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Malo, 22 maggio 2015 Ringraziamo la Confartigianato di Malo per aver voluto coinvolgere Noi Malo in questa riflessione stimolante e molto articolata, in vista delle prossime elezioni comunali. Abbiamo letto con attenzione il documento proposto durante la serata del 6 maggio; abbiamo utilizzato le stesse Vostre slide come traccia per ordinare le nostre risposte e organizzare contenuti e commenti sui temi che ci avete proposto. In alcuni casi, per non appesantire questo documento, abbiamo pensato di rimandare direttamente alle pagine del programma ufficiale della lista Noi Malo, programma che si può trovare sul sito www.noimalo.it (eventualmente scaricando il file http://www.noimalo.it/joomla/images/pdf/NoiMalo_ProgrammaUfficiale.pdf) Le sollecitazioni e le questioni da Voi proposte hanno richiesto anche a noi una ulteriore elaborazione. Il programma che abbiamo preparato e con il quale ci siamo proposti per amministrare Malo è già ricco di contenuti in linea con le osservazioni da Voi suggerite. Quanto ci avete illustrato è un momento importante di ulteriore approfondimento, nella conoscenza delle dinamiche e delle problematiche che caratterizzano il Vostro lavoro. Alcuni spunti permettono, infatti, di ampliare la nostra visione e ci impegnano a migliorare continuamente il programma che ci prefiggiamo di realizzare, ovviamente a partire dalla fiducia che i cittadini vorranno riporre in noi. Confido ci saranno in futuro altre occasioni, meno concitate di questo periodo preelettorale, per approfondire meglio e scambiare proficuamente le idee e le visioni di Confartigianato e quelle della lista civica Noi Malo. Cordiali saluti.

Noi Malo Candidato Sindaco EVA BIOTTO


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Estratto dal programma della lista Noi Malo capitolo “attività economiche” pag 3 Per i temi che riguardano l’economia, l’impresa, il lavoro e l’occupazione riteniamo che il ruolo del Comune sia principalmente quello di far funzionare al meglio i propri servizi ai cittadini e alle imprese. Vogliamo migliorare il servizio e i tempi di risposta degli sportelli che vengono utilizzati dalle imprese. Pensiamo che un’amministrazione locale debba conoscere e supportare le imprese che a Malo crescono e creano lavoro perché hanno bisogno che l’amministrazione sia per loro un partner e non un vincolo.

Possibili note Il saldo negativo rispetto al numero di imprese artigiane che chiudono è sicuramente un segnale di allarme. Non c’è da stupirsene visto il periodi di crisi … Le domande che come amministratori, insieme alle associazioni di categoria, dovremmo farci potrebbero però essere anche altre. Ad esempio: • Ci sono anche processi di accorpamento? In questo caso la diminuzione del numero potrebbe essere un punto di forza e il fenomeno andrebbe monitorato e accompagnato. • Quali sono i settori in cui operano le imprese che hanno aperto? Confartigianato (e in generale le associazioni di categoria) ha quel dato? E’ un dato rispetto a cui l’amministrazione comunale e le associazioni di categoria possono fare qualcosa? Sulla questione fiscalità comunale, i dati 2012 evidenziano una spesa corrente pro capite più alta a Malo rispetto a Monte di Malo, a fronte di investimenti decisamente inferiori. Il dato migliora e si attesta intorno ai 544€ per abitante (nel 2014) se consideriamo che un 9% (circa) della spesa corrente è soggetto a scelte di tipo politico (e quindi non di solo “funzionamento della macchina”: trasporto scolastico, asili nido, verde pubblico, patto sociale per il lavoro e altro) – dati rilevati presso gli uffici comunali. Anche da una nostra analisi comparata tra il bilancio di Malo e quello di comuni limitrofi, ci sono voci di spesa che superano, in rapporto al numero di abitanti, l’allocazione di altre amministrazioni. La nostra prima azione, qualora eletti, sarebbe proprio un'analisi approfondita del bilancio, per rilevare i meccanismi che stanno generando certe spese, per evidenziare inefficienze da eliminare, per ridefinire priorità e obiettivi anche in termini di investimenti. Bisogna predisporre una programmazione accurata degli interventi, in modo da garantire servizi adeguati e rispetto del patto di stabilità. Si dovrà lavorare molto già nei primi 45 giorni di amministrazione, anche per rispettare la scadenza del 31 luglio per il DUP.

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Se vogliamo ragionare in ottica sovracomunale, è importante anche analizzare la fiscalità dei diversi Comuni, per valutare un possibile allineamento delle scelte, in modo che le imprese trovino prelievi fiscali simili, se non identici, in tutto l’ambito territoriale in cui si trovano ad operare (si veda anche slide sulla fiscalità).

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La ricerca Enea è un dato utile per stimolare un’amministrazione attenta a promuovere interventi energeticamente efficienti oltre che in sicurezza e poco inquinanti. Ci risulta che sull’illuminazione pubblica il Comune di Malo abbia già avviato il progetto PICIL (ai sensi della Legge Regionale 7 agosto 2009, n. 17), con 15.730 euro di contributo regionale previsto a bilancio per il progetto e con 100.000 euro di contributo assegnato dalla Regione con decreto n. 130 del 31/12/2014 (a fronte di 146.142 euro di spesa). Dagli uffici comunali abbiamo rilevato al presenza di un contratto già attivo per sostituzione dell’illuminazione pubblica, tramite un leasing che sta generando risparmi annuali sui consumi elettrici. Il tema, se vogliamo, non è necessariamente quello di essere “a norma”, ma quello di essere energeticamente efficienti. Anche perché il proliferare eccessivo di norme, a cui poi qualcuno obbliga ad adeguarsi, diventa spesso fonte di complicazione burocratica o di impossibilità di adempiervi per mancanza di risorse. Adesione al Patto dei Sindaci Malo ha già aderito. E’ un atto “politico” su cui è facile fare “comunicazione” (propaganda?). Il problema, la sfida, quando si aderisce al patto, sono le azioni concrete, gli investimenti da fare, le scelte su cosa investire e su cosa disinvestire, dove trovare le risorse necessarie a tener fede al patto che si è sottoscritto.

Estratto dal programma della lista Noi Malo capitolo “Energia”- pag 11 Stiamo vivendo il passaggio da una economia basata sulla disponibilità di fonti fossili a una economia “low carbon” in cui le fonti fossili diventeranno sempre meno convenienti. Tale passaggio prevede alcune tappe obbligate (il 2020 e il 2050) stabilite a livello internazionale, entro le quali sarà necessario adattare il nostro modo di vivere e di spostarci. Per raggiungere gli obiettivi di riduzione della Co2 fissati nel Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) sarà necessario agire in entrambi i due principali ambiti: edilizia e trasporti. Gli edifici attuali, dispendiosi dal punto di vista energetico, dovranno essere migliorati e resi energeticamente autonomi. L'Amministrazione Comunale, oltre ad adeguare gli edifici pubblici, può contribuire alla promozione di una cultura dell'efficienza energetica verso i propri cittadini, che hanno già la possibilità di utilizzare agevolazioni fiscali per interventi di questo tipo. Gli spostamenti con mezzi elettrici aumenteranno nei prossimi anni anche grazie alla diffusione di piccoli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Anche in questo caso, l'Amministrazione può fare la sua parte promuovendo la conoscenza di sistemi di trasporto a basso impatto e rendendosi disponibile per dotare il suo territorio delle infrastrutture e attrezzature necessarie a far circolare quel tipo di mezzi. 4


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L’impegno di Noi, Malo per • Promuovere una cultura dell'efficienza energetica verso i propri cittadini, che hanno già la possibilità di utilizzare agevolazioni fiscali per interventi di questo tipo; • Incentivare i proprietari di edifici mediante l’esenzione del pagamento COSAP per concessione di suolo pubblico per la riqualificazione energetica ed estetica delle facciate su strada pubblica (avvisi annuali con esenzione dal pagamento COSAP per occupazioni temporanee di suolo pubblico per un periodo di 4 mesi); • Attivare uno Sportello energia a cui i cittadini si potranno rivolgere per ricevere informazioni sulle agevolazioni fiscali e sulle tematiche del risparmio energetico; • Installate colonnine di ricarica auto elettriche (installazione da consentire solo se a costo zero per l’amministrazione comunale).

Capitolo “attività economiche” pag 4 - L’impegno di Noi Malo (…) Attivare tutte le azioni perché Malo possa essere servita dalla banda larga su tutto il territorio, con priorità alle zone dove sono concentrate le imprese e le attività produttive (manifattura, servizi, commercio …)

Possibili note E’ noto che gli interventi in materia banda larga sono riservati alla competenza del Ministero dello sviluppo economico e della Regione. Nel comunicato stampa n. 576 del 26 marzo 2015 si legge che la Regione Veneto ha avviato la seconda fase del programma per il superamento del “digital divide”, che prevede di fornire connettività con banda larga in 216 comuni per favorire il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale. La Regione Veneto riferisce che Telecom Italia si è aggiudicata il Bando Ministeriale per la concessione di un contributo pubblico relativo ad un progetto d’investimento per la realizzazione di infrastrutture a banda larga, in grado di erogare servizi innovativi a cittadini, imprese e pubblica amministrazione. Il progetto presentato da Telecom Italia prevede la copertura di 703 località in 216 comuni veneti indicati dal Ministero, tra cui il comune di Malo. I comuni interessati potranno sfruttare, su tutte le aree coperte, collegamenti con tecnologia broadband con velocità fino a 20 Megabit al secondo. Gli interventi dovranno essere completati entro dicembre 2015. L’infrastrutturazione sarà quindi resa disponibile, attraverso bandi regionali, a tutti gli operatori della telefonia che ne faranno richiesta per la successiva attivazione. L’impegno di “Noi Malo” sarà, dunque, nel senso di monitorare gli ulteriori sviluppi del programma, ponendo particolare attenzione all’uscita dei bandi regionali.

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Estratto dal programma della lista Noi Malo (capitolo iniziale - “Noi, Malo” pag 2) (…) Ricerchiamo un equilibrio sostenibile tra la città e il suo territorio, consideriamo l’ambiente e le risorse naturali come beni comuni e patrimonio delle attuali e delle future generazioni. Intendiamo favorire progetti ed iniziative mirati alla riduzione dei consumi energetici, delle emissioni inquinanti, del consumo di suolo, della produzione di rifiuti puntando su riciclo e riuso. (capitolo “Commercio e servizi”, pag 4) (…) Rispetto all’apertura di attività commerciali, pensiamo che vadano evitate scelte urbanistiche che portano a consumare altro suolo agricolo o che espandono inutilmente i centri urbani con nuove aree a destinazione commerciale. Prima di tutto vanno recuperati e riqualificati gli edifici già esistenti e dismessi, per ospitare attività del commercio. Bisogna concentrarsi su quelli, in modo che la loro trasformazione serva a consolidare le polarità commerciali esistenti e ad aumentare l'attrattività del centro e delle sue attività. (…) Scoraggiare nuove grandi strutture commerciali che vadano a consumare suolo e mettano ulteriormente in difficoltà le attività esistenti;

(capitolo “agricoltura”, pag 4) (…) Malo ha un territorio con campagne abbastanza vaste e con uno dei punti considerati tra i più fertili dell'Alto Vicentino: via Coppine in Pisa, un’area che sta al centro del corridoio verde che da Giavenale arriva fino alle porte di Vicenza. (…) L’impegno di Noi, Malo per • Assicurare un rapporto costante tra assessorato alle attività produttive e assessorato all’urbanistica considerando che l'urbanistica interviene su territorio e suolo agricolo; • un dialogo costante con le associazioni dell’agricoltura per tutte le scelte (medie e grandi opere, strumenti urbanistici, problematiche igienico-­‐sanitarie, deroghe, ecc. ) che hanno conseguenze su quelle attività economiche; • Un dialogo efficace con chi è incaricato di monitorare e controllare lo stato dell’ambiente (ARPAV, APV, Genio civile, ecc); (…) 6


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Nel programma della lista Noi, Malo è dedicata un’attenzione particolare ai temi del welfare e della cultura. La pagina 3 del programma è dedicata a

Le pagine 6 e 7 del programma sono dedicate a

Riportiamo alcuni punti più significativi, invitando a leggere il programma completo per ulteriori dettagli: Al centro del nostro programma c’è la persona, con diritti, doveri e responsabilità. Per noi amministrare significa creare le condizioni per sviluppare un legame tra le persone, un sistema di relazioni che permettano di garantire la qualità della convivenza. Significa quindi monitorare la spesa e rilevare i bisogni più urgenti per rafforzare gli interventi a favore di famiglie, anziani e singoli gravati dalla crisi, dalla mancanza di lavoro e dalle restrizioni del welfare, rielaborando le priorità di intervento. Desideriamo valutare la qualità dell’assistenza sanitaria del territorio, della specialistica e dell’ospedale, nonché sviluppare la relazione con i Comuni di Monte di Malo e San Vito di Leguzzano per la definizione di proposte di miglioramento dell’assistenza socio-sanitaria da presentare all’ULSS, monitorandone l’attuazione. Pensiamo sia importante sviluppare relazioni con gli altri Comuni dell’ULSS 4, principalmente quelli che manifestano sintonia con i principi e le linee programmatiche del nostro Comune, per avviare un’efficace azione di indirizzo da proporre alla Conferenza dei Sindaci su temi sociali di rilevante interesse (in particolare handicap e anziani). Cercheremo di assumere un ruolo di leadership nei temi socio sanitari nel contesto dell’ULSS proprio per la rilevanza generale che hanno per la vita quotidiana dei nostri concittadini, fornendo anche un supporto per ottenere la corretta risposta ai loro bisogni. Ci impegniamo a:

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• • • •

Censire tutte le situazioni dei nuclei in difficoltà ed elaborare le possibili soluzioni in rete con agenzie e associazioni che già si occupano di vecchie e nuove povertà nel nostro paese; Elaborare uno specifico progetto di intervento a favore delle giovani famiglie in difficoltà economica; Essere parte attiva in progetti di prevenzione nel campo dell’abuso di alcool, di droghe e rispetto alla ludopatia, che sta diventando sempre più un’emergenza sociale; Dare continuità al Progetto Lavoro Sociale Alto Vicentino, che permette di attivare tirocini lavorativi e ampliare la potenzialità del progetto stesso anche sulla base di buone pratiche attivate da Comuni vicini al nostro; Coinvolgere i giovani nel sociale, promuovendo uno “scambio tra generazioni” che valorizzi ogni età e ogni esperienza di vita.

In merito alla scuola e alla cultura: •

• •

Fornire una collaborazione costante e costruttiva alle scuole dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di Primo grado secondo il nostro “modo” (ascolto e dialogo), mettendo a disposizione tutto ciò che il Comune può offrire e facendo da raccordo con le altre Agenzie Educative; Dialogo costante e con referenti ben individuati da entrambe le parti per una progettazione condivisa ed efficace, con particolare riguardo ai temi dell’ambiente e all’educazione civica; Sostenere con forza le realtà del territorio che già affiancano la Scuola negli interventi di recupero delle situazioni di svantaggio e nello sviluppo.

(capitolo “cultura” pag. 8) Malo ha un importante patrimonio di associazioni culturali, ricreative, sportive e di volontariato che deve essere valorizzato e incentivato. L’amministrazione deve proporsi come coordinatore e facilitatore per la ricchissima e variegata realtà associativa locale. Proponiamo la presentazione ai cittadini di un piano programmatico di mandato, che possa essere strumento di confronto e di verifica per migliorare sempre più nel tempo le attività e le proposte culturali nel paese.

Il programma, a pag. 7, contiene anche una parte dedicata alla formazione (anche in ambito lavorativo).

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La creazione di un fondo di rotazione per le aziende del territorio che utilizzi parte dell’eventuale avanzo di bilancio è una proposta da tenere sicuramente in considerazione nel panorama delle ipotesi di finanziamento agevolato attualmente esistenti. Sappiamo che in alcune realtà a noi vicine sono stati stipulati accordi di collaborazioni e/o compartecipazioni tra istituti di credito e amministrazioni comunali nella creazione di fondi di rotazione a favore delle PMI anche artigiane. Allo stato, però, appare prematuro pensare ad un’ipotesi di fondo di rotazione a sostegno esclusivamente comunale, non disponendo di dati sufficienti ed essendo comunque necessario valutarla alla luce di un’approfondita analisi del bilancio. Il nostro impegno sarà comunque diretto a trovare soluzioni condivise con le categorie, cercando forme di sostegno anche all’imprenditoria femminile e giovanile.

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Estratti dal programma della lista Noi Malo (capitolo “L’impegno” - pag 2)

(capitolo “Attività economiche” - pag 3-4)

Possibili note Condividiamo la necessità e l’importanza di snellire i tempi dei procedimenti e facilitare l’accesso alle informazioni da parte delle aziende. Il nostro impegno sarà diretto a potenziare ed aggiornare in tempo reale il sito del Comune, in modo che sia un vero e proprio portale in cui il Cittadino e l’Impresa possono non solo acquisire le informazioni in maniera semplice ed efficace, riducendo o evitando i tempi di attesa negli uffici, ma anche diventare parte inter-attiva per dare maggiore visibilità alle diverse iniziative del territorio.

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Il rapporto di Confindustria su “La fiscalità degli immobili industriali della provincia di Vicenza” per il 2014 è un documento utile per confrontare le differenti scelte dei Comuni della nostra zona (elabora simulazioni riferendosi ad un’impresa media ipotetica che ha un capannone di 2500 metri e uffici per 500 mq) Rispetto alla tassazione di capannoni e uffici lo studio offre due tabelle (dati riferiti al 2014), che permettono di confrontare come si comportano i tredici comuni del “raggruppamento Schio-Thiene”. Le due tabelle che (tratte dallo studio citato) mostrano come, per gli immobili produttivi, se si sommano Imu+Tasi+Tari, Malo è sempre sopra la media (e tende ad essere tra i Comuni con la tassazione più alta).

Per immobili D7 (capannone) Su 33 comuni Malo è il terzo comune più caro

Per immobili A10 (ufficio) Su 33 comuni Malo è il tredicesimo comune più caro

La richiesta di riduzione della pressione fiscale sulle imprese è quindi comprensibile, soprattutto nell’attuale periodo congiunturale. Considerati i vincoli derivanti dalla normativa in materia che consente pochi spazi di manovra agli enti locali, non possiamo fare promesse elettorali che potrebbero rivelarsi poco realistiche, ma nel nostro programma abbiamo indicato la rimodulazione IMU/TASI per chi ha capannoni produttivi (cat. D), l’inserimento di detrazioni ora non previste per le famiglie, una TARI più in linea con la quantità reale di rifiuti prodotti. Ogni azione in questo ambito richiede come minimo una simulazione attenta da parte degli uffici: sarà nostra cura farci carico della richiesta qui espressa, aprendo un dialogo sul tema, da approfondire in base ad una gestione equilibrata e sostenibile del bilancio comunale. 11


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Estratti dal programma della lista Noi Malo (capitolo “Politiche sovra comunali e di area vasta – pag.9) Il nostro territorio è una risorsa, e la sua rivalutazione è necessaria per transitare verso la crescita. Per costruire territori capaci di competere abbiamo bisogno di una visione condivisa con altri Comuni. I singoli Comuni non hanno forze necessarie per fronteggiare i cambiamenti economici attuali e la scarsità delle risorse a disposizione, pertanto devono ripensare la loro funzionalità per essere parte attiva nello sviluppo del territorio. E’ necessario allearsi per aprirsi e tornare ad attrarre investimenti in capitali, knowhow e persone. Noi, Malo è a favore di una politica di alleanza sovra-comunale, orientata alla partecipazione ad una Unione di Comuni, cioè ad un ente territoriale di secondo grado previsto dalla legislazione nazionale e regionale. I territori infatti hanno necessità di essere ripensati sulla base del concetto di Aree Vaste (zone omogenee dal punto di vista economico e sociale); i confini che ci sono non hanno le geometrie sufficienti per garantire una possibilità di crescita sociale e finanziaria. Il comune di Malo deve assumere un ruolo attivo e collaborare con lungimiranza alla creazione di un territorio che si distingua e che affermi la sua unicità e ricchezza. L’impegno di Noi, Malo Il primo passo è avviare lo studio di fattibilità tecnico-­‐organizzativo, economico, giuridico e politico che dà inizio al percorso avente come obiettivo ultimo la costituzione di una Unione di comuni. Malo però deve rapidamente promuovere azioni efficaci per recuperare tutte le relazioni necessarie, interne ed esterne, per aggregarsi il prima possibile all’unione che di fatto è già operativa, senza tuttavia svendere la propria partecipazione. Quando si uniscono i comuni possono: Sviluppare competenze capaci di fronteggiare i continui cambiamenti richiesti nella gestione e nell’erogazione dei servizi, difficile da assicurare in enti locali di ridotta struttura organizzativa • Riorganizzare le strutture comunali, razionalizzare le risorse umane e tecnologiche valorizzandole e specializzandole. • Aumentare il livello di sicurezza (in tutti i vari aspetti, stradale, ambientale, urbana …) • Semplificare le procedure amministrative ed accelerare i procedimenti autorizzativi. La collaborazione tra Comuni permette inoltre di partecipare ai bandi europei con maggior possibilità di ottenere finanziamenti utili per realizzare i progetti pianificati. •

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Estratto dal programma della lista Noi Malo (capitolo “Attività economiche” - pag 4) L’impegno di “Noi, Malo” è per -­‐

stimolare e supportare le imprese a sviluppare e rafforzare le filiere locali;

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monitorare le attività economiche e le situazioni di crisi aziendale;

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assicurare che l’assessore alle attività produttive presti adeguata attenzione al commercio, all’artigianato, all’industria e all’agricoltura, promuovendo incontri periodici.

Possibili note La parola d’ordine di Noi, Malo è “partecipazione” (pag. 9 del programma), intesa come coinvolgimento attivo delle categorie economiche e delle Associazione rappresentative. All’interno di tale progetto potrà trovare adeguata valutazione anche la proposta di costituire apposite commissioni con la partecipazione di rappresentanti delle categorie economiche. Sarà nostra cura cercare di monitorare il settore per evitare la concorrenza sleale da parte di esercizi ed attività abusive e sostenere le imprese nel contrasto al crescente fenomeno fraudolento. Attuaremo poi le misure possibili per contrastare il fenomeno dell’accattonaggio, anche con eventuali modifiche del Regolamento di Polizia Urbana, come già previsto da altri Comuni del territorio.

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Estratto dal programma della lista Noi Malo (capitolo “Attività economiche” - pag 5) L’impegno di Noi, Malo per 1) Più Prevenzione istituzione di un numero telefonico per le segnalazioni di situazioni di rischio; assicurazione “comunale” in forma libera per scassi e piccoli furti nelle abitazioni (valore circa 10 euro a nucleo familiare, azione già avviata in altri Comuni veneti); • collaborazione attiva dell’Amministrazione con le forze dell’ordine in quanto prime responsabili e garanti della vigilanza e della lotta alla criminalità. In questo quadro saranno adottati anche strumenti di controllo, ad esempio telecamere, perché ritenuti utili ed efficaci; • maggior coordinamento e dialogo tra tutti i soggetti che svolgono azioni di pattugliamento del territorio (vigili urbani, forze dell’ordine, istituti di vigilanza, residenti); • collaborazione con il gruppo di Protezione Civile di Malo, valorizzandone il ruolo di informazione e formazione dei cittadini 2) Più Comunità e coesione sociale: • •

supporto e patrocinio alle iniziative che creano rapporti di buon vicinato e, conseguentemente, promozione della “solidarietà di prossimità” (momenti di convivialità e “feste” di zona e di quartiere, eventi culturali nelle vie e nelle contrade …); • individuazione di una figura che ascolti e assista chi subisce furti o danneggiamenti da intrusioni e da furti. Attività da avviare con il ruolo attivo di amministratori, uffici comunali e assistenti sociali per garantire sostegno e supporto psicologico a vittime e parti lese. 3) Più comunicazione e formazione: •

serate a tema per migliorare le relazioni sociali, i rapporti di vicinato e il senso civico dei cittadini, e anche per stimolare la positiva e altruistica “curiosità del vicino”. Costruzione di pratiche di buon vicinato anche con il coinvolgimento delle scuole; facilitare le forme di aggregazione di quartiere per stimolare la creazione di conoscenza e il legame tra i cittadini. 14


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4) Sicurezza dell’ambiente e salute dei cittadini: monitoraggio costante delle possibili fonti di rischio per la salute dei cittadini con controllo della qualità di aria, acqua, del suolo e delle possibili fonti di inquinamento del territorio come amianto, radon, campi magnetici, ecc.; • attenzione a tutte le opere realizzate sul territorio affinché siano eseguite secondo modalità prive di rischio per il cittadino. 5) Più presidio del territorio: •

• •

realizzazione di percorsi ciclopedonali che, oltre a garantire spostamenti eco-­‐sicuri, aumentano il presidio del territorio da parte dei residenti; manutenzione di strade, marciapiedi, edifici e infrastrutture pubbliche per renderli sicuri e scongiurare eventuali incidenti causati dal loro degrado.

Abbiamo già avuto modo di chiarire il nostro pensiero in occasione di una inchiesta on-line promossa da TVA Vicenza. La riportiamo di seguito. «Secondo noi la Pedemontana avrebbe dovuto e potuto essere al servizio del territorio, con un semplice ampliamento dell'attuale "Nuova Gasparona" tra Thiene e Bassano e prolungamento verso Treviso, invece è diventato uno dei tanti casi di grande opera all'italiana, con costi lievitati dai 600 miliardi di lire iniziali agli attuali 2.250 milioni di euro preventivati. Ci risulta che la Corte dei Conti abbia sollevato dubbi sulla convenzione, rilevando una sovrastima delle previsioni di traffico e paventando il rischio che non venga raggiunta la soglia dei 25 mila veicoli al giorno, al di sotto della quale ulteriori costi per circa 400 milioni ricadrebbero sulla collettività, portando il totale dell’esborso pubblico sopra il miliardo di euro ed eliminando di fatto il rischio d’impresa per il soggetto privato. Sappiamo che diverse persone che si sono occupate di SPV ai massimi livelli sono state anche recentemente indagate o addirittura arrestate per altre grandi opere. I cittadini, che abbiamo sentito in questi mesi, sono preoccupati. Il tratto di Malo, con il casello, il viadotto sul torrente Timonchio, il tratto in trincea, la galleria che prevede l'uso di esplosivi, avrà senz'altro un impatto molto forte sull'ambiente rurale interessato. L'unico lato positivo percepito è la costruzione della bretella che collegherà la SP46 alla galleria di servizio che, pur devastando Vallugana, procurerà un agognato ponte sul fiume Giara, che consentirà di deviare il traffico pesante che oggi transita nel mezzo della frazione di S. Tomio. Non è però un'opera di compensazione e non sono state previste opere di compensazione per Malo. Per quanto riguarda il tratto Malo-Montecchio, oltre a far levitare i costi, non 15


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porta benefici apprezzabili: l'attuale Valdastico nella quale Spv converge è più che sufficiente. Consideriamo poi il fatto che le colline di Malo sono ricche di fenomeni carsici. Grotte e doline sono presenti numerose, così come corsi d'acqua e sorgenti: il tunnel a doppia canna delle dimensioni previste intercetterà le vene d'acqua e apporterà cambiamenti irreversibili per l'assetto idrogeologico». Il casello potrebbe essere utile se ci fossero imprese a Malo che lo usano. Se serve alle imprese vicine, Malo rischia solo inquinamento in più. Secondo noi, comunque, l'opportunità non è un'area commerciale nuova (abbiamo già sufficienti centri commerciali a Malo), né un’area industriale (basti considerare i capannoni vuoti che già ci sono). Bisogna strutturare un'attrattività a Malo per le imprese, riportare industrie ed artigiani a Malo, magari studiando forme di incentivazione per il riuso di fabbricati ora vuoti.

Possibili note 1) Come conciliare la richiesta di realizzare la bretella dal casello della SPV alla rotatoria maranese con quella di

citata nella precedente slide di Confartigianato sul governo del territorio? 2) L’impegno alla realizzazione del nuovo tratto di SS46 non sarebbe a carico del Comune di Malo, ma eventualmente della Provincia, con la quale esiste soltanto un Protocollo di Intesa. 3) C’è preoccupazione per il previsto aumento del traffico lungo la SP46, in conseguenza dell’uscita dal casello. Secondo quanto abbiamo potuto rilevare, però, non esiste ancora un progetto preliminare, perché la bretella non è finanziata, né è previsto a breve il finanziamento: realisticamente siamo ancora lontani dalla sua realizzazione, al di là di ogni altra considerazione sulla quale riteniamo ci debba essere un adeguato approfondimento tra tutti i soggetti interessati.

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