MAIOLICHE, SCULTURE
E DIPINTI ANTICHI
ASTA PRATO
Venerdì 25 Ottobre 2024
ASTA N. 253 I
ACQUISIZIONE DI OGGETTI E DIPINTI PER LE ASTE
Per l’inserimento nelle vendite all’asta organizzate dalla Farsettiarte per conto terzi: chiunque fosse interessato alla vendita di opere d’arte moderna e contemporanea, dipinti antichi, mobili, oggetti d’arte, gioielli, argenti, è pregato di contattare la nostra sede di Prato o le succursali di Milano e Cortina (l’ultima nel periodo stagionale). Per le aste della stagione autunnale è consigliabile sottoporre le eventuali proposte sin dal mese di giugno, mentre per la stagione primaverile dal mese di dicembre.
ANTICIPI SU MANDATI
Si informano gli interessati che la nostra organizzazione effettua con semplici formalità, anticipi su mandati a vendere per opere d’arte moderna e contemporanea, dipinti antichi, mobili, oggetti d’arte, gioielli, argenti, in affidamento sia per l’asta che per la tentata vendita a trattativa privata.
ACQUISTI E STIME
La FARSETTIARTE effettua stime su dipinti, sculture e disegni sia antichi che moderni, mobili antichi, gioielli, argenti o altri oggetti d’antiquariato, mettendo a disposizione il suo staff di esperti. Acquista per contatti, in proprio o per conto terzi.
OPERAZIONI DI REGISTRAZIONE E PARTECIPAZIONE ALL’ASTA
Compilando e sottoscrivendo il modulo di registrazione e di attribuzione di una paletta numerata, l’acquirente accetta le “condizioni di vendita” stampate in questo catalogo. Tutti i potenziali acquirenti devono munirsi di una paletta per le offerte prima che inizi la procedura di vendita. È possibile pre-registrarsi durante l’esposizione; nel caso l’acquirente agisca come rappresentante di una terza persona, si richiede una autorizzazione scritta. Tutti i potenziali acquirenti devono portare con sè un valido documento di identità ai fini di consentire la registrazione. Le palette numerate possono essere utilizzate per indicare le offerte al Direttore di vendita o banditore durante l’asta. Tutti i lotti venduti saranno fatturati al nome e all’indirizzo comunicato al momento dell’assegnazione delle palette d’offerta numerate. Al termine dell’asta l’acquirente è tenuto a restituire la paletta al banco registrazioni. Ogni cliente è responsabile dell’uso del numero di paletta a lui attribuito. La paletta non è cedibile e va restituita alla fine dell’asta. In caso di smarrimento è necessario informare immeditamente l’assistente del Direttore di vendita o banditore. Questo sistema non vale per chi partecipa all’asta tramite proposta scritta.
ATTENZIONE
PERSONALE E SERVIZI PER QUESTA ASTA
Offerte scritte
I clienti che non possono partecipare direttamente alla vendita in sala possono fare un’offerta scritta utilizzando il modulo inserito nel presente catalogo oppure compilando l’apposito form presente sul sito www.farsettiarte.it.
Offerte telefoniche
I clienti che non possono partecipare direttamente alla vendita in sala possono chiedere di essere collegati telefonicamente per i lotti con stima minima non inferiore a € 500. Per assicurarsi il collegamento telefonico inviare richiesta scritta almeno un giorno prima dell’asta oppure compilare il form presente sul sito www.farsettiarte.it
Si ricorda che le offerte scritte e telefoniche saranno accettate se accompagnate da documento di identità valido e codice fiscale.
PAGAMENTO, RITIRO, SPEDIZIONE MAGAZZINAGGIO DEI LOTTI ACQUISTATI
Ritiro con delega
Qualora l’acquirente incaricasse una terza persona di ritirare i lotti già pagati, occorre che quest’ultima sia munita di delega scritta rilasciata dal compratore oltre che da ricevuta di pagamento.
Pagamento
Il pagamento potrà essere effettuato nelle sedi della Farsettiarte di Prato e Milano. Diritti d’asta e modalità di pagamento sono specificati in dettaglio nelle condizioni di vendita.
Ritiro
Dopo aver effettuato il pagamento, il ritiro dei lotti acquistati dovrà tenersi entro il 10 novembre 2024. I ritiri potranno effettuarsi dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00, sabato pomeriggio e domenica esclusi.
Trasferimento dei lotti acquistati
I lotti acquistati e non ritirati entro il 10 novembre 2024 verranno trasportati a spese dell’acquirente presso i depositi della C.F.S. con tariffa da concordare di volta in volta.
Spedizioni locali e nazionali
Informazioni e assistenza
Farsettiarte tel. 0574 572400
- Stefano Farsetti
- Sonia Farsetti
- Giancarlo Chiarini
Lo smontaggio e il trasporto di ogni lotto acquistato saranno a totale rischio e spese dell’acquirente.
Per consegne in Italia si potrà prendere contatto con: Autotrasporti Il Marzocco Via Antella 59, Antella (FI) - Tel. 055 620970
ASTA PRATO
Venerdì 25 Ottobre 2024, ore 15,30
ESPOSIZIONE
PRATO
I SESSIONE
Dal 19 al 25 Ottobre ultimo giorno di esposizione
Venerdì 25 Ottobre, ore 10,00 - 12,30
Lotti 1 - 109
orario dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 19,00 (festivi compresi)
Prato, Viale della Repubblica (area Museo Pecci) 59100 - Tel. +39 0574 572400 www.farsettiarte.it info@farsettiarte.it
La partecipazione all’asta è consentita solo alle persone munite di regolare paletta per l’offerta che viene consegnata al momento della registrazione. Compilando e sottoscrivendo il modulo di registrazione e di attribuzione della paletta, l’acquirente accetta e conferma le “condizioni di vendita” riportate nel catalogo. Ciascuna offerta s’intenderà maggiorativa del 10% rispetto a quella precedente, tuttavia il banditore potrà accettare anche offerte con un aumento minore.
Gli oggetti saranno aggiudicati dal banditore al migliore offerente, salvi i limiti di riserva di cui al successivo punto 12. Qualora dovessero sorgere contestazioni su chi abbia diritto all’aggiudicazione, il banditore è facoltizzato a riaprire l’incanto sulla base dell’ultima offerta che ha determinato l’insorgere della contestazione, salvo le diverse, ed insindacabili, determinazioni del Direttore della vendita. È facoltà del Direttore della vendita accettare offerte trasmesse per telefono o con altro mezzo. Queste offerte, se ritenute accettabili, verranno di volta in volta rese note in sala. In caso di parità prevarrà l’offerta effettuata dalla persona presente in sala; nel caso che giungessero, per telefono o con altro mezzo, più offerte di pari importo per uno stesso lotto, verrà preferita quella pervenuta per prima, secondo quanto verrà insindacabilmente accertato dal Direttore della vendita. Le offerte telefoniche saranno accettate solo per i lotti con un prezzo di stima iniziale superiore a 500 €. La Farsettiarte non potrà essere ritenuta in alcun modo responsabile per il mancato riscontro di offerte scritte e telefoniche, o per errori e omissioni relativamente alle stesse non imputabili a sua negligenza. La Farsettiarte declina ogni responsabilità in caso di mancato contatto telefonico con il potenziale acquirente.
Il Direttore della vendita potrà variare l’ordine previsto nel catalogo ed avrà facoltà di riunire in lotti più oggetti o di dividerli anche se nel catalogo sono stati presentati in lotti unici. La Farsettiarte si riserva il diritto di non consentire l’ingresso nei locali di svolgimento dell’asta e la partecipazione all’asta stessa a persone rivelatesi non idonee alla partecipazione all’asta.
Prima che inizi ogni tornata d’asta, tutti coloro che vorranno partecipare saranno tenuti, ai fini della validità di un’eventuale aggiudicazione, a compilare una scheda di partecipazione inserendo i propri dati personali, le referenze bancarie, e la sottoscrizione, per approvazione, ai sensi degli artt. 1341 e 1342 C.c., di speciali clausole delle condizioni di vendita, in modo che gli stessi mediante l’assegnazione di un numero di riferimento, possano effettuare le offerte validamente.
La Casa d’Aste si riserva il diritto di non accettare le offerte effettuate da acquirenti non conosciuti, a meno che questi non abbiano rilasciato un deposito o una garanzia, preventivamente giudicata valida da Farsettiarte, a intera copertura del valore dei lotti desiderati. L’Aggiudicatario, al momento di provvedere a redigere la scheda per l’ottenimento del numero di partecipazione, dovrà fornire a Farsettiarte referenze bancarie esaustive e comunque controllabili; nel caso in cui vi sia incompletezza o non rispondenza dei dati indicati o inadeguatezza delle coordinate bancarie, salvo tempestiva correzione dell’aggiudicatario, Farsettiarte si riserva il diritto di annullare il contratto di vendita del lotto aggiudicato e di richiedere a ristoro dei danni subiti. Il pagamento del prezzo di aggiudicazione dovrà essere effettuato entro 48 ore dall’aggiudicazione stessa, contestualmente al ritiro dell’opera, per intero. Non saranno accettati pagamenti dilazionati a meno che questi non siano stati concordati espressamente e per iscritto almeno 5 giorni prima dell’asta, restando comunque espressamente inteso e stabilito che il mancato pagamento anche di una sola rata comporterà l’automatica risoluzione dell’accordo di dilazionamento, senza necessità di diffida o messa in mora, e Farsettiarte sarà facoltizzata a pretendere per intero l’importo dovuto o a ritenere risolta l’aggiudicazione per fatto e colpa dell’aggiudicatario. In caso di pagamento dilazionato l’opera o le opere aggiudicate saranno consegnate solo contestualmente al pagamento dell’ultima rata e, dunque, al completamento dei pagamenti.
In caso di inadempienza l’aggiudicatario sarà comunque tenuto a corrispondere a Farsettiarte una penale pari al 20% del prezzo di aggiudicazione, salvo il maggior danno. Nella ipotesi di inadempienza la Farsettiarte è facoltizzata: - a recedere dalla vendita trattenendo la somma ricevuta a titolo di caparra; - a ritenere risolto il contratto, trattenendo a titolo di penale quanto versato per caparra, salvo il maggior danno. Farsettiarte è comunque facoltizzata a chiedere l’adempimento.
L’acquirente corrisponderà oltre al prezzo di aggiudicazione i seguenti diritti d’asta:
I scaglione da € 0.00 a € 20.000,00 28,00 %
II scaglione da € 20.000,01 a € 80.000,00 25,50 %
III scaglione da € 80.000,01 a € 200.000,00 23,00 %
IV scaglione da € 200.000,01 a € 350.000,00 21,00 %
V scaglione oltre € 350.000 20,50 %
Diritto di seguito: gli obblighi previsti dal D.lgs. 118 del 13/02/06 in attuazione della Direttiva 2001/84/CE saranno assolti da Farsettiarte.
Qualora per una ragione qualsiasi l’acquirente non provveda a ritirare gli oggetti acquistati e pagati entro il termine indicato dall’Art. 6, sarà tenuto a corrispondere a Farsettiarte un diritto per la custodia e l’assicurazione, proporzionato al valore dell’oggetto. Tuttavia in caso di deperimento, danneggiamento o sottrazione del bene aggiudicato, che non sia stato ritirato nel termine di cui all’Art. 6, la Farsettiarte è esonerata da ogni responsabilità, anche ove non sia intervenuta la costituzione in mora per il ritiro dell’aggiudicatario ed anche nel caso in cui non si sia provveduto alla assicurazione.
La consegna all’aggiudicatario avverrà presso la sede della Farsettiarte, o nel diverso luogo dove è avvenuta l’aggiudicazione a scelta della Farsettiarte, sempre a cura ed a spese dell’aggiudicatario.
Al fine di consentire la visione e l’esame delle opere oggetto di vendita, queste verranno esposte prima dell’asta. Chiunque sia interessato potrà così prendere piena, completa ed attenta visione delle loro caratteristiche, del loro stato di conservazione, delle effettive dimensioni, della loro qualità.
Conseguentemente l’aggiudicatario non potrà contestare eventuali errori o inesattezze nelle indicazioni contenute nel catalogo d’asta o nelle note illustrative, o eventuali difformità fra l’immagine fotografica e quanto oggetto di esposizione e di vendita, e, quindi, la non corrispondenza (anche se relativa all’anno di esecuzione, ai riferimenti ad eventuali pubblicazioni dell’opera, alla tecnica di esecuzione ed al materiale su cui, o con cui, è realizzata) fra le caratteristiche indicate nel catalogo e quelle effettive dell’oggetto aggiudicato. I lotti posti in asta da Farsettiarte per la vendita vengono venduti nelle condizioni e nello stato di conservazione in cui si trovano; i riferimenti contenuti nelle descrizioni in catalogo non sono peraltro impegnativi o esaustivi; rapporti scritti (condition reports) sullo stato dei lotti sono disponibili su richiesta del cliente e in tal caso integreranno le descrizioni contenute nel catalogo. Qualsiasi descrizione fatta da Farsettiarte è effettuata in buona fede e costituisce mera opinione; pertanto tali descrizioni non possono considerarsi impegnative per la casa d’aste ed esaustive. La Farsettiarte invita i partecipanti all’asta a visionare personalmente ciascun lotto e a richiedere un’apposita perizia al proprio restauratore di fiducia o ad altro esperto professionale prima di presentare un’offerta di acquisto. Verranno forniti condition reports entro e non oltre due giorni precedenti la data dell’asta in oggetto ed assolutamente non dopo di essa.
Farsettiarte agisce in qualità di mandataria di coloro che le hanno commissionato la vendita degli oggetti offerti in asta; pertanto è tenuta a rispettare i limiti di riserva imposti dai mandanti anche se non noti ai partecipanti all’asta e non potranno farle carico obblighi ulteriori e diversi da quelli connessi al mandato; ogni responsabilità ex artt. 1476 ss cod. civ. rimane in capo al proprietario-committente.
Le opere descritte nel presente catalogo sono esattamente attribuite entro i limiti indicati nelle singole schede. Le attribuzioni relative a oggetti e opere di antiquariato e del XIX secolo riflettono solo l’opinione della Farsettiarte e non possono assumere valore peritale. Ogni contestazione al riguardo dovrà pervenire entro il termine essenziale e perentorio di 8 giorni dall’aggiudicazione, corredata dal parere di un esperto, accettato da Farsettiarte. Trascorso tale termine cessa ogni responsabilità di Farsettiarte. Se il reclamo è fondato, Farsettiarte rimborserà solo la somma effettivamente pagata, esclusa ogni ulteriore richiesta, a qualsiasi titolo.
Né Farsettiarte, né, per essa, i suoi dipendenti o addetti o collaboratori, sono responsabili per errori nella descrizione delle opere, né della genuinità o autenticità delle stesse, tenendo presente che essa esprime meri pareri in buona fede e in conformità agli standard di diligenza ragionevolmente attesi da una casa d’aste. Non viene fornita, pertanto al compratore-aggiudicatario, relativamente ai vizi sopramenzionati, alcuna garanzia implicita o esplicita relativamente ai lotti acquistati. Le opere sono vendute con le autentiche dei soggetti accreditati al momento dell’acquisto. Farsettiarte, pertanto, non risponderà in alcun modo e ad alcun titolo nel caso in cui si verifichino cambiamenti dei soggetti accreditati e deputati a rilasciare le autentiche relative alle varie opere.
Qualunque contestazione, richiesta danni o azione per inadempienza del contratto di vendita per difetto o non autenticità dell’opera dovrà essere esercitata, a pena di decadenza, entro cinque anni dalla data di vendita, con la restituzione dell’opera accompagnata da una dichiarazione di un esperto accreditato attestante il difetto riscontrato.
La Farsettiarte indicherà sia durante l’esposizione che durante l’asta gli eventuali oggetti notificati dallo Stato a norma del D.lgs del 20.10.2004 (c.d. Codice dei Beni Culturali), l’acquirente sarà tenuto ad osservare tutte le disposizioni legislative vigenti in materia.
Tale legge (e successive modifiche) disciplina i termini di esportazione di un’opera dai confini nazionali. Per tutte le opere di artisti non viventi la cui esecuzione risalga a oltre settant’anni dovrà essere richiesto dall’acquirente ai competenti uffici esportazione presso le Soprintendenze un attestato di libera circolazione (esportazione verso paese UE) o una licenza (esportazione verso paesi extra UE).
Farsettiarte non assume responsabilità nei confronti dell’acquirente per eventuale diniego al rilascio dell’attestato di libera circolazione o della licenza. Le opere la cui data di esecuzione sia inferiore ai settant’anni possono essere esportate con autocertificazione da fornire agli uffici competenti che ne attesti la data di esecuzione (per le opere infra settanta/ultra cinquant’anni potranno essere eccezionalmente applicate dagli uffici competenti delle restrizioni all’esportazione).
Le etichettature, i contrassegni e i bolli presenti sulle opere attestanti la proprietà e gli eventuali passaggi di proprietà delle opere vengono garantiti dalla Farsettiarte come esistenti solamente fino al momento del ritiro dell’opera da parte dell’aggiudicatario.
Le opere in temporanea importazione provenienti da paesi extracomunitari segnalate in catalogo, sono soggette al pagamento dell’IVA sull’intero valore (prezzo di aggiudicazione + diritti della Casa) qualora vengano poi definitivamente importate.
Tutti coloro che concorrono alla vendita accettano senz’altro il presente regolamento; se si renderanno aggiudicatari di un qualsiasi oggetto, assumeranno giuridicamente le responsabilità derivanti dall’avvenuto acquisto. Per qualunque contestazione è espressamente stabilita la competenza del Foro di Prato.
Il cliente prende atto e accetta, ai sensi e per gli effetti dell’art. 22 D. Lgs n. 231/2007 (Decreto Antiriciclaggio), di fornire tutte le informazioni necessarie ed aggiornate per consentire a Farsettiarte di adempiere agli obblighi di adeguata verifica della clientela.
Resta inteso che il perfezionamento dell’acquisto è subordinato al rilascio da parte del Cliente delle informazioni richieste da Farsettiarte per l’adempimento dei suddetti obblighi.
Ai sensi dell’art. 42 D. Lgs n. 231/07, Farsettiarte si riserva la facoltà di astenersi e non concludere l’operazione nel caso di impossibilità oggettiva di effettuare l’adeguata verifica della clientela.
I SESSIONE DI VENDITA
Venerdì 25 Ottobre 2024 ore 15,30
MAIOLICHE, SCULTURE E DIPINTI ANTICHI
Dal lotto 1 al lotto 109
I CONDITION REPORT VERRANNO RILASCIATI SOLAMENTE PER I LOTTI CON UN PRIMO PREZZO DI STIMA
SUPERIORE A € 500
Per la lettura del Catalogo
Le misure delle opere vanno intese altezza per base. Per gli oggetti ed i mobili, salvo diverse indicazioni, vanno intese altezza per larghezza per profondità. La data dell’opera viene rilevata dal recto o dal verso dell’opera stessa o da documenti; quella fra parentesi è indicativa dell’epoca di esecuzione.
Il prezzo di stima riportato sotto ogni scheda va inteso in EURO.
La base d’asta è solitamente il 30% in meno rispetto al primo prezzo di stima indicato: è facoltà del banditore variarla.
Si prega di leggere attentamente le informazioni riguardanti pagamento, ritiro, spedizione, magazzinaggio.
1
Due piatti in maiolica policroma giallo, azzurro, ocra e manganese
Uno con decoro raffigurante fante con bandiera a strisce, cm 32 ø, e uno cavaliere vestito da ussaro, cm 31 ø (restauri); Montelupo, fine XVII secolo.
Stima € 2.000 / 3.000
2
Piatto in maiolica policroma giallo, ocra, verde e manganese
Decoro raffigurante fante con spada, cm 31 ø, Montelupo, fine XVII secolo.
Stima € 2.800 / 3.600
3
Due piatti in maiolica policroma giallo, ocra, verde, blu e manganese
Uno con decoro raffigurante fante con bandiera, cm 32 ø (un restauro), e uno cavaliere, cm 31 ø; Montelupo, fine XVII secolo.
Stima € 2.000 / 3.000
4
Due piatti in maiolica policroma giallo, verde, blu, ocra e manganese
Uno con decoro raffigurante fuciliere a cavallo e uno alabardiere, cm 30 ø ognuno, Montelupo, fine XVII secolo.
Stima € 2.000 / 3.000
5
Due piatti in maiolica policroma giallo, blu, verde e ocra
Decoro con dettagli a perle e volute, uno raffigurante cavaliere con bandiera, cm 29 ø, e uno fuciliere, cm 31 ø (filature); Montelupo, fine XVII secolo.
Stima € 2.000 / 3.000
6
Piatto in maiolica policroma giallo, ocra, verde e blu
Decoro raffigurante fante con cesta e motivo a perle con volute, cm 31,5 ø, Montelupo, fine XVII secolo.
Stima € 2.800 / 3.600
7
Due piatti in maiolica policroma giallo, ocra, blu e verde
Uno con decoro raffigurante fuciliere a cavallo con profilo di monti sul fondo, cm 34 ø, e uno fante con bandiera e profilo di monti sul fondo, cm 24 ø; Montelupo, fine XVII secolo.
Stima € 2.500 / 3.500
Due piatti in maiolica policroma giallo, ocra, verde, blu e manganese
Uno con decoro raffigurante cavaliere, cm 29,5 ø, e uno alabardiere, cm 30 ø (una filatura); Montelupo, fine XVII secolo.
Stima € 2.000 / 3.000
Piatto in maiolica policroma giallo, ocra, blu e verde
Decoro raffigurante scena di corteggiamento, monti stilizzati sul fondo e motivo decorativo in basso, cm 31,5 ø, Montelupo, fine XVII secolo.
Le figure dell’uomo e della dama sono di profilo, l’uomo sembra porgere alla dama un fiore, scena abbastanza inconsueta. Il tono è quello tipico del racconto popolare della manifattura di Montelupo.
Stima € 3.200 / 4.000
10
Piatto in maiolica policroma giallo, ocra, azzurro e manganese
Decoro raffigurante alabardiere con fiore e monti stilizzati sullo sfondo, cielo a perline, cm 31 ø, Montelupo, fine XVII secolo.
Stima € 2.800 / 3.600
11
Due piatti in maiolica policroma giallo, verde, blu, ocra e manganese
Uno con decoro raffigurante fante, cm 20,5 ø (un restauro), e uno portabandiera, cm 24,5 ø; Montelupo, fine XVII secolo.
Stima € 2.000 / 3.000
12
Piatto in maiolica policroma giallo, verde, azzurro e manganese
Decoro raffigurante coppia di Bravi, sullo sfondo un albero e una chiesa, cielo a perline, cm 33 ø, Montelupo, fine XVII secolo.
L’abbigliamento dei due “convenuti” è quello classico seicentesco con cappellone piumato e cappa.
Stima € 3.600 / 4.400
13
Due piatti in maiolica policroma giallo, ocra, verde, blu e manganese
Uno con decoro raffigurante fante con bandiera, cm 31,5 ø (una filatura), e uno damina con brocca al pozzo, cm 32 ø (un restauro); Montelupo, XVIII secolo.
Stima € 2.000 / 3.000
14
Piatto in maiolica policroma giallo, verde, ocra, azzurro
Decoro raffigurante scena galante con fiori e foglie sul fondo, cm 31 ø, Montelupo, XVIII secolo.
Scena inconsueta in cui il corteggiamento si spinge all’abbraccio, piuttosto rara nella decorazione tradizionale. I costumi sono tipicamente settecenteschi.
Stima € 3.200 / 4.000
15
Scuola Italia centrale fine XV secolo
Santo diacono benedicente
Scultura in legno policromo e oro, cm 147 h Restauri sulla policromia.
La scultura denota, pur in una lingua più popolare, l’influsso dei modelli toscani e umbri.
Stima € 3.500 / 4.500
16
Scuola Italia centrale fine XVI secolo
Busto di Maria Vergine
Scultura in legno policromo, cm 46 h
Restauri.
Stima € 2.500 / 3.500
Scuola Italia meridionale inizio XVII secolo
Madonna del Velo
Scultura in legno policromo, cm 60 h
Stima € 4.000 / 6.000
18
Ignoto scultore di scuola emiliana del XVIII secolo
Madonna col Bambino
Scultura in terracotta policroma, cm 43 h
Stima € 1.300 / 1.800
19
Scuola Italia settentrionale del XVIII secolo
Cristo deposto
Scultura in legno intagliato e dorato, cm 41x141x34
Di singolare potenza espressiva questa figura di Cristo morto, quasi di grandezza al naturale, era attendibilmente “deposta” a vista alla base di un altare di una cappella.
L’iconografia del Cristo giacente, particolarmente diffusa nella scultura Italiana ed europea dal Cinque al Settecento, è stata definita nell’evoluzione dal capolavoro della scena drammatica di Niccolò dall’Arca nel gruppo della Pietà in terracotta in Santa Maria della Vita a Bologna (1485 ca.), fino all’esoterico Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, 1753, per la Cappella Sansevero a Napoli; e di questa iconografia significativa parte hanno avuto quelle sculture che fino al Settecento mantenevano memoria del gotico in piena epoca barocca, come la presente. Stile tipico questo della scultura di area nordica.
Stima € 1.500 / 2.000
20
Ignoto scultore di scuola veneta del XVIII secolo
Sant’Antonio da Padova col Bambino
Scultura in marmo, cm 67 h
Stima € 1.300 / 1.800
Scuola veneto-lombarda inizio XVII secolo San Giovanni Evangelista Scultura in legno policromo, cm 130 h Mutila.
La scultura sembrerebbe riconducibile a un ignoto artista di area veneto-lombarda che, seppure in modo più provinciale, risente degli esempi precedenti degli scultori bresciani Maffeo e Andrea Olivieri presenti nel Trentino verso il 1515-20.
Bibliografia di riferimento: Imago lignea, Sculture lignee nel Trentino dal XIII al XVI secolo, a cura di Enrico Castelnuovo, Temi Edizioni, Trento, 1989, pp. 250-54. Stima € 3.500 / 5.500
22
Scuola veneta fine XVI secolo
Busto di Santo con il Nuovo
Testamento
Scultura in legno policromo e oro, cm 48 h
Stima € 4.000 / 6.000
23
Scuola Italia settentrionale fine XVI secolo
Cristo deposto
Scultura in terracotta policroma, cm 73 h.
Lievi cadute e restauri sulla policromia.
Questo Cristo deposto sembra appartenere attendibilmente all’area di scultori di devozione religiosa emiliana.
Stima € 5.000 / 6.000
24
Scuola marchigiana del XVI secolo
Madonna col Bambino (Salvator Mundi)
Scultura in legno policromo, cm 145 h Restauri e mancanze.
Inconsueta raffigurazione della Madonna con il Gesù Bambino nell’atto di benedire e il globo terracqueo nella mano sinistra, presenta senza dubbio dei tratti ancora tardo cinquecenteschi soprattutto nella Vergine.
Stima € 20.000 / 30.000 24
Nonostante il carattere quasi popolare dell’immagine, lo stile deriva indubbiamente dagli esempi maggiori della scultura del Cinquecento nell’Italia centrale.
25
Ignoto pittore fine XVII - inizio XVIII secolo
Due opere raffiguranti Adorazione dei pastori
Disegno a matita, inchiostro e seppia, cm 60x40 ognuno (luce)
Stima € 800 / 1.000
26
Scuola veneta del XVI secolo
Corteggio di putti
Sanguigna su carta, cm 18,5x40,8 (luce)
Stima € 1.000 / 1.500
27
Joseph Werner
Berna 1637-Berlino 1710
Allegoria della Fortuna e del Tempo
Inchiostro con rialzi a biacca, cm 13x19
Firma, luogo e data in basso a sinistra: Joseph Werner Fecit / Roma 16[60].
Stima € 500 / 700
28
Scuola veneta fine XVIII secolo
Transito di Santo
Disegno e acquerello con rialzi a biacca su carta, cm 70x46 (luce)
Stima € 500 / 700
29
Bartolomeo Pinelli
Roma 1781-1835
Episodio di storia romana, 1819
Inchiostro e seppia su carta, cm 57x85,5 (luce)
Firma e data in basso a destra: Pinelli fece 1819.
Stima € 800 / 1.000
30
Scuola Italia centrale fine XVI secolo
Assunzione della Vergine
Olio su tavola, cm 110,5x119,5 Restauri.
Stima € 2.800 / 3.400
31
Scuola veneta del XVI secolo
Madonna col Bambino e due committenti
Olio su tavola, cm 56x72,5 Restauri.
La Famiglia Santacroce, come viene definita da Fritz Heinemann, fu una laboriosa bottega di artisti attivi nella cerchia di Giovanni Bellini, ma al suo interno Heinemann ha cercato di distinguere dodici autori diversi raccolti in due gruppi, considerando all’interno della bottega anche degli artisti estranei al legame di parentela. I più famosi, come Girolamo, furono allievi di Gentile e Giovanni Bellini e si collocano stilisticamente nella pittura veneziana del primo Cinquecento.
La nostra Madonna col Bambino e due committenti, coniugi, di qualità non comune tra le opere della bottega dei Santacroce, già attribuita a Girolamo da Santacroce (1485 ca. - 1556), appare in base a considerazioni stilistiche più vicina a quelle di Francesco Rizzo da Santacroce (attivo dal 1508 al 1545 ca.), allievo di Francesco di Simone (1440 ca. - 1508), discepolo di Giovanni Bellini. Si veda per confronto la paletta Madonna col Bambino, San Bernardino e due donatori, riprodotta in Fritz Heinemann, Giovanni Bellini e i belliniani, Neri Pozza Editore, Venezia, 1962, vol. 1, pp. 153-157, vol. 2, p. 559, tavv. 632, 633.
Stima € 4.000 / 6.000
Scuola del Parmigianino del XVI secolo
Nozze mistiche di Santa Caterina
Olio su tavola, cm 76,5x61
Replica del noto dipinto dello stesso soggetto ora alla National Gallery di Londra, questa tavola, seppure in tono più dimesso, mostra una confidenza cromatica con l’originale che può suggerire un rapporto stretto, di bottega, dell’ignoto autore con le opere del Parmigianino (1503 - 1540), e del suo “manierismo magico”.
Unica e geniale l’invenzione compositiva di porre la testa di San Giuseppe in primo piano e di far emergere le figure luminose dalla totale oscurità del fondo, mentre
nell’originale lo spazio architettonico si apriva su una porta illuminata con due figure, “una evocazione” di racconto che qui manca completamente. E il fondo scuro potrebbe indicare una cultura luce/ombra già seicentesca.
Bibliografia di riferimento: L’opera completa del Parmigianino, a cura di Paola Rossi, Rizzoli, Milano, 1980, p. 94, n. 29, tav. XXVIII.
Stima € 6.000 / 7.000
Giovan Battista Naldini (attr. a)
Firenze 1537 ca.-1591
Santa Caterina e Santa Apollonia
Olio su tela, cm 30,5x22 ognuno
Influenzato dalla pittura di Pontormo e di Vasari, esempi ben diversi tra di loro, Naldini sviluppò uno stile fatto da colori sfumati che trovò il suo culmine nei riquadri dello studiolo di Francesco I in Palazzo Vecchio, apici della sua prima fase. Successivamente rivolto verso la pittura di Vasari sviluppò una ricerca di monumentalità che caratterizza la Pietà nella chiesa di San Simone e nelle pale di Santa Croce e Santa Maria Novella. A volte “venato di malinconia” come nella Pala Pucci a Granaiolo, Naldini dopo un soggiorno romano (1577-80) avvertì le regole più severe della Controriforma.
Stima € 6.000 / 7.000
Scuola emiliana fine XVI secolo
Adorazione dei pastori
Olio su tela, cm 124x96,5
Questa Adorazione dei pastori, per tradizione orale già attribuita a Innocenzo Francucci detto da Imola (1490 ca. - 1545 ca.), pare invece ascrivibile a un artista ignoto di scuola emiliana della fine del XVI - inizio XVII secolo. La dimensione fuori scala, molto piccola, del Gesù Bambino, rimanda a esempi del tardo Manierismo emiliano.
Stima € 8.000 / 10.000
Scuola toscana del XVI secolo
Madonna col Bambino e San Giovannino
Olio su tavola, cm 92,5x67 Restauri e cadute di colore.
La tavola senza dubbio di scuola toscana deve attendibilmente collocarsi nell’ambito della pittura senese ed è stilisticamente riferibile ad Andrea Piccinelli detto Brescianino (attivo a Siena dal 1507 al 1525 ca.).
Per confronto si veda la testa della nostra Madonna con quella della Maria Vergine Annunciata del Brescianino nel Lindenau-Museum, Altenburg (Archivio Fotografico Fondazione Federico Zeri, inv. n. 36782).
Stima € 7.500 / 8.500
36
Scuola lombarda del XV secolo
San Giovanni Battista
Tempera su tavola a fondo oro, cm 16,5x14
Comunicazione orale di Federico Zeri, già attribuito erroneamente alla Bottega di Andrea del Castagno. Restauri.
Stima € 5.000 / 7.000
Bernardo di Stefano Rosselli
Firenze 1450-1526
Angelo annunciante e Vergine annunciata
Tempera su tavola, cm 27,5x20,5 ognuna, cm 36x50 (con cornice)
Storia: Collezione privata, Firenze (1992); Collezione privata
Esposizioni: Immagini del tempo passato. Una raccolta toscana di dipinti antichi, a cura di Marco Fagioli e Francesca Marini, Capalbio, Palazzo Collacchioni, 28 agosto - 11 settembre 2005, cat. pp. 20-23, n. 2, illustrate a colori. Per primo è stato Gaudenz Freuler a riconoscere nello svolgimento delle scene sulle due tavolette, l’appartenenza ad una delle più floride botteghe fiorentine del tardo Quattrocento, quella di Bernardo di Stefano Rosselli. Originariamente parte di un “unico ensamble”, come starebbero a indicare i margini risicati dei due pezzi, secondo Freuler l’autore sfrutta una composizione “di stampo lippesco e baldovinettiano”, come dimostra per esempio “il particolare del muro dietro al quale spuntano gli alberi”, un elemento che lo studioso riconosce “saldamente ancorato nella tradizione della quattrocentesca pittura fiorentina”.
Secondo Freuler, gli “arcaismi di stampo ancora quasi artigianale” rilevati nelle due opere sono associati per converso al riferimento alla tradizione del Ghirlandaio nel particolare della capigliatura bionda della Vergine visibile in trasparenza sotto il velo e al richiamo ai precedenti di Filippino Lippi nel profilo dell’Angelo annunciante, suggerendo allo studioso l’assegnazione delle tavolette ad una data dentro al Quattrocento inoltrato. È questa datazione, insieme all’evidenza “inconfondibile” del “carattere artigianale” delle due opere, a indurre Gaudenz Freuler a identificare l’autore con “un pittore esperto nella produzione di cassoni e probabilmente vicino a Neri di Bicci”, con il quale condivide “certi stilemi nel disegno dei volti e la semplificazione dei panneggi”, che lo studioso evidenzia per “rigidità” e “verticalità”. E proprio in conseguenza di tali riferimenti, il riconoscimento del ruolo di continuatore nel solco tracciato da Neri di Bicci e l’abile prosecuzione della sua tecnica artigianale (A. Bernacchioni, Tradizioni e arcaismi, in “Maestri e botteghe. Pittura a Firenze alla fine del Quattrocento” a
cura di M. Gregori, A. Paolucci, C. Acidini Luchinat, catalogo della mostra, Firenze, 1992, p. 179) mostrate nell’Angelo annunciante e nella Vergine annunciata, permettono a Freuler di riconoscere alle due tavolette una sicura provenienza dalla bottega di Bernardo di Stefano Rosselli [...]. Nelle due opere egli sembra dimostrare la propria esperienza giovanile di miniatore e poi di decoratore ‘a sgraffio’ nell’uso di una linea di segno incisivo e sintetico che caratterizza espressivamente la Vergine, mentre costruisce geometricamente l’ambientazione della camera e il muro a mattoni del cortile, quasi fosse tracciata “a regolo”.
Stima € 6.500 / 7.500
38
Scuola toscana inizio XVI secolo
Sacra Famiglia con San Giovannino Olio su tavola, cm 87,5x72,5 Restauri.
La nostra tavola, di notevole qualità, si può attendibilmente assegnare a un pittore attivo a Firenze o Siena nei primi decenni del Cinquecento. Mentre stilisticamente il Bambino e il San Giovannino sono vicini a quelli di Michele Tosini detto del Ghirlandaio (1503 - 1577), spesso confuso con Francesco del Brina, la testa della Vergine sembra risentire anche dei modelli del “classicismo” senese ispirati a Baldassarre Peruzzi (1481 - 1536).
Stima € 15.000 / 20.000
39
Scuola fiamminga inizio XVII secolo
Maddalena sul Sepolcro
Olio su rame, cm 22,5x17,5 Restauri.
Stima € 500 / 700
40
Ignoto del XVII secolo Ninfa e fauno
Olio su tela, cm 50x36 Danneggiato.
Il dipinto riprende il motivo di un encausto ellenistico-romano di Pompei.
Stima € 500 / 700
41
Scuola emiliana fine
XVII secolo
Due scene della Vita di Cristo: La lavanda dei piedi e L’ultima cena
Olio su tela , cm 41,2x26,2 ognuno
Stima € 3.000 / 4.000
42
Scuola emiliana fine
XVII secolo
Assunzione di Santo Martire
Olio su lavagna, cm 30x24
Stima € 500 / 700
43
Scuola veneta fine XVII secolo
Scena di caccia al leone in costume alla turca e Scena di caccia allo struzzo in costume alla turca
Olio su tela, cm 34x67, ognuno Restauri.
Parte di un gruppo di dipinti a soggetto Allegorie delle cacce nei continenti, i due dipinti presentano un notevole interesse storico poiché, se le opere sono della fine del XVII secolo, quello raffigurante la caccia allo struzzo (Allegoria dell’Africa), sarebbe una delle prime testimonianze.
Stima € 3.500 / 4.500
44
Scuola italiana fine XVII secolo
Paesaggio con figure e torre sullo sfondo
Olio su tela, cm 77,5x100
Stima € 3.000 / 4.000
45
Scuola genovese del XVII secolo
San Sebastiano
Olio su tela, cm 109x77
Stima € 2.500 / 3.500
46
Scuola lombarda fine
XVII secolo
Mascherata
Olio su tela, cm 24x34
Stima € 800 / 1.000
47
Scuola bergamasca del XVII secolo
Due opere raffiguranti Scena di osteria con figure grottesche
Olio su tela, cm 117x177 ognuno
Stima € 5.500 / 6.500
Luca Giordano (studio di)
Napoli 1634-1705
Ester e Assuero
Olio su tela, cm 91x116 Restauri.
La tela raffigura Ester e Assuero ed è di qualità. Sembra una replica con poche varianti del dipinto maggiore, Ester e Assuero, olio su rame, cm 66,5x81, che insieme a un dipinto omologo, Salomone e la Regina di Saba, della stessa misura, si trova alla Galerie di Aschaffenburg, Monaco di Baviera, inv. n. 6250. Bibliografia di riferimento: Oreste Ferrari, Giuseppe Scavizzi, Luca Giordano, L’opera completa, Electa, Napoli, 2000, tomo I, p. 349, n. A636, tomo II, p. 812, fig. 825 (riprodotto il rame di Monaco).
Stima € 2.800 / 3.400
49
Scuola genovese del XVII secolo
Martirio di San Bartolomeo
Olio su tela, cm 115,5x94
Dipinto di indubbio pregio stilistico denota soprattutto nella qualità della composizione e del colore l’affinità con alcuni esempi del Seicento genovese, quali i dipinti di soggetto storico e religioso di Giovanni Battista Langetti (1635 - 1676).
Stima € 5.000 / 7.000
50
Scuola genovese fine XVII secolo
Pescatori
Olio su tela, cm 40,5x30
Stima € 800 / 1.000
51
Cerchia di Salvator Rosa del XVII secolo
Profeta Ezechiele
Olio su tela, cm 127x99
Restauri.
Stima € 1.500 / 2.000
52
Scuola veneta del XVII secolo
Eucaristia di San Francesco Olio su tela, cm 36,5x39,5
Restauri.
Il dipinto in precedenza era stato attribuito anche a Francesco De Mura (1696 - 1782).
Stima € 1.800 / 2.400
53
Scuola emiliana del XVII secolo
Scena di mercato
Olio su tela, cm 114x168
Reca in basso al centro il monogramma G[...]XVIII, parzialmente leggibile. Restauri.
Dipinto di notevole qualità, questa scena di mercato, anche allegoria religiosa, con la “lavanda dei piedi” al centro e la “cena” a sinistra sul fondo, mostra caratteri stilistici affini alla pittura di genere emiliana, con echi da Annibale Carracci, La bottega del macellaio e Il martirio di Santo Stefano, una qualità che si conferma anche nei dettagli degli animali e nella natura morta.
Per il “piglio” narrativo e allegorico si confronti con la Parabola del servo cattivo di Domenico Fetti, Dresda, Gemäldegalerie.
Stima € 3.000 / 4.000
54
Scuola fiamminga del XVII secolo
Battesimo di Cristo e i tre Angeli di Emmaus
Olio su tela, cm 77x93
Stima € 1.500 / 2.000
Scuola fiamminga del XVII secolo
Due vedute di città con edifici architettonici classici e figure
Olio su tela, cm 74x100 ognuno
Stima € 2.800 / 3.800
L’infanzia di Cristo
Olio su tela, cm 202x257
Lettera di Didier Bodart con attribuzione a Stradano, in data 3 dicembre 1989.
Stima € 8.000 / 10.000
59
Scuola fiamminga del XVII secolo
Convivio all’aperto
Olio su tela, cm 37x27,5
Restauri.
Il dipinto presenta analogie stilistiche con quelli dei Bamboccianti.
Stima € 1.500 / 2.500
60
Scuola fiamminga del XVII secolo
Sacra Famiglia con Angelo Olio su tavola, cm 35,5x26
Stima € 800 / 1.000
62
Scuola fiamminga del XVII secolo
Alchimista nello studio
Olio su tela, cm 73x61
Stima € 1.500 / 2.000
63
Scuola olandese del XVII secolo
Interno con calzolaio
Olio su tela, cm 76,2x63,5
Il dipinto appartiene al genere della pittura di interni tipica della scuola olandese del XVII secolo. Per analogie si vedano le opere di David Ryckaert il Giovane (Anversa 1612 - 1661) e di Cornelis Saftleven (Gorkum 1607Rotterdam 1681). Per confronto si veda: Walther Bernt, in “Die Niederlädischen Maler und Zeichner des 17. Jahrhunderts“, Bruckmann, Monaco, (1948) 1979, vol. 3, nn. 1077, 1090.
Stima € 1.500 / 2.000
Michel Dorigny (attr. a)
Saint Quentin 1617-Parigi 1665
Santa Margherita
Olio su tela, cm 100x60
Esposizioni: Immagini del tempo passato. Una raccolta toscana di dipinti antichi, a cura di Marco Fagioli e Francesca Marini, Capalbio, Palazzo Collacchioni, 28 agosto - 11 settembre 2005, cat. pp. 54, 55, n. 17, illustrato a colori.
Il confronto tra le opere trascritte in incisioni da Dorigny, di cui Vouet sarà talmente soddisfatto da fornirgli un contratto “pour ouvrages de peintures et planches” e addirittura promettergli la mano di sua figlia proprio alla fine del 1640, e i dipinti a cui si riferiscono, vede Michel Dorigny proporre in maniera assolutamente puntuale e coincidente quanto rappresentato da Vouet, senza tradurre in controparte il modello, come talvolta avveniva in questi casi. E proprio in accordo con quanto testimoniato dalle incisioni di Dorigny, si colloca anche questa Santa Margherita che differisce dall’incisione esclusivamente per l’assenza di alcuni dettagli, quali per esempio sono la corona d’alloro e la lunga piuma che reca l’Angelo che cala dal cielo al centro della stampa. Considerato inoltre che il quadro di Simon Vouet con Santa Margherita, che secondo l’incisione entro il 1639 si trovava presso i Padri Minimi a Parigi, è attualmente disperso, la presentazione di questa versione dell’opera costituisce una testimonianza ancora più preziosa del lavoro del grande e variegato “atelier” dell’artista.
Bibliografia di riferimento: J. Thullier, B. Brejon de Lavergnée, D. Lavalle, Vouet, Parigi, 1990; Simon Vouet, Actes du colloque international, a cura di S. Loire, Parigi, 1992.
Stima € 3.500 / 4.500
65
Scuola fiamminga fine XVII secolo
Ninfa cacciatrice e satiro Olio su tavola, cm 32x42,5
Stima € 2.000 / 3.000
66
Simon Johannes van Douw Anversa 1630 ca. - 1677 ca. Scena di falconeria
Olio su tavola, cm 39,7x33
Reca monogramma in basso a sinistra: S.D. Al verso etichetta di esposizione: Philips Wouwerman n. 137.
Storia: Sir Henry Bankes; Lady Brownlow; Galerie Lingenauber, Dusseldorf; Collezione privata Bibliografia: Lady Elisabeth Cust, Belton Catalogue, 1805-1806, n. 137 (come Ph. Wouwerman);
The Golden Age. Fine and Flemisch XVth and XVIIth Century Old Master Paintings, Galerie Lingenauber, XIV Biennale Mostra Mercato Internazionale dell’Antiquariato, Firenze, Palazzo Strozzi, sala 21, p. n.n., illustrato (con misure errate).
Stima € 6.500 / 7.500
67
Scuola fiamminga fine
XVIII secolo
Paesaggio con figure e case sullo sfondo
Olio su tela, cm 78,5x100
Stima € 2.500 / 3.500
Paul de Vos
Hulst 1592-Anversa 1678
Mastino
Olio su tela, cm 84x106
Esempio eccellente del genere di pittura di animali, questo Mastino di Paul de Vos (1592 - 1678) colpisce per il suo forte realismo, unito però ai soggettivi effetti di ombra e luce che definiscono in modo quasi drammatico il carattere della sua pittura.
Iscritto alla Gilda di San Luca ad Anversa, Paul de Vos fu fortemente influenzato da Frans Snyders (1579 - 1657), suo cognato, e maggior pittore fiammingo del secolo di scene di caccia.
Nel 1637-38 partecipò assieme a Rubens e Snyders alla realizzazione del ciclo di dipinti nel castello del Buen
Retiro e nella Torre de la Parada a Madrid.
Bibliografia di riferimento: Balis Arnout, Paul de Vos, in Grove Art Online, Oxford University Press, 2007.
Stima € 20.000 / 30.000
Scuola fiamminga del XVII secolo
Adorazione dei Magi
Olio su tela, cm 114x200 Restauri.
Questa Adorazione dei Magi appartiene senza dubbio a un artista della Scuola di Rubens e in particolare può essere avvicinabile ad altri due dipinti di soggetto simile di Jacob Jordaens (1593 - 1678), l’Adoration des Mages, 1617 ca., Polonia, Chiesa di Skalbmierz, e più in particolare l’Adoration des Mages, 1644 ca., Kassel, Staatliche Gemäldegalerie.
Bibliografia di riferimento: R.A. d’Hulst, Jacob Jordaens, Albin Michel-Fonds Mercator, Anversa, 1982, pp. 79, 195, nn. 47, 165.
Stima € 13.000 / 18.000
70
Hendrik Van Minderhout
Rotterdam 1632-Anversa 1696
Veduta di porto, 1668
Olio su tela, cm 105x193
Il dipinto reca la firma sullo scafo del vascello centrale: Minderhout, e la data sulla facciata della casa al centro: A.D. 1668. Restauri.
Il vascello raffigurato al centro del dipinto appartiene alla categoria degli yacht, con un albero a tre vele, imbarcazione “leggera” facilmente manovrabile. Hendrik Van Minderhout, pittore di marine e battaglie navali, dipinse nel 1665 la battaglia di Lowestoft avvenuta durante la seconda guerra anglo-olandese in cui venne raffigurata la HMS Royal Charles e il vascello Eendracht. Lo stile usato nel nostro dipinto è diverso da quello monumentale e celebrativo dei grandi vascelli della battaglia di Lowenstoft, realizzato tre anni avanti del nostro, che è animato da un tono più realistico e non celebrativo-militare.
Il pittore ha ben colto, attraverso la descrizione della vita animata nel piccolo porto e nelle figure caratterizzate e festosamente ritratte sul ponte dello yacht, lo spirito della pittura realistico-narrativa olandese dell’epoca.
Van Minderhout, nato a Rotterdam nel 1632 e morto ad Anversa nel 1696, fu principalmente attivo a Bruges e Anversa, collaborando come pittore staffage di paesaggi e prospettive con altri maestri fiamminghi. Conosciuto come “il Cavaliere Verde di Rotterdam”, arrivò a Bruges nel 1652, e potrebbe aver viaggiato in Italia nel 1653. Nel 1663 entrò a far parte della Gilda di San Luca a Bruges. Successivamente, dal 1672 fino alla morte, visse ad Anversa dove divenne membro della Gilda locale di San Luca.
Specializzato in grandi vedute di mare, porti e battaglie navali, realizzò in uno stile realistico le vedute dei porti di Anversa e Bruges, e vedute immaginarie di porti mediterranei e orientali. Collaborò con i pittori paesaggisti Wilhelm Schubert Van Ehrenberg e Jacob Balthasar Peeters.
Il suo stile è stato paragonato a quello del pittore di marine Willem van de Velde il Giovane (1633 - 1707).
Stima € 14.000 / 18.000
71
Scuola fiamminga fine XVII secolo
Scena di mercato
Olio su tela, cm 58x49
Stima € 1.200 / 1.800
72
Scuola francese inizio XVIII secolo
Paesaggio con figure arcadiche
Olio su tela, cm 58x48
Stima € 1.000 / 1.500
73
Scuola fiamminga fine
XVIII secolo
Paesaggio con armenti e rovine
Olio su tela, cm 78,5x100
Stima € 1.200 / 2.200
74
Pittore fiammingo inizio
XVIII secolo
Capriccio architettonico
Olio su tela, cm 77x64,5
Stima € 800 / 1.000
75
Ignoto inizio XVIII secolo
Coppia di puttini baccanali
Olio su tavola, cm 19,5x48 (con cornice)
Stima € 800 / 1.000
76
Scuola toscana del XVIII secolo
Natività con gli Angeli
Olio su tela, cm 170x120
Restauri.
Stima € 2.000 / 3.000
77
Scuola italiana fine XVIII secolo
Paesaggio con viandanti, Paesaggio marino con porto e Paesaggio con alberi e figure
Tempera su carta, cm 28x40 ognuna
Stima € 800 / 1.000
78
Ignoto fine XVIII secolo
Ritratto di fanciullo
Olio su tela, cm 39,5x31,2
Stima € 400 / 600
79
Scuola inglese del XVIII secolo
Ritratto intimo di gentildonna
Olio su tela, cm 75x62,5, ovale
Stima € 800 / 1.000
80
Scuola inglese inizio XVIII secolo
Ritratto del Duca di Marlborough
Olio su tela, cm 76x64
Reca scritta in alto a sinistra: Duke of Marlborough.
Ritratto di John Churchill (16501722), I duca di Marlborough, in carica dal 1702 al 1722.
Stima € 800 / 1.000
81
Scuola veneta del XVIII secolo
Concertino campestre sotto la statua di Minerva Olio su tela, cm 72,5x58 Restauri.
Dipinto realizzato con una pennellata veloce anche se il pigmento appare spesso, nonostante un certo charme alla francese è indubbiamente di scuola veneta, con qualche ricordo della pittura emiliana. Il soggetto del Concertino campestre sotto la statua di Minerva riveste un significato allegorico: l’uomo con la giacca rossa, un libro e un compasso in mano, appoggiato sul globo terracqueo, sembra simboleggiare la scienza, la donna al centro con il liuto forse è un’allegoria della musica, l’uomo a destra con la giacca blu forse un’allegoria della letteratura e il quarto in piedi di difficile lettura. Tutti sono protetti dalla statua di Minerva.
Stima € 2.000 / 3.000
82
Scuola romana del XVIII secolo
Adorazione dei Magi Olio su tela, cm 86,5x117
Stima € 1.200 / 1.800
Allestimento dell’albero della cuccagna e Danza intorno al ceppo
Olio su tela centinata, cm 100x100 ognuno
Stima € 2.200 / 3.200
Due opere raffiguranti Paesaggio con armenti
Scuola napoletana del XVIII secolo
Natività con i pastori
Olio su tela, cm 103x153,5
Restauri.
Il dipinto riprende la composizione da quelle tipiche di Francesco Solimena e di De Mura.
Stima € 2.800 / 3.400
Élisabeth-Louise Vigée Le Brun (attr. a)
Parigi 1755-1842
Ritratto di fanciulla come Diana, Ritratto di fanciulla come dama e Ritratto di fanciulla come Vesta Olio su tela, cm 17,2x14,8 (ovali) ognuno
Stima € 6.500 / 7.500
88
Philippe Jacques de Loutherbourg il Giovane
Strasburgo 1740-Londra 1812
Paesaggio con viaggiatori attaccati dai banditi Olio su tela, cm 67x106,1
Storia: Phillips, Son & Neale, 14 dicembre 1999, n. 36; Collezione privata
Esposizioni: Immagini del tempo passato. Una raccolta toscana di dipinti antichi, a cura di Marco Fagioli e Francesca Marini, Capalbio, Palazzo Collacchioni, 28 agosto - 11 settembre 2005, cat. pp. 76, 77, n. 27, illustrato a colori. Philippe Jacques de Loutherbourg era stato allievo a Parigi nel 1755, e quindi appena quindicenne, di LouisMichel Van Loo (Tolone 1707 - Parigi 1771), il più noto pittore dell’omonima famiglia, specializzato in dipinti storici e ritratti di reali delle corti di Francia e Spagna. Precocemente influenzato da Claude-Joseph (Avignone 1714 - Parigi 1789) nella pittura di paesaggio, Loutherbourg si specializzò anch’egli nelle scene di genere e nei paesaggi apportando all’originaria formazione “classicista” quella visione preromantica del pittoresco sempre moderata dai valori luministici e atmosferici del paesaggio, caratteristica degli artisti francesi passati attraverso il Grand Tour italiano. Nel 1771 Loutherbourg si recò a Londra invitato dal grande attore shakespeariano e drammaturgo David Garrick (1717 - 1779), per lavorare come scenografo al teatro Drury Lane.
Nella capitale inglese il pittore raggiunse un notevole successo come autore di dipinti a tema religioso e di battaglia, ma soprattutto per la sua invenzione di un teatro in miniatura chiamato “Eidophusikon”, spettacolo della natura Loutherbourg fu attratto dalla magia e praticò forse esercizi alchemici entrando in rapporti conflittuali con Giuseppe Balsamo, il celebre Cagliostro.
Temperamento originale, fu tra i primi a studiare e raffigurare lo sviluppo industriale nel paesaggio, come nel dipinto Coalbrookdale di notte, 1801, Londra, Museo della Scienza. Nel nostro paesaggio l’attenzione verso i dettagli naturalistici, della struttura degli alberi e delle rocce, nonché il senso atmosferico della veduta, si uniscono alla costruzione scenica dell’episodio di assalto violento con attenta descrizione dei cavalli e delle figure.
La composizione è una versione con varianti nei particolari delle rocce di una tela della stessa misura che si trova alla Tate Gallery di Londra (inventario n. T.921, 1964), firmata e datata 1781.
Stima € 8.500 / 9.500
89
Ignoto pittore fine
XVIII - inizio XIX secolo
Banchetto con ninfe, satiri e l’arrivo di Ermes
Olio su tela, cm 91x166
La tela è una copia dell’affresco
Banchetto rusticus realizzato da Giulio Romano nella Sala di Amore e Psiche a Palazzo Te, Mantova.
Stima € 2.300 / € 3.300
90
Ignoto del XIX secolo
Trompe l’oeil di paesaggi e figure
Collage con parti a litografia, disegno a grafite e acquerello su carta, cm 74,5x104,5
Il collage reca tra gli elementi sei biglietti da visita intestati a Carlo Toscani di Venezia, forse da identificare con l’autore del collage, Bartolomeo Berri, Marianna Berri, Famiglia Berri, Bernardo Pietro Berri, Teresa Berri.
Stima € 900 / 1.300
91
Fabio Borbottoni (attr. a) Firenze 1820-1901
Veduta del Lungarno di Firenze dal Ponte alla Carraia con il campanile della Chiesa di Santo Spirito sullo sfondo
Olio su tela, cm 38x51
La tela con la veduta del perduto Ponte alla Carraia, il campanile e la cupola della Chiesa di Santo Spirito è molto vicina a quelle del pittore Fabio Borbottoni, famoso per le vedute di Firenze perduta.
Bibliografia di riferimento: Firenze perduta. L’immagine di Firenze nei 120 dipinti di Fabio Borbottoni (1820 - 1901), a cura di Giovanni Fanelli, introduzione di Italo Calvino, Franco Maria Ricci Editore, Milano, 2 volumi, 1982.
Stima € 500 / 700
92
Scuola romana del XVIII secolo
Paesaggio con scena di mercato e ruderi architettonici
Olio su tela, cm 60x84,5
Stima € 1.300 / 2.300
93
Scuola fiamminga del XIX secolo
Veduta di piazza con mercato e Veduta di città con mercato
Olio su tela, cm 92x71 ognuno
Uno reca sigla in basso a destra: TMR (Veduta di piazza con mercato), l’altro firma e data in basso a sinistra: G [...]
Gregory 1888 (Veduta di città con mercato).
Stima € 800 / 1.000
94
Ignoto fine XIX secolo
Veduta di Piazza della Signoria con scene di mercato
Olio su tela, cm 70x100
Stima € 900 / 1.300
95
Ignoto vedutista veneto del XIX secolo
Veduta del Ponte di Rialto
Olio su tela, cm 28x37
Reca sul retro la scritta riportata dalla tela originale: N24 [Heintz].
Stima € 800 / 1.000
96
Scuola fiamminga fine XVIII secolo
Due opere raffiguranti Veduta di città
Olio su tela, cm 29,5x40 e cm 40x29,5
Stima € 700 / 900
97
Ignoto pittore romantico del XIX secolo
Episodio della Crociata contro gli Albigesi
Olio su tela, cm 136x175
Gli alberi tipici della campagna toscana del paesaggio di sfondo, cipressi e pini marittimi, indicherebbero una collocazione dell’autore del dipinto in quest’area. Autori di riferimento a questo genere di pittura sarebbero, tra i molti, Stefano Ussi, Cesare Mussini, Antonio Ciseri e Francesco Saverio Altamura, ma lo stile della nostra tela non pare riscontrabile in quei modelli.
Stima € 2.800 / 3.800
98
Pittore del XIX secolo
Crocifissione con le pie donne e San Giovanni
Olio su rame, cm 44x33,5
L’ignoto autore di questa
Crocifissione, il cui modello è da ricercare negli esempi della pittura fiamminga e tedesca antica, sembra aver ben visto le opere della Scuola dei Nazareni, seppure in modo ritardatario.
I modelli che il pittore ha rivisitato sono quelli di F. Overbeck (17891869) e J. Führich (1800 - 1876). Del primo si vedano i grandi affreschi di soggetto biblico religioso del Casino Massimo a Roma (1825). Si ricordi che alcuni pittori italiani come Alessandro Franchi (Prato 1838 - Siena 1914) e Guido Guidi (Roma 1835 - 1918), perpetuarono gli stilemi dei Nazareni fino al secondo decennio del Novecento.
Stima € 500 / 700
99
Scuola italiana del XIX secolo
Ritratto di ufficiale
Olio su tela, cm 58x46,5 Danneggiato.
L’effigiato reca in mano un biglietto con scritto: [...] / Cav. Ano[...] / Bora[tti] Firen[ze].
Stima € 1.000 / 1.500
100
Ignoto pittore romantico del XIX secolo
Ritratto di gentildonna
Olio su tela, cm 114x88
Il dipinto, un ritratto romantico forse raffigurante un’allegoria di Lucrezia Borgia, era già stato attribuito a Francesco Podesti (1800 - 1895).
Stima € 1.500 / 2.000
Ignoto pittore romantico del XIX secolo
Scena di genere con incendio e saccheggio di città Olio su tela, cm 76x115 Restauri.
Questa grande tela databile verso il 1850-60, pare avvicinabile ai dipinti di Francesco Coghetti (18021875), un pittore specializzato in soggetti e storie del cristianesimo. Per comparazione si veda l’Agar nel deserto, Bergamo, Palazzo Comunale, e il Diluvio Universale, 1850 ca., Bergamo, collezione privata.
Bibliografia di riferimento: Il Piccio e artisti bergamaschi del suo tempo, a cura di Francesco Rossi e Bruno Lorenzelli, Electa, Milano, 1974, p. 166.
Stima € 1.800 / 2.400
102
Scuola inglese del XIX secolo
Ritratto di tre fanciulli
Olio su tela, cm 127,5x102
Stima € 1.000 / 1.500
103
Scuola lombarda del XVIII secolo
Ritratto di signora
Olio su tela, cm 78x63,2
Stima € 900 / 1.300
Sebastiano Filippi detto il Bastianino Ferrara 1532-1602
Coppia di frontoni di spinetta raffiguranti Sirene con decorazione a mascheroni
Olio su tavola centinata, cm 9,5x47 ognuno
Storia: Quadreria del Marchese Uberto Strozzi Sacrati, Firenze; Collezione privata
Bibliografia di riferimento: Francesco Arcangeli, Il Bastianino, Cassa di Risparmio di Ferrara, 1963;
Amalia Mezzetti, Il Dosso e Battista Ferraresi, Cassa di Risparmio di Ferrara, 1965;
Felton Gibbons, Dosso and Battista Dossi Court Painters at Ferrara, Princeton, 1968;
Bastianino. La pittura a Ferrara nel secondo Cinquecento, catalogo della mostra, Bologna, 1985.
Stima € 12.000 / 16.000
Nell’inventario manoscritto “Raccolta dei Quadri esistenti nel Palazzo del Mse. Strozzi Sacrati in Ferrara e da lui stesso formata nel 1850” redatto appunto intorno a quegli anni, le due precedenti tavole sono state così descritte: “Numero del Quadro: 7 ed 8, Dosso Dossi, 1540, Tavola, Arabeschi con Sirene. Idem”. Gran parte delle attribuzioni contenute in detto inventario risultano corrette e furono riprese in occasione della grande mostra sulla pittura ferrarese nel 1933, alla quale furono esposti diversi dipinti della raccolta Strozzi Sacrati; si veda ad esempio L’orazione nell’orto di Domenico Panetti, pp. 146-47, n. 178 del catalogo, ove si cita espressamente l’inventario sopra ricordato. La stessa data, 1540, risulta interessante, in quanto in quell’anno, tardo nell’attività di Battista e Dosso Dossi poiché il secondo muore nel 1542 e il primo nel 1548, i due fratelli ricevono pagamenti per diverse decorazioni su legno, come ad esempio un cocchio (si veda in Mezzetti, p. 66).
Si può anche notare, dal punto di vista stilistico, che i mascheroni a testa di vecchio barbuto, dalle cui bocche escono le ghirlande rosse, sono molto vicini sia alla testa del Diavolo nel dipinto Madonna e i Santi Giorgio e Michele, Modena, Galleria Estense (Mezzetti, tav. 28), sia alla testa del Diavolo del San Michele di Battista Dossi alla Gemäldegalerie di Dresda (Gibbons, tav. 149, cat. 122).
L’analisi stilistica delle figure sembra invece indicare nel Bastianino l’autore delle quattro tavolette.
In particolare la forma dei volti e dei corpi, la tipologia degli occhi puntiformi, il modo stesso della stesura del colore, mostrano analogie strettissime con i pannelli decorativi dello Stanzino delle Duchesse, Ferrara, Municipio (Arcangeli, pp. 6465, nn. 54-60, figg. 14, 15b, 16a, 16b, 17b, tavv. II, III, IV).
Si deve notare che anche per queste decorazioni la tradizione critica fino all’Ottocento faceva il nome del Dosso, poiché elementi formali sembravano rimandare a tale pittore, e in base anche alla committenza estense.
La datazione dei dipinti dovrebbe quindi essere spostata al 1580 circa, stando le committenze.
I quattro pannelli sembrano essere appartenuti ad uno strumento musicale, liuto o spinetta. A questo proposito si ricordi la decorazione della Arpa Estense, ora restituita a Cammillo Filippi, padre dell’artista, e al Bastianino stesso.
Cammillo Filippi risulta aver lavorato insieme a Battista Dossi negli anni 1537-1548.
Per le figure dei pannelli dello Stanzino delle Duchesse, strettamente affini alle nostre, si veda quella di Minerva, e dell’Abbondanza (Arcangeli, tavv. II, III, IV).
Simone di Filippo Benvenuti detto Simone dei Crocifissi
Bologna 1330 ca.-1399 ca. Sant’Andrea con la Croce e la Bibbia Tempera su tavola a fondo oro, cm 52x25 Cornice intagliata e dorata posteriore. Expertise di Daniele Benati in data 3-11-1993; Fototeca Federico Zeri, Università di Bologna, n. 8161. Bibliografia: Tableaux anciens du XIVe au XIXe siècles. Dessins anciens. Documentation - Catalogues raisonnés. Lundi 10 février 1992, Paris Hôtel Drouot, Parigi, 1992, pp. 14-15, lotto 18;
Arte Antica ‘93. Biennale di antiquariato, catalogo della mostra, Torino, 1993, p. 4; Gianluca del Monaco, Per il catalogo di Simone di Filippo: opere di destinazione pubblica, tesi di laurea, Università di Bologna, a.a. 2007-08, p. 227, scheda 44; Gianluca del Monaco, in Da Cimabue a Morandi. Felsina Pittrice, a cura di Vittorio Sgarbi, Pietro di Natale, catalogo della mostra, Bologna, 2015, pp. 64-65; Gianluca del Monaco, Simone di Filippo detto “dei Crocifissi”. Pittura e devozione nel secondo Trecento bolognese, Il Poligrafo, Padova, 2018, pp. 218-219, n. 82, tav. CXII.
Stima € 18.000 / 24.000
La tavola, parte di un polittico smembrato, è stata ascritta a Simone dei Crocifissi, del cui stile presenta i caratteri tipici. Il Sant’Andrea apparterrebbe al periodo più maturo dell’arte del pittore, 1370-90 poco avanti la morte, quando egli, superato il primo influsso di Vitale da Bologna, aveva già registrato gli echi della cultura toscana, conosciuta forse attraverso Dalmasio, e veneta. Per un confronto stilistico si possono vedere le due valve di polittico raffiguranti due Santi del Museo di Santo Stefano, Bologna (Dizionario Enciclopedico dei pittori e degli incisori italiani, Mondadori, Milano, 1983, vol. X, p. 318, figg. 435-436). Daniele Benati ha confermato che il dipinto sarebbe dunque stato eseguito durante gli ultimi anni dell’attività del pittore quando egli risentiva dell’influsso “dei modi neo-giotteschi di Jacopo Avanzi e di Jacopo di Paolo” (Benati, lettera del 3/11/1993).
Tommaso Manzuoli detto Maso da San Friano Firenze 1531-1571
Madonna col Bambino e San Giovannino Olio su tavola, cm 63x48,5
Morto non ancora quarantenne Maso da San Friano rimane, “tra i più mutevoli pittori fiorentini del periodo manieristico” (Venturi, 1932, p. 282), una delle figure chiave nel passaggio tra Maniera e Controriforma. Allievo di Pier Francesco di Jacopo di Sandro (Foschi) secondo Vasari, e di Carlo Portelli secondo il Borghini, Maso da San Friano denota di guardare all’inizio i modelli di Fra Bartolomeo e Mariotto Albertinelli nella pala con la Madonna tra due Santi e due confratelli, dipinta per la Compagnia di S. Jacopo
Soprarno e della Notte, e nella Natività della Chiesa dei SS. Apostoli. Successivamente si volge verso la pittura di Andrea del Sarto, il cui influsso è presente nei dipinti di devozione domestica, e più tardi alle “spezzature” del Rosso Fiorentino (Venturi, 1932, pp. 282-284), come denotano i due dipinti per lo Studiolo di Palazzo Vecchio, L’escavazione di diamanti e Dedalo e Icaro. Tra il 1560 ed il 1570 il pittore fu molto attivo sul piano della committenza privata a Firenze; il nostro dipinto appartiene al genere della pittura di “devozione domestica”.
Bibliografia di riferimento: Adolfo Venturi, Storia dell’arte italiana. La pittura del Cinquecento, vol. IX, parte V, Ulrico Hoepli editore, Milano, 1932, pp. 281-287; Fitzwilliam Museum Cambridge, Catalogue of Paintings. Vol. II. Italian Schools, a cura di J. W. Goodison e G. H. Robertson, Cambridge, 1967, pp. 93-94, n. 496, tav. 16; La Maniera moderna nell’Aretino. Dal Rosso a Santi di Tito guida alle opere a cura di Stefano Casciu, Marsilio, Venezia, 1994, pp. 91-92, nn. 64 e 65, schede a cura di Alessandra Baroni.
Stima € 10.000 / 15.000
Scuola fiamminga inizio XVII secolo
Scena di mercato
Olio su tela, cm 114x258,5 L’autore del dipinto sembra riprendere stilisticamente i modi della pittura fiamminga nell’ambito di Marten Van Cleve (Anversa 1527 - 1581), pittore principalmente di scene di genere con contadini e paesaggi influenzati dalla pittura di Pieter Bruegel il Vecchio.
Stima € 20.000 / 30.000
108
Giovanni Della Robbia
Firenze 1469-1529/30
Ciborio architettonico con Angeli adoranti, 1525 ca. Bassorilievo in terracotta invetriata (policromia naturalistica), cm 57,5x34x11 (terracotta), cm 93x65,5x19 (con cornice)
Rilievo inserito in una cornice intagliata e lumeggiata oro in stile cinquecentesco.
Bibliografia: Sculture Robbiane a Figline, a cura di Giancarlo Gentilini, Figline Valdarno, Vecchio Palazzo Comunale, 30 dicembre 1989 - 25 febbraio 1990, Opus Libri, Firenze, 1989, cat. n. 7.
Stima € 45.000 / 55.000
Gioiello della scultura in terracotta invetriata di Giovanni della Robbia, questo pannello centrale di un ciborio è un esempio eccellente della sua arte e del rilievo rinascimentale.
Nei suoi vari elementi, il racconto lirico dei due Angeli che contornano il calice con l’ostia, l’impianto architettonico a prospettiva centrale sottolineata dal pavimento in piastrelle bianche e dall’arco a botte in rosoni gialli su fondo blu, con quella tenda a cortina che si apre all’arrivo della colomba dello Spirito Santo, è un piccolo compendio dell’arte del Rinascimento fiorentino di cui i Della Robbia, con Donatello e Masaccio, furono una delle massime espressioni.
109
Carlo Magini
Fano (PU) 1720-1806
Natura morta con meloni, piatto con pere, testa di vitello e cavolfiore
Olio su tela, cm 60x78
Bibliografia: Carlo Magini, a cura di Pietro Zampetti, testi di Rodolfo Battistini, Bonita Cleri, Giuseppe Cucco, Cassa di Risparmio di Fano, Motta Editore, Milano, 1990, p. 142, n. 99, tav. p. 112;
Pitture in quiete. Carlo Magini e la natura morta tra Marche e Romagna nel XVIII secolo, a cura di Claudio Giardini, Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, Il lavoro editoriale, Ancona, 2020, pp. 194, 195, n. 3.16.
Stima € 60.000 / 70.000
Esempio alto della pittura still-life di Magini, uno degli esponenti maggiori dei pittori di natura morta del Settecento europeo, questa natura morta con frutta, verdura e testa di vitello, sembra annunciare quelli che saranno i caratteri fondanti del genere nel secolo successivo.
La disposizione pur in posa degli elementi che la compongono prelude dunque a quelle della grande pittura realista, per l’essenziale semplicità del racconto, e accanto alla concisa stesura pittorica della frutta, il forte naturalismo del cavolfiore risalta fuori da ogni compiacimento decorativo. La stessa concisione si sente nella testa del vitello che accanto al “silenzio” della frutta, racconta la morte con pacata freddezza e questo viene ulteriormente sottolineato dalla cristallina resa della fiasca vitrea a destra. Nello stile di Magini la ripresa naturalistica arcaizzante si unisce dunque a un carattere di quotidianità familiare. Magini si rivela così vero precursore della pittura di genere che arriva sino alle silenti nature morte di Giorgio Morandi.
B
Borbottoni (attr. a) Fabio – 91
Benvenuti Simone di Filippo detto Simone dei Crocifissi - 105
C
Cerchia di Salvator Rosa del XVII secolo - 51
D de Loutherbourg il Giovane Philippe Jacques - 88 de Vos Paul - 68
Della Robbia Giovanni - 108
Dorigny (attr. a) Michel - 64
F
Filippi detto il Bastianino Sebastiano - 104
G
Gillesz Kool (attr. a) Willem - 58
Giordano (studio di) Luca - 48
I
Ignoto del XIX secolo - 90
Ignoto del XVII secolo - 40
Ignoto fine XIX secolo - 94
Ignoto fine XVIII secolo - 78
Ignoto inizio XVIII secolo - 75
Ignoto pittore del XIX secolo - 89
Ignoto pittore fine XVII - inizio XVIII secolo - 25
Ignoto pittore romantico del XIX secolo - 97, 100, 101
Ignoto scultore di scuola emiliana del XVIII secolo - 18
Ignoto scultore di scuola veneta del XVIII secolo - 20
Ignoto vedutista veneto del XIX secolo - 95
M
Magini Carlo - 109
Manzuoli detto Maso da San Friano Tommaso - 106
N
Naldini (attr. a) Giovan Battista - 33
P
Pinelli Bartolomeo - 29
Pittore del XIX secolo - 98
Pittore fiammingo inizio XVIII secolo – 74
R
Rosselli Bernardo di Stefano - 37
S
Scuola bergamasca del XVII secolo - 47
INDICE
Scuola del Parmigianino del XVI secolo - 32
Scuola emiliana del XVII secolo - 53
Scuola emiliana fine XVI secolo - 34
Scuola emiliana fine XVII secolo - 41, 42
Scuola fiamminga del XIX secolo - 93
Scuola fiamminga del XVII secolo - 54, 55, 56, 59, 60, 61, 62, 69
Scuola fiamminga fine XVII secolo - 57, 65, 71
Scuola fiamminga fine XVIII secolo - 67, 73, 96
Scuola fiamminga inizio XVII secolo - 39, 107
Scuola francese inizio XVIII secolo - 72
Scuola genovese del XVII secolo - 45, 49
Scuola genovese fine XVII secolo - 50
Scuola inglese del XIX secolo - 102
Scuola inglese del XVIII secolo - 79
Scuola inglese inizio XVIII secolo - 80
Scuola Italia centrale fine XV secolo - 15
Scuola Italia centrale fine XVI secolo - 16, 30
Scuola Italia meridionale inizio XVII secolo - 17
Scuola Italia settentrionale del XVIII secolo - 19
Scuola Italia settentrionale fine XVI secolo - 23
Scuola italiana del XIX secolo - 99
Scuola italiana fine XVII secolo - 44
Scuola italiana fine XVIII secolo - 77
Scuola lombarda del XV secolo - 36
Scuola lombarda del XVIII secolo - 103
Scuola lombarda fine XVII secolo - 46
Scuola marchigiana del XVI secolo - 24
Scuola napoletana del XVIII secolo - 85
Scuola olandese del XVII secolo - 63
Scuola piemontese del XVIII secolo - 83
Scuola romana del XVIII secolo - 82, 92
Scuola toscana del XVI secolo - 35
Scuola toscana del XVIII secolo - 76
Scuola toscana inizio XVI secolo - 38
Scuola veneta del XVI secolo - 26, 31
Scuola veneta del XVII secolo - 52
Scuola veneta del XVIII secolo - 81, 86
Scuola veneta fine XVI secolo - 22
Scuola veneta fine XVII - inizio XVIII secolo - 84
Scuola veneta fine XVII secolo - 43
Scuola veneta fine XVIII secolo - 28
Scuola veneto-lombarda inizio XVII secolo - 21
V
van Douw Simon Johannes - 66
Van Minderhout Hendrik - 70
Vigée Le Brun (attr. a) Élisabeth-Louise - 87
W
Werner Joseph - 27
Spett.
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Né Farsettiarte, né, per essa, i suoi dipendenti o addetti o collaboratori, sono responsabili per errori nella descrizione delle opere, né della genuinità o autenticità delle stesse, tenendo presente che essa esprime meri pareri in buona fede e in conformità agli standard di diligenza ragionevolmente attesi da una casa d’aste. Non viene fornita, pertanto al compratore-aggiudicatario, relativamente ai vizi sopramenzionati, alcuna garanzia implicita o esplicita relativamente ai lotti acquistati. Le opere sono vendute con le autentiche dei soggetti accreditati al momento dell’acquisto. Farsettiarte, pertanto, non risponderà in alcun modo e ad alcun titolo nel caso in cui si verifichino cambiamenti dei soggetti accreditati e deputati a rilasciare le autentiche relative alle varie opere. Qualunque contestazione, richiesta danni o azione per inadempienza del contratto di vendita per difetto o non autenticità dell’opera dovrà essere esercitata, a pena di decadenza, entro cinque anni dalla data di vendita, con la restituzione dell’opera accompagnata da una dichiarazione di un esperto accreditato attestante il difetto riscontrato.
La Farsettiarte indicherà sia durante l’esposizione che durante l’asta gli eventuali oggetti notificati dallo Stato a norma del D.lgs del 20.10.2004 (c.d. Codice dei Beni Culturali), l’acquirente sarà tenuto ad osservare tutte le disposizioni legislative vigenti in materia.
Tale legge (e successive modifiche) disciplina i termini di esportazione di un’opera dai confini nazionali. Per tutte le opere di artisti non viventi la cui esecuzione risalga a oltre settant’anni dovrà essere richiesto dall’acquirente ai competenti uffici esportazione presso le Soprintendenze un attestato di libera circolazione (esportazione verso paese UE) o una licenza (esportazione verso paesi extra UE).
Farsettiarte non assume responsabilità nei confronti dell’acquirente per eventuale diniego al rilascio dell’attestato di libera circolazione o della licenza. Le opere la cui data di esecuzione sia inferiore ai settant’anni possono essere esportate con autocertificazione da fornire agli uffici competenti che ne attesti la data di esecuzione (per le opere infra settanta/ultra cinquant’anni potranno essere eccezionalmente applicate dagli uffici competenti delle restrizioni all’esportazione).
Le etichettature, i contrassegni e i bolli presenti sulle opere attestanti la proprietà e gli eventuali passaggi di proprietà delle opere vengono garantiti dalla Farsettiarte come esistenti solamente fino al momento del ritiro dell’opera da parte dell’aggiudicatario.
Le opere in temporanea importazione provenienti da paesi extracomunitari segnalate in catalogo, sono soggette al pagamento dell’IVA sull’intero valore (prezzo di aggiudicazione + diritti della Casa) qualora vengano poi definitivamente importate.
Tutti coloro che concorrono alla vendita accettano senz’altro il presente regolamento; se si renderanno aggiudicatari di un qualsiasi oggetto, assumeranno giuridicamente le responsabilità derivanti dall’avvenuto acquisto. Per qualunque contestazione è espressamente stabilita la competenza del Foro di Prato.
Il cliente prende atto e accetta, ai sensi e per gli effetti dell’art. 22 D. Lgs n. 231/2007 (Decreto Antiriciclaggio), di fornire tutte le informazioni necessarie ed aggiornate per consentire a Farsettiarte di adempiere agli obblighi di adeguata verifica della clientela. Resta inteso che il perfezionamento dell’acquisto è subordinato al rilascio da parte del Cliente delle informazioni richieste da Farsettiarte per l’adempimento dei suddetti obblighi.
Ai sensi dell’art. 42 D. Lgs n. 231/07, Farsettiarte si riserva la facoltà di astenersi e non concludere l’operazione nel caso di impossibilità oggettiva di effettuare l’adeguata verifica della clientela.
GESTIONI SETTORIALI
ARTE MODERNA
Frediano FARSETTI
Sonia FARSETTI
Stefano FARSETTI
Leonardo FARSETTI
ARTE CONTEMPORANEA
Leonardo FARSETTI
DIPINTI ANTICHI
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FOTOGRAFIA
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PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO
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COMMISSIONI SCRITTE E TELEFONICHE
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Silvia PETRIOLI
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UFFICIO SCHEDE E RICERCHE
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Elisa MORELLO
Silvia PETRIOLI
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CONTABILITÀ CLIENTI E COMMITTENTI
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DIRETTRICE SUCCURSALE MILANO
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SEDE DI CORTINA D'AMPEZZO
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SPEDIZIONI
Francesco BIACCHESSI
SALA ASTE E MAGAZZINO
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GESTIONE MAGAZZINO
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ASTE ON LINE
Federico GUIDETTI
UFFICIO STAMPA
FARSETTIARTE
ASSOCIAZIONE
AMBROSIANA CASA D’ASTE DI A. POLESCHI
Via Sant’Agnese 18 – 20123 Milano – Tel. 02 89459708 www.ambrosianacasadaste.com – info@ambrosianacasadaste.com
ANSUINI 1860 ASTE
Via Teodoro Monticelli 27 – 00197 Roma- Tel. 06 87084648 www.ansuiniaste.com – info@ansuiniaste.com
BERTOLAMI FINE ART
Piazza Lovatelli 1 – 00186 Roma – Tel. 06 32609795 – 06 3218464 – Fax 06 3230610 www.bertolamifineart.com – info@bertolamifineart.com
BLINDARTE CASA D’ASTE
Via Caio Duilio 10 – 80125 Napoli – Tel. 081 2395261 – Fax 081 5935042 www.blindarte.com – info@blindarte.com
CAMBI CASA D’ASTE
Castello Mackenzie – Mura di S. Bartolomeo 16 – 16122 Genova – Tel. 010 8395029 – Fax 010 879482 www.cambiaste.com – info@cambiaste.com
CAPITOLIUM ART
Via Carlo Cattaneo 55 – 25121 Brescia – Tel. 030 6723000 www.capitoliumart.it – info@capitoliumart.it
CASA D'ARTE ARCADIA
Corso Vittorio Emanuele II, 18 – 00186 Roma – Tel. 06 68309517 – Fax 06 30194038 www.astearcadia.com – info@astearcadia.com
COLASANTI CASA D’ASTE
Via Aurelia 1249 – 00166 Roma - Tel. 06 66183260 – Fax 06 66183656 www.colasantiaste.com – info@colasantiaste.com
EURANTICO
S.P. Sant’Eutizio 18 – 01039 Vignanello VT – Tel. 0761 755675 – Fax 0761 755676 www.eurantico.com – info@eurantico.com
FABIANI ARTE
Via Guglielmo Marconi 44 – 51016 Montecatini Terme PT – Tel. 0572 910502 www.fabianiarte.com – info@fabianiarte.com
FARSETTIARTE
Viale della Repubblica (area Museo Pecci) – 59100 Prato – Tel. 0574 572400 www.farsettiarte.it – info@farsettiarte.it
FIDESARTE ITALIA
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LIBRERIA ANTIQUARIA GONNELLI - CASA D’ASTE Via Fra Giovanni Angelico 49 – 50121 Firenze – Tel. 055 268279 www.gonnelli.it – info@gonnelli.it
MAISON BIBELOT CASA D’ASTE
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PANDOLFINI CASA D’ASTE
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SANT’AGOSTINO
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STUDIO D’ARTE MARTINI
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REGOLAMENTO
Articolo 1
I soci si impegnano a garantire serietà, competenza e trasparenza sia a chi affida loro le opere d’arte, sia a chi le acquista.
Articolo 2
Al momento dell’accettazione di opere d’arte da inserire in asta i soci si impegnano a compiere tutte le ricerche e gli studi necessari, per una corretta comprensione e valutazione di queste opere.
Articolo 3
I soci si impegnano a comunicare ai mandanti con la massima chiarezza le condizioni di vendita, in particolare l’importo complessivo delle commissioni e tutte le spese a cui potrebbero andare incontro.
Articolo 4
I soci si impegnano a curare con la massima precisione i cataloghi di vendita, corredando i lotti proposti con schede complete e, per i lotti più importanti, con riproduzioni fedeli.
I soci si impegnano a pubblicare le proprie condizioni di vendita su tutti i cataloghi.
Articolo 5
I soci si impegnano a comunicare ai possibili acquirenti tutte le informazioni necessarie per meglio giudicare e valutare il loro eventuale acquisto e si impegnano a fornire loro tutta l’assistenza possibile dopo l’acquisto.
I soci rilasciano, a richiesta dell’acquirente, un certicato su fotografia dei lotti acquistati.
I soci si impegnano affinché i dati contenuti nella fattura corrispondano esattamente a quanto indicato nel catalogo di vendita, salvo correggere gli eventuali refusi o errori del catalogo stesso.
I soci si impegnano a rendere pubblici i listini delle aggiudicazioni.
Articolo 6
I soci si impegnano alla collaborazione con le istituzioni pubbliche per la conservazione del patrimonio culturale italiano e per la tutela da furti e falsificazioni.
Articolo 7
I soci si impegnano ad una concorrenza leale, nel pieno rispetto delle leggi e dell’etica professionale. Ciascun socio, pur operando nel proprio interesse personale e secondo i propri metodi di lavoro si impegna a salvaguardare gli interessi generali della categoria e a difenderne l’onore e la rispettabilità.
Articolo 8
La violazione di quanto stabilito dal presente regolamento comporterà per i soci l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 20 dello Statuto ANCA.