organo ufficiale della
maggio 2013
in caso di mancato recapito inviare al CPO Ravenna, ufficio detentore del conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la dovuta tariffa.
PERSONAL TRAINER JOURNAL
i perchè del dolore alla spalla l’utente ipercifotico quando il cliente non dimagrisce
Fitness academy
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Corso per la qualifica di
personal trainer il corso piÙ completo per operare professionalmente nel settore
Questo programma focalizza lo studio alla formazione di Personal Trainer che offrono il loro servizio principalmente presso centri fitness e pertanto più specializzati nell’uso delle attrezzature e al loro utilizzo nell’allenamento individuale oltre che a programmi specifici a corpo libero.
corsi full-immersion (sessioni estive) RAVENNA
Dal 29 giugno al 7 luglio oppure
Dal 24 agosto al 1 settembre
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struttura del corso (formula full-immersion)
TEORIA ♦ Presentazione del corso ♦ Caratteristiche tecniche, etiche e professionali e del PT ♦ La scheda di anamnesi, strutturazione del colloquio iniziale e analisi del bisogno del cliente ♦ Cenni di anatomia dell’apparato locomotore: ossa, articolazioni, tendini, legamenti e muscoli. Biomeccanica di base e terminologia. ♦ Cenni di fisiologia dei sistemi energetici e della contrazione muscolare ♦ Teoria dell’allenamento e pianificazione del lavoro ♦ Protocolli di lavoro per: tonificazione – forza – resistenza – ipertrofia ♦ Cenni di anatomia e fisiologia del sistema cardiovascolare e respiratorio ♦ Test cardiovascolari ♦ Classificazione delle principali biotipologie. Valutazione della composizione corporea (plicometria, impedenziometria, centimetrometria, WHR, BMI). Morfopatologia dell’obesità ♦ Basi di posturologia. Analisi posturale (lavoro a coppie) ♦ Basi teoriche dello stretching e principali tecniche in PNF ♦ Teoria alla base dei principali test per la valutazione dell’integrità articolare di spalla e ginocchio (test del cassetto, test di Apley, varo valgo stress, test di Jobe, test di Neer, palm up test) ♦ Principi di integrazione alimentare per aumento della massa muscolare, dimagrimento, recupero, benessere ♦ Principi di alimentazione. Cenni su macro e micronutrienti. Metabolismo basale, ADS, calcolo calorico, valutazione del diario alimentare. Strutturazione di un programma e consigli alimentari ♦ Analisi delle principali diete: aumento massa muscolare, dimagrimento, disintossicante. Linee guida alimentare
per: obesità, diabete, ipertensione, terza età, celiachia PRATICA ♦ Allenamenti cardiovascolari e a circuto per il dimagrimento. Costruzione di protocolli di lavoro indoor (CFT, PHA, LDDR, HWIT) e outdoor (LC, FARTLEK, HIIT, GC, SR) ♦ Test di valutazione della mobilità articolare (lavoro a coppie) ♦ Anatomia, biomeccanica e pratica dei: quadricipiti – glutei – ischio crurali – gastrocnemio (lavoro a coppie) ♦ Esercizi funzionali ♦ Stretching parte pratica ♦ Utilizzo dei piccoli attrezzi e dei supporti instabili ♦ Condizionamento muscolare a corpo libero ♦ Core training ♦ Tecniche di tonificazione e postura con riferimenti al Pilates ♦ Tecniche base di rilassamento ♦ Anatomia e biomeccanica dei: deltoidi – bicipiti – tricipiti ( lavoro a coppie) ♦ Protocolli di lavoro per il recupero funzionale di spalla (sindrome da conflitto e problematiche cuffia dei rotatori) e ginocchio (LCA – menischi) ♦ Protocolli di lavoro per le principali problematiche della colonna vertebrale (lombalgia – cervicalgia –
ernia del disco) ♦ Allenamento pre e post gravidanza ♦ Allenamento per senior ♦ Protocollo di lavoro nella sindrome metabolica (diabete – ipertensione – obesità). Anatomia e biomeccanica dei: dorsali e pettorali (lavoro a coppie) Marketing e comunicazione ♦ Concetti di comunicazione per il personal trainer ♦ Definizione del concetto di Marketing e sua applicazione al campo dei “Servizi” ♦ Gestione strategica dei Servizi: Missione – Segmentazione – Differenziazione ♦ L’importanza della “Risorsa Umana”: Competenza – Capacità – Padronanza ♦ Comunicazione: definizione ed elementi sostanziali ♦ Comunicazione Verbale e Non Verbale ♦ Modello a 3 stadi: comportamento del consumo del servizio, dal potenziale cliente al cliente effettivo ♦ Persuasione – Bisogni – Motivazione del Cliente ♦ L’Ascolto Attivo – il Feedback ♦ Esempi pratici sulle tecniche di vendita del Servizio PT: capire i Bisogni per raggiungere i propri obiettivi ♦ Aspetti fiscali per il personal trainer ♦ Esame scritto / pratico / orale
Docenti responsabili del corso A. Paoli, L. Franzon, D. Stauffer, L. Ruggeri, F. Pani, G. Marongiu, R. Mastromauro, V. Fabozzi, G. Ventura, M. Neri, E. Cinelli, D. Berni, D. Impallomeni, R. Provenzano, M. Messuri, M. Manca. esamE Prevede test a risposta chiusa; pratica agli attrezzi; soluzioni di casi di studio. Titolo rilasciato Diploma di Personal Trainer riconosciuto in ambito internazionale dall’European Fitness Association e in ambito nazionale dal MSP, ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni e dal Ministero dell’Interno. Quote Euro 630* in un’unica soluzione da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso. Oppure euro 330 da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso e euro 300 da versarsi sul posto il primo giorno di lezione. L’iscrizione è comprensiva di quota d’esame, dispense, testo di studio “P.T. il manuale per il professionista” (440 pagine con oltre 200 foto e 100 tabelle), iscrizione all’A.I.P.T. (Associazione Italiana Personal Trainer), tessera A.I.P.T. di Fitness Personal Trainer. * Nelle sessioni estive, la quota di questo corso è stata ridotta in virtù della formula “full-immersion” che prevede costi di gestione e di organizzazione ridotti. note Per creare un’uniformità didattica, si consiglia la partecipazione al corso a coloro che hanno già una conoscenza dell’uso degli attrezzi, delle macchine da palestra, delle nozioni fondamentali di anatomia e fisiologia. Per esigenze pratiche si richiede abbigliamento sportivo. Per ulteriori forme di rateizzazione contattare la segreteria organizzativa allo 0544 34124 (sig.na Elisa).
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Personaltrainernews di Stefano Carlini
Personal trainer e gossip
IL BODY WRENCH Il body wrench è un attrezzo che permette molti esercizi di carattere funzionale. È una specie di piccolo carrello con impugnatura che rotolando a terra permette di eseguire movimenti funzionali. L’attrezzo è venduto in una elegante custodia e serve anche per il rilassamento, se si usa per massaggiare i tessuti. Ottimo per i personal trainer che allenano a domicilio. Per saperne di più: www.thebodywrench.com
I personal trainer sono destinati ad avere flirt con le celebrità che allenano. Il caso di Leon che ha addirittura sposato la cantante Madonna è emblematico. A casa nostra c’è invece Elisabetta Canalis che sembra avere una relazione con il suo personal trainer, Marcus Kowal. Una volta ci si innamorava della guardia del corpo, oggi del PT.
PERSONAL TRAINER AMERICANI Da un rapporto IHRSA del 2011 – il più aggiornato – negli Stati Uniti operano 6,4 milioni (!) di personal trainers. Una cifra probabilmente un pò sovrastimata, ma che permette di rendersi conto di quanto il settore professionale dell’allenamento individuale sia vivo e vegeto.
IL PT ALLA TELEVISIONE Si chiama Sit and Be Fit ed è una tramissione televisiva che va in onda negli USA e in Canada e suggerisce esercizi per gli anziani che sono a casa, che non possono permettersi l’iscrizione in palestra o un PT. La serie televisiva diventa così una sorta di personal trainer in video, con esperti di geriatria e allenatori specializzati. Il progetto – che ha ricevuto numerosi premi – è di Mary Ann Wilson.
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I Personal trainer di madonna sbarcano a roma È ormai imminente l’apertura a Roma dell’Hard Candy, la quinta sede di un franchising creato da Veronica Ciccone, ovvero Madonna. Per l’apertura arrivano nella capitale italica tre personal trainer della cantante americana (pensavate ne avesse solo uno?): Donna Cyrus, Craig Smith e Bethany Lyons. Spetterà a loro la formazione dei trenta istruttori italiani dell’Hard Candy Fitness Roma nelle tecniche “Addicted to Sweat”, ovvero le tecniche di allenamento per mantenersi in forma messe a punto da Madonna.
Personal Trainer Journal 2013
editoriale
Il mondo professionale del personal training è probabilmente uno dei settori meno in crisi nel mercato del fitness. Non che coli oro sui Personal Trainer, però quello dell’allenamento individuale si dimostra un lavoro in cui è premiato il merito e la capacità, e conseguentemente chi è bravo ha ottime possibilità di portare a casa il suo meritato guadagno. Essere bravi, nel personal training, vuole dire molte cose: possedere capacità tecniche, cordialità, doti di motivazione e precisione nel gestire gli allenamenti. Infine, non è secondaria l’abilità di parlare della vita privata del cliente (col cliente) senza far trapelare nulla all’esterno. Il vero Personal Trainer è un personaggio di fiducia e deve quindi possedere molte qualità, sia tecniche che relazionali, così da meritare il ruolo di professionista di alto livello, perchè solo in questo caso il tam tam che parte dalla sua clientela sarà la sua migliore arma di comunicazione e pubblicità. Noi dell’Associazione Italiana Personal Trainer diamo gli strumenti tecnici per diventare bravi, ma solo quelli bravi sapranno usarli per raggiungere un parco clienti apprezzabile e ottenere il giusto riconoscimento economico. PTJ vuole essere, come già sapete, un magazine che aggrega un settore, dando informazione sia attraverso articoli, sia attraverso la pianificazione di corsi di formazione e di aggiornamento. Ma soprattutto, per dare quel senso di squadra a tutti i Personal Trainer che lavorano sul territorio italiano. Il Coordinatore Nazionale A.I.P.T. D.O. Rino Mastromauro
dalla redazione
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Personal Trainer News di Stefano Carlini
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Il cliente ipercifotico di Giuseppe Porcellini e Davide Carli
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I perchè del dolore alla spalla di Alexander Bertuccioli
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Quando il cliente non dimagrisce, è colpa dei firmicutes di Marco Terribile
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Allenarsi recuperando di A. Pintus, R. D’Onofrio e V. Scala
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Stretching, ma è vera gloria? di Danilo Bascucci
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Non fatevi scappare il cliente! di Stefano Carlini
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Rotta verso il successo dalla redazione
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DIRETTORE RESPONSABILE: Stefano Carlini IN REDAZIONE: Roberta Bezzi Claudio Vacchi
EDITORE: Centro Studi La Torre via Paolo Costa 2, Ravenna E-MAIL: ptjournal@email.it
Chiedilo all’esperto
STAMPA: Flyeralarm, Bolzano Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2, Comma 20/B, Legge 662/96, Filiale Ravenna
FOTO: Foto Lia, istockphoto Archivio AIPT
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Come riconoscere l’ipercifosi reale e come correggerla.
U
no degli scompensi posturali più diffusi, nei paesi più industrializzati, è l’ipercifosi, cioè un arrotondamento sproporzionato della schiena nella sua porzione media e superiore, (Kendall, McCreary & Provance 2005), causata soprattutto da uno squilibrio muscolo-scheletrico derivato da una errata postura (prolungata nel tempo), esercizi scorretti, fattori ambientali, disfunzioni miofasciali. L’ipercifosi causa dolori muscolo-scheletrici, problemi respiratori, diminuzione della forza muscolare, riduzione delle prestazioni atletiche, disturbi gastrointestinali ed aumento dello stress mentale (Rolf 1989; Myers 2001; Hanna 1988; Price 2010).
Cerchiamo di capire allora come identificare un’eccessiva cifosi toracica (reale e non da atteggiamento curvo) e conoscere alcune delle sue cause più comuni. L'eccessiva cifosi toracica è intrinsecamente legata alla funzione gabbia toracica perché ogni costola si collega a una vertebra della colonna vertebrale toracica. La seguente valutazione muscoloscheletrica rivela se il vostro cliente è ipercifotico: posizionare il dito indice di una mano sullo sterno, sotto la gola. Quindi appoggiare il dito indice dell'altra mano sulle vertebre immediatamente sotto quella che sporge dalla base del collo. Si faccia girare la testa di lato e si osservi la posizione delle dita allo specchio. Idealmente, le dita dovrebbero rimanere (circa) alla stessa altezza. Se invece il dito fissato sulla
parte anteriore del torace è più basso di quello posto sulla parte posteriore del collo, la colonna vertebrale toracica si è arrotondata in avanti, la gabbia toracica si è abbassata è quindi siamo in presenza di ipercifosi. Spesso sono gli squilibri muscolo-scheletrici a causare questa disfunzione, squilibri che sopravvengono nell’errato controllo del corpo nelle attività quotidiane come, ad esempio, spostare la testa in avanti per avvicinarsi allo schermo del computer. Come correzione, la colonna vertebrale toracica si arrotonda in avanti, a causa del peso del capo (Kendall, McCreary & Provance 2005). Per il trattamento dell’ipercifosi, occorre allungare i muscoli della parte laterale del corpo, il gruppo peroneale, la banda ileotibiale, il tensore della fascia lata, il complesso laterale dei glutei, il quadrato dei lombi, il complesso obliquo, il gran dorsale e la muscolatura della spalla Inoltre, quando si tratta l’ipercifosi, controllare sempre la flessibilità delle caviglie, fianchi, adduttori e complessi spalla anteriore. Il tessuto flessore dell'anca è unito alla fascia addominale, che collega gli obliqui esterni che a sua volta si collega ai pettorali e si unisce ai deltoidi. Poiché queste strutture diventano corte, possono influenzare la cifosi toracica.
di
Stefano Carlini 6
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esercizi correttivi Le tecniche di rilascio miofasciale sono molto efficaci per ridurre gli accorciamenti della fascia così da migliorare la postura.
esercizio 1 Distesi supini ginocchia piegate, si posizionano due palle da tennis sotto la parte superiore della schiena, ai lati del rachide, in linea con la parte inferiore delle scapole. Utilizzare un cuscino per sostenere la testa in modo da non avvertire un’eccessiva pressione delle palle da tennis. Portare le braccia sul petto e abbracciarsi. Trovare il punto dolente e mantenere la pressione su di esso fino a quando si rilascia (circa 10-15 secondi). Quindi spostare le palle verso un altro punto dolente. Muoversi in modo da far rotolare (per qualche cm) le palle lungo la schiena. Ripetere l’esercizio 2-3 minuti ogni giorno. Questa tecnica di auto-massaggio promuove l’estensione della colonna vertebrale toracica.
esercizio 2 Inserite i vostri pollici sotto le ascelle con la punta delle dita orientate in alto verso il soffitto. Ora sollevare i pollici in su più in alto possibile. Questo estende la colonna vertebrale toracica e solleva lo sterno.
esercizio 3 Per migliorare la mobilità toracica si chiede al paziente di fare un affondo posteriore con la gamba destra. Assicurarsi che il tallone destro rimane sul terreno. Risulta più un passo che un affondo. Per migliorare la mobilità della spalla e del torace, estendere il braccio sinistro in una posizione Y, quindi ripetere il passo e spostare il braccio sinistro nella posizione T e infine nella posizione L. Notate come questo modello di movimento crei retrazione scapolare (adduzione) della scapola sinistra, la colonna vertebrale toracica si estende, la testa si ritrae, con conseguente miglioramento della postura.
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i perchè
del dolore alla spalla ■ Dott. Giuseppe Porcellini Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia della spalla presso l’Ospedale “D. Cervesi” di Cattolica. ■ Davide Carli Esperto dell’applicazione dei programmi di attività motoria ai fini sportivi, preparatore atletico, chinesiologo e tecnico degli sport da combattimento.
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Quali sono le regole fondamentali per comprendere la natura del dolore. I
dolori alla spalla sono tra i più diffusi sia tra chi pratica attività sportiva che tra i sedentari. Questo succede quando si perde la perfetta funzionalità della spalla, funzionalità che dipende dall’integrità di tutte le sue articolazioni, dove si riconosce però una particolare importanza a quella gleno-omerale, a causa della sua complessità e maggiore sollecitazione nei gesti, specialmente quelli sportivi. L’equilibrio dell’omero sulla glena è garantito sia dagli stabilizzatori passivi – legamenti e capsula - che da quelli attivi – i muscoli della cuffia dei rotatori e dei loro tendini, che ricoprono l’estremo prossimale dell’omero, dove si trova la testa dell’omero, che è circa tre volte più grande della glena su cui si inserisce, quindi il centro di rotazione è garantito da un perfetto equilibrio dei muscoli della cuffia dei rotatori, che però non significa parità di forze. Come prima regola, infatti, per consentire il perfetto bilanciamento articolare, la forza dei rotatori interni deve essere circa il doppio di quella dei rotatori esterni. Con i test di forza si riesce a valutare, in modo abbastanza preciso, la capacità funzionale di ogni muscolo e quindi l’equilibrio articolare. Occorrerà a questo punto ripristinare l’equilibrio articolare condizionando direttamente i muscoli che presentano un deficit, quando possibile, oppure potenziando altri muscoli che indirettamente, grazie alla direzione delle loro fibre, possono sostituire o intervenire aiutando quello deficitario. Un semplice esempio di valutazione della mobilità passiva è quello di stendere supino il soggetto, con le braccia estese sopra la testa. Se, in fase di rilassamento, le mani non appoggiano al lettino e si sente dolore irradiato lungo il braccio quando un operatore esercita una piccola pressione spingendo l’arto il basso, molto probabilmente il problema è determinato da una rigidità. Avere dei deltoidi potenti e ben sviluppati è il sogno di ogni ragazzo, però è necessario prestare molta attenzione all’equilibrio superoinferiore, perchè la forza elevatrice del deltoide dovrebbe essere contrastata da quella depressiva della cuffia o, nel caso di un cattivo funzionamento di quest’ultima, con l’aiuto degli abbassatori dell’omero (i fasci laterali del gran dorsale e gran pettorale). Quando si avverte dolore durante l’abduzione tra i 60 e 120° molto probabilmente l’equilibrio supero-inferiore è modificato da deltoidi troppo forti o da un’incapacità della cuffia di man-
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tenere depressa la testa omerale durante il movimento. I potenti deltoidi infatti possono esercitare una trazione eccessiva verso l’alto, causando un conflitto doloroso e lesionante. Come abbiamo accennato all’inizio, la funzio nalità della spalla dipende da tutte le articolazioni che la compongono (tre definite vere: sterno-clavicolare, acromion-claveare, glenoomerale; due definite false: scapolo-toracica, sotto-deltoidea). Il ritmo scapolare, infatti, dovrebbe seguire in modo coordinato il movimento dell’omero con un rapporto di 1:2 (che è, appunto, il rapporto di movimento tra omero e scapola quando si solleva il braccio lateralmente) altrimenti parte delle strutture anatomiche potrebbero andare in conflitto. La valutazione di un anomalo movimento scapolare si esegue osservando posteriormente la persona (svestita) mentre svolge un abduzione o un anteposizione con l’arto superiore. Se il movimento della scapola si presenta non armonico e a scatti, significa che il soggetto presenta un deficit dei muscoli parascapolari, prevalentemente a carico del trapezio e del gran dentato. Alcune indicazionii generali possono provenire dall’età. I dati raccolti fino ad oggi suggeriscono che fino a 25 anni le patologie che si manifestano con maggiore probabilità sono l’instabilità articolare e la sindrome da sovraccarico funzionale, mentre tra i 25 e i 40 anni si riscontra più frequentemente la sindrome da impingement, causata da una riduzione dello spazio di lavoro articolare che è conseguente a uno sbilanciamento dell’equilibrio della cuffia dei rotatori. Altre indicazioni possono essere ottenute valutando il tipo di lavoro, sport e hobby svolti dalla persona. Un lavoro sedentario, con ogni probabilità, crea delle alterazioni posturali, mentre un lavoro pesante, in modo partico-
La funzionalità della spalla dipende da tutte le articolazioni che la compongono (tre definite vere: sternoclavicolare, acromionclaveare, glenoomerale; due definite false: scapolotoracica, sottodeltoidea). 9
radia lungo il braccio fino alla mano quando si forzano gli ultimi gradi di movimento; Il dolore notturno (o meglio in posizione in decubito) fornisce altre indicazioni: u nelle patologie di cuffia si prova sollievo nelle posizioni in piedi, perché il peso del braccio aumenta lo spazio sotto-acromiale. Inoltre l’aumento della concentrazione di sangue che avviene, da stesi, alla spalla, fa in modo che aumenti la pressione tra i tessuti già dolenti. u nelle capsuliti adesive (che producono una limitazione patologica del ROM articolare) il soggetto solitamente riferisce di non trovare una posizione e si gira in continuazione perché il tessuto rigido durante il mantenimento della posizione si allunga e causa dolore. u nell’instabilità il peso corporeo stabilizza l’articolazione, dunque dormendoci sopra si prova un certo sollievo.
Negli sport, specialmente se praticati a livello agonistico, sono comuni le sindromi da sovraccarico funzionale, in cui le strutture articolari sono sottoposte a stress elevati fino a una possibile lesione.
lare se svolto con le braccia sopra la testa, potrebbe condurre alla sindrome da impingement. Negli sport, specialmente se praticati a livello agonistico, sono comuni le sindromi da sovraccarico funzionale, in cui le strutture articolari sono sottoposte a stress elevati fino a una possibile lesione. Oppure, sempre nella pratica dello sport, si potrebbero evolvere patologie specifiche. Per esempio, in modo specifico nel gesto atletico del lancio, oppure nel pugilato, il caricamento della tecnica causa spesso una contrazione della capsula posteriore. Questa rigidità limita l’intrarotazione e determina un alterazione del centro di rotazione della testa omerale sulla glena, causando conflitto e dolore in quasi tutti i movimenti. I soggetti che possiedono un’eccessiva contrazione della capsula posteriore mostrano una difficoltà nel portare la mano dietro la schiena fino a toccare
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l’angolo inferiore della scapola controlaterale. Lo stesso dolore è in grado di fornirci diversi dati sulla patologia di spalla. Se la modalità d’insorgenza è spontanea, cioè avviene senza che ci sia necessariamente un evento che caratterizzi l’inizio della patologia, allora significa che esiste una situazione degene rativa dovuta probabilmente ad uno squilibrio articolare o posturale. La localizzazione e l’irradiazione del dolore ci permettono di comprendere meglio la natura del problema. Alcuni esempi possono essere: u nella tendinopatia del sovraspinato il dolore si irradia lateralmente al deltoide durante abduzione tra i 60° e 120°; u nella lesione del capo lungo del bicipite il dolore si irradia anteriormente al deltoide durante anteposizione del braccio a gomito esteso tra i 60° e 120°; u nella capsulite adesiva il dolore si ir-
Nell’esame funzionale non bisogna tralasciare niente, neanche la diffe renza tra i vari rumori articolari. Se durante i movimenti del braccio sopra i 90° di abduzione si possono avvertire: u dei crepitii, allora si dovrebbe sospettare la presenza di alterazioni gleno-omerali o acromion-claveari; u degli scatti, si dovrebbe sospettare una lesione del labbro glenoideo o una sublussazione del capo lungo del bicipite. Per ultimo, ma non per importanza, va considerato che il fumo aumenta la incidenza alle lesioni tendinee fino ad un valore dieci volte superiore. Quindi se il soggetto che presenta un dolore alla spalla è un fumatore dobbiamo tenerne conto e moderare la gradualità del recupero con maggiore attenzione ai carichi. Questi dati permettono di dare un inquadramento iniziale sul sospetto della patologia. Comunque è sempre consigliabile rivolgersi ad un professionista del settore ed evitare “il fai da te”, che nella maggior parte dei casi crea più danno che beneficio.
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il c Quando
non dimagrisce
forse la colpa è dei
di Alexander Bertuccioli
firmicutes M
olto probabilmente a ogni tecnico operante nel settore del fitness sarà capitato almeno una volta, nell sua carriera, un cliente che nonostante segua un piano di attività fisica stilato magistralmente e un piano alimentare elaborato a regola d’arte, compilato da un buon nutrizionista, non dimagrisce o quantomeno dimagrisce in maniera estremamente lenta e difficile. Partendo dal presupposto che il cliente in questione è onesto e assicura la sua osservanza a tutte le indicazioni sia allenanti che alimentari, si può realisticamente pensare che esiste un problema di fondo. Scartando il famoso fantomatico 2% dei soggetti che
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dal punto di vista statistico sarebbe affetto da un gravissimo ipotiroidismo (che rimane comunque di pertinenza endocrinologica), rimane il restante 98% che molto probabilmente deve ricercare altrove l’origine del proprio problema. Dove vogliamo allora ricercare i motivi della mancata perdita di peso? Grandi novità sono recentemente arrivate dal mondo della microbiologia che sta indagando con sempre maggiore attenzione la composizione della microflora intestinale in soggetti obesi, ipotizzando un ruolo di tali alterazioni nella resistenza al dimagrimento. Si è così rivolta una particolare attenzione a un genere di batteri
chiamati Firmicutes. I Firmicutes sono dei batteri gram positivi che devono questo loro particolare nome ai termini latini firmus (forte) e cutis (cute), terminologia dovuta alla presenza di uno strato firmus (forte) e cutis (cute, pelle) e fa riferimento alla presenza di una forte componente di peptidoglicano a livello della parete batterica che conferisce al batterio una notevole durezza e resistenza agli eventi esterni. Batteri del genere Firmicutes sono particolarmente discussi in quanto si ritiene possano rivestire un ruolo molto importante nell’assorbimento del glucosio costituendo potenzialmente un fattore predisponente per il sovrappeso e l’obesità. Alcuni autori ritengono addirittura che i bat-
Personal Trainer Journal 2013
Esiste una famiglia di batteri – i Firmicutes – che sembra possano predisporre all’obesità. Capiamone insieme qualcosa di più.
teri appartenenti a questa famiglia siano in grado, mediante un attività cellulasica, (cioè della scissione della cellulosa) di ottenere glucosio disponibile a partire dalla cellulosa e dalle fibre in genere, ipotesi che se confermata potrebbe spiegare la logica dei programmi nutrizionali che nelle fasi “d’urto” in una tabella di dimagrimento, proibiscono tra l’altro anche l’assunzione di alimenti di origine vegetale ricchi in fibre. Ma in attesa
che le ipotesi vengano confermate o smentite, esistono già precise evidenze scientifiche pubblicate in letteratura. Un primo studio(1) ha preso in esame 79 soggetti di cui 51 obesi e 28 normopeso evidenziando come nei soggetti obesi, sia in età pediatrica che adulta, il livello di Firmicutes è marcatamente più alto rispetto ai soggetti in normopeso. Lo studio riporta alterazioni anche a livello di microrganismi del genere Bacteroides. Un
ulteriore studio (2) ha preso in esame la composizione della microflora di 175 soggetti in età pre-adolescenziale di cui 91 in normopeso, 62 in sovrappeso e 22 obesi, confermando che nei soggetti sovrappeso e soprattutto in quelli obesi, il livello di Firmicutes era notevolmente incrementato a discapito del rapporto con le altre specie batteriche. È stato pure chiarito come sia fattori alimentari che fattori correlati all’invecchiamento possano contribuire all’aumento dei batteri appartenenti alla famiglia Firmicutes (3-4) In attesa di conferme scientifiche più calzanti, ovviamente queste prime indicazioni vanno prese per quello che sono, considerate quindi non come una soluzione unica e definitiva ai problemi di peso ma come un indicazione, che assegna al riequilibrio della microflora intestinale un ruolo estremamente importante anche nel favorire il dimagrimento e la ricerca di una migliore forma fisica, rivalutando una famiglia di integratori che include i probiotici, i prebiotici e i simbionti (organismi che, appunto, vivono in simbiosi) che molto spesso nel mondo del fitness assumono impropriamente un ruolo di secondo piano.
Bibliografia • Nagwa Abdallah Ismail, Shadia H. Ragab, Abeer Abd ElBaky, Ashraf R.S. Shoeib, Yasser Alhosary, Dina Fekry, Frequency of Firmicutes and Bacteroidetes in gut microbiota in obese and normal weight Egyptian children and adults, Arch Med Sci 3, June / 2011 • Peiru Xu, Min Li, Jihong Zhang and Tao Zhang Correlation of intestinal microbiota with overweight and obesity in Kazakh school children BMC Microbiology 2012, 12:283 • Reiner Jumpertz, Duc Son Le, Peter J Turnbaugh, Cathy Trinidad, Clifton Bogardus, Jeffrey I Gordon, and Jonathan Krakoff, Energybalance studies reveal associations between gut microbes, caloric load, and nutrient absorption in humans, Am J Clin Nutr 2011; 94:58– 65 • D. Mariat, O. Firmesse, F. Levenez, VD. Guimaraes, H. Sokol, J. Doré, G. Corthier and J-P Furet The Firmicutes/Bacteroidetes ratio of the human microbiota changes with age BMC Microbiology 2009, 9:123
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20-21 luglio 14-15 settembre
Quote: Euro 290 in un’unica soluzione entro 15 gg. prima della data d’inizio corso (prima d’iscriversi verificare disponibilità posti).
Docenti responsabili del corso: C. Dolzan, L. Ceria, C. Zedda, M. Provvedi, G. Pennese. Note: per esigenze pratiche si richiede abbigliamento sportivo.
risparmia il 10%* Come? è sufficiente effettuare l'iscrizione 30 giorni prima dell'inizio del corso.
14
Personal Trainer Journal 2013
Fitness Academy per aggiornamenti in tempo reale e iscrizioni www.fif.it corso di
*Non cumulabile con altre riduzioni FIF.
bodyweight & joint mobility esecizi funzionali a corpo libero
02 crediti formativi edizione n.
11
supporti didattici
dispensa
Si apprenderanno le tecniche essenziali dell’allenamento funzionale a corpo libero, grazie alla pratica di una serie di esercizi che garantiscono la specificità del training. Oltre agli esercizi per il potenziamento, il master include una parte dedicata alla joint flexibility, cioè gli esercizi per la flessibilità relativi all’allenamento funzionale.
titolo rilasciato
diploma di bodyweight & joint mobility
Riconosciuto in ambito internazionale dall’EFA e in ambito nazionale dall’MSP, ente di promozione riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno. struttura del corso ■ Introduzione alla Mobility Training • Mobilità articolare di base • Mobilità articolare dinamica • Mobilità articolare avanzata • Introduzione al Bodyweight Training • Esercizi di base • Progressione degli esercizi • Esercizi Complessi • Cardiovascular Workout • Defaticamento
sedi e date RAVENNA oppure ravenna
30 luglio 06 settembre
Quote: Euro 190 in un’unica soluzione entro 15 gg. prima della data d’inizio corso.
Docenti responsabili del corso: C. Dolzan, M. Provvedi, C. Zedda, L. Ceria. Note: per esigenze pratiche si richiede abbigliamento sportivo.
risparmia il 10%* Come? è sufficiente effettuare l'iscrizione 30 giorni prima dell'inizio del corso.
corso di
*Non cumulabile con altre riduzioni FIF.
suspension workout esercizi e strategie allenanti
02 crediti formativi edizione n.
11
supporti didattici
dispensa
L’allenamento in sospensione sfrutta il peso del proprio corpo per un training funzionale efficace e sicuro ed è particolarmente gradito per la sua originalità e per i risultati che sono apprezzati solo dopo poche sedute. Durante il corso saranno apprese le tecniche e gli esercizi fondamentali applicabili a questo attrezzo.
titolo rilasciato
diploma in suspension workout
Riconosciuto in ambito internazionale dall’EFA e in ambito nazionale dall’MSP, ente di promozione riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno. struttura del corso ■ Introduzione al Suspension Workout • Caratteristiche tecniche e funzionali dell’attrezzo e sue peculiarità • Principali posizioni di lavoro rispetto all’attrezzo • Esercizi di Core training • Mini Workout #1 • Esercizi per arti inferiori • Mini Workout #2 • Esercizi per torace, schiena ed arti superiori • Mini Workout #3 • Esercizi complessi • Mini Workout #4 • Creazione di protocolli di allenamento per diversi obbiettivi • Workout finale
sedi e date RAVENNA oppure ravenna
29 luglio 05 settembre
Quote: Euro 190 in un’unica soluzione entro 15 gg. prima della data d’inizio corso.
Docenti responsabili del corso: L. Ceria, M. Provvedi, D. Longhi. Note: per esigenze pratiche si richiede abbigliamento sportivo.
risparmia il 10%* Come? è sufficiente effettuare l'iscrizione 30 giorni prima dell'inizio del corso.
2013 Personal Trainer Journal
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Fitness Academy per aggiornamenti in tempo reale e iscrizioni www.fif.it corso per la qualifica di
*Non cumulabile con altre riduzioni FIF.
preparatore atletico metodologie di allenamento per migliorare le prestazioni di atleti agonisti
06 crediti formativi edizione n.
35
supporti didattici
dispensa
Il corso prepara a programmare allenamenti per sportivi praticanti, e per soddisfare le richieste degli atleti che svolgono la preparazione fisica in palestra. Si focalizza l’attenzione sulle metodologie utilizzate nella sala fitness e sui concetti della preparazione atletica, per molte tipologie di atleti.
titolo rilasciato
diploma di preparatore atletico
sedi e date
Riconosciuto in ambito internazionale dall’European Fitness Association e in ambito nazionale dal MSP, ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni e dal Ministero dell’Interno. struttura del corso ■ La teoria dell’allenamento; le necessità fisiche e atletiche in relazione allo sport praticato; Periodizzazione dell’allenamento in palestra; La forza e le sue espressioni; L’apparato neuromuscolare; Esercitazione pratiche per i diversi adattamenti: forza massima, resistente, esplosiva; Esercitazioni complementari in palestra (indoor cycling, circuiti di tonificazione...). ■ Allenamento funzionale e integrato con i bilancieri; Pliometria e esplosività; Macchine cardiofitness: allenamenti intervallati e intermittenti; Test pratici: Bosco, Leger, Conconi...; Cenni di alimentazione dell’atleta in relazione allo sport praticato; Concetti di allungamento e di propriocettività; Tabelle pratiche di allenamento per atleti di sport di squadra. ■ Patologie tipiche dell’atleta e cenni di recupero funzionale; Il riscaldamento e le modificazioni indotte da questa fase; Programmazione e periodizzazione dell’allenamento in sala pesi; Cenni di endocrinologia; Tabelle pratiche di allenamento per sport di combattimento; Tabelle pratiche di allenamento per sport di endurance; Tabelle pratiche di allenamento per sport in acqua; Tabelle pratiche di allenamento per sport individuali (sci, tennis...). ■ Esame: prova orale e prova pratica. Docenti responsabili del corso: W. Stacco, S. Carlini, A. Pellacani Requisiti richiesti: prima dell’iscrizione inviare il proprio curriculum. Note: Per esigenze pratiche si richiede abbigliamento sportivo. Per ulteriori forme di rateizzazione contattare la segreteria organizzativa allo 0544 34124 (sig.na Elisa).
Formula full-immersion ravenna dal 31 agosto al 05 settembre Quota formula full-immersion Euro 380 in un’unica soluzione da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso.
risparmia il 10%* Come? è sufficiente effettuare l'iscrizione 30 giorni prima dell'inizio del corso.
corso di specializzazione in
fitness per senior Programmi d’allenamento per la terza età
04 crediti formativi edizione n.
44
supporti didattici
dispensa
L’utenza senior nelle palestre occupa una parte sempre più preponderante. Gli “over” di oggi rappresentano una clientela facilmente fidelizzabile ma sono anche i soggetti che richiedono maggiori attenzioni e conoscenze tecniche. Il corso è finalizzato a fornire tutti gli elementi che possano formare un istruttore qualificato.
titolo rilasciato
diploma di specializzazione in fitness per senior
sedi e date
Riconosciuto in ambito internazionale dall’EFA e in ambito nazionale dall’MSP, ente di promozione riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno.
ravenna
struttura del corso ■ L’attività fisica negli anziani e qualità dell’invecchiamento • psicomotricità e anziano • anatomia e fisiologia (apparato respiratorio, cardiovascolare, muscolare e osteoarticolare) • programmazione dell’allenamento per senior • importanza dell’uso della fc • struttura della lezione • Riscaldamento • defaticamento e stretching • ginnastica posturale • ginnastica dolce • tecniche di rilassamento • esercizi di respirazione • Cenni di alimentazione per anziano • anziano e musica • t.b.w.® per la terza età • L’allenamento aerobico • esercizi di tonificazione • allenamento con piccoli attrezzi • metodologia di allenamento alle macchine isotoniche e a quella di cardiofitness • Back School principi della scuola della schiena • esempi di lezione per senior • Programmazione di un allenamento per senior • Esercizi da evitare e accorgimenti da adottare • La comunicazione dell’insegnante in una classe senior • Effetti psicologici dell’attività fisica sugli anziani • Esame: test scritto, prova pratica e orale.
Quote: Euro 370 in un’unica soluzione entro 15 gg. prima della data d’inizio corso. Oppure Euro 200 da versarsi almeno 15 gg. prima della data d’inizio del corso e Euro 200 da versarsi sul posto il primo giorno di lezione.
dal 01 luglio al 04 luglio
Docenti responsabili del corso: R. Valbonesi, L. Lapomarda, G. Marongiu. Per ulteriori forme di rateizzazione contattare la segreteria organizzativa allo 0544 34124 (sig.na Elisa).
risparmia il 10%* Come? è sufficiente effettuare l'iscrizione 30 giorni prima dell'inizio del corso.
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Personal Trainer Journal 2013
Fitness Academy per aggiornamenti in tempo reale e iscrizioni www.fif.it corso per la qualifica di
*Non cumulabile con altre riduzioni FIF.
educatore posturale tecniche per il riequilibrio e il riallineamento
08 crediti formativi edizione n.
25
supporti didattici
dispensa
Il corso ha l’obiettivo di formare il professionista di educazione posturale, attraverso nozioni teoriche e protocolli pratici funzionali per dare all’istruttore di fitness le basi riconoscere le principali patologie posturali e gli strumenti per affontarle in maniera intelligente e consapevole. Il corso qualifica come Educatore Posturale e non come Posturologo.
titolo rilasciato
diploma di educatore posturale
Rilasciato dall’AWI (Associazione Wellness Italia) organismo associato all’MSP Ente di promozione culturale e sportiva riconosciuto dal Ministero dell’Interno. struttura del corso (formula full-immersion) ■ 1° GIORNO: Introduzione alla postura e alla posturologia; differenze tra posturologo e educatore posturale; postura corretta e patologica; neurofisiologia del sistema tonico posturale; studio analitico dei recettori posturali periferici (apparato vestibolare, stomatognatico; appoggi podalici, recettori oculari, cute). ■ 2° GIORNO: La valutazione posturale; pratica dell’analisi posturale guidata; pratica dell’analisi posturale a gruppi. ■ 3° GIORNO: La componente psicologica sulla postura; bioenergetica di Alexander Lowen; il diaframma e la respirazione; anatomia, fisiologia e implicazioni posturali; protocolli di lavoro sulla respirazione. ■ 4° GIORNO: Le catene muscolari; tecniche posturali di reset (cenni su metodi Mezieres, Souchard, stretching globale attivo); ginnastica posturale e allungamento. Test di flessibilità muscolare, esercizi di mobilità per la colonna vertebrale. ■ 5° GIORNO: Postura nell’adolescenza: Postura nella terza età. Le algie del rachide: protrusioni e ernie; scoliosi, ipercifosi e iperlordosi. ■ 6° GIORNO: Rieducazione funzionale e propriocettiva; esercizi di propriocettività; protocolli di lavoro. postura e performance sportiva; la prestazione sportiva dopo diagnosi e reset posturale; casi clinici. ■ 7° GIORNO: Esami teorico pratici Docenti responsabili del corso: L. Franzon, R. Mastromauro. Note: Per esigenze pratiche si richiede abbigliamento sportivo. Per ulteriori forme di rateizzazione contattare la segreteria organizzativa allo 0544 34124 (sig.na Elisa).
sedi e date Formula full-immersion RAVENNA dal 20 luglio al 27 luglio Quota formula full-immersion Euro 530 in un’unica soluzione da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso. Oppure E 300 da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso e E 230 da versarsi sul posto il primo giorno di lezione.
risparmia il 10%* Come? è sufficiente effettuare l'iscrizione 30 giorni prima dell'inizio del corso.
tecnico specializzato in
*Non cumulabile con altre riduzioni FIF.
allenamenti al femminile Per i professionisti del training per le donne
02 crediti formativi edizione n.
68
supporti didattici
dispensa
Grazie alla frequentazione delle due giornate di studi, è possibile ottenere la qualifica di Tecnico Specializzato in Allenamento al femminile. Ne risulta un corso completo e specialistico che fornisce gli strumenti per operare in modo professionale con l’utenza femminile in costante crescita all'interno dei fitness club.
titolo rilasciato
diploma di tecnico specializzato in allenamenti al femminile
Rilasciato dalla Federazione Italiana Fitness organismo associato all’MSP Ente di promozione culturale e sportiva riconosciuto dal Ministero dell’Interno. struttura del corso ■ Presentazione del corso • Differenze anatomo-fisiologiche tra uomo e donna • Differenze delle capacità prestative • Crescita e sviluppo della donna • Attività fisica e ciclo mestruale • Attività fisica in gravidanza • Precauzioni e accorgimenti • Problematiche particolari: cellulite e osteoporosi • Programmazione dell'allenamento per obiettivi e caratteristiche • Schede di allenamento e speciali protocolli di lavoro.
sedi e date ravenna oppure ravenna
22-23 giugno 14-15 settembre
Quote: Euro 220 in un’unica soluzione entro 15 gg. prima della data d’inizio corso.
Docenti responsabili del corso: F. Pani, R. Provenzano. C. Dolzan, F. Macchia, L. Franzon, M. Grazioli, R. Mastromauro.
risparmia il 10%* Come? è sufficiente effettuare l'iscrizione 30 giorni prima dell'inizio del corso.
2013 Personal Trainer Journal
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Fitness Academy per aggiornamenti in tempo reale e iscrizioni www.fif.it corso per la qualifica in istruttore di
*Non cumulabile con altre riduzioni FIF.
pilates matwork®
tecniche ed esercizi per il programma fitness rivolto alla postura
04 crediti formativi edizione n.
164
servizio di tutor on-line
supporti didattici
dispensa
dvd
learning
È il programma di maggior successo degli ultimi anni. Forza e flessibilità migliorano attraverso sequenze di esercizi di allungamento, stabilizzazione, tonificazione. Nata come ginnastica riabilitativa, oggi il metodo Pilates si è arricchito di nuovi protocolli di lavoro per un approccio “morbido” al movimento. Garantisce l’apprendimento di elementi nuovi e funzionali al fitness moderno.
titolo rilasciato
diploma di pilates matwork®
sedi e date
Riconosciuto in ambito internazionale dall’EFA ed in ambito nazionale dal MSP, ente di promozione sportiva, riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno. struttura del corso ■ Introduzione al corso. • Teoria, il metodo: cosa è il Pilates, breve storia, definizione del metodo; I principi Fondamentali e i principi Posturali. ■ Masterclass 1: introduttiva con esercizi propedeutici e prepilates: lezione principianti didattica ed analitica nei contenuti: ritmo, cueing. ■ Workshop 1: analisi della masterclass. Teoria a pratica sull’informazione propriocettiva e percorso didattico dei principi posturali: respirazione, allungo assiale, collo testa, cingolo scapolare, curva neutra ed imprint; attivazione del pavimento pelvico, movimenti vertebrali e concetto di bilanciamento ,cueing specifico ed immagini. ■ Masterclass 2 lezione principianti intermedi, workshop 2: Breve analisi. Concetti di progressione in intensità e coordinazione dai livelli precedenti, introduzione di nuovi ■ Masterclass 3 e Workshop 3: analisi esercizi visti a lezione; nuove variazioni agli esercizi già assimilati del programma di 1º livello ■ Masterclass 4: struttura di lezione per allievi intermedi; • Workshop 4: analisi esercizi visti a lezione ■ Workshop 5. Programmazione e didattica del cueing specifico, le transizioni, lavori a gruppi pre esame ■ Esame: test scritto, prova pratica, prova orale. Docenti responsabili del corso: E. Cinelli, E. Albini, G. Marongiu, M. Alampi, S. Carlini, L. Ruggeri, L. Lapomarda, D. De Bartolomeo, V. Fabozzi, M. Manca. Note: per poter accedere al corso di Pilates Livello Base è necessario, prima dell’iscrizione, inviare il proprio curriculum vitae per fax (0544.34752) oppure e-mail (fif@fif.it) alla segreteria del Centro Studi La Torre. Il corso è a numero chiuso. Per esigenze pratiche si richiede abbigliamento sportivo. Per ulteriori forme di rateizzazione contattare la segreteria organizzativa allo 0544 34124 (sig.na Elisa).
Formula full-immersion ravenna dal 06 luglio al 10 luglio oppure ravenna dal 24 agosto al 28 agosto livorno
dal 02 settembre al 06 settembre
Quota formula full-immersion (comprensiva di tassa d'esame) Euro 490** in un’unica soluzione da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso. Oppure E 250 da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso e E 250 da versarsi sul posto il primo giorno di lezione.
risparmia il 10%* Come? è sufficiente effettuare l'iscrizione 30 giorni prima dell'inizio del corso.
corso di qualifica in istruttore di
*Non cumulabile con altre riduzioni FIF.
pilates matwork® advanced un passo verso la specializzazione
02 crediti formativi edizione n.
106
supporti didattici
dispensa
Il weekend si distingue per l’apprendimento di dieci nuove tecniche e per le variazioni di esercizi del programma Matwork Base.
titolo rilasciato
diploma di pilates matwork® advanced
Riconosciuto in ambito internazionale dall’EFA ed in ambito nazionale dal MSP, ente di promozione sportiva, riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno.
sedi e date RAVENNA
07-08 settembre
struttura del corso ■ Introduzione al corso: strutture tipo di allenamento • Masterclass 1: struttura di lezione tipo 4 per allievi intermedi. Breve analisi. Concetti importanti: ritmo della lezione, progressione in intensità e coordinazione dai livelli precedenti, introduzione di nuovi elementi o esercizi, respirazioni alternative • Workshop 1: collegamento con i principi fondamentali, di immagini, cueing specifico per respirazione, preparazione, movimento • Workshop 1 parte 2: commentare eventuali nuove variazioni agli esercizi già assimilati del programma di 1º livello • Masterclass 2: struttura di lezione tipo 4 per allievi intermedi • Workshop 2 • Workshop 2 parte 2: commentare eventuali nuove variazioni agli esercizi già assimilati del programma di 1º livello • Masterclass 3: struttura di lezione tipo 4 per allievi intermedi • Workshop 3 • Workshop 3 parte 2: commentare eventuali nuove variazioni agli esercizi già assimilati del programma di 1º livello • Masterclass 4: struttura di lezione tipo 5 per intermedi/avanzati • Workshop 4 • Riepilogo e riassunti Docenti responsabili del corso: L. Lapomarda, E. Albini, E. Cinelli, L. Ruggeri, G. Marongiu, S. Carlini, M. Alampi, D. De Bartolomeo, m. Manca. Requisiti richiesti: essere in possesso del diploma di Pilates Livello Base. Essere tesserati per l’anno in corso come soci istruttori. Quote: Euro 260 in un’unica soluzione entro 15 gg. prima della data d’inizio corso. Note: per esigenze pratiche si richiede abbigliamento sportivo.
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risparmia il 10%* Come? è sufficiente effettuare l'iscrizione 30 giorni prima dell'inizio del corso.
Personal Trainer Journal 2013
master di specializzazione in fitness I master di specializzazione sono aperti a tutti, ma consentono di ottenere un diploma di specializzazione solamente agli allievi che sono in possesso della qualifica di istruttore di 1º livello e/o laureati in scienze motorie e sono in regola con il tesseramento FIF come socio istruttore per l’anno in corso. Il diploma è riconosciuto in ambito internazionale dall’EFA ed in ambito nazionale dal MSP, ente di promozione sportiva, riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno. A chi non è in possesso del titolo di istruttore, al termine del master sarà assegnato un attestato.
nutrizione
Crediti formativi 3
Linee guida e protocolli alimentari per una corretta alimentazione
Il corso si sviluppa in due giornate e garantisce una serie di nozioni e informazioni per fornire indicazioni di carattere nutrizionale alla clientela che frequenta le palestre. Il corso ha infatti la finalità di diffondere all’interno dei fitness club le linee guida per una corretta alimentazione da abbinare all’allenamento, al fine di ottimizzare i risultati.
ravenna ravenna
29-30 giu. 04-05 set.
r. provenzano r. provenzano
risparmia il 10%* Come? è sufficiente effettuare l'iscrizione 30 giorni prima dell'inizio del corso.
programmazione dell’allenamento Tecniche e metodologie in sala pesi ravenna ravenna
24-25 giu. 02-03 set.
m. ravagli m. ravagli
risparmia il 10%* Come? è sufficiente effettuare l'iscrizione 30 giorni prima dell'inizio del corso.
Iscrizione 220 euro comprensiva di kit congressuale e dispensa
Programma Analisi di macroelementi e microelementi • sistema ormonale, ritmi circadiani e rapporto con alimentazione • metabolismo basale e peso forma • l’anamnesi • antropometria e metodi di valutazione • le motivazioni all’aumento di peso e strategie per il dimagrimento • il principio delle diete hi-low • analisi di varie tipologie di diete • l’etichetta e gli additivi alimentari • cenni su ogm, cibi bio e sulle categorie di integratori con particolare riferimento a vitamine e minerali Esoneri Tutti coloro che hanno già frequentato il master (anche on line) in alimentazione possono partecipare solo alla seconda giornata di studio. In questo caso anche la quota di partecipazione è ridotta del 50%. Titolo rilasciato Tutti coloro che sono in possesso di una qualifica come istruttore e sono in regola con il tesseramento come socio istruttore FIF per l’anno in corso, viene rilasciato un diploma di specializzazione in “Educazione Alimentare”. Ai soci praticanti viene invece consegnato un attestato di partecipazione in Nutrizione. Crediti formativi 3
Iscrizione 220 euro comprensiva di kit congressuale e dispensa
Il corso si propone di fornire le informazioni base che regolano il complesso mondo della costruzione e programmazione dell’allenamento. L’obiettivo è quello di analizzare gli strumenti (macchine cardiofitness o tecniche di intensità) e di spiegare i meccanismi dell’ipertrofia, della forza e del dimagrimento. Si affronterà la progressione delle sedute anche con esempi pratici e con la comprensione dei meccanismi legati alla ciclizzazione ed ai concetti di carico e recupero del lavoro e dello stress (correlati anche all’azione del sistema endocrino). Programma Teoria dell’allenamento e principi fondamentali dell’allenamento • la programmazione ed i parametri dell’allenamento • analisi del sistema ormonale e risposta all’allenamento • le motivazioni all’ipertrofia • tecniche di specializzazione muscolare per l’ipertrofia • analisi della forza • fisiologia del dimagrimento • analisi delle macchine cardiofitness • proposta di schede per forza, ipertrofia, dimagrimento • principali test di valutazione fisica Titolo rilasciato Per gli istruttori FIF in possesso della qualifica di Fitness 1º livello, Personal Trainer, Preparatore Atletico, Functional Training, Educatore Posturale o Fitness per Senior (ed in regola con il tesseramento come socio istruttore per l’anno in corso), viene rilasciato un diploma di specializzazione in “Tecnico specializzato in programmazione dell’allenamento”. Ai soci praticanti viene invece consegnato un attestato di partecipazione.
fisiofitness
Crediti formativi 3
Il corretto approccio alla rieducazione funzionale e posturale
Il corso ha come obbiettivo quello di analizzare una serie di problematiche (sia traumatiche che posturali) legate alla struttura del rachide e delle articolazioni. L’analisi non si limita alla semplice descrizione ma anche a chiarire al tecnico i limiti della sua operatività e fornire i protocolli base legati ad un intervento basato sull’allenamento, questo da svolgere sia a corpo libero che con l’ausilio delle macchine da potenziamento e altri attrezzi di competenza dell’istruttore. Programma Definizione di trauma e di rieducazione funzionale in sala pesi • richiami anatomici e di fisiologia articolare di spalla, ginocchio e caviglia • traumi più frequenti e protocolli di lavoro per spalla, ginocchio e caviglia • ontogenesi (analisi dello sviluppo dell’individuo) • scoliosi / ipercifosi / iperlordosi • protocolli di lavoro per paramorfisimi e dismorfismi • cervicalgia / dorsalgia / lombalgia • ernia del disco • protocolli di lavoro per le algie vertebrali • ergonomia (interazione fra gli elementi del sistema corporeo) Titolo rilasciato Per gli istruttori FIF in possesso della qualifica di Fitness 1º livello, Personal Trainer, Preparatore Atletico, Functional Training, Educatore Posturale o Fitness per Senior (ed in regola con il tesseramento come socio istruttore per l’anno in corso), viene rilasciato un diploma di specializzazione in “Tecnico specializzato in Fisiofitness”. Ai soci praticanti viene invece consegnato un attestato di partecipazione.
ravenna ravenna
28-29 lug. 28-29 ago.
l. franzon r. mastromauro
risparmia il 10%* Come? è sufficiente effettuare l'iscrizione 30 giorni prima dell'inizio del corso.
Iscrizione 220 euro comprensiva di kit congressuale e dispensa
special training
Crediti formativi 3
Allenamento per tipologie speciali e particolari patologie
Si forniscono gli elementi per affrontare l’allenamento di persone in momenti particolari della vita come: gravidanza, 3ª età, o persone con patologie che richiedono un approccio particolare. Il tecnico dovrà conoscere le problematiche fisiologiche che si generano da determinate situazioni e ricavare le linee guida su cui strutturare il giusto allenamento. Programma Limiti dell’operato dell’istruttore • allenamenti in presenza di diabete mellito: eziopatogenesi e approccio fitness • asma, ipertensione e cenni sulle patologie cardiovascolari • osteoporosi e artrosi • approccio alla paziente in gravidanza e supporto motivazionale • modificazioni posturali e ormonali in gravidanza • anamnesi ,test di valutazioni e linee guida • training routines durante la gravidanza: programmazione (1°, 2°, 3° trimestre, post partum) • alimentazione e integrazione in gravidanza e allattamento • modificazioni fisiologiche legate all’invecchiamento • principali patologie nell’anziano • grado di allenabilità dei soggetti over 50 • benefici e rischi degli esercizi di potenziamento e di endurance nell’anziano • l’alimentazione e integrazione nell’anziano • linee guida per la stesura di un corretto e mirato protocollo allenante Titolo rilasciato Per gli istruttori FIF in possesso della qualifica di Fitness 1º livello, Personal Trainer, Preparatore Atletico, Functional Training Educatore Posturale o Fitness per Senior (ed in regola con il tesseramento come socio istruttore per l’anno in corso), viene rilasciato un diploma di specializzazione in “Tecnico in special training”. Ai soci praticanti viene invece consegnato un attestato di partecipazione.
ravenna ravenna
07-08 lug. 03-04 ago.
r. provenzano l. franzon
risparmia il 10%* Come? è sufficiente effettuare l'iscrizione 30 giorni prima dell'inizio del corso.
2013 Personal Trainer Journal
Iscrizione 220 euro comprensiva di kit congressuale e dispensa
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*Non cumulabile con altre riduzioni FIF.
Fitness Academy per aggiornamenti in tempo reale e iscrizioni www.fif.it
COLLEGE OF NATUROPATHIC MEDICINE - CFE Associazione
sette Weekend di lezioni frontali + Moduli di studio on-line Dalla collaborazione di CNM ITALIA, sede italiana del CNM College of Naturopathic Medicine, e F.I.F. Federazione Italiana Fitness, associazione che promuove e diffonde la cultura del fitness, nasce l’istituzione di un Corso biennale di formazione per conseguire il titolo Nutritional Sport Consultant, rilasciato dal rinomato College of Naturopathic Medicine del Regno Unito CNM. Il corso, che si terrà a Ravenna, prevede moduli di studio on-line e lezioni frontali con autorevoli docenti; saranno altresì attivate successive sedi a Roma e a Milano. Possono partecipare al corso gli Istruttori Sportivi, i Personal Trainer, i laureati in Scienze Motorie e in generale coloro i quali siano in possesso di diploma di Scuola Media Superiore. Il percorso di studio formerà figure professionali che avranno la possibilità di suggerire integratori e consigli alimentari in ambito sportivo per il soggetto sano.
La Federazione Italiana Fitness, e in particolare il Presidente e l’equipe che costituisce l’anima creativa, operativa e risolutiva dell’Associazione, offre la possibilità di perfezionare la propria formazione con un corso biennale. Dalla collaborazione con CNM - College di Medicina Naturopatica, che ha sede a Londra e che in Italia è rappresentato da CNM ITALIA che ha sede a Padova, nasce l’istituzione di un corso biennale con rilascio del diploma Nutritional Sport Consultant, che prevede moduli di studio on-line e lezioni frontali (7 week-end) con sedi a Ravenna e prossimamente a Milano e a Roma. Questo corso formerà figure professionali che avranno la possibilità di suggerire integratori e consigli alimentari in ambito sportivo per il soggetto sano. Scopo del corso è infatti illustrare come l’integrazione nutrizionale possa essere applicata ad un’utenza particolarmente attenta alle tematiche sportive. Il corso mira a sostenere lo sport, la promozione della salute e l’educazione ad una corretta integrazione ed è aperto sia a Istruttori Sportivi, a Personal Trainer, a laureati in Scienze Motorie, in Scienze Biologiche e in altre lauree di ambito scientifico, sia a chi eserciti regolarmente un’attività sportiva (purché
in possesso di diploma di Scuola Media Superiore). Il corso fornisce una pluralità di strumenti finalizzati a raggiungere il benessere dell’organismo, un patrimonio che interessa ogni persona. Poiché per raggiungere competenze professionali è necessario rivolgersi ad enti che garantiscano il massimo rigore e serietà, la F.I.F. ha deciso di collaborare con il CNM Italia, sede italiana di uno dei più rinomati collegi di Scienze Naturopatiche del Regno Unito. Il Diploma di Nutritional Sport Consultant permette di essere ammessi all’esame e alla successiva iscrizione all’European Practitioner Register della British Complementary Medicine Association (BCMA) che garantisce un’elevata professionalità degli Operatori del Benessere iscritti. Ora tale professionalità è regolata dalla legge n. 4 del 14 gennaio 2013 in GU n. 22 del 26 gennaio 2013 che attribuisce loro legittimità operativa. Auspichiamo che questa iniziativa possa come in passato dare risultati di grande rilievo per l’arricchimento professionale e umano dei propri soci!
Per ulteriori informazioni www.nutritionalsportconsultant.com www.cnmitalia.com www.fif.it
www.aiptfitness.it
isc al rizio l’a .i.p ne .t.
50E
Il punto di riferimento per i professionisti dell’allenamento one to one L’Associazione Italiana Personal Trainer nasce come punto di riferimento per i professionisti dell’allenamento personale, figura oggi estremamente diffusa ed in via di ulteriore sviluppo. L’AIPT conta oggi molte centinaia di iscritti, promuove corsi di formazione che si sviluppano nel corso dell’intero anno ed ogni anno organizza un convegno nazionale. L’A.I.P.T. è una sezione autonoma della Federazione Italiana Fitness e si fa interprete delle esigenze del settore, infatti l’Associazione mira al raggiungimento di alcuni obiettivi: il riconoscimento della professione e la creazione dell’albo nazionale; instaurare la collaborazione con associazioni straniere; stringere accordi con aziende di settore; stabilire contatti con i maggiori organi di stampa e fissare un tariffario nazionale per il compenso delle prestazioni.
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s e r v i z i
o f f e r t i
iscrizione all'albo nazionale dei Personal Trainer tessera Professional Personal Trainer assicurazione contro gli infortuni assicurazione di Responsabilità Civile servizio di informazione fiscale o legale gadget Personal Trainer aggiornamento tecnico tramite invio periodico di newsletter
cedola d’adesione
c o n
l’a d e s i o n e
¬ visibilità dei nominativi degli associati sul web ¬ sito internet di consulenza tecnica ¬ riduzione del 50% sulla quota di iscrizione alla Personal Trainer Convention ¬ inserimento degli iscritti nella banca dati per la diffusione presso potenziali clienti, istituzioni, media ¬ contatti con i principali organi di stampa per promuovere la categoria
associazione italiana personal trainer
cognome via n. cap telefono e-mail
nome città codice fiscale/partita iva
provincia
Chiede l’iscrizione all’aipt per l’anno in corso ho versato euro 50,00 il .................................. tramite:
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data
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2013 Personal Trainer Journal
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Gli intervalli di recupero tra le serie sono di grandissima importanza nell’effetto adattativo dell’allenamento.
p u c re Q
di Marco Terribile
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uando si tratta di allenamento con sovraccarichi si parla spesso di carichi e metodologie, ma molto meno di recuperi tra le serie, quasi fosse un elemento secondario del workout. In realtà come si sa ma spesso si soprassiede la quantità di recupero è uno degli elementi fondamentali dell’allenamento. Intanto la definizione corretta: tempo che intercorre tra una serie e la successiva viene definito come intervallo di recupero. Gli intervalli di recupero possono essere classificati in 3 grandi categorie: breve (30 secondi o meno), medio (60-90 secondi) e lungo (3 minuti o più). L’utilizzo di ciascuna di queste categorie ha effetti distinti sulla capacità di forza e sull’accumulo di metaboliti, variando l’impatto e l’effetto sulla risposta ipertrofica. Brevi intervalli di recupero tendono a generare un significativo stress metabolico, aumentando in tal modo i processi anabolici associati all’ accumulo di metaboliti.
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allenarsi
o d n pera Tuttavia, occorre specificare che limitare il recupero a 30 secondi o meno non è sufficiente ad un atleta per recuperare la forza muscolare che include il recupero del sistema nervoso più quello muscolare - e questo può pregiudicare considerevolmente le prestazioni nei set successivi, diminuendo inevitabilmente il volume allenante. Così, il beneficio ipertrofico, derivante da un maggior stress metabolico, è controbilanciato da una diminuzione della capacità di forza. Si può quindi affermare che utilizzare brevi intervalli di riposo è ottimale per massimizzare guadagni ipertrofici, mentre lunghi intervalli di riposo permettono il pieno recupero di forza tra set, facilitando la possibilità di allenarsi con la massima capacità di forza. De Salles e coll., nel 2009, hanno mostrato che gli intervalli di recupero di 3-5 minuti consentivano di sviluppare e mantenere le tensioni muscolari durante le ripetizioni per più set, quando il carico esterno era compreso tra il 50 e il 90% di una ripetizione massimale. Tuttavia, anche se la tensione meccanica durante l esercizio è massimizzata, grazie all ampio recupero, lo stress metabolico è fortemente compromesso. Questo fattore può realisticamente attenuare uno sviluppo muscolare ottimale. Intervalli di riposo moderati sembrano invece capaci di fornire un compromesso soddisfacente tra periodi di recupero lunghi e brevi, per massimizzare l’ipertrofia muscolare. Le ricerche indicano
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che la maggior capacità di resistenza di un atleta è recuperata entro il primo minuto dopo il termine di una serie. Inoltre, coerentemente a quest’ultimo dato, intervalli brevi portano ad adattamenti che consentono a un sollevatore di pesi di sostenere alte percentuali di peso su una ripetizione massimale durante l’allenamento. Questi adattamenti includono un incremento della densità di capillari e di mitocondri, ma anche un aumento di sostanze tampone che facilitano la fuoriuscita di lattato dai muscoli tramite i trasportatori MCT di membrana. Ed è proprio per questo che viene minimizzato il decremento della prestazione. Intervalli di riposo medi contribuiscono anche a migliorare l’ ambiente anabolico corporeo in misura maggiore rispetto ad intervalli lunghi, perché tale recupero induce valori di ipossia maggiore, che sono utili per una maggiore crescita muscolare. Il recupero medio, inoltre, è associato ad un maggior accumulo metabolico,
portando ad un picco di concentrazione degli ormoni anabolici dopo l’esercizio. Tuttavia, vi è la prova che questo vantaggio ormonale non perdura nel tempo. Sono state infatti comparate le risposte ormonali anaboliche di due routine con intervalli di recupero di 1 vs 2,5 minuti. Sebbene gli intervalli di recupero più brevi abbiano avuto un maggiore impatto sull innalzamento dei livelli di GH nelle prime fasi del protocollo, la differenza nella risposta ormonale non era significativa tra le due routine entro la fine della quinta settimana ed era inesistente dalla decima settimana. Questo suggerisce un risposta post adattiva da parte dei muscoli a intervalli di riduzione del recupero, creando una differenziazione continua nella scelta del recupero, per non creare momenti di stallo.
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di Antonio Pintus preparatore fisico U.S. Città di Palermo Riccardo D'Onofrio preparatore fisico S.S. Calcio Napoli Vito Scala preparatore fisico A.S. Roma
stretching L
o stretching è una forma di esercizio che previene gli infortuni e che ha effetti reali sulla flessibilità? Quale stretching è il più indicato per chi pratica sport e fitness?A rispondere è la letteratura scientifica, e si scoprono alcune cose confrontando alcuni tra i molti studi fatti sull’argomento, come quello eseguito alcuni anni fa da Worrell, Smith e Winegardner. I tre analizzarono la correlazione esistente tra flessibilità e performance muscolare nei muscoli flessori del ginocchio, cercando di determinare il metodo più efficace di stretching tra quello statico e PNF sulla performance muscolare. Dalla valutazione finale non risulta nessun aumento significativo della flessibilità degli ischio crurali, confrontando le due tecniche di stretching utilizzate: statico (+21.3%) e PNF (+25.7%). Miglioramenti significativi sono stati evidenziati invece nel peak-torque eccentrico (cioè il punto
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ma è vera gloria? più alto raggiunto nella curva durante un movimento di flesso-estensione) alle velocità di 60°( +8.5%) e 120° sec. (+13.5%) e il picco massimo concentrico a 120°/sec (+11.2%) mentre era insignificante quello effettuato a 60°sec. (+2.5%). Quindi, concludono gli autori, vi è una sostanziale equiparazione delle due tecniche di stretching rivolte al miglioramento della flessibilità ed entrambe concorrono all’aumento del-
Ecco una review scientifica sullo stretching e sulle sue potenzialità. È davvero così risolutivo farlo?
la performance muscolare dei flessori del ginocchio. Ancora una ricerca, questa volta eseguita da Silvano Ferrari e Carla Vanti, verificarono gli effetti di un’autopostura di stretching globale attivo definita “autopostura in piedi con il busto inclinato”. La metodologia applicata alla postura, basata sulla contrazione eccentrica degli ischio crurali, era della durata di 2/3 minuti con 3’ di recupero tra le ripetizioni per 3 serie. Lo stretching globale attivo, è in grado – affermano gli autori – di migliorare i valori di forza sia dei flessori che degli estensori del ginocchio ed è probabile che “la relazione tra flessibilità e performance sia sport dipendente”. Ancora una ricerca, svolta da Bandy WD, Irion JM, Briggler M, aveva lo sco-
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eseguito su bike e prima dell’esercizio isocinetico, l’atleta effettuò un protocollo di stretching statico di 4x20”. Gli autori conclusero che un training composto di pre- esercizi di stretching non ha nessun effetto preventivo sull’indolenzimento muscolare (soreness), rilassamento (tenderness), e perdita di forza che seguono un esercizio eccentrico.
po di determinare il tempo ottimale e frequenza dello stretching statico per aumentare la flessibilità dei muscoli flessori del ginocchio. Novantatré soggetti, con “short hamstring muscle”, cioè con una retrazione ai flessori, furono divisi in 5 gruppi di studio. I primi 4 effettuarono stretching degli ischio crurali per 5 giorni una volta al giorno per 6 settimane. Il 5° gruppo, quello di controllo, non effettuò nessun esercizio di stretching. I risultati finali suggerirono che 30 secondi di allungamenti sono il tempo ideale per aumentare il ROM e la flessibilità. Non vi è nessun aumento – secondo gli autori – della flessibilità quando il tempo di “tenuta” passa da 30 a 60 secondi o quando viene eseguito da una a tre volte al giorno. Continuando: Lund H., VestergaardPoulsen P. 1998, si sono chiesti se lo stretching passivo avesse particolare influenza, a seguito di un’esercizio eccentrico riguardante il muscolo qua-
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dricipite, sui DOMS (Delayed Onset, Muscle Soreness), sulla forza dinamica, CK, e PCr/P. Un gruppo controllo effettuò un lavoro eccentrico al dinamometro isocinetico, ad una velocità angolare di 60° al secondo mentre un altro gruppo aggiunse quotidianamente sedute di stretching passivo con questa metodologia applicativa: tensione di 30”, rilassamento di 30”. Si arrivò a riassumere che non c’era differenza significativa tra i due gruppi in osservazione in quanto lo stretching passivo non può impedire le alterazioni patologiche e secondarie (calo di forza e PCr/P, aumento della creatinchinasi) successive a un esercizio eccentrico. Scopriamo che anche Johansson PH, Lindstrom L. et al. hanno indagato sugli effetti degli “pre-exercise of stretching” sul DOMS. Dieci volontari furono sottoposti a 10 serie di 10 contrazioni eccentriche riguardanti i flessori del ginocchio. Dopo un warm-up
È interessante anche lo studio di Pope RP, Herbert RD et al. che investigarono sugli effetti dello stretching durante il warm-up, relativamente alla prevenzione delle lesioni dell’arto inferiore. I soggetti della ricerca, che erano 1538, furono divisi in gruppi: uno eseguiva stretching statico di 20” sui principali gruppi muscolari dell’arto inferiore, da effettuare durante il warm-up; un gruppo di controllo non eseguì nessun protocollo di stretching nelle 12 settimane previste. Si arrivò alla conclusione che non c’era nessuna influenza degli esercizi di stretching eseguiti durante il warmup sulla prevenzione delle lesioni muscolo - tendinee dell’arto inferiore. Lo stretching perciò, come è stato comunque più volte affermato in questi ultimi anni, riveste un’importanza un po’ inferiore rispetto a quella che gli è stata attribuita negli anni in cui si credeva fosse la risoluzione di tutti i mali. Lo stretching, concludiamo, è opportuno farlo, ma scegliendo le sue forme specifiche individualizzate per ogni soggetto (può essere che sia meglio utilizzare lo stretching globale attivo o forse il PNF…) senza però credere con certezza che metta al riparo da infortuni o che elevi la prestazione.
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Non fatevi scappare il cliente! de una n e r p i s la e t n e esso la cli p s e ni che e io t z a t lu s o e s l’ a e n u lc Arriv a so. Ecco o ip r i zione. d a a iv s t u o a p m a la o n lung la stimo
cci o Bascu di Danil
È
noto che in Italia coloro che frequentano centri fitness rappresentano il 7/8% della popolazione, per cui alla base di ogni ragionamento legato al mercato esiste un sostanziale problema di cultura del movimento e della pratica sportiva, che nel nostro paese è poco sviluppata e sostenuta. Parlo di cultura del movimento perché per la salute dell’uomo la pratica sportiva è di fondamentale importanza almeno quanto la giusta alimentazione e il giusto riposo. Inutile ricordare che gran parte delle malattie “contemporanee” sono da attribuire all’eccessiva e scorretta nutrizione e a stili di vita sedentari. Tutto questo per chi lavora nel mercato del fitness è scontato, ma
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non lo è per chi inizia ad allenarsi. Un personal trainer dovrà perciò essere convincente nel far passare questo messaggio. Arriva l’estate, che per molti è vista come motivazione principale per mettersi in forma. Ma quando l’estate è arrivata molti sospendono gli allenamenti. Occorre a questo punto ricorrere ad alcune strategie che facciano
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chi usufruisce del servizio PT da poco, diciamo da 6-9 mesi dove l’abitudine all’allenamento non è ancora “cronica” e necessità di una programmazione più dettagliata alle sue abitudini di vita, teniamo presente che l’estate per tanti, cambia l’orario di lavoro e per chi come me vive in una città turistica come Rimini molte persone fanno la “stagione”. È anche vero che non tutti gradiscono allenarsi sotto il caldo sole estivo e peraltro non a tutti fa bene. Rimane fermo il concetto che l’importanza di diversificare il programma di allenamento inserendo sedute all’aria aperta, è indispensabile per rispettare la naturale richiesta fisiologica dell’organismo che, dopo un inverno passato al chiuso avverte l’esigenza di “far parte della natura”.
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leva sul fatto che il fitness è uno stile di vita – per cui è cultura – e che è scorretto pensare all’allenamento come un dovere.
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Ritengo corretto il potere offrire al cliente la possibilità di allenarsi all’aperto in spazi attrezzati e organizzati per realizzare un allenamento degno di un servizio di personal training. Ma forse è necessaria una distinzione tra tipologie di clienti. Mi spiego meglio: chi ha consolidato nelle proprie abitudini la regolare attività fisica non trova grandi difficoltà ad affrontare allenamenti nel periodo estivo sia all’aperto che indoor, questo è un target di clientela fedele al suo Trainer e con facilità si organizza la programmazione estiva. Diverso il discorso per
2013 Personal Trainer Journal
Organizzate delle sedute in cui si corra. La corsa è naturale e istintiva, ma dovete dare ulteriori stimoli legati al fatto che si accelera il processo di dimagrimento, si migliora il sonno, si regola l’appetito, ci si sente più in forma. Sedute di running quindi, create per piccoli gruppi di clientela. Ovvero: riunite due o tre persone già vostri clienti per dare vita a una serie di allenamenti nei quali si corra (è importante pianificare almeno tre mesi di sedute). Proponete questo allenamento a un costo minore (se il gruppetto è di 2/3 allievi non sarà difficile abbassare il prezzo) e sostituitelo o addirittura aggiungetelo alle normali sedute individuali. Quasi certamente il gruppetto diffonderà la notizia e qualcuno si aggiungerà.
rude: trovate dei copertoni da camion, dei tronchi, delle carriole. I copertoni si spingono l’uno contro l’altro o si spostano ribaltandoli a terra; i tronchi si trasportano sulle spalle; le carriole si riempiono di oggetti pesanti e si spingono, magari in salita. Questo può essere un allenamento domenicale, per piccoli gruppi. È una sorta di premium training per chi apprezza il genere.
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Si cerchi di individuare il motivo (o la scusa) che le persone trovano per sospendere le lezioni estive. Qualcuna tra le più popolari sono: d’estate vado al mare (e mi riferisco al mio territorio, che è balneare); preferisco andare in bicicletta; d’estate corro. Bene, offrite un servizio ad hoc per ognuna di queste obiezioni: se il cliente preferisce il mare proponete lezioni di Sup (che è una specie di surf in cui si rema in piedi) oppure di stretching al mattino presto in spiaggia o sedute di canoa. Se il cliente dice che d’estate va in bicicletta offrite allora di controllare la frequenza cardiaca e l’intensità delle sedute attraverso un servizio individuale che sceglie anche il percorso da fare. Per la terza ipotesi, la corsa, vale il punto 2. Il periodo estivo può quindi addirittura presentarsi come una risorsa, l’importante è che il servizio proposto sia serio e credibile, e che venga offerto come un vantaggio anche dal punto di vista del prezzo. Non sarà troppo difficile per un PT, organizzare dei piccoli gruppi per attività che sono abitualmente praticate in compagnia.
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Oggi l’allenamento funzionale è di grande attualità. Bene, approfittate per creare dei workout di allenamento in ambienti naturali. Come? Facendo leva sulla suggestione dell’allenamento duro e
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■ di Stefano Carlini
Livia
milano Una personal trainer globe trotter.
L
ivia Milano, non a caso milanese, è una di quelle che possiamo definire top personal trainer. Richiestissima, preparatissima, oggi lavora al Get Fit del capoluogo lombardo e ha iniziato molto presto a fare dell’allenamento individuale la sua professione. “Già da bambina avevo una spiccata propensione alle attività sportive. Sciavo a tre anni e mezzo quando gli sci erano di legno, poi ho praticato il basket, la pallavolo, l’atletica…Mi piaceva tutto e provavo tutto. Ero inarrestabile.” Naturalmente, con queste caratteristiche non è difficile intuire che Livia, dopo le scuole superiori, si diploma all’ISEF. “Dopo l’ISEF mi sono iscritta all’Università di Dijon per prendere la laurea
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francese in Scienze Motorie, perché ancora in Italia non esisteva il corso.” E all’età di 23 anni Livia inizia a fare la personal trainer. “Facevo l’allenatrice a domicilio ma lo facevo anche presso il centro tennis dove lavoravo, e dove seguivo la preparazione atletica degli atleti. Ho seguito tennisti come Borg, la Sabatini, la Farina e altri giocatori della nazionale italiana di tennis. Poi per un periodo ho lavorato anche all’estero facendo la
personal trainer a Barcellona, Londra e Los Angeles. Un anno di vita in ognuna di queste città.” Oggi Livia lavora a Milano e con i suoi clienti utilizza soprattutto l’allenamento funzionale, tecniche alle quali crede molto. “L’allenamento funzionale riesce a coniugare divertimento e risultati con evidenti miglioramenti sullo stato di benessere di chi lo pratica. Utilizzo circuiti in cui si prepara il corpo a reagire a quelle situazioni dove si trova a cambiare rapidamente direzione con movimenti che variano dalla solita linearità, utilizzando attrezzi come i clubbell, kettlebell, palle mediche… anche per la cardiovascolarità utilizzo il functional training, senza bisogno di cardiofitness.” Oltre ai tennisti la Milano ha seguito altri sportivi, come il pilota di gran turismo Gabriele Matteuzzi, il campione del mondo di apnea in assetto variabile Homar Leuci ma anche personaggi dello spettacolo come il cantante Marco Mengoni.
Personal Trainer Journal 2013
Nell’ambito del fitness, il Personal Trainer rappresenta l’eccellenza. Molti diventano specialisti dell’allenamento individuale ma non sono tanti coloro che possono dichiarare di aver raggiunto uno status di alto livello. Queste sono le storie di due persone che, con volontà e passione, hanno raggiunto un gradino molto alto nella scala professionale. Ve le raccontiamo, perché servano da esempio.
Rotta verso il
successo
pulcini
L
uca è umbro di Città della Pieve, bellissima cittadina ai confini con la toscana, in provincia di Perugia, ed è l’esempio di come si possa essere personal trainer affermati anche in provincia. Titolare della palestra Body Zone, da lui aperta nel 2001, ha un background che affonda nelle arti marziali – praticava il judo – e una formazione universitaria acquisita alla Facoltà di Scienze Motorie di Perugia. “Ho scoperto il fitness alla fine degli anni ’90 quando in una palestra, a Perugia, sostituivo l’istruttore di judo.” La scoperta diventa una passione, e dopo aver aperto il suo club a Po’ Bandino (Città della Pieve), si accorge che ci sono persone che trascorrono le vacanze in quella splendida zona, che non disdegnano un allenatore personale. La sua è una delle poche palestre della zona e ci si rivolge a lui per la sua competenza. Il primo passo verso la professione era compiuto. La carriera di personal trainer esplo-
2013 Personal Trainer Journal
Luca
Come vivere in provincia e allenare le star.
de definitivamente quando gli attori della fiction “Carabinieri”, che si gira appunto a Città della Pieve, diventano suoi clienti. Così Luca allena quasi ogni giorno Manuela Arcuri, Martina Colombari, Roberta Giarrusso, Roberto Farnesi e altri attori, nei 16 mesi nei quali la troupe gira le riprese. A questo punto, con lo status di allenatore di celebrità, Pulcini diventa, con grande umiltà, il professionista di riferimento della sua zona, deciden-
do di aprire un’anno fa un centro di allenamento personale centrato sul dimagrimento, all’interno del suo club, chiamandolo Lady Zone, e opera scelte orientate alla clientela proponendo personal training per piccoli gruppi e condizioni mensili che fidelizzino il consumatore. “Per un personal trainer è fondamentale accontentare i clienti sia dal punto di vista tecnico che motivazionale, dando loro la possibilità di spendere meno, legandoli, in cambio, per un periodo più lungo. Bisogna pensare che oggi il personal trainer è un imprenditore e non solo un tecnico dell’allenamento, come poteva essere qualche anno fa.” Il mercato si evolve, effettivamente. E l’importante è, come ha capito Luca, adeguarsi prima degli altri.
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Chiedilo all’esperto Avete dubbi riguardo ad allenamento, alimentazione, gestione sulla vostra clientela? Avete quesiti che i nostri esperti possono risolvere? Inviate una email a ptjournal@email.it se la vostra domanda sarà selezionata la risposta sarà pubblicata su questa rubrica. Gentile redazione, faccio il PT da quattro anni, e in questi tempi di crisi (e di forte concorrenza) mi trovo in difficoltà a mantenere un numero di clienti che possano garantirmi un reddito soddisfacente. Mi permetto di chiedere un consiglio su qualche operazione da fare per aumentare il pacchetto clienti. Grazie anticipatamente. Rosario Fiore, Moncalieri Risponde Danilo Bascucci, relatore ai convegni della FIF, esperto di marketing Ciao Rosario, effettivamente quello del parco clienti è un problema che spesso si fa sentire a causa della concorrenza e della crisi economica. Do anche a te il suggerimento che fornisco a chi mi fa la tua stessa domanda: ci sono molte operazioni da fare, ma ce n’è una che ha un valore maggiore rispetto a tutte le altre: dare un invito omaggio per una lezione di prova. È una iniziativa che può sembrare banale ma che consente un grande ritorno, se gestita con intelligenza. L’invito va dato a clienti o ad amici che la possano consegnare a un potenziale cliente (è meglio che non sia tu personalmente a darlo). L’invito dovrà essere elegante e ben formulato. Una volta che la persona invitata verrà a colloquio con te, sarà facile fare leva su quelli che dovranno essere i suoi obiettivi.
Volevo fare una domanda agli esperti di PT Journal, e riguarda un mio cliente: sto cercando di spingerlo a praticare il training funzionale, ma lui lo digerisce male. Ha 45 anni e si stanca e si demotiva dopo una ventina di minuti. Qualche consiglio? Alfredo Pieri, Senigallia Risponde Stefano Carlini, docente FIF e personal trainer Più che la stanchezza direi che è la demotivazione a dare un limite al tuo cliente. Potrei dirti di sospendere il funzionale ea di riportarlo alle classiche attività (probabilmente eravate in sala pesi), ma vorrei che tu provassi questa semplice soluzione: fornisci degli obiettivi concreti, legati alla prestazione, come un breve percorso funzionale che lui percorrerà a tempo. L’obiettivo sarà quello di migliorare il suo proprio record. Oppure aumentare la quantità di push ups o di power clean (se lo inserisci, perché non so che tipo di funzionale adotti). Oppure suggerisci un allenamento in coppia. In due la motivazione sale moltissimo. Buon lavoro.
Ho una cliente non giovanissima, con un problema di schiena che si trascina da anni. È incurvata in avanti e soffre di dolore alla bassa schiena. È proprietaria di un negozio e rimane in piedi gran parte della giornata. Ho provato con delle posture Mezieres ma non ho ottenuto granchè. Cosa posso fare? Lucia Da Re, Busto Arsizio Risponde Donato de Bartolomeo, docente FIF e personal trainer Insisti con le posture, occorre tempo prima di avere dei risultati. Inoltre, utilizza posizioni di estensione controllata, e magari sostenute. Mi spiego meglio: metti la tua cliente distesa a terra supina con le ginochia piegate; sotto la zona lombare sistema un piccolo spessore (anche la felpa arrotolata), le braccia verso il soffitto che si estendono (così si scollano la scapole da terra) e ritornano (riappoggiando le scapole al tappetino). La zona lombare sostenuta favorirà l’estensione del tratto toracico della schiena.
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