Massimo Vignelli*

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Il progetto è frutto della Tesi di Laurea Triennale in Scienze e Techiche della Comunicazione Grafica e Multimediale sostenuta da Federico Rossini presso IUSVE durante le sessioni dell’anno accademico 2014/2015.


20 citazioni di Massimo Vignelli

Uno sguardo a Vignelli come designer e come uomo.


Biografia

Massimo Vignelli

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Biografia

Nato a Milano il 10 gennaio 1931 e deceduto a New York il 27 maggio 2014, Vignelli riuscì ad imporsi nel mondo del design, diventando l’esponente contemporaneo per eccellenza del rigore progettuale. Nel 1948, all’età di soli 18 anni, partecipò al CIAM (Congresso Internazionale di Architettura Moderna), svoltosi a Bergamo. In questa occasione ebbe l’opportunità di conoscere di persona i migliori architetti europei dell’epoca, esperienza che più volte descrive come una festa per un giovane fanatico come lui. Egli passò la sua gioventù crescendo assieme a quella che diventerà la sua prossima generazione di grandi architetti: Vittorio Gregotti, Aldo Rossi, Gae Aulenti, Guido Cannella e molti altri. Il suo percorso di studi lo fece, dopo un breve periodo all’Accademia di Brera, prima nella facoltà di architettura presso il Politecnico di Milano e poi all’Università IUAV di Venezia. Nell’ultima fase, quando era ancora studente, venne contattato da Paolo Venini, proprietario della Venini Glass, che gli offrì l’opportunità di progettare delle lampade in vetro soffiato. Vignelli accettò subito, e le sue creazioni divennero in poco tempo delle vere e proprie opere d’arte, ora esposte in diversi musei

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nel mondo. La loro importanza sta soprattutto nel fatto che si trattano delle sue prime esperienze nel design, e quindi considerati tra i suoi primi lavori riconosciuti. In questo periodo, cominciò ad occuparsi della comunicazione grafica di giornali, libri e packaging, allontanandosi sempre di più dall’architettura per abbracciare il graphic design. Nel 1957 si sposò con Lella Valle, conosciuta allo IUAV, ed insieme si trasferiscono momentaneamente negli Stati Uniti, grazie ad una proposta di lavoro che Massimo ricevette da una società del Massachussetts, più precisamente a Newburyport. I prodotti che Vignelli disegna e realizza in questo periodo (forchette, coltelli e spugne) vengono purtroppo rigettati dal dipartimento di marketing perché considerati troppo moderni. L’anno seguente l’Institute of Design di Chicago offrì una cattedra part-time a Vignelli, trasferendosi così con la moglie per soli due anni. In questo periodo ebbe l’occasione di conoscere di persona Mies van der Rohe, architetto e disigner tedesco, figura molto stimata da lui. Nel 1960 Massimo Vignelli fu costretto a tornare in Italia a causa della scadenza del suo visto. In questo periodo ebbe molti incarichi di prestigio presso aziende italiane molto


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affermate quali Olivetti, Pirelli e Xerox, oltre ad editori come Sansoni ed altri. In questi anni in lui si sviluppò un suo personale approccio al design che si trasformerà poi con il tempo in una filosofia progettuale a tutti gli effetti. Nel frattempo Massimo e Lella, imbastirono a Milano il loro primo studio di design che fu attivo fino al 1964, prima del loro trasferimento definitivo negli Stati Uniti. In questo periodo prende vita l’idea dei due coniugi Vignelli di creare uno studio internazionale, concetto che divenne realtà con il nome di Unimark International, fondata dai soci Massimo Vignelli, Ralph Eckerstrom, Bob Noorda, Jay Doblin, James Fogelman, Wally Gutches e Larry Klein. Questa società si espanse in fretta e nel giro di poco tempo divenne uno degli studi di design più affermati al mondo, con sedi a Chicago, New York, Denver, Cleveland, Detroit, San Francisco, Milano, Londra, Copenhagen, Johannesburg e Melbourne. Vignelli si occupò del coordinamento degli uffici, viaggiando molto da un paese all’altro per gestire e dare delle linee guida alle varie sedi, in modo da stabilire un linguaggio comunicativo comune. Dopo soli cinque anni, Vignelli lasciò Unimark e nel 1971, assieme alla moglie, fondò a New

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York la Vignelli Associates, studio che gestì fino alla sua morte, ma tutt’ora esistente grazie alla volontà della moglie. Da quando nacque questa attività, Vignelli lavorò ad una grande quantità di progetti per importanti industrie statunitensi come Knoll, cliente principale della Vignelli Associates, American Airlines e IBM, ed europee come Benetton, Ducati, Poltrona Frau e Artemide. Un lavoro che negli anni divenne un suo simbolo, fu la realizzazione, collaborando con l’amico Bob Noorda , della segnaletica per la metropolitana di New York. Dagli anni 80 ai 2000 Vignelli fu coinvolto in progetti che spaziavano da commissioni che venivano dagli USA all’Europa, dal Sud America fino al Giappone, lavori di ogni tipo: prodotti editoriali, packaging, l’identità per un’intera compagnia ferroviaria inglese e la segnaletica per le ferrovie italiane. Nel 1989 curò totalmente l’immagine del TG2 della Rai, dalla corporate identity fino alla progettazione degli studi e dell’arredamento. Inoltre, fino agli ultimi anni della sua vita, curò molte mostre ed esposizioni riguardanti il suo lavoro in svariati paesi, tra cui Italia, Russia, Finlandia, Danimarca, Inghilterra, Spagna, Germania, Cecoslovacchia, Francia,


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Stati Uniti e Canada. Nel 2000 spostò la sede della Vignelli Associates nella sua abitazione a New York, dove continuò a lavorare per diversi progetti assieme alla moglie Lella. Nel 2010, in collaborazione con il Rochester Institute of Technology , nacque il Vignelli Center for Design Studies, una struttura ideata con l’intento di rendere possibile l’assistere a workshop sul graphic design tenuti da Vignelli stesso, oltre che ammirare l’esposizione di un esperto come lui. Vignelli inoltre è stato presidente dell’AGI (Alliance Graphique Internationale), presidente dell’AIGA (American Institute of Graphic Art), vicepresidente dell’Architectural League di New York e membro dell’IDSA (Industrial Designers Society of America). Tra i riconoscimenti di prestigio, ottenne per ben due volte il Premio Compasso d’oro: nel 1964 e nel 1998. Martedì 27 maggio 2014, l’amico e collega Michael Bierut, annunciò la tragica notizia della morte di Massimo Vignelli, avvenuta nella sua abitazione, nel quartiere di Manhattan, a New York a causa di una lunga malattia.

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Lella Vignelli

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Biografia

Lella Vignelli, all’anagrafe Elena Valle, nasce a Udine nel 1934, da una famiglia di noti architetti: suo padre Provino Valle e suo fratello Gino Valle. Moglie inseparabile di Massimo Vignelli, conosciuto da giovanissima durante gli anni di studio frequentati a Venezia presso lo IUAV. Fondò assieme a Massimo Vignelli lo studio Lella and Massimo Vignelli Office of Design and Architecture a Milano e successivamente il noto studio Vignelli Associates a New York. Il valore che ha avuto Lella Vignelli nel percorso professionale di Massimo Vignelli è stato assolutamente fondamentale. Essa infatti, lavorò sempre a fianco del marito, nutrendo una passione sviscerale per il design.

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1. “La vita del designer è una lotta contro il brutto: come il dottore deve curare una malattia, il designer deve curare il visivo che ci circonda con il design.”

Citazioni

2. “If you can design one thing you can design everything. Design is One.”

3. “Il Design deve essere senza tempo. Timeless.”

4. “In genere si pensa che la tipografia sia il bianco e nero, ma essa è il bianco, non il nero, è lo spazio tra i caratteri che fa la differenza. È come la musica: essa non sono le note, ma è lo spazio che metti fra esse che crea la musica.”

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5. “Ci sono pochi ma buoni caratteri da usare, il carattere deve essere leggibile, pulito, elegante e buono per ogni occasione.”

7. “L’attenzione per lo sfondo: caratteristica del rigore svizzero, e del Modernismo.”

Citazioni

6. “L’obiettivo è di far parlare un carattere in diverse lingue. Per esempio l’Helvetica di American Apparel comunica malizia, mentre quello di Airlines comunica serietà.”

8. “Goethe, uno dei miei grandi mentori, rappresenta la fine dell’Illuminismo e l’inizio del Romanticismo.”

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9. “The grid is the underwear of the book, you wear it but it’s not to be exposed.”

Citazioni

10. “Se si progetta per soli scopi commerciali, riuscirà un lavoro volgare.”

11. “Il lettore non dovrebbe accorgersi del carattere, non deve porci attenzione, perchè il carattere deve esistere solo per mostrare e organizzare le inforamzioni. Il lettore però, sarà influenzato nel momento in cui vengono usati caratteri sbagliati.”

12. “Il designer, per progettare cose di qualità deve possedere: conoscenza della storia, della teoria e una capacità critica.”

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13. “Lo styling è completamente effimero nella grafica e nel design industriale perché è sinonimo di usa e getta.”

15. “A Milano il soffitto è troppo basso, sono andato a New York sperando di trovare il soffitto più alto, invece ho scoperto che a New York il soffitto non esiste.”

Citazioni

14. “È molto importante saper disegnare poche cose ma bene, che tante ma fatte male. Quality not quantity.”

16. “La volgarità è il frutto dell’ignoranza, quando manca l’Eleganza Intellettuale.”

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Citazioni

17. “Mi piace dividere il nostro lavoro in b.c. e a.c., ovvero prima del computer e dopo l’avvento del computer, in quanto con l’arrivo di questa tecnologia segna l’inizio di una seconda fase nella storia del design, dopo la fase della tipografia.”

18. “Desiderio di portare un certo tipo di Eleganza Intellettuale alle masse.”

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20. “È l’interpretazione americana del marketing che è dannosa, ovvero quello di dare alla gente ciò che vuole: questo è sbagliato, bisogna dare alla gente quello di cui ha bisogno. Questa è la cattiva interpretazione del concetto di libertà: libertà non è il fare ciò che si vuole, ma è il rispetto collettivo.”

Citazioni

19. “Lavorare assieme a Lella significa avere una piattaforma culturale condivisa: siamo una matita a quattro mani.”

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Citazione 1

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“La vita de è una lotta co Come il dottor una m il designer d il visivo che con il d


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Citazione presa da Helvetica (Gary Hustwit 2007)

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Citazione 2

“If you can design one thing you can design everything. Design is One.�

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Citazione 2

2* Citazione presa da “Design is One: Lella & Massimo Vignelli�(Kathy Brew, Roberto Guerra, 2007)

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Citazione presa da “Intervista a Massimo Vignelli� (Osservatorio Permanente Giovani, 2013)


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“Il design deve essere senza tempo. Timeless.�

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“In genere si pensa che la tipografia sia il bianco e nero, ma essa è il bianco, non il nero, è lo spazio tra i caratteri che fa la differenza. È come la musica: essa non sono le note, ma è lo spazio che metti fra esse che crea la musica.”

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Citazione presa da Helvetica (Gary Hustwit 2007)


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Helvetica Bodoni Garamond Optima Futura Univers Caslon Baskerville


“Ci sono pochi ma buoni caratteri da usare, il carattere deve essere leggibile, pulito, elegante e buono per ogni occasione.�

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Citazione presa da Helvetica (Gary Hustwit 2007)

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Knoll Heller American Airlines New York Subway Tg2 Piccolo Teatro di Milano Mobil 31B max365

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6* Citazione presa da Helvetica (Gary Hustwit 2007)


I marchi rappresentati sono puramente a scopo esplicativo, il kerning e ulteriori modifiche sono univoche, quindi non rispettando le aratteristiche originali.

Knoll, Heller, American Airlines, New York Subway, Tg2, Piccolo Teatro di Milano, Mobil, 31B e max365 sono i marchi in Helvetica piú noti disegnati da Massimo Vignelli.

Citazione 6

“L’obiettivo è di far parlare un carattere in diverse lingue. Per esempio l’Helvetica di American Apparel comunica malizia, mentre quello di Airlines comunica serietà.”

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Citazione presa da Helvetica (Gary Hustwit 2007)

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Citazione 7

“L’attenzione per lo sfondo, caratteristica del rigore svizzero, e del Modernismo.”

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Citazione presa da “Intervista a Massimo Vignelli” (Osservatorio Permanente Giovani, 2013)

“Goethe, uno dei miei grandi mentori, rappresenta la fine dell’Illuminismo e l’inizio del Romanticismo.”

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It’s lik under Citazione presa da “Massimo Vignelli Makes Books” (Michael Bierut, Pentagram 2007)

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The grid is the underwear of the book, you wear it but it’s not to be exposed.

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“Desiderio di portare un certo tipo di Eleganza Intellettuale alle masse.” Citazione presa da “The Vignelli Canon” (Massimo Vignelli, 2010)

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“Il lettore non dov del carattere, n attenzione, per deve esistere so e organizzare l Il lettore però, s nel momento in c caratteri


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vrebbe accorgersi non deve porci rchè il carattere olo per mostrare le inforamzioni. sarà influenzato cui vengono usati sbagliati.”

Citazione presa da Helvetica (Gary Hustwit 2007)

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12* Citazione 12

“Il designer, per progettare cose di qualità deve possedere: conoscenza della storia, della teoria e una capacità critica.”

Citazione presa da “Intervista a Massimo Vignelli” (Osservatorio Permanente Giovani, 2013)

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“Lo styling è c effimero nella e nel design i perché è sino e getta.”


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completamente a grafica industriale onimo di usa Citazione presa da “Intervista a Massimo Vignelli� (Osservatorio Permanente Giovani, 2013)

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Citazione presa da “Intervista a Massimo Vignelli” (Osservatorio Permanente Giovani, 2013)

Citazione 14

“È molto importante saper disegnare poche cose ma bene, che tante ma fatte male. Quality not quantity.”

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A Milano il so basso, sono a York sperando soffitto piĂš alt scoperto che soffitto non es 15*


Citazione 15

offitto è troppo andato a New o di trovare il to, invece ho a New York il siste. Citazione presa da “Massimo Vignelli” (i-Italy, 2012)

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Citazione 16 Citazione presa da “Intervista a Massimo Vignelli� (Osservatorio Permanente Giovani, 2013)

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17* Citazione 17

Citazione presa da “Big Think Interview With Massimo Vignelli� (Big Think, 2012)

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Citazione 17

“Mi piace dividere in nostro lavoro in b.c. e a.c., ovvero prima del computer e dopo l’avvento del computer, in quanto con l’arrivo di questa tecnologia segna l’inizio di una seconda fase nella storia del design, dopo la fase della tipografia.”

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Citazione 18

“Non progettare per soli scopi commerciali, altrimenti riuscirà un lavoro volgare.”

Citazione presa da “The Vignelli Canon” (Massimo Vignelli, 2010)

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“Lavorare assieme a Lella significa avere una piattaforma culturale condivisa...


...siamo una matita a quattro mani.” Citazione presa da “Massimo Vignelli” (i-Italy, 2012)

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“È l’interpretazione americana del marketing che è dannosa, ovvero quello di dare alla gente ciò che vuole: questo è sbagliato, bisogna dare alla gente quello di cui ha bisogno.


Questa è la cattiva interpretazione del concetto di libertà: libertà non è il fare ciò che si vuole, ma è il rispetto collettivo.”

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Citazione presa da “Massimo Vignelli” (i-Italy, 2012)

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Un progetto editoriale a cura di Federico Rossini

con la supervisione di prof. Tommaso Gentile



Tutte le citazioni presenti all’interno di questo libro sono provenienti da interviste di vario genere, per tanto appartengono ad un linguaggio parlato e non sintatticamente corretto. Non vi è alcun scopo di lucro. È severamente vietata la divulgazione e la riproduzione in qualsiasi forma. Il concept progettuale e la realizzazione grafica sono proprietà esclusiva dell’autore e per tanto tutti i diritti sono riservati.




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