Documento di sintesi finanziaria annuale 2020 di Ferrovie dello Stato Italiane

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Emergenza COVID-19 Il Gruppo FS Italiane, fin dai primi mesi del 2020, è stato – ed è tuttora – impegnato nella doverosa gestione, attenta e condivisa con tutti gli stakeholders, della eccezionale situazione sanitaria, socio-ambientale ed economica, di straordinaria complessità, che il nostro Paese sta affrontando a seguito della diffusione, su scala mondiale, del virus COVID-19, valutando con responsabilità, in costante connessione con le misure, le azioni, interne ed esterne, e gli sviluppi in atto, gli impatti di natura operativa, organizzativa, economica e finanziaria che tale evento sta producendo e produrrà sulla gestione anche del prossimo futuro. Nel corso del 2020 la diffusione della pandemia ha determinato una forte pressione sul sistema sanitario del Paese e la conseguente emanazione da parte delle autorità Governative di una serie di provvedimenti restrittivi della mobilità, tesi al contenimento del rischio di ulteriore espansione del virus tra la popolazione. L’emergenza COVID-19 ha progressivamente prodotto effetti sul regolare e ordinario svolgimento delle attività aziendali; in particolare, con il diffondersi del Coronavirus, il mercato dei trasporti ha fatto registrare complessivamente significative flessioni nei volumi dei passeggeri trasportati ed il settore dell’infrastruttura ha registrato un ritardo nell’avvio e nella prosecuzione dei lavori in corso di esecuzione. Nella primissima fase dell’emergenza, ed in attesa di verificare l’evolversi della situazione, il Gruppo ha ritenuto di mantenere invariata la propria offerta commerciale, garantendo così la piena normalità dei servizi di mobilità dei viaggiatori e delle merci. Successivamente, con il proseguire nel nostro Paese della vera e propria fase emergenziale, la situazione nel settore dei trasporti ha assunto un carattere di assoluta criticità. Pertanto, rispetto ad una prima fase in cui il decremento dei volumi nel settore è stato prevalentemente conseguenza di una forte contrazione della domanda nel settore turistico e nel business travel, in seguito sono stati adottati da parte del Governo Italiano i necessari e improcrastinabili provvedimenti che hanno inciso profondamente sulla mobilità dei cittadini italiani e hanno determinato una situazione in cui praticamente tutti i settori del trasporto di persone e, a distanza di qualche settimana, anche delle merci hanno registrato massivi cali nei volumi, in larga parte come conseguenza di specifiche prescrizioni delle Autorità, anche locali. Inoltre, la forte contrazione dei servizi ferroviari, così come quella della mobilità su strada, hanno comportato significative conseguenze anche sulle decisioni relative alla circolazione nella gestione operativa della rete infrastrutturale ferroviaria, stradale e autostradale, con effetti conseguenti sulle quote di proventi derivanti, per il Gruppo, direttamente e indirettamente dall’applicazione dei relativi pedaggi, canoni e royalties. La prima fase di lockdown ha quindi prodotto una crisi di offerta che è rapidamente divenuta anche crisi della domanda, producendo fenomeni recessivi ed innescando il cambiamento delle abitudini di vita e di mobilità delle persone. È infatti in questo periodo che si registra un calo dei volumi di traffico viaggiatori fino al 90% e del trasporto merci fino al 50%. A partire dalla metà del mese di maggio, con la riduzione delle misure di lockdown e la progressiva riapertura della circolazione, prima all’interno delle regioni e poi fra regioni, si è assistito ad una ripresa dei volumi di traffico. Ma l’allentamento delle restrizioni all’attività economica e sociale nei mesi estivi e l’arrivo di temperature più fredde hanno favorito, in autunno, la violenta seconda ondata del virus, determinando un nuovo rallentamento dell’attività economica del Paese, per via degli effetti delle misure di distanziamento, della chiusura di attività non considerate essenziali e delle nuove restrizioni alla mobilità. Complessivamente si segnala quindi nell’anno una marcata flessione della domanda collettiva nel traffico viaggiatori (-60,3% di viaggiatori km rispetto all’anno precedente), mentre decisamente più contenuta è la contrazione dei volumi di traffico merci (-6,1% di tonnellate km rispetto al 2019). Il Gruppo – e in particolare le società del trasporto, maggiormente colpite dall’emergenza – hanno immediatamente reagito e, conseguentemente, effettuato un’ampia e capillare analisi dell’efficacia ed efficienza della rimodulazione del

Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane

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