Fabrizio Esposito Portfolio
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INDICE pag. 8
CURRICULUM VITAE [PROGETTI DI ARCHITETTURA]
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Costruire il bordo Pompei
15
Mirad’or Ercolano
21
Museo dell’arte del XX secolo Berlino
27
Syrian post-war housing Siria
31
Adamah Tanaf, Senegal
37
“Come un solo uomo” La Spezia
[ALTRI PROGETTI]
41
Video Making
43
Rendering
45
Quadri
3
FABRIZIO ESPOSITO CURRICULUM VITAE profilo Nome | Fabrizio Esposito Nato a | Napoli, 20/11/1993 e-mail | fabrizio.esposito@polimi.it faber.espy@hotmail.it cell. | +39 333 6015556
educazione MILANO Politecnico di Milano | Laurea Magistrale in Architettura Votazione: 110/110 (2015-2017) MILANO Politecnico di Milano | Laurea Triennale in Scienze dell’Architettura (2011-2014) NAPOLI | Diploma di Liceo Scientifico Votazione: 84/100 (2006-2011) Abilitato all’esercizio della professione di Architetto (2018)
workshop BUENOS AIRES, Universidad de Belgrano Workshop in history of architecture (febbraio-marzo 2016) NEW YORK, New York Institute of Technology Workshop - “Metabolism of a city” (aprile 2017) MILANO, Atmoshperes 2016 “Fuori Salone @Politecnico” (gennaio 2016)
esperienze lavorative MILANO | morfema architects (2014-2016) Principali progetti: - Concorso “Centro civico Isola”, Milano - Concorso “ConcorriMI”: “Rigenerazione urbana” , Sesto San Giovanni (MI) ★Menzione Massimiliano Roca Architetto (2017) - Collaborazione per il concorso Biblioteca Civica di Castelmaggiore (BO) 4
Studio Natalia Bianchi (2018) - Collaboratore esterno Rendering e Modellazione 3D
concorsi
MH17 memorial park, (2014) ★Menzione “Costa Concordia Lighthouse” (2015) “Syrian Post-war housing” (2016) ★Terzo Posto Kaira Looro Sacred Architecture (2017) ★Finalista Europan 14, Madrid (2017) Kaira Looro Cultural Center (2018) Scuola di Restauro, Ercolano (2018) ★Secondo posto Memoriale “Porta di Sion”, La Spezia (2018) ★Secondo posto
Esibizioni NAPOLI, Mostra personale di quadri “Libertà obbligatoria” (maggio 2013) CASTEL S. PIETRO, SVIZZERA | Esibizione dei lavori del laboratorio di Restauro (novembre 2013)
lingue Italiano | madrelingua Inglese | B2 - TOEIC 735/990 Francese | Livello scolastico
capacità Disegno a mano libera, Pittura ad acrilici Modellazione 3d, Grafica, Impaginazione, Rendering
interessi Storia dell’arte/dell’architettura, Musica, Fotografia, Disegno digitale, Video Making
conoscenze dei programmi Adobe: Photoshop ★★★★★ Indesign ★★★★★ Premiere ★★★★ Illustrator ★★★ Office: Word ★★★★★ Excel ★★★★★ PowerPoint ★★★★ Modellazione 3D: Rhinoceros ★★★★★ Vray per Rhinoceros ★★★★ Sketchup ★★★★ Grasshopper ★★★ Blender ★★★ Disegno: Autocad ★★★★ 5
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Costruire il bordo_ Il lavoro di Tesi si propone di riconfigurare gli spazi che regolano l’entrata all’area archeologica di Pompei. “Costruire il bordo” significa strutturare un masterplan con una strategia uniforme sull’area che costeggia il bordo sud delle mura. Il progetto è a scala urbana, dove gli edifici di nuova costruzione riprendono le giaciture, gli assi e gli allineamenti delle due realtà urbane di Pompei, ovvero gli scavi e la città stessa. Gli edifici non entrano mai in contatto diretto con manufatti archeologici ma l’intento è quello di favorire la percezione che il turista ha di essi, con tagli, prospettive, aperture e materiali, oltre al disegno degli spazi aperti, disegnati per essere pubblici. L’approfondimento è l’edificio di ingressi di Porta Stabia, con la ricollocazione di alcune collezioni archeologiche.
Localizzazione: Pompei, Italia Tesi di Laurea Magistrale Relatore: prof. Massimiliano Roca Correlatore: arch. Andrea Fradegrada
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Legenda funzioni PIANO GENERALE BUFFER ZONE
Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei Piazza Bartolo Longo
1
1.1 Punto informazioni 1.2 Shop
2
2.1 Ristorante 2.2 Spazi per la divulgazione 2.3 Auditorium ipogeo
3
3.1 Spazi commerciali 3.2 Strutture ricettive 3.3 Foresteria
4
4.1 4.2 4.3 4.4 4.5
Biglietteria - Ingresso di Porta Stabia Accesso ai Teatri Bar Spazi Espositivi/Antiquarium Esposizioni temporanee
5
5.1 5.2 5.3 5.4
Restauro Uffici per la soprintendenza Supporto alle operazioni di Scavo Possibilità di installazione di copertura temporanea
6
6.1 Spazi per l’Educazione 6.2 Laboratori d’arte 6.3 Biblioteca d’arte
7
7.1 Biglietteria - Ingresso di Porta Anfiteatro 7.2 Collezioni permanenti e temporanee
Piazza Anfiteatro Ingresso Porta Marina Superiore Ingresso
Porta Marina Inferiore (Piazza Esedra) Ingresso
Didascalia.
Didascalia.
8
1
2
3
4
5
6
a
7 d
c b
a’ c’
d’
b’ AREA DI PORTA STABIA - (Edificio 4, pagina successiva)
2
Accesso alla Pineta Info Point/Shop/Spazi per la divulgazione
SEZ. aa’
4
Ingresso di Porta Stabia Spazi Espositivi/Antiquarium
SEZ. bb’ 5
Restauro Funzioni di Supporto agli scavi
SEZ. cc’
7
Ingresso di Porta Anfiteatro Spazi Espositivi permanenti e temporanei
SEZ. dd’
9
+16.10
+11.00
+5.00
±0.00
-5.00
SEZ. AA’
Sezione, pianta e assonometria dell’edificio di ingresso di Porta Stabia [4]
QUOTA +5.00
A
10
A’
Piano Secondo - Espositivo Esposizioni permanenti Esposizioni temporanee +11.00
Asse del Quadriportico
Piano Primo - Espositivo Esposizioni permanenti Esposizione dei calchi +5.00
Ingresso all’Area Archeologica (Porta Stabia)
Piano Terra Bar/RIstorante Esposizione del Plastico di Pompei Âą0.00
Chiesa di San Paolino
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Sala del Museo con la Statua di Eumachia. “Il pompeiano non fora i suoi muri; ha una sacra devozione per i muri, ha amore per la luce. La luce è intensa se sta tra i muri che la riflettono.” (Le Corbusier, Pompei, 1911)
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“Sala dei calchi” La sala dei calchi è uno spazio a cupola con un solo oculo in sommità che ospita 12 calchi dei fuggiaschi, opera di Giueppe Fiorelli, soprintendente archeologo nella metà dell’800. La sua idea di iniettare del gesso all’interno dei cumuli di terra prima delle operazioni di scavo ha permesso di rinvenire tantissimi calchi di gesso “rapiti alla morte”, che oggi sono tra le icone della città di Pompei.
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Mirad’or_ L’evoluzione storica di Ercolano ha permesso che i luoghi panoramici, un tempo di pertinenza esclusiva delle ville del Miglio d’Oro, divenissero luoghi aperti alla città. In tale scenario si innesta l’intero progetto, che si pone l’obiettivo di evidenziare un luogo unico, sicuramente tra i più bei paesaggi italiani. Gli intenti progettuali mirano a non sottrarre a Ercolano, città satura, ulteriore spazio aperto, al contrario di restituire spazi di relazione, definendo un nuovo punto panoramico della città. Mirad’or lavora con un’operazione di raddoppiamento del suolo: attraverso uno scavo si configurano due spazi aperti entrambi relazionati al visivamente al paesaggio archeologico e al mare, per permettere ai cittadini di riappropriarsi di un frammento della loro città.
Localizzazione: Ercolano, Italia Concorso di idee, Secondo posto ★ Team: Fabrizio Esposito, Roberta D’Agrosa, Davide Pagano
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Vista della piazza superiore
1
3
Ville/Punti panoramici del Miglio d’oro 1 - Reggia di Portici, Antonio Canevari, 1738-1742 2 - Villa Aprile, Girolamo Riario Sforza, XVIII sec. 3 - Villa Campolieto, Luigi Vanvitelli, 1755-1775
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2
5
4
10 3
1 2
Primo piano interrato
5
6
1-reception 2-coffee-bar 3-aula eventi 4-biblioteca 5-montacarichi 6-laboratori 7-uffici del personale 8-aula 9-spogliatoio staff 10-bagni 11-sala impianti
8
9
10
6 11
7 8
Secondo piano interrato
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Vista della loggia dai laboratori di Restauro
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Vista della piazza inferiore. L’operazione materica fatta nel progetto Mirad’or è quella di rivestire gli spazi scavati con un materiale aureo, come avveniva nell’antica pratica giapponese del Kintsugi, filosofia che prevede l’utilizzo dell’oro per saldare tra loro i frammenti. L’oro diviene lo strumento attraverso cui saldare tra loro passato e futuro, nuovo e antico, rovine e contemporaneità.
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Museo dell’arte del XX secolo_ L’area di progetto del Kulturforum è complessa in quanto si trova tra due manufatti di incredibile rilevanza architettonica: la Neue Nationalgalerie di Mies van der Rohe e la Filarmonica di Hans Scharoun. La proposta di progetto dal punto d vista strategico si propone proprio di collegarle con una grande rampa di accesso e un collegamento interrato. Con uno schema molto rigido e ortogonale si è cercato di creare una cittadella di edifici con degli spazi aperti molto caratterizzato da fronti molto materici. Il percorso museale si sviluppa nell’edificio più lungo dei tre e su tutto il piano interrato. La collezione comprende opere del primo e del secondo novecento, di artisti come Kirchner, Warhol, Beuys, Kiefer e Fontana.
Localizzazione: Berlino, Germania Laboratorio di Progettazione II, prof. Galliani Team: Fabrizio Esposito, Costanza Galli, Valerio Croci
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Vista laterale del porticato
Esploso assonometrico del percorso espositivo
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4 3
5
2
6 7 8 9
1
Spaccato assonometrico 1_ Henry Moore, “Senza titolo”, 1960 2_ Anselm Kiefer, “Mohn und Gedächtnis“, (“Papavero e memoria”), 1989 (230 x 650 x 630 cm) 3_ Andy Warhol, “Coltelli”, 1981/1982 4_ Andy Warhol, “Mao”, 1972 5_ Ronald Bladen, “Tre elementi”, 1965 6_ Joseph Beuys, “Das Kapital Raum - 1970/1977”, 1980 7_Daniel Buren, “Elements formant une architecture”, 1976 8_ Anselm Kiefer, “Volkszählung“ (“Censimento”), 1991 9_ Lucio Fontana, “Concetto spaziale, Nature“, 1959/60
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Vista interna del percorso Das Kapital Raum 1970-1977 , Joseph Beuys, 1980
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Vista interna del percorso La nona ora, Maurizio Cattelan, 1999
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222904 ﺐﻠﺣ-Halab (Aleppo)
ةقرلا- al Raqqa (al Raqqa)
ةكسحلاal Hasaka (al Hasaka)
صمح- Hims’ Homs رمدت- Tadmur (Palmyra) ﻖﺸﻣﺩ- Dimašq (Damascus)
Syrian historical cities
Ruins of the city
First step for post-war recontruction
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Syrian historical cities
Trace of urban edges
Ruins of the city
First step for post-war recontruction
Urban historical identity
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Syrian historical cities
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Trace of urban edges
Ruins of the city
First step for post-war recontruction
Boundary building
Employment of remain materials
Urban historical identity
ةكسحلاal Hasaka (al Hasaka)
ur
Syrian historical cities
ep for post-war recontruction
Ruins of the city
Trace of urban edges
Boundary building
Subsystem of courtyards
Employment of remain materials
Urban historical identity
Network of smaller communities
City Me Public
Landm
Trace of urban edges
Boundary building
Reinstatement of city memories
Subsystem of courtyards
Employment of remain materials
Urban historical identity
Immortality of urban identity
Network of smaller communities
Dear Nizar,
there was a time when we were friends. There was a time were we used to play h said that we could go back, I was afraid to find a totally different place; but street everything fits good; daddy told me that he will build my own little bedroom, you k There are many other families here, mum and dad are working with them everyda i can imagine the both of us playing near the fountain at the center, to splash with I’ll always keep a room for you here, as well as in my heart, and i hope that my wo Hugs from our new Syria.
BACK H
Time 3
Yours Golan.
Possibili Dynamic
SHARDS OF M
Dear Nizar,
there was a time when we were friends. There was a time were we used to play happily together. But then that war came ... and then we lost everything. I’m wr said that we could go back, I was afraid to find a totally different place; but streets are still the same, like where we used to play around, and where we stopped everything fits good; daddy told me that he will build my own little bedroom, you know... we still have lot of space left that we can use, i will definetly pin a picture There are many other families here, mum and dad are working with them everyday to rebuild what is ruined.. I met many new children in our courtyard, we have i can imagine the both of us playing near the fountain at the center, to splash with water; i imagine our future here, without black airplanes, no bombs, just ourse I’ll always keep a room for you here, as well as in my heart, and i hope that my words will reach you even where you are now, up in the sky watching us. Hugs from our new Syria. Time 2 Yours Golan.
BACK HOME Ground Floor - Commerce
Private Courtyard
Possibili Dynami
SHARDS OF MEMORIES
Dear Nizar,
there was a time when we were friends. There was a time were we used to play happily together. But then that war came ... and then we lost everything. I’m writing you to tell you something that you would never expect to hear. That pl said that we could go back, I was afraid to find a totally different place; but streets are still the same, like where we used to play around, and where we stopped playing when those black airplanes came like clouds in the sky... but now the everything fits good; daddy told me that he will build my own little bedroom, you know... we still have lot of space left that we can use, i will definetly pin a picture of you when it’s done, so you can see it too! There are many other families here, mum and dad are working with them everyday to rebuild what is ruined.. I met many new children in our courtyard, we have even our own private garden! Well it’s not just for me... but it’s like living in a i can imagine the both of us playing near the fountain at the center, to splash with water; i imagine our future here, without black airplanes, no bombs, just ourselves and our smiles. Time 1 I’ll always keep a room for you here, as well as in my heart, and i hope that my words will reach you even where you are now, up in the sky watching us. Single h Hugs from our new Syria.
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Ground Floor - Commerce
Yours Golan.
Private Courtyard
“Syrian post-war housing”_ La Siria è, negli anni 10 del ventunesimo secolo, conosciuta da tutti per essere scenario di una sanguinosa e lunga guerra. Tutte le città vengono bombardate e rase al suolo e sembra molto lontana la fine del conflitto. Questo progetto, in un’accezione utopistica ma di pura speranza, cerca di immaginare uno scenario di fine guerra, quando tutti i profughi potranno finalmente tornare a casa. Il progetto si sintetizza nella strategia, attuabile in tutte le città, di ricalcare le strade con gli edifici ormai distrutti, e creare delle grandi corti interne, ognuna con una funzione. A fare da bordo a queste strutture sono delle corti più piccole e intime che saranno le future case siriane. Delle linee guida dunque, che mirano alla tutela di ciò che è rimasto e a rimarginare una ferita che si potrà risanare solo con la memoria di ciò che è successo perché non riaccada più.
Localizzazione: Città Siriane Concorso di idee, Terzo posto ★ Team: Fabrizio Esposito, Roberta D’Agrosa, Vincenzo Demasi, Valerio Croci, Costanza Galli
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Vista dall’esterno
Un grande scavo nella pietra è l’accesso a una delle grandi corti
Schema delle grandi corti
Possibilità di creare una connessione funzionale tra le grandi corti, con lo sviluppo della città.
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Immortality of urban identity
...after 50 years
Network of urban centralities New image of the city
New urban composition
Private courtyard
Public courtyard
Time 3:
Possibility of elevation Dynamical façades
25 mq + 25 mq + 25 mq +
1st floor
25 mq + 25 40mq mq++ 40 mq +
Time 2:
1st floor
40 mq +
Possibility of extension Dynamical spaces
40 mq + 40 mq + 25 mq + 25 mq 50 mq mq ++ 25 25 mq 25 50 mq mq ++ 25 mq 25 50 mq + 25 25 mq mq + 50 25 mq mq +
Time 1: Single housing unit
50 mq + 40 mq + 25 mq 65 mq mq + 40 25 mq 40 mq + 65 mq 25 mq 40 mq mq + 65 25 40 mq mq + 65 mq mq 25
Time 0: Housing Unit plans Architectural invariants
65 mq
40 mq + 40 mq 80 mq mq + 40 40 mq 40 80 mq mq + 40 mq 40 mq + 80 40 40 mq mq + 80 40 mq mq
mind. When they ’s not too big, but safe! Sometimes
80 mq
Ground floor: Commerce
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1st floor
2nd floor
1st floor
2nd floor
1st floor
2nd floor
quiati invellibus exera quaspe volorio nseque cusam, si teculli quatqui quam et aspidem porrovi duciist,.
DISTRICT, SENEGAL
30
A d a m a h_ Adamah è una parola semitica con diversi significati: da “protettore” a “nato dal suolo”. Lo spazio sacro è quindi concepito come uno spazio protettore, molto intimo e legato al pensiero interiore del singolo individuo, uno spazio centrale con un pavimento terroso e che guarda verso l’alto un ritaglio di cielo. Un progetto verticale, fatto di due solidi che si intersecano, costruiti con i materiali reperibili, nel luogo, tipici della cultura costruttiva senegalese. La costruzione di questo progetto potrà essere possibile grazie a un modello a spirale, con la ripetizione di una struttura in legno autoportante e una tessitura di rami intrecciati. Adamah significa quindi la possibilità che deve avere ogni uomo di poter meditare, toccare la terra e guardare il cielo.
Localizzazione: Tanaf, Senegal Concorso di idee, Finalista ★ Team: Fabrizio Esposito, Costanza Galli, Antonio Laruffa
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Vista dello spazio interno
Schema di modalitĂ costruttiva
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Vista dal basso dello spazio centrale
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Sezione
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“Come un solo uomo”_ Il progetto “La Spezia Porta di Sion” ha lo scopo di valorizzare il significato umano della vicenda storica riguardante l’esodo degli ebrei partiti dal Molo Pagliari dopo la Seconda Guerra Mondiale, diretti nella Terra Promessa. Tale impresa clandestina è stata resa possibile solo grazie all’azione congiunta delle persone coinvolte. Questa idea è ciò che unifica il percorso espositivo a stazioni ed il monumento commemorativo, rappresentando il filo conduttore che integra l’uno con l’altro. “Come un solo uomo” si sviluppa prendendo forma in tre punti chiave che descrivono la vicenda attraverso dei pannelli didattici espositivi, per poi culminare in una sequenza di elementi verticali che si aggregano in un blocco unico, effettivo monumento commemorativo.
Localizzazione: La Spezia, Italia Concorso di progettazione, Secondo Posto ★ Team: Fabrizio Esposito, Valerio Croci, Costanza Galli
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Vista notturna
Pannelli “Didattico Illustrativi� della vicenda
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Titolo: Confusianesimo Artista: Caparezza Visualizzazioni: 35 000
5:15
Titolo: Prosopagnosia Artista: Caparezza Visualizzazioni: 7 000
3:57
Titolo: Forever Jung Artista: Caparezza Visualizzazioni: 2 000
4:37
Titolo: Lotta per la vita Artista: Sconosciuto Visualizzazioni: 500
2:56
Titolo: Legge Matematica Artista: Sconosciuto
3:08
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[Altri progetti]
Video Making_ Da circa un anno ho iniziato ad approcciarmi al mondo del Video Making, partendo dalla realizzazione di video animati per canzoni già note, in maniera del tutto autonoma. Dopo un certo numero di visualizzazioni su YouTube dei primi video sono stato contattato da alcuni artisti e musicisti emergenti con cui ho collaborato per fare i loro video musicali. Ho acquisito una buona padronanza del montaggio e degli effetti bidimensionali, cercando sempre di mantenere in ogni video un concept di partenza che sia molto espressivo e sia una chiave di lettura in più della canzone: nel caso dei video proposti nella pagina a sinistra, per esempio, ho utilizzato delle stampe giapponesi oppure il test di Rorschach, per far sì che il video acquisisca un’immagine e sia un tutt’uno con la canzone.
Programma: Adobe Premiere
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Rendering di progetto di restyling di una barca
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[Altri progetti]
Rendering_
Una delle mie grandi passioni è la modellazione 3d, imparata durante gli anni di università per rappresentare i progetti. Ho imparato a utilizzare diversi programmi, ma piÚ di tutti Rhinoceros, con il quale modello tutte le basi per i render che faccio, con il motore v-Ray. Ho collaborato con alcuni studi per la realizzazione di viste fotorealistiche, come quelle a sinistra di un progetto di allestimento di una barca.
Programmi di modellazione: Rhinoceros (prevalente) Grasshopper Blender Sketchup Programmi di rendering: v-Ray
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[Altri progetti]
Quadri_ Sono stato sempre un appassionato di pittura e di storia dell’arte e nel tempo libero mi sono spesso dedicato alla realizzazione di quadri. Cerco sempre di disegnare pensieri spontanei, che si visualizzano spesso in composizioni naturali, forme organiche contrapposte a forme architettoniche. La tecnica che utilizzo è l’acrilico su tela, utile per realizzare tonalità di colore molto accese. Mi ispiro molto agli artisti surrealisti, tra tutti René Magritte, ma anche Dalì, Delvaux e Dell’Osso.
a destra: “Gli amanti”, 2016 (70x100 cm)
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“Il logico”, 2015 10x10 cm
46
“La notte sulla città”, 2016 50x70 cm
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“Sotto un drappo di cielo”, 2016 40x30 cm
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