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“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”
POVERTA’ SE POVERI. AVE MARIA. I RE MAGI. RIFLESSIONI SULLA PAROLA DI VITA DI DICEMBRE 2016. ALBERO DELLA CARITA’ VICARIALE. 50 ANNI DALL’ALLUVIONE DEL 1966. INNO ALLA MONDIALITA’ “CANONIZZAZIONE DI MADRE TERESA”.
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Anno LXII -10
Dicembre 2016
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SOMMARIO
ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXII - n. 10 Dicembre 2016
Povertà se poveri (Don Giovanni Battista) III° Ave Maria (Carla Tiengo) III° -------------------------------------------------------------------------------I Re Magi (Sante Rodella) IV°- V° -------------------------------------------------------------------------------Riflessioni sulla parola di vita di Dicembre 2016 (Luisa) VI° Albero della Carità (Gruppo volontari Caritas Vicariale) VI° -------------------------------------------------------------------------------Pagine centrali a cura ed. Paoline
-------------------------------------------------------------------------------A 50 Anni dall’alluvione del 1966 (Zita Chinaglia) VII° -------------------------------------------------------------------------------Inno alla Mondialità “Canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta” (Luciana Pigazzi) VIII°- IX° -------------------------------------------------------------------------------Inaugurazione aule nuove del Patronato (Mara Doardo) X° Consegna dei Vangeli (Patrizia Sgaravato) X°
Nuovo Orario delle celebrazioni in Santuario (Dal Mese di Luglio 2016) • • • •
S. ROSARIO
• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16,00 • durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica
La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare
Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327
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Direttore Capo Redattore: Don Battista Crivellaro Direttore Responsabile Don Gino Brunello
Impaging Grafica e design Federico Meneghello
Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960
Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.12.2016 2
Giorni festivi 8,00 - 10,00 - 16,00 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30 Al primo Sabato del mese ore 7,30
S.MESSA:
CONFESSIONI
(in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote
Affezionati lettori, Vi ricordiamo che con ottobre si è aperta la campagna abbonamenti per Respice Stellam relativa all’anno 2017. Vi ricordiamo che l’abbonamento comprende 10 numeri della rivista dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2017. Per il rinnovo C.p.p. 92805332 oppure rivolgendosi al Santuario Tel.049 5840327 Don Giovanni Battista La redazione
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ura iale a tca r o it d ’e L Battis di Don
POVERTÀ SE POVERI
Che cos’è la realtà?
Possiamo dare tutti la stessa risposta? O ciascuno la vede con i suoi occhi, diversa da quella di un altro? Che cos’è la povertà? Se la guardo con l’occhio del povero è una condizione normale perché ci nuota dentro e cerca di emergere per migliorare; se è il ricco a confrontarsi, la disprezza o la ignora perché galleggia. Proviamo guardarla noi, la povertà!
IA AVE MAR
Noi che consegniamo i pacchi dono della Caritas, noi che facciamo l’elemosina, noi che abbiamo una casa, una patria che ci riconosce con i nostri diritti. Che cos’è la povertà, o meglio chi sono i poveri? Possiamo dare una risposta a questa domanda come la danno i poveri se siamo come loro, se ci mettiamo a loro livello, se guardiamo la realtà e la povertà con i loro occhi. Dobbiamo essere poveri con i poveri. La commiserazione non è condivisione: è l’occhio di chi si sente
Fonte di Grazia
fra le donne scelta da un pensiero Divino per dare vita al Dono del Cielo. Immacolata Madre di tutte le creature una preghiera rivolgiamo a te: sostienici nella fragilità del percorso terreno e guidaci verso l'onesto cammino affinché il sacrificio
diverso che commisera, che tacita la sua coscienza offrendo lo spicciolo. Il Natale è l’occasione per ringraziare i poveri perché ci aiutano ad essere poveri come loro. NON E’ CIO’ CHE HA FATTO GESU’ A BETLEMME? Vogliamo metterci davanti al presepe alla pari dei personaggistatuine: poveri pastori che si ritengono indegni dell’annuncio del Salvatore. Don Giovanni Battista
del Figlio Tuo non venga disperso, prendici la mano quando l'ora che ci appartiene s'avvicina e accompagnaci in quei luoghi a noi sconosciuti a beneficiare della luce del Santo Mistero.
Carla Tiengo
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Il personaggio
I RE MAGI
Chi non ricorda la sua infanzia, i
Natali di quando si era piccoli, carichi di magia, di luci che ci apparivano sfolgoranti, il loro riverbero sui nostri volti stupiti che guardavano il presepe allestito a casa, piccolo o grande che fosse? Eravamo incantati dai personaggi principali, dalle statuine della sacra Famiglia, dai pastori e dopo, con qualche ritardo, i nostri genitori ponevano le statue dei re Magi, che cavalcavano disinvolti o cammelli o dromedari, figure aristocratiche che rendevano omaggio al Bambino incarnato povero tra i poveri. L’arrivo dei Magi, il 6 gennaio, ci portava però via tutte le feste, il giorno successivo saremmo ritornati a scuola, rimpiangendo le vacanze natalizie che erano volate….. Le statuine, i festoni di decorazioni, la stella cometa, i cieli stellati di cartone sarebbero ritornati nel ripostiglio di casa… Tutto finisce , ma rimaneva la nostalgia della feste…… Colpa dei Magi ? Ma chi sono questi signori che arrivano per ultimi con aria solenne e festosa, completano il presepe, ma anche concludono con la loro apparizione i giorni dell’ incanto? Ma chi sono queste figure misteriose, che pongono fine a un periodo che colora di luci fantasmagoriche la fase dell’infanzia, l’alba della nostra esistenza?. Anche 4
Il mio Natale
Il mio Natale Padre onnipotente nei cieli infiniti del firmamento piccolo e grande nel cuore umano sei venuto in mezzo a noi hai scelto di farti uomo
a scuola non si parlava moltissimo dei Magi, rimanevano figure ieratiche ma enigmatiche ... I magi, ad onor del vero, era una casta sacerdotale, che apparteneva alla religione di Zoroastro, un profeta vissuto nel VI secolo avanti Cristo che nell’antico e potente regno persiano ha fondato una religione dualistica, basata cioè su due divinità contrapposte, il Bene e il Male, entrambi potenti e equipollenti. Le varie dinastie dei sovrani di Persia, prima gli Achemenidi e in seguito i Sassanidi accolgono di buon grado tale religione, a servizio del potente e esteso impero, il cui monarca si fregia del titolo di “ Re dei Re”. Sino al 300 circa avanti cristo, prima
e prima ancora, bambin nel ventre di una donna Maria per nascere sulla paglia di una semplice capanna solo per Amore incommensurabile Amor Padre, il mio sentire e la mia m sfiorano questo mistero
dell’avventura di Alessandro Magno, l’impero persiano spazia dalla Grecia all’ India. Un territorio vastissimo, dalla capitale mobile, diviso in satrapie, militarmente fortissimo, estremamente organizzato. Il culto di Zoroastro o Zaratustra è molto sentito, il libro sacro è l’ Avesta ... Il dominio persiano resiste alla sete di espansionismo dell’impero romano, e anche ai bizantini. Solo L’islam inizia a destabilizzarli, ma non riesce a domare completamente l’identità nazionale persiana, nel corso dei secoli. Attualmente i Parsisti, eredi della religione zoroastrica, si trovano in India, in numerose comunità. Nei vangeli canonici solo l’evangelista Matteo fa menzione ai magi, non
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ora, bambino di una donna
sulla paglia plice capanna more urabile Amore;
e e la mia mente esto mistero
con consapevole stupore e meraviglia e per un attimo il Tuo cuore bambino pulsa come il mio ma Tu sei e rimani in me l’ineffabile Dio.
Susanna Zancanaro
I Re Magi Gasparre, Melchiorre e Baldassarre
precisandone il numero, né li presenta come re. Infatti si tratta di sacerdoti zoroastriani astrologi, che provengono dalla Persia, devoti alle dottrine di Zoroastro, una religione basata soprattutto sullo studio astrologico e astronomico. Come viene raccontato da Matteo, i Magi, seguendo una stella, si sono presentati dal re Erode, vassallo dei Romani, passato alla storia come uomo sanguinario e psicopatico, di origini arabe. Si recano a adorare il piccolo Gesù, offrendo i tre doni oro, incenso e mirra. L’oro è il simbolo della regalità, l’incenso della divinità, la mirra, una erba amarissima e preziosa con funzione balsamica, che veniva posta anche sui cadaveri. Sempre secondo il racconto di
Matteo sono dirottati da un angelo a tornarsene nelle loro terre anziché ritornare a riferire il sacro evento al crudele Erode che era ossessionato dal tarlo mentale di essere spodestato dal suo trono….. I magi sono citati dai vangeli apocrifi, soprattutto dal protovangelo di Giacomo che ha ispirato il grande Giotto…… IL resto è leggenda, ma il culto dei magi si diffonde nella chiesa cristiana primitiva. Ben presto secondo la tradizione i magi diventano tre, numero perfetto, in ossequio alla Trinità, o forse in riferimento ai tre doni…..Sono chiamati Gaspare, Melchiorre e Baldassare e viene attribuita loro una provenienza diversa, uno arabo, un altro persiano e il terzo di pelle
nera, per attribuire loro una connotazione universale. Le reliquie dei magi sono venerate attualmente in Germania nel duomo di Colonia e per tradizione vengono considerati re……. Ma al di là delle leggende, alcuni spunti ci fanno riflettere: Il Dio che si incarna in un bambino viene adorato da stranieri, da appartenenti a un’altra religione, addirittura lontani geograficamente, eppure seguono il loro percorso faticoso, accidentato, per seguire quella stella, preferendola a stelle forse più luccicanti ma ingannevoli. I magi divengono la metafora dei viandanti che con fatica e ostinazione rincorrono il Dio che ha sapore di autentico, che si incarna nell’uomo, un uomo spesso fragile ma capace di rigenerarsi. Inseguono il Dio di misericordia che non ti abbandona nelle notti senza stelle, senza luna, che ti ripara dalla prepotenza del vento, dalla calura insopportabile del deserto. Un Dio oasi, oasi di pace e di serenità, un Dio che ci fa dimenticare le fitte tenebre della notte, che ci evita i pericoli, le insidie del viaggio. I magi affascinati dalla stella, che ha reso sopportabile il faticoso viaggio di andata, scorgendo il Bambino, si saranno inebriati di una gioia intensa, indescrivibile, e da quel momento la loro limitata esistenza, come quella di tutti noi, si sarà confusa con l’eternità. E noi tutti ci poniamo in cammino con loro, superando con coraggio le fatiche, le asprezze del finito per cogliere le ebbrezze dell’infinito……. Sante Rodella
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ioni s s e l f i R a di l o r a p sulla Vita mbre. di Dice Egli viene adesso! Ne siamo
Parola di Vita
consapevoli? Viene nella nostra vita perché vede i nostri egoismi e la nostra indifferenza verso chi soffre ed è nel bisogno. Viene perché è mosso a pietà verso di noi, non vuole che ci perdiamo! E noi, guardiamo verso questa mano che ci viene tesa da Dio che ci invita a seguirlo, e afferriamola allora! Camminare con la mano stretta a Lui ci guarisce, guarisce il nostro cuore, ci aiuta a non ripiegarci su noi stessi, a non chiuderci verso gli altri, e ci rende capaci di aiutare a nostra volta quanti sono nella necessità, nella prova. Anche noi offriamo la mano affinché chi ci è vicino ed è nel bisogno la possa afferrare. Non sono solo i profughi, immagini che vediamo ormai molto spesso, ad essere pronti ad afferrarla, ma i molti che non vediamo sui giornali o ai TG. «Non è certo il Gesù storico o Lui in quanto Capo del Corpo mistico scriveva Chiara Lubich – che risolve i problemi. Lo fa Gesùnoi, Gesù-io, Gesù-tu, ... È Gesù nell’uomo,
L’Albero della Carità
In fondo alla Chiesa, vicino al
fonte battesimale, sulla gradinata, c’è l’albero della carità. Prendiamo tutti un foglietto, leggiamolo ed offriamo con il cuore quanto in esso è scritto: potremo fare del bene alle persone bisognose con poco.” Semplicemente questo è stato il messaggio per partecipare concretamente alla Caritas nella nostra unità pastorale per l’Avvento in preparazione al Natale. Una ventina di volontari delle nostre comunità del vicariato sono impegnati a turno nel centro di ascolto del Duomo e di Brugine. Qui, i volontari durante tutto l’anno, si mettono a disposizione sia per ascoltare, che per “vagliare ” le richieste delle persone
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“Egli viene a salvarvi” (Is 35, 4).
in quel dato uomo quando la sua grazia è in lui , che costruisce un ponte, fa una strada, È come altro Cristo, come membro del suo Corpo mistico, che ogni uomo porta un contributo suo tipico in tutti i campi: nella scienza, nell’arte, nella politica, nella comunicazione e così via». L’uomo è con ciò concreatore e corredentore di Cristo. È l’incarnazione che continua, incarnazione completa che riguarda tutti i Gesù del Corpo mistico di Cristo». È proprio questo che può verificarsi quando mettiamo a disposizione il nostro tempo, la nostra ospitalità, la nostra famiglia il nostro amore, per accogliere: un fratello, una sorella, un ragazzo, un bambino che ci
che richiedono aiuto. Prevalentemente le loro difficoltà sono: solitudine mancanza di lavoro, umiliazione per mancanza di prospettive, aggravate da complicazioni
ALBERO DELLA CARITà
vengono affidati. Accoglierli perché sono Gesù che viene, sono Gesù con noi, perché anche loro vengono per farci crescere, maturare, per farci imparare ad Amare donando noi stessi. In questi giorni di attesa del Natale ricordiamo la promessa di salvezza rivolta a Maria: “Il Signore è con te” (Lc 1,28); l’angelo le annunciava la nascita del Salvatore. Il Signore mantiene sempre le promesse, Egli è con noi, Egli “sta” con noi, sempre perché, come dice il profeta Isaia, “Egli viene a salvarvi”
Luisa
derivate dall’attuale situazione di crisi economica. Che Chiesa saremmo se non aiutassimo i poveri? Caritas non è solo solidarietà ed aiuto, ma sopratutto una convinzione di fede che nei poveri, per un particolare mistero della Grazia, la luce evangelica continua a essere portata sulla terra. Uno sguardo, una parola di incoraggiamento, un sorriso, una mano tesa fanno dei miracoli, perché il Vangelo è il linguaggio universale del cuore. Quanto abbiamo raccolto è il gesto concreto che va ad aiutare quasi trecento famiglie che confidano nel nostro provvidenziale aiuto; perché la finalità principale della Caritas è convertire il cuore di chi dona e di chi riceve, per far nascere una comunità più amorevole e aperta al bene di tutti. Grazie! Il gruppo Volontari Caritas Pastorale Parrocchiale e Vicariale
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50 anni fa ! Storia
1966: avevo 19 anni, appena
finite le scuole e trovato un lavoretto a Padova ma la prima settimana di novembre dovetti assentarmi dal lavoro per “strada allagata” che divenne ben presto anche “casa allagata”. Abitavo in fondo a via Botta e per la zona era un’abitudine “andare sotto acqua”. Ma il novembre 1966 fu un momento veramente particolare. Un’auto con l’altoparlante annunciava l’arrivo dell’acqua e noi, in casa a controllare ora per ora quanto cresceva. E cresceva e cresceva lentamente prima in giardino e poi fino al terzo gradino della scala interna e finalmente si fermò. Di tanto in tanto passavano delle barche per chiedere se avevamo bisogno di aiuto e noi lì alla finestra a guardare questa distesa d’acqua bloccati al secondo piano della casa. Le candele illuminavano le lunghe serate che diventavano dei veri “filò” anche senza la stalla. I cani e gatti e gli altri animali di casa sono stati portati nel fienile e anche loro guardavano giù e se ne guardavano ben dallo scendere. Si seppe di Conche, dove la Brenta ha rotto l’argine di brutto, devastando il cimitero e le bare galleggiavano verso il mare. A proposito di Conche, ricordo che un pomeriggio di domenica, con il
gruppo di amici del patronato si parlava della Brenta e i maschi decisero di andare a vedere la situazione sull’argine. Quando sono arrivati in zona, gli abitanti ammonivano “nde casa tosi che l’è brutta”, “nde casa tosi che l’è brutta” ma loro, incoscienti, ci ridevano su senza sapere il vero rischio che correvano; dopo qualche ora, infatti, è successo il disastro. Raggiunto il livello massimo, dopo alcuni giorni l’acqua ha cominciato a defluire lasciando in casa neri segni sui muri di acqua sporca e gasolio che era fuoriuscito dalle cisterne. E
più l’acqua scendeva e più disperata era la situazione in casa. L’acqua se ne andava e l’umidità nelle pareti saliva. L’acqua se ne andava e una poltiglia di fango, vermi e sporco di ogni genere rimaneva in casa. Pulizia e disinfestazione sono state fatte, ma l’umidità dei muri ormai toccava il soffitto e solo una radicale ristrutturazione ha potuto farla andare via. Cinquant’anni fa! Ma è come fosse stato ieri! Certe cose non si dimenticano! Zita Chinaglia
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Inno alla Mondialità MPV - Cav Piove
L’essere stati presenti in Piazza San
Pietro il 4 settembre scorso per la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta è stata un’esperienza indescrivibile per l’evento in sé e per il contesto in cui si era immersi. Anche dal punto di vista organizzativo l’impegno non è stato da poco e la responsabilità è stata una delle più gravose a livello associativo. Ma mi sembrava giusto e doveroso esserci come prolife per la testimonianza che la “Madre” ha dato al mondo individuando in quell’Uno di noi” il più povero dei poveri” cui possiamo metterci a servizio. E così ci siamo messi in cammino: 50 persone fra volontari, soci e simpatizzanti dell’Mpv-Cav di Piove di Sacco, disposti a superare difficoltà e disagi, in primis il caldo e la folla da panico, consci di essere testimoni di un evento indimenticabile sia a livello personale che associativo. Le tre motivazioni per le quali ho proposto l’iniziativa, in questo tempo segnato da eventi a dir poco tragici, sono state le seguenti: Sperimentare la misericordia di Dio in questo anno giubilare attraverso il percorso che da Castel S. Angelo conduce alla Porta Santa; rendere lode a Dio per la vita, le opere e l’esempio di Madre Teresa che, in assoluta umiltà, povertà e semplicità, ha saputo segnare la storia sottolineando una visione antropologica dell’uomo assolutamente da recuperare da parte del singolo ma soprattutto da parte delle Istituzioni per riscoprire i 8
Gruppo Piove d Canoni Calcutt
valori fondanti di ogni comunità per dar vita a quel nuovo umanesimo di cui tutti sentiamo l’urgenza sia a livello educativo che culturale; creare un’occasione per far conoscere sempre più profondamente il messaggio e la proposta che il MpV offre ad una società, a dir poco, confusa e distratta. Il tutto condividendo la gioia dello stare e del pregare insieme. Indubbiamente le emozioni sono state tantissime, culminate certamente in piazza San Pietro divenuta un “Inno alla Mondialità” e in un GRAZIE corale a Colei che ha saputo accogliere l’umanità in ogni sua fragilità. Non meno hanno
infiammato i cuori le parole che Papa Francesco ha rivolto ai volontari di ogni realtà in cui ci si “prende cura” dell’altro incoraggiando ciascuno a proseguire. Noi volontari Cav cercheremo di vivere tutto questo nella maniera più gioiosa ogni giorno per segnare il tessuto sociale, creare vicinanza, solidarietà, integrazione e novità relazionale nello stile semplice e discreto della piccola suora di Calcutta. Luciana Pigazzi
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Piove di Sacco Gruppo del Movimento per la Vita di Piove di Sacco, a Roma per la Canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta.
Mi sembrano molto belle le testimonianze di Alda Rodella e del figlio Giuseppe Salmaso, giovane della nostra parrocchia. Quando mio fratello Gianfranco mi ha proposto di andare a Roma per la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, ero un po' titubante. Mi sono resa subito conto che sarebbe stata una “faticaccia”: caldo, stanchezza… però mi sono chiesta:”e Madre Teresa che cosa ha fatto nella sua vita? Ha sempre lasciato agi e vita comoda per gli altri e così, in un certo senso, mi sono sentita da Lei chiamata e ho acconsentito di partire. L’esperienza condivisa con mio figlio Giuseppe è stata meravigliosa. Ogni momento singolare, pieno di spiritualità, soprattutto durante la messa in San Pietro, al momento della consacrazione, vedere mio figlio che si inginocchiava, mi sono venute le lacrime agli occhi, in mezzo ad un oceano di persone, in quel silenzio religioso, profondo, intimo, toccante, che mi ha colpito e di cui
ho un ricordo indelebile! Si respirava la presenza di Madre Teresa, che ci abbracciava tutti con il suo immenso Amore. Grazie Madre Teresa, perché ti sei spesa per i più poveri dei poveri, reietti e abbandonati da tutti. Aiutaci a riscoprire, nelle persone che incontriamo, il volto di Dio, senza pregiudizi o diversità, perché l’Amore per il prossimo, come dicevi Tu, è una grande medicina. Alda Rodella Quando mi è stato chiesto di partecipare a questo pellegrinaggio, ho interpretato questo invito come una chiamata che non si poteva assolutamente rifiutare, solamente per rendere onore alle opere compiute da S. Madre Teresa di Calcutta e alla sua vita umilmente spesa per i più poveri. Se ho compiuto questo pellegrinaggio tanto breve quanto intenso, è perché sono convinto di essere stato spinto da un senso morale che un giorno potrà maturarsi in altre opere di bene. Un ricordo particolare a mio zio Don Gino che dall’alto mi ha guidato in questa esperienza, lui che sempre ha collaborato con associazioni benefiche come il centro Aiuto alla Vita e il Movimento per la Vita. Mi affido nelle mani di Santa Madre Teresa perché io possa maturare umilmente al servizio della comunità. Giuseppe Salmaso
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Cronache in Santuario
Le leggi italiane , a causa del Inaugurazione nuove aule cambiamento della società, chiedono del Patronato
Dagli incontri svoltisi con i vari gruppi
della parrocchia lo scorso anno: catechisti, chierichetti, animatori, è emersa la necessità di adeguare l'interno degli spazi per meglio rispondere alla domanda di attività pastorali a cui siamo chiamati come Parrocchia. Il Consiglio Pastorale e Gestione economica ha ritenuto che le opere individuate si dovessero realizzare al più presto in quanto "a servizio" di tutti, specialmente delle famiglie e della comunità intesa come famiglia di famiglie.
sempre più spesso di osservare criteri di sicurezza per una maggior tutela delle persone che frequentano le strutture parrocchiali. Anche l'applicazione delle disposizioni legislative corrisponde all'attenzione particolare che merita la famiglia, cuore del rinnovato annuncio del Vangelo per il nostro tempo. Ecco perché anche le strutture e le attività debbono evolvere ed essere alla portata del nostro tempo. Su queste basi si sono individuate insieme al Parroco don Giorgio due opere "prioritarie". Abbiamo conferito l'incarico all’Arch. Doardo. L'idea, avallata anche dalla Soprintendenza alle Belle arti e dalla Curia Vescovile, era di realizzare due sale polifunzionali nell’appartamento degli ex-custodi Nevio e Lina; l'altra opera riguardava la modifica del corridoio che unisce il patronato alla Cappella Invernale, ricavando un servizio interno per portatori di handicap, per i fedeli durante le funzioni, per i sacerdoti celebranti, per i pellegrini. Contemporaneamente si è sistemata la sala per i chierichetti, un nuovo
Iniziazione Cristiana Domenica
18 Dicembre alla S. Messa delle ore 10.00 i bambini dell’Iniziazione Cristiana, primo discepolato e prima tappa hanno ricevuto sostenuti dalla comunità di Madonna delle Grazie, dai genitori, accompagnatori e catechisti, Il Libro del VANGELO 10
DON FRANCO PROCEDE AL TAGLIO DEL NASTRO PER L’ INAUGURAZIONE
DELLE NUOVE AULE DEL PATRONATO
confessionale per il Rettore don Franco e una bussola per attutire il vocio proveniente dalla sala Patronato. Queste opere hanno comportato l’eliminazione di parte dei vecchi pavimenti, quindi la posa di nuove piastrelle, di nuove porte, minimi interventi all’impianto di riscaldamento, la ridipintura delle pareti e l'adeguamento elettrico secondo le normative vigenti. Questi lavori svoltisi durante l’estate, sono terminati e sono stati inaugurati l’8 dicembre con il taglio del nastro. Mara Doardo
Per i bambini è stato emozionante avere tra le mani gli insegnamenti di Gesù; e per i loro genitori ha dato un senso al cammino che li coinvolge e li porta a “raccontare” ai figli, la ricchezza della vita, in ricerca del Signore Gesù. Un caloroso augurio di buon cammino. Patrizia
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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25
Dorina Trolese
i d o m i t t a Un e Riflession
26.01.1922
19.09.1999
Italo Oberti
04.11.1941
19.03.2016
“La vita avrà forma di pane”
Non sono la farina del mio pane ma tutto ho ricevuto, fin dall’inizio e poi trasformato con lievito pur donato e labor mio dell’impegno quotidiano per trovare la forma il volto di questo mio pane e fare la mia parte assieme al grande Panificatore. La vita ha forma di pane “scelto, benedetto, spezzato e dato” perché io, tu, possiamo ancora credere nell’uomo, nella sua, nostra Umanità capace di scegliere, accettare la creatura pane da diventare ed essere, nella fragranza e vigilanza, gioia, pienezza, con costanza senza scoraggiamento per un consapevole, vero collaborato compimento.
Susanna Zancanaro
Noberto Oberti
09.02.1913
24.03.1968
Silvano Rosso
19.08.1941
29.12.2010
Franco Oberti
01.03.1951
25.02.1952
Norma Battisti Ved.Quaggia
10.10.1928
22.12.2015
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Buon Anno 2017
Ecco l’ora di brindare per auguri
L’altare dedicato a Maria
Vista Esterna del Santuario
La Chiesa prima degli anni 50
sinceri, a volte di circostanza, a volte troppo entusiasti o sotto tono, ma comunque ancora e sempre ricchi di speranza! Che sia dunque, l’anno nuovo, un’opportunità di vita per incarnare ed umanizzare l’amore ricevuto già nel grembo materno, fin dalla tenera età, e poi nelle varie tappe della vita, per respirare, sentire il proprio cuore, prendersi cura, educare noi stessi e condividere il proprio talento nella collettività in cui siamo e apparteniamo: dalla persona singola, al nucleo familiare, al posto di lavoro, alla cerchia d’amici, nel nostro vicinato, comune, paese, nel mondo, il pianeta sul quale viviamo. Che sia ancora opportunità per amare la Vita, noi stessi, consapevoli di questo dono sorprendente, sofferto e poi offerto nella fratellanza delle relazioni, in quella relazione profonda con il proprio sé che apre verso l’altro ogni giorno, ogni alba, qui, a cominciare da Te. Buon anno!
Susanna Zancanaro
L’interno del Santuario
L’entrata dal Chiostro
Il Chiostro interno
Vista esterna del Santuario negli anni 60