Guida Stelle di Puglia

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INDICE

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Saluti del Presidente

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Direttivo

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Sentieri Imperiali

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Sentinelle del Mare

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Altopiano di Primizie

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Terra delle Gravine

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Valle dei Trulli

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Strutture Associate

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Saluto del Presidente

DIRETTIVO Presidente

Daniele De Gennaro Hotel Sheraton - Bari Vice Presidente Vicario

Francesco De Carlo

La Puglia è ormai un’affermata meta cult.

Colle del Sole - Alberobello Vice Presidente Tesoriere

La ragione del successo deriva dallo sforzo corale di operatori, associazioni di categoria, enti, istituzioni, che condividono le strategie messe in campo che fanno leva su innovazione e diversificazione dell’offerta.

Francesco Caizzi

Hotel President - Giovinazzo Consigliere

Luigi Annese

La Puglia ha raccolto la sfida internazionale ed ha rafforzato un brand territoriale che aggreghi e accomuni le tante eccellenze di cui è ricca. Chi ricorda una bella masseria pugliese ammirata in fotografia o viaggiando nel web, è tentato, inevitabilmente, dall’idea di visitare la nostra regione. E probabilmente guarderà con simpatia ad altri prodotti provenienti dalla Puglia.

Hotel Garden - Molfetta Consigliere

Edoardo Caizzi Hotel La Baia - Palese Consigliere

Leonardo Cardone È in quest’ottica che va letta la ragione della popolarità di cui gode oggi la Puglia, regione dai tanti turismi dove odori, colori, sapori e paesaggi, arricchiscono l’offerta turistica e la rendono una destinazione sempre più richiesta.

Grand Hotel Olimpo - Alberobello

Benvenuti in Puglia.

Consigliere

Consigliere

Angelo Masciulli Grand Hotel La chiusa di Chietri - Alberobello

Vittorio Rinaldi Relais & Le Jardin Hotel - Castellana Grotte

Daniele Degennaro

Consigliere cooptato

Felice Messina Hotel D’Altavilla - Canosa di Puglia Consigliere cooptato

Bartolo Sasso

Hotel Salsello - Bisceglie

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Celenza Valfortore

Margherita di Savoia

Trinitapoli

Barletta

Trani Bisceglie

S.Ferdinando di Puglia Canosa di Puglia

PUGLIA Molfetta Giovinazzo

Andria

Bari

Corato Terlizzi

Minervino Murge

Sentieri Imperiali Andria Bitonto Canosa di Puglia Celenza Valfortore Corato Minervino Murge Poggiorsini Ruvo di Puglia San Ferdinando di Puglia Spinazzola Terlizzi

Sentinelle del Mare Bari Barletta Bisceglie Giovinazzo Margherita di Savoia Mola di Bari Molfetta Monopoli Polignano a Mare Trani Trinitapoli

Ruvo di Puglia

Spinazzola Poggiorsini

Mola di Bari Modugno Palo del Colle Bitritto Triggiano Polignano a Mare Valenzano Bitetto Binetto Noicattaro Capurso Monopoli Grumo Rutigliano Sannicandro Appula Cellamare di Bari Toritto Adelfia Conversano Casamassima Cassano delle Murge

Altopiano di Primizie Acquaviva delle Fonti Adelfia Binetto Bitetto Bitritto Capurso Casamassima Cellamare Conversano Gioia del Colle Grumo Appula Modugno Noci Noicattaro Palo del Colle Rutigliano Sammichele di Bari Sannicandro di Bari Toritto Triggiano Turi Valenzano

Bitonto

Gravina in Puglia

Altamura Santeramo in Colle

Acquaviva Turi delle Fonti Sammichele di Bari Gioia del Colle

Castellana Grotte Putignano Noci

Alberobello

Locorotondo

Terra delle Gravine Altamura Cassano delle Murge Gravina in Puglia Santeramo in Colle

Valle dei Trulli Alberobello Castellana Grotte Locorotondo Putignano


SENTIERI IMPERIALI

Celenza Valfortore

Andria Bitonto Canosa di Puglia Celenza Valfortore Corato Minervino Murge Poggiorsini Ruvo di Puglia San Ferdinando di Puglia Spinazzola Terlizzi

S.Ferdinando di Puglia

Canosa di Puglia

Andria Corato Terlizzi

Minervino Murge

Ruvo di Puglia

Spinazzola Poggiorsini

Bitonto


Sagre e manifestazioni FEBBRAIO Carnevale, Sfilata di carri allegorici Aprile (28/30) Fiera d’Aprile Agosto Festival Internazionale “Castel dei Mondi” Agosto-Settembre Festival Suoni dal Mediterraneo

Andria Le ricerche archeologiche confermano che nei pressi di Andria vi era la stazione Rudae, sulla Via Traiana, intorno alla quale sorsero nel Medioevo borghi e chiese. Nel 1046, Pietro il Normanno cinse di mura i casali che vi erano sparsi nel territorio elevando Andria a civica. Nel XII secolo la città passò sotto gli svevi. L’imperatore Federico II la predilesse: nei pressi della città, infatti, sorge la superba mole di Castel del Monte. Un castello dove forse Federico II non soggiornò mai, ma dove, per contrasto, l’immaginario collettivo ne avverte più che in altri luoghi, la presenza, ospitò tra le sue mura alcune sontuose feste nuziali, ma venne anche a lungo adibito a carcere. Il cuore della città è piazza Vittorio Emanuele; dopo aver dato uno sguardo al Palazzo Ceci e al Palazzo Ducale, giungiamo a piazza Duomo e visitare la Chiesa Cattedrale, dedicata a S. Maria Assunta, risalente all’epoca normanna, ma ricostruita e ampliata in stile tardogotico per volontà del duca Francesco II Del Balzo. Percorrendo piazza la Corte, attraverso via Arco Marchese, si giunge alla Chiesa di Santa Maria di Porta Santa, ad aula unica con portale rinascimentale. All’interno al dipinto

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della Madonna della Neve, e le due colonne a spira con la vita di Gesù. Nei pressi di piazza Porta la Barra c’e’ la Chiesa della SS. Annunziata, nel cui interno vi sono: l’affresco della Madonna della Pietà; il grande affresco del contro soffitto con la storia dell’umanità, dal peccato originale alla Immacolata Concezione. Da visitare anche, la Chiesa di S. Nicola, tra le più antiche di Andria; la Chiesa di S. Domenico; la Chiesa di S.Francesco.

Spicca il Campanile, il più alto di Andria, diviso in quattro sezioni. Itinerario interessante alternativo si chiama dei “Santuari”, si propone, oltre alla Cattedrale, la visita fuori del borgo antico alla Chiesa di S. Maria Vetere, passare così al Santuario di S. Maria dell’Altomare, al Santuario del SS. Salvatore, al Santuario di S. Maria dei Miracoli, ex Convento benedettino, elevato a basilica. Su piazza Catuma, si affaccia uno dei lati del Palazzo Ducale, il palazzo del potere antico. Su piazza Umberto I c’e’ il Palazzo di Città, il Municipio, il palazzo del potere moderno. Sicuramente è, per i dipendenti del Poligrafico, una bella gratificazione. Essere immortalati negli affreschi

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della chiesa è senz’altro una bella soddisfazione e un motivo di vanto. Accade nella cappella del Collegio Missionario dei Dehoniani, gli attivissimi sacerdoti che si occupano anche di televisione, libri e riviste, seminari e animazione giovanile. Una tappa assolutamente imperdibile per i candidati al girone dei golosi… Questo Museo è una “chicca”, già apprezzata da molti cultori. Nato alla fine del 2005, per volontà della famiglia Mucci, decani del settore dolciario, racconta attraverso cimeli e documenti la storia e le tradizioni legate al confetto. Si trova nei pressi della Cattedrale, nella vecchia bottega del centro storico laddove, circa un secolo fa, iniziò questa attività.

The archaeological findings confirm that next to Andria, there was a village called “Rudae”, on Traiana Way around which, during Middle Age, other human settlements and churches rose. In 1406, Peter the Norman, surrounded by walls the houses spread in the territory and made Andria a civic centre. During 12th century, the town was under Swabian domination; the Emperor, Frederik II, choose it to live in, in fact, he built Castel del Monte, few kilometres far from the town. The Castle did not become his residence but, here, more than anywhere else his presence is felt very strong; luxurious wedding party were held in the castle and for a period of time, it was a prison, too. The hearth of the town is piazza Vittorio Emanuele; after visiting Palazzo Ceci and Palazzo Ducale, two noble

www.comune.andria.bt.it Settembre (6) Festa Patronale di San Riccardo e di Santa Maria dei Miracoli Dicembre Concorso Internazionale “Qoco - un filo d’olio nel piatto” Dicembre (periodo natalizio) “Gran Natale”, concerti, rappresentazioni teatrali, animazioni per piccoli e grandi, presepi

SENTIERI IMPERIALI

residences, we get to piazza Duomo and visit the Chiesa Cattedrale, dedicated to S. Maria Assunta, originating back to the Norman Age but rebuilt and enlarged in late Gothic style as Duke Francesco II Del Balzo wanted. Walking trough Piazza la Corte, past Arco Marchese road, we get to Santa Maria di Porta Santa church with unique hall and Renaissance styled portal. Inside, the picture of Madonna della Neve, two spiral columns and Jesus life can be admired. Next to la Barra square there is SS. Annunziata Church where, inside, there are superb frescoes representing Madonna della Pietà and the human history from the Original sin to the Immaculate Conception. It’s also worth of a visit, S.Nicola Church one of the oldest in Andria; Chiesa di S. Domenico and Chiesa di S. Francesco, too. Andria Campanile (bell tower) standing out as the highest structure of the town, is divided into four sections. Another alternative itinerary could be that of Santuari (sanctuaries): starting from Chiesa di S. Maria Vetere, passing by S. Maria dell’Altomare Sanctuary reaching SS.Salvatore Sanctuary and S. Maria dei Miracoli, Sanctuary, ex-Benedictine Convent, transformed into Basilic. Palazzo Ducale, one of the most powerful residence, overlooks Catuma square while the Palazzo di Città, Municipio, (Town Hall) overlooks Umberto I square. It’s interesting to know that the priests of Dehonians Missionary Board, actively dedicated to TV, books, seminars and young entertainment, have been depicted in the Chapel of their seat. Gluttons would love to visit a particular museum, established in 2005 by Mucci family who dedicated his life to the confectionery industry; the museum tells, through documents and antiques tools, the history and the traditions of the “confetti”, typical sugar-coated almond candies particularly used for wedding or carnival celebrations. It is located next to the Cathedral in the studio-shop of the old town centre where Mucci started the business.


Bitonto Scopriamo Bitonto, terra d’ulivi dal cuore antico (l’originario insediamento peuceta risale al IV secolo a.C.), partendo dallo splendido Torrione Angioino (XIV sec.), oggi sede della Civica Galleria d’Arte Contemporanea. Antico elemento di forma circolare della cinta muraria, il Torrione fiancheggia Porta Baresana (XVI sec.), da cui si accede al centro storico, che conserva ancora quasi integro l’assetto medievale. Pochi passi e si è al cospetto della splendida Cattedrale (XII-XIII sec.), definita una delle più mature espressioni dell’architettura romanica pugliese: da non perdere, all’esterno, il ricamatissimo rosone che sovrasta il portale centrale con animali stilofori e lunetta figurata e, all’interno, l’ambone duecentesco, tra i più famosi della regione, opera di “Nicolaus Magister”. Di recente gli scavi dell’intero ipogeo hanno riportato alla luce un’articolata stratificazione archeologica: dalla frequentazione protostorica, all’insediamento peucezio e al municipio di età romana, si giunge all’imponente edificio di culto antecedente alla Cattedrale romanica, sorto in età paleocristiana (V-VI sec.). Di grande interesse storico ed artistico sono anche i pezzi di mosaico pavimentale, al centro dei quali campeggia, in splendido stato di conservazione, un luminoso grifo (XII sec.). A fianco della Cattedrale si erge il Palazzo Vescovile, sede provvisoria del Museo Diocesano, in attesa di accasarsi nel restaurato Seminario Vescovile. Passeggiando per i vicoli intricati del borgo antico è tutto un susseguirsi di tesori: Palazzo De Lerma (XVIII sec.), Palazzo Spinelli (XVII sec.), Palazzo Vulpano-Sylos con il suo maestoso portale di stile catalano (XV sec.). E poi le chiese: dall’antica S. Caterina d’Alessandria (XI sec.), impreziosita dal pavimento originario a tasselli di pietra con decorazioni a motivi geometrici, alla settecentesca Chiesa di S. Gaetano, scrigno dei capolavori a soffitto del maestro Carlo Rosa. A Palazzo Sylos-Calò, dirimpettaio del Torrione, che sfoggia orgoglioso una stupenda ed ariosa loggia cinquecentesca, sono in pieno fermento le attività culturali della Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna”, una delle più importanti gallerie di arte moderna del Mezzogiorno, allestita grazie alla magnanima

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donazione della famiglia Devanna. A poche decine di metri il restaurato Teatro “Traetta” (già Umberto I): costruito nel 1838, ha riaperto i battenti nel 2005 dopo decenni di abbandono e lunghi lavori di recupero. Ancora pochi passi e si raggiunge la Chiesa di San Francesco d’Assisi (XIII sec.) in stile gotico, che conserva affreschi del pittore Pandus e statue lignee del tardo Cinquecento. Un salto, infine, fuori dal centro storico, nel borgo ottocentesco, per una doverosa visita nel passato più remoto della città al Museo Archeologico della Fondazione “De Palo-Ungaro”. Qui sono ospitate due mostre permanenti: Gli antichi Peucezi a Bitonto e Donne e Guerrieri da Ruvo e Bitonto. I numerosi corredi funebri esposti sono ricchi di reperti ceramici e metallici (datati tra il VI e III sec. a.C. rinvenuti nella Necropoli di via Traiana), e consentono di tracciare l’evoluzione economica e sociale della civiltà peuceta e di conoscerne usi e costumi. Sul piano naturalistico, Bitonto è immersa nel Parco Regionale Lama Balice; possibili, quindi escursioni alla scoperta di una vegetazione caratterizzata da specie tipiche della macchia mediterranea, quali leccio e quercia, e di una ricca avifauna. E se l’arte e la natura più autentica non vi bastano, potrete godere della bontà del rinomatissimo olio extravergine di oliva, frutto di una terra ricca e generosa di uliveti (circa 1,7 milioni di piante), capace di conquistare riconosciuta eccellenza sin dal XIII secolo. Un autentico elisir di lunga vita, ideale per accompagnare le numerose prelibatezze che gli antichi forni in pietra della città vecchia ancora oggi continuano a sfornare, impregnando di profumi unici le pietre del centro antico. Curiosità: I mecenati esistono ancora. Già. E uno di questi, Gaetano Brattoli, vice rettore della Università Lum “Jean Monnet”, ha messo a disposizione una raffinata sede per artisti, poeti, scrittori, e per semplici lettori. Situata di fronte al rinnovato teatro di Bitonto, la struttura è un elegantissimo salotto dove gli artisti possono esporre le loro opere e gli autori presentare i loro libri. Il lettore, invece, dopo aver magari scelto un libro della attigua Libreria del Teatro, potrà accomodarsi nello splendido salotto e gustarselo con calma.

Sagre e manifestazioni

www.comune.bitonto.ba.it

Aprile (6) Fiera di San Leone

Agosto (15) Festa Patronale della SS. Maria Immacolata

Maggio (26) Corteo Storico, rievocazione della Battaglia del 1734 a Bitonto

Ottobre (terza domenica) Festa dei SS. Medici

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We start discovering this land of olive trees with very old origins (the first Peucetian human settlement dates back to IV century) from the marvellous Angevin Tower (XIV century), now the seat of the Gallery of the Contemporary Civic Art. The tower, round unit of the old town walls, is set aside “ Porta Baresana” (XVI century), the “entrance door” of the old town centre which preserves nearly untouched the original medieval structure. Just few steps and we can see the old Cathedral (XIIXIII century), considered one of the best example of Romanic style in Apulia; the façade is dominated by a finely embroidered “rosone” while inside, there is the ambo of the XII century, one the most famous of all the area, built by Nicolaus Magister. Recently, excavations in the hypogeum have showed an exact archaeological stratification: from protohistoric traces to the Peucetian settlement, until the roman Empire period and the old religious building previous to the Romanic Cathedral, dating back to V-VI century. It’s also interesting the mosaic on the floor representing, in the middle, a Gryphon (XII century). On one side of the Cathedral, there is Palazzo Vescovile,

SENTIERI IMPERIALI

temporarily seat of the Diocesan Museum. Walking through the old town centre, old noble residences and churches follow one another: Palazzo De Lerma (XVIII century), Palazzo Spinelli (XVII century), Palazzo Vulpano-Sylos with its superb entrance in catalane style (XV century); Santa Caterina D’Alessandria Church (XI century), embellished by the original flooring made of stone pieces reporting geometrical decorations; San Gaetano Church, famous for the precious decorations on the ceiling, Carlo Rosa’s work. Palazzo Sylos-Calò, in front of the Angevin Tower, showing a wide typical loggia of XVI century, is the seat of the most important modern art gallery of the south Italy: National Gallery “Girolamo and Rosaria Devanna” born thanks to Devanna’s family donations. In a few metres, there is the recently restored “Teatro Traetta” built in 1838,only opened back last 2005. Very near this last, there is San Francesco D’Assisi Church (XIII century) built in gothic style. where can be found some interesting frescos of the painter Pandus as well as precious wooden statues of XVI century. It’s also worth of a visit, outside the old town centre, the Archaeological Museum “De Palo-Ungaro”; here, two permanent exhibitions can be visited: Peucetians in Bitonto and Women and Warriors from Ruvo to Bitonto. Several funeral sets are exposed including ceramic as well as metallic items (dating back to VI cent. b.c. found in a necropolis on Traiana Way) which show the social and economic evolution of Peucetians as well as they let us know their way of living. Naturalistically, Bitonto is located in the regional Park “Lama Balice”; quite interesting could be find, walking tours through Mediterranean “macchia” (typical vegetation), mostly holm-oaks and oaks and a rich avifauna. If art and nature are not enough, you can enjoy the most typical fruit of this land: extra virgin olive oil; about 1,7 millions olive trees populate this land and make it rich and well known all around the world since XIII century. An authentic elixir, ideal dressing for the local simple bakery products made in original and still used stone ovens.


Sagre e manifestazioni

www.comune.canosa.bt.it

AGOSTO (1) Festa Patronale di San Sabino

Dicembre (13) Festa di Santa Lucia

Luglio - Agosto “Estate Canosina”

Dicembre-Gennaio (24 dic - 6 gen) Presepe vivente

Agosto (10) Sagra del percoco

Dicembre (28) Concerto Natalizio nella Basilica San Sabino

Novembre Sagra delle frittelle e del calzone

Canosa Canosa di Puglia con 31.271 abitanti della provincia di Barletta-Andria-Trani, sorge ad un paio di chilometri dalla sponda destra del fiume Ofanto e ad una ventina di chilometri dal Mar Adriatico. Canosa è considerata uno dei principali centri archeologici della Puglia la città è edificata su una superficie prevalentemente argillosa e sabbiosa ad alto rischio di crolli e sprofondamenti. Fondata secondo la leggenda dall’eroe Diomede, decantato nell’Iliade, Canosa è stato tra i più importanti centri indigeni della Daunia prima e della Apulia poi. Attualmente Canosa è un centro basato prevalentemente sull’agricoltura, ma con un vantaggio nel terziario (turismo archeologico) e nell’industria e artigianato (tessile, alimentare e manifatturiera). Da visitare la Concattedrale di San Sabino e al suo interno il Mausoleo di Boemondo d’Altavilla. Il teatro storico della città è il Teatro D’Ambra, ora acquistato dal Comune e rinominato Teatro Comunale. Il Teatro D’Ambra già Teatro Lembo, si trova in via Piave, nelle vicinanze della Cattedrale di San Sabino. Durante i lavori di ristrutturazione è stata rinvenuta una eccezionale scoperta archeologica. Quello denominato dai paesani Castello, in realtà era l’acropoli dell’antica Canosa (Castrum Canusii).

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Canosa possiede un vero e proprio tesoro sotterraneo, costituito dagli ipogei (molti probabilmente ancora celati). Il paese pugliese si mostra manna per l’archeologia: poco distante dal centro abitato sorge, nelle profondità di un terreno argilloso, la necropoli di Santa Sofia, di epoca più recente (intorno al IV secolo d.C., periodo paleocristiano), estesa e diversa rispetto agli altri ipogei (risale al tempo delle persecuzioni cristiane), scoperta intorno al 1960 e attualmente in fase di restauro.

Templi e chiese arcaiche Tempio di Giove Toro IV Secolo a.C. Battistero di San Giovanni VI-VIII secolo d.C. Basilica Paleocristiana di San Pietro VI-VII secolo d.C. Basilica di Santa Maria VI secolo d.C. Museo Civico Archeologico Il Museo Civico Archeologico fu istituito nel 1934 e collocato nel settecentesco palazzo Casieri. Ospita circa 2000 reperti archeologici provenienti da scavi in Canosa e in tombe del V - III secolo a.C. Si trovano iscrizioni, sculture, bassorilievi, marmi, monete, gioielli, ceramiche e vasi che risalgono ad un vasto arco di tempo di circa 1500 anni Canosa di Puglia with 31.271 inhabitants in the district of Barletta-Andria-Trani is located just two kilometres far from the right bank of Ofanto river and twenty from the AdriaticSea. It is one of the most important archaeological

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site of Apulia. Built on a surface mainly clayey and sandy subject to soil collapses and subsidences, according to the legend, it was founded by the hero Diomede, mentioned in Omero’s Iliade and it was one of the most important local native centre of Daunia first and then Apulia. At the moment, the economy is mainly based upon agriculture even if the archaeological tourism as well as the textile, food and manufacturing industry and hand-crafting play an important role. San Sabino Church is one of the most important artistically also because inside there is the mausoleum of Boemondo d’Altavilla. Next to San Sabino Church in Via Piave there is Canosa historic theatre, first Teatro D’Ambra, now Municipal Theatre. During the restoration works, there was an exceptional archaeological discovery. What the local people call “Castle, actually it is the acropolis of the old Canosa. Underground, Canosa has a true treasure, that of hypogeums; some of them are still hidden.

SENTIERI IMPERIALI

Not far from the town centre, in the deepness of the clayey soil there is Santa Sofia necropolis dating back to the 4th century a.c., Early Chrisian age, the time of Christians persecutions. It was discovered in 1960 and now they are restoring it. Temples and archaic churches Jove’s Temple, 4th century b.c. Saint John Batistery, 6-8th century a.c. Early Christian Saint Peter Basilica, 6-7th century a.c. Saint Mary Church Basilica, 6th century a.c. Canosa Civic Archeogical Museum, established in 1934 and located in Casieri Residence of 8th century, in the Museum can be admired more than 2000 archaeogical findings coming from Canosa excavations and graves originating back to the 5th until the 3rd century b.c. Inscriptions, sculptures, bas-reliefs, marbles, jewels, pottery and ceramics dating back to a period of time of about 1500 years.


Sagre e manifestazioni

www.comune.celenzavalfortore.fg.it

MARZO (19) S. Giuseppe. Fiera di merci varie di giorno, falò per le strade del paese la sera

luglio (2) Festa della campagna presso la località Madonna delle Grazie con degustazione di frittata

Maggio (1) Festività religiosa (S. Giuseppe Artigiano) con fuochi d’artificio la sera

AGOSTO (11) Sagra della salsiccia Degustazione di ciccatelli con salsiccia

giugno (24) S. Giovanni Battista (Patrono). Fiera di merci varie di giorno, concerto bandistico e fuochi d’artificio la sera

Celenza Valfortore (Fg) Celenza Valfortore è un comune italiano di 1.802 abitanti della provincia di Foggia. E’ situata sulla cima di una collina del Subappennino Dauno, nella valle del Fortore. Si specchia sul Lago di Occhito originato artificialmente da quest’ultimo fiume. Celenza Valfortore fa parte della Comunità Montana dei Monti Dauni Settentrionali. Celenza, protetta dal bosco Puzzano in cui si possono effettuare escursioni naturalistiche, passeggiate a piedi e pedalate in mountain-bike garantisce un’atmosfera serena, rilassante e confortevole ospitalità e d’estate, il fresco tanto agognato. Percorrendo questi luoghi, ci si può deliziare nella raccolta di funghi, asparagi, erbe aromatiche (origano, rosmarino, salvia ecc…) che proliferano nella zona. La tradizione attribuisce la fondazione di un nucleo urbano vero e proprio (Celenna) all’eroe omerico Diomede sul colle della Valva, avamposto strategico tra le vallate della Catola, del Tappino e del Fortore. Di essa fa cenno Virgilio nel VII libro dell’Eneide: “QUIQUE RUFRAS BATULUMQUE TENENT ARVA CELENNAE…” L’abitato venne distrutto dai romani nel 275 a.C. a seguito della sconfitta di Pirro, di cui era alleata, e si tramanda storicamente che sui suoi resti venne cosparso di sale per ordine del Console Manlio Curio Dentato. La popolazione, dispersasi, si radunò sulla collina che tutt’ora è sede della città e rifondò il centro abitato col nome di Celentia ad Valvam. Nel periodo bizantino il nome venne modificato in Celentia in Capitanata. Fino all’avvento della Repubblica Partenopea, alla guida di Celenza Valfortore si alternarono diversi feudatari tra i quali si distinsero per un notevole arco di tempo gli esponenti della nobile famiglia pisana dei Gambacorta (XV e XVI secolo). Nel XVI secolo venne cambiato nuovamente il nome in Celenza valle Fortore e si adottò la dea Cerere come simbolo cittadino, simbolo che si ritrova tuttora nel gonfalone della città. La città conserva integri alcuni elementi della sua epoca medievale: la torre merlata con palazzo baronale, fatti erigere dai Gambacorta e residenza degli stessi tra XV e XVI secolo, e due delle quattro porte di accesso al

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palazzo baronale (Porta Nova o Nuova e Porta S. Nicolò). Delle epoche successive risaltano, tra le altre, la chiesa parrocchiale di Santa Croce, quella di San Francesco ed il settecentesco santuario di Santa Maria delle Grazie. Una delle tappe più importanti è la Sagra “da Savcicc”(cavatelli fatti a mano conditi con sugo di salsiccia e cotechino) che ricorre tradizionalmente ogni anno l’ 11 agosto e il 13 agosto la sagra de”I taccuncill ca minestr” (taccozze fatte rigorosamente a mano cucinate con la verdura e condite con pancetta di maiale stagionata), inserita nella manifestazione “Vivi il Borgo” in cui cittadini e visitatori saranno trasportati indietro nel tempo in un intreccio di influenze spagnola, austriaca e francese fino all’epoca borbonica con monumenti, costumi e la moneta di quei periodi storici. Infatti nel Borgo, quel giorno, si potranno visitare monumenti, degustare prelibatezze, ascoltare musica e fare acquisti solo con l’uso dei “ducati”, monete di una volta, fatte coniare per l’evento. Per le vie del borgo si potranno incontrare briganti, che muniti di pistoloni, cercheranno di turbare i signorotti locali in abiti d’epoca simulando finte estorsioni. Del Borgo, di origine medievale, restano oggi: la struttura urbanistica, il palazzo baronale, con il torrione appartenente all’antico castello dei Gambacorta, alcune porte d’ingresso al borgo, il Monastero delle Clarisse, il Monastero di Santa Maria delle Grazie e alcune chiese. Nel 1700 al paese si accedeva attraverso cinque porte; oggi solo due di queste esistono ancora: quella di “S.Nicola” (entrata dal versante campano) e quella della “Porta Nova” (ingresso dalla regione molisana). Per la giornata di “Vivi il Borgo” le altre tre porte saranno ricostruite grazie ad un effetto scenico. Celenza Valfortore is a little town on 1.802 inhabitants in the district of Foggia. It is located on the top of one of the hills of Subappennino Dauno, the mountain range passing Italy from north to south. It overlooks Occhito Lake originating artificially from the homonym river and it is part of the “Comunità Montana dei Monti Dauni Settentrionali”. Celenza is surrounded by Puzzano wood where it is

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possible to do interesting tours to discover nature on foot or mountain-bike, through a quiet and relaxing atmosphere; during summer, it could be particularly pleasing to enjoy some cool air, so uncommon in this period around Apulia. Mushrooms, asparagus (sparrow-grass) as well as aromatic herbs such as rosemary, oregano, sage, grow wild here and permeate delicately the area with their smells. According to the tradition, a urban centre called Celenna should have been founded by the Omeric hero Diomede, located strategically on the top of Valva hill, before Catola, Tappino and Fortore valleys. Virgilio mentions it in Eneide, book 7th: “quique rufras batulumque tenent arva Celennae…” The village was destroyed by Romans in 275 b.c. further to Pirro’s defeat with which it was allied; the legend also says that some salt was spread over the remains according to the instructions of Console Manlio Curio Dentato. Since then, the people gathered upon the hill where the town is now and founded it again with the name of Celentia ad Valvam. During Byzantine domination, the name changed into Celentia in Capitanata. Until the establishment of the Parthenopean Republic, many feudatories followed one another; among these, a noble family from Pisa, Gambacorta (15th and 16th century) was in charge for a longer period. In 16th century, the name of

AGOSTO (13) Vivi il Borgo (III Edizione). Ritorno al passato con uso del ducato per acquistare i prodotti tipici nei borghi interessati dalla manifestazione.

SENTIERI IMPERIALI

the town changed again into Celenza Valle Fortore and the goddess Cerere was chosen as symbol of the town and represented officially on the town’s gonfalon. The town still preserves some elements of its Middle Age: the battlemented tower with baronal residence, erected by Gambacorta feudatories that was their residence between the 15th and 16th century and two of the four entrances to the residence itself, Porta Nova o Nuova e Porta S. Nicolò. Santa Croce Parich Church, Saint Francis one, and the Sanctuary of 18th century dedicated to Santa Maria delle Grazie belong to following periods. One of most important gastronomic event is the Sagra “da Savcicc”, hand-made pasta, cavatelli, dressed with a pork sausages sauce. It is celebrated every year, on August 11th; another food fair is that of August 13th called ”I taccuncill ca minestr”, hand-made pasta dressed with vegetables and pork. This last is part of an important social event called “Vivi il Borgo” where local people and tourists are brought back to the past, through Spanish, Austrian, French until Bourbon dominations, visiting monuments and costumes of those periods and the “ducati”, the coins of those periods, can be used to buy things. Typical delicatessen can be obviously tasted during these days while …brigands try to extort money from rich people walking through the old


Sagre e manifestazioni

www.comune.corato.ba.it

Febbraio Carnevale Coratino, sfilata di carri allegorici

Luglio Concorso locale di musica leggera “Nota d’Oro”

Aprile Sagra del Calzone e della Cipolla

Agosto Festa Patronale di San Cataldo Concorso della Barca di Santa Maria

Maggio Concorso Internazionale di musica “Euterpe” Giugno Sagra della Ciliegia Festival delle Murge

Corato Distante 43 km dal capoluogo, Corato è situata a 232 metri sul livello del mare, sulle pendici orientali delle Murge, un territorio roccioso o semi-roccioso che ha permesso lo sviluppo di colture tradizionali: vigneti, oliveti, mandorleti e seminativi. Chiesa dei Cappuccini: Intitolata alla Risurrezione di Gesù Cristo, la chiesa fu edificata nel 1756. Si caratterizza per un ampio vestibolo, con volta a crociera, che si frappone tra l’ingresso e la chiesa. Il nome ‘dei Cappuccini’, con cui la chiesa è nota, presso gli abitanti di Corato, è dovuto alla comunità dei frati francescani Cappuccini, presenti a Corato sin dal 1591. La Chiesa dei Cappuccini è cara al popolo di Corato, per il culto a Santa Rita da Cascia e per quello alla Beata Vergine Maria, venerata sotto il titolo di “Madonna del Pozzo” e per la devozione a San Pio da Pietrelcina. La chiesa custodisce una tela del pittore fiammingo Gaspar Hovic, della fine del XVI secolo, e una pala di altare, raffigurante la deposizione di Cristo dalla croce di Giovanni Antonio Oppido Materano. La tela e la pala di altare rivengono dalla Chiesa ‘Monte di Pietà’, andata distrutta agli inizi del secolo scorso. Stupenda, la volta affrescata

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di quella che, un tempo, era la sacrestia della Chiesa e che, da alcuni decenni, è stata destinata a studio rettoriale. La statua, raffigurante la Madonna del Pozzo, che in origine rappresentava soltanto la Vergine con il Bambino tra le braccia, risale con molta probabilità al 1919. Si tratta di una pregiata statua in cartapesta, di sicura fattura leccese, attribuibile, in considerazione dello stile, dei tratti del volto di Maria e del Bambino, nonché del raffinato panneggio, al maestro Raffaele Caretta. Nel 2009 alla statua sono state poste due corone quattrocentesche (una sul capo del Bambino Gesù e l’altra su quello della Vergine), in argento e oro. Chiesa Madonna delle Grazie -Contrada Bracco. La chiesa rurale detta “Chiesa di Bracco”, perché sita sulla vecchia via che porta da Corato a Ruvo, in contrada Bracco,a 1 km dal centro abitato, è inserita in un complesso edilizio sei/settecentesco, realizzato per fornire di un convento i religiosi francescani presenti a Corato nel XVII – XVIII sec. La cosiddetta Chiesa di Bracco va più correttamente chiamata santuario mariano, vista la dedica alla Madonna

Novembre Sagra della Bruschetta e delle Castagne Dicembre (12) Joajo di Santa Lucia SENTIERI IMPERIALI

by a wide vestibule with cross vault between the entrance and the church itself. The name “dei cappuccini”(Capuchin Friars) was given because a community of Capuchin friars has been in Corato since 1591. This church is also the seat of the devotions to Rita da Cascia, Beata Vergine Maria, venerated as “Madonna del Pozzo” and, San Pio da Pietrelcina, too. The church preserves also a valuable picture of the Flemish painter Gaspar Hovic dating back to the end of the 15th century and a so called “pala d’altare” a painting placed vertically on the altar representing Christ Cross Deposition made by Giovanni Antonio Oppido Materano. Both works come from the Church ‘Monte di Pietà’ that was destroyed at the beginning of the 19th century. The marvellous frescoed vault, in the past, was the sacristy, now rectory.

delle Grazie, voluta dai coratini, particolarmente devoti alla Vergine Santissima, come testimoniano le tante chiese coratine, soprattutto del centro storico. Il titolo Madonna delle Grazie, tra i tanti con i quali il popolo di Corato invocava Maria, è prevalso racchiudendoli tutti. A febbraio si celebra il Carnevale Coratino, con una grande sfilata di gruppi mascherati e carri allegorici. Un avvenimento storico per una manifestazione nata allora grazie alla tenacia, alla voglia di novità, alla fantasia, alla capacità organizzativa di pochi temerari che però seppero subito coinvolgere la Città. Just 43 kilometres far from Bari, Corato is 232 m above the sea level, on the eastern slopes of Murgia hills, a rocky soil, particularly fit for the traditional local cultivations: vineyards, olive and almond orchards, sowing. The following are the most important churches both artistically and historically. Chiesa dei Cappuccini, built in 1756, is characterised

The statue representing “Madonna del Pozzo”, once represented only the Virgin and the Baby, dates probably back to 1919;iIt is a really valuable paper-pulp statue, whose manufacture, typical of Lecce, could have be made by Raffaele Caretta, considering its refined style. In 2009, two crowns of the 15th century have been placed on the head of the Virgin and the Baby, a silver and a golden one. Chiesa Madonna delle Grazie: Located in the country area of Bracco, just one kilometre from the town centre, on the old road from Corato to Ruvo,it is part of a buildings agglomerate dating back to the 17th-18th century made in order to give hospitality to the Franciscan Friars come in Corato during the 17th and 18 century. The so called Chiesa di Bracco should be called “Mary Sanctuary” considering the dedication to the Graces Madonna, asked by local people, particularly devoted to the Holy Virgin Lady as can be seen in the great part of the local churches, especially those of the old town centre. Among the society events there is the Corato Carnival held during February, characterised by a long parade of allegoric carts and masked people.


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Febbraio Carnevale Minervese

Ottobre (ultima domenica) Sagra del Fungo Cardoncello e della Salsiccia

Aprile (ultima domenica) Sagra dell’Agnello

Settembre (28,29,30) Festa Patronale di San Michele Arcangelo

Aprile-Maggio (15 giorni dopo Pasqua) Madonna del Sabato

Dicembre Sagra delle Cime di Rapa

Giugno-Settembre L’estate Minervinese

Minervino Murge

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La leggenda fa risalire le origini di Minervino alla battaglia di Canne (216 a.C.), quando uno dei soldati romani, rifugiatosi nella zona, si innamorò di una pastorella di nome Sofia e la sposò nel tempio di Minerva. La storia invece documenta origini più remote, attestate dai ritrovamenti archeologici in diverse contrade, dove sono stati rinvenuti frammenti di ceramica del II millennio a.C. e altri oggetti di bronzo o ceramica dei secoli VIII e VII a.C. Il primo nucleo abitativo si insediò lungo l’impluvio che scende dalle Murge denominato “Matitani”.

Ritornando in Piazza Bovio si può visitare la Chiesa dell’Immacolata Concezione, ricca di pregevoli tele raffiguranti episodi della vita della Vergine, copie di opere di Luca Giordano.

Centro della vita moderna della cittadina è Piazza Bovio. Da qui, percorrendo Corso De Gasperi fino a Piazza De Deo e prendendo sulla destra Via Santa Caterina, si entra nel centro storico, detto “Scesciola”. Viuzze dall’andamento irregolare, case imbiancate a calce, aggrappate alle pendici della collina e strette le une alle altre, un continuo susseguirsi di archetti di tufo.

Ad Ottobre svolge il grande evento enogastronomico con gran successo di pubblico e visitatori dedicato al Fungo Cardoncello. E’ l’occasione per visitare Minervino, degustare i propri prodotti tipici.

La Chiesa di S. Maria di Costantinopoli, semplice, si intona perfettamente al carattere di questo quartiere. Ad una sola navata, conserva un altare di breccia corallina ed un affresco della Vergine. Tornando a Piazza De Deo, una breve scalinata conduce alla Chiesa del Conservatorio con annesso Monastero, già sede delle suore di clausura Visitandine. Da Piazza De Deo si snoda la tortuosa Via Dante, dove erge la campanaria detta “L’orologio vecchio”, edificata dai Del Balzo. Dopo alcune svolte, lo scenario si apre all’improvviso sulla Cattedrale, dedicata all’Assunta. La facciata, costruita in pietra calcarea bianca, presenta un rosone romanico e tre portali rinascimentali. Via Dante continua ad inerpicarsi tra gli edifici annessi alla Cattedrale sulla destra, e l’antico Monastero delle Clarisse sulla sinistra, sino a raggiungere Piazza Trieste e Trento in cui si possono ammirare, a destra il Palazzo Caputi, sulla sinistra la Chiesa del Purgatorio, mentre sullo sfondo sorge l’antico Castello dei feudatari minervinesi.

Tra le abitazioni si erge la Torre quattrocentesca, costruita da Pirro del Balzo, duca di Andria, quale osservatorio. Il termine di Corso Mettaotti è segnato dalla mole di San Michele, chiesa di forma ottagonale che ricorda Castel del Monte.

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According to the legend, Minervino’s origins go back to Canne Battle, 216 b.c. when, one of the roman soldiers come here to take shelter, felt in love with a young shepherdess, called Sofia and married her in Minerva’s temple. According to the official history, on the other hand, Minervino’s origins are more ancient and the proofs are some archaeological findings located in the country area around the town, ceramics fragments dating back to 2nd millennium b.c. and some bronze objects of the 8th and 7th century b.c. The first people settled down along the water flowing coming from Murge Hills and the village was called “Matitani”. Piazza Bovio is the centre of Minervino’s urban life; from here, walking along Corso De Gasperi until De Deo Square and following on the right Via Santa Caterina, you get in the old town centre, called “Scesciola”. Irregular alleys, lime painted houses clung to the hill slope, one next to the other, all decorated by tuff arches. The simple S. Maria di Costantinopoli Church fits perfectly with the style of the area. It has only one nave, the altar is made in coralline breccia and a fresco of the Madonna is well preserved. Coming back to De Deo Square, a small flight of steps gets to Chiesa del Conservatorio with a Monastery annexed to it, seat of Visitandine secluded Sisters. From De Deo Square, the tortuous Via Dante begins; here there is the clock tower called “L’orologio vecchio”, built by Del Balzo family. Few characteristic alleys and the Cathedral appears. Dedicated to Saint Lady of the Assumption, it has a façade built in calcareous white stone, a typical Romanic style rosone and three Renaissance portals. Via Dante continues along the buildings annexed to the Cathedral on the right and the old Clarisse Monastery on the left until reaching Trieste and Trento Square where it is possible to admire Caputi Residence on the right and

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the Purgatory Church on the left while, in the background, it stands out the old Minervino Feudatory Castle. Coming back to Bovio Square, it is possible to reach Immacolata Concezione Church preserving valuable pictures reporting the main events of the Holy Virgin, by Luca Giordano. In the town centre, there is also a Tower dating back to the 15th century built by Pirro del Balzo, Andria’s Duke, used as an Observatory. Matteotti Avenue gets to Saint Michael Church, octagonal shaped reminding Castel del Monte (Frederik II famous hunting Residence next to Andria). Among the gastronomic events, it is worth of a note the Fair dedicated to a kind of mushroom, Cardoncello, along with the most typical local food.


Poggiorsini Poggiorsini è un comune di 1.462 abitanti della provincia di Bari. Fu un tempo feudo della famiglia Orsini che diede il proprio nome al paese. Il centro urbano si affaccia sul vallone del torrente Roviniero, affluente di sinistra del Basentello. I ritrovamenti archeologici presso i più antichi insediamenti di Grottellini e Castel Garagnone attestano che il territorio di Poggiorsini fu popolato sin dal Paleolitico antico, anche grazie alla presenza di sorgenti d’acqua perenni che ancora scaturiscono nelle sue prossimità come fontana D’Ogna, fontana Latrigna o i torrenti di Capo d’Acqua e di Roviniero. Uno dei fattori che favorirono l’insediamento fu anche la presenza di cavità naturali come il complesso sistema rupestre delle Grottellini. Nel Medioevo il suo territorio fece parte del feudo di Castel Garagnone e appartenne agli Altavilla di Andria. Nel 1197 fu donato ai Cavalieri Gerosolimitani di Malta del Priorato di Barletta. Parte delle sue contrade furono dei Cavalieri Templari, di istituzioni ecclesiastiche e di famiglie benestanti di Gravina. La riorganizzazione territoriale imposta dai Normanni determinò la costruzione di vari castelli come il presidio di Monte Serico e del Castello di Garagnone, che si erge su una rocca a dominare il traffico lungo la via Appia. Le notizie permettono di seguire le vicende del feudo almeno fino 1731 quando il castello venne distrutto da un violento terremoto. A partire dal 1609 l’area divenne di proprietà privata degli Orsini, duchi di Gravina. Nel 1808 divenne frazione della città di Gravina e nel 1957 ne ottenne l’autonomia amministrativa. Il borgo antico di Poggiorsini ha origini che risalgono alla seconda metà del XV secolo, quando inizia a prendere forma il Casale di Macchia Vetrana. Tale insediamento si trasformò in un borgo rurale di una certa consistenza, furono costruiti il Palazzo Ducale e la nuova chiesa parrocchiale sempre per volere di un Orsini, ma nel 1930 il terremoto del Vulture fu devastante. Quello che resta dell’antico casale, del palazzo Ducale e della chiesa, ormai sconsacrata, di Santa Maria dei Sette Dolori è oggi in stato di abbandono e subito dopo il terremoto fu costruita la chiesa di Maria Santissima Addolorata.

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Poggiorsini is very small town of about 1.462 inhabitants in the district of Bari. In the past it was feud belonging to Orsini family who gave the name to the village itself. The urban territory overlooks the valley of Roviniero stream, left affluent of Basentello river. The archaeological findings of the most ancient human settlements of Grottellini and Castel Garagnone testifies that Poggiorsini area was populated since Late Palaeolithic, also thanks to the perennial water springs that still pass by the village: fountain D’Ogna, fountain Latrigna or the streams of Capo d’Acqua and Roviniero. Another reason why people settled down here was that there were natural caves like those of Grottellini area. During Middle Age, Poggiorsini territory was part of Castel Garagnone Feud belonging to Andria’s Altavilla family. In 1197 the feud was given to the Jerusalem Knights of Malta, of Barletta priorship. The Templar Knights populated also the country area around the village as well as different religious institutions and rich families of the near Gravina. Norman changed the territorial structure, building castles like those of Monte Serico and Garagnone; this last was erected upon a rock dominating the traffic along Appia Way. There are documents reporting the events happened to the feud until 1731 when the Castle was destroyed by a violent earthquake. Starting from 1609, the area became private propriety of Orsini family, dukes of Gravina. In 1808 it became part of Gravina while only in 1957, it obtained the administrative autonomy. The old town centre has origins dating back to the second half of 15th century when the Casale di Macchia Vetrana was built. Around it, the Palazzo Ducale and the parish Church were built according to Orsini family instructions. In 1930, there was a serious earthquake; what now remains of the old “casale”, palazzo Ducale and the church Santa Maria dei Sette Dolori, now deconsecrated, is completely abandoned. After the earthquake, the church of Maria Santissima Addolorata was built.


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Febbraio (3) Festa Patronale di San Biagio

Novembre Sagra del Fungo Cardoncello

Giugno Corpus Domini

Dicembre (13) Falò in onore di Santa Lucia

Agosto (16) Processione di San Rocco

Ruvo di Puglia Su una piccola altura delle Murge nord-occidentali si trova la città di Ruvo di Puglia. La città, nominata nella Tabula Peutingeriana come Rubos, possedeva già nell’anno Mille un cospicuo impianto difensivo, arricchito dalla costruzione normanno-sveva. Il centro storico ricalca l’impianto urbanistico di quelle che furono le città romana e medioevale. Dalle possenti mura e torri di difesa restano tracce cospicue nella parte meridionale in prossimità di Piazza Bovio, punto di partenza dell’itinerario storico-artistico.

Entrando in città da Piazza Bovio, si è accolti dalla bella facciata tardo barocca della Chiesa di S. Domenico affacciata dall’imponente complesso conventuale, costruito dai Domenicani nel corso del Cinquecento, e destinato ad ospitare l’opera dell’artista Domenico Cantatore. Da via Veneto si entra direttamente nel cuore della città antica, e su questa sua arteria principale si trova Palazzo Spada con il bel loggiato illeggiadrito da bassorilievi con scene mitologiche. Oltre la Piazza Menotti Garibaldi, su cui svetta la sei-

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centesca Torre dell’Orologio si incontra Palazzo Caputi, costruito tra il XVI e il XVIII secolo. Il groviglio di strade, archi e corti sfocia nell’ampia piazza circolare dove si affacciano il Palazzo Avitaia, attualmente sede del Municipio, la piccola Chiesa di S. Rocco; il neoclassico Palazzo Camerino con belle sale affrescate; i resti del Castello di Ruvo il cui bastione centrale è decorato da trifore e bifore trecentesche. Attraverso vicoli pullulanti di vita, si giunge alla Cattedrale romanica, dedicata all’Assunta. La facciata contiene elementi decorativi e costruttivi di grande pregio a cominciare dal bellissimo portale centrale sino al magnifico rosone a dodici raggi, forse rinascimentale. Tra le opere d’arte conservate: il frammento di affresco con la rappresentazione della Vergine con il Bambino; la tavola bizantineggiante con raffigurazione della Madonna di Costantinopoli; l’Adorazione dei pastori della bottega senese Marco Pino; le statue lignee cinquecentesche del patrono S. Biagio e del Crocifisso. Sulla piazza si affaccia anche il bel palazzo neoclassico della famiglia Jatta edificato su progetto di Luigi Castellacci tra il 1840 e il 1844. In quattro sale è situato il Museo Archeologico Nazionale Jatta in cui sono raccolti circa 2000 reperti, nel primo Ottocento dai fratelli Giovanni e Giulio Jatta. L’ultima stanza del museo raccoglie insieme al busto di Giovanni Jatta senior, iniziatore della raccolta, i vasi più preziosi più belli e famosi. Il vaso più importante è quello di Talos. Talos era un gigante, un custode. Il suo compito era quello di proteggere l’isola di Creta, cercando di tenere lontano tutti coloro che volevano approdare lanciando contro dei grossi macigni di pietra. Il gigante era tutto di bronzo ma aveva una piccola vena, che percorreva il proprio corpo visibile solo vicino al malleolo. The city stands on a small rise of the north-west part of Murgia hills. Named “Rubus” on the Tabula Peucetiariana, Ruvo, since 1000 was in possession of a rich defensive plant, counting also the Norman-swabian buildings.

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The old town centre preserves the urban structure of the old roman and medieval cities. Remarkable remains of the original boundary walls and fortified towers can be easily identified in the south part of the city next to Piazza Bovio, starting point of the historic-artistic itinerary. If you visit the town starting from Piazza Bovio, you will be welcomed by the outstanding beauty of S. Domenico Church façade dating back to the last baroque period; the church overlooks the remarkable Dominican convent built during the XVI cen., now seat of the masterpieces of the artist Domenico Cantatore. From Via Veneto, you enter directly in the hearth of the old town centre; on this road you can admire Palazzo Spada with its arcade full of bas-reliefs reporting mythology scenes. Past Piazza Menotti Garibaldi upon which stands the Clock Tower of XVII cen., there is Palazzo Caputi built between the XVI and XVIII cen. A tangle of roads, arches and courts gets to a wide circular square where Palazzo Avitaia, now Town Hall, and the small Chiesa di S. Rocco overlook; in the same area, Palazzo Camerino with its frescoed halls and the remains of Ruvo Castle are worth of a visit. Through lively lanes, you reach the Romanic Cathedral

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dedicated to Our Lady of the Assumption. The façade shows valuable building and decorative elements starting from the striking central portal until the magnificent “rosone” with twelve rays, maybe dating back to Renaissance period. Among the works of art left: a fragment of a fresco reporting the Holy Virgin with the Baby, a byzantine table representing Constantinople Madonna, Marco Pino’s Adoration of Shepherds, the wooden statues of the Saint Patron St. Blaise and the Crucifix. In the main square, it can also be admired the superb neoclassical residence belonging to Jatta family built according to a project of Luigi Castellacci between 1840 and 1844. In four of its halls, there is the seat of the National Archaeological Museum Jatta where you can find a collection of about 2000 findings that the brothers Giovanni e Giulio Jatta discovered in the first years of 1800. In the last hall of the Museum, there is Giovanni Jatta senior bust, pioneer of the collection, along with the most precious and magnificent vases found. The most important vase is that of Talos. He was a giant, a guardian; his task was that of protecting Crete Isle who tried to keep away anyone who wanted to dock there, throwing big masses of stones. The giant was made in bronze but he had only one vein visible next to the malleolus.


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Settembre (1) Festa Patronale di Ferdinando III di Castiglia detto il Santo Ottobre - Novembre Fiera Nazionale del Carciofo

San Ferdinando di Puglia San Ferdinando di Puglia è un comune di 14.842 abitanti della provincia di Barletta-Andria-Trani. Fu fondato nel 1847 dal giovane monarca Ferdinando II di Borbone che ebbe l’idea di fondare una colonia agricola nella zona per tentare di risollevare alcuni problemi di carattere economico e sociale che affliggevano la parte meridionale del Tavoliere delle Puglie. Nel 1848 prese la denominazione di San Ferdinando, in onore del re santo Ferdinando III di Castiglia e León, patrono del monarca delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone, in seguito al toponimo fu aggiunta la denominazione di Puglia in modo da distinguere la cittadina dall’omonimo comune della Calabria. Simbolo illustre della civiltà sanferdinandese è la maestosa Torre dell’Orologio, dalla forma ottagonale, che fronteggia la Chiesa Madre e risale agli inizi del XX secolo. Questa è famosa, soprattutto, per una sirena, installata alla sua sommità. Questa suona ogni giorno, alle otto del mattino e a mezzogiorno. L’orologio è azionato da un pozzo collocato sotto la torre. Il Museo Civico, presso l’ex municipio, ospita una mostra permanente di usanze e cultura sanferdinandese. Altro monumento di spicco della cultura sanferdinandese è l’antica posta di San Cassano, che è il palazzo più antico di San Ferdinando assieme alla chiesetta dei Santi Medici.

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Altrettanto degna di nota è la chiesa parrocchiale Maria SS. del Rosario, risalente ai primi decenni del XX secolo. Ben più moderna è la chiesa dedicata al Sacro Cuore di Gesù, terminata negli anni ‘90.

Nelle vicinanze del paese scorre il fiume Ofanto, il più grande fiume del Sud Italia, che offre un paesaggio di flora e fauna selvaggia. Tra gli eventi abbiamo la Fiera Nazionale del carciofo che si svolge ogni anno, a cavallo tra ottobre e novembre; vengono presentate le nuove tecnologie di coltivazione, i prodotti tipici del luogo, in particolare pesche e carciofi, rinomati in tutta Italia per la loro qualità. Il Corteo Storico, è una manifestazione molto sentita con lo scopo di valorizzare l’identità culturale della giovane comunità e, di tramandare alle generazioni future quei valori di operosità, dignità e rispetto civile che i padri del giovane comune hanno voluto tramandare alla collettività paesana. La rassegna si svolge a cavallo tra le ultime settimane di maggio e la prima di Giugno in costumi d’epoca.

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San Ferdinando di Puglia is a little town of 14.842 inhabitants in the district of Barletta-Andria-Trani. Established in 1847 by the young sovereign Ferdinand II the Bourbon who had the idea to create an agriculture colony in this area in order to solve the serious economic and social problems afflicting the south part of “Tavoliere delle Puglia”. It was in 1848 that this place gained its name of San Ferdinando in honour of the Saint Ferdinand III from Castiglia and León, Patron of the Bourbon sovereign of the Reign of two Sicilies, Ferdinand II. Later on, it was added to the name “di Puglia” in order to distinguish it from the homonym town in Calabria. The symbol of the life, here, is the massive Clock Tower,

octagonal shaped, located in front of the Mother Church, dating back to the beginning of the 20th century. This is famous for a siren that rings every day at 8 o’clock in the morning and at noon. The clock works thanks to a well situated under the tower. The Civic Museum has the seat where once there was the

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Town Hall and it is important for the permanent exposition of the local customs and traditions. Another monument worth of a note is San Cassano Residence which is the oldest building together with the little church of Santi Medici; it’s also interesting to visit the parish church Maria SS. del Rosario originating back to the first decades of the 20th century. Much more modern, it is the church dedicated to “Sacro Cuore di Gesù” finished in the ’90’s. Next to the town centre, Ofanto, the longest river of South Italy, flows offering a landscape of wild flora and fauna unusual for this area. Among the gastronomic events there is the “Nationla Artichoke Fair” held every year between the end of October and the beginning of November; here, the new agricultural technologies are exposed, regarding, in particular, the typical local produce: artichokes and peaches, known for their special quality. During the last weeks of May and the beginning of June, there are the parades held by the young historical group called “Corteo Storico”, born with the intent to hand from father to son the most important traditional local values. Patron Saint celebrations: Ferdinand III from Castiglia called the Saint, held on May 30th and September 1st .


Spinazzola

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GENNAIO (20) Festa di San Sebastiano

Luglio (2) Madonna del Popolo, festa di quartire nel centro storico

Giugno (15) Festa di San Vito

Agosto (10) Sagra Antichi Sapori

Luglio-Agosto Ferie Artistiche Spinazzolesi e Progetto “Città Aperte” in Puglia Imperiale

Agosto (12, 14) Festa Patronale della Madonna del bosco

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San Pietro Apostolo (chiamata dagli spinazzolesi “Chiesa Madre”), situata nel centro storico, nei pressi dei ruderi del castello; la Chiesa di San Vito; il Santuario di Maria Santissima del Bosco, situata nei pressi del boschetto comunale a pochi km dal centro abitato; custodisce la sacra immagine della “Madonna del Bosco” che il martedì dopo Pasqua viene portata in processione in Paese e posta nella “Chiesa Madre” per essere poi riportata, nel mese di agosto, presso il santuario; la Chiesa del Purgatorio, situata nella piazza principale, Piazza Plebiscito.

Da visitare la Chiesa dell’Annunziata situata nel centro della città, vicino alla sede del Comune, edificata nel 1936, ex convento francescano; la Chiesa di San Sebastiano, che accoglie il busto in argento del patrono di Spinazzola, San Sebastiano appunto, situata sulla piazza che da essa prende il nome; la Chiesa di San Nicola; la Chiesa di

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centre of the town, next to the seat of the town hall, built in 1936, ex-Franciscan Convent. San Sebastiano Church, that keep the silver bust f the Saint protecting the town, actually Saint Sebastian, located on the homonym square. Saint Nicholas Church, Saint Peter Apostle Church that local people call “Mother Church”, located in the old town centre, next to the Castle remains. Saint Vito Church; Maria Santissima del Bosco Sanctuary, located next to a municipal little wood, few kilometres from the town centre; it keeps the image of “Madonna del Bosco” (literally Wood Madonna) who, every Tuesday after Easter is brought with a procession to the Mother Church and then, in August, it is brought back to the Sanctuary. Finally the Purgatory Church, located in the main square, “Piazza Plebiscito”.

La cittadina sorge su una terrazza circondata da scarpate affacciata sulla valle del torrente Locone. Nelle pendici delle scarpate sgorgano numerose sorgenti che fanno di Spinazzola un paese ricco d’acqua, in contrasto con la generale scarsità tipica della regione. Sebbene non sia verificabile la tradizionale identificazione con la Statio ad Pinum, tappa della Via Appia romana, la cittadina fu fondata in epoca molto antica. All’estremità del pianoro sorgeva l’antico castello della famiglia Pignatelli, feudatari della città, in cui nacque il 13 marzo 1615 Antonio Pignatelli, poi papa Innocenzo XII. Nel XIX secolo il paese cominciò a espandersi fuori dell’antico nucleo, per assumere l’attuale caratteristica di borgo in linea, quasi completamente disteso lungo la strada provinciale 230.

Con l’abbattimento, all’inizio del XX secolo, del Castello Pignatelli, a Spinazzola si conservano invece alcuni resti d’una cinta muraria medioevale, una commanderia dell’ordine Gerosolimitano e la cinquecentesca chiesa madre e il primo ospedale Templare in puglia.

Novembre (prima domenica) Sagra del fungo cardoncello

Al visitatore che entra in questo rustico paese salta subito agli occhi genuinità degli abitanti e la loro sincera cordialità. Addentrandosi poi, per le sue strade si può sentire tutto il sapore di una tradizione antica, ma sempre viva, coltivata con zelante dedizione da chi vi abita. Numerose sono le tradizioni che animano la vita di questo centro collocato tra Basilicata e Nord Barese, alcune di esse sono ancora vive e sentite, di altre invece, si perdono le tracce nelle curve del tempo. Basti ricorsare la festa della Madonna dell’arco del Capitolo e quelle ormai presenti solo nella memoria dei più anziani, come la sagra del vino caldo e delle pettole a vento. The town rises on a terrace, surrounded by slopes, overlooking the stream Locone valley. Due to the several

springs originating from the slopes, Spinazzola is very rich in water, differently from the great part of Apulia. Even if it’s not yet proofed the identification of Spinazzola with “Statio ad Pinum” one of the stops along Roman Appia Way, the town was founded in very ancient ages. On the edge of the plane, there was the old castle belonging to Pignatelli family, feudatories of the town, where, on March 13th , 1615, Antonio Pignatelli was born, the man who will become Innocent III Pope, during the 12th century. During the 13th century, Spinazzola started to enlarge outside the original centre, until reaching the shape it has now, quite completely extended along the provincial road 230. At the beginning of the 20th century, Castello Pignatelli was demolished and only few remains of the medieval boundary walls can be still seen, along with the old Mother Church dating back to the 16th century and the first Templar Hospital in Apulia. Among the artistically important places to be visited there are the following ones. Annunziata Church, located in the

To anyone visiting this small town, the sincere and the friendly atmosphere is immediately perceived. Through the characteristic alleys, it’s possible to feel the old traditions accurately cultivated by people living here. Many gastronomic events animate the social life of this small centre between Puglia and Basilicata: the celebration of Madonna dell’arco del Capitolo or Sagra del vino caldo e delle pettole a vento (wine and fried typical Christmas sweets tasting) are worth of a visit.


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FEBBRAIO Mostra della Ceramica

Settembre Festa Patronale di San Michele Arcangelo

Luglio Festa della Madonna di Casano Sagra du Ghiummeredde e Pezzaridde Agosto (prima domenica) Festa Patronale di Santa Maria di Sovereto

Terlizzi A Terlizzi si può arrivare percorrendo la strada del mare oppure quella delle campagne. Lungo il mare che da Bari corre verso nord, è la statale 16 che in prossimità di Molfetta abbandona l’azzurro dell’Adriatico per immergersi nel verde degli uliveti. In antico la nostra cittadina portava il nome di Turricium, che vuol dire “cinta di torri”. Un nome che ci riporta sulle tracce dei re e dei principali medievali, sulle vie percorse dai crociati, dai vescovi, dai grandi ordini religiosi, ma anche alla visione di alte mura e fortificazioni pensate e costruite per conservare e difendere la vera ricchezza di queste popolazioni: olive, olio, grano e mandorle. L’importanza del Duomo dedicato a S. Michele Arcangelo, eretto fra il 1783 e il 1872, conserva della decorazione barocca della vecchia cattedrale, l’altare maggiore marmoreo, un armonium, mentre le pregevoli statue legnee dell’Addolorata, di S. Pietro d’Alantara e S.Diego che si possono ammirare al suo interno, provengono dal soppresso Convento degli Osservanti. La Chiesa di S. Anna e l’ex Convento di S. Gioacchino costruiti tra il 1713 e il 1724, dalla bella facciata con fastigio curvilineo, continuano nell’affermazione del ruolo strategico che la chiesa svolge nella identificazione non solo dei ruoli, ma della configurazione dello sviluppo urbanistico.

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Con la fine del regime feudale, avvenuta nel 1779, vengono abbattute le mura e le porte, e la città si dota del cosiddetto “stradone” che circoscrive il Borgo antico e sul quale si restaurano le vecchie case, si innalzano i nuovi palazzi signorili e le chiese. A questo periodo appartiene il Palazzo De Gemmis, importante edificio settecentesco che occupa un intero isolato. Palazzo De Paù-Antonelli, databile intorno alla prima metà del Settecento, presenta una facciata coronata da un fastigio curvilineo, con un portale ad arco ribassato delimitato da lesene con decorazioni a motivi naturalistici stilizzati, e grandi volute laterali. Degna di nota la Chiesa del Purgatorio in Largo Plebiscito. Sorta nei primissimi anni del XVII secolo con una facciata a coronamento lineare a bugnato, con nicchie barocche, è maestosamente dominata da un campanile con terminazione bulbiforme ossia a cipolla. Gli altri edifici sacri degni di una visita, la Chiesa di S. Maria la Nova, risale ai Padri Minori Osservanti nel XVI secolo, l’oratorio delle stimmate di S. Francesco, risalente al 1713, che conserva al suo interno un notevole apparato costituito da 50 stalli postergali con immagini ispirate all’agiografia serafica. La Chiesa di S. Maria delle Grazie dei frati Cappuccini, realizzata nel 1582, con un monumentale tabernacolo ligneo. Palazzo De Napoli diventato attualmente sede della Pinacoteca che porta il nome del grande artista terlizzese, presenta un balcone sorretto da mensole a volute di notevole fattura. Terlizzi can be reached going along a road beside the sea or through the countryside; the first runs from Bari towards north, it is SS 16 that, once arrived in Molfetta, leaves the blue of the sea to immerse into the green of the olive orchards. In old ages, the town was called “Turricium” that means “bounded by walls”. That name reminds us of Kings and medieval age, Crusade routes, old religious Orders but also of high fortified walls built to store and defeat the true richness of the people living here: olives, olive oil, wheat,

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SENTIERI IMPERIALI

in Largo Plebiscito. Built in the very first years of the XVII cen., it has a façade with a ashlar linear crowning, baroque niches, dominated by the magnificent bell tower with the onion-shaped top. Some other holy buildings are worth of a visit: S. Maria la Nova Church, belonging to the Osservanti Minor Fathers of XVI cen.; Saint Francis stigmata Oratory dating back to 1713 that still keeps an apparatus of 50 stalls reporting images inspired by seraphic hagiography; S. Maria delle Grazie Church belonging to the Capuchin Friars, built in 1582, where it is possible to admire a monumental wooden tabernacle. Palazzo De Napoli, now the local picture gallery, whose name is the one of a great artist born in Terlizzi, has a precious balcony supported by volutes brackets. almonds. The important Dome dedicated to S.Michele Archangel, erected between 1783 and 1872, still keeps the old baroque decorations of the Cathedral that lied before it, as well as the marble high altar and the harmonium while the wonderful wooden statues of Our Lady of Sorrows, Saint Peter d’Alantara and Saint Diego belong to the old Monastery “degli Osservanti”, now closed. Saint Ann Church and Saint Joachim ex-Monastery built between 1713 and 1724, showing a superb façade with a curvilinear fastigium, confirm the strategic role that the Church also played in the urban development configuration. With the end of the Feudatory Reign, in 1779, the boundary walls were demolished and the city boasted its “stradone”(big road) that circumscribed the old town centre; the old residences were restored and new noble residences and churches were built. Palazzo De Gemmis is an important building belonging to this period. De Paù-Antonelli Residence, dating back to the first half of the XVIII cen., shows a façade with a curvilinear fastigium, a low arch portal bounded by pilasters with stylised natural motifs and big side volutes. It’s also worth of interest the Purgatory Church located


SENTINELLE DEL MARE

Margherita di Savoia Trinitapoli

Bari Barletta Bisceglie Giovinazzo Margherita di Savoia Mola di Bari Molfetta Monopoli Polignano a Mare Trani Trinitapoli

Barletta Trani Bisceglie Molfetta Giovinazzo

Bari Mola di Bari Polignano a Mare Monopoli


Sagre e manifestazioni MARZO Maratona a tavola, tra gare culinarie e prodotti tipici MARZO Marzo - Mostra mercato “Galleria dei sapori europei” Maggio (7,8,9) - Festa Patronale di San Nicola Maggio Incontro sull’immaginario linguistico CibusMed

BARI In poco più di un secolo la superficie del capoluogo pugliese si è duplicata e la sua popolazione è passata dai 34 mila abitanti del 1861 ai circa 320 mila di oggi. L’ampio e luminoso Corso Vittorio Emanuele divide la città in due parti distinte, quasi a segnare i confini tra le due epoche. La città vecchia, la parte antica e marinaresca, ha mantenuto pressoché intatto l’antico assetto medioevale e custodisce gelosamente la maggior parte del patrimonio artistico della città. La città nuova, sorta per volontà di J. Murat nel 1813, appare invece dinamica e moderna con le sue lunghe strade a scacchiera su cui si affacciano gli edifici sorti nel corso della sua prodigiosa espansione urbanistica. Percorrendo il lungomare Imperatore Augusto si giunge alla Basilica di S. Nicola che domina la città vecchia. E’ uno degli esempi più pregevoli di architettura Romanico-Pugliese. La sua costruzione, iniziata nel 1087 per volontà dell’abate Elia per conservare le Ossa di S. Nicola, fu terminata nel 1197. La cripta, dal magnifico colonnato, conserva le ossa di S. Nicola. Attorno alla Basilica vediamo il Cortile di Elia ed il portico dei Pellegrini, su cui si affaccia la parte absidale della chiesa di S. Gregorio (secolo XI), di perfetta armonia romanico-pugliese con facciata a monofore e austero interno con bei capitelli. Ripercorrendo il Lungomare Imperatore Augusto giungiamo al Castello normanno-svevo costruito da Federico II su preesistente castello normanno, di cui conserva la pianta interna e due massicce torri a bugnato. A piano terra vi si trova una interessante Gipsoteca; al primo piano ampie sale con eccellenti opere d’arte. Attraversando una viuzza medioevale giungiamo alla Cattedrale, ottimo esempio di romanico-pugliese del Sec. XII con facciata tripartita, decorata con piccoli archi e un ampio rosone. L’interno della Cattedrale è armonioso, a tre navate, con matronei e abside centrale. A destra dell’edificio si leva una grande costruzione circolare, chiamata “Trulla” che è un antico battistero oggi trasformato in sacrestia. Nel cortile infine troviamo la Colonna di San Sabino del 1650 e negli archivi è custodito il prezioso Codice miniato “Exultet” del sec. XI. Altre chiese di interesse storico ed artistico della città

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vecchia sono: il Chiostro di San Benedetto, San Marco, Sant’Agostino, La Vallisa, la Chiesa del Gesù. Da ricordare l’Arco delle Meraviglie e la casa di Nicolò Piccinni. Passando davanti al Castello e da Piazza Isabella d’Aragona, su cui si affaccia l’edificio dell’Intendenza di Finanza, intravediamo Corso Vittorio Veneto, in fondo al quale è la maestosa struttura che ospita la Fiera del Levante, appuntamento annuale, che nel solco della tradizione mercantile di Bari, rappresenta oggi il metro dello sviluppo economico ed industriale del sud Italia.

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ancora della larghezza che fece Niccolao alle pulcelle, per condurre ad onor lor giovinezza”. Gli antichi narravano inoltre che il Santo fosse capace di placare la furia del mare, e per questo motivo i marinai lo considerano ancora oggi loro patrono. S. Nicola è ancora considerato il protettore dei prigionieri e dei fanciulli, ai quali ultimi porta doni la vigilia della sua festa che ricorre il 6 dicembre.

S. Nicola, patrono di Bari, fu vescovo di Mira; la data della sua morte s’aggira intorno al 350 d.C. Sulla sua figura e sulla vita esistono numerose leggende, alcune delle quali probabilmente traggono origine da avvenimenti realmente verificatisi. L’episodio più celebre della vita di S. Nicola risale alla sua giovinezza: egli donò la dote a tre fanciulle, permettendo loro di conservare l’onore. E a proposito di questo suo atto di generosità, Dante riporta in questi termini le parole pronunciate nel XX canto del Purgatorio da Ugo Magno, fondatore della dinastia dei Capetingi. “Esso parlava

Luglio Rassegna d’Arte e Cultura Popolare dei 5 Continenti “La Ghironda” Agosto - Argojazz Festival Settembre - Fiera del Levante Ottobre - Premio Nino Rota Novembre - Settimana del Pane Dicembre - Concerto Pianistico Internazionale

SENTINELLE DEL MARE

Alcune lacune presenti nel marmo sono probabilmente dovute ad asportazioni effettuate nel passato da fedeli un pò “eccessivi”. Oggi non è raro vedere persone che la toccano, passando la mano attraverso la “gabbia” che la protegge, e poi toccarsi il viso. O ancora si diceva che girarci 3 volte intorno in senso antiorario, questo ne aumentasse, o comunque vi favorisse, la fertilità, oppure le aiutasse a trovare marito. Luogo abbastanza curioso, ma molto conosciuto in città: un panificio nel centro storico ricavato negli ambienti di un’antica chiesa medievale. Si trova nei pressi della Basilica di San Nicola. Conserva tracce del portale della chiesa, forse dedicata a S. Tatano, poi ristrutturata nel ‘500 (come si evince dall’iscrizione sul portale stesso). Entrando, a destra, dietro il bancone, sono visibili colonne romaniche.

Da Corso Vittorio Emanuele, dove si trova il monumento dedicato a Nicolò Piccinni ed il Municipio, si imbocca Via Sparano con i suoi lussuosi ed eleganti negozi, al termine della quale si apre piazza Umberto I. Sul versante destro della piazza si affaccia il palazzo dell’Ateneo, sul lato sinistro si erge il monumento equestre a Re Umberto I, opera dello scultore Filippo Cifariello. Poco distante, troviamo piazza Moro su cui si affacciano le stazioni ferroviarie della città, al centro della quale è possibile ammirare la monumentale fontana dell’Acquedotto Pugliese. Ci inseriamo ora sul lungomare Nazario Sauro, la magnifica passeggiata a mare. Subito a sinistra è il molo S. Nicola dove, ogni anno, la mattina dell’8 maggio si svolge la cerimonia dell’imbarco della statua del Santo taumaturgo che riceve, sul mare di cui è protettore, l’omaggio dei fedeli e dei pellegrini.

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La colonna miracolosa, si trova all’ingresso della Cripta della Basilica di San Nicola, cripta che, secondo alcuni, non fu costruita di sana pianta per accogliere le spoglie del Santo appena giunto a Bari, ma fu un adattamento di una sala del palazzo del Catapano, il governatore bizantino. Di colore rosso con venature bianche, la sua leggenda è documentata per la prima volta nel testamento trecentesco del fiorentino Nicolò Acciaiuoli, consigliere personale della regina Giovanna. Le leggende sulla colonna si sprecano: fu trasportata personalmente da San Nicola, da Roma dove si era recato il pellegrinaggio. Abbandonandola nel Tevere, la colonna sarebbe arrivata miracolosamente fino a Mira. Altri affermano che, durante la deposizione delle sue stesse reliquie, fu visto San Nicola in persona a collocarla, laddove si trova oggi, con l’aiuto di due angeli. Si dice anche che alcuni marinai la videro in mare ma che, nonostante vari tentativi, non riuscirono a prenderla.

In about one century, the surface of the apulian capital, Bari, doubled and the population passed from 34 thousand in 1861 to about 320 thousand inhabitants, today. The wide and bright Corso Vittorio Emanuele divides the town into two different parts, in some way, the border line between two different periods of history. The old town centre, the most ancient part next to the sea coast, preserves nearly untouched the old medieval structure and keeps accurately the great part of its artistic patrimony. The new part of Bari, risen according to the instructions of J. Murat in 1813, has a dynamic and modern structure with its long perpendicular roads where the residences, built during its extraordinary urban development, overlook. Going along the promenade August Emperor at the sea front, you reach S. Nicola Basilica dominating the old town centre. It is one of the most valuable example of Romanic style in Apulia; they started to build it in 1087 as Abbot Elia wanted in order to preserve S. Nicola’s bones and finished in 1197. The crypt, with its splendid colonnade is the place where Saint Nicola’s bones are kept. Around the Basilica, you can see the “Cortile di Elia” (Elia’s court) and the “ portico dei Pellegrini” (Pilgrims’ porch) where


BARI

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the apse of San Gregorio Church (11th century) overlooks, perfectly Apulian-Romanic harmony, with single lancet windows façade and austere interior with superb capitals. Going back to promenade August Emperor we get to the Norman-Swabian Castle, built by Federik II upon the remains of the pre-existing Norman Castle of which it preserves the inner plan and two massive ashlar-worked towers. At the ground floor there is a gallery of plaster casts while on the first floor there are wide halls with excellent works of art. Passing through a medieval alley we get to the Cathedral, another impressive example of Apulian-Romanic style of 12th century with a three parts façade decorated with small arches and big “rosone”. The interior is harmonious, three

naves with “matronei”(typical medieval loggia reserved to women) and central apse. Next to the Cathedral, there is a wide circular building called “Trulla” which was an old monastery now changed into sacristy. Inside the courtyard, we can admire San Sabino Column dating back to 1650 while the Cathedral archives preserve the precious illuminated Code “Exultet” of 11th century. Some other churches important both historically and artistic are: San Benedetto Cloister, San Marco, Sant’Agostino,

La Vallisa, the Chiesa del Gesù. It’s also worth to be mentioned the “Arco delle Meraviglie” and Nicolò Piccinni’s home. Passing along the Castle and Isabella d’Aragona Square where the building of Revenue Office overlooks, it is possible to catch a glimpse of Vittorio Veneto Avenue; at the end of it there is the area where the famous Fiera del Levante takes place, once a year; it can be considered, according to the local market tradition, the criterion of the economic and industrial development of South Italy. From Vittorio Emanuele Avenue where you will find a monument dedicated to the musician Nicolò Piccinni and the Town Hall, you enter Via Sparano with its luxurious and elegant shops; at the end of it, you reach Umberto I Square. On the right side of the square there is the University of Bari seat while on the left there is a monument dedicated to King Umberto I, made by the sculptor Filippo Cifariello. Few metres and we reach Aldo Moro Square with the railway and bus stations; at the centre of it, there is monumental

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fountain made by means of Acquedotto Pugliese (the organism who manages the distribution of water). Once reached Nazario Sauro Promenade, at the sea front, an interesting and relaxing walk can be enjoyed; immediately, on the left, there is Saint Nicola pier where every year, the morning of May, 8th , the celebrations of the Saint take place: the statue of the Saint, performer of miracles, receives next to the sea of which he is the Protector, the tributes of his pilgrims and believers. Saint Nicola, Patrono of Bari, was bishop in Mira; the date of his death should be around 350 a.c. Several legends exist about his life, maybe some of them are taken by events really happened . The most famous event dates back to his youth: he gave the dowry to three young girls in order to save their honour. Remembering this episode, the Italian writer Dante Alighieri, in his most famous work, “La Divina Commedia”, Purgatory, 20th canto, Ugo Magno founder of Capeting Dinasty speaks about the generosity of someone called “Nicolao”. Some people believed, in the past, that the Saint was able to calm down the fury of the sea and for this reason, the local fishermans consider Him their protector. Saint Nicola is also considered the Protector of prisoners and infants, to whom he brings presents the evening before the day of his celebrations, December 6th. One more word about Saint Nicola Basilica; at the entrance of its crypt, there is the “colonna miracolosa” (miraculous

SENTINELLE DEL MARE

column); according some historians, the crypt was not built to collect the Saint remains just came in Bari but it was part of one hall of Catapano Residence, the byzantine Governor. The Column, red with white veining, is mentioned for the first time in Nicolò Acciaiuoli’s will, during 3rd century, personal counsellor of Queen Giovanna. There are many legends talking about the column: someone says that it was transported personally by Saint Nicola from Rome where he went for pilgrimage; once left in Tevere river, the column miraculously reached Mira. Some others believe that it was Saint Nicola himself who placed it where it is now, helped by two angels. It’s also said that some fishermans saw it in the sea but after several attempts, they were not be able to catch it. In the marble surface of the column, little pieces have been taken out probably by some “excessive” believers. Today, it’s easy to see people who touch the column, through the cage, and then pass the hand over his/her face. It’s also said that if you go around it counterclockwise for three times you become more fertile or get married. Finally, it’s worth to be mentioned a special place in Bari, a bakery in the old town centre built upon the remains of a medieval church. Next to Saint Nicola Basilica, in the bakery, you can easily distinguish traces of the portal of the church, maybe dedicated to Saint Tatano and restored during 16th century as it can be read on the portal itself. Two Romanic columns are visible behind the counter, too.



Sagre e manifestazioni

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Febbraio (13) Rievocazione Storica della Disfida di Barletta

Dicembre (13) Santa Lucia

Luglio (seconda domenica) Festa Patronale di SS. Madonna dello Sterpeto e San Ruggero

Dicembre (30) San Ruggero

Settembre Notte Bianca

Barletta Barletta è un comune di 94.004 abitanti. Il territorio comunale fa parte del bacino della valle dell’Ofanto ed è stato riconosciuto come città d’arte dalla Regione Puglia nel 2005 per le sue bellezze architettoniche. Le prime testimonianze su Barletta risalgono al IV secolo a.C.. Nel 216 a.C. nei pressi della vicina Canne, durante la seconda guerra punica si tenne la nota battaglia di Canne, che vide la pesante sconfitta dei Romani da parte dei Cartaginesi di Annibale. L’incursione saracena dell’848 decretarono la fine della supremazia di Canusium e la definitiva fuga dei suoi abitanti presso la vicina Baruli. La città fiorì solo nel Basso Medioevo come fortezza dei Normanni. Seguì il periodo svevo, dominato dalla figura di Federico II che avviò la costruzione della sua domus nel castello barlettano. Agli svevi succedette la dinastia angioina, poi la dinastia aragonese. Durante la seconda guerra italiana che vedeva coinvolte Francia e Spagna, la città fu teatro di storiche vicende, quale la celebre Disfida di Barletta, si concluse con la vittoria della compagine italiana, guidata dal capitano Fieramosca. Un periodo di rinascita si ha durante i regni di Giuseppe Bonaparte e di Gioacchino Murat nel 1809. Fu teatro di scontri anche durante la prima e la seconda guerra mondiale con diversi episodi di Resistenza contro le truppe naziste. Nel 2004 è stata istituita la provincia di Barletta-Andria-Trani. Caratteristico è il centro storico, costituito da numerose chiese e palazzi di notevole interesse storico e artistico, con il borgo medievale a ridosso della Concattedrale di Santa Maria Maggiore e delimitato dai giardini del castello e dai tre assi viari principali della città, ossia corso Vittorio Emanuele, corso Garibaldi e via Cavour. Tra i principali monumenti della città vi sono architetture militari come l’imponente Castello, sede del Museo Civico, del Museo della Memoria e della biblioteca comunale; il Colosso, un’enorme statua in bronzo risalente al V secolo e sorge nei pressi della Basilica del Santo Sepolcro, un edificio romanico che testimonia la chiara impronta del culto dei crociati a Barletta; la Cattedrale, esempio di fusione tra stile

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romanico e gotico; architetture civili come il Teatro Curci, la Cantina della Disfida, e il sito archeologico di Canne che è caratterizzato dalla presenza di resti di un villaggio apulo, tra cui un menhir, e quelli di una necropoli. Commemorazione dell’anniversario della Battaglia di Canne. Si tiene il 2 agosto presso il sito archeologico di Canne. Il Palazzo della Marra, esempio di barocco leccese e sede della Pinacoteca De Nittis, nota artista impressionista. La Rievocazione storica della Disfida di Barletta si tiene il 13 febbraio di ogni anno Festa Patronale: San Ruggero il 30 dicembre. Barletta is a town of about 94.004 inhabitants. The local territory is part of “Ofanto Valley”, recognised in 2005 as City of Art by Apulia Region Government for its architectonic patrimony. The first testimonies regarding Barletta date back to the 4th century b.c. It was in 216 b.c., next to Canne during the

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2nd Punic War, there was the famous Canne Battle where the Romans were defeated by Hannibal’s Chartaginians. Saracens invasions in 848 marked the end of Canusium supremacy and the definitive flight of its inhabitants to the near Baruli. Barletta rose not before than Lower Middle Age as Normans Fortress; the Swabians with Frederick II followed, building his residence, the castle. Angevin and Aragonese dynasties succeeded to Swabians. During the II Italian War where Spain and France were involved, Barletta was the seat of important historic events such as the famous “Disfida Di Barletta”, where Italy gained the victory thanks to Fieramosca Captain who leaded the troupes. During the Reign of Giuseppe Bonaparte and Gioacchino Murat in 1809, Barletta lived a period of renaissance and development. Barletta was also the seat of important battles during the I and II World War, Resistance against the Nazis troupes. In 2004, Barletta was declared part of the new Apulian province of BAT, Barletta-Andria-Trani. The old town centre is characterised by several churches and noble residence historically and artistically important;

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Santa Maria Maggiore Church dominates the medieval village delimitated by the Castle’s gardens and by the three main axes of the town, Corso Vittorio Emanuele, Corso Garibaldi and Cavour Rd. Among the most important monuments we can admire the Castle, seat of the Civic Museum, the Memory Museum and the Municipal Library; the “Colosso” is an huge bronze statue dating back to 5th century erected next to Santo Sepolcro Basilica, a Romanic building that proofs the cult of Crusades in Barletta; the Cathedral is an example of fusion of Romanic and Gothic style; there is an example of Baroque style typical of Lecce, Palazzo della Marra, which is the seat of De Nittis Gallery, famous impressionist artist. Teatro Curci is a civil building worth a visit, too; finally, the “Cantina della Disfida”, and the archaeological site Canne characterised by the remains of a village, a menhir and a necropolis. The 2nd of August, every year there is the commemoration of Canne Battle held at the archaeological site of Canne. The famous Barletta Challenge is remembered every year on February 13th. Patronal celebrations: December 30th, Saint Roger.


Sagre e manifestazioni Febbraio Carnevale, Sfilata di carri allegorici Aprile-Maggio Sagre campestri di S. Maria di Zappino e di Giano Aprile Iniziative durante la “Settimana della Cultura” (in concomitanza nazionale) Giugno-Luglio Concorso Fotografico “Bisceglie in un click” Giugno-Settembre Estate Biscegliese

Bisceglie Bisceglie è situato in Puglia nella Provincia di BarlettaAndria-Trani, con 54.124 abitanti. Sorge sulla costa del basso Adriatico a 16 m s.l.m e dista circa 34 km da Bari. La città, fondata dai Normanni nell’XI secolo conobbe floridezza nel periodo della corona spagnola. Nel 1799 le truppe napoleoniche invasero il Regno di Napoli e Bisceglie, aprì le porte ai francesi inneggiando alla libertà. Dopo alcuni giorni, sbarcarono i russi nel porto di Bisceglie e la occuparono riconsegnandola ai Borboni. Durante il Risorgimento Bisceglie fu un vivace centro di cospirazione, contando 500 affiliati alla Carboneria. Durante i Moti napoletani del 1820-21 fu proclamata la Costituzione e ne vennero fissati gli Statuti in dieci articoli. Tra il 1940-41, durante il conflitto Italo-Greco, Benito Mussolini fissò la sua residenza a Bisceglie e nel ‘43 i tedeschi si ritirarono da tutto il Sud Italia e poco dopo fu occupata dagli Anglo-Americani con il passaggio dal Fascismo alla Repubblica. Nel 1946 ci furono le prime elezioni comunali e tra gli anni ‘50 e ‘60 Bisceglie conobbe una fervida attività edilizia e

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www.comune.bisceglie.bt.it Agosto Festa Patroni San Pantaleone, San Sergio, San Mauro Sagra delle Grotte di Santa Croce Settembre Santa Maria Addolorata Premio letterario “Prof. Mario Cosmai” Ottobre-Novembre Concorso on line “Scopri lo Scorcio!” Dicembre (periodo natalizio) Concorso Natalizio “Poesie sotto l’albero” per alunni delle Scuole Primaria cittadine Presepio vivente SENTINELLE DEL MARE

last is the highest and the most massive, called by local fishermans Torre Maestra, 27 m high, it is the seat of the Ethnologic Museum. Walking along Cristoforo Colombo Road with Palazzo Ammazzalorsa that keeps intact the old elegance, you reach the port. From the walls facing the road, you can enjoy the outstanding beauty of the natural port, located at the convergence point of Lama di Fondo Noce and Lama Santa Croce. (lama is a kind of rockslide). Saint Luigi Church is shrouded by mystery; a touristic sign on the façade of the church indicates that inside there is the Saint’s grave but, actually, it is not. Between legend and tradition, it is said that the local people hid the body of the Saint so that the invaders could not find it; it should be under the confessional, on the right of the apse.

culturale. Da non perdere la visita dei numerosi dolmen; il più notevole è quello della “Chianca” databile al XVI - XIV sec. a.C. è il più importante in Europa per dimensioni e bellezza, in ottimo stato di conservazione. Di interesse naturalistico la Zona Pantano-Ripalta e le Grotte di Santa Croce. Numerose architetture religiose tra cui di spicco la Concattedrale con le reliquie dei tre Santi Protettori della città. Medieval origins, its name might come from the old word “viscile” that is a kind of oak, very common in this area; others believe that the name comes from “vigiliae” referring to the sighting coastal towers lookout. Today, it’s a densely-populated agricultural and commercial centre as well as a blooming seaside resort with high quality equipped sandy beaches lidos; it has a dynamic fishing port, too. The touristic itinerary could start from the old Porta di Zappino that was the original entrance to this medieval town

protected by boundary walls erected by Aragonese at the end of 15th century. On Topputi Road, it ‘s easy to distinguish for the ashlar- worked walls, the elegant Palazzo Tupputi, superb example of renaissance restoration. S. Adoeno square is the seat of the homonym Church dedicated to Mary the Virgin, Saint John and Saint Adoeno; this last was considered the Saint protecting Norman people. On the same square, a Renaissance Palazzetto so called Lucrezia Borgia’s overlooks. On Largo Tre Archi it is possible to see an example of house vertically developed, the so called Casa Torre(tower house). S. Matteo court houses the homonym Church completely rebuilt after the fire of 1628. Finally, the Romanic Cathedral is dedicated to Saint Peter in honour of Peter the Norman, probably the founder of the church and the town itself. Through the characteristic alleys of the old town centre, you meet Topputi Road, once Court Road as Palazzo della Corte overlooks here and it is still there, now the seat of University and the Governor’s. Topputi Road gets to Piazza Castello so called because of the Castle: two towers characterise it, one should have existed before. This


Sagre e manifestazioni

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GENNAIO Foghi di Sant’Antonio Agosto Festa della Madonna di Corsignano e Corteo Storico Sagra del Panino della Nonna

Giovinazzo Giovinazzo è un comune di 20.678 abitanti della provincia di Bari. È dotata di un importante porto peschereccio e nel territorio si trovano imprese commerciali ed industriali. Era già un piccolo centro, fortificato dai Romani, forse sorto sulle rovine della Netium peuceta rasa al suolo durante le guerre puniche. Fino al primo millennio, fu solo un villaggio di pescatori, marinai e commercianti. Tra i Monumenti e i luoghi di interesse troviamo L’”Arco di Traiano”, dall’imperatore che avrebbe fatto rinforzare la cinta difensiva della città, è una delle antiche porte del borgo: ha due archi ogivali su capitelli retti da quattro colonne miliari della via Traiana; Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita nel 1113 in stile romanico pugliese, con elementi normanni ed orientali; consacrata nel 1283. Fu rimaneggiata nel 1747, ma conserva un portale ogivale sul fianco destro e la bellissima parte absidale chiusa tra due campanili; all’interno, trasformato in periodo tardo barocco, la tavola duecentesca della Madonna di Corsignano, resti del pavimento musivo originale (secolo XII), tavola quattrocentesca col Redentore; Chiesa di San Francesco, costruita nel XI secolo e rinnovata nel XIX secolo e convento delle Benedettine; Chiesa dello Spirito Santo, ha un portale ogivale sormontato da baldacchino; all’interno tavola bizantineggiante con la Madonna del Mutuo Soccorso attribuita a Angelo Bizamano (inizi del Cinquecento); Palazzo Sagarriga-Spinelli (XIII-XIV sec.),

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dating back to the 13th century and what remains of the mosaic floor must be admired. Saint Francis Church, built in the 11th century and renewed in the 19th century, also Convent of Benedictine Sisters; Spirito Santo Church has an ogival portal supported by a canopy; inside there is a picture in byzantine-like style representing the Madonna del Mutuo Soccorso probably made by Angelo Bizamano at the beginning of the 16th century. Palazzo SagarrigaSpinelli,13th – 14th century with baroque flight of steps and balustraded terraces overlooking the inner court and medieval tower; Palazzo Severo Vernice, , 16th century, noble residence containing a precious grave of the 13h century; Palazzo ducale Giudice di Cellamare, another noble residence, quadrangular shape, built in 1657 by the architect Francesco Antonio Picchiatti according to the instructions of the Prince Nicolò Giudice; monumental is the portal, delimitated by pilasters and alternated ashlars, getting to a wide hall followed by the residence courtyard; the northern façade overlooking the sea, was built upon the old walls of the town and has a very long stone balustraded balcony. Finally, the Santa Maria del casale di Corsignano Chapel, dedicated to “Our Father”, has medieval origins.

con scalinate e terrazze barocche balaustrate sulla corte interna e torre medievale; Palazzo Severo Vernice (secolo XVI), dimora nobiliare contenente una preziosa lapide del XIII secolo; Palazzo ducale Giudice di Cellamare (1657), grandioso palazzo a forma quadrangolare edificato nel1659 dall’architetto Francesco Antonio Picchiatti su commissione del principe Nicolò Giudice; monumentale portale delimitate da lesene e bugne alterne che immette in un grande androne e nella vasta corte interna del palazzo;la facciata a nord si affaccia sul mare e fu edificata sulle antiche mura del paese; questa facciata presenta una lunghissima balconata balaustrata in pietra di affaccio sul mare. Cappella di Santa Maria del casale di Corsignano (detta anche del Padre Eterno), di origine medievale, meta di fedeli.

Ad agosto c’è la Sagra del Panino della Nonna, manifestazione che ogni anno mescola sapori genuini e storia contadina e marinara, tutto condito con musica, allegria ed ospitalità. Riscuote ormai sempre maggiori riconoscimenti di critica e pubblico, è il momento giusto per conservare e far conoscere gli antichi sapori pugliesi, valorizzando le pietanze tipiche che un tempo imbandivano le tavole dei nostri nonni. It is a little town of 20.678 inhabitants in the district of Bari with a really important fishery port as well as innovative commercial and industrial companies. Fortified by Romans,

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the urban centre was probably founded on the ruins of Netium peuceta that was completely destroyed during the Punic Wars. It remained a small village of fishermans and merchants until the beginning of the first millennium. Among the monuments and artistically important places we mention the following ones: the Arco di Traiano (Traiano’s Arch) which has the name of the Emperor who reinforced the boundary walls of the town, is the oldest entrance to the old town centre: two pointed arches supported by four milestone columns of Traiana Way. Santa Maria Assunta Cathedral, built in 1113 in Romanic Apulian style with some Norman and oriental elements, it was consecrated in 1283. In spite of some changes made in 1747, the cathedral still preserves the ogival portal on the right side and the superb apse closed between the two bell towers. Inside, everything was transformed according to the late baroque style; Madonna di Corsignano picture

Among the gastronomic events, it’s worth to be mentioned the Sagra del Panino della Nonna, literally the “Fair if the Grandma’s sandwich”: a cheerful celebration of genuine food, country and sea traditions completed by live music and sincere hospitality.


Sagre e manifestazioni Luglio Sagra del Pesce Notte Rosa Agosto (2) Corteo Storico

www.comune.margheritadisavoia.bt.it Settembre (15) Festa della Madonna Addolorata Dicembre Festa di Santa Maria de Salinis

Agosto (6) Festa Patronale del Santissimo Salvatore

Margherita di Savoia

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Margherita di Savoia è un comune 12.624 abitanti della provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia. Fino al 2004 ha fatto parte della Provincia di Foggia. È nota per le terme e le saline, le più grandi d’Europa e le seconde nel mondo. Il lunghissimo ed ampio litorale di sabbia ferrosa ospita circa 90 stabilimenti balneari. Il centro abitato sorge in riva al mare Adriatico, in una zona pianeggiante, un tempo paludosa. Qui sorgevano i laghi costieri Salso e il lago di Salpi: grazie alla natura del terreno, argilloso e caratterizzato da un elevato grado di impermeabilità, il gioco delle maree permetteva l’allagamento periodico di piccole depressioni non lontane dalla costa dalle quali, per evaporazione e dell’acqua marina e precipitazione dei sali disciolti, era possibile prelevare il sale, che veniva largamente impiegato per la conservazione degli alimenti. Oggi, il paesaggio è stato radicalmente trasformato dalla bonifica e dalla messa in coltura dei laghi. La presenza di saline naturali rese nota la località sin dai tempi più antichi. La Tavola Peutingeriana del III secolo d.C. attesta l’esistenza di una città nota come Salinis, che presumibilmente era legata alla città di Salapia, posta poco

più a nord. Nel Duecento l’area era chiamata Sancta Maria de Salis e gravitava nell’orbita della vicina Canne e poi di Barletta. Fu in questo comune che all’inizio del XIV secolo si stanziarono i salinari per sfuggire alle incursioni saracene. L’area tornò ad essere abitata stabilmente solo dal Seicento, quando prese il nome di Salina di Barletta. Il toponimo venne poi modificato nel 1879 in onore della regina d’Italia moglie di Umberto I. Il funzionamento della Salina è semplice da capire. Si immette l’acqua marina in un ambiente piatto e adatto alla vaporazione, che abbia un fondo impermeabile, tanto sole, scarsa piovosità e vento persistente, così il liquido può ridurre velocemente il suo volume e aumentare la concentrazione fino a depositare il cloruro di sodio. Per questo la salina va distinta in due grandi ambienti: uno “evaporante”, esteso 3.322 ettari; l’altro “salante” di 530 ettari. Nel primo, una specie di laguna, l’acqua passa di “vasca” in “vasca”, seguendo il processo di addensamento e di riduzione del volume, fino a quando raggiunge il limite di saturazione, vale a dire i 25,7 gradi baumé. Nel secondo, più vicino al centro abitato di Margherita di Savoia, si ha la

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precipitazione del sale e la sua raccolta. C’è un rapporto di sette a uno circa, tra le due superfici. Servono sette metri quadrati di area evaporante per ogni metro quadrato di salante. Le sculture di sale rappresentano l’ideale souvenir della Salina. Sono piccole come un pugno di sale: le pigne, oppure più grandi e riproducono croci, ancore e addirittura velieri. Sono manufatti artigianali realizzati con passione. Per ottenerli si fabbricano degli scheletri di legno e si immergono nei bacini salanti, in pochi giorni, durante l’estate, si incrostano completamente di cristalli di sale. Margherita di Savoia is a little town of 12.624 inhabitants in the district of Barletta-Andria-Trani . It has been part of Foggia district until 2004. It is famous for its thermal baths and its salt pits, the biggest in Europe and the 2nd in the world. Its long wide sandy coast has more than 90 lidos. The town centre is on the coast, on a level area, in the

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past, marshland. Here, there were the costal lakes Salso and Salpi: thanks to the nature of the soil, mainly clayey and impermeable, the changing tides made little soil depressions always wider and, as a consequence, thanks to the evaporation of sea water and precipitation of water dissolved salt, it has been possible to draw salt, mainly used for food preservation. Now, the landscape has been completely transformed by the land reclamation and lake cultivation. Since the most ancient times, the town has always been very famous for its salt pits. According to the Tavola Peutingeriana of the 3rd century, there was a village known as “Salinis” that, probably, was linked to Salapia, few kilometres northern. In the 3rd century, this territory was called Sancta Maria de Salis and it was next to Canne and Barletta. It was here that, people working in the salt pits, at the beginning of the 14th century settled down to escape from Saracens invasions. The area was populated definitively only during the 17th century, when it was officially called Salina di Barletta. The name changed in 1879 to honour the Queen of Italy, Umberto I’s wife. It’s easy to understand how the salt pits work: sea water on a level soil, with an impermeable basis, lots of sun, few rains and strong winds so, the water decreases very quickly its volume and increase its concentration and the sodium chloride settles down. Margherita di Savoia’s plant is divided in two parts: the “evaporating” and the “salting” processing areas; the first is a kind of lagoon, 3.322 hectares wide, where the sea water passes from one tank to another until it reaches the required density (25,7 Baumé degrees); the other, 530 hectares wide, next to the town centre, is dedicated to the salt settling down and the final collection. The ideal ratio between the two areas is seven/ one; 7sqm of evaporating area for 1 sqm of salting area. The ideal souvenir from this place could obviously be a salt sculpture; from the smallest pinecone to crosses or even sailing boats. These hand-crafted object are very simple to make: a wooden skeleton immersed in the salted tanks becomes in few days during summer completely covered by salt crystals.


Sagre e manifestazioni

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Luglio (prima domenica) Festa della Madonna d’Altomare

Settembre (seconda domenica) Festa Patronale della Madonna dell’Addolorata

Luglio Sagra del Polpo

Mola di Bari Mola di Bari è un comune di 25.919 abitanti della provincia di Bari. Sorge lungo la costa del mare Adriatico. Il suo porto peschereccio è tra i più importanti della Puglia. Lungo la fascia costiera affiorano depositi dunari di era quaternaria, indicati in cartografia come tufi delle Murge e costituiti da calcareniti bianco-gialline piuttosto friabili, con presenza di fossili. Nell’interno, il suolo è invece contraddistinto dalla stratificazione di formazioni calcaree e calcarodolomitiche di era mesozoica. Diversi reperti ritrovati testimoniano che il territorio di Mola è stato popolato a partire dal Neolitico. Solo a partire dall’XI secolo si trovano alcuni documenti con i toponimi Maulum, Moles, Maula ed infine Mola. Le testimonianze che attestano la presenza di un centro urbano restano scarse e contraddittorie fino al 6 giugno 1277, quando Carlo I d’Angiò ordinò che si provvedesse a “rendere abitabile quel luogo che si chiama Mola”. Mola passò quindi dagli Angioini agli Aragonesi, in seguito fu assoggettata a diversi feudatari, nel 1495 fu ceduta

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tutto sesto. L’altare maggiore è in legno dorato intagliato su fondo rosso, con un quadro ad olio di Madonna con Bambino del XVIII sec. Da visitare il Castello Angioino, costruito nel 1277 da Carlo I d’Angiò allo scopo di difendere la costa dalle frequenti incursioni dei pirati; la splendida chiesa matrice intitolata a San Nicola, è situata all’interno del borgo antico a poca distanza dal mare, costruita alla fine del XIII secolo; la Chiesa di Sant’Antonio edificata nel 1503, la Chiesa del SS. Rosario, Palazzo Roberti imponente palazzo signorile, che domina la centrale piazza XX Settembre, il Teatro Comunale “Niccolò Van Westerhout”.

dagli Aragonesi ai Veneziani. Nel 1609 Mola passò nelle mani di Michele Vaaz, ricco mercante ebreo portoghese, fortemente connesso con la corte del vicereame spagnolo, dove ricopriva alti incarichi. Negli anni 1690-1692, intanto, Mola fu focolaio di un’epidemia di peste particolarmente virulenta, che ne decimò la popolazione. Con l’espulsione dei Vaaz, iniziò per Mola un periodo di grande ripresa economica. Con l’unità nazionale le condizioni di larghi strati della popolazione rimasero precarie a causa della crisi economica di fine secolo e diede impulso all’emigrazione oltreoceano. Dopo la prima guerra mondiale, durante la quale il paese subì un bombardamento aereo ad opera degli austriaci, si verificò a Mola uno dei primi episodi di violenza fascista. La Chiesa Matrice sorge a pochi metri dal mare. Alcuni studiosi ritengono che sia stata edificata sui resti di un tempio pagano, altri la fanno risalire ai tempi di Carlo I d’Angiò, altri ritengono che sia sorta nel XVI sec., e che sia stata restaurata per volere dell’Arcivescovo di Bari, Mons. Sauli. La Chiesa S. Maria di Loreto risale al sec. XVI. Mostra un magnifico esempio di rosone rinascimentale, scolpito in pietra dura, in quattro pezzi, ed un portale con arco a

Mola di Bari is a small town having about 25.919 inhabitants in the district of Bari; rising along the Adriatic coast, it has one of the most important port of Apulia. Along the coast, we can found a sort of dunes, dating back to the Quaternary Period, called “tufi delleMurge” made by yellowish-white calcareous quite friable rocks where fossils have been found. In the inner part of the land, the ground is characterised by calcareous and calcareous-dolimitic stratifications dating back to the Mesozoic Period. There are several findings proving the existence of human settlements starting from Neolithic Age. The first documents reporting toponyms like Maulum, Moles,

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Maula and Mola at the end, date back to XI century. There are few testimonies that prove the existence of an urban agglomerate until 1277 when Carlo D’Angiò ordered “ to make habitable that place called Mola”. Mola passed from Angevin to Aragon domination, then it was property of many feudatories and in 1495 it was given to Venice by Aragonese. In 1609,Mola was in the hand of Michele Vaaz, a rich Portuguese Jewish merchant strictly linked to court of Spanish Kingdom. From 1690 to 1692, Mola suffered a serious flu epidemic which decimated the population. When Mr Vaaz left the town, Mola lived a period of economic renewal. After Italian national unity, there was a decisive economic crisis that brought to the important phenomenon of immigration towards Amaricas. During the first World War, Mola was hit by a violent bombardment cause by Austrians; after the war, the fascist domination had a strong influence on the local history. It’s worth of a visit the Angevin Castle built in 1277 by Carlo D’angiò in order to prevent any attack of the pirates from the coast as well as San Nicola Cathedral in the old town centre next the sea built at the end of XIII century. We also suggest to visit: Sant’Antonio Church built in 1503, SS. Rosario Church, Roberti’s Residence which dominates the central square, the municipal theatre “Niccolò Van Westerhout”.


Sagre e manifestazioni

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Settembre (7,8,9) Festa Patronale di Santa Maria dei martiri

Dicembre (6) San Nicola

Febbraio (9) Festa Patronale San Corrado

Dicembre Sagra del Pesce e delle Castagne

Settembre Sagra del Calzone

Molfetta Oltrepassando Giovinazzo, costeggiando ancora la statale Adriatica in direzione nord, ci appare protesa verso il mare la città di Molfetta, tra i maggiori centri pescherecci del Basso Adriatico. E’ un comune di 59.879 abitanti della provincia di Bari. Il suo territorio punteggiato di torri lungo la costa e nell’entroterra, ci racconta della strenua difesa dalle incursioni di longobardi, bizantini e saraceni che a partire dall’alto medioevo cercarono di impossessarsi della strategica città costiera.

Il maestoso Duomo Vecchio è dedicato a S. Corrado di Baviera, patrono della città, che secondo la tradizione venne a trascorrere i suoi ultimi giorni nello speco di S. Maria della Grotta nei pressi di Modugno. L’origine della città vera e propria risale presumibilmente all’era romana. Alcuni ritrovamenti fanno pensare all’esistenza di un villaggio di pescatori già intorno al IV secolo a.C. L’antico villaggio si sviluppò ulteriormente sotto il dominio dei Bizantini, dei Longobardi e dei Normanni. Con il passaggio del potere della città dai Durazzo agli Aragonesi, la situazione precipitò e portò a guerre e devastazioni in tutto il sud Italia, tra cui il sacco di Molfetta da parte dei francesi nel 1529. Questo episodio marcò

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notevolmente la città, ostacolandone la rinascita per lungo tempo. Dopo un avvicendamento di potere tra francesi e austriaci, la località fu annessa nel regno dell’Italia unificata. I luoghi di maggiore attrazione in occasione delle festività religiose sono il Duomo Vecchio, il centro storico, la Cattedrale, la Basilica della Madonna dei Martiri, le chiese di San Pietro, del Purgatorio e di Santo Stefano, mentre mete di rilassanti e tonificanti passeggiate sono lo storico porto e infine il Pulo di Molfetta (sito archeologiconaturalistico), dolina carsica a pianta sub-circolare al cui interno e nei cui pressi sono stati trovati, sin dai primi scavi condotti dal 1900 in poi, reperti archeologici che testimoniano di una presenza antropica risalente al neolitico. Tali reperti sono raccolti nel Museo Archeologico del Pulo, nella nuova sede dell’ex Lazzaretto.

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Molfetta is a town having about 59.879 inhabitants in the district of Bari, on the Adriatic coast. Its origins date back to the Roman Age. There have been founds the remains of a fishing village of IV century b.c. The old village developed under the domain of Byzantines, Lombards and Normans too. When the town came from the domain of Durazzo to that of Aragone family, the economic-political situation became worse and it brought to wars and disasters in the whole south Italy; in particular, Molfetta suffered the so called “sack of Molfetta” by French in 1529, whose consequences influenced for many years the development of the town and it hampered its renaissance.

Da visitare nel nucleo antico detto Isola di Sant’Andrea, il Duomo di San Corrado, la più grande chiesa a tre cupole in asse del romanico pugliese coronate da due torri campanarie, edificato tra XI e XII secolo. Altri luoghi interessanti sono: il cosiddetto Calvario, un tempietto gotico in pietra calcarea, costruito nel 1856, la Cattedrale di Maria SS. Assunta, altre chiese minori, il Palazzo Giovene, cinquecentesco, le Torri di avvistamento, il Palazzo del Seminario Regionale, dove i giovani di tutta la Puglia vengono formati in vista dell’Ordine sacro del presbiterato. Ricordiamo inoltre il Museo Diocesano “Achille Salvucci” e il Museo della basilica di Santa Maria dei Martiri. Suggestivo è anche il porto. La festa patronale della Madonna dei Martiri si tiene l’8 settembre con la tradizionale sagra a mare. Inoltre Miragica, Terra di Giganti è un nuovo parco divertimenti a tema. Si estende su una superficie di circa 100.000 mq. e conta 18 attrazioni, tra spettacoli e giostre meccaniche; alcune inedite per l’Italia.

After a period of alternation between French and Austrians, Molfetta became part of the Reign of Italy. The most important religious attractions are the “Duomo Vecchio”, the old town centre, the Basilic of “Madonna dei Martiri” and the churches of San Pietro, Purgatorio and Santo Stefano; relaxing and healthy destinations could be

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a walk towards the port as well as the “Pulo di Molfetta”,an important archaeological-naturalistic site which is a semicircular calcareous dolina where, since 1900, meaningful archaeological findings have been discovered; these are the proof of human settlements dating back to Neolithic age. These findings are collected in the “Pulo Archeological Museum” in the new seat of “ex Lazzaretto. In an old area, called “Isle of Sant’Andrea”, the Duomo of San Corrado is worth of a visit, the biggest Romanic Church in Apulia with three domes and two bell-towers, built between XI and XII century. There are some other culturally interesting places to visit: the so called “Calvario” a little gothic calcareous temple built in 1856, the Cathedral of SS. Maria Assunta, the “Palazzo Giovene” a XVI century residence, the sighting towers, the regional Seminary Residence where young people from all the parts of Apulia come here and study to became part of the Holy Order. Finally, we would like to suggest the visit of the Diocesan Museum “Achille Salvucci” and the Museum of the Basilic of Santa Maria dei Martiri. The Holy Patron is “Madonna dei Martiri” celebrated on September 8th with a typical gastronomic festival on the seafront.


Sagre e manifestazioni Gennaio (6) - Corteo dei Re Magi Marzo - Sagra di San Giuseppe, Falò e Sagra della Zeppola - Fiera dell’Annunziata Maggio - Sagra del Panzerotto - Sagra della Frittella Giugno - Festa in onore dei SS. Medici Cosma e Damiano - Festa della Parrocchia Sacro Cuore e Sagra del Pesce Fritto Luglio - Festeggiamenti in onore di Sant’Anna e Sagra dei Panzerotti - Sagra del Pollo Ruspante Agosto - Festa Patronale della Madonna della Madia - Sagra della Paranza - Sagra dello Spiedino c.da Santa Lucia - Sagra della Bruschetta e del dolce Tipico

Monopoli Monopoli è anche detta la città delle cento contrade: l’agro infatti è diviso in varie località, denominate contrade. La costa ha oltre 25 stupende cale ed ampie distese sabbiose è particolarmente adatta alla balneazione e all’esplorazione della vita sottomarina. La macchia mediterranea, ancora presente in diverse zone dell’agro, è protetta; di particolare pregio naturalistico è l’oasi faunistica del Monte di San Nicola, con la presenza di preziose specie botaniche. La piana costiera costituisce un paesaggio suggestivo per le antiche masserie che la punteggiano e per la presenza dei monumentali alberi secolari di ulivo.

Durante l’età antica Monopoli divenne crocevia di viaggi e contatti con l’oriente durante le Crociate. Durante il Medioevo la città conosce la sua massima espansione, in seguito alle dominazioni straniere Monopoli conosce un inesorabile declino e durante la dominazione aragonese ha un periodo di ripresa che continua anche sotto la dominazione Veneziana nel 1484. La città conosce un’età di terrore quando i Turchi si affacciano sulle sue coste. Dal Seicento in poi Monopoli segue le sorti del resto del Mezzogiorno, con le dominazioni dei Borboni, e quindi l’annessione al Regno d’Italia nel 1860. Da visitare il Castello di Carlo V, un fortilizio edificato durante la dominazione spagnola (sec. XVI), Palazzo Palmieri (sec. XVIII), l’Ex Palazzo Civico Prospero Rendella, il Castello di Santo Stefano, la Piazza

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Vittorio Emanuele è tra le più grandi di Puglia e d’Italia, nata nel 1796 grazie all’approvazione del Re di Napoli, la Piazza XX Settembre è la sede del quotidiano mercato ortofrutticolo e conduce al Duomo cittadino, la Chiesa di Santa Maria Amalfitana, le Chiese rupestri come: Santa Maria del Soccorso e Santo Spirito, gli scavi archeologici e il Museo di Egnazia, il Museo Diocesano di Monopoli e il Museo Basilica Cattedrale. Rinomata è la località Capitolo, a circa 6 km dal centro della città, centro della vita notturna monopolitana durante il periodo estivo. Importante è anche il Porto e i cantieri navali. Festa patronale: 16 dicembre - Sagra a mare, con arrivo in piena notte al porto di Monopoli della zattera miracolosa della Madonna della Madia e successiva processione per le vie della città, fino in Cattedrale dove si svolge all’alba una messa solenne. Festa patronale: 14 agosto - Rievocazione del miracoloso approdo della zattera con sopra l’icona della Madonna della Madia. Numerose sagre che durante tutto l’anno vanno ad arricchire il panorama turistico cittadino. Curiosità: Delle sette Confraternite presenti tuttora in città, quella del Purgatorio (o di Santa Maria del Suffragio) è una delle più antiche. La Chiesa omonima che li ospita, ha anche una cappella un po’ macraba: qui si conservano le antiche mummie dei confratelli vissuti per lo più nel XIX secolo.

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Monopoli is a town in the district of Bari having about 49.607 inhabitants. It rises on the Adriatic sea; its old town centre overlooks the sea closed in mediaeval boundary walls characterising the history of the town as well as making superb its view from the sea. Monopoli is also famous for the number of countryside districts which is about one hundred. The coast, with more that 25 “calette”(natural bays) and wide sandy beaches, is particularly ideal for swimming as well as submarine explorations. The Mediterranean “macchia” (typical local vegetation) is particularly common in this area and it is protected, too; “Monte San Nicola” area is the most important faunistic oasis characterised by precious botanical species. The coastal area is characterised by many old “Masserias”, a sort of typical farms, and monumental age-old olive trees. During Crusades, Monopoli was an important crossroads connecting to Eastern Countries; during Middle-Age, Monopoli knew its period of maximum growth while, further to the following foreign dominations, the town lived a terrible decline. Under the Aragon domination and then the Venetian

www.comune.monopoli.ba.it C.da Cristo Re - Festa in C.da Santa Lucia e sagra della focaccia - C.da Losciale, festa e sagra del polipo arrosto - C.da l’Assunta festa della Vergine Immacolata e sagra della salsiccia Settembre - C.da Cozzana Sagra della Porchetta - C.da Impalata Sagra della polpetta - Festa in onore di San Gennaro Ottobre - Mostra Mercato del Radioamatore e dell’Elettronica - Sagra della cioccolata Dicembre (16) - Sagra a Mare, arrivo al porto di Monopoli della zattera miracolosa della Madonna della Madia

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one , things got better until Turks terrified Monopoli and its surroundings. From 1600 onward, the town was under the Borbon’s domain like the great part of South Italy until it became part of the Reign of Italy in 1860. It’s worth of a visit, Carlo V Castle, a fortalice dating back to XVI century during Spanish domination as well as Palmieri Residence (XIII century), Prospero Rendella Residence, former municipal building and Santo Stefano Castle. Vittorio Emanuele Square, one of the biggest in Apulia and in Italy, was built in 1796 thanks to the permission of the King of Naples. XX September Square is the seat the daily fruit market and it brings to the main Cathedral of the town. In the old town centre, there are also Santa Maria Amalfitana Church and two of the most important rocky churches of the area: Santa Maria del Soccorso, Santo Spirito. Egnazia archaeological site with its Museum, the Diocesan Museum and the Cathedral Basilica Museum should be visited, too. Capitolo area, 6 km southern Monopoli, is an important place on the seacoast famous for nightlife and entertainments. Especially during the summer, the port and the shipyards area is the most lively part of the town. The Patron Saint is Madonna della Madia celebrated on December 16th with the arrival at dawn of a raft bringing the icon of the Madonna and followed by a procession and a Mass. This celebration is repeated on August 14th. Gastronomic festival occurs all around the year.


Polignano a Mare Polignano è un comune di 16.656 abitanti della provincia di Bari. Il litorale ha uno sviluppo di circa 16 km. Da nord a sud, dopo un paio di chilometri di costa bassa, il litorale prosegue con un tratto a falesia, alto in media 5-10 m, inframmezzato da calette strette e lunghe, insenature più o meno ampie e grotte naturali. Un primo tratto è ben visibile in località Cala Ponte, l’altro è rappresentato dal selciato della parte superiore del ponte ad un’arcata, tutt’ora esistente, che congiungeva i due versanti della Lama Monachile. La Porta, è l’attuale Arco Marchesale. Fino al XVIII sec. rappresentava l’unico collegamento tra l’abitato ed il territorio circostante, tramite un ponte levatoio. Chiesa del Purgatorio, un tempo dedicata a S. Martino. Al di sotto dell’edificio sacro, venivano sepolti coloro che, per estrema povertà, non trovavano posto nelle chiese e, considerata l’alta moralità infantile, soprattutto i bambini. Nella prima metà del XVIII sec., fu eretta l’attuale Chiesa del Purgatorio, che gestiva anche l’omonimo Monte, impegnato in opere di beneficenza e assistenza. La Chiesa della Natività, risale al XIX sec.; fu costruita là dove esisteva un torrione circolare incluso nella muraglia

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che, cingendo il nucleo abitato, giungeva nei pressi della Grotta Palazzese. Palazzo dell’Orologio, fu sede degli uffici municipali. La Torre ospitava la meridiana, sostituita dall’orologio. Per la festività del Santo Patrono, viene eretto, ai piedi della torre, un altare maestoso. Chiesa Matrice, ha pianta a croce latina e tre navate divise da due coppie di pilastri. Ex cattedrale, sorta, forse, sui resti di un tempio pagano, fu consacrata dal vescovo Guglielmo a S. Maria Assunta, nel 1295. Fu ricostruita nel 1580, come attesta un’epigrafe posta nella navata centrale. La superficie di base della torre campanaria, realizzata nei primi del XVI sec., forma una cappella che ospita il presepe

artistico di Stefano Putignano, monumento nazionale, cui la Zecca dello Stato ha dedicato, qualche anno fa, un francobollo. Villaggio S. Vito, sorge a 3 km dal centro abitato, verso Bari. Si identifica con l’antica Apaneste, fondata da coloni greci. Dotato di porto naturale, che nel corso dei secoli offrì facile approdo a popolazioni straniere ed invasori. Fu il fulcro delle attività commerciali che Polignano interessava con l’Oriente e con gli altri paesi dell’Adriatico, imbarcando anche i prodotti agricoli che giungevano dai centri dell’entroterra. Curiosità: in questa deliziosa cittadina, unico centro della zona ad essere a strapiombo sul mare, con splendide terrazze panoramiche e grotte di un abbagliante colore

Sagre e manifestazioni

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Marzo (19) Festa di San Giuseppe con Falò

Luglio (15/16/17) Festa della Madonna del Carmine

Aprile-Maggio Polignano in Bicicletta Maggio Festa dell’Aquilione Fiera di Santa Croce

Agosto-Settembre Sagra del Pesce Azzurro Agosto Campionato Mondiale di Tuffi Festa dei SS. Cosma e Damiano Festa della Madonna della Pace

Giugno (14/15/16) Festa Patronale di San Vito Martire

Settembre Sagra del Panzerotto

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azzurro, ci si viene volentieri anche per motivi puramente… di gola. Pare che qui siano nati i famosi “mbrattamuss” (sporcamusi), dolci di pasta sfoglia con crema pasticciera caldissima e abbondante zucchero a velo. Qui sono famosi e celebrati i gelati e, soprattutto le granite di frutta fresca. Ma un’altra particolarità è data dalla invenzione di uno storico barman della città, ora scomparso: Mario Campanella, il Mago del Gelato. Polignano a Mare is a little town of 16.656 inhabitants in the district of Bari. From north to south, the coast is16 km long; after 2 km of sandy beaches, impressive cliffs alternate with charming little or wider bays and natural caves. Cala Ponte is the main bay in the town centre, whose bridge joins the two sides of Lama Monachile. The Porta, entrance to the old town centre, is called Arco Marchesale. Until 18th century, it connected, with a drawbridge, the urban centre to the surrounding territory. Chiesa Purgatorio, once dedicated to S. Martino. In the underground part of this sacral building, there were buried those poor people who did not found any place in the

SENTINELLE DEL MARE

churches, mainly children, considering the great number of infantile mortality. In the first half of 18th century, it was erected what now is Chiesa del Purgatorio that was also the seat of Monte Purgatorio, a kind of association dedicated to charity and assistance to poor people. Chiesa Natività originates back to 19th century It was built where once it existed a circular tower part of the boundary walls surrounding the whole village until Grotta Palazzese. Palazzo dell’Orologio, (clock residence), once it was the seat of the Town Hall. The tower took in the meridian, substituted by the clock, later. In occasion of the Saint Patron celebrations, a magnificent altar is placed at the foot of it. The Chiesa Matrice has a Latin crux plan and three naves divided into two couples of pilasters. The Cathedral, in the past, maybe erected upon the remains of a pagan temple, it was consecrated by Bishop William and dedicated to S. Maria Assunta, in 1295. In 1580 it was rebuilt, according to an epigraph in the central nave. The bell tower base, started in the first years of 16th century forms a chapel which preserves an artistic representation of Nativity made by Stefano Putignano, national monument to which the National Mint dedicated a stamp, too. Villaggio S. Vito, a small characteristic fishing village, 3 km far from the town centre, going towards Bari. Founded by Greeks, the village, called Apaneste, has a natural harbour that, during centuries was an easy docking place for foreign people as well as invaders. It was the centre of the commercial activities that Polignano had with Eastern Countries and the other regions overlooking the Adriatic Sea, especially agricultural produce. In this picturesque small town with overhanging cliffs, spectacular panoramic terraces and blue natural caves, you can also find delicious typical sweets like the famous “mbrattamuss” (literally, “get your lips dirty”), made by puff pastry filled with custard cream served hot with a lot of icing sugar on them. Polignano is pretty famous for its hand-made ice-cream and fresh fruits water-ice, too. Mario Campanella, dead few years ago, is considered the founder of Polignano ice-cream.


Sagre e manifestazioni Aprile La Notte dei Templari Luglio (16) - Madonna del Carmine Luglio (22) - Sant’Anna Luglio (ultimo fine settimana) - Festa Patronale San Nicola Pellegrino Aprile (venerdì di Pasqua) Processione notturna, giro delle Parrocchie Maggio (3) - Santo Crocifisso di Colonna

Trani Trascurata la leggenda che vuole fondata da Tirreno, figlio dell’eroe omerico Diomede, è certa la presenza a Trani di stanziamenti occasionali neolitici antichi e di insediamenti risalenti all’Età del Bronzo Antico e Medio e del Ferro. Nell’anno 813 Trani fu dichiarata Gastaldato dai Longobardi ed attribuita al Ducato di Benevento; divenne sede della Cattedra vescovile e, negli ultimi anni della denominazione bizantina, riuscì ad ottenere l’elevazione ad Arcivescovando che tuttora conserva. Nel 1817 Trani fu scelta quale sede della Grande Corte Civile, con giurisdizione sulle terre di Otranto e di Bari. Nel 1861 divenne Corte d’Appello delle Puglie, con giurisdizione anche sulla Capitanata. Simbolo della città è la Cattedrale romanica, dedicata a S.Nicola Pellegrino, edificata subito dopo la canonizzazione del Santo, avvenuta nel 1099. La vicinanza del mare e l’utilizzo della pietra locale donano all’edificio una particolare luminosità, mentre diversi particolari architettonici la rendono tanto slanciata da anticipare gli stilemi gotici. La chiesa superiore ad impianto basilicale poggia su due cripte sottostanti, di cui quella di San Nicola il Pellegrino, una delle cripte più grandi del mondo, sostiene il transetto, mentre quella di S. Maria della Scala si sviluppa lungo l’asse longitudinale: al di sotto di quest’ultima, a circa due metri sotto il livello del mare, vi è un ipogeo del sec. VII dedicato a San Leucio. Trani conserva altre splendide chiese romaniche. La Chiesa d’Ognissanti è presumibilmente il risultato di una trasformazione avvenuta alla fine del sec. XII, in seguito alle numerose elargizioni di cui i Templari, che originariamente la edificarono, ne furono i beneficiari. La Chiesa di S.Giacomo è caratterizzata da varie e molteplici figure zoomorfe ed antropomorfe aggettanti presenti sulla facciata principale.

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Ad arricchire il patrimonio architettonico della città contribuiscono i moltissimi palazzi gentilizi, risalenti a varie epoche, che donano alla città un particolare aspetto signorile. Tra questi spiccano: Casa de Agnete del XIII sec., il magnifico Palazzo Palagano-Lambert, oltre agli splendidi palazzi del ‘600, ‘700 e ‘800.

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A Trani, le Sinagoghe erano ben quattro, ma ora ne restano solo due (l’altra è la Scolagrande, corrispondente alla chiesa di S. Anna) e la comunità che allora contava 200 famiglie. Oggi ne ha circa 60, con 140 persone.

Nel Palazzo Antonacci-Telesio è situato un originale museo delle carrozze. E’ il punto di riferimento degli ebrei pugliesi. Restituita da pochi anni alla locale comunità, rinata dopo 500 anni, è detta Scolanova ovvero Sinagoga nuova, perché la Sinagoga è considerata una scuola, un luogo di studi biblici, innanzitutto. Fu fondata nel 1247, ed ha vissuto alterne vicende: trasformazione in chiesa cristiana, poi ridiventata sinagoga.

www.comune.trani.bt.it Agosto - Rievocazione storica in costumi medievali del Matrimonio di Re Manfredi con Elena D’Epiro Novembre - Sagra della Cartellata, Pittura e Cioccolato Settembre - I Dialoghi di Trani, Festival Letterario Trani Film Festival Dicembre (periodo natalizio) Presepe vivente nel centro storico SENTINELLE DEL MARE

next to the sea, and the local stone used, give it a singular brightness while some architectonical devices make it so slender that it seems to anticipate the gothic stylistic elements. The church, having a “basilica” plan, rests upon two crypts: one of these which is one of the greatest in the world, dedicated to Saint Nicholas Pilgrim, supports the transept while the other, Santa Maria della Scala one, develops along the longitudinal axe; below this last, about 2 m. below the sea level, there is an hypogeum of the 7th century dedicated to Saint Leucio. Some other magnificent Romanic churches can be admired in Trani, too: All Saints’ Church is one of these, the result of a transformation held at the end of the 12th century further to the several donations that the Templars, who originally built it, benefited. Saint James Church is characterised by different various zoomorphic and anthropomorphic figures dominating the main façade.

Putting aside the legend reporting Tirreno, son of the Homeric hero Diomede as the founder of Trani, it is a sure thing that there have been temporary human settlements in this area since late and medium Bronze Age and Iron Age. In 813, Trani was declared propriety of Longobards and declared part of Benevento Ducky: it became the official seat of the Bishop and, in the last years of Byzantine domination, it obtained the title that still has of archibishopric. In 1817, Trani was chosen to be the seat of the “Great Civil Court” having jurisdiction on Bari and Otranto territory. In 1861, it became Apulian Court of Appeal, having jurisdiction also on Foggia district. The greatest symbol of the town is its Cathedral, Romanic one, dedicated to Saint Nicholas Pilgrim, built just after the canonization of the Saint happened in 1099. Its position,

To enrich Trani architectonic patrimony, there are also many noble residences dating back to various periods which gave to the town a particular luxury aspect. Among these we would like to mention: “ casa de Agnete” of 13th century , the superb Palazzo Palagano-Lambert, and all the other splendid residences of the 17th, 18th and 19th century. It’s quite interesting the Carriages Museum that has the seat in one of these residences, palazzo Antonacci-Telesio Trani is also the point of reference for all the Jewish people living in Apulia; there is community called Scolanova that is to say Sinagoga as the Sinagoga is considered a school, a place for biblical studies, first of all. Established in 1247, the place was before Christian church then transformed into sinagoga; in Trani, there were four sinagogas but now only two remain, the one mentioned before and Scolagrande in Saint Ann Church. The community counting before 200 families now only 60, 140 people.


Trinitapoli Trinitapoli è un comune di 14.426 abitanti della provincia di Barletta-Andria-Trani. Fino al 2004 ha fatto parte della Provincia di Foggia. La fondazione di Trinitapoli è relativamente recente: il paese fu fondato intorno al 1600 dai pastori abruzzesi che praticavano la transumanza portando le greggi nel Tavoliere delle Puglie dove il clima mite e la presenza di aree paludose offrivano pascoli rigogliosi anche d’inverno. Originariamente, le abitazioni erano semplici capanne fatte in paglia, che diedero al paese l’originario nome di Casale di Paglia. Non lontano da Casale di Paglia sorgeva l’importante cittadina di Salpi. Quando, per l’estendersi dell’area paludosa Salpi fu abbandonata, gli abitanti si trasferirono presso Casale e vi costruirono le chiese di San Giuseppe e di Sant’Anna; pochi anni dopo fu costruita anche la chiesa di Santo Stefano. Il paese mutò quindi il nome prima in Casale della Trinità e poi Trinitapoli.

Tra i Monumenti e i luoghi di interesse troviamo la Chiesa di Santo Stefano, di stampo neoclassico, ha una facciata di marmo bianco, che s’affaccia alla piazza principale. Da vedere l’interno della chiesa e i relativi affreschi; la Chiesa della Madonna di Loreto, l’intitolazione non fa riferimento al santuario marchigiano di Loreto, ma al nome di battesimo di un pastore che trovò un’icona della Madonna e la portò al pubblico culto. Verso fine gennaio si celebra la sagra per la degustazione del carciofo di Trinitapoli qualità “violetto” organizzata dall’A.V.I.S., A.V.S. Casal Trinità in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Produttive della Città

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di Trinitapoli e con il patrocinio della Regione Puglia, Provincia BAT, Puglia Imperiale e GAL DaunOfantino. Degustazione di pasta con carciofi, carciofi fritti, carciofi alla brace e altre varianti gastronomiche. La Sagra del Carciofo ha essenzialmente lo scopo di raccogliere fondi per le associazioni di volontariato attraverso la promozione e la degustazione di un prodotto che è stato ed è trascinatore dell’economia agricola di Trinitapoli. Trinitapoli is a little town of 14.426 in the district of Barletta-Andria-Trani. Until 2004, it was part of Foggia district. Trinitapoli establishment is comparatively recent: the town was born in 1600 by some shepherds from Abruzzo who, practicing transhumance, carried the sheep here, the “Tavoliere delle Puglie” as the climate was particularly mild and rich of marshlands. Originally, the dwellings were very simple, straw roofed huts, from here the first name given to the village, “Casale di Paglia” (Straw huts). Not far from Casal edi Paglia, there was a more important town, Salpi. When the marshland territory invaded Salpi increased, it was abandoned and all the inhabitants moved to the near Casale di Paglia; here, they started to build here, they built the churches of Saint Joseph and Saint Ann; few years later, Saint Stefano Church. It was then that the town changed the name from Casale to Trinitapoli. Among the artistically interesting places, we find Santo Stefano Church, neoclassical style, it has a white marble façade overlooking the main square. Inside, the frescos are quite interesting. Madonna di Loreto Church is worth of a visit, too. “Loreto” does not refer to the famous Sanctuary in Marche but to the name of a shepherd who found an icon of the Madonna and let people venerate Her. Among the social events, we would like to mention a food Fair held in January, the tasting of Trinitapoli’s Artchoke, ,in particular the typical cultivar so called “violetto” (violet) organised by the local producers organisations. Fried or grilled artichokes, pasta and artichokes or other gastronomic specialities can be tasted; the money collected are used to finance the volunteers associations promoting this produce that has always been the main axe of Trinitapoli’s

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MURGIA ADRIATICA


ALTOPIANO DI PRIMIZIE Acquaviva delle Fonti Adelfia Binetto Bitetto Bitritto Capurso Casamassima

Modugno Palo del Colle Bitritto Triggiano Valenzano Bitetto Binetto Capurso Noicattaro Grumo Sannicandro Rutigliano Appula Cellamare di Bari Toritto Adelfia Casamassima Acquaviva delle Fonti

Rutigliano Sammichele di Bari Sannicandro di Bari Toritto Triggiano Turi Valenzano

Cellamare Conversano Gioia del Colle Grumo Appula Modugno Noci Noicattaro Palo del Colle

Conversano

Turi

Sammichele di Bari

Gioia del Colle

Noci


Sagre e manifestazioni

www.comune.acquaviva.ba.it

Gennaio (6) Aspettando la Befana

Settembre (primo martedì) - Festa Patronale della Madonna di Costantinopoli

Aprile - Giornata Ecologica

Ottobre - Sagra del Calzone e della Cipolla

Giugno - Aspettando San Giovanni

Novembre - Festa del Vino Primitivo e del Cece nero

Luglio - Festa della “cepodde d’acquavive” Agosto - Festa del gelato

Acquaviva delle Fonti Acquaviva delle Fonti, situata nella Murgia sud barese, al centro di una zona ricca di falde acquifere, deve il suo nome alla presenza nel territorio di sorgenti perenni. Tra gli edifici di maggio pregio è da ricordare l’impotente Cattedrale dedicata alla Vergine Assunta ed al martire S. Eustachio, protettore della città, costruita sotto il re normanno Roberto Serguglione e in parte ricostruita tra il 1529 e il 1594. Nelle forme esterne rivela inequivocabile la volontà di voler ricalcare lo stile delle chiese romaniche pugliesi. I fianchi dell’edificio sono semplicemente ritmati da sottili ed alte lesene. Il Municipio è oggi ospitato nel Palazzo del Principe, magnifico complesso di circa 300 stanze, un tempo residenza fortificata eretta dalla famiglia De Mari nel XVII secolo. Fra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, la città si apre ai nuovi spazi delle piazze, luoghi destinati alla vita pubblica e sociale. Nascono Piazza

Vittorio Emanuele e Piazza Garibaldi, su progetto del Canonico Ernesto Tisci. A poca distanza, un tempo situata fuori dalle mura cittadine, nel punto in cui si congiungevano la via che portava al Convento dei Domenicani e quella che saliva verso i Cappuccini, si incontra la piccola Chiesa di S. Maria della Stella detta del Carmine, singolare per la sua cupoletta di forma piramidale a base ottagonale. La Chiesa e il Convento di S. Domenico furono costruiti nel corso del XVII secolo, secondo la tipologia classica dei

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conventi domenicani. Sul portale d’ingresso, un’iscrizione incisa sull’architrave, testimonia i simboli dell’ordine domenicano. Nelle Cappelle laterali si possono ammirare: nella cappella del Rosario una grande tela raffigurante la Vergine del Rosario e i Misteri, l’Altare del Crocifisso con tela raffigurante S. Teresa d’Avila e S. Caterina da Siena che adorarono la Croce e un Crocifisso ligneo del secolo XVII; nella Cappella di S.Nicola un imponente altare in muratura e stucco costituisce l’unica testimonianza degli arredi del luogo in cui il feudatario di Acquaviva, Carlo De Mari, volle eretto il luogo dei sepoltura per sé e per i membri della famiglia. La più antica comunità femminile di cui si ha notizia nella città è quella del Monastero di S. Benedetto, rifondato nel 1570. La settecentesca facciata della chiesa, sull’omonima via, è organizzata su due ordini di paraste e chiusa da un timpano curvilineo che inquadra un’apertura polilobata. La fondazione del Convento con la Chiesa di Santa Chiara risale al 1621 per volere del notaio Tambone. La chiesa conserva su via Pepe una facciata divisa in due ordini da un fregio a trifogli e metope adorne di mascheroni e rosette. Curiosità: L’Osservatorio Astronomico, di proprietà del Comune di Acquaviva, si trova a pochi chilometri dal centro abitato. In primo luogo una funzione strettamente didattica; infatti vi possono affluire scolaresche di varie età per visite guidate diurne e notturne.

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Acquaviva delle Fonti, located in the southern Bari Murgia area, in the middle of rich water layer, has its name because of the perennial springs spread all over the territory. Among the most valuable buildings, there is the Cathedral dedicated to the Holy Virgin of the Assumption and to Saint Eustace, the town Protector; the church was built under the domination of the Norman king Roberto Serguglione and partially re-built during 1529 and 1594. Externally, it reveals a strong Apulian Romanic influence; the sides are simply marked by tall and small pilasters. Palazzo del Principe is the seat of the Town Hall; a magnificent structure having about 300 rooms, in the past, it was the fortified residence of De Mari family during XVII cen. Between the end of XIX cen. and the first years of XX cen., Acquaviva’s squares became the centre of public and social life. Piazza Vittorio Emanuele and Piazza Garibaldi were built in this period, according to the project of Ernesto Tisci, member of the cathedral chapter.

In the nearby of the main squares, outside the boundary walls in the past, in the point where the road leading to the Dominican Convent crossed the road leading to the Capuchins Convent, there is the small church Chiesa di S.Maria della Stella called “del Carmine” unique for its

Dicembre Festa delle Pettole e dei dolci natalizi - Concorso “Presepi artistici” - Rappresentazioni teatrali - Rievocazione dell’antico mercato serale del pesce e mercatini di ogni genere ALTOPIANO DI PRIMIZIE

small dome with a pyramidal shape on an octagonal base. S. Domenico Church and its Convent were built during the XVII cen, according the traditional typology of Dominican convents. On the main entrance door there is an inscription on the architrave showing the symbol of the Dominican order. In the side Chapels, it is easy to admire: in the Rosary Chapel, there is a big painting portraying the Virgin of the Rosary and the Mysteries, the Crocifix Altar with a picture representing Teresa d’Avila and Saint Caterina da Siena adoring Jesus Cross and a wood Crucifix of XVII cen.; in Saint Nicola Chapel there is a superb stone altar covered by stuccos which is the only proof of the furniture that the Acquaviva feudatory, Carlo De Mari, required as burial place for himself and his family.

The most ancient women community of the town is that of S. Benedetto Monastry, founded in 1570. The church façade of XVII cen. overlooking the homonym road has two orders of “parasta” (kind of pilasters) and a curvilinear tympanum . Santa Chiara Convent with its Church dates back to 1621 according to the instructions of a notary, Mr Tambone. On the side overlooking Via Pepe, the church has a façade divided into two orders by a trefoil frieze and metopes decorated with masks and roses. Few kilometres far from the town centre, there is the Astronomic Observatory. Its main function is didactic; daytime and night-time guided visits are held.


Adelfia

Adelfia è un comune della provincia di Bari di 17.185 abitanti. Fu istituito nel 1927 dalla fusione dei comuni di Canneto di Bari e Montrone. Per suggellarne l’unione, al nuovo comune fu imposto il nome Adelfia ossia “fratellanza” (dal greco “adelphòs”). Anche se fisicamente ubicate a poche centinaia di metri i due borghi medievali hanno differenze sostanziali per origini, storia, tradizioni e dialetti diversi. Montrone Montrone sorge nell’anno 982, grazie al commerciante greco Roni Sensech, in fuga da Bari sotto l’incalzare del Re Longobardo Ottone II. Il primo nucleo era formato di 31 persone. Canneto Canneto, invece, nasce relativamente più tardi di Montrone, anche se alcuni reperti mostrano presenze di insediamenti umani e di una necropoli della vicina Celiae in età antica. Il patrimonio architettonico e artistico-culturale dell’attuale Adelfia può vantare una singolare “duplicità”; a cominciare dall’esistenza di due diversi centri storici, sorti a pochissima distanza l’uno dall’altro e svilupparsi nel medesimo periodo (attorno all’anno Mille).

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Da visitare: la Torre Normanna di Canneto, costruita negli anni dal 1147 al 1153, dichiarata monumento nazionale nel 1920. È alta 19 metri e composta di 4 piani, Il castello Marchesale di Montrone costruito nel 1396 dal feudatario Niccolo Dottula, la Chiesa Santa Maria del Principio a Montrone, risalente al 1086, la Chiesa Maria SS. della Stella di Canneto costruita nel 1186 da Alfonso Balbiano, nobile napoletano, la Chiesa Matrice di Canneto ricostruita e ampliata tra il 1761 e il 1763, la Casina Don Cataldo o Casina di Monsignore residenza di notevole pregio architettonico costruita dal Nicolai nel XVII secolo. La festa più importante di Adelfia, è la venerazione di San Trifone, patrono di Montrone che secondo la tradizione protesse il paese durante un’epidemia di peste e scacciò un’invasione di cavallette. L’evento è ricordato nell’iconografia del santo, che presenta sempre una cavalletta sulla lancia, è caratterizzata dalla spettacolare gara di giochi pirotecnici che fa convergere nella città molti turisti provenienti da tutta Italia.

Sagre e manifestazioni

www.comune.adelfia.bari.it

Marzo (seconda domenica) Fiera della Madonna della Stella

Settembre Festa dell’ Uva

Aprile (lunedì di Pasqua) Festa Patronale della Madonna della Stella

Novembre (8) Fiera di San Trifone

Luglio (ultima domenica) Festa di San Vittoriano

Novembre (10) Festa Patronale di San Trifone

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Adelfia is a small town in the district of Bari having about 17.185 inhabitants. It was founded by the fusions of the villages Canneto di Bari and Montrone. To seal the union, the name given was Adelfia from the Greek “adelphos” that means “brotherhood”. Even if the villages are very near, they have important differences from an historical, traditional and linguistic point of view . Montrone was born in 982 thanks to the Greek merchant Roni Sensech who was escaping from Bari and the arriving Lombard King Ottone II. The first urban agglomerate was made by 31 people. Canneto was born later than Montrone even if some archaeological findings prove human settlements since old ages. Adelfia architectural patrimony is characterised by a singular duplicity starting from the existence of two old town centres located very near, dated around 1000.

ALTOPIANO DI PRIMIZIE

We would suggest to visit: the Norman Tower in Canneto, built between 1147 and 1153 declared national monument in 1920; it is 19 metres high on four levels. The marquis Montrone castle built in 1396 by the feudatory Niccolò Dottula Santa Maria del Montrone Church, dating back to 1086 Maria SS delle Stella di Canneto Church built in 1186 by Alfonso Balbiano, a noble from Naples Canneto’s main Church rebuilt and enlarged in 1761-1763 The residences Don Cataldo also called Casina Monsignore, built by Nicolai’s family in XVII century, is very important architectonically San Trifone, Montrone Saint Patron, celebration is the most important religious event of Adelfia; according to the tradition, he protected the local population during a plague and defeated them against a locusts invasion. This event is represented in the Saint icon where a locust is depicted on his lance. A famous fireworks competition characterises the commemoration.


Binetto

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semplice pianta rettangolare. Il presbiterio, dalla forma tipicamente settecentesca, si eleva di due gradini dal pavimento della navata principale. Sulla fiancata a sinistra sono collocate in nicchie aperte tre statue in pietra del sec. XVI: al centro la Madonna con il Bambino in grembo e, lateralmente il Buon Pastore e Sant´Antonio. Sul territorio di Binetto è presente uno dei più grandi circuiti sportivi per auto e moto del sud Italia.

E’un comune di 2.055 abitanti in provincia di Bari, il suo nome deriva dal latino vinetum, ossia vigneto. Binetto é anteriore al V\IV sec. a.C. e questa tesi é sostenuta dal rinvenimento, nel 1908, di alcuni reperti archeologici datati a quell´epoca anche se per la sua toponomastica lo si vorrebbe sorto dopo il mille. Il primo documento scritto riguardante Binetto é un atto privato rogato a Bari nel 1085 dal quale si apprende che feudatario é un certo Umfredo che firma col segno della croce. Siamo in periodo normanno. Nel 1181 é signore del paese Robertus de Benetto che si vede rivalutare il feudo. Nel 1199 é infeudato all´imperiale giustiziere Ruggiero di Binetto. Nel 1268 Carlo d´Angió lo concede al protonotario del regno Robertus de Baro di casa Chiurlia. Nel 1799 é uno dei paesi che innalzó l´albero della libertá e nel 1820 ebbe una sede di Vendita Carbonara. Il monumento piú importante di Binetto é la Chiesa Matrice dedicata all´Assunta. Fu costruita, come si evince dall´iscrizione lapidea posta sul suo frontale, dall´arciprete Ajor II Calcaniati fra il 1198 e il 1207, all´epoca di Federico II imperatore, di Doferio arcivescovo di Bari e di Papa Innocenzo III. La chiesa, costruita in forma basilicale romanica a tre navate, ha la facciata tripartita secondo l´interna disposizione delle navate, con la centrale a cuspide. L´aggiunta in epoche successive di cappelle laterali ha appesantito la sua originale snellezza e modificato la

Binetto is a village of about 2055 inhabitants in the district of Bari; its name originates from the latin “vinetum” that means wineyard. According some archaeological remains found in 1908, Binetto origins should date back to V/IV century b.c. even if its name does not appear before 1000. The first written documents referring to Binetto is a notaries act signed in Bari in 1085 from which we understand that the feudatory is Umfredo who signs just with a cross. There was Norman domination at that period. In 1181, the feudatory is Robertus de Benetto while in 1199 Binetto is property of Ruggiero di Binetto. In 1268 Carlo D’Angiò give it to Robertus de Baro. In 1799 Binetto is one of the villages which declared freedom and in 1820 it was one of the seats of “Vendita Carbonara”. The most important monument is the Mother Church dedicated to Maria SS. Assunta. As you can see from the note written on its façade, it was built by the archbishop Ajor II Calcaniati between 1198 and 1207 during Frederick II Emperor domain when Pope Innocent II was in charge. This church, built according to the Romanic basilic shape made of a nave and two side aisles, has a façade divided in three according to the internal shape and the central one is a cusp. Later on, there have been added side chapels which have changed the original rectangular shape. The presbytery has typical eighteenth-century shape, two steps above the level of the central nave. On the left aisle, you can find two open niches where three stones statues of XVI century lie: the Madonna holding her child in her lap, Sant’Antonio and the Good Shepard. In the territory of Binetto, there is one of the biggest circuit for cars and motorcycles of the South Italy.

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Bitetto Bitetto è un centro prevalentemente rurale posto sul primo gradino della Murgia bassa raggiungibile da Bari percorrendo per circa 15 Km la SS. 96. E’ un comune di 11.351 abitanti della provincia di Bari, noto per la presenza delle spoglie del Beato Giacomo, un frate laico morto in odore di santità, il cui corpo è rimasto nei secoli intatto.

La Casa dei Cavalieri di Malta o dei Templari, rappresenta l’esempio più bello di casa-torre della città. La fabbrica si sviluppa su tre livelli, intorno ad una corte interna. La Chiesa di San Rocco, appartenuta in precedenza ai Gesuiti, fu ristrutturata e consacrata, dalla confraternita omonima, nel 1760. Essa custodisce, come un prezioso scrigno, alcuni elementi d’arredo sacro di notevole suggestione, ma l’oggetto sacro più antico è un pregevole lavabo in pietra nel cui piedistallo sono scolpite due raffinate immagini di delfini, simbolo della fede. Nominata “Città dell’Oliva Termite”, Bitetto ha ricevuto il titolo di città nel 2007 dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Sede vescovile fino al 1818, conserva una pregevole cattedrale in stile romanico pugliese. Diversi ritrovamenti di corredi funerari testimoniano che il territorio cittadino era abitato sin dal IV secolo a.C. Nel 1011 il territorio bitettese fu teatro della battaglia tra Melo di

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Bari e i bizantini. Nel corso dell’XI secolo Bitetto fu elevata a sede vescovile. In epoca normanna, parte del territorio comunale venne stornato da Federico II e devoluto alla nascente città di Altamura. Con l’ascesa degli angioini, Bitetto fu tra le città più ricche della Terra di Bari. Nel 1349 Bitetto fu assediata e saccheggiata dalle truppe ungheresi. Successivamente la città venne ceduta alla nobiltà feudale degli Arcamone e, dopo il 1419 a Lorenzo de Attendolis, talmente autoritario da allontanare il vescovo. Il XV secolo vide il progressivo peggioramento delle condizioni di vita della popolazione bitettese: la peste del 1489 e la carestia ridussero il numero degli abitanti, che abbandonarono gli alloggi fuori dalle mura cittadine. L’area all’esterno del centro storico fu ripopolata nel primo Ottocento. Intanto nel 1731 il regio demanio sottrasse il feudo di Bitetto, al marchese di Mesagne Donato Timperi. Successivamente se lo aggiudicò all’asta il barone Francesco Noya di Mola di Bari che fece edificare nei pressi delle mura il suo palazzo. Principale monumento del paese, la Cattedrale di San Michele Arcangelo è uno degli esempi più puri del romanico pugliese. L’epigrafe nei pressi del portale rivela che fu edificata nel 1335 da Mastro Lillo da Barletta su commissione del vescovo Bonocore. Da visitare anche la Chiesa di SS. Maria La Veterana,

Sagre e manifestazioni

www.comune.bitetto.ba.it

Aprile Mercato Medioevale

Settembre (29) Festa Patronale di San Michele Arcangelo

Aprile (27) Festa Patronale del Beato Giacomo

Settembre (prima domenica) Festa Patronale di Maria SS. Addolorata

Maggio Corteo Storico

Ottobre Sagra delle Olive

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il Convento del Beato Giacomo, edificato nel 1432 che custodisce il Corpo intatto del Beato e il Palazzo dei Baroni Noya. Interessante anche il Centro Storico che conserva la originaria struttura medievale a pianta circolare; con le corti e le logge dei palazzi quattro-cinquecenteschi, molti dei quali conservano anche interessanti stemmi araldici.

Bitetto is a little town in the district of Bari having about 11.351 inhabitants famous for the conservation of the human rests of Beato Giacomo, a laic monk dead before becoming a Saint whose body has remained intact through the centuries. Called the town of “Termite Olives”, only in 2007 it has been declared an independent town by the Italian President Giorgio Napolitano. It has been bishop’s seat until 1818, it boasts a superb Romanic Cathedral. Several findings of funerary sets show that the territory was inhabited since IV century b.c.. In 1011, Binetto was the seat of the battle between Melo di Bari and Byzantines.

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During XI century, Binetto was declared bishop’s seat. During Norman domination, a part of the municipal territory was took off by Frederick II and given to the new born town of Altamura. Under the domination of Angevins, Binetto was of the richest town of the land of Bari. In 1349,Binetto was sacked by the Hungary troops and after that it became property of the feudatory Arcamone first and Lorenzo de Attendolis later; this last was so authoritative that the bishop left the town. During XV century, the conditions of the population got worse due in particular to the epidemic of 1489 and the subsequent famine which forced people to leave the town. The area around the old town centre was repopulated in the first years of XIX century. In the same period, in 1731, Bitetto feud was take away from Mesagne Marquis, Donato Timperi and later Baron Francesco Noya of Mola di Bari award it; he ordered to build his residence next to the boundary walls of the town. The most important monument of the town is the Cathedral dedicated to San Michele Archangel which is one of the purest example of Apulia Romanic style. A written note on the entrance reports that it was built in 1335 by Mastro Lillo from Barletta ordered by Bishop Bonocore. Santa Maria la Veterana Church is also worth of a visit together with the Convent of “Beato Giacomo” built in 1432 where can be found the integral body of the Blessed James and the Residence of Noya Barons. It’s also really interesting to visit the old town centre that still has the original medieval structure with a semi-circular plan and its courts and its loggias of noble residences dated 400-500, some of them reporting also their coat of arms.


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Marzo (primo martedì) Festa Patronale di SS. Maria di Costantinopoli Marzo (domenica che precede la festa patronale) Fiera della SS. Maria di Costantinopoli

Bitritto Siamo a 102 m sul livello del mare, là dove la Murgia bassa si leva al suo primo gradino in un territorio caratterizzato dalla fitta presenza di olivi e dalla tipica coltura del mandorlo e della vite. Bitritto è un comune di 10.530 abitanti della provincia di Bari, centro a prevalente vocazione agricola fino a pochi decenni or sono, ha attraversato un notevole ampliamento demografico e una terziarizzazione dell’economia per lo sviluppo delle comunicazioni con il capoluogo pugliese, da cui dista meno di dieci chilometri. Sulla piazza del castello, oggi Piazza Leone, mostra il suo fianco la chiesa Matrice; edificata nel XVI secolo, ricostruita nel 1774 e dedicata alla Madonna di Costantinopoli e a S.Michele Arcangelo, patroni del paese. Grande interesse suscita la piccola chiesa di Santa Caterina, fondata verso il 1588 dalla nobile famiglia Bolognese Guidotti, nel luogo dove, si racconta, abbiano trovato rifugio i profughi di Balsignano accorsi quando l’antico casale modugnese fu distrutto agli inizi del 1500. Luogo ricco di segni della storia e dell’arte del paese è la Chiesa Collegiata di S.Angelo, piccolo gioiello dell’architettura, posto sul fondo di un antico viale alberato.

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Si tratta della chiesa anticamente più importante di Bitritto, chiamata S. Angelo o Madonna del Carmine, poiché vi ha sede la confraternita omonima. Il nome del borgo medievale (un locus bitrictum o vetrictum trovasi citato già dall’XI secolo) forse alludeva ad una distruzione plurima (lat. “bis-tritum”, cioè “distrutto due volte”) oppure, tesi più accreditata, alla presenza di due torri (attualmente ne resta una soltanto). A lungo soggetto a signorie e vassallaggi, divenne comune indipendente in epoca napoleonica con l’arrivo dei Sanfedisti nel Regno di Napoli. Paese di forte emigrazione in passato, la festa patronale, che viene celebrata il primo martedì di marzo dal 1657, è molto sentita, perché rappresenta per molte famiglie un’occasione di riunione. Da visitare il Castello NormannoSvevo, la Casa-torre, la Collegiata Sant’Angelo, la Chiesa Matrice Maria Santissima di Costantinopoli, la Chiesa di Sant’Antonio da Padova nel centro storico, la Chiesa di Santa Caterina nel rione “borgo”, la Cappella della Madonna di Loreto, la Cappella San Pietro in via Carlo Alberto già via Pagano che si collegava alla mulis vectabilis via per Peucetios citata da Strabone, le Cappelle rurali del ‘600 sulla via di Sannicandro Madonna del Piano e del Serto, le Rettorie del ‘900 dedicate a San Luigi Gonzaga e San Rocco.

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Bitritto is a small town in the district of Bari having about 10.530; it has been mainly agriculture-based economically until few decades ago, then it had a period of a significant increase of population and a change of the economic direction toward tertiary sector due to its position very near to Bari.

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Its name, from latin “locus bitrictum”, can be found mentioned in some documents dating back to XI century maybe refer to a double destruction (bis-tritum that means destroyed twice); another hypothesis states that the name refer to “two towers”( at the moment only one remaining). The town suffered long periods of dominations and political subjections, it only became independent during Napoleon period with the arrival of Sanfedist bands in the Reign of Naples. Emigration strongly affected the history of Bitritto so that every first Tuesday of March since 1657, emigrants day is celebrated. It’s worth of a visit the Norman-Swabian Castle as well as the tower-house, the “Collegiata Sant’Angela”, Maria SS di Costantinopoli Church, Sant’Antonio da Padova Church in the old town centre, Santa Caterina Church in the area “borgo”, Madonna di Loreto Chapel, San Peter Chaoel in Carlo Alberto street which is linked to “Peucetian way” mentioned by the greek Strabone, Madonna del Piano and Madonna del Serto Chapels on the way toward Sannicandro dating back to ‘600 and finally the rectorates dedicated to San Luigi Gonzaga and San Rocco.


Capurso Capurso è un centro dell’immediato entroterra di Bari, situato ad una decina di Km a sud-est del capoluogo. E’ un comune di 15.018 abitanti della provincia di Bari. Paese delle antiche tradizioni artigianali – famosa la lavorazione dei merletti – ed agricole – per la produzione d’olio d’oliva e uva da tavola – ha sviluppato negli ultimi decenni un’economia a carattere industriale. Sebbene recenti ritrovamenti testimonierebbero l’esistenza di tribù indigene relativamente organizzate a partire già dal I millennio a.C., la fondazione di Capurso è datata intorno al X secolo. La leggenda della sua fondazione narra di un orso che si aggirava nella boscaglia razziando le colture e gli allevamenti. Una folta schiera di contadini organizzò una spedizione e, ucciso l’orso, la sua testa (caput ursi) venne portata come trofeo su un carroccio fino al luogo in cui venne fondato il castello di Capurso. Gli edifici di maggior pregio architettonico di Capurso sono la Chiesa Madre, del XVI secolo, il Convento di San Francesco da Paola, del 1300, i Palazzi Baronali e la

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Maggio (ultima domenica) Festa Patronale di San Giuseppe

Agosto (ultima domenica) Festa Patronale della Madonna del Pozzo

Giugno Sant’Antonio da Padova

Dicembre (7) La Fanoj - grande Falò

Giugno-Settembre Multiculturita Summer Jazz

Dicembre Santa Lucia

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Baron’s residences and Madonna del Pozzo Basilic. In Capurso, it is also kept an oil painting that recently it has been demonstrated as belonging to Paolo Finoglio, copy of “Christ and the adulterer “, kept in Lecce.

Basilica della Madonna del Pozzo. La Chiesa Matrice, dedicata prima a S. Bernardino da Siena e in seguito al SS. Salvatore, sorge su quello che un tempo veniva chiamato Largo del Borgo, l’attuale Piazza Umberto I, non distante dalle porte principali del castrum. Per tutto il 1600 il paese rimase chiuso all’interno delle mura, mentre all’esterno, sulle rovine dell’antica Chiesa Matrice di Ara Coeli, si costruisce nel 1614 la Chiesa e il Convento di S. Francesco da Paola.

La Basilica, costruita tra il 1751 e il 1778 sotto la direzione dell’architetto G.Sforza, è divisa orizzontalmente da un largo cornicione che si inarca al centro per accogliere un finestrone. Agli inizi del Settecento cominciarono a sorgere le prime case palazziate all’interno delle mura come Palazzo d’Addossio in via Pizzoli, Palazzo Lorusso in Piazza Gramsci, che in parte sostituirono l’antico tessuto edilizio fatto di piccole case in tufo con vignale, di cui rimane ancora larga testimonianza tra i vicoli stretti e tortuosi del borgo antico. La comunità di Capurso è profondamente legata al culto della Madonna del Pozzo, co-patrona del Regno delle due Sicilie assieme a San Gennaro. Le celebrazioni in onore della Vergine Maria portano a Capurso, nell’ultima settimana di agosto, una moltitudine di pellegrini attirata dalla forza mistica della santa. I riti e gli eventi, nei giorni

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di festa, si susseguono: la processione dei Ceri, il corteo storico del Carro Trionfale, la Messa Solenne, viene allestita anche un’imponente fiera che si snoda tra le vie della cittadina. A Capurso si conserva un olio su tela recentemente attribuito a Paolo Finoglio, copia di un Cristo e l’Adultera dello stesso autore conservato a Lecce. Capurso is a small town in the district of Bari having about 15.018 inhabitants. Even though recently there have been found proofs of human settlements going back to the 1st millennium b.c., the birth of Capurso is dated around X century. There is a local legend telling about a bear who continuously sacked cultivations and cattle; a group of folks organised an expedition and killed the bear and took his head as a trophy on a coach until reaching the place where it was built Capurso Castle. The most relevant buildings from an architectural point of view are the Mother Church dating back to XVI century, San Francesco da Paola Convent dating back to 1300, the

The local polulation is particularly devoted to Madonna del Pozzo who is the second Saint Patron, together with San Gennaro, of the Kingdom of the Two Sicilies. Her celebration happens in the last week of August where millions of pilgrims occur to venerate the Saint. Religious rites and laic events characterise this week: processions, solemn Masses, fair along the main streets of the town.


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Maggio (14/28) Sagra del Balcone Fiorito Luglio (16) Festa Patronale della Madonna del Carmine Settembre (seconda domenICa) Festa Patronale di San Rocco

Casamassima

E’ un comune di 18.579 abitanti della provincia di Bari. Molti storici sostengono che Casamassima abbia il significato di “casa più grande”. Casamassima vive per secoli sotto molte signorie, costantemente alle dipendenze dei feudi di paesi confinanti come Acquaviva delle Fonti, per poi accrescere la sua importanza. Testimonianza di questo periodo è il castello

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presente nel centro storico di Casamassima, più piccolo del vero castello dei Casamassima, che si trova in realtà a Sammichele di Bari. Fino agli anni ottanta, il comune resta però a vocazione agricola e confinato in un piccolo centro, ma in seguito, inizia un periodo di grande espansione abitativa. sorge la Torre dell’Orologio presso una delle porte di ingresso al centro storico, quella che si affaccia sulla piazza principale, piazza Aldo Moro, nella stessa piazza si trovano anche la chiesa del Purgatorio, una delle chiese più importanti della città insieme alla chiesa Madre. Tra i Palazzi storici citiamo Palazzo Ducale Vaaz, Palazzo Amenduni, Palazzo de Bellis e Palazzo Monacelle, splendido palazzo del ‘500. Casamassima ha due patroni: la Madonna del Carmine, che si festeggia il 16 luglio, e San Rocco. La statua viene portata in processione con un ricco mantello donato dai casamassimesi emigrati. Una famosa tradizione è inoltre quella delle “pupe della quarantana”, che sono sette bambole, chiamate Anna, Pagano, Rebecca, Susanna, Lazzaro, Palma e Pasqua, che, esposte all’inizio della quaresima, vengono tolte, una alla volta, ogni domenica di Quaresima, fino alla Pasqua. Da visitare è la Badia di San Lorenzo ubicata nei pressi

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della lama San Giorgio e Lama San Giorgio (bosco Marcello) area protetta che si estende per circa 10 ettari, è costituita soprattutto da diverse specie di querce e qui fioriscono le straordinarie orchidee spontanee dei generi Anacamptis, Ophrys, Orchis, Serapias e Spiranthes. Casamassima is a small town in the district of Bari having about 18.579. Many historians believe that Casamassina means “bigger house”. This town lives many century under different dominations, frequently property of the feudatories of the nearest towns like Acquaviva delle Fonti. There is a castle in the old town centre originating back to this period; it is smaller then the true Casamassima Castle which is actually in Sammichele di Bari. Casammassima has always been a pretty agricultural centre until the XIX century when a period of significant building development starts.

Next to one of the Doors leading to the old town centre, there is the clock tower, in front of the main square, Aldo Moro Square; in the same square there are also the Purgatory Church, one of the most important church to be visited along with the Mother Church. Among the historical residences, it would be interesting to visit Vaaz Duke Residence, Amenduni Residence, De

Bellis Residence, Monacelle Residence, magnificent building dating back to 1500. It’s worth of a visit, San Lorenzo Badi, located in the area of San Giorgio’s Lama (Marcello wood) which is a 24,71 acres protected area essentially made of different species of oak trees; here, it is also possible to find the natural orchids species of generi Anacamptis, Ophrys, Orchis, Serapias and Spiranthes. Casamassima has two Saint Patrons, celebrated on July 16th and San Rocco. Madonna del Carmin’s statue, wearing a long mantle given as a gift by local emigrants, is taken on a procession . There is also another famous tradition, that of “pupe della quarantana” which are seven dolls called x Anna, Pagano, Rebecca, Susanna, Lazzaro, Palma and Pasqua, exposed at the beginning of the Quaresima (40 days before Easter), then one per week is taken away until Easter.


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Maggio (prima domenica) Fiera di Sant’Amatore Ottobre (prima domenica) Festa del compatrono San Raffaele Arcangelo Ottobre Sagra del Panzerotto

Cellamare Cellamare è un comune di 5.507 abitanti della provincia di Bari, vi sono tracce di insediamenti risalenti all’età del bronzo, la vita si affaccia nella zona detta Cocevole, ad un paio di chilometri dal paese. È qui che si sviluppò il primo insediamento nell’area dell’odierna Cellamare. Le attività praticate erano la pastorizia e l’agricoltura. La maggior parte dei reperti, riportati in superficie durante i lavori di trasformazione delle colture, è andata persa. Diversi storici ritengono che i ritrovamenti di muri formati di pietre, poste le une sulle altre, senza malta, a secco siano monumenti sepolcrali, i “dolmen”. Esistono tre principali tipi di dolmen quello presente nel territorio di Cellamare è costituito da un piccolo sarcofago monolitico coperto da un minuscolo cumulo di pietre. Si ignora come e quando Cellamare si tramutò in feudo. Il primo signore di cui si hanno notizie è Roberto Venato. Gli successe il fratello Galeotto Venato. Con la sua scomparsa il feudo di Cellamare passò allo Stato per mancanza di eredi. Trasformatosi nuovamente in feudo nel 1407, Cellamare fu appannaggio di diverse famiglie, fino a quando con l’avvento di Murat passò al regno di Napoli. Da visitare la Chiesa della SS. Annunziata, la Torre Civica chiamata Torre dell’Orologio, realizzata nel 1923, composta da un basamento trapezoidale e di grande valore archeologico un menhir (grosso blocco di pietra, su cui è incisa la parola “NOJA”, ed ha millenni di vita). Come i dolmen, anche i menhir, per molto tempo, hanno stuzzicato la fantasia popolare. Il significato di questi monoliti è tuttora oggetto di studi. Il termine proviene dal bretone e letteralmente significa “pietra lunga” (“men”=pietra, “hir”=lunga). L’ultima domenica di aprile c’è il consueto corteo storico per rievocare la consegna delle reliquie di Sant’Amatore (il Santo Patrono) alla Chiesa Matrice di Santa Maria Annunziata. La prima domenica di maggio, c’è la celebrazione della Santa Messa, officiata nella chiesa di Santa Maria Annunziata in piazza Don Bosco, con relativa processione. In serata fuochi artificiali e concerto di musica classica in piazza Aldo Moro.

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Cellamare is a little village in the district of Bari having 5.507 inhabitants; here can be found remains of old human settlements originating in the Bronze Age; the most important area, historically, is Cocevola, 2 km far from the modern town centre : it’s just here that the first human settlement took place, what became the modern Cellamare.

Agriculture and sheep farming were the main activities of the pastimes but the most part of the original cultivations has been lost. Many historians believe that the remains of the walls found made by stones put one on the other without any mortar, (dry-walling) called “dolmen”, can be considered sepulchral monuments. There exist three types of dolmens; the one that can be found in the area of Cellamare is a little monolithic sarcophagus covered by few stones. We don’t know when and how Cellamare became a “feudo”. The first lord whom we have news is Mr Roberto Venato; his brother Mr Galeotto Venato succeded to the throne. After his death, Cellamare feudo moved to the State as there were no more heirs. It became a feudo again,in 1407,under the power of few different families until Murat arrival when Cellamare became part of the Reign of Naples. SS.Annunziata Church is very interesting to visit as well

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as the Municipal Tower, called the Clock Tower, made in 1923, composed by a trapezoidal basement and a “menhir” of a great archaeological value : it is a very big millenary piece of stone on which the word “N O J A “ is engraved. Like”dolmens”,”menhirs” have been studied for many years and still today, this monolith is object of great interest. The name should be originated from Breton language and literally means “long stone” (men=stone, hir=long ). The last Sunday of April, every year, there is a procession

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in order to commemorate Sant’Amatore (Cellamare Patron Saint) hand over of his relics to the Mother Church Santa Maria Annunziata. The first Sundays of May, the Holy Mass is celebrated in Santa Maria Annunziata Church (Don Bosco Square) and it is followed by a procession. In the late evening, there are fireworks and a classical music live concert in Aldo Moro Square.


Conversano

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Conversano è un comune di 23.706 abitanti della provincia di Bari. E’ situata a circa 30 km a sud-est di Bari su una collina alta 29 m. Il territorio è un tipico esempio di paesaggio carsico, inserito sulla Murgia dei Trulli poggiante sul calcare di Altamura (roccia formatasi durante il Cretaceo) e su depositi argillosi. La presenza di calcare ha favorito l’innestarsi sulla e nella roccia di fenomeni corrosivi, che, nel tempo, hanno caratterizzato la morfologia del territorio: grotte, doline e lame. Nelle campagne ricche di ciliegeti, mandorleti, vigneti, uliveti ed anche di zone coltivate ad orto, riscontriamo la presenza di numerose antiche masserie e ville residenziali.

complesso monastico risale probabilmente al VI secolo d.C.. Nel corso dei secoli vantò benefici accordati da Conti, da Papi e da Re. Avendo ottenuto il titolo di “abbazia nullius”, non permetteva interferenze da parte dei Vescovi locali; il Castello Marchione, fu costruito nel XVIII secolo dai Conti di Acquaviva d’Aragona. A pianta rettangolare, ha , agli angoli, quattro torrette cilindriche. Il prospetto principale ha un’ampia scala d’accesso e doppia rampa, che si conclude nelle trifore della facciata. Spiccano le famose opere di Paolo Finoglio, di influenza caravaggesca, realizzate a Conversano presso la corte di Giangirolamo II d’Acquaviva: il famoso ciclo delle Scene della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. L’opera è visibile nel Castello di Conversano. Sempre a Conversano, nella chiesa dei SS. Medici Cosma e Damiano, cinque dei sei altari che arricchiscono le navate sono sormontati da tele di Paolo Finoglio. Le prime tracce di masserie, intese come fulcri dell’attività agricola organizzata, risalgono al basso Medioevo. Tra i secoli XVI e XVIII, diventarono sempre più centri di organizzazione del lavoro, di raccolta dei prodotti agricoli e di allevamento. Sono piccole e medie fortificate. Tra le masserie da campo non fortificate con recinto, è da citare la Masseria Carmine, sita appena oltre il primo gradone murgiano, circondata da colture arboree a da zone macchiose, ancora usate per la caccia al tordo.

L’ampio territorio presenta ormai pochi elementi boschivi, fazzoletti di macchia mediterranea di modestissime dimensioni. La più importante e rilevante è quella della Gravina di Monsignore di circa mq 30.000. Tra i beni architettonici troviamo: il Castello, la torre maestra, iniziata nell’XI secolo dai Normanni, fu portata a termine nel XIII secolo dai Conti Brienne. Nel corso dei secoli, i feudatari che via via si susseguirono aggiunsero altre strutture a questo primo nucleo. Il secondo bastione, infatti, fu edificato tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo, nei periodi svevo ed angioino; la Basilica, fu costruita nel XII secolo. Tipico esempio di romanico pugliese, con aggiunte gotiche ed elementi bizantini; il Monastero e Chiesa di S.Benedetto, il primo nucleo dell’antico

Curiosità: Questa è la storia di Stefano Schettini, un tranquillo operaio di una ditta di confezioni. La sua vita lavorativa scorre tranquilla fino alla pensione, quando si rende conto di aver solo lavorato e mai viaggiato. E soprattutto, mai fatto viaggiare sua moglie, la compagna fedele di una vita. E allora un giorno dice alla consorte: “Io farò qualcosa che è più che farti viaggiare. Io l’Italia te la faccio qui, a casa.“ E comincia a costruire i maggiori monumenti italiani in miniatura, cominciando dal Colosseo. Ma poi, la grande opera: una enorme Torre di Pisa, bellissima, ma purtroppo rimasta incompiuta per la scomparsa di Stefano nel 1989.

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Gennaio (17) Festa di Sant’Antonio Abate (falò)

Luglio Bandalarga (festival delle bande)

Maggio (terza domenica) Festa Patronale Madonna della Fonte

Agosto (16) Festa di San Rocco (“Cavalcata”)

Giugno Sagra delle ciliegie

Ottobre (prima domenica) Santi Medici e Santa Rita

Giugno (29) Fiera dei SS. Pietro e Paolo

Novembre (24) Fiera e Festa Patronale San Flaviano

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It is a little town of about 23.706 inhabitants in the district of Bari, located 30 km south-esthern Bari upon a hill 29 m. high. Its territory is a typical example of karst landscape part of “Murgia dei Trulli” resting on Altamura calcareous layer (born during Cretaceous) and clay residues. The calcareous nature of territory has characterised it morphologically: caves, dolinas and “lamas”(kind of landslide). In the countryside, rich of cherry trees, vineyards, olive trees and many vegetable gardens, there stand out lots of typical “masserie” and noble residences. Only few woody elements are part of the territory, the typical “macchia mediterranea” (Mediterranean vegetation). The most important area of this kind is Gravina di Monsignore, about 30.000 sqm wide. Architectonically, there are many places to be visited: The Castle: its main tower that Normans began to build during XI cen. was finished in XIII cen. by Brienne Counts; during centuries, the feudatories who followed added new part to the original structure. The second bastion, actually, was built between XIII cen. and the beginning of XIV cen, during Swabian and Angevin domination. The Basilic: built during XII cen., it is a typical exampl,e of Romanic style in Apulia with some byzantine and gothic elements. S. Benedetto Monastry and Church: the first part built should originate back to VI cen. b.c. During centuries it enjoyed befenift agreed by Counts, Popes and Kings. Having the title of “abbazia nullius”, local archbishop could not interfere. Castello Marchione, built in XVIII cen. by Acquaviva D’Aragona Counts, has a rectangular plan with four cylindrical small towers in the corners. The façade has a wide double flight of steps which get to triple lancet windows. The famous works of Paolo Finoglio, influenced by Caravaggio, can be admired at the Giangirolamo II d’Acquaviva Court. The famous cycle of “ Gerusalemme liberata di Torquato Tasso” is exposed in Conversano Castle while in SS. Medici Cosma e Damiano Church, five of six altars enriching the naves are decorated by pictures made by Paolo Finoglio.

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The first traces of the typical local farms, “masserie”, considered as the centre of agricultural life, date back to Middle Age. Between XVI and XVIII cen., its functions increased: collection of agricultural produce and cattlebreeding. Medium and big sized, most part of masserie are fortified; among the ones non fortified, Masseria Carmine is particularly important, surrounded by fruits orchards and macchia mediterranea still used for thrush hunting. A funny story: Stefano Schettini, worker of a local clothes factory, had a regular life until retirement when he realised that, during his life, he had just worked without travelling at all. So, one day he told to his wife: “I’ll make something that will be better than travelling, I’ll bring Italy here, at home”; and he started to build the main Italian monuments from Pisa Tower to Milan Dome and Rome Colosseum in miniature. He died in 1989 and some works remained unfinished.


Sagre e manifestazioni Maggio (1) Festa di San Giuseppe Lavoratore Maggio (26) Festa Patronale di San Filippo Neri Giugno (15) Festa di San Vito Martire Luglio Celebrazioni Federiciane

Gioia del Colle Gioia del Colle è un comune di 28.017abitanti della provincia di Bari. Il paese di Gioia del Colle nasce intorno ad un castello di origini bizantine. Fu ricostruito dal normanno Riccardo Siniscalco, per poi essere distrutto da Guglielmo I di Sicilia detto “il Malo”. Fu rifondato nel 1230 da Federico II di Svevia al ritorno dalla Crociata. Sembra che il castello fosse una residenza in cui sostava durante le sue battute di caccia. Fra il 1600 e 1800 i successivi proprietari (gli Acquaviva d’Aragona, i De Mari, e Donna Maria Emanuela Caracciolo) hanno tolto al complesso l’aspetto di una

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residenza fortificata. Il sito più antico dove si rilevano le prime tracce di civiltà è a Monte Sannace, a circa 5 km dal paese odierno. Scavi archeologici ancora oggi portano alla luce testimonianze di un villaggio di Peucezi risalente al VII secolo a.C. Da visitare il Parco Archeologico di Monte Sannace, dove sono state rinvenute le prime tracce di frequentazione che risalgono all’età neolitica, e solo dal 1957 è oggetto di campagne regolari di scavo archeologico.

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hunting. From 1600 and 1800, the new owners (Acquaviva D’Aragone, De Mari, Donna Maria Emanuela Caracciolo) changed the original aspect of a fortified residence. The most ancient place where the first traces of civilisation were found, is Monte Sannace, 5 km far from the modern

Per completare la conoscenza di Monte Sannace da non perdere è la visita al Museo Archeologico Nazionale di Gioia del Colle, che si trova all’interno del Castello Normanno-Svevo. Nel museo sono conservati ed esposti i reperti provenienti dagli scavi: vasi geometrici e figurati, armi e oggetti in bronzo, fibule e ornamenti personali, statuine fittili , che componevano i corredi delle sepolture; ceramica d’uso domestico e da mensa, pentole, fornelli, macine e utensili vari, riferibili alla vita quotidiana e alle attività dell’antica popolazione. Da visitare anche la Casa Peuceta, entrare in questa casa ed esplorare il suo interno rappresentano una esperienza interessante e formativa, ideata per far conoscere alcuni aspetti della vita degli abitanti di Monte Sannace di 2500 anni fa: un immaginario viaggio nel tempo attraverso ambientazione, arredi, vasellame, strumenti di lavoro, oggetti di ornamento, da osservare e toccare, ricostruiti a grandezza naturale secondo le tecnologie del tempo. Gioia del Colle è rinomata anche per la mozzarella “fior di latte” e per il vino Primitivo di Gioia del Colle. L’agricoltura, le industrie casearie e il commercio sono il motore economico di questo paese. Gioia del Colle was born around a Bizantine Castle. It was restored by Riccardo Siniscalco, of Norman origin and destroyed later by William I of Sicily called “il Malo” and again restored in 1230, Frederick II the Swabian coming back from Cruisades. It seems that the Castle was his residence for the periods when he dedicated to

www.comune.gioiadelcolle.ba.it Agosto Notte di San Lorenzo Sagra della Mozzarella Agosto (16) - Festa di San Rocco Settembre Sagra del Vino Primitivo Festa Campestre del Pupo in località Montursi Dicembre (13) Festa di Santa Lucia ALTOPIANO DI PRIMIZIE

buckles and personal objects, little statues, and all what was part of the burial set. There can also be found everyday pottery, saucepans, cookers and various kitchen tools that were used daily by local people. It is also interesting to visit “Casa Peuceta” (Peucetian House); to come in and visit its parts could be a really exciting and instructive experience as it is the ideal way to know some of the main aspects of life in Monte Sannace 2500 years ago; an imaginary journey through time exploring furniture, pots, job tools, decorative objects and many other things that can be observed and touched: everything has been re-made in the original size according to the existing technologies of that time. From a gastronomic point of view, Gioia del Colle is well known for “fior di latte “mozzarella (kind of cheese) and Primitivo Wine; agriculture, cheese industry and commerce are the main economic activities of the town.

town. Even today, archaeological excavations have been discovering remains of an old Peucetian village that dates back to VII century b.c. Monte Sannace Archaeological Site is very interesting to visit where the first human traces have been found originating in the Neolithic Age; since 1957, archaeological excavations regularly take place. In the same area of Monte Sannace, there is also the Archeological Museum of Gioia del Colle which is inside the Norman-Swabian Castle; in the Museum, there are all the findings coming from the excavations: geometrical and illustrated pots, weapons and other bronzed objects,


Sagre e manifestazioni

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Maggio Festa Patronale di Maria SS. di Monteverde Luglio Festa della SS. Maria di Mellitto Agosto (16) Festa Patronale di San Rocco di Montpellier

Grumo Appula Grumo Appula è un comune di 13.007 abitanti della provincia di Bari. L’abitato si impernia su un nucleo medievale di forma subcircolare. Il nome della città è di origine incerta; alcuni lo fanno risalire al termine greco “drùmon” (quercia), altri al latino “grumum” (agglomerato di case). La città sorse come centro apulo in epoca pre romana. Nel suo territorio si sono rinvenute sepolture italiche e monete greche e romane. Alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente entra a far parte del regno ostrogoto, cui si avvicenderanno i bizantini, che restituiranno, seppure per poco, l’Italia all’Impero all’epoca della “restitutio” giustinianea del VI secolo. Solo sfiorata dalla dominazione longobarda, finisce, in seguito, sotto la dominazione normanna, in seguito il borgo fu compreso nel feudo di Conversano, passando poi a Goffredo di Montefusco. Nel 1410 fu venduta da Ladislao di Durazzo a Busio de Senis. Al tempo di Filippo IV di Spagna, il feudo apparteneva al Regno di Napoli, nel 1600 passò alla famiglia La Tolfa, poi ai Guevara e nel 1631 al marchese spagnolo Castigliar

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In 1410 Grumo was sold by Ladislao di Durazzo to Busio de Senis; in the period of Filippo IV of Spain, the feudo belonged to the Reign of Naples; in 1600 it was owned by La Tolfa family, then by Guevara’s and in 1631 it was sold to the Spanish marquis Castigliar for 56.000 ducats (85.000 was its exact value).Finally in 1715, Grumo Appula became part of the reign of Caracciolo Family before being declared royal town in 1800.

per 56.000 ducati (ne valeva in realtà 85.000). Infine, nel 1715 divenne possedimento dei Caracciolo, prima di essere dichiarata città regia nel 1800.

A Grumo Appula, oltre al caratteristico centro storico, possiamo ammirare: la Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta, fu edificata per volere di Federico II di Svevia, è affiancata da un campanile romanico del XIII secolo; la Chiesa della Madonna di Monteverde, edificata nel XVII secolo nel luogo in cui fu ritrovata una miracolosa immagine della Vergine. Tra gli eventi da ricordare troviamo: I Fanoeve a gennaio, falò fatti di cataste di legna e la Festa del “Tammurr” (Tamburi) a luglio.Interessante è la creazione dell’associazione culturale “Facciamo Festa” che ha dato vita al gruppo folkloristico di majorettes e di sbandieratori. Grumo Appula is a village in the district of Bari having 13.007 inhabitants. The modern town was built over a semicircular medieval centre. The origin of the name is uncertain; some people believe in a Greek origin, “drumon” meaning oak, others the latin “grumum” meaning “group of houses”. Grumo Appula rises in pre-roman age; in this area italic graves as well as latin and greek coins have been found.

ALTOPIANO DI PRIMIZIE

When the Roman Empire fell, Grumo Appula became part of the Ostrogoth Reign, followed by Bizantines just touched on by Lombards, it came under the Norman domain; after this period, Grumo Appula was included in Conversano feudo and Goffredo di Montefusco Reign.

In Grumo Appula, apart from the old town centre, we can also appreciate Santa Maria Assunta Cathedral which was built according to Federick II the Swabian will; next to it, there is a Romanic bell tower of XIII centrury; Madonna di Monteverde Church, built in XVII century in the place where a miraculous icon of the Holy Virgin was found. Among the most important folkloristic events, we can mention January’s “I Fanoeve”, big bonfires and the Feast of “Tammur” (drums) in July. The cultural association “Facciamo Festa” created the local folkloristic group of majorettes and flag-wavers.


Sagre e manifestazioni

www.comune.modugno.ba.it

Marzo (19) Festa di San Giuseppe e Sagra del Calzone

Novembre Fiera del Santissimo Crocifisso

Giugno Festa di Sant’Antonio di Padova

Dicembre (periodo natalizio) Presepe vivente

Settembre (24) Festa Patronale di San Rocco e San Nicola da Tolentino

Modugno Modugno è un comune di 38.231 abitanti della provincia di Bari. Il 7 gennaio 2010, con un decreto, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha conferito a Modugno il titolo di “città”. Molto interessante è il fenomeno carsico delle lame. Il territorio comunale è stato abitato sin dalla Preistoria. Nel periodo bizantino, subì le dominazioni normanna e sveva.Venne parzialmente distrutta e poi ricostruita nel periodo angioino. Nella seconda metà del XIV secolo era un feudo sotto i re aragonesi. Durante il periodo in cui era ducato sforzesco, Modugno visse uno dei periodi di suo massimo splendore. Dopo di che si ebbe una rapida decadenza dovuta alla dominazione spagnola.

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frammento di mosaico, degli affreschi e una statuetta in pietra calcarea raffigurante la Pietà, il Casale fortificato di Balsignano, le cui prime notizie storiche sono datate 962 e in seguito a scavi archeologici sono stati rinvenuti 10.000 reperti che mostrano l’esistenza di un insediamento neolitico, la corte con la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli che risale al XIV secolo e, all’esterno, la chiesa di San Felice in Balsignano che costituisce un meraviglioso esempio dell’arte romanico-pugliese dell’XI secolo, la Chiesa Madre Maria Santissima Annunziata, fondata intorno all’anno Mille; Piazza Sedile che è la piazza principale circondata da palazzi Ottocenteschi, Palazzo Crispo, Palazzo Zanchi-Giampaolo; molti altri luoghi di interesse storico-artistico e religioso, da ricordare è Palazzo della Cultura; da non perdere anche il centro storico e la cinta muraria di epoca normanna e il Boschetto, oggi è un’oasi di salvaguardia floro-faunistica dove è possibile ammirare esemplari imponenti di quercia e pino, biancospino e lentisco, e fiori di croco e iris. Si possono anche scorgere merli, fagiani, capinere, passeri.

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ground. Pre-historic traces of human life were found here. During the Bizantine period, it was dominated by Normans and Swabians. It was nearly destroyed and rebuilt during Angevin period. In the second part of XIV century, it was an Aragonese feudo. During the period in which it was duchy of Sforza family, Modugno lived one the most rich period while during the Spanish domination it had a fast decline. During the French Revolution, there was a pro-Napoleon Government but after that, the Borbons Reign came and lasted until the Italian Political Unity in 1861.

Modugno is a little town having 38.231 inhabitants in the district of Bari; last January 2010 it was declared independent “town”. The area is characterised by the phenomenon of the so called “lame” which are rocky slopes typical of calcareous

Durante la Rivoluzione Francese si instaurò un governo filonapoleonico, dopo di che venne restaurato il regno borbonico che rimase in piedi sino all’Unità d’Italia del 1861. Da visitare il Santuario di Santa Maria della Grotta, a tre chilometri da Modugno. Non si conosce con precisione la data dell’insediamento religioso, ma le sue origini sono molto antiche. Durante i restauri sono venute alla luce una serie di testimonianze del culto anticamente praticato in questi luoghi come la grotta dove visse San Corrado, un

Santa Maria della Grotta Sanctuary ,very interesting to be visited, is 3 km far from Modugno: the exact period of the religious settlement is unknown but it is really old. During the restoration of the place, there were found many evidences of the religious Faith followed in the Sanctuary like the Cave where San Corrado lived, a fragment of a mosaic, some frescos and a little statue in calcareous stone representing the “Pietà”.

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The fortified “Balsignano Casale” should date back to 962 and thanks to archaeological excavations, 10.000 findings were found showing that there had been human settlements since Neolithic Age. Santa Maria di Costantinopoli Church with its yard, originates to XIV century while San Felice in Balsignano church has a marvellous apulian-romanic façade of IX century. Maria Santissima Annunziata Church was founded around 1000 .Piazza Sedile, the main square of the town is surrounded by interesting old mansions like Palazzo Crispo, Palazzo Zanchi-Giampaolo. Among the other places of artistic-cultural interest, there is “Palazzo della Cultura. The old town centre is worth of a visit for its boundary walls dating back to the Norman period while the “Boschetto” is a floral - faunistic oasis where it is possible to admire impressive examples of oaks, pines, lentisks as well as crocus and iris. It is also possible to perceive blackbirds, pheasant, blackcaps and sparrows.


Sagre e manifestazioni Maggio (2,3,4) Festa Patronale di Maria SS. della Croce Giugno (23,24) Notte di serenate e festa di San Giovanni Giugno-Settembre “Noci estate” fitta programmazione di eventi Agosto Festival internazionale del folklore

Modugno Noci Noci è un comune di 19.413 abitanti della provincia di Bari. Si trova su un’amena collina delle Murge, a 420 m, nel comprensorio dei Trulli e delle Grotte. Il paesaggio agrario era caratterizzato quasi esclusivamente da boschi di querce e dalla macchia mediterranea, che le attività produttive di tipo agricolo, pastorale e forestale hanno continuamente modificato. Oggi, fra le zone boschive, si insinuano i fondi seminativi dominati dalle masserie. Tra i beni architettonici troviamo: la Chiesa Matrice, dedicata a S.Maria della Natività, sorge nel cuore del centro storico. Secondo la tradizione, fu fatta costruire, nel 1316, dal Principe di Taranto Filippo I d’Angiò in onore della Beata Vergine della Natività; la Chiesa SS.Nome di Gesù, è un ampliamento dell’antica chiesetta dei Cappuccini, annessa al convento, costruito nel 1588 e soppresso nel 1807. Vi sono conservate: una tela di Luca Giordano, i bronzi della Via Crucis, il Crocifisso, il battistero e il mosaico dell’abside; la Chiesa S.Domenico, è annessa all’ex convento dei Domenicani, fondato nel 1567, riedificato nel 1728 e attualmente sede di una parte dell’ospedale civile. Fu costruita, nel 1958, su disegno del benedettino Padre A. Lanzani, la Chiesa S.Maria del

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Barsento, sorge sul culmine di una collinetta, affacciata sul canale di Pilo a 441 m, a circa 6 km dall’abitato. Secondo alcuni storici, la chiesa fu edificata nel 591 d.C. dal Duce Tulliano, su incarico di Papa S.Gregorio Magno, per i monaci di S. Equizio, Abbazia Madonna della Scala, è a circa 6 km dal centro abitato, sulla Statale per Gioia del Colle. Sorge su una collina alta 415 m, dove anticamente esisteva un monastero benedettino. Dell’antica Abbazia, andata distrutta, è rimasta solo la bella chiesetta del sec. XII, che conserva la forma dei primi santuari eretti in Puglia dai Benedettini nell’alto medioevo. Il Santuario S.Maria della Croce fu fatto edificare, nel 1483, sul luogo in cui sarebbe stato rinvenuto un affresco della Madonna della Croce e si trova a circa 1 km dal centro abitato. Durante i secoli, il santuario ha subito vari ampliamenti e modifiche. Nel 1601, venne a visitarlo il Duca Giulio Acquaviva dei Conti di Conversano, il quale, per ringraziare la Vergine della salute riacquistata offrì un paliotto ricamato in oro con la scritta “A DUCE NUCUM REDIVIVO - MDCI”. La Torre dell’Orologio è ubicata al centro della città vecchia, in piazza Plebiscito. Fu costruita, nel 1825, a pianta quadrata, con coronamento a tempietto circolare neoclassico, ricostruito nel 1901; è alta 30 m. Bacco nelle gnostre: vino novello e caldarroste in sagra si svolgerà nel lungo weekend del 6, 7 e 8 novembre,

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ormai garanzia di ospitalità e sapori autentici. I seguaci del Dio del vino e della vendemmia sono pronti a riproporre il suo culto, ad alzare i calici ed assaporare in anteprima il novello della nuova annata, perdendosi tra i vicoli ciechi e le gnostre del borgo antico di Noci. Noci is a small town of 19.413 inhabitants in the district of Bari, it stands upon a beautiful hill of Murgia Valleys, 420 mt. over the sea level, part of the “Trulli and Grotte Area”. The original habitat was characterised by oaks wood and Mediterranean typical vegetation,”macchia mediterranea”. As time passed, the agricultural activities changed this structure and today, among the woody areas, there stand sowable lands dominated by the typical farms, “masserie”. Architectonically, the town boasts: the Chiesa Matrice, dedicated to Nativity Virgin, in the hearth of the old town centre that, according to the tradition, was built in 1316 by Taranto prince Philiph I D’Angiò to celebrate the Holy Virgin; Chiesa SS. Nome di Gesù, an enlargement of the old little Church of Capuchin Friars, next to the Convent, built in 1588 and closed in 1807, it preserves a picture of Luca Giordano, Via Crucis bronze statues, the Crucifix, the Monastery, and the apse mosaic; Chiesa S. Domenico, next to the Dominican Friars ex-Convent, founded in 1728 and now part of the hospital, it was built in 1958 according to the project of Padre A. Lanzani, a Benedictine friar; Chiesa S. Maria del Barsento, on the top a hill, overlooking Pilo water canal, 441 mt over the sea level, 6 km far from the town centre, according to some historians, the little church

www.comune.noci.ba.it Settembre (prima domenica) Festa patronale di S. Rocco Settembre (seconda domenica) Festa della Madonna del Rosario e dei Santi Medici Settembre “Settembre in Santa Chiara” Novembre Bacco nelle Gnostre, vino novello e caldarroste in sagra Dicembre Pettole nelle gnostre e cioccolato in sagra ALTOPIANO DI PRIMIZIE

was built in 591 b.c. by Duce Tulliano, ordered by S. Gregorio Magno Pope, to be used by S. Equizio Monks; Abbazia Madonna della Scala, about 6 km far from the town centre, on the road towards Gioia del Colle, standing upon a hill 415 mt high, where in the past there was a Benedictine monastery of which only a little church now remains dating back to XII cen. which has the shape of the first Sanctuaries erected in Apulia by Benedictine Friars in the late Middle Age; Santuario S. Maria della Croce, built in 1843 where it was found a Madonna della Croce fresco, 1 km far from the town centre, the sanctuary underwent many enlargements and changes, it was visited in 1601 by Duca Giulio Acquaviva dei Conti di Conversano who, in order to thank the Virgin for his recovery from a bad illness, offered a golden frontal reporting “A DUCE NUCUM REDIVIVO MDCI”; Torre dell’Orologio (clock tower) is located in the centre of the town, Plebiscito square, was built in 1825, square plan with a neoclassic temple crowning , rebuilt in 1901, is 30mt. high. “Bacco nelle gnostre” an important eno-gastronomic event where Novello Wine (new campaign wine)and roast chectnuts are tasted during the first week-end of November, is a celebration of hospitality and genuine local typical food. The followers of the God of Wine are ready to celebrate its cult and drink the wine just produced among the alleys of Noci old town centre.


Sagre e manifestazioni Luglio Sagra dell’Uva Luglio (16) Festa Patronale della Madonna del Carmine

Modugno Noicattaro Noicattaro è una città di 25.433 abitanti della provincia di Bari. Il territorio è caratterizzato da doline, avvallamenti e lame (Lama San Giorgio e Lama Giotta). Il territorio comunale è stato abitato sin da tempi molto remoti. Il centro storico del paese sorge in prossimità della diramazione della Via Traiana e poi ancora proseguiva sino a Roma sul tracciato della Via Appia. Nella fascia costiera del territorio sono state rinvenute tracce della presenza umana risalenti al Neolitico; invece nell’entroterra, sono state scoperte necropoli risalenti ad epoca preromana. Il paese attuale nasce tra l’XI e il XII secolo. Il primo Signore di Noa fu un normanno, seguito poi dal primo conte nominato da Federico II del Sacro Romano Impero. In seguito, il feudo fu acquistato dai Carafa. Nei secoli, forse per un influsso spagnolo, andò consolidandosi la tradizione della penitenza e della flagellazione quaresimale, elementi tuttora vivi nei riti della settimana Santa di cui suggestivissima è la processione con la figura del crocifero (penitente incappucciato) che porta sulle spalle una pesante croce e alla caviglia una catena di ferro che gli servirà per darsi la cosiddetta disciplina. In segno di rinnovamento dopo l’Unità d’Italia il paese cambiò nome (1862) da Noja (l’antica Noa) in Noicàttaro. Il centro antico nojano ha la conformazione di un cuore, ed è tutto raccolto intorno alla Chiesa Matrice di S. Maria della Pace edificata in epoca normanno-sveva. Il centro è caratterizzato da viuzze, abitazioni costituite da un’architettura molto povera in pietra viva o tufo, inoltre non passano inosservate le innumerevoli edicole votive. Da visitare la Piazza Umberto I, la più importante, la torre dell’orologio (1832), la Chiesa di Maria SS.Immacolata detta anche di San Rocco, il portale d’ingresso del castello, la piccola chiesetta di Santa Lucia, con all’interno la statua della santa in legno policromo. Importanti sono anche la Chiesa della Madonna della Lama, la Chiesa dei Cappuccini, la Chiesa Maria SS.Annunziata, la Chiesa Santa Maria del Soccorso ed

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altre; tra le architetture civili troviamo il Palazzo Crapuzzi che fu dimora dei duchi Carafa, il Palazzo PositanoMacario, Palazzo Positano de Vincentiis, Palazzo Positano Lioce, Palazzo Lagioia, Palazzo Ducale, Palazzo della Cultura. Manifestazione importante è La sfida nojana - Il Palio dei rioni a luglio. Noicattaro is a small town of 25.433 inhabitants in the district of Bari. The territory is characterised by dolinas, soil subsidences and “lame”, kind of landslides: Lama San Giorgio e Lama Giotta are the most important. The old town centre is located next to one of the branches of the Roman Via Traiana; it continued towards Rome reaching Via Appia. In the area next to the sea, there have been found traces of human settlements dating back to the Neolithic Age while in the inland area, some necropolis have been found

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www.comune.noicattaro.ba.it settembre (prima domenica) Festa in onore di San Rocco: seconda festa più importante del paese settembre (ultimo sabato) rito particolare: viene fatta esplodere la Pupa, un fantoccio imbottito di fuochi d’artificio.

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originating back to pre-Romans age. Noicattaro, as it is now, was born between the 11th and the 12th century. The first “Noja”(old name of Noicattaro) governor was a Norman, followed then by the first Count named by Frederik II of Holy Roman Empire. In the following centuries, the Feud was bought by Carafa Family. As century passed, maybe due to the Spanish influence, the tradition of penitence and flagellation became stronger; these episodes are still alive during the week before Easter when it takes place a suggestive procession with the figure of the “crocifero” (penitent wearing a hood) bringing on his back a heavy Cross and on his ankles an iron chain to be used for his punishment. After the Unity of Italy in 1861, as a sign of renovation, the village changed his name from Noja (before Noa) to Noicattaro. The old town has the shape of a hearth and the Matrix Church S. Maria della Pace, built during the NormanSwabian period, is the centre of it. Characteristic small

alleys, very simple and poor architectonically houses made in local stone or tuff populate the centre. It’s worth of a visit Umberto I Square, the Clock Tower, Maria S.S. Immacolata Church also called San Rocco, the entrance of the Castle, Santa Lucia Church preserving inside the statue of the Saint in polychrome wood. The artistic itinerary could also pass by Madonna della Lama Church, Cappuccini Church, Maria SS. Annunziata Church, Santa Maria del Soccorso Church; among the civil buildings, architectonically important, we could visit: Crapuzzi Residence where Carafa Dukes lived, PositanoMacario Residence, Positano de Vincentiis Residence, Positano Lioce Residence, Lagioia Residence, Palazzo Ducale, Palazzo della Cultura. Patronal Saint Celebrations: Madonna del Carmine, July 16th Saint Rocco celebrations: first Sunday of September Madonna del Rito e della Pupa: last Sunday of September ( the “Pupa” , kind of puppet, is stuffed with fireworks and explodes) La sfida nojana: a kind of “palio” between the different town areas, during July


Sagre e manifestazioni

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Gennaio (17) “I Fanov”

Settembre (terza domenica) Festa del SS. Crocifisso

Febbraio (Carnevale, martedì grasso) “Palio del Viccio”

Dicembre (Natale) Fiera sotto gli Archi

Maggio (3) Festa della Santa Croce Agosto Festa Patronale di San Rocco

Palo del Colle Il colle su cui sorge Palo del Colle emerge dalla Murgia bassa e dalla sua sommità l’occhio spazia per un largo orizzonte di terra e di mare. L’economia è prevalentemente agricola, e questa alimenta impianti di trasformazione e il commercio agroalimentare.

In Piazza Santa Croce, il punto più alto della cittadina, si dispongono a poca distanza l’uno dall’altro gli edifici più importanti: a ovest il grandioso settecentesco Palazzo del Principe Filomarino, a nord la Chiesa del Purgatorio e Palazzo Della Murra, a sud il prospetto laterale della Cattedrale. La Cattedrale, dedicata a S.Maria della Porta, è un’interessante esempio di revival romanico di età rinascimentale. Il bellissimo e slanciato campanile di stile romanico-pugliese è l’unica parte originaria. La Chiesa del Purgatorio è stata costruita nel 1669-73, mentre la facciata è del 1708. Il portale centrale è arricchito di un piccolo gruppo di sculture, cui sovrasta un orologio solare del 1881. Il robusto e severo campanile è del 1734. L’interno ha forma quadrangolare e unitaria con quattro coppie di colonne. Sulle quattro grandi arcate del centro si innalza la cupola a soffitto piano di legni dorati.

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ALTOPIANO DI PRIMIZIE

A ridosso del borgo medievale la Chiesa e il Convento di S.Domenico, oggi sede del Municipio. La chiesa, compiuta nel primo quarto del XVIII secolo, ha una facciata a due ordini su una scalinata a doppia rampa, scandite da doppie lesene dai capitelli corinzi a segnare il corpo cattedrale e da lesene singole agli estremi. All’interno un impianto a navata unica, caro all’ordine domenicano, voltato a botte. Il convento è organizzato intorno ai tre lati del portico centrale.

Close to the medieval part of the city, there are S. Domenico Church and the Convent, now seat of the Town Hall. The church, finished in the first quarter of XVIII cen, has two facades of two different orders overlooking a double flight of steps; a couple of pilasters with Corinthian capitals mark the Cathedral part while single pilasters define the extremities. Inside, there is only one nave, according to the Dominican order style, with circular vault. On three sides of the central porch, there is the Convent.

L’oggetto della sperimentazione è stato il Palazzo Filomarino, che sorge sulla piazza centrale di Palo del Colle, un edificio monumentale, in stile neoclassico costruito, alla fine del XVIII secolo su ordine del principe Gianbattista Filomarino, proprietario del feudo di Palo a partire dal 1774. Il Palazzo sorge sull’area del Castello di epoca federiciana e ne ingloba la parte che era ancora recuperabile; passato in eredità al figlio di Gianbattista, Giacomo, il Palazzo rimase incompiuto nella parte sud occidentale per il sopraggiungere dei moti rivoluzionari che nel XIX secolo sancirono la fine della feudalità.

Mostly experimental, Palazzo Filomarino, stands in the central square of the city; it is a monumental building, in neoclassical style, built at the end of the XVIII cen., following the instructions of Gianbattista Filomarino, who was the owner of Palo feud, since 1774. The residence was built in the area of the Castle, dating back to Frederick of Swabia; inherited by Giambattista’s son, Giacomo, the residence remained unfinished( south-west part) due to the revolutions that, in XIX cen., brought to the end of feudatory period.

The hill upon which the city stands is part of the lower Murgia and from the top of it, the horizon sweeps from the land to the sea. The local economy is mainly based on agriculture which feed important food processing plants and the agro industrial market. In the highest point of the city, Piazza Santa Croce, there are the most important buildings: at west, the magnificent Palazzo del Principe Filomarino, at north Chiesa del Purgatorio and Palazzo Della Murra, at south, the lateral view of the Cathedral. The Cathedral, dedicated to S.Maria della Porta, is an interesting example of Romanic style revival during the Renaissance period. The only original part of Romanic typical apulian style is the marvellous high bell- tower. The Chiesa del Purgatorio, was built between 1669-1673, while the façade dates back to 1708. The central portal is

enriched by a group of sculptures, dominated by a solar clock originating in 1881. The austere and vigorous belltower dates back to 1734. Inside, the Cathedral has a square shape with four couple of columns. On the four big arcades, there stands a flat-dome made of golden wood.


Sagre e manifestazioni Gennaio (17) - Festa di Sant’Antonio Abate e Fiera dei Fischietti in terracotta Gennaio (6) - Cavalcata dei Magi

Rutigliano Rutigliano è un comune di 17.211 abitanti della provincia di Bari. Il territorio, modellato da piccole alture, è costituito essenzialmente da terra rossa, ideale per la coltura della vite, del pesco e dell’actinidia. La coltivazione intensiva dell’uva costituisce l’attività preminente della cittadina, pur persistendo però le colture tradizionali dell’ulivo, del mandorlo, del carciofo, delle leguminose e del grano. L’uva da tavola è il prodotto principale. Le grotte lungo le lame nella località Annunziata, Britto, Casiglio e Castello conservano tracce di presenza umana risalenti al Neolitico inferiore. La zona della Madonna delle Grotte è nota per la scoperta di una tomba megalitica databile al 2500 a.C., ricca di ceramica vascovale stile “Diana-Bellavista”. Le zone di Annunziata e di Tomegna si sono rivelate ricche di ceramica monocroma giallo-arancio tipo “Serra-Alto”. A sud-est di Rutigliano si trova l’insediamento di Casiglio, è un insieme di grotte, in parte ancora visitabili (grotta Troiano), al cui interno sono stati ritrovati frammenti di ceramica geometrica classica, nonché selci e pesi da telaio. Le Porte sono ben conservate: la Porta Bari, la prima ad essere inserita nella cinta muraria, verso Bari; la Nuova, inserita nella cinta muraria in seguito allo sviluppo di altri quartieri. Torre Bizantino-Normanna, ha un’altezza di 34 m ed una base quadrangolare. Edificata agli inizi del VII sec., sotto l’Impero bizantino, faceva parte di un castello, di cui è ancora visibile un’altra torre. Fu ristrutturata dai Normanni nella prima metà dell’XI sec. La Cattedrale è dedicata a S. Maria della Colonna; in stile romanico, fu costruita da Ugo il Normanno, alla fine dell’XI sec., sulla preesistente chiesa bizantina intitolata agli apostoli Pietro e Paolo, ed è stata più volte rimaneggiata. Fu sede dell’Arcipretura Mitrata e Nullius Diocesis per volere della Chiesa di Costantinopoli e poi di quella di

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Roma, fino a metà del XVII sec. La Chiesa Immacolata, parte integrante del Castello di Rutigliano, nel 1873 fu ampliata e rivestita di stucchi per volontà del priore Achille Pappalepore. L’interno ha un solo altare sormontato dalla statua dell’Immacolata. Numerosi e ben conservati i Palazzi Signorili, risalenti ai secc. XV e XVII. Il De Franceschis, edificato sulle antiche mura di cinta, ingloba uno dei primitivi otto torrioni, il Colamussi, conserva gli elementi del barocco, fra cui caratteristici balconi con ringhiere in ferro, finemente lavorati, il Severini, il De Cannetis Moccia, che conserva un balcone del XV sec., l’Antonelli, ben conservato, ha un balcone con tre archetti in pietra ed uno con stipiti ed architrave scolpiti, risalenti alla dominazione spagnola. Il 16 e il 17 Gennaio, organizzata dal Comune, la tradizionale Festa di Sant’Antonio Abate, con la caratteristica Fiera del Fischietto in Terracotta, unica nel suo genere in Italia. I Fischietti in terracotta, tipici prodotti dell’artigianato rutiglianese, riproducono, spesso in forma caricaturale (il 17 gennaio segna l’inizio del Carnevale), non solo personaggi locali, ma anche volti noti della Politica, dello Spettacolo, della TV e dello Sport. Molto diffusi anche i tradizionali Galli-Fischietti variopinti che per antica usanza ogni uomo regala alla propria donna come dichiarazione d’amore. Rutigliano is a little town of 17.211 inhabitants in the district of Bari. Its territory, characterised by soft hills, is mainly “red soil” ideal for the cultivation of grapes, peaches and kiwi fruits even if the predominant cultivation is that of grapes, the primary activity of the town; almond and olives orchards, artichokes, wheat and leguminous are also common. Table grapes is the most important produce. In Annunziata, Britto, Casiglio e Castello area, next to the town centre, there were found human traces in some natural caves, dating back to the Low Neolithic period. Madonna delle Grotte area is famous for the discovery of

www.comune.rutigliano.ba.it Luglio (16) - Madonna dela Carmine Agosto (9/10) - Fiera di San Lorenzo Agosto (16/16) - Altarini di Ferragosto

Maggio (3) - Festa del SS. Crocifisso Maggio (17) - San Paqsuale Maggio (seconda domenica) Festa Patronale di San Nicola di Bari

Settembre Festa del SS. Crocofisso Sagra dell’Uva

Luglio (prima domenica) Festa del Grano

Dicembre (domenica che precede Natale) Sagra della Pettola

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a megalithic grave that should date back to 2500 b.c.; it is rich of ceramics in “Diana-Bellavista” style. Annunziata e di Tomegna area distinguish for the yelloworange ceramics found like “Serra-Alto”. Southern east Rutigliano, there is Casiglio old human settlement: it is an agglomerate of natural caves, part of them can be visited (Troiano cave);inside them, there have been found fragments of classic geometric ceramics as well as flint-stones and loom tools. Le Porte, main entrances to the town centre have been kept accurately: Porta Bari, the first to be part of the town

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walls in direction of Bari, Porta Nuova built further to the birth of new town areas. The Byzantine-Norman Tower is 34 mt. high and a square plan. Built at the beginning of 8th century, under the domination of Byzantines, it was part of a castle, whose tower is still visible. Normans restored it during the first half of 11th century. The Cathedral, dedicated to S. Marina della Colonna, in Romanic style, was built by Hugo the Norman, around the end of 11th century upon the remains of a Byzantine church dedicated to Peter and Paul apostles. It was the seat of the Deanery and Nullius Diocesis according to Constantinople Church instructions first and then the Roman one, until the middle of 17th century. Chiesa Immacolata is part of Rutigliano Castle, in 1872 it was enlarged and covered by stuccoes as Prior Achille Pappalepore wanted. Inside, there is only one altar dominated by Immacolata Virgin statue. There are several noble residences dating back to 15th and 17th century. De Franceschis, is one of these, built on the ancient town walls and incorporates one of the walls tower; Colamussi has baroque elements such as the typical balconies with precious wrought iron railings; Severini, De Cannetis Moccia which still keeps a balcony dating back to 15th century; Antonelli, well preserved, has a balcony with three small arches with sculptured jambs and architraves, built during the Spanish domination. Among the traditional-religious celebrations, it stands out the one of January 16-17th dedicated to Sant’Antonio Abate where a Fair of terracotta takes place, the only one existing in Italy. Typical “Fischietti” (whistles) of any colour and shape are exposed; the funniest represent politics, sport, TV, national and local personalities. The colourful Galli-Fischietti are given as present by husbands to their wives according to the tradition.


Sammichele di Bari Sammichele è uno dei centri di più recente fondazione della nostra provincia, sorto a sud di Bari. Gode di un terreno fertile, di religiosi campi coltivati a ulivo, mandorle e vigne da vino. La sua origine risale alla presenza in Puglia di Michele Vaaz, ebreo portoghese al servizio del Viceregno spagnolo. Divenuto benemerito dopo aver salvato Napoli dal flagello della carestia, importando a sue spese un grosso carico di frumento dall’Oriente, si guadagnò il titolo di conte ed il privilegio di acquistare feudi nel Sud. Il portoghese quindi ripopolò l’argo facendo nascere il Casale di Sammichele nelle vicinanze di un castello cinquecentesco risalente alla famiglia Centurione, di origine serba. Dopo Vaaz il feudo passò in proprietà alla famiglia De Ponte e ai Caracciolo. La Porta dell’Orologio chiude il borgo e apre la comunicazione fra via Vaaz, in asse con il castello, e la nuova piazza ottocentesca. Il Castello, oggi Palazzo Caracciolo, ha subito molti rimaneggiamenti nel corso dei secoli. Ha una pianta quadrangolare con quattro bastioni d’angolo. Intorno al 1860 dalla famiglia Caracciolo viene sottoposto a lavori su progetto dell’architetto Ascanio Amenduni di Casamassima, che ne modificò l’aspetto. A questo intervento sono da attribuire la costruzione delle torri merlate, la nuova facciata di prospetto con il bugnato di rivestimento, l’ampliamento delle aperture del piano terra, la trasformazione in bifore neogotiche quelle del primo. Negli ultimi anni è stato sottoposto a lavori di restauro, che gli hanno restituito in parte il suo aspetto originario. In stretta relazione con il castello la Chiesa della Maddalena. La facciata ha un coronamento curvilineo e un’alta zoccolatura a bugnato dove si aprono tre portali. A dominare il nuovo spazio urbano la Chiesa Matrice dedicata a Maria Santissima del Carmelo e realizzata in stile neoclassico, tra il 1844 e il 1870. La facciata con parametro di cornici di pietra levigati è divisa, orizzontalmente, da una trabeazione e, in senso verticale, da sei lesene. Palazzo Pinto ospita provvisoriamente il Museo della Civiltà Contadina, in attesa che vengano portati a termine i lavori di restauro del Castello Caracciolo che hanno preso

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Sagre e manifestazioni

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Maggio (secondo lunedì) Festa Patronale di San Vito Martire

Settembre (primo sabato) Festa di San Rocco di Montpellier

Maggio (seconda domenica) Festa Patronale di San Michele Arcangelo

Settembre (ultima domenica) Sagra della Zampina, del Bocconcino e del Buon Vino

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il via nel 1991. E’ uno dei palazzi più rappresentativi della storia di Sammichele: una casa padronale, sita in Piazza Leonardo Netti, sorta agli inizi del Novecento per volere del Signor Francesco Pinto. Il Museo della Civiltà Contadina nasce negli anni Cinquanta del 1900, dal lavoro di ricerca del professor Dino Bianco a cui è intitolato. Nel territorio di Sammichele si trova l’Abbazia di S. Angelo in Frassineto. Le prime notizie dell’Abbazia benedettina di S. Angelo risalgono al 1158 e si rilevano dal Codice Normanno di Aversa del secolo XVII quando l’Abbazia era ancora viva e vitale. L’abbazia di S. Angelo in Frassineto, assieme a quella del Barsento, probabilmente costituiva una grangia dell’Abbazia di Banzi in Basilicata, il più grande insediamento benedettino in questi territori.

Ha superato le quaranta edizioni e vi partecipano migliaia di persone proprio perché è una delle più...appetitose della provincia di Bari. La “zampina”, definita dal Veronelli cibo omerico, è una salsiccia di carni miste condite con formaggio pecorino, prezzemolo, peperoncino, pomodoro secondo dosi tenute segrete dai beccai di Sammichele. Si arrostisce a rotoli infilati agli spiedi sulla brace. Sammichele is a little town recently set up in the in the south part of the district of Bari. Its soil, very fertile, is accurately cultivated with olive trees, almond trees and

vineyards. Its origins date back to the period when Michele Vaaz was in Apulia; he was a Jewish Portuguese in service of the Spanish Vice reign. After rescuing Naples from famine importing a big load of cereals from East at his own expenses, he gained the title of Count and the privilege to buy feuds all over the south Italy. In this way, the Portuguese man, peopled the countryside again and gave birth to Sammichele next to a castle of XVI cen. belonging to Centurione’s, a Serbian family. After Vaaz, the Feud became property of De Ponte and Caracciolo’s families. The Porta dell’Orologio (clock door) closes the old town centre and opens the communication between Vaaz Rd. and the new square of XIX cen. The Castle, now Palazzo Caracciolo, has undergone lots of reworkings during the centuries. The plan is square with four bastions in the corners. Around 1860, Caracciolo’s family starts to restore the residence according to the project

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of the architect Ascanio Amenduni from Casamassima, who modified the original appearance: battlemented towers were built, the façade was ashlar covered, the windows on the ground floor became wider while those of the first floor were changed into double lancet neo-Gothic windows. In the last few years, some restoration works have partially given to the castle the original features. Strictly linked to the Castle, there is the Chiesa della Maddalena. The façade has a curvilinear crowning and a tall ashlar wainscot where three portals open. The new urban area is dominated by the Mother Church dedicated to Maria Santissima del Carmelo and built in Neoclassical style, between 1844 and 1870. Its façade, with dressed stone frames, is divided horizontally by a trabeation and vertically by six pilasters. Palazzo Pinto is the temporary seat of the Museo della Civiltà Contadina (Country Culture Museum) until the restoration works of Castello Caracciolo, started in 1991, will be finished. It is one of the most representative residence of Sammichele historical background: originally, it was a noble residence located in Piazza Leonardo Netti, built at the beginning of the XX cen. according to the instructions of Mr Francesco Pinto. The Museo della Civiltà Contadina was founded during 1950s and it is the fruit of the research works made by professor Dino Bianco to whom it is dedicated. In Sammichele area, there is also the Abbazia di S. Angelo in Frassineto. The first traces of Saint Angel Benedictine Abbey date back to 1158 and were found in the Aversa Norman Code of XVII cen. when the abbey was populated. The Abbazia di S. Angelo in Frassineto together with the Barsento Abbey might be two of the rural buildings part of the Abbazia di Banzi in the region of Basilicata which was the biggest Benedictine settlement of this area. The most important eno-gastronomical event is the “zampina”; it’s more than 40 years old tradition where thousand of people take part. The zampina is a sausage made of mixed kind of meat dressed with sheep cheese, parsley, hot peppers, tomatoes; the exact recipe is secretly hold by the local butcher’s. It is grilled on the barbecue using big spits.


Sagre e manifestazioni Marzo (19) Sagra dei Callereun, con degustazione di fave, ceci e vino locale Aprile (lunedì dell’angelo) Madonna di Torre Giugno (ultima domenica) Festa di San Giuseppe Santo Patrono

Sannicandro di Bari Percorrendo la strada statale 271 in direzione nord, ad appena 12 km da Bari si incontra il paese di Sannicandro. Il suo centro storico risale all’VIII secolo, ad opera di una comunità monastica di San Basilio che qui eresse la chiesa di San Nicandro. Con l’avvento dei Normanni, sorse il nucleo principale del Castello, su un precedente fortilizio bizantino. I recenti restauri lo hanno restituito alla sua bellezza e alla comprensione delle fasi storiche durante le quali sono avvenute le diverse trasformazioni. Il feudo di Sannicandro, dopo il tramonto della dinastia angioina, passò alla casa Grimaldi di Monaco che appose il proprio stemma sul portale d’ingresso alla corte interna del Castello.

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La Chiesa Matrice, dedicata a S.Maria Assunta, chiude Piazza Unità d’Italia, dove sorge il fastoso monumento dedicato ai caduti della prima guerra mondiale. Il tempio fu eretto nel 1833 su progetto dell’architetto Gimma sui ruderi del precedente, risalente al XVI secolo. La bella facciata ottocentesca è di stile neoclassico.

www.comune.sannicandrodibari.ba.it Agosto (14,15) Festa dell’Assunta Settembre (quarta domenica) Festa del Crocifisso Ottobre (prima domenica) Madonna del Rosario

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figure di santi e anime purganti. Successivamente ampliata e decorata nel 1690 e nel 1711, è sede delle Confraternite del Crocifisso e della Madonna delle Grazie. Sulla via per Bari, all’uscita del paese, si incontra la Chiesa della Madonna della Pietà, dedicata da alcuni anni anche alla Sacra Famiglia. Edificata sul finire del XVII secolo, ci mostra la sua bella facciata neoclassica, inquadrata da coppie di paraste dal lievissimo rilievo e chiusura da un frontone triangolare fortemente aggettante.

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end. In the old town centre, there is also the Chiesa dello Spirito Santo, maybe the oldest of the place, restored in 1800. The neoclassical façade is stressed by Doric capitals “parasite”(pylaster), the central portal is adorned by a wide cornice. The Church is the seat of Confraternita del Rosario and Confraternita dell’Addolorata.

Un luogo molto caro ai sannicandresi e che merita una visita, soprattutto se ci si reca nel giorno di Pasquetta, è la Madonna di Torre, in una contrada a due km dal paese. La chiesa tutta bianca fu bella mostra nella campagna di ulivi che la circonda, unica testimonianza di un villaggio, Sizzaro, scomparso già nel 1348, in seguito ad una pestilenza.

Alle spalle si scorgono l’alta cupola con la snella lanterna, e il campanile dalle aggettanti cornici sparti piano, con lesene, monofore arcuate e cupolino terminale.

Running SS 271 towards north, just 12 km from Bari, there is Sannicandro. Its old town centre dates back to VIII cen. It was born thanks to a monastic community, Saint Basil one, who built Saint Nicandro Church. During Normans invasions, it was erected the central part of a Castle upon the remains of a byzantine fort. The recent restorations gave it the original beauty showing the different historic phases that the castle past. Sannicandro feud, after Angevin domination, passed to Grimaldi di Monaco family who affixed its coat of arms on the portal of the internal court of the castle entrance.

Nel centro storico si apre al culto la Chiesa dello Spirito Santo, forse la più antica del luogo, ma ricostruita nell’Ottocento. La facciata di stile neoclassico è scandita da paraste con capitelli dorici, al centro il portale è adorno di una larga cornice. Nella chiesa hanno sede la Confraternita del Rosario e la Confraternita dell’Addolorata.

The Mother Church, dedicated to Saint Mary of the Assumption, arrives to Piazza Unità d’Italia, where it was erected a superb monument dedicated to the I World War. The Church was built in 1833 according to the project of Gimma, an architect, upon the remains of an old structure dating back to XVI cen. The marvellous façade of XIX cen. is neoclassical.

La Chiesa del Crocifisso o del Purgatorio, fu eretta nel XIV secolo nel luogo del ritrovamento di un dipinto bizantino che rappresenta una scena di Crocifissione con

At the back, there is an high dome with a slim lantern and the bell-tower characterised by jutting cornices with pilasters, single lancet windows and small dome at the

The Chiesa del Crocifisso or del Purgatorio was erected in XIV cen. where it was found a byzantine painting representing a scene with Saints and Souls in Purgatory. The Church was enlarged and decorated in 1690 and 1711, and now it is the seat of Confraternite del Crocifisso and Madonna delle Grazie. Leaving the city in direction of Bari, there is the Chiesa della Madonna della Pietà, dedicated also to the Holy Family. Built during the last years of XVII cen., it has a neoclassical facade framed into a couple of pylasters with a slight relief and closed by a jutting triangular fronton. It’s also worth of a visit, a place that local people like very much: Madonna di Torre, located in the countryside, 2 km far from the centre. There is a little white church that stands among the olive orchards around it; it is the only rest of an old village, Sizzaro, destroyed in 1348 further to a pestilence.


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Giugno (terza domenica) Festa di Santa Maria degli Angeli di Quasano Settembre (prima domenICa) Festa Patronale della Madonna delle Grazie e di San Rocco Dicembre (23/24) “La Notte dei Fornai”

Toritto Entrando a Toritto, la prima impressione che si prova è quella di trovarsi in un paese in cui l’economia agricola mantiene segni tangibili nella configurazione del contesto urbano e sociale.

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Tra la fine del Settecento e i primi anni del secolo successivo, sulla spinta della formazione di una nuova classe borghese, si avviano le trasformazioni della cittadina, si edificano nuovi palazzi, nascono nuovi piccoli quartieri, si costruirono nuove strade o si allargano quelle

La piazza al centro del paese, racchiude le simbologie dell’antica tradizione comune a molte comunità della Terra di Bari. Qui si allineano i luoghi della modernità: lo spazio alberato in cui si incontrano tutti dopo il lavoro, i bar, i circoli maschili, il passeggio. Ma basta inoltrarsi per pochi metri per entrare nella città storica: il nucleo medievale arricchito da presenze architettoniche sorte fra Settecento e Ottocento. Del Palazzo Marchesale si hanno notizie a partire dal 1167. Nel 1592 venne rifatto da Orazio della Tolfa Frangipane. L’ingresso monumentale è preceduto da due grandi e grossi leoni di pietra, commissionati dal barone, accovacciati nell’imponenza delle membra ricoperte da una folta criniera pettinata a grandi boccoli. Arricchito dallo stemma del casato posto al lato del portale .

già tracciate. A ridosso delle antiche mura, si erigono i più bei palazzi settecenteschi della città, che sorgono anche a delimitare la vecchia piazza. Tra questi Palazzo D’Urso, costituito da un corpo a due piani, reca un portale, delimitato da lesene, sormontato da un balcone in ferro battuto. Insieme ai palazzi le chiese: la Chiesa Madre dedicata a S.Nicola, risalente all’XI secolo. La Chiesa della Madonna delle Grazie, internamente ricostruita nel XVIII secolo, conserva al suo interno un altare barocco con colonne tortili e timpano mistilineo, ai lati del quale sono la Fede e la Speranza. La Chiesa della Madonna della Stella, nella piazza omonima, risale al 1619, voluta da Orazio della Tolfa Frangipane, barone di Toritto e duca di Grumo.

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Ad appena un chilometro dalla città si trova la contrada Quasano. Qui anticamente fu costruita una cappella in onore della Madonna degli Angeli dove si recavano contadini e pastori per pregare e riposarsi durante le giornate calde. Come in molti culti sorti nelle campagne, il mito di fondazione rimanda alla leggenda popolare dell’apparizione della Vergine ad un contadino che qui pascolava il suo gregge. La ricorrenza veniva celebrata nel mese di maggio, quando ultimati i lavori agresti, si festeggiava con la distribuzione ai poveri di pane e formaggio. Crescendo l’interesse intorno al culto della Madonna degli Angeli, nel 1872 si costruì una nuova chiesa e la festa di maggio si arricchì con un corteo di carri addobbati, trainati da buoi che da Toritto trasportavano a Quasano oltre 12 mila pani da distribuire ai fedeli.

When you arrive in Toritto, you have got the impression that it is a little town where the agricultural economy keeps on maintaining a strong influence upon the urban and social set. The square in the town centre represents the symbols of the local common traditions as it happens in many towns of the Land of Bari: the part at the shade of the trees is the place where people meet after work for a walk, next to the central bar. Few metres far, you get in the old town centre: a medieval city enriched by architectonical pieces erected

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between 700 and 800. Palazzo Marchesale should date back to 1167 and restored in 1592 by Orazio della Tolfa Frangipane. The monumental entrance has two big stone lions, ordered by the local Baron; they are crouched down and the thick mane is combed in ringlets. On one side of the portal, there is the family’s coat of arms. Between the end of 1700 and the first years of the following century, due to the birth of a new middle class, a process of transformation in the town starts: new buildings, new quarters, new roads and enlargements of the old ones. Next to the old boundary walls, there are the most beautiful residences of XVIII cen., which delimitate the old square. Among these, Palazzo D’Urso, a two floors building boasting a portal delimitated by pilasters and an ironmade balcony. Together with the residences, there are the churches: the Mother Church dedicated to S.Nicola, dating back to XI cen.; Madonna delle Grazie Church, fully re-built inside in XVIII cen., has a baroque altar with twisting columns and mixtilinear tympanum, at the side of which there are Faith and Hope. Madonna della Stella Church, in the homonym square, dates back to 1619, ordered by Orazio della Tolfa Frangipane, baron of Toritto and duke of Grumo. Just one km far from the town centre, there is the country area, Quasano. Here, many years ago, it was built a chapel dedicated to Madonna degli Angeli where shepherds and peasants went to prey and protect from summer high temperatures. As it happens in the great part of country religious cults, the legend tells of the apparition of the Virgin to a shepherd who was pasturing the flock. This event was celebrated on Mays every year, when, after finishing the spring works, bread and cheese was distributed to poor people. As this cult became more important, in 1872, it was built a new church and the celebration on Mays had also a procession of carts drawn by oxens going from Toritto to Quasano transporting 12000 pieces of bread to be distributed to believers.


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Settembre (terza domenica) Festa Patronale di Maria SS. della Croce

Triggiano Triggiano è un comune di 27.404 abitanti della provincia di Bari. Per secoli il borgo di Triggiano rimase a livelli di vita primitiva. Il vero spartiacque del passaggio all’età moderna fu la fondazione nel 1466 dell’universitas triggianese, ossia la costituzione di Triggiano come entità amministrativa autonoma, non più dipendente da Bari. Quella data segna l’inizio dello sviluppo che porterà all’abbandono delle abitazioni nelle grotte, a favore di un borgo in muratura esterno alle mura col fossato che delimitavano il castrum originario. Lo studioso Battista ha osservato come questa rinascita urbanistica avvenne in concomitanza con l’insediamento a Triggiano nel XVI secolo di una colonia greco-albanese attirata, sia dai paesi d’origine che dal Regno di Napoli, dalle concessioni di terre offerte dal demanio che puntava all’espansione della nuova universitas attirando immigrazione. Questa immigrazione portò l’allora piccolo e arretrato centro abitato ai livelli demografici dei paesi contigui. Le popolazioni autoctone e immigrate si fusero subito. Un’altra data chiave dello sviluppo di Triggiano è il 1543, anno dello statuto con cui Bona Sforza, regina di Polonia e duchessa di Bari, ufficializza l’autonomia della città. Nel 1557 Bona Sforza donò Triggiano ai Pappacoda, che la reggeranno in qualità di principi fino al 1768. Tra i Monumenti e i luoghi di interesse troviamo la Chiesa di Santa Maria Veterana, fu costruita a metà del XVI secolo su un preesistente edificio di culto medievale, risalente probabilmente al 1080 che, nonostante l’impianto basilicale a tre navate, era divenuto troppo piccolo per le esigenze di culto della cittadina. Dopo che un nubifragio la danneggiò gravemente nel 1681, la chiesa venne restaurata sotto la direzione di fra Filino da Molfetta. Al 1746 risale l’apparato iconografico interno, opera di Nicolò De Filippis, allievo del pittore napoletano Paolo De Matteis: i soggetti dei dipinti variano da scene bibliche a momenti della vita della Vergine, quali la Natività, la Presentazione al Tempio, l’Incoronazione e lo Sposalizio con san Giuseppe. A partire dal XIX secolo la chiesa fu ampliata a più riprese: nel 1832 venne costruita una nuova cappella, e dal 1907 al 1913 furono modificati la facciata cinquecentesca, della

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quale venne conservato solo i rosone, e gli interni, decorati in stile liberty. Nel 1982 in seguito a sondaggi sotto il piano di calpestio sono state ritrovate le fondamenta della chiesa medievale. Altri monumenti, la Chiesa di Santa Maria della Croce, costruita nel XVI secolo in stile barocco e a navata unica su una preesistente edicola votiva e la Chiesa della Madonna degli Angeli e Convento dei Cappuccini, edificati nel 1616. A dicembre, Sagra del pane e dell’olio di Triggiano: con il pane tipico di Triggiano, cotto a legna come una volta, e la nuova molitura. Fa da cornice il centro storico di Triggiano (Ba). Animazione e degustazione, un viaggio nei sapori della Puglia.

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Triggiano is a town of about 27.404 inhabitants in the district of Bari. For centuries, the village had a primitive style of life; its passage to modernity can be fixed in 1466, when the University of Triggiano was established and the town gained its administrative autonomy, detached from Bari. It was then that people abandoned the caves where they lived and the town took its shape, surrounded by walls and a moat. The historian Battista observed that this urban renaissance coincided with a greek-albanian colony settlement in Triggiano. This immigration changed the little primitive village to a modern town with the same number of inhabitants as the nearest towns. Another important year for the town development was in 1543, when the Queen of Polony and Duke of Bari, Bona Sforza, gave officially the autonomy to the town. In 1557, Triggiano was given to Pappacoda who governed the town, as princes, until 1768. Among the monuments and artistically important places, we could mention Santa Maria Veterana church, built in the middle of 16th century upon the remains of a building used for religious veneration during Middle Age, dating back to 1080, that, unless the basilica plan with three naves was not enough for all the local religious citizens. After a storm that seriously damaged it in 1681, the church was restored according to the instructions of the Friar Filino

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da Molfetta. The iconography that can be admired inside should date back to 1746, made by Nicolò De Filippis, pupil of a famous painter from Naples, Paolo De Matteis; the scenes represented are various, from Bible’s episodes to some periods of life of the Virgin such as Nativity and the wedding with Saint Joseph. During the 19th century, the church was enlarged and some changes were made, too: in 1832,a new chapel was added; from1907 to 1913, the 16th century façade was changed and only the rosone was kept, while inside, it was used liberty style for the decorations; in 1982, further to some researches under the trampling part of the floor, the foundations of the original medieval church were discovered. Some other interesting churches to be visited: Santa Maria della Croce Church , built during the 16th century in baroque style with only one nave; Madonna degli Angeli Church and the Capuchin Friars Convent built in 1616. Among the gastronomic events, in December, it could be very interesting to take part to the Fair of Triggiano’s Extra Virgin Olive Oil and Bread: firewood cooked bread, like many years before local people did, dressed with the just pressed olive oil, a true journey into the most typical apulian taste.


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Gennaio (17) Festa di Sant’Antonio Abate

Giugno Sagra della Ciliegia Ferroviaria

Marzo (19) Falò di San Giuseppe

Agosto (24/30) Festa Patronale di Sant’Oronzo

Aprile (24) Fiera di Santa Lucia

Settembre (8/9) Festa del Borgo Antico

Aprile (25) “Passapassa”

Turi Turi è un comune di 11.132 abitanti della provincia di Bari. Si trova in posizione centrale rispetto a Conversano, Casamassima, Castellana Grotte, Gioia del Colle, Putignano, Rutigliano e Sammichele. L’altitudine media è di circa 250 m. Il paesaggio è quasi totalmente pianeggiante, per cui favorisce un clima mite in inverno e in estate. Tra i beni archeologici troviamo: Palazzo Marchesale, da alcuni elementi di architettura normanna, tuttora evidenti, si da risalire il nucleo originario, costituito da più corpi di fabbrica, ai tempi di Goffredo. La sua posizione al margine dell’abitato ed il grande fornice d’accesso alla piazza interna fanno pensare che sia stato un castello medioevale; Chiesa Madre, dedicata a S. Maria Assunta, risale al sec. XII. Alcuni documenti attestano che, nel 1407, era colleggiata. Ha facciata neoclassica, in cui quattro paraste doriche sostengono una trabeazione; Chiesa S.Chiara, fu costruita nel 1623. E’ un ambiente rettangolare. Le cappelle laterali, affiancate, sono segnate da paraste con capitelli e trabeazione, alla cui altezza corrisponde il piedritto degli archi del metroneo, Chiesa S.Domenico, fu costruita nel 1644. Si presenta

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ad aula con cappelle laterali. Nel fastoso interno si può ammirare il maestoso altare che raggiunge la volta. Sullo sfondo, si nota la tela che rappresenta S. Domenico in adorazione della Vergine con colonne laterali. Le masserie, costruite a scopo di difesa, conservano le strutture originali. Vanno citate: il Santissimo, Orlandi, Gonnelli, le Monache, S. Angelo e soprattutto il CastelloMasseria Caracciolo, costruito nel Medioevo a scopo di difesa e trasformato, nel sec. XVIII, in abitazione signorile. Il carcere è ospitato in un ampio complesso che comprende anche una chiesetta, non visibile dall’esterno. Non si conosce la data della sua costruzione, ma si sa che, dal 1857 al 1860, i lavori furono seguiti dall’architetto Sante Simone. La sua massiccia architettura è improntata allo stile tondo neoclassico. Curiosità: Una sentenza del tribunale di Roma del 1928, condannò Antonio Gramsci a più di vent’anni di reclusione. La pena venne scontata nelle carceri di Milano, Napoli e Palermo, prima di approdare, nel luglio del 1928, al carcere di Turi, dove viene rinchiuso in una piccola cella insieme ad altri 5 detenuti. Qualche mese dopo ottenne il permesso di scrivere in carcere, e da questo momento nascono i “Quaderni dal carcere”. Ne scriverà ben 21. Due anni dopo, colpito da grave malattia, venne trasferito a Civitavecchia. Lo stesso carcere di Turi ospitò un altro illustre detenuto: il nostro futuro presidente della Repubblica, Sandro Petrini. Appuntamento a Turi per degustare le ciliegie della ferrovia. Per assaggiare proprio tutto, i visitatori potranno seguire una “via del gusto”, un percorso che va da Largo Marchesale a Largo Pozzi, passando per Piazza Orlandi e Via xx Settembre. Venti gazebo di legno ospiteranno la vendita delle ciliegie offerte dalle aziende di commercializzazione. Turi is a little village of 11.132 inhabitant in the district of Bari. Centrally located between Conversano, Casamassima, Castellana Grotte, Gioia del Colle, Putignano, Rutigliano e Sammichele. About 250mt. over the sea level, its territory is mainly flat, so the climate is

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mild both in summer and winter. Among the architectonic goods we can admire: Palazzo Marchesale, with Norman architecture elements, still evident so to distinguish the original shape, located on the borders of the town centre, it has a wide fonix overlooking an internal square suggesting that it must have been a medieval castle; Chiesa Madre dedicated to S.Maria Assunta, dating back to 12th century, according to some official documents in 1407 should have been a collegiate church, it has a neoclassic façade with four Doric pilasters which support the trabeation; Chiesa S.Chiara, built in 1632,has rectangular plan with lateral chapels dominated by pilasters with capitals and trabeation; Chiesa S.Domenico, built in 1644 is hall shaped with lateral chapels and inside preserves a magnificent altar so high to reach the vault representing S. Domenico adoring the Virgin with side columns. The typical rural farms, masserie, characterise also Turi landscape; all of them were built for defence; the

most important are Santissimo, Orlandi, Gonnelli, le Monache, S.Angelo and in particular, the CastelloMasseria Caracciolo built during Middle Age as defence and then transformed in 18th century in noble residence. The prison has the seat in a wide structure including also a little Church, not visible from outside; It’s unknown the date when it was built, but, it’s sure that from 1857 to 1860 the architect Sante Simone directed the works. The massive building has a round Neoclassic style. Here, Antonio Gramsci, a famous historian, was imprisoned after the sentence of 1928; after the prison of Milan, Naples and Palermo, Gramsci spent a quite long period in Turi prison where, in his cell with five other prisoners, wrote the famous “Quaderni dal carcere”, 21 exactely. Seriously ill, two years later, he was moved to Civitavecchia prison. Sandro Pertini was another famous guest of Turi prison. Ciliegie della ferrovia is a very common cultivar of cherries in Turi area. During May, it is possible to taste it, following a gastronomic pathway from Largo Marchesale to Largo Pozzi, passing through Orlandi Square and xx Settembre Road, where the main cherry producers companies sell them and let people know this special fruit of this land.


Valenzano Valenzano è un comune di 18.458 abitanti della provincia di Bari. Situata a circa dieci chilometri dal capoluogo in direzione sud-est. Nei tempi recenti la città è stata anche riscoperta dal punto di vista turistico e culturale, per la valorizzazione della presenza di monumenti e costruzioni di valore storico, fra cui figura la Chiesa di Ognissanti di Cuti, e del folklore popolare. I primi abitanti del territorio di Valenzano furono i Peucezi (o Peuceti), popolazione illirica che, a partire dal IV secolo a.C., si stanziò nel territorio della Puglia centrale, occupando un territorio che comprendeva numerosi borghi antichi, tra cui il paese di Valenzano (sorto, secondo la tradizione, sui resti dell’antico borgo di Cuti). Valenzano, come tutte le città della Peucezia, ebbe intensi contatti con la civiltà greca grazie alla vicinanza con alcune colonie greche – la cosiddetta Magna Grecia – tra cui Taranto, ma anche con l’antica patria peuceta, l’Illiria, corrispondente a buona parte del territorio dell’ex Jugoslavia. Vi furono contatti anche con l’etrusca Campania. Sempre Padre Bonaventura da Lama affermò che Valenzano, così come molte altre città nei dintorni, fosse stata vittima dell’ondata saracena per due volte: una prima volta alla fine del X secolo, ed una seconda volta verso la

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Gennaio ((vigilia dell’Epifania) La notte dei Magi

Agosto - (15/16/17) Festa Patronale di San Rocco

Giugno (13) Festa di Sant’Antonio da Padova

Settembre Sagra della Focaccia

Giugno-Luglio Premio Nazionale di Letteratura e Teatro n. Martucci

Novembre (1) Fiera di Ognissanti

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metà dell’XI secolo. Tra i Monumenti e i luoghi di interesse troviamo la Chiesa di San Rocco, Chiesa Matrice di Valenzano, si trova ai confini del centro storico del borgo. Edificata verso la fine del Cinquecento accanto ad una cappella minore, dalla quale prese il nome, si presenta con una struttura tipicamente romanica, con un tetto a due spioventi e un ampio rosone sulla facciata frontale; La Chiesa di Santa Maria di San Luca, appartenente ai frati minori pugliesi, è oggi la seconda chiesa cittadina per numero di frequentatori, dopo la Chiesa Matrice di San Rocco. Costruita, secondo la leggenda, sui resti di un’antica cappella peuceta per volere del fondatore Valentiniano, le vicende storiche della chiesa s’intrecciano con quelle di un’icona dipinta da san Luca, ad oggi presente all’interno della chiesa. La struttura, esempio di romanico pugliese, comprende una delle torri campanarie più alte della provincia La cittadina è conosciuta principalmente per la presenza di centri di ricerca, tra cui il parco tecnologico Tecnopolis, uno dei più grandi del Mezzogiorno. Il Castello di Valenzano (Subbiano) che apparteneva anticamente ai Signori di Subbiano, risale al X secolo ed inizialmente era una torre di vedetta. Fu ampliato nel corso dei secoli fino a divenire parte di una cortina difensiva formata da altri castelli come quello di Castelnuovo, Bibbiano, Belfiore, Montegiove e Catenaia. Subì alterne vicende, fino alla sua ricostruzione nel 1870, alla quale dobbiamo il suo attuale elegante e suggestivo aspetto neogotico, caratteristico della cultura nordeuropea. Il Castello di Valenzano è oggi sede di un ristorante, ed é utilizzato anche per ricevimenti e feste di matrimonio.

many old villages, such as Valenzano, built, according to the tradition upon the remains of the old village “Cuti”. Valenzano, like all Peucetian villages, was strictly linked to the Greek civilisation as located close to some Geek colonies, so called “Magna Grecia”, such as Taranto but

Valenzano is a town of 18. 458 inhabitants in the district of Bari located about 10 kilometres south-easthern Bari. Recently, it has gained a touristic-cultural importance thanks to some historically and artistically important buildings, such as “All Saints Church” along with some popular folkloristic events. The first inhabitants of this territory were Peuceti, Illyrian people who, starting from the 4th century b.c., settled down in the middle part of Apulia, occupying a territory including

also the old Illyrian country corresponding to what now is Croatia. According to a Friar, padre Bonaventura, Valenzano, like most villages arount it, was victim of Saracens invasions twice: once at the end of 10th century and another around the middle of 11th century. Among the monuments and touristically interesting places we would like to mention Saint Rocco Church, Mother Chuch of the town, located at the border of the old town

ALTOPIANO DI PRIMIZIE

centre. Built around the end of the 16th century beside a chapel, from which it took the name, it seems a typical Romanic style Church, with a slooped roof and a big rosone on the facade. It’s also worth of a visit Santa Maria di San Luca Church, belonging to the Minor Friars from Apulia, built, according to the legend, upon the remains of an old peucetian chapel as the founder, Valentianiano, wanted; the historical events linked to the Church refer also to an icon depicted by Saint Luca, today kept in the Church. The structure,typical Apulian Romanic style Church, comprises one the highest bell towers of Bari district. Finally, there is the CAstle, Subbiano, that belonged to Subbiano Family, dating back to the 10th century, it was a lookout tower. During centuries, the structure was enlarged until to be part of a defensive court composed of other castels, too: Castelnuovo, Bibbiano, Belfiore, Montegiove e Catenaia. In 1870,it was completely restored and a new elegant, neogothical aspect characterised it. The Castle is now the seat of an important restaurant and it is also used for receptions and weeding celebrations. Valenzano is also known for an important scientific research centre, parco tecnologico Tecnopolis, one of the biggest in the south Italy.


TERRA DELLE GRAVINE Altamura Cassano delle Murge Gravina in Puglia Santeramo in Colle

Cassano delle Murge Gravina in Puglia

Altamura Santeramo in Colle


Sagre e manifestazioni

www.comune.altamura.ba.it

Marzo (19) Festa Patronale di San Giuseppe

Luglio-Agosto Festival Nazionale del Teatro Comico

Aprile-Maggio (prima domenica dopo Pasqua) Sagra della Frittata

Agosto-Settembre Estate Altamurana

Maggio (22) Santa Rita Giugno (13) - Sant’Antonio Giugno (14/16) - Festa Patronale di Sant’Irene

Altamura Altamura è un comune di 69.750 abitanti in provincia di Bari. L’area su cui sorge l’attuale Altamura fu abitata già nell’Età del Bronzo. Nel Medioevo la città riacquistò importanza grazie all’imperatore Federico II di Svevia che ordinò la costruzione della grande Cattedrale (1232), destinata a divenire uno dei più venerati santuari in Puglia. Nel 1248, sotto la pressione di Federico, Papa Innocenzo IV dichiarò Altamura fuori dalla giurisdizione del vescovo di Bari, rendendo la Cattedrale di fatto una “chiesa palatina”, equivalente a una cappella di palazzo. Il territorio di Altamura fu feudo di varie famiglie nobiliari. Nel 1799 la città si ribellò contro il governo borbonico: la rivolta, conosciuta come la Rivoluzione di Altamura, fu alla fine repressa due giorni più tardi e la città saccheggiata dalle truppe di Fabrizio Ruffo. Lo spirito rivoluzionario si fece sentire anche nel Risorgimento tanto da fare di

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Altamura, la sede del Comitato Insurrezionale Barese e, dopo l’Unita del 1860, fu la sede del primo capoluogo provvisorio della Puglia. È conosciuta in Italia e all’estero soprattutto per la produzione di un tipico pane DOP, per la sua cattedrale (Duomo di Altamura), alto esempio di Romanico pugliese fondato da Federico II di Svevia imperatore del Sacro Romano Impero nel 1232 e per straordinari ritrovamenti archeologici di interesse mondiale. Importante è il Parco nazionale dell’Alta Murgia dove si trova la più estesa dolina delle Murge, il Pulo di Altamura, cavità di origine carsica. Essendo il territorio murgiano soggetto a fenomeni di natura carsica vi sono in Altamura numerose grotte ricche di stalattiti e stalagmiti tra cui la grotta del Lesco e la grotta di S.Angelo. L’Uomo di Altamura è uno scheletro quasi integro (unico al mondo) di Homo arcaicus; poi c’è anche la Cava dei dinosauri, dove sono state rinvenute nel 1999 migliaia di impronte impresse da dinosauri vissuti nel Cretacico Superiore, ovvero circa 80 milioni di anni fa. Altamura is a town in the district of Bari having about 69.750 inhabitants.

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The area in which the modern Altamura rises was populated since the Bronze Age. During Middle Age, the town was very important thanks to the Emperor Frederik II of Swabian who ordered to build the cathedral (1232) that will became one of the most important Sanctuary of Apulia. In 1248, under the pressure of Frederick II of Swabia, the Pope Innocent IV, declared Altamura outside of the jurisdiction of Bari’s bishop so that the Cathedral became a palatine church that is to say a residence chapel. Altamura’s territory was property of different feudatories. In 1799 rebelled against Borbon government, giving life to what is known as “Altamura Revolution”; after two days it was repressed and sacked by the troops of Fabrizio Ruffo. The revolutionary attitude was alive also during the Risorgimento Age so that Altamura became the seat of Bari insurrectionary movement and when Italy was reunited in 1860, Altamura became one of the temporary chief town of Apulia.

Novembre-Dicembre “Sui sentieri del fungo Cardoncello” Dicembre-Gennaio Mostra dei Presepi

TERRA DELLE GRAVINE

Altamura is well known, in Italy and abroad, for the production of a DOP typical bread, for its Cathedral (Altamura Dome) built by Frederick II of Swabia in 1232 which is one of the best examples of the Romanic style in Apulia and also for its worldwide known archeologically important findings: the Man of Altamura, a skeleton, the only one found in the world, of Homo arcaicus and the cave of dinosaurs where there have been found in 1999 thousands of dinosaurs marks lived during Upper Cretaceous period, about 80 millions of years ago. It’s worth of a visit, the Park of Alta Murgia where it can be found the wider calcareous dolina in the Murge area and the Pulo of Altamura, karst originated cave. Due to the natural calcareous composition of the soil, in Altamura there are several caves with stalactites and stalagmites among which the Grotta of Lesco and Grotta S.Angelo are the most important.


Cassano delle Murge Cassano delle Murge è un comune di 13.260 abitanti della provincia di Bari. Le origini di Cassano si fanno risalire alla civiltà romana. Ciò viene confermato da numerosi ritrovamenti archeologici. Centinaia di manufatti in pietra, pitture, vari oggetti trovati nelle grotte intorno alla cittadina ci raccontano di insediamenti preistorici. A causa della tipica conformazione territoriale delle zone carsiche, si trovano numerose grotte in tutto il circondario di Cassano. La più grande si trova a circa 3 km dall’agglomerato urbano ed è quella detta “di Cristo”, scoperta nel XVII secolo. A due Km. a est troviamo la grave di “Pasciullo”, profonda 180 metri e ancora da esplorare. Le grotte finora conosciute nel Comune di Cassano delle Murge ed ancora accessibili, sono circa una trentina, alcune ormai distrutte, di cui 20 ad andamento orizzontale e 6 che si sviluppano in verticale. A tre Km. a sud-est, sgorga una sorgente inesauribile chiamata “Pozzo di Conetto”. La recente scoperta di un menhir, risalente a 2500-2000 anni a.C. conferma, tra l’altro, le antiche origini del borgo.

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Sagre e manifestazioni

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Agosto (1/4) Festa Patronale di SS. Maria degli Angeli

Ottobre Profumi e Sapori d’Autunno

Agosto-Settembre Festa della Birra

Novembre Sagra del Fungo Cardoncello

Agosto Sagra della Focaccia

Novembre GirOlio d’Italia

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TERRA DELLE GRAVINE

It is a place of silence, study and pray in order to bring the visitor to the rest of the Spirit and contemplation.

secolo in stile neoclassico; la Chiesa di San Rocco, eretta nel XVII secolo, conserva al suo interno preziose opere d’arte realizzate nel corso dei secoli da artisti locali; il Santuario di S.Maria degli Angeli, costruito dopo che nel XVII secolo fu scoperta una sacra immagine della Vergine in una grotta, si venera nella millenaria grotta naturale dell’omonimo Santuario della Murgia Barese. Da visitare anche numerose altre chiese e cappelle tra cui la Cappella dedicata a S.Giuseppe, “uomo del silenzio”.

the other hand, many archaeological findings show that pre-historic human settlements should have existed here: stone objects, paintings and various other tools found in the caves next to the town centre.

Passeggiando nel centro storico di origini medievali di Cassano delle Murge, possiamo ammirare: la Chiesa Madre, dedicata a S.Maria Assunta, fu edificata nel XIX

Un luogo, quindi, di silenzio, di studio, di preghiera, di totale raccoglimento, che ti porta al riposo dello spirito ed alla contemplazione. Il comune è famoso soprattutto per la presenza, nel suo territorio della Foresta Mercadante, 1.300 ettari, nata nel 1928 con uno scopo di protezione contro l’erosione e per evitare i movimenti franosi del fragile terreno dopo che era stato deviato il corso del torrente Picone, che regolarmente esondava. Importanti e di vari livelli sono i circuiti cicloturistici. Cassano delle Murge is a small town in the district of Bari having about 13.260 inhabitants. Its origins should be during the Roman Empire Period. On

Due to the typical calcareous composition of the soil, there can be found lots of natural caves in the whole area around Cassano. The biggest was found around 3 km far from the town centre and it is called “Christ’s” discovered in XVII century. 2 km eastern, there is Pasciullo grave, natural calcareous valley, 180m deep that has not been explored yet. The caves around Cassano which are known and accessible are around 30 ,some of them nearly destroyed; 20 have a horizontal structure, 6 a vertical one. 3 km south-eastern Cassano there is a water spring, Pozzo di Conetto. The recent discover of a Menhir, dating back to 2000-2500 years ago confirms the very old origins of the place. Walking by the old town centre, it is possible to admire: Mather Church dedicated to Santa Maria Assunta, built in XIX century in neoclassic style, San Rocco Church, XVII century, where precious works of art belonging to various local artists are kept, Santa Maria degli Angeli Sanctuary, built when in XVII when it was discovered a Holy Icon of a Virgin in one of the caves around Cassano. Many other churches are also interesting to visit: San Giuseppe Chapel, for example, called the “man of silence”.

The town is also famous for its Foresta Mercadante which is a 3.212,37 acres of wood created in 1928 with the aim to prevent soil erosion and any other movement of this “fragile” soil especially after River Picone way was changed. There are many interesting cycle tourist itineraries, of


Sagre e manifestazioni

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Aprile Fiera di San Giorgio Settembre (28,29,30) Festa Patronale di San Michele Arcangelo Ottobre (30) Sagra del Fungo Cardoncello

Gravina in Puglia

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Parte della città si estende sulle sponde di un crepaccio profondo, molto simile ai Canyon, scavato nella roccia calcarea da un fiumiciattolo, il Torrente Gravina, affluente del Bradano, da cui prendono il nome le famose gravine della Murgia, in un territorio caratterizzato dalla presenza di numerose cavità carsiche, come la Gravina di Botromagno e il profondo Pulicchio di Gravina.

Dopo la terza guerra sannitica fu municipium romano e centro economico-politico di grande importanza, tant’è vero che i Romani fecero passare anche la via Appia da Gravina. Con la caduta dell’impero romano d’occidente il Sud d’Italia e Gravina in Puglia furono sotto la giurisdizione Bizantina sino all’avvento dei Normanni Altavilla.

TERRA DELLE GRAVINE

Most part of the town extends over a deep ravine in the calcareous rock created by a small river called Torrente Gravina, affluent of Bradano, which is just one the gravine of Murgia; the whole territory is characterised by Karts holes like Botromagno Gravina and the deep Pulicchio di Gravina.

Gravina in Puglia è un comune di 44.312 abitanti della provincia di Bari. Ospita la sede del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Gravina dà nome alle gravine: spaccature della crosta terrestre simili a canyon.

Il Bosco comunale “Difesa Grande” con i suoi 2.000 ettari è uno dei più importanti complessi boscati dell’intera Puglia. Proprio a causa della sua posizione strategica da un punto di vista geografico, il suo territorio risulta, essere abitato già, con assoluta certezza visti i numerosi ritrovamenti archeologici, dal Paleolitico antico, mentre i resti più antichi e più consistenti risalgono al Neolitico.

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There is also a municipal wood, “Difesa Grande”, 4.942.000 acres wide, which is one the most important wood area of the whole region of Apulia. Due to its strategical position from a geographical point of view, its territory seems to be populated since Palaeolithic Age considering the great number of archaeological findings even if there are also older remains dated back to Neolithic Age.

In seguito fu feudo degli Angioini. Nel I secolo d. C. Gravina in Puglia conobbe il Cristianesimo e fu evangelizzata da Basiliani, Benedettini, Francescani, Domenicani. Nel XIII secolo giunsero i monaci degli ordini cavallereschi: Templari. Protagonista delle vicende storiche di fine ‘800 ed inizio ‘900, contribuì all’Unità d’Italia con patrioti e martiri delle guerre d’indipendenza e della I Guerra Mondiale. Da visitare le numerosissime chiese antiche e rupestri, gravina sotterranea, la Gravina di Botromagno con il ponte -viadotto Madonna della Stella, il Castello fatto edificare attorno al 1231 dall’imperatore Federico II di Svevia, dove oggi restano soltanto parte dei muri perimetrali e del basamento. Gravina in Puglia, a town in the district of Bari, has 44.312 inhabitants. It is in the area of the Nation Park of the Alta Murgia. Its name, Gravina originates from “gravine” which are natural ravines in the earths’s crust like canyons.

After the third Sunnite War, Gravina in Puglia was a roman “municipium” and a very important economic-political centre so that the Roman “Via Appia” passes through Gravina in Puglia. When the West Roman Empire fell, the south of Italy and Gravina in Puglia came under the jurisdiction of Byzantines until the arrival of Altavilla Normans. After some years, Gravina in Puglia, became feudo of Angevins; in the first century after Christ, Gravina in Puglia knew Cristian religion and was evangelized by Basilians, Benedictines, Franciscan and Dominician Monks. In XIII century, knight monks, Templar, came here, too. Gravina in Puglia had also an important role in the historical events from the end of 1800 to the beginning of 1900 and took part to the process of the Italian political unity with its patriots during the Independence Wars and the I World War. There are many old rocky churches worth of a visit, the “underground gravina”, Botromagno Gravina together with “Madonna della Stella” bridge; there is also the Castle that Frederick II the Swabian ordered to build in 1231 where today only part of the walls and the basement remain.


Sagre e manifestazioni

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Giugno (2) Festa Patronale di Sant’Erasmo

Santeramo in Colle Nel vasto scenario della campagna pugliese, l’itinerario verso Santeramo in Colle, ci porta sulla Murgia, seguendo la direzione che da Bari passa per Bitetto, Sannicandro e Cassano. Santeramo è già Murgia. Ma una Murgia folta e verdeggiante che annuncia, di là a pochi chilometri, la Lucania. Il nome glielo ha dato Sant’Erasmo di Antiochia, sfuggito e nascosto nelle catacombe della chiesa del Carmine, al tempo delle persecuzioni contro i cristiani. Il centro storico risale al Medioevo e si raccoglie intorno ai resti di un Monastero Benedettino del XII secolo ed alla Chiesa Romanica del Carmine, già Cattedrale di S. Erasmo, sorta nel corso del 1200. Il Carmine ha subito attraverso varie epoche notevoli cambiamenti che ne hanno alterato la struttura originaria.

Sempre nel centro storico sorge una bella chiesetta romanica, dedicata a S.Eligio, probabilmente del XIII secolo: interessanti gli affreschi della stessa epoca e l’oratorio del Quattrocento in cui si trova un pregevole presepe monumentale dello scultore santermano Armando Mele. Il Settecento ha visto la nascita della Chiesa Matrice, costruita nel 1711, ampliata nel 1729 e nel 1741 dedicata a S. Erasmo, vescovo e martire, protettore

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principale di Santeramo. La facciata barocca ha subito modifiche nel corso dell’Ottocento e del Novecento: il taglio del timpano, l’inserimento della nicchia con la statua del santo e l’apertura di due porte laterali. Al Largo Convento si può visitare l’imponente Monastero dei Minori riformati, della seconda metà del secolo XVII eretto insieme alla Chiesa del SS.Crocifisso, sul luogo di una cappella dedicata a S. Rocco. Anche se la chiesa ha la facciata ed il segrato ottocenteschi, all’interno si apre su due navate con quattro cappelle barocche inserite nel lato destro. Del vecchio Tempietto di S.Effremo, si può osservare un pezzo di muro che si affaccia verso il cimitero dei colerosi. Nella storia civile, oltre che urbanistica di Santeramo, una traccia importante appartiene al massiccio Palazzo Marchesale, edificato nel 1576, che presenta una poderosa facciata a bugnato, fortezza e residenza di Ottavio Carafa. Il paese alto 500 m, offre una suggestiva visuale della campagna collinare in cui sorgono le bellissime masserie. Molte di esse sono antiche e ben restaurate in piacevoli posizioni paesaggistiche, alcune presentano intorno la fortificazione medievale tipica. Interessante al riguardo la Masseria Galietti a circa 2 km da Santeramo sulla strada provinciale per Acquaviva. In the wonderful scenery of the apulian countryside, you can reach Santeramo in Colle leaving Bari and following the direction towards Bitetto, Sannicandro and Cassano. The old town centre dates back to MiddleAges and the great part is built around the remains of a Benedictine Monastery and the Romanic Church of Carmine, already Cathedral of Saint Erasmus, dating back to 1200. Carmine Church has undergone many restoration works during centuries which changed the structure original features. In the old part of the town, there is also a little Romanic Church, dedicated to Saint Eligio, maybe originating in XIII cen.: interesting its frescos of the same age while the Oratory, built probably during XV cen, has a monumental Cristmas crib made by the local sculptor Armando Mele.

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TERRA DELLE GRAVINE

During XVIII cen. the Mother Church was erected; built in 1711, enlarged in 1729 and 1741,it is dedicated to Saint Erasmus, archbishop and martyr, main protector of Santeramo. The baroque façade has undergone changes during 1800 and 1900: the tympanum shape, a niche was added containing the statue of S. Erasmus and the opening of the side entrances. It is also worth of a visit, the imposing Monastery of Minor Friars, dating back to XVII cen. erected together with Saint Crucifix Church in the place where there was a chapel dedicated to Saint Rocco. Even if façade and courtyard

are XIX cen., inside there are tw naves with four baroque chapels on the right side. In the past a little temple of Saint Effremo, now just a piece of wall can be admired, the one overlooking the cholera patients cemetery. An important trace of Santeramo civil and urban history belongs to the impressive Palazzo Marchesale, built in 1576 which boasts a wonderful ashlar façade; in the past, it was the residence of Ottavio Carafa. Santeramo, 500 m.high, offers a stunning view over the gentle rolling hills of the countryside where beautiful “masserie”, the typical rural farms, are located. Many of them, very old and properly restored, can be found in striking landscape positions; some of them have also a typical medieval fortification. One of the most interesting to visit it could be Masseria Galietti, about 2 km from Santeramo, on the provincial road towards Acquaviva.


VALLE DEI TRULLI Alberobello Castellana Grotte Locorotondo Putignano

Castellana Grotte

Putignano Alberobello

Locorotondo


Sagre e manifestazioni Marzo-Aprile - Passione vivente Giugno-Settembre - “Estate Eventi” Giugno - Arte Alberobello, Estemporanea di Pittura Luglio (10) - Orecchiette in “Contrada”

www.comune.alberobello.ba.it Agosto Festival Folkloristico Internazionale Mostra dell’Artigianato Turistico Settembre - Birra fra i Trulli, Food, Beer & Sound Settembre (27,28) - Festa Patronale dei Santi Medici Cosma e Damiano Dicembre - Presepe vivente

Alberobello

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Vino e delle attività agricole di questo splendido angolo della Puglia che conserva gelosamente queste tradizioni millenarie, come patrimonio inesauribile di cultura e civiltà. Il Santuario Santi Medici fu eretto nel 1885, in stile neoclassico. La porta raffigura una pagina meravigliosa del Vangelo, le Beatitudini. Il portale è onorato con le quattro virtù morali, mentre i medaglioni simboleggiano le virtù teologali.

Alberobello è un comune della provincia di Bari con 11.040 abitanti, celebre per le sue caratteristiche abitazioni, chiamate trulli, dichiarati patrimonio dell’umanità dell’UNESCO nel 1996, fa parte della Valle d’Itria. Una prima antropizzazione dell’area prese avvio solo nei primi anni del XVI sec. su impulso del conte di Conversano che introdusse una quarantina di famiglie di contadini per bonificare e coltivare le terre, con l’obbligo di consegnargli la decima dei raccolti. Il successore, il potente conte Giangirolamo II, iniziò la vera urbanizzazione della selva con la costruzione di un agglomerato di case. L’abbondanza di materiale sedimentario calcareo e l’autorizzazione del conte a costruire case solo con muri a secco senza l’uso di malta, che sono i caratteristici trulli, contribuì all’espansione dell’agglomerato urbano. Tale obbligo di far costruire case solo con pietre a secco fu un espediente del conte per evitare il pagamento dei tributi al Viceré spagnolo del Regno di Napoli. Infatti nel 1644, in seguito di denuncia

cosicché gli ispettori regi trovassero solo pietre sparse. Il 27 maggio 1797, il re Ferdinando IV di Borbone accolse l’istanza degli alberobellesi ed emanò un decreto con il quale elevava il piccolo villaggio a città regia, liberandola dalla servitù feudale. Il trullo nella forma rotonda con tetto a cupola autoportante è composto di cerchi di pietre sovrapposti, le cupole sono abbellite con pinnacoli decorativi, la cui forma è ispirata a elementi simbolici, mistici e religiosi. Il trullo più grande del paese è chiamato Trullo Sovrano, dichiarato Monumento Nazionale, questo edificio a due piani è adibito a museo e ospita varie manifestazioni. In una zona centrale dell’abitato sorge il più grande complesso di 15 trulli contigui e comunicanti. Tale complesso abitativo, identificato come Casa Pezzolla ha all’interno il Museo del Territorio, pensato come contenitore per le esposizioni di attrezzi, reperti e di testimonianze relative alla storia, alle tradizioni e al folklore del territorio.

fatta dal duca di Martina Franca fu ordinata una ispezione regia. Per prevenirne gli effetti il conte Giangirolamo ordinò ai coloni di demolire le abitazioni e allontanarsi temporaneamente dall’area. Ciò avvenne in una sola notte,

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Il Museo del Vino di Alberobello è ospitato all’interno dell’antica e prestigiosa Cantina Albea e nasce dall’iniziativa dell’ imprenditore Cav. Dante Renzini. Il museo è una struttura in continua crescita ed ha lo scopo di divulgare, attraverso il materiale raccolto e le iniziative che verrano prese, la conoscenza della produzione del

Da non perdere la Chiesa di Sant’Antonio edificata nel 1927 su un terreno donato da una cittadina di Alberobello ai sacerdoti Guanelliani. Su una pianta a croce greca si innesta una cupola alta 21 metri a forma di trullo. Curiosità: Sulla strada che da Alberobello porta a Mottola si trova il campo di concentramento. A volerlo fu il Ministero dell’Interno fascista. Il luogo fu scelto perché isolato e perché la campagna circostante poteva dare lavoro agli internati. Fu aperto nel giugno del 1940 e chiuso solo due giorni prima dell’armistizio nel settembre 1943. Alberobello is a little town in the district of Bari famous for its characteristic traditional dwellings called “trulli” declared by UNESCO as world heritage in 1996; it is also part of Itria Valley spreading over Province of Bari, Brindisi and Taranto. The first human settlements should date back to XVI century when the Count of Conversano decided to move about forty families in this area in order to reclaim and cultivate the soil with the obligation to give him back the tenth part of the harvesting. Actually, his successor, Count Giangirolamo II, started a proper urbanisation of the land building a group of houses. The “trulli” became the most common type of dwelling as there was plenty of sedimentary calcareous materials and the Count ordered to build without any use of mortar; using a dry-walling technique, they did not have to pay any taxes to the Viceroy of the Reign of Naples. In fact, in 1644, further to a complaint by the Duke of Martina Franca, it was ordered an inspection. The Count ordered the people to leave their houses and pull them down; when the inspectors came, they found only heaps of stones

VALLE DEI TRULLI

here and there. This happened one night after which the inhabitants rebuild their “trulli”. On May 27th, 1797, FERDINAND IV of BOURBON, King of Naples and Sicily declared the village as part of the Reign, free from feudatories control. The “trullo” has a conic roof and it is built putting circles of stones one upon the other; at the top of it there usually be found decorative pinnacles. Trullo Sovrano is the biggest on; it is divided in two floors and it is also used as Museum dedicated to different celebrations. In the central area, there is the biggest agglomerate of trullos made by 15 communicating adjoining trullos; this is called “Casa Pezzolla” and it is used as Territory Museum dedicated to the exposition of tools and any other proof of the local traditional folkloristic reality. It’s worth of a visit Sant’Antonio Church, built in 1927 upon a land given by one of Alberobello citizen to Guanellian priests. It has a trullo-shaped dome 21 metres high over a Greek cross plan.


Sagre e manifestazioni Gennaio (11) Le Fanove Aprile (ultima domenica) La Festa d’Aprile, in onore della Madonna della Vetrana Giugno-Settembre “Colori d’Alabastro” l’estate castellanese

Castellana Grotte Castellana Grotte , situata su un territorio calcareo e carsico, è ad altezza media di 300 m. Dal punto di vista morfologico, il territorio di Castellana è costituito essenzialmente dalla pietra che, ricavata dalle sue stesse cave, è sicuro sostegno degli intonaci delle case e fine ornamento delle superfici dei palazzi e delle chiese cittadine. Tra i beni architettonici troviamo: la Chiesa Madonna della Grotta, unico esempio di chiesa ipogea.Chiesa Madre, intitolata S. Leone Magno. Il nucleo originario risale ai primi anni del 1200. Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito numerosi rimaneggiamenti e restauri; il Santuario Maria SS. della Vetrana, costruito nel 1691, su una preesistente chiesetta, per volontà del popolo castellanese, come ringraziamento alla Madonna della Vetrana che aveva liberato il paese dalla terribile peste del 1690. Sorge su uno dei cinque colli di Castellana. Il convento possiede una corposa biblioteca di antichi volumi di storia, filosofia e teologia; la Chiesa S. Maria del Caroseno, risale alla fine del secolo XVIII. La facciata è barocca, quasi rococò, esaltata da tre incavi, in due dei quali sono collocate le statue di S. Pietro e S. Giovanni d’autore ignoto; la Chiesa del Salvatore, costruita nel 1984 su progetto del castellanese prof. Gaetano Montanaro. Interamente rivestita in pietra, ha l’interno a forma trapezoidale. Conserva un Crocifisso ligneo del Seicento fiorentino e una tela raffigurante la Madonna col Bambino di stile bizantineggiante; la Torre dell’Orologio, edificata nel 1848, rappresenta l’unico esempio di torre esistente nell’assetto urbanistico castellanese; il Palazzo Municipale, sorto inizialmente come convento dei Francescani. Presenta un bellissimo chiostro risalente alla fine del secolo XVI. Le Grotte si trovano a circa un chilometro e mezzo dal centro abitato e seguono il percorso di un antico fiume sotterraneo. L’ingresso naturale è costituito da un’enorme voragine a cielo aperto, profonda una sessantina di metri, denominata La Grave e riportata sulla cartina “Terra di Bari et Basilicata” inserita nell’Atlante regionale d’Italia. Il percorso offre al visitatore due itinerari, uno breve di circa

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un chilometro e mezzo fino alla Caverna del Precipizio, ed uno completo di tre chilometri circa, fino all suggestiva Grotta Bianca. All’interno si registra una temperatura media di quindici gradi.

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Anelli, speleologist, discovered the Karst caves about 1,5 km far from the town centre. Some years later, 1950, Castellana became Castellana Grotte (“grotte” means caves). Now Castellana is a touristic site as well as an important agricultural and handcraft centre. The caves follows the course of an ancient underground river; the natural entrance to the caves is an open air big hole, about 60mt. deep, called “La Grave” also reported on the topographic table of “Terra di Bari et Basilicata” and on the Italian maps book. The tour into the caves can be short or long; the short itinerary is 1,5 km long and arrives until the Caverna del Precipizio (cave of precipice) while the complete one is 3 km long and arrives until the impressive Grotta Bianca (white cave); the medium temperature inside

Curiosità: la Chiesa Madonna della Grotta, unico esempio di chiesa ipogea, è una grotta carsica cui si accede tramite una lunga scalinata, dopo aver attraversato un ambiante, che avrebbe dovuto costituire una chiesa mai completata, la grotta possiede un altare lapideo della metà del ‘700 con un affresco probabilmente risalente alla fine del ‘500, raffigurante una “Madonna col Bambino”. La Stalagmite World Cup, straordinario scherzo che madre natura ha creato nelle Grotte di Castellana, una splendida concrezione di alabastro che raffigura la copia perfetta della Fifa World Cup. A 2 Km da Castellana c’è il Parco dei Dinosauri, un itinerario preistorico con animali riprodotti a grandezza naturale. Forme e rumori per un fantastico viaggio tra gli antichi dominatori della terra. Giurassico, Triassico, Cretacico: ambiente con paesaggi tipici delle ere in cui vissero i Dinosauri. Un vero è proprio museo a cielo aperto, una passeggiata davvero entusiasmante, una guida vi condurrà nel periodo della preistoria. It is a little town of about 18.349 inhabitants in the district of Bari. The most famous date in the history of Castellana is January 28th 1938 when the Prof. Franco

www.comune.castellanagrotte.ba.it Luglio “Tipica” Festival dell’Enogastronomia e delle tipicità Pugliesi Agosto (ultima SETTIMANA) “Castellana Music Festival” Rassegna Jazz, Swing, Blues e Soul Settembre (7,8) Sagra del Pollo e del Coniglio

VALLE DEI TRULLI

the caves is 15°C. Located in a Karst and calcareous soil, Castellana, is 300 mt. over the sea level. From a morphological point of view, its territory is mainly characterised by a kind of stone, taken by its own quarries, that is a strong support for the plaster of its houses and delicate decoration of the residences surfaces as well as of the local churches. Among the architectonical patrimony: Madonna della Grotta Church, unique example of hypogeal church; the Mother Church called S. Leone Magno whose original structure originates back to 1200; Maria SS. Della Vetrana Sanctuary built in 1691, in the place of a little church over one of the five hills of Castellana, because local people wanted to thank Madonna della Vetrana as she saved them from pestilence of 1690 (its convent has a rich library with ancient books of history, philosophy and theology); S. Maria del Caroseno Church, dating back to 1984 according to the plan of Prof. Gaetano Montanaro, fully covered by local stone and a trapezoidal shape, it preserves a wood crucifix of 1600 and a picture representing the Madonna with the Baby in byzantine-like style; the Torre dell’Orologio (clock tower) erected in 1848, is the only example of tower in Castellana area; the Palazzo Municipale (town hall), originally a Franciscan Convent, has a magnificent cloister dating back to XVI century. Madonna della Grotta Church, is particularly important as the only example of underground church; it is a Karst cave reachable by a long flight of steps, with a stony altar dating back to the middle of 1700 reporting a fresco, maybe 200 years older, representing a Madonna with the Baby. A funny curiosity regarding the caves: there is a splendid alabaster concretion representing the Fifa World Cup called Stalagmite World Cup . Just 2 km far from Castellana there is the Parco dei Dinosauri (Dinosaurs Park): an historic itinerary with life-sized dinosaurs, through Jurassic, Triassic and Cretaceous periods landscapes; a funny guide journey into prehistory.


Sagre e manifestazioni Aprile (23) - Festa Patronale di San Giorgio Maggio (terza domenica) - Festa di Santa Rita Giugno (13/14/15) Festa di Sant’Antonio di Padova e San Vito Giugno-Settembre Locus Festival Agosto - Sagra del “Gnumeredde” Agosto (6/7) - Festa di San Gaetano

Locorotondo Locorotondo è un comune di 14.098 abitanti della provincia di Bari. Il paese sorge su un rilievo posto a m 410 appartenente al ramo sud-orientale dell’altopiano denominato Murgia dei trulli, caratterizzato da rilievi poco accentuati e dalle tipiche costruzioni coniche. L’ambiente agrario, che interessa parte della Valle d’Itria, è stato modellato dai braccianti, divenuti proprietari, favoriti, nel secolo scorso, da particolari condizioni socio-politiche. L’ambiente naturale è soggetto alla drastica diminuzione delle aree boschive lasciando sempre più spazio alle aree coltivate. La contrada è nata come raggiungimento di trulli (casedde) i cui abitanti, dediti per lo più all’agricoltura, operavano intorno a spazi comuni: l’aia, il pozzo e la piccola chiesa. Nel corso degli anni si sono aggiunti i negozi, le scuole, gli edifici postali, che hanno reso ogni contrada quasi un’autonoma unità demografica, collegata alle altre ed al centro urbano da una rete viaria capillare ed efficiente. In tutto l’agro vi sono circa cento contrade. Il centro storico di impianto approssimativamente circolare, fu circondato da mura fino alla metà del sec. XIX. Le case terminano con inconsueti tetti aguzzi, detti cummerse, con apertura a lastre calcaree, le chiancarelle. Questa tipologia di copertura era usata nel centro urbano e negli ambienti delle masserie destinati ad ospitare i proprietari. La Chiesa dell’Ospedale, detta di S. Anna. La sua origine, attestata al sec. XVI, pare sia più remota. Vi è conservato un affresco di Gesù in trono.Nel 1880, con l’edificazione dell’Ospedale, le originali cummerse incrociate furono sostituite da un terrazzo. La Chiesa Madre fu costruita, fra il 1790 ed il 1825, sull’area in cui erano sistite, in epoche successive, altre due chiese, la prima del 1195, l’altra del sec. XVI. Ha la facciata di gusto neocinquecentesco. L’interno conserva tele, statue e splendidi altari di pregevole fattura. Palazzo Morelli, è l’unica dimora signorile che ha conservato integra l’impostazione architettonica barocca

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di primo Settecento della facciata. Sono ben conservati: il portale e gli splendidi balconcini con ringhiere in ferro battuto. Il Vino Bianco Locorotondo viene ricavato dai vitigni Verdeca e Bianco d’Alessano, scelti perché adatti alle condizioni pedoclimatiche, e prodotto nella locale Cantina Sociale Cooperativa che conta quasi duemila soci. Il Bianco d’Alessano è poco esigente e si adatta alle zone aride e alle spalle collinari, il Verdeca invece, più esigente, preferisce le lame e i canaloni. Grazie alle innovazioni colturali e alle moderne tecniche vinificatorie dei numerosi enologi della zona, si è riusciti a mantenere la produzione

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e a migliorare la qualità, fino a creare un vino bianco che nel 1969 ottenne la Denominazione di Origine Controllata ed uno spumante D.O.C., oltre al Moscato ed al Distillato, al Rosso Rubino, al Roccia , al Rosè de Rosè, tutti esportati nei Paesi Europei ed Extraeuropei. ‘A Quaranténe: Con questo termine dialettale viene identificato il mitico fantoccio dalle sgradevoli fattezze di vecchia megera che simbolizza, nell’immaginario collettivo della nostra gente, il tempo di Quaresima. ‘A Quaranténe, che potrebbe tradursi in Quarantana, scandisce il periodo quaresimale che nell’anno liturgico cristiano è il periodo di tempo che intercorre fra il martedì Grasso, atto finale del Carnevale, e la domenica di Pasqua. Questo ciclo temporale di circa quaranta giorni dedicata all’astinenza ed al digiuno fungeva come percorso spirituale di preparazione alle celebrazioni liturgiche pasquali. It’s a little town of 14.098 inhabitants in the district of Bari. Standing upon a hill of 410 mt. over the sea level, it belongs to the south-east part of Murgia valleys, called “trulli area” and it is characterised by soft uplands and typical conic-roofed dwellings, “trulli”. The agricultural structure, which is part of Itria Valley, has been created by the local farm laboured, become owner last century, thanks also to the particular socio-politic conditions. The natural habitat has undergone a drastic decreasing of woody areas leaving space to fruits orchards and vegetable gardens. Locorotondo, born as an agglomerate of country districts where farm labourers came to cultivate the land: they used the typical dwellings, trulli also called “casedde” to store what they were cultivating, to dry wheat on trullis’ paved yard or to use the water collected in the well. As time passed, little shops, churches, schools and postal offices were built in each district and efficient roads linked one to each other. About 100 country districts are part of Locorotondo. Locorotondo’s old town centre has a circular shape and it has been surrounded by walls until the middle of XIX

www.comune.locorotondo.ba.it Agosto (seconda domenICa) Sagra del Fungo Porcino Agosto (15) - Festa della Santa Maria del Pozzo Agosto (16) - Festa Patronale di San Rocco Ottobre (terza domenICa) Festa dei SS. Cosma e Damiano e Madonna della Catena Novembre (seconda domenica) Festa del Vino Novello

VALLE DEI TRULLI

cen. Here, the typical houses have unusual pointed roof, called “cummerse”, made of calcareous flat stones, called “chiancarelle”. This kind of houses was used in the urban centre and in the part of “masserie” where owners lived. The Chiesa dell’Ospedale (Hospital Church) is also called Saint Ann and originates back to XVI cen. or even before. A superb fresco representing Jesus on the Throne is preserved here. In 1880, when the hospital was built, the original “cummerse, were substituted by a terrace. The Chiesa Madre (Mother Church) was built between 1790 and 1825, on the area where two other churches existed, the first dating back to 1195 and the other to XVI cen. The façade is XVI century- like style. Inside, valuable pictures, statues and magnificent altars can be admired. Palazzo Morelli (Morelli Residence) is a noble residence which keeps intact its original baroque structure of the façade dating back to the first years of XVIII cen. The portal and the splendid wrought iron balconies are accurately preserved. It’s worth to say a word about the Locorotondo D.O.C. white wine: it is made by Verdeca and Bianco d’Alessano grapes as these are the most appropriate to the local pedo-climatic conditions and produced in the local “Cantina Sociale Cooperativa” ((wine growers’ cooperative) having nearly 2000 members. The Bianco d’Alessano grape is not particularly exigent and it easily adjusts to dry soils and hills backs; the Verdeca, on the other side, is more exigent and prefers “lame”, typical natural canyons, and water canals. Thanks to the modern winery techniques used by many local wine experts, the production is regular and the quality has been improved every year so that in 1969 it obtained the title of “Controlled Origin Denomination” together with the Moscato, Distillato, Rosso Rubino, Roccia , Rosè de Rosè, all wine exported in European and Extra European countries. ‘A Quaranténe: this local dialect word indicates a ugly puppet symbolising the period of 40 days before Easter, “Quaresima”: this is the period of time dedicated to fasting and abstinence according to the Catholic religion tradition considered as the preparation to Easter.


Sagre e manifestazioni

www.comune.putignano.ba.it

Febbraio Carnevale, Sfilata di carri allegorici

Settembre Sagra della Farinella

Luglio - Sagra della Frisella Luglio (terza domenica) Festa della Madonna del Carmine

Ottobre Sagra del Fungo

Agosto (1/4) Festa Patronale di Santo Stefano

Alberobello Putignano Dalle origini antichissime, probabilmente uno dei borghi dei Peuceti, abitatori della Japigia, Putignano, dopo aver vissuto fausti momenti durante il periodo della Magna Grecia, passò ad essere Municipium Romanum. Conobbe alterne vicende durante l’età medievale, le sue Mura hanno saggiato l’amore e l’odio di Federico II, i benefici dei Cavalieri di Malta, le lotte in difesa dell’autonomia hanno ospitato nobili e briganti, ma sono rimaste intatte fino ai giorni nostri e ancora adesso il centro storico di Putignano ben si armonizza con la città nuova, in un perfetto connubio tra tradizione e modernità.

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Umberto II. Il Museo, oltre ad avere mobili autentici, già restaurati, vanta librerie con libri di notevole valore storico, numerose argenterie, quadri e porcellane di notevole pregio. Fiore all’occhiello del museo sarà l’allestimento, nel suo interno, della pregiata collezione di armi del Principe, che vanta anche alcuni pezzi rari.

scavate nella friabile roccia calcarea. Ad omaggiare il nome del Comune di Putignano è il celeberrimo Carnevale con sfilate di carri allegorici, vere e proprie opere d’arte ispirate dalla fantasia dei maestri cartapestai. Non da ultime, le sfilate, sono protagoniste della notte bianca programmata per l’estate. E’ interessante sapere che è anche possibile effettuare visite guidate ai capannoni dei carri allegorici contattando la Fondazione del Carnevale di Putignano. Di notevole interesse speleologico è la Grotta del Trullo scoperta nel 1931 ed unica nel suo genere in quanto interamente ricoperta di stalattiti e stalagmiti alabastrine.

Testimone di tutto questo è il Borgo Antico: strette viuzze che si fanno appena largo tra case basse e linde, balconi settecenteschi, un cospicuo patrimonio di chiese. Durante l’escursione nel Centro Storico è possibile visitare, anche con l’ausilio di guide turistiche, la Piazza del Plebiscito dove si affacciano il Sedile, la chiesa romanica di San Pietro Apostolo ed il Palazzo Romanazzi-Carducci. La Chiesa, dalla facciata solenne e maestosa, impreziosita dall’imponente rosone del sec. XV, al suo interno di recente restauro,offre agli occhi del turista il suo soffitto ligneo, opere dello scultore cinquecentesco Stefano da Putignano e piccoli altari che custodiscono le reliquie di S. Cesario, S. Mercurio, S. Clemente, Santa Crescenza, Santa Costanza e Santa Benedetta donate da Papa Clemente II per intercessione di Fra Giuseppe Eusanio, dell’Ordine degli Eremiti, vescovo di Porfirio e Assistente al Soglio Pontificio. Di prossima apertura al pubblico, il Palazzo ROMANAZZI-CARDUCCI, di cui il Comune di Putignano è proprietario dagli anni ’60 fu fatto edificare dal “Balì” Gian Battista Carafa nel XV sec. e per un lungo periodo fu sede dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. E’ dotato di un raro ed ampio giardino pensile. Fu donato, compresi gli arredi, dal Grand’Ufficiale Guglielmo Romanazzi Carducci, Principe di Santo Mauro, all’Amministrazione Comunale con il preciso dettato di adibirlo a Museo Civico. Il Palazzo rappresenta un particolare interesse pubblico per Putignano e per la storia pugliese per aver ospitato ripetutamente oltre i suoi antenati, illustri personalità storiche tra cui S.A. il Re d’Italia

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Its origins are very old, probably Pecetian centre, Putignano, after a period of richness during Magna Greece period, it became “Muncipium Romanum”. During Middle Age, Putignano knew Frederik II of Swabia as well as Malta knights, nobles and robbers but its old town centre is nearly intact and fit perfectly together with the modern part of the town.

Continuando la passeggiata lungo la ‘chiancata’ (vecchio estramurale rivestito di chianche) è possibile visitare il Convento delle Carmelitane, meglio conosciuto come Convento Grande ed è senza alcun dubbio uno dei più significativi monumenti del patrimonio storico ed artistico putignanese rinascimentale di recente restauro ed adibito a sede della Biblioteca Comunale. A fianco del Convento è ubicata la chiesa, un vero e proprio gioiello seicentesco per la ricchezza e il pregio degli arredi e del mobilio interno. Si prosegue ammirando vicoli e palazzi medievali sino ad arrivare in Largo S. Maria dove si affaccia la splendida Chiesa Barocca di Santa Maria la Greca dove sono custodite le spoglie di Santo Stefano Patrono di Putignano. Per il turista sarà d’obbligo visitare le chiese rupestri di San Michele in Monte Laureto e della Madonna delle Grazie

The so called “Borgo Antico”, the old town centre, is made of narrow streets, small white houses, balconies of XVIII century and a lot of churches. Visiting the old town centre, better if guided by an expert, it is possible to visit, “PiazzaPlebiscito” where the “Sedile”, the Romanic Church San Pietro Apostolo and Romanazzi-Carducci Residence overlook. The above church, showing an important “rosone” of XV century, inside, recently restored, it has a wood ceiling, some works of the sculptor Stefano da Putignano and small altars storing the relics of S. Cesario, S. Mercurio, S. Clemente, Santa Crescenza, Santa Costanza and Santa Benedetta; all of them were given by Pope Clement II. Romanazzi- Carducci Residence is going to be opened for tourists visits very soon; it was ordered to be build by “Balì”, Gian Battista Carafa during XV century and for a long period it was the seat of Malta Knights Order. It is

Dicembre (12) Falò di Santa Lucia

VALLE DEI TRULLI

particularly interesting for its wide roof garden. In 1960, the local administration received it as a gift, furniture included, by Guglielmo Romanazzi Carducci, Santo Mauro Prince in order to make a Civic Museum in it. The Residence is important as there lived, apart from Romanazzi- Carducci Prince ancestors, important historic characters like the King of Italy, Umberto II. The furniture, made of original pieces already restored, it shows ,in particular, historically important books, several silver items and valuable pictures and china. When the Museum will be set, its main part will be the exposition of the Prince weapons, some of them are very rare. Carrying on walking along the old town centre “chiancata” (old main street surrounding the centre paved in the original flat stones “chianche”), it is also possible to visit the Convent of Carmelitane, better known as Convento Grande which is one of the most significant monument of the historical and artistic Putignano’s patrimony; now it is the seat of the Municipal Library. On one side of it, there is its Church, a valuable example of XVII century. On the same way, passing along medieval residences, you reach Largo Santa Maria where the magnificent Baroque Church “Santa Maria La Greca” church overlooks, storing Santo Stefano da Putignano’s relics. There are also two rocky churches in the area, San Michele in Monte Laureto and Madonna delle Grazie, completely excavated in the local calcareous rock. Furthermore, in 1931, it was discovered the “Grotta del Trullo”, important as it is nearly all covered by alabaster stalactites and stalagmites. Putignano is known internationally for its Carnival; in the period from late January to the beginning of March, every Sunday, there is a parade of allegorical carts made in paperpulp usually representing the most significant political and social characters of the period. It is also possible to make guided visits of the places where carts are built.



Le Strutture Associate


SENTIERI IMPERIALI Nome Struttura

Tipologia Struttura

Info e numeri

SENTINELLE DEL MARE Posti Letto

Andria L’ottagono

Nome Struttura

Tipologia Struttura

Info e numeri

Posti Letto

BARI Via Barletta, 218 - tel. 0883.557888 - fax 0883.556098 info@hotelottagono.it

80

BITONTO

Hilton Garden Inn

Via Don L. Guanella, 15/L - tel. 080-5026815 fax 080-5020986 - info.bari@hilton.com

Masseria Pietrasole

C.da Scanzano, 245 - tel. 080-5461217 fax 080-5486528 - info@pietrasolemetaresort.it

Palace

Via Lombardi, 13 - tel. 080-5216551 - fax 080-5211499 info@palacehotelbari.it

Palumbo (Palese)

Via V. Veneto, 31/33 - tel. 080-5300222 fax 080-5300323 - ricevimentopalumbo@chotel.it

Sheraton Nicolaus

Via Cardinale Ciasca, 27 - Tel. 080-5682111 fax 080-5042058 - gm@sheratonbari.com

Terranobile Metaresort

Via Bitritto, 101 - tel. 080-5061529 - fax 080-5621730 info@terranobile.it

143 14

Masseria Relais San Marco

Via Patierno s.n. C.da San Marco - tel. 080-3740336 fax 080-3740336 - casalasanmarco@virgilio.it

13

Nuovo

Via Ferrara, 21 - info@hotel-nuovo.it

24

La Corte di Opaka

C.da Murgetta II Trav. - tel. 0883-615544 fax 0883-615544 - info@lacortediopaka.it

30

Queen Victoria

SP 231 Km 16,700 - tel. 0883-617788 - fax 0883-613311 inf hotelqueenvictoria@libero.ito@hotelparcoserrone.com

64

Canusium

Piazza Oristano, 32 - tel. 0883-662508 - fax 0883-617737 info@hotelcanusium.it - hotelcanusium@alice.it

14

Villa Romanazzi Carducci

Via G. Capruzzi, 326 - tel. 080-5427400 fax 080-5560297 - mercura@villaromanazzi.com

198

D’Altavilla

Via Balilla, 49 - tel. 0883-612583 - fax 0883-6666231 hoteldaltavilla@libero.it - infohotel@hoteldaltavilla.it

42

7 Mari

Via Verdi, 60 - tel. 080-5341500 - fax 080-5344482 hotel7mari@hotel7mari.it

112

Adria

Via Zuppetta, 10 - tel. 080-5246699 - fax 080-5213207 hoadria@tin.it

54

Cristal

Via Trevisani, 190 - tel. 080-5218467 info@hotelcristalbari.it

50

Executive

C.so V. emanuele II, 201 - tel. 080-5216810 fax 080-5225222 - executive.ba@bestwestern.it

47

CANOSA DI PUGLIA

CORATO

328 28 337 25

Relais Polvere di Rose

C.da Polvere di Rose - tel/fax. 080-8981970 info@polveredirose.com

Nicotel Corato

Via Gravina s.n. - tel. 080-8722430 - fax 080-8722430 corato@nicotelhotels.com

Parco Serrone

Via S. Magno, 34/A - tel. 080-8987244 - fax 080-8984441 info@hotelparcoserrone.com

91

La Baia (Palese)

Via V.Veneto, 29/A - tel. 080-5300288 - fax 080-5301002 labaiapalace.ba@bestwestern.it

Apulia Incoming

Via Castel del Monte, 188 - tel. 080-8727008 fax 080-8987028 - info@jubileehotelclub.it

18

Moderno

Via Crisanzio Scipione, 60 - tel. 080-5213313 fax 080-5214718 - hotel@modernobari.com

60

Rondò Residence

C.So A. De Gasperi, 308/E - tel. 080-5023444 fax 080-5023495 - info@rondohotel.it

136

Visa Residence

Via Dante Alighieri, 461/A - tel. 080-5791025 fax 080-5742744 - info@visaresidence.it

30

18 152

RUVO DI PUGLIA Pineta

Via Carlo Marx, 5 - tel. 080-3611578 - fax 080-3611578 info@hotelpineta.it

27

Talos

Via Morandi, 12 - tel. 080-3611645 - fax 080-3602640 hoteltalos@tin.it

24

Via Cerignola, 56 - tel. 0883-621027 - fax 0883-621027 info@ristorantealbergoroma.it - risroma@libero.it

24

SAN FERDINANDO DI PUGLIA Albergo Roma

130


SENTINELLE DEL MARE Nome Struttura

Tipologia Struttura

Info e numeri

Posti Letto

BARLETTA

SENTINELLE DEL MARE Nome Struttura

Tipologia Struttura

Info e numeri

Posti Letto

MOLFETTA

Dei Cavalieri

Via Foggia, Km. 744,487 - tel. 0883-571461 fax 0883-526640 - info@hoteldeicavalieri.net

78

Soglow

Via Terlizzi, 1 - tel. 080-3355812 - fax 080-3342064

Itaca

Viale Regina Elena, 30 - tel. 0883-347741 fax 0883-347786 - itaca@itacahotel.it

54

Garden

S.P. Terlizzi - tel. 080-3341722 - fax 080-3349291 info@gardenhotelmolfetta.it

Nicotel Barletta

Viale Regina Elena - tel. 0883-348946 fax 0883-334383 - barletta@nicotelhotels.com

124

BISCEGLIE

120

MONOPOLI Masseria Donnaloia

C.da Lamandia, 57 - tel. 080-801107 - fax 080-4123398 info@masseriadonnaloia.com

27

C.da Losciale, 70/C - tel. 080-801002 - fax 080-801595 info@torregnazia.it

90

Castellinaria

S.S. 16 Km. 832,225 Loc. S. Giovanni - tel. 080-4240233 fax 080-4240489 - info@hotelcastellinaria.it

64

Covo dei Saraceni

Via Conversano, 1/A - tel. 080-4241177 fax 080-4247010 - info@covodeisaraceni.com

110

Grotta Palazzese

Via Narciso, 59 - tel. 080-4240677 - fax 080-4240767 grottapalazzese@grottapalazzese.it

50

L’abbate

Via Conversano, 474/B - tel. 080-4251536 fax 080-4251554 - info@hotelabbate.it

69

Santommaso

C.da Bogiolaro - tel. 080-4265550 - fax 080-4265550 info@santommaso.net

25

Nicotel Bisceglie

Via Liberta’, 62 - tel. 080-3993111 - fax 080-3993155 bisceglie@nicotelhotels.com

174

Torre Egnazia

Salsello

Via V. Siciliani, 41/42 - tel. 080-3955953 fax 080-3955951 - info@hotelsalsello.it

104

POLIGNANO A MARE

Villa

Viale la Testa, 2 - tel. 080-3980031 fax 080-3980212 - info@hotelvilla.it

127

I 2 Cigni

Via G. Bovio, 228 - tel/fax. 080-3955791 info@hotelicigni.com

24

Mini Albergo Memory

Via Panoramica Paternostro, 239 - tel. 080-3980149 fax 080-3980304 - info@memoryristorante.it

20

GIOVINAZZO

25

President

S.S. 16 Km. 786+ 950 - tel. 080-3941797 fax 080-3943041 - info@presidentgiovinazzo.it

S.Martin

Via Spirito Santo, 44 - tel. 080-3942627 fax 080-3901238 - smartinhotel@gmail.com

45

TRANI

La Fayette

SS. 16 Km. 781+400 - tel. 080-3947022 fax 080-3901238 - info@lafayette.com

42

Capirro

Via Annibale di Francia, 168 - tel. 0883-580712 fax 0883-589582

24

Riva del Sole

S.S. 16 Km. 787+225 - tel. 080-3943166 fax 080-3943260 - info@rivadelsolegiovinazzo.it

414

Regia

Piazza Monsignor Addazi, 2 - tel/fax. 0883-584444 info@hotelregia.it

28

San Paolo al Convento

Via Statuti Marittimi, 111 - tel. 0883-481953 fax 0883-487096 - info@sanpaoloalconvento.it

60

SS.16 bis Barletta-Trinitapoli, Km. 736 - tel. 0883-639001 fax 0883-639001 - info@tenutasanfrancesco.it

44

102

MARGHERITA DI SAVOIA Del Sole

Via Manfredonia, sn - tel. 0883-657306 fax 0883-652898 - info@albergohoteldelsole.it

78

TRINITAPOLI Tenuta San Francesco


ALTOPIANO DI PRIMIZIE Nome Struttura

Tipologia Struttura

Info e numeri

ALTOPIANO DI PRIMIZIE

Posti Letto Nome Struttura

Tipologia Struttura

Info e numeri

Posti Letto

ACQUAVIVA DELLE FONTI Alma Resort (Parco La Fenice)

SP. per Santeramo Km. 5 - tel. 080-759090 fax 080-759539 - info@almaresort.com

28

SS. 100 Km.18 - tel. 080-6977290 - fax 080-4577911 direzione@hotelclubilbaricentro.it

56

NOICATTARO Una Hotel Regina

SP. 54 per Torre a Mare - tel. 080-5430907 fax 080-5431662 - una.regina@unahotel.it

200

Vittoria

C.da Scizzo - tel. 080-5431159 - fax 080-5431159

136

CASAMASSIMA Club Il Baricentro

TURI

CONVERSANO Grand Hotel D’aragona

C.da S. Donato, 5 (SP. Cozze) - tel. 080-4952344 fax 080-4954265 - info@grandhoteldaragona.it

Avantgarde

Via Castellana, 67/D - tel. 080-4958468 fax 080-4958468 -. info@hotelavantgarde.it

24

Masseria Gravelle

SP. Turi-Castellana, Km. 400 - tel. 080-4959737 fax 080-4959737 - info@masseriagravelle.it

14

Palazzo D’erchia

Via Acquaviva D’aragona, 116 - tel. 080-4950350 fax 080-4950350 - info@palazzoderchia.it

19

140

GIOIA DEL COLLE Svevo

Via P. Cassano, 319 - tel. 080-3484304 fax 080-3482797 - hsvevo@hotelsvevo.it

156

MODUGNO

SP. 65 Casamassima-Conversano - tel. 080-8915657 fax 080-8912785 - info@hotelresidence.it

Holiday Residence

-

TERRA DELLE GRAVINE Nome Struttura

Tipologia Struttura

Info e numeri

Posti Letto

Best Western HR

SS.96 Km. 119,300 - tel. 080-5057029 fax 080-5057026 - rocco.abbadessa@chotel.it

Giardino

SS. 96 Km. 118,780 - tel. 080-5322210 fax 080-5322210 - info@hotelgiardinobari.it

40

Saurus

SS. 96 KM 84,229 - tel. 080-3142194/9812 fax 080-3161205 - info@saurushotel.it

63

Residence A14

Via Roma, 108 - tel. 080-5322622 - fax 080-5322624 info@hotela14.it

49

Svevia

Via Matera, 2/A - tel. 080-3111742 - fax 080-3112677 info@hotelsvevia.it

44

Il portico della Masseria

Via per Mercadante Km. 4 - tel. 080-3468980 fax 080-3466174 - info@ilportico.info

30

Dell’Ulivo

Via Convento, 270 - tel. 080-763905 - fax 080-763905 info@reggiadigiano.it

20

234

ALTAMURA

CASSANO DELLE MURGE

NOCI Abate Masseria & Resort

SP. 211 per Massafra Km. 0,300 - tel. 080-4978023 info@abatemasseria.it

20

Cavaliere

Via T. Siciliani, 47 - tel. 080-4977589 - fax 080-4949025 info@hotelcavaliere.it

70

Dimora Intini

Via Porta Barsenti, sn - tel. 080-4974377 fax 080-4976311 - info@dimoraintini.it

15

Santarosa Relais

Via Santa Rosa, 5 - tel. 080-4949220 - fax 080-4978035 info@santarosarelais.it

23

Corallo Sporting Club

SP. Martina Franca Km. 3 - tel. 080-4949821 fax 080-4949821 - info@albergocorallo.com

58


VALLE DEI TRULLI Nome Struttura

Tipologia Struttura

Info e numeri

Posti Letto

ALBEROBELLO Astoria

Viale Bari, 11 - tel. 080-4323320 - fax 080-4321290 hotelastoria@libero.it

112

Grand Hotel Olimpo

Via Sette Liberatori della Selva - tel. 080-4321678 fax 080-4327049 - info@grandhotelolimpo.it

61

His Majesty Hotel

Viale Indipendenza, 49/C - tel. 080-4324143 fax 080-4327955 - info@hismajestyhotel.it

66

La Chiusa di Chietri

SS. 172 dei trulli Km. 29,800 - tel. 080-4325481 fax 080-4325481 - direzionehotel@lachiusadichietri.it

Lanzillotta

Via P. Ferdinando IV, 31 - tel. 080-4321511 fax 080-4325355 - info@hotellanzillotta.it

56

Colle del Sole

Via Indipendenza, 63 - tel. 080-4321814 - fax 080-4321370 info@hotelcolledelsole.it

94

Cuor di Puglia

Via Viterbo, 3 - tel. 080-4325595 - fax 080-4323873 info@cuordipuglia.it

50

Donatello

Via A. Turi, 98 - tel. 080-4324539 - fax 080-4324539 info@hoteldonatello.it

20

Ramapendula

C.da Popoleto - tel. 080-4326069 - fax 080-4326069 info@ramahotels.com

114

Masseria Serritella

Via Serritella, 1 - tel. 080-4967681 - fax 080-4966345 info@masseriaserritella.it

14

Park Hotel La Grave

SC. Chiancud, 1 - tel. 080-4968122 - fax 080-4962345 info@lagrave.it

112

Semiramide Palace

Via Conversano, 157 - tel. 080-4967835 fax 080-4968661 - info@semiramidepalacehotel.it

134

300

CASTELLANA GROTTE

LOCOROTONDO Truddhi Casa e Cucina di Puglia

SP 226 Toritto, 161 - tel. 080-4431326 - fax 080-4431326

30



INDICE ANALITICO A ACQUAVIVA DELLE FONTI ADELFIA ALBEROBELLO ALTAMURA ANDRIA

N 60 62 116 106 8

B BARI BARLETTA BINETTO BISCEGLIE BITETTO BITONTO BITRITTO

32 38 64 40 66 10 68

C CANOSA CAPURSO CASAMASSIMA CASSANO DELLE MURGE CASTELLANA GROTTE CELENZA VALFORTORE CELLAMARE CONVERSANO CORATO

78 42 110 80

P PALO DEL COLLE POGGIORSINI POLIGNANO A MARE PUTIGNANO

R RUTIGLIANO RUVO DI PUGLIA

SAMMICHELE DI BARI SAN FERDINANDO DI PUGLIA SANNICANDRO DI BARI SANTERAMO IN COLLE SPINAZZOLA

90 22

92 24 94 112 26

T TERLIZZI TORITTO TRANI TRIGGIANO TRINITAPOLI TURI

VALENZANO 120

M MARGHERITA DI SAVOIA MINERVINO MURGE MODUGNO MOLA DI BARI MOLFETTA MONOPOLI

88 20 52 122

28 96 54 98 56 100

V

L LOCOROTONDO

84 86

S 12 70 72 108 118 14 74 76 16

G GIOIA DEL COLLE GIOVINAZZO GRAVINA IN PUGLIA GRUMO APPULA

NOCI NOICATTARO

44 18 82 46 48 50

102


La Guida Ufficiale Federalberghi BARI - BAT è stata realizzata con lo spirito d’amore verso tutti gli albergatori aderenti all’associazione.

Responsabile progetto: Leonardo Cardone Supervisione progettuale: Francesco De Carlo Testi in Lingua Inglese: Claudia Migailo Testi in Italiano: Conny Blasi, Antonella Ammirato Concept e realizzazione grafica: LM Communication - Castellana Grotte (Ba) Foto: Cosmo Laera - Alberobello (Ba) Stampa: Stampa Sud SpA - Mottola (Ta)



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