Arte (sur)Circolare

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ARTE

(SUR)

CIR CO

NULLA SI CREA. NULLA SI DISTRUGGE. TUTTO SI TRASFORMA.


RIFIUTI E ARTE (SUR) CIRCOLARE Lo sviluppo economico e sociale ha creato negli anni una nuova filiera “produttiva”: quella dei rifiuti. L’effetto collaterale dell’incremento dei consumi, della logica dell’usa e getta, è rappresentato dalla crescita dei rifiuti la cui gestione viene da ciascuno di noi delegata ad altri, non occupandoci più di ciò che avviene del nostro pezzo di carta o della nostra bottiglia di plastica, una volta finiti nel bidone della spazzatura. Negli ultimi anni, in parallelo a questa industria dei rifiuti, si sono sviluppati filoni di pensiero consapevole che toccano i temi presentati nella mostra, così come altri non propriamente artistici. Si è creato un movimento, un vero e proprio coordinamento chiamato “Rifiuti Zero”, che prevede un impe-

gno articolato in numerose azioni atto a ridurre i rifiuti intervenendo in tutte le fasi, dalla produzione allo smaltimento. Si sono sviluppate molte iniziative, anche sul nostro territorio, alcune delle quali seguite da associazioni locali e partecipate dalle scuole. Questa mostra tuttavia passa ad un’altra prospettiva, che parte da queste premesse ma rende emblematico il rifiuto trasformandolo in un oggetto artistico. Emblematico perché ogni oggetto esposto rimanda a qualcosa che era e che non è più, incrementando la consapevolezza del nostro vivere quotidiano e delle azioni che normalmente diventano riflessi incondizionati, come quello di buttare (e creare) il rifiuto. Allo stesso tempo, forse prioritaria-

mente, si può vedere nella trasformazione la bellezza e la ricerca delle sensazioni emotive che soltanto un oggetto artistico può dare. La mostra è articolata e offre più piani di lettura. Ciascuno può interpretare a proprio modo il percorso, che può essere una semplice fruizione visiva oppure un approfondimento di temi importanti. L’installazione vede la collaborazione di più attori: non soltanto le due Associazioni che l’hanno curata e gli artisti, ma i cittadini, i vari uffici comunali che hanno lavorato al progetto e ovviamente i visitatori che ne fruiranno. Gianni Cavallini Assessore alla cultura e ai rifiuti Comune di Carmagnola


NULLA SI CREA, NULLA SI DISTRUGGE, TUTTO SI TRASFORMA. Nulla si crea, ma soprattutto, nulla si distrugge. E questo è diventato un problema di dimensioni colossali. Continuiamo a creare oggetti in un' infinita smania di possesso ma, forse come mai prima d'ora, avvertiamo la forte sensazione di esserne sopraffatti e di non riuscire a smaltire l'eccesso e l'abbondanza che una parte di Mondo accumula. E se la parola chiave non fosse più come “distruggere”, liberarci del superfluo ma “trasformare”?

Gli artisti di “ARTE (SUR)CIRCOLARE” hanno come comune denominatore quello di essere dei “trasformatori”; tutti hanno la volontà e il desiderio di ri-creare , di dar forma a qualcosa di unico e prezioso con oggetti destinati allo scarto e all'inutilità. Non solo i materiali vengono salvati da un destino ineluttabile, ma portati, con la forza dell'ingegno, a qualcosa di alto e supremo, l'opera d'arte. Ognuno di loro ha un modo proprio, personale di trasformare. Ognuno ha

scelto prima di tutto la materia o l'oggetto da riutilizzare. O forse è stato scelto. Poi il processo creativo e l'ispirazione hanno prodotto queste opere che molto hanno da dire e da trasmettere. Sara Merlino Curatrice della mostra “Arte (sur)Circolare” Presidente Associazione culturale “Evvivanoé” - Cherasco

LA SETTIMANA EUROPEA PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI Dal 2008 l’Italia aderisce alla SERR – Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, un’iniziativa che, grazie al coinvolgimento di più soggetti, promuove azioni di sensibilizzazione su un tema strategico per l’ambiente quale il ciclo dei rifiuti, attraverso la diffusione di comportamenti volti alla prevenzione degli stessi. L’evento è coordinato a livello nazionale da un Comitato promotore composto da ANCI, Provincia di Roma, Provincia di Torino, Federambiente, Legambiente e AICA - Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale, con la partnership tecnica di E.R.I.C.A. Soc. Coop. ed Eco dalle Città.

La “Settimana” si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con i Patrocini dell’UNESCO, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Nell’edizione 2014 sono state realizzate in Italia 5643 azioni, record europeo di sempre, di cui le mostre “ARTE (SUR)CIRCOLARE” e “L’Araba Fenice”, con i loro eventi collaterali, sono parte integrante ed evento di richiamo nazionale. Dal 2012 è attivo un accordo con la curatrice artistica Sara Merlino, presidente dell’Associazione culturale

“Evvivanoé” in qualità di Art-Partner nazionale SERR, che ha il compito di selezionare artisti che creino le loro opere usando materiali di scarto e/o riciclati al fine di realizzare i premi da consegnare alle azioni italiane ed europee più virtuose. Le premiazioni dell’edizione 2012 si sono svolte a Roma all’interno dello Spazio Europa, sede della Rappresentanza in Italia dell’Unione Euro-

pea, mentre le premiazioni 2013 sono state ospitate a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, e all’interno del convegno internazionale “Towards a European Circular Economy”.


ROBERTA BARBIERI .0 1

Classe 1963, scenografa, pittrice, si diploma prima al liceo artistico e poi all’Accademia di Brera, in Scenografia e Costumi. Artista poliedrica, si interessa di ogni tipo di espressione: danza, recitazione, canto, musica. Collabora con laboratori di scenografia teatrali, curando la realizzazione anche di piccole scenografie studiate per l’immagine di punti vendita ed espositivi. In contemporanea partecipa a numerose mostre. Si dedica, inoltre, all’aspetto emozionale dell’Arte, organizzando laboratori di “creatività” per bambini e adulti, approfondendo con studi specializzati anche il campo dell’arte terapia. Nel 2007 ha inaugurato a Milano il suo studio-galleria ObyArtStudio Multifunzionale, dove lavora portando avanti la sua ricerca pittorica e dove organizza mostre personali, corsi, collettive, eventi d'arte e letterari.

NYLO N

Le opere in esposizione sono realizzate con Alessandro Assiri, scrittore e poeta che si occupa di arte e di promozione culturale. La pittrice e il poeta, ognuno con le proprie caratteristiche peculiari definite che li contraddistinguono in modo incontestabile, uniscono le loro "parole" artistiche, trasformandosi in un unico e nuovo corpo con nuove sfumature interpretative che invitano ad approfondire e ricercare nuovi orizzonti tematici. L'occhio scorre sulle tavole dipinte, ricerca tra le venature del legno e nei particolari dei colori stratificati le storie dipinte, una narrazione dei segni che la poesia di Assiri accompagna con parole intense, che paiono uscire inaspettatamente da quelle scalfitture del legno, dai gorghi e dalle spirali di colore, donando nuova e diversa prospettiva.

la poetica delle sue opere è una misura di vite diverse

Roberta Barbieri dipinge particolari di corpi di donna che non si lasciano contaminare dall'effetto figurativo, invitando chi li guarda ad andare oltre. Parlano senza descriversi troppo: mani, piedi e visi sono assenti o solo accennati, facendo intuire che la loro rappresentazione limiterebbe la fantasia. Carboncino e terre, uniti all'acrilico a tinte piatte e alle lacche, animano supporti in legno di recupero: tavole di vecchi armadi, comodini, porte si trasformano come icone. E' legno che ha vissuto e che vive ancora: le venature e le macchie del tempo sono sottolineate e non nascoste, contribuiscono a infondere vita ai corpi ritratti, in una fusione ideale tra Uomo e Natura.

I co-protagonisti insostituibili

delle sue opere

sono i supporti

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ALI TO D I V E NTO

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PI O G G I A


ALBERTO BRUSA .0 1

E’ nato a Torino nel 1963. Si diploma disegnatore pubblicitario nel 1981 e lavora in ambiente grafico e pubblicitario dal 1983. Nel 2006 inizia a trasferire in ambito artistico l’esperienza e la creatività maturate con la sua professione. Dal 2009 partecipa alle collettive della Mostra nazionale di Pittura contemporanea “Santhià” e alle esposizioni di arti figurative presso la “Società Promotrice delle Belle Arti” di Torino. I principi ispiratori dell’arte di Alberto Brusa si rifanno a fusioni fra testo e immagini, passione per i doppi sensi, i luoghi comuni e i modi di dire, resi materici con tecniche diverse. “Sillabart Series” è il nome pensato per rappresentare il processo creativo attraverso cui prendono vita i suoi lavori. In una sorta di “surrealismo rivisitato” ne derivano oggetti che sono sintesi visiva dei vocaboli e diventano involucri in

ME TRO PO LI

cui collocare le idee, con lo humour che a volte contengono. La loro apparente semplicità rivela un divertimento tra forma e contenuto, anche per il puro piacere di recuperare ogni tanto uno sguardo bambino, un agire spensierato, disincantato e surreale verso la realtà che ci circonda: giocare con le parole, provando a inventarle, comporle e scomporle sillabicamente, mettere le derivate a confronto tra loro ridisegnando nuovi significati tra immagini e realtà, per poi ricostruire tutto lasciando strada all’invenzione. Per chi osserva, lo sguardo può spostarsi più volte dall’opera al titolo, poiché in quest’ultimo ci sono indizi utili per scoprire i diversi significati espressi nell’opera stessa. È confortante il pensiero di Magritte quando, spiegando le basi

i suoi lavori incoraggiano la riflessione sul significato del reale e sulla contraddizione

concettuali della sua pittura, sosteneva che un oggetto non è poi così legato alla sua definizione linguistica o alla sua forma originaria tanto da non poterne trovare una che gli convenga di più. Brusa lavora con legno e collage, plastica e cemento, gomma e metallo, stoffa e vetro, ma si esprime anche attraverso elaborazioni digitali. Ogni materiale è valido e nobile: l’idea stessa che genera l’opera su cui lavora gli suggerisce, di volta in volta, quello più idoneo. I suoi lavori incoraggiano la riflessione sul significato del reale e sulla contraddizione, forse solo apparente, tra logica ed assurdo che non esclude il piacere di coltivare la “leggerezza” delle idee, alimentando il lato solare, scherzoso e anche curioso di chi li guarda.

Oggetti

che sono

involucri in cui

collocare idee

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G É NÉ RAL

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PI G RE CO E RRE Q UATTRO


MARCO CUCCI .0 1

Mi ha sempre affascinato l'idea di modellare molteplici materiali per dare loro una forma nuova e, soprattutto, un nuovo utilizzo. Il primo materiale della mia esperienza è stato il legno. Attraverso dei semplici disegni da ritagliare, stampati su di esso, ho imparato ad apprezzare le qualità di questo materiale meraviglioso. Con il tempo ho approfondito la mia conoscenza in questo campo, lavorando qua e là in botteghe artigiane. Non ho frequentato scuole d'arte, facendo studi di tutt'altro genere in ambito economico: credo che queste discipline, che lasciano poco spazio all'immaginazione, mi abbiano in qualche modo aiutato a sfogare il

CH APLI N

mio bisogno di creatività su quello che faccio. Con il tempo ho approfondito la conoscenza di altri materiali e ho concentrato le mie attenzioni sui sistemi di illuminazione e sul riciclo, unendoli spesso in un'unica cosa. Mi è sempre piaciuta l'dea di creare qualcosa di nuovo dal "vecchio" e, attraverso l'illuminazione, ogni oggetto abbandonato si illumina di nuova vita. I materiali utilizzati sono molteplici: dal legno al vetro, alla plastica, al ferro, alla carta e all‘argilla. Ogni oggetto è potenzialmente trasformabile in bellezza, anche se alcuni si prestano meglio di altri alla loro trasformazione. La ricerca dei miei materiali

mi ha sempre affascinato l’idea di modellare nuovi materiali per dare loro una forma nuova

mira sempre alla qualità e al rispetto dell‘ambiente. I legni, che sono il materiale maggiormente utilizzato nelle mie produzioni, provengono spesso da lavorazioni precedenti di altri manufatti, e vengono recuperati dalle falegnamerie del posto. Ancora una volta, do loro una nuova vita e una nuova storia. Per le produzioni in vetro, la raccolta dei materiali avviene grazie al contributo di numerosi bar e pub, dove bottiglie vuote di liquori e whiskey sono all‘ordine del giorno. Progetto opero e realizzo a Manfredonia (Foggia), in Puglia.

Ogni oggetto è

potenzialmente trasformabile

in bellezza .0 2

ECO

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TRAB UCCO


ANNALAURA CUSCITO .0 1

Nata il 6 gennaio 1988 ad Acquaviva delle Fonti (Bari), diplomata presso l’I.P.S.I.A. di Santeramo in Colle come Tecnico dell’Abbigliamento e della Moda, ha conseguito la laurea specialistica nell’anno accademico 2013/2014, con indirizzo Decorazione, all’Accademia di Belle Arti di Bari; vive a Gioia del Colle (Bari). Nei suoi lavori utilizza un linguaggio assolutamente contemporaneo, creando singolari opere d’arte con avanzi di jeans, bottoni e diversi ritagli

G I O CAND O

di stoffa cuciti con paziente sapienza. Dà vita a teneri pupazzi con sembianze umane, chiamati “Pezze Pazze”, portatori di messaggi su cui gli spettatori sono chiamati a riflettere. Annalaura segue la traccia di tutti gli artisti che sin dal secolo scorso avvicinano l’arte al giuoco, forse per aiutarci a vedere come in uno specchio la nostra vita da “pezze pazze”. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali. “L’interno di una cornice è lo spazio

dà vita a teneri pupazzi portatori di messaggi, su cui gli spettatori sono chiamati a riflettere

assegnato alle Pezze Pazze. Queste creature in denim, attraversate da cuciture colorate ed occhi fatti di bottoni, ravvivano lo spazio, ma fanno fatica a rispettare il limite della cornice e tendono ad uscirne. Tentare di racchiudere l’energia del gioco entro confini prestabiliti è un vano tentativo di soffocare tutto ciò che rende bella la vita. Infatti la tendenza del mondo di oggi è quella di costringere gli individui entro schemi e limiti voluti da chi detiene il potere”.

Racchiudere

l’energia del gioco

entro confini stabiliti è vano tentativo

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ANI MA MUND I

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ANI MA MUND I


GIANNI DE PAOLI .0 1

Il mio scopo è quello di “nobilitare” lo scarto organico, ultimo anello della filiera alimentare. Nel ricordare la parte edibile che ci ha nutrito, grazie a movimenti poetici e sinuosi delle dita, trasformo questo “scarto” in opere altamente simboliche. Un intervento che serve a bloccare e conservare le fantastiche caratteristiche che la natura ci regala: le venature, le escrescenze, gli strappi, i tagli, i colori. Doni della natura che cerco di conservare, esaltare, cristallizzare. E anche l’inchiostro organico - opportunamente trattato - diventa l’attore protagonista di una fantastica esplosione di “nuova vita”.

ATLANTI C O CE AN

Esposizioni principali: 2008: Ivrea, Fondazione “N.Capellaro”. 2009: Messina, Museo Acquario Civico; Ivrea, Museo Civico Garda 2010: Genova, Palazzo Ducale; Hangzhou (Cina), Teatro Stabile di Hangzhou; Parigi (Francia), Carrousel du Louvre; Dubai (Emirati Arabi), The Bride Show; Utrecht (Olanda), Open Art Fair; Amsterdam (Olanda), Affordable Art Fair. 2011: Milano, AAM – Spazio Eventiquattro Selective Art Parigi; Genova, Galleria d’Arte Moderna; 54esima Biennale di Venezia, Padiglione Italia di Vittorio Sgarbi.

il suo scopo è nobilitare lo scarto organico, ultimo anello della filiera alimentare

2012: Montecarlo, Art Monaco Grimaldi Forum; Montecarlo, GemLucArt; Montecarlo, Ambasciata Italiana; Venaria Reale; 2013: Torino, Museo di Scienze Naturali; Pontedera, Museo “Giovanni Alberto Agnelli” - Fondazione Piaggio; Milano, AAM; Torino, Paratissima. 2014: Genova, ArtGenova; Roma, Palazzo Valentini; Montecarlo, GemLucArt; Salerno, Biennale Arte al complesso monumentale Santa Sofia; Bologna, JamBo Art; La Morra, Strade del Sale; Bergamo, BAF.

Un intervento per conservare le fantastiche

caratteristiche che la Natura regala

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B LACK AND WH I TE S KI N WI TH KNI FE

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TE UTH O I D E A


DANIELA EVANGELISTI .0 1

Nata ad Aosta il 7 giugno 1952, dopo la Laurea in Pedagogia si dedica all'insegnamento. Da sempre nutre una grande passione per i tessuti, soprattutto per le tele di canapa grezza tessute a mano, i merletti, i pizzi antichi e la biancheria di lino. Dapprima ne è collezionista attenta, per molti anni, poi comincia a sentire il bisogno di creare qualcosa di estremamente personale e intimo attraverso questi preziosi materiali.

PE RFE TTA S I NTO NI A

Vuole restituire un'identità, un valore a quei manufatti così vissuti e tanto accuratamente confezionati da mani femminili in chissà quali epoche. Così arriva alla concezione e alla creazione delle sue “Re-toiles”: opere che racchiudono la sua personale concezione dello spazio e della creatura femminile all'interno di un equilibrio di pieni e vuoti. Tutto ciò prende vita proprio su una tela di canapa grezza.

nelle sue opere vuole restituire un valore a manufatti confezionati in chissà quali epoche

Oggi vive e crea a Verrès, in provincia di Aosta. Il paesaggio e la natura che la circondano, così come la sua famiglia, sono per lei continua fonte di ispirazione. Le “Re-toiles ou les toiles recyclées” sono state esposte per la prima volta nel maggio 2013.

Opere che

racchiudono una personale

concezione dello

spazio, in equilibrio tra

pieni e vuoti .0 2

I MI TAND O FAB E RG É

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I V AS I D I PAND O RA


CINZIA LI VOLSI .0 1

Cinzia Li Volsi è nata a Spilimbergo; vive e lavora a Sacile (PN). Ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Venezia, sotto la guida di Vittorio Basaglia e Fabrizio Plessi, esprimendosi con il mezzo tessile. Ha continuato la formazione partecipando a corsi di tintura naturale, feltro, tappeto, tessitura giapponese. Realizza arazzi, sculture, rilievi tessili, installazioni, nei quali esplora la fragilità dell’esistere. Oltre alle tecniche tradizionali, la sua ricerca include sperimentazioni personali di materiali e procedure; i ma-

MO ND O MO D ULARE 2

teriali, naturali ma anche d'uso quotidiano, di scarto e di recupero, sono scelti per le loro potenzialità espressive e di contenuto, e valorizzati mediante un lavoro diligente e paziente. La riflessione sulle urgenze delle problematiche ambientali ha ispirato diverse opere. Le sue opere sono state selezionate per partecipare a mostre nazionali e internazionali di Fiber Art e di Eco-art, tra le quali “The climate is changing!” (Prato, il Museo del Tessuto, 2010 e riproposta in Germania, Regno Unito e Francia); “Ecocentrica 2011- Prima

i materiali naturali, di scarto e di recupero sono scelti per le potenzialità espressive

Biennale della Sostenibilità” a La Spezia; “Dumping Art 2011 dalla discarica al riciclo: arte a tutela dell’ambiente” a Genova; “Cibarsi d’arte per non mangiare rifiuti” quarta edizione di “ Rifiuti in cerca d’autore”, Salerno, 2012. Il Museo civico archeologico di Anzio ha dedicato all’artista una personale nel mese di aprile 2014, con un allestimento sperimentale che ha integrato le sue opere a quelle presenti in museo.

La riflessione

sulle urgenze

ambientali ha ispirato

diverse opere

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FAV O

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S Q UARE PE G I N A RO UND H O LE


ELENA MIRANDOLA .0 1

Elena Mirandola, classe 1981, è creativamente attiva da sempre: sin da bambina, infatti, si diletta nel campo artistico; ancora oggi, apparentemente, i suoi tratti e la sua scrittura non si sono evoluti molto, gioca con i colori e si incolla le dita con gli sfondi a collage che caratterizzano le sue opere dipinte col colori vivaci. Ha studiato presso l'Istituto Europeo di Design di Torino, diventando illustratrice

UNA B E LLA S E RATA

professionista. Ha fatto della sua passione il suo lavoro dal 2000, diventando un’artista indipendente in svariati campi: pittura, illustrazione, grafica, musica. Ha al suo attivo numerose mostre in Italia e all’estero, comprese diverse gallerie d’arte, la Fondazione Alfredo D'Andrade di Pavone Canavese (TO), Paratissima di Torino e in diversi locali e/o manifestazioni.

un’artista che gioca con i colori e si incolla le dita con gli sfondi a collage

Le sue opere nascono da pannelli di polistirene, comunemente utilizzati per l’isolamento termico nei cantieri edili. Essi vengono rivestiti con carte da pacchi o di giornale, oppure con vecchie piantine e mappe. Infine, Elena le usa come tele su cui dipingere, per creare opere traboccanti di colore.

Utilizza materiali

come il polistirene, la carta da pacchi e le

mappe stradali

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CAC TUS NE L RO SSO

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FE NI CO TTE RO


SABRINA ROMANO’ .0 1

L’arte di Sabrina Romanò si concretizza attraverso l’ausilio della tecnica del collage. Nel suo lavoro artistico ritroviamo un carattere fortemente polimaterico. L’artista incolla sulla tela con assoluta maestria e padronanza vari elementi di diversa natura: stoffe, sacchetti di plastica, carte, alluminio e qualsiasi elemento di scarto. Osservando le sue opere percepiamo un chiaro segno d’ispirazione

WO O D Y ALLE N

legato alla Pop Art, sia per l’utilizzo della tecnica del collage come pratica altamente artistica volta a incorporare sulle tele materiali di ogni genere, sia per i temi trattati, nei quali ad essere messi in evidenza sono le icone del mondo dello spettacolo e gli oggetti della vita quotidiana. Un linguaggio quindi, legato al mondo della comunicazione di massa, ma che la Romanò riesce a

incolla su tela, con assoluta maestria, stoffe, sacchetti di plastica, carte, alluminio

esprimere e imprimere in maniera del tutto personale, senza mai cedere ad accenti descrittivi sarcastici. Il linguaggio popolare nelle sue composizioni diviene elegia della nostra realtà. Attraverso i suoi collage l’artista ci conduce all’interno di un nuovo realismo contemporaneo, dove la materia si fa pittura. Mattea Micello - Critico d’arte

Conduce all’interno

di un nuovo realismo

contemporaneo, dove la materia si fa pittura

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TI ME SQ UARE

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LO UI S ARMS TRO NG


MASSIMO SIRELLI .0 1

Massimo Sirelli nasce a Catanzaro nel 1981. Il suo primo approccio alle arti visive è influenzato, in adolescenza, dal mondo dei graffiti e della street art. La costanza e la passione lo aiutano a conquistarsi in quest'ambito una propria "anonima" notorietà, confermata da numerose pubblicazioni e interviste a livello internazionale. Il writing lo aiuta a filtrare la realtà di ogni giorno sotto una nuova prospettiva: quella della strada. La sua ricerca visiva, indirizzata a trovare soluzioni nuove e insolite, nasce per lui da ragazzo, quando prende il primo spray in mano, e oggi continua

S E NZA TI TO LO

attraverso altri strumenti di espressione. Diplomato allo Ied di Torino nel 2003 in digital e virtual design, opera per alcuni anni come freelance per prestigiose agenzie di comunicazione su progetti riguardanti importanti marchi nazionali e internazionali (Ferrero, Seven, Fiat, Rai Trade, Bakeca.it, Sorin Biomedica, ecc.) Dal 2006 è Art Director dello studio creativo Dimomedia, laboratorio creativo di ricerca e sperimentazione incentrato su grafica, comunicazione e multimedia design. I suoi lavori sono stati pubblicati su im-

cerca di raccontare storie della vita delle persone che ha incontrato e degli amici

portanti libri di graphic design quali: Tres Logos Gestalten, Los Logos 4 Gestalten, Los Logos Compass Gestalten, Tactile Gestalten, FlashFolios Tashen, Web Design Index PepinPress, Design Book of the Year e altri. Dal 2008 è docente di grafica editoriale, portfolio e di altri corsi riguardanti la progettazione grafica e multimediale all'Istituto Europeo di Design di Torino, nei dipartimenti di Interior Design, Trasportation Design, Fashion e Textile Design, Design del Gioiello e dell'Accessorio, Car Design e Transportation Design - BYT.

Una forma di creatività

consapevole, che

mette in primo piano l’aspetto emozionale

della materia .0 2

G UG LI E LMO

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MAI K TAI S O N


ALESSANDRA SPAGNOLO .0 1

Vive a lavora a Genova, dove dirige il Centro Arti Minori, Associazione per la divulgazione delle arti creative. Si occupa in prevalenza di riciclo creativo, a partire dalle scuole: “mi piace insegnare ai bambini che si può passare tranquillamente un pomeriggio in compagnia di amici senza prima passare al negozio di giocattoli – spiega- Inoltre credo nel rispetto del mio ambiente: è l’unico nel quale io possa vivere e vorrei consegnarlo ai miei figli con intatti la luce ed i colori che io percepisco”. Per le scuole genovesi è Maga Spazzaturina e i suoi laboratori sono stati ospiti anche al Festival del Bambino 2010. Interessanti anche le ricerche nel campo del bijoux, ricavati so-

PE TRO LE UM

prattutto dal riciclo di materie plastiche o industriali. La sua ricerca artistica si basa sui temi del residuo postindustriale, di quanto l’ambiente ha subito e si è modificato con l’antropizzazione e sui temi del totem, che in tutte le culture rappresenta la discendenza dell’Uomo, attraverso la ricerca dell’animale primigenio, risultato di una pura astrazione. “Ma l’uomo moderno ha perduto la sua discendenza dalla natura, per ritrovarla nella tecnologia, nel magma primigenio delle acciaierie, nei materiali nuovi che evolvono rapidamente, tanto da rendere obsoleti ed inutili materiali di scoperta recentissima. Dalla ricerca su questi materiali nascono i totem che rappresentano

i totem rappresentano il monumento dell’inutile, dello spreco da cui siamo circondati

anche il monumento dell’inutile, dello spreco, dal quale siamo esageratamente circondati”. Così un recente premio della critica definisce l’opera pittorica dell’artista: “Affiorano annotazioni di un diario personale di vita e immaginazione, delle possibilità dei movimenti del pensiero. L’artista intuisce un rapporto nuovo con ciò che si presenta ai suoi occhi, un divenire che parte dall’esterno, ma si esprime tenendo conto dell’interiorità. L’immagine si presenta come una misteriosa lotta tra conscio e inconscio, positivo e negativo, realtà e fantasia, dissacrazione dell’idea di fissità.”

La sua ricerca si basa sui temi del residuo

post-industriale e

delle modifiche

causate

dall’antropizzazione

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G RU, RI FLE SSI D I D I NO SAURI NE LL’ ACQ UA

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S E NZA TI TO LO


L’ ESPERIENZA DELLA MOSTRA “ARABA FENICE” L’attenzione per le “Quattro R” (riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero) nel ciclo di vita dei materiali ha trovato un’applicazione pratica da alcuni anni in manifestazioni ed eventi che mirano al coinvolgimento dei cittadini e delle scuole del territorio carmagnolese. Le iniziative sono state messe in atto dall’Associazione Culturale Peppino Impastato e dal Circolo locale di Legambiente.

da gruppi e da alcuni artisti. Le opere non erano necessariamente artistiche ma obbligatoriamente con una

parte di materiale riciclato. L’ipotesi di partenza era quella dell’esistenza di un buon numero di cittadini che di norma utilizzano materiali di scarto, oggetti destinati a diventare rifiuto, per creare qualcos’altro. Dalla loro funzione primaria questi materiali si trasformano in oggetti utile (riuso funzionale) oppure in creazioni con una valenza visiva o tattile, ed espressione di emozioni e di bellezza (riciclo artistico): da questi due concetti/funzioni è nato il titolo della mostra. Se nell’ambito del privato era difficile avere certezze e quantificare la diffusione del fenomeno riuso e riciclo,

nell’ambito scolastico si partiva con esperienze consolidate e programmi certi. Nel 2012 l’Istituto Comprensivo

II Carmagnola ha partecipato ad bando di concorso promosso dalla Provincia di Torino per l’attuazione di progetti di riduzione e/o raccolta differenziata dei rifiuti. Anche grazie all’adesione all’Araba Fenice e alla partnership con le due associazione e il Comune di Carmagnola l’Istituto si è qualificato vincendo 2.000 euro di premio. In questo progetto oltre alla partecipazione con oggetti creati in ambito scolastico si sono realizzati interventi volti alla riduzione dei rifiuti indifferenziati e alla gestione in proprio dei rifiuti organici; ciò si è tradotto nell’adozione da parte di un plesso scolastico di due compostiere messe a disposi-

curati da tre espositori: Giancarlo Laurenti, artista nel riciclo del legno e del polipropilene; Mirella Peano, creatrice di arredi e complementi in cartone riciclato; Federica Tealdi restauratrice poliedrica. Il coinvolgimento delle scuole, dalla scuola dell’infanzia alla scuola media inferiore, ha avuto un effetto boomerang, mettendo a conoscenza le famiglie, con un ritorno significativo in termini di partecipazione. La mostra creata e fruita dai cittadini si pone nell’ottica di dare visibilità ad attività ludiche o economicamente vantaggiose, tutte realizzate nell’ottica dello sviluppo sostenibile e di un impegno al rispetto dell’ambiente. Il patrocinio del Comune di Carmagnola, oltre ad avvalorare e agevolare l’installazione, è stato motivato dall’aspetto educativo e di sensibilizzazione alla gestione dei rifiuti e al recupero e utilizzo di materiali i più

disparati. La richiesta di partecipazione con massimo di due opere era accompagnata dalla presentazione di un scheda descrittiva dell’oggetto (eventualmente foto) e delle caratteristiche tecniche (che cosa si è riciclato e quali e quanti altri elementi compongono l’opera). Nel corso della preparazione ed esposizione i curatori hanno realizzato l’importanza della comunicazione online anche in questo ambito; alcuni partecipanti sono venuti a conoscenza dell’iniziativa attraverso la rete, in una sorta di passa parola virtuale e in un rimbalzo tra siti e blog. Per questo motivo lo sbocco ideale della mostra sarà il web, con un blog che mantenga connessi tutti i partecipanti e nuovi interessati tra un’edizione e la successiva.

alcuni paesi vicini su richiesta delle scuole di Virle e Pancalieri e replicata quasi esclusivamente con opere delle scuole all’aperto nel parco della Vigna, a Carmagnola. Nel dicembre 2013, esattamente dopo un anno, si è riproposta la stessa esposizione frutto di un percorso di raccolta sul territorio di nuove esperienze di riciclo.

Nel 2012 è nata la mostra “L’Araba Fenice: riuso funzionale, riciclo artistico”. L’installazione ha messo in mostra opere realizzate da privati dilettanti,

L’Araba Fenice è stata esportata in

zioni dal Comune di Carmagnola. Una parte degli studenti (più di 500) ha usufruito inoltre di brevi laboratori

Dare continuità a L’Araba Fenice significa riconoscere nel tema del riuso e del riciclo una tendenza e una necessità socio-economica. L’installazione è un’occasione, una sfida lanciata agli artisti del territorio ma anche ai cittadini e alle scuole. La visione può essere stimolante e divertente per tutti. Valeria Torazza Associazione “Peppino Impastato” Carmagnola


IL TAPPETO DI PACE

Come evento collaterale, la mostra ospita il progetto “Tappeto di Pace”, nato nel 2000 su iniziativa dell’Accademia di Brera di Milano. Si tratta di un “maxi puzzle” costituito da tante piccole opere d'arte -ciascuna di misura 19,5x19,5 cm- prodotte da artisti, Vip e persone comuni con un preciso tema: la Pace e la Libertà. Ogni pezzo scaturisce, infatti, dalla sensibilità di un individuo che va a unirsi a quella degli altri creativi/creatori, estendendo sempre più

la superficie del pavimento di “paci”. Questo lavoro prosegue quindi da 14 anni e va avanti inesorabilmente. Sia fisicamente che simbolicamente, le varie tessere si incastrano e creano armonia, colori e bellezza. E, sempre di più, accoglie il contributo di chi volesse farne parte con la sua piccola ma preziosissima opera d'arte. Il progetto ha già fatto il giro del mondo e comprende tutt'ora pezzi di importanti artisti e personalità internazionali.

Tutti i cittadini e i visitatori sono chiamati a contribuire al progetto: ogni individuo può infatti portare una propria creazione, realizzata secondo il formato previsto (19,5x19,5 cm) e con l'utilizzo di materiali di recupero, nel rispetto della filosofia della mostra. Essa si andrà ad aggiungere alla grande opera collettiva, destinata a riproporre ad altri pubblici, in futuro, il proprio potente messaggio di Pace e Libertà.

CONTATTI

Comune di Carmagnola Assessorato alla Cultura Piazza Manzoni 10 10022 Carmagnola (Torino) Telefono: 011-9723238 Email: musei@comune.carmagnola.to.it Web: comune.carmagnola.to.it Facebook: facebook.com/pages/Città-di-Carmagnola Twitter: @Carmagnola_2011 Associazione culturale Evvivanoé Via Vittorio Emanuele 56 12062 Cherasco (Cuneo) Telefono: 339-7340061 Email: evvivanoe@evvivanoe.it Web: evvivanoe.it Facebook: facebook.com/evvivanoe Twitter: @evvivanoe

Associazione culturale Peppino Impastato Via Pertusia Lomellini, 3 10022 Carmagnola (Torino) Telefono: 328-6853610 Email: centopassi.carmagnola@gmail.com Web: centopassicarmagnola.blogspot.it Facebook: facebook.com/associazionepeppinoimpastatocarmagnola


Arte (sur)Circolare Nulla si crea. Nulla si distrugge. Tutto si trasforma. Palazzo Lomellini | Carmagnola - Piazza Sant’Agostino, 17 21 novembre - 21 dicembre 2014 Orari di visita: dal giovedÏ al sabato 15-18 domenica 10-12 e 15-18 Ingresso libero Info: 011.97.24.238 www.palazzolomellini.com


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