Associazione. La convenzione siglata dall'Ateneo e la Regione è divenuta ufficiale con la pubblicazione sul Bollettino regionale del 16 giugno. Il personale coinvolto è rappresentato dai medici veterinari delle ASL abruzzesi che si occupano della prevenzione del randagismo e

Presidenti e i Vice Presidenti delle ANMVI Regione (Centro Sud: Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Toscana, Umbria) si riuniranno ad Arezzo, il 15 ottobre, in occasione del 67° Congresso SCIVAC. All’ordine del giorno la creazione di una rete di strutture veterinarie private, quale primo atto per l’implementazione del progetto Leavet, secondo il nuovo impulso che il Ministero della Salute ha voluto dare al progetto dell’ANMVI. Il Sottosegretario Francesca Martini all’emittente locale Telenuovo: "Stiamo lavorando con l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani per introdurre una tessera sanitaria". La creazione di una rete di strutture veterinarie private, anche attraverso la modalità informatizzata, potrà consentire la realizzazione di servizi mirati ai proprietari di animali da compagnia connessi alle prestazioni veterinarie di base e alla possibilità di mettere a sistema una serie di dati e informazioni di carattere epidemiologi-

essun seguito fino ad ora alla lettera che ANMVI Nazionale e ANMVI Abruzzo hanno inviato all’Assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, Lanfranco Venturoni, al Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo, Fulvio Marsilio e al Responsabile Servizi Veterinari Regionali, Giuseppe Bucciarelli. La nota, trasmessa il 14 luglio scorso, chiede un tavolo di confronto sul Servizio di Emergenza Clinica all’interno dell’Ospedale didattico veterinario dedicato agli animali privi di proprietario. Si tratta di un progetto Sperimentale realizzato sulla base di una convenzione tra la Regione Abruzzo e la Facoltà di Teramo che solleva alcuni interrogativi. Facendosi interprete delle considerazioni avanzate dai Colleghi del territorio, l’ANMVI propone ai destinatari in indirizzo un incontro, “per consentire alla Categoria di esporre le proprie istanze e approfondire alcuni risvolti operativi del Servizio”. L’Associazione ravvisa, in sintesi, la necessità di chiarire i termini di erogazione delle prestazioni, sia sotto il profilo della tipologia che dei beneficiari. Alcuni aspetti operativi indicati nell’atto in oggetto non appaiono infatti del tutto coerenti con la dichiarata destinazione delle prestazioni agli animali “privi di proprietario”. Si tratta di un aspetto particolarmente rilevante sotto il profilo della concorrenza e degli equilibri di mercato, che rappresenta un punto imprescindibile per una condivisione di intenti, fra Università e Categoria libero professionale, in fatto di presupposti e finalità degli ospedali veterinari didattici. Inoltre, il Progetto suscita alcune perplessità di carattere operativo-gestionale, laddove prefigura l’eventualità che l’animale soccorso risulti di proprietà o comunque ascrivibile

Registrazione dei partecipanti Anatomia e fisiologia cutanea. Principi di cicatrizzazione cutanea. Complicanze nella cicatrizzazione Coffee break Trattamento ferite, tecniche di bendaggio, drenaggi, suture Principi di chirurgia oncologica Lembi locali Pausa pranzo Comunicazione scientifica Merial Lembi liberi Lembi assiali vascolarizzati Coffee break Ricostruzione del muso e del cavo orale Casi clinici interattivi Fine lavori Per iscrizioni: assvetmodenese@libero.it oppure contattare 338/8215001 Iscrizione AVM - Iscritti Ordine di Modena (10 euro) Non iscritti Ordine di Modena (40 euro) Pagamento in sede congressuale


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Corso introduttivo alla Medicina Comportamentale Il Circolo Veterinario Bolognese dà appuntamento nei giorni 23/24 Ottobre e - 27/28 Novembre a domanda, da parte dei proprietari di animali da compagnia, sulle tematiche comportamentali è, negli ultimi anni, in continuo aumento e va di pari passo con l’evolversi delle Scienze Comportamentali Applicate. I Medici veterinari hanno preso coscienza che sia la prevenzione che il trattamento dei disturbi comportamentali sono parte integrante della Medicina veterinaria. Il corso, organizzato dal Circolo Veterinario Bolo-

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gnese e accreditato ECM, vuole rispondere alla sempre maggiore richiesta d’informazioni per affrontare in maniera corretta i disturbi comportamentali che interessano cani e gatti. Durante il corso verranno forniti elementi di base riguardanti l’eziologia, la semeiotica, il trattamento e la prevenzione di alcuni disturbi comportamentali. Le esercitazioni pratiche saranno d’ausilio all’applicazione delle relazioni teoriche. Relatori: Raimondo Colangeli,

Valentina Franci, Simonetta Mattivi, Annarita Ventura. Responsabile Scientifico è Laura Frisini. Il corso, patrocinato dall’Ordine dei Medici Veterinari di Bologna, si terrà presso il Savoia Hotel Country House, Via Del Pilastro, 2 - Bologna. La domanda di iscrizione va inviata via fax al n° 051.6313158 entro il 20/10/2010. Il pagamento va effettuato entro il 20/10/2010 con versamento sul C/C postale n. 26810408 intestato a “Circolo Veterinario Bolognese” con la causale: “Corso Introduttivo alla Medicina Comportamenta-

le”, oppure con bonifico bancario tramite Iban IT70Z0538702413000001603971. La ricevuta del pagamento va inviata via fax al n° 051.6313158. Quote d’iscrizione per i soci CVB: entro 30 settembre: € 350,00 dopo 30 settembre: € 450,00 40 posti disponibili. http://www.cvbolognese.it ■

FARE IL VETERINARIO IN TEMPI DI CRISI

C

ome individuare e cogliere nuove opportunità di business per la propria attività professionale? L’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Milano organizza un incontro dal tema “Fare il veterinario in tempo di crisi”. L’appuntamento è per il 19 settembre 2010, presso la Sala ISU Attilio Levi via Valvassori Peroni a Milano. Relazioni e testimonianze di Carla Bernasconi, Alberto Camuri, Roberto Erario, Marco Viotti e Laura Torriani. Camuri, laurea in economia e commercio, ha consolidato diversificate esperienze in posizioni di Senior Executive in multinazionali americane. È Certified Business Coach (CBC) e Full Member della WABC Worldwide Association of Business Coaches. È docente dell’Accademy Executive 24 del Sole 24 ore Business School. Erario, laureato con lode in Economia, si è specializzato e ha maturato esperienze professionali in Italia, Svizzera, Inghilterra, Stati Uniti e Canada. È docente/coach in tre Master di Accademia del Lusso e in due Master de Il Sole 24 Ore. I lavori inizieranno alle 9.00 con chiusura prevista per le 18.00. Info: http://www.ordinevet.mi.it/

MASTER IN APICOLTURA

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aster di II livello in Apicoltura, gestione sanitaria ed ambientale alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo. Negli ultimi anni l'apicoltura italiana ha subito notevoli cambiamenti: si è assistito da una parte allo sviluppo di un'attività più specializzata e dall'altra si è riscontrata la comparsa di nuove patologie sempre più difficili da diagnosticare, controllare, gestire e curare. Il master in "Apicoltura: gestione sanitaria ed ambientale" ha lo scopo di ampliare le conoscenze teoriche e fornire delle esperienze professionalizzanti e pratiche del mondo apistico ai Medici veterinari. In particolare il master di propone di agevolare, uniformare ed arricchire la formazione del laureato in Medicina veterinaria sia che esso operi nel settore pubblico/privato o che sia un libero professionista in ragione delle nuove forme di allevamento e produzione apistica che si riflettono in un'intensificazione degli scambi commerciali tra l'Italia e gli altri paesi. Al termine del master i partecipanti avranno le conoscenze teoriche e pratiche necessarie per potersi approcciare al controllo e al management degli alveari sia sul piano della sanità animale che su quello legato ai trattamenti consentiti a livello normativo. Verranno inoltre fornite conoscenze relative ai recenti utilizzi dell'ape nei programmi di monitoraggio ambientale di impatto ambientale. Info: http://www.unite.it


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26 Calendario attività Dal 15 settembre al 10 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

15 - 18 SET 15 SET 17 - 18 SET 19 SET 21 - 24 SET 24 - 26 SET 25 SET 25 SET 26 SET 26 - 27 SET 26 SET 26 SET 26 SET 26 SET

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili SEMINARIO SIVE CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ESVOT INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA

2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 34 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it SEMINARIO: PRESENTE E FUTURO NELLA DIAGNOSI E TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE ARTICOLARI DEL CAVALLO: INCONTRO CON WAYNE MCILWRAITH - BolognaFiere (BO) - Piazza della Costituzione ECM: Richiesto Accreditamento- Per informazioni: Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it 66° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - NUOVE TENDENZE IN ORTOPEDIA CANINA E FELINA - Bologna Congressi - Bologna - Piazza della Costituzione - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CITOLOGIA PER NON CITOLOGI COME PRATICARE IL GIOCO DELL’ESAME CITOLOGICO CON SODDISFAZIONE... E SENZA SBAGLIARE TROPPO - Centro Congressi Grand Hotel Vittoria, Montecatini Terme (PT) - Via Baccelli, 2 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili

2° IT. CARDIOLOGIA: IV PARTE - DIAGNOSI E TERAPIA DELLE CARDIOPATIE CONGENITE ED ACQUISITE NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO SCIVAC CORSO REGIONALE DI OFTALMOLOGIA - Ragusa - Villa di Pasquale e IZS - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO SICARV PATOLOGIA MITRALICA: RECENTI ACQUISIZIONI. ANATOMIA, FISIOPATOLOGIA E APPROCCIO CLINICO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA TOSSE - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SCVI INVASIVA - TAVOLA ROTONDA INTERATTIVA SULLA CHIRURGIA MINI-INVASIVA - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SCVI RACCOLTE ANOMALE IN CAVITÀ ADDOMINALE - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO SCIVAC CORSO AVANZATO INTENSIVO - ANESTESIA LOCOREGIONALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via TrecAttenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. chi, 20 - ECM: 10 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA FACILE COME RESPIRARE? UN VIAGGIO FRA I FATTI E MISFATTI DELL’APPARATO RESPIRATORIO - Matera- Hilton Garden Inn - Via Germania - Borgo Venusio - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE - Ordine dei Medici Veterinari di Trento - Via V. Zambra, 36 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA LA RADIOLOGIA DALLA A ALLA ........D (DIAGNOSI) - Pozzuoli (NA) Centro turistico Averno - Via Monte Nuovo Licola Patria, 85 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO ALLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE - Pescara - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

28 SET - 1 OTT

CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

FISIOTERAPIA RIABILITATIVA NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 22 Crediti Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

29 SET - 1 OTT

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

1° IT. GASTROENTEROLOGIA: I PARTE - GASTROENTEROLOGIA 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

30 SET - 2 OTT

ITINERARIO DIDATTICO SIVE Attenzione: Evento annullato.

CORSO “MANAGEMENT DELLA FATTRICE” - La Calandrina -SUTRI (VT) - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

30 SET

SEMINARIO NAZIONALE SIVAR IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA

2 - 3 OTT

CORSO ANMVI IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI LECCE

ORIGINE UTERINA DELL’INFERTILITÀ BOVINA: IL PROGETTO UTEROFERT - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 2 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it CORSO PER DATORI DI LAVORO IN STRUTTURA VETERINARIA. LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO - Grand Hotel Tiziano e dei Congressi - Lecce - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: segreteria dell’ Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Lecce: tel/fax: 0832/346996 COME GESTIRE L’ADDOME ACUTO IN PRONTO SOCCORSO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it IL RUOLO DELL’ALIMENTAZIONE NEL CONCETTO DI CURA: OLTRE I FABBISOGNI - Centro Studi E.V. Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CHIUSURA DELL’ACCESSO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CHRONIC KIDNEY DISEASE E STADIAZIONE IRIS: NEFROPATIA CRONICA NEL CANE E NEL GATTO - Ancona - Hotel Sporting - Via Flaminia 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO SIMUTIV

3 OTT

INCONTRO SIMVENCO

3 OTT

INCONTRO SIODOV

3 OTT

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE

3 OTT 8 OTT 9 - 10 OTT 10 OTT 10 OTT 10 OTT

CORSO ANMVI

GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona ECM: No ECM - Per info: Segreteria ANMVI - Tel. 0372/403537 - fax: 0372/403526 - E-mail: info@anmvi.it

INCONTRO SIVAE

“AGGIORNAMENTI DI MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI II” - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it L’ESAME CITOLOGICO QUANDO MENO TE LO ASPETTI: OVVERO QUANDO LA DIAGNOSI È LETTERALMENTE SOTTO I TUOI OCCHI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it MYTHS AND MISCONCEPTIONS, OVVERO LEGGENDE E FALSE CONVINZIONI IN ODONTOSTOMATOLOGIA E CHIRURGIA ORALE VETERINARIA - Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia - VIA SAN COSTANZO 4 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA IN COLLABORAZIONE CON ASVAC

PATOLOGIE TRAUMATICHE DELLO SCHELETRO APPENDICOLARE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

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VETERINARIA 29 | 2010

la VETERINARIA

PROFESSIONE

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 6 settembre 2010

SOLUZIONI

Laserterapia

b c d

Massaggio e nuoto Elettrostimolazione e crioterapia

Forze asimmetriche che agiscono sul corpo del bacino Sublussazione dell’articolazione sacroiliaca Fratture delle ali dell’ileo Spessore variabile dei tessuti molli che ricoprono queste protuberanze ossee

QUIZ 1

a

Risposta corretta: a) Incontro SIOVET (Soc. spec. SCIVAC di Ortopedia): “Patologie muscolari e tendinee nel cane” - Cremona, Novembre 2007

b c d

Diatermia, massaggio ed esercizi attivi

QUIZ 2

a

2) L’asimmetria delle tuberosità sacrali nei cavalli sportivi e da diporto nella maggior parte dei casi è causata da:

Risposta corretta: a) Incontro S.I.O.C.E. (Soc. spec. di Ortopedia e Chirurgia Equina) - Cremona, novembre 2007

1) In caso di contrattura muscolare una buona opzione terapeutica è:


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