Fuoristrada 4x4 - Settembre 2019

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Nr. 02 - SETTEMBRE 2019

F

RIV

FINALMENTE LA NUOVA

DEFENDER buon compleanno Classe G nuova Jeep Gladiator

e tanto altro ancora...

E’ TRIAL MANIA!!!


chefoto


questo mese

FUO FUO

RIVISTA UFF

04

foto

14

racing

56

storia

76

notizie

EUROTRIAL

36

RIVISTA UFFI

novità

LAND ROVER DEFENDER

12

notizie

48

novità

MERCEDES CLASSE G

68

IL PATTO DI VALLOIRE

26

FORD F-SERIES TREMOR

novità

JEEP GLADIATOR

fotografia copertina di Nick Dimbleby

eventi

CARRARA FEST

DUKIC DAY DREAM

82

regioni

83

calendario


foto

Siamo nella pancia della USS Hornet, la portaerei USA che, dopo aver gloriosamente combattuto durante la seconda guerra mondiale, negli anni sessanta finĂŹ la propria carriera recuperando in mare le navicelle spaziali Apollo 11 e Apollo 12 di ritorno dalle loro missioni. Ora la Hornet è un museo e Jeep ha ricordato l’anniversario delle due ultime operazioni con una serie di attivitĂ svoltesi in luglio sulla nave stessa, alla fonda ad Alameda, in California



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10 luglio, nel pieno del deserto della Mongolia un’immagine della quarta e durissima tappa Ulaanbaatar - Ulaanbaatar, una delle piÚ impegnative del recente Silk Way rally, che ha portato la carovana dei concorrenti da Pechino a Mosca Fotografia Dmitry Galchun/SWR


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I puristi del fuoristrada non si scandalizzino. La Maserati Levante è un suv, certo, ma di recente ha sgobbato parecchio in Cina… e poi la foto è bella e merita la pubblicazione. 10.000 chilometri, 16 passi montani, 10 provincie e 70 città. Questo è stato il “A Tribute to China”, che in luglio ha visto ben 380 Maserati darsi il cambio in un massacrante tour partito da Shanghai e durato ben 40 giorni… durante il quale anche un suv “sciccoso” come la Levante ha dovuto sporcarsi le mani


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Audi ha presentato al Salone di Francoforte questo avveniristico concept di fuoristrada elettrico a guida autonoma di Livello 4. Il design è davvero futuristico e presenta estese superfici vetrate mentre sembra interessante anche la scocca “multi materiale”. Quattro i motori elettrici per complessivi 435 CV, 1.000 Nm e autonomia di 500 km WLTP (ma in fuoristrada molto meno…). Trazione integrale elettrica quattro e gonfiaggio adattivo degli pneumatici… ne parleremo in modo ampio sul prossimo numero!



notizie Importante accordo italo-francese per il mondo del fuoristrada

IL PATTO DI VALLOIRE Nasce una stretta collaborazione tra la FIF e la sua omologa francese FF4X4… e sullo sfondo già si intravede una voglia di Federazione Europea…

Foto Alain Jebar/ JBO Organisation

Il

23 agosto 2019 è una data che resterà in evidenza negli annali del movimento fuoristradistico. Quel giorno infatti, a Valloire (famosa località sciistica francese della Savoia), è stato stipulato un primo importantissimo patto di collaborazione tra la Fédération Francaise de 4x4 (FF4x4) e la Federazione Italiana Fuoristrada (FIF). L’occasione per incontrarsi e iniziare a collaborare era stata offerta dalla “Foire du Tout Terrain”, un evento che per gli amanti del fuoristrada francesi è un vero punto di riferimento, organizzato a Valloire dalla JBO Organisation di Jaques Besse. Non si è trattato di un incontro soltanto “formale”, bensì molto concreto. Le delegazioni delle due Federazioni hanno discusso a lungo si sono trovate d’accordo su alcuni precisi punti, aprendo ad una collaborazione i cui orizzonti sono molto ampi e promettenti. L’accordo, siglato dai due presidenti Jean Paul Portal e Marco Pacini, comporterà, tra i primi effetti concreti, uno scambio di conoscenze e opportunità per promuovere il fuoristrada e lo studio di una lunga serie di iniziative comuni, tra le quali spicca la messa a punto di un percorso turistico off road francoitaliano. Tutto ciò nel rispetto delle regolamentazioni delle due Federazioni e con la massima attenzione alle legislazioni vigenti nei due Paesi, soprattutto sul fronte della salvaguardia ambientale. A far da sfondo a questo accordo di collaborazione c’è anche la forte volontà di gettare le basi per una Federazione Fuoristrada Europea. Le due delegazioni hanno deciso di riunirsi nuovamente a dicembre, a Modena, presso la sede della FIF.


La stretta di mano tra il Presidente della FF4x4 Jean Paul Portal (a sinistra) e il Presidente della FIF Marco Pacini


racing

EuroTrial 2019

GLI INARR


RESTABILI Simile alla specialità motociclistica il trial a quattro ruote è una emozionante e splendida specialità agonistica che merita spazio e applausi


gli inarrestabili

Quando

dici trial pensi subito alle moto. Giusto. La specialità a due ruote è infatti popolare quanto basta per essere ormai entrata nelle conoscenze medie degli appassionati di sport e di motori. Ma non tutti sanno che il trial è anche a quattro ruote, una emozionante e splendida specialità agonistica del fuoristrada 4x4. Oggi il Campionato Italiano della specialità gode di buona salute, con un bel numero di partecipanti ed una più che discreta qualità media. Possono gareggiare vetture dotate di riduttore, opportunamente elaborate e divise in differenti categorie, secondo il livello di preparazione. I concorrenti, utilizzando esclusivamente la capacità di avanzamento del veicolo, devono superare le asperità naturali presenti sul percorso, seguendo la traiettoria ritenuta migliore senza mai indietreggiare. Il Campionato Italiano Trial 4x4 gestito dalla Federazione Italiana Fuoristrada è ufficialmente riconosciuto come tale da ACI Sport e, grazie a tale status, è inserito nel circuito Europeo dell’Eurotrial, del quale più volte l’Italia ha vinto la classifica per nazioni, oltre che laureare numerosi Campioni Europei di categoria.


La Squadra Azzurra in Finlandia 315 - Mario Toselli / Umberto Toselli – classe Original 426 - Fabio Fiumana / Karin Pasini – classe Pro Modified 427 - Duilio Macchiavelli / Franca Galli – classe Pro Modified 530 - Jesse Muikku / Marta Vergassola – classe Prototype 531 - Juri Fattori / Loris Fattori – classe Prototype 113 - Vesa Muikku / Petrica Ionita – classe Original 428 - Davide Carattoni / Lorenzo Cevenini (SMR) – classe Pro Modified


gli inarrestabili

Le classi nella specialità del Trial si differenziano, in modo semplice e intutitivo, in base al livello di preparazione dei veicoli. Nella classe Original le auto sono praticamente di serie con qualche piccola modifica, quale il bloccaggio del differenziale posteriore. La Standard prevede invece due bloccaggi (anteriore e posteriore) e ruote leggermente più grandi. Nella Modified l’aspetto esteriore è quello originale ma le modifiche alla meccanica (ponti, sospensioni, motore) sono sostanziali. La classe Pro Modified anche le forme esteriori mutano un poco e la meccanica è sempre più raffinata, sino ad arrivare ai freni sdoppiati. Infine i Prototype, vetture

speciali

costruite ex-novo, dotate di pneumatici enormi e ogni diavoleria tecnica, quale ad esempio l’asse posteriore sterzante



gli inarrestabili

L’appuntamento europeo con il trial 4x4 2019 (un vero campionato continentale in prova unica) era in Finlandia, dal 9 all’11 agosto, nella cittadina di Raisio, dove più di 100 equipaggi provenienti da venti paesi europei si sono contesi i titoli delle diverse categorie. Soltanto sei gli equipaggi italiani che hanno preso parte alla manifestazione, a cui va aggiunto un equipaggio Sanmarinese. L’impegnativa trasferta aveva infatti scoraggiato molti “azzurri” ma la squadra, seppur ridotta, era competitiva e molto motivata a bissare i successi conquistati lo scorso anno nella gara europea disputata in Spagna. A Raisio (poco più di 25 mila abitanti, nel sud-ovest del Paese, a circa 170 chilometri da Helsinki) era stato allestito un percorso molto impegnativo, perlopiù roccioso, cosa che ha in parte limitato le prestazioni dei nostri portacolori, poco allenati su tracciati di questo tipo. Ciononostante i sei equipaggi italiani sono tornati a casa con un discreto “bottino” di risultati. Certo, viste le prestazioni degli anni precedenti, ci si aspettava forse qualcosa di più… ma, come detto, il percorso non era proprio l’ideale per le caratteristiche di guida dei nostri piloti.



gli inarrestabili

Anche in Italia l’attività trial volge verso fine stagione e, dopo le gare di Lucca, Pescara, Forli, Senigallia e Pesaro, il Campionato Italiano ha vissuto una intensa sesta prova in quel di Modena, il 31 agosto e 1° settembre, sulla pista permanente ai margini della città. Per il pubblico presente sono state due giornate di grande spettacolo su un percorso assai impegnativo, principalmente su terra. Nella classe Original la vittoria è andata a Enrico Stecca e Alessandro Rossi che, al volante di una Land Rover, hanno avuto la meglio sulla Mitsubishi di Alfatti. Giuseppe Galletti e Michele Mancinelli hanno invece primeggiato nella classe Standard, interrompendo la serie di vittorie dell’equipaggio StacchiottiUrbisaglia, arrivati secondi. Nella classe Modified Ezio Casadei e Giorgio Venturi l’hanno spuntata su Francesco e Giovanni Piana, secondi e Mario e Umberto Toselli, terzi, mentre i sanmarinesi Davide Carattoni e Lorenzo Cevenini hanno primeggiato nella classe Pro-Modified. Nella classe riservata ai Prototipi vittoria per Yuri e Loris Fattori, reduci dalla trasferta in Finlandia, e secondo posto per la coppia Brandi-Corazzini. Ora l’attenzione di tutti è rivolta verso Macerata, ove il 28 e 29 settembre, si svolgerà l’ultima sfida dell’anno



gli inarrestabili

Come tante altre gare del nord Europa il tracciato era quasi esclusivamente su roccia, oltretutto resa spesso molto scivolosa a causa della pioggia, che a tratti è caduta durante tutto il weekend di gara. Il migliore risultato degli italiani è stato conquistato da Fabio Fiumana e Karin Pasini, saliti sul terzo gradino del podio nella classe ProModified. Juri e Loris Fattori, al volante del loro prototipo Insetto Scoppiettante, hanno invece conquistato un ottimo quinto posto nella classe Prototype e, a completare il quadro, il discreto 9° posto di Vesa Muikku e Petrica Ionita (sempre tra i Proto) e il 12° posto per Mario e Umberto Toselli nelle rispettive classi. La manifestazione, manco a dirlo, è stata dominata dai padroni di casa e dagli equipaggi del nord e nord-est Europa. Per l’Italia un nono posto in una classifica a squadre molto “corta”, basti infatti notare che se fosse possibile sommare a quelli italiani i 19 punti conquistati da San Marino, questa compagine “mista” sarebbe teoricamente balzata al settimo posto, scavalcando Svezia e Ungheria. Ma la la gara di Raisio è ormai alle spalle e ora tutti già pensano alla rivincita del 2020… undici mesi per prepararsi e allenarsi in vista delle sfida che l’anno prossimo sarà organizzata in Slovacchia.


i Campioni Eurotrial 2019 Original

1. Suzuki Samurai 96 2. Suzuki LJ80 3. Suzuki LJ80

Standard

1. MB G 82 Huhtala Jani / Huhtala Visa (FIN) 2. Suzuki Samurai 96 Wild Felix / Wild Walter (GER) 3. Suzuki Samurai Kobylka Jr Jiri (CZE)

Modified

1. MB GE V8 2. Suzuki 3. Suzuki

Eigner Mihaly / Grunwald Pal (HUN) Grigorenko Dmitrii / Vasyagina Anastasiya (RUS) Kobylka Sr Jiri / Cerna Vlasta (CZE)

Niinimäki Miika / Takala Mika (FIN) Eriksen Brynjar / Steen Anette (NOR) Ronny Aslaksen / Monica Aslaksen (NOR)

Pro Modified 1. Gunimog 2. Big Suzuki 3. Delta Mustard

Stano Lubomir / Hanecak Milan (SVK) Oksanen Miika / Matilainen Pasi (FIN) Fiumana Fabio / Pasini Karin (ITA)

Prototype

Dahl Lars (SWE) Mirallas Garcia Sergio / Alvarez Mayte (ESP) Délèze Patrick / Crettenand Yves (CHE)

1. Yellow Spider 2. Steel Crawler V8 3. Proto

penalità

penalità

penalità

penalità

penalità

630 747 800 499 540 560 531 690 955 320 421 497 562 596 675


PER SVAGO & PER LAVORO

novitĂ

Jeep torna nel segmento dei pick-up


Dopo 27 anni la casa americana presenta un nuovo pick-up che in “modalità lavoro” ha un cassone di 152 centimetri mentre in “modalità svago” può diventare cabrio con diverse configurazioni. Sarà in vendita dal prossimo anno


per svago & per lavoro

Il

marchio Jeep non ha bisogno di tante presentazioni. Nato per esigenze belliche durante la seconda guerra mondiale, è sinonimo di auto fuoristrada e spesso viene erroneamente nominato per indicare qualsiasi vettura a quattro ruote motrici. Per lo storico marchio il 2019 segna il ritorno nel segmento dei pick-up, con la Gladiator, auto a trazione integrale polivalente e multiuso, che nasce dalla filosofia di utilizzo di queste auto nei paesi nord-americani: lavoro e svago, svago e lavoro. E per la Gladiator i tecnici Jeep hanno fatto qualcosa in più. E’ infatti l’unico pick-up 4x4 cabrio con tre configurazioni per la guida scoperta: con soft top, hard top e con la possibilità di reclinare il parabrezza e rimuovere le porte, per una guida totalmente “en plein air”.

La nuova Gladiator presenta un design robusto e distintivo. Il team di design Jeep ha mantenuto la leggendaria griglia a sette feritoie della Wrangler, ma ha allargato lo spazio tra ciascuna feritoia per migliorare il processo

di aspirazione. La parte superiore della griglia è stata leggermente inclinata all’indietro per migliorare l’aerodinamica complessiva mentre, grazie a quattro bulloni posti nella parte superiore del telaio, il parabrezza può essere ripiegato in modo semplice e veloce. Il portellone posteriore è ammortizzato ed è dotato di tre diverse posizioni di arresto; il carico sarà sempre al sicuro grazie a un sistema di chiusura elettrica di facile attivazione. Per conferire alla Gladiator un look premium, è disponibile come optional sugli allestimenti Overland e Rubicon l’hard-top a tre pannelli in tinta carrozzeria. L’hard-top di colore nero è invece disponibile esclusivamente sulla versione Rubicon. I due pannelli Freedom e i fermi a rilascio rapido facilitano le operazioni di montaggio e smontaggio. Tra porte, parabrezza e copertura superiore, sulla Gladiator sono possibili infinite opzioni di configurazione. Gli interni della nuova Jeep Gladiator sono all’insegna del comfort. La plancia, fedele alla tradizione del marchio, presenta forme pulite e linee scolpite che si abbinano perfettamente al design orizzontale del cruscotto. Gli elementi funzionali sono stati progettati per essere intuitivi e a portata di mano. Il touchscreen da 7” (o da 8,4” disponibile su richiesta), situato nella parte superiore della consolle centrale, è dotato del sistema UconnectTM di quarta generazione. Il quadro strumenti offre un display a LED TFT da 3,5” o 7”. Quest’ultimo consente di scegliere tra oltre 100 modalità di configurazione e visualizzazione dei dati, per un facile utilizzo durante



per svago & per lavoro

la guida (disponibile di serie sugli allestimenti Overland e Rubicon). I sedili posteriori (che possono essere bloccati per mettere in sicurezza il carico) si possono ripiegare per consentire l’accesso all’area di carico sul retro della cabina e per ampliare lo spazio per il trasporto di oggetti ingombranti. Sulla Gladiator sono disponibili soluzioni di carico smart, tra cui le robuste tasche a rete che si estendono per tutta la lunghezza delle porte e numerosi vani per alloggiare qualsiasi oggetto. Il rivestimento dei sedili posteriori può essere sollevato per consentire l’accesso ad un ulteriore vano portaoggetti.

Nell’allestimento Rubicon, la Gladiator è dotata di telecamera anteriore che, per la prima volta in assoluto su un modello Jeep, consente di rilevare gli ostacoli sul percorso. Tra gli optional disponibili per l’impianto audio, spiccano il subwoofer e le casse wireless portatili disposte dietro il sedile posteriore. La gamma di motori di questa nuova Jeep prevede il Pentastar V6 da 3,6 litri, disponibi-

le esclusivamente nei mercati extra Europa e in Medio Oriente, e un nuovo motore EcoDiesel V6 da 3litri, unica motorizzazione disponibile in Europa. Entrambe le motorizzazioni sono abbinate ad un cambio automatico a 8 marce che consente di ottimizzare l’erogazione della potenza nella guida su percorsi offroad e di beneficiare di un’erogazione regolare della coppia alle velocità autostradali. Il motore Pentastar V6 da 3,6 litri sviluppato da FCA USA eroga 285 CV di potenza e 347 Nm di coppia ed è dotato di serie del sistema Engine Stop-Start (ESS). Il motore EcoDiesel è anch’esso dotato di serie del sistema Engine Stop-Start (ESS) ed eroga 260 CV di potenza e 600 Nm di coppia. Il motore è dotato di un’avanzata tecnologia turbo con cuscinetti a basso attrito progettati per aumentare la risposta e le prestazioni ai bassi regimi. La nuova Jeep Gladiator garantisce ottime capacità off-road grazie a due avanzati sistemi 4x4. Il sistema 4x4 Command-Trac, di serie sugli allestimenti Sport e Overland, è dotato di scatola di rinvio a due velocità con rapporto delle marce ridotte pari a 2,72:1, assali anteriore e posteriore Dana 44 heavyduty di terza generazione con rapporto posteriore al ponte pari a 3,73. L’allestimento Rubicon invece è equipaggiato con il sistema 4x4 Rock-Trac dotato di assali anteriori e posteriori Dana 44 di terza generazione con rapporto “4LO” pari a 4:1. I modelli Rubicon offrono inoltre una maggiore articolazione e corsa complessiva delle sospensioni, grazie al sistema di disconnessione


Il primo esemplare di pick-up Jeep risale al 1947, anno in cui la Willys Overland presentò un veicolo a quattroruote motrici da 1 tonnellata, basato sul modello CJ-2. A questo seguirono nell’arco di oltre 40 anni diversi modelli di pick-up tra cui il FC-150/170 (1957-1965), la Jeep Gladiator/Serie J (19631987), il CJ-8 Scrambler (1981-1985) e la Jeep Comanche (19861992). Oggi, dopo 27 anni, il marchio ritorna nel segmento con questa nuova Gladiator, che viene prodotta a Toledo (Ohio, USA). E’ oggi disponibile in tre diversi allestimenti: Sport, Overland e Rubicon e arriverà nei concessionari nel 2020: in Medio Oriente nel primo semestre e in Europa un po’ più tardi


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elettronica della barra stabilizzatrice. Grazie al cambio automatico a otto marce, la Gladiator Rubicon ha un rapporto di riduzione pari a 77,2:1, che permette di superare qualsiasi ostacolo. Inoltre, il differenziale posteriore a slittamento limitato Trac-Lok, disponibile a richiesta sugli allestimenti Sport e Overland, fornisce maggiore trazione e coppia in condizioni di scarsa aderenza su sabbia, ghiaia, neve o ghiaccio.

Gli allestimenti Sport, Overland e Rubicon della Gladiator sono contraddistinti dal badge Trail Rated e presentano importanti caratteristiche quali: • Piastre di protezione e ganci di traino anteriori e posteriori; • Paraurti posteriore da off-road heavy-duty in acciaio (di serie sull’allestimento Rubicon) e paraurti anteriore in acciaio compatibile con verricello e tappi terminali rimuovibili disponibile a richiesta; • Angolo di attacco pari a 43,6 gradi, angolo di dosso pari a 20,3 gradi, angolo di

uscita pari a 26 gradi e altezza da terra di 28,2 cm; • Cerchi da off-road estremo da 17” disponibili a richiesta; sull’allestimento Rubicon, pneumatici da 32” di serie; • Capacità di guado fino a 76 cm; • Capacità di traino pari a 2.722 kg e carico utile massimo in 4x4 pari a 725 kg. Grazie al design a longheroni e a sospensioni a cinque punti di ancoraggio, la Gladiator garantisce capacità 4x4 di riferimento assicurando, al contempo, comfort di guida su strada ed elevata sicurezza per i passeggeri. In particolare, il telaio a longheroni utilizza materiali e tecniche ingegneristiche avanzate per risultare leggerissimo e al contempo rigido e resistente. Il telaio è 78,7 cm più lungo di quello di una Jeep Wrangler a 4 porte, mentre il passo è più lungo di 49,2 cm. Quest’ultima caratteristica, in abbinamento al posizionamento arretrato del cassone rispetto alla linea di mezzeria dall’assale posteriore, consente di ottenere una migliore distribuzione del peso e una guida più fluida durante il trasporto di carico. Questo pick up utilizza sospensioni con molle elicoidali a cinque punti di ancoraggio. Le molle sono state regolate al fine di ottenere un buon equilibrio tra la maneggevolezza su strada e le leggendarie capacità off-road proprie dei modelli Jeep. Infine c’è da sottolineare che la taratura degli ammortizzatori e la disposizione dei punti rigidi e di supporto alla carrozzeria, contribuiscono in modo sostanziale a migliorare il comfort di guida, la maneggevolezza, la capacità di traino e carico.



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novitĂ

La nuova Land Rover Defender

FINALMENTE

!

Con il profilo inconfondibile che ingloba tutti gli stilemi Defender, la nuova Land Rover conferma capacità all-terrain di altissimo livello e aggiunge una discreta dose di comfort su strada. La vettura acquisisce la propulsione elettrica con avanzate soluzioni mildhybrid (e plug-in dall’anno prossimo) che affiancano i potenti ed efficienti propulsori benzina e diesel



finalmente

Un’ Presentata il 10 settembre al Motor Show di Francoforte, la più capace e resistente 4x4 Land Rover aveva iniziato il suo viaggio verso la Germania partendo da una delle località più remote della terra, tra gli imponenti canaloni, alti oltre 300 metri, della Valle dei Castelli, nel Charyn Canyon, in Kazakistan

icona si reinventa. L’inconfondibile profilo è nuovo ma comunque “familiare”: in settant’anni di vita le Land Rover hanno conquistato un posto nel cuore di esploratori, organizzazioni umanitarie e amanti dell’avventura. La 110, presentata a inizio settembre a Francoforte, è solo la prima della famiglia e sarà seguita, entro la seconda parte del 2020, da una 90 a passo corto e da un paio di modelli commerciali. Il profilo inconfondibile identifica istantaneamente la Defender, con gli sbalzi ridotti che garantiscono angoli ottimali di attacco e di uscita. I designer Land Rover hanno dato alla nuova 4x4 un deciso aspetto verticale, con vetri alpini nel tetto e conservando il portellone incernierato lateralmente con ruota di scorta esterna, così riconoscibile nell’originale. La personalità essenziale della Defender originale è stata ripresa negli interni, dove compaiono a vista elementi strutturali e componenti generalmente nascosti, a sottolinearne la semplicità e la praticità. Fra le novità, il cambio sul cruscotto, che consente di montare uno strapuntino centrale opzionale, ottenendo così tre sedili affiancati come le prime Land Rover. La Defender 110 offre quindi configurazioni a cinque, sei o 5+2 posti, con un vano di carico che arriva a 1.075 litri dietro la seconda fila di sedili, ed a 2.380 litri con i sedili ripiegati. La Defender 90 invece accoglierà fino a sei persone in un veicolo lungo quanto una due volumi per la famiglia. Altre caratteristiche includono pratiche soluzioni e innovazioni tecnologiche quali il pavimento gommato (facile da pulire a spazzola) o il tettuccio pieghevole opzionale in tessuto a tutta lunghezza, che regala una sensazione di guida a cielo aperto e consente anche



finalmente

ai passeggeri della seconda fila di sedili della 110 di alzarsi in piedi a veicolo fermo. Il nuovo pianale D7x (dove x sta per Extreme) è basato su una monoscocca in alluminio e realizza la più rigida struttura mai prodotta da Land Rover. È tre volte più rigida della soluzione tradizionale scocca-telaio e rappresenta la base perfetta per le sospensioni indipendenti pneumatiche o a molle oltre a consentire le più recenti soluzioni di elettrificazione. La nuova Defender ha superato oltre 62.000 test prima di ottenere l’approvazione tecnica; chassis e scocca sono stati progettati per superare la procedura “Extreme Event Test” di Land Rover che, con impatti sostenuti e ripetuti, si spinge ben oltre i normali standard di SUV e autovetture. Durante i test di sviluppo, i prototipi hanno viaggiato per milioni di chilometri negli ambienti più ostili della Terra, con temperature desertiche di +50 gradi e artiche di -40, arrivando infine ad altitudini di oltre 3.000 metri sulle Montagne Rocciose del Colorado. Trazione permanente, trasmissione automatica a due gamme di velocità e differenziale posteriore autobloccante assicurano che il veicolo possa eccellere sulla sabbia del deserto, sulla tundra gelata dell’Artico o su qualsiasi ambiente e terreno vi sia fra questi due estremi. Sulla nuova Defender debutta il Configurable Terrain Response, che consente ai fuoristradisti esperti la regolazione precisa delle impostazioni del veicolo, per adattarle perfettamente alle condizioni di viaggio; i guidatori meno esperti possono invece lasciare che il sistema rilevi da solo le regolazioni appropriate per il terreno, grazie alla modalità Auto. La nuova architettura offre un’altezza da terra di 291 mm e angoli caratteristici da



finalmente

Land Rover propone un interessante programma di “ringiovanimento” delle Defender più anziane. I kit in questione, riservati ai modelli con interasse 90 e 110 costruiti dal 1994 al 2016, forniscono cerchi in lega Sawtooth da 18 pollici, aggiornamento all’assetto delle sospensioni e nuovi dischi dei freni. Land Rover Classic metterà anche a disposizione un kit riservato ai modelli prodotti a partire dal 2012, con motore 2,2 litri TDCi che sarà in grado di regalare agli appassionati ulteriore 40 cavalli di potenza

primato: sulla 110 gli angoli di attacco, dosso e uscita sono rispettivamente di 38, 28 e 40 gradi (in altezza Off-road). La profondità massima di guado di 900 mm è supportata dal nuovo programma Wade del Terrain Response 2, che assicura che il guidatore possa affrontare con sicurezza anche guadi profondi. Su terreno asciutto il dispositivo Clear Sight Ground View di Land Rover permette di sfruttare appieno le insuperabili capacità della Defender, rendendo visibile, sul touchscreen centrale, l’area antistante le ruote anteriori, solitamente nascosta dall’ingombro del cofano. La Defender ridefinisce così il concetto di gamma di capacità, alzandone l’asticella per robustezza in off-road e comfort su strada… anche in città. La sua maneggevolezza offre infatti una guida gratificante ed un comfort di prima classe sui lunghi percorsi e su qualsiasi terreno. Una gamma di propulsori diesel e benzina assicurano che la nuova Defender abbia potenza, controllo ed efficienza in ogni tipo di ambiente. L’anno prossimo si unirà alla gamma un ibrido Plug-in (PHEV), che consentirà una marcia silenziosa con la sola propulsione elettrica. Oggi la gamma benzina comprenderà un 4 cilindri P300 ed un potente 6 cilindri P400, che offre l’efficiente tecnologia Mild Hybrid Electric Vehicle (MHEV). In alternativa, sono a disposizione un paio di quattro cilindri diesel, il D200 ed il potente D240, entrambi con consumi pari a 7,6 l/100 km ed emissioni di CO2 di 199 g/km (equivalente NEDC). Soluzioni ingegneristiche innovative supportano l’efficienza del veicolo; fra queste vale la pena ricordare un sottoscocca piatto ispirato alla Formula 1, che ottimizza le prestazioni aerodinamiche (Cd 0,38) e protegge il veicolo. La nuova Defender è tecnologicamente


La Defender è anche la prima Land Rover ad offrire un programma Wade all’interno del menu del Terrain Response 2. La nuova funzione ammorbidisce automaticamente la risposta all’acceleratore, regola riscaldamento e ventilazione su ricircolo aria, blocca la trasmissione e regola l’altezza di marcia su off-road, mentre si attiva la schermata Wade Sensing sul sistema di infotainment. Questo mostra al guidatore la profondità dell’acqua, gli infonde una sensazione di maggiore sicurezza nei guadi profondi, e gli consente di sfruttare appieno la profondità massima di guado, di ben 900 mm, della Defender. In uscita dal guado, Wade applica brevemente i freni per pulire e asciugare i dischi


finalmente

avanzata quanto robusta, e presenta il nuovo sistema di Infotainment Land Rover Pivi Pro. Il touchscreen è più intuitivo e di facile impiego, richiede meno input per svolgere i compiti più comuni, mentre la sua progettazione “alwayson” garantisce una risposta quasi istantanea. Inoltre la nuova Defender porta a nuovi livelli la tecnologia Software-Over-The-Air (SOTA), con 14 moduli singoli in grado di ricevere aggiornamenti in remoto. Effettuando il download dei dati mentre i clienti dormono a casa, o in qualsiasi altra località lontana, la nuova Defender migliorerà col tempo: gli aggiornamenti arriveranno al veicolo immediatamente, senza ritardi e senza visite al Concessionario Land Rover. I modelli della gamma comprendono Defender, First Edition e il top di gamma Defender X, oltre agli allestimenti standard S, SE e HSE. I clienti potranno personalizzare il proprio veicolo come mai prima d’ora, con ben quattro Accessory Pack: Explorer, Adventure, Country e Urban, che garantiscono ognuno un distinto carattere alla Defender, con una speciale gamma di miglioramenti. Lo speciale modello First Edition vanta specifiche esclusive e sarà disponibile per il primo anno di produzione. I clienti potranno scegliere anche il nuovo Satin Protective Film per rendere la verniciatura ancor più durevole. Il wrapping, sostenibile, privo di solventi e riciclabile, contribuisce a proteggere la carrozzeria dai graffi di parcheggio come dalle spine dei rovi. Sarà disponibile come opzionale di fabbrica con i colori Indus Silver, Gondwana Stone e Pangea Green. Oltre agli Accessory Pack, la nuova Defender è disponibile con la più ampia scelta di accessori singoli mai offerti su una Land Rover, dal verricello elettrico con controllo a distanza alla tenda da tetto, dalle tende da sole gonfiabili ed impermeabili ai più convenzionali ganci di traino e ai portapacchi da tetto.


Le possibilità di personalizzazione della Defender vanno oltre il veicolo stesso: il cliente potrà fare acquisti nella nuova collezione Above and Beyond, una Capsule Collection di 24 pezzi disegnata e sviluppata insieme a Musto.

La gamma

di abbigliamento, attrezzature tecniche ed accessori spazia da una giacca trasformabile in gilet grazie alla tecnologia della zip Quickburst, a una cinghia con una resistenza alla trazione di 6.000 kg. Sono disponibili anche pacchetti lifestyle, che raggruppando kit selezionati, rispecchiano i diversi stili della Defender, per la vita in campagna, in città, per l’avventura outdoor e l’esplorazione


finalmente

caratteristiche tecniche prinicipali LAND ROVER DEFENDER 110 Motore Cilindrata Rapp. Compressione Potenza max

2.0 SD4 (D4H) 200CV 2.0 SD4 (D4H) 240CV AWD Automatica AWD Automatica In linea 4 cil. Diesel common rail iniez. diretta 16 valvole

2.0 Si4 (P4) 300CV AWD Automatica In linea 4 cil. 16 Valvole, controllo elettronico, iniezione diretta

3.0 I6 (P6) 400CV AWD Automatica MHEV In linea 6 Cil. 24 Valvole, controllo elettronico, iniezione diretta

1998,68 15.5:1 ± 0.5 200CV (147kW) @ 4000giri/1' 240CV (177kW) @ 4000giri/1'

1997,34 9.5 ± 0.5 300CV (221kW) @ 5500giri/1'

2996,04 10.5 ± 0.3 400CV (294kW) @ 5500giri/1'

430Nm (317lb ft) @1400giri/1'

Coppia max Euro standard Trasmissione Capacità serbatoio (litri) (utile)

400Nm (295lb ft) @ 1500-4000 giri/1' 550Nm (406lb ft) @ 2000-5000 giri/1' EU6d Otto rapporti (automatica)

85

Sospensioni ant. Sospensioni post. Cerchi

Senza ruota di scorta: 4758 Con ruota di scorta: 5018 1967 2008 3022 845 Senza ruota di scorta: 891 Con ruota di scorta: 1151 1704,1 1699,7 12,84 5 posti / 6 posti - Fila 1: 2380; Fila 2: 1075 7 posti - Fila 1: 2233; Fila 2: 916; Fila 3: 231 30.1 (Alt. Off-road: 38) 37.7 (Alt. Off-road: 40) 22 (Alt. Off-road: 28) 900 218 (Alt. Off-road: 291) 45 45 3500 / 7716 9,1 8,1

Lunghezza (mm) Altezza (mm) Larghezza (specchietti ripiegati) (mm) Passo (mm) Sbalzo anteriore (mm) Sbalzo posteriore(mm) Carreggiata ant. (mm) Carreggiata post. (mm) Diametro di volta - fra marciapiedi (metri) Capacità bagagliaio (litri)

10,3

Velocità max mph (km/h / mph)

175 / 109

188 / 117

191 / 119

Consumo l/100km (mpg) NEDC Equivalente (Pneum. Classe A)

7.6 (37.2)

7.6 (37.2)

9.9 (28.5)

Emissioni CO2 (g/km) NEDC Equivalente (Pneum. Classe A)

199

199

Peso a vuoto (EU) (kg)

Ant: 363mm Post: 350mm

255/70R18 255/65R19 255/60R20 275/45R22

Pneumatici

Angolo di attacco (gradi) Angolo di uscita (gradi) Angolo di dosso (gradi) Profondità di guado (mm) Luce libera da terra (mm) Massima pendenza salita / discesa (gradi) Massima pendenza trasversale (gradi) Max massa rimorchiabile ammessa (kg) 0-62mph (0-100km/h) (s.)

90

Ant: 349mm Post: 325mm Sospensioni SLA con doppi bracci inferiori Integral link 8.0J x 18" 8.0J x 19" 8.5J x 20" 9.0J x 22"

Freni

5 posti: 2323 6 posti: 2346 7 posti: 2380

5 posti: 227 6 posti: 227 7 posti: 228 5 posti: 2261 6 posti: 2284 7 posti: 2318

6,1 Performance pack: 208 / 129 Standard: 191 / 119 9.6 (29.4) 220 5 posti: 2361 6 posti: 2384 7 posti: 2418



novità

Ford F-Series

Il nuovo pacchetto Tremor Off-Road porta all’estremo le capacità dei pick-up Ford Super Duty



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Qualcosa (di grosso) si muove sul fronte occidentale. Stiamo parlando di mercato USA e di pick up formati Ford. I pick-up Ford Super Duty, già conosciuti per la loro eccellente duttilità, diventano oggi ancora più estremi grazie al nuovo pacchetto Tremor Off-Road, che ne migliora ulteriormente le capacità con upgrade alle sospensioni, nuove gomme e sistema di elettronica Trail Control. “Un numero crescente di proprietari di pickup Super Duty utilizza il proprio mezzo anche fuori dal lavoro – sostiene Todd Eckert, Ford truck marketing manager – in situazioni di svago e divertimento. I nostri clienti vanno a pescare, vanno in campeggio, trainano la propria barca e vanno fuoristrada nei weekend. Abbiamo pensato a loro nel lavorare sul nuovo pacchetto”. Il pacchetto Tremor Off-Road è disponibile sulle versioni XLT, Lariat, King Ranch e Plati-

num di entrambi i pick-up F-250 e F-350 con i motori V8 da 7,3 litri a benzina o 6,7 litri PowerStroke diesel. Si badi però che per i modelli F-250 è necessario essere dotati anche del pacchetto optional che migliora le capacità di traino. Le specifiche del pacchetto Tremor Off-Road prevedono leggere modifiche al design, che saltano subito all’occhio grazie alle nuove gomme Goodyear Wrangler Duratracdal diametro di 35 pollici (montate su cerchi da 18 pollici rifiniti in nero opaco)… le più grandi a disposizione sul mercato dei pick-up di altissima gamma heavy-duty. In virtù del sistema di sollevamento dell’anteriore (e il parafango leggermente più piccolo) si raggiungono i 27,4 cm di altezza da terra e una profondità di guado di ben 88 cm, con rispettivi angoli di attacco e di uscita 31,65 e 24,51 gradi, i valori migliori mai ottenuti dai pickup dell’Ovale Blu. Le molle progressive e gli stabilizzatori posteriori aiutano a gestire al meglio sia i traini di grosso carico che i movimenti della cabina quando si affrontano i fuoristrada più



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impegnativi, ma sono gli impressionanti ammortizzatori twin-tube con pistone da 1,7 pollici a fare il grosso del lavoro. Questi ammortizzatori, sviluppati appositamente per il nuovo pacchetto Tremor, utilizzano una significativa quantità di olio lubrificante per mantenere la temperatura interna sotto controllo, ma si rendono molto utili sia a basse velocità che nell’attutire i colpi più bruschi. Il differenziale bloccante elettronico al posteriore e il nuovo differenziale a slittamento limitato Dana all’anteriore, consentono inoltre di trovare trazione anche nelle situazioni più difficili. Da sottolineare anche che, in alcune modalità di guida, il pick-up è in grado di azionare i freni in automatico per scaricare la potenza sulla ruota anteriore che ha più trazione in un determinato momento. Le varie modalità di guida consentono ai proprietari dei Super Duty di trovare il miglior compromesso in ogni situazione, partendo dalla modalità di guida “normal”, per guidare in città, per passare alla “tow/haul”, che

ottimizza le performance quando si traina un carico particolarmente pesante. La modalità “eco” migliora il consumo di carburante mentre la modalità “slippery” va selezionata in condizioni di estrema scivolosità, quando si viaggia su neve o sabbia. Il pacchetto Tremor fornisce anche la possibilità di selezionare la modalità “rock-crawl”, che ottimizza le prestazioni quando si devono percorrere e scalare sentieri rocciosi, agendo sulla trazione integrale e sulla trasmissione TorqShift con 10 marce. Nei pick-up con motore 7,3 litri e pacchetto Tremor il rapporto di trasmissioneè di 53:1 mentre nei pick-up con motore diesel da 6,7 litri il valore è di 44:1. Con il pacchetto Tremor anche il sistema elettronico Trail Control (che ha debuttato sul Ford F-150 Raptor) entra a far parte delle tecnologie offerte nei pickup Super Duty, operando come cruise control durante la guida fuoristrada. Gli appassionato statunitensi potranno ordinare i modelli 2020 dei pick-up Super Duty con pacchetto Tremor a partire dal prossimo inverno.


Negli USA è alle porte anche una interessante novità anche per il “piccolo” Ranger. Il pacchetto Sporty Ranger FX2 si pone l’obiettivo di migliorare lo stile e le capacità off road del pick up a due ruote motrici dell’Ovale Blu. Il pacchetto prevede un nuovo sistema di blocco elettronico del differenziale posteriore, sospensioni rinforzate adatte al fuoristrada, protezioni frontali e sottoscocca e, naturalmente, pneumatici off road da 17 o 18 pollici. All’interno viene aggiunto uno schermo di controllo dei sistemi e della posizione del veicolo rispetto al terreno. Il pacchetto sarà in vendita verso la fine di quest’anno


storia

MERCEDES CLASSE G

PASSANO GLI ANNI, I RESTYLING E LE NUOVE VERSIONI

40 ANNI e non sentirli

L’off-road della casa tedesca era stata presentata ufficialmente a Tolone nel 1979 mentre l’idea risale addirittura all’estate 1969, quando Daimler-Benz e Steyr-Puch avviarono le trattative per la realizzazione di un veicolo dalla grande versatilità d’uso



40 anni e non sentirli

“I miei pri Così recitava il titolo di un famoso libro di qualche anno fa. E questo traguardo lo sta festeggiando anche Mercedes con i 40 anni della classe G, la più fuoristrada delle vetture della casa tedesca. Certo negli anni si è ingrandita, come tutte le automobili di questo mondo, si è rifatta diversi look e nuove versioni ed è pure diventata più “chic”!

Mercedes classe G non ha praticamente mai smesso di cavalcare l’onda di un successo iniziato nel 1979. Il modello, che debutta appunto quell’anno, colpisce fin dall’inizio per straordinarie capacità off-road divenendo ben presto un’icona del settore automobilistico. Versatile come fuoristrada ma altrettanto perfetto per l’uso quotidiano, la classe G ha continuato ad evolversi nel corso dei decenni. E proprio grazie al costante lavoro di sviluppo e restyling, la vettura ha sempre mostrato un look fresco e attuale. Il debutto ufficiale è datato tra il 4 e il 9 febbraio 1979 a Tolone in Francia e mette immediatamente in risalto due caratteristiche: l’idoneità senza compromessi all’impiego sia su strada sia off-road e l’incredibile versatilità d’uso. Queste caratteristiche si ritrovano ancora oggi sull’ultima versione della classe G, la serie 463, che da maggio 2018 viene prodotta come sempre nello stabilimento di Graz-Thondorf (Austria). L’idea del fuoristrada nasce nell’estate 1969, quando Daimler-Benz AG e l’austriaca Steyr-Daimler-Puch AG iniziano a discutere di una possibile collaborazione. Entrambi i produttori offrono veicoli con eccellenti


imi 40 anni�.


40 anni e non sentirli

Se la Classe G festeggia il suo 40° compleanno, Unimog ne compie 30 in più! La sua storia ebbe inizio nel lontano 1946 quando Albert Friedrich progettò un veicolo concepito come “macchina multiuso a motore” destinata al mondo dell’agricoltura. A differenza dei tradizionali trattori aveva una maggiore velocità, trazione integrale, cabina a due posti e altre caratteristiche più da mezzo commerciale che mezzo agricolo. Il successo andò oltre le aspettative e nel 1949 fu avviata la produzione di serie con il marchio Unimog, abbreviazione di UniversalMotorgerät, ovvero veicolo universale a motore. E a dire il vero di universale qualcosa ce l’ha davvero. Oggi l’Unimog è prodotto in molteplici configurazioni ma soprattutto, grazie alla trazione integrale, è la “base” di partenza per mezzi dai più disparati utilizzi in zone o percorsi difficilmente raggiungibili con altriveicoli: veicolo antincendio nei boschi, shuttle-bus per portare i turisti sull’Etna, veicolo da lavoro su strade ad alta pendenza, camper per raggiungere luoghi sperduti e che più ne ha più ne metta!

capacità off-road: da un lato Mercedes Benz con la divisione Unimog, dall’altro Puch Haflinger e Puch Pinzgauer. Nel 1971 prende forma l’idea di costruire insieme un fuoristrada che coniughi incredibili doti off-road con un buon comportamento su strada. Già nell’autunno 1972 Joachim Zahn e Karl Rabus, CEO rispettivamente di Daimler-Benz AG e Steyr-Daimler-Puch AG, trovano un accordo di base per lo sviluppo congiunto del nuovo veicolo e il team che si occupa della realizzazione è affidato alla guida di Erich Ledwinka, Chief Engineer di Steyr-Daimler-Puch. Lo sviluppo procede con slancio. Ad aprile 1973 è già pronto il primo modello in legno e l’anno successivo viene testato il primo prototipo adatto alla circolazione. Osservando le prime foto pubblicate nel 1975 è subito evidente che gli ingegneri sono arrivati velocemente ad un progetto iniziale con caratteristiche molto simili a quelle che poi saranno nel modello definitivo. La silhouette dalle linee essenziali è opera del centro design di Mercedes, guidato da Bruno Sacco. I designer riescono a coniugare le ampie superfici lisce della carrozzeria con incredibili caratteristiche tecniche, come il grande angolo di sbalzo anteriore e posteriore ed un’altezza relativamente elevata della vettura, a fronte di una larghezza complessiva piuttosto esigua. Fin dall’inizio (febbraio 1979) la classe G viene prodotta nello stabilimento Puch di Graz-Thondorf e li, da maggio 2018, viene prodotta anche la nuova classe serie 463. La prima versione era un fuoristrada universale con interni sobri e, al contempo, una serie di highlight tecnici di rilievo quali un’efficiente trazione integrale inseribile di serie con bloccaggio longitudinale, nonché da bloccaggi del differenziale a richiesta sull’asse anteriore



40 anni e non sentirli e posteriore, che entrano nella dotazione di serie a partire dal 1985. Dal canto loro la struttura del telaio e gli assi rigidi con molle elicoidali regalano versatilità d’uso e robustezza in fuoristrada. All’inizio della produzione sono disponibili i modelli 240 GD e 300 GD con motore diesel, a cui si aggiungono la 230 G e la 280 GE con motore a benzina. È possibile scegliere tra due diversi passi (2.400 e 2.850 mm) e diverse varianti di carrozzeria (vettura aperta, station-wagon chiusa e furgone con fiancate chiuse). Oltre alla serie 460 con rete di bordo da 12 volt, nel listino si trova anche la serie 461 con rete di bordo da 24 volt per usi militari. Ckd (completely knocked down) è il nome usato per identificare la serie 462. L’evoluzione della classe G è iniziata già poco dopo il suo lancio sul mercato. Il costante processo di ottimizzazione si è rivelato la chiave di questo successo e ora le evoluzioni più importanti vanno sicuramente menzionate: il servosterzo di serie (in primo luogo in 280 GE e 300 GD e, a partire dal 1987, in tutti modelli); i bloccaggi del differenziale di serie (1985); l’introduzione di un catalizzatore a tre vie regolato (a partire dal 1986, in un primo momento come equipaggiamento a richiesta per 230 GE); introduzione del sistema antibloccaggio (ABS) a partire dal 1990 nella serie 463. L’ottimizzazione di comfort e sicurezza risulta possibile, tra l’altro, grazie alla combinazione di efficaci sistemi di controllo della dinamica di marcia e di trazione integrale, di serie a partire dal 2001. Questa combinazione comprende sistema di trazione a comando



40 anni e non sentirli elettronico 4ETS, Electronic Stability Program ESP® e Brake Assist BAS. Grazie ad una serie di interventi di restyling di ampio respiro, la tecnologia della classe G fa passi da gigante. Così, ad esempio, nel 1990 la serie 463 viene offerta con trazione integrale permanente, che sostituisce quella integrale inseribile in uso fino a quel momento. Successivamente, per dare un’impronta più potente e lussuosa vengono impiegati motori ad otto ed addirittura dodici cilindri. Nel corso degli anni si sono aggiunte anche le versioni più esclusive. I 40 anni di storia della classe G sono fatti di allestimenti esclusivi con dettagli di pregio, come ad esempio i sedili singoli Recaro, disponibili a richiesta già nel 1981 o l’introduzione di applicazioni in legno pregiato che arriva nel 1990. Questi continui affinamenti attirano nuovi clienti privati, che apprezzano in particolare le varianti esclusive e potenti. In questo contesto la versione 500 GE con motore V8, costruita in serie limitata a partire dal 1993, ha un ruolo fondamentale. A partire dal 1998, G 500 diventa il modello al vertice della gamma di serie della classe G, come viene chiamata definitivamente la famiglia di fuoristrada dal 1993. La denominazione dei modelli della famiglia G segue in realtà lo stesso principio adottato per le altre autovetture Mercedes: la lettera o la combinazione di lettere che precede il numero a tre cifre indica l’appartenenza del modello ad una Classe. Nel 1999 viene inaugurato un capitolo di particolare successo, quando la G 55 AMG diventa il nuovo modello top di gamma della serie 463. La vettura costituisce la base per il lungo successo nella versione High Performance di Mercedes-AMG. Fondamentali in questo senso sono, tra l’altro, la G 55 AMG



40 anni e non sentirli Kompressor (2004), la G 63 AMG. la G 65 AMG (entrambe del 2012), la G 63 AMG 6x6 (2013) e infine la versione MercedesAMG G 63 presentata nel febbraio 2018. Arrivata al quarto decennio di storia, Mercedes classe G è come sempre in grado di affrontare con successo tutte le sfide, come dimostrato anche da altri modelli esclusivi come G 500 4x4² del 2015 e Mercedes-Maybach G 650 Landaulet del 2017, prodotta in appena 99 esemplari. Entrambe le versioni aprono nuovi orizzonti per la classe G. Così G 500 4x4² definisce nuovi standard di riferimento per quanto riguarda l’idoneità al fuoristrada (ora superiore grazie agli assi a portale), mentre la Mercedes-Maybach G 650 Landaulet porta una ventata di lusso e ricercatezza superiore anche nel mondo off-road. L’ultima generazione della serie 463, presentata a gennaio 2018 in occasione del Salone di Detroit, conferma i valori evidenziati nei primi 40 anni con ambizioni proiettate negli anni a venire. Il primo modello presentato è classe G 500, seguita poco dopo da Mercedes-AMG G 63. A dicembre 2018 arriva la G 350d, terza variante di motorizzazione con il moderno motore diesel OM 656. Con la nuova serie 463, classe G si reinventa ancora una volta introducendo importanti innovazioni tecniche. Un esempio per tutti l’assetto, con un classico asse rigido al posteriore ed un asse anteriore a doppio braccio trasversale con sospensioni a ruote indipendenti, sviluppato da Mercedes-Benz e Mercedes-AMG. La nuova Mercedes classe G supera le generazioni precedenti sotto molti punti di vista…. ma fin dal primo sguardo si nota il DNA del modello G del 1979.



eventi

LA FIF AL 4X4 FEST

19 ANNI DI PASSIONE INTEGRALE


A Carrara, dall’11 al 13 ottobre, torna l’appuntamento fieristico piÚ importante per gli appassionati di fuoristrada. Tre giorni di esposizione, esibizioni, test drive e tour durante i quali la FIF gioca un ruolo di primo piano

di Salvo Venuti


19 anni di passione integrale

Fervono

i preparativi della diciannovesima edizione del 4x4Fest, manifestazione che si svolgerà a Carrara dall’undici a tredici ottobre 2019, a cui un appassionato di 4x4 non può mancare: tre giorni “pieni” fuoristrada… che più “pieni” non si può. Il 4x4 Fest non è un evento dove si va solo per ammirare le ultime novità delle case motoristiche, o per fare l’affare con i famosi “prezzi fiera”, ma è soprattutto un grande momento di aggregazione, un appuntamento per poter finalmente conoscere di persona gli amici virtuali o per incontrare gli appassionati sparsi su tutto il territorio nazionale, e magari conoscere, durante le pause delle loro esibizioni in pista, i più importanti piloti che gareggiano nei vari campionati di specialità.


“Quello dell’off-road è un pubblico audace e sempre in cerca di nuove emozioni. Per questo la nostra sfida – ci racconta Laura Malavolta, Responsabile Comunicazione & Marketing di IMM-CarraraFiere – è sempre orientata alla creazione di idee nuove e accattivanti in grado di stimolare rapporti e connessioni. Il digital marketing offre strumenti efficaci sui quali il nostro Team investe molto, lavorando 365 giorni l’anno per coinvolgere sempre di più il pubblico in azioni “social” come, ad esempio, i contest fotografici (e non solo), con il preciso intento di rendere i visitatori, o potenziali tali, sempre più parte attiva del processo di costruzione dell’evento. Nell’era di Internet, dove tutto è accessibile con una semplice connessione, il pubblico si riconosce e si identifica in prodotti che lo coinvolgano direttamente ed emotivamente. Un evento come 4X4Fest non attira solo e uni-

camente per le giornate di fiera intesa come mera vetrina espositiva di prodotti e servizi, ma nasce e si sviluppa nel tempo insieme al suo pubblico, fatto da tecnici ma anche da moltissimi appassionati, che attraverso i canali social e specifiche azioni di engagement implementate dal nostro Team hanno la possibilità di seguire e condividere con noi i vari step di avvicinamento all’evento, cogliendone in modo più profondo gli aspetti salienti e innovativi.” Quali sono le novità in serbo per la prossima edizione? “Proprio perché il pubblico di 4X4Fest è molto attento e attivo – prosegue Laura Malavolta – cerchiamo di tenere sempre alta l’attenzione preparando ogni anno interessanti novità. L’edizione 2019 ne avrà parecchie, a partire dal rinnovo della pista esterna,


19 anni di passione integrale

dove si svolgeranno i test drive dei nuovi modelli di 4x4, la cui gestione tecnica è affidata a F.I.F. Riconfermato anche il Villaggio della Federazione Italiana Fuoristrada mentre la presenza femminile sarà valorizzata con un ulteriore sviluppo del progetto lanciato nel 2018 “Rosa Integrale”, che punta a intercettare la passione integrale declinata al femminile. “Rosa Integrale” quest’anno propone uno shooting fotografico finalizzato alla realizzazione di un calendario firmato dal noto giornalista e fotoreporter Paolo Baraldi, che

ritrarrà le nostre fuoristradiste in scatti inediti e divertenti. Le ragazze avranno a disposizione un corner in fiera e si ritroveranno in un raduno a loro dedicato, accompagnato da uno speciale tour del territorio. Altra novità del prossimo 4X4Fest sarà il Mud Café, area interattiva dove ogni giorno si terranno incontri e presentazioni tecniche legate alle novità portate dagli Espositori, mentre sulla spiaggia antistante il quartiere espositivo si svilupperà il Beach Village: le Case partner avranno a disposizione


un’area dedicata per l’esposizione e la prova dei mezzi propri su un percorso su sabbia, dove chi vorrà potrà entrare in pista direttamente con la propria autovettura. Altra novità dell’edizione di prossima apertura sarà una pista di modellini scaler e crawler per gli appassionati di modellismo dinamico mentre in tema tour riproporremo, sempre in collaborazione con F.I.F., diverse tipologie di escursioni sul territorio che quest’anno si preannunciano ancora più avvincenti. Oltre al Tour alle Cave di Marmo del Corchia, nello spettacolare scenario dell’Alta Versilia, con una partenza sabato 12 e un’altra domenica 13 ottobre, è confermato il tradizionale Tour alle Cave di Marmo di Fantiscritti, con più partenze giornaliere, aperto a tutte le Case con i loro veicoli 4x4 o suv. Infine il Tour alle Cave di Marmo Apuane, più tecnico e “100% off-road”, inaugurato nel 2018, verrà riproposto con un rinnovato itinerario che

toccherà l’imponente Cava Breccia Capraia, nel Comune di Massa. Il tour avrà più partenze giornaliere e sarà aperto solo ai fuoristrada duri e puri con ridotte, privati o messi a disposizione dalla Scuola Federale”. La Federazione Italiana Fuoristrada consapevole di tutto ciò, da alcuni anni, ha voluto ricreare all’interno della manifestazione un luogo dove il fuoristradista può ritrovare l’atmosfera familiare delle uscite in montagna fra amici, un posto dove poter parlare della passione comune, magari assaggiando qualche specialità gastronimica proveniente dalle varie regioni d’Italia, accompagnandola con un buon bicchiere di vino… sempreché subito dopo non ci si debba mettere alla guida! Stiamo parlando dell’ormai famoso “Villaggio FIF”, dove sono presenti tutte le delegazioni nazionali, dove gli appassionati possono


19 anni di passione integrale

avvicinarsi alle realtà locali del fuoristrada e conoscere nuovi amici con cui condividere momenti di adrenalina, divertimento e godimento della natura. Senza tema di smentita possiamo affermare che il momento di massima aggregazione e festa avviene la domenica all’ora di pranzo. Per tutti i fans del fuoristrada l’invito da parte delle delegazioni FIF è infatti una consuetudine consolidata. Tutti possono degustare le tante specialità poste in una lunga tavolata di oltre quindici metri, allestita nella parte centrale del Villaggio. Ovviamente la presenza della Federazione Italiana Fuoristrada non è limitata solo al Villaggio, ci sono anche altri interessanti stand, da quello della Scuola di Guida Sicura in 4x4 (fiore all’occhiello della F.I.F. con i suoi oltre trentacinque anni di storia) proseguendo con quello del neo costituito Settore Storico, con il Registro Italiano Fuoristrada Storici, che tutela ed aiuta alla conservazione dei veicoli

che hanno fatto la storia del “fuoristradismo”, sino agli stand delle varie specialità sportive agonistiche, quali il Campionato Italiano Velocita in Fuoristrada, il Campionato Italiano Trial 4X4 e il Trofeo Extreme 4x4. Ricordiamo tra l’altro che i soci FIF usufruiscono dell’ingresso con tariffa scontata a € 6,00. Ma si può andare al 4x4Fest solo per parlare di fuoristrada senza avere la voglia di praticarlo? Ed ecco allora numerose intriganti proposte: dai minicorsi di Guida Sicura in 4x4, erogati gratuitamente e in maniera continuativa nell’arco di tutta la manifestazione dagli istruttori F.I.F., per continuare con la possibilità di poter provare in pista le ultime novità presentate dalle varie case automobilistiche. Infine da sottolineare l’esclusivo Raduno Nazionale F.I.F. con partenze dedicate anche al Mitsubishi Club Italy… davvero tanta roba! Noi ci saremo e tu ?



notizie


Dukic Day Dream

IL RIVOLUZIONARIO DISPOSITIVO TRE “D”

I

motori diesel a oggi sono installati su numerosisimi veicoli, sia destinati all’uso privato sia commerciale, in virtù delle loro caratteristiche quali bassi consumi specifici di carburante, alta efficienza termica, alto rapporto di compressione ed elevata affidabilità. Purtroppo, tra gli inconvenienti connessi all’utilizzo dei motori diesel, vi è l’emissione di grandi quantità d’inquinanti, particolato (PM10) e di ossidi di azoto (NOx) e ciò tende a influenzare negativamente la qualità dell’aria in particolare nelle grandi città ove il traffico è molto intenso. Adottare misure atte al risparmio delle risorse naturali, in particolare il petrolio, è oggi un dovere, non solo per ridurre l’inquinamento ambientale, ma anche per limitare i costi di utilizzo, cercando contemporaneamente anche di ridurre le emissioni inquinanti da combustione d’idrocarburi.


il rivoluzionario dispositivo tre “d”

Nasce così nel 2002, in un periodo in cui il problema dell’inquinamento da polveri sottili non era ancora un’urgenza per i Governi, la DUKIC Day Dream, fondata da Anna Dukic e Michele Campostrini, che da anni promuove l’informazione e la conoscenza in materia di PM10. Grazie all’intuizione di Michele Campostrini, inventore dei dispositivi Tre “D”, DUKIC Day Dream ha dimostrato, con argomentazioni tangibili, che ridurre l’inquinamento dei motori Diesel è possibile. Ma com’è possibile raggiungere tali obiettivi? La risposta è preferire dispositivi antinquinamento che permettono di migliorare la combustione (e quindi di ottenere una NON produzione degli inquinanti) a dispositivi quali i “filtri” Fap o Dpf, che si limitano a intrappolare gli inquinanti (PM 10) prodotti dalla combustione dei motori Diesel, per poi liberarli dopo il processo di rigenerazione del filtro stesso, in dimensioni infinitesimali, creando sostanze pe-

ricolosissime e dannosissime per la salute del corpo umano (quali PM 2.5 - pm1, pm0.1). I dispositivi antiparticolato elettromagnetici “Tre D”, diversificati per tipologia di motore Diesel, montati a monte del processo di combustione, grazie al loro effetto (spiegato sullo Stato dell’Arte e sulla Pubblicazione dell’Università di Nottingham) interagiscono nel tratto “brevettato” sul carburante, ottimizzando la combustione, migliorandone la qualità e riducendo in modo interessante le parti incombuste carboniose. Inoltre il dispositivo può anche lavorare in combinazione con i filtri antiparticolato in modo da preservarli, poiché riduce notevolmente le polveri in ingresso negli stessi. Oltretutto migliorare la combustione significa anche ridurre i consumi di carburante. In Italia i dispositivi Tre”D” sono stati installati da molti importanti gruppi, anche multinazionali, quali per esempio Astaldi S.p.a., Toto Costruzioni S.p.a., RFI, C.L.F., SALCEF, MAZZI, VALSECCHI VAIA CAR, S.E.G.I., ZAPPA, N.A.E.F. RIMEF, IPE LOCOMOTORI, NUOVA RALFO,


INTERMOTOR e tante altre ancora, con certificazioni in merito ai valori d’inquinamento rilasciate dal Laboratorio accreditato MIUR e TUV. La gamma dei prodotti Dukic Day Dream S.r.l. (denominati Tre”D” Car, Van,Truck e Professional) comprende undici modelli adattabili a tutte le tipologie di motori diesel, oltretutto il dispositivo è completamente impermeabile e può pertanto lavorare anche in condizioni estreme (acqua, fango ecc.). Per avere maggiori informazioni Dukic Day Dream srl sarà presente al 4x4 Fest, che si svolgerà a Carrara dall’11 al 13 ottobre 2019, ospite della Federazione Italiana Fuoristrada, con la quale nel mese di agosto è stata sottoscritta una convenzione che da diritto, a tutti i tesserati, a uno sconto del 12% sull’acquisto del dispositivo ai propri associati. Trovate a questo link tutte le informazioni sulla convenzione: https://www.fif4x4.it/sistema-antiparticolatoper-fuoristrada-dukic-day-dream/


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regioni Una bella iniziativa in Basilicata

No Limits Disability Day

La

Delegazione FIF della Basilicata e il club “I Falchi del Pollino 4x4 Rotonda” si sono resi protagonisti di una splendida iniziati nell’ultima domenica di agosto, con una giornata che è andata molto oltre i tradizionali canoni del fuoristrada. Sotto la guida del neo presidente del Club Danilo Tedesco, è stata infatti organizzata un’escursione in fuoristrada dedicata ai ragazzi diversamente abili dell’associazione “Figli Speciali”, presieduta dalla signora Maddalena Tedesco. L’iniziativa è stata battezzata “No Limits Disability Day” (Giornata Della Disabilità Senza Limiti) e ha dato modo a queste persone di vivere “un’esperienza diversa in un posto diverso”, attraversando luoghi per loro altrimenti molto difficili da raggiungere.

Come meta dell’escursione è stato scelto il “Belvedere del Malvento”: una terrazza naturale che si affaccia sul versante calabrese del Parco Nazionale del Pollino e che ne racchiude tutte le sue caratteristiche. Da qui, infatti, si ha la possibilità di osservare anche i pini loricati, iconico simbolo del Parco del Pollino. A render ancora più interessante la giornata, ci ha pensato Carlo Marsico, una giovane guida che ha condiviso con tutti le sue conoscenze, rimarcando tutte le bellezze e i valori di questo meraviglioso angolo di paradiso. Vedere queste persone felici, ha reso ogni singolo organizzatore soddisfatto e appagato, ricordando che ciò che per molti è consuetudine per altri può essere straordinario… e accrescendo il desiderio di organizzare la prossima edizione.


calendari 13/14 Aprile

Lucca • Off Road Club Versilia

13/14 Luglio

Pesaro • Villagrande Fuoristrada

4/5 Maggio 1/2 Giugno Campionato Italiano Trial 4x4

22/23 Giugno

31 Agosto / 1 Settembre 28/29 Settembre 6/7 Aprile

11/12 Maggio Campionato Italiano Velocità Fuoristrada

8/9 Giugno 6/7 Luglio

7/8 Settembre 5/6 Ottobre

09/10 Marzo

04/05 Maggio Trofeo Extreme Off Road

13/14 Luglio

28/29 Settembre 26/27 Ottobre 17 marzo

23 giugno TROFEO REGIONALE TRIAL CAMPANIA

14 luglio

22 settembre 17 novembre 19 maggio 23 giugno

TROFEO REGIONALE TRIAL LAZIO

07 luglio

01 settembre 29 settembre 30/31 Marzo

TROFEO REGOLARITA’ CENTRO ITALIA

TROFEO REGOLARITA’ NORD ITALIA

25/26 Maggio

21/22 Settembre

Pescara • Abruzzo Fuoristrada Club Forlì • Romagna Team 4×4

Senigallia (AN) • Club Monkey 4WD Modena • Cherry Club

Macerata • 1° Ridotta Fuoristrada Club Polcanto (FI)

Palagano (MO) Sassello (SV)

Ceriano Laghetto (MB) Veglio (B)

Palagano (MO)

Reggio Calabria Messina Catania

Messina

Reggio Calabria

Caserta • Club 4×4 Adventure

Benevento • Mutria Fuoristrada 4×4 Benevento • Sannio Fuoristrada Benevento • Gladiatori 4×4

Salerno • Salerno Fuoristrada

Guercino (FR) • Club Cinghiali 4×4 Frosinone • A.S. Igor 4×4

Arpino (FR) • A.S.D. Aquilotti 4×4

Esperia (FR) • A.S.D. club Tortuga 4×4 Roma • A.S. Dimensione Fuoristrada

Roma • Friends’ Club Off-Road Roma Pescara • Maiella Adventure Teramo • A Tutto Gas

26/27 ottobre (da confermare) Terni • ROMA 4X4 ADVENTURE – F.I.F. 04-05 maggio 15-16 giugno

12-13 ottobre

16-17 novembre

Grosseto • GDM

Forlì • 4x4 Romagna Team Massa Carrara • R Team Lucca • R Team

FU FU

RIVIS

RIVIS


RIVISTA UFFICIALE

FUORI

RIVISTA UFFICIALE D

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Pubblicazione online ILLIUM LLC (DANIA BEACH – FL – USA)

Direttore Responsabile Vittorio Gargiulo Coordinamento FIF/Redazione Salvo Venuti Collaboratori Domenico Faro Marco Cortesi Niccolò Gargiulo Alessandro Rigatto Grafica e Impaginazione Diego Galbiati

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