2 minute read

Due linee secondarie, che si muovono attorno a una linea principale immaginaria, Paul Klee

TRAIETTORIE IMPOSTE

Le linee sono generalmente immaginate come entità astratte e prive di concretezza materiale, in ambito estensione che contano di una lunghezza misurabile ma difettano di larghezza e profondità. Le linee che trovano interesse in questo ambito di ricerca, sono geometrie sul paesaggio che rivelano, solo nella prossimità e nella vicinanza, uno spessore praticabile in cui è possibile esclusivamente camminare, fermarsi, ripartire. Sono sottili scritture di contesti residui o ignorati del nostro abitare, operate con lo scopo di indurci al movimento. Sculture, architetture percorribili che sono espressione concreta della dicotomia linea-traiettoria. Non sono meri percorsi ma esili spazi che offrono costantemente l’ambivalenza di essere insiders/outsiders, fuori e dentro un “segno”, fuori e dentro un luogo, di farci sentire parte integrante di una “composizione pittorica”, lo sviluppo. Queste opere essenziali dal punto di vista della paesaggio con connotazioni monumentali poiché lo trasformano con le regole compositive dell’arte. Sono segni che costruiscono nuove relazioni e gerarchie tra gli Le linee che seguono nascondono vieppiù un contenuto che è invisibile alla distanza, un esiguo spazio utile a compiere un’esperienza nel luogo. Sono, infatti, geometrie che incorporano il nostro camminare, che non hanno, perciò, interesse nella sola forma ma ancor più nel contenuto: inaspettate traiettorie che hanno lo scopo di rilevare il valore, le potenzialità, le vulnerabilità del paesaggio.

Advertisement

e metterci in grado di apprezzare i valori esistenti dello spazio che attraversiamo e, laddove assenti, generarne di nuovi.

rapporto tra lo spazio e il tempo, un modo di andare da una posizione all’altra che amplia il nostro campo percettivo e ci conferisce la capacità di collegare non soltanto due estremi. Sono segni che rivelano complessità al nostro movimento, ci dettano ritmi, rallentano il passo con lo scopo di lasciarci apprezzare l’intorno, ci inducono apprezzare i suoi valori più intangibili. Nell’estendere il punto di osservazione nel regno della conoscenza, della misura, del tempo, della memoria, delle idee, dell’immaginazione, le linee “educano” il nostro sguardo. Sono tracce che hanno valenze estetiche, concettuali, simboliche e, al contempo, si offrono come culturali. A dispetto di un’evidente economia formale e spaziale, queste opere ci guidano da un punto all’altro e infatti, da segni a strumenti, da elementari oggetti a dispositivi che indirizzano la nostra relazione Ci rendono spettatori e attori di una rappresentazione, con un nostro ruolo attivo e da protagonista: quello di attraversare un luogo a meno di 5 chilometri orari, camminando, e riscriverne un suo immaginario. Le linee che seguono sono perciò progetti di paesaggio nella forma più essenziale.

77

This article is from: