L'altare di san Giuseppe nella omonima chiesa in Nardò. *** di Fabio A. Grasso
E' attribuibile a Giuseppe Cino (Lecce, 1635 – 1720). architetto e scultore fra i più significativi del Barocco leccese, l'altare maggiore (Fig. 1) della chiesa di san Giuseppe a Nardò (Lecce). L'opera si compone di due parti: la prima, a tutta altezza, è appoggiata alla parete di fondo della cappella, l'altra, distaccata dalla precedente, è costituita dalla mensa propriamente detta. Al maestro leccese, con più precisione, dell'intera opera non sarebbero però assegnabili alcune parti a cominciare dalla mensa e quanto è ad essa connesso direttamente; nell'altra parte dell'altare, poi, quella arretrata e addossata alla parete di fondo, pure estranee a G. Cino sarebbero sia la sezione più in basso (pari a circa la metà dell'altezza complessiva dell'altare) su cui poggiano le quattro colonne tortili dal fusto decorato con figure e motivi vegetali sia il cartiglio epigrafico con foglie caratterizzato da una movimentata cornice a volute e collocato immediatamente al di sopra del quadro centrale con san Giuseppe e il Bambino. Elementi fondamentali per l'attribuzione di questo altare sono stati i volti delle figure e non solo: quelli delle teste alate al centro dei due tratti di trabeazione che sormontano le colonne tortili accoppiate; quello della statua a sinistra che, posta fra due colonne, raffigura san Giovanni Apostolo ed Evangelista; quello della statua di un altro degli Evangelisti, forse Marco, collocato fra le due colonne di destra e ancora la statua dell'Angelo Custode che domina la composizione in alto a sinistra. L'elenco potrebbe continuare naturalmente ma ci fermiamo qui. Vorremmo giusto ricordare, infine, il grande riquadro centrale, posto nella parte più alta dell'altare, in cui è scolpita una raffigurazione della Sacra Famiglia durante la Fuga in Egitto. Per chiudere il cerchio e attribuire quanto detto basterebbe ricordare altri volti e figure scolpite da G. Cino e cioè quelli, per esempio, nel monumentale palazzo del Seminario di Lecce, quelli visibili nell'altare del Rosario collocato nella Matrice di Martignano (Lecce) - opera autografa di G. Cino – oppure, infine, quelli presenti sulle facciate principali delle due chiese leccesi di santa Chiara e di san Matteo (in quest'ultimo caso solo l'apparato scultoreo collocato al di sopra del piano terreno).
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Fig. 1, altare di san Giuseppe, Nardò (Lecce), chiesa di san Giuseppe, autore: G. Cino (attr.)
Fabio Antonio Grasso
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