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PROFESSIONE
la VETERINARIA A.N.M.V.I.
Brevi SALUTE.IT Nuova sezione tematica nel portale del Ministero della Salute. È dedicata ai medicinali e ai dispositivi veterinari: http://www.ministerosalute.it/farmaciVeterinari/farmaciVeterinari.jsp. La rubrica è a cura della Direzione generale della sanità animale e del farmaco veterinario - uffici IV e V.
ISS Monica Bettoni Brandani sarà il nuovo direttore generale dell'Istituto superiore di sanità. La nomina, già firmata dal ministro della Salute, è stata proposta dal presidente dell'Iss, Enrico Garaci. Bettoni è attualmente capo della segreteria tecnica del ministro Turco. All'ISS ricoprirà l'incarico rimasto vacante, dopo la morte di Silvio Natoli, avvenuta lo scorso luglio.
ONAOSI È disponibile sul portale dell’ONAOSI il modello per la richiesta delle detrazioni di imposta-anno 2008. Può essere anche compilato elettronicamente, quindi va stampato, firmato e spedito tramite fax o posta ordinaria.
ENPAV Vale per il solo invio dei Modelli 1 e 2 la proroga al 30 novembre concessa dall’ENPAV. Il versamento della seconda rata di contributi è scaduto il 31 ottobre. www.enpav.it
EFSA Il no italiano agli OGM è “destinato a lasciare il segno”. Il Sottosegretario all’Ambiente Laura Marchetti auspica che ne scaturisca “una riforma complessiva sul funzionamento dell'Efsa e perché vengano adottati “meccanismi di maggiore trasparenza” nella valutazione dell'immissione sul mercato di OGM.
AGNELLATURA Una misteriosa malattia della pelle colpisce gli allevatori in Gran Bretagna. Il bersaglio sono soprattutto le orecchie, che diventano bollenti, prudono e si riempiono di piaghe e vesciche che poi crostificano. Una settantina i casi documentati finora, secondo uno studio pubblicato sul 'British Journal of Dermatology'. La malattia si manifesta solo durante la stagione dell'agnellatura. A parte questo dato, la causa è sconosciuta.
CIPRO È di nuovo allarme afta epizootica a Cipro. Le autorità sanitarie hanno deciso l’abbattimento di 300 capi. Due esperti sanitari dell'Ue sono già arrivati a Cipro per collaborare con le autorità locali nella gestione della situazione che appare molto grave in quanto si ritiene che un'epidemia di afta sull'isola potrebbe coinvolgere tra i 50 mila e 100 mila capi di bestiame.
www.vet.journal.it
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ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 4, numero 39 dal 5 all’11 novembre 2007 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
Il Decreto è alla Corte dei Conti
Un Manuale operativo per l’Anagrafe Identificazione al veterinario o ad operatore "con qualifica equivalente" A PAG. 3
“Inammissibile” stabilizzare i precari ’emendamento per la stabilizzazione dei precari del Ministero della Salute, presentato dal Senatore cremonese Paolo Bodini, è stato giudicato inammissibile. L’emendamento puntava, “al fine di assicurare, con carattere di continuità, lo svolgimento dei compiti di profilassi internazionale” ad autorizzare in Finanziaria il Ministero della salute ad assumere a tempo indeterminato “il personale con elevata professionalità in servizio a tempo determinato”. La stabilizzazione si sarebbe avuta in parte dal 2008 e in parte dal 2009, “previo espletamento di procedure selettive definite con decreto del Ministro della salute anche in deroga alle disposizioni vigenti in materia”. Il personale veniva inquadrato in soprannumero nella distinta sezione di ruolo di cui all’articolo 2, comma 1, della legge 3 agosto 2007, n. 120 (legge sull’attività intramuraria). Inoltre, “fino al completo riassorbimento delle posizioni in soprannumero”, si sarebbe reso indisponibile “il 50 per cento dei posti resisi vacanti, a decorrere dall’anno 2008, nella dotazione organica delle qualifiche di appartenenza dei dipendenti inquadrati in soprannumero”. Nelle more del completamento delle procedure di assunzione a tempo indeterminato, il ministero della salute avrebbe continuato ad avvalersi del personale oggetto della stabilizzazione. Nulla di fatto. Per ora...
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TROPPI VETERINARI DONNE? Poco tempo fa un collega, durante una discussione sulle difficoltà che sta attraversando il nostro settore, sosteneva, fra il serio ed il faceto, che il numero dei laureati non è eccessivo perché essendo ormai quasi tutte donne, queste dopo un po' si sposano, hanno figli e quindi si ritirano dal lavoro o al massimo si limitano a qualche collaborazione part-time. Secondo questo ragionamento i 1100 nuovi laureati non sarebbero un problema rispetto alle necessità del nostro settore, di molto inferiori, perché, essendo oltre l'80% donne, in realtà quelli che continueranno nel tempo un percorso professionale saranno solo tre/quattrocento. È sostenibile questa tesi? Ci sembra di no. La presenza massiccia di colleghe ai congressi, seminari e nelle società specialistiche, probabilmente dimostra il contrario. A Milano su circa 1100 presenti al Congresso di Medicina Felina le veterinarie erano quasi mille. È vero che la Medicina Felina come la Dermatologia, Medicina Interna e quella Comportamentale sono da sempre settori di forte presenza femminile, ma anche al recente Congresso di Perugia, su temi di Chirurgia, le colleghe presenti erano ve-
ramente tante e rappresentavano un'alta percentuale dei 900 presenti. Forse resta l'Ortopedia un settore a forte presenza maschile, ma per quanto ancora? Per questo l'allarme lanciato dai nostri cugini medici che vedono con preoccupazione la crescita del numero delle colleghe, nel 2017 i maschi saranno solo 2 su 10, con possibili forti carenze nei settori della Chirurgia e dell'Urologia, ci sembra per lo meno esagerato e non sufficientemente motivato. Se in futuro ci fossero veramente carenze in alcuni settori si dovrà forse valutare un sistema di accesso al Corso di Laurea diverso da quello attuale, creando probabilmente corsi con indirizzi diversi in modo da sopperire alle reali esigenze del mercato. In ogni modo, se oggi le donne dimostrano di essere più brave e preparate agli esami di ammissione e durante il percorso formativo universitario, non possiamo certamente farne loro una colpa. Resta comunque il fatto che 1100 nuovi laureati sono tanti, decisamente troppi, e contare sull'abbandono del lavoro da parte di molte colleghe è per lo meno ■ illusorio.
Promosse 11 facoltà su 14 u 14 facoltà attive in medicina veterinaria, 11 superano la provaparametri del Ministero dell’Università. Per il CUN (Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario) queste facoltà hanno i requisiti minimi per l’attivazione dei corsi di laurea. Il 78,6% dei corsi di laurea in medicina veterinaria è infatti in linea coi requisiti fissati per decreto dal Ministro dell’Università Fabio Mussi. Le Facoltà di Medicina veterinaria sono al primo posto nella classifica del CUN, pubblicata dal Sole 24 Ore, con una percentuale che supera la maggioranza dei corsi attivati, prima di giurisprudenza (51,7%) e di agraria (50%). Tutte le altre facoltà danno percentuali di regolarità al di sotto del 50%, ultime economia e sociologia. Undici facoltà di medicina veterinaria su 14 hanno i requisiti quantitativi e qualitativi fissati dal Ministero dell’Università. Il decreto firmato a fine ottobre definisce i requisiti necessari e qualificanti per l’istituzione e l’attivazione dei percorsi formativi universitari di laurea di primo e secondo livello. “Si avvia in questo modo negli atenei - scrive il Ministero - in coerenza con le Linee guida già emanate nello scorso agosto, la revisione generale di tutti i percorsi di laurea, che dovrà essere completata entro il 2010-2011”. Il Ministro ha inoltre firmato il decreto con gli indicatori per la programmazione triennale delle università. In entrambi i casi l’accento è posto sulla qualità delle performances degli atenei e sulla valutazione dei risultati. Se i dati sono corretti, e non abbiamo motivo di dubitarne, tre facoltà sono già di troppo.
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vet.journal - aggiornamento scientifico permanente on-line
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Il decreto, firmato, è atteso in Gazzetta Ufficiale
Via libera dei Ministri De Castro e Turco al Manuale operativo per l’anagrafe equina
ella sezione “normativa” di politiche.agricole.gov è stato pubblicato il decreto Procedure di attuazione del decreto del 5 maggio 2006, concernente “Linee Guida e principi per l’organizzazione e la gestione dell’anagrafe equina da parte dell’UNIRE di cui all’art. 8, comma 15 della legge 1 agosto 2003, n. 200”. Il decreto approva e contiene il Manuale operativo dell’anagrafe, comprensivo della necessaria modulistica. (Certificato puledro al macello, denuncia di nascita equide, caratteristiche transponder-lettori, documento di identificazione equidi (passaporto), comunicazione vendita equide, denuncia furto-morte-smarrimento equide, denuncia furto-smarrimento passaporto). Il Manuale si compone di 36 capitoli riguardanti: obiettivi, misure di sicurezza, procedura di accreditamento, funzioni consentite al possessore del certificato elettronico, fruibilità dei dati registrati in BDE, assistenza per la consultazione della BDE, registrazione aziende e allevamenti equidi, segnalazione di apertura di nuova azienda, comunicazione variazioni dati aziendali, comunicazione cessazione attività di un’azienda, iscrizione degli equidi in anagrafe, registrazione in BDE della situazione esistente, iscrizione degli equidi nati in Italia, comunicazione avvenuta iscrizione a libro genealogico, identificazione e registrazione dei puledri mediante transponder e codice UELN, richiesta di assegnazione di nuovi transponder elettronici, richiesta di transponder elettronici per reidentificazione, iscrizione di capi scambiati con Paesi della Unione Europea, iscrizione di capi importati da Paesi Terzi, stampa del passaporto, movimentazione dei capi, uscita dell’equide da una azienda italiana destinato ad uno stabilimento di macellazione ed effettiva macellazione dell’equide stesso, equidi destinati a Paesi UE o a Paesi Terzi, movimentazione temporanea, morte dell’equide, sostituzione transponder elet-
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tronico mal funzionante, comunicazione furto o smarrimento di animali, comunicazione furto o smarrimento del passaporto, controlli espletati dai Servizi Veterinari in azienda, controlli espletati dal Servizio Veterinario nello stabilimento di macellazione, controlli espletati nell’ambito del Sistema Integrato di Gestione e di Controllo, comunicazione ai sensi dell’art. 140 del Regolamento (CE) 1782/2003, comunicazioni automatizzate di ritorno alle Regioni ed ai Servizi Veterinari, anomalie ex-post evidenziabili dai dati registrati in BDE, variazioni da apportarsi alla BDE per comunicazioni errate. Il decreto, firmato dal Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dal Ministro della Salute il 9 ottobre scorso, è stato trasmesso alla Corte dei Conti per la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. “in possesso di equivalente qualifica” Sulla questione dell’identificazione dell’equide in quanto atto veterinario il Manuale stabilisce che “essa viene effettuata tramite l’inoculazione di un transponder ad opera di un veterinario, o di altra persona in possesso di equivalente qualifica, appositamente incaricato da APA o AIA o ANA o UNIRE ad operare sugli equidi di rispettiva competenza. L’inoculazione deve essere praticata per via parenterale e in condizioni asettiche sul lato sinistro del terzo medio del collo a livello dell’area del legamento nucale dell’animale con modalità tali da non compromettere il benessere dell’animale e da non incrementare il rischio di migrazione del transponder stesso”. Secondo quanto più volte rimarcato dall’ANMVI la dizione o di altra persona in possesso di equivalente qualifica trova giustificazione solo in un allineamento formale del testo alla normativa europea, ma non trova alcuna applicazione sostanziale in Italia dove non sono stati istituiti profili sanitari che possano dirsi equivalenti a quello del medico veterinario. Una Banca Dati Nazionale degli equidi Il Decreto Interministeriale 5 maggio 2006 ha determinato le modalità e le procedure operative per la gestione dell’anagrafe degli equidi ed individuato il soggetto responsabile nella figura dell’UNIRE. In particolare vengono previsti la realizzazione e l’aggiornamento di una Banca Dati Nazionale degli equidi, (BDE) e i soggetti responsabili del funzionamento del sistema. Il manuale operativo è finalizzato alla definizione delle procedure che i responsabili del sistema di identificazione e registrazione
degli animali degli equidi sono tenuti ad applicare per l’efficace gestione dell’anagrafe nazionale formata dai dati relativi alle strutture che detengono equidi ed ai capi in esse presenti. La BDE informatizzata è unica e rappresenta la fonte a cui dovrà fare riferimento chiunque vi abbia interesse ai sensi della Legge 7 agosto 1990 n. 241; in tal senso il suo aggiornamento assume una valenza prioritaria, sia in termini di qualità del dato, sia in termini di tempestività di segnalazione degli eventi. Per raggiungere gli obiettivi di qualità ed efficienza necessari ad ottenere la piena operatività della BDE dovranno essere attivate procedure che ne assicurino l’aggiornamento. Le elaborazioni centralizzate prenderanno in considerazione esclusivamente le informazioni che supereranno i controlli specificati nel seguito del presente documento; i dati errati non verranno conservati a livello centrale, bensì restituiti nello stesso formato all’utente che ha effettuato la transazione. Le modalità di alimentazione della BDE saranno basate su transazioni di dati singoli e multipli, sempre in modalità in linea e secondo specifiche tecniche fissate dall’UNIRE, e pubblicate sul sito dell’anagrafe degli equidi. L’UNIRE pubblica inoltre, sullo stesso sito, l’elenco dei codici di
errore gestiti dall’applicativo web e dai servizi web esposti, il messaggio di errore allegato a ciascun codice, i controlli che hanno determinato la segnalazione e gli interventi necessari al superamento della anomalia; tale elenco verrà aggiornato contestualmente alla introduzione di nuove funzionalità, ovvero all’aggiornamento di funzionalità esistenti. L’UNIRE assicura, infine, attraverso l’esposizione di appositi servizi web, la cooperazione applicativa con la banca dati nazionale dell’anagrafe zootecnica gestita dal Ministero della Salute, nonché con tutte le Regioni e le Province Autonome dotate di autonomo nodo applicativo. Accesso I responsabili del funzionamento del sistema (titolari degli stabilimenti di macellazione, Servizi Veterinari delle aziende sanitarie locali, AIA, Associazioni nazionali allevatori di specie e di razza, APA, UNIRE, AGEA, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano) che hanno titolo ad operare per l’alimentazione dell’anagrafe nazionale degli equidi, sono tenuti ad utilizzare un certificato elettronico. Ogni utente abilitato ad operare sul sistema si vede assegnare dall’UNIRE un ruolo specifico che gli consente di svolgere determinate funzioni di aggiornamento della BDE informatizzata in modo autonomo.
Al Servizio Veterinario dell’ASL, in particolare, è consentito accedere alla BDE per: • registrare i codici aziendali assegnati alle strutture che, a qualsiasi titolo, detengono equidi (allevamenti, stalle di sosta, ippodromi, maneggi, ecc); • registrare gli estremi anagrafici e fiscali dei titolari delle attività espletate in tali strutture; • registrare i controlli, relativi al sistema di identificazione e registrazione, effettuati dal Servizio Veterinario sulle strutture che a qualsiasi titolo detengono equidi, con le eventuali irregolarità rilevate e sanzioni comminate; • consultare i registri di carico e scarico delle strutture che, a qualsiasi titolo detengono equidi, direttamente dall’applicativo Internet messo a disposizione da UNIRE, ovvero ottenere le medesime informazioni attraverso l’interfacciamento di opportuni servizi web esposti dalla BDE; • consultare le movimentazioni degli equidi direttamente dall’applicativo Internet messo a disposizione da UNIRE, ovvero ottenere le medesime informazioni attraverso l’interfacciamento di opportuni servizi web esposti dalla BDE; • consultare i dati di macellazione direttamente dall’applicativo Internet messo a disposizione da UNIRE, ovvero ottenere le medesime informazioni attraverso
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l’interfacciamento di opportuni servizi web esposti dalla BDE; • estrarre dati aggregati Possono accedere alle informazioni contenute in BDE tutti i soggetti che ne hanno interesse, ai sensi della legge 241/90, nonché tutte le amministrazioni pubbliche, nel rispetto di quanto previsto dalle norme per la tutela dei dati personali. Iscrizione degli equidi in anagrafe Gli equidi nati prima del 1 gennaio 2007 ed identificati in conformità alle decisioni n. 93/623/CEE e n.2000/68/CE della Commissione, saranno considerati entrambi identificati in conformità con il decreto (anche nel caso di animali già identificati ed importati da paese aderente alla UE). L’UNIRE, l’AIA e le ANA provvederanno ad inserire nella BDE il numero di identificazione ed ogni altro dato utile degli equidi registrati. Gli equidi nati prima del 1 gennaio 2007 e non ancora identificati in base alle decisioni 93/623/CEE e 2000/68/CE della Commissione rispettivamente, saranno identificati prima di qualsiasi loro sposta-
mento, secondo quanto previsto dal decreto seguendo le procedure contenute nel manuale. Gli equidi nati dopo il 31 dicembre 2006 sono identificati sotto la madre entro i 7 mesi di età e comunque prima di lasciare l’allevamento senza la madre. In caso di morte della madre, prima dell’identificazione del puledro, il proprietario deve fornire appropriata documentazione all’autorità competente. In deroga a quanto precedentemente specificato non è necessario procedere all’identificazione di equidi che costituiscono popolazioni definite che vivono in condizioni selvatiche o allo stato brado, in specifiche aree indicate dalle autorità competenti, a condizione che questi stessi equidi non siano movimentati al di fuori di tali aree. Solo dopo che l’equide è stato inserito in anagrafe nazionale è possibile all’APA o AIA o ANA o UNIRE rilasciare il relativo passaporto, senza il quale non sarà possibile procedere all’eventuale spostamento dell’animale. Per gli equidi destinati ad essere macellati prima dei 7 mesi di età e che non sono destinati né a scambi in-
tracomunitari né all’esportazione verso Paesi terzi, è sufficiente che l’allevatore compili e consegni alla APA competente la dichiarazione (allegato 2), trattenendo una copia per sé. Nel caso in cui l’importazione temporanea di un equide registrato sia trasformata in importazione definitiva, in conformità con l’articolo 19 (iii) della direttiva 90/426/CEE, l’animale sarà identificato in conformità al presente decreto prima di essere ammesso per la libera circolazione. Il sistema informatico della BDE, all’atto della stampa del passaporto, assegna in automatico un numero univoco che corrisponde al numero di passaporto ed è dotato di un sistema di sicurezza. La BDE, infine, per tutti gli enti autorizzati, espone i servizi web necessari per ottenere gli estremi anagrafici del singolo equide, la tracciabilità dei suoi spostamenti sino alla macellazione, l’elenco degli animali presenti in una determinata azienda, l’insieme dei controlli effettuati dalle competenti autorità sulle strutture che detengono equidi, sugli stabilimenti di macellazione
nonché sugli equidi stessi. L’identificazione Il proprietario al fine di identificare correttamente gli animali nati in Italia, invia la denuncia di nascita (all 3) all’APA o AIA o ANA o UNIRE, a seconda della rispettiva competenza, entro sette giorni dall’evento, assieme alla dichiarazione di destinazione finale dell’equide, previa acquisizione del certificato di fecondazione della madre (CIF) previsto dall’art. 33 del decreto n. 403 del 19 luglio 2000 recante approvazione del nuovo regolamento di esecuzione della L.15 gennaio 1991, n. 30 sulla disciplina della riproduzione animale. Nelle sole Province autonome di Trento e di Bolzano, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale N. 283/2004, la materia della riproduzione animale è autonomamente regolamentata. Nei casi di mancanza giustificata di CIF lo stesso è sostituito dall’autocertificazione da parte del proprietario. L’identificazione dell’equide viene effettuata tramite l’inoculazione di un transponder ad opera di un veterinario, o di altra persona in pos-
sesso di equivalente qualifica, appositamente incaricato da PA o AIA o ANA o UNIRE ad operare sugli equidi di rispettiva competenza. L’inoculazione deve essere praticata per via parenterale e in condizioni asettiche sul lato sinistro del terzo medio del collo a livello dell’area del legamento nucale dell’animale con modalità tali da non compromettere il benessere dell’animale e da non incrementare il rischio di migrazione del transponder stesso. Dopo l’inoculazione del transponder il veterinario, o altra persona in possesso di equivalente qualifica, incaricato deve compilare la scheda identificativa. Il veterinario o altra persona in possesso di equivalente qualifica incaricato trasmette, entro sette giorni dall’avvenuta identificazione, la scheda all’APA o AIA o ANA o UNIRE, a seconda della rispettiva competenza, affinché queste possano provvedere all’inserimento dei dati in BDE. Responsabile della identificazione dell’equide sono APA o AIA o ANA o UNIRE tramite il veterinario o altra persona in possesso di equivalente qualifica incaricato. ■
A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
VIII CONGRESSO NAZIONALE
Libera professione: Pubblico e Privato a confronto Domenica, 18 novembre 2007 Sala del Teatro, Palazzo Trecchi, Cremona - (ore 9.30-17.30) Saluto del Presidente ANMVI, dott. Carlo Scotti SESSIONE DEL MATTINO (ore 9.30-13.00) Moderatore: dott. Giancarlo Belluzzi, Vice Presidente ANMVI Interventi d’apertura: On. Mario Mauro Vice Presidente del Parlamento Europeo Sen. Antonio Tomassini Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul SSN On. Rodolfo Viola VI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati Il veterinario aziendale Dott. Alberto Casartelli Consigliere FNOVI Dott. Giacomo Tolasi Società Italiana Veterinari Animali da Reddito (SIVAR) Dott. Gabriele Squintani Responsabile Servizi Veterinari Regione Emilia Romagna Dott. Giovanni Vincenzi Responsabile Servizi Veterinari Regione Veneto Discussione 11.00-11.30 Pausa caffè Leavet, la medicina veterinaria di base in convenzione Interventi di: Dott. Laura Torriani Segretario ANMVI On. Gianni Mancuso XII Commissione Affari Sociali della Camera, primo firmatario della pdl “Disposizioni per l’erogazione di prestazioni di medicina veterinaria in regime di convenzione e agevolazioni tributarie in favore dei proprietari di animali d’affezione” Discussione 13.00-14.00 Pausa pranzo
SESSIONE DEL POMERIGGIO (h. 14.00-17.30) Moderatore: dott. Sandro Barbacini, Consigliere ANMVI Attività libero-professionale intramuraria Sen. Paolo Bodini Commissione Igiene e Sanità del Senato, relatore delle «Disposizioni in materia di attività libero-professionale intramuraria e altre norme in materia sanitaria» della (Legge 3 agosto 2007, n. 120) Dott. Gonario Guaitini Responsabile Servizio IV - Programmazione e Gestione degli Interventi di Emergenza Sanitaria, Sanità Veterinaria e Sicurezza Alimentare Regione Umbria Dott. Bartolomeo Griglio Presidente Associazione Italiana Veterinaria di Medicina Pubblica (AIVEMP) Discussione 15.30-16.00 Pausa caffè Il veterinario convenzionato con il SSN Interventi di: Dott. Giancarlo Belluzzi Vice Presidente ANMVI Dott. Luigi Covolo Componente del Coordinamento SISAC (Struttura interregionale sanitari convenzionati) Dott. Claudio Fantini Segretario Nazionale UIL FPL Dott. Ugo Della Marta Responsabile Area Sanità Veterinaria Regione Lazio Discussione Conclusioni: Dott. Gaetano Penocchio Presidente FNOVI Dott. Romano Marabelli Capo Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti È stato invitato il Dott. Gian Paolo Patta Sottosegretario di Stato alla Salute con delega alla veterinaria
Sono invitati i medici veterinari, le istituzioni e le organizzazioni di Categoria Partecipazione libera e gratuita
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Conversione in legge del Decreto 159/2007
ONAOSI, audizione in Commissione Affari Sociali L’ANMVI conferma l’assetto riformatore definito con il Ministero della Salute a riforma della Fondazione ONAOSI, già decretata (D.L. n.159/2007 “Interventi urgenti in materia economico-finanziaria per lo sviluppo e l’equità sociale”) e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 2 ottobre scorso, sta subendo modifiche in Parlamento. Per questo, il Presidente della Commissione Affari Sociali, On. Mimmo Luca’, rilevando “l’importanza delle problematiche relative a tale organizzazione”, ha convocato l’ANMVI nell’ambito di un ciclo di audizioni informali. Il calendario della Commissione riporta fra gli auditi la stessa ONAOSI, la FNOVI e la FNOMCEO. La Commissione si trova ad esaminare un articolo, il 29, (Contributi alla Fondazione ONAOSI) diverso da quello scritto dall’Esecutivo: il Senato vi ha infatti aggiunto un comma 2bis. Palazzo Madama non ha messo in discussione il fatto che la riforma dell’ONAOSI debba essere finalizzata “a rendere omogenea la sua disciplina a quella degli enti assi-
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stenziali e previdenziali concernenti le libere professioni”, né che i soli contribuenti obbligati siano “i dipendenti pubblici, iscritti ai rispettivi ordini professionali italiani. Il Senato non ha nemmeno emendato la parte dell’articolo 29 che stabilisce che il contributo, dopo la sentenza della Corte Costituzionale, “è determinato dal consiglio di amministrazione della Fondazione in modo da assicurare l’equilibrio della gestione e la conformità alle finalità statutarie dell’ente rapportandone l’entità, per ciascun interessato, ad una percentuale della retribuzione di base e all’anzianità di servizio”. La modifica approvata in Senato stabilisce piuttosto che la riforma dell’ONAOSI deve essere fatta in modo da assicurare “la continuità delle prestazioni in essere, l’individuazione di ulteriori prestazioni assistenziali a favore dei contribuenti in condizioni di vulnerabilità, la separazione tra le funzioni di indirizzo, i compiti di gestione amministrativa, finanziaria e tecnica e
le funzioni di vigilanza, nonché la democraticità della vita associativa, prevedendo la partecipazione al voto di tutti i contribuenti”. Le organizzazioni sindacali che hanno caldeggiato questa modifica aggiuntiva (Anpo, Federazione medici Uil Fpl, Fesmed, Fpcgil Medici e Umsped) dicono che l’emendamento farà in modo che “solo chi contribuisce possa determinare le scelte fondamentali, dalla programmazione all’entità dei contributi”. È stato fatto un passo avanti in senso democratico, sottolineano i sindacati, i quali dicono che “in rappresentanza della maggioranza dei dirigenti medici ospedalieri e del territorio del Ssn, contribuenti obbligatori della fondazione” vigileranno “sulla conclusione dell’iter parlamentare e sulla prossima emanazione del nuovo statuto, dove dovranno trovare rappresentanza solo gli eletti dai contribuenti, e non più i designati dagli Ordini e dalle singole categorie professionali”.
Igiene dentale, esposto a Firenze ull’esclusiva competenza del medico veterinario ad eseguire prestazioni di igiene dentale sul paziente animale abbiamo letto una settimana fa il parere dell’avvocato Maria Teresa Semeraro, legale di fiducia dell’ANMVI (v. Professione Veterinaria 38/2007). Ad ulteriore conforto per la tutela della veterinaria contro l’esercizio abusivo della professione, registriamo l’iniziativa dell’Ordine provinciale di Firenze e Prato che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, proprio in materia di igiene dentale e violazione dell’articolo 348 del Codice Penale. Il Presidente Carlo Pizzirani, ricevuto mandato dal Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Veterinari delle Province di Firenze e Prato, non ha solo denunciato l’abuso di professione ma anche ravvisato l’ipotesi di possibile danno agli animali, così come previsto dalla Legge n. 189/04, operando l’abusivo, “in ambienti non congrui, inadeguati a fronteggiare eventuali emergenze e senza anestesia su una parte anatomica particolarmente sensibile”. Si attendono le valutazioni della Procura della Repubblica di Firenze.
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La posizione dell’ANMVI Nel documento predisposto per la Commissione Affari Sociali, l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ha ribadito di condividere la proposta di riassetto istituzionale della Fondazione ONAOSI, come definita presso il Ministero della Salute il 10 ottobre scorso alla presenza di tutte le rappresentanze delle professioni sanitarie (associative, istituzionali, sindacali e previdenziali), presenti i vertici dell’Opera. Il Ministero della Salute ha delineato un percorso di riforma dello Statuto della Fondazione ONAOSI che, a parere dell’ANMVI, soddisfa pienamente i criteri di riassetto individuati dal Decreto Legge n.159/2007 “Interventi urgenti in materia economico-finanziaria per lo sviluppo e l’equità sociale”, del quale si auspica la conversione in legge senza modifiche rispetto al testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 2 ottobre scorso. L’Associazione ritiene che in quella sede siano state individuate le condizioni per garantire la rappresentanza democratica di tutte le professio-
ni, anche attraverso l’individuazione di un Consiglio di Indirizzo e Vigilanza che si pone come organo di rappresentanza dei contribuenti, in maggioranza elettivi a composizione proporzionale e ponderata delle diverse professioni e all’interno di queste delle diverse tipologie di contribuenti. L’ANMVI ritiene indispensabile che nel CDA sia garantita la rappresentatività delleprofessioni numericamente meno significative (veterinari, dentisti, farmacisti). A margine dell’audizione, l’ANMVI ha sottolineato che le misure oggetto del Decreto Legge 159/2007 discendono di necessità da una sentenza della Corte Costituzionale, la n. 190/2007. La sentenza sta trovando riscontri sul piano del conseguente adeguamento istituzionale e statutario della Fondazione e sul piano della definizione dei futuri criteri di contribuzione obbligatoria. Non si registra invece alcun riscontro da parte delle autorità competenti nel merito di quanto stabilito dalla Corte Costituzionale per i trascorsi anni di contribuzione dal 2003 al 2006. ■
Problemi in condominio? orta la firma di Giorgio Neri l’ottavo manuale pratico realizzato dall’ANMVI in collaborazione con Hill’s Pet Nutrition: “Strutture Veterinarie e Animali in Condominio” (inserto gratuito di questo numero di Professione Veterinaria). L’autore affronta le problematiche relative all’insediamento di strutture veterinarie e alla detenzione di animali in condominio: le leggi, i regolamenti e l’applicazione delle norme sul condominio all’attività del veterinario, dall’apertura della struttura al godimento delle parti comuni, dalle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria alla detenzione di animali. Il veterinario libero professionista, titolare di una struttura veterinaria, si trova spesso a confrontarsi con problematiche condominiali, pertanto l’invito è di acquisire con la lettura del Manuale una conoscenza ancorché sommaria delle norme che regolano il condominio e delle fattispecie che più frequentemente possono intervenire in materia. Questa pubblicazione, senza pretendere l’esaustività, può certamente aiutare il medico veterinario nelle valutazioni e nelle azioni da intraprendere nell’esercizio dei propri diritti e nell’adempimento dei propri doveri. Dello stesso autore, l’ANMVI ha pubblicato “La gestione dei rifiuti sanitari, La veterinaria e la privacy e la Guida alla determinazione dei compensi del medico veterinario. L’ANMVI ringrazia Giorgio Neri e Hill’s Pet Nutrition, sponsor di tutti i manuali pratici finora realizzati con il lusinghiero apprezzamento dei Colleghi.
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ﺔ RUBRICA LEGALE
Cassazione civile, sez. III, 05 marzo 2007, n. 5069
Esclusione della responsabilità di un veterinario per un’infiltrazione praticata ad un cavallo affetto da zoppia voltasi alla Cassazione, a marzo di quest’anno si è vista nuovamente negare ogni ragione.
el 1993 la Società equestre del Colle Olivo srl chiedeva al Tribunale di Cassino che il veterinario Dott. M.M. fosse condannato a risarcire il danno cagionato alla società proprietaria di un cavallo “per le conseguenze patite dall’animale a seguito delle infiltrazioni praticate dallo stesso professionista, al ginocchio posteriore sinistro, dalle quali era derivata una marcata deficienza di funzionalità dell’arto, e, in particolare, l’impossibilità del cavallo di partecipare a concorsi ippici”. Il veterinario si è difeso sostenendo che “la terapia praticata era stata del tutto corretta, mentre le affezioni patite dall’equino erano probabilmente di origine infettiva e non potevano essere fatte risalire al proprio comportamento”. Espletata la consulenza medicolegale il Tribunale dava ragione al veterinario. La Società quindi proponeva appello ma ancora non trovava conforto nella sentenza della Corte d’Appello. Ri-
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Assenza di negligenza Già la Corte d’Appello aveva rtenuto non sussistere alcun profilo di colpa nell’operato professionale del veterinario, rilevando come il primo Giudice avesse indicato gli specifici elementi dai quali emergeva l’assenza di profili di responsabilità nella condotta del veterinario nella scelta della terapia, nella sua applicazione e, infine, nella fase successiva all’intervento medico. Dalla sentenza del Tribunale, espressamente richiamata, risulta che l’intervento effettuato dal professionista ha interessato un cavallo affetto da zoppia, con movimento “a scatto”, dell’articolazione del garretto dell’arto posteriore sinistro ed è consistito in una infiltrazione della muscolatura paravertebrale nella regione lombo-sacrale e della articolazione tibiotarsica; l’operazione è stata praticata con tutte le buone norme (fatto non contestato); la infiltrazione praticata era consigliata dalla pratica sanitaria e non deve essere considerata inopportuna, anzi doverosa e necessaria; l’effetto collaterale verificatosi (gonfiore dell’articolazione con le conseguenze ulteriori) era imprevisto ed imprevedibile nella sua certezza; la valutazione sul rischio dell’impiego del farmaco usato deve essere lasciata al medico nella sua autonomia, “garantita dalla informazione scientifica”, nel calcolo che va fatto in relazione al beneficio che il far-
Si pagano le operazioni di macellazione legittimo “porre a carico dei privati che le richiedono le prestazioni di medici veterinari dipendenti delle Asl in materia di igiene e sanità veterinaria’’, con riferimento in particolare a operazioni di macellazione, sezionamento e magazzinaggio di carni fresche. Lo ha affermato il Consiglio di Stato (sentenza n. 5514/2007), giudicando legittima una delibera dalla Regione Campania che era stata annullata dal Tar regionale in accoglimento di un ricorso proposto dal Sindacato Macellai della Provincia di Avellino. I ricorrenti in primo grado avevano sostenuto che gli accertamenti in questione “non sono effettuati nell’esclusivo interesse del richiedente privato ma nel preminente interesse della collettività’’. Nell’atto di appello la Regione Campania aveva invece sostenuto che l’obbligo delle certificazioni “nel condizionare lo svolgimento delle relative attività imprenditoriali, intende comunque perseguire l’interesse pubblico alla tutela della salute e della legalità del commercio’’. E hanno avuto ragione dal Consiglio di Stato, secondo il quale “una corretta interpretazione della norma invocata impone di ritenere che l’onere della tariffa debba essere posto a carico del privato esercente la relativa attività quando questi richiede la certificazione nel proprio interesse di imprenditore’’. I giudici hanno anche richiamato la normativa comunitaria secondo la quale “chiunque, persona fisica o giuridica, si avvalga di strutture, pubbliche o private, per operazioni di macellazione, sezionamento e magazzinaggio di carni fresche, è obbligato al pagamento dei contributi stabiliti per le spese di ispezione e controllo sanitari effettuati dal servizio veterinario delle Asl’’.
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maco comporta. L’assenza, dunque, nella specie, di negligenza o inadeguata preparazione nell’esecuzione della prestazione professionale, come pure l’accertata preesistenza (al momento cioè del suo acquisto) di una patologia che sconsigliava l’impiego sportivo del cavallo, portavano a ritenere che “nessun addebito” poteva essere posto a carico del Dott. M. sia a titolo di colpa grave che lieve”, non essendo l’evento dannoso lamentato comunque attribuibile al medesimo. Deducendo la “violazione degli artt. 1176 e 2236 c.c., per errata interpretazione delle norme regolatrici la responsabilità e la diligenza del professionista” - la società ricorrente ha lamentato in Cassazione che la Corte d’Appello di Roma ha optato per una responsabilità generica non confacente al caso, dovendo invece la diligenza del professionista valutarsi in riferimento alla natura della attività dallo stesso esercitata (di veterinario), comportante il rispetto degli accorgimenti e delle regole tecniche obiettivamente connesse all’esercizio della professione. Per la Cassazione “il motivo non è fondato”. Possibili effetti collaterali In Cassazione, la società aveva sostenuto che la Corte d’Appello non avesse tenuto nella dovuta considerazione un mancato consenso informato ad opera del professionista, avendo questi omesso il dovere di dare informazione circa la presenza di possibili effetti collaterali. Per la Cassazione “il motivo è da disattendere, giacché non consta che la relativa questione sia mai stata dedotta nel giudizio di merito e, peraltro, come si è evidenziato, l’effetto collaterale del gonfiore dell’articolazione era “imprevisto ed imprevedibile nella sua certezza in quell’animale”. Non c’è nesso di causalità La ricorrente denunciava infine la “violazione di legge, in relazione alla errata interpretazione dei criteri di determinazione del nesso di causalità (art. 360 c.p.c., n. 3). Ma per la Cassazione “il motivo è parimenti da disattendere, atteso che, alla stregua degli elementi sopra esposti, deve ritenersi essere stato escluso, conseguentemente, qualsiasi nesso eziologico tra evento dannoso e prestazione sanitaria”. Rigettato il ricorso la società proprietaria del cavallo è stata condannata alle spese del giudizio di Cassazione, liquidate in Euro 1.600,00 di cui Euro 1.500,00 per onorari, oltre spese generali e accessori di legge. ■
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Regolamento 1266/07
BTV8, poche garanzie contro gli attacchi di insetti vettori ono ripartiti gli scambi intracomunitari dei vitelli all’ingrasso. Dal 2 novembre è infatti in vigore il Regolamento CE 1266/07 relativo alle misure di applicazione della direttiva 2000/75/CE del Consiglio per quanto riguarda la lotta, il controllo, la vigilanza e le re-
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strizioni dei movimenti di alcuni animali appartenenti a specie ricettive alla febbre catarrale . La ratio del provvedimento è quella di “evitare inutili turbamenti degli scambi” e quindi “varare una strategia sostenibile per la lotta al virus della febbre catarrale, che consenta un commercio si-
curo degli animali delle specie ricettive che vengono spostati all’interno e dalle zone soggette a restrizioni”. Il Regolamento stabilisce così un generale divieto di movimentazione degli animali da e verso le aree sensibili, ma al tempo stesso ammette varie deroghe.
E proprio sulle condizioni per l’esenzione dal divieto di uscita si registra una nota della Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, indirizzata agli Assessorati alla Salute e all’Agricoltura. La nota si riferisce alle condizioni di esenzione dal divieto di u-
scita per animali, sperma, ovuli ed embrioni previste ai punti 2, 3, 4 dell’Allegato III. La Direzione scrive, in data 31 ottobre, che si rende necessario disporre che lo scambio di animali provenienti dai territori degli Stati Membri sottoposti a restrizione per BTV8, non avvenga secondo quanto previsto dalle norme comunitarie, “poiché a parere della scrivente non sussistono sufficienti garanzie circa le modalità di protezione degli animali dagli attacchi degli insetti vettori, aspetto sul quale la Commissione Europea, in sede di Comitato del 3 ottobre u.s, ha assunto l’impegno di fornire i necessari chiarimenti, tuttora inevasi e sollecitati dalla scrivente in data 29 ottobre u.s.” Si legge nel Regolamento comunitario che le esenzioni dal divieto di uscita dalla zona soggetta a restrizioni applicabile ai movimenti degli animali ricettivi e del loro sperma, ovuli ed embrioni dovrebbero essere autorizzate in base a un’analisi del rischio che tenga conto dei dati raccolti mediante il programma di vigilanza della febbre catarrale, dello scambio di dati con gli altri Stati membri e la Commissione tramite il sistema BTNet, della destinazione degli animali e del rispetto di determinati requisiti sanitari che garantiscono la sicurezza degli animali. A certe condizioni, recita il Regolamento, i movimenti degli animali destinati alla macellazione immediata dovrebbero anche essere esentati dal divieto di uscita. Inoltre, tenuto conto del basso livello di rischio per i movimenti di animali destinati alla macellazione immediata e di determinati fattori di riduzione del rischio, è opportuno stabilire condizioni specifiche che minimizzino il rischio di trasmissione del virus incanalando il trasporto degli animali da un’azienda situata in una zona soggetta a restrizioni verso macelli designati in base a una valutazione del rischio. “Nelle more delle istruzioni della Commissione Europea - prosegue la nota ministeriale - di fatto l’introduzione di animali sensibili alla Blue Tongue potrà avvenire esclusivamente dalle zone libere degli Stati Membri interessati dall’epidemia da BTV8”. La Direzione Generale ricorda infine “che il piano di sorveglianza sierologica per le Regioni nell’area A”, da questo mese, “si baserà sul prelievo mensile, durante tutto l’anno, di 148 campioni di siero da altrettanti animali sentinella selezionati in 810 allevamenti presenti in celle ■ di 40x40 km”.
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laPROFESSIONE VETERINARIA 39/2007 LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL
TSE: i prioni sono la causa o la conseguenza della malattia?
di Maria Grazia Monzeglio
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In uno studio, non costante il rapporto tra presenza di PrpSc e infettività del tessuto nervoso n’infettività TSE (Transmissible Spongiform Encephalopathy) elevata può essere presente nel tessuto nervoso di animali con segni clinici e istopatologici cerebrali (vacuolizzazione) di TSE ma con bassi o non identificabili livelli di PrP(Sc), l’isoforma patologica del prione. Uno studio mette in dubbio la correlazione tra livello di PrP(Sc) e infettività TSE. La diagnosi di TSE nell’uomo e nei ruminanti è affidata all’identificazione, nei campioni necroscopici di tessuto cerebrale, della forma proteasi-resistente della glicoproteina PrP dell’ospite. La presenza di questa isoforma anomala PrP(Sc) nei tessuti è considerata indicativa della presenza di infettività TSE. Il nuovo studio mostra che i tessuti contenenti poche o nulle PrP PK-resistenti possono
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Ossitetraciclina intrauterina: residui nel latte di vacca L’antibiotico può persistere per alcuni giorni dopo l’infusione locale in utero a somministrazione intrauterina di ossitetraciclina determina la presenza di residui persistenti di farmaco nel latte. Lo ha osservato uno studio effettuato in 31 vacche in lattazione e trattate mediante somministrazione in utero del farmaco per la terapia dell’endometrite. I campioni di latte venivano raccolti a intervalli quotidiani dopo l’ultima dose di ossitetracilina, somministrata per infusione intrauterina una volta al giorno per 1-5 giorni. Per determinare se erano presenti residui significativi di ossitetraciclina nel latte si utilizzava il test del tatrazolio cloruro. Un singolo trattamento con l’antibiotico induceva la presenza di residui per un periodo compreso tra 1 e 8 giorni, e il periodo tendeva ad aumentare nelle vacche che avevano ricevuto più di una dose. Delle 31 vacche analizzate, 6 rimanevano positive a ossitetraciclina per più di 5 giorni dopo l’ultima dose di farmaco.
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essere infettivi ed essere caratterizzati da elevata infettività TSE. Dunque, l’affidamento sulla sola PrP(Sc) resistente alla proteasi come misura di infettività può in alcuni casi, concludono gli autori, sottostimare significativamente le proprietà biologiche dei campioni diagnostici. “La teoria ormai da
tutti accettata è che queste proteine siano infettive” rivela Rona Barron, a capo del team del Roslin Institute di Edinburgo, autore della ricerca in collaborazione con l’Istituto di ricerca Scripps di La Jolla, in California. “L’interrogativo che ci stiamo ponendo – spiega Barron – è se l’alta concentrazione di
prioni nel cervello sia la causa o l’effetto della malattia”. Secondo altri ricercatori, al contrario, il prione è l’unica proteina responsabile. “Ciò che ci mostra la ricerca – dichiara Chris Higgins, presidente del comitato sull’encefalopatia spongiforme del governo inglese – è che il prione non è necessaria-
mente la proteina con maggiore potenza infettiva.”. Gli autori comunque osservano che i prioni restano ottimi indici della malattia e che i test attuali non devono essere ritirati. Sebbene non riescano a individuare tutti i casi di Bse, probabilmente hanno successo nella maggioranza dei casi. ■
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laPROFESSIONE VETERINARIA 39/2007 LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL
Analgesia della tartaruga: butorfanolo o morfina?
di Maria Grazia Monzeglio
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Dubbi sull’effetto antinocicettivo del butorfanolo nelle procedure invasive iffusamente utilizzato nei rettili, il butorfanolo può in realtà avere un’attività antinocicettiva non adeguata per le procedure invasive effettuate in queste specie. Lo indica uno studio che ha inteso verificare l’ipotesi che butorfanolo e morfina inducono antinocicezione
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associata a depressione respiratoria minima nella tartaruga conscia. In 37 tartarughe dalle orecchie rosse (Trachemys scripta) adulte, maschi e femmine, è stata valutata l’antinocicezione (n=27) e la depressione respiratoria (n=10). Si applicavano stimoli termici in-
frarossi alla superficie plantare delle zampe delle tartarughe. Il tempo di retrazione dell’arto veniva misurato prima e a diversi intervalli dalla somministrazione sottocutanea di soluzione salina fisiologica (0,9% NaCl), butorfanolo tartrato (2,8 o 28 mg/kg) o morfina solfato (1,5 o 6,5 mg/kg).
La ventilazione veniva valutata nelle tartarughe libere durante il nuoto prima e dopo la somministrazione sottocutanea di soluzione salina, butorfanolo (28 mg/kg) o morfina (1,5 mg/kg). Per 24 ore dopo l’iniezione di soluzione salina o butorfanolo, il tempo di latenza per la retrazione dell’arto non differiva tra i due gruppi di tartarughe. La morfina a basse o alte dosi aumentava la latenza significativamente di 8 ore. La ventilazione non era alterata dalla somministrazione di soluzione salina, era temporanamente ridotta del 56-60% per una o due ore dopo somministrazione di butorfanolo (28 mg/kg) ed era significativamente depressa per un massimo dell’83% (+/- 9) tre ore dopo la morfina (1,5 mg/kg). Butorfanolo e morfina deprimevano la ventilazione riducendo la frequenza respiratoria. Gli autori concludono che il butorfanolo, diffusamente utilizzato nei rettili, può non indurre un effetto antinocicettivo adeguato per le procedure invasive e causa depressione respiratoria a breve termine nella tartaruga dalle orecchie rosse. Al contrario, la morfina sembra indurre una antinocicezione adeguata ma anche depressione respiratoria di lunga durata. ■
Eziologia dell’encefalite non suppurativa del suino no studio ha valutato retrospettivamente 38 casi naturali di encefalite suina nonsuppurativa a eziologia non chiara. Mediante biologia molecolare e metodi immunoistochimici, è stata indagata la presenza nel tessuto cerebrale di circovirus suino tipo 2 (PCV-2), virus della sindrome respiratoria e riproduttiva suina (PRRSV), enterovirus suino (PEVs), herpesvirus ovino tipo 2 (OvHV-2), Borna virus (BDV) ed herpesvirus suino tipo 1 (SuHV-1). L’esame istologico del tessuto cerebrale rivelava gradi variabili di encefalite o meningoencefalite linfoistiocitaria, caratterizzata principalmente da infiltrati mononucleari perivascolari. Mediante ibridazione in situ due casi potevano essere attribuiti a infezione da PCV-2; l’acido nucleico virale era presente in mesencefalo, cervelletto e midollo allungato, soprattutto nel citoplasma di macrofagi, cellule endoteliali e alcune cellule della glia, presenti principalmente nelle meningi e attorno ai vasi sanguigni. La real time PCR identificava DNA di PCV-2 nei campioni cerebrali di altri sette maiali. Non vi erano evidenze della presenza di PRRSV, BDV, SuHV-1, PEVs o OvHV-2 in alcuno dei campioni cerebrali esaminati.
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Brucellosi, 8 veterinari ai domiciliari nel casertano
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Veterinari citati a giudizio sul caso Sebastiano Il randagio è morto a seguito di cattura violenta e associazioni animaliste aquilane comunicano la notizia che il Pubblico Ministero, della Procura di L’Aquila, dopo un anno di indagini, ha disposto l’atto di citazione a giudizio nei confronti del Dott. S. F., quale dirigente veterinario presso la Asl 4 di L’Aquila, A.C. e A. P., quali ausiliari in servizio presso la medesima struttura, per il reato di cui agli artt. 110, 544bis, 61 n. 9 del C.P. perché, agendo di comune accordo tra loro, tutti in violazione dei doveri inerenti il pubblico servizio, procedevano alla cattura del cane randagio, noto con il nome di Sebastiano, utilizzando metodi e sistemi di coercizione estremamente violenti e inadeguati per mancanza di necessità, sì da provocare all’animale lesioni consistite in: traumi esterni contusivo-compressivi, con relativi versamenti emorragici nel sottocute e a volte profondi al punto da interessare anche i piani muscolari di diverse aree del corpo; imponenti emorragie interne a livello toracico e lesione contusiva, con relativo infarcimento emorragico, dei muscoli addominali sovrastanti; lesione traumatica contusiva a carico di un tratto di 10 cm dell’intestino tenue; iperemia cutanea della parte superiore del collo presumibilmente dovuta a sfregamento (stretta del laccio); protusione del globo oculare sinistro con notevole iperemia della congiuntiva ed ematoma retro-orbitale; impronta dei denti sulla faccia dorsale della lingua con scollamento dell’epitelio linguale di presumibile natura traumatica intra vitam lesioni tali da cagionare la morte dell’animale per collasso cardiocircolatorio, all’interno del mezzo di trasporto dagli stessi utilizzato. I fatti risalgono al mese di luglio 2007, quando Se-
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bastiano, uno dei tanti cani di quartiere della città, per raggiungere una cagna in calore dentro un recinto di una villa nei pressi di Via dei Giardini, aveva arrecato dei danni ad alcune macchine parcheggiate; per questo motivo era stato contattato il Servizio Veterinario affinché prelevasse il cane e lo conducesse presso il Canile Sanitario presso l’ex presidio ospedaliero di Collemaggio, dove per non arrivò mai vivo. Alla richiesta di spiegazioni il responsabile del Servizio Veterinario, Dott. Pierluigi Imperiale, rispose inviando la carcassa del cane all’Istituto Zooprofillatico di Teramo per l’esame necroscopico che tuttavia confermava appieno la natura traumatica delle contusioni riportate dal cane. Due medici veterinari della Asl, sono stati condannati in primo grado dal giudice Romano Gargarella a marzo 2007, per aver soppresso, senza necessità, 8 cuccioli randagi di Roio. (fonte: animalieanimali.it) ■
Piani di sviluppo rurale in Liguria, Campania e Friuli l comitato per lo sviluppo rurale (composto da rappresentanti dei 27 Stati membri) il 25 ottobre ha espresso un parere positivo sui programmi di sviluppo rurale presentati da Liguria, Campania e Friuli Venezia Giulia, per il periodo di programmazione finanziaria 20072013. Questi programmi sono intesi a garantire le infrastrutture, creare nuove fonti di reddito per le regioni rurali, promuovere la crescita e combattere la disoccupazione. L’approvazione dei programmi di altre regioni seguirà nei prossimi mesi.
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un libero professionista e dei convenzionati. Due misure interdittive della sospensione dell’esercizio dell’attività professionale hanno riguardato altri due medici veterinari convenzionati. In questo modo i proprietari degli allevamenti ricevevano la qualifica sanitaria di allevamento indenne, requisito necessario per commercializzare il latte. Le accuse per gli arrestati e gli indagati sono di falsificazione di prelievi ematici, commercio di sostanze alimentari nocive per la salute pubblica e diffusione di malattia infettiva pericolosa per il patrimonio zootecnico nazionale. Il Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop ha precisato che “I magistrati dimenticano che dopo la fase del riscaldamento del latte, che avviene a 35 gradi c’è quella della cottura e filatura della pasta, che nei sistemi di autocontrollo è tenuta sotto stretta osservazione dalle aziende casearie”. E inoltre che “Gli allevamenti che subiscono un provvedimento di sequestro per brucellosi, o di fermo amministrativo da
parte delle Asl, vengono immediatamente sospesi dal sistema di certificazione della Mozzarella Dop, quindi, la mozzarella Dop è semmai più sicura delle altre mozzarelle, pure prodotte con latte bufalino.” L’Assessore alla Sanità della Campania, Angelo Montemarano, ha commentato che “l’azione repressiva è stata possibile grazie al monitoraggio avviato dal
Servizio Veterinario della Regione nel 2006 in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico di Portici. In quella circostanza, venne deciso un controllo finalizzato all’eradicazione della brucellosi in Campania, attraverso l’identificazione genetica del patrimonio bufalino. Dal monitoraggio emerse l’evidenza di più campioni riferibili al medesimo genotipo. ■
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Scrapie, indennizzi per il 2007 a Giunta regionale della Sardegna ha stabilito di estendere fino al 31 dicembre 2007 il sostegno agli allevatori interessati dall’epidemia di scrapie. Per il periodo compreso tra il 4 luglio 2004 e il 31 dicembre 2007 gli allevatori ovicaprini, si legge in un comunicato stampa della regione, potranno usufruire di un indennizzo a titolo di compenso delle perdite di reddito dei capi abbattuti. La perdita di reddito conseguente alla morte degli animali ovini e caprini è calcolata considerando il valore della mancata produzione (vendita di latte e agnelli/capretti), al netto dei costi intermedi non sostenuti dall’allevatore (acquisto di foraggi e costi sanitari), differenziata a seconda che si tratti di capi comuni o capi iscritti nei libri genealogici. L’aiuto sarà pari al 70% della perdita. La deliberazione approvata va quindi a modificare la deliberazione n° 25/34 del 3 luglio 2007 con la quale la Giunta regionale ha approvato il piano di aiuto al settore danneggiato dalla scrapie degli ovini.
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edici veterinari, in accordo con alcuni allevatori, avrebbero effettuato prelievi di sangue soltanto da bufale sane al fine di far apparire l’intera mandria indenne da brucellosi enzootica bovina, mentre in realtà rilevante per la percentuale di animali malati. Lo sostiene un’inchiesta della Procura
di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) sfociata in 23 provvedimenti cautelari (tra cui arresti in carcere e domiciliari) eseguiti dai carabinieri dei Nas del comando per la Tutela della Salute del gruppo antisofisticazioni e Sanità di Napoli. Secondo l’accusa veniva prelevato e utilizzato per gli esami il sangue prelevato da animali sani, mentre i risultati delle analisi venivano attribuiti agli allevamenti con bufale malate. La prova della falsificazione è negli esami del Dna dei campioni ematici utilizzati e in questi i militari dell’Arma hanno riscontrato che più capi avevano la stessa identità genetica, cosa non possibile. In carcere sono finiti tre allevatori, ai domiciliari altre quindici persone tra cui otto veterinari, fra cui un dipendente,
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laPROFESSIONE VETERINARIA 39/2007 RECENSIONI
Il canile come presidio zooantropologico mantenimento, in breve tempo ha assunto il profilo sinistro di “discarica di cani”, incapace di promuovere servizi di prevenzione dell’abbandono e di adozione. La mancanza di un progetto complessivo di turn over dei cani ospitati e parallelamente il persistere di una mentalità tesa a vedere il canile come un centro a valle dei processi di smagliatura dell’integrazione sociale e affiliativa del cane sta portando al collasso queste strutture. La visione pietistica che informa il concetto di rifugio induce a mantenere i cani all’interno e a trasmettere un’immagine non valorizzata degli stessi ma a insistere sul tasto della compassione, limitando l’orizzonte dei potenziali adottanti. La zooantropologia urbana, area applicativa della zooantropologia che si occupa dell’integrazione degli animali in ambito cittadino, ha in questi anni modificato profondamente il significato sociale del canile impostando una terza via per uscire dalla fallimentare dicotomia tra medicalizzazione del cane in canile e pietismo paternalistico di una zoofilia lacri-
l canile rappresenta sempre di più il punto di confluenza delle problematiche riguardanti l’integrazione del cane all’interno della famiglia e più in generale della società, da qui l’urgenza di modificare lo statuto di questi centri nelle loro coordinate strutturali, gestionali e di servizio. Nella visione tradizionale il canile è sempre stato interpretato come luogo di accoglienza, da cui il termine “rifugio”, deputato a ospitare nel migliore dei modi i cani che per diversi motivi venivano rifiutati dal consesso sociale. Le amministrazioni locali che, a seguito della legge quadro 281/91 e dei relativi recepimenti regionali, si sono dovute confrontare con il problema del mantenimento dei cani abbandonati o rinunciati hanno giocoforza affrontato la questione dando priorità ai bisogni di locazione, alimentazione, prevenzione sanitaria ossia mettendo in atto servizi di accoglienza dei cani e non di interfaccia con la società civile. Il canile, dato in gestione ad associazioni zoofile o a privati e sostenuto da capitolati basati sul
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mosa. Il medico veterinario deve poter riprendere in mano la questione canile, ma per farlo con successo e credibilità deve affiancare alla sua tradizione sanitaria quella di comportamentalista, che opera cioè per favorire e valorizzare l’interfaccia uomo-cane. In questa direzione SISCA ha voluto dar vita a una ricerca a 360 gradi sul canile per poter dedurre delle nuove coordinate di proposizione, nelle sue diverse scansioni: strutturali, gestionali, formative e di servizio. Ne è nato un saggio, Il canile come presidio zooantropologico, edito dalle Edizioni Medico Scientifiche, che si propone di dare a tutti gli operatori e in primis ai veterinari delle linee guida per uscire dallo stallo vigente. Questo saggio intende superare la lettura tradizionale del canile per lanciare una nuova missione per tali strutture al fine di rispondere alle esigenze che sempre più emergono nella società, riferibili ai bisogni di integrazione del cane piuttosto che a quelli meramente protezionistici di mantenimento o di ordine igienico-sanitario. Pensare il
di Roberto Marchesini
canile come presidio zooantropologico significa innanzitutto favorire l’interfaccia tra queste strutture e la società civile attraverso servizi specifici di consultorio aperti al pubblico tesi a dare consulenza di prevenzione in tutte quelle situazioni dove si registra una criticità affiliativa del cane che rischia la rinuncia e nei processi di orientamento e sostegno all’adozione. Per far questo è peraltro indispensabile modificare la percezione dei cani ospitati, da soggetti che devono unicamente muovere la compassione a soggetti che vanno valorizzati partendo dalle loro caratteristiche specifiche. Di conseguenza diviene necessario lavorare sui cani impostando in primis un testaggio che sappia valutare le loro caratteristiche caratteriali e le attività di terapia e di training comportamentale per renderli adottabili. Ovviamente questa rivisitazione del canile implica una riformulazione delle coordinate strutturali, gestionali e di servizio di questi centri ma altresì una metamorfosi profonda della percezione stessa di tali strutture.
Questa trasformazione richiede di rivedere la formazione del personale interno, operatori e volontari, e di impostare delle strategie manageriali di corretta gestione delle risorse. Il saggio che qui proponiamo intende dare delle linee guida per implementare progetti di formazione e di gestione interna dei canili che sappiano andare nella direzione dei servizi zooantropologici e parimenti delle direttive circa le caratteristiche strutturali che consentono di metterli in atto. ■
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DIRETTORE Amanda Karen Boag, MA, VetMB, MRCVS, Dipl ACVIM, Dipl ACVECC, Hertfordshire (UK)
DIRETTORE Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, Torino
FISIOTERAPIA AVANZATO Cremona, 19/21 Novembre 2007 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Darryl Millis, DVM, MS, Dipl ACVS, Knoxville (USA) RESPONSABILE LOCALE Ludovica Dragone, Med Vet, Reggio Emilia RELATORI Marco Bernardini, Med Vet, Dipl ECVN, Bologna Ludovica Dragone, Med Vet, Reggio Emilia Darryl Millis, DVM, MS, Dipl ACVS, Knoxville (USA) ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)
RESPONSABILE LOCALE Fabio Viganò, Med Vet, Milano
RELATORI E ISTRUTTORI Alberto Crotti, Med Vet, Genova Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Roma Maurizio Mazzucchelli, Med Vet, Gallarate (VA) Domenico Multari, Med Vet, Fontane di Villorba (TV) Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, Torino
BIOCHIMICA E MALATTIE INFETTIVE
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)
(6a Parte dell’Itinerario didattico di Medicina Interna) Cremona, 4/7 Dicembre 2007 Centro Studi SCIVAC
QUOTE Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20
RELATORI Marco Bertoli, Med Vet, Roma Paolo Gaglio, Med Vet, Roma Fabio Viganò, Med Vet, Milano
ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Saverio Paltrinieri, Med Vet, PhD, Dipl ECVCP, Milano RELATORI E ISTRUTTORI Stefano Bo, Med Vet, Torino Walter Bertazzolo, Med Vet, Dipl ECVCP, Pavia Tommaso Furlanello, Med Vet, Padova Saverio Paltrinieri, Med Vet, PhD, Dipl ECVCP, Milano
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ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)
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laPROFESSIONE VETERINARIA 39/2007 DALLE ASSOCIAZIONI
SISCA all’11a Conferenza Internazionale sulla Interazione Uomo Animale della IAHAIO
i è tenuta a Tokyo l’ultima Conferenza Internazionale sulla Relazione Uomo Animale della IAHAIO (International Association Human Animal Interaction Organizations), dal 5 all’8 Ottobre scorsi. La Conferenza è stata l’occasione per un ricco approfondimento ed uno stimolante confronto su vari temi ed aspetti dell’Interazione Uomo - Animale. All’incontro erano presenti molti nomi importanti nel panorama internazionale per lo studio di questo argomento e la lettura di apertura del congresso è stata presentata da Sua Altezza Imperiale Principe Akishino che ha illustrato a tutti noi la sua disciplina di studio su “Origini e processo di domesticazione del pollo”. Yoshihiro Hayashi, professore all’Università di Tokyo, ha parlato del ruolo medico veterinario nel XXI Secolo facendo riferimento alla necessità di approfondire ed affrontare studi sul rapporto di pet ownership, promuovere l’informazione e le adozioni responsabili, costituire un punto di riferimento per i legislatori in merito a materie che riguardino non solo gli animali ma la relazione con questi ed i suoi contenuti (educativi, assistenziali e co - terapeutici). Nelle sessioni plenarie, poi, James A. Serpell è entrato nel vivo della conferenza con una relazione sulle influenze religioso - culturali rispetto all’approccio agli animali facendo riferimento a popolazioni agricolo - cacciatrici del nord del Giappone, Cristiane cattoliche di Europa e Americhe, Buddiste dell’Asia. Rebecca Johnson ha illustrato la capacità dei cani di facilitare l’attività fisica ed il controllo del peso motivando al movimento e al gioco e Andrea Beetz il tema dello sviluppo della capacità di empatia nei bambini attraverso l’interazione con gli animali. Il Presidente della IAHAIO, Dennis Turner ha presentato uno studio comparativo su Giappone e Brasile relativo alle differenti tendenze ad interessarsi di pet tra le popolazioni emigrate e quelle autoctone. Patrick Bateson ci ha parlato del comportamento animale nella relazione con l’uomo così come il collega Benjamin L. Hart dei problemi comportamentali e il rapporto uomo - animale. Due sessioni plenarie della PIAS (Petcare and Information Advisory Service in Australia) presentate dal Prof. Bruce Headey e dal Prof. Richang Zheng hanno riportato uno
S
studio, promosso da Mars® sui benefici della pet ownership in Cina. I risultati di una ricerca iniziata nel 1992, affermano che la dog - ownership è molto aumentata in Cina negli ultimi 15 anni, soprattutto nelle donne tra i 25 ed i 40 anni, e che i benefici di questa relazione si sono evidenziati con la motivazione al movimento, alla socialità, alla salute in generale (sonno, controllo del peso, ecc.). Il Prof. Zheng ha inoltre presentato un lavoro sulla capacità della dog ownership a migliorare e favorire il corretto sviluppo socio - emozionale nei bambini cinesi e favorire la loro capacità di prendersi cura del prossimo. La Samsung Corporation ha condiviso un Programma di Responsible Pet Ownership in Korea e i 70 posters hanno completato il quadro riportando numerosi lavori di programmi assistiti da animali realizzati in Giappone e negli altri Paesi. A tutto ciò si sono aggiunte presentazioni sul panorama universitaro internazionale (Italia compresa) rispetto allo studio dell’interazione uomo - animale. Altro momento fondamentale è stata la dichiarazione IAHAIO 2007 nella quale, riconosciute le evidenze medico - scientifiche della relazione con l’animale per l’essere umano, della sua innata affinità con gli (altri) animali, premesso che “Trarre benefici dalla presenza degli animali è un diritto basilare e naturale dell’uomo ed ha una valenza universale” è stata espressa la necessità di legiferare su queste materie. IAHAIO e tutte le associazioni che aderiscono richiedono, quindi, Leggi in merito a: 1) l’adozione e la cura di animali in casa; 2) la promozione della selezione, cura, preparazione degli animali coinvolti in “pet therapy” e didattica; 3) il riconoscimento e la qualifica delle coppie operatore - animale per tali attività; 4) la promozione della presenza di pet all’interno di case di cura/residenze protette per persone di qualsiasi età che possono beneficiare di tale presenza; 5) l’introduzione dello studio degli animali da compagnia nei curricula degli studenti in accordo con la Dichiarazione IAHAIO di Rio. Circa 1100 gli iscritti alla Conferenza, in buona parte Giapponesi con un tema portante che è stato sviluppato anche attraverso la presentazione di differenti approcci realizzati dai tanti Paesi presenti: Stati Uniti, Brasile, Giappone, Cina, Europa e finalmente l’Italia. Per SISCA (Membro Nazionale della IAHAIO) è stato presentato un progetto di Attività Assistite da Animali, realizzato nello scorso inverno e che si caratterizzava per essere interamente fondato sui principi della zooantropologia applicata. Oltre ai risultati scientifici del progetto, realizzato grazie ad una partnership con Mars® Italia, la presen-
tazione orale è stata un’ottima occasione per promuovere gli innovamenti che stiamo sostenendo nel nostro Paese per questa disciplina. Grazie alla collaborazione con SIUA (Scuola di Interazione Uomo Animale) diretta da Roberto Marchesini, Presidente SISCA, quest’ultima lavora con un approccio scientifico innovativo e fondato su una forte base disciplinare. Non più la semplice interazione tra paziente e animale, abbandonata la spontaneità assoluta delle sedute, SISCA e SIUA stanno promuovendo un approccio basato sulla programmazione fatta di conoscenza della molteplicità di situazioni relazionali che possiamo promuovere tra paziente e animale, della capacità dell’“universo animali” di destare curiosità, distrazione dalla sofferenza, divertimento, desiderio di acquisizione di sapere, di motivazione a migliorare il proprio stato psico - fisico. Con una presentazione orale dal titolo “Innovating zooanthropological approach and methodology in AAA - AAT in a old’s people home” ho personalmente potuto confrontare il nostro approccio con quello di altri Paesi entrando nel confronto scientifico internazionale. Squisiti i Giapponesi con la loro ospitalità e cordialità, presenti per tutta la cerimonia di apertura della Conferenza anche il Principe Sua Maestà Akishino e la consorte che hanno affabilmente colloquiato con noi stringendoci la mano da gradevoli “padroni di casa”. Insomma, un’esperienza scientifica
di Maria Chiara Catalani
Medico veterinario comportamentalista - Consigliere SISCA e personale decisamente stimolante, di approfondimento e confronto, che SISCA si propone di portare a-
vanti anche in futuro come ambito di studio, formazione e progettazione di attività. ■
Premio “Pioneer Award” per i 30 anni di contributo alla ricerca sulla Interazione Uomo - Animale n programma ricchissimo alla 11° Conferenza Internazionale sulla Interazione Uomo - Animale che si è tenuta a Tokyo dal 5 all’8 ottobre scorsi. La conferenza è stata un’occasione culturale importante anche per Mars® (in precedenza registrata come Masterfoods®, n.d.R.) cui è stato conferito il premio “Pioneer Award” per i 30 anni di impegno condotto sulla ricerca su temi attinenti la relazione uomo - animale. Le motivazioni citate dal documento ufficiale sono state correlate all’innovazione che l’azienda ha portato avanti dagli anni ’70 nel mondo, promuovendo la ricerca in questo campo. Dopo circa 20 anni in cui la cosiddetta pet therapy esisteva l’Azienda ha promosso un salto culturale offrendo a questo importante argomento le meritate attenzioni. Mars®, infatti, ha sostenuto lo sviluppo dello studio di una branca conosciuta come HCAB (Human - Companion Animal Bond) ovvero Interazione Uomo Pet, supportando e promuovendo il confronto tra varie correnti di pensiero. “Mars ha avuto un ruolo cruciale nel riunire gruppi frammentati ed eterogenei, composti da studiosi dei pet, aiutandoli a costituire una genuina comunità di ricerca” ha detto il Prof. Dennis Turner, Presidente della IAHAIO. E il Prof. Turner ha proseguito sottolineando che coloro che studiano, lavorano, promuovono la valorizzazione della relazione uomo - animale possono essere grati a Mars® per avere favorito la formazione ed il confronto di comunità scientifiche e consessi di confronto di varie esperienze. Anche SISCA certamente si associa nel congratularsi con Mars® per l’importante riconoscimento ricevuto ringraziando l’Azienda per la preziosa collaborazione che permesso alla nostra Società di realizzare un progetto di Attività Assistite da Animali rivolto ad anziani, promosso in occasione del World Animal Day 2006 e presentato alla Conferenza di Tokyo. SISCA effettuerà anche quest’anno un’attività assistita da animali rivolta all’integrazione culturale tra i bambini delle scuole elementari grazie al proseguimento di questa importante partnership con Mars® e si augura che questa collaborazione possa contribuire a promuovere l’approfondimento di un’area di studio così interessante e ricca di stimoli anche per i medici veterinari.
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LETTERE AL DIRETTORE
Vegetariani per obbligo? Vi scrivo riguardo l’articolo “Obbligatorio diventare vegetariani” comparso su Professione Veterinaria n. 36, che mi ha lasciata alquanto perplessa. Per prima cosa, non capisco a cosa si riferisce l’articolo quando si chiede perché tutti dovrebbero essere costretti a diventare vegetariani. Costretti? Costretti da chi? Non mi pare che nessuno sia co-
stretto a una simile scelta. Non capisco neppure il riferimento alla campagna contro l’abitudine di mangiare carne. Campagne a favore della dieta vegetariana sinceramente non mi sembra di averne viste molte. Al contrario, nei vari programmi televisivi abbondano i servizi che propongo piatti a base di carne e pesce e lodano il consumo di questi alimenti. Non sento mai parlare di vegetarianismo (a dire il vero sarà che certi programmi li seguo poco), anche se sporadicamente nei servizi dei
telegiornali è passato un timido invito del dr. Veronesi, oncologo di fama mondiale e vegetariano, a moderare il consumo di carne per salvaguardare la salute. È vero invece, come giustamente riporta l’articolo, che nel dopoguerra il consumo di carne è aumentato molto anche come status symbol dopo anni di fame (fino a livelli eccessivi per la salute, in molti casi). Sono anche correttamente riportate le motivazioni ambientaliste contro il consumo di carne, vale a dire un uso irrazio-
nale delle risorse del pianeta e un inquinamento eccessivo. Mi sembra invece un po’ eccessiva la preoccupazione che i colleghi che si occupano di zootecnia restino disoccupati per colpa dei vegetariani (che al momento sono circa il 10% della popolazione). È vero che non sono al corrente delle problematiche del mondo zootecnico, ma a buon senso penso che la zootecnia in Italia possa essere eventualmente in crisi per altre cause, che non per una piccola minoranza di vegetariani.
Le donne sono dotate per il multitasking. Dico sul serio. Se non fosse così la specie si estinguerebbe subito. Ilaria Capua, Istituto Sperimentale Zooprofilattico delle Venezie
Quanto al trasferirsi in Cina, vista la scarsa considerazione per i diritti umani e la salvaguardia dell’ambiente e il modo barbaro con cui vengono trattati gli animali “da consumo” (sia carne che pelliccia) in quel paese, penso che qualunque veterinario italiano con un minimo di sensibilità non si troverebbe molto a suo agio a lavorare là nell’ambiente zootecnico. In conclusione, trovo ingiustificate le accuse rivolte verso la scelta vegetariana di mandare a rotoli l’economia di una regione. Nessuno è obbligato a diventare vegetariano, per quanto ne so, ma chi decide di esserlo va trattato con almeno altrettanto rispetto di chi vuole continuare a mangiare bistecche, e non essere accusato di rendere disoccupati i veterinari zootecnici. Marta Avanzi, med. vet. Castelfranco Veneto (TV)
Rispondo volentieri alla Collega: non abbiamo nulla contro i vegetariani, sia chiaro. Ognuno è libero di fare la scelta che ritiene più logica e corretta. Tutte meritano rispetto e ognuno rispetti quelle degli altri, sempre che stiano entro i limiti delle norme e del Codice Deontologico. Il corsivo a cui si fa riferimento voleva soltanto evidenziare come negli ultimi tempi, al di là delle campagne pubblicitarie delle aziende alimentari che puntano solo al loro interesse, vi sia una tendenza culturale a colpevolizzare i consumatori di carne da un punto di vista animalista, ambientalista, sociale e, termine non mio ma molto utilizzato, "terzomondista". In sostanza dopo la grande abbuffata di carne degli anni 70/90, come reazione alle condizioni di grande povertà vissute durante la guerra e gli anni subito successivi, oggi si tende a vedere chi ancora consuma regolarmente questo alimento come uno che sfrutta e fa soffrire gli animali, toglie da mangiare agli abitanti del terzo mondo ed inquina pesantemente. Il corsivo, e del resto questa mia risposta, sono ovviamente un po' esasperati volutamente, ma ci sembrava anche la logica reazione alle notizie, apparse negli ultimi tempi, che evidenziavano come l'allevamento di bestiame sia diventata la seconda causa di surriscaldamento del pianeta dopo l'inquinamento da infrastrutture, ma prima di quello provocato dai trasporti. Di conseguenza, non potendo applicare agli animali "da reddito" filtri o mar-
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laPROFESSIONE VETERINARIA 39/2007 ATTUALITÀ mitte catalitiche, l'unica possibilità resta quella di chiudere gli allevamenti per ridurre di circa il 30% il surriscaldamento della terra. Per forza, quindi, è "obbligatorio diventare vegetariani", nel pieno rispetto di chi questa scelta l'ha già fatta. Carlo Scotti
La vera selezione Pochi giorni fa, sul numero 35 di questa rivista, si leggeva in un articolo presente in prima pagina: “E l’esame di Stato?” (“Togliamo alla laurea il valore legale”, ndr). La selezione qualitativa dovrebbe emergere anche, e soprattutto, in questo momento”. “E ancora a pag. 4 l’occhio si sofferma sul titolo di un articolo che cita: “Il 98.4% dei laureati in Veterinaria è abilitato […]. Per alcuni è la dimostrazione che gli Ordini non sono
Regole per l’inserimento degli annunci Vet Exchange (per la compravendita di attrezzature professionali) e Vet Job (mercato italiano del lavoro veterinario) sono due servizi on line dell’ANMVI. Si rivolgono ai medici veterinari offrendo loro un sistema di annunci, libero e gratuito, compilato e aggiornato via browser dagli utenti stessi. I medici veterinari, vedranno permanere la loro inserzione di ricerca/offerta per 90 giorni. Alla scadenza di questo periodo gli annunci vengono automaticamente rimossi. Per inserire il proprio annuncio è necessaria la registrazione al servizio tramite un modulo on-line. Al termine della registrazione il sistema fornirà all’utente un codice che, insieme alla password, consentirà di accedere all’area riservata per modificare/integrare/cancellare la propria scheda prodotti e la scheda dati personale http://www.anmvi.it/vetexchange/iscritti/ Prima di inserire un annuncio, è bene tenere a mente le seguenti regole: • Non inserire lo stesso annuncio più di una volta, prima della naturale scadenza (90 giorni) • Niente materiale soggetto di provenienza illecita o dubbia • Niente link all’interno degli annunci • Niente caratteri tutti in maiuscolo • Niente codice HTML • Niente inviti tipo ‘mandatemi una mail che vi mando l’elenco...’ • Niente prezzi fasulli • Non usare termini offensivi • Non inserire annunci di carattere pubblicitario-promozionale • Non usare gli annunci per comunicazioni personali L’ANMVI non svolge alcun ruolo su nessuna fase delle transazioni commerciali, né tanto meno ha alcuna responsabilità sul contenuto degli annunci. Invitiamo tutti i nostri utenti a segnalarci le inserzioni che non seguono queste regole, inviando un messaggio a questi indirizzi: vetexchange@anmvi.it o vetjob@anmvi.it Il gestore si riserva di rimuovere le inserzioni giudicate non pertinenti con il servizio.
caste chiuse, per altri è ora che l’accesso alla professione diventi una cosa seria”. Come medico veterinario neolaureato proveniente da una facoltà che vanta di essere una delle migliori in Italia, rimango molto perplesso circa il giudizio di alcuni colleghi che credono ancora nella selezione all’esame di Stato. Cari sognatori e lettori di fiabe, la selezione dovrebbe essere effettuata, come in molti altri sistemi universitari europei ed americani, durante gli anni universitari. Cosa che non viene
eseguita in Italia, dove molte università di Medicina Veterinaria sono completamente allo sbaraglio. Ormai, per ragioni politiche da tempo consolidate, si laurea chiunque (gli Atenei acquistano denaro in base ai laureati in corso…), molte lezioni sono divenute delle riunioni formali dove i professori si limitano ad insegnare con superficialità nozioni peraltro identiche a quelle presenti su qualsiasi libro universitario, senza apportare nulla di nuovo o casistiche personali (forse perché non
ne hanno…), l’ultimo anno è divenuto un Limbo nel quale raggruppare tutti gli studenti rimasti indietro con gli esami per trascinarli alla meno peggio verso l’esame di laurea. E la meritocrazia dov’è? Studenti sempre andati a lezione e ad esercitazione sono equiparati a chi non sa neanche come è fatta un’aula, una tesi sperimentale ha lo stesso valore di una tesi compilativa, ragazzi laureati alla prima sessione utile (Luglio) rimangono letteralmente bloccati per 4,5 mesi in attesa dell’esame
di Stato, quando chi si laurea ad Ottobre deve attendere un solo mese per essere abilitato. Dopo questi pochi esempi ormai noti a tutti, c’è chi ancora si riempie la bocca con la selezione all’esame di Stato e chi crede che solo dopo tale esame un veterinario sia in grado di esercitare la propria professione o di mettere una firma. Cari colleghi, la vera selezione va effettuata durante l’Università e non alla fine di un percorso non meritocratico coronabile da tutti. Un lettore
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INCONTRO SICARV
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12 nov.
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24-25 nov.
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INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO
25 nov.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
25 nov.
SCOMPENSO CARDIACO NEL CANE: DIAGNOSI E APPROCCIO TERAPEUTICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it STUDI RETROSPETTIVI IN CITOLOGIA VETERINARIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it LE ERNIE IN CHIRURGIA GENERALE: VIAGGIO ANATOMICO, CLINICO E TERAPEUTICO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’ERNIA DIAFRAMMATICA PERINEALE - Genova - Sala Quadrivium - P.zza Santa Marta 2 - ECM: 3 Crediti - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it PRINCIPALI PROBLEMI COMPORTAMENTALI NEL CANE E NEL GATTO: CASI CLINICI - Perugia Facoltà di Medicina Veterinaria - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LE LUTD NEL CANE E NEL GATTO - Holinday Inn Turin-South TORINO - ECM: 2 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it LE INFEZIONI UTERINE DEL POSTPARTO NELLA BOVINA DA LATTE - Brescia, Centro Mater Divinae Gratiae - Via S. Emiliano, 30 - ECM: 2 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it CORSO BASE DI ARTROSCOPIA NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ODONTOSTOMATOLOGIA E CHIRURGIA ORALE: III PARTE - TRAUMATOLOGIA DENTALE E MAXILLOFACCIALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SOCIETÀ ITALIANA DI PODOLOGIA EQUINA - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it NUTRIZIONE ENTERALE E PARENTERALE, COME, QUANDO E PERCHÉ - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it PRACTICE MANAGEMENT IN ODONTOIATRIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it EMATOLOGIA UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Ancona - Hotel Sporting - Via Flaminia 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LA GESTIONE DELLE PIÙ COMUNI CARDIOPATIE DI RISCONTRO AMBULATORIALE - Trento, Ordine dei Medici Veterinari - Via V. Zambra, 36 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LE LUSSAZIONI ARTICOLARI TRAUMATICHE NEL CANE E NEL GATTO - Catania, Museo Diocesano Via Etnea, 8 - P.zza Duomo - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it MEDICINA FELINA - Torino - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it FISIOTERAPIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it FISIOTERAPIA AVANZATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it GESTIONE DELLA FERTILITÀ: ATTUALI APPLICAZIONI - Izs Lazio e Toscana, Roma Capannelle - Via Appia Nuova, 1411 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it OFTALMOLOGIA: III PARTE - VITREO, RETINA, NEUROFTALMOLOGIA, MALATTIE EREDITARIE Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 15 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it GIORNATA DI APPROFONDIMENTO: DIAGNOSI E TERAPIA DELLE TACHIARITMIE SOPRAVENTICOLARI E DELLE BRADIARITMIE NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SOCIETÀ ITALIANA DI RIPRODUZIONE EUQINA - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - Email: info@sive.it SOCIETÀ ITALIANA DI ORTOPEDIA E CHIRURGIA EQUINA - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it PERCORSI DIAGNOSTICI. COMPETENZE A CONFRONTO IN OCULISTICA VETERINARIA “ONCOLOGIA” - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it APPROCCIO PRATICO ALLA TERAPIA DEL DOLORE - Sheraton Genova Hotel Conference Center, Genova - Via Pionieri e Aviatori d’Italia, 44 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LO STATO DELL’ARTE NELLA NEUROCHIRURGIA DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it LE PATOLOGIE CHIRURGICHE DELLE GHIANDOLE SALIVARI: DALLA VISITA ALLA TERAPIA - Hotel Miramare, Città Sant’Angelo (PE) - Via Tito De Caesars, 8 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LE LUSSAZIONI ARTICOLARI TRAUMATICHE NEL CANE E NEL GATTO - Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it L’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA (IRC) NELLA PRATICA CLINICA - Milano, Hotel Leonardo da Vinci - Via Senigallia, 6 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC / SIVAE
28nov. 1dic.
ANIMALI ESOTICI: IV PARTE - MEDICINA E CHIRURGIA DEL CONIGLIO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC
30nov. 2 dic.
CORSO REGIONALE DI ANESTESIOLOGIA: DALLA TEORIA ALLA PRATICA - Sassari - Facoltà di Medicina Veterinaria - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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