Tutta la Pallamano Che Vuoi. Il Giornale dell’Handball - Gennaio 2018
Proprietà Federazione Italiana Giuoco Handball Stadio Olimpico 00135 Roma Tel: 06-87975901 Fax: 06-87975913 Pubblicazione Telematica Mensile
Iscrizione Tribunale Civile di Roma 30/2012 del 13.02.2012
Direttore Responsabile Marcello Festa Redazione Matteo Aldamonte Sabrina Alessio Collaboratori Stefan Peer Walter Taranto
SOMMARIO 04
Fratelli d’Italia
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Un Tricolore per il PalaResia
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Italia, tocca a te!
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Fuoricampo: ...tanto ci pensa Dean
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Il PalaResia per... l’impresa
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Alpe Adria Cup 2018: sfida italiana
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Consiglio Federale Pasquale Loria Stefano Podini Gianni Cenzi Flavio Bientinesi Gian Luca Brasini Andrea Guidotti Anna Maria Lattuca Fabrizio Quaranta Stanislao Rubinetti Massimo Petazzi Marcello Visconti
Segretario Generale Adriano Ruocco Direttore Generale Daniele Sonego
Collegio Revisori dei Conti Michele Turato Olimpia Formisano Renato Vicinanza Fotografie Isabella Gandolfi Archivio FIGH
Undici, dodici e tredici gennaio, tre date, tre partite, che si spera possano consegnare all’Italia della Pallamano una prestigiosa qualificazione agli spareggi per l’accesso ai Mondiali, rassegna dalla quale l’Italia manca dal lontano 1997. A Bolzano le sfide contro Romania, Ucraina e Far Oer. Gli Azzurri di Trillini inseguono un grande sogno
Fratelli d’It
Forza Azzurri. Con il cuore, la testa, le gambe, l’Italia proverà a centrare un risultato storico. Superare Romania, Ucraina e Far Oer e staccare il pass per il play off ai Mondiali sarebbe davvero….tanta roba! Non è facile, non sarà facile ma bisognerà provarci con tutte le forze a disposizione. Che non sono poche. Appuntamento a Bolzano, nel catino del Pala Resia per l’occasione vestito a festa, ammantato di tricolore in barba a chi porta avanti, strumentalizzandola, la tesi del doppio passaporto (Italia-Austria), dello scarso feeling con la maglia Azzurra, etc. etc…Tutto in tre giorni, tutto in tre partite, perché al netto di qualsiasi ragionevole e opportuno calcolo è chiaro a tutti che se l’Italia dovesse centrare tre vittorie su altrettanti incontri, le altre partite servirebbero solo a far statistica e a null’altro…Si può? Certo che si può, nonostante i numeri, quelli freddi del ranking, dicano ben altro! Ma si gioca in
ITALIA, con il pubblico a proprio favore, variabili che non sono contemplate, che non fanno statistica ma che peseranno, si spera tanto, nell’economia finale del risultato. E come arriva l’Italia a questo “triplo” appuntamento? Immaginiamo bene, sicuramente carica, certamente ben preparata e coesa. Il CT Trillini ha avuto modo e tempo per preparare la “sua” Squadra; stage, amichevoli, gare a diverso coefficiente di difficoltà, tutti test che hanno sempre fornito riscontri assolutamente positivi. Mancherà, è vero, qualche pedina fondamentale, ma fa parte del gioco. E’ pallamano non certamente una comoda e rilassante passeggiata in pineta…A sostenere Maione e compagni, poi, non ci sarà il pubblico che accorrerà in massa al Pala Resia, alto atesino e non, tutti gli altri che resteranno incollati allo schermo, ma anche la Federazione guidata da Pasquale Loria, il nuovo Consiglio Federale,
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uomini che ce la stanno mettendo tutta per far finalmente decollare la pallamano italiana, e solo chi sa di sport sa bene quanto possa valere un gran risultato della Nazionale per il bene del Movimento tutto…..Ma la Governance, pur con tutta la buona volontà, in campo non potrà andarci, non potrà indossare scarpe e pantaloncini (per fortuna!!!) potendo soltanto limitarsi a soffrire dalle tribune, confidando nella bontà delle scelte fatte dall’uomo indicato all’unanimità, Riccardo Trillini, per dare corpo e sostanza a sogni da troppo tempo riposti nel cassetto. Andiamo! Il momento tanto atteso è finalmente arrivato, siamo tutti schierati dalla stessa parte, tutti pronti a cantare… “Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta, dell’Elmo di Scipio…” . E se poi alla fine ci scapperà anche Poo Po Po Po Po Poooo Poo, beh allora vorrà dire che ce l’abbiamo proprio fatta! Marcello Festa *
talia
Alto Adige, terra di Pallamano. Da sempre di Stefan Peer
L’Alto Adige da sempre è un punto di riferimento per la pallamano italiana. Ricordiamoci che la nostra disciplina è stata introdotta nel nostro paese anche da un certo Heinz Gutweniger, professore di educazione fisica di Bolzano e presidente del CONI in Alto Adige dal 1994, che nella sua tesi negli anni sessanta parlò di questa disciplina sportiva, allora quasi sconosciuta nel nostro paese. Il Bolzano, da sempre SSV Bozen, fece parte del primo campionato di Serie A nel lontano 1969/70. Oggi la provincia più a nord dell’Italia vanta quattro squadre nella massima serie versione maschile e il Bressanone in campo femminile. Il Bressanone femminile fu anche la prima corazzata della storia del nostro sport. Sette scudetti in otto anni dal 1978 al 1985 prima del dominio di Cassano. In campo maschile fu lo stesso Bressanone a portarsi ai vertici del movimento nazionale. La cittadina di 21.000 abitanti famosa per i suoi tifosi e forse la vera capitale della pallamano in Alto Adige da sempre. Promozione in Serie A nel 1975, prima finale scudetto nel 1985, scudetti che arrivarono finalmente nel 1991 e nel 1992 in finale contro i rivali storici del Trieste. Poi toccò al Merano di svolgere il ruolo del protagonista. Tanti anni al top con lo scudetto del 2005 come coronamento del sogno tricolore. Nel 2010 fu il Bolzano a ritornare nella massima serie dopo 21 anni di assenza, e grazie a Stefano Podini, oggi vicepresidente vicario della FIGH, i biancorossi furono da subito protagonisti. Primo trofeo vinto nel 2012 a Noci in coppa Italia ai danni del Fasano. Pugliesi e altoatesini per tanti anni daranno vita a un duello che non ha precedenze nel nostro sport in Italia. Cinque finali scudetti consecutivi, tre finali di Coppa Italia, tre supercoppe. È non è detto che la striscia si interrompe in questa stagione.
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Romania da pr Fær Øer l’incog di Matteo Aldamonte
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Durissima e per questo stimolante. Complicata, perciò da affrontare con determinazione estrema. Quasi ossessiva. L’Italia lo sa. Romania, Ucraina e Far Oer sono, almeno due su tre, ostacoli semi insormontabili nella strada, in salita, che porta ai Play-Off di qualificazione ai Mondiali 2019. Certo, c’è il fattore campo. E Riccardo Trillini, il Direttore Tecnico azzurro, lo ha detto a più riprese: evitare le trasferte, soprattutto in casa di romeni e ucraini, giocandosela in una Bolzano e in un Pala Resia che promettono di presentarsi all’appuntamento in abito da sera, è il vero quid in più, l’elemento in grado di ridurre un divario oggettivo. Armarsi di ponderato ottimismo, è ciò che l’Italia dovrà fare. Ottimismo derivante da una nuova guida tecnica, dall’esperienza di una Vecchia Guardia sempre pronta a mettersi al servizio della Nazionale, dalla rinnovata energia dei più giovani. Con moderazione, però. Piedi per terra: mantra d’induista appartenenza da praticare assiduamente. Per via delle assenze, pesanti a dir poco: Radovcic, Iballi, Marrochi. Poi, perché le avversarie arriveranno a Bolzano per prendersi l’unico pass disponibile per i Play-Off, spettante a chi il girone lo vince. Solo il primo posto garantisce il posto in paradiso. Per gli altri la cena del 13 gennaio sarà nell’Ade. Favoriti, manco a dirlo, i romeni. Avversaria dell’Italia a più riprese negli ultimi anni: 6 volte fra il 2013 e oggi. Hanno sempre vinto loro, seppure dopo confronti combattuti. Quella che arriverà in Alto Adige promette di essere la migliore Romania degli ultimi anni. Dell’allena-
onostico,Ucraina outsider, gnita. Italia, tocca a te!
tore basta solo il nome. Xavi Pascual, contemporaneamente CT della Nazionale e guida, in Spagna, del Barcelona. Bacheca decisamente piena. Ora prova a far grande una squadra e un Movimento che ai Mondiali mancano dal 2011, affidandosi ai nomi migliori. Il blocco a cui Pascual si affida è quello della Dinamo Bucarest, eliminata a fine anno ai gironi della Champions League. Assente certo, infortunato, il terzino destro Valentin Ghionea. Il resto, da Emil Racotea in giù, tutti presenti. Presenze illustri, a Bolzano, ne porterà anche l’Ucraina. Mai realmente ai vertici, loro. Due sole partecipazioni ai Mondiali, 2001 e 2007. Tornando ai nomi, quelli grossi, si rivede il mancino Sergiy Onufriyenko, nella stagione 2015/16 a segno 155 volte con la maglia del Paris-Saint-Germain e ora rimasto in Francia al servizio del Pays d'Aix, sempre Ligue-1. L’alle-
natore Vitaliy Andronov attinge poi a piene mani dai club di Zaporozhye, l’HC Motor e lo ZTR. Peserà invece l’assenza del terzino sinistro titolare, Viacheslav Sadovyi. Leggi Far Oer, diresti, quasi di getto, vittima sacrificale di questo girone. Probabile, non scontato. Vincitori delle ultime due edizioni (2015 e 2017) del Trofeo IHF riservato alle nazioni emergenti, i faroesi – qualcosa in meno di 50mila anime – hanno imparato, eccome, a giocare. La vicinanza con la Danimarca, roba controversa da quelle parti, ha fatto decisamente bene in tema di Pallamano. E così i loro U21 hanno chiuso con uno storico 16esimo posto ai Mondiali U21 in Algeria, nella prima partecipazione della loro storia. Mica male. Italia, Romania, Ucraina e Far Oer. Girone per palati fini. Tutto pronto, si comincia.
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Il PALARESIA p
di Stefan Peer
L’Alto Adige è una provincia che si distingue per le sue caratteristiche di organizzare grandi eventi a livello sportivo. Non solo negli sport invernali (Coppa del mondo di sci in Val Gardena, il Biathlon ad Anterselva, mondiali di hockey su ghiaccio) ma anche in quelli estivi. La pallamano occupa un ruolo importante in questo senso. E l’International Handball Challenge a gen-
naio ne è la dimostrazione. In quasi tutti gli grandi avvenimenti organizzati dall’Italia in passato c’è anche un po’ di Alto Adige. Cominciamo con i mondiali del gruppo C nel 1984, A Bressanone di disputò un girone della prima fase. Tre anni più tardi la provincia autonoma con le città Bolzano, Merano, Bressanone insieme a Rovereto fu teatro dei mondiali del gruppo B, torneo di qualificazione per i giochi olimpici del 1988 a Seul. Clamorosa 8
eliminazione della Germania, la finale fu un duello tra l’allora Unione Sovietica e la Cecoslovacchia. Grande spettacolo e grande sport al Palaresia di Bolzano. La stessa URSS che a Seul un anno dopo conquisto la medaglia doro con le stelle come Valeri Gopin (approdato negli anni novanta anche nel campionato italieno con la maglia del Merano), Andrei Lavrov, Michail Vassiliev o Alexander Tutchkin per citarne solo un paio. Nel 1998 l’Ita-
per...l’IMPRESA
lia organizzò il terzo campionato europeo della storia, dodici paesi, due gruppi a sei e due città. Si giocò in due nuovissime strutture. Il Palaonda di Bolzano, gremito nel giorno della finale con 7200 spettatori. Finale tra la Svezia e la Spagna. L’Italia chiuse al undicesimo posto, ottenendo una vittoria nell’ultima partita del girone contro i futuri campioni svedesi allora già qualificati per la finale e nell’ultima partita con-
tro la Macedonia. Fu la nazionale di Cervar, quella che nell’autunno del 1996 si qualificò per la prima e finora ultima volta per un mondiale a Kumamoto in Giappone nel 1997, sfiorando l’accesso agli ottavi. Soli tre anni più tardi toccò alle donne. Mondiali femminili in quattro città della nostra regione. Ancora Bolzano (con il Palaresia), Merano, Bressanone e Trento. Grande prestazione delle azzurre che si qualificaroni per gli ottavi di fi9
nale grazie al quarto posto nel girone ai danni di Tunisia Uruguay. L’Italia fu eliminato solo dalla Russia, futura squadra campione del mondo. E ora qualificazioni mondiali per il 2019 a Bolzano sperando che il torneo non sia solo il buon inizio dell’era di Riccardo Trillini. c.t. della nazionale, ma anche il primo posto verso i vertici della pallamano che conta e dalla quale l’Italia è assente da troppi anni.
Esibisci la Bandiera durante l’Inno di Mameli!
FUORICAMPO
di Sabrina Alessio
...tanto ci pensa DEAN Turkovic ha già deciso all’ultimo secondo la doppia sfida con il Lussemburgo al primo turno di qualificazione agli Europei 2020. L’Italia confida nel suo talento 12
ciono le belle storie di sport.
15 gennaio 2017. Solo quattro giorni prima Lussemburgo-Italia, partita di andata valida per le qualificazioni agli Europei del 2020, finisce 24-23 e nella sfida di ritorno l’unico risultato possibile è una vittoria con più di un goal di scarto. Al Pala Lo Bello, gli azzurri fanno la partita, ma il Lussemburgo non molla e a 7’ dalla fine del match il 21-21 rende il finale palpitante. Solo 30’’ dalla sirena e gli ospiti si riportano a -1: 25-24 sembra il punteggio che condannerà l’Italia a non passare il turno. Sembra, appunto. Perché come nelle migliori storie di sport, quelle che più emozionano e fanno appassionare, all’ultimo secondo arriva la rete che regala la gloria. Una vittoria del gruppo certo, ma a referto al minuto 59 - un solo nome: Dean Turkovic. Classe ‘87, premiato miglior Giocatore Italiano ai FIGH Awards 2015 e 2016 e Campione d’Italia in carica con il suo Bolzano. Non l’ultimo arrivato insomma, ma sicuramente da quel momento l’uomo dell’ultimo secondo.
Famiglia, amore,amici, pallamano: mettili in ordine di importanza dal primo all’ultimo. Famiglia e amore coincidono e sono al primo posto. Seguono Pallamano e amici insieme al secondo.
L’ultimo film o telefilm che hai visto? Mind Hunter. Un telefilm del catalogo di Netflix. Mi piacciono le serie tv e in una domenica di pioggia sono capace di divorare un’intera stagione. L'ultimo libro che hai letto? “Io Ibra”. L’autobiografia di Ibrahimovic.
L’ultimo viaggio che hai fatto? Esclusi quelli con la Nazionale, l'ultimo è stato la scorsa estate a Maiorca.
Il tuo ultimo capolavoro ai fornelli? Non sono un grande cuoco ma l' ultimo “capolavoro” che ricordo sono dei pancakes che ho preparato a casa dei miei compagni di squadra Moretti, Mbaye e Riccardi.
Ciao Dean, ci racconti l’emozione di un goal all’ultimo secondo? Il goal vittoria all'ultimo secondo è il più bello da segnare. Magari in campo in quel momento non realizzi con esattezza quanto manca e se gli avversari avranno tempo per contrattaccare. È più l'esultanza di compagni e panchina a farti capire che è fatta. A Siracusa è stato così ed è stato magnifico.
L’ultimo giorno sulla terra prima che venga colpita da un asteroide: come lo passeresti? Festeggiando alla grande! Bottiglia dei momenti speciali, grigliata e amici.
L’ultimo pensiero prima di scendere in campo? Prima di scendere in campo faccio il segno della croce, ma è un gesto che non ha per me un valore religioso. Lo faccio pensando a due amici ed ex compagni di squadra che non ci sono più.
L’ultima volta che hai pianto di gioia? Non mi capita spesso di arrivare alle lacrime. Diciamo che quelle che ricordo bene risalgono ai primi titoli vinti con il Bolzano. Sono quelli che mi hanno emozionato di più.
L’ultimo momento sportivo, non di pallamano, che ti ha emozionato? È il momento legato alla fine della carriera di grandi atleti. Ultimamente mi capita quando vedo una partita di Roger Federer o un incontro con il cestista Dirk Nowitzki. Mi piac-
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L'ultima partita che sogni di giocare prima di chiudere la tua carriera? Non so contro chi, ma sicuramente con chi. Vorrei giocare un partita importante indossando di nuovo la maglia del club dove sono cresciuto, il Parenzo.
ALPE ADRIA CUP 2018 Sfida ITALIANA di Walter Taranto
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Fortissimamente voluta dal vicepresidente federale Stefano Podini, L’edizione 2018 dell’Alpe Adria Cup, che si svolgerà al Palasport di Bressanone, è di fatto la dimostrazione di come la Lega possa operare nell’interesse della Federazione per promuove lo sport. Il ritorno della famosa competizione, in auge negli anni ’70 e ’80, che si svolgeva tra le nazionali juniores dei paesi coinvolti nel progetto è tornata cosi a splendere. Ancora prima delle elezioni federali dall’anno passato si erano gettate le basi per una sua rinascita Tutto questo è stato reso possibile dall’incontro del marzo scorso tra il Presidente della LIPam (Lega Italiana Pallamano Maschile) Stefano Podini ed il General Manager della Liga austriaca Thomas Berger che si è tenuto a Vienna, presso la sede principale dell’EHF (European Handball Federation), quest’ultima rappresentata dal Presidente Michael Wiederer ed il responsabile dei progetti straordinari Markus Glaser. L’idea era proprio quella di introdurre un torneo durante il “periodo morto” di Gennaio tra i club di Italia, Austria, Svizzera e Slovenia che presenteranno due club ciascuno all’evento in questione. L’iniziativa fu subito accolta con grande favore dal
A
Presidente Wiederer, il quale ha affermò che tutti questi tornei ed eventi non possono che essere utili al movimento della pallamano. La parola d’ordine, che in Italia ben conosciamo, è certamente “diffusione”. Competizioni di questo calibro non possono essere che utili al fine di sponsorizzare il nostro amato sport aumentando di conseguenza anche le collaborazioni internazionali. Era marzo ed ecco che la competizione ha preso via via forma. L’incontro romano di ottobre è servito per dare ulteriore forma. La competizione è sta presentata lo scorso 20 dicembre in una conferenza stampa nel corso della quale si è svolto i sorteggio con gli abbinamenti. Tre giornate di gare, 8 squadre (2 slovene, 2 austriache, 2 svizzere e 2 italiane) per quello che sin da ora si prospetta un week end per palati fini. Tutta la competizioni si giocherà a Bressanone, in uno dei templi della pallamano italiana. Interessanti gli accoppiamenti partendo dai campioni d’Italia del Bolzano che se la vedranno con gli elvetici del Bern Muri, avversari sin troppo tosto per i ragazzi di coach Fusina. L’altra formazione italiana impegnata, il Pressano incontrerà gli sloveni del Maribor. Gli altri accoppiamenti per i quarti sono stati Ferlach – Arau e Krka – Apla Hard. Si parte venerdì 21 gennaio alle 14. I campioni d’ Italia faranno il loro esordio alle ore 18 mentre il Pressano a seguire alle 20. Sabato semifinali e domenica le finali.
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