Federico Galofaro | Architecture Portfolio

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architecture

PO RT FOL IO federico galofaro


C URRIC ULUM VI TAE

// istruzione e formazione settembre 2018 - gennaio 2019

scambio ERASMUS Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Lyon - ENSAL

settembre 2017 -

Iscrizione al Corso di Laurea Magistrale in Architettura delle Costruzioni - Building Architecture Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Politecnico di Milano, piazza L. Da Vinci, 32 | Milano

settembre 2017

Diploma di Laurea Triennale in Progettazione dell’Architettura voto 102/110 Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Politecnico di Milano, piazza L. Da Vinci, 32 | Milano

Federico Galofaro Piazza G. Grandi, 22 | Milano 16.06.1995

2009 - 2014

Tel.: +39 393 35 25 634

Diploma di maturità scientifica italiana Diploma di maturità scientifica francese (ESABAC)

mail: federico.galofaro@mail.polimi.it

voto 80/100 Liceo Scientifico Statale Leonardo Da Vinci, via Respighi, 5 | Milano

// competenze informatiche Autocad Revit

// competenze linguistiche Adobe

Illustrator Photoshop Indesign

Microsoft/Apple Word Powerpoint Pages Keynote

italiano

[ madre lingua ]

inglese

[ livello eccellente, certificato CAE C 1 ]

francese

[ livello avanzato, certificato DELF B2 ]

spagnolo

[ livello base ]


// esperienze lavorative marzo - maggio 2017 Stagista in studio di architettura, incarichi di progettazione a diversa scala e redazione elaborati @ AOUMM, Argot Ou la Maison Mobile srl via Guido d’Arezzo, 15 | Milano

settembre 2018 -

Graphic designer e digital media campaign @ Chicken Rugby 2012

// workshops

// about me

14 - 24 aprile 2017 “Metabolism of a city_post-industrial waterfronts New York” Progettazione e ripristino di aree post-industriali lungo il waterfront di Brooklyn, NY, attraverso inteventi paesaggistici, infrastrutturali e architettonici New York Institute of Technology, New York, USA 20 - 27 febbraio 2017 “Beyond the edge_charrette 2017” Progettazione di interventi, di architettura e non solo, che enfatizzassero il significato del waterfront di Toronto come parte di un progetto regionale simbiotico Institute without boundaries, George Brown college, Toronto, CA

rugby

motociclismo

cucina



INDICE PROGETTI ACCADEMICI 8

Spazi della comunità, tra modernità e tradizione: nuovo innesto presso il convento di S. Cristoforo a Lodi

14

ARTery: architettura alpina ed interni a Borca di Cadore, BL

20

Ocean’s Avenue: trasformazione del paesaggio di Red Hook, Brooklyn, NY

28

Calipoleìa: nuova struttura a funzionalità mista, Approdo dei Calimali, Fagnano Olona, MI

36

Leafy: snodo ferroviario alle porte di Milano, Sesto S. Giovanni, MI

PROGETTI LAVORATIVI 48

Concorso per nuova sede di Save The Children Italia, Roma GRAPHIC DESIGN

56

Advertising e social media campaign per Chicken Rugby

5



PROGE TTI ACCA DEMIC I

7


SPA ZI DELLA C OMUNI TÀ, TRA MODERNI TÀ E TRA DI ZI ONE Nuovo innesto presso il convento di S. Cristoforo |

Lodi | Galofaro, Ghidi, Ghisleni

Il progetto in questione è forse quello che più si avvicina alla ricerca di un coerente inserimento in contesto urbano di una nuova architettura e la realizzazione di un luogo per la società, che non risponda esclusivamente a requisiti funzionali e formali, ma che in qualche modo si plasmi davanti alle necessità sociali ed emotive degli uomini. Il tema progettuale affronta il recente dibattito riguardo al crescente fenomeno del multiculturalismo, nato dai forti flussi migratori verso l’Europa. La controversia più accesa riguarda la difficoltà di dialogo tra individui ospiti e paese ospitante, le cui culture spesso non riescono a entrare realmente in contatto a causa di costumi molto diversi. La nostra idea trova radici su questo terreno fertile, e muove alla ricerca di un concept architettonico che si ponga al servizio della società, così da sovrastare le barriere culturali presenti e far collimare individui così vicini eppure così distanti tra loro.

8


Il corpus principale del progetto ètcostituito da due strutture affiancate indipendenti ma strettamente correlate, quali un mercato e una grande serra, che si sviluppano dagli spazi delle corti del convento di San Cristoforo e San Domenico sino al fronte opposto del lotto in considerazione. Tema progettuale fondamentale era la differenza di quota tra il piano della corte e quello del lotto edificabile: questione risolta attraverso il sistema distributivo della serra, organizzata come

un

percorso

inclinato,

realizzato

mediante rampe che conducono il visitatore attraverso le varietà di flora presenti al suo

interno,

seguendo

una

promenade

naturalistica che procede dal basso verso l’alto. La struttura della serra è direttamente connesso al mercato, al livello superiore, così da creare un rapporto simbiotico tra i due non solo dal punto di vista funzionale e distributivo, ma anche tematico: i prodotti ricercati della serra sono a disposizione del pubblico nel mercato etnico, il vero luogo di contatto tra ciò che è diverso, straniero e

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talvolta sconosciuto.

9



PLANIMETRIA PIANO TERRA SEZIONE LONGITUDINALE

Vera sfida è stato il disegno della corte del convento che legasse alle due strutture. Il contesto porta con se una pesantissima eredità storica di età medievale, ossia quella dell’intero convento della Maddalena e le sale della storica Pace di Lodi. Per non stravolgere questo particolare carattere del luogo, è stato realizzato uno spazio ipogeo, che fosse il meno invasivo possibile ma in qualche modo visibile al pubblico, emergendo

leggermente

con

la

sua

copertura. L’intento non era però concepire degli spazi autoreferenziali: se il sistema serramercato presenta necessariamente un orientamento nord-sud suggerita dal sito, il convento ha una giacitura completamente autonoma. La disposizione degli ambienti ipogei installa un dialogo tra i due tracciati, lasciando intuire la relazione logica tra gli

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elementi del complesso.

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PLANIMETRIA PRIMO PIANO SEZIONE TRASVERSALE SEZIONE LONGITUDINALE

SEZIONE COSTRUTTIVA

13


AR Ter y Architettura alpina e interni |

Borca di Cadore BL | Galofaro, De Mio, Corbetta

A R Ter y è un progetto di interni che si inserisce nella struttura brutalista che sorge sulle Dolomiti ideata da Edoardo Gellner, per conto di ENI spa negli anni ‘60. La colonia estiva, in completo disuso, si trova ora sotto il patrocinio di Dolomiti Contemporanee, societĂ che mira a rivalorizzare le desuete strutture del secolo scorso per restituirle nuova vita, in ambito culturale e artistico. Il progetto muove in questa direzione, andando a creare spazi per artisti, che possano vivere, creare ed esporre al pubblico il proprio lavoro in un ambiente creato ad hoc e stimolante.

14


Il grande dormitorio scelto per l’intervento è una imponente architettura brutalista, in cui il calcestruzzo armato è il materiale principe, che sorge su tre piani adibiti in origine ad accogliere una cinquantina di bambini per piano. La distrubuzione, molto peculiare, avviene principalmente mediante un sistema di rampe e corridoi. Questo sistema non è confinato a questa sola struttura, ma accomuna tutti e cinque i dormitori della colonia e li collega persino tra di loro lungo il pendio della montagna, creando un complesso molto articolato e capillare: ARTery si ispira appunto a questa capillarità, portanto lungo il percorso le produzioni artistiche qua realizzate ed esposte.

15



Il primo piano del dormitorio è stato allestito come livello inferiore di un alloggio duplex per artisti, modulare, flessibile e replicabile su tutte le strutture: arredo e finiture sono quasi esclusivamente in legno, in linea con l’ambiente alpino cui si confrontano. I soffitti di diversi colori, riprendono le tonalità originali pensate da Gellner, nel massimo rispetto della sua eredità. Per rendere colonia, delle aree comuni ai residenti sono situate alle due estremità della struttura. Il piano superiore è comunicante all’interno di ciascun duplex tramite scale interne, e vi sono collocati gli atelier light dedicati a ciascun artista, separati dal corridoio

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attraverso un sistema di pareti mobili.

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SEZIONE LONGITUDINALE

ancora più gradevole la permanenza nella

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PLANIMETRIA PRIMO PIANO

17



L’ultimo piano è anche questo dedicato al lavoro d’artista, organizzato con zone notte modulari di tipo light, per soggiorni di breve durata, adiacenti a degli open spaces spaziosi e totalmente flessibili, separati da tendaggi spessi. Alle estremità, ampi spazi espositivi attrezzati.

SEZIONE DEL SISTEMA MODULARE

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PLANIMETRIA TERZO PIANO

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OCEAN’S AVENUE Trasformazione paesaggistica e inserimento architettonico sul lungomare di Red Hook | Brooklyn NY | Galofaro, De Mio, Colonna

Metabolismo della città, questo è stato il titolo del concorso di idee che aveva come tema la riconfigurazione del lungomare di Red Hook, alla foce del fiume Hudson, a New York City. Quartiere portuale oggi in corso di trasformazione, si caratterizza per il grande uncino che fungeva da scalo merci provenienti da tutto il mondo, mentre il canale di Gowanus serviva tutti gli insediamenti industriali più nell’entroterra. L’obiettivo è stato di restituire vita all’intero quartiere attraverso la

trasformazione

del

fronte

oceanico

e

l’inserimento di un elemento architetonico che funga da catalizzatore per il quartiere intero.

20


La zona in considerazione è pressochè abbandonata e dimenticata dal resto del quartiere di Brooklyn, data amche la presenza del grande asse viario dell’autostrada, la cui coastline è totalmente lasciata a sé stessa. L’intervento mira a rivalorizzare tutto il fronte oceanico, preservando il grande uncino già presente, rafforzandolo con un imponente muro di delimitazione che costituisce, appunto, la nostra avenue oceanica, e caratterizzato da terrazzamenti ad uso agricolo attraverso l’uso di acqua marina. L’interfaccia della penisola si sviluppa con un grande parco che si sviluppa quasi esclusivamente in lunghezza, caratterizzato di volta in volta da vari usi e strategie paesaggistiche. Un grande megablock è posizionato là dove l’uncino e il lungomare si incontrano, per creare un grande HUB per la comunità di Brooklyn.

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Il grande tema che ci si è trovati ad affrontare a livello paesaggistico è quello del crescente innalzamento del livello del mare: con una previsione di salita delle acque di 1 m, più della metà del quartiere si sarebbe trovata sott’acqua. Il grande parco che caratterizza Ocean’s Avenue impiega talvolta diverse strategie di protezione nei confronti di questo dato, attraverso il grande landmark del muro lungo l’uncino, il grande “sponge park” che assorbe e drena attraverso le sue pendenze l’acqua, sistemi di terrazzamenti vegetali e minerali , e i grandi canali artificiali interni, per la raccolta e depurazione delle acque. Anche gli edifici preesistenti e il nuovo inserimento

fanno

fronte

a

questa

previsione, e sono ideati come “architetture mutevoli”, lasciate alla possibilità di allagarsi o meno in diverse situazioni.

SEZIONE DELL’UNCINO

SEZIONE SUL CANALE INTERNO

MASTERPLAN SEZIONE DEL LUNGOMARE “SPONGE PARK”

SEZIONE DEL CANALE DI GOWANUS

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PLANIMETRIA PIANO TERRA

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PLANIMETRIA PRIMO PIANO

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PROSPETTO OVEST

Il grande megablock si innesta all’intersezione

SEZIONI TRASVERSALI

dell’Ocean’s Avenue e l’uncino, a rimarcare i

SEZIONE LONGITUDINALE

loro elementi: il muro con la promenade si innesta negli edifici, separati tra loro ma uniti da lunghe passerelle, proseguendo lungo il bacino interno. I terrazzamenti agricoli risvoltano sulla facciata sud in una serra. Al suo interno, moltissime sono le funzioni catalizzatrici del quartiere: open spaces, biblioteca e spazi di lettura, teatro e numerosi spazi di lavoro. Materiali principe del megablock sono il calcestruzzo e la lamiera forata.

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CALIPOLEÌA : NUOVA STRUTTURA A FUNZIONALITÀ MISTA Edificio a funzionalità mista ! Approdo dei Calimali, Fagnano Olona MI | Galofaro, Kumar, Innocent, Othoo

Il progetto in questione si colloca nell’oasi naturale dell’Approdo dei Calimali, nel parco che costeggia il fiume Olona, poco fuori Milano. L’oasi è un luogo vivace e immerso nella vegetazione, nelle vicinanze si trova un exraffineria in corso di riconversione, e gli spazi già mineralizzati sono anche questi in fase di trasformazione. Il progetto mira a restituire vitalità ad un luogo a così alto potenziale, ma che soffre necessariamente del suo uso stagionale: una nuova architettura, che raccoglie funzioni diverse tra loro, con destinatari molto eterogenei, punta a riportare gli abitanti della zona in questa incantevole oasi.

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ESPLOSO ASSONOMETRICO DELL’EDIFICIO

Calipoleìa presenta nelle zone del piano terreno

diversi

open

space:

a

livello

distributivo infatti si è cercata la massima fluidità

e

intuitività

degli

spazi,

che

possano interagire in maniera attiva con lo spazio esterno. Gli ambienti interni infatti sono dedicati ad attività legate a quelle naturalistiche workshop,

dell’oasi, atelier,

come uffici

laboratori, escursioni...

accompagnati da una caffetteria e un piccolo asilo per i dipendenti dell’oasi. Il

piano

superiore

invece

è

dedicato

interamente ad attività esterne: l’ala sud è occupata da uffici privati e open spaces, che offrono postazioni di lavoro light e aree di coworking. Nell’ala nord sono collocati invece una piccola scuola di musica, per vivificare la struttura anche fuori orario lavorativo, e diverse aree di svago e studio, sia all’interno che su terrazze. Il progetto si è svolto in ambito strutturale costruttivo, quindi ci si è focalizzati molto sulle verifiche strutturali del nuovo edificio, principalmente in acciaio e legno, e delle scelte costruttivo-tecnologiche per la sua realizzazione, come illustrato in seguito.

amministrazione spazio uffici - coworking scuola di musica attività del parco

29



Elementi peculiari che sono stati trattati nello specifico sono le facciate dell’edificio. Per i prospetti interni ed esterni sono state impiegate due strategie differenti: nel caso della facciata esterna, si è scelto un sistema triangolare che alternasse moduli opachi e trasparenti, o vuoti al piano terra, mentre per la facciata dal lato interno si è adottato un sistema di vetrata continua a cui è anteposta una struttura di brise-soleil lignei, a dimensione e distanza variabile per creare varietà in prospetto.

PLANIMETRIA PIANO TERRA PLANIMETRIA PRIMO PIANO SEZIONI E PROSPETTI

PROSPETTO NORD

PROSPETTO SUD

PROSPETTO EST

SEZIONE TRASVERSALE

31



SEZIONE FACCIATA ESTERNA

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PROSPETTO FACCIATA ESTERNA

33



SEZIONE FACCIATA INTERNA

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PROSPETTO FACCIATA INTERNA

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LEAFY: SNODO FERROVIARIO ALLE PORTE DI MILANO Nuova stazione ferroviaria-metropolitana + ponte ! Sesto S. Giovanni MI | Galofaro, Kumar

La città di Milano è oggigiorno un cantiere di rinnovamento e dinamicità, e una delle più grandi opere riguarda la mobilità collettiva: i grandi nodi alle porte della città accolgono centinaia di pendolari ogni giorno, dalla provincia al centro città e viceversa. Il progetto per il nuovo snodo a Sesto S. Giovanni propone un rinnovo dell’attuale stazione esistente, che interconnetta lo scalo delle ferrovie regionali al sistema della metropolitana verso Milano, mediante l’introduzione di una nuova stazione e un grande ponte, che riconnetta Sesto al nuovo centro di ricerca medica in fase di realizzazione.

36


Il progetto si pone in una posizione focale nel quartiere: il punto di incontro tra due grandi assi viari ne fa un importante punto di incontro, rafforzato dalla necessaria presenza del tracciato ferroviario, grande barriera che separa nettamente due aree del territorio. L’inserimento del ponte, in direzione nord-ovest sud-est, si pone come obiettivo di ricucire alla scala del pedone due zone importanti per la comunità, la città si Sesto S. Giovanni e la nuova Città della Salute, centro di ricerca in fase di realizzazione. Se da un lato abbiamo un’area fortemente urbanizzata, che evidenzia il grande crocevia mediante un grende spazio pubblico antestante alla stazione e l’area della stazione dei pullman, dall’altro lato il ponte connette a un grande sistema verde, agente su due assi che distribuiscono tutto il quartiere.

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Il nome del progetto , LEAFY, prende idea dal concept formale della struttura del ponte: questo si presenta con un grande arco reticolare, che supporta una sottostruttura di copertura snella e leggerissima, costituita da un telo di PTFE che sovrasta il grande HUB collocato sul piano del ponte. La forma nasce dall’idea di collegare in maniera più fluda possibile le due teste della stazione, originandosi dal sottosuolo (la stazione metropolitana)

e

radicandosi

dal

lato

opposto. Il piano terra è organizzato in maniera minimale, con l’aggiunta di semplici sostegni alla struttura del ponte e gli spazi dedicati alla stazione FS.

SCUOLA DI ARCHITETTURA URBANISTICA INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI

Architectural Design for complex construction studio

Master’s degree in Building Architecture

Prof. G. Barazzatta | Prof. M. Giuliani | Prof. G. Zuliani | Prof. M. Imperadori

Federico Galofaro | 896545

LEAFY

Nitesh Kumar | 893925

RENDERS AND VIEWS

Federico Galofaro | 896545

LEAFY

Nitesh Kumar | 893925

RENDERS AND VIEWS

A.Y. 2017/2018

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A.Y. 2017/2018

Federico Galofaro | 896545

LEAFY

Nitesh Kumar | 893925

RENDERS AND VIEWS

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Come un elemento vegetale, la struttura della copertura ha origine dal sottosuolo, innestandosi su un piede al piano -1, collegando del

visivamente

progetto.

Il

piano

tutti terra

i

livelli

presenta

sostanzialmente gli spazi della stazione (uffici, sale d’attesa) e i sistemi strutturali e distributivi del ponte stesso. La parte superiore del ponte, di circa 80 m di lunghezza, accoglie un grande chiosco adibito ad uffici e caffetteria e smart point, per accogliere non solo i pedoni in transito, ma anche chi si trova ad attendere alla stazione.

La

copertura,

estremamente

leggera, è una tensostruttura interamente sostenuta dall’arco e da cavi in acciaio, che la tendono a conferire la struttura a foglia. ESPLOSO ASSONOMETRICO DEI LIVELLI

PLANIMETRIA LIVELLO 0 PLANIMETRIA LIVELLO 1 SEZIONE LONGITUDINALE

41



SEZIONE ASSONOMETRICA COSTRUTTIVA SEZIONE TRASVERSALE

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SEZIONE FRONTALE DEL SISTEMA

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DETTAGLIO FRONTALE DELLA TENSOSTRUTTURA DETTAGLIO IN SEZIONE DELLA TENSOSTRUTTURA

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DETTAGLIO NODI RETICOLARE - TENSOSTRUTTURA

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PROGE TTI LAVORATIVI

47


NUOVA SEDE PER SAVE THE CHILDREN ITALIA Ripristino di Palazzo Borgia come sede societaria | Roma | AOUMM

Negli

ultimi

anni

abbiamo

assistito

a

una

rivoluzione del concetto di ufficio e dell’idea, più ampia, di workspace. Questa rivoluzione è inscindibile dalla crescente digitalizzazione del lavoro e dalla sua necessità di radicarsi in ambienti in cui i dipendenti possano riconoscere un’identità fisica e reale della compagnia per cui lavorano. Mai come oggi l’immagine dell’ufficio intesa come semplice progressione di stanze, box o scrivanie risulta antiquata. Abbiamo pensato fin dall’inizio a un concept che potesse coniugare questa trasformazione in atto nei luoghi di lavoro con una realtà dinamica e propositiva come Save The Children.

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PLANIMETRIA PIANO TERRA SCHEMA GEOMETRICO MEETING ROOM VISTA WORKING SPACE PIANO TERRA

Tra i valori di Save The Children compaiono la creatività, la collaborazione, la centralità delle

risorse

umane

e

la

conseguente

valorizzazione dei luoghi in cui esse operano, il rispetto dell’ambiente che ci circonda, inteso

anche

come

patrimonio

storico

esistente. La nuova sede da noi proposta cerca di trasformare questi fondamenti in linee guida, di contemperarle con le esigenze della onlus in un progetto che valorizzi e renda efficiente Palazzo Borgia, anche sul lungo periodo, senza dimenticare il comfort e la sicurezza dei luoghi di lavoro. I workspace più grandi sono stati disegnati seguendo il principio di reversibilità. Dei volumi soppalcati in legno, non vincolati alle strutture esistenti, individuano funzioni aggiuntive distribuiscono scrivanie e flussi. Inglobano inoltre librerie e archivi chiusi che assumono ruolo di supporto strutturale al soppalco.

ASSONOMETRIA WORKING SPACE

49



La strategia generale è quella di toccare il

meno

possibile

i

muri

esistenti

nei

numerosi uffici e di creare delle strutture leggere,

svincolate

dalle

murature,

per

portare i principali impianti fino alle varie postazioni. Queste semplici intelaiature sono costituite da profili in alluminio verniciato, leggero e riciclabile, sono collegate con la contraparete di fondo della stanza che fornisce tutte le connessioni impiantistiche. Nella

nostra

proposta

le

sale

riunioni

diventano un ambiente raccolto. Un sistema di contropareti ridisegna la sezione delle stanze. Come negli uffici questa strategia progettuale porta tutti gli impianti necessari, non

attraverso

delle

tracce

nei

muri

esistenti, ma correndo come sottostruttura delle contropareti, secondo una logica di reversibilitĂ .

PLANIMETRIA PRIMO PIANO SEZIONE LONGITUDINALE

51



PLANIMETRIA TERZO PIANO ASSONOMETRIE DEI SISTEMI DI UFFICI E MEETING ROOM SEZIONI TRASVERSALI

53



GRAPHIC DE SIGN

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ADVERTISING E SOCIAL MEDIA CAMPAIGN PER CHICKEN RUGBY

Il graphic design è una passione a cui mi dedico nel tempo libero, realizzando artwork personali o per clienti privati. Tra questi ho collaborato a lungo, come digital artist, con la società sportiva Chicken Rugby di Rozzano. L’incarico prevede la realizzazione periodica di lavori grafici quali locandine, volantini e poster pubblicitari per eventi, e della realizzazione e gestione in collaborazione con i social media managers di artworks per le pagine social del club, promuovendo la sua immagine attraverso i canali pubblicitari e digitali sul territorio.

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FLYER S & MANIFE STI

Flyer evento

Poster match casalingo

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SOCIAL MEDIA CAMPAIGN

Social media graphics

Calendario 59



FEDERIC O GA LOFARO +39 393 35 25 634 federico.galofaro95@gmail.com


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