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...dal 1955
Eco del Santuario delle Grazie Piove di Sacco (Pd)
“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”
La Misericordia. Può l’Amore. 60°Anniversario della rivista Respice Stellam. Riflessioni dalla parola di Vita di Dicembre. La Caritas nell’anno della Misericordia. I Giubilei nella storia.
Anno LXI -10
Dicembre 2015
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SOMMARIO
ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXI - n. 09 Dicembre 2015
La Misericordia (Don Battista) III° Può l’Amore (Carla Tiengo) III° -------------------------------------------------------------------------------60° Anniversario della Rivista Respice Stellam IV-V° Fedeltà a Maria (Mara Doardo) V° -------------------------------------------------------------------------------Riflessioni dalla parola di Vita di Dicembre VI° --------------------------------------------------------------------------------
Pagine centrali a cura ed. Paoline
-------------------------------------------------------------------------------La Caritas nell’anno della Misericordia (Gruppo Caritas) VII° -------------------------------------------------------------------------------Giubilei nella storia (Maurizio Pengo) VIII°-IX° -------------------------------------------------------------------------------Cronache dal Santuario X°
S.MESSA:
Orario delle celebrazioni in Santuario
La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare
Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327
• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16 • durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica
CONFESSIONI
(in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote
www.madonnadellegraziepiovedisacco.it OFFERTE PER ABBONAMENTO:
Una copia Arretrati
€ 20,00 € 30,00 € 35,00
€ 2,00 € 2,50
Direttore: Don Battista Crivellaro
Direttore Responsabile Don Gino Brunello
Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960
S.Messa in diretta su internet www.madonnadellegraziepiovedisacco.it tutte le domeniche ore 9,30 - 11,00 Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.12 2015
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Giorni festivi 7.30 - 9.30 - 11 - 16 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30
S. ROSARIO
mail: scrivi@madonnadellegraziepiovedisacco.it D’amicizia Sostenitore Estero
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Affezionati lettori, Vi ricordiamo che con ottobre si è aperta la campagna abbonamenti per Respice Stellam relativa all’anno 2016. Vi ricordiamo che l’abbonamento comprende 10 numeri della rivista dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2016. Per il rinnovo C.p.p. 92805332 oppure rivolgendosi al Santuario Tel.049 5840327 Don Battista La redazione
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“La Misericordia”
Dalla Rubrica Penna” “Dal Cuore alla ttista Don Giovanni Ba
Oggi sono entrato in confessionale, misericordia di Dio non possiamo pericolo di peccare. E poi quando ho accolto una persona e mi sono sentirci innocenti, immacolati, cioè mai riusciamo a compiere tutta la disposto ad ascoltare. non bisognosi della sua volontà di Dio, quando mai viviamo Il penitente non ha iniziato misericordia; Gesù è morto per nell’ amore totale per il nostro manifestando qualche colpa tutti; anche Maria è stata salvata in prossimo, quando mai riusciamo ad essere fedeli fino in fondo alla scelta particolare e neppure ringraziando previsione della morte di Gesù. Dio per l’amore che riceve da Lui: Allora per essere in sintonia con la totale di Dio nella nostra vita? sentiva solo il bisogno di L’unico rimedio che ci viene offerto è la misericordia: Dio rinnovare, di riconfermare il dono del Sacramento, ce la dà volentieri, sempre! E per farcelo capire meglio confidandomi che non sapeva Papa Francesco ha indetto il come cominciare, perché non Giubileo della misericordia, ha trovava alcun male di cui spalancato le porte delle sentirsi responsabile e pentirsi. Basiliche, delle Cattedrali e ha Conoscendo la persona, non qualificato santa la porta di ho pensato che si ritenesse ogni cella delle prigioni dove orgogliosamente giusta, però c’è più bisogno di misericordia. mi sono chiesto come ella potesse considerarsi davanti a Papa Francesco all’apertura della porta Noi invochiamo Maria "Janua coeli" : Porta del cielo. Maria è Dio. Per sua natura Dio è Santa al Giubileo del 2015 una porta sfondata, non si può misericordioso; se Dio offre amore e misericordia, vuol dire che misericordia di Dio ho suggerito a più chiudere. La misericordia di Dio ne abbiamo bisogno e non quella persona di mettersi davanti a dilaga attraverso di Lei. Salve Regina, Madre di possiamo pensare di essere di quelli Dio come creatura e come che non hanno qualcosa da farsi peccatrice, quanto meno debole, misericordia…rivolgi a noi quegli perdonare… Di fronte alla incline al peccato e sempre in occhi tuoi misericordiosi!
Può L’Amore
Una cometa abbracciò il cielo e mille scintille seminate fra i sogni sembrano attimi rimasti ad illuminare il cuore e la mente di chi vuole ripopolare stupori.
Può l’amore risvegliare sentimenti di carità verso disperati carichi di pesanti croci in questo mondo cosparso di sudari, sedare ansie in bimbi piangenti dove strazi distruggono anche la dignità, placare tremori per le troppe delusioni e intraprendere
vie di tregua per respirare soffi celesti tra sintonia di pace conquistata.
Carla Tiengo
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Quando parliamo della rivista “ Respice Stellam “ la nostra mente va al suo Fondatore:
Don Antonio Zampieron, è stato un sacerdote di intensa operosità, supportato da una vita interiore di riservatezza e intimità nutrita dalla preghiera personale, per cui la sua vocazione sacerdotale si presentava rivestita di una dignità e di una grandezza unica. È stato uno degli ultimi sacerdoti, qui in Santuario, a vestire sempre con orgoglio la sua veste talare nera e il cappello da prete, mettendo in tutte le cose la sua anima ardente, il fuoco del suo carattere, senza mai risparmiarsi, tutto per la grandezza di Maria; era un sacerdote lungimirante, stava con i segni dei tempi che cambiavano. Era suo fermo proposito far diventare il Santuario centro di spiritualità, centro di radiazione di amore e di devozione per Maria come Regina della Saccisica, incoronata solennemente pochi anni prima, nel 1947, come voto in ringraziamento per aver risparmiato la città di Piove dalla calamità della guerra. L'idea di stampare una rivista mariana gli è venuta in occasione del primo Anno mariano (1954) indetto da Pio XII con l'enciclica Fulgens Corona (8 settembre 1953). Il titolo è tratto da una preghiera di San Bernardo Chiaravalle, (vissuto tra il 1090 e il 1153) ,a cui D.Antonio si ispirava per la devozione a Maria: 4
"RESPICE STELLAM" che significa "GUARDA LA STELLA" INVOCA MARIA. Nel settembre 1955 esce il primo numero. Nel periodo in cui la televisione non dominava nelle famiglie, la stampa era seguita e i periodici erano diffusi: Don Antonio nutriva il desiderio di portare nelle mani delle persone una rivista che parlasse di Maria, che parlasse di vangelo, di vita quotidiana alla luce della fede, che potesse essere uno strumento di formazione cristiana per tutti. La rivista era pensata ed era scritta in collaborazione con altri sacerdoti della diocesi ed era impaginata da Don Antonio che assicurava l'inoltro alla stampa nei tempi corretti. Si faceva aiutare per la distribuzione del giornale da un fedele gruppo di zelatrici Erano poche le case che non volevano ricevere la rivista. In ogni paese della Saccisica e anche oltre, c'era una zelatrice responsabile che veniva a prendere in Santuario il suo pacco di riviste dalla Signorina Colomba; era lei che divideva in piccoli pacchi da dare alle incaricate. Le zelatrici andavano in bicicletta con la rivista porta a porta: facevano veramente una grande opera di apostolato promuovendo la formazione, la meditazione, la devozione mariana, e portando a conoscenza anche gli orari delle sante messe e delle altre attività. E' stato un successo!
Negli anni migliori la tiratura arrivava a 2500-2700 copie, ed erano spedite in tutto il mondo, via posta ovviamente, raggiungendo i Piovesi emigrati nel dopoguerra che desideravano mantenere un filo di unione con la Madonna delle Grazie; per loro, ricevere la rivista era come accogliere la Madonna nelle loro case. Le offerte erano generose, frutto di rinunce, perché nessuno voleva avere debiti con la Madonna. C'era l'abitudine che gli sposi, dopo la celebrazione del matrimonio nella loro parrocchia, venissero in Santuario per consacrare la loro unione davanti alla Madonna delle Grazie: don Antonio dopo la benedizione davanti l'altare della Madonna, raccomandava soprattutto la preghiera in famiglia e la recita del rosario e donava la corona con una copia di Respice Stellam invitandoli con delicatezza a sottoscrivere un abbonamento; li pregava di non chiudere mai la porta alla Madonna delle Grazie. La rivista Respice Stellam continua ormai da 60 anni a diffondere il Vangelo e la spiritualità mariana. Raggiunti i limiti di età don Antonio ha lasciato la rivista nelle mani di don Franco, che l’ ha sostenuta in qualità di direttore per diciotto anni. Ora subentra Don Battista che con grande e minuzioso zelo segue ogni passo della sua composizione coadiuvato da diversi volontari; essi si dedicano alla stesura
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degli articoli, all'impaginazione, alla stampa, alla diffusione e all’economia di questo Eco del Santuario delle Grazie. La testata e la copertina hanno subito varie modifiche a seconda degli eventi e di anniversari significativi. Nelle sue pagine troviamo articoli di riflessione, di approfondimento, di catechesi, di liturgia, di invito a vivere la parola del Vangelo, di cronache delle attività del Santuario e della Parrocchia. L’ultima facciata è riservata alle immagini dei cari
Fedeltà a Maria
Vi siete accorti che in copertina c’è una iscrizione straordinaria? Ecco! Abbiamo contato 60 anni da quando è iniziata la pubblicazione di Respice Stellam; e allora abbiamo fatto festa. Ci siamo trovati in Santuario sabato 19 dicembre dopo la S. Messa per commemorare questa circostanza, a suon di musica alternata da proiezioni di diapositive, ma anche con la pubblicazione di un libro “Dal Cuore alla penna” che raccoglie gli articoli di fondo di ogni mese. Il Parroco don Giorgio De Checchi ha condiviso il momento particolare, però ha rilevato che ai nostri tempi la diffusione delle idee e delle notizie avviene in forme più veloci della carta stampata.
defunti, raccomandati dai parenti alle nostre preghiere . La parte più consistente e centrale della rivista è l’inserto tratto dalla pubblicazione “La Madre di Dio” della Editrice S. Paolo dove si trovano pagine scritte da teologi mariani, racconti, storie di persone e di santi , illustrazioni di santuari sparsi nel mondo...articoli di arte e iconografia mariana. Ora, guardando l'immagine dell'altare della Madonna delle Grazie che ci
mostra Gesù benedicente, pare che Ella ci sussurri “fate quello che Egli vi dirà”, sempre attenta come alle nozze di Cana, alle necessità di chi si affida a Lei e alle necessità del Santuario, prima di tutte la presenza di sacerdoti che, come Don Antonio, don Franco e don Battista guidino la Comunità e i Pellegrini devoti a conoscere e amare sempre un po' di più suo Figlio.
A parte questa sottolineatura, ne vorrei fare un’altra: ricordare l’anniversario di una rivista mariana e non far festa a Maria è un controsenso.E Don Franco ha colto la palla al balzo. Dopo aver dato
spontaneità e con la sua fede ci ha proposto di pregare l’AVE MARIA. E’ stato veramente il tocco indovinato che ha dato il senso a tutta la festa, ridimensionando l’attenzione alla data significativa della rivista e al libro con il suo autore. I Membri della Redazione poi, schierati in bella mostra davanti al pubblico, si sono alternati nella lettura di cinque brani tratti dal libro di don Battista. Ha fatto seguito il concerto molto apprezzato di Luca Francioso con la sua chitarra. La riconoscenza va a tutti coloro che si sono prodigati per la realizzazione di questo progetto, “raccolta di riflessioni completate da illustrazioni di Francesca Tidu”. Al termine è stata data la possibilità di acquistare il libro con la dedica autografa dell’autore.
19 Dicembre 2015 presentazione del libro a cura di Don Battista “Dal cuore alla Penna”
la parola all’autore del libro e aver ascoltato un intermezzo musicale con chitarra acustica di Luca Francioso, la conduttrice Sig.ra Patrizia ha dato la parola a don Franco. Egli, lasciati da parte i suoi appunti per la presentazione dell’autore del libro, con tutta
“Dal Cuore alla Penna”
Raccolta di riflessioni tratte da momenti di vita vissuta. Don Battista parla di se stesso, di fatti d’infanzia, degli studi, del Seminario per preti, degli anni di sacerdozio, e di piccole esperienze. La famiglia è oggetto di contemplazione nei suoi aspetti tradizionali migliori. Approfondisce la fede dai documenti della Chiesa e coglie la vita nelle piccole circostanze. Ammira la natura quando riempie l’animo. Passa dai sentimenti religiosi personali alla fede celebrata dalla Chiesa durante l’anno liturgico e vede in Maria la realizzazione dell’opera di Dio. 5
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«Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri» (Mc 1, 3). Ci rendiamo veramente conto che la parola di vita di questo mese è rivolta proprio a noi , a me? Gesù ogni giorno bussa alla mia porta. Quanta fatica facciamo ! La via per seguire il Signore è difficile, è tortuosa, ogni giorno dobbiamo affrontare ostacoli.
Buon Natale!
Con queste due parole presumiamo raccogliere l’evento che contiene tutta la bontà, anzi, che è la bontà stessa. L’abitudine a scambiarci questo augurio è allo stesso tempo felice e sfortunata quando soffoca l’inaudito e la profondità del mistero. Il tempo natalizio, come lo viviamo attraverso l’effimero quotidiano, sembra una specie di tregua annuale: trionfano i buoni sentimenti, e pare che si possa essere tutti un po’ migliori, accogliendo la bontà come valore etico universale. Ma la bontà del Natale non è un concetto, non è un sentimento, è un nome: Cristo Gesù. La Sua presenza personale è l’autentico contenuto del messaggio di Natale, al di là delle realtà apparenti e momentanee: Dio si è fatto uomo, figlio di una madre umana, uno di noi, rimanendo ciò che è eternamente, Figlio del Padre nel cielo. Questo è il vero evento del Natale e tutto da questo riceve il senso. Se svanisce questa consapevolezza, ci 6
Riusciamo a riconoscere il Suo volto quando si presenta sotto le spoglie di un emigrato, di un disoccupato, di una compagna di scuola, di un collega, o del datore di lavoro con il quale è difficile rapportarsi? Noi non ci riusciamo perché offrire fiducia, amicizia e anche perdono a queste persone ci è molto difficile . La voce sottile che ci invita a fare questo è molto spesso sopraffatta da moltissime altre voci che istigano all’ odio, alla corruzione, al tornaconto personale. Guardiamoci allora dentro e cerchiamo di essere sinceri con noi stessi, perché sappiamo bene quali sono le barriere che ci impediscono l’incontro con Gesù, con la Sua parola, con le persone con le quali Egli si identifica. Ecco, allora: dobbiamo cercare di
raddrizzare quel giudizio che ci porta a condannare l’altro, a non parlargli più, e invece cercare di comprenderlo, amarlo, mettendoci anche al suo servizio. Raddrizziamo il comportamento storto, che ci fa tradire un’amicizia, che ci fa essere violenti o aggirare le leggi civili. Se mi converto veramente posso riuscire a sopportare anche l’ingiustizia pur di salvare un rapporto, anche a rimetterci di persona… È una Parola dura e forte, ma che mi può aprire all’ incontro con Gesù e di più può far nascere Gesù in mezzo a noi, in famiglia, al lavoro, nella comunità cristiana, nei gruppi. Se esercitiamo veramente in quest’anno giubilare la misericordia possiamo diventare, insieme, la casa, la famiglia capace di accogliere Dio in ogni ambiente in cui siamo chiamati a vivere. Sarà Natale con Gesù in mezzo a noi. Luisa
ritroviamo a vivere il puramente umano, sentimentale ed affaristico ed il Mistero ancora una volta resta altro dalla nostra vita. Alla fonte-Cristo bisogna attingere le parole ed i sentimenti augurali perché si manifesti in noi qualcosa che rimanga: nell’egoismo un amore, nell’assenza di
vangelo presenta Cristo bambino circondato dalla sua famiglia terrena, fatta da una coppia di sposi poveri e giusti e da un gruppo di uomini semplici, i pastori. L’iconografia bizantina evoca la dimensione pasquale rappresentando Gesù Bambino fasciato come un morto e deposto nella culla-sepolcro; noi continuiamo a vivere l’anno eucaristico con i richiami a Cristo pane di vita. Non abbiamo nessun altro segno così grande ed evidente della natività di Cristo come il corpo che mangiamo e il sangue che beviamo ogni volta che ci accostiamo all’altare. Andiamo anche noi a questo presepe del Signore, ma prima prepariamoci a questo incontro, perché in tutti i giorni ed in tutta la nostra vita possiamo cantare insieme agli angeli: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama”. (Lc 2,14)
Santuario Madonna delle Grazie Piove di Sacco
senso una promessa, nella solitudine un’amicizia che porta un nome: Gesù Cristo. Il luogo e il tempo dove e quando lo incontriamo la prima volta è sempre Betlemme, “Casa del Pane”: qui il
Il direttivo dell’Associazione Madonna delle Grazie
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La Caritas nell’Anno della Misericordia
Il Papa per l’inizio del Giubileo, ha voluto scegliere l’8 dicembre nella solennità dell’Immacolata Concezione per esprimere il trionfo supremo della misericordia attraverso Maria. Papa Francesco in questo “Anno della Misericordia” chiede alla Chiesa di lasciarsi evangelizzare dai poveri, perché essi hanno molto da insegnarci: volgere lo sguardo verso quanti vivono in condizioni di bisogno, di emarginazione, sono un'occasione di richiamo per la comunità cristiana e per ogni battezzato, per riscoprire la carità e misericordia come dimensione essenziale della vita. Nella chiesa padovana è manifesta l'apertura delle porte della Misericordia nella Basilica Cattedrale, nella Basilica pontificia di Sant’Antonio, nella Cappella della Casa di reclusione Due Palazzi, poi giovedì 11 febbraio 2016 (in occasione della Giornata mondiale del malato) con una celebrazione eucaristica si apre la porta della Misericordia nel Santuario di Terrassa Padovana e infine quella di San Leopoldo mercoledì 17 febbraio 2016. “Cosa significa passare per la Porta Santa?” Varcare queste Porte Sante della Misericordia significa abbandonare ogni forma di paura, scoprire la misericordia del Padre che accoglie tutti ed ognuno personalmente; significa andare incontro a ogni uomo là dove vive: nella sua città, nella sua casa, nello spirito del buon samaritano. È un Giubileo: ci chiede di uscire, di andare verso il prossimo. In questa prospettiva di carità e misericordia l’azione pastorale della Caritas diocesana è preziosa: le iniziative di formazione e animazione spirituale aperte a tutti, che, oramai da due anni sono proposte nella nostra diocesi,
Generi alimentari offerti dalla comunità di Madonna delle Grazie a favore della Caritas in occasione delle Domeniche di Avvento
diventano un aiuto prezioso per quanti si sentono chiamati al servizio delle Caritas parrocchiali e nei Centri di Ascolto Vicariali. Nell'ottica della misericordia, come impegno pastorale, questo anno di grazia ci impegnerà a guardare con rinnovata sollecitudine alle condizioni di tante persone e famiglie delle nostre parrocchie in difficoltà a causa della crisi economica. Ci adopereremo a favorire nuova sensibilità per le opere Caritas diffuse nel nostro vicariato, dando continuità e nuovo slancio alla solidarietà e alla generosità delle nostre Chiese. L’essere cristiani all'interno della Caritas non si concretizza solo in attività assistenziali, ma anche ad aprire i nostri occhi, e le nostre orecchie verso chi si trova nel dolore della solitudine, chi è abbandonato, senza casa, senza lavoro, senza affetto, senza pane, senza legami, senza giustizia, immigrato, disperato, nella paura di non saper superare il suo tormento, talvolta ha perso il senso della vita La prima povertà di cui ci occupiamo è rivolta alle famiglie, che non ce la fanno ad "arrivare a fine mese", cercando di superare questo momento di difficoltà e nel frattempo stimolare quelle risorse
che ancora hanno in sé stesse. Viene loro fornito un aiuto temporaneo, il pagamento di qualche bolletta di modeste cifre, l'acquisto di qualche medicinale, la distribuzione di abiti usati e la consegna mensile di una "borsa spesa" contenente generi alimentari di prima necessità a medialunga conservazione, quali: pasta , riso, farina, olio, latte, zucchero, tonno, scatolame di piselli fagioli ceci, passata di pomodoro, caffe’, grana, burro, biscotti, sapone, ovviamente queste risorse sono frutto della generosità della nostre Comunità che rispondono al richiamo della Chiesa secondo il carattere dell' universalità senza distinzione di razza o religione, per essere veri collaboratori di Gesù, affinchè la Sua salvezza e la Sua misericordia tocchi ogni uomo e ogni donna. Come dice Papa Francesco: “Lasciamoci sorprendere da Dio (MV 25). Approfittiamo di questo anno speciale per portare avanti con fiducia il rinnovamento della nostra vita personale e comunitaria”. Gruppo Caritas MdG
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Giubilei nella storia
Le origini del Giubileo sono molto lontane nel tempo. Gli antichi popoli della Siria e della Mesopotamia, già nel terzo millennio avanti Cristo, conoscevano forme di ripristino della giustizia e di condono dei debiti. I re assirobabilonesi emanavano periodicamente degli editti per ristabilire la giustizia, con fini sociali e politici. Gli Ebrei attinsero da queste tradizioni dando loro una valenza religiosa. La legge mosaica stabiliva infatti che ogni 50 anni venisse proclamato un anno santo, annunciato dal suono di una tromba ricavata da un corno di caprone (yobel), dal quale deriva la parola Giubileo. La celebrazione del giubileo comportava il riposo della terra, la remissione dei debiti e la liberazione degli schiavi. Il giubileo è entrato a far parte della tradizione religiosa della chiesa cattolica, con un significato più spirituale, a partire dal grande giubileo dell’anno 1300, indetto dal Papa Bonifacio VIII e ricordato da Dante nella Divina Commedia. Tutto il medioevo è caratterizzato dal fenomeno dei pellegrinaggi che allora venivano fatti a piedi affrontando viaggi lunghi e pericolosi. I più importanti erano diretti a Gerusalemme (palmieri), a Santiago di Compostela (jacobei) e a Roma (romei). Nel 1291, con la caduta della fortezza crociata di San Giovanni d’Acri e la fine del Regno di Gerusalemme, la Terra Santa cadde nelle mani dei mussulmani e i pellegrinaggi vengono interrotti. Masse di pellegrini convergono allora a Roma con uno straordinario senso di aspettativa di perdono dei peccati e di indulgenza per le pene temporali. Papa Bonifacio accogliendo le istanze del popolo proclama l’anno santo e stabilisce la cadenza ogni cento anni. Il secondo giubileo invece viene 8
proclamato dopo cinquanta anni, nel 1350 da Papa Clemente VI. Successivamente per i giubilei ordinari viene stabilita la cadenza ogni 25 anni per permettere a ogni generazione di vivere almeno un anno santo. Dall’anno 1300 all’anno 2000 sono stati celebrati 26 anni santi ordinari. Al sedicesimo secolo risale, invece, la consuetudine di indire anche dei giubilei straordinari in occasione di eventi di particolare importanza. Gli ultimi due anni santi straordinari della Redenzione sono stati celebrati nel 1933 con papa Pio XI e nel 1983 con papa Giovanni Paolo II. Risale al giubileo dell’anno 1500, con papa Alessandro VI, l’usanza di aprire, con una solenne cerimonia, le porte sante della quattro basiliche maggiori di Roma: San Pietro, San Giovanni in
Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. Roma accoglie un notevole afflusso di pellegrini provocando non pochi problemi alla città che nel frattempo si trasforma urbanisticamente e si abbellisce sempre di più con le opere dei più grandi artisti dell’epoca. A proiettare un’ombra sul giubileo scoppia però lo scandalo della “vendita” delle indulgenze che dà occasione a Martin Lutero di contestare il potere papale e di innescare la riforma protestante. Ma la Chiesa attua immediatamente la sua azione riformatrice con il Concilio di Trento e, nel combattere le tendenze protestanti, intensifica gli strumenti per favorire il sentimento religioso e le pratiche di pietà popolare. Tramite le confraternite la Chiesa si pone la priorità di alleviare
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le sofferenze spirituali e corporali dei fedeli con una miriade di opere di misericordia. Nel Settecento gli anni santi furono celebrati regolarmente ogni 25 anni e il giubileo più significativo fu quello del 1750, celebrato dal più grande papa del secolo, il dotto bolognese Benedetto XIV che invitò i cristiani alla sobrietà. Nell’Ottocento, per le circostanze politiche del tempo, fu celebrato solo un giubileo, quello del 1825. Nel Novecento il giubileo riprende vigore e recupera le sue lontane radici bibliche. Papa Leone XIII celebra l’anno santo 1900 consacrando il mondo a Cristo Redentore; Pio XI nel 1925 dà rilievo al ruolo missionario della Chiesa; Pio XII nel 1950 proclama il dogma dell’Assunzione di Maria; Paolo VI nel 1975 invita alla penitenza e al digiuno;
Giovanni Paolo II nel 2000 mette in rilievo il bimillenario dell’incarnazione di Cristo. Il Grande Giubileo del Duemila è stato un evento senza paragoni che ha traghettato la Chiesa nel nuovo millennio, un evento di portata globale e planetaria contrassegnato da un forte impatto mediatico. Ora Papa Francesco, con l’iniziativa straordinaria di indire il Giubileo della Misericordia aggiunge una nuova tappa nel cammino della Chiesa. Si riapre un nuovo tempo di grazia da vivere nella pratica delle opere di misericordia corporale e spirituale. Come a suo tempo Papa Bonifacio VIII anche Papa Francesco oggi ha saputo interpretare l’attesa del popolo cristiano e rendere visibili i segni della presenza di Dio. La misericordia è il cuore del Vangelo e spinge i cristiani a uscire da se stessi per essere testimoni di Cristo. Significativo è il fatto che il Papa abbia voluto anticipare l’apertura della porta santa nella cattedrale di Bangui, nel cuore dell’Africa flagellata dalla povertà e dalla violenza. Sorprendente è anche la decisione di celebrare questo anno santo simultaneamente nelle diocesi di tutto il mondo, per la prima volta in maniera diffusa, con l’apertura di una “porta della misericordia” in ogni cattedrale, fino alla più estrema periferia. Nella diocesi di Padova, per iniziativa del vescovo Claudio Cipolla, è stata aperta una porta santa addirittura nella cappella del carcere. A Roma l’inaugurazione del giubileo è avvenuta l’8 dicembre, festa dell’Immacolata. Papa Francesco ha aperto solennemente la porta santa della basilica di San Pietro e ne ha varcato la soglia, seguito immediatamente dal suo predecessore Benedetto XVI. Anche questo un evento straordinario. Ma questo anno santo non sarà il trionfo delle folle, come lo è stato il grande giubileo del 2000. Sarà invece un anno santo più semplice, con celebrazioni in tono minore e si concluderà domenica 20 novembre
2016, festa di Cristo re dell’universo. Ma sarà ricco di frutti a seconda della nostra disponibilità ad accogliere l’invito ad essere misericordiosi come lo è Dio Padre. Maurizio Pengo
Come si ottiene l'indulgenza giubilare?
Occorre confessarsi, fare la comunione, pregare secondo le intenzioni del Papa e compiere una a scelta tra le seguenti opere: Fare un pellegrinaggio a una Porta Santa;
Compiere un’opera di misericordia o carità (visita a infermi, carcerati, anziani soli, sostegno economico a opere religiose o sociali…);
Dedicare del tempo a opere di volontariato;
Compiere un’opera di penitenza (astenersi da consumi superflui, digiuno…).
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CHE A N O R C IN ARIO U T N A S
Il Vescovo Francesco Biasin, in occasione del suo ritorno in Italia, non ha voluto mancare di presiedere la celebrazione della Gli ex Voto a Maria delle Grazie
Domenica 29 novembre alle ore 17, dopo una breve presentazione da
Unità Pastorale
Concorso per il logo della Unità Pastorale di Piove di Sacco. Piove di Sacco Sabato 19 Dicembre 2015 E' stata l'opera della giovane Valeria Acazi ventitreenne della Parrocchia di S. Anna a vincere il primo premio al concorso "Mostriamoci Uniti" per la creazione del logo dell'Unità Pastorale di Piove di Sacco. La gara indetta dalle quattro storiche parrocchie del piovese: Duomo, Sant'Anna, Tognana e Madonna delle Grazie per dar vita al simbolo 10
Santa Messa dell'Immacolata.
nel
giorno
Nel suo saluto ha ricordato l'apertura della Porta Santa del Giubileo straordinario della Misericordia nella sua amata diocesi in Brasile il 18 dicembre 2015, ed insieme si è pregato affinchè in questo anno Santo la Misericordia di Dio tocchi il cuore di tutti. Mara Doardo
parte di Davide Doardo sul perché l’associazione Madonna delle Grazie ha scelto di far restaurare gli ex voto ( in occasione dell’anno della fede) , anche Don Franco ha ricordato il valore devozionale degli ex voto. Gli ex voto sono stati puliti, restaurati e collocati grazie anche a tanta generosità di persone che si sono prestate a titolo di volontariato. La corale TADDEO ZAGGIA ci ha onorato della loro presenza con un concerto “cantiamo la speranza” molto molto bello e significativo. Si è passati poi nel chiostro dove è
grafico che le rappresenterà nel futuro come un'unica entità, ha visto la partecipazione di più di cento, tra bambini, giovani e famiglie della Saccisica. La giuria di esperti costituita da Dario Capellari, Andrea Nante, Elisa Spinello e presieduta da Dario Zaccariotto, ha premiato l'originale semplicità del logo
stata inaugurata anche la mostra fotografica relativa ai lavori di restauro delle pareti interne del Santuario. Mentre la sistemazione degli ex voto è definitiva e può essere vista nel tempo, la mostra fotografica resterà esposta fino al 10 gennaio 2016. Nel frattempo verrà allestito anche un presepio artistico, sempre nel chiostro, da parte di un presepista preparatissimo e invitiamo tutti a visitarlo. Davide Doardo realizzato da Valeria Acazi: le iniziali "UP" (Unità Pastorale), arricchite da un tratto grafico, su un campo azzurro. L'opera della Acazi ha prevalso sui lavori degli altri tre finalisti selezionati dalla giuria: Diego Micheletti, Federico Meneghello e Filippo Menolli. Per la categoria "Gruppi" è stata premiato il lavoro della famiglia Trolese Claudio della Parrocchia di Piovega, mentre per la categoria "Junior" ha vinto il giovanissimo Nicola Garziera di Piove di Sacco. La mostra che espone tutte le opere è visitabile presso il chiostro del Santuario della Madonna delle Grazie di Piove di Sacco fino al 9 gennaio. Massimo Durello
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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25
Maria Doro Ved.Maggetto
31.05.1913
e conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti, se mi ami! Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole al confronto! Mi è rimasto l'amore di te, una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giorno saremo riuniti oltre la morte, dissetati alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore infinito. Non piangere se veramente mi ami! (Sant’Agostino)
17.11.2011
Norma Battisti Ved.Quaggia
10.10.1928
22.12.2015
Antonio Chiericato
23.03.1935
09.09.2015
Rosso Silvano
19.08.1941
29.12.2010
Paolo Trabuio
03.07/1942
10.12.2015
Sonia Dante in Maneo
09.04.1949
23.07.2015
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Respice di Dicembre 2015_Layout 1 31/12/2015 15:41 Pagina 12
L’interno del Santuario
L’entrata dal Chiostro
L’altare dedicato a Maria
Il Chiostro interno
Vista Esterna del Santuario
Vista esterna del Santuario negli anni 60
La Chiesa prima degli anni 50
Affresco in facciata del Santuario