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Inserto ampliato in italiano

“Che cos’è l’architettura?” Aaron Betsky curatore dell’11a Biennale di Architettura di Venezia “Out There: Architecture Beyond Building”, ponendo la questione di che cosa si ­intenda per architettura, cerca di sondare e di spiegare il fenomeno a prescindere dal costruito. L’architettura è molto di più di una semplice questione di densità urbana e di distribuzione funzionale in pianta. Betsky anela a quegli spazi ideali che conosciamo dai film e dal panorama dell’arte, dichiarando in conferenza stampa che “gli edifici non sono l’architettura”. “Architettura – continua Aaron Betsky- significa offrire alternative critiche all’ambiente umano. L’architettura rappresenta il desiderio di un mondo migliore”. Se ­però, a partire da una simile teoria, ci si aspetta di essere coinvolti in un’affascinante visione proiettata verso il futuro, visitando l’esposizione di Betsky allestita negli spazi dell’Arsenale, la delusione non tarda a farsi sentire. Christian Schittich

Rivista di Architettura 11 · Costruire con il Legno   2 L’opinione Franco Laner

3 Attualità Biennale di Venezia, il Padiglione italiano, Mostra Roma interrotta

4 Costruire con il legno in Italia Abitazione a Malles Venosta (BZ), Roberto Bologna Gridshell ad Ostuni (BR), Sergio Pone e Sofia Colabella

8 Prodotti Collezioni Ceccotti, Lualdi, Merati, Acerbis, eternoivica, Griffner, Edilco, Catalano

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Traduzioni in italiano di testi e legende Discussione Documentazione Tecnologia

Potete trovare un’anteprima con immagine di tutti progetti cliccando su:

http://www.detail.de/Archiv/De/HoleHeft/210/ErgebnisHeft


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Costruire con il legno in Italia

Inserto ampliato in italiano 2008 ¥ 11   ∂

Costruire con il legno in Italia Gridshell Progettisti: Sergio Pone, Sofia Colabella, Bianca Parenti, Roberto Ruggiero, Gianluca Gallo, Felice Grasso Collaboratori: Caterina Astarita, Pia ­D’Angelo, Fabio Figlia, Mariella Mosca, ­Alfonso Petta, Maria Pone, David Romano, Gennaro Santamaria Amato, Pasquale Smilzo

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Il pergolato realizzato nella campagna di Ostuni (Brindisi) nasce dalla volontà di sperimentare gli esiti di una ricerca di dottorato sulla tipologia strutturale della Gridshell sviluppata presso l’Università Federico II di Napoli nel 2004 da Sofia Colabella. L’obiettivo era quello di ombreggiare la grande aia di forma quadrangolare con un pergolato/pensilina costruito senza ricorrere ad appoggi intermedi in un’inedita unità costruttiva con la preesistenza: in sostanza, una piccola struttura di grande luce capace di armonizzarsi con le false cupole del trullo e con le volte. Nel 2007 il gruppo di progettazione, con la collaborazione dello strutturista Gianluca Gallo, propone una prima rielaborazio-

ne del modello di Frei Otto per il Mannheim Lattice Shell (1971, Federal Garden Exhibition), in cui è utilizzato lo stesso materiale, il legno, con le stesse logiche strutturali; le sezioni sono ridotte rispetto a quelle utilizzate in Germania (50≈50 mm) e non si fa uso di diagonali in tiranti d’acciaio. I primi plastici di studio e le prime simulazioni computerizzate per verificarne la resistenza restituiscono risultati sorprendenti. La copertura proiettata in pianta è un pentagono irregolare di luce massima pari a circa 12 m e, nel punto più alto, misura 3,90 m. È realizzata con una griglia a due layer formata da assicelle di legno di larice di 2,4≈4,6 cm connesse circa ogni 60 cm con più di 400 bulloni. Ogni ner-

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vatura è composta da due assicelle che, incrociandosi con l’altra famiglia di elementi, forma un nodo una risultante dalla sovrapposizione di quattro aste tenute insieme da un’unica barra filettata passante. La copertura è stata assemblata in piano a circa un metro dal terreno, gradualmente sollevata alla massima altezza e deformata in opera per assumere la forma definitiva. La griglia è composta da due ordini di 32 assicelle la cui lunghezza totale è di circa 1 km e il peso complessivo, comprese le parti metalliche, sfiora 700 kg. Questo metodo costruttivo, molto poco diffuso, nasce dall’ibridazione tra il comportamento del graticcio/reticolo (grid) e del guscio (shell); l’ibridazione si ri-


∂   2008 ¥ 11 Inserto ampliato in italiano

Costruire con il legno in Italia

A render di studio B fasi di montaggio: allestimento dell’impalcatura a torre e collegamento dei quattro moduli centrali C fasi di montaggio: collegamento di tutti i moduli esclusi quelli perimetrali D fasi di montaggio: sollevamento dei moduli a 3 m E fasi di montaggio: sollevamento dei moduli a 4.50 m e collegamento con i moduli perimetrali F Gridshell a montaggio concluso G dettaglio della copertura della Gridshell con ­brise-soleil

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flette anche sulle due famiglie di forme, apparentemente inconciliabili, cui la Gridshell si riferisce: quelle rigidamente cartesiane (della struttura non ancora deformata) con quelle morbidamente curvilinee dei gusci (struttura a deformazione avvenuta). La griglia è prima tessuta a secco, assemblando in opera moduli prefabbricati da circa 3≈3 m composti da una trama e un ordito regolari, poi è cucita in cantiere nella forma desiderata: la prima fase, la “tessitura”, è operazione regolare e ripetitiva, quasi da produzione industriale, mentre nella seconda, la “manifattura”, tutto diventa particolare e unico in una logica costruttiva tipica dell’artigianato. In questo caso il tessuto strutturale si adatta

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docilmente alle caratteristiche del contesto e, in particolare, i due bordi che si appoggiano all’edificio ne commentano la geometria assumendo uno la forma lineare della gronda e l’altro la sagoma sinusoidale disegnata dalle due voltine affiancate. Questo tipo di struttura risponde principalmente alle logiche delle strutture di legno in coazione (come nel caso del fasciame in flessione degli scafi) e soprattutto a quelle in cui gli elementi lavorano per forma (per esempio le intelaiature a graticcio orientate nello spazio tridimensionale). In ciascuno di questi campi, così come per le Gridshell, appare significativa la relazione tra il piccolo formato dell’elemento ligneo di partenza e la

grande dimensione dell’oggetto finito. Infine, inserito nel quadro esigenziale originario e fortemente perseguito già nella fase euristica del progetto, era il tema del controllo del ciclo di vita del manufatto e quindi della riciclabilità reale della struttura tanto da bandire completamente l’uso dei collanti chimici e ricorrere esclusivamente a giunzioni metalliche. Queste hanno permesso un assemblaggio reversibile durante il montaggio, consentono la completa sostituibilità delle parti eventualmente danneggiate durante la vita della costruzione e garantiranno uno smaltimento semplice e rispettoso dell’ambiente dopo la futura demolizione. Sergio Pone







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