Restyling Anima Magazine

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ANIMA

Medicina alternativa Free Body, audioguida all’arte del rilassamento

Bimestrale Anno IV N. 12 Nov-Dic 2016

Erbe & Tisane

Erbe riequilibranti Benvenuto al tè verde

Natural Beauty Bellezza naturale Energia di primavera

Riequilibrati così


ANIMA

EDITORIALE

Direttore responsabile Federico Sarica f.sarica@rivistastudio.com Coordinatore editoriale Tommaso Garner t.garner@rivistastudio.com Redazione Cristiano De Majo, Davide Piacenza, Davide Coppo, Anna Momigliano, Greta Tanini, Rossana Passalacqua Alessandro De Felice Segreteria di redazione Erika Tinazzi e.tinazzi@rivistastudio.com Fotografie archivio Anima, getty images, istockphoto, shutterstock, Concessionaria pubblicitaria Milano Fashion Media mpoli@milanofashionmedia.it Editore Studio Editoriale S.r.l. Tel. 02 49526421 via Brioschi 61 . 20141 Milano

Registrazione al Tribunale di Milano n. 651 del 3 dicembre 2010 ISSN 2039-9162 Distribuzione esclusivo edicole per l’Italia e l’estero SO.DI.P Angelo Patuzzi S.p.A. Via Bettola, 18 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02 660301 Stampa Tipografia Negri · Bologna Finito di stampare a giugno 2016

Rimedi naturali, suoni e contatti con il divino contraddistinguono questa antichissima arte medica, rivolta esclusivamente alla ricerca dell’equilibrio interiore... Negli ultimi tempi, sempre più si sente parlare di medicine alternative, tradizionali o complementari. Fra queste vi è l’antica medicina Ayurvedica i cui semi stanno germogliando anche in Occidente. L’Ayurveda, tuttavia, non può essere relegata a una semplice medicina; già dal significato del suo nome se ne evince infatti l’importanza. Ayurveda è una parola sanscrita composta da due termini: ayus – vita o, più precisamente, lunghezza o durata della vita e veda che può essere tradotto come consapevolezza, conoscenza o scienza in senso lato. L’Ayurveda è dunque un insieme di conoscenze che ci aiuta a vivere l’intera durata della vita nel miglior modo possibile. Non solo una medicina, pertanto, ma una vera e propria filosofia che affonda le sue radici nelle tradizioni spirituali dell’India. La musica che in Occidente accompagna i trattamenti, in India è ampliamente studiata e applicata alla stregua di una terapia. Molti medici usano determinati raga per aver effetti sul corpo, in particolar modo sul sistema circolatorio. L’Ayurveda si dimostra così di essere più che una medicina: è un viaggio all’interno di noi stessi, un omaggio alla danza cosmica della creazione e un tentativo di ritrovare l’unione in un Universo dove la dualità appare reale.

La Direzione

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Floremania, calendula buona con il pane 65

Natural Beauty

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Riequilibrati cosĂŹ

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Bellezza naturale

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Il cuore al ritmo giusto

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Energia di primavera

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63

Erbe & Tisane

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Erbe riequilibranti

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Bonsai, piccole piante crescono

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Benvenuto al tè verde

73

Benessere alimentare Olio del Garda, giallo in riviera

79

Spaghetti, punto e pasta

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Elisir di giovinezza

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Medicina alternativa

Ayurveda e influenza

33

Bellezza sotto zero

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Rubriche

Free Body, audioguida all’arte del rilassamento

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Letture

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Acqua, sferzata di energia

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Oroscopo

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Eclettico fango

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News

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NATURAL BEAUTY

RIEQUILIBRATI COSI’ di Roberta Leggiero

Durante l’estate un eccesso di caldo può provocare disagi psicofisici. Ecco come ayurveda e yoga provvedono a ristabilire l’armonia. Nervi a fior di pelle, scarsa concentrazione e, ancora, problemi digestivi e un intestino sempre più irregolare. Capita spesso di sentirsi così all’inizio dell’estate. Ogni problema può anche acuirsi con la comparsa di eritemi e infiammazioni, mentre sudore e stress non accennano a diminuire. Secondo l’Ayurveda sono proprio questi i sintomi di uno squilibrio di pitta. Caldo, acuto e pungente, questo dosha governa e predomina la stagione estiva ed è perciò soggetto ad “aggravarsi” con le alte temperature. A risentire maggiormente dell’elevata temperatura è, allora, chi ha una costituzione Pitta: una persona poco tollerante e incline a stressarsi, con la pelle delicata e che non sopporta il sole. Ma , nessuno è immune ai disturbi psicofisici legati al caldo. Che fare? «È necessario pacificare tale dosha agendo su più fronti - spiega il medico ayurvedico Swami Joythimayananda - in modo da smorzare il calore in eccesso con rimedi mirati per questo tipo di costituzione. In ogni caso, si tratta di consigli in grado di giovare a tutti coloro che, pur non avendo una costituzione pitta, vogliono prevenire o alleviare i disturbi tipici a essa collegati».

Due asana anti-caldo Nelle giornate afose è bene praticare yoga e meditare al mattino presto. Alla sera, invece, meglio preferire solo esercizi rilassanti. Gli asana riequilibrano i tre dosha, ma è sempre bene eseguire con cura la posizione che più pacifica pitta: Pashimottanasana (Postura della testa ai piedi). Detta anche Posizione della Pinza, perchè per eseguirla occorre piegare il busto sulle gambe spingendo 9 www.animaeventi.it

il torace in avanti e tenendo ginocchia e spina dorsale ben diritte fino ad appoggiare la testa sulle ginocchia. Un esercizio che stira la parte posteriore del corpo dai talloni alla sommità della colonna vertebrale, rafforzando organi e sistema nervoso. Calma pitta anche Savasana (Posizione del Cadavere), ovvero “la posizione di pace e serenità” per la postura supina e completamente rilassata.

Due respiri di sollievo La parola sanscrita Shitali deriva dalla radice shit che significa “freddo”. Shitali, infatti, esprime “ciò che è calmo, senza passioni e che attenua” ed è anche un esercizio di respirazione particolarmente rinfrescante. Siediti in postura meditativa con schiena eretta, corpo rilassato e occhi chiusi, fai 9 respiri calmi e profondi inalando l’aria attraverso la lingua arrotolata come una cannuccia che sporge dalle labbra. Infi-


ne, con la bocca chiusa e rilassata, espira. Nei giorni più afosi si può aumentare gradualmente il numero dei respiri. Chi non riesce ad arrotolare la lingua può, invece, optare per Sitkari: inspirando attraverso i denti con le labbra socchiuse emettendo il suono “sit”. Infine, espira dalle narici rilassando la bocca. Questi, sono due esercizi da eseguire in ambiente non inquinato perché l’aria arriva nei polmoni senza essere filtrata dalle narici.

Cibi sì e quelli da evitare In estate è bene mangiare poco e a intervalli regolari. L’ideale sono due o tre pasti al giorno, con un menù di circa due pugni di cibo. È bene preferire alimenti freschi 11 www.animaeventi.it

e digeribili come insalate, orzo, riso, grano, soya verde, lenticchie rosse, latte e gelati. Meglio, invece, evitare aglio, peperoncino, pepe e cibi che riscaldano, come miele, uova, alcolici e fritture. Ecco una ricetta ayurvedica per le giornate più afose: bollire insieme riso basmati e fagioli di soya verde; unire Muor o yogurt naturale e condire con masala pitta (un mix di spezie rinfrescanti), un pizzico di sale e ghi gruta (burro chiarificato). Infine, via libera ad acqua fresca e bevande dolci, come succo di melagrana con limone oppure acqua, limone e zucchero di canna. Sì, infine, a té all’ibisco, alla menta oppure alla liquirizia.


MEDICINA ALTERNATIVA

ECLETTICO FANGO

di Anna Volpicelli

Ideale per curare malattie croniche, per dare sollievo a dolori articolari e per trattamenti di bellezza.

L’

Italia ne è ricca. Basta farsi un giro sui colli Euganei e trascorrere un weekend o una giornata ad Abano e Montegrotto terme per scoprire tutte le potenzialità del fango. La presenza, infatti, delle acque termali, proprie dei luoghi, unita all’argilla del sottosuolo dà origine a questo potente minerale. Il fango viene lasciato per 60 giorni in grandi vasche su cui scorre l’acqua a una temperatura di 60°C. Il calore permette la formazione di alcuni organismi, tra cui una varietà di alghe, che ne modificano la qualità. Da tale processo nasce la fangoterapia termale: un vero e proprio trattamento indicato per la cura di malattie croniche, incidenti sportivi e usato come elisir di bellezza.

Il calore che cura «La fangoterapia – spiega Giovanni Buonocore, medico chirurgo specializzato in termalismo del GBHotel Trieste e Victoria di Abano Terme – ben si adatta a chi soffre di osteoporosi, osteoartrosi e reumatismi extrarticolari grazie al suo elevato potere antinfiammatorio e la sua grande capacità di proteggere le ossa». Prima di iniziare qualsiasi tipo di trattamento però l’esperto suggerisce di parlarne con il proprio medico curan59 www.animaeventi.it

te. «La visita medica – continua Buonocore – è indispensabile perché a chi soffre di vene varicose o ha problemi di circolazione il fango non va esteso su alcune parti del corpo, fra cui le gambe: potrebbe essere molto dannoso». Il composto, infatti, viene spalmato su braccia, schiena, petto a una temperatura di 40-42 °C e lasciato in posa dai 10 ai 20 minuti. A fine trattamento poi, ci si immerge in acqua termale che aumenta l’effetto del trattamento. In linea generale le applicazioni consigliate sono 12, da effettuarsi almeno una volta all’anno.

Via il dolore Calciatori, pallavolisti, rugbisti, tutti coloro che praticano sport a livello agonistico o in modo intenso mettono a dura prova le articolazioni: le cartilagini si frantumano e si indeboliscono a causa dei micro traumi subiti. Non sono poi da sottovalutare nemmeno alcune posture dello yoga, come per esempio Padmasana (la Posizione del Loto) che se non eseguite correttamente possono danneggiare le ginocchia. «In questi casi - suggerisce l’esperto - un ciclo di trattamenti è perfetto perché toglie il dolore e la contrattura e ripristina la mobilità dell’arto. Acui va aggiunta una

serie di esercizi in acqua termale».

Come la seta Le regole cambiano quando si parla di trattamenti di bellezza «Prima di tutto – spiega Buonocore – la temperatura del fango è di 37 ° C, molto vicina a quella corporea. Questo perché i tempi di posa si allungano e vanno dai 20 ai 30 minuti». Dopo ogni applicazione la pelle si ammorbidisce e si rigenera. «Il fango - ci dice - favorisce la vasodilatazione dei tessuti e l’ossigenazione cellulare. Ecco perché è un ottimo

antiossidante e antiaging. Inoltre, con l’aggiunta di olio esseziale al ginko bilboa viene amplificato il suo potere depurativo. Se, invece, si preferisce un effetto drenante al fango si può aggiungere qualche goccia di centella asiatica».


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