Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 43

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Il mercato italiano del lavoro veterinario

www.vetjob.it

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

43 2008

UNIVERSITÀ LA FACOLTÀ DI TAGLIARE

ORMONI, MODIFICATA LA DIRETTIVA 92/22/CE

INTRAMOENIA UNA QUESTIONE DI SOLDI

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PRECARI

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ECM

CUCCIOLI

FISE Andrea Paul Gross è il nuovo presidente della Federazione Italiana Sport Equestri. Il successore di Cesare Croce ha dichiarato: “il successo della nostra squadra di governo, completamente rinnovata, è la piena testimonianza della volontà di voltare pagina dell’intero settore”.

UNIRE Il Senatore Antonio Tomassini, presidente dell’Associazione Amici del Cavallo, ha annunciato che presenterà un disegno di legge per riformare l’Unire, “aggiornando alcune regole”. Il Ddl sarà presentato insieme al senatore Vicenzo Fasano.

VET-EXCHANGE

Il mercato italiano delle attrezzature professionali veterinarie

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MVS CASO CLINICO L’EUROPA ACCREDITA BULLDOG INGLESE LA SICILIA NARCO A PAGINA 15

NELLA GIUNTA DI CONFPROFESSIONI

L'emendamento del Ministero della Salute del Lavoro e delle Politiche Sociali ha superato la "prova Brunetta". L'Ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha dato parere favorevole al rinnovo dei contratti dei dirigenti veterinari del Settore Salute. Si attende l'emendamento in Senato. Prosegue lo stato di agitazione con l’adesione di ulteriori uffici ministeriali.

La Farnesina si occuperà insieme al Settore Salute del Ministero del Welfare del traffico di cuccioli dai Paesi dall’Est. Il Ministero degli Esteri è stato sensibilizzato al problema dal Sottosegretario Francesca Martini. Al tavolo, con la LAV, parteciperà la SISCA.

Anno 5, numero 43, dal 1° al 7 dicembre 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

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BREVI

La Commissione Nazionale per la Formazione Continua ha stabilito che il Programma nazionale sperimentale ECM di accreditamento degli eventi e PFA prosegue fino al mese di giugno 2009. La comunicazione è stata trasmessa i 1 dicembre a tutti i provider.

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

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PROFESSIONE

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INTERNET

Vetpedia: la nostra enciclopedia EV progetta un'enciclopedia veterinaria online A PAGINA 3

Il Consiglio Generale di Confprofessioni ha confermato per acclamazione il Presidente Gaetano Stella che resterà alla guida della Confederazione per i prossimi quattro anni affiancato dal Vice Presidente Ezio Maria Reggiani. "E' ora prioritario- dichiara Stella- sviluppare sempre di più politiche finalizzate a difendere e valorizzare il fondamentale ruolo dei liberi professionisti, ancor più in questo momento di crisi del paese". Il Consiglio Generale ha eletto anche la Giunta Esecutiva, dove hanno fatto il loro ingresso il Presidente Senior ANMVI Carlo Scotti e Roberto Callioni, Presidente di ANDI. Nella Giunta esecutiva porteranno la rappresentanza dell'Area Sanità e Salute di Confprofessioni, che riunisce medici veterinari, medici di famiglia, dentisti e psicologi. Sono stati confermati in Giunta Esecutiva l´Arch. Roberto Tretti per l´Area Ambiente e Territorio, il Rag. Leonardo Pascazio per l´Area Economia e Lavoro, l´Avv. Ennio Bucci per l´Area Diritto e Giustizia e il Tesoriere Marco Natali. Presidente del Collegio dei Revisori è stato confermato il Rag. Massimo Lusuriello, affiancato dai nuovi compo-

nenti del Collegio Michele Di Bartolomeo e il Notaio, Gennaro Fiordiliso. "Confprofessioni è diventata un soggetto determinante per le politiche a favore dei professionistidichiara Carlo Scotti- ed è per me una grande soddisfazione entrare a far parte di una Confederazione che ha concorso a modificare l'atteggiamento della politica verso le libere professioni intellettuali. Basti pensare all'abolizione di alcuni provvedimenti fiscali iniqui e vessatori. Come ANMVI siamo sostenitori della prima ora di questa organizzazione continua Scotti- e come Area Sanitaria ci siamo sempre battuti per il riconoscimento delle peculiarità dei professionisti sanitari. Non a caso, Confprofessioni è capace di parlare alla Politica forte di una compatezza di 16 sigle professionali, ma nel contempo di elaborare al proprio interno progettualità specifiche settoriali". Confprofessioni ha una propria articolazione territoriale che vede rappresentanti veterinari designati dall'ANMVI nelle delegazioni regionali della Confederazione. Di recente, oltre alla sede romana di Viale Pasteur, Confprofessioni conta su una sede stabile a Bruxelles. ■

CIRCHI È dell'On. Giammanco la proposta di legge "Norme per la graduale dismissione dell'uso di animali da parte dei circhi e per il sostegno dello spettacolo circense". Sottoscritta anche dall'On. Gianni Mancuso, stabilisce che i contributi pubblici verranno elargiti solo ai circhi e agli spettacoli viaggianti che attesteranno di non fare impiego di animali. "Quanto attestato nelle documentazione è sottoposto a verifica tramite ispezione da parte dei competenti servizi veterinari".

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ECM: MEDICI E VETERINARI QUOTIVADIS, QUOTIDIANO ONLINE DI INFORMAZIONE MEDICO-SCIENTIFICA DI UNIVADIS, HA REALIZZATO UN SONDAGGIO FRA I MEDICI per sapere quale fosse la loro situazione rispetto ai crediti ECM. Ne è emerso un panorama poco confortante. Nei 12 mesi il 25% dei medici non riesce ad ottenere i crediti ECM previsti dalla normativa. Sarà perché circa la metà dei camici bianchi non ha mai sperimentato corsi di formazione e aggiornamento a distanza, ma alla domanda su quanti mesi si impiegano per ottenere i crediti ECM obbligatori, il 25% dei medici ha risposto: "solitamente non riesco a raggiungere i crediti necessari". Dall'indagine è emerso che a ottenere il numero di crediti ECM stabiliti è il 69% dei medici. Solo il 5% dei professionisti li raggiunge entro sei mesi. Qualche problema, malgrado anni di sperimentazione prima e la successiva riforma del programma di Educazione continua in medicina, sembra quindi esserci. Tanto più se si considera che una piccola ma significativa percentuale, l'1% dei medici, confessa di non partecipare a programmi di formazione e aggiornamento obbligatori. Non esiste un'indagine simile per la veterinaria anche perché essendo esclusi dall'obbligo i liberi professionisti, la stragrande maggioranza degli iscritti agli Ordini, è chiaro che i dati raccolti non avrebbero significato. Inoltre il nostro settore è messo molto peggio di quello medico. Infatti mentre il 50% dei medici utilizza la Fad per il proprio aggiornamento, con grandi vantaggi economici e di tempo, questo per i veterinari è impossibile perché il sistema di aggiornamento a distanza per il nostro settore non è mai stato riconosciuto e quindi, a parte alcune nostre iniziative sperimentali e gratuite, è ancora tutto fermo. Siamo sempre figli di un Dio minore.

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Iniziative editoriali Anmvi Informa

VETERINARIA 43 | 2008

Vetpedia: l’enciclopedia veterinaria online Un progetto di EV che coinvolge tutto il mondo veterinario di ANTONIO MANFREDI ikipedia la conoscete tutti, di sicuro, se non altro perché ogni volta che si fa una ricerca in Internet, bene o male, salta sempre fuori. Penso anche che la maggior parte di voi abbia avuto modo di utilizzare questa incredibile enciclopedia online realizzata nei suoi milioni di voci da migliaia e migliaia di autori che con il loro continuo contributo la sviluppano e la rendono sempre aggiornata. Uno strumento di informazione unico, un'enciclopedia che per la sua capacità di autoaggiornamento non ha uguali. Al suo confronto ogni altra enciclopedia rischia di sembrare subito vecchia e superata. Sono anni che cerchiamo di capire se può valere la pena fare una cosa simile per il settore veterinario, per capirci, una Vetpedia. Ogni volta, che abbiamo affrontato il tema ci trovavamo di fronte a tre dubbi che ci mettevano in crisi.

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I COSTI Sviluppare un progetto come questo, anche solo per la realizzazione del programma gestionale, è veramente un grosso investimento e senza un partner, intendiamo un'azienda del settore, che creda fortemente in questa iniziativa non saremmo in grado di sviluppare una Vetpedia che per temi, argomenti, facilità operative e gestionali, possa diventare un reale strumento informativo completo e di reale qualità. Si deve quindi trovare un partner, o più di uno, disposto a fare uno sforzo

VETPEDIA non da poco per far partire questo bellissimo progetto. Con l'aria che tira in questo momento nel settore, non crediamo che sia molto facile, anche se siamo convinti che l'azienda potrebbe avere un ritorno enorme essendo uno strumento che verrebbe utilizzato da tutti i veterinari ed anche dalle migliaia di studenti. Noi siamo sempre più convinti che il futuro dell'informazione e della stessa formazione, intesa come aggiornamento, passerà sempre di più attraverso Internet. L'investimento non tiene conto, ovviamente, del contributo per la realizzazione dei contenuti e del loro aggiornamento che dovrebbe arrivare da migliaia di veterinari, per le proprie competenze e conoscenze, a titolo gratuito, come è oggi Wikipedia.

ego.evsrl.it

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i ricorda a tutti i soci SCIVAC, SIVE, SIVAR o SIVAE che è a loro disposizione gratuitamente il CAB ABSTRACTS VET DATABASE, accessibile direttamente dal portale di EGO. Il CAB ABSTRACTS VET DATABASE è attualmente la più grande banca dati di medicina veterinaria al mondo, fondata nel 1901. Indicizza oltre 1.000.000 di abstracts da più di 3.000 riviste scientifiche (tutte quelle di medicina veterinaria e numerosissime di discipline biomediche correlate) e oltre 75.000 atti congressuali. VetMed Resource contiene il Veterinary Science Database, un sottoinsieme del CAB Abstracts Database, il database bibliografico più grande al mondo nel settore della medicina veterinaria. Circa il 90% dei records contiene un abstract e il database è stato migliorato con link automatici dal record al fulltext dell’articolo originale. Per accedere al servizio è sufficiente entrare nella propria pagina di ego al sito http://ego.evsrl.it tramite le user name e password stampate su tutte le ricevute di iscrizioni associative o versamento di caparre rilasciate da EV. Il servizio è disponibile solo per i Soci in regola con l’iscrizione a una delle Società SCIVAC, SIVE, SIVAR o SIVAE.

GLI AUTORI Abbiamo già detto che gli autori dovrebbero essere le migliaia di veterinari che sulla base delle loro specifiche competenze, conoscenze acquisite o esperienze professionali, potranno dare un valido contributo allo sviluppo del progetto. Sappiamo che sono tanti i veterinari che sarebbero in grado di sostenere l'iniziativa facendola crescere sempre di più, con nuove voci, approfondimenti, correzioni, aggiornamenti, ecc. Sono in grado i veterinari italiani di sviluppare un simile progetto anche in termini qualitativi? Non abbiamo dubbi. La veterinaria italiana ormai da anni non ha problemi a confrontarsi con quella internazionale alla quale non ha più nulla da invidiare in termini scientifici. Se è ancora spesso in arretra-

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to rispetto ad altri paesi europei o americani, lo è su altri piani: la gestione della struttura, il Practice Menagement, le buone pratiche veterinarie, certificazioni di qualità, ecc. Situazione dovuta soprattutto ad una forte frammentazione del mercato, alla mancanza di corsi specifici nel piano universitario di studi, ad una scarsa propensione "imprenditoriale" dei vetererinari italiani, a normative spesso complesse, ecc. A parte questo, quindi, siamo convinti che i veterinari possano fare un lavoro di ottima qualità.

I CONTROLLI Il sistema deve essere riservato ai Medici Veterinari, su questo nessun dubbio, ma essendo un'enciclopedia principalmente scientifica è importante che ci sia un "controllo" di qualità. Il dubbio maggiore che si è sempre avuto su Wikipedia, anche il nostro, era che un sistema come questo, del tutto autogestito, non fosse in grado di garantire un accettabile livello qualitativo delle informazioni riportate, soprattutto quando queste entrano in ambiti tecnici o scientifici. La recente indagine di un gruppo di esperti inglesi che confrontando 100 voci della più referenziata enciclopedia, quella Britannica, con le stesse di Wikipedia, ha concluso testimoniando di aver trovato più errori nella prima, ci ha, in effetti, fatto ripensare al nostro pregiudizio. Evidentemente la possibilità di partecipazione da parte di migliaia di autori che leggono e rileggono nel tempo tutte le voci intervenendo continuamente con correzioni ed aggioranamenti, ne fa certamente uno strumento autoreferenziale ma anche estremamente garantito. La nostra idea sarebbe comunque, soprattutto in casi di interventi dissonanti, se non contrapposti, di poter contare sul contributo di specialisti. Una cosa deve essere certa. Il progetto sarà per veterinari e fatto da veterinari. In nessun modo potranno esserci nel testo redazionale interventi promozionali di aziende o di prodotti. La presenza di aziende a sostegno del progetto, che ci auspichiamo perché senza questa non saremmo in grado di partire, sarà sempre evidente ed esplicita in forme chiaramente pubblicitarie al di fuori dei testi. Ci sembra logico che questo debba essere un principio fondamentale da rispettare sempre a garanzia della qualità delle informazioni e per non togliere significato a tutto il progetto che altrimenti potrebbe lasciare nel lettore dubbi o incertezze che devono essere da subito eliminati. In conclusione, detto tutto questo, siamo pronti a partire con questa iniziativa che dovrebbe vedere coinvolte l'ANMVI, tutte le società scientifiche, tutti gli strumenti di informazione che già abbiamo a disposizione, ma soprattutto tutti i veterinari che vorrano intervenire con i loro contributi riportando a tutti i colleghi le proprie conoscenze ed esperienze. Ci rendiamo conto che abbiamo di fronte un'impresa non da poco, ma può essere una sfida molto stimolante per noi e per tutta la veterinaria italiana. D'altra parte siamo abbastanza abituati ad affrontare progetti che sembrano essere una follia. Pensiamo ad @nmviOggi (quotidiano online con più di 7000 diversi lettori alla settimana), Vetjournal (sempre online, tre volte alla settimana con 5000 lettori), Professione Veterinaria (settimanale con numeri che superano le 17mila copie), strumenti di informazione che tutte le associazioni veterinarie di altri paesi ci invidiano e che sono viste come esempio e riferimento da tutte le categorie professionali per i loro progetti di informazione. Con questo breve articolo, oltre al desiderio di informare tutti di questo nostro progetto, speriamo anche di stimolare molti lettori ad esprimere pensieri, ragionamenti e riflessioni. Potrebbero esserci molto utili. ■


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4 Attualità Riforme

VETERINARIA 43 | 2008

La facoltà di tagliare Almeno il 20% dei corsi di laurea sono di troppo. Il Ministro Gelmini avverte: gli Atenei taglino corsi e sedi inutili o lo farà il Ministero l Ministero dell’Università ha pubblicato le Linee guida del governo per l’università. La versione finale del documento sul quale si baserà la riforma del sistema universitario nazionale è stata pubblicata a fine novembre sul portale del Ministero dell’Università. La razionalizzazione dei corsi di laurea è considerata “azione prioritaria”. Le università, è scritto, “procedano ad una netta riduzione da subito, anche prima che siano emanati i necessari provvedimenti ministeriali”. Queste linee guida saranno tradotte in disegni di legge.

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RAZIONALIZZARE Si legge nelle Linee guida: “Razionalizzare i corsi di studio, proliferati in modo abnorme anche in assenza di credibili motivazioni scientifiche. In otto anni si è passati da circa 2.500 corsi di laurea e di diploma ad oltre 5.500 corsi di primo e secondo livello, spesso ulteriormente divisi in curricula”. Nella stesura ufficiale e definitiva del documento, il Governo afferma che il “diritto allo studio non si realizza con la moltiplicazione di microsedi sotto casa” e che in proposito si rende “necessaria una stretta collaborazione con gli Enti locali e altri soggetti istituzionali, quali ad esempio le Fondazioni bancarie, per concen-

trare gli sforzi su un nuovo modello di accesso alla formazione universitaria”.

UNA RIDUZIONE DEL 20% Da un incontro tra il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini con il Consiglio universitario nazionale, è emerso che il numero dei corsi di laurea subirà una riduzione di circa il 20%. È quanto è emerso martedì per esporre le linee guida sull’Università presentate dal governo. Il ministro e il Cun, si legge in una nota del ministero, “hanno discusso a lungo su come riorganizzare i corsi di laurea in maniera più efficace e per rispondere alle richieste del mondo del lavoro”. In Italia, ha affermato all’agenzia Dire il presidente del Consiglio universitario nazionale, Andrea Lenzi, “esistono più di 5.000 corsi di laurea, quasi il doppio rispetto al 1999, anno in cui siamo passati da un sistema universitario monociclo a un sistema a ciclo spezzato (il 3+2 con 3 anni di base e 2 di specializzazione). Proprio questa scelta ha portato ad un fisiologico raddoppio dei corsi di laurea”. Tra questi, prosegue Lenzi, “molti restano corsi strategici, ma molti vanno rimodulati o addirittura cancellati. Ad esempio non può non esserci in una università un corso di ingegneria, piuttosto che di economia o di giurisprudenza che sono solitamente molto seguiti. Esistono però dei corsi di laurea molto

piccoli per numero di studenti. Alcuni di questi sono necessari perché molto specifici, e anche se contano pochi iscritti sono fondamentali proprio per la loro specificità”. Poi, ha proseguito Lenzi, “ci sono i corsi inutili che possiamo tagliare, con pochi studenti, ma soprattutto con un obiettivo formativo e uno sbocco professionale incerto. Su questi ultimi ha concluso il presidente- si sta concentrando il lavoro del Cun, che nell’ottica della lotta agli sprechi all’università ingaggiata dal ministro Gelmini, ha intenzione di incidere proprio su questi corsi di laurea. Abbiamo calcolato che, grazie a questa razionalizzazione, il numero dei corsi subirà una riduzione di circa il 20%”.

RAMI SECCHI Alla richiesta di un incontro inviata a Viale Trastevere, l’ANMVI ha unito alcune considerazioni sulla situazione universitaria veterinaria e alcune proposte. L’ANMVI non condivide una riduzione dei fondi di tipo “punitivo”, con tagli indiscriminati. Occorre intervenire dove sono evidenti gli sprechi e la mancanza di qualità, tagliando “i rami secchi”. L’ANMVI ricorda al Ministro che, diversamente da altri Paesi europei, “in Italia abbiamo 14 Facoltà di Medicina Veterinaria che laureano ogni anno più di mille nuovi veterinari che per la situazione del mercato

non troveranno, per la maggior parte, un’ occupazione professionale. Quali sono i rami secchi da tagliare? “Alcune facoltà - scrive l’ANMVI- sono di ottimo livello altre no. A Catanzaro continua a sopravvivere un Corso di Laurea in Medicina Veterinaria nonostante non abbia strutture e docenti. Molte Facoltà hanno attivato Lauree triennali che non riconoscono alcuna qualifica professionale e non hanno alcun sbocco di lavoro”. All’incontro richiesto, l’ANMVI propone al Ministro Gelmini di discutere anche dell’abolizione del valore legale della laurea: “Se la Laurea conseguita a Catanzaro potrà valere come quella rilasciata da Facoltà che hanno il riconoscimento europeo EAEVE, riteniamo probabilmente giusto togliere il valore legale alla Laurea”.

IL VALORE LEGALE Il Governo ritiene “indispensabile” affrontare il tema del valore legale del titolo di studio. Si tratta infatti, è scritto nelle Linee Guida, “ di un istituto le cui ragion d’essere, oggi, sembrano ad alcuni superate da una realtà in cui conta soprattutto poter fornire agli studenti, alle famiglie, ai datori di lavoro, dati certi sulla qualità dei corsi e delle strutture. La prospettiva, l’accreditamento, deve quindi farsi carico di garantire il valore sostanziale dei titoli rilasciati dagli atenei, superando una concezione formalistica che è anche causa non ultima di alcune degenerazioni del sistema”.

MODIFICARE L’ACCESSO Il documento ministeriale individua le priorità di intervento immediato e fra queste figurano: analizzare e valutare le sedi decentrate degli atenei, oggi troppo numerose e non sempre provviste dei necessari requisiti strutturali e qualitativi e verificare contestualmente la loro sostenibilità finanziaria; modificare le procedure di accesso ai corsi a numero programmato per renderle più affidabili ed omogenee agli standard internazionali; avviare, in linea con gli impegni assunti in sede europea, le procedure di accreditamento dei corsi e delle sedi sulla base della qualità e della sostenibilità; rafforzare la laurea magistrale che non deve essere complemento quasi obbligato alla triennale, ma percorso formativo specialistico da intraprendere anche in fasi diverse della crescita professionale ed umana. ■

AZIONI PRIORITARIE 1. Incentivare l’adozione della contabilità economico-patrimoniale. Questa è infatti uno strumento conoscitivo essenziale per gli atenei, i loro interlocutori esterni e il Ministero e consente l’individuazione di costi standard correlati al raggiungimento di precisi parametri qualitativi; 2. Ridurre gradualmente l’incidenza della spesa per il personale al fine di liberare le risorse necessarie per le missioni fondamentali delle università; 3. Rendere più restrittivo il vincolo da indebitamento; 4. non consentire la messa a bando di nuovi posti agli atenei che hanno superato il limite di legge nel rapporto tra assegni fissi e FFO; 5. Aggiornare l’attuale modello di finanziamento per assegnare un peso maggiore alla qualità della didattica e della ricerca, accertate con la valutazione; 6. Imporre agli atenei con bilanci in deficit, o che non rispettano gli attuali vincoli di legge, un piano concreto e rapido di rientro nella norma e predisporne il commissariamento in caso di inadempienza; 7. Rivedere il rapporto tra le facoltà mediche, gli atenei e il sistema sanitario, al fine di raggiungere un equilibrio tra funzioni e costi.



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6 Info Regioni Teramo e Bari

VETERINARIA 43 | 2008

Le lauree brevi in benessere animale servono Il Rettore di Teramo e il Preside di Bari difendono le lauree brevi. Gli studenti fanno domande e dicono: i veterinari non ci vogliono

ontinuano le provocazioni sull’utilità dei corsi di laurea in medicina veterinaria all’interno di un dibattito superficialmente lanciato dalla TV che ha fatto di tutte le lauree un fascio. La discussione ha contagiato anche la carta stampata e nel mirino sono soprattutto finite le cosiddette “lauree brevi”. "Noi poveri laureati in benessere dei cani", ad esempio, è il titolo che il quotidiano La Stampa ha dedicato a testimonianze dalla Facoltà di Bari, dove è attivo il corso di laurea in allevamento igiene e benessere del cane e del gatto. “Preside, ieri parlavano di noi in radio a Zapping!”, dichiara uno studente. “L’austero ufficio di Canio Buonavoglia, preside della facoltà di Veterinaria dell’università di Bari, da qualche giorno è una trincea. E quello che annunciano i professori Giuseppe Crescenzo e Maria Tempesta è il bollettino di guerra. «Un giorno Ballarò, poi Otto e mezzo, Annozero, ora la radio: ce l’hanno tutti con noi»

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IL RETTORE DI TERAMO A difesa degli studi sul benessere animale, è intervenuto il Rettore dell'Ateneo di Teramo, Mauro Mattioli, che ha spiegato per la stampa locale perché un Corso di laurea in Tutela e benessere animale, come quello attivo presso l'Università degli Studi di Teramo, serve. “Senza voler entrare nel vivo del dibattito che oggi investe l'università italiana, che avrebbe bisogno di una trattazione di tutt'altra portata e natura, vorrei però contribuire a fare chiarezza - afferma il Rettore - sul perché di un Corso di laurea in Tutela e benessere animale”. «La nuova politica comunitaria - dichiara Mattioli - ha imposto una rapida modernizzazione del settore agricolo. Con un impegno di 55 miliardi di euro l'anno, l'Unione Europea dedica al settore dell'agricoltura il 40% del suo bilancio, mentre solo il 5% di operatori attivi sono impegnati nello stesso settore. La nuova politica europea continua a dedicare un grosso sforzo finanziario all'agricoltura non più solo per sostenere il reddito degli a-

gricoltori, ma anche tenendo pienamente conto delle istanze dei consumatori e dei contribuenti». «Le sovvenzioni - secondo la nuova PAC (Politica Agricola Comunitaria) - sono quindi condizionate dal rispetto di precise norme in materia di tutela ambientale, sicurezza alimentare e benessere degli animali. La tutela del benessere animale, oltre a rappresentare il punto di partenza della catena di controllo della sicurezza alimentare, costituisce oggi la condizione vincolante che una società culturalmente cresciuta e matura pone per entrare a pieno titolo nelle strategie di sostegno delle politiche di sviluppo rurale dell'Europa. L'accertamento del benessere degli animali e la sua tutela nelle diverse realtà di allevamento richiede elevate professionalità. Per questo motivo - insieme alle numerose implicazioni del ruolo che il rapporto uomo animale riveste nella società moderna anche nei nuovi percorsi terapeutici (pet therapy) sono sorti in tutto il mondo, ma specialmente in Europa, numerosi corsi di formazione (laurea, master e dottorati) centrati sul tema dell'animal welfare. Solo in Gran Bretagna se ne contano almeno 12 (vedi whatuni.com). Non può sorprendere, quindi, che anche in Italia siano nati corsi di laurea in "animal behaviour and welfare" che, raccogliendo insieme le accresciute sensibilità della nostra società e le esigenze nate dalle nuove normative europee, hanno fatto registrare un costante e progressivo aumento degli iscritti. Sono attualmente 487 gli studenti iscritti al Corso di laurea in Tutela e benessere animale dell'Università degli Studi di Teramo, ai quali vanno aggiunti i circa 100 immatricolati per l'anno accademico in corso». (fonte: animalieanimali.it)

LO “STRANO” CASO DI BARI “Tanta indesiderata fama si deve al corso di laurea, unico in Italia, in allevamento igiene e benessere del cane e del gatto”, scrive La Stampa. «Ormai è diventato un tormentone. A Bari studiano la felicità di cane e gatto. E giù risate. Capisco, la denominazione è originale e si presta... ma questo non è un beauty center, non vedo lo scandalo: se il cane è così importante, addirittura un componente della famiglia, non serve una preparazione per gestirlo senza procurargli stress?». Domanda girata agli studenti sotto la pioggia in attesa del bus che li riporti in città: «Certo che serve la laurea per evitare lo stress al cane, ma servirebbe di più una laurea che dia un lavoro. E questa non lo è». “Il corso di laurea più strano d’Italia - sono sempre parole del giornale torinese - è nato quattro anni fa in questo ufficio. E a partorirlo furono proprio Buonavoglia, Crescenzo e Tempesta”. «Notti intere a preparare il piano didattico». Montagne di carte da sottoporre al ministero. «Che gioia quando da Roma arrivò l’approvazione definitiva. Ci chiamavano dalle altre università: bravi, ottima idea, colma un vuoto culturale. Chi l’avrebbe detto che sarebbe diventato l’emblema delle lauree inutili?». Corso triennale senza specializzazione («Siamo un 3+0», ironizzano gli studenti), ventisette esami tosti (da chimica e fisica ad anatomia e patologia generale), piano di studi mutuato da veterinaria senza la parte chirurgica: ma a che serve una laurea in igiene e benessere di cani e gatti?

ECCOME SE SERVE «Eccome se serve - il preside non si scompone -. Oggi chiunque, operaio, giornalista, idraulico può aprire un canile o un negozio di animali e può assistere un veterinario. Senza sapere come si comporta un cane, di quanto spazio ha bisogno, come e cosa deve mangiare, quando bere, che la febbre non si misura mettendo il termometro sotto le ascelle. E poi ci sono persone a cui fa piacere imparare per cultura personale, per hobby. Invece di leggere l’enciclopedia, vengono qui». Di certo, «il cane-e-gatto» come lo chiamano qui non è un corso fantasma. Basta girare tra le aule per accorgersene. Lezioni - sia teoriche che laboratori con gli animali - molto seguite anche se la frequenza non è obbligatoria. Ogni anno 30-35 immatricolazioni (il limite minimo imposto dal ministero è 15). Atmosfera inconsueta per un’università: docenti appassionati e disponibili (molti sono giovani), cani che zampettano nei corridoi accarezzati dai ragazzi. In tutto una novantina di iscritti pugliesi, lucani e campani. Certo, qualcuno ci arriva dopo la bocciatura al test di ammissione a veterinaria, in «parcheggio» in attesa di riprovarci l’anno dopo. Ma non è questo il problema.

I VETERINARI NON CI VOGLIONO «Il problema è che non sappiamo cosa diventeremo, che faremo da grandi - sgrana gli occhi Rita, terzo anno - l’ho chiesto ai professori ma non sanno rispondere. Non lo sa nessuno». Ma come, non diventate infermieri veterinari? E Francesco: «Così dicono, in realtà questa figura in Italia non esiste. Non c’è un albo, non c’è lavoro, niente». Gabriele è al secondo anno ma si sta portando avanti: «Faccio il dog sitter, almeno campo. I veterinari non ci vogliono, non sono obbligati ad avere un assistente laureato». «In effetti questo è un problema. Anche i denti può pulirli chiunque - sospira il preside - ma una legge stabilisce che serve un professionista. Ecco, servirebbe una legge anche per l’infermiere veterinario. Noi ci speriamo». Ma di speranza, negli sguardi e nelle parole degli studenti all’uscita dai laboratori, se ne trova poca. Sono entusiasti della didattica e atterriti dal futuro. «Noi siamo studenti di serie B e questa è una laurea in via di sviluppo, come il terzo mondo», dice ruvido Gabriele. Del resto l’esperienza dei primi laureati non è incoraggiante. «Una mia amica lavora con un veterinario per 300 euro al mese», racconta Rita. Marco era arrivato da Castellammare di Stabia pieno di speranze. Ora è un dottore disoccupato e mette annunci su Internet come addestratore di bulldog: «Ho speso 15 mila euro per laurearmi, se aprivo un bar stavo meglio».

I LAUREATI IN LETTERE STANNO MEGLIO? Il preside in trincea non nega le difficoltà ma resiste: «È vero, i laureati sono abbandonati a se stessi. Ma il 90% delle facoltà non garantisce un lavoro. I laureati di lettere stanno meglio? No. Allora sarebbe da matti farci chiudere il corso. Rispettiamo tutti i parametri di legge. Sprechi? I docenti sono gli stessi di veterinaria, a costo zero. Certo, ripensandoci avrei scelto un altro nome senza “benessere”. Ma se vogliono si può cambiare, non c’è problema». A sera, davanti a un caffè in un bar del centro, c’è Ilaria, iscritta al secondo anno. Ecco, lei non ha perso la speranza. «Io mi trovo benissimo, chiudere questo corso è una cavolata». E il lavoro, il futuro? «Il posto per noi c’è. Basta togliere gli incompetenti».A Bari, sotto la pioggia, fa tenerezza. E se invece avesse ragione lei?(Giuseppe Salvaggiulo, La Stampa, 11 novembre 2008) ■



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8 Osservatorio farmaco Trattamenti

VETERINARIA 43 | 2008

Ormoni, la UE ritira il divieto per gli animali da compagnia La Commissione Europea modifica la Direttiva 92/22/CE. Campagne di informazione sul divieto totale di estradiolo 17beta negli animali produttori di alimenti di GIORGIO NERI ’ambito di applicazione della direttiva 96/22/CE riguarderà esclusivamente gli animali produttori di alimenti. La Commissione europea ha modificato in tal senso la direttiva 96/22/CE concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali. Ma nel contempo, l’Esecutivo comunitario dispone il divieto totale di estradiolo 17beta negli animali produttori di alimenti, perché considerato cancerogeno. Il provvedimento (Direttiva 2008/97/ CE) è del 19 novembre scorso ed entrerà in vigore il 18 dicembre di quest’anno. Gli Stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro il 1° gennaio 2009.

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GLI ANIMALI DA COMPAGNIA L’articolo 2 della Direttiva 92/22/CE vietava l’immissione sul mercato di stilbeni, derivati di stilbeni, loro sali ed esteri nonché di tireostatici al fine di somministrarli ad animali di qualsiasi specie. Alla base di questo divieto assoluto di utilizzo vi era la motivazione che un eventuale abuso o uso improprio di tali sostanze sarebbe risultato più difficile se nessun prodotto autorizzato per qualsivoglia specie animale fosse stato presente sul mercato. Tuttavia, l’esperienza acquisita, in particolare con i piani nazionali sui residui, ha dimostrato che l’uso improprio delle presentazioni di prodotti destinate agli animali da compagnia non svolge un ruolo rilevante come fonte di abuso o di uso improprio. Ciò è dovuto, secondo la

Commissione, in parte al fatto che l’uso di presentazioni destinate agli animali da compagnia per stimolare la crescita di animali produttori di alimenti presenta uno scarso interesse economico. Inoltre, è sempre la Commissione a dirlo, il divieto dei tireostatici presenta effetti dannosi per il benessere degli animali da compagnia (cani e gatti) a causa dell’assenza di un trattamento alternativo per l’ipertiroidismo in questi animali. “È pertanto opportuno limitare l’ambito d’applicazione della direttiva 96/22/ CE esclusivamente agli animali produttori di alimenti e ritirare il divieto per gli animali da compagnia nonché adeguare la definizione di trattamento terapeutico”.

TRATTAMENTO TERAPEUTICO Si definisce “trattamento terapeutico”: la somministrazione ad un singolo animale da azienda di una delle sostanze autorizzate allo scopo di trattare, previo esame dell’animale da parte di un veterinario, una disfunzione della fecondità, inclusa l’interruzione di una gravidanza indesiderata, e, per quanto riguarda le sostanze beta-agoniste, in vista dell’induzione della tocolisi nelle vacche al momento del parto nonché del trattamento di disfunzioni respiratorie, malattia navicolare e laminite e dell’induzione della tocolisi negli equidi. In pratica la definizione viene estesa negli equidi anche a quelli produttori di carne e trova applicazione anche in caso di malattia navicolare e laminite, fattispecie prima escluse. Inoltre, sempre agli equidi, le sostanze betaagoniste non dovranno più essere somministrate necessariamente per via orale.

ESTRADIOLO 17BETA La Direttiva del 19 novembre scorso si occupa anche di estradiolo-17ß, sostanza consi-

derata “assolutamente cancerogena in quanto è causa d’insorgenza di tumori e ne favorisce lo sviluppo” e per la quale “i dati attualmente disponibili non consentono di stimare quantitativamente i rischi per la salute umana”. Per questa ragione, già la direttiva 96/22/CE era stata modificata dalla direttiva 2003/74/CE in modo da vietare in via definitiva l’uso dell’estradiolo- 17ß a fini di stimolazione della crescita degli animali e ridurre notevolmente le altre circostanze in cui può essere somministrato a tutti gli animali da azienda per fini terapeutici o di trattamento zootecnico. Era stata accordata una deroga temporanea fino al 14 ottobre 2006 per l’uso dell’estradiolo-17ß a fini di induzione dell’estro nei bovini, negli equini, negli ovini e nei caprini. Ma “dato che esistono e sono già utilizzati prodotti alternativi efficaci e al fine di garantire un livello elevato di protezione della salute nella Comunità, tale deroga non dovrebbe essere rinnovata”. A parere degli esperti della Commissione, l’estradiolo-17ß non è indispensabile per la produzione di animali produttori di alimenti in quanto sono disponibili alternative, segnatamente le prostaglandine, già ampiamente utilizzate dai veterinari negli Stati membri e che il divieto totale di utilizzare l’estradiolo-17ß per gli animali produttori di alimenti non avrebbe alcun effetto o avrebbe solo effetti trascurabili sull’allevamento e sul benessere degli animali.

DIVIETO TOTALE La Commissione quindi, in collaborazione con gli Stati membri, organizzerà una campagna di informazione e sensibilizzazione sul divieto totale dell’uso di estradiolo-17ß negli animali produttori di alimenti, destinata agli agricoltori e alle organizzazioni veterinarie nell’Unione europea nonché alle organizzazioni pertinenti al di fuori dell’Unione europea che partecipano direttamente o indirettamente all’esportazione verso l’Unione europea di alimenti di origine animale che rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva varata il 19 novembre scorso. ■

UNA RESPONSABILITÀ A TRE 'uso di un farmaco deve essere limitato a quei casi dove sussiste una indiscutibile e accertabile ragione del suo impiego e, contemporaneamente, la certezza che il medicinale sarà efficace e servirà a tutelare la salute dell'animale". Con un comunicato stampa, AISA interviene sul ruolo del farmaco veterinario e sottolinea come la medicazione orale vada assumendo sempre maggiore importanza, “perché è l'unica via di somministrazione che riduce al minimo lo stress dell'animale e poi perché è vitale nei grandi allevamenti, in quanto permette di ottimizzare costi e tempi di gestione". L'uso responsabile, secondo l'Associazione delle Industrie della Salute Animale, riguarda tutti e tre i soggetti che intervengono - in modalità differenti - nel ciclo di somministrazione: il veterinario, l'allevatore, il produttore. È responsabilità dei medici veterinari conoscere bene le molecole per prescrivere i medicinali più appropriati e controllare il loro uso in sicurezza. È invece compito dell'allevatore ricoprire un ruolo chiave nel prevenire la malattia e garantire un uso corretto dei medicinali prescritti. L'allevatore deve monitorare regolarmente la salute ed il benessere dei propri animali: prendere nota di qualsiasi modifica del loro stato di salute è essenziale per una precoce diagnosi da parte del veterinario. Alle aziende produttrici, il compito di garantire scientificamente qualità, sicurezza ed efficacia del farmaco. È evidente che un uso non responsabile e un uso non specie-specifico del farmaco, potrebbe compromettere - aumentando la possibilità di sviluppo della resistenza agli antibiotici da parte degli animali - la loro efficacia e vanificherebbe i tanti sforzi fatti per ottenere molecole adatte. AISA ritiene essenziale che tutti gli operatori della filiera lavorino in stretta collaborazione ed è allo stesso modo impegnata nella diffusione e promozione dell'uso responsabile presso tutti i protagonisti del comparto: dai veterinari agli allevatori e lavora affinché essi contribuiscano alla medesima promozione, garantendo qualità, efficacia, trasparenza e responsabilità nelle loro scelte specifiche.

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Libera professione Riflessioni

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Intramoenia: questione di soldi Si risolve il problema riconoscendo ai veterinari dipendenti quello che perdono rinunciando all'intramoenia di ANTONIO MANFREDI ono passati anni dalla sera in cui l'allora Ministro alla Sanità, forse era già alla Salute, Rosy Bindi, ormai a fine mandato, ci ha incontrato. Il motivo dell'incontro, più volte sollecitato da noi, era l'intramoenia dei veterinari pubblici, da lei recentemente riconosciuta con la riforma sanitaria del 1999. Dico subito che questo Ministro, per come ha sempre trattato il mondo veterinario, non l'abbiamo mai apprezzato molto, e la riprova, se ce ne era bisogno, è stato proprio questo incontro. La Bindi di fronte alle nostre analisi che dimostravano come l'aver allargato la possibilità all'intramoenia anche ai veterinari non stesse in piedi, spiegandole il ruolo del veterinario pubblico e quindi i rischi che ne derivavano anche per possibili conflitti di interesse, ci guardava come se stessimo parlando di cose che non le competevano. Ho avuto la netta impressione che di tutto questo ne sapesse veramente poco o niente e che l'intramoenia per i veterinari pubblici fosse passata per puro caso e solo perché nessuno aveva riflettuto sul diverso ruolo dei veterinari rispetto ai medici e sulla evidente mancanza di liste d'attesa nel settore veterinario. Se ben ricordo era stata data la possibilità ai veterinari pubblici di sciegliere fra libera professione ed intramoenia. Chi aderiva a questa seconda possibilità rinunciando alla libera professione aveva un riconoscimento economico. Fermiamoci un momento con le riflessioni serie e permettetemi di riprendere un articolo apparso su LiberoMercato del 26 novembre, dal titolo: "L'intramoenia e l'ironia dei medici inglesi". Telefonata di un medico inglese dopo la proproga di questi giorni della nostra intramoenia: "I vostri doctors ospedalieri del SSN possono visitare privatamente, a pagamento, negli Hospital pubblici usandone strutture e strumentazioni?" "Come se un professor di una public school desse lessons a pagamento nella stessa aula? O un policeman facesse anche il private investigator nel suo ufficio della police, usandone pure l'archivio. E l'intramoemia che si può fare anche fuori, in studi privati che pagate pure. Ed è even, anche anticoncorrenziale. Gli altri doctor privati, quelli non del SSN si pagano da soli l'ambulatory e soprattutto non hanno la pipeline, l'afflusso, di patients attraverso l'ospedale. Che fa your antitrust?". È uno scherzo ovviamente, ma non male. Sono sempre stato convinto che l'invenzione dell'intramoenia fosse la resa dello Stato di fronte all'incapacità di fornire un servizio sanitario pubblico decente, più che mai ho sempre ritenuto veramente incomprensibile quella del settore veterinario. Se il nostro medico inglese dell'articolo avesse poi visto il regolamento dell'intramoenia veterinaria che ha emanato la Regione Lombardia sarebbe rimasto del tutto incredulo o a rischio d'infarto. Non per niente l'ANMVI

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ha presentato ricorso al Tar della Lombardia, perché è veramente la mancanza di regole e di rispetto per la categoria veterinaria a difesa soltanto dell'interesse di pochi. Ma torniamo al nostro ragionamento. Dal mio punto di vista l'intramoenia veterinaria non ha alcun senso o giustificazione, soprattutto quando si cerca di indirizzarla o svolgerla in ambiti che non rientrano nelle finalità specifiche della veterinaria pubblica e che sono già ampiamente coperti da servizi proposti dal mondo privato. Sono quindi convinto che si debba arrivare ad un'intesa con i veterinari pubblici per annullare questo diritto acquisito, forse solo casualmente, con la riforma Bindi. Ci sono già ipotesi sostenute da parlamentari che stanno valutando queste possibilità alle quali credo che stiano pensando anche i sindacati del settore pubblico. In sintesi: i veterinari pubblici rinunciano al diritto di svolgere attività in intramoenia in cambio di un riconoscimento economico. Sembrerebbe semplice ma non

è così. Da un lato, con l'aria che tira, sono sempre di più in ambito politico ed istituzionale quelli che incominciano a pensare che i veterinari pubblici costino troppo, dall'altro, chi in ambito istituzionale sta valutando questa proposta di scambio vorrebbe basarsi sulla ripartizione del ricavo "ufficiale" annuo dell'intramoenia veterinaria che risulta, in verità, essere poca cosa, soprattutto se ripartita fra tutti. Ed è evidente che questo non andrà bene ai dipendenti. Non è certo facile, quindi, in una situazione di grave crisi economica trovare una soluzione che possa essere accettata da tutti, ma comunque una soluzione deve esse-

re trovata. L'ANMVI ha sempre difeso la veterinaria pubblica sia dai tenatativi di trasferimento al Ministero dell'Agricoltura, sia da progetti di ridimensionamento numerico, e continuerà a farlo, ma stiamo attenti che la difesa di situazioni che oggi sono sempre di più viste come privilegi, potrebbe rendere difficilmente arginabile una tendenza alla riduzione del numero dei veterinari pubblici a favore di rapporti convenzionali con veterinari privati o, peggio ancora, con la sostituzione di professionisti non veterinari. L'ANMVI farà certamente la sua parte ma una riflessione seria devono farla anche altri. ■


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10 Attualità Prevenzione e ricerca

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Sorveglianza straordinaria della West Nile Disease L BTV, LIBERI DA VETTORI FINO AL 28 FEBBRAIO 2009

L’Ordinanza coinvolge i liberi professionisti. Il Piano resterà in vigore fino al 2010 ’ entrata in vigore il 26 novembre l'Ordinanza 5 novembre 2008 "West Nile Disease - Notifica alla Commissione europea e all'OIE - Piano di sorveglianza straordinaria". (GU n. 277 del 26-112008). L'ordinanza avrà validità fino al 31 dicembre del 2010. Il settore Salute del Ministero del Welfare ha ravvisato la necessità e l'urgenza di adottare misure straordinarie di sorveglianza "finalizzate alla cognizione dell'espansione del fenomeno", in particolare di "definire l'area territoriale di diffusione dell'infezione e di conoscere la reale entità mediante un piano straordinario basato sul campionamento di cavalli stanziali e bovini presenti nel territorio oltre al controllo di volatili sinantropi e che tali esiti dovranno essere tenuti in considerazione ai fini della definizione dell'attività di sorveglianza nazionale 2009". L'uomo e gli altri animali (in particolare il cavallo) si infettano a seguito della puntura di zanzare infette ma non rappresentano, a differenza degli uccelli, un pericolo di diffusione ulteriore dell'infezione e possono pertanto essere utilizzati quali indicatori della diffusione della infezione, ma non risulta necessario prevedere misure di restrizione sulle aziende

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presenti nei territori interessati dalla circolazione virale. Casi di encefalomielite di tipo West Nile sono stati rilevati in cavalli allevati in alcune Province delle regioni Emilia-Romagna e Veneto tra agosto e settembre e, recentemente, anche nella regione Lombardia sono stati segnalati casi. Nell'ambito delle attività del Piano di sorveglianza previsto dal decreto 29 novembre 2007 sono state evidenziate positività virologiche per West Nile Disease (WND) anche in uccelli selvatici (gazze e cornacchie). Ad oggi non vi sono dati certi sull'estensione dell'area geografica in cui il virus West Nile può essersi diffuso nelle popolazioni domestiche o selvatiche, né sulla presenza di ecosistemi in grado di consentire l'endemizzazione dell'infezione. L'attività di sorveglianza straordinaria da effettuare nell'area geografica a rischio prevede la sorveglianza sindromica: in collaborazione con i veterinari libero professionisti, mediante segnalazione di sindromi neurologiche in cavalli presenti in tale area. L'attività prevede la messa a punto e distribuzione di un questionario ai veterinari con la finalità di individuare cavalli in cui, nel periodo di attività dei vettori, si sono manifestate sindromi neurologiche riferibili alla malattia. ■

a Direzione generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha dichiarato il periodo stagionalmente libero da insetti vettori del virus della blue tongue per il periodo 2008-2009. Tale periodo, che avrà inizio il prossimo 8 dicembre e avrà termine il 28 febbraio 2009, è stato definito dal Centro di Referenza Nazionale per le Malattie Esotiche tenendo in considerazione i criteri contenuti nell'allegato V del Reg. (CE) n. 1266/2007 della Commissione del 26 ottobre 2007. Sono incluse nell'elenco dei territori liberi tutte le province delle Regioni del nord Italia, ad esclusione della Regione Liguria, e sarà consentita la movimentazione, verso queste zone, di animali sensibili alla blue tongue, anche se non vaccinati, dalle regioni soggette a restrizione sanitaria in assenza di circolazione virale. Il periodo potrà subire modifiche in qualsiasi momento sulla base dell'evoluzione della situazione epidemiologica e dei dati metereologici. Allo stato attuale dall'8 dicembre p.v., quindi, sarà possibile introdurre animali provenienti dalla Francia e dall'Austria nel rispetto degli accordi già sottoscritti dall'Italia con Francia e Austria.

INFLUENZE ANIMALI: PRIORITÀ DEL CCM i è insediato in questi giorni il nuovo Comitato strategico del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm). Con decreto firmato dal sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio, è stato infatti nominato il nuovo Comitato, completamente rinnovato. A presiederlo è lo stesso Fazio, mentre la vicepresidenza, normalmente assegnata al coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, è andata all'assessore veneto Sandro Sandri. Nella prima seduta, il Ccm ha adottato il Piano d'azione per il 2008, un Piano per cui sono stati stanziati 24 milioni di euro dal ministero e che tra le priorità individua la sorveglianza sulle influenze animali. In sinergia con il Ministero, le Regioni avranno anche 6 milioni a disposizione per finanziare i loro progetti di prevenzione. Nella squadra, anche altri due assessori regionali: Eleonora Artesio del Piemonte, e Vladimir Kosic del Friuli Venezia Giulia. E ancora, 5 funzionari, tra cui il direttore operativo del Ccm, Fabrizio Oleari, e 5 esperti. Circa 60 i progetti di prevenzione individuati dal Comitato scientifico, alcuni in settori tradizionali altri di tipo innovativo. Strettamente legate alle attività di sorveglianza sono anche le azioni del Ccm nei casi di influenza; eventi di tipo bioterroristico, gestione del deposito nazionale antidoti; risposta sanitaria a situazioni di natura nucleare, biologica, chimica e radiologica.

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CESARE GALLI SALVERÀ IL SUO LABORATORIO stato firmato a Cremona il 26 novembre, l’Accordo per "salvare" il Laboratorio delle Tecnologie di Riproduzione (LTR) di Cesare Galli, il ricercatore veterinario noto alla comunità scientifica internazionale per le sue ricerche nel campo della clonazione animale e degli xenotrapianti. A siglare l'intesa, con la mediazione dell'Amministrazione Provinciale cremonese, è stato il Presidente del Centro per l'Incremento Zootecnico (CIZ), Nino Andena, dopo una trattativa lunga che poche settimane fa sembrava destinata a fallire. Per non chiudere il Laboratorio si è mobilitata la comunità locale e non solo, la veterinaria nazionale e la Regione Lombardia. Galli e la moglie, Giovanna Lazzari, potranno continuare a svolgere le attività nella sede attuale di Porcellasco che verrà concessa in affitto insieme alla dotazione tecnico-scientifica. Lo scienziato, che si era battuto per non traslocare, malgrado la sua fama internazionale e i più prestigiosi riconoscimenti tributatigli dalla comunità scientifica mondiale. L'accordo è tuttavia oneroso per il ricercatore che dovrà probabilmente costituire una società privata per so-

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stenere economicamente l'attività e destinandola in parte in erogazioni di servizi secondo lo scenario delineato dallo stesso Galli alcune settimane fa, anche a fronte di uno staff specializzato che lo scienziato è determinato a salvaguardare. Il sostegno della veterinaria sarà massimo nel seguire le attività del LTR. Recentemente, Cesare Galli è stato indicato dalla FNOVI come esperto di clonazione nel gruppo di lavoro costituito dalla FVE. LTR da diversi anni è un protagonista della ricerca sulla clonazione animale non solo nella specie equina ma anche in quella bovina e suina. Attualmente i cloni bovini e la loro progenie sono oggetto di studio in collaborazione con altri enti di ricerca per valutare le caratteristiche dei prodotti da loro derivati in un progetto (TECLA) cofinanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca. La clonazione del suino viene invece applicata per creare animali a scopo di ricerca e per fini biomedici nell'ambito di un progetto di ricerca europeo (www.xenome.eu) del 6° Programma Quadro sullo xenotrapianto ( Nella foto, tratta dal sito www.ciz.it, il trasferimento di una cellula in un ovocita enucleato).


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Salute animale e sicurezza alimentare Info Regioni

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MVS, la Commissione Europea accredita la Regione Sicilia Unanime l’approvazione nel comitato europeo per la sanità animale alla richiesta avanzata dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

scicolare del suino nel corso degli ultimi due anni, non senza incontrare criticità. L'accreditamento della Regione Sicilia, oltre a formalizzare lo status sanitario delle aziende suinicole siciliane, può offrire alla filiera suinicola locale un idoneo strumento di va-

lorizzazione dei propri prodotti tipici poiché derivati da Regione indenne, tenuto conto anche dell'attuale situazione epidemiologica per malattia vescicolare del suino insistente in Regioni finora non interessate dalla malattia. ■

NELLE MARCHE NESSUN NUOVO FOCOLAIO controlli effettuati dai Veterinari del Servizio sanitario regionale hanno confermato l’assenza di nuovi focolai di malattia vescicolare del suino sul territorio marchigiano. Resta quindi fermo a cinque il numero degli allevamenti colpiti da MVS, arrivata a seguito dell’introduzione di suini provenienti da allevamenti umbri infetti, venduti ad alcuni allevamenti delle Marche. I veterinari, dopo aver svolto le attività di rintraccio delle partite umbre potenzialmente infette ed i controlli previsti, hanno escluso la presenza del virus in 10 allevamenti su 15 monitorati. Intanto, nei cinque allevamenti dove è stata riscontrata la positività di laboratorio procedono speditamente le azioni di risanamento: sono state subito definite le zone di protezione e sorveglianza dove applicare puntualmente le previste misure di restrizione delle movimentazioni animali, i suini degli allevamenti-focolaio sono stati eliminati e sono già in corso le procedure di disinfezione previste dal Centro Nazionale di referenza per le malattie Vescicolari di Brescia e dalla normativa nazionale. Nelle zone di protezione individuate, trascorsi 28 giorni dal completamento delle operazioni di pulizia e disinfezione dei focolai, inizieranno i controlli clinici e di laboratorio necessari per considerare estinta l’infezione.

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el corso del Comitato per la sanità animale e la catena alimentare svoltosi a Bruxelles del 11 novembre 2008, i rappresentanti degli Stati membri hanno votato ed approvato all'unanimità la richiesta avanzata, e fortemente sostenuta dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, di inserire la Regione Sicilia nell'Allegato I della Decisione 2005/779/CE, poiché in possesso dei requisiti sanitari per l'accreditamento per la malattia vescicolare del suino. Il dossier contenente la parte relativa alle attività svolte per ottenere l'accreditamento, è stato revisionato e costantemente aggior-

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nato dalla Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco veterinario di concerto con il Centro di Referenza per le Malattie Vescicolari (CERVES presso l'IZS di Brescia). L'impegno dei servizi veterinari territorialmente competenti e la partecipazione attiva del comparto suinicolo siciliano, sono stati premiati e si è dimostrata vincente la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti e interessati. Il raggiungimento dell'obiettivo rappresenta la corretta applicazione di quanto previsto dalle norme vigenti, con particolare attenzione alla implementazione ed all'aggiornamento dell'anagrafe suina, nonché al regolare svolgimento di tutte le azioni previste dal Piano di eradicazione della malattia ve-

L’EMILIA ROMAGNA SEMPLIFICA IL SISTEMA HACCP a Regione Emilia Romagna ha approvato la delibera che semplificherà il sistema HACCP per alcune imprese del settore alimentare. La delibera, che verrà a breve pubblicata sul Bollettino regionale, contiene le Linee guida tecniche per l'applicazione dell'autocontrollo con procedura semplificata del sistema HACCP. Il provvedimento prende le mosse dal Reg (CE) 852/2004 sull'igiene dei prodotti che riconosce l'esigenza di favorire l'applicazione consapevole e sostanziale di sistemi di autocontrollo semplici, essenziali e compatibili con le dimensioni aziendali. Il sistema HACCP deve essere abbastanza flessibile per poter essere applicato in qualsiasi situazione, anche nelle piccole imprese evitando oneri inutili per le imprese molto piccole. Un’applicazione flessibile e semplificata dei principi del sistema HACCP deve tenere in considerazione, in particolare la natura dei processi e la dimensione dell’impresa alimentare. Tale semplificazione prevede che a seguito dell’applicazione dell’analisi dei pericoli al processo considerato,

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la gestione degli stessi avvenga attraverso la predisposizione e l’applicazione da parte dell’impresa alimentare di procedure di controllo basate sull’applicazione di misure igieniche di base. La delibera ammette alla procedura semplificata le seguenti tipologie di imprese alimentari: • Settori alimentari che non svolgono alcuna attività di preparazione, produzione o trasformazione di prodotti alimentari, oppure che svolgono semplici operazioni di preparazione degli alimenti; • Settori alimentari, in cui la manipolazione degli alimenti segue procedure consolidate, che costituiscono spesso parte della normale formazione professionale degli operatori del settore in questione. Il Servizio Veterinario e Igiene degli Alimenti della Regione Emilia Romagna si riserva la possibilità di individuare, a seguito di una valutazione dell'analisi del rischio, ulteriori tipologie di attività cui consentire l'adozione di procedure semplificate per la gestione dell'autocontrollo. (fonte: InformoSpot-Alimenti)

AVIARIA, IL TAR DÀ RAGIONE ALL’ASL DI GROSSETTO on la sentenza n. 02419 del 3 novembre 2008 il Tar ha confermato la validità dei provvedimenti della ASL di Grosseto che nel 2006 aveva disposto l’abbattimento di tutti gli animali presenti in un allevamento a seguito degli esami positivi effettuati dal Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria di Padova. Il provvedimento della Asl era stato impugnato dall'allevatore. Sulla vicenda la direzione dell’ASL 9 di Grosseto ha ritenuto opportuno puntualizzare alcuni aspetti della vicenda che ha coinvolto l’allevamento di germani del Sig. Baccetti nell’autunno del 2006. Gli esami di laboratorio effettuati dal Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria di Padova - si legge nel comunicato stampa - aveva dato conferma inequivocabile della presenza nell’allevamento di un’infezione da virus di influenza aviaria e in conseguenza di ciò lo stesso Centro di referenza ed il Ministero della Salute, di concerto con la Regione Toscana, avevano disposto l’abbattimento di tutti gli animali presenti in allevamento. Il Dipartimento della Prevenzione dell’A.S.L. 9 ed il Comune di Grosseto sono stati esecutori delle disposizioni impartite in base alle norme in vigore. Per tale abbattimento è stata liquidata al Signor Baccetti la somma di circa € 125.000, corrispondente al valore di mercato degli animali abbattuti, come stabilito dalla apposita Commissione regionale prevista dalla norma.

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12 Practice Management (2a parte) - Il cliente

Capire i vostri clienti ttraverso la storia, gli animali sono stati selezionati come status symbol. I re tenevano leoni addomesticati e montavano magnifici cavalli spagnoli; le celebrità di oggi tengono come animali da compagnia gli ocelot e portano con sé dei chihuahua come accessori moda indispensabili. Gli animali da compagnia nella moderna società non vivono soltanto con i loro proprietari, ma lo fanno anche secondo lo stesso standard di vita. Essere indulgenti verso il proprio animale da compagnia significa esserlo con se stessi. Gli animali sono stati umanizzati fino al punto che qualsiasi cosa che sia disponibile per il loro proprietario deve esserlo anche per loro. Saloni di bellezza, aromaterapia, abiti su misura, cure quotidiane, campeggi estivi, strutture alberghiere specializzate e servizi di ristorante e catering sono solo pochi esempi del “pet-icismo” che esiste nella società moderna. Ciò si estende anche al livello delle cure mediche veterinarie disponibili: ad esempio, gli animali da compagnia possono essere sottoposti a trapianti di organi, sostituzione di articolazioni e terapie antineoplastiche radicali che comprendano anche il ricovero in case di cura per malati terminali (Fig. 11.2 & 11.3).

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Facilitazione sociale Gli animali da compagnia svolgono una funzione ben distinta come “lubrificanti sociali”, aumentando la qualità e la quantità delle interazioni sociali. Per alcuni proprietari, la scomparsa di un animale da compagnia può rappresentare un’enorme perdita di contatto sociale. Come una cliente anziana mi disse tristemente una volta, dopo che avevo soppresso il suo vecchio cane, “Charlie era davvero popolare fra gli altri proprietari di cani al parco dove eravamo soliti passeggiare insieme. Ma chi mi riconoscerà più adesso che se ne è andato?”. Gli animali da compagnia attirano l’attenzione, generalmente in modo positivo, ed offrono delle aperture per il contatto con persone con affinità di pensiero e di interessi. Possono servire per rompere il ghiaccio nei rapporti sociali, fungere da motivi di intrattenimento o indicare interesse e conoscenza per le specifiche razze. Quest’ultimo aspetto è di particolare rilevanza nel mondo delle esposizioni e degli allevamenti. Gli animali come compagni alternativi La maggior parte della gente tiene gli animali come compagni. Essi offrono amicizia e alleviano la solitudine di coloro che vivono da soli; sono un compagno di gioco ed un conforto per i bambini; qualcuno con cui fare esercizio per le persone più attive; un interesse o un hobby; un surrogato del partner, del genitore o del bambino e molti altri ruoli ancora (Fig. 11.4). Quasi tutte le interazioni con gli animali da compagnia coinvolgono un certo grado di antropomorfismo, il che significa che sono, almeno in una certa misura, un sostituto delle relazioni umane. Quindi, uno dei più significativi fattori nella nostra relazione con essi è la misura in cui vengono trattati come esseri umani ed utilizzati per sostituirli. Ciò si riflette in parte nei nomi che diamo a loro. Quelli uma-

Figura 11.2 - Molte strutture offrono oggi un servizio di banca del sangue, dove cani e gatti donatori forniscono regolarmente emoderivati che verranno utilizzati per aiutare i pazienti colpiti da malattie acute.

Figura 11.3 - Per i bambini con handicap fisici e mentali, il contatto con animali affettuosi può risultare molto gratificante. ni, come “Sid” o “Lucy”, implicano che l’animale viene percepito più come un essere umano che nel caso di nomi come “Scruffy” o “Tibbles”. I nomi comici come “Killer” (per un chihuahua) o “Piccolo” (per un alano) implicano una relazione più allegra e spiritosa.

Figura 11.4 - Gli animali da lavoro svolgono anche un ruolo vitale nella società. Il regolare allenamento al nuoto presso la piscina appositamente dedicata a questa attività presso l’Helsingborg Animal Hospital aiuta a tenere in forma questo cane poliziotto. Si ringrazia Susanne Max, Regiondjursjukhuset Helsingborg.

Nella nostra famiglia, ad esempio, abbiamo uno Staffordshire bull terrier, chiamato Bert, e due gatti trovatelli chiamati Charlie e Frodo. Ho anche un bellissimo cavallo Lusitano chiamato Shadow, con il quale trascorro molte ore estremamente gradevoli a cavalcare e allenarci nei boschi vicino a casa nostra. I nostri animali sono una parte molto importante della nostra famiglia e tutti si preoccupano se uno sparisce per un po’ o sembra giù di tono. Bert, ad esempio, gioca a football e ad altri giochi grossolani con i miei figli adolescenti ed i loro amici e dorme anche sui loro letti. Loro lo chiamano affettuosamente “il loro fratellino”. Il suo entusiastico pulirsi le zampe e sbruffare delizia allo stesso modo i membri della famiglia e gli amici, mentre il suo aspetto “da duro” è una caratteristica affascinante, che contrasta con la sua paura degli estranei e maschera la sua natura gentile ed affettuosa. Esce a cavallo con me ed è sempre pronto a seguire mio marito quando fa jogging. Accattona (e riceve) avanzi di cucina benché venga alimentato con un cibo commerciale di prima qualità. È sempre contento di vederci quando torniamo a casa - indipendentemente dal fatto che sia giorno o notte -

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e non ci giudica mai per come ci sentiamo e per l’aspetto che abbiamo. A Natale e nel suo compleanno riceve sempre dei regali da noi ad esempio un nuovo collare, un giocattolo da masticare e qualche ghiottoneria. Le persone parlano con i loro animali da compagnia utilizzando un linguaggio ed una modulazione della voce analoghe a quelle che impiegano con i bambini. Amano il contatto fisico con i loro animali ed una varietà di studi ha dimostrato gli effetti calmanti da rilascio di endorfina derivanti dal fatto di accarezzare un’altra creatura vivente e di avere con essa un contatto ravvicinato. Una debole e anziana signora con uno Yorkshire terrier mi ha spiegato una volta, parlando del suo cagnolino: “Ha la taglia ed il peso giusti per riuscire a coricarsi su di me durante la notte. Mi tiene calda, come una piccola borsa dell’acqua calda, e mi fa sentire così bene ed al sicuro averlo lì.” Ciò che tutto questo significa è che la relazione che le persone hanno con i loro animali specialmente da compagnia - è complessa. Inoltre, tutto dipende da quale relazione è in atto, cioè se l’animale si sta comportando nel modo in cui ci si aspetta che si comporti e sta facendo ciò che fa di solito. Ciò comprende le piccole routine e le abitudini di cui i proprietari vi possono parlare - il cane si precipita a salutare i proprietari quando arrivano a casa, il gatto si siede e fa le fusa sulle loro ginocchia, il cane porta il suo giocattolo favorito per giocarci, il cavallo si butta sempre sul suo fieno con entusiasmo. Quando questi comportamenti cambiano, indipendentemente dalla ragione, la relazione viene posta sotto tensione: non sta più funzionando. È allora che la maggior parte dei proprietari si rivolge al veterinario. Tanto meglio possiamo comprendere la relazione che un particolare proprietario ha con il suo animale, tanto maggiori saranno le probabilità che avremo di riuscire ad influenzare quel proprietario per prestare all’animale le cure migliori e più appropriate. Tuttavia, quando si verifica una rottura nella relazione - il cane assume un aspetto miserabile e non si precipita a salutare il proprietario, o trova difficoltà ad alzarsi a causa dell’età avanzata, oppure il gatto sfugge il contatto e non fa le fusa - i proprietari si preoccupano e diventano ansiosi. In questo stato mentale, le probabilità che si verifichino rotture di comunicazione ed insoddisfazioni per il servizio ricevuto aumentano. ■

ESONERO DI RESPONSABILITÀ: I L’editore dell’opera originale inglese e l’editore italiano non garantiscono la qualità dei prodotti o servizi presunti o dichiarati descritti nella pubblicità eventualmente presente in questa pagina, né li approvano o sostengono in alcun modo. II L’editore dell’opera originale inglese e l’editore italiano non si assumono, in base alle vigenti norme, alcuna responsabilità per danni e/o lesioni a cose o persone come risultato di qualsiasi affermazione diffamatoria vera o presunta, violazione dei diritti di proprietà intellettuale o di privacy, durata di prodotti, se derivanti da negligenza o altro, o da ogni altro uso di idee, istruzioni procedure, prodotti e metodi contenuti nell’articolo. ©

Elsevier, Ltd 2008 Jevring-Back Managing a veterinary practice, 2 ed., W.B. Saunders. All rights reserved. Traduzione di Maurizio Garetto

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE A CURA DI HILL’S PET NUTRITION


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Eventi Veterinari

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SIANA

SIODOV

SOCIETÀ ITALIANA DI ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE ANIMALE

SOCIETÀ ITALIANA DI ODONTOSTOMATOLOGIA VETERINARIA

ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA NON CONVENZIONALI Incontro aperto ai Soci SIVAE 25 Gennaio 2009, Cremona RELATORI

15.00 Attività pratiche: esempi di razionamento A. Melillo, L. Prola, M. Agrillo 16.30 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori

Mario Agrillo, Roma Alessandro Melillo, Roma Pier Paolo Mussa, Torino Liviana Prola, Torino

PROGRAMMA SEDE

9.00 Registrazione dei partecipanti 9.30 Fisiologia digestiva, fabbisogni nutrizionali ed alimentazione del coniglio da compagnia P.P. Mussa 10.15 Fisiologia digestiva, fabbisogni nutrizionali ed alimentazione del furetto L. Prola 11.00 Pausa 11.30 Fisiologia digestiva, fabbisogni nutrizionali ed alimentazione della cavia L. Prola 12.15 Valutazione nutrizionale degli alimenti destinati agli animali da compagnia non convenzionali M. Agrillo 13.00 Pausa pranzo 14.30 Patologie di origine nutrizionale in furetto, coniglio e cavia A. Melillo

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Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona

PARTECIPAZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIANA e SIVAE in regola con l'iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata) Socio SIANA/SIVAE: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00

PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

ARGOMENTI DI PATOLOGIA ORALE COMPARATA (Prima parte) Malattie dermatologiche che presentano localizzazioni tipiche a livello del cavo orale: quando bisogna curare l’organismo per risolvere il problema 25 Gennaio 2009, Cremona RELATORI

SEDE

Silvia Colombo, Milano Giovanni Lodi, Med Chir, Milano

Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona

PARTECIPAZIONE PROGRAMMA

L'incontro è gratuito per tutti i soci SIODOV in regola con l'iscrizione 2009. Non è richiesta la preiscrizione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata) Socio SIODOV: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00

9.00 Registrazione dei partecipanti 9.30 Aspetti clinici, diagnostici e terapeutici del granuloma eosinofilico - S. Colombo 10.30 Malattie cutanee batteriche e fungine: le cause “alternative” di alitosi nel cane S. Colombo 11.00 Pausa 11.30 Malattie autoimmuni e immunomediate che interessano il cavo orale S. Colombo 12.30 Patologia comparata: le analogie in medicina umana - G. Lodi 13.00 Pausa pranzo 14.00 Presentazione di casi clinici relativi agli argomenti trattati - S. Colombo, G. Lodi 15.30 Pausa 16.00 Presentazione di casi clinici a cura dei soci 17.30 Valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori

PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO

11° CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR Cremona, 8-9 Maggio 2009 P RO G R A M M A P R E L I M I N A R E Evento in fase di accreditamento ECM

organizzato da

certificata ISO 9001:2000

Edizioni Veterinarie E.V. srl

S A B AT O 9 M A G G I O

V E N E R D Ì 8 M AG G I O MEDICINA PUBBLICA 9.30

BOVINI 1

BOVINI 2

SUINI

BOVINI 3

Uso prudente del farmaco e sicurezza dei prodotti di origine animale

Metabolismo e riproduzione nel post-partum della bovina

Stato dell’arte nel pareggio come prevenzione della zoppia

L’ulcera gastrica nell’allevamento suino

La gravidanza nella bovina: i punti critici

Uso prudente del farmaco e sicurezza dei prodotti di origine animale

Metabolismo e riproduzione nel post-partum della bovina

11.00 11.30

P A U S A

13.00

P A U S A

FILIERA ALIMENTI 14.30

La sicurezza alimentare in Italia: stato dell’arte e nuove sfide

16.00 16.30

18.00

BOVINI 2

BOVINI 3

Gestione della fertilità nell’allevamento bovino

Micoplasmosi bovine

Valutazione dei parametri urinari

11.00

L’ulcera gastrica nell’allevamento suino

La gravidanza nella bovina: i punti critici

11.30

P A U S A Gestione della fertilità nell’allevamento bovino

13.00

BOVINI 2

SUINI

BOVINI 3

Mastiti bovine: qualcosa di nuovo

Benessere animale: allevamento, trasporto e macellazione

L’ulcera gastrica nell’allevamento suino

L’esame clinico nel bovino

Mastiti bovine: qualcosa di nuovo

L’ulcera gastrica nell’allevamento suino

G I O R N A T A

14.30

Micoplasmosi bovine

P A U S A Approccio laparoscopico dislocazione abomasale a sinistra

16.00

C A F F È

Benessere animale: allevamento, trasporto e macellazione

T E R M I N E

C A F F È Valutazione dei parametri urinari

P R A N Z O

BOVINI 1

P A U S A La sicurezza alimentare in Italia: stato dell’arte e nuove sfide

C A F F È

Stato dell’arte nel pareggio come prevenzione della zoppia

9.00

BOVINI 1

L’esame clinico nel bovino

16.30

18.00

P R A N Z O

Malattie da artropodi nel bovino

P A U S A Approccio laparoscopico dislocazione abomasale a destra

C A F F È

Malattie da artropodi nel bovino

C H I U S U R A

Downer Cow Syndrome

L A V O R I

SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVA: SIVAR - PAOLA ORIOLI Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona - Tel. 0372 40.35.39 - Fax 0372 40.35.54 - info@sivarnet.it - www.sivarnet.it

Downer Cow Syndrome


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14 Eventi Veterinari

VETERINARIA 43 | 2008

organizzato da

certificata ISO 9001:2000

Edizioni Veterinarie E.V. srl

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it

CORSO PRATICO

CORSO AVANZATO INTENSIVO

GLI ESAMI COLLATERALI IN NEUROLOGIA

TUTTO SUL CROCIATO

Cremona, 21/24 Gennaio 2009 Centro Studi SCIVAC

Cremona, 26/29 Gennaio 2009 Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

ECM: In fase di accreditamento

DIRETTORE Marco Bernardini, Med Vet, Dipl ECVN, Padova

DIRETTORE Aldo Vezzoni, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVS, Cremona

RELATORI Massimo Baroni, Med Vet, Dipl ECVN, Monsummano Terme (PT) Marco Bernardini, Med Vet, Dipl ECVN, Padova Davide De Lorenzi, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVCP, Padova Cristian Falzone, Med Vet, Dipl ECVN, Monsummano Terme (PT) Raffaele Gilardini, Med Vet, Voghera (PV) Saverio Paltrinieri, Med Vet, Dipl ECVCP, Milano Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna

RELATORI Silvia Boiocchi, Med Vet, Milano Bruno Peirone, Med Vet, PhD, Torino Antonio Pozzi, DVM, MS, Dipl ACVS, Florida (USA) Aldo Vezzoni, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVS, Cremona

ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)

ISTRUTTORI Fulvio Cappellari, Med Vet, Torino Lisa Piras, Med Vet, Torino Luca Vezzoni, Med Vet, Cremona ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)

QUOTE Soci SCIVAC: € 650,00 + IVA 20% Non soci: € 800,00 + IVA 20%

QUOTE Soci SCIVAC: € 1.050,00 + IVA 20% Non soci: € 1.200,00 + IVA 20%

Società federata ANMVI

DELEGAZIONI REGIONALI - CALENDARIO PRIMO SEMESTRE 2009 DATA

REGIONE

ARGOMENTO

RELATORE

25 Gennaio

Lombardia

Emergenza o non emergenza… questo è il problema: riconoscimento e trattamento delle più comuni emergenze in medicina veterinaria

Paolo Gaglio

25 Gennaio

Campania - Caserta

Citologia per non citologi: come praticare il gioco dell’esame citologico con soddisfazione… e senza sbagliare troppo!

Mario Caniatti

1 Febbraio

Trentino - Trento

Malattie respiratorie

Davide De Lorenzi

8 Febbraio

Veneto Monastier (TV)

Emergenza o non emergenza… questo è il problema: riconoscimento e trattamento delle più comuni emergenze in medicina veterinaria

Paolo Gaglio

15 Febbraio

Marche - Ancona

La radiologia dalla A alla D (diagnosi)

Massimo Vignoli

15 Febbraio

Sicilia

Cronic Kidney disease e stadiazione iris: nefropatia cronica nel cane e nel gatto

Paola Scarpa

15 Febbraio

SOVEP - Piemonte

Animali esotici

Giuseppe Visigalli

22 Febbraio

ASVAC - Sardegna

Oftalmologia veterinaria in evoluzione: dal cane agli uccelli

Nunzio D’anna

22 Febbraio

Toscana

Aggiornamenti in neurologia

Daniele Corlazzoli

22 Marzo

Emilia

Cosa c’è di nuovo nella diagnosi, prognosi e terapia dei disordini infiammatori cronici dell’apparato gastroenterico dei piccoli animali

Ugo Lotti

22 Marzo

Calabria

Elementi per un corretto approccio clinico e terapeutico della malattia cardiovascolare

David Chiavegato

29 Marzo

Lazio

Ruolo della fisioterapia nella corretta gestione del paziente affetto da ernie discali

Ludovica Dragone

29 Marzo

Puglia

Cronic Kidney disease e stadiazione iris: nefropatia cronica nel cane e nel gatto

Paola Scarpa

5 Aprile

Abruzzo

Cosa c’è di nuovo nella diagnosi, prognosi e terapia dei disordini infiammatori cronici dell’apparato gastroenterico dei piccoli animali

Ugo Lotti

5 Aprile

Basilicata

L’esame citologico quando meno te lo aspetti: ovvero quando la diagnosi è letteralmente sotto i tuoi occhi

Walter Bertazzolo

5 Aprile

Valle d’Aosta

Chirurgia plastica e ricostruttiva

Emanuela Morello

19 Aprile

Umbria

Aggiornamenti in neurologia

Daniele Corlazzoli

19 Aprile

Liguria

Diagnosi e prevenzione della FIP

Saverio Paltrinieri

10 Maggio

ASVAC - Sardegna

Cosa c’è di nuovo nella diagnosi, prognosi e terapia dei disordini infiammatori cronici dell’apparato gastroenterico dei piccoli animali

Ugo Lotti

10 Maggio

Molise - Campobasso

Oftalmologia veterinaria in evoluzione: dal cane agli uccelli

Nunzio D’anna

17 Maggio

SOVEP - Piemonte

Odontostomatologia

Dea Bonello

17 Maggio

Friuli Venezia Giulia

La radiologia dalla A alla D (diagnosi)

Massimo Vignoli

17 Maggio

Lombardia

Cronic Kidney disease e stadiazione iris: nefropatia cronica nel cane e nel gatto.

Paola Scarpa

21 Giugno

Lazio

Elementi per un corretto approccio clinico e terapeutico della malattia cardiovascolare

David Chiavegato


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Caso clinico Focus

VETERINARIA 43 | 2008

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Bulldog inglese Narco di CHIARA NOLI DMV, Dip ECVD Ospedale Veterinario Cuneese, Borgo San Dalmazzo (CN) Questo caso clinico si basa sul segnalamento riguardante un Bulldog inglese, maschio, 2 anni, 25 kg, di nome Narco.

Foto 4. Aree di alopecia multifocale e foruncolosi sul muso di un bulldog affetto da piodemodicosi.

ANAMNESI Da 3 mesi lesioni di alopecia multifocale sulla testa e sul tronco, lesioni papulose e pustolose sul muso. Assenza di prurito. Il cane è vaccinato regolarmente, viene trattato ogni mese con antiparassitari esterni, le sue grandi funzioni organiche sono nella norma. Vive in casa con accesso al giardino con un altro bulldog inglese femmina, non imparentata, senza problemi dermatologici. Non si rilevano nel suo passato eventi patologici di rilievo.

ESAME OBIETTIVO GENERALE Non si rileva alcuna alterazione.

Foto 1. Aree di alopecia multifocale sul muso di un bull dog inglese affetto da demodicosi. Foto 5. Follow up dello stesso animale dopo 9 settimane di trattamento con cefovecina iniettabile ogni 2 settimane e spot on di moxidectina/imidacloprid ogni settimana. Le lesioni appaiono in remissione.

ESAME OBIETTIVO DERMATOLOGICO Il cane presenta aree di alopecia multifocale, con cute eritematosa, soprattutto distribuite alla testa (foto 1 e 2), ma anche presenti sul tronco (foto 3). Sul muso, sulle labbra superiori e sul mento, presenza di grosse papule eritematose e violacee (contenenti sangue), essudato sieropurulento, importante eritema di tutto il muso (foto 4). Non si rilevano altre lesioni dermatologiche degne di rilievo, comprese le pliche cutanee del muso e caudale che appaiono ben pulite dal proprietario.

Foto 2. Aree di alopecia multifocale sul collo di un bull dog inglese affetto da demodicosi.

Foto 3. Aree di alopecia multifocale sul collo di un bull dog inglese affetto da demodicosi.

LISTA DEI PROBLEMI Alopecia multifocale sul muso e sul tronco. Dermatite eritematosa, papulosa (foruncolosi) del muso.

LISTA DELLE POSSIBILI DIAGNOSI DIFFERENZIALI Per l’alopecia multifocale si prendono in considerazione una demodicosi, una dermatofitosi, una follicolite batterica e un’alopecia areata. Per le lesioni papulari sul muso si prendono in considerazione una foruncolosi batterica, una piodemodicosi, una micosi profonda o complicata da foruncolosi batterica e una cellulite giovanile.

DIAGNOSI

FOLLOW UP 2

Dalle lesioni di alopecia multifocale si ottiene la diagnosi di demodicosi. Dalle lesioni papulose ed eritematose sul muso si ottiene la diagnosi di piodemodicosi.

Le condizioni cliniche del cane appaiono notevolmente migliorate, la piodermite appare quasi del tutto scomparsa, esitano dei residui cicatriziali sul muso, laddove le lesioni erano più gravi, mentre le aree di alopecia mostrano una decisa ricrescita del pelo. I raschiati testimoniano la presenza di pochi Demodex adulti morti, assenza di ninfe, larve o uova o di parassiti vivi. Si consiglia di continuare con la terapia acaricida e si somministra la terza ed ultima iniezione di Convenia. Viene fissato un appuntamento dopo altre 4 settimane.

TERAPIA Si instaura una terapia per la demodicosi a base di milbemicina 1 mg/kg per die os, da proseguire sino a un mese dopo l’ottenimento di raschiati negativi. Per la piodermite si prescrive la cefalessina al dosaggio di 20 mg/kg due volte al giorno per 4 settimane. Si fissa un controllo dopo un mese.

ESAMI COLLATERALI E RISULTATI Un raschiato cutaneo profondo mette in evidenza la presenza di acari Demodex sia nelle lesioni di alopecia sia nelle lesioni papulari del muso. Un esame con la lampada di Wood risulta negativo. Un esame tricoscopico risulta negativo per ife e spore fungine, ma positivo per Demodex. Una coltura fungina risulta negativa. L’esame citologico dell’essudato dalle lesioni del muso mostra la presenza di numerosi batteri coccacei intracellulari in neutrofili dal nucleo rigonfio (neutrofili degenerati). Una coltura batterica conferma di S. intermedius sensibile alla cefalessina, cefadroxil, cefovecina, amoxicillina e acido clavulanico.

FOLLOW UP 3 FOLLOW UP 1 Dopo pochi giorni la proprietaria riferisce che ha enormi difficoltà a somministrare le pastiglie al cane, che le nasconde in bocca, per poi risputarle subito dopo. Anche dopo numerosi tentativi ritiene che le sia impossibile continuare con la terapia per bocca. Le viene allora proposto di cambiare la milbemicina con lo spot on di moxidectina/imidacloprid una volta alla settimana e di sostituire la cefalessina con una iniezione di 2,5 ml di cefovecina (Convenia®) ogni 15 giorni. Viene fissato un appuntamento dopo 4 settimane.

Le lesioni cutanee appaiono in completa remissione (foto 5 e 6). I raschiati profondi sono negativi. Si consiglia di proseguire con la terapia acaricida per un altro mese, poi sospendere.

CONCLUSIONE A tutt’oggi il cane non ha avuto ricadute della demodicosi. La piodermite del muso ha avuto una ricaduta dopo esattamente un anno (il che potrebbe suggerire una possibile causa allergica sottostante), ed è stata nuovamente trattata con successo con tre iniezioni di cefovecina ogni 15 giorni, senza ricadute per tutto l’anno successivo.

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE A CURA DI PFIZERi

Foto 6. Follow up dello stesso animale dopo 9 settimane di trattamento con cefovecina iniettabile ogni 2 settimane e spot on di moxidectina/imidacloprid ogni settimana. Le lesioni appaiono in remissione.

DISCUSSIONE La piodemodicosi è una forma di piodermite profonda che richiede costanza nella terapia (sia acaricida che antibiotica) da parte del proprietario per ottenere la remissione. Il bulldog è un cane che per la conformazione del muso (brachicefalo) e per il suo carattere esuberante dà spesso molte difficoltà ai proprietari nella somministrazione delle pastiglie. La soluzione di somministrare cefovecina per via iniettabile una volta ogni 15 giorni e un acaricida spot on ha notevolmente semplificato la terapia del cane e aumentato la compliance del proprietario. I risultati sono stati molto soddisfacenti, al pari di quelli che ci si poteva aspettare con la classica terapia a base di cefalessina data due volte al giorno per os, con un completo rispetto della compliance, particolarmente importante in queste situazioni. ■


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16 Vet Journal Attualità scientifica

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VETERINARIA 43 | 2008

Epilessia idiopatica nel gatto Similitudini e differenze con il cane. Cizinauskas al Seminario SCIVAC di MARIA GRAZIA MONZEGLIO a malattia epilettica si presenta nei cani e nei gatti in maniera diversa, tenendo anche conto delle differenze anatomiche e fisiologiche esistenti tra le due specie. Gli aspetti distintivi della malattia nella specie felina sono stati approfonditi da Sigitas Cizinauskas durante il Seminario SCIVAC “Epilessia del cane e del gatto: siamo all’inizio di una nuova era?” (Padova, 18-19 ottobre 2008). Uno studio indica un’incidenza della malattia epilettica nella popolazione sana variabile tra lo 0,5 e il 2,3% nei cani e lo 0,3 e l’1% nei gatti. Fra questi ultimi, l’incidenza rilevata tra i soggetti visitati per problemi neurologici è del 14%. Alcuni autori ritengono che i problemi strutturali del cervello siano la maggior causa di epilessia nel gatto, altri riportano un elevato numero di crisi convulsive ricorrenti in animali che non hanno lesioni anatomiche cerebrali riconoscibili. La prevalenza dell’epilessia idiopatica nel gatto varia in diverse stime dallo 0 al 60%, con notevoli differenze tra studi effettuati in America o in Europa. In America infatti viene valutata come estremamente rara la forma idiopatica della malattia epilettica e si rileva invece in un elevato numero di casi la meningoencefalite non suppurativa da causa sconosciuta e l’encefalopatia ischemica felina, cause peraltro rare in Europa. Molteplici sono le cause intra- ed extracraniche dell’epilessia felina. La diagnosi viene raggiunta dopo un iter diagnostico che comincia con un’approfondita anamnesi, in cui si deve richiedere con attenzione al proprietario la descrizione di eventuali traumi pregressi, di possibili intossicazioni, della cronologia delle crisi e dei caratteri delle stesse. Deve poi essere effettuata un’accurata valutazione neurologica del paziente che potrebbe portare al sospetto di una causa intracranica (in

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presenza di anomalie). Secondo l’esperienza dell’autore, le cause extracraniche sono relativamente rare e si presentano nel 15% circa di tutti i gatti epilettici; è quindi necessario effettuare un esame ematochimico completo e un’analisi delle urine di routine in tutti i pazienti epilettici perché queste indagini possono essere diagnostiche nelle forme di epilessia reattiva. Se tutte queste valutazioni, in un gatto che ha avuto un unico episodio epilettico, non evidenziassero nessuna anomalia, né neurologica né di laboratorio, l’animale dovrebbe essere monitorato e non si dovrebbero fare ulteriori accertamenti. Se, al contrario, l’animale manifestasse un’altra crisi convulsiva o si rilevassero anomalie dell’esame neurologico di un soggetto in cui le cause reattive fossero state escluse, allora bisognerebbe procedere con altre indagini come la diagnostica per immagini (RMI o TAC), l’elettroence-

falogramma o l’analisi del liquido cefalorachidiano. Secondo dati forniti dall’autore: - Nel 25% dei casi di epilessia secondaria, in Europa, la diagnosi è di necrosi dell’ippocampo o del lobo piriforme, che si manifesta con cluster di crisi epilettiche o con stato epilettico ed aggressività. - Nel 17% dei casi la diagnosi è di encefalopatia tossica o metabolica, per esempio l’encefalopatia uremica in caso di insufficienza renale cronica; intossicazioni da metaldeide (molluschicidi nei gatti che vivono anche all’esterno); encefalopatia epatica; deficienza di tiamina, per esempio nei gatti che per errore rimangono chiusi in qualche scantinato o per altri motivi soffrono di digiuni prolungati (può causare tetraparesi o stato epilettico e risponde bene alla somministrazione di tiamina). - Il 14% dei casi appartiene al gruppo delle malattie infettive, come per esempio peritonite infettiva felina, encefaliti virali (non frequenti e segnalate più spesso in America), toxoplasmosi, migrazione aberrante di larve di endoparassiti. Di solito si tratta di diagnosi istopatologiche, precedute di una diagnosi di sospetto antemortem con esame del liquor; più spesso la diagnosi definitiva è postmortem. - Nell’8% dei casi si tratta di neoplasie, come linfomi o meningiomi. - Il 2,6% dei casi è rappresentato da epilessia postraumatica. Nei gatti il trauma è un fatto piuttosto frequente, non altrettanto l’epilessia che ne può conseguire. A volte l’epilessia compare immediatamente dopo il trauma, a volte dopo settimane o mesi. - Infine l’1,3% è imputabile a infarti o emorragie intracraniche, causa molto segnalata in America. Nel 20% circa dei casi si giunge a una diagnosi di epilessia idiopatica in un soggetto che non ha segni neurologici evidenti, ha presentato almeno due crisi, con esami ematochimici e urinari normali, imaging ed esame del liquor negativi ed età variabile da 4 mesi a 13 anni. Può presentarsi in gatti di diversa razza e sesso, castrati e non, e si manifesta con crisi di diversa intensità e frequenza. La terapia del gatto con epilessia idiopatica prevede l’uso del fenobarbital (2 mg/kg BID) o diazepam (0,5 mg/kg BID). Non viene invece usato il bromuro di potassio, perché può causare pericolose crisi asmatiche. Se l’epilessia non viene controllata in maniera soddisfacente, la dose di fenobarbitale può essere aumentata fino a 6 mg/kg BID. Lo scopo della terapia è sempre quello di diminuire frequenza ed intensità delle crisi. In sintesi, esistono nel gatto la forma idiopatica e le forme secondarie di epilessia, più frequenti rispetto al cane; le cause sono

DIVERSITÀ GENETICA DI BVDV IN ITALIA l virus della diarrea virale bovina (BVDV) è un patogeno bovino economicamente importante. Se ne riconoscono due specie, BVDV-1 e BVDV-2. Ad oggi, sono stati identificati soltanto quattro sottogenotipi di BVDV-2, mentre per BVDV-1 sono stati identificati almeno 11 sottogenotipi distinti. In uno studio precedente sono state indagate le caratteristiche genetiche di 38 isolati di campo di BVDV in Italia settentrionale, e tutti i 38 isolati venivano classificati come BVDV-1 e assegnati a 5 diversi sottogenotipi: BVDV-1b, BVDV-1d, BVDV-1e, BVDV-1h e BVDV-1f. Tuttavia, in Italia è stata segnalata anche la circolazione di BVDV-2. Un nuovo studio ha tipizzato 88 virus BVD isolati in Italia. L’analisi filogenetica ha mostrato che 5 isolati potevano essere tipizzati come BVDV-2a. I restanti 83 isolati erano tipizzati come BVDV-1 e appartenevano a sette distinti sottogenotipi: BVDV-1a (n = 8), BVDV-1b (n = 37), BVDV-1d (n = 3), BVDV-1e (n = 22), BVDV-1f (n = 4), BVDV1g (n = 4) e BVDV-1h (n = 5). La maggior parte degli allevamenti bovini dello studio era infettata in maniera predominante da BVDV-1b e BVDV-1e, mentre erano sporadici gli altri sottogenotipi di BVDV. Lo studio ha evidenziato inoltre la circolazione di sottogenotipi aggiuntivi, quali BVDV-1a e BVDV-1g e ha riconfermato la presenza di BVDV-2. “Genetic diversity of Bovine viral diarrhea virus 1: Italian isolates clustered in at least seven subgenotypes” Giammarioli M, Pellegrini C, Casciari C, Rossi E, De Mia GM. J Vet Diagn Invest. 2008 Nov; 20(6):783-8. (M.G.M.)

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spesso simili nelle due specie e il work-up diagnostico è assolutamente sovrapponibile. Dati forniti da Anna Millotti, Med Vet, Trieste. ■

FISTOLE PERIANALI: EFFETTO DI CHIRURGIA + DIETA er valutare l'esito del trattamento, uno studio ha rivisto le cartelle cliniche di 33 cani affetti da fistole perianali trattate con escissione chirurgica en bloc e sacculectomia anale bilaterale, a cui era stata somministrata, nel periodo perioperatorio, un'alimentazione esclusivamente a base di pesce bianco e patate. Un anno dopo l'intervento chirurgico, l’87,9% dei cani mostrava una risoluzione completa o quasi completa della malattia fistolosa visibile, mentre solo il 20,7% dei soggetti continuava a manifestare lievi segni clinici intermittenti. In nessun cane si segnalava la comparsa di incontinenza fecale. Nel complesso, concludono gli autori, le complicazioni erano considerevolmente inferiori, in gravità e frequenza, rispetto agli studi precedenti. “Long-term evaluation of canine perianal fistula disease treated with exclusive fish and potato diet and surgical excision” Lombardi RL, Marino DJ. J Am Anim Hosp Assoc. 2008 Nov-Dec; 44(6): 302-7. (M.G.M.)

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VETERINARIA 43 | 2008

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Attualità scientifica Vet Journal

Nuovi paradigmi alimentari Nutrition forum: guardare oltre l’alimentazione basata sulle evidenze

rincipi e aspetti legati all’alimentazione basata sulle evidenze e sulla genomica sono stati al centro del 14° Nestlé Purina Nutrition Forum (“Nuovi Paradigmi alimentari”) tenutosi dal 2 al 5 ottobre a St. Louis (MO, USA), che ha visto la partecipazione dei più illustri esperti di alimentazione nel settore veterinario a livello mondiale. “Sia la medicina che la scienza alimentare basate sulla genomica e sulle evidenze forniscono importanti contributi, ma si rivelano altresì limitanti”, ha dichiarato l’organizzatrice del Forum Dorothy Laflamme, DVM, PhD, DACVN, Nestle Purina PetCare. “Ci auguriamo che dopo questo forum, i partecipanti si renderanno conto che le decisioni effettivamente basate sulle evidenze dovrebbero prendere in considerazione tutte le evidenze”.

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IL NUOVO PARADIGMA Le principali presentazioni hanno posto l’accento sul passaggio, nel corso del tempo, dall’apprendere che cosa sono i nutrienti e il fabbisogno minimo necessario per il sostentamento, alla definizione di un’alimentazione ottimale basata sul fenotipo, all’attuale ricerca in merito agli effetti dell’alimentazione sull’espressione genomica. “Il futuro della scienza alimentare consiste nello spiegare il rapporto che intercorre fra dieta e salute, sia a livello di popolazione che personale”, ha dichiarato Laflamme. Una sana alimentazione è fondamentale per salute e benessere. Oggi animali ed esseri umani vivono più a lungo e in modo più sano in parte grazie a un migliore apporto di nutrienti. Tuttavia non tutti gli animali o gli esseri umani rispondono allo stesso modo agli stessi cibi. Grazie alle nuove tecnologie di trascrittomica, metabonomica e proteomica, scienze collettivamente definite nutrigenomica, è possibile studiare in che modo e perché si verificano tali differenze. Secondo il Dr. John Milner del National Cancer Institute, uno dei relatori del Forum, “è indubbio che comprendere gli elementi basilari dell’alimentazione e il modo in cui si rapportano al metabolismo cellulare e molecolare non è un lusso ma è fondamentale per una corretta gestione dell’alimentazione”. Oltre a Milner, fra i relatori figurano il Dr. Jim Kaput, Division of Personalized Nutrition and Medicine, FDA; il Dr. Thomas Schermerhorn, Kansas State University; il Dr. Ziad Ramadan, Nestlé Research Center – St. Louis; solo per citarne alcuni. “Lo sviluppo della nutrigenomica e l’applicazione di tali conoscenze consentirà di mettere a punto strategie per conservare la salute e migliorare le cure mediche per patologie croniche

sia negli esseri umani che negli animali domestici”, ha affermato Kaput. Milner ha aggiunto “Poiché gli animali domestici normalmente presentano molte complicazioni/condizioni mediche identiche a quelle degli esseri umani, aumenta l’esigenza di sviluppare strategie appropriate per ridurre i rischi”. Il Nestlé Purina Nutrition Forum riunisce illustri rappresentanti nei settori dell’alimentazione e della medicina veterinaria provenienti da tutto il mondo. Quest’anno, hanno partecipato circa 220 ospiti provenienti da 33 nazioni diverse. “Apprezzo notevolmente la partecipazione internazionale che ritengo sia un componente fondamentale del Forum” ha commentato Craig Thatcher, DVM, PhD, DACVN, Dean, College of Arts and Sciences, Arizona State University. In seguito alla pubblicazione all’inizio del prossimo anno, gli atti del Forum saranno disponibili sul sito wwww.purinavets.com. (Comunicato Stampa Purina, St.Louis, MO, USA - 23 ottobre 2008). (M.G.M.) ■

BPV-2 NEL SANGUE DI BOVINI CON TUMORI VESCICALI e infezioni da Papillomavirus bovino tipo 2 (BPV-2) sono state associate ai tumori della vescica nei bovini adulti che pascolano su terreni infestati da felce aquilina. Uno studio ha indagato la simultanea presenza di BPV-2 nel sangue e nei tumori vescicali dei bovini adulti, con l'obiettivo di comprendere meglio il ruolo biologico di BPV-2 circolante. Sono stati effettuati prelievi ematici periferici da 78 bovini con grave forma clinica di ematuria enzootica cronica. In 61 di questi soggetti, oltre che nei campioni ematici di due vacche sane, si identificava DNA di BPV-2 circolante. Cinquanta animali affetti venivano abbattuti in macelli pubblici e in tutti i soggetti si riscontravano proliferazioni neoplastiche vescicali. Il DNA di BPV-2 veniva amplificato e sequenziato nel 78% dei campioni di tumore vescicale e nel 38,9% dei campioni normali utilizzati come controlli. Nel 78,2% dei campioni ematici si identificava DNA episomico di BPV-2 circolante. La presenza simultanea di DNA di BPV-2 nelle neoplasie vescicali e nel sangue si riscontrava in 37 animali. Inoltre, si riscontrava mRNA E5 virale specifico e oncoproteina E5 nel sangue, rispettivamente mediante RT-PCR ed Western blot/immunocitochimica. È probabile, concludono gli autori, che BPV-2 possa persistere ed essere mantenuto in uno stato attivo nella circolazione ematica, in particolare nei linfociti, come serbatoio di infezione virale che, in presenza di co-carcinogeni, può causare lo sviluppo di tumori della vescica. “Detection of bovine papillomavirus type 2 in the peripheral blood of cattle with urinary bladder tumours: possible biological role” Roperto S, Brun R, Paolini F, Urraro C, Russo V, Borzacchiello G, Pagnini U, Raso C, Rizzo C, Roperto F, Venuti A. J Gen Virol 89 (2008), 3027-3033. (M.G.M.)

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18 Dalle Associazioni Oftalmologia

L’occhio dolente, incontro SCIVAC Marche Si è svolto ad Ancona il secondo appuntamento annuale della delegazione regionale

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riori accertamenti. Sottovalutare oppure ignorare la presenza di alcuni segni clinici, come nel caso di un occhio dolente, può esporre il paziente a rischi importanti per la qualità di vita, come la cecità, oppure a non associare il danno oftalmico a patologie sistemiche come l’ipertensione. Il dolore inoltre è dato comune a diverse patologie oftalmiche e va a grave detrimento della qualità di vita dell’animale. Il relatore ha richiamato concetti relativi alla patogenesi delle principali e più comuni patologie oftalmiche di cani e gatti, fornendo consigli pratici sull’utilizzo di ausili diagnostici alcune volte poco o male utilizzati. L’ampia casistica del Dott, Crotti gli ha permesso l’utilizzo di molte fotografie del caso clinico, dagli esordi della sintomatologia fino al follow up, anche per quanto riguarda l’aspetto chi-

rurgico nella gestione dell’occhio dolente. Spesso infatti si sottovaluta l’importanza delle raffie o di altri approcci chirurgici come coadiuvanti nella protezione o nella guarigione delle lesioni oculari, ignorando tecniche che potrebbero accelerare i processi di cicatrizzazione di lesioni anche estese, oppure aumentare l’efficacia delle terapie effettuate. Nonostante la concomitanza con altri eventi, anche stavolta la partecipazione è stata notevole, con un elevato numero di colleghi presenti richiamati da un relatore di. qualità e da un argomento che da tempo non veniva trattato nell’ambito della delegazione regionale. I componenti della Delegazione Marche danno l’appuntamento ai colleghi per il prossimo incontro che si terrà il 15 febbraio 2009. Avremo come relatore Massimo Vignoli, che ci parlerà di diagnostica radiografica. ■

IL CAVALLO E LA VETERINARIA NEL PALIO DI SIENA

Nella foto i componenti della Delegazione Regionale SCIVAC Marche insieme al relatore della giornata. A partire da sinistra: Andrea Carletti - Segretario, Martina Andreoni - Delegata della provincia di Pesaro, Federico Leone - Presidente, Alberto Crotti - relatore e Walter Crotti - Vice Presidente.

di WALTER CROTTI Vice Presidente Delegazione SCIVAC Marche l collega Alberto Crotti, oftalmologo, che divide la sua attività lavorativa tra i diversi aspetti della libera professione sugli animali da compagnia e l’impegno di membro del Consiglio Direttivo SCIVAC, è stato il relatore nel secondo appuntamento annuale della delegazione regionale marchigiana. Alla buona riuscita dell’incontro di domenica 16 novembre, ad Ancona, hanno contribuito Hill’s come sponsor e le Ditte Candioli, Janssen, Merial, Parmalab, Pfizer e Virbac come espositori. Come sempre, un ringraziamento va tributato a tali ditte, che hanno sostenuto l’attività della Delegazione Regionale SCIVAC Marche nell’ultimo appuntamento del 2008.

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Argomento era l’oftalmologia (“L’occhio dolente”), trattato con efficacia dal Dott. Crotti, che ha presentato un lavoro ricco di immagini e riferimenti pratici che hanno mantenuto alto l’interesse della platea per tutta la giornata. L’oftalmologia appare ad una parte dei veterinari pratici una disciplina non familiare, ma Alberto ha dimostrato come, con un approccio sistematico ed una tecnica di base, insieme ad una attrezzatura in prima battuta alla portata di tutti, si possa individuare l’esistenza di un problema oftalmico. Certamente poi per un più approfondito approccio clinico possono essere necessarie conoscenze specifiche e metodi specialistici, ma come per ogni disciplina, per il collega che affronta la visita di base, risulta indispensabile la capacità di sospettare e individuare l’esistenza della patologia, allo scopo di potere consigliare la necessità di ulte-

iena ha ospitato un congresso tecnico-scientifico per capire e conoscere il Cavallo da Palio. I contributi scientifici delle giornate saranno pubblicati dalla Società Italiana Veterinari per Equini in un supplemento che sarà allegato al numero di dicembre di Ippologia. Il supplemento analizza la prevenzione dei traumi del cavallo, in relazione alla tipologia di competizione del Palio di Siena e alla biomeccanica dei cavalli. La pubblicazione tratta anche del comportamento del cavallo e analizza il percorso di addestramento dell'animale che affronterà la competizione (dal 2000 i cavalli purosangue sono stati banditi dal Palio con l'utilizzo dei soli cavalli mezzosangue a fondo anglo-arabo e dal 2004 solo a fondo arabo). Si analizzano inoltre alcuni aspetti comportamentali osservati nei cavalli che vengono addestrati per

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correre il Palio di Siena, focalizzando l'attenzione sul processo di "abituazione". I cavalli sono vagliati da una commissione esaminatrice che esclude, durante la selezione, quei soggetti che presentano un insufficiente grado di adattamento, che si esprime nella manifestazione di comportamenti potenzialmente pericolosi in sede di gara, nell'ottica di una sicura prevenzione dei traumi durante il Palio. Tutelare il benessere del cavallo da palio significa confrontarsi con le attuali conoscenze sul comportamento e sulle capacità di apprendimento del cavallo per sviluppare una gestione sempre più vicina alle esigenze di questa specie evitando situazioni di stress cronico e dall'altra di migliorare il rapporto con l'uomo dall'allevamento alla competizione. Soddisfacendo il più possibile le necessità fisiologiche e comportamentali dei cavalli si possono ottenere animali sereni, più inclini ad apprendere comportamenti nuovi e fisicamente più sani. In altri termini, la pubblicazione curata da SIVE mette in evidenza come tutelando il loro benessere sia possibile ottenere miglioramenti delle loro prestazioni e garantire maggiore sicurezza. Questo anche nel caso di una manifestazione intensa come il Palio di Siena, un evento che comprende una varietà di stimoli per i cavalli. Durante l'addestramento è quindi utile per il benessere degli animali, con ripercussioni positive anche sulle loro performance, abituarli ad alcuni degli stimoli che incontreranno nella Piazza, in un contesto ben lontano da quello di un comune ippodromo, ma che tuttavia mette al centro della festa proprio lui: il cavallo.

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L’opinione

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Alla recessione ci pensa Zenone di OSCAR GRAZIOLI Medico Veterinario, Reggio Emilia he siamo in tempi di recessione penso lo abbiamo intuito tutti, se non altro perché, gravi attentati terroristici a parte, se apri il giornale, accendi la radio o schiacci l’“on” della tv non si parla d’altro nonché delle conseguenti misure per contrastarla. Lo tzunami finanziario che ha devastato le economie virtuali e reali dell’intero pianeta non è stato un brutto sogno e non è affatto detto che sia soltanto storia ormai. Leggevo ieri che solo nella mia città (130.000 abitanti) oltre 120 negozi del centro storico chiuderanno entro fine anno. Per il 2009 non si sa. Parlando con un dirigente della CNA ho appreso che, questa volta, la cassa mediatica non ha per nulla ingigantito la notizia: artigiani, commercianti e piccole imprese sono sull’orlo del collasso

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Grazie ad un accordo fra @nmvi Oggi e Libero, gli articoli scritti dal Collega Oscar Grazioli per il quotidiano di Vittorio Feltri sono disponibili on line. @nmvi Oggi pubblica regolarmente gli articoli dopo le ore 12.00. La rubrica LiberOscar li mantiene in archivio per la consultazione. @nmvi Oggi ringrazia Oscar Grazioli. www.anmvioggi.it

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con il cappio delle banche al collo. E il “bello” verrà nel prossimo anno. I veterinari (liberi professionisti ovviamente), che notoriamente venerano quello Zenone di Cizio ritenuto fondatore dello stoicismo, continuano ad aprire strutture una accanto all’altra, quasi lo tzunami per loro sia stato un ponentino profumato di glicine. D’altronde è necessario riflettere sul fatto che le grandi epidemie sanitarie, come quelle finanziarie, dopo avere fatto danni talvolta spaventosi hanno l’ingrato, ma naturale, compito di scremare, lasciando viva una popolazione più forte di prima. Non sto certo scrivendo nulla di

nuovo: una pandemia influenzale di quelle toste (si pensi alla “spagnola”), dopo aver fatto un impressionante numero di vittime, soprattutto nella popolazione più debole, lascia in vita soggetti con un sistema immunitario più temprato. Allo stesso modo, secondo alcuni economisti di vaglia, le crisi finanziarie, pur falcidiando anche vittime innocenti, scremano e costringono alla chiusura chi ha fatto investimenti avventati o possiede imprese incapaci di riconversioni. Molti economisti sono del parere che, proprio in tempi di crisi acuta dunque, sia il momento di fare investimenti, perché, tempo qualche anno, la scre-

matura del latte sarà avvenuta e affiorerà la panna. Investimenti oculati, sia chiaro, che tengano conto della contrazione nei consumi dei prossimi anni. Fermarsi completamente al palo, aspettando che la tempesta passi e ritorni il sole, senza neanche aprire l’ombrello, è un errore che può rivelarsi fatale, esattamente come rischia di farsi del male chi apre, magari solo e neolaureato, l’ambulatorio di fianco alla clinica di ventennale tradizione. E questo anche se ha i soldi di papà. Però se proprio ha fede in Zenone, si compia il suo destino. P.S. Buon Natale a tutti. ■


20 Lettere al Direttore Andrò a votare solo quando… a presente fa seguito all'esortazione da parte dell'ANMVI, ricevuta a mezzo posta elettronica in data 26-11-2008, ad andare in massa a votare per la nomina dei nuovi consiglieri provinciali per il triennio 2009/2011. Sebbene io non viva di libera professione e non sapendo cosa decideranno di fare i colleghi, per quanto mi riguarda andrò a votare solo quando le condizioni in cui versano i medici veterinari italiani saranno profondamente mutate. Premetto che mi riferisco nello specifico alla realtà pugliese anche se,

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confrontandomi con amici operanti in altri ambiti territoriali, la situazione è sostanzialmente sovrapponibile. Per evitare di cadere nei soliti luoghi comuni, anticipo ogni possibile critica affermando che con quanto sto per riportare, mi pare scontato, non intendo "far di tutta l'erba un fascio". Considerato quanto sopra e per meglio spiegarmi, con l'asserzione "condizioni profondamente mutate" intendo dire nello specifico: 1. quando gli Enti nazionali e provinciali la smetteranno di dormire e di spartirsi la pagnotta con politici ed accademici saturando un mercato di per sé già scarsamente recettivo con professionisti non richiesti. Infatti, l'impressione data da chi dovrebbe "in teoria

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tutelare la Nostra Professione" è quella di una corsa forsennata al tesseramento ed al mero reclutamento di quote associative; 2. quando i su citati Enti smetteranno di assistere inerti (anche con semplici omissioni o false recriminazioni) all'apertura di nuove facoltà di medicina veterinaria o, dato che il tema è attualmente alla ribalta, all'istituzione di nuovi ed inutili corsi di laurea "truffa" per fornire l'alibi a professori "baroni" ed affiliati per piazzare figli, nipoti, amici etc (non so chi di voi abbia letto le affermazioni dei vari presidi o rettori che continuano a decantare la piena utilità sociale dei suddetti corsi sostenendo i propri prodotti come farebbe un venditore di ghiaccioli al polo); 3. quando "i colleghi" riconosciuti rei di abusi

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La cartella clinica elettronica è dietro l'angolo così gli italiani arriveranno alla visita più leggeri, e i medici non faticheranno per trovare l'ultima ecografia. Prof. Ferruccio Fazio Sottosegretario di Stato alla Salute

professionali o esercizi abusivi della professione, saranno VERAMENTE E DEFINITIVAMENTE messi in condizione di non nuocere o radiati dagli albi professionali come accade in ogni nazione civile e degna di tale accezione, senza incorrere nei soliti ed ormai squallidi sconti di pena o irrisorie quanto fasulle ammende pecuniarie; 4. quando, sempre in accordo con il libero mercato, verranno finalmente fatti rispettatare i tariffari e, soprattutto, si stabiliranno degli "standard procedurali e sanitari minimi ed imprescindibili" validi per tutti i colleghi (per non sentire più parlare di gente che opera ancora nei sottoscala o ai limiti della accettabilità e della dignità umana e professionale). 5. quando UNIVERSITÀ o LIBERI PROFESSIONISTI titolari o soci (a volte essi stessi alla presidenza di ordini provinciali) di cliniche e/o ambulatori che lamentano le tematiche al punto 4, avranno il buon gusto di ricordarsi che una "giusta retribuzione del LAVORO" è tale non solo quando riguarda il loro operato ma anche quando è riferita a chi (più o meno giovane e qualificato) presta il proprio servizio professionale, presso le medesime strutture, con impegno e dedizione (spesso con orari proibitivi ben oltre i limiti fissati da qualsiasi contratto lavorativo....e pregherei chiunque fosse intenzionato a farlo di lasciar stare le scontate idiozie in merito alla libera professione). Nessuno venga a dirmi, infatti, di non essere a conoscenza dell'esistenza di colleghi pagati dai 100 ai 500 euro mensili, peraltro "a nero" e non già per loro libera scelta...... ........bene, solo quando tutto quanto sopra sarà finalmente una realtà, lo scrivente (ultimo degli imbecilli) andrà a votare. Ma sino ad allora.......sarò impegnato nel cercare ancora qualcosa di dignitoso nella nostra BISTRATTATA E QUANTO MAI NON RICONOSCIUTA PROFESSIONE. Rocco De Siena Ricercatore, PhD Caro collega, ci fa piacere pubblicare questo tuo intervento perché ci offre la possibilità di esprimere alcune considerazioni. L'ANMVI non è intervenuta in queste elezioni di rinnovo dei Consigli degli Ordini provinciali con proprie liste, ma ha semplicemente sollecitato tutti i colleghi ad esprimere liste rappresentative di tutti i settori della veterinaria e, soprattutto, ad andare a votare. Riteniamo infatti che l'espressione del voto sia essenziale per essere partecipi e determinanti del futuro della nostra professione. Il tuo intervento si riferisce al nostro invito e quindi come ANMVI ti dico che la nostra Associazione ha tutto il diritto di sollecitare i colleghi ad esprimere il loro voto proprio perché non può in alcun modo essere criticata per gli aspetti che tu evidenzi. 1) L'ANMVI è una federazione di Associazioni e non ha mai fatto quindi alcuna campagna


Dalle Aziende

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di tesseramento. Opera nell'interesse di tutta la categoria e non si è mai spartita nulla visto che tutti i nostri dirigenti si impegnano gratuitamente e spesso anche senza alcun rimborso spese. 2) Siamo l'unica Associazione che da sempre si batte contro il numero assurdo di Facoltà e contro la gestione baronale o clientelare dell'Università. Abbiamo presentato un ricorso al Tar del Lazio contro l'apertura del Corso di Laurea di Catanzaro. Ricorso vinto, ed in attesa della sentenza definitiva del Consiglio di Stato al quale si è appellata l'Universita calabrese. 3) L'ANMVI ha promosso varie iniziative contro ogni forma di abusivismo sollecitando i colleghi a segnalare le situazioni e gli Ordini ad intervenire. 4) Noi ci siamo opposti alle lenzuolate del Ministro Bersani che in nome di una assurda liberalizzazione delle attività professionali ha deciso, fra le altre cose, di abolire i minimi tariffari, a nostro avviso riferimento di garanzia, per il consumatore, di qualità della prestazione. Sotto queste tariffe non può esserci qualità. L'ANMVI ha sfilato a Roma con Confprofessioni chiedendo l'abolizione delle normative Bersani ed ha già più volte richiesto al nuovo Governo il ripristino dei tariffari minimi. 5) Più volte la nostra Associazione, e lo avrai certamente letto su questa stessa rivista, ha denunciato la situazione di sfruttamento e di sottoccupazione in cui si trovano per anni i giovani laureati. Lo abbiamo anche evidenziato con precise indagini che sono state portate ai Ministeri per sollecitarli ad una drastica riduzione del numero di iscritti ai Corsi di Laurea. Come vedi siamo in sintonia su tutti i punti che tu evidenzi, Ma detto questo non puoi pensare di restare alla finestra, in attesa che altri modifichino il mondo per renderlo più accettabile. Solo con la partecipazione e l'impegno di tutti possiamo pensare di riuscire a modificare molte cose inaccettabili che il nostro settore continua ad evidenziare. Non sei d'accordo? Un cordiale salute. Carlo Scotti.

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22 Calendario attività Dal 7 dicembre al 22 febbraio Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl

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DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: VIII PARTE - DIAGNOSTICA PER IMMAGINI AVANZATA DEL MUSCOLOSCHELETRICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

11 - 13 DIC

SEMINARIO SIVE Ultimi posti disponibili

3RD SKIVE RESORT MEETING - Selva di Val Gardena (BZ), Hotel Antares - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

CORSO SISCA / SCIVAC

CORSO SISCA - PRESCRITTORE NEI PROGETTI DI PET THERAPY - Centro Studi SCIVAC - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CHIRURGIA DI STOMACO E INTESTINO - Pomezia, Hotel selene - Via Pontina km 30 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: delregionali@scivac.it L’OCCHIO DOLENTE - Bari, Sheraton Hotel - Via Cardinale Agostino Ciasca 9 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

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12 - 14 DIC 14 DIC 14 DIC 15 - 19 DIC 21 - 24 GEN 23 - 25 GEN 25 GEN 25 GEN 25 GEN 25 GEN 26 - 29 GEN 30 GEN - 1 FEB 31 GEN - 1 FEB 31 GEN - 1 FEB 1 FEB

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA

CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

CORSO DI MEDICINA D’URGENZA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

3° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: III PARTE - GLI ESAMI COLLATERALI IN NEUROLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

CONGRESSO SIVE

XV CONGRESSO EUROPEO MULTISALA SIVE - ZanHotel & Meeting Centergross - Via Saliceto, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

INCONTRO SIANA

ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA NON CONVENZIONALI - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it ARGOMENTI DI PATOLOGIA ORALE COMPARATA - I PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

INCONTRO SIODOV

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA

EMERGENZA O NON EMERGENZA.. QUESTO È IL PROBLEMA: RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE PIÙ COMUNI EMERGENZE IN MEDICINA VETERINARIA - ECM: Richiesto Accreditamento

INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA

CITOLOGIA PER NON CITOLOGI: COME PRATICARE IL GIOCO DELL’ESAME CITOLOGICO CON SODDISFAZIONE... E SENZA SBAGLIARE TROPPO! - ECM: Richiesto Accreditamento

CORSO SCIVAC

CORSO AVANZATO INTENSIVO - TUTTO SUL CROCIATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it

INCONTRO SIDEV

WORKSHOP DI ONCOLOGIA CUTANEA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - Email: socspec@scivac.it CHIRURGIA PALLIATIVA IN MEDICINA VETERINARIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it

INCONTRO SCVI / SIONCOV

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PROSPETTIVE IMMEDIATE E FUTURE IN ANESTESIA VETERINARIA - Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

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LA FISIOTERAPIA COME TERAPIA CONSERVATIVA E DI SUPPORTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it MALATTIE RESPIRATORIE - Trento Ordine dei Medici Veterinari - Via V. Zambra, 36 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - Email: delregionali@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE

1 FEB 8 FEB 14 - 15 FEB

15 FEB 15 FEB 15 FEB 16 - 17 FEB 18 - 21 FEB 21 - 22 FEB 22 FEB

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO

EMERGENZA O NON EMERGENZA...QUESTO È IL PROBLEMA:RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE PIÙ COMUNI EMERGENZE IN MEDICINA VETERINARIA - ECM: Richiesto Accreditamento

CORSO SCIVAC

CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA CHIRURGICA NEL CANE E NEL GATTO - Crowne Plaza Centro Congressi, Padova - Via Po 197 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE

LA RADIOLOGIA SALLA A ALLA D (DIAGNOSI) - ECM: Richiesto Accreditamento

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA

CRONIC KIDNEY DISEASE E STADIAZIONE IRIS: NEFROPATIA CRONICA NEL CANE E NEL GATTO - ECM: Richiesto Accreditamento

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP

ANIMALI ESOTICI - Hotel Campanile -Rivoli (Torino) - C.so Allamano 153 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO AVANZATO INTENSIVO - TECNICHE DI ANESTESIA INALATORIA CON BASSI FLUSSI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. ORTOPEDIA: IV PARTE - ESAME CLINICO ORTOPEDICO E PATOLOGIE ORTOPEDICHE E TRAUMATOLOGICHE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it L’INCONTINENZA URINARIA NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - Email: socspec@scivac.it ANESTESIE A CONFRONTO: TIVA/TCI VS BILANCIATA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it

CORSO SCIVAC

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO SINUV INCONTRO SIARMUV

laPROFESSIONE

VETERINARIA 43 | 2008

PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 1° dicembre 2008

SOLUZIONI

Che tipo di alterazioni ti aspetti di riscontrare nel profilo biochimico di un pappagallo malato di clamidiosi?

Iperadrenocorticismo Aumento delle albumine

Risposta corretta: c) Corso di Medicina e Chirurgia Aviare, SCIVAC-SIVAE, Cremona ottobre 2005

QUIZ 2 Diminuzione di AST, ALT e LDH

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Diminuzione delle albumine e aumento di amilasi, AST e LDH

Insufficienza renale

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QUIZ 1

Disidratazione

Risposta corretta: d) Corso di Biochimica SCIVAC, Cremona, Ottobre 2005

Il peso specifico dell’urina di 1.009 in un cane indica




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