Il Giornale dell'Handball - Gen\Feb 2014

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Sommario

Pubblicazione FIGH AWARDS 2013: I VINCITORI Telematica Bimestrale I nomi, le foto della premiazione, le interviste agli Iscrizione Tribunale Civile atleti vincitori dei FIGH Awards 2013 di Roma 30/2012 del 13.02.2012

Direttore Responsabile

Francesco Purromuto

Consiglio Federale Francesco Purromuto Mario Bazzanella Raffaele Caputo Franco Chionchio Angelo Dicarolo Adriano La Croix Cristina Lenardon Giuseppe Lo Duca Giovanni Saporiti Placido Villari Claudio Zorzi Segretario Generale Adriano Ruocco

Collegio Revisori dei Conti Giovanni Veronese Emanuela Capobianco Maria Luisa Giordano Fotografie Archivio FIGH

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11° MHC CHAMPIONSHIP MASCHILE L’Italia chiude al sesto posto a Chieti

11° MHC CHAMPIONSHIP MASCHILE

La vittoria dell’Egitto, i numeri della manifestazione

FRANCESCA LUCHIN E FUTURA

Intervista al portiere del team federale impegnato nel Progetto Olimpico “Rio 2016”

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FIGH AWARDS 2

di Matteo Aldamonte

Sono Demis Radovcic del Bozen e Giusy Ganga del Conversano i migliori giocatori del 2013 in Serie A Maschile – 1^ Divisione Nazionale e in Serie A1 Femminile. Lo hanno deciso i tecnici delle massime categorie nazionali, chiamati a votare i migliori atleti dei rispettivi campionati nella prima edizione dei “FIGH Awards”. All’iniziativa hanno preso parte 21 tecnici nel maschile e 7 allenatori nel femminile, i quali hanno espresso le proprie preferenze che hanno portato alla graduatoria finale.

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013: I VINCITORI Miglior Giocatore italiano del 2013

1. DEMIS RADOVCIC (Bozen) | 53 punti 2. Pasquale Maione (Junior Fasano – 26 punti) 3. Pablo Marrochi (Terraquilia Carpi – 20 punti) Migliore Giocatrice italiana del 2013 1. GIUSY GANGA (Conversano) | 23 punti 2. Erika Losco (Alì Mestrino – 19 punti) 3. Rafika Ettaqi (Jomi Salerno – 3 punti) Miglior Portiere del 2013 1. VITO FOVIO (Junior Fasano) | 56 punti 2. Valerio Sampaolo (Pressano – 55 punti) 3. Matteo Trinci (Ambra – 12 punti) Miglior Portiere del 2013 1. MONIKA PRUNSTER (Jomi Salerno) | 31 punti 2. Martina Giona (Conversano – 21 punti) 3. Lorena Bassi (Casalgrande – 5 punti) Miglior Giocatore straniero del 2013 1. MARIO SPORCIC (Bozen) | 37 punti 2. Petras Raupenas (Ambra – 30 punti) 3. Dalibor Djordjievic (Lazio – 23 punti) Migliore Giocatrice straniera del 2013 1. ARASAY DURAN (Conversano) | 22 punti 2. Ljubica Ceklic (Scinà Palermo – 14 punti) 3. Natalia Vinyukova (Jomi Salerno – 14 punti) Miglior Under 20 del 2013 1. RICCARDO STABELLINI (Estense) | 27 punti 2. Nicola Riccardi (Metelli Cologne – 21 punti) 3. Mattia Lamberti (Casalgrande – 16 punti) Miglior Under 20 del 2013 1. GAIA MARIA ZUIN (Alì Mestrino) | 17 punti 2. Celia Prast (Jomi Salerno – 16 punti) 3. Giulia Clerici (Cassano Magnago – 11 punti)

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DEMIS RADOVCIC I M I G L I O R I e poi mi è piaciuto. Partecipavamo a molti tornei e mi divertivo e non ho più smesso. GANGA: Quando ancora frequentavo le scuole elementari le mie sorelle giocavano e io andavo a vederle mentre si allenavano. Mi piaceva e tra gli altri sport che praticavo, scelsi proprio la pallamano. Alla fine io continuai a giocare, mentre loro hanno smesso

di Matteo Aldamonte

Demis Radovcic e Giusy Ganga. Sono loro i migliori giocatori della Serie A Maschile e della Serie A1 Femminile per il 2013. Entrambi giovani: nato nel 1988 lui, nata nel 1989 lei. Entrambi hanno vestito la maglia azzurra, con Radovcic che in carriera vanta anche 6 Scudetti e 7 Coppe Italia. Ganga, dalla sua, oltre al tricolore col Sassari può vantare un'esperienza lunga due anni nella EsercitoFIGH Futura Roma, il team federale impegnato nel Progetto Olimpico "Rio 2016".

Perché hai scelto di praticare lo sport della pallamano? RADOVCIC: Ho scelto di giocare a pallamano perchè aveva appena iniziato mio fratello e ho iniziato insieme a lui, che è più grande. È stato un po' per gioco

Cosa rappresenta oggi per te questa disciplina? RADOVCIC: Per me la pallamano in questo momento è un lavoro: sono molto contento di questo e mi diverto ancora come quando ho iniziato. GANGA: La pallamano è parte di me, io sono ciò che sono diventata grazie a questo sport meraviglioso. Il mio carattere si è formato sul campo, che rappre-

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C E GIUSY GANGA I D E L 2 0 1 3 senta una sorta di piccola realtà che ti insegna a vivere. Sono del parere che così come ci si comporta in campo si è nella vita, ne ho la certezza. Pallamano per me significa una passione, un puro divertimento e così rimarrà per sempre.

Qual è, da sportivo\a, il tuo sogno? RADOVCIC: Il mio sogno è quello di raggiungere una grande manifestazione con la maglia della Nazionale, come gli Europei o i Mondiali. GANGA: Non ne ho uno solo, ma mille in realtà. In questo momento il più importante riguarda il campionato e per scaramanzia non aggiungo altro... Per il futuro sogno che questo sport possa diventare in Italia possa farsi conoscere ed essere protagonista come altri sport. Non voglio che la pallamano sparisca e sogno che ci si impegni per portarla avanti, facendo crescere i giovani.

Perché consiglieresti la pallamano a un\a bambino\a? RADOVCIC: Consiglierei la pallamano ad un bambino perchè è uno sport completo ,uno sport dove si possono fare tanti gol e ci si diverte un sacco. GANGA: Non c è uno sport completo come il nostro. La pallamano ha delle dinamiche incredibili: si corre, si salta, si tira con le mani, ci sono attacco e difesa, c'è il contatto fisico. Un bambino ha

bisogno di scoprire nuovi mondi diversi da quelli che spesso le scuole gli propongono.

Quali consigli daresti, invece, a un\a giovane giocatore\trice di pallamano per arrivare a giocare gare importanti com'è capitato a te? RADOVCIC: Partendo dal presupposto che mi reputo giovane anche io, di consigli da dare non ne avrei tanti. Forse l'unico è quello di ascoltare il proprio allenatore e allenarsi seriamente giocando più partite possibili. GANGA: Gli direi: preparati a vivere una delle esperienze più ricche della vita. Lavora, non fermarti mai nemmeno quando gli altri pensano che dovresti farlo e affronta tutto questo a testa alta, con passione, impegno, fame. Divertiti, non dimenticarti mai che questo è sempre uno sport, un momento di aggregazione e se vuoi arrivare a giocare le partite come Demis e Giusy devi crederci sempre. Il Giornale dell’Handball figh.it

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VITO FOVIO E MO MIGLIORI PORT di Matteo Aldamonte

Il loro mestiere? Fermare l'avversario, parare i colpi. C'è chi dice che nella pallamano il loro ruolo influisca per il 50% in una vittoria. Probabilmente la percentuale è superiore. Naturalmente stiamo parlando del portiere. Anzi, di due portieri. E non sono due qualsiasi. Loro sono Vito Fovio e Monika Prunster, i migliori dell'anno 2013 secondo gli allenatori dei massimi campionati. Per entrambi un riconoscimento atteso, dopo i tanti titoli - fra Scudetti, Coppe Italia e presenze con la maglia della Nazionale piccolo i ragazzi del mio quartiere giocavano tutti a pallamano, quindi per me - accumulati negli anni. è stata una conseguenza naturale Perché hai scelto di praticare lo sport sceglierla. PRUNSTER: Diciamo che la scelta non della pallamano? FOVIO: A Fasano per un ragazzo è più è stata mia: ringrazio un'amica che mi ha facile giocare a pallamano, che cimenta- portato a giocare a pallamano, anche rsi in qualsiasi altro sport. Quando ero perchè non c'era nient'altro nel paese mio (Scena) ad eccezione del calcio, praticato però soprattutto dai ragazzi. Cosa rappresenta oggi per te questa disciplina? FOVIO: La pallamano da sempre è la mia vita: tutto gira intorno ad essa e ancora oggi è il mio lavoro. Spero di rimanere in questo mondo per tanto altro tempo. PRUNSTER: Oggi la pallamano è davvero qualcosa d'importante per me. Il Giornale dell’Handball figh.it

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ONIKA PRUNSTER TIERI DEL 2013

Se prima, quando ero più piccola, era so- bisogna mai arrendersi davanti alle diflamente un divertimento, oggi è diven- ficoltà, nello sport e nella vita. tata un vero lavoro. È stata una scelta di Quali consigli daresti, invece, a un\a cui non mi sono mai pentita. giovane giocatore\trice di pallamano per arrivare a giocare gare importanti Qual è, da sportivo\a, il tuo sogno? FOVIO: Da sportivo il mio sogno è com'è capitato a te? continuare a giocare a pallamano per più FOVIO: Nella pallamano, come nello tempo possibile e trasmettere ai ragazz- sport in generale, la differenza la fa la ini la passione per questo sport e soprat- voglia la passione che ti spinge ad altutto per il ruolo del portiere. Inoltre, lenarti e sacrificarti ogni giorno e avere spero che un giorno la pallamano possa in mente un solo obiettivo: quello di esraggiungere livelli d'eccellenza in Eu- sere il migliore. Questo è il consiglio che ropa e di conseguenza la popolarità che mi sento di dare: lavorare, lavorare e lavorare! merita. PRUNSTER: Da sportiva, sicuramente PRUNSTER: Bisogna essere disposti a il mio sogno è di continuare a giocare al- fare tanti sacrifici e avere tanta voglia di meno per qualche altro anno, finché il allenarsi, dando sempre il massimo, in fisico me lo permette. E forse vorrei allenamento come in partita. Bisogna poter giocare in una squadra estera, ma continuare a lavorare, senza mai mollare. I sogni si avverano, ma è importancredo che resterà un sogno. tissimo credere in sé stessi. Perché consiglieresti la pallamano a un\a bambino\a? FOVIO: Consiglierei innanzitutto ai bambini di fare sport perché lo sport educa, forma e trasmette i valori più sani della vita. Poi consiglierei la pallamano perché è lo sport più completo e il più bello. Ma forse sono di parte... PRUNSTER: Consiglierei ai bambini di praticarla innanzitutto perché è uno sport di squadra. Le sconfitte e le vittorie ti aiuteranno entrambe a crescere e non Il Giornale dell’Handball figh.it

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MARIO SPORCIC E MIGLIORI STRA mano, ho praticato il basket per tre anni. Provengo da una città dove la pallamano è lo sport numero uno. Giocavano anche mio padre e mio fratello, e così alla fine l'ho scelta anch'io. DURAN: Ho scelto di giocare a pallamano perché una delle mie sorelle praticava questo sport. Ho deciso di provare e poi me ne sono innamorata.

di Matteo Aldamonte

Chiamati per fare la differenza. In un campionato che, sia al maschile che al femminile, prevede lo schieramento di un solo atleta straniero, il ruolo di chi arriva dall'estero assume, sui 40x20 della penisola, un ruolo di grande importanza. Chiamati per fare la differenza, appunto. Loro nel 2013 ci sono riusciti meglio degli altri: Mario Sporcic arriva dalla Croazia e con la maglia del Bozen ha vinto gli ultimi due Scudetti (e le ultime due Coppe Italia), mentre Arasay Duran, che gioca nell'Amatori Conversano, arriva da Cuba ed è stata la miglior marcatrice di A1 Femminile nella passata stagione.

Perché hai scelto di praticare lo sport della pallamano? SPORCIC: Prima di giocare a palla-

Cosa rappresenta oggi per te questa disciplina? SPORCIC: La pallamano è uno sport bellissimo, che mi ha dato tante gioie e soddisfazioni. E poi mi ha fatto conoscere gente fantastica e tanti amici che resteranno per tutta la vita. DURAN: Questa disciplina rappresenta tutta la mia vita: impegno, sacrificio e tante soddisfazioni. Questo sport mi ha fatto diventare la persona che sono oggi.

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E ARASAY DURAN NIERI DEL 2013 Qual è, da sportivo, il tuo sogno? SPORCIC: Quando ero bambino sognavo di partecipare alle Olimpiadi. Dopo aver giocato con tutte le Nazionali giovanili croate, una parte del mio sogno si è avverata quando, nel 2008, sono stato convocato nella Nazionale Seniores. Adesso, a 29 anni, spero di rimanere nello sport che mi ha dato tanto, più a lungo possibile. Un giorno vorrei trasmettere tutto ciò che ho imparato alle nuove generazioni. DURAN: Il mío sogno, da quando ho giocato con la Nazionale cubana, è stato di partecipare alle Olimpiadi. Anche ora che gioco in un campionato europeo, voglio essere sempre la migliore.

Come ti trovi in Italia? Cosa ti piace del nostro paese? SPORCIC: Questo è il mio quarto anno da giocatore in Italia e mi trovo veramente benissimo. Dell'Italia mi piace praticamente tutto, dallo stile di vita al cibo. È uno dei paesi più belli al mondo. DURAN: L'Italia è un paese bellissimo. Amo la gente e la cultura, anche se naturalmente sono molto diversi dal luogo da cui provengo.

ognuno potesse provare le stesse soddisfazioni che ho provato io. Infine, vorrei ringraziare tutti i tecnici che hanno votato per me! DURAN: Perché è uno sport ecPerché consiglieresti la pallamano a cezionale. Vorrei davvero che sempre un\a bambino\a? più bambini potessero provarla, per poi SPORCIC: Come ho già detto, la palla- innamorarsene. mano è uno sport bellissimo. Vorrei che Il Giornale dell’Handball figh.it

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RICCARDO STABEL MIGLIORI GIOV di Matteo Aldamonte

L'ultima parte è dei giovani. Di quanti rappresentano il "domani" del campionato italiano e, soprattutto, della Nazionale. Gli allenatori hanno scelto Riccardo Stabellini, terzino bolognese del 1994, e Gaia Maria Zuin, nata nel 1995 a Mestrino (Padova) e oggi centrale dell'Alì Mestrino. Entrambi hanno già esordito con la maglia delle rispettive Nazionali maggiori, oltre naturalmente alle selezioni giovanili. Ecco cos'hanno da raccontarci Riccardo e Gaia. Perché hai scelto di praticare lo sport

della pallamano? STABELLINI: Inizialmente m'ero avvicinato a questo sport perché mio fratello maggiore coltivava questa passione. Poi, pian piano, mi è piaciuto sempre di più. Ho continuato a giocare ed oggi è la mia quotidianità. ZUIN: Ho scelto di praticare questo sport sin da quando ero bambina perché c'era una squadra di pallamano nel mio Il Giornale dell’Handball figh.it

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LLINI E GAIA ZUIN VA N I D E L 2 0 1 3

paese e, non essendo uno sport molto una splendida persona. In campo interconosciuto, mi ha incuriosito da subito. nazionale seguo con passione il THW Kiel (Germania ndr) e di conseguenza Cosa rappresenta oggi per te questa Filip Jicha, a mio parere tra i migliori disciplina? giocatori in assoluto di questo splendido STABELLINI: Questa disciplina per sport. me è importantissima: è fonte di soddis- ZUIN: Non ho un vero e proprio idolo fazioni, di esperienze positive. Spero di nel mondo della pallamano; come gioproseguire in questo mondo il più a catrice internazionale ammiro molto il lungo possibile. centrale serbo Andrea Lekic. ZUIN: Questa disciplina rappresenta una parte davvero importante per me; è un grande impegno che richiede tempo e fatica, ma allo stesso tempo resta un motivo di divertimento, emozioni e di continue soddisfazioni.

Qual è, da sportivo\a, il tuo sogno? STABELLINI: Il mio sogno? Quello di giocare in Champions League al pari di campioni affermati. E poi di arrivare alle Olimpiadi con la mia Nazionale. ZUIN: Il sogno più grande da sportiva sarebbe sicuramente quello di partecipare alle Olimpiadi. Tuttavia nel prossimo futuro anche raggiungere una qualificazione europea o mondiale sarebbe un grandissimo traguardo.

Chi è il tuo idolo nel mondo della pallamano italiana e\o internazionale? STABELLINI: Nel mondo della pallamano il mio idolo è senza dubbio Marcello Montalto, un grande giocatore e

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11th MHC CHAMPIO L’ITALIA CHIUDE

di Matteo Aldamonte mattina di sabato, invece, era stata

L’Italia chiude al sesto posto il suo 11esimo Mediterranean Handball Championship, svoltosi a Chieti dal 9 al 16 Febbraio. Azzurrini davanti a Cipro e Libia, con un bottino fatto di tre vittorie contro Turchia, Cipro e contro la Francia. Un dato: dal 1997 una Nazionale italiana maschile non batteva i transalpini, mentre al femminile l’ultimo successo è ben più recente e risale all’MHC Championship del 2011 a Mestrino. A Chieti ha vinto l’Egitto, che in una finale spettacolare ha battuto la Tunisia ai rigori, 36-34. L’Italia nella

superata dalla Francia nella finale per il 5°-6° posto. In serata, nel corso della premiazione, è arrivato anche il riconoscimento per Pierluca Bettini come migliore ala sinistra della manifestazione. Bettini, assieme al centrale Aragona, al terzino Bonassi e al portiere Randes, si è rivelato fra i più positivi del team guidato da Fabrizio Ghedin. “Non abbiamo certamente compiuto un’impresa arrivando sesti daIl Giornale dell’Handball figh.it

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ONSHIP: A CHIETI AL SESTO POSTO vanti a Cipro e Libia, ma credo anche che ci sia modo e modo di arrivare sesti”, dice Ghedin. “Se lo avessimo fatto vincendo solo contro chi ci è finito dietro sarebbe stato un conto, mentre noi abbiamo reagito alla giornata nera della sconfitta contro la Libia, vincendo poi contro Turchia e Francia, e perdendo di misura contro Montenegro e Tunisia. Abbiamo dimostrato di essere più vicini a chi ci è arrivato davanti, che alle squadre che abbiamo superato nella graduatoria finale. Assieme alle due finaliste, siamo stati l’unica squadra che non ha subito nemmeno una sconfitta per 5-0 e credo sia un dato indicativo. Questa squadra ha messo in luce aspetti positivi e negativi, ma credo che ci sia stata una crescita nel complesso. I nostri ragazzi – dice il tecnico – non sono inferiori agli altri, poi sappiamo anche che è necessario lavorare tanto, tantissimo ancora per compiere dei passi in avanti. Ci è mancata certamente la continuità, che è stata dovuta soprattutto allo stress mentale, ancora più che fisico. Usciamo da questa manifestazione convinti che questi ragazzi non sono così indietro rispetto alle altre squadre viste a Chieti”.

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FESTEGGIA L’EGITTO!

In una finale fantastica, il team egiziano batte la Tunisia solo dopo i tiri di rigore: 36-34 il finale

di Matteo Aldamonte hanno preso parte all’evento, divi-

Una finale dall’alto livello tecnico, equilibratissima e vinta solo dopo i tiri dai sette metri (36-34) ha assegnato all’Egitto l’11esimo Mediterranean Handball Championship. La seconda classificata è la Tunisia al termine dell’avvincente confronto che ha coinvolto, il 15 Febbraio, gli appassionati presenti al Pala Santa Filomena di Chieti per assistere all’atto finale del Campionato Mediterraneo, la prestigiosa kermesse organizzata dalla Mediterranean Handball Confederation.

Oltre 200 partecipanti, tra atleti, tecnici, dirigenti, arbitri e volontari

dendosi fra il Pala Santa Filomena, sede delle gare, e il Villaggio del Mediterraneo, luogo di ritrovo delle otto formazioni provenienti dai continenti di Europa e Africa. Classifica finale definita sabato: dietro a Egitto e Tunisia si sono piazzate, nell’ordine, Turchia, Montenegro, Francia, Italia, Cipro e Libia. Tra le giovani coppie arbitrali chiamate a dirigere i match in terra abruzzese – provenienti da Italia, Francia, Tunisia e Turchia -, soddisfazione per gli italiani Francesco SiIl Giornale dell’Handball figh.it

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mone e Piero Monitillo, arbitri della finale . Per tutti i ‘fischietti’ presenti, inoltre, la competizione ha rappresentano un importante momento di formazione grazie all’invito rivolto dal Presidente Purromuto ai due massimi esponenti arbitrali della EHF, Dragan Nachevski, e della IHF, Dawood Tavakoli.

Il Presidente della MHC, avv. Francesco Purromuto, ha voluto sottolineare il successo organizzativo di questa 11esima edizione del Campionato Mediterraneo dell’Handball, al termine di un torneo impreziosito dall’elevato tasso tecnico messo in mostra dalle otto formazioni partecipanti nel corso dei 32 incontri disputati, ribadendo la validità di una formula che non ha eguali in campo internazionale.

CLASSIFICA FINALE

1. Egitto 2. Tunisia 3. Turchia 4. Montenegro 5. Francia 6. Italia 7. Cipro 8. Libia

I NUMERI DELL’EVENTO

√ 200 partecipanti, tra atleti, tecnici, dirigenti, arbitri e volontari

√ 20mila utenti ogni giorno hanno seguito il live streaming di tutti gli incontri

√ 7 coppie di arbitri provenienti da 4 Federazioni




FRANCESCA LU

“Vivo, respiro, so

di Matteo Aldamonte (primo) bilancio?

Portiere, prima di tutto. Poi studentessa di matematica e fisica. Lei è Francesca Luchin, classe 1991 e dall'agosto scorso in forza alla Esercito-FIGH Futura Roma, il team federale impegnato nel Progetto Olimpico "Rio 2016". Prima del suo arrivo Mezzocorona e il Trentino Alto-Adige. Ora, invece, presente e futuro di Francesca sono fatti di Nazionale, impegni sui campi di mezza Europa e un sogno: le Olimpiadi.

LUCHIN: Il mio primo bilancio è assolutamente positivo. Certo, ci sono stati momenti difficili, che mi hanno fatto venir voglia di tornare a casa, ma ho stretto i denti e quei momenti sono passati lasciandomi soddisfatta. Potermi dire "ce l'ho fatta!" mi lascia una carica che mi aiuta ad affrontare tutti i momenti di sconforto. Un anno fa non mi aspettavo di poter essere convocata in Nazionale, adesso non vedo l'ora di fare la mia parte.

Ciao Francesca e benvenuta su “Il Giornale dell’Handball”. Siamo ben Com’è cambiata la tua vita nel oltre la metà della tua prima stagione Il Giornale dell’Handball a Futura: come ti trovi e qual è il tuo figh.it

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CHIN E FUTURA

ogno pallamano” trasferimento a Roma? L: È stata "stravolta". Se prima la pallamano era una parte importante ma non centrale della mia vita, ora vivo, respiro e sogno pallamano. Se non ne fossi così entusiasta, ne sarei quasi spaventata.

Sei passata dal campionato di A2, con la maglia del Mezzocorona, a sfide di alto livello con le maglie di Futura e della Nazionale. Quali sono le differenze che hai notato maggiormente nel tuo ruolo, quello di portiere? L: La differenza principale è la velocità. I movimenti delle giocatrici sono più veloci, bisogna sempre stare attenti e un attimo di distrazione può portare alla rete. Poi gli alti ritmi della partita.

“Il mio sogno? Semplice: partecipare alle Olimpiadi”

i tuoi interessi? L: Al di fuori del campo sono una qualsiasi studentessa universitaria che cerca di superare gli esami. Quando ero a casa mi piaceva anche andare a passeggiare in montagna, cosa un po' difficile qui, o Come detto, vieni da Mezzocorona e andare al lago. Poi sono una divoratrice quindi dal Trentino. Cosa ami e ti di libri, ogni momento è buono per legmanca in particolare della tua terra gere. d’origine, ora che sei un’atleta federale? Qual è il tuo sogno da atleta? L: Del Trentino mi manca un po' tutto. L: Il mio sogno? Semplice: partecipare Le amicizie, la famiglia, le montagne, alle Olimpiadi! Se non lo fosse, non l'aria pura, l'accento e il dialetto. Penso sarei qui. che ci siano ben poche somiglianze fra Roma e Mezzocorona, ma alla fine casa Ciao a tutti gli appassionati di pallaè sempre meglio di qualsiasi posto, per mano! Divertitevi e fate di tutto per quanto Roma sia una bellissima città. avverare il vostro sogno!

Chi è Francesca Luchin fuori dal campo? Quali sono le tue passioni, i

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