Politecnico di Milano Scuola del Design Corso di Laurea in Design d’Interni
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Relatore:
Prof. Michele Ottomanelli
Correlatori: Prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Prof. Andrea Ratti Prof. Alessandro Villa
Mario Calani Rossella Forioli Federico Gerbino Nicola Porra
A.A. 2016/2017
831291 831027 830620 825515
INDICE
Abstract
4
I_Premessa
6
II_Contesto I.1_Contesto storico I.2_Contesto urbano
8 9 18
III_Evento III.1_”Fa’ la cosa giusta!” III.2_ Aree tematiche III.3_Intervista
24 25 27 29
IV_Concept IV.1_Design e ristorazione IV.2_Case history IV.3_Ispirazioni progettuali IV.4_Concept
36 37 48 64 70
V_Rivage: progetto V.1_Esterno V.1.1_Involucro edilizio V.1.2_Rapporto con la banchina V.1.3_Installazione galleggiante
76 77 77 85 90
V.2_Progettazione interna V.2.1_Sala ristorante e bar V.2.2_Spazi di servizio V.2.3_Materiali V.2.4_Illuminazione V.2.5_Viste tridimensionali
94 94 107 110 124 143
V.3_Immagine coordinata
146
Conclusioni
154
Riferimenti
156
Indice delle immagini
158
ABSTRACT
domestico, e i ristoranti hanno acquistato mag-
giore importanza diventando luoghi di incontro per eccellenza. La progettazione nell’ambito della ristorazione è così attualmente diventata molto attenta alle esigenze dell’utente: le persone non scelgono, infatti, quel dato ristorante per la fame, ma bensì per avere un’esperienza speciale, non solo dal punto di vista culinario ma anche emotivo, sia che si tratti di una serata tra amici o di un appuntamento romantico. Ecco che la presentazione di una pietanza diventa protagonista di uno spettacolo, all’interno di una scenografia creata ad hoc dal progettista e che concorre, spesso, alla scelta di un locale piuttosto che di un altro. E’ grazie all’incontro tra ristorazione e design che l’involucro edilizio diventa un valore aggiunto al successo finale del ristorante, fortemente influenzato, oltre che dall’arredo, da altri indispensabili parametri, senza i quali si rischierebbe di offrire un contenitore poco gradevole e appetibile. Tutto questo ha fatto sì che progettare e arredare un ristorante diventasse una sfida sempre più affascinante e complessa per i designer e gli addetti ai lavori. Sfida che abbiamo deciso di accettare con Rivage, progetto di un ristorante galleggiante e temporaneo dal menù fresco e naturale in cui la scelta delle materie prime privilegia la territorialità e la stagionalità, seguendo la filosofia del Km0, con prodotti provenienti dall’hinterland milanese. Trasparenza, materiali naturali, semplicità e leggerezza si fondono e danno vita ad una struttura galleggiante dalla conformazione sinuosa che richiama, nel layout, le forme naturali alla quale si ispira, un ambiente in grado di far trasparire al “contenitore” i forti contenuti alla base del menù e della filosofia che abbiamo scelto di approcciare.
Abstract
sempre meno necessariamente con l’universo
7
A
l giorno d’oggi il consumo del cibo si identifica
PREMESSA
I
9
I _ Premessa
I
l brief di progetto consi-
e idrico. Essa non è rag-
spazio, il tipo di architet-
ste nella progettazione
giungibile nè accessibile
tura, l’uso dei materiali,
di una struttura galleg-
al pubblico, ma è ben vi-
la luce, i colori e l’arredo.
giante temporanea, il cui
sibile dalla banchina, dal
Il cibo, rigorosamente le-
posizionamento
avverrà
livello strada, e in partico-
gato alla stagione e pro-
all’interno del sistema Na-
lare dall’intera sala del ri-
veniente
vigli della città di Milano.
storante, caratterizzata da
biologica,
L’ambito di progettazione
ampie vetrate che danno
il protagonista, pertanto
da noi scelto è quello della
vita a suggestive visua-
l’atto del cucinare e della
ristorazione: il tutto si com-
li sul lussureggiante orto
preparazione dei piatti di-
pone, quindi, di un moder-
verticale. Il progetto dovrà
venterà una performance
no ristorante galleggian-
comprendere non solo la
vera e propria. Ecco che
te
realizzazione
dell’involu-
la cucina, il suo spazio e la
disegno di riapertura dei
cro globale, in un volume
sua organizzazione vengo-
Navigli, in particolare nel
che in altezza non supe-
no messi in vetrina, diven-
futuro Laghetto di San
ri i 4,70 m, ma anche una
tano elementi attrattivi. Il
Marco, che si aprirà nell’o-
proposta per gli interni,
ristorante sarà aperto per
monima Via San Marco, a
così come per gli esterni e
pranzo e cena, sette giorni
pochi passi dal rinomina-
per il relativo sistema di in-
alla settimana, da Marzo a
to quartiere di Brera. Nel
gresso e attracco, e un’im-
Maggio.
progetto è stata inserita
magine coordinata.
collocato
nell’ampio
anche un’installazione sa-
Al centro della nostra at-
tellite, anch’essa galleg-
tenzione, quindi, l’ambien-
giante, autosufficiente dal
te e la percezione del luo-
punto di vista energetico
go, l’organizzazione dello
da
agricoltura
dovrà
essere
CONTESTO
II
11
II _ Contesto
II.1 Contesto storico Nel passato la posizione
strutturale della mancanza
della città di Milano la la-
di vie d’acqua navigabili:
sciava ai margini dei gran-
nel 1157 inizia lo scavo del
di traffici commerciali, i
Ticinello, un canale che
quali fin dall’antichità e
deriva le acque del Ticino
fino al XVIII secolo, ossia
a Tornavento e le conduce,
prima dell’avvento delle
passando da Abbiategras-
strade ferrate e del motore
so e Binasco, fino a farle
a vapore, avvenivano solo
confluire nel Lambro me-
sulle vie d’acqua grazie
ridionale. Il canale aveva
a navi, chiatte e barconi.
scopi difensivi ma, dopo
Nel XII secolo la rinascita
pochi anni, viene utilizza-
economica e commerciale
to per la navigazione: nel
spinge i milanesi a trovare
1179 il Ticinello viene pro-
nuove soluzioni al limite
lungato da Abbiategrasso
Fig. 1 Naviglio Grande, ex “Ticinello”
12
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
a Gaggiano, prendendo il
pietre da costruzione. Nel
nome di Navigium de Ga-
1323 Azzone Visconti fa
zano (Naviglio di Gaggia-
costruire il nuovo fossato
no). Nel 1270 il Naviglio
difensivo della città: ester-
Grande (così, in seguito,
no al primitivo fossato del-
chiamato perché il mag-
la Milano romana, cingeva
giore, per lunghezza e por-
le mura medievali e, alla
tata) giunge fino a Milano
fine del ‘300, ampliato e
al Laghetto di S. Eustorgio
reso navigabile, prenderà
(l’attuale Darsena). Questa
il nome di Cerchia interna
importante
d’acqua,
dei Navigli. Questa idrovia
nonché il più antico canale
si rese molto utile durante
navigabile d’Europa, met-
la costruzione del Duomo
teva in comunicazione di-
di Milano, poiché la Vene-
retta Milano con i territori
randa Fabbrica la utilizzò
alpini e prealpini lombar-
per agevolare il trasporto
di, piemontesi e svizzeri,
del marmo bianco-rosato
consentendo un più age-
di Candoglia utilizzato nel
vole ed economico com-
cantiere, il quale arrivava a
mercio dei materiali di cui
bordo di chiatte fino al La-
quei territori erano ricchi:
ghetto di S. Stefano a soli
principalmente legname e
trecento metri dal Duomo.
via
Nel 1496 il Naviglio della
del Duomo con il Naviglio
acqua, Milano con l’Adda.
Martesana venne reso na-
e con la città di Milano è
Nel 1470, sempre sotto
vigabile fino a Milano con
sempre stato molto stret-
Francesco Sforza, venne
la costruzione della Con-
to e ha portato reciproci
completato il Naviglio di
ca dell’Incoronata (o delle
vantaggi. In cambio di pri-
Bereguardo
nel
Gabelle, nei pressi dei Ba-
vilegi, concessioni e dona-
1420 con Filippo Maria
stioni di Porta Volta), e del-
zioni da parte dei Visconti
Visconti. Esso si dirama
la Conca di San Marco che
e degli Sforza, la Fabbrica
dal Naviglio Grande a Ca-
collegava la Martesana alla
del Duomo per secoli ha
stelletto di Abbiategrasso
Cerchia
curato la manutenzione e
e raggiunge la darsena di
tramite il raccordo dei Na-
l’ampliamento del Navi-
Bereguardo, nei pressi del
vigli Grande e Martesana
glio Grande e della Cer-
Ticino e di Pavia, dopo un
alla Cerchia interna, la rete
chia interna, favorendo le
percorso di 19 chilometri
diventa un vero e proprio
condizioni di navigabilità
intervallato da ben 12 con-
sistema che consentiva la
dei canali anche per le al-
che, che ne permetteva-
navigazione senza soluzio-
tre merci che servivano Mi-
no la navigazione. Questo
ne di continuità dall’Ad-
lano. Nel 1457 Francesco
Naviglio ebbe la duplice
da al Ticino. Alla fine del
Sforza affidò a Bertola da
funzione di agevolare i
quattrocento
Novate la costruzione del
commerci dei milanesi con
da Vinci, chiamato a Mi-
Naviglio della Martesana,
il Po e il mare Adriatico.
lano da Ludovico il Moro,
Fig. 2 Laghetto di Sant’Eustorgio
iniziato
interna.
Inoltre,
Leonardo
II _ Contesto
che doveva collegare, via
13
Il rapporto della Fabbrica
14
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
partecipò alla progetta-
presi tra i 3 e i 6 metri. Con
Navigli Grande e Pavese
zione delle conche della
l’apertura, sotto al governo
con la Martesana (e le rela-
Martesana, introducendo
austriaco del Naviglio di
tive aree portuali della Dar-
dei perfezionamenti nella
Pavia si completa il siste-
sena e di San Marco). Sui
disposizione delle paratie
ma dei Navigli Lombardi,
Navigli si assiste all’apice
e nei meccanismi di addu-
che, in pianta rivela il suo
dell’attività di navigazione:
zione e scarico dell’acqua.
aspetto radiale centripe-
le barche corriere di linea
L’opera del Naviglio di Pa-
to: il fulcro è Milano sulla
(i barchett), che effettuano
derno fu completata due
quale convergono e dalla
il trasporto dei passegge-
secoli dopo sotto il gover-
quale si irradiano i cinque
ri sui Navigli sono il mez-
no austriaco di Maria Tere-
Navigli. Al centro, appun-
zo privilegiato dalle classi
sa. Fu approvato un nuovo
to, Milano un tempo attra-
popolari (per l’economici-
progetto,
tecnicamente
versata dalla Cerchia inter-
tà e la sicurezza), per rag-
più semplice di quello di
na dei Navigli, le cui acque
giungere Milano dai centri
Meda, iniziato preceden-
scorrevano lungo un per-
della provincia. Nel 1857
temente. che prevedeva
corso circolare attorno alla
si ordinò la copertura, per
un canale di 2,6 chilometri
città medievale. La Cerchia
motivi
e sei conche con salti com-
metteva in connessione i
del laghetto di S. Stefano,
Fig. 3 Conca dell’Incoronata
igienico
sanitari,
15
II _ Contesto
evento che portò, a parti-
di Corsico per le sue ro-
re dal 1883, alla chiusura
tative. Prima del laghetto,
dei tratti della Cerchia, uf-
nel medesimo spazio sor-
ficialmente completata nel
geva uno dei più noti ci-
1930.
miteri cittadini, che venne
Per quanto riguarda il
fatto sbancare da France-
laghetto di San Marco da
sco Sforza indicativamen-
Noi scelto come teatro per
te nel 1469, proprio per
il nostro progetto, questo
permettere la costruzio-
storicamente
rappresen-
ne del canale che doveva
tava il secondo più impor-
collegare la Cerchia dei
tante punto di approdo
Navigli con il fiume Adda,
del Naviglio a Milano, in-
permettendo così l’arrivo
sieme a quello di sant’Eu-
in città di merci e derrate
storgio, da cui è derivata la
alimentari provenienti da
Darsena, e a quello di via
nord. Secondo un’accre-
Laghetto. Il Tombon de’
ditata versione il nome
Milan, così veniva chiama-
“Tombon” deriva proprio
to, in origine era fonda-
da questa circostanza. La
mentale per il commercio
leggenda vuole che fu
milanese: la sua posizione
proprio l’aver turbato i
era strategica per il Corrie-
morti nel loro sonno eter-
re della Sera che in via Sol-
no a portare conseguenze
ferino riceveva i rotoli di
nefaste al laghetto. Il fatto
carta dalla Cartiera Burgo
che il Martesana, nel suo
16
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
ultimo tratto, raccogliesse
nale derivato dall’Adda. La
le acque del Seveso, ce-
Martesana entrava in via
dendole in parte al Rede-
san Marco al ponte del-
fossi, comportava infatti
le Gabelle, termine con il
all’altezza del Tombon e
quale si indica una tassa
del vicino ponte di Mon-
indiretta sullo scambio e
tebello frequenti mulinelli
sul consumo delle merci,
e correnti d’acqua causati
una sorta di dazio. Dopo
dalle diverse profondità.
il Tombon, il naviglio si
Chi aveva la sventura di
immetteva nella fossa in-
cadere in acqua in quel
terna e iniziava il suo per-
punto veniva spesso risuc-
corso verso sud lungo via
chiato dalla corrente. La
Fatebenefratelli. Da qui,
credenza popolare voleva
percorreva via Senato, via
che fossero proprio i morti
San Damiano, via Visconti
dell’antico cimitero di San
di Modrone, via France-
Marco a ghermire gli sven-
sco Sforza, via Santa Sofia,
turati. Per questo motivo,
via Molino delle Armi, via
Montebello divenne triste-
De Amicis e via Carducci,
mente noto come il “ponte
andando a creare un cer-
dei suicidi”. Il laghetto si
chio quasi completo at-
inserisce nel Naviglio della
torno al centro della città
Martesana, un canale arti-
(rimaneva scoperto solo il
ficiale realizzato nel 1496,
tratto del Castello Sforze-
al cui progetto pare abbia
sco). Il percorso era quello
contribuito Leonardo Da
dell’antico fossato difensi-
Vinci, sebbene esistano al
vo, costruito a ridosso del-
proposito parecchie opi-
la cinta muraria. Il laghetto
nioni contrastanti. Lo sco-
di via San Marco, come la
po era quello di collegare,
maggior parte della fossa
via acqua, il lago di Como
interna, è stato interrato a
con Milano tramite un ca-
partire dagli anni ’20 del
17
II _ Contesto
Fig. 4 Laghetto di San Marco
18
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
secolo scorso. Se nel pas-
scena e lo spazio pubblico
sato le numerose immagi-
che, circoscritto tra aiuole,
ni storiche o dipinti ci mo-
bar e ristoranti, si identifica
strano le donne lombarde
cosĂŹ come spazio di risulta
chine verso l’acqua lavan-
e di passaggio, piuttosto
do i panni nel laghetto, ad
che come luogo fruibile in
oggi il Naviglio coperto si
grado di rappresentare la
presenta come una piazza
vita collettiva della comu-
multifunzionale che acco-
nitĂ .
glie dehors di ristoranti, installazioni
artistiche
e
parcheggi, circondata dai palazzi storici giĂ presenti prima della chiusura: le automobili dominano la
19
II _ Contesto
Fig. 5 [sinistra] Opere per la copertura dei Navigli Fig. 6 [destra] Via San Marco negli anni ‘20
20
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
II.2 Contesto urbano Il nostro progetto vuole in-
spazio ad un grande par-
serirsi in un ben più ampio
cheggio e a diverse realtà
progetto, quello della ria-
culinarie: sono presenti in-
pertura dei tratti dei Navi-
fatti ristoranti, con cucina
gli attualmente sotterrati.
italiana, moderni ed ele-
In particolare il luogo scel-
ganti, come il “Botinero” e
to è uno dei più suggesti-
il “Timè”, ma anche cantine
vi del tracciato, non solo
con cucina e vino interna-
perchè il Naviglio scorre
zionali come “N’Ombra de
ormai nel centro storico
Vin” e infine “Osteria Sten-
della città, ma soprattutto
dhal” con una cucina meno
perché, proprio qui può
raffinata ma pur sempre di
dar vita ad un nuovo e im-
ottimo gusto.
portante luogo pubblico
Il
progetto
del
nuo-
della città. Stiamo parlan-
vo spazio è articolato e
do del nuovo laghetto di
ben definito: il pelo libe-
San Marco, all’incrocio tra
ro dell’acqua rispetto alla
via San Marco e via Bal-
quota stradale è di circa
zan, dove il Naviglio scorre
2,5 m più basso e la lar-
sotto il ponte di via Mon-
ghezza
tebello e successivamen-
fino a quasi 30 m. In riferi-
te aumenta la sua sezione
mento al tracciato storico,
per ridare vita allo storico
l’acqua segue lo stesso
Laghetto.
Attualmente si
disegno, con qualche pic-
presenta come una gran-
cola variazione, ma, osser-
de piazza vuota che lascia
vando la planimetria, la
maggiore
arriva
21
II _ Contesto
Fig. 7 [sopra] Il parcheggio di via San Marco Fig. 8 [centro] Facciata osteria “Stendhal” Fig. 9 [sotto] Facciata ristorante “Timè”
22
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Fig. 10 [sinistra] Rendering del nuovo Laghetto Fig. 11 [destra] Planimetria del progetto di riapertura
tifica chiaramente con la
diviene un patrimonio ar-
nuova. Uno degli obiettivi
tistico, ambientale e ricco
fondamentali del progetto
di storia da poter ammi-
per questo tratto è stato,
rare. La gradinata è fian-
per gli architetti del Poli-
cheggiata sul lato sinistro
tecnico di Milano, quello
da una scala che raggiun-
di far rivivere quello spazio
ge anch’essa la medesi-
pubblico perduto proprio
ma quota, mentre sul lato
con la copertura dello sto-
opposto è presente una
rico Naviglio. Il Laghetto di
rampa pedonale che ga-
via San Marco, da sempre,
rantisce
era luogo di aggregazio-
barriere
ne, spazio con una precisa
allo spazio pubblico, ar-
identità quale piazza pub-
ricchito anche da piccole
blica di acqua e sull’acqua,
aree verdi. Un altro interes-
un palcoscenico per cui è
sante intervento è quello
stato ricreato una sorta di
che riguarda i dehors per
anfiteatro grazie alla crea-
i locali pubblici, pensati
zione di una gradinata nel
come terrazze sul Laghet-
lato Nord – Ovest: ecco
to, realizzati su strutture
l’accesso
senza
architettoniche
II _ Contesto
che lo specchio d’acqua
23
forma originaria si iden-
24
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
a palafitte che poggiano
e scendere i passeggeri
direttamente
nell’acqua,
e l’ampiezza del Laghetto
oppure, in un caso, come
non crea problemi per le
copertura
dell’imbarca-
imbarcazioni che giungo-
dero. Tali dehors saranno
no dal senso opposto. Non
realizzati quindi ad una
di minore importanza è la
quota di 50 cm in più ri-
vicinanza di questa nuova
spetto alla quota del per-
“piazza” milanese con il
corso ciclopedonale per
più importante distretto di
consentire
transitabi-
promozione del design in
lità pedonale alla quota
Italia, punto di riferimento
sottostante e garantire la
internazionale, centro del-
continuità della suggesti-
lo sviluppo creativo, com-
va passeggiata sull’acqua.
merciale e culturale di Mi-
L’imbarcadero si posizio-
lano: Brera Design District,
na sulla sponda destra
ormai diventato un vero e
orografica e si può rag-
proprio brand. Un’opera-
giungere dalla rampa pe-
zione di marketing terri-
donale. L’approdo è stato
toriale che, attraverso un
pensato come una sorta di
piano di comunicazione
piattaforma in legno lunga
dedicato, punta alla pro-
circa 22 m che si aggiunge
mozione delle eccellenze
alla sponda del Naviglio,
e allo sviluppo commer-
con una larghezza di circa
ciale e immobiliare del
3,50 m. L’approdo sull’ac-
territorio, arricchendo la
qua permette di far salire
proposta culturale e l’ap-
la
i motivi che fanno sì che
tradizione e innovazione
visibilità e partecipazione.
questo nuovo Laghetto,
nel campo diffuso del de-
Contribuisce con la sua of-
nel suo complesso, così ca-
sign. Opera coinvolgendo
ferta a consolidare il ruolo
rico di suggestioni si presti
sia brand e professioni-
di Milano come capitale
a sperimentare installazio-
sti già presenti in Brera
mondiale del design rea-
ni temporanee sull’acqua,
che investitori, sponsor e
lizzando una rete organiz-
piattaforme
espositori temporanei che
zata di relazioni, contatti
assicurate alle sponde per
trovano nelle suggestive e
e informazioni inerenti al
eventi o come esposizioni
uniche location del distret-
territorio proposti attraver-
artistiche a cielo aperto.
to la loro vetrina ideale di
so format semplici, fruibili
promozione. Brera Design
sia dagli addetti ai lavori
District vede nel Fuorisa-
che dal grande pubblico.
lone/Milano Design Week
Sono, quindi, molteplici
ancorate
e
Fig. 12 Rendering del nuovo imbarcadero
II _ Contesto
il momento di maggior
25
peal del distretto, unendo
EVENTO
III
27
III _ Eventp
III.1 “Fa’ la cosa giusta!” Nell’ambito di ricerca ab-
buto di “Terre di mezzo
biamo deciso di focaliz-
editore”, casa editrice nata
zare la nostra attenzione
nel 1994 con un giornale
anche su di un evento che
di strada: una vera e pro-
si svolgesse nella città di
pria fiera nazionale del
Milano,
considerare
consumo critico e degli
come caposaldo tra le no-
stili di vita sostenibili. “Fa’
stre ispirazioni progettuali
la cosa giusta!” si propone
e da cui poter trarre idee
come luogo di incontro e
ed eventuali consigli in
scambio per tutti i cittadi-
merito ad alcuni temi vicini
ni e le realtà desiderose
al nostro progetto.
di vivere secondo crite-
da
L’evento da noi scelto è
ri di sostenibilità sociale,
“Fa’ la cosa giusta”, nato
economica e ambientale.
nel 2004 grazie al contri-
La finalità è quella di far
Fig. 13 Logo dell’evento
28
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
conoscere
e
diffondere
giorni di eventi, laboratori,
sul territorio nazionale le
incontri, presentazioni, de-
“buone pratiche” di con-
gustazioni, spettacoli, più
sumo e produzione e di
di 300 eventi nel program-
valorizzare le specificità
ma culturale per tutte le
e le eccellenze, in rete e
fasce d’età. Solitamente la
in sinergia con il tessuto
sede che ospita l’evento è
istituzionale, associativo e
Fiera Milano City, durante
imprenditoriale locale. Si
i primi giorni del mese di
tratta di una mostra/mer-
Marzo.
cato di prodotti e servizi:
Fig. 14 Evento in “Fiera Milano City”
29
III _ Evento
III.2 Aree tematiche Tutti gli eventi e gli espo-
Pianeta
dei
piccoli:
sitori vengono organizzati
Abbigliamento,
arreda-
in diverse sezioni dedi-
mento, giochi per l’infan-
cate, vere e proprie aree
zia eco-compatibili o del
tematiche. Per l’evento di
commercio equo e solida-
questo anno ne sono state
le, servizi per la cura del
aggiunte alcune, quindi in
bambino.
definitiva sono in tutto un-
Critical fashion: Abbi-
dici. Si spazia dalla mobi-
gliamento e accessori rea-
lità al cibo, dalla cosmesi
lizzati con materiali riciclati
alla turismo. Più precisa-
o di riuso, filati biologici o
mente, all’interno dei pa-
naturali, materie prime or-
diglioni della fiera possia-
ganiche, tinture vegetali,
mo trovare:
ecc, linee realizzate da re-
Abitare
Green:
Arre-
altà del commercio equo
damento e complementi
o all’interno di progetti so-
d’arredo
ciali, in Italia e all’estero.
eco-compatibili
o del commercio equo e
Cosmesi naturale e bio-
solidale , energia prodotta
logica: Prodotti per la bel-
da fonti rinnovabili, bioe-
lezza, la cura del corpo e
dilizia, prodotti editoriali e
l’igiene personale e della
stampa specializzata.
casa realizzati con materie
Area Vegan: Abbiglia-
prime biologiche, naturali
mento, accessori, cosmesi,
o provenienti dalla filiera
alimentazione e stili di vita
del commercio equo.
vegani.
Mobilità
sostenibile:
30
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Biciclette, trasporto pub-
provenienti da agricoltura
blico, car sharing, car po-
biologica, biodinamica, a
oling, veicoli ibridi e elet-
Km0; presidi Slow Food o
trici, prodotti editoriali e
della filiera del commercio
stampa specializzata.
equo e solidale.
Turismo
consapevole
Pace e partecipazione:
e percorsi: Proposte di
Progetti
di
associazioni,
viaggi attenti all’ambiente,
distretti e reti, campagne,
ai diritti dei popoli e dei
Ong, associazioni di tutela
lavoratori, associazioni e
dei consumatori, sindacati,
istituzioni attive nella pro-
prodotti editoriali e stam-
mozione e valorizzazione
pa specializzata.
dei grandi itinerari storici e
Servizi per la sostenibi-
culturali, prodotti editoriali
litĂ : Finanza etica, servizi
e stampa specializzata.
sanitari e assicurativi soli-
Mangia come parli: Pro-
dali, tipografie ecologiche,
dotti provenienti da agri-
vending, materiali compo-
coltura biologica, biodina-
stabili, app e piattaforme
mica, a Km0 o della filiera
sostenibili, progetti di eco-
del commercio equo soli-
nomia circolare, servizi di
dale; prodotti riconosciuti
consulenza.
presidio Slow Food, progetti a difesa della sovranitĂ alimentare. Street Food: Cibo di strada realizzato con prodotti
31
III _ Evento
III.3 Intervista 1_Da dove è nata l’idea di creare questo evento? Che intento ha? Fa’ la cosa giusta! nasce nel 2004 da Terre di mezzo editore, casa editrice nata nel 1994 con un giornale di strada, appunto Terre di mezzo, che nelle sue pagine si occupava di informazione sociale e di stili di vita alternativi. Da questo la nostra attenzione per chi lavora con perseveranza, spesso nell’ombra, alla costruzione di un mondo diverso. Ci piace pensare che lo si possa fare con allegria, scegliendo pratiche quotidiane alla portata di tutti. E’ per questo che, sia per esempio nelle Guide che pubblichiamo come editori, sia gli espositori che contattiamo per Fa’ la cosa giusta!, vogliamo far conoscere decine di possibilità per fare da subito, ognuno in base ai suoi gusti e ai suoi interessi, scelte di giustizia, di equità, partecipazione e rispetto per la persona e per l’ambiente: dai percorsi a piedi e in bici lungo sentieri ricchi di memoria ai gruppi di acquisto solidali, dalla moda critica alle aziende agricole che coltivano in modo biologico, dal risparmio etico a allo sviluppo locale, ecc.
Fig. 15 Logo casa editrice
32
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
2_Quanti espositori coinvolge il Vostro evento? Per quanto riguarda invece il flusso di visitatori? Ogni anno Fa’ la cosa giusta! coinvolge circa 700 espositori, da tutta Italia, anche se la maggior parte provenienti dal Nord, e sempre più presenze dall’estero. Gli espositori sono divisi in aree tematiche che nell’edizione 2017 sono state: pianeta dei piccoli, Critical fashion, cosmesi naturale e biologica, area vegan, abitare green, mobilità sostenibile, turismo consapevole e percorsi, mangia come parli, street food, pace e partecipazione, servizi per la sostenibilità, oltre ad alcuni spazi speciali: territori resistenti, economia circolare, ecowedding. Accanto alla parte espositiva, c’è un intenso programma culturale, che nell’edizione del 2017 ha contato più di 400 tra incontri, dibattiti, convegni, laboratori, spettacoli, showcooking, concerti, film ecc., proprio perché l’idea della fiera è di fare un “percorso culturale” verso degli stili di vita sostenibili per tutti, e a questo riguardo è interessante il numero delle scuole che vengono in visita alla fiera, e anche quest’anno sono stati 3.000 gli studenti che sono passati. I visitatori sono stati 70.000 nei 3 giorni di manifestazione e 550 i giornalisti accreditati. 3_Rispetto alle sei aree tematiche da Voi proposte, che peso riveste l’agricoltura a km0? E l’abitare Green? La sezione dedicata al cibo e all’alimentazione racchiude circa 120 espositori. Di seguito i criteri utilizzati per la selezione: prodotti biologici, presidi slowfood, prodotti a “km zero”. La sezione dedicata all’abitare green raggruppa, invece, circa 30 espositori. Questi i settori principali: energie rinnovabili, arredamento green e complementi d’arredo eco- compatibili o del commercio equosolidale, impianti di filtraggio acqua, bioedilizia, editoria e stampa specializzata.
33
III _ Evento
4_Da dove nasce il logo dell’evento? Alla terza edizione della fiera, cioè nel 2006, abbiamo chiesto a un gruppo di giovani creativi di rappresentare graficamente la fiera, e loro ci hanno proposto questo logo che è un fiore, ma anche un frutto, ma anche i colori diversi dei “petali” che sono le varie sezioni, ma anche l’arcobaleno, e.... ciò che ognuno vi vuol leggere! 5_ Avete mai pensato di organizzare attività corollarie sparse per la città durante la durata della fiera? Abbiamo fatto qualche sperimentazione nella seconda e terza edizione, quando la fiera era a “Superstudio più”, in via Tortona. Poi, dato il numero sempre crescente
Fig. 16 Pace e partecipazione
34
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
di espositori e di visitatori, abbiamo dovuto spostarci nei padiglioni di Fieramilano, che a parte essere una location esteticamente brutta, non favorisce e non permette un “travaso” di gente da un altro posto della città. Abbiamo fatto però altri eventi sempre legati ai temi della fiera, in altri momenti dell’anno: per esempio per 3 anni abbiamo organizzato in occasione della settimana della moda a settembre l’unico e primo evento sulla moda critica “So critical so fashion”. Sul tema sovranità alimentare e cibo abbiamo organizzato 3 edizioni di “Kuminda, il festival del diritto al cibo”. 6_ Che cosa credete debba avere un ristorante per essere considerato ecosostenibile? Un ristorante può essere considerato sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale, alimentare ed economico. Dal punto di vista ambientale per esempio: mobili e complementi d’arredo fabbricati con materiali naturali e attraverso processi non inquinanti attraverso processi artigianali, tecniche di costruzione tradizionali rispettose dell’ambiente, apparati a risparmio energetico (lampadine, elettrodomestici, caldaie ad alta efficienza, coibentazione degli edifici, riciclo acqua piovana), energia prodotta da fonti rinnovabili (pannelli solari fotovoltaici, pannelli solari termici, impianti e caldaie a biomassa, impianti geotermici, impianti mini eolici, impianti mini idroelettrici, pompe di calore) Dal punto di vita sociale per esempio: inserimento lavorativo di persone svantaggiate, extracomunitari, richiedenti asilo, situato in un quartiere problematico, potrebbe essere stimolo o punto di riferimento culturale. Dal punto di vista alimentare: offerta di prodotti biologici, biodinamici, stagionali, prodotti a km0, presidi slowfood, prodotti del commercio equo, trasparenza nell’origine dei prodotti e nella filiera.
35
III _ Evento
Fig. 17 [sopra] Pianeta dei piccoli Fig. 18 [sotto] Critical Fashion
36
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Dal punto di vista economico: trasparenza nel pagamento ai produttori secondo un prezzo equo, che rispetti i lavoratori, comunicazione ai clienti di questa scelta, che può anche comportare forse un prezzo più alto, ma probabilmente un “giusto prezzo”, che tiene conto di tutti i costi, non solo quelli di produzione, ma anche quelli sociali, di promozione del territorio e della comunità che produce quei prodotti. 7_ Rivage, il nostro progetto, è un ristorante elegante e moderno, all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, con l’intento però di promuovere/incentivare i principi dell’ecosostenibilità, tramite l’utilizzo di materie prime provenienti da agricoltura a km0, l’installazione di impianti di filtraggio dell’acqua e di pannelli fotovoltai-
Fig. 19 Abitare Green
Rivage, così come progettato, sembrerebbe rispecchiare i criteri di sostenibilità e i valori promossi da Fa’ la cosa giusta!. Crediamo, tuttavia, che sia importante un maggiore impegno anche dal punto di vista sociale, dando possibilità di impiego oppure offrendo un percorso di formazione a delle persone svantaggiate o in situazioni di difficoltà. La dimensione sociale della sostenibilità non va sicuramente trascurata. 8_ Cosa credete possa essere aggiunto nel nostro progetto? Come già detto l’aspetto sociale e l’aspetto economico, nel senso di occasione per “educare” al giusto prezzo. 9_ In che modo si potrebbe pubblicizzare il nostro ristorante all’interno dell’evento? Attraverso quali canali? (Es: brochure, piccolo stand, assaggi) Se riusciste a realizzarlo, potreste sicuramente occuparvi della gestione di un punto ristoro in fiera. La vostra presenza sarebbe accompagnata e sostenuta dai vari strumenti di comunicazione che mettiamo a disposizione per gli espositori (sito web, fb, twitter, catalogo cartaceo e catalogo on line). Inoltre potreste lanciare il ristorante proprio in fiera offrendo ai visitatori di Fa’ la cosa giusta! degli sconti o delle promozioni che possano essere da stimolo per visitare e apprezzare il ristorante anche nel post- fiera. Oppure far venire qualche produttore e affinché i visitatori lo possano incontrare, e magari ascoltare direttamente come, dove produce, la “storia e la passione” di ciò che si mangia!
III _ Evento
giusta!”?
37
ci. Credete che possa rispecchiare i valori di “Fa’ la cosa
CONCEPT
IV
39
IV _ Concept
IV.1 Design e ristorazione Con il passare degli anni e
ma soprattutto per gli oc-
il conseguente succedersi
chi. Gustare, infatti, un’ot-
di diverse mode, l’impor-
tima cucina in un ambien-
tanza del cibo è diventata,
te caratterizzato da scelte
in modo lampante, ele-
originali in fatto di estetica
mento che va oltre la pura
e di comunicazione som-
sussistenza. Siamo entra-
ma i piaceri. L’aspetto del
ti così in una dimensione
piatto preparato, la mise
più complessa e di pari
en place, il logo, l’ideazio-
passo abbiamo assistito
ne dei nuovi prodotti per
alla tendenza ormai chiara
la tavola e la definizione
della trasformazione dei
dell’ambiente che acco-
ristoranti in luoghi che tra-
glie il rituale del pasto non
smettono forti contenuti
avvengono ormai in modo
su cui vale la pena indu-
casuale ma hanno a che
giare mentre si mangia. Il
fare con il mondo della
ristorante piace e inizia ad
progettazione.
essere scelto non solo per
zione che, dunque, è anda-
il cibo che propone, ma
ta ben oltre la pura ricerca
anche per l’esperienza che
di uno stile ma si è spinta
in esso si può vivere. Nella
fino alla creazione di una
nuova tendenza dei consu-
“dining
mi di qualità la ristorazione
inoltre, interessante notare
incontra il design che ha il
come il design abbia ruo-
compito di rendere il cibo
li diversi nelle diverse fasi
un piacere per il palato,
della vita di un ristorante.
Progetta-
experience”.
E’,
40
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Appena aperto, quando il
tempi, così come con la
ristorante rappresenta una
concorrenza.
novità assoluta, l’aspetto
Esistono diverse tipolo-
(arredo, colori, luce, ma-
gie di ristoranti, a secon-
teriali, atmosfera) è tutto,
da delle specialità offerte,
rappresenta il principale
della tipologia di clienti,
strumento di vendita, ciò
del tempo di permanenza
che la gente vede e com-
per il pasto, della colloca-
menta, il passaparola. Ter-
zione del locale e dello sti-
minata la fase di assesta-
le del locale: si spazia così
mento, il cibo e il servizio
da ristoranti tradizionali,
diventano prioritari e il de-
pizzerie, fast food, tratto-
sign fa da sfondo a tutto il
rie, fino ad arrivare a risto-
resto, motivo per cui mol-
ranti stellati. Indipenden-
to spesso questo genere
temente da questi fattori
di locali ha una longevità
però, tutti i ristoranti, come
limitata nel tempo. Dopo
in genere le altre strutture
qualche anno, infatti, i ge-
ricettive, sono costituiti da
stori prendono spesso in
un insieme di funzioni di-
considerazione la possibi-
verse che il progetto deve
lità di ristrutturare il locale,
coordinare e rendere inte-
per restare al passo con i
ragenti, seguendo sempre
Fig. 20 Ristorante “Grotta Palazzese”
41
IV _ Concept
e comunque ciò che le di-
coordinata. Parallelamente
verse normative prescrivo-
la progettazione deve es-
no. La prima azione fonda-
sere preceduta da una pia-
mentale da affrontare nel
nificazione dettagliata del-
progetto di un ristorante
la futura organizzazione
è la definizione del mood
funzionale. E’ utile partire
del locale, cioè del suo ca-
studiando il tipo di menù,
rattere,
dell’immaginario
il tipo di servizio e le mo-
e del target ad esso colle-
dalità di fruizione del risto-
gato. Questo immaginario
rante da parte dei clienti
è indispensabile per l’ela-
(singoli, coppie
borazione del progetto,
gruppi). Dalla definizione
sia per quanto riguarda gli
del tema del ristorante e
aspetti
dell’articolazione
di tutte le cose preceden-
spaziale dei vari ambien-
temente elencate, si passa
ti sia per gli altri ambiti
alla realizzazione del suo
di lavoro del designer: è
logo, della grafica utilizza-
indispensabile mettere a
ta per le diverse superfici
fuoco in maniera chiara le
o oggetti, della mise en
caratteristiche intrinseche
place e delle uniformi per
del concept, che si riflet-
il personale. La mise en
teranno poi nell’immagine
place dovrà essere parti-
oppure
42
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
colarmente curata e potrà
della gestione del layout
Alimenti esposti, pentole
essere diversa a pranzo e a
spaziale: si trovano, in ge-
che bollono, cuochi che la-
cena: rappresenta una del-
nere, due spazi principa-
vorano: questa è la nuova
le parti essenziali dell’inte-
li, ossia uno spazio per il
scenografia di molti risto-
ro progetto, per la quale
pubblico, in questo caso
ranti per comunicare sen-
è necessaria un’attenzio-
l’ambiente destinato alla
so di pulizia, quasi di tra-
ne particolare nella scelta
consumazione del cibo,
sparenza, in modo che chi
dei corredi e degli abbi-
e di una parte riservata al
entra possa sentirsi bene
namenti. Possiamo trova-
personale, principalmente
anche prima di mettersi al
re soluzioni più “leggere”
dedicata alla conservazio-
tavolo a mangiare. Questi
oppure fortemente carat-
ne e alla preparazione de-
ambienti
terizzate, dove l’immagine
gli alimenti, e al personale
re essenziali e allo stesso
coordinata riguarda tutte
stesso.
tempo funzionali, dimen-
devono
esse-
le componenti. Tutti que-
Il cuore pulsante dei
sionati secondo il numero
sti accorgimenti fanno in
ristoranti è l’area dedica-
dei coperti, la tipologia
modo che la qualità del
ta alla preparazione dei
del ristorante, la diversità
design non debba essere
cibi, la cucina. Da qualche
di menù, così come la ro-
considerata come un sosti-
anno sono sempre di più
tazione dei clienti. Detto
tuto della qualità dei cibi,
gli chef che hanno trasfor-
locale dovrà avere dispen-
ma bensì come un valore
mato questi spazi, i loro
se dove poter disporre
aggiunto in grado di cre-
laboratori, una volta collo-
le stoviglie e gli utensili,
are un vantaggio nei con-
cati nella zona più interna
avere banchi per la mani-
fronti della concorrenza.
della struttura, in cucine
polazione degli alimenti in
a vista dove chi mangia
materiale resistente e non
può vedere cosa mangia.
assorbente, avere lavelli in
Non va certamente dimenticata
l’importanza
gni dell’esercizio muniti di
cata una zona riservata al
rubinetti di acqua potabile
lavaggio e alla raccolta de-
fredda e calda, pareti con
gli scarti, la quale deve es-
rivestimenti impermeabili
sere progettata e collocata
e lavabili e cappe di aspi-
possibilmente vicino ad
razione appropriate per la
un’uscita per facilitare lo
raccolta dei prodotti del-
smaltimento dei rifiuti sen-
la combustione e dell’e-
za interazione con le ma-
salazioni
dalla
terie prime. I percorsi del
cottura dei cibi. La cucina
cibo, infatti, devono essere
professionale a volte è er-
attentamente progettati, al
roneamente
identificata
fine di evitare “incroci”, in
con la sola area cottura. In
particolare tra i cibi pron-
realtà è più corretto par-
ti e gli scarti. È bene pro-
lare di un sistema di pro-
gettare di conseguenza gli
duzione che va dall’arrivo
spostamenti del personale
delle derrate, fino alla di-
e dei clienti evitando situa-
stribuzione del pasto cal-
zioni di ingorgo, per evi-
do/freddo. Di conseguen-
tare il disagio degli utenti
za, per la parte finale del
e per ottimizzare il lavoro
derivanti
Fig. 21 Mise en place, ristorante “Lume”
IV _ Concept
“ciclo produttivo” va dedi-
43
numero adeguato ai biso-
44
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
del personale. Va altresì
dovrà tenere conto anche
considerata la necessità di
delle
progettare luoghi idonei
che in cui si trova l’edificio.
per il deposito e la conser-
Andranno inoltre previsti
vazione delle materie pri-
spazi di servizio dedicati al
me. La fase di conservazio-
personale, spogliatoi con
ne è infatti fondamentale
relativi bagni e ambienti
per il mantenimento delle
che fungano da deposito
proprietà organolettiche e
per le attrezzature per la
per l’igiene degli alimen-
pulizia.
condizioni
logisti-
ti, e per questo motivo ci
Altro spazio vitale, non-
si serve di celle frigorifere
ché fulcro dello spazio
dotate di porta a barriera
pubblico è la sala da pran-
d’aria, in cui stoccare le
zo. Ambiente dove il pro-
derrate separate per tipo.
gettista può dar sfogo alle
Può essere utile valutare
proprie idee, meno vinco-
un accesso per le merci
late ad una ferrea norma-
differente da quello per il
tiva. E’ così che possiamo
pubblico, un ingresso fa-
trovare sale da pranzo
cilmente raggiungibile dai
molto diversificate tra loro:
fornitori. A questo scopo si
dalla più tradizionale, a
45
IV _ Concept
Fig. 22 Cucina a vista, ristorante “Murano”
46
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
quella posta sulla terrazza
te se si punta alla privacy,
di un qualche grattacielo
oppure possono rimanere
dove è possibile gustare
“aperte” per mostrare l’in-
il proprio piatto con uno
terno del locale, e questo
sguardo sullo skyline, pas-
vale anche al contrario
sando per sale da
dall’interno. Questa scelta
pranzo con la cucina e
rappresenta senz’altro una
la sua brigata “in vetrina”,
cifra stilistica del locale e
oppure quelle in cui ad es-
varia in funzione del tipo
sere in vetrina sono i com-
di clientela alla quale si
mensali che, grazie a gran-
rivolge la struttura che si
di vetrate, sono posti alla
sta progettando. Un locale
diretta vista dei passanti.
d’élite punterà maggior-
Infatti le aperture in gene-
mente sulla privacy, ma
re, specialmente le vetrate,
potrebbe essere utile, per
possono essere scherma-
altri tipi di locali, proget-
Fig. 23 Ristorante “Papillon”
47
IV _ Concept
Fig. 24 Ristorante “Uliassi”
tare pareti il più possibile
contenimento del costo,
sonore, in grado di aiutare
trasparenti, soprattutto se
ma anche al fine di evitare
la comprensione del tema
il locale è di piccole di-
l’errore ricorrente di crea-
scelto per il ristorante. I
mensioni e lo si prevede
re spazi molto pesanti, che
materiali scelti, invece, do-
molto frequentato.
stancano facilmente.
vranno invitare il cliente a
L’obiettivo principale è,
L’interior designer deve,
toccare le superfici, senza
comunque, fare in modo
inoltre, accontentare tut-
però distogliere l’attenzio-
che l’arredo non abbia
ti i sensi dei futuri clienti,
ne per il cibo, il cui aspet-
solo un aspetto funzionale
non solo l’impatto visivo.
to dovrà sempre essere al
ma che trasmetta agli uten-
Non di minore importan-
primo posto, indifferente-
ti un messaggio che sia in
za l’attenzione posta negli
mente dal concept scelto
linea con la filosofia del lo-
stimoli uditivi e olfattivi: si
per il ristorante.
cale. Il tutto va raggiunto
potrebbe disporre di un’a-
La sala dovrebbe preve-
non caricando eccessiva-
deguata musica di sotto-
dere un allestimento va-
mente gli interni del risto-
fondo, che non disturbi le
riabile a seconda dell’oc-
rante con arredi e finiture
diverse conversazioni, o
casione, con un’atmosfera
decorative,
accorgimen-
in alternativa pensare alla
più casual a pranzo, intima
to non solo finalizzato al
realizzazione di atmosfere
e formale a cena. Questo
48
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
risultato è raggiungibile
alcuni casi un vero e pro-
attraverso una sistemazio-
prio cocktail bar), che nel
ne dei tavoli flessibile, rag-
corso degli anni si può tro-
gruppando i tavoli in di-
vare sempre più frequen-
versi luoghi, o calibrando
temente, che non funga
l’illuminazione
artificiale.
solo da supporto al servi-
Le luci, infatti, rappresen-
zio ai tavoli, ma che diventi
tano un aspetto da non
uno spazio a sé, un luogo
sottovalutare, ma che deve
in cui poter consumare un
essere pensato con cura. E’
drink nell’attesa che il pro-
provato, infatti, che le per-
prio tavolo sia pronto, o
sone tendano a parlare a
dove potersi rilassare nel
voce alta quando la sala è
momento successivo alla
illuminata a giorno, mentre
cena.
abbassando la luce si vie-
Ultimo ma non per im-
ne a creare un’atmosfera
portanza è lo spazio da
più intima che fa abbassa-
dedicare ai servizi igienici
re automaticamente anche
per il pubblico, i quali do-
il volume della voce del-
vranno essere separati da
le persone presenti. Ele-
quelli del personale, e mu-
mento innovativo è, però,
niti di antibagno. Dovran-
la presenza di un bar (in
no essere previsti servizi
49
IV _ Concept
Fig. 25 Cocktail bar
per disabili e, in genera-
sperimentali, appare come
le, si dovrebbero attuare
un esercizio interdiscipli-
scelte progettuali che ga-
nare, in cui il progettista
rantiscano
l’accessibilitĂ
deve coordinare molte-
di gran parte della sala ai
plici saperi, dando forma
portatori di disabilitĂ .
ad uno spazio che diverrĂ
Ecco che quindi la progettazione
degli
spazi
destinati al consumo collettivo del cibo, semplici ristoranti o nuovi concept
parte di una vera e propria esperienza.
50
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
IV.2 Case history Ratanà Via G. De Castilla, 28 Milano
Il ristorante Ratanà può es-
una vera e propria offici-
ristorante, in quanto ospi-
sere considerato l’emble-
na. Boiserie e tavoli sono
ta diversi oggetti e dialoga
ma del riutilizzo: “ospitato”
stati realizzati in lastre di
con l’ambiente della cuci-
all’ interno di un edificio
ferro cerato, affinché sia-
na; essa si trasforma, per la
liberty, prima di utilizzato
no evidenti le striature del
sua particolarità e unicità,
come magazzino ferrovia-
processo di laminazione. Il
in un elemento totemico
rio, vuole riportare in luce
pavimento, in massello di
e distintivo del luogo. Lun-
la
industriale
rovere oliato, ricorda le tra-
ghe
del luogo attraverso l’uso
versine di legno dei binari.
possono essere spostate,
di materiali legati a quel-
La sala ha come fondale
anche dagli stessi clienti,
la tradizione. Tutti gli ele-
un’enoteca, realizzata as-
rendendo semplice la mo-
menti di arredo sono, infat-
semblando sottili lastre in
dulazione della luce sulla
ti, stati realizzati sul posto
ferro, che diviene oggetto
sala e il suo allestimento. Il
utilizzando lo spazio come
vivo e attivo all’interno del
bar è uno spazio più rac
vocazione
lampade
pivottanti
re vini e assaggi sul lun-
di 4.500 mq il cui terreno
go bancone in bardiglio.
è stato portato apposita-
Il nome del ristorante è
mente da fuori, come ga-
ispirato alla figura di Don
ranzia di assoluta assenza
Giuseppe Gervasini, det-
di inquinanti, e i cui pro-
to el pret de Ratanà, pre-
dotti vengono continua-
te-guaritore vissuto nella
mente controllati.
prima metà del Novecen-
Il Ratanà vuole, così,
to. Figura controversa e
recuperare non solo uno
difficile da decifrare che ri-
spazi ma anche la solida
mane nella memoria di mi-
tradizione della cucina mi-
gliaia di milanesi come un
lanese e lombarda, rein-
religioso che curava con le
terpretandola secondo i
erbe coltivate in giardino,
valori e le esigenze della
scontroso e grossolano.
ristorazione contempora-
Questo, forse, è anche uno
nea.
dei motivi per cui accanto
IV _ Concept
Fig. 27 [destra] Sala da pranzo
al ristorante sorge un orto
51
Fig. 26 [sinistra] Vista del bar
colto dove poter degusta-
52
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Erba Brusca Alzaia Naviglio Pavese Milano
Erba Brusca nasce come
si propone proprio come
dehors si può pranzare
prosecuzione di un vec-
anello di ricongiunzione
all’ombra di un pergola-
chio e glorioso locale mi-
con la dimensione rurale.
to di fianco alle vasche
lanese, l’Osteria del Tu-
Il progetto degli interni e
dell’orto e con la vista che
betto, che Alice Delcourt
degli esterni, a cura di rga-
spazia sul verde dei campi
insieme a Cesare Battisti
studio, riflette lo spirito e
e su un grazioso giardino
e a Danilo Ingannamorte
la filosofia del ristorante:
dove rilassarsi e godere
del Ristorante Ratanà han-
materiali naturali, atten-
del sole o del fresco. All’in-
no deciso di recuperare.
zione ai particolari, colori
gresso, le biciclette dell’
Al confine tra campagna e
dell’orto e tante bottiglie
Erba Brusca sono a dispo-
città, dove una volta c’era-
di vino esposte alle pareti
sizione dei clienti per pas-
no le marcite e tanta ace-
in un mobile-libreria che
seggiate lungo il naviglio.
tosella, ovvero l’ erba bru-
reinterpreta la forma del-
Un ristorante diverso da
sca, nei campi, il ristorante
le cassette di frutta. Nel
tutti gli altri, entusiasman-
uno scenario familiare ma
permette anche di essere
dal sorprendente respiro
indipendenti per quanto
internazionale. La bellezza
riguarda alcuni prodotti,
di veder crescere le piante
tra i quali numerose pian-
dalla terra che si ha lavora-
te aromatiche, e di limita-
to non è relegabile a una
re molti acquisti, avendo
categoria riduttiva moda-
sempre un prodotto fresco
iola o eccentrica. L’orto
e proveniente da agricol-
permette di rimanere le-
tura biologica.
gati ad una dimensione del cibo più immediata, connessa
alla
stagiona-
lità e alla cura della ma-
Fig. 28 [sinistra] Veranda esterna Fig. 29 [destra] Sala da pranzo
IV _ Concept
teria prima. Tutto questo
53
te per la capacità di creare
54
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Miso di Riso Borgo degli Albizi, 54 Firenze
Un bistrò nel cuore di Fi-
le pareti e si allargano al
renze dove assaporare del
massimo
nel
Consapevoli di quanto
buon cibo biologico: que-
cortile interno, con arre-
importante sia la scelta e
sto è Miso di Riso. Miso di
di tipici dei giardini di un
la fonte dei prodotti utiliz-
Riso è un bistrò biologico
tempo, in ferro, di diversi
zati, a Miso di Riso si può
ed è anche un po’ giardi-
stili e colori.
trovare pane macinato a
splendore
equo e solidale.
no e un po’ salotto. Presso
C’è anche una piccola
pietra,
lasciato
lievitare
questo locale si seguono
bottega bio. Il cibo è sano,
naturalmente dalle 36 alle
diete vegetariane, vegane,
fresco e naturale: ogni
48 ore e cotto a legna, olio
crudiste e macrobiotiche.
prodotto è certificato bio-
extravergine
Un posto insolito, nel cuo-
logico e proviene, fin dove
tra i migliori oli del nostro
re del centro storico di Fi-
è possibile, da piccole
paese, caffè mono origine
renze, dove le piante scen-
aziende locali a km zero o
100% arabica, tostato arti-
dono dal soffitto, rivestono
dal circuito del commercio
gianalmente, sale integra-
selezionato
saline tra Trapani e Marsa-
a LED di ultima genera-
la, intorno all’isola di San
zione, il 100% dell’energia
Pantaleo, e così via. Cibo
elettrica che viene consu-
sano in pentole sane: per
mato proviene da fonti rin-
cucinare vengono utilizza-
novabili e per l’irrigazione
te le “Pentole della Salu-
delle piante è stato costru-
te” in metal ceramica agli
ito un sistema di raccolta
ioni d’argento, contro l’in-
dell’acqua piovana. Si può
quinamento del cibo per
acquistare tutto quello che
la salute dell’organismo;
si vede: oltre ai prodotti,
teflon e simili sono bandi-
le piante, gli arredi, fino
ti, così come il microonde.
alle ceramiche artigiana-
I locali, nei quali vengono
li e coloratissime su cui si
ospitati a rotazione artisti e
mangia.
artigiani che vogliono farsi
Fig. 30 [sinistra] Vista del bar Fig. 31 [destra] Sala da pranzo
IV _ Concept
conoscere, sono illuminati
55
le raccolto a mano nelle
56
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Il Tegolo Via Di Corliano, 16 Cerreto Guidi (FI)
Al Tegolo la Toscana vie-
zione. L’arredamento in sti-
ri dimessi dalle aziende,
ne raccontata sul piatto,
le vintage anni ’70, mesco-
i lampadari sono fatti con
rivisitata con tanta allegria.
lato ai vecchi “mobili della
materiale vario di recupe-
ll Tegolo è un ristorante
nonna”, è curioso e brillan-
ro, le tende sono frutto di
immerso nel verde delle
te. Ma non solo: è intera-
patchwork di pezze di fine
colline fiorentine, intera-
mente costruito con mobili
campionario, alcuni mobili
mente arredato seguendo
e materiali che erano stati
vengono direttamente da
la filosofia del riuso. Rac-
gettati via e che, una volta
piattaforme
cogliendo l’eredità di un
rimessi genialmente in se-
Si viene così a creare un
posto che esisteva da qua-
sto, restaurati e rivitalizzati
ambiente caldo, colorato e
rant’anni, è stato trasfor-
attraverso l’arte, sono stati
confortevole dove ciascu-
mato in un locale intriso
riportati a nuova vita. I ri-
no di noi può riconoscere
di creatività, attraverso un
vestimenti interni, invece,
una parte del suo passato
attento lavoro di progetta-
sono frutto di campiona-
in quanto ogni materiale
ecologiche.
Fig. 33 [destra] Sala da pranzo
frammento
tine toscane. Finita la cena
di storia comune. Il menù
vi è, inoltre, la possibilità
è molto vario, spazia dal-
di acquistare qualche bi-
la cucina di terra a quella
stecca da portarsi a casa
di mare, con la possibilità
o qualche etto dei miglio-
di gustare anche diverse
ri affettati realizzati local-
pizze. Per quanto riguar-
mente. Inoltre, il Tegolo è
da le diverse preparazio-
anche albergo: conforte-
ni a base di carne è stata
vole, funzionale, semplice.
attivata una vera e propria
Dopo una gustosa cena si
macelleria dentro al risto-
può, infatti, passare una
rante dove i clienti hanno
notte immersi nel cuore
la possibilità di scegliersi e
della campagna toscana,
veder tagliare sotto i pro-
assaporando la tranquillità
pri occhi le migliori fioren-
e il relax.
IV _ Concept
Fig. 32 [sinistra] Dettaglio illuminazione
un
57
racconta
58
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Silo 39 39 Upper Gardner Street Brighton
Silo 39 non è solo un risto-
attenzione agli sprechi ma
in altre coltivazioni. E’ un“-
rante, ma anche una birre-
anche la sperimentazione
d a re - a v e re ” e t i c a m e n t e
ria, con produzione in loco,
di un sistema integrato per
garantito. Anche l’esteti-
e caffetteria. Il progetto è
il recupero degli scarti e
ca del locale è in armonia
stato concepito partendo
rifiuti della cucina e della
con il concept: l’arredo è
dal desiderio di innovare
sala: dalle campagne vici-
realizzato con materiale di
l’industria alimentare di-
ne arrivano le materie pri-
scarto. Viene scelto il riuso
mostrando nel contempo
me stagionali in forma eco-
prima del riciclaggio: i mo-
il rispetto: il rispetto per
sostenibile a km 0 e bio,
bili sono fatti di materiali
l’ambiente, il rispetto per
gli avanzi del locale ven-
che altrimenti sarebbero
il cibo e il rispetto per il
gono,
successivamente,
stati sprecati e realizzati
nutrimento dato ai nostri
trasformati da una macchi-
con innovazione per servi-
corpi. Questo ha compor-
na per il compost, rispediti
re la funzione. Inoltre i pro-
tato non solo una grande
ai coltivatori e reintegrati
dotti consegnati al risto-
di contenitori riutilizzabili.
goziare direttamente con
Durante
progettazio-
gli agricoltori, utilizzando
ne è stato tenuto anche
recipienti di consegna ri-
un occhio di riguardo allo
utilizzabili
spreco di energia elettrica:
ingredienti locali che non
sul tetto sono stati installa-
generavano
ti dei pannelli fotovoltaici
macchina presente all’in-
per utilizzare energia rin-
terno di Silo, trasforma gli
novabile, che garantisce
scarti e tagli in un compo-
l’autosufficienza del locale.
sto utilizzato per produrre
La produzione di rifiuti è
più cibo.
la
stata eliminata semplice-
Fig. 34 [sinistra] Facciata esterna Fig. 35 [destra] Cucina a vista
e
scegliendo sprechi.
La
IV _ Concept
mente scegliendo di ne-
59
rante arrivano all’interno
60
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Bell Book & Candle 141 W 10th St. Avenue New York
Un ristorante, recentemen-
nare pensando al concept
aeroponica a basso con-
te aperto nel seminterrato
alla base del locale. Da
sumo energetico: questa
di un palazzo del West Vil-
Bell, Book & Candle lo chef
tecnica permette di con-
lage ed il cui nome è tratto
John Mooney crea il menu
trollare ciò che va in ogni
dal film di Jimmy Stewart
in base a ciò che cresce sul
verdura, con un sistema di
del 1958, che propone
rooftop e agli ingredien-
acqua contenuta e senza
prodotti locali, biologi e
ti che trova al mercato,
terreno, il che significa che
improntati
all’agricoltura
con una predilezione per
nessun additivo o pesti-
sostenibile. La posizione è
piselli, porro selvaggio e
cidi è necessario. Inoltre i
altrettanto particolare: nel
funghi. Il ristorante utilizza,
frutti e le verdure vengono
centro di Manhattan e non
infatti, il suo tetto per cre-
raccolti al loro massimo e
nei pascoli agrari di Red
scere il sessanta per cento
utilizzati immediatamente,
Hook o Long Island City
dei suoi ingredienti attra-
piuttosto che essere con-
come si potrebbe immagi-
verso torri di coltivazione
servati per lunghi periodi
carbonio porta, poi, il rac-
locali, organici, sostenibi-
colto di tutti i giorni in cuci-
li e complessivi. I cicli di
na, per essere trasformato
menu sono stagionali e
in piatti, e nel bar del risto-
fortemente influenzati dal-
rante che funge da vero e
la produzione dal giardino
proprio cocktail bar, dove
torre del tetto aeroponico.
numerose erbe aromati-
Trovando ispirazione nelle
che vengono usate per la
regioni americane e con-
preparazione di cocktail.
centrandosi
I
possono,
contemporaneo e sull’e-
inoltre, salire sul tetto per
clettismo della pentola di
visitare l’orto: un’esperien-
fusione, il cibo di BB & C
za molto piacevole nella
si sforza per un elemento
bella stagione. Il program-
di originalità e individuali-
ma alimentare a BB & C
smo.
commensali
sull’aspetto
IV _ Concept
Fig. 37 [destra] Sala da pranzo
ruota intorno agli appalti
61
Fig. 36 [sinistra] Orto sul tetto
di tempo. Una puleggia in
62
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Relæ Jægersborggade 41 Copenhagen
Il nome “Relæ”, termine
un locale giovane, dinami-
stacchi e i limoni siciliani,
danese per “relè”, fu ispi-
co, sostenibile, sulla base
ma anche il tartufo bianco
rato dal dispositivo elet-
di una filosofia forte e ben
della regione del Piemon-
tronico e dall’immagine di
precisa. La scelta è limitata
te, con i primi prodotti di
un interruttore che si attiva
a due menù, riportati rigo-
stagione fresca. Anche i
per rendere un locale di-
rosamente su carta ricicla-
commensali danno il pro-
namico e pieno di energia,
ta, uno di carne e pesce e
prio contributo: si appa-
e il ristorante era proprio
l’altro vegetariano: quattro
recchia il tavolo in tutta
elettrico fin dal primissimo
portate ciascuno, variabi-
autonomia, prendendo le
giorno.
li a seconda del mercato.
posate ed i tovaglioli da
Relae, dotato di una
I piatti impiegano pochi
un cassetto nascosto sotto
stella Michelin, si inserisce
ingredienti che ricordano
alla base del tavolo, come
nella classifica dei World’s
l’origine siciliana del cuo-
se si fosse a casa propria.
50 Best Restaurants ed è
co, come l’olio d’oliva, i pi-
Una grande cucina a vi-
pranzo. I cuochi servono
che prima erano introvabi-
personalmente
tavoli
li in Danimarca, a frequen-
quasi tutti i piatti, cosa di
tare corsi di degustazione
cui ne vanno fieri così che
e a lavorare direttamente
gli ospiti ricevano le porta-
con i produttori. La vivaci-
te direttamente dalle mani
tà di Relae la si percepisce
di chi le ha cucinate per
nella
loro. Abbinare vini natura-
scoperta che le verdure
li con i piatti diventò una
sanno di verdure, che il
parte della nostra cultura
minimalismo nei piatti non
gastronomica, una parte
è mai fine a se stesso ma
così importante che i pro-
complice di un percor-
prietari hanno addirittura
so ben definito dal cuoco
avviato un’attività di im-
Christian Puglisi.
ai
portazione dei vini, così da
Fig. 38 [sinistra] Mise en place Fig. 39 [destra] Sala da pranzo
quotidianità, nella
IV _ Concept
avere a disposizione vini
63
sta si affaccia sulla sala da
64
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Joost’s Garden Wrapped Waste Free Shipping Container Restaurant Sidney
Un eco ristorante itine-
to” (insieme alle scale per
verticale che ricopre tutta
rante pensato per essere
l’accesso al tetto, alla cuci-
la superficie verticale del
uno spettacolo in viaggio.
na, ai bagni e agli arredi)
container. Ciò che salta su-
Progettato per limitare gli
ed iniziare la propria atti-
bito all’occhio anche meno
sprechi, per assicurare che
vità in un’altra località. Un
esperto è il fatto che tut-
non venga prodotta spaz-
giardino sul tetto, che farà
to è progettato puntando
zatura, che tutto possa es-
crescere alcuni dei pro-
all’ecosostenibilità: tutta la
sere riciclato o composta-
dotti proposti nel menù
materia organica, compre-
to e l’intero edificio possa
(locale e stagionale), è
so il piatto, viene compo-
essere smantellato e/o ri-
ospitato all’interno del pa-
stata per il giardino sul tet-
utilizzato, è stato costrutio
rapetto dove l’irrigazione
to, l’acqua viene raccolta
all’interno di un container
è assicurata da un sistema
sul posto e i servizi igienici
itinerante riconvertito, che
di riciclo dell’acqua, che è
sono super efficienti e di-
potrebbe essere “imballa-
di supporto anche all’orto
spongono di un mini lavel-
per il successivo lavaggio,
un ristorante itinerante con
gli arredi sono realizzati
un ottica di intrattenimen-
con materiali di scarto, le
to molto alta. La terrazza è
pareti sono isolate con la
rivestita in fogli di betulla
paglia e l’energia utilizzata
e gli arredi sono realizza-
è prodotta attraverso un
ti con pallet che formano
generatore alimentato con
sgabelli e tavolini. L’inter-
l’olio della cucina. Il menu
no è molto semplice: tavo-
dipende in larga misura
li e sedute sono costruite
da ciò che è disponibile
artigianalmente; le pareti
nell’orto, o dalle produ-
sono texturizzate grazie a
zioni stagionali degli agri-
scritte fatte a mano a tema
coltori locali. Il container è
evocativo.
IV _ Concept
Fig. 41 [destra] Vista esterna
stato pensato per essere
65
Fig. 40 [sinistra] Vista esterna dall’acqua
lo che riempie il serbatoio
66
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
IV.3 Ispirazioni progettuali Lake’s Restaurant San Paolo, Brasile Mass Arquitetura e Norea de Vitto 2012
Situato nella città di San
specifiche. Quello più pic-
sul lago e dona un senso
Paolo, Lake’s Restaurant è
colo contiene le cucine, gli
di leggerezza alla struttu-
un ristorante giapponese
stoccaggi e gli spogliatoi
ra, che, attraverso forme
sorto in una piccola stri-
per gli addetti ai servizi
semplici e pure, si integra
scia di terra tra un centro
igienici ed è esternamen-
perfettamente
commerciale
questo
te rivestito di pietre vulca-
biente circostante, mentre
piccolo specchio d’acqua,
niche nere. Il volume più
all’interno, lo spazio aper-
dove originariamente vi
grande, invece, contiene la
to e luminoso utilizza una
era un chiosco per la con-
sala da pranzo e permette
tavolozza di colori neutri
templazione del lago. L’e-
una vista di 180 gradi sul
che imita la natura.
dificio è composto da due
lago, attraverso ampie ve-
volumi che si fondono e
trate dal telaio nero. Que-
che contengono funzioni
sto spazio sembra sospeso
e
nell’am-
67
Fig. 43 [destra] Vista dall’interno
IV _ Concept
Fig. 42 [sinistra] Facciata esterna
68
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Naman Spa Da Nang, Vietnam MIA Design Studio 2015
Definita come una “spa
solare creando un piace-
al piano terra. Ingegnoso
senza pareti”, Naman Spa
vole gioco di luci e om-
è il sistema di ventilazio-
è un’oasi tranquilla e lus-
bre sul pavimento e sul-
ne naturale che mantiene
suosa con ventuno sale di
le pareti. Tutte le piante
fresco l’intero complesso,
cura, una palestra e zone
utilizzate sono resistenti
incanalando l’aria a partire
per praticare yoga. L’in-
agli uragani e alle avverse
dal piano terra, la porta nei
tero complesso è ospita-
condizioni climatiche, tipi-
piani superiori.
to all’interno del “Naman
che di questa località, che
Retreat”, albergo a cinque
avvolgono il visitatore e
stelle, in un lussureggian-
annullano quasi completa-
te verde: giardini pensili,
mente la sensazioni delle
pareti verdi e drappeggi
pareti. Una grande piscina
di piante filtrano la luce
è posta al centro dell’atrio
69
Fig. 45 [destra] Giardino del piano terra
IV _ Concept
Fig. 44 [sinistra] Sala trattamenti
70
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Sahid Kuta Lifestyle Resort Bali, Indonesia Enviro Tec 2012
Distante 250 metri lungo
punteggiano il paesaggio
zionale balinese è sottoli-
una vivace strada latera-
balinese. Sempre aperta e
neata dall’incorporazione
le della spiaggia, il Sahid
naturalmente ventilata, la
di materiali locali e rispet-
Kuta Lifestyle Resort of-
zona Beachwalk è costitui-
tosi dell’ambiente con una
fre una nuova tipologia di
ta da una serie di piastrelle
raccolta di acqua piovana
hub Lifestyle. Il progetto
che creano un ambiente
e un sistema di riciclaggio
copre 3,2 ettari e com-
“morbido”. I tetti assumo-
delle acque. Per la funzio-
prende due zone: la pri-
no la forma di un cappel-
nalità e la manutenzione
ma di vendita al dettaglio,
lo che riprende quello dei
a lungo termine, i soffitti
chiamata “Beachwalk”, e
coltivatori locali. Le vigne
sono realizzati con un poli-
l’ Hotel Kuta Bali Resort. Il
e i canali dell’acqua contri-
mero biodegradabile non
progetto si è ispirato ai ter-
buiscono all’atmosfera del
tossico.
reni ricoperti di risaie che
resort. Un’atmosfera tradi-
71
Fig. 47 [destra] Vista del canale principale
IV _ Concept
Fig. 46 [sinistra] Vista della zone Beachwalk
72
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
IV.4 Concept Il progetto degli interni
Rivage si compone di
e degli esterni riflette lo
due strutture separate: la
spirito e la filosofia del ri-
prima, ancorata alla ban-
storante: trasparenza, ma-
china, consiste nel risto-
teriali naturali, semplicità
rante vero e proprio, la se-
e leggerezza, si fondono e
conda si configura invece
danno vita ad una struttu-
come un’installazione sa-
ra galleggiante dalla con-
tellite, autosufficiente dal
formazione sinuosa, che
punto di vista energetico e
richiama, nel layout, le for-
idrico; essa non è raggiun-
me naturali. Ma non solo,
gibile nè accessibile dal
infatti la Nostra struttura è
pubblico, ma è ben visibi-
stato pensata e progetta-
le dalla banchina, dal livel-
ta per creare un ristoran-
lo strada, e in particolare
te
dove
dall’intera sala del risto-
gli scarti fossero ridotti al
rante, caratterizzata da am-
minimo, dal menù fresco,
pie vetrate che danno vita
biologico e con prodotti di
a suggestive visuali sul lus-
stagione coltivati e alleva-
sureggiante orto verticale.
ti in loco o provenienti da
La posizione reciproca dei
aziende agricole selezio-
due elementi strutturali dà
nate del territorio.
vita ad un canale navigabi-
ecosostenibile,
73
IV _ Concept
Fig. 48 Sketch progettuale
74
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
le, percorribile dai battelli
Ma non basta: una gestio-
che transitano lungo il la-
ne sostenibile e rispettosa
ghetto.
dal punto di vista ecologi-
Per venire classifica-
co deve inoltre attuare la
ti come ecosostenibili le
promozione del territorio
strutture devono rispet-
e dei suoi beni naturalistici
tare, in modo rigoroso,
e culturali, con menĂš che
semplici ma fondamentali
valorizzino l’enogastrono-
regole: riduzione e rici-
mia tipica del luogo. Per
clo (attraverso la raccol-
questo motivo la maggior
ta differenziata) dei rifiuti
parte dei prodotti utilizzati
prodotti; risparmio idrico
in cucina proviene da agri-
ed energetico, grazie all’a-
coltura biologica del ter-
dozione
moderne
ritorio, prodotti a Km0 la
disponibili,
cui produzione avviene a
come impianti di raccolta
pochi chilometri di distan-
di acqua piovana, pannel-
za. I vantaggi derivanti da
li fotovoltaici, lampade a
questa produzione sono
basso consumo; utilizzo di
notevoli e si evidenziano
arredi prodotti con mate-
non solo nella riduzione
riali di scarto e/o riciclati.
di fattori legati ad inqui-
delle
tecnologie
Fig. 49 Immagine evocativa
75
IV _ Concept
namento e riscaldamento
nutrimenti
globale, come l’emissio-
apportare tutti gli elementi
ne di anidride carbonica
indispensabili alla crescita
dovuta ai trasporti e l’im-
della pianta. Alcuni tra i nu-
piego di imballaggi per
merosi vantaggi di questo
la distribuzione, ma anche
metodo di coltura si riscon-
nella possibilità di avere
trano nella leggerezza del-
a
prodotti
la struttura, per mancanza
nostrani, più freschi e di
di terra, nell’utilizzo ridotto
stagione, che non hanno
di acqua, ma soprattutto
perso le proprietà organo-
nella possibilità di avere
lettiche a causa di lunghi
un prodotto a Km0 ed as-
viaggi.
solutamente biologico per
disposizione
necessari
ad
A supporto della cucina
l’assenza dell’inquinamen-
viene in aiuto anche l’orto
to del terreno. Anche la
verticale che riveste l’in-
superficie della copertura
stallazione satellite: esso
del ristorante presenta il
sfrutta l’idroponia, ovve-
tema “green”: è prevista,
ro l’arte di far crescere le
infatti, l’installazione di un
piante nell’acqua. La terra
tetto verde di tipo estensi-
è sostituita da piccolissime
vo, uno strato di terreno di
quantità di un substrato
coltura con vegetazione di
inerte collocate in tubi o
altezza limitata, che lungo
colonne entro cui scor-
il perimetro si trasforma in
re l’acqua. Grazie ad una
una vera e propria cascata
pompa si aggiungono i
verde. Numerosi ramoscel-
76
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
li cadenti di edera creano,
talli pesanti, i nitrati e altri
vizio e della cucina: una
così, questa suggestiva ca-
componenti indesiderati,
proposta semplice, fresca
scata che funge anche da
ma non è detto che de-
e biologica, con verdure di
filtro verso i raggi solari.
belli totalmente pesticidi
stagione.
Tutte queste colture, in ag-
e solventi industriali. Filtri
giunta a tutto il fabbisogno
carboni attivi: Le princi-
invece, il nome “Rivage”
idrico dei servizi igienici,
pali caratteristiche dei fil-
questo riprende il conte-
sono servite da un sistema
tri a carboni attivi sono la
sto nel quale viene inserita
di filtraggio dell’acqua che
porosità e la capacità di
la struttura, ovvero la riva
si compone di tre parti.
trattenere alcune sostan-
del Naviglio di San Marco.
Filtri osmosi inversa: con
ze, soprattutto inquinanti
Spinta da questo forte sen-
questa tecnica l’acqua vie-
organici come pesticidi e
timento di sostenibilità, la
ne forzatamente condotta,
solventi industriali. Non ri-
struttura si lega e riprende
alzandone la pressione,
escono ad eliminare inve-
le linee guida dell’evento
attraverso una membrana
ce batteri e nitrati o ad agi-
“Fà la cosa giusta!”, sotto-
semimpermeabile:
pos-
re sulla durezza dell’acqua.
lineando ancora una volta
sono passare solo alcune
Lampade UV: eliminano
il carattere della struttura,
sostanze e in determinate
ogni inquinante microbio-
che si lega e inserisce per-
quantità. La filtrazione ga-
logico.
fettamente
rantisce risultati migliori
Da tutti questi temi ne
rispetto alle altre tecniche
è derivato anche il menù
meccaniche: elimina i me-
che sta alla base del ser-
Per
quanto
riguarda,
nello
spazio
del Naviglio “riscoperto”.
77
IV _ Concept
Fig. 50 [sinistra] Immagine evocativa Fig. 51 [destra] Immagine evocativa
RIVAGE:PROGETTO
V
79
V _ Rivage: progetto
V.1 Esterno V.1.1 Involucro edilizio Il progetto di Rivage si
della banchina. L’involucro
compone
essenzialmen-
edilizio ha origine da linee
te di due macrostrutture:
naturali e sinuose che, par-
quella principale dove si
tendo dallo spazio verde
possono trovare gli spazi
preesistente
dedicati alla ristorazione e
china, creano una forma
una, più piccola, che ospi-
organica che si inserisce
ta l’installazione con l’orto
perfettamente nel nuovo
verticale.
laghetto di San Marco, cer-
della
ban-
Il ristorante ha sede so-
cando allo stesso tempo
pra ad una piattaforma
di massimizzare il perime-
galleggiante
realizzata
tro del lato esposto verso
con una struttura intela-
l’acqua. Il ristorante, posi-
iata al cui interno sono
zionato sulla sponda oro-
presenti i diversi cassoni
grafica di destra, occupa
a sezione quadrata di 70
un’area racchiusa in un ret-
cm che permettono il gal-
tangolo ideale di circa 23
leggiamento. Il pelo libero
metri per 16, lasciando al
che si viene a creare è di
contempo un “corridoio”
circa 60 cm, ciò compor-
per la navigazione con una
ta che il ristorante sia sol-
larghezza di circa 9 metri.
levato rispetto alla quota
Evoluzione della forma
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 80
81
V _ Rivage: progetto
Dalla quota di pelo li-
sono posati pannelli in po-
bero lo “scheletro”, costi-
listirene espanso che fun-
tuito da pannelli sandwich
gono da strato di accumu-
in alluminio e poliuretano
lo e drenaggio per l’acqua.
espanso, autoportanti e
In seguito viene steso un
isolanti, con uno spes-
geotessile con la funzio-
sore di 100 mm, si eleva
ne di filtro, sopra al quale
per un’altezza di 4,70 m.
si trova lo strato di coltura
A chiusura è presente una
vero e proprio composto
copertura piana non pra-
da terriccio e inerti vulca-
ticabile che accoglie un
nici a granulometria con-
giardino di tipo estensivo.
trollata, che ospita la ve-
Tale copertura è realizzata
getazione. Il perimetro Est
con lastre di lamiera gre-
della copertura, aggettan-
cata, il cui estradosso è
te per 1,5 m sullo specchio
ricoperto da pannelli coi-
d’acqua, contiene una sca-
benti e dalla relativa bar-
nalatura nella quale sono
riera vapore (membrana
piantate le radici dell’ede-
bituminosa). A partire da
ra che, cadendo, crea una
ciò inizia la stratificazione
vera e propria cascata ver-
dei materiali necessari alla
de lungo la facciata. Non
realizzazione della coltura:
solo funzione estetica ma
si trova inizialmente uno
anche di filtro verso i raggi
strato impermeabilizzante
solari che penetrano all’in-
antiradice, sopra al quale
terno del ristorante.
Stratigrafia della copertura
Scala 1:10
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 82
83
Tessuto geotessile Substrato di coltura Erba
Barriera al vapore Pannelli coibenti Strato impermeabilizzante antiradice
V _ Rivage: progetto
Strato di drenaggio e aerazione
84
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Scendendo
lungo
la
mature cromatiche; gli ele-
rattere della facciata non
facciata si trova, semi-na-
menti lignei sono interrotti
solo per il vetro che ne
scosta dall’edera, una pa-
dai due differenti ingres-
costituisce la struttura, ma
rete vetrata a tutta altezza
si della struttura: il primo
anche per la diversa pro-
composta da 30 finestre
è dedicato alla clientela,
fondità (la porta è arretrata
aventi un telaio in acciaio
mentre il secondo, utilizza-
in un piccolo atrio aperto).
satinato, la cui larghezza
to dai dipendenti, è attrez-
La facciata Sud è an-
è di 90 cm ciascuno; nel-
zato per lo scarico/carico
ch’essa suddivisa tra una
lo specifico, 24 di questi
delle merci. L’entrata del
facciata continua, con i li-
moduli, si impacchettano
personale presenta una
stelli in cedro, e una parte
l’una sull’altro grazie ad
porta tagliafuoco attraver-
vetrata, che si affaccia sul-
un sistema scorrevole a
so la quale vengono intro-
la sala da pranzo. Le fine-
libro, mentre le rimanenti
dotte le merci; all’ingresso
stre di quest’ultima zona
in prossimità dell’ingresso
principale è stata, invece,
hanno un’altezza limitata
per la clientela sono fisse.
dedicata
maggiore
per un’esigenza di arredo
Affacciandosi sulla fac-
cura nei dettagli e nello
interno. Il tutto si trova di
ciata Ovest, si nota il rive-
spazio che ne sottolineano
fronte alla zona verde del-
stimento a parete realiz-
l’importanza. L’entrata ri-
la banchina che delimita lo
zato con listelli di cedro
servata alla clientela, infat-
specchio d’acqua, ad una
canadese dalle diverse sfu-
ti, è in contrasto con il ca-
distanza di 5 m.
una
85
V _ Rivage: progetto
Prospetto Nord Scala 1:200
Prospetto Sud Scala 1:200
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
Prospetto Est
Scala 1:200
Prospetto Ovest
Scala 1:200
86
87
V _ Rivage: progetto
V.1.2 Rapporto con la banchina La struttura di Rivage è
considerevole area verde
ciò comporta un ingom-
stata progettata in modo
che ancora una volta sot-
bro ridotto sull’area cal-
tale che si potesse inserire
tolinea il carattere naturale
pestabile della banchina.
sinuosamente
all’interno
del progetto. Per quanto
Entrambe le rampe sono
del contesto urbano già
riguarda l’accesso al ri-
sottolineate e protette la-
preesistente senza il biso-
storante, a causa del pelo
teralmente da un parapet-
gno di apportare sostan-
libero di 30 cm superiore
to in vetro che le costeggia
ziali modifiche alla banchi-
rispetto alla quota della
perimetralmente per un’al-
na alla quale è attraccata.
banchina, sono state pro-
tezza di 110 cm; per quan-
Quest’ultima,
realizzata
gettate due pedane per i
to riguarda l’entrata della
in muratura, risiede nella
due diversi ingressi. La pri-
clientela, il parapetto deli-
sponda orografica di de-
ma, dedicata alla clientela,
nea l’atrio aperto e termina
stra e si sviluppa ad una
è composta da due scalini
nella facciata vetrata per
quota inferiore rispetto il
che terminano con una pe-
poi proseguire all’interno
livello strada di circa 2,20
dana raggiungibile, anche,
fungendo da protezione
m. Partendo dalla silhouet-
tramite una rampa che
per i tavoli esposti sul lato
te in pianta del ristorante,
presenta una pendenza
Est del ristorante. La pro-
abbiamo deciso di modifi-
del 6% utilizzabile da per-
tezione è necessaria nella
care le linee che compon-
sone diversamente abili.
sala a causa delle finestre
gono le sponde Sud del
L’ingresso adibito allo sca-
con apertura a scorrimen-
laghetto; ne risulta un’am-
rico e carico delle merci,
to a libro che si aprono to-
pia area pedonabile, alla
contrariamente alla rampa
talmente sull’acqua.
stessa quota della banchi-
per l’ingresso pubblico, ha
na, dove si inserisce una
una pendenza del 10% e
Planimetria prima dell’intervento
Scala 1:1000
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 88
89
V _ Rivage: progetto
Planimetria di progetto Scala 1:1000
Prospetto Est
Scala 1:500
Prospetto Ovest
Scala 1:500
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 90
91
V _ Rivage: progetto
Prospetto Nord Scala 1:500
Prospetto Nord Scala 1:500
92
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
V.1.3 Installazione galleggiante Di
fronte
al
ristorante
prende posto una seconda piattaforma galleggian-
battelli, potrebbe rendere unici i momenti del pasto. L’installazione
dell’orto
te, di dimensioni ridotte:
verticale, ben visibile an-
un’analoga struttura intela-
che dalla banchina e dal li-
iata, con cassoni, sorregge
vello strada, oltre a sensibi-
un’installazione
ac-
lizzare i passanti, rifornisce
cessibile al pubblico, il cui
con i suoi prodotti la cuci-
fulcro è la presenza di un
na: prodotti freschi, a Km0
orto verticale. Posizionata
e assolutamente biologici
leggermente più a Nord
vengono prodotti attraver-
rispetto all’altra struttura,
so la tecnica di idroponia.
riprende la curva sinuosa
Tale tecnica sostituisce la
di quest’ultima per creare
classica terra con substra-
una grande goccia di circa
ti inerti, posizionati all’in-
46 mq. L’effetto che si ot-
terno di pannelli, dove
tiene è molto suggestivo:
prendono posto le radici
si viene a creare, infatti,
delle piante che vengo-
uno spazio obbligato per
no costantemente irrorate
la navigazione tra la sala
di acqua. Moduli con una
da pranzo e l’orto verticale
larghezza di 40 cm, per
che, con il passaggio dei
un’altezza di 2,70 m, com-
non
93
Pannello di substrato leggero
Circolazione aria
Profilo di alluminio
Canale di raccolta acqua
Dettaglio coltura idroponica Scala 1:20
V _ Rivage: progetto
Sistema di irrigazione
Pianta Quotata
Pianta Quotata 0 1 2 3m
0
1
2
3m
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 94
la piattaforma lasciando,
tecnico è autosufficiente,
però, un corridoio ester-
sia dal punto di vista idrico
no per la manutenzione
ed energetico: tutte le ac-
e la raccolta dei prodotti.
que, infatti, sono prelevate
Questa è permessa grazia
dal Naviglio stesso prima
alla presenza di una scala
di essere immesse nel si-
a pioli, montata su guide
stema di ricircolo, mentre
scorrevoli, che dà la pos-
per quanto riguarda l’elet-
sibilità di raggiungere an-
tricità necessaria questa
che le colture più alte.
viene prodotta da pannelli
All’interno
di
questo
fotovoltaici installati sulla
spazio, raggiungibile attra-
copertura, con un’esten-
verso una piccola imbarca-
sione di circa 14 mq.
zione, sono posizionati gli
Un ulteriore effetto sce-
impianti per il trattamento
nografico è dato dalla pre-
delle acque: è presente
senza di numerose lampa-
una piccola vasca di com-
de da incasso a terra lungo
penso (raccoglie le acque
il perimetro, che creano un
che non sono state assor-
particolare gioco di luci e
bite dalle piante) che ali-
ombre con gli ortaggi du-
menta costantemente una
rante le ore notturne.t
pompa di ricircolo e filtrag-
V _ Rivage: progetto
gio. L’intero allestimento
95
pletano il perimetro del-
96
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
V.2 Progettazione interna V.2.1 Sala ristorante e bar Il ristorante si propone
come un drappeggio fa
agli occhi dei clienti come
da filtro alla luce solare.
uno spazio unico che rac-
Fin dall’ingresso del risto-
chiude una sala da pranzo/
rante, si possono percepi-
cena ed una zona aperta
re due degli elementi più
dedicata al servizio bar.
forti del progetto: un giar-
Lo spazio interno sembra
dino verticale, che si pone
proiettarsi all’esterno tra-
come immediato richiamo
mite ampie vetrate che
alla componente naturale
offrono un’estesa e sugge-
e si estende a tutta altez-
stiva visuale sul Naviglio e
za dall’esterno verso l’in-
sull’installazione
satellite
terno, mentre una parete
e, durante il giorno, per-
vetrata accoglie la porta
mettono alla luce naturale
d’ingresso e lascia scor-
di riversarsi all’interno del-
gere una porzione della
la sala, conferendole una
sala, invitando l’ospite ad
luminosità tale da rendere
entrare. La grande sala in-
superflua
l’illuminazione
terna si estende per circa
artificiale. Una particola-
140 mq ed accoglie 48
re suggestione di luci e
coperti;
ombre è conferita dalla
dei tavoli segue la curva
cascata verde esterna che
sinuosa e morbida della
la
disposizione
97
V _ Rivage: progetto
3m
2
1
0
Pianta Quotata
98
Rivage: quando il design incontra la ristorazione
parete data dalla sequen-
rea verde della banchina.
za delle vetrate: grazie a
Vicino all’ingresso si trova
ciò, ogni tavolo potrà go-
la zona bar, delimitata da
dere di una propria visuale
un piano di lavoro che ri-
del Naviglio. Le finestre a
prende le curve caratteriz-
libro permettono il ricirco-
zanti dell’ambiente; essa
lo dell’aria, ma anche un
accoglie una work station
maggior
coinvolgimento
per la preparazione dei
del cliente con l’ambiente
cocktail, la macchina del
circostante: egli si troverà
caffè, il lavandino e la lava-
a stretto contatto con gli
bicchieri, il frigorifero da
odori, i profumi e i suoni
banco e il frigorifero per il
del luogo. Al centro della
vino ed infine la cassa per
sala, una piattaforma ri-
i pagamenti. Dietro di essa
alzata accoglie un lungo
si sviluppano i servizi igie-
tavolo con sgabelli adatto
nici per la clientela, il cui
a pranzi meno formali e
ingresso è mascherato dal
all’insegna della conviviali-
giardino verticale posto
tà. L’altezza della piattafor-
all’entrata del ristorante.
ma e delle sedute permet-
Dall’antibagno si accede
te comunque una visuale
a due servizi di cui uno at-
sul paesaggio circostante
trezzato per persone con
non limitata. Diversa, in-
disabilità. Un altro elemen-
vece, è la disposizione dei
to caratterizzante è la pre-
tavoli sul fondo della sala:
senza della cucina a vista,
è presente infatti una lun-
grazie alla quale il cliente
ga panca a muro imbotti-
puó osservare la prepara-
ta che segue l’andamento
zione del piatto ordinato
della curva; i tre tavoli go-
e constatare la qualità e
dono in particolare di una
la freschezza degli ingre-
suggestiva visuale sull’a-
dienti utilizzati.
99
V _ Rivage: progetto
3m
2
1
0
Pianta Arredata
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 100
Pubblico 75%
Privato 25%
Privato Pubblico
Privato
Schema Pubblico / Privato
101 V _ Rivage: progetto
Sala 68%
Servizi igienici 6% Cucina 11%
Orto verticale Sala
136 mq
Cucina
22 mq 22 mq
Spazi di servizio 15%
30 mq
Servizi igienici Zone di servizio
Schema Zone
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 102
Flussi
5 postazioni del personale
barman / accoglienza
cucina
camerieri
Legenda Percorso per sala Percorso per i servizi Percorso per la cassa Percorso personale Postazioni personale
103 V _ Rivage: progetto
48 coperti
Sezione AA’
Sezione BB’
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 104
0 1 2 3m
0
1
2
3m
105 V _ Rivage: progetto
0
1
2
3m
0
1
Sezione CC’
Sezione DD’
2
3m
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 106
0
Sezione FF’ 1 2
0
3m
Sezione EE’
1
2
3m
107 V _ Rivage: progetto
L’interno è caratterizzato
legno, così come la pana-
dall’utilizzo di colori neu-
dora, arredo funzionale in
tri: il pavimento in grès,
cui il personale di sala può
secondo una scala di gri-
reperire tutta la piccola at-
gi, differenzia la zona della
trezzatura che gli può es-
piattaforma dal resto della
sere utile nello svolgimen-
sala richiamando l’effetto
to del servizio (posateria,
del legno nella prima e del
mènage, menù e liste dei
cemento nella seconda.
vini, vassoi, blocchi per co-
Il colore chiaro permette,
mande, penne, cavatappi e
inoltre, alla luce di riflet-
altro materiale di consumo
tersi e irradiarsi all’interno
utile al servizio). In contra-
dell’ambiente, in contrasto
sto con le tinte neutre del-
con la tonalità di marrone
la sala, nei servizi igienici
della parete che separa la
predomina il colore scuro
sala dagli spazi di servizio.
dato dal rivestimento in
Le linee pure e i materiali
grès porcellanato effetto
utilizzati conferiscono al
pietra sia delle pareti che
luogo un’atmosfera calda
del pavimento, che confe-
e accogliente. Seguendo
risce uniformità e privacy
la filosofia dell’ecososte-
all’ambiente e agli ospiti;
nibilità, i tavoli sono realiz-
la scelta del rivestimento
zati con materiali di recu-
in piastrelle è stata dettata
pero e di scarto e rivestiti
dalla resistenza e facilità di
da un’impiallacciatura di
pulizia delle stesse. Il pro-
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 108
getto di illuminazione del
la mise en place e le fan-
ristorante tiene in consi-
tasie dello chef. Anche in
derazione l’ambiente e la
corrispondenza del tavolo
sua architettura; la luce ne
sopraelevato, la privacy e
diventa parte integrante,
l’intimità vengono rispet-
essendo in armonia con
tate grazie all’utilizzo di
lo spazio. Luci e architet-
lampade a sospensione
tura devono essere ben
che, creando un cono di
valorizzate senza mai per-
luce ridotto, fungono da
dere di vista l’insieme del-
separatori tra le coppie o
lo spazio per il benessere
i gruppi di commensali.
dell’ospite. Il tavolo diven-
Allo stesso modo, anche
ta il punto focale della sala
il bancone del bar viene
e necessita quindi di un’a-
illuminato con luce diretta
deguata illuminazione: al
tramite lampade a sospen-
fine di creare un’atmosfera
sione. Tutti gli impianti
più intima e suggestiva, in
elettrici e quelli di riscal-
corrispondenza del centro
damento e raffrescamen-
di ogni tavolo, sono state
to sono integrati nel pavi-
scelte lampade da incasso
mento galleggiante e nel
con un’alta resa cromatica
controsoffitto.
che possano far risaltare
109 V _ Rivage: progetto
V.2.2 Spazi di servizio Un aspetto da non sottova-
riservato al personale e
lutare è il progetto di tut-
alle merci. Appena entra-
ti quegli spazi funzionali,
ti nella struttura si
non accessibili al pubblico,
una piccola area dove gli
essenziali allo svolgimento
addetti possono controlla-
dell’attività di ristorazione.
re la freschezza delle ma-
Questo “backstage” è for-
terie prime e il loro peso,
mato non solo dalla cucina
attraverso una pesa di cui
bensì da una serie di locali
lo spazio è dotato. Da qui
tra i quali uno spazio per il
il flusso si divide immedia-
deposito e il carico/scari-
tamente in due aree fun-
co delle merci, uno spazio
zionali: lo stoccaggio e gli
per il lavaggio delle stovi-
spogliatoi. Una volta con-
glie, locali per spogliatoi e
trollate, le merci passano,
servizi igienici per il per-
appunto, nello stoccaggio,
sonale e un locale per gli
un’area che contempla cel-
impianti.
le frigorifere, freezer per i
trova
Il flusso dei percorsi nel
prodotti congelati e scaf-
sistema cucina del nostro
fali per la conservazione di
progetto si svolge seguen-
alimenti secchi e in scato-
do le varie aree funziona-
la. Il personale può, inve-
li, che possono interagire
ce, accedere direttamente
tra loro in più di un modo,
agli spogliatoi, dotati di
e ha inizio con l’accesso
due sedute e armadietti a
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 110
doppio scomparto dove
di lavaggio, la cosiddet-
quanto riguarda l’area per
poter riporre i propri effet-
ta plonge. Quest’ultima,
la preparazione finale e
ti personali, in modo che
per evitare che sia alla
l’impiattamento, questa è
non avvenga alcuna con-
diretta vista dei commen-
posizionata alla diretta vi-
taminazione tra la divisa
sali all’interno della sala,
sta dei commensali grazie
di lavoro e gli indumenti
è mascherata da un pic-
all’apertura
personali, e di un servizio
colo tramezzo che pre-
sulla sala da pranzo.
igienico.
di
senta un’apertura la quale
Per una questione di
questo ambiente è la pos-
consente il passaggio dei
igiene e pulizia tutte le
sibilità di accedere ad un
piatti sporchi. Il fulcro del-
superfici di questi spazi
ripostiglio, dotato di un
la cucina, invece, contiene
sono rivestiti con mate-
lavatoio e dell’attrezzatu-
una serie di attrezzature
riali facilmente lavabili: le
ra necessaria alla pulizia,
destinate alla cottura e alla
aree dove sono presenti
comunicante con i servizi
preparazione dei piatti che
alimenti sono, così, rivesti-
igienici della clientela, in
in questo caso, per esigen-
te con uno smalto bianco
modo tale da agevolare le
za di menù, consiste nella
lavabile, mentre le zone
operazioni ed evitare con-
presenza di un forno a va-
per il cambio degli ope-
taminazioni.
pore, un bollitore, un pia-
ratori presentano un rive-
I flussi precedentemente
no cottura a quattro fuochi
stimento con piastrelle di
descritti si congiungono,
e una griglia; a completa-
gres porcellanato, effetto
infine, in un piccolo atrio
mento di ciò è presente un
pietra.
che dà accesso alla cuci-
lavandino a due vasche e
na, composta da una zona
una cappa per l’aspirazio-
di preparazione e cottura
ne di odori e gas prodot-
degli alimenti, e una zona
ti dalla combustione. Per
Particolarità
che
affaccia
111 V _ Rivage: progetto
Legenda Percorso pulito Percorso sporco
Flussi
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 112
V.2.3 Materiali
Colorboard
113 V _ Rivage: progetto
Materialboard
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 114
Pantone 417 C
Pantone 420 C
Pantone Cool Gray 4 C
effetto cemento
Dimensioni: 60x120 cm Spessore: 10,5 mm Colore: Cemento rasato grigio Linea Granitoker Serie Semento Casalgrande Padana Destinazione: pavimentazione della sala, della cucina e dei locali di servizio
Fig. 52 [sopra] Immagine di riferimento Fig. 53 [sotto] Immagine di riferimento
115 V _ Rivage: progetto
Grès porcellanato
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 116
Pantone 416 C
Pantone 414 C
Pantone Black 0961 C
Pantone Warm Gray 3 C
effetto legno
Dimensioni: 20x120 cm Spessore: 10 mm Colore: Tortora Linea Granitoker Serie Ulivo Casalgrande Padana Destinazione: pavimentazione della pedana
Fig. 54 [sopra] Immagine di riferimento Fig. 54 [sotto] Immagine di riferimento
117 V _ Rivage: progetto
Grès porcellanato
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 118
Pantone 412 C
Pantone 7533 C
Pantone 405 C
Pantone 411 C
effetto pietra
Dimensioni: 30x45 cm Spessore: 9 mm Colore: Slate Black Linea Granitogres Serie Natural Slate Casalgrande Padana Destinazione: pavimentazione e rivestimento dei servizi igienici e degli spogliatoi del personale
Fig. 56 [sopra] Immagine di riferimento Fig. 57 [sotto] Immagine di riferimento
119 V _ Rivage: progetto
Grès porcellanato
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 120
Pantone Black 4 C
Pantone 875 C
Pantone 7531 C
Pantone 4735 C
Essenza: Noce Europeo
Destinazione: finitura dei tavoli della sala da pranzo
Fig. 58 [sopra] Immagine di riferimento Fig. 59 [sotto] Immagine di riferimento
121 V _ Rivage: progetto
Impiallacciato di legno
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 122
Pantone Black 6C
Pantone 415 C
Pantone Warm Gray 4 C
Pantone Warm Gray 5 C
Destinazione: rivestimento in listelli della facciata del ristorante
Fig. 60 [sopra] Immagine di riferimento Fig. 61 [sotto] Immagine di riferimento
123 V _ Rivage: progetto
Essenza: Cedro Canadese
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 124
Pantone Neutral Black C
Pantone Black 5 C
Pantone 7532 C
verniciato
Destinazione: pavimentazione dell’installazione e finitura della rampa d’accesso al ristorante
Fig. 62 [sopra] Immagine di riferimento Fig. 63 [sotto] Immagine di riferimento
125 V _ Rivage: progetto
Essenza: Pino trattato e
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 126
V.2.4 Illuminazione
Lampada a sospensione Fucsia
Design by Achille Castiglioni Flos
Fig. 65 [sotto] Immagine di riferimento
127 V _ Rivage: progetto
Fig. 64 [sopra] Immagine di riferimento
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 128
Lampada da incasso
Neutron I Fixed Round Ceiling Design by Piero Lissoni Flos
Fig. 67 [sotto] Immagine di riferimento
129 V _ Rivage: progetto
Fig. 66 [sopra] Immagine di riferimento
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 130
Lampada da incasso
4050
9010novantadieci
Fig. 69 [sotto] Immagine di riferimento
131 V _ Rivage: progetto
Fig. 68 [sopra] Immagine di riferimento
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 132
Lampada da incasso Moonline
Design by Frank Sinnaeve and Stephan Gunst Flos
Fig. 71 [sotto] Immagine di riferimento
133 V _ Rivage: progetto
Fig. 70 [sopra] Immagine di riferimento
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 134
Lampada da incasso
Light Sniper Fixed Round
Design by Flos Architectural Flos
Fig. 73 [sotto] Immagine di riferimento
135 V _ Rivage: progetto
Fig. 72 [sopra] Immagine di riferimento
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 136
Lampada a sospensione String Light Cone Head
Design by Michael Anastassiades Flos
Fig. 75 [sotto] Immagine di riferimento
137 V _ Rivage: progetto
Fig. 74 [sopra] Immagine di riferimento
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 138
Lampada da incasso
The Panel
Novalux
Fig. 77 [sotto] Immagine di riferimento
139 V _ Rivage: progetto
Fig. 76 [sopra] Immagine di riferimento
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 140
Lampada da incasso
Neutron I Fixes Round Floor Design by Piero Lissoni Flos
Fig. 79 [sotto] Immagine di riferimento
141 V _ Rivage: progetto
Fig. 78 [sopra] Immagine di riferimento
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 142
0
0
Sezione BB’ 1
1
2
2
3m
Sezione AA’
3m
143 V _ Rivage: progetto
0
1
2
3m
Sezione CC’
0
Sezione DD’
1
2
3m
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 144
0
Sezione FF’ 1
Sezione EE’ 2 3m
0
1
2
3m
145 V _ Rivage: progetto
V.2.5 Viste tridimensionali
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 146
147 V _ Rivage: progetto
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 148
V.3 Immagine coordinata Una volta costituita una re-
siti web e applicazioni mo-
altà commerciale è bene
bile.
tenere a mente la neces-
Ecco che, quindi, pa-
sità di dotarla di una serie
rallelamente al progetto
di elementi (visivi e non)
della struttura e dei suoi
in grado di renderla ap-
interni abbiamo elabora-
petibile e
convincente
to una serie di elementi
agli occhi dei futuri clienti;
coordinati che potessero
una sorta di identità visiva,
valorizzare l’identità del
legata al marchio, con la
Nostro ristorante, a partire
quale tutto sia immedia-
dal nome.
tamente
riconoscibile
e
Rivage, che in italiano si-
coordinato. Si parte quindi
gnifica “Riva”, è stato scelto
dal nome e dal logo, vero
per riprendere il contesto
e proprio simbolo dell’im-
nel quale viene inserita la
presa, e rispettando le sue
struttura, ovvero la riva del
caratteristiche (colori, for-
Naviglio di San Marco. E’
me, caratteri tipografici) si
proprio dal nome che de-
crea una “brand identity”
riva il logo del ristorante:
che racchiude diversi ele-
si tratta di un logo letterale
menti: carta intestata, bi-
che riporta il nome stesso
glietto da visita, insegne,
del ristorante e il suo con-
149 V _ Rivage: progetto
testo geografico, ovvero
metro delle due strutture.
la città di Milano. L’inten-
In entrambi i casi è stata
to è quello di trasmettere,
utilizzata la stessa palette
con pochi segni grafici, la
cromatica che caratterizza
semplicità e l’eleganza che
sia il progetto di grafica
caratterizzano il progetto.
che quello degli interni.
Parallelamente è stata ela-
Seguendo queste linee
borata anche la versione
guida abbiamo eleborato
iconica di questo logo che
tutti i prodotti che delinea-
trae ispirazione dal layout
no la brand identity del ri-
generale delle due piatta-
storante: biglietti da visita,
forme e dalla loro posizio-
menù, divise del persona-
ne reciproca: due sempli-
le (sia di sala che di cucina)
ci forme che riprendono
e l’insegna installata sulla
planimetricamente il peri-
facciata esterna.
Fig. 80 Logo
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 150
Font:
T ak en by Vu l t ures D emo ROBOTO
Pantone
Pantone
Black 7 C
7591 C
Pantone 422 C
Pantone 726 C
151 V _ Rivage: progetto
Insegna del ristorante
L’insegna del ristorante è un pannello con retroilluminazione, posta sulla facciata Ovest e quindi ben visibile sia dalla banchina che dal livello strada.
5m
1,5 m
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 152
Biglietto da visita
8,5 cm
5,5 cm
Ristorante - Via S. Marco 20121 Milano
153 V _ Rivage: progetto
MenĂš
12 cm
Menu’
A nti p asti Tortino di patate al profumo di tartufo, con salsa al Castelmagno Flan di carciofo, pecorino e cipollotto fresco
24 cm
Sgombro a umicato, pane di segale, insalata di sedano, uvetta e pomodorini Battuta di gamberi agli agrumi, insalatina tenera
Rivage
MILAN
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 154
Divise del personale
155 V _ Rivage: progetto
Mise en place
CONCLUSIONI
specchi i parametri della ristorazione legati al design e che permetta di offrire un’esperienza unica,
non solo dal punto di vista culinario, ma anche emotiva ai suoi fruitori, ci ha indirizzato verso determinate soluzioni progettuali realmente fattibili. Le scelte sviluppate e utilizzate in questo elaborato sono il frutto di un percorso di copiosa ricerca che ha permesso di generare uno spazio architettonico in grado di restituire al segmento di clientela scelto il carattere domestico, il piacere per la sana cucina e l’interesse degli spazi di fruizione. Con Rivage siamo riusciti a rispettare gli obiettivi prefissati creando un ambiente di ristorazione in grado di esaltare valori quali l’ecosostenibilità degli impianti, l’autenticità e la territorialità della cucina autoctona e, infine, non per importanza, la semplicità e la trasparenza dei materiali naturali utilizzati che si fondono nelle forme sinuose dell’intera struttura galleggiante. La sfida più grande in cui ci siamo imbattuti è stata quella di riflettere nell’involucro edilizio sia le caratteristiche intrinseche della cultura culinaria sia, più nello specifico, delle pietanze ricercate e proposte dallo chef; Inoltre, anche il contesto nel quale viene inserito Rivage fa parte della “scenografia”: di fronte al ristorante è presente un’installazione galleggiante autosufficiente che sottolinea la filosofia sostenibile che abbiamo scelto di approfondire. Progettare per la ristorazione e con la ristorazione, proietta il progettista in una dimensione che è quella più indicata per una buona riuscita di un progetto; pensare ad un livello di progettazione ampliato permette di realizzare opere che creano un legame tra uomo e ambiente circostante.
157 Conclusioni
L
a ricerca per l’ottenimento di un ristorante che ri-
RIFERIMENTI
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www.blog.urbanfile.org
www.misodiriso.it
www.comune.milano.it
159 Riferimenti
Bibliografia
INDICE DELLE IMMAGINI
www.storiedimilano.blogspot.it
Fig. 2, pag. 11: Fotografia storica dell’antico Laghetto di Sant’Eustorgio, in www.milanoneltempo.it
Fig. 3, pag. 12: Fotografia storica della Conca dell’Incoronata, in www.milanoneltempo.it
Fig. 4, pag. 15: Fotografia storica del Laghetto di San Marco, in www.milanoplatinum.com
Fig. 5, pag. 16: Fotografia storica delle opere di copertura dei Navigli, in www.milanoneltempo.it
Fig. 6, pag. 17: Fotografia storica di Via San Marco, in www.thais.it
Fig. 7, pag. 19: Parcheggio di Via San Marco Fig. 8, pag. 19: Facciata dell’osteria “Stendhal” a Mlano in www.osteriastendhal.it
Fig. 9, pag. 19: Facciata del ristorante “Timè” a Milano, in misiedo.com
Fig. 10, pag. 20: Rendering del nuovo Laghetto, in www. blog.urbanfile.org
Fig. 11, pag. 21: Planimetria del progetto di riapertura, in “Città acqua, piano per la riapertura dei Navigli”
Fig. 12, pag. 23: Rendering del nuovo imbarcadero, in “Città acqua, piano per la riapertura dei Navigli”
Fig. 13, pag. 25: Logo dell’evento “Fa’ la cosa giusta!”
161 Indice delle immagini
Fig. 1, pag. 9: Fotografia storica del Naviglio Grande, in
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 162
Fig. 14, pag. 26: Panoramica dell’ evento “Fa’ la cosa giusta!” in “Fiera Milano City”, in www.fieramilano.it
Fig. 15, pag. 29: Logo della casa editrice “Terre di Mezzo”
Fig. 16, pag. 31: Espositore dell’evento “Fa’ la cosa giu-
sta!”, in www.falacosagiusta.org
Fig. 17, pag. 33: Espositore dell’evento “Fa’ la cosa giusta!”, in www.falacosagiusta.org
Fig. 18, pag. 33: Espositore dell’evento “Fa’ la cosa giusta!”, in www.falacosagiusta.org
Fig. 19, pag. 34: Espositore dell’evento “Fa’ la cosa giusta!”, in www.falacosagiusta.org
Fig. 20, pag. 38: Vista interna della sala da pranzo del ri-
storante “Grotta Palazzese” a Polignano a Mare, in www. grottapalazzese.it Fig. 21, pag. 41: Mise en place del ristorante “Lume” a Milano, in www.lumemilano.com
Fig. 22, pag. 43: Vista della cucina del ristorante “Murano” a Londra in www.muranolondon.com
Fig. 23, pag. 44: Facciata del ristorante “Papillon” a Parigi, in www.bistrotpapillon.fr
Fig. 24, pag. 45: Vista interna della sala da pranzo del ristorante “Uliassi” a Senigallia, in www.paolodonadello.it
Fig. 25, pag. 47: Vista del bancone bar del “Coffee and
Fig. 26, pag. 48: Vista del bancone bar del ristorante “Ratanà” a Milano, in www.ratana.it
Fig. 27, pag. 49: Vista della sala da pranzo del ristorante “Ratanà” a Milano, in www.ratana.it
Fig. 28, pag. 50: Vista della veranda del ristorante “Erba
Brusca” a Milano, in www.erbabrusca.it
Fig. 29, pag. 51: Vista della sala da pranzo del ristorante “Erba Brusca” a Milano, in www.erbabrusca.it
Fig. 30, pag. 53: Vista interna della zona bar del ristorante “Miso di Riso” a Firenze, in www.misodiriso.it
Fig. 31, pag. 53: Vista interna della sala da pranzo del ristorante ”Miso di Riso” a Firenze, in www.misodiriso.it
Fig. 32, pag. 55: Dettaglio dell’impianto di illuminazione della sala da pranzo del ristorante “Il Tegolo” a Cerreto Guidi(FI), in www.iltegolo.it Fig. 33, pag. 55: Dettaglio della parete attrezzata della sala da pranzo del ristorante “Il Tegolo” a Cerreto Guidi(FI), in www.iltegolo.it Fig. 34, pag. 57: Vista esterna dellíingresso del ristorante ìSilo 39î a Brighton, in www.silobrighton.com
Fig. 35, pag. 57: Vista interna della sala da pranzo con cucina a vista del ristorante “Silo 39” a Brighton, in www. silobrighton.com Fig. 36, pag. 59: Dettaglio dell’orto botanico sul tetto
163 Indice delle immagini
Cocktail Bar” ad Atene, in www.studionoh.gr
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 164
del ristorante ìBell Book & Candle” a New York, in www. bbandcnyc.com Fig. 37, pag. 59: Vista interna della sala da pranzo con cu-
cina a vista del ristorante “Bell Book & Candle” a New York, in www.bbandcnyc.com Fig. 38, pag. 61: Dettaglio della posateria presente nel-
la sala da pranzo del ristorante “Relae” a Copenhagen, in www.restaurant-relae.dk Fig. 39, pag. 61: Vista interna della sala da pranzo del ri-
storante “Relae” a Copenhagen, in www.restaurant-relae.dk Fig. 40, pag. 63: Vista della facciata esterna dal mare del ristorante “Joostís Garden Wrapped Waste Free Shipping Container Restaurant” a Sidney, in www.inhabitat.com Fig. 41, pag. 63: Vista della facciata esterna dalla banchina del ristorante “Joostís Garden Wrapped Waste Free Ship-
ping Container Restaurant” a Sidney, in www.inhabitat.com Fig. 42, pag. 65: Vista della facciata esterna dal laghetto
del ristorante “Lake’s Restaurant” a Sao Paulo, in www.archdaily.com Fig. 43, pag. 65: Vista interna della sala da pranzo sul la-
ghetto del ristorante “Lake’s Restaurant” a Sao Paulo, in www.archdaily.com Fig. 44, pag. 67: Vista interna della sala trattamenti relax
del centro benessere ìNaman SPAî in Vietnam in www.archdaily.com Fig. 45, pag. 67: Cascata verde di edera presente al piano
terra nel centro benessere ìNaman SPAî in Vietnam in www.
Fig. 46, pag. 69: Vista esterna del percorso pedonale Beachwalk in “Sahid Kuta Lifestyle Resort” a Bali, in www. archinect.com Fig. 47, pag. 69: Vista del canale principale che attraversa il “Sahid Kuta Lifestyle Resort” a Bali, in www.archinect.com Fig. 48, pag. 71: Sketch progettuale del ristorante Riva-
ge
Fig. 49, pag. 72: Immagine evocativa rappresentata da pannelli solari per l’ecosostenibilità
Fig. 50, pag. 75: Immagine evocativa rappresentata da ortaggi per il Km0
Fig. 51, pag. 75: Immagine evocativa rappresenta dal-
líacqua per il filtraggio e il recupero delle acque piovane Fig. 52, pag. 113: Immagine di riferimento del detta-
glio della pavimentazione in grès porcellanato effetto cemento che ha come destinazione la pavimentazione della sala principale, della cucina e dei locali di servizio, in www.casalgrandepadana.it Fig. 53, pag. 113: Immagine di riferimento della pavimentazione in grès porcellanato effetto cemento che ha
come destinazione la pavimentazione della sala principale, della cucina e dei locali di servizio, in www.casalgrandepadana.it Fig. 54, pag. 115: Immagine di riferimento del dettaglio
della pavimentazione in grès porcellanato effetto legno
165 Indice delle immagini
archdaily.com
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 166
che ha come destinazione la pavimentazione della piattaforma, in www.casalgrandepadana.it Fig. 55, pag. 115: Immagine di riferimento della pavi-
mentazione in grès porcellanato effetto legno che ha come destinazione la pavimentazione della piattaforma, in www.casalgrandepadana.it Fig. 56, pag. 117: Immagine di riferimento della pavi-
mentazione in grès porcellanato effetto pietra che ha come destinazione la pavimentazione dei servizi igienici e degli spogliatoi del personale, in www.casalgrandepadana.it Fig. 57, pag. 117: Immagine di riferimento del dettaglio della pavimentazione in grËs porcellanato effetto pietra
che ha come destinazione la pavimentazione dei servizi igienici e degli spogliatoi del personale in www.casalgrandepadana.it Fig. 58, pag. 119: Immagine di riferimento dellíimpiallacciato di legno in noce europeo che ha come destinazione la finitura dei tavoli nella sala principale e nella piattaforma Fig. 59, pag. 119: Immagine di riferimento del dettaglio dellíimpiallacciato di legno in noce europeo che ha
come destinazione la finitura dei tavoli nella sala principale e nella piattaforma Fig. 60, pag. 121: Immagine di riferimento dei listelli in
cedro canadese che ha come destinazione la facciata esterna del ristorante Fig. 61, pag. 122: Immagine di riferimento del dettaglio
dei listelli in cedro canadese dei listelli in cedro cana-
ristorante Fig. 62, pag. 123: Immagine di riferimento del dettaglio
della pavimentazione in Pino trattato e verniciato che ha come destinazione la pavimentazione dellíinstallazione e finitura della rampa díaccesso al ristorante Fig. 63, pag. 123: Immagine di riferimento della pavimentazione in pino trattato e verniciato che ha come destinazione la pavimentazione dellíinstallazione e finitura della rampa díaccesso al ristorante Fig. 64, pag. 125: Immagine di riferimento della lampada a sospensione “Fucsia” di Flos, in www.flos.com
Fig. 65, pag. 125: Immagine di riferimento della lampada a sospensione “Fucsia” della Flos, in www.flos.com
Fig. 66, pag. 127: Immagine di riferimento della lampada lampada da incasso “Neutron I Fixed Round Celling” di Flos, in www.flos.com Fig. 67, pag. 127: Immagine di riferimento della lampada lampada da incasso “Neutron I Fixed Round Celling”di Flos, in www.flos.com Fig. 68, pag. 129: Immagine di riferimento della lampada lampada da incasso ì4050î di Flos in www.flos.com
Fig. 69, pag. 129: Immagine di riferimento della lampada lampada da incasso “4050” di Flos, in www.flos.com
Fig. 70, pag. 131: Immagine di riferimento della lampa-
da lampada da incasso “Moonline” di Flos, in www.flos. com
167 Indice delle immagini
dese che ha come destinazione la facciata esterna del
Rivage: quando il design incontra la ristorazione 168
Fig. 71, pag. 131: Immagine di riferimento della lampa-
da lampada da incasso “Moonline” di Flos, in www.flos. com Fig. 72, pag. 133: Immagine di riferimento della lampada ad incasso “Light Sniper Fixed Round” di Flos, in www.flos.com Fig. 73, pag. 133: Immagine di riferimento della lampada ad incasso “Light Sniper Fixed Round” di Flos, in www.flos.com Fig. 74, pag. 135: Immagine di riferimento della lampa-
da a sospensione “String Light Cone Head” di Flos, in www.flos.com Fig. 75, pag. 135: Immagine di riferimento della lampa-
da a sospensione “String Light Cone Head” di Flos, in www.flos.com Fig. 76, pag. 137: Immagine di riferimento della lampada da incasso “The Panel” di Flos, in www.flos.com
Fig. 77, pag. 137: Immagine di riferimento della lampada da incasso “The Panel” di Flos, in www.flos.com
Fig. 78, pag. 139: Immagine di riferimento della lampa-
da da incasso “Neutron I Fixes Round Floor” di Flos, in www.flos.com Fig. 79, pag. 139: Immagine di riferimento della lampa-
da da incasso “Neutron I Fixes Round Floor” di Flos, in www.flos.com Fig. 80, pag. 147: Logo del ristorante “Rivage”