CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Valenza “DaviDe e Luigi guerci”
La Montagna e i nodi: Informazioni, Impressioni, Tecnologie, Sicurezza, Sport
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Nodi per legarsi Nodo delle guide con frizione. Il classico “nodo delle guide”, la comune asola che tutti conoscono, è ormai superato e non viene più usato perché, se sottoposto a trazione si serra in modo tale che è molto difficile, a volte impossibile, da sciogliere. Inoltre, nell’assicurazione ad un punto di sosta, non permette una rapida regolazione della distanza dall’aggancio, necessaria per mantenere in posizione di equilibrio chi assicura. Ampio impiego ha invece in “nodo delle guide con frizione” perchè ha il grande vantaggio di poter essere sciolto facilmente, anche se sottoposto a forti sollecitazioni e può sostituire efficacemente quello semplice in tutti gli impieghi (fig. 54).
Fig. 54 - Esecuzione nodo delle guide con frizione
Nodo Bulin. E’ di facile esecuzione e offre notevoli vantaggi. E’ utile saperlo eseguire in tutte le posizioni, e non solo per legarsi in cordata, perché ha molte applicazione. Il suo pregio principale è quello di poter essere sciolto facilmente anche se sottoposto a forte tensione (fig. 55). 22
Fig. 55 - Esecuzione del nodo Bulin 3
Nodi per assicurazione Nodo barcaiolo: universale usato per l’autoassicurazione. Di veloce esecuzione esso permette una rapida regolazione della distanza dell’assicurato dall’ancoraggio. E’ importante saperlo eseguire velocemente in qualsiasi posizione ed in particolare direttamente sul moschettone con una sola mano (fig. 56).
Fig.56 Esecuzione del nodo barcaiolo
Nodo mezzo barcaiolo: è sostanzialmente un freno, e per questo può essere usato anche nei casi in cui necessiti frenare una calata, ma soprattutto è divenuto il mezzo per l’assicurazione dinamica su ancoraggio fisso, che sarà esaminato dettagliamene più avanti, per specifica adozione dell’U.I.A.A. Perciò è necessario conoscere a fondo e saperlo eseguire in modo veloce e corretto anche con una sola mano. La sua esecuzione richiede molta attenzione perché è facile sbagliare ed a questo scopo viene indicato con A il capo della corda che può ricevere lo strappo, in caso di caduta dell’assicurato, primo o secondo che sia, o che debba sostenere il peso in caso di calata; con B indichiamo invece la corda tenuta da chi trattiene. Il nodo mezzo barcaiolo è composto da due asole, una chiusa ed una aperta; l’asola chiusa va eseguita col capo B, tenendo comunque presente che il capo A dovrà trovarsi a destra o a sinistra a secondo della direzione di movimento di chi arrampica. In questo modo il capo A, sottoposto a strappo o carico, si troverà sempre dalla parte del braccio fisso del moschettone. Esso deve potersi rovesciare da una parte o dall’altra della barra del moschettone, a seconda che si 4
debba lasciare o recuperare la corda, e tale rovesciamento deve avvenire senza pericolo di bloccaggio. Per questo bisogna evitare di usare moschettoni di forma triangolare, infatti l’angolo acuto rende più difficoltoso il ribaltamento del nodo (specialmente con corde del diametro di 11 mm) e in caso di caduta può strozzarlo e addirittura romperlo. Dovranno essere usati, perciò, moschettoni con l’angolo di base quanto più aperto possibile, e muniti di ghiera per evitare pericolo di apertura. Il nodo deve essere sempre manovrato con due mani; una sul capo A e l’altra sul capo B, come più dettagliatamente verrà trattato nell’apposito capitolo dell’assicurazione dinamica (fig. 57).
Le differenti posizioni del nodo - fig. 57 5
Asola di bloccaggio. E’ molto importante perché permette di
bloccare poi liberare lo scorrimento di corda in tensione (alpinista appeso dopo una caduta o che scende in corda doppia assicurato dall’alto, ecc.), lasciando ambedue le mani libere all’alpinista che manovra. E’ necessario, data la sua utilità, saperlo eseguire bene in ogni posizione; per maggior sicurezza è opportuno eseguire sempre anche la controasola che evita il rischio di disfare l’asola con una trazione involontaria del capo di corda che esce dall’asola stessa. L’esecuzione dell’asola di bloccaggio si effettua come in fig. 58, in cui si è indicato con A il capo di corda che sostiene il carico e con B il capo di manovra. Per sciogliere l’asola è sufficiente tirare con forza il capo B (fig. 58).
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Esecuzione dell’asola di Bloccaggio e controasola 7
Nodi autobloccanti Il nodo autobloccante ha la caratteristica di scorrere se impugnato sui giri di cordino che lo formano e di bloccarsi automaticamente se sottoposto a trazione. Ai fini della tenuta il numero delle spire deve essere scelto in funzione della differenza di diametro esistente fra corda e cordino, e precisamente deve essere più alto quando la differenza fra i diametri è più piccola e meno quando la differenza è notevole. Il numero delle spire deve essere inoltre aumentato qualora i materiali siano rigidi. Agli effetti della scorrevolezza del nodo sulla corda, è buona norma non segnare la metà ed i quarti della medesima con giri di nastro adesivo, per non provocare il bloccaggio nei punti segnati e creare così delle situazioni critiche. Nodo prusik. E’ il più classico ed antico dei nodi autobloccanti, si esegue con uno spezzone di cordino del diametro da 4 a 6 mm, come un comune nodo “a strozzo”, avvolgendolo due o più volte intorno alla corda prima di stringerlo. Si consiglia di evitare un numero di giri tanto elevato da provocare un eccessivo bloccaggio sotto carico del nodo, con conseguente difficoltà di bloccaggio e di scorrimento lungo la corda, a nodo scaricato. Generalmente il prusik si esegue con anello di cordino della lunghezza di ca. 60 cm (fig. 59), ma può essere eseguito anche con cordino semplice (fig. 60). Durante l’esecuzione del nodo ci si deve assicurare che i giri sulla corda non si accavallino fra di loro e siano esattamente disposti come nelle figure. Il prusik è autobloccante in tutte e due le direzioni.
Fig. 59 -Nodo Prusik eseguito con anello di cordino 8
Fig. 60 - Nodo Prusik eseguito con cordino semplice 9
Nodo Machard. Si può eseguire in due modi: con una sola asola ( fig. 61a) o con due asole di cordino (fig. 61b). Con un’asola essa blocca in una sola direzione, con due asole blocca in ambedue le direzioni. Questo autobloccante funziona pur se eseguito con uno spezzone e su una corda dello stesso diametro, con almeno quattro giri.
Fig. 61 - Nodo Machard: a) con una sola asola b) con due asole e Moschettone
Nodo Bachmann. Per la sua esecuzione occorrono un anello di cordino sufficientemente lungo ed un moschettone. E’ facile da eseguire, è molto scorrevole ed ha azione unidirezionale (fig. 62). 10
Fig. 62 - Esecuzione del nodo Bachmann
Nodi di unione
Servono per unire fra di loro singole estremità di corde, cordini e fettucce; frequentemente per unire due corde per la calata in corda doppia e per formare anelli di cordino e di fettuccia. Nodo fettuccia. E’ quello che si deve usare per formare anelli di fettuccia,poiché gli altri, con la fettuccia, hanno la tendenza a sciogliersi facilmente. La sua esecuzione è abbastanza semplice: si forma su una estremità un nodo semplice senza chiuderlo e con l’altra estremità si seguono all’inverso tutte le curve del primo (fig.63). Dopo essere stato sollecitato a trazione è difficile da sbloccare. Si usa anche per unire anelli di cordino (fig. 64) e se si desidera uno sbloccaggio più semplice e rapido si consiglia di eseguirlo con frizione. E’ buona norma lasciare le corde del nodo abbastanza lunghe (almeno di 5 cm). 11
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Nodo inglese doppio. Serve per la giunzione di corde per calate
in corda doppia o per operazioni di soccorso, e per comporre anelli di cordino. E’ molto sicuro, ma di non facile esecuzione; si può sciogliere facilmente anche dopo rilevanti sollecitazioni. Si esegue come nella fig. 65; esercitando una trazione sulle due corde i due nodi vengono a contrastarsi e si bloccano a vicenda. Per sciogliere è necessario allargarlo tirando le corde, che, nell’esecuzione, devono essere lasciate sufficientemente lunghe.
Fig. 65 - Esecuzione del nodo inglese doppio 13
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