NE/BZ0226/2008
N° 6
Anno 3
Estate 2020
Business Continuity: nuovo piano d’azione di FERCAM a favore di clienti e portatori di interessi diffusi
pag. 3
pag. 5
pagg. 8-9
“Business Continuity” è il nuovo progetto FERCAM per la resilienza
FERCAM lancia il servizio “tutto strada” Cina-Europa: trasporti in tempi ridotti a costi competitivi
L’impegno nell’arte italiana di FERCAM Fine art
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Gentili lettori, eccoci al sesto numero del quadrimestrale FERCAM Magazine, periodico di approfondimento dedicato al mondo dell’autotrasporto e della logistica del Gruppo FERCAM.
Nel 2019 FERCAM ha deciso di intraprendere un nuovo progetto in ambito di continuità operativa, ovvero “Business Continuity”.
Questo numero (che esce in ritardo sul normale
Obiettivo quello di aumentare la resilienza e la capacità di risposta
calendario, a causa del blocco dovuto alla pandemia) si
dell’organizzazione, in modo da proteggere gli interessi degli stakeholder,
apre con la presentazione della nostra strategia di “Busi-
al contempo riducendo rischi e conseguenze. Nonché di dare evidenza
ness Continuity”, implementata per elevare ulteriormente
della capacità di mantenere solida la nostra attività di business, anche a
la qualità dei servizi alla nostra Clientela.
fronte di potenziali eventi avversi.
Seguono alcune osservazioni in merito al proble-
Cos’è la “Business Continuity”
ma, di lunga data, relativo alla libera circolazione delle persone e delle merci attraverso l’Europa e poi un artico-
Per gestione della continuità operativa si intende la capacità
lo dedicato al lancio del “tutto strada” Cina-Europa, che
dell’azienda di perseguire i propri obiettivi di business anche qualora si
consente di abbattere i tempi di trasporto merci a costi
debbano affrontare circostanze avverse, limitando al massimo i disservizi
competitivi.
e mantenendo la propria normale operatività. È un processo attraverso cui un’azienda:
Come direttore responsabile di FERCAM Magazi-
• individua le potenziali minacce a cui potrebbe essere sottoposta
ne auspico il contatto diretto con i lettori, per ascoltare i
• valuta quali potrebbero essere gli impatti sul business
loro suggerimenti al fine di migliorare i servizi del Gruppo
• definisce le contromisure necessarie e le risorse (umane,
FERCAM e la soddisfazione dei Clienti.
tecnologiche, economiche) da allocare
Buona lettura.
• mantiene e sviluppa nel tempo questa capacità L’evoluzione del progetto in FERCAM L’elaborazione di una strategia di “Business Continuity” e la sua Andrea Boninsegna
applicazione in FERCAM è avvenuta attraverso diverse fasi progressive Fase 1 - Operation Risk Identification Come primo step, si è organizzato un workshop che ha coinvolto
Quadrimestrale tecnico-economico d’informazione della logistica e del trasporto Registrazione al Tribunale di Bolzano n. 2952/2018 del 03/08/2018 Anno 3 - n° 6 - Estate 2020 Direttore Responsabile: Dott. Andrea Boninsegna Consulente editoriale: Dott. Stefano Elena MediaStudio Giornalismo & Comunicazione - www.mediastudiogc.eu Foto: Archivio FERCAM Grafica: Marketing FERCAM Stampa: Longo SpA
i manager delle diverse aree operative. Ci si prospettava innanzitutto di coinvolgere nel progetto tutte le funzioni aziendali deputate all’erogazione dei servizi, per diffondere informazioni univoche in merito ad obiettivi e metodologie. In secondo luogo, si è approfondita, attraverso un dialogo fra le funzioni aziendali coinvolte nella gestione operativa e con la Direzione, la percezione del livello dei rischi legati alla continuità delle attività produttive o di erogazione dei servizi. In ultimo è stata occasione per evidenziare gli aspetti già efficacemente presidiati
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Business Continuity Nuovo piano d’azione di FERCAM a favore di clienti e portatori di interessi diffusi e le aree in cui sarebbe stato invece opportuno un
da garantire necessariamente affinché l’attività possa essere svolta in
approfondimento.
modo efficace.
Fase 2 – Business Impact Analysis La
seconda
fase
è
Fase 3 – Redazione Business Continuity Plan consistita
FERCAM ha quindi provveduto a redigere il proprio piano di
nell’identificazione di criticità relative a processi,
“Business Continuity”, istituendo un “Business Continuity Team” che ha
fornitori e clienti specifici, e nella valutazione
il compito di supportare il “Business Continuity Manager” nella gestione
dell’impatto dei rischi sul business aziendale, con
di eventuali eventi critici.
riferimento ai processi gestiti a livello direzionale. È stato inoltre nominato un “Business Continuity Manager”.
Il “Business Continuity Plan” descrive la strategia di reazione dell’azienda ad un evento critico e tutte le procedure alternative per
Secondo la metodologia, questa fase di “Business Impact
garantire l’operatività, minimizzare il tempo di interruzione dei processi
Analysis” fornisce importanti informazioni su processi produttivi
aziendali più rilevanti e ritornare alle condizioni operative standard con
essenziali per l’azienda e rischi per la continuità operativa che l’azienda
costi sostenibili.
potrebbe dover affrontare. Da questi primi dati segue la valutazione
È proprio grazie a questo piano che abbiamo potuto proseguire
degli impatti che, nel tempo, risulterebbero dal mancato ripristino delle
con successo la nostra attività durante l’emergenza Coronavirus.
attività operative, supportata dall’identificazione di clienti e fornitori di
Comprovatane l’importanza e l’efficacia, la nostra strategia di Business
rilievo e delle interdipendenze che devono essere soddisfatte. Viene
Continuity guiderà le attività di FERCAM in caso di nuovi momenti di
inoltre stilato un ordine di priorità per il recupero delle attività operative
criticità, aiutandoci a ripristinare il normale livello di operatività nel più
e definito l’orizzonte temporale per l’attivazione delle misure in risposta
breve tempo possibile. Il piano sarà oggetto di test annuale al fine di
al momento emergenziale. Infine si concordano le condizioni minime
verificarne effettiva efficacia e necessità di aggiornamento.
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Difficoltà alla frontiera del Brennero, inasprite dall’emergenza Covid
Ma una soluzione costruttiva è possibile: con un intervento della Commissione Europea sulle normative di transito e con l’impegno delle aziende logistiche ad investire su modalità di traporto ecosostenibili La situazione è molto ardua da affrontare, sia per la totale impossibilità di prevedere i tempi reali di viaggio delle merci, sia per i maggiori costi che blocchi e rallentamenti vari causano alle aziende di autotrasporto. «Ora siamo davvero stanchi. Abbiamo subito fin troppo le restrizioni unilaterali al traffico da parte dell’Austria, nell’assoluta indifferenza dell’Europa, e non possiamo più tollerare questi comportamenti», dice il Presidente di Anita, che ha calcolato anche i costi di quanto pesa l’emergenza Coronavirus sul sistema dell’autotrasporto. «Stimiamo una lievitazione considerevole del costo per ogni passaggio di Tir, fino a circa 450 euro. Tenuto conto dei 100.000 passaggi realizzati in uscita dall’Italia ogni mese, l’export italiano sopporterà un Le lunghe code formate a causa dei blocchi dei confini.
costo aggiuntivo di oltre 50 milioni di euro mensili». Costi che il sistema dell’autotrasporto sarà chiamato a sostenere direttamente, in quanto sarà difficile farsi riconoscere dai
L’emergenza Coronavirus ha purtroppo aggravato ulteriormente il già precario stato del passaggio delle merci attraverso i paesi alpini,
committenti questa spesa, aggravando così la già pesante situazione finanziaria delle aziende del settore.
Svizzera e, soprattutto, Austria. I provvedimenti emessi da quest’ultima
Oltre ai costi, viene trascurato l’aspetto della logistica delle
in particolare, paese membro della Comunità europea e aderente agli
merci in sé: la moderna organizzazione produttiva delle aziende ha
accordi di Schengen relativi al libero transito di persone e merci all’interno
grandemente ridotto il magazzinaggio a favore della consegna puntuale
dell’Euroarea, pone ostacoli importanti all’economia dei Paesi affacciati
delle merci e dei semilavorati, spesso fornite alle aziende manifatturiere
sul corridoio Scandinavo-Mediterraneo, per i quali la tratta del Brennero
da altre aziende che operano in distretti produttivi o in catene di valore.
costituisce un punto nodale. Il governo della regione Tirolese, insieme
Considerando che lo spostamento delle merci attraverso l’Europa avviene
al governo di Vienna, ha infatti aggiunto ai divieti sul transito dei Tir più
quasi esclusivamente via strada, se quest’anello si viene ad interrompere
inquinanti altre interdizioni settoriali al transito delle merci, cui ha fatto
o ad alterarsi, ne risente tutta la filiera produttiva, con pesanti ricadute sui
seguito il contingentamento orario, ovvero il divieto di circolazione
costi e sulla competitività del sistema Italia. «Oggi il 65% dell’export italiano
notturna.
va verso l’Europa e gran parte di questo viaggia su gomma. Le restrizioni
Con l’arrivo dell’emergenza Coronavirus, i controlli sui Tir in transito
del Tirolo ai transiti stradali sulla tratta austriaca del Brennero producono
si sono poi necessariamente estesi anche allo stato di salute degli
effetti distorsivi sugli scambi e, in particolar modo, su specifici comparti
autisti, rallentando ulteriormente il passaggio delle merci tra Nord e Sud
produttivi di Italia e Germania, che spesso lavorano all’interno di una
Europa, creando complessità per il personale viaggiante e incrementando
filiera» – sottolinea Baumgartner. «Si potrebbe spostare il traffico merci
il rischio per gli utenti delle autostrade. I blocchi causano infatti lunghi
dalla strada alla rotaia, ma purtroppo la tratta ferroviaria del Brennero
incolonnamenti, che recentemente hanno toccato picchi di oltre 80 km tra
è satura, rendendo i tempi di carico e consegna merci incompatibili con
il Brennero e Bolzano.
le tempistiche della filiera produttiva e generando quindi maggiori costi
«Altro che Europa!» - esordisce Thomas Baumgartner, presidente
operativi alle aziende».
di Anita (l’Associazione delle imprese di autotrasporto e della logistica di
Baumgartner auspica una soluzione costruttiva per tutte le
Confindustria) e di FERCAM, dopo i continui episodi di rallentamenti al
parti coinvolte: da una parte, è necessario che la Commissione Europea
confine con Austria, che stanno stremando autisti e imprese. «Stiamo
ripristini al più presto la libera circolazione di merci e persone in territorio
facendo i miracoli per non bloccare l’economia italiana ed europea,
austriaco e sulla tratta del Brennero in particolare. Dall’altra, le aziende
garantendo la massima sicurezza sanitaria dei nostri addetti, come
della logistica sono disponibili a spostare maggiori quantitativi di merci
richiesto dalle misure preventive che l’Italia ha adottato, ma non possiamo
dalla strada alla rotaia man mano che questa sarà competitiva, oltre ad
più combattere contro un Paese, l’Austria, che strumentalmente adotta
investire su trasporti stradali a ridotto impatto ambientale, così come si
misure che non hanno niente a che vedere con l’emergenza sanitaria» -
sta già facendo con i camion Euro 6 e quelli alimentati a GNL, con l’obiettivo
afferma Baumgartner.
dell’idrogeno non appena saranno disponibili i nuovi mezzi.
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Europa-Cina “tutto strada”
FERCAM avvia un servizio alternativo per i carichi completi, che risponde alle necessità dell’emergenza L’emergenza Coronavirus ha messo a dura prova anche tutto il settore dei trasporti da e verso la Cina, costringendo gli operatori del settore a individuare soluzioni alternative ai trasporti aerei e marittimi. Questo in particolare per far fronte all’incremento della domanda in settori critici, medicale e farmaceutico in primis. FERCAM è attiva da molti anni nei trasporti verso la Cina, per via aerea, marittima e con la propria soluzione intermodale ferrovia e strada, “Euro-Asian Landbridge”. È stato istituito ora un nuovo servizio, interamente stradale, che collega tutti i siti produttivi cinesi con varie destinazioni europee e italiane. «A fronte di una domanda crescente di trasporti dalla Cina, dove la produzione nelle scorse settimane ha ripreso gradualmente – afferma Hans Splendori, direttore vendite FTL di FERCAM – i noli aerei sono aumentati notevolmente, anche per la scarsa disponibilità di aerei cargo e per il molto lavoro accumulatosi durante le ultime settimane di emergenza sanitaria. Il
Per garantire massima sicurezza del servizio, le rotte sono state
servizio intermodale “Landbridge” registra tempi di prenotazione dei treni
accuratamente individuate e ci si avvale della cooperazione di operatori
molto lunghi a causa della disponibilità limitata di operatori ferroviari che
locali di comprovata esperienza e conoscenza delle peculiarità del
effettuano questo servizio. Il trasporto tramite container marittimi ha
territorio. Tutti i trasporti sono comunque assicurati “all risk”.
un “transit time” molto lungo, che per certe tipologie di prodotto risulta essere inadeguato».
I tempi di percorrenza del servizio di trasporto “tutto strada” variano dai 21 ai 23 giorni a seconda del tempo impiegato ai confini dei
Il nuovo servizio “tutto strada” avviato da FERCAM è limitato ai
vari paesi attraversati. Oltre all’affidabilità e sicurezza del servizio, uno dei
carichi completi di 20 tonnellate ed è destinato in particolare ai settori
maggiori vantaggi dell’alternativa “tutto strada” nelle fasi dell’emergenza
merceologici dell’automotive, elettrocomponentistica e macchinari,
è stata la notevole riduzione del costo rispetto al trasporto aereo.
nonché ai tanto necessari prodotti medico-sanitari, richiesti su tutto il mercato europeo, che ora possono transitare in tutta sicurezza senza
«I carichi completi dalla attraversano Kazakhstan, Russia,
più essere soggetti all’elevato rischio di blocchi o sequestro dei carichi
Bielorussia, Polonia e giungono in Germania, dove noi li prendiamo
nei paesi di transito.
in consegna per procedere con lo sdoganamento una volta giunti sul territorio nazionale» – spiega Splendori. «Siamo molto soddisfatti di essere riusciti ad individuare e a rendere operativa in pochissimo
tempo
questa
soluzione
alternativa, praticabile in un momento di grave crisi dell’economia. A conferma della necessità di essere in grado di offrire un’alternativa al trasporto aereo e marittimo, molti clienti già ci hanno confermato il loro concreto interesse per il tutto strada dalla Cina». Per le tradizionali spedizioni aeree e marittime, nonché per il servizio “EuroAsian Landbridge”, FERCAM è operativa da tutti i maggiori porti, aeroporti e terminal ferroviari che hanno ripreso la loro attività dopo il lockdown, in collaborazione con fidati corrispondenti in loco.
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ITALIA
General Beverage
Alcune delle bevande della linea “Io Bevo” di General Beverage.
Nuova acquisizione di FERCAM nel campo della distribuzione con la ditta pontremolese specializzata nella fornitura di bevande alla ristorazione organizzata General Beverage è un’azienda di Pontremoli (MS) che ha saputo
oltre 600 diverse referenze».
innovare le modalità di fornitura e di consumo delle bevande per la ristorazione organizzata, come mense, case di riposo, ospedali, villaggi
Che ruolo svolge FERCAM per General Beverage?
vacanze, alberghi, ecc. puntando alla valorizzazione dell’eccellenza dei
«Abbiamo cominciato a collaborare all’inizio dell’anno, in quanto
prodotti tipici italiani (le specialità regionali su tutte), riducendo al contempo
desideravamo introdurre un nuovo vettore per la distribuzione dei
l’impatto ambientale e i volumi della merce movimentata.
prodotti di consumo ai clienti del Centro e Nord Italia, a fianco del nostro tradizionale partner BRT. Siamo ancora in una fase sperimentale, che la
«Con il marchio “Io Bevo” abbiamo fornito agli operatori del settore
chiusura generalizzata delle attività della ristorazione organizzata non
una formula innovativa per la gestione della fornitura delle bevande. A
ci ha ancora permesso di sviluppare come desideriamo. La necessità di
fronte di un pagamento di un fisso e di una quota variabile, sulla base
General Beverage è assicurare la tempestiva fornitura dei prodotti ordinati
del numero dei pasti forniti, General Beverage fornisce sia gli apparati
dai clienti, nel giro di poche ore dal loro ricevimento: dall’arrivo in mattinata,
per la distribuzione delle bevande che il prodotto di consumo, in quantità
al pomeriggio l’ordine è già evaso, con consegna al cliente finale prevista
illimitata» – afferma Cesare Varoli, titolare dell’azienda.
entro la sera. Spesso ciò avviene anche il sabato e la domenica, visto che i consumi del comparto turistico crescono proprio durante i fine settimana».
«Grazie alla fornitura degli apparati di mescita che abbiamo appositamente sviluppato e delle bevande in forma concentrata, abbiamo rivoluzionato la distribuzione: si riducono volume e peso della merce
Il mercato di General Beverage è solo nazionale o si sviluppa anche verso l’estero?
trasportata e di conseguenza si riduce l’impatto ambientale. I concentrati
«Ci stiamo allargando anche alla ristorazione organizzata estera,
vengono diluiti dai macchinari di erogazione con acqua microfiltrata,
con le medesime modalità operative sperimentare in Italia. Siamo già
offrendo al cliente finale un prodotto di elevata qualità».
presenti in Spagna, Francia e Germania, dove alla qualità dei prodotti e delle ricette italiane si aggiungono anche i prodotti locali. In quest’ambito,
General Beverage controlla tutta la filiera della parte liquida della ristorazione?
FERCAM potrebbe svolgere un ruolo interessante, grazie alla sua capillare rete estera, ma è una evoluzione che dobbiamo ancora definire».
«Oltre al macchinario che viene realizzato da ditte esterne su nostri specifici capitolati tecnici, produciamo direttamente tutti i concentrati
Che giudizio dà finora ai servizi offerti da FERCAM?
di frutta, offrendo al cliente varie tipologie di prodotto, bevande calde e
«Si tratta di un’azienda seria, strutturata in molti comparti operativi
fredde, dalle specialità regionali a quelle salutistiche e agli alimenti di
e capace di assicurare un ampio ventaglio di servizi alla clientela. A noi
carattere sanitario e parasanitario, come passati di verdura, omogeneizzati
interessa la capacità di consegnare i prodotti richiesti dai clienti in modo
di carne, pasta frullata, creme cereali, puree di verdure, piatti regionali
tempestivo, garantendo i tempi di recapito, magari pure avvisando
ed internazionali, musse di frutta e dessert» – racconta Varoli. «Il tutto
dell’arrivo imminente della consegna. Altro tema fondamentale è la
rigorosamente prodotto nella sede di Pontremoli da dove inviamo i prodotti
flessibilità e la capacità di operare durante tutto l’arco della settimana,
in Italia e in Europa ad oltre 7.000 clienti. Il nostro catalogo annovera infatti
soprattutto durante i picchi delle vacanze» conclude Varoli.
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Tognana porcellane Una pluridecennale collaborazione con FERCAM
La sede Tognana di Treviso. Sotto, a sx, un bilico FERCAM alla porta di carico del magazzino. Panoramica del magazzino Tognana.
Il Gruppo Tognana Porcellane SpA occupa senz’altro una posizione
determinato prodotto. Con la nuova proprietà Gran Casa della famiglia
leader nel mercato di settore, offrendo alla propria Clientela un’ampia
Morosi, Tognana ha ampliato la propria storica referenza legata al mondo
gamma di prodotti per la casa. Alla produzione di piatti e stoviglie in
delle porcellane ad altri articoli per la casa e, soprattutto, per la cucina.
ceramica, si affiancano articoli per la tavola e la cucina quali pentole,
Sono stati aggiunti ad esempio accessori in acciaio come pentolame,
posate, bicchieri, tovaglie, nonché oggettistica di arredo.
posateria ed elementi di arredo. FERCAM riesce ad accompagnarci fattivamente nel rispondere alla domanda mutevole della Clientela» –
Oggi, per le proprie spedizioni, l’azienda trevigiana si avvale di
sottolinea De Palma.
due principali operatori: BRT e FERCAM. La collaborazione con FERCAM
Ci racconta ancora De Palma: «Grazie alla collaborazione con il Sig.
si è consolidata negli anni, con una progressiva evoluzione del carico di
Ghedin siamo riusciti ad ottimizzare i ritmi di consegna. Dato che spesso
lavoro di Tognana, aumentato in particolare in seguito all’acquisizione di
chiediamo di svolgere il servizio ad orari strani e con poco preavviso,
Artoni. «La collaborazione con FERCAM è sempre stata positiva (pur con
in passato abbiamo avuto qualche intoppo e ritardi nel navettaggio
una breve interruzione, a seguito della quale sono stati ridefiniti alcuni
interno tra i vari siti aziendali. Ma con l’esperienza abbiamo raggiunto un
dettagli del contratto) grazie soprattutto alla capacità di reazione alle
equilibrio ottimale e siamo molto soddisfatti».
esigenze del cliente e alla professionalità del responsabile della filiale di Treviso, Massimo Ghedin» – afferma il direttore dello stabilimento, ing.
FERCAM opera per Tognana la movimentazione delle merci
Gaetano De Palma. «Abbiamo molto apprezzato la capacità dell’azienda
in Italia, mentre quasi tutto ciò che è diretto all’estero viene gestito
di migliorare alcuni aspetti tecnici del servizio, venendo incontro alle
dagli acquirenti con propri vettori. Obiettivo futuro sarà approfondire e
esigenze di Tognana, come la tracciabilità della spedizione, la tempistica
sviluppare ulteriormente il già soddisfacente rapporto di collaborazione
delle risposte e il monitoraggio mensile dei servizi da integrare con le
tra Tognana e FERCAM: «guardiamo ora con molto interesse alle
statistiche interne aziendali».
evoluzioni informatiche per la gestione delle merci, in quanto vorremmo poter disporre di un quadro ancor più dettagliato e tempestivo delle
Di FERCAM, Tognana ha apprezzato in particolare la flessibilità e
consegne e dei resi sul mercato Italia. Questo ci permetterebbe di sgravare
la disponibilità nel ritagliare le proprie soluzioni su misura rispetto alle
l’ufficio interno e di facilitare i flussi dei dati delle consegne sul piano
richieste del cliente. «Tognana deve far fronte talvolta ad imprevedibili
della produttività, in modo da adeguarla il più possibile tempestivamente
richieste da parte dei consumatori, a seconda del successo di un
all’evoluzione del mercato» – conclude De Palma.
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Sopra e a fianco le immagini di alcune delicate fasi della movimentazione delle 12 statue.
FERCAM Fine Art: flessibilità vincente A Torino e Roma due progetti espositivi che sfidano il lockdown In questo avvio di 2020, colpito dalla pandemia da Coronavirus e
impegnati in progetti
dalle norme che hanno imposto il blocco delle attività, alcuni dei progetti
particolarmente
in svolgimento nei primi mesi dell’anno hanno subito un necessario
delicati» – evidenzia
posticipo.
la responsabile Chiara
«All’inizio dell’anno i nostri poli FERCAM Fine Art erano tutti
Prisco.
«Stavamo
Da sopra, in senso orario: i preparativi per l’allestimento della mostra a Palazzo Barberini. Nella pagina a fianco, la locandina della mostra “Incēnsum”
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vivendo un periodo intenso, perseguendo i nostri obiettivi qualitativi
“Orazio Borgianni, un genio inquieto nella Roma di Caravaggio”, ospitata
ed aziendali con grande determinazione. Nonostante il fermo delle
da Palazzo Barberini, che prevede un intenso percorso tra le opere più
operazioni, siamo riusciti a concludere alcuni degli allestimenti,
famose dell’artista.
posticipando gli altri eventi a data da definirsi. Portare a termine un incarico all’inizio dell’emergenza sanitaria è stata sicuramente una
«È forse la prima mostra monografica dedicata al pittore. Anche se
dimostrazione del livello di expertise maturato dai nostri team, adattabili
vi sono diversi prestiti esteri, alcune delle opere più importanti provengono
a qualsiasi necessità».
proprio da Palazzo Barberini stesso» – racconta Daria Licata, a capo del progetto. Sicuramente speciale per il Museo, dunque, l’aver generato
Un nuovo progetto speciale vede il team Fine Art di Torino
una tematica di esposizione che possa mostrare al pubblico la delicata
impegnato nella futura organizzazione di una mostra preziosa:
espressione artistica di Orazio
“Incēnsum”. L’ideazione di mostra è nata grazie a Perfumum, Associazione
Borgianni, che trae ispirazione dallo
culturale torinese fondata del 2017, che si propone di promuovere la
stile Caravaggesco».
cultura dell’olfatto attraverso progetti e percorsi di eventi, laboratori ed esposizioni.
I
gruppi
tecnici
del
polo romano Fine Art si sono «La mostra prevede un insieme di prestiti provenienti dal
concentrati sulla cura di ogni
Museo Orientale e dal Museo Egizio di Torino. La natura dei beni è
dettaglio. Le sale espositive si
molto interessante: la mostra prevede l’imballaggio e il trasporto di
sono riempite di lampade a luci
preziosissimi e minuti bruciatori di profumi di età antica» – spiega la
fredde, per i “condition report”
responsabile del Polo FERCAM Arte di Torino, Laura Giordano. «Ancora
delle opere, e di casse (doppie,
più del valore economico dei beni artistici, è alto il valore storico: la
singole o multiple) a protezione
maggior parte degli oggetti imballati e trasportati sono antecedenti
dei dipinti, in attesa che fossero
all’inizio dell’era Cristiana. Raccontano un mondo diverso da quello che
svelati ed allestiti. I programmi di
conosciamo e a cui siamo abituati».
allestimento sono stati aggiornati quasi quotidianamente, per potersi
Il percorso di mostra gode anche della presenza di un importante
adattare alle modifiche di orario e
ospite internazionale: Il Museo Nazionale dell’Oman, che ha provveduto
turnazione richieste. Come sempre,
a prestare diversi beni facenti parte della collezione “La Via dell’Incenso”.
un
«Si tratta di un percorso olfattivo e visivo che ha viaggiato per migliaia
trasporto ed accompagnamento
di chilometri, attraversando deserti e montagne» – sottolinea
è stato curato non solo per le opere, ma anche per i responsabili delle
Giordano. «Un racconto che intreccia epoche diverse, narrando secoli
collezioni, che le hanno accompagnate.
dettagliato
programma
di
di una storia segreta: il commercio di un’antichissima resina preziosa, il “franchincenso”».
Luana Lovisetto e Bianca Francini di FERCAM Roma sono state pronte e disponibili nella supervisione di tutti gli import di opere e per
Gli esperti di FERCAM appronteranno gli imballaggi, studiati
la logistica dei viaggi dei loro accompagnatori, nonostante non siano
minuziosamente e costruiti per riuscire ad accomodare in sicurezza la
mancate difficoltà tecniche. Per via dell’emergenza sanitaria, il ritorno
natura dei beni, e provvederanno a movimentare ed allestire questa
della mostra è stato inoltre posticipato al mese di Novembre 2020. «Ne
raffinata piccola collezione.
siamo felici, perché, così facendo, il pubblico avrà in modo di godere
A Roma invece, FERCAM Fine Art si sta dedicando alla mostra
dell’esposizione della collezione, nel rispetto delle nuove normative».
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Cantine Sgarzi Luigi
Azienda vitivinicola della provincia bolognese, che esporta i propri prodotti in tutto il mondo Arrivata alla sua quarta generazione, Cantine Sgarzi Luigi mantiene negli anni la stessa grande passione per la vite che il fondatore portava nel cuore. Luigi Sgarzi inaugurò le prime vigne nel 1933, producendo vini nella piccola cantina di Castel San Pietro Terme, cittadina in provincia di Bologna. Oggi l’azienda si è evoluta in una realtà moderna, amministrata dal nipote Stefano Sgarzi, che si avvale della collaborazione con la moglie Nadia Ancarani nelle vesti di export manager e di tre dei quattro figli. Anna, la primogenita, si occupa della gestione della cantina assieme al padre Stefano, mentre Francesca è responsabile di marketing e comunicazione. Luigi Leonardo è invece agronomo, si occupa della cura dei 140 ettari di vigneto di proprietà (100 ettari tra Castel San Pietro Terme e Castel Guelfo in Emilia e altri 40 ettari biologici a Colle Moro in provincia di Chieti). Oltre a Sangiovese, Merlot, Albana, Chardonnay e Trebbiano, negli ultimi anni la cantina ha puntato sulle vigne di Grechetto Gentile,
Sopra : la moderna sede della Cantina Sgarzi Luigi a Castel San Pietro Terme. Sotto: ritratto della famiglia Sgarzi. Da sx, Francesca, Anna, Nadia Ancarani, Irene, Luigi Leonardo e Stefano Sgarzi.
trasformato secondo il metodo Charmat in Pignoletto DOC Spumante extra dry, un vino molto apprezzato in Russia e Cina, che riceve ogni anno riconoscimenti a livello internazionale. Anche se a gestione familiare, la Cantina Sgarzi Luigi è decisamente internazionalizzata, con un export che raggiunge il 99% della produzione e che tocca oltre 80 paesi del mondo, con punti vendita di proprietà in Messico e in Cina, per un fatturato che nel 2019 ha raggiunto i 50 milioni di euro. Il catalogo prodotti è ampio e diversificato: dalle etichette di vini di alta qualità per ristoranti ed enoteche, alle bevande a base di vino per la grande distribuzione, con marchio proprio e private label. L’azienda fornisce anche mosto e vini sfusi pronti per l’imbottigliamento. Accanto a vini convenzionali e biologici, la Cantina Sgarzi Luigi si è specializzata anche nella produzione di bevande e cocktail aromatizzati a base di vino, oltre ad essere uno dei principali produttori europei di vino e bevande a
alla zona della Mosella in Germania, dove sono situati i centri logistici
base di vino in lattina di alluminio.
della grande distribuzione tedesca che serviamo» - dice Anna Sgarzi. «Ho conosciuto FERCAM nella mia precedente esperienza lavorativa, dove ho
Uno dei prodotti più performanti dell’azienda è proprio il vino frizzante in lattina a marca “Ciao” a base di uve Glera e prodotto secondo
apprezzato la qualità del servizio che ho poi proposto anche per le attività basate sul mercato tedesco dell’azienda di famiglia».
il metodo Charmat, esattamente come lo spumante in bottiglia. Il packaging della lattina è particolarmente apprezzato dai giovani e può
Altri clienti spesso incaricano direttamente vettori di fiducia per il
vantare numerosi vantaggi rispetto alle bottiglie di vetro: è leggero da
prelievo della merce presso il magazzino della Sgarzi Luigi. «Per l’export
trasportare, infrangibile, riciclabile, può essere facilmente raffreddato,
oltremare verso le Americhe e l’Oriente ci avvaliamo di altre realtà che
oltre ad essere comodo da usare in quanto singola porzione da 187. 200
collaborano da molti anni con la cantina» – sottolinea Anna Sgarzi. «Se
e 250 ml.
le condizioni di mercato ci faranno crescere ulteriormente, valuteremo però un diverso assetto della logistica. Saremmo propensi a rafforzare
Quanto alla logistica, l’azienda ha da poco realizzato un proprio
la collaborazione con una realtà come FERCAM. Siamo soddisfatti
magazzino strutturato con due porte di carico, per aumentare l’efficienza
dell’attenzione dedicata a soddisfare le nostre esigenze e di come il
delle operazioni di spedizione del prodotto nei vari paesi di destinazione.
team di FERCAM ci ha supportato in occasione di rare difficoltà. Se la
In Europa il principale mercato di destinazione è la Germania, realtà che
presenza nell’area del Bolognese verrà potenziata potremmo valutare
viene servita attraverso i servizi di trasporto di FERCAM.
un ampliamento della collaborazione sui mercati europei e, magari,
«FERCAM cura per noi il trasporto dal magazzino di Oppeano fino
extraeuropei».
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Green
Nikola 3, il “pesante” a batteria Trasporto regionale ad emissioni zero in attesa dell’evoluzione ad idrogeno con cella a combustibile I mezzi pesanti imboccano la via della sostenibilità ambientale ad emissioni zero, grazie all’alleanza tra Nikola, azienda fondata dall’americano Trevor Milton, e Iveco, del gruppo FCA. L’accordo è volto a portare sul mercato europeo mezzi elettrici a cabina avanzata (il tipico “musone” rimane confinato sul suolo americano). I primi saranno a batteria, ma è già previsto il lancio della nuova versione a fuel cell, alimentata ad idrogeno. Nikola offrirà la sua competenza leader nel settore delle celle a combustibile e le sue tecnologie avanzate, oltre al rivoluzionario modello di business che prevede una modalità di leasing tutto compreso, prima assoluta per il settore. Iveco e FPT Industrial contribuiranno con l’expertise nell’ambito dell’ingegneria e della produzione, per industrializzare veicoli a fuel cell e batterie elettriche. Iveco, FPT Industrial e Nikola hanno iniziato a sviluppare insieme il primo camion: Nikola TRE, elettrico a batteria, basato sulla nuova piattaforma Iveco “S-Way”, che integrerà la tecnologia per i veicoli pesanti, i comandi e l’infotainment di Nikola. La prima fase di test è prevista per la metà del 2020. Vendite e supporto assistenza del Nikola TRE saranno gestiti dalla capillare rete europea di concessionari Iveco. Il Nikola Tre è una motrice 4x2 per missioni regionali, con un’autonomia fino a 400 km e prestazioni dinamiche pari o superiori rispetto a un modello diesel equivalente, grazie alla presenza di un sistema di batteria modulare con capacità totale fino a 720 kWh, che può essere personalizzato per adattarsi alle diverse missioni dei clienti. Il motore elettrico erogherà 480 kW di potenza continua con una coppia di picco di 1.800 Nm. Il Nikola TRE sarà anche disponibile nelle versioni a 2 e 3 assi rigidi, con Massa totale a terra da 18 a 26 tonnellate per la distribuzione urbana e missioni all’interno del comune. Il Nikola TRE sarà dotato di un nuovo sistema di infotainment basato sul sistema operativo proprietario di Nikola, che integra funzioni di infotainment e navigazione, oltre a comandi per tutte le funzionalità del veicolo. Il sistema comprende funzioni quali climatizzazione, regolazione degli specchi, regolazione dell’altezza delle sospensioni, sistema di telecamere a 360°, navigazione, sistema audio Bluetooth, impostazioni generali e gestione della diagnostica del veicolo. Iveco, FPT Industrial e Nikola hanno adottato un approccio modulare allo sviluppo della loro offerta elettrica per il mercato europeo, unico nel settore. Le celle a combustibile di Nikola saranno il punto di partenza per la progettazione della batteria elettrica, così che il BEV (veicolo elettrico a batteria) Nikola TRE possa essere convertito alla tecnologia a fuel cell. Con questo approccio, i partner guardano lontano, avviando oggi la produzione delle due tecnologie per offrire nei prossimi anni veicoli BEV e FCEV (veicoli elettrici a celle a combustibile) alimentati ad idrogeno man mano che questa sarà implementata sul territorio europeo. In questo modo, si potrà offrire la trazione elettrica ad impatto zero anche sulle lunghe percorrenze, con tempi di ricarica similari a quelli del rifornimento con combustibili tradizionali. FERCAM, azienda da sempre attenta alle evoluzioni tecnologiche e alla riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività, ha già opzionato il primo Nikola TRE per poterlo introdurre sperimentalmente nella propria flotta per le missioni regionali.
Alcune immagini del nuovo Nikola TRE: sopra, il frontale; al centro il posto di guida; sotto la carenatura integrale del mezzo.
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