my milano food - design - fashion - party city guide 2012
Dicono di Milano...
Milano non è una città, ma un grumo di lava che ha subito tutte le Furie. E’ sterile, come il deserto, e per starci bisogna essere attrezzati. Non è adatta ai dilettanti. Per questo la amo. (Sandrone Dazieri)
Sì, Milano è proprio bella, amico mio, e credimi che qualche volta c'è proprio bisogno di una tenace volontà per resistere alle sue seduzioni, e restare al lavoro. (Giovanni Verga)
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Food
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Il Marchesino della Scala All’ora di cena, il ristorante di
selezione internazionale. Il
grigi, quindi, su cui spiccano le
Gualtiero Marchesi ritrova la
Ristorante Teatro Alla Scala il
poltroncine rosso Scala, disegnate
gestualità in sala con una grosse
Marchesino punta, quindi, a farsi
apposta per Marchesi come i
piéce da trinciare sotto gli occhi
teatro addizionale, dove il
tavoli, i divani, il banco con la
dei clienti o un’anitra al torchio,
mondo della musica e Milano
cucina a vista. Nel ristorante le
oggetto quasi senza età,
possano convergere, incrociarsi e
poltroncine hanno i braccioli e i
venerabile, appartenuto alla
darsi appuntamento.
tavoli sono quadrati o tondi. Il
compagnia di navigazione
Ettore Mocchetti, architetto e
pavimento è di rovere nero. Nel
triestina Cosulich. La carta dei
direttore della rivista AD, ha
caffè, con alle pareti una boiserie
vini conterà circa duecentocin-
accordato gli interni del
laccata in grigio.
quanta etichette di produttori
ristorante ai colori di Milano.
italiani insieme a una piccola
Toni sinceramente e fieramente
Food & Wine Festival Milano È alla sua prima edizione. Ma
meneghino del celeberrimo
vanta già numeri da record: uno
Merano WineFestival. Anzi, con
spazio di 1.400 metri quadrati; la il suo presidente e fondatore presenza di 100 aziende
Helmuth Köcher a selezionare i
vitivinicole d'eccellenza; 300
vignaioli partecipanti, e con
etichette in degustazione; e 20
Paolo Marchi, ideatore e curatore
celebri chef pronti a darsi il
di Identità Golose, a scegliere gli
cambio ai fornelli di due cucine,
chef di scena.
fucine di creatività. Sotto la
Un'occasione unica per scoprire
tristellata regia dei cuochi Enrico nettari di assoluto pregio (tutti in e Roberto Cerea del ristorante
assaggio con il biglietto
Da Vittorio di Brusaporto (in
d'ingresso di 30€) e assaporare
provincia di Bergamo).
piatti ad alto tasso gourmet (a
È il più grande temporary
10€ l'uno). Per un vero binomio
restaurant del mondo e prende
di grande classe e di lusso.
forma dal 4 al 6 febbraio al primo piano del MiCo di via Gattamelata (ala nord, gate 14). Proprio al fianco di Identità Golose, ma con un giorno di anticipo rispetto al Congresso Internazionale di Cucina d'Autore. Il suo nome? Milano Food&Wine Festival, cugino
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Design
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La Triennale di Milano raccoglie una collezione di opere di design e molte esposizioni temporanee di design ed arte moderna. È ospitata nel Palazzo dell'Arte di parco Sempione e, dal 2006, anche nella sede TBVS nel quartiere Bovisa. La raccolta comprende inoltre una mediateca completa di design, arte ed architettura. La Triennale di Milano è stata fondata a Monza nel 1923 in occasione della I Biennale delle arti decorative dell'ISIA ad opera di Guido Marangoni. È stata trasferita a Milano nel 1933, anno della costruzione del Palazzo dell'Arte di Giovanni Muzio, realizzato grazie al lascito testamentario dell'industriale tessile Antonio Bernocchi. La Triennale si pone come obiettivo, sin dalla sua nascita, lo stimolo dell'interazione tra industria, mondo produttivo e le arti applicate. In questa ottica, negli anni, la Triennale ha assunto un ruolo di amplificatore mediatico per l'innovativo ambiente italiano, catalizzando
anche il confronto tra le varie correnti che man mano andavano sviluppandosi. Il ruolo innovativo dell' esposizione vi è manifestato sin dalle prime esposizioni, tanto che già nell'edizione del 1933 artisti come Giorgio De Chirico, Mario Sironi, Massimo Campigli e Carlo Carrà parteciparono esponendo loro opere. L'attenzione alla realtà contemporanea ha coinvolto la Triennale anche nell'opera di ricostruzione post-bellica, durante la quale ha assunto un ruolo preminente nella realizzazione del quartiere QT8 di Milano. Proprio da questa esperienza è nato l'interesse della Triennale per la pianificazione urbanistica e le innovazioni tecnologiche applicate all'edilizia, che diventeranno uno dei temi fondamentali degli anni cinquanta. La Triennale diventa negli stessi anni un punto di riferimento per il Disegno industriale, ospitando, tra le varie, le esposizioni del Premio Compasso d'oro.
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Fashion
Boggi Milano
Dal 1939 la storia di Boggi è costellata di successi. Oggi il marchio Boggi Milano è un punto di riferimento per generazioni di uomini che vestono un’eleganza classica ma non rigidamente formale. Nel 1964 l’apertura a Milano del primo negozio monomarca. In pochi anni nasce una moderna catena retail in cui poter scegliere tra abiti classici e capi informali. Gli anni ottanta e novanta sono gli anni dello sviluppo e della crescita in Italia e all’estero in cui si delinea con più chiarezza l’immagine di marca. L’offerta diventa più ampia, le collezioni si rinnovano nel segno della tradizione. Accanto ai professionisti che vestono quotidianamente l’abito, si fa strada un consumatore più giovane attratto da dettagli formali. La ricerca stilistica si raffina, si studiano nuovi allestimenti per i negozi e si veicola con forza un altro grande plus Boggi: la qualità concreta del prodotto in un perfetto rapporto col prezzo. Il 2003 è
l’anno della svolta. Il nuovo managment si pone l’obiettivo di diventare la prima catena italiana monomarca di abbigliamento uomo e di avere una forte presenza all’estero. La spinta verso l’internazionalizzazione prevede nel prossimo quinquennio l’apertura di nuovi flagship stores nelle principali capitali europee, di nuovi punti vendita nei maggiori aeroporti ed il potenziamento della presenza in Svizzera e nel Regno Unito. Parallelamente il Far East è il trampolino di lancio verso l’India, mentre è prevista la realizzazione di altri punti vendita in Medio Oriente. Un’espansione commerciale che coincide con una nuova ricerca sul prodotto per offrire un’eleganza EASY-FORMAL.
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Party
Just Cavalli Cafe
Locale creato dall'eclettico stilista toscano Roberto Cavalli. Per la stagione 2009/2010 si rinnova nello stile con un nuovo look, e nella gestione affidata al Gruppo Hollywood. La location si trova all'interno del Parco Sempione alla base della Torre Branca. Il Just Cavalli Hollywood e' aperto tutto l'anno. Il ristorante e' definito da una struttura semicircolare in acciaio con pareti e soffitti in cristallo l'ingresso e' caratterizzato da un gioco di specchi bisellati a casellario con finitura bronzata, esaltati da un contorno di doghe in legno laccato lucido nero. Sul monocromo spiccano disegni animalier di cuscini e tovaglie con una mise en place ricercata e unica nel suo genere. Completano la lussuosa cornice del ristorante un rinnovato e tecnologico impianto audio e luci. Il restyling del Just Cavalli Hollywood e' stato progettato e realizzato dallo Studio Beretta, noto studio di architettura milanese, con la supervisione
diretta degli architetti Daniele e Roberto Beretta. Il Just Cavalli Hollywood cene seduti o a buffet. Un locale idoneo per feste private, aziendali per eventi d elite o semplicemente per un aperitivo, una cena romantica o una serata in discoteca. Durante i mesi estivi la location raggiunge una capienza di 1200 persone, sviluppandosi su un grande spazio estivo coperto da tensostrutture, con due diverse piste da ballo sotto le stelle, tre bar e tre prive'.