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REGIONE ATTUALITÀ
Corriere del Veneto Domenica 17 Marzo 2019
VENEZIA Cina, come sempre fra
seduzione e inquietudine. Il Nordest italiano, come una quindicina d’anni fa, è ancora tormentato e non sa risolversi su quale sia il volto da mostrare alla grande potenza orientale. Nei primi anni Duemila la spina nel fianco erano i prodotti d’imitazione a bassissimo prezzo che dilagavano sui nostri mercati anche se non erano poche le aziende venete che in Cina piantavano stabilimenti. Ora l’ansia si chiama Via della Seta, un gigantesco canale commerciale che Pechino intende aprire per avvicinare l’Occidente. Portare capitali, offrire affari, issare bandiere su terminal marittimi e terrestri. E un’idea comune fra industria e politica, come spesso accade in troppi momenti sfidanti, non c’è. «L’obiettivo principale della Via della Seta – è la visione di Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Veneto - deve essere quello di accrescere le esportazioni dei prodotti Made in Italy in Cina e non di fornire una ulteriore via preferenziale all’ingresso di merci cinesi nel nostro territorio. La nostra manifattura va assolutamente salvaguardata. Il nostro Governo ha la delicata responsabilità di garantire uno stabile equilibrio tra i rapporti che manteniamo con l’Occidente e quelli con l’Oriente». Secondo Alberto Baban, presidente di Venetwork ed ex presidente della Piccola Industria di Confindustria, i cinesi sono interessati ad arrivare qui per «annusare quanto sia possibile una nostra interazione con loro. E anche noi siamo molto interessati perché, quando c’è mercato, il know how che abbiamo diventa esplosivo. Ma ci vuole un’attenzione molto raffinata,
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La Via della Seta convince le imprese «Il business del futuro è con i cinesi» Zoppas: «Serve cautela». Il leghista Marcato: «Schiena dritta ma non sono gli invasori» Elisabetta Casellati
La vicenda
«Autonomia, in settimana incontro Fico»
● La Nuova via della seta, è un piano economicodiplomatico annunciato nel 2013 dal presidente cinese Xi Jinping per migliorare i collegamenti con i Paesi dell’Eurasia ● Finora sono stati stanziati 140 miliardi di dollari di investimenti e il progetto coinvolge 68 Paesi e circa il 65% della popolazione mondiale ● La rotta marittima approderebbe nei porti dell’Alto Adriatico, a Trieste e Venezia
l’interlocutore cinese gioca con regole diverse rispetto alla contrattazione tipica nelle democrazie liberali». Rischi di copiatura? «Copieranno immediatamente e sempre meglio ogni prodotto di eccellenza – pronostica Alfeo Ortolan, fondatore e presidente di Maeg Costruzioni, di Vazzola (Treviso), grande player delle infrastrutture in acciaio – ma noi dovremo sempre essere un passo più avanti. Se siamo aperti a questa mentalità il mondo continueremo a viverlo, se pensassimo invece a strumenti di protezionismo il declino sa-
rebbe assicurato». Ad operare sempre più intensamente sul tracciato della Via della Seta è poi la veneta Dba Group, che si occupa di ingegnerizzazione infrastrutturale. «Nei prossimi 10 anni, nel nostro settore – dice il presidente, Francesco De Bettin - si prevedono investimenti pari a 10 volte il piano Marshall. Solo che le finanze le mettono i cinesi e non gli americani ed è evidente che noi andiamo là dove i soldi ci sono». Mille attenzioni, perciò, ma guai a girare le spalle per non vedere. Anzi, se la Cina offre business cercare di essere fra i
Dragoni su rotaia Il treno della Via della Seta, che in cinese si chiama Yi dai Yi lu (Una Cintura Una Strada) è uno dei simboli del nuovo corso cinese
PADOVA «La prossima settimana incontrerò il presidente della Camera, Roberto Fico, per discutere l’iter parlamentare sulle intese per l’autonomia regionale differenziata». Lo ha annunciato il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ieri a Padova durante un incontro con gli studenti dedicato all’educazione civica. Casellati ha spiegato che l’incontro servirà «a individuare l’iter e il ruolo parlamentare nella definizione delle intese per l’autonomia differenziata, nel rapporto Stato-Regioni». «L’autonomia - ha aggiunto Casellati - deve essere valutata da tutti come opportunità per garantire i migliori servizi ai cittadini. Dobbiamo decidere come procedere, che ruolo avranno le Camere perché questa è una procedura nuova e non ci sono precedenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA
primi e su questo il mondo produttivo veneto pare essere compatto. E nella politica? Molta più confusione, anche sotto la stessa bandiera. Pochi giorni fa il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a proposito della «One BeltOne Road» (definizione tecnica del progetto transcontinentale) ha parlato a chiare lettere di «una nuova forma di colonizzazione. I cinesi hanno già invaso l’Africa e ora si preparano a farlo anche con l’Europa, con i nostri porti. Dobbiamo creare gli anticorpi per difenderci da questa invasione». Dunque palizzate e cani da guardia. Roberto Marcato, il suo assessore allo Sviluppo economico, però, pare avere una visione un tantino differente. «Immaginare di poter erigere delle barriere sui confini economici – ha detto ieri - è praticamente impossibile. Tra l’altro noi stiamo lavorando con il porto di Venezia perchè questo diventi un approdo sempre più interessante, ma dobbiamo avere con i cinesi la capacità di impostare un rapporto alla pari. Schiena dritta. Se immaginano l’Italia come paese di conquista sbagliano e, del resto, non credo sia nel loro interesse perché – chiude l’assessore – andrebbero a snaturare un unicum di know how che non ha pari nel mondo». Gianni Favero © RIPRODUZIONE RISERVATA
PROTEZIONE CIVILE IL «CERVELLONE ELETTRONICO» VENEZIA Il «cervellone elettronico» della protezione civile del Veneto, costato mezzo milione di euro (di soldi pubblici)? «Un “gestionale” che faceva quanto un Excel… anzi, meno». Potrebbe bastare questo paragone, apparso ieri su Facebook a commento dell’articolo del Corriere del Veneto che racconta la strana vicenda di questo sistema informatico – chiamato Rfid - finanziato dalla Regione con una serie di delibere (le prime risalgono al 2009) e che doveva servire alla gestione delle risorse della protezione civile del Veneto, in caso di emergenza. A far discutere è il valore reale dell’Rfid, fatta da un perito chiamato a stimare i beni del Centro di formazione, l’ente che vedeva come soci Regione e Province e che nel 2016 è stato messo in liquidazione. Per l’esperto, il software (cioè il cuore del sistema) oggi non potrebbe essere venduto per più di 41mila euro. Che si trattasse di un prodotto poco efficace, soprattutto s e r i co rd i a m o i c i rca 500mila euro spesi per svilupparlo e metterlo in funzione, lo conferma il paragone con un banale Excel («Anzi, meno»), il sistema presente in un qualunque computer di casa. A sostenerlo è Fabio Bristot Rufus, già capo del soccorso alpino di Belluno ma soprattutto, nell’ultimo periodo, componente del consiglio direttivo del Centro di formazione della protezione civile, a
Quel software per le emergenze «Inutile, costoso, non funzionava» FinanziatodallaRegioneconmezzomilione,oggivale41milaeuro La vicenda
● L’Rfid è un sistema informatico costato mezzo milione che doveva gestire le risorse della protezione
cui il progetto Rfid fu affidato. Nel suo post su Facebook sostiene anche di aver segnalato le proprie perplessità a chi di dovere. La risposta? «Mi risero sopra». Non è l’unico a ricordare l’RFid come un prodotto costoso ma «debole». A cominciare da coloro che con quel cervellone elettronico doveva-
Esercitazione Nell’immagine un’esercitazione della protezione civile del Veneto chiamata «Scirocco» della metà ottobre 2018 civile. Secondo la stima di un perito (sopra, l’articolo di ieri) oggi vale appena 41mila euro.
no averci a che fare tutti i giorni, come Placido Malimpensa che è stato nel direttivo delle tute fluo di Legnaro: «Non c’erano dubbi sulla inutilità del prodotto, senza considerare il tempo perso a inserire i dati su una piattaforma piena di bugs (errori di programmazione, ndr)». O come Massimo Accorsi, referente polesa-
no della protezione civile: anche lui sostiene di aver denunciato i problemi del sistema «ma a fronte di domande semplici e precise non ho mai avuto risposte». A ricostruire come sia stato possibile spendere mezzo milione per un sistema informatico che oggi ne vale meno di un decimo, è Gianfranco Mio,
responsabile del Centro di formazione della protezione civile fino alla sua chiusura. Lui è uno dei dipendenti dell’ente che sperano nel commissario liquidatore per avere stipendi, contributi e Tfr mai pagati, visto che la struttura ha lasciato debiti per 350mila euro. «Lo sviluppo dell’Rfid fu af-
fidato a delle società attraverso gare d’appalto - ricorda Mio – ma quando venni messo a capo del Centro, nel 2012, mi ritrovai subissato di lamentele da parte dei volontari della protezione civile: il sistema non funzionava, era lento, perdeva la connessione… A quel punto, con tutti i soldi che erano stati spesi, dalla Regione arrivò l’input di risolvere il problema, pur senza sperpero di denaro. Venne quindi incaricata una nuova società, che si affidò a personale specializzato. Ci dissero che non era conveniente, dal punto di vista economico, sistemare i “buchi” del precedente software. Risultato: con appena una ventina di migliaia di euro venne sviluppato un nuovo Rfid, stavolta perfettamente funzionante». Nel Centro ci furono altre spese che, forse, si potevano evitare. «Il tesserino di ciascun volontario – prosegue Mio – veniva stampato da una società che chiedeva una decina di euro a pezzo. Ed erano migliaia. Decidemmo di comprare una stampante e da quel momento in poi i badge li producevamo direttamente noi, al costo di 50 centesimi». Era anche una questione di efficienza. «Quando arrivai, il Centro organizzava una media di quindici corsi di formazione all’anno. Nel giro di poco arrivammo a 150, e fu dimezzata la spesa per il personale». Andrea Priante © RIPRODUZIONE RISERVATA
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BELLUNO
DOMENICA 17 MARZO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
economia
Assegno per il lavoro oltre 600 disoccupati a caccia di opportunità Il sistema, istituito dalla Regione, prevede che la persona segua corsi di formazione in vista di un nuovo impiego
Paola Dall’Anese BELLUNO. Sono 646 gli asse-
gni per il lavoro (AxL in sigla) rilasciati dai centri per l’impiego della provincia di Belluno a gennaio 2019. Erano poco più di 400 nell’ottobre 2018. L’assegno per il lavoro è uno strumento (un titolo di
spesa virtuale per un valore massimo di 5.242 euro) messo a disposizione dalla Regione Veneto per contrastare la disoccupazione di lunga durata, e va a supportare i disoccupati over 30 nella ricerca di un nuovo impiego attraverso servizi gratuiti di orientamento, formazione e inserimento lavorativo. Possono richiederlo tutte le per-
sone che hanno perso il lavoro, che abbiano più di 30 anni e siano residenti o domiciliati in Veneto, indipendentemente dall’anzianità di disoccupazione. L’AxL può essere richiesto anche da chi percepisce la Naspi o altri strumenti di sostegno al reddito. Non può accedervi, invece, chi è già impegnato in percorsi di politica attiva o
corsi di formazione finanziati dal Veneto o da altri soggetti pubblici. IN PROVINCIA
In provincia di Belluno, i 646 assegni rilasciati rappresentano il 5% del totale in Veneto (13.863). Nell’ottobre 2018, il numero complessivo di assegni in Regione era di 9.087. Il 51% dei beneficiari dell’assegno sono donne, a fronte di un 49% di maschi. Sono soprattutto italiani (80%), anche se c’è una percentuale di stranieri. Circa il 75% dei destinatari ha più di 40 anni (38% tra i 40-49 anni, 37% tra gli over 50), mentre uno su cinque è under 40. «Da quanto abbiamo saputo, tra quanti hanno ottenuto l’assegno un 25% è riuscito a trovare poi un impiego in provincia», commenta soddisfatto il segretario della Cgil, Mauro De Carli. COME FUNZIONA
L’assegno può essere richiesto in ogni momento, recandosi nei centri per l’impiego
della provincia o tramite il portale ClicLavoro Veneto. Grazie all’assegno per il lavoro, il disoccupato può ricevere servizi gratuiti di assistenza alla ricollocazione quali informazione, orientamento, counseling, formazione, supporto all’inserimento o al reinserimento lavorativo. Il percorso viene definito dal tutor del soggetto accreditato, scelto assieme a chi cerca lavoro sulla base del profilo di occupabilità assegnato dal centro per l’impiego e un corrispettivo pari al valore dell’assegno stesso. Il profilo di occupabilità è il grado di intensità di aiuto di cui necessita la persona nell’attività di ricerca di un nuovo impiego e in base al quale viene anche determinato il valore dell’assegno. Esiste, quindi, una fascia A in cui rientrano le persone con buone probabilità di rioccuparsi anche in maniera autonoma in tempo medio-breve; la fascia B che comprende chi necessita di una media intensità di aiuto e la fascia C, che tratta perso-
ne che hanno bisogno di un livello di altra intensità di supporto. Ad occuparsi della formazione sono società accreditate dalla Regione come ad esempio l’Enac di Feltre che sta organizzando dei corsi indirizzati a questa platea di utenti come la gestione del magazzino, il social media marketing, la gestione del front office, la comunicazione commerciale in inglese.
La somma, del valore massimo di 5.242 euro, è rivolta agli over 30 residenti in provincia Praticamente, quando il richiedente ottiene la verifica dei requisiti e viene profilato, viene rilasciato l’assegno, assegno che sarà riconosciuto all’ente specifico, che si occuperà della sua formazione, nel momento in cui sarà raggiunto l’obiettivo dell’occupazione. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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Digital innovation scuola e impresa si aiutano a stare al passo coi tempi BELLUNO. Dall’app per il turismo al prototipo per digitalizzare i valori di temperature di un’apparecchiatura, dai due prototipi di astuccio digitale fino alle tecnologie innovative da applicare ad uno zaino. Sono i più svariati i progetti realizzati dai 48 studenti frequentanti l’Iti Segato e i licei classico e scientifico di Belluno in collaborazione con alcune aziende del territorio quali Sinteco, Gatto astucci, Eliwell, Larin e Vitec imaging solutions. Il progetto denominato Digital Innovation School messo in piedi da Confindustria Belluno Dolomiti e da Reviviscar è stato presentato ieri e ha lo scopo di trasmettere agli studenti, partendo dalle innovazioni introdotte da Industria 4.0 nel mondo delle imprese, l’evoluzione digitale in atto. «Spero che questo sia il primo di tanti progetti in cui si può far vedere ai ragazzi cosa c’è dopo la scuola, come si lavora in fabbrica e le figure di cui abbiamo un disperato bisogno», ha esordito Marco Limana, presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Confindustria. «Il percorso», ha precisato Cristina Seu, coordinatore di Reviviscar e del servizio educazione degli Industriali, «ha preso avvio nel mese di dicembre 2017 con la presentazione alle scuole del progetto e delle imprese che hanno aderito offrendo collaborazione e supporto». Il tutto per fare incontrare domanda e offerta di lavoro tra giovani e imprese. Una cosa che sembra davvero difficile in provincia, malgrado i tanti progetti in campo, proprio per agevolare gli im-
prenditori nella ricerca di personale specializzato. «Stiamo cercando molte figure di softwaristi anche per hospital automation per certificare i processi sanitari e tracciare le cure», ha sottolineato Stefano Giacomelli di Sinteco, «cerchiamo anche diplomati, laureati in ingegneria, meccatronici, ma anche una decina di addetti con una spiccata manualità: perché in un’azienda servono i laureati, ma anche chi poi i lavori li fa. E con i progetti con le scuole finalmente si sta facendo sul serio su questo fronte, perché le realtà industriali nel territorio sono diverse e ognuna necessita di figure specifiche». Nella stessa situazione anche altre imprese come la Eliwell e la Gatto astucci che cercano profili tecnici, ma anche addetti al marketing, al digitale, che sappiano usare i social. «Figure di cui c’è una carenza cronica», hanno sottolineato Cristian Paravano della Gatto astucci spa e Francesco Castagna della Eliwell controls srl. «Ai nostri addetti chiediamo curiosità: la curiosità è una caratteristica fondamentale in un mondo che corre veloce servono persone che abbiano voglia di scoprire e di fare», ha ribadito il concetto anche Michele Da Rold della Larin srl. E di voglia di fare ne hanno gli studenti come ha evidenziato il dirigente dell’Iti Segato e dei licei Galilei e Tiziano, Salvatore Russotto. «Gli studenti hanno avuto un approccio entusiastico a queste attività che spero continuino coinvolgendo sempre più ragazzi e docenti». —
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Abano
L’ASSESSORE REGIONALE PAN «Quanto accaduto cinque anni fa non doveva ripetersi: raggiunto l’obiettivo»
Montegrotto
Domenica 17 Marzo 2019 www.gazzettino.it
padova@gazzettino.it
In azione l’idrovora antiallagamenti Inaugurata l’opera da 800 mila euro: preserverà la cittadina `Grazie ad un canale la nuova vasca di laminazione dal rischio di future esondazioni, salvo il quartiere Vallona convoglierà i flussi idrici in eccesso verso il Rialto `
Ruba il Rolex al negoziante, una coppia in manette
MONTEGROTTO Un’opera che metterà in completa sicurezza la cittadina termale sotto il profilo idraulico, preservandola da future esondazioni. É stata inaugurata ieri la nuova vasca di laminazione che convoglierà i flussi idrici in eccesso nel canale Rialto. Il dispositivo principale è costituito da una sofisticata elettropompa in grado di smaltire cinquecento litri d’acqua al secondo. A completamento dell’opera, è stato scavato un canale che collega il Rialto con lo scolo Canella e costruita una speciale paratia che entrerà in funzione quando la capacità di recepimento del Canella sarà arrivata al limite. A quel punto, il flusso d’acqua verrà convogliato all’interno del nuovo tracciato, con l’idrovora pronta a scaricare nel Rialto qualora anche il by-pass non riesca più a contenerne i livelli. In questo modo, il perimetro da sempre idrogeologicamente più “debole” della città verrà di fatto isolato, scongiurando il pericolo di tracimazioni delle rete consortile in grado di provocare gravi danni al territorio. A beneficiarne, soprattutto i quartieri Mezzavia e Vallona, i più colpiti dagli allagamenti del 2014.
L’INFRASTRUTTURA Il complesso intervento è stato realizzato a ridosso del prolungamento della circonvallazione ovest che si innesta sulla statale 16 Adriatica. I lavori sono iniziati nel 2017 e sono stati realizzati dal Consorzio di Bonifica Bacchiglione e finanziati dalla Regione, con un contributo europeo, per 800 mila euro. “É stato
DUE ANNI DI LAVORO PER IL CONSORZIO DI BONIFICA BACCHIGLIONE BRENTA CON FINANZIAMENTO COMUNITARIO
ABANO
IDROVORA Scongiurato per il futuro il rischio di allagamenti nei quartieri Vallona e Mezzavia
raggiunto l’obiettivo di impedire il ripetersi di quanto accaduto con l’alluvione di cinque anni fa – ha sottolineato l’assessore regionale ad Agricoltura, Caccia, Pesca e Bonifica Giuseppe Pan la Regione si è adoperata per l’adeguamento idraulico dei canali di bonifica Rialto, Menona, Canella e Paiuzza e per il rafforzamento delle sommità arginali che confluiscono nella botte del Pigozzo. La realizzazione di numerosi manufatti di controllo degli scarichi, dotati dei necessari dispositivi che impediscono il reflusso delle acque, unitamente alla creazione di piccoli invasi di accumulo per il contenimento delle acque piovane, dà soluzione idraulica alla porzione di valle del bacino e, in particolare, al territorio sampietrino, che presenta aree con quota inferiore rispetto a quella che le acque rag-
giungono nei momenti di piena. Ci auguriamo - ha concluso Pan che questa porzione del territorio termale sia messa in sicurezza rispetto al nuovo assetto idraulico determinato dall’urbanizzazione e dagli eventi generati dai cambiamenti climatici». «La questione idraulica è una priorità assoluta, anche per quanto riguarda gli investimenti già predisposti e che predisporremo – ha dichiarato il sindaco Riccardo Mortandello - solo affrontando in maniera congiunta la situazione idraulica, gestendola oltre che a valle anche a monte, potremo raggiungere i migliori risultati». Presenti all’inaugurazione anche il presidente e il direttore del Consorzio di bonifica Paolo Ferraresso e Francesco Veronese e alcuni esponenti del comitato alluvionati. Eugenio Garzotto
Abano
Ghiraldo presidente degli alimentaristi Michele Ghiraldo è stato confermato alla presidenza degli alimentaristi della Fida Ascom Confcommercio di Padova. Ghiraldo, 50 anni, titolare di un negozio di delicatessen in viale delle Terme, è anche vicepresidente provinciale dell’Ascom e componente di giunta della Camera di Commercio con delega al turismo, oltre che vicepresidente nazionale della Fida, l’organizzazione dei dettaglianti alimentari della Confcommercio. Con Ghiraldo, a guidare un gruppo che in provincia conta 350
esercizi oggi orientati a una qualità senza compromessi e a un servizio di alta gamma, sono stati eletti, in qualità di vicepresidenti, Cristina Biollo e Marco Rossetto, mentre come consiglieri ci saranno Nicola Maurizio Bertin, Italo Guzzon, Adriano Piccolo, Oscar Semenzato, Giampaolo Lincetto, Nicola Lissandrin e Pierluigi Toniato. Cooptati nel consiglio anche Antonio Mason, in quanto presidente della Fratalea Casolinorum Patavinorum e Primo Zaggia, Silvano Vignato, Ettorino Mancuso ed Orfeo Baracco. Al.Ma.
Entra in pelletteria, finge per qualche minuto di interessarsi agli articoli esposti e poi, con una rapida mossa, sfila il Rolex Submariner in oro e acciaio da 11 mila euro dal polso del titolare. Poi esce e sale sulla vettura in cui l’attende il complice. La coppia ignora però di essere tenuta d’occhio da due agenti della Squadra mobile che la tallonano dal casello di Padova Ovest. Quando il commerciante, resosi conto di non avere più addosso il prezioso orologio, esce trafelato dal negozio, lo avvicinano e si fanno raccontare cos’è accaduto. Quindi salgono in auto e si lanciano all’inseguimento dei due che vengono bloccati a Mestrino. A finire in manette i coniugi romeni Napoleon e Pansela Vasile, di 23 e 22 anni, residenti a Verona. Il fatto è avvenuto nella mattinata di giovedì. Ad attirare l’attenzione degli agenti in borghese, impegnati in un servizio di pattuglia nei pressi del casello autostradale, i tratti somatici della ragazza, che corrispondevano all’identikit di una donna indicata come responsabile di furti analoghi. Pansela Vasile era seduta sul sedile posteriore della Fiat Bravo condotta dal marito. I poliziotti hanno seguito la macchina fino ad Abano, dove si è fermata di fronte al negozio, a due passi dal municipio. Effettuato il colpo, è scattato l’inseguimento conclusosi con l’arresto della coppia e il ritrovamento del Rolex dietro il sedile del passeggero. E.G.
La Procura dispone accertamenti sull’auto di Cristina TEOLO C’erano solo i due grandi cani maremmani bianchi, ieri mattina a far la guardia al vivaio di Cristina Sartori, la cinquantaquattrenne morta nel pauroso schianto avvenuto venerdi mattina in via Montemerlo. Nella giornata in cui, abitualmente si avvicendavano clienti per acquistare piante e fiori, destava impressione vedere le serre vuote e, accanto a loro, il piccolo ma ordinato pre fabbricato utilizzato come abitazione dalla donna. Per i clienti che frequentavano l’azienda florovivaistica, l’incidente mortale costato la vita a Cristina è ancora motivo di incredulità. «Ero solita venire il sabato per acquistare delle pian-
tine – racconta una cliente di Praglia – e la titolare era sempre disponibile e gentile. Era presente in serra dalla mattina presto sino alla sera tardi e dava l’impressione di essere un’assidua lavoratrice. Non posso credere che sia morta in quel modo». I cani che presidiano la serra erano l’autentica passione per Cristina. «Era molto affezionata agli animali – racconta ancora la cliente – che la seguivano ovunque si muovesse all’interno del vivaio». Nei prossimi giorni il pm Sergio Dini che ha aperto un fascicolo sulla morte della donna, acquisirà i dati dell’autopsia. Attende poi altri rilievi dagli agenti della polizia locale del Distretto dei Colli, impegnata a fare luce sulle cause che hanno determinato l’orren-
TRAGICO IMPATTO L’auto di Cristina Sartori contro il platano
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do impatto costato la vita alla 54enne. Sotto accusa sarebbe la ruota di scorta con la quale la Volvo C30 di Cristina Sartori avrebbe ripreso la marcia da Cervarese verso Teolo. A compiere il cambio della ruota è stato il compagno della donna che seguiva, a bordo del suo mezzo, la vettura a distanza. Dopo poco è avvenuto lo schianto. Il compagno è stato praticamente il primo ad accorrere per salvare Cristina. Uno dei primi quesiti al vaglio dei periti è quello di verificare la consistenza della ruota di scorta in rapporto al peso dell’auto. L’aspetto meccanico tuttavia non è il solo elemento che sarà oggetto del dettagliato rapporto atteso dal pm. Oltre al mezzo finito distrutto dopo l’urto sono stati posti sotto seque-
stro diversi oggetti rinvenuti all’interno dell’auto della vittima. Sulla loro consistenza gli investigatori hanno espresso il più assoluto riserbo. Un unico elemento che traspare dai primi rilievi è la velocità dell’auto che non sarebbe stata elevata al momento dell’impatto mortale della vettura contro il platano. Gli stessi agenti, a quanti hanno sottolineato la pericolosità della strada, hanno precisato che da oltre vent’anni non avvenivano incidenti lungo il percorso. Il rettilineo ove è accaduto lo schianto garantiva piena visibilità. Questo rende plausibile l’ipotesi del guasto meccanico o di un possibile malore all’origine del violento urto costato la vita a Cristina Sartori. Lucio Piva
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Primo Piano
Domenica 17 Marzo 2019 www.gazzettino.it
La riforma delle Regioni
Autonomia, le Camere pronte a rivedere il testo
IL CASO ROMA L’incontro balla tra mercoledì e giovedì. Ma di sicuro questa settimana Roberto Fico ed Elisabetta Casellati si vedranno per disegnare l’iter dell’Autonomia differenziata. Si parte da un principio ormai assodato: il parlamento dovrà essere protagonista nella discussione della riforma, e non dovrà limitarsi a un mero ruolo di ratifica. C’è massima cautela da parte dei presidenti delle Camere. Soprattutto dopo i «consigli» richiesti al Capo dello Stato Sergio Mattarella nelle settimane scorse. C’è da stabilire, e sarà oggetto del vertice tra Fico e Casellati, il percorso esatto della legge. L’ipotesi che circola è quella della doppia lettura, alla Camera e al Senato, con un passaggio precedente in commissione. Prima di arrivare a questo passaggio, però, dovrà esserci un accordo politico in consiglio dei ministri sulle materie che dovranno passare dalla competenza dello Stato alle tre regioni interessate: Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. La «quadra» non c’è. Rimangono infatti i paletti dei ministri M5S più interessati al dossier: Ambiente, Salute, Infrastrutture e Cultura. La Lega non molla e Matteo Salvini, pur aprendo all’emendabilità dell’Autonomia, spinge per portare a casa prima delle Europee il via libera del consiglio dei ministri alla bozza.
In settimana vertice Casellati-Fico `Doppia lettura tra i due rami e facoltà per stabilire il percorso parlamentare di modificare l’intesa governo-Regioni `
Via Fani La strage 41 anni dopo
(foto ANSA)
LE UDIENZE Intanto mercoledì e giovedì continueranno le audizioni della commissione bicamerale. Prima toccherà al presidente dell’associazione nazionale Piccoli Comuni d’Italia, Franca Biglio. Il giorno dopo sarà la volta di Antonio Dorrello e Vincenzo Atella, dirigenti della Sose (società partecipata dal ministero dell’Economia in materia di autonomia finanziaria). Ma ci sono da riprogrammare le audizioni di Giovanni Tria e Salvatore Bilardo (capo della Ragioneria) dopo gli ultimi forfait. «E soprattutto - dice il senatore M5S Vincenzo Presutto, vicepresidente della commissione - le audizioni vanno ricalibrate alla luce dell’articolo 119, e non solo del 116, occorre parlare anche della situazione in cui si trovano già i comuni vittime del federalismo». S. Can. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Pd, due donne vice per Zingaretti Strappo dei renziani: no a Gentiloni
I TEMPI Da Padova è stata proprio Elisabetta Casellati ad annunciare l’incontro con l’omologo di Montecitorio: «Dobbiamo individuare l’iter - ha detto il presidente del Senato - e il ruolo parlamentare nella definizione delle intese per l’autonomia differenziata, nel rapporto Stato-Regioni». L’esponente di Forza Italia, veneta, ha una posizione molto più “aperturista” rispetto a Fico: ««L’Autonomia - ha aggiunto Casellati - deve essere valutata da tutti come opportunità per garantire i migliori servizi ai cittadini. Dobbiamo decidere come procedere, che ruolo avranno le Camere perché questa è una procedura nuova e non ci sono precedenti». Ma anche Forza Italia è abbastanza divisa sul tema. In campagna elettorale, dalla Basilicata, Maria Stella Gelmini, capogruppo di Forza
Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati
Italia alla Camera ha promesso che il «Sud sarà protagonista del federalismo differenziato». Nel Meridione altri non la pensano così. Ed è stato proprio il vicepremier Luigi Di Maio a ribadire che sarà «il garante dell’unità del Paese».
L’APPUNTAMENTO
Istituzioni e politica ricordano Moro Salvini: «Ora catturiamo i latitanti» «È il modo migliore per non dimenticare l’orrore, omaggiare le vittime e ribadire che chi sbaglia paga». Così Salvini rilancia il tema della cattura dei latitanti, nel giorno in cui istituzioni e politica ricordano i 41 anni dalla strage di via Fani in cui venne rapito Aldo Moro e massacrata la scorta. In foto, Giuseppe Conte in via Fani
ROMA Quaranta minuti di discorso per rivendicare «l’orgoglio del Pd» e il cambiamento del quadro politico a un anno dalle elezioni («I sondaggi ci danno vicini ai 5 Stelle: possiamo creare un’alternativa forte e competitiva»). Il neo segretario del Pd Nicola Zingaretti questa mattina si confronta con l’assemblea uscita fuori dalle primarie. Nel suo intervento - che toccherà anche la proposta di «un’Autonomia giusta» - rilancerà il partito in versione unita e aperta. Per il nuovo corso dei dem sarà un battesimo comunque di fuoco: ci saranno da eleggere il presidente (Paolo Gentiloni) e il tesoriere (Luigi Zanda). La segreteria non vedrà la luce, per il momento, in compenso dovrebbe prendere forma la nuova direzione. Non sarà dell’appunta-
mento Matteo Renzi, assente per «motivi personali», anche se è tornato a ribadire che da parte sua non ci sarà fuoco amico. È attesa invece all’hotel Ergife Maria Elena Boschi. Intanto, però, la mozione Giachetti-Ascani ha già annunciato che non voterà Gentiloni presidente. Nessun candidato alternativo, «ma una scelta netta e coerente con il nostro percorso: siamo il gruppo più omogeneo e consistente con il nostro 13%», rivendica il deputato Luciano Nobili, leader della corrente
OGGI L’ASSEMBLEA DEM IL SEGRETARIO: «TORNA L’ORGOGLIO, NOI UNITI SIAMO ALTERNATIVI ALLA DESTRA»
pronta a strutturarsi in tutta Italia. Il riferimento è alla mozione Martina (che voterà però Gentiloni), divisa in quattro tronconi che al momento ancora non trovano l’intesa sul da farsi. Entrare o no in segreteria? E con chi? Oltre a quella del segretario reggente uscente, ci sono mettere insieme le aree di Matteo Orfini, Luca Lotti e Graziano Delrio. Manca dunque anche il nome sui vicepresidenti: per i turborenziani dovrebbe essere Anna Ascani, per l’area Martina buio pesto. Zingaretti guarda avanti e corre verso le Europee. Nel pomeriggio, come primo atto da segretario proclamato dall’assemblea del Pd, renderà omaggio ai caduti per la Resistenza a Porta San Paolo. Domani sarà in Basilicata per le regionali dove la sfida è con il centrodestra. S. Can. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il colloquio Virginia Saba
«Luigi per amore è venuto anche all’opera E con la Raggi diventeremo presto amiche» iete bellissimi, lo sapete?». Luigi Di Maio, fiero ma non tronfio, stringe la mano della sua Virginia. Impercettibile piegamento del collo. Poi sguardo d’intesa tra i due. Lei, che di cognome fa Saba ed è la giornalista sarda per la quale il vicepremier ha perso la testa, si lascia andare a un sorriso che fa pendant con gli occhi. È composta, sempre un passetto indietro, indossa un abito di velluto con scollatura sulla schiena. Commento dalle file posteriori: «Ammazza, che carucci». Venerdì sera, teatro dell’Opera di Roma, il sipario su “Orfeo ed Euridice” si è appena alzato. E gli sguardi sono tutti per loro. «Lei è Virginia, la mia fidanzata», ripeterà almeno una decina di volte «Luigi». Ecco, allora, Renato Balestra, lo stilista. Poi più in là spunta Roberto Benigni. «Maestro!», gli fa Di Maio. «Scusa se ho la barba ma sto interpretando Geppetto»,
«S
gli risponde con un lampo di genio. Segue una piccola conversazione sul San Carlo di Napoli. Si aggiunge un’altra Virginia: Raggi.
L’INCONTRO A dire il vero, la sindaca di Roma era stata la prima a raggiungere la coppia. Per presentarsi all’omonima regina grillina. «Pensa - le confida Saba - tutte le volte che mi presento e dico che mi chiamo Virginia tutti mi rispondono: come la Raggi!». A questo punto serve una voce fuori campo: «È un onore!». Carlo Fuortes, sovrintendente del teatro, si muove con la destrezza del padrone di casa. È il Cicerone della comitiva. Benigni si congeda così: «Ora vi lascio, immagino che abbiate un sacco di cose da fare». Il gruppo si sposta dietro le quinte. Di Maio vuole far vedere alla sua fidanzata lo splendido fondale allestito sul
palco: un crinale di sabbia e sassi, che è la tomba di Euridice ma anche la porta d’ingresso agli Inferi, dove Orfeo andrà a riprendersi l’amata. «Sono un’appassionata di opera e musica lirica - racconta Virginia - e questa è una storia d’amore che finisce bene, dunque sono sicura che ci porterà fortuna». Virginia nei giorni scorsi ha raccontato che di Luigi ammira «i modi», va bene, ma soprattutto il «coraggio». Di chi è stata l’idea di venire qui? «Ogni tanto anche Luigi merita un po’ di svago, ed è stato contento di se-
LA NUOVA FIDANZATA DEL VICEPREMIER AL SUO DEBUTTO IN PUBBLICO. CON LORO C’È LA SINDACA: «SENTIAMOCI»
guirmi per amore». Scusi Di Maio, ma ora si concederà una pizza a lume di candela con la sua amata? «Magari, abbiamo ancora un altro impegno». Si affaccia per un saluto Carlo Vistoli, possente Orfeo, camicia di scena aperta e madida di sudore: «Complimenti, bravissimo», gli ribadiscono Luigi e Virginia. Fuortes dà un’informazione di servizio: c’è Giovanni Tria. Esitazione. Poi allora si sale verso la sala più riservata, dove s’odono passare risotti al radicchio. Il ministro dell’Economia è con la moglie Maria Stella. Scatta la presentazione con Virginia. La signora Tria: «Per una volta siamo riusciti ad andare a teatro, per una volta non c’era il solito vertice notturno delle 23, ma digli qualcosa, no?». Il vicepremier: «In effetti ci siamo visti questa mattina alle 8». Venerdì di buon’ora c’è stato un duro e franco punto a Palazzo Chigi sulla Via della Seta. Tria al vicepre-
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Virginia Saba con Luigi Di Maio al teatro dell’Opera di Roma
mier: «Hai letto il documento che ti ho messo questa mattina nella borsa?». «Giovanni, non ancora, lo farò questa notte». Sospiro di Virginia (che sul comodino dice di tenere i libri di Aristotele). La signora Tria: «Di notte non si leggono i documenti!». Poi la neo fidanzata del vicepremier parla dell’opera: «Orfeo ed Euridice che belli, che storia, che interpre-
tazione». Si è fatta una certa ora. Anche Raggi se ne va: «Sentiamoci, eh», dice a Saba. «Sì». Diventerete amiche? «Certo!». Luigi si prende la sua «Virgy», la bionda, per mano. E in auto scatta, finalmente, il bacio cercato finora con gli occhi. Altro che quello del murales con Salvini... Simone Canettieri © RIPRODUZIONE RISERVATA
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ABI, AL VIA MILLE ASSUNZIONI GRAZIE AL FONDO PER L’OCCUPAZIONE
Economia
Antonio Patuelli
Presidente Abi
Domenica 17 Marzo 2019 www.gazzettino.it
economia@gazzettino.it
Bankitalia blocca il Conto Arancio Non rispettate le normative anti-riciclaggio, Ing non potrà acquisire `Intanto arriva una schiarita da Bruxelles sui risparmiatori truffati nuovi clienti in Italia. Il gruppo olandese: ci stiamo già adeguando ma resta il disaccordo sulla commissione che decide sui rimborsi `
IL NEGOZIATO ROMA La Banca d’Italia blocca Conto Arancio. Con un provvedimento del 12 marzo l’istituto centrale ha imposto alla succursale italiana della Ing Bank, a cui fa capo il marchio, «di astenersi dall’intraprendere operazioni con nuova clientela». Nessun effetto invece su chi è già cliente della società olandese. «La clientela in essere non viene toccata», precisa Bankitalia sottolineando di aver «adottato tale provvedimento a seguito di verifiche ispettive, condotte dal 1° ottobre 2018 al 18 gennaio 2019, dalle quali sono emerse carenze nel rispetto della normativa in materia di antiriciclaggio». «Le attività dedicate all’acquisizione di nuovi clienti sono momentaneamente sospese - si legge sul sito di Conto Arancio -. Tutti i servizi per i già clientidiIng continuanoad essere pienamente operativi attraverso i nostri consueti canali». L’istituto, rileva ancora via Nazionale, «ha comunicato di essere già attivamente impegnata nel rafforzare il suo complessivo sistema dei controlli antiriciclaggio. L’impegno a realizzare rapidamente un piano di rimedio per affrontare e rimuovere le carenze della succursale italiana consentirà alla Banca d’Italia di verificare che le debolezze sul fronte antiriciclaggio siano pienamente rimosse al fine di poterrevocareil provvedimento».
IL NODO Intanto sul fondo di indennizzo per i risparmiatori truffati dalle banche (la dotazione del Fir è di oltre un miliardo e mezzo di euro per i prossimi tre anni) una risposta da Bruxelles potrebbe arrivare prima che entri nel vivo la campagna elettorale per le Europee.
LA DOTAZIONE DEL FONDO DI INDENNIZZO (FIR) È DI OLTRE UN MILIARDO E MEZZO PER I PROSSIMI TRE ANNI
Cantieristica Imbarcazioni di design Ferretti vara un nuovo superyacht Custom Line 106’, il secondogenito della nuova serie planante firmata da Francesco Paszkowski Design, è stato varato nella Superyacht Yard di Ferretti Group di Ancona, polo navale d’eccellenza. L’imbarcazione si caratterizza per linee pulite, rigorose e grandi spazi.
Il rinnovo
Ubi Banca, pronta la lista dei grandi soci Moratti e Massiah confermati al vertice Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti confermata presidente e Victor Massiah amministratore delegato. Il sindacato azionisti di Ubi Banca, che comprende la Fondazione Banca del Monte di Lombardia, il Patto dei Mille e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, che insieme detengono il 22,01% del capitale dell’istituto bergamasco, hanno sottoscritto la lista dei consiglieri che intendono proporre all’assemblea del prossimo 12 aprile per l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione, con il previsto passaggio dal sistema a di governance duale a quello monistico. La lista è composta oltre che da Moratti, candidata alla carica di presidente, e Massiah, a quella di
amministratore delegato, da Roberto Nicastro, ex direttore generale di Unicredit, candidato alla carica di vice presidente, e dai consiglieri Ferruccio Dardanello, Pietro Gussalli Beretta, Silvia Fidanza, Paolo Bordogna, Osvaldo Ranica, Letizia Bellini Cavalletti, Paolo Boccardelli, Alessandro Masetti Zannini, Alberto Carrara, Monica Regazzi, Francesca Culasso e Simona Pezzolo De Rossi. È una lista di «personalità di di altissimo profilo professionale e personale», sostengono in una dichiarazione congiunta Franco Polotti, presidente del Patto Sindacato Azionisti Ubi Banca, Matteo Zanetti, presidente del Patto dei Mille e Giandomenico Genta, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.
Confartigianato: troppo pochi gli addetti Inail per il Veneto LO STUDIO VENEZIA Dopo la Giustizia, il Fisco e Inps, ecco l’Inail. Per la serie «tra federalismo annunciato e quotidianità inadeguata», ecco la quarta puntata dello studio promosso dalla Confartigianato del Veneto, mirato a confrontare lo scarto di servizi pagato dalle imprese venete, in un momento cruciale qual è quello della trattativa in corso sull’autonomia differenziata. «Su efficacia e competitività non si scherza, abbiamo bisogno di infrastrutture all’altezza», dice il presidente regionale Agostino Bonomo a commento dei dati.
L’ANALISI Condotta dall’ufficio studi dell’associazione di categoria, l’analisi ha preso in esame innanzi tutto l’utenza media per ciascun operatore dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro. Il rapporto è di un dipendente ogni 907,6 imprese in Veneto, in fondo alla classifica insieme alla Campania (1.025,3), mentre il Molise è primo con 422,8. Considerando le sole ditte artigiane, il Veneto è sempre nei bassifondi con 237,7 (ultima è la Lombardia con 253,3), quando sempre il Molise primeggia con 78. Risultati analoghi si registrano pure rispetto al numero della posizioni assicurative territoria-
li per ogni addetto (618,1 in Veneto, penultimo in Italia) e alla quantità di occupati sempre in relazione a ciascun operatore (3.958,5 in Veneto, contro una media nazionale di 2.511). L’aggravio è quantificato in un 33%.
LA VALUTAZIONE Secondo i dati aggiornati al 2017, le varie sedi venete dell’Inail contano 537 tra dirigenti e impiegati, con una scopertura della pianta organica pari a 68 unità. «Rimboccarci le maniche pur essendo continuamente penalizzati – è la valutazione del presidente Bonomo – sta diventando una consuetudine. Condivido quanto affermato in questi
L’Unione e il governo sono distanti ancora su un punto su cui non riescono a trovare una quadra: il giudizio del magistrato o l’arbitrato di un’autorità terza che deve valutare sull’ammissibilità dei ricorsi. Bruxelles ha respinto la proposta italiana di far decidere sui rimborsi a una commissione del Mef e non ha cambiato idea neppure quando il ministero ha ipotizzato di inserire tra i nove membri del futuro consesso dei magistrati. Dopo il niet, gli sherpa hanno rilanciato proponendo nuove modifiche per superare il nodo dell’automatismo, che secondo la Ue cozza contro la normativa degli aiuti di Stato. Spiega l’economista ed ex vicedirettore di Banca d’Italia, AngeloDeMattia: «Dallato italianosi parte dal concetto del raggiro di massa, che poi trova la sua base nelleiniziative deitribunalie degli organi di controlli. Invece da Bruxelles si sostiene che la decisione va attribuita al magistrato o a un collegio arbitrale». Dal governo comunque traspare ottimismo. Anche perché la Ue avrebbe accoltotutti glialtri puntidel decreto. Francesco Pacifico © RIPRODUZIONE RISERVATA
giorni in occasione della visita del presidente Sergio Mattarella in Veneto: non è affatto un’utopia auspicare e tendere ad una forte autorità centrale che si poggi, per l’operatività in pieno esercizio di responsabilità, alle comunità locali come previsto dalla richiesta di autonomia. Abbiamo già dimostrato in passato come sia possibile coniugare visione generale e capacità di far crescere il Veneto, ad esempio con la riforma nazionale del servizio sanitario regionale voluta dall’allora ministro Tina Anselmi». L’auspicio di Confartigianato è che venga impressa un’accelerazione al negoziato. «Molte delle recenti richieste sono istanze possono essere considerate di interesse generale», conclude Bonomo. A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Tim, Cdp intesifica l’azione di pacificazione Vivendi-Elliot IL CASO MILANO Cassa Depositi e Prestiti stringe i tempi per pacificare i rapporti fra gli azionisti di Tim e ridare stabilità al gruppo. Per questo ha in corso una serie di interlocuzioni con i vari soggetti coinvolti. E ha fatto sapere di poter intavolare un dialogo con Vivendi a condizione che la media company francese condivida il progetto di creazione di una rete unica fra l’ex monopolista e Open Fiber, la joint venture fra la stessa Cdp ed Enel. La società, che sta cablando gran parte del Paese con la tecnologia FTTH (la fibra ottica fino a casa) è presieduta da Franco Bassanini, che secondo alcuni scenari potrebbe essere un candidato a ricoprire il ruolo di presidente di Tim una volta siglata la pax fra gli azionisti. Lo stesso Bassanini, tuttavia, ieri ha diramato una nota per raffreddare le attese: «Leggo ipotesi fantasiose concernenti la mia persona.
Fabrizio Palermo (Cdp)
BASSANINI: SONO PIENAMENTE IMPEGNATO NEL SUCCESSO DEL PIANO INDUSTRIALE DI OPEN FIBER
Non sono solito commentare ipotesi di stampa. Ma ricordo che sono il Presidente di Open Fiber e che sono pienamente impegnato nel successo del suo piano industriale, che ha una importanza strategica per la crescita e la competitività del nostro paese», ha dichiarato l’ex presidente della stessa Cassa.
IL PROGETTO
Il progetto di creazione della rete unica è in ogni caso, come ha ricordato la scorsa settimana il presidente di fondazione Cariplo e di Acri Giuseppe Guzzetti, il motivo primario per cui Cdp è salita sino al 9,8% di Tim. A favore dell’unificazione delle infrastrutture, in cui lo Stato avrebbe una quota rilevante, è peraltro, trasversalmente, anche il Governo, che ha già varato un emendamento per favorire l’integrazione ed evitare la duplicazione di investimenti. Il tema più delicato rimarrebbe comunque quello del controllo della rete unica: Vivendi ha dichiarato di essere potenzialmente favorevole a una fusione con Open Fiber a patto che Tim ne mantenga il controllo, mentre Elliott è disponibile a scendere sotto la soglia del 50%, cosa che aiuterebbe ad allentare le pressioni regolatorie sull’ex monopolista. Ora Cdp vuole sbrogliare la matassa e la soluzione potrebbe passare da un avvicendamento alla presidenza o da un più ampio rimpasto del cda di Tim dove oggi la Cassa, pur essendo il secondo azionista, non è rappresentata. È probabile che una quadra non sarà trovata prima dell’assemblea di tim del 29 marzo, ma sicuramente il senso di urgenza è percepito da tutti perché 2-3 rappresentanti di Cdp, tra cui il presidente, sarebbero l’ago della bilancia. r. dim. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cgia, il gap infrastrutturale ci costa 80 miliardi l’anno LA RICERCA VENEZIA Il gap infrastrutturale italiano costa 40 miliardi, ci fa perdere 70 miliardi di export e ci costringe a 38 ore di code all’anno. È quanto ricorda la Cgia in una nota che elaborando i dati del ministero dei Trasporti, Sace e Commissione europea lancia l’allarme competitività. Rispetto alla Germania, ricorda l’associazione, l’Italia sconta un gap del 24% per la qualità delle strade; del 40% per l’efficienza dei servizi ferroviari; del 18% per quella dei servizi portuali; del 199% per la copertura della linea internet ultraveloce. Secondo gli artigiani, oltre alla realizzazione delle grandi infrastrutture materiali e imma-
teriali, c’è bisogno di compiere molti interventi “minori” ma indispensabili per la messa in sicurezza di tanti cittadini e di molte città e piccoli paesi. L’88% degli 8 mila Comuni ha almeno un’area classificata ad alto rischio idrogeologico; il 40% circa delle abitazioni di edilizia residenziale pubblica è in zone ad alto rischio sismico; su circa 6.000 opere censite (gallerie, ponti, viadotti, etc.) quasi 2.000 necessitano di interventi urgenti; il 38% dell’acqua trasportata dal sistema idrico pubblico si perde per strada a causa dell’elevato livello di deterioramento della rete. La Cgia si dice convinta che «la realizzazione delle grandi infrastrutture non escluda la messa in sicurezza del Paese e viceversa».
XIX
NELL’INCONTRO SONO STATE PROSPETTATE DUE SOLUZIONI: LA POSA SOTTO TERRA O L’INNALZAMENTO DEI TRALICCI DEI CAVI
Portogruaro
Domenica 17 Marzo 2019 www.gazzettino.it
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L’elettrodotto di San Nicolò sul tavolo della Regione
La Juve e Ronaldo Sogno realizzato per Alessandro `Bimbo di 7 anni,
malato oncologico, allo stadio di Torino LA STORIA
A Venezia vertice tra il sindaco e i tecnici Arpav: «L’interramento non risolve il problema» `
PORTOGRUARO L’elettrodotto di San Nicolò sul tavolo della Regione. Il sindaco Maria Teresa Senatore ha incontrato, venerdì, i tecnici regionali per esporre la situazione dell’elettrodotto di San Nicolò. L’incontro è stato promosso dall’amministrazione con i tecnici di Arpav e di Città metropolitana per fare il punto sull’inquinamento elettromagnetico prodotto dall’infrastruttura e sulla qualità dell’aria nel territorio. La richiesta di un incontro all’assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato era stata annunciata dal sindaco nel corso dell’ultimo consiglio. In quell’occasione il sindaco aveva ricordato che la Regione aveva da poco firmato un accordo di programma con Terna per la sicurezza e lo sviluppo dalla rete in tutto il Veneto. Un accordo che, con un miliardo di euro a disposizione, prevede l’interramento di diversi elettrodotti vicini ai centri urbani, come quello esistente a San Nicolò, che però non è compreso nei piano. Il Comune sta quindi interessando la Regione, con l’obiettivo di capire se anche l’elettrodotto di Portogruaro può essere oggetto di una “bonifica”.
LA CITTÀ CHIEDE CHE SIA INSERITO NEL NUOVO PIANO DI SICUREZZA DELL’AZIENDA ELETTRICA
CAMPO ELETTROMAGNETICO Nel corso dell’incontro sono state ipotizzate alcune soluzioni tecniche: l’interramento e l’innalzamento dei cavi. Ipotesi, quest’ultima, ventilata dal consigliere del centrosinistra, Marco Terenzi. «L’interramento tout court – ha spiegato il responsabile del servizio controllo ambientale di Arpav, Daniele Sepulcri - non risolve il problema dell’inquinamento elettromagnetico. Anzi lo peggiora. Se si vanno semplicemente ad interrare dei cavi 3 metri sotto terra, il livello di campo elettromagnetico sarà sicuramente più alto rispetto a quello prodotto da cavi posizionati a 15 metri d’altezza. L’innalzamento di alcuni tralicci potrebbe invece risolvere le criticità del quartiere di San Nicolò, sostanzialmente azzerando i valori registrati in occasione delle campagne di misurazione fatte nei pressi del giardino della scuola di via Magellano». «L’innalzamento – ha replicato il consigliere dei Cinque Stelle Claudio Fagotto - non può essere una soluzione definitiva. Se Terna dovesse decidere di aumentare la corrente dell’elettrodotto saremo punto e capo. Ricordo che esiste uno studio per l’interramento realizzato nel 2006 dall’architetto Tobia Gavagnin, che prevedeva l’interramento, fatto impiegando tecniche che possono contenere di molto l’elettromagnetismo, con il contestuale spostamento della linea». La speranza è che questo studio possa essere ripreso e che la Regione con Terna possa finanziare l’opera e mettere fine ad una vicenda che si protrae da vent’anni. Teresa Infanti
QUESTIONE DECENNALE L’elettrodotto di San Nicolò, nei pressi del giardino della scuola di via Magellano
Portogruaro
Il Pd: «Il nuovo ospedale? Non c’è» “Sul nuovo ospedale solo “fuffa”. Forse per distogliere l’attenzione dai veri problemi socio-sanitari del territorio?”. Così il segretario del Partito democratico, Roberto Zanin, sull’approvazione delle schede ospedaliere da parte della giunta regionale. Il documento non contiene alcun riferimento al nuovo ospedale a servizio del comprensorio. Una scelta che il vicegovernatore Forcolin ha motivato con la necessità di avviare un approfondimento politico coinvolgendo i sindaci del Veneto orientale. «Le intenzione delle Regione ha detto Zanin - sono chiare: il nuovo ospedale non è previsto. Sapevano tutti che su di esso non esisteva alcuna
programmazione, non c’erano risorse e non c’erano analisi o studi o indicazioni di standard. Mentre a livello regionale mancano 1300 medici, ed anche nel nostro territorio si sente la carenza di medici di base. Come si intende intervenire sulle lunghe liste di attesa per visite specialistiche, a cui i cittadini sopperiscono ricorrendo con mezzi propri al “privato”? Come si intende migliorare il livello assistenziale? Che fine ha fatto la Rsa di Portogruaro che doveva essere realizzata nell’ospedale vecchio? Domande rivolte non solo a Forcolin o alla direzione dell’Ulss, ma anche al sindaco di Portogruaro che continua a tacere». t.inf.
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PORTOGRUARO Alessandro, sette anni, portoguarese, malato oncologico, aveva un sogno: incontrare i giocatori della Juventus, i suoi idoli. Quel sogno lo ha realizzato grazie all’aiuto di tante persone ma in particolare dell’Associazione Sogni di Volpago del Montello (Tv), una Onlus nata 15 anni fa per volontà di Rudi Zanatta e che si prodiga per riuscire a far trascorrere ai bambini e ragazzi che hanno problemi di salute una giornata spensierata, realizzando appunto uno dei loro sogni. Alessandro lo scorso 8 marzo ha potuto assistere alla partite che la Juve, la sua squadra del cuore, ha disputato allo Juventus Stadium contro l’Udinese. Partita che i bianconeri hanno chiuso con una vittoria per 4 a 1. Dopo il match Alessandro è stato accolto all’interno della struttura sportiva e ha incontrato alcuni giocatori, tra cui il super campione Cristiano Ronaldo, pluri-premiato “Pallone d’oro”. Un incontro che è stato immortalato con diverse foto. Entusiasmo e gratitudine sono state espresse da mamma Laura e papà Francesco, che assieme ad Alessandro, in cura presso il Centro di oncoematologia pediatrica di Padova, stanno affrontando con coraggio una brutta avventura. «Questo sogno – ha spiegato Zanatta, che pochi anni fa ha perso il fratello per una brutta malattia – è stata un ulteriore carica che abbiamo voluto dare ad Alessandro affinché possa continuare con determinazione la sua battaglia». L’associazione Sogni Onlus cerca di concretizzare i sogni di molti bambini e ragazzi: giornate speciali nelle
quali farli incontrare con i loro idoli sportivi o con i loro cantanti preferiti, per permettere a loro e alle loro famiglie di uscire, anche per un solo giorno, da una quotidianità fatta di ospedali e terapie ed entrare in una dimensione spensierata, che appartiene loro di diritto. «Noi, grazie alla nostra squadra di amici e volontari, cerchiamo di esaudire più sogni possibile - riprende Zanatta -. Ad oggi, dopo 15 anni di attività, siamo arrivati a realizzarne oltre 200, ma senza l’aiuto concreto che ci arriva tramite le donazioni volontarie tutto ciò sarebbe impensabile. Nel caso di Alessandro ringrazio in particolare Cheti Ciuto con il suo centro estetico di Pramaggiore e Alida Manzato con il coro parrocchiale di Lison per aver sostenuto il progetto attraverso iniziative e raccolte fondi». Teresa Infanti © RIPRODUZIONE RISERVATA
UNA ASSOCIAZIONE IMPEGNATA PER ESAUDIRE I DESIDERI DI GIOVANI CHE LOTTANO PER GUARIRE «GRAZIE AGLI SPONSOR CHE CI AIUTANO»
CON IL SUO IDOLO La foto con Cristiano Ronaldo
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San Donà
I RILIEVI DELL’INCIDENTE CONFERMEREBBERO IL GESTO VOLONTARIO INDAGINI IN CORSO ANCHE DA PARTE DEI CARABINIERI
di Piave
LA DINAMICA L’utilitaria ha tagliato l’incrocio di via Fossetta che per fortuna non era impegnato da altri mezzi
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Lancia l’auto contro l’albero e muore Così un 27enne del Sandonatese si è suicidato ieri pomeriggio `I vigili urbani hanno trovato una lettera di commiato scritta Dopo lo schianto la sua Ford Ka è finita nel giardino di una casa dal giovane nella quale esprimeva il suo profondo malessere `
Carabiniere aggredito: individuati 4 magrebini
MUSILE DI PIAVE L’auto che sfreccia a tutta velocità attraversando la trafficata Statale 14, un volo di qualche metro e il mezzo che si schianta contro un vecchio Olmo e piomba nel giradino di una casa vicina, non lasciando scampo al giovane conducente. La tragedia si è consumata nel pomeriggio di ieri: vittima un ragazzo di 27 anni. S.Q., residente nel Sandonatese (originario di un paese della Puglia. Inquietante e drammatica l’origine, se confermata: c’è, infatti, l’ipotesi che il 27enne alla guida della Ford Ka abbia compiuto il gesto deliberatamente. Le forze dell’ordine, infatti, hanno trovato una lettera con la quale il giovane salutava tutti, esprimendo il suo disagio e il suo malessere. Su questo ci sono le indagini in corso e tutti gli approfondimenti del caso, trattati dalla Polizia locale di Musile, intervenuta per i rilievi di legge e supportata dal Nucleo operativo dei carabinieri della Compagnia di San Donà di Piave.
JESOLO
CRONACA Il fatto è avvenuto poco dopo le 16 di ieri. Teatro della tragedia, che poteva avere conseguenze ancora più gravi, è l’incrocio tra via Fossetta, ovvero la trafficata Strada Statale 14, e via San Filippo, arteria che conduce subito a Meolo e che porta alla Cantina Sociale di questo Comune. In entrambi i casi, insomma, una situazione di grande viavai di persone. Di fronte all’incrocio, al civico 66, una ex casa colonica, dove risiedono diverse famiglie con bambini, nessuno dei quali si trovava nell’area verde a giocare, come invece succede abitualmente, come raccontano i giochi che si vedono. Secondo una prima ricostruzione dei fatti il giovane aveva preso l’auto della madre, la Ford Ka; arrivando da Meolo, quindi dalla via San Filippo, all’incrocio, anziché rallentare e poi fermarsi, avrebbe accelerato, dando così il massimo della velocità alla macchina, ha attraversato l’incrocio, facendo un salto nel vuoto di qualche me-
SCHIANTO NEL GIARDINO DI UNA CASA L’auto che era condotta dal 27enne distrutta dopo la tragedia sulla statale
tro, rovinando contro un vecchio e possente Olmo e rovesciandosi nel giardino.
sonale ha dovuto dichiarare la morte del ragazzo.
TESTIMONI
Mentre la Polizia locale di Musile svolgeva le prime indagini, anche per verificare l’identità della persona deceduta, è stato trovato uno scritto. Sarebbe proprio la lettera di commiato dalle persone più care. E questo porterebbe a ipotizzare che il suo sia stato un gesto voluto. La salma è stata poi ricomposta nella cella mortuaria a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha poi disposto il sequestro del mezzo. La tragedia, come detto, poteva avere conseguenze ancora più gravi. Solo per un caso fortuito, la Ka, nell’attraversare l’incrocio, non ha coinvolto nessun mezzo che transitava per trafficatissima Statale 14. Fabrizio Cibin
«Abbiamo sentito un forte boato – raccontano due dei residenti – e a quel punto siamo subito corsi fuori per vedere cosa fosse successo. C’era l’auto semi distrutta, con dentro una persona, altra gente che, da sopra l’argine, si era fermata e aveva dato l’allarme. Una scena incredibile, mai vista». Pezzi di auto erano finiti a qualche decina di metri di distanza. Dato l’allarme, sul posto si sono portati i vigili del fuoco di San Donà di Piave, quindi quelli di Mestre con l’autogru per mettere in sicurezza la Ka, finita rovesciata dopo l’urto, per permettere i soccorsi dal parte del personale del Suem 118. Ma, nonostante i tentativi di rianimazione, lo stesso per-
SCENARIO
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Nuove Tecniche/Luca Padovani
Il precedente
Jessica, l’sms alla cugina e lo schianto Jessica Dell’Innocenti, 18 anni, un mese fa era morta allo stesso modo. Prima dello schianto aveva inviato un ultimo messaggio alla cugina, in cui manifestava la sua intenzione di farla finita. La ragazza, di San Biagio di Callalta, era uscita di strada a Carbonera. La sua Punto, al termine di un lungo rettilineo, si era schiantata contro un muretto in cemento, centrando una centralina del gas. Per anni aveva vissuto a Fossalta, dove aveva frequentato la polisportiva per un anno. La famiglia aveva abitato in via Duca D’Aosta dal
2010 al 2015, una zona un po’ isolata, fuori dal centro, accanto all’impresa di movimentazione terra “Pivetta”. Lei e la sorella si erano iscritte a ginnastica artistica, poi qualche tempo fa avevano salutato le amiche della Polisportiva dicendo che si sarebbero trasferite, con l’intento di avvicinarsi ad alcuni parenti. Il padre di Jessica, per una triste coincidenza del destino, era morto in un incidente stradale, in fuga dopo un furto a uno sportello bancomat di Roncade. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La Regione trova i soldi: «Ripascimento al via» JESOLO «Ripascimento della spiaggia al via, abbiamo già recuperato le risorse necessarie». Prima l’incontro in Pista azzurra con un gruppo di motociclisti della Harley Chapter Veneto, che hanno raccolto oltre 9mila euro per i territori colpiti dalle calamità dello scorso autunno. Poi il sopralluogo sulla spiaggia della Pineta, la più colpita dalle mareggiate invernali, per fare il punto della situazione sui lavori già avviati e sull’imminente intervento di ripristino. Il protagonista è l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin, che ieri mattina ha visitato la spiaggia jesolana. Ad accompagnarlo i consiglieri comunali della Lega Al-
berto Carli, Venerino Santin, Fabio Visentin e Ilenia Buscato di Scelgo Jesolo. «Abbiamo individuato un nuovo intervento manutentivo dell’arenile – ha annunciato Bottacin - per il quale sono stati impegnati 330 mila euro, che prevede l’apporto complessivo di 38.500 metri cubi di sabbia, di cui 20.000 provenienti dal dragaggio alla foce del Sile e 18.500 da terra. Si tratta di volumi tutti già caratterizzati e autorizzati sotto il profilo ambientale e destinati alla ricomposizione della fascia costiera». Sotto osservazione sono finiti anche i lavori avviati da un paio di settimane nel tratto di spiaggia antistante al Villaggio Marzotto: «E’ un intervento del valore di 50 mila euro per la messa in sicurezza di quello specchio acqueo – ag-
giunge l’assessore - dove sono presenti alcuni relitti di vecchie opere pericolose per la presenza di ferri affioranti in spiaggia. Come Regione, pur non essendo titolari di tali manufatti e in assenza di altri interlocutori disponibili a farsene carico, abbiamo ritenuto opportuno intervenire per garantire la sicurezza delle persone che utilizzano la spiaggia». Per quanto riguarda le opere già
SOPRALLUOGO DELL’ASSESSORE BOTTACIN: «GIA’ IMPEGNATI 330MILA EURO PER 38.500 METRI CUBI DI SABBIA»
IL SOPRALLUOGO Gli amministratori a Jesolo
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effettuate, Bottacin ha ricordato i 4 pennelli a mare fatti riaffiorare lo scorso anno: «Per una spesa di 400 mila euro – conclude l’assessore – altri ne sono previsti ma con un intervento in capo a soggetti privati grazie all’accordo di programma legato al “Progetto Aldabra». Dopo gli eventi dello scorso autunno, abbiamo previsto un intervento dell’importo di 2,5 milioni per la riorganizzazione del sistema di difesa orientale. Grazie al lavoro del presidente Zaia con il Governo, abbiamo già trovato le risorse sia per questo intervento sia per il ripascimento del litorale di Cortellazzo con la manutenzione di circa 800 metri di arenile antistante la pineta, del valore di 1,3 milioni. Sono lavori che le nostre strutture avvieranno a brevissimo». (g.bab)
Sono quattro magrebini pregiudicati e irregolari, gli uomini che una decina di giorni fa hanno aggredito un carabiniere in vacanza. Al ventenne bresciano era stato proposto dello stupefacente e quando si è qualificato, è stato accerchiato dai quattro, che hanno tentato di prenderlo a bottigliate. Dopo giorni di serrati controlli (anche in collaborazione con la polizia) in tutto il territorio, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile hanno individuato i quattro: si tratta di magrebini, in Italia senza fissa dimora, di fatto domiciliati a Jesolo; quello che aveva proposto la droga al carabiniere è stato denunciato per spaccio, oltre che per resistenza a pubblico ufficiale, mentre gli altri tre per favoreggiamento. Per tutti e quattro sono state espletate le pratiche per l’espulsione dal territorio nazionale. Il fatto era avvenuto all’esterno di un locale nei pressi di piazza Mazzini. Secondo quanto era stato possibile ricostruire, il ventenne bresciano, fuori servizio in quanto in vacanza, era stato avvicinato da un uomo che gli aveva proposto della droga. Il militare, fingendosi interessato, aveva concordato luogo e ora per incontrarlo, ma quando si è presentato all’appuntamento e si è qualificato, lo spacciatore ha reagito con violenza, facendo anche intervenire tre complici. I quattro lo hanno accerchiato e minacciato con delle bottiglie di vetro. Poi si sono dileguati, anche per l’arrivo degli amici del bresciano e dei carabinieri locali nel frattempo allertati. Praticamente incolume il militare bresciano, che non è stato colpito dalle bottigliate. Fin da subito è iniziata una caccia all’uomo in tutto il territorio, con l’impiego di diverse pattuglie delle varie forze dell’ordine. Operazione che è proseguita anche nei giorni successivi, finchè i quattro sono stati individuati e denunciati in stato di libertà, oltre che espulsi. F.Cib
PIAZZA MAZZINI L’incontro era avvenuto in centro
CASTELLANA - MONTEBELLUNESE
DOMENICA 17 MARZO 2019 LA TRIBUNA
doppio focolaio
Allarme tubercolosi al via domani i 450 test sui bimbi di due scuole Maestra contagiata, controlli pure a insegnanti e personale Migliora la prima docente colpita a Motta, ora ricoverata
terapia farmacologica a casa. Nelle prossime ore sono attesi gli esiti dei prelievi di succo gastrico effettuati su una decina di alunni risultati positivi alla prima tornata di test di Mantoux (che ha già coinvolto un centinaio di individui) registrando in seguito un esito dubbio per quanto riguarda la radiografia al torace, predisposta per rilevare l’infezione da micobatterio tubercolosis nei polmoni. «In ambito microbiologico – sottolinea il primario Roberto Rigoli– abbiamo messo in campo tutte le tecnologie più recenti per dare risposte rapide e attendibili. Tengo a sottolineare la stretta collaborazione tra clinici e laboratoristi per la gestione ottimale dei casi sospetti». IL VACCINO
La tubercolosi è una malattia contagiosa che si trasmette per via aerea. Per prevenire la patologia esiste il vaccino, ma si tratta di un rimedio che vie-
Esiste il vaccino ma viene utilizzato solo nei paesi in cui è endemica
L’esame di Mantoux consiste nell’iniezione di una piccola quantità di tubercolina nell’avambraccio
Valentina Calzavara MONFUMO. Al via domani i 450
test per rilevare l’eventuale presenza di tubercolosi in due scuole della Marca dopo i quattro casi di malattia. Gli esperti dell’Usl 2 procederanno ad effettuare l’esame di Mantoux su una cinquantina tra bambini e operatori della scuola materna di Monfumo, dove un’insegnante 59enne è risultata positiva alla tbc ed è stata posta sotto terapia antibiotica. «L’esecuzione del test tubercolinico (Mantoux) consiste
AVVISI ECONOMICI AGENZIA VENUS l'unico marchio a gestione familiare con otto sedi di proprietà garantisce la possibilità di conoscere persone libere affettivamente e seriamente intenzionate. Invia un messaggio al 392 9602430 con sesso, età, zona e breve descrizione, ti invieremo alcuni profili più adatti a te della tua zona. Ufficio Venus tel. 0422 1741361 oppure 0423 374186 CASTELFRANCO Claudio 37enne, un lavoro autonomo al quale tengo veramente tanto perchè me lo sono creato da me. Vorrei fare nuove conoscenze con una ragazza della zona, se avesse la mia stessa passione del latinoamericano ne sarei davvero entusiasta. CA01 cell. 349 0893495 Ufficio Venus 0423 374186 CONEGLIANO 63enne vedovo cm 190 brizzolato occhi azzurri giovanile, atletico. Mi piacerebbe andare a ballare, purtroppo è da un po' che non ci vado, ma vorrei riprendere tale passione e, magari, condividerla con la mia compagna. Foto www.agenziavenus.it Alberto cell. 393 6941340 Ufficio Venus tel. 0434 1962113 CORDIGNANO 57enne casalinga; adoro il relax e la tranquillità della campagna e fare passeggiate. Col mio compagno mi piacerebbe condividere tutto, anche la quotidianità e l'intimità della casa. Non chiedo l'Amore, ma trovare una persona con cui stare bene . Valentina cell. 392 9602430 Ufficio Venus tel. 0434 1962113 CORNUDA 65enne celibe senza figli cm 184
nell’iniezione di una piccola quantità di tubercolina nella cute dell’avambraccio con una siringa ad ago sottilissimo. L’iniezione provoca solamente una sensazione simile alla puntura di spillo e non è dolorosa: è un esame innocuo. E la lettura del test viene eseguita dopo 72 ore», spiega la dottoressa Ester Chermaz in una nota destinata alle famiglie. La stessa profilassi verrà eseguita in contemporanea alla scuola elementare di Motta di Livenza dove sono stati diagnosticati tre casi di tubercolosi, su due insegnanti e uno sco-
laro. In queste ore i medici del dipartimento di Prevenzione stanno mettendo a punto la procedura che prevederà di sottoporre allo screening 400 studenti della primaria, i primi 200 domani, i restanti martedì.
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I CONTROLLI
Nel frattempo migliorano le condizioni della prima insegnante di Motta che ha contratto la tbc. La donna è ricoverata nel reparto Malattie Infettive del Ca’ Foncello, mentre la collega e il piccolo alunno contagiati stanno seguendo la
ne utilizzato solo nei Paesi dove la tbc è endemica. L’Usl di Marca fa sapere che il farmaco può essere ordinato in farmacia, ma che non viene applicato come strumento di sanità pubblica perché in Italia non esiste alcuna indicazione di utilizzo del vaccino antitubercolare visto che il nostro Paese non rappresenta un’area ad alta endemia, come sono invece considerati l’Africa e l’India dove il siero viene somministrato alla popolazione in età pediatrica per scongiurare alcune gravi forme di tbc. Tuttavia il farmaco ha una valenza preventiva anche se non sempre garantisce un’ottima performance in termini di protezione. Anche gli ambulatori viaggiatori dell’Usl 2, che ogni anno gestiscono centinaia di consulenze per viaggiatori internazionali, non hanno previsto nelle raccomandazioni di routine il vaccino antitubercolare. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
PEDEROBBA 42enne carina, sportiva, libera da impegni infatti non ho figli, sono single da un anno dopo una convivenza di 3. Sono una brava nuotatrice e non me la cavo male nemmeno col tennis. Cerco lui per condivisione interessi. Lara cell. 392 9602430 Ufficio Venus 0423 374186 PONZANO 53enne imprenditrice single. Se mi dovessi descrivere in poche parole, mi vengono in mente questi aggettivi, pochi ma essenziali: semplice seria e sensibile. Spero di fare la conoscenza di un signore che come me cerchi una splendida storia . Licia cell. 328 1464948 Ufficio Venus tel. 0422 1741361 PONZANO 67enne vedovo imprenditore, intraprendente, gentile educato. Sono spesso in viaggio per lavoro e per diletto. Pronto a ricominciare, cerco una signora possibilmente non fumatrice, dinamica, intanto partirei con un'amicizia il resto verrà da sè. No avventure. Mario cell. 340 3664773 Ufficio Venus tel. 0422 1741361 PREGANZIOL 57enne celibe senza figli della bilancia; ho la passione per i viaggi, per l'arte e per la vita all'aria aperta. Generoso, alla mano, diplomatico. Vorrei conoscere una signora matura, possibilmente non fumatrice, per amicizia e eventuale stabile unione Nevio cell. 327 5465690 Ufficio Venus tel. 0422 1741361 REFRONTOLO 49enne separata; dopo la fine del matrimonio, ho scelto di rimanere single, ma dopo un po' ho capito che la vita in solitaria non gratifica. Chiara e onesta, cerco un signore con voglia di condividere assieme il domani. Marta cell. 393 8572663 Ufficio Venus tel. 0434 1962113 RESANA 71enne imprenditore noto e stimato;
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dopo la sentenza del tar
Cantieri Pedemontana Codacons ricorre al Consiglio di Stato MONTEBELLUNA. «Una sentenza imprecisa e contradittoria, formulata per rinviare un problema, dove si cela un enorme esborso di denaro pubblico del contribuente veneto». Così il Codacons, insieme a un gruppo di cittadini, ha definito la decisione con la quale il Tar ha respinto il ricorso dell’associazione contro la nuova convenzione della Pedemontana Veneta. E ora, annuncia l’associazione di consumatori, scatta il ricorso al Consiglio di Stato. Tra le motivazioni dell’azione legale, oltre al merito (secondo Codacons era necessario un nuovo appalto), c’è anche la decisione dei giudici amministrativi di escludere l’associazione dal ricorso. La scorsa settimana il Tar aveva dichiarato inammissibili – respingendo le conseguenti richieste di risarcimento – i ricorsi presentati
Il cantiere a Signoressa
da Codacons, Impregilo e alcuni cittadini espropriati contro la Pedemontana. Al centro della controversia c’era la convenzione del 2017 siglata da Regione Veneto, Consorzio stabile Cis e Superstrada Pedemontana Veneta, che ha consentito di sbloccare i cantieri della superstrada. — F.C.
san zenone
La Lega lancia Tommasi il baby sindaco in corsa SAN ZENONE. La Lega lancia un giovane per tentare di conquistare il Comune a maggio. Il candidato sindaco della Lega è infatti Alain Tommasi, 26 anni, da tre anni segretario dei giovani leghisti di San Zenone, lavora in un’azienda florovivaistica, la Rosaflor. È il candidato della Lega, ma il gruppo è aperto a chi condivide il programma. Ieri mattina la presentazione del candidato sindaco leghista in piazza Rovero. — E.F.
brizzolato occhi azzurri, cm 180; amante viaggi, ballo, mi piace vivere bene. Attivo, dinamico e socievole. Vorrei conoscere una signora, indifferente la nazionalità e la residenza, per amicizia eventuale solida relazione. Rif. L1200 Dino cell. 349 0893495 Ufficio Venus 0423 374186 TARZO 33enne castana occhi azzurri, operaia, single senza figli; ragazza abbastanza tradizionalista e a volte penso d'essere un pò all'antica per la mia età perchè vivo con dei valori morali ormai fuori moda. Cerco semplicemente la mia metà . Serena cell. 392 9602430 Ufficio Venus tel. 0434 1962113 TREVISO 38enne libera professionista abbastanza nota in città. Mi piace trascorrere il week-end in compagnia di amici, uscire a cena oppure cucinare per i miei ospiti. Seria, stabile concreta, sono un'ottimista ma non una sognatrice. Cerco una seria relazione . Ramona cell. 328 1464948 Ufficio Venus tel. 0422 1741361 TREVISO 43enne divorziato, ho una bambina. Desidererei trovare una ragazza, anche lei con figli, per ricominciare insieme. Credo nel fatto che si possa rimettersi in gioco perchè tra persone che si vogliono del bene c'è spazio per ogni cosa. Daniele cell. 340 3664773 Ufficio Venus tel. 0422 1741361 TREVISO 44enne libera professionista castana occhi verdi, snella raffinata di classe. Non ho molte amicizie ma come si dice, poche ma buone. Molti interessi culturali, non frequento locali, mi piace molto camminare. Vorrei conoscere una persona con caratteristiche simili alle mie Cell. 327 5465690 Ufficio Venus tel. 0422 1741361 TREVISO 65enne vedova senza figli, casalinga
Alain Tommasi
pensionata, bionda occhi castani, snella. Raffinata, giovanile, alla moda ma anche semplice. Tradizionalista, mi piace la vita semplice, non disdegno qualche giretto fuori porta. Cerco signore per amicizia/compagnia eventuali sviluppi. Miranda cell. 393 8572663 Ufficio Venus tel. 0422 1741361 VALDOBBIADENE 68enne vedova senza figli, affermata professionista, riservata, curata, raffinata, ma alla mano. Nel tempo libero presto volontariato, sono cattolica praticante. Attendo fiduciosa e sorridente perchè so che la vita ancora tiene in serbo per me qualcosa di bello! Amelia cell. 329 3308050 Ufficio Venus 0423 374186 VITTORIO VENETO 64enne brizzolato occhi castani non fumatore. Ho viaggiato molto per lavoro in tutto il mondo, cosa che vorrei rifare con la mia nuova compagna. Amante della musica e del ballo. Serio riservato pacato. Non cerco avventure. Massimo cell. 393 6941340 Ufficio Venus tel. 0434 1962113 ZERO BRANCO imprenditore vedovo, con 70 anni di vita vissuta onestamente. Amante lettura, teatro, viaggi, cultura in generale; gentile e galante, cortese. Cerco un'amica con cui condividere il tempo libero, colmandolo anche di altri da condividere. Rif. L1204 Ercole cell. 349 0893495 Ufficio Venus tel. 0422 1741361 ZERO BRANCO limitrofi imprenditore 65enne amante viaggi, due ruote e di tutto ciò che è dinamismo, ballo compreso. Nonostante ci sia l'affetto dei figli, mi sento ugualmente solo. Cerco una signora che abbia chiuso col passato e voglia ricominciare. Graziano cell. 393 6941340 Ufficio Venus tel. 0423 374186