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2013 Tesi di Laurea, Politecnico di Torino, Progetto Grafico e Virtuale. Testi, Fotografie e Grafica: Elisa Carpenè e Federico Gioberto. Relatore: Fabio Guida. Si ringraziano: per i dati statistici, Roberto Pizzarelli e l'Ufficio Statistica e Toponomastica di Torino; per le informazioni e la consulenza, Luca Deri, Circoscrizione 7.
INTRODUZIONE
9 Zona aurora: comunicare la territorialità 13 La metodologia: la sostenibilità urbana
IERI
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1952 1899 1945 Un quartiere operaio Dal 1950 ad oggi
OGGI
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1 URBANISTICA 1.1 Aurora 1.2 Borgo dora 1.3 Rossini 1.4 The Gate e l'abitazione sociale 1.5 Le aree verdi
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2 MOBILITÀ 2.1 La composizione veicolare 2.2 Il traffico motorizzato 2.3 Il trasporto pubblico 2.4 Viabilità pedonale e ciclabile
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3 QUALITÀ AMBIENTALE 3.1 Aria 3.2 Rumore 3.3 Acqua 3.4 Energia e consumi 3.5 Rifiuti
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4 DEMOGRAFIA 4.1 Profilo socio-demografico 4.2 Densità e mescolanza 4.3 Occupazione 4.4 Migrazioni 4.5 Sicurezza
IL PROGETTO
80 Scenario 82 Storyboard 89 Conclusione
INTRODUZIONE
L
a scelta del tema da trattare e la metodologia di lavoro da noi svolto è una derivante diretta del nostro modo di vedere e di percepire il mestiere e l’attività del graphic designer all’interno del
capire che l’arte, se resta estranea ai problemi della vita, interessa solo a poche persone”. Il percorso che ci poniamo di fare è appunto un tipo di progettazione legata alle nuove esigenze del territorio urbano e dei suoi cittadini, e sebbene la comunicazione mondo. Sia come disciplina di ricerca artistica e sia come stru- non possa fornire direttamente delle soluzioni ai promento a servizio della comunicazione del messaggio, a blemi di grande portata, essa si pone come strumento nostro parere, le progettazione grafica deve rispondere neutro di stimolo e di riflessione per i suoi abitanti. alle nuove esigenze della società contemporanea carat- In questa tesi scegliamo di intraprendere un percorso che prevede come finalità la realizzaterizzate da una sempre maggiore attenzione verso i temi e le problezione di un progetto di comunicazione “ If bad design is della territorialità urbana, percorso che matiche comuni, e da una democratizzazione delle valenze dei codici smoke, good design is esige di passare attraverso tutte le fasi visivi. di uno studio ampio e complesso come a mirror” Come Munari racconta nel libro Arte quello della geografia antropica all’interno di una grande città come Torino. come Mestiere infatti “Occorre far Juan-Carlos Fernandez
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Municipio Palazzo Reale Palazzo Carignano P.zza S. Carlo-P.Zza Carlo Felice Piazza Statuto Piazza Vittorio Veneto Borgo Nuovo Comandi Militari S. Salvario - Valentino Porta Nuova-San Secondo Vanchiglia Borgo Dora Parco Michelotti-Borgo Po Motovelodromo Piazza Crimea San Donato Porta Susa - Nuovo Tribunale Politecnico Piazza Nizza Corso Dante-Ponte Isabella Gasometro Vanchiglietta Rossini Aurora Teksid-Osped. Amedeo Di Savoia Crocetta Ospedale Mauriziano Corso Lepanto Campidoglio La Tesoriera Boringhieri Cenisia San Paolo Monginevro Polo Nord Cimitero Generale Maddalene Monterosa Monte Bianco Regio Parco Barriera Di Milano Borgata Vittoria La Fossata Officine Savigliano Madonna Di Campagna Barriera Di Lanzo Ceronda-Martinetto Lucento Parco Della Pellerina Parella-Lionetto Pozzo Strada Parco Ruffini-Borgata Lesna Santa Rita Stadio Comunale-Piazza D Armi Istituto Di Riposo Per La Vecchiaia Mercati Generali Molinette-Millefonti Lingotto-Barriera Di Nizza
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ZONA AURORA IN TORINO 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75
Corso Siracusa Fiat Mirafiori Corso Traiano Gerbido Venchi Unica Aeronautica Le Vallette Strada Di Lanzo Basse Di Stura Barriera Di Stura Fioccardo Pilonetto Madonna Del Pilone Sassi Valgrande-Cartman Val Piana-Val San Martino Val Salice
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Villaretto Falchera Villaggio Snia-Abbadia Di Stura Bertolla Superga Mongreno Reaglie-Forni E Goffi Santa Margherita Eremo-Strada Di Pecetto San Vito Parco Della Rimembranza Cavoretto-.Val Pattonera Strada Ronchi-Tetti Gramaglia Giardino Colonnetti Borgata Mirafiori Drosso Cimitero Parco Torino Sud
ZONA AURORA: COMUNICARE LA TERRITORIALITÀ La territorialità e la progettazione, la scelta del quartiere Aurora come caso studio.
L
a territorialità è il concetto che racchiude l'insieme delle relazioni che gli abitanti intrattengono con l'ambiente circostante, e che vede come fine ultimo la soddisfazione dei propri bisogni e il raggiungimento del più alto livello di autonomia. Fin dalla nascita dei primi centri urbani, passando attraverso le rivoluzioni industriali e i fenomeni migratori, gli uomini confrontano se stessi con l'entità cittadina. L'ambiente urbano diventa quindi teatro delle grandi contraddizioni sociali, prima fra tutti l'antitesi tra la vita comune e quella personale, caratterizzata dal concetto di "Privacy" anche definita dal giurista americano Louis Brandeis come "il diritto di essere lasciati da soli". Nella città diventa evidente come il Comune sia creato dall'Individuale: le case, sempre più piccole e non comunicanti tra di loro, si impilano le une sulle altre componendo condomini anche di molti
piani. I mercati, le vie e i locali più frequentati diventano il luogo privilegiato per lo scambio di culture e di informazioni, ma allo stesso tempo forniscono terreno fertile per lo sviluppo dei cosiddetti "Blasè Attitudes": le manifestazioni di generico disinteresse verso l'ambiente e le persone circostanti. La tesi, trattando il tema della vita in città da un punto di vista progettuale, esige svolgere gli studi e le ricerche su di un piano il più concreto possibile, scegliendo un territorio definito come caso studio su cui concentrare le ricerche. In questo modo è iniziato il progetto IN Aurora, un percorso che prevede di studiare e comunicare informazioni relative al presente, all’oggi e al domani di un quartiere in piena trasformazione. La scelta del territorio oggetto di studio non è stata ca-
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ZONA AUORA (EX QUARTIERE 7)
BORGO DORA
ROSSINI
AURORA
0,93km²
0,64km²
0,94km²
area mercantile; religiosa; scolastica; turistica.
residenziale; manifatturiera.
residenziale
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ABITANTI
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suale, Zona Aurora infatti è una zona che esce da un passato burrascoso di cui porta i segni nel suo tessuto urbano, ed è oggi un luogo con grandi problematiche di vita comune, ma allo stesso tempo una grande ricchezza di storie e di cultura. Aurora è un quartiere di notevoli dimensioni, situato all’interno della Circoscrizione 7 e suddiviso a sua volta in tre microzone: Borgo Dora, Aurora (che da il nome a tutto il quartiere) e Rossini. Confinante con il Centro Città, si estende da Corso Regina Margherita verso Nord fino a Corso Vigevano e Corso Novara e lateralmente tocca Corso Principe Oddone fino a Lungo Dora. Esso, a sua volta diviso in rioni più piccoli, nel territorio torinese presenta molte unicità come la presenza del mercato di Porta Palazzo che è uno dei più grandi d'Europa; per la sua vicinanza al centro si presenta come una ottima zona d'investimento. Il territorio è infatti pieno di terreni inutilizzati che dopo la chiusura degli stabilimenti produttivi, necessitano di nuove progettualità e nuovi scopi. Nella sola zona statistica 24, gli spazi inagibili raggiungono il 12,7% della superficie totale, una cifra discretamente alta paragonata alla percentuale di spazi verdi, solo il 3%. In tutte le tre zone numerosi progetti di rivalutazione architettonica sono già stati attuati o sono in via di svolgimento: dalla Ex GFT diventata sede di Casa Aurora, alla ex conceria Durio diventata la nuova Biblioteca Civica Italo Calvino. Ma le lunghe tem-
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pistiche dei cantieri, alcuni di essi più che decennali, non permettono agli abitanti di vederne o immaginarne il possibile futuro. Moltissimi sono i cantieri aperti: Corso Principe Oddone rimane da anni bloccato verso ovest dai lavori per il passante ferroviario; la Fiat OGM e le Smalterie Ballada sono attualmente ancora in fase di demolizione. Per scoprire la Zona Aurora del futuro dovremo aspettare almeno una decina di anni, nel frattempo il quartiere è in una fase di transizione, che ne fa un interessante luogo di studio di dinamiche sociali e urbanistiche.
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SOSTENIBILITÀ E LEGGEREZZA
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LA METODOLOGIA: LA SOSTENIBILITÀ URBANA Valutare la qualità della vita urbana tramite i parametri della sostenibilità ambientale, strutturale e sociale.
importanza per le amministrazioni del La sostenibilità, intesa in senso sociale, " Lo sviluppo sostenibile è territorio. “In questo contesto si è sviappare come la chiave di lettura che più si presta a leggere i dati socio-culturali uno sviluppo che soddisfa i luppata la nozione di quartiere sostenirelativi al Quartiere Aurora. bisogni del presente senza bile, che propone la realizzazione di poli Lo sviluppo sostenibile è un concetto di compromettere la possibilità urbani densi e misti, la cui qualità comrecente definizione e che possiamo de- delle generazioni future di plessiva risponde a una visione globale della sostenibilità”. finire così «uno sviluppo che soddisfa i soddisfare i propri " * Infatti, lo sviluppo urbanistico a forte bisogni del presente senza comprometimpronta industriale che il quartiere tere la possibilità delle generazioni futuAurora ha subito durante l’arco del 1900, è stato caratre di soddisfare i propri bisogni» (WCED,1987). Nell’epoca odierna in cui ci troviamo ad affrontare le di- terizzato da una forte dissociazione edilizia e funzionale, rette conseguenze di un passato e di un presente di sfrut- che ha creato come conseguenza il consumo del suolo tamento delle risorse non rinnovabili, di speculazione e una dispersione degli insediamenti, un forte impatto edilizia, di spreco di terreno e d'inquinamento, rimediare ambientale, la tendente crescita delle disparità socioculagli errori compiuti che penalizzano ora la vita di tutti, turali. Questi aspetti negativi della vita cittadina, sono in contraddizione con il principio fondamentale di equiè urgente. Il quartiere, disposto nella distanza intermedia tra abi- librio a lungo termine insito nello sviluppo territoriale tazione e città, rappresenta l’ambiente ideale per l’attua- sostenibile. zione di progetti di sviluppo sostenibile, diventa infatti possibile un approccio orientato alle problematiche che La fase di ricerca si struttura infatti in un'indagine apoltrepassano la dimensione del singolo edificio e che pos- profondita e una valutazione ultima dei parametri che sono avere effetti su larga scala: se i quartieri si svilup- condizionano la qualità della vita nell’ambiente urbano, pano armoniosamente, si produrrà un analogo effetto seguendo i principi insiti nello sviluppo sostenibile. I paanche nella città intera. rametri da noi scelti per decodificare l’ambiente urbano La necessità d’intervenire in modo coordinato su urba- sono una rielaborazione dei principi espressi dallo strunizzazione e mobilità e di garantire una maggiore qualità mento di valutazione di urbanistica Quartieri sostenibili di vita nell’ambiente urbano sono obiettivi di primaria by Smèo che articola le caratteristiche del quartiere so-
*"RAPPORTO BRUNTLAND" Commissione Mondiale sull'Ambiente e lo Sviluppo
(WCED); 1987.
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QUARTIERI D'EUROPA Dall'alto: Il Princess Garden a Berlino, un orto comune di quartiere creato all'interno di un ex terreno industriale; A Valencia il letto del fiume prosciugato è diventato una lunga arteria verde nel centro della città ; Il centro di Stoccolma in primavera; La collina a ridosso di Liegi in Belgio.
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stenibile nei seguenti criteri: densità, mescolanza funzionale e mobilità sostenibile; alta qualità ambientale; mescolanza inter generazionale e coesione sociale; benessere e convivialità; gestione dei costi; processo partecipativo.
(Svezia) con l’intenzione di dare vita a un quartiere ad alta densità, simile “In questo contesto si è al centro città e mescolare diverse casviluppata la nozione di tegorie socio professionali. quartiere sostenibile, che propone la realizzazione di ~ I quartieri Loretto, Mühlen e il Französische Viertel a Tubinga (Gerpoli urbani densi e misti, mania), basati sulla riqualificazione la cui qualità complessiva di aree industriali e militari dismesse: risponde a una visione Quest’approccio progettuale messo a si rifanno a numerosi principi di soglobale della sostenibilità” ** punto dell’Ufficio Federale per lo Svistenibilità, dalla partecipazione degli luppo Territoriale Svizzero è già stato abitanti alla progettazione di «città attuato in numerosi quartieri di città dai percorsi brevi». Tutti questi quareuropee e si è dimostrato molto efficace specialmente per tieri mostrano numerosi punti in comune con zona quanto riguarda la riabilitazione di ex zone industriali Aurora. dismesse. Sebbene i criteri di Quartieri Sostenibili by Smèo, siano Possiamo citare qualche esempio: validi ad ampio raggio, per la realizzazione di un progetto ~ Il quartiere Vauban a Friburgo in Brisgovia (Germa- di comunicazione solo alcuni di essi si sono rivelati nia), basato sul risanamento delle storiche caserme calzanti. Inizialmente abbiamo quindi analizzato la storia dell’esercito francese a sud del centro della città: il e il passato del quartiere, ricco di eventi che condizionano progetto è incentrato da un parte sulla massima ri- ancora oggi la sua identità e che ci forniscono un aiuto duzione dell’impatto ambientale, e dall’altra sulla irrinunciabile nel trovare la causa alle problematiche che creazione di un contesto accogliente che favorisca i affliggono il quartiere oggi. In secondo luogo abbiamo rapporti sociali fra gli abitanti. preso in considerazione numerosi dati frutto di una ~ Il quartiere BedZED (sigla di Beddington Zero Ener- minuziosa raccolta relativi al presente e al futuro di Aurora gy), edificato su un antico sito carbonifero a sud di suddivisi in queste macrosezioni di studio, suddivise a Londra (Inghilterra): osserva i principi della casa eco- loro volta in sottogruppi: logica, cercando soluzioni alternative all’automobile, per diminuire le polveri e le emissioni di CO2, con L’urbanistica; La mobilità; un occhio di riguardo alla questione sociale. ~ Il quartiere Hammarby Sjöstad, nato in una zona La Qualità ambientale; industriale dismessa e portuale a sud di Stoccolma La Demografia.
** "QUARTIERI SOSTENIBILI" Sfide e opportunità per lo sviluppo urbano, Ufficio Federale Sviluppo Territoriale, Confederazione Svizzera.
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COM'ERA Via Andreis all'inizio del 1900.
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IERI
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er immaginare il territorio sottostante a Zona Aurora dobbiamo pensare innanzitutto a una Torino senza edifici, una distesa di terre non colonizzate e non edificate. Potreste vedere allora che il territorio dove sorge la città si trova nei pressi del luogo dove il Po, scorrendo ai piedi di una prominente collina, riceve la confluenza delle acque della Dora, provenienti da uno dei più importanti corridoi di attraversamento delle Alpi. Zona Aurora nasce da alcuni insediamenti, non compresi nelle mura daziarie romane, situati lungo una della strade di comunicazione più importanti di Torino,
quella che conduce a Milano. Il vero inglobamento e l’espansione di Torino verso l’attuale Zona Aurora avvenne al momento dell’abbattimento delle mura durante il periodo Napoleonico. L'ampliamento stabilì i tracciati urbanistici per la creazione di nuovi borghi, quali Vanchiglia e Aurora. La nuova cinta daziaria del 1853 non era concentrica, ma più estesa verso sud e ovest rispetto che a nord, la zona venne così adibita ad uno sviluppo prevalentemente industriale, e dovrà aspettare l’apertura delle grandi industrie della metà del 1900 per raggiungere la piena edificazione.
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1852 La Torino Napoleonica si espande ed eredita molte delle scelte urbanistiche francesi: grandi promenades alberate si estendono sul perimetro delle vecchie mura e piazze ampie costellano il tessuto urbano. Prendono forma i nuovi borghi attorno alla cittadella: Vanchiglia, Borgo Nuovo e Borgo Dora.
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egli anni del dominio francese, Torino conosce e sviluppa i suoi elementi architettonici più eleganti e gentili. Piazza Vittorio Veneto, Via Pò e Corso Vittorio, Porta Nuova e Piazza Statuto insieme a Piazza della Repubblica; questi sono i luoghi sorti in a quel tempo, per nobilitare la città e che caratterizzano oggi il centro di Torino. La città, prima chiusa dentro i bastioni delle mura, cominciò dopo l’abbattimento un periodo di sviluppo architettonico. Il piano di ingrandimento della capitale (1850-51) di Car-
lo Promis si proietta nell’ampliamento della città a nord con la realizzazione del nuovo Borgo Albertino: un nuovo quartiere residenziale che si sviluppò oltre la Dora, proseguendo morfologicamente lo schema a scacchiera. Sempre in quello stesso decennio, Giuseppe Franzè, progetta un nuovo borgo nell’area tra i giardini reali e la Dora, l’imbocco di viale Regio Parco, e i portici, identificati dall’estetica del periodo come elementi architettonici unificanti e monumentali, che proseguono dall’attuale corso San Maurizio fino a Piazza della Repubblica.
AURORA IN ETÀ NAPOLEONICA Le zone non edificate ospitavano molte fattorie dedite alle attività agricole e di pastorizia.
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PONTE MOSCA NEL 1830 La costruzione del ponte, che collegava Torino alla strada per Milano, venne accolta con molto entusiasmo.
COTTOLENGO
Nata dal canonico Giuseppe Cottolengo come infermeria per ospitare i poveri, si stabilisce nel 1833 nella allora malfamata, zona Valdocco. Andata ingrandendosi negli anni fino alle sue dimensioni attuali, ha sempre garantito un ricovero sicuro per le persone meno abbienti e assistenza medica più che dignitosa a tutte le persone bisognose.
Il ponte prende il nome dal suo autore, Carlo Mosca, realizzato tra il 1823 e il 1828 rappresenta una delle sfide architettoniche più audaci della storia della città. Secondo il piano di abbellimento della città del 1918, il ponte doveva essere di pietra e costituire un conveniente e decoroso accesso alla capitale. Il disegno di Mosca prevedeva a sostegno del collegamento un’unica campata di 14 metri in larghezza e 78 metri in lunghezza, composta interamente di Pietra del Malaviaggio e fu etichettato dal resto della comunità architettonica come troppo audace. I calcoli precisi però esclusero inutili elementi decorativi, valorizzando al massimo la purezza e la naturale eleganza dell’arco, realizzando così un ponte dalla qualità impeccabile, capace di unire monumentalità e leggerezza.
PIAZZA DELLA REPUBBLICA Progettata da Giachino Lombardi nel 1820 poco dopo la caduta delle mura, con i suoi 5 ettari di terreno è la più vasta di tutta la città. Si tenne qui fino al 1934 il mercato ortofrutticolo all’ingrosso, oltre alle numerose attività di compravendita al dettaglio.
PONTE MOSCA
CIMITERO MONUMENTALE Il cimitero monumentale nasce per rispondere all’esigenza di un cimitero di dimensioni adeguate a ospitare un sempre maggior numero di sepolture. Situato al di fuori del tessuto urbano, il cimitero venne ampliato più volte, durante il 1800. Teatro per l’auto-celebrazione della borghesia tramite statue, elementi artdecò e liberty, il cimitero mostra numerose tracce della storia di Torino e dei suoi abitanti.
CONCERIA GILARDINI
Nasce su Corso Ponte Mosca un azienda di produzione conciaria, gestita da Giovanni Gilardini che, fornendo equipaggiamenti all’esercito si assicurò negli anni un futuro lungo e redditizio. Durante la prima metà del 1900 occupò più di un terzo dell’intera manodopera conciaria cittadina.
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1899 L’incremento demografico e gli ingenti capitali investiti nella Torino Capitale del Regno d’Italia, si arrestano alla perdita del suo ruolo. La ristrutturazione del sistema economico va basandosi sempre di più sul potere manufatturiero presente nei borghi periferici. Cominciò allora la dicotomia Torinese che vede contrapporsi le eleganti zone residenziali ai quartieri operai.
I MOLASSI
Lo storico canale dei Molassi all’inizio del 1800 rappresentava la principale fonte di energia dei grandi forni e delle fabbriche sorti attorno al fiume. Nel 1850 esso venne privatizzato e negli anni successivi alla vendita, subì diverse trasformazioni fino a cadere in disuso nel 1960. Oggi il
canale non esiste più è stato riempito e sostituito da edifici.
educazione religiosa e formazione professionale.
CHIESA MARIA AUSILIATRICE Venne costruita nel 1868 ad opera dell’architetto Antonio Spezia ed è parte della città salesiana di Valdocco che svolge opere di beneficenza,
PONTE DELLE BENNE
Da sempre esisteva un ponte in legno sulla Dora alla fine del Regio Parco, distrutto periodicamente dalle piene ma sempre ricostruito.
AURORA A METÀ DEL 1800 L'ampliamento subì un notevole stimolo durante gli anni in cui Torino fu capitale del Regno D'Italia.
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"[...] ma a tramontana, verso le basse della Dora, Vanchiglia, Aurora, San Pietro in vincoli, Case Nere, Barriera di Lanzo, Martinetto, fra quei prati marci, e quegli orti umidi e nebbiosi, eran sorte certe curiose costruzioni, basse, cintate, con tetti a profili di sega sormontati da camini altissimi, come quelli che si vedono nelle fornaci; quei camini vomitavan nembi di fumo sporco tutto il giorno, [...]
Definitivamente edificato nel 1840, sotto il regno di Carlo Alberto, il ponte presentava una bella struttura lineare, con il parapetto rivestito di pietra, organizzata in tre campate ad arco di cerchio ribassato. Deve il suo nome all’assiduo passaggio di carretti carichi di “Benne” ovvero contenitori ribaltabili usati per il trasporto di materiali incoerenti, che venivano trasportati verso le Reali Fabbriche.
CONCERIA DURIO
Nel 1868 la proprietà della conceria Durio si estendeva da Corso Principe Oddone fino alla chiesa di San Pietro in Vincoli. Nel 1905, dopo la fusione con la conceria Bocca, la produzione viene trasferita in Via Stradella e al suo posto sorsero edifici per il tempo libero come il “Giuoco delle Boccie” e la birreria “Kursaal Durio” (locale di ritrovo rinomato, con sale per concerti, recite popolari, proiezioni cinematografiche). Ai giorni nostri degli edifici industriali originali rimane soltanto quello della Biblioteca Civica Italo Calvino, recentemente ristrutturato. CENTRALE ELETTRICA SEAI Fondata nel 1869, la Società Anonima Elettricità Alta Italia, produceva energia idroelettrica con la quale alimentava, tra le altre cose, l’illuminazione pubblica e le linee tranviarie. L’aspetto della facciata richiama
quello di una chiesa a tre navate e possiede un elevato valore storico ed estetico. È attualmente in corso la realizzazione della nuova sede Lavazza che si stabilirà all’interno del complesso. GFT Nel 1869 l’opificio tessile dei fratelli Abrate e Dapanis (poi Bass & Abrates) si stabilisce nella Cascina Aurora (che lasciò il nome alla zona). All’inizio del novecento, dopo l’acquisto da parte del Gruppo Finanziario Tessile, fu la prima azienda italiana a confezionare abiti pronti, per arrivare nel dopoguerra ad affermarsi in tutta Europa. Chiude nel 2003, e dei fabbricati che lo componevano occupando l’isolato tra Via Carmagnola e Corso Emilia, rimangono solo l’edificio all’angolo tra Corso Vercelli e Corso Emilia e “Casa Aurora”. PONTE DELLA FERROVIA TO-MI Costruito tra il 1855 e il 1858, insieme alla linea ferroviaria per Milano, esso è formato da tre arcate in muratura di laterizio. Ed è attualmente in corso la sua demolizione. PONTE DELLA FERROVIA TORINO - CERES Il ponte, situato tra l’attuale Corso Vercelli e Piazza Borgo Dora, fu costruito nel 1869, dalla “Società Ano-
nima della Strada Ferrata del Canavese” originariamente la struttura era di ferro a traliccio, ma venne sostituita nel 1982 con una a parete piena. Il ponte è attualmente in disuso. ARSENALE DELL’ARTIGLIERIA La Fabbrica delle Polveri e Raffineria dei Nitri nel 1852 subì una disastrosa esplosione che causò la distruzione di tutto lo stabilimento e di alcune abitazioni del borgo e il sergente Paolo Sacchi permise di evitare danni più estesi. Spostata altrove, il complesso venne utilizzato come opificio fino al 1923. PONTE ALBERTO DEL BELGIO Costruito nelle vicinanze della ferrovia Torino-Milano si trova su corso Principe Oddone, nell’asse che collega l’ex stazione Dora a Piazza Statuto. Il ponte obliquo ed è costituito da una struttura a tre campate ad arco con un parapetto in ghisa. Nel 2000 a seguito dei gravi danni riportati durante l’alluvione della Dora, venne demolito e sostituito dal ponte attuale, che può essere sollevato in caso di piena ed è stato intitolato a Domenico Carpanini, candidato sindaco nel 2002, che venne a mancare due settimane prima delle elezioni.
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1945 Zona Aurora ha il suo maggiore sviluppo urbano, vede crescere al suo interno ampie zone industriali, zone di edilizia popolare pianificata, servizi collettivi e spazi dedicati al tempo libero; incorrendo inevitabilmente in una forte dislocazione funzionale.
I
primi anni del 1900 sono, per Torino, anni di fecondo fervore urbanistico e culturale, dove la città comincia quelle trasformazioni sociali, dell’estetica e dell’economia che la caratterizzano ancora oggi. La Torino che faceva da sfondo all’esposizione internazionale del 1911, era una città in pieno movimento; l’industria cinematografica stava fiorendo e per le strade del centro, tra le belle auto e gli scorci eleganti, si potevano respirare i fervori artistici del Futurismo. L'attività politica del primo ventennio, diretta dal sindaco Secondo Frola, fu mirata verso il decollo industriale, venne approvato il nuovo Pia-
no Regolatore Generale, destinato a razionalizzare il territorio che appariva disomogeneo e incontrollato. Vengono così spostati i limiti dell’edificazione, demolendo le cinta daziarie costruite nel 1853 arrivando fino a Corso Grosseto. I servizi per i cittadini vennero incrementati costruendo la rete fognaria e migliorando i collegamenti ferroviari. Durante i decenni del 1900 numerose nuove attività produttive vennero avviate nel territorio di zona Aurora, attraendo forza lavoro da molte parti della regione e da tutta l’Italia dando inizio a un forte e costante incremento demografico. Dopo il primo conflitto mondiale si apre
AURORA SI RIEMPIE Inizia ora il processo di industrializzazione che in pochi anni, vedrà tutto il quartiere riempirsi di industrie produttive.
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IN VISITA Alle Officine Grandi Motori Giovanni Agnelli mostra a G. Fornaca e G. Chiesa, rappresentanti della Regia Marina, il funzionamento di un grande motore sottoposto a sforzo ininterrotto. 1923.
un processo di riorganizzazione delle strutture produttive. La città si allarga per tasselli monofunzionali, seguendo la dispersiva ottica “fordista” dell’agglomerato urbano. Zona Aurora ha il suo maggiore sviluppo urbano, che vede crescere al suo interno zone industriali, zone di edilizia popolare pianificata, servizi collettivi e spazi dedicati al tempo libero*; incorrendo inevitabilmente in una forte dislocazione funzionale. CEAT All’epoca seconda azienda italiana nel settore della gomma, dopo la Pirelli, venne fondata nel 1924 da Virginio Bruni Tedeschi, nonno di Valeria e Carla Bruni Tedeschi. La fabbrica in Via Leoncavallo venne
chiusa nel 1979 e il marchio CEAT venne acquisito dalla Pirelli. Nel 1982 venne acquistata dal miliardario indiano Rama Prasad Goenka e ora è, in India, l’azienda leader nella produzione di pneumatici.
PONTE ROSSINI
Il ponte in cemento armato attraversa la Dora lungo la linea di Via Rossini, è evidente la somiglianza con il Ponte Bologna, ma che pur essendo molto simile (furono realizzati entrambi con un capitale molto modesto), risulta esteticamente più riuscito. STABILIMENTO CINEMATOGRAFICO AMBROSIO Lo stabilimento fu costruito nel
1912 su progetto di Pietro Fenoglio, e aveva sullo sfondo una Torino con una fiorente industria cinematografia che vantava 14 case di produzione e 73 locali per proiezione. Nonostante questo l’Ambrosio non durò a lungo, già durante la prima guerra mondiale fu convertito per la costruzione di eliche per aeroplani. Attualmente lo stabilimento ospita numerosi locali notturni e circoli ARCI.
LANIFICIO COLONGO
Collocato su Via Cagliari e nato a opera di Giuseppe Momo nel 1908, lo stabilimento arrivò a occupare circa 11.000 m� e a dare lavoro a 200 operai, per lo più donne. La produzione cessò nel 1966. I locali su progetto degli architetti Baietto
* "1922, TORINO TRA LE DUE GUERRE" Antonio De Rossi, Museotorino.it..
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FIAT GRANDI MOTORI, 1918 Veduta dell'ampio stabilimento Fiat e dalle casa di Via Damiano, da Corso Vigevano.
...al mattino presto di là giungeva agli orecchi maldesti dei cittadini come un ululo lungo e lamentoso, un sibilo come di vento[...] era la fabbrica che chiamava gli operai, e quel fischio era detto -la Sirena-” * Battiato e Bianco sono diventati il Cineporto, ovvero locali attrezzati a disposizione delle aziende cinematografiche e TV e ospita gli uffici della Film Commission Torino Piemonte. PONTE DUCA DEGLI ABRUZZI Il ponte in corrispondenza di Via Cigna, presenta una linea e un aspetto pregevole per le sue caratteristiche strutturali. L’anima di calcestruzzo armato è ingentilito nell’aspetto esterno dalla linea slanciata delle arcate e dai particolari decorativi come il parapetto di ferro battuto. Fu costruito nel 1909 dall’impresa Porcheddu, su progetto di Emilio Giay, esso risulta essere una sperimentazione delle innovazioni tecniche che due anni dopo, la stessa azienda, adotterà con successo nella costruzione del ponte del Risorgimento a Roma
FIAT GRANDI MOTORI (EX OFFICINE ANSALDI) Nel 1899 lo stabilimento dell’Officina Meccanica Ansaldi, progettato da Pietro Fenoglio e produttrice di macchine utensili, occupava tutto l’isolato compreso tra Via Cuneo, Via Mondovì, Via Pinerolo e Corso Vercelli. La FIAT nel 1906 si appropriò della sede Ansaldi e v’impiantò la produzione di motori militari e mercantili navali. Giacomo Mattè Trucco (anche autore del Lingotto), progettò nel 1912 un nuovo edificio su Via Pinerolo. Nel 1923 nacque la FIAT Grandi Motori, che si estese prima con il progetto dell'ingegnere Chiesa che prevedeva la costruzione di nuovi edifici, fino a raggiungere l’ampiezza di 37.000m� e poi nel 1950 quando l’azienda cominciò a utilizzare anche i due isolati a sud
* "SANTÔSSÌ" Augusto Monti; Araba Fenice, 1993; p.360.
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di Via Cuneo. Nei primi anni Sessanta la FIAT arriva a impiegare 4000 addetti e tocca l’apice delle commesse, rappresentando il cuore pulsante della vita di quartiere. Gli stabilimenti sono inutilizzati dal 1971, dopo che con l’accorpamento con la “Grandi Motori di Trieste” la produzione e più di 3000 dipendenti vennero trasferiti.
PONTE BOLOGNA
Alla collocazione ufficiale di Via Bologna nel 1907, seguì immediata l’esigenza di un nuovo Ponte sulla Dora. Venne costruito anch’esso dall’impresa Porcheddu nel 1911.
TORRI RIVELLA
Le due torri in stile art decò, sono nate nel 1929 come condomini residenziali, dal progetto di V. E. Ballatore di Rosana. Situate all’inizio di Corso Regio Parco, devono il loro nome al proprietario, il pellicciaio Francesco Rivella.
UN QUARTIERE OPERAIO Nasce Aurora operaia e indaffarata, meta di immigrazione e sede di molte delle strutture produttive Torinesi. Dove tutti, specialmente i meno abbienti, potevano trovare una casa e una concreta possibilità di guadagno.
L
a presenza dell’industria deve il suo stanziamento nel settore nord della città allo sfruttamento della forza motrice idraulica del fiume Dora. Nel 1872 viene costruito il secondo canale della “Ceronda” che ricompone i due borghi industriali di San Donato e Borgo Dora e contribuisce alla nascita di nuovi borghi, come Vanchiglia e Vanchiglietta. Grazie all’avvento dell’energia elettrica, le industrie che sfruttavano la forza idraulica della Dora andando incontro a infinite dispute sul diritto d’uso del canale, poterono cominciare a usufruire dell’energia idraulica in modo più autonomo e libero.
L’energia elettrica inoltre, permise alle prime fabbriche, sorte entro le cinta del 1953, di aprire stabilimenti molto più grandi, che arrivarono a comprendere più isolati, se non intere borgate, questo è il caso di Borgo Rossini e Vanchiglietta, denominati ben presto “l’borg del Fum”. In soli 15 anni, le attività industriali raddoppiarono, incentivate dai servizi pubblici quali le ferrovie per lo scarico merci e dalle politiche di credito bancario, inoltre la fabbrica viene rivestita da una nuova dignità architettonica in cui il valore estetico della struttura ne diviene un essenziale veicolo di reclamizzazione.
OPERAI VENCHI UNICA, 1930 L'azienda di produzione dolciaria impiegava più di 500 operai e lavorava con moderne macchine elettriche.
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L'ELETTRICITÀ 1920 L'avvento dell'energia elettrica permise di muovere molti macchinari con più facilità, come i torni.
L
a collocazione delle nuove presto l’esigenza di nuove costruzioni LE FABBRICHE NON industrie, nonostante la loro a uso residenziale di tipo economicoestensione, resta comunque RAPPRESENTAVANO SOLO popolare. UN POSTO DI LAVORO, interna alla città, anzi conLa città di Torino cominciò così a MA DETTAVANO I RITMI, tribuisce fortemente alla creazione collaborare con lo IACP, mettendo a del tessuto urbano circostante tramite GLI SVAGHI, I RAPPORTI, disposizione i terreni per l’edificazioE L’INTERA VITA DEL l’edificazione di case e d’interi isolati ne e dotando ogni quartiere popolare QUARTIERE. destinati agli operai. Com’è facilmendi bagni pubblici e potenziandone i te immaginabile, infatti, le fabbriche servizi e le strutture scolastiche. non rappresentavano solo un posto di lavoro, ma luo- Contemporaneamente risulta essere essenziale, per l’eghi attorno ai quali gravitavano tutti i nuclei familiari stetica architettonica e per l’urbanistica dei tre bore dalle quali dipendevano i ritmi, gli svaghi, i rappor- ghi che compongono borgata Aurora, il contributo ti, e l’intera vita del quartiere. dell’ingegnere torinese Giuseppe Fenoglio. Membro della commissione esecutiva dell’Esposizione di Arti Il fenomeno migratorio, fu la causa scatenante dell’in- Decorative nel 1902, egli raggiunse i più notevoli ricremento demografico che coinvolse tutta la città a sultati in ambito architettonico tra il 1900 e il 1908, partire dagli anni’40 (gli abitanti crebbero di quasi un progettando la maggior parte delle fabbriche del settoterzo, passando da 335.000 a 427.000) e gli immigrati re nord della città, applicando gli stili costruttivi della tendendo a stabilirsi in periferia, vicino ai luoghi di corrente europea dell’Art Nouveu e i principi ispiratolavoro, dove il costo della vita era basso. ri della modernità, alla realtà operaia torinese. Le ondate migratorie, che determinarono un forte in- La città nuova, per Fenoglio, ha anche dei nuovi princremento demografico in tutta la città, fecero nascere cipi: l’igiene e la salute pubblica diventano dei punti
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FILARE Donne che cuciono all'interno del cortile dello stabilimento GFT.
FORSE NON SAI CHE IN ZONA AURORA NACQUERO: ~ Il primo laboratorio chimico d'Italia di acido solforico ~ La prima produzione in serie di abiti confezionati con taglie reali ~ L’unica filiale estera del cioccolato Tobler ~ La Lavazza ~ La prima serranda per negozi ~ Gli occhiali Persol ~ La CEAT, leader del mercato indiano di pneumatici
importanti per la nuova architettura, arricchita dell’elegante essenza del decoro. Similmente anche l’aspetto ingegneristico si vede proiettato sempre più verso l’innovazione.
E
sempio perfetto dello stile Fenogliano è la Fabbrica Ansaldi, poi OGM, che occupando un grande lotto costituito da un’officina meccanica di due edifici a tre campate ciascuno, una fonderia a campata unica e un impianto di fucinatura e attraversato da una linea ferroviaria interna, necessitava di una facciata che risultasse adeguata alle sue dimensioni e alla sua importanza. Il prospetto della grande fonderia, progettato da Fenoglio venne quindi progettato per richiamare il tipo di facciate monumentali del romanico-gotico locale, mentre i paramenti in mattoni e le finestre fanno, sia pur vagamente, pensare alla Casa Rossa di Morris.* Altri importanti esempi sono la
fabbrica della Società Termoelettrica e Meccanica Torinese, in regione Vanchiglietta, le Fonderie Ballada e lo Stabilimento Barone e F.lli, costruiti utilizzando le strutture portanti con il sistema Hennebique, ed eseguiti dall’impresa Porcheddu. Il modello tipologico di facciata progettato da Fenoglio, leggero e slanciato con i decori floreali e delicati che ne arricchiscono l’insieme, divenne un utile elemento pubblicitario per le industrie. Gli stilemi del Liberty lasciarono così un impronta molto forte non solo nelle facciate delle strutture produttive ma anche negli isolati residenziali. Sull’esempio delle prime case popolari del Quartiere 7 (gli isolati di Faa di Bruno, Via Tommaseo, Corso Farini e Via Pallavicino in prossimità dei gasometri) vennero costruiti molti altri lotti: a cinque piani con distribuzione a camere consecutive e la presenza, non da poco, di servizi interni.
* "TORINO MEZZO SECOLO DI ARCHITETTURA 1865-1915" Mila Leve Pistoi; Tipografia Torinese Editrice, 1969; p.204.
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DAL 1950 AD OGGI ANNI 60 - 70 Dalla seconda metà del 1900, zona Aurora cominciò un periodo di grandi cambiamenti urbanistici, sociali e produttivi. Negli anni Settanta Torino e insieme borgata Aurora videro il periodo di maggior proliferazione industriale che si accompagnò al picco demografico di un milione e 203 mila abitanti nell’area metropolitana. In quegli anni la ricchezza e il benessere cittadino si basavano sul sistema industriale della città, gli addetti al settore manifatturiero arrivarono a più 487 mila, e le possibilità di lavoro attiravano enormi flussi migratori specialmente dal Sud Italia.
a disposizione dei cittadini non risultarono sufficienti a contrastare i problemi di disagio abitativo e di contesto che spesso accompagnano le grandi migrazioni.
ANNI 80 - 90 Negli anni Ottanta il sistema economico della città è al suo punto di svolta, il quartiere Aurora inizia un lungo declino di residenti dovuto alla chiusura di moltissime fabbriche, Fiat Grandi Motori su tutte. Tra il 1981 e il 1991 Torino perdette 154 mila abitanti e l’industria circa 106 mila addetti, il tasso di disoccupazione crebbe dal 10% al 12,4% e fu solo l’inizio della crisi produttiva che, all’inizio degli anni Novanta, determinò la chiusura di altre decine di fabbriche. Il quartiere Auonostante l’economia fiorente, Torino in rora vide trasformato il suo territorio un tempo vitale, in quegli anni dovette comuna zona afflitta dagli enormi ruderi inNEL 1974 TORINO piere numerosi sforzi d’industriali dismessi, da cui gli abitanti eraCONTAVA 1,2 MILIONI DI tegrazione e di gestione delno in netta diminuzione. Solo dopo il la crescente massa popolare immigrata; ABITANTI, 300 MILA IN PIÙ 1994 Torino intraprende un processo di RISPETTO AD OGGI diversificazione e riqualificazione del sii servizi e le soluzioni abitative messe
N
L'INCENDIO 1961 L'ex stabilimento CEAT dopo un'incendio appena domato.
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DONNE E MOTORI Manifesto pubblicitario Fiat anni '50;
NON SI AFFITTA AI MERIDIONALI, Torino negli anni 70.
Dopo il boom, l'economia industriale della città inizia il suo esodo; gli stabilimenti produttivi chiudono e la popolazione torinese si abbassa di 154mila persone. Bisogna aspettare la fine degli anni '90 per invertire il processo di crisi. sta lavorativa effettiva il quartiere si è stema produttivo, delle infrastrutture e così trovato ad affrontare una situazione dei servizi, che ne definiranno le nuove DAL 1991 AD OGGI LA nuova, che nonostante le somiglianze linee guida dello sviluppo futuro. La terDISOCCUPAZIONE È con le immigrazioni del passato presenzializzazione della città, risulta un proDIMINUITA DAL 12,4% cesso molto impegnativo ma necessario ta problematiche diverse e di più difficiAL 4,9%* le soluzione. per far fronte alla chiusura delle altre realtà produttive, si passa quindi dal 28% di valore terziario nel 1951 al 70% degli anni Noggi Aurora si presenta come un quartiere vanta. ricco di edifici che attestano le molte trasformazioni subite dalle borgate che lo comANNI 2000 pongono nel corso di oltre tre secoli. Una Gli sforzi compiuti dalla città cominciano a mostrare i popolazione variegata e multi etnica formata in prevalenrisultati nel 2000: il livello di disoccupazione scende al za dai figli di migranti meridionali della prima generazio4,1%, e si riduce il divario tra i tassi di disoccupazione ne e immigrati di recente inserimento, che nonostante le maschile e femminile che scende da 4,2 a 1,9 punti per- difficoltà dimostra capacità di tenuta e di cooperazione. centuali. Ma il vero cambiamento di direzione iniziato Per la sua vicinanza al centro, il suo territorio costellato negli anni 2000 sono state le nuove massicce ondate mi- di edifici industriali dismessi, si sta ora presentando come gratorie provenienti dall’Africa e dall'Est Europa. I nuovi una possibilità d'investimento da parte del comune e dei immigrati si sono trovati a riempire i vuoti lasciati dalla privati, che possono determinarne un futuro sempre più popolazione emigrata, ma senza rispondere a una richie- vivo e sostenibile.
O
* DATI: elaborazione Unione Industriale Torino su dati Istat; "Le trasformazioni di Torino dal 1950 ad oggi"; Giugno 2010.
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oggi
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~1~
URBANISTICA Gli edifici abbandonati e i vuoti urbani frammentano il quartiere, al contrario i servizi pubblici lo uniscono creando reti di contatto tra gli abitanti.
N
ell’idea di quartiere sostenibile, proget- handicap fisici, trovano un loro significato nella vita tualmente, la mobilità e l’urbanizzazione di ogni cittadino. coordinata dell’intero quartiere, rivestono Esse sono rappresentate principalmente da ostacoli un ruolo particolarmente importante. Si architettonici: aree abbandonate, vuoti urbani, zone presuppone che tutto lo spazio a disposizione ven- altamente trafficate e isolati chiusi; ma anche ostacoli ga utilizzato in maniera equilibrata, dedicando spazi naturali come la Dora. Per la loro quantità le Barrieadeguati alle abitazioni, alle imprese e ai servizi del re sono un problema molto sentito dagli abitanti di vicinato, evitando la creazione di aree monofunzionali Aurora: esse tendono a frammentare il quartiere, income le città dormitorio o i centri d’affari, che duran- canalandone svantaggiosamente la mobilità pedonale te alcune ore della giornata si svuotano quasi comple- diretta verso gli agglomerati scolastici, i poli commertamente. Il cittadino deve poter aver un accesso van- ciali e i circoli ricreativi. taggioso ai centri di commercio e ai trasporti pubblici, Allo stesso tempo i servizi resi al cittadino dal suo influendo positivamente sul livello di quartiere sono una parte particolarmobilità sostenibile del quartiere. mente importante della vita in città. I CENTRI DI RITROVO PER GIOVANI E ANZIANI, Una zona ricca di poli commerciali, Per analizzare il tema dell’urbanisticentri di ritrovo per giovani e anziani, I CENTRI SPORTIVI, I ca in Aurora abbiamo analizzato due centri sportivi, parchi e scuole, perPARCHI E LE SCUOLE, fattori: la copertura di servizi a e la mette di creare una vita di quartiere PERMETTONO UNA loro accessibilità sul territorio e le copiù viva e varia e ricca di rapporti VITA DI QUARTIERE siddette "Barriere Architettoniche", interpersonali in cui gli abitanti non PIÙ VARIA E RICCA DI che sebbene nel linguaggio corrente RAPPORTI INTERPERSONALI sono costretti a muoversi per cercare spesso vengano associate a utenti con altrove ciò di cui hanno bisogno.
A PORTA PALAZZO La piazza cambia aspetto a tutte le ore, dal momento in cui vengono montati i banchi al momento della pulizia. 32
NO ENTRY Camminando per Zona Aurora ci si imbatte frequentemente in paesaggi come questi, inaccessibili e abbandonati. Le due foto in alto e quella in basso destra, mostrano le Officine Grandi Motori da vie diverse. La terza foto ritrae l'ex trincerone ferroviario di Via Saint Bon.
1.1 AURORA
L
’agglomerato urbano di Aurora si presenta molto denso e poco omogeneo, l’area è costellata di divisioni interne dettate dagli edifici abbandonati ed essendo molto abitata e sprovvista di aree pedonali sufficienti, si trova soggetta a problematiche di tipo viabilistico. Osservando la mappa si possono
riconoscere le zone maggiormente tagliate fuori: gli isolati tra Via Saint Bon e Corso Vigevano sono chiusi dal trincerone e dall’ex OGM e, a differenza degli isolati tra la Dora e Via Saint Bon che usufruiscono dei servizi del polo in Via Cecchi, si trovano in una posizione svantaggiosa rispetto agli altri servizi di quartiere. La zona di
Corso Giulio Cesare e Corso Vercelli risulta più aperta e omogenea anche se anch’essa è carente di spazi pubblici e di servizi, la possibilità di spostarsi agevolmente dall’altra parte della Dora e alcuni lavori di ristrutturazione in fase di attuazione, la mettono in una posizione meno critica, rispetto alle altre, dal punto di vista architettonico.
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in fase di riabilitazione
riabilitati
BARRIERE
dismessi
PIAZZA BALDISSERA
A causa del grande traffico e alla man-
CANTIERE canza di sbocchi viabilistici, rappre FERROVIARIO senterà anche nel futuro una barriera I lavori in Corso Principe Oddone rappresentano da molto tempo un’invalicabile barriera per gli abitanti di Zona Aurora, bloccando la mobilità verso la zona di San Donato. Da qua a cinque anni, si prevede l’ultimazione dell’asse ferroviario sotterraneo verso Milano, e parallelamente in superficie, della realizzazione di una grande via di traffico motorizzato, che arricchita da aree pedonali e zone verdi, rappresenterà una delle principali vie di mobilità della Torino del futuro.
che divide la zona dall’esterno.
EX FIAT GRANDI MOTORI L’ex fabbrica dopo la chiusura negli anni Ottanta, è rimasta in stato di abbandono e degrado, rendendo inutilizzati due enormi isolati di Corso Vercelli. Finalmente stanno per iniziare i lavori di riabilitazione dell’edificio che diventerà un centro commerciale con parcheggio sotterraneo e presenterà al suo interno zone pedonali e di ritrovo. La posizione, l’ampiezza e la storia del sito, rendono una ristrutturazione
PROBLEMATICHE : Problemi di gestione degli spazi pubblici ~ Alta densità abitativa e presenza di alloggi inadeguati ~ Alta presenza di edifici abbandonati OPPORTUNITÀ: Prossimità al Centro Città ~ Buona rete di trasporto pubblico ~ Numerosi progetti di riqualificazione urbana
LE BARRIERE DI ZONA AURORA Nonostante paiano solo ruderi distrutti ogni vecchio edificio porta al suo interno moltissime storie.
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USARE I SERVIZI La prima foto mostra il giardino dietro la Circoscrizione 7, il meno utilizzato di tutti gli spazi verdi presenti in Auora. Sulla destra la ringhiera colorata delle scuole di Via Cecchi.
di vitale importanza per il quartiere, e sebbene la zona sia ben fornita dal punto di vista commerciale, bisogna sperare che questo progetto porti in ogni caso a dei miglioramenti rispetto alla situazione attuale.
EX OSPEDALE LUIGI EINAUDI
L’ex ospedale è attualmente abbandonato e in stato di degrado.
GFT Gli edifici dell’Ex Gruppo Finanziario Tessile, sono stati ristrutturati nel 2004 e sono ora adibiti a uso immobiliare. Sul retro, è stata creata un’area verde di discrete dimensioni molto sfruttata dagli abitanti ma che spesso si trova soggetta a fenomeni degradanti come l’abbandono d’immondizia, e lo stazionamento molesto.
EX NEBIOLO
Parte dell’isolato è stato ristrutturato ed è in attesa di assegnazione. La parte retrostante, comprendente i giardini, piazza coperta e alcuni edifici sono ancora privi di progettualità concreta.
TRINCERONE DI VIA SAINT BON Il trincerone ferroviario, abbandonato da tempo, rappresenta per gli abitanti una disagiante barriera architettonica che impedisce una normale mobilità su tutta la via e che risulta difatti inaccessibile agli abitanti. La barriera è attualmente di proprietà della GTT ed è soggetto a molte discussioni riguardo il suo riempimento e la costruzione di un parcheggio. A parere nostro, oltre a essere un’unicità della zona, la costruzione rivela una particolarissima conformazione e potrebbe essere usata come spazio espositivo e pedonale.
SERVIZI POLO SERVIZI VIA CECCHI Nonostante i problemi di vivibilità della via, essa rappresenta per il quartiere uno dei principali poli aggregativi della zona grazie alla compresenza di numerosi servizi: giardini CecchiPiossasco, scuole, piscina e palestra, centro culturale e ricreativo, e allargando di poco il raggio, Circoscrizione 7 e i giardini ex Gft.
PIAZZA ALIMONDA
I due isolati dietro Corso Giulio Cesare sono un sito particolarmente frequentato grazie alla presenza di numerose scuole attorno a essa e alle sue discrete dimensioni.
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in fase di riabilitazione
riabilitati
dismessi
1.2 BORGO DORA
L
’area di Borgo Dora si presenta polivalente e suddivisa al suo interno in tre diverse zone ben distinte: l’area Valdocco, delimitata dal Cottolengo e da Corso Principe Oddone, l’area di Piazza della Repubblica e l’area di Via Fiocchetto. Sebbene sia divisa così nettamente, le tre aree sono dotate ognuna di un polo servizi, cosa che la rende una zona estremamente polifunzionale e ben organizzata dal punto di vista architettonico.
BARRIERE COTTOLENGO La presenza storica del Cottolengo ha un ruolo centrale in questa parte della Città per la sua storia ed autorevolezza e le sue molte strutture rivolte alla solidarietà. Il sito occupa 112 mila metri quadrati e ospita stabilmente circa 2.000 persone. Appunto per il suo ruolo centrale nel quartiere, gli edifici di proprietà del Cottolengo rappresentano un notevole ingombro di spazio per
gli abitanti, grossi muri e mancanza di spazi comuni che caratterizzano numerosi isolati attorno a Porta Palazzo.
CANTIERE FERROVIARIO Come per Aurora, il cantiere ferroviario sta fortemente penalizzando Corso Principe Oddone. Alla fine dei lavori si potranno notare certo molti cambiamenti, il collegamento a parco Dora, ampi spazi verdi e pedonali.
LE BARRIERE DI BORGO DORA In Borgo Dora non ci sono industrie dismesse ma edifici molto vecchi che necessitano di ristrutturazione.
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CASERMA CAVALLI
L’edificio storico è di grande valore ma in avanzata fase di ruderizzazione ed è ad oggi proprietà demaniale. Il complesso è inutilizzato ed in stato di abbandono con crescente rischio di crolli.
PIAZZA DELLA REPUBBLICA 14
Di proprietà comunale, la Compagnia di San Paolo, con propri fondi, lo ristrutturerà destinandolo ad Albergo Sociale una struttura per soluzioni abitative d’emergenza e temporanee.
EDIFICIO ATC
In piazza della Repubblica 13 sono iniziati i lavori per il Condominio So-
lidale: 28 alloggi destinati ad anziani, previsti anche poliambulatorio, punto famiglia e baby parking.
EX CASERMA VIGILI DEL FUOCO
È attualmente posta all’asta pubblica, per l’impossibilità da parte del comune di ristrutturare e riabilitare l’area.
LA DORA
Nonostante la presenza di numerosi ponti lungo le sponde della Dora Riparia, essi risultano insufficienti per integrare pienamente le due zone attigue. Si sente una particolare esigenza di costruire una passerella pedonale in Lungo Dora Napoli per migliorare la qualità dell’ingresso alla Suola Professionale Steiner.
SERVIZI PIAZZA DELLA REPUBBLICA Grande area mercatale ed economica, è anche un’attrattiva per decine di migliaia di visitatori/acquirenti, grazie alla sua unicità e alla sua storia e al tipico mercato delle pulci del Balon. Il grande mercato, che senza dati certi si dice essere il più grande d’Europa, ospita ogni giorno 40.000 persone e produce 10 tonnellate di rifiuti. Essa è anche la prima zona d’insediamento degli immigrati, ospitando quasi il 20% dell’immigrazione cittadina, conservando questo ruolo da più di centocinquant'anni.
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DIVINA PROVVIDENZA Il Cottolengo, in queste due foto e nella pagina precedente, è una vera e propria cittadella, che caratterizza Borgo Dora da più di un secolo, e dove al suo interno anche persone con gravi handicap fisici riescono ad orientarsi e possono vivere con più autonomia.
PROBLEMATICHE Strutture abitative spesso fatiscenti e inadeguate comparate all’altissimo numero di residenti. ~ Attività illecite OPPORTUNITÀ Posizione molto centrale ~ Presenza di edifici di pregio ~ Polo commerciale di rilevanza e vitalità nella città ~ Poli della carità, associazioni per il sociale.
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POLO SERVIZI COTTOLENGO
La sua grande estensione permette all’associazione del Cottolengo di svolgere un ruolo molto importante nel quartiere. Le sue strutture rivolte alla solidarietà ospitano e curano le persone con problemi sociali, anche molto gravi. L’ex chiesa di San Pietro in Vincoli è stata concessa a un’associazione di teatro.
Il polo ospita, oltre che numerose scuole, associazioni di carità religiose, numerosi spazi aggregativi per ragazzi.
POLO SERVIZI SERMIG E SCUOLA A. STEINER
Grazie ai servizi di volontariato per giovani svolti dal Sermig, ai servizi offerti alla popolazione, e agli studenti della scuola professionale per grafici pubblicitari Albe Steiner, Piazza Borgo Dora è molto viva e frequentata. In Via Mossetto e Fortino ci sono due piccole bocciofile.
POLO RELIGIOSO MARIA AUSILIATRICE
POLO SCOLASTICO E BIBLIOTECA ITALO CALVINO La numerosa presenza di strutture scolastiche, il viale alberato e i giardini di Piazza Sassari sono sempre pieni di bambini e anziani. Attorno alla biblioteca si trova anche un polo commerciale, alberghiero e abitativo.
POLO SANITARIO VIA FIOCCHETTO
La zona è residenziale e sono facilmente raggiungibili i giardini reali e Palazzo Nuovo. Attorno risiedono numerosi servizi e associazioni.
in fase di riabilitazione
riabilitati
dismessi
1.3 ROSSINI
L
a zona di Rossini è di conformazione diversa rispetto ad Aurora e Borgo Dora, oltre alle differenze demografiche e alle dimensione più ridotte, essa non presenta particolari problematiche urbane, gli edifici industriali sono stati trasformati o sono in fase di ristrutturazione, e le residenze sono quasi tutte in buono stato. Nonostante questo anche i servizi sono particolarmente scarsi, ma la vicinanza e l’accessibilità alle altre zone urbane non lo rendono un problema particolarmente sentito. Dall’altro lato della Dora è ormai ulti-
mato il nuovo polo universitario delle facoltà umanistiche e la costruzione della seconda linea della metropolitana, non farà che incrementare il valore immobiliare delle abitazioni.
BARRIERE
EX ENEL ORA LAVAZZA
L’edificio ex Enel è il protagonista di uno dei più importanti cambiamenti urbani che stanno avvenendo nel-
la zona. “Progetto Nuvola” è il nome dato dalla Lavazza al suo progetto di ristrutturazione dell’area, che giaceva in abbandono da anni, per costruire i nuovi uffici dirigenziali dell’azienda. Oltre ad aver vinto il LEED (Leader in Energy and Environmental Design Green Building Rating System), una prestigiosa certificazione della sostenibilità ambientale degli edifici, il progetto prevede di creare un parcheggio sotteraneo e una piazza pedonale a uso pubblico. Inoltre ospiterà lo IAAD scuola di arte e design e circa 2.000 persone lavoreranno al suo interno.
LE BARRIERE INVISIBILI Rossini è una zona che raccoglie molti investimenti privati, così che nessuna barriera si può dire tale molto a lungo.
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LAVORI (SOSTENIBILI) IN CORSO Vista o meglio intra-vista, dell'ex stabilimento Enel in Via Bologna che a breve diventerà la nuova sede degli uffici Lavazza. Il progetto si presenta molto innovativo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello sociale poiché prevede un'attenta indagine sul territorio e con i suoi abitanti.
AREA CIMITERIALE
La grossa area antistante al cimitero risulta adibita alle attività lavorative del marmo per il cimitero. È così inutilizzabile, un allargamento del giardino Buscalioni sarebbe auspicabile.
DEPOSITO GTT
AREA EX CEAT ORA ENEL La riqualificazione dell’ex territorio industriale si è dimostrato efficace e positivo per il quartiere che ora ospita, oltre a delle residenze di alto profilo i loft e gli attici, gli uffici dirigenziali di Italgas, Enel e Poste Italiane.
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EX FONDERIE E SMALTERIE BALLADA
Lo stabilimento, di cui rimane solo la facciata Fenogliana, è finalmente in via di ricostruzione, sebbene la destinazione sia ancora incerta.
SERVIZI
POLO REGIO PARCO
Grazie anche alla presenza delle scuole, il viale alberato di Corso Regio Parco è particolarmente vivo e rappresenta un vero polo aggregativo per gli abitanti del quartiere.
PROBLEMATICHE : Scarsi impianti sportivi e ludici OPPORTUNITÀ: Prossimità al Centro Città ~ Numerosi esempi di riabilitazione di fabbriche e terreni dismessi ~ Territorio urbano misto dovuto alla coesistenza di edifici adibiti a residenze e altri ad attività produttive ~ Polo universitario ~ Seconda linea della metropolitana
1.4 THE GATE E L'ABITAZIONE SOCIALE
D
a almeno dieci anni a questa parte, Porta Palazzo grazie alle sue caratteristiche uniche e al suo ruolo importante nella storia cittadina, è stata soggetta a numerosi investimenti da parte di enti e imprenditori privati, da parte dell’amministrazione pubblica e della commissione europea. The Gate è un progetto proposto dal comune di Torino e finanziato dalla Commissione Europea, che oltre a investire fondi propri nella riqualificazione di aree abbandonate, nel rifacimento di opere pubbliche, nella ristrutturazione di stabili fatiscenti, si è posta come coordinatrice dei progetti d’investimento nel quartiere con la creazione del Comitato Progetto Porta Palazzo. Rispetto all’attività di ristrutturazione degli stabili adibiti a residenze, la que-
stione che sembra urgente indagare è il fenomeno di gentrificazione che spesso accade in questo tipo di situazioni urbane. La "Gentrificazione" (dal termine inglese “Gentry”: la piccola nobiltà inglese) è di recentissima adozione e nel dizionario italiano manca di una definizione ufficiale. Riferendoci all'accezione anglosassone possiamo inten-
"Gentrificazione" intende il processo di sostituzione dei residenti di una determinata zona abitata in favore di una fascia sociale più alta.
derla come il processo di sostituzione dei residenti di una determinata zona abitata, da parte di una fascia sociale più alta. Essa è spesso conseguente all’acquisto o alla ristrutturazione massificata di beni immobili, processi che innalzando il prezzo degli affitti e delle residenze, costringono le persone ad abbandonare il proprio alloggio verso una sistemazione più economica. Questo fenomeno, in scala minore, si può riscontrare nella zona del Quadrilatero Romano, un tempo zona multi etnica e mista, ora quartiere elegante e zona d’intrattenimento giovanile. Per quanto riguarda il progetto The Gate, le numerose attività svolte, l’interesse dedicato a Porta Palazzo e alle persone che vi risiedono, non lasciano dubbi sui buoni propositi del progetto, ma gli effetti non sono spesso prevedibili. Alcune conseguenze dovute alla riabi-
SARÀ DÜRA Un progetto come Nuvola Lavazza avrà inevitabilmente enormi ripercussioni sulla popolazione, più o meno sostenibili.
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litazione degli stabili sono comprensibili e inevitabili, una soluzione sarebbe far fronte al problema già nella prima fase progettuale, studiando approfonditamente le esigenze degli abitanti del quartiere e realizzando progetti urbani che li vedano protagonisti della trasformazione.
C
O-HOUSING NUMERO ZERO
Via Cottolengo 2-4. Condominio in Co-housing in cui coniugare la privacy delle residenze con la condivisione di spazi e servizi comuni al fine di rispondere a un bisogno di vivere meno individualistico e più sociale, con particolare attenzione all’ambiente e all’integrazione con il territorio circostante. Sarà costituito da otto 8 appartamenti con metrature diverse, e spazi comuni interni come il cortilegiardino, la terrazza, una cucina-soggiorno comune, un asilo nido, spazi per associazioni e gruppi da progettare con gli abitanti e una sala polivalente che ospiterà la banca del tempo.
C
ASA SOLIDALE
Via San Simone 3 Una residenza, di proprietà del Sermig, destinata a permanenze di medio lungo periodo per persone/nuclei familiari ristretti in difficoltà con 12 appartamenti, cortile, 7 box auto nell’interrato, e tre locali di sala polivalente.
R
ESIDENZA COLLETTIVA TEMPORANEA.
Via Cottolengo 24-26. Diverrà una residenza collettiva di circa 40 alloggi, con la creazione di unità abitative a basso canone di locazione, e 1000 mq di spazio comune per la condivisione di servizi e attività per la qualificazione del tessuto urbano.
C
ONDOMINIO SOLIDALE
Piazza Della Repubblica 13. Pensato per anziani autosufficienti e cittadinanza, con 31 nuovi alloggi per 4000 mq totali d’intervento, prevede la realizzazione di un parcheggio, di spazi comuni su ogni piano destinati agli abitanti, due sale polifunzionali,
due uffici, una palestra e un giardino/ serra come luogo di aggregazione per gli anziani e una terrazza.
R
ESIDENZA TEMPORANEA
Piazza Della Repubblica 14. Si tratta di una struttura adibita a residenza temporanea (massimo un anno di permanenza). Sarà contraddistinta da un mix funzionale: compresenza di edifici residenziali, spazi e servizi rivolti all’esterno e attività commerciali. Gli alloggi saranno affittati a canone calmierato e una parte sarà messa a disposizione della Città. Sono previsti in totale 27 unità abitative mono-bilocali riservata a lavoratori e personale in formazione, city users, e persone sotto stress abitativo, mentre il 12% circa sarà riservato alla Città di Torino per far fronte a sfratti, ordinanze di sgombero, o in emergenza abitativa. All’interno si troveranno spazi di servizi (come la lavanderia) e spazi di socializzazione, ristorante, sala polivalente e cortile.
DI MOLTI, SE NON DI TUTTI Al mercato delle pulci del Balon, oltre agli edifici di Co-housing, si possono condividere molte altre cose.
42
1.5 LE AREE VERDI
I
l verde urbano, sia pubblico che privato, è uno degli elementi più necessari per il benessere degli abitanti. La notevole espansione urbanistica delle città degli ultimi cinquant’anni, come dimostra il nostro caso studio, si è contraddistinta per la crescita abitativa sfrenata e approssimativa che non ha tenuto in considerazione gli spazi verdi come incremento alla qualità della vita cittadina. Nell’ex quartiere 7 il problema è più sentito che mai, gli spazi verdi rappresentano solo il 5% della superficie e tutte le aree sono sovrasfruttate e pre-
IN AURORA GLI SPAZI VERDI RAPPRESENTANO SOLO IL 5% DEL TERRITORIO
sentano problemi di gestionali e d’immondizia abbandonata. Nello spazio urbano non è necessario realizzare veri e propri parchi, ma spazi verdi fruibili, attrezzati e distribuiti il più omogeneamente possibile in modo che possano raccogliere gli abitanti in modo coordinato. Oltre al ruolo sociale del parco come spazio d’incontro, esso risulta molto importante per l’ambiente, le piante con le loro foglie, infatti, sono capaci di catturare e assorbire le polveri sottili, filtrandole naturalmente, le cinture verdi, come le siepi o aiuole spartitraffico, proteggono la popolazione dalla maggior parte delle emissioni nocive. La vegetazione negli spazi urbani, oltre alla produzione di ossigeno e alla riduzione dei livelli di rumore, svolge anche la funzione di regolazione del
Anche semplici cinture verdi, come siepi o aiuole spartitraffico, possono proteggere l'ambiente dalle emissioni nocive. microclima, gli alberi creano ombra, favoriscono la ventilazione d’estate e proteggono dai venti in inverno e anche un semplice prato è utile a ridurre il calore nelle giornate molto calde, poiché assorbe le radiazioni solari. È per questo molto importante che i progetti di riqualificazione urbana si sviluppino orientati verso quest’esigenza, che risulta molto urgente.
LA COLLETTA Il parco della Colletta, raggiungibile con la pista ciclabile di lungo Dora, ospita al suo interno anche una gregge di pecore.
43
~2~
MOBILITÀ La mobilità è il sistema circolatorio dell'organismo urbano, il modo in cui gli abitanti vivono e reagiscono alla conformazione urbanistica del quartiere.
S
e l’urbanistica è lo scheletro della zona, la di reti di traffico intenso, e l’utilizzo di un elevato numobilità è il sistema circolatorio. Essa al suo mero di autovetture, influiscono negativamente sulla interno considera le vie di traffico motorizza- sicurezza di tutti, aumentando il rischio d’incidenti, to e le vie di traffico pedonale, è un ottimo l’inquinamento e riducendo lo spazio a disposizione indice della fluidità dei trasporti durante la giornata dei pedoni. media ed è un aspetto importante da l quartiere sostenibile deve pritenere in considerazione nell’ottica “Nelle città è il mezzo di vilegiare l’accesso ai trasporti della progettazione sostenibile. Un pubblici e ai percorsi pedonali, e trasporto più grande che altro ottimo indicatore del livello di diminuire al minimo indispensadeve prendersi cura del mobilità interna al quartiere sono le bile la presenza di vie motorizzate al mezzo più piccolo”. reti di traffico lento, come percorsi suo interno così da avere ricadute poa piedi e piste ciclabili. La presenza sitive sulla sicurezza e sull’ambiente.
I
TAXI I taxi sono in assoluto in mezzo di trasporto meno utilizzato a Torino con solo lo 0,25% degli spostamenti.
44
AUTO
PIEDI
25%
BUS
2%
VINCONO LE AUTO Uso dei mezzi di trasporto nell'area metropolitana, 2010.*
8:00 6:00
9:00
10:00
16:00 12:00
17:00
ACQUISTI
23%
40%
AIUTO
5%
Il 59% degli studenti usa l'autobus per spostarsi. Mentre il 68% degli spostamenti per lavoro viene effettuato in automobile.*
DUE RUOTE
14%
STUDIO E LAVORO
I residenti nell’area metropolitana effettuano giornalmente 2,4 spostamenti pro capite.
55%
CURE
2%
SVAGO 23% PERCHÉ CI SPOSTIAMO Motivo degli spostamenti nell’area metropolitana, 2010.*
18:00
19:00
20:00
14:00
21:00
23:00
ORA DI PUNTA Distribuzione oraria della mobilità motorizzata in Torino, numero di spostamenti orari 2010.*
2.1 LA COMPOSIZIONE VEICOLARE
L
a composizione del parco veicolare cittadino non è sufficiente per avere un quadro generale della composizione del traffico durante la giornata, per questo è più utile osservare i dati relativi agli spostamenti. Nel grafico si notano chiaramente le ore di punta che coincidono con i momenti di traffico più congestionato e possono fornire un’idea degli spostamenti totali durante una giornata media. I residenti nell’area metropolitana effettuano mediamente 2,44 spostamenti pro capite nel giorno feriale, e se gli uomini si spostano in
media più delle donne, i più mobili sono le persone tra i 40 e i 49 anni. Le autovetture rappresentano il mezzo più utilizzato per gli spostamenti, seguito dalla mobilità pedonale e dall’uso dei mezzi pubblici. Un altro dato interessante è il motivo degli spostamenti effettuati, che in molti casi ne determina anche il mezzo e soprattutto è dipendente dagli orari della giornata. Ad esempio nella punta mattutina, lo scopo TRA LE 8:00 E LE 9:00 GLI SPOSTAMENTI IN TORINO SONO 150.000.
studio raggiunge il 29% tra le 7:45 e le 7:59 e usa nel 59% dei casi il trasporto pubblico, seguito dall’auto al 26% e gli altri mezzi nel 15%. Mentre per quanto riguarda lo scopo lavoro, che supera il 50% tra le 7:00 e le 9:00, esso occupa il 68% degli spostamenti con automobile, il 18% del trasporto pubblico e il 14% degli altri mezzi. Quando ci si sposta per motivi diversi da lavoro e studio si tende a privilegiare comunque l’auto (il 49%) ma una fetta significativa è effettuata con i mezzi non motorizzati (il 37%) mentre minore è il ricorso al trasporto pubblico (14%).
*DATI: elaborazione Agenzia Metropolitana Torino, dati T.M.T PRAGMA.
45
2 AUTO OGNI 3 ABITANTI Torino possiede il secondo tasso di motorizzazione (0,62) più alto in Italia, dopo Roma.
IL 50% DEGLI SPOSTAMENTI MOTORIZZATI IN CITTÀ COPRE UNA DISTANZA COMPRESA TRA 3 E 5 KM E IL 30% È INFERIORE A 2 KM.
1,2 OCCUPANTI OGNI AUTOVETTURA Il coefficiente di utilizzo delle autovetture risulta essere molto basso; basti pensare che se la media aumentasse a 2 occupanti per vettura, avremo 150.000 automobili in meno in circolazione ogni giorno.
2.2 IL TRAFFICO MOTORIZZATO USO DELL’AUTO A Torino il tasso di motorizzazione è 0,62 (2 auto ogni 3 abitanti), a livello nazionale il secondo più alto dopo Roma. Ogni giorno a Torino entrano circa 220.000 auto, e ne escono circa 136.000 mentre circa 450.000 si muovono all’interno, inoltre il 50% degli spostamenti motorizzati in città copre una distanza compresa tra 3 e 5 Km e il 30% è inferiore a 2 Km. Questi dati dimostrano come nella città di Torino, e un po’ in tutta Italia, l’uso dell’automobile sia particolarmente radicato e sia decisamente il mezzo di trasporto preferito dalla popolazione. La causa di questa preferenza è da ricercarsi, secondo lo storico Paul Ginsborg, nel boom economico del dopoguerra che vide la produzione automobilistica, dominata dalla FIAT, come il settore più propulsivo per l’economia.** La viabilità urbana all’interno della città, negli anni, si è sviluppata
in funzione dell’automobile, basti pensare che tempo addietro anche in Piazza San Carlo si poteva circolare in auto e in Piazza Castello si trovava addirittura un distributore di benzina. Apparentemente al miracolo automobilistico non vi erano controindicazioni. Ora sappiamo che le automobili hanno delle ricadute negative su innumerevoli fattori, dall’uso di risorse non rinnovabili e molto dispendiose, all’inquinamento, alla sicurezza e allo spreco di spazio ed è evidente che l’uso smodato nell’ambito
La viabilità urbana si è sviluppata in funzione dell’automobile: tempo fa anche in Piazza San Carlo si poteva circolare in auto e in piazza castello si trovava un distributore di benzina.
cittadino non sia attualmente più sostenibile. Nonostante questo i numeri continuano ad aumentare, ci si sposta di più e ci si sposta di più in auto, dal 2008 al 2010 infatti gli spostamenti giornalieri sono aumentati dell‘8,6%, e quelli motorizzati del 12%. Il coefficiente di utilizzo è molto basso: 1,2 occupanti per autovettura. enza fornire un’adeguata alternativa al trasporto su gomma privato, un accesso vantaggioso al trasporto pubblico e senza tutelare maggiormente gli utilizzatori di trasporti alternativi, sarà molto difficile invertire questa tendenza. La situazione attuale nell’ex quartiere 7, per quanto riguarda la viabilità motorizzata non si può definire rosea. Il Quartiere è delimitato da grosse vie di scorrimento: Corso Vigevano-Novara, Corso Regina, Corso Principe Oddone, ed è all’interno diviso da assi di scorrimento tra-
S
*DATI: ACI Annuario Statistico 2009. ** "STORIA D’ITALIA DAL DOPOGUERRA A OGGI" Paul Ginsborg, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1989. Pag. 290.
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sversali e molto trafficati, Via Cigna, Corso Vercelli, Corso Giulio Cesare, Corso Palermo e Corso Regio Parco. Mentre all’interno degli isolati le vie sono adibite a un traffico più lento inter-quartiere. CAR-SHARING E CAR-POOLING Riguardo l’uso dell’automobile, esso si presenta spesso come unica alternativa per molte persone (sede di lavoro non raggiungibile con i mezzi pubblici, rientro la sera tardi), ma non è detto che debba essere l’uso consueto. Esistono infatti modi più sostenibili di usare l’automobile, uno di questi è il Car Sharing, grazie al quale ci si può spostare con una macchina condivisa che viene utilizzata da più persone in momenti diversi della
Siti come Carpooling.it e BlaBlaCar.it mettono in contatto persone che offrono e che cercano un passaggio in auto, in una sorta di autostop organizzato. giornata, basta prenotarsi. In Aurora esistono circa sei parcheggi per il car sharing, e gli utilizzatori hanno diritto ad usare le corsie riservate agli autobus e possono entrare nelle zone a traffico limitato. Al 2008 gli utilizzatori del servizio a Torino erano 2000 per un totale di 100 vetture condivise, ciò significa che 100 automobili condivise possono sostituire più di 1200 automobili
private. Un altro modo di spostarsi in automobile in modo sostenibile è la condivisione del tratto di strada. Come già accennato in precedenza il coefficiente di utilizzo delle auto è mediamente molto basso e ci sono alte probabilità che le destinazioni siano le stesse per un alto numero di abitanti. Siti come Carpooling.it e BlaBlaCar.it si occupano si mettere in contatto tra loro persone che offrono un passaggio in cambio della condivisione delle spese di viaggio e persone che cercano un passaggio, in una sorta di autostop organizzato. Purtroppo questi siti funzionano sempre meglio su tratte extraurbane, mentre nelle tratte quotidiane essi sono praticamente inutilizzati. Molto interessante potrebbe essere la soluzione di un network cittadino che permetta di
AUTO IN CITTÀ L'uso dell'auto in città si è dimostrato essere particolarmente svantaggioso sia per la città che per il guidatore.
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COME UN DOLMUŠ In Turchia, un esempio di mezzo di trasporto condiviso è Dolmuš: un furgoncino privato con 8 posti, a metà tra un taxi e un bus, che percorre tutti i giorni un tragitto prestabilito e permette ai passeggeri di scendere dove preferiscono.
scambiarsi passaggi in modo meno occasionale ma più prolungato. Condividendo la macchina per recarsi al luogo di lavoro ad esempio, che spesso è un impegno quotidiano ad orari fissi, si contribuirebbe a ridurre notevolmente il numero dei veicoli, poiché esso è proporzionale al numero di passeggeri. PARCHEGGI Uno degli aspetti da non sottovalutare rispetto alle automobili, è l’ingombro di spazio nelle aree pubbliche, potremo davvero piacevolmente stupirci nel vedere le foto di Torino nel 1940 con le strade completamente sgombre, se non per rare automobili lussuose
C’È UNA RICHIESTA INSODDISFATTA DI QUASI 3000 POSTI AUTO PER QUANTO RIGUARDA I PARCHEGGI A ROTAZIONE NON OCCUPATI DA RESIDENTI.*
In Aurora v’è carenza di parcheggi, poiché gran parte degli edifici residenziali meno recenti ne è priva e non vi sono aree disponibili.
parcheggiate a lato. In Aurora v’è carenza di parcheggi, poiché gran parte degli edifici residenziali meno recenti ne è priva e non vi sono aree disponibili. Durante l’orario diurno la domanda di sosta supera ampiamente l’offerta, c’è infatti una richiesta insoddisfatta di quasi 3000 posti auto per quanto riguarda i parcheggi a rotazione non occupati da residenti. Nell’orario notturno il dato scende a 1500 posti auto mancanti. La Circoscrizione 7 segnala come area adibibile al parcheggio il tratto a raso dell’ex ferrovia tra Corso Emilia a Via Carmagnola, che con pochi lavori metterebbe a disposizione centinaia di posti auto.
*DATI: Città di Torino, Divisione Infrastrutture e Mobilità; Piano Urbano della Mobilità Sostenibile; Planimetrie del 2008.
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MAPPE DELLA MOBILITÀ La mappa in alto mostra la distribuzione della viabilità privata all'interno del quartiere. Di sotto la mappa della mobilità pubblica e delle piste ciclabili.
49
IL 16 Il tram percorre Zona Aurora lungo Corso Regina, passando per Porta Palazzo e arrivando fino al capolinea in Piazza Sabotino.
2.3 IL TRASPORTO PUBBLICO
L
e linee di trasporto pubblico che attraversano la zona sono molte e ben distribuite. Le linee di tram 4, 18, 16 e 10 che seguono rispettivamente gli assi veicolari di Corso Giulio Cesare, Via Bologna, Corso Regina e Via Cigna, sono le più lunghe della città e collegano tutta la città da nord a sud, passando per il centro. Le tratte degli autobus sono 11 e servono tutte le vie di maggiore traffico motorizzato e qualche via minore, collegan-
50
do efficacemente la zona alla città. Una delle caratteristiche negative della viabilità pubblica in Aurora sono i lunghi tempi di percorrenza causati dal traffico intenso. Durante l’ora di punta esso non presenta particolari differenze di tempistiche rispetto all’automobile, infatti il tempo di percorrenza medio usando il trasporto pubblico per tragitto interno alla città è di circa 30 minuti, simile a quello dell’auto, e ad entrambi si deve aggiunge il tempo speso a cercare parcheggio o
il tempo di attesa alla fermata. Nonostante questo, il trasporto pubblico è un mezzo molto utilizzato a
Una delle caratteristiche negative della viabilità pubblica in Aurora sono i lunghi tempi di percorrenza causati dal traffico intenso.
LA NEVE E IL 10 All'altezza del Rondò della Forca via Cigna si inclina in una breve salita. Può succedere dunque che un grosso bus come il 10 in un giorno di neve intensa, abbia bisogno di abbondante sale sotto le ruote per liberare la via.
È stato da poco approvato il tracciato della futura linea Metro 2 che avrà due snodi importanti in Vanchiglia e in Barriera di Milano, fuori dall’ex quartiere 7 ma ugualmente capace di agevolarne la viabilità. Torino, e l’indice di soddisfazione della clientela, secondo un rapporto GTT, è stimato tra il 6 e il 7, in una scala da 1 a 10, mentre per la metropolitana il dato sale a 8½. Zona Aurora è raggiunta anche da 4 linee di NightBuster il servizio notturno GTT attivo nel weekend,
che possiede 11 linee, tutte con capolinea in Piazza Vittorio, che partono ogni ora e si estendono a raggiera per la città. METRO2 Sarà la struttura di trasporto pubblico centrale per l’intera zona Nord della Città, che potrà avere un ruolo fondamentale nello sviluppo futuro dei quartieri. È stato da poco approvato il tracciato della futura linea 2 che avrà come snodo importante l’ex scalo Vanchiglia, appena fuori dall’ex quartiere 7 ma ugualmente capace di portare effetti positivi sul tessuto urbano. Essa, oltre a collegare al centro zone attualmente periferiche, metterà in
L’INDICE DI SODDISFAZIONE DEGLI UTENTI TORINESI È TRA IL 6 E IL 7, IN UNA SCALA DA 1 A 10, MENTRE PER LA METROPOLITANA IL DATO SALE A 8½.* comunicazione importanti poli di servizi come la futura ferrovia, l’ospedale Giovanni Bosco, il nuovo polo universitario, il cimitero monumentale, Palazzo Nuovo e il centro città, per poi raccordarsi con la Linea 1 all’altezza di Porta Nuova.
*DATI: elaborazione GTT, agenzia per i servizi pubblici locali del Comune di Torino, dati T.M.T PRAGMA, 2009.
51
2.4 VIABILITÀ PEDONALE E CICLABILE
R
ispetto agli altri mezzi la viabilità pedonale e in particolare quella ciclabile, sono il mezzo che meglio si adatta alla dimensione urbana e che più di tutti rispettano i requisiti della mobilità sostenibile. Nella pubblicazione “Città in bicicletta, pedalare verso l’avvenire”* la mobilità ciclabile viene chiaramente indicata come il mezzo di trasporto del futuro. Secondo i sondaggi europei una schiacciante maggioranza di cittadini chiede cambiamenti a favore di modi di trasporto più rispettosi dell’ambiente e l’automobile è chiaramen-
te identificata come un disturbo alla vita nel centro urbano. In questo processo di riprogettazione viabilistica, le amministrazioni comunali sono le prime responsabili. Secondo lo stesso sondaggio infatti, tra i motivi che incoraggerebbero ad acquistare una bicicletta La schiacciante maggioranza dei cittadini europei chiede cambiamenti a favore di modi di trasporto più rispettosi dell’ambiente e l’automobile è chiaramente identificata come un disturbo alla vita nel centro urbano.
o ad usarla con maggiore frequenza si trova al primo posto con il 70% il potenziamento e la creazione di infrastrutture ciclabili, il 28% suggerisce di adottare restrizioni alla circolazione delle automobili, il 21% di aumentare i parcheggi per biciclette custoditi, e in secondo piano creare delle campagne di promozione e il noleggio o prestito di biciclette. I vantaggi derivanti dalla scelta della mobilità non motorizzata sono innumerevoli e riguardano sia l'ambito personale(riduzione dei costi: carburante, parcheggio, manutenzione; riduzione del tem-
"CITTÀ IN BICICLETTA" Pedalare verso l’avvenire”* Unione Europea, DG XI – Ambiente, sicurezza nucleare e protezione civile –
52
METRO 9,8 Km AUTO 9 Km
10 9 8
BICI 7 Km
km
7 6
BUS 5,2 Km
5 4
PIEDI 3,5 Km
3
Per un tragitto di 1 km, andare a piedi risulta più veloce dell'auto. Per percorsi urbani fino a 5 km, la bicicletta è sicuramente il mezzo più veloce.
CASALINGHE
4%
STUDENTI
24%
OPERAI
13%
2 1 0
5
10
15
20
25
30
35
Minuti QUANTI CHILOMETRI FACCIO IN 35 MINUTI? Tabella comparativa dei tempi di percorrenza dei principali mezzi urbani. In essa sono stati presi in considerazione anche i tempi medi di raggiungimento dell'auto e di attesa delle fermate.*
IMPIEGATI
17%
PENSIONATI
22%
LAVORATORI AUTONOMI
20%
M
traffico si moltiplica rendendo gli spostamenti più difficili. Le persone tendono a muoversi molto a piedi nel quartiere, fatto dovuto probabilmente all’alta percentuale di anziani. Anche l’uso delle biciclette in Aurora è abbastanza diffuso, nonostante la carenza d’infrastrutture dedicate. Non abbiamo dati certi relativi agli utilizzatori della bici nella zona, ma possiamo fare un quadro generale osservandone il profilo socio demografico. Secondo lo studio della Città di Torino sull’uso della bicicletta 2003, l’estrazione sociale è un fattore che determina la decisione di usare o meno la bicicletta come mezzo di trasporto (vedi grafico a lato). Aurora possiede tutte le caratteristiche per diventare un quartiere a maggioranza di bike users: è una zona composta in prevalenza da una popolazione di fascia medio-bassa ad alta densità di stranieri, in cui
CHI VA IN BICI Profilo professionale degli utilizzatori della bicicletta a Torino, 2003.*
In Zona Aurora sono presenti: L'ufficio Biciclette di Via Padova 29 e Muovi Equilibri, che propone iniziative come la Ciclofficina, attiva al Cecchi Point.
250
170
km
po perso negli ingorghi o a cercare parcheggio; benefici fisici derivanti dall’attività fisica) che sociale ad ecologico: democratizzazione della mobilità, maggiore autonomia e accessibilità di tutti i servizi; impatto ambientale nullo, riduzione dell’inquinamento acustico, meno spreco di spazio urbano. uoversi come pedone in Aurora è possibile, grazie alle sue ridotte dimensioni tutta la zona è percorribile in tempi discretamente brevi, ma la viabilità pedonale è facilitata in aree alterne. La zona di Borgo Dora ha vocazione pedonale, le vie del Balon intorno al Cottolengo sono zone soggette a traffico limitato e l’area di Porta Palazzo ha ottenuto notevoli benefici dalla creazione del sottopassaggio di Corso Regina. Al contrario per quanto riguarda Aurora tra Corso Vercelli e Corso Giulio Cesare le distanze si allungano e il
107 77 32
1990 2002 2005 2008 2020 LE PISTE CICLABILI L'evoluzione delle piste ciclabili dagli anni '90 ad oggi.**
*DATI: Eurobarometro 1991 (1000 persone per paese; escluse Austria,Svezia, Finlandia) Unione Europea. **DATI: elab. PUMS dati GTT
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PASSEGGIAR CON MARY Scegliere di andare a lavoro o a scuola a piedi è un ottimo modo per fare attività fisica e per guardarsi attorno.
l’economicità del mezzo di trasporto diventa essenziale per la sua diffusione; in più riscontra problemi d’inquinamento, quindi prediligere mezzi ecologici silenziosi e ad emissioni zero è la miglior strada percorribile; ha grandi problemi di spazio: mancano i parcheggi, mancano le aree verdi e gli spazi pubblici vivibili, in questa situazione ogni metro diventa importante. TO-BIKE To-Bike è il servizio di Bike Sharing attivo nell’area metropolitana, le 119 postazioni attive sul territorio cittadino sono diventate parte
54
LE PISTE CICLABILI IN AURORA SONO 2 QUELLA DI LUNGO DORA, E QUELLA CHE DA CORSO REGIO PARCO PORTA IN PIAZZA CASTELLO. integrante della mobilità quotidiana. Nonostante alcune difficoltà di gestione (guasti, stazioni piene o vuote), il servizio è stato accolto con molto entusiasmo da parte dei cittadini, ed è in corso il suo potenziamento. In Aurora ci sono 5 stazioni attive e altre 2 in fase di ultimazione.
Sul territorio sono anche attive alcune presenze utili nell’ambito della mobilità ciclabile: L’Ufficio Biciclette in Via Padova 29, che fornisce una serie di servizi e funge da ponte tra l’amministrazione della città e i ciclisti. L’associazione Muovi Equilibri che propone iniziative per la promozione della mobilità sostenibile, come le Ciclofficine attive all’interno del Cecchi Point: punti d’incontro per i ciclisti che offrono, oltre a strutture utilizzabili gratuitamente per la manutenzione della bicicletta, corsi di ciclomeccanica.
~3~
QUALITÀ AMBIENTALE
L'aria, il suono e l'acqua sono solo alcuni dei fattori a rischio di inquinamento. Ecco la sfida di Torino Smart City.
L
’uso errato delle risorse natu“Con l’iniziativa Smart Cities, la La vocazione industriale rali all’interno del quartiere, Commissione Europea sosterrà le città ne penalizza fortemente la della zona, il grande traffico che si impegnano a incrementare l’efsostenibilità ambientale. Per su strada, gli edifici vecchi e ficienza energetica dei propri edifici, far fronte a problemi come l’inquina- poco ecologici penalizzano il delle reti energetiche e dei sistemi di mento dell’aria, del suolo, del rumo- territorio. È importante che trasporto in modo tale da ridurre, enre, il quartiere deve cercare di favorire le amministrazioni tengano tro il 2020, del 40% le proprie emisprogetti con basso impatto ambienta- in considerazione il problema sioni di gas serra.”* ambientale come un sfida le, prediligere le energie rinnovabili, l piano di rinnovamento che la imprescindibile. impiegare materiali rispettosi dell’amcittà sta portando avanti, prevede biente, agevolare la mobilità non modi ottenere una serie di risultati torizzata e fornire soluzioni architettoniche biocliconcreti tramite l’investimento in matiche. Una sfida molto importante del quartiere progetti e soluzioni atte a migliorare la condizione di sostenibile è educare e sensibilizzare i cittadini ai temi vita dei cittadini. Gli ambiti di azione sono riguardanti ambientali, monitorare costantemente le prestazioni e il settore terziario e dell’edilizia, l'industria, i trasporti il ciclo di vita degli edifici e delle attività produttive. e la produzione locale di energia elettrica, considerando i consumi di energia finali (Mwh/anno) sulla base Dopo l’approvazione, nel settembre 2010, del Piano dell’elettricità, dei combustibili fossili e delle fonti rind’Azione per l’Energia Sostenibile previsto dal Patto novabili usate nella città. Ecco una panoramica delle dei Sindaci (TAPE - Turin Action Plan for Energy), problematiche esistenti nel quartiere e delle politiche Torino si è candidata ufficialmente a Smart City. adottate dalla città di Torino in ottica sostenibile.
I
* "TAPE" Turin Action Plan for Energy”; Città di Torino; 2009.
55
3.1 ARIA
L
a qualità dell’aria di Torino è nettamente migliorata rispetto al passato, al momento attuale sono stati risolti i problemi legati al biossido di zolfo, al piombo, al benzene e al monossido di carbonio (CO, CO2), mentre restano critici i valori di Particolato Sospeso Fine (PM10), Biossido di Azoto (NO2) e Ozono (O3), specialmente dopo l’entrata in vigore della nuova normativa europea (Direttiva 2008/50/CE) che prevede limiti più restrittivi rispetto al passato. I dati trattati in questo capitolo derivano dai campionamenti effettuati
dalle 6 stazioni della rete di monitoraggio della Provincia di Torino. Per quanto riguarda zona Aurora, essa si trova nel mezzo tra le stazioni di campionamento Rebaudengo e Consolata, le stazioni che registrano i valori più alti di inquinamento aereo su tutto il territorio
piemontese. La Provincia di Torino tramite l’IPQA, un indice di tipo previsionale, comunica tramite indicazione numerica e cromatica lo stato di qualità dell’aria in Torino, è possibile inoltre visionare la cartografia con l’indice d’inquinamento aggiornato al giorno stesso.
Gli ossidi di Azoto contribuiscono alla formazione delle piogge acide e favoriscono l’accumulo di nitrati nel suolo che possono provocare alterazione di equilibri ecologici ambientali.
BIOSSIDO DI AZOTO NO2/ OZONO 02 Il biossido di Azoto (NO2), è un gas di natura irritante e viene prodotto in tutti i processi combustivi. Esso, in presenza di forti irraggiamenti solari, è responsabile di reazioni fotochimiche che producono
POLVERI Le attività industriali contribuirono per più di 50 anni a peggiorare considerevolmente la qualità dell'aria della città.
56
PRODUZIONE DI ENERGIA
3,5 3,0 TORINO
2,5
MILANO
2,0
TRASPORTO SU STRADA
62%
5%
COMBUSTIONE
27%
ROMA NAPOLI
1,5 1,0 0,5
PALERMO PRODUZIONE
2004
2005
2006
2007
2008
DOVE SI RESPIRA PEGGIO Tabella comparativa della qualità dell'aria nella maggiori città italiane, 2010.*
7%
CHI EMETTE NO2 Cause emissioni NO2 Biossido di Azoto, per macro settori.**
PER EVITARE LO SMOG FOTO CHIMICO SI CONSIGLIA:
PM10 PARTICOLATO SOSPESO Con il termine PM10 si intendono tutte le emissioni non gassose
ma solide, in sospensione nell’aria, Nei mesi estivi dove è più alta PM 2,5 sono i particolati più fini la concentrazione di Ozono e maggiormente volatili. Insieme assumere alimenti antiossidanti all’ozono e al biossido di carbonio contenenti Vitamina C ed è uno degli inquinanti più presenti E; non uscire nelle ore più nell’aria, non solo italiana ma eucalde della giornata e non ropea. Il PM10 è particolarmente fare intense attività sportive alto poiché ha moltissime cause e all’aperto durante le ore di sorgenti di emissioni, sorgenti ormassima insolazione. ganiche quali piante e inorganiche come auto (specialmente quelle diesel), usura dell’asfalto e degli pneumatici, cantieri edili, induCOMBUSTIONE strie produttive e tutto ciò che può 4% TRASPORTO produrre polvere volatile. PRODUZIONE 2% Le emissioni PM10 risultano par- SU STRADA 62% ticolarmente dannose per l’uomo perché, a differenza di grandezza del diametro del pulviscolo, esso può entrare più o meno in profondità nell’apparato respiratorio, causandone malattie. Secondo le statistiche, il Particolato Sospeso è in netta diminuzione, anno dopo USO DI SOLVENTI anno, le nuove tecnologie più per10% formanti e più attente alle tematiCHI EMETTE PM10 che ambientali sono il principale Cause emissioni PM10 Particolato sospeso fattore della trasformazione. per macro settori.**
*DATI Istat, Statistiche in breve, 2010.
**DATI Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera (IREA)
agenti molto inquinanti, come l’ozono, e complessivamente chiamati “smog foto chimico”. Secondo l’Area Risorse Idriche e Qualità dell’Aria della Provincia di Torino, gli ossidi di Azoto contribuiscono alla formazione delle piogge acide e favoriscono l’accumulo di nitrati nel suolo che possono provocare alterazione di equilibri ecologici ambientali. Come si legge dai dati qui riportati, il trasporto su strada risulta il principale responsabile dell'inquinamento da biossido di Azoto. La situazione in zona Aurora (stazione Rebaudengo e Consolata) è piuttosto preoccupante, nonostante si registri una confortante diminuzione dei superamenti del limite annuale in Torino, esso non è abbastanza significativo in zona Aurora per ribaltare la situazione attuale.
57
3.2 RUMORE
P
er studiare il contesto dell’inquinamento acustico è necessario riferirsi ai settori ambientali: ambiente esterno, ambiente di lavoro, ambiente di vita, ambiente abitativo; e agli elementi ambientali: le sorgenti, lo spazio di propagazione delle onde sonore e delle vibrazioni meccaniche e i recettori. Ognuno di questi parametri da vita a livelli di tollerabilità diversi, per esempio subire inquinamento acustico durante le ore diurne è preferibile rispetto all’orario notturno. Il rumore di un cantiere, anche se molto invadente, è più tollerato rispetto al rumore di una ferrovia, poiché le persone sanno che esso, al contrario del passaggio dei treni, non sarà permanente. L’inquinamento acustico è un importante fattore della vita quotidiana, da esso dipende il benessere psicofisico delle persone a casa e al
PRINCIPALI SORGENTI DI RUMORE: TRAFFICO STRADALE:
In Europa su 200 milioni di cittadini, il 60% di essi è o è stato esposto per periodi prolungati a rumore da traffico stradale fino a 60 Db. In Italia con la normativa D. Lgs. 195 del 2006 i limiti di inquinamento acustico sul lavoro sono stati posti tra gli 80Db e i 90Db, appena 20Db in meno rispetto al rumore del traffico stradale medio urbano;
~
FERROVIE, IL TRAFFICO AEREO E L’INDUSTRIA:
sono responsabili dell’abbassamento del valore immobiliare degli edifici e dei terreni soggetti all’inquinamento acustico da essi prodotto;
~
I CANTIERI
~ LA VITA DOMESTICA
le basse frequenze prodotte per lungo periodo.
lavoro, il valore di terreni e immobili. Le conseguenze che comporta la sovraesposizione al rumore non si limitano alle malattie dell’apparato uditivo (trauma acustico, danno acustico, fastidio e annoyance) ma manifestano ripercussioni indirettamente in moltissimi altri campi come la comunicazione, la concentrazione, e l’attenzione specie se sul luogo di lavoro. Per quanto si evince dalla proposta di Regolamento Acustico Comunale della Provincia di Torino (aprile 2007), se facciamo rientrare zona Aurora in classe acustica di Tipo Misto, il valore limite assoluto di emissione è di 50 Db sia nell’orario diurno che notturno.
Il livello acustico in zona aurora è più alto del 38% rispetto alla soglia limite comunale.
RUMORI QUOTIDIANI I rumori che si possono sentire tra le strade di Aurora sono molti, dal rumore del traffico al quello dei soffiatori.
58
3.3 ACQUA
L
’inquinamento idrico è un tipo d’inquinamento che in città si percepisce molto poco, i cittadini utilizzano quasi ed esclusivamente fonti di acqua potabile, i cui componenti sono costantemente tenuti sotto controllo dagli enti che gestiscono il sistema idrico. Il gruppo Smat, Società Metropolitana Acque Torino S.p.a., è l’azienda pubblica creata nell’aprile 2001 che eroga il Servizio Idrico Integrato in 280 comuni piemontesi, compresa Torino, pari al 91,5% dei Comuni inclusi nell’ambito della Provincia di Torino, servendo il 98,86% della popolazione residente. La SMAT vanta una politica di gestione delle risorse idriche basata sulla sostenibilità di tre principi cardine: • Non utilizzare più acqua di quanta la natura ne ripristini. • Garantire la qualità dell’acqua
presente in natura. prelevabile con una tessera prepa• Assicurare che il prezzo dell’acqua gata ricaricabile. Il punto SMAT, ne consenta l’accesso a tutti. attualmente più vicino a zona Aurora è al museo A come ambiente, PUNTI SMAT in Corso Umbria 90. Ma si prevede I punti SMAT sono distributori l’apertura di altri 13 Punti SMAT di acqua depurata, che consento- in Torino, che faranno risparmiare no l’erogazione di acqua naturale, alla città 300 tonnellate di bottiglie gasata, refrigerata o a temperatura di plastica. ambiente, che vuole rappresentare un incentivo ai cittadini a utilizzare I TORET l’acqua pubblica. Le fontane pubbliche verdi e con Un Punto Acqua, con un regi- la testa di toro, detti Toret, caratteme di circa 4.000 litri di acqua al rizzano e dissetano Torino da quasi giorno, permette un risparmio di 100 anni a questa parte, rappresenun milione di bottiglie di plastica tando per i torinesi un simbolo di all’anno. L’acqua gasata a pagamen- grande affezione, oltre che un utile to, 5 centesimi ogni litro e mezzo servizio. Lo dimostra il sito www. ilovetoret.it dove accedendo tramite una mappa si può adottare una Un punto Acqua SMAT fontanella pubblica. L’adottante ha permette di risparmiare diritto a ricevere un certificato ed 1.000.000 bottiglie di è invitato a partecipare alla "banca dati" dei toret inviando materiale. plastica l'anno
59
GPL
3%
250
GPL
GASOLIO
3%
ENERGIA ELETTRICA GAS NATURALE TOT. CONSUMI
200 150 100
GASOLIO
50 1991
1995
1999
2003
GAS NATURALE
ENERGIA ELETTRICA
24%
61%
TELE RISCALDAMENTO
2007
L'ANDAMENTO DEI CONSUMI Andamento dei principali vettori energetici nel settore civile, 2007.*
3.4 ENERGIA E CONSUMI
8%
COSA CONSUMIAMO Ripartizione dei consumi del settore civile, 2007.* LE INIZIATIVE DI TORINO SMART CITY:
Risanamento energetico di edifici di proprietà comunale.
~
Tra le Province Piemontesi, quella di Torino è responsabile del 44% dei consumi totali, con punte del 51,6% per il domestico e il 49,8% per il terziario, mentre il suo peso del settore industriale e agricolo è nettamente inferiore. Basandoci sui questi dati pubblicati dalla Provincia di Torino nel 6° Rapporto sull’Energia (marzo 2009), possiamo quindi osservare l’andamento dei principali vettori energetici nel settore civile, quello maggiormente presente negli agglomerati urbani. Considerando l’attuale crisi dei carburanti e delle fonti energetiche, le difficoltà e il costo molto elevato di distribuzione e produzione, il fortissimo impatto negativo sull’ambiente che i processi di produzione di energia comportano, risulta impellente la necessità di optare per un nuovo mix energetico, che veda incentivate e protagoniste le fonti energetiche rinnovabili.
Al 2007 le fonti energetiche rinnovabili sono solo lo 0,2% dell’energia totale, ma gli elevati standard che il progetto di sviluppo energetico Torino Smart City dovrà attuare per ottenere la certificazione, lasciano sperare di ottenere risultati migliori entro il 2020. Si deve sottolineare come gli sprechi energetici rappresentino un problema condiviso che grava sui produttori, sui comuni, sull’ambiente e soprattutto sulle spese familiari. Un miglioramento dell’approvvigionamento energetico in città risulta necessario per abbassare le spese, le emissioni e per la salvaguardia dell’ambiente naturale.
Ad oggi le fonti energetiche rinnovabili rappresentano solo il 0,2% dell’energia totale*
Progressiva sostituzione delle caldaie a gasolio con caldaie alimentate a metano.
~
Fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili.
~
Incremento della volumetria allacciata al teleriscaldamento.
~
Riqualificazione energetica degli edifici pubblici e di ospedali e incentivi per quelli residenziali.
~
Diffusione del solare termico.
~
Utilizzo di lampade a minor consumo per tutti i semafori e lampioni.
~
Promozione del fotovoltaico.
~
Produzione di energia elettrica da rifiuti urbani.
* DATI: elaborazione e raccolta dati Servizio Qualità dell’Aria e Risorse Energetiche della Provincia di Torino; 2007.
60
~
Programmi di formazione ad educazione al risparmio energetico.
3.5 RIFIUTI 42%
L’Amiat è l’ente gestore della raccolta e del compostaggio dei rifiuti che si dividono secondo la provenienza come urbani e speciali oppure secondo le caratteristiche come pericolosi e non pericolosi. I rifiuti urbani del territorio di Torino vengono amministrati in due differenti maniere: Raccolta Porta a Porta, che interessa gran parte del territorio di Torino e che si è dimostrata particolarmente efficace in questi anni; Raccolta Rifiuti Stradale, tramite i consueti cassonetti comuni. Il numero dei rifiuti differenziati arriva al 40% in Torino, ed è in costante crescita. Nella Circoscrizione 7 il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta non è ancora arrivato e il problema è aggravato dalla presenza del mercato di Porta Palazzo e del mercatino delle pulci, che producono moltissimi tipi di rifiuti non differenziati.
Zona Aurora possiede peculiarità diverse rispetto agli altri quartieri di Torino: ogni giorno il mercato di Porta Palazzo produce più di 10 tonnellate di rifiuti misti; il mercatino delle pulci del Balon rappresenta uno stimolo continuo sul tema del riuso e del riciclo; poche persone sono sensibilizzate sull’argomento e vi sono moltissimi episodi di abbandono di rifiuti in strada. Nel 2011 il mercato di Porta Palazzo ha aderito alla Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti con l’iniziativa Porta la Borsa a Porta Palazzo. Per tutta la settimana i cittadini che non avessero richiesto borse di plastica ai negozianti avrebbero ricevuto una mela come premio per il comportamento sostenibile.
43%
30%
26% 19%
3%
1995
1999
2003
2007
2010
DIFFERENZIANDO Percentuale raccolta differenziata Città di Torino.*
10 TONNELLATE AL GIORNO. È la mole di rifiuti misti prodotti ogni giorno dal mercato di Porta Palazzo.*
BALON E RIUSO. La compravendita di oggetti al mercatino delle pulci è un perfetto esempio di “riutilizzo” sostenibile
* DATI: AMIAT S.p.A. dati calcolati secondo metodo normalizzato Regione Piemonte DGR 43-435; 2010.
61
~4~
DEMOGRAFIA Il quartiere, come agglomerato di vite, vive attraverso i suoi abitanti.
I
l quartiere sembra comportarsi come un grande agglomerato di Le strutture dedicati agli vite in movimento, esso esiste abitanti, la diversificazione con lo scopo di accogliere e coldegli alloggi, gli spazi e locare persone al suo interno, gli abile soluzioni in grado di tanti sono la sua vera identità, la sua favorire la convivenza unicità. Lo studio di un argomento giocano un ruolo ampio e molteplice come quello relativo al territorio urbano, trova nell’a- importante nel processo di socializzazione nalisi degli abitanti del quartiere il suo aspetto più interessante e carat* "INTRODUZIONE ALLA DEMOGRAFIA" M. Livi Bacci, , Loescher, Torino 1990.
62
terizzante. Di tutti i settori di studio, la demografia è quello più trasversale e poliedrico che spesso deve tenere conto di elementi difficilmente quantificabili. Se prendiamo per esempio il concetto di Popolazione essa viene definita come “un insieme di biografie che possiamo accomunare in gruppi omogenei, denominati coorti, che hanno vissuto un certo evento durante un dato periodo di tempo.”*, la cui ca-
90.0000 70.000 50.000 30.000 10.000 -10.0000
1961
1971
1981
1991
2001
2009
SALDO DEI MOVIMENTI MIGRATORI* Saldo Migratorio Saldo Naturale Saldo tot 1.500.000 1.250.000 1.000.000. 750.000 500.000 250.000 1953 1961
1971
1981
1991
2001
2009
RESIDENTI NEL COMUNE DI TORINO*
POSTCARD FROM TURIN “LE TRASFORMAZIONI DI TORINO DALLA SECONDA METÀ DEL NOVECENTO AD OGGI” Giugno 2011 Unione Industriale Torino. Oggi Torino è una città con una popolazione che cresce molto poco e che invecchia rapidamente. ~ È una città che si trova a dover affrontare (nuovamente) la sfida dell'integrazione ~ È una città con un reddito pro capite superiore alla media italiana.
~
È una città che conserva un tessuto industriale solido che si è rafforzato passando attraverso almeno tre recessioni.
~
È una città che grazie allo sviluppo del terziario ha diversificato il proprio tessuto economico offrendo maggiori occasioni di lavoro soprattutto alle donne.
ratteristica principale è la dinamicità. Sempre secondo Livi Bacci, la popolazione è un fenomeno in perpetua evoluzione, caratterizzato da un ricambio costante e sono questi continui flussi che determinano i mutamenti quantitativi dell’aggregato demografico, che determinano cioè il movimento della popolazione.
A
ll’interno dell’eco-quartiere la coesione sociale e la mescolanza tra le generazioni rappresentano un indice diretto del benessere sociale delle persone che vivono al suo interno, una vita di quartiere ricca e equilibrata facilita lo stabilirsi di relazioni di qualità fra gli abitanti. Diversi fattori possono agevolare o impedire il naturale processo di socializzazione nel quartiere: oltre alle barriere urbanistiche, incidono considerevolmente tutte le strutture e gli spazi dedicati agli abitanti, la diversificazione degli alloggi che permette di rivolgersi ad un target più ampio, gli spazi e le soluzioni in grado di favorire la convivenza.**
~
È una città che, sotto l’influsso delle Olimpiadi ma non solo, ha saputo migliorare la propria dotazione infrastrutturale. * DATI: elaborazione Unione Industriale Torino, su dati ISTAT **"ANALISI DEMOGRAFICA" A. Santini, La Nuova Italia, Firenze 1992.
63
4.1 PROFILO SOCIO-DEMOGRAFICO La varietà sociale che compone Aurora è unica, poche città in Europa possono annoverare eventi demografici simili, essa ha contribuito a formare un tessuto sociale estremamente ricco e variegato, fatto di molteplici punti di vista e valenze. Questi aspetti positivi sono comunque da contestualizzare in una situazione che permane critica in alcune zone, e sono controbilanciati da evidenti problematiche legate al dialogo, nella vita quotidiana.
Negli ultimi decenni Zona Aurora si è trovata ad affrontare numerosi cambiamenti. Dopo la chiusura degli stabilimenti industriali che caratterizzavano il tessuto socio-economico del quartiere, gli abitanti, gli operai e i dipendenti si sono visti costretti a trasferirsi altrove per trovare migliori opportunità lavorative. Zona Aurora è entrata in un momento di grave crisi: i quartieri costellati di edifici abbandonati, il netto calo della popolazione
STORIE Il lato più sorprendente di Porta Palazzo è l'insieme delle storie che la compongono.
64
(-34%) e l’accrescimento della popolazione anziana e di quella a basso reddito, la svalutazione immobiliare del territorio, le forti ondate immigratorie che dagli anni
Diversi fattori hanno contribuito ad un malessere diffuso negli abitanti, e alla crescente sensazione di abbandono da parte del comune.
4000
3000
2000
1000
0 DONNE
1000
2000
3000
4000
UOMINI
0-17 anni 18-29 anni 30-39 anni 40-49 anni 50-59 anni 60-69 anni 70-79 anni 80-84 anni +85 anni
NUMERO DI ABITANTI DIVISI PER FASCE D'ETÀ 2011*
+41%
48
DI ENTRATE NEL MERCATO DEL LAVORO RISPETTO ALLE USCITE
PERSONE NON ATTIVE OGNI 100 LAVORATORI
INDICE DI RICAMBIO: 141% percentuale di ricambio della popolazione. Più è alta e più la popolazione attiva è anziana.*
INDICE DI DIPENDENZA: 48 numero di persone (non attive) a carico ogni 100 lavoratori.*
2000 hanno cominciato a investire la zona. Tutti questi fattori hanno contribuito ad un malessere diffuso negli abitanti e alla crescente sensazione di abbandono da parte del Comune. Nonostante le difficoltà è degno di nota come la popolazione di zona Aurora abbia sempre dimostrato grandi capacità di tenuta, affrontando e assorbendo criticità e problemi. Dal punto di vista socio-demografico le tre zone statistiche si presentano diverse nella loro composizio-
+11%
159
LAVORATORI TRA I 40 E I 64 ANNI RISPETTO AI GIOVANI 15-39 ANNI
ANZIANI <65 OGNI 100 BAMBINI (0-14)
INDICE DI STRUTTURA: 89% grado di invecchiamento percentuale della popolazione in età lavorativa.*
INDICE DI VECCHIAIA: 159 numero di anziani over 65 anni ogni 100 bambini 0-14 anni.*
ne. Aurora e Borgo Dora sono zone molto popolate e con un’altissima presenza di stranieri all’interno. Rossini al contrario è meno popolata e possiede una percentuale di stranieri nettamente inferiore. Cosa accomuna le tre zone sono le variazioni rispetto al 1990: la percentuale di aumento della massa immigrata supera in tutti e tre i casi il 1000% mentre il numero della popolazione rimane stabile, cosa che indica una situazione di equilibrio tra il tasso di emigrazione di
La percentuale di anziani differisce da zona a zona, e ha il suo tasso più alto in Rossini con 176 anziani ogni 100 bambini.* quello di immigrazione. Anche la percentuale di anziani differisce da zona a zona e ha il suo tasso più alto in Rossini con 176 anziani ogni 100 bambini.
* DATI: Città di Torino, Settore Statistica e Toponomastica, Ufficio Pubblicazioni; 2011.
65
<10 abitanti da 10 a 100 da 101 a 300 da 301 a 500 da 501 a 750 >750 abitanti
-
<4.999 abitanti 5.000-9.999 10.000-14999 15.000-19.999 20.000-39.999 30.000-40.500
DENSITÀ ABITATIVA IN AURORA, 2011
DENSITÀ IN TORINO 2011*
Alcuni isolati sfiorano la quota di mille abitanti..*
4.2 DENSITÀ E MESCOLANZA
L
a densità della popolazione può essere un parametro utile per capire meglio le dinamiche del quartiere. Nella mappa si può notare come tutta la zona abbia una densità abitativa particolarmente alta, inoltre essa evidenzia chiaramente le zone maggiormente abitate e quelle a rischio di disagio abitativo (oltre 750 residenti). Più sono i residenti che vivono in un isolato specifico, più aumentano i problemi di comfort, di sicurezza e di benessere degli abitanti. Il sovraffollamento è spesso sintomo di povertà e porta con se problematiche ben più grandi della semplice mancanza di spazio:
Le zone particolarmente critiche dal punto di vista della densità risultano essere gli isolati di Corso Vercelli e Corso Giulio Cesare, attorno alle ex Officine Grandi Motori. incide sulla sicurezza, sulle condizioni igieniche, sul benessere psicofisico delle persone e rende difficile monitorare le situazioni di disagio edilizio. Le zone particolarmente critiche dal punto di vista della densità risultano essere gli isolati di Corso Vercelli e Corso Giulio Cesa-
re, attorno alle ex Officine Grandi Motori, il cui edificio in completo stato di abbandono ha determinato un'enorme svalutazione dei lotti immobiliari, già catalogati come Zona di Degrado, dal VII rapporto dell’Osservatorio sulla Condizione Abitativa del Comune di Torino, 2010. Rispetto alle altre zone di Torino, la densità abitativa si mantiene medio-alta, ma nella tabella comparativa sui quartieri Europei Urban II il dato risulta tra i più alti tra le città prese in considerazione. È un dato interessante come la densità abitativa dei quartieri differisca rispetto a quella delle città nel loro complesso.
* DATI: Città di Torino, Settore Statistica e Toponomastica, Centro di ricerca e documentazione della Circoscrizione 7, 2007.
66
CONTESTI Gli abitanti trovano nel quartiere il principale ambiente di dialogo e di interazione, attorno ad ognuno gravita un piccolo mondo.
67
IL LAVORO Le attivitĂ di terziario e la ristorazione sono le principali, se non uniche, occasioni lavorative del quartiere Aurora.
68
16% STUDENTI
5.000
LONELINESS
L'OCCUPAZIONE IN AURORA
Tipologia di nuclei familiari, Circoscrizione 7, 2011.**
Popolazione divisa per mestiere, 2011.**
5,6% DISOCCUPATI
18% OPERAI
PENSIONATI
6.000
0,2% DIRIGENTI
47%
7.000
0,2% INVALIDI
23%
10%
8.000
3% LAVORI A DOMICILIO
coppie senza figli intestatari monogenitori maschi monogenitori femmine persone sole coppie con figli
16%
11%
Livello di Istruzione Circoscrizione 7, 2001.*
8% ALTRO
ABC
11% IMPIEGATI
32%
13% LAV. IN PROPRIO
23%
26%
CASALINGHE
alfabeti licenza elementare analfabeti laurea diploma licenza media
7%
12%
11%
4000 3000 2000 1000
4.3 OCCUPAZIONE
U
na fotografia più dettagliata della popolazione è quella relativa alle tipologie sociali all’interno del quartiere. Esse sono determinate sia da fattori di contesto, come il livello d'istruzione, le condizioni economiche sia da fattori personali come il tipo di lavoro svolto e la tipologia di nucleo familiare a cui si appartiene. Tenere conto di questo tipo di informazioni permette di capire più “personalmente” gli abitanti e di tentare una sorta di processo di stereotipizzazione trasversale, che possa fornire dati più chiari e non solo puramente numerici.
DAL 1990 AL 2011:
• CASALINGHE -37% • STUDENTI +53% • IMPRENDITORI +9% • DISOCCUPAZIONE DAL 3,3% AL 5,4%
* DATI: Città di Torino, banca dati Profili e Piani di Salute Torino, 2001
Il grafico a barre mostra le persone maggiori di 15 anni divise per fasce di mestiere. La presenza di impiegati nel settore manufatturiero risulta essere costantemente alta, dimostrando una preponderanza della realtà popolare e operaia rispetto a quella altoborghese. Si può, infatti, osservare come siano quasi assenti le persone ad alto reddito. Le persone sole (22% maschi più 25% femmine) sono quasi la metà degli abitanti. Le coppie con figli risultano stabili al 23%, mentre possiamo notare il divario tra i monogenitori femmine e quelli maschi.
** DATI: Città di Torino, Annuario Statistico 2011.
69
4.4 MIGRAZIONI
C
ome già osservato nei capitoli precedenti, l'andamento demografico in zona Aurora dalla seconda metà del novecento in poi è stato tumultuoso e in continua trasformazione. Dopo le grandi migrazioni regionali negli anni Settanta, la sfida che il quartiere ha dovuto affrontare non è stata facile. Assorbire e integrare migliaia di immigrati nella vita cittadina, rispondere alla continua necessità di servizi e abitazioni, far fronte alle differenze culturali e agevolare
il processo integrativo, sono state azioni che hanno richiesto tempi molto lunghi e sono spesso giunte in ritardo rispetto alle esigenze cittadine.
Alcune caratteristiche della migrazione degli anni Settanta, malgrado grandi mutamenti di quadro, sono straordinariamente simili a quelle dell'immigrazione in atto.
Il definitivo assestamento delle difficoltà integrative relative agli immigrati di prima generazione, è dipeso, anche in parte, dall’arrivo di una seconda e intensa ondata migratoria dall’estero (+1000% di stranieri residenti tra il 1990 e il 2001) che ha investito il quartiere negli anni 2000. Come sottolinea il Centro Inter culturale della Città di Torino, alcune caratteristiche della migrazione degli anni Settanta, malgrado grandi mutamenti di quadro, sono straordinariamente simili a quelle attuali.
STORMI Un pò come le rotte degli uccelli, anche gli esseri umani si spostano in massa, spinti dalla necessità di trovare migliori condizioni di vita.
70
IMMIGRAZIONI DI 1° E DI 2° GENERAZIONE DIFFERENZE Differenze di culto: Sebbene anche un tempo esistevano modi molto diversi di praticare i riti religiosi, il dio che veniva adorato era sempre lo stesso, il dio cattolico. Al giorno d’oggi in Zona Aurora convivono almeno 15 religioni molto diverse tra di loro e nonostante alcune difficoltà la convivenza sembra avere successo. Domanda di lavoro: la differenza cardine tra le due migrazioni è senza dubbio la domanda di lavoro, mentre la prima ondata era stata definita anche “Immigrazione di manovali” perché rispondeva alla crescente richiesta di operai non specializzati, oggi l’offerta è scesa drasticamente. Torino non è più una città in espansione e il livello di disoccupazione è in aumento. Gli unici settori in cui gli immigrati sembrano trovare spazio sono la cura delle persone, le costruzioni, il piccolo commercio e la ristorazione. Dopo quarant’anni ciò che la migrazione di prima generazione ha lasciato dietro di sé è stata un indice altissimo di pensionamento e una nuova generazione di torinesi che ha mischiato le proprie influenze esterne e quelle dei genitori, e come in ogni processo integrativo, ha perso qualcosa e ne ha guadagnato qual cos'altro. Osservando l’esempio passato, sembra che la medicina più efficace per i disagi integrativi sia stato il tempo e le generazioni future che hanno saputo appianare le differenze e creare una nuova identità di quartiere, cosa che ci auspichiamo succederà
135.000 IMMIGRATI 2°GENERAZIONE 120.000 120.000 105.000 90.000 75.000 60.000 45.000 30.000 IMMIGRATI 15.000 1°GENERAZIONE 0 1939 1949 1959 1969 1979 1989 1991 1996 2001 2006 2010
C'È CHI VIENE E C'È CHI VA Ondate migratorie in Torino, 2011.* ALTRE REGIONI ITALIANE
29%
ESTERO
15%
PIEMONTE
6%
AREA METROPOLITANA
5%
TORINO
44%
WHERE ARE YOU FROM? Stranieri residenti nella Circoscrizione 7 per area di provenienza, 2011.*
anche nel futuro. Il fenomeno migratorio dall’estero, specialmente dai paesi più poveri, degli anni 2000 ha visto Zona Aurora come indiscussa protagonista. Il massiccio e continuo aumento del numero di stranieri nell’area (in maggioranza trentenni), il più alto di tutta la città, sta nuovamente ridefinendo le dinamiche sociali di tutto il quartiere. SIMILITUDINI Clandestinità: fino all’abolizione della legge fascista sull’urbanesimo nel 1961, una disposizione proibiva l’emigrazione interna, non concedendo la residenza a chi non avesse già un lavoro fisso e un’abitazione nella regione di destinazione.
Moltissimi lavoratori in Aurora potevano definirsi illegali, dopo l’abolizione del decreto, la popolazione del Comune di Torino sali improvvisamente di 150.000 persone, e continuò a crescere per tutto l’arco degli anni Sessanta e Settanta. Differenze Culturali: la stragrande maggioranza degli immigrati allora, proveniva dal mezzogiorno, dal Veneto e dal Friuli, portandosi dietro i propri dialetti, le proprie tradizioni, usi e costumi, i propri orari e le consuetudini legate alla vita contadina di sussistenza, che non trovavano luogo nella società industriale e che erano spesso in contrasto con quelli della popolazione locale.
* DATI: Città di Torino, Settore Statistica e Toponomastica, Ufficio Pubblicazioni, I numeri dell’immigrazione italiana a Torino, 2010.
71
<10 abitanti da 10 a 30 da 31 a 80 da 81 a 200 da 201 a 300 >301 abitanti
<500 abitanti 501-2.000 2.001-3.000 3.001-5.000 5.000-10.000
-
>10.000
DENSITÀ ABITATIVA DEI RESIDENTI STRANIERI IN AURORA, 2007*
DENSITÀ ABITATIVA DEGLI STRANIERI IN TORINO 2007*
* DATI: Città di Torino, Settore Statistica e Toponomastica, Centro di ricerca e documentazione della Circoscrizione 7, 2007.
C
ome si può osservare dalla mappa della densità, la distribuzione degli stranieri all’interno del quartiere è diseguale e porta con sé problematiche diverse: BORGO DORA TRA IL GHETTO E LA MULTIENICITÀ In Borgo Dora si ha una delle più alte concentrazioni di stranieri di tutta la città con il 35% di tasso d'incidenza stranieri sui cittadini locali (superata solo da Borgata Aurora). Da decenni si attesta come luogo di primo insediamento degli immigrati, dove qui possono trovare un ambiente totalmente cosmopolita, con opportunità di la-
72
voro anche se spesso mal retribuito e non regolamentato e abitazioni economiche, anch’esse spesso in pessime condizioni. Se Borgo Dora e Porta Palazzo da un lato rappresentano una grande attrattiva turistica e cittadina, con i suoi mercati e il Balon, con la sua multietnicità e i suoi colori, dall’altra è un posto TASSO DI STRANIERI SULA POPOLAZIONE RESIDENTE
Aurora: 36% Rossini: 17% Borgo Dora: 35%
dove è più evidente la parte della popolazione “sommersa, persone senza permesso di soggiorno che alimentano i commerci e le attività illecite all’interno della zona, unica alternativa alla vita in strada. Così Borgo Dora che sembra avere le caratteristiche di un vero e proprio ghetto, possiede altre numerose qualità: il tessuto urbano fitto di edifici storici, la vitalità della popolazione residente, i commerci caratteristici la rendono affascinante in tutti i suoi contrasti. BORGO ROSSINI IN TRASFORMAZIONE GRADUALE In Borgo Rossini la quantità di
IL FUTURO NON AVRÀ DIFFERENZE In Borgo Dora e in Aurora la percentuale di bambini stranieri tra gli 0 e 10 anni è il 57%, Mentre in Rossini si mantiene al 28%. Cifre così alte fanno pensare ad un futuro dove la parola "straniero" non troverà più applicazione, ma che si vedrà animato dai nuovi giovani italiani, cittadini provenienti da tutte le parti del mondo.
stranieri è molto più bassa rispetto alla media di Borgo Dora e Zona Aurora, e rappresenta il 17% della popolazione. Il borgo, dove vivono in maggioranza figli di immigrati della prima generazione e le loro famiglie, ha tutte le caratteristiche di un piccolo paese accogliente e ristretto. Proprio queste caratteristiche lo portano a vivere senza traumi particolari le trasformazioni demografiche in atto. BORGATA AURORA UN QUARTIERE DA RIVALUTARE. È forse borgata Aurora ad avere avuto il maggior numero d'incidenza straniera sulla popolazione attuale. La verità è che il quartie-
Gli isolati di case operaie attorno all'ex OGM in Corso Vercelli e in Corso Giulio Cesare risultano abitati prevalentemente da stranieri. re fino al decennio scorso era in condizioni di abbandono e la popolazione al suo interno era ormai scarsa e anziana. Il vuoto lasciato dalle emigrazioni precedenti è stato riempito dai nuovi immigrati, come si può osservare dalla mappa della densità abitativa degli stranieri, gli isolati una volta adibiti a case operaie attorno all'ex OGM in Corso
Vercelli e in Corso Regio Parco, risultano ora abitati prevalentemente da stranieri. Rispetto a Borgo Dora che spesso è solo un punto di stazionamento temporaneo, in zona Aurora essi sembrano trovare soluzioni abitative più a lungo termine. È inevitabile riportare alcune situazioni disagianti dal punto di vista edilizio e della scarsa sicurezza in strada, entrambe eredità di una politica di amministrazione del territorio pubblico poco efficace che ha lasciato vuoti gli stabilimenti produttivi troppo a lungo svalutando il territorio circostante, e che ora non si presta a facile soluzione.
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Sotto la media
FURTI
Nella media Sopra la media Molto sopra la media
3,5% 7,7%
4,5%
STUPEFACENTI
LESIONI DOLOSE
0,2%
0,2% 1,8%
0,4%
0,2%
0,1%
BORSEGGI 0,2% 1%
0,2%
MAPPA DEI REATI COMPLESSIVI COMMESSI N TORINO, 2011. Tasso di incidenza di ciascuna zona statistica sul numero complessivo di reati cittadini. *
4.5 SICUREZZA
L
a sicurezza in Aurora è sicuramente un tema caldo. Possiamo, prima di tutto, definirne i due parametri chiave: il pericolo reale, e la percezione dell’insicurezza. Oggettivamente parlando i dati relativi ai reati commessi nella zona sono alti, specialmente in Borgo Dora, rispetto al resto della città infatti queste espressioni di illegalità e di violenza sono uno dei tasti dolenti del quartiere, manifestazioni che esasperano gli abitanti e con-
Le principali cause di insicurezza nel quartiere: la brutta reputazione ~ gli spazi urbani abbandonati e fatiscenti ~ gli stazionamenti molesti ~ i tragitti con poca mobilità pedonale
tribuiscono a generare sentimenti di paura e diffidenza. Le forze dell’ordine, molto attive sul territorio, riscontrano difficoltà nell’operare secondo una linea di azione contenitiva e preventiva, il sentimento di sfiducia e di antagonismo verso il profilo istituzionale sembra essere radicato, non solo negli stranieri, ma soprattutto nei giovani e nei gruppi di persone che tengono posizioni politicamente estremiste.
*DATI: Città di Torino, Divisione Infrastrutture e Mobilità; Piano Urbano della Mobilità Sostenibile; Planimetrie del 2008.
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PAURA Il segnale chimico che noi riconosciamo come paura è un fattore capace di annullare ogni ragionamento razionale. Un segnale così soggettivo, oltre che dagli agenti esterni, è condizionato dal nostro modo di agire e dalle nostre esperienze pregresse, ed ha come fattore comune la sensazione di impotenza e vulnerabilità.
In un’ottica soggettiva, ovvero dal punto di vista dell’abitante, la valutazione della sicurezza è un fattore personale (subisce differenze rispetto al sesso e all’etnia) e spesso poco razionale.
M
igliorare concretamente la sicurezza degli abitanti nel quartiere è una necessità impellente tanto quanto quella di riabilitarne l’immagine. È impensabile, infatti agire sul livello di sicurezza percepita, senza prima
porsi degli obiettivi concreti di diminuzione dei reati commessi. Certo questa non si pone come una sfida semplice, ma gli organismi locali sono tenuti a rispondere a quest'esigenza nel modo più incisivo possibile. Studiando casi paralleli, indagando il livello di paura percepito e il reale livello di rischio, le amministrazioni potranno agire progettualmente in due vie, quella più repressiva che vede come principale strumento le forze dell’ordine e quella preventiva: - Social Prevention, ovvero soste-
nendo azioni che promuovano la legalità, la convivenza, la partecipazione e soprattutto il dialogo nel quartiere (associazioni per la mediazione culturale, orti pubblici e feste inter-quartiere) - Environmental Prevention, correlando la progettazione urbanistica alla dimensione umana e realizzando opere volte ad identificare ed integrare il più possibile gli edifici nel tessuto urbano (servizio di SOS, telecamere esterne, illuminazione).
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Cosa può fare la grafica per il territorio? Dopo aver chiarito le esigenze del progetto, la scelta del mezzo di comunicazione è forse la variabile più importante.
Evidenziare le unicità di zona Aurora
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Cartaceoinformativo
Prodotto editoriale
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Multi linguismo
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Intervento urbano
Creare occasioni di dialogo tra gli abitanti
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Eventi
Audiovisivo
e rir ne vo sio i Fa res adin sp tt l'e i ci de
In c
Rivalutare l'immagine della zona in Torino
Istruttivo
Arredo di spazi pubblici
Identità visiva
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Informare sul futuro della zona
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Ecosostenibilità
Virtuale
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TABELLA DELLE SCELTE PROGETTUALI: Sui tre livelli vengono evidenziate le esigenze progettuali, il mezzo scelto e le necessità del progetto.
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IL PROGETTO ~
"In Aurora": può un'animazione video raccontare un quartiere, in tre minuti?
ESIGENZE: MOSTRARE IL CAMBIAMENTO Dopo una preventiva fase di studio del quartiere e dopo aver preso contatti con l’assessore alla cultura della Circoscrizione 7 Luca Deri, una esigenza progettuale, anche sottolineata nel rapporto annuale stilato dalla Circoscrizione, si è delineata più urgente delle altre: “si deve far crescere nei residenti una miglior percezione delle trasformazioni in atto unitamente alle opportunità ed ai possibili processi positivi individuando così percorsi utili ad invertire rotta e favorire l’uscita dall’attuale situazione di crisi.”
S
eguendo questa linea guida, il progetto si è sviluppato nella creazione di un video d'animazione illustrativo delle trasformazioni in atto nel quartiere, che vede come target non solo gli abitanti di Aurora ma di tutta Torino, che mostri in un tempo relativamente breve e unitamente l’importanza dei cambiamenti urbanistici che sono e saranno attuali e che potranno realmente invertire la rotta seguita in questi decenni. Il prodotto audiovisivo si propone di rivalutare l'immagine di Zona Aurora, spesso soggetta a molte stereotipizzazioni, evidenziandone le unicità e i punti di forza, mostrando chiaramente e con un unico mezzo tutti i cambiamenti a cui il territorio andrà in contro.
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Lo Stop Motion è una tecnica di animazione che permette di creare l'illusione del movimento di elementi reali tramite la manipolazione. Questo è possibile scattando i fotogrammi manualmente e montandoli ad una determinata velocità. L'animazione "In Aurora" ha richiesto 1.500 scatti.
IL MEZZO: PERCHÉ LO STOP MOTION Animare tramite lo strumento dello Stop Motion, sebbene non richieda particolari conoscenze tecniche, necessita di tempo e di visione d'insieme. Rispetto al metodi virtuali esso si mostra con tutte le sue imperfezioni agli occhi dello spettatore, e giocando con le sue giunture crea l'illusione del movimento. È un mezzo assolutamente alla portata di tutti, in cui ci si può cimentare solo con l'ausilio di una macchina fotografica e che può trovare come attori principali oggetti reali di uso comune. L'animazione frame by frame riesce in questo modo a incuriosire e a catturare l'attenzione di chi guarda senza imitare la realtà ma
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creandone una nuova, immaginifica e impossibile, all'interno di quella che tutti noi conosciamo. Per questi motivi questo mezzo ci è sembrato adattarsi particolarmente bene al racconto di una realtà, a sua volta eterogenea ed imperfetta, come quella del quartiere Aurora. Il tempo impiegato a registrare un video in stop Motion non è scandito da minuti reali ma varia in base al tipo di animazione. Un solo fotogramma può quindi richiedere anche ore di preparazione, altri invece solo il tempo di spostare l'oggetto inquadrato di pochi centimetri. Animare il quartiere Aurora ha significato in primis la stesura di una vera e propria storia, con una trama e una sceneggiatura. In secondo luogo è stato necessario un processo di
Il video che si muove sulla piattaforma virtuale, non necessita di molte spese e può raggiungere un alto numero di persone senza incorrere negli inevitabili sprechi della distribuzione cartacea.
astrazione che ha permesso di immaginare il quartiere sotto un'altra forma, sicuramente semplificata ma ugualmente evocativa NECESSITÀ: UN PRODOTTO PER TUTTI Le necessità a cui il progetto andava incontro, hanno vincolato da subito la fase dell'ideazione. Essendo basato sul presupposto di una concreta realizzazione, esso doveva essere svolto con un team di lavoro di sole due persone e necessitare di un budget molto contenuto. Inoltre, come progetto di tesi, doveva rappresentare un'adeguata e coerente conclusione alla ricerca precedentemente svolta.
Un'altra necessità che richiedeva questo tipo di percorso era la sostenibilità della sua realizzazione. Avendo individuato come target gli abitanti della zona e più in generale di Torino, realizzare un progetto di così grande portata, dovendo raggiungere il più alto numero di persone possibile, rendeva inutilizzabile lo strumento cartaceo. Il mezzo virtuale si è quindi presentato come un'alternativa più efficace ed attuabile della consueta campagna pubblicitaria e spera di potersi diffondere tramite i siti delle amministrazioni pubbliche della Circoscrizione 7 e di Torino. Inoltre grazie alla sua breve durata si presta ad essere condiviso sui vari social network e sugli smartphone.
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SCENARIO
TEMA: Il rapporto tra l'uomo e la città. METODO: Il video usa l'insolita combinazione di Motion Graphics illustrative e interviste reali, le cui voci svolgono anche una funzione narrativa. La musica di accompagnamento ha la funzione di scandire le scene e colorare i toni delle interviste.
TEMA: Le nuove forme di sviluppo sostenibile all'interno della
città e le forme di intelligenza urbane METODO: Il modellino, fatto in lego, viene animato tramite il mezzo dello Stop Motion e riassume, in un quadrato, i fondamenti del nuovo modo di vivere in città. Non è presente la voce narrante poiché il video si esprime tramite le grandi parole chiave animate e le musiche.
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INFOGRAFICHE E INTERVISTE
"L'homme, La ville, La reflexion" Studio Los Patos per Fondation Palladio.
COSTRUIRE LA SOSTENIBILITÀ
"La vita nòva - Domo Sapiens" Studio HappyCentro per 2.2 Ricerca, Innovazione, Creatività.
Come i video raccontano la sostenibilità urbana: quattro esempi che riassumono le diverse linee grafiche e di narrazione che si possono trovare sul web.
TEMA: L'urbanistica e la sostenibilità, sono i temi centrali su
IL QUARTIERE OOSTERWALD
"Almere Oosterwold" Studio MVRDVRotterdam
GUARDARE AL FUTURO
"The future we want, RIO+20" Virgilio Villoresi per United Nations Develpment Programme (UNDP).
cui si basa l'innovativa strategia di sviluppo urbano del quartiere Oosterwald in Olanda
METODO: Il video vettoriale, si sviluppa con una voce narrante fuori campo che introduce al quartiere, accompagnata da grafici ed elementi virtuali, che per quanto semplici appaiono molto dettagliati.
TEMA: Che cosa significano oggi i principi dello sviluppo soste-
nibile, dal un punto di vista più globale. METODO: La voce narrante esplicita i messaggi, mentre gli
attori principali sono delle mani tuttofare che mimano allo spettatore, anche grazie alla tecnica del body painting, i concetti della sostenibilità.
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STORYBOARD La voce narrante è il filo conduttore dell'animazione: guida lo spettatore scena dopo scena e rende omogenee tutte le tecniche utilizzate.
Q
uesto video è stato creato con l'ausilio di pochissimi materiali: la carta, che ne è la protagonista; la lana, utilizzata per segnalare percorsi e indicare direzioni; il laminil, per la costruzione degli isolati; e gli spilli metallici da sartoria per tenere insieme il tutto. Si è proseguito nella realizzazione di due set diversi, uno per le riprese dall'alto, che svolgono una funzione illustrativa, e un'altro per le riprese più ravvicinate, che hanno una funzione più evocativa. La preparazione dei soggetti, dalle figure, degli isolati, e di tutti gli elementi presenti nel video, ha richiesto tempo, più di quanto non ne sia servito per le riprese.
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Come già visto precedentemente, nello stop Motion il tempo reale e il tempo della narrazione, proprio come in un romanzo o in un film, differiscono nettamente. La voce narrante, tiene unite tutte le parti, narrando una vera e propria storia, che parte dalle origini del quartiere, che si sviluppa fino ai giorni attuali e che prosegue fino al futuro prossimo. La trama, seppur in modo ridotto, tratta le tematiche analizzate nella tesi, con una particolare attenzione per le trasformazioni future e per gli aspetti positivi che nel tempo quartiere sta sviluppando. Qui di seguito viene riportato lo Storyboard del progetto, ogni scena differisce dall'altra per la durata e per la tecnica d'animazione utilizzata.
PARTE 1: la
collocazione e l'ampliamento storico "Zona Aurora è un quartiere situato a Nord del centro di Torino,
Scena 1
Secondi 5
Materiale CARTA
...attraversato dal fiume Dora e dalla storica via di collegamento fra Torino e Milano.
Scena 2
Secondi 9
Materiale CARTA, LANA
Nata nel 1808, si sviluppò in tre borgate alla fine delle due guerre mondiali,
Scena 3
Secondi 9
Materiale CARTA, LAMINIL
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PARTE 2: un
pò di storia ...quando i vecchi mulini, diventarono fabbriche, sempre più numerose, e sempre più grandi. Come il Gruppo Finanziario Tessile, e la Officine Grandi Motori, che davano lavoro a moltissime persone provenienti da tutta Italia. Oltre all'industria, Aurora sviluppò una vocazione commerciale, ospitando uno dei più grandi mercati d'Europa. Scena 4
Secondi 30
Materiale CARTA
Dagli anni 80 in poi, la crisi dell'industria portò alla chiusura di molti stabilimenti, lasciando dietro di se un tasso di disoccupazione in crescita costante, una popolazione in calo che diveniva sempre più anziana; Scena 5
Secondi 13
Materiale CARTA
...e più di 200.000 metri quadri di spazi industriali dismessi.
Scena 6
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Secondi 6
Materiale CARTA, LAMINIL
PARTE 3: il
cambiamento e la mobilità Oggi Aurora è un quartiere che cambia, e che cerca di sopperire ai suoi problemi con le opportunità.
Scena 7
Secondi Materiale 12 CARTA, LANA, LAMINIL
È un quartiere in movimento, che nonostante i problemi di traffico, rende possibile spostarsi senza l'ausilio dell'automobile grazie:
Scena 8
Secondi 9
Materiale CARTA
alle due piste ciclabili alle undici linee di bus, alle tre tranvie e alle le due linee notturne, che attraversano cinquantasei fermate sul territorio.
Scena 9
Secondi 20
Materiale CARTA, LANA
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PARTE 4: densità
e multiculturalità Con una densità abitativa pari ad una città come Il Cairo
Scena 10
Secondi 5
Materiale CARTA
Aurora è un quartiere interculturale, dove si parlano più di 20 lingue diverse,
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Materiale CARTA
...e dove una persona su tre è di origine straniera.
Scena 12
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Secondi 3
Materiale CARTA
PARTE 5:
il futuro Da oggi al 2020, in Aurora, si prospettano molti cambiamenti e la maggior parte degli edifici dismessi sarà recuperata.
Scena 12
Secondi 6
Materiale CARTA
Verrà ultimata la stazione sotterranea di Torino Dora, e il cantiere decennale di corso Principe Oddone lascerà il posto al grande asse di collegamento tra Torino Nord e Torino Sud.
Scena 13
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Materiale CARTA
La Linea 2 della metropolitana prevederà uno scalo nella vicina Vanchiglia e in Barriera di Milano;
Scena 14
Secondi 5
Materiale CARTA
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... i nuovi poli universitari di scienze politiche e lo IAAD, attrarranno nuove presenze giovanili.
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Materiale CARTA, LAMINIL
Oggi Aurora è un quartiere che getta la basi per un futuro piÚ ricco e sostenibile.
Scena 13
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Materiale CARTA, LAMINIL
CONCLUSIONI
A
lla fine di questo percorso di studio e di progettazione, la sensazione è quella di aver consolidato molte nuove conoscenze. Lo studio delle dinamiche di quartiere è un argomento che ha richiesto tempo e capacità per catalogare e raccogliere i dati e per elaborare una metodologia di studio. Ma non solo, un tema così ampio, che esulava in gran parte dalle conoscenze ottenute durante gli anni di studio, si presentava come una materia del tutto nuova. Oltre alla notevole mole di informazioni ottenute nella prima parte, lo creazione dello Stop Motion si è dimostrata essere una preziosa esperienza per le notevoli competenze pratiche che ci ha fatto ottenere. Competenze acquisibili solo tramite l'esperienza diretta. Possiamo ritenere questo percorso completo per il prodotto che ne è scaturito, prodotto che adeguatamente proposto, può essere uno strumento utile alle amministrazioni pubbliche sul territorio.
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INDICE FOTOGRAFICO ~ INTRODUZIONE
QUARTIERI D'EUROPA Il Princess Garden a Berlino; Valencia; I Il centro di Stoccolma, Liegi in Belgio.
SOSTENIBILITÀ E LEGGEREZZA Sopra: Avigliana (Torino) Sotto: Ai piedi del Turin-Eye di Borgo Dora, Torino
OPERAI VENCHI UNICA, 1930. Associazione per la Fotografia Storica Torino Collezione Danna-Leonardo-Fotografo Silvio Ottolenghi.
FILARE Archivio Storico Città di Torino.
FIAT GRANDI MOTORI, (DA CORSO VIGEVANO), 1918. Archivio e Centro storico Fiat, Torino.
MANIFESTO PUBBLICITARIO FIAT ANNI '50; mepiemont.net.
IERI COM'ERA Archivio Storico Città di Torino. VEDUTA PROSPETTICA DEL PONTE MOSCA, 1830. Archivio Storico Città di Torino. AURORA A METÀ DEL 1800 AURORA SI RIEMPIE Archivio e Centro storico Fiat, Torino. IN VISITA 1923. Archivio e Centro storico Fiat, Torino.
OGGI
ELETTRICITÀ, 1920. mepiemont.net; da “Memoria del Tempo”; edizione Il Punto Piemonte in Bancarella.
L'INCENDIO, AREA EX CEAT 1961. Archivio Storico Città di Torino
NON SI AFFITTA AI MERIDIONALI; Torino 1970, lospiffero.com.
FOTOGRAFIE DI: E. CARPENÈ, F. GIOBERTO
A PORTA PALAZZO. Piazza della Repubblica, Torino.
LA COLLETTA Parco della Colletta, Torino.
RUMORI QUOTIDIANI LungoDora, Torino.
NO ENTRY OGM e Trincerone Via Saint-Bon, Torino.
TAXI Aeroporto di Torino Caselle
STORIE Mercato di Porta Palazzo e Balon, Torino.
USARE I SERVIZI Sinistra: Via Damiano. Destra: Via Cecchi, Torino.
AUTO IN CITTÀ Corso Verona, Torino
CONTESTI San Salvario, Torino.
DIVINA PROVVIDENZA Via San Pietro in Vincoli, Via Cottolengo, Torino. LAVORI (SOSTENIBILI) IN CORSO Via Bologna, Torino. SARÀ DÜRA Corso Palermo, Torino. DI MOLTI, SE NON DI TUTTI Via Borgo Dora, Torino.
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COME UN DOLMUŠ Corso Regio Parco, Torino. MAPPA VIABILISTICA DI AURORA IL 16 Tram 16 in Piazza Sabotino, Torino. A NEVE E IL 10 Rondò della Forca, Torino. PASSEGGIAR CON MARY Via XX Settembre, Torino POLVERI Herstal, Belgio.
IL LAVORO Mercato di Porta Palazzo, Torino. STORMI Liegi, Belgio. IL FUTURO NON AVRÀ DIFFERENZE San Salvario, Torino. PAURA Attorno al Cottolengo, Torino.
FONTI ~ LIBRI
WEB
PAG. 57: Istat, Statistiche in breve, 2010.
"SANTÔSSÌ" Augusto Monti; Araba Fenice, 1993; p.360.
STORIA, museotorino.it.
Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera (IREA)
"TORINO MEZZO SECOLO DI ARCHITETTURA 1865-1915" Mila Leve Pistoi; Tipografia Torinese Editrice, 1969; "RAPPORTO BRUNTLAND" Commissione Mondiale sull'Ambiente e lo Sviluppo (WCED); 1987. "QUARTIERI SOSTENIBILI" Sfide e opportunità per lo sviluppo urbano" Ufficio Federale Sviluppo Territoriale, Confederazione Svizzera. "STORIA D’ITALIA DAL DOPOGUERRA A OGGI" Paul Ginsborg, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1989. Pag. 290.
SMART CITY torinismartcity.csi.it THE GATE comune.torino.it/portapalazzo/ bancadati ENERGIA torinoenergiaambiente.com INDICI DEMOGRAFICI tuttitalia.it/ piemonte STATISTICA comune.torino.it/statistica/ osservatorio GEOPORTALE comune.torino.it/ geoportale/pums/cms/
"CITTÀ IN BICICLETTA" Pedalare verso l’avvenire”* Unione Europea, DG XI Ambiente, sicurezza nucleare e protezione civile
DATI STATISTICI
"TAPE" Turin Action Plan for Energy”; Città di Torino; 2009.
PAG. 29: Elaborazione Unione Industriale Torino su dati Istat; "Le trasformazioni di Torino dal 1950 ad oggi"; Giugno 2010.
"STORIA D’ITALIA DAL DOPOGUERRA A OGGI" Paul Ginsborg, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1989. Pag. 290.
PAG. 45: Elaborazione Agenzia Metropolitana Torino, dati T.M.T PRAGMA.
PAG. 60: Elaborazione e raccolta dati Servizio Qualità dell’Aria e Risorse Energetiche della Provincia di Torino; 2007. PAG. 61: AMIAT S.p.A. dati calcolati secondo metodo normalizzato Regione Piemonte DGR 43-435; 2010. PAG. 63: elaborazione Unione Industriale Torino, su dati ISTAT PAG. 65: Città di Torino, Settore Statistica e Toponomastica, Ufficio Pubblicazioni; 2011. PAG. 66: Città di Torino, Settore Statistica e Toponomastica, Centro di ricerca e documentazione della Circoscrizione 7, 2007. PAG. 69: Città di Torino, banca dati Profili e Piani di Salute Torino, 2001 Città di Torino, Annuario Statistico 2011. PAG. 71: Città di Torino, Settore Statistica e Toponomastica, Ufficio Pubblicazioni, I numeri dell’immigrazione italiana a Torino, 2010.
PAG. 46: ACI Annuario Statistico 2009.
PAG. 72: Città di Torino, Divisione Infrastrutture e Mobilità; Piano Urbano della Mobilità Sostenibile; Planimetrie del 2008.
"ANALISI DEMOGRAFICA" A. Santini, La Nuova Italia, Firenze 1992.
PAG. 48: Città di Torino, Divisione Infrastrutture e Mobilità; Piano Urbano della Mobilità Sostenibile; Planimetrie del 2008.
PAG. 74: Città di Torino, Settore Statistica e Toponomastica, Centro di ricerca e documentazione della Circoscrizione 7, 2007.
"IL FIUME DI TORINO - VIAGGIO LUNGO LA DORA RIPARIA" Andrea Bocco
PAG. 51: Elaborazione GTT, agenzia per i servizi pubblici locali del Comune di Torino, dati T.M.T PRAGMA, 2009.
"I PONTI DI TORINO: DUECENTO ANNI DI STORIA DELLA CITTÀ" Sassi Perino, Angia - Faraggiana, Giorgio, Edizioni del Capricorno, 2002, Torino
PAG. 53: Eurobarometro 1991 (1000 persone per paese; escluse Austria,Svezia, Finlandia) Unione Europea.
"INTRODUZIONE ALLA DEMOGRAFIA" M. Livi Bacci, , Loescher, Torino 1990.
Elab. PUMS dati GTT
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Finito di stampare nel mese di febbraio 2013