Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di Alessandria, Acqui Terme, Casale Monf., Ovada, San Salvatore Monf., Tortona, Valenza Autorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore Responsabile Diego Cartasegna - Direzione e Amministr. Via Rivetta, 17 Casale Monferrato Redazione Stampa Tipografia Barberis snc San Salvatore Monferrato “Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria” Anno XXIV - Num. 2 - APRILE 2013 __________________________________________________
Una via di arrampicata in Valle Stura, tra Rossiglione e Campo Ligure
A Monastero Bormida
LA “5 TORRI” “PASSI NELLA STORIA” SULLA CRESTA DEL GALLO DEL 150° Sarà perché lontano da ‘casa’ sembra tutto ben più meritevole, di progetti, di sguardi e di sogni. Sarà perché le Alpi, le Dolomiti, calcare perfetto che ti aspetta a due passi. Saranno i resinati, che ci picchia il sole anche d’inverno. O sarà che ci sono passato davanti centinaia di volte, ma guidavo sempre io. Sì, perché dal lato guida, specie se sei uno che non ha mai teso tanto a stare in prima corsia, devi proprio sporgerti e sapere bene dove guardare per vederla. Forse che non l’hai mai vista nemmeno dalla statale, semplicemente perché ti interessava tutt’altro entrando in Valle Stura come ovunque, perché pensavi agli affari tuoi, o solo perché non sapevi guardare. Ma quella volta no. Quella volta, andando verso Varazze io non guidavo. Prima corsia, uno sguardo a destra, d’istinto, ed è fatta. Intorno ai primi di gennaio 2010, non era da molto che avevo ricominciato a considerare diversamente la montagna. Ma quella volta è stato diverso. Una cresta, con un profilo che non ha nulla a che vedere con le nostre zone, incassata nella valle dopo Rossiglione, disegna la sua severità contro le colline retrostanti: stregato, subito. Ma cos’è quella? E chi l’ha mai vista? Urgeva risposta. Presto fatto. Telefono a Mario, che ha vissuto anni a Campo Ligure e ha un fratello con un’officina proprio lì di fronte. Lui frequenta tutt’altre discipline, ma si informa: “È la Rocca, o Cresta del Gallo, non ne sanno molto ma sembra che qualcuno ci andasse 40, 50 anni fa...” Andiamo a vedere come ci si va! 28 Gennaio 2010. Mezzo metro di neve. Prendiamo la sterrata e dopo non molto eccola lì... sempre stregato. Entriamo nel bosco ad ovest e ci facciamo più sotto. Bene amico: devo arrivare a quella croce là in cima, e anche presto! Un paio di giorni e provo. La prima volta da Est, seguendo il ruscello e poi tagliando su, verso le rocce. Comincio ad arrampicare sulla parete Est ma quello che ho sono una corda in spalla e due cordini. Arrivo quasi a metà ma è piuttosto ghiacciata, troppa neve e non ho niente: non trovo molto ‘igienico’ proseguire. Cordino su spuntone, e giù nel bosco. Ma il 2 Febbraio sono di nuovo lì. Neve sempre tanta ma stavolta proviamo da ovest. Risalgo il bosco cercando la via possibile e alla fine arrivo ad un diedro-camino di una quindicina di metri che sembra essere quella giusta. C’è un po’ di vetro, tanta neve ma ormai sei qui.. su. Tutto bene, fuori dal camino, con molta calma gli ultimi 10 metri in cresta, veramente
carica, e in cima ci siamo! Non lo sapevo ma avevo appena trovato l’unica via ancora percorribile: la cosiddetta ‘normale’. Sulla croce una targa, ormai quasi illeggibile: C.A.I. Acqui Terme, 1965. Sulla via un paio di chiodi vecchi, sensazione strana, un posto magico, specie in queste condizioni. Riesce a non dar fastidio nemmeno l’autostrada, laggiù in fondo, forse perché non la guardo davvero. In realtà guardo la severità dei tre gendarmi maggiori e tutte le balze coperte di neve - ci deve essere una via che percorre la Cresta Nord integrale - penso ad alta voce, devo tornare a cercarla. Poi giù. Finalmente su un libro di Roccati trovo qualcosa: parla di un luogo storico, con nomi storici (Montagna, Pastine e altri) di alpinisti liguri e piemontesi, addirittura una messa sulla cima e intorno venti vie a più tiri di salita sulle pareti Est e Ovest con un non meglio precisato itinerario di cresta: fortemente sconsigliati dato lo stato di abbandono e la pericolosità. Ne parlo con qualcuno, dentro e fuori dalla Scuola Alphard, e le risposte vanno dal: “Non ne so niente” a: “Ma va’, lascia perdere! È roccia marcia, pericolosa, ma dove ti vai a infilare!” Perfetto! Se avessi avuto qualche dubbio, ora non c’è più. Tant’è che vanno quasi due anni, tra Alpi, Apuane e falesia, ma ogni volta che ci passo l’invito ritorna. A ottobre 2011 vado a cercare l’attacco, a dare una pulita e a cercare l’itinerario più continuo possibile, penso si possa fare. Segue a pag. 2
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Domenica 21 Aprile al via da Monastero Bormida l’11a edizione del Giro delle Cinque Torri. La manifestazione escursionistica organizzata dalla Sezione del CAI di Acqui e nata con l’obiettivo di far conoscere lo splendido territorio della Langa Astigiana e ha ormai raggiunto la dimensione di una grande classica dell’escursionismo. Di anno in anno la camminata ha visto crescere il numero dei partecipanti fino a raggiungere il record dell’anno scorso con più di 1200 presenze. Il suo successo è dovuto da una parte al periodo in cui si svolge, (tardi per i sentieri della vicina Liguria troppo presto per le montagne ancora coperte di neve) e dall’altra per una organizzazione che ha saputo anno dopo anno adeguarsi alle mutate esigenze sino a reggere senza problemi “l’invasione” dell’anno scorso. Quest’anno la manifestazione si fregia del titolo di “Gita Regionale CAI Piemonte”, è inserita nell’elenco degli eventi del 150° anniversario della fondazione del CAI ed ha il Patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Asti, dei comuni di Monastero Bormida, San Giorgio Scarampi, Olmo Gentile e Roccaverano. Crediamo che la manifestazione rappresenti per il territorio che la ospita una dei più importanti momenti di promozione. Nella speranza di rinnovare e superare il successo degli anni precedenti, saremmo davvero lieti di vedere i Soci delle Sezioni della nostra Provincia rappresentare la maggioranza dei partecipanti. Il programma della manifestazione prevede il “Giro Lungo” e il “Giro Corto”. Il primo prevede il ritrovo in piazza del Castello a Monastero Bormida alle ore 7 per l’iscrizione, la partenza alle ore 8 dalla piazza del Castello di Monastero, un percorso di
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”PASSI NELLA STORIA” SULLA CRESTA DEL GALLO
22 ottobre: si va. Ma stavolta non da solo, con Davide, già compagno di corso alla Scuola Alphard, con cui abbiamo combinato già qualche mal lavoro in Valle d’Aosta. Dopo il primo tiro, diedro viscido con ultimo tratto strapiombante si esce sulla cresta vera e propria, è davvero magica: sensazione di antico, di altri tempi, quando c’era da guadagnarsi ogni passo e magari proteggersi, ogni tanto! Lo sviluppo è molto più ampio di quanto sembrasse da sotto, i passaggi molto divertenti fino ai tre gendarmi finali: spettacolari! Soprattutto il primo. Passo l’ultimo friend e siamo in cima! È lì che mi accorgo del libro di vetta, sotto una pietra (l’ultima volta era solo neve!). Lo apriamo, venti pagine scritte, la prima data 1990! Negli anni 2000 è praticamente deserto. Leggiamo, firmiamo e ce la godiamo un pò. Un cerchio è chiuso, pensiamo di pubblicare qualcosa ma... ancora non ci siamo. In condizioni normali è già stata fatta, anche se non esattamente la stessa. Bisogna fare un bel colpo, bisogna farla invernale, poi scriveremo! Il 2012 passa, altri progetti, problemi di turni e chissà cos’altro, ma lei aspetta. 25 Gennaio 2013: proviamo, sempre con Davide. Una mezz’ora buona per l’attacco: si affonda fin sopra il ginocchio. Il primo tiro, diedro a ovest che dà sul bosco e non conosce il sole, uno dei più duri, è carico, viscido e ghiacciato: ci metto davvero molto a uscire, lascio 4 chiodi e mani in condizioni pietose. Il resto procede, con passaggi molto divertenti tra III e IV grado, sempre da non sottovalutare e paesaggio stupendo, fino al primo dei tre gendarmi: l’ho chiamato Torrione del Vecchio, dal netto profilo barbuto che si disegna guardando da Sud. È uno spettacolare diedro, delicato e non banale nemmeno asciutto, considerando che è da proteggere, come tutto il resto, ma così, da colatoio vetrato le cose cambiano un po’! Penso quasi di lasciar perdere ma poi, dopo un po’ di studio ingrano i primi movimenti, proteggo decentemente e salgo. Qualche altro passo delicato, un friend ‘ornamentale’ per uscire su un capolavoro di scaglietta di mezzo centimetro sul piede in opposizione che ho pregato cortesemente di tenere. Mi ha assecondato, ultimo friend e fuori. Recupero il socio e scendiamo il gendarme con cautela (III). Situazione: lui è cotto, io quasi, in più da una telefonata scopre che gli hanno cambiato turno al lavoro: sono le 15 passate, lui deve entrare alle 14 all’ospedale... a Casale! Doppia nel bosco e si ‘vola’ alla macchina nella neve sopra il ginocchio, giusto per finire di sfiancarsi. 15 Febbraio 2012, 08.30. Stavolta ci siamo. Condizioni simili, nuvolo, intorno agli 0 gradi. Ripartiamo, solito avvicinamento molto ‘nevoso’, 30-35°, circa 100 m. Stavolta so con cosa ho a che fare e tutto procede piuttosto bene, a parte un friend incastrato per il socio, al primo tiro. Ricalco l’itinerario dell’ultima volta, ma ora dopo il primo gendarme tiriamo dritti! Esce un po’ di sole, perfetto. Salgo il secondo con un lungo traverso (molto) poco proteggibile, fino ad essere stabile ed uscire dopo l’unico friend messo. Sull’ultimo gendarme, splendido e delicato, traverso a destra e salgo in diagonale: un chiodo d’epoca, l’unico, mi aspetta. Lo ribatto con la picca e click, altro che la resina! Il tiro raddrizza, un’occhiata verso l’alto, la croce è lì, ci siamo! Un po’ d’esultanza gri-
data, recupero e un abbraccio vero. Per me era un sogno, un cerchio si chiude. Il Viaggio continua. “PASSI NELLA STORIA” (Rocca del Gallo, Cresta Nord) (TD, 5c (obbl.), II R2 M5) 250 m circa. (Danilo Canepa, Davide Bonaria) Accesso: superato l’abitato di Rossiglione, proseguendo verso Campo Ligure, dopo poco appare distintamente la sagoma della Cresta. Si trova presto uno spiazzo sulla dx, con una strada sterrata (in inverno ghiacciata) che sale verso l’interno. La si percorre, dopo un tornante a dx, per un centinaio di metri, si passa sotto l’autostrada e si arriva nei pressi di un piccolo ponte su un ruscello. Posto auto molto limitato, in inverno non si può sbagliare: l’unico spazio lo crea la lama dello spazzaneve. Lasciata l’auto si passa il ponte e si continua in breve fino ad incontrare sulla sx un enorme masso con vecchi tiri ‘attrezzati’. Prima di questo masso, si piega decisamente a sx, superando vegetazione piuttosto intricata, ma per poco, per poi guadagnare la china e cominciare a risalirla (30-35°, circa 100 m disl.), restando il più possibile sulla sx. Quando la cresta comincia a farsi vicina e la china più ripida, occorre deviare nel bosco sulla dx costeggiando il lato Ovest per circa 50 metri (lineari), scendendo progressivamente fino ad incontrare un diedro-camino nero, poco invitante e a causa del bosco che scherma il sole, spesso ghiacciato. Bene, siete arrivati! Necessario: chiodi vari, friends (fino al 3 BD), nuts. L1 (30 m, 5c, lasciati 4 chiodi, per ora!, in parte da proteggere): diedro-camino, molto scivoloso, roccia delicata, uscita strapiombante a dx, sosta su albero. L2 (20 m, collegamento): si risale brevemente il pendio nevoso verso dx, fino alle rocce. L3 (20 m, 3+, conserva): prima balza della cresta, divertente arrampicata. L4 (30 m, 3, conserva): si arriva alla “candela”, piccola torre, che si sale da sx e si prosegue. L5 (20 m, collegamento): si scende brevemente a sx e si prosegue fino ad un diedro. L6 (15 m, 4, da proteggere): divertente diedro, sosta su spuntone. L7 (20 m, 2): liberamente su balze. L8 (28 m, 4, da proteggere): si scende brevemente a sx, si traversa a sx per circa 8 m (molto delicato se ghiacciato) e si risale un aperto diedro (non banale con neve) da cui si esce sulla dx, poi per balze (II) per una decina di metri, fino al primo grande gendarme. Sosta su spuntone. L9 (Torrione del Vecchio, 10+15 m, 5c, da proteggere): spettacolare diedro-camino. Arrampicata bellissima e resa davvero delicata dalla patina di vetrato da rigelo dovuto all’esposizione Ovest. Sosta su spuntone da verificare. Discesa delicata (III) fino all’attacco del penultimo gendarme. L10 (Anticima, 15+15 m, 4, da proteggere): traverso in diagonale dx, poco proteggibile, poi uscita dritto. Sosta su spuntone. Discesa delicata. L11 (Torrione di vetta, 20 m, 4+, da proteggere, un chiodo antico che sembra tenere): traverso diagonale dx e uscita alla croce di vetta: (a) subito dritti, passo di VI, strapiombo, vetta, (b) prolungare il traverso (IV), poi abbatte su gradoni e vetta. Discesa: dalla croce di vetta, si percorre la crestina (con cautela, specie d’inverno) per circa 10 m, fino ad arrivare ad un marcato diedro-camino che scende sulla dx (15 m
3/4). Si può allestire una doppia (pericolo di incastro) oppure scendere con molta attenzione, in particolare con neve che può nascondere ghiaccio vivo o erba scivolosa. Se d’estate rimane una bella via d’altri tempi, divertente e da ripetere almeno una volta (sempre senza sottovalutare), in inverno la cosa prende tutta un’altra piega. Questa è la mia interpretazione della Cresta Nord. Non so se sia la prima in queste condizioni (sicuramente lo è da molti anni in qua), ma anche se fosse solo un passo ripetuto, lo direi un buon passo! Grazie a Davide, giusto ‘contrappeso’ quando tendo a ragionare troppo poco. Dedicata a Mario Dinaro, campione in altri sport ma che staccarlo da terra non c’è verso (alla fine la ‘normale’ l’ha fatta, anche se con l’inganno!), per aver condiviso l’inizio di tutto questo, ma soprattutto per essere un amico. Alla Scuola Alphard (e a Guido con cui è cominciato il cammino): quelli che mi hanno ‘formato’ (e sopportato!) e alla fine accolto con loro. E ai compagni di brigata “Falesia, Resina e basta!” che vie di due tiri non se ne parla, ma lezioni tante! Grazie a tutti. Danilo Canepa, CAI Ovada
Alpinismo giovanile
UNA CARTOLINA PER L’ARARAT
La spedizione dell’Alpinismo Giovanile Nazionale all’Ararat è organizzata in occasione del 150° anniversario della fondazione del Club Alpino Italiano. Per realizzarla però occorrono fondi. Gli organizzatori chiedono un piccolo contributo per un progetto, un obiettivo: proporre un alpinismo che metta in primo piano i valori educativi, umani e spirituali includendo la componente ambientale, finalizzata alla cultura del territorio, e tecnica, finalizzata alla progressione in sicurezza. Questi sono i temi inclusi nel Progetto Educativo che il Club Alpino Italiano propone ai giovani. Con una donazione è possibile avere una cartolina, sostenendo così la spedizione alpinistica nazionale che accompagnerà sulla cima del Monte Ararat (5.165 m) un gruppo di ragazzi.
3 I sentieri del CAI Valenza
ELOGIO DEL CAMMINARE Annibale Salsa, antropologo e presidente generale del CAI dal 2004 al 2010, è intervenuto con uno scritto nell’ambito di una ricerca che ho fatto su “Valenza e la montagna”, pubblicato su “ Valenza d’na vota” 25/2010; richiamo alcune delle sue riflessioni: “La montagna è uno scrigno di valori ecologici, estetici, etici ed educativi. Essa insegna la cultura del limite in senso oggettivo e soggettivo, in un mondo bombardato di messaggi che inneggiano al no limits. Messaggi che, purtroppo, fanno breccia anche nella comunità alpinistica e dei frequentatori della montagna. I molti incidenti che ne funestano la cronaca trovano le loro ragioni in questa “sub-cultura della fretta” che non tiene più conto dei cicli naturali. Per tali ragioni la montagna si presta, più di altri ambienti, ad usi retorici che ne snaturano l’essenza.(…). Oggi i giovani hanno un grande bisogno di riappropriarsi della conoscenza del territorio di cui, non per colpa loro, sono diventati analfabeti. L’esplorazione dei luoghi dovrebbe seguire un criterio di diffusione che, a cerchi concentrici, muova dai propri dintorni e gradualmente raggiunga le montagne più lontane ed elevate. Anche le Sezioni CAI non di montagna, come quella di Valenza, hanno innumerevoli occasioni per confrontarsi con territori di prossimità quali sono le colline del Monferrato o i rilievi dell’Appennino Ligure-Alessandrino “. Quando pensiamo alla montagna, lasciamo i nostri territori per andare verso altri, più o meno lontani. Annibale Salsa ci invita a frequentare e valorizzare “territori di prossimità”, come le nostre pianure e le nostre colline, nei luoghi dove abitiamo. Questa scelta, come per la montagna, richiama l’esperienza del camminare, attività fondamentale nella vita che coinvolge fisico e mente di ogni uomo. Camminare e pensare, molto spesso, sono attività coincidenti. Camminare aiuta a respirare meglio, a cercare, anche se non si è tra i monti, la compagnia di altre persone abituate ad alzare lo sguardo e a respirare forte. Credo profondamente che camminare genera una modalità del vivere che sprigiona condizioni liberatorie ed appaganti perchè ha fatto sempre parte dell’esperienza umana. Questa modalità di viaggio antica sta conoscendo un nuovo interesse, cresce il numero di quelli che la praticano non solo per sport.
Uomini, donne e, fortunatamente, anche molti giovani si vedono viaggiare a piedi, attraversare strade e sentieri, passo dopo passo, confidando solo nelle proprie forze. Sperimentano così un senso di appagamento e di appartenenza a una nuova aristocrazia: quella di chi è padrone del proprio tempo. La sezione CAI di Valenza ha dedicato gli anni più recenti della sua attività, dai primissimi anni duemila, a studiare le varie mappature delle carte del territorio che si estende dalle colline al Po in un’alternanza di luoghi con modeste ma pittoresche alture e di altri pianeggianti attraversati dal fiume Po. Un gruppo di volontari del CAI guidato dal vice presidente Giovanni Omodeo ha messo in atto un’esplorazione accurata in tutte le zone del territorio che interessa, oltre Valenza, i comuni di Alessandria, Bassignana, Bozzole, Montecastello, Pecetto, Pietramarazzi, Pomaro, Rivarone e San Salvatore. Con un lavoro paziente, accompagnato da numerosi sopralluoghi, sono stati individuati 14 sentieri, tracciati e segnalati, con la numerazione prevista dai regolamenti che fanno capo alle istituzioni competenti, compreso il Club Alpino Italiano Nazionale. Ne è scaturita una rete di percorsi che si allungano, si incontrano e fra loro si intrecciano, favorendo una piacevole possibilità di immersione nelle bellezze, nei colori della natura che anche il nostro territorio può offrire. I sentieri si snodano per circa 140 chilometri e sono percorribili per escursionismo, mountain bike e brevi passeggiate. Il CAI di Valenza ha realizzato, in collaborazione con il Comune di Valenza, la Provincia di Alessandria, la Regione Piemonte, il Parco Fluviale del Po e dell’Orba e la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, una carta dei sentieri in scala 1:25000 che è a disposizione di tutti coloro che amano camminare, esplorare, gustare la natura. L’iniziativa inoltre, contribuisce a valorizzare e portare a conoscenza una serie di antiche vie di comunicazione stradali tracciate nel territorio valenzano. Oltre al valore paesaggistico esse conservano i ricordi di un lungo passato colmo di storie, popolazioni, personaggi, ma anche di invasioni e battaglie, richiamando la loro memoria. Fausto Capra, Presidente della Sezione CAI di Valenza “Davide e Luigi Guerci” afferma: “ Con la costituzione della Sezione CAIO tutti i cittadini,
che hanno voluto, hanno potuto avere un punto di riferimento, dove “il camminare” non è stato un metter il piede avanti all’altro, ma ha costituito un momento di aggregazione, di socialità; si è potuto non tanto camminare per svolgere soltanto un salutare esercizio, ma incamminarsi con altri per raggiungere traguardi che non erano costituiti dalle mete occasionali, ma erano finalizzati alla conoscenza di luoghi, persone, storie, tradizioni, territori, culture. Negli ultimi anni l’operosità del CAI valenzano ha permesso l’instaurarsi di un rapporto particolare anche con altre realtà cittadine, quali le Istituzioni Pubbliche, le scuole e diverse aggregazioni socio-culturali, rapporti forieri di ulteriori e migliori traguardi, che non mancheranno di essere raggiunti se faremo tutti parte della medesima…cordata.” Camminare: la bellezza di un’esperienza che apre alla novità, allo stupore, sollevando il nostro essere. Il passo, unito al battito del cuore e al respiro, diventa ritmo, dà una cadenza superiore ai nostri sentimenti ed alle nostre parole. E poi, una salita ad una cima di montagna o una camminata su colline e pianure possono donare frammenti di libertà e la gioia di una festa. Giorgio Manfredi, CAI Valenza
NUOVI ASAG
Si è concluso il 1° Corso ASAG della Scuola Intersezionale di Alpinismo Giovanile Asti - Casale Monferrato - San Salvatore Monferrato - Vercelli che ha visto la partecipazione di 13 allievi di diverse sezioni. Il corso ha seguito le indicazioni del Piano Formativo, sviluppando tutti gli argomenti in esso previsti. Sono inoltre state condotte diverse verifiche, in tutto dieci, atte sia ad appurare le conoscenze acquisite sia a permettere agli allievi di padroneggiare meglio le materie. Gli allievi hanno presentato tutti un curriculum adeguato. Gli allievi che hanno superato il corso con profitto sono: Carmellino Antinea, Guasco Simona, Reynaud Giovanni della Sezione di Asti, Cal Germano, Carrer Andrea, Dazzi Guglielmo, Ferrero Fabrizio, Mellina Piero, Profeta Stefano, Vitale Alessandra della Sezione di Casale Monferrato, Martinengo Barbara della Sezione di Novara.
4 Al via la variante Francigena delle Terre Alte. Tratto Moncenisio - Casale Monferrato
CAMMINACAI 150
Sabato 20 aprile segna l’inizio ufficiale di CAMMINACAI 150, con la contemporanea partenza delle iniziative escursionistiche nazionali previste per celebrare i 150 anni di fondazione. Tutte confluiranno sui tre grandi cammini che da nord, la Via Francigena, da est, la Via Salaria, e da sud, la Via Micaelica, arriveranno contemporaneamente a Roma sabato 28 settembre per il grande raduno finale. La Sezione di Casale Monferrato, da cui è partita l’idea di percorrere l’intera Italia, valorizzando questi tre cammini storici e portando una diretta testimonianza del nostro club nei tanti borghi, paesi e città che saranno toccate durante i percorsi, organizza direttamente la variante Francigena delle terre Alte, dal Moncenisio a Roma, che evita il tratto di pianura tra Torino e Parma, seguendo dorsali collinari e Appenniniche. Il primo tratto di questa lunga camminataevento, dal Moncenisio a Casale Monferrato, verrà percorso in nove tappe. L’appuntamento è per le ore 8 di sabato 20 aprile al piazzale della Stazione di Susa, da cui i partecipanti saranno trasportati al Moncenisio. 1a tappa Sabato 20/4: Moncenisio-Susa (E) km 24 Percorso piacevole che, traversati i pascoli sotto la diga raggiunge il piano della Gran Croce. Da lì si segue inizialmente il suggestivo percorso della vecchia ferrovia Susa-Lanslebourg, fino ad incontrare la bella mulattiera detta “Strada Reale” che, passando per Ferrera Cenisio, porta a Novalesa, dove è prevista la visita guidata all’Abbazia medioevale, primo ricovero per i pellegrini che valicavano le Alpi. Per strade campestri e comunali, traversando alcuni gradevoli borghi alpini si raggiunge Susa, dove è prevista la visita guidata dell’antica città romana. A Susa si unirà anche un gruppo proveniente dal Moncenisio. 2a tappa Domenica 21/4: Susa-Rif GEAT Valgravio (E) km 26 Si parte alle ore 7,30 dal piazzale della stazione per raggiungere la mulattiera che sale verso Meana. Da qui si segue il Sentiero dei Franchi, per lunghi tratti coincidente con la GTA salendo a mezza costa sul versante destro della valle per raggiungere, dopo aver attraversato alcune piccole borgate e risalito una bella mulattiera in un vasto bosco di castagni e faggi, il rifugio Amprimo e successivamente il Rifugio GEAT, dove saremo accolti dagli amici di questa Sezione che ci affideranno la bandiera di “Cime di Pace” da portare a Roma. Alla t
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tappa parteciperà anche, come uscita sociale, il CAI Chieri. 3a tappa Lunedi 22/4: Rif. Geat-Sacra di San Michele-Giaveno (E) km 29 Partenza ore 7,30 dal rifugio. Si sale a raggiungere Pian dell’Oso, straordinario balcone sulla valle arricchito dalla suggestiva cappella della Madonna della Neve. Si segue da qui la lunga e panoramica dorsale, a cavallo tra Val Susa e val Sangone , che porta prima a Col Bione, poi a Colle Braida, da cui in breve si scende alla Sacra di San Michele per l’imperdibile visita di questo straordinario monastero fortificato. Si scende poi a Giaveno dove saremo accolti dalla locale Sezione CAI ed ospiti degli Alpini. 4a tappa Martedì 23/4: Giaveno-Alpignano (T) km 28 Partenza alle ore 7,30 dal municipio di Giaveno. Si raggiungono i laghi di Avigliana per proseguire verso il centro che si attraversa uscendo ad est verso Buttigliera, seguendo le indicazioni CAI che portano alla splendida abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, accanto alla quale è visibile un tratto originale di basolato Romano e l’antico “Ospitale”. Dopo la visita all’abbazia si prosegue verso la stazione di Rosta per raggiungere, ormai alle porte di Torino, Alpignano. 5a tappa Mercoledì 24 /4: Alpignano-Superga (T) km 27 Partenza ore 7,30 dal Municipio di Alpignano. Tappa fondamentale alle origini del CAI, pertanto sono previste diverse manifestazioni; si utilizzeranno due tratti di metropolitana per rimanere nei tempi. Si raggiunge Pianezza proseguendo per la Stazione Fermi attraverso il parco di Villa Lascaris uscendone nei pressi della meravigliosa Pieve romanica di San Pietro. Raggiunto il Parco della Tesoriera con la metro, saremo accolti nelle Scuderie Reali, che ospitano la sede del CAI UGET. Dopo breve cerimonia si raggiungerà in metropolitana Porta Susa e da qui, traversando il centro della città, si salirà al Monte dei Cappuccini, dove è previsto il saluto delle autorità e la visita al Museo della Montagna. Infine si salirà alla Basilica di Superga dove, dopo la cena nella sala storica, il coro CAI di Varallo terrà un concerto di canti Alpini. 6a tappa Giovedì 25/4: Superga-Aramengo (E) km. 28. Tappa in comune con il programma mountain bike. Partenza ore 8 dal piazzale della Basilica im-
LA “5 TORRI” DEL 150°
30 km di facile sentiero prevalentemente in terra battuta (l’itinerario è segnato con vernice gialla - rombo o linea - e segnavia CAI con indicazione 5T), un dislivello di 1100 m in salita ed altrettanti in discesa e l’arrivo in piazza a Monastero dopo circa 8/9 ore di cammino. Il “Giro Corto” invece prevede il ritrovo in piazza a San Giorgio Scarampi alle ore 8.30 per l’iscrizione, la partenza alle 9,30, sempre dalla piazza di San Giorgio Scarampi, un percorso di 19 km di facile sentiero prevalentemente in terra battuta (l’itinerario anche in questo caso è segnato con vernice gialla - rombo o linea - e segnavia CAI con indicazione 5T), un dislivello in salita di 450 m e di 110 m in discesa e l’arrivo in piazza a Monastero dopo circa 5/6 ore di cammino. Sono previsti quattro posti di assistenza e ristoro (bevande e cibo) dai quali è possibile
raggiungere l’arrivo, per chi avesse problemi. Il primo è situato a San Giorgio Scarampi, il secondo a Olmo Gentile, il terzo a Roccaverano e il quarto è vicino alla Torre di Vengore. Il parcheggio per le auto per il Giro Lungo è a Monastero, per il Giro Corto a San Giorgio Scarampi; in entrambi i casi sarà regolato dalla Protezione Civile. I pullman, dopo aver portato i partecipanti alla partenza di San Giorgio Scarampi, rientreranno a Monastero. Per i partecipanti del Giro Corto è previsto un servizio navetta per recuperare la propria auto. All’arrivo polenta con contorni a cura Pro Loco di Monastero. Informazioni si possono avere telefonando alla sede CAI, via Monteverde, 44 Acqui Terme - tel. 0144/56093-3486623354 ogni venerdì sera dalle ore 21 alle ore 23. Sezione “Nanni Zunino”, Acqui Terme
boccando il sentiero alla sua destra. Si prosegue tra boschi e coltivi, lungo strade asfaltate, generalmente secondarie, sterrate e sentieri toccando i graziosi borghi di Bardassano, dominato dall’imponente castello, Sciolze, il cui nucleo centrale, arroccato sotto la cinta del castello, ne rivela l’impianto medioevale, Cinzano, Torrazza, Pogliano, prima di raggiungere, ai piedi di Albugnano, l’abbazia di Vezzolano, che appare improvvisamente dal verde della fresca vallata. Tra i più eleganti monumenti romanici del Piemonte, segnata da evidenti influssi del gotico francese, contiene al suo interno e soprattutto nell’elegante silenzio del chiostro, cicli di affreschi del XIII e XV secolo, splendidamente conservati. Dopo la visita dell’abbazia, si raggiunge Aramengo. 7a tappa Venerdì 26/4: Aramengo-Murisengo (T) km 21 Partenza ore 8 dall’agriturismo La corte del Barbio. Dopo le fatiche delle prime lunghe tappe, tre tappe brevi. Si segue il fondovalle portandosi sotto l’alto colle su cui sorge Cocconato (491 m), al cui culmine è occupato dalla torre che offre un panorama a 360° sulle colline del Torinese, Astigiano e Monferrato, sulla pianura del Po e sull’intero arco Alpino. Lasciato il suggestivo paese di chiaro impianto medioevale, epoca splendidamente testimoniata dal palazzo Comunale, si prosegue per Tuffo e Murisengo. 8a tappa Sabato 27/4: Murisengo-Crea (E) Km 21 Partenza ore 8 da San Candido, sede Croce Verde. In questa tappe si uniscono ai camminatori gli amici del CAI Torino. Si sale a raggiungere l’aspra dorsale della Val Cerrina, che si segue verso Villadeati e Odalengo Piccolo, dove presso la stele a lui intitolata, verrà ricordato Cesare Triveri, il socio del CAI Casale ideatore del Cammino Superga-Crea. Giunti a Ponzano, ci sarà l’incontro con gli amici del CAI Asti che, in cammino dalla loro città, si uniranno alla compagnia per raggiungere il Santuario di Crea. Qui troveremo un mercatino di produttori locali, tra cui diversi soci CAI, è prevista una visita guidata alle cappelle del sacro Monte, una visita al ricco reliquiario del matroneo ed un concerto di canti di montagna del coro degli Alpini di Asti. 9a tappa Domenica 28/4: Crea-Casale Monferrato (T) km 22 Partenza ore 8 dal santuario di Crea. Alla tappa si unisce il CAI Casale con il suo numeroso e vivace gruppo di Alpinismo Giovanile. Si scende verso Forneglio, Serralunga, Madonnina a raggiungere il fondovalle, per poi risalire sul versante opposto a Cereseto, proseguendo per dolci declivi collinari verso Treville e Ozzano. Da Ozzano si seguirà verso Casale lungo la “Via del Cemento” costellata da antiche fabbriche, Pozzoni, gallerie, resti di teleferiche e ferrovie, accompagnati dalle guide dell’Associazione OperO’, che illustreranno le vicende di un’industrializzazione che portò questo territorio ad essere all’inizio ‘900 il principale polo del cemento in Italia. La camminata si concluderà a Casale Monferrato con i festeggiamenti al Castello, messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale. Il cammino verso Roma riprenderà giovedì 23 maggio con il tratto Casale Monferrato - Sarzana, in 11 tappe. Iscrizioni: caicasale@e-volution.it Info: www.monferrato.net/cai/ Referente: Enrico Bruschi - enrbru@libero.it 347 2448070
5 Alpinismo giovanile
TANTI RAGAZZI NEL
Sezione Acqui Terme
CORSO DI SCI PARCO DI PORTOFINO PER RAGAZZI Partito il nuovo corso intersezionale di Alpinismo Giovanile che vede protagonisti i ragazzi di Acqui Terme, Novi Ligure e Ovada. Domenica 10 marzo la prima uscita con 40 partecipanti suddivisi in due gruppi. Quest'anno il corso si sviluppa lungo due linee didattiche differenziate: il Corso Base, dedicato a chi è alla prima esperienza ed alle prime fasce di età ed il Corso Avanzato, che raggruppa i ragazzi delle fasce più alte di età e chi, avendo già frequentato i corsi precedenti, ha acquisito maggiore autonomia. Ragazze e ragazzi del Corso Base con i loro accompagnatori si sono addentrati nel Parco del Monte di Portofino scoprendo tutte le sue caratteristiche paesaggistiche, ragazze e ragazzi del Corso Avanzato si sono cimentati nel percorso della Via dei Tubi, un percorso che segue i tubi di un antico acquedotto con un tracciato che prevede tratti di sentiero attrezzato, scalette e tunnel: uno dei percorsi più spettacolari del parco.
Particolarmente numerosa l’adesione al corso da parte degli acquesi: 25 in tutto di cui 7 già iscritti anche all’edizione 2012; i più grandi passeranno al Corso Avanzato. Alla prima uscita hanno partecipato 18 ragazzi “termali”, 15 del Corso base e 3 del Corso avanzato, seguiti da 3 Accompagnatori Sezionali e 5 Operatori Sezionali di Alpinismo Giovanile. Sommando i partecipanti delle tre sezioni si è ottenuta una compagine veramente numerosa, una sorta di invasione pacifica prima del parcheggio di San Rocco di Camogli e poi del parco di Portofino. Pacifica ma organizzata, con i ragazzi che, senza confusione, si sono divisi fra i partecipanti del corso avanzato e di quello base e in modo ordinato hanno seguito le indicazioni degli accompagnatori che li hanno guidati nei rispettivi percorsi. Il bel tempo ha fatto il resto e ha reso la giornata piacevole e divertente per tutti. I prossimi appuntamenti prevedono il 21 aprile il Giro delle 5 Torri, il 12 maggio i giochi con le corde alla palestra di Monte Strutto, il 9 giugno l’esperienza di Via ferrata nella zona di Oropa, il 22 settembre un’uscita speleologica in collaborazione con il gruppo speleo Anveria di Ovada ed infine il 3 novembre l’escursione e la castagnata. A fine corso è prevista una festa finale con proiezione delle immagini raccolte da tutti durante le escursioni. L'obiettivo di questa iniziativa, come previsto dal Progetto del CAI, è quello di educare i ragazzi attraverso la montagna e le esperienze che si fanno frequentandola: ogni uscita è preceduta da una lezione teorica di preparazione.
Domenica 3 Marzo si è concluso il Corso di Sci organizzato dalla Sezione in collaborazione con i maestri di Sci di Antagnod. Quattro uscite che hanno visto partecipare complessivamente 25 ragazzi di età compresa fra gli 8 e 15 anni. Due classi: la prima non aveva mai indossato gli scarponi da sci e la seconda con ragazzini già in grado di sciare. Alla fine del corso chi non sapeva sciare percorre ora tutte le piste senza problemi e chi invece sapeva sciare, oltre a perfezionare la capacità tecnica di conduzione degli sci su tutte le piste, scia in fuori pista. Le Maestre di sci, che hanno seguito i ragazzi, nell’ultima lezione hanno unito le due classi di partenza in un unico gruppo e tutti insieme hanno sciato in fuori pista di facile e media difficoltà. Insomma i ragazzi si sono divertiti e abbiamo passato insieme quattro giornate in mezzo alle montagne della Valle d’Ayas circondati dalle vette dello Zerbion, della Falconetta, della Testa Grigia, del Sarezza, di punta Goa e al cospetto del massiccio del Monte Rosa con visibili la Roccia Nera, il Polluce, il Castore, i Lyskamm. La Sezione ringrazia i ragazzi che hanno partecipato e i genitori che ce li hanno affidati, gli Accompagnatori di Alpinismo Giovanile che hanno proposto ed organizzato il Corso, la Stazione Sciistica di Antagnod che ha collaborato per la riuscita dell’iniziativa. Il prossimo anno ripeteremo il Corso con qualche miglioramento dettato dall’esperienza e amplieremo il programma prevedendo uscite da sci da fondo e una lezione teorica di nivologia a cui seguirà un’uscita tecnica per l’utilizzo dell’Arva, con l’obiettivo di far crescere le capacità tecniche e teoriche dei ragazzi ed avviarli, se lo vorranno, a frequentare un corso di scialpinismo. Tutte le attività che la Sezione organizza con i ragazzi non sono mai fine a se stesse ma fanno sempre parte di un progetto di crescita che ha come obiettivo la frequentazione consapevole della montagna.
Sezione di Tortona
ATTIVITA’ INVERNALE Come ormai avviene da molti anni alcuni soci hanno trascorso la notte di S. Silvestro al rifugio Ezio Orsi. Il mattino successivo, mentre iniziava una fitta nevicata, un folto gruppo di soci della Sezione hanno rinnovato la simpatica consuetudine dello scambio di auguri sulla vetta del Monte Ebro. Nei mesi invernali molti soci della Sezione hanno effettuato escursioni con sci e racchette in varie località, soprattutto nell’Appennino della Val Curone. L’innevamento è sempre stato sufficiente anche se in qualche occasione non era ottimale. Il 23 ed il 30 gennaio è stata presentata la proiezione “Quasi in cielo - Bolivia - Prima traversata ciclo-alpinistica della Cordillera Real” concernente la spedizione ciclo-alpinistica effettuata nella scorsa estate. Il 5 marzo è stato presentato con una toccante cerimonia il libro commemorativo dei 50 anni della Sezione “Non smetteremo di esplorare - CAI - Sezione di Tortona - 19632013 - Cinquant’anni di avventure nel mondo”. Esso illustra l’attività degli alpinisti tortonesi in varie parti del mondo. Erano presenti Kurt Diemberger, Maria A. Sironi e Roberto Mantovani.
Sezione di Casale Monferrato
NUOVO CONSIGLIO
Giovedì 21 marzo si sono svolte le elezioni del nuovo Consiglio Direttivo con grande presenza di votanti, 128, un record assoluto per la Sezione. Si è avuto un marcato rinnovamento con quattro nuovi consiglieri e tre confermati. Sono stati eletti: Elena Piotto, Pino La Loggia, Claudio Leporati segretario uscente, Marco Moro, Giorgio Mazzuccato ed Emanuela Patrucco. Settimi ex aequo sono risultati Alessandra Vitale e Gianluca Garrone, che pur molto giovane, è risultato eletto in virtù della maggiore anzianità associativa.I consiglieri si riuniranno per eleggere il Presidente, il Vice Presidente, il Tesoriere ed il Segretario. Revisori dei Conti sono risultati eletti Franco Capra, Nino Sechi, Luciano Musso; Delegato sezionale Enrico Bruschi.
BATTESIMO DI GHIACCIO In poche righe non è facile presentarsi e condensare ciò che di più significativo si vorrebbe condividere con gli altri. Da neofita di roccia e ghiaccio e da nuovo membro del CAI di Alessandria non posso dire molto: sono esordiente in tutto! Nondimeno la passione per la montagna e la pratica dello sport mi accompagnano da sempre come fossero due amici di vecchia data; passa magari del tempo senza vedersi, ma il piacere di stare insieme non si scalfisce, anzi continua a crescere. E perché tutto questo? Ognuno vive il rapporto con la montagna in maniera piuttosto personale, avendo la propria motivazione che lo spinge verso tale mondo. Sicuramente l’ambiente montano offre quella pace e quella serenità utili ad allontanare i problemi o ad evadere da una grigia quotidianità. Ciò che incoraggia me è riassumibile in due parole: rottura e semplicità. Rompere con il rumore di milione di voci prevaricanti, uscendo dall’“inverno dell’umano scontento” (come direbbe Thoreau) per ingaggiare una sorta di sfida con la parete o la cascata e vedere quanto si possa apprendere per affrontare l’essenziale della vita, superando ogni ostacolo e difficoltà. L’emozione e la frenesia date dall’ingaggio con un’entità così effimera come una
cascata di ghiaccio sono troppo intense per non vivere a pieno un’esperienza del genere. Ad oggi mi sono misurata con le cascate di Lillaz e il Sentiero dei troll, due vie molto classiche e altrettanto sicure per chi le approccia per la prima volta. La meraviglia di questo sport parte già dalla fase dell’avvicinamento: immersa nel candore del paesaggio innevato, dove a farmi compagnia sono solo lo scricchiolio della neve sotto i piedi e il turbinio dei respiri, lascio vagare lo sguardo e divagare la mente. Come non essere felici, godendo liberamente d’un così vasto orizzonte? Prendo la giusta confidenza con picche e ramponi e si parte. La conquista di ogni tratto, seppur breve, è incomparabilmente galvanizzante e non vedo l’ora di arrivare in cima, passando tra sporgenze a “cavolfiore” o picconando un ghiaccio da “sorbetto” al limone. Non mi faccio mancare nulla e assaporo la famigerata “bollita”, spauracchio di ogni ghiacciatore: mai espressione più azzeccata fu l’ossimoro “ghiaccio bollente”! Tuttavia le avversità si superano e, quando la cima è raggiunta e l’obiettivo è conseguito, ti senti veramente appagato, in pace con il mondo e migliore nella vita. Patrizia Ciotti, CAI Alessandria
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SOTTILI LINEE BIANCHE VERSO IL CIELO Inverno, la stagione che trasforma la montagna, cancella i sentieri, nasconde verdi pascoli e grigie pietraie sotto il manto uniforme della neve. Persino i ruscelli, bloccati dal gelo, appaiono solo come tenui solchi che segnano appena l’uniformità dei pendii, e solo i più poderosi hanno la forza di comparire in limpide pozze sprofondate nel bianco; la stagione del silenzio, quando i rumori sono assorbiti dalla spessa coltre; la stagione del freddo che trat-
tiene la neve su rocce e alberi, vincendo la forza di gravità. L’inverno, che preclude la montagna al cammino, è anche la stagione dello sci-alpinismo, per i sempre più numerosi appassionati: salite segnate dal fruscio delle pelli sulla neve, non più sentieri ma linee sinuose che segnano il passaggio nei boschi incantati e sugli ampi pendi; linee che diventano sempre più nervose all’aumentare delle pendenze. Poi la soddisfazione della vetta, con i suoi affascinanti panorami invernali. Nella stagione calda la vetta è meta e conclusione della salita, il ritorno è routine, sobbalzi su sentieri scoscesi, piedi dolenti, l’obiettivo è tornare a valle. Nello sci-alpinismo la vetta segna l’intervallo tra il primo tempo, di fatica e contemplazione, ed il secondo tempo di divertimento ed emozioni. Emozioni tanto più forti quanto più le pendenze si impennano: così, sempre cercando di rispettare la legge della neve, inflessibile con i trasgressori, dai dossi ampi e dolci si passa a pendii più ripidi, agli eleganti canaloni che segnano i fianchi della Montagna. Nulla però è
trollata ma tranquilla. Arriviamo alla base del canale e siamo soddisfatti, ora viene la parte relax della discesa (che già l’anno passato avevamo trovato superlativa scendendo dalla B di Gay): 1100 metri di firn da antologia sugli ampi e divertenti pendii che ci riportano al Pontese. Anche quest’anno una grande discesa ha pienamente rispettato le aspettative, il vallone di Pintonetto non tradisce mai. Spalla Monte Fallere (mt 2973) Canale NO (1600 m, 40° E2 su 600 mt) Il 2013 è l’anno della polvere. Nonostante le condizioni meteo non sempre ottimali (vento, giornate con temperature primaverili) scegliendo le gite giuste siamo sempre riusciti a sciare su bella farina. Il vallone del Flassin è una garanzia per trovare neve invernale bella anche quando le condizioni non sono al top, e così è stato. Partiamo sul classico itinerario che porta alle baite a quota 2200 in vista delle quali si punta decisamente a sinistra in direzione della costa rocciosa che separa il vallone del Flassin dal vallone di Arsy. L’accesso del canale non è molto evidente, e anche dopo averlo reperito non lo si vede nella sua interezza. Iniziamo comunque la salita che risulta abbastanza faticosa per l’abbondante strato di neve fresca… saremo ripagati in discesa. Il primo tratto di canale porta ad una sella nevosa da cui parte il secondo tratto che arriva alla cima, la vista sul Bianco e Jorasses è spettacolare. Arrivati in cima togliamo le pelli e ci prepariamo alla discesa; i primi 50 metri sono delicati per la presenza di molte pietre affioranti, passato questo tratto inizia la magia: 450 metri di polvere impalpabile su pendenze costanti intorno ai 40°, semplicemente fantastico. Alla base del canale ci ricongiungiamo con l’itinerario del Flassin dove la magia continua, ancora polvere perfetta fino al pianoro che porta agli impianti. Gli ultimi 100 metri sono su marcetta primaverile altrettanto divertente. Una delle gite migliori delle ultime stagioni. GiacomoBruschi, CAI CasaleMonferrato
più affascinante che insinuarsi in quelle sottili linee bianche che l’inverno disegna sulle pareti rocciose, ricoprendo di neve incisioni della parete che nella stagione calda sfuggono all’attenzione o appaiono come repulsivi ammassi di sfasciumi inavvicinabili. Canali effimeri, spesso non codificati da relazioni, nella cui ricerca può ancora esprimersi la fantasia dello sci-alpinista. Roccia Viva Canale Coolidge (SE,1450 m, 40°/45° E3 su 350 mt) Il vallone di Piantonetto è oramai una meta fissa della nostra stagione scialpinistica. Con l’arrivo della primavera, infatti, le possibilità di combinare le rilassanti e divertenti discese degli ampi pendii che scendono sul pian delle Muande, a quelle più adrenaliniche dei canali che solcano le pareti che delimitano la valle, sono molteplici. Dopo una entusiasmante discesa della Becca di Gay nel 2011 decidiamo di provare il più impegnativo canale Coolidge alla Rocciaviva. Partiamo quindi alla volta del rifugio Pontese dove pernottiamo per spezzare la salita. La sveglia è puntata alle 3.00 vista la stagione e l’esposizione del canale, che essendo incassato tra alte pareti rocciose è soggetto a scariche. La salita inizia sotto le stelle sui dolci pendii che dal rifugio ci portano alla bocchetta del Montenero, che dà accesso al ghiacciaio di Rocciaviva. Il rigelo è ottimo, già pregustiamo una grande discesa. Arrivati alla base del canale, che appare molto ben coperto (la valutazione E3 risulta un po’ larga con queste condizioni), mettiamo gli sci in spalla e iniziamo la faticosa risalita fino alla breve cresta che conduce alla calotta sommitale, dalla quale osserviamo la parete nord che appare come un lungo scivolo di ghiaccio blu. Arrivati in cima spelliamo e siamo pronti a partire: le condizioni sono eccellenti, tanto che si riesce a scendere sci ai piedi dalla ripida calotta sommitale che dà accesso al canale. Nel canale le pendenze sono costanti intorno ai 45°, le condizioni della neve permettono una sciata con-
PROGRAMMA ATTIVITAʼ VALENZA
TO R TO N A
ESCURSIONISMO
ESCURSIONISMO
7 APRILE 14 APRILE
21 APRILE 25 APRILE 4-5 MAGGIO 11 MAGGIO
21 APRILE 19 MAGGIO 19 MAGGIO 2 GIUGNO 16 GIUGNO 29 GIU - 4 LUGL 29 GIUGNO 5-8 LUGLIO
ROCCA DELLʼADELASIA (con CAI Sampierdarena) SULLE COLLINE VALENZANE (con CAI Ciriè e Valli Riunite) GIRO DELLE 5 TORRI (CAI Acqui Terme) MONTE ARMETTA (con il CAI di Ormea) FESTA DELLE SEZIONI AL MULINO NUOVO TRAVERSATA ESTOUL - COLLE RANZOLA GRESSONEY S. JEAN TRAVERSATA ST. JACQUES - COLLE BETTAFORCA - STAFAL DOLOMITI (SAN MARTINO DI CASTROZZA) UNA NOTTE IN RIFUGIO DOLOMITI (DA RIFUGIO A RIFUGIO) GIRO DELLA MARMOLADA
MTB 5 MAGGIO
BICICLETTATA “ALDO PIACENTINI” Oropa - Andrate - Lago di Viverone
19 MAGGIO 25-26 MAGGIO 8-9 GIUGNO 23 GIUGNO
GIRO DELLE 5 TORRI SAN SALVATORE - CREA Il sentiero dei Santuari ALPI APUANE: RIF. CARRARA - COLONNATA IL CASTELLO DI PIETRA gara non competitiva “ Le porte di pietra” (D+) 17 km; 760 m; ALTA VAL TANARO da Carnino - Rif. Don Barbera - Punta Marguareis COLLINE TORTONESI: VIA FRANCIGENA ALPI RETICHE: VAL MASINO E VAL DI MELLO per il 50° anniversario della Sezione VAL DʼAYAS: ST. JACQUES - PIANI DI VERRA - LAGO BLU (salita facoltativa al Rif. Mezzalama)
MTB 28 APRILE 4-5 MAGGIO 26 MAGGIO 8-9 GIUGNO
CAPANNE DI MARCAROLO Gita intersezionale CAI 150° ALPI APUANE: RIF. CARRARA - COLONNATA A CAVALLO DI VAL CURONE E VAL BORBERA Gita intersezionale CAI 150° VAL DI MELLO
PROGRAMMA ATTIVITAʼ ALESSANDRIA
CASALE
ESCURSIONISMO
ESCURSIONISMO
7 APRILE
7 APRILE
SENTIERO DEL VIANDANTE (Lago di Lecco) Traversata da Dervio al Santuario di Valpozzo (T/E) D.G. Astori, Avalle 21 APRILE GIRO DELLE 5 TORRI (Langhe Astigiane) (T/E) D.G. in collaborazione con CAI Acqui T. 27 APR - 1 MAGG TREKKING IN SARDEGNA D.G. Mandirola, Penna 10 MAGGIO STRALESSANDRIA tutti insieme per la corsa podistica non competitiva per le vie della città 12 MAGGIO SENTIERO DEL TRACCIOLINO traversata da Novate Mezzola a Verceia (E) D.G. Penna, Rosina 26 MAGGIO ESCURSIONE PER FAMIGLIE AI FORTI DI GENOVA traversata da Campi a Righi (E) D.G. Rosina, Salini 16 GIUGNO BEC BARAL 2130 m (Val Vermenagna) (E/EE) D.G. Barbieri, Moscato 28-30 GIUGNO TREKKING DELLE OROBIE (E/EE) D.G. Accornero, Fei, Mandirola 6-7 LUGLIO WEEK END PER FAMIGLIE IN VAL VENY D.G. Astori, Avalle
ALPINISMO 11-12 MAGGIO
ANELLO DEL MONTE BARDELLONE (E) Org. Piotto, Rossi 20-28 APRILE CAMMINACAI 150 dal Moncenisio a Casale 5 MAGGIO ARONA - UN BALCONE FIORITO (T/E) Org. Piotto, Rossi 19 MAGGIO FESTA DELLE SEZIONI AL MULINO NUOVO Org. Intersezionale della Provincia 23 MAGG-2 GIU CAMMINACAI 150 da Casale a Sarzana 9 GIUGNO CICIU DEL VILLAR - MONTE S. BERNARDO (T/E) Org. Piotto, Rossi 23 GIUGNO BECCA FRANCE Valle dʼAosta (E) Org. Leporati 7 LUGLIO SIMPLON DORF - BIVACCO LAGGIN (E) Org. Piotto, Rossi
ALPINISMO 23 GIUGNO 7 LUGLIO
MONTE GRANERO PER IL PASSO LUISAS (F+ passi di 2° grado) Org. Zavattaro CORNO BIANCO VALSESIANO da Rif. Carestia (F) Org. Mazzuccato
CICLOESCURSIONISMO TESTA DI TABLASSES 2851 m (Valle Gesso) Canalone di Tablasses dal Rifugio Questa (PD) D.G. Avalle, Ratti
ACQUI TERME
21 APRILE 26 MAGGIO 9 GIUGNO
IN BICI SUL FIUME PO (TC) Org. Bobba, Mazzuccato LE COLLINE DANZANTI (MC/MC) Org. Ferrero GIRO DEI CIAPPI - FINALE LIGURE (MC/BC) Org. Ferrero ANELLO CERRINA - LUSSELLO - ODALENGO G. (MC/MC+) Org. Garrone
ESCURSIONISMO
22 GIUGNO
1 APRILE 21 APRILE 11-12 MAGGIO
SCI ALPINISMO
19 MAGGIO 23-26 MAGGIO 16 GIUGNO 30 GIUGNO 7 LUGLIO 8 LUGLIO
GITA DEL MERENDINO - ANELLO DI S. LUCA GIRO DELLE CINQUE TORRI - 11ª edizione SENTIERO DEL PELLEGRINO ACQUI - TIGLIETO - ARENZANO GITA INTERSEZIONALE al Mulino Nuovo CORSICA: SENTIERO DEL DOGANIERE RIFUGIO RIVETTI PUNTA QUATTRO SORELLE da Pian del Colle MONTE ALBRAGE E MONTE BELLINO PASSEGGIATA PIROTECNICA
FERRATA 2 GIUGNO
FERRATA DEL ROUAS
MTB 7 APRILE 5 MAGGIO
GIRO DEL GORREI SUI CALANCHI DI MERANA
IN SEDE 6 APRILE
CONVEGNO SULLA SENTIERISTICA
ALPINISMO 13-14 LUGLIO
MONTE ROSA - Traversata dal Rifugio Sella al Rifugio Mantova
OVADA ESCURSIONISMO 28 APRILE 5 MAGGIO 19 MAGGIO 26 MAGGIO 2 GIUGNO
6-7 LUGLIO
CASALE - CREA (E) Org. Sezione Casale M. MONTE FORATO 1230 m e MONTE CROCE 1314 m Alpi Apuane (E) Org. Bello, Torrielli FESTA DELLE SEZIONI Intersezionale al Mulino Nuovo (E) Org. Intersezionale S. SEBASTIANO CURONE 150° CAI (E) TRENOTREKKING: CAMPO LIGURE - PRATO RONDANINO (E) Org. Sanguinetti, Tambussa, Camera, Bruzzone WEEK END IN VAL BELLINO Rif. Melezè (EE) Org. Cartasegna, Ferraro
ALPINISMO 11-12 MAGGIO
22-23 GIUGNO
RIF. BENEVOLO 2285 m con possibilità di salita alla GRANTA PAREY 3387 m (F+) Org. Ferrando, Vitale RIF. QUINTINO SELLA al Felik 3585 m con possibilità di salita al CASTORE 4226 m (F) Org. Ferrando, Vitale
13-14 APRILE
MONTE BASODINO m 3273 da Riale (BSA) Org. Pesce
ALPINISMO GIOVANILE Gruppo esploratori 7 APRILE VISITA PARCO MONTEVALENZA la moderna arca di Noè 28 APRILE PONZONE-CIMAFERLE alla scoperta dellʼAppennino 12 MAGGIO SULLE COLLINE DEL PO valle Cerrina 26 MAGGIO VALLE ORBA alla ricerca dellʼoro Gruppo pionieri 7 APRILE MONTE EBRO una cima tra le più alte dellʼAppennino 5 MAGGIO LINEA CADORNA le trincee della prima guerra 9 GIUGNO CASA DI CACCIA DI ORVEIELLE sulle mulattiere del re Gruppo guide 7 APRILE VAL GARGASSA escursione 21-22 APRILE CAMPO A PIANCERRETO 12 MAGGIO MONTESTRUTTO arrampicata 2 GIUGNO RIFUGIO BARBUSTEL escursione Gruppo trekker (1° corso di Alpinismo Giovanile) 14 APRILE PUNTA MARTIN salita alpina 12 MAGGIO ARGIMONIA arrampicata
SAN SALVATORE ESCURSIONISMO 7 APRILE 14 APRILE 21 APRILE 25 APRILE 12 MAGGIO 19 MAGGIO 2 GIUGNO 16 GIUGNO 23 GIUGNO 7 LUGLIO
MONTE RAMA (E) (A) MONTE FIGNE (E) GIRO DELLE 5 TORRI (T) CAI Acqui Terme SENTIERO DEI SANTUARI (T) San Salvatore - Crea - km 39 MANICO DEL LUME (Recco) (E) INTERSEZIONALE AL MULINO NUOVO 150° anniversario CAI VAL MASTELLONE LAGO DI BARANCA (E) ALPE OMPIO - MONTE FAIEʼ (E) MONTE ZERBION VALLE DʼAYAS (E) GUGLIA ROSSA VALLE DI SUSA (EE)
8 Una giornata, una vetta…
CIMA CARS
m 2204 Valle Pesio - Parco Naturale Regionale Alta Valle Pesio e Tanaro L'ambiente calcareo rappresenta sicuramente uno degli aspetti più caratteristici delle Liguri: la cima Cars, o du Cars, come lascia intendere lo stesso nome, non fa certo eccezione e, anche se in misura meno evidente rispetto ad altre località di questo tratto delle Alpi, mostra gli elementi tipici dell'ambiente carsico, con rocce biancastre dalle forme intensamente levigate dalle acque meteoriche. Questa bella vetta, risalibile con percorso tipicamente escursionistico, ha il vantaggio di essere isolata, spostata rispetto allo spartiacque che delimita a nord la Valle Tanaro e lungo il quale si collocano le vette più alte delle Alpi Liguri: questo fatto consente alla cima dei Cars di essere forse uno dei migliori punti panoramici sull'intera catena che si sviluppa dal Mongioie al Marguareis; in particolare è completa la visione sullo stupendo dolomitico versante settentrionale di quest'ultimo, versante solcato dal celebre ed evidente canalone dei Genovesi. Ben visibili sono anche la Conca delle Carsene, una zona carsica di straordinario interesse turistico e speleologico e l'intero spartiacque Pesio-Vermenagna, fino alla bifida vetta della Bisalta; completa è infine la visione della valle Ellero, chiusa a sud dalla cima delle Saline ed aperta a nord sulla pianura cuneese. La zona, inclusa nel Parco della valle Pesio e Tanaro, è assai interessante anche dal punto di vista botanico: il primo tratto dell'escursione si svolge infatti in uno dei più bei boschi di abeti bianchi di tutto l'arco alpino mentre le praterie sommitali presentano a primavera rigogliose fioriture, tra le quali colpiscono sicuramente quelle delle coloratissime ed abbondantissime viole e quelle delle grosse anemoni sulfuree.
effettuare. Lasciata l'auto in prossimità dell'area attrezzata, dove è tra l'altro presente una grande fontana alla quale è possibile rifornirsi d'acqua, si imbocca lo sterrato (chiuso da una sbarra) che risale il fondovalle: dopo breve percorso, immediatamente dopo avere attraversato un ponte sul torrente che scende dalla valle Serpentera, si incontra sulla sinistra il ben segnalato bivio per il pian du Crös. Il sentiero prende quindi a salire con decisione in un ombroso bosco misto, ricco di stupendi esemplari di abete bianco, con un sottobosco che inizialmente è caratterizzato da specie vegetali che a fine primavera emanano curiosamente un intensissimo odore di cipolla; superando numerosi tornanti, si sbuca su terreno pianeggiante, dapprima in una faggeta con alberi ad alto fusto e quindi nello stupendo pian du Crös, dominato verso sud dalle forme del Marguareis, che conferiscono all'ambiente toni tipicamente dolomitici. Tenendosi a sinistra e seguendo un sentierino un poco inerbito, si raggiunge un ponticello posto in prossimità di un grande isolato abete: in direzione est, spostata sulla destra, appare intanto la cima Cars. Si attraversa il torrentello e si segue sempre il sentiero, inizialmente ancora inerbito, poi più evidente, fino a scorgere il Gias della Madonna che si raggiunge a vista: in prossimità delle baite si incontra una seconda fontana. Si risale quindi un cotone erboso, su tracce di sentiero, procedendo in direzione est verso caratteristici spuntoni rocciosi che fungono da utilissimi punti di riferimento: raggiunte le rocce, il sentiero torna evidente ed appare il Gias Soprano di Serpentera, che si raggiunge senza problemi tra vegetazione ammoniacale.
Panorama verso il Marguareis con l’evidente canalone dei Genovesi dai pressi della vetta
Si passa accanto ad un lungo abbeveratoio e, dopo aver trascurato un primo sentierino che si stacca a sinistra e che passa accanto ad alcuni ruderi, si imbocca un tracciato più evidente, appena più in alto, che procede in costa in direzione del colle della Pellerina: il lungo traverso avviene tra stupende praterie caratterizzate in primavera da ricchissime fioriture di viole. Giunti al Colle, si abbandona il sentiero e si risale con percorso libero lungo il crestone ovest della cima Cars, tra prati chiazzati di rododendri ove crescono abbondantemente varie specie di genziana e le anemoni sulfuree: passando accanto a rocce dalle forme arrotondate, con forme di erosione tipicamente carsiche dovute alle acque piovane, si conquista infine la panoramica vetta. Claudio Trova
Pendii sommitali della cima Cars, ormai prossimi alla vetta
Caratteristiche dell'escursione Dislivello: 1200 m circa Esposizione: prevalentemente Ovest, tranne l'ultimo tratto di sentiero prima del Colle Pellerina esposto a mezzogiorno Difficoltà: E Descrizione del percorso Il pian delle Gorre, base di partenza dell'escursione, è di norma raggiungibile comodamente in auto su strada asfaltata: occorre tuttavia tenere presente che nei giorni festivi, se presente un eccessivo affollamento, i guardiaparco possono talvolta sbarrare la carrozzabile all'altezza del Villaggio d'Ardua, fatto che costringe ad allungare notevolmente il percorso da