RASSEGNA STAMPA DEL 16 MARZO 2019

Page 1

16-MAR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 29 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 29 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


13-MAR-2019 Estratto da pag. 40 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


13-MAR-2019 Estratto da pag. 40 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


13-MAR-2019 Estratto da pag. 40 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 21 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 18 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 18 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 36 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 37 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 21 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 21 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


10-MAR-2019 Estratto da pag. 12 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


10-MAR-2019 Estratto da pag. 12 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


10-MAR-2019 Estratto da pag. 12 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


10-MAR-2019 Estratto da pag. 12 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


10-MAR-2019 Estratto da pag. 12 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 16 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 16 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 38 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 38 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 16 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 16 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 16 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 12 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


15-MAR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


15-MAR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


15-MAR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


15-MAR-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 23 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 17 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 12 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


13-MAR-2019 Estratto da pag. 10 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


13-MAR-2019 Estratto da pag. 10 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


13-MAR-2019 Estratto da pag. 10 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


13-MAR-2019 Estratto da pag. 10 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


13-MAR-2019 Estratto da pag. 10 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


13-MAR-2019 Estratto da pag. 10 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 22 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 20 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 15 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 15 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 15 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 17 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 29 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 17 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 17 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


16-MAR-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


15-MAR-2019 Estratto da pag. 46 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


15-MAR-2019 Estratto da pag. 46 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


PRIMO PIANO

Corriere del Veneto Sabato 16 Marzo 2019

5 VE

Il software è costato mezzo milione Per il perito adesso vale 41 mila euro

Protezione civile, sul sistema informatico finanziato dalla Regione aveva indagato anche la Corte dei conti

In caso di calamità, doveva funzionare da cabina di controllo della grande macchina veneta della protezione civile: un «cervellone elettronico» in grado di immagazzinare ogni tipo di dato relativo alle 18mila tutefluo della nostra regione: dai volontari ai macchinari, fino a ogni singola risorsa a disposizione. Tutte informazioni che, grazie a quel sistema informatico, consentivano poi la gestione in tempo reale delle situazioni di emergenza. Si chiama «RFid», e in pratica è composto da un insieme di strumenti collegati all’elemento principe: il software. Un sistema complesso, la cui progettazione iniziò nel 2009 (all’epoca l’assessore di riferimento era Elena Donazzan e il governatore Giancarlo Galan) con i primi finanziamenti da parte della Regione. Poi ne arrivarono altri e, in complesso, venne stanziato poco meno di un milione anche se, a tutti gli effetti, per Rfid, accessori e sala operativa si arrivò a spendere all’incirca 500mila euro. Cifra enorme, che accompagnò il sospetto che ci si trovasse di fronte a uno spreco di denaro pubblico, al punto che della questione si è interessata la guardia di finanza e la Corte dei conti, che già nel 2012 hanno acquisito tutti i documenti. Anche perché, nonostante il grande investimento, l’Rfid ha sempre funzionato a singhiozzo e nel 2015 il servizio fu perfino sospeso perché il Centro regionale per la protezione civile, a cui la Regione aveva affidato il progetto, non pagava le fatture all’azienda che cedeva gli spazi web necessari a farlo «girare». Ora si scopre che il suo reale valore «non può superare il totale complessivo di 41.258 euro» riferiti soltanto al software. Dagli altri apparecchi collegati (come il loVENEZIA

La vicenda ● Fondato nel 1994, il Centro regionale per la formazione della protezione civile faceva da punto di riferimento per le 18mila tutefluo del Veneto.

L’ente era totalmente a partecipazione pubblica: Regione e Province. Ma è stato messo in liquidazione (qui sopra l’articolo pubblicato dal Corriere Veneto il 18 febbraio 2017). ● Al Centro venne affidato il progetto di sviluppo dell’RFid, un sistema informatico costato mezzo milione di euro

calizzatore Gps e i rilevatori), se venissero messi in vendita difficilmente si potrebbe ricavare più di diecimila euro. Le stime sono quelle fatte dal perito incaricato della valutazione economica di tutti i «beni materiali informatici» del Centro della protezione civile, l’ente (partecipato da Regione e province venete) nato nel 1994 e che aveva sede prima a Longarone e poi a Mestre. È finito in liqui-

dazione nel 2017, lasciando debiti per 350mila euro. Ad oggi, i creditori (compresi gli ex dipendenti che persero il posto, ma anche le aziende che fornirono servizi e perfino gli scout) non hanno ancora ottenuto un soldo. Ma la procedura, avviata di fronte al tribunale di Belluno, sta andando avanti. Il commissario liquidatore, nelle scorse settimane ha invitato alla Regione - che è debitrice verso il Centro per oltre mezzo milione, ma al contempo vanta diversi crediti - a valutare l’ipotesi di una transazione e dall’avvocatura hanno risposto con una disponibilità di massima. Se non si arriverà all’accordo, un avvocato ha già ricevuto l’incarico di far causa agli enti pubblici. Inoltre, si renderebbe necessario vendere tutti i beni del Centro, compreso il famoso «cervellone elettronico». È in questa prospettiva che va letta la relazione in-

viata a tribunale e commissario dal perito che ha stimato il valore delle proprietà del Centro. Le notizie non sono buone, perché «qualsiasi bene subisce una veloce e forte svalutazione del valore iniziale di acquisto in quanto tutto l’universo informatico è sottoposto ad aggiorna-

menti continui e costanti sia nel settore hardware che software», scrive l’esperto. Risultato: mettendo in vendita tutto (dalle fotocopiatrici alle tivù, dalle calcolatrici fino alle sedie di plastica), la liquidatrice potrebbe recuperare al massimo 65mila euro. Con una postilla: «Tut-

I volontari Sono circa 18mila gli appartenenti alla protezione civile del Veneto pronti a intervenire in caso di emergenza

Il bilancio

Soccorso alpino, record di interventi BELLUNO Record di interventi per il Soccorso alpino e speleologico del Veneto. Nel 2018, in tutta la regione, sono state recuperate 991 persone. Il dato è il più alto dell’ultimo decennio e rappresenta un +16,59% rispetto al 2017. Tra questi, 388 sono risultati illesi, 42 deceduti, gli altri feriti. Gli interventi si fermano a quota 949, di cui 897 a carattere sanitario e 40 di protezione civile. A chiedere aiuto sono soprattutto le persone tra i 50 e i 60 anni durante

attività legate all’escursionismo. Le cause rimangono sempre le stesse e quindi, oltre alla caduta, ci sono la scarsa preparazione fisica, la perdita di orientamento e i ritardi dovuti a una programmazione sbagliata della gita. A preoccupare è il numero di assicurati. Solo il 9,7% delle persone soccorse è risultato iscritto al Cai, a Dolomity emergency o ad altre assicurazioni. Davide Piol © RIPRODUZIONE RISERVATA

ti i beni elettronici - scrive il perito - possono risultare non funzionanti. È pertanto necessario informare l’eventuale compratore di tale possibilità». Il pezzo più pregiato, naturalmente, è il software che costituisce il «cuore» di quell’Rfid costato alla Regione mezzo milione. Come detto, ora si scopre che il suo reale valore di mercato è di appena 41mila euro. E non è finita: «Da informatico conclude il perito - ritengo remota la possibilità di trovare un compratore generico per i beni(...) Il consiglio potrebbe essere quello di rivolgersi unicamente allo stesso ambito per cui è stato progettato l’intero sistema». Tradotto: l’unico acquirente a cui può interessare l’acquisto di un sistema progettato per gestire la protezione civile del Veneto, è la Regione stessa. Ma in questo caso si ritroverebbe nell’imbarazzante situazione di utilizzare soldi pubblici per acquistare un prodotto che negli anni passati lei stessa aveva (lautamente) pagato. Nelle pieghe della vicenda legata alla liquidazione del Centro che fu il fiore all’occhiello della nostra protezione civile, emergono altri dati interessanti. Mentre i creditori aspettano di essere pagati, le Province devono ancora versare 72mila euro delle loro quote associative per l’anno 2016. I 573mila euro di cui è debitrice la Regione comprendono invece il mancato pagamento di servizi che furono offerti dal centro, compresi i volantini distribuiti in occasione del terremoto del 2012 e i «campi avventura» che venivano organizzati fino al 2014. Si fa anche riferimento al danno inflitto all’ente quando, proprio a causa del mancati versamenti, perse un finanziamento di 23mila euro stanziato dall’Unione europea. Andrea Priante © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Sblocca cantieri», il decreto sarà pronto mercoledì

Vertice a Roma, Zaia: «Modificare il Codice gli appalti, la troppa burocrazia favorisce la corruzione»

Di Maio Saranno sbloccati centinaia di migliaia di posti di lavoro

Vertice ieri a Palazzo Chigi sullo «Sblocca cantieri», il decreto annunciato lunedì a Valeggio sul Mincio dal premier Giuseppe Conte e dal ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli che nelle intenzioni del governo dovrebbe «rimettere in moto» l’Italia (e fare da contraltare allo stop alla Tav Torino-Lione). All’incontro era presente il governatore Luca Zaia, insieme ai colleghi delle altre Regioni, il presidente dell’Anci e quello dell’Upi, ma nel corso della riunione non è stato distribuito alcun testo, men che meno una lista di opere riferibile a questo o quel territorio (lista che, secondo indiscreVENEZIA

zioni, non sarebbe neppure prevista dal momento che il decreto conterebbe in realtà 29 modifiche al Codice degli appalti, da applicare poi caso per caso nelle fattispecie concrete). Per il momento, dunque, ci si deve riferire all’annuncio dato dal ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio all’uscita da Palazzo Chigi: «Mercoledì della settimana prossima arriva in Consiglio dei ministri un decreto a firma M5S che sblocca centinaia di migliaia di posti di lavoro perché sblocca centinaia di cantieri in Italia che sono fermi per la burocrazia e le troppe norme e permettono uno snellimento delle pro-

A Palazzo Chigi Da sinistra: Fontana, Zaia e Chiamparino

cedure per le imprese che vogliono partecipare ad un appalto pubblico». Zaia si è detto favorevole alla revisione del Codice degli appalti: «Fu il procuratore Carlo Nordio a dire, in occasione del Mose, che avere a che fare con la burocrazia è come trovarsi di fronte molte porte: ne apri una, due, tre poi ne trovi una che cigola ed è lì che viene la tentazione di mettere la goccia d’olio. L’ha detto anche Cantone: l’estrema burocrazia crea i presupposti per la corruzione. Io penso che si possa fare meglio dell’attuale Codice, che non è stato affatto la panacea di tutti i mali come si credeva:

qualcuno è riuscito a destreggiarsi comunque. Dunque facciamo come gli anglosassoni: semplici nello scrivere le leggi, severissimi nel punire i malfattori». Il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, ha chiesto - con ampia condivisione tra i colleghi - che il governo effettui dei sopralluoghi sui cantieri, per rendersi conto di persona di quali sono le urgenze. «Lo faremo - ha promesso Conte - Ci confronteremo con i territori e con le parti sociali, l’obiettivo è favorire la crescita economica e garantire stabilità sociale». Ma. Bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


REGIONE

SABATO 16 MARZO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

11

La politica in Veneto

Famiglia e lesbogay, la crociata di Verona Congresso mondiale dei tradizionalisti: Salvini ci sarà, Di Maio condanna «il ritorno al Medioevo», le femministe in piazza Filippo Tosatto VERONA. Altro che i teneri

sentimenti evocati dal balcone di Giulietta. A Verona, il Congresso mondiale delle famiglie annunciato dal 28 al 31 marzo, suscita furori ideologici d’altri tempi dei quali, in mattinata, la presentazione dell’evento in municipio ha offerto uno scampolo. «Si parlerà di genitori, di vita, di bambini, siamo orgogliosi di ospitare questa iniziativa, non capisco come sia diventata motivo di scontri e aggressioni verbali ma rivendico la libertà d’espressione garantita dalla nostra città», ha esordito il sindaco di centrodestra Federico Sboarina, interrotto dal portavoce del circolo lesbogay “Pink” Gianni Zardini che, prima di essere allontanato dalla polizia, ha deprecato duramente «la vergognosa passerella omofoba», imitato poco dopo da un altro militante per i diritti omosessuali e transgender. PARAPIGLIA IN MUNICIPIO

«Troppe le fake news alimentate da chi odia la famiglia ma senza di essa la società intera perde le sue fondamenta, perciò è necessario incentivarla sia dal punto di vista educativo e culturale che attraverso aiuti economici e fiscali», le parole di Toni Brandi (che presiederà i lavori) e di Jacopo Coghe, numero due del World Congress of Families, la potente organizzazione transnazionale sostenuta dalla destra evangelica americana. «Saremo in tantissimi per celebrare la famiglia e l’importanza dei papà delle mamme dei nonni e dei bambini. Mi permetto di invitare tutti a partecipare», fa eco il senatore leghista Simone Pillon, autore di proposte, diciamo così, controverse, in materia di divorzio, aborto e affido condiviso dei minori. Tant’è. Il congresso si vale del patrocinio della Regione Veneto, tacitamen-

te confermato dal governatore Luca Zaia che ha evitato commenti a riguardo ma presenzierà al meeting scaligero al pari del suo “Capitano” Matteo Salvini, dei ministri Lorenzo Fontana e Marco Bussetti, e di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia. GIALLOVERDI CONTRO

La circostanza, peraltro, innesca l’ennesimo conflitto

Moretti (Pd): «Vogliono riportare la donna al secolo scorso, grave il patrocinio regionale» gialloverde, con il vicepremier a 5 Stelle lesto a rinviare l’invito al mittente: «Le teorie di alcuni relatori attesi a Verona non mi rappresentano per nulla, per me la famiglia è sacra ma difendo la libertà della donna da quelli che vorrebbero relegarla a casa a cucinare, se il congresso intende festeggiare un nuovo medioevo, io sto dalla parte opposta», scandisce Luigi Di Maio. PROTESTE ANNUNCIATE

Battaglieri i toni a sinistra. La rete femminista “Non una di Meno” promette un’opposizione di piazza: «Verona, culla della destra misogina e transomofobica italiana, si candida a essere la capitale europea della reazione antifemminista, noi ci saremo per difendere la dignità delle donne». «C’è chi vuole riportare la famiglia e la donna al secolo scorso, Salvini e Fontana sappiano che non rinunceremo ai diritti acquisiti con anni di lotte e battaglie, gravissimo il patrocinio offerto dal governatore Zaia», dichiara la consigliere dem Alessandra Moretti; «Questo Paese sta per ripiombare in un oscurantismo precedenti», rincara da Napoli il sindaco “arcobaleno Luigi de Magistris. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

palaZZo cHigi

Conte incontra i governatori A sinistra: il tavolo di Palazzo Chigi con il premier Conte, i ministri Di Maio e Toninelli e la rappresentanza dei governatori con Luca Zaia; e in alto: un’immagine dei cantieri ferroviari dell’Alta Velocità sulla tratta Torino-Lione, ora bloccati.

riunione del premier con i presidenti di regione

Zaia al vertice sblocca-cantieri «Tav Brescia-Padova priorità» Appello in favore dell’Alta Velocità, il Veneto favorevole a cambiare il condice appalti Toninelli: presto i commissari per velocizzare le singole opere ROMA. «Bisogna stare attenti a mixare bene burocrazia e legalità altrimenti si creano i presupposti per la corruzione»: così Luca Zaia arrivando in mattinata a Palazzo Chigi per il vertice tra Governo, Regioni, Anci e Upi sul decreto sblocca cantieri. «Io penso che si possa fare di meglio rispetto all’attuale codice degli appalti, abbiamo capito che

non è la panacea per tutti i mali, qualcuno infatti ha saputo destreggiarsi ugualmente in modo poco legale rispetto alle norme questo codice»: «C’è poi un problema di operatività», ha aggiunto il governatore del Veneto «lo stesso Cantone sostiene che l’estrema burocrazia crea i presupposti d di una “zona grigia” dove i furbi prevalgono sugli onesti, e su questo penso che siamo tutti d’accordo. Ci vogliono leggi chiare all’anglosassone e cittadini che le rispettino. Il nostro Paese dovrà fare questo salto di qualità». Nel corso della riunione, il

documento e lettera d’intenti al governo

Firmato patto per istituire zone economiche speciali in Polesine e nel Veneziano VENEZIA. Una lettera d’intenti

per lo sviluppo delle Zone economiche speciali nel Veneto: l’hanno sottoscritta in mattinata le associazioni d’impresa del territorio, la Regione Veneto, i prefetti di Venezia e Rovigo, la Provincia rodigina, il Comune di Venezia e tutti i municipi del Polesine interessati; si tratta di una proposta lanciata dalla locale Confindustria, che sa-

L’assessore Cristiano Corazzari

premier Giuseppe Conte ha annunciato per mercoledì il varo del decreto (senza peraltro entrare nei contenuti specifici) salutato dal vicepremier Luigi Di Maio come un provvedimento capace di sbloccare «centinaia di cantieri e centinaia di migliaia di posti di lavoro». A nome della conferenza delle re gioni, ha parlato il presidente emiliano Stefano Bonaccini: «Se c’è un decreto legge che semplifica o sburocratizza è un bene, noi abbiamo presentato diverse proposte perché anche le opere ordinarie possano andare in via più rapida. Mi sono per-

messo di dire al premier che nel Paese ci sono investimenti che hanno già i progetti esecutivi pronti e le risorse ma sono fermi perché non vi è la convinzione politica di farle partire»; trasparente l’allusione all’Alta Velocità e alla tratta Brescia-Padova in stallo: «Mi auguro vi sia un ravvedimento: se si vuole raggiungere l’1% di crescita, e mi pare dura, accelerare le infrastrutture può dare una mano». Che altro? Il ricorso a commissari per dribblare le trappole burocratiche, sull’esempio di Pedemontana Veneta: «Arriveranno commissari specifici per singole opere», anticipa il ministro alle infrastrtuure e trasporti Arturo Toninelli «nessun commissario straordinario unico chiuso in un ufficio a Roma, ma uomini che conoscano bene e stiano sul territorio per il quale operano. A nominarli e coordinarli provvederà InvestItalia». —

dopo il sì in commissione

rà ora inviata al Governo. Le Zes sono un forte strumento di crescita economica, attrattore di investimenti e capitali, volano di sviluppo grazie alle semplificazioni amministrative, agevolazioni, ai contributi e alle riduzioni fiscali che vengono concessi alle imprese insediate in quelle aree. Il documento firmato invita l’esecutivo ad avviare il procedimento per l’istituzione di una Zona speciale comprendente nel Veneziano le zone di Porto Marghera, Campalto, Murano, Arsenale, Zona Portuale e Tronchetto; nel Polesine, Bergantino, Ceneselli, Trecenta, Bagnolo di Po, Fiesso Umbertiano, Polesella, Canaro, Occhiobello, Stienta, Gaiba, Fi-

carolo, Salara, Calto, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Melara. «Un atto di grande importanza che apre nuove e interessanti prospettive economiche per i territori, commenta l’assessore al territorio e alla cultura Cristiano Corazzari, che ha sottoscritto l’intesa per la Regione «con gli investimenti determinati dalla Zes, sarà possibile potenziare il tessuto delle pmi, sviluppare i quattro distretti del vetro, della calzatura, ittico e della giostra, favorire l’espandersi di filiere come quelle della cantieristica e dell’agroalimentare, incrementare le attività legate alla logistica, alla chimica verde, alla cyber economy». —

Piano Casa, Ance plaude ma chiede tempi rapidi PADOVA. «L’accelerazione del-

la Regione sulla nuova legge sul piano casa trova la nostra soddisfazione perché rappresenta un segnale importante di attenzione anche verso il nostro settore. L’impianto generale della norma e trova la nostra condivisione e ci auguriamo ora che l’iter proceda senza intoppi anche in aula garantendo un’approvazione in tempi rapidi»: così il presidente di Ance Veneto, Giovanni Salmistrari, dopo l’ap-

provazione a maggioranza del Piano da parte della seconda commissione regionale, presieduta dal leghista Francesco Calzavara. Resta una preoccupazione circa i tempi di definizione delle regole e dei criteri sui crediti: «Questo step non deve mettere in stand by l’intera norma e allungarne i tempi di applicazione, il ritardo avrebbe un effetto negativo sui possibili investimenti e di conseguenza sul settore edilizio».


XVIII

Agenda

DUE SITI DA VISITARE NEL CAPOLUOGO Sabato 23 e domenica 24 il Fai farà da Cicerone all’interno di Palazzo Bembo e del Botegòn, storico edificio di Borgo Piave

&Cultura

Sabato 16 Marzo 2019 www.gazzettino.it

Nel giorno della presentazione delle Giornate di Primavera del Fai, lo stesso Fondo ambiente italiano ha spiegato gli interventi a favore di Rocca Pietore

In arrivo 620 mila euro per i Serrai di Sottoguda PROGETTI DI SOLIDARIETÀ Potrebbero costituire una sorpresa, anche per i bellunesi, Palazzo Bembo in centro città e Palazzo Doglioni detto il Botegòn a Borgo Piave, che il Fai aprirà per le tradizionali Giornate di Primavera nel prossimo fine settimana, sabato 23 e domenica 24 marzo. E un’altra sorpresa – questa volta con un contributo economico - potrebbe arrivare, sempre dal Fai, per la ricostruzione dei Serrai di Sottoguda, in Comune di Rocca Pietore.

MASCHERE SPECIALI Uno degli strumenti interattivi da utilizzare nelle visite al percorso del Mim dedicato alla vita dei minatori

CONTRIBUTI IMPORTANTI La notizia riguardante la gola naturale dell’Alto Agordino che a livello nazionale ha ottenuto quasi 8 mila voti fra i luoghi del cuore - è arrivata a margine della conferenza stampa di presentazione delle giornate Fai. «Si è trattato di un risultato eclatante che ha stupito anche i vertici del Fondo ambiente italiano – ha spiegato il capo delegazione Fai, l’architetto Barcelloni Corte – e alcuni giorni fa c’è stato un incontro a tre in audio-conferenza durante il quale io e i rappresentanti del Fai nazionale ci siamo confrontati con il sindaco di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin. A breve il Fai aprirà un bando a cui Rocca Pietore potrà partecipare per aspirare ad avere un contributo di 20 mila euro». «Si tratta della possibilità di avere un contributo dall’alto valore simbolico spiega il sindaco De Bernardin – a questa ipotetica somma vanno aggiunti i 200 mila euro promessi dall’Unesco; nel frattempo stiamo anche lavorando con le fondazioni Cariverona e Caripadova per altri due contributi, a loro volta di 200 mila euro ciascuno». Secondo il Comune l’en-

GOLA NATURALE Ecco come apparivano i Serrai di Sottoguda subito dopo la tempesta Vaia degli ultimi giorni del mese di ottobre 2018

tità degli interventi necessari si aggira circa in 8 milioni di euro, 2 in meno invece quelli quantificati dall’Unesco. Infine per i Serrai, come ha affermato il governatore Luca Zaia, potrebbero essere utilizzati parte dei 3,8 milioni di euro stanziati dallo Stato per l’intero Veneto a ristoro dei danni degli eventi di fine ottobre.

IN PREFETTURA Le Giornate Fai di primavera sono state presentate ieri dalla delegazione bellunese del Fondo, presieduta da Barcelloni Corte, nel corso di una conferenza stampa in Prefettura. Due le giornate durante le quali, avvalendosi dell’importante contributo di volontari e di studenti di Renier, Tiziano e Follador, sa-

ranno aperti due storici palazzi della città di Belluno. Sorprendente sarà la visita al Botegon di Borgo Piave, un tempo punto di riferimento per gli Zattieri che scendevano sino a Venezia: al piano terra essi avevano un deposito con un’ampia bottega e un’osteria; e sempre qui, fra l’altro, nacque l’Uniera dei Zatèr, una prima corporazione a tutela della categoria. Il valore del palazzo recentemente restaurato e per la prima volta aperto al pubblico è dato infine anche dagli eleganti affreschi dei piani rimanenti. La seconda sede sarà Palazzo Bembo che nel corso della sua storia è stato prima seminario e poi, fino al 1987, ospedale civile; ora, ultimato il restauro, entro l’anno diventerà spazio museale, sala esposizioni con anche sale aperte al pubblico. E chi ricorda il Palazzo nella sua ultima versione come ospedale, lo ammirerà in una veste e in un rifacimento che ne esaltano volumi, spazi, fattura e potenzialità. Nelle due giornate i siti saranno visitabili dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 18. Senza dimenticare gli immancabili eventi collaterali. Giovanni Santin

«Museo Burel, opportunità per tutti» `Oggi l’apertura

del nuovo spazio in via Mezzaterra ARTE CONTEMPORANEA Non ci sarà il biglietto d’ingresso, al primo museo di arte contemporanea di Belluno. Daniela Zangrando, la sua direttrice artistica e fondatrice non l’ha voluto perché, afferma convinta, “La cultura è un diritto”. E così il Burel, in via Mezzaterra 49, apre oggi alle 18 i battenti e subito cerca contatti con il territorio. «È difficile, sto facendo una fatica devastante – ha ammesso ieri Daniela -, ma sono certa sia giusto così. Partiamo con un budget molto risicato, possiamo contare sull’aiuto di aziende molto generose che hanno messo a disposizione non solo soldi, ma

anche quello che producono perché credono fortemente nel progetto. L’obiettivo è responsabilizzare le categorie economiche del territorio, un museo è un’opportunità per tutti ma non può crescere da solo».

zio espositivo e sono un tutt’uno con esso».

IL PROGRAMMA

LEGAMI DA STRINGERE Così si cercherà di intessere legami sempre più stretti per trovare aziende da prendere a braccetto nell’avventura che, di fatto, parte oggi pomeriggio con l’inaugurazione dello spazio. Il primo artista esposto sarà Luca De Leva, classe 1986, di Milano. Per il Burel ha realizzato un’opera ispirata al territorio e al tema conduttore di quest’anno, l’Om Selvarech. «Il concet-

to di altro e di diverso è qualcosa che mi affascina molto – commenta – e qualcosa su cui stavo già lavorando da tempo. Per il museo di Belluno ho preparato più opere, sono oggetti, che interagiscono con lo spa-

La mostra durerà fino al 27 aprile, sarà visitabile il sabato e la domenica dalle 14 alle 18 e durante la settimana previo appuntamento. Dopo, per un mese, lo spazio non ospiterà opere ma eventi. «L’arte contemporanea è stupenda ma spesso non è semplice – spiega Zangrando per concludere il discorso -. Concerti, letture, conferenze, servono per far capire al pubblico cosa stiamo facendo in via Mezzaterra 49». Alessia Trentin

2dd20838-e3e2-4b4b-90ac-00db1435e298

Viaggio interattivo per comprendere la vita dei minatori FRA STORIA E MODERNITÀ Rivivere uno dei mestieri più duri e drammatici mai esistiti. Un mestiere difficile da immaginare, «così lontano dalla nostra esperienza – scriveva George Orwell - che siamo capaci di dimenticarlo come dimentichiamo il sangue che ci scorre nelle vene». Il lavoro in questione è quello del minatore, il brivido di provarne le sensazioni lo offre l’Abm (Associazione bellunesi nel mondo) con un nuovo percorso all’interno del suo museo interattivo delle migrazioni, il MiM. Un percorso immersivo realizzato utilizzando la realtà virtuale.

NUOVE TECNOLOGIE

2D di impronta documentaristica, con le testimonianze di un ex minatore e di un esperto di emigrazione italiana in Belgio. «Il MiM mira a configurarsi come un luogo non convenzionale - commenta il direttore dell’Abm Marco Crepaz -. In questo caso, sfruttando le nuove tecnologie abbiamo voluto trascendere lo spazio fisico delle tre sale per portare il visitatore oltre il museo stesso. Le riprese sono state effettuate da Ikona Film di Marco Recalchi alla famosa miniera di Marcinelle, in Belgio, e a quella di Neufchef, in Francia. Si è cercato di simulare la giornata tipo di un minatore, ricostruendo i rumori e gli ambienti di lavoro».

L’OMAGGIO

Il nuovo percorso sarà dispoArmati di smartphone e nibile da lunedì e andrà ad afcardboard (i visori per video in fiancare quelli standard. «Il co3D), gli utenti potranno così sto del biglietto – sottolinea ancalarsi nella quotidianità di cora Crepaz – è di 10 euro, comquanti operavano nelle viscere prensivi del cardboard che a vidella terra, tra stretti cunicoli, sita ultimata rimarrà all’utengallerie senza fine, angoli bui, te come omaggio. Chi non dosbarramenti impenetrabili. vesse avere uno smartphone «L’emigrazione in miniera rap- personale potrà utilizzarne presenta una delle pagine che uno messo a disposizione da più hanno segnato il nostro noi». territorio – spiega il presidente S.T. dei Bellunesi nel Mondo Oscar De Bona -. Una pagina che noi vogliamo sia ricordata e trasmessa, soprattutto alle giovani generazioni. Al MiM è presente una sala dedicata proprio alla miniera, con caschetti, lampade, attrezzi, immagini e testimonianze di ex minatori. Elementi non sufficienti, tuttavia, a far comprendere il reale significato di questo tipo di esperienza. Ecco perché abbiamo pensato a un nuovo progetto che potesse far capire con maggior chiarezza cosa significava scendere per otto ore al giorno fino a mille metri di STRUMENTI dei minatori, 8 ore profondità. Siamo orgogliosi di lavoro a grandi profondità di aver dato vita a questa iniziativa, unica a livello nazionale. Ringraziamo la Fondazione Cariverona che ci ha concesso il finanziamento necessario a metterla in atto».

TRE FILMATI Il percorso è costituito da tre diversi filmati: due a 360°, di tipo esperienziale, e uno in

AL MUSEO MIGRAZIONI DA LUNEDÌ UN PERCORSO SPECIALE ATTRAVERSO FILMATI CON SMARTPHONE E CARDBOARD


XIV

Cortina

IL PRESIDENTE Ettore Sansovini guida la Gvm Care & Research : il gruppo italiano presente in 10 regioni e all’estero con oltre ottomila addetti.

Sabato 16 Marzo 2019 www.gazzettino.it

belluno@gazzettino.it

Codivilla ospedale del futuro: nuove specialità ortopediche `«Riattiveremo la collaborazione Il piano prevede lo spostamento del pronto soccorso al padiglione Putti con l’istituto ortopedico Rizzoli» `

adeguati ai nuovi percorsi di cura. Le nuove tecnologie, coniugate ai sempre più innovativi approcci alla cura, necessitano di efficienza sotto punti i punti di vista. Proprio per questi motivi gli edifici dovranno essere chiusi, rimosse tutte le attrezzature e riadeguati gli spazi. Questo intervento avrà una durata non superiore ai 900 giorni; in questo periodo, per garantire la continuità assistenzialistica, abbiamo previsto di spostare temporaneamente al padiglione Putti le funzioni pronto soccorso con radiologia d’urgenza, quattro posti letto in osservazione breve, poliambulatori con un minimo di quattro unità e servizi minimi generali. Per l’inizio dei Campionati del mondo di sci nel febbraio 2021, garantiremo con un passaggio intermedio l’accesso ad alcuni ambienti e servizi come pronto soccorso, radiologia e venti posti letto».

CORTINA Il pronto soccorso spostato al padiglione Putti, durante la ristrutturazione dell’ospedale Codivilla; l’introduzione di altre specialità ortopediche e mediche; il mantenimento della storica cura dell’osteomielite e delle malattie infette di ossa e tessuti. E’ intenso il programma di lavoro su Cortina, elaborato da Gvm Care & Research, il gruppo ospedaliero italiano, presieduto da Ettore Sansovini, presente in 10 regioni e all’estero, con oltre ottomila addetti.

IL FUTURO «Ci consolideremo come struttura per il trattamento specializzato dell’osteomielite, parte integrante della storia dell’ospedale di Cortina, riattivando la collaborazione con l’Istituto ortopedico Rizzoli – comunica Gvm – e guardando al prossimo futuro c’è la volontà di fornire, nell’ambito dell’assetto accreditato, prestazioni ad elevata specializzazione per i cittadini della conca ampezzana e per i pazienti extra-regionali ed internazionali, facendo così dell’ospedale di Cortina un punto di riferimento di grande attrattività sanitaria. In un’ottica di confronto e collaborazione, in attesa di condividere con la pianificazione regionale la disponibilità per i residenti, è nostra intenzione inserire nell’offerta per pazienti extra-regionali le specialità di trattamento per il piede diabetico e patologie della colonna, entrambe erogabili in ambito ortopedico, e campi per cui sia-

IL RESTAURO DEL PADIGLIONE CODIVILLA HA LAVORI PROGETTATI PER VENTI MILIONI: SI PARTE DALLE NORME ANTI- SISMICHE

CONTESTO

PUTTI il padiglione ospiterà il pronto soccorso durante il restauro

Pieve di Cadore Bloccata in casa da ore l’89enne era caduta I pompieri di Pieve di Cadore sono intervenuti ieri mattina intorno alle 8.40 in una casa in paese per una 89enne che non dava segnali. L’allarme è stato lanciato dai parenti che avevano cercato invano di contattarla. I pompieri hanno rotto un vetro la piano superiore e sono riusciti a soccorrerla in casa. La donna era caduta dal letto, non si sa però da quanto tempo. È stata portata dai sanitari all’ospedale con una sospetta frattura del femore.

mo riconosciuti a livello internazionale. Inoltre, con la stessa modalità, introdurremo le specialità di cardiologia e pneumologia con indirizzo alla patologia asmatica, più un servizio di dialisi ambulatoriale».

PIANI NUOVI Fra le priorità ci sarà la radicale ristrutturazione del padiglione Codivilla, con lavori per una ventina di milioni di euro, già progettati: «Il Codivilla è stato adibito ad ospedale nel 1923, riadattando una struttura preesistente. Tutti gli interventi eseguiti, edili e impiantistici, l’ultimo negli anni ’90, non hanno ancora predisposto la struttura portante ad avere l’adeguamento antisismico, ma anche e non meno importante, impiantistica e spazi

Sull’interesse dimostrato per l’ospedale di Cortina, Gvm precisa: «Abbiamo scelto di partecipare al bando di gestione del Codivilla non soltanto per riqualificare l’ospedale in termini di comfort, servizi ai pazienti, qualità medica ed eccellenza tecnologica, ma perché crediamo che per tutto il territorio ampezzano l’ospedale, con questi importanti miglioramenti, sarà parte integrante dello sviluppo della valle e dei paesi vicini, in termini sanitari ma anche per ulteriormente partecipare alla crescita attrattiva di Cortina e del suo territorio». La filosofia del gruppo è condivisa: «Il nostro gruppo, presente in dieci regioni e all’estero, ha da sempre investito sulla persona, al centro delle attività. Ci siamo così impegnati, insieme all’Ulss 1 di Belluno, per perseguire le finalità del Servizio sanitario regionale lungo tutto il percorso di cura del paziente: prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione». Marco Dibona

Le mosse del comitato per la salvaguardia di Alverà CORTINA Il comitato per la salvaguardia del villaggio di Alverà sta programmando i primi incontri con le istituzioni, alle quali sollecitare interventi per mitigare il rischio idrogeologico delle piene del torrente Bigontina. Nel frattempo si è riunito il direttivo dell’associazione, per nominare Pio Alverà presidente, Nicola Bellodis vice presidente e Walter Catturani segretario. «Lunedì 18 saremo in municipio a Cortina, per incontrare il sindaco Gianpietro Ghedina e il vicesindaco Lugi Alverà. Lunedì 25 saremo a Belluno, al Genio civile e alla Forestale», elenca il presidente Alverà. «Nel frattempo abbiamo scoperto che avviare il comitato, per evidenziare i pericoli del Bi-

IL DISASTRO Ecco lo scenario ad Alverà nel 2017 quando la tragica frana causò l’esondazione del torrente Bigontina

gontina, è stato come sollevare il coperchio di una pentola che bolle: sono emersi problemi in diverse altre località della conca. Ci hanno prospettato i rischi che derivano dalla frana di Costalaresc, alle pendici del monte Faloria. Parleremo anche di questa, nei prossimi incontri, oltre che della Boa Granda, la storica frana di Staulin». Già nell’assemblea costitutiva del comitato, a fine febbraio, si era parlato dell’abitato di Pecol, in apprensione per l’instabilità del versante, sotto le case, verso il centro del paese. Nel frattempo sono continuate le sottoscrizioni: tutti gli aderenti hanno versato una quota per affrontare le spese. Il primo anno sociale è iniziato con la data del 1 marzo, per concludersi alla fine di febbraio 2020. MDib

b1e137e7-2b80-481b-b64c-9f6618521d41

Valutazione olimpica: in Italia dal primo aprile `La delegazione

incontrerà Malagò e il governatore Zaia CORTINA Si conclude oggi il lavoro della commissione di valutazione del Comitato olimpico internazionale in Svezia. Una delegazione presieduta dal rumeno Octavian Morariu sta vagliando i progetti delle due candidature per i Giochi olimpici e paralimpici invernali 2026, presentate dalla svedese Stoccolma e dalle due città italiane Milano e Cortina. La commissione ha visitato gli impianti esistenti, per verificarne lo stato e la funzionalità, e ha controllato i progetti delle strutture da costruire. In Svezia si è recata ad Are, la località regina dello sci alpino, che di recente ha ospitato i Mondiali; poi la capitale Stoccolma, dove sono previsti gli stadi per alcune discipline, prevalentemente del ghiaccio; infine Falun, consolidato centro dello sci nordico, fondo e salto. Oggi i commissari Cio torneranno a Stoccolma. La commissione di valutazione sarà in Italia nei primi giorni del prossimo mese. Lunedì 1 aprile il Cio sarà a Venezia, con il presidente della commissione Morariu, con Christophe Dubi responsabile Cio per le candidature olimpiche; incontreranno Giovanni Malagò, presidente del Comitato olimpico italiano e membro del Cio, e Luca Zaia presidente della giunta regionale del Veneto. L’indomani saliranno a Cortina, per verificare i tre siti della candidatura. Saranno sulle piste della Tofana, che la prossima settimana accolgono le ga-

re dei campionati italiani assoluti di sci alpino, primo test tecnico del nuovo tracciato Vertigine per le gare veloci e della pista Druscié A per gli slalom. I giorni scorsi i tecnici della Fondazione Cortina 2021 hanno allestito il percorso, posizionato le reti di protezione, fatto le prove di tracciatura della gara di discesa libera, con la collaborazione di Kristian Ghedina. I delegati Cio osserveranno lo stadio Olimpico del ghiaccio, simbolo dei Giochi 1956, che nel 2026 dovrebbe accogliere il torneo a cinque cerchi di curling. Infine vedranno la pista Eugenio Monti, da rifare e usare per il bob, lo slittino e lo skeleton. Da Cortina andranno ad Anterselva, allo stadio del biathlon, che accoglierà i Mondiali del prossimo anno, dal 12 al 23 febbraio 2020; poi la pista lunga per il pattinaggio di velocità a Baselga di Pinè; infine la Val di Fiemme, con i trampolini per il salto e le piste per lo sci di fondo, che hanno accolto tre Mondiali, dal 1991 al 2013. Mercoledì 3 aprile i commissari andranno a Livigno, sulle piste per lo sci alpino della Valtellina, per le gare maschili. Il 4 e il 5 aprile saranno a Milano, dove sono previsti gli impianti per gli sport del ghiaccio, hockey e pattinaggio, e la cerimonia di apertura. Sabato 6 aprile illustreranno i risultati della loro ispezione. MDib

I RISULTATI DELL’ISPEZIONE DEI DELEGATI DEL CIO, TRA CORTINA E MILANO, SARANNO RESI NOTI SABATO 6 APRILE

«Ferrovia a cinque cerchi, serve uno sbocco a nord» CORTINA Cortina dovrebbe guardare a nord, per il collegamento ferroviario, anche nella prospettiva dell’assegnazione dei Giochi olimpici e paralimpici invernali 2026: ne è certa Ambra Piccin, architetto che opera in paese e che attualmente si occupa della Valutazione dell’impatto ambientale dei progetti infrastrutturali, anche in vista degli eventi sportivi che interesseranno Cortina nei prossimi anni. «Ritengo possa essere più fattibile ed economicamente più interessante concentrarsi sulla linea da Cortina a San Vigilio di Marebbe e Brunico, in Val Pusteria – sostiene Piccin – che potrebbe essere un’opportunità da sfruttare, per collegare due aree turisticamente molto frequentate, e a sua volta avere una finestra di collegamento con Bolzano e l’intero asse ferroviario europeo. Sarebbe sicuramente un modo unico per permettere ai turisti di poter gustare le meraviglie delle Dolomiti in un tratto che offre scorci di panorami unici, e che spesso

non si possono gustare nel migliore dei modi guidando». Secondo la professionista il collegamento verso nord sarebbe da preferire all’ipotizzata riattivazione di un collegamento a sud: «Rispetto alla Calalzo – Cortina, in cui il rapporto costi-benefici non è positivo, la Cortina –San Vigilio - Brunico potrebbe essere più facilmente realizzabile dovendo coprire soltanto un tratto di 15 chilometri in linea d’aria. Logisticamente il tracciato, parzialmente in galleria, non sarebbe nemmeno troppo oneroso, visto che sono già al vaglio diversi ipotesi, potendo anche recuperare parte dello storico tratto. E’ altrettanto evidente che un progetto del genere prevedrebbe la necessità di ripensare la stazione di Cortina, che potrebbe diventare la porta di benvenuto ai piedi del monte Cristallo». L’architetto Piccin si dice pronta a dare il proprio contributo, con proposte d’intervento strutturali di primo livello, oltre che sul restyling delle stazioni di Cortina e di Calalzo, destinante a essere le porte d’ingresso della città. MDib


II

Primo Piano

Sabato 16 Marzo 2019 www.gazzettino.it

Le infiltrazioni nel Veneziano L’APPELLO VENEZIA Un mese duro da digerire, con più di cinquanta arresti in ventidue giorni a svelare come le mafie (camorra e ‘ndrangheta, indistinte) abbiano attecchito nel veneziano allungando i propri tentacoli nel mondo dell’impresa. Lì dove le piccole e medie aziende - quelle che hanno fatto la fortuna del Veneto una volta in difficoltà, non trovando più sponde sane, preferiscono rivolgersi a strozzini e personaggi loschi. Ed è a quelle imprese che ieri ha parlato Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e imprenditore.

«FALLIRE NON È REATO» «Si parlava di infiltrazioni mafiose già quando ero presidente di Confindustria - ha ricordato il primo cittadino - Abbiamo fatto riunioni su riunioni per dire agli imprenditori in difficoltà: se il sistema delle banche, quello del credito legale, non dovesse più finanziarvi, voi non abbiate paura a prendere i libri contabili e portarli in tribunale», come già aveva detto Stefano Venturin, imprenditore trevigiano vittima della ‘ndrangheta. Per Brugnaro, ex numero uno degli imprenditori veneziani, «il problema nostro è che in qualche caso qualcuno non vuol accettare di aver fallito. Ma fallire non è un reato: anche se perdo una partita, fallisco. Si fallisce, c’è una norma specifica, ma chi fallisce non diventa di colpo un delinquente. Invece - ha continuato - spesso la vergogna e il disagio delle persone che vivono questo passaggio, magari spinti dall’idea di salvare posti di lavoro, fanno sì che un imprenditore vada a chiedere soldi al di fuori dall’area della legalità. A quel punto però attenzione che non ci sono più le regole e quando non ci sono più le regole può succedere di tutto: un disastro per queste persone, per le loro famiglie, per i loro amici».

GLI ANTICORPI Nella sua analisi Brugnaro fa eco all’appello alla società civile lanciato martedì da palazzo di Giustizia dal procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi. «La nostra società per fortuna è una società molto trasparente, molto legata ai valori di legalità e lo si vede: quando ci sono infiltrazioni, questi personaggi vengono arrestati. Forse andrebbe rivista la legge sul confino - è stata la proposta - Se io porto in un posto sano una persona che è già marcia di suo, la mela marcia continua a lavorare in un certo modo. Però queste sono quelle situazioni che abbisognerebbero di una maggior attenzione in chiave nazionale, perché quando il Veneto parla di autonomia, ne parla an-

‘NDRANGHETA E IMPRESE Sopra, il procuratore Bruno Cherchi tra gli inquirenti dell’ultima inchiesta. Sotto, il sindaco Luigi Brugnaro e il prefetto Vittorio Zappalorto

Brugnaro: meglio falliti che in mano ai mafiosi Il sindaco sulla linea di procuratore e prefetto: «Gli imprenditori in difficoltà non abbiano paure di portare i libri in tribunale, non cerchino strade illegali» `

che per mostrare cosa è in grado di fare pure in fatto di prevenzione». A giocare un ruolo fondamentale nel contrasto alle infiltrazioni, sono quindi le amministrazioni locali. Lo stesso procuratore Cherchi aveva spiegato come la magistratura debba essere l’ultimo livello di una battaglia che sia, prima di tutto, culturale. «Io mi sento totalmente tranquillo. Certo, dobbiamo stare attenti a chi ci portiamo in casa, tutti quanti dobbiamo tenere alto il livello di attenzione, fin da quan-

do si è piccoli», ha precisato Brugnaro. Trovando la ricetta vincente nel bisogno di «approfondire. È una cosa semplice, importante e utilissima per tutti, in qualsiasi caso».

IL CONTRASTO «Noi i ladri li mettiamo in galera e poi deve essere la magistratura a fare i processi - ha continuato - Venezia è un luogo meraviglioso, la Venezia larga che immagino io e che propone all’Italia uno schema di futuro che è un federalismo solidale. Non riusciremo a debellare la criminalità ha concluso, facendo i conti con la realtà delle cose - ma possiamo contrastarla e opporci con le forze di polizia. Lo stesso vale per la povertà che va battuta con lo sviluppo economico e il lavoro: così abbiamo costruito questa città». Nicola Munaro

«LA SOCIETA’ VENETA HA GLI ANTICORPI MA ANDREBBE RIVISTA LA NORMATIVA SUL CONFINO»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Semenzato sta male, questa mattina l’interrogatorio L’INCHIESTA Anche Adriano Biasion ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere di fronte al gip. Il difensore dell’imprenditore di Campagnalupia, l’avvocato Fabio Crea, chiederà un interrogatorio al pm che cooordina le indagini, Paola Tonini, per cercare di chiarire la posizione del suo assistito, con particolare riferimento al fatto che non era a conoscenza di essersi messo in affare con malavitosi vicini alla ‘ndrangheta calabrese. Questa mattina sarà la volta di Federico Semenzato, diMmestre, amministratore della Segeco, società specializzata in forniture ferroviarie, anche lui accusato di associazione per delinquere finalizzata alle false fattu-

re e al riciclaggio del denaro dell’organizzazione mafiosa.

PROBLEMI DI SALUTE I legali dell’imprenditore, gli avvocati Loris Tosi e Antonio Franchini, si sono recati ieri a visitarlo nel carcere di Lanciano, in vista dell’interrogatorio di questa mattina, nel corso del quale ha deciso che resterà in silenzio, in attesa di studiare le carte dell’accusa e poter fornire agli inquirenti tutte le spiegazioni richieste. I suoi difensori hanno riferito di averlo visto provato, a causa delle non buone condizioni di salute. «Non sta bene dichiarato l’avvocato Tosi - ha subito da poco un’operazione e non ha grandi energie. Stiamo preparando il ricorso al Tribunale del riesame». I legali non escludono di chie-

dere al gip Gilberto Stigliano Messuti, nei prossimi giorni, un’attenuazione della misura, proprio alla luce delle condizioni di salute del cinquantunenne. Ieri mattina a Venezia sono stati ascoltati dal gip alcuni indagati minori, ai quali è stato imposto soltanto l’obbligo di dimora. Di questi soltanto uno, Luca De Zanetti, di Vigonza, ha accettato di rispondere alle domande del giudice in relazione

ADRIANO BIASION SI È AVVALSO DELLA FACOLTÀ DI NON RISPONDERE: PARLERÀ SOLO DAVANTI AL PM

L’IMPRENDITORE Nel tondo, Federico Semenzato e, qui sopra, la sua azienda: la Segeco di Mestre

f8e6a505-04bf-454d-b30d-ec2d162a0cc0

ad un episodio di estorsione per il quale è chiamato in causa, respingendo ogni accusa e dichiarando di essere stato vittima di minacce e violenze, e di aver perso parecchio denaro in tutta la vicenda. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, invece, Idriz Ahmetaj, di Carmignano sul Brenta (false fatture) ed Emanuel Levorato, di Vigonza (estorsione), nonché i due imprenditori di nazionalità romena, Adrian ed Eugen Arcana, di Rubano, accusati di riciclaggio dei proventi dell’organizzazione criminale e interdetti dall’attività imprenditoriale. © RIPRODUZIONE RISERVATA


9

Primo Piano

Sabato 16 Marzo 2019 www.gazzettino.it

Milano-Cortina conta sulla Tav «Garanzia di Rfi entro un mese» Brescia-Padova, pubblicato sul Bur il testo `Il dossier: «I miglioramenti dell’alta velocità dell’impegno da presentare al Cio il 12 aprile riduranno il tempo di viaggio a circa due ore» `

LA CANDIDATURA VENEZIA I governatori Attilio Fontana e Luca Zaia non sanno più in che lingua dirlo che è necessaria l’Alta Velocità. «Tav e infrastrutture veloci, sicure e moderne servono non solo alle imprese, ma a tutta Italia», hanno ribadito nei giorni scorsi in una nota congiunta i presidenti di Lombardia e Veneto. Un concetto che riecheggia pure in inglese e in francese nel piano per la candidatura di Milano-Cortina alle Olimpiadi Invernali 2026, dove un apposito capitolo è dedicato proprio ai treni super-rapidi, tanto che ieri sul Bur di Palazzo Balbi è apparsa la delibera che cita anche l’esigenza di inviare al Cio, nel giro di un mese, la garanzia della Regione e di Re-

te ferroviaria italiana per la tratta Brescia-Padova.

LA DELIBERAZIONE Portata in Giunta nella seduta dello scorso 8 marzo dallo stesso governatore Zaia, la deliberazione è così intitolata: «Candidatura delle Città di Milano e di Cortina d’Ampezzo ad ospitare i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2026. Approvazione dei Templates delle Garanzie». Si tratta dei modelli delle garanzie, appunto, «che ogni soggetto istituzionale coinvolto dovrà sottoscrivere e far pervenire al Comitato Olimpico Internazionale entro il 12 aprile 2019». Un primo elenco di impegni era già stato formalizzato lo scorso 11 gennaio e riguardava materie come il rispetto dei diritti umani, l’osservanza delle leggi, il contrasto al doping e il manteni-

mento della sicurezza. Ora però «si rende necessario dar corso con urgenza al successivo adempimento» previsto dal dossier di candidatura, rappresentato dalla sottoscrizione e dall’invio della seconda parte delle garanzie, «che evidenziano l’impegno a sostenere lo svolgimento dei Giochi sotto vari profili, economici, infrastrutturali, di accessibilità, di sicurezza, di rispetto delle normative olimpiche etc.».

I BINARI Fra le cinque prese in considerazione questa volta, spicca la “G2.6 Transport Infrastructures”. Nel provvedimento si legge che «la garanzia dovrà essere sottoscritta, oltre che dalla Regione del Veneto, anche da RFI, in quanto soggetto che realizzerà le infrastrutture di trasporto indicate nel Dossier di

A PALAZZO CHIGI Luca Zaia (LAPRESSE)

Candidatura, in particolare per la tratta ferroviaria Brescia-Padova e per collegamento Venezia Aeroporto-Mestre». Il quadruplicamento della direttrice ferroviaria Torino-Milano-Verona-Venezia era stato indicato per la prima volta nel Piano generale dei trasporti del 1986, ma il segmento veneto da Verona in qua non è andato oltre gli studi propedeutici al progetto esecutivo, come ha evidenziato proprio Zaia al Sole 24 Ore un mese fa: «Ricordo che per portare il treno bisogna raddoppiare i binari. Da Torino a Brescia lo sono già, ma da Brescia a Venezia no. Significa che in quel tratto abbiamo un binario in andata e uno in ritorno, e merci e persone viaggiano sullo stesso binario». Milano-Cortina punta però molto sulla Tav. Trenitalia e Italo, come «gestori dei treni ad alta veloci-

tà», sono espressamente citati dal programma della candidatura fra i soggetti che parteciperanno al coordinamento dei trasporti. «La scelta del treno per le grandi distanze e i viaggi internazionali – traduciamo in italiano dalla proposta redatta in inglese e in francese – sarà incoraggiata da misure specifiche, al fine di limitare l’impatto delle vetture private sul territorio». Guardando nello specifico a Cortina, si prevede che «il treno ad alta velocità per Venezia e gli eccellenti collegamenti con la linea regionale per Calalzo permetteranno di collegare l’intero Nord Italia alle sedi dei Giochi», anche perché «i miglioramenti della rete dell’alta velocità ridurranno il tempo di viaggio tra Milano e Cortina a circa due ore».

L’OTTIMISMO I valutatori del Comitato olimpico internazionale arriveranno in Veneto il 1° aprile, mentre oggi concluderanno i sopralluoghi in Svezia. «Le Olimpiadi Invernali a Milano e Cortina? Sì, sono ottimista», ha dichiarato intanto ieri Giovanni Malagò, presidente del Coni, a Retesport. Con una postilla: «Dal primo giorno ho sempre sostenuto di non dover sottovalutare Stoccolma però: occhio che la partita è tutta aperta. Si gioca sui centimetri e sui singoli voti». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA

Reddito, stretta sui genitori “finti single”

AutoBrennero, Toninelli minaccia Trento: «Facciamo la gara»

IL DECRETONE

LA POLEMICA

ROMA L’assunzione di cento ispettori della Guardia di Finanza e di 65 carabinieri: il Parlamento cerca di rafforzare gli strumenti per combattere i furbetti del reddito di cittadinanza. Ieri sono stati approvati due emendamenti per aumentare il personale che dovrà controllare sul territorio chi bara, perché magari pur prendendo il sussidio svolge lavoro nero oppure perché ha bluffato sui requisiti richiesti. Ma oltre ai controlli arrivano anche altri “paletti” normativi contro i furbetti.

ROMA Torna a rinfocolarsi lo scontro sull’Autostrada del Brennero. Con una nota diffusa ieri, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ventila la possibilità di «avviare le procedure di gara per l’individuazione del nuovo concessionario», se non verrà ripreso il ragionamento «su una concessione totalmente in house». Un attacco diretto al Trentino Alto Adige.

LA PRE-CONDIZIONE Il dicastero guidato dal pentastellato Danilo Toninelli fa presente di aver «lavorato duramente e lungamente, anche in dialogo con la Commissione europea e in stretta collaborazione con gli enti pubblici interessati», per garantire che la gestione dell’A22 rimanesse in mano pubblica, al punto da essere affidata a una società in house al 100% per ulteriori 30 anni. «La Commissione europea – sottolinea il Mit – aveva posto come precondizione un controllo analogo più incisivo da parte del Mit rispetto ai compiti istituzionalmente affidati in qualità di concedente, e l’Autorità di regolazione dei trasporti aveva indicato delle regole a cui attenersi in merito ai profili tariffari». Per questo il Mit spiega di aver perseguito gli obiettivi di conferire la gestione dell’Autobrennero agli enti locali, reinvestire gli utili sul territorio e garantire pedaggi più bassi. «È dunque con rammarico – si legge nel comunicato – che si rileva come sia da ultimo arrivato dai soci pubblici interessati un nuovo piano economico-finanziario ed il correlato piano finanziario regolatorio che smentiscono tutti i passi avanti fatti finora».

SOTTO LA LENTE Nel mirino entrano i genitori single “per finta”: tra gli emendamenti approvati in commissione c’è infatti anche l’obbligo per chi ha figli minori di presentare l’Isee di entrambi i genitori, anche se non vivono insieme, non sono sposati oppure sono separati. Non solo furbetti, ovviamente. Tra i nodi da sciogliere quando il “decretone” è passato dal Senato alla Camera, c’era anche quello dei disabili. L’altra notte è arrivata la modifica con un aumento del finanziamento che consentirà di incrementare il sussidio di circa 50 euro al mese per i nuclei con componenti disabili o non autosufficienti. Una cifra considerata insufficiente dall’opposizione. Previsti anche l’allentamento dei requisiti con l’ok alla pensione di cittadinanza al di sotto dei 67 anni, l’innalzamento dell’aumento della soglia Isee da 5mila a 7.500 euro. Passa anche l’emendamento che esclude il sussidio per i latitanti e chi è stato in carcere.

QUOTA 100 Il decretone, come è noto, contiene anche le norme previdenziali su “quota 100”. A questo proposito ha destato scalpore una lettera inviata dal direttore generale dell’Inps, Gabriella Di Michele, alle sedi territoriali. Nella missiva si autorizza a procedere alla liquidazione provvisoria della domande di pensione quota 100 a partire dal 1° aprile, anche senza l’attestazione dell’impresa sulla cessazione del lavoro.

LE CONTESTAZIONI Il ministero contesta a Trento e Bolzano la previsione di «ulteriori, rilevanti ed inediti impegni finanziari» e «una drastica riduzione del futuro livello di traffico, che incide negativamente sulla tariffa di pedaggi, determinando un maggiore costo a carico degli utenti finali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

5fab1ab3-c13e-444f-8985-d935acd3e6ee


12

Nordest

PIANO CASA, SODDISFAZIONE DELL’ANCE Il presidente Giovanni Salmistrari: «L’accelerazione data dalla Regione alla nuova legge è un segnale di attenzione verso il nostro settore» Sabato 16 Marzo 2019 www.gazzettino.it

Una “Zona speciale” per creare lavoro Firmata a Venezia la lettera d’intenti con cui chiedere al Governo l’avvio del procedimento per istituire la Zes `

LA FIRMA VENEZIA Racconta Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia Rovigo, che ieri mattina è stato avvicinato da una maestra, durante uno degli appuntamenti organizzati per i più piccoli dall’associazione degli industriali. «Sapeva di questo incontro e mi ha chiesto com’eravamo messi con la Zes» ha svelato a Ca’ Farsetti, sede del Comune di Venezia, nel prologo alla firma della lettera d’intenti con cui chiedere al Governo «che sia avviato» entro il 31 dicembre «il procedimento per l’istituzione della Zes (la Zona economica speciale, ndr)» nei territori di Venezia e Rovigo «creando - si legge nel documento diretto all’Esecutivo gialloverde - così i presupposti per lo sviluppo e la crescita nel prossimo futuro attraverso il valore aggiunto rappresentato da questo strumento di politica di coesione socio-economica». «L’importanza della domanda di quella maestra - ha continuato Marinese - sta a significare come la società, e non solo gli industriali abbiano a cuore la creazione della Zes, che già in questo sta battendo ogni record: mai, prima di noi, un territorio intero aveva invocato la nascita di una zona economica speciale». Che sul territorio - giurano i firmatari - avrà solo ricadute positive declinate in occupazione, investimento, valore aggiunto e guadagni.

IL PROGETTO

LUIGI BRUGNARO: «DALLE CATEGORIE ECONOMICHE ALLE FORZE POLITICHE VOGLIAMO INVESTIRE PER L’OCCUPAZIONE»

Confindustria in accordo con i sindaci veneziani e rodigini ha elaborato un piano per il rilancio di 385 ettari di territorio `

Dati alla mano, sarebbe così. Secondo il Piano industriale che Confindustria Venezia Rovigo ha elaborato, infatti, l’istituzione di una Zes in Veneto, soltanto per quanto riguarda le aree libere che oggi non producono alcun reddito, cioè 385 ettari: 215 ettari a Venezia tra Porto Marghera, Campalto, Murano, Arsenale, zona portuale e Tronchetto; 170 ettari nei comuni della provincia di Rovigo (Bagnolo di Po, Bergantino, Calto, Canaro, Castelmassa, Castelnuovo Bariano, Ceneselli, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Melara, Occhiobello, Polesella, Salara, Stienta, Trecenta). Con la Zes quella zone potrebbe attrarre 2,4 miliardi di investimenti - 6,2 milioni per ettaro - creando 26.600 posti di lavoro tra diretti e indiretti. In pratica un nuovo posto di lavoro ogni 320 mila euro di investimento.

STRIGLIATA A ROMA A firmare, a fianco dei sindaci rodigini, di Confindustria, del Porto di Venezia, delle associazioni di categoria, anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Che non ha risparmiato stilettate al Governo. «È un dato significativo: dalle categorie economiche alle forze politiche ci siamo tutti e tutti vogliamo investire sulla creazione di nuovo lavoro. Poi si lascia andare - se mi si chiede se questo Governo, in questo caso il Ministero dello Sviluppo Economico, fa le cose, io dico che fino adesso non ha fatto mica tanto: la fiducia viene riposta quando si vedono fatti concreti. Ma penso che prima o poi qualcosa ci verrà dato nonostante finora i silenzi siano stati molti di più delle risposte. La Zes in Europa ha costruito molti posti di lavoro ha

continuato - non si capisce perché nel Polesine e a Porto Marghera non si possa fare. Può avere una ricaduta fondamentale sulla città, rilanciando le imprese e non solo quelle legate al turismo. Non vogliamo far nulla contro nessuno, continuiamo a proporre e ognuno si assumerà le proprie responsabilità».

TUTTI PER UNO

VENEZIA La firma a Ca’ Farsetti tra sindaci e Confindustria per chiedere l’avvio della Zes

Che cosa sono

Aree con vantaggi e benefici fiscali per le imprese VENEZIA Le Zes sono territori che si contraddistinguono per benefici fiscali e per la possibilità di usufruire di alcune semplificazioni procedurali e doganali per realizzare condizioni favorevoli alle imprese. Se ne contano circa 4000 al mondo, di cui 800 in Europa. In particolare l’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea prevede la

possibilità, per il periodo 2014-2020, di costituire delle Zes anche in alcune aree del Nord Italia, tra cui quelle di Venezia e della provincia di Rovigo. «Si tratta - ha commentato ieri mattina l’assessore regionale al Territorio, alla Cultura e alla Sicurezza, Cristiano Corazzari - di una sfida che va di pari passo con quella dell’autonomia del Veneto. La Zes veneta è un modello

positivo da esportare: si parte da qui,d a Venezia e da Rovigo, per costruire il futuro». Nel mondo si contano circa 4 mila Zes, di cui 800 in Europa. Il caso più emblematico delle potenzialità della Zes, è in Polonia, dove sono attive 14 Zes che si estendono su 19.837 ettari e dove, fino ad oggi, sono stati attivati interventi per 25 miliardi di euro, creando 300 mila nuovi posti di lavoro contribuendo alla crescita del Pil del 27% in 7 anni. (n.mun.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Amianto killer, disposto il sesto giudizio Alla sbarra restano quattro novantenni LA SENTENZA VENEZIA Sarà un sesto giudizio a dire se gli ex vertici della Marina Militare sono responsabili, o meno, della morte del capitano di vascello Giuseppe Calabrò e del meccanico di bordo Giovanni Baglivo, entrambi deceduti a Padova l’uno nel 2002 e l’altro nel 2005. Due vittime dell’amianto, uccise da un mesotelioma maligno causato dall’esposizione alle fibre di asbesto, un nesso accertato già in cinque sentenze ma finora azzerato dall’intervento della prescrizione. Con un pronunciamento depositato nei giorni scorsi, però, la Cassazione ha disposto l’Appello-ter a carico degli imputati, perlomeno di quelli ancora in vita: trattandosi di ultranovantenni, infatti, tre sono deceduti fra

un processo e l’altro.

LA VICENDA La lunga e tortuosa vicenda giudiziaria comincia il 22 marzo 2012, quando il Tribunale di Padova assolve Francesco Chianura, Guido Cucciniello, Agostino Di Donna, Elvio Melorio, Mario Porta, Filippo Ruggiero e Mario Bini dal reato di omicidio colposo aggravato per non aver informato e protetto il personale rispetto ai rischi per la salute provocati dalla presenza di amianto all’interno delle navi militari e degli ambienti di vita e di servizio a terra, oltre che dei pericoli determinati dalle lavorazioni a cui erano adibiti e dalle polveri che respiravano. La conclusione, infatti, è che non può essere affermata con certezza la colpevolezza degli imputati, «non potendosi ritenere dimostrato, pur

alla luce delle molteplici acquisizioni probatorie, né il momento in cui la patologia tumorale era insorta, né se le esposizione successive a quella di innesco abbiano avuto rilievo causale». Il 14 luglio 2014 la Corte d’Appello di Venezia dichiara non doversi procedere per intervenuta prescrizione, pur individuando la colpa nella «mancanza di organizzazione esigibile in una struttura di eccellenza come la Marina Militare». Ma il 5 novembre 2015 la

PER LA MORTE A PADOVA DI DUE DIPENDENTI DELLA MARINA MILITARE LA CASSAZIONE ORDINA ALLA CORTE D’APPELLO DI FARE UNA PERIZIA

Parole a cui ha fatto eco anche Pino Musolino, presidente dell’Autorità portuale di Venezia secondo cui la Zes «è un valore aggiunto al servizio dato al sistema Paese: va a beneficio dell’Italia e adesso dovremmo essere qui a chiederci come mai non ce l’abbiamo già. Pubblico e privato funzionano quando bisogna costruire il futuro». Dello stesso avviso anche i prefetti, che il Governo a cui le categorie economiche e i sindaci di Venezia e del rodigino si appellano, lo rappresentano. «Lo Stato non può non essere presente, guai non ci fosse - ha commentato Vittorio Zappalorto, prefetto di Venezia -Ma la Zes non sia vista come panacea di tutti i mali, non si pensi che domani parta il boom economico. È però un primo, fondamentale, passo. Se funziona l’economia c’è tutto il resto». E Maddalena De Luca, prefetto di Rovigo, «per la nostra autonomia e per i sindaci, è un’opportunità da non perdere: si tratta di un progetto che mi ha entusiasmato, guarda al futuro trasformando le fragilità in opportunità». Nicola Munaro © RIPRODUZIONE RISERVATA

VINCENZO MARINESE: «NON SOLO GLI INDUSTRIALI MA L’INTERA SOCIETÀ CHIEDE QUESTA OPPORTUNITÀ» GLI “ERMELLINI” I giudici della Cassazione si sono pronunciati sui rischi dell’amianto sulle navi

Cassazione ordina un nuovo giudizio in laguna, «anche con l’ulteriore ausilio di esperti qualificati e indipendenti». Il 16 marzo 2017, tuttavia, i giudici di Appello confermano il verdetto, ritenendo «superflua un’ennesima indagine peritale al fine di assegnare maggiore credito all’uno o all’altro degli orientamenti antagonisti».

I RICORSI Sia la Procura Generale che le parti civili (Medicina democratica e Associazione italiana esposti amianto) presentano nuovi ricorsi alla Suprema Corte, che li ritiene fondati, stigmatizzando il mancato affidamento di una consulenza tecnica. Per questo il caso dovrà essere nuovamente riesaminato a Venezia, dove andrà analizzato in particolare l’effetto acceleratore, «in base al quale so-

fdd90cba-59f5-4ac3-9952-53416a9c7af4

no rilevanti non solo le esposizioni iniziali, ma anche quelle successive». Nel frattempo Bini, Ruggiero e Melorio sono decedu-

ti. I quattro imputati che restano hanno dai 90 ai 93 anni. Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA


8

IL GIORNALE DI VICENZA

VENETO

PADOVA.Fiammeincasa,muoreintossicato

UnuomoèmortoinseguitoadunincendioincasaaMegliadinoSanVitale.Lavittimaè PaoloCostantin,53,operaio,vivevadasolodopolaseparazione.Parechel’incendio siascaturitodaifornellidellacucinainteressandopoiilrestodellacasa.

Telefono 0444.396.311 | E-mail: veneto@ilgiornaledivicenza.it

CANDIDATURA. L’assegnazione saràmessa aivotiafinegiugno

VERONA.Irruzionealla conferenzastampa

Olimpiadi, si gioca tutto al test del Cio diinizioaprile Ilsopralluogodeicommissarièdecisivo.LaRegione prontaafirmaregaranzieperl’impiantodabob, ilvillaggioolimpicoaCortinaelacerimoniaall’Arena Cristina Giacomuzzo

La macchina organizzativa per la candidatura di Milano-Cortina alle Olimpiadi 2026 è avviata da mesi e il programma della visita del Cio in Veneto è stabilito: il primo aprile la Commissione di valutazione sbarcherà a Venezia per iniziare il suo tour di ispezione tra Cortina, la Valtellina e Milano. Saranno

Varataladelibera cheimpegna perilavori diadeguamento versoiGiochi Paralimpici

giornate decisive, anche se si dovrà attendere il voto del 24 giugno a Losanna: serviranno 44 preferenze per vincere. E intanto la Regione sta facendo la sua parte.

na. Ma non è certo su questo che la proposta italiana intende puntare per arrivare all’assegnazione, ma per qualità dell’organizzazione.

LE CARTE. Lo scorso ottobre

Zaia ha affidato al direttore dell’Area programmazione e sviluppo strategico della Regione, Maurizio Gasparin, il coordinamento delle attività per la candidatura dettate dal Cio. Giusto ieri sul Bur, bollettino regionale, è stata pubblicata la delibera sulle garanzie finanziarie che ogni soggetto istituzionale coinvolto nella candidatura dovrà sottoscrivere e far pervenire al Comitato olimpionico internazionale entro il 12 aprile. Quindi oltre alla Regione dovranno firmarle i Comuni di Verona e Cortina. Si

palazzo Balbi ha stanziato 500 mila euro per far funzionare la macchina organizzativa e preparare il dossier, d’intesa con gli altri partner, che è stato depositato lo scorso gennaio. Ora l’avversario da battere è la Svezia. In questi giorni il gruppo di valutazione Cio è in sopralluogo proprio negli impianti sportivi di Are. La notizia delle dimissioni del presidente (ed ex ministro) della società che gestisce quegli impianti sciistici sembra poter agevolare la candidatura Milano -Corti-

LEFIRME. Il governatore Luca

tel. 0444 396200 www.publiadige.it

FA_04522

tel. 0444 396200 www.publiadige.it

FA_04522

Sabato 16 Marzo 2019

Famiglia,tensione allapresentazione delCongresso MilitantiLgbtaccusano ipresenti di omofobia. Allontanati dalla sala

Olimpiadiinvernali 2026: abrevel’esamedecisivo delCio

Mondialicanoa EPECHINO SCEGLIE AURONZO «Unaltro grande traguardoraggiunto dal Veneto,sempre più terra d’elezioneperlosport». Cosìil presidentedella Regione,LucaZaia, saluta l’assegnazionead Auronzo,inprovinciadi Belluno,dei campionati mondialidicanoa del 2023,decisa ieria Pechino dall’InternationalCanoe Federation.«PerAuronzo, perilCadorela rassegnaè unastraordinaria occasionedi proporsi all’attenzione internazionale».

tratta di manifestazioni di volontà non di stanziamenti veri e propri perché questi ultimi saranno condizionati dalla decisione del Cio. In particolare, il Veneto deve garantire gli investimenti che il Comune di Cortina si impegna di realizzare. E cioè l’impianto di bob e il Villaggio olimpionico (40 milioni di euro). Poi c’è un altro capitolo che riguarda le spese per la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi che si terrà all’Arena di Verona. E ancora un altro che coinvolge anche Rfi per potenziare la tratta ferroviaria Brescia- Padova e il collegamento Venezia aeroporto Mestre. E infine garanzie per l’accessibilità agli standard previsti per lo svolgimento dei Giochi paralimpici. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Il congresso sulla famiglia fa scaldare gli animi fin dalla sua presentazione. Ieri a Verona, a palazzo Barbieri, era in programma la conferenza stampa per illustrare i contenuti del Congresso mondiale sulla famiglia che si terrà nella città scaligera dal 29 al 31 marzo. All’incontro, tra gli altri, c’erano il sindaco, Federico Sboarina, e l’assessore regionale, la vicentina Elena Donazzan. Alcuni militanti Lgbt si sono spacciati per giornalisti e sono entrati. A presentazione iniziata un attivista ha interrotto urlando e accusando di «pensiero omofobo e integralista» i promotori e chiedendo stessa libertà di espressione per le famiglie omosessuali. L’uomo è stato bloccato da due agenti della questura e allontanato. Qualche istante dopo c’è stato un altro scontro verbale, con un altro militante per i diritti gay. In realtà, non è il primo momento di tensione attorno a questo congresso. Nelle settimane scorse va ricordato il giallo sul patroci-

Tensioneallaconferenzastampa

nio del Consiglio dei ministri: il premier Conte aveva preso le distanze dall’iniziativa proposta dal ministro veronese, Lorenzo Fontana, smentendone la collaborazione. Anche ieri il vicepremier, Di Maio, aveva bollato l’evento leghista come «un ritorno al medioevo». Evento a cui, per tutta risposta, ha annunciato di voler partecipare l’altro vicepremier, Salvini. Donazzan porterà il tema in discussione anche in Consiglio regionale. • © RIPRODUZIONERISERVATA

LARICHIESTAAL GOVERNO. Confindustria,Area metropolitanaeComuni firmanoperl’avvio del riconoscimento

VeneziaeRovigosiano Zes,“speciali” Perlaprima volta unterritoriopropone la procedura per agevolazioni eincentiviagliinvestimenti Alberto Minazzi VENEZIA

Quella che era solo un’idea di Confindustria, in meno di due mesi è diventata la richiesta di un intero territorio metropolitano. Con la firma, avvenuta ieri a Ca’ Farsetti, sulla lettera di intenti da inviare al Governo, è l’intera area metropolitana di Venezia e Rovi-

go a chiedere che, attorno al porto di Venezia, venga autorizzata la creazione di una Zona Economica Speciale. Perché la Zes, come ha sottolineato il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, «non è la panacea di tutti i mali, ma un’opportunità che i nostri territori non possono permettersi di perdere». Proprio il sostegno espresso pubblicamente dai due rappresentanti territoriali dello Stato (anche il prefetto di Rovigo, Maddalena De Luca, ha dichiarato ieri: «Seguirò questo progetto, anche personal-

Vieni a teatro con noi

31°

mente, in sede governativa) è uno degli atti politicamente più rilevanti di una firma che, in sostanza, richiede di avviare entro il 31 dicembre di quest’anno le procedure per il riconoscimento della Zes. Già, perché il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, auspica che finalmente cambi la tendenza di Roma nei confronti di queste terre. «Spero che questa occasione vada in porto, anche se so che sarà difficilissimo. Credo che sia arrivato il momento di fare le cose: noi stiamo proponendo all’Italia dei modelli di condi-

FEDERAZIONE ITALIANA TEATRO AMATORI Comitato Regionale Veneto

Sabato 16 Marzo 2019 - ore 21.00 Compagnia “Teatro dei dioscuri” (Sa)

«UOMO E GALANTUOMO»

di eduardo de FILIPPo, regia di antonio Caponigro

visione, ma, finora, i silenzi sono stati molti più dei fatti concreti». E, di concretezza, la Zes è ricca. Si tratta infatti di una possibilità, pensata in Europa per cercare di colmare il gap tra i Paesi dell’Est e quelli dell’Ovest, che ha dato ottimi frutti in Polonia (dove il Pil è cresciuto del 27% in 7 anni). Ma anche, allargando l’orizzonte, è anche lo strumento che ha agevolato il boom cinese. In Italia, al momento, le Zes sono però consentite soltanto per le regioni del Sud. L’area metropolita-

FA_11887

RIBALTA DEL TEATRO AMATORIALE 25° PREMIO “FABER TEATRO”

COMUNE DI VICENZA Assessorato alla Cultura

Questo tagliando dà diritto ad acquistare un biglietto dello spettacolo a prezzo ridotto (€ 8,50 anziché € 10,00) Il tagliando va presentato a: - Segreteria regionale F.I.T.A. Federazione Italiana Teatro Amatori Stradella Barche n. 7 - Vicenza tel. 0444/324907 - oppure al botteghino del Teatro San Marco il giorno dello spettacolo

centi), dalla Provincia di Rovigo e, oltre a 16 Comuni polesani, anche da tre sindaci (di Jesolo, Portogruaro e San Donà di Piave) di Comuni al di fuori di quella che dovrebbe essere la Zes strettamente intesa. «In nessuna Zes europea – ha sottolineato Marinese – è mai stato il territorio a richiederla». E, come ha rimarcato il presidente dell’Autorità portuale, Pino Musolino, «noi non chiediamo la Zes “contro” o a discapito di nessuno: il nostro è un grande territorio, con grandissimo potenziale, che chiede al Paese di permettergli di essere al servizio dell’Italia al massimo delle sue capacità». • © RIPRODUZIONERISERVATA

DOPOILPAREREDELL’AVVOCATOUE. «Aspettarela sentenzafinale»

Multelatte, Pan: «LeRegioni decidanodi sospenderetutto» VENEZIA

Vicenza, Teatro San Marco Febbraio - Marzo 2019

Ifirmatari dellarichiesta

na veneziana, allargata a Rovigo, presenta però potenzialità attualmente non sfruttate appieno, nei suoi 385 ettari a destinazione produttiva. «La Zes – ha introdotto la firma Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia/Rovigo può attrarre investimenti e creare occupazione e valore aggiunto». La ricaduta, di conseguenza, non sarebbe soltanto diretta nei territori interessati, ma coinvolgerebbe un’area molto più vasta. Non a caso, la lettera di intenti, oltre che dai principali attori seduti attorno al tavolo del Municipio veneziano, è stata sottoscritta dalle categorie economiche (Confartigianato, Confcommercio, Cna, Confeser-

Ha fatto scalpore il parere dell’avvocato generale Michal Bobek della Corte di giustizia Ue, riportato ieri anche dal nostro giornale, in un procedimento sulle “quote latte” intentato dal caseificio sociale San Rocco di Tezze sul Brenta contro Agea e la Regione. Secondo Bobek infatti l’Italia non avrebbe ripartito correttamente, rispetto alle regole Ue, il prelievo (cioè le multe) tra gli allevatori a cui

è stato contestato negli anni Duemila di aver prodotto più latte della quota loro attribuita. La posizione di Bobek, sottolinea la Regione, riguarda «i criteri adottati in sede nazionale per la riscossione delle multe a carico dei produttori che hanno prodotto latte in eccesso rispetto alla quota loro assegnata fino all’annata 2014/15» (l’ultima prima che sparisse il regime di quote latte). L’errore italiano sarebbe stato nel definire modalità diverse di restituzione della multa, laddove c’erano da re-

L’assessoreGiuseppePan

stituire soldi, a seconda che questo sia effettuato direttamente dal produttore o versato dal primo acquirente (il caseificio). L’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe

Pan fa sapere che «sta seguendo con attenzione lo sviluppo dell’iter processuale. Se la sentenza seguirà le parole di Bobek «potremmo trovarci di fronte a un quadro normativo diverso dall’attuale. Per cui mi pare doveroso sottoporre ai componenti della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni il documento depositato da Bobek perché vada attentamente analizzato dagli esperti e si proceda con la richiesta al Governo di riconsiderare le modalità e i termini per il recupero dei prelievi relativi alle multe. Quanto meno fino alla definizione del procedimento in corso in Corte di Giustizia, giunto ormai alla sua fase conclusiva». • P.E.


4

ATTUALITÀ

SABATO 16 MARZO 2019 MESSAGGERO VENETO

La giornata mondiale per il clima - A Udine

Migliaia di ragazzi in coro accendono la speranza: salviamo il nostro futuro Giacomina Pellizzari UDINE. Erano in tanti, più del

previsto, tremila o giù di lì. Hanno cantato, ballato e chiesto alle istituzioni mondiali impegni precisi per salvare il pianeta. I giovani del XXI secolo, giunti da tutto il Friuli, sono scesi in piazza anche a Udine. Erano decenni che i ragazzi non manifestavano contemporaneamente, in tutto il mondo, per una causa comune. Vederli ha ridato fiducia anche agli adulti che non hanno man-

cato di sostenerli e di sfilare in corteo. Ieri, Udine era viva, migliaia di ragazzi reclamavano il diritto di dire la loro sul futuro. «Vogliamo salvare il clima e il nostro futuro», scandiva la testa del corteo in centro, mentre la coda cantava «salva l’ambiente o sei deficiente». Le nuove generazioni hanno alzato la testa riconoscendo a Greta Thunberg, la sedicenne che ogni venerdì si presenta davanti al Parlamento svedese con il cartello «sciopero scolastico per il clima», il merito di aver

acceso la speranza. L’immagine della ragazzina con le trecce capeggiava su molti striscioni e cartelli. «Ha fallito Al Gore, il vicepresidente Usa, da 40 anni falliscono gli scienziati, ce l’ha fatta una ragazzina», ha aggiunto Honsell secondo il quale «non solo bisognerebbe estendere a 15 o 16 anni il diritto di voto, ma forse mettere un limite: dopo i 25 anni non si vota più. La mia proposta è governare dai 15 ai 25 anni». Una provocazione quella di Honsell che di fronte a al mare di ragazzi non sembrava tale. Intan-

to dalla loggia del Lionello gli interventi dei ragazzi si facevano più decisi: «Siamo l’ultima generazione che può fare qualcosa per salvare il pianeta anche perché non ne abbiamo altri». Neppure Marianna Tonelli, la leader del Friday for future, si aspettava una partecipazione così massiccia fatta di studenti e bambini. In piazza c’erano gli alunni della scuola primaria Montessori, gli allievi delle medie di Reana accompagnati, in uscita didattica, dal professore e tre pullman di studenti scesi da Tolmezzo.

«Bisogna cambiare le nostre abitudini per sradicare il problema, bisogna ridurre gli imballaggi, fare acquisti km zero, eliminare i pesticidi e potenziare l’energia verde». L’obiettivo è dimezzare entro il 2030 le emissioni di Co2. Nel 2009 Udine è stato il primo comune a firmare il Patto 20-20-20. «Dobbiamo vedere questo giorno come un punto di inizio», ha urlato dal microfono uno degli organizzatori prima di passare la parola a un universitario che ha aggiunto: «Odio gli indifferenti. Bisogna scegliere da quale parte della barricata vogliamo stare». I tre mila ragazzi che ieri erano in piazza hanno già scelto: stanno tutti dalla parte del pianeta. Lo difendono perché, ha spiegato Aran Cosentino, rappresentante come Marianna del consiglio nazionale Friday for future, «abbiamo sentito troppe parole, chiediamo rispetto per il nostro futuro che finora è stato calpestato dai signori del potere». E giù applausi anche se si è rivelato meno convincente quando ha ipotiz-

zato di essere di fronte a «un nuovo sessantotto». Con il popolo del Friday for future hanno sfilato pure il consigliere comunale Federico Pirone secondo il quale la manifestazione è stata «semplicemente straordinaria». Identico il giudizio del segretario regionale dem, Cristiano Shaurli, sorpreso da tanta partecipazione a «prescindere – ha detto – da chi votano». Anche per il consigliere regionale del Patto per l’autonomia, Massimo Moretuzzo, «era doveroso esserci per condividere l’urgenza di una manifestazione straordinaria sul clima. Vedere questi ragazzi rivendicare un diritto che è di tutti allarga il cuore». Anna, 13 anni, sogna un pianeta non inquinato, Riccardo del Copernico che di anni ne ha di più, continua a invitare tutti a «esigere dalle istituzioni decrepite l’impegno per salvare il pianeta». È stato lui a esibire la Costituzione ricordando che «la sovranità appartiene al popolo» e a definire Greta «la scintilla dalle trecce bionde». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.