LA GRANDE BELLEZZA 3°ed.
- LE PRIMAVERE ITALIANE -
LA GRANDE BELLEZZA 3° edizione
- LE PRIMAVERE ITALIANE 9 Giugno - 1 Luglio 2018
A cura di Silvia Rossi in collaborazione con Josef Bresher Burg Obernberg Obernber Am-Inn
LE PRIMAVERE ITALIANE|
Siamo giunti alla 3° edizione del ciclo di mostre intitolato “La grande bellezza”. Per il terzo anno consecutivo infatti la splendida location della Kunsthuas di Obernberg Am-Inn accoglie questo evento dedicato alla celebrazione dell’arte contemporanea italiana. “Le primavere italiane” è il sottotitolo e la linea guida di questo ennesimo appuntamento, che vede coinvolti 26 artisti: pittori, grafici, fotografi e scultori estremamente eterogenei. Un largo ventaglio di possibilità, stili e interpretazioni che trovate sintetizzati in questo catalogo, piccolo promemoria ai posteri di una minuscola parte della storia dell’arte italiana.
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ARTISTI
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PAOLO AIZZA “E’ utile per un musicista ascoltare attraverso le orecchie di altri musicisti, in quanto si fidano dei giudizi reciproci. Allo stesso modo con l’operato delle arti visuali: abbiamo l’accesso garantito per entrare in prospettive che, altrimenti, potremmo perdere. Mi fido degli occhi di Paolo: loro vedono ciò che io vedo, ma con un inquadratura e una profondità che mi incoraggiano a guardare più da vicino. Quando mi avvicino, vedo che Paolo è già stato là e mi aspetta per arrivare allo stesso punto.” Robert Fripp, musicista Paolo Aizza (1962) ha una lunga carriera nel mondo fotografico con una ricerca artistica estremamente corposa, fatta di alternanze e di visioni che si muovono all’interno degli spazi urbani in cui cattura scie e dettagli, opere evocative e senza tempo, se non quello dato dallo scandire del ritmo della vita.
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UDINE, AUTUMN 2012 50x70, fotografia digitale, 1\12
<< CERVIGNANO, WINTER 2015
50x70, fotografia digitale, 1\12
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LICIA BALDINI Giovane artista casentinese, Licia Baldini (1991) unisce il suo interesse al mondo naturale e all’ecologia a quello artistico. Il suo impegno sociale, con atti di sensibilizzazione sul territorio e progetti attivi per il rispetto della natura e il recupero delle zone industriali attraverso l’uso dell’arte, trova qui il punto di fusione con la sua ricerca figurativa. Le sue opere sono infatti realizzate con l’impiego di carta riciclata, abilmente composta a raffigurare i grandi classici della storia artistica e culturale italiana. Un omaggio quindi alla sua terra, ai miti del passato e un monito all’attenzione che prestiamo ad essi e all’ambiente che li circonda.
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VENERE ITALICA 70x100, carta riciclata su tela
<< DAVID \ VOLTO
60x45, carta riciclata su cartone
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RENZO BARBAZZA Con un passato di eccellenza nel campo medico, Renzo Barbazza (1951) è da sempre vicino al mondo delle arti figurative, approccia l’arte secondo un singolare concetto che passa attraverso l’area delle nueroscienze. L’interesse del pittore è infatti quello di creare delle opere che siano in grado di comunicare con il fruitore attraverso particolari canali di comunicazione, divisi in sottocategorie in funzione degli stili interpretati e dei canali di stimolazione che si intende colpire, creando l’Atlante diacronicosincronico e sincronico-diacronico: un sistema di classificazione dei manufatti artistici che si suddivide in due sezioni, una cronologica e una neuro-scientifica. Qui vengono presentate alcune opere della serie figurativa-cronologica, appartenenti alla collezione privata dell’autore.
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MARINA CON PAESE E DUE FIGURE 37,4x24, olio su masonite
<< PAESAGGIO DI MONTAGNA INNEVATO CON LAGO 30x31,5, olio su compensato multistrato
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FRANCESCO BIAGINI Fotografo per passione prima che per professione, Francesco Biagini (1986) si approccia alla macchina fotografica con uno sguardo che sta a metà tra il documentativo e il curioso. Architetture, animali sottomarini e microdettagli sono i tre punti pricipali che l’artista sviluppa, in maniera ciclica, e su cui basa l’evoluzione della propria ricerca stilistica. I suoi viaggi sono il principale punto di partenza del suo lavoro, sia esso rivolto alle monumentali architetture contemporanee, alle archeologia industriali o ai coloratissimi esemplari che popolano il Mar Mediterraneo. L’uso del colore, o meno, nella sua fotografia diventa parte integrante della narrazione e dei suoi punti focali.
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BALOONS #1 30X40, fotografia digitale su carta Hahnemühle, 1\7
<< THE ARTS CIRCLE
40x30, fotografia digitale su carta Hahnemühle, 1\7
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ELIA BONETTI L’artista parmense Elia Bonetti (1983) è noto nel mondo dell’illustrazione per le sue tavole realizzate per Marvel, Rizzoli e Dc comics. Illustratore di punta di varie case editrici, intraprende parallelamente un percorso di ricerca personale che in grado di lasciare maggior respiro alla sua vena creativa. Nelle sue opere gioca con i miti del passato e li reinventa con una tecnica ricca di sfumature e dettagli. La grande capacità tecnica di cui dispone diventa un tassello da superare nelle sue opere che si consumano e si scompongono pennellata dopo pennellata, fino a rivelare l’anima profonda dei suoi soggetti e del suo tempo.
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DAVID LYNCH 35x50, tecnica mista su carta fotografica
<< HARUKI MURAKAMI
35x50, olio su carta fotografica
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DARIO MARIA CAMPANA Dario Maria Campana (1938) apre il suo primo atelier di scultura nel 1967. Nel 1969 con Vittorio D’Augusta entra in contatto con Bruno Munari e nello stesso anno, gemellandosi con il Centro Operativo Sincron Brescia, apre una propria galleria (SINCRON) nella quale gravitano artisti come Hans Glattfelder, Jorrit Tornquist, Mimmo Paladino, Giovanni Santi Sircana e lo stesso Munari. Nel 1976 improvvisamente abbandona l’attività artistica ed espositiva, che riprenderà solo nel 2016 con un nuovo ciclo di opere che traccia una linea di congiunzione tra il passato e il presente dell’artista, scultore monumentale che si è prestato per 40 anni all’informatica, creando un ciclo di opere realizzate con materiali di recupero e ispirate alle costellazioni e ai corpi celesti.
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GEMINI - IOTA 37X37, bassorilievo con materiali di recupero e vernice oro
<< GEMINI - ALHENA
37X37, bassorilievo con materiali di recupero e vernice oro
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LORENZO CARNEVALI Forme del quotidiano esaltate a monumento della contemporaneità. Questo troviamo negli scatti di Lorenzo Carnevali (1964), fotografo appassionato di viaggi e di gastronomia. Tra le tante serie fotografiche dell’autore, quella dedicata al cibo è forse una delle più rappresentative: in essa infatti convivono citazioni contemporanee, forme plastiche e un attento studio delle luci - quasi rinascimentale-. Ingredienti tipici della cucina toscana, e non solo, diventano protagonisti voluttuosi dei numerosi scatti, realizzati con uno smartphone e ricomposti fino a ricostruire un’identità più complessa e sfaccettata di quella originaria, rivelandone il potenziale espressivo e celebrandone l’esistenza. Ridare significato e valore alle cose semplici e umili non è poi altro che un monito a non dare per scontato niente, neanche un semplice mazzo di peperoncini.
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DAIKON 30X35, fotografia digitale, tiratura unica
<< PEPERONCINI
30X40, fotografia digitale, tiratura unica
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GIANLUIGI CASTELLI Di origini milanesi, poi trapiantato nelle terre toscane, Gianluigi Castelli (1950) vive la sua ricerca artistica con lo sguardo rivolto al mondo naturale. Il suo lavoro prende la forma di una serie di “appunti” realizzati con gesti semplici, giocando con le forme e i colori, inserendo carte e materiali di recupero in modo totalmente armonico e sintetico. L’obbiettivo è quello di risvegliare una riflessione, di stimolare la mente dell’osservatore sul significato profondo dei soggetti che lascia a malepena intravedere, evocandone la potenza emozionale in rapide pennellate. I segni prendono a volte la forme di lettere a parole, che giocano con il loro ruolo di oggetto e di significante, cercando un’unione profonda che riconduca all’essenza del mondo naturale.
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ISOLA 24X33, tecnica mista su tela
<< ISOLA
33x27, tecnica mista su tela
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PATRIZIA DA RE Patrizia Da Re (1954) usa la sua arte come una sorta di diario, una raccolta di impressioni, libere ed informali. Una narrazione dei luoghi e dei momenti che attraversano la sua vita, sintetizzati nello svilupparsi dinamico di forme e colori sino a giungere ad una sintesi spazio-tempo. Da svariati anni si è avvicinata al mondo dell’incisione sperimentale creando pezzi unici, non riproducibili, come unici sono i momenti, i luoghi e i ricordi da cui prende spunto, in una sorta di narrazione onirica, ora più precisa ora più fluida. Le forme, la composizione e il colore sono i luoghi in cui la sua arte diviene soggetto, mai uguale a se stessa, cogliendo il continuo mutamento dell’ambiente e dello spirito con cui ci si rapporta ad esso.
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UNTITLED 30x40, incisione sperimentale con più matrici - pezzo unico
<< UNTITLED
30x40, incisione sperimentale con più matrici - pezzo unico
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ALESSANDRO DANZINI Alessanro Danzini (1974) vive ai margini della scogliera labronica, nella costa toscana. La sua arte negli anni si è permeata della storia culturale e della geografia dei suoi luoghi. La tradizione macchiaiola e i colori e le forme tipiche di quel lembo di terra si uniscono e insieme si evolvono in una caratterizzazione di tecnica e composizione. Le inquadrature di Alessandro non sono mai scontate e sono studiate per proiettare l’osservatore direttamente all’interno del panorama. Le suo opere celebrano e monumentificano la bellezza di quei luoghi, rendendola immortale ma sottolineando la sua fragilità. L’altra faccia del suo lavoro è infatti apertamente critica verso l’invasività degli interventi umani, che rischiano di alterare quel delicato equilibrio che crea quel patrimonio umano chiamato bellezza.
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SOLO NOI DUE 50X70, olio su tela
<< SAREBBE BELLO MA... 50X50, olio su tela
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LIANA DEGAN Liana Degan (1959) compie una singolare ricerca: usa infatti l’arte pittorica per celebrare quella cinematografica. Le opere, di matrice puramente astratta, giocano coi i colori dei soggetti protagonisti e tutto l’imput creativo avviene ascoltando le colonne sonore dei film omaggiati. Le forme e i colori danzano evanescenti in una sorta di sintesi sinestiesica, tramutando e condensando in una piccola e breve superficie tutto l’impatto emotivo che il regista (e il musicista) è riuscito a trasmettere all’autrice. E’ sicuramente una rara forma di omaggio quello che troviamo nella Degan, che dell’opera originale non ritaglia frame o frasi, ma ne sottrae i colori e li lascia danzare sulla tela al suono della loro stessa musica.
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WOLWERINE 40X40, tecnica mista su tela
<< SPIDER MAN
40X40, tecnica mista su tela
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VALERIA DI PONIO La torinese Valeria Di Ponio (1976) è un’artista dal tratto delicato quanto potente. Orienta la sua ricerca artistica sulla figura, sui gesti e sulle espressioni. La passione per il disegno ed il segno grafico la portano a lavorare esclusivamente in bianco e nero, lasciando nell’indefinito i suoi personaggi, dove le pennellate vibranti e l’effetto “mosso” lascia loro trasparire l’anima. Le velature apparentemente incerte lasciano così trasparire, in un misto di purezza e angoscia, il lato caratteriale più profondo dei suoi personaggi. Il suo lavoro spesso si concentra sui quei lati del carattere che la società tende a nascondere, lasciando spazio all’angoscia e alla malinconia. Momenti quasi rubati ai suoi soggeti, che paiono sempre colti in momenti di profonda intimità e riflessione.
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NOT DARK YET 90X100, acrilico su tela
<< LOUD LOVE
50X70, acrilico su tela
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ELIA FIUMICELLI Elia Fiumicelli (1994) è un giovane artista non udente. La ricerca visiva che opera è il risultato di molteplici significati e il gesto assume il valore e la potenza della parola. Le sue opere hanno una vastissima presenza di simboli al loro interno, alcuni riconducibili all’iconografia classica, altri, per quanto ben strutturati, totalmente soggettivi. Spesso compaiono anche gestualità appartenenti alla lingua dei segni, struttuando così il lavoro in modo totalmente semiotico. La sua ricerca mescola una pennellata fresca e attenta ad un’analisi profonda della società attuale. Sono opere che richiedono un reale sforzo da parte dell’osservatore: gli si chiede infatti di partecipare a questa analisi e di collaborare alla costruzione del significante, facendo sì che lo sforzo comunicativo sia paritario e bilaterale.
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IL CICLO DELLA VITA - LA MORTE E IL CONCEPIMENTO 80x80, olio su tela
<< IL CICLO DELLA VITA - LA NASCITA E Lâ&#x20AC;&#x2122;AMORE 80x80, olio su tela
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MAURA GIUSSANI Milanese trapiantata in terra d’Arezzo, Maura Giussani (1952) gioca con la pittura realista per affrontare in modo originale uno dei temi più tradizionali della pittura: il paesaggio. Se infatti, apparentemente, i soggetti delle sue opere sembrano essere le auto, queste sono invece solo un pretesto per giocare con i riflessi delle città che essa ritrae. Il connubio - e contrasto - tra architettura e tecnologia ci inviata a riflettere su quanto sia cambiata nella storia la nostra percezione dei luoghi della quotidianità, scalzando l’iconografica classica per proporre un nuovo punto di vista. Le opere di Maura diventanto quindi una “cartolina” delle città che visita con cui ci propone il suo sguardo sull’urbe.
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TOPOLINO IN VIA GARIBALDI 90X99, olio su tela
<< INNOCENTI IN PIAZZA DEL DUOMO 80x60, olio su tela
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ROBERTO LORETO Colori e forme danzanti brillano sotto al pennello di Roberto Loreto (1934), che vive i luoghi della sua città adottiva, Firenze, trasferendone la storia e l’energia all’osservatore, che riesce a trarre da quelle ben note architetture nuovi stimoli e sensazioni, scevri dell’immobilità che caratterizza normalmente il paesaggio, che diventa così parte attiva del mutamento che parrebbe altrimenti scalfirlo così minimamente. Permeata di citazioni cubofuturiste, la sua opera gioca con il contrasto dello stile con le architetture del passato, come se il loro essere testimoni immobili e mute degli ultimi secoli si rivelasse improvvisamente tra vortici di colore e fratture, come un dado che ad ogni faccia ci propone una nuova storia, osservata silenziosamente e impressa per sempre tra le trame della pietra.
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GIOTTO - DUOMO DI FIRENZE 60X80, acrilico su tela
<< CASE SULLA CASCATA
80x60, acrilico su tela
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IRENE MENICONI Tra arte e natura si muovono le opere di Irene Meniconi (1986). Micro e macrocosmi si incontrano nei suoi quadri dove il dettaglio, ingigantito, ci permette di entrare in un universo astratto, un micromondo fatto di linee e colori. In una riverenza verso la magnificenza della perfezione della natura, l’artista plasma le forme rivivendole e assimilandosi ad esse. Ce le ripropone con svariati materiali, che spaziano dalla tela, alla carta, alla china in una sovrapposizione che conferisce una ricchezza enorme all’elaborato finale. Un lavoro minuzioso pari quasi a quello della sua fonte di ispirazione: niente è infatti lasciato al caso e tutto ha uno scopo e una funzione. Un’opera che diventa anche monito: la natura infatti ci guarda agire nelle sua veste di giudice silente ma implacabile.
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ALA 50x100, tecnica mista su tela
<< THE HALF BUTTERFLY
70X100, tecnica mista su tela
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EMILIO MINOTTI Emilio Minotti (1956) muove la sua ricerca tra arte classica e contemporanea. Nei suoi piccoli busti riprende infatti l’idea cara ai romani dell’effigie che si lascia dopo la morte. I busti che presenta in questa mostra sono quelli di alcuni divi dello spettacolo e dell’arte, dell’oggi e dell’ieri: Marilyn Monroe, icona Pop che le serigrafie di Andy Warhol hanno contribuito a creare; lo stesso artista Andy in un’espressione tipica; Madonna come appare nella copertina di Rebel Heart; David Bowie alias Ziggy Stardust, last but not least; Keith Haring con t-shirt graffita. Un’omaggio eterno alle grandi personalità dell’arte contemporanea attraverso i loro lavori e i loro volti, un memoria però fragile - come la materia di cui sono composti -, da preservare con cura.
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ANDY WHAROL 2018 8,5X7,5X23, terracotta invetriata
<< KEITH HARING 2017
9X8X22,5, terracotta invetriata
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ANTONIO MURGIA Antonio Murgia (1956) prende ispirazione dell’arte Pop per la creazione dei suoi ritratti, senza però isolare ed estraniare i suoi soggetti, bensì caricandoli di un forte carattere romantico. A dominare lo spazio compositivo è il viso. Non vi sono altri elementi, apparentemente, nel quadro. Il colore forte, saturo, si unisce alla pennellata vibrante e alla materia densa, lasciando emergere la personalità profonda dei suoi soggetti, proiettati verso un mondo assolutemente interiore. Ecco come Murgia riafferma la neccessità di ritrovare un spazio interiore in un mondo che riempe costantemente tutti i nostri spazi fisici, in un turbine frenetico che tende ad annullare le differenze individuali alla ricerca di una personalizzazione quanto mai omologata.
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SEARCHING 160x160, tecnica mista su tela
<< SEARCHING dettaglio
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CHIARA PASSALACQUA “Il bello non è una qualità dell’oggetto, ma consiste in una particolare relazione sentimentale che un soggetto intrattiene con quell’oggetto”. Questa la linea guida di Chiara Passalacqua (1991) per questa serie di opere in cui fotocopia oggetti profontamente rappresentativi per l’autrice e li combina e sovrappone con corpi estranei, collegando così “qualcuno” a “qualcosa”, in una ricerca profonda del proprio se’ attraverso le emozioni più profonde quelle non visibili - che vivono nel “buio” del nostro corpo. Registra così l’essenzialità delle forme e dei soggetti senza cadere nell’estetismo fotografico, ma concentrandosi solo sulla impercettibile ma esplosiva purezza dei labili tratti di contorno che delimitano il mondo esteriore da quello interiore.
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BISOGNO DI SENSO 21X29,7, scansione su carta fotografica, pezzo unico - dettaglio di trittico
<< BISOGNO DI SENSO
21X29,7, scansione su dettaglio di trittico
carta
fotografica,
pezzo
unico
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ENRICA PASSONI Un’opera attenta e delicata quella che Enrica Passoni (1953) crea attraverso le sue sovrapposizioni. Un lavoro che mescola abilmente vari medium, dalla fotografia alla stampa, al ready-made dei tessuti accuratamente selezionati. Il risultato riesce a essere incredibilmente pittorico, senza che di pittura vi sia traccia. L’emotività di questi volti erosi trapela in modo istantaneo nonostante l’assenza dei principali tratti comunicativi. Sovrapposizioni, intrusioni e negazioni sono il leitmotiv di queste opere, pregne di una delicata malinconia, che mescola i tratti gioviali ed eleganti delle tappezzerie a volti femminili, incerti nei colori quanto fermi nelle loro pose. I volti, sapientemente cancellati, diventano così lo specchio dell’anima dell’osservatore.
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INTRUSIONE 30X40, tecnica mista
<< INTRUSIONE
30X40, tecnica mista
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ENRICO PORRO Enrico Porro (1985) ha già percorso un lungo tragitto sulla via dell’arte. Affascinato dalle forme quanto dalla materia la sua opera si è spostata, inizialmente, in modo parallelo tra l’astrattismo materico e un figurativo tendente al minimale. La sua ricerca personale è poi approdata finalmente in un luogo ove i due filoni riescono ad incontrarsi lasciando emergere la potenza comunicativa di ciascuno dei due stili che così si rafforzano e potenziano a vicenda. Con le due opere in mostra, appartenenti alla serie “i creatori d’oro”, ha voluto esprimere la volontà di crescita autonoma e la capacità concreta di esprimersi manualmente per raggiungere i propri traguardi,una simbolica esternazione a valore sociale: “sono ciò che creo”.
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CREATORI D’ORO 60X80, bassorilievo di malta al quarzo, acrilico e carboncino
<< CREATORI D’ORO
80X80, bassorilievo di malta al quarzo, acrilico e carboncino
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MARCO RANDAZZO Marco Randazzo (1983) pone da sempre al centro della sua ricerca la materia, lasciando grande spazio, specialmente nell’ultimo periodo, all’azione della linea, tesa a cercare la compiutezza della pittura assieme al colore. Con uno sguardo attento alla musicalità degli artisti astratti del Novecento, Marco fonde segno, parola forma e colore per creare un’esperienza multi-sensoriale. Le trame e le geometrie volutamente imperfette dialogano con la tela e i ritagli di carta e di giornale alla ricerca di un equilibrio profondo che riesca a sopperire visivamente alla difficoltà di esprimere verbalmente il sentire dell’artista. La pittura è quindi per lui una necessità, una ricerca spontanea e audace il cui percorso di evolve di pari passo con la maturità artistica ed umana del pittore.
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MADRID #CHAMBERI 30X35, tecnica mista su legno
<< SEGOVIA
30X35, tecnica mista su legno
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LEONARDO ROSSI L’artista cesenate Leonardo Rossi (1957) trae i suoi primi spunti dal mondo dell’architettura, ambiente che lo accoglie lavorativamente, e li unisce alla passione per la grafica, che da sempre accompagna il suo percorso. Le sue opere sono permeate di un’eleganza formale tramite la quale, grazie anche ad una tecnica magistrale, egli vuole conciliare la cultura visiva dei grandi maestri dell’Ottocento con i moduli architettonici della nostra epoca. Nelle sue opere molte sono le materie che si fondono: i ritagli di giornale e le fotografie si allargano, grazie all’abile tratteggio, verso altre forme che spaziano dai pattern agli elementi naturali, in un turbinio capace di “ingannare” l’occhio e di rendere armoniche forme altrimenti contrastanti.
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OMAGGIO A STEVE MC CURRY 70x50, tecnica mista su carta
<< LA MODA SI FA ARTE
70x50, tecnica mista su carta
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IMERIO ROVELLI Imerio Rovelli (1962) pone al centro della sua ricerca astratta la caducità e l’effimeratezza della materia, che intrinsecamente rappresenta il mondo così come lo conosciamo. Sulla materia, nella vita come nelle sue opere, intervengono e agiscono, in modo a volte controllato e a volte no, l’acqua, il calore, il tempo... Tutto crea dei legami, tutto interagisce e reagisce, componendo e scomponendo la materia originale e conferendo ad essa nuove forme, nelle quali possiamo individuare la trasformazione, il deperimento ma anche la crescita. L’opera di Imerio è quindi una sorta di “terzo occhio”, un sguardo accellerato sugli accumoli del quotidiano e sulla loro precarietà eterna.
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GLOBULARE 60x70, tecnica mista su tela
<< COAUGULO
40X50, tecnica mista su tela
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ROBERTA SOLDANI Artista eclettica e poliedrica, Roberta Soldani (1964), si approccia all’arte come alla vita. Gioia e giocosità sono gli elementi su cui si basa tutta la sua produzione, sia essa la scultura in cartapesta, la pittura o la fotografia. Le opere in questa mostra sono piccoli inviti che l’artista pone all’osservatore: far immaginare storie per i soggetti che crea per tornare in contatto con la spensieratezza spesso offuscata dal tran tran quotidiano è infatti la linea guida del suo operato. Il lavoro di Roberta si rivolge quindi agli altri, nel tentativo di usare l’arte come un mezzo di liberazione e di rivalsa verso una società omologatrice, che non ammette il rivelarsi dell’individualità e dell’unicità a favore di una semplificazione forzata e frustrante.
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STORIA DI UNA GIRAFFA 50x70, fotografia su forex, tiratura unica
<< PESCE
10X35, scultura indossabile in rame e cartapesta
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FABRIZIO SPADINI Fabrizio Spadini (1975) congiunge nel suo lavoro due culture e due stili estremamente distanti tra loro concettualmente e graficamente. Vivono però entrambi nella storia personale del pittore, in cui convivono sia le immagini dei maestri Macchiaioli toscani sia le figure dei mecha giapponesi delgi anni ‘70 e ‘80. L’artificio artistico colloca icone fantastiche sullo stesso piano di elementi reali o realistici, comunque dislocati in un passato abbastanza lontano da permettere la fusione tra ricordo, immaginazione e sogno, dove appaiono a volte con accostamenti surreali, ora in relazione con personaggi e attori di un’economia rupestre, a tratti crepuscolare, ora come grossi macchinari agricoli inutilizzati. Scorci su di un eterno presente dell’immaginazione, irraggiungibile dai mutamenti dello scorrere del tempo e collocati in un’atmosfera d’attesa.
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IL CONFINE 30x24, olio su tela
<< DOCROSTON
100x50, olio su tela
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INDICE DEGLI ARTISTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
AIZZA Paolo BALDINI Licia BARBAZZA Renzo BIAGINI Francesco BONETTI Elia CAMPANA Dario Maria CARNEVALI Lorenzo CASTELLI Gianluigi DA RE Patrizia DANZINI Alessandro DEGAN Liana DI PONIO Valeria FIUMICELLI Elia GIUSSANI Maura LORETO Roberto MENICONI Irene MINOTTI Emilio MURGIA Antonio PASSALACQUA Chiara PASSONI Enrica PORRO Enrico RANDAZZO Marco ROSSI Leonardo ROVELLI Imerio SOLDANI Roberta SPADINI Fabrizio
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10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48 50 52 54 56 58 60
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