Banda Musicale La Paesana - Vezza d'Alba

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Banda musicale “La Paesana” da 1 0 0 a n n i colon na s ono ra d el l a v it a so c i a le

di

Vezza d’Alba


...da 100 anni colonna sonora La Banda musicale di Vezza d’Alba, che si chiamasse “Del Circolo Giovanile di S. Luigi” prima o “La Paesana” poi, in cento anni di vita è stata parte integrante della comunità e ne ha sempre scandito i “ritmi sociali”. Nelle processioni religiose, nelle ricorrenze civili e patriottiche, nelle feste comunitarie, nei momenti lieti o tristi della vita del paese, non è mai mancato l’”accompagnamento” della banda per stimolare la partecipazione della popolazione all’evento, dandogli la giusta cornice, il giusto rilievo e quell’emozione che solo la sua presenza sa suscitare. Nata nel 1913 nell’ambito della Parrocchia di San Martino come strumento della sua strategia educativa e religiosa tra i giovani, si è aperta via via, tra le due guerre, alle esigenze dell’istituzione pubblica ed alle iniziative della società civile sul tempo libero. Dopo un comprensibile offuscamento,

dovuto al dopoguerra faticoso per tutti, conobbe, sul finire degli anni cinquanta, una vigorosa rinascita sia nell’organico che nella strumentazione. Più avanti, (ed è storia dell’ultimo trentennio) migliorò sensibilmente il prodotto artistico ed ampliò il genere musicale in repertorio, grazie all’ingresso di forze giovanili appositamente preparate. Infine, grazie all’intuizione ed all’iniziativa del suo attuale direttore, riuscì a diversificare la sua offerta artistica, musicale e folkloristica, in buona parte del Basso Piemonte e oltre. Ora, lungo questo 2013, si festeggia l’anniversario della sua fondazione, con l’intento di raccogliere attorno a lei i vezzesi, per ringraziarla di essere stata per 100 anni la colonna sonora della vita del paese. Si celebra anche per non dimenticare: la sua lunga vicenda, apparentemente minimale, é un pezzo non secondario della storia di Vezza che non va perso.

Per questo, le pagine che seguono vogliono offrire quel poco che è ancora leggibile della vicenda umana, musicale e non, di alcune generazioni ,per fissarlo nella memoria. Nella speranza che sia cosa utile e, perché no, gratificante per tanti.

MUSICA E COMUNITA’ Una comunità risulta più unita se trova come punto di aggregazione il mistero della bellezza della musica, specie, se a offrirgliela, è la sua banda. 2


UNA STORIA LUNGA 100 ANNI Il percorso centenario non sempre lineare delle Banda Musicale “La Paesana” è stato possibile ricostruirlo sulle annate del Bollettino Parrocchiale di Vezza d’Alba “La Rocca”, sul-

1913

IL PROGETTO

la “Gazzetta d’Alba”, sul numero unico dell’80°, su alcuni libri di storia locale e raccogliendo le testimonianze di alcuni protagonisti di ieri e di oggi.

“La Rocca”, dal 1907 alla vigilia della seconda guerra mondiale, ha registrato nei minimi particolari la vita religiosa, sociale, economica ed anche politica della comunità Vezzese. La penna vigorosa, didattica e sovente apologetica era quella di Don Vigolungo, Parroco.

L’ESEMPIO DI PIOBESI. E’ probabile che a determinare nei giovani vezzesi il desiderio di allestire una banda contribuì l’esempio della Banda del Circolo giovanile cattolico di Piobesi, che destò generale ammirazione esibendosi alla Festa federale Diocesana dei Circoli giovanili cattolici, tenutasi a Canale sabato 8 maggio (da Gazzetta d’Alba, 1913, n.19 pag. 3). La Rocca 11.5.1913

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FINANZIAMENTO

La Rocca 25.5.1913

fondazione 11.11.1913

La Rocca 21.12.1913

COMPITI

La Rocca 21.12.1913

GUERRA MONDIALE. Appena nata la Banda di San Luigi dovette fare i conti con l’entrata in guerra dell’italia il 24 maggio 1915. Tra i richiamati e soldati di leva, il contributo vezzese di fanti contadini fu enorme: tra i caduti il suo primo vicepresidente Michele Artusio

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La Rocca 18.9.1921


La testimonianza di un protagonista:

GIUSEPPE CHIAVERO (Pinin d ‘ Lesi)

Numero Unico 80° - La Paesana

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IL FONDATORE MONSIGNOR AUGUSTO VIGOLUNGO (Benevello 17.7.1869 - Vezza d’Alba 23.2.1941 Figura carismatica del clero albese, in 43 anni di servizio pastorale a Vezza, fece della parrocchia un fiore all’occhiello della diocesi nella prima metà del ‘900. (Archivio Roberto Savoiardo)

COFONDATORI DEL 1913

“I soci regolarmente iscritti nel nostro Circolo Giovanile San Luigi sono attualmente 47. La Presidenza è così composta: Borlengo Giuseppe – Presidente; Bonino Massimo – Vicepresidente; Gonella Nicola, Pezzuto Silvio, Occhetti Benedetto – Consiglieri; Careglio Giuseppe – Segretario.” La Rocca 7.6.1913

Una delle vecchie sedi - Il “Teatrino dell’oratorio”

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(Archivio Giancarlo Ferrio)


PRIMI RICONOSCIMENTI

La Rocca 7.6.1913

All’esposizione di Alba

La Rocca 27.8.1922

Premio ottenuto nel concorso bandistico all’esposizione agricola industriale di Alba 20.8.1922

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1923 DUE BANDE Alla banda del 1913 si è andata ad aggiungere una seconda banda nata nel 1923, la quale, per alcuni anni, ha avuto un cammino parallelo alla prima. (Numero Unico 80°)

Due testimonianze PESSIONE FIRMINO (Migliu d’La Vigna) «Nel 1923, l’allora Commissario Prefettizio – maggiore Russo – propose alla Banda di S. Luigi di suonare, al termine della Messa della domenica, il brano “Giovinezza”, inno fascista; ricevette, però, un rifiuto. Decise quindi di formare un nuovo gruppo; contattato il maestro Bergamasco, si recò insieme a lui a Torino, in via XX Settembre da “Parisi”, per comprare gli strumenti. Eravaamo in ventiquattro e ci incontravamo il sabato sera per provare con il maestro Bergamasco sotto il municipio, dove, oggigiorno, c’è la palestra. Suonavamo per i coscritti e durante le feste».

DOMENICO MELLINO (Minot) «Ero un componente della banda “di Borgonuovo” e ricordo ancora quando venne fondata; fu perfino redatto un regolamento che i componenti dovevano rispettare. In poche parole questo stabiliva che tutti dovevano partecipare con costanza ed impegno e dovevano sottostare alle decisioni del maestro. Dopo Bergamasco, il quale ci insegnò le basi della musica, fui io il maestro del gruppo, e continuai ad esserlo anche dopo la fusione con la banda del 1913. Ricordo ancora intere notti passate a trascrivere partiture per i vari strumenti, visto che, allora, i testi musicali erano rari e forniti su di un unico libretto dal quale bisognava copiarne le varie “voci” e trasportarne le tonalità».

LA MUSICA DA BALLO All’epoca, nelle feste campestri, si “piantava il ballo a palchetto” e sui manifesti si annunciava “SUONERA’ UNA SCELTA ORCHESTRA” (clarino, tromba, contrabbasso, bombardino e, talvolta, fisarmonica) 8


CHE NE PENSAVA DON VIGOLUNGO?

La Rocca 16.8.1925

La Rocca5.11.1922

Una festa di Coscritti

(la Banda del Circolo sulla linea del Parroco) “Resoconto di un “musicante”

LA RICONGIUNZIONE

(sempre Pessione Firmino)

«Non avevamo motivi di discordia con la Banda di San Luigi ed è proprio per questo che, ALLA VIGILIA DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, ci siamo uniti formando cos un unico gruppo numeroso ed affiatato» 9


... E VENNE LA GUERRA E come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore, fra i morti abbandonati nelle piazze, sull’erba dura di ghiaccio, al lamento d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo? ALLE FRONDE DEI SALICI ANCHE LE NOSTRE CETRE ERANO APPESE, OSCILLAVANO LIEVI AL TRISTE VENTO.

Anche la Banda soffrì la guerra nella frequenza dei “servizi” e nell’organico. Difficile fare musica quando i pensieri sono altri e gli elementi giovani e meno giovani sono al fronte! E che fatica suonare quando in paese sono diffuse insicurezza e paura!

(Salvatore Quasimodo) 8 SETTEMBRE ‘43, POMERIGGIO. Si celebrava la festa della Madonna degli Airali e la banda suonava sul selciato davanti la chiesa dopo il termine della funzione. L’esecuzione fu interrotta dal vociare di una donna che sbraitava rivolgendosi verso la folla “la guerra è finita, ora verranno tutti a casa!”. Era la madre di un combattente sul fronte russo, destinato a non tornare. (Testimonianza di Renzo Battaglio, presente al momento del fatto). UN MATTINO DEL ‘44. Davanti alla Parrocchiale la Banda stava svolgendo un servizio funebre quando un’esplosione ravvicinata fece scappare tutti i presenti lasciando il feretro da solo sul selciato. Era successo che un ragazzino, aggregato ad una formazione partigiana astigiana che veniva inviato a Vezza per delle requisizioni, aveva causato l’esposione della granata con cui si pavoneggiava in prossimità dell’albergo Majestic. (Testimonianza della maestra Clementina Cerrato, presente al momento del fatto).

NON TUTTO IL MALE VIEN PER NUOCERE... Molti, fra i componenti della nostra banda, sfruttarono le loro conoscenze musicali inserendosi al momento opportuno nelle Bande dell’esercito, alleviando così la durezza della vita militare e della guerra!

Musicisti e strumenti della banda vezzese alla “campagna di Russia” La fotografia fu scattata nel 1942, poco prima della partenza per il fronte russo. Nel gruppo compaiono tre vezzesi: Domenico Mellino (in piedi, il secondo da sinistra), Sebastiano Rista e Riccardo Battaglino (in basso a destra). Riuscirono a tornare salvando anche gli strumenti. 10

(da “NOTIZIE DAL COMUNE”)


DIFFICOLTA’ NEL DOPOGUERRA Dopo il secondo conflitto mondiale, tutto sembra più difficile: anche la banda, dal canto suo, attraversa un decennio di crisi: il numero dei “servizi” diminuisce sensibilmente e probabilmente anche l’impegno per le prove. (dal numero unico sull’80° anniversario).

1957 La rinascita Nel 1957 l’allora sindaco Battista Marchisio si rende promotore di una indispensabile rivitalizzazione. Grazie ad una delibera del comune per l’assegnazione di un sussidio straordinario, a favore della banda cittadina, vengono fatti riparare gli strumenti musicali e acquistate nuove partiture, per un totale di £. 100.000. (dal numero unico sull’80° anniversario).

La Testimonianza

Dice oggi Marchisio: «Eravamo nelle primavera del ’57. Sia per una certa mia sensibilità musicale pervenutami in linea materna, sia perché come Sindaco provavo tristezza nel vedere la nostra banda vivacchiare, in profonda crisi di identità anche per la strumentazione limitata, obsoleta e deteriorata, dissi al maestro Mellino: “Tiriamola su”, e lui, nonostante militassimo politicamente in campi avversi, fu prontamente d’accordo e collaborativo. Per inciso, nonostante fosse un semplice agricoltore, sapeva dirigere la banda con tanta arte e finezza. Uno stile unico. Interpellato il segretario comunale Mignone, si trovarono i soldi; il Consiglio Comunale, all’unanimità, approvò il contributo e Gioacchino Pezzuto portò in auto gli strumenti musicali a riparare presso la ditta fratelli Noè di Torino. Così verso il ’58 la nostra banda riprese decisamente vigore. Oggi la sento sempre volentieri e mi sento spiritualmente ancora legato». RICONOSCENZA Il carnevale successivo, la Banda, nella sua prima uscita dopo la ricostruzione, si portò sulla collina di Rontomellone e suonò sotto la casa del Sindaco Marchisio in segno di ringraziamento. 11


I documenti della ripresa Delibera Consiglio Comunale n. 3 del 23.3.1957 (estratto) Il Sindaco, Marchisio Battista, premette che, per il decoro cittadino, è assolutamente necessario che vengano ripristinate la scuola di musica e la banda musicale che, fino a qualche anno addietro, hanno funzionato nel migliore dei modi. La spesa relativa…………………. rappresenta un sentito e vivo bisogno della popolazione …………… Un comitato provvisorio è sorto in paese per tale scopo ed ha già raccolto adesioni e contributi, ancora però ben lontani dal bastare alle spese più urgenti ed indispensabili………….. per la totale revisione degli ottoni e degli altri istrumenti musicali che, da sola, rappresenta una spesa calcolata in circa £ 100.000 …………….. IL CONSIGLIO COMUNALE udita la relazione del Sindaco, accogliendo i voti della cittadinanza, con voti favorevoli 13 su 13 votanti presenti DELIBERA di concedere, per il ripristino ed il funzionamento della scuola di musica e della banda cittadina, un sussidio straordinario di £ 100.000 col quale precipuamente………… possano essere rimessi in efficienza gli strumenti musicali già’ posseduti dalla banda stessa Fattura

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I MAESTRI

Francesco Bergamasco di Magliano Alfieri (Il maestro degli inizi)

GIUSEPPE BATTAGLINO Patrunet (succede a Bergamasco e dirige fino agli anni ‘30)

antonio davezza Il Bolu (negli anni ‘30)

DOMENICO MELLINO Minot (dalla riunificazione delle due bande al 1972)

guido battaglio (dal 1972 ad oggi)

I BERGAMASCO A VEZZA. Francesco Bergamasco, primo maestro e direttore della Banda vezzese, era un’istituzione nel panorama musicale albese. Dopo aver suonato in diverse formazioni, guidava la banda di S.Antonio di Magliano, la migliore presente sul territorio. A sua volta il figlio Giovanni, come il padre importante e prolifico compositore, fu il primo maestro e direttore della Banda di Borgonuovo. (da A. Aimassi, Il paese della musica, 2004) MUSICA PRIMA DELLA BANDA. Prima del 1913 a Vezza esisteva già una Società filarmonica che affiancava i sacerdoti nelle funzioni religiose. A dirigerla negli ultimi dieci anni era stato Stefano Battaglino, morto il 29 maggio 1913, padre di Giuseppe, primo maestro vezzese della Banda di S. Luigi. (Informazione tratta dal necrologio di Stefano pubblicato su Gazzetta d’Alba, 1913, n. 22, pag.2). 13


PADRINO e MADRINA

Negli anni 70 furono istituite le figure di “PADRINO e MADRINA” della banda

La Madrina Lotti Teresina e il Padrino Alisetta Tommaso davanti alla Confraternita di San Bernardino, in occasione dell’inaugurazione delle prime divise complete. (Archivio “La Paesana”)

In questo bel dipinto di Renato Caren (Alba), il Padrino Tommaso Alisetta sognava in... grande il futuro dell’organico. (Archivio “La Paesana”)

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SEDE

(archivio “La Paesana)

Per decenni, le prove della Banda Musicale e la scuola allievi, si tennero in diversi locali provvisori come l’Oratorio Parrocchiale o sotto il Municipio nel cosìdetto “Teatro vecchio”, poi palestra e ora mensa della scuola materna. Finalmente, dopo il 1957 venne individuata la SEDE DEFINITIVA ancora sotto il municipio, nell’ex forno comunale che tra il ’60 e il ’70 è stato via via ristrutturato e adattato con fondi e manodopera della rinnovata Banda.

Nelle nuova sala prove

sono presenti 2 quadri

della protettrice della musica SANTA CECILIA

…con arpa

…con organo portativo

(archivio “La Paesana”)

(archivio “La Paesana”) 15


L’ ORG ANICO D E L Clarinetto BATTAGLINO MATTEO - BATTAGLIO FRANCO - BATTAGLIO MARCO BATTAGLIO MAURO - CIELO PAOLO - FASSINO CORRADO MORONE GIACOMO - PEZZUTO MATTIA - MO GIUSEPPE Quartino CIELO FABIO - PEZZUTO DAVIDE Saxofono tenore, contralto CAREGLIO ALDO - GANDOLFO MARCO - RISTA ANDREA Tromba BARONE MICHELE - BATTAGLIO LUCA - GRISOTTO MAURIZIO RISTA GIANCARLO - ROMANETTO DAVIDE Trombone BATTAGLINO STEFANO - RISTA PAOLO Basso Tuba AUDASSO CLAUDIO - MORRA FRANCESCO - PRUNOTTO LORENZO Flicorno Contralto Baritono BATTAGLIO PIERMARIO - CALORIO LUIGI - SIBONA GILIO - CAUDA FERDINANDO Batteria BATTAGLIO MAURO Piatti VICO ALBINO Percussioni SACCO DALMAZZO Rullante BATTAGLIO MATTIA Direttore: BATTAGLIO GUIDO 16


C E N T E NARIO

Quando la passione non conosce confini: MUSICI CHE VENGONO DA FUORI AUDASSO CLAUDIO (Treiso) - BARONE MICHELE (Castagnole Lanze) CALORIO LUIGI (Alba) - GANDOLFO MARCO (Canale) - MORONE GIACOMO (Montà) PRUNOTTO LORENZO (Guarene) - ROMANETTO DAVIDE (Canale) SACCO DALMAZZO (Castellinaldo) - SIBONA GILIO (Guarene) - MO GIUSEPPE (Govone) CAUDA FERDINANDO (Montà)

GRAZIE DAI VEZZESI

CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente: Battaglio Baldassarino Vice Presidente: Battaglio Guido Consiglieri: Battaglino Stefano - Battaglio Luca - Battaglio Pier Mario Careglio Aldo - Cielo Paolo - Morra Francesco - RISTA GIANCARLO 17


DIVERSIFICAZIONE OFFERTA MUSICALE A partire dagli anni ‘70, Vezza diventa una specie di laboratorio dove si sperimentano forme nuove di comunicazione musicale: su realtà da tempo consolidate come Banda o Corale, si costruiscono percorsi originali di sinergia tra i gruppi o autonomi.

“folclore del roero” Nel 1972, nonostante qualche discordanza interna, la banda decide di associarsi alle majorettes di Canale, per alcune sfilate. Questa esperienza viene portata avanti per circa un anno, fino a quando non si pensa di formare un gruppo di majorettes vezzesi da abbinare alla “Paesana” e formare così il Gruppo Folklore del Roero. Le majorettes erano inizialmente 20, ma, dopo un paio d’anni, si è pensato di aumentarne il numero, ponendo a supporto di queste ragazze un gruppo di elementi più giovani. Un grande merito

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va sicuramente alle varie “Cape Majorettes” succedutesi fino ad oggi; hanno saputo infatti amalgamare un numero di ragazze non indifferente alla ricerca di un livello di abilità sempre maggiore rispetto ai primordi. Le coreografie eseguite sono di vario genere, in particolare negli ultimi anni si è cercato di abbinare alle caratteristiche “bacchette”, altri oggetti quali bandiere, ombrelli, ventagli e cerchi, per aumentare la spettacolarità delle esecuzioni. (dal numero unico sull’80° anniversario).


Majorettes

in sfilata a Canale

a Dolceacqua La “Ruota” del Roero in musica e danza

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Un altro gruppo centenario:

lA CORALE A Vezza è tuttora vitale e molto attivo un altro “insieme musicale” ancora più antico della Banda: la CORALE SAN MARTINO, che all’inizio del ‘900 già funzionava sotto il nome di DAVIDICA, diretta dal maestro elementare GHERZI. La sua preesistenza alla Banda è confermata da “La Rocca” del 21 dicembre 1913. Scriveva Don Vigolungo: «Accanto alla Banda Istrumentale è sorta, o meglio, HA RIPRESO NOVELLA VITA “LA DAVIDICA” ossia la nostra “SCHOLA CANTORUM” che ha per iscopo di attuare le prescrizioni Pontificie riguardo al canto di chiesa. Bravi i nostri giovani nel procurare, con buone esecuzioni corali il massimo decoro alle funzioni religiose... ». (La prima corale era formata da soli uomini)

LA “CORALE SAN MARTINO” OGGI

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(archivio Corale San Martino)

Il Maestro Gherzi (archivio Giancarlo Ferrio)


UNA SINERGIA DAL RISULTATO INTERESSANTE Dopo

il 2000, Guido Battaglio, nella sua qualità di direttore del gruppo strumentale “La Paesana” e della “Corale San Martino”, pensò di sperimentare, per qualche occasione, l’insieme dei due gruppi in un solo “corpus” musicale. Il risultato fu lusinghiero e talmente nuovo da queste parti che, ancora oggi, quell’esperienza viene proposta e apprezzata anche fuori Vezza.

La prima esecuzione nella chiesa parrocchiale di Vezza

Concerto a San Damiano d’Asti

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CHORUS 2000 DA COSA NASCE COSA. Negli anni tra il ’70 e il 2000 si sviluppò nell’ambito dell’Oratorio Parrocchiale un notevole fermento musicale sotto la spinta di quell’instancabile animatore giovanile che era Don Antonio Valsania.

Punto di arrivo di quell’attivismo fu , per anni , l’annuale “ Festa della Mamma” nei cortili dell’asilo e dell’Oratorio, nel vecchio capannone di piazza San Bernardo e nel salone Manifestazioni. Venivano proposte dai più piccoli le canzoni dello “ Zecchino d’Oro” e dai più grandi i motivi del “Festival di San Remo”. Per quelle occasioni alcuni elementi della Banda Musicale davano vita ad un complesso estemporaneo a sostegno delle più belle voci giovanili. In tale contesto e da una intuizione del Maestro Battaglio Guido, nacque il desiderio di cimentarsi in un “ensemble” vocale-strumentale autonomo per rivisitare in modo originale e corale le più belle pagine di musica leggera da proporre anche oltre i confini del paese. E fu”CHORUS 2000”.

L’attività concertistica del Chorus 2000 si sviluppa su due piani: proposizione originale di musica leggera su piazze, teatri, auditorium o come iniziativa di “Volontariato musicale” presso istituti di assistenza e associazioni O.N.L.U.S. Fulcro di questa attività è l’annuale “FESTA DEL CUORE” a favore di iniziative benefiche. In questo secondo ambito, la generosità dei giovani componenti il gruppo,ha avuto due riconoscimenti: sul sagrato della basilica di San Pietro a Roma e a Rapolano Terme in Toscana.

ROMA - Piazza San Pietro

Il Chorus esegue i canti della messa sul sagrato della basilica in occasione del “Giubileo 2000” de “Le Misericordie” (archivio CHORUS 2000) 22


Rapolano Terme - Toscana

(archivio CHORUS 2000)

PREMIO “GOCCIA D’ORO” AL MERITO DELLA SOLIDARIETA’ Il premio “Goccia d’Oro” viene assegnato una sola volta nella vita. Viene attribuita e consegnata a personalità, istituzioni pubbliche, private, associazioni e testate giornalistiche (anche radio televisive) che si siano distinte in particolari casi di solidarietà. Giunta alla tredicesima edizione la “Goccia d’Oro 2003” è dedi-

cata alla solidarietà con la strada, e per questo è stato deciso di attribuire il premio al CHORUS 2000 di VEZZA d’ALBA, al Corpo Nazionale della Polizia Stradale, a Don Oreste Benzi, ai Florence Angels, al V.I.S (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) rappresentato da Claudia Koll, al nobel Dario Fo e al regista Federico Fellini.

Le canzoni del CHORUS 2000 hanno fatto da colonna sonora alla manifestazione condotta da Claudio Farnatari giornalista di Rai International, Roberto Amen - vicedirettore dei servizi parlamentari della Rai, Paolo Bernardi di Rai International e Ilaria Capitali conduttrice Rai di “Cominciamo bene” e del TG Roma.

Il premio “Goccia d’Oro” al CHORUS 2000 è stato assegnato per i numerosi concerti fatti per sostenere associazioni ed enti benefici.

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PROMOZIONE DELLA MUSICA BANDISTICA

Ragazzi vezzesi al “1° raduno Giovani musici della provincia di Cuneo” tenutosi a Vezza nel 2009

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...per fare un albero ci vuole un seme Se é vero ciò che cantava Sergio Endrigo, quanti semi musicali ha gettato in 100 anni la Banda per le strade di Vezza! Semina che sembra aver fruttato bene, per un paese di soli 2000 abitanti. Infatti, dopo il ’90, si assiste ad una fioritura di diplomati al Conservatorio in pianoforte, direzione d’orchestra, composizione e canto lirico; musicisti che suonano con cantautori di livello nazionale come De Gregori o Grignani, o che frequentano festivals internazionali di jazz con gruppi specializzati come la “BandaKadabra”; bands di musica leggera; gruppi spontanei di canto popolare. Nessuno di loro sa, però, di un precedente significativo, come riporta “La Rocca” del 20 luglio 2013:

“Un Vezzese si fa onore” “Sotto il patronato della Casa Reale di Rumenia a Bukarest si è costituito un Comitato per dare ogni anno al Teatro Nazionale Rumeno una stagione delle migliori opere di ogni paese. A direttore concertatore d’orchestra venne nominato il giovane Maestro Umberto Pessione, figlio del nostro egregio Signor Cav. Pessione Michele. Il giovane Maestro Umberto si diplomò l’anno passato al Liceo Musicale di Bologna, sotto la direzione del Maestro Bossi”.

Per le vie di Vezza

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C U RIOSI TA’ :

UN AIUTO CHE VIENE DA LONTANO Il monaco GUIDO D’AREZZO, attorno all’anno 1000, aveva notato la difficoltà che i monaci avevano ad apprendere i canti gregoriani ascoltati dalla voce del maestro. Per risolvere questo problema ideò ed attuò un metodo di insegnamento nuovo. Usò le sillabe iniziali dei versi dell’inno in lingua latina a San Giovanni Battista per comporre la scala musicale.

UTqueant laxis

Perché i fedeli possano

REsonare fibris

cantare le tue gesta

Mira gestorum

mirabili a gola spiegata,

Famuli tuorum

libera le loro labbra

SOLve polluti

dall’impurità che la

LAbii reatum

contaminano,

Sancte Iohannes

o San Giovanni

Ottenne così la serie: UT-RE-MI-FA-SOL-LA La nota che noi oggi indichiamo con il nome SI, fu aggiunta in seguito, prendendo le lettere iniziali delle due parole che compongono il settimo verso: Sancte Ihoannes. La prima nota UT venne chiamata DO nel 1600, quando il musicista Giovanni Battista Doni la sostituì con la sillaba iniziale del suo cognome, DO, affermando che… il suono risultava più gradevole (storia Banda Musicale di Montà)

Questa metodologia permise, da allora, una lettura a prima vista del rigo musicale a principianti volenterosi ma spesso privi di qualsiasi conoscenza teorica, esperienza quasi certamente vissuta anche dagli allievi della nostra banda nei primi decenni del ‘900, quando la musica non era ancora materia scolastica.

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IL “PUNTO” SUGLI ULTIMI 40 ANNI DELLA BANDA Riflessioni di GUIDO BATTAGLIO, dal 1972 ideatore di nuove forme di comunicazione musicale, curatore di tutti gli aspetti logistici e organizzativi, nonché Direttore della Banda musicale “La Paesana e della “Corale San Martino” (autonome o assemblate), “Gruppo Folklore del Roero” (Banda e Majorettes) e “Chorus 2000”. «Quando festeggiammo l’80° e poi il 90° anniversario della Banda, la nostra domanda, data la base volontaristica del complesso, era: “Raggiungeremo il centenario?” Ora ci siamo, ma con qualche fatica. Infatti, da 5 – 6 anni la Banda “si tiene su” grazie esclusivamente ad anziani ormai di lungo corso, alla mezza dozzina di giovani rimasti nel gruppo a conclusione dell’ultimo corso di preparazione musicale, al gruppo di non vezzesi, gli “esterni”, ricchi di passione e dedizione, a cui è doveroso dire grazie per l’esempio che danno ai nostri in fatto di puntualità e presenza ai servizi. E pensare che appena qualche decennio addietro si era vissuta una lunga esperienza positiva.

L’avvento di nuove leve, preparate in corsi mirati, portò ad un ricambio degli effettivi superiore al 50%. Il conseguente tasso tecnico più elevato ed un organico numericamente più adeguato permisero l’inserimento di nuovi strumenti, essenziali per eliminare qualche squilibrio nella resa acustica globale. Inoltre facilitarono l’accostamento a nuovi generi come il blues, il rock e la musica country, con l’utilizzo degli adattamenti per Banda che molti autori oggi preparano. E così “La Paesana” potè spesso trasformarsi da “Banda di servizio” a “Banda da concerto”. Questo era “ieri”. Oggi, con l’affievolimento dell’interesse giovanile per la musica bandistica, (‘c’é crisi di vocazioni ’ si lamentano anche i colleghi delle altre bande) si profila qualche problema di ricambio. Per ovviare a questa difficoltà, pensiamo di riprendere la presentazione della banda nelle scuole e di iniziare in autunno un nuovo corso di musica teorica e strumentale, che possa essere eventualmente utilizzata dai giovani aderenti anche in altri contesti musicali più vicini ai loro gusti.

Per questa iniziativa ci affidiamo alle famiglie, consci che l’eventuale futuro musicale di un figlio è quasi esclusivamente in mano loro. E perché non sperare in un “effetto ritorno” dalle celebrazioni del centenario? In conclusione, se siamo riusciti, pur con difficoltà ricorrenti, a raggiungere il presente traguardo, è doveroso essere ottimisti anche per il futuro. La passione condita di sacrifici degli attuali musici, supportata dalla disponibilità di tempo libero del sottoscritto ormai pensionato; la continuità di presenza degli “esterni”; l’auspicato ritorno in gruppo di coloro che si sono dovuti allontanare per motivi contingenti; un possibile, se sollecitato, risveglio dell’interesse bandistico nei giovani; la collaborazione delle famiglie e l’attenzione delle istituzioni pubbliche e private, saranno linfa vitale per “La Paesana”. Se così avverrà, essa potrà continuare ad offrire il suo peculiare contributo alla vita del paese, come garantisce il suo lungo passato».

BANDA… CONCERTO… PUBBLICO

Il concerto è un momento da tutti atteso, cartina di tornasole del livello artistico-musicale della banda, epilogo di lunghe prove spese a preparare al meglio il proprio repertorio. Ed ecco allora tutti pronti, musici e pubblico, ad aspettare l’attacco del direttore, un gesto liberatore delle tensioni che darà il via al rito musicale e ad emozioni senza confini.

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Riflessioni di un vecchio amico...

Don Antonio Valsania La circostanza del centenario della della Banda Musicale della nostra comunità ci dà l’occasione di riflettere un pò più profondamente sul significato, sulla funzione, sul valore di questo gruppo musicale valutato per se stesso, a prescindere da un suo utilizzo più folkioristico, riscoprendone le radici sia umane che religiose, sia personali che comunitarie. Se ci è capitato di intervenire a delle celebrazioni con la partecipazione della banda musicale ed abbiamo ascoltato in silenzio (cosa purtroppo sempre più rara!) il suono sacro di una marcia religiosa o le dolenti note di una marcia funebre, sicuramente abbiamo avvertito una sensazione particolare che ti “prende diritta al cuore” suscitando un’emozione molto intensa di gioia, di pace, di dolore, di preghiera, di solennità, di comunione, di conforto... Perchè questo? Ci sono delle motivazioni sia tecniche che teologiche. La banda musicale usa strumenti che producono suoni “naturali” (a diversità ad esempio di un complesso musicale che usa strumenti elettronici che producono suoni artificiali). Negli stessi brani musicali eseguiti vengono usati per lo più intervalli consonanti o dissonanti sempre nell’ambito degli” armonici” naturali. Allora succede che quando una cosa è “secondo natura” tocca naturalmente il cuore dell’uomo, distinto, senza bisogno di tanti discorsi e di

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tante spiegazioni. A sua volta la natura dell’uomo richiama alla memoria interna della coscienza la presenza nascosta di Dio nella sua “causa” di” creatore”, di “armonia cosmica”. Per questo motivo le armonie umane portano alle armonie celesti, le armonie materiali portano a quelle spirituali e viceversa. Apro una parentesi per ricordare che questo vale anche per lo strumento dell’Organo in Chiesa, che usa suoni naturali prodotti dall’aria naturale delle canne (e non suoni elettronici artificiali) e ancor di più vale per i cantori della Corale e per chiunque canta, perchè viene usata come strumento “la voce umana” che è ancor più “naturale” degli strumenti della banda. Con lo stesso principio e con lo stesso metodo si può approfondire l’altro aspetto della musica, quello di comunione sociale: la musica unisce, affratella le persone, produce amicizia. L’uomo è stato creato da Dio con una natura (non rovinata dal peccato) tendenzialmente portata all’amore, agli altri, appunto a socializzare. Quindi quello che serve la natura dell’uomo automaticamente serve anche la sua socializzazione: per questo motivo la banda musicale è anche portatrice di fraternità e di bontà. Chi ama la musica, chi suona, non può essere cattivo dentro! C’è ancora un altro punto di approfondimento anche importante, quello culturale! Ci sono due vie di approccio alla

“Don Antonio” per tutti: 30 anni spesi per la musica a Vezza. cultura della musica: o quella professionale (per chi frequenta Istituti Conservatori,...) o quella dilettante: in questo secondo aspetto la Banda Musicale offre (insieme alla Corale) nel nostro paese una possibilità concreta di fare musica non di consumo, non “leggera”, non subita, ma prodotta, creata, proposta personalmente. Viene data una possibilità di accostamento alla grande arte musicale, ai grandi artisti per cogliere i messaggi esteriori ed interiori: e tutto questo, magari non a livelli eccelsi, è già cultura! Per tutti questi motivi il valore di una banda musicale probabilmente va ancora oltre i nostri pensieri. Da numero unico 80°


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IL CENTENARIO IN 4 MOMENTI SABATO 6 APRILE CONCERTO DI PRIMAVERA CON I cori “STELLA APINA” di Alba “A. N. A.” di Torino Salone Manifestazioni ore 21

SABATO 13 LUGLIO CONCERTO D’ESTATE “LE BANDE IN PIAZZA” Con la partecipazione delle Bande di: “MONTà” “GOVONE” “VLLANOVA D’ASTI” “VEZZA D’ALBA” Piazza San Martino ore 21

DOMENICA 13 OTTOBRE CONCERTO D’AUTUNNO CELEBRAZIONE UFFICIALE DEL CENTENARIO ore 10 S. MESSA ore 11 INAUGURAZIONE NUOVE DIVISE ore 12.30 PRANZO SOCIALE

SABATO 14 DICEMBRE CONCERTO D’INVERNO GRAN CONCERTO FINALE PRESENTATO DA TUTTE LE REALTA’ MUSICALI VEZZESI Salone Manifestazioni ore 21

DAL 13 LUGLIO AL 13 OTTOBRE CONFRATERNITA DI SAN BERNARDINO LA BANDA IN MOSTRA • Storia fotografica de “ LA PAESANA “ • “Quando passa la banda …” Come vedono la banda gli alunni delle scuole elementari e medie

RITORNO... ALLE ORIGINI: AUTOFINANZIAMENTO Come già fece don Vigolungo 100 anni fa, “La Paesana”, a sostegno continuativo della sua attività, lancia tra chi la apprezza e le vuole bene, la CAMPAGNA DEL SOCIO: SOCIO ORDINARIO € 20 SOCIO SOSTENITORE € 50 SOCIO BENEMERITO € 100 Rivolgersi a Guido Battaglio e Rino Battaglio 30


Buon Compleanno “centenario” per la nostra Banda Musicale. Il 2013 è un anno importante per l’associazionismo ed il Volontariato del nostro paese: l’Associazione OMA festeggia il 30° anniversario di attività, il Comitato per il Gemellaggio VezzaJonquières ha raggiunto il 40° anno di incontri, il primato è però detenuto dalla Banda Musicale “La Paesana”che compie 100 anni. I Vezzesi sono abituati a vedere la presenza della Banda nelle celebrazioni religiose, civili, negli eventi culturali, folkloristici, turistici… Tutti applaudono per esprimere consenso ed apprezzamento, ma credo che pochi sappiano veramente quale impegno comporti per i “suonatori”, il Direttore e tutti i responsabili mantenere sempre aggiornato ed attuale il repertorio musicale, dare la dovuta preparazione ai nuovi giovani componenti: prove rigorosamente calendarizzate, disponibilità al servizio quando gli altri festeggiano, a volte anche tempo sottratto alla famiglia o alle amicizie… Per tutta la nostra Comunità avere a disposizione, gratuitamente, il servizio della Banda rappresenta una grande risorsa che, unita alle altre forme di

servizio, permette di realizzare importanti iniziative che qualificano ulteriormente il nostro paese. L’intuito di creare una formazione folkloristica, il Gruppo Folklore del Roero con le majorettes, permette anche alla Banda di promuovere all’esterno l’intero territorio Roero con un repertorio di brani tratti dal patrimonio della tradizione musicale popolare roerina. L’Amministrazione Comunale desidera esprimere il ringraziamento più sentito a tutti i componenti della Banda, certa di interpretare il pensiero dei Vezzesi. Nell’auspicio di continuare la proficua collaborazione con l’entusiasmo e la dedizione che contraddistingue il Gruppo, porgo a nome mio e di tutta l’Amministrazione cordiali auguri di Buon Compleanno!

Il Sindaco Ins. Carla Bonino

GRAZIE A... www.inroero.com

Comune di Vezza d’Alba

CIRCOLO ACLI S AN M ART INO

ASSOCIAZIONE MADONNA DEI BOSCHI

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e alla fine… grazie All’ultima pagina di questa escursione storica sui cento anni de “LA PAESANA” e di tutto quello che tramite essa è nato o si è sviluppato, sento il dovere di fare alcuni ringraziamenti. A tutti i musici che in questi cento anni si sono resi protagonisti della colonna sonora del nostro Paese e ci hanno tramandato la loro passione per la musica. All’attuale organico della banda ai giovani per il loro impegno e ai meno giovani per la loro dedizione; un pensiero particolare ai non residenti che ci onorano della loro competente presenza e amicizia. Al Direttore Battaglio Guido, che, dopo essere stato musico, da quarantuno anni dirige “La Paesana”; la sua perseveranza ha fatto si che questo gruppo progredisse e sviluppasse altre iniziative musicali nel segno dell’evolversi dei tempi. A Domenico e Roberto che con le loro ricerche e ricomposizione storica della vita della nostra “Banda” hanno

permesso la pubblicazione di questo “numero unico”. Vorrei concludere ancora con una osservazione di Don Antonio: “Avere un complesso bandistico centenario è molto bello, ma richiede (come tutte le cose belle, nobili e grandi) molti sacrifici a tutti i livelli! Se la nostra banda è arrivata a compiere 100 anni con la attuale efficienza è perché dietro ci sono, si la passione, ma anche tanti sacrifici di molte persone. Vorrei dire questo per incoraggiare, se ce ne fosse bisogno, i giovani a disporsi a questi sacrifici per iniziare a perseverare nello studio musicale, i genitori a fare la loro parte di sacrificio pur di aiutare i loro figli (qualora ne fossero portati) in questo aspetto della loro formazione umana e sociale. Ne vale la pena. Il Presidente Rino Battaglio

Un ba mbino, un cappelluccio colorato, due coperchi di pentola e... via, a passo di marcia, a inseguire il suo piccolo sogno di musicista.

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ANCHE “LA PAESANA” HA UN SOGNO: Che sempre più famiglie riescano a scoprire ed assecondare sensibilità musicali nei loro figli, onde permettere alla nostra banda musicale quel ricambio fisiologico, più che mai oggi necessario, per continuare ad essere la “COLONNA SONORA” di Vezza per tanti e tanti anni ancora. Anche il presente numero unico vorrebbe contribuire a questo scopo. I redattori: Domenico Macco, Roberto Savoiardo, Rino Battaglio Vezza d’Alba 6 aprile 2013.

design: www.rossanoadv.com

QUANDO PASSA LA BANDA...


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