Expo Milano 2015 – Report ufficiale

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Expo Milano 2015

REPORT UFFICIALE

LA SFIDA DELL’ITALIA PER UN’ESPOSIZIONE UNIVERSALE INNOVATIVA


Report ufficiale di Expo Milano 2015 Realizzato da Expo 2015 S.p.A in liquidazione Direttore editoriale: Stefano Gatti Curatore editoriale: Paolo Sabatini Progetto editoriale, Art direction, Grafica e Editing: Bellissimo / Luca Ballarini (Edoardo Bergamin, Alessio D’Errico, Gloria Somaini, Alice Tirinzoni, Barbara Villanova). Con la collaborazione di Sara Cristaldi e Giacomo Biraghi. Si ringraziano per aver contribuito alla stesura di questo Rapporto con la messa a disposizione di spunti preziosi raccolti attraverso contribuiti/resoconti/interviste: ¬ le seguenti Amministrazioni, enti pubblici e aziende: Regione Lombardia, Comune di Milano, Camera di Commercio di Milano, Città Metropolitana Milano, Prefettura di Milano, Comando Provinciale Vigili del Fuoco Milano, ATS Milano Città Metropolitana, ARPA Lombardia Dip. Milano, MM (Metropolitana Milanese), Italferr, Infrastrutture Lombarde, Trenord, SEA, Intesa San Paolo, TIM, Samsung Electronics Italia, Accenture. ¬ le seguenti persone: Marco Balich, Romano Bignozzi, Diana Bracco, Claudio Ceroni, Rossella Citterio, Patrizia Galeazzo, Matteo Gatto, Alessandro Molaioni, Ottorino Passariello, Alessandro Tammaccaro, Gloria Zavatta. Le fotografie sono state autorizzate per la riproduzione da Expo 2015 S.p.A. Credits: Expo 2015 / Daniele Mascolo Forze dell’Ordine (Arma dei Carabinieri), Luca Ballarini, Marco Balich, Luigi Filetici, Chile Expo Milan 2015 e RGB Kew. Sono riproducibili i soli contenuti testuali in licenza Creative Commons (CC BY-NC-ND 3.0 IT).

Chiuso in redazione in data 3 aprile 2018 002


Expo Milano 2015 REPORT UFFICIALE LA SFIDA DELL’ITALIA PER UN’ESPOSIZIONE UNIVERSALE INNOVATIVA


INDICE

2/ 3 1/ 3 Report Expo Milano 2015

Parte 1/3

/

L’ESPERIENZA DI EXPO IN 15 PAROLE

/p. 010

Il metodo “Expo Milano 2015” > Un investimento per e sull’Italia Focus

1.2

/p. 022

15 parole, un’esperienza unica

3.5

Parte 2/3

VERSO L’EVENTO

4.1

4.2

/p. 090

/p. 094

4.3

4.4

/p. 098

Regione Lombardia e l’attività sul territorio

/p. 102

Un record per le visite istituzionali 2.4

/p. 158

/p. 165

Il sostegno del Governo Italiano e delle Istituzioni

Un Tema ampio per una comunità globale

/p. 152

I compiti e le sfide della Società Expo 2015

La sfida della legalità

2.3

/p. 142

Coinvolgere le persone intorno a un Tema globale

Il Sistema Paese in azione per Expo Milano 2015 2.2

/p. 133

Una governance speciale

IL MONDO A EXPO

3.4

1

UN’IMPRESA DI SQUADRA

CAP 2.

2.1

Capitolo

CAP 4.

Meraviglia | Conoscenza | Viaggio | Incontro | Esperimento | Gusto | Moltitudine | Coinvolgimento | Condivisione | Orgoglio | > Il Padiglione Italia Focus | Insieme | Verde | Cura | Serenità | Legacy

/

Un laboratorio di idee per il futuro

CAP 1.

1.1

1

L'ESSENZA DI EXPO

Parte

4.5

4.6

/p. 171

/p. 178

/p. 183

Dare nuovo valore ai National Day > World Food Day Focus

Comune di Milano: l’impatto sulla città

Camera di Commercio di Milano e un’Expo per le imprese

2.5

/p. 105

Una piattaforma di dibattito internazionale > Programma di Assistenza ai Paesi in via di sviluppo Focus

2.6

2.7

4.8

/p. 187

/p. 191

Lavoro: gli enti di controllo e gli accordi con i Sindacati

/p. 109

Impresa: una crescita globale

4.7

CAP 5.

PREPARARE EXPO

/p. 114

Un ruolo di primo piano per Società Civile e aziende

5.1

/p. 194

CAP 3.

2006-2010. Dalla candidatura alla registrazione > Il Masterplan del Sito Espositivo Focus

UN ORIZZONTE CONDIVISO

2010-2015. Organizzare un Evento coinvolgente e inclusivo > Global Partner Focus > Cluster tematici Focus

3.1

/p. 116

La riflessione universale affrontata dall’Evento

3.2

/p. 120

Tutto è il Tema, il Tema è tutto > Innovazioni tematiche di Expo Milano 2015 Focus

3.3

La Carta di Milano: il cuore di Expo 004

5.2

5.3

/p. 200

/p. 224

2011-2015. Costruire un Sito Espositivo memorabile

/p. 129

5.4

/p. 247

Un’offerta di biglietti personalizzata


2/ 3 3/ 3 L’esperienza di Expo in 15 parole

CAP 6.

COMUNICARE L’EVENTO

6.1

/p. 252

Un’Esposizione Universale che si fa racconto

6.2

/p. 256

Graficamente Expo

6.3

/p. 262

La comunicazione continua > Gli Ambassador e i progetti di inclusione Focus

6.4

6.5

184 GIORNI DI EVENTI

/p. 276

6.6

/p. 280 /p. 282

6.7

/p. 284

9.1 9.2

CAP 10.

DIETRO LE QUINTE

10.1

10.2

CAP 7.

10.3

/p. 286

10.4

Le tante dimensioni della sostenibilità

La centrale di coordinamento

Gli accrediti

/p. 293

Controllare l’impatto ambientale

7.3

/p. 296

Prevenire, recuperare, riusare > Padiglioni sostenibili e la loro seconda vita Focus

7.4

/p. 584

/p. 587

Il sistema di Security

PER UN’EXPO SOSTENIBILE

7.2

/p. 580

La gestione dell’Evento

La pianificazione della Safety

7.1

/p. 529

Sei mesi spettacolari

La centrale operativa della comunicazione: il Media Centre

/p. 524

Le persone al centro

Expo Milano 2015 e Rai

Il racconto dei Partner

/p. 330

CAP 9.

La comunicazione globale e il ruolo dei Partecipanti

8.3

La visita spazio per spazio Padiglioni Self-Built /p. 332 > Organizzazioni Internazionali Focus Cluster tematici /p. 392 Partecipanti non Ufficiali /p. 488 > Cascina Triulza Focus Partecipanti Corporate /p. 510 Aree Tematiche /p. 518

10.5

10.6

/p. 591

/p. 596

/p. 598

Mobilità e accessibilità

10.7

/p. 606

La logistica del Sito

/p. 309

Modelli per il futuro

10.8

/p. 607

Assistenza ai Partecipanti

10.9

/p. 609

Servizi ai Visitatori

Parte 3/3

SUL SITO ESPOSITIVO

10.10

CAP 8.

NEI LUOGHI DI EXPO

Oltre il cibo: l’altro retail

8.1

/p. 314

Un parco dedicato all’alimentazione

8.2

/p. 610

Il gusto di Expo Milano 2015

10.11 10.12

/p. 612

/p. 614

I servizi di manutenzione dell’Esposizione Universale

/p. 320

Il racconto corale del Padiglione Italia

005


006


Questo rapporto nasce dalla necessità di riassumere ai Paesi che compongono l’Assemblea Generale del Bureau International des Exposition quanto realizzato dall’Italia dopo aver ricevuto l’opportunità di organizzare l’Esposizione Universale del 2015. È il racconto di quella straordinaria avventura cominciata nel 2006 attorno a un Tema di portata globale “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Un’idea che è confluita in un Evento unico e irripetibile vissuto da oltre 21 milioni di persone provenienti da ogni parte del mondo. E nella piattaforma mondiale sul tema della nutrizione che, assieme alla Carta di Milano, l’Italia ha saputo offrire alla comunità internazionale nell’anno dell’adozione degli “Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile” delle Nazioni Unite.

La storia della realizzazione di Expo Milano 2015 è una best practice di come l’Italia e gli italiani, facendo squadra, siano capaci di realizzare qualunque progetto complesso. È un esempio della forza del Sistema Paese, di quel connubio tra pubblico e privato che trova slancio nelle sue tante eccellenze e nell’apertura verso il mondo. Expo Milano 2015 è il successo di una metropoli europea internazionale, innovativa ed inclusiva, e del suo territorio, ma è soprattutto un successo dell’Italia intera. Quest’opera è la storia di un cammino, lungo quasi un decennio, percorso insieme a Paesi, Istituzioni, Organizzazioni Internazionali, Società Civile e aziende. Ma vuole anche essere un ringraziamento alle decine di migliaia persone, italiane e straniere, che con il loro impegno hanno permesso alla magia di Expo Milano 2015 di realizzarsi, con una dedica speciale agli uomini e alle donne di Expo 2015 S.p.A. che per anni hanno fatto di quest’avventura la priorità di ogni loro singola giornata. Grazie.

#OrgoglioItalia #OrgoglioExpo 007


Report Expo Milano 2015

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Parte

1

PARTE 1/3

L’ESSENZA DI EXPO


A 1

L’esperienza di Expo in 15 parole — pag. 010

2

Il mondo a Expo — pag. 090

3

Un orizzonte condiviso — pag. 116


Report Expo Milano 2015

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Parte

1

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Capitolo

CAPITOLO 1

L’esperienza di Expo in 15 parole Di fronte a 21 milioni di persone si è aperto un mondo vario, animato, vibrante. Ognuno ha incontrato culture diverse, riflettuto su grandi sfide e ammirato l’Italia al suo meglio.

1.1 Il metodo “Expo Milano 2015” Le realtà dell’Italia insieme per un’Esposizione Universale aperta, incentrata sul Tema, pensata per coinvolgere i Visitatori – e per questo contemporanea. 010

1


L'esperienza di Expo in 15 parole

Dieci anni in sei mesi. Le forze di un Paese e del mondo in un luogo. Chi ha vissuto Expo Milano 2015 – Visitatore, Volontario, lavoratore, Organizzatore – ha vissuto i risultati di un impegno comune, punto d’arrivo di una rincorsa che ha coinvolto le diverse realtà italiane e internazionali lungo un decennio. Sul Sito Espositivo, in una piccola città sorta dal nulla, si è espressa per un semestre la capacità di un Paese nel collaborare al suo interno e con gli altri Partecipanti per creare un grande Evento internazionale, popolato e positivo. Il suo successo – nei numeri e tra le persone – è il successo di un Sistema Paese. Expo Milano 2015 è l’Esposizione Universale a cui l’Italia ha dato vita dal 1° maggio al 31 ottobre 2015. L’Evento rientra nel quadro delle Esposizioni Universali e Internazionali organizzate sotto la supervisione del Bureau International des Expositions (BIE), ente internazionale responsabile di questa categoria di appuntamenti eredi di una tradizione nata a metà Ottocento. Le varie “Expo Universali” oggi si svolgono ogni cinque anni e propongono ai Paesi un Tema attorno a cui riunirsi in un singolo luogo e riflettere attraverso propri spazi di esposizione.

L’Italia ha lavorato all’Evento dal 2006, prima come Paese ospite candidato e poi come Organizzatore dal 2008, con l’obiettivo di realizzare un Evento mondiale sull’alimentazione e le sfide legate al consumo e alla produzione di cibo. Tema: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” – un invito al confronto su una priorità collettiva, in linea con gli “Obiettivi di Sviluppo del Millennio” indicati dalle Nazioni Unite, e in un campo strategico per la cultura e l’economia italiana. A partire da un format flessibile come quello di un’Esposizione Universale, interpretato dai Paesi secondo modelli diversi, l’Italia ha immaginato alle porte di Milano un luogo di sapere, di dibattito internazionale e di intrattenimento e si è impegnata con le sue diverse forze a costruirlo e ad arricchire l’esperienza dei futuri Visitatori. Expo Milano 2015 è stata l’esito delle scelte compiute in questo percorso di quasi dieci anni – in fase di progetto, pianificazione, promozione, nelle relazioni istituzionali in Italia e all’estero, fino all’impegno giorno per giorno perché il 1° maggio 2015 tutto fosse pronto. A semestre concluso, il metodo con cui l’Italia è giunta ai suoi risultati è tra le eredità più forti dell’Evento. 011


Report Expo Milano 2015

/

Parte

1

IL SISTEMA ITALIA AL COMPLETO Nel pensare la sua Esposizione Universale, l’Italia ha percorso la strada del coinvolgimento. Realizzare un Evento internazionale nella sua ricchezza e difficoltà ha richiesto la collaborazione di tutte le realtà del Paese: tra Istituzioni pubbliche, dai Ministeri agli enti locali; con i privati e le aziende; con il settore della ricerca e la Società Civile, fino all’apporto decisivo delle iniziative nate anche in modo spontaneo attorno all’Evento e delle singole persone – Volontari, entusiasti, Visitatori. Expo Milano 2015 è stata opera di una squadra ampia. L’organizzazione e la gestione dell’Evento sono stati compito di Expo 2015 S.p.A., società creata da Ministero dell’Economia e delle Finanze, Regione Lombardia, Provincia di Milano (poi Città Metropolitana), Comune di Milano e Camera di Commercio di Milano. Con il team di Expo 2015 S.p.A. hanno collaborato le tante componenti pubbliche, dalle realtà dell’istruzione alle Forze dell’Ordine, partendo dall’attività internazionale del Ministero degli Affari Esteri e della rete diplomatica sino all’azione di coordinamento complessivo affidata al Ministro delle Politiche Agricole. L’Italia ha pensato con lo stesso approccio il suo spazio espositivo di Paese ospite, il Padiglione Italia, che ha riunito al suo interno realtà locali e

012

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Capitolo

1

Regioni, aziende e associazioni, e altre Aree Tematiche – con un impegno particolare alla promozione dei giovani talenti, da cui l’idea del Vivaio Italia. La scelta di coinvolgere il settore privato e la Società Civile italiana ha avuto un’importanza cruciale per la riuscita dell’Evento. Come Partner, sponsor o promotori di iniziative, le imprese e le Organizzazioni hanno partecipato in modo diffuso e contribuito a realizzare e rendere popolare Expo Milano 2015, considerata a tutti gli effetti come un’opportunità di sviluppo per il Paese. Un percorso condiviso e un esperimento di successo di quella collaborazione tra pubblico e privato, sempre più necessaria per lo sviluppo sostenibile di città e territori.


L’esperienza di Expo in 15 parole

UN’ESPOSIZIONE UNIVERSALE PIÙ APERTA POSSIBILE Ai tanti soggetti coinvolti Expo Milano 2015 ha proposto un modello aperto ai contributi di ognuno. Ad animare l'Evento ci ha pensato chi era presente, a partire dai 139 Partecipanti Ufficiali e 24 Partecipanti non Ufficiali che hanno aderito all’Esposizione Universale. I Paesi hanno avuto la possibilità di trasmettere la propria prospettiva sul Tema e di farlo da una posizione di primo piano, al centro di un dialogo internazionale a più voci – in cui l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha avuto un ruolo strategico.

Nell’esperienza e nei numeri, i risultati dell’Evento testimoniano l’impegno del Paese lungo un decennio La volontà di coinvolgere attivamente i Partecipanti ha preceduto di molto l’apertura delle porte del Sito Espositivo. Lo scambio con gli altri Paesi, i Partecipanti e i Partner ha seguito le diverse fasi organizzative, contribuendo all’idea di un’Esposizione Universale in ascolto. In questo Expo 2015 S.p.A. ha svolto un compito

tra il “direttore d’orchestra”, impegnato a dettare le linee guida principali (e i tempi) a un insieme composito di soggetti, e una “amministrazione di condominio” interessata a favorire sotto un quadro comune la libertà di ogni realtà nel proporre esperienze e contenuti come nella tradizione delle Esposizioni Universali. L’attività di Expo 2015 S.p.A. è stata essenziale per la partecipazione attiva, anche economica, che ogni soggetto ha messo in campo. La filosofia inclusiva ha riguardato allo stesso modo l’apporto dei Visitatori e delle realtà esterne che hanno collaborato prima, durante o dopo il semestre espositivo. Expo Milano 2015 è stata innanzitutto un Evento di carattere popolare, profondamente legato alla partecipazione positiva di una moltitudine di persone, gruppi, iniziative.

013


Report Expo Milano 2015

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Parte

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UN EVENTO DALLA SENSIBILITÀ ITALIANA Nella sua apertura e pluralità, Expo Milano 2015 si è impegnata a garantire un’esperienza con una percepibile identità di ispirazione locale. Frutto della collaborazione, aperta ai contributi di Partecipanti e Visitatori, questa Esposizione Universale è stata permeata dallo spirito italiano. Già dal Masterplan del Sito Espositivo, l’Italian touch si è espresso in una serie di proposte innovative rispetto al disegno del paesaggio e alla misura umana del luogo: la condivisione degli spazi e

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Capitolo

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la loro apertura, le linee guida sull’architettura e gli eventi, la presenza della natura e l’attenzione alla sostenibilità hanno significato la scelta di un “tono di voce” generale, poi esaltato e reso davvero globale dall’opera dei singoli Partecipanti. La scelta della nutrizione come argomento comune è stata la prima decisione strategica in questa direzione. Il Tema e il ruolo del cibo, concetti tanto centrali nella nostra cultura quanto al contempo universali, hanno orientato l’intera organizzazione dell’Evento, come elemento pervasivo dell’intera esperienza.


L'esperienza di Expo in 15 parole

UN INVESTIMENTO PER E SULL’ITALIA

i

Costo Totale Expo Milano 2015

3,271

Mld di €

Mld di €

In un periodo di generale difficoltà economica, Expo Milano 2015 ha proposto una grande esperienza culturale e umana su un Tema essenziale per il sistema italiano: l’alimentazione, un settore su cui il Paese ha storicamente una posizione di primo piano e la possibilità di aumentare ancora la propria influenza globale. L’Italia ha scelto di affrontare la crisi economica mostrando sé stessa al mondo: aprendosi, richiamando persone, puntando sul cibo e sui propri valori. Mostrando al pubblico internazionale la ricchezza di una società e le capacità delle nostre Istituzioni, imprese e associazioni, l’Esposizione Universale è equivalsa a un investimento sulla percezione del “brand Italia” e sull’offerta dei suoi territori e aziende – peraltro con uno sforzo pubblico subito compensato dalle risorse estere e

In dettaglio

dati Expo Milano 2015

CONTRIBUTI PUBBLICI Mld di € RICAVI GESTIONALI REINVESTITI Mld di € INVESTIMENTI PARTECIPANTI private attratte. Un investimento con una visione a lungo termine, quindi, che per le energie mobilitate ha avuto un impatto sul tessuto produttivo del Paese dalla fase di preparazione in avanti. Un grande Evento, una spesa contenuta. Realizzare Expo Milano 2015 ha richiesto nel complesso una spesa di 3,2 miliardi di euro. Il costo considera tutte le attività per preparare e organizzare l’Evento nei suoi

vari aspetti, comprese quindi le iniziative di Paesi e altri Partecipanti, Partner o sponsor. Di questa cifra complessiva, le istituzioni pubbliche italiane hanno finanziato Expo 2015 S.p.A. per 1,2 miliardi di euro, mentre 944 milioni derivavano dai ricavi gestionali ottenuti (dagli sponsor o per la vendita biglietti, per esempio) e reinvestiti nell’organizzazione. La quota restante considera gli investimenti diretti di circa 1

015


Report Expo Milano 2015

miliardo di euro registrati da parte dei vari Partecipanti. Il livello di partecipazione economica di altre realtà è stato strategico per la qualità dell’Evento. Considerando i circa 350 milioni di euro raccolti tramite sponsorship (e inclusi nei ricavi gestionali), l’Esposizione Universale ha potuto contare su oltre un terzo di fondi da altri Paesi o privati: una capacità di raccogliere interesse che ha permesso di ampliare il budget disponibile in modo significativo e organizzare un’esperienza ricca di contenuti. A fronte di un Evento del genere, il contributo delle finanze pubbliche italiane si è limitato di fatto a circa un terzo dei costi complessivi, dimostrando ancora una volta quanto sia necessaria oggi la collaborazione tra settore pubblico e privato. Rispetto ad altri grandi appuntamenti internazionali, l’Organizzatore non ha solo rispettato il budget – di contributi pubblici – relativo alla realizzazione delle opere (stimato in fase di registrazione a 1,486 miliardi di euro) ma è riuscito a ridurre del 16% le spese senza ridimensionare la qualità dell’Evento. Per avere un confronto con un evento precedente in Europa, nel caso dei Giochi Olimpici di Londra 2012 secondo uno studio della Saïd Business School dell’Università di Oxford i costi effettivi sono aumentati del 76% rispetto alle previsioni. I primi effetti: indotto e attrattività. I risultati dello sforzo sono già registrabili. Insieme a una ricca legacy immateriale, Expo Milano 2015 ha generato e prevede di generare nei prossimi anni dati un impatto economico dovuto all’effetto

016

/

Parte

1

diretto e indiretto dell’Evento sulla città e sul Paese. L’indotto previsto dalla SDA Bocconi School of Management considera l'arco temporale dalla fase di preparazione al post-Expo: dal 2012 al 2020 calcola un incremento nella produzione di 31,6 miliardi di euro, pari all’1% della produzione nazionale, e un valore aggiunto (equivalente al “PIL” generato dall’Evento) di

/

Capitolo

Ottimizzare le spese e coinvolgere Paesi e privati ha portato a costi inferiori al budget iniziale

1


L’esperienza L'esperienza di Expo in 15 parole

13,9 miliardi di euro. Si stima che nel solo 2015 il valore aggiunto dell’Evento abbia raggiunto i 4,1 miliardi, corrispondenti allo 0,25% del PIL totale italiano dell’anno. Le valutazioni sono superiori ai calcoli pubblicati nel 2013 per merito del maggiore flusso di Visitatori, dei maggiori investimenti dei Paesi partecipanti, del potenziale delle imprese generato dall’Evento e dall’attrattività turistica. I dati non possono esaurirsi negli indicatori macroeconomici. Expo Milano 2015 ha dato impulso al settore agroalimentare, al turismo e alla dimensione internazionale del Paese. Dopo questo appuntamento sulla nutrizione, le esportazioni italiane di cibo sono cresciute del 18% (dato Confagricoltura), mentre la cultura alimentare e la cucina italiane continuano a ricevere un’attenzione crescente.

maggiore attrattività turistica dell’Italia e nelle 10mila imprese nate su stimolo dell’Evento nei vari settori. Nel valore generale di Expo Milano 2015 è necessario considerare la portata culturale dell’investimento: un appuntamento umano, positivo, che lungo gli anni ha coinvolto milioni di italiani – e soprattutto circa 2 milioni di studenti – in un’esperienza di incontro

ricerca SDA Bocconi (monitoraggio 31/12/2015)

e conoscenza sulle nostre prospettive di sviluppo. Il valore sociale dell’Evento trova testimonianza nella Carta di Milano consegnata alle Nazioni Unite. Con 1 milione e mezzo di firmatari, la Carta è il principale lascito di Expo Milano 2015 sul futuro dell’alimentazione e il segno concreto della partecipazione attiva e consapevole del pubblico.

Indotto Expo Milano 2015 (2012-2020) Mld di €

Con quasi un terzo di Visitatori stranieri e più di 250 delegazioni estere, Expo Milano 2015 ha significato per l’Italia consolidare il posizionamento globale del Paese su campi di sviluppo strategici. Per Milano in particolare non si è trattato di un picco di visibilità isolato, ma di un’occasione per affermarsi ulteriormente come meta internazionale per il cibo, il turismo, l’industria creativa e la moda – e nel 2016 la città ha mantenuto e aumentato ancora il numero di Visitatori rispetto all’anno dell’Evento (per un totale di 5,6 milioni di persone). Expo Milano 2015 ha mostrato le eccellenze italiane e accelerato i processi di sviluppo. L’eredità economica del “dopo Evento”, calcolata da SDA Bocconi in 17,7 miliardi di euro, risiede in gran parte nella

PRODUZIONE AGGIUNTIVA Mld di € VALORE AGGIUNTIVO ("PIL EVENTO") Mila UNITÀ LAVORATIVE EQUIVALENTI ANNUE

Economia, turismo, cultura: l’impatto riguarda il ruolo dell’Italia e la sua apertura verso il mondo 017


Report Expo Milano 2015

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1

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Capitolo

Guarda il video dei 184 giorni di Expo Milano 2015

Lungo questi principi l’Italia ha reso possibile un’impresa che anche nei mesi precedenti molti stimavano irrealizzabile. Il numero di Visitatori totali ha superato a fine Evento i 21 milioni di persone, di cui circa un terzo proveniente dall’estero. Di fronte a un’organizzazione di massima complessità, il metodo di Expo Milano 2015 si è dimostrato efficace e rientra tra le best practice per il Paese in fatto di collaborazione istituzionale e relazioni estere, capacità gestionale e costruzione di opere pubbliche. L’Esposizione Universale dell’Italia ha voluto essere incisiva nel portare novità rilevanti e inclusiva nell’accogliere liberamente le iniziative delle tante realtà coinvolte nel progetto. 018

Parte

L’attenzione verso i contributi dei Partecipanti e delle realtà interessate, in termini di coinvolgimento nell’organizzazione e visibilità, ha favorito gli investimenti sull’Evento e così la qualità generale dell’esperienza. L’idea di una World Avenue comune, dove ospitare con uguale dignità i Padiglioni di tutti i Paesi, e la creazione dei Cluster tematici sono esempi in questo senso. Aziende e Organizzazioni Internazionali, italiane o locali hanno potuto essere presenti in forme diverse sul Sito Espositivo o nelle attività al suo interno, per arricchirne ulteriormente i contenuti facendo leva sul rapporto tra pubblico, privato e Terzo Settore. Allo stesso tempo Expo Milano 2015 ha saputo assicurare coerenza all’Evento. In tutti suoi spazi i Visitatori

1


L’esperienza di Expo in 15 parole

hanno apprezzato attraverso culture e linguaggi differenti una base comune: il Tema nelle sue varie espressioni. In questa visione l’Italia ha proposto un’interpretazione contemporanea delle Esposizioni Universali. Expo Milano 2015 ha fatto del Tema il valore guida e riferimento essenziale per l’Evento e la partecipazione. Ha realizzato un’Esposizione Universale “tradizionale”, fedele al valore educativo delle Expo nella storia, in cui la riflessione su un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile per il Pianeta ha generato un dialogo necessario, interessato e approfondito. Ha realizzato un’Esposizione “innovativa”, pensata per offrire alla comunità internazionale una nuova esperienza di fruizione: tematica, sostenibile, tecnologica e incentrata sul Visitatore. L’attenzione al pubblico, al coinvolgimento delle persone, è stata con il Tema il principio cardine nell’organizzare l’Evento. Il Visitatore al centro dell’esperienza. Nelle scelte di Expo 2015 S.p.A. e dei Partecipanti, rendere partecipi i futuri Visitatori ha rappresentato l’obiettivo costante. Pensata per l’ingresso di milioni di persone, Expo Milano 2015 ha sempre lavorato pensando a quanto il singolo Visitatore – bambino, giovane, adulto, anziano, turista, da solo o in famiglia – avrebbe portato con sé una volta a casa. Al pubblico non ha offerto una rappresentazione monumentale del Tema e dei Paesi riuniti, ma un paesaggio di idee e attività da esplorare secondo i propri interessi e a cui contribuire a vari livelli: un percorso di engagement e edutainment partito ben prima

dell’Evento, già al momento della candidatura, con centinaia di iniziative pratiche dove confrontarsi sul valore del cibo e sul futuro dell’alimentazione. Expo Milano 2015 è stata l’occasione per uno sviluppo collettivo del Tema e per uno scambio fra tradizioni, partnership, comunicazione e condivisione, sottolineando l’appartenenza a un patrimonio culturale e culinario, un’eredità di cui gli italiani sono fieri e che hanno messo a disposizione del pubblico e dei Partecipanti. Sul Sito Espositivo i Visitatori hanno provato un’esperienza attiva di scoperta, educazione e intrattenimento. Attraverso una conoscenza sensoriale e fisica del Tema, Expo Milano 2015 ha trasformato la presenza in un’occasione di interesse, approfondimento, conoscenza, consapevolezza. In un’epoca di informazione digitale, l’Esposizione ha ricordato ai Visitatori il valore di un’esperienza in prima persona: oltre i cancelli il pubblico ha trovato ad accoglierlo una polifonia di voci a cui aggiungere la propria, una rappresentazione del mondo compressa in un milione di metri quadrati e di cui vivere le tante emozioni.

019


Report Expo Milano 2015

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Parte

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UNO SGUARDO SUL SITO ESPOSITIVO

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Capitolo

110 Ettari di superficie (1,1 mln di mq)

1,5 km

Expo Milano 2015

di passeggiata lungo il Decumano

Tema: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita

250mila mq di vegetazione

1° maggio - 31 ottobre 2015

139 Partecipanti Ufficiali

24 Partecipanti non Ufficiali

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54 Padiglioni Self-Built dei Partecipanti Ufficiali

9 Cluster tematici

1


L’esperienza di Expo in 15 parole

10* - 23 orario di apertura (sab-dom 10-24) *apertura anticipata in seguito per il grande afflusso di pubblico

184 giorni

~ 4.500 eventi

Padiglioni Self-Built   Cluster tematici   Aree Eventi   Aree Tematiche   Società Civile  Aziende

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Report Expo Milano 2015

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Parte

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Capitolo

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15 parole, un’esperienza unica

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L’esperienza di Expo in 15 parole

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Mera MeMer raviavig Merav glia liaglia Me ravi glia Report Expo Milano 2015

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Parte

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Capitolo

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vi

i a

L’esperienza di Expo in 15 parole

1 Meraviglia 1° maggio 2015. Varcato l’ingresso, i primi Visitatori avanzano incuriositi verso la via principale, attirati dalla fila di larghe vele bianche. Ancora un passo e sotto le volte della World Avenue si aprirà la prospettiva: davanti ai loro occhi si rincorrono creature di ogni forma, i Padiglioni, in una città che fino al giorno prima esisteva soltanto nelle immagini. Diversa, vitale, colorata. Una sorpresa.

Ciò che nelle ore precedenti era un cantiere frenetico si stende ora allo sguardo del mondo. I Visitatori si inoltrano sul Sito Espositivo e scoprono la sua ricchezza – chi con una meta in mente, chi affidandosi al caso. Sul largo viale del Decumano, che taglia tutto lo spazio come nei disegni del castrum latino, la successione di bandiere scandisce i Padiglioni costruiti dai tanti Paesi e dagli altri Partecipanti. Sul Cardo, dove spicca la forma di Palazzo Italia, si raccontano i tanti volti e luoghi dell’Italia. Sparsi sull’area, nove Padiglioni collettivi riuniscono attorno a una sola piazza Paesi

di regioni diverse: sono i Cluster tematici, ognuno dedicato a una filiera alimentare o a un’identità comune. Spazi verdi, opere, punti di ristoro e divertimento compaiono ovunque dal bacino della Lake Arena al prato dell’Open Air Theatre San Carlo, dal tetto ondulato dell’Expo Centre al pendio della Collina mediterranea ai quattro estremi. L’incanto e lo stupore sono spontanei: di fronte alle architetture, nei giardini, all’interno delle esposizioni, ai Tavoli. Molti iniziano la loro visita con il Padiglione Zero e il suo percorso scenografico nelle trasformazioni del Pianeta

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Report Expo Milano 2015

portate dall’uomo per garantirsi il nutrimento. Nelle altre Aree Tematiche si possono fare acquisti nel supermercato del futuro, il Future Food District, o scoprire eccellenze ambientali e agroalimentari italiane al Biodiversity Park. I più piccoli si possono divertire con le esperienze ludiche e divulgative del Children Park, lungo i canali d’acqua che circondano l’area intera. Come tutte le città, anche Expo Milano 2015 ha i suoi abitanti. I Volontari guidano famiglie e gruppi di studenti, i vari staff dei Partecipanti accolgono nei propri spazi i Visitatori. Un popolo di cuochi e chef dà sostanza al tema della nutrizione. Musicisti, performer e relatori da ogni Paese si alternano sui palchi dei Padiglioni o nelle aree eventi, formando insieme una ricca “Expo Community” capace di coinvolgere il pubblico in una festa che è una grande riflessione. Attività e spettacoli si susseguono diffusi su tutto lo spazio. Le tante associazioni partecipanti invitano a incontrarsi nel cortile della Cascina Triulza, antica costruzione rinata come casa della Società Civile. Le

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Parte

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aziende presenti fanno lo stesso nei loro luoghi, alimentando una conversazione globale. Al tramonto, la meraviglia si rigenera. Le luci danno nuova consistenza alle onde, agli incastri, ai motivi geometrici che formano i Padiglioni e si specchiano nelle loro superfici lucide. Ai Visitatori della prima ora si unisce il pubblico di Expo by Night, accorso dalle 19:00 per vivere specialità culinarie, un’esperienza di intrattenimento o semplicemente passeggiare lungo

Capitolo

1

Per conoscere tutte le attrazioni del Sito Espositivo, Capitolo 8

le suggestioni del DecumanoWorld Avenue. Per chi attraversa il Cardo è impossibile non fermarsi e farsi trasportare, occhi sgranati e smartphone alla mano, dal gioco di colori, acqua e musica maestosi che di sera domina il Sito Espositivo: l’Albero della Vita, monumento animato del Padiglione Italia, simbolo e sintesi della creatività italiana, della capacità di innovare, del saper fare pratico e tecnologico al centro dell’identità del Paese. Ai milioni di Visitatori giunti in città, Expo Milano 2015 ha offerto un irripetibile scenario umano e naturale. Ha preferito alle sole strutture monumentali il respiro di un paesaggio aperto e vivace, basato sulla quantità di stimoli per la vista, il gusto, il tatto e sulla loro qualità – apprezzabile nell’armonia del disegno generale innovativo del luogo come nel dettaglio di un piccolo intaglio tradizionale. Chi lo ha visitato ha trovato davanti a sé non un insieme di opere ma un paesaggio appunto, un campo di idee in cui cogliere spunti o dare il proprio contributo, accomunato da un unico grande Tema.


L’esperienza di Expo in 15 parole

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Co sce Con 2 scen Conoscenza za All’interno della polifonia dell’Esposizione Universale, ciò che i Visitatori hanno vissuto è stata prima di tutto un’esperienza diretta su un argomento essenziale per lo sviluppo comune, espresso nel Tema generale dell’Evento “Nutrire il Pianeta, Energia Per la Vita”.

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scen onoza e no n Il Tema nelle sue declinazioni ha fatto da riferimento per i diversi elementi dell’Evento, dal Masterplan alle esposizioni interne, per un momento di divulgazione, consapevolezza e dialogo sull’alimentazione. Nelle Aree Tematiche e nei singoli Padiglioni i Visitatori hanno potuto conoscere le tradizioni alimentari delle diverse culture e riflettere sulle tante risposte al quesito centrale di Expo Milano 2015: è possibile garantire un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile per tutto il mondo? A partire da un documento

guida dedicato, che ha assunto particolare valore in questa edizione, Expo 2015 S.p.A. ha lavorato con i Partecipanti perché i contributi di ognuno fossero fortemente legati al Tema generale. Ogni Partecipante ha potuto condividere interrogativi, progetti o tecnologie, testimonianze locali, best practice, e così approfondire con il pubblico i molti aspetti legati al Tema generale: la produzione e il consumo di cibo, il loro impatto sul clima, sull’ambiente e le società attraverso l’economia, la gestione delle risorse, l’energia, le politiche. Insieme all’educazione

alimentare, all’innovazione, alla salvaguardia della biodiversità, l’impegno per un futuro sostenibile è stato tra i valori profondi dell’Evento a partire dal titolo: non solo nutrire se stessi ma “Nutrire il Pianeta”, perché possa continuare ad alimentarci. Tra i Partecipanti ufficiali, hanno confermato la natura trasversale del Tema le Nazioni Unite, scegliendo di non proporre un Padiglione proprio ma una presenza diffusa e trasversale sul Sito Espositivo, con cui comunicare gli obiettivi e le direzioni della “Sfida Fame Zero”.

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L’esperienza di Expo in 15 parole

La nutrizione ha avuto una presenza pervasiva sul Sito Espositivo e coinvolgente, in linguaggi e forme differenti. Le persone hanno partecipato attivamente a un vasto laboratorio di edutainment sul cibo e l’ambiente, capace di unire il valore educativo previsto dal BIE e la necessità di un Evento coinvolgente e con un pubblico eterogeneo. L’esperienza ha avuto un valore particolare per i 2 milioni di studenti di varie età su cui Expo 2015 S.p.A. ha lavorato in modo speciale, attraverso i percorsi di formazione e preparazione alla visita del suo Progetto Scuola. I più giovani sono stati il “destinatario naturale” dell’Esposizione Universale e della sua chiamata a una consapevolezza maggiore. Per loro in particolare la visita è stata un momento insostituibile di conoscenza sensoriale e fisica in un contesto di rivoluzione digitale, attraverso cui generare curiosità, apertura, sapere.

Per tutti il cibo è stato educazione. Provando cucine diverse, scoprendo ingredienti e costumi di ogni angolo del mondo, le persone si sono affacciate su altri orizzonti e tradizioni. Gli italiani hanno trovato il meglio dell’identità alimentare del proprio Paese e si sono riconosciuti in questa eredità culturale forte, che per sei mesi è stata presentata al mondo intero.

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Per approfondire il Tema e le tante iniziative connesse, Capitolo 3

Expo Milano 2015 è stata l’Evento mondiale sulla nutrizione del periodo, nella sua dimensione popolare come nella portata politica e scientifica della discussione. Nella lunga fase di preparazione e poi durante il semestre, l’appuntamento ha fatto nascere programmi di ricerca, eventi per riunire competenze e generare nuovo sapere sui tanti aspetti legati al Tema. Diritto al cibo, il ruolo delle donne, le misure per il settore alimentare: le attività hanno coinvolto esperti, università e organizzazioni nel creare reti e raccogliere modelli virtuosi per il futuro, fino al forte impegno del Governo Italiano sulla scrittura e la diffusione della Carta di Milano. 031


REP. DEM. POPOLARE DELLA COREA

CLUSTER ZON E ARIDE E RI TRE A GI BUTI LIBERIA

MAUR ITANIA MALI PALESTINA SENEGAL

RE PUBBL IC A C ENTRAFRIC ANA

GI ORDANIA

SOM AL IA

ORG. INTERNAZION ALI

ORG. DELLE NAZIONI UNITE (ONU)

CON PRE SE NZA DIFF USA

ORG. PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO ECONOMICO (OCSE)

ACTIONAID

NON UFFIC IAL I

AL LIANC E2015 E CESVI

EUROPE AN SCHOOL OF ONCOLOGY (E SO)

FAIRTRADE INTERNATIONAL

LIONS CLUBS INTERNATIONALS OXFAM WWF

AND REA BOCE LLI FOUNDATIONS

ERASMUS STUDENTS NET WORK

SAVE THE CH IL DREN

CARITAS INTE RNATIONALIS, ITALIANA E AMBROSIANA

DON BOSCO NETWORK - VIS

VENERANDA FAB BR IC A D EL DUOMO

KIP INTERNATIONAL SC HOOL

CHINA CORPORATE UNITED PAVILION

WAAF/CONAF

VANK E

NEW HOL L AND AGRICULTURE

FEDERALIMENTARE

ALE SSANDRO ROSSO - JOOMOO

CASCINA TRIUL ZA

COCA-COL A

B ASMATI PAVIL ION

WOR LD EXPO MUSEUM

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S ELF BU ILT ITA LIA U NIO NE EU RO PEA A NG O L A A RG ENTINA AU S TRIA A ZERBA IG IA N BA HRA IN BELG IO BIELO RU S S IA BRA S ILE CILE CINA CO LO MBIA ECUA DO R EMIRATI A RA BI U NITI ES TO NIA F EDERA ZIO NE RU S S A F RA NCIA G ERMA NIA G IA PPO NE INDO NES IA IRA N IRL A NDA IS RA ELE KA ZA KHS TA N KU WA IT LITUA NIA MA LES IA MA RO CCO MES S ICO MO LDOVA MO NACO NEPA L O MA N PA ES I BA S S I PO LO NIA QATAR REG NO U NITO REPU BBLICA CECA REPU BBLICA DI CO REA RO MA NIA S A NTA S EDE S LOVACCHIA S LOVENIA S PAG NA S TATI U NITI D’ A ME RICA S U DA N

1 Capitolo / 1 Parte / Report Expo Milano 2015


CLU S T ER S PEZIE A F G HA NIS TA N

CLU S T ER FRU T TA E LEGU M I BENIN G A MBIA G U INEA G U INEA EQUATO RIA LE KYRG YZS TA N REP. DEMOCRATICA DEL CONGO S RI L A NKA U ZBEKIS TA N ZA MBIA

CLU S T ER CA FFÈ BU RU NDI EL S A LVA DO R ETIO PIA G UATEMA L A KENYA REPU BBLICA DO MIN ICA N A RUA NDA TIMO R ES T U G A NDA YEMEN

CLU S T ER CACAO E CIOCCOL AT O CA MERU N CO S TA D'AVO RIO CU BA G A BO N G HA NA S ÃO TO MÉ E PRIN CIP E

CLU S T ER RIS O BA NG L A DES H CA MBO G IA L AO S S IERRA LEO NE MYA NMA R

S VIZZERA THA IL A NDIA TU RCHIA TU RKMENIS TA N U NG HERIA U RU G UAY VIETNA M

L'esperienza di Expo in 15 parole

B RUNEI DARUSSAL AM FORUM D ELLE ISOLE DE L PAC IFICO ( PIF) ISOL E MAR SHALL KI RI BATI NAUR U PAPUA NUOVA GUINEA SAM OA TANZANIA TONGA TUVALU VANUATU

C LUSTER CEREALI E TUBE RI B OL IVI A H AITI M OZAMB ICO TOGO VENEZUEL A ZI MB ABWE

C LUSTER BIO-MEDITERRAN EO ALBANIA ALGERIA EGIT TO GRECIA LIBANO MALTA MONTENEGRO SAN M ARINO SERBIA TUNISIA

CLUSTER ISOL E, MARE E CIBO COMUNITÀ CARAIBICA (CARICOM) C APO VERD E COMOR E B ARBAD OS B EL IZE D OMINICA GRENADA GUYANA ST. LUCIA ST. VINCENT E GRENADINES SURINAME GUINEA BISSAU MADAGASCAR MALD IVE

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3 Viaggio

Capitolo

Inco

Viaggio Incontro

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Inc


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ontro Vivere una città animata insieme da una moltitudine di Stati è l’esperienza unica che può offrire un’Esposizione Universale.

Lungo un chilometro e mezzo le persone hanno avuto la possibilità di visitare idealmente 134 Paesi, a cui si sono sommate 5 Organizzazioni Internazionali per un numero ancora maggiore di Paesi coinvolti. Nel loro complesso, i Paesi Partecipanti

hanno rappresentato al meglio l'eterogeneità della popolazione mondiale, realizzando la visione di un appuntamento globale. La ragione di interesse internazionale è stata ancora una volta il Tema. Simbolo d’identità culturale, linguaggio universale e origine dell’evoluzione, il cibo è elemento che accomuna i popoli, materia di scambio e contatto, creatore di convivialità: il “cibo è vita”, come nello spot pubblicitario. Su un argomento di interesse diretto, i Partecipanti hanno portato a Milano la loro tradizione e le loro idee sul futuro con generosità, animando quel

confronto multiculturale che un’Esposizione Universale vuole favorire. La vivacità dei Cluster tematici, gli spazi collettivi in cui Paesi più o meno distanti hanno coabitato da “vicini di casa”, è il maggiore esempio del dialogo plurale sul Sito Espositivo. Da un capo all’altro della World Avenue, i Visitatori hanno scoperto riti e luoghi di Paesi conosciuti o distanti, appreso storie e soluzioni nuove, fatto incontri altrimenti impossibili. Per sei mesi hanno potuto superare confini e cambiare lingua in pochi passi – di fatto un “giro del mondo lungo 184 giorni”. Come in viaggio, molti avevano con sé

contro Viaggio

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il passaporto – in questo caso il passaporto di Expo Milano 2015, un must tra i souvenir ufficiali delle Esposizioni da Expo 67 a Montreal – dove tenere traccia del percorso, timbro dopo timbro. Per l’Italia e i Partecipanti è stato un semestre di relazioni al più alto livello. Sul Sito Espositivo si è concentrata l’attività diplomatica e di relazioni commerciali internazionali preparata nel corso degli anni precedenti, con delegazioni estere e Capi di Stato o Governo ricevuti ogni giorno. Dalla cerimonia di apertura alle celebrazioni conclusive, il calendario di Expo Milano 2015 ha ospitato conferenze, forum, eventi multilaterali con le maggiori cariche istituzionali del mondo e soprattutto una lunga serie di National Day. Le feste nazionali dei Paesi presenti hanno sfilato sul Decumano a ritmo di danze e musica tipiche, senza barriere tra il pubblico e i gruppi ufficiali, coinvolgendo nelle attività anche le comunità di riferimento presenti in Italia. Il dialogo proseguiva infine all’Expo Village, il complesso alle porte del Sito Espositivo che ha ospitato il piccolo popolo dello staff internazionale

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Per approfondire la presenza internazionale e lo scambio tra Paesi, Capitolo 2

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Capitolo

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dell’Evento: non solo struttura ricettiva, ma luogo pensato per confrontarsi e condividere idee all’interno di una vera comunità multiculturale. Con ogni realtà presente l’Italia ha creduto nell’apertura. Ha aperto le porte della sua Esposizione Universale e del Padiglione Italia a tutti i Paesi, e dato vita a un Evento di vera coesistenza e collaborazione. Alla conversazione hanno partecipato le Organizzazioni Non Governative internazionali, le associazioni, le grandi aziende globali presenti a vario titolo. Il valore di Expo Milano 2015 ha oltrepassato il solo Sito Espositivo: è stata un’occasione di rilievo internazionale per la comunicazione, l’impatto sull’Italia e su Milano. A fine semestre, nella “città con il mondo dentro” – altro slogan della campagna di promozione – più di un terzo dei 21 milioni di Visitatori sarà arrivato dall’estero.



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¬ Angola

¬ Ecuador

¬ Kuwait

¬ Qatar

¬ Argentina

1

¬ Austria

¬ Azerbaigian

¬ Emirati Arabi Uniti

¬ Estonia

¬ Francia

¬ Lituania

¬ Malaysia

¬ Marocco

¬ Regno Unito

¬ Thailandia

¬ Turchia

¬ Isole, mare e cibo

¬ Riso

¬ Alitalia Etihad

¬ Bottega Birra Moretti

¬ Franciacorta

¬ Intesa Sanpaolo

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Parte

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¬ Rep. Ceca

¬ Turkmenistan

¬ Spezie

¬ Casa Algida

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Capitolo

¬ Bahrain

¬ Romania

1

¬ Belarus

¬ Germania

¬ Giappone

¬ Messico

¬ Moldova

¬ Russia

¬ Santa Sede

¬ Ungheria

¬ Unione Europea

¬ Uruguay

¬ Zone aride

¬ Ass. Mond. Agronomi

¬ Caritas

¬ China Corp. United Pavilion

¬ Kinder + Sport

¬ Cibusèitalia

¬ Lindt - Distretti Cioccolato

¬ Coca-Cola

¬ Mcdonald’s


L’esperienza di Expo in 15 parole

¬ Indonesia

¬ Monaco

¬ Brasile

¬ Iran

¬ Nazioni Unite

¬ Cile

¬ Irlanda

¬ Nepal

¬ Cina

¬ Israele

¬ Oman

¬ Colombia

¬ Repubblica di Corea

¬ Italia

¬ Kazakhstan

¬ Paesi Bassi

¬ Polonia

¬ Slovacchia

¬ Slovenia

¬ Spagna

¬ Stati Uniti d'America

¬ Sudan

¬ Svizzera

¬ Vietnam

¬ Bio-Mediterraneo

¬ Cacao e cioccolato

¬ Caffè

¬ Cereali e tuberi

¬ Frutta e legumi

¬ Cascina Triulza

¬ Corriere della Sera

¬ New Holland Agriculture

¬ Don Bosco Network

¬ Save ¬ KIP International School The Children

¬ Ven. Fabbrica del Duomo

¬ Eataly

¬ Enel

¬ Excelsior Milano OVS

¬ Expo Partner 1

¬ Perugina

¬ Technogym

¬ USA - Food Truck Nation

¬ Vanke

¬ Alessandro Rosso Joomoo

¬ Expo Partner 2

¬ Padiglione Zero

Crediti illustrazioni: Valentina Marchionni

¬ Belgio

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Espe rimen to Espe rimen Espe to rimen to


n

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5 Esperimento Per il pubblico, Expo Milano 2015 è stata anche uno spazio di inventiva e innovazione diffusa. Nei vari Padiglioni i Visitatori hanno conosciuto tecniche e nuove soluzioni per la produzione alimentare e la gestione, e potuto valutare i progressi dei Paesi nei diversi campi.

Soprattutto, ognuno ha provato di persona l’impatto delle novità tecnologiche nelle attività stesse e negli allestimenti proposti da molti Partecipanti all’interno dei loro spazi: una rassegna poliedrica delle tante tecniche disponibili oggi per comunicare e coinvolgere i presenti integrando spazio fisico, performance e linguaggi digitali. Esplorando il Sito Espositivo, le persone hanno attraversato

ambienti multimediali, assistito a video immersivi, interagito con installazioni. I nuovi mezzi di comunicazione, con le diverse forme di partecipazione rese possibili, hanno rappresentato un elemento portante dell’Evento. Sperimentare ha significato però anche ritrovare pratiche tradizionali, nell’agricoltura, nell’artigianato o nella cucina, e la varietà sconfinata dei diversi ecosistemi.

La sensazione generale di vitalità e scoperta è stata merito anche di alcune grandi novità introdotte da Expo 2015 S.p.A., innovazioni rispetto alle edizioni passate del format. Già dal disegno originario, il Sito Espositivo ha proposto l’idea di una World Avenue unica, su cui affacciassero senza distinzioni e con la stessa visibilità tutti i Padiglioni costruiti dai Partecipanti (i Self-Built Pavilion). Con la stessa volontà di premiare 041


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la presenza di ognuno, e così dare valore alla futura visita da parte del pubblico, Expo Milano 2015 ha creato la formula dei Cluster tematici, spazi condivisi da più Paesi, accomunati non da criteri geografici (come nei tradizionali Joint Pavilion) ma da una filiera o identità. A queste novità hanno fortemente collaborato i Partecipanti stessi, chiamati a contribuire con la propria visione già dalla fase di ideazione, secondo un progetto allargato. Dare spazio alla Società Civile e alle sue proposte in uno spazio dedicato è un’altra delle proposte per cui questa Esposizione Universale sarà ricordata.

Con Expo Milano 2015 l’Italia ha proposto un’esperienza fortemente originale, a suo modo un esperimento, basata sull’unione tra oggetti familiari e innovazione, idee semplici e sistemi sofisticati. Nell’arricchire il paesaggio del Sito Espositivo attraverso la tecnologia hanno avuto un ruolo importante i Partner dell’Evento. Anche grazie a loro Expo 2015 S.p.A. ha potuto implementare i servizi generali, come l’infrastruttura digitale attiva durante il semestre, o proporre esperienze specifiche – un esempio: fare la spesa tra schermi interattivi, sistemi di tracciamento e robot. È esistita poi una dimensione tecnologica non manifesta al pubblico, essenziale per la gestione dell’Evento e del territorio. Expo Milano 2015 è equivalsa al caso ideale per un esperimento di Smart City su larga scala, in cui i diversi soggetti coinvolti nel controllo e nell’organizzazione hanno operato attraverso un sistema e un linguaggio comuni. Dalla sicurezza alle informazioni per i Visitatori, passando per l’operatività del Sito Espositivo, tutte le informazioni sono state coordinate attraverso reti e ambienti digitali sviluppati ad hoc per permettere alle informazioni di parlarsi tra loro e garantire una lettura d’insieme più efficace, secondo un modello di gestione della sicurezza rivolto al futuro.

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Per le innovazioni tematiche di Expo Milano 2015, Capitolo 3

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Per le tecnologie sul Sito Espositivo, Capitolo 8

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6 Gusto Expo Milano 2015, il più grande ristorante del mondo. Non solo un’enorme vetrina o galleria sull’alimentazione, ma una tavola immensa dove trovare e provare la massima varietà di ingredienti, preparazioni, ricette sconosciute o familiari. La cucina è stata il piacere con cui la riflessione sul Tema si è tradotta ogni giorno in realtà.

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L’esperienza di Expo in 15 parole

Gust Gusto La food experience è stata un evento nell’Evento, un forte motivo di richiamo e di ritorno – anche durante Expo by Night, un’altra caratteristica distintiva di questa edizione. Attorno alla propria offerta culinaria molti Partecipanti hanno costruito una proposta di visita e la ragione del proprio successo, chi con ristoranti tradizionali e degustazioni, chi attraverso lo street food. Quale altro luogo poteva offrire gusti da tante regioni? Unire ricerca enogastronomica di alto livello e fast food? Confrontare usi diversi delle stesse materie? I Paesi hanno messo in campo uno sforzo impressionante per qualità e assortimento, con rarità e prodotti simbolo, spesso con proposte diversificate tra

ristoranti, negozi, bar. Di fronte a una tale varietà, il passaparola spontaneo veniva in soccorso contro l’imbarazzo della scelta; code impreviste popolavano i Padiglioni con le specialità più esotiche o gradite, come l’hamburger di coccodrillo o la cucina kaiseki giapponese. Dalle splendide terrazze in cui gustare un caffè diverso ogni mattina, o un drink al tramonto, il tour proseguiva nelle piazze dei Cluster tematici alla scoperta di similitudini e differenze tra le diete alimentari dei diversi Paesi, in un mix di odori, sapori e colori da ogni zona del mondo. Oltre 150 ristoranti e migliaia di momenti di degustazione sono stati gli animatori di un’enorme festa della biodiversità culinaria dell’intera umanità.

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L’Italia ha avuto un ruolo strategico. Insieme ai prodotti tipici dei Partecipanti, Expo Milano 2015 ha immaginato un’offerta più ampia possibile: nello spazio di Identità Golose si sono alternati in cucina grandi chef, mentre i Visitatori stranieri (e non) hanno potuto provare le tante varianti dei territori italiani negli spazi legati al Padiglione Italia o all’interno dei 20 ristoranti regionali proposti da Eataly. Il pubblico aveva a disposizione chioschi gourmet, negozi mass market, food truck diffusi lungo tutto il Sito Espositivo, fino al “villaggio” educativo con l'orto di Slow Food e il supermercato del

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futuro di Coop, una fra le Aree Tematiche insieme al Parco della Biodiversità. Per il Paese il cibo ha avuto anche un valore diplomatico. All’interno del suo Palazzo, grazie alla maestria del ristorante di Peck, l’Italia ha potuto fare apprezzare la propria cucina e le sue eccellenze ai leader stranieri e alle delegazioni istituzionali in visita. L’educazione alimentare è stata tra i messaggi più immediati dell’Esposizione Universale. Attraverso il gusto si è rafforzato l’invito alla curiosità e alla consapevolezza rivolto ai Visitatori. Già dalla preparazione, l’Evento ha chiamato milioni

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Parte

Per approfondire la food experience, Capitolo 10

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Capitolo

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di persone a riflettere su ciò che mangiamo ogni giorno, sul suo impatto sull’ambiente e l’importanza di una nutrizione salutare per noi e il Pianeta. In un Paese in cui l’industria alimentare è centrale, Expo Milano 2015 ha dato gli strumenti per discutere e impegnarsi con nuove iniziative, come il Food Act, per tutelare la cucina italiana e gli accordi sulle politiche del settore. La raccolta delle eccedenze alimentari prodotte sul Sito Espositivo e la loro distribuzione a comunità in difficoltà è stata una buona pratica con un valore umano e economico a sé.


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Moltitudine

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Mol


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udine Un’Esposizione Universale non è uno spettacolo televisivo come le Olimpiadi o i Mondiali di calcio. È stata una “festa con 7 miliardi di invitati”: per vedere l’Evento, era necessario partecipare e viverlo di persona. Chi lo ha fatto ha trovato un’esperienza universale, capace di soddisfare pubblici con interessi anche molto differenti. In questo, Expo è stata di tutti: giovani, adulti, bambini, famiglie, gruppi di turisti, esperti del

Osservata dall’alto, la folla agli ingressi e lungo le vie era impressionante: una media di oltre 110mila accessi al giorno, più di 250mila Visitatori giornalieri nei periodi di picco, a cui si aggiungevano gli organizzatori, i Volontari, gli staff dei vari Partecipanti. Una moltitudine, appunto, animata a sua volta da una moltitudine di stimoli.

Tema, professionisti, uomini e donne. In uno spazio pensato per l’accessibilità massima, con particolare attenzione alle esigenze dei Visitatori con disabilità, l’afflusso generoso delle persone è cresciuto via via nei giorni, per merito del passaparola e di un’attenzione amplificata, e da agosto in poi è esploso. È stata la partecipazione popolare a decretare, più di ogni altro fattore, l’affermazione di Expo Milano 2015, e la sua città, come the place to be.

ltitudine

Un’iniziativa che ha favorito ulteriormente le visite è stata la possibilità di visitare il Sito Espositivo nella fascia serale, dalle ore 19:00, con un ingresso fortemente ridotto (5 euro). Expo by Night ha avuto un riscontro superiore alle aspettative, obbligando alla piacevole fatica di far defluire la folla in orario. Una parte importante del successo generale, e una novità dell’Esposizione Universale, è dovuta poi al protagonismo dei

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UN PUBBLICO TRASVERSALE E SODDISFATTO

Dati Expo Milano 2015

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Milioni 30% stranieri di Visitatori Per conoscere i Volontari e la comunità di Expo People, Capitolo 3

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L'esperienza di Expo in 15 parole

Aspettative Ricerca GfK Eurisko (2/7/2015)

,5%

52 ,3%

17,7

%

26 ,2%

30 ,

8%

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Esperienza educativa Sguardo al mondo del futuro Occasione di divertimento Conoscere culture straniere Provare cibi da tutto il mondo

giovani, non solo come Visitatori. Tra le oltre 15mila persone impegnate nei Padiglioni dei Partecipanti e in Expo 2015 S.p.A., l’età media è stata bassissima, con numerose posizioni di rilievo affidate a trentenni e quarantenni – un’eccezione in Italia. L’Evento ha offerto attività e iniziative rivolte ai giovani in particolare per i ruoli di Field Operator e Volontari, di fatto la forza attiva diffusa sul Sito Espositivo. Startupper, associazioni, artisti, ricercatori, progettisti hanno collaborato con i tanti programmi legati all’Esposizione prima o durante il semestre.

Per un Evento con una spiccata dimensione social, la loro adesione è risultata vincente: i giovani sono stati i primi ad appropriarsi dell’Evento e a trasmettere i suoi messaggi alla loro e alle altre generazioni. Il passaparola sui social media è partito in modo evidente dai millennials e tra di loro si è diffuso, creando una “Expo Generation” interessata a vivere e condividere l’esperienza dell’Esposizione Universale – a partire dai 2 milioni di studenti che hanno aderito al Progetto Scuola.

Expo Milano 2015 sarà ricordata come un Evento fatto di persone per le persone. Uomini e donne hanno accolto i Visitatori all’ingresso, hanno aiutato le scolaresche, animato gli spazi dei Partecipanti e i loro eventi. Nei sei mesi quasi 6.000 Volontari hanno contribuito con la loro energia. In milioni hanno portato la loro vivacità come pubblico attivo, con la stessa volontà di esserci: sono stati l’enorme popolo di curiosi, l’Expo People che ha animato – con entusiasmo e desiderio di condividere – un grande appuntamento popolare. 051


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Indice di gradimento

57 Net Promoter Score* *Punteggio di promozione della rete Ricerca GfK Eurisko (2/7/2015)

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oinvolgimento

gimento

In una manifestazione sportiva esiste una chiara distinzione tra i protagonisti e chi guarda. Se l’appuntamento è un’enorme tavola comune e campo di scoperta, tutti sono parte attiva. Per questo coinvolgere i Visitatori è stato fondamentale per Expo Milano 2015.

L’Esposizione Universale italiana ha dimostrato come gli eventi collettivi oggi non possano esistere senza una partecipazione forte e sistematica da parte dei presenti. Expo Milano 2015 ha dichiarato il suo spirito popolare, capace di superare le distinzioni tra contenuti “alti” e “bassi” attraverso un’esperienza di edutainment e divulgazione reali: un’esperienza dove anche i temi più complessi

e sofisticati hanno trovato linguaggi e modalità di fruizione tali da farne apprezzare il valore. L’interazione, il divertimento, lo spettacolo sono stati strategie comuni nelle attività e negli allestimenti di questo Evento pop. Il cibo è poi un soggetto naturalmente entusiasmante, un piacere immediato: la Festa del Gelato, la Festa del Pane, la creazione della pizza più lunga del mondo sono stati i momenti che hanno riscosso una risposta

straordinaria del pubblico e dei Partecipanti. Verso i più piccoli (e non solo) ha portato lo stesso sentimento positivo la mascotte ufficiale Foody, creatura di fantasia composta a sua volta – come in un dipinto dell’Arcimboldo – da undici personaggi con le fattezze di frutti e verdure, tutti impegnati a raccontare Expo Milano 2015 nelle scuole e a promuovere i suoi contenuti con allegria e leggerezza. 055


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L’esperienza di Expo in 15 parole

L’intrattenimento connesso agli eventi ha avuto un impatto enorme. Paesi e Partecipanti, Partner, Organizzazioni, sponsor hanno animato ininterrottamente un vasto “palco aperto”. Sfilate nazionali, i concorsi delle aziende, degustazioni e cooking show, le acrobazie del Cirque du Soleil per ALLAVITA!, spettacolo inedito prodotto per l’Evento: l’insieme era straordinario per la varietà delle scelte possibili e per il “corto circuito” generato dalla loro commistione. Ogni Padiglione ha proposto il suo programma, con la stessa libertà e coerenza al Tema con cui pensare l’architettura e i propri contenuti. Nel complesso, Expo Milano 2015 ha proposto 3.000

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Per la mascotte e la comunicazione, Capitolo 6

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Per gli eventi del semestre, Capitolo 9

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Per l’effetto dell'Evento su Milano, Capitolo 4

fra eventi sulla nutrizione e cerimonie istituzionali (più di 15 al giorno), 1.000 concerti o iniziative leisure, a cui si sono aggiunte le performance culturali e circa 500 iniziative dedicate ai bambini. Questa grande energia si è propagata alla città e sul territorio. Prima, dopo e durante il semestre, l’Esposizione Universale ha moltiplicato il dinamismo di tante realtà in Lombardia e tutta Italia – culturali, sociali, produttive – interessate a cogliere un’opportunità di visibilità e trasformazione. Per Milano città, è stata una lunga primavera: 46mila eventi differenti sono confluiti nei soli sei mesi sotto il palinsesto unico di Expo in Città. Tutti i soggetti attivi hanno alzato gli standard delle loro attività, innescando un meccanismo virtuoso e consolidando l’immagine di Milano nel cibo, nel lifestyle, nel design, nell’architettura. A un anno dall’apertura, l’Esposizione Universale era già presente nel centro città con il suo Expo Gate, punto informativo e spazio per eventi e incontri di fronte al Castello Sforzesco. Dal 8 aprile 2015 ha aperto la mostra Arts & Food, raccolta di opere sui rituali del cibo ospitata dalla Triennale di Milano, unica Area Tematica esterna al Sito Espositivo ma a tutti gli effetti parte di Expo Milano 2015. 057


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9 Condivisione Scorrendo le schermate dei social media durante il semestre era difficile non incontrare le immagini di Cardo, Decumano o dei vari Padiglioni riverberare da pagina a pagina. Expo Milano 2015 è stata la prima Expo pienamente social e in quanto tale ha vissuto sul web e i nuovi media una parte importante della sua storia.

Con Condivisi 058


L’esperienza di Expo in 15 parole

Cond Condivisi Di fronte a uno spazio di invenzioni e attrazioni da provare, tutti hanno colto l’invito a commentare, pubblicare, a fotografare e fotografarsi, a raccontare il luogo da infinite prospettive. Per la grande comunità di Expo People lo smartphone è stato lo strumento più semplice per contribuire di persona e diffondere all’esterno i messaggi e lo spettacolo

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dell’Esposizione Universale – appropriandosi di scorci, volti, simboli, e costruendo l’immensa narrazione collettiva che ha accompagnato i sei mesi. Visioni e scritte, ologrammi e fiori led, altalene e reti, pareti specchiate e opere di design hanno popolato gli album personali, a partire dall’Albero della Vita – icona globale dell’estate 2015 con 1,8 milioni di fotografie su Facebook e 250mila hashtag su Instagram. Attraverso il web il pubblico ha superato di gran lunga il numero già impressionante di Visitatori, raggiungendo nei sei mesi circa 300 milioni di persone su più di 20 piattaforme. Tra i diversi investimenti in comunicazione, Expo 2015 S.p.A. ha dedicato strategie e risorse alla conversazione sui social media: l’attività su Facebook,

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Twitter, Instagram (ma anche Pinterest, YouTube, Periscope) è stata capillare. Prima ha preparato la lunga rincorsa all’Evento e costruito una base consistente di pubblico. Durante il semestre ha alimentato il massiccio engagement dei Visitatori, privilegiando appunto la creazione di contenuti da parte delle migliaia di utenti e le relazioni con loro. La nascita spontanea di comunità interessate all’Evento è stata uno dei fenomeni che hanno caratterizzato la manifestazione – e di cui essere più orgogliosi. Tra i tanti capaci di coinvolgere migliaia di entusiasti, appassionati

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di cibo, famiglie, blogger ha avuto risonanza il gruppo Facebook “Consigli per gli utenti”, singolare caso di servizio ai Visitatori curato dal basso. Questo entusiasmo, l’unione di energie bottom up con la comunicazione top down, è stato uno degli incontri tra “elementi complementari” (Italia e mondo, pubblico e privato...) che hanno reso l’Evento ciò che è stato. I social media hanno confermato la contemporaneità pop di Expo Milano 2015: un Evento in cui ogni Partecipante ha potuto informarsi sulle sfide connesse al Tema e scegliere di contribuire secondo più modalità e livelli.

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La comunicazione sugli altri mezzi ne ha tratto beneficio. Televisioni, radio, stampa, mezzi generalisti e di settore hanno consolidato la visibilità dell’Esposizione Universale su scala nazionale e internazionale – su 28mila giornalisti accreditati, un quarto proveniva dalla stampa estera. Decine di personalità celebri fra artisti, chef, sportivi, professionisti dello spettacolo si sono unite come Ambassador ufficiali alla moltitudine di ambasciatori volontari. L’azione congiunta di queste leve è stata il carattere distintivo della diffusione di Expo Milano 2015.

> Per Expo Milano 2015 e i social media, Capitolo 6

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28 maggio 2015 Luca Perugini @perugini

#cosedaExpo Bella l'idea di utilizzare piante aromatiche o verdura al posto di piante ornamentali. #ExpoSocialMediaday

29 maggio 2015 Monica Papagna @monicapapagna

Il Padiglione della Cina ha portato a #Milano una cascata di fiori. #Expo2015 #china Jacopino @Jacoemme

Oggi a #Expo2015 è la #FestadelLatte! Festeggiamo il #latte! #bevetepiulatte #MilkDay #milkfesta

9 giugno

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LaSottileLineaRosa @TheThinPinkLine

Grazie @colombiaexpo2015 per la magica esperienza tra i tuoi aromi e i tuoi meravigliosi paesaggi! Paolo Vanadia @MELAsvigno

Cartoline da @Expo2015Milano. Albero della vita e @Pad_Ita2015 dopo il tramonto. #expo2015 #eventiamilano

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9 luglio

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Il Taxi di Milano @SergioSierra67

Un’esperienza unica, tornerò presto, un intero mondo a portata di mano, un’occasione per chiunque da non perdere. Grazie @Expo2015Milano

14 luglio

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Roberta Zennaro @robertazennaro

Una storia che dura da 5.000 anni, un ottimo motivo per andare in #Cina, la cultura del tè #smdayexpo

19 luglio

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Rosetta Savelli @rosettasavelli

#EXPO2015 | #FESTADELLAPIZZA La pizza più lunga (e solidale) del mondo. Antonio Pizzoferrato @apixxo

Bruschette miste! Un ottimo antipasto! #FestadelPane #Expo2015

28 luglio

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Frank Guerra @TheBuskeeper

#Frutta, Frutta, Fruttaaa!! Solo qui a #Expo2015 #expoexperience #ExpoGram #tuttifrutti

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15 agosto 2015 Diana Del Vecchio @ChiFaSbaglia

Prendere il ventaglio della #FestaDelGelato ...Fatto! Oggi a @Expo2015Milano celebriamo così il #Ferragosto

18 agosto 2015 Davide Delmiglio @ventotagliente

Stupendo il Padiglione della Corea! Uno dei migliori visti finora... #SMDayExpo Alice Cerea @AliceCerea

Alla scoperta dell'Ungheria su una terrazza incantata #SMDayexpo @Expo2015Milano Claudio Gagliardini cla_gagliardini

Padiglione del #Brasile, #expo2015, si cammina sulla rete, sopra le culture. #smdayexpo

1 settembre 2015 Alessandra Pepe @AleMOMAStyle

Pausa pranzo in Turkmenistan, ho scelto a caso ma è ottimo! #Expo2015 #momaExpo #food Alfons Pepaj @PeAlfo

Una giornata vissuta a visitare i Padiglioni dell’Expo. Chi vive a Milano deve assolutamente andarci. 064

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15 settembre 2015 Paola Viaggi&Delizie @polly674

In #Malesia scopriamo i frutti e i semi dell'albero della gomma #Expo2015 @WonderfulExpoIT M Cesaria Giordano @MC_G83

Torno a casa con il sorriso… sarà mica colpa della degustazione di birra?! #smdayexpo2015 #growninbritain

13 ottobre

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Roberta Mirata @robertamirata

In Cambogia è tutto molto #namaste. Oggi in @Expo2015Milano per il #SMDayExpo #expo2015 Eleonora Girotti @eleonoragirotti

Il Padiglione degli Emirati Arabi verrà ricostruito a Masdar city, una città completamente ecosostenibile. #smdayexpo Francesca Fiorini M. @Frannina

Il cemento di Palazzo Italia è biodinamico: assorbe anidride carbonica e rilascia gas inermi. #smdayexpo #expo2015

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10 Orgoglio Nata come una scommessa di pochi, a cancelli aperti l’Esposizione Universale dell’Italia si è trasformata in una vittoria nazionale. Diventata realtà, Expo Milano 2015 è riuscita nell’impresa di raggiungere gli italiani.

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Fra tutti i risultati, il senso di appartenenza provato dai Visitatori è una delle conquiste maggiori per chi ha lavorato dagli inizi all’organizzazione. Dopo il percorso di lunga preparazione e un avvicinamento a ritmo serrato, sul Sito Espositivo i Visitatori hanno trovato un’esperienza di grande ricchezza, gestita secondo standard elevati – un Evento “che funziona” – e hanno voluto diventarne parte. In un periodo di instabilità economica, Expo Milano 2015 ha

rivendicato le capacità dell’Italia nell’affrontare un’enorme complessità pratica e la sua preparazione rispetto alle future sfide tecnologiche. Ha trasmesso l’idea di un Paese efficiente e unito nelle sue forze. “Orgoglio Italia”, il titolo scelto per le celebrazioni nazionali, si è rivelato una profezia esatta. La grande maggioranza degli italiani ha apprezzato lo sforzo diffuso, l’Evento stupefacente a cui questo impegno ha dato vita, e si è detta orgogliosi dell’immagine

dell’Italia proiettata all’estero. Di fronte a un pubblico globale, la gestione e i contenuti di Expo Milano 2015 hanno rappresentato le migliori competenze di un Sistema, con le prospettive di sviluppo che possono nascere da una visibilità tale. Per la città di Milano in particolare si è trattata di un’opportunità senza pari per affermare ancora una volta il proprio valore come centro internazionale per la cultura, il turismo, i settori produttivi e la solidarietà. 067


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Dall’inaugurazione all’ultimo giorno, Expo Milano 2015 è stata uno strumento per esprimersi e incontrare altri Paesi con fiducia in sé e rispetto. Le cerimonie di apertura e chiusura sono state esempi di questo spirito, con due celebrazioni orgogliose, ottimiste ma dal linguaggio sobrio – simboleggiato il 1° maggio dalla consegna ufficiale della bandiera italiana da parte di un gruppo di lavoratori del cantiere. Nello stesso evento il Paese aveva affidato il messaggio positivo e di speranza a una “prima assoluta”, una variazione dell’inno nazionale, con un inatteso “Siam pronti alla vita, l’Italia chiamò” intonato dal coro. La presenza del Paese ospite sul Sito Espositivo ha avuto il suo cuore negli spazi del Padiglione Italia, tra cui Palazzo Italia e l’Albero della Vita, distribuiti sul Cardo. Expo 2015 S.p.A. ha riunito lungo il viale un insieme di realtà pubbliche e private per restituire la varietà del territorio: qui erano attive le Regioni italiane, che hanno mostrato il patrimonio locale di unicità e paesaggi. Ha partecipato anche una selezione di aziende, perlopiù del settore alimentare, che ha portato sul Sito Espositivo l’ampiezza dei prodotti e delle peculiarità del sistema imprenditoriale italiano – sempre interrogandosi sul Tema generale dell’Esposizione Universale. Il viale ha ospitato, tra gli altri, anche il Padiglione dell’Unione Europea e quello del Vino. L’associazione tra il cibo e l’identità italiana è stata chiara a tutti, nel pubblico e nei Partecipanti. Le migliori realtà del comparto agroalimentare erano distribuite sull’intero Sito Espositivo con la loro vastità di offerta: difficile per i Visitatori italiani non sentirsi depositari di una ricchezza comune davanti al trionfo della propria tradizione enogastronomica.

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Per la corsa verso il 2015 e la sfida del cantiere, Capitolo 5

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Le splendide opere d’arte e i contenuti del Padiglione Italia sono tornati a vivere grazie a una partnership tra Fondazione Milano per Expo 2015 e Google Cultural Institute. Un’esposizione virtuale chiamata “Google Arts & Culture”, che in pochi click permette di rivivere gli spettacolari giochi d’acqua e di luce dell’Albero della Vita, il Vivaio Scuola e gli spazi dedicati all’empowerment nel Vivaio Donne. 25 esposizioni interattive e oltre 430 contenuti, immagini straordinarie e filmati che arricchiscono le 4 sezioni dell’avveniristico Palazzo Italia.

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IL PADIGLIONE ITALIA

i Il Padiglione Italia è il luogo dove l’Italia ha accolto il mondo e raccontato sé stessa. Expo 2015 S.p.A. ha espresso le varie anime del Paese ospite lungo l’intero Cardo, attraverso un “Padiglione diffuso” popolato dalle realtà che formano la società italiana. Sui due lati della via, gli spazi delle Regioni e i territori e quelli delle aziende hanno guidato le persone verso il centro della visita, Palazzo Italia, area dove riflettere sui valori e le forze del Paese. Palazzo Italia ha racchiuso la presenza italiana sul Sito Espositivo. Riconoscibile per la sua architettura abbagliante, ispirata a una foresta rigogliosa, il Padiglione ha proposto un viaggio attraverso quattro “potenze” del Paese: la potenza del saper fare, dove scoprire le storie di donne e uomini impegnati nella sostenibilità; la potenza della sua bellezza, viva nel paesaggio e nel patrimonio 070

storico; la potenza del limite, inteso come principio di ingegno e innovazione; la potenza del futuro, affidato ai ragazzi delle scuole ed espresso in un giardino della biodiversità locale: il Vivaio Italia. La “Casa dell’Italia” ha raccolto così eccellenze, testimonianze e contributi dei Visitatori in una

narrazione corale: un percorso tra educazione e intrattenimento, per creare senso di appartenenza e partecipazione, ma anche la consapevolezza della fortuna per gli italiani di essere cresciuti in questo territorio. Due milioni di persone hanno intrapreso questo cammino interno al Palazzo Italia. La visita culminava con una sala


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dedicata alla Carta di Milano, dove ognuno ha potuto firmare il documento. Qui l’Italia ha ospitato Capi di Stato e delegazioni istituzionali, siglando l’impegno comune verso il diritto al cibo. I tanti spazi del Padiglione Italia hanno vissuto per sei mesi come accademia, palco, luogo di incontro e apertura internazionale. Insieme a spettacoli, performance sulle tradizioni locali e concerti, tra cui una serie con nuove composizioni musicali scritte per Expo Milano 2015, i curatori hanno portato avanti un calendario di eventi con incontri di formazione per studenti e adulti, convegni, momenti di sviluppo dedicati alle imprese e ai giovani imprenditori. L’agenda si è intensificata durante la settimana del 2 giugno, National Day italiano, per la settimana di celebrazioni “Orgoglio Italia”. L’espressione della creatività italiana ha trovato una delle forme più elevate all’esterno del Palazzo.

Se Expo Milano 2015 ha avuto un simbolo, questo è stato l’Albero della Vita. Intuizione della creatività di Marco Balich – già direttore artistico del Padiglione Italia – l’Albero è stato costruito grazie alla tenacia di un consorzio di aziende bresciane, rappresentando un simbolo anche per la sfida progettuale e ingegneristica di una costruzione complessa, compiuta a tempo di record. L’attrazione del Padiglione Italia ha proposto ogni sera a più riprese uno spettacolo di illuminazione e giochi d’acqua al ritmo delle musiche emozionanti del Maestro Roberto Cacciapaglia. È stata la meta irrinunciabile di ogni visita, consegnata alla memoria comune da un’infinità di immagini condivise. Nei sei mesi hanno ammirato le sue luci 14 milioni di persone, circa due Visitatori su tre del pubblico totale, rendendo il Padiglione Italia sul Cardo uno degli spazi più frequentati dell’Esposizione Universale.

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11 Insieme L’orgoglio provato dagli italiani è stato merito anche dell’idea di coesione trasmessa. Davanti a loro i Visitatori hanno trovato il risultato concreto non di un singolo organizzatore ma del lavoro coordinato di tutte le forze del Paese lungo più anni.

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Di fronte a un obiettivo comune, e improrogabile, le principali realtà della sfera pubblica, del mondo privato e della Società Civile si sono unite con comunione di intenti. La macchina statale si è mossa in modo affiatato e puntuale, mostrando di sapere unire al rigore procedurale una propensione verso la risoluzione rapida e positiva delle innumerevoli sfide poste da un’Esposizione Universale.

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Un risultato reso possibile anche dall’adozione di procedure innovative – come le pratiche per lo sdoganamento delle merci o l’iter di approvazione dei progetti dei Padiglioni – che hanno permesso all’Italia di accogliere al meglio il mondo che ha partecipato a Expo Milano 2015. Nel Governo Italiano, socio principale di Expo 2015 S.p.A. tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze, hanno avuto un ruolo di primo piano i diversi Ministeri coinvolti nella realizzazione e gestione dell’Evento. Dal Ministero delle Politiche Agricole, per tutte le iniziative tematiche e di promozione dell’agroalimentare, al Ministero degli Affari Esteri, subito protagonista nelle relazioni internazionali che hanno portato

alla vittoria di Expo Milano 2015 e all’adesione interessata di tanti Paesi. Dal Ministero dell’Interno, che ha diretto e coordinato tutte le azioni di presidio della sicurezza e della legalità, al Ministero dell’Istruzione con le tante attività educative promosse che hanno permesso a 2 milioni di studenti italiani di visitare l’Esposizione Universale. Anch’essi soci, la Regione Lombardia, il Comune di Milano e la Città Metropolitana hanno sostenuto l’attività sul territorio insieme alla Camera di Commercio di Milano, impegnata nella relazione con il tessuto produttivo. Il territorio ha risposto con convinzione con i suoi enti, agenzie, associazioni, mobilitati attorno a una tale opportunità per la città e la regione.

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A Expo 2015 S.p.A. è spettato un ruolo da “regista”. Dalla sua nascita la società ha saputo coinvolgere chi – nelle università, nelle infrastrutture e nei trasporti, nel Terzo Settore – potesse portare valore aggiunto all’Evento e ai suoi contenuti. Grazie al suo team trasversale di professionisti la società ha affrontato sfide complesse in tempi ristretti: su tutte, la costruzione del Sito Espositivo e degli interventi collegati, un insieme di opere pubbliche non ordinarie in cui, alla bonifica e alle costruzioni “italiane”, si sono sommati i lavori gestiti dai Partecipanti stranieri: veri “cantieri nel cantiere”. Nella riuscita dell’opera sono stati essenziali la volontà e il coordinamento di tutti i soggetti coinvolti, tra cui l’Agenzia Nazionale Anticorruzione (ANAC), impegnata sulla legalità degli appalti insieme alla Prefettura di Milano, e le Organizzazioni Sindacali. La collaborazione con queste ultime è proseguita durante il semestre.

In Expo Milano 2015 una lezione fondamentale verso i grandi eventi è arrivata poi dal rapporto pubblicoprivato costruito, capace di arricchire l’esperienza dei Visitatori con la qualità dei contenuti forniti e la varietà di un panorama di brand. La società ha deciso di attrarre fortemente le imprese attraverso bandi, iniziative di co-marketing, accordi commerciali, riuscendo a raccogliere maggiori contributi rispetto ad altre Esposizioni Universali. L’attività di Partner e sponsor è stata indispensabile: non solo per integrare i fondi pubblici, ma per le competenze, le tecnologie e i servizi offerti, l’indotto generato e la promozione dell’Evento in cui si è tradotta, secondo una prospettiva di vantaggio reciproco. Il frutto di questa conversazione tra realtà differenti è stata Expo Milano 2015. Molte altre realtà hanno messo a disposizione le proprie risorse attraverso iniziative dentro o fuori il Sito Espositivo, come le tante realtà attive nell’ambito sociale e culturale. Nel tempo il 2015 è diventato via via un appuntamento atteso per tutta Italia. Per ogni struttura del Paese, l’Evento ha significato un’occasione di crescita, visibilità o per innovare i propri modelli. Nel suo ruolo di legante e facilitatore, Expo Milano 2015 ha alimentato queste energie e da queste energie si è fatta alimentare.

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Per conoscere il ruolo dei Partner, Capitolo 5

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Per la governance e la collaborazione tra Istituzioni, Capitolo 4

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12 Verde Tanta natura sul Sito Espositivo è stata una sorpresa per molti – anche per parte del personale di Expo Milano 2015, che solo all’ultimo ha assistito all’arrivo delle opere a verde, cresciute altrove perché non si danneggiassero durante la fase di cantiere.

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Prati liberi, giardini, aiuole verticali, landscape design: con oltre 10mila alberi e una moltitudine di essenze e arbusti, nella migliore stagione il paesaggio dell’Evento è fiorito in ogni area e Padiglione, mostrando a pieno l’armonia con l’ambiente voluta già dal Masterplan per questa Esposizione Universale.

Verd La presenza preponderante del verde ha seguito l’orientamento impresso da Expo 2015 S.p.A. in fase di progetto. Le linee guida diffuse ai Partecipanti per l’ideazione dei propri Padiglioni chiedevano di mantenere aperto quasi un terzo almeno dello spazio assegnato, di adottare coperture verdi e altre soluzioni sostenibili. L’effetto è l’unione profonda tra architettura contemporanea e vegetazione apprezzata dai Visitatori, modalità ulteriore per sviluppare il Tema generale e strategia per ridurre l’impatto delle costruzioni. Una parte rilevante del patrimonio verde vive ora altrove, grazie alle direttive sul recupero e a un progetto spontaneo nato per trapiantare alberi e arbusti in parchi e spazi pubblici in Italia. Come priorità di un Evento responsabile, dedicato all’alimentazione, la riduzione degli effetti sul territorio ha ricevuto un’attenzione costante. Le misure per la sostenibilità hanno riguardato i diversi aspetti, dall’efficienza energetica alla mobilità, e coinvolto tutti i Partecipanti nel fare proprie le pratiche di prevenzione dei rifiuti e riuso, compreso il recupero dei Padiglioni, fino alla selezione dei

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fornitori in base a criteri ecologici. Tra gli impegni rispettati, Expo Milano 2015 ha voluto impiegare nel semestre unicamente energia da fonti rinnovabili certificate e investire nel compensare per intero le emissioni di gas serra generate. L’acqua è stata l’altro principio ricorrente nel progetto. I lavori hanno ricavato lungo l’intera area un sistema di canali, che ha alimentato la Lake Arena e le sue fontane per l’Albero della Vita. I canali sono serviti a depurare, irrigare e raffreddare il Sito Espositivo, oltre a permettere di gestire i livelli d’acqua legandosi alla rete circostante. L’acqua ha fatto da elemento di congiunzione tra Expo Milano 2015 e la città: nella visione delle Vie d’Acqua, questa nuova parte di città potrà essere connessa al centro di Milano lungo un tracciato continuo che comprende i Navigli e la nuova Darsena, porto storico della città e luogo simbolico. Tra i progetti esterni al Sito Espositivo finanziati e gestiti da Expo 2015 S.p.A., proprio l’atteso recupero del bacino d’acqua della Darsena, restituito alla socialità degli abitanti, è una delle principali eredità materiali per Milano.

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Per approfondire l’impegno per la sostenibilità, Capitolo 7

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Ogni giorno per sei mesi lo spettacolo di Expo Milano 2015 si è ripetuto per milioni di persone senza un momento di vera criticità. Lo sforzo complessivo per rendere possibile tutto questo è la parte meno visibile della storia dell'Evento.

L’efficienza logistica e nella gestione dell’Esposizione Universale ha le sue basi nel piano originario e in uno studio di oltre due anni sui futuri flussi interni. Nelle dimensioni, nel numero di accessi e del personale, nella posizione dei vari servizi, il progetto ha mostrato la sua efficacia: anche nelle tante giornate di massima affluenza, quando il pubblico ha superato la quota critica di 250mila persone, le previsioni iniziali si sono rivelate esatte e l’organizzazione ha funzionato nonostante un’esperienza di visita affollata. In tutti gli aspetti l’azione di

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Expo 2015 S.p.A. si è impegnata a migliorare gli elementi problematici degli Eventi precedenti, a partire dalle code nelle giornate di massima affluenza. Il pubblico ha trovato un ambiente denso, con l’inevitabile saturazione degli spazi dovuta a un numero di presenze così elevato, ma sempre ordinato e piacevole. L’abbondanza di spazi aperti nei Padiglioni, frutto delle linee guida diffuse ai Partecipanti, ha favorito il senso di benessere e ridotto gli assembramenti; l’intrattenimento ha reso migliore la qualità del

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tempo passato insieme. Il pubblico ha trovato un luogo semplice da fruire e curato nei particolari, dai servizi ai Visitatori alla segnaletica, dall’arredo alla pulizia generale: un luogo sereno per tutti, compresi i molti bambini, e capace di comunicare serenità. Un piano dedicato alle esigenze delle persone con disabilità e alla mobilità dei Visitatori con difficoltà motorie ha reso il luogo il più accessibile possibile. Il grande spirito civico delle persone, il rispetto reciproco nelle attese agli ingressi e nel vivere gli spazi, è stata la soddisfazione finale per gli Organizzatori.

L’impegno per garantire la sicurezza di un Evento internazionale di tale complessità ha richiesto molte risorse e un lavoro di squadra da parte dei soggetti responsabili. Il Sito Espositivo, gestito come una grande zona ad accesso ristretto, è stato accessibile soltanto attraverso check point pedonali di tipo aeroportuale o varchi speciali per i veicoli. Nell’arco delle 24 ore, più di 1.000 guardie giurate e operatori erano coinvolti nei controlli all’esterno e all’interno dell’area. Le forze dell’Ordine e le realtà competenti hanno lavorato insieme alle misure di prevenzione e protezione da adottare durante la gestione e gli eventi – misure che hanno richiesto sforzi maggiori durante le visite istituzionali e di personalità di rilievo, per assicurare l’efficacia delle operazioni creando sempre il minore impatto possibile sull’esperienza dei Visitatori. Grazie allo sforzo congiunto di tutti gli enti di pubblica sicurezza, l’azione di prevenzione e controllo ha limitato non solo i disservizi nel Sito Espositivo, ma anche le ripercussioni dell’Evento sull’area di Milano e i Comuni limitrofi. L’attenzione verso la sicurezza aveva riguardato allo stesso modo anche la fase di costruzione dei Padiglioni di Expo Milano 2015 che, a differenza degli scenari più pessimistici, non ha registrato

alcun incidente mortale grazie alle misure di sicurezza adottate dalla società Expo 2015 e imposte a tutte le aziende del cantiere. Larga parte della riuscita organizzativa ha fatto infine riferimento alla logistica, per la distribuzione quotidiana di merci e cibo, grazie a un sistema di magazzini esterni, ai servizi di pulizia e alla raccolta dei rifiuti. La notte, tra le vie di una città semideserta per poche ore, un popolo si univa alla “Expo Community” per ripristinare la meraviglia del Sito Espositivo e trasformare Expo Milano 2015 nello spazio di bellezza e decoro che ha stupito i Visitatori.

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Per la gestione “dietro le quinte” e la sicurezza, Capitolo 10

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31 ottobre 2015. Sul Cardo si spengono le luci dell’ultimo spettacolo dell’Albero della Vita. I Visitatori si attardano lungo i Padiglioni più apprezzati e proseguono verso le uscite.

Nella cerimonia conclusiva, alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana, Milano ha già consegnato la bandiera del BIE ad Astana e Dubai, prossime sedi di un’Esposizione Internazionale e di un’Esposizione Universale. Expo Milano 2015 è ufficialmente terminata. La città temporanea si prepara alla fase di decostruzione (esclusi il Palazzo Italia, l’Albero della Vita e altre strutture di servizio) per lasciare a Milano uno spazio pronto a nuovi sviluppi, in una posizione strategica rispetto alla rete di infrastrutture del Paese. 086

L’obiettivo è trasformare l’area che ha ospitato l’Esposizione Universale nel primo grande Parco della Ricerca, del Sapere e dell’Innovazione d’Italia, mantenendo al contempo la vocazione verde dell’area così come indicato dai cittadini di Milano. Importante, in senso più ampio, sono anche i lasciti sul Sito Espositivo di Cascina Triulza - edificio storico ristrutturato e casa del Terzo Settore - e dell’Open Air Theatre San Carlo struttura pensata per accogliere i grandi eventi e i concerti di Milano. La valorizzazione e la riqualificazione del Sito Espositivo

vedrà l’insediamento delle più importanti realtà locali, nazionali e internazionali nel campo delle scienze applicate. Qui troveranno sede il progetto “Human Technopole”, centro di ricerca mondiale specializzato nell’uso di genomica e Big Data per lo sviluppo di medicine e nutrizione personalizzate, e il nuovo Campus Scientifico Integrato dell’Università Statale di Milano – primi importanti tasselli di quello che sarà il Parco. Oltre agli impatti in ricerca e innovazione, secondo uno studio di The European House-Ambrosetti il programma

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Palazzo Italia, l’Albero della Vita che è ritornato a illuminarsi. Per i 300mila presenti alla prima edizione si è trattato di un tuffo nello spirito di Expo Milano 2015, un momento ancora vivo nella memoria collettiva.

egacy gacy porterà nei soli primi dieci anni 6,9 miliardi di euro di nuovi investimenti. Il Governo Italiano, la Regione Lombardia e il Comune di Milano hanno affidato questo compito strategico ad Arexpo S.p.A., società a prevalente capitale pubblico proprietaria dei terreni, chiamata a guidare lo sviluppo complessivo dell’area. La vocazione scelta è un innovativo Science and Technology Park per il quale la società sta definendo il Masterplan finale, mentre i Partecipanti stanno completando lo smantellamento dei Padiglioni

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sotto il controllo di Expo 2015 S.p.A. Arexpo ha intanto deciso di riaprire al pubblico parte del Sito Espositivo fin dall’estate 2016 sotto il nome di parco EXPerience. L’area è stata così subito messa a disposizione dei cittadini di Milano e della Lombardia. Una scelta vincente che ha permesso di godere ancora una volta dello spirito dell’Esposizione Universale attraverso nuove e “vecchie” attrazioni: tra queste, un Padiglione della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, due nuove mostre a

Al termine del semestre i 21,5 milioni di Visitatori, di cui un terzo dall’estero, avevano sancito il successo dell’Evento. Al ritorno dal Sito Espositivo, ognuno ha portato con sé non tanto oggetti e gadget, quanto emozioni e idee da un’esperienza memorabile. Italiani e stranieri, presenti per svago, studio o lavoro: ognuno ha tratto dalla sua visita – un giorno, più giorni, una sera – nuovi incontri, uno sguardo sul futuro o una semplice impressione su altre realtà, Paesi e sull’Italia. Tra loro anche le persone coinvolte a vario grado nell’organizzazione e con i Partecipanti, per cui l’Esposizione Universale è stata un’attività professionale e umana irripetibile. L’Evento è stato fonte di insegnamento e crescita soprattutto per i molti studenti e bambini coinvolti dal Progetto Scuole e, attraverso di loro, per le famiglie. Attenta ai contenuti più che agli “effetti speciali”, Expo Milano 2015 ha voluto costruire innanzitutto un’eredità immateriale, fatta di conoscenza, capace di perdurare nel pubblico generale: un Evento “pensato per i propri figli, e per i loro figli”, parafrasando uno dei motti della comunicazione. La legacy culturale si è espressa e continua a esprimersi nei tanti progetti e casi virtuosi che l'Esposizione Universale ha riunito, promosso o creato nei suoi spazi. Divertendoci, affascinandoci, Expo Milano 2015 ha invitato a interrogarci sui nostri stili di vita, a prendere 087


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1° maggio 2016. Si riaccendono le luci dell’Albero della Vita nella prima edizione del parco EXPerience. consapevolezza delle sfide urgenti che interessano il Pianeta e le società. Per ognuna i Partecipanti hanno condiviso soluzioni e su queste si sono confrontati. I diversi programmi attivati per coinvolgere i Paesi e accompagnarli, per il rispetto dell’ambiente e sul ruolo delle donne (WE-Women for Expo), rimarranno modelli validi per le prossime Esposizioni Universali. Fra tutte le iniziative, il principale contributo internazionale è di sicuro la Carta di Milano, manifesto sul diritto al cibo per promuovere politiche contro la malnutrizione e lo spreco, a favore di un accesso equo alle risorse naturali, di una produzione e un consumo sostenibili. Più di 1 milione e mezzo di persone hanno sottoscritto questa dichiarazione di intenti, rivolta a cittadini, nuclei familiari e istituzioni di ogni Paese. Tra i firmatari anche i Capi di Stato e Governo ospiti dell’Italia, che hanno condiviso il messaggio di impegno lanciato alle Nazioni Unite dal Paese. Le relazioni costruite tra l’Italia e i Partecipanti lungo questo cammino lasceranno anche un segno tangibile. È la legacy della “rete sparsa” di Padiglioni presentati a Expo Milano 2015, poi smontati e ricostruiti altrove: un impegno mai vissuto con tanta intensità dai Paesi – dal Padiglione cileno, in riconversione come centro culturale in patria, all’alveare proposto dal Regno Unito e visitabile ai giardini botanici di Londra. 088

Le 18 strutture in ricostruzione all’estero e in Italia sono un record per le Esposizioni Universali e vivranno come segni concreti di un Evento davvero universale. Infine, le legacy della sicurezza e della legalità hanno consegnato a Milano, e più in generale al sistema pubblico del Paese, due strumenti dimostratisi fondamentali per l’Evento: il protocollo di legalità, e il sistema di gestione della sicurezza sviluppato con la piattaforma digitale E015. Un insieme di procedure e soluzioni replicabili che si pongono al servizio delle sfide presenti e future dell’Italia. Expo Milano 2015 ha dato all’Italia la possibilità di esprimersi attraverso un Evento globale. Il Paese ha mostrato al pubblico internazionale, e a sé stesso, le proprie capacità e qualità distintive. L’Esposizione Universale ha garantito visibilità per il “brand Italia” e attenzione a ogni sua componente: non solo il cibo, ma il territorio e le sue ricchezze, l’unicità culturale e gli stili di vita, le idee di Istituzioni, aziende e persone – ognuna presente con le proprie competenze. Dopo sei mesi di meraviglia, e un decennio di lavoro, ciò che rimarrà di Expo Milano 2015 è anche una memoria comune: l’immagine di un’Italia preparata capace di ideare, realizzare e gestire un’Esposizione Universale contemporanea.

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Capitolo

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L’esperienza di Expo in 15 parole

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Per conoscere la Carta di Milano, Capitolo 3

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Per la seconda vita dei Padiglioni, Capitolo 7

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Capitolo

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CAPITOLO 2

Il mondo a Expo Universale per davvero: dopo anni di lavoro con i Paesi e le Organizzazioni Internazionali, l’Esposizione Universale ha accolto a Milano le diverse energie di un Pianeta.

2.1 Il Sistema Paese in azione per Expo Milano 2015 Il lavoro di squadra e il ruolo della diplomazia hanno garantito il successo internazionale dell’Evento.

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Il mondo a Expo

L’Italia ha invitato a Milano il mondo e la comunità internazionale ha risposto con entusiasmo, attirata da un modello di Esposizione Universale innovativo e coinvolgente che ha motivato i Partecipanti internazionali a investire più di 1 miliardo di euro. – un risultato reso possibile dalla costruzione da parte dei Paesi di 54 Padiglioni Self-Built, un record assoluto. Expo Milano 2015 ha innescato un andamento positivo sul turismo a livello sia locale che nazionale, attirando oltre 21 milioni di Visitatori (di cui il 30% stranieri) nel corso del semestre. Ospitare tante realtà in un solo luogo – una delle sfide maggiori affrontate da Expo 2015 S.p.A. – ha fornito all’Esposizione Universale la grande possibilità di incidere sul dibattito globale sulla nutrizione nell’anno dell'approvazione da parte delle Nazioni Unite dei nuovi “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”. A Milano le persone hanno avuto la possibilità di visitare i Padiglioni dei 139 Partecipanti Ufficiali, formati da 134 Paesi e 5 Organizzazioni Internazionali (Nazioni Unite, Unione Europea, CARICOM, PIF e OCSE), a cui si sono sommati i contenuti offerti dai 24 Partecipanti non Ufficiali. Un viaggio unico all’interno delle culture alimentari del Pianeta.

Tutto questo è stato possibile grazie a un lavoro di squadra sviluppatosi negli anni tra Expo Milano 2015 e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Non una semplice collaborazione ma una vera e propria sinergia, esempio pratico e concreto di messa in opera del concetto di Sistema Paese. Prova ne è la nomina di due diplomatici in altrettante posizione chiave – il Direttore Affari Internazionali di Expo Milano 2015 (dal 2009) e il Commissario Generale

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Report Expo Milano 2015

dell’Esposizione Universale (a ridosso dell’apertura). La sinergia con la Farnesina risale alle origini della sfida e ha marcato tutti i passaggi chiave: la campagna diplomatica a sostegno della candidatura, la raccolta delle adesioni dei Partecipanti, fino alle visite dei Capi di Stato nel corso del semestre. Expo 2015 S.p.A. e il Ministero degli Esteri – e per suo tramite tutta la rete diplomatica – hanno operato, pur con distinte responsabilità, come una vera squadra che ha guidato le numerose tappe del grande viaggio internazionale di Expo Milano 2015. Nel 2014 questa sinergia ha permesso di raggiungere e superare l’obiettivo di 130 Partecipanti Ufficiali tra Stati e Organizzazioni Internazionali, che il 1° maggio 2015 saranno ulteriormente saliti a 139. La collaborazione è poi proseguita con l’avvio dei lavori dei Padiglioni dando vita a una “diplomazia di cantiere” – un esperimento unico nel suo genere che ha messo i Paesi nella condizione di completare i loro spazi in tempo per l’apertura. Saranno oltre mille gli eventi di promozione dell’Esposizione Universale organizzati dalla nostra rete diplomatica. Il culmine è stato raggiunto il 2 giugno 2014, quando le celebrazioni all’estero della Festa della Repubblica Italiana – insieme ai 210 eventi organizzati da Ambasciate e Consolati – sono state dedicate all’Esposizione Universale. In parallelo si era già al lavoro per gestire al meglio le attività del semestre e per rendere possibile

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Per l'azione diplomatica, Capitolo 4

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Il mondo a Expo

uno degli scopi principali dell’Esposizione Universale: per sei mesi mettere l’Italia, che già ospita a Roma il polo agroalimentare delle Nazioni Unite, al centro del dibattito globale sull’alimentazione.

LA RETE DIPLOMATICA AL SERVIZIO DI EXPO MILANO 2015 Il Ministero degli Affari Esteri ha messo a disposizione dell’Evento: • 123 Ambasciate • 8 Rappresentanze Permanenti presso gli Organismi Internazionali • 1 Delegazione Diplomatica Speciale • 80 Uffici Consolari • 83 Istituti Italiani di Cultura

Svariati i compiti di cui si sono fatti carico: spingere le capitali estere a votare per la candidatura di Milano, curare i rapporti diplomatici con il BIE, convincere i Governi dei Paesi a partecipare, promuovere il Tema presso l’ONU e le Organizzazioni Internazionali, assistere Expo 2015 S.p.A. in tutte le trattative internazionali e a promuovere l’Evento all’estero, supportare i Paesi in via di sviluppo presenti, attirare in Italia investimenti e favorire la visita di delegazioni internazionali.

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2.2 Un Tema ampio per una comunità globale Un argomento che riguarda il futuro del Pianeta e dell’uomo, per un dialogo che ha coinvolto il mondo.

Qualità e numeri da record Il successo di Expo Milano 2015 è derivato anche dalla scelta di un Tema necessario quanto universale, ispirato al primo degli “Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite”: eliminare la povertà estrema e la fame nel mondo. L’Evento ha dato un forte contribuito a un dibattito internazionale che ha coinvolto senza distinzioni tutti i Paesi, ognuno dalla sua prospettiva specifica. L’Italia ha messo a disposizione della 094

comunità internazionale il Padiglione Zero, la più grande struttura tematica nella storia delle Esposizioni Universali – sviluppata in collaborazione con gli esperti delle Nazioni Unite e con il contributo della Cooperazione allo Sviluppo italiana – in cui si condensavano le maggiori tematiche collegate all'Evento. Per la prima volta in un’Esposizione Universale, inoltre, l’ONU non ha avuto un Padiglione dedicato ma è stata presente in varie aree del Sito Espositivo con installazioni e contenuti multimediali. Il Padiglione Zero è stato una piattaforma di discussione privilegiata attorno al Tema a beneficio dei Visitatori. Al suo interno milioni di persone hanno anche trovato una selezione delle migliori pratiche mondiali nel settore dell’alimentazione scelte dal programma Feeding Knowledge, lanciato nel 2012 per far conoscere e diffondere le migliori soluzioni scientifiche per la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile, oltre che per fornire un modello ambientale, sociale e produttivo. Consapevole dell’enorme potenziale offerto dal Tema per un dibattito mondiale, Expo 2015 S.p.A. ha sviluppato un


Il mondo a Expo

modello di coinvolgimento inclusivo esteso a tutti gli attori globali. L'Esposizione Universale ha proposto un principio “egualitario”, intuizione decisiva per il coinvolgimento raggiunto: assicurare a ogni Partecipante, a partire dai Paesi, una presenza di uguale dignità durante l’Evento. Così il Decumano, asse dove si sono schierati tutti i Padiglioni con un affaccio della stessa estensione, si fondava sull’idea di un protagonismo diffuso, della pari visibilità e di un’unione nella diversità. Con la medesima finalità inclusiva sono nati i Cluster tematici, dedicati ai Paesi

che non potevano costruire un proprio Padiglione ma che hanno comunque avuto a disposizione uno spazio dedicato per interpretare al meglio il Tema. Nei Cluster si è materializzato il Programma di Assistenza ai Paesi in via di sviluppo nato in collaborazione con il Ministero degli Esteri in forza dell’impegno preso dal Governo Italiano, che con un investimento di più di 86 milioni di euro in beni e servizi ha permesso la partecipazione qualificata a Expo Milano 2015 di 80 Paesi in via di sviluppo. Anche grazie a innovazioni strategiche come la World

Avenue e i Cluster, l’interesse verso Expo Milano 2015 ha portato a ottimi risultati nelle adesioni, con il conseguente il primato di 54 Padiglioni SelfBuilt. In entrambi gli spazi, World Avenue e Cluster tematici, Expo Milano 2015 ha superato le divisioni o i raggruppamenti per provenienza geografica precedentemente adottati dalle Esposizioni Universali. Questo ha permesso di raccontare meglio la geografia politica di un mondo in forte cambiamento e di creare collegamenti tematici anche tra Paesi fisicamente lontani. 095


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Avere garantito ai Partecipanti una presenza di pari dignità ha mobilitato i Paesi e le loro energie

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Capitolo

I dati raccontano soltanto in parte il valore di Expo Milano 2015, presente anche nello sforzo corale del Sistema Paese in vista di un obiettivo comune, una corsa contro il tempo che è riuscita a unire enti e Istituzioni. La forza dell’adesione internazionale è invece misurabile nell’attività di preparazione svolta da ogni Partecipante, e nella qualità dei contributi apportati lungo il semestre attraverso i propri spazi, le iniziative e gli incontri promossi, le figure istituzionali e i professionisti coinvolti.

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Il mondo a Expo

Il disegno del Sito Espositivo ha posto la partecipazione internazionale al centro dell’Evento e la grande visibilità offerta ha spinto i Paesi a esprimere il meglio di sé. La posizione “in prima fila” e lo spazio a disposizione hanno attivato le risorse creative, umane ed economiche dei Partecipanti – stimolando anche un sano spirito di competizione. La varietà di contributi sull’alimentazione e la ricchezza che abbiamo vissuto tra i Padiglioni sono frutto di questo impegno. La scelta di non concentrare in un singolo momento (come la cerimonia di apertura) la partecipazione di Capi di Stato e Governo esteri, ma di distribuire le loro visite lungo i sei mesi in modo da dedicare a ogni delegazione la giusta rilevanza, andava nella stessa direzione. Per l’Italia è stata una strategia virtuosa, un modello di co-creazione che ha esaltato le qualità di un appuntamento internazionale e allo stesso tempo

ha reso possibile realizzare un Evento di enorme interesse rispettando le previsioni di budget iniziale. L’Italia ha chiamato tutti gli stakeholder (Paesi, Organizzazioni Internazionali, Organizzazioni della Società Civile, aziende e cittadini) a contribuire alla discussione sul Tema. Nel corso dei sei mesi, i vertici di queste Istituzioni hanno visitato Expo Milano 2015 al pari degli oltre 21 milioni di persone accorse all’Evento – e spesso insieme a loro. Agli appuntamenti istituzionali Expo Milano 2015 ha unito poi un fitto programma business-to-business tra delegazioni economiche, pensato come opportunità concreta di incontro tra le aziende italiane e le realtà economiche di tutto il mondo, comprese quelle dei Paesi in via di sviluppo. Il programma, condotto in stretta collaborazione con il Ministero degli Esteri, l’ICE e la Camera di Commercio di Milano ha permesso di aggiungere un’essenziale dimensione di promozione economica a questa edizione dell’Esposizione Universale.

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Capitolo

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2.3 Un record per le visite istituzionali I Paesi hanno colto l’invito a vivere il giorno di festa tradizionale come una potenziale occasione economica

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Per sei mesi l’Italia è stata il crocevia diplomatico internazionale, accogliendo ogni giorno delegazioni da tutti i continenti e oltre sessanta fra Presidenti e Primi Ministri.


Il mondo a Expo

I numeri dicono tutto: la squadra composta da Expo 2015 S.p.A. e il Ministero degli Esteri ha gestito diverse centinaia di visite di Autorità straniere, tra cui un totale record di 255 delegazioni provenienti da Governi esteri. Nello specifico, hanno visitato l’Esposizione Universale 35 Capi di Stato, 25 Capi di Governo, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, 7 Vice Capi di Stato, 11 Vice Capi di Governo, 233 Ministri, 26 Vice Ministri e 4 membri di case reali fra cui due Regine e due Principesse. Mai l’Italia aveva gestito tante rappresentanze ufficiali in un tempo così ristretto – altra conferma della portata globale dell’Esposizione Universale e della sua unicità di evento corale. Le visite straniere si sono trasformate in altrettante occasioni di dialogo che hanno visto il Governo Italiano e il tessuto economico e sociale del Paese impegnati per la crescita dell’Italia. Per curare al meglio i rapporti con i delegati, la squadra di Expo 2015 S.p.A. e la Farnesina hanno creato un ufficio del Protocollo ed Eventi Istituzionali, responsabile dell’accoglienza e della gestione delle delegazioni in arrivo, che ha lavorato in coordinamento continuo con il Cerimoniale Diplomatico della Repubblica Italiana. L’ufficio del Protocollo era nel Padiglione Italia, spazio designato e concepito come luogo dove il Paese ha accolto le delegazioni di tutto il mondo.

A coordinare l’attività di accoglienza c’erano diplomatici di lungo corso, mentre ogni area geografica era gestita da un Senior Country Officer di Expo 2015 S.p.A., che aveva la responsabilità complessiva delle singole visite, e da Roma è giunto un team di giovani diplomatici. Il loro ruolo? Accogliere le delegazioni all’aeroporto, accompagnarle in ogni spostamento e curare i dettagli del Cerimoniale. Personale di supporto e stagisti dei principali istituti di studi internazionali italiani completavano una squadra che è rimasta attiva giorno e notte per tutta la durata dell'Esposizione Universale. Expo Milano 2015 ha saputo così garantire con successo il coordinamento strategico di tutte le visite internazionali, degli eventi e degli incontri bilaterali – o multilaterali – ospitati. Un risultato reso possibile dalla collaborazione con la Prefettura e le Forze dell'Ordine per tutte le necessarie misure di sicurezza, che hanno permesso di gestire le visite senza mai interrompere il flusso dei Visitatori al Sito e ai Padiglioni, ma anzi consentendo spesso alle persone di assistere alle visite di queste importanti personalità internazionali.

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Capitolo

In 184 giorni, l’attività diplomatica di anni. I Capi di Stato o Governo presenti DATA

PAESI

NOME

RUOLO

27 maggio

Algeria

H.E. Mr. Abdelmalek Sellal

Primo Ministro

9 giugno

Argentina

H.E. Ms. Cristina Fernández de Kirchner

Presidente

26 luglio

Austria

H.E. Mr. Heinz Fischer

Presidente

9 luglio

Azerbaigian

H.E. Mr. Ilham Aliyev

Presidente

9 settembre

Belarus

H.E. Mr. Andrei Kobyakov

Primo Ministro

12 giugno

Bolivia

H.E. Mr. Evo Morales

Presidente

10 luglio

Brasile

H.E. Ms. Dilma Rousseff

Presidente

6 luglio

Cile

H.E. Ms. Michelle Bachelet

Presidente

12 luglio

Colombia

H.E. Mr. Juan Manuel Santos

Presidente

11 agosto

Costa d’Avorio

1 maggio

H.E. Mr. Alassane Outtara

Presidente

H.E. Mr. Daniel Kablan Duncan

Primo Ministro

13 giugno

Ecuador

H.E. Mr. Rafael Correa

Presidente

23 luglio

Egitto

H.E. Mr. Ibrahim Mehleb

Primo Ministro

10 giugno

Emirati Arabi Uniti

H. H. Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum

Primo Ministro

7 giugno

Estonia

H.E. Mr. Toomas Hendrik Ilves

Presidente

H.E. Mr. Taavi Rõivas

Primo Ministro

H.E. Mr. François Hollande

Presidente

H.E. Mr. Manuel Valls

Primo Ministro

6 ottobre 21 giugno

Francia

29 maggio 30 luglio

Gabon

H.E. Mr. Ali Bongo Ondimba

Presidente

17 agosto

Germania

H.E. Ms. Angela Merkel

Primo Ministro

17 luglio

Ghana

H.E. Mr. John Dramani Mahama

Presidente

29 ottobre

Guinea Equatoriale

H.E. Mr. Vicente Ehate TOMI

Primo Ministro

10 luglio

Haiti

H.E. Mr. Evans Paul

Primo Ministro

16 giugno

Irlanda

H.E. Mr. Michael D. Higgins

Presidente

H.E. Mr. Enda Kenny

Primo Ministro

27 agosto

Israele

H.E. Mr. Benjamin Netanyahu

Primo Ministro

8 settembre

Kenya

H.E. Mr. Uhuru Kenyatta

Presidente

12 settembre

Kuwait

H.H. Sheikh Jaber Al-Mubarak Al-Hamad Al Sabah

Primo Ministro

15 luglio

Lituania

H.E. Ms. Dalia Grybauskaitė

Presidente

13 agosto

Madagascar

H.E. Mr. Hery Martial Rajaonarimampianina Rakotoarimanana

Presidente

3 ottobre

Malaysia

H.E. Mr. Dato’ Sri Mohd Najib Tun Abdul Razak

Primo Ministro

9 luglio

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Il mondo a Expo

DATA

PAESI

NOME

RUOLO

16 luglio

Malta

H.E. Mr. Joseph Muscat

Primo Ministro

24 luglio

Mauritania

H.E. Mr. Mohamed Ould Abdel Aziz

Presidente

12 giugno

Messico

H.E. Mr. Enrique Peña Nieto

Presidente

29 agosto

Moldova

H.E. Mr. Valeriu Streleţ

Primo Ministro

9 giugno

Monaco

H.S.H. Principe Alberto II di Monaco

Principe Sovrano di Monaco

H.E. Mr. Michel Roger

Primo Ministro

9 giugno 21 maggio

Montenegro

H.E. Mr. Filip Vujanović

Presidente

17 giugno

Regno Unito

H.E. Mr. David Cameron

Primo Ministro

1 maggio

Congo

H.E. Mr. Denis Sassou N’Guesso

Presidente

27 giugno

Kazakhstan

H.E. Mr. Nursultan Nazarbayev

Presidente

14 maggio

Romania

H.E. Mr. Klaus Iohannis

Presidente

10 giugno

Russia

H.E. Mr. Vladimir Putin

Presidente

14 giugno

San Marino

H.E. Mr. Andrea Belluzzi

Capitano Reggente

14 giugno

H.E. Mr. Roberto Venturini

Capitano Reggente

22 ottobre

H.E. Mr. Nicola Renzi

Capitano Reggente

22 ottobre

H.E. Ms. Lorella Stefanelli

Capitano Reggente

30 settembre

Santa Sede

H.EM. Mr. Pietro Parolin

Segretario di Stato

25 luglio

Senegal

H.E. Mr. Macky Sall

Presidente

24 giugno

Slovacchia

H.E. Mr. Andrej Kiska

Presidente

16 ottobre

Slovenia

H.E. Mr. Borut Pahor

Presidente

H.E. Mr. Miro Cerar

Primo Ministro

19 giugno 3 settembre

Somalia

H.E. Mr. Hassan Sheikh Mohamud

Presidente

15 ottobre

Sovrano Ordine Miltare di Malta

H.E. Mr. Albrecht Freiherr von Boeselager

Gran Cancelliere

15 ottobre

Spagna

H.E. Mr. Mariano Rajoy

Primo Ministro

18 maggio

Svizzera

H.E. Ms. Simonetta Sommaruga

Presidente

21 agosto

Togo

H.E. Mr. Faure Essozimna Gnassingbé

Presidente

27 maggio

Tunisia

H.E. Mr. Habib Essid

Primo Ministro

3 maggio

Turkmenistan

H.E. Mr. Gurbanguly Berdimuhamedov

Presidente

4 luglio

Tuvalu

H.E. Mr. Enele Sosene Sopoaga

Primo Ministro

21 settembre

Uganda

H.E. Mr. Yoweri Kaguta Museveni

Presidente

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Capitolo

2.4 Dare nuovo valore ai National Day Cultura, spettacolo e occasioni di crescita. Expo Milano 2015 ha arricchito di fascino e rilevanza politica la classica formula delle celebrazioni nazionali.

Sull’Open Plaza, all’imbocco del Decumano, è mattina. Sotto la volta all’aperto dell’Expo Centre una bandiera nazionale si alza sul palco, dove le delegazioni ufficiali dei Paesi osservano la scena insieme ai Visitatori raccolti attorno. È la cerimonia che quasi ogni giorno dava inizio a un diverso National Day, organizzata simbolicamente nell’area eventi che si affacciava sull’intera World Avenue, lungo cui poi ci sarebbero state sfilate con musica e balli. A fine semestre le Feste nazionali saranno in tutto 116, per altrettanti Paesi a fare proprio il Sito Espositivo per un giorno. Dedicare a un Partecipante un giorno di celebrazione non è una novità per le Esposizioni Universali. Lo sforzo di Expo Milano 2015 è stato rendere questi “eventi nell’Evento” più aperti e visibili, unendo al carattere istituzionale del momento una dimensione popolare in linea con la volontà di mettere il Visitatore al centro. 102

Quando possibile, si è cercato di non interporre barriere tra il pubblico e il percorso di Capi di Stato o personalità celebri, così come di mantenere accessibili i vari Padiglioni in cui avvenivano gli incontri istituzionali. La sorpresa per l’incontro fortuito con una figura di rilievo ha così fatto parte per molti dell’esperienza in Expo Milano 2015. I National Day hanno offerto uno sguardo in profondità su una cultura. Hanno aggiunto varietà all’Evento, grazie alle performance che si sono svolte durante la cerimonia iniziale all’Open Plaza o coinvolgendo le persone con parate lungo il Decumano e nei Padiglioni. Ogni Paese si è messo in scena con i propri linguaggi, attraverso musica e danze tradizionali, dimostrazioni di pratiche artigianali e tecnologie, fino a eventi speciali come la mezza maratona organizzata dal Kenya nel Sito Espositivo. È stato un impegno culturale che ha permesso di

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Il mondo a Expo

coinvolgere eccellenze e rarità artistiche dei Paesi – dal coro delle popolazioni di Vanuatu, al teatro silenzioso del Kuwait, dal concerto dei corni delle Alpi svizzere fino alla prima celebrazione del Carnevale giapponese fuori dai confini nazionali – così come le comunità straniere in Italia, dando un palcoscenico percepito come “di casa” al mondo già presente a Milano. Protagonisti dei National Day sono stati poi il cibo e le diverse

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prospettive sull’alimentazione, insieme al racconto delle soluzioni e dei progetti per lo sviluppo futuro. La seconda innovazione nella finalità delle celebrazioni, complementare a questa dimensione culturale, ha riguardato il confronto politico ed economico con l’Italia. I responsabili di Expo Milano 2015 hanno invitato i Partecipanti a organizzare, nel corso dei rispettivi National Day, business forum con Partecipanti di alto

profilo, in cui rappresentanti del Governo, della Società Civile e delle imprese locali potessero incontrare la loro controparte italiana – delle vere “missioni Paese”. Proprio per garantire il rilievo delle delegazioni presenti agli incontri, l’Organizzatore ha suggerito ai Partecipanti di non fare coincidere il proprio National Day con l’effettiva giornata nazionale, quando le più alte cariche istituzionali sarebbero state impegnate nelle relative celebrazioni ufficiali.

Per approfondire il calendario dei National Day, Capitolo 9

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Report Expo Milano 2015

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Capitolo

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WORLD FOOD DAY

P Per la prima volta nella storia delle Giornate Mondiali dell’Alimentazione (GMA) la cerimonia ufficiale non è stata celebrata presso la sede della FAO a Roma, bensì a Milano durante l’Esposizione Universale, il 16 ottobre 2015. Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon e degli Ambasciatori e Rappresentanti Permanenti accreditati presso le Nazioni Unite a Roma, il World Food Day ha segnato il 70° anniversario della fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura e si è rivelato uno degli eventi più importanti di Expo Milano 2015. In quest’occasione c’è anche stata la simbolica consegna della Carta di Milano alle Nazioni Unite, insieme all’1,5 milione di firme raccolte che testimonia la forte volontà di Visitatori e personalità ufficiali di

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partecipare in prima persona per il bene del Pianeta, optando per scelte responsabili che rispettino l’ambiente e le ricchezze naturali. Intitolata alla “Protezione sociale e agricoltura per spezzare il ciclo della povertà rurale”, la Giornata si poneva in un momento storico per la sicurezza alimentare. Tra i primi eventi internazionali a seguire il lancio dell’“Agenda per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite”, la GMA è stata una grande occasione per inviare un messaggio forte al mondo: siamo la Generazione Fame Zero, la prima ad avere il potenziale di porre fine alla fame entro i prossimi 15 anni. Un messaggio trasformato in musica dalle note del pianista Giovanni Allevi, dalle sinfonie della No Hunger Orchestra e del gruppo Fronteras Musicales Abiertas – protagonisti

del concerto Food Moves the World (il cibo muove il mondo) organizzato dalla Cooperazione Italiana e dall'Unione Europea. L’estesa copertura mediatica ha richiamato l’attenzione sul ruolo fondamentale che avranno i giovani nel porre fine alla fame nel mondo. Sia il World Food Day che la Carta di Milano hanno ribadito come il successo dell’“Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030” dipenda da tutti i cittadini, non solo dai Governi. L’evento ha avuto il merito di porre l’accento sul bisogno di aumentare gli investimenti e la produzione agroalimentare sostenibile da parte dei piccoli coltivatori e delle piccole e medie imprese rurali: una necessità finalizzata al raggiungimento della sicurezza alimentare e alla crescita inclusiva nei Paesi in via di sviluppo.


Il mondo a Expo

2.5 Una piattaforma di dibattito internazionale Dalle Giornate Mondiali ai forum su agricoltura, povertà e alimentazione, Expo Milano 2015 è stata al centro del dialogo mondiale sullo sviluppo. Sin dalla fase di preparazione il Governo italiano ha deciso di fare di Expo Milano 2015 un momento di grande confronto e dibattito internazionale, concentrando sul Sito Espositivo una fitta agenda di conferenze e dibattiti internazionali, quale contributo dell’Italia alla discussione globale sul diritto al cibo nell’anno dell’approvazione dei nuovi “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”. L’importanza dell’Esposizione Universale nell’agenda internazionale ha ricevuto la maggiore conferma dalle Nazioni Unite, che in Expo Milano 2015 hanno scelto – su invito del Governo italiano – di organizzare numerosi appuntamenti durante l'anno. Nei sei mesi il Sito Espositivo è stato la piattaforma per discutere i nuovi obiettivi e i traguardi della sicurezza alimentare e dare impulso alla discussione sui problemi della

nutrizione attraverso incontri, seminari e altri eventi. Expo 2015 S.p.A. e ONU hanno collaborato sia nel periodo di progettazione dell’Evento che nel semestre espositivo, con un affiancamento continuo che ha permesso la massima permeabilità del Tema in un’ottica di ampliamento e contributo al dibattito internazionale. La presenza delle Nazioni Unite è stata organizzata da un comitato congiunto composto dai dirigenti di Expo 2015 S.p.A. e delle tre Organizzazioni ONU, mentre a Roma presso la FAO si è insediato il team di specialisti, composto da personale delle Nazioni Unite, che ha implementato la presenza all’Esposizione Universale. La squadra è stata finanziata direttamente da Expo 2015 S.p.A. in nome dell’impegno italiano a favore della propria missione globale. Il momento più significativo per il confronto sul Tema è stata la Giornata Mondiale dell’Alimentazione promossa dalla FAO, evento conosciuto come World Food Day.

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Tra gli eventi multilaterali ha avuto un significato particolare il Forum Internazionale dei Ministri dell’Agricoltura, organizzato il 4 e 5 giugno con il titolo “From Expo Milano 2015 and beyond: agriculture to feed the Planet”. È stato un momento di condivisione sui nuovi impegni per la lotta alla fame e ai cambiamenti climatici, che ha confermato la vocazione di Expo Milano 2015 come luogo ideale di confronto e dibattito su temi alti ed esperienze concrete a livello globale. Il 5 giugno è stata presentata la Carta di Milano, firmata da molti dei Ministri partecipanti al Forum. Nello stesso giorno la Carta è stata firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La Carta di Milano ha raccolto 1,5 milioni di firme grazie a un’attività di promozione continua e diffusa, sia online che nel Sito Espositivo, tramite un’installazione dedicata all’interno del Padiglione Italia. Qui ai Visitatori ma anche alle delegazioni ufficiali, ai Capi di Stato e di Governo e alle personalità di rilievo, veniva spiegato il progetto e si dava la possibilità di firmare la Carta di Milano, simbolo di un impegno di ciascuno a contribuire all’iniziativa in base alle proprie possibilità. Il 31 luglio più di ottanta 106

delegazioni da tutto il mondo hanno partecipato a “Cultura strumento di dialogo tra i popoli”, la Conferenza internazionale dei Ministri della Cultura, rappresentanti di Unesco, UNWTO, Parlamento europeo, Consiglio d’Europa e Iccrom. La Conferenza è stata un’occasione privilegiata per delineare strategie d’azione

per la tutela e la protezione del patrimonio culturale in aree di crisi – tra cui la proposta italiana di istituire i “Caschi blu della cultura”, una task force specializzata per interventi di protezione e restauro ai beni culturali globali danneggiati o minacciati da azioni di terrorismo. Sempre a Milano, in onore

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dell’Esposizione Universale, si è tenuta il 12 e 13 giugno la VII Conferenza Italia-America Latina e Caraibi, organizzata con cadenza biennale dalla Farnesina, in collaborazione con l’Istituto Italo-Latino Americano (IILA). La “Dichiarazione finale” qui adottata ha posto l’accento sull’importanza strategica delle relazioni tra l’Italia e i Paesi dell’America Latina e i Caraibi, a partire dagli storici vincoli culturali, sociali ed economici. L’appuntamento ha anche ricordato

Le grandi personalità riunite dalle varie iniziative testimoniano il profilo globale dell’Evento

la portata fondamentale della prossima Conferenza delle Parti (COP 21) della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), considerata la minaccia dell’innalzamento del livello dei mari per molti Paesi della regione e la necessità di continuità degli "Obiettivi di Sviluppo del Millennio" individuati dall’ONU e in scadenza a fine 2015. Dal 14 al 16 ottobre Expo Milano 2015 ha ospitato l’incontro ministeriale dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS), sviluppato nell’ambito delle iniziative per affrontare i temi della sicurezza alimentare, dei modelli di agricoltura sostenibile, dell'utilizzo di energie rinnovabili e delle sfide dovute al recente cambiamento climatico. L’Esposizione Universale è stata anche luogo d’incontro per la Conferenza delle Nazioni Unite dedicata ai Paesi africani ‘least developed’ che l’8 giugno si sono incontrati al Padiglione Italia per discutere di riforme strutturali e linee guida da adottare sui finanziamenti per lo sviluppo. Queste due iniziative, organizzate dalla Farnesina in collaborazione con l'ONU, hanno offerto l'occasione per confermare la priorità che l'Italia attribuisce allo sviluppo del continente africano e delle piccole isole del Pacifico e dei Caraibi e si sono concluse con importanti dichiarazioni politiche dei Partecipanti.

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PROGRAMMA DI ASSISTENZA AI PAESI IN VIA DI SVILUPPO

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Sviluppato in concordanza con i “Millennium Development Goal” individuati dalle Nazioni Unite, il “Programma di Assistenza ai Paesi in via di sviluppo” è stato uno dei cardini di Expo Milano 2015, individuato sin dalla fase di Candidatura e Registrazione. In aiuto degli 80 Partecipanti selezionati sono stati stanziati più di 86 milioni di euro rilasciati interamente sotto forma di beni e servizi. L’iniziativa ha permesso ai Paesi con scarsa disponibilità economica di partecipare all’Esposizione Universale con una propria struttura dedicata all’interno degli innovativi Cluster tematici. Ogni Cluster ha raggruppato i Partecipanti in base a precise categorie tematiche – emerse anche dal confronto con i Paesi – valorizzando le materie prime e la produzione locale per permettere a ognuno di interpretare al meglio il Tema. Gli argomenti definitivi si riferivano sia a identità tematiche

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(Bio-Mediterraneo, Zone Aride, Isole) che a filiere alimentari (Frutta e Legumi, Spezie, Cereali e Tuberi, Cacao, Caffè, Riso). Fondamentale il ruolo delle Organizzazioni Internazionali: ONU – che ha collaborato allo sviluppo tematico complessivo – Forum delle Isole del Pacifico (PIF) e Comunità Caraibica (CARICOM), quali Partecipanti in rappresentanza di più Paesi nei Cluster delle Spezie e delle Isole. Rispettando l’ottica di un approccio partecipativo, i singoli Paesi hanno avuto la possibilità di personalizzare gli allestimenti interni per preservare al massimo l’identità nazionale, superando le tradizionali divisioni geografiche delle precedenti Esposizioni

Universali e rafforzando il carattere universale dell’Evento. La selezione dei Paesi beneficiari, così come la strategia complessiva del Programma di Assistenza, è stata gestita da Expo 2015 S.p.A. in stretto coordinamento con il Ministero degli Esteri secondo le linee prioritarie della Cooperazione allo Sviluppo Italiana. In parallelo e a integrazione del programma di Assistenza, la Cooperazione italiana ha promosso durante il semestre – insieme a ONU, Unione Europea e rappresentanti del Terzo Settore e del mondo accademico – un ciclo di 30 eventi tematici sullo sviluppo sostenibile.


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Impresa: una crescita globale Grazie alle migliaia di incontri tra aziende italiane e straniere, il sistema economico italiano e internazionale ha vissuto l’Evento come momento di sviluppo.

Le numerose iniziative per il business hanno aiutato a recuperare una vocazione originaria delle Esposizioni Universali

Expo Milano 2015 ha da subito considerato che il coinvolgimento del mondo imprenditoriale era cruciale per il successo dell’Evento. La “dimensione business” dell’Esposizione Universale è stata quindi favorita per assicurare la capacità di attrazione del Paese ospitante, promuovendo nuovi accordi commerciali e creando occasioni di sviluppo, e offrire ai Partecipanti (soprattutto quelli in via di sviluppo) un’opportunità per presentare i loro prodotti e le loro capacità nel settore dell’alimentazione alla comunità internazionale. Expo Milano 2015 ha raggiunto risultati notevoli grazie al ricco programma di attività promosse da Expo 2015 S.p.A. e da Padiglione Italia in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero degli Esteri, la Camera di Commercio di Milano, ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), nonché con i Partner istituzionali e commerciali di Padiglione Italia.

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Un luogo di incontro per le aziende Componenti di questa strategia sono stati:

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Expo Business Matching piattaforma web ufficiale di Expo Milano 2015 per promuovere e facilitare il dialogo tra operatori business sulla base della loro compatibilità e indice di affinità. Oltre 2.750 aziende italiane e straniere hanno aderito alla piattaforma, per un totale di 72 Partecipanti.

50 Business Forum organizzati principalmente in collaborazione con Camera di Commercio di Milano-Promos. Particolarmente ricca l’attività con la Cina, a cui hanno partecipato 20 province cinesi, 937 aziende cinesi e 423 aziende italiane.

Incontri bilaterali tra Camere di Commercio, nell’ambito dei diversi programmi tematici: EU Program, Invest Program, Buyers Program. 10.000 eventi, 110 Paesi e oltre 4.000 aziende italiane coinvolti.

Expo is Now progetto realizzato con ICE, che ha dato vita a oltre 500 incontri business-tobusiness con 10 delegazioni di buyer provenienti da Stati Uniti, Cina, Giappone, Emirati Arabi Uniti, Brasile e Russia.


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A queste si aggiungono le attività promosse in modo diretto dal Padiglione Italia a favore delle Regioni e dei territori italiani: eventi di business networking, promozione dei Partecipanti, Tavoli settoriali, colazioni ufficiali a Palazzo Italia, oltre a una serie di iniziative ad hoc e visite dei territori organizzate dai Partner istituzionali e commerciali. Infine Padiglione Italia ha sviluppato, in partnership con Camera di Commercio di Milano-Promos, un calendario di iniziative per supportare i Paesi in via di sviluppo che partecipavano nell’ambito dei Cluster tematici. Nel complesso il progetto ha coinvolto 24 nazioni, principalmente

dell’area sub-sahariana, registrando 591 presenze di operatori stranieri, 862 presenze di operatori italiani e 1.939 incontri business. Si è così creata una finestra privilegiata per le imprese italiane sui mercati emergenti del futuro. Con l’esperienza business-to-business Expo Milano 2015 ha aggiunto un fattore fondamentale che incontra bene lo spirito delle grandi Esposizioni Universali di fine Ottocento, spesso dimenticato dalle edizioni più recenti: l’attenzione allo sviluppo commerciale. Un’innovazione nel segno della tradizione, dunque, alla riscoperta dei valori di un Evento al servizio del tessuto economico dell’Italia e dei Partecipanti.

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“ENERGY, ART AND SUSTAINABILITY” PER L’AFRICA Tra le iniziative per valorizzare la presenza dei Paesi in via di sviluppo, dal 3 al 10 ottobre Expo Milano 2015 ha organizzato – insieme a ENI, Official Partner for Sustainability Initiatives in African Countries – la settimana di “Energy Art and Sustainability”. Attraverso un bando di concorso lanciato a maggio, una giuria internazionale ha selezionato 10 progetti da 12 Paesi africani (Burkina Faso, Camerun, Etiopia, Ghana, Kenya, Madagascar, Mozambico, Malawi, Marocco, Tanzania, Togo e Tunisia) che hanno ricevuto un’importante visibilità. I progetti vincitori erano legati ai temi dell’energia e della sostenibilità, con declinazioni diverse. Nell’evento di presentazione nella sala conferenze del Media Centre di Expo Milano 2015, le iniziative sono state esposte riconducendole a tre macro temi significativi: - le tecnologie, con la partecipazione di Tunisia, Togo, Mozambico-Malawi e Madagascar, che hanno presentato proposte di carattere tecnico-scientifico per conciliare l’innovazione

con le tradizioni rurali; - la cultura, con la partecipazione di Etiopia, Tanzania e Kenya, che hanno spiegato l’importanza di raccontare questi tempi tramite linguaggi artistici e performativi, che favoriscano l’inclusione sociale; - l’arte al servizio del riciclo e della sostenibilità, una sintesi tra creatività e tecnologia proposta da Camerun-Burkina Faso, Marocco e Ghana. La platea che ha assistito ai dibattiti e ai talk di “Energy Art and Sustainability” era il pubblico delle grandi occasioni. Addetti ai lavori, protagonisti africani ed europei hanno condiviso l’esperienza con grandi personalità dell’Africa come M.me H.E. Nkosazana Dlamini-Zuma, Presidente della Commissione dell’Unione Africana, nonché prima donna della sua etnia a ricoprire la carica di ministro nel Sudafrica di Mandela, e M.me Albina Africano, Commissario Generale del Padiglione Angola e Presidente dello Steering Committee per Expo Milano 2015. L’obiettivo di “Energy Art and Sustainability for

Africa” è stato mettere al centro dell’ultima settimana dell'Evento il continente con la popolazione più giovane del mondo. Con questa iniziativa l’Esposizione Universale si è confermata un palcoscenico per condividere e suggerire soluzioni alle sfide aperte dal Tema, anche attraverso momenti di intrattenimento e approfondimento.

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Un ruolo di primo piano per Società Civile e aziende

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Il coinvolgimento internazionale non si è limitato ai singoli Paesi, ma ha riguardato in modo diretto anche realtà sovranazionali del tessuto sociale e produttivo mondiale.

L’Esposizione Universale ha progettato un modello innovativo per le realtà della Società Civile e per le aziende internazionali nella piena convinzione che solo attraverso un pieno coinvolgimento di questi essenziali soggetti sarebbe stato possibile dibattere in modo completo sul Tema. In un’era in cui il cambiamento passa anche attraverso l’azione di grandi ONG e multinazionali, la loro partecipazione era una priorità. In linea con le regole del BIE si è quindi offerta la possibilità a Organizzazioni non governative e aziende di prendere parte all'Evento senza dover costruire spazi Self-Built. Sono questi i 24 Partecipanti non Ufficiali, che assieme ai Partner di Expo Milano 2015 hanno completato il racconto a 360 gradi del Tema. In questo senso, di grande interesse e successo è risultata la proposta di eventi e attività organizzati nello spazio di Cascina Triulza − gestito da Fondazione Triulza – realtà costituita appositamente da Expo 2015 S.p.A. per ospitare decine di Organizzazioni della Società Civile italiana e internazionale. Uno spazio collettivo in cui promuovere i progetti di sensibilizzazione per il mondo scolastico e il grande pubblico sui temi dell’alimentazione e della 114

sostenibilità. Nel corso dei sei mesi Cascina Triulza ha ospitato 200 Organizzazioni del Terzo Settore – realtà dell’associazionismo, della cooperazione, della promozione sociale, culturale e ambientale, del volontariato, della finanza etica – offrendo uno dei palinsesti più ricchi e articolati di Expo Milano 2015. Sei Organizzazioni della Società Civile hanno scelto di partecipare


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all'Esposizione Universale con un proprio Padiglione Self-Built, un risultato senza precedenti. Nel Padiglione di Save the Children si trovava una versione illustrata della “Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza”, per aiutare i minori a prendere conoscenza dei propri diritti. La struttura ha preso inoltre parte al “Progetto

di riuso” delle strutture del Sito Espositivo, trasformandosi in una scuola per 300 bambini in un campo di rifugiati siriani in Libano. All’interno del proprio Padiglione Caritas Internationalis, Italiana e Ambrosiana ha lanciato la campagna globale “One Human Family, Food for All” per promuovere il riconoscimento del diritto al cibo, riflettendo su temi collegati come la pace nel mondo e la sensibilizzazione all’educazione. Casa Don Bosco, installazione voluta dalla Famiglia Salesiana per festeggiare il bicentenario della nascita del Santo, ha promosso il progetto di rivisitazione del tema “Educare i giovani, energia per la vita” per ricordare come la sostenibilità e il futuro del Pianeta siano fortemente collegati. Il Padiglione di KIP International School voleva evocare l’idea di un villaggio mondiale, luogo di incontro per la discussione di Istituzioni, associazioni e privati sulle tematiche affrontate da Expo Milano 2015. Al suo interno è stato ospitato il Giardino delle Nazioni Unite, dove si trovavano i pannelli informativi sull'alimentazione del futuro. Simbolo del patrimonio artistico della città di Milano, il Padiglione della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano ha ospitato al suo interno una copia esatta della statua della Madonnina, sospesa tra acqua e cielo, per dare a tutti la possibilità di osservarla da vicino, contemplare la sua bellezza e il suo significato più profondo. La World Association of Agronomists (CONAF) ha ricreato

una fattoria globale nel tentativo di definire un modello aziendale di riferimento per la filiera agroalimentare e per accogliere idee e progetti per modelli di produzione di cibo identitari, sostenibili e duraturi. Il World Expo Museum e il Basmati Rice Pavilion, entrambi all’interno dei Cluster con un proprio Padiglione, hanno completato il quadro dei Partecipanti della Società Civile con uno spazio dedicato. Nove, invece, i Partecipanti non Ufficiali della Società Civile che hanno arricchito l’Esposizione Universale con una modalità diffusa, tramite un palinsesto di eventi: ActionAid, Alliance2015 e CESVI, Fairtrade, Lions Club International, Erasmus Student Network, Oxfam, WWF, Osservatorio nazionale sulla salute della donna (ONDA), e Scuola Europea di Oncologia (ESO), Andrea Bocelli Foundation. Vanke, Alessandro RossoJomoo, FederalimentareCIBUSèITALIA, New Holland Agricolture, Coca Cola e China Corporate Pavilion, in qualità di Corporate Participants e tramite la costruzione di altrettanti Padiglioni Self-Built, hanno completato il gruppo di Partecipanti non Ufficiali di Expo Milano 2015 che, assieme ai Paesi, hanno accolto e affascinato nell’arco dei sei mesi oltre 21 milioni di Visitatori provenienti da tutto il mondo. 115


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CAPITOLO 3

Un orizzonte condiviso Una grande tavola, dove trovare cibo per il corpo e per la mente. Un invito alle persone a riflettere sul Tema della nutrizione: dall’alimentazione quotidiana all’equilibrio del Pianeta.

3.1 La riflessione universale affrontata dall’Evento L’Esposizione Universale ha saputo includere il mondo in un dialogo comune a cui ogni Paese ha partecipato a proprio modo, con le rispettive visioni e specialità alimentari. 116


Un orizzonte condiviso

È possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile? Il futuro della specie umana e della vita sul nostro Pianeta dipendono molto dalla risposta che daremo a questo interrogativo attuale e universale che racchiude in sé riflessioni politiche, economiche, scientifiche e culturali. Una sfida cruciale che metterà alla prova la comunità internazionale e le prossime generazioni. L’Italia, leader storico nella cultura dell’alimentazione e della produzione di materie prime, ha riassunto questa sfida nel Tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, l’anima di Expo Milano 2015. Una riflessione che richiama il primo degli “Obiettivi di Sviluppo del Millennio” delle Nazioni Unite, in scadenza nel 2015: dimezzare la percentuale di persone nel mondo che soffrono la fame e la povertà. In concomitanza con la stesura della nuova “Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile” adottata dall’ONU e dai 193 Stati membri, l’Italia ha voluto offrire una piattaforma privilegiata di dialogo globale dove Paesi, aziende, Organizzazioni e Visitatori da tutto il mondo si sono confrontati sulla possibilità di attuare un sistema di alimentazione sostenibile e accessibile a tutti.

Grazie al Tema scelto, Expo Milano 2015 ha saputo coinvolgere la comunità internazionale nella sua interezza, privilegiando la pluralità di idee e il confronto. Tutti i Partecipanti hanno potuto raccontare la loro cultura e la loro visione sul futuro globale dell’alimentazione proponendo le loro ricette tipiche e le materie prime più caratteristiche. Per sei mesi ogni Paese – dagli Stati più grandi alle remote isole del Pacifico – ha avuto la stessa possibilità di raccontare la propria visione del mondo e le sfide che ogni giorno i propri abitanti sono chiamati ad affrontare: siccità, malnutrizione, obesità, contraffazione, cambiamenti climatici, inquinamento e tante altre. L’Esposizione Universale è stata un importante momento di riflessione sulla storia dell’uomo e sulle tecniche di produzione del cibo, nella ricerca di nuove applicazioni tecnologiche più sostenibili. Attori da tutto il mondo, incluse cinque principali Organizzazioni Internazionali Governative, si sono riuniti a Expo Milano 2015 per investigare i possibili equilibri futuri nel rapporto tra uomo

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ha rappresentato il meglio delle sue eccellenze agroalimentari, raccontato le principali filiere alimentari italiane e offerto ai Visitatori le proprie produzioni di qualità. La riflessione di Expo Milano 2015 sulla tematica “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” ha fatto nascere negli italiani un forte senso di appartenenza grazie al profondo legame con la propria tradizione enogastronomica. Una connessione che nasce come italiana ma si allarga a comprendere il mondo, perché dal cibo dipende la vita di ognuno, compresa quella del Pianeta su cui viviamo.

e natura, soprattutto alla luce delle più violente trasformazioni globali (innalzamento della temperatura, deforestazione, desertificazione, inquinamento delle acque) favorite dall’intervento umano. Il tema riguarda l’intera popolazione mondiale: la sopravvivenza della vita sul Pianeta dipende in prima linea dai futuri scenari evolutivi che riusciremo a realizzare, insieme. La scelta del Tema è stata strategica: da un lato argomento di importanza e interesse internazionale, dall’altro spunto per mostrare il meglio della tradizione e delle potenzialità creative e imprenditoriali dell’Italia, da sempre culla del cibo e dell’enogastronomia. In questo senso l’Italia, Paese ospitante, ha saputo offrire il meglio promuovendo stili di vita sani e processi produttivi sostenibili: buone pratiche nell’agricoltura, nell’allevamento, nella certificazione e nella salvaguardia delle biodiversità, passando non solo per il contesto produttivo, ma anche attraverso l’adozione di determinate politiche e strategie economico-finanziarie, oltre che di iniziative solidali. Il Made in Italy e l’Italian Way of Life hanno avuto il ruolo di protagonisti assoluti durante il semestre espositivo, in cui il Paese 118

Proprio per dare spazio a tutti, condizione necessaria per sviluppare un Tema davvero universale, Expo Milano 2015 ha facilitato e sostenuto la presenza di 79 Paesi in via di sviluppo all’intero dei Cluster tematici, veri e propri laboratori culturali, economici, sociali e politici che hanno saputo connettere Partecipanti provenienti da ogni angolo del Pianeta. Il parallelo coinvolgimento del Terzo Settore e dei privati ha permesso di approfondire ulteriormente le varie sfaccettature del Tema: senza

Dall’Italia, un Tema per tutti


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il contributo delle più importanti ONG del mondo e di una vasta rete di piccole e medie associazioni della Società Civile – raccolte all’interno di Cascina Triulza – non sarebbe stato possibile riflettere sulle future politiche di sostenibilità alimentare che i Governi dei Paesi dovranno adottare. Allo stesso modo non avrebbe avuto senso discutere di politiche agricole, produzione e distribuzione alimentare senza coinvolgere chi, come le aziende private, contribuisce materialmente al nutrimento di larga parte degli abitanti del Pianeta. In questo percorso aperto a tante voci si è resa necessaria una guida tematica per la definizione dell’impianto

complessivo del racconto, ruolo che Expo Milano 2015 ha affidato alle Nazioni Unite. Per la prima volta in un’Esposizione Universale, l’ONU non ha avuto un Padiglione dedicato ma è stata advisor su tutte le questioni tematiche e ha potuto contare su una presenza diffusa e trasversale in tutto il Sito Espositivo incentrata sul progetto “Sfida Fame Zero”. Una partecipazione attiva e propositiva – culminata nelle celebrazioni del World Food Day –essenziale per rilanciare la collaborazione internazionale sui temi globali legati all’alimentazione e per confermare il Tema al centro dell’Evento.

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3.2 Tutto è il Tema, il Tema è tutto Con “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” Expo Milano 2015 ha posto la qualità del cibo al centro dell’attenzione. Dalla prima edizione a Londra, nel 1851, le grandi Esposizioni Universali sono state eventi globali dedicati all’innovazione, all’educazione e alla collaborazione tra i popoli della Terra. Con il tempo, queste “olimpiadi del progresso e della collaborazione internazionale” hanno cominciato a focalizzarsi su tematiche specifiche, anche grazie al ruolo del Bureau International des Exposition. Nel 1988 si decide che il Tema scelto per ogni edizione dovrà basarsi su argomenti di interesse globale. Con il passare degli anni, l’argomento selezionato diventerà il vero focus dell’Evento, proprio come è successo a Expo Milano 2015. A Milano, il Tema ha infatti permeato ogni elemento del Sito Espositivo e dei contenuti offerti, ma soprattutto la visitor experience, secondo un’ottica di inclusione e insegnamento che ha messo il Visitatore al centro del Sito Espositivo, dei contenuti e delle strutture. 120

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In questo senso si sono mosse anche le linee guida fornite ai Partecipanti, per guidarli nell’ideare e nel realizzare Padiglioni aperti e fruibili anche dall’esterno, oltre che un programma di eventi che non fosse solo ludico ma anche educativo. La stessa prospettiva ha portato anche alle scelte organizzative per i business forum e al programma di recupero delle strutture alla fine dell’Evento. La forte pervasività del Tema si è avvertita in ogni particolare del Sito Espositivo, grazie a un approccio concettuale sposato da tutti i Partecipanti e che ha collegato ogni attività. Uno sforzo che ha reso la visita a Expo Milano 2015 un’esperienza unica ed emozionante, un percorso educativo all’interno delle diverse declinazioni del Tema. La piattaforma dell’Esposizione Universale ha permesso l’espressione di una pluralità di voci ed esigenze anche divergenti tra loro, ma sempre focalizzate sulla centralità del ruolo del cibo come bene consumabile e materia produttiva. Un dualismo che si ripercuote nella ricerca inesausta dell’equilibrio umano tra il bisogno di nutrimento, l’appagamento dei desideri – perché il cibo è anche gusto, piacere e socialità – e la salvaguardia delle risorse mondiali. La forte attinenza al Tema delle proposte di partecipazione è stata merito del ruolo di leader di Expo 2015 S.p.A., che ha guidato i Paesi fornendo canoni precisi per l’ideazione e conducendo verifiche puntuali durante la fase di cantiere. La centralità tematica delle strutture e del programma di eventi derivato non ha assolutamente intaccato la libertà di espressione dei Partecipanti, che anzi hanno impiegato a loro vantaggio la vastità di argomenti collegati al Tema. Ogni progetto di partecipazione si è focalizzato attorno a un racconto preciso, descritto in un Theme Statement dove ogni Paese elencava motivazioni, modalità e obiettivi che lo avevano portato a richiedere la partecipazione all’Esposizione Universale. Durante il processo di selezione, alle proposte troppo generiche o scarsamente attinenti al Tema venivano richieste modifiche o revisioni: ogni Partecipante è stato così spinto a dare il suo meglio,

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Per approfondire il Masterplan, Capitolo 5

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Una riflessione viva in ogni elemento e i risultati si sono visti. Grazie a questo approccio il Tema si è concretizzato tanto nei Padiglioni quanto in ogni altro elemento del Sito Espositivo e nel programma di eventi, determinando una fluidità che ha assicurato al Visitatore un’esperienza inclusiva e un coinvolgimento totale. L’imperativo di essere profondamente tematici è stato coniugato alla volontà di garantire una visitor experience piacevole e formativa. Il connubio tra Tema e contenuti ha raggiunto il suo picco nell’offerta di oltre 150 ristoranti e nelle centinaia di degustazioni offerte quotidianamente, oltre che nelle caratteristiche tecniche dei Padiglioni, che ad esempio dovevano prevedere almeno il 30% di verde. 122

Oltre ad affiancare i Partecipanti nella fase di ideazione dei Padiglioni e del programma degli eventi ospitati, Expo 2015 S.p.A. si è anche preoccupata di declinare il Tema nei Cluster tematici e nel Padiglione Zero oltre che nelle altre quattro Aree Tematiche: il Future Food District, il Children Park, il Parco della Biodiversità e l’Arts & Food alla Triennale di Milano. La realizzazione pratica di questi progetti è stata affidata a Partner pubblici e privati, nazionali e internazionali, del mondo accademico, artistico, scientifico e della comunicazione. Una collaborazione che ha permesso di realizzare un sapiente mix tra educazione e divertimento.


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INNOVAZIONI TEMATICHE DI EXPO MILANO 2015

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IL PADIGLIONE ZERO

Il Padiglione Zero era la prima struttura del Sito Espositivo che i Visitatori incontravano, dove si introduceva il Tema, si presentavano le “Best Sustainable Development Practices” e si condensava la filosofia dell’Esposizione Universale. All’ingresso si trovava la scritta “Divinus halitus terrae” (il respiro divino della terra), mentre all’interno una mostra di quasi 5.000 metri quadrati ripercorreva la storia alimentare dell’uomo, collegandosi alla “Sfida Fame Zero” promossa dalle Nazioni Unite. Lungo le 12 tappe del percorso espositivo si incontravano infatti le Stele ONU, con storie legate al tema della stanza in cui si trovavano. Attraverso queste si scopriva la stretta relazione tra il Tema e una delle missioni fondamentali delle Nazioni Unite: garantire

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l’accesso al cibo per permettere alle generazioni presenti e future di condurre vite sane e produttive. È questo il percorso tematico offerto dal Padiglione Zero, una delle Aree Tematiche più grandi e affascinanti mai costruite in un’Esposizione Universale. L’idea di avere una struttura di introduzione al Tema nasce da Expo 2015 S.p.A., che ha curato l’ideazione del Padiglione Zero sotto la guida di Michele de Lucchi e Davide Rampello, mentre per lo sviluppo dei contenuti tematici e scientifici un contributo determinante è arrivato dal team

ONU e dalla Cooperazione allo Sviluppo Italiana. Al termine dell’Evento il Padiglione Zero – vincitore di diversi premi internazionali tra cui il Wallpaper* Design Award 2015 – si è classificato come una delle strutture maggiormente visitate, capace di lasciare un ricordo indelebile nella memoria dei Visitatori. La sua realizzazione è stata un trionfo del sapere dell’uomo, oltre che una riprova dell’abilità italiana in campo artistico e architettonico, che in questo caso si è fusa con l’esperienza delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite.


Un orizzonte condiviso

I CLUSTER TEMATICI Modalità di partecipazione innovativa a Expo Milano 2015, i Cluster tematici hanno permesso ai Paesi in via di sviluppo – e agli altri Partecipanti che li hanno preferiti ai Padiglioni Self-Built – di avere uno spazio dedicato all’interno del Sito Espositivo in cui far confluire il proprio personale sviluppo del Tema. Assieme al Padiglione Zero, i Cluster tematici sono stati il simbolo dello sforzo concettuale ed economico sostenuto da Expo 2015 S.p.A. per assicurare uno sviluppo personale del Tema ad ogni Paese all’interno del Sito Espositivo. In precedenza, nessun organizzatore aveva pensato a una soluzione simile: solitamente, i Paesi senza un proprio Padiglione venivano raggruppati in base a un criterio geografico in aree comuni, dove avevano un classico stand. È la Società Expo 2015 che ha ideato e realizzato questa soluzione innovativa, costruendo dei veri villaggi dove ognuno di questi Paesi ha avuto a disposizione un Padiglione e un’area comune quale luogo dell’incontro tra le culture. Questo spazio condiviso è stato il cuore dei Cluster, dove si è concretizzato l’approccio pervasivo al Tema e la partecipazione dei Paesi è stata valorizzata attraverso un programma di eventi, un’offerta ristorativa, una mostra dedicata al tema specifico del Cluster. È su questo modello che i Cluster hanno ripreso una particolare identità tematica (Agricoltura e

Nutrizione nelle Zone Aride – La Sfida della Scarsità d’Acqua e dei Cambiamenti Climatici; Isole, Mare e Cibo; Bio-Mediterraneo - Salute, Bellezza e Armonia) oppure le filiere alimentari (Riso - Abbondanza e Sicurezza; Caffè - Il Motore delle Idee; Cacao e Cioccolato - Il Cibo degli Dei; Cereali e Tuberi - Antiche e Nuove Colture; Frutta e Legumi, Il Mondo delle Spezie). L’ordinamento non geografico – criterio usato anche con i Paesi sul Decumano – ha assicurato a 75 Partecipanti e a 2 Organizzazioni Internazionali la stessa visibilità e la medesima importanza di chi ha costruito un Padiglione Self-Built. L’idea dei Cluster è stata una scommessa vinta da Expo Milano 2015: lo dimostrano i numeri – sono stati fra le aree più visitate e hanno contribuito a garantire un’esperienza piacevole anche nei giorni di maggiore afflusso – e la passione con cui i Paesi li hanno animati. I Cluster hanno dato uno

straordinario valore aggiunto per lo sviluppo del Tema orientato al dialogo, all’interazione e alla condivisione – gli stessi concetti che hanno guidato il processo di realizzazione condotto in sinergia con le Nazioni Unite, le sette università milanesi, il Comitato Scientifico Expo e i diversi Partner, sponsor e content provider che hanno creduto nell’iniziativa. Il percorso è stato reso possibile dal Cluster International Workshop, un Tavolo di lavoro organizzato da Expo 2015 S.p.A. in collaborazione con il Politecnico di Milano, a cui hanno partecipato studenti e docenti di numerose università milanesi, nazionali e internazionali e da cui sono nati i concept architettonici dei Cluster tematici. Ma è stato soprattutto il dialogo costante tra Expo 2015 S.p.A. e i Paesi a permettere il risultato comune di una scelta condivisa per le tematiche dei diversi Cluster e, successivamente, all’allestimento interno dei singoli Padiglioni.

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LA CARTA DI MILANO IN NUMERI

1,5 3,5 milioni

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esperti coinvolti per lingue la sua scrittura

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Un orizzonte condiviso

3.3 La Carta di Milano: il cuore di Expo Come l’Esposizione Universale, questa legacy immateriale ha saputo coinvolgere il mondo nell’ideare progetti e decisioni che potranno cambiare il futuro del Pianeta. Nell’ottica di generare un’effettiva risonanza mondiale del Tema, Expo Milano 2015 si è attivata per creare un documento che permettesse a tutti di contribuire, ognuno a proprio modo, allo sviluppo del Tema e alle iniziative connesse, per affrontare i problemi più rilevanti per l’umanità. È tradizione delle Esposizioni Universali moderne adottare delle Dichiarazioni Conclusive per indirizzare il dibattito politico tra i Paesi riguardo al Tema affrontato in ogni edizione. Anche in questo, l’Italia e Expo Milano 2015 si sono spinte oltre: se è vero che l’argomento scelto aveva un significato fondamentale per ogni cittadino e per tutte le componenti della società moderna (Paesi, Organizzazioni, associazioni e aziende), allora il documento “politico” di Expo Milano 2015 doveva essere qualcosa di diverso e più coinvolgente.

Non una legacy di natura prettamente diplomatica, ma una vera Carta degli impegni che l’umanità dovrà fare propri per garantire che il futuro delle pratiche agroalimentari sia disegnato di pari passo con l’adozione di politiche per lo sviluppo sostenibile del Pianeta. Soltanto così sarà possibile rispondere infatti al quesito di Expo Milano 2015: “è possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile?” È da questo stimolo che ha preso vita la Carta di Milano.

Un segno tangibile dell’impegno per affermare l’accesso al cibo come diritto umano fondamentale Nata per iniziativa di Governo Italiano ed Expo 2015 S.p.A. e sviluppata con il supporto scientifico della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, la Carta di Milano vuole ricordare a ogni cittadino gli obblighi nei confronti delle generazioni future e fornire un contributo prezioso per gli “Obiettivi globali per lo sviluppo sostenibile” adottati dalle Nazioni Unite. Nell’ottica della necessità di un impegno individuale per innescare il cambiamento, la Carta è stata sottoposta non solo ai Paesi Partecipanti, ma a tutti i Visitatori e alle varie entità che hanno preso parte all’Evento. È diventata così uno strumento di cittadinanza globale per combattere la malnutrizione, promuovere un equo accesso alle risorse naturali e garantire una gestione sostenibile dei processi produttivi. Nessuno ha potuto sottrarsi: ogni individuo, ogni nucleo famigliare, ogni cultura, ogni Paese ha offerto il proprio contributo. 129


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La Carta di Milano è il messaggio più importante di Expo Milano 2015, che è stato presentato nel luogo dove l’Italia ha accolto il mondo e dove i Visitatori hanno avuto modo di conoscere e firmare il documento: Palazzo Italia. Al termine del percorso espositivo era infatti allestita una sala dove i Visitatori, i Capi di Stato e di Governo hanno potuto scoprire messaggi e contenuti di questa iniziativa e sottoscrivere digitalmente la Carta.

“Un futuro più giusto dipende anche da noi”

“Solo la nostra azione collettiva […] potrà consentire di vincere le grandi sfide connesse al cibo”: una chiara dichiarazione di intenti che afferma l’impegno di Governi, Istituzioni internazionali, imprese, associazioni e cittadini nell’adottare politiche globali, regole e pratiche che possano garantire un futuro più sostenibile e tutelare il diritto al cibo a tutti gli abitanti del Pianeta, comprese le generazioni future. È così che inizia il testo della Carta di Milano, con l’idea che questa spinta positiva possa essere sostenuta soltanto attraverso una mobilitazione delle singole persone. 130

Guarda il video della Carta di Milano


Un orizzonte condiviso

LA REDAZIONE PARTECIPATA DELLA CARTA DI MILANO Nell’ottica di un ampio coinvolgimento di figure di rilevanza internazionale all’interno del mondo istituzionale, scientifico e imprenditoriale, si è scelto di articolare il processo di stesura della Carta in tre fasi successive. La prima, importante tappa è avvenuta il 7 febbraio 2015 all’Hangar Bicocca, a Milano, con un’intensa giornata di dibattito e condivisione – organizzata dal Ministero delle Politiche agricole in

collaborazione con Expo 2015 S.p.A. – sui principali filoni tematici inerenti al Tema. Tra gli esperti erano presenti ricercatori, studiosi, rappresentanti delle maggiori realtà imprenditoriali, della Società Civile e dei Partecipanti all’Esposizione Universale. L’effettiva stesura del documento si è divisa in due momenti distinti: la prima fase è avvenuta il 28 marzo 2015 presso Palazzo Vecchio a Firenze,

la seconda il 18 aprile 2015 nel Quadriportico dei Teatri di Pompei. Il 28 aprile 2015, in occasione del 3° Colloquio Internazionale, la Carta di Milano è stata presentata ufficialmente quale documento comune e condiviso di impegno e sensibilizzazione per i temi dell’alimentazione e della sostenibilità. I quattro filoni principali di dibattito hanno riguardato i nuovi modelli economici e produttivi e le tipologie di agricoltura esistenti per uno sviluppo sostenibile, l’utilizzo della tecnologia per avviare un processo di uguaglianza nelle città, la forte valenza sociale e culturale del cibo. L’ampia partecipazione agli incontri per la creazione della Carta di Milano da parte di rilevanti personalità del mondo istituzionale, accademico, imprenditoriale e culturale ne avvalora l’importanza e l’autorità. Il successo del percorso risiede principalmente nella capacità di creare un network ampio e trasversale, attraverso cui valorizzare attività già in atto e coinvolgere esperti che hanno saputo fornire un apporto sostanziale efficace.

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Al termine dell’Evento saranno 1,5 milioni le persone ad avere firmato, dal vivo o attraverso il portale web, dove è tutt’ora consultabile e tradotto in diciannove lingue, la Carta di Milano. Tra di loro nomi comuni e meno comuni, come i Capi di Stato, di Governo e premi Nobel: Sergio Mattarella, Matteo Renzi, Angela Merkel, François Hollande, Dilma Rousseff, Evo Morales, Akie Abe, Alassane Ouattara, Amartya Sen e Shirin Ebadi. Forte di questo consenso allargato, il documento è stato simbolicamente consegnato a Ban KiMoon, il Segretario delle Nazioni Unite, il 16 ottobre 2015 in occasione del World Food Day, appuntamento tra i più importanti di Expo Milano 2015 per promuovere la necessità di un accesso egualitario e condiviso alle risorse alimentari. È stato il momento più alto dell’Esposizione Universale. Alla luce del processo di condivisione e dell’ampio sostegno registrato presso i Visitatori e la comunità internazionale, la Carta di Milano è senza dubbio tra le maggiori eredità culturali di Expo Milano 2015. Questo documento ha segnato il coronamento dell’intenzione di Milano, dell’Italia e della stessa Esposizione Universale di lasciare 132

in eredità un potente messaggio dall’impatto globale, che pretende il diritto per gli abitanti di questo Pianeta – presenti e futuri – ad avere una nutrizione sana, sicura e nutriente. Uno strumento che è stato posto al servizio dello sviluppo sostenibile dell’umanità, e grazie a cui l’Italia ha potuto consolidare il suo ruolo di leadership nel dibatto mondiale per le politiche alimentari del Pianeta.

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Un orizzonte condiviso

La volontà generale del postEvento era proseguire, sulla scia di quanto compiuto, nell’attività di formazione e dibattito sui temi della nutrizione e della necessità di trovare stili di vita e di produzione più sostenibili per il Pianeta – un percorso iniziato dal Visitatore tra le sale del Padiglione Zero.

3.4 Un laboratorio di idee per il futuro I tanti progetti legati all’Evento hanno formato un’eredità per continuare la riflessione su una nutrizione buona e sana, su come evitare sprechi e favorire l’uguaglianza universale. Expo Milano 2015 ha fornito una piattaforma di discussione globale dove i Partecipanti hanno potuto esprimere al meglio la propria visione riguardo ai vari aspetti riguardanti l’alimentazione e lo sviluppo sostenibile. Expo Milano 2015 è stata un grande cantiere di idee e spunti di riflessione per immaginare il futuro dell’agricoltura e della produzione alimentare globali. Sono stati tantissimi i programmi strettamente connessi al Tema nati prima, durante e dopo l’Esposizione Universale. Una fucina che ha visto anche la partecipazione delle eccellenze milanesi, tra cui gli atenei universitari italiani e internazionali.

FEEDING KNOWLEDGE E BEST SUSTAINABLE DEVELOPMENT PRACTICES

WE-WOMEN FOR EXPO

FOOD ACT

MILANO URBAN FOOD POLICY PACT

CARTA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

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FEEDING KNOWLEDGE E BEST SUSTAINABLE DEVELOPMENT PRACTICES È proprio all’interno della più grande area tematica del Sito Espositivo, il Padiglione Zero, che Expo Milano 2015 ha presentato al mondo le Best Sustainable Development Practices, una selezione dei migliori progetti di sviluppo sostenibile presenti sul Pianeta. L’iniziativa rispondava all’esigenza – prevista dal BIE – di selezionare, premiare e proporre all’interno di ogni Esposizione Universale degli esempi virtuosi legati al Tema. Proseguendo nell’ottica di una collaborazione ancora più ampia e globale proposta dalla Carta di Milano, per selezionare queste iniziative Expo Milano 2015 ha dato vita al programma Feeding Knowledge, che in collaborazione con l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (IAMB/CIHEAM) e il Politecnico di Milano, ha creato un network internazionale di esperti – con forte presenza nell’area mediterranea e dieci uffici locali localizzati in Albania, Algeria, Italia, Giordania, Libano, Macedonia, Marocco, Palestina, Tunisia, Turchia – per la condivisione di best pratices applicabili per risolvere le criticità alimentari dei Paesi in via di sviluppo. Cinque i filoni tematici affrontati, tradotti in altrettanti campi di ricerca: gestione sostenibile delle risorse naturali; miglioramento della qualità e quantità della produzione agricola; dinamiche socio-economiche e mercati globali; sviluppo sostenibile delle piccole comunità rurali in aree marginali; modelli di consumo alimentare. Dall’approfondimento di questi spunti sono derivati cinque White Papers sulle proprietà della sicurezza alimentare e una Rete Scientifica Internazionale sulla Sicurezza, che riunisce al suo interno oltre 3.500 Organizzazioni o Istituzioni e più di 2.500 scienziati. 134

È proprio grazie questo network, sostenuto da una piattaforma digitale di collaborazione realizzata ad hoc, che è stato possibile individuare le Best Sustainable Development Practices di Expo Milano 2015, 18 progetti leader che rispondevano alle sfide lanciate dal Tema. La loro selezione è avvenuta tramite un bando internazionale lanciato in occasione della firma del Contratto di partecipazione dell’ONU, alla sede della FAO di Roma il 14 novembre 2013. Dei 786 progetti inizialmente proposti, 749 sono stati ammessi alla fase valutativa. Per garantire il miglior risultato in termini di contenuto, le proposte sono state analizzate da un Comitato di Selezione Internazionale di alto profilo che, sotto la guida di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco, ha selezionato i progetti vincitori. La “medaglia d’oro” è andata all’Africa, con ben sette progetti vincenti. Seguono l’Asia con sei, il continente americano con tre e l’Europa con due. I cinque progetti maggiormente rappresentativi sono stati rappresentati attraverso altrettante installazioni multimediali, gli altri tredici in mostre fotografiche. Anche in questo processo è risultato determinante il contributo delle eccellenze del Sistema Paese, come nel caso dei 70 progetti presentati dal Ministero degli Esteri tramite la Cooperazione allo Sviluppo, che hanno fornito sei vincitori e due primi posti. Un risultato che permette di capire l’importanza data dalla Cooperazione allo Sviluppo al miglioramento dei sistemi alimentari e della produzione agricola in tutto il mondo.

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Un orizzonte condiviso

BEST SUSTAINABLE DEVELOPMENT PRACTICES DI EXPO MILANO 2015 I PRIMI CINQUE CLASSIFICATI

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“Gruppi di pastori per una gestione sostenibile dei pascoli in Mongolia”, organizzato dal Ministero dell’Industria e dell’Agricoltura mongolo

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“Intensificare l’agricoltura attraverso il potenziamento dei negozi delle cooperative agricole”, sviluppato dalla IARBIC – Food and Agriculture Organization of the United Nations – e dall’Unione delle federazioni dei produttori del Niger

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“Network regionali a supporto dei piccoli produttori di caffè”, realizzato in Guatemala e ideato dal Ministero degli Affari Esteri e dall’associazione Nazionale del Caffè del Guatemala

4

“Progetto latte Africa: ama la tua terra, combatti la povertà, bevi il tuo latte”, sviluppato in Tanzania dall’Associazione tanzaniana di allevatori NjoLIFA, dalla ONG CEFA e da Granarolo Group

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“Il cibo risorsa per assicurare assistenza e inclusione agli indigenti”, realizzato in Italia e concretizzato dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus

COMITATO DI SELEZIONE INTERNAZIONALE DELLE BEST SUSTAINABLE DEVELOPMENT PRACTICES DI EXPO MILANO 2015 ¬ PRINCE ALBERT II OF MONACO - PRESIDENT: President of the Foundation Albert II of Monaco ¬ MR GONZÁLEZ LOSCERTALES - VICE PRESIDENTS: Secretary General of the BIE ¬ MR MAURIZIO MARTINA - VICE PRESIDENTS: Italian Minister of Agriculture and Forestry ¬ MS WIDED BOUCHAMAOUI: President of the Tunisian Union of Industry, Trade and Handicrafts ¬ MR ANDREA ILLY: Chairman and CEO of illycaffé ¬ MR ALBERTO PIATTI: President AVSI Foundation ¬ MS LIVIA POMODORO: President of the Court of Milan ¬ MR JEFFREY SACHS: Director UN Sustainable Development Solutions Network ¬ MR SEBASTIÃO SALGADO: Brazilian social documentary photographer and photojournalist ¬ MR TESFAI TECLE: Kofi Annan Foundation and former ADG Technical Cooperation of FAO ¬ MS PAOLA TESTORI COGGI: Expert on Health and Food Security

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WE-WOMEN FOR EXPO

Iniziativa realizzata in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, WE-Women for Expo ha rappresentato un progetto tematico strategico teso informare e sensibilizzare sul ruolo e i diritti delle donne, affrontando da un punto di vista femminile argomenti cruciali come la nutrizione, la sicurezza alimentare e la produzione sostenibile degli alimenti. Nella maggior parte dei Paesi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, è la donna a gestire l’economia famigliare. La capacità femminile di prendersi cura degli altri e di condividere il nutrimento è stata vista da Expo Milano 2015 come essenziale nell’ottica della formazione di una società inclusiva e aperta. WE-Women for Expo si è concretizzato nel Vivaio donne, spazio all’interno del Padiglione Italia dove sono stati ospitati oltre cento eventi che hanno visto il coinvolgimento di importanti network, Istituzioni e opinion leader, e un programma di iniziative dedicate tra cui le Women’s Weeks. Al pari della maggior parte delle 136

attività nate con l’Esposizione Universale, anche quelle legate a WE-Women For Expo sono state concepite come legacy duratura che si estendesse oltre i sei mesi dell’Evento. Va letta in questo senso la proposta approvata all’unanimità dall’Assemblea Generale del BIE di prevedere una riedizione di questo format innovativo all’interno delle prossime Esposizioni Universali. Obiettivo centrale di WE-Women For Expo era coinvolgere professioniste e imprenditrici provenienti da svariati settori, e veicolare la loro testimonianza tramite bandi dedicati, in un’ottica positiva e di collaborazione.

Due i concorsi dedicati alle italiane: “Progetti delle donne” ha selezionato le più virtuose startup “in rosa”, mentre “Progetti per le donne” ha premiato i migliori progetti realizzati allo scopo di migliorare la qualità della vita femminile. Quattro invece le iniziative dedicate all’empowerment femminile, indirizzate sia ad artiste sia a donne comuni che hanno scelto di intervenire in modo concreto nel dibattito contemporaneo. Il progetto Global Creative Thinking, di impronta più artistica, ha invitato un gruppo di creative internazionali a ispirarsi


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Progetti a cura del Ministero della Salute DI CUI

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correlati al bando Progetti per le donne

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Iniziative nell’ambito delle Women’s Weeks

al nutrimento per realizzare un’installazione multimediale e multisensoriale composta da musica, recitazione, arte, sapori e profumi. Il concorso “Imprenditrici”, grazie al sostegno di Fondazione Milano Expo 2015, Fondazione Giuseppina Mai e Accenture, ha premiato i tre migliori esempi di imprenditoria femminile. La call to action più social è stata proposta dal team social media di Expo 2015 S.p.A. in collaborazione con Instagramers Italia e le Organizzazioni del Terzo Settore: utilizzando l’hashtag #WeEatTogether si potevano condividere fotografie che rappresentassero

l’importanza del cibo nella vita quotidiana. Un invito a raccontare la propria percezione della tavola e delle relazioni che si creano intorno. Tra le immagini inviate, le cento più significative sono state protagoniste di una mostra in Cascina Triulza. In occasione delle Women’s Weeks, dal 29 giugno al 10 luglio, il Vivaio donne ha infine ospitato 50 eventi internazionali, dibattiti, concerti, reading e spettacoli. Al termine di queste due settimane dedicate a WE-Women for Expo è stata apparecchiata sul Decumano una simbolica Tavola del Mondo, dove le varie delegazioni hanno offerto le rispettive specialità culinarie.

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Mostre allestite di cui 24 sui progetti che hanno vinto il bando “Progetti per le donne” e la mostra temporanea "Moods of an Indian Wedding"

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FOOD ACT Se la Carta di Milano è il manifesto con cui l’Italia ha contributo alla salvaguardia della Terra, il Food Act ha rappresentato l’impegno del Paese a promuovere nel mondo le tradizioni alimentari italiane e la propria cucina quale esempio di tutela della biodiversità gastronomica. Presentato a Expo Milano 2015 in occasione del secondo “Forum della Cucina italiana” e alla presenza di oltre quaranta chef tra i più importanti d'Italia, il Food Act è un piano di valorizzazione della cucina nazionale. È la prima volta che l’Italia sceglie di regolarizzare la propria struttura di lavoro nel settore gastronomico, punto di svolta importante perché segna il desiderio di mettersi alla pari con gli altri paesi europei. Soprattutto, il Food Act ha dimostrato ancora una volta la volontà del Sistema Paese di collaborare in vista di un obiettivo comune: unire la cucina e le Istituzioni per rilanciare il Made in Italy enogastronomico nel mondo.

I dieci punti che formano l’Atto promuovono la figura strategica degli chef italiani all’estero: ambasciatori della cucina locale, all’opera per il piano di internazionalizzazione “The Extraordinary Italian Taste”.

Per dare risposte efficaci a un mondo che a tavola chiede Italia 138

Azioni future prevedono il potenziamento dell’export di prodotti agroalimentari italiani in tutto il mondo e un investimento economico nei giovani particolarmente virtuosi, per favorire la formazione di figure specializzate che permettano un cambio generazionale nel settore. Negli obiettivi si evidenzia anche una forte attenzione al turista, che spesso arriva in Italia attirato dalla tradizione gastronomica ma fatica a orientarsi tra le piccole realtà locali: per lui si vogliono progettare percorsi turistici di qualità, che colleghino la ristorazione tipica alle realtà culturali e agli hotel. In conclusione, il Food Act esalta la cucina italiana e vuole renderla più accessibile a tutti, tramite certificazioni e riconoscimenti che garantiscano il consumatore. Per l’attività di coordinamento è nata l’organizzazione permanente Forum della cucina italiana, punto di riferimento per i processi di lavoro e di dialogo con le altre Istituzioni a cui hanno partecipato, tra gli altri, il Ministero delle Politiche agricole Alimentari e Forestali, il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.


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In un momento di visibilitĂ irripetibile, l’Italia si è impegnata nel promuovere i modelli alimentari virtuosi della propria cultura enogastronomica 139


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LE RISPOSTE DI MILANO ALLE SFIDE GLOBALI PER UN’ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE Anche le eccellenze locali del territorio ospitate dall’Esposizione Universale hanno saputo cogliere la sfida lanciata dal Tema. È proprio con la convinzione che dalle realtà regionali possa e debba nascere la spinta per lo sviluppo sostenibile che nasce il Milan Urban Food Policy Pact (MUFPP). Il patto internazionale è stato sottoscritto in occasione di Expo Milano 2015 da oltre cento città da tutto il mondo, nell’ottica di creazione di un network globale per lo scambio e la gestione del cibo basato sull’uguaglianza e sulla sostenibilità ambientale. L’iniziativa, guidata dal Comune di Milano, è stata fortemente sostenuta dall’attività del Ministero degli Affari Esteri. La rete di collaborazione delle città partecipanti è stata regolata da un “Quadro di Azione” volontario, che offriva una serie di strategie per sviluppare sistemi alimentari più efficienti e sostenibili. Le “Azioni consigliate” incrociavano diversi ambiti e hanno spesso richiesto il contributo di più enti, in un’ottica di partecipazione diffusa che è da considerare come punto di partenza per raggiungere un obiettivo comune.

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Centro di documentazione e studio sulle norme e sulle politiche pubbliche in materia di alimentazione, il Milan Center for Food Law and Policy nasce il 17 febbraio 2014 dall’impegno dell’Esposizione Universale a preservare il diritto al cibo. Oltre a svolgere un’attività informativa e di catalogazione, il Centro analizza le politiche pubbliche, raccoglie best practice, costruisce e alimenta il network internazionale, organizza convegni e workshop. L’obiettivo del “Center” è valorizzare le opportunità culturali e scientifiche derivate da Expo Milano 2015, raccogliendo e catalogando ogni tipo di scritto legale, pubblico o pubblico-privato, sulle tematiche del diritto alla nutrizione per tutti. In questo modo l’Evento lascia un’ulteriore eredità immateriale di conoscenze sulla normativa, nazionale e internazionale, e sul diritto al cibo a disposizione di studiosi e cittadini. Il Milan Center for Food Law and Policy è stato costituito grazie alla partecipazione congiunta di Regione Lombardia, Comune di Milano e Camera di Commercio.

CARTA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Expo Milano 2015 ha voluto e saputo accogliere Visitatori e Visitatrici di tutti i Paesi, a prescindere dalle differenze di etnia, genere, disabilità, fede religiosa, età, orientamento e identità sessuale. I temi della gestione delle diversità e dell'inclusione hanno avuto un ruolo centrale nell’Evento, anche grazie a programmi e attività


Un orizzonte condiviso

ideati e promossi – oltre che dall’Organizzatore – da Partecipanti e Partner. Legacy importante in questo senso è la Carta contro le discriminazioni, firmata in occasione della giornata dedicata al BIE (30 ottobre 2015) da 76 associazioni tra cui 12 che partecipavano a Expo Milano 2015. L’invito principale era rivolto ai futuri Organizzatori, perché si impegnassero in azioni concrete per favorire l’accoglienza di tutti i Visitatori nelle prossime Esposizioni Universali. Expo Milano 2015 ha voluto parlare a tutto il mondo, azione possibile soltanto rivolgendosi a tutti senza distinzioni. Per questo il tema dell’uguaglianza è stato affrontato con tanta energia, perché questo importante messaggio influisse positivamente sulla comunità globale. Per rendere il Sito Espositivo

accessibile non solo alle persone con disabilità, ma anche agli anziani, alle donne in gravidanza e a chiunque altro potesse avere difficoltà motorie o fisiche, Expo 2015 S.p.A. ha lavorato con le associazioni leader nel settore. Sono state appositamente create strutture di accoglienza e assistenza, servizi e comunicazioni al completo servizio delle persone con esigenze particolari, in modo che a tutti fosse possibile sperimentare una visitor experience completa e permeante. Expo Milano 2015 ha saputo essere un Evento aperto ai più giovani e agli anziani grazie a programmi speciali come il Progetto Scuola, il Children Park di Cascina Triulza dedicato ai più piccoli e in generale l’attenzione alle persone con mobilità ridotta che ha permesso anche gli anziani di muoversi agevolmente e liberamente sul Sito Espositivo. A ulteriore supporto dell’accoglienza dimostrata, sono stati di vitale importanza gli oltre 12mila Volontari di ogni età che hanno assistito e aiutato i Visitatori nel corso dei sei mesi di apertura. In occasione di Expo Milano 2015 si sono inoltre riuniti e incontrati i rappresentanti delle maggiori religioni del mondo. Un simbolico simposio che ha sottolineato la doppia valenza del cibo, fisica e spirituale, e si è ricollegato con la multiculturalità dell’Esposizione Universale soprattutto in occasione dell’evento interreligioso organizzato il 1° settembre 2015. 141


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3.5 Coinvolgere le persone intorno a un Tema globale Il successo dell’Esposizione Universale è stato reso possibile da chi ha saputo crederci e farla propria, tra cui i Volontari e le nuove generazioni. La riflessione sul Tema di Expo Milano 2015 vede il Visitatore come punto di riferimento, referente con cui indagare il futuro del rapporto tra uomo e cibo. Per la prima volta nella storia, all’Esposizione Universale il singolo è stato il protagonista unico attorno a cui il Sito Espositivo è stato ideato e progettato. Oltre al Tema, quindi, le persone sono state il secondo elemento imprescindibile di Expo Milano 2015. Il fattore umano ha contribuito a rendere possibile l’Evento anche tramite il word of mouth: sono 142

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Il desiderio comune di partecipar ha alimentat l’Evento stati gli stessi Visitatori a farlo conoscere, a parlarne ad amici e parenti invogliandoli a vedere l’Esposizione Universale con i loro occhi, a pubblicare foto e commenti entusiasti su tutti i social media. C’era voglia di partecipare, di esserci. E di confrontarsi sul Tema.


Un orizzonte condiviso

Al tradizionale linguaggio espositivo i contenuti proposti hanno preferito modalità attive e performative

re to

Il ruolo delle Esposizioni Universali è cambiato. Expo 2015 S.p.A. si è resa conto che non sarebbe stato sufficiente costruire architetture grandiose per valorizzare il Tema: era necessario un contributo congiunto tra contenitori e contenuti per creare un luogo di educazione e formazione sui problemi comuni dell’uomo. Per rafforzare la dimensione di confronto e riflessione l’Organizzatore ha inoltre deciso di accrescere l’importanza del singolo, concependo una visitor experience coinvolgente. L’area del Sito Espositivo, i Padiglioni, i contenuti tematici e le centinaia di eventi che hanno avuto luogo in Expo Milano 2015 sono stati ideati e progettati per garantire una fruizione attiva del Visitatore, un dialogo con Organizzatori e Partecipanti che permettesse una crescita e uno scambio bilaterali. L’ideazione del Sito Espositivo si è ispirata alla

dibattiti e best practice, esperienze cardine per dar vita a riflessioni e ragionamenti. Una concretizzazione del Tema che, oltre a sorprendere, ha offerto insegnamenti per il futuro applicabili nella ricerca quotidiana di un’alimentazione corretta e sana.

consapevolezza di voler creare un flusso di comunicazione a due sensi, in cui immergersi. Il carattere educativo e di intrattenimento di Expo Milano 2015 ha saputo offrire una molteplicità di spunti su cui riflettere e da cui trarre esempio per la vita futura. Si è trattato di un’operazione culturale dalle infinite declinazioni. Il coinvolgimento è stato ottenuto anche grazie a un ricco e variegato palinsesto di eventi, performance, spettacoli,

Expo Milano 2015 ha coinvolto in primo luogo i più giovani, che hanno formato una nuova generazione contraddistinta da una partecipazione entusiasta. La “Expo Generation” comprende tutti quei ragazzi e quelle ragazze che visitando l’Evento ne sono rimasti affascinati e che ancora adesso continuano a interessarsi ai suoi temi. Senza un’esperienza all’Esposizione Universale, la maggior parte dei giovani difficilmente sarebbe entrata in contatto con così tante culture diverse, entrando a far parte di un network internazionale che ancora oggi continua ad alimentarsi e allargarsi. 143


Report Expo Milano 2015

È la stessa “Expo Generation” che il Sistema Paese Italia ha saputo coinvolgere in occasione di Expo Milano 2015, con la convinzione che solo attraverso l’educazione l’umanità saprà garantire a tutti un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile. Il rapporto con i giovani è stato rafforzato dall’iniziativa dedicata all’accoglienza delle scuole e al sistema formativo, il Progetto Scuola – realtà posta come realtà complementare a Expo Milano 2015 per fornire agli studenti i mezzi più adatti per visitare al meglio l’Esposizione Universale.

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Parte

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Si è trattato della più grande esperienza culturale coordinata mai organizzata in Italia: 2 milioni di studenti in gita a Expo Milano 2015, arrivati da ogni regione italiana e dall’estero. Il programma si è articolato in quattro fasi principali: la spiegazione del Tema con incontri diretti e percorsi didattici multidisciplinari; la creazione di concorsi per raccogliere le migliori idee collegate ai temi della nutrizione e della sostenibilità; l’invito a visitare il Sito Espositivo creando percorsi ad hoc, giochi ed eventi per una

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Capitolo

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fruizione ottimale; la raccolta e la condivisione dei progetti selezionati su piattaforme web dedicate. Per favorire l’iniziativa Expo 2015 S.p.A. ha creato per gli studenti un biglietto speciale dal valore di 10 euro (circa un quarto del prezzo pieno). Il primo contatto con gli istituti scolastici è avvenuto nel 2013, tramite un programma pilota che ha coinvolto 39 realtà del Comune di Monza. Da quel momento – grazie a una collaborazione tra Expo 2015 S.p.A. e il Ministero dell’Istruzione,


Un orizzonte condiviso

Giovani e studenti hanno aiutato a immaginare uno sviluppo futuro

dell’Università e della Ricerca – il progetto è stato esteso a tutto il territorio nazionale. Attraverso le iniziative intraprese, la visita a Expo Milano 2015 cominciava nelle classi, dove gli studenti hanno potuto approfondire i diversi contenuti legati al Tema (anche grazie a piattaforme tecnologiche realizzate dall'Organizzatore), prima di recarsi a Milano per visitare i diversi Padiglioni dei Paesi e le Aree Tematiche. Come parte del percorso di avvicinamento alla visita, nell’anno scolastico 2014/2015 sono stati indetti anche concorsi specifici rivolti agli istituti: “La Scuola per Expo Milano 2015” che comprendeva le scuole per l’infanzia, e “Together in Expo”, progetto pensato per la fascia di età 8-18. I due bandi hanno permesso di selezionare oltre 3.000 proposte provenienti da 750 scuole, molte delle quali protagoniste all’interno di Palazzo Italia. Gli studenti stessi avevano infatti un ruolo di primo piano a Palazzo Italia: qui Visitatori e le delegazioni straniere hanno potuto ascoltare le presentazioni delle loro ricerche. Il Progetto Scuola è stato un’esperienza formativa che ha permesso agli studenti di avvicinarsi a temi di vitale importanza per il loro e il nostro futuro. Soprattutto, è un’iniziativa che continua: ancora oggi le scuole che hanno partecipato stanno lavorando sui percorsi selezionati, rielaborandoli e continuando il processo di riflessione iniziato in occasione di Expo Milano 2015. 145


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Capitolo

Guarda il video del Progetto Scuola

La scelta di un Tema di importanza globale ha generato un forte senso di appartenenza non solo da parte dei Visitatori ma anche dello Staff, che ha contribuito alla realizzazione e alla gestione dell’Esposizione Universale. Tra questi ci sono stati dei casi di partecipazione “speciali”, che hanno permesso di vivere Expo Milano 2015 come parte attiva e di intervenire in prima persona nel processo di intrattenimento. Un coinvolgimento d’eccezione lo ha offerto infatti il Programma Volontari, esperienza attiva e inclusiva che ha permesso a quasi 6.000 cittadini dai 18 anni agli over 65 di partecipare ai servizi di accoglienza ai Visitatori – opportunità unica per sperimentare un contesto internazionale, multiculturale e multilinguistico, oltre che occasione fondamentale per il futuro. Il processo di selezione era semplice: se la candidatura veniva accettata si accedeva a una formazione online pensata per trasmettere le 146

competenze necessarie a gestire l’attività di accoglienza e supporto. Nell’attività di reclutamento Expo 015 S.p.A. ha lavorato in collaborazione con la rete dei Centri Servizi per il Volontariato e con il Servizio Civile Nazionale, per coinvolgere quante più Associazioni di Volontariato e cittadini possibili. La legacy diretta del Programma Volontari consiste nella comunità fisica ancora attiva sul territorio, e in quella virtuale dei collaboratori internazionali che potranno essere di prezioso aiuto nel caso di futuri grandi eventi sul suolo nazionale. Per i Volontari è stata un’esperienza intensa, di grande soddisfazione e ispirazione: secondo una ricerca commissionata da Csvnet e Ciessevi al termine dell’evento, il 96,5% degli intervistati ha dichiarato di volere fare volontariato in futuro. Anche la formazione prosegue grazie ad attività create in collaborazione con Servizio Civile Nazionale e DoteComune Expo

3


Un orizzonte condiviso

IL PROGRAMMA VOLONTARI IN DETTAGLIO Il Programma è stato articolato secondo cinque differenti modalità di partecipazione: ¬ i Volontari per Expo, impegnati per 14-15 giorni su turni di 5 ore e 30 minuti al giorno, erano cittadini maggiorenni cui sono stati garantiti il trasporto pubblico, il pasto giornaliero e la copertura assicurativa. Coloro che hanno completato il periodo di servizio hanno ricevuto anche un tablet per restare in contatto con gli altri Volontari tramite il social network del Programma; ¬ il Volontario del Servizio Civile è stato selezionato tramite un bando straordinario realizzato dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile e rivolto ai giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni. Il servizio ha avuto durata di 12 mesi, di cui 6 sono stati svolti presso il Sito Espositivo. L’impegno richiesto è stato di 7 ore al giorno per 5 giorni a settimana;

¬ in collaborazione con ANCI Lombardia (Associazione Nazionale Comuni Italiani della Lombardia) e Regione Lombardia, Expo 2015 S.p.A. ha istituito “DoteComune Expo 2015”. Il progetto si è sviluppato attraverso tre percorsi di tirocinio extracurriculare da svolgersi presso il Sito Espositivo nel corso dei 6 mesi di Evento. Il programma era rivolto ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, disoccupati o inoccupati;

¬ i Volontari per 1 giorno, rientravano in un’iniziativa realizzata in collaborazione con Fondazione Sodalitas con l’obiettivo di coinvolgere durante Expo Milano 2015 i dipendenti delle aziende in diverse forme di volontariato. L’iniziativa era rivolta ai lavoratori delle realtà partner delle aziende associate a Sodalitas;

¬ i Volontari del Progetto Scuola, studenti delle scuole lombarde, si sono impegnati per accompagnare le scuole di altre regioni nella visita al Sito Espositivo, sviluppando percorsi dedicati.

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La comunità di Volontari ha avuto una funzione essenziale nel supporto e nell’accoglienza

2015, per continuare a diffondere la conoscenza acquisita durante l’Esposizione Universale. Un punto di vista particolare ha offerto anche Expo Village, luogo ideato per ospitare le delegazioni internazionali, gli ospiti istituzionali e parte delle migliaia di persone che da ogni Paese sono venute in Italia per lavorare all’Esposizione Universale. Expo 2015 S.p.A. ha scelto di affidare la gestione della struttura a Fondazione Collegio delle Università Milanesi – ione no profit sostenuta dalle sette università milanesi e da alcuni dei principali soggetti pubblici e privati della città – che negli ultimi 15 anni ha gestito la residenzialità temporanea di migliaia di studenti da ogni parte del mondo. In Expo Village si è cercato, oltre a offrire

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servizi di ottima qualità, di facilitare la creazione di un’atmosfera multiculturale e di integrazione per trasformare un “non-luogo” in una comunità basata sui valori dell’Evento. Expo Village è riuscito a gestire al meglio anche gli aspetti più critici, come gli arrivi e le partenze incrociate o la necessità di ripianificare mensilmente la procedura di gestione in base alle necessità e ai bisogni emersi. Un processo di lavoro ongoing che ha permesso di rimanere flessibili nei confronti degli ospiti e di monitorare eventuali problemi, fino al sedimentarsi di una routine metodologica. Nei dieci mesi di attività (da marzo a dicembre 2015) Expo Village ha accolto poco meno di 5.000 persone, tra cui Commissari Generali e Vice delle delegazioni,

Direttori dei Padiglioni, figure istituzionali, membri degli staff delle delegazioni e delle Organizzazioni Partecipanti, di Expo 2015 S.p.A. e di Padiglione Italia. Gli elementi più apprezzati sono stati l’atmosfera “accogliente e piacevole”, l’atteggiamento “amichevole e comprensivo dello staff” che ha anche favorito nuove amicizie, “la sicurezza e il clima di tranquillità” che permettevano di rilassarsi al termine delle giornate. Expo Village ha così permesso alla comunità di Expo Milano 2015 di condividere non solo esperienze lavorative ma anche momenti di convivialità, svago e confronto attorno al Tema, che hanno permesso il consolidarsi di una rete internazionale come bagaglio culturale e sociale dell’Esposizione Universale.


Un orizzonte condiviso

I NUMERI DI EXPO VILLAGE

350 DOMANDE per misurare il livello di soddisfazione degli ospiti

45,6%

47,9%

MOLTO SODDISFATTO

7

ABBASTANZA SODDISFATTO

CONSUMI MEDI IN RECEPTION:

TORRI RESIDENZIALI 397 appartamenti arredati con ogni comfort hanno accolto

5

3.020 kg

92mila

di frutta e verdura

copie/stampe effettuate

120 kg

11.500

di altri generi alimentari (pasta, biscotti)

scansioni

700 l

248 account

di granita

di car sharing attivati

MILA

PERSONE DA TUTTO IL MONDO

2.700 l di acqua

67 giorni durata media della permanenza

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Parte

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Capitolo

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PARTE 2/3

VERSO L’EVENTO

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Un’impresa di squadra

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Un’impresa di squadra — pag. 152

5

Preparare Expo — pag. 194

6

Comunicare l’Evento — pag. 252

7

Per un’Expo sostenibile — pag. 286 151


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Capitolo

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CAPITOLO 4

Un’impresa di squadra Al successo dell’Evento hanno collaborato le forze del Paese, riunite attorno a Expo 2015 S.p.A., una società dal ruolo eccezionale. Per tutti i protagonisti, il percorso ha significato rispondere a sfide complesse con nuove energie e proposte innovative.

4.1 Una governance speciale Unire le forze delle Istituzioni e aprirsi all’esterno. L’Esposizione Universale è diventata realtà attraverso la partecipazione generosa di un Sistema intero. 152


Un’impresa di squadra

Rendere realtà un Evento universale, in uno scenario di generale incertezza economica e in tempi stretti: a una sfida speciale è corrisposto un impegno speciale da parte del Paese. Il complesso di attività necessarie per ideare, costruire e gestire Expo Milano 2015 ha visto il suo tratto principale nella volontà e capacità di coinvolgere l’intero Sistema nazionale nell’opera. Di fronte a un obiettivo di rilievo globale, e con caratteristiche del tutto peculiari, le componenti pubbliche coinvolte hanno saputo collaborare in modo coordinato, consapevoli che soltanto un’azione condivisa avrebbe reso possibile un successo comune. È stato vero a livello nazionale e sulla scala del territorio, ma anche nelle relazioni con altri Paesi, Organizzazioni e aziende: rispettare l’appuntamento dell’Esposizione Universale, scattato nel 2008 con l’assegnazione dell’Evento, ha obbligato ogni parte via via coinvolta a innovare i propri modelli – incontrarsi, affrontare nuovi interrogativi e cogliere occasioni, accelerare, così da garantire efficienza alla macchina generale.

Nel ruolo di coordinatore in questo sistema di governance si è posta la Società creata dal Governo Italiano e degli enti locali con la responsabilità specifica di realizzare l’Evento, Expo 2015 S.p.A. La Società è stata lo speciale soggetto pubblico che, nel suo compito di regia, ha favorito le attività delle tante realtà necessarie all’organizzazione di un Evento di tale valore, curando tra le sue prerogative la dimensione economica della gestione. Attesa da un’impresa di massimo livello, la società ha trovato una grande facilitazione nel desiderio di partecipare in modo attivo e risolutivo da parte di ogni elemento del Paese interpellato. Un senso di responsabilità diffuso, condizione necessaria per la riuscita dell’Esposizione Universale sotto ogni aspetto (finanziario, diplomatico, logistico, nel pubblico), che ha legato le Istituzioni centrali alle agenzie distribuite sul territorio, i grandi stakeholder ai diversi organi con competenze specifiche (ambiente, sicurezza, lavoro).

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Tutti nella sfera pubblica, nel settore privato o nel tessuto sociale, hanno partecipato incanalando il proprio impegno verso il buon esito di Expo Milano 2015. Durante l’intensa preparazione all’Evento, molti enti hanno dovuto misurarsi con la necessità di coniugare la regolare attività – è stato il caso delle azioni di controllo o tutela, dalle forze di sicurezza e dall’Autorità Nazionale Anticorruzione alle Organizzazioni Sindacali – con la rapidità di intervento richiesta da un’iniziativa non ordinaria. Questa esigenza ha portato a nuovi accordi, protocolli e strumenti pratici, tutti esempi di prevenzione, garanzia e al tempo stesso efficienza, adatti a diventare modelli futuri. È stato nel vitale settore della difesa della legalità e della lotta alla corruzione e alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali che questa sinergia ha prodotto alcuni dei suoi risultati più importanti che si proiettano verso il futuro.

Parte

2

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La collaborazione è stata la più ampia. Expo Milano 2015 ha cercato e raccolto le energie di mondi distanti fra loro, riuscendo a coinvolgere in modo organico i Paesi stranieri e le Organizzazioni Internazionali così come il settore privato, una forza essenziale per questa Esposizione Universale. Tutti hanno contribuito attivamente alla lunga fase preparatoria con idee, consigli, richieste, arricchendo in qualità e quantità l’offerta realizzabile con le sole risorse pubbliche. Paesi e aziende sono entrati così a far parte della squadra variegata e complementare che, sotto la direzione di Expo 2015 S.p.A., ha realizzato le diverse componenti dell’Evento. È stato un modello di organizzazione inclusivo, aperto ma al contempo capace di imprimere una direzione netta, che ha definito il generale “metodo Expo Milano 2015”.

I privati hanno giocato un ruolo fondamentale 154

Capitolo

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Un’impresa di squadra

Nei risultati ha avuto infine un impatto determinante la partecipazione locale. Regione Lombardia, Comune di Milano e Camera di Commercio erano coinvolti nella governance dell’Evento in modo strutturale, come soci di Expo 2015 S.p.A., e attraverso le loro tante iniziative in vista del semestre hanno reso l’Esposizione Universale un momento di trasformazione, sviluppo e promozione. L’attività delle Istituzioni più vicine al territorio ha amplificato la portata dell’Evento su più dimensioni, trasferendo in città e in Lombardia il dinamismo previsto all’interno del Sito Espositivo. Uno sforzo complessivo che ha visto il coinvolgimento attivo anche di altre realtà limitrofe, come il Comune di Rho su cui insistevano gli accessi principali, e la Provincia di Milano – altro azionista della Società Expo 2015 e ulteriore cerniera di raccordo delle esigenze del territorio. L’“effetto Expo” è stato sensibile nella cultura e nell’intrattenimento, con un’offerta di eventi dai numeri eccezionali, nel contesto economico della nuova imprenditoria così come nel settore alimentare e turistico. Questa vivacità ha avuto una doppia direzione: se l’appuntamento internazionale ha accelerato le attività sul territorio – tutte rivolte al 2015 – le iniziative per prepararsi all’Evento hanno avuto il merito di promuovere e aumentare il senso di appartenenza a Expo Milano 2015 da parte dei cittadini. Un’esperienza che si è poi tradotta in un legame speciale che ha legato i Visitatori e l’Evento, e nel senso di orgoglio provato dagli italiani tra i viali del Sito Espositivo.

L’assetto legislativo pubblico. Per assicurare efficacia e tempestività all’azione pubblica l’approccio organizzativo si è basato su un quadro di riferimento legale e istituzionale concepito per l’Evento, definito nel 2008 (Legge 6 agosto 2008, n.133, Art. 14; Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana del 22 ottobre 2008) poi modificato nel 2013 e nel 2015 (D.P.C.M. del 6 maggio 2013 e D.P.C.M. del 24 aprile 2015). L’inedita struttura di governance aveva come obiettivo assicurare le opere necessarie a realizzare Expo Milano 2015 e adempiere agli obblighi internazionali assunti dal Governo Italiano nei confronti del Bureau International des Exposition (BIE), attraverso l’istituzione di una serie di organi con incarichi specifici. I compiti di più alto livello istituzionale sono stati affidati alla Commissione di Coordinamento (COEM), realtà di raccordo tra i responsabili dell’Organizzazione e le figure di riferimento del Governo Italiano e delle Istituzioni locali. Dal maggio 2013 questo ruolo di coordinamento complessivo è stato assunto dal Sottosegretario (poi Ministro delle Politiche Agricole) Maurizio Martina, a cui il Governo ha attribuito la delega a Expo Milano 2015.

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Capitolo

All’interno del quadro istituzionale, i ruoli principali sotto l’aspetto operativo erano rappresentati dal Commissario Straordinario del Governo (COSDE) e dal Commissario Generale. Entrambe le funzioni sono state poi riunite nella sola persona del Commissario Unico Delegato del Governo – fino all’avvio del semestre quando, come previsto dal BIE, è stato nominato un Commissario Generale per le relazioni istituzionali con i Paesi. Il Commissario Unico – ruolo affidato all’Amministratore Delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala – ha fatto da vertice per tutti i compiti e i poteri organizzativi, dal rapporto con le Istituzioni al processo di reperimento delle risorse necessarie, dalla gestione delle opere alle relazioni con i Partecipanti e al controllo del rispetto del programma. A lui si affiancava un’ultima figura chiave, il Commissario di Sezione per il Padiglione Italia (responsabile delle attività del Paese come Partecipante Ufficiale a tutti gli effetti, e quindi chiamato dal Governo a gestire gli spazi espositivi dedicati al Sistema italiano). Un compito affidato al Presidente della Società Expo 2015, Diana Bracco. Il coordinamento delle attività regionali e sovraregionali, nonché le opere connesse riguardanti aree diverse da quelle in carico alla Società Expo 2015, prevedeva infine un altro meccanismo istituzionale, il Tavolo Lombardia, che riuniva il Commissario Unico e il Ministero dell’Economia e delle Finanze con i diversi enti locali interessati. 156

Come principale strumento d’azione, forza operativa della governance istituzionale, l’ordinamento ha dotato il Paese di una Società di gestione incaricata di raccogliere le sfide lanciate in fase di candidatura e

portare avanti tutte le iniziative per organizzare l’Esposizione Universale e il Padiglione Italia. A fine 2008 nasceva così Expo 2015 S.p.A., a cui hanno partecipato il Governo italiano e le principali Istituzioni locali.

4


Un’impresa di squadra

Un Evento straordinario, di rilevanza globale, che ha richiesto un'azione condivisa del Sistema Paese per creare nuovi accordi, protocolli e procedure che ne facilitassero la realizzazione

GLI STRUMENTI DELLA GOVERNANCE ¬ la Commissione di Coordinamento (COEM)

¬ il Commissario Generale di Expo Milano 2015

¬ il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 (2013-2015)

¬ il Commissario Generale di Sezione per il Padiglione Italia

¬ il Commissario Straordinario Delegato del Governo Italiano (2008-2013)

¬ il Tavolo Istituzionale per il governo complessivo degli interventi regionali e sovra-regionali (Tavolo Lombardia)

¬ la Società di gestione Expo 2015 S.p.A.

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Parte

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Capitolo

4.2 I compiti e le sfide della Società Expo 2015 Una startup che ha unito pubblico e privato, l'Italia e il mondo

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Un’opera in continua evoluzione, una funzione senza precedenti: per programmare, costruire e infine gestire un intero mondo è servito il team più trasversale.

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Un’impresa di squadra

Al centro dell’impegno di un sistema, il compito materiale di avverare la visione di Expo Milano 2015 è spettato a un piccolo gruppo, cresciuto con l’avvicinarsi dell’Evento. La Società di gestione Expo 2015 S.p.A. è entrata in attività dopo l’assegnazione a Milano dell’Esposizione Universale, con la missione di trasferire il programma di candidatura dalla carta al terreno – dai render alla realtà concreta di infrastrutture, Padiglioni, Visitatori. Nata per emanazione del Governo Italiano, la società è considerabile a tutti gli effetti come una startup di origini pubbliche, lanciata “da zero” dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con Regione Lombardia, Provincia di Milano (poi Città Metropolitana), Comune di Milano e Camera di Commercio di Milano, e responsabile di costruirsi una strada per arrivare al successo – in questo caso, senza ritardi e margini di errore. Nel 2009 la struttura partiva con un nucleo ristretto di circa trenta persone e risorse pubbliche da impiegare superiori al miliardo di euro, con l’obiettivo ulteriore di incrementare questa quota attraendo risorse esterne. Come prima cosa, il gruppo si è occupato di preparare il Dossier di Registrazione – da sottoporre al BIE per spiegare nello specifico i piani futuri per l’Evento – che ha permesso di vedere ufficialmente approvata la candidatura di Milano. A differenza di Olimpiadi e Mondiali di calcio, un’Esposizione Universale manca infatti di un format predefinito e ricorrente:

prima di poterla organizzare, Expo 2015 S.p.A. ha dovuto immaginarne modalità e dettagli, con un lavoro sul Dossier di Registrazione che ha richiesto oltre un anno di studio e pianificazione. Soltanto dopo la definitiva approvazione del BIE, votata all’unanimità dall’Assemblea Generale a novembre 2010, è iniziata la fase pratica di organizzazione e realizzazione. Una costante del percorso di Expo 2015 S.p.A. è stata la necessità di cambiare la propria attività lungo tutto il ciclo di vita dell’Evento e trasformarsi via via che evolvevano le esigenze dell’organizzazione. Le responsabilità hanno coperto l’intera traiettoria: insieme alle Istituzioni la Società ha curato i rapporti con i Paesi stranieri nelle fasi di invito e adesione, ha diretto il progetto e la costruzione del Sito Espositivo e di parte delle infrastrutture connesse. Ha seguito le soluzioni legate alle tecnologie, alla sicurezza, all’ambiente, proiettandosi già alla fase di smantellamento e pensando da subito a un programma di riuso. Dopo avere definito l’offerta di Expo Milano 2015 ha dovuto iniziare a raccontarla, a promuoverla verso gli sponsor, a vendere i biglietti sulla base di quanto era stato ideato e ora si stava realizzando.

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Un percorso reso possibile anche dalla collaborazione organica con realtà esterne. Expo 2015 S.p.A. si è mossa in modo strategico con i Partner e il settore privato, attenta da subito a raccogliere fondi ma anche risorse lavorative. Molti rapporti hanno portato persone a unirsi alla squadra di lavoro, rafforzando la combinazione di cultura pubblica e privata che ha alimentato la società. La crescita ha significato dotarsi velocemente di nuove competenze, dimostrando grande flessibilità nel gruppo – di fatto una startup costretta a rilanciare la propria azione più e più volte. Il team si è arricchito delle professionalità più varie in ambito tecnico, economico e umanistico, creando un mix di esperienze eccezionale e un ambiente di mentalità internazionale, con un’età media inferiore alla media (39 anni nel 2015), orientato in modo fortemente trasversale proprio per le sfide inusuali che era chiamato ad affrontare. Impegnati in cantiere, negli uffici

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Una squadra giovane e dinamica, abituata a sfide fuori dal comune, che è arrivata a includere oltre mille professionisti

Una realtà italiana e locale con un mandato dal respiro internazionale

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Parte

Capitolo

4

Per le sfide della legalità, Capitolo 4.4

di Molino Dorino a Pero (MI) come nelle missioni estere, il fattore umano ha svolto un ruolo significativo: come promotori dell’Evento, i lavoratori di Expo 2015 S.p.A. hanno diffuso per primi conoscenza ed entusiasmo verso un’opera ancora in divenire. Un team che ha dimostrato una carica e una dedizione che non sono mai venute meno, e che anche nei momenti più difficili è sempre stato capace di reagire prontamente – come in occasione delle sfide per la legalità. Dopo quasi sette anni di lavoro, con l’inaugurazione del 1° maggio si è aperta un’ulteriore fase, dedicata ai molteplici compiti della gestione, e Expo 2015 S.p.A. si è trasformata nuovamente. Poco prima dell’apertura si sono uniti alla squadra 700 Field Operator formati ad hoc, a cui si sono aggiunte le migliaia di Volontari, tutti impegnati attivamente per assicurare – durante i sei mesi – il funzionamento di una macchina di dimensioni enormi. Al suo massimo, il gruppo nato con trenta persone ne conterà oltre mille.


Un’impresa di squadra

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I SOCI DI EXPO 2015 S.P.A. GLI ORGANI DELLA SOCIETÀ assetto in vigore sino alla messa in liquidazione nel febbraio 2016:

¬ Consiglio di Amministrazione (5 membri nominati dagli enti soci) ¬ Collegio Sindacale

10% Provincia di Milano (poi Città Metropolitana)

¬ Organismo di vigilanza – Internal Audit ¬ Magistrato della Sezione del Controllo sugli enti della Corte dei Conti

10% Camera di Commercio di Milano

40% Ministero dell’Economia e delle Finanze

20% Regione Lombardia

20% Comune di Milano

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Un’impresa di squadra

IL TEAM AL 1° MAGGIO 2015 COMPOSTO DA 1.034 PERSONE TOTALI

75 Collaboratori

33 Personale distaccato da enti soci, società private o enti pubblici

29

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Dirigenti

Stagiaire

58 Quadri

855 Impiegati di cui 700 Field Operator Officer

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Una realtà dal ruolo unico. Società di stampo privato ma con obblighi e capitali pubblici, sotto l’aspetto delle responsabilità Expo 2015 S.p.A. ha avuto una funzione non paragonabile ad altre, e non solo per la complessità dell’impresa. Le regole specifiche delle Esposizioni Universali prevedono la creazione di una realtà organizzatrice, che si trova nella posizione di dover completare un grande Evento senza avere controllo diretto su buona parte di ciò che lo compone: coordinatore oltre che esecutore, facilitatore di proposte altrui ma con poteri impositivi. È possibile descrivere il compito di Expo 2015 S.p.A. in più modi. Per tutti i Partecipanti e le realtà coinvolte a vario titolo, la società è stata simile a un “direttore d’orchestra” che ha scandito le fasi di lavoro e indirizzato un insieme variegato di soggetti, ognuno con i propri strumenti, attraverso i documenti guida pubblicati e il lavoro sul campo – per esempio nell’opera di consulenza e raccordo svolta durante la costruzione, la “diplomazia di cantiere”. In modo più prosaico, la sua è stata un’“amministrazione di condominio”, in cui ogni Partecipante ha goduto della libertà per ideare e animare i propri spazi all’interno di un quadro definito di norme e relazioni. Fino al 50% delle aree e attività proposte da Expo Milano 2015 ha ospitato contenuti realizzati e gestiti in autonomia dai Paesi, dai Partner o dagli altri soggetti interessati. Expo 2015 S.p.A. si è impegnata a garantire la qualità dell’offerta generale sapendo coinvolgere i Partecipanti: assicurare loro visibilità e centralità nell’esperienza è equivalso a una chiamata diffusa alla responsabilità, all’attenzione verso quanto presentato ai Visitatori, secondo una relazione incentrata sul dialogo e il soft power della diplomazia piuttosto che sulla possibile direzione impositiva. 164

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Parte

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L’ordinamento del BIE dotava infatti il soggetto promotore di facoltà speciali rispetto all’organizzazione dell’Evento, in cui risiedeva forse la sua maggiore unicità. Rappresentante dell’Italia e degli enti locali, la squadra di Expo 2015 S.p.A. aveva nei fatti un potere sovranazionale sul Sito Espositivo, come autorità in grado di emanare regole valide sulle attività degli altri Paesi e decidere l’aderenza delle varie iniziative rispetto a queste. È forse stato l’aspetto più peculiare della Società Organizzatrice, che ha vissuto la sua attività attorno a questa doppia natura: da una parte società pubblica, dotata di strumenti amministrativi e soggetta all’assetto normativo del contesto italiano; dall’altra una piccola entità internazionale, di valore strategico, chiamata a governare una città globale ma temporanea.

Capitolo

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Un’impresa di squadra

4.3 Il sostegno del Governo Italiano e delle Istituzioni La mobilitazione delle Istituzioni delle amministrazioni pubbliche centrali è stata una delle ragioni del successo di Expo Milano 2015.

Lo sforzo di Sistema volto al successo di Expo Milano 2015 è partito dai massimi vertici del nostro Paese. I due Presidenti della Repubblica che hanno ricoperto la carica negli anni di preparazione, Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella, hanno offerto il loro sostegno, indicando più volte l'Esposizione Universale come una sfida che il Paese poteva e doveva vincere. Entrambi hanno poi attivamente partecipato all’Evento stesso: il Presidente Emerito Giorgio Napolitano intervenendo alla cerimonia di apertura e l’attuale Presidente Sergio Mattarella partecipando alla cerimonia della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, insieme al Segretario Generale dell’ONU, e alla cerimonia di chiusura.

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Capitolo

4

Un’occasione che ha visto la collaborazione e lo sforzo diffuso di tutti i Ministeri italiani

È stato inoltre costante l’intervento dei diversi Capi di Governo italiani che si sono succeduti dalla candidatura fino alla data di chiusura dell'Esposizione Universale: Romano Prodi, (2006 - 2008), Silvio Berlusconi (2008 - 2011), Mario Monti (2011 - 2013), Enrico Letta (2013 - 2014) e infine Matteo Renzi. I Capi di Governo hanno presieduto le riunioni periodiche della COEM, il Comitato di Coordinamento Interministeriale per Expo Milano 2015, e adottato numerosi provvedimenti normativi sotto forma di Decreti contenenti norme amministrative e nomine

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necessarie per la gestione dell’Evento. Importanti sono stati anche gli interventi diretti su diversi Capi di Governo stranieri, essenziali per assicurare – dopo il sostegno alla candidatura – la partecipazione dei rispettivi Paesi all’Esposizione Universale. Momenti chiave anche le visite al cantiere del Sito Espositivo nei mesi prima dell’apertura, per incoraggiare le maestranze nazionali e internazionali nello sforzo condiviso di concludere i lavori entro il 1° maggio 2015. Un chiaro e concreto esempio dello sforzo istituzionale per il successo di Expo Milano 2015

sono state la preparazione e l’approvazione del cosiddetto Accordo di Sede, di natura internazionale, sottoscritto dall’Italia e dal BIE per la preparazione dell’Evento. Attraverso l’Accordo, su proposta della Società Expo 2015 e del Ministero degli Esteri, il Governo italiano per la prima volta nella storia delle Esposizioni Universali ha riunito in un unico testo tutte le misure normative che il Paese organizzatore deve adottare, secondo quanto previsto dai Trattati Internazionali – dalle esenzioni fiscali per i Partecipanti alle regole per le importazioni delle merci. Un Tavolo congiunto


Un’impresa di squadra

presieduto dall’Ufficio Legislativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – che ha visto in primis la partecipazione del Ministero degli Esteri, del Ministero dell’Economia e della Società Expo 2015 – ha invece identificato nel corso del 2011 le diverse misure legislative necessarie, grazie a un intenso lavoro di confronto con le principali amministrazioni pubbliche. Ha poi tradotto il tutto nel testo finale dell’Accordo di Sede, che è stato firmato dal Governo Italiano con il BIE nel

febbraio 2012, e quindi ratificato in legge dal Parlamento nel 2013. Con l’avvicinarsi della data di apertura, mentre aumentavano lo sforzo e la complessità delle misure necessarie per il successo dell’Evento, all’interno del Governo Italiano viene indicata una figura responsabile per Expo Milano 2015 di coordinare – per compito del Presidente del Consiglio – tutte le attività. Si forma così l’assetto conclusivo per il coordinamento strategico dello sforzo degli enti pubblici centrali e locali per

la realizzazione dell’Evento e lo sviluppo dei suoi contenuti, attraverso le delega conferita a un membro interno. Il ruolo viene affidato, con un Decreto del Presidente del Consiglio nel maggio 2013, all’allora Sottosegretario per le Politiche Agricole Maurizio Martina, poi riconfermato nell’aprile 2014. Il Ministro, in tale veste, ha anche promosso l’idea dello sviluppo e coordinato la redazione della Carta di Milano, documento tematico e tra le maggiori legacy di Expo Milano 2015.

IL MINISTERO DELL’ECONOMIA

Ma non vi è Ministero del Governo italiano che non abbia contribuito con un programma e un particolare sforzo alla realizzazione dell’Evento, in quello spirito di Sistema Paese che è una delle principali eredità di Expo Milano 2015:

IL MINISTERO DEGLI ESTERI ha assicurato, grazie a un continuo lavoro di squadra, il successo della componente internazionale.

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Lavoro di squadra del Ministero degli Esteri, Capitolo 2

ha garantito l’erogazione dei fondi pubblici per la realizzazione dell’Evento, svolto il ruolo di socio di maggioranza della Società Expo 2015 tramite la presenza di un proprio rappresentante nel Consiglio di Amministrazione, costituito team di lavoro dedicati presso l’Agenzia delle Dogane e l’Agenzia delle Entrate che hanno elaborato regole ad hoc per facilitare la presenza dei Partecipanti e sostenuto la loro applicazione con personale specializzato. Un esempio cardine è la velocità dei processi di dogana, nel porto di Genova, del legno di cipresso inviato per costruire il Padiglione del Giappone, svolti in sole 5 ore. L'Agenzia del territorio ha svolto un ruolo strategico, essendo stata più volte chiamata a fornire pareri e valutazioni connessi alla realizzazione dell’Evento. 167


Report Expo Milano 2015

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IL MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE oltre al coordinamento strategico affidato al Ministro, ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo delle iniziative che hanno reso possibile presentare le eccellenze della produzione enogastronomica italiana. In particolare, tramite la Convenzione sottoscritta con la Società Expo 2015, ha finanziato e reso possibile la realizzazione del Padiglione CIBUSèITALIA – in collaborazione con Federalimentare – e del Padiglione del Vino – in collaborazione con Verona Fiere – oltre a importanti iniziative per promuovere start-up innovative nel settore agroalimentare.

IL MINISTERO DELL’AMBIENTE ha fornito un prezioso contributo nella realizzazione delle pratiche di sostenibilità, e – attraverso una Convenzione con l’Organizzatore e la collaborazione con Bologna Fiere – ha permesso di realizzare una delle Aree Tematiche di maggior successo dell’Esposizione Universale: il Parco della Biodiversità. >

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Pratiche sulla sostenibilità, Capitolo 7

Parte

2

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Capitolo

IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE ha sostenuto, sia nella fase di elaborazione che nella sua messa in opera, il Progetto Scuola che ha permesso a 2 milioni di studenti italiani di visitare l’Esposizione Universale e approfondire il Tema. >

Progetto Scuola, Capitolo 3

IL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI ha gestito gli aspetti tecnici dell’erogazione dei fondi pubblici per la costruzione del Sito Espositivo e ha finanziato importanti opere che hanno permesso il trasporto e l’ingresso – ordinato e sicuro – di milioni di Visitatori nel Sito Espositivo.

IL MINISTERO DEL LAVORO ha collaborato con la Società Expo 2015 e i sindacati nella messa in opera delle misure sul lavoro. >

Misure sul lavoro, Capitolo 4.8

4


Un’impresa di squadra

IL MINISTERO DEI BENI CULTURALI E IL MINISTERO DELLA SALUTE hanno promosso – prima e durante il semestre di apertura – importanti iniziative di promozione dell’Evento e dei suoi temi.

IL MINISTERO PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE tramite l’ICE ha avviato importanti iniziative per l’utilizzo di Expo Milano 2015 come piattaforma per lo sviluppo dei rapporti commerciali internazionali dell’Italia. >

IL MINISTERO DELLA DIFESA nell’ambito delle iniziative “Strade Sicure” ha contribuito a garantire la sicurezza interna ed esterna dell’area espositiva e dei principali snodi di collegamento. >

Apparato per la sicurezza, Capitolo 10

IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA ha attivato iniziative speciali che, tra le altre cose, hanno permesso a un gruppo di oltre 80 detenuti – dopo specifica formazione – di essere parte attiva della macchina logistica di Expo Milano 2015 durante il semestre.

Sviluppo dei rapporti commerciali internazionali, Capitolo 2

IL MINISTERO DEGLI INTERNI si è distinto per la gestione della sicurezza e delle sfide connesse alla legalità.

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Report Expo Milano 2015

Parte

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Importante, inoltre, è stata l’intensa mobilitazione di tutti gli enti locali italiani che hanno visto in Expo Milano 2015 un’opportunità unica per la promozione dei propri territori e delle eccellenze enogastronomiche, culturali e produttive dell’intera penisola. Una partecipazione ampia e diffusa che è stata favorita dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, con cui si è realizzato il road tour che ha presentato l’Evento in tutta Italia, e dalla Conferenza delle Regioni che – insieme al Ministero delle Politiche Agricole – ha promosso e finanziato la partecipazione di tutte le Regioni Italiane negli spazi del Padiglione Italia. Una vera e propria mobilitazione delle tante energie del Paese, che oltre all’impulso istituzionale sono state incoraggiate anche dalle diverse Organizzazioni e associazioni di rappresentanza di produttori agricoli, industriali e Terzo Settore che hanno accompagnato il processo di avvicinamento e partecipato in maniera attiva a Expo Milano 2015. La ricca lista degli attori che hanno concorso al successo dell’Evento non sarebbe completa senza ricordare il Ministero degli Interni che, attraverso il contributo fornito dai vertici politici e amministrativi, dai funzionari e dal dispiegamento di forze, ha garantito la sicurezza dei più di 21 milioni di Visitatori e la legalità nell’organizzazione. Un compito svolto grazie all’intervento diretto del Ministero e tramite il coordinamento affidato alla Prefettura di Milano.

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Safety e Security, Capitolo 10

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Capitolo

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Un’impresa di squadra

4.4 La sfida della legalità Un forte impegno che ha richiesto misure dedicate: Expo Milano 2015 ha proposto un modello efficace per un cambio di mentalità. Realizzare un’Esposizione Universale comporta l’esecuzione di numerose opere pubbliche in un lasso temporale concentrato e con una scadenza improrogabile, insieme allo stanziamento di importanti risorse finanziarie pubbliche. In quest’ottica l’obiettivo del sistema governance di Expo Milano 2015 è stato duplice: da un lato mettere in pratica le azioni necessarie per garantire la puntuale inaugurazione del Sito Espositivo il 1° maggio 2015; dall’altro assicurare che queste azioni venissero svolte nel pieno rispetto della legalità e con i più alti standard di trasparenza legati alla gestione pubblica.

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Capitolo

Un Sistema che si è dimostrato capace di reagire prontamente anche nei momenti più critici, come nel caso degli arresti per corruzione di persone responsabili a vario titolo delle attività di costruzione – due dirigenti e una risorsa della Società Expo 2015, un gruppo di dirigenti di un’azienda pubblica collaboratrice, i responsabili di un ristretto numero di società di costruzione attive nei cantieri. Anche in questa occasione, il sistema pubblico ha dato prova di sapere produrre immediatamente i necessari anticorpi per ricominciare. Partendo dall’opera investigativa guidata dalla Magistratura, i successivi provvedimenti e le misure adottate, inedite nell’ordinamento giuridico italiano

(come l’affiancamento dell’ANAC e il commissariamento delle imprese coinvolte) hanno permesso di risolvere le criticità e consentire a Expo 2015 S.p.A. di concludere positivamente la costruzione del Sito Espositivo. Un insieme di misure, nel quadro di un ampio supporto Istituzionale, che ha ripristinato – oltre che la legalità – anche il clima positivo nei confronti dell’Evento. In questo momento delicato, i due principali interlocutori della Società sono stati la Prefettura di Milano – con i poteri eccezionali che le sono stati attribuiti per legge – e l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Per garantire il massimo rigore nella gestione delle procedure di gara per gli affidamenti e implementare gli strumenti efficaci alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di corruzione, nel corso delle attività per realizzare Expo Milano 2015 si è reso necessario 172

un intervento normativo ad hoc da parte del Governo italiano che ha conferito nuove competenze all’Autorità Nazionale Anticorruzione. In tal senso, il Governo è intervenuto istituendo all’interno di ANAC – l’Autorità amministrativa indipendente italiana che aveva come obiettivo principale la prevenzione della corruzione nell’ambito della Pubblica Amministrazione italiana e nelle società da lei partecipate e controllate – l’Unità Operativa Speciale (UOS) dedicata all’Esposizione Universale (D.L. 90/2014, convertito in legge 114/2014). Questi interventi normativi hanno rinforzato il percorso finalizzato a contrastare i fenomeni corruttivi in occasione di un Evento che, anche su questo fenomeno, ha rappresentato un’opportunità per il cambiamento culturale del Sistema Paese. In questo senso, il ruolo dell’ANAC è stato centrale: proprio in occasione di Expo Milano 2015 l’ente ha assunto un atteggiamento

4


Un’impresa di squadra

collaborativo e non limitatamente di vigilanza, finalizzato a prevenire la corruzione piuttosto che sanzionarla ex post. I compiti attribuiti all’ANAC rispetto alle attività connesse all’Esposizione Universale hanno riguardato tre diverse dimensioni: alta sorveglianza e garanzia della correttezza e della trasparenza delle procedure; verifica in via preventiva della legittimità degli atti relativi all’affidamento e all’esecuzione dei contratti di lavori, servizi e forniture; proposta al Prefetto di Milano – in caso di situazioni anomale – per

il rinnovo degli organi sociali dell’impresa e/o per la gestione, straordinaria e temporanea, del solo appalto in oggetto. Nell’eseguire i compiti attribuiti al Presidente dell’Autorità (dal D.L. 90/2014), il 17 luglio 2014 sono state emanate le linee guida che hanno disciplinato lo svolgimento delle attività di sorveglianza del Presidente dell’ANAC e dell’Unità Operativa Speciale. Queste elencavano gli atti relativi alle procedure contrattuali della Società Expo 2015, che dovevano essere inviati all’ANAC per il controllo preventivo e

individuavano le principali modalità operative di questo procedimento. In ragione del proprio ruolo e delle attività che le erano state attribuite, ANAC ha inoltre collaborato con importanti associazioni internazionali come l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), che ha approfondito alcuni temi fornendo – sulla base delle migliori pratiche internazionali – raccomandazioni e spunti importanti per la formulazione delle proposte e la realizzazione delle linee guida.

Uno stop forzato che ha potenziato la battaglia contro la corruzione 173


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Capitolo

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identificato come il sistema applicato per Expo Milano 2015 abbia costituito una best practice, a cui rifarsi. La scelta del Governo Italiano di confermare il ruolo di ANAC anche per il Giubileo (8 dicembre 2015 - 20 novembre 2016) ha rappresentato un ulteriore segnale di fiducia e di riconoscimento della sua efficacia.

Le attività dell’ANAC per Expo Milano 2015 hanno dato vita a un importante precedente di azione a livello governativo volto a rafforzare la disciplina dell’organizzazione di un Evento internazionale. La grande efficacia di questa azione è stata merito della collaborazione di tutti gli attori istituzionali 174

coinvolti, in modo principale il Governo Italiano, ANAC e Expo 2015 S.p.A., e ha rappresentato un esempio virtuoso – tanto da attrarre l’interesse dell’OCSE – con cui è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa e lo sviluppo di due report di analisi dedicati al modello di governance e alle attività intraprese che hanno

Nel percorso di legalità tracciato è stato fondamentale lo sforzo gestito dal Ministero dell’Interno per sorvegliare le attività di realizzazione delle opere del Sito Espositivo. Le verifiche sulla fase di costruzione sono state coordinate secondo i poteri attribuiti dal Ministero al Prefetto di Milano, che ha operato con il supporto della Sezione Specializzata del Comitato di Coordinamento per l’Alta Sorveglianza delle Grandi Opere – istituita presso la Prefettura – e del Gruppo Interforze per Expo Milano 2015 – apposito organismo investigativo istituito presso il Ministero dell’Interno. L’avvio dei lavori sui cantieri ha inoltre portato a un accordo tra la Società e la Prefettura di Milano, con lo scopo di monitorare l’esecuzione delle commesse in cantiere e assicurare l’interesse pubblico alla legalità e alla trasparenza nell’intera realizzazione dell’Esposizione


Un’impresa di squadra

Universale. La Società e la Prefettura di Milano hanno così sottoscritto uno specifico Protocollo di Legalità finalizzato a garantire l’esecuzione delle opere nel rispetto degli adempimenti previsti dal D.P.R. 3 giugno 1988 n. 252 (“Regolamento recante norme per la semplificazione dei procedimenti relativi al rilascio delle comunicazioni e delle informazioni antimafia”) il 13 febbraio 2012. Anche questo protocollo ha stabilito un precedente fondamentale nella storia italiana, un caposaldo per la programmazione e pianificazione di grandi eventi: un modello potenzialmente replicabile nelle future occasioni che si presenteranno al sistema Paese Italia. Nello specifico, il Protocollo di Legalità ha permesso alla Società e alle Autorità preposte

Un best case nella lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata di attuare verifiche di contrasto alla criminalità organizzata più stringenti, anche mediante forme di monitoraggio durante l’esecuzione dei lavori, secondo le previsioni contenute nelle linee guida adottate dal Comitato di Coordinamento per l’Alta Sorveglianza delle Grandi Opere (CCASGO). Al Protocollo hanno aderito Assimpredil, Assolombarda, Direzione territoriale del lavoro di Milano e le Organizzazioni Sindacali (CGIL, CISL, UIL, FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL), garantendo così il coinvolgimento attivo dei principali stakeholder legati ai lavori di costruzione sul Sito Espositivo. In virtù del protocollo, Expo 2015 S.p.A. si è impegnata a inserire nei contratti stipulati una clausola in forza della quale tutti i soggetti interessati nell’esecuzione delle opere aderivano al Protocollo di

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Legalità, e gli appaltatori hanno avuto l’obbligo di fornire tutti i dati relativi ai subappaltatori e ai subcontraenti interessati – a qualunque titolo – all’esecuzione delle opere. Expo 2015 S.p.A. si è assunta l’onere – nei confronti delle Autorità preposte ai controlli – di garantire il flusso informativo dei dati relativi alle imprese che hanno partecipato all’esecuzione delle opere attraverso una piattaforma. La società si è impegnata inoltre a richiedere alla Prefettura le informazioni antimafia relative alle imprese interessate, prevedendo nell’ambito dei contratti e dei subcontratti una clausola risolutiva espressa se le verifiche avessero dato esito positivo – oppure, nel caso in cui il contratto non fosse stato ancora sottoscritto, interrompendone la stipula. Questo anche grazie alla necessità sottoposta a tutti gli appaltatori della Società Expo 2015 di sottoscrivere, come parte integranti dei singoli contratti, il Protocollo di legalità. Fra le attività previste dal Protocollo, Expo 2015 S.p.A. ha introdotto

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Capitolo

appunto una piattaforma dedicata per la registrazione di dati, la Piattaforma Informatica Si.G.Expo, con cui ha reso disponibili alla Prefettura tutti i dati relativi alle imprese, ai lavoratori e ai mezzi che – dopo esser stati selezionati tramite di un bando di gara – hanno avuto accesso al cantiere, permettendo così alle Autorità preposte di svolgere un controllo capillare. Questo sofisticato meccanismo di controllo ha permesso di emettere 106 interdittive antimafia rivolte a 73 aziende, puntualmente estromesse dal cantiere: un indizio del tentativo da parte delle criminalità organizzata di infilarsi nelle maglie dell’Evento, ma soprattutto la prova dell’efficacia del “più grande controllo antimafia di tutti i tempi”, come è stato definito dal Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone. Ciò ha consentito di sottrarre alle imprese colluse lavori per un ammontare di 219.229.000 euro. E ha permesso di tagliare i rami marci scovati lungo il cammino. Tale controllo si è esteso anche ai Padiglioni costruiti dai Paesi, ai quali le eventuali irregolarità venivano segnalate tramite la Società Expo 2015. Pur non essendo obbligati per legge, tutti i Paesi che hanno ricevuto notizie di interdittive hanno immediatamente disposto l’allontanamento dai loro cantieri delle ditte segnalate.

4


Un’impresa di squadra

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Report Expo Milano 2015

4.5

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Regione Lombardia e l’attività sul territorio Fin dal principio Regione Lombardia ha voluto essere in prima linea sulla strada che ha portato a Expo Milano 2015, con l’obiettivo di valorizzare e rendere competitivo il territorio lombardo a livello internazionale. Hanno testimoniato l’impegno i numerosi interventi promossi e gli investimenti economici, a cominciare dall’ingresso come protagonista nelle società costituite, con una partecipazione pari a quella del Comune di Milano in Expo 2015 S.p.A. e in Arexpo S.p.A., soggetto che ha acquistato e messo a disposizione i terreni per il Sito Espositivo. Lo ha testimoniato durante il semestre la presenza della stessa Regione all’interno dell’Evento attraverso “Pianeta Lombardia”, spazio pensato per promuovere il sistema lombardo in Italia e all’estero, favorendo l’attrazione turistica e occasioni di partnership d’affari. La Regione ha considerato l’Esposizione Universale come un’occasione irripetibile per rafforzare la collaborazione con le altre Istituzioni, le relazioni internazionali e la cooperazione allo sviluppo. In quest’ottica ha messo tutto l’impegno possibile per individuare, favorire e moltiplicare le opportunità e le ricadute offerte dall’Evento: investimenti nel marketing

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Capitolo

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Promuovere il valore dell’offerta lombarda è stata la priorità in vista di un pubblico globale – con un’attenzione particolare sul settore alimentare.

Le eccelle regionali in mostra


Un’impresa di squadra

WORLD EXPO TOUR

enze territoriale e nell’attrattività turistica, valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, potenziamento e integrazione delle infrastrutture e dei servizi di mobilità, crescita dell’occupazione e aumento della sicurezza, delle tecnologie e del patrimonio nel settore agroalimentare. Regione Lombardia ha investito 1,5 miliardi di euro nei diversi progetti.

Sul fronte internazionale la Regione ha agito su più fronti, prima e dopo i sei mesi di Expo Milano 2015. World Expo Tour è stato dal 2013 uno strumento per promuovere l’Evento all’estero, con una serie di missioni che hanno fatto nascere rapporti su cui si è poi costruita la partecipazione della Regione. Le iniziative istituzionali internazionali sono state circa 130, a cui aggiungere 9 missioni all’estero, e hanno visto il coinvolgimento delle diplomazie di oltre 50 Paesi nel mondo e dei rispettivi rappresentanti regionali. Il risultato di queste attività sono state nuove collaborazioni che in molti casi hanno trovato un’applicazione immediata e concreta sotto forma di Accordi e Protocolli internazionali, dalle intese plurisettoriali (per esempio con la Provincia serba di Vojvodina, il Canton Ticino, la Regione russa di Novosibirsk) a protocolli specifici: quello con la Comunità Autonoma dei Paesi Baschi per la promozione della competitività nell'agroalimentare, il Memorandum of Understanding “Under 2” sottoscritto con altre regioni del mondo leader nella lotta ai cambiamenti climatici, le lettere di intenti per la promozione turistica con le Province cinesi (Shandong, Qinghai, Shanghai). 179


Report Expo Milano 2015

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ECCELLENZE LOMBARDE E TERRITORIO

INNOVAZIONE E SICUREZZA Sul fronte dell’innovazione tecnologica, si è rivelato un successo il progetto Ecosistema Digitale E015. La piattaforma dati è stata utilizzata sia in “chiave aperta” da pubblico e privati, per fornire nuovi servizi integrati a turisti e Visitatori, sia in “chiave chiusa” per rafforzare l’integrazione dei sistemi usati da enti e società impegnati nella sicurezza del territorio e nei servizi di protezione civile – a partire dall’innovativo Cruscotto Emergenze. Per garantire la sicurezza sanitaria, Regione Lombardia ha inoltre creato il Piano straordinario Salute Expo, che ha assicurato la realizzazione di interventi strutturali e operativi per rafforzare il presidio sanitario nell’area metropolitana anche grazie al supporto dell’Agenzia Regionale di Emergenza e Urgenza (AREU).

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Attrarre e aumentare i flussi turistici sul territorio lombardo è stata una delle sfide principali, anche grazie alla collaborazione con la società Explora S.p.A., orientata a promuovere le eccellenze e l’attrattività dei luoghi dell’area. La Regione ha investito 8,7 milioni di euro e ha lavorato insieme al Sistema Camerale per promuovere l’offerta turistica, culturale, ambientale, sportiva, enogastronomica e diffondere le filiere agroalimentari e delle produzioni tipiche presenti sul territorio. È stata significativa anche la partecipazione della Regione a Expo e i territori, iniziativa coordinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha coinvolto molti giovani degli istituti agrari, alberghieri e dei licei artistici. Un ricco programma di supporti finanziari all’internalizzazione ha permesso inoltre alle imprese lombarde di crescere e presentarsi sul mercato globale, a partire dalle 100 imprese finanziate dal piano Start up per Expo.

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Un’impresa di squadra

IL SETTORE AGROALIMENTARE La Lombardia è la prima regione agricola d’Italia. La sua industria, in particolare l’agroalimentare di qualità, ha potuto trovare in Expo Milano 2015 un palcoscenico eccezionale. Allo stesso tempo, progetti su tutto il territorio, promozione dei prodotti e formazione nelle scuole sulla biodiversità e il settore agroalimentare hanno infuso linfa vitale a tutto il sistema e favorito una maggiore responsabilità verso la sostenibilità ambientale. Produzione biologica, fattorie e orti didattici. Nutrizione per lo sport e lotta alle intolleranze

alimentari. Qualità delle filiere e recupero dei rifiuti e degli scarti. Promozione delle professionalità legate all’agrifood e standard dei controlli veterinari. Scambi tra culture alimentari e food design. Educazione alimentare, Safety e Piano di Security dell’alimentare. Grazie a Expo Milano 2015 la Lombardia ha “messo in rete” le proprie buone pratiche e i propri progetti, anche per avviare positive collaborazioni con altri regioni o Paesi e azioni di sistema sul proprio territorio.

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Capitolo

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L'IMPEGNO IN NUMERI LA SICUREZZA ALIMENTARE Sul tema della sicurezza alimentare Regione Lombardia ha inoltre promosso due azioni concrete. Innanzitutto la Legge di riconoscimento, tutela e promozione del diritto al cibo approvata dal Consiglio Regionale, con cui la Lombardia – prima regione in Italia – si è dotata di una norma mirata a ridurre gli sprechi alimentari del 50% entro il 2025. In secondo luogo, lo sviluppo di una strategia complessiva e articolata di “contrasto alla contraffazione alimentare”. La contraffazione è una minaccia grave per i sistemi agroalimentari locali di qualità, fattore che ha raggiunto dimensioni economiche e sociali molto vaste, minacciando le basi del settore agricolo europeo e di quello italiano in particolare. Regione Lombardia si è impegnata nel creare un percorso per contribuire a una soluzione. Obiettivo: diventare protagonista sul tema insieme ad altri soggetti (pubblici e privati, nazionali e internazionali) e costruire policy e interventi operativi per rafforzare la tutela del patrimonio agroalimentare italiano ed europeo, ostacolando in modo efficace i fenomeni della contraffazione alimentare, dell’Italian sounding e del look-alike.

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1,5 500

-50%

miliardi di euro da Regione Lombardia per Expo Milano 2015 e attività connesse al Tema

mila Visitatori in 6 mesi per Pianeta Lombardia

riduzione degli sprechi alimentari prevista dalla legge regionale entro il 2025


Un’impresa di squadra

4.6

Comune di Milano: l’impatto sulla città Tanti progetti inediti hanno incoraggiato il dinamismo del luogo e influito sul tessuto urbano, sulla cultura a Milano, sulla sua apertura come metropoli contemporanea.

Expo Milano 2015 ha portato nuove imprese, nuovi turisti, nuovi investimenti. Una crescita impagabile

Una scommessa mondiale vinta con un lavoro di squadra straordinario. Per Milano l’Esposizione Universale è stata un volano di sviluppo e un palcoscenico globale su cui giocare la partita del futuro della città. Il mondo è arrivato a Milano e Milano ha raccontato a milioni di persone l’efficienza, l’innovazione e la creatività che oggi fanno della capitale economica d’Italia una metropoli internazionale riconosciuta e apprezzata. La reputazione e il livello di attrazione guadagnato sono state le eredità più grandi di un Evento dedicato all’alimentazione e alla sostenibilità. Il successo di pubblico e immagine non è però sufficiente. L’eredità materiale e immateriale di Expo Milano 2015 si potrà calcolare soltanto nel mediolungo termine, soprattutto seguendo cinque direttrici: numero di nuove imprese nate e posti di lavoro creati; attrazione di investimenti esteri e scambi commerciali attivati; aumento dei flussi turistici; valorizzazione del settore immobiliare; inserimento della città nei grandi network internazionali delle metropoli, oggi sempre più cruciali nello sviluppo del mondo. Cinque tessere fondamentali del più grande “mosaico Expo” su cui l’amministrazione comunale milanese ha lavorato con una visione di insieme fin dall’inizio.

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Report Expo Milano 2015

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Capitolo

Per Milano i primi bilanci sono stati più che positivi, a partire dalle 10mila nuove imprese create tra il 2012 e il 2016, e dai tassi di crescita del turismo (+30% in cinque anni, +18% nel solo 2015). Una crescita che continua, con un ulteriore aumento registrato nel 2016. Gli strumenti principali per la preparazione dell'Esposizione Universali sono stati il Masterplan City Operations, Expo in Città e l’Urban Food Policy Pact. Accogliente, sicura, elegante: il 1° maggio 2015 la città si è fatta trovare pronta. È stato il frutto del lavoro dell’Amministrazione comunale per la preparazione della città al grande Evento nel quadro del Masterplan City Operations. Un’azione ad ampio raggio per migliorare il livello d’accoglienza della città: dalla mobilità (potenziati trasporti pubblici e strade di collegamento al Sito Espositivo) alla sicurezza, dall’accoglienza turistica al volontariato, alla cultura. Un’azione corale che ha visto impegnati fianco a fianco Istituzioni locali e nazionali, pubblico-privati in forme di partnership inedite, università di eccellenza, imprese e associazioni, cittadini – in particolare i giovani, che nella sfida di Expo Milano 2015 hanno ritrovato entusiasmo, creatività e proiezione futura con tante startup. Tra le eredità più durature compaiono tra l’altro il recupero della Darsena, l’antico porto di Milano con i suoi Navigli, al cui sistema idraulico contribuì Leonardo da Vinci, oltre al City 184

Command Center per la gestione integrata della sicurezza. La città ha inoltre accompagnato in questi anni la preparazione all’Evento con una strategia precisa di sviluppo sostenibile ed equo, a partire dalla mobilità

dolce e condivisa. L’Esposizione Universale, anche per i suoi contenuti, è stata l’occasione per accelerare i vari processi per modernizzare il tessuto urbano attraverso l’innovazione e l’inclusione.

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Un’impresa di squadra

Milano è diventata così un luogo di sperimentazione privilegiato su come ripensare il modello di sviluppo, su come produrre crescita generando valore sociale prima ancora che beni e servizi. A rendere più attrattiva Milano ha contribuito anche Expo in Città, il grande palinsesto di eventi culturali, economici, scientifici e sportivi che ha animato la città giorno e notte. È stato un progetto ambizioso e vincente per Comune e Camera di Commercio che insieme hanno voluto dare vita a una cabina di regia pubblico-privati. Sono stati sei mesi intensi: 11 milioni di partecipanti italiani e stranieri di tutte le età per oltre 46mila appuntamenti sparsi sul territorio della Grande Milano. La cabina di regia e il supporto delle nuove tecnologie hanno fatto da catalizzatore di idee, progetti, proposte da ogni realtà: Istituzioni, imprese, associazioni e semplici cittadini – milanesi, italiani e stranieri. Molti sono stati infatti i Paesi e le città internazionali che, presenti o meno sul Sito Espositivo, hanno voluto essere protagonisti con eventi culturali o di business. Mettere in rete tante realtà separate ha creato una massa propulsiva che ha reso la città viva e affascinante, piena di sorprese. Ne hanno beneficiato anche i musei milanesi: nei sei mesi dell’Esposizione Universale gli ingressi sono aumentati del 50%. In numeri assoluti si tratta di oltre mezzo milione di Visitatori in più rispetto allo stesso periodo del 2014. I più visitati sono stati il Museo del Duomo (+382%) e il Castello Sforzesco (+128%). Nel frattempo sono nati ben 5 nuovi musei: il Silos di Armani, il Museo della Pietà Rondanini, la Fondazione Prada, la Casa del Manzoni e il MUDEC (Museo delle Culture). 185


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Expo Milano 2015 ha influito inoltre sulle attività per rendere internazionale la città. L’Evento ha segnato un appuntamento eccezionale in termini di incontri istituzionali, delegazioni in arrivo e in partenza, nuove aperture da parte di grandi gruppi esteri, incontri tra università e imprese milanesi e straniere, attrazione di capitali. I frutti si vedranno soprattutto negli anni a venire, ma la crescita di reputazione è già testimoniata dall’interesse dei nuovi grandi investitori internazionali in vari campi (non solo la moda e il design abituali) che guardano sempre più a Milano come sede privilegiata per il proprio business e le loro strategie globali.

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Parte

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In vista dell’Esposizione Universale il Comune di Milano ha anche voluto essere protagonista proponendo e coordinando il Milan Urban Food Policy Pact, il primo patto tra Sindaci delle grandi città del mondo per politiche alimentari urbane sostenibili. Una delle eredità più importanti di Expo Milano 2015. A Palazzo Reale si sono ritrovate 116 città del nord e del sud del Pianeta per la firma del Patto, che è stato poi consegnato nelle mani del Segretario Generale delle Nazioni Unite in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione. Milano si è così inserita a pieno titolo tra quanti lavorano fin d’ora per far fronte a una delle emergenze di

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Capitolo

un Pianeta che nel 2050 vedrà il 70% dei suoi abitanti vivere in grandi agglomerati urbani, dove già nel 2035 vivrà la maggior parte dei più poveri e diseredati. La lotta agli sprechi e la ricerca di un nuovo modello di sviluppo, più sostenibile e più giusto, sono l’orizzonte comune delle grandi metropoli. Oggi Milano può essere attrattiva per i flussi del terzo millennio: i manager e i giovani studenti senza frontiera, i cosiddetti talenti dell’era della conoscenza. L’Esposizione Universale ha fatto conoscere al mondo la Milano del futuro, una città legata a tre i: internazionale, innovativa e inclusiva. Milano ha parlato e continuerà a parlare con questo linguaggio al mondo.

L'impegno in numeri

+30

%

di turisti dal 2010 al 2015

46 116

ARRIVI TURISTICI RECORD

mila

186

4

eventi in sei mesi

EXPO IN CITTÀ

grandi metropoli firmatarie

MILAN URBAN FOOD POLICY PACT


Un’impresa di squadra

4.7 Camera di Commercio di Milano e un’Expo per le imprese Con nuovi strumenti per fare rete e integrare l’offerta, il Sistema camerale si è concentrato nel favorire le nuove aziende e l’attrattività locale. Expo Milano 2015 come piattaforma di business globale. La Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Milano ha impostato la sua azione a supporto dell’Esposizione Universale su quattro direttrici: la costruzione della Smart City Milano metropolitana, l’internazionalizzazione del sistema imprenditoriale, la conquista dei flussi turistici del terzo millennio, e soprattutto la creazione di nuove imprese nel territorio lombardo. Il Sistema camerale ha così confermato il suo ruolo di sintesi degli interessi del sistema produttivo del territorio, lavorando fianco a fianco con Istituzioni ed eccellenze lombarde e nazionali. Le stime generali di SDA Bocconi sull’indotto nazionale dell’Evento (con 31,6 miliardi di produzione aggiuntiva come effetti totali nel periodo 20122020 delle nuove imprese generate dall'Evento) hanno dato un primo

indice della validità della strategia. È necessario considerare poi il valore generato da Expo Milano 2015 attraverso i più di 800 progetti imprenditoriali stimolati dai Tavoli Tematici, testimonianza della vivacità dell’economia lombarda e della voglia di ripresa; attraverso le quasi 10mila imprese italiane e straniere coinvolte e gli oltre 14.900 incontri business-to-business organizzati in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico; attraverso le 3.180 aziende interessate dai Business forum per le delegazioni straniere. Il Catalogo dei Fornitori per i Partecipanti ha coinvolto infine 1.340 aziende, proposte ai Paesi aderenti come fornitori potenziali di beni e servizi. Nelle sue azioni la Camera di Commercio ha puntato sull’innovazione e la creatività.

Un trampolino di lancio per startup e iniziative locali I Tavoli Tematici di Expo Milano 2015 sono stati uno strumento vincente e, dopo cinque anni di lavoro (20102015), hanno dato vita a centinaia di progetti imprenditoriali o sociali a Milano, sul Sito Espositivo o sull’intero territorio lombardo, in settori diversi: dall’accoglienza all’agricoltura, dalla solidarietà alla salute, dall’artigianato alle startup. L’iniziativa ha coinvolto il sistema economico-imprenditoriale, che ha così avuto la possibilità di presentare i vari progetti a una vasta platea di colleghi, Istituzioni (Expo 2015 S.p.A. e soci), investitori e media. 187


Report Expo Milano 2015

Una grande opportunità di visibilità, comunicazione e networking. Le startup nate o favorite dai Tavoli Tematici sono diverse. Come Find my Lost, un’applicazione per la ricerca di oggetti smarriti usata sul Sito Espositivo, creata da un’imprenditrice vincitrice del concorso Women for Expo – al pari delle ideatrici di OrtiAlti, che realizza orti urbani sui tetti degli edifici come mezzo di sostenibilità e inclusione sociale. O come Milano Card, che ha dato vita alla prima tourist card in circolazione e il cui ideatore si è fatto promotore di un’eredità preziosa, il Tavolo Giovani, attivo dal 2016. O ancora Cortilia.it, primo mercato agricolo online che mette in contatto consumatori e agricoltori locali. I Tavoli Tematici hanno raccontato la vivacità e la capacità degli imprenditori milanesi e lombardi che, con il supporto delle Istituzioni e tramite un lavoro di squadra, hanno saputo tradurre in opportunità concrete il cammino verso l’Esposizione Universale, anche in presenza della pesante crisi economica. Più in generale, Expo Milano 2015 è stata un’occasione per le imprese di avviare un confronto internazionale su temi cruciali per l’innovazione e la vivibilità quali l’energia e l’ambiente, e dunque sul modello di sviluppo del futuro. Inoltre, i Business forum organizzati per le delegazioni straniere hanno alimentato lo scambio di quasi 2.500 incontri business-to-business realizzati in collaborazione con la Commissione europea. Alleata con il Politecnico di Milano e altre Istituzioni milanesi, a partire da Regione Lombardia e Comune di Milano, la Camera di Commercio di Milano ha poi 188

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Un’impresa di squadra

lavorato alla piattaforma E015, un progetto ICT finalizzato a creare un ecosistema digitale per la costruzione della Smart City Milano. La piattaforma ha voluto integrare i servizi a livello cittadino e regionale, dagli infopoint alle smart app, dai display al sistema di mobilità pubblica e privata. A rendere più attrattiva la città e il suo territorio ha contribuito la partnership con il Comune di Milano che ha dato vita a Expo in Città, con decine di migliaia di eventi che – per i sei mesi dell’Esposizione Universale – hanno animato le piazze e le vie del centro e della periferia, come altre realtà del più ampio territorio metropolitano. Expo in Città ha proposto un modello di successo per valorizzare e promuovere in modo coordinato le iniziative d’interesse culturale, commerciale e turistico che la città offre, facilitando l’incontro tra l’offerta di eventi e iniziative con la domanda di fruitori, cittadini e turisti. Una vera innovazione nella storia delle Esposizioni Universali, e un’eredità dell'Evento per Milano che ha così creato un valido strumento di marketing territoriale per gli anni a venire. I dati del turismo hanno coronato più di altri l’impegno di anni di progettazione e collaborazione: nel periodo 2013-2015 gli arrivi a Milano hanno registrato un +21%, con un +10% nel tasso di occupazione degli alberghi. Nel 2015 l’aumento del contributo del turismo al PIL è stato calcolato in quasi 12,7 milioni di euro. La crescita è stata sensibile nel turismo straniero (+22%), con incrementi rispetto al 2014 per gli arrivi da Stati Uniti (+14%), Francia (+63%), Cina (+24%). 189


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I dati sono tanto più significativi perché innestati su un trend positivo che durava almeno dal 2012 e continua attualmente: nel febbraio 2017 il tasso di occupazione alberghiero è stato del +12% rispetto al febbraio 2015. È una premessa incoraggiante per aumentare la competitività di Milano e riuscire a cavalcare l’onda dei

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nuovi grandi flussi turistici del terzo millennio, in particolare quelli in arrivo dai Paesi di nuova industrializzazione come Asia, Africa e America Latina. Per il Sistema Milano l’Esposizione Universale è stata dunque un Evento globale di successo e la base su cui costruire per il futuro a beneficio di imprese e cittadini. Da parte sua, la Camera

Capitolo

intende continuare il suo lavoro di scouting di idee imprenditoriali promettenti, ma anche porre il suo metodo di lavoro al servizio dello sviluppo urbano, valorizzandolo come strumento per intercettare proposte e progetti dal basso e promuoverli come modelli di sviluppo comune, in Italia e nel mondo. Anche questo significa mettere a frutto nel modo migliore la preziosa eredità lasciata da Expo Milano 2015.

800

9

.785

nuovi progetti

d’impresa dai Tavoli Tematici

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imprese italiane (5.700) e straniere (4.085)

coinvolte dall’Evento

.900

incontri business-to-business

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Un’impresa di squadra

4.8 Lavoro: gli enti di controllo e gli accordi con i Sindacati Un esempio di incontro e collaborazione che è stato capace di coordinare tutele, formazione, esigenze e – soprattutto – la sicurezza di una Grande Opera Pubblica. Raggiungere un obiettivo strategico per il Paese, in tempi stretti e non prorogabili, ha significato anche innovare le relazioni con gli enti di controllo del sistema giuslavorista e le Organizzazioni Sindacali. Un percorso intrapreso con la collaborazione dei tanti soggetti coinvolti, che ha portato ad affrontare numerosi temi in materia di mercato del lavoro, legalità, sicurezza – trasformando Expo Milano 2015 in un’occasione esemplare anche sotto questi aspetti. Le complessità sono state molte, dalla presenza di molteplici profili

professionali necessari al ciclo di vita del progetto che ha richiesto l’intervento di più Sindacati di categoria, alla ripartizione delle competenze fra le Istituzioni. Rispetto alla legalità e alla sicurezza sul lavoro, Expo Milano 2015 ha richiesto innanzitutto di coordinare il ruolo degli enti di controllo (INAIL – Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, INPS – Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, DTL – Direzione Territoriale del Lavoro, ATS – Agenzia di Tutela della Salute, Prefettura) e il lavoro dei Sindacati stessi, in modo da evitare sovrapposizioni o conflitti che potessero rallentare l’attività nei cantieri o la gestione del semestre. L’eccezionalità dell’Evento ha reso necessario un nuovo approccio nel rapporto con gli enti, in cui spostare la priorità dell’attività dalla funzione di controllo e sanzione a una funzione preventiva e di collaborazione. Sempre in tema di legalità e sicurezza sul lavoro è stato

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Report Expo Milano 2015

ugualmente fondamentale promuovere un coinvolgimento diretto fra aziende e lavoratori, diffondendo una nuova cultura della sicurezza. Modalità come la formazione on the job e la mediazione culturale sono state così sviluppate in modo innovativo, andando ben oltre i requisiti di legge, e non hanno richiesto l’interruzione del lavoro né hanno inciso sulla produttività. Expo 2015 S.p.A. ha promosso un sistema di collaborazioni con le Organizzazioni Sindacali, le agenzie interinali, le Istituzioni competenti in materia di lavoro. La vicinanza con i Sindacati risale

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già al 2007, con la sottoscrizione di un “Memorandum di intenti” – documento sulla qualità dei futuri rapporti di lavoro e parte integrante del Dossier di Candidatura – da parte del Comune di Milano. Con l’assegnazione dell’Evento si è poi formato un Tavolo di confronto tra Expo 2015 S.p.A. e Sindacati, grazie a cui sono nati accordi, intese e protocolli su diversi temi connessi al lavoro – su tutti il mercato degli impieghi, la legalità e la sicurezza. Con l’avvio dei cantieri, oltre al Protocollo di Legalità sono stati poi sottoscritti anche i cosiddetti Protocolli di Cantiere, che

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regolamentavano le relazioni sindacali e introducevano accordi innovativi e organi (Comitato Salute e Sicurezza sul Lavoro in Cantiere, Osservatorio sulla formazione degli enti bilaterali dell’Edilizia). Dai Tavoli di confronto sono inoltre nati – a partire dal 2011 – una serie di protocolli sulla sicurezza legati a più settori. Insieme, hanno formato un complesso sistema per garantire la sicurezza del cantiere e la tutela dei lavoratori, mettendo in campo soluzioni innovative per rimuovere le situazioni di rischio e garantire il rispetto della legalità.


Un’impresa di squadra

Un Avviso Comune ai Partecipanti, ribadito per il settore terziario ed edile, ha mirato infine a regolare le relazioni sindacali con loro. Anche considerando le dimensioni e la complessità delle opere, il modello adottato da Expo 2015 S.p.A. ha portato a risultati eccellenti nella sicurezza sul lavoro, con un tasso di infortuni sul Sito Espositivo inferiore ad altri cantieri sul territorio (o a casi recenti di grandi opere) e l’assenza di incidenti mortali. A completare il quadro degli accordi, la Società Expo 2015 e le principali Organizzazioni Sindacali (CGIL - Confederazione Generale Italiana del Lavoro, CISL - Confederazione Italiana Sindacati dei Lavoratori, UIL - Unione Italiana del Lavoro) hanno sottoscritto nel 2013 l’Accordo Aziendale che ha definito gli strumenti contrattuali applicabili da Expo

> Maggiori dati sulla sicurezza in cantiere sono disponibili al Capitolo 5

2015 S.p.A. e descritto le attività previste per i Volontari. L’Accordo ha previsto la nascita di un Osservatorio Permanente, diventato la sede di riferimento per le relazioni sindacali su salute e sicurezza, sulla regolarità contrattuale, sulla risoluzione delle controversie. L’Accordo stabiliva l’istituzione del Comitato Salute e Sicurezza sul Lavoro e l’introduzione degli RLS (Rappresentati dei Lavoratori per la Sicurezza) del Sito Espositivo. Per favorire la preparazione dell’Evento è intervenuto inoltre il Ministero del Lavoro su richiesta congiunta di Expo 2015 S.p.A., delle imprese degli appalti per interferenze e piastra, e delle Organizzazioni Sindacali. Riconoscendo lo status di Grande Opera Pubblica al cantiere è stato possibile garantire un migliore trattamento di ammortizzazione sociale per i lavoratori al momento della chiusura. Per l’azione di Expo 2015 S.p.A. ha avuto infine grande importanza l’aver definito un meccanismo che favorisse l’incontro tra domanda e offerta di lavoro sulla base delle specifiche richieste della Società. Expo 2015 S.p.A. ha sviluppato questo strumento in partnership con Manpower S.p.A., selezionata sul mercato tramite una Request For Proposal (RFP), e lo ha reso disponibile anche ai Partecipanti e alle altre realtà attive nell’Esposizione Universale. 193


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CAPITOLO 5

Preparare Expo L’impegno di un decennio si è concretizzato in una corsa contro il tempo per realizzare un Sito Espositivo spettacolare. Dal dialogo con Partecipanti e Partner è partita un’opera di costruzione irripetibile per numeri e realtà coinvolte: un “cantiere di cantieri”, capaci di collaborare e completarsi fianco a fianco.

5.1 2006-2010. Dalla candidatura alla registrazione Un cammino collettivo durato anni, intenso e inclusivo, che ha saputo coinvolgere tutti i Partecipanti attraverso un’attività ininterrotta di ascolto e affiancamento. 194

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Preparare Expo

Expo Milano 2015 ha richiesto uno sforzo comune che, per quasi un decennio, ha unito il Sistema Paese italiano portandolo a collaborare in vista di un obiettivo comune. Un percorso che non è stato immune dalle difficoltà, tra cui la scadenza perentoria della cerimonia di apertura e il clima di diffuso scetticismo che ha circondato il cantiere fino agli ultimi di mesi di lavoro, quando il grandioso risultato è finalmente apparso. Il processo nazionale che ha condotto a Expo Milano 2015 ha preso il via dallo stimolo del centenario della precedente Esposizione Internazionale, che aveva avuto luogo a Milano nel 1906, e si è inserito nel fermento comune che chiedeva una conferma del carattere cosmopolita della città di Milano. Il Tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è stato uno spunto di portata globale che da un lato voleva alimentare e contribuire in prima persona al dibattito intorno agli “Obiettivi del Millennio” e alla futura “Agenda 2030” delle Nazioni Unite e dall’altro puntava alla secolare cultura e produzione enogastronomica dell’Italia quale punto di partenza per la ripresa economica e culturale del Paese.

La fase di preparazione all’Evento inizia nel 2006 e dura fino alla registrazione del Dossier, approvato dall’Assemblea Generale del BIE nel novembre 2010. In questo lasso di tempo, da subito, si è assistito a una forte collaborazione tra le diverse realtà pubbliche – e private – milanesi e italiane. La candidatura di Milano per ospitare l’Esposizione Universale nasce nel 2006 su iniziativa e impulso di Letizia Moratti, Sindaco dal 2006 al 2011, e viene appoggiata dal Governo italiano guidato da Romano Prodi. L’ufficializzazione della candidatura avviene nel 2006 con una lettera del Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana al Segretario Generale del BIE. Alla chiusura delle iscrizioni la rivale, unica, di Milano è la città turca di Smirne (Izmir). Per sostenere lo sforzo viene costituito un Comitato di Candidatura – fondato da Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, Camera di Commercio, Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano – incaricato sia della gestione di attività promozionali presso enti e Autorità di riferimento, sia dello svolgimento delle procedure formali della candidatura.

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Cominciano così mesi di intenso lavoro preparatorio, svolto in simbiosi con il Ministero degli Affari Esteri, per promuovere la candidatura a livello internazionale. Gli Ambasciatori italiani all’estero perseguono una diffusa e intensa attività diplomatica presso tutti i Paesi aderenti al BIE per cercare di ottenere il loro voto. Diversi Ministri del Governo affiancano il Sindaco e le Istituzioni nell’attività di promozione. Il 19 dicembre 2006 la candidatura viene presentata all’Assemblea Generale del BIE dal Sindaco di Milano e dal Ministro per il Commercio Internazionale del Governo Italiano, Emma Bonino. La determinazione a sostenere la candidatura viene confermata a maggio 2007 durante gli incontri che il Presidente e il Segretario Generale del BIE hanno a Roma con il Presidente della Repubblica e le più alte cariche istituzionali italiane. Sempre nella capitale si è tenuta la prima conferenza internazionale collegata a Expo Milano 2015, intitolata “Feeding the Planet in an Era of Climate Change: the Challenge for 2015”. Nei due giorni di discussione, oltre 80 delegati e Ambasciatori hanno fornito spunti e idee per progetti – legati ai temi dell’alimentazione e dell’acqua, dell’energia e dell’ambiente – che potessero servire da ispirazione per le future iniziative legate all’Evento.

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Capitolo

A luglio 2007 inizia la promozione al pubblico con la campagna di comunicazione “Io Expo, e tu?”, che ha colorato le vie più frequentate di Milano, colpendo cittadini e turisti. A settembre 2007 il Comitato predispone il Dossier di Candidatura che viene inviato al BIE a Parigi dal Governo Italiano. Il documento approfondiva ogni dettaglio della futura Esposizione Universale: la prima ipotesi di Masterplan, lo sviluppo del Tema, gli obiettivi per numero di Visitatori e Partecipanti, una bozza di piano economico e il calendario delle principali attività. Il secondo forum di approfondimento del Tema, intitolato “Feeding the Planet: Energy for Life”, si tiene a Milano nel febbraio 2008 ed è un’ottima occasione sia per riprendere la discussione iniziata l’anno precedente sia per mostrare il luogo scelto per ospitare la seconda Esposizione Universale italiana della storia. Il 31 marzo la promozione pluriennale di Expo Milano 2015 e lo sforzo comune a sostegno di tutto il Sistema Paese raccolgono i frutti del loro lavoro: in occasione della 143a Assemblea Generale del BIE, è ufficialmente assegnata all’Italia l’organizzazione dell’Esposizione Universale a Milano. Nasce così Expo Milano 2015. Forte della vittoria della candidatura, l’Italia avvia la preparazione dell’Evento. Il Consiglio dei Ministri istituisce nel 2008 il Comitato di Pianificazione Expo Milano 2015, presieduto dal Sindaco di Milano, e la Legge Finanziaria del 2008 stanzia i fondi che il Governo italiano assicurerà per la realizzazione dell’evento. Il 22 ottobre 2008, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il Sindaco di Milano viene nominato

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Preparare Expo

Commissario Straordinario del Governo per Expo Milano 2015 e viene istituita Expo 2015 S.p.A. quale entità pubblica con il ruolo di Organizzatore dell’Evento. Alla guida della Società come Amministratore Delegato viene nominato Lucio Stanca, ex Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie del Governo Italiano. Con questo nuovo assetto

strategico e organizzativo inizia il lavoro di pianificazione, programmazione e progettazione di Expo Milano 2015 e del Masterplan del Sito Espositivo che si concluderà nel 2010 con la predisposizione e la consegna al BIE del Dossier di Registrazione, che sarà approvato all’unanimità a novembre 2010 dagli Stati dell’Assemblea Generale del BIE.

L’Italia, forte della qualità del progetto presentato, è definitivamente incaricata di realizzare l’Esposizione Universale del 2015 e di tramutare in realtà la visione del Masterplan Espositivo, intorno al quale è stata disegnata una visione innovativa di Esposizione Universale.

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IL MASTERPLAN DEL SITO ESPOSITIVO

e Expo Milano 2015 ha proposto un palcoscenico naturale pensato per privilegiare i contenuti offerti piuttosto che la grandiosità delle architetture. Un Evento memorabile sia per l’importanza globale e la forte attualità del Tema scelto, ma anche e soprattutto per la capacità di regalare un’esperienza formativa e memorabile, rimasta nel tempo e nella memoria dei Visitatori. La struttura di base del Sito Espositivo – così come proposta all’interno del Dossier di Registrazione – si è ispirata al Castro, antico accampamento romano organizzato secondo una maglia razionale e democratica: faceva capo a due vie principali, il Decumano su cui erano

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disposti i Padiglioni Self-Built dei Partecipanti e il Cardo, dedicato alla valorizzazione delle regioni italiane e delle loro specialità. Il Sito Espositivo si è distinto per quattro elementi di innovazione, che insieme hanno concorso a realizzare un’Esposizione Universale del XXI Secolo: 1) il passaggio da un’architettura monumentale alla centralità del paesaggio. Ai Partecipanti sono state fornite precise linee guida che richiedevano di prevedere almeno il 30% di spazio aperto nelle strutture, per permettere la massima fruizione anche durante le attese ed evidenziare l’attenzione alla natura e alla sostenibilità; 2) la pari visibilità offerta a tutti i Padiglioni, grazie a un affaccio di uguale ampiezza sul Decumano in un’ottica di uguaglianza diffusa – il ruolo di ogni Paese è stato così simboleggiato come ugualmente importante; 3) la valorizzazione del ruolo dell’Italia sul Cardo dove, seguendo il principio della centuriazione, le eccellenze italiane hanno avuto modo di presentarsi al meglio; 4) la pervasività del Tema che ha toccato ogni elemento del Sito Espositivo, compresi gli spazi

Il Tema: principio ispiratore e costante del Sito Espositivo

di passaggio o collegamento, nella prospettiva di un massimo coinvolgimento del Visitatore. Il Masterplan è stato concepito intorno al Tema, centro focale dell’Evento poi ulteriormente potenziato nei singoli Padiglioni. Il Sito Espositivo è stato disegnato da un team di giovani architetti e ingegneri con il supporto di cinque architetti di fama internazionale – Stefano Boeri, Ricky Burdett, Joan Busquets, Jacques Herzog e William McDonough – che nel progettare si è basato su quattro principi: centralità del Tema, protagonismo dei Partecipanti, esaltazione del paesaggio, attenzione alla sostenibilità. L’obiettivo era garantire un incontro


Preparare Expo

“performativo e performante” bilanciando l’attrattività dei contenuti, un uso razionale delle risorse e le innovazioni progettuali del Sito Espositivo, pensato appunto come un unico paesaggio di forte impatto per assicurare un’esperienza continua e sorprendente. A questo scopo, la compresenza di zone espositive nazionali, Aree Tematiche e corporate è stata immaginata con la massima coerenza: fin dall’ingresso i Visitatori si sarebbero trovati immersi in uno spazio tematico personalizzato dai singoli Paesi, dalle Organizzazioni Internazionali e dai Partner, ma armonicamente strutturato in un insieme coerente e scenografico. Ogni singolo elemento è stato messo al servizio del Tema. Tramite la creazione di specifiche linee guida, tutti i Paesi sono stati chiamati a creare strutture che rispettassero l’attenzione alla natura e al paesaggio, dove accogliere il pubblico ed esibire le proprie specialità alimentari. A ogni Partecipante è stato infatti assegnato un lotto in cui declinare il Tema in modo personale ma coinvolgente, ispirandosi al territorio e alle coltivazioni locali o raccontando le fasi e le tecniche di raccolta, trasformazione, distribuzione e consumo dei prodotti tipici.

La centralità dell’esperienza resa possibile ha permesso ai Visitatori di immergersi in un paesaggio che raccontava di terre lontane e usi sconosciuti, sempre con la volontà di ispirare scenari sostenibili e rispettosi dell’ambiente. A completare il progetto era la rete di canali che ha circondato l’intero Sito Espositivo, la cui acqua ha alimentato gli impianti di raffrescamento degli edifici. Expo Milano 2015 ha inserito

la sostenibilità ambientale tra i criteri fondamentali di progetto, promuovendo l’impiego di metodi e tecnologie avanzati. Per questo motivo il Masterplan ha sviluppato e promosso il contenimento del consumo di suolo, lo sfruttamento intelligente delle risorse, il recupero di materiali e manufatti, ha incoraggiato l’uso del trasporto pubblico, dell’energia da fonti rinnovabili, la gestione sostenibile dei rifiuti e il trattamento delle acque.

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Report Expo Milano 2015

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2010-2015. Organizzare un Evento coinvolgente e inclusivo Prima che un Evento di sei mesi, Expo Milano 2015 è stata un processo pluriennale che ha richiesto uno scambio continuo tra enti, Paesi, Istituzioni e aziende nelle diverse fasi di preparazione e costruzione. Nel 2010, conclusa la fase di progettazione e depositato al BIE il Dossier di Registrazione, è partita la fase operativa di realizzazione di Expo Milano 2015. Per presiedere questa nuova fase del progetto a metà 2010 viene chiamato a guidare la Società Expo 2015 Giuseppe Sala, ex Direttore Generale del Comune di Milano con alle spalle una carriera nel top management di alcune delle principali aziende tecnologiche italiane. A gennaio 2011 vengono firmate dal Presidente del Consiglio dei Ministri e inviate ai Partecipanti Internazionali le lettere ufficiali di invito all’Esposizione Universale. Ha avuto così inizio la campagna, svolta

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Capitolo

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Preparare Expo

L’Evento si è posto come punto di arrivo e di partenza per condividere progetti e idee

dalla Società Expo 2015 con il supporto delle Istituzioni centrali e locali, per attirare i Partecipanti nazionali e internazionali – Paesi, Organizzazioni Internazionali, aziende e Società Civile – e convincerli a partecipare e portare i propri contenuti all’Evento. In parallelo è partito lo sforzo pluriennale di costruzione del Sito Espositivo e per il coinvolgimento dei futuri Partner. Expo Milano 2015 è stata un’Esposizione Universale del XXI Secolo per via delle sue numerose innovazioni, tra cui un modello partecipativo che ha permesso di personalizzare al massimo il Tema, portando al risultato di una visitor experience d’eccezione. A tutti gli aspiranti Partecipanti sono state fornite precise linee guida per sollecitare la massima aderenza al Tema e alla sostenibilità. Expo 2015 S.p.A. ha costituito un’apposita Direzione Partecipanti che, attraverso la figura dei Country Officer, ha saputo coordinare al meglio le attività relative alla presenza dei Paesi. Tramite un lavoro di squadra con il Ministero degli Esteri, il rapporto con i Paesi è stato continuo e frequente, intervallato da incontri mirati che si sono intensificati in modo esponenziale nel corso delle settimane prima dell’apertura: un impegno che ha permesso ai singoli Partecipanti di valorizzare la propria presenza e offrire il miglior contributo possibile per il successo di Expo Milano 2015. Prezioso sostegno nella fase di sviluppo e progettazione dei Padiglioni sono state le numerose linee guida, spesso spiegate di persona ai Partecipanti. Le norme erano facilmente reperibili grazie a una piattaforma digitale dedicata da cui era possibile scaricare i documenti di interesse. 201


Report Expo Milano 2015

Un forte aiuto è venuto anche dagli International Participants Meeting (IPM), occasione di confronto e discussione per i Paesi, che si sono tenuti ogni anno dal 2011 al 2015: un cammino di avvicinamento condiviso e assistito, con gruppi di lavoro e di approfondimento su temi specifici. In aggiunta, Expo 2015 S.p.A. ha previsto periodici appuntamenti di confronto con i Paesi, come i workshop dedicati allo sviluppo dei Padiglioni Self-Built e dei Cluster tematici, svolti anche al di fuori della Lombardia per invitare i Partecipanti alla scoperta di tutte le bellezze italiane e aumentare il coinvolgimento delle piccole realtà territoriali. L’approccio collaborativo di Expo 2015 S.p.A. si è sempre rivelato di successo, come accaduto nella definizione dei contenuti proposti dai Paesi in via di sviluppo per i nove Cluster tematici. I veri protagonisti di ogni Esposizione Universale sono i Partecipanti. Per questo, un’efficace strategia di coinvolgimento è un fattore di successo imprescindibile.

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Per il rapporto con i Paesi, Expo Milano 2015 ha seguito due principi ispiratori: l’approccio collaborativo e l’Early Engagement. Nel periodo immediatamente successivo all’invio delle lettere ufficiali d’invito, l’Organizzatore ha avviato un’azione di sensibilizzazione per convincere i Partecipanti a cominciare il prima possibile la negoziazione degli spazi sul Sito Espositivo – secondo la regola del first come, first

Soltanto un Evento che abbracci le nuove generazioni può dirsi universale 202

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served – e la finalizzazione del Contratto di Partecipazione. Expo Milano 2015 ha dato vita a una Expo Community formata dalla pluralità di attori della scena mondiale che hanno scelto di contribuire al dialogo sul diritto alla nutrizione e alla sostenibilità. I principali ambiti di collaborazione sono stati il Tema, i progetti di cooperazione internazionale (con attenzione agli “Obiettivi di sviluppo del Millennio” delle Nazioni Unite), eventi pubblici, seminari, iniziative di sensibilizzazione. La partecipazione condivisa e diffusa si è estesa anche ai Visitatori che, protagonisti di Expo Milano 2015, hanno aderito in modo diretto al dibattito sulle sfide legate al Tema. L’ambizione – realizzata – era stimolare un intervento globale, che ha favorito l’alta percentuale di Visitatori stranieri (oltre il 30%). Cittadini da tutto il mondo hanno avuto modo di contribuire a Expo Milano 2015 negli anni di preparazione via social media o negli eventi paralleli, per poi vedere i propri suggerimenti prendere forma nell’Evento.


Preparare Expo

Target principale, sia in Italia sia all’estero, sono stati i giovani. Expo Milano 2015 è stata un’opportunità imperdibile per la crescita di una Generazione Expo, che ha vissuto in prima persona i valori dell’Evento e soprattutto i valori dovuti al Tema: più attenzione all’ambiente e all’energia, più consapevolezza sull’importanza della nutrizione, più preparazione alla gestione di infrastrutture fisiche e culturali in perenne cambiamento.

CON I PARTNER

CON I PARTECIPANTI

CON LE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

CON LA SOCIETÀ CIVILE 203


Report Expo Milano 2015

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CON I PARTNER Per Expo Milano 2015 la partecipazione dei Partner è stata una variabile sine qua non, che ha permesso di potenziare al massimo l’offerta dell’Evento. Le Partnership, sia nazionali sia internazionali, hanno rappresentato un elemento chiave del percorso verso l’Esposizione Universale, un cammino comune con soggetti privati ed enti pubblici che ha riflettuto la natura reticolare della società attuale. L’intervento di realtà esterne è stato fondamentale per la realizzazione dell’Esposizione Universale, che con i soli fondi pubblici non avrebbe mai raggiunto il budget necessario a sviluppare il Tema e il Sito Espositivo nel modo desiderato e, soprattutto, nei tempi prestabiliti. Un dialogo, quello realizzato insieme ai 29 Partner di Expo Milano 2015, che è iniziato nel 2011 tramite campagne di comunicazione e workshop itineranti in tutta Italia – tenuti insieme a Camera di Commercio e Confindustria – e con la sottoscrizione delle prime collaborazioni con le realtà più lungimiranti. Hanno così iniziato a entrare nella grande squadra di Expo Milano 2015 aziende leader nei settori dell’innovazione, della tecnologia, dell’energia, della mobilità, della sicurezza, del banking e del food. A ognuno di loro veniva richiesto di contribuire alla realizzazione dell’Evento mettendo a disposizione beni, servizi e competenze d’avanguardia nei rispettivi settori.

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È la formula del Value In-Kind (VIK), la più importante in termine qualitativi, che ha affiancato il contributo economico versato direttamente all’Organizzatore. Expo Milano 2015 ha concepito una modalità di partenariato differenziata e modulata per le imprese che, oltre a sostenere una determinata categoria di servizi, potevano anche scegliere di avere un proprio spazio espositivo o contribuire a un Cluster tematico con eventi e iniziative connessi al Tema. L’ingaggio dei Partner è proseguito in parallelo alle necessità pianificate per la costruzione del Sito Espositivo e la gestione del semestre. Grazie a un articolato piano di Request For Proposal – pubblicate di volta in volta su un portale web dedicato – la Società Expo 2015 ha potuto coinvolgere alcune delle migliori realtà del Sistema Paese e della comunità internazionale. Un processo strategico che ha permesso, selezionando società in base al forte

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Preparare Expo

livello di specialità e conoscenza in un determinato campo, di fare la differenza e sostenere, con iniziative coordinate, Expo Milano 2015 in Italia e nel mondo. L’approccio collaborativo dell’Esposizione Universale verso le aziende è stato inoltre fondamentale per il coinvolgimento del mercato nazionale e internazionale, con conseguenze logiche sull’indotto italiano. Questo dialogo pubblico-privato ha permesso alla Società Expo 2015 di accrescere le fonti di

finanziamento per la realizzazione dell’Evento e, soprattutto, di rispondere a sfide e attività altrimenti non affrontabili facendo affidamento al solo settore pubblico. Senza l’esperienza e il contributo dei 29 Partner che hanno creduto e investito in questo straordinario cammino, l’Esposizione Universale – nella forma finale che ha saputo meravigliare oltre 21 milioni di Visitatori – non sarebbe mai potuta esistere. I Partner di Expo Milano 2015 hanno fornito beni in natura o

per via economica, ricevendo in cambio visibilità, il pieno e libero utilizzo del marchio dell’Esposizione Universale, l’esclusività e l’utilizzo di spazi riservati nel Sito Espositivo. Per assicurare a tutte le aziende una forma di partecipazione adatta ai loro desideri e alle necessità, l’Organizzatore ha ideato molteplici tipologie di partenariato in base all’investimento, tra cui: Official Global Partner, Official Premium Partner, Official Partner e Official Global Carrier.

PARTECIPANTI NON UFFICIALI – LE AZIENDE In linea con un’Esposizione Universale del XXI Secolo, le aziende, oltre che attraverso i partenariati, hanno potuto essere protagoniste diventando Partecipanti non Ufficiali, qualifica prevista dal BIE per differenziarli da Paesi e Organizzazioni Internazionali.

Al pari di quanto avvenuto con le Organizzazioni della Società Civile, anche in questo caso l’obiettivo era principalmente sviluppare il Tema. Sei le aziende che hanno colto questa opportunità attraverso la costruzione di altrettanti Padiglioni ricchi di contenuti e eventi: China Corporate United Pavilion, New Holland Agriculture, Vanke, Alessandro Rosso JooMoo, Federalimentare e Coca-Cola.

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Oltre ai Partner già citati l’Evento ha avuto anche degli Official Sponsor – che hanno investito importi compresi tra i 300mila e i 3 milioni di euro, per un ricavo complessivo di circa 15 milioni di euro – come Partesa, Henraux, Poste Italiane, RCS, Costa Parchi, Twitter, Gewiss, Xerox, Riso Scotti, GfK Eurisko, ABB,

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Parte

Dassault Systèmes, Consorzio Franciacorta, Sanhe Tea, Allianz Global Assistance, Artsana Chicco, Canon Italia, McDonald’s, Swatch Italia, F.lli Beretta, Montblanc Italia, Cruciani, Varvello, Lindt, Perugina.

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Milano 2015 ammonta a oltre 400 milioni di euro, inclusi beni e servizi. In più, Official Global Partner, Premium Partner e Official Partner hanno fortemente contribuito anche al piano di comunicazione dell’Esposizione Universale.

Il valore complessivo degli investimenti privati per Expo

TIPOLOGIA DI PARTNERSHIP

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DESCRIZIONE

7 Official Global Partner

Aziende leader mondiali nel proprio settore, che hanno fornito i principali servizi e tecnologie dell’Evento, sempre valorizzando l’innovazione e la sostenibilità

2 Official Premium Partner

Aziende coinvolte nel realizzare progetti importanti o che hanno offerto competenze, prodotti e servizi fondamentali per la gestione del Sito Espositivo e per l’Evento

16 Official Partner & 3 Official Global Carriers

Aziende che hanno scelto di collaborare a progetti specifici (come i Cluser tematici) o che hanno offerto competenze, prodotti e servizi fondamentali per il Sito Espositivo e per l’Evento


Preparare Expo

INVESTIMENTO sia economico sia in beni

PARTNER

superiore a 20 Mln €

tra 10 e 20 Mln €

tra 3 e 10 Mln €

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GLOBAL PARTNER

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Aziende con attività e valori in linea con Expo Milano 2015, che hanno scelto di offrire un prezioso contributo allo sviluppo del Tema. Si tratta di realtà affermate nel loro settore a livello mondiale, che hanno fornito i principali servizi e tecnologie dell’Evento e che puntano ogni giorno all’innovazione e alla sostenibilità.

Range di investimento: > 20 milioni di euro (in denaro o in beni e servizi)

INTESA SANPAOLO – Banking Partner Intesa Sanpaolo si è proposta come Official Banking Partner di Expo Milano 2015 per via del contenuto universale del Tema di cui condivideva i valori e l’idea di sviluppo sostenibile, nella convinzione che la manifestazione rappresentasse un driver di crescita per il Sistema Paese.

Abbiamo interpretato in modo innovativo il nostro ruolo collaborando alla promozione dell’Evento in Italia e all’estero, e sviluppando un proficuo rapporto basato sul dialogo costante. Abbiamo messo a disposizione le soluzioni più innovative di servizio e, per valorizzare la Partnership, abbiamo voluto partecipare attivamente alla manifestazione realizzando una struttura SelfBuilt. Il Padiglione “The Waterstone” è stato un luogo vivo e animato, grazie a un articolato programma di eventi e performance che hanno offerto ai Visitatori uno sguardo sull’identità italiana, declinati sul binomio arte e cultura d’impresa. Un’attività che ha coinvolto i nostri Partner culturali e ha offerto a oltre 500 eccellenze del Made in Italy

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la possibilità di una “vetrina” all’Esposizione Universale. Le attività sono state affiancate da una campagna di comunicazione innovativa, portando a risultati superiori alle aspettative: 700mila Visitatori al Padiglione e 1 milione sul sito dedicato, 3.000 imprese e operatori (anche stranieri) presenti agli eventi. I ritorni d’immagine e di notorietà, i rapporti con i Paesi e l’apprezzamento per i servizi offerti, sono stati indicatori di un bilancio molto positivo. L’esperienza di Expo Milano 2015 – che ci ha visto partecipi sostenitori delle diverse iniziative promosse per animare la città nel semestre – ha evidenziato la capacità italiana di saper interpretare, oltre che organizzare e gestire, un Evento di portata mondiale. Nella storia dell’Esposizione Universale Milano rappresenta un benchmark per il futuro, perfetto connubio tra idealità, collaborazione pubblico-privato e percorso comune di costruzione con Partner e Partecipanti. Il successo dell’Esposizione Universale qualifica la città come candidata ideale di manifestazioni internazionali e la colloca all’avanguardia tra le grandi città europee, facendone un modello di riferimento per il Paese.


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SAMSUNG – Edutainment Partner Expo Milano 2015 è stata uno degli eventi più decisivi e importanti degli ultimi anni della nostra storia: una vera e propria piattaforma globale che ha unito cittadini, Visitatori, comunità, operatori ed espositori in un unico grande Evento.

Come altre importanti aziende, anche Samsung Electronics Italia ha creduto e investito nella potenzialità dell’Esposizione Universale, dando il proprio contributo tecnologico e condividendo fin dall’inizio, passo dopo passo, i valori e il percorso di realizzazione, ottenendo la qualifica di Official Global Partner of Expo Milano 2015 for Edutainment. Per la nostra Azienda, Expo Milano 2015 è stata un banco di prova per studiare e ricercare soluzioni vicine alle esigenze dei consumatori e di tutti gli stakeholder coinvolti, dai Visitatori allo staff organizzativo,

fino alle Istituzioni alla Pubblica Amministrazione: totem informativi, dispositivi portatili, videowall per l’intrattenimento e dispositivi video di controllo a supporto dell’organizzazione. Non solo: l’Esposizione Universale ci ha imposto di studiare “oggi” quelle che sarebbero potute essere le esigenze e le necessità di “domani” per i Visitatori con un rapporto più stretto e familiare con la tecnologia e le sue potenzialità. Questa Partnership, oltre a essere un punto di incontro, ci ha permesso di iniziare un dialogo proficuo con le aziende e le persone che – a vario titolo –

hanno camminato tra i Padiglioni, generando nuove collaborazioni che durano ancora oggi. L’immagine del Brand e la Corporate Reputation di Samsung si sono rinforzate nel mercato mondiale incontrato a Expo Milano 2015, sia a livello globale che in qualità di azienda italiana. La legacy è tuttora percebile: oltre ai risultati di business, la Partnership tra Samsung Electronics Italia e l’Evento è stata il primo grande trampolino di lancio nella trasformazione della città di Milano in una Smart City a tutti gli effetti, oltre ad aver giocato un ruolo esemplare per tutto il nostro Paese.

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TIM – Integrated Connectivity & Services Partner Sin dall’inizio Expo Milano 2015 ha basato il racconto dell’Evento sulla creazione di una Digital Smart City: TIM, primo tra i partner tecnologici in qualità di Integrated Connectivity and Service Partner, ha raccolto la sfida e rivolto il massimo impegno per rendere disponibili le tecnologie più avanzate e offrire un’esperienza di visita più ricca.

In particolare, TIM ha realizzato per l’area espositiva una copertura di rete in fibra ottica di oltre 300 chilometri di lunghezza e ha dotato l’intera area di una rete mobile di ultima generazione 4G, con più di 50 antenne dedicate outdoor e indoor. Attraverso i propri data center, inoltre, TIM ha reso possibile la gestione dell’evento completamente in cloud e ha creato un sistema digitale completo per l’informazione, l’acquisto dei biglietti e l’intrattenimento dei visitatori, fruibile via web e in mobilità: a titolo di esempio,

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attraverso il cloud TIM sono stati emessi 21 milioni di biglietti. TIM ha realizzato la piattaforma tecnologica alla base della Centrale di comando e controllo (EC3), il “cuore” della Smart City di Expo 2015, che ha consentito la gestione integrata dei servizi operativi tecnologici, logistici e di pubblica sicurezza durante l’evento. Dalle piattaforme in ottica Big Data al broadcasting di contenuti video in alta definizione attraverso la tecnologia LTE, fino ai servizi avanzati in ambito Smart Tourism: le soluzioni e i sistemi innovativi presentati da TIM in Expo rappresentano un’importante eredità in grado di abilitare lo sviluppo delle città digitali dei prossimi anni.


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ENEL – Smart Energy & Lighting Solutions Partner Il Sito Espositivo è stata la prima Smart City costruita in modo sostenibile – un “green field” – usando le migliori tecnologie.

75 MW di potenza installata, 10 cabine perimetrali di media tensione, 100 cabine per i Padiglioni, 2 control room, 1 sistema storage, 30 stazioni di ricarica per veicoli elettrici, 8.500 punti luce a LED, 1 Energy Management Sistem, 120 persone coinvolte, 1 bosco virtuale, 650 vettori luminosi, 1 control room immersiva per i Visitatori.

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LEONARDOFINMECCANICA – Safe City & Main Operation Centre Partner Expo Milano 2015 ha rappresentato per Leonardo-Finmeccanica un’opportunità unica per abbinare la propria immagine a un grande Evento di successo, non solo garantendo la sicurezza e la gestione ottimale, ma anche partecipando attivamente al dibattito attorno al Tema e all’identificazione di soluzioni per lo sviluppo sostenibile del Pianeta. Le competenze della società nei sistemi e apparati di sicurezza a supporto della gestione e protezione dei grandi eventi hanno permesso alla sala di comando dell’Esposizione Universale di rimanere attiva ininterrottamente per sei mesi.

+ Allarmi antincendio gestiti

+ Persone in sala di comando

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Eventi di sicurezza gestiti

CIRCA

MILA

Comunicazioni di servizio

+ Terminali TETRA in uso


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ACCENTURE – Systems Integration Partner

Accenture ha disegnato e implementato la complessa architettura tecnologica di Expo Milano 2015 fornendo servizi digitali innovativi in ambito di mobility, del digital design e della strategia correlata.

La società ha ideato, gestito e sviluppato: - la piattaforma SDP (Service Delivery Platform), struttura portante dell’architettura IT per la gestione dell’Evento che ha permesso di controllare oltre 2,5 milioni di operazioni al giorno, inviare 150mila e-mail e processare oltre 7,5 milioni di check-in virtuali o sui social media; - l’App ufficiale dell’Esposizione Universale, scaricata e utilizzata da più di 20 milioni di Visitatori e in grado di reggere fino a 100mila

utenti in contemporanea; - il sistema di Presence Location Management, un innovativo servizio che ha consentito di fornire ai Visitatori informazioni in tempo reale basate sulla loro posizione, preferenze e punti di interesse, eventi speciali o di intrattenimento; - la tecnologia di e-couponing, servizio digitale che ha consentito ai Partner, agli espositori e ai Padiglioni di inviare offerte promozionali e inviti speciali agli utenti connessi sulla base delle loro preferenze e della loro prossimità a luoghi specifici.

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FCA/CNH – Sustainable Mobility Partner

Fiat Chrysler Automobiles, attraverso i brand automobilistici del gruppo (Alfa Romeo, Fiat, Fiat Professional, Jeep, Lancia, Abarth e Mopar) e CNH Industrial, attraverso il brand agricolo New Holland Agriculture, sono stati Official Global Partners di Expo Milano 2015.

FCA ha fornito all’Esposizione Universale, un totale di 105 vetture eco-sostenibili della flotta di FCA: - 35 sono state utilizzate dallo staff di Expo 2015 S.p.A. - 50 Fiat 500L Natural Power (alimentabili anche a biometano) sono state destinate alle delegazioni dei Paesi - 10 Fiat 500E sono state utilizzate all’interno del Sito Espositivo

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- 10 per servizi di rappresentanza. Inoltre, FCA è stata presente con il marchio Fiat all’interno del Sito Espositivo grazie a un progetto di arredo urbano molto particolare, in linea con i valori della manifestazione e di sostenibilità ambientale: le fioriere 500 del progetto “Per Fare un Albero” realizzate dall’architetto e designer Fabio Novembre. CNH ha invece creato un Padiglione di 1.600 metri quadri, progettato e realizzato secondo i canoni dell’architettura ecocompatibile e del risparmio energetico, presentando ai Visitatori la propria idea di azienda agricola sostenibile di oggi e del futuro. In un percorso interattivo sono stati presentati i prodotti e le tecnologie innovative di New Holland Agriculture, capaci di conciliare l’efficienza della produttività con l’impiego razionale e sostenibile delle risorse.


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I PARTNER PRIVATI DI PADIGLIONE ITALIA Per offrire il più ampio ventaglio di opportunità di coinvolgimento, anche il Padiglione Italia ha previsto e realizzato con successo una strategia di ingaggio di Partner privati finalizzata a realizzare e valorizzare il Palazzo, il Cardo e l’Albero della Vita. Come per il programma di Expo Milano 2015,

i Partner e gli sponsor hanno contribuito in maniera determinante alla realizzazione dell’Evento – attraverso supporti in VIK o in cash – e sviluppando in alcuni casi un proprio spazio espositivo o commerciale lungo il Cardo. Un esempio concreto di come le diverse componenti del Sistema Paese siano state abili nel supportare la realizzazione di Expo Milano 2015 e nello sfruttare al meglio la piattaforma di promozione globale offerta dall’Evento.

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CON I PARTECIPANTI Expo 2015 S.p.A. ha aiutato l’integrazione dei Paesi con le normative e la legge italiana fornendo loro guide e regolamenti, ma soprattutto attraverso un’attività di consiglio giorno per giorno. Una volta accettato l’invito, i Partecipanti hanno sottoscritto un Contratto di Partecipazione per formalizzare l’adesione a Expo Milano 2015. Si è trattato di una fase molto delicata, che ha definito i termini e le regole da rispettare in riferimento alla legislazione del Paese ospitante, al Regolamento Generale di Expo Milano 2015, alle indicazioni e alla normativa che disciplina il funzionamento del Sito Espositivo. Tutti i documenti ufficiali, incluse le numerose guide ai Partecipanti, sono stati scritti e forniti da Expo 2015 S.p.A.

Il Contratto di Partecipazione e i Regolamenti Speciali La prima bozza del Contratto è stata presentata nel Dossier di Candidatura, insieme al piano finanziario e ai riferimenti legislativi da applicare durante il semestre espositivo. Il testo definitivo è stato poi sviluppato in stretta collaborazione con il BIE. Il Contratto definiva i termini della partecipazione, formalizzava l’assegnazione del lotto, dava indicazioni di carattere generale per la realizzazione dello spazio espositivo e riportava gli obblighi di Expo 2015 S.p.A. nei confronti dei Paesi (comunicazione di leggi, regolamenti, direttive e politiche del Governo e delle Autorità). Gli impegni che i Partecipanti erano chiamati a rispettare venivano approfonditi nei Regolamenti Speciali, che descrivevano in maniera dettagliata gli elementi previsti dalla Convenzione Costitutiva BIE del 1928 e sviluppavano le tematiche trattate dal Regolamento Generale, ciascuno dedicato a un argomento specifico. 216

Guarda il video del cantiere di Expo Milano 2015

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I regolamenti speciali di Expo

Nel 2012, a tre anni dall’apertura, Expo 2015 S.p.A. ha trasmesso all’Assemblea Generale del BIE i primi dieci Regolamenti per approvazione. Gli ultimi quattro sono stati inviati nel novembre 2013.

Il Tema

Condizioni per la partecipazione a Expo Milano 2015

Regole per il coordinamento dello Steering Committee

La costruzione del Padiglione e le normative antincendio

Installazione e funzionamento delle attrezzature e dei macchinari

Alloggio per lo staff dei Partecipanti Ufficiali

Trasporto e sdoganamento merci

Assicurazioni

Attività Commerciali

Fornitura di servizi

Proprietà intellettuale

I benefici dei Commissari Generali di Sezione

Gli accessi al Sito Espositivo

Premi

Una volta ricevuta l’approvazione dall’Assemblea Generale, i Partecipanti hanno potuto scaricare i Regolamenti dalla Participant Digital Management System (PDMS), piattaforma dedicata per la condivisione dei materiali tra Expo 2015 S.p.A. e i Partecipanti. 217


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¬ LINEE GUIDA Per guidare i Partecipanti nello sviluppo, nella preparazione e nella gestione dell’Esposizione Universale, Expo 2015 S.p.A. ha fornito 23 guide su temi specifici. L’International Participants Guide, presentata in occasione dell’IPM 2011, affrontava l’aspetto operativo dell’Evento, individuando gli aspetti chiave del Tema, del Sito Espositivo e del modello di partecipazione. La guida sul Tema, introdotta all’IPM successivo, ha fornito le linee guida per lo sviluppo del Tema all’interno degli Spazi Espositivi e per la stesura del Theme Statement.

Linee guida esaustive hanno permesso ai Paesi di rimanere in linea con il Tema e rispettare le normative Dedicate ai Paesi che hanno scelto una forma di partecipazione innovativa, le linee guida Cluster sono state la prima presentazione organica dedicata a questo nuovo modello, in cui si forniva una prima descrizione degli spazi e tutte le indicazioni utili per l’adesione e lo sviluppo di un’eventuale partecipazione. Per chi invece ha preferito i classici Padiglioni, la guida spazi espositivi Self-Built forniva le linee guida per la costruzione, l’allestimento e lo smantellamento, mentre la guida ai servizi tecnologici approfondiva gli aspetti relativi alle tecnologie disponibili per i Padiglioni, distinguendo tra servizi obbligatori e opzionali. Le linee guida requisiti impianti tecnici davano indicazioni per l’ideazione e la realizzazione degli impianti e le linee guida gestione lavori sono state il manuale operativo per la gestione del cantiere e dei lavori di realizzazione degli spazi espositivi Self-Built. 218

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Un totale di oltre 3.200 pagine divise tra più di 100 guide e documenti operativi di varia natura

L’attenzione alla sostenibilità dell’Evento è stata ricordata dalle linee guida soluzioni sostenibili, con suggerimenti e indicazioni per aumentare il livello di sostenibilità ambientale durante la progettazione, costruzione, gestione e smantellamento degli Spazi Espositivi, e dalle linee guida green procurement da tenere presenti nella selezione dei fornitori per garantire alti standard ecologici. I riferimenti normativi in termini di igiene e sicurezza per le aree di preparazione e somministrazione di prodotti alimentari erano regolati dalle linee guida delle aree ristorazione, mentre la guida Food&Beverage dava informazioni pratiche relative all’offerta alimentare, specificando aspetti logistici e distinguendo i vari modelli, e la guida commerciale forniva indicazioni per le attività di vendita. La guida Volontari ha saputo orientare i Paesi che hanno deciso di aderire al relativo Programma Internazionale Volontari, fornendo informazioni sulla modalità di adesione al progetto. L’aspetto di rifornimento e spedizione delle merci è stato invece affrontato dalle linee guida logistica,


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dedicate a regolamentare le fasi di approvvigionamento e trasporto, mentre le linee guida oneri doganali – sviluppate con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – forniva informazioni relative alle procedure doganali e alle facilitazioni previste per Expo Milano 2015. Molto importante anche la guida gestione dei rifiuti, per lo smaltimento della spazzatura prodotta nel Sito Espositivo durante il semestre e con l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale, e le linee guida per la sicurezza alimentare e la protezione del consumatore, strumento introduttivo all’uso dell’Hazard Analysis and Critical Control Points (HACCP) per lo sviluppo del Piano di Auto-

Monitoraggio relativo alle pratiche di manipolazione e somministrazione degli alimenti. Per i Visitatori e i lavoratori stranieri sono state appositamente sviluppate le linee guida per l’ingresso e la permanenza degli stranieri con il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero dell’Interno e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, mentre le visite delle delegazioni sono state regolate dalle linee guida protocollo ed eventi istituzionali. La guida eventi includeva regole e procedure per la realizzazione di eventi live all’interno del Sito Espositivo, comprese le schede tecniche delle location a disposizione dei Partecipanti,

mentre la guida accrediti riportava le indicazioni e le procedure per l’accreditamento di persone e mezzi. La volontà di creare un ambiente condiviso e coinvolgente ha portato alla creazione delle linee guida segnaletica e comunicazione, sistema informativo che ha permesso di sviluppare un’immagine condivisa. Infine, le linee guida centro servizi partecipanti illustravano i servizi erogati dal Centro e le modalità operative di fruizione. A questo ampio ventaglio di linee guida si sono aggiunti i numerosi manuali operativi, i vademecum, le istruzioni operative e i formulari predisposti per regolamentare e gestire tutti gli aspetti operativi.

CATALOGO PER I PARTECIPANTI Nato grazie alla convenzione sottoscritta il 12 dicembre 2012 da Expo 2015 S.p.A. per disciplinare le attività a carattere pluriennale realizzate a supporto dell’Evento da Camera di Commercio, il Catalogo era un market place virtuale su piattaforma telematica che permetteva ai Partecipanti di contattare direttamente imprese e professionisti per la progettazione, la costruzione, l’allestimento e la gestione dello Spazio Espositivo.

Grazie alla dimensione multimediale del Catalogo, le aziende hanno avuto la possibilità di inserire e aggiornare in tempo reale le informazioni su prodotti e caratteristiche distintive, acquisendo inoltre la certificazione di “fornitore selezionato”. Il riscontro positivo ottenuto ha spinto Expo 2015 S.p.A. a mantenere la piattaforma attiva fino al 30 giugno 2016, per fornire ulteriore supporto nella fase di smantellamento.

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CON LE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI La collaborazione con le Organizzazioni Internazionali è stata di fondamentale importanza per lo sviluppo del Tema in tutto il Sito Espositivo. L’Organizzazione delle Nazioni Unite e l’Unione Europea hanno in particolare offerto un appoggio e una collaborazione continua, sia nella fase precedente all’Evento sia durante il semestre espositivo. Expo Milano 2015 ha posto particolare attenzione agli “Obiettivi di sviluppo del Millennio” delle Nazioni Unite, sviluppando un Memorandum d’Intesa nello specifico con le ramificazioni dell’ONU, poi concretizzatosi nel Contratto di Partecipazione. Per la prima volta le Nazioni Unite non hanno avuto un Padiglione dedicato ma hanno optato per una presenza diffusa e trasversale nel Sito Espositivo, una scelta di innovazione rispetto al passato che ha rafforzato la pervasività del Tema e delle iniziative derivate, tra cui in primis la campagna “Fame Zero”. Nel loro complesso, i progetti internazionali connessi a Expo Milano 2015 sono stati elementi chiave fin dalla campagna di candidatura e hanno contribuito a rafforzare la natura variegata e ricca di contenuti dell’Evento, favorendo il coinvolgimento di Partecipanti e Visitatori. Una vetrina di risalto per le good practice internazionali nel campo dell’agroalimentare, energia, salute e ambiente, che ha contribuito al dibattito su queste tematiche e alla nascita di nuovi progetti e attività connessi.

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CON LA SOCIETÀ CIVILE Expo 2015 S.p.A. si è distinta anche per le modalità con cui identificare e contrattualizzare i Partecipanti non Ufficiali e il coinvolgimento della Società Civile: i numerosi enti che la compongono sono stati attori fondamentali dell’Evento, sia nella parte di sviluppo del Tema sia nel progettare attività congiunte per lo sviluppo e la presentazione di esempi virtuosi. Il coinvolgimento della Società Civile è stato fondamentale per garantire un elevato numero di Visitatori e ha avuto il suo centro nel Padiglione dedicato di Cascina Triulza, hub dove è stato proposto un programma articolato di eventi, seminari e convegni in collaborazione con i Paesi e le Organizzazioni partecipanti, secondo un innovativo modello di partenariato. A completare il panorama, una serie di Organizzazioni Non Governative hanno creduto nell’Evento partecipando con Padiglioni Self-Built e programmi di eventi: ActionAid, Alliance2015-CESVI, Basmati Pavilion, Andrea Bocelli Foundation - Massachusetts Institute of Technology, Caritas Internationalis, Italy and Ambrosiana, Don Bosco Network - VIS, Erasmus Student Network, European School of Oncology (ESO), Fairtrade International, Fondazione Triulza, Kip International School, Lions Club International, Oxfam, Save The Children, Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, World Association of Agronomists CONAF, World Expo Museum, WWF.

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CLUSTER TEMATICI Fin dalla prima manifestazione, organizzata a Londra nel 1851, ogni Esposizione Universale ha fatto da piattaforma per esprimere innovazioni e discutere temi attuali, lasciando una legacy utile in fatto di idee. Tra le maggiori innovazioni introdotte da Expo Milano 2015 compaiono senza dubbio i Cluster tematici, modello di partecipazione egualitario e inclusivo pensato per facilitare i Paesi che altrimenti non avrebbero potuto sostenere la spesa di un Padiglione autonomo. Potenziando la classica formula dei Joint Pavilion, i Cluster hanno aumentato l’apporto personale dei Partecipanti nell’interpretazione del Tema e valorizzato l’identità nazionale, scegliendo un ordinamento che superava il classico criterio geografico: per la prima volta i Paesi sono stati raggruppati a partire da una comunanza rispetto al Tema. Lo sviluppo del progetto e l’identificazione degli argomenti dei Cluster sono stati raggiunti attraverso un processo collaborativo tra Expo 2015 S.p.A. e i Partecipanti, che hanno potuto scegliere tra un ventaglio di opzioni o fare loro stessi delle proposte. Esemplificativo è stato il Cluster del Riso, distinto da quello dei Cereali su suggerimento dei Paesi del sud-est asiatico che volevano dare risalto a un prodotto centrale nella dieta e nell’economia locale. Un altro esempio calzante è l’origine del Cluster Bio-Mediterraneo, voluto dal Libano per lanciare un messaggio di incontro tra popoli, civiltà e religioni. Sono stati così identificati i temi dei nove Cluster: tre identità tematiche (Bio-Mediterraneo, Zone Aride, Isole) e sei filiere alimentari (Frutta e Legumi, Spezie, Cereali e Tuberi, Cacao, Caffè, Riso). 222

I Cluster sono stati aree ricche di contenuti e idee, al cui interno ogni Partecipante ha dato un significativo contributo al Tema, interpretandolo e mettendo in mostra il meglio delle materie prime e delle specialità culinarie del proprio Paese. Dal punto di vista architettonico e paesaggistico, i Cluster tematici sono stati il frutto di un percorso sperimentale guidato dal Politecnico di Milano, che ha coinvolto università e studenti da tutto il mondo. L’intensa e continua interazione di Expo 2015 S.p.A. con i Paesi, e la collaborazione scientifica con la Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, hanno prodotto idee avvincenti e reazioni positive da parte dei Partecipanti. A marzo 2012, per ogni Cluster sono stati attivati Tavoli di lavoro a

>

Scheda assistenza ai Paesi in via di Sviluppo al Capitolo 2


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cui i Paesi hanno partecipato attivamente per discutere proposte e definire un tema di riferimento. Su questa base è iniziata la progettazione e la costruzione dei Cluster, aiutando i Partecipanti a sviluppare contenuti stimolanti e innovativi. Per potenziare ulteriormente questa fase, si è deciso di coinvolgere studenti e professori provenienti da università e con background geografici e culturali differenti. Nell’estate del 2012 si è quindi svolto il Workshop Internazionale d’Architettura, che ha coinvolto 18 scuole e università di architettura e design di fama internazionale. I 200 studenti che hanno partecipato all’iniziativa hanno sviluppato tre progetti per ogni Cluster, che hanno poi presentato all’International Participants

Meeting nell’ottobre 2012. Tra i 27 concept proposti i Paesi hanno selezionato quelli per loro più significativi, che sono stati infine sviluppati e ingegnerizzati dal Politecnico di Milano insieme a Fiera Milano. Le aree comuni dei Cluster hanno ospitato, per l’intera durata del semestre espositivo, mostre tematiche con contenuti prettamente scientifici. Per lo sviluppo di questi materiali sono state coinvolte alcune Università italiane: i sette atenei milanesi, lo IUAV di Venezia e la Seconda Università degli Studi di Napoli. Autorità locali che desideravano sfruttare l’opportunità commerciale e turistica dell’Evento (come le province italiane di Pavia, Vercelli e Lodi che sono state coinvolte attivamente nel Tavolo

di lavoro del Cluster del Riso) hanno offerto ulteriori elementi tematici, mentre i rimanenti Tavoli si sono svolti nelle città più rappresentative per l’argomento scelto: Palermo per il Cluster BioMediterraneo, Cesena per Frutta e Legumi, Pavia per il Riso, Perugia per il Cacao, Parma per i Cereali, Trieste per il Caffè, mentre Bergamo ha ospitato l’incontro conclusivo della rassegna. Anche le Organizzazioni Internazionali (in particolare le Nazioni Unite, la Comunità Caraibica e il Forum degli Stati Insulari del Pacifico) e la Società Civile hanno contribuito all’elaborazione dei temi dei Cluster apportando contributi scientifici e contenuti di rilievo, garantendo la partecipazione degli stati membri e salvaguardando la loro specifica presenza.

Sono stati spazi di condivisione e crescita, dove si sono incontrati i popoli del mondo

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5.3 2011-2015. Costruire un Sito Espositivo memorabile Un cantiere collettivo guidato dalla volontà diffusa di raggiungere l’obiettivo condiviso: un’opera complessa, curata, capace di meravigliare il mondo. La costruzione di Expo Milano 2015 è durata diversi anni e ha coinvolto decine di migliaia di tecnici e operai. Il modello operativo, ma soprattutto collaborativo, che ha permesso di realizzare l’Esposizione Universale è certamente una delle eredità più preziose dell’Evento: Expo 2015 S.p.A. è riuscita nella stessa area a fare convivere tante realtà culturali diverse, che per la prima volta hanno dovuto confrontarsi con un sistema normativo straniero, e che nonostante questa e numerose altre difficoltà hanno concluso in tempo i lavori. Nel corso della fase iniziale Expo 2015 S.p.A. era l’unico soggetto presente, mentre con l’arrivo dei team dei vari Paesi la complessità gestionale è aumentata.

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Durante l’intero processo di cantiere l’Organizzatore ha ricevuto un supporto determinante da MM (Metropolitana Milanese), Italferr e Infrastrutture Lombarde che hanno affiancato diversi fasi del processo di realizzazione rendendo possibile una corretta, sicura e puntuale realizzazione dell’opera. Il processo di costruzione di Expo Milano 2015 è durato 3 anni e mezzo, e può considerarsi


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concluso solo poche ore prima della cerimonia di apertura: una vera corsa contro il tempo. La difficoltà maggiore è stata la compresenza di lavoratori e tecnici appartenenti a nazionalità e Paesi diversi, ognuno dei quali con necessità e abitudini diverse: una realtà frammentaria, che ha raggruppato enti e soggetti provenienti da tutto il mondo. Le misure adottate da Expo 2015 S.p.A., unite all’impegno dei Sindacati e degli enti di controllo, hanno portato a

risultati eccellenti nella sicurezza sul lavoro. L’assenza di incidenti significativi e soprattutto mortali è un dato da sottolineare perché permette di capire l’estrema attenzione e l’organizzazione dedicate ai processi lavorativi e alle regole interne del cantiere. Sicuramente le Guide fornite ai Paesi hanno trasmesso un metodo di lavoro condiviso che ha permesso di valorizzare i progetti senza perdere di vista la sicurezza del singolo e le tempistiche da rispettare, una legacy fondamentale per il futuro.

Le infrastrutture dell’Evento erano quelle di una città con 250mila abitanti 225


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Imprese interessate dai lavori

8

9,5 picco presenze maestranze in cantiere nel mese di marzo 2015

6

MLN

5

MILA

MILA

10MILA

Capitolo

m3 di legno

70

MILA

tonnellate di acciaio 5x

di ore di manodopera

32 mesi

226

36

MILA

m3 di calcestruzzo


Preparare Expo

strade interne al sito

23KM

110 ettari

2

MILA

km di cavi elettrici

Importo opere

1,9

MLD

6

MILA

metri di canali 227


Report Expo Milano 2015

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Capitolo

La sicurezza di Expo Milano 2015 è cominciata dalla fase di cantiere

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Preparare Expo

INFORTUNI NEI CANTIERI DI EXPO MILANO 2015 NUMERO DI INFORTUNI

INFORTUNI MORTALI

INFORTUNI > 40 GG

99

0

10

INDICI FREQUENZA INFORTUNI all’anno ogni 1000 lavoratori

Infortuni registrati nello stesso periodo di tempo in cantieri meno complessi

Expo Milano 2015

Edilizia Prov. Milano

Cantieri TAV Milano-Torino

Cantieri Olimpiadi invernali Torino 2006

27

35

74

90

229


Report Expo Milano 2015

I lavori sul cantiere sono iniziati nel novembre 2011, con un processo di bonifica del terreno del sito e di liberazione della viabilità interna (elettrodotti e canali). Parallelamente è iniziata la costruzione del “suolo” su cui è nata Expo Milano 2015: la piastra in calcestruzzo poi arricchita da aree verdi (coltivazioni, frutteti) e circondata da un canale alternato da vasche di fitodepurazione. Un progetto virtuoso connesso all’Evento è stato l’intervento sulle Vie d’Acqua: seppure realizzato parzialmente, ha permesso da un lato una riqualificazione totale della Darsena in centro a Milano; dall’altro la costruzione di un sistema di canali che ha rinfrescato il Sito Espositivo senza necessità di ricorrere a mezzi artificiali. Subito dopo la realizzazione della piastra sono state realizzate le fondazioni per i Padiglioni Self-Built e poi le prime elevazioni, mentre il verde è stato aggiunto all’ultimo (cinque giorni prima dell’apertura) per non rischiare di rovinare le piante con i lavori ancora in corso. 230

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Capitolo

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Preparare Expo

Guarda il video delle persone che hanno costruito l’Esposizione Universale

Fino a luglio 2014 l’area del Sito Espositivo non mostrava – ad un primo sguardo – alcun progresso, eccezione fatta per le tende sul Decumano e per alcuni cantieri dei primi Padiglioni. Questo era dovuto al fatto che la prima e importante fase di lavorazione per un’infrastruttura così complessa sia avvenuta al di sotto del livello del suolo. Quando i primi edifici hanno cominciato a sorgere, una percentuale importante del lavoro era già stata completata.

Una rincorsa serrata in cui tutti gli attori in campo hanno avuto un ruolo essenziale

Avere una data di apertura precisa e obbligata ha sicuramente invogliato e spinto le squadre presenti nel cantiere a dare il massimo in vista di un obiettivo comune, adattando i progetti iniziali alle necessità del momento. In generale, l’atmosfera esterna a Expo Milano 2015 è stata pervasa da un forte scetticismo, che si è poi tramutato in entusiasmo non appena i Visitatori hanno potuto varcare le soglie dell’Evento ed verificare in persona la sua unicità. 231


Report Expo Milano 2015

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Capitolo

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PRIMA FASE

da novembre 2011 a settembre 2013

Nei primi due anni di lavoro, Expo S.p.A. è stata l’unico soggetto presente nel Sito Espositivo: una situazione ben diversa rispetto a quella che avverrà negli anni successivi, con la presenza contemporanea di numerosi attori. Uno dei primi e importanti nodi è stata la messa a disposizione delle aree del Sito Espositivo, questione definita il 1° giugno 2011 attraverso l’istituzione di una Società a capitale 232

prevalentemente pubblico, Arexpo S.p.A. La società ha acquisito la totalità delle aree e le ha messe a disposizione di Expo 2015 S.p.A. – rientrandone in possesso nel 2016 per curare la legacy dell’area. La zona scelta per ospitare l’Esposizione Universale era perfetta per questo compito grazie a una posizione strategica, facilmente raggiungibile dalla città di Milano, alla connessione con il territorio, alla vicinanza con la fiera

espositiva di Rho e all’ampiezza di 110 ettari che consentiva ampio spazio operativo. L’opera iniziale per la bonifica dell’area ha richiesto tempo e sforzi a causa della presenza di numerose infrastrutture per la viabilità (Autostrada A4 Torino-Venezia e A8 Milano-Laghi, Strada Statale 33 e Strada Provinciale RhoMonza), di numerosi canali e dell’elettrodotto, che hanno notevolmente rallentato e complicato il processo.


Preparare Expo

Il terreno era inoltre attraversato da una strada provinciale che collegava direttamente l’area di Rho a Milano, un’arteria molto frequentata e rilevante per la viabilità locale, che è stata mantenuta funzionante il più possibile anche a cantiere aperto: una scelta che ha ovviamente aumentato la difficoltà dei lavori in corso ma che ha permesso di evitare pesanti ricadute sul traffico. Per scongiurare allagamenti dovuti all’alto numero

di canali, si è inoltre costruita una vasca di 20mila metri quadrati in grado di contenere eventuali accumuli d’acqua. Una volta completata l’opera di bonifica, ad aprile 2012 è iniziata la costruzione della piastra, il ”suolo artificiale” su cui è poi sorta la città di Expo Milano 2015. L'infrastruttura più importante del Sito Espositivo, è stata realizzata procedendo da est verso ovest così da sfruttare al massimo il terreno già bonificato seguendo

la stessa direzione. All’interno della piastra gli elementi principali erano tre: - le opere idriche, tra cui il canale d’acqua che abbracciava il perimetro dell’area, la Lake Arena e le vasche di fitodepurazione per il riuso delle acque piovane; - il Cardo e il Decumano, i due grandi assi che originavano tutte le altre vie interne; - gli impianti tecnologici per la gestione della sicurezza e della logistica. 233


Report Expo Milano 2015

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Capitolo

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SECONDA FASE

da settembre 2013 a novembre 2014

Una volta preparato il Sito Espositivo, è stata la volta di cominciare ad accogliere le tante realtà giunte per costruire i propri Padiglioni. Expo 2015 S.p.A. ha svolto il ruolo di controllore e garante per la buona riuscita dei lavori dei Partecipanti, segnalando difetti o problemi sia in fase progettuale sia in fase di attuazione, anche per assicurare il rispetto della normativa. La presenza di più cantieri nel cantiere ha chiaramente 234

moltiplicato il livello di criticità nello svolgimento dei lavori, obbligando spesso a variare quanto pianificato in precedenza per far fronte agli imprevisti che si materializzavano con il passare del tempo. Non si trattava soltanto dei processi di costruzione dei Padiglioni: anche molti lavori interni erano ancora in corso, soprattutto sul lato ovest del terreno, rimasto inattivo per un lungo periodo per via dei materiali

di scarto degli altri procedimenti in fase di conclusione. Altre importanti criticità da gestire sono state le numerose visite delle delegazioni internazionali ai rispettivi lotti per accertarsi in prima persona dell’andamento dei lavori. Gli ingressi in cantiere erano regolati da 70 addetti, provenienti sia da Expo 2015 S.p.A. che da MM e Italferr, che hanno coordinato giorno e notte gli accessi al Sito Espositivo.


Preparare Expo

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Report Expo Milano 2015

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Capitolo

¬ LA PROGETTAZIONE DEI PADIGLIONI Una volta assegnati i singoli lotti ai Partecipanti, Expo 2015 S.p.A. ha proseguito l’opera di affiancamento dei Paesi e degli altri soggetti che hanno realizzato e condotto degli spazi, per verificare il rispetto delle regole costruttive, delle linee guida e della normativa italiana nei vari progetti. Assicurare il completamento di tutti i lavori dei Padiglioni entro il termine del 1° maggio è stata tra le maggiori difficoltà: alcuni Paesi hanno provveduto a progettare e costruire le strutture con largo anticipo (Germania, Principato di Monaco, Emirati Arabi Uniti, Kazakhstan, Svizzera e Giappone); altri Paesi, che hanno aderito successivamente all’Esposizione Universale, hanno ideato e finalizzato il proprio spazio espositivo in tempi record, come l’Ecuador (70 giorni), la Romania (90 giorni) e la Turchia (100 giorni).

di Vigilanza Integrata per Expo Milano 2015 (CVI-Expo) formata dagli enti competenti (tra cui Vigili del Fuoco, ASL, Esperti in Strutture, Ingegneri Elettrici, Esperti in Barriere Architettoniche e Polizia Locale), in modo che tutti i progetti venissero analizzati e approvati all’interno di un unico iter. Alla Commissione veniva presentato un Detailed Design su cui, in media entro 16 giorni dal ricevimento, il Technical Office Expo 2015 e la CVI-Expo eseguivano tutte le operazioni di valutazione o le eventuali prescrizioni. In tutto sono stati 378 i pareri emessi – in un lasso di tempo rapidissimo – dalla Commissione garantendo, anche grazie alle integrazioni e prescrizioni richieste, che tutte le strutture dell’Esposizione Universale fossero realizzate in piena osservanza della normativa italiana e con i massimi criteri di sicurezza

Il compito: semplificare e verificare Prevedendo le complicazioni che i Partecipanti avrebbero incontrato in fase di approvazione delle proposte, la pluralità di enti con cui si sarebbero dovuti confrontare e la straordinarietà dell’Evento, Expo 2015 S.p.A. ha collaborato con le amministrazioni italiane per arrivare alla massima semplificazione dei processi: il 7 novembre 2013 il Commissario Unico ha istituito la Commissione 236

e accessibilità. Il processo è stato tracciato sulla piattaforma PDMS, su cui il Partecipante poteva verificare lo stato di avanzamento dell’analisi. I lavori di accertamento della Commissione sono proseguiti tramite ispezioni a campione durante il semestre espositivo per controllare che le prescrizioni emesse venissero rispettate.

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Preparare Expo

IL PASSAGGIO TRA CREATIVITÀ E PRATICA La realizzazione di ogni manufatto e di ogni servizio gestiti direttamente dalla Società Expo 2015, prima e durante l’Esposizione Universale, ha visto la necessità di dotarsi di un sofisticato sistema di procedure realizzato seguendo i dettami della normativa pubblica, e le misure dettate dallo specifico Protocollo di Legalità. Un processo che, dal 2014, ha potuto contare dell’importante collaborazione con ANAC,

>

Protocollo di Legalità, vai al Capitolo 4

che ha permesso alla visione creativa di trasformarsi in realtà secondo un cronoprogramma compresso: 500 le gare svolte in sei anni per affidare beni e servizi di ogni natura, circa 2.000 fornitori coinvolti che hanno attivano decine di migliaia di lavoratori. Un processo fondamentale che ha permesso la realizzazione, la promozione e la gestione di Expo Milano 2015.

PROCEDURA SEMPLIFICATA SUI CONTROLLI DI LEGALITÀ PER I PAESI Per prevenire possibili infiltrazioni della criminalità organizzata e tutelare i Partecipanti, la Prefettura di Milano (Ministero dell’Interno) in collaborazione con Expo 2015 S.p.A. ha messo a punto una specifica procedura facilitata, di cui si sono avvalsi sette Paesi, per verificare che le imprese contrattualizzate non fossero riconducibili ad attività illegali. La procedura è stata realizzata nello spirito del più ampio Protocollo di Legalità. I documenti venivano presentati tramite la piattaforma già utilizzata per la registrazione delle imprese operanti sul Sito Espositivo, che permetteva l’inoltro diretto alla Prefettura di Milano (responsabile della valutazione delle istanze). In deroga rispetto alla normativa italiana ordinaria nell’ambito dei controlli di legalità (D.lgs. 159/2011) è

stata prevista una riduzione straordinaria dei tempi di risposta da 45 a 15 giorni, ulteriormente dimezzati a una settimana da dicembre 2014. Con l’adesione volontaria alla procedura, in caso di riscontro positivo delle indagini, il Paese si impegnava a estromettere le proprie imprese dai lavori. Grazie alla piattaforma è stato possibile potenziare i controlli su tutte le imprese che hanno lavorato al Sito Espositivo e informare tutti i Paesi – anche quelli che non avevano aderito alla Procedura – di eventuali irregolarità. I controlli sono stati ulteriormente velocizzati dall’uso dell’applicativo Siprex, che ha messo in rete i dati delle imprese rendendoli disponibili a tutte le Prefetture di Italia e alle Forze dell’Ordine per eventuali verifiche incrociate.

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Capitolo

TERZA FASE

da novembre 2014 ad aprile 2015

Il momento dello sforzo finale è stato uno sprint che ha unito tutti i soggetti sul Sito Espositivo, come dimostra anche il picco di presenze degli operai – arrivati a 10mila nel marzo 2015. Una concentrazione incredibile di manodopera, condizione praticamente unica nel suo genere, soprattutto in funzione delle numerose realtà di cui Expo 2015 S.p.A. ha dovuto 238

controllare l’allineamento alle tempistiche, in un’attività di affiancamento continua che ha permesso di progettare e realizzare Padiglioni in linea con il Tema e le linee guida fornite. Il supporto ai Paesi è arrivato da un team multidisciplinare dedicato, formato da figure specializzate come il Country Officer, il Technical Office Account, il Technical Office

e gli Account dei Partner che hanno assicurato supporto costante grazie al monitoraggio continuo. Allo stesso tempo, attraverso l’uso di strumenti informatici avanzati, sono state condivise le informazioni e la documentazione tecnica necessarie allo sviluppo dei progetti e alle attività di assistenza. Si è così sviluppata una vera “diplomazia di

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Preparare Expo

cantiere”, l’opera di costante confronto con i Partecipanti che è stata uno dei tratti distintivi di questo importante sforzo comune e internazionale. Ogni Partecipante ha inoltre indicato un Technical Supervisor che ha fatto da tramite sulle questioni progettuali e ha supervisionato la qualità, la sicurezza e la funzionalità degli

spazi espositivi. L’Organizzatore si è infine avvalso di un OnSite Manager per coordinare i rapporti con i singoli Supervisor, di una Task force per monitorare i lavori e di un ufficio esterno responsabile del Coordinamento Generale, con un focus particolare sulla sicurezza di cantiere. Il lavoro di monitoraggio si è concretizzato in un elevato numero di ispezioni

– svolte in collaborazione con gli enti preposti ai controlli – e incontri con i referenti delle imprese, oltre che in un’attività di coordinamento per mettere a disposizione dei Partecipanti, in via temporanea, anche spazi esterni al proprio lotto in costruzione.

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Report Expo Milano 2015

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1° MAGGIO 2015 cerimonia d'apertura

La “città” è completata. Il risultato grandioso di uno sforzo condiviso 240

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Capitolo

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Preparare Expo

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Capitolo

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Aprile.2015

PRESENZE IN CANTIERE

Febbraio.2015

Dicembre.2014

Novembre.2014

Ottobre.2014

Agosto.2014

Luglio.2014

Giugno.2014

Maggio.2014

Aprile.2014

Marzo.2014

Febbraio.2014

Gennaio.2014

Dicembre.2013

2.000

Novembre.2013

4.000

Settembre.2014

6.000

Gennaio.2015

8.000

Marzo.2015

10.000

0

GLI STRUMENTI INFORMATICI A supporto della fase di progettazione e costruzione, Expo 2015 S.p.A. si è avvalsa di due importanti piattaforme informatiche. La prima, PROJECTWISE, è uno strumento innovativo per la gestione e archiviazione dei documenti tecnici relativi alla progettazione e alla costruzione delle opere sul Sito Espositivo.

242

Una parte della piattaforma è stata dedicata al caricamento e all’archiviazione dei progetti dei Partecipanti, ai quali è stato garantito l’accesso tramite credenziali assegnate ai relativi professionisti e ai tecnici abilitati. La piattaforma SIGEXPO è stata invece concepita per la registrazione di imprese, mezzi e professionisti

abilitati a entrare e operare nel Sito Espositivo, così da garantire un elevato livello di sicurezza e la completa tracciabilità degli accessi. Per semplificare l’utilizzo della piattaforma e identificare una chiara linea di responsabilità, ciascun Partecipante ha indicato un unico responsabile che ha usufruito di uno specifico corso di formazione prima della

fase di cantierizzazione. Attraverso SIGEXPO, i Partecipanti aderenti alla procedura di legalità hanno potuto inoltre presentare la documentazione necessaria, mentre la Prefettura di Milano ha verificato in tempo reale le imprese impegnate sul Sito Espositivo e organizzato i relativi controlli.


Preparare Expo

LA PIATTAFORMA HA CONSENTITO DI GESTIRE

35.762

pratiche totali di cui 4.478 relative ai controlli di legalitĂ

8.758 imprese

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appaltatori e affidatari

81.471 persone

47.651 mezzi

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Capitolo

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LA COLLABORAZIONE CON GLI ENTI Per la costruzione e la conduzione delle infrastrutture del Sito Espositivo, Expo 2015 S.p.A. ha potuto contare su alcune delle principali eccellenze tecniche e industriali del panorama italiano. Ne sono un esempio il contributo eccezionale fornito da aziende controllate dal sistema pubblico locale o nazionale, attraverso la sottoscrizione di collaborazioni, e l’impeccabile lavoro svolto da realtà specializzate come Arpa, ATS e Vigili del Fuoco. Gli esempi riportati di seguito sono un estratto di quanto svolto lungo il cammino e una testimonianza di come le migliori forze del Sistema Paese abbiano saputo mettersi al servizio dell’Evento. Senza il loro intervento non sarebbe mai stato possibile realizzare Expo Milano 2015. Metropolitana Milanese (MM) ¬ Progettazione definitiva ed esecutiva delle principali opere in capo a Expo 2015 S.p.A. (rimozione interferenze, piastra, Aree Service, passerelle, Cascina Triulza, Open Air Theatre San Carlo, EC3) e Direzione Lavori e Coordinamento della Sicurezza per Aree Service, passerelle, Cascina Triulza, Open Air Theatre ed EC3. ¬ Coordinamento generale del cantiere e supporto per questioni di natura ambientale. ¬ Direzione dell’esecuzione della conduzione e manutenzione del Sito Espositivo durante il semestre. ITALFERR ¬ Supporto per assicurare la puntuale realizzazione delle opere (tra cui Expo Centre, Padiglione Zero, Children Park, Cluster tematici, Padiglioni Corporate, piastra) e Padiglioni. ¬ Coordinamento di 400 imprese affidatarie e sub affidatarie (oltre 5.300 addetti) con presenza in cantiere 40 tecnici operativi. ¬ Presidio delle attività di monitoraggio ambientale nel rispetto delle disposizioni di legge.

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INFRASTRUTTURE LOMBARDE ¬ Stazione appaltante per la realizzazione delle opere di accessibilità al Sito Espositivo (collegamento Molino Dorino - A8). ¬ Attività tecnico-amministrative di supporto e assistenza nell’esperimento delle procedure a evidenza pubblica per la realizzazione delle opere in capo a Expo 2015 S.p.A. ¬ Direzione lavori e supporto alla Società Expo 2015 in merito alla realizzazione della piastra, aree di servizio, verde, Expo Centre, Padiglione Zero e fondazioni Padiglioni Partecipanti. ARPA ¬ Indagini ambientali preliminari sul Sito Espositivo, caratterizzazione delle aree potenzialmente contaminate da sostanze inquinanti, bonifica delle aree e messa in sicurezza dell’acquifero, gestione di materiali di scavo e rifiuto del cantiere. ¬ Supporto Tecnico all’Osservatorio Ambientale. ¬ Monitoraggio meteorologico intensivo in tempo reale 24/7 del Sito Espositivo con bollettini

specifici, early warning e installazione di una stazione meteo in prossimità. ATS ¬ Organizzazione di 538 ispezioni relative alla sicurezza e all’igiene sul lavoro durante la fase di cantiere e il semestre espositivo. ¬ Oltre 700 controlli di sicurezza alimentare (comprese le attività dell’area veterinaria e dell’acqua potabile, in coordinamento con le Autorità preposte). ¬ Quasi 7.000 ore di impiego per concorrere alle emanazioni di pareri di natura ambientale e relativi ai progetti degli edifici di Expo Milano 2015. VVF ¬ Attività di prevenzione degli incendi e potenziamento del servizio di soccorso tecnico urgente. ¬ Protezione di target sensibili e infrastrutture. ¬ Servizi di protezione del Sito Espositivo tra cui presidio antincendio, laboratorio chimico e unità di decontaminazione con fino a 60 unità schierate.


Preparare Expo

Progettare l’Esposizione Universale ha significato anche mettere in atto tutte le misure necessarie per garantire ai Visitatori di raggiungere l’Evento senza difficoltà. Anni di preparazione meticolosa hanno permesso che tutto ciò fosse realizzato in maniera efficiente e con un duplice risultato raggiunto: l’afflusso ordinato e sostenibile di oltre 21 milioni di Visitatori e un impatto positivo sulla normale vita della città di Milano. È stata una sfida vinta anche grazie alla collaborazione instaurata tra Expo 2015 S.p.A. e alcune delle principali realtà del trasporto pubblico italiano.

TRENITALIA ¬ Sviluppo di un’offerta ferroviaria capillare e servizi innovativi per i Visitatori in qualità di Official Global Rail Carrier. ¬ Potenziamento del Sistema ferroviario ad alta velocità (con Milano servita da 236 corse al giorno, di cui 148 Frecce per un’offerta complessiva di 130mila posti al giorno tra collegamenti nazionali e internazionali). A Rho Fiera Expo Milano 2015 si sono fermati ogni giorno 37 treni ad alta velocità. ¬ Aumento dei servizi ferroviari provenienti dall’estero.

TRENORD ¬ Potenziamento del servizio ferroviario con 379 corse giornaliere che hanno collegato la Lombardia alla stazione Rho Fiera Expo Milano 2015 (180mila posti quotidiani). ¬ Prolungamento e istituzione di nuove linee suburbane per raggiungere il Sito Espositivo. ¬ Creazione di biglietti ferroviari speciali, integrati con quello di accesso a Expo Milano 2015. ATM ¬ Potenziamento diurno e notturno delle linee di trasporto pubblico di Milano e prolungamento degli orari delle linee metropolitane.

SEA ¬ Integrazione delle informazioni per i Visitatori italiani ed esteri attraverso la realizzazione dei progetti Airport Mobility Infosystem (E015) e Chinese Friendly Airport. ¬ Assistenza all’arrivo delle delegazioni straniere di alto livello in coordinamento con il Cerimoniale della Repubblica e il Cerimoniale di Expo Milano 2015. ¬ Collaborazione alle attività di promozione dell’Esposizione Universale con info point dedicati, punti vendita biglietti e installazioni all’interno degli aeroporti.

¬ Principale mezzo di trasporto per raggiungere Expo Milano 2015 con 12 milioni di persone trasportate da/al Sito Espositivo. ¬ Garantita puntualità e regolarità del servizio al 99%.

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EXPO BY NIGHT In linea con lo stile di vita italiano e i ritmi della metropoli milanese, Expo Milano 2015 ha proposto durante tutto il semestre il format Expo by Night – un’intuizione creativa nata all’interno della Società Expo 2015 nella fase di preparazione e sposata da tutti i Partecipanti. La formula era tanto semplice quanto di successo: i Padiglioni sarebbero rimasti aperti fino alle 20:30, le aree eventi e i ristoranti fino alla chiusura, con un programma notturno che prevedeva cene, DJ set, aperitivi, danze, teatro, musiche e colori da ogni parte del mondo. I grandi show come ALLAVITA! del Cirque du Soleil, i concerti all’interno dell’Open Air Theatre San Carlo e lo

spettacolo di suoni e colori dell’Albero della Vita erano il modo migliore per chiudere una giornata di emozioni. L’iniziativa ha riscosso un’enorme successo anche grazie al biglietto d’ingresso serale con cui, a partire dalle 19:00, si poteva accedere al Sito Espositivo a soli 5 euro. Una folla pacifica e festante ha così potuto scoprire e godere le tradizioni gastronomiche e artistiche delle varie culture. Una magia che nei weekend durava sino a mezzanotte. E anche per lo Staff – non di turno – Expo by Night offriva un’occasione di relax in extra time per poi rincasare, chi all’Expo Village e chi altrove, e prepararsi per una nuova, intensa giornata all’Esposizione Universale.

Ricerche di mercato specifiche hanno analizzato aspettative e capacità di spesa del pubblico italiano e straniero

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Preparare Expo

Mentre dalle fondamenta del Sito Espositivo iniziavano a emergere i primi Padiglioni, a metà del 2014 ha preso il via la vendita dei biglietti di Expo Milano 2015. L’Evento, negli spazi e nei contenuti, era definito e in via di ultimazione. Non rimaneva che convincere i Visitatori a diventare parte attiva dell’Esposizione Universale, raccontando – grazie a un percorso narrativo e di coinvolgimento – l’esperienza unica che avrebbero potuto vivere a partire dal 1° maggio 2015. Allo stesso tempo, era necessario aiutare il pubblico a orientarsi spiegando le possibilità di ingresso.

5.4 Un’offerta di biglietti personalizzata Il programma di ticketing ha permesso di visitare l’Esposizione Universale secondo tempistiche e modalità diverse – di giorno con oltre 50 tipologie di biglietti, di notte per l’Expo by Night. >

Per approfondire vai al Capitolo 6

Il primo passo è stato definire le tipologie d’accesso necessarie. Al pari della visitor experience, studiata per soddisfare svariati target, dalle famiglie agli operatori business, anche la creazione di biglietti diversi ha aiutato a raggiungere l’obiettivo di accogliere 20 milioni di Visitatori. Un risultato fondamentale, esplicitato già nel Dossier di Registrazione, che racchiudeva un duplice significato: da un lato garantire la sostenibilità dell’Evento, dall’altro raggiungere un segmento abbastanza ampio da rendere veramente globale l’impatto dell’Esposizione Universale. Per rispondere alle numerose esigenze di visita Expo 2015 S.p.A. ha definito oltre 50 tipologie di biglietti, con prezzi diversi, ottenuti combinando alcuni criteri discriminanti: tipologia del Visitatore (adulti, bambini, ragazzi/studenti, anziani, disabili, famiglie), durata della visita (ingresso singolo, serale, multigiornaliero), data fissa o aperta, data d’acquisto (prima dell’Evento o dopo l’inaugurazione). 247


Report Expo Milano 2015

Expo 2015 S.p.A. ha inoltre previsto diverse iniziative speciali per rendere l’Evento il più accessibile a tutti: anche in questo quadro che si è inserito il Progetto Scuola – realizzato con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – che ha creato una piattaforma didattica per preparare al meglio gli studenti sul Tema prima della visita, effettuata grazie a un biglietto agevolato alla cifra di 10 euro che garantiva il

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completamento del percorso di apprendimento iniziato in classe. È stato invece grazie al contributo dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale che tutti i pensionati e lavoratori con reddito imponibile inferiore a 10mila euro hanno potuto visitare Expo Milano 2015 gratuitamente. Diverse proposte sono state inoltre studiate con i Partner per ingaggiare i loro clienti e lavoratori, come nel caso di Intesa Sanpaolo, TIM e Coop.

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Capitolo

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Preparare Expo

LA STRATEGIA DI DISTRIBUZIONE Sempre nell’obiettivo di raggiungere il maggior numero possibile di Visitatori, Expo 2015 S.p.A. ha scelto di non prevedere un distributore esclusivo, a cui ha preferito una rete di distribuzione capillare organizzata secondo due canali tecnicamente definiti push (quando si coinvolgono intermediari) e pull (vendita diretta). Per la prima tipologia, sono stati coinvolti tour operator italiani e stranieri, con la creazione di pacchetti turistici che contenevano anche una visita a Expo Milano 2015: un binomio tra promozione turistica ed Esposizione Universale che è risultato strategico non solo per ingaggiare quel 30% di Visitatori stranieri registrati al termine dell’Evento, ma anche per valorizzare l’Italia oltre i confini nazionali. Tra gli altri canali push utilizzati sono rientrati anche i distributori specializzati nella rivendita di biglietti di spettacoli, aziende di trasporti, ma anche supermercati e tabaccai. Importante anche il ruolo svolto da associazioni, enti e Istituzioni di varia natura. La scelta di puntare fortemente sui canali distribuitivi indiretti, costituendo con largo anticipo una rete di 110 ticket reseller e 15mila punti vendita in tutto il mondo, a cui si sommavano

Diversificare i canali di vendita, per una presenza più diffusa

i siti web gestiti dai distributori, ha consentito la presenza capillare, in Italia e nel mondo, dell’offerta di Expo Milano 2015. Un’operazione che ha permesso la vendita di oltre 10 milioni di biglietti prima dell’apertura, garantendo insieme un importante risparmio nella logistica della distruzione. Il risultato di assoluto valore è stato raggiunto anche grazie al contributo offerto dai canali pull per la vendita diretta – le biglietterie e gli infopoint di Expo Milano 2015, il sito internet ufficiale e l’Expo Gate in piazza Cairoli a Milano. La gestione delle operazioni è avvenuta tramite una piattaforma tecnologica sicura e certificata dalla SIAE e dall’Agenzia delle Entrate.

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Preparare Expo

IL PROGRAMMA DI PROMOZIONE La costruzione della rete distributiva e la contrattualizzazione dei distributori è cominciata dall’estremo Oriente, con l’organizzazione in Cina di un imponente roadshow, per poi proseguire in Sud America, Nord America e – quasi in parallelo – Europa e Italia. Un’iniziativa che ha affiancato e supportato la comunicazione dell’Evento anche grazie alla costruzione di una struttura interna a Expo 2015 S.p.A. dedicata alla promozione turistica. Per raggiungere gli obiettivi, a partire dalla seconda metà del 2014 è stata avviata – in stretta collaborazione con enti e Istituzioni, tra cui l’Ente Nazionale del Turismo Italiano (ENIT) – un’azione di promozione internazionale che ha visto la partecipazione a Fiera del

Turismo, eventi culturali, incontri con i potenziali rivenditori e altre attività realizzate in sinergia con la rete di Ambasciate, Consolati e Istituti di Cultura italiani nel mondo. Un percorso che ha potuto contare sulla collaborazione di Partecipanti, Partner, sponsor e degli stessi ticket reseller, ma anche di realtà locali attive nella promozione turistica come la società pubblica Explora – nata nel periodo di avvicinamento all’Esposizione Universale. Il programma di promozione ha toccato tutti i continenti, grazie all’azione instancabile di un team interno a Expo 2015 S.p.A. che, per oltre un anno, ha viaggiato in ogni angolo del mondo.

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Capitolo

CAPITOLO 6

Comunicare l’Evento Expo Milano 2015 ha voluto coinvolgere il pubblico e renderlo protagonista prima ancora che varcasse l’ingresso del Sito Espositivo. Una narrazione corale per un Tema di interesse generale, che ha generato entusiasmo e dialogo anche attraverso i social media.

6.1 Un’Esposizione Universale che si fa racconto Parte del successo di Expo Milano 2015 è stata merito di una comunicazione trasversale, che ha invitato alla condivisione. 252

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Comunicare l’Evento

Da laboratorio di sperimentazione a nuovo benchmark per i grandi eventi. Anche sul fronte della comunicazione Expo Milano 2015 ha messo a frutto il proprio potenziale, confermandosi “the place to be”, luogo imperdibile per Visitatori italiani e stranieri. In questo senso ha raccolto e rilanciato il ruolo educativo delle Esposizioni Universali, ispirandosi al Tema per creare contenuti e piani di comunicazione ad hoc. L’Evento ha sfruttato a proprio vantaggio le tecnologie e i mezzi di comunicazione, compresi ovviamente i social media, che si sono rivelati non solo validi alleati, ma compagni di viaggio indispensabili per raggiungere il maggior numero possibile di persone e renderle protagoniste. Il consenso diffuso nei confronti dell’Esposizione Universale è stato il risultato di una pianificazione cominciata con largo anticipo, complessa e articolata, che è andata definendosi sempre più nel tempo.

Il sentimento iniziale nei confronti di Expo Milano 2015 era di scetticismo. Per invertire questa percezione negativa è stata necessaria un’attività di media relations e ufficio stampa, una presenza capillare sui social media e negli eventi pubblici e istituzionali, oltre che lo sviluppo di campagne di comunicazione di successo. Le Esposizioni Universali sono nate come occasione di visibilità per il Paese e i Partecipanti, luoghi di incontro con realtà internazionali con cui creare nuove opportunità professionali. Una dimensione business-to-business che nell’ultimo secolo era andata assottigliandosi, quasi scomparendo, e a cui Expo Milano 2015 ha invece voluto ridare forza coinvolgendo le maggiori società internazionali nell’attività di costruzione e promozione dell’Evento.

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A Milano, la prima Esposizione Universale social native

La grande attività di comunicazione al pubblico ha preso il via nel 2013: con l’apparizione del logo in tutta Milano e il lancio della campagna promozionale, l’Esposizione Universale conquista l’Italia. La strategia sviluppata ha rappresentato non solo uno strumento necessario per la buona riuscita dell’Evento in termini di partecipazione dei Visitatori, ma anche un’importante componente per lo sviluppo del Tema, alimentando la condivisione di idee e lo scambio di opinioni. Expo Milano 2015 ha animato il dibattito pubblico sul diritto al cibo tramite interventi di esperti sui quotidiani nazionali, l’apparizione degli Ambassador ai notiziari e nei maggiori programmi televisivi, o sollecitando riflessioni attraverso i canali ufficiali dei social media e il sito web. La testimonianza dell’incredibile attenzione con

cui, nel nostro Paese, i media e il pubblico hanno seguito l’Esposizione Universale arriva dal web: nel 2015 la parola “Expo” è stata la più digitata in Italia sul motore di ricerca Yahoo e su Facebook, e tra le prime voci su Google. Sono poi migliaia gli articoli che – dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 – la stampa internazionale ha dedicato all’Evento. A guidare le scelte in ambito di comunicazione è stato un unico obiettivo: concretizzare e potenziare il più possibile l’intento educativo nei confronti dei Visitatori e la loro partecipazione all’Evento, per un coinvolgimento il più possibile sentito.

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6.2 Graficamente Expo Un’Esposizione Universale di tutti, da subito: una giuria popolare ha votato il logo fra le proposte di un concorso. Mentre i più piccoli hanno scelto il nome della mascotte Foody. Il logo della fase di candidatura, prima identità grafica di Expo Milano 2015, ha tratto ispirazione dal celebre Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, un forte simbolo di classicità e di rinascita ma anche una promessa: come nel disegno, l’Esposizione Universale avrebbe posto la persona al centro. Un’idea che ha poi contraddistinto il percorso tematico e lo sviluppo della visitor experience. Alla registrazione ufficiale come città ospitante, a fine 2010, si è reso necessario un nuovo simbolo. Milano ha voluto distinguersi dagli eventi che l’hanno preceduta, promuovendo un concorso per trovare un simbolo di forte impatto che rappresentasse graficamente i valori e le qualità di un’Esposizione Universale nata per dare un contributo concreto al dibattito sul diritto al cibo e sul futuro del Pianeta.

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Giallo, blu, magenta: i tre colori si incontrano dando vita a diverse sfumature; il nome Expo si sovrappone al 2015 creando nuove forme geometriche. Il progetto vincitore del concorso per studenti e neolaureati delle scuole di design e arti, architettura, moda, disegno industriale e grafica pubblicitaria è opera di Andrea Puppa, classe 1981. Selezionata fra 710 proposte, l’immagine rappresenta l’incontro di luce e vita in cui tante energie si scambiano e si moltiplicano. Dal 2011 è il logo di Expo Milano 2015.


Comunicare l’Evento

Composto da forme e colori basilari, il simbolo offre diversi livelli di lettura. Grazie alla sua semplicità, nella comunicazione è stato punto di partenza per una moltitudine di varianti, specchio cangiante e poliedrico di declinazioni. Proprio come accade con gli alimenti, dove le

materie prime possono generare infiniti abbinamenti e percezioni. È un logo “vivo” dove ogni colore ha la sua energia che si combina e moltiplica nelle altre: allo stesso modo Expo Milano 2015 ha rappresentato un momento per condividere tanti saperi e generare nuova energia vitale. 257


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Guarda il video della mascotte Foody e dei suoi amici

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Da agosto 2013 i colori del logo hanno illuminato ogni angolo di Milano, inaugurando ufficialmente la grande campagna di comunicazione dell’Evento. Lungo le vie del centro e a bordo dei mezzi pubblici, lo slogan “Milano 2015 la città di Expo” ha cominciato a campeggiare per ricordare ai cittadini e ai turisti il grande appuntamento che il capoluogo lombardo si stava preparando a ospitare. Il logo ufficiale dell’Evento è stato presente agli appuntamenti cittadini più attesi e seguiti dal pubblico internazionale come la “Vogue Fashion Night Out” (2013 e 2014) e il “Salone del Mobile” (2014). All’evento di “Countdown”, a un anno dall’apertura, tutta la città ha finalmente sentito come proprio il simbolo ufficiale dell’Evento.

La mascotte Foody è stata il secondo, fantasioso simbolo di Expo Milano 2015. Chiaro richiamo ai dipinti dell’Arcimboldo, Foody è un volto sorridente formato da undici ingredienti tra frutti e verdure: altrettanti personaggi, ognuno con caratteristiche e personalità diverse. La loro unione simboleggiava la sinergia tra i Partecipanti che l’Esposizione Universale ha chiamato per collaborare a rispondere alle sfide del nostro Pianeta sull’alimentazione. Foody ha saputo riproporre i temi principali dell’Evento in chiave positiva ed empatica, per catturare soprattutto i più giovani. La mascotte di Expo Milano 2015, creata da Disney Italia, ha avuto anche un Talent Show

dedicato, dove di puntata in puntata venivano presentati i personaggi che componevano la famiglia – come Piera la pera o l’aglio Guagliò – di cui si raccontavano la storia e le formidabili doti nutritive. Per scegliere il nome di Foody, Expo 2015 S.p.A. aveva lanciato un contest online a cui avevano risposto entusiasticamente 80mila bambini. Il valore simbolico della frutta e della verdura è da sempre un elemento di connessione tra culture diverse, che valica le barriere sociali e unisce i popoli – come l’Esposizione Universale, che ha saputo richiamare da tutto il mondo Paesi e Visitatori per riflettere insieme su un Pianeta più sostenibile e dove tutti abbiano diritto al cibo.

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GURY IL COCOMERO

GUAGLIÒ L’AGLIO

CHICCA LA MELAGRANA

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UNA MASCOTTE

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ARABELLA L’ARANCIA

POMINA LA MELA

JOSEPHINE LA BANANA

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RAP BROTHERS I RAPANELLI

RODOLFO IL FICO

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MANGHY IL MANGO

PIERA LA PERA

MAX MAIS IL MAIS BLU

JULIENNE LA ZUCCHINA

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6.3 La comunicazione continua Dopo aver conquistato Milano con le prime affissioni, Expo Milano 2015 si è fatta conoscere in Italia attraverso pubblicità, eventi, la presenza sul web e i social media.

TRA DICEMBRE 2013 E GENNAIO 2014 È in onda sulle principali reti nazionali il primo spot TV, che sottolinea l’importanza della partecipazione di tutta l’Italia per il successo dell’Evento. “Made of Italians” è l’idea fulcro del video. Perché se si parla di cibo, recita lo spot, nessuno al mondo è all’altezza degli italiani.

Un Evento di tutti, che milioni di Visitatori hanno imparato ad amare con il passare dei mesi, anche prima dell’apertura dei cancelli. La strategia di comunicazione si è ispirata all’approccio inclusivo dell’Esposizione Universale rilanciando i suoi messaggi chiave con campagne pubblicitarie e attività collaterali. Expo Milano 2015 ha parlato al mondo ma si è rivolta anche e soprattutto agli italiani. Per questo, nei due anni precedenti, è stata rafforzata la comunicazione attraverso un’intensa attività promozionale su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo era aiutare il Paese a scoprire l’importanza dell’Esposizione Universale per rilanciare l’Italia a livello internazionale.

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Guarda i video delle campagne di Expo Milano 2015


Comunicare l’Evento

LE CAMPAGNE Tra i diversi momenti di comunicazione che hanno avuto maggiore effetto e risonanza:

DICEMBRE 2014 È iniziata la seconda fase della campagna con un nuovo spot improntato sul valore della visitor experience formata da eventi, sapori, percorsi tematici, grandi architetture e spettacoli. Era il preludio, scandito dalla voce dell’attore Antonio Albanese, all’apertura dei cancelli del Sito Espositivo. La magia di Expo Milano 2015 stava per iniziare.

2 NOVEMBRE 2014 Una nuova campagna di comunicazione cross-mediale vuole avvicinare il pubblico al Tema: lo spot racconta i valori, le sfide e le opportunità dell’Evento, mostrando con entusiasmo i numerosi significati che racchiude. Perché il “Cibo è vita”, come spiega lo slogan. L’immagine principale è di grande impatto: da un lato un bambino allattato dalla madre, dall’altro la Terra vista dallo spazio.

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GLI AMBASSADOR E I PROGETTI DI INCLUSIONE

Nel corso dell’Esposizione Universale sono state numerose le iniziative pensate per coinvolgere target precisi di Visitatori – appassionati d’arte, cinema, sport, gastronomia, scienza, musica, moda – ma anche per trasmettere messaggi educativi di grande valore, come hanno fatto gli Ambassador dell’Evento e i progetti speciali di WE-Women For Expo, Short Food Movie, Laboratorio Expo e Children Share. Gli Ambassador si sono fatti portavoce del messaggio di Expo Milano 2015 per aiutare il Tema a diventare un impegno condiviso. Tra di loro c’erano scrittori, sportivi, filosofi, personaggi dello spettacolo, attori, creativi, architetti, designer, chef, musicisti, cantanti e registi provenienti da ogni parte del mondo, che hanno scelto di

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mettersi in gioco dando il proprio contributo personale all’Evento. Uomini e donne, italiani e stranieri, che hanno aderito in modo gratuito e con entusiasmo all’iniziativa. Ogni Ambassador ha abbracciato il Tema condividendone sui social la propria, personale visione. Tra i 90 Ambassador che hanno partecipato al progetto ricordiamo in particolare il maestro della cucina italiana Gualtiero Marchesi, lo storico capitano dell’Inter Javier Zanetti, l’attrice Ornella Muti, il musicista Lang Lang, il conduttore comico Enrico Bertolino, lo showman Renzo Arbore, il cestista NBA Danilo Gallinari, l’imprenditore e fondatore di Kartell Claudio Luti, il portiere della Juventus e della Nazionale di Calcio Italiana Gianluigi Buffon, gli architetti Michele De Lucchi e Massimiliano

Fuksas, la conduttrice Antonella Clerici, gli chef Davide Oldani e Carlo Cracco, la cantautrice Malika Ayane, il maestro pasticcere Ernst Knam, l’attrice e modella Martina Colombari, il filosofo Salvatore Veca. La grande tradizione milanese di solidarietà e apertura verso il mondo è stata rappresentata in particolare da Don Gino Rigoldi. In alcuni casi il sostegno dato all’Evento è stato particolarmente evidente, come quando alla vigilia dell’apertura lo Special Ambassador Giorgio Armani ha celebrato l’anniversario di 40 anni di attività con una sfilata grandiosa e l’inaugurazione dell’Armani Silos. Un altro portavoce d’eccellenza, Andrea Bocelli, Ambassador Extraordinary, ha avuto un ruolo da protagonista al concerto inaugurale “The Opening” in piazza Duomo a Milano.


Comunicare l’Evento

A coronare il successo dell’iniziativa, la proposta approvata dell’Assemblea General del BIE di riproporre il format all’interno delle prossime Esposizioni Universali. Children Share, in collaborazione con il MUBA, ha stimolato la riflessione dei più piccoli sui temi dell’Esposizione Universale in modo ludico grazie a un ricco programma di eventi, workshop, performance, giochi e installazioni. Expo Milano 2015 si è tuttavia spinta oltre la semplice promozione dell’Evento: l’intenzione era creare una reale riflessione sulle molte sfumature del Tema. Per questo motivo, accanto alla costante attività sulla rete e sui social media, sono stati sviluppati specifici progetti di inclusione. Laboratorio Expo, in collaborazione con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, ha coinvolto le più importanti università del mondo per raccogliere ricerche e spunti scientifici su cui riflettere nel

semestre di apertura. È all’interno di questa cornice che ha avuto luogo la genesi della Carta di Milano. WE-Women for Expo, progetto realizzato con il Ministero degli Affari Esteri e la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, ha dato vita al più grande network femminile sui temi dell’alimentazione. L’iniziativa ha inoltre goduto di due settimane dedicate all’interno del Sito Espositivo per spingere Visitatori e Partecipanti a riflettere sul ruolo cruciale che le donne occupano nel sistema economico globale.

Short Food Movie: il cibo visto attraverso gli occhi di tutti. Prodotto da Fondazione Cinema per Roma e Centro Sperimentale di Cinematografia, il progetto ha lanciato una call to action globale per raccogliere video ispirati al tema della nutrizione, del territorio, della necessità sociale di uno sviluppo sostenibile ed egualitario. I migliori contributi sono entrati a far parte di un’opera d’arte partecipata all’interno del Padiglione Zero dove, per l’intera durata del semestre espositivo, sono stati trasmessi i video.

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EXPO E LA STAMPA Un Evento dalla portata universale, che ha fatto molto parlare di sé sia prima sia durante il semestre, un’imperdibile occasione di dibattito per influenzare e arricchire i quotidiani e i magazine online di tutto il mondo. Nel corso degli anni, il team dell’ufficio stampa di Expo Milano 2015 ha organizzato numerose conferenze e incontri con giornalisti italiani e stranieri, fornito supporto e indicazioni ai media, programmato interviste sui principali giornali, radio e televisioni con le personalità più in vista dell’Esposizione Universale, in base alle competenze richieste dagli intervistatori e al focus degli interventi. Questa squadra eterogena e affiatata ha permesso di rispondere in modo quanto più possibile puntale ed efficiente alle richieste di informazioni dei giornalisti su temi di diversa natura in un crescendo di interesse nei confronti dell’Evento: dalle attività di cantiere ai costi di gestione, dai progetti dei Padiglioni alle installazioni tecnologiche implementate sul Sito Espositivo. 266

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Un brand che prima non c’era e poi è diventato di tutti Questa intensa attività a 360 gradi si è divisa tra comunicazione istituzionale e per i Visitatori: dalle newsletter settimanali a Istituzioni e media, alle visite in cantiere con i giornalisti della carta stampata, radiofonici e televisivi; dalla preparazione di contenuti per programmi TV italiani e stranieri, ai tanti incontri con la stampa nazionale e non, sino all’attivazione di media

partnership dedicate. Anche in questo contesto la capacità della Società Expo 2015 di fare squadra con gli uffici stampa di enti, Istituzioni, Partner, sponsor e Partecipanti è stata una delle chiavi di volta e ha permesso di moltiplicare le attività di comunicazione e di coordinare i messaggi al pubblico. Un fattore che è risultato strategico per il racconto e la visibilità dell’Esposizione Universale.


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GLI EVENTI DI AVVICINAMENTO L’intento inclusivo dell’Esposizione Universale si è tradotto nell’organizzazione di iniziative in Italia e all’estero, per favorire la partecipazione dei futuri Visitatori, e in una presenza diffusa ai maggiori eventi nazionali. Un’attività cresciuta via via, sostenuta dall’entusiasmo sempre più diffuso nei confronti dell’Evento, che ha visto nascere iniziative realizzate con il supporto di Città, Regioni, enti e Istituzioni, Partecipanti, Partner, Associazioni e aziende – sempre nella prospettiva di sistema propria del “Metodo Expo 2015” alla base dell’edizione. Per raccontare le centinaia di iniziative, grandi e piccole, organizzate sotto il coordinamento di Expo 2015 S.p.A., o in maniera spontanea in Italia e nel mondo, sarebbe necessario un report dedicato. Da qui la scelta di raccoglierne solamente alcune, presentate volutamente in ordine sparso come simbolo del buzz crescente che ha accompagnato il percorso verso il 1° maggio 2015:

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¬ Expo Express: treno-mostra che in 3 mesi ha attraversato l’Italia fermandosi in 15 città diverse, presentando in anteprima i valori e i sapori di Expo Milano 2015, grazie a degustazioni e show cooking itineranti; ¬ Tour promozionale Expo 2015 di iniziative ed eventi da New York a Mosca, da Londra a Yamoussoukro, per incontrare pubblico, aziende e Istituzioni; ¬ Color Run, gara non competitiva organizzata da RCS. Durante il percorso i partecipanti sono stati colorati con apposite polveri multicolore, concludendo

così la corsa ricoperti dalle tinte del logo di Expo Milano 2015; ¬ Countdown: a un anno dall’Evento, una grande festa in piazza Gae Aulenti a Milano ha dichiarato aperta la corsa finale verso l’inaugurazione; ¬ Expo in Viaggio, un progetto per raccontare l’Esposizione Universale in chiave 2.0 con oltre 100 tappe in tutta Italia; ¬ La Repubblica delle Idee: momento di approfondimento che in dieci appuntamenti ha raccontato le maggiori personalità italiane nel campo dell’innovazione e della ricerca,


Comunicare l’Evento

Un cammino entusiasmante che ha attraversato l’Italia

con una speciale attenzione verso le startup e il Tema; ¬ Celebrazioni del 2 Giugno: 180 tra Ambasciate, Consolati e Rappresentanze hanno promosso Expo Milano 2015 nel mondo in occasione della Festa della Repubblica Italiana del 2014; ¬ Expo Days, rassegna di eventi sul Tema e spettacoli nella città di Milano. Alla prima nel 2012 seguiranno altre edizioni; ¬ Il Giro d’Italia: la maggiore manifestazione ciclistica nazionale ha attraversato il Paese con Expo Milano 2015 protagonista;

¬ World Expo Tour, tour promozionale internazionale organizzato da Regione Lombardia; ¬ Tavola Planetaria, progetto itinerante partito a Milano, ha permesso agli italiani di incontrare le comunità straniere e le tradizioni dei Paesi che avrebbero partecipato all’Esposizione Universale; ¬ Convivio: ciclo di lezioni organizzate da Fondazione Corriere della Sera per riflettere sul rapporto tra cibo e cultura; ¬ International Participant Meeting e Cluster Meeting: a

margine degli appuntamenti, diverse città che hanno ospitato i convegni (tra cui Torino, Como e Bergamo) hanno previsto iniziative aperte al grande pubblico; ¬ Deejay Ten gara podistica organizzata da Radio Deejay, che ha corso accanto a Expo Milano 2015; ¬ Il Tempo delle Donne, tre giorni di approfondimento e dibattito alla Triennale di Milano sui temi affrontati dal progetto WE Women for Expo; ¬ Wired Next Fest, festival con talk sui temi dell’innovazione e della tecnologia; ¬ Vogue Fashion Night Out: evento dedicato alla moda e alla solidarietà che ogni anno, in occasione della settimana della moda, illumina le strade del quadrilatero milanese. Nel 2014 e nel 2015 l’Evento ha avuto un forte risalto; ¬ Festival della Scienza a Genova, in collaborazione con Gruner + Jahr, per pensare al Tema anche in chiave scientifica; ¬ Mostra di Van Gogh a Milano, grazie alla collaborazione tra l’Esposizione Universale e Il Sole 24 Ore; ¬ Eurochocolate 2014 a Perugia e Cioccolatò 2014 a Torino hanno offerto un’anticipazione del Cluster del Cacao.

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UN’ESPOSIZIONE UNIVERSALE DIGITALE Expo Milano 2015 si è distinta per una comunicazione giovanile e soprattutto social, che ha coinvolto Visitatori di ogni età e contribuito a creare diverse community di appassionati. Il sito web è stato il primo, naturale veicolo del dialogo alimentato dall’Esposizione Universale. Ha attraversato due fasi di sviluppo: in un primo momento ha svolto il ruolo di portavoce istituzionale, condividendo informazioni sulle adesioni dei Paesi, sulle sottoscrizioni dei Partner, sull’avanzamento dei lavori di cantiere e sui dettagli societari anche grazie allo specifico portale OpenExpo. Con l’avvicinarsi della data di apertura di Expo Milano 2015, la struttura del Sito e l’offerta dei contenuti si sono poi adattati a un pubblico meno specialista e più interessato a informazioni pratiche sull’offerta ai Visitatori. Si è così formata una redazione dedicata, che ha mantenuto e alimentato il dialogo diretto con il pubblico grazie a una serie di iniziative nate e diffuse sul web, tra cui il contest per scegliere il nome della mascotte Foody o il progetto World Recipes per la condivisione di ricette da tutto il mondo. È stata quindi attivata la possibilità di acquistare online il biglietto di ingresso, scaricare la mappa ufficiale, trovare informazioni su come raggiungere il Sito Espositivo con i mezzi pubblici e su come muoversi al suo interno. Fino a giungere alla versione

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finale attiva nel semestre dove venivano presentati tutti i Padiglioni, le attrazioni e gli eventi in una sorta di racconto giornaliero di quanto sarebbe accaduto all’interno dei cancelli dell’Esposizione Universale. Accanto al sito internet principale, sono nate iniziative digitali

Una festa con sette miliardi di invitati


Comunicare l’Evento

LA APP DI EXPO MILANO 2015 complementari che hanno dato vita a un vero sistema di comunicazione digitale. Come il sito del Padiglione Italia, vetrina di quello che il Paese ha presentato durante il semestre espositivo, o il sito del Progetto Scuola, luogo digitale di incontro e preparazione della visita a Expo Milano 2015 per oltre 2 milioni di studenti. Di assoluta rilevanza anche il magazine online ExpoNet, sito di informazione dove venivano pubblicati contenuti inediti e interviste agli esperti sui principali argomenti legati al Tema. Diverse le questioni affrontate: dagli OGM alla lotta alla contraffazione, dalla tutela della biodiversità all’innovazione in agricoltura, dalla lotta allo spreco alla promozione di stili di vita corretti. ExpoNet è stato così il “luogo digitale” dove approfondire il Tema senza pregiudizi. Il sito ufficiale è servito inoltre come piattaforma di lancio per numerose iniziative complementari all’Evento, come WE - Women for Expo o il programma Volontari, indirizzando gli utenti ai siti di riferimento. O per raggiungere il portale dedicato a preparare la visita a Expo Milano 2015, dove

Expo Milano 2015 Official App è stata la guida ufficiale e gratuita all’Esposizione Universale, strumento multimediale in continua evoluzione che con il passare del tempo si è arricchito di nuovi contenuti e funzionalità. La App – sviluppata da Accenture in Italia, e basata sulla tecnologia del progetto Digital di TIM – ha consentito di partecipare in prima persona al più grande Evento mai realizzato sull’alimentazione e sulla nutrizione. Samsung Italia, Edutainment Partner dell’Esposizione Universale, ha installato l’App sui propri dispositivi mobile. Grazie all’applicazione ufficiale era possibile rimanere costantemente aggiornati su eventi,

degustazioni, convegni e laboratori creativi comunque connessi a Expo Milano 2015 nelle maggiori città italiane. Erano anche disponibili schede approfondite sui diversi luoghi del Sito Espositivo, complete di immagini e video, grazie a cui pianificare la visita. Erano infine pubblicate news sull’Esposizione Universale e sui suoi protagonisti.

era presente il calendario di tutti gli eventi e il sistema di visita virtuale delle architetture. Era inoltre possibile fare in viaggio virtuale a 360 gradi all’interno del Sito Espositivo.

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I SIMBOLI DELL’ESPOSIZIONE IN CITTÀ

Le Bandiere dei Partecipanti Hanno invaso il centro di Milano valorizzandone i principali viali pedonali. Un cammino tra i simboli di tutti i Paesi che hanno partecipato all’Esposizione. A ogni adesione era aggiunta una bandiera, per marcare il crescente interesse internazionale all’avvicinarsi dell’Evento.

Il Popolo del Cibo Le statue ispirate ai ritratti dell’Arcimboldo create da Dante Ferretti, scenografo Premio Oscar, sono apparse a Milano nel 2013 per partire nel loro viaggio nel mondo fino a New York. Sono ritornate in città per l’Evento, come guardiani pacifici dell’arrivo dei Visitatori all’Aeroporto di Malpensa e ai tornelli del Sito Espositivo. 272

Expo Gate Situato nel cuore di Milano, davanti al Castello Sforzesco, dal maggio 2014 ha introdotto il pubblico all’Esposizione Universale per accompagnarlo lungo tutto il percorso della manifestazione. Simbolicamente, una porta di accesso al mondo, all’atmosfera e ai contenuti a un anno dall’inaugurazione. Tre le funzioni principali: raccontare l’Evento attraverso un fitto programma di eventi, fornire informazioni per preparare la visita e permettere l’acquisto dei ticket di ingresso.


Comunicare l’Evento

Parola chiave: condividere Expo Milano 2015 è stata anche e soprattutto la prima Esposizione Universale organizzata nell’era della diffusione globale dei social media, un’enorme opportunità per coinvolgere i Visitatori e alimentare la discussione globale sul Tema. Una sfida affrontata con una strategia dedicata, un team dinamico e la voglia di sperimentare nuove soluzioni. Sui canali ufficiali creati su Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest, YouTube, Periscope e Spotify, milioni di utenti da tutto il mondo hanno condiviso pensieri e consigli, sia prima sia durante il semestre espositivo. L’obiettivo finale, perfettamente centrato, era creare una community di riferimento, con la convizione che “the community is the message” (la comunità è il messaggio). Nel cammino di avvicinamento all’apertura i contenuti pubblicati in italiano e inglese sono stati continui: presentazioni delle partnership, anteprime dei Padiglioni, aggiornamento sugli eventi, oltre al “nostalgico” progetto Expo Vintage che riproponeva foto delle passate Esposizioni Universali. Nel corso dei sei mesi, l’attività si è concentrata sul racconto in tempo reale di quel che accadeva sul Sito Espositivo e sulla condivisione dei contenuti di Partecipanti e Visitatori.

Tante le iniziative speciali adottate nel corso degli anni come “I diari di Moldor”, il racconto del backstage di quanto avveniva nella sede operativa della Società a Molino Dorino; Expo Milano Night and Day, un canale WhatsApp che circolava con il passaparola e rilanciava gli eventi più interessanti di ogni giorno; i Social Media Day, giornate a cancelli aperti per i blogger più influenti; e @AskExpo, il primo info point social nato dalla collaborazione con Twitter Italia, che durante il semestre ha risposto a tutte le domande pratiche dei Visitatori. Un racconto completato attraverso i post, i tweet e le istantanee rilanciati dai profili delle migliaia di persone che hanno contribuito a realizzare l’Evento, a partire dai vertici di Expo 2015 S.p.A.

La comunicazione via social media si è avvalsa anche di una forte presenza off line per rafforzare la community digitale. È in questo contesto che sono nati progetti social analogici come “Expo 2015+100 Archivio”, attraverso cui i Visitatori e i Partecipanti hanno potuto consegnare ai posteri il proprio “oggetto della memoria” di Expo, e #MyWall, la parete collocata all’interno del Media Centre che ha ospitato i ricordi fisici di chi ha lavorato e vissuto in Expo, contribuendo a creare un racconto collettivo, che diventerà parte della collezione del World Expo Museum di Shanghai.

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6.4 La comunicazione globale e il ruolo dei Partecipanti Le relazioni con i media internazionali hanno assicurato visibilità all’estero – per l’Evento e l’Italia. Un network dedicato ha rafforzato per la prima volta il coordinamento tra i Paesi.

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Comunicare l’Evento

La partecipazione internazionale e il dibattito globale attorno al Tema sono stati tra gli elementi di maggiore importanza per il successo dell’Esposizione Universale. Cosciente di questa realtà, tre anni prima Expo 2015 S.p.A. ha avviato un forte potenziamento dell’ufficio stampa, coinvolgendo referenti internazionali che hanno gestito la comunicazione con i Paesi. Il compito di supporto è stato affidato a una società specializzata che ha curato, in coordinamento con Expo 2015 S.p.A., la relazione con i giornalisti stranieri fino alla chiusura della manifestazione, fornendo risposte puntuali e documenti di approfondimento in base alle richieste ricevute tramite i canali ufficiali. L’attività di Media Relations Internazionali di Expo Milano 2015 si è concentrata sui dieci Paesi Partecipanti da cui sarebbe arrivata la maggior parte dei Visitatori (Svizzera, Francia, Gran Bretagna, Germania, Emirati Arabi Uniti, Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti d’America, Brasile), ruolo chiave che ha giustificato l’attenzione riservata alla loro percezione dell’Evento. Questa strategia ha permesso di raggiungere risultati di rilievo: dal 30 aprile al 31 ottobre 2015 sono stati realizzati 2.383 articoli sull’Esposizione Universale, di cui 1.210 da testate dei Paesi “chiave”. Gli argomenti di maggiore interesse per il mercato estero sono stati principalmente legati

direttamente a Expo Milano 2015 e al Tema: l’architettura dei Padiglioni, le Aree Tematiche (in particolare il Padiglione Zero, il Future Food District e il Padiglione in città “Arts & Foods. Rituali dal 1851”), il diritto al cibo e le soluzioni tecnologiche, la presenza dei Capi di Stato e delle grandi multinazionali, i National Day e i record ottenuti. Una forte attenzione è stata rivolta anche al riscontro nazionale dell’Evento: la città di Milano vista come brand, le opportunità future di crescita per il turismo e il successo del Sistema Paese Italia. Il team ha assicurato supporto continuo ovviamente anche ai giornalisti di altre aree geografiche, coinvolgendoli sia nella fase di costruzione, con Media Tour e visite guidate in cantiere, sia durante i 184 giorni dell’Esposizione Universale. La comunicazione internazionale ha beneficiato anche dell’intervento dei Partner, che hanno coordinato la diffusione di informazioni utili per rispondere alle esigenze specifiche della stampa di settore, valorizzando le soluzioni d’eccellenza messe in campo e offrendo punti di vista differenti per raccontare l’Evento.

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LA COMUNICAZIONE DEL PADIGLIONE ITALIA Per valorizzare al meglio la rappresentazione dell’Italia all’Esposizione Universale è stata formata una squadra di comunicazione dedicata a raccontare la genesi del Padiglione del Paese e le sue iniziative durante il semestre. Un’attività congiunta e parallela allo sforzo dell’ufficio stampa incaricato del racconto complessivo, che nel corso degli anni ha creato la base per accogliere all’interno del Padiglione Italia – con tour dedicati – oltre 3.000 giornalisti provenienti da 50 Paesi e raccontare al

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meglio, anche grazie alla collaborazione con alcune delle principali agenzie di stampa, le eccellenze del Paese rappresentate lungo il Cardo. Anche in questo caso la dimensione digitale del racconto ha avuto un ruolo primario attraverso la realizzazione di un sito web dedicato, con specifiche aree dedicate a progetti speciali (Vivaio ricerca, Vivaio talenti, Vivaio donne, Vivaio delle idee e Vivaio Scuole), un web magazine tradotto in inglese e cinese, e i canali social dedicati.

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Comunicare l’Evento

La formazione di un Participant Communication Network ha fornito un’ulteriore riprova del carattere innovativo e inclusivo dell’Evento. Il network, una prima nella storia delle Esposizioni Universali, ha rafforzato il coordinamento dell’attività di comunicazione dell’Organizzatore e dei Paesi che hanno preso parte all’Evento. Ogni Partecipante ha infatti scelto un referente unico (Participant Communication Officer) che dal 31 ottobre 2014 alla data di chiusura dell’Evento ha rappresentato – insieme ai vari uffici stampa – il punto di riferimento per giornalisti italiani e stranieri. Sotto la guida della Società Expo 2015, il network ha permesso di condividere con tutti i Partecipanti le strategie, le attività e i materiali in formato open source con l’obiettivo riuscito di amplificare la comunicazione nazionale e internazionale, fornendo al contempo un efficace supporto a tutti i Paesi.

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6.5 Il racconto dei Partner Non sarebbe stato possibile raggiungere con efficacia il pubblico dell’Esposizione Universale senza l’attività cruciale svolta dai Partner. Una collaborazione che riprende e rafforza quanto già fatto durante la costruzione del Sito Espositivo, garantendo la sostenibilità economica dell’Esposizione Universale

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e contribuendo in maniera determinante alla narrazione dei valori e dei contenuti. Sono state numerose le iniziative di comunicazione per sostenere la promozione dell’Evento prima e durante il semestre. Di seguito alcune delle più significative:

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Comunicare l’Evento

1 Intesa Sanpaolo ha avviato una campagna di comunicazione dedicata alla diffusione del brand Expo Milano 2015: il logo era presente in ogni filiale e in TV attraverso alcuni spot pubblicitari

2 La partnership con Fiat Chrysler Automobiles, oltre a una flotta di vetture modello 500L brandizzate Expo Milano 2015, ha portato alla presenza del logo nella campagna di comunicazione Fiat e durante alcune partite di calcio della Juventus

3 Samsung ha precaricato l’applicazione dell’Esposizione Universale, sviluppata da Accenture, su tutti i dispositivi mobile e valorizzato la partnership attraverso affissioni dedicate negli scali aeroportuali

4 Enel ha offerto visibilità in co-branding nelle sue campagne di advertising nazionali

5 Alitalia-Etihad ha realizzato speciali livree con il logo di Expo Milano 2015 per due Airbus A330-200

6 Il Gruppo Ferrovie dello Stato ha vestito per sei mesi un treno Frecciarossa, un Frecciabianca e un Frecciargento con il logo ufficiale. Prima dell’Evento era presente un treno-mostra (ExpoExpress)

7 Coop, insieme a Eataly, ha partecipato all’iniziativa di solidarietà “Più siamo, più pesiamo” del Banco Alimentare, lanciata durante il countdown del 30 aprile 2014, devolvendo in beneficenza 100 tonnellate di alimenti

8 Ferrero ha garantito la presenza del logo sulle confezioni dei prodotti dolciari e ha avviato una raccolta punti mettendo in palio i biglietti di ingresso all’Evento

9 San Pellegrino ha dato visibilità al logo con maxi affissioni nelle principali città italiane e lo ha inserito sulle etichette di circa 140 milioni di bottiglie di tutti i formati in 80 Paesi del mondo

10 Coca-Cola ha distribuito i suoi prodotti in Italia con il logo dell’Esposizione Universale e ha dato supporto digitale tramite i social media

11 Heineken, tramite Birra Moretti, ha pianificato di brandizzare circa 1 milione di bottiglie 281


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6.6 Expo Milano 2015 e Rai La collaborazione ha permesso all’Evento di ottenere la massima visibilità sulla televisione nazionale e di avere programmi e contenuti dedicati. Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 la Rai - Radiotelevisione Italiana ha fornito il servizio di Host Broadcasting ai media presenti sul Sito Espositivo e a distanza, live e in differita. Per l’intera durata del semestre di apertura la Rai ha messo a disposizione delle televisioni – compresi i network stranieri che non riuscivano a essere presenti – filmati in diretta e video pillole montate a chiusura degli eventi. Un servizio garantito da una troupe permanente di operatori, giornalisti, registi e autori che, in coordinamento e collegamento diretto con la Direzione Comunicazione dell’Organizzatore, ha permesso di realizzare 1.196 ore di video, con 230 ore di montato. 282

Per consentire una migliore operatività, l’Expo Centre ha ospitato in loco uno studio Rai con redazioni, sale montaggio e un vero studio televisivo dove sono stati registrati il popolare programma inedito “The Cooking

Show” e altri già esistenti. Parallelamente lo studio radiofonico allestito da Rai ha trasmesso live alcuni dei programmi più importanti nel palinsesto di Radio 1, Radio 2 e Radio 3.

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Comunicare l’Evento

La funzione di Host Broadcaster per Rai è stata il coronamento di un percorso di affiancamento e promozione dell’Esposizione Universale iniziato nel luglio del 2013, tramite una convenzione stipulata con la Società Expo. In quel contesto si è creata una media partnership che si è concretizzata di una struttura televisiva: Rai Expo. Non un nuovo canale, bensì un progetto multipiattaforma che ha coinvolto TV, radio, web e social media. L’Esposizione Universale è stata quindi inserita con i suoi contenuti, i suoi temi e le sue sfide all’interno del palinsesto della televisione pubblica italiana, grazie agli approfondimenti, alle interviste e alle pillole prodotte dagli autori e dai giornalisti. I filmati, gli interventi video degli esperti, i servizi realizzati dai professionisti di Rai Expo sono stati anche pubblicati online: un sito web dedicato all’avventura di Expo Milano 2015 ha accompagnato il pubblico sino all’inaugurazione del 1° maggio e per l’intero semestre espositivo. I contenuti, suddivisi per categorie tematiche, sono stati resi disponibili in diverse lingue. Particolare rilievo ha infine assunto il contributo di Radio Rai che, anche grazie al Ministero dell’Ambiente, durante gli ultimi tre mesi dell’Esposizione Universale ha gratuitamente installato una postazione radio nella corte di Padiglione Italia, da cui ha trasmesso in diretta alcuni dei suoi programmi di punta. 283


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2 6.7 La centrale operativa della comunicazione: il Media Centre Il luogo di incontro, scambio e condivisione per le migliaia di giornalisti, esperti della comunicazione e dei nuovi media italiani e stranieri intervenuti a Expo Milano 2015.

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Il Media Centre è stato il cuore pulsante del racconto di Expo Milano 2015 durante tutti i 184 giorni di apertura. È stata la base del team di comunicazione di Expo 2015 S.p.A. – rinforzato durante il semestre anche grazie a collaborazioni esterne – e di 28.221 giornalisti e professionisti dell’informazione. Qui ogni mattina, negli uffici dedicati, aveva luogo la riunione di redazione, vera cabina di regia del racconto dell’Esposizione Universale, presieduta dal Direttore Comunicazione della Società. Sotto lo stesso tetto, in un altro grande open space, sedevano ogni giorno sia i comunicatori di Expo 2015 S.p.A. sia i giornalisti, che hanno potuto così sviluppare un rapporto di collaborazione efficace, cordiale e puntuale – anche grazie a una potente infrastruttura.


Comunicare l’Evento

NELLA DIGITAL MEDIA ROOM SONO STATI CARICATI IN SEI MESI:

2.663 Comunicati stampa

4.125 2.189 Foto

Video

Lungo tutto l’arco dell’Evento il Media Centre ha messo a disposizione dei media: • un open space con tavoli e sedie ad accesso libero; • una sala stampa con circa 100 posti a sedere, regia per la proiezione di video e gabbiotti di traduzione; • un’area video da cui scaricare i live realizzati dal servizio di Host Broadcasting; • un corner Canon per l’assistenza fotografica; • un video wall con proiezioni live dal Decumano e dall’Albero

Per un totale di

76.286

Download effettuati dagli oltre 3.300 utenti registrati

della Vita e con lo streaming degli eventi più importanti avvenuti sul Sito Espositivo; • un’area lounge; • uffici di produzione per le TV nazionali; • accesso diretto agli studi Rai. La grande Open Plaza ha coronato gli spazi a disposizione della stampa. Nei sei mesi i giornalisti hanno avuto a disposizione tutte le pubblicazioni di Expo 2015 S.p.A. – guida breve, catalogo, mappe e brochure – e i calendari degli appuntamenti

previsti ogni giorno, utili per organizzare la propria giornata. La Digital Media Room, piattaforma creata per l’evento, ha completato l’offerta e ha rappresentato uno strumento indispensabile per la diffusione dei contenuti digitali che ha permesso all’Organizzatore e a tutti i Partecipanti, Ufficiali e non Ufficiali, di caricare comunicati stampa, immagini e video nell’area dedicata alla comunicazione con la stampa accreditata e registrata. 285


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CAPITOLO 7

Per un’Expo sostenibile Non solo il verde. Expo Milano 2015 ha coinvolto Partecipanti e Visitatori in un’esperienza di consapevolezza sul risparmio delle risorse, la riduzione dei consumi e dell’impatto sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita dell’Evento. Le principali attività e i loro risultati.

7.1 Le tante dimensioni della sostenibilità Dal percorso con i Partecipanti alle soluzioni sul Sito Espositivo, l’impegno di Expo Milano 2015 per l’ambiente ha abbracciato campi diversi. 286


Per un’Expo sostenibile

Un’Esposizione Universale dedicata nel 2015 al futuro dell’alimentazione sul Pianeta aveva l’obbligo di considerare la sostenibilità del suo operato e promuoverla nelle sue varie forme. In coerenza con il Tema generale, Expo Milano 2015 ha voluto impegnarsi da subito per una gestione sostenibile, partendo dalla fase preparatoria sia a gestire in modo consapevole le proprie attività verso l’Evento, sia a indirizzare i tanti soggetti parte del processo – il loro coinvolgimento attivo ha avuto un ruolo fondamentale. Sono state moltissime le iniziative adottate sui vari fronti, i cui effetti sono stati poi visibili sul Sito Espositivo e nei risultati raggiunti. La strategia di Expo Milano 2015 per la sostenibilità si è ispirata a quattro valori: la social legacy, l’inclusione, l’innovazione e la responsabilità sociale. Su queste basi, Expo Milano 2015 ha perseguito più direttrici,

dal monitoraggio degli effetti ambientali e la loro compensazione immediata fino alle politiche di riuso durante e dopo il semestre. Le iniziative non miravano soltanto a ottimizzare l’impatto dell’Evento, ma anche a sperimentare pratiche virtuose per l’organizzazione di eventi in futuro. Le misure più evidenti sono le iniziative che hanno riguardato il progetto del Sito Espositivo. Chi ha visitato Expo Milano 2015 ha vissuto un ambiente ricco di elementi naturali – come i canali d’acqua, utilizzati per il raffreddamento dell’area, o la Collina Mediterranea a un estremo del Decumano. Ovunque, la vegetazione ha avuto una presenza di primo piano. Orti verticali, giardini sui tetti, opere a verde: da un Padiglione al successivo il pubblico ha apprezzato la varietà di soluzioni per ottenere green building e la quantità di spazio aperto disponibile. Entrambe queste caratteristiche rispondono all’attenzione generale per il Tema e derivano dalle indicazioni

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Ambie econo cultura

date da Expo 2015 S.p.A. negli anni precedenti. Gli organizzatori hanno accompagnato i Partecipanti nella fase di progetto tramite precise linee guida sulle costruzioni future: ogni Padiglione era tenuto a mantenere aperto o a verde quasi un terzo del proprio spazio – con quanto ne è conseguito 288

in termini di minori quantità di materiale da recuperare. Le regole raccomandavano l’impiego di materiali rinnovabili, soluzioni sostenibili e orientate al riuso, da cui l’uso prevalente del legno in tante strutture. Molte costruzioni hanno scelto la strada dell’innovazione tecnologica, come nel caso del Padiglione

Italia e la sua “foresta” in cemento biodinamico, materiale di nuova concezione ricavato in gran parte da materie riciclate e capace di catturare e rendere inerti diversi agenti inquinanti presenti nell’aria. Expo Milano 2015 ha promosso soluzioni di efficienza energetica, a partire dal Sito Espositivo e le sue soluzioni di illuminazione e gestione del calore – tra cui le innovative coperture dei due viali principali, studiate appositamente per rinfrescare i Visitatori tramite l’effetto ombra e le correnti d’aria. L’energia elettrica consumata durante l’intero semestre è stata molto inferiore alle previsioni (47 GWh, circa -55% rispetto alle stime) ed è provenuta interamente da fonti rinnovabili certificate.


Per un’Expo sostenibile

Anche grazie al lavoro svolto con Partecipanti Partner e concessionari, le azioni che hanno reso Expo Milano 2015 un evento più sostenibile riguardano dunque i diversi aspetti del Sito Espositivo.

entale, omica, ale

ENERGIA E ILLUMINAZIONE Nei sei mesi di apertura sono stati consumati 47 GWh di energia elettrica (contro i 105 stimati in sede di Studio di Impatto Ambientale) provenienti al 100% da fonti di energia rinnovabili certificate all’origine. Per l’illuminazione, e in particolare per l’illuminazione esterna, il progetto ha selezionato corpi illuminanti led outdoor a elevata efficienza energetica, con un notevole risparmio.

ACQUA Per il raffreddamento e l’irrigazione il Sito Espositivo ha utilizzato l’acqua dal canale perimetrale e dalla falda sotterranea (meno pregiata dell’acqua potabile), mentre 11 vasche di fitodepurazione (superficie complessiva 9.000 mq) hanno depurato le acque superficiali di prima pioggia. Soluzioni tecnologiche come diffusori, riduttori di flusso e temporizzatori hanno ridotto i consumi idrici fino al 50% rispetto agli impianti tradizionali. Trenta casette dell’acqua hanno erogato oltre 9 milioni e mezzo di litri senza l’uso di bottiglie.

TECNOLOGIE SMART Il progetto “Smartainability”, programma di smart city di RSE (Ricerca Sistema Energetico del Gruppo GSE), ha valutato il livello di sostenibilità delle tecnologie innovative impiegate sul Sito Espositivo rispetto a situazioni convenzionali, con questi importanti risparmi stimati: 90mila MWh di energia primaria da fonte fossile; 21mila tonnellate di CO2; 36 tonnellate di ossidi di azoto; 62 tonnellate di anidride solforosa, oltre 5.000 kg di particolato, di cui oltre 4.000 kg di tipo fine; 6 milioni di euro derivanti da costi minori di materiali e di manutenzione.

LEGNO Sul Sito Espositivo sono stati utilizzati quasi 32mila metri cubi di legname certificato PEFC (dato censito da pefc.org), lo standard di certificazione forestale più diffuso in Italia e nel mondo. Molti manufatti hanno impiegato anche legno certificato FSC, per una mole impressionante di materiali rinnovabili da foreste gestite in maniera sostenibile – e di estrema versatilità nel recupero.

VERDE Della superficie totale del Sito Espositivo il 20% circa era coperto da verde, con 250mila mq popolati da 12mila alberi, 85mila arbusti e 150mila essenze erbacee (per un totale di oltre 250 diverse specie autoctone a tutela della biodiversità).

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CRITERI LEED Dalla fase di registrazione Expo 2015 S.p.A. si è impegnata a fare riferimento ai criteri del sistema statunitense LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), standard sempre più diffuso a livello internazionale, per il progetto e la realizzazione del Sito Espositivo. In seguito all’ultima verifica, condotta nel 2015 da ICMQ (istituto di certificazione e marchio qualità per prodotti e servizi per le costruzioni), il Sito Espositivo è stato riconosciuto a un livello di certificazione potenziale nonostante non sia stata richiesta la certificazione vista la natura temporanea dell’Esposizione.

Tutta l’energia consumata proveniva da fonti rinnovabili, certificate all’origine. LOGISTICA Il sistema di logistica ha voluto conciliare non solo le esigenze di approvvigionamento e sicurezza, ma anche la sostenibilità ambientale. Tra gli elementi rilevanti: oltre il 95% delle consegne effettuate di notte senza impatto sul traffico veicolare diurno, l’utilizzo di veicoli eco-compatibili (preferiti Euro 5 o superiori, elettrici, biocarburanti), il 10% delle consegne effettuate tramite un magazzino di prossimità (a meno di 1 chilometro dal Sito Espositivo), ottimizzando le spedizioni e la capacità di carico e minimizzando l’impatto ambientale. 290

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A questi elementi si aggiunge la presenza all’interno del Sito di Cascina Triulza, edificio storico restaurato secondo criteri LEED NC. Le soluzioni impiegate hanno portato a notevoli risparmi energetici e per l’impatto ambientale e al conseguimento della certificazione Platinum - più performante esempio di ristrutturazione rurale sostenibile in Italia.


Per un’Expo sostenibile

Di fronte a un’impresa di portata globale come un’Esposizione Universale, Expo Milano 2015 non ha potuto puntare che sulla massima partecipazione di tutti i soggetti in una gestione sostenibile dell’evento. La riduzione dei rifiuti, dello spreco alimentare, la selezione di fornitori rispettosi dell’ambiente, la decostruzione e il recupero dei beni mobili sono aspetti prioritari su cui i Partecipanti hanno ricevuto indicazioni o strumenti comuni da

parte di Expo 2015 S.p.A. L’impegno per la sostenibilità si è espresso all’interno del Sito Espositivo anche attraverso i tanti eventi nel corso del semestre, sia dedicati al Tema, sia organizzati secondo modalità a basso impatto. I Paesi hanno presentato le loro migliori pratiche in materia ambientale e sociale.

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ATTENZIONE ALLA MOBILITÀ Come arrivare, e poi come muoversi all’interno: tra gli elementi strategici per l’impatto ambientale Expo Milano 2015 ha considerato anche la mobilità. La maggioranza dei Visitatori ha raggiunto gli ingressi al Sito Espositivo attraverso metropolitana, tram e treni, che per tutta la durata dell’Evento si sono fermati anche nella stazione di Rho Fiera Expo Milano 2015. Per i Visitatori giunti invece al Sito Espositivo tramite bus o mezzi privati, Expo 2015 ha realizzato parcheggi di prossimità serviti da sistema di navetta gratuita. L’Evento era raggiungibile anche in tram, o in bicicletta

al Gate Sud di Merlata percorrendo l’itinerario “Greenroute”, un percorso fra nuovi spazi della città e aree verdi. Allo stesso ingresso è stato attivato un servizio di bike sharing, con mezzi a pedalata normale e a pedalata assistita. All’interno del Sito Espositivo, i Visitatori hanno trovato uno spazio pensato nelle distanze e nei flussi per favorire gli spostamenti a piedi da una zona all’altra: una cittadella a “misura d’uomo”. Expo 2015 ha raccomandato il più possibile una modalità di visita pedonale anche alle delegazioni ufficiali. Kart elettrici erano in dotazione a Expo 2015 S.p.A. e ai

Partecipanti, mentre parte dello staff aveva un parco biciclette a disposizione. Per il servizio navetta interno, in circolazione lungo il perimetro dell’area, la flotta di bus People Mover impiegava mezzi ibridi multi-combustibile (benzina e metano).

Da ricordare anche il programma speciale Towards a Sustainable Expo che ha premiato durante il semestre i migliori esempi di architetture e attività sostenibili realizzate da parte dei Partecipanti, come strumento di promozione e riconoscimento

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Per un’Expo sostenibile

Expo Milano 2015 e la sostenibilità: un lungo percorso. L’Italia si è concentrata sul Tema a partire dalla candidatura e poi nella fase di registrazione, quando il dossier ufficiale consegnato al BIE ha tracciato le prime linee guida per lo sviluppo sostenibile dell’evento. Il documento del 2010 definiva regole e criteri che avrebbero guidato la futura organizzazione, e a questo hanno fatto seguito le principali procedure preventive adottate.

7.2 Controllare l’impatto ambientale Expo Milano 2015 ha scelto di investire nel monitoraggio e nella risposta immediata alle emissioni generate, compensando interamente l’effetto sul territorio.

L’avvio delle attività sul Sito Espositivo ha presupposto una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) sulla sua trasformazione da area agricola a urbana e una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) delle nuove infrastrutture e degli edifici. La creazione nel 2012 di un Osservatorio Ambientale Expo 2015 dedicato al monitoraggio ha permesso un controllo continuativo lungo il processo di realizzazione. In questa fase preparatoria, Expo 2015 si è data gli strumenti per la futura gestione. La società si è impegnata a comunicare a tutti gli stakeholder e a rendicontare in modo trasparente gli impegni assunti, e con questo scopo ha pubblicato dal 2013 al 2015 Rapporti di Sostenibilità (secondo le Linee Guida GRI-G4 del Global Reporting Initiative) con i risultati raggiunti sotto il profilo sociale, economico e ambientale nell’organizzazione. 293


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Expo Milano 2015 è inoltre la prima Esposizione Universale ad avere attivato un Sistema di Gestione per la Sostenibilità dell’Evento certificato UNI ISO 20121:2013, sia per la fase di pianificazione dell’Evento e preparazione del Sito Espositivo, sia per la fase di attuazione e gestione – sistema che, tramite obiettivi definiti e monitorati, ha permesso di innalzare il livello complessivo di sostenibilità. Il monitoraggio. Il Programma di Monitoraggio Ambientale (PMA) ha tenuto sotto osservazione i diversi processi di costruzione del Sito Espositivo, per verificare il rispetto dei limiti normativi e delle matrici ambientali più sensibili. L’esame ha riguardato numerosi

fattori: acque sotterranee, superficiali, potabili o reflue, rumore, vibrazioni, atmosfera, fauna, vegetazione, suolo (monitoraggio dell’ambrosia). Nel caso di anomalie connesse al superamento di soglie di attenzione e di intervento – quando correlabili alle attività in corso – si sono adottati i necessari provvedimenti, a seguito di condivisione con gli enti competenti. Bilanciare le emissioni di CO2. Expo Milano 2015 è stata la prima Esposizione Universale a investire più di 3 milioni di euro per misurare e compensare interamente le emissioni di gas serra generate nell’organizzazione – scelta che ha confermato la volontà di monitorare fedelmente l’azione sull’ambiente e il carattere innovativo dell’Evento. In modo ancora più significativo, Expo Milano 2015 ha deciso di intervenire attraverso azioni immediate, con attività a livello urbano e 294

internazionale. L’inventario 2012-2015 segnala un ammontare complessivo di 412mila tonnellate di CO2, mentre nel periodo da novembre 2015 a giugno 2016 si è aggiunto un quantitativo di 4.558 tonnellate. Sommando le cifre dei due periodi si ottiene un totale di 416.558 tonnellate di emissioni: una quota interamente compensata. Per prima cosa Expo Milano 2015 si è dotata di un sistema per misurare le emissioni di CO2 secondo lo standard internazionale UNI EN ISO 14064:2006, in modo da ottenere una stima a fine Evento. L’organizzazione ha poi proceduto nel compensare al 100% le emissioni con diversi strumenti. Sul piano locale Expo 2015 ha finanziato interventi di riqualificazione energetica su edifici pubblici nelle zone di Milano, Arese e Rho. Allo stesso tempo, la società ha acquistato sul mercato volontario crediti VERs (Verified

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Per un’Expo sostenibile

Emission Reductions) già generati da progetti coerenti con il Tema e realizzati in Paesi in Via di Sviluppo coinvolti nel Programma di Assistenza Expo. Valore ecologico. In modo simile Expo 2015 ha compensato interamente l’impatto dell’urbanizzazione sul territorio. La costruzione del Sito Espositivo è equivalsa

a una perdita in termini di valore ecologico di circa 160 ettari equivalenti. Un piano di ricostruzione ecologica bilanciata, programma formato da diversi interventi di riqualificazione ambientale e di miglioramento ecologico nel territorio circostante, ha avuto il compito di equilibrare il dato negativo. Avviata insieme all’Osservatorio Ambientale Expo 2015 istituito

presso la Regione Lombardia e con il supporto tecnico di ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste), l’attività per individuare e realizzare i progetti ha previsto un impegno complessivo pari a 4,87 milioni di Euro. Gli interventi – tutti attualmente già conclusi – riguardano 18 ambiti progettuali.

Emissioni di CO2 compensate al 100% 295


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7.3 Prevenire, recuperare, riusare Tra le sfide maggiori di un grande Evento, la gestione delle risorse ha mirato al minore spreco possibile di materiali, cibo e beni economici. L’economia circolare è promossa dall’Unione Europea come approccio innovativo in cui un sistema non necessita nuovi materiali provenienti dall’esterno per alimentarsi, è autosufficiente e interamente sostenibile. Visione ideale per prolungare il ciclo di vita delle risorse, la proposta mira a bilanciare il loro consumo attraverso pratiche che sfruttino al massimo il valore delle materie prime nel tempo. Il modello ha fatto da punto di riferimento per Expo Milano 2015, che ha puntato tramite diverse soluzioni di riutilizzo a creare un ciclo di vita più virtuoso. L’impegno si è misurato in particolare nella prevenzione dei rifiuti e nei suoi risultati. Durante l’Evento è stata prodotta una quantità di rifiuti inferiore rispetto alle ipotesi, per un totale di circa 6350 tonnellate di sostanze di scarto.

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Le misure per prevenire la creazione di rifiuti hanno riguardato i diversi ambiti. Tra le principali vanno sicuramente considerati gli sforzi nel ridurre imballaggi e confezioni. La gestione dei rifornimenti di acqua, innanzitutto: trenta casette diffuse sul Sito Espositivo hanno assicurato una copertura per l’intero semestre insieme alla rete di erogatori gratuiti nei Padiglioni, per un totale di oltre 9,5 milioni di litri d’acqua distribuiti senza generare alcuna confezione vuota.

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Per un’Expo sostenibile

Le casette per l’acqua, unico potenziale elemento di scarto generato nel processo, sono state poi recuperate e riposizionate a Milano e nei comuni vicini. Considerando la grande quantità di plastica generalmente utilizzata negli eventi dedicati al cibo, Expo 2015 S.p.A. ha raccomandato ai Partecipanti e coinvolto Partner e concessionari nell’utilizzo di piatti, stoviglie, bicchieri e posate in materiale lavabile e riutilizzabile, o in alternativa soluzioni biodegradabili e compostabili (con certificato EN 13432).

L’attenzione a limitare l’uso di imballaggi per lo stoccaggio o il trasporto delle merci è andata nella stessa direzione. Anche la comunicazione ha avuto un ruolo significativo. Per responsabilizzare Partecipanti e Visitatori, Expo Milano 2015 ha ideato un’immagine coordinata per le attrezzature della raccolta dei rifiuti e investito nella diffusione di contenuti informativi. Per oltre un mese, attori di teatro di strada hanno raccontato agli ingressi del Sito Espositivo le soluzioni per la sostenibilità in atto e informato sui risultati raggiunti.

Con il 75% di rifiuti differenziati l’Evento ha superato gli obiettivi iniziali 297


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LA GESTIONE DEI RIFIUTI L’impegno per un uso strategico delle risorse è passato fortemente attraverso la gestione dei rifiuti all’interno del Sito Espositivo, indirizzata al risparmio di materie prime grazie a processi di riciclaggio e riuso. I punti di riferimento principali sono stati la nuova Direttiva quadro europea sui rifiuti (Dir. 2008/98) che indica la riduzione dei rifiuti come priorità, seguita dalle pratiche di raccolta differenziata e recupero; il Testo Unico sull’Ambiente (Dlgs. 152/06) che prevede una percentuale di raccolta differenziata minima del 65%; e, infine, la nuova proposta di “pacchetto per l’economia circolare”. Expo Milano 2015 si è conclusa registrando un traguardo importante: un valore medio del 67% di raccolta differenziata, con la tenuta del 70% per tutto il secondo trimestre, che supera sia la richiesta del Testo Unico sull’Ambiente sia la percentuale del 54% raggiunta dalla città di Milano nel 2015. Gestire la raccolta differenziata in un evento di questa scala comporta grandi difficoltà, dovute alle svariate tipologie di rifiuti di cui tenere conto: di origine edilizia, di origine organica o

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50 ton di cibo 150mil recupe

varia, tipologie speciali e derivanti da attività sanitarie. Il riciclo degli scarti per oltre 3.700 tonnellate di rifiuti, relativi solo al semestre, ha consentito un risparmio di 306 tonnellate di CO2, 4,7 milioni di kWh di energia elettrica e oltre 50.517 metri cubi di acqua.


Per un’Expo sostenibile

nnellate o salvate, la euro erati IL RECUPERO DEL CIBO Expo Milano 2015 ha tenuto fede al Tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, con la sua forte attenzione verso la fame nel mondo, anche con una gestione responsabile degli avanzi alimentari e indirizzata alle realtà più bisognose. Le politiche interne per il recupero del cibo hanno portato a una forte riduzione degli sprechi, con operazioni quotidiane per ritirare i prodotti non consumati e predisporli alla distribuzione verso enti in grado di riceverli nelle ore notturne. La raccolta delle eccedenze, svolta da Banco Alimentare con il supporto di Fondazione Triulza, ha coinvolto tra i Partecipanti 25 donatori stabili e 87 occasionali. Gli avanzi hanno raggiunto 14 strutture caritative che li hanno poi distribuiti ai bisognosi. Nel corso del semestre espositivo, il programma ha salvato quasi 50 tonnellate di cibo che, con un valore medio di 2,9

euro/kg attribuito secondo la tipologia di prodotto recuperato, corrispondono a un valore economico complessivo di quasi 150mila euro. Per il primo mese la raccolta è avvenuta durante la notte, unico momento in cui ai mezzi con motore era permesso l’ingresso all’interno del Sito Espositivo, mentre in seguito è stata una cargo bike a portare i prodotti all’interno di un container refrigerato in attesa della redistribuzione – con un guadagno significativo in fatto di tempi e velocità. Un progetto straordinario ha interessato poi il Future Food District, il “supermercato del futuro” proposto da Coop. Invece di terminare come invenduti, i prodotti prossimi a scadenza hanno trovato spazio nei menù preparati da grandi chef per gli ospiti del Refettorio Ambrosiano, speciale mensa di Caritas Ambrosiana fondata nella città di Milano in occasione dell’Evento. Iniziativa benefica parallela alla presenza di Caritas all’interno del Sito (tema “Dividere per Moltiplicare”), nella cucina del Refettorio si sono alternati lungo i mesi alcuni dei migliori cuochi internazionali, con l’impegno di trasformare le eccedenze in eccellenze e unire cultura e solidarietà. La collaborazione tra Caritas Ambrosiana e Coop Lombardia ha evitato lo spreco di altre 15 tonnellate di prodotti alimentari durante il semestre. Oltre che una complessa operazione virtuosa, il recupero alimentare è stato anche un’importante best practice da cui, prendendone parte a diverso titolo, i Partecipanti hanno potuto apprendere importanti lezioni da riproporre nei loro Paesi.

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Scatole da scarpe

6 Milioni

2.855 Caffettiere

300

DA IMBALLAGGI IN CARTA E CARTONE

ALLUMINIO

2.552

Panchine

DA PLASTICHE MISTE

DA RIFIUTI ORGANICI

Compost

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Stime basate su un “ri-prodotto tipo” a titolo esemplificativo degli scarti raccolti durante Expo Milano 2015.

DA RIFIUTO NASCE COSA

193t

Capitolo


Per un’Expo sostenibile

Armadi

DA SCATOLAME IN ACCIAIO

59.002

2.545

DA PLASTICA PET

Felpe di Pile

Chiavi inglesi

DA CASSETTE DI LEGNO

~ 1,5 Milioni

Bottiglie

DA VETRO

244.196

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PADIGLIONI SOSTENIBILI E LA LORO SECONDA VITA

C Ci sono i Padiglioni “tornati” in patria, come l’alveare di metallo del Regno Unito, e altri rimasti in Lombardia, come il pezzo di Uruguay nella provincia varesotta. Altri ancora si sono trasformati nel mondo in luoghi di accoglienza. Tra i risultati di Expo Milano 2015 per un modello sostenibile, l’aspetto più simbolico forse riguarda il destino delle strutture che l’hanno animata temporaneamente. Al momento 16 Partecipanti hanno terminato o sono impegnati nel processo di ricostruzione delle proprie strutture in un nuovo luogo. Anche questo è un dato che segue un lungo impegno, e un risultato senza precedenti nella storia delle Esposizioni Universali il cui format prevede esplicitamente che i Padiglioni siano strutture temporanee.

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Nelle sue linee guida, Expo 2015 S.p.A. ha chiamato i Partecipanti a “progettare e realizzare edifici temporanei e sostenibili, in un’ottica orientata ai criteri di impatto ambientale e di attenzione al ciclo di vita dei materiali e dei componenti” e fissato alcuni principi per avere il minore impatto possibile. Le istruzioni raccomandavano di mantenere il 30% della superficie dei Padiglioni aperta o a verde, e di prevedere un tetto verde che coprisse almeno il 50% della superficie dell’edificio; le strutture non potevano superare l’altezza di 17 metri, avevano una potenza elettrica utilizzabile limitata a 900 kW e dovevano utilizzare materie provenienti da riciclo per almeno la metà del totale. Le norme e le indicazioni miravano a ridurre il fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva, l’illuminazione dei locali, i consumi idrici, la produzione di rifiuti e l’effetto “isola di calore”, e per contro ampliare il più possibile l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili.

Per favorire il riuso dei Padiglioni Expo 2015 S.p.A. ha affiancato i Partecipanti lungo l’intero percorso

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Per un’Expo sostenibile

chiave Expo Milano 2015 ha indicato la trasportabilità, per cui ogni struttura doveva avere criteri tali da poter essere trasferita facilmente in altri siti; poi la flessibilità, per agevolare l’adattamento del Padiglione a usi diversi da quello originale; infine la reversibilità della maggior parte degli elementi costitutivi.

Per evitare di dovere demolire la maggior parte delle strutture al termine dell’Evento, e così rispettare l’indirizzo generale di sostenibilità posto da Expo 2015, è stata importante anche la pianificazione del ciclo di vita dell’edificio, essenziale a prevedere nel dettaglio il riuso delle singole parti. Tra i principi

Tra i soggetti con Padiglioni SelfBuilt, i Partecipanti che hanno concluso – o stanno realizzando – il processo ricostruzione all’esterno del Sito Espositivo sono appunto 18. Vediamone alcuni esempi. Il Regno Unito ha riaperto The Hive, l’iconica installazione del suo Padiglione ispirato a un alveare, all’interno dei giardini botanici di Londra, i Kew Gardens. Il Padiglione di container creato da Monaco per l’evento è invece arrivato in Burkina Faso per trasformarsi in un centro di formazione medica.

Altre costruzioni hanno invece trovato una nuova destinazione in Italia. Il Padiglione dell’Uruguay si è convertito in ristorante a Origgio, in provincia di Varese, dove continua a far conoscere la cucina uruguayana. Lo spazio proposto da Coca-Cola rivive in un parco della periferia sud di Milano come campo da basket al coperto per gli abitanti. Per i Padiglioni di cui non è stato previsto il riuso in fase progettuale, sono stati comunque recuperati i materiali costruttivi poi destinati al riciclo o al riutilizzo. In linea con l’alto standard di sostenibilità raggiunto durante l’Evento, il Padiglione del Cile – così come avvenuto in occasione dell’Expo del 1889 – è rientrato in patria, precisamente a Temuco: qui servirà come centro culturale e turistico della Regione dell’Araucanía. Anche il Paese organizzatore dell’Esposizione Universale del 2020, gli Emirati Arabi Uniti, si è impegnato a ricostruire il Padiglione nella futuristica città di Masdar.

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IL RIUSO DEI BENI MOBILI Una delle volontà di Expo Milano 2015 al termine del semestre è stata anche salvaguardare il patrimonio di “beni mobili”, parte dell’eredità materiale dell’evento. Davanti a un insieme vasto quanto eterogeneo di oggetti, arredi, allestimenti, nella fase di smantellamento del Sito Espositivo l’organizzazione ha incentivato il riuso e la donazione dei beni – per prevenire la creazione di rifiuti sempre nell’ottica di un sistema circolare. Due le linee perseguite dalla Società Expo 2015: in primo luogo, la valorizzazione dei beni pubblici attraverso la vendita tramite bandi pubblici o la cessione per il riuso sul Sito Espositivo nella fase successiva al semestre. In seconda battuta, per i beni invenduti, ovvero ove consentito dalla normativa, Expo 2015 ha optato per la cessione gratuita a enti pubblici e senza scopo di lucro: un’iniziativa adottata per continuare a promuovere con azioni concrete un modello di sviluppo sostenibile che è stata realizzata seguendo le direttive contenute nel Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti. Il valore totale dei beni assegnati attraverso donazione ha superato i 600mila euro. Un risultato reso possibile anche grazie al coinvolgimento di Fondazione

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Capitolo

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Triulza (con il supporto di Fondazione Cariplo), con cui Expo 2015 ha sottoscritto un Protocollo di Intesa per la gestione del “Progetto riuso”, un programma pensato per dare una “seconda vita” a diversi oggetti che hanno permesso il funzionamento dell’Esposizione – dalle Cucine dei Cluster, ai tablet e le divise in dotazione ai Field Operator Officer. Sotto la guida di un Comitato Guida creato ad hoc, i beni sono stati donati a enti pubblici ed enti senza scopo di lucro identificati attraverso una procedura pubblica e


Per un’Expo sostenibile

Guarda il video sulle aree verdi dell’Esposizione Universale

NUOVO TERRENO PER IL VERDE

trasparente. Dalle 3.500 richieste di partecipazione iniziali sono state selezionate, sulla base di un sorteggio ponderato, 172 associazioni (Organizzazioni no profit, scuole, comuni, enti pubblici) situate per la maggior parte a non più di 350 chilometri dal Sito Espositivo, cui è stato richiesto di assumersi l’impegno di utilizzare i beni solo a scopi socialmente utili.

Tra le direttive per la fase di smantellamento, Expo 2015 ha raccomandato ai Partecipanti di trattare con la massima cura anche il patrimonio vegetale formato dalle tante “opere a verde” diffuse sul Sito. Anche in questo caso la volontà è stata salvaguardare le risorse presenti e favorire il riutilizzo di piante, alberi e in genere del “materiale” vegetale: le linee guida hanno dato direttive per azioni di rimpatrio e esportazione, di vendita o cessione, e – solo come ultima ipotesi – di smaltimento per produrre compost di qualità. La società ha consigliato in particolare la donazione verso enti, associazioni o Istituzioni interessati a impiegare il patrimonio verde in contesti pubblici o sociali.

Da un gruppo di appassionati, alcuni già impegnati durante Expo Milano 2015, è nato spontaneamente il progetto Recupero Verde Expo, che è riuscito nei mesi successivi all’evento a trapiantare quasi 7 mila piante in nuove destinazioni. Animata da un gruppo di Volontari, e grazie al supporto di sponsor privati, quest’iniziativa ha coinvolto 29 Padiglioni donatori, la cui eredità di fiori, arbusti, specie erbacee e oltre 550 alberi ha potuto rivivere nei parchi e nei luoghi comuni di venti città in Lombardia e nel resto dell’Italia.

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GLI ARTICOLI DONATI PIÙ RICHIESTI CUCINE DEI CLUSTER donate alla Protezione Civile e a Organizzazioni del Terzo Settore

TABLET destinati alle scuole e agli studenti di tutta Italia

GADGET, ABBIGLIAMENTO & ACCESSORI BRANDIZZATI donati in maggioranza a favore di senzatetto o per allestire campi di emergenza per gli sfollati dei terremoti dell’Aquila

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Per un’Expo sostenibile

7.4

La maggior parte dei contratti tra Expo 2015 S.p.A. e Partner o sponsor considerava criteri green

Modelli per il futuro L’insieme di linee guida e iniziative per la sostenibilità sviluppate con Expo Milano 2015 sono tra le eredità rivolte ai futuri eventi.

Con più di 160 realtà presenti a diverso titolo, l’adesione ai principi dell’evento e il coinvolgimento da parte di tutti sono stati i requisiti necessari perché l’impegno verso la sostenibilità avesse successo. Dalla fase preparatoria Expo 2015 S.p.A. ha avuto il ruolo di guidare questo gruppo di soggetti verso il rispetto delle normative italiane attraverso eventi, incontri, ma soprattutto attraverso linee guida di indirizzo e progetti pratici. Insieme ai documenti sul tema e il progetto dei Padiglioni, tra le iniziative sulla sostenibilità utili a orientare la propria presenza, i Partecipanti hanno ricevuto indicazioni anche sui criteri di selezione dei fornitori e la possibilità di partecipare a un programma dedicato a premiare le migliori soluzioni adottate.

Green Procurement Guidelines. Pubblicate nel 2013, le linee guida di Expo Milano 2015 sugli “acquisti verdi” riguardavano cinque categorie merceologiche (Food&Beverage, allestimenti, merchandising, packaging, eventi) e hanno permesso di orientare le scelte di tutti gli attori coinvolti verso prodotti e servizi green o ecocompatibili. Le linee guida hanno acquisito via via maggiore importanza come criteri di riferimento inserite all’interno dei vari bandi di gara. Dalle verifiche svolte durante e al termine dell’evento emerge che le realtà acquirenti, in settori in cui il green procurement era applicabile, hanno adottato i criteri ambientali in primo luogo nella selezione degli allestimenti (88% dei casi) e nelle forniture di Food&Beverage (83% dei casi), categoria più legata al Tema di Expo Milano 2015.

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Towards a Sustainable Expo. Il programma Towards a Sustainable Expo è nato con l’idea di premiare i Partecipanti più attivi sul tema e così stimolare una “sana competizione” tra Paesi – sia per favorire in tutti un’attenzione maggiore verso l’ambiente, sia per valorizzare le iniziative volontarie che hanno aiutato a rendere l’evento più sostenibile. Promossi da Expo Milano 2015 in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e grazie al supporto di Politecnico di Milano e IEFE Bocconi, i titoli assegnati si dividevano in quattro categorie: - architettura sostenibile nella costruzione dei Padiglioni (riuso finale delle costruzioni, tecniche di raffrescamento, uso di materiali riciclati, illuminazione LED, utilizzo di energia rinnovabile, risparmio idrico), - sostenibilità del cibo (utilizzo di prodotti ecologici e biologici, stoviglie biologiche, riduzione packaging, ecc.), - applicazione dei criteri di Green Procurement (provenienza legno, vernici, imballaggi, ecc.), - altre iniziative non comprese nei tre casi precedenti, come il calcolo della carbon footprint o le compensazioni di CO2. I 79 Partecipanti che hanno aderito all’iniziativa hanno ottenuto la qualifica di “player”. Una targa segnalava all’esterno dei rispettivi Padiglioni la collaborazione e il contributo al programma. 310

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Parte

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A semestre concluso, i frutti di questa attività di orientamento e promozione rappresentano una delle eredità di Expo Milano 2015 verso l’organizzazione di grandi eventi in futuro – non soltanto per le prossime Esposizioni Universali.

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Capitolo

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Per un’Expo sostenibile

Linee guida, buone pratiche raccolte, report. L’impegno di Expo 2015 S.p.A. nel ridurre al minimo il proprio impatto ambientale e lasciare una legacy positiva si è tradotta, oltre che in un approccio generale, in insegnamenti pratici e applicabili che potranno fare da modello per una gestione degli eventi che rispetti l’ambiente. L’esperienza dimostra l’importanza di una pianificazione delle diverse fasi, compreso il disallestimento. L’attenzione al ciclo di vita completo delle strutture e al riuso, l’accompagnamento dei Partecipanti nel definire le misure per la sostenibilità e la formazione, la gestione dei rifiuti e l’importanza del monitoraggio sono tra i principi generali validi come indicazioni. Esiste poi un dato difficilmente quantificabile, che è la visibilità garantita all’impegno verso la sostenibilità da un evento del genere – grande valore immateriale di Expo Milano 2015. Al pari del dialogo sul Tema e l’alimentazione, e a questi fortemente legata, la riflessione sullo sviluppo sostenibile si è animata per sei mesi attraverso la condivisione di obiettivi e soluzioni tra realtà, culture e persone diverse. Occasione globale di divulgazione, l’esperienza dell’Esposizione Universale di Milano ha confermato ai futuri appuntamenti la centralità del comportamento collettivo per un cambiamento.

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PARTE 3/3

SUL SITO ESPOSITIV


VO

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Nei luoghi di Expo — pag. 314

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184 giorni di eventi — pag. 524

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Dietro le quinte — pag. 580


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Capitolo

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CAPITOLO 8

Nei luoghi di Expo La ricchezza di contenuti dell’Esposizione Universale ha animato architetture d’eccezione: progetti capaci di meravigliare, ma soprattutto di trasmettere i tanti argomenti legati alla discussione globale sul Tema.

8.1 Un parco dedicato all’alimentazione A partire dal disegno originario il Sito Espositivo ha dato vita a un’esperienza intensa sul Tema. La presenza della natura e le nuove tecnologie hanno avuto un ruolo speciale. 314


Nei luoghi di Expo

Nata lungo un ingresso naturale alla città, Expo Milano 2015 ha aperto le porte di un parco collettivo dove ognuno potesse vivere le idee sulla nutrizione portate da un mondo di voci diverse. Lontana per volontà iniziale dalle idee di un’architettura imponente, ha proposto non un sito monumentale quanto un paesaggio di esperienze esteso su 1 milione di metri quadri, equivalente di oltre 150 campi da calcio – è stato semmai un “monumento orizzontale”, da ammirare nelle sue forme varie ma anche a cui prendere parte secondo altrettante modalità possibili. Come suo obiettivo dichiarato l’intero Sito Espositivo ha voluto offrire alle persone una visita unica e memorabile sotto il profilo culturale, educativo e dell’intrattenimento: un’occasione di scoperta in cui trasformare la presenza in interesse, approfondimento, conoscenza e consapevolezza sul cibo nelle sue infinite dimensioni. Insieme all‘esperienza dei Visitatori, l’orizzonte comune alle realtà partecipanti è stato appunto il Tema. Da subito l’Esposizione Universale italiana ha scelto di essere ricordata per il suo contributo nel dialogo sulle prospettive future dell’alimentazione, un impegno affrontato in modo diffuso e trasversale, nei diversi luoghi e da altrettanti punti di vista: Padiglioni dei Paesi, Cluster tematici, Aree Tematiche ideate dalla società Expo 2015 stessa, spazi di aziende e associazioni, oltre innanzitutto ai contenuti proposti dal Paese ospitante.

La riflessione sulla nutrizione pervadeva già il progetto iniziale del Sito Espositivo su cui si è basata la visitor experience. L’ambiente è stato pensato come un giardino uniforme: un’isola ritagliata da un canale d’acqua che ne traccia il perimetro e lascia spazio alla vegetazione. La divisione degli spazi era ispirata al villaggio romano e ai suoi due assi perpendicolari di forte impatto simbolico, il Decumano e il Cardo, da cui si generava la griglia ordinata dei terreni assegnati a ogni Partecipante. Tutti i Paesi con un Padiglione proprio hanno affollato il Decumano trasformandolo nella World Avenue, la maestosa via di passeggio su cui ognuno si affacciava con la stessa visibilità, secondo l’approccio paritario e inclusivo dell’Evento: un boulevard ideato quindi non come supporto per architetture in gara tra loro, ma come un vero “spazio per il mondo”. L’Italia ha invece concentrato le sue strutture sul Cardo. Entrambe le strade erano riparate da ampie tende bianche, per offrire riparo dal sole e dalla pioggia.

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Capitolo

In un’area ispirata alla città romana, Expo Milano 2015 ha chiamato i Paesi a esprimere con libertà le proprie idee Ai quattro punti cardinali il Masterplan collocava alcuni elementi iconici di Expo Milano 2015: la collina mediterranea, l’Open Air Theatre, la Lake Arena (sede dell’Albero della Vita) e l’Expo Centre. Grazie al grande sforzo dei Partecipanti, il risultato è stato fedele all’impostazione originaria. Attraverso le linee guida fornite, Expo Milano 2015 ha posto ai Paesi una sfida entusiasmante: una libertà progettuale ampissima e allo stesso tempo la richiesta di dare un’interpretazione forte e originale,

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Per approfondire il Masterplan, Capitolo 5

pertinente all’invito di “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, in cui declinare il Tema secondo i riferimenti della cultura d’appartenenza. All’interno dei propri spazi i Paesi hanno mostrato i processi di produzione agricola, le tecnologie, la ricerca nel settore alimentare, l’eccellenza nei vari tratti della filiera, la storia e la cultura alimentare dei popoli, oltre agli interrogativi e alle contraddizioni che il Tema porta con sé. Fatto salvo il rispetto delle regole di sicurezza e dei vincoli di sostenibilità ambientale, i Partecipanti hanno potuto sviluppare i propri spazi espositivi intervenendo su numerosi aspetti: sui volumi, sulla relazione vuoto-pieno, sui percorsi all’interno del lotto assegnato e sulle mostre, sulle opere a verde e il landscape design, sull’interazione fra paesaggio e architettura. Le forme, i materiali, le soluzioni progettuali realizzate dai Paesi sono stati protagonisti dell’Evento, annullando la distinzione fra contenitore e contenuti. Tutti i Partecipanti hanno affidato un ruolo centrale alle proposte alimentari nelle diverse modalità possibili, dagli spazi di degustazione all’offerta commerciale di prodotti tipici.

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Nei luoghi di Expo

All’interno di questo “parco” ha poi ricevuto un’attenzione speciale la natura, a partire dall’acqua. Elemento fondante per il Tema, l’acqua ha fatto da riferimento costante nel Sito Espositivo attraverso il sistema di canali, richiamo ai percorsi d’acqua che nei secoli hanno garantito una ricca attività produttiva al settore agricolo del territorio lombardo. Con i loro diversi livelli di percezione e

percorrenza, i canali esprimevano alcuni concetti importanti: il rispetto dell’acqua come nutrimento della vita e come risorsa da preservare, i rischi dello spreco e della cattiva gestione e infine l’utilizzo dell’acqua come elemento espressivo e di divertimento. Prima di essere immesse nel canale perimetrale, le acque piovane erano inoltre sottoposte a trattamenti in aree di fitodepurazione, pensate

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Capitolo

PROVE PER UNA CITTÀ SEMPRE CONNESSA La tecnologia è l’elemento aggiuntivo che ha avuto, in modo visibile o non, un impatto positivo sulla visita. Con un numero di “abitanti” giornalieri paragonabile a una città italiana medio-grande, Expo Milano 2015 ha dovuto attrezzarsi per assicurare una fruizione ideale anche sotto l’aspetto delle reti e delle infrastrutture digitali. È stato possibile offrire questa esperienza ottimale da un lato coinvolgendo Partner leader nel settore tecnologico; dall’altro attraverso la presenza di un soggetto integratore delle soluzioni e dell’operatività degli altri Partner. Lo sforzo ha richiesto un dispiegamento notevole di risorse, prima fra tutte realizzare una rete in fibra ottica di oltre 300 km – come la distanza fra Milano e Firenze – per collegare 120 spazi espositivi e oltre 15mila oggetti. Più di 50 antenne hanno garantito la copertura dell’intera

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area con rete mobile 4G, a cui si è aggiunta una rete Wi-Fi con 1800 hot spot. La gestione dati in cloud ha richiesto due data center con 450 server virtuali. Sul Sito Espositivo erano infine disponibili oltre cento dispositivi multimediali fra totem e video wall. Nel semestre la rete TIM ha registrato quasi 140 TB di dati scaricati, con oltre il 70% del traffico sviluppato su rete 4G (LTE), e un totale di oltre 16 milioni di chiamate effettuate da clienti TIM, per un traffico pari a quello di 10mila ore di chiamata ogni giorno. Gli investimenti tecnologici hanno reso possibile un’esperienza nell’esperienza, grazie a cui sentirsi sempre connessi alla sfera digitale. I dati sull’uso dimostrano che milioni di utenti hanno sfruttato durante la visita questo sistema informativo avanzato: 70 milioni di visite solo sul totale dei siti web dell’“Expo digitale”, circa 7,5 milioni di interazioni sui totem multimediali, oltre 6 milioni di sessioni di utenti

connessi alla rete Wi-Fi, con picchi fino a 25mila utenti contemporanei e un tempo medio di connessione di 43 minuti per persona. La forte connettività non può che avere avuto un’influenza nella grande condivisione dell’Evento da parte di chi ha partecipato. L’eredità digitale risiede proprio nelle soluzioni e nell’integrazione che queste hanno trovato in Expo Milano 2015: un semestre utile in termini di formazione, di simulazione – il Sito Espositivo è stato nei numeri una piccola città – e di previsione per il futuro utilizzo delle tecnologie. Un dato non banale, né scontato, che forse interessa meno il pubblico generalista ma che in futuro avrà, anche grazie a Expo Milano 2015, una risonanza rilevante nelle nostre vite.

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Nei luoghi di Expo

come veri giardini acquatici con vegetazione e fioriture. Le opere a verde hanno avuto un’importanza evidente. Lungo la sponda esterna del canale il perimetro del Sito Espositivo ha ospitato alberi e vegetazione, creando una barriera ambientale di protezione dall’autostrada e

dalla ferrovia vicine, nel rispetto della naturale biodiversità. In questa fascia esterna, un “anello verde”, come nei giardini interni, la volontà del progetto era raccontare la varietà del territorio naturale e agricolo italiano – con quantità di alberi, arbusti, specie erbacee, siepi e giardini tali da rendere

Expo Milano 2015 il cantiere di paesaggio più grande d’Europa. L’intervento è culminato con la Collina Mediterranea, punto panoramico su tutto il Sito Espositivo a un estremo del Decumano, con percorsi e terrazzamenti caratterizzati da vegetazione e colture tipiche del clima mediterraneo. >

Per il verde e l’impegno per la sostenibilità, Capitolo 7

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Capitolo

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8.2 Il racconto corale del Padiglione Italia Nel cuore del Sito Espositivo, fisicamente e idealmente al centro di Expo Milano 2015, l’Italia ha rappresentato la propria essenza. Le strutture del Padiglione Italia si sviluppavano lungo l’intero asse del Cardo e, grazie al palazzo principale e la scultura scenografica dell’Albero della Vita, hanno formato la presenza più visibile per dimensioni e altezza nell’Evento. Per la prima volta nella storia delle Esposizioni Universali, il Paese ospite non si affidava in questo modo a un singolo Padiglione, ma a un viale da esplorare. Con la sua successione di spazi, anche affidati a realtà locali e aziende, questa esposizione diffusa ha avuto il compito ambizioso di esprimere i valori del Paese e mostrare la sua unicità, in una narrazione delle eccellenze, della cultura, della varietà culinaria e agroalimentare. Lungo la sua via l’Italia ha dato vita a un “borgo

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temporaneo”, in cui – a seconda delle proprie origini – scoprire la ricchezza di un territorio o riconoscersi con orgoglio in un’identità comune fatta di arte e paesaggio, gusto, ma anche talento per l’innovazione e impegno per la sostenibilità. A partire dal suo tema generale, legato al concept di un vivaio per le giovani energie, il Padiglione Italia si è proiettato fortemente nel futuro, e non solo per l’architettura avveniristica. Attraverso le sue proposte il Padiglione Italia ha dato


Nei luoghi di Expo

accoglienza e visibilità ai progetti e al talento di imprenditori, realtà e studenti, offrendo loro un “terreno fertile” dove appunto fare germogliare le loro idee. Un calendario di eventi ha animato gli spazi e la piazza all’incontro fra Cardo e Decumano, trasformandoli in palco, accademia, luogo di incontro. Culminate durante la settimana di celebrazioni iniziata con il National Day italiano (2 giugno), le attività hanno rafforzato il ruolo del Padiglione come luogo di appartenenza e crescita, dove dare espressione di una vasta ricchezza locale e favorire nuove iniziative virtuose. Il motto della partecipazione italiana è stato “Orgoglio Italia”, il tema “Vivaio Italia”. Il pubblico

che ha visitato il Cardo è stato la maggioranza: 14 milioni di persone, fra cui 2 milioni al solo Palazzo Italia. Le splendide opere d’arte e i contenuti del Padiglione Italia sono tornati a vivere attraverso una partnership tra Fondazione Milano per Expo 2015 e Google Cultural Institute. L’esposizione virtuale chiamata “Google Arts & Culture” permette di rivivere in pochi click gli spettacolari giochi d’acqua e luce dell’Albero della Vita, l’ambiente del Vivaio Scuola e gli spazi dedicati all’empowerment nel Vivaio Donne. Con 25 esposizioni interattive e oltre 430 contenuti, immagini straordinarie e filmati che arricchiscono le quattro sezioni di Palazzo Italia.

> Maggiori informazioni sulla Carta di Milano nel Capitolo 3

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PALAZZO ITALIA La struttura principale del Padiglione è stata Palazzo Italia, subito diventato il landmark su un punto cardinale del Sito Espositivo e fondale scenico per il viale del Cardo. Fra le poche strutture non temporanee sull’area, il Palazzo si distingueva per l’originalità delle forme e dei materiali, con un rivestimento in cemento chiaro ispirato alle forme della natura. Il progetto è stato l’esito di un concorso internazionale indetto da Expo 2015 S.p.A. nel 2013: su 68 studi partecipanti, la giuria ha selezionato la proposta di Nemesi&Partners, realizzata con Proger e BMS Progetti per la parte ingegneristica delle strutture e degli impianti e con il prof. Livio De Santoli per la sostenibilità dell’edificio. Sviluppato su sei livelli, il palazzo si ispira a una foresta urbana. L’involucro esterno che avvolge la struttura insisteva sull’alternarsi di luci e ombre, di vuoti e volumi pieni, generando un’architetturascultura ramificata, capace di rimandare alle opere di Land Art con una figura viva – primitiva e allo stesso tempo tecnologica. Il progetto non era connotato soltanto da una forte sperimentazione architettonica, ma anche da una grande attenzione all’innovazione tecnica e a un approccio sostenibile. Palazzo Italia si

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prefigurava come edificio a energia quasi zero, grazie al contributo dei vetri fotovoltaici in copertura e allo speciale cemento con proprietà fotocatalitiche impiegato per i rivestimenti. Il materiale è brevettato da Italcementi come “i.active BIODYNAMIC”: rivestita da 900 pannelli di cemento, realizzati con la tecnologia di Styl-Comp, a contatto con la luce del sole l’intera superficie esterna (9.000 mq) è in grado di “catturare” alcuni inquinanti presenti nell’aria, trasformandoli in sali inerti e contribuendo così a liberare l’atmosfera dallo smog. La malta utilizzava per l’80% aggregati riciclati, provenienti in parte dagli sfridi di lavorazione del marmo di Carrara, elemento che conferisce una brillantezza superiore ai cementi bianchi tradizionali. Tra le caratteristiche del nuovo materiale c’è anche la “dinamicità”, una fluidità tale da consentire forme complesse come quelle del palazzo. Completava la copertura dell’edificio una vela innovativa di vetro fotovoltaico. La superficie trovava il punto di maggior espressione architettonica in corrispondenza del cuore della piazza interna: un grande lucernario vetrato di forma conica, che si inseriva in “sospensione” sulla piazza e sulla scala centrale irradiandole di luce naturale.

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Capitolo

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Nei luoghi di Expo

Il livello di innovazione raggiunto e le competenze richieste, insieme al coinvolgimento delle aziende italiane, ha fatto di Palazzo Italia il simbolo della grande fabbrica creativa contemporanea. Alla base dell’architettura di Palazzo Italia c’era poi l’idea della coesione, intesa come forza di attrazione che genera un ritrovato senso di comunità e di appartenenza. L’energia della comunità si concentrava nella piazza interna, cuore simbolico e partenza del percorso espositivo, attorno a cui si riuniscono i quattro volumi che danno forma al Palazzo. Ideali “quinte” urbane, i quattro blocchi ospitavano la zona espositiva (Blocco ovest), la zona Auditorium-Eventi (Blocco sud), la zona Uffici di Rappresentanza (Blocco nord)

e la zona Sale ConferenzeMeeting (Blocco est). I volumi architettonici, metafora di grandi alberi, presentavano al pubblico massicci appoggi a terra, simulando grandi radici che affondano nel terreno: osservati dal basso, i blocchi si aprivano e allungavano verso l’alto, liberandosi come chiome attraverso la grande copertura vetrata. Il percorso espositivo di Palazzo Italia si sviluppava attraverso la graduale scoperta e conquista delle forme e dei contenuti di questa architettura-paesaggio. La visita iniziava nella piazza interna, grande hall di accoglienza dove superfici inclinate e curve conferivano fluidità e dinamismo all’architettura, disegnando uno spazio suggestivo. La grande scala che si innalzava

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Report Expo Milano 2015

dalla piazza attraversava poi longitudinalmente lo spazio, e ne connetteva visivamente tutti i piani. Dal secondo al quarto livello (a tripla altezza), un grande guscio “sospeso” e completamente visibile dalla piazza definiva la zona espositiva. Aprivano il percorso al piano terra due statue contrapposte: una creazione dell’artista contemporanea italiana Vanessa Beecroft e “Hora”, un marmo antico dalla collezione degli Uffizi di Firenze – insieme per un richiamo simbolico alla continuità creativa del Paese. Da lì si dispiegava lungo i tre piani la mostra “La Casa dell’Identità Italiana”, dove vivere quattro “potenze” individuate come

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Parte

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filo conduttore del racconto dell’identità del Paese. La prima era la “Potenza del Saper Fare”, sezione dedicata agli uomini e alle donne italiani impegnati sulla sostenibilità e ai loro progetti di successo. Seguiva la “Potenza della Bellezza”, una sequenza di stanze che stimolavano la riflessione sui fenomeni ambientali e le percezioni delle persone, inclusa una sala di specchi che introduceva i Visitatori (letteralmente) nella vasta ricchezza dei paesaggi del Paese. La “Potenza del Limite” raccontava innovazioni frutto della ricerca e della creatività italiane oggi, mostrate attraverso

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Capitolo

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oggetti, video, ologrammi. La “Potenza del Futuro” si concentrava sulle prospettive di domani, rappresentando la biodiversità italiana e mettendo a disposizione dei giovani studenti uno spazio scuola. Il percorso su più livelli ha raccontato un patrimonio collettivo attraverso visioni, testimonianze, installazioni. Al termine del percorso i Visitatori avevano la possibilità di sottoscrivere la Carta di Milano, il manifesto sul diritto al cibo proposto dall’Italia. Nello spazio dedicato al documento, il Paese ha presentato ai numerosi Capi di Stato e Governo l’impegno condiviso dall’Italia col mondo.


Nei luoghi di Expo

ALBERO DELLA VITA Simbolo del Padiglione Italia, la struttura dell’Albero della Vita ha le sue radici in uno dei periodi artistici più vitali dell’arte italiana, il Rinascimento. Sul finire degli anni Trenta del XVI secolo, Michelangelo risistemava Piazza del Campidoglio su incarico papale. Proprio per questo pavimento, l’artista concepì e disegnò una struttura complessa e simbolica che, partendo da un disegno a losanghe, culminava in una stella a dodici punte che indicavano le costellazioni. Da questo disegno michelangiolesco Marco Balich, già direttore artistico di Padiglione Italia, ha mutuato la forma dell’Albero della Vita, una grandiosa costruzione a metà tra monumento, scultura, installazione, edificio, opera d’arte. Oltre al Rinascimento la costruzione rimanda a simbologie più complesse e comuni a numerose culture: l’Albero della Vita è simbolo della Natura Primigenia, la grande forza da cui è scaturito il tutto. Lo stesso Balich ha firmato il concept e, in collaborazione con lo studio Gioforma, il design dell’opera.

Con i suoi 37 metri di altezza, l’Albero della Vita è stato l’elemento più “in vista” di Expo Milano 2015. La grande struttura si erge di fronte al Palazzo Italia, al centro della Lake Arena, il maggiore spazio open air dell’area espositiva, con uno specchio d’acqua su cui i Visitatori si potevano affacciare da ampie gradinate. Oltre che trionfo dell’espressione creativa, l’Albero è stato anche una sfida ingegneristica: la grande chioma in larice siberiano svetta verso il cielo, sorretta da un elegante e complesso intreccio di legno e 150 tonnellate di acciaio che ha richiesto circa 200 giorni di lavoro. Ha realizzato l’opera il Consorzio “Orgoglio Brescia”, gruppo di imprese locali riunite per l’occasione. Nei sei mesi l’Albero della Vita ha creato il maestoso gioco di luci e suoni, potente e suggestivo, che ha richiamato milioni di Visitatori e ha trasformato la sua immagine nell’icona dell’Evento. Con effetti speciali animati dalle tecnologie più avanzate per l’intrattenimento, ha catturato lo sguardo di ogni persona sul Cardo con show di illuminazione e giochi d’acqua a cadenza regolare – ognuno rilanciato da centinaia di foto e video sui social media. Oltre alla “Tree of Life Suite” composta dal Maestro Roberto Cacciapaglia, hanno scandito lo spettacolo brani classici e successi contemporanei di autori italiani e internazionali. Insieme a Palazzo Italia, l’Albero della Vita è ancora presente sull’area e ha ricevuto una seconda vita nell’estate del 2016, quando le sue luci sono tornate ad accendere il paesaggio alle porte della città.

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Report Expo Milano 2015

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Parte

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L’eccellenza della cucina italiana presentata al mondo IL CARDO Nato a somiglianza del tipico Borgo Italiano, dove edifici di altezza contenuta si alternano a piazze, terrazze verdeggianti e porticati, il Cardo ha ospitato il meglio della tradizione italiana. In un gioco di geometrie che richiamava l’equilibrio del mosaico – in cui ogni pezzo è ugualmente importante – nel Cardo hanno trovato spazio i territori italiani e i Partner che lo hanno animato con eventi, esposizioni temporanee e permanenti, occasioni di incontro e rappresentanza. Le regioni e i territori hanno avuto spazi fissi o a rotazione per 326

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Capitolo

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incontrare i Visitatori e stupirli con le proprie specialità. L’ideazione dell’area, riprendendo il modello dei Padiglioni, privilegiava gli spazi aperti. Le Piazzette dei Territori lungo il Cardo nord hanno raccontato alcuni dei territori più rappresentativi dell’Italia, le loro molteplici caratteristiche e peculiarità. La vicinanza tra Palazzo Italia e il Padiglione dell’Unione Europea evidenziava in modo simbolico la stretta relazione tra l’Italia e l’Europa. Ampia visibilità ha avuto anche il progetto WE – Women for Expo, realizzato per riflettere sul tema del nutrimento e della cultura femminile, a cui è stata riservata una zona dedicata. Ispirato all’area semantica delle piante e della crescita sostenibile, era una sorta di giardino pensile, un richiamo del legame profondo e imprescindibile tra essere umano e mondo naturale. Alle piante dobbiamo la nostra esistenza: da loro dipende l’aria che respiriamo, da loro provengono le fibre che usiamo per creare strumenti di uso quotidiano. Proprio le piante sono state protagoniste nello spazio di WE – Women for Expo, ricordando l’importanza di evitare sprechi alimentari e ambientali. Accanto è stato allestito il progetto dedicato all’opera della Croce Rossa. Lo spazio ha ospitato i volti dei volontari, raccontando del loro impegno quotidiano per portare aiuto nelle zone di crisi. I Partner del Padiglione Italia hanno avuto a disposizione spazi espositivi permanenti e a rotazione dove organizzare eventi, incontri, mostre e allestimenti per trasmettere ai Visitatori la grande ricchezza del


Nei luoghi di Expo

PARTNER PADIGLIONE ITALIA Il Cardo Sud era animato da alcune prestigiose aziende che hanno rappresentato le principali filiere alimentati italiane offrendo ai Visitatori produzioni di qualità:

Accademia Citterio della Salumeria Italiana

Coppini Granarolo Lavazza Poretti Rigoletto San Pellegrino

i salumi

l’olio

il latte

il caffè

la birra

il gelato

nostro territorio, le tipicità e la varietà di stili, dialetti, tradizioni e valori connessi all’argomento dell’alimentazione. L’esperienza è stata arricchita dal racconto per immagini delle emozioni italiane, grazie a quattro grandi schermi LED posizionati sulle facciate degli edifici su cui scorrevano filmati sull’identità, le tradizioni e l’innovazione legati al tema del “Vivaio Italia”. Al piano terra del Cardo Nord Ovest continuava invece la presenza delle regioni italiane, dei Partner e delle associazioni nello spazio del “Convivio”, dove – con rotazione settimanale – i Visitatori hanno potuto vedere e assaggiare le rispettive specialità. Il concept creativo si ispirava a un luogo dove “vivere insieme”, immergersi nel mondo e nelle storie. Un’area di condivisione e incontro, ma anche un’occasione di approfondimento per la cultura e per l’arte. Un format semplice e di rapido allestimento, che ha permesso di raccogliere contenuti eterogenei e trasferirli al Visitatore in un modo immediato, comprensibile e spettacolare al tempo stesso. Il “Convivio” si sviluppava concettualmente lungo due assi: su quello orizzontale (“Italian Convivium”) si celebravano il “fare”, la socialità, lo scambio e il contatto tra individui, mentre quello verticale (“Italian Gallery”) era il luogo del “sapere”, dell’approccio individuale, della cultura e dell’approfondimento.

l’acqua 327


Report Expo Milano 2015

A completare il percorso, la presenza delle maggiori associazioni di categoria italiane. Il Padiglione di Coldiretti – una delle principali Organizzazioni agricole a livello nazionale che copre tutti gli ambiti della produzione, della viticoltura, dell’allevamento e della pesca – si trovava nel Cardo Sud Ovest. Lo spazio offriva un’esperienza sensoriale che raccontava al Visitatore la storia di una natura “utilizzata”, e non “sfruttata”, dall’uomo. L’area era allestita con pareti che permettevano, attraverso l’olfatto, la vista e il tatto, di scoprire l’essenza di cui è composto il cibo, ricordando che non si tratta di un prodotto finito ma è il risultato di un processo. Il percorso terminava sulla terrazza, dove il Visitatore poteva assaporare prodotti e ricette preparati nel rispetto del modo distintivo di Coldiretti di fare agricoltura. Sul Cardo Sud Est, Confindustria, principale associazione di rappresentanza delle industrie manifatturiere e di servizi in Italia, ha invece sostenuto la realizzazione di “FAB FOOD – La Fabbrica del Gusto Italiano” per dimostrare come ottenere prodotti sicuri, di qualità, a prezzi accessibili e in quantità sufficiente. La mostra voleva valorizzare la complessità della filiera agroalimentare del Paese e aiutare il Visitatore a prendere consapevolezza del fatto che le scelte di oggi influenzeranno il cibo di domani.

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Parte

3

Il design e l’allestimento scenografico hanno permesso di coinvolgere il pubblico, che spesso era il protagonista: la posizione, i gesti e le azioni richiesti dalla narrazione interattiva collocavano i Visitatori su un palcoscenico, dove appariva chiaro come i desideri del singolo avessero conseguenze su tutti e la necessità di uno scopo comune e condiviso. Spostandosi sul Cardo Nord Est si incontrava il Padiglione, realizzato da Verona Fiere e sostenuto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, “Vino – A Taste of Italy”, che presentava la storia e le peculiarità del vino italiano. Non una semplice bevanda ma un piacere conviviale, fortemente legato al made in Italy. In circa 2.000 metri uno straordinario percorso espositivo interattivo ha raccontato il rapporto tra uomo, natura e territorio che permette di produrre questi capolavori. Al termine si giungeva alla “Biblioteca del vino”, che offriva alla “lettura” più di mille vini da apprezzare e degustare, ma soprattutto capire e ricordare. Presso la Lake Arena, Copagri (Confederazione dei Produttori Agricoli), ha realizzato un Padiglione di circa 500 metri quadri in cui si è concretizzato il progetto “Love It”, un tipico mercato rionale in cui ogni produttore esponeva i prodotti, raccontava la propria realtà, presentava la propria azienda. Un’area era dedicata alla vendita delle due icone dello street food italiano: la pizza e il gelato.

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Capitolo

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A Palazzo Italia il Paese Ospitante ha concentrato una ricca offerta ristorativa, per offrire al Visitatore una panoramica della propria tradizione culinaria, famosa in tutto il mondo. Al quarto piano (appena sotto la splendida terrazza panoramica) si trovava il ristorante gestito da Peck – storico locale milanese e punto di riferimento dell’enogastronomia e dell’offerta alimentare italiana di qualità – che ha gestito e ospitato tutte le colazioni ufficiali delle delegazioni straniere, le cene di gala e i pranzi di rappresentanza. Il locale era anche aperto al pubblico, con menù di alto livello. Collocato lungo il Cardo Nord Ovest, all’incrocio con Piazza Italia, si trovava invece il ristorante gestito da Ecco S.C.A.R.L. “Pasta e Pizza”, dedicato ai due prodotti forse più tipici della cucina italiana e riconosciuti in tutto il mondo. Un progetto particolarmente attento alla sostenibilità ambientale e alla missione educativa di Expo Milano 2015, che offriva la possibilità di osservare il ciclo di lavorazione delle materie prime. All’ultimo piano del Cardo Sud Est, infine, Martini&Rossi ha realizzato uno spazio riservato al relax e all’offerta di caffetteria, bar e ristorazione leggera: la Terrazza Martini Expo. Location ideale per ospitare presentazioni, aperitivi e cocktail party, momenti di aggregazione e socialità, ha unito il know-how di esperti, amanti del brand, appassionati dell’Italia, giovani talenti e intenditori del gusto.


Nei luoghi di Expo

TEMI REGIONI ITALIANE

ALLESTIMENTI ESPOSITIVI

¬ Regione Sicilia Feeling Sicily

¬ Regione Toscana Tuscan Lifestyle

¬ Sistema Como Como essence

¬ Regione Emilia Romagna ExplorE-R. Food for life, food for mind

¬ Regione Basilicata Our water, your life

¬ Regione Autonoma della Sardegna Endless island

¬ Regione Liguria Il giardino del domani

¬ Regione Emilia Romagna ExplorE-R. Food valley

¬ Regione Marche La longevità come prospettiva di vita

¬ Regione Campania Cibo per l’anima

¬ Provincia Autonoma di Bolzano Come see, discover L’alto Adige da vivere ¬ Provincia Autonoma di Trento Trentino. L’energia della biodiversità ¬ Piacenza per Expo 2015 Earth-hand ¬ Camera di Commercio di Avellino Irpinia, quintessenza di vita ¬ Regione Calabria Una terra, due mari… infinite sensazioni Altri spazi permanenti sono stati allestiti da Regione Lombardia – “Feeding the future, now” – presso il Cardo sud ovest, e da Regione Lazio e Roma Capitale a Palazzo Italia, all’uscita della Mostra “La Casa delle Identità Italiane”.

¬ Regione Piemonte Piemontexperience ¬ Regione Abruzzo Laboratorio della biodiversità ¬ Regione Friuli Venezia Giulia Un mosaico di territori naturali ed eccellenze del gusto ¬ Regione Sicilia Feeling Sicily ¬ Provincia Autonoma di Trento Trentino. Feeds the heart ¬ Regione Molise Fuori dai luoghi comuni

¬ Sistema Bergamo Amazement, just steps away from Expo ¬ Regione del Veneto Mondonovo The old feeling of innovation ¬ Confagricoltura Fruitness, enjoy it Coltiviamo capolavori ¬ Unioncamere Lombardia Lombardies A unique territory with multiple identities ¬ Ordine Nazionale dei Biologi

¬ Regione Valle d’Aosta The rising earth

¬ Confartigianato Nutrire il futuro, energie dalla tradizione

¬ Regione Umbria Convivium 2.0

¬ Gewiss Feeling at home

¬ Regione Calabria Cibo per gli Dei, cibo per gli uomini: i musei della Calabria all’Expo

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Capitolo

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La visita spazio per spaz

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Nei luoghi di Expo

zio 8.3

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Capitolo

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Padiglioni Pad Self-Built I Partecipanti Ufficiali hanno potuto scegliere di dare un personale contributo allo sviluppo del Tema attraverso la realizzazione di uno Spazio Espositivo

Self-Built oppure – novità assoluta in un’Esposizione Universale – partecipando a uno dei Cluster tematici.

La scelta di prevedere unicamente due tipi di strutture espositive è derivata dalla volontà di preferire la valorizzazione dei contenuti e del paesaggio alla classica grandiosità architettonica. Sono stati ben 54 i Partecipanti Ufficiali che hanno optato per un Padiglione Self-Built, per un totale di circa 120mila metri quadrati (escludendo la superficie occupata dall’Italia). I rimanenti Paesi hanno invece aderito a uno dei 9 Cluster tematici. La costruzione di 54 strutture Self-Built rappresenta un record assoluto nella storia

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Nei luoghi di Expo

diglioni delle Esposizioni Universali – precedentemente detenuto da Expo Shanghai 2010 con 42 Padiglioni. Risultato che appare ancora piÚ importante tenendo conto del fatto che, sommando i Partecipanti non Ufficiali, le strutture autonome costruite salgono a 65. La grandezza dei Padiglioni Self-Built variava da un minimo di 747 a un massimo di 4.933 metri quadri. Le linee guida ai Partecipanti prevedevano uno spazio aperto almeno del 30% e una stessa percentuale di aree verdi, mentre l’altezza massima delle strutture non poteva superare i 12 metri (con punte di 17 metri per gli elementi non strutturali).

Rispettare queste indicazioni non era solo di grande importanza per lo sviluppo del Tema, ma anche e soprattutto per creare una visitor experience appagante ed educativa, oltre che per avere un impatto quanto piĂš sostenibile. I Partecipanti hanno dovuto infatti prevedere metodi per contenere il consumo energetico, usare materiali ecologici e riciclabili.

Self-Built 333


Report Expo Milano 2015

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Parte

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Capitolo

Partecipanti Ufficiali con Padiglioni Self-Built Partecipanti Ufficiali

Tema

Area (mq)

Expo Milano 2015 Awards

Angola

Food and Culture: Educate to Innovate

2010

Silver in Theme Development

Argentina

Argentina Feeds You

1907

Austria

Breathe. Austria

1910

Azerbaigian

Protection of Organic Food and Biodiversity for Future Generations

887

Bahrain

Archaeologies of Green

2010

Belgio

Belgium’s conviviality has a sustainable future

2717

Belarus

The Wheel of Life

1147

Brasile

Feeding the World with Solutions

4133

Cile

El Amor de Chile

1910

Silver in Architecture and Landscape

Cina

Land of Hope, Food for Life

4590

Silver in Architecture and Landscape

Colombia

Naturally Sustainable

1907

Ecuador

Journey to the Center of Life

747

Emirati Arabi Uniti

Food for Thought – Shaping and Sharing the Future

4386

Estonia

Gallery of Estonia

1010

Bronze in Exhibition Design

Federazione Russa

Growing for the World. Cultivating for the Future

4170

Bronze in Exhibition Design

Francia

Different Ways of Producing and Providing Food

3592

Gold in Architecture and Landscape

Germania

Fields of Ideas

4933

Gold in Theme Development

Giappone

Harmonious Diversity

4170

Gold in Exhibition Design

334

Gold in Exhibition Design

“Towards a Sustainable Expo” Awards

Leader in Design and Materials Special mention for Design and Materials

Silver in Architecture and Landscape

Special mention for Design and Materials Leader for Other Initiatives; Special mention for Design and Materials

Leader in Design and Materials Leader in Food and Beverage, Green Procurement and Other Initiatives

Leader in Food and Beverage

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Nei luoghi di Expo

Partecipanti Ufficiali

Tema

Area (mq)

Indonesia

The Stage of the World

1175

Iran

Global Sofreh, Iranian Culture

1910

Silver in Exhibition Design

Irlanda

Origin Green Ireland: Working with Nature

1175

Bronze in Theme Development

Israele

The Fields of Tomorrow

2369

Kazakhstan

The Land of Opportunities

2396

Kuwait

Challenge of Nature

2790

Lituania

Well of Knowledge: Experienced Future

1147

Malaysia

Towards a Sustainable Food Ecosystem

2047

Marocco

Morocco, A Journey of Flavors

2900

Messico

Mexico, the Seed for the New World: Food, Diversity and Heritage

1910

Moldova

Shine the Light – Energy of Sun, Energy of Earth, Food for People

747

Monaco

Excellence and Solidarity – A New Look at Feeding the Planet

1010

Nepal

Food Security and Sustainable Development

2717

Oman

Heritage in Harvest

2790

Paesi Bassi

Share, Grow, Live

2369

Polonia

Expo Milano 2015 Awards

“Towards a Sustainable Expo” Awards

Special mention for Design and Materials Bronze in Theme Development

Leader in Special Initiatives

Silver in Theme Development

Leader in Design and Materials and special mention for Special Initiatives

2369

Qatar

Seeding Sustainability Innovative Solutions for Food Security

2451

Regno Unito

Grown in Britain & Northern Ireland

1910

Gold in Architecture and Landscape

Repubblica Ceca

Laboratory of Life

1362

Bronze in Architecture and Landscape

Repubblica di Corea

You Are What You Eat

3880

Silver in Exhibition Design

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Report Expo Milano 2015

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Parte

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Partecipanti Ufficiali

Tema

Area (mq)

Romania

Living with Nature

887

Santa Sede

Not by Bread Alone. At the Lord’s Table with all Mankind

747

Slovacchia

Slovakia. World into the Pocket

1010

Slovenia

I Feel Slovenia. Green. Active. Healthy

1910

Spagna

Cultivating the Future

2533

Stati Uniti d’America

American Food 2.0: United to Feed the Planet

2790

Sudan

The Nile’s Home. Land of Agricultural Opportunities and Food Securities

887

Svizzera

Confooderatio Helvetica

4433

Thailandia

Nourishing and Delighting the World

2947

Turchia

Digging into History for Future Food

4170

Turkmenistan

Water is Life

1175

Ungheria

From The Purest Sources

1910

Uruguay

Life Grows in Uruguay

747

Vietnam

Water and Lotus

887

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Expo Milano 2015 Awards

Gold in Theme Development

Capitolo

Towards a Sustainable Expo Awards

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Nei luoghi di Expo

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Report Expo Milano 2015

ANGOLA Tra i primi che si incontravano entrando dall’ingresso Ovest, il Padiglione dell’Angola era molto spettacolare fin dall’esterno, caratterizzato da facciate in legno modulate secondo le geometrie tipiche dei tessuti del Paese. Grazie a questa superficie ventilata, la luce naturale poteva filtrare gradevolmente nelle sale. L’edificio si snodava su tre livelli, sovrastati da una grande terrazza. Prima di accedere al percorso espositivo, lungo il perimetro esterno, erano a disposizione dei visori (posti a doppia altezza, per adulti e per bambini) che permettevano di ammirare, come attraverso un cannocchiale, i paesaggi più belli dell’Angola. Lo spazio espositivo, che aveva per tema “Cibo e cultura, educare per innovare”, presentava le ricchezze naturali e le risorse alimentari del Paese articolate lungo quattro capitoli: origini, crescita, sostenibilità e futuro. Entrando nella prima sala posta al primo piano, il Visitatore era

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Parte

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Capitolo

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Tema: Food and Culture: Educate to Innovate Dimensione: 2.010 mq Awards: Silver in Theme Development colpito dalla forma stilizzata di un baobab africano che, al centro della struttura, attraversava lo spazio tra i vari piani. Alle pareti erano illustrate le principali forme di sostentamento alimentare del Paese: pesca, allevamento, agricoltura e apicoltura. L’allestimento si serviva di gigantografie e sagome in legno con schermi interattivi di dimensioni più ridotte, a fornire informazioni aggiuntive. Qui lo spazio centrale era dedicato alla figura della donna in Angola, con video interviste alle rappresentanti più celebri del Paese africano. Verso la modernità: conservazione, ricerca e prove d’assaggio Lungo le scale verso il livello superiore, a tema “Crescita e sviluppo”, il Visitatore cominciava a scoprire come la cucina angolana permetta di rispettare pienamente la piramide alimentare – la natura del Paese fornisce infatti tutti gli alimenti indispensabili a una corretta nutrizione. Il secondo piano era appunto un viaggio nell’alimentazione e nella

gastronomia dell’Angola. Qui erano presentati i principali piatti della tradizione locale, che unisce influssi brasiliani, portoghesi e persino italiani (uno dei piatti tipici è la polenta). La cucina locale era illustrata anche attraverso show cooking, in cui alcuni chef mostravano la preparazione dei piatti tradizionali. Il terzo piano, “Attualità e futuro”, mostrava la capacità dell’Angola moderno nel trasformare, conservare e innovare il proprio sistema nutrizionale. Era anche presente un gioco interattivo con cui il Visitatore poteva verificare se le proprie abitudini alimentari fossero corrette. Sulla terrazza alcuni orti botanici offrivano infine uno scorcio della flora angolana. Su questo livello si trovava anche il ristorante panoramico che, in uno spazio informale semiaperto, circondato dal verde, offriva specialità ittiche tipiche come il cartoccio di pesce spada angolano, la bisque di aragosta e, per chiudere, una trilogia di mousse tropicali.


Nei luoghi di Expo

Tema: Argentina Feeds You Dimensione: 1.907 mq

ARGENTINA L’itinerario del Visitatore, che si sviluppava principalmente al primo piano, si caratterizzava per le proiezioni – grandi quanto le pareti – dei paesaggi e della storia del Paese, che creavano l’effetto di un “viaggio immaginario”. Terra di grandi spazi, legata storicamente all’Italia da un lungo passato di immigrazione, l’Argentina si è presentata a Expo Milano 2015 con un Padiglione formato da una serie di silos interconnessi, che ricordavano un sistema di ingranaggi metallici. Il significato di questa forma sottendeva una visione dell’Argentina che non si limita a essere riserva ricca di risorse agricole ma si presenta come Paese moderno, in grado di trasformarle in prodotti ad alto valore aggiunto. Partendo dall’area ristoro Il tema della partecipazione, “L’Argentina ti nutre”, riferito alla vasta ricchezza naturale del Paese, era presentato al Visitatore fin dall’inizio del percorso di visita grazie a un lungo nastro trasportatore sospeso al soffitto, su

cui scorrevano le proiezioni di diversi generi alimentari. Al piano terra, il percorso si apriva subito sui due punti di ristoro. Il primo focalizzato su vino e olio; il secondo dedicato alla specialità più nota del Paese: la carne. Tre schermi interattivi illustravano le aree dedicate alla produzione vitivinicola dell’Argentina. Oltrepassati i tavolini, un piccolo spazio aperto ospitava performance musicali o di danza e uno spazio aperto in cui il Visitatore poteva godere il refrigerio di una fontana.

delle olive. Completavano lo spazio le installazioni al centro della sala: sagome in legno rappresentavano alcune figure chiave della storia dell’Argentina e rulli di fotografie mostravano immagini di repertorio. Le proiezioni, molto suggestive, si susseguivano per circa dieci minuti, accompagnate da musiche di sottofondo.

Proiezioni al piano superiore La parte espositiva si sviluppava al piano superiore – raggiungibile con le scale, suddivise in una corsia in ingresso e una in uscita – dove immagini relative alla storia e alle produzioni agricole tipiche del Paese avvolgevano il Visitatore. Proiezioni lungo tutte le pareti della sala, contraddistinta da un perimetro ondulato, permettevano di immergersi nelle distese argentine, di sentire le onde del mare, di partecipare alla raccolta

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Report Expo Milano 2015

AUSTRIA L’aria è indispensabile alla vita: per questo il padiglione dell’Austria ha proposto ai Visitatori un percorso nel microclima della tipica vegetazione locale, creando una temperatura naturalmente più fresca senza ricorrere al condizionamento. Si può vivere cinque settimane senza cibo, cinque giorni senz’acqua, ma neppure cinque minuti senza aria. L’aria è la necessità numero uno di cui godere fra le risorse del Pianeta. A questo tema si è ispirato il Padiglione dell’Austria a Expo Milano 2015, intitolato in modo significativo Breathe (Respira). Fin dall’ingresso il Visitatore veniva immerso in un angolo di bosco austriaco, con alberi che superavano persino l’altezza di alcune strutture, arrivando fino a 12 metri. Grazie a questo ambiente si creava un clima naturalmente più fresco, senza ricorrere all’aria condizionata. La temperatura percepita era infatti di circa 5° C inferiore a quella esterna. Questa atmosfera era il frutto di una combinazione sapiente di natura e tecnologia: le piante

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Parte

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Capitolo

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Tema: Breathe. Austria Dimensione: 1.910 mq Awards: Gold in Exhibition Design; Leader in Design and Materials

rinfrescavano grazie all’ombra e all’evaporazione delle loro foglie – la superficie fogliare era di circa 43.200 mq, come ricordato dai pannelli. Tecnologie innovative esaltavano l’effetto refrigerante: ventilatori e nebulizzatori si attivavano mediante sensori, creando grazie alle microgocce un piacevole effetto rinfrescante. Lungo le superfici, realizzate in un multistrato per mantenere la temperatura piacevole, erano riportate informazioni sul Padiglione e sull’importanza della superficie boschiva austriaca. Il Paese è infatti ricoperto da vegetazione per il 47,6%. Lungo tutto il percorso, erano presenti degli speciali “naturoscopi” interattivi che permettevano di osservare da vicino le piante, scoprendo interessanti informazioni sull’habitat del sottobosco.

le prelibatezze del bosco. Gli chef della scuola Koch Campus hanno preparato una varietà di spuntini adatti a un picnic “selvatico”, da consumare sulle panchine vicine. Come bevanda? Naturalmente la soluzione più naturale: alcune fontanelle servivano gratuitamente acqua potabile depurata. Un’esperienza da ripetere A chiusura della visita, si scopriva come il Padiglione appena percorso costituisse una vera centrale di produzione dell’aria. Tutte le piante generavano insieme ossigeno fresco per 1.800 Visitatori all’ora e allo stesso tempo catturavano l’anidride carbonica per un quantitativo complessivo giornaliero di 92 kg. Una pausa refrigerante che, dopo Expo Milano 2015, si potrebbe replicare anche in molte città inquinate.

Un picnic selvatico preparato da grandi chef Il padiglione includeva anche uno spazio gastronomico originale, chiamato Luftbar (“Bar Aria”), che invitava il Visitatore ad assaggiare

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Nei luoghi di Expo

Tema: Protection of Organic Food and Biodiversity for Future Generations Dimensione: 887 mq Awards: Special mention for Design and Materials

AZERBAIGIAN Il padiglione dell’Azerbaigian colpiva per la sua grande complessità, specchio di un Paese che è crocevia di culture ed è stato testimone dei primi passaggi dell’umanità. All’ingresso, la statua di una grande caramella accoglieva i Visitatori con la sua dolcezza. Il Padiglione si presentava come un edificio rettangolare in cui erano incastonate tre sfere di vetro, una delle quali ben riconoscibile anche dall’esterno. Queste tre biosfere rappresentavano la metafora di un Paese capace di armonizzare e tutelare il proprio ambiente. La prima biosfera illustrava i paesaggi azeri, la seconda le sue nove zone climatiche, la terza riguardava le culture tradizionali e l’innovazione. Sui tre livelli, collegati da scale mobili, venivano mostrate le risorse naturali, agricole e produttive del Paese. Musica e fiori ad accompagnare la visita Un altro elemento distintivo del Padiglione erano le lamelle del grande albero rovesciato che attraversava i tre piani, e alla cui

sommità si trovavano 19 vere piante di melograno. Il Visitatore era immerso da subito in un luogo magico, in cui fiori e suoni accompagnavano il percorso. Al piano terra gli schermi che mostravano i diversi paesaggi del Paese erano incastonati in strumenti musicali di legno, in omaggio alla tradizione musicale dell’Azerbaigian e del tar, tipico strumento musicale a corde, incluso fra i Patrimoni Immateriali dell’Umanità dell’Unesco. Sulle pareti accanto alle scale mobili il simbolo del pentagramma guidava i Visitatori. Qui si trovavano fiori di plastica di nove diversi colori, simbolo delle nove zone climatiche del Paese – fra i pochi al mondo a ospitare tanta biodiversità.

tematiche del Paese, descritte nel dettaglio lungo la balaustra. Su questo livello, la scultura dell’albero rovesciato ospitava vari schermi con rappresentanti di diverse professioni esercitate nel Paese. Il significato che emergeva era come la vera forza dell’Azerbaigian fossero le sue persone e i compiti che nel futuro sapranno svolgere per il progresso sociale.

Una mappa dinamica del Paese Al centro della sala, guardando dalla balaustra verso il basso, si poteva osservare una scultura dinamica luminosa con il profilo dell’Azerbaigian, che ricorda un’aquila in volo da Oriente a Occidente. Colori e luci permettevano di scorrere le carte

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BAHRAIN Il Padiglione del Barhain si presentava come una pausa rinfrescante e di grande ristoro. Ricreava dieci diversi frutteti composti da alberi tipici dell’arcipelago: banano, fico, giuggiolo, olivo, papaya, vite, limone, fico d’India, palma da dattero e melograno. Ogni specie fioriva in un momento diverso nell’arco del semestre espositivo, così da rappresentare anche la stagionalità della natura. Il Visitatore si muoveva attraverso sentieri circondati da pareti bianche, fermandosi a ogni tappa per conoscere le caratteristiche di piante che risultano ancora preziose per l’economia del Barhain nonostante appartengano alla cultura agricola del Paese fin dall’antica civiltà Dilmun (successivamente chiamata Tylos), come dimostravano i reperti archeologici presenti nella sala. Queste piante costituiscono un’eredità antica usata anche dall’industria moderna. L’origine bahreinita di alcune di queste varietà è attestata persino dalla Bibbia

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Tema: Archaeologies of Green Dimensione: 2.010 mq Awards: Silver in Architecture and Landscape; Special mention for Design and Materials o dal Corano. Il fico ad esempio, presente nel libro del Deuteronomio, è descritto come una delle specie autoctone del Medio Oriente e in particolare della terra di Canaan. Nel Bahrain le foglie di fico vengono usate dalle ragazzine in un gioco molto popolare dove vengono raccolte e ordinate in base alla loro grandezza, oppure usate per creare composizioni. Anche la palma da dattero, che in Barhain occupa l’85% del suolo dedicato alla frutta, è citata già nel Corano. Si dice che la sua acqua – detta Ma’Liqah – abbia anche proprietà medicinali. Molte di queste piante hanno poi un utilizzo in cosmesi, in particolare il giuggiolo e la papaya, presenti in molti prodotti per capelli. Verso la sicurezza alimentare Al centro del Padiglione, titolato “Archeologie del verde”, un video proponeva una riflessione sugli spazi dell’agricoltura in Barhain, dalle tecniche più tradizionali alla moderna coltura idroponica, conoscenze che Expo Milano 2015 ha contribuito ad arricchire o a diffondere.

Il Padiglione ospitava infine una caffetteria che proponeva piatti tipici locali, preparati con frutti di stagione.

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BELGIO Attrarre, informare, affascinare: tre obiettivi, e altrettante aree in cui era suddiviso il padiglione del Belgio a Expo Milano 2015. Il riferimento era alle forme di una classica fattoria: con le sue linee semplici in legno e vetro, ricordava volutamente Cascina Triulza. Il tetto era coperto da pannelli fotovoltaici integrati di ultima generazione, realizzati con materiale organico ultraleggero in grado di catturare anche il minimo raggio solare. Grazie anche a una turbina eolica verticale all’ingresso, la struttura limitava al massimo il consumo di energia da fonti fossili. Il profumo delle patatine fritte attirava i Visitatori Il Belgio accoglieva i suoi Visitatori prendendoli per la gola. All’esterno del Padiglione proponeva un’area picnic con un angolo street food, noto ai Visitatori di Expo Milano 2015 per il profumo di patatine fritte che invadeva il Decumano; le cozze erano servite in abbinamento nell’immancabile moules & frites. All’ingresso del Padiglione venivano distribuiti i tipici biscotti

Tema: Belgium’s conviviality has a sustainable future Dimensione: 2.717 mq Awards: Leader for Other Initiatives; Special mention for Design and Materials allo zenzero. Da qui era possibile scoprire i prodotti distintivi del Belgio, prima fra tutti la birra (richiamata da un muro di bottiglie stilizzate) e approfondire la conoscenza delle diverse regioni del Belgio. Una teca conteneva inoltre la riproduzione dell’Atomium, il monumento in acciaio ideato per l’Esposizione Universale di Bruxelles del 1958, diventato in seguito simbolo della città. Di particolare richiamo in questa sezione era l’angolo del cioccolato (dominato dall’installazione sovrastante di una grande cabossa, il frutto del cacao), dove maître chocolatier realizzavano sculture di cioccolato in un laboratorio a vista, lasciando ai passanti anche un cioccolatino da assaggiare. Lungo il percorso verso la cantina, si trovavano alcune teche con gioielli – il Belgio è celebre per la lavorazione dei diamanti – ispirati ai temi alimentari, esito di un concorso per giovani designer. Insetti, idroponica, erbe selvatiche: le soluzioni per il cibo del 2050 Le seconda parte dell’esposizione, la

cantina, conduceva nel seminterrato del Padiglione attraverso un “corridoio del tempo”, che dal 2015 conduceva allo scenario futuro del 2050. Di cosa ci nutriremo? La cantina era una sorta di “laboratorio delle soluzioni del futuro”: le soluzioni presentate erano i sistemi idroponici e acquaponici (con vere vasche di pesci), l’uso di insetti (consentito in Belgio come ingrediente da miscelare ad altre farine alimentari), la riscoperta di piante selvatiche comuni. Una scala di vetro, ispirata alla forma del DNA, conduceva al piano superiore: una grande sfera di vetro con terrazza, dove il Visitatore poteva farsi affascinare dalle bellezze del Belgio contemporaneo. A colpire era soprattutto la grande spirale sospesa, a ricordo delle grandi serre reali di Laeken. Cuore dell’ultima sezione era la tipica birreria belga, che offriva una ricca selezione di birre locali, sovrastata da tanti tubi di rame di diversa lunghezza e dimensione. Qui era anche possibile degustare alcuni piatti tipici belgi a base di pesce o carne.

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Tema: The Wheel of Life Dimensione: 1.147 mq

BELARUS Il padiglione della Repubblica di Bielorussia si presentava come una tondeggiante collina erbosa, divisa in due parti perfettamente simmetriche da una grande ruota di un ideale mulino alto 30 metri. Dentro la collina era idealmente nascosta una miniera di salgemma, il prezioso e abbondante elemento presente nel sottosuolo bielorusso. Una stradina stretta passava attraverso il Padiglione, esattamente al centro: il varco rappresentava il canale di un fiume che accompagnava i Visitatori verso la ruota e verso l’acqua e dunque, in modo metaforico, verso la vita. Il settore agroalimentare, essenziale per il Paese Davanti al Padiglione erano posizionati due elementi importantissimi per l’economia e la cultura bielorussa: una grande macina a pietra, utilizzata per lavorare i cereali, e un trattore che simboleggiava la rilevanza del settore per il Paese. Accanto all’ingresso era inoltre situato un angolo per gli spettacoli, dove

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gruppi folkloristici del Paese si esibivano frequentemente. Davanti a questo spazio il Visitatore trovava un chiosco di legno all’aperto, dove gustare alcune delle specialità del Paese sorseggiando vodka. Nella prima sezione della struttura, sulla sinistra, i Visitatori entravano nello spazio espositivo. Qui una serie di schermi multimediali e touch screen, in lingua italiana, russa e inglese, davano la possibilità di scoprire numerose curiosità sul ciclo della vita e delle stagioni in Bielorussia, sulle bellezze del Paese e sulle eccellenze gastronomiche che offre. La Bielorussia è un Paese poco conosciuto ma meraviglioso. Un terzo del suo territorio è formato da foreste, possiede 10mila laghi, 20mila fiumi e ospita nel suo territorio 81 specie di animali e 308 specie di uccelli. La sua economia è incentrata sull’estrazione delle risorse minerarie e sul raccolto di cereali, patate e del lino, con cui vengono realizzati bellissimi tessuti dai motivi geometrici.

La cucina bielorussa. Un concentrato di delizie a base di patate Nella seconda parte del Padiglione, sulla destra, era collocato il ristorante che offriva alcuni fra gli eccellenti piatti della tradizione come il kalduny e il draniki, due vere prelibatezze realizzate con patate, oppure le eccellenti insalate d’orzo cotte in Kvas, zuppe di barbabietola, pancake ripieni di carne di maiale, deliziosi carpacci di rapa rossa, patate al cartoccio e insalata di pollo. La cucina bielorussa usa largamente le patate in preparazioni diverse, ma anche carne, insaccati, funghi e pesci d’acqua dolce come le carpe. All’interno del Padiglione era possibile acquistare alcuni prodotti rinomati del Paese come il caviale e l’aringa, ma anche succhi di frutta come succo di betulla o di bacche di bosco, miele di tiglio, cioccolato e bottiglie di Kbac, una bevanda simile alla birra realizzata con il grano.


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BRASILE Grazie all’idea di una grande rete, capace di attrarre anche i giovanissimi, il Padiglione del Brasile è risultato tra i più visitati di Expo Milano 2015, con 15mila presenze al giorno. Cuore del percorso era appunto l’enorme rete elastica, divertente attrazione su cui si poteva passeggiare osservando sotto i propri piedi una piccola rappresentanza delle coltivazioni brasiliane. La rete poteva accogliere circa 300 persone alla volta e si percorreva in pochi minuti. Subito sotto si trovava infatti un’area aperta: una Green Gallery ricca di ortaggi, piante, fiori e frutti provenienti dal Brasile, che si poteva visitare più comodamente passeggiando e trattenendosi ai vari tavoli, con giochi interattivi sulla cultura e le diverse etnie che compongono il Brasile. Al primo piano, video e una mostra “fluttuante” Una rampa dava accesso al primo piano, dove una lunga parete animata da proiezioni accompagnava i Visitatori nella

Tema: Feeding the World with Solutions Dimensione: 4.133 mq Awards: Leader in Design and Materials scoperta delle materie prime e delle tecniche avanzate impiegate in Brasile per diversificare i prodotti alimentari. Sulla parete opposta, cinque espositori digitali presentavano i prodotti tipici dell’agricoltura brasiliana. Sempre al primo piano, affascinava le persone la mostra “fluttuante” intitolata Casamata, che presentava una selezione di oggetti creati da Laerte Ramos e ispirati ai nidi del João-deBarro, un uccello molto comune in Brasile. Semplici forme geometriche ricordavano le moderne architetture di Oscar Niemeyer, il creatore di Brasilia. Il design: l’altra grande ricchezza del Paese Al secondo piano sensori di prossimità attivavano una sequenza di video su schermi trasparenti, che ampliavano il racconto sul Brasile agro-alimentare. Al pian terreno il Padiglione accoglieva inoltre un auditorium in grado di ospitare 200 persone. Tutto l’arredamento interno era impreziosito da una rassegna di prodotti del design brasiliano, fra

cui le tre panchine realizzate dai Fratelli Campana in esclusiva per il padiglione del Brasile visibili al piano terra. Ciascuna seduta, lunga fra i 12 e i 15 metri, si caratterizzava per le forme organiche e sinuose create grazie a canne intrecciate, che ricordavano il celebre Rio delle Amazzoni. Altri oggetti artigianali, provenienti da tutto il Paese e caratterizzati dall’uso di materiali tipici brasiliani (legno, paglia-vimini e cuoio), erano acquistabili presso il negozietto al piano terra. Un giro del Brasile anche nel piccolo ristorante Con le sue 80 sedute, il piccolo ristorante del padiglione accoglieva una significativa raccolta di esempi del design brasiliano. Ogni sedia era infatti il frutto del lavoro di artisti diversi. Qui il menù proponeva piatti tipici, come il popolarissimo churrasco, lasciando ampio spazio alle cucine di diverse aree del Brasile.

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CILE Lo spazio puntava sulle emozioni fin dal titolo: El amor del Chile. Il Paese sudamericano ha disegnato un percorso molto coinvolgente, basato sull’unione di video e suoni suggestivi. Il Padiglione era costituito interamente in legno di pino di Monterey, una delle qualità più esportate dal Paese. Allo spazio espositivo si accedeva tramite una scala mobile sovrastata da una sorta di grotta, lungo la quale le parole del poeta cileno Raùl Zurita, autore della poesia El amor del Chile, accompagnavano il Visitatore. I suoni lo trasportavano invece al Salar de Domeico, il grande deserto di sale che forma la seconda regione di Atacama, con i rumori tipici che si possono sentire nelle sue distese di sale quando cambia la temperatura. Prodotti antichi e moderni in una serie di filmati emozionanti Si arrivava così al piano superiore, dove si incontravano le persone che rendono possibile la produzione alimentare del Paese. Attraverso video proiettati su pannelli era possibile osservare la raccolta

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Tema: El Amor de Chile Dimensione: 1.910 mq Awards: Silver in Architecture and Landscape; Leader in Food and Beverage, Green Procurement and Other Initiatives delle pere, gli allevamenti, la pesca, ma anche la preparazione del caratteristico Curanto Al Hoyo, tipico della Isla de Chloè. Nel Sud del Cile si usa cuocere i frutti di mare (ma anche patate o carne di pollo o di maiale) in una buca della profondità di un metro e mezzo, con rocce calde e fogliame tipico della vegetazione locale. Nella sala successiva, grazie alla proiezione in 3D 4k si assisteva allo spettacolo della diversità naturale del Paese, che riunisce vulcani, laghi, fiumi, deserti, dando origine a una grande varietà di frutti. Il video si distingueva per l’approccio molto emozionale, che partiva dal cielo stellato e dalla creazione del Paese, in un viaggio quasi fantascientifico. Subito a seguire, un’installazione interattiva permetteva di conoscere informazioni più dettagliate e curiosità sui principali prodotti cileni. Spazio ai piccoli produttori Uscendo dall’area espositiva, si percorreva una passerella con voci dai mercati popolari cileni che invitavano ad assaggiare i frutti

della terra. Il piano ospitava un’area mercato e il ristorante. Entrambi offrivano specialità alimentari tipiche cilene, e una selezione dei prestigiosi vini del territorio. Alimenti e oggetti (tra cui libri di Pablo Neruda) in vendita nella boutique venivano tutti da piccoli produttori cileni, che hanno così potuto presentare le proprie specialità all’interno dell’Esposizione Universale.


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CINA Il grazioso sentiero ondulato e circondato da fiori che portava i Visitatori verso l’ingresso ricordava le strade dell’antica Pechino. Il percorso introduceva nelle quattro importanti sezioni in cui era diviso lo spazio espositivo – cielo, uomo, terra e armonia – che rappresentavano il rapporto di stretta interdipendenza tra il popolo cinese e la natura. Dal cielo all’uomo, dall’uomo al Pianeta Il Visitatore era accolto nella prima area del Padiglione, il “Cielo”, da un sottofondo di suoni dalle quattro stagioni. Per terra erano rappresentate le 24 fasi del calendario lunare cinese che regolano l’agricoltura, sopra cui erano collocate come installazioni decine di ombrelli tradizionali che rendevano l’ambiente più suggestivo. La sezione “Uomo”, la più ampia, mostrava le eccellenze di una decina di province cinesi che si distinguono per gli allevamenti di bachi da seta, per la produzione di gelso o per i campi terrazzati in

Tema: Land of Hope, Food for Life Dimensione: 4.590 mq Awards: Silver in Architecture and Landscape cui viene coltivato il riso – il cereale che funge da alimento primario per la popolazione del Paese. La sala proponeva un tavolo dove mostrare le fasi di lavorazione del tofu, in trenta diverse preparazioni, e un angolo dove erano celebrate le virtù del prezioso tè cinese. Su una parete erano illustrate dieci delle trentuno fasi di lavorazione dell’anatra alla pechinese, cucinata per la prima volta in uno storico ristorante di Pechino nel 1864, mentre gli stand successivi erano dedicati alle nuove tecnologie legate al cibo, dall’Internet of Things al riso ibrido creato nel 1981 all’Istituto Provinciale di Scienze Agricole di Fujian dal Professor Yuan Longping, oggi ottantenne, che ha dato un importante contributo alla sconfitta della fame nel Paese.

natura e un invito a uno stile di vita più sostenibile. La visita al Padiglione terminava con il teatro, dove i presenti potevano assistere al cortometraggio dal titolo “Unione” che, attraverso la storia di una famiglia cinese che si riunisce per festeggiare insieme il capodanno cinese, celebra il valore della famiglia come nucleo fondamentale della società. Alla fine del film, un corpo di danza tradizionale si esibiva in una danza tipica della minoranza etnica Hani. Sul retro della struttura, i Visitatori potevano gustare molte delle specialità cinesi più rinomate nel ristorante del Padiglione.

Cina, terra di speranza e di armonia Superando la prima sala, i visitatori accedevano alla sezione “Terra”, una grande distesa coperta da ventimila luci a led che riproducevano i più bei paesaggi cinesi e che rappresentavano l’amore per la

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Tema: Naturally Sustainable Dimensione: 1.907 mq

COLOMBIA In Colombia, le ricchezze naturali che alimentano la biodiversità sono distribuite non in latitudine, ma in altitudine. Questo era il concetto fondamentale alla base dei pisos termicos, i livelli termici che facevano da filo conduttore del padiglione. La visita iniziava con una scalinata, al termine della quale si entrava nella prima sala, dove su un tavolo a forma di Colombia era proiettato un video sull’origine geologica del Paese, punto di incontro fra tre cordigliere montuose e due mari. La Colombia – secondo Paese per maggior biodiversità per chilometro quadrato nel mondo, con oltre 50mila specie di flora e fauna – si caratterizza per cinque zone climatiche, che illustravano i diversi spazi. All’ingresso di ogni modulo, un pannello ricordava i personaggi celebri (per meriti artistici, sportivi, culturali, ecc.) che erano nati in quella zona climatica. Un caleidoscopio floreale Nello spazio espositivo del clima

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caldo (sotto i 1.000 metri), un video wall illustrava le caratteristiche di una zona che, con i suoi 900mila km2, rappresenta l’80% della terraferma e delle isole della Colombia. Il video si caratterizzava per un fiore in sovrimpressione, nel quale si ricomponevano le mille immagini diverse dei paesaggi colombiani. Nella terza sala si trovavano tre moduli, relativi al clima temperato, alla zona fredda e al páramo, ovvero l’ecosistema con le riserve d’acqua naturali. La zona climatica temperata si caratterizzava per le piantagioni del caffè, protagoniste di questa fascia – dove si trovavano anche le piantagioni di banane che ispirarono Cent’anni di solitudine, del Nobel per la letteratura Gabriel Garcia Marquez. Nella zona fredda, la temperatura scende a 15° C e il Visitatore si trovava di fronte a cinque video che ne illustravano gli aspetti distintivi. Il páramo custodisce l’acqua del mondo Il Visitatore proseguiva il suo percorso in salita attraverso i piani

termici della Colombia giungendo al páramo, dove si trovano le fonti idriche più importanti del Paese. Qui la temperatura scende a 10° C e lo scenario ricreato faceva omaggio all’acqua, il cui movimento si creava con l’uso di onde sonore provenienti da un altoparlante. Nell’ultima sala si raggiungevano più di 5.000 metri di altitudine. Il viaggio finiva sulla vetta più alta della Colombia, il picco Cristóbal Colón, montagna più alta del mondo in riva al mare, a quasi 0° C. Qui il Visitatore provava l’esperienza di stare in cima a uno dei cinque picchi nevosi in Colombia. Da qui si cominciava a scendere: il video wall ripercorreva in verticale tutti i paesaggi visitati, come un ascensore in grado di percorrere tutte le altitudini colombiane. L’ultima sala al piano inferiore era per molti versi la più emozionante: in un auditorium, un video musicale trasmetteva una melodia composta da Carlo Vives ed eseguita da cinque artisti o gruppi musicali, ognuno dei quali proveniente da uno dei cinque pisos termicos.


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Tema: Journey to the Center of Life Dimensione: 747 mq

ECUADOR Era impossibile non notarlo. Il coloratissimo padiglione, decorato con quarantamila catenine luccicanti ispirate ai tessuti tradizionali delle artigiane andine, trasmetteva un’immediata allegria – la stessa che comunica la filosofia ecuadoriana del “Buen Vivir” o “Sumak Kawsay” (in lingua Quechua). All’interno, una museografia immersiva al primo piano permetteva di scoprire i paesaggi e prodotti unici del Paese sudamericano. La visita iniziava al piano terra. Una parete illustrava i diversi tipi di prodotti alimentari coltivati nel Paese che, grazie al clima favorevole di cui gode, sono disponibili ad altitudini diverse in tutti i mesi dell’anno: grano, caffè, cacao, banane, broccoli, fragole. Raggiungendo le altitudini più estreme si trovano via via mele, pannocchie, patate e colture tipiche sudamericane come la uvilla, anche nota come alchechengio peruviano. Regioni dall’incredibile biodiversità I contenuti video al primo piano illustravano con ricchezza di

particolari le quattro regioni geografiche e climatiche in cui si divide l’Ecuador. La regione costiera, caratterizzata dal clima tropicale, è nota per la produzione di banane (il Paese è il primo esportatore verso l’Europa), per la pesca di gamberi (primo esportatore nel mondo) e per il tonno (primo posto nell’export verso l’Europa). Il celebre arcipelago delle Galapagos, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1976, è il luogo che rende il Paese una tra le mete più ambite a livello mondiale. La ragione è facilmente intuibile: sulle tredici isole di origine vulcanica vivono ben 24 specie di animali uniche al mondo, tra cui tartarughe marine, leoni marini, pinguini, iguane e la sula piediazzurri – uccello scelto, come specie unica proveniente dalle Galapagos, per diventare mascotte del Padiglione. La Costituzione del 2008 e i diritti della natura Le zone andine sono contraddistinte da un clima più freddo, ma da un terreno molto fertile dove vengono

coltivate varie specie di frutta, legumi e ortaggi. Tra le colture più rinomate vi è senza dubbio la rosa ecuadoriana, conosciuta per l’altezza del fusto e l’intensità del suo profumo che la rendono unica al mondo. La parte orientale del Paese è infine coperta dalla foresta amazzonica, il polmone del Pianeta, caratterizzata da un clima umido e dalla coltivazione di un cacao di qualità molto pregiata ed esportato in tutto il mondo. Qui vivono 18 comunità indigene, quattordici delle quali parlano una loro lingua specifica. L’importanza attribuita alla protezione della natura è testimoniata anche dal fatto che l’Ecuador sia stato il primo Paese al mondo a includere i diritti dell’ambiente nella Costituzione del 2008. Un ultimo video riassumeva ai Visitatori i magnifici tesori presenti nel Paese e le innovazioni tecnologiche di cui è protagonista. Manufatti ecuadoriani al piano terra La visita del Padiglione terminava al piano terra, con una zona dedicata alla ristorazione e allo shopping. Nel negozio era possibile acquistare i migliori prodotti manifatturieri ecuadoriani, tra cui il celeberrimo cappello di paglia chiamato comunemente “Panama” o “Montecristo”, realizzato con una tecnica di intreccio complessa inserita addirittura nella lista dei Patrimoni dell’Umanità. Nel ristorante, gestito da una cooperativa sociale di donne ecuadoriane, si potevano gustare alcune delle specialità tipiche del Paese, tra cui il ceviche di gamberi, le empanadas e delle deliziose polpette di quinoa e formaggio.

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Tema: Food for Thought Shaping and Sharing the Future Dimensione: 4.386 mq

EMIRATI ARABI UNITI Uno dei Padiglioni più facilmente riconoscibili di Expo Milano 2015: le dune del deserto che rendevano unica la struttura degli Emirati Arabi Uniti attiravano l’attenzione fin da lontano. L’autore era d’altra parte il prestigioso Norman Foster (studio Foster + Partners). L’architetto non si è semplicemente lasciato ispirare dalle dune del deserto: le dune sono state fotografate e riprodotte nei minimi dettagli attraverso una struttura in resina, capace di trattenere il fresco. Il pavimento della rampa verso l’auditorium era lievemente ondulato, così che ai Visitatori sembrasse di attraversare le gole desertiche degli Emirati. Come nei piani originari, il Paese ha smantellato e trasportato la costruzione a Masdar, un’avveniristica Smart City, con il fine di mostrare le sue grandi capacità in vista della prossima Esposizione Universale – in programma a Dubai nel 2020 con il tema “Connecting Minds, Creating the Future”.

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Dodice sfide e altrettante risposte L’obiettivo del Padiglione degli Emirati Arabi Uniti non era solo stupire per il suo aspetto: il Tema di Expo Milano 2015 è stato fondamentale per il Paese, in quanto l’85% del cibo è importato e la scarsità di risorse idriche pone una sfida costante. Per questo un’ansa tra le dune conteneva una serie di 48 installazioni olografiche divise in 24 cubi, che presentavano 12 sfide e altrettante soluzioni. Un esempio: per affrontare la sfida del cambiamento climatico, l’International Centre for Biosaline Agricolture sta studiando piante commestibili resistenti alle condizioni saline specifiche degli Emirati. Family Tree, un viaggio nel passato per riscoprire le tradizioni Il cuore del Padiglione era il video di dieci minuti “Family Tree”, proiettato sulle pareti avvolgenti all’interno dell’Auditorium. In un viaggio magico e quasi onirico, la ragazzina Sara viene trasportata nel passato, dove scopre i metodi usati dalle

precedenti generazioni per ricavare l’acqua e l’importanza del dattero nel garantire la sopravvivenza nel deserto. Nell’ambiente successivo, una sorpresa attendeva i Visitatori: un finale in musica accompagnato dalle fotografie scattate sulla rampa solo pochi istanti prima. Verso Dubai 2020: un viaggio nel futuro per scoprire la prossima Expo Dopo avere scoperto le proprietà della palma da dattero, l’ultimo spazio dava un’anticipazione delle principali innovazioni a cui stavano lavorando alcune aziende Partner degli Emirati. A chiudere il percorso espositivo, l’invito a Dubai 2020. Il Sito Espositivo in costruzione è a metà strada tra Abu Dhabi e Dubai, per favorire la sua raggiungibilità per via aerea. Il tema toccherà tre filoni: sostenibilità, opportunità e mobilità.


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ESTONIA Semplice, sostenibile, ingegnoso: il padiglione dell’Estonia rifletteva i caratteri di questo giovane popolo. La struttura in legno era una successione di box espositivi alternati a spazi aperti, ognuno di questi dotato di due altalene. L’Estonia è infatti il Paese inventore dei kiik, dondoli (anche in tandem) usati per gare agonistiche. Le altalene erano a disposizione dei Visitatori e conteggiavano l’energia prodotta attraverso il movimento. Arrivati a cinque oscillazioni, il sistema alimentava i caricatori per cellulare, anche questi a disposizione degli utenti. Il pane di segale, simbolo del Paese Il fulcro dell’esposizione si trovava al piano superiore, dove erano illustrate le specialità alimentari tipiche. Un pannello espositivo dava visibilità al lavoro dello chef Peeter Pihel, grande interprete della cucina estone contemporanea nel mondo. Nel box successivo, si parlava di un alimento simbolo della cucina estone: il pane di segale. Questo cereale, che corrisponde

Tema: Gallery of Estonia Dimensione: 1.010 mq Awards: Bronze in Exhibition Design

appena all’1,5% dei cereali coltivati globalmente, è il più usato nella panificazione locale. Un altro box riproduceva uno spazio di foresta di betulle. Pedalate e canto corale: le due passioni estoni Gli altri box erano dedicati alla cultura del Paese. Un primo spazio proponeva scorci della capitale Tallinn, con immagini rinnovate periodicamente alternando punti di interesse diversi. Un altro raccontava uno sport che in Estonia ha guadagnato moltissimi appassionati in anni recenti: il ciclismo. Pedalando su una bicicletta estone (un modello dal design d’autore) posta davanti a uno schermo, era possibile vivere l’esperienza di un giro in bici a Tallinn: il video riprendeva le strade della capitale ed era riprodotto più o meno rapidamente a seconda della velocità impressa ai pedali. Un altro gioco interattivo, nel box seguente, riguardava invece la storia estone: girando una macina

a pietra, sui video posti alle pareti si susseguivano immagini di manufatti in uso nelle varie epoche. Un ulteriore spazio ricordava quanta importanza ha la musica nella cultura estone: sullo schermo a parete erano disponibili quattro tutorial per imparare i passi di altrettante polke, mentre le foto mostravano immagini del Festival di danza e canto corale che si tiene ogni cinque anni con la partecipazione di 40mila artisti nelle tre giornate. Un Paese interamente digitale Gli ultimi box erano dedicati all’Estonia moderna, che è quasi interamente cablata. In questo giovane Paese è in uso la firma digitale, che consente di risparmiare tonnellate di carta ogni anno. In un ampio spazio centrale erano poi presenti un pianoforte e un box che permetteva di trasmettere vari generi musicali di artisti estoni. Infine un ultimo spazio conteneva uno sfondo tipico sul quale era possibile scattarsi un selfie. All’ultimo piano, era riprodotto un bosco estone rallegrato dal canto degli uccelli: le registrazioni si attivavano grazie a sensori di movimento, e il canto si faceva più intenso in base al numero di visitatori. Ai lati, erano disposti cannocchiali con filmati di animali tipici dell’Estonia.

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Tema: Growing for the World. Cultivating for the Future Dimensione: 4.170 mq Awards: Bronze in Exhibition Design

FEDERAZIONE RUSSA Con un decimo delle terre arabili e un quinto dell’acqua disponibile al mondo, la Federazione Russa ha un ruolo chiave a difesa della sicurezza alimentare. Il Paese ha mostrato il suo patrimonio naturale in uno tra i Padiglioni più grandi a Expo Milano 2015, che si sviluppava su diversi livelli ed era arricchito da una passeggiata sul tetto con una vista mozzafiato. All’ingresso del Padiglione, i Visitatori si trovavano di fronte a una struttura movimentata verso l’alto, che culminava con uno specchio orientato verso il pubblico. La più antica banca dei semi esistente Per esprimere la ricchezza del territorio russo, la prima sala raccontava la collezione di semi più grande al mondo, raccolta a San Pietroburgo dall’inizio del Novecento grazie al contributo di Nikolai Ivanovič Vavilov (la collezione completa con 250mila semi di piante è esposta all’Istituto Vavilov). Ogni pannello della sala si concentrava su un seme, con descrizioni da vari archivi e testi risalenti perfino a prima della rivoluzione di ottobre del

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1917. Il Visitatore poteva apprezzare la ricchezza di questa “banca dati”, riflettendo sul come oltre il 30% di queste piante ormai non esista più. Al centro dello spazio si apriva un bar-laboratorio, un’installazione artistica per degustazioni gratuite di bevande – non solo drink, ma anche succhi salutari a base di dragoncello o bevande fermentate al pane nero. Tavola periodica, biosfera e paesaggio Il percorso proseguiva con un’intera parete dedicata a Dmitrij Mendeleev, inventore della tavola periodica. In modo originale e innovativo, il pubblico si interfacciava con un pannello fra chimica e alimentazione, dove venivano mostrati alcuni prodotti e gli elementi contenuti da questi. Video sulla preparazione di alcune pietanze circondavano un’ampia cucina, luogo per degustazioni, cooking show ed eventi. La sala dedicava una sezione anche a Vladimir Vernadskij, scienziato russo famoso per il suo lavoro sul concetto di biosfera. Una parete mostrava infine le foto tratte dal libro “La cucina russa regionale e moderna”, un’enciclopedia

pubblicata in occasione di Expo Milano 2015 con piatti caratteristici, storia, preparazione ed evoluzione della cucina moderna. Dal piano superiore si accedeva alle terrazze esterne. Lo spazio si sviluppava su diversi livelli, richiamando l’ampiezza del territorio russo. La passeggiata permetteva di salire sempre più in alto, seguendo un sentiero circondato da piante legate ai tre maggiori ambienti naturali presenti in Russia: taiga, tundra e steppa. Lo spazio ospitava un bar con postazione DJ e permetteva di degustare bevande tutto il giorno. La parte più alta della terrazza offriva una vista mozzafiato su tutto il Sito Espositivo a 17 metri di altezza. Al primo piano si poteva apprezzare infine una terrazza coperta, con vista sullo spazio superiore e con la possibilità di mangiare piatti tipici. La sala dedicata alle Regioni Prima di terminare la visita si accedeva a una sala dedicata alle regioni russe, arricchita da quadri del museo del design di Mosca, con una mostra permanente e un’esposizione rinnovata circa ogni tre settimane. Nella sala conferenze erano proiettati documentari su paesaggi da regioni russe meno note e uno spazio dedicato al “nucleo della terra”, un’istallazione italo-russa con immagini di monumenti legati alle culture italiana e russa. Un vagone ristorante Al piano terra i Visitatori potevano usufruire di un grande spazio dedicato alla cucina russa. In una struttura che ricordava un vagone ristorante, con immagini e testi alle pareti che descrivono il Paese, il pubblico poteva gustare piatti tipici a base di caviale e salmone con blinis, la storica zuppa di cavolo (Shchi), la carne con salsa servita con il grano saraceno (Stroganoff) o i tortelloni di carne serviti con panna acida (Pilmieni).


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FRANCIA Mercato, fienile e cantina, cattedrale e alveare. Il Padiglione francese a Expo Milano 2015 ha voluto essere tutto questo, grazie alla sua particolare struttura, ispirata all’immagine delle halles, i tradizionali mercati coperti presenti su tutto il territorio. Realizzato interamente in legno francese, l’edificio di abete rosso all’interno e larice all’esterno – nome ufficiale: “Canopée” – presentava geometrie complesse, con curve e controcurve, che mettevano in risalto la capacità del legno di modellare linee inconsuete. Fin dall’ingresso, i Visitatori venivano accolti da un giardino agricolo, uno dei più grandi di tutta l’Esposizione Universale, che si articolava in 16 porzioni di campo divise per varietà (era possibile conoscere le singole coltivazioni scaricando una App). Il giardino non aveva solo un piacevole valore estetico, ma voleva evidenziare le sfide agricole e proporre una rappresentazione dei campi e dei territori francesi. Sviluppato in continuità con

Tema: Different Ways of Producing and Providing Food Dimensione: 3.592 mq Awards: Gold in Architecture and Landscape; Leader in Food and Beverage il progetto architettonico del Padiglione, il giardino ne metteva in risalto la struttura. Attraversandolo da maggio a ottobre, il Visitatore si trovava di fronte a un paesaggio diverso nelle tre stagioni: primavera, estate e autunno. Una collina rovesciata con “volte dell’abbondanza” Dentro al grande “mercato” in legno, struttura coperta di forma esagonale, il Visitatore si trovava immerso in un mondo sottosopra: le travi che sostenevano questo “tetto abitato” creavano un effetto originale dove – a differenza di un mercato tradizionale, con le merci esposte sui banchi – i prodotti erano sospesi al soffitto in “volte dell’abbondanza”. Ogni arco mostrava oggetti, alcuni reali altri digitali, da settori diversi: specialità regionali, ricerca scientifica e biotecnologica, agro-ecologia, nuove tecnologie agroalimentari, progresso genetico, chimica della vita, flora. Grazie a un sistema di flussi d’aria e di tiraggio termico attraverso il lucernario centrale, questo “paesaggio mercato” era

ventilato e raffrescato naturalmente, così da proporre un edificio a basso consumo energetico. Bere e mangiare: vive la différence! La ricca cultura gastronomica francese ha permesso di presentare a Expo Milano 2015 una vasta gamma di prelibatezze. Il Café des Chefs ha proposto la creatività di chef prestigiosi, premiati con il Bocuse d’Or che a turno si sono cimentati nella preparazione di piatti regionali tipici. Il menu della Brasserie ha proposto i grandi classici della cucina francese, con piatti che si rinnovavano di mese in mese in base al mercato, alle regioni e all’ispirazione del momento. La panetteria del Padiglione ha realizzato una baguette speciale per l’evento: un’“edizione limitata” basata sugli ingredienti tradizionali ma con una grigne – la doratura – originale. Il Food Truck Peugeot è stato infine luogo di dimostrazioni e degustazioni di ciò che rappresenta oggi la “cucina urbana” che si sviluppa nelle grandi città di tutto il mondo.

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soluzioni innovative che combinano tutela del clima, approvvigionamento sostenibile, energia e alimentazione, come l’agro-fotovoltaico – l’utilizzo combinato di superfici per l’energia e l’agricoltura. Un archivio illustrava infine la varietà delle forme viventi e del mondo vegetale. I Visitatori potevano esplorare oggetti stilizzati a forma di semi di diverse specie: ognuno ospitava progetti e idee per la conservazione e la promozione della biodiversità, tra cui la Banca dei geni di Gatersleben, una delle più grandi al mondo per le piante da coltura.

GERMANIA Una presa di consapevolezza, una chiamata all’azione. Il Padiglione della Germania ha voluto dare entrambi gli stimoli: il tema della partecipazione tedesca era Field of Ideas (Campi di Idee) ma il motto era “Bee Active”, gioco di parole che invita a essere operosi quanto le api. E i campi di idee in Germania devono essere davvero rigogliosi: il percorso espositivo, infatti, sfruttava ogni elemento architettonico per trasmettere il suo messaggio. A partire dalla scalinata che consentiva l’accesso alla terrazza, composta da gradini di legnami diversi, tutti originari della Germania, che ricordavano i campi coltivati visti dall’alto. In questo paesaggio crescevano piante stilizzate, “germogli di idee” che salivano dallo spazio espositivo fino alla superficie esterna, schiudendosi in un grande tetto di foglie tessili. Nelle foglie, si trovavano pannelli fotovoltaici leggerissimi. La terrazza si completava con esposizioni delle caratteristiche dei 16 Länder federali. La SeedBoard e gli ambassador Il vero percorso espositivo iniziava

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Tema: Fields of Ideas Dimensione: 4.933 mq Awards: Gold in Theme Development

costeggiando la facciata esterna dell’edificio. Ogni Visitatore riceveva una SeedBoard, strumento che poteva essere usato come superficie su cui proiettare testi, immagini, filmati e giochi. Nel Pre-Show, il preludio dell’esposizione, il visitatore incontrava alcuni cittadini tedeschi impegnati sul fronte dell’alimentazione sostenibile, che presentavano i loro progetti come ambassador delle diverse aree del percorso: acqua, suolo, clima e biodiversità. In uno spazio blu, erano riunite varie postazioni che mostravano idee e progetti tedeschi sul tema dell’acqua, come la fornitura idrica o il recupero del fosforo come fertilizzante essenziale per le piante. Nella parte dedicata alla terra, alcune teche e pezzi d’esposizione interattivi trasmettevano informazioni sui progetti concreti per la gestione del terreno, come l’agro-forestazione per prevenire fenomeni di erosione e per stabilizzare l’equilibrio idrico. Nello spazio successivo, le linee di una mappa meteorologica guidavano il visitatore nel mondo delle isobare, dell’alta e bassa pressione, dei fronti caldi e freddi. Qui si presentavano

L’impatto delle decisioni quotidiane Nell’area dedicata agli alimenti, l’attenzione si concentrava su una loro gestione consapevole e sugli effetti delle nostre decisioni quotidiane. Grandi scaffali colmi di alimenti stilizzati mostravano la varietà dei prodotti nel supermercato. Qui, l’attenzione era rivolta in particolare all’impatto delle nostre scelte quotidiane. Una finta montagna di spazzatura rendeva consapevoli del problema degli sprechi e mostrava idee e soluzioni per evitare di produrre rifiuti. Nel percorso verso il piano superiore, il clima naturale e il verde della natura accoglievano i Visitatori che, alla fine della passeggiata, si immergevano nel “Giardino delle idee”. La tavola al centro permetteva di curiosare nella cucina tedesca e illustrava il valore del mangiare insieme grazie a una selezione di progetti scolastici e della Società Civile. Uno show per passare all’azione Il Visitatore accedeva infine allo show. Nello spettacolo i Visitatori potevano osservare il mondo attraverso gli occhi di due api, con cui intraprendevano un volo sulla Germania. A dirigere il tutto erano due artisti, due “BeeJ”: con mani, voci e la SeedBoard, i Visitatori diventavano orchestra e ricreavano suoni della natura. Con i suoi invitanti spazi per picnic e l’offerta di piccole specialità regionali, il Padiglione invogliava infine a intrattenersi e riposare, come in un parco. Lo spazio offriva un family restaurant, dal clima più informale, e il ristorante tedesco Simphonie, con prelibatezze d’alta gamma.


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Tema: Harmonious Diversity Dimensione: 4.170 mq Awards: Gold in Exhibition Design

GIAPPONE Il Padiglione del Giappone ha lasciato senz’altro soddisfatti i Visitatori di Expo Milano 2015. Il Paese del Sol Levante ha saputo condensare nel percorso espositivo tutta la capacità immaginifica di questa cultura secolare. Immersi nella Diversità armoniosa Il tema della partecipazione era “Diversità armoniosa” e voleva trasmettere la gratitudine per le ricchezze naturali e l’amore per la natura tipiche delle tradizioni culinarie del Paese. Il focus della visita era il pasto virtuale al termine del percorso: il grande teatro era un ristorante con tavoli e posti a sedere. Le ordinazioni apparivano sul tavolo in forma di video interattivi: toccando i cibi con le bacchette, si poteva scoprire di più sulla cucina giapponese – un vero ristorante del futuro. Nella prima sala, prologo all’esposizione, la coesistenza tra uomo e natura era rappresentata da opere calligrafiche e dipinti.

Un videoschermo centrale raccontava con un filmato suggestivo simile a un gioco d’ombre l’Aioi, ovvero l’armonia naturale e il suo sconvolgimento a opera dell’uomo. Il primo ambiente mostrava le aree produttive alla base dell’alimentazione giapponese, in primis il riso – le risaie sorvolate dalle cicogne sono uno dei simboli del Giappone. Tutto questo in un ambiente in penombra, nel quale muoversi attraverso piatti di forma ovale agganciati al suolo come fiori. Sulle pareti, formate da specchi semiriflettenti, erano proiettati paesaggi rurali nelle quattro stagioni attraverso una nuovissima tecnologia di projection mapping. La Cascata della diversità: la tecnologia torna in prima linea La visita proseguiva attraverso un corridoio che riproduceva suoni e odori stagionali, dove erano esposti alcuni fiori pressati. Questi spazi suggestivi cedevano il passo alla tecnologia più avanzata

con la Cascata della diversità: un’installazione composta da una colonna centrale circondata da un tavolo. Tutta la superficie era uno schermo video che proiettava immagini di cibo. Dopo aver scaricato un’App, era possibile porre il proprio smartphone in apposite fessure e trascinare gli alimenti nel proprio piatto. Le foto venivano archiviate sul device insieme a informazioni sull’alimento scelto. La sala successiva era molto suggestiva perché condensava, su un’unica parete, una riproduzione di tutti i prodotti tipici della cultura alimentare giapponese. Dalle sfide globali alle soluzioni del Sol Levante Il focus si spostava poi sull’innovazione: due mascotte animate, Morizo e Chiccolo, spiegavano a un robot le sfide alimentari del Pianeta. Toccando uno dei quattro speciali mappamondi posti ai lati della sala, era possibile scoprire le soluzioni che il Giappone ha proposto ai vari problemi su scala globale. Il ricco percorso espositivo del Padiglione non poteva dimenticare l’eccellenza raggiunta da questo Paese nelle stoviglie, nelle ceramiche e nell’arte della casa: una grande tavola imbandita trasmetteva il concetto del Cool Japan Dining. Prima di entrare nella sala delle performance dal vivo, video sulle nuove tecnologie e sulle eccellenze del Giappone intrattenevano i Visitatori. All’uscita del percorso espositivo erano disponibili due punti di ristoro. Quattro postazioni con pagamento automatizzato proponevano curry giapponese, rice-burger, tempura e carne kobe, mentre – per chi voleva concedersi un pasto speciale – il ristorante Minokichi proponeva quattro menu di cucina tradizionale giapponese.

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Tema: The stage of the world Dimensione: 1.175 mq

INDONESIA Il Padiglione dell’Indonesia rappresentava una casa tipica del luogo e, proprio come una casa, ha accolto con un sorriso coloro che vi sono entrati. Appena giunti all’interno, dietro un divisorio realizzato con le foto sorridenti di donne e bambini, si dischiudevano tutta la bellezza e la ricchezza dei contenuti presenti nella struttura. Le pareti del Padiglione erano decorate con una serie di pannelli che illustravano alcuni elementi tipici del Paese, come la sua importante diversità biologica e la sua politica in merito alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità. Un’altra peculiarità dell’Indonesia è il suo essere collocata in una ecoregione chiamata Triangolo corallino, contraddistinta dall’altissima biodiversità marina. A questo proposito, nel Padiglione era possibile ammirare anche un esemplare di bubu, una tradizionale trappola per pesci fatta di rattan o di bambù, che rappresenta molto bene la competenza della popolazione indonesiana nella pesca.

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La dea Dewi Sri, simbolo di fertilità, al centro della stanza Per rendere più evidente la sua importanza per il Paese asiatico, al centro del Padiglione era stata disposta la bella statua della dea Dewi Sri, una principessa adorata dagli indonesiani come dea del Riso e della Fertilità, mentre nella parte orientale del Padiglione erano in mostra i famosi e antichissimi burattini indonesiani chiamati Wayang e i Loro Bonyo, una coppia di sposi in costume, sacri per la popolazione e sempre presenti come elemento ben augurante nelle abitazioni. In fondo al Padiglione, era possibile dedicarsi a una fantastica esperienza virtuale con un paio di oculos, che permettevano al Visitatore di compiere un vero viaggio in Indonesia sorvolando le meraviglie del Paese asiatico come seduti su un elicottero. All’interno del Padiglione, era presente anche un ristorante dove gustare le prelibatezze della cucina locale come il pollo al curry, il riso

con il latte di cocco o le melanzane speziate. Accanto all’ingresso, era collocata la statua di un rinoceronte sundanese, o rinoceronte di Giava, importantissimo membro della famiglia dei Rinoceronti.


Nei luoghi di Expo

blu che rappresentavano l’acqua che scorre abbondante nei rinomati giardini persiani, mentre il soffitto della struttura era ricoperto da specchi grazie a cui, soprattutto la sera, assistere a suggestivi giochi di luce.

IRAN Un tappeto imbandito, traboccante di ogni delizia sia per gli occhi sia per il palato. A questa immagine suggestiva si ispirava il concept dell’Iran, che ha preso spunto dal tradizionale sofreh, il tessuto tradizionale su cui vengono disposte le portate nei banchetti importanti e su cui idealmente il Padiglione esponeva ai Visitatori tutte le ricchezze del Paese. Un paradiso verde e freschissimo L’entrata del Padiglione coincideva con l’ingresso sul grande giardino dove erano disposte le piante coltivate in Iran, quali la vite, il crespino, il melograno, la palma da dattero, per poi salire arrivando alla zona dedicata alle piante officinali come la valeriana e alle piante aromatiche come rosmarino e salvia. Mentre si proseguiva nella visita si percepiva un piacevole fresco: era l’aria che cominciava a raffreddarsi grazie a una grande struttura a spirale presente al centro della stanza e che, grazie a un particolare

Tema: Global Sofreh, Iranian Culture Dimensione: 1.910 mq Awards: Silver in Exhibition Design sistema, donava una piacevole sensazione di refrigerio. Tra le numerose piante, disposte lungo le sette aree climatiche che caratterizzano il Paese, erano in mostra gli alimenti più celebri: il pistacchio (il 46% della produzione mondiale è iraniana), il caviale (47% produzione mondiale), lo zafferano (97% produzione mondiale), il melograno (30% produzione mondiale), i datteri (l’Iran è il secondo esportatore nel mondo), il riso basmati, mandorle e noci, il crespino – una bacca dal sapore acidulo molto usata in cucina. Altri cibi caratteristici della cultura gastronomica iraniana sono lo zucchero in cristalli aromatizzato allo zafferano con cui si addolcisce il tè, le nocciole, i fichi e i dolci tipici: deliziosi pasticcini a base di frutta secca, acqua di rose, miele e zafferano. La spiritualità. Aspetto essenziale della cultura iraniana Il pavimento del Padiglione era ricoperto da led luminosi di colore

Su un tavolo, fra le teche, troneggiava una copia del Corano posizionata accanto a uno specchio finemente decorato con due candele ai lati. Lo specchio simboleggiava la religione di Zoroastro, per cui la luce era un modo per connettersi con Dio. Non era un caso se all’interno del Padiglione erano esposti due importanti simboli religiosi: in questo modo si sottolineava l’importanza della dimensione spirituale per il popolo iraniano, che professa da millenni diverse confessioni religiose oltre a quella musulmana. Nel Paese vivono numerosi cristiani armeni, ebrei, zoroastriani, musulmani sciiti e una minoranza di sunniti. Alla scoperta delle radici culturali dell’antica Persia Sulla parete destra del Padiglione, schermi proiettavano una carrellata di tipici paesaggi iraniani per celebrare la loro biodiversità. Sulla sinistra spiccavano i busti di antichi poeti, medici e filosofi persiani che si sono distinti nella storia per la loro sapienza o per la loro arte: Sadi Shirazi, Omar Khayyam, il matematico Nasir al-Din al-Tusi che inventò la trigonometria e infine Avicenna, il celebre filosofo. Al piano terra, il Padiglione dell’Iran ospitava un ristorante che offriva ai Visitatori la possibilità di assaggiare gustosi piatti tipici locali. Vicino al ristorante si trovava uno spazio con diversi stand dove era possibile acquistare prodotti del luogo. Lungo la parete erano appesi lavori concettuali realizzati da un gruppo di grafici iraniani che si erano distinti in un concorso sul Tema di Expo Milano 2015.

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IRLANDA Le parole chiave che l’Irlanda voleva trasmettere ai Visitatori erano “miglioramento continuo”. Tutto il comparto agroalimentare irlandese si è infatti sottoposto volontariamente a un programma di verifica continua dei parametri di sostenibilità da parte di enti terzi: ogni azienda agricola viene controllata ogni 18 mesi su tracciabilità, impegno per la qualità, sicurezza alimentare, utilizzo dell’acqua (nonostante il Paese abbia il più basso indice di stress idrico al mondo), benessere degli animali, gestione del pascolo. Soltanto le valutazioni sulla carbon footprint, l’impronta di carbonio, sono 90mila l’anno. Questo era il cuore del programma Origin Green, il nome del tema di partecipazione dell’Irlanda a Expo Milano 2015. Lo scopo del progetto era rendere il Paese leader a livello mondiale nella produzione sostenibile di alimentari e bevande. Un messaggio veicolato dalle emozioni Il Padiglione dell’Irlanda ha

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Tema: Working with Nature Dimensione: 1.175 mq Awards: Bronze in Theme Development

comunicato questo impegno attraverso le emozioni, con l’aiuto di pannelli, rappresentazioni grafiche e filmati. Si poteva apprendere così che l’80% della terra coltivabile in Irlanda è formata da pascoli: il doppio della media europea. O che la dieta del bestiame allevato in Irlanda è per il 90% basata sull’erba – il bestiame irlandese è al pascolo 300 giorni l’anno. Questo spiega perché molti chef stellati Michelin prediligano il manzo irlandese per i propri piatti. Altri pannelli informano del fatto che 300mila km di siepi circondano i campi, costituendo una riserva naturale di carbonio e un ottimo habitat per flora e fauna. I “volti del cibo”, testimoni di un percorso concreto Il percorso espositivo era concentrato su un solo piano, mentre il secondo e il terzo erano riservati a eventi e incontri. Guide indirette del percorso erano “i volti del cibo”: allevatori, contadini e lavoratori del settore del Food & Beverage.

Occhiali in 4D erano disponibili per la visione immersiva di un paesaggio irlandese.


Nei luoghi di Expo

ISRAELE Al Padiglione di Israele è andato il merito di condensare in un percorso semplice i contenuti del suo tema di partecipazione a Expo Milano 2015: “Fields of Tomorrow”. I campi di domani erano visibili fin dall’aspetto esterno del Padiglione, molto suggestivo, che presentava un campo verticale: una parete coltivata con grano, riso e mais utilizzando un sistema di irrigazione a basso impatto ambientale tipico delle tecniche agricole israeliane più avanzate. Il giardino verticale – che diventava così una parte essenziale della struttura – era conforme alle regole della bioarchitettura e realizzato al 100% con materiali riciclati, tanto da soddisfare lo standard di certificazione internazionale Gold LEED. Il sistema d’irrigazione, con brevetto israeliano, inoltre permetteva non solo di risparmiare sul consumo di acqua, ma era in grado di abbattere l’emissione di sostanze inquinanti. L’idea era riuscire a raggiungere con un allestimento d’impatto anche i Visitatori che non sarebbero entrati nel percorso espositivo.

Tema: The Fields of Tomorrow Dimensione: 2.369 mq Awards: Special mention for Design and Materials

L’innovazione agricola di ieri e oggi Il percorso espositivo – guidato dall’attrice israeliana Moran Atias – ha presentato Israele come “granaio di conoscenza”, capace di fornire soluzioni agricole all’avanguardia, da condividere con tutto il mondo. La sala d’attesa per i Visitatori faceva parte integrante dell’esperienza di visita, perché un attore introduceva i temi del percorso iniziando un dialogo con Moran Atias, presente non di persona, ma attraverso un video. Il percorso si articolava in due sale. Il primo spazio presentava l’agricoltura israeliana utilizzando un’avvolgente esperienza multisensoriale attraverso wall video con filmati 3D. L’attrice israeliana presentava altri membri della sua famiglia, agricoltori o ricercatori, che spiegavano come la giovane nazione di Israele in meno di 70 anni sia riuscita a trasformare un terreno arido in un fiorente giardino grazie a metodi innovativi. Oggi soluzioni come l’irrigazione a goccia o prodotti innovativi come il

pomodoro ciliegino sono diffusi in tutto il mondo. L’innovazione israeliana non ha confini Il secondo spazio presentava una parete led che creava sculture sul meglio della tecnologia agricola, che si muovevano all’interno della sala, sopra le teste dei Visitatori. Qui, attraverso schermi circolari posti in sospensione, veniva presentato il contributo di Israele all’innovazione agricola internazionale, per esempio alla coltivazione di un grano di più alta qualità per la pasta italiana, a metodi di mungitura automatizzati in Asia, a soluzioni innovative in Australia. Per finire, un picnic all’aria aperta Il Padiglione ospitava anche uno store con gadget caratteristici e cartoline di Israele e della Terra Santa. Il ristorante del Padiglione offriva piatti tipici e caratteristici della cucina israeliana: due tipi di hummus, falalel, diversi tipi di majadera e insalate o tabulè con pane pita. Tutto rigorosamente kosher. Filo conduttore dello spazio di ristoro era il “picnic israeliano”: i tavoli di legno erano infatti posti in spazi aperti e i commensali potevano trovare, appese alle pareti o sulle mensole, delle ceste in vimini.

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costruzione di una diga ha permesso se non altro il salvataggio di una piccola parte settentrionale. Nella quinta rotonda, dedicata all’acquacoltura, il punto d’attrazione era la vasca di storioni del Caspio e la degustazione del pregiato caviale. Oggi il caviale Beluga non è più commercializzato per preservare il pregiato storione beluga. Ma il Kazakhstan ha elaborato un metodo chiamato mungitura (raccontato da un video) che consente di estrarre le uova di storione senza uccidere l’animale.

KAZAKHSTAN Non si può dire che il Kazakhstan non abbia attratto la nostra curiosità in vista dell’Esposizione Internazionale di Astana 2017. Il suo Padiglione a Expo Milano 2015 è stato un coinvolgente percorso di emozioni, creatività e contenuti innovativi. Fin dall’esterno spettacoli tipici, ogni giorno diversi, intrattenevano i Visitatori. Contenuti interattivi e spettacoli sostituivano i pannelli tipici di tutte le esposizioni, articolati in sei aree (e 15 rotonde) tematiche: agricoltura, animali da allevamento, meraviglie del Kazakhstan, ecologia, acquacoltura e agricoltura sostenibile. Nella prima sala (pre-show), un’artista kazaka introduceva alla storia del Paese attraverso l’arte del sandpainting. Alexander Barayev, padre dell’agricoltura moderna La prima rotonda era dedicata alla scienza agronomica di Alexander Barayev e ai risultati del suo lavoro. I metodi “senza aratura” di Alexander Barayev per conservare l’umidità del suolo hanno fatto dello scienziato kazako uno degli architetti

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Tema: The Land of Opportunities Dimensione: 2.396 mq Awards: Bronze in Theme Development

dell’agricoltura moderna. Al centro della rotonda, come reperto originale, era esposta la scrivania di Alexander Barayev con tutti i suoi strumenti. La seconda rotonda era dedicata agli animali da allevamento. Qui si poteva assaggiare il kumis, il latte di giumenta fermentato. Nella terza rotonda venivano mostrate le meraviglie del Kazakhstan attraverso filmati e tecnologie interattive tra cui mele fino al chilo di peso, il miele della parte orientale del Kazakhstan nella regione dell’Altai e il tulipano selvatico. La ruota del tempo sul Mare d’Aral e la vasca degli storioni Nella quarta rotonda, si passava all’ecoregione della steppa del Kazakhstan, la più ampia steppa secca del mondo. Purtroppo quest’area è stata il teatro del disastro ecologico del prosciugamento del Mare d’Aral. Qui rappresentato da una ruota, spingendo la quale veniva mostrato il perimetro delle acque nei vari decenni, dal 1970 a oggi, quando la

Un gioco interattivo per “sconfiggere” le cavallette Nella sesta rotonda, dedicata all’agricoltura del futuro, veniva trattato il pericolo rappresentato dalle cavallette, una minaccia per il rendimento delle coltivazioni del Kazakhstan. Nel 2013, gli sciami di cavallette devastarono più di 2 milioni di ettari di coltivazioni. L’area del Lago Balkhash ricoperta di canneti, costituisce uno dei più vasti luoghi di riproduzione delle cavallette dell’Asia Centrale. Gli scienziati hanno sviluppato un sistema di monitoraggio tramite drone per individuare le aree interessate dai focolai, che sono spesso solo di alcuni chilometri quadrati di dimensioni. In questo modo, si riesce a evitare l’utilizzo di insetticidi su larga scala. Un videogioco interattivo trasmetteva il concetto e consisteva nello sterminare le cavallette senza danneggiare le coltivazioni. Il video in 4D: il pezzo forte del Padiglione L’esposizione si concludeva con il vero “pezzo forte” del Padiglione: una sala con poltroncine dinamiche che rispondevano alle sollecitazioni del filmato in 4D. Il video portava gli spettatori dallo spazio cosmico alle steppe kazake, in un’esperienza davvero emozionante. Al piano terra, si poteva vedere il plastico dell’area espositiva di Astana, già in costruzione, o gustare piatti tipici nel ristorante.


Nei luoghi di Expo

Tema: Challenge of Nature Dimensione: 2.790 mq

KUWAIT L’incanto del deserto misterioso che ammalia, svelando i suoi tesori ai Visitatori. Era il fascino del Kuwait, un piccolo Stato del Medio Oriente che sa come affrontare in modo sapiente le sfide di un ambiente in apparenza poco ospitale, e che si raccontava in un maestoso padiglione situato sul Decumano tra la Germania e gli Stati Uniti. All’ingresso, come fosse un ringraziamento all’elemento dell’acqua, erano collocate due fontane azzurre decorate a mosaico, simili a quelle che si possono trovare tra le strade del Paese, mentre la struttura del Padiglione richiamava le imbarcazioni tipiche kuwaitiane chiamate Dhow. Ad accogliere i visitatori che si apprestavano a varcare la soglia, c’era una cascata d’acqua fresca che scendeva dall’alto, anche in questo caso in onore a questo simbolo di vita così prezioso e soprattutto raro in alcuni territori del Pianeta. Nel deserto, dove convivono le serre e i pozzi di petrolio La visita al padiglione del Kuwait

era concepita come un viaggio, per comprendere cosa significasse la vita nel deserto e di come i kuwaitiani fossero riusciti a rendere il loro territorio un luogo ospitale e ricco di risorse. Il deserto si trasformava sotto gli occhi dei visitatori, che apprendevano come fosse il Kuwait camminando tra le sale che proiettavano suggestive immagini in time-lapse su tutte e quattro le pareti delle stanze – un affascinante, anche se breve, viaggio virtuale nel deserto in cui immergersi. Al termine della seconda stanza, i Visitatori entravano in un’immensa sala luminosa dove li aspettava un grande plastico. Era riprodotto l’ambiente tipico del Kuwait, quello antropizzato e costituito da insediamenti urbani, pozzi petroliferi, raffinerie e allevamenti ittici. Sullo sfondo, il mare. Alle pareti di vetro, un orto verticale realizzato con centinaia di piante idroponiche rappresentava l’impegno del Paese mediorientale nello sviluppo dell’agricoltura. Sul soffitto i tappeti tipici con motivi geometrici sui toni del nero, del

bianco e del rosso rendevano l’atmosfera calda e accogliente. Passeggiando lungo il suk, tra incensiere e profumi Proseguendo la visita si entrava nel suk, il mercato tipico dei Paesi arabi dove erano esposte le mercanzie che si potevano trovare comunemente in Kuwait: incensiere, teiere, profumi, strumenti musicali, il gioco della dama – molto in voga tra i pescatori – e raffinati gioielli d’oro. Nella sala caffè, era possibile guastare del buon tè alla menta accompagnato da dolcetti al miele. Dagli schermi appesi alle pareti, tra i divani, alcuni cittadini kuwaitiani raccontavano la loro storia di vita in italiano, inglese e arabo. Nel ristorante, era possibile gustare, in un ambiente raffinato, una vera specialità del Paese: il machbus, una sorta di ricco e saporito cous cous a base di riso.

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LITUANIA Il Padiglione era formato da una serie di passerelle, simbolo del passaggio dalla tradizione all’innovazione. Lo spazio era infatti strutturato in due sale, la prima rappresentava la parte tradizionale e storica della Lituania: la seconda la modernità e lo sviluppo. Il tema dell’equilibro tra passato e presente era rappresentato anche dalla piazzetta esterna, dove il logo del Paese richiamava i colori dei costumi tipici, quindi la tradizione, mentre lo stile moderno del Padiglione rispecchiava le prospettive verso il futuro. L’esposizione iniziava con una goccia d’acqua. L’acqua: un elemento indispensabile per tutti noi e un simbolo di vita e di energia. La scultura della goccia forniva quindi l’energia stessa del padiglione scorrendo accanto ai Visitatori lungo le passerelle. La sala della tradizione, un tuffo nella storia non solo della Lituania. Entrando nella prima sala, una presentazione in italiano e in inglese introduceva al Paese, dando

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Tema: Well of Knowledge: Experienced Future Dimensione: 1.147 mq Awards: Leader in Special Initiatives alla Lituania una collocazione nel continente europeo e illustrando le sue caratteristiche territoriali e amministrative. Il Padiglione era decorato con simboli misteriosi e ornamenti tradizionali antichissimi che gli antropologi ancora tentano di interpretare. Per il momento, sappiamo solo che alcuni rappresentano dei fiori, altri il sole, il cosmo e il ciclo dell’anno. Nella prima sala alcuni video mostravano le bellezze del paesaggio lituano, mentre al centro della stanza una sfera simboleggiava un seme al quale arrivavano i flussi dell’energia generati dalla goccia d’acqua. La sfera era la principale attrattiva di questa parte del Padiglione: su di essa il Visitatore scopriva i legami storici della gastronomia Lituana con diversi Paesi – tra cui l’Italia, la Spagna, la Grecia e persino gli Stati Uniti – attraverso video, schede informative e giochi interattivi. Alle spalle del seme alcune teche ospitavano dei reperti provenienti dai più importanti musei della capitale,

Vilnius, tra cui la prima forchetta arrivata dall’Italia in Lituania. Per raggiungere il progresso, serve un seme che sboccia Attraverso una passerella si raggiungeva la seconda sala espositiva, dove il seme della tradizione aveva ormai generato un prato fiorito intorno al Visitatore: un’esplosione di energia tra le tradizioni e il progresso del Paese. Intorno all’area dedicata alle degustazioni e alla promozione turistica, otto schermi mostravano il paesaggio, gli sviluppi nel campo della ricerca nel settore agroalimentare e il settore produttivo della Lituania. Il percorso terminava in questa sala, con un’area dedicata alle esposizioni temporanee e un piccolo negozio di prodotti tipici lituani, mentre la passerella proseguiva fino all’area ristorante esterna al Padiglione, dove erano organizzati eventi e performance artistiche.


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e pioggia garantisce che il seme generi e continui a costruire un ambiente vitale da cui dipendono milioni di persone. Il Padiglione ha dato prova degli sforzi e dei risultati della nazione. Come la foresta pluviale stessa, che ospita una ricca biodiversità, il Padiglione simboleggiava le diverse eredità culturali della Malesia, riflesse su una tela di paesaggi, rumori, gusti e sapori multietnici, tributo al ricco dinamismo dalla nazione.

Tema: Towards a Sustainable Food Ecosystem Dimensione: 2.047 mq

MALAYSIA Il tema del Padiglione poneva in evidenza l’agenda di trasformazione della Malesia verso la sostenibilità e l’inclusività, con particolare attenzione ai vari sforzi intrapresi sotto l’egida delle Aree Economiche Nazionali Chiave nell’ambito del Programma di Trasformazione Economica: agricoltura, olio di palma, turismo e servizi alle imprese. Un tema importante è stata la dinamica tra il miglioramento economico e la conservazione dell’ambiente, e tra biodiversità e agricoltura commerciale. Il Padiglione si sviluppava nella forma di quattro semi, le cui linee curve e la trama della struttura trasmettevano la versatilità e il dinamismo della nazione. Il design era ispirato all’umile seme della foresta pluviale, un simbolo di crescita che significava l’inizio di un viaggio, e il potenziale nascosto al suo interno. I semi erano metafora della trasformazione economica della Malesia da Paese fondato primariamente su commodity e agricoltura fino a nazione

industrializzata e orientata alle esportazioni, oltre che guidata da industrie e servizi a più elevato valore aggiunto. Il progetto architettonico integrava caratteristiche ecologiche in linea con il tema della sostenibilità: la struttura esterna dei semi era costruita con “Glulam” o legname laminato incollato, un innovativo legname strutturale realizzato con materiali locali sostenibili. La scelta del Glulam, insieme alla struttura complessa del Padiglione, mostrava le capacità della Malesia attraverso il design e i materiali innovativi. Il Padiglione voleva riflettere il continuo viaggio del Paese verso lo sviluppo e la maturazione in una nazione con un sistema che guida il ciclo di vita, promuove la sostenibilità, nonché l’utilizzo e il consumo responsabile delle risorse naturali. Il contenuto dei quattro semi I Semi della Foresta Pluviale segnano l’inizio del ciclo di vita del loro ecosistema. La loro dispersione tramite animali, insetti, acqua, vento

Il Seme 1, “La nostra Casa – per ora e per il futuro” (Diversità della Malesia), raccontava un Paese in cui l’equilibrio tra protezione dell’ambiente e la necessità di progresso e modernità si inserivano nel cuore e nelle menti dei Visitatori sin dall’inizio. Il Seme 2, “Paradiso di Biodiversità” (Proteggere e Preservare), richiamava l’attenzione sull’importanza di preservare le foreste pluviali tropicali e la ricca biodiversità malese così da garantire un ecosistema sostenibile per le future generazioni. Il Seme 3, “Semi di Cambiamento” (Presente e Futuro), descriveva come i semi della Foresta Pluviale abbiano cambiato l’economia di questa nazione e il sostentamento della sua gente. Il futuro delle industrie è alimentato dall’innovazione: le foreste e le piantagioni coltivate forniscono materie prime con cui la ricerca e lo sviluppo hanno aiutato il mondo in modo significativo. Il Seme 4, “Colori della Malesia” (Musica, Arti e Cultura), esprimeva lo spirito “Malesia veramente Asia”, il lato divertente della Malesia sperimentato tramite i suoi cibi, la sua musica, la sua cultura, e la sua multietnicità. Sono stati ospitati performance culturali, giochi tradizionali, arti, dimostrazioni dal vivo, spettacoli musicali e programmi educativi. I Visitatori hanno anche potuto assaggiare una selezione di delizie culinarie malesi presso l’area Food & Beverage dedicata, creando un finale memorabile per un viaggio tanto meraviglioso quanto illuminante.

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Tema: Morocco, A Journey of Flavors Dimensione: 2.900 mq

MAROCCO Il Marocco ha lanciato nel 2008 il piano Marocco Verde, per permettere l’autosufficienza alimentare della popolazione e l’esportazione delle filiere d’eccellenza. Nel Padiglione di Expo Milano 2015, intitolato “Viaggio di sapori”, se ne potevano vedere i risultati. Il percorso era suddiviso in base alla diverse Regioni del Paese, ognuna con le proprie specifiche eccellenze alimentari. Pannelli all’ingresso spiegavano l’importanza dell’agricoltura per l’economia marocchina – il 40% della popolazione trae le proprie risorse da questo settore. Entrando, ci si immergeva nelle acque marine che circondano il Paese: un video di forma circolare che ricordava un oblò proiettava degli spruzzi d’acqua, ricordando un tuffo o una traversata via mare. Il Mediterraneo e la regione centrale La prima zona raccontava l’area che si affaccia sul Mediterraneo: frutti tipici della regione sono le

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clementine di Berkane (un prodotto IGP dal 2010) e le mandorle di Tafraout (il Marocco è il quinto produttore al mondo). Seguiva la regione centrale del Paese: qui il Visitatore poteva trovare i fichi di Ouezzane. Un’altra specialità locale sono i capperi di Safi, di cui il Marocco è il primo produttore ed esportatore mondiale, destinando ai mercati esteri il 98% della produzione. Infine, nell’area centrale del Paese si trovava l’uva (terzo produttore africano), in particolare nella variante Doukali (IGP) e moscata di Skhirat. Il monte Atlante, la costa Atlantica e il grande Sud La terza area presentava il monte Atlante, dove cresce la melagrana Sefri. È inoltre la terra del prezioso zafferano di Taliouine (che cresce tra i 1.000 e i 2.400 metri), di cui il Marocco è il quarto produttore mondiale. Dalle zone montuose proviene poi il famoso olio d’Argan, usato in cosmesi. La quarta zona in “visita” era la costa atlantica: qui si pratica la pesca,

anche delle ostriche, e crescono peperoncini e fagiolini extrafini, un’altra specialità di cui il Marocco è il primo produttore ed esportatore al mondo. Questa è la zona di un altro prodotto simbolo della cucina marocchina: il pomodoro. La quinta zona era il grande Sud, una vasta area desertica da percepire anche attraverso i sensi, grazie a una temperatura del Padiglione sensibilmente più calda. Ma anche una zona arida come questa può essere fertile, e regalare fichi d’India, rose (in particolare la rosa di Kelâat M’Gouna-Dadès, da cui si ricavano oli essenziali e acqua di rosa), i datteri Majhoul di Tafilalet, una delle varietà più nobili, e il celebre cous cous, una preparazione di cinque cereali riconosciuta come IGP e ancora oggi preparata a mano. Nel giardino botanico o al bar per un tè alla menta La visita terminava con una passeggiata nel bellissimo giardino botanico esterno, circondato da un rivolo d’acqua. Al bar si potevano gustare delizie e dolcezze locali, tra cui dolci, spremute d’arancia e un piacevole tè alla menta.


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Tema: Food, Diversity and Heritage Dimensione: 1.910 mq

MESSICO Il Padiglione del Messico – progettato da Francisco López Guerra – era ben riconoscibile dall’esterno per la forma: una pannocchia che nasceva da un intreccio di foglie di granturco essiccate, chiaro riferimento a uno dei simboli della cultura gastronomica messicana. Il mais è infatti originario proprio di questo Paese e dal 2010 l’Unesco lo ha riconosciuto come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Le pareti a forma di totomoxtle (la foglia essiccata di mais in lingua nahuátl), realizzate in tessuto trasparente, filtravano la luce naturale illuminando gli spazi. All’ingresso si trovava una grande magnolia da cui partiva un canale d’acqua che, insieme al giardino adiacente, evocava le chinampas, le isole artificiali che i toltechi creavano nei laghi e che diedero un forte impulso allo sviluppo dell’agricoltura. Sui tavolini intorno alla magnolia, un bar serviva da bere insieme agli antojitos, il tipico cibo di strada messicano.

Tante opere d’arte per un Padiglione-museo Superata la rampa d’ingresso, nel cuore del padiglione si trovava “Lluvia”, una fontana con una cascata alimentata da un flusso circolare di acqua realizzata dal visual artist Maria José de la Macorra. Questa era solo la prima delle numerose opere d’arte che il Messico ospitava nel suo spazio. L’acqua scorreva innescando il movimento di collane simboleggianti i chicchi di mais, mentre il suono rimandava alla pioggia. Al terzo piano si trovava un racconto per immagini della biodiversità del Messico, attraverso un gioco virtuale di schermi e colori, al quale faceva da contraltare “Especies endémicas de México”, l’opera di Alejandro Pintado che rappresentava alcune specie endemiche di piante e animali. Salendo di un piano, era di scena un dialogo tra un’opera caratteristica della cultura centroamericana (la statua di Macuilxochitl, il principe dei cinque fiori) e due sculture di ossidiana di artisti contemporanei,

mentre sullo sfondo si alternavano due video: uno sulla nascita e la crescita del mais come fonte di vita e di energia spirituale; l’altro formato da un collage di immagini sul tema dell’identità alimentare messicana, tratte da spezzoni di film classici. Cucchiai di legno e visioni inquietanti nell’ultima sala Al livello superiore, la sala era sovrastata da un’installazione di Alejandro Machorro: 4.700 cucchiai di legno che ricoprivano il soffitto, facendo da cornice musicale ai due Alberi della Vita realizzati dai maestri artigiani di Metepec e al quadro “Árbol Nodriza”. Seguiva una visione inquietante di Chichihuacuauhco, il mito nahuátl degli uomini che tornano bambini nutrendosi dei frutti di un albero sacro. Qui era previsto uno spazio in cui sei dei 32 Stati federali messicani esponevano – un mese per uno – mostre e installazioni temporanee dedicate alle specificità dei singoli territori. Sul fondo della sala, nel set gastronomico virtuale e interattivo, gli chef del Paese guidavano il Visitatore alla scoperta delle ricette e degli ingredienti che hanno reso la cucina messicana famosa nel mondo. La penultima rampa, immersa fra cactus e reguiletes (tipiche girandole colorate), portava sulla terrazza. Dopo un ampio giardino di piante native, si poteva gustare una cena al ristorante Besame Mucho, che offriva la cucina messicana rivisitata dai migliori cuochi del Paese.

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MOLDOVA La Moldavia ha partecipato a Expo Milano 2015 con un Padiglione semplice, ma estremamente rappresentativo dei caratteri che contraddistinguono l’economia del Paese e la forza dei suoi abitanti. Il progetto è stato realizzato dall’architetto Eugeniu Prodan, dello studio Gorgona di Tighina, e rispondeva al Tema proponendo un edificio che ricordava una mela sbucciata, frutto simbolo dell’inizio e della vita stessa. Lasciarsi guidare dalle stelle alla scoperta delle antiche tradizioni Entrando nel Padiglione, il viaggio dei Visitatori si sviluppava intorno a tre concetti: la costellazione, il fiore solare e l’energia del popolo moldavo. Nella prima stanza, quella di benvenuto, due schermi raccontavano la storia di questo Paese mentre la prima costellazione brillava sulla parete del Padiglione. La costellazione è un’invenzione dell’artista Pavel Braila. L’artista ha trasposto alcuni momenti e simboli fondamentali per la cultura

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Tema: Shine the Light – Energy of Sun, Energy of Earth, Food for People Dimensione: 747 mq

moldava in linee e punti luminosi che usavano appunto l’idea di costellazione per attirare l’interesse dei Visitatori verso le tradizioni più antiche della Moldavia. Se anticamente i viaggiatori usavano la posizione delle stelle per orientarsi e scoprire nuovi mondi, allo stesso modo chi visitava il Padiglione moldavo veniva guidato alla scoperta delle bellezze e della cultura di questo Paese dell’Europa dell’Est. La sposa, il paesano, il grappolo d’uva, il formaggio, la cicogna: ogni costellazione simboleggiava un elemento fondamentale per la Nazione. L’energia solare, la forza del passato e del futuro Il fiore solare brillava oltre la copertura in metallo e vetro del Padiglione, sprigionando attraverso i suoi raggi l’energia così importante per l’economia del Paese. La Moldavia è infatti un Paese agricolo: per decenni il settore della viticoltura è stato la principale fonte di sostentamento e di occupazione della popolazione moldava, e

per questo la struttura celebrava l’energia del sole in ognuno dei suoi mille punti luminosi riflessi dal fiore solare. Nella sala principale si veniva a contatto anche con il terzo concetto del Padiglione: l’accoglienza e la cultura moldava. Oltre ai dipinti realizzati da Vasile Botnaru con il vino e il caffè, qui i Visitatori venivano rapiti dalla bellezza degli Joc, i balli tradizionali moldavi, ripresi da Pavel Braila e proiettati sulla parete più ampia del Padiglione. A conclusione della visita, l’ideale era un buon piatto tipico – meglio ancora se degustato all’ombra nel giardino del Padiglione.


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Tema: Excellence and Solidarity – A New Look at Feeding the Planet Dimensione: 1.010 mq Awards: Silver in Theme Development; Leader in Design and Materials and special mention for Special Initiatives

MONACO Nel Padiglione del Principato di Monaco niente è stato lasciato al caso – tutto è stato concepito per smentire gli stereotipi, attivare consapevolezza e soprattutto proporre soluzioni. Realizzato al 70% in materiali riciclabili e coperto per metà da verde, lo spazio univa elementi disomogenei per generare prospettive inedite sullo sviluppo sostenibile. La prima sorpresa che incontrava il Visitatore era una parete di 19 veri container marittimi, impilati gli uni sugli altri. Elementi che esprimevano alla perfezione il legame vitale di Monaco con il mare, nonché l’importanza delle relazioni commerciali per lo sviluppo economico. Le loro sagome squadrate erano addolcite dalla copertura inclinata, tappezzata di vegetazione spontanea, che riprendeva la flora mediterranea e quella dei molti Paesi con cui Monaco coopera a livello internazionale. La seconda vita del Padiglione A riprova della sensibilità del Principato per la cooperazione

internazionale, il Paese ha smontato il proprio Padiglione al termine dell’Evento per ricostruirlo in Burkina Faso come sede operativa della Croce Rossa locale. La struttura è collocata in prossimità della capitale Ouagadougou e contiene molteplici servizi, in particolare un centro di formazione professionale. Soluzioni tecnologiche Lo stupore continuava all’interno del Padiglione, dove il Visitatore seguiva un’esposizione dedicata allo sviluppo sostenibile. Scandita in dieci tappe e arricchita da tecnologie museali interattive, la mostra trattava temi chiave come la tutela delle risorse marine, la gestione delle foreste e lo sviluppo umano. Il pragmatismo monegasco emergeva nella volontà di proporre sempre una soluzione a ogni problema, ricorrendo a scienza e tecnologia. Particolare attenzione veniva dedicata al mare, da sempre al centro della storia del Paese: è sufficiente ricordare l’Istituto e Museo Oceanografico di Monaco,

fondato all’inizio del secolo dall’allora sovrano Principe Alberto I di Monaco, che vide come direttore il famoso oceanografo Jacques Cousteau. Il bistrot dello chef Se la concretezza era alla base del Padiglione, il valore è stato interpretato con grande gusto e raffinatezza. L’intero spazio era avvolto da un profumo studiato ad hoc, che racchiudeva le essenze tipiche del Mediterraneo. Al piano superiore il visitatore poteva accomodarsi in un bistrot con terrazza sul Decumano, la cui cucina era curata dallo chef Philippe Joannès.

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Tema: Food security and sustainable development Dimensione: 2.717 mq

NEPAL Il Padiglione ricordava la forma del mandala, il diagramma circolare composto dall’unione di figure geometriche che richiama il cerchio della vita. L’atmosfera in cui si calavano i Visitatori era quella degli antichi insediamenti delle valli di Kathmandu, con porticati e templi caratterizzati da 42 colonne intagliate a mano. Il Nepal ha deciso di partecipare a Expo Milano 2015 per portare all’attenzione la necessità di adottare programmi di sviluppo capaci di garantire a ogni persona la quantità di cibo di cui ha bisogno. La produzione di cibo nel Paese non riesce infatti a tenere il passo della crescita demografica. Una delle cause è la mancanza di un’irrigazione adeguata dei campi agricoli, così come è limitata la produzione di energia. L’economia nepalese è in prevalenza agricola e industriale, i settori trainanti sono il turismo e l’estrazione mineraria. Il Nepal vanta un alto tasso di

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biodiversità. Grazie alle condizioni climatiche favorevoli e alla disponibilità di acqua corrente proveniente dai ghiacciai della catena montuosa dell’Himalaya, più di settecento specie potrebbero essere utilizzate in ambito alimentare o medico. L’attenione generale era puntata sull’agricoltura di montagna sviluppatasi nei secoli in questo Paese, con i suoi metodi naturali, i terrazzamenti, la ricchezza dei suoi prodotti biologici. Il percorso espositivo del Padiglione illustrava dal vivo le specificità e le cause di questo successo, con la possibilità di assistere alla preparazione di piatti tipici della cucina nepalese – per poi essere invitati a un assaggio. Il Padiglione del Nepal è stato progettato da Implementing Expert Group (IEG), lo stesso gruppo di architetti scelto dal Governo nepalese per seguire anche le esposizioni universali del 1988, 1990, 2000 e 2010. Il costruttore IEG ha istruito squadre

di carpentieri, muratori, artigiani e artisti per replicare gli elementi costruttivi delle più belle abitazioni tradizionali nepalesi.

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Tema: Heritage in Harvest Dimensione: 2.790 mq

OMAN Il Padiglione dell’Oman si ispirava al tema “L’eredità nei raccolti: sfruttare il mare, il sole e la sabbia”. All’ingresso si trovava l’installazione di una meridiana, con alcune pietre poste lungo la superficie. Nell’antichità la distribuzione dell’acqua nei villaggi era infatti decisa con questo metodo: a ogni comunità spettava un’ora del giorno, corrispondente al momento in cui l’ombra della meridiana raggiungeva la pietra simboleggiante il proprio villaggio. Una riprova della forte tradizione del Paese nella gestione delle risorse idriche, a cui era dedicata nello specifico la prima sezione del Padiglione: “Sfruttare ogni goccia d’acqua”. La principale fonte idrica dell’Oman è il khareef, il monsone estivo che, attraversando l’Oceano Indiano, alimenta gli aflaj, un antico sistema di irrigazione formato da una fitta rete di canali e dighe risalenti a oltre 2.000 anni fa e che fa parte dei Patrimoni dell’Unesco. Datteri e rose tra le colture simbolo La seconda sezione, dal titolo

“La nostra ricca eredità agricola”, riguardava l’agricoltura con le sue coltivazioni, dal miele delle oasi alle nocciole e ai raccolti di rose nella regione montagnosa di Jebel Akhdar. Le rose vengono utilizzate in particolare sia per l’acqua di rosa, sia per il profumo Amouage, creato da Guy Robert. Le palme da dattero, cuore della tradizione agricola omanita, erano al centro di questa sezione con il progetto “Un milione di palme”, che dovrebbe completarsi nel 2025. Erano raccontate anche le principali proteine su cui poggia la dieta locale, attraverso le sagome degli animali più consumati, rappresentati non in dimensione reale ma in proporzione al consumo interno – dal maggiore al minore: pesce, pollo, agnello e manzo. Un’installazione infine riproduceva in forma semplificata il sistema acquaponico, dove vegetazione e pesci vivono in perfetta armonia. Nella terza sezione, “I tesori dei nostri mari”, il Visitatore scopriva la ricchezza degli ambienti marini e dell’industria della pesca, ancora oggi basata su tecniche tradizionali.

Il Paese, che ha dichiarato la volontà di raddoppiare il ricavato della pesca entro i prossimi 30 anni, è impegnato al momento nell’attivare nuove normative per la salvaguardia delle aree marine e per incentivare la pesca di specie autoctone. Il sultanato sta inoltre costruendo una barriera corallina artificiale, attraverso installazioni sul fondale marino completamente naturali, intorno alle quali dovrebbero nel tempo formarsi le calcificazioni. Nel sablat, la stanza tipica del pasto La quarta sezione, “Benvenuti nella nostra casa”, rappresentava l’autentica e amichevole ospitalità omanita, con il rito del caffè e dei datteri e con la condivisione di piatti saporiti e speziati. In scena il sablat, la stanza della tipica casa omanita dove la famiglia accoglie gli ospiti in occasione di feste. L’area riproduceva una tipica cucina locale, con tutti gli ingredienti e gli utensili necessari per preparare i piatti della tradizione. Ma non solo: una proiezione mostrava una tipica donna omanita intenta a preparare il pasto. Il Visitatore poteva poi gustare una grande varietà di pietanze tradizionali, dalla cucina di tutti i giorni ai piatti per le feste nel Sablat, un ristorante in perfetto stile omanita.

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alimentari e lo sviluppo tecnologico sono per l’Olanda il cuore della crescita e delle strategie per il futuro.

Tema: Share, Grow, Live Dimensione: 2.369 mq

PAESI BASSI Il Padiglione dei Paesi Bassi era interamente all’aperto. La scelta di costruire una struttura del genere derivava dal Tema e dal desiderio di riprodurre l’ambientazione tipica delle fiere. Ne è nato un luogo divertente, stimolante e accogliente. “Share, Grow, Live” (condividere, crescere e vivere) erano gli spunti con cui l’Olanda ha risposto al Tema di Expo Milano 2015 e ha presentato la ricchezza del proprio territorio e progresso tecnologico. Con il valore della “Condivisione” il Paese ha affermato come le soluzioni alle sfide globali richiedano la collaborazione internazionale, la condivisione delle conoscenze e delle risorse da parte di tutti. Il concetto del “Crescere” è stato espresso attraverso la ricchezza del territorio olandese, da cui derivano lo sviluppo tecnologico, economico e sociale del Paese. Mentre il numero di persone che cercano una qualità della vita sempre più elevata dimostrava la parola chiave “Vivere”.

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Una perfetta atmosfera di festa e condivisione Il Padiglione era formato da una serie di camioncini-food truck, nei quali era possibile assaggiare i prodotti tipici olandesi. Il primo era dedicato ai pancake o poffertjes, a cui seguiva il truck con le tradizionali patatine fritte, le Dutch fries, e le meatballs, polpette anch’esse fritte. Tutto era immerso in un’atmosfera di festa, in cui le illuminazioni e i concertisti che si susseguivano sul palco del Padiglione rispecchiavano perfettamente l’anima dei tipici festival olandesi. I Visitatori erano quindi chiamati a scoprire i contenuti della prima tenda, la più importante, in cui venivano svelati gli aspetti del progresso tecnologico nel settore agroalimentare olandese. Un hotel a 3 stelle per polli e galline, o i videogiochi per combattere la noia e l’aggressività dei maiali, erano simpatiche espressioni della tutela della salute degli animali destinati alla produzione alimentare. L’innovazione, le nuove fonti

Il labirinto degli specchi: imparare divertendosi Una seconda piazza con i food truck accoglieva i Visitatori con profumi e piatti tutti da gustare. I camioncini dei worstenbrood (tipico pane con la salsiccia) e di ABC - Alternative Burger Collective, in cui ordinare un hamburger di alghe, erano le attrazioni principali di questa zona insieme al truck di Just Say Cheese con tutti i più famosi formaggi olandesi. Una seconda tenda spiegava tutte le tecnologie promosse dall’Olanda per sostenere le pratiche agricole e la produzione alimentare, ma questa volta sotto forma di giostra: un labirinto di specchi in cui si riflettevano le parole chiave dello sviluppo sostenibile. Un drink per raccontare l’economia circolare La Molina, una ruota panoramica convertita a ristorante, era il cuore del divertimento consapevole del Padiglione. Per spiegare l’economia circolare attraverso il divertimento e l’intrattenimento, i Paesi Bassi hanno proposto di consumare cibi e bevande sulla ruota panoramica in movimento. Proseguendo, i Visitatori potevano rifornirsi d’acqua con il sistema Join the pipe: all’acquisto di una bottiglietta corrispondeva la spedizione di una seconda bottiglietta in alcune scuole in Africa. La visita terminava con un negozio, dove era possibile trovare prodotti tipici olandesi (tra cui vari tipi di formaggio e i waffle al caramello), con una terrazza e con De Kas, il ristorante dalla caratteristica forma di serra.


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di piccole scaglie d’oro ai dolci di cioccolata, da un’ampia scelta di sidro ai prodotti di bigiotteria a base di ambra. Il Padiglione presentava anche delle opere del designer polacco Przemyslaw “Mac” Stopa.

Dimensione: 2.369 mq

POLONIA La visita del Padiglione iniziava ancora prima di entrare, grazie ai chioschi di legno vicino al Decumano, dove i Visitatori potevano degustare gratuitamente succhi di frutta freschi o dolci tipici. La struttura a forma rettangolare era ricoperta da cassette in legno usate per il trasporto delle mele: il frutto simboleggiava il Paese, primo produttore europeo e terzo a livello mondiale. L’hashtag #Poland era il logo del Padiglione: disegnato sul pavimento esterno, richiamava la composizione delle cassette di frutta e voleva essere l’emblema di un Paese moderno. La statua del “Grande Toscano” di Igor Mitoraj, grande scultore polacco vissuto a lungo in Italia, introduceva il Visitatore all’ingresso. Un Giardino di natura e di musica Salendo al primo piano, i Visitatori venivano accolti – sulle note del valzer di Wojciech Kilar – nel “Giardino Magico”, un luogo dove la vegetazione naturale cresceva accanto agli alberi di mele. Circondato da muri di specchi, il

sentiero si addentrava tra varie erbe naturali e una statua di Igor Mitoraj: il riflesso degli alberi creava l’illusione di uno spazio vasto e infinito, enfatizzando l’atmosfera magica del luogo. La Polonia voleva esaltare la sua forza come produttore di frutta e la varietà della sua offerta regionale; per questo si alternavano nel Padiglione le 16 regioni del Paese. Dal giardino si accedeva a una sala, che fino a settembre ha offerto ai Visitatori tre concerti al giorno di pianoforte sulle opere di Chopin, grazie ai giovani pianisti dal Fryderyk Chopin Institute. Un Paese ricco di mele e di varietà di ambra Il percorso proseguiva con la discesa al piano inferiore, dove uno schermo proiettava le peculiarità della produzione e del commercio della Polonia con alimenti come la frutta, i cereali, i funghi e sistemi volti al riciclo del cibo non consumato. Un ricco negozio offriva prodotti tipici polacchi, dalla vodka con l’aggiunta

Treno di cioccolata e bocca della verità Le attrazioni dell’ultima sala erano il cuore del Padiglione. Per prima cosa, il Visitatore rimaneva affascinato dal grande plastico ferroviario di cioccolato, con paesaggi, treni e gallerie totalmente realizzati da un produttore dolciario polacco attivo dal 1851. Voltando le spalle, si veniva sorpresi da un’enorme bocca della verità proiettata su un mega schermo, che interagiva con i Visitatori dialogando e rispondendo a tutte le domande o curiosità. All’interno dello spazio era presente una zona che cambiava ciclicamente, dedicata alle regioni della Polonia che via via si presentavano al pubblico per promuovere le loro peculiarità. Come la Bassa Slesia, famosa per la sua antica fabbrica di carta, per i suoi edifici dalle facciate colorate e per la lavorazione della ceramica. Qui i Visitatori potevano anche decorare piatti sotto la supervisione di alcuni insegnanti, o scegliere la combinazione di erbe aromatiche per le infusioni più adatte alla propria salute. Per concludere il tour era possibile visitare la sala 3D, con un video animato sulla storia della Polonia, o passare nello spazio dedicato alle foto per il pubblico. Su uno sfondo digitale che cambiava a seconda della regione polacca del momento, lo spazio offriva una foto digitale gratuita. Al piano terra, i Visitatori potevano anche rilassarsi e mangiare prodotti tipici della Polonia nello spazio adibito a ristorante.

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QATAR Tra i Paesi che avvertono il problema della disponibilità alimentare con maggior urgenza, il Qatar occupa di sicuro un posto di primo piano. Il clima desertico del Paese è di ostacolo alla maggior parte delle coltivazioni e il Paese importa dall’estero il 90% dei propri alimenti. Per questo, il governo locale sta investendo una quota dei proventi petroliferi in progetti agricoli all’avanguardia. Il Padiglione raccontava tutto questo. Il Paese ha partecipato all’Esposizione Universale con il tema “Seminare sostenibilità, soluzioni innovative per un cibo sostenibile”. L’aspetto esterno del Padiglione, tra i più riconoscibili verso la fine del Decumano, ricordava il jefeer, il tipico canestro di foglie di palma intrecciate per la conservazione del cibo. All’ingresso, accoglievano i Visitatori le proiezioni olografiche di una mamma e di un bambino qatarioti. Nella prima sala, su una grande tavola interattiva erano esposti tutti i prodotti tipici del Paese, abbinati ai rispettivi modi

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Tema: Seeding Sustainability Innovative Solutions for Food Security Dimensione: 2.451 mq

di consumarli. Qui si trovavano i famosi cesti jeefer, a cui si ispirava l’architettura, e gli otri che, nei trasporti a dorso di cammello, trasformavano naturalmente il latte in yogurt. La tavola terminava con un’esposizione della moderna cucina del Qatar, che ha subito influssi da tutte le zone del Pianeta. Tutte le soluzioni per rendersi autosufficienti Si entrava poi nel dettaglio dei progetti del Qatar National Food Security Program (QNFSP), il Piano nazionale di sicurezza alimentare del Qatar, come il sistema idroponico, la desalinizzazione, la produzione d’acqua dall’umidità dell’aria (AgriVerde), le microalghe per l’acquacoltura. Molte innovazioni riguardavano la parte terminale della filiera: il Qatar prevede un hub portuale per sviluppare i trasporti nel modo più efficiente, in quanto lo spreco di distanze e di tempi è una forte criticità in un clima desertico. Un’altra curiosità era il progetto Filaha: il governo ha promosso la pubblicazione in rete di alcuni testi

antichi sui metodi di coltivazione tradizionali, come base di studio e per verificare la loro applicabilità anche ai giorni nostri. Un gran finale di emozioni, proprio al centro del jeefer Al piano superiore, si entrava in una sala molto emozionante: siamo proprio al centro del jeefer, e qui si trovava un’installazione a forma di albero di palma sulla quale veniva proiettata la storia del Paese. I Visitatori potevano assistere allo spettacolo lungo tutto il percorso di visita, che si snodava in una suggestiva spirale. Un’area di entertainment particolarmente originale era posta al pian terreno: oltre alla zona di ristoro, che proponeva tutti i principali piatti tipici qatarioti, lungo tutto il perimetro erano presenti varie attrazioni: dagli artigiani che realizzavano cesti e altri oggetti con foglie di palma o modellini di imbarcazioni tradizionali, alla ricostruzione di una cucina tradizionale; dalla possibilità di farsi fare una foto in abiti tipici qatarioti, all’opportunità (solo per le donne) di farsi gratuitamente decorazioni in henné su mani e braccia.


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REGNO UNITO Il Padiglione del Regno Unito ha partecipato a Expo Milano 2015 proponendo ai Visitatori la possibilità di immedesimarsi nel volo di un’ape che, di fiore in fiore, attraversa un tipico giardino inglese per tornare al proprio alveare. Ogni ambiente voleva mostrare come l’impollinamento fosse essenziale per la salute del Pianeta. Delle 100 colture che producono il 90% del cibo mondiale, 70 sono impollinate da api. Volare tra i fiori e comunicare con le vibrazioni Il percorso iniziava all’esterno, in un frutteto con tipici meli inglesi, che sono fioriti e hanno fruttato lungo il semestre. Si proseguiva in un prato di fiori selvatici, anch’essi scelti tra le specie tipiche della Gran Bretagna, come erica, ranuncolo e acetosella, posti ad altezza occhi così da riprodurre la visione delle api durante il volo. Sullo sfondo, colpiva l’immagine dell’alveare, una scultura di 30 tonnellate di alluminio alta 14 metri che ricordava un favo. Anche l’aspetto sonoro era stato curato

nei dettagli, con una selezione di artisti britannici capaci di creare l’atmosfera di un dialogo con la natura. Arrivati sotto la struttura dell’alveare, le colonne proponevano un’esperienza originale. Mettendo in bocca alcuni legnetti, si poteva provare a ‘ronzare’ come un’ape, ovvero sperimentare il metodo di comunicazione di questi insetti. Sfruttando la conduzione ossea, la conduzione del suono attraverso le ossa del cranio, si potevano udire quattro tipi di vibrazioni delle api mellifere mentre comunicano nell’alveare: supplica, danza (per segnalare l’ubicazione del cibo), tromba (il canto dell’ape regina vergine che sfida una regina non ancora nata), suono di tromba e stridulo (tra due api regine che valutano la forza della rivale). Al centro di un alveare inglese Punto focale della visita era l’ingresso al centro dell’alveare: entrando si era circondati da impulsi e brusii. L’impressione era di essere al centro di un vero favo, grazie a

Tema: Grown in Britain & Northern Ireland Dimensione: 1.910 mq Awards: Gold in Architecture and Landscape 1000 lucine led collegate alle api di un vero alveare in Regno Unito a Nottingham. L’esperienza risultava così unica in ogni momento, perché da mattina a sera cambiavano la visibilità delle luci e i suoni riprodotti in base a quanto accadeva nella vera colonia di api inglesi. Lungo le pareti delle scale in uscita erano infine ricordati i primati del Regno Unito nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica: il Paese raccontava così se stesso come alveare di innovazione e creatività, in grado di aiutare a nutrire il Pianeta. Non solo miele nel punto di ristoro Anche il punto di ristoro, parzialmente ispirato a un pub, proponeva un’autentica esperienza in stile British. Le proposte comprendevano la colazione (la tradizionale English breakfast, con uova strapazzate, funghi, bacon, fagioli e salsiccia), gli immancabili muffin e scones, fish&chips, tramezzini, insalate fredde e, per i veri amanti della Gran Bretagna, il mitico afternoon tea delle 17.

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REPUBBLICA CECA Ad accogliere i Visitatori del Padiglione della Repubblica Ceca era una grande scultura, per metà macchina e per metà uccello. Il suo significato? Era il simbolo della capacità del Paese di coniugare natura e innovazione tecnologica. Non aveva tuttavia una funzione puramente estetica: le nanotecnologie contenute al suo interno servivano a depurare l’acqua della fontana sottostante. Il piano terra era uno spazio semiaperto che ospitava un punto di ristoro con una birreria sulla piscina e un teatro. Al primo piano si accedeva tramite una breve scalinata, alla cui base veniva distribuito un “passaporto” della Repubblica Ceca, un volantino con le più belle attrattive del Paese. L’area espositiva si apriva con il Laboratorio del Silenzio, che ricreava il microclima di una foresta ceca. Grazie a sistemi multimediali, che collegavano i microscopi a schermi, i Visitatori potevano conoscere le caratteristiche della vegetazione locale.

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Un viaggio virtuale grazie ai selfie I Visitatori incontravano poi lo spazio “La terra delle storie e della fantasia”, che veniva rinnovato ogni due settimane e che mostrava il meglio dell’offerta turistica ceca. Qui un tavolo interattivo, dotato di un touch screen con la forma della Repubblica Ceca, permetteva di accedere a dati sulle singole regioni, in forma di brevi testi, foto o video. Grazie a immagini di grande formato al soffitto, i Visitatori potevano farsi un selfie con lo sfondo dei luoghi più belli del Paese, come se realmente lo avessero visitato. Il piano superiore ospitava un’esposizione artistica, anticipata lungo le scale da un’installazione di Maxim Velosky formata da fasci sospesi di fibre di vetro. Queste fibre rappresentavano da un lato la tecnologia digitale; dall’altro, richiamavano alcuni elementi naturali, come canne mosse dal vento o fasci di grano. Nella sala espositiva, il “Laboratorio della vita”, erano presenti altre installazioni tutte legate al tema dell’innovazione tecnologica.

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Tema: Laboratory of Life Dimensione: 1.362 mq Awards: Bronze in Architecture and Landscape

Al terzo piano si trovava infine un ristorante con terrazza.

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REPUBBLICA DI COREA “Cosa dobbiamo mangiare, come dobbiamo mangiare e quando possiamo mangiare in modo sostenibile?” Erano queste le principali domande che il Padiglione della Repubblica di Corea poneva sin dall’ingresso ai propri Visitatori e che introducevano così al tema scelto per partecipare a Expo Milano 2015. La struttura si caratterizzava per l’uniformità del colore bianco, e per la forma ispirata al “vaso luna” (moon jar), una ceramica tradizionale coreana. Il percorso iniziava con una scalinata che poneva l’interrogativo: “Quale piatto ti piace di più?”. Sulle pareti, molte scritte in corsivo richiamavano le ricette internazionali più diffuse. In cima alla scala, si trovava la scultura di un piatto tradizionale coreano, all’interno del quale era ospitata un’iscrizione inglese che diceva: “Sei ciò che mangi”. Uno sguardo sulla crisi alimentare Nella prima sala, “Ciò che ci dice il nostro Corpo”, i Visitatori potevano trovare uno spazio dedicato alle abitudini alimentari dell’uomo

moderno e alle conseguenze negative di un’alimentazione scorretta, come l’obesità o lo spreco di cibo. Questi concetti erano rappresentati da installazioni artistiche molto coinvolgenti. Hansik: nella tradizione, il segreto del cibo sostenibile La risposta della Repubblica di Corea a queste cattive abitudini si chiama Hansik: il modello della tradizione locale si basa su piatti equilibrati che tengono in considerazione numerosi aspetti, come la stagionalità, l’alternarsi di colori diversi e altri ancora. La prima sala era dedicata al tema dell’equilibrio, condensato nello slogan “Sinfonia del cibo”. Un video alla parete e una performance di braccia meccaniche illustravano in che cosa consiste la fermentazione, concetto base nella cucina coreana. Al centro della sala si trovava anche un’enorme giara tradizionale (in coreano, onggi) per la conservazione di condimenti a base di soia (come doenjang e gochujang), oggetto presente in ogni casa coreana come altrove il frigorifero, che permette la

Tema: You Are What You Eat Dimensione: 3.880 mq Awards: Silver in Exhibition Design

fermentazione degli alimenti grazie a una superficie porosa che lascia entrare aria e luce. Questo processo – illustrato da una sfera sospesa al centro della giara, su cui scorrevano le immagini di una simbolica fermentazione – è definito “Scienza del tempo”: richiede almeno un mese ma può protrarsi molto più a lungo, diventando così un metodo di conservazione in totale sicurezza. Alla fermentazione in giara era dedicata l’ultima sala, formata da una distesa di onggi su cui erano proiettati i numerosi cibi della tradizione Hansik. Il segreto della longevità Scendendo dalle scale mobili verso il ristorante e il negozio di souvenir, si attraversava un salone circolare circondato da mura verdi ricoperte di piante e 99 schermi che ritraevano volti, piatti dell’Hansik e numeri – a ricordare come il segreto di una lunga vita sia un’alimentazione sana. Nel punto di ristoro era possibile degustare specialità delle cucina coreana in forma di rolls (involtini) o avvolti da una piadina in un inedito stile fusion.

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Tema: Living with Nature Dimensione: 887 mq

ROMANIA Una struttura semplice ma ricca di significato, per un Paese giovane e dalle grandi potenzialità. A Expo Milano 2015 la Romania ha partecipato con il tema “In armonia con la natura”. E in quale luogo ci si sente più in armonia che nello spazio domestico? Il Padiglione, progettato dagli architetti Radu Teacă & Radu Petre Năstase, ricordava dunque una tipica casa rumena, costruita in legno e vetro e coperta da un tetto di paglia. Tutto intorno, un giardino di piante tipiche. Uno spazio interno componibile grazie a pannelli video All’interno il Visitatore poteva scoprire tutte le tradizioni della Romania, in uno spazio multifunzionale particolarmente dinamico. Alcuni pannelli permettevano infatti di delimitare una superficie interna più piccola, in cui venivano generalmente ospitati eventi, concerti e meeting. Non si trattava di divisori qualsiasi, ma di pannelli tecnologici sui cui trasmettere

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video, divisi in più sezioni. Era possibile vedere per esempio le grandi riserve naturali della Romania, che custodiscono la sua biodiversità. All’interno dello spazio centrale, la Romania organizzava microspettacoli, esposizioni di quadri di artisti romeni e vendite di oggetti di artigianato tipico, tra cui le celebri uova di Pasqua con una decorazione molto elaborata ottenuta con cera e inchiostro. Un ristorante dalle pareti di vetro Salendo al piano superiore per la scala esterna, continuava il giardino piantumato che riproduceva tutte le specie botaniche della Romania. Al centro, uno spazio chiuso con pareti vetrate ospitava il ristorante, dove era possibile degustare una gamma di specialità tipiche rumene (come il pasca o gli involtini di cavoli stufati), accompagnate da una selezione di vini, settore in cui il Paese ha un’ampia produzione.

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SANTA SEDE La visita al Padiglione della Santa Sede, il cui tema era condensato in due frasi bibliche – “Non di solo pane vive l’uomo” e “Dacci oggi il nostro pane” – è stata soprattutto un punto di ristoro. Le parole erano scritte lungo tutte le superfici esterne del Padiglione in 13 lingue, per ricordare ai Visitatori di tutto il mondo che, accanto al nutrimento indispensabile per il corpo, ne esiste uno necessario all’anima. L’arte accoglieva i Visitatori Superata la tenda gialla all’ingresso, il Visitatore veniva subito nutrito dalla bellezza artistica dello spazio espositivo, concentrato in un’unica sala. Sulla parete opposta all’entrata sono stati esposti due capolavori artistici: per i primi tre mesi dell’Esposizione Universale, la tela originale dell’Ultima Cena del Tintoretto, portata al Padiglione dalla Chiesa di San Trovaso a Venezia; per gli ultimi tre mesi, un arazzo di Pieter Paul Rubens raffigurante l’istituzione dell’Eucarestia, proveniente dal Museo Diocesano di Ancona.

Tema: Not by Bread Alone. At the Lord’s Table with all Mankind Dimensione: 747 mq Awards: Gold in Theme Development Lungo la parete sinistra, il percorso espositivo prevedeva un allestimento fotografico che mostrava gli squilibri, il dramma delle migrazioni e delle guerre, le piaghe dell’inquinamento e dalla fame, la possibilità di un’economia differente, un modo di intendere i rapporti internazionali all’insegna del riconoscimento del bisogno della comunione e della solidarietà. Ogni foto era corredata da frasi di Papa Francesco. Un lungo tavolo multimediale dai mille volti Cuore della visita era l’enorme tavola al centro della sala, una superficie multimediale sulla quale venivano proiettate le immagini di tutti i contesti della vita quotidiana in cui si usa il tavolo: luogo del raduno familiare, altare, mensa per la condivisione con i più poveri, tavolo di cucina, base di lavoro degli artigiani, tavolo operatorio in ospedale, refettorio di un monastero. Giunti in prossimità dell’uscita, un grande video wall proponeva tre

brevi video narrazioni. La prima raffigurava in modo accelerato le immagini del percorso che il Visitatore aveva compiuto nel Padiglione. Insieme alle persone, si rivedevano le immagini salienti delle diverse tappe del percorso. La seconda narrazione ordinava e ripresentava gli esiti delle interazioni. La terza narrazione mostrava le opere di solidarietà e carità in campo alimentare e della nutrizione che la Chiesa realizza nel mondo. Veloci slide spiegavano opere e progetti, proponendo al Visitatore di approfondire successivamente una di queste iniziative e di sostenerle mediante un gesto di carità.

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Tema: Slovakia. World into the Pocket Dimensione: 1.010 mq

per una bevanda cereale naturale (Functional food) o materiali in plastica prodotti al 100% da materie naturali come mais e barbabietole da zucchero (Biodegradable bioplastic). Occhiali 3D che proiettavano immagini dei paesaggi e città slovacche completavano l’offerta tecnologica.

SLOVACCHIA Il Paese del verde e dei boschi invitava i Visitatori in uno spazio che univa innovazione e cultura. La struttura a forma rettangolare del Padiglione della Slovacchia, ricoperta di legno e vegetazione, faceva emergere su una facciata laterale il profilo del volto della dea Vesna, che simboleggia l’energia della primavera. Sculture a forma di testa, ritratti barocchi dell’artista Franz Xaver Messerschmidt, accoglievano i Visitatori, mentre all’interno il Padiglione declinava il tema dell’energia come forma di nuova vita. Lo spazio si divideva in tre sezioni principali, dove il pubblico poteva ammirare i richiami alle tradizioni slovacche, le innovazioni in campo tecnologico-alimentare e l’arte come energia della vita. Energia delle tradizioni Il Padiglione iniziava con una parte dedicata alla tradizione del lavoro degli artigiani e alla bellezza del folklore. L’albero musicale della Fujara, scultura di metallo e legno composta da flauti, fischietti e campanelli, presentava uno degli

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strumenti musicali popolari e metteva in risalto il flauto Fujara di legno, oggetto che dal 2005 è fra i Patrimoni dell’Unesco. Nella prima parte si poteva ammirare anche una scultura in metallo realizzata riutilizzando strumenti di lavoro usati dai contadini, mentre l’opera principale era un uovo: simbolo di nuova vita e decorato con 400 raffigurazioni uniche dipinte a mano rappresentanti tutte le città della Slovacchia. Verso il futuro con una macchina volante La seconda parte del Padiglione metteva in risalto una serie di progetti innovativi o prototipi realizzati da startup e dipartimenti universitari della Slovacchia. L’attrazione maggiore era l’AeroMobil, la macchina che si trasformava in aereo in pochi minuti, presentata all’interno del Padiglione tramite video ed esposta a Expo Milano 2015 durante il mese di settembre. Come unico prototipo funzionante al mondo, il velivolo impiegava comune benzina e poteva essere usata come una qualsiasi altra macchina. Altri esempi innovativi riguardavano i sistemi idroponici intelligenti per la coltivazione domestica (Croptech), energy drink che si potevano ottenere attraverso la liquefazione del grano di farro

Arte come energia della vita, con reperti di 23mila anni fa La scultura di Svetozar Ilavsky a forma di tavolo apparecchiato con piatto, forchette e tovagliolo simboleggiava la nascita e segnalava la sezione dedicata all’arte. Il pezzo più pregiato del Padiglione era rappresentato da un’opera datata 23mila anni fa: la Venere di Moravany è un corpo di donna intagliato in una zanna di mammut, rinvenuto in Slovacchia, che rappresenta un artefatto preistorico di grande valore per il Paese. Nell’ultima parte del Padiglione ricevevano attenzione i cereali e tuberi tipici del Paese e soprattutto si sviluppava il concetto di condivisione: per migliorare la condizione alimentare dei bambini nei Paesi emergenti, ogni Visitatore poteva contribuire acquistando un buono di 2 euro, il cui ricavato veniva utilizzato per sfamare un bambino del Sud Sudan. A cena con Andy Wharol, con fotografia in stile pop art Il ristorante dedicato a Andy Wharol – in onore dei genitori dell’artista, di origine slovacca – offriva dei piatti tipici come gli halusky (gnocchi) con la bryndza o pietanze a base di carne accompagnati da frittelle di patate, fino ad arrivare al dolce cotto usando spiedini per lasciare un buco al centro (trdelnik). I Visitatori potevano entrare nella struttura anche per approfittare dell’“Andy’s Selfie”: una foto gratuita in stile pop art che veniva inviata via e-mail come ricordo della visita.


Nei luoghi di Expo

viene prodotta inoltre l’acqua minerale più ricca di magnesio al mondo, e un’acqua speciale straordinariamente ricca di cinque minerali: solfato, potassio, magnesio, cloruro, bicarbonato. Con un territorio ricoperto per il 60% da boschi, la Slovenia dedicava un’area all’escursionismo, in cui mettere in risalto la montagna più alta del Paese (Triglav), che con un’altezza di 2.846 metri offre passeggiate e scalate per tutti i gusti, dai principianti agli alpinisti professionisti. Uno spazio era dedicato alle gallerie sotterranee delle grotte di Postumia.

Tema: I Feel Slovenia. Green. Active. Healthy Dimensione: 1.910 mq

SLOVENIA Verde, attiva e sana. Così si presentava la Slovenia a Expo Milano 2015, promuovendo la consapevolezza che ognuno può fare qualcosa di buono per se stesso e per il Pianeta. Il Padiglione, a forma di piramide mossa, era diviso in cinque sezioni che ricordavano la composizione del terreno sloveno – con paesaggi che andavano dalle montagne alpine alle pianure pannoniche, dai colli del Mediterraneo alle aree coltivate, fino al labirinto sotterraneo formato dalle grotte carsiche. Su un lato del Padiglione si sviluppava uno spazio aperto con ulivi, una vite antica di oltre 400 anni e un insieme di piante e rocce che rappresentavano il territorio sloveno. Dalle saline alla produzione di miele Il Padiglione si sviluppava lungo un unico piano e la visita iniziava con una parete dedicata a un giardino verticale, che grazie a una centralina controllava il livello di magnesio e solfato dosato. La prima sala permetteva ai

Visitatori di apprendere le peculiarità del sale di Pirano, con la possibilità di camminare su un terreno salino molto rilassante. Questo specifico minerale, oltre al fiore di sale, non viene né macinato né raffinato, e viene lavorato a mano e raccolto ogni giorno nell’area protetta del Parco naturale. La visita proseguiva con l’esposizione di nove diversi tipi di miele che si potevano assaporare davanti a una parete di specchi a forma di alveare. Il tema dell’apicoltura e la produzione di miele rivestono un’importanza strategica per il Paese, con una tradizione che prosegue dal 1843. Escursioni per tutti e l’unicità delle acque minerali Il terzo tema affrontato nel Padiglione era legato all’acqua. L’abbondanza di risorse idriche minerali e termali fanno della Slovenia un Paese dalle acque benefiche. Con 15 centri e 87 sorgenti naturali, questo settore permette un costante sviluppo del turismo termale. Nel Paese

Un giro del mondo per misurare l’inquinamento dell’aria L’ultimo tema affrontato riguardava un progetto scientifico sloveno per misurare la qualità dell’aria con un aereo speciale, di cui era presente il prototipo. Nel 2013, un pilota con aereo ultraleggero ha sorvolato tutti i continenti in 369 ore, misurando la concentrazione del carbonio nero nell’atmosfera, che insieme al CO2 rappresenta la più grande causa del riscaldamento globale. La visita comprendeva inoltre l’esposizione di alcune eccellenze di aziende slovene (dai costruttori di sci agli ingegneri del reparto motociclistico) e la possibilità di vedere con occhiali 3D immagini della Slovenia con paesaggi o città. Un Padiglione smontabile con cibi allettanti La struttura era costruita con materiali naturali, tra cui il legno sloveno, e compiva il desiderio del Paese di presentare un’architettura prefabbricata a basso consumo energetico. È stato previsto che il Padiglione fosse trasferito in Slovenia e aperto al pubblico. L’ultimo spazio ospitava un ristorante take-away, dove si potevano gustare i piatti tipici come le salsicce carniolane, la zuppa di verdure con broccoli o lo Smorn, dolce tipico con zucchero e frutti di bosco. Un bar esterno per caffè o piccoli pasti completava l’offerta culinaria.

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Tema: Cultivating the Future Dimensione: 2.533 mq

SPAGNA Il Padiglione spagnolo accoglieva i Visitatori in una struttura ispirata a una serra, con una doppia navata che rappresentava l’equilibrio tra l’innovazione e la tradizione. Gli spazi erano accoglienti e comprendevano aree all’aperto, portici rivestiti di sughero, e dettagli ricoperti in sparto (erba mediterranea) e legno. Al piano terra, un pavimento di dekton (superficie innovativa) con il disegno del genoma del pomodoro accoglieva i Visitatori all’inizio del loro viaggio. Le eccellenze spagnole nella valigia di uno chef Il Padiglione iniziava con un’installazione visiva a forma di valigia ideata da Antoni Miralda, che rappresentava l’inizio del viaggio di un cuoco e degli alimenti fondamentali per la cultura culinaria spagnola. Uno schermo mostrava le eccellenze alimentari del Paese, con prodotti come olio d’oliva, prosciutto iberico e pesce, selezionati per rappresentare

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l’ampia offerta gastronomica. Per far riflettere sul viaggio che gli alimenti compiono prima di giungere nel piatto, nella sala del “Linguaggio del Sapore” i Visitatori iniziavano il percorso immaginario di un cuoco e del suo quaderno degli appunti. Il viaggio mostrava la piramide alimentare, i due mari che circondano il Paese, e una cascata di olio d’oliva – l’alimento chiave della dieta mediterranea, di cui la Spagna è il maggiore produttore e esportatore al mondo.

rappresentata dai nuovi chef stellati spagnoli si entrava in una sala con al centro un tavolo interattivo.

Il percorso proseguiva con i vantaggi per la salute degli alimenti spagnoli, e l’impatto dell’innovazione sull’agricoltura, come i sistemi GPS per il controllo dei pascoli. La sala dedicata alla distribuzione mostrava immagini dei mercati di Barcellona e di Madrid e portava verso il cuore della visita.

Il percorso raccontava la tradizione anche attraverso le spiegazioni sull’importanza del vino prodotto in 12 regioni e i loro migliori abbinamenti con i cibi locali.

Una gara culinaria tra mamme e chef stellati Per evidenziare l’equilibrio tra la solida tradizione culinaria delle mamme spagnole e l’innovazione

Gli schermi mostravano diverse ricette tipiche iberiche, come il baccalà o le tortillas, che venivano cucinate con diversi metodi da una mamma e da un giovane cuoco. Gli chef hanno apportato il loro contributo per l’evoluzione della tradizione culinaria spagnola, anche attraverso nuovi strumenti in cucina, come il sifone.

La visita si concludeva in una sala con i tanti piatti mostrati su diversi schermi, un elogio del tempo passato a mangiare insieme. Dopo aver studiato diverse ricette nei loro ingredienti, il viaggio si concludeva con la chiusura della valigia dello chef, con tutti i suoi appunti custoditi all’interno.


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Tema: American Food 2.0: United to Feed the Planet Dimensione: 2.790 mq

presenti 120 Student Ambassador selezionati dalle principali università americane, per un totale di 30 lingue parlate (compreso il linguaggio dei segni).

STATI UNITI D’AMERICA L’orto verticale è stato l’elemento del Padiglione statunitense che ha colpito di più. Con una grande parete formata da pannelli motorizzati per rivolgersi sempre verso il sole, il sistema consentiva di alimentare, attraverso un metodo idroponico e di recupero dell’acqua, oltre 40 varietà di verdure, ortaggi, cereali ed erbe aromatiche. Anche all’interno erano presenti vasi sospesi, dotati di un sistema di luci per stimolare la crescita delle piante. Il tema “American Food 2.0: United to feed the Planet” esprimeva appunto la volontà di esporre le soluzioni per il cibo del futuro. Non meno importante l’invito all’azione: “Be one in 9 billion”, che invitava ciascun Visitatore alla responsabilità individuale e a dare il proprio contributo per garantire l’accesso al cibo. Un monito replicato anche sulla cascata d’acqua esterna che, mediante getti di diversa velocità, formava spettacolari scritte. Voci di nativi americani ad accogliere i Visitatori La rampa d’accesso allo spazio

espositivo era costruita con legno recuperato dal pontile di Coney Island a New York, andato distrutto dopo l’uragano Sandy – con rare tipologie di legno tropicale come l’Ipe e il Cumaru, importati dalla Guyana e dal Brasile all’epoca della costruzione del pontile. Il passaggio dei Visitatori era accompagnato da registrazioni di voci di nativi americani che ringraziano per i doni della terra. Si giungeva così al primo piano (boardwalk level) dove il Presidente Barack Obama spiegava in video il messaggio del Padiglione: tutti possiamo fare qualcosa per contribuire al diritto al cibo. I Visitatori proseguivano nello spazio “Ricchezza Globale con la Diversità”, dove una serie di video metteva in scena, con mostre interattive, l’innovazione americana nell’agricoltura, nella politica, nella cucina, nell’alimentazione, nell’industria e nella ricerca. Al boardwalk level era presente anche un gioco interattivo sulla sicurezza alimentare, in cui i Visitatori potevano sbizzarrirsi nel cercare soluzioni creative. Come guide a disposizione dei Visitatori, erano

Sette video per il Great American Foodscape Scesi al piano terra, i Visitatori erano guidati attraverso l’esperienza “Great American Foodscape”: un viaggio nella storia e nella cultura della nazione tramite sette videoanimazioni da un minuto (riunite sotto il titolo “Farm to table”) proiettate su una superficie sfaccettata. I Visitatori apprendevano come i piatti tipici delle tradizioni degli immigrati fossero stati trasformati nelle abitudini americane, accanto ad aspetti più originari della cultura culinaria locali, come il BBQ, il cibo on the go e i pasti preparati per il Giorno del Ringraziamento. Prima dell’uscita, una raccolta di foto era dedicata alle cucine regionali, con le targhe di tutti gli Stati. Una grande terrazza con American bar e una vista spettacolare Completava il Padiglione la terrazza all’ultimo piano, una delle più grandi di Expo Milano 2015, dove era presente un American bar che serviva bevande, snack e apple pie. La copertura era realizzata con pannelli in SPD-SmartGlass, in grado di adattare il grado di trasparenza all’intensità della luce solare, proteggendo e rinfrescando i Visitatori dalle temperature estive. Per chi volesse assaporare qualcosa di più sostanzioso, il Padiglione Usa aveva allestito, poco più avanti, l’angolo Food Truck Nation. Piatti tipici dello street food erano serviti in furgoni (in collaborazione con lo sponsor Fiat Chrysler Automobiles), che proponevano numerosi sapori d’America: dai lobster roll tipici del Maine, agli stuzzichini BBQ, agli hamburger, fino a una varietà di dessert classici (come la cheese cake).

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L’agricoltura è il primo settore del Paese, che occupa oltre il 70 per cento della forza lavoro e genera il 40 per cento del Prodotto Interno Lordo (PIL). Fra i diversi prodotti, il Paese coltiva cereali (sorgo, miglio, grano), semi oleosi (sesamo, girasole), legumi (ceci, fagioli,

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Tema: The Nile’s home. Land of agricultural opportunities and food securities Dimensione: 887 mq

SUDAN Con la sua partecipazione all’Esposizione Universale di Milano, il Sudan voleva condividere il suo impegno nell’affrontare le grandi sfide della produzione agricola e zootecnica, e avviare un dialogo sulla biodiversità e i temi dell’Evento. Il Paese voleva inoltre condividere i progressi nella ricerca sulle nuove applicazioni tecnologiche per garantire a tutti una dieta sana e per utilizzare le risorse in modo sostenibile per l’ambiente. Il Sudan ha considerato Expo Milano 2015 un’ottima opportunità per riaffermare il bisogno di unità umana fra tutti i Paesi del mondo attraverso lo scambio reciproco di conoscenze e di informazioni con l’orizzonte di conseguire gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

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lenticchie), tuberi (tra cui le patate), ortaggi (cipolle, pomodori, angurie e melanzane) e frutta. Crescono anche il cotone, l’agave e foraggio. Con la sua partecipazione a Expo Milano 2015, il Sudan si proponeva di cogliere tutte le occasioni disponibili per esprimere la sua interpretazione del Tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita” illustrando il suo punto di vista di Paese agricolo, con una forte tradizione alimentare fin dai tempi dell’antico Regno del Sudan. Il Padiglione si ispirava alla casa nubiana, il nucleo abitativo caratteristico del Sudan. Si sviluppava su un solo livello, per mantenere il legame fra ambiente esterno e interno, e aveva un cortile centrale – fulcro della vita casalinga sudanese e luogo adibito al consumo dei pasti – su cui si affacciavano diverse stanze tematiche. Il ristorante offriva ai Visitatori provenienti da tutto il mondo una cucina ricca di delizie sudanesi. Era anche possibile ammirare e

acquistare oggetti di artigianato sudanese e prodotti in cuoio.

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Nei luoghi di Expo

Tema: Confooderatio Helvetica Dimensione: 4.433 mq

SVIZZERA Le torri svizzere a Expo Milano 2015 hanno fatto parlare di sé: quasi tutti sul Sito Espositivo avevano letto o erano venuti a sapere del suo concept eccezionale. Il cuore del Padiglione della Svizzera erano quattro “magazzini” di acqua, sale, caffè e rondelle di mele, di cui ognuno poteva rifornirsi liberamente e senza limiti. L’unico limite era il proprio senso di responsabilità: le scorte non sarebbero mai state ricaricate nel corso dei sei mesi, con la possibilità quindi che i futuri Visitatori non trovassero più i beni in offerta. Le esposizioni al piano terra, una vera scoperta Ma non erano solo le quattro torri a meritare una visita al Padiglione svizzero. Al piano terra erano presenti esposizioni di grande interesse. La prima, organizzata dal Partner Nestlé attraverso i suoi centri di ricerca e in collaborazione con l’Istituto Auxologico Italiano, si occupava dell’interazione tra mente e cibo. I Visitatori partivano da una

sala che rappresentava il ventre materno: una stanza semioscura – nei feti il senso della vista si sviluppa solo nell’ultima fase della gestazione – in cui ascoltare il battito cardiaco e il respiro della madre. Una seconda sala esplorava la dieta più equilibrata attraverso un gioco interattivo e spiegava come il nostro corpo evolva nei primi mille giorni di vita dalla nascita in relazione all’alimentazione. L’ultima stanza rifletteva sul rapporto tra vista e gusto e informava sui corretti stili di vita. Il messaggio fondamentale era che il DNA non determina una volta per tutte la nostra vita, ma i tratti genetici possono essere attivati da un’alimentazione adeguata.

grande monolito di marmo su cui scorreva l’acqua, che alimentava dei solchi nel pavimento (i fiumi). Le pareti erano decorate con foto panoramiche delle valli svizzere. Completava il Padiglione svizzero un’esposizione di alcune città: Zurigo, Basilea e Ginevra. Un assaggio dalle Alpi L’offerta gastronomica della Svizzera si articolava in due proposte: la Terrazza, un ristorante gourmet con una carta selezionata di vini elvetici, e lo street food, che proponeva la classica raclette su tavoli di legno all’aperto. La Svizzera aveva pensato anche ai più piccoli: nello stesso spazio erano previsti laboratori di cioccolato e spazi gioco.

L’esposizione dei quattro cantoni del San Gottardo (Grigioni, Uri, Ticino e Vallese) si intitolava Acqua per l’Europa, perché da questo massiccio – chiamato il “castello d’acqua d’Europa” – nascono alcuni dei principali fiumi europei: Reuss, Reno, Rodano e Ticino. Lo spazio espositivo era occupato da un

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Tema: Nourishing and Delighting the World Dimensione: 2.947 mq

THAILANDIA Ciò che colpiva maggiormente del Padiglione thailandese era la sua architettura fortemente simbolica che, oltre a riflettere il tema della partecipazione “Nutrire e deliziare il mondo in modo sostenibile”, raccontava l’identità di un Paese prevalentemente agricolo e legato alla natura, alle risorse dell’acqua e del suolo. Il concetto principale risiedeva nello Spirito Thai che comprende acqua, agricoltura e stile di vita, tre elementi rappresentati continuamente dalla particolare architettura del Padiglione. Thailandia, il Paese dell’abbondanza La visita cominciava all’esterno e offriva ai Visitatori uno scorcio significativo sullo stile di vita del Paese. Il “Mercato galleggiante” allestito per l’occasione, oltre a riflettere lo stretto legame tra i thailandesi e l’acqua, mostrava un mezzo di trasporto estremamente affascinante e tipico del commercio nei canali. L’acqua è fondamentale anche per l’agricoltura – un altro elemento che caratterizza la vita di questo popolo

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– e per il riso, che costituisce l’alimento base e rappresenta la tradizione, la cultura e i legami fra i contadini. Un campo di riso diviso in tre zone permetteva ai Visitatori di conoscere non solo le fasi di coltivazione, ma soprattutto di assistere alla crescita delle piantine. Il corso d’acqua che costeggiava il Padiglione ospitava i pesci, il campo ospitava il riso: una metafora per riflettere l’abbondanza di risorse naturali della Thailandia. Naga, il serpente reale Accanto alla rampa di accesso che conduceva all’interno del Padiglione, le teste di cinque spiriti protettori accoglievano i Visitatori: si trattava del Naga, il serpente reale, simbolo dell’acqua e della fertilità che collega i fiumi con l’abbondanza dei prodotti dell’agricoltura thailandese e costituisce parte integrante della cultura, della religione e dello stile di vita Thai. Ngob Golden Land La sala principale aveva la forma del Ngob, il cappello tradizionale dei coltivatori di riso, emblema della vita contadina e della produzione alimentare. All’interno, una videoproiezione a 360 gradi dal titolo “Risorse nel suolo, ricchezze nell’acqua” presentava l’abbondanza dei prodotti agricoli e ittici

che costituiscono l’alimentazione base del popolo thailandese. La “Cucina del Mondo” all’interno della Pagoda La visita proseguiva all’interno di un classico elemento dell’architettura tradizionale, la base della pagoda, che presentava la Thailandia come “Cucina del Mondo” e mostrava tramite una proiezione video a tutto campo le svariate materie prime e tecniche culinarie, ma anche i cibi dall’alto valore nutrizionale e il processo di produzione alimentare. Il riso è l’ingrediente presente nella maggior parte dei piatti della cucina e il Paese è uno dei più grandi esportatori al mondo. Sono moltissimi i prodotti agroalimentari che vengono esportati, ecco perché il Paese può essere considerato la “Cucina del Mondo”. Questo successo è il risultato di una serie di interventi sulle tecniche di coltura fortemente voluti dal Re Bhumibol Adulyadej, definito il “Re dell’Agricoltura”, che ha fornito numerosi contributi nel realizzare progetti sponsorizzati dalla casa reale, per un’agricoltura sostenibile e di qualità. L’ultima sala espositiva intitolata “Il cibo per il futuro” permetteva di assaggiare alcuni piatti oppure di scaricare le ricette per poterli cucinare da soli a casa.


Nei luoghi di Expo

Un’altra installazione riguardava la scoperta di Göbekli Tepe, il primo santuario o tempio religioso del mondo. Il principale ritrovamento del sito archeologico è stato ricreato in dimensioni reali all’interno del Padiglione.

Tema: Digging into History for future Food Dimensione: 4.170 mq

TURCHIA Nessun percorso obbligato, ma solo una piacevole passeggiata. Il Padiglione della Turchia ha voluto accogliere i Visitatori di Expo Milano 2015 in uno spazio aperto e destrutturato. Una scelta che voleva richiamare la grande varietà culturale della storia della Turchia, da sempre un crocevia dall’ovest all’est. L’area antistante il percorso era dominata da un’immagine del frutto del melograno. Simbolo della ricchezza agricola della Turchia, il Nar – questo il nome del melograno in turco – rappresenta la diversità nell’unità, perché è un frutto solo che dischiude tante piccole dolcezze. Nar è quindi sia singolare che plurale, e in tutto il mondo è simbolo di fertilità e abbondanza. L’architettura del Padiglione si ispirava a una moderna interpretazione del disegno della Stella di Selçuk, riportata all’ingresso, e alle decorazioni della tipica arte del vetro Çesm-i

Bülbül, letteralmente “occhio dell’usignolo”: una forma di soffiatura che il Padiglione ricreava con alcune “casette” che ospitavano i vari contenuti. Fiori e spezie da condividere All’inizio del percorso espositivo, uno spazio intitolato “L’Agricoltura e l’uomo” ricordava l’importanza dell’agricoltura in Turchia, attraverso la proiezione di alcune fotografie, mentre una seconda nicchia dava l’appuntamento all’Expo 2016 di Antalya, che sarà incentrata sul tema “Coltivare una vita verde per le future generazioni”. Seguiva il Mercato delle Spezie, isola che racchiudeva tutte le spezie che insaporiscono la cucina turca e che sono state importantissime per la storia del Paese – tappa obbligata della via delle spezie. Poco più avanti, sculture di mani giunte in segno di offerta sporgevano da una grande parete bianca. Qui erano regalati semi ai passanti, come simbolo dell’importanza della condivisione del cibo.

Il Palazzo ottomano: due mostre e un’area di preghiera Dalla parte opposta dello spazio espositivo, si trovava una struttura al coperto per eventi, workshop, mostre e seminari. L’aspetto dell’edificio si ispirava al Palazzo ottomano e ospitava le mostre “Caffè turco” e “I segreti della cucina di Palazzo”. Nel primo caso, una collezione privata presentava una serie di servizi da caffè delle diverse epoche storiche. Nel secondo, erano illustrate le delicatezze della cucina ottomana, legata all’ultimo grande impero turco. Qui era presente anche un’area di preghiera a disposizione di tutti i musulmani che visitavano o lavoravano in Expo Milano 2015. La fontana ottomana al centro del punto di ristoro Proseguendo nella visita, si trovava lo spazio per permettere ai Visitatori di godere di tè e caffè turco ai piedi di una fontana ottomana. Il punto di ristoro della Turchia, in piena sintonia con la struttura aperta del Padiglione, era al centro del percorso espositivo, e proponeva le squisitezze turche con un’offerta a buffet. Altri due spazi chiudevano la visita: la cucina di Gaziantep – che è candidata a Città della Gastronomia dell’Unesco – dove erano mostrati mezzi e strumenti per la cucina in arrivo dal Museo di Cucina di Gaziantep, l’unico museo sulla cucina in Turchia. Infine l’isola Cibo e Arte, una breve mostra di opere dedicate al cibo come soggetto artistico.

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Report Expo Milano 2015

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Capitolo

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Tema: Water is life Dimensione: 1.175 mq

in fondo alla sala ricordava infine che il Turkmenistan si è candidato per l’Esposizione Internazionale del 2022. Al piano terra si trovava il ristorante, che proponeva vari piatti tipici, tra cui l’ayran (una bevanda a base di acqua, sale e yogurt), numerose zuppe e insalate e il melone, noto in tutto il mondo e chiamato waharman – uno dei prodotti agricoli di maggiore esportazione.

TURKMENISTAN 137° Paese ad aver aderito all’Esposizione Universale, il Turkmenistan è riuscito a realizzare in tempi record un Padiglione ricco di fascino. La struttura colpiva fin dall’ingresso per il suo enorme tappeto digitale, composto da milioni di luci led. Una fontana, su cui era proiettata l’immagine di un cavallo, accoglieva i Visitatori ricordando che l’acqua è vita, come recitava il tema di partecipazione. Nella parte centrale del Padiglione, dominata da un globo a led, erano sospesi tre enormi tappeti, realizzati a mano nel pieno rispetto della tradizione, appositamente per Expo Milano 2015 in un mese di lavoro. Il design del tappeto maggiore è un omaggio all’opera del grande Oghuz Khagan, mitico e leggendario fondatore della lingua turkmena, parlata anche in Turchia e Uzbekistan. Il simbolo dell’eroe era circondato da altri ideogrammi che ricordavano i suoi figli e nipoti, circondati a loro volta dagli emblemi delle cinque regioni dell’Uzbekistan. Sulla parete

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opposta, si trovavano due tappeti gemelli che rappresentavano passato e futuro. Gli stessi motivi decorativi erano presenti sui piccoli tappeti tutto intorno al perimetro ed erano ripresi dal mosaico all’esterno del Padiglione. Cavalli, gioielli, cotone e meloni Le pareti più esterne erano composte da teche con prodotti tradizionali, abiti da cerimonia e cappelli – il Turkmenistan è un grande produttore di cotone. Una teca era dedicata a immagini di cavalli: il Paese vanta infatti la razza più antica del mondo, ancora cavalcata dalle popolazioni nomadi, i famosi ahalteke, spesso rappresentati in oro perché il loro manto chiaro è talmente lucido da ricordare un tessuto dorato. Di seguito erano esposti gioielli artigianali moderni o portati dal Museo nazionale del Turkmenistan. Nell’antichità, dai gioielli si poteva capire tutto di una persona: la condizione sociale, lo stato civile, il numero di figli, ecc. Un pannello

Al primo piano, un emozionante cinema in 5D I simboli delle cinque regioni erano proiettati lungo le pareti che conducevano al primo piano. Questa sala era caratterizzata dal colore bianco: qui era infatti presentata la capitale Ashgabat, detta “città bianca”. Una teca ricordava la cerimonia del tè e degli infusi, che per i turkmeni hanno anche poteri medicinali. A questo piano era presente un cinema che proiettava un video in 5D in grado di trasportare “di peso” gli spettatori nel lontano Turkmenistan. Sulla terrazza, una yurta originale Al piano superiore si accedeva alla terrazza panoramica, molto affascinante e dominata dalla yurta invernale, la tipica tenda nomade che viene montata in meno di due ore e smontata in mezz’ora. Solitamente coperta di tappeti a terra, qui la yurta aveva un pavimento di marmo bianco, mentre alcuni teli dividevano i vari ambienti. La terrazza era circondata da aiuole fiorite di margherite e rose bianche, e decorata con un altro tappeto circolare realizzato sempre per Expo Milano 2015.


Nei luoghi di Expo

Tema: From The Purest Sources Dimensione: 1.910 mq

UNGHERIA Era difficile resistere all’intenso profumo di cannella proveniente dal Padiglione dell’Ungheria, che incuriosiva i visitatori con un dolce tipico della tradizione, il kürtőskalács, e li accoglieva in un grande giardino che ospitava la Vita. Intitolato appunto “Il Giardino della Vita”, l’edificio ideato da Sándor Sárkány si sviluppava su tre piani e conteneva elementi simbolici legati all’architettura organica. Le facciate circolari riprendevano la forma di un gigantesco tamburo sciamanico, mentre la parte centrale era ispirata all’Arca di Noè. Tante tipologie di frutta, verdura, erbe aromatiche e piante medicinali provenienti dall’Ungheria, e tutte rigorosamente no OGM, circondavano l’intero Padiglione e gli conferivano la linfa vitale. All’interno del tamburo I tamburi sciamanici all’entrata e all’uscita accompagnavano i Visitatori e simboleggiavano un rapporto mistico con la natura: gli sciamani sanno bene come prendersi cura dell’ambiente e sono un tramite con la vita spirituale. La facciata del

tamburo riproponeva il simbolo antico e universale dell’albero della vita, all’interno del quale scorre la preziosa acqua ungherese, e l’uccellino della paprika, che sottolineava l’importanza di questo ingrediente coltivato in Ungheria ed esportato all’estero. Erede di una sofisticata cultura dell’acqua, l’Ungheria è famosa per le sue numerose sorgenti e fonti termali che la rendono unica in Europa. All’ingresso erano presenti una fontana e una sezione dedicata alle attrazioni turistiche: alcuni monitor interattivi permettevano di scoprire le spa più belle e di prenotare una camera, o di conoscere i diversi tipi di vino locale, prodotti in ben ventidue regioni. Alzando lo sguardo, si notavano alcuni manufatti artistici donati da differenti artisti ungheresi. Nella piazzetta di fronte al Padiglione, alcune bancarelle permettevano a vari artigiani di esporre i propri prodotti. Artigianato e cultura Nella parte centrale del Padiglione ci si ritrovava in una sorta di Arca di Noè: una struttura concava che custodiva e raccontava la cultura ungherese e le sue differenti espressioni artistiche, con concerti di musica classica e non solo, balli soprattutto folkloristici e mostre d’arte contemporanea. Sulla sinistra, diversi stand presentavano i prodotti locali, mentre la vita ungherese era ritratta in alcune foto

d’epoca sulla parete; sulla destra, erano esposte fotografie dedicate all’acqua. Era possibile ammirare anche il vaso Zsolnay realizzato per l’Esposizione Universale di Milano del 1906, unico oggetto sopravvissuto all’incendio che distrusse il Padiglione ungherese. Lungo tutto il soffitto erano sospese file di piantine di paprika, che davano un tocco di colore al Padiglione. Emblema della cultura e attrazione principale dello spazio era il formidabile pianoforte da concerto Bogànyl, che prende il nome dal pianista ungherese di fama mondiale Gergely Bogànyl che lo ha realizzato insieme ai suoi collaboratori dopo sette anni di lavoro, e che ogni tanto è tornato al Padiglione per suonarlo. Singolare nella forma, il pianoforte è costruito con una cassa in fibre di carbonio per produrre un suono molto potente. Il palchetto nella parte finale dell’arca era infine destinato ad approfondire la musica folkloristica e i suoi strumenti. Tra terra e cielo Insieme alla paprika, il miele d’acacia è fra i prodotti più esportati. Lo shop al primo piano consentiva di acquistarlo insieme ad altri prodotti – tra cui il cubo di Rubik, celebre rompicapo inventato nel 1974 da Ernő Rubik, professore di architettura e scultore ungherese. Al secondo piano si accedeva alla bella terrazza all’aperto, l’essenza del “Giardino della Vita” in quanto parte più vicina al cielo. Ma prima di godere del panorama valeva la pena fermarsi nella sala più suggestiva del Padiglione: la stanza dei tamburi sciamanici. Dalle piante di paprika appese al soffitto l’acqua cadeva e picchiava sui tamburi, per poi scivolare sul pavimento ricoperto di grano per permettergli di crescere: un’installazione sulla continuità tra il cielo e la terra e il perpetuarsi della vita.

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Report Expo Milano 2015

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Capitolo

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Tema: Life grows in Uruguay Dimensione: 747 mq

URUGUAY L’Uruguay ha puntato sulla sua specialità: la carne alla griglia. Il profumo che si diffondeva sul Decumano – e che per bontà contendeva il primato ad Argentina e Brasile – attraeva verso il Padiglione gli amanti dell’asado, la grigliata mista consumata abitualmente la domenica in tutte le case. Nel ristorante Uruguay Natural Parilla Gourmet, che ogni giorno accoglieva in media 500 commensali, la carne alla griglia fornita dall’Istituto Nazionale della Carni e cucinata dagli chef Tomás Bartesaghi, Eduardo Iturralde, Rodrigo Fernández e Agustín Urrust era padrona. Anche il vino rosso e l’olio d’oliva utilizzati erano rigorosamente uruguaiani. Ma l’offerta gastronomica era anche l’occasione per spiegare come, nel Paese sudamericano, tutti i capi bovini siano completamente tracciati, allevati a cielo aperto e nutriti nelle praterie naturali senza ricorso a ormoni o trattamenti chimici.

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Quattro obiettivi fondamentali La produzione “agro-intelligente” era solo uno dei quattro temi intorno ai quali si articolava il Padiglione. Gli altri erano le energie rinnovabili, l’educazione e i diritti umani. Questi temi venivano introdotti sin dal percorso di ingresso al Padiglione, immerso in un giardino, attraverso quattro strutture cilindriche sulle quali erano illustrati in modo sintetico gli obiettivi dell’Uruguay nel breve periodo: arrivare al 95% di energie rinnovabili e fornire ogni alunno uruguaiano di un tablet. Sempre per ingannare l’attesa, gli organizzatori avevano pensato di mettere a disposizione dei visori 3D che proponevano un’esperienza a Cabo Polonio, una cittadina della costa non ancora raggiunta dalla corrente elettrica, e che per questo rappresenta un’attrattiva turistica unica. Il cuore del Padiglione era il video immersivo proiettato al primo piano, al quale si accedeva attraverso una rampa sonora di 30 metri, con suoni e rumori provenienti dall’Uruguay.

Il filmato: un dialogo tra generazioni Il video, in 4k, era proiettato su schermi con braccia robotiche disposti attorno al pubblico. In scena, un dialogo tra generazioni: un nonno, emigrato dall’Italia in Uruguay quand’era in giovane età, ricordava alla nipotina i grandi progressi compiuti dal Paese in ambito agricolo e produttivo e per garantire un’istruzione gratuita ai giovani, obbligatoria fin dal 1877 per volontà di Josè Pedro Varela. Gli attuali risultati erano mostrati come il frutto dell’impegno e della laboriosità del popolo uruguaiano, che pur nelle fatiche quotidiane mantiene una grande allegria e voglia di godersi la vita. Un esempio? La grande passione per il calcio che accomuna tutti gli abitanti.


Nei luoghi di Expo

Tema: Water and Lotus Dimensione: 887 mq

VIETNAM Il Padiglione vietnamita intitolato “Acqua e fiori di loto” incuriosiva soprattutto per la sua struttura architettonica decisamente scenografica, che andava a ricreare un’ambientazione tipica: uno stagno disseminato da statue di animali e divinità dal quale fuoriuscivano enormi baccelli di loto, come in una foresta. Anche sulla sommità di questi fiori dalla forma conica era presente una fitta vegetazione. Tutto il Padiglione era interamente rivestito con canne di bambù. La simbologia del fiore di loto Il fiore di loto, elemento chiave alla base del Padiglione, è molto diffuso in Vietnam, dove è considerato un simbolo di purezza. Conosciuto principalmente per la sua bellezza e utilizzato come pianta ornamentale per decorare stagni, vasche, laghetti e appartamenti, il loto è anche totalmente commestibile e molto saporito. Ciò che però lo rende unico e speciale, e gli conferisce fascino e mistero, è la sua straordinaria capacità di

purificare l’acqua in cui cresce e quindi di nascere anche dal fango delle acque stagnanti. Questa forte simbologia di rinascita che connotava il Padiglione intendeva sottolineare non solo l’impegno del Vietnam nel proteggere attivamente l’ambiente e le risorse idriche, ma anche un profondo legame con la natura e un grande rispetto per essa. Gli spettacoli tradizionali Per mostrare ai Visitatori la cultura popolare del Paese, all’interno del Padiglione era possibile assistere ogni giorno a uno spettacolo molto suggestivo di musica tradizionale folcloristica e a un rituale sacro – rappresentato in via del tutto eccezionale a Expo Milano 2015. Durante la performance si potevano ammirare i costumi tipici vietnamiti e gli strumenti musicali tradizionali più caratteristici e antichi come il dàn bâu, uno strumento monocorde che produce un suono ammaliante, il t’rung, simile al nostro xilofono realizzato con canne di bambù, e lo

straordinario k’ni. Il palco era posto al centro della sala espositiva ed era visibile anche dalla balconata che circondava il piano superiore. Artigianato e cultura culinaria Il primo piano era dedicato all’artigianato vietnamita. Qui era possibile acquistare oggetti di bambù, tra cui il celebre cappello conico, manufatti di legno, porcellana, ceramica e tessuto. Al piano terra, sul retro del Padiglione, era presente il ristorante, dove si potevano assaggiare i piatti tipici tra cui il pho e sorseggiare bevande tradizionali, e allo stesso tempo conoscere meglio la cultura culinaria di questo Paese ricco di tradizioni che rispettano la natura.

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Report Expo Milano 2015

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Capitolo

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NAZIONI UNITE Per la prima volta nella storia delle Esposizioni Universali, l’ONU non ha avuto un Padiglione dedicato, preferendo invece una presenza trasversale e diffusa sull’intero Sito Espositivo.

L’ONU ha proposto un itinerario “Sfida Fame Zero” che si snodava dal Padiglione Zero – punto dove il legame tra il Tema e la missione delle Nazioni Unite risultava più evidente – attraversando il giardino ONU, il Parco della Biodiversità, il Children Park, il Future Food District, i nove Cluster tematici, i Padiglioni dei Paesi per poi terminare nell’area dedicata alla Società Civile.

ONU

L’elemento principale del logo che indicava i punti ONU a Expo Milano 2015 era una posata blu, chiaro riferimento alla bandiera delle Nazioni Unite. La scelta, in particolare, è ricaduta sul cucchiaio in quanto strumento comune a tutte le culture, in grado di accorpare i valori del diritto al cibo e alla nutrizione di tutto il pianeta, oltre che per ricordare come la “Sfida Fame Zero” sia un progetto che riguarda tutta l’umanità.

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La maggior parte dell’itinerario ONU era formato da punti riservati nelle varie Aree Tematiche dell’Esposizione Universale, facilmente riconoscibili grazie all’icona del cucchiaio blu. In questi spazi, il Visitatore poteva scoprire nel dettaglio – grazie a video, fotografie, mappe e infografiche – le azioni intraprese dalle Nazioni Unite nel mondo per combattere la fame e garantire un futuro sostenibile al pianeta. Soprattutto, attraverso il percorso si capiva come diventare parte attiva della “Sfida Fame Zero”, iniziativa che necessita del contributo di tutti. Le undici installazioni delle Nazioni Unite – progettate dall’associazione no profit Architetti Senza Frontiere – sono state gli elementi fisici che, assieme all’intenso programma di eventi e giornate speciali, hanno reso l’ONU uno dei principali protagonisti dell’Esposizione Universale.


Nei luoghi di Expo

UNIONE EUROPEA Tema: Growing Europe’s Future Together for a Better World Dimensioni: 800 mq

UE

L’accesso al cibo sarà garantito a tutti solo se collaboriamo. Era questo il messaggio chiave del Padiglione dell’Unione Europea, situato nel cuore di Expo Milano 2015, ovvero all’interno del Padiglione Italia: di fronte a Palazzo Italia e a pochissimi passi dall’Albero della Vita. Il Padiglione europeo si sviluppava su tre piani. Al piano terra il percorso espositivo; il primo piano ospitava gli uffici, una sala conferenza da 99 posti e una sala stampa che poteva contenere fino a 28 persone; il terzo piano era invece costituito da un’ampia terrazza con vista sulla Lake Arena. Al piano terra i Visitatori venivano introdotti ai temi affrontati dal racconto del Padiglione: la catena alimentare, la nutrizione e la sostenibilità ambientale. I prodotti simbolo scelti come trait d’union per tutti i Paesi membri erano il grano e il pane, alimenti base nella cultura e nel processo di civilizzazione dell’Europa. In quest’area dello spazio espositivo, i Visitatori incontravano Alex & Sylvia, gli avatar di un film animato che li avrebbero accompagnati lungo il percorso.

Guarda il video di “The Golden Ear”

La storia, intitolata “The Golden Ear” (La spiga d’oro), voleva rispondere alla domanda: è possibile raggiungere la sicurezza alimentare attraverso la buona cooperazione non solo fra i diversi Paesi ma anche fra scienza e agricoltura, fra innovazione e tradizione? I protagonisti erano infatti una ricercatrice e un agricoltore: due vicini di casa molto diversi fra loro, metafora del motto dell’Unione Europea: l’unità nella diversità. In aggiunta ai contenuti del Padiglione, l’Unione Europea ha incoraggiato un vivace dibattito sul Tema attraverso l’organizzazione di conferenze ed eventi dedicati agli argomenti del diritto alla nutrizione e della sostenibilità ambientale. Un calendario ambizioso che contava più di duecento eventi, sviluppato per affrontare la discussione sulla sicurezza globale di accesso al cibo anche in chiave scientifica, politica, culturale e business-to-business.

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Report Expo Milano 2015

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Capitolo

8

Cluster tematici Expo 2015 S.p.A. ha ideato e sviluppato nove Cluster tematici, collocati in diversi punti del Sito Espositivo. La loro ampiezza variava da un minimo di 2.500 metri quadrati

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a un massimo di 7.400. Più della metà della superficie era dedicata alle aree comuni, mentre gli spazi espositivi di ogni Paese erano distribuiti su due piani.

I Cluster tematici sono stati una delle maggiori innovazioni di Expo Milano 2015 e hanno contribuito a rendere possibile la massima interpretazione del Tema e il suo sviluppo da parte dei Paesi. La virtuosità dei Cluster e l’importanza della loro creazione vanno ricondotte all’obiettivo di valorizzare il contributo dei singoli Partecipanti, uniti intorno a un tema preciso, scelto in comune. Questi spazi innovativi sono stati infatti creati per raggruppare, all’interno dello stesso progetto architettonico, un numero variabile di Paesi concentrati su un unico argomento comune.

Clu


Nei luoghi di Expo

Cluster Questa modalità partecipativa è stata ideata per quei Partecipanti che non avrebbero potuto – o voluto – optare per i classici Padiglioni Self-Built. In questi casi, Expo Milano 2015 ha scelto di non adottare la classica soluzione dei Joint Pavillion, dove i Paesi erano solitamente raggruppati in base a un ordinamento geografico all’interno di un grande spazio unico. Con i Cluster, l’Organizzatore ha incluso i Partecipanti all’interno

di un ambiente multiculturale, invogliandoli a interpretare al meglio il Tema e fornire le proprie soluzioni alle relative sfide globali. Il modello dei Cluster riservava a ciascun Paese uno spazio espositivo, disposto intorno all’area comune centrale, allestito dai Partecipanti – o con la collaborazione dell’Organizzatore, nell’ottica di cooperazione che ha supportato i Paesi in via di sviluppo. Il piano terra era riservato alle aree espositive e, in alcuni casi, ai

ristoranti, mentre al secondo piano si trovavano gli uffici e le lounge business e VIP. Ogni Cluster tematico offriva un’area comune dedicata a eventi, esibizioni, attività commerciali e ristorative organizzate dai Paesi. Questo spazio, una delle maggiori innovazioni interne ai Cluster, ha permesso ai Partecipanti di estendere e rinforzare la loro presenza, per assicurare uno sviluppo del Tema il più possibile accurato e personalizzato.

Zone Aride

Cacao e Cioccolato

Isole, Mare e Cibo

Bio-Mediterraneo

Caffè

Riso

Cereali e Tuberi

Frutta e Legumi

Spezie

uster

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Report Expo Milano 2015

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Parte

3

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Capitolo

Partecipanti Ufficiali con Cluster tematici Partecipanti Ufficiali

Cluster

Tema

Area (mq)

Afghanistan

Spezie

Eating for Longevity, Afghanistan Amazingly Real

125

Albania

Bio-Mediterraneo

Our Food, Our Story, Our Mystery…

125

Algeria

Bio-Mediterraneo

Agricultural Heritage and Technological Development for Food Self-Sufficiency

375

Bangladesh

Riso

Sustainability in Rice Production for Better Life Under Changing Climate

125

Benin

Frutta e Legumi

At the Heart of Benin’s Cuisine, Nutrition for a Life Bursting with

125

Bolivia

Cereali e Tuberi

Quinoa, a Future Sown Thousands of Years Ago

125

Brunei Darussalam

Spezie

Science and Technology for Food Safety, Security and Quality

250

Burundi

Caffè

A Discovery of the Five Senses: Burundi

125

Cambogia

Riso

Rice Crop Grown on the Cambodian Land Rich in Cultural Heritage

125

Camerun

Cacao e Cioccolato

Cocoa Cultivation; an Argument for Opportunities

125

Comore

Isole, Mare e Cibo

Eat Comorian to Eat Healthy

60

CARICOM (Comunità Caraibica) Barbados, Belize, Dominica, Grenada, Guyana, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Suriname

Isole, Mare e Cibo

Sustainable Food Production for Peoples of the Caribbean Community

405

Congo

Cereali e Tuberi

Science and Technology at the Service of Food Security and Quality

125

Costa d’Avorio

Cacao e Cioccolato

Producing Cocoa for the Planet. Respectfully

125

Cuba

Cacao e Cioccolato

On the Road to Food Sovereignty

125

Egitto

Bio-Mediterraneo

The Never Ending Story

375

El Salvador

Caffè

Quality and Diversity of Coffee. Sustainable and Competitive

125

394

Expo Milano 2015 Awards

Golden in Theme Development

Silver in Theme Development

8


Nei luoghi di Expo

Partecipanti Ufficiali

Cluster

Tema

Area (mq)

Eritrea

Zone Aride

Flourishing in Arid Zones, The Eritrean Experience

125

Etiopia

Caffè

The Root of Coffee and Much More

125

PIF (Forum delle Isole del Pacifico) Isole Marshall, Kiribati, Nauru, Papua-Nuova Guinea, Samoa, Tonga, Tuvalu

Spezie

The Pacific perspective: Tradition Meets Innovation in Nurturing our Environment and Securing a Sustainable Future.

250

Gabon

Cacao e Cioccolato

Food that Benefits all Lifestyles

250

Gambia

Frutta e Legumi

Sustaining the Growth of Micro, Small and Medium Sized Enterprises (MSMEs) in Horticulture for Food Security and Poverty Reduction

125

Ghana

Cacao e Cioccolato

Your Wealth, Health, and Heritage

125

Gibuti

Zone Aride

Land of a Thousand and One Flavors

62,5

Giordania

Zone Aride

Food Security and Biodiversity: Initiatives in Jordan

125

Grecia

Bio-Mediterraneo

Greek Food: Sharing the Flavors of Health

125

Guatemala

Caffè

The Heart of the Mayan World

125

Guinea

Frutta e Legumi

Fruit and Legumes, an Engine for Socio-Economic Development and Poverty Reduction in Guinea

62,5

Guinea Bissau

Isole, Mare e Cibo

Seafood and Savannah Agriculture

60

Guinea Equatoriale

Frutta e Legumi

Balanced Nutrition and Sustainable Nature for Development

Haiti

Cereali e Tuberi

From the Earth to the Plate, Let’s Share and Enrich our Heritage

125

Kenya

Caffè

The Land of Unlimited Possibilities

125

Kyrgyzstan

Frutta e Legumi

All Nature is Here

125

Laos

Riso

Rice Biodiversity – Food and Lao Culture

125

Expo Milano 2015 Awards

Bronze in Exhibition Design

395


Report Expo Milano 2015

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Parte

3

/

Capitolo

Partecipanti Ufficiali

Cluster

Tema

Area (mq)

Libano

Bio-Mediterraneo

The Lebanese Art & Soul

125

Liberia

Zone Aride

One World, One People

83,3

Madagascar

Isole, Mare e Cibo

Discovering Madagascar’s Marine Biodiversity: Healthy and Sustainable Food

60

Maldive

Isole, Mare e Cibo

Fishing – The Lifeblood of Maldives

60

Mali

Zone Aride

Food Safety in the Context of Climatic Change, Rural Innovation and Sustainable Development of Natural Resources

125

Malta

Bio-Mediterraneo

Derived from the Past, Preserved for the Future, Experienced at Expo Milano 2015

125

Mauritania

Zone Aride

Irrigated Culture under Palm Trees of the Arid Regions of the Desert and Dairy Food

125

Bronze in Theme Development

Montenegro

Bio-Mediterraneo

Healthy with Every Bite!

250

Gold in Exhibition Design

Mozambico

Cereali e Tuberi

From Tradition to Innovation: Feeding Lives and Nurturing Dreams

125

Myanmar

Riso

Feeding the Future with Safe, Nutritious and Traceable Rice/Food

125

Palestina

Zone Aride

Old as Olive Tree, Young as Olive Fruit

125

Repubblica Centrafricana

Zone Aride

Agriculture and Nutrition in the Arid Zones

83,3

Repubblica Democratica Del Congo

Frutta e Legumi

Using Natural Resources Based on Their Potential

62,5

Repubblica Democratica Popolare di Corea

Isole, Mare e Cibo

Kaesong Koryo Insam (ginseng), the King of Health and Good Life and the National Food

60

Repubblica Dominicana

Caffè

Empowering Family Farmers so They Can Feed Themselves, Their Communities, and the World

125

Ruanda

Caffè

Coffee Journey to a Prosperous Land of a Thousand Hills

125

396

Expo Milano 2015 Awards

8


Nei luoghi di Expo

Partecipanti ufficiali

Cluster

Tema

Area (mq)

San Marino

Bio-Mediterraneo

Small Enough to be Big

125

São Tomé e Principe

Cacao e Cioccolato

Biodiversity with Cocoa and Culture of Happiness

125

Senegal

Zone Aride

Produce, Nourish and Protect: the Challenges of Food Security and Sustainable Development in Senegal

125

Serbia

Bio-Mediterraneo

Taste Food, Feel Life

250

Sierra Leone

Riso

Food Security – A Means to the Agenda for Prosperity

125

Somalia

Zone Aride

Plentiful Life from a Little Water: Somalia – its Animals, its Fragrances

62,5

Sri Lanka

Frutta e Legumi

A Green Paradise

125

Tanzania

Spezie

Experience Tanzanian Culture through Food and Spices

125

Timor Est

Caffè

The Tale of the Timorese Coffee Farmer

125

Togo

Cereali e Tuberi

Cereals and Tubers Contribution to Food and Nutritional Security of the People of Togo

125

Tunisia

Bio-Mediterraneo

Tunisia, Naturally Generous

250

Uganda

Caffè

Enhancing Food Security with Coffee

125

Uzbekistan

Frutta e Legumi

Taste of the Sun

250

Vanuatu

Spezie

Go Organic for Better Life

125

Venezuela

Cereali e Tuberi

Venezuela Feeds its People’s Awareness

375

Yemen

Caffè

Mocha Coffee and Sidr Honey, Yemen’s Gift to the World

125

Zambia

Frutta e Legumi

Come, Let Us Make Food

125

Zimbabwe

Cereali e Tuberi

Food Security, Sustainable Development: a Healthy Zimbabwe

125

Expo Milano 2015 Awards

Silver in Exhibition Design

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Report Expo Milano 2015

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Parte

3

Capitolo

8

Eritrea – Zone Giord ArideLiberia Mauritania Repub Centra Sene Som

L’agricoltura e l’alimentazione nelle zone aride Il Cluster Zone Aride rientrava – insieme ai Cluster su Isole, Mare e Cibo e Bio-Mediterraneo – nel panorama delle biodiversità, che connetteva territori anche molto diversi, accomunati però da caratteristiche peculiari.

Il concept di quest’area tematica si basava sull’immagine, tipica del deserto, della tempesta di sabbia, simbolo della difficoltà di vivere in aree geografiche caratterizzate da scarsità d’acqua dove, tuttavia, esistono ancora risorse vitali nascoste. La moltitudine di cilindri semitrasparenti che pendeva dal soffitto ha saputo ricreare questa atmosfera unica. Al di sotto, i vari Padiglioni avevano le sembianze di pietre che, in questa metaforica tempesta, venivano coperte e scoperte dalla sabbia.

398

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Il Cluster ospitava Paesi situati in zone desertiche, con scarsità d’acqua. Una condizione con gravi ripercussioni economiche e sociali, che nel corso dei secoli le popolazioni hanno cercato di fronteggiare con tecniche e metodi specifici per la sopravvivenza. Steppa, pietra, sabbia: l’aridità ha mille sfumature e il Cluster Zone Aride ha saputo raccontarle tutte. Nello spazio espositivo si sono incontrati Partecipanti dalle culture più diverse, irripetibili come le dune del deserto ma accomunate da un’unica storia, composta dall’uso sapiente delle risorse e da un’incrollabile fiducia nel futuro. Idealmente, i Paesi rappresentavano una lunga fascia di Pianeta, che si estendeva dall’Atlantico all’Oceano Indiano, passando per il Mediterraneo e il Mar Rosso. Territori che hanno visto nascere le civiltà più antiche e che oggi affrontano sfide fondamentali per il loro futuro e per quello del Pianeta. Le terre aride rappresentano più del 40% della superficie terrestre, ospitano più di 100 Paesi e sono alla base del sostentamento di oltre 2 miliardi di persone. Partendo da questi dati, lo Spazio ONU del Cluster Zone Aride illustrava i progetti delle Nazioni Unite a sostegno delle popolazioni che vivono in questi territori e dei piccoli agricoltori e allevatori che ci lavorano. Quando il Visitatore entrava nel Cluster, incontrava un’area dove poteva assistere a eventi e performance ideati


Nei luoghi di Expo

– Gibuti dania a – Mali – Palestina bblica africana egal malia

DETTAGLI DEL PROGETTO ¬ Sviluppo dei contenuti: Politecnico di Milano ¬ Responsabile scientifico: Luisa Collina ¬ Concept architettonico e aggiornamento progetto: Michele Zini, Alessandro Biamonti, Barbara Camocini

per trasmettere al meglio caratteristiche, problematiche e risorse delle zone aride. I Paesi hanno inoltre costruito un mercato dove era possibile acquistare opere d’arte e gustare i frutti che queste zone riescono a produrre nonostante le difficoltà. Sul perimetro del Cluster sorgevano i Padiglioni dei singoli Paesi, sagomati sul modello di grandi rocce. Una volta varcata la soglia, il Visitatore scopriva ricchezze sconosciute: artigianati antichi e innovative tecnologie di irrigazione, paesaggi incantati e musiche ipnotiche, carovane di dromedari e città millenarie. Molti Partecipanti hanno offerto assaggi dei loro piatti tipici, stupendo i sensi con sapori e aromi inaspettati, piccanti e speziati, pieni della forza inesauribile del sole del deserto.

¬ Superficie totale dell’area: 4.030 mq ¬ Superficie dell’area espositiva: 1.250 mq ¬ Superficie totale dell’area comune: 2.715 mq ¬ Superficie totale dell’area per gli eventi: 253 mq ¬ Mostra fotografica allestita nello spazio comune “In volo sui deserti”: firmata dall’americano George Steinmetz, ha mostrato ai Visitatori le Zone Aride del mondo inquadrate dall’alto, grazie a fotografie realizzate con uno speciale deltaplano costruito appositamente dall’artista. Magnifiche visioni di zone desertiche, in molti casi riadattate per rispondere alla necessità di coltivare prodotti agricoli ¬ Partecipanti: Eritrea – Gibuti – Giordania – Liberia – Mali – Mauritania – Palestina – Repubblica Centrafricana – Senegal – Somalia

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Report Expo Milano 2015

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Parte

3

Tema: Flourishing in Arid Zones, The Eritrean Experience Dimensione: 125 mq

ERITREA Il tema dell’Eritrea ha messo in luce la sostenibilità dell’agricoltura tradizionale e la potenzialità delle risorse naturali come valida riserva di cibo per le comunità rurali. Il Paese ha voluto sottolineare come, anche in un ambiente arido, sia possibile superare le sfide legate alla scarsità d’acqua e dare risalto all’approccio cooperativo facendo conoscere il cibo della tradizione, che in molti casi ha anche ottimi valori nutrizionali. Al centro dello spazio espositivo di 125 metri quadri erano riprodotti, in scala, due forni tradizionali: il classico mogogo, che si trova in tutte le abitazioni tradizionali e viene creato usando biomasse diverse dal legno, e l’adhanet mogogo, ideato per avere una migliore efficienza energetica e combattere la desertificazione. All’interno dell’area trovavano inoltre posto materiali

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informativi, poster e brochure, sulle diverse zone agro-ecologiche del Paese e le loro peculiarità, sulle sfide causate dalla desertificazione e le conseguenti tecniche per conservare “ogni goccia d’acqua” costruendo argini e laghetti artificiali per l’agricoltura, la pesca e l’abbeveramento del bestiame. Brevi videoclip illustravano le singole fasi della catena produttiva alimentare, i tradizionali processi di coltura e raccolta, le contromisure adottate per fermare l’avanzata dei deserti (in particolare nell’area di Sheeb) e i molteplici usi del giuggiolo.

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Capitolo

8


Nei luoghi di Expo

Tema: Land of a Thousand and One Flavors Dimensione: 62,5 mq

GIBUTI Nello spazio espositivo del Gibuti, i Visitatori hanno potuto scoprire la biodiversità che caratterizza il Paese attraverso pannelli con fotografie di barriere coralline e foreste di mangrovie, tipiche di questa regione. All’interno di teche di vetro Gibuti ha esposto l’oggettistica tradizionale utilizzata dalle tribù nomadi come vasi di legno e tek, pettini in osso colorati e dipinti, coltelli afar, pugnali in argento con decorazioni e il dil, particolare cestino che serve per contenere spezie ed è realizzato in legno di cocco, comodo e leggero, ideale da trasportare.

un angolo conviviale con scodelle, cucchiai e contenitori di legno, pensati per mangiare insieme attingendo dagli stessi piatti. Al centro del Padiglione era riprodotta la varietà di profumi e colori delle spezie tipiche (zenzero, cannella, cardamomo, cumino, chiodi di garofano, pepe, cumino nero usato per curare ferite e abrasioni), divise in cestini colorati.

Uniche nel loro genere, infine, le resistenti scarpe ricavate dalla pelle di cammello, adatte ai suoli rocciosi e ripidi. Su un tavolo era ricreato inoltre

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Report Expo Milano 2015

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Parte

3

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Capitolo

8

Tema: Food Security and Biodiversity: Initiatives in Jordan Dimensione: 125 mq

GIORDANIA Allestito con suggestive fotografie di paesaggi, lo spazio era composto da sezioni concentrate su temi importanti come la conservazione della biodiversità, la responsabilità delle acque, la sicurezza alimentare, un modello di ecoturismo che permetta di godere dei doni della natura in modo responsabile e le best practice adottate dal Paese. Entrando, il Visitatore si trovava subito nel ristorante che anticipava l’area espositiva, mentre sulla parete adiacente lo accoglievano immagini delle specie di piante che caratterizzano la Giordania. In questo punto ci si focalizzava sulla salvaguardia della biodiversità del Paese, richiamando la necessità di rispondere alle esigenze delle generazioni future. Il Padiglione ricordava l’importanza delle piante, elemento alla base di tutte le principali attività umane tra cui l’alimentazione, la produzione di tessuti per abiti e di legname da costruzione. Altro tema cardine dello spazio era la conservazione

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del delicato ecosistema delle api da miele, che in Giordania sono originarie soprattutto dal Levante, impollinatrici sia di fiori selvatici sia di colture agricole. Il progetto HOBOS (Honey Bee Study Online) veniva presentato con un video intitolato “From Jordan and Germany to The World for Better Education”, che promuoveva un insegnamento interattivo e metteva in connessione studenti provenienti da nove Paesi del mondo. Un’area era inoltre dedicata alla sabbia colorata, forma d’arte tradizionale portata dalla famiglia di Abu Sarhan proveniente dalla regione di Aqaba (nel sud del Paese), regione caratterizzata da spiagge sabbiose e da una barriera corallina che è tra le più incontaminate del Mar Rosso, grazie a un’attenta pianificazione per la conservazione dell’habitat. I manufatti realizzati potevano essere acquistati. Nel Padiglione, un piccolo ristorante preparava al momento i piatti tipici che potevano essere

consumati nell’area ristoro esterna. Tra le ricette proposte ricordiamo il kebab, la crema baba ganush, i piatti unici con riso e pollo con mandorle, i falafel serviti con hummus, e i fagottini di carne e spinaci safayeh.


Nei luoghi di Expo

Tema: One World, One People Dimensione: 83,3 mq

LIBERIA “L’esperienza della Liberia a Expo Milano 2015 è stata una favola, anche se è iniziata con una situazione critica: il problema dell’ebola. Un virus che è stato sconfitto, alla fine, grazie all’aiuto della comunità internazionale, del popolo liberiano e della nostra Presidente Ellen Johnson Sirleaf”. È con queste parole che il Commissario Generale della Liberia ha inaugurato il National Day del Paese a Expo Milano 2015. La Liberia ha infatti preso parte all’Evento in un momento particolare, coincidente con l’emergenza dell’ebola. Il Padiglione è stato allestito anche grazie al supporto fondamentale di tre Partner: un salumificio di Lamezia Terme (Salumi Mena), una pasticceria di Agrigento (Pasticceria La Torretta) e la Comunità di San Patrignano. La partecipazione all’Esposizione Universale ha voluto sensibilizzare il mondo sul problema dell’epidemia – in particolare attivando un progetto a favore dei bambini rimasti orfani – e ha voluto rilanciare l’economia

locale, trasmettendo ai Visitatori le maggiori potenzialità economiche e sociali del Paese. La Comunità di San Patrignano, in particolare, ha fornito elementi di arredo dal design particolare nati grazie al progetto “Barrique, la terza vita del legno”. Guidati da artisti di fama internazionale, i ragazzi della Comunità hanno realizzato tavoli e sedie ottenuti riutilizzando doghe e parti di barrique in disuso (botti da 230 litri usate per la produzione del vino). Il riciclo del materiale simboleggiava sia la rinascita del legno che, metaforicamente, quella dei volontari che vi hanno lavorato. L’architetto Michele De Lucchi ha progettato il tavolo “Doga” che sfrutta la curvatura delle botti per le quattro gambe – leggermente rientranti rispetto al piano – costruito dai ragazzi della Comunità nei laboratori di carpenteria. La designer Patricia Urquiola ha disegnato “Baco”, una particolare seduta multipla e bombata che ricordava le forme della natura. Rudolf Goldschmidt si

è occupato della seduta “Poggio”, mentre Anna Zegna ha ideato la sdraio “Virgola”, che si ispira al segno di punteggiatura per indicare una pausa. Per realizzare la sdraio “Virgola” è stato necessario il coordinamento parallelo di due atelier, il laboratorio tessile e la falegnameria. Nello spazio era presente anche un ristorante che offriva sia i piatti tipici del Paese africano, sia i piatti dei territori italiani che hanno aiutato la Liberia a realizzare il Padiglione. Un’esperienza fusion che ha incontrato il gradimento dei Visitatori, che qui hanno potuto assaggiare riso con carne di manzo e verdure (thibun yadd) e dolci siciliani, riso con pesce e verdure (thibuli djeun) e granite artigianali, hamburger italiano e panettone con gelato.

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Report Expo Milano 2015

MALI Il Padiglione del Mali si ispirava al concetto di Togoda, comunità agro-pastorale attorno alla quale si sviluppa la vita delle zone rurali. La volontà era promuovere il sistema produttivo locale e l’impegno del Paese nella sicurezza alimentare per fronteggiare le difficili condizioni climatiche. Il percorso espositivo ha permesso di immergersi nella realtà del Mali e dei suoi abitanti. Partendo dalle bellissime immagini alle pareti, rappresentanti i paesaggi e la vita quotidiana, il Visitatore ha esplorato i due elementi caratteristici attorno al quale ruota la vita rurale: la tenda dei pastori nomadi del deserto e una pagoda di 3 metri, realizzata a mano, tradizionalmente utilizzata da pescatori e trasportatori nel delta del Niger. Arricchivano il percorso documentari girati in loco che davano ulteriori informazioni sull’agricoltura locale e i suoi prodotti – alcuni dei quali esposti.

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Parte

3

Tema: Food safety in the context of climatic change, rural innovation and sustainable development of natural resources Dimensione: 125 mq Primo fra tutti il miglio, non solo altamente nutriente e resistente ai climi caldi, ma anche adatto ai celiaci. Completavano infine il percorso altri elementi simbolo della cultura maliana, anche disponibili all’acquisto: antichi arredi in legno, strumenti musicali, gioielli tradizionali e dipinti all’henné per il corpo, realizzati dal personale locale vestito con abiti tradizionali.

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Capitolo

8


Nei luoghi di Expo

MAURITANIA All’interno del Padiglione era riprodotta una tipica oasi del deserto: al centro il pozzo chadouf, simbolo della presenza della Mauritania all’Esposizione Universale, che mirava a sensibilizzare i Visitatori sull’importanza dell’acqua, risorsa rara e preziosa per il Paese caratterizzato dal clima desertico. All’interno del Padiglione veniva raccontato come il pozzo, strumento semplice ma ingegnoso, sia stato adottato fin dall’antichità in queste aree desertiche per ricavare l’acqua da fiumi e laghi e alimentare i canali destinati all’irrigazione. Questi pozzi si mantengono sempre attivi grazie allo scorrimento dei ruscelli stagionali durante l’inverno. L’installazione era circondata da un orto didattico. Le pareti dello spazio espositivo erano inoltre allestite con tende tradizionali e pannelli informativi

Tema: Irrigated Culture under Palm Trees of the Arid Regions of the Desert and Dairy Food Dimensione: 125 mq Awards: Bronze in Theme Development che riassumevano le sfide relative alla desertificazione, alla fornitura di acqua, alla pesca e all’allevamento. Una video installazione presentava inoltre le principali caratteristiche dell’agricoltura locale e delle tradizioni del Paese, elemento ripreso anche attraverso l’esposizione di manoscritti del XII secolo – scritti in arabo antico e conservati in teche di vetro – provenienti dalle cosiddette “Biblioteche del deserto” (le città medievali di Chinguetti, Ouadane, Tichitt e Oualata).

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Report Expo Milano 2015

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Parte

3

Tema: Old as Olive Tree, Young as Olive Fruit Dimensione: 125 mq

PALESTINA Il Padiglione era costruito intorno a un ulivo con il tronco avvolto dalla bandiera del Palestina. Simbolo di pace e protagonista dello spazio, l’albero accoglieva i Visitatori che potevano ammirare e acquistare prodotti artigianali provenienti dalla Palestina. La particolarità era il legno utilizzato: in linea con il Tema, proveniva esclusivamente da rami tagliati per la potatura stagionale o che si erano spezzati per cause naturali, raccolti e lavorati dagli artigiani di Betlemme. Ma nel Padiglione non era presente solo oggettistica realizzata in legno di ulivo: venivano presentati anche preziosi ricami, ceramiche dipinte a mano e l’arte dei soffiatori del vetro. Un pannello nell’area espositiva illustrava i costumi tradizionali delle diverse regioni. Era inoltre possibile scoprire l’arte e la tradizione della lavorazione della ceramica e del

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vetro soffiato, conoscere gli effetti benefici del sale del Mar Morto e dei prodotti cosmetici all’olio di oliva. All’interno del Padiglione il ristorante preparava specialità gastronomiche delle diverse regioni palestinesi: per il nord falafel accompagnati da hummus, kebbeh e ozzi, mentre come esempi di piatti del sud e della tradizione venivano cucinati maqlubeh e mutabbal.

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Capitolo

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Nei luoghi di Expo

Tema: Agriculture and Nutrition in the Arid Zones Dimensione: 83,3 mq

REPUBBLICA CENTRAFRICANA Il Padiglione rappresentava un mercato, tipico luogo di incontro e scambio di prodotti agroalimentari, dove i Visitatori potevano scoprire le peculiarità della Repubblica Centrafricana. Borse, gioielli, accessori, statue e statuette dai più svariati colori e forme, ma anche sacchetti di arachidi, miglio, sesamo, mais bianco, semi di cacao, caffè verde, semi di zucca, funghi secchi, fiori di hibiscus. Alle pareti erano appese maschere tradizionali in legno provenienti da villaggi del centro dell’Africa: elemento fondamentale della cultura locale, questi oggetti hanno significati principalmente simbolici e spirituali e vengono utilizzati per riti religiosi e cerimonie. In aggiunta, il Padiglione esponeva numerose opere d’arte locali e molti campioni di legname

provenienti da 100 diversi esemplari di alberi delle foreste africane, richiamo alla ricchezza di questo Paese.

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Report Expo Milano 2015

SENEGAL Lo spazio espositivo del Senegal raccontava le colture tradizionali e l’importante impegno di questo Paese per assicurare la sicurezza alimentare utilizzando al meglio le risorse di un territorio arido. Il Padiglione era focalizzato sulla promozione di prodotti agricoli e derivati locali come le numerose varietà di frutta, i succhi esotici, i cereali e il burro di karité nei suoi diversi utilizzi. Al centro dell’area, la riproduzione tridimensionale dell’albero di baobab simboleggiava la partecipazione del Senegal a Expo Milano 2015. Attorno si snodava la mostra di immagini e l’esposizione dei prodotti tipici, opere d’arte e souvenir che il Visitatore poteva acquistare. Era inoltre possibile conoscere meglio il Paese e la sua produzione agricola grazie alla proiezione di video e documentari dedicati ai prodotti locali e all’agricoltura.

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Parte

3

Tema: Produce, Nourish and Protect: the Challenges of Food Security and Sustainable Development in Senegal Dimensione: 125 mq

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Capitolo

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Nei luoghi di Expo

SOMALIA Nel proprio Padiglione la Somalia ha puntato alla diffusione di una maggiore conoscenza e di una diversa percezione del Paese nell’opinione pubblica, sottolineando le opportunità offerte da questa terra. La scelta di condividere lo spazio espositivo con il vicino Gibuti nasce dalla comunanza di tratti dei due Partecipanti, simili per lingua, tradizioni e caratteristiche ambientali. Entrambi i Paesi hanno comunque mantenuto un’identità precisa, sviluppando una mostra focalizzata sui prodotti tipici e sulle specifiche risorse. Immerso nei profumi dell’incenso, prodotto localmente dalla pianta dell’Olibano, il Visitatore ha potuto così scoprire le specificità dell’agricoltura somale, della pastorizia nomade e della pesca locale, nonché degustare tè e caffè tipici. Completavano il

Tema: Plentiful Life from a Little Water: Somalia – its Animals, its Fragrances Dimensione: 62,5 mq

percorso sculture lignee artigianali, prodotti alimentari e di manifattura tessile, dipinti di artisti locali. Il Padiglione ha inoltre ospitato una mostra dedicata alla “Convenzione sui diritti dell’infanzia”, essendo la Somalia l’ultimo Paese ad averla ratificata.

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Report Expo Milano 2015

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Parte

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Capitolo

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Alba Alge BioEgitto – Mediterraneo Libano Monte San M Ser Tun Salute, bellezza e armonia Il Cluster raccontava in modo facile e immediato lo spirito della cucina mediterranea, il valore e il significato dell’incontro, della compresenza e dell’integrazione: la narrazione coincideva con la storia di Paesi e popoli ed evocava un’atmosfera fatta di tinte, sapori e profumi, miscelati in un’esperienza culturale unica. Lo spazio colorato che teneva insieme, come isole di un arcipelago, i Padiglioni dei singoli Paesi rimandava all’immagine delle città sul Mar Mediterraneo. Nella zona centrale del Cluster le cucine all’aperto erano poli d’attrazione dove i Visitatori trovavano una selezione di alcuni dei prodotti mediterranei tipici: l’olio d’oliva, il pane, il vino. In questo spazio era possibile assistere alla preparazione di ricette e a show cooking programmati. Luoghi e cibi erano il tema centrale della mostra-racconto che vedeva la sovrapposizione e l’integrazione di tre elementi interpretati come parti di un’unica storia: le immagini, le parole e il video.

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Il mar Mediterraneo unisce tre continenti, Europa, Africa e Asia: è un crogiolo di popoli, una regione dove storie, società e ambienti naturali si fondono. In particolare, il cibo è uno degli elementi culturali che hanno aiutato a preservare l’unicità di questa zona: si è evoluto e combinato nel tempo, creando una varietà di tradizioni culinarie basate su grano, ulivi, viti. Nel Mediterraneo, il pasto non è semplicemente l’atto del nutrirsi, ma rimanda a molti aspetti della vita sociale e culturale. Le caratteristiche principali della dieta locale, che continua a resistere alle regole della vita moderna, sono la quantità di tempo trascorsa a tavola e i tanti rituali: ancora oggi, gli abitanti delle aree mediterranee si differenziano dagli altri popoli per la quantità di tempo spesa a preparare e consumare i cibi. Questa dieta – iscritta nel 2010


Nei luoghi di Expo

ania eria – Grecia – Malta enegro Marino rbia nisia dall’UNESCO nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità – non offre solo benefici per la salute, ma garantisce e preserva la biodiversità agricola, sfruttando colture perfettamente in linea con i criteri di sostenibilità.

Grazie al ruolo di Partner Ufficiale per il Cluster, la Regione Sicilia ha avuto occasione di trasmettere al mondo non solo i valori d’eccellenza della dieta mediterranea ma anche pratiche e conoscenze con cui i popoli locali hanno saputo creare – nel corso dei secoli

– una sintesi tra ambiente culturale, organizzazione sociale, e la dimensione quasi mistica connessa al cibo. Il Cluster BioMediterraneo ha rappresentato un modello virtuoso di relazioni tra Istituzioni, imprese e ricerca scientifica per lo sviluppo di un grande progetto di Mercato Mediterraneo del Cibo, una cerniera tra l’Europa e il Mediterraneo con la Sicilia come baricentro storico.

prima volta Partecipante non Ufficiale e con un Padiglione indipendente che si estendeva per un’area di circa 250 metri quadri. Il World Expo Museum raccontava la storia delle Esposizioni Universali dal 1851 e il loro ruolo come promotrici per la circolazione di idee, arte e cultura, permettendo di conoscere i principali temi affrontati in passato.

Il Cluster ha ospitato anche il World Expo Museum, sponsorizzato dal BIE e dalla municipalità di Shanghai, per la

DETTAGLI DEL PROGETTO ¬ Sviluppo dei contenuti: Università Degli Studi, Napoli ¬ Responsabile scientifico: Cherubino Gambardella ¬ Concept architettonico e aggiornamento progetto: Cherubino Gambardella, Stefano Guidarini, Camillo Magni, Lorenzo Capobianco ¬ Superficie totale dell’area: 7.304 mq ¬ Superficie dell’area espositiva: 2.625 mq ¬ Superficie totale dell’area comune: 4.350 mq

¬ Mostra fotografica allestita nello spazio comune: Le fotografie di Ferdinando Scianna, fotografo italiano di Magnum che ha fatto del racconto del Mediterraneo l’oggetto della ricerca artistica di tutta la sua vita, ne hanno illustrato la cultura, la storia e il paesaggio. Un viaggio originato dalla Sicilia, sua terra natale, per poi esplorare altri Paesi e documentarne cultura, vita e riti ¬ Partecipanti: Albania – Algeria – Egitto – Grecia – Libano – Malta – Montenegro – San Marino – Serbia – Tunisia

¬ Superficie totale dell’area per gli eventi: 486 mq

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Report Expo Milano 2015

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Parte

3

Tema: Our Food, Our Story, Our Mystery… Dimensione: 125 mq

ALBANIA Entrando nel Padiglione, la prima cosa che il Visitatore notava era un mulino in legno, installazione dell’artista Edi Hila. L’opera rappresentava da un lato la convivenza religiosa presente nel Paese e dall’altro la creazione del pane del mondo, simbolo della vita, donato da Dio. Il pane diventava così l’emblema del momento di ritrovo della famiglia che si riunisce a tavola, momento pieno di significato e tradizione, mentre il mulino simboleggiava la trasformazione della vita. Il grano, grazie all’uso dell’acqua e del vento, viene macinato in farina bianca per diventare poi pane: il simbolo di una nuova vita. L’installazione era formata da due parti: nello spazio centrale era presente la rappresentazione del mulino che accoglieva chi entrava nel Padiglione, mentre nella parte

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posteriore due scale parallele portavano a un contenitore colmo d’acqua, simbolo di vita. L’acqua e il mulino simboleggiavano insieme i valori dell’ospitalità e della convivenza, tipici della cultura albanese. Sulle pareti del Padiglione erano inoltre attivi alcuni schermi dove venivano proiettati filmati di paesaggi, interni di musei, ricette, lavorazioni di artigianato, siti di interesse storico, intermezzati da attimi di vita quotidiana che mostravano la sempre maggiore integrazione europea dell’Albania.

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Capitolo

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Nei luoghi di Expo

ALGERIA Il Padiglione ricreava l’ambiente raccolto di un’abitazione algerina. L’interno era interamente rivestito di pannelli traforati secondo il disegno del mashrabiyya, che favorisce la traspirazione degli edifici, mentre al centro troneggiava un tipico brucia incenso. Al di sopra, su uno schermo circolare erano raccontate le trasformazioni della terra a vantaggio dell’uomo. Il video era accompagnato dai versetti del Corano, Sura 80, che illustra il ciclo della coltivazione. L’evoluzione del paesaggio algerino era ripresa da due schermi sulla parete d’ingresso, mentre un percorso fotografico presentava l’oasi di Tolga, famosa per la produzione del Deglet Nour, il “dattero di luce” – così chiamato per la sua capacità di riflettere la luce. Un’altra area era dedicata alla rihla, l’arte del buon mangiare e

Tema: Agricultural Heritage and Technological Development for Food Self-Sufficiency Dimensione: 375 mq Awards: Gold in Theme Development buon vivere. Il pavimento era ricoperto con i tradizionali tappeti che hanno reso l’Algeria famosa nel mondo. Ognuno rappresentava una regione, mentre al centro era presente una riproduzione del tappeto premiato in occasione della prima, storica Esposizione Universale a Parigi del 1806. L’Algeria ha portato la propria la cultura a Expo Milano 2015 anche grazie a un’ampia collezione di oggetti antichi e preziosi. Protagonista era un mosaico risalente al II-III Secolo d.C. ma ritrovato solo nel 1905, proveniente dal museo di Lambèse. L’opera racconta la storia della ninfa Cirene, vergine cacciatrice figlia della naiade Creusa e di Ipseo, re dei Lapidi, che fu rapita da Apollo, innamoratosi di lei dopo

averla vista lottare con un leone. Frutto dell’amore tra i due sarà Aristeo, che venne onorato come un dio per aver insegnato agli uomini l’apicoltura, la produzione del formaggio, la pastorizia, la coltivazione dell’ulivo. Il ristorante proponeva infine un panorama ricco e sfaccettato della cucina algerina, nata da influenze mediterranee e berbere. Tra le specialità cous cous di orzo al pesce spada, mele farcite con mandorle e sciroppo di rosa, crema di riso all’arancio.

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Report Expo Milano 2015

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Parte

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Capitolo

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Tema: Egypt, the Never Ending Story Dimensione: 375 mq

EGITTO L’esterno del Padiglione egiziano era popolato da statue e manufatti tipici in legno smaltato, tra cui la riproduzione del sarcofago di Tutankhamon con cui era possibile scattare una simpatica foto ricordo. Un grande pannello dipinto all’ingresso spiegava l’importanza della gastronomia locale e della fertilità per il Paese. Su tablet dedicati, la storia e le ricette tipiche venivano raccontate ai Visitatori dalla figura narrante di Iside, dea della maternità e della magia. La prima sala del Padiglione era composta da quattro colonne dipinte che convergevano in una piccola cupola sui cui era raffigurato il paesaggio notturno delle piramidi. Il film “Cibo: ritmo della vita” offriva approfondimenti sulle pietanze e gli ingredienti più utilizzati, mentre su una bianca tenda di frange la proiezione di

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una donna in abiti tipici invitava a proseguire il percorso, quasi come un passaggio verso un’altra dimensione spazio-temporale. La seconda sala presentava dei video sulla cucina quotidiana e un tour virtuale del Nilo su un’imbarcazione tipica. Accanto agli ologrammi che illustravano la danza tradizionale Al Sobova era presente una ciotola contenente i sette cereali consumati per l’occasione (grano, orzo, soia, lupino, ceci, lenticchie, riso e mais), come spiegato dal percorso tematico “Geni e meme” che illustrava i cibi originariamente consumati in Egitto (i geni) e gli ingredienti importati (i meme) che hanno finito con il diventare parte integrante della sua cultura. La terza sala ospitava televisori interattivi che permettevano di scattarsi una foto in abiti tradizionali. Erano presenti inoltre

un’esposizione di manufatti artigianali e una mappa interattiva che esponeva i principali progetti industriali in corso nel Paese. Il corridoio finale ospitava lo shop e il ristorante, dove era possibile scoprire la varietà, i sapori e i colori della cucina egiziana.


Nei luoghi di Expo

Tema: Greek Food: Sharing the Flavors of Health Dimensione: 125 mq

GRECIA A Expo Milano 2015 la Grecia ha celebrato la propria tradizione gastronomica, che incarna i principi della dieta mediterranea senza rinunciare al gusto. I “Sapori della Salute” protagonisti del tema scelto dal Paese rappresentavano il suo contributo alla sfida lanciata dall’Esposizione Universale per garantire l’“Energia per la Vita”, un’alimentazione sana e sufficiente per tutti. Gli elementi dell’acqua, della terra e dell’aria sono stati la base del progetto del Padiglione: i tre rappresentavano l’essenza del territorio della penisola ellenica, e disegnavano paesaggi gastronomici caratterizzati da ingredienti unici. L’aria, che spira dal bacino del Mediterraneo, si manifestava grazie a leggeri teli blu che pendevano dal soffitto: muovendosi, rendevano l’aria una presenza tangibile all’interno dello spazio espositivo. La terra era rappresentata da un muro di argilla non cotta, che ospitava due schermi. Sul primo venivano passati in rassegna piatti e preparazioni che nascono

direttamente dal suolo greco: formaggi, verdure, miele e olio gli ingredienti principali. Sul secondo, invece, piccole proiezioni evocative accrescevano di significato alcuni oggetti della vita quotidiana usati in attività manuali legate alla terra (un arcolaio per la tessitura, un secchio di legno e una scodella). Una parete di vetro riciclato turchese simboleggiava l’acqua, celebrando il mare come fonte di ricchezza i cui frutti sono da sempre parte integrante della dieta greca. Di nuovo, uno schermo presentava le più celebri pietanze realizzate partendo dai prodotti dalla pesca, mentre un’elica, un astrolabio e un cannocchiale ricordavano il ruolo della Grecia come patria di navigatori. Principali attrazioni del Padiglione erano i due tavoli interattivi touch screen nella zona centrale, dedicati alla terra e al mare. Il Visitatore era così coinvolto a scoprire la ricca offerta gastronomica locale – simbolo per eccellenza della dieta mediterranea – assemblando

virtualmente un pasto di cinque portate in base a precisi ingredienti: per quanto la richiesta iniziale sembrasse complessa, la varietà della cucina greca permetteva ai Visitatori di soddisfare la richiesta. Il Padiglione della Grecia ha regalato un’esperienza davvero multisensoriale: una parete era decorata con un’ampia gamma delle migliori piante aromatiche che ogni giorno insaporiscono le pietanze locali. Basilico, rosmarino, salvia, mentuccia, timo e altre che con i loro profumi permettevano di immergersi nel “paesaggio odoroso” della penisola. Lo spazio espositivo era una porta verso la Grecia: oltre alla cultura gastronomica e ai prodotti alimentari, grazie allo staff dedicato e al materiale informativo veniva raccontata anche l’ampia offerta turistica, che attira milioni di viaggiatori ogni anno. Il libro degli ospiti si è così trasformato in una raccolta di memorie di viaggio e dichiarazioni entusiaste di chi ha avuto la fortuna di visitarla.

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Tema: Cuisine: the Lebanese Art & Soul Dimensione: 125 mq

LIBANO I colori del Padiglione si ispiravano alla bandiera nazionale che sventolava sul grande schermo centrale. Il rosso delle pareti aveva la stessa tinta dell’inchiostro anticamente estratto dai Fenici dalla conchiglia Murex. Il soffitto bianco intarsiato, decorato con le parole dell’inno nazionale, rievocava le abitazioni tradizionali. Il maestoso lampadario rappresentava il verde del cedro – simbolo nazionale – grazie alle bottiglie di olio e vino che lo formavano. All’ingresso il Visitatore poteva scoprire la morfologia del territorio grazie a un plastico in resina interattivo. La stessa realtà aumentata veniva usata per illustrare in modo innovativo il tradizionale menù libanese: passando il dispositivo sopra le foto dei piatti, si ottenevano dei

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modellini 3D ricchi di informazioni e curiosità. L’offerta del ristorante era estremamente varia: dagli antipasti come il baba ghannooge (purè di melanzane arrostite), il kibbeh (polpettine di agnello cotte nello yogurt) o la tabbouleh (insalata a base di bulgur, con prezzemolo, cipollotti e menta tritati fini e con pomodoro e cetrioli a tocchettini) alle carni preparate secondo la tradizionale locale. Particolarmente apprezzato anche l’hommus bi-tahineh di Jad Simionides, chef del Fleur de Lys di Beirut, che ha curato i cibi del Padiglione. I dolci, presentati con la grande varietà tipica della cucina libanese, erano principalmente a base di mandorle, pistacchi e anacardi.

Un distaccamento esterno offriva ai Visitatori il tradizionale pane saj, preparato al momento.

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MALTA Da secoli crocevia per popoli diversi e punto d’incontro dei tre continenti affacciati sul Mediterraneo, Malta ha portato all’Esposizione Universale i suoi sapori tradizionali e un’economia profondamente innovativa. Come simbolo del Paese è stato scelto il miele – da cui deriva anche il nome dell’isola – tradizionalmente prodotto in modo naturale da una specie endemica di api. Il miele, frutto del sole che riscalda questa terra, simboleggia la dolcezza del popolo di Malta: insieme alle tipiche specialità mediterranee come il vino, l’olio e il pane, il miele è stato usato fin dall’antichità in molti piatti tipici della ricca gastronomia locale. Il concept del Padiglione richiamava fortemente il tema scelto. Ispirato alle forme dell’alveare, non solo luogo di conservazione del cibo ma soprattutto spazio dedicato alla vita e al lavoro comunitario, lo spazio espositivo era una cupola composta da forme esagonali. Entrando si veniva accolti dai colori vividi tipici dell’assolato

Tema: Derived from the Past, Preserved for the Future, Experienced at Expo Milano 2015 Dimensione: 125 mq

Mediterraneo: il giallo del sole, il blu del mare, il verde dell’ecosistema, il rosso e il bianco della bandiera del Paese. Le installazioni attorno invitavano il Visitatore ad approfondire la scoperta del più piccolo e meridionale dei Paesi europei. Malta però non è solo passato: nel Padiglione emergevano la viva modernità dell’isola e la sua naturale predisposizione al turismo, grazie a concerti e show cooking che rappresentavano solo un assaggio di questo angolo di Mediterraneo, da scoprire in tutte le stagioni. L’obiettivo era preservare la cultura e le tradizioni del passato per tramandarle alle generazioni future, grazie alle ricette gustate a Expo Milano 2015.

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Tema: Healthy with Every Bite! Dimensione: 250 mq Awards: Gold in Exhibition Design

MONTENEGRO Paese fortunato per clima e posizione, che può contare su una produzione agricola ricca e di qualità, oltre che su un settore turistico in forte espansione, il Montenegro ha partecipato a Expo Milano 2015 con un ruolo da protagonista all’interno del Cluster Bio-Mediterraneo. Lo spazio espositivo è stato disegnato dal giovane montenegrino Marko Brajović, architetto di fama mondiale che, dopo gli studi in Italia, ha acquisito una forte esperienza internazionale. Il Montenegro si è presentato come un Paese piccolo ma dalle grandi opportunità, incontro di tradizione e modernità, territorio capace di coniugare materiali tradizionali, schermi interattivi ed esperienze multisensoriali. Il concept interno era ispirato a una delle inestimabili bellezze naturali offerte dal Montenegro: il Durmitor, il monte più alto del Paese, ricreato con un’installazione sul soffitto.

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Le forme del monte scendevano dall’alto con linee semplici ma sofisticate e si riflettevano sul pavimento, grazie a uno specchio circolare che simboleggiava un lago, riproducendo il logo del Padiglione e un panorama tipico del Montenegro. Il lago-specchio era circondato da una seduta circolare, ricordo dei frequenti momenti conviviali presenti nella tradizione del Paese, su cui i Visitatori potevano sedersi per ammirare gli scorci naturali sul grande maxischermo centrale e sui totem orizzontali interattivi. Era così possibile entrare nei paesaggi delle diverse regioni del Montenegro, apprezzarne l’ambiente familiare e l’accoglienza, notare le differenze stagionali. A completare l’esibizione una mostra di pitture classiche prestate dal museo nazionale del Montenegro. I Visitatori hanno anche potuto acquistare manufatti artigianali e assaggiare alcune ricette tipiche.

Il Montenegro ha saputo cogliere perfettamente l’occasione di promuoversi come destinazione turistica emergente oltre che come interessante meta per investimenti internazionali, sviluppando la cooperazione con gli altri Partecipanti e invogliando il contatto con le imprese locali. Un esempio virtuoso è stato senza dubbio il Montenegro Economic Fourm, evento promosso dalla Chamber of Economy del Paese che ha visto la partecipazione di numerose istituzioni pubbliche e private.


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Tema: Small Enough to be Big Dimensione: 125 mq

SAN MARINO San Marino era presente a Expo Milano 2015 con un Padiglione dove le piccole dimensioni erano compensate da una grande personalità, esattamente come il Paese che rappresentava. All’interno dei suoi confini, che si estendono su un’area di soli 61 chilometri quadrati, la Repubblica di San Marino è specializzata in prodotti agroalimentari di qualità riconducibili a sei filiere tracciabili e certificate dal Consorzio Terra di San Marino: grano, vino, miele, olio, carne, latte e derivati. Il tema proposto per la partecipazione all’Esposizione Universale faceva proprio riferimento alla capacità del Paese di concentrare all’interno di un’area molto piccola l’alto standard qualitativo delle produzioni locali, arricchito da semplicità, tradizione, tecnologia ed eleganza. Lo spazio espositivo conteneva prodotti alimentari tradizionali e

dell’artigianato tipico. All’entrata un grande video-wall centrale e grafiche informative accoglievano i Visitatori, mentre il cuore dell’allestimento era una tavola multimediale che simboleggiava la famiglia e, in senso più ampio, la comunità che affronta nuove sfide. Al soffitto era invece appesa un’installazione scenografica di forchette blu che riprendeva il tema della convivialità e il logo del Padiglione. Al primo piano, l’accogliente lounge pensata per gli incontri B2B confermava la volontà del Paese di sfruttare l’Esposizione Universale per mettere in luce le proprie ricchezze e prodotti di qualità tramite mostre, show cooking, food-tasting e attività commerciali. Uno Stato aperto e dinamico, con 1700 anni di storia alle spalle. I dati di gradimento dimostrano che l’immediatezza dei messaggi

e la capacità comunicativa hanno colto nel segno, tanto che il numero dei Visitatori ha raggiunto complessivamente il doppio di quanto era stato stimato.

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Tema: Taste Food, Feel Life Dimensione: 250 mq

SERBIA “The future is sharing” era il messaggio che appariva immediatamente entrando nel Padiglione: la risposta alle domande poste da Expo Milano 2015 sul futuro dell’alimentazione. Così la Serbia, storico luogo d’incontro tra popoli e culture, dava il benvenuto al Visitatore, gradito come gli ospiti nel Paese balcanico, terra di contrasti che unisce tradizione e modernità allo stesso modo in cui mescola diversi sapori della cucina tradizionale. L’enorme macina in pietra che si trovava all’interno del Padiglione riprendeva questo contrasto, ricordando da un lato gli antichi mulini e dall’altro coinvolgendo i Visitatori nella preparazione del pane tramite tecnologie multimediali. Il tema veniva poi sviluppato in tre percorsi che spiegavano la storia del Paese e l’evoluzione della sua gastronomia: “Grano e acqua”

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indagava lo sviluppo della cucina serba, spirito del suo popolo, senza perdere di vista la sostenibilità. “La Serbia del biologico” riproponeva ricette tradizionali a base di ingredienti coltivati in modo naturale – come ad esempio i lamponi, che davano anche il colore all’esterno del Padiglione. “Fusion Cuisine dalla Serbia” leggeva invece il cibo come attrazione turistica e come chiave interpretativa indispensabile per esplorare la vita, la cultura e le tradizioni di un Paese. Nel Padiglione erano rappresentati anche design e moda, a testimoniare una simbolica unione tra le città di Belgrado e Milano. La Serbia, con gli altri Paesi Partecipanti, ha contributo ad animare il Cluster Bio-Mediterraneo proponendo numerosi eventi, degustazioni e concerti. In particolare, l’esibizione musicale di Goran Bregovic,

affermato ambasciatore della musica balcanica a livello mondiale, che si è esibito nel cuore del Cluster in occasione del National Day, è stata particolarmente apprezzata dai Visitatori.


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Tema: Tunisia, Naturally Generous Dimensione: 250 mq

TUNISIA Entrando nel Padiglione, il Visitatore non poteva resistere all’invito di sedersi sui tappeti tradizionali e sugli sgabelli bassi ricoperti da tessuti tipici situati nel centro della sala, immersi in una dolce oscurità. È allora che cominciava il viaggio. Situato all’interno del Cluster BioMediterraneo, lo spazio espositivo della Tunisia rappresentava un ecosistema naturale in cui ripercorrere il patrimonio culturale del Paese, con scene tratte dalla vita quotidiana dei contadini o dalla preparazione delle ricette tradizionali. Su teli ondulati, che richiamavano le sabbiose dune del deserto, era trasmesso un video accompagnato da musica ritmica e coinvolgente. Si raccontava l’antica leggenda dell’“oasi incantata” – in omaggio all’Oasi di Gabes, una delle poche

rimaste al mondo – per spiegare al Visitatore la nascita della palma dei “datteri di luce”, di cui la Tunisia è uno dei principali esportatori al mondo. Il tema della partecipazione a Expo Milano 2015 richiamava le grandi potenzialità di un Paese situato nel cuore del Mediterraneo, circondato da paesaggi rigogliosi e ricchi di uliveti, spiagge, dune, campi di grano, foreste e palmeti. La forza vitale di questo spazio espositivo che ricordava un’oasi incantata è stato il concetto chiave del progetto. Alla fine del percorso, all’interno del ristorante era possibile gustare piatti tipici locali – come il cuscus – e scoprire oggetti di artigianato di grande eleganza e finezza, come ceramiche o sculture sul vetro.

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Bol Cereali Con Tuberi Ha Mozam Tog Venez Zimba

Nuove e Antiche Colture Il Cluster si presentava come una valle dove, camminando tra un Padiglione e l’altro, il Visitatore veniva cullato dalle suggestioni legate alla coltivazione della terra. La copertura del progetto architettonico, che richiamava un grande camino, ospitava un’area eventi e un’area dedicata alla distribuzione di piatti a tema. Al termine del percorso si poteva partecipare alle attività proposte oppure sedersi, rilassarsi e gustare piatti tipici dei Paesi che partecipavano al Cluster. Cereali e tuberi sono stati esportati e coltivati per migliaia di anni, favorendo l’incontro tra civiltà e l’alimentazione di moltissime persone nel mondo. Grazie alle loro proprietà nutrizionali, al costo contenuto e all’alta capacità di soddisfare in fretta l’appetito, i cereali sono alla base della dieta mondiale. Delle diecimila varietà originarie, però, solo una piccola parte continua a essere coltivata da oltre duemila anni.

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Molte di queste colture potrebbero contribuire ad affrontare importanti sfide globali, incrementando la fertilità di terreni non adatti alla coltivazione di mais, riso e grano e aiutando a rispondere al futuro aumento della domanda di cibo. Radici e tuberi sono invece l’alimento base per oltre un milione di persone nei Paesi in via di sviluppo e la seconda fonte di carboidrati al mondo, oltre a fornire molti minerali e vitamine. I Visitatori potevano scegliere se entrare nei Padiglioni o osservare l’orto esterno, ricco di cereali e tuberi accompagnati da pannelli che ne illustravano le proprietà nutrizionali. I protagonisti della zona comune erano un grande forno, dove veniva preparato il pane tipico dei Paesi, e un laboratorio di produzione dove i diversi tipi di cereali venivano


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livia ngo aiti mbico go zuela abwe miscelati per creare nuovi tipi di farine. A coordinare le attività dell’area comune era l’azienda Farine Varvello, Partner di Expo 2015 S.p.A, originaria della Lomellina e attiva da cinque generazioni. Grazie all’esperienza centenaria nel campo della produzione naturale della farina di grano, la famiglia Varvello ha messo a punto un metodo che libera la fibra solubile dalla parte legnosa, producendo una farina dal ridotto contenuto glicemico e con le proprietà benefiche di un prodotto non raffinato. Nel Cluster, l’azienda proponeva diversi tipi di cereali provenienti da tutto il mondo per creare nuove miscele di farina e nuovi prodotti. Molti cereali, ancora poco conosciuti in Italia, sono privi di glutine e quindi adatti a chi soffre di intolleranze. Il Cluster li presentava a uno a uno.

Cinque cereali – riso, grano, mais, miglio e sorgo – forniscono il 60% dell’apporto energetico alimentare mondiale. Per circa 700 milioni di poveri in Africa, Asia e America Latina le radici e i tuberi sono alimenti base e principale fonte calorica. Anche solo da questi dati si può capire la centralità dei cereali e dei tuberi nella sicurezza alimentare attuale e, allo stesso tempo, la necessità di tutelare la conservazione e promuovere l’uso sostenibile della biodiversità per fare sì che i sistemi agricoli possano continuare a evolversi e andare incontro ai bisogni futuri. A questi temi era dedicato lo Spazio ONU presente nel Cluster.

DETTAGLI DEL PROGETTO ¬ Sviluppo dei contenuti: Università degli Studi di Milano ¬ Responsabile scientifico: Francesco Bonomi, Claudio Gandolfi, Gian Vincenzo Zuccotti ¬ Coordinatore del progetto: Ambrogina Pagani, Guido Sali ¬ Concept architettonico e aggiornamento progetto: Franco Tagliabue, Alessandro Rocca, Maria Feller, Marta Geroldi ¬ Superficie totale dell’area: 3.820 mq ¬ Superficie dell’area espositiva: 1.125 mq ¬ Superficie totale dell’area comune: 2.455 mq ¬ Superficie totale dell’area per gli eventi: 290 mq ¬ Mostra fotografica allestita nello spazio comune: la varietà delle specie di pane esistenti al mondo immortalate dall’americano Joel Meyerowitz, con installazioni prodotte appositamente ¬ Partecipanti: Bolivia – Congo – Haiti – Mozambico – Togo – Venezuela – Zimbabwe

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Tema: Quinoa, a Future Sown Thousands of Years Ago Dimensione: 125 mq

BOLIVIA Il Padiglione ruotava interamente sulla presentazione dei cereali coltivati nel Paese, che i Visitatori potevano vedere, toccare, annusare e anche assaggiare insieme soprattutto all’enorme varietà di tuberi che la Bolivia possiede. Nel Padiglione i Visitatori potevano assaggiare la quinoa, la foglia di coca e altri prodotti tipici, e conoscere grazie alle spiegazioni dello staff lo stretto legame tra la tradizione culinaria del Paese e un’alimentazione ricca di benefici. I cereali erano anche i protagonisti del concept espositivo e artistico del Padiglione. Sulle coloratissime pareti dello spazio erano in mostra le opere dell’artista e disegnatore boliviano di fama internazionale Gaston Ugalde, che per l’occasione ha realizzato dei ritratti con semi di quinoa e foglie di coca. Nel totale rispetto della natura, ha così

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composto ritratti che mostrano il forte legame di questo popolo con la Pacha Mama, la Madre Terra. Terminato il giro del Padiglione, i Visitatori potevano ottenere non soltanto il timbro del Paese sul passaporto di Expo Milano 2015, ma anche un adesivo colorato con lo stemma della Bolivia.

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CONGO Il Congo proponeva il tema, suggestivo, del granaio dell’Africa, attraverso uno spazio allestito su immagine dei villaggi congolesi: un orto con piante tipiche come l’ananasso, il banano e l’agave, un pavimento ricoperto dal prato e la riproduzione simbolica dell’importante fiume Congo. Nel Padiglione il Visitatore poteva ammirare la tipica casa congolese a struttura lignea semicircolare, con il tetto ricoperto di foglie di palma, e all’interno sculture di legno e dipinti di figure africane in stile cubista, opera di artisti locali. Elemento centrale e fortemente simbolico della mostra l’installazione di un rubinetto collegato a un mappamondo, a simboleggiare l’importanza dell’acqua come sorgente di vita.

Tema: Science and Technology at the Service of Food Security and Quality Dimensione: 125 mq

In esposizione anche cereali, tuberi e legumi tipici insieme a gioielli e prodotti artigianali. Un pannello indicava inoltre i vari tipi di legno ricavati dagli alberi locali, come il wenguè, il paorosa e il moboto. Era presente anche una mappa tridimensionale delle regioni in cui è possibile trovare questi alberi e foto alle pareti. Un angolo dedicato alla vendita consentiva ai Visitatori di acquistare prodotti e souvenir locali di varia tipologia.

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HAITI La partecipazione del Paese all’Esposizione Universale ha voluto valorizzare l’eredità storica dei nativi americani legata alle colture di cereali e tuberi, che rappresentano la base dell’alimentazione e delle pratiche nutrizionali degli oltre 10 milioni di persone che oggi popolano questo Stato caraibico. Le tecniche di coltivazione, trasmesse di generazione in generazione, portano ancora oggi le tracce delle pratiche tradizionali. I temi culturali sono stati coniugati con quelli della ricerca e dell’innovazione, valorizzando le iniziative nazionali volte a migliorare la qualità e la quantità della produzione agricola per rispondere ai bisogni alimentari crescenti. Il risultato è uno straordinario insieme di tradizioni e sapori che affonda le sue radici nella cultura francese e spagnola, passando

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Tema: From the Earth to the Plate, Let’s Share and Enrich our Heritage Dimensione: 125 mq

per il continente africano. La ricchezza dell’identità haitiana veniva presentata in uno spazio espositivo decorato con grandi cesti colorati contenenti riproduzioni delle colture locali, oggetti di artigianato e strumenti musicali tradizionali. Nello spazio dedicato alla ristorazione, i Visitatori hanno invece avuto la possibilità di degustare le specialità della cucina creola, tra cui riso con fagioli, il griot de porc e carne speziata. Tra le bevande tipiche spiccavano gli infusi a base di moringa, una pianta tropicale le cui foglie sono ricche di proprietà benefiche e di proteine.

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MOZAMBICO Oltre all’itinerario tematico dei Cereali e dei Tuberi, nel suo spazio espositivo il Mozambico ha presentato usanze e tradizioni attraverso due percorsi: “Il ruolo delle donne in agricoltura” e “Biodiversità e conservazione dell’ecosistema”. L’aspetto educativo dell’esperienza era garantita da un’immersione interattiva: scaricando gratuitamente un’applicazione, i Visitatori potevano ottenere maggiori informazioni grazie alla scansione dei QR Code presenti in ogni angolo. Una delle attrazioni principali era poi il tavolo interattivo che permetteva di conoscere meglio il Paese attraverso quattro sezioni dedicate ad agricoltura, turismo, ambiente e sviluppo. Video e gallerie fotografiche raccontavano la nuova visione del Mozambico che, riprendendo anche il Tema, combina tradizione e innovazione. Il simbolo del Padiglione è stato tuttavia una grande cesta, utilizzata tradizionalmente dalle donne

Tema: From Tradition to Innovation: Feeding Lives and Nurturing Dreams Dimensione: 125 mq

come contenitore e per trasportare i prodotti tipici. Le pareti erano decorate con foto di specialità locali tra cui spiccava la patata dolce a polpa arancione, scelta come emblema dell’alimentazione del Paese. All’interno del Padiglione aveva un ruolo fondamentale la musica: le radici culturali e i ritmi locali erano raccontati al pubblico attraverso gli strumenti musicali tipici esposti. La musica contemporanea si riallacciava a quella tradizionale, in un crescendo di sinfonie che rendevano l’atmosfera più accogliente, ma l’attrazione sonora del Padiglione era la marimba, un tipo di xilofono che i Visitatori potevano provare a suonare.

per trasportare più comodamente la tradizionale cesta adagiata sulla testa. Alcuni schermi presentavano altre tematiche, tra cui il turismo, l’alimentazione e la cultura, attraverso immagini e video di paradisiache spiagge intatte, balli e canti locali.

Un’altra particolarità, che sottolineava l’attenzione al racconto della dimensione femminile, era la presenza di alcune stoffe tradizionali, le capulana: teli colorati comunemente usati come abito tradizionale ma anche per portare i neonati sulla schiena o

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TOGO Il Padiglione del Togo ha presentato un viaggio all’interno della produzione di cereali e tuberi del Paese. Due espositori in vetro semi circolari promuovevano la conoscenza e l’utilizzo di diversi tipi di farine prodotte localmente, elementi base della dieta togolese: mais, miglio, fonio e sorgo. Le due strutture espositive si reggevano su riproduzioni stilizzate dei grani di mais e della manioca, ricordo costante dell’importanza di questi elementi per l’alimentazione delle popolazioni del Togo. Nel lato destro della sala erano esposti quattro pannelli fotografici, ciascuno dedicato a un cereale, sopra a una teca contenente i grani. Al lato opposto, tre pannelli erano invece dedicati ai tuberi, tra cui la manioca, l’ignam e la patata dolce, sempre accompagnati dai rispettivi esemplari. Non sono mancati

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Tema: Cereals and Tubers Contribution to Food and Nutritional Security of the People of Togo Dimensione: 125 mq riferimenti paesaggistici finalizzati a promuovere il potenziale turistico del Paese attraverso l’esposizione di foto di grandi dimensioni, tra cui una vista della capitale Lomé. Due schermi all’interno dello spazio fornivano ulteriori informazioni sulle modalità di lavorazione dei prodotti, mentre i colori della bandiera nazionale rivestivano il pavimento del Padiglione.

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VENEZUELA La partecipazione del Paese a Expo Milano 2015 ha voluto mostrare ai Visitatori i progressi raggiunti in materia di nutrizione e sicurezza alimentare, grazie a una politica incentrata sullo sradicamento della povertà e della fame abbinata alla maggiore sostenibilità del modello agricolo sviluppato. Lo spazio espositivo è stato allestito utilizzando sia materiali naturali, come il legno e i tessuti, sia strumenti tecnologici, tra cui un grande ologramma digitale che ha permesso di ricreare le danze tradizionali. Lo stesso palco virtuale è stato utilizzato per offrire ai Visitatori un’immersione nella realtà venezuelana, dai fondali marini al paesaggio urbano di Caracas. In linea con il tema del Cluster, il Partecipante ha presentato l’importanza dei cereali e dei tuberi nella cultura nazionale: riso, mais,

Tema: Venezuela feeds its People’s awareness Dimensione: 375 mq Awards: Silver in Exhibition Design avena, ocumo, manioca e patata dolce. La diversità geografica delle otto regioni che compongono il Paese ha trovato riscontro nella varietà delle colture e delle tradizioni gastronomiche che includono prodotti di alta qualità come il cacao, il caffè e la frutta tropicale. Questa ricchezza è stata inoltre celebrata attraverso eventi culturali, conferenze, mostre commerciali e degustazioni di distillati come il Ron de Venezuela DOC. La musica ha avuto un ruolo fondamentale per creare uno spirito di festa e di condivisione. Durante il semestre sono state organizzate esibizioni del Sistema di Orchestre Infantili e Giovanili: un progetto formativo per offrire ai bambini un’alternativa alla strada e valorizzare la funzione sociale della musica.

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ZIMBABWE Lo Spazio Espositivo dello Zimbabwe ha offerto ai Visitatori la possibilità di immergersi nella cultura e nelle tradizioni del Paese. Al centro del Padiglione si trovava una struttura in legno a forma di albero che richiamava il tradizionale baobab e ospitava i frutti tipici di questa pianta, insieme ad alcune delle colture tipiche del Paese. In apposite vetrine erano contenuti prodotti alimentari a base di Baobab e carne di coccodrillo, come il filetto sott’olio e di coda di coccodrillo – la parte più pregiata di questo animale –ragù con pomodoro pachino e cipolla di tropea o paté di coccodrillo con basilico ligure DOP, esempio della stretta collaborazione con l’Organizzatore. All’interno del Padiglione era inoltre presente il plastico di un villaggio tipico, che spiegava le tecniche implementate nelle serre per

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Tema: Food Security, Sustainable Development: a Healthy Zimbabwe Dimensione: 125 mq

intensificare il raccolto. Il ristorante dello Zimbabwe ha riscosso molto successo, permettendo ai Visitatori di assaggiare ricette tipiche in cui la tradizione incontrava l’innovazione, come un panino con carne di zebra e un hamburger di pitone o coccodrillo. Altra specialità del ristorante era la bevanda al baobab, succo dalle proprietà curative e nutrizionali. Per sancire l’unione tra l’Italia e lo Zimbabwe nel ristorante era inoltre possibile assaggiare il l’“imperdibile” drink a base di frutto di baobab e succo di uva rossa.

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Cacao Cam Costa d Cioccolato

Cu Gab Gha São Tomé

Il cibo degli Dei Il Cluster metteva in scena processi di lavorazione e racconti associabili al cacao, partendo dalla storia dei luoghi in cui nasce e viene coltivato. All’interno il Visitatore aveva l’impressione di essere in una giungla: il concept traeva infatti ispirazione dalle piantagioni tropicali e subtropicali, luoghi nativi del cacao. L’atmosfera era quella densa e accogliente di una foresta, dove la luce penetra dalle chiome degli alberi e si diffonde tra i Padiglioni. Nello spazio comune, gli alberi erano riprodotti da una serie di pali di diverse altezze e forme.

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Le facciate degli edifici erano coperte da un tessuto leggero che, seguendo i movimenti dell’aria, si apriva lasciando intravedere i rivestimenti interni: una metafora della necessità di proteggere un prodotto prezioso e aromatico come il cacao. Disegni, icone e immagini su pannelli raccontavano le molte avventure del cacao: dalla coltivazione alla lavorazione, dalla distribuzione al trasporto. Il Cluster era attraversato da un percorso principale che collegava l’area riservata alla degustazione e al relax allo spazio dedicato a eventi e performance gastronomiche, formato da lunghe sedute a ventaglio usate come parterre durante gli spettacoli o come seduta informale durante il resto della giornata. Uno spazio verde, con altre panche e tavoli, accoglieva i Visitatori che arrivavano dal Decumano.


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Partner ufficiale di Expo Milano 2015 per il Cluster del Cacao e del Cioccolato è stata Eurochocolate, che nel corso del semestre ha coordinato e organizzato circa 250 eventi e dato vita a progetti innovativi come i “Distretti Italiani del Cioccolato” e “la Fabbrica del Cioccolato”. Il primo progetto valorizzava il ruolo di Torino, Perugia e Modica nella tradizione italiana del cioccolato: tre diverse interpretazioni, da assaggiare in abbinamento agli altri prodotti tipici delle tre regioni. Il secondo progetto, realizzato in collaborazione con Lindt,

era un percorso emozionale ed educativo dedicato ai segreti della produzione del cioccolato passando per le diverse fasi di lavorazione: selezione delle fave, tostatura, raffinazione, concaggio, modellaggio, confezionamento.

il cacao era simbolo di energia, fertilità e vita. Più di trenta Paesi in via di sviluppo producono il frutto del cacao e per la loro economia rappresenta la principale fonte di guadagno. Il 90% dei semi di cacao sono coltivati nei Paesi in via di sviluppo, ma solo il 29% della polvere di cacao e solo il 4% del cioccolato sono lavorati localmente. Partendo da questi dati, lo Spazio ONU in questo Cluster illustrava il lavoro delle Nazioni Unite a sostegno dei piccoli produttori di cacao per migliorarne l’accesso a risorse e tecnologie.

merun d’Avorio uba bon ana e Principe Il cacao veniva coltivato da millenni da molte popolazioni precolombiane e ha avuto un ruolo centrale nell’alimentazione e nella cultura dei Maya e degli Aztechi, che lo usavano per una bevanda amara chiamata xocolātl, o unendo le fave di cacao al peperoncino. Usato come cibo, bevanda e moneta,

DETTAGLI DEL PROGETTO ¬ Sviluppo dei contenuti: Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano

¬ Responsabile scientifico e coordinatore del progetto: Cherubino Gambardella

¬ Concept architettonico e aggiornamento progetto: Fabrizio Leoni, Mauricio Cardenas, Cesare Ventura ¬ Superficie totale dell’area: 3.546 mq

¬ Superficie dell’area espositiva: 875 mq

¬ Mostra fotografica allestita nello spazio comune: Il cioccolato prodotto, consumato e venduto in tutto il mondo era rappresentato attraverso lo sguardo dell’inglese Martin Parr, Presidente di Magnum, che nel corso dei suoi viaggi, è stato testimone della varietà con cui il cacao attraversa la vita di tutti gli abitanti del pianeta ¬ Partecipanti: Camerun – Costa d’Avorio – Cuba – Gabon – Ghana – São Tomé e Principe

¬ Superficie totale dell’area comune: 2.541 mq ¬ Superficie totale dell’area per gli eventi: 696 mq

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Tema: Cocoa Cultivation; an Argument for Opportunities Dimensione: 125 mq

CAMERUN Il Camerun ha partecipato a Expo Milano 2015 con un tema dedicato al cacao, il prodotto agricolo più esportato e presente nel Paese fin dal periodo coloniale, e che ha consentito alle popolazioni locali di entrare nell’economia di mercato. L’intento era stimolare i coltivatori di tutto il mondo ad assicurare una quantità di cibo sufficiente e globalmente ben distribuita, con una qualità che possa garantire la salute attraverso il rispetto dell’ambiente. Tramite video e fotografie, il Paese mostrava la vasta gamma di benefici che i derivati dal cacao apportano alla qualità della vita: dall’industria alimentare e dolciaria al settore farmaceutico, dalla cosmetica all’artigianato, dalla produzione di biocarburanti all’impiego dei materiali residui come fertilizzanti.

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All’interno del Padiglione erano anche presentate le politiche governative camerunensi rivolte al sostegno dei singoli contadini, per aiutarli a cogliere le opportunità di un mercato in rapida espansione. Per questo si può dire che, in Camerun, il cacao è vera energia per le persone, le aziende, le comunità e perfino per le nazioni, e su questa base è bene avviare un ragionamento e un dialogo tra gli attori della catena produttiva. Il Visitatore poteva degustare il tipico cioccolato e ammirare la riproduzione di una pianta di cacao, molto utile a livello didattico soprattutto per i più piccoli.

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Capitolo

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Nei luoghi di Expo

Tema: Producing Cocoa for the Planet. Respectfully Dimensione: 125 mq

COSTA D’AVORIO Una passeggiata nella foresta equatoriale alla scoperta della pianta del cacao e delle sue proprietà: era questa l’esperienza offerta dal Padiglione della Costa d’Avorio. All’interno, un percorso ricreava l’ambiente della foresta equatoriale dove naturalmente prospera la pianta di Theobroma cacao: il Visitatore, circondato da installazioni ad hoc e dai suoni della foresta, ha potuto così osservare da vicino e imparare a conoscere il “frutto degli dei”. Uno schermo mostrava ogni passaggio produttivo: dalla coltura in vivai al trapianto, dalla raccolta alle prime fasi di trasformazione, accompagnando ogni fase con immagini tratte della vita dei piccoli coltivatori.

Un’altra sezione dello spazio era dedicata alla degustazione: all’ingresso, due grandi fontane di cioccolato rendevano omaggio alla conclusione della lunga filiera che ha il suo punto di partenza proprio nelle piantagioni ivoriane. Era presente in esposizione anche un abito singolare, fatto unicamente di foglie di cacao, mentre in apposite teche erano esposti i frutti originali (cabosse). La Costa d’Avorio ha portato a Expo Milano 2015 anche altri prodotti ottenuti dalle colture simbolo del Paese, tra cui ad esempio il famoso e nutriente burro di karité al 100%, che era anche possibile acquistare sul momento.

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Tema: Cuba – On the Road to Food Sovereignty Dimensione: 125 mq

CUBA Il Paese ha proposto la cucina come elemento chiave della propria identità, elemento essenziale della sua espressione artistica e culturale. Nel racconto della storia cubana emerge la fusione di influenze dei vari popoli (aborigeni, spagnoli, africani, francesi, franco-haitiani, cinesi, arabi e creoli) che nel corso dei secoli hanno abitato l’isola, dando vita a diverse creazioni culinarie. Il Padiglione ha inoltre voluto illustrare le innovazioni nazionali in ambito alimentare, come la Stazione di Ricerca dedicata alla produzione di ibridi di cacao capaci di resistere alle epidemie. Lo spazio espositivo è stato animato da immagini, luci e suoni, che hanno dato ai Visitatori l’impressione di trovarsi nella colorata atmosfera cubana. All’interno era riprodotto un bar tipico che serviva cocktail a base

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di rum, accanto a un banco di lavoro tradizionale per la realizzazione a mano dei sigari. Immagini e video illustravano i cicli produttivi dello zucchero di canna e del tabacco. Il Paese ha inoltre portato a Expo Milano 2015 due dei suoi barman migliori: Nelson Cano dell’Albergo Nacional de l’Avana e Juan Carlos Valladares, inventore del cocktail Habano Emperador e vincitore dell’Havana Club International Cocktail Grand Prix nel 2004.

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Capitolo

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Nei luoghi di Expo

GABON All’interno del Padiglione ci si immergeva nella foresta equatoriale del bacino del Congo, che domina il territorio del Gabon e rappresenta il secondo polmone verde del Pianeta. Uno schermo avvolgente su tre lati dello spazio permetteva una prospettiva a volo d’uccello dei rigogliosi panorami e della ricca biodiversità di flora e fauna. Un contatore indicava la quantità di ossigeno prodotta in Gabon durante il semestre espositivo, per rafforzare l’importanza ecologica del territorio. Un percorso di pannelli illustrativi raccontava la campagna “Gabon Emergente”, progetto di sviluppo sostenibile per superare il vecchio modello economico fondato principalmente sull’esportazione di petrolio e legname e per valorizzare l’economia del Paese diversificandola in maniera

Tema: Food that benefits all lifestyles Dimensione: 250 mq Awards: Bronze in Exhibition Design sostenibile, sfruttando le materie prime offerte dalla natura. Tra le nuove risorse individuate, il “petrolio verde” delle foreste equatoriali, che garantiscono 30mila posti di lavoro, e il “petrolio blu”, le risorse ittiche garantite dagli 800 chilometri di costa. All’interno dello spazio il Visitatore poteva conoscere o acquistare alcuni prodotti dalle coltivazioni presenti sul territorio e mantenute con regimi di sostenibilità, come caffè ma soprattutto cacao e cioccolato. In esposizione anche vini del Paese, che mostravano il potenziale di diversificazione dell’industria del Gabon.

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Tema: Cocoa: Your wealth, health, and heritage Dimensione: 125 mq

GHANA In qualità di secondo produttore e fornitore mondiale di cacao, prodotto che forma il 22% del ricavato agricolo del Ghana, il Paese ha presenziato a Expo Milano 2015 raccontando la sua coltura di punta come esempio di attività commerciale sostenibile capace di garantire ricchezza e occupazione. All’interno il Visitatore ha avuto modo di conoscere la pianta del cacao e la sua filiera grazie alle riproduzioni di due piante di Theobroma cacao a grandezza naturale, esemplari di cabossidi e fave, e un percorso fotografico incentrato sulle fasi di coltivazione e raccolta. Erano presenti anche un gran numero di prodotti locali, ottenuti dal cacao e da altre specie vegetali tipiche, tra cui cioccolato, burro di karité, integratori a base di moringa (pianta tropicale ricca di nutrienti e benefica per la pelle) e il singolare brandy al cacao, ottenuto direttamente dalla lavorazione delle fave.

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Tema: Biodiversity with cocoa and culture of happiness Dimensione: 125 mq

SÃO TOMÉ E PRINCIPE Il Padiglione era suddiviso in tre macro temi: la natura (cacao e conservazione della biodiversità), l’uomo (che lavora nelle piantagioni) e la biosfera che caratterizza l’Obo Natural Park. Immagini evocative avvolgevano tutto l’allestimento, al centro del quale un ampio podio raccoglieva e mostrava prodotti di artigianato ispirati alle forme del Theobroma cacao, celebrando il frutto insieme alle altre espressioni della cultura locale. Tra gli oggetti in legno, che riproducevano frutta, verdura e animali, si distinguevano anche le grandi maschere, decorate con uno strato di sabbia colorata – la sabbia rappresentava la varietà del territorio delle isole, le cui sabbie passano dal candore delle spiagge al nero profondo dei terreni di origine vulcanica. Il tutto era accompagnato da ceste e altri manufatti artigianali ottenuti

dall’intreccio di foglie di banano e di palma. Uno schermo ad alta definizione presentava poi la storia di Claudio Corallo, l’imprenditore italiano che a São Tomé e Principe produce un cioccolato unico al mondo (a base di cacao al 100%) concentrando l’intera filiera nella medesima area geografica delle piantagioni, conservando il gusto naturale del frutto. Per ricordare la ricchezza del territorio, lontano dall’offrire solo cacao, uno schermo mostrava infine scorci della flora e della fauna in tutta la loro varietà. Il tema della “Biodiversità con il cacao” veniva sottolineato dalla presenza di alimenti dalla provenienza diversa come dolci al cocco, marmellate a base di guava, olio di cocco e altri. Alcuni prodotti, come il caffè biologico saotomense, potevano essere acquistati.

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Burundi – E Etiopia - G Caffè Ken Repubblica D Rua Uga Yem Timo

L’energia delle Idee Le immense piantagioni di caffè distese all’ombra delle foreste tropicali in Africa e in America Centrale hanno ispirato il progetto del Cluster. L’architettura degli spazi richiamava i rami più alti degli alberi, all’ombra dei quali crescono le piante di caffè, simboleggiate dai singoli Padiglioni. I toni caldi e i colori naturali che caratterizzavano l’ambiente cambiavano in base alla luce che filtrava dall’esterno attraverso la copertura, influendo sulla percezione dello spazio e dando al Visitatore l’illusione di trovarsi in una foresta.

Creato in comunione d’intenti con l’International Coffee Organization (ICO) il percorso narrava il passato, il presente e il futuro del caffè nelle sue tre dimensioni: il prodotto e il suo percorso dal chicco alla tazzina; la creatività, l’arte e la cultura che si sviluppano attorno alla tazzina di caffè; le storie e le tradizioni dei Paesi coltivatori e dei consumatori. Informazioni, video, animatori scientifici e tour guidati affiancavano il Visitatore in un’esperienza unica, che ha saputo coinvolgere tutti i sensi. Si cominciava scoprendo che il caffè nasce da una ciliegia, e che la filiera produttiva di cui è

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protagonista è fonte di reddito per 25 milioni di famiglie in più di 80 Paesi. Dopo aver seguito il chicco lungo le rotte che attraversano gli oceani, i Visitatori erano conquistati degli aromi sprigionati dalla tostatura, e il ricordo dell’esperienza vissuta si concretizzava nella degustazione di una tazzina di caffè.

L’area comune era curata da Illycaffè, Partner Ufficiale di Expo Milano 2015, che in questo progetto ha portato la conoscenza, l’esperienza e le relazioni maturate in oltre ottant’anni di storia. Grazie a Illycaffè, il Cluster ha creato un’opportunità di incontro tra i Paesi produttori e consumatori di caffè ed è stato un’occasione irripetibile per avviare progetti di interesse globale che hanno come fine ultimo il confronto e la sensibilizzazione su temi quali la sostenibilità, le condizioni lavorative dei produttori di caffè e i cambiamenti climatici. Il 1° ottobre Expo Milano 2015 il Cluster ha ospitato il primo Global Coffee Forum e festeggiato il primo International Coffee Day presentando la “Milan Coffee Legacy”, un allegato della Carta di Milano che si focalizzava sullo sviluppo sociale ed economico delle comunità rurali produttrici di caffè.


Nei luoghi di Expo

El Salvador Guatemala nya Dominicana anda anda men or Est All’ingresso il Visitatore era accolto dalle meravigliose immagini del reportage di Sebastião Salgado, fotografo brasiliano che ha vissuto a contatto con le piantagioni di caffè nello stato di Minas Gerais, raccogliendo testimonianze delle atmosfere, dei gesti, degli sguardi dei coltivatori. Nell’area botanica erano presenti due serre, una interna e una esterna, con esemplari di piante di caffè arabica, la varietà più delicata. L’altezza massima della pianta arriva fino ai 12 metri, anche se nelle piantagioni vengono mantenute a 2-3 metri. Con un po’ di fortuna, numerosi Visitatori hanno potuto vedere di persona le piante punteggiate da splendidi fiorellini bianchi – in alternativa, potevano ammirare una piantagione completamente fiorita in una foto di Salgado. Una volta appassiti, dai fiori nascevano i frutti: bacche verdi che maturando diventavano rosse, le drupe. Tutti i giorni i caffè dei dieci Paesi ospiti del Cluster venivano tostati nell’area dedicata. Alla fine del processo, i semi verdi avevano assunto le sembianze che siamo abituati a vedere. Qui era anche possibile fare un’esperienza sensoriale, infilando la mano in sacchetti contenenti semi verdi o tostati, per sperimentare in prima persona la differenza tattile e olfattiva fra le specialità. Alla fine del percorso veniva offerto un “caffè su misura”, preparato da un personal blender in base ai gusti dei Visitatori.

Nell’area centrale si trovava un grande mappamondo sul quale erano visibili le rotte dei chicchi, dai Paesi di produzione al consumatore finale. Lo spazio metteva poi in mostra numerosi esemplari di macchine da caffè, dalle più antiche alle più moderne. Entrando nei Padiglioni dei Paesi era possibile scoprire come ognuno coltiva il caffè, quali sono i riti culturali legati, i

colori dei paesaggi che danno vita a questa preziosa risorsa, assaggiare diversi tipi di caffè – preparato tramite infusione o percolazione – e lasciarsi trasportare in terre lontane, tra colori e sapori. Nello Spazio ONU, particolare attenzione era riservata ai piccoli agricoltori, che da soli coprono circa l’80% dei circa 9 milioni di tonnellate di caffè prodotti ogni anno.

DETTAGLI DEL PROGETTO

¬ Sviluppo dei contenuti: Università Commerciale Luigi Bocconi – Chiara Mauri, Università Del Caffè – Illycaffè ¬ Manager del Cluster: Roberto Morelli

¬ Responsabili scientifici: Università Commerciale Luigi Bocconi / Chiara Mauri, Università Del Caffè / Illycaffè ¬ Coordinatore del progetto: Illycaffè

¬ Concept architettonico e aggiornamento progetto: Alessandro Colombo, Stefan Vieths, Francesca Rapisarda ¬ Superficie totale dell’area: 4.427 mq

¬ Superficie dell’area espositiva: 1.250 mq

¬ Superficie totale dell’area comune: 3.000 mq ¬ Superficie totale dell’area per gli eventi: 122 mq ¬ Mostra fotografica allestita nello spazio comune “In volo sui deserti”: Il grande fotografo brasiliano Sebastião Salgado ha lavorato negli ultimi dieci anni fotografando la coltivazione, la raccolta, l’essiccamento, la selezione e il trasporto del caffè in vari Paesi del mondo, con un racconto lirico ed epico degli uomini e delle donne che lo producono. ¬ Partecipanti: Burundi – El Salvador – Etiopia – Guatemala – Kenya – Repubblica Dominicana – Ruanda – Uganda – Yemen – Timor Est

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Tema: A Discovery of the Five Senses: Burundi Dimensione: 125 mq

BURUNDI Interamente rivestito in legno e ispirato ai materiali costruttivi delle case tradizionali (le rugos), il Padiglione era un viaggio attraverso i cinque sensi. All’interno il Visitatore poteva conoscere i vari tipi di caffè burundese, esposti alle pareti, e degustarli sotto forma di bevanda calda o ice coffee. Lo spazio puntava a promuovere la conoscenza di questo piccolo Paese e delle sue potenzialità naturali, culturali ed economiche, grazie all’esposizione di immagini e video. Elemento caratterizzante, una mappa in rilievo del Burundi e l’esposizione di tamburi, prodotti unici e tipici del Paese.

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Nei luoghi di Expo

Tema: Quality and Diversity of Coffee. Sustainable and Competitive Production Dimensione: 125 mq

EL SALVADOR Nel Padiglione il Visitatore entrava a stretto contatto con il prodotto ottenuto dai frutti della Coffea grazie a una serie di istantanee che raffigurava ogni passo della filiera, dalla pianta alla bevanda finale. In sintonia con il Tema, El Salvador ha riassunto e riproposto in un solo spazio le fasi del lungo processo di produzione del caffè. La mostra comprendeva chicchi verdi, chicchi tostati e miscela in polvere, che i Visitatori potevano toccare e annusare in prima persona, confrontando colori, aromi e consistenze. Per rendere l’esperienza ancora più interattiva, i materiali potevano essere usati per creare scritte o disegni, da immortalare e condividere sui social media. Un’esposizione fotografica completava il percorso mostrando altre fasi di lavorazione del caffè,

come il caratteristico processo di essicazione naturale cui sono sottoposte le drupe appena raccolte, esposte al sole per lunghi periodi e rigirate anche venti volte al giorno tramite grandi rastrelli. Un metodo che richiede grande attenzione per ottenere un’essicazione uniforme e un tasso di umidità ideale, ma che riduce di molto l’impatto ambientale. Completava il percorso l’esposizione di caffè salvadoregno confezionato, prodotto di agricoltura biologica presente in diverse varietà, ciascuna con un gusto unico.

caramello e frutta; l’Apaneca Ilamatepec che bilancia dolcezza, corpo e acidità; il Chichontepec dal sapore leggermente cremoso con note di frutta e cioccolato; la varietà Tecapa-Chinameca con profumi di fiori e vaniglia; e per finire il dolce Cacahuatique, dal chicco di grandezza media e dall’acidità più pronunciata.

All’interno del Padiglione erano infine esposte sei speciali varianti di caffè, influenzate dalle particolari condizioni di coltivazione sui rilievi andini: l’Alotepec della varietà Metapán, conosciuto per la delicata dolcezza con note di cioccolato, agrumi e caramello; il BalsamoQuezaltepec con toni di miele,

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Tema: The Root of Coffee and Much More Dimensione: 125 mq

ETIOPIA Il tema della partecipazione etiope all’Esposizione Universale sottolineava l’importanza del caffè per il Paese, dove la bevanda sarebbe stata inventata già nel IX Secolo d.C. All’interno dello spazio il Visitatore poteva scoprire il racconto del pastore etiope Kaldi, residente nella regione di Kaffa, a cui si deve la scoperta del caffè. La leggenda vuole infatti che, portate al pascolo le capre in vicinanza di alcuni arbusti, gli animali fossero diventati particolarmente vivaci dopo aver mangiato delle strane bacche rosse. Kaldi decise di testare su di sé i frutti, e da lì il caffè ha iniziato a diffondersi tra la popolazione. Il processo della tostatura viene invece scoperto durante un periodo di scarsità di legname, per cui la popolazione ha cercato di bruciare i semi per scaldarsi. La leggenda di Kaldi e dell’origine etiope del caffè era raccontata tramite immagini su un

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telo ricamato, collocato all’ingresso del Padiglione. Il viaggio attraverso la tradizione continuava poi con un’esibizione di arredi tradizionali ottenuti da legno di wanza (Cordia africana) intagliato a mano. Veniva così ricostruito un ambiente tipico delle abitazioni africane, con un forte richiamo anche al rituale della tavola. Al centro c’era il mesob, recipiente tondo e largo dove le pietanze – di solito un piatto unico accompagnato dal pane – sono disposte al momento del pranzo per essere condivise dal gruppo familiare. Ulteriore elemento di effetto era il beghena, strumento musicale a corde con corpo in legno che assomiglia alla nostra arpa. La principale attrazione del Padiglione era la cerimonia del caffè, che veniva riproposta quotidianamente – e con grande

successo – ai Visitatori. Si tratta di una forma unica di preparazione e consumo della bevanda con utensili tradizionali, un vero spettacolo che coinvolge tutti i sensi: si cominciava tostando il caffè in una padella forata posta su fuoco e incenso. In reazione al calore, i chicchi sprigionavano progressivamente il loro ricchissimo bouquet per poi venire macinati in un mortaio di pietra, mentre in un’anfora di coccio con un collo stretto ed allungato (gebenà) si portavano ad ebollizione acqua e zucchero. Quando il liquido bolliva venivano aggiunti dello zenzero grattugiato e, dopo qualche minuto, la polvere del caffè. Il risultato era una bevanda speziata dall’aroma ricchissimo, l’originale versione etiope del caffè. Era presente anche una zona cucina dove erano preparati alcuni dei piatti tipici del Paese, dal doro wot allo shiro.


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Tema: The Heart of the Mayan World Dimensione: 125 mq

GUATEMALA Decorato con foto delle piantagioni di caffè, dei prodotti di artigianato tradizionale e sorprendenti immagini paesaggistiche, il Padiglione raccontava la ricchezza naturale e culturale del mondo Maya. Il Guatemala, che conserva i segni di una civiltà millenaria, è noto per le sue eccezionali qualità di caffè, risultato di una combinazione unica di elementi come l’altitudine, i cicli di pioggia e i microclimi. La tecnica della coltivazione all’ombra, in particolare, permette di risparmiare acqua e fertilizzanti, sfruttando il materiale organico naturalmente deposto dagli alberi che copre il sottobosco con un manto fertile. I Visitatori scoprivano così le condizioni agro-climatiche del Guatemala, le specie e le varietà di piante presenti, le tecniche agronomiche e il processo di raccolta dei chicchi.

Il caffè, oltre a essere esposto in grandi sacchi all’interno dello spazio, era offerto sia in chicchi sia in tazzina. Un’attenzione particolare era inoltre dedicata alla promozione turistica del Paese, grazie a video che mostravano le sue attrazioni naturalistiche, culturali e gastronomiche. Il Guatemala ha anche aderito al progetto di Expo dei Popoli, un forum che riuniva 50 ONG e Associazioni della Società Civile, e a cui hanno preso parte i più importanti movimenti contadini del mondo. Il progetto ha permesso di affrontare i temi dell’immigrazione e dell’accesso al cibo in un clima di festa.

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Tema: The Land of Unlimited Possibilities Dimensione: 125 mq

KENYA Il Padiglione invitava a riflettere sull’importanza di un’alimentazione sostenibile, illustrando la stretta connessione tra cibo e ambiente. L’attenzione era puntata su una delle sfide più importanti che il Paese sta affrontando: la sicurezza alimentare. Attraverso fotografie e video, il Kenya ha voluto enfatizzare il ruolo del cibo che, oltre a essere indispensabile per il sostentamento, funge da tramite tra culture differenti. Lo spazio espositivo consentiva al pubblico di assaggiare le prelibatezze keniane, tra cui i famosi caffè e tè riconosciuti internazionalmente. Il caffè è un prodotto alimentare centrale per l’economia locale. In Kenya non è soltanto un prodotto di consumo, ma anche una fonte di energia, considerando che in molte abitazioni gli scarti di lavorazione sostituiscono spesso il carbone.

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I Visitatori potevano infine ammirare la straordinaria biodiversità del Kenya e la grandiosità della sua fauna attraverso una mostra dedicata ai principali parchi naturali, che sottolineava inoltre gli sforzi del Paese per tutelare il proprio patrimonio ecologico.

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Nei luoghi di Expo

REPUBBLICA DOMINICANA Realizzato dal Laboratorio di Architettura Dominicana (LAD), l’allestimento del Padiglione presentava uno stile minimalista che valorizzava al massimo i contenuti visuali. Dal soffitto pendevano coni di diverse dimensioni – realizzati con fili di lana – che aprendosi a raggiera simboleggiavano la luce del sole, fonte di energia primaria per l’agricoltura e ricchezza del Paese caraibico. Proiettando la loro ombra sul pavimento, i coni ricreavano fedelmente l’effetto “a ombrello” delle palme sulle spiagge incontaminate, orgoglio del settore turistico dominicano. I colori sgargianti simboleggiavano la biodiversità di flora e fauna. Sulle pareti, diverse mostre fotografiche e proiezioni di forte impatto comunicavano il legame della Repubblica Dominicana con l’ambiente naturale.

Tema: Empowering Family Farmers so They Can Feed Themselves, Their Communities, and the World Dimensione: 125 mq

Lo Spazio Espositivo si sviluppava lungo quattro itinerari tematici: “La storia dell’umanità e degli alimenti”, mostra fotografica firmata da artisti dominicani; “Abbondanza e scarsità: il paradosso contemporaneo”, con le proiezioni di circa 300 reportage sui piccoli agricoltori locali; “Il futuro degli alimenti”, con testimonianze fotografiche che ripercorrevano i luoghi unici e le pratiche esclusive a essi legate nella storia e futuro del Paese; “Alimenti sostenibili = mondo giusto”, il racconto della produzione agroalimentare attraverso due prodotti-simbolo del Paese: il caffè e il cacao biologici.

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RUANDA Con il tema “Il viaggio del caffè nella prospera terra delle mille colline”, il Ruanda invitava ad assaporare i prodotti tipici (in primis caffè e tè), ammirare le meraviglie naturali del Paese riproposte su grandi schermi e ottenere tutte le informazioni sui settori più dinamici dell’economia locale. Il pregiato caffè ruandese ha avuto un ruolo da protagonista: un prodotto coltivato con eccellenti risultati grazie alla sintesi perfetta di fattori climatici e geologici, che uniscono un fertile suolo vulcanico, la giusta altitudine, il calore del sole equatoriale e le abbondanti piogge. Il Paese ha inoltre voluto mostrare ai tanti Visitatori la propria rinascita, ottenuta grazie a una serie di politiche mirate al sostegno della produzione e dell’esportazione di caffè, prodotto che sui mercati globali sembra non conoscere crisi.

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Tema: Coffee Journey to a Prosperous Land of a Thousand Hills Dimensione: 125 mq

I risultati nella coltivazione del caffè si accompagnano a quelli raggiunti con le piantagioni di tè, altro prodotto cardine dell’agricoltura ruandese che ha trovato spazio all’interno del Padiglione. Il Paese ha infine voluto spiegare i diversi piani che il governo ruandese sta conducendo per risollevare l’economia, manovre che comprendono anche l’energia, l’industria mineraria e le tecnologie digitali. Una visione economica che mira a riattivare la bilancia commerciale del Ruanda, per raccogliere capitali indispensabili alla realizzazione delle infrastrutture.

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Tema: Enhancing Food Security with Coffee Dimensione: 125 mq

UGANDA Il Padiglione era dedicato al tema della sicurezza alimentare, che l’Uganda vuole raggiungere grazie al caffè: per il Paese il caffè non è semplicemente una coltivazione, ma una cultura, una fonte di reddito e – per molti agricoltori e comunità – un vero stile di vita. La sua produzione sostiene l’economia locale e, attraverso le esportazioni, rappresenta la principale fonte di sostentamento, che permette di migliorare le condizioni di vita di numerose famiglie. Grazie alla ricerca e alla tecnologia, soprattutto in campo di sicurezza alimentare ed energie rinnovabili, lo sviluppo economico del caffè in Uganda prosegue ancora oggi, seguendo una strada tracciata già 50 anni fa. Tramite fotografie e video, il Paese ha voluto mostrare ai Visitatori che la “Perla d’Africa” è una terra ricca di bellezze naturali e dal suolo molto

fertile, che da solo rappresenta l’80% dei terreni coltivabili dell’Africa orientale, anche grazie alle condizioni climatiche ideali che permettono di ottenere due raccolti in un anno. Il caffè è coltivato soprattutto da piccoli produttori, in molti casi donne, che attualmente hanno un ruolo molto importante nelle fasi di coltivazione e raccolta. Le piantagioni sono intervallate da coltivazioni di banane, che garantiscono un’ombra naturale e contribuiscono a creare il particolare aroma e sapore fruttato: il caffè cresciuto all’ombra dei banani ha un valore più alto e una qualità migliore rispetto a quello lasciato esposto direttamente ai raggi solari.

Pratiche Agricole) come la corretta distanza tra una coltivazione e l’altra, l’uso di concimi organici, l’ombra naturale, l’essicazione dei chicchi e le tecniche di lavorazione. Era anche possibile assaporare l’aroma, la corposità e il gusto fruttato del miglior caffè dell’Uganda, oltre a prendere parte al gioioso intrattenimento con danze tradizionali ed eventi culturali o acquistare un ottimo caffè biologico, prodotti artigianali, frutta e verdure essiccate. Gli importatori interessati potevano inoltre entrare in contatto con i produttori e gli esportatori ugandesi per avviare nuovi partenariati commerciali.

I Visitatori hanno scoperto come il caffè sia coltivato in simbiosi con la foresta e in armonia con le altre colture tropicali, grazie a precise “Good Agricultural Practices” (Buone

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Tema: Mocha Coffee and Sidr Honey, Yemen’s Gift to the World Dimensione: 125 mq

YEMEN Lo spazio espositivo offriva una visita ricca e affascinante, alla scoperta di un Paese poco conosciuto e dei suoi due principali prodotti: il caffè Mokha e il miele di Sidr. La mostra era distribuita su quattro angoli. Il primo era interamente dedicato al rinomato caffè – che prende il nome dalla storica città d’origine Mokha, situata sulle rive del Mar Rosso – e presentava un’esposizione ricca e profumata di vari grani e miscele. Sull’altro lato, sotto una teca di vetro, era esposto il pregiato miele yemenita, prodotto con metodi di apicoltura tradizionali e ricavato dal polline dell’albero di Sidr, una delle piante più antiche del Paese. Il terzo spazio della mostra era dedicato all’esposizione di gioielli, strumenti e utensili storici in argento e legno, cofanetti e

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teche tradizionali, adornati da pietre preziose. Completavano l’esposizione fotografie e immagini dello Yemen, con un focus speciale ai paesaggi e alle architetture caratteristiche che ne fanno un museo a cielo aperto. Oltre al miele e al caffè, i Visitatori hanno potuto acquistare altri prodotti tradizionali come pietre, gioielli e tessuti.

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Tema: The Tale of the Timorese Coffee Farmer Dimensione: 125 mq

TIMOR EST Tra i Paesi più giovani al mondo, Timor Est è impegnato nella produzione e nella distribuzione di prodotti biologici a basso impatto ambientale. Il Paese ha deciso di raccontare la propria storia narrando la vita del coltivatore di caffè timorese, che non solo ha vissuto gli effetti della colonizzazione, della guerra e degli sconvolgimenti politici, ma ha anche dovuto competere a livello internazionale con altri produttori di caffè più grandi e affermati – potendo contare sulla sola produzione di caffè biologico di qualità.

sostenibile e un commercio equo, attraverso una “linea di controllo” che, grazie a registri dettagliati, mantiene una rigorosa separazione – anche fisica – tra prodotti biologici e non certificati. Era inoltre possibile assaggiare il caffè, una delle bevande più diffuse, e degustarne le numerose varietà in accompagnamento ai piatti della cucina tradizionale. Il Paese ha colto l’Esposizione Universale come occasione per mostrare che anche i Paesi in via di sviluppo possono competere, per qualità ed efficienza, in campo di sostenibilità.

I Visitatori potevano esplorare la storia e la tradizione del Paese nei pannelli e nelle foto che illustravano le bellezze naturali, i costumi tradizionali e l’artigianato locale. Erano inoltre descritti gli sforzi fatti da Timor Est per ottenere una produzione alimentare

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Benin – Guin Frutta Guinea Eq Legumi Kyrgy Repubblica D del Co Sri Lanka – Zam

Il giardino delle meraviglie Sul Decumano, tra il Padiglione dell’Argentina e il Cluster delle Spezie, si trovava l’area di Expo Milano 2015 dedicata alla frutta e ai legumi, due tra i gruppi di alimenti più diffusi sul pianeta, noti per essere un concentrato di proprietà nutrizionali che fin dall’antichità li ha resi indispensabili per la salute e il benessere dei popoli. Per celebrare questi cibi virtuosi, l’Organizzatore ha progettato un Padiglione arricchito da orti affacciati sul Decumano, come altrettante terrazze colorate, richiamo ai Visitatori a scoprire i tesori dell’area.

Negli spazi espositivi del Cluster erano presenti aree coltivate con piante da frutto di diverso tipo. Intorno a una piazza centrale il Visitatore poteva partecipare agli eventi e ammirare gli allestimenti tematici, ispirato dalle forme, dai profumi e dai colori. Per unire idealmente i Padiglioni, lo spazio proponeva una copertura di legno simile a una pergola. Al termine della visita, era possibile fermarsi nel mercato – elemento di unione con il Cluster delle spezie – per curiosare e acquistare prodotti. A coordinare eventi e attività nella zona comune è stato Huyiuan, Partner Ufficiale di Expo 2015, azienda cinese leader nella produzione e commercio di succhi. Frutta e legumi si consumano sin dall’antichità: sono talmente radicati nelle culture di tutto il mondo da essere diventati

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Gambia nea quatoriale yzstan Democratica ongo Uzbekistan mbia ovunque oggetto di miti, leggende, tradizioni. Gli alberi da frutto iniziarono a essere coltivati nella regione mediterranea per via del clima favorevole: antichi Egizi, Greci e Romani già conoscevano molteplici varietà di prodotti e, nel corso del Medioevo, le tecniche di coltivazione vennero perfezionate. Furono i primi coloni a portare in America piante e semi che si diffusero in tutto il continente, favorendo i commerci. I legumi erano principalmente coltivati nell’area tra la Mesopotamia e il Mediterraneo, a eccezione della soia e dei fagioli che si coltivavano rispettivamente in Asia meridionale e centrale e in America centrale. Le colture di legumi rappresentano il maggior sostentamento nei Paesi in via di sviluppo e sono un elemento fondamentale per garantire la sicurezza alimentare: fonte di proteine e minerali, possono sostituire i cereali nella rotazione delle colture per prevenire le patologie del terreno. Per la loro importanza nell’agricoltura e l’elevato apporto calorico, i legumi sono l’ideale per ridurre la povertà e la fame migliorando le condizioni di salute e di nutrizione. Frutta e verdura sono immancabili nelle diete corrette e sane, eppure circa metà della produzione mondiale va persa o sprecata. La centralità di questi prodotti nella sicurezza alimentare e nutrizionale veniva illustrata nello Spazio ONU presente nel Cluster, dove si raccontavano anche le maggiori pratiche agricole tradizionali capaci di garantire la diversità alimentare.

DETTAGLI DEL PROGETTO ¬ Sviluppo dei contenuti: Università Vita-Salute San Raffaele, Milano ¬ Responsabile scientifico e coordinatore del progetto: Roberto Mordacci ¬ Concept architettonico e aggiornamento progetto: Matteo Vercelloni, Massimo Ferrari ¬ Superficie totale dell’area: 3.705 mq ¬ Superficie dell’area espositiva: 1.125 mq ¬ Superficie totale dell’area comune: 2.515 mq ¬ Superficie totale dell’area per gli eventi: 536 mq ¬ Mostra fotografica allestita nello spazio comune: La fotografa svizzera Irene Kung, attraverso i suoi scatti artistici, ha mostrato la straordinaria bellezza degli alberi da frutta e dei legumi ¬ Partecipanti: Benin – Gambia – Guinea – Guinea Equatoriale – Kyrgyzstan – Repubblica Democratica del Congo – Sri Lanka – Uzbekistan – Zambia

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BENIN L’esposizione del Padiglione era organizzata in quattro zone. La prima presentava il Paese e la sua cultura attraverso suppellettili e manufatti che ripercorrevano la sua storia: una bacheca con monili di pregiata fattura orefice raffiguranti l’elefante africano (simbolo della forza del sovrano sin dall’antichità), i tradizionali sandali di legno (legati alla grande attività del settore tessile e calzaturiero), bassorilievi con scene femminili per l’agricoltura o scene maschili per l’allevamento e infine i tradizionali strumenti musicali delle comunità beninesi. Accanto trovavano spazio alcuni reperti archeologici di bastoni cerimoniali in legno e metallo, antiche statue in pietra raffiguranti la divinità della fertilità e mascheroni funebri in teak.

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Tema: At the Heart of Benin’s Cuisine, Nutrition for a Life Bursting with Energy Dimensione: 125 mq

La seconda area raccontava le varietà di frutti e legumi coltivate localmente, esposte in teche di vetro per mostrare alcuni degli elementi nutritivi fondamentali del Paese – arachidi, noce di cocco e zenzero – a totale disposizione dei Visitatori per permettere di comprendere appieno i loro sapori. Il terzo spazio era dedicato alle tradizioni culinarie autoctone, presentate su pannelli fotografici che illustravano gli usi e i costumi del Paese, tra cui i tipici mercati della frutta di Cotonou, le sottili imbarcazioni impiegate per la pesca e il trasporto, abiti tradizionali, attimi di vita quotidiana e folklore. La quarta e ultima zona ospitava ricette tipiche degli Aguda, ex schiavi di origine afro-brasiliana che hanno fatto ritorno in Africa,

statuine artigianali e piatti in legno decorati con i frutti tipici del Paese come ananas, banane e papaya. La scenografia era completata da materiali testuali e audiovisivi, tra cui documentari sul turismo, la cucina Aguda, il legame tra sfera alimentare, religiosa e pratiche mediche, i paesaggi naturali del Paese.


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GAMBIA La partecipazione del Paese all’Esposizione Universale era incentrata sulla presentazione delle pratiche agricole che, anche attraverso l’aiuto delle nuove tecnologie, sono e saranno capaci di assicurare qualità e sostenibilità, dimostrando come proprio attraverso i programmi di supporto alle piccole e medie imprese si possano ottenere notevoli miglioramenti. Nello spazio erano esposte molte specialità gastronomiche che utilizzano alcuni freschi e gustosi prodotti locali, per far conoscere al Visitatore i loro sapori unici e irrepetibili. A dominare il Padiglione era un’isola centrale che metteva in mostra usi e costumi gambiani attraverso abiti tradizionali, statue lignee di manifattura locale e strumenti musicali fra cui i tipici djembé, tamburi con una storia antichissima ricavati da un unico pezzo di legno e dalla tipica forma a calice –

Tema: Sustaining the Growth of Micro, Small and Medium Sized Enterprises (MSMEs) in Horticulture for Food Security and Poverty Reduction Dimensione: 125 mq probabilmente derivata da quella del mortaio, comunemente usato per pestare il miglio, e in esposizione accanto alle tipiche ceste in vimini adoperate durante il raccolto. Grande spazio era riservato all’esposizione degli elementi base della nutrizione gambiana, soprattutto i derivati del baobab (succo, polvere e polpa essiccata), tradizionalmente considerato l’“albero della vita”, la cui polpa era utilizzata nella medicina tradizionale per combattere la febbre o come analgesico, antidiarroico e antidissenterico. A seguire anche mais, frutta secca, karkadè e i tipici fagioli subsahariani appartenenti alla specie Vigna Unguicularis, mentre alle pareti pannelli fotografici e un video mostravano lo stretto legame fra la quotidianità locale e la frutta. Uno schermo mostrava anche gli usi culinari e il folklore locale.

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GUINEA Il Padiglione era interamente dominato dalle creazioni di Brahmasory Sidime, guineano naturalizzato tedesco la cui missione è diffondere la cultura del suo Paese d’origine nel resto del mondo. Le sculture in legno dell’artista ritraevano soggetti umani autoctoni (ritratti in situazioni quotidiane o rituali, in abiti ispirati alla tradizione), animali, maschere cerimoniali e strumenti musicali, vassoi con frutti in legno e arredi in ebano. All’interno dello spazio erano inoltre presenti alcune tele con volti di donne dedite alle attività minerarie e agricole, oltre a prodotti dell’artigianato locale come ceste in vimini per la raccolta della frutta o borse in paglia intrecciata a mano. Alle pareti spiccavano fotografie che illustravano le tipiche giornate di pesca lungo i fiumi della Guinea,

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Tema: Fruit and Legumes, an Engine for Socio-Economic Development and Poverty Reduction in Guinea Dimensione: 62,5 mq mentre uno schermo allietava i Visitatori con concerti di musica folkloristica. Era presente infine un espositore trasparente che metteva in mostra i prodotti alla base della gastronomia come il miele, il burro di karité, la cola, l’olio di palma rossa, la moringa, il mango, lo zenzero e le arachidi.

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GUINEA EQUATORIALE Il Padiglione raccontava attraverso pannelli grafici i prodotti tipici del Paese. Tra questi, l’invirgia o mango africano, che ha numerosi benefici per la salute – in modo particolare migliora i parametri metabolici associati alla resistenza insulinica e agisce sul senso di fame. Erano raccontati anche usi e costumi della tradizione come la narrativa del mvet, una delle più importanti manifestazioni artistiche in Africa durante le quali sono cantate le grandi gesta degli antenati, giunte fino ai nostri giorni proprio grazie a questa tradizione orale.

Tema: Balanced Nutrition and Sustainable Nature for Development Dimensione: 125 mq

dello spazio era riprodotto un bazar dove i Visitatori potevano acquistare i prodotti locali. Aveva infine un ruolo centrale per lo sviluppo del tema il ristorante, che offriva prodotti tipici del Paese: tra questi samosa di verdura, manzo al curry e riso biryani oltre al particolare toast con tonno, carote e uova, e bevande tipiche ottenute dal karkadè, dal baobab e dal ginger.

Nel Padiglione erano presenti anche interessanti riproduzioni delle abitazioni tipiche della Guinea Equatoriale – in paglia e a forma di cono – e le caratteristiche effigi in legno con gli animali della savana, oltre ad alcune teche con oggetti tradizionali. Nella parte centrale

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Tema: All Nature is here Dimensione: 125 mq

KYRGYZSTAN Grazie alla combinazione di soluzioni espositive altamente tecnologiche ed elementi tradizionali tipici delle tribù nomadi che popolavano l’Asia Centrale, il Padiglione ha svelato la straordinaria bellezza della natura incontaminata che caratterizza il Kyrgyzstan, sapientemente conservata nel corso della sua lunga storia grazie alla forte impronta ecologista che la società contemporanea ha ereditato dalle antiche popolazioni nomadi. Le componenti tecnologiche attiravano l’attenzione dei Visitatori fin dai primi passi all’interno dell’area. Grazie al pavimento interattivo installato all’ingresso, un turbinio di colorate farfalle virtuali si alzava in volo ad ogni passo verso il centro dello spazio – una metafora per raccontare come ogni singola azione dell’uomo, anche minima, può influenzare il resto del mondo.

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Dal centro si poteva ammirare lo spettacolare paesaggio della grande catena montuosa del Tien Shan (le “Montagne Celesti”) e degli imponenti fiumi che nascono nel cuore dell’Eurasia e irrigano i campi di tutta la regione, proiettati sul mapping wall 3D. I monitor interattivi alle pareti, inoltre, potevano essere consultati per scoprire di più sui fenomeni naturali, la storia e le principali caratteristiche del Kyrgyzstan. Anche i più piccoli avevano contenuti dedicati, grazie a un video che aveva come protagonista la mascotte del Padiglione, un leopardo delle nevi di nome Barsik. Un desk informativo che richiamava la forma di un’antica yurta – abitazione tipica di molti popoli dell’Asia Centrale –rappresentava la componente più tradizionale dell’esposizione, dove i Visitatori

potevano acquistare souvenir eco-friendly e scoprire i segreti delle più antiche ricette (a base di noci, fagioli e altri tipi di frutta e legumi) trasmesse di generazione in generazione. La partecipazione del Kyrgyzstan a Expo Milano 2015 si è concentrata sui temi dello sviluppo sostenibile e della sicurezza alimentare, per sottolineare il contributo dato da questo Paese a una delle sfide più impegnative della società contemporanea, a partire dalla sperimentazione di tecniche agricole e di allevamento a basso impatto ambientale fino alla protezione della biodiversità come fonte crescente di investimento e attrazione turistica


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Tema: Using Natural Resources Based on Their Potential Dimensione: 62,5 mq

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO Il Padiglione rappresentava uno spaccato dell’agricoltura e della tradizione della Repubblica Democratica del Congo con i suoi paesaggi, la sua fauna e l’importante e rigoglioso fiume Congo, catturato da numerosi scatti esposti sulle pareti. Una teca presentava tipiche e pregiate maschere della tradizione locale, insieme a numerosi altri oggetti e suppellettili tipici. Durante il percorso, il Visitatore poteva osservare legumi e frutta tipici del Paese, anche grazie a riproduzioni in cartapesta. Lo spazio era ulteriormente arricchito dalla proiezione di filmati e documentari sulle tecniche agricole nonché dalla musica e dai ritmi tradizionali.

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Tema: A Green Paradise Dimensione: 125 mq

SRI LANKA Lo Sri Lanka, grazie all’unicità dei beni culturali e ambientali e alla sua nota ospitalità, è una meta turistica conosciuta, un paradiso verde incastonato nell’area settentrionale dell’Oceano Indiano. Un territorio famoso soprattutto per un’alimentazione basata sulla prosperità del riso e impreziosita dai più ricercati aromi naturali che, nei secoli, hanno attirato mercanti e viaggiatori. Sono questi gli elementi che il Paese ha voluto portare a Expo Milano 2015, insieme alla cultura, alle tradizioni, alle spezie, alla ricchezza alimentare e alle proprietà medicinali della flora. Dalle diverse entrate che permettevano l’ingresso al Padiglione, i Visitatori potevano liberamente spostarsi attraverso un percorso educativo composto da grandi fotografie, video e libri. Il più antico esemplare di Ficus religiosa del Paese, risalente al III

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Secolo a.C., era riprodotto con una scultura dell’albero di Bo. Ciascuno dei punti tematici inseriti nello spazio rappresentava e promuoveva i prodotti caratterizzanti del Paese: le spezie, le pietre preziose e il tè. Lo staff era a costante disposizione dei Visitatori per spiegare le proprietà nutritive e curative degli alimenti, organizzando anche eventi e degustazioni ad hoc, come la Ceylon Tea Week. Sono state organizzate anche diverse performance culturali in costumi tradizionali, negli spazi comuni del Cluster o in altre aree del Sito Espositivo, che hanno permesso ai Visitatori di esplorare le tradizioni dello Sri Lanka, dalla tradizione culinaria fino all’arte della danza.

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Tema: Taste of the Sun Dimensione: 125,2 mq

UZBEKISTAN Il Padiglione era organizzato in due unità, collegate tramite le facciate esterne, in modo da permettere al Visitatore un’esperienza continua di scoperta del Paese. La frutta, che matura durante le calde estati uzbeke grazie alla forza vitale del sole, era la colorata protagonista dell’area. Le teche di vetro, disposte intorno alla riproduzione del portale di Mustaqillik Maydoni – la Piazza dell’Indipendenza di Tashkent – contenevano diversi tipi di prodotti alimentari tipici come frutta secca, spezie e verdure (in particolare meloni e zucche, che nel Paese hanno una storia millenaria), ma anche succhi di frutta e marmellate. I pannelli espositivi alle pareti sviluppavano con testi e immagini le tematiche scelte dal Paese per ripercorrere le tappe fondamentali nel processo di sviluppo

dell’agricoltura (uno dei settori trainanti dell’economia nazionale), della sperimentazione dei metodi di coltura, della trasformazione di prodotti ortofrutticoli nel rispetto dell’ambiente e del potenziale dell’industria alimentare. Le peculiarità della cucina uzbeca erano presentate inoltre attraverso un flusso di fotografie, video e profumi, per poi essere approfondite nello spazio dedicato alla degustazione e alla vendita di prodotti tipici. Uno dei piatti della tradizione più apprezzati è stato il plov, a base di riso, legumi, verdure, uva secca e carne d’agnello. Spesso i Visitatori si fermavano a degustare tè e dolci tipici preparati nel ristorante presso la chaykhana, la tradizionale sala da tè storicamente comparsa lungo l’antica Via della Seta e da lì diffusa in tutta l’Asia Centrale.

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Tema: Come, Let Us Make Food Dimensione: 125 mq

ZAMBIA Allestito con i banconi in legno tipici di un mercato, il Padiglione ha fornito al Visitatore la possibilità di scoprire la frutta e i legumi tipici del Paese, come il melone spinato, la guava, il tamarindo, la patata dolce, l’uapaca kirkiana, gli anacardi, il mais, il cavolo e svariate qualità di legumi. Alle pareti, rivestite con fotografie e carta per simulare la pietra, erano inoltre presenti diversi schermi che illustravano ai Visitatori le tradizioni dello Zambia. Lo spazio era ulteriormente arricchito da una rappresentazione delle famose cascate Vittoria e da una grande mappa del Paese stampata sul pavimento. Ad accompagnare la visita intervenivano inoltre ritmi e musiche tradizionali, per dare l’impressione di trovarsi davvero in Zambia.

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Com Isole CARIC Guinea Mare Cibo Madag Mald Repub Democratic di Co

Un mondo incantevole, da preservare. Il Cluster rappresentava il mare e le comunità umane che vivono sulle isole, paradisi di biodiversità incontaminata o quasi. Il concept si fondava sull’idea di astrarre l’esotismo sia in forma geometrica sia sensoriale, dando origine a un progetto completo.

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Una grande copertura in bambù accoglieva i Visitatori in un ambiente unico per colori e atmosfera, dove frasi d’autore costellavano le pareti evocando suggestioni di isole, mari, viaggi. Al termine del percorso si arrivava all’area eventi, un cubo in cui venivano proiettate immagini marine che davano l’impressione di trovarsi realmente in acqua: un’esperienza piena, che rendeva possibile percepire la bellezza misteriosa delle isole e entrare in contatto con la loro affascinante, per quanto fragile, biodiversità. L’Università di Milano-Bicocca ha ospitato oltre 40 manifestazioni culturali e due mostre, grazie alla collaborazione dei docenti dei Dipartimenti, degli Atenei e dei Centri di Ricerca italiani e stranieri, conducendo un’azione di sensibilizzazione per oltre 400 classi della scuola primaria


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more COM a Bissau gascar dive bblica ca Popolare orea e secondaria che hanno partecipato a lezioni sui temi della sostenibilità organizzate dai Volontari. Con l’apporto di docenti, ricercatori e personale sono stati inoltre gestiti, organizzati, promossi e divulgati eventi e iniziative scientifiche e culturali.

Accanto allo spazio eventi era presente la mostra permanente di fotografie d’epoca “La Città Effimera. Arte, tecnologia, esotismo all’Esposizione Internazionale di Milano del 1906”, organizzata e ideata con la

collaborazione della Fondazione Silvio Tronchetti Provera. Trentadue pannelli con fotografie d’epoca hanno raccontato l’Evento che la città ha ospitato centodieci anni fa. L’Università di Milano-Bicocca ha quindi rafforzato la sua capacità di confrontarsi con il territorio e la popolazione, trasmettere saperi e buone pratiche, promuovere scienza, ricerca e cultura al territorio. Lo Spazio ONU nel Cluster ha dato voce ai 600 milioni di persone che vivono sulle isole – pari a un decimo dell’intera popolazione mondiale.

DETTAGLI DEL PROGETTO

¬ Sviluppo dei contenuti: Università Di Lingue e Comunicazione IULM, Milano ¬ Responsabile scientifico e coordinatore del progetto: Vincenzo Russo

¬ Concept architettonico e aggiornamento progetto: Marco Imperadori, Valentina Gallotti, Giuliana Iannaccone ¬ Superficie totale dell’area: 2.535 mq

¬ Superficie dell’area espositiva: 750 mq ¬ Superficie totale dell’area comune: 1.720 mq

¬ Mostra fotografica allestita nello spazio comune: La natura primigenia, l’esotismo e la carnalità della natura viste dall’americana Alessandra Sanguinetti di Magnum, che ha mostrato la vita delle famiglie nelle Isole Oceaniche, con tre storie diverse realizzate negli Oceani Atlantico, Pacifico e Indiano ¬ Partecipanti: Comore – CARICOM (Barbados, Belize, Dominica, Grenada, Guyana, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Suriname) – Guinea Bissau – Madagascar – Maldive – Repubblica Democratica Popolare di Corea

¬ Superficie totale dell’area per gli eventi: 315 mq

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CARICOM

Il tema del Padiglione derivava dalla necessità primaria di assicurare alla popolazione l’accesso fisico ed economico a un livello di cibo sufficiente per qualità e quantità, in modo da permettere uno stile di vita sano. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso lo sviluppo di tecniche produttive rispettose dell’ambiente, messe a dura prova da diversi fattori importanti tra cui – ma non solo – disastri naturali, cambiamenti climatici, riduzione della disponibilità del territorio e del lavoro, erosione dei campi e il sempre maggior costo delle importazioni. La partecipazione a Expo Milano

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Tema: Sustainable Food Production for People of the Caribbean Community Dimensione: 405 mq

COM. CARAIBICA

PARTECIPANTI: Barbados, Belize, Dominica, Grenada, Guyana, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Suriname

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2015 di CARICOM ha contribuito allo sviluppo del Tema mostrando ai Visitatori la necessità di una produttività crescente, di efficienza e sostenibilità nella produzione di cibo, di investimenti nelle aree agricole rurali e nel settore alimentare, di un accesso maggiore a terra coltivabile, di infrastrutture e sistemi migliori per la gestione dell’acqua, di riduzione dei furti di materiale agricolo. Il Padiglione della Comunità Caraibica offriva itinerari tematici sensoriali, che hanno permesso ai Visitatori di toccare, annusare, assaggiare, vedere e udire le diversa caratteristiche economiche, agricole, culturali e sociali dei Paesi che hanno scelto di partecipare a Expo Milano 2015. Un’esperienza coinvolgente resa possibile da video, fotografie, assaggi culinari e un’ampia scelta di attività.

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Tema: Eat Comorian to Eat Healthy Dimensione: 60 mq

COMORE Sulle pareti del Padiglione, fotografie con scene di vita e di lavoro raccontavano la quotidianità comoriana. Principali soggetti erano il mercato, il porto, l’attività della pesca – principale fonte di reddito delle isole – e gli abiti tradizionali delle donne e degli uomini del Paese. I Visitatori hanno potuto osservare numerosi prodotti dell’artigianato locale legati al tema: utensili per cucina in osso, vasetti e portaoggetti in corno, bacche di vaniglia (della spezia Vanilla planofilia) e piante da profumo, tra cui il prezioso l’ylangylang derivato da un albero della famiglia Annonacae, coltivato per i fiori da cui si estrae questo olio dalle proprietà antinfiammatorie, defatiganti, antidolorifiche.

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Tema: Seafood and Savannah Agriculture Dimensione: 60 mq

GUINEA BISSAU Lo spazio era allestito con pannelli e fotografie di uomini e donne in abiti tradizionali, ritratti mentre si trovano nei campi, svolgono attività di pesca o raccolgono frutti. Protagonista dello spazio era invece la scultura, la più significativa manifestazione creativa del Paese, con statuette, utensili e strumenti musicali in legno. Nelle opere di maggior rilievo, provenienti dalle isole Bijagós, l’ispirazione derivava direttamente dall’ambiente circostante, portando gli artisti a ritrarre creature marine, razze, squali e grandi predatori che da secoli accompagnano la cultura di questo popolo. La natura delle isole ne ha ispirato l’arte, in un equilibrio a favore dell’economia locale. Si potevano inoltre trovare diversi prodotti artigianali in vendita: dalle borse di pelle di coccodrillo e cavallino, alle collane in cocco.

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MADAGASCAR

Tema: Discovering Madagascar’s marine biodiversity: healthy and sustainable food Dimensione: 60 mq

Il Padiglione presentava le eccellenze del Paese, che proprio nel mare trovano la loro storia e tradizione. Molto particolari erano le collane e gli anelli di conchiglie e madreperla, esposti insieme ai fossili e alle ammoniti comparse nel periodo del primo Devoniano (circa 350 milioni di anni fa). I Visitatori hanno potuto inoltre scoprire, e acquistare, le spezie che rendono il Madagascar famoso in tutto il mondo: chiodi di garofano, piri-piri (un peperoncino noto per la sua piccantezza), sale marino aromatizzato alla polvere di combava (agrume dall’aroma floreale ottimo per condire pesce, verdure, zuppe e insalate), sale marino aromatizzato alla vaniglia. Nel Padiglione erano disponibili anche profumate bacche di vaniglia, un prodotto dal volume ridotto ma dal valore elevato, di cui il Madagascar copre all’incirca metà della produzione mondiale.

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Tema: Fishing – The Lifeblood of Maldives Dimensione: 60 mq

MALDIVE L’esposizione ha dato l’opportunità di conoscere e comprendere meglio le Maldive, informando i Visitatori su come la popolazione di queste isole coralline viva e mangi. Il Tema poneva in evidenza l’importanza dell’equilibrio con la natura, sottolineando che le le sostanze e le modalità con cui nutriamo il Pianeta possono sia distruggerlo che ricostruirlo.

il rapporto con il cibo; un piccolo spazio riservato alla vendita; un punto informativo che illustrava la collaborazione con l’Università degli Studi Milano-Bicocca; una mostra fotografica. La presenza dell’oceano era simboleggiata da una proiezione sul soffitto, una videoinstallazione denominata “Maldives in a day”, che ricreava i fondali corallini e le immersioni subacquee.

Prendendo spunto da elementi caratterizzanti come l’Oceano e i pontili, il Padiglione si classificava come uno spazio sobriamente lussuoso, allestito secondo criteri di piena sostenibilità – tutti i materiali utilizzati erano ecocompatibili, riciclati o riciclabili al 100% – e semplicità del montaggio.

Al Padiglione si accedeva attraverso pesanti tendaggi neri che permettevano di mantenere un’illuminazione interna bassa e suggestiva. All’ingresso, pannelli informavano sull’ubicazione delle isole e sulle condizioni politico-sociali del Paese, mentre altri testi vicini al punto vendita approfondivano le tematiche dell’alimentazione e della dieta maldiviana, basata sul tonno e sulla noce di cocco.

Cinque le aree tematiche che componevano il percorso: due per introdurre il Paese e spiegarne

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Fasce in alluminio – materiale leggero e tecnologico, ma soprattutto naturale – tagliavano in verticale lo spazio contrapponendosi all’orizzontalità delle assi in legno dei supporti multimediali che permettevano di approfondire il tema del Cluster grazie a video, documentari e QR Code. Il Padiglione non era fornito di un ristorante, ma all’interno era comunque possibile assaggiare alcuni dei piatti tipici delle isole come il bondi, impasto di cocco e zucchero fatti cuocere nelle foglie di banane ed essiccati, il bagiya, triangolini di pasta filo con tonno speziato, e le taro chips.

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REP. DEMOCRATICA POPOLARE DI COREA Lo Spazio Espositivo proponeva un percorso bipartito: nella sezione dedicata ai “Regali di Terra” erano presentate le virtù della radice di ginseng, mentre la seconda sezione, titolata “Cibo sano”, mostrava le eccellenze della cucina del Paese. All’interno, il personale femminile indossava i choson-ot, colorati abiti tradizionali. La Repubblica Democratica era celebrata con le immagini di monumenti stampate su cartoline e francobolli, che i Visitatori potevano acquistare, e con una pubblicazione speciale in grande formata dedicata a Kim Il Sung, dove si ripercorreva la storia della dinastia oggi al potere del Paese. Tra le pagine, poco meno di 200 francobolli ricordano eroi e personaggi celebri che hanno

fatto la storia della Corea del Nord, dove la filatelia è da sempre molto nota. Per sottolineare l’importanza della loro partecipazione all’Evento, i coreani hanno anche creato un francobollo dedicato all’occasione. Prodotto nel distretto della città di Kaesong, il ginseng viene utilizzato sia come alimento sia come medicamento da oltre 5.000 anni. I benefici curativi di questo prodotto su cuore e appetito sono noti a livello internazionale, così come le sue capacità anti-invecchiamento. In natura ne esistono oltre 30mila specie, di cui 2.000 utilizzate per preparare medicinali. All’interno del Padiglione era presente un piccolo bazar dove era possibile testare e comprare prodotti a base di ginseng, sia cosmetici sia

Tema: Kaesong Koryo Insam (ginseng), the King of Health and Good Life and the National Food Dimensione: 60 mq

alimentari (caramelle e gelatine, infusi, farine, condimenti in polvere) da utilizzare per insaporire piatti diversi. Grazie a una collaborazione tra la Repubblica Democratica Popolare di Corea e il Cluster Cerali e Tuberi, in occasione di Expo Milano 2015 è nata la prima pizza realizzata con il 10% di farina di ginseng. L’idea è stata promossa dal Partner dell’Esposizione Universale Farine Varvello, che ha fornito la miscela preparatoria.

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Il percorso tematico all’interno del Cluster permetteva di scoprire il passato del riso e la miriade di varietà esistenti, grazie a tappe che hanno permesso di intrecciare la storia di tanti Paesi e approfondire le innovazioni introdotte nel corso del tempo. Grazie a un sapiente gioco di specchi inclinati e vasche d’acqua, i riflessi dei Padiglioni sul Decumano ricreavano una suggestiva scenografia che ricordava il paesaggio delle risaie, dove il Visitatore era trascinato in un avvincente gioco formativo tra leggende, miti e storie collegate al mondo risicolo.

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Abbondanza e sicurezza Il Cluster Riso ricreava un ambiente bucolico in cui i Visitatori potevano immergersi tra i colori, i profumi e le ombre che da millenni accompagnano la crescita del cereale. Come l’acqua nelle risaie al contempo occulta mentre dà la vita, anche il Cluster nascondeva dati e curiosità che, passo dopo passo, si svelavano. L’uomo ha iniziato a coltivare questo il riso oltre diecimila anni fa, grazie alla scoperta di una specie spontanea nelle valli della Cina, da dove poi questo cereale versatile e nutriente si è diffuso in tutto il mondo.

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Il riso è l’alimento base per circa la metà della popolazione mondiale, indispensabile per centinaia di milioni di asiatici, africani e latini americani che vivono nelle aree tropicali e subtropicali. Essiccato, può essere conservato a lungo: una garanzia in caso di carestie. In più, grazie alla sua adattabilità, può crescere ed essere trasportato praticamente ovunque. Prodotto in tutti i continenti del mondo eccetto che in Antartide, il riso è al centro di molti progetti delle Nazioni Unite a sostegno dei piccoli produttori nei Paesi in via di sviluppo. Per la popolazione mondiale in continua crescita, il riso rappresenta la fonte primaria di nutrimento. Per questo, una delle 18 installazioni dell’Itinerario dell’ONU “Sfida Fame Zero” era posizionata nel Cluster del Riso, in linea con la volontà di sostenere la produzione di questo cereale, sostentamento quotidiano per quasi 3 miliardi di persone.


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All’esterno dei Padiglioni erano esposti alcuni macchinari usati nel primo Novecento per la produzione di riso, mentre Riso Scotti – lo sponsor del Cluster – aveva scelto di illustrare il metodo di trasformazione attraverso alcune attrezzature storiche di proprietà della Riseria Scotti, protette da teche espositive e accompagnate dal racconto dei processi produttivi.

Oltre agli spazi dei Paesi, era presente il Padiglione Basmati, frutto della collaborazione tra Amity University India e Global Foundations, che in questo spazio hanno dato vita al “Food Connect”, una piattaforma interattiva, sviluppata da scienziati e ricercatori del Basmati Rice Research Institute dell’Amity University India.

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DETTAGLI DEL PROGETTO ¬ Sviluppo dei contenuti: Università Degli Studi Di Milano Bicocca, Milano ¬ Responsabile scientifico e coordinatore del progetto: Marialuisa Lavitrano ¬ Concept architettonico e aggiornamento progetto: Agnese Rebaglio, Davide Crippa, Barbara Di Prete, Francesco Tosi ¬ Superficie totale dell’area: 3.546 mq

¬ Mostra fotografica allestita nello spazio comune “In volo sui deserti”: la Pianura Padana e altre piantagioni immortalate dagli scatti dell’italiano Gianni Berengo Gardin, maestro della fotografia internazionale, che ha indagato per anni la coltura e la raccolta nelle “Terre di Riso”: dalle valli del Piemonte alla Lombardia, dalla Cina alla Francia ¬ Partecipanti: Bangladesh – Cambogia – Laos – Myanmar – Sierra Leone

¬ Superficie dell’area espositiva: 1000 mq ¬ Superficie totale dell’area comune: 2.420 mq ¬ Superficie totale dell’area per gli eventi: 738 mq

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Le fotografie alle pareti raccontavano la vita quotidiana in Bangladesh: la pesca e il

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Tema: Sustainability in Rice Production for Better Life Under Changing Climate Dimensione: 125 mq

BANGLADESH Il Padiglione valorizzava i prodotti tipici dell’economia e dell’agricoltura bengalese: all’interno dell’area si trovavano diverse varietà di riso, tra cui kalijeera, katari bhog, e radhuni pagle, ma anche vestiti e tessuti realizzati interamente in cotone. Molto richieste anche le spezie – curcuma, chili rosso, coriandolo, cumino – e il particolare garam masala (“spezia calda, bollente”), una mistura tipica della cucina indiana e pakistana il cui nome si riferisce alla sua piccantezza. In esposizione anche un aratro manuale, anticamente usato per lavorare le risaie, e altri attrezzi per la coltivazione del riso, oltre a prodotti alimentari come patatine, piatti istantanei, riso soffiato, succhi di frutta e altro.

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trasporto sulle imbarcazioni tipiche, l’allevamento, l’agricoltura e in modo particolare la coltivazione del riso e la lavorazione dei tessuti. Il Padiglione offriva anche la possibilità di comprare riso e spezie, oltre che di degustare la cucina locale nel piccolo ristorante che serviva specialità halal come samosa di verdure, riso biryani con verdure, curcuma, pepe nero, cardamomo, zafferano, cannella, paprika e curry.

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Tema: Rice Crop Grown on the Cambodian Land Rich in Cultural Heritage Dimensione: 250 mq Awards: Silver in Theme Development

CAMBOGIA Il Visitatore era accolto dalle statue dei guardiani del tempio di Preah Khan (un demone e un dio) costruito alla fine del XII Secolo da re Jayavarman VII. Nella prima sala del Padiglione si trovavano altre riproduzioni di sculture del santuario che, oltre a essere un importante luogo di culto, è anche uno dei complessi più vasti di Angkor, il sito archeologico più importante del Paese. La seconda parte dell’esposizione era invece dedicata alle tradizioni laiche della Cambogia e ai suoi prodotti, in primis al riso, di cui si spiegavano le tecniche produttive. Nel Padiglione erano presenti anche alcuni attrezzi usati per la coltivazione del cereale, come un tipico carro da traino, uno strumento usato per preparare il terreno e seminare e il tradizionale snach, per trasferire l’acqua da una risaia a un’altra.

Oltre ad acquistare prodotti tradizionali, nella terza e ultima zona era possibile vedere una tipica canoa in legno, la tuok, frequentemente utilizzata dalle comunità locali per portare il riso e altri beni agricoli dai campi ai mercati o per la pesca e il trasporto.

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Tema: Rice Biodiversity – Food and Lao Culture Dimensione: 125 mq

LAOS Il profondo legame tra riso e tradizione culturale del Laos permeava le diverse aree del Padiglione. Grazie alla sua straordinaria versatilità, il riso non è solo l’alimento di base dei diversi gruppi etnici che compongono la popolazione laotiana: la sua coltivazione si intreccia con la cultura millenaria di questo Paese, come dimostra anche il fatto che – nella lingua locale – le parole “riso” e “cibo” siano interscambiabili. Alla luce del ruolo quasi sacrale di questo cereale nella sua cultura, il Laos ha scelto di collocare diverse varietà di riso in cesti intrecciati, all’interno della riproduzione in legno di un tipico tempio. Le numerose specialità esposte (tra cui una biologica e una integrale) potevano anche essere gustate al

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ristorante del Padiglione. Il riso glutinoso rivestiva particolare importanza e veniva presentato in molte declinazioni: come piatto principale, abbinato ad altre pietanze o, soprattutto la variante nera, usato nella produzione di dolci (insaporiti da cocco e banane), birra e vino. I campi di riso che caratterizzano il paesaggio del Laos erano raffigurati sui pannelli alle pareti, insieme alla presentazione della storia e della vita culturale del Paese. Una parte del Padiglione era dedicata alla vendita di riso e prodotti derivati, ma anche di filati tradizionali. I metodi tipici di filatura sono infatti ancora molto diffusi nel Paese e in diverse occasioni le donne dell’Associazione Tessile del Laos hanno dato ai Visitatori dimostrazione pratiche di lavorazione artigianale al telaio.

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Capitolo

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Tema: Feeding the future with safe, nutritious and traceable rice/food Dimensione: 125 mq

MYANMAR La produzione di riso è di vitale importanza per l’economia del Paese, che è anche uno dei maggiori produttori mondiali del settore. È quindi comprensibile l’importanza che la coltivazione del riso aveva nel Padiglione – in particolare delle numerose varietà presenti nel Myanmar – insieme ad altri prodotti locali come cereali e legumi. Non solo alimenti: erano esposti anche prodotti tipici dell’estrazione mineraria della Birmania, come pietre preziose, gemme, giada e zaffiri, ma soprattutto i rubini – che sono considerati tra i più preziosi nel mondo. Nello spazio era così possibile acquistare, oltre ai prodotti derivati da cereali e legumi, ciondoli ed eleganti gioielli lavorati a mano e contenitori con decorazioni tradizionali.

soprattutto il famoso Shwe Bo Paw San, celebrato come migliore varietà al mondo. I Visitatori hanno anche potuto osservare gli strumenti utilizzati tradizionalmente – attrezzi tipici in legno e un caratteristico aratro – e farsi così un’idea della cultura birmana nella coltivazione del riso. Nel Padiglione era inoltre presente un altro prodotto tipico del Myanmar, il pregato legno teak, con cui sono state prodotte alcune sculture originali che era possibile ammirare e acquistare.

Il riso era comunque il protagonista assoluto del Padiglione, e

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Tema: Food Security – A Means to the Agenda for Prosperity Dimensione: 125 mq

SIERRA LEONE Il Padiglione era caratterizzato dalla presenza dei due prodotti fondamentali che contraddistinguono l’economia del Paese: i diamanti e il riso. I Visitatori hanno potuto così conoscere le numerose varietà del cereale, e in particolare la tipologia nerica. Per quanto appartenenti a due nature molto distanti tra loro, i due elementi sono riusciti a incontrarsi nello spazio espositivo grazie a iniziative benefiche sviluppate ad hoc, come il concorso “Vinci un diamante con il riso” che sosteneva la costruzione di un innovativo Smart Farm Village in Sierra Leone. All’interno del Padiglione erano inotre presenti strumenti musicali tipici – che i Visitatori hanno potuto suonare in prima persona per ricreare il ritmo e i suoni caratteristici del Paese – e diversi oggetti dell’artigianato locale. Oltre al concorso a sostegno dello

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Smart Farm Village, la Sierra Leone ha avviato e sostenuto altre iniziative di cooperazione come il “Barefoot College”, attività di formazione indirizzata alle donne dei villaggi rurali per la costruzione, gestione e manutenzione di impianti a energia solare, e “Le stelle nella risaia”. Il Padiglione ospitava anche un piccolo ristorante take away dove degustare il prodotto fondamentale della gastronomia locale in due varianti: riso all’isolana e al profumo d’Africa. La novità maggiore è stata senza dubbio la pizza di riso, ricetta che ha voluto avvicinare la cultura del Paese a quella italiana.

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Afghan Spezie Brunei Da Forum de del Pacifico (Is Kiribati, Papua-Nuo Samoa, Ton Tanzania – Secondo alcuni storici fu proprio il redditizio commercio delle spezie a favorire le principali innovazioni nella navigazione e nella scoperta di nuove aree geografiche. Seguendo questa linea di ispirazione, l’allestimento esponeva le mappe che hanno guidato gli esploratori nella scoperta del mondo durante la ricerca delle spezie, suggerendo un viaggio tra le culture che includeva degustazioni, installazioni ed eventi. Una sequenza di “aree sensoriali” che rispecchiavano le molte differenze nella coltivazione, preparazione e utilizzo delle spezie nei Paesi del Cluster tematico.

Il mondo delle spezie Seguire le rotte delle spezie attraverso continenti, terre e mari. Sentire il loro profumo, usarle in cucina, come rimedio medico o prodotto di cosmesi. Tutto questo diventava possibile entrando nel Cluster delle Spezie, spazio che schiudeva al Visitatore un universo sensoriale e si trasformava in un vero viaggio.

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Nell’ultimo decennio, la produzione annuale di spezie è cresciuta del 4,3%, mentre il commercio ha avuto un rialzo medio del 5,8% annuo. Si tratta di un settore per cui si prospetta un nuovo incremento alla luce di consumatori più esigenti, delle abitudini alimentari più salutari, dell’aumento dei guadagni e della globalizzazione. Visitando lo Spazio ONU nell’area del mercato si arrivavano a conoscere le grandi potenzialità che le spezie e le erbe offrono ai piccoli agricoltori in termini di produttività, reddito e mezzi di sostentamento. La loro produzione, per esempio, è particolarmente conveniente per le donne perché non richiede grandi appezzamenti di terreno e offre quindi alle piccole agricoltrici la possibilità di avviare un’impresa commerciale e contribuire così all’economia locale.


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nistan arussalam elle Isole sole Marshall, Nauru, ova Guinea, nga, Tuvalu) – Vanuatu DETTAGLI DEL PROGETTO

¬ Sviluppo dei contenuti: Università IUAV Di Venezia

¬ Responsabile scientifico e coordinatore del progetto: Benno Albrecht ¬ Concept architettonico e aggiornamento progetto: Michele Brunello, Pierluigi Salvadeo, Corrado Longa, Silvia Bertolotti ¬ Superficie totale dell’area: 3.702 mq

¬ Superficie dell’area espositiva: 875 mq ¬ Superficie totale dell’area comune: 2.637 mq

¬ Mostra fotografica allestita nello spazio comune “In volo sui deserti”: l’americano Alex Webb, membro di Magnum, sognante interprete della fotografia di viaggio e uno degli autori più in vista di National Geographic, ha raccontato la grande varietà delle spezie attraverso un itinerario che lo ha portato a ripercorrere l’antica Via delle Spezie e i mercati dell’Asia ¬ Partecipanti: Afghanistan – Brunei Darussalam – Forum delle Isole del Pacifico (Isole Marshall, Kiribati, Nauru, Papua Nuova Guinea, Samoa, Tonga, Tuvalu) – Tanzania – Vanuatu

¬ Superficie totale dell’area per gli eventi: 436 mq

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Tema: Eating for Longevity, Afghanistan Amazingly Real Dimensione: 125 mq

AFGHANISTAN All’interno del Padiglione predominava il colore bianco, grazie anche alle moderne tecnologie illuminotecniche sviluppate con tubi a led. La percezione ottica dello spazio veniva alterata da una tenda in plastica – biodegradabile – decorata con simboli geometrici tradizionali, che seguiva un andamento ondulato per richiamare la catena montuosa dell’Hindukush. Alle pareti erano appesi alcuni tappeti di pregiata manifattura locale. Nella parte centrale erano sospese campane di vetro trasparente con composizioni di spezie e gioielli – i veri protagonisti del Padiglione – con altri prodotti tipici tra cui uvetta, albicocche secche, mandorle e noci, ma anche spezie come semi di finocchio, coriandolo, semi di papavero e cumino.

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Quando entrava, il Visitatore veniva accolto da sonorità sia tradizionali sia moderne, oltre che da un banchetto che offriva il tipico modar, cocktail dissetante a base di mango, zafferano, rosa afghana, uva, ciliegia verde, pesca, sciroppo e soda. Erano anche disponibili le eccellenze culinarie tipiche, primo fra tutti lo zafferano biologico, che da due anni vince il premio come migliore del mondo del Taste and Quality Institute di Bruxelles. La ristorazione del Padiglione presentava un menù molto vario che dava un’idea chiara di come la popolazione viva in stretto legame con le spezie, sia per quanto riguarda le pietanze che per le bevande. Tra i piatti tipici si potevano gustare gli stufati qorma, i ravioli mantoo e il tipico pane.

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BRUNEI DARUSSALAM Lo spazio è stato una vetrina degli sforzi sempre maggiori del Paese nel settore agricolo e, in particolare, nel campo della sicurezza alimentare. Il tema del Padiglione illustrava come la scienza e la tecnologia stiano fornendo soluzioni alle sfide che – ogni giorno – istituzioni, agricoltori e imprenditori del Brunei si trovano ad affrontare mentre cercano di sviluppare tecniche di agricoltura sempre più moderne e, al contempo, rispettose dell’ambiente Nell’area espositiva il Visitatore veniva immerso in un viaggio alla scoperta delle spezie, usate sia anticamente sia in tempo moderni per riti tradizionali ma anche per necessità medicinali. I monitor e i video che decoravano le due stanze illustravano le fasi dello sviluppo economico, tecnico e scientifico del Paese, mentre un’installazione

Tema: Science and Technology for Food Safety, Security and Quality Dimensione: 250 mq

scenografica di cesti di vimini e bambù – i nyiru, utilizzati nelle risaie per separare i chicchi del riso dalla pula – creava un’atmosfera multisensoriale dove annusare le spezie tipiche. Nel Padiglione si poteva inoltre ammirare una mostra di fotografie di ricette a base di riso, un’antica macina e un’esposizione di prodotti tipici, come i famosi gamberi blu prodotti secondo il rito Halal. Prima di accedere alla seconda stanza, il Visitatore si trovava di fronte a un pannello che ritraeva la moschea della Capitale dello Stato – dedicata a Omar Ali Saifuddien III e luogo di culto reale di Bandar Seri Begawan – terminata nel 1958 e realizzata sul progetto dell’architetto italiano Rodolfo Nolli.

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FORUM DELLE ISOLE DEL PACIFICO

PIF PARTECIPANTI: Kiribati, Marshall Islands, Nauru, Papua New Guinea, Samoa, Tonga, Tuvalu La partecipazione del Forum delle Isole del Pacifico a Expo Milano 2015 coniugava l’adesione del Segretariato del Forum a quella di alcuni Paesi membri. Il Padiglione ha garantito la rappresentazione delle singolarità di ciascuna isola, sottolineando al contempo la loro appartenenza a una visione comune. Gli schermi alle estremità dello spazio e le grafiche alle pareti descrivevano i meravigliosi paesaggi naturali di questi atolli del Pacifico. Unitamente all’indiscutibile bellezza naturale, il Visitatore prendeva quindi subito coscienza del loro carattere remoto e isolato, caratteristica imprescindibile per una corretta

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comprensione delle sfide connesse all’alimentazione che stanno affrontando. L’appartenenza al Forum è finalizzata ad accrescere la cooperazione tra i Paesi e la rappresentazione degli interessi comuni, inclusa la tutela dell’ambiente naturale e delle sue risorse contro gli effetti dei cambiamenti climatici. Come spiegava anche il Padiglione, le Isole del Pacifico si estendono su un territorio che corrisponde a circa un terzo del nostro pianeta e solo un impegno comune permetterà di creare sistemi produttivi sostenibili e innovativi. I Visitatori potevano esplorare le specificità dei Partecipanti grazie a singoli punti espositivi che contenevano prodotti tipici e dell’artigianato tradizionale, oltre che confrontarsi con rappresentanti locali e osservare caratteri e problematiche comuni.

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Tema: The Pacific perspective: tradition meets innovation in nurturing our environment and securing a sustainable future Dimensioni: 250 mq

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Tema: Experience Tanzanian Culture through Food and Spices Dimensione: 125 mq

TANZANIA Il Padiglione mostrava, attraverso fotografie e video reportage, i prodotti alimentari tipici – come le spezie – e le opportunità già esistenti nel Paese in merito alla sostenibilità, promuoveva il turismo e favoriva nuove partnership e investimenti internazionali per l’espansione dell’economia agricola. Per diffondere interesse, conoscenza e consapevolezza, al centro dell’esperienza dei Visitatori era presentata la grande varietà di spezie che caratterizza la Tanzania e la loro applicazione diffusa nella cucina locale. Nello spazio veniva spiegata anche l’origine di questa usanza: il periodo coloniale arabo aveva portato con sé un bagaglio culinario ricco, il cui elemento fondamentale era proprio l’elevata varietà di spezie – dallo zafferano al cardamomo, dalla vaniglia alla cannella – da cui sono derivate le

ricette che ancora oggi formano la dieta tipica del Paese. Nello specifico, la regione che ha subito l’influenza maggiore di questa tendenza è stata Zanzibar, anche nota come “Isola delle spezie”, un ingrediente essenziale nella vita e nella dieta dei suoi abitanti. Il ristorante interno ha permesso al Visitatore di assaporare le ricette tradizionali tanzaniane.

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Tema: Go Organic for Better Life – Vanuatu Dimensione: 125 mq

VANUATU La partecipazione di Vanuatu a Expo Milano 2015 è stata una celebrazione di questo arcipelago tropicale, composto da oltre 80 isole situate nell’Oceano Pacifico meridionale. La convivenza virtuosa con la natura e uno stile di vita semplice e sostenibile, che mira a tutelare un paesaggio paradisiaco sempre più vulnerabile a causa dei cambiamenti climatici, erano al centro dell’area espositiva. Il Padiglione introduceva il Visitatore al concetto di armonia tra uomo e natura tramite un video che raccontava l’antica leggenda locale secondo cui la vita sull’isola è iniziata con il matrimonio di due piante: la kava, utilizzata nelle cerimonie, e l’albero di cocco, che rappresenta la vita. Insieme alla leggenda di Vanuatu, se ne raccontava anche la storia. Testimonianze archeologiche

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indicano che dal 1300 a.C. i popoli di cultura Lapita si sono stabiliti nella parte nord dell’arcipelago, spostandosi dalle isole della Melanesia verso ovest. Da allora si sono susseguite ondate migratorie, che hanno riguardato anche popoli di origine polinesiana, nelle isole meridionali di Aniwa e Futuna. Vanuatu voleva mostrare come il suo passato abbracci popoli, storia e culture, in un’armonia che può essere tutelata solo con uno sviluppo sostenibile che permetta di accrescere la sicurezza alimentare del Paese e creare un ambiente favorevole per gli investimenti e le opportunità di turismo. A disposizione dei Visitatori c’erano prodotti realizzati usando la kava e l’albero di cocco. L’artigianato artigianale era esposto a centro del Padiglione, in un punto informativo che rappresentava una tipica struttura abitativa.

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Partecipanti non Ufficiali D’accordo con il BIE e il Governo Italiano, Expo 2015 S.p.A. ha ritenuto fondamentale la presenza di soggetti non governativi che, volontariamente e a proprio carico,

fornissero un proprio contributo al Tema. Per questo motivo, la categoria dei Partecipanti non Ufficiali comprendeva 24 Organizzazioni della

Società Civile e aziende Corporate che hanno ottenuto il nulla osta del Commissario Generale del Paese di riferimento e del Commissario Generale di Expo Milano 2015.

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Partecipan Il Tema è stato affrontato in modo esaustivo e completo grazie alla presenza delle Organizzazioni della Società Civile, che si sono impegnate giorno dopo giorno a sviluppare iniziative legate alla sicurezza alimentare, alla tutela della biodiversità e dell’ambiente, alla nutrizione, alla gestione sostenibile delle risorse.

Le modalità di Partecipazione erano molteplici: firmare un contratto che prevedeva la costruzione di un Padiglione Self-Built, aderire a un Accordo che permetteva l’organizzazione di 30 eventi sul Sito Espositivo o appoggiarsi allo spazio aggregativo di Cascina Triulza tramite appositi bandi.

fficiali 489


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Partecipanti non Ufficiali e Organizzazioni della Società Civile Area (mq)

Partecipanti non Ufficiali

Tema

ACTIONAID

Io mangio giusto

-

ALLIANCE 2015 - CESVI

Food Right Now – The Right to Adequate and Sustainable Food for All

-

ANDREA BOCELLI FOUNDATION MASSACHUSETTS INSTITUTE OF TECHNOLOGY

-

-

BASMATI PAVILION

The Basmati Pavilion: Harmony with Nature

500

CARITAS INTERNATIONALIS, ITALY AND AMBROSIANA

Divide to Multiply

887

DON BOSCO NETWORK - VIS

Educate young people, energy for life

747

ERASMUS STUDENT NETWORK

Mobility as energy for life

-

EUROPEAN SCHOOL OF ONCOLOGY

Women’s health and nutrition

-

FAIRTRADE INTERNATIONAL

The power of you

-

FONDAZIONE TRIULZA

EXPlOiding Energies to Save the World

7900

KIP INTERNATIONAL SCHOOL

Attractive territories for a sustainable future

2717

LIONS CLUB INTERNATIONAL

Lions4Expo: where there is a need, there is a Lion

-

OXFAM

The power of women: energy to feed the planet

-

SAVE THE CHILDREN

Be the change

747

VENERANDA FABBRICA DEL DUOMO

Nutrire la mente, energia dalla cultura

1175

WORLD ASSOCIATION OF AGRONOMISTS CONAF

Food and Identity: the Global Farm of the future – FarmLab 2.0

550

WORLD EXPO MUSEUM

Everything begins with Expo

500

WWF

One planet living

490

-


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Tema: Io mangio giusto

ACTIONAID ActionAid è una ONG internazionale fondata nel 1972 con un Segretariato Internazionale basato a Johannesburg che è responsabile del coordinamento di 20 Paesi. È presente in Italia dal 1989. La sua missione è combattere la povertà e ogni altra forma di ingiustizia ed esclusione sociale lavorando a stretto contatto con gli emarginati e collaborando con partner locali.

Durante Expo Milano 2015 ActionAid ha scelto di promuovere le necessità di un diritto al cibo globale con una serie di eventi, come tavole rotonde a Cascina Triulza, o con una campagna specifica in occasione dell’ActionAid Day: il 7 ottobre è stato organizzato su tutto il Sito Espositivo un percorso per sostenere il progetto di comune accesso al cibo nel mondo.

Anche grazie al coinvolgimento di una serie di Padiglioni, i Visitatori hanno potuto dare un proprio contributo alla campagna, ricevendo in cambio sorprese e omaggi.

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Tema: Food Right Now – the Right to Adequate and Sustainable Food for All

ALLIANCE2015 E CESVI Alliance2015 e Cesvi fanno parte di un network di otto Organizzazioni Non Governative europee presenti in 86 Paesi. L’obiettivo di Alliance2015 è aiutare i Paesi in via di sviluppo e influenzare l’opinione pubblica e politica in Europa. Cesvi è invece un’Organizzazione umanitaria italiana, laica e indipendente, che grazie a iniziative di sviluppo sostenibile interviene sulle risorse locali e sulla mobilitazione collettiva delle popolazioni contro la povertà nei Paesi più bisognosi. Durante Expo Milano 2015, le due associazioni hanno realizzato un programma di eventi per mostrare il proprio impegno a garantire il diritto a un cibo sostenibile.

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Gli eventi, realizzati sia in Cascina Triulza sia sul Sito Espositivo, si sono focalizzati in particolare su tre obiettivi: migliorare la condizione socio-economica delle donne (nello specifico delle madri) per potenziare l’educazione alimentare e lo sviluppo nutrizionale dei bambini; rendere più efficiente l’accesso alle risorse e il loro utilizzo sostenibile; valorizzare la biodiversità e gli ecosistemi locali senza dimenticare lo sviluppo delle comunità che vi abitano. Durante la Giornata tematica del 12 ottobre, Alliance2015 e Cesvi hanno lanciato l’“Indice Globale della Fame 2015”, uno dei più importanti rapporti mondiali sul diritto al cibo.


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ANDREA BOCELLI FOUNDATION MASSACHUSETTS INSTITUTE OF TECHNOLOGY La Fondazione Andrea Bocelli – insieme al Massachusetts Institute of Technology (MIT) – ha voluto partecipare a Expo Milano 2015 per promuovere il potenziale umano, diffondere la conoscenza e favorire la creazione di progetti di sviluppo. Durante la giornata dedicata del 24 ottobre sono stati presentati i due principali programmi, realizzati in collaborazione con l’MIT: “Break the Barriers” aveva come obiettivo il sostegno e la promozione di

iniziative in favore delle fasce più deboli della popolazione in Italia e nei Paesi in via di sviluppo, dove condizioni di povertà, malattie, malnutrizione e complesse situazioni sociali invalidano o riducono le aspettative di vita. Il programma “Challenges” aveva lo scopo di riunire le migliori intelligenze per individuare soluzioni innovative per affrontare e superare i limiti posti dalla disabilità o dal disagio sociale.

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Tema: The Basmati Pavilion: Harmony with Nature Dimensione: 500 mq

BASMATI PAVILION Il Padiglione ha offerto ai Visitatori di Expo Milano 2015 la possibilità di scoprire e assaggiare le diverse proprietà e qualità di un prodotto fondamentale per l’alimentazione di una larga parte della popolazione del mondo.

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Tema: Divide to multiply Dimensione: 887 mq

CARITAS INTERNATIONALIS, ITALY AND AMBROSIANA Caritas, in quanto parte della Chiesa Cattolica, ha la missione di servire i poveri e promuovere la giustizia nel mondo. Per questa ragione sostiene lo sviluppo sociale, agisce sulle cause di povertà e violenza, interviene con azioni di sensibilizzazione e offre risposte concrete alle crisi umanitarie. Partendo da questi principi fondamentali, l’associazione ha deciso di partecipare a Expo Milano 2015 per mettere in luce le disuguaglianze globali per l’accesso al cibo, oltre che per proporre modelli e stili di vita che pongano al centro la persona e la solidarietà, combattendo lo spreco.

Tra gli eventi di rilievo internazionale, Caritas ha lanciato la campagna globale “One Human Family, Food for All”. Inaugurata da Papa Francesco, l’iniziativa voleva promuovere il riconoscimento del diritto a una nutrizione sana quale inalienabile dell’essere umano nei vari Paesi del mondo, incoraggiare cambiamenti individuali e sensibilizzare la Società Civile sul tema della sicurezza alimentare. La campagna è terminata con un evento mondiale che ha aperto il vasto programma di incontri e iniziative organizzati da Caritas sui risvolti politici, sociali ed economici del diritto al cibo.

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Tema: Educate young people, energy for Life Dimensione: 747 mq

DON BOSCO NETWORK - VIS La Famiglia Salesiana ha partecipato a Expo Milano 2015 grazie al supporto della federazione mondiale Don Bosco Network – composta da 8 ONG – per promuovere i valori e i principi espressi dalla tradizione salesiana e garantire i diritti umani di bambini e giovani a rischio di esclusione. Grazie al forte impegno della rete è stato possibile realizzare il Padiglione Casa Don Bosco, strutturato su modello delle scuole salesiane nel mondo. Al termine dell’Esposizione Universale, la struttura è stata donata a una missione in Ucraina, dove è diventata luogo di accoglienza, educazione e formazione professionale per centinaia di ragazzi.

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Durante il semestre espositivo la Famiglia Salesiana ha messo al centro i giovani, considerati il futuro della società e dell’umanità intera, la “vera e ineguagliabile energia per la vita”. Anche grazie alla forte esperienza derivata dalla presenza diretta in 130 Paesi al mondo, le congregazioni hanno così dato il proprio contributo al dibattito internazionale sull’“Agenda Post 2015” dell’ONU. Con un ricco calendario di oltre 180 eventi nel Padiglione, la Famiglia Salesiana ha testimoniato il suo approccio alla lotta contro la fame che predilige l’educazione integrale, umana e spirituale dei giovani, promovendo la protezione dei diritti di ogni persona.

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Tema: Mobility as energy for life

ERASMUS STUDENTS NETWORK Fondata nel 1990, Erasmus Student Network (ESN) è la più grande associazione universitaria volontaria riconosciuta dalla Commissione Europea. È presente in 37 Paesi, tra cui l’Italia, e in quasi 500 atenei. Offre servizi agli studenti stranieri, promuovendo la mobilità e i programmi di scambio. In occasione dell’Esposizione Universale il network ha lanciato il progetto ESN4EXPO che, grazie a un fitto programma di eventi e alla collaborazione con il Padiglione dell’Unione Europea e Ciessevi, ha messo in luce l’importanza della mobilità – per studio e lavoro – come particolare espressione di una cittadinanza attiva.

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Tema: Women’s health and nutrition

EUROPEAN SCHOOL OF ONCOLOGY Fondata nel 1982, la Scuola Europea di Oncologia (ESO) vuole contribuire alla riduzione delle morti causate dal cancro e al miglioramento del processo diagnostico attraverso programmi specifici di formazione, ponendo l’accento sull’importanza di “curare” la persona in senso olistico. L’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (ONDA) è un’associazione – nata a Milano nel 2005 e interna a ESO – che si propone come modello innovativo di attenzione alla vita femminile, declinando il proprio impegno di ricerca e divulgazione nelle diverse fasi che la caratterizzano.

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Le due Organizzazioni hanno partecipato all’Esposizione Universale rimarcando l’importanza e lo stretto legame del binomio alimentazione-buona salute, come sottolineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Attraverso un programma vario di eventi, ESO e ONDA hanno contribuito a sviluppare una cultura dell’educazione alimentare, quale prezioso e irrinunciabile strumento di prevenzione. Le due realtà hanno inoltre offerto consulenze specialistiche ai Visitatori con uno sportello dedicato in Cascina Triulza.

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Tema: The power of you

FAIRTRADE INTERNATIONAL Fairtrade è un’Organizzazione internazionale che si impegna ad assicurare migliori condizioni di vita a produttori agricoli e lavoratori nei Paesi in via di sviluppo, grazie a partnership dedicate con produttori e consumatori. Gli Standard Fairtrade sono riconosciuti a livello globale e vengono sviluppati attraverso un processo collaborativo che coinvolge agricoltori, lavoratori e altri stakeholder, in un percorso di autosviluppo condiviso. Fairtrade International e Fairtrade Italia hanno voluto essere presenti a Expo Milano 2015 con un programma di eventi che esaltasse gli aspetti economici, sociali e

ambientali della produzione nei Paesi in via di sviluppo. Hanno quindi organizzato incontri e attività in diversi spazi del Sito Espositivo, soprattutto all’interno del Cluster del Cacao e del Cioccolato. In particolar modo il programma è ruotato intorno al tema dell’empowerment per raccontare le condizioni di vita di migliaia di persone in Asia, Africa e America Latina, aiutando i Visitatori a scoprire come mettere al centro delle filiere commerciali i produttori agricoli, valorizzando il loro ruolo nella difesa dei diritti umani, nel miglioramento delle condizioni di lavoro e nella tutela dell’ambiente.

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Tema: Attractive territories for a sustainable future Dimensione: 2.717 mq

KIP INTERNATIONAL SCHOOL La Kip International School (Knowledge, Innovations, Policies and Territorial Practices for the United Nations Millennium Platform) è un’Organizzazione indipendente senza scopo di lucro che collabora con Governi e Organizzazioni Internazionali, università, fondazioni e altre Organizzazioni pubbliche e private, per promuovere saperi, innovazioni, ricerche e attività formative coerenti con gli obiettivi della “Piattaforma del Millennio delle Nazioni Unite”. La Kip International School ha partecipato a Expo Milano 2015 con un Padiglione Self-Built pensato per essere un

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luogo d’incontro internazionale tra istituzioni, associazioni e privati sui temi dello sviluppo locale. La struttura evocava l’idea di un antico villaggio, tipico delle aree rurali considerate depositarie delle risorse naturali e storiche del territorio, adatto a ospitare il mondo. Visto il forte legame con le Nazioni Unite, Kip International School ha deciso di ospitare al suo interno il Giardino dell’ONU, dove si trovavano i pannelli informativi sull’alimentazione del futuro. Durante il semestre espositivo il Padiglione ha promosso centinaia

di eventi che si ricollegavano ai due grandi temi promossi: il primo riguardava la relazione tra produzione, commercio e consumo di alimenti e il più generale sviluppo del territorio, il secondo si riferiva invece al concetto di innovazione: non solo l’innovazione legata alle tecnologie ma anche quella che crea nuove forme di organizzazione, metodi di lavoro, tipologie di imprese e associazioni, forme di finanziamento e così via. In occasione della giornata dedicata, la Kip International School ha anche lanciato il Fondo Internazionale per lo Sviluppo.


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Tema: Lions4Expo: where there is a need, there is a Lion

LIONS CLUBS INTERNATIONAL Lions Clubs International è un’Organizzazione di assistenza che conta 1 milione e 350mila Soci organizzati in 46mila Club distribuiti in 209 Paesi. L’associazione, fondata nel 1917, si dedica al volontariato tramite diversi progetti comunitari: proteggere l’ambiente, fornire servizi pratici per la comunità e soccorso in caso di calamità naturali, sconfiggere la fame e la sete, impegnarsi a migliorare la salute di bambini e adulti in tutto il mondo, assistere anziani e disabili. La partecipazione a Expo Milano 2015 è avvenuta con uno spazio espositivo in Cascina Triulza e un

vastissimo programma di eventi, tramite il quale i Lions hanno voluto porre l’attenzione sul ruolo chiave che la Società Civile può giocare nei confronti dei grandi problemi che investono l’umanità. Partendo dalla lotta alla cecità, per cui il Club è conosciuto in tutto il mondo, “Lions4Expo” ha voluto coinvolgere i Visitatori nelle proprie attività quotidiane: l’educazione alimentare, l’adozione di stili di vita salutari, la prevenzione sanitaria, la tutela dell’ambiente e la lotta agli sprechi, l’attenzione alle tradizioni, lo sviluppo della biodiversità, la promozione dell’innovazione con finalità sociali.

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Tema: The power of women: energy to feed the planet

OXFAM La confederazione globale Oxfam è formata da 17 Organizzazioni, tra cui Oxfam Italia, che lavorano con oltre 3.000 partner locali in oltre 90 Paesi al mondo, per costruire un futuro libero dall’ingiustizia della povertà. Nata nel 1942 in Gran Bretagna, Oxfam è leader mondiale nei progetti di sviluppo in ambito rurale, specializzata in interventi di aiuto umanitario e campagne di sensibilizzazione e mobilitazione della Società Civile. Lavora direttamente con le comunità locali per influenzare le politiche economiche e sociali di governi e istituzioni nazionali e internazionali, interviene nelle emergenze umanitarie, realizza con le comunità locali attività di sviluppo sostenibile e propone stili di vita responsabili, facendo pressione per regole più

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giuste che tutelino i più poveri e vulnerabili e venendo incontro alle esigenze dei consumatori e dell’ambiente. Oxfam e Oxfam Italia hanno partecipato a Expo Milano 2015 con un programma di eventi mirato a informare, sensibilizzare e coinvolgere i Visitatori sulle questioni del diritto all’accesso al cibo, del cambiamento climatico e della salvaguardia dell’ambiente. In particolare, Oxfam ha posto un forte accento sulla produzione del caffè con la campagna globale “Grow – Food, Life, Planet”, e ha coinvolto le persone sulla questione dell’empowerment femminile, grazie all’iniziativa “Con le donne per vincere la fame” che ha creato forti sinergie con il progetto WE Women for Expo.

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Nei luoghi di Expo

Tema: Be the change Dimensioni: 747 mq

SAVE THE CHILDREN Save the Children è la più importante Organizzazione internazionale indipendente a livello globale, che dal 1919 si dedica a salvare i bambini e a promuovere i loro diritti grazie a programmi di eccellenza efficaci, innovativi e sostenibili. L’associazione è stata presente all’Esposizione Universale con un Villaggio Esperienziale, un ambiente accogliente realizzato in legno e materiali riciclati con spazi esterni a verde – coltivati e a giardino – che richiamavano le strutture tipiche dei Paesi in cui opera. Attraverso installazioni interattive ed esperienze sensoriali, il Visitatore

ha potuto conoscere l’impatto della malnutrizione su tanti bambini ma anche le corrette pratiche alimentari e il cruciale ruolo che le madri, nella loro stretta e intima relazione con il neonato e il bambino, svolgono nell’assicurare adeguata nutrizione e cure, oltre che nel trasmettere i giusti comportamenti alimentari. Il pubblico ha così potuto immaginare come sarebbe stata la sua vita se quel bambino fosse nato altrove e cosa fare per cambiare la sua vita – per essere “the Change”. Il Villaggio è stato ricostruito in Libano, in un campo profughi informale, dove è diventato una scuola per rifugiati siriani.

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Report Expo Milano 2015

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Parte

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Capitolo

Tema: Nutrire la mente, energia dalla cultura Dimensione: 1.175 mq

VENERANDA FABBRICA DEL DUOMO La Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano è l’ente senza scopo di lucro preposto alla conservazione e valorizzazione della Cattedrale. Istituito nel 1387, si adopera per conservare e restaurare il Duomo, per valorizzarlo e promuoverlo provvedendo a reperire le risorse necessarie al suo mantenimento. L’Organizzazione ha deciso di partecipare all’Evento con una declinazione del Tema e realizzando un Padiglione che richiamava le guglie del Duomo – al cui interno il Visitatore poteva conoscere la storia

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del maggiore simbolo di Milano – con al centro una copia della statua della Madonnina. Durante il semestre, la Veneranda Fabbrica del Duomo si è fatta promotrice di dodici Grandi Progetti Culturali che hanno animato Milano.

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Nei luoghi di Expo

WORLD ASSOCIATION OF AGRONOMISTS - CONAF La World Association of Agronomists (WAA) è un’Organizzazione formata da 350mila professionisti provenienti da 44 Paesi, tra cui il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (CONAF). Lavora da sempre sui temi affrontati dall’Esposizione Universale e ha mostrato ai Visitatori la “Fattoria Globale del Futuro 2.0”. L’innovazione di metodo nel Padiglione dell’associazione è stata immaginare il mondo come un grande puzzle in cui i singoli pezzi sono le fattorie. Partendo da questo presupposto saranno loro

Tema: Food and Identity: the Global Farm of the future – FarmLab 2.0 Dimensioni: 550 mq

stesse, con i loro comportamenti, il termometro con cui misurare lo stato di efficienza del Pianeta. Il Padiglione ha materializzato il progetto di partecipazione della World Association of Agronomist, nel quale sono stati rappresentati i temi, le pratiche e le innovazioni promosse dagli associati. Sono stati inoltre realizzati centinaia di eventi, culminati a settembre nel VI Congresso Mondiale degli Agronomi, che ha coinvolto le istituzioni italiane e i Partecipanti che hanno ospitato nei propri spazi alcune sedute del Congresso.

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Report Expo Milano 2015

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Capitolo

Tema: Everything begins with Expo Dimensioni: 500 mq

WORLD EXPO MUSEUM Voluto e sponsorizzato dal BIE e dal Governo Municipale di Shanghai, il World Expo Museum è l’unica struttura autorizzata in quanto museo e centro di raccolta documentaria del BIE. Durante il semestre espositivo era collocato nel Cluster Bio-Mediterraneo, in attesa dell’inaugurazione ufficiale a Shanghai nel 2016. Al suo interno era riproposta la storia delle Esposizioni Universali dal 1851, per esaminare il loro importante contributo nella divulgazione delle scoperte culturali e artistiche compiute dalla civiltà. Il contenuto principale del Padiglione era la mostra “EXPO x EXPOS: the BIE’s Official Travelling Exhibition” dal Tema “Everything Begins With Expo”, una piattaforma che aiutava i Visitatori a conoscere meglio l’Evento e la sua storia, ma

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anche a vivere in prima persona il suo fascino e la sua potenza. “Everything Begins With Expo” indicava la profonda comprensione da parte delle Esposizioni Universali dei progressi compiuti dall’uomo durante il secolo scorso e ne rimarcava il ruolo come promotrici della civilizzazione umana, ben lontane dall’essere semplicemente palcoscenici per le ultime scoperte tecnologiche e scientifiche. Il World Expo Museum ha offerto un quadro esaustivo delle Esposizioni Universali, insieme all’evoluzione parallela di città e società, identità nazionali, sviluppi industriali e tecnologie, movimenti artistici e dei vari assiomi storici presenti. La mostra ha anche ospitato numerosi esempi di ricette e vini riconducibili agli Eventi passati e al Tema scelto per l’edizione di Milano.

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Nei luoghi di Expo

Tema: One planet living

WWF Il World Wide Fund for Nature è stato fondato in Svizzera nel 1961 e oggi è la più importante Organizzazione per la conservazione della natura. Attivo in ben 96 Paesi, il WWF realizza ogni anno circa 2.000 progetti di tutela della biodiversità e di concreta attivazione di modelli di sostenibilità dello sviluppo umano. L’associazione ha scelto di essere presente a Expo Milano 2015 nell’ambito del programma “OnePlanetFood”, realizzando un palinsesto di iniziative focalizzato

sull’analisi dell’impatto ambientale delle filiere alimentari, e sulla loro attuale insostenibilità, indicando il loro “peso” in termini di “impronte” per i sistemi naturali e l’effetto che provocano nella biodiversità del Mediterraneo e del pianeta. Il WWF ha voluto promuovere la consapevolezza che l’uomo produce e consuma su un solo Pianeta, realtà che rende obbligatorio sviluppare modelli che preservino la ricchezza della vita sulla Terra e, al contempo, contribuiscano al miglioramento del nostro stesso benessere.

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Report Expo Milano 2015

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Capitolo

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CASCINA TRIULZA Fin dalla fase di candidatura, la Società Civile è stata ampiamente coinvolta nell’organizzazione e nella promozione dell’Evento: Expo 2015 S.p.A. ha deciso di offrire a molte Organizzazioni del Terzo Settore – italiane e non – la possibilità di valorizzare la propria esperienza anche attraverso uno spazio condiviso: Cascina Triulza. L’Esposizione Universale ha da subito promosso un’attività di cooperazione e sensibilizzazione agli argomenti connessi al Tema, ponendosi come occasione di rilievo per le best practice.

Il coinvolgimento della Società Civile è stato finalizzato in particolare a: - aggregare un mondo, quello del Terzo Settore, tendenzialmente frastagliato rendendo più autonome e comunicanti realtà che non sempre trovano spazi di collaborazione; - costruire un percorso di ownership della Società Civile, dal momento che all’interno di Expo 2015 S.p.A. non sarebbero state disponibili risorse a sufficienza per riuscire a gestire tutti gli eventi di un programma culturale fitto come quello proposto da Cascina Triulza; - favorire la crescita culturale del terzo settore in Italia e all’estero.

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Cascina Triulza è una cascina tradizionale – tipica della campagna milanese e parte del patrimonio storico, architettonico e ambientale lombardo – con una superficie complessiva di 7.900 mq suddivisa in 4.100 mq interni, su due livelli, e 5.100 mq all’aperto. Era uno degli spazi più grandi del Sito Espositivo e si trovava a circa 700 metri dall’accesso principale, una posizione privilegiata. Questa antica costruzione rurale ristrutturata ha ospitato esperienze, dibattiti e confronti sul Tema tra le Organizzazioni Non Governative e del Terzo Settore. All’interno, i Partecipanti della Società Civile hanno avuto la possibilità di valorizzare la propria esperienza, condividendo


Nei luoghi di Expo

best practice e iniziative collegate al Tema. A occuparsi della gestione dello spazio e del coordinamento degli eventi è stata Fondazione Triulza, una rete di Organizzazioni del Terzo Settore costituita appositamente per l’Evento composta da più di sessanta associazioni attive in vari ambiti: cooperazione, promozione sociale, cultura, finanza, turismo, formazione e tutela del territorio. Con il progetto “EXPlOding Energies to Change the World”, la Fondazione ha voluto stimolare riflessioni sull’utilizzo sostenibile – da un punto di vista ambientale e sociale – delle risorse, ma anche sottolineare la necessità di un cambiamento generato dalla partecipazione dei singoli individui e delle comunità. È stato così concepito un Programma Culturale per condividere internazionalmente il contributo essenziale delle Organizzazioni nell’affrontare i grandi problemi dell’umanità, valorizzare esperienze concrete e buone pratiche sui temi dell’alimentazione e della sostenibilità, promuovere nuove alleanze tra Organizzazioni no profit, istituzioni pubbliche e imprese per costruire un futuro più equo e sostenibile. Caratteristica centrale del modello gestionale del Padiglione è stato il coinvolgimento diretto delle Organizzazioni nella

costruzione di un Programma Culturale partecipato e inclusivo. Grandi e piccole realtà, in collaborazione con istituzioni pubbliche o in Partnership con aziende, hanno dato vita a un programma poliedrico che si è arricchito ogni giorno con nuovi eventi, attività culturali ed espositive, convegni, momenti d’intrattenimento. L’offerta culturale di Cascina Triulza ha rappresentato un’esperienza unica e indimenticabile che ha visto la Società Civile protagonista di oltre 800 dibattiti, eventi e momenti di riflessione organizzati da più di 200 Organizzazioni del Terzo Settore, dando vita a uno dei palinsesti più ricchi e articolati di Expo Milano 2015. Anche le visite istituzionali – tra cui l’ex Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, l’attuale Presidente Sergio Mattarella, l’ex Presidente dell’Uruguay José Mujica, l’ambientalista indiana Vandana Shiva, l’attivista e fondatore della rete “Libera” Don Ciotti, il Premio Nobel per la Pace Leymah Gbowee – hanno contribuito a incrementare la visibilità di Cascina Triulza nel palinsesto italiano e internazionale. Cascina Triulza ha dato spazio e voce anche agli artisti emergenti, ai giovani designer

e ricercatori. Le Organizzazioni del Terzo Settore hanno infatti realizzato 152 eventi artistici con il coinvolgimento di oltre 3.000 artisti: alcuni arredi interni sono stati progettati da giovani designer e Fondazione Cariplo – Partner di Fondazione Triulza – e 10 dottorandi hanno partecipato attivamente alla vita della Cascina, osservando e analizzando il lavoro delle associazioni interne. Il mercato era invece il luogo di incontro tra i produttori responsabili e di qualità e i consumatori consapevoli: qui 200 piccoli produttori italiani e internazionali hanno potuto far conoscere ai Visitatori le loro proposte di cibi e artigianato, prodotti attenti alla qualità, all’ambiente e ai diritti dell’uomo. La Cascina ha saputo accogliere circa 1 milione e 600mila persone oltre a 35mila ragazzi coinvolti nei laboratori e nelle visite didattiche, mentre più di 18mila bambini fra i 4 e i 10 anni hanno partecipato agli oltre 500 laboratori del Children Lab dove – attraverso il gioco e l’esperienza pratica – hanno affrontato i temi della sostenibilità ambientale, dell’importanza dell’acqua e del mangiar sano. Cascina Triulza ha rappresentato il centro gravitazionale delle attività della Società Civile, un luogo di identità e impatto che si pone come legacy di Expo Milano 2015 alla comunità locale.

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Capitolo

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Partecipanti Corporate Il coinvolgimento del settore privato è stato un fattore fondamentale per la buona riuscita di Expo Milano 2015: un Evento proiettato verso il futuro e verso l’innovazione

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tecnologica non sarebbe stato efficace senza la partecipazione attiva delle aziende, che costituiscono il motore di progresso e ricerca.

Corporate


Nei luoghi di Expo

Parteci Le aziende che hanno scelto di partecipare a Expo Milano 2015 in qualità di Corporate Participant sono state coinvolte nel definire tecnologie, ricerche innovative, prodotti e good practice in linea con il Tema. Per diventare Partecipanti Corporate le aziende hanno dovuto presentare una Request for Proposal, che comprendeva

un Theme Statement, e firmare un Contratto di Partecipazione con cui si impegnavano a costruire, allestire, gestire e smantellare un Padiglione SelfBuilt. L’Esposizione Universale è stata un’eccezionale piattaforma di comunicazione internazionale e un palcoscenico unico per le imprese che desideravano accrescere l’immagine del proprio brand tra milioni di Visitatori.

Partecipanti Corporate

Tema

Area (mq)

ALESSANDRO ROSSO – JOOMOO

Amazing Hospitality

863

CHINA CORPORATE UNITED PAVILION

Seeds of China

1269

COCA-COLA

Ogni bottiglia ha una storia

953

FEDERALIMENTARE4EXPO – CIBUS

CIBUSèITALIA

1949

NEW HOLLANDE AGRICULTURE (CNH)

The sustainable farm pavilion

1638

Un luogo d’incontro, gioia e armonia per i cinesi

959

e

VANKE

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Tema: Amazing Hospitality Dimensione: 863 mq

ALESSANDRO ROSSO – JOOMOO Alessandro Rosso Group, leader di mercato in ambito incentive, ha deciso di gestire una struttura espositiva a Expo Milano 2015 per offrire un posto in prima fila ai brand italiani – protagonisti di questo Evento di rilancio dell’economia nazionale. Qui hanno potuto organizzare eventi, riunioni e appuntamenti d’affari. All’interno del Padiglione i Visitatori trovavano il particolarissimo “I Bar”, uno spazio di ghiaccio a -7°C, e la bianchissima “Rosso Beach”, sul tetto della struttura, dove pranzare o ballare.

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Nei luoghi di Expo

Tema: Seeds of China Dimensione: 1269 mq

CHINA CORPORATE UNITED PAVILION Il China Corporate United Pavilion interpretava attraverso il simbolo di un seme il sogno di un gruppo di imprese cinesi che vogliono basarsi sui valori della conservazione delle risorse naturali e della sicurezza alimentare. Nello spazio espositivo erano rappresentati temi quali “L’Origine della vita”, “Il potere della crescita”, “Il sogno dei semi”, “La luce della vita”, “Il ciclo della vita”, “L’arte culinaria” e altri ancora, per mostrare il percorso di crescita e il ruolo del mondo imprenditoriale in rapporto al rapido sviluppo del Paese. È la prima volta che un gruppo di imprese cinesi si unisce per proporre a un’Esposizione Universale un proprio Padiglione. L’immagine di potenza del germogliare di un seme che rompe il terreno ha ispirato il progetto del China Corporate United Pavilion. La vita che nasceva dal cuore verde

– lo spazio dell’auditorium – si evolveva nella spirale della catena del Dna, che tracciava un percorso ascendente e si sviluppava in una rampa dalla forma ellittica che accompagnava i Visitatori verso l’alto fino agli spazi aperti, al giardino italo-cinese e alla terrazza. Il Padiglione aveva una forma rettangolare – resa esteticamente leggera grazie all’utilizzo della membrana traspirante e delle pareti vetrate – con armoniose curve interne che rappresentavano la vitalità delle imprese cinesi. L’obiettivo era creare un ambiente armonico e naturale, che offriva quattro diversi percorsi: dal primo piano, dove si trovavano la sala espositiva e l’auditorium, i Visitatori scendevano al piano terra e al seminterrato per condividere un’esperienza diretta sulla preparazione dei cibi, per poi dirigersi verso il ristorante e il negozio di souvenir.

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Tema: Ogni bottiglia ha una storia Dimensioni: 959 mq

COCA-COLA Coca-Cola promuove l’adozione di uno stile di vita attivo e di una nutrizione equilibrata, l’innovazione in materia di prodotto e ingredienti, il supporto all’emancipazione femminile e la sostenibilità ambientale: tutti argomenti in stretto collegamento con il Tema. Per questo motivo, Coca-Cola ha voluto essere presente a Expo Milano 2015 con un Padiglione rappresentativo della propria eredità e della sua visione rispetto al Tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”. Lo spazio espositivo ha rappresentato quindi il quadro perfetto per descrivere il modello di

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sostenibilità dell’azienda ed esibire le numerose iniziative e campagne in tali ambiti, che fanno parte della propria visione “noi e il mondo”. L’area è stata costruita utilizzando solo materiali eco-sostenibili (vetro, legno, acqua) e, in linea con la volontà di riutilizzo dei Padiglioni del Sito Espositivo, è stata poi donata al Comune di Milano e trasformata nella copertura di un campo da basket. Durante il semestre espositivo, Coca-Cola ha accolto 400mila Visitatori, ai quali ha proposto numerosi eventi di edutainment.


Nei luoghi di Expo

Tema: CIBUSèITALIA Dimensioni: 1949 mq

FEDERALIMENTARE Progetto voluto da Federalimentare – Federazione Italiana dell’Industria Alimentare e delle Bevande – in partnership con Fiere di Parma e con il Salone Internazionale dell’alimentazione, CIBUS. Il Padiglione è stato pensato come epicentro per divulgare e valorizzare l’immagine dell’industria alimentare italiana e dei suoi marchi migliori. L’area è servita da vetrina per i prodotti alimentari italiani di eccellenza, disposti secondo un percorso articolato in filiere merceologiche, per fornire

ai buyer e ai Visitatori stranieri una panoramica esaustiva del cibo made in Italy. È stata una grande narrazione della specificità dell’agroindustria Italiana, della ricchezza dei territori, dei prodotti e degli imprenditori che l’hanno creata, sviluppata e innovata. Una ricchezza creativa e relazionale, che nasce dalla storia di Imprese e Territori e si riflette sulle nuove generazioni di imprenditori e manager che alimentano lo sviluppo dell’Italian Food nel Mondo. Il Padiglione è stato ricostruito presso Fiere di Parma durante CIBUS 2016.

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Capitolo

Tema: The sustainable farm pavilion Dimensione: 1638 mq

NEW HOLLAND AGRICULTURE La partecipazione a Expo Milano 2015 di New Holland Agriculture è stata l’occasione per illustrare come un leader mondiale della meccanizzazione agricola vede il presente e prepara l’agricoltura degli anni a venire. La vsione è un futuro sostenibile ed equo, nel quale la produzione di cibo di qualità, energia pulita e alto reddito faranno parte di un unico circolo virtuoso basato sull’impiego di risorse rinnovabili, sul rispetto della terra e dell’ambiente, sull’eliminazione degli sprechi.

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Il concept del Padiglione è ispirato alla strategia Clean Energy Leader, che New Holland persegue dal 2006, e in particolare al progetto Energy Independent Farm, presentato e premiato nel 2009 al SIMA (Salone Internazionale dei fornitori del settore agricolo e dell’allevamento) di Parigi – basato sull’autosufficienza energetica delle aziende agricole e sulla convinzione che, liberandosi dai vincoli dei combustibili fossili, gli agricoltori possano “coltivare” le proprie fonti bioenergetiche.

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Nei luoghi di Expo

Tema: Un luogo d’incontro, gioia e armonia per i cinesi Dimensioni: 959 mq

VANKE Situato in prossimità della Lake Arena, il Padiglione di Vanke rappresenta il successo della partecipazione a Expo Milano 2015 della più grande realtà immobiliare residenziale cinese quotata alla Borsa di Shenzhen. Il progetto, dai caratteri unici, è dello studio dell’architetto Daniel Libeskind di New York e da Libeskind Architettura (Milano) che lo hanno concepito come un’estensione del paesaggio circostante. L’area si articolava in due percorsi indipendenti, dall’interno verso l’esterno. Nel primo il Visitatore trovava la “Foresta virtuale”, un

cortometraggio proiettato su 300 schermi che ritraeva momenti di vita delle comunità cinesi contemporanee, evidenziando il ruolo fondamentale svolto dallo shi tang (mensa) nella quotidianità. Il secondo ospitava invece le atmosfere legate a questa pratica, che – molto più di un semplice spazio di ristoro – rappresentava una struttura sociale tradizionale, presente dall’antichità e ancora esistente nella società contemporanea cinese in varie forme. Uno spazio conviviale in cui trovare cibo conveniente, un ambiente sano e sereno.

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Tematiche

Aree Tematiche Il Padiglione Zero è il luogo dove l’Italia ha dato il benvenuto al mondo, accogliendolo nella sua Esposizione

Aree 518

Universale e ripercorrendo la storia dell’umanità attraverso il rapporto dell’uomo con il cibo.

Le Aree Tematiche sono state luoghi fisici che hanno saputo interpretare il Tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” grazie a percorsi espositivi ed elementi attrattivi, coinvolgendo direttamente i Visitatori più piccoli, ma anche i più grandi, e regalando un’esperienza sensoriale divertente ma soprattutto educativa. I cinque spazi sono stati ideati e progettati da prestigiosi curatori internazionali. Quattro si trovavano in punti chiave del Sito Espositivo, mentre uno – Arts & Foods – aveva sede alla Triennale di Milano.


Nei luoghi di Expo

e PADIGLIONE ZERO Curato da Davide Rampello per le architetture di Michele de Lucchi, è stato il trampolino di lancio per i concetti e i linguaggi connessi all’Esposizione Universale. Al suo interno venivano proposti i principali filoni aperti dal Tema utilizzando un linguaggio scenografico, improntato a sollecitare stupore e curiosità. Situato all’ingresso Ovest, introduceva alla visita e ripercorreva la storia dell’uomo attraverso il cibo, una rappresentazione che non si esauriva nel Padiglione ma ambiva a diventare un percorso snodato su tutto il Sito Espositivo. In quanto elemento di ouverture alla conoscenza, all’interno del Padiglione Zero il Tema è stato sviluppato in una prospettiva multidisciplinare: sociale, culturale, ambientale, tecnologica. Un percorso d’emozione che sorprendeva i sensi grazie a imponenti installazioni – di

grande impatto visivo e uditivo – e scenografie che travalicavano i limiti fisici delle pareti, rendendo il passaggio un avvenimento e l’architettura un’esperienza. Il Padiglione Zero era anche una tappa fondamentale dell’Itinerario ONU “Sfida Fame Zero”. I due racconti si incrociavano lungo il Sito Espositivo, dove grazie alle Stele ONU si scopriva la stretta relazione tra il Tema e una delle missioni fondamentali delle Nazioni Unite: garantire a tutte le persone il diritto al cibo per permettere di condurre vite sane e produttive, senza compromettere i bisogni delle generazioni future. All’interno del Padiglione Zero, realizzato anche con il contributo della Cooperazione Italiana allo Sviluppo, erano rappresentate anche le Best Sustainable Development Practices sulla sicurezza alimentare, uno dei cardini dell’interpretazione

del Tema: lo sviluppo e la diffusione di esempi virtuosi è stato uno degli elementi caratterizzanti di Expo Milano 2015. Le 18 iniziative selezionate dal programma Feeding Knowlege hanno trovato la loro particolare connotazione emozionale all’interno del Padiglione Zero, per essere raccontate e valorizzate con un linguaggio comunicativo di impatto. Il bando internazionale lanciato dall’Organizzatore ha permesso di raccogliere oltre 740 progetti per testimoniare il contribuito alla cooperazione e allo scambio, ponendosi come emblema della condivisione di conoscenze che ha caratterizzato l’Esposizione Universale. Le best practice di Expo Milano 2015 sono diventate standard di riferimento e modello di sviluppo sostenibile per tutti i Paesi del mondo a livello ambientale, sociale, produttivo, tecnico e scientifico.

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PARCO DELLA BIODIVERSITÀ Un grande giardino di 8.500 mq, curato dalla facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano con Emilio Genovesi e Stefano Mirti e realizzato nell’area nord-orientale del Sito Espositivo da Bologna Fiere. Il Parco riproduceva la varietà della natura in un paesaggio multiforme di grande suggestione, capace di coinvolgere emotivamente e stimolare intellettualmente. In linea con questo approccio, la rappresentazione della biodiversità è stata affidata in

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parte alla ricostruzione di paesaggi straordinari, creati con 300 specie di piante diverse, e in parte a video e rappresentazioni virtuali. Parte dialogante del Parco era la Collina Mediterranea che ospitava la piazza della biodiversità, un’area gestita da Slow Food e dedicata all’agricoltura sostenibile, al consumo responsabile e alla lotta agli sprechi che terminava in un percorso degustativo straordinario. Il suggestivo Parco della Biodiversità

non è dunque stato solo uno spazio ludico e di ambientazione paesaggistica, ma un vero e proprio contenitore per approfondimenti legati al Tema.


Nei luoghi di Expo

FUTURE FOOD DISTRICT Curato da Carlo Ratti in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology di Boston, e realizzato dal Partner Coop, il Future Food District si fondava sull’idea di consentire al Visitatore – in particolare a giovani e technology users – di comprendere che impatto avrà l’applicazione estesa della tecnologia sulla conservazione, la distribuzione, l’acquisto e il consumo di cibo, come si evolveranno gli scenari futuri e che conseguenze avranno le scelte individuali sugli spazi commerciali e

privati dedicati a queste funzioni. All’interno del Future Food District non solo gli spazi espositivi ma gli edifici stessi (fin dalle facciate) sono stati oggetto di narrazione e di esperienza multimediale, grazie a una selezione di materiali biologici in grado di produrre frutta e vegetali tramite una coltura idroponica su più livelli. La messa in scena tecnologica è stata un elemento chiave del progetto, che ha permesso a tutti di vedere e toccare il cibo del domani e scoprire l’esperienza dell’acquisto in un supermercato del futuro.

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CHILDREN PARK Lo spazio era interamente dedicato a un pubblico speciale e importante, al quale si sono voluti dedicare non solo servizi e strutture adeguate, ma anche una proposta connessa di gioco e di conoscenza – i bambini e le famiglie saranno i produttori e i consumatori del cibo del futuro. Il Children Park è stato un banco di prova per Expo Milano 2015, dove il concetto di legacy immateriale si è fatto subito concreto. Con i bambini più che con chiunque altro è stato necessario trasformare l’esposizione in performance, le teorie in

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laboratori, le formule in giochi. Il concept di questa Area Tematica, curato da Sabina Cantarelli e sviluppato dal team di Reggio Children, si basava sulla volontà di aiutare la partecipazione responsabile dei Visitatori alle sorti del pianeta, indipendentemente dalla loro età. Questo si è tradotto in una struttura-gioco, che simboleggiava il centro del mondo, e in percorsi composti da installazioni incentrate sulla relazione interpersonale, sull’interdipendenza e sulle azioni collaborative.

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Capitolo

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Nei luoghi di Expo

ARTS & FOODS. RITUALI DAL 1851 Unico spazio esterno al Sito Espositivo, la mostra è nata dal progetto di Germano Celant per indagare sul rapporto tra le arti e i numerosi rituali connessi al cibo nel mondo. Ha inaugurato l’8 aprile e si è protratta sino al 1° novembre, allestita negli spazi della Triennale di Milano – con l’allestimento di Italo Rota e il progetto grafico di Irma Boom. “Arts&Foods. Rituali dal 1851” si estendeva per circa 7.000 metri quadrati per presentare in modo completo e ricco la pluralità di linguaggi visuali, plastici, oggettuali e ambientali che dal 1851 a oggi hanno ruotato intorno ai temi della nutrizione – una lettura storica sull’influenza estetica e funzionale che l’alimentazione ha esercitato sui linguaggi della creatività.

L’allestimento si articolava in 15 riproduzioni di ambienti dedicati del cibo – dalla sala da pranzo alla cucina, dal bar agli spazi del picnic – dove quadri, arredi, oggetti, elettrodomestici, fotografie, documenti, estratti cinematografici, programmi televisivi, manifesti, menù hanno contribuito a creare una narrazione di forte impatto, anche grazie alla presenza di più di 2.000 opere provenienti da musei, fondazioni pubbliche e private, collezionisti e artisti di tutto il mondo. Questo viaggio nel tempo sviluppava creativamente il Tema e dava vita a una dimensione sensoriale allargata, grazie alla presenza di riproduzioni musicali e di stazioni olfattive, punti di proiezione cinematografici e televisivi, citazioni letterarie.

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CAPITOLO 9

184 giorni di eventi Coinvolgere i Partecipanti per coinvolgere ogni Visitatore. Fra educazione e intrattenimento, l’energia di una festa collettiva che ha animato un palcoscenico di 1 milione di metri quadrati.

9.1 Le persone al centro Gli eventi, con la loro varietà di contenuti, generi e pubblici differenti, hanno avuto un ruolo essenziale per l’esperienza quanto l’architettura o le esposizioni. 524


184 giorni di eventi

Cinquemila iniziative in sei mesi. Dall’inaugurazione alla cerimonia conclusiva, la città di Expo Milano 2015 ha vissuto in ogni suo spazio come un palco e un luogo di incontro. Tradizioni locali in mostra, conferenze e concerti, perfino una mini-maratona interna: un open stage diffuso, in cui migliaia di persone hanno partecipato a un racconto collettivo — in attesa che il tramonto rendesse possibili l’incanto di musica e luci dell’Albero della Vita.

Gli eventi realizzati in modo diretto dall’organizzazione all’interno di questa attività frenetica sono un piccolo numero rispetto alle iniziative attraverso cui i Partecipanti e i tanti soggetti coinvolti nell’Esposizione Universale hanno espresso la propria identità e visione sul Tema dell’alimentazione. Il compito di Expo Milano 2015 si è concentrato ancora una volta nel favorire questa energia collettiva, con regole e spazi adatti, e così aiutare a emergere un programma di interesse trasversale, tale da unire la discussione sull’alimentazione e l’intrattenimento.

Una grande piattaforma partecipata, dove ogni realtà ha potuto esprimersi a pieno 525


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Trasversalità ed edutainment, per un palinsesto incentrato sul Tema e sui Visitatori

altrove. Concerti e performance, in cui ammirare costumi dei vari continenti, hanno animato la World Avenue.

Expo Milano 2015 ha posto al centro della scena i soggetti che a diverso titolo l’hanno abitata, e questi hanno messo il Visitatore al centro dell’attenzione. Oltre 21 milioni di persone, nel corso del semestre, hanno fatto proprio il Sito Espositivo grazie a un palinsesto ricco e capace di coinvolgere un pubblico vasto 526

e diversificato per età, cultura, nazionalità. Il merito va alla combinazione di organizzatori e linguaggi che hanno formato l’offerta in modo spontaneo. Nella “festa con 7 miliardi di invitati”, come la annunciavano i manifesti, gli eventi hanno coinvolto più Paesi, in esperienze di scambio difficili da replicare

Il grande obiettivo comune è stato uno: educare divertendo, secondo un’interpretazione contemporanea dello spirito originario delle Esposizioni Universali. I Partecipanti Ufficiali e non Ufficiali, le Istituzioni italiane e internazionali, i Partner intervenuti si sono impegnati a sviluppare il Tema mirando sempre a costruire un’eredità immateriale fatta sì di sapere e conoscenza, ma anche di emozioni — una scelta premiata dal successo di Expo Milano 2015 nel pubblico.


184 giorni di eventi

LE LOCATION I luoghi principali in cui il rapporto tra insegnamento e performance, arte e tecnologia era protagonista sono state aree destinate agli eventi. Qui hanno trovato spazio spettacoli – diurni e notturni – e cerimonie ufficiali, insieme a incontri, conferenze, concerti, spettacoli e alle celebrazioni per i National Day e le giornate tematiche.

LAKE ARENA E ALBERO DELLA VITA All’estremità Nord del Cardo, la Lake Arena era il maggiore spazio all’aperto dedicato ai Visitatori. Dotata di gradinate per circa 3.600 persone, capace di accogliere 20mila persone in piedi, l’Arena ha raccolto ogni sera il numeroso pubblico – con lo sguardo (e lo smartphone) verso l’alto – accorso per l’Albero della Vita. La spettacolare struttura in legno e acciaio sorgeva al centro di un sistema di fontane, nel mezzo di un bacino d’acqua circolare dal diametro di quasi 100 metri, lastricato di ciottoli scuri per ottenere un effetto specchio.

OPEN AIR THEATRE SAN CARLO All’estremo opposto, il Cardo conduceva i Visitatori all’Open Air Theatre San Carlo, il grande spazio destinato agli eventi all’aperto con una capienza di 9.000 persone tra gradinate e prato (per un totale di 8.800 mq). Qui l’Esposizione ha avuto formalmente inizio e fine con le cerimonie d’apertura e chiusura. Per i primi mesi del semestre il palco ha ospitato lo spettacolo “ALLAVITA!”, ideato e realizzato dal Cirque du Soleil in esclusiva per Expo Milano 2015.

AUDITORIUM E CONFERENCE CENTRE Due strutture gemelle collocate nella parte Sud del Sito Espositivo completavano l’offerta di spazi per i grandi eventi. Hanno accolto gli eventi ufficiali dei Partecipanti in sale dedicate a conferenze, laboratori o spettacoli, con capienze variabili dai 200 ai 1.000 posti. Lo street artist Bros ha curato il rivestimento colorato delle facciate esterne.

OPEN PLAZA È l’area eventi all’aperto dell’Expo Centre (ingresso Ovest), dotata di copertura. Nel corso dei sei mesi si sono svolte qui le diverse cerimonie dell’alzabandiera dei Paesi che celebravano il proprio National Day. 527


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In aggiunta alle aree principali, per rispondere alla quantità di richieste, così come alle diverse esigenze legate ai tipi di iniziative, il Masterplan prevedeva di diffondere e moltiplicare gli spazi per gli eventi ovunque possibile. L’organizzazione ha concesso alle attività le tante aree aperte sul Sito Espositivo e la World Avenue con la sua maestosa scenografia: una scelta strategica per valorizzare la varietà dello spazio e favorire un calendario impressionante di appuntamenti. Spazi per eventi erano infine disponibili in molti Padiglioni e all’interno dei Cluster tematici: altrettante aree che hanno aiutato ad animare l’Esposizione Universale con musica, dibattiti e degustazioni.

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184 giorni di eventi

Punto di incontro irrinunciabile per i Visitatori dell’Esposizione Universale è stato senza dubbio l’Albero della Vita. Alto 37 metri, con i suoi spettacoli luminosi e pirotecnici, l’Albero ha riempito di musica e colore le serate di Expo Milano 2015 con oltre 2.200 spettacoli nel corso del semestre.

9.2 Sei mesi spettacolari Per l’intera durata del semestre l’Evento ha proposto ai Visitatori momenti di riflessione e incanto secondo una combinazione memorabile di linguaggi.

Altra grande produzione, da maggio a fine agosto la celebre compagnia canadese del Cirque du Soleil ha calcato il palco dell’Open Air Theatre con ALLAVITA!, spettacolo ideato ad hoc per l’Esposizione Universale, in scena 5 giorni a settimana per un totale di circa 80 repliche. Per la sua storia evocativa il Cirque Du Soleil si ispirava al Tema, raccontandolo attraverso le evoluzioni acrobatiche e l‘empatia tipica dei suoi attori. Tra settembre e ottobre, l’Open Air Theatre ha ospitato invece numerosi concerti di diversi generi musicali, con interpreti italiani e internazionali apprezzati dai Visitatori. È significativo ricordare infine l’esibizione della compagnia russa Igor Moiseyev Ballet, prima compagnia professionale di danza folklorica del mondo, che vanta un repertorio con più di 300 danze popolari, miniature coreografiche e balletti. 529


Report Expo Milano 2015

Tra tutti gli eventi in palinsesto i National Day hanno ricoperto poi un ruolo di particolare rilevanza. Organizzati nel giorno della Festa nazionale o di una ricorrenza significativa per i singoli Paesi, hanno presentato il lato più profondo della loro cultura e tradizione. Nei sei mesi le Giornate nazionali hanno permesso di condividere le esperienze dei

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Partecipanti nel fare fronte alle necessità alimentari, ma anche di confrontarsi su altri temi di interesse locale e globale. In questo caso, agli aspetti più tradizionali e legati al folklore dei Paesi si sono intrecciati l’intensificarsi delle politiche internazionali, il riconoscimento dei diritti umani e il rafforzamento dei rapporti commerciali tra i diversi Paesi.

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184 giorni di eventi

Lo spirito di cooperazione e solidarietà trovava un suo culmine, da parte dei rappresentanti delle Autorità nazionali, nella firma della Carta di Milano o del Libro d’onore a Palazzo Italia. Nei sei mesi è stata massiccia anche la presenza delle rappresentazioni istituzionali, con oltre 920 conferenze che hanno fatto di Expo Milano 2015 un luogo privilegiato di dibattito. Hanno partecipato politici, imprenditori, influencer, figure di spicco dello spettacolo e dello sport a livello internazionale. Esempio cardine del ruolo centrale dell’Evento per il confronto sul diritto al cibo è stato il World Food Day – con la visita del Segretario Generale dell’ONU, a cui l’Italia ha consegnato la Carta di Milano. Le Nazioni Unite, quale Partecipante Ufficiale di Expo Milano 2015 e in collaborazione con l’Organizzatore, hanno organizzato inoltre tre giornate dedicate a discutere su alcuni dei temi prioritari per l’ONU: l’ambiente, l’uomo, l’alimentazione. Nell’Evento è stato importante poi il ruolo della Cascina Triulza, dove le Organizzazioni della Società Civile e del Terzo Settore hanno proposto oltre 800 eventi a più di 6.000 Visitatori. Fondamentale infine la funzione del Padiglione Italia e dei suoi Partner, che sul Tema hanno organizzato oltre 4.000 momenti di riflessione fra incontri, convegni e altri eventi.

Di seguito, la selezione di alcuni fra gli eventi più rilevanti avvenuti nel Sito Espositivo.

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30G 1V 2S 3D 4L 5M 6M 7G 8V 9S 10D 11L 12M 13M 14G 15V 16S 17D 18L 19M 20M 21G 22V 23S 24D 25L 26M 27M 28G 29V 30S 31D 532

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CONCERTO IN PIAZZA DEL DUOMO preopening CERIMONIA DI APERTURA

NATIONAL DAY TURKMENISTAN

NATIONAL DAY SUDAN ALLAVITA! CIRQUE DU SOLEIL dura fino al 30 agosto INTERNATIONAL DAY OF FAMILIES NATIONAL DAY REPUBBLICA CECA

NATIONAL DAY SVIZZERA THE GLOBAL FOOD SECURITY INDEX

NATIONAL DAY MAROCCO NATIONAL DAY ERITREA NATIONAL DAY ARGENTINA

NATIONAL DAY TUNISIA

NATIONAL DAY CONGO LA SETTIMANA DI PECHINO fino al 3 giugno

NATIONAL DAY KYRGYZSTAN FESTA DEL LATTE


MAGGIO 2015 184 giorni di eventi

GIORNATA DELL’EUROPA

NATIONAL DAY MONTENEGRO WORLD DAY FOR CULTURAL DIVERSITY, DIALOGUE AND DEVELOPMENT GIORNATA DEL TURISMO CINESE “LA BELLA CINA E LA VIA DELLA SETA” INTERNATIONAL DAY FOR BIOLOGICAL DIVERSITY

THE IMPORTANT ROLE OF WOMEN; EXPERIENCES AND CHALLENGES FOR THE POST 2015 DEVELOPMENT AGENDA 28 e 29 maggio

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NATIONAL DAY VANUATU EVENTO #EXPOTTIMISTI CONVEGNO MONDIALE WORLD FARMER ORGANIZATION

NATIONAL DAY MONACO LA SETTIMANA DI SHANGHAI fino al 13 giugno NATIONAL DAY SANTA SEDE

NATIONAL DAY ECUADOR NATIONAL DAY SAN MARINO

NATIONAL DAY REGNO UNITO WORLD DAY TO COMBAT DESERTIFICATION AND DROUGHT

NATIONAL DAY LAOS

NATIONAL DAY REPUBBLICA DI COREA

NATIONAL DAY ISRAELE

NATIONAL DAY KAZAKHSTAN WOMEN’S FORUM ITALY 2015 WOMEN TO NURTURE A SUSTAINABLE FUTURE 29 e 30 giugno

GIUGNO 2015


SETTIMANA ORGOGLIO ITALIA fino al 7 giugno

FORUM AGRICOLO INTERNAZIONALE 4 e 5 giugno GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE

NATIONAL DAY ESTONIA

NATIONAL DAY CINA WORLD OCEANS DAY

NATIONAL DAY RUSSIA

NATIONAL DAY BELGIO WORLD DAY AGAINST CHILD LABOR

NATIONAL DAY SPAGNA FESTA DEL PANE

NATIONAL DAY IRLANDA

NATIONAL DAY GERMANIA NATIONAL DAY SLOVENIA

NATIONAL DAY FRANCIA FESTA DELLA PIZZA

CONCERTO GORAN BREGOVIĆ NATIONAL DAY SERBIA

NATIONAL DAY SLOVACCHIA

NATIONAL DAY AUSTRIA

NATIONAL DAY MALI

NATIONAL DAY REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

1L 2M 3M 4G 5V 6S 7D 8L 9M 10M 11G 12V 13S 14D 15L 16M 17M 18G 19V 20S 21D 22L 23M 24M 25G 26V 27S 28D 29L 30M








1M 2G 3V 4S 5D 6L 7M 8M 9G 10V 11S 12D 13L 14M 15M 16G 17V 18S 19D 20L 21M 22M 23G 24V 25S 26D 27L 28M 29M 30G 31V

GOOD GOODS

FEEDING THE BRAIN NATIONAL DAY RUANDA

NATIONAL DAY STATI UNITI INTERNATIONAL DAY OF COOPERATIVES

NATIONAL DAY BURUNDI THE KEY ROLE OF EDUCATION

THE ASPEN FORUM AT EXPO: FOOD SECURITY, NUTRITION AND GLOBAL HEALTH 8 e 9 luglio

NATIONAL DAY GIAPPONE WORLD POPULATION DAY NATIONAL DAY TANZANIA

NATIONAL DAY LITUANIA NATIONAL DAY MALTA NATIONAL DAY GHANA

NATIONAL DAY SRI LANKA

NATIONAL DAY COLOMBIA FESTA DEL CACAO

NATIONAL DAY SENEGAL NATIONAL DAY EGITTO NATIONAL DAY MAURITANIA NATIONAL DAY OMAN

NATIONAL DAY GABON NATIONAL DAY MYANMAR FORUM INTERNAZIONALE DELLA CULTURA 31 luglio e 1 agosto


LUGLIO 2015 STARTING FROM GIRLS NATIONAL DAY UGANDA

NATIONAL DAY CAMERUN WOMEN IN BUSINESS: THE POSITIVE ECONOMY AT WORK NATIONAL DAY AZERBAIGIAN FESTA DELLA FRUTTA E DELLA VERDURA BEIJING PLUS 20: THE ITALIAN RECORD AND THE INTERNATIONAL ONE NATIONAL DAY HAITI

NATIONAL DAY CARICOM INAUGURAZIONE VIVAIO TALENTI fino al 29 ottobre NELSON MANDELA INTERNATIONAL DAY

NATIONAL DAY CUBA

NATIONAL DAY ROMANIA








AGOSTO 2015 NATIONAL DAY GIORDANIA INTERNATIONAL DAY OF THE WORLD INDIGENOUS PEOPLES NATIONAL DAY MALDIVE NATIONAL DAY COSTA D’AVORIO

NATIONAL DAY MADAGASCAR

WORLD HUMANITARIAN DAY NATIONAL DAY AFGHANISTAN FESTA DEI PESCATORI NATIONAL DAY BENIN NATIONAL DAY IRAN

NATIONAL DAY URUGUAY

NATIONAL DAY MOLDOVA

NATIONAL DAY ZIMBABWE


NATIONAL DAY BOLIVIA NATIONAL DAY COMORE NATIONAL DAY ALGERIA

INTERNATIONAL YOUTH DAY

NATIONAL DAY SIERRA LEONE NATIONAL DAY CAMBOGIA

NATIONAL DAY TOGO

NATIONAL DAY THAILANDIA

NATIONAL DAY KUWAIT NATIONAL DAY ZAMBIA

NATIONAL DAY VENEZUELA

1S 2D 3L 4M 5M 6G 7V 8S 9D 10L 11M 12M 13G 14V 15S 16D 17L 18M 19M 20G 21V 22S 23D 24L 25M 26M 27G 28V 29S 30D 31L








1M 2M 3G 4V 5S 6D 7L 8M 9M 10G 11V 12S 13D 14L 15M 16M 17G 18V 19S 20D 21L 22M 23M 24G 25V 26S 27D 28L 29M 30M

NATIONAL DAY VIETNAM NATIONAL DAY SOMALIA

NATIONAL DAY GAMBIA NATIONAL DAY INDONESIA NATIONAL DAY BRASILE

NATIONAL DAY QATAR

NATIONAL DAY TURCHIA

CONCERTO ELISA NATIONAL DAY POLONIA NUTELLA #BUONGIORNOENTUSIASMO

NATIONAL DAY ANGOLA AGRICULTURAL BIODIVERSITY, FOOD SUPPLY CHAINS AND WOMEN’S EMPOWERMENT

NATIONAL DAY BANGLADESH

CONCERTO EDOARDO BENNATO & FARMERS NATIONAL DAY GUINEA BISSAU FESTA DEL RISO INTERNATIONAL DAY OF DEMOCRACY

NATIONAL DAY MOZAMBICO WORLD MARITIME DAY

NATIONAL DAY LIBANO

NATIONAL DAY MALAYSIA NATIONAL DAY CILE – CONCERTO INTI-ILLIMANI


NATIONAL DAY BAHRAIN

NATIONAL DAY KENYA NATIONAL DAY BELARUS NATIONAL DAY BRUNEI DARUSSALAM CONCERTO THE KOLORS NATIONAL DAY ETIOPIA

NATIONAL DAY EL SALVADOR GIORNATA DELL’AGRICOLTURA ITALIANA Coldiretti NATIONAL DAY MESSICO INTERNATIONAL DAY FOR THE PRESERVATION OF OZONE LAYER INTERNATIONAL DAY OF MEDITERRANEAN DIET – UNESCO INTANGIBLE HERITAGE OF HUMANITY FESTA DELLA BIRRA NATIONAL DAY PALESTINA NATIONAL DAY GRECIA INTERNATIONAL DAY OF PEACE

IGOR MOISEYEV BALLET NATIONAL DAY SÃO TOMÉ E PRINCIPE

SETTEMBRE 2015








FESTA DEL CAFFÈ

NATIONAL DAY GUINEA GIORNATA DEDICATA ALL’INNOVAZIONE Coldiretti

HIP HOP NIGHT Marracash, Gue Pequeno ed Emis Killa TERRA MADRE GIOVANI fino al 6 ottobre

OCSE ANAC: LEGALITÀ E TRASPARENZA NEI GRANDI EVENTI E INFRASTRUT NATIONAL DAY YEMEN PROMOTING WOMEN EMPOWERMENT FOR INCLUSIVE AND SUSTAINABLE INDUSTRIAL DEVELOPMENT IN THE MENA REGION WORLD FOOD DAY

NATIONAL DAY ALBANIA FESTA DELLA PASTA EVENTO #EXPOTTIMISTI NATIONAL DAY EMIRATI ARABI UNITI

NATIONAL DAY UNGHERIA

VIVAIO DELLE IDEE Ultimo evento di Expo! NATIONAL DAY GUINEA EQUATORIALE DAVID MERLINI SHOW

OTTOBRE 2015

C


MENSA DEI POPOLI

THE MEDITERRANEAN BASIN: WOMEN’S NETWORKS FOR THE EMPOWERMENT NATIONAL DAY GIBUTI

EXPO DELLE IDEE ERASMUS DAY

TTURE CONCERTO MARIO BIONDI

CONCERTO DAVIDE VAN DE SFROOS INTERNATIONAL DAY FOR THE ERADICATION OF POVERTY

FESTA DELL’ALBERO DELLA VITA bandiere + esibizione tenore + concerto Scala e Cacciapaglia all’Open Air Theatre

FESTA DEL VINO E DELL’OLIO

CONCERTO VARHAN ORCHESTROVIČ BAUER ORCHESTRA E ALTRI ARTISTI

CERIMONIA DI CHIUSURA

1G 2V 3S 4D 5L 6M 7M 8G 9V 10S 11D 12L 13M 14M 15G 16V 17S 18D 19L 20M 21M 22G 23V 24S 25D 26L 27M 28M 29G 30V 31S








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CAPITOLO 10

Dietro le quinte In un Evento che ha coinvolto il mondo, ogni dettaglio doveva essere calcolato e monitorato nei diversi momenti, per individuare le possibili situazioni critiche prima che si verificassero. Una scommessa vinta, da Expo 2015 S.p.A. e dal Sistema Italia.

10.1 La gestione dell’Evento Una pianificazione flessibile, un coordinamento sofisticato e la collaborazione con le Autorità competenti hanno permesso di garantire un’Esposizione Universale di successo. 580


Dietro le quinte

La gestione dell’Evento è stata una delle maggiori sfide di Expo Milano 2015, dal punto di vista culturale e tecnico. Pianificare e organizzare il funzionamento di una città, nata il 1° maggio 2015 e vissuta da milioni di Visitatori, ha richiesto un ingente lavoro di coordinamento sia nella fase preliminare – mettendo a sistema tutte le esigenze delle diverse funzioni che avrebbero preso vita nel Sito Espositivo – sia durante i 184 giorni di apertura. Il complesso apparato di logistica sviluppato ha richiesto l’intervento di numerosi soggetti, nazionali e internazionali, che hanno concorso a creare un meccanismo dai molti ingranaggi perfettamente funzionante.

Expo 2015 S.p.A. ha guidato il processo di preparazione formando a fine 2012 una specifica divisione all’interno della propria struttura. Sotto la guida di uno dei general manager della Società le previsioni compiute in fase progettuale si sono trasformate in scenari reali.

Procedure per la gestione di accessi, sicurezza, rifornimenti, magazzini, pulizie e servizi

Gestione del flusso di Visitatori, delle emergenze, delle code

Telecamere di sicurezza e impianti audio

Accessibilità

Rifornimenti di Padiglioni e ristoranti

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Dietro le quinte

Expo 2015 S.p.A ha così formato un piano d’azione sempre più considerevole, realizzato insieme ai Partner tecnologici della Società e alle Autorità di pubblica sicurezza. Queste ultime, in coordinamento con la Prefettura di Milano – che già dal 2014 aveva istituito undici gruppi di lavoro inter-istituzionali – hanno sviluppato 25 “Pianificazioni d’intervento specifiche” per ogni scenario ipotizzabile nell’area del Sito Espositivo e nella vasta zona circostante: dalla sicurezza al soccorso, dalla mobilità alle minacce idrogeologiche, fino al rischio di eventuali incidenti industriali. I piani prefettizi avevano individuato misure di tutela anche in caso di minacce non convenzionali, motivo per cui sono stati operativi durante il semestre un laboratorio chimico, un laboratorio biologico e un’unità di decontaminazione dei Vigili del Fuoco, oltre a una operativa e una di riserva dell’Esercito Italiano. L’obiettivo, centrato, era rendere Expo Milano 2015 un luogo accogliente, sicuro e perfettamente funzionante.

Considerando le peculiarità di un’Esposizione Universale – un progetto che cambia la sua natura arricchendosi di contenuti e nuove attività mano a mano che viene realizzato – il successo della gestione del Sito Espositivo ha trovato nella flessibilità una delle proprie chiavi di volta. Ne è un esempio il piano di sicurezza speciale messo in atto per gestire le decine di migliaia di persone che, ogni sera in numero sempre maggiore, si radunavano sotto l’Albero della Vita per assistere al suo spettacolo meraviglioso. Controllare la logistica di Expo Milano 2015 ha significato affrontare sul campo varie complessità ancora prima del semestre espositivo, per via della necessità di coordinare gli accessi in cantiere di 36mila operai e tecnici nella fase di costruzione. Partendo dall’analisi di esperienze simili a livello globale, oltre che delle tipicità del panorama italiano e del particolare contesto internazionale che ha richiesto un’attenzione ancora più elevata al tema della sicurezza, Expo

2015 S.p.A. e gli enti statali e locali hanno quindi sviluppato e gestito, insieme ai Partecipanti, la complessa macchina che ha garantito il funzionamento dell’Evento per un totale di 4.416 ore (24 ore su 24 per 184 giorni). Un sistema invisibile ai Visitatori, ma che è stato il motore che ha tenuto in vita tutta la “cittadina” di Expo Milano 2015. Un motore composto sì dalla tecnologia ma anche e soprattutto dalle persone, come il team di professionisti di Expo 2015 S.p.A. che è confluito, prima dell’inizio dell’Evento, all’interno della Divisione Operations che ha riunito la maggior parte del personale della Società. È questa la squadra che durante il semestre espositivo si è interfacciata con le forze di sicurezza, anche grazie all’azione di coordinamento dalla Prefettura di Milano, e con tutte le aziende fornitrici di servizi e manutenzione. All’altro capo della catena di comando erano attivi 700 Field Operator Officer, assunti e formati dalla Società Expo 2015 per essere la prima linea sul campo nei diversi “quartieri” del Sito Espositivo.

La portata internazionale dell’Evento ha presupposto una garanzia di sicurezza assoluta 583


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10.2 La pianificazione della Safety A Expo Milano 2015 la sicurezza è stata un elemento presente ma invisibile, scelta fatta per privilegiare l’esperienza del Visitatore.

In vista dell’Evento, Expo 2015 S.p.A. ha attivato un Servizio Safety interno al Sito Espositivo per garantire che le attività fossero eseguite in sicurezza e offrire ai Visitatori, ai delegati internazionali e a tutto lo Staff un’esperienza realmente godibile. Per raggiungere questo obiettivo ha avuto notevole importanza la collaborazione con la Prefettura di Milano e gli enti istituzionali competenti (ASL, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine, Agenzia Regionale Emergenza Urgenza) con cui si è avviato un dialogo costante sia in fase di pianificazione sia nella fase di gestione dell’Evento. Nello specifico il Servizio Safety ha avviato una prima valutazione dei rischi e ha poi proceduto a individuare misure cautelari e di soccorso per la gestione di eventuali emergenze, con una particolare attenzione ai possibili 584

momenti di alta criticità (come gli eventi, le visite internazionali e dei VIP). La valutazione dei rischi è stata effettuata suddividendo il Sito Espositivo in diverse aree a seconda della tipologia di attività, ottenendo così una mappa precisa tale da indicare

le molteplici realtà presenti – in questo modo era possibile individuare velocemente le misure di protezione adatte alle varie situazioni. Per ciascuna delle aree è stato attestato inoltre il rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza nei


Dietro le quinte

La sicurezza: fattore impercettibile ma imprescindibile per ospitare il mondo

luoghi di lavoro e prevenzione degli incendi. Le misure individuate con la valutazione preventiva sono state puntualmente condivise con gli enti istituzionali competenti e la loro applicazione è stata verificata con sopralluoghi e ispezioni su base quotidiana, in particolare nelle ore notturne in cui si svolgevano i processi di allestimento, logistica, manutenzione, pulizia. L’attività di controllo è stata inoltre supportata da un’applicazione centralizzata, che raccoglieva tutte le segnalazioni arrivate dagli operatori e come conseguenza attivava il personale addetto alla risoluzione del problema. Prima di autorizzare l’ingresso delle imprese al Sito Espositivo è stato confermato il possesso dei requisiti di idoneità tecnico-professionale: nel corso del semestre sono state verificate circa 300 imprese e 4.000 lavoratori. Il personale che ha lavorato all’Evento è stato addestrato inoltre alla sicurezza nei luoghi di lavoro e alla gestione delle emergenze, per un totale di circa 18mila ore di formazione erogate con incontri di coordinamento rivolti ai Partecipanti. Per prepararsi a fronteggiare eventuali emergenze nel Sito Espositivo, che potevano avere anche riverberi

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Una grande area ad accesso ristretto, in cui risolvere ogni anomalia tempestivamente

all’esterno, durante i tavoli tecnici diretti dalla Prefettura di Milano è stato steso un Piano di Gestione delle Emergenze sulla base delle indicazioni fornite da Forze dell’Ordine, Agenzia Regionale Emergenza Urgenza e Vigili del Fuoco. Il piano, che prevedeva 18 scenari critici e altrettante procedure riparatorie, è stato testato sul campo attraverso cinque esercitazioni organizzate prima dell’Evento dalla Prefettura di Milano – finalizzate a verificare le procedure di allertamento tra i vari enti coinvolti – e otto 586

esercitazioni svolte durante il semestre sulla base delle situazioni ipotizzate. Più di 300 membri dello staff di Expo 2015 S.p.A. hanno frequentato inoltre un corso di formazione specifico per la gestione delle emergenze, il primo soccorso e l’uso del defibrillatore. Le comunicazioni sia operative sia di emergenza sono state possibili grazie all’utilizzo della tecnologia Radio TETRA, che ha consentito un’interconnessione continua. Speciale attenzione ha ricevuto

l’organizzazione degli oltre 4.000 eventi ospitati sul Sito Espositivo, con specifiche riunioni di coordinamento insieme alle imprese coinvolte per rispettare tempi e modi previsti dalla normativa vigente in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, di prevenzione incendi e di pubblico spettacolo in generale. Un processo portato avanti in stretta sinergia con gli enti competenti in materia di Safety e con i Partecipanti, i Partner, gli sponsor o i concessionari coinvolti.


Dietro le quinte

10.3 Il sistema di Security Per garantire un’esperienza senza rischi, Expo 2015 S.p.A. ha avviato un’azione di monitoraggio ininterrotta su tutto il Sito Espositivo. Il piano di sicurezza che ha permesso il sereno svolgimento dell’Esposizione Universale è stato il risultato di un intenso lavoro di preparazione che ha coinvolto, oltre a Expo 2015 S.p.A., la Prefettura di Milano e i principali enti di pubblica sicurezza. Di pari passo con la definizione del Masterplan del Sito Espositivo, l’Organizzatore ha definito la complicata strategia di azione per conciliare numerosi elementi di complessità e controllare efficacemente un’area da 1 milione di metri quadri, limitata da forti vincoli strutturali (ferrovia a sud, autostrade a est e ovest, densa area industriale a nord) e priva di impianti tecnologici utili al monitoraggio da remoto.

Il piano ha previsto la realizzazione di dispositivi diversi a seconda delle fasi del progetto, a partire dalla gestione degli accessi al Sito Espositivo di circa 36mila operai (con picchi di circa 3.000 addetti al giorno durante gli ultimi mesi). Durante la fase di cantiere, l’ingresso delle persone e dei mezzi è stato costantemente monitorato per garantire alle Autorità la possibilità di effettuare le verifiche opportune, facilitando in parallelo le visite istituzionali delle delegazioni dei Paesi ai rispettivi lotti. Il 30 aprile 2015, alla vigilia dell’inaugurazione di Expo Milano 2015, un’imponente operazione di bonifica ha interessato tutto il Sito Espositivo, così da metterlo in totale sicurezza. Da quel momento, definito in gergo lockdown, qualsiasi

merce o individuo in entrata è stato esaminato, grazie a check point in stile aeroportuale per le persone e a controlli radiogeni per i veicoli o le merci. L’operazione di bonifica, coordinata dalla Questura di Milano e svolta dalla Polizia di Stato, dai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza e dall’Esercito, ha permesso di rendere l’area un luogo “sterile”, in cui ogni elemento era stato mappato e localizzato. Nel semestre il Sito Espositivo è stato considerato come una grande area ad accesso ristretto, la cui gestione in fatto di Security – per le complessità intrinseche e le criticità che una manifestazione del genere poteva riservare – ha richiesto la presenza di una rete capillare di risorse. I sette Security Officer, coordinati dal vertice della Divisione Operations, hanno diretto sul campo la macchina di sicurezza di Expo 2015 S.p.A. e garantito la copertura di tutte le attività di Security 24 ore su 24, 7 giorni su 7 con l’obiettivo di mantenere un rapporto efficace tra la sicurezza e la fluidità dell’Evento. 587


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La costante attività di monitoraggio ai varchi di ingresso è stata essenziale per garantire un’Esposizione Universale sicura. Anche in questo caso, la visitor experience è rimasta al centro: il tempo di transito medio dei Visitatori è stato di 25 secondi a persona ed è stato tarato secondo precise indicazioni delle Autorità di Pubblica Sicurezza. Per l’ingresso delle persone sono stati progettati e disposti 101 check point, metal detector, un apparato a raggi X, sniffer e una strumentazione per il controllo 588

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dei liquidi, tutti predisposti in stretto coordinamento con la Prefettura e le Forze dell’Ordine. Nelle aree d’accesso erano posizionate 280 telecamere per la sorveglianza da remoto e presenti 3 guardie giurate e 2 operatori fiduciari che eseguivano i controlli, gestivano i flussi e verificavano la validità dei badge. Nel caso dei veicoli per la logistica e i servizi, i controlli sono stati garantiti invece dall’attività dell’Esercito Italiano attraverso l’uso di moderne apparecchiature a raggi X e unità cinofile specializzate. Una volta lasciata l’area appositamente

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Capitolo

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dedicata ai controlli radiogeni, i veicoli accedevano tramite sette Cargo – di cui uno esclusivamente dedicato ai mezzi di emergenza e soccorso – che di giorno hanno anche permesso un ingresso veloce e sicuro alle delegazioni istituzionali dei vari Partecipanti. Tutte le aree di accesso, sia pedonali sia veicolari, erano controllate da circa 1.000 operatori, mentre altre 100 guardie giurate erano impegnate nel pattugliamento interno o in attività di pronto intervento. A questi si aggiungeva infine il personale addetto alla gestione degli edifici e degli eventi.


Dietro le quinte

I NUMERI DELL’APPARATO DI PUBBLICA SICUREZZA CORPI ED ENTI COINVOLTI

PRESENZE IN MEDIA NELL’ARCO DELLE 24 ORE

Polizia locale

400

Polizia Stradale

73

Polizia Ferroviaria

69

Polizia di Stato

320

Esercito Italiano

1.218

Guardia di Finanza

180

Polizia Postale

40

Arma dei Carabinieri

310

Corpo dei Vigili del Fuoco

160

AREU (Azienda Regionale Emergenza Urgenza)

80

Polizia Provinciale Città Metropolitana

70

In parallelo alla squadra di Expo 2015 S.p.A., il Sito Espositivo ha ospitato un importante dispiegamento di forze pubbliche che ha garantito le attività di Safety e Security. Durante il semestre sono stati impiegati 13.391 uomini e donne delle Forze dell’Ordine che, oltre al pattugliamento interno dei 5 macro-settori in cui era stata divisa l’area dell’Esposizione Universale, hanno provveduto quando necessario ad attività info-investigative e di antiterrorismo con l’impiego di unità speciali. Attivo 24/7, l’apparato ha operato per tutto l’arco dell’Evento. I 13.457 servizi di pattugliamento e i 45.521 veicoli controllati dal solo Esercito Italiano sono un esempio dell’imponenza delle attività svolte – tutto in un clima di massima fiducia e grande apprezzamento da parte dei Visitatori.

Per garantire la risposta più efficiente in caso di necessità, all’interno del Sito Espositivo erano presenti i presidi e i mezzi di tutte le forze di sicurezza, compresa una vera centrale dei Vigili del Fuoco.

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Report Expo Milano 2015

Questo sistema si è fatto carico, oltre che della gestione ordinata di 21 milioni di persone, anche degli aspetti di sicurezza di tutti gli eventi (tra cui una mezza maratona e un ciclo di concerti aperti a oltre 10mila persone) e del programma di visita di delegazioni stranieri e celebrità. Durante il semestre il Sito Espositivo ha ospitato in particolare la cifra record di 250 delegazioni straniere di alto livello in visita ufficiale, tra cui 60 guidate da Capi di Stato o di

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Governo. A queste importanti presenze si è spesso sommata quella di alcuni tra i più alti rappresentanti del Governo o degli enti italiani. L’attività ha richiesto uno sforzo organizzativo notevole da parte di Expo 2015 S.p.A., resa possibile dall’attività delle Forze di Polizia che, grazie al coordinamento della Prefettura di Milano, hanno garantito la sicurezza durante le visite istituzionali. Questo sforzo corale, che ha coinvolto anche gli apparati dei Paesi, ha permesso a Capi di

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Stato, Ministri stranieri e Premi Nobel di visitare Expo Milano 2015 in sicurezza, prendendo parte al dibattito sulle sfide globali dell’alimentazione sostenibile – attività svolta, quando possibile, senza creare barriere tra le delegazioni e i Visitatori e senza prevedere chiusure temporanee dei Padiglioni. Si tratta di un risultato eccezionale, irraggiungibile senza il coinvolgimento appassionato di migliaia di donne e uomini delle forze dell’ordine e del servizio di sicurezza di Expo 2015 S.p.A.


Dietro le quinte

10.4 La centrale di coordinamento Il metodo di controllo, monitoraggio e gestione ha interessato ogni attività interna o vicina al Sito Espositivo, così da poter ricevere o fornire assistenza in tempo reale.

La centrale ha ospitato i due centri che hanno garantito la sicurezza del semestre: il Centro di Comando e Controllo (EC3), con responsabilità relative al coordinamento degli interventi necessari all’interno del Sito Espositivo, e il Centro Operativo Misto (COM), con il compito di assicurare la gestione di tutti quegli eventi che potessero avere ripercussioni anche all’esterno. Il Centro di Comando e Controllo (EC3) ha assicurato una migliore governabilità dell’Evento rendendo possibile monitorare i sistemi di sicurezza e di supporto tecnico e insieme prendendosi in carico la gestione in remoto del funzionamento e dell’assistenza.

Un sistema avanzato per un Evento sicuro La sicurezza di Expo Milano 2015 è stata gestita attraverso una centrale di coordinamento dedicata, costruita appositamente al di fuori del Sito Espositivo per essere indipendente e sempre operativa, anche in caso di gravi criticità o di un’evacuazione: un requisito chiave in termini di gestione dell’emergenza.

All’interno della struttura, connessa ai sistemi tecnologici tramite linee dedicate, erano attive 48 postazioni di frontend e 20 in back office, dove si trovavano operatori specializzati sulle diverse funzioni: il Technology Service Support per governare e garantire i processi di manutenzione dei servizi, il Technological Safety & Security, per le situazioni di emergenza e di controllo e il Logbook per il monitoraggio di tutte le attività operative. L’efficacia delle prestazioni tecniche era costantemente monitorata dai numerosi Partner di Expo Milano 2015 grazie a piattaforme di telecontrollo, mentre in caso di necessità era previsto l’intervento sul campo di team dedicati. Il Centro di Comando e Controllo è stato indispensabile per governare l’importante infrastruttura tecnologica del Sito Espositivo che ha permesso di facilitare le operazioni di gestione dei Padiglioni, oltre che di offrire un’esperienza memorabile a tutti i Visitatori. 591


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Il personale di EC3 Security ha gestito più di 2.800 telecamere a circuito chiuso installate sul Sito Espositivo, i sensori per la rilevazione dei fumi, gli altoparlanti di sicurezza della rete EVAC e il grande impianto di comunicazione TETRA con più di 300 apparecchi radio operativi assegnati ai Field Operator Officer, alle Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco. Da qui passavano tutte le principali comunicazioni relative alla sicurezza, ma non solo. Un help desk tecnico – che durante il semestre ha trattato più di 2.500 chiamate e oltre 9.000 ticket di intervento, con un tasso di risposta superiore al 98% – ha gestito le segnalazioni, le richieste di assistenza e i servizi di monitoraggio dei sistemi tecnologici. In caso di emergenza entrava in azione il Technological Safety & Security, team dedicato supervisionato dal Coordinatore delle Emergenze. La squadra di supporto era inoltre completata da 3 postazioni dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) connesse direttamente con il 118, che coordinavano i mezzi e i punti di soccorso sul Sito Espositivo. Oltre all’impianto di telecamere e sensori, e ai rappresentanti delle forze di sicurezza in campo, EC3 poteva contare su altre 700 sentinelle attive all’interno del Sito Espositivo: i Field Operator Officer (FOP). Il gruppo dei FOP, personale specificatamente formato da Expo 2015 S.p.A. per la gestione dei grandi eventi, era suddiviso per aree e tra i diversi compiti aveva il ruolo di segnalare eventuali anomalie alla centrale

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tramite dispositivi mobile. Tutte le attività operative sul luogo dell’Evento sono state così monitorate grazie a Logbook, soluzione applicativa in grado di tracciare e segnalare i processi in corso: l’applicazione ha permesso l’invio in tempo reale di segnalazioni pre-codificate, garantendo il coordinamento delle attività con una visione complessiva dell’Evento. Le segnalazioni venivano smistate dall’EC3, assegnate ai vari referenti per la risoluzione dei problemi e, quando necessario, inviate al Centro Operativo Misto (COM). Attivato con decreto del 24 aprile 2015 del Prefetto di Milano, il Centro Operativo Misto (COM) – ospitato insieme a EC3 all’interno dell’edificio di proprietà della Polizia Locale di Milano – ha avuto il compito di monitorare possibili situazioni di criticità o emergenza e assicurare la direzione unitaria e il coordinamento degli interventi di protezione o difesa civile in caso di necessità nella vasta area che comprendeva non solo il Sito Espositivo ma anche i comuni limitrofi, le infrastrutture viarie e ferroviarie e i complessi industriali localizzati nelle vicinanze. L’obiettivo era affrontare in tempo reale tutte le possibili situazioni di criticità esterne al Sito Espositivo con ripercussioni al suo interno. Un esempio pratico lo fornisce facilmente l’unica grande difficoltà per cui è stato necessario attivare il piano delle emergenze durante Expo Milano 2015: un blocco della metropolitana coinciso con


Dietro le quinte

l’orario di uscita del grande pubblico. Altre situazioni limite previste sono state il rispetto della no flight zone istituita sul Sito Espositivo, il monitoraggio di transiti di materiale pericoloso sulla vicina linea ferroviaria, ma anche la gestione di un comune incidente stradale nei pressi dell’Esposizione Universale (magari mentre è in arrivo un Capo di Stato con un alto livello di scorta), un ferito grave da trasportare o scenari più complessi per cui la struttura si era preparata con specifiche simulazioni, come un black out completo dell’area. Non sono poi state trascurate le doverose misure preventive messe in atto in un periodo di massima attenzione, dovuta alla sempre maggiore minaccia terroristica in Europa e nel mondo – numerosi sono stati gli interventi degli artificieri per la presenza di borse o zaini abbandonati. I dati sulle eventuali criticità in corso e sulle forze sul campo erano raccolte da un sofisticato sistema tecnologico basato sul protocollo Expo E015. La risposta veniva poi coordinata dal COM seguendo le procedure definite preventivamente. Il sistema ha permesso di governare tutta l’area geografica coinvolta (la zona contigua al Sito Espositivo, la città di Milano e i comuni limitrofi) mantenendo una funzionale visione d’insieme. Tutti i luoghi che riguardavano Expo Milano 2015, tra cui autostrade, ferrovie e aeroporti, sono stati costantemente monitorati e i dati erano immediatamente disponibili a tutti

gli operatori. Confrontando e ordinando le informazioni provenienti dagli oltre 110 servizi di natura tecnologica diffusi sul Sito Espositivo e i dati relativi alla sicurezza, EC3 e COM hanno permesso di sperimentare l’efficienza di una gestione integrata delle operazioni. Un’esperienza unica, e un modello per le città del futuro che senza un grande Evento come Expo Milano 2015 sarebbe stato impossibile testare in modo così completo. La gestione si è rivelata una best practice a livello europeo, studiata a livello internazionale e già replicata nell’organizzazione di altri grandi eventi in Italia. Il sistema è stato reso possibile dal contributo dei Partner di Expo Milano 2015, che hanno messo a disposizione le più avanzate soluzioni tecnologiche disponibili. Fondamentali tra gli altri i contributi di Selex e Finmeccanica, che hanno monitorato 24 ore su 24 la sicurezza dell’esposizione, Telecom Italia, che ha permesso una disponibilità delle informazioni ovunque in tempo reale, e Came, “guardiano” tecnologico degli accessi al Sito Espositivo: altre eccellenze dell’innovazione e dell’industria italiana alla base del successo di Expo Milano 2015.

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IL COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA DEL CENTRO OPERATIVO MISTO Grazie all’avanzato sistema tecnologico realizzato con il contributo dei Partner di Expo Milano 2015, il Centro di Comando e Controllo (EC3) e il Centro Operativo Misto (COM) hanno assicurato da remoto la sicurezza dell’Esposizione Universale e di tutte le forze in campo. In particolare, all’interno del COM, coordinato dalla Prefettura di Milano, c’erano rappresentanti di: Expo 2015 S.p.A., Partner tecnologici,

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Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano, Aeronautica Militare, Regione Lombardia, Comune di Milano, Città Metropolitana, Comuni di Arese, Baranzate, Bollate, Garbagnate Milanese, Lainate, Pero, Rho, Polizia Stradale, Polizia di Frontiera, Polizia Ferroviaria, Polizia Locale,

rappresentanti del trasporto pubblico (ATM, RFI, Ferrovie Nord, Trenitalia, NTV, Trenord), gestori della viabilità (ANAS, Autostrade per l’Italia, Milano Serravalle – Tangenziali, Satap – Settore Strade della Città Metropolitana di Milano), gestori del trasporto aereo (ENAC, ENAV, SEA), Polizia Postale e delle Comunicazioni e infine i principali operatori di telefonia mobili e i gestori di reti idrauliche.


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In conclusione, attraverso la Centrale di Comando e Controllo è stato possibile gestire: • più di 45mila segnalazioni di interventi in ambito di sicurezza, manutenzione, pulizia, emergenze, il 94% dei quali sono stati risolti entro 2 ore dalla richiesta;

• più di 9.000 segnalazioni di intervento in ambito tecnologico con un tasso di risoluzione del 97% entro le 4 ore; • lo svolgimento dell’Evento in maniera integrata, attraverso sistemi di sicurezza composti da più di 2.800 videocamere,

allarmi antincendio e di evacuazione, sistemi di comunicazione sicura che integravano tutte le forze operanti; • i rapporti e il coordinamento con l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) con più di 9.000 interventi.

45K SEGNALAZIONI

9K SEGNALAZIONI

94%

97%

interventi di sicurezza, manutenzione, pulizia e emergenza risolti entro 2 ore

interventi tecnologici risolti entro le 4 ore

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10.5 Gli accrediti La creazione di badge personali per accedere all’Esposizione Universale ha permesso di tracciare tutte le presenze all’interno del Sito Espositivo, in tempo reale e in ogni momento. Il sistema di identificazione e accesso del personale a Expo Milano 2015 è stato gestito attraverso una procedura di richiesta ed emissione di badge differenziati per incarico, su cui erano riportate le informazioni di base (nome, fotografia, ruolo, categoria e tipo di badge), la durata del permesso e il privilegio di accesso alle diverse aree del Sito Espositivo. L’identificazione immediata era facilitata dall’uso dei colori e da un QR Code per la scansione ai varchi pedonali esterni.

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La distribuzione dei badge avveniva nelle due sedi del Centro Accrediti (una esterna al Sito Espositivo e una agli accessi Ovest) dove si svolgevano le operazioni di prestampa, produzione in loco, distribuzione, gestione e supporto. Grazie allo sviluppo di una piattaforma dedicata, Expo 2015 S.p.A. ha potuto anche monitorare i permessi dei singoli gruppi, procedura di estrema utilità anche per gli eventuali controlli da parte delle Autorità. Per garantire una maggior sicurezza, la società rilasciava gli accrediti previa presentazione di un documento di identità o, nel caso di gruppi, direttamente all’Accreditation Liasion Officer che ogni Partecipante, Partner o concessionario doveva nominare.

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10.6 Mobilità e accessibilità Un Evento aperto a tutti, inclusivo e rispettoso dell’ambiente, che ha creato le condizioni per permettere a ogni Visitatore di vivere un’esperienza unica.

Expo 2015 S.p.A. ha voluto assicurare un’esperienza fruibile a tutti i Visitatori, prevedendo strumenti dedicati alle persone con disabilità o mobilità ridotta in collaborazione con la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap Onlus (FISH) e la Federazione Associazioni Nazionali Disabili (FAND). Tutte le strutture interne o adiacenti al Sito Espositivo (biglietterie, varchi di accesso, spazi espositivi e aree di servizio) sono state realizzate evitando di creare barriere architettoniche. Il servizio di navetta perimetrale “People Mover” era inoltre dotato della tecnologia per l’accesso di persone con disabilità. Per consentire l’orientamento in autonomia delle persone cieche sono stati studiati percorsi pedotattili a pavimento e mappe tattili, in collaborazione con l’Istituto Nazionale per la Mobilità Autonoma di Ciechi e Ipovedenti (INMACI). Numerosi microfoni a induzione magnetica sono stati invece installati negli infopoint, all’interno del 598

Sito Espositivo e nell’Auditorium, a beneficio dei Visitatori non udenti, mentre per le persone che comunicavano con il linguaggio dei segni è stata predisposta una video chat con interpreti. Il sito web ufficiale di Expo Milano 2015 è stato sviluppato seguendo le “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”, in collaborazione con la Fondazione ASPHI Onlus. Expo 2015 S.p.A. ha dotato ogni ingresso di tornelli preferenziali per le persone con disabilità e a mobilità ridotta e ha svolto un’attività di sensibilizzazione dei Partecipanti, che in risposta hanno spesso pianificato un’esperienza di visita dedicata. Alla Cascina Triulza, in collaborazione con l’omonima Fondazione, sono stati invece attivati il “Mobility Center” per il noleggio di carrozzine e scooter elettrici, e lo sportello informativo “Expofacile” della Regione Lombardia. Grazie a questi interventi, Expo Milano 2015 ha potuto accogliere al meglio quasi 40mila Visitatori con disabilità.

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Biglietti scontati a Visitatori con disabilità

Affitti di sedie a rotelle o scooter elettrici

6K erano biglietti multipli

Biglietti gratuiti per gli accompagnatori

Visite al sito Expofacile.it A dicembre 2015 Milano ha vinto il premio “City Access Award 2016” come città europea più accessibile

Piano di mobilità Per programmare e predisporre il Piano di Accessibilità a Expo Milano 2015 sono state istituite apposite strutture di controllo, anche grazie alla partecipazione attiva degli enti, delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine. Expo 2015 S.p.A. ha inoltre predisposto programmi di intervento specifici per la gestione di eventi di grande portata: i National Day, gli eventi sportivi o i concerti, l’arrivo di delegazioni estere, Capi di Stato e VIP. La gestione della complessa macchina di Expo Milano 2015 partiva infatti dalla necessità di garantire lo scorrere ordinato di tutti i Visitatori e dei mezzi di servizio senza impattare negativamente sul normale trasporto cittadino. In questo senso si è rilevata fondamentale la scelta degli orari di apertura, tali da non sovrapporsi

Pagine visitate

a momenti critici per i lavoratori milanesi, e la scelta di effettuare tutte le operazioni di rifornimento durante la notte. La programmazione è stata svolta usando un approccio sistematico e trasversale sulla base di quattro elementi fondamentali: le infrastrutture stradali, il piano parcheggi, i servizi ferroviari e di trasporto pubblico locale, i servizi aeroportuali. Altro elemento chiave è stata la forte spinta a spostarsi a piedi nel Sito Espositivo: durante il giorno, gli unici veicoli motorizzati autorizzati a entrare erano i mezzi di soccorso o quelli delle delegazioni internazionali. Solo durante l’ultimo mese di apertura (per via dell’altissimo numero di accessi) il permesso è stato allargato anche ai cargo veicolari. 599


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Un obiettivo particolare è stato garantire ai Visitatori la possibilità di raggiungere i 4 ingressi del Sito Espositivo con i mezzi del trasporto pubblico locale, metropolitana, tram e treni, che durante il semestre si sono fermati anche nella stazione di Rho Fiera Expo Milano 2015. Per tutta la durata di Expo Milano 2015, ATM ha trasportato oltre 12 milioni di passeggeri a bordo della linea rossa, con indici di regolarità del servizio che hanno sfiorato il 100%. Nella giornata del 25 ottobre 2015 la linea M1 Rho-Fiera ha raggiunto il record di passeggeri diretti al Sito Espositivo, con circa 80mila persone, per un movimento complessivo di 160mila Visitatori.

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Passeggeri

12 mln

Tasso di regolarità

~100%

Movimento complessivo Visitatori record

160K METRO M1

da stazione ferroviaria Rho-Fiera Expo 2015

TRIULZA FIORENZA 600

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da M1 Rho-Fiera e parcheggio Fiera Milano


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6 mln

Passeggeri

3 min

Frequenza corse

379

Collegamenti giornalieri e regionali

TRENI

1790 m

ROSERIO

per parcheggi remoti, Bus GT e il tram

MERLATA per veicoli privati e biciclette

Trenitalia ha portato a Milano 6 milioni di passeggeri, grazie a un potenziamento delle corse con un treno ogni 3 minuti sulla rete, per un numero complessivo di 180mila posti e 379 collegamenti giornalieri e regionali, oltre alle corse aggiuntive di 19 Frecciarossa e 18 Frecciabianca. Sono state create nuove tipologie di biglietti: un unico titolo per raggiungere l’Esposizione Universale dall’intera Lombardia, un biglietto cumulativo di 5 giorni per tutti i treni Trenord o Malpensa Express e uno integrato con i servizi ATM. La rete di vendita Trenord è stata implementata con 655 punti vendita sul territorio lombardo. 601


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Expo Milano 2015 è stata una sfida vinta anche per la mobilità sostenibile di Milano grazie all’efficienza dimostrata dalla rete – fortemente implementata – del trasporto locale, che ha consentito alla maggioranza dei Visitatori di raggiungere il Sito Espositivo con la metropolitana, il passante ferroviario e i treni. 602

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La volontà di Expo Milano 2015 di essere un evento fortemente sostenibile e attento all’ambiente si è attestata infine nel Sito Espositivo, spazio comodamente fruibile a piedi grazie a uno studio delle distanze che ha messo al centro la persona e il paesaggio, rispetto alla grandiosità delle architetture. Ha integrato la

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viabilità pedonale un servizio navetta, il “People Mover”, con 10 fermate situate nei punti più strategici e che effettuava corse ogni 3-7 minuti, ridotte a una ogni 20 minuti durante le ore di chiusura (per gli spostamenti degli addetti notturni). Il servizio ha utilizzato una flotta di autobus innovativi e a basso


Dietro le quinte

impatto ambientale. Nel corso del semestre il People Mover ha trasportato circa 5,7 milioni di Visitatori. Altri mezzi di trasporto alternativi, dedicati allo staff dell’Esposizione Universale, sono stati i golf cart elettrici (uno per Padiglione) e il servizio di bike sharing, mentre per ragioni di sicurezza e per rispettare le esigenze del Cerimoniale dei Paesi, Expo 2015 S.p.A. ha messo a disposizione delle delegazioni una piccola flotta di auto e scooter – autorizzati a circolare solo sulla strada perimetrale compresa nel Sito Espositivo – e un servizio di veicoli con autista e shuttle.

Un risultato che ha reso Milano virtuosa agli occhi del mondo

Per accogliere i Visitatori che hanno scelto di muoversi in auto è stato attivato un significativo potenziamento della rete autostradale, con nuove tratte di rilevanza regionale. La circolazione stradale, anche in concomitanza degli eventi principali, non ha mai superato la soglia di sostenibilità e tutte le infrastrutture hanno retto l’impatto. Anche in termini di sicurezza il risultato è stato soddisfacente: nell’intera area limitrofa al Sito Espositivo non si sono verificati incidenti stradali di particolare rilevanza. Expo 2015 S.p.A. ha inoltre realizzato quattro parcheggi dedicati gestiti attraverso un sistema di prenotazione, che ha permesso una loro gestione in tempo reale. Il controllo della mobilità è stato coordinato invece dal Centro Operativo Misto attraverso il sistema di telecamere dislocate nella città e lungo le autostrade e grazie ai capillari servizi coordinati della Polizia Stradale e delle Polizie Locali del Comune di Milano e dei Comuni limitrofi. 603


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GLI OGGETTI PIÙ CURIOSI CHE HANNO PASSATO I CONTROLLI DI SICUREZZA

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20

Arazzo di Rubens tra oltre 100 opere d’arte

30

+ Carretti per lo

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street food

Campo da basket

1 1 8

Carro allegorico

Tavolo di oltre 80mq e pesante 6t

Pupazzi alti oltre 3 metri

1 6

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Auto & 1 simulatore di Formula 1

Pianoforti a coda

Ovovia

Statue di mucche a grandezza naturale


Dietro le quinte

1 1

Aereo

Presepe gigante

30 1

Auto e moto da corsa

Parete da free climbing

1

Cavallo di legno alto 2 metri

10 1

Pali della cuccagna

Simulatore di tiro per biathlon

10

Allestimenti per l’Open Air Theatre San Carlo

1

Drone

22

Statue alte 3 metri

200 1

Corni delle alpi

Campo da calcetto con spalti

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10.7 La logistica del Sito Un Evento grande come il mondo, con tempistiche ridotte e una pluralità di attori al suo interno, che è riuscito ad avere un progetto di gestione ordinato e funzionante. Il sistema creato per la logistica di Expo Milano 2015 ha conciliato con successo le necessità di reperire materiale da parte di Partecipanti, Partner e concessionari con i requisiti di sicurezza e sostenibilità ambientale. È necessario considerare infatti l’assenza di magazzini interni al Sito Espositivo – ulteriore scelta compiuta per ridurre l’impatto dell’Evento e aumentarne la fruibilità. I Partecipanti hanno quindi dovuto predisporre all’interno del proprio Padiglione dei piccoli magazzini interni, necessari a contenere uno stock minimo. Ad aumentare le difficoltà sono intervenute poi le tempistiche stringenti, le enormi quantità di beni in movimentazione e l’ampio arco di variabili connesso. Queste condizioni hanno reso la logistica delle merci e degli alimenti una delle sfide principali di Expo Milano 2015 per i suoi potenziali impatti sulla mobilità, sul traffico nelle zone limitrofe e sulla sostenibilità ambientale dei trasporti. Una sfida che 606

ripartiva ogni notte alla chiusura dei cancelli. L’obiettivo? Rifornire il Sito Espositivo per garantire la ”magia” della visitor experience del giorno successivo. Per prepararsi a gestire al meglio la logistica dell’Esposizione Universale, nel 2011 Expo 2015 S.p.A. ha commissionato all’Università LIUC uno studio

sulle future esigenze logistiche interne. Dalla ricerca è emersa la necessità di predisporre dei magazzini in prossimità del Sito Espositivo e affidarsi a uno o più Partner. Per i prodotti Food&Beverage Expo 2015 S.p.A. ha dato ai Partecipanti la libertà di scegliere il proprio fornitore, così da garantire a ognuno la possibilità di presentare le migliori eccellenze del proprio Paese – altra decisione presa per assicurare l’autenticità della visitor experience e valorizzare il Tema. Per quanto riguardava tutto il materiale non-food, la società ha selezionato invece Schenker Italiana S.p.A. che, in esclusiva durante la fase dell’Evento, ha preso in carico le spedizioni, effettuando i controlli di sicurezza e gestendo le consegne al Sito Espositivo. Per snellire le procedure operative di accesso all’Evento e minimizzare gli impatti sul traffico, i fornitori sono stati suddivisi in tre categorie di importanza: la priorità ai controlli


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10.8 Assistenza ai Partecipanti Expo Milano 2015 è stata, per sei mesi, la casa di centinaia di migliaia di persone, provenienti da ogni parte del mondo e con esigenze e necessità molto diverse tra loro. spettava agli Ufficiali, seguiti dai Certificati e infine dai Residuali. La suddivisione dei fornitori è stata gestita tramite l’uso di una “Master Delivery Schedule” (MDS), che ha permesso di gestire gli accessi veicolari tramite prenotazione, ottimizzando i tempi necessari ai controlli di sicurezza e garantendo la puntualità delle consegne. Expo 2015 S.p.A. ha certificato 101 fornitori e gestito 2.238 fornitori Residuali per cui sono stati emessi oltre 13mila accrediti a seguito dei controlli effettuati. Nel complesso, durante i sei mesi di apertura oltre 40mila veicoli sono stati ammessi nel Sito Espositivo (una media di circa 215 al giorno) per rifornimenti, manutenzioni, eventi. Oltre il 95% è entrato nella fascia notturna (tra le 24:00 e le 8:00 del mattino), minimizzando l’impatto sul traffico veicolare diurno. L’Evento ha registrato una percentuale superiore al 98% di consegne effettuate in piena sicurezza e qualità, secondo quanto pianificato. Il team

logistica ha garantito un supporto 24/7, dando riscontro in tempo reale alla totalità delle chiamate e delle segnalazioni ricevute. La sostenibilità delle consegne è stata assicurata richiedendo ai fornitori l’utilizzo di veicoli ecocompatibili (Euro 5 o superiori, elettrici, bio-carburanti) e usando quando possibile il magazzino di prossimità.

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Per saperne di più sul Cerimoniale, vai al Capitolo 2

Il grande patrimonio di rapporti sviluppati nel corso della preparazione dell’Evento ha permesso di gestire al meglio la collaborazione con i Partecipanti anche durante il semestre espositivo. Come in ogni Esposizione Universale, poco prima dell’apertura larga parte del personale di Expo 2015 S.p.A. è confluito nella funzione di Operations. Per non perdere il ruolo del fattore umano e diplomatico, tanto importante nella fase di avvicinamento, parte della Divisione Partecipanti ha costituito due funzioni specifiche per gestire tutte le richieste dei Paesi presenti nei Padiglioni Self-Built e nei Cluster. Spettava a questa squadra di professionisti degli affari internazionali il compito di facilitare la risoluzione di tutti gli eventuali problemi, assistere i Paesi nelle necessità di ogni giorno, supportarne gli aspetti logistici e mediarne le richieste, oltre a gestire lo svolgimento del programma di assistenza. Un trattamento dedicato e personalizzato che, in parallelo al lavoro dell’Ufficio 607


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Un team di esperti ha saputo affiancare i Partecipanti prima e durante i sei mesi dell’Evento, aiutandoli a risolvere problemi e bisogni in tempo reale

del Cerimoniale, ha garantito ai Partecipanti la massima attenzione durante tutto l’arco del semestre espositivo. La città di Expo Milano 2015 ha saputo prendersi cura anche delle esigenze di natura amministrativa dei Partecipanti, facendo convergere in un edificio tutte le principali attività connesse. Situato presso la Fiera di Milano, nelle immediate vicinanze del Sito Espositivo, il Participants Service Centre (PSC) era a disposizione dei Paesi per questioni amministrative legate alla partecipazione e alla permanenza a Expo Milano 2015. 608

Fungeva da sportello unico integrato, formato da Pubbliche Amministrazioni diverse: Prefettura, Questura, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Agenzia delle Entrate, Ministero della Salute, Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), Settore Servizi per gli Adulti, l’Inclusione Sociale e l’Immigrazione del Comune di Milano, Sportello Unico Attività Produttive (SUAP), Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Milano (CCIAA), Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE).

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Dietro le quinte

ai cancelli senza un titolo d’ingresso. I Visitatori che non avevano provveduto all’acquisto dei biglietti all’Expo Gate, sui canali web o presso i rivenditori ufficiali, hanno potuto acquistarli ai quattro accessi pedonali di Expo Milano 2015, grazie a biglietterie aperte tutti i giorni dalle 9:00 alle 21:00. Specifici meeting point gestivano invece gli accessi delle scuole. Per tutta la durata del semestre, all’interno o nei pressi del Sito Espositivo era possibile rivolgersi a 6 infopoint dedicati dove ricevere la mappa cartacea, notizie su eventi, attività e servizi, esplorare l’offerta ristorativa, avere un’anteprima virtuale dei contenuti, reperire i biglietti degli spettacoli o prenotare visite guidate. Qui si potevano scoprire le meraviglie della città nata la notte del 1° maggio 2015.

10.9 Servizi ai Visitatori

Per assistere i Visitatori anche prima dell’arrivo all’Esposizione Universale, sono stati collocati altri infopoint in dieci aeroporti italiani (Torino, Malpensa, Linate, Orio al Serio, Venezia, Bologna, Roma Fiumicino, Roma Ciampino, Napoli e Catania). Nel Sito Espositivo erano inoltre disponibili altri servizi tra cui un ufficio degli oggetti smarriti, il noleggio di passeggini e il Mobility Center.

Un’Esposizione Universale concentrata sul Tema ma anche su Visitatori e Partecipanti, attenta e scrupolosa nell’individuare i loro bisogni e le relative soluzioni. Al fine di accogliere al meglio tutti i Visitatori, Expo 2015 S.p.A. ha predisposto e gestito un’imponente macchina di supporto. Un’organizzazione capillare ha permesso di assistere al meglio gli oltre 21 milioni di persone che hanno varcato i cancelli dell’Esposizione Universale: un compito complesso affrontato grazie al ruolo fondamentale svolto dai Volontari, dall’innovativo sistema di way finding e dagli strumenti digitali di supporto. Con l’apertura di Expo Milano 2015 è apparsa una città che non esisteva prima e che da quel giorno, per sei mesi, si è trovata ad ospitare anche più di 250mila persone al giorno, che a volte arrivavano

>>>

Per saperne di più sul Programma Volontari, vai al Capitolo 5

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sugli strumenti digitali di supporto, vai al Capitolo 6

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Gestione aree di ristoro

10.10 Il gusto di Expo Milano 2015 Un viaggio che ha permesso a Visitatori e Partecipanti di assaporare il mondo in prima persona, un’esperienza straordinaria che ha saputo rappresentare al meglio la ricchezza del nostro Pianeta. Un’Esposizione Universale animata da emozioni e sapori. Una tavola globale dove ammirare le tradizioni che da millenni uniscono famiglie e popolazioni. L’ampia offerta di Food&Beverage di Expo Milano 2015 ha permesso ai Visitatori di sperimentare un’avventura unica nel suo genere, ideata rispettando la pertinenza al Tema e ricercando materie prime di massima qualità, prodotte in maniera sostenibile. Questa attenzione al dettaglio ha reso possibile una visitor experience unica, accessibile a tutti, multisensoriale, educativa e divertente. 610

AFFIDATO AI PARTECIPANTI CON PADIGLIONI SELF-BUILT

RIMANE ALL’ORGANIZZATORE

A supporto dell’offerta di Food&Beverage, a gennaio 2013 GFK Eurisko ha condotto un sondaggio che ha aiutato a sviluppare una gamma di prodotti in grado di soddisfare le preferenze individuate. L’indagine ha coperto 21 Paesi e ha permesso di intervistare un campione di 2.000 persone in Italia e altre 28.500 nel resto del mondo. L’iniziativa ha anche permesso di individuare un profilo più preciso dei futuri Visitatori,

di quello che si aspettavano di trovare a Expo Milano 2015 e delle loro caratteristiche socio demografiche. Nel corso del semestre espositivo sono stati serviti più di 26 milioni di pasti, equivalenti a circa 50mila tonnellate di cibo e bevande consumate. Per rispondere al meglio a una domanda così massiccia, Expo 2015 S.p.A. ha allestito 150 aree di ristoro per una superficie di circa 60mila metri quadrati.


Dietro le quinte

SUDDIVISO TRA I PAESI CHE HANNO SCELTO I CLUSTER TEMATICI E I PARTNER

DEDICATO A PALAZZO ITALIA

Gli spazi dedicati erano divisi in cinque categorie: - 10 Service Unit sul Decumano che hanno ospitato i servizi più spaziosi come i Ristoranti, i Quick Service, i Fast Food e i Bar; - 2 edifici in corrispondenza degli ingressi est e ovest; - 9 unità di media grandezza, distribuite uniformemente sul Sito Espositivo; - 10 piccoli chioschi per il servizio di Take Away; - un numero variabile di addetti per la vendita di snack e gelati in punti strategici (ad esempio alla Lake Arena o vicino agli eventi di maggiore risonanza). A questi si è aggiunta l’offerta di Food&Beverage proposta

dai Paesi. Per la gestione e la conduzione del programma sono stati coinvolti diversi operatori per valorizzare e rappresentare nel modo più veritiero possibile la cucina italiana, assicurando al tempo stesso qualità e varietà. I numerosi format di ristorazione offerti dall’Esposizione Universale si basavano su quattro necessità: - fornire un servizio rapido, tale da soddisfare un numero così ampio di consumatori; - trovare soluzioni su misura per eventuali picchi di Visitatori; - variare i menù in base alla disponibilità stagionale delle materie prime; - dare valore alle specificità dei singoli Partecipanti.

Un’offerta ricca e varia per soddisfare le diverse preferenze alimentari

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Report Expo Milano 2015

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Parte

3

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Capitolo

10

10.11 Oltre il cibo: l’altro retail Evento orientato a costruire una preziosa legacy immateriale, Expo Milano 2015 ha anche avviato in parallelo un’azione di Non Food Retail per garantire un’esperienza di visita completa.

Per assicurare ai Visitatori una permanenza gratificante, oltre a un’offerta alimentare ricca e dal respiro internazionale, l’Esposizione Universale ha impostato una strategia di Non Food Retail che riuscisse a incontrare pienamente i bisogni e le aspettative delle persone. Unendo le aspettative dei consumatori individuate dalla ricerca GFK Eurisko e i valori dell’Evento, sono state individuate tre categorie retail di riferimento:

Un ricordo tangibile da Expo Milano 2015

¬ merchandising con marchio ufficiale Expo e mascotte Foody; ¬ cataloghi ufficiali dell’Esposizione Universale; ¬ parafarmacia. Per ospitare questi centri sono state scelte delle location di grande passaggio o vicine a centri di interesse, in modo da garantire la massima visibilità. La scelta dei soggetti concessionari per le attività di retail è avvenuta con procedure a evidenza pubblica e cedendo loro le opportune licenze, per consentire la produzione dedicata di prodotti pensati per l’Evento.

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Dietro le quinte

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Report Expo Milano 2015

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Parte

3

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Capitolo

10.12 I servizi di manutenzione dell’Esposizione Universale Cura, efficienza e grande pulizia. Durante la notte si concentrava l’impegno per ripristinare la bellezza e la funzionalità di una città che il mattino successivo attendeva nuovi ospiti.

11% Plastica/ Alluminio

15% Vetro

18% Carta/Cartone

La gestione dei servizi è avvenuta dividendo il Sito Espositivo in tre lotti in base alle superfici pavimentate e ai servizi igienici presenti (a eccezione delle attività di disinfestazione e derattizzazione, svolte su base dell’intero territorio). Expo 2015 S.p.A. ha affidato tutti gli incarichi a società qualificate attraverso regolare gara di appalto. Le attività di pulizia e facchinaggio prevedevano una pulizia periodica di ambienti e servizi igienici, intensificata nel momento di apertura mattutino e dopo gli eventi, oltre al trasporto di beni, materiali, attrezzature e arredi vari. Programmi straordinari sono stati attivati su richiesta o nelle giornate di maggiore affluenza. La gestione dei rifiuti e le attività di spazzamento meccanizzato e manuale delle aree comuni sono state affidate all’Azienda Milanese Servizi Ambientali (AMSA). Il servizio di raccolta differenziata e allontanamento dell’immondizia verso impianti di riciclo o smaltimento era riservato agli orari di chiusura al pubblico: ogni giorno, entro 614

mezzanotte e mezza, i Partecipanti dovevano esporre i rifiuti prodotti nelle aree dedicate. Dopo circa 3 ore dall’inizio del servizio, le operazioni di gestione erano completate. L’attività di spazzamento delle aree scoperte si è svolta quotidianamente tra le 6:00 e le 9:00. Infine, durante gli orari di apertura al pubblico, è stato attivato il servizio di pulizia delle aree a verde e degli specchi d’acqua perimetrali.

RISORSE

TOTALE

Addetti (inclusi coordinatori e supervisori)

122

Automezzi per la raccolta

17

Automezzi per lo spazzamento

7

Cassonetti nel Sito Espositivo

3.000 circa

Cassonetti affidati ai Partecipanti

1.840 circa

10


Dietro le quinte

RIFIUTI RACCOLTI NEL SEMESTRE ESPOSITIVO, SUDDIVISI PER TIPOLOGIA

31% Indifferenziato

25% Organico

615


Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie Grazie


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